Sgranchì
le gambe distendendole per bene, allargò le braccia
perpendicolarmente sentendosi ancora intorpidita dal sonno profondo.
Si
stiracchiò per bene e solo dopo aprì gli occhi
osservando la luce
del sole, che fioca entrava per illuminare la stanza.
<<
Era da un po' che non ti vedevo dormire >> Una voce dalla
sua
pancia parlò.
<<
Che cosa ci fai sul mio addome? >> Chiese dolcemente
mentre gli
accarezzava i capelli.
<<
Mi ero svegliato e non mi andava di andare a fare colazione da solo,
siccome eri a pancia in su...beh ho deciso che saresti potuta essere
un ottimo cuscino >> Socchiuse gli occhi lasciandosi
cullare da
quel tocco delicato.
<<
Avresti potuto svegliarmi...non voglio che tu muoia di fame
>>
Sorrise facendo vibrare la pancia.
<<
Naaa! Ho avuto tutto il tempo di fotografarti >>
Incrociò le
braccia sul petto.
<<
Piantala di dire demenze >> Gli sollevò la
testa e si mise a
sedere, ravvivandosi i capelli e guardando l'ora sul display del
cellulare.
<<
Non dico demenze. Ho fatto una decina di foto...potrei pubblicare
>>
Si alzò agile dal letto e si chiuse in bagno, prima che Alex
potesse
prenderlo a colpi di letto e sapeva che l'avrebbe fatto. Odiava
essere fotografata, persino il giorno del matrimonio aveva minacciato
il fotografo di non fare pose, voleva solo foto naturali e meno
sofferenza per lei. Le piaceva stare dietro l'obiettivo, mai davanti.
Non si riteneva fotogenica. Invece Jared, le faceva sempre foto a
tradimento, collezionandole al pc e spesso poi le riutilizzava per
crearle sorprese, ma Alex non sapeva che molte delle sue foto erano
nel twitter dell'uomo.
<<
Prima o poi dovrai uscire da lì! >> Lo
minacciò, cosciente
del fatto che non l'avesse sentito, dato che il rumore dell'acqua
attutiva tutti i rumori, specialmente il getto della doccia.
Prese
il cellulare per chiamare Brandy e notò che nel display
c'erano tre
chiamate perse. Mittente : Sua madre.
Pensò
che dovesse essere grave per lei chiamarla tre volte di seguito in
una sola mezzora. Il suo pensiero volò a suo padre. Ansante
avviò
la chiamata, pregando che non fosse accaduto nulla. Deglutiva a vuoto
e nervosamente giocava con il ciondolo che suo padre stesso le aveva
regalato il giorno della laurea, ciondolo che non aveva mai tolto.
<<
Alex!>> la voce squillante di sua madre rispose.
<<
Mamma! Ti prego dimmi che non è successo nulla
>> Vide la
porta del bagno aprirsi e Jared che ne uscì con avvolto un
asciugamano, che lo copriva da sotto l'ombelico in giù. In
compenso
ottene un'occhiata curiosa da parte dell'uomo, che si
allarmò
vedendo Alex con un'espressione facciale preoccupata. Si sedette
accanto a lei cercando di capirci qualcosa.
<<
Tesoro... >> Rise piano
<< Nulla di grave! Sono
in città e ti avevo chiamato per vederci e fare colazione. >>
<<
Ah! E un messaggio no?! >> Quasi strillò,
abbandonando la
tensione dell'ansia.
<<
Hai ragione, ma sai che odio mandare sms...preferisco dirle a
voce
le cose. Ma comunque, dato che ormai è tardi per la
colazione, posso
offrirti il pranzo? >> Chiese allegra.
<<
Certo...ma non sono sola... >> Si morse un labbro
guardando
Jared di sottecchi.
<<
Oh, certo! Jared! Nessun problema. >>
Rise ancora <<
Allora ci vediamo...mmmh...come si chiama quel posto dove si
mangiamo quelle squisite alette di pollo con la salsa messicana?>>
Chiese titubante.
<<
Dici forse ' Ted' ? >> Inarcò un sopracciglio.
<<
Si, si! Da 'Ted'! >> Rise nuovamente
<<
Ok...ci vediamo lì per l'una? >> Si
mordicchiò l'interno del
labbro inferiore.
<<
No, facciamo a mezzogiorno...così non rimango
troppo tempo in
giro e non sforo con la carta di credito di Papà... >>
Sorrise rumorosamente.
<<
Ok..allora a mezzogiorno. Ciao Mamma... >> Chiuse la
chiamata
fissando poi perplessa il display.
<<
Avalon è in città? Ma non dovevamo andarci noi a
breve ? >>
Le tolse il telefono dalle mani, suscitando finalmente la sua
attenzione.
<<
Si e credo anche io che sia ubriaca >> Disse pensierosa.
<<
Mi chiedo quando tua madre sia sobria...>> Le
sfiorò una
guancia.
<<
E' quello che mi son chiesta sempre io...ricordi la prima volta che
ti vide ?? >> Scoppiò a ridere.
<<
Quella è stata la prima volta che ho iniziato a pensare che
tu fossi
stata adottata...tua madre era esaltata e lo è ancora, poi
tuo
padre... >> Scosse la testa rassegnandosi al fatto che
avesse
dei suoceri insoliti.
<<
Ti do ragione...però rimangono i miei genitori
>> Si fece
piccola piccola e agli occhi di Jared non era l'esempio
dell'innocenza, a dimostrarlo il suo caro amico Little-Jay fece la
sua comparsa. << Mmmh>> Le baciò
piano la spalla
facendola rabbrividire, poi salì verso la clavicola e si
appropriò
del collo, la baciò piano sulla giugulare sentendo i ritmi
cardiaci
aumentare sempre più, lambì il suo lobo
leccandolo per poi infilare
la lingua dentro il suo orecchio, suscitando dei piccoli suoni di
piacere. Con la mano sinistra le bloccò la testa
sorreggendola da
dietro l'orecchio, poco dopo furono le sue labbra le vittime di quel
piacere. Lei allacciò le sue braccia dietro il collo di
Jared,
lasciando il permesso di intrecciare le loro lingue, giocando in
quell'attimo di amore e di passione.
Piano
la sdraiò, facendo scendere una mano lenta sull'addome, per
poi
insinuarsi dentro le sue mutandine, che lentamente tolse, aiutato dal
movimento delle gambe di Alex, che in risposta snodò
l'asciugamano,
lasciando Jared nudo su di lei.
Bastò
poco e anche il baby-doll rosa di Alex toccò la moquette.
I
baci divennero frenetici e lo strusciare dei due corpi era
inevitabile.
La
mano di Jared salì e si posizionò su uno dei due
seni della donna,
massaggiandolo dolcemente. Il divaricarsi delle gambe di Alex, gli
permise di posizionarsi meglio.
Sentiva
il suo membro eretto pulsare, sentiva che stava per scoppiare.
Posizionò
entrambe le mani sui fianchi provocanti di lei e poi con una dolcezza
infinita affondò dentro, in quel luogo stretto e caldo.
Tremò
e iniziò a spingere : prima dolcemente e subito dopo
più ritmato e
passionale.
I
gemiti di piacere di Alex erano dolci note per Jared, che continuava
a spingere con più foga e continuando a divorarle le labbra.
Poco
dopo entrambi raggiunsero il paradiso per rimanere stretto l'una
all'altro. Senza dire nulla, con il silenzio e il solo rumore di due
cuori innamorati.
<<
MAMMA >> Urlarono entrambi nel vedere le due donne sedute
al
tavolo.
<<
Eccovi! Jared devo regalarti un orologio, la tua puntualità
dove
l'hai persa? >> Costance si alzò per dare un
bacio a figlio.
<<
No, Mamma vedi...il punto è che io mi oriento con la luce
solare >>
Annuì a se stesso salutando la madre <<
Suocera >> Le
baciò la mano in stile ottocentesco.
<<
Il solito gentiluomo >> Sorrise Avalon riponendo la mano
sulle
posate e sorridendo amorevolmente alla figlia, che ancora guardava la
scena senza capirne il senso. Va bene sua madre. Ma Costance?
Si
sedette tra Jared e sua madre, rimanendo ancora in silenzio.
<<
Allora come va ? >> Costance intavolò la
conversazione
incrociando le dita sotto al mento, mentre il cameriere porgeva i
menù.
<<
Tutto bene, tra un pò si torna a Los Angeles
>> Disse calmo
Jared.
<<
Ah, ma Alex... >> Toccò lievemente la figlia,
cercando di
avere la sua attenzione.
<<
Si?! >> Chiuse e schiuse le palpebre velocemente
voltandosi
verso la madre.
<<
Tesoro, ma non dovevi passare per salutare papà?
>> Chiese
ansiosa, giocando con i tre bracciali di perle bianca che fasciavano
il piccolo polso della figlia.
<<
Ehm, certo. Verrò solo io, Jay ha degli impegni a Los
Angeles >>
Assentì, accennando ad un sorriso lieve e di cortesia.
<<
Ah, ok >> Accettò la risposta, rimanendo un
po' delusa.
<<
Alex! >> La chiamò allegra Costance
<< Splendi! >>
Si allungò per sfiorarle la mano.
<<
Grazie Costance! >> Sorrise raggiante posando l'altra
mano
libera su quella della donna.
<<
Sarà il tornare a casa...Oh>>
Deglutì qualcosa di prettamente
amaro o era qualcosa orrenda che le saliva dal suo stomaco
<<
scusate ma devo andare in bagno. >> Con il viso contorto
si
alzò da tavola e velocemente si diresse al bagno.
<<
Che succede? >> Chiese Avalon a Jared
<<
Non lo so >> Scrollò le spalle , spalancando
gli occhi.
Uno,
due e tre.
Si
alzò e fissò il lavandino.
Ci
sarebbe riuscita.
Fissò
il suo volto allo specchio e si rassicurò sola.
Prese
il cellulare dalle tasche dei pantaloni.
<<
Ti chiamo per un'emergenza. Sono a New York e ho estremo bisogno di
te. Ok, alle tre sarò lì. Mi raccomando...ok,
grazie. >>
Chiuse la chiamata e ripose il cellulare in tasca. Fissò il
suo
riflesso nello specchio e fece due profondi respiri chiudendo gli
occhi.
Adesso
poteva tornare a tavola.
Aprì
con violenza la porta del bagno e con passo deciso arrivo a
destinazione, si piantò un sorriso in viso e
baciò la guancia di
Jared , per poi sedersi << Mangiamo? >>
Fisso i tre paia
di occhi che aveva addosso. Occhi che osservavano il mutamento
dell'espressione del viso della donna.
<<
Oh, certo ! Buff >> Avalon prese il menù e
girò un po' le
pagine a vuoto iniziando una conversazione sulle tartine con
Costance, la quale declamava le sue doti culinarie ritenendo che i
suoi figli non la degnassero di attenzione, Jared intervenne
evidenziando che tutto il cibo cucinato dalla madre andasse contro la
sua dieta vegana. Da lì l'approfondito racconto della sua
esperienza
da vegano, chiesta espressamente da Avalon, che spesso aveva tentanto
di seguire quella linea, ma posta sempre fuori strada dal marito, che
preferiva vederla ingrassare piuttosto che morire come una larva.
Di
per sé Alex ascoltava poco e nulla di quella conversazione,
inerme
fissava un po' tutti cercando di annuire quando fosse opportuno, ma
viaggiando altrove con la mente.
Note Autrice : Eccomi con nuovi personaggi, beh Costance
è conosciuta ( anche se vi linko una foto, è
sempre bello vedere quella donna così solare =) e poi arriva
Avalon, la mitica madre di Alex xD . Un salutone a tutte voi
che leggete e recesite! Kisses )
Avalon
: http://i40.tinypic.com/ix8b5y.jpg
Costance
: http://i39.tinypic.com/9zq8g.jpg
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