I'm yours... until the end of time and beyond

di cassie_edera
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Inizio ***
Capitolo 3: *** Alleanze ***
Capitolo 4: *** Immagina ***
Capitolo 5: *** Questione di Bolidi ***
Capitolo 6: *** Zucche e bachata ***
Capitolo 7: *** Guai in vista... ***
Capitolo 8: *** Confessioni e segreti ***
Capitolo 9: *** Confusione ***
Capitolo 10: *** Api frizzole ***
Capitolo 11: *** Vacanze ***
Capitolo 12: *** Silenzio e Rabbia (parte prima) ***
Capitolo 13: *** Silenzio e Rabbia (parte seconda) ***
Capitolo 14: *** Dolore ***
Capitolo 15: *** In biblioteca ***
Capitolo 16: *** A pugni col mondo intero ***
Capitolo 17: *** Al chiaro di luna ***
Capitolo 18: *** Stralci di vita quotidiana ***
Capitolo 19: *** Tensioni in campo ***
Capitolo 20: *** Nuovi equilibri ***
Capitolo 21: *** Il lago nero ***
Capitolo 22: *** "Il giorno dopo"... e la festa di Luma ***
Capitolo 23: *** Disordini ***
Capitolo 24: *** Purosangue ***
Capitolo 25: *** Coraggio Grifondoro ***
Capitolo 26: *** Aria di tempesta ***
Capitolo 27: *** Pozione Polisucco ***
Capitolo 28: *** Piani e sotterfugi ***
Capitolo 29: *** La prova ***
Capitolo 30: *** La fuga ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Leggerete di James e Lily e di come si sono innamorati. Due caratteri così diversi, eppure poi addirittura simili in qualche punto.

Amo James e amo Lily, sono la mia coppia preferita e penso che lei non sia la povera vittima di James che è stata costretta a cedere alla sua corte o la stronza che non ama Piton. Lily è coraggiosa, ha scelto l'uomo che ama e che ha sempre amato e ha respinto Piton che lei ha sempre considerato un amico e che ha comunque scelto il male. Lily sceglie, è determinata, forte e coraggiosa. E James la ama davvero, è morto per lei e per Harry... dopotutto l'ha amata da sempre.

 

É la prima longfic che scrivo, spero vi piaccia


 


 

edit 27/10/2012: ho cambiato la descrizione della storia ragazzi perchè raccontando raccontando mi sono resa conto che Lily e James non sono gli unici personaggi di cui racconto e che la storia è diventata più ampia di quel che pensassi: ci sono Sirius, Remus e Peter, Alice e Frank Paciock, Emmeline, Mary e Marlene. Questi nomi hanno sicuramente un grosso ruolo in questa storia e verranno descritti a fondo tutti quanti. Quindi alla descrizione di sopra aggiungeteci i guai che combina Sirius, i due romanticoni Paciock, il nostro Remus saggio, Peter nelle vesti di un amico prima del "fattaccio", le confidenze di Mary ed Emmeline, Marlene e la sua numerosa famiglia. Il periodo è dal sesto anno in poi quando per il mondo magico sta per scoppiare uno dei periodi più bui della storia e questi ragazzi cercano di affrontarli il meglio possibile.

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Capitolo 2
*** Inizio ***


Erano tornati a scuola da appena qualche ora, Lily sistemava le sue cose nel dormitorio delle ragazze del sesto anno, e se lo sentiva che quell'anno molte cose sarebbero state diverse. Severus l'aveva tradita, l'aveva insultata, ferita. Aveva passato l'intera estate a ignorarlo, non andava più nemmeno nel loro posto preferito, quel prato così verde e pieno di margherite che lei amava, ma sapeva che lì lo avrebbe incontrato. E Lily non voleva vederlo, nemmeno parlargli. Lily Evans era così, quando chiudeva con una persona era per sempre. Gli aveva dato mille occasioni negli anni per allontanarsi da quegli amici che lo avevano allontanato dalla via del bene, mille modi per recuperare, lei gli aveva teso una mano più volte per aiutarlo, ma lui aveva ribadito la sua posizione. Aveva scelto, e ora di conseguenza lei aveva fatto la sua di scelta. Non sarebbe mai stata amica e nemmeno lontana conoscente di un Mangiamorte, lei voleva combattere quel male che si abbatteva sul mondo magico e non. La fine di quell'amicizia l'aveva ferita, ma ormai non poteva farci nulla.

"Non ho bisogno di una Sanguesporco" le aveva detto con occhi sprezzanti quello che ora era il suo ex migliore amico. Era stata male Lily, aveva pianto la notte e di giorno preferiva la solitudine. Poi era arrivata l'estate ed essendo la vicina di casa di Piton, Lily era uscita molto poco, rimanendo in casa o andando a trovare le amiche.

"A che pensi? Spero non ai debiti" Emmeline uscì dal bagno con i capelli bagnati e nel suo accappatoio rosso Grifondoro.

"Ah no a niente" mentì Lily.

"Mmh perchè questa storia non mi convince?"

"Perchè voi tutte" e posò lo sguardo anche su Mary, Alice e Marlene che rimasero di sasso "da quando ho chiuso con Piton pensate che io stia male, e avete ragione mi fa male essere stata trattata così, ma non vedo il motivo di disperarmi per chi non merita nemmeno che io lo guardi".

Nessuna di loro fiatò.

"Ok dai parliamo d'altro" si intromise Mary "Avete conosciuto qualcuno quest'estate? Per esempio alto, carino, di Corvonero?" e fece un cenno a Emmeline.

Emmeline fece un sorrisetto che lasciò intendere tutto e niente, ma non arrossì.

Lily la guardava ammirata, lei era così sicura di se con i ragazzi, non era mai imbarazzata, ne arrossiva, era in qualche modo sempre perfetta. Però Lily ne era convinta, nessuno sembrava averle mai davvero preso il cuore.

"Chi? Cosa?" chiese Alice civettuola "Racconta, racconta"

" E che c'è da raccontare?"

"Oh quanto te la tiri!Va bene non vogliamo saperlo" sbuffò Marlene.

"No ehm...io in realtà sì" aggiunse Lily che nel frattempo si era dimenticata la storia di Piton. La guardava coi suoi occhi verdi speranzosi di ricevere qualche news dall'amica.

Emmeline fece spalluccè e iniziò ad annodarsi una treccia. "Niente di che ci vediamo stasera"

"Oh un appuntamento!" Mary ridacchiò

 

 

 

"Sì più o meno" Emmeline sorrise. Era bella Emmeline, occhi grandi marroni e capelli castano chiaro lunghissimi, magra e con un piccolo anellino d'argento al naso. Indossava jeans e un maglioncino rosa chiaro a V e delle ballerine dello stesso colore.

 

Nel dormitorio maschile intanto James aveva già cacciato tutte le sue cose dal baule e aveva perso lo spazzolino da denti.

"James ma dove hai la testa, per Merlino" un Remus sconcertato lo guardava mentre faceva lo slalom tra i vestiti sparsi a terra.

"Dai Rem sta cercando lo spazzolino" intervenne Sirius che si riscosse da uno dei suoi pensieri.

"A che pensavi Felpato?" lo sfottè Peter

"A nulla... in realtà ragazzi ma voi cosa sapete di Emmeline Vance?"

"Ehm...che è una Grifondoro come noi?" tentò James

"Non intendevo quello faccia da cervo" gli buttò una scarpa.

"Ehi" sbuffò James con i capelli se possibile ancora più arruffati del solito.

"Pensavo che è...ecco...cambiata. É carina."

"Cosa cosa cosa?" Remus Lupin si fece più attento

"Sir stai perdendo colpi" gli disse un Franck Paciock intento a infilarsi sotto le coperte.

"É che sono stufo di tutte queste cretinette senza cervello, non ci puoi fare un discorso sensato nemmeno se volessi".

Da quando Sirius si interessava a cosa una ragazza dicesse? Bastava fosse carina e lo adulasse un minimo. Sirius vantava una schiera di fan infinita, ogni tanto usciva anche con qualcuna di loro, ma dopo massimo tre o quattro giorni le lasciava e usciva con un'altra. "Non ho testa" diceva. Il fatto che si interessasse a Emmeline Vance, una col cervello era un fatto molto molto singolare.

"Felpato ma hai la febbre?" chiese preoccupato James posandogli la mano sulla fronte. "Forse da quando vivi a casa mia qualcosa deve averti fatto star male".

"Vivi a casa di James?" fece Frank con faccia interrogativa.

"Sì ho mandato tutti a quel paese, loro e le loro stupide fisse di superiorità dei maghi Purosangue" disse Sirius con amarezza.

Aveva abbandonato i suoi, Regulus, casa sua. Ma quella non era davvero casa, casa è dove ti accettano, ti vogliono bene, casa erano i signori Potter, James e i Malandrini.

James parve intuire il suo pensiero e scoccò a Sirius un'occhiata d'intesa, fraterna.

 

Così comincia il sesto anno a Hogwarts e James se lo sentiva, non sapeva come mai avesse quella sensazione, ma qualcosa gli diceva che non sarebbe stato come gli altri anni. Sirius aveva espresso un parere su una ragazza che era decisamente pericolosa per lui, Emmeline aveva carattere e per di più anche lei non amava legarsi a nessuno. Era così, libera, indipendente. Sarebbe scoppiato il putiferio. E lui, James cos'era quella sensazione che lo aveva accompagnato tutta l'estate? Cosa significava Lily Evans per lui? L'aveva sempre vista come un'amica, ma dopo che Piton l'aveva insultata in quel modo prima dell'estate, si sentiva ferito per lei, dispiaciuto, lo avrebbe voluto uccidere o peggio umiliare davanti a tutta la scuola. Non voleva che Lily soffrisse, ma il perchè di tutto ciò non riusciva a spiegarselo.

Gli altri dormivano già tutti e James si mise a letto pensieroso. Sentì delle risatine acute provenire dal dormitorio femminile.

"Lily rideva con le sue amiche" pensò tutto contento e con questo ultimo pensiero si addormentò anche lui.

 

 

Bè che ne pensate? lo so è solo il primo capitolo, ma aggiornerò presto con gli altri. Fatemi sapere se vi piace, anche se non vi piace eh? mi interessa molto il vostro giudizio^^

un abbraccio

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Capitolo 3
*** Alleanze ***


Lily scese in sala comune insieme a Marlene per andare a fare colazione, e trovò i Malandrini che stavano aspettando Sirius.

"Ciao Lily!" James le sorrise, Remus spalancò la bocca.

Lily rispose: "Oh ciao James, ci vediamo dopo" e con una Marlene senza parole uscì dal buco nel ritratto.

"Questa me la spieghi. Da quando sei amico di Lily? Cioè non ti ha nemmeno urlato contro" disse Remus.

"Da quando ci siamo scritti tutta l'estate!"

"Cosa?" squittì Peter

"A dire il vero è stata lei a scrivermi per prima, mi ha chiesto di aiutarla in Trasfigurazione quest'anno, poi bè abbiamo parlato un po' di cosa è successo prima dell'estate con Piton, non l'ha presa tanto bene". James rise imbarazzato.

"Trasfigurazione...Piton..." Peter rimase scioccato, anche Sirius che finalmente era comparso sulla porta rimase di sasso.

"Oh ma che avete da guardare? Siamo amici" disse James sbuffando.

"Senti James negli ultimi due anni le hai chiesto di uscire almeno sette volte, e lei ti ha sempre detto di no e ora mi vuoi dare a bere che le dai ripetizioni di Trasfigurazione e non ci proverai?"

"Esatto, James Potter è cambiato, inutile che fate quelle facce, sul serio dai avevo 14 anni non posso certo correrle ancora dietro e chiederle di continuo di uscire no?"

"Se lo dici tu" aggiunse Remus dubbioso.

"Ehi Emmeline, buongiorno" le disse Sirius raggiante "Vuoi venire con me a Hogsmeade sabato prossimo?"

"Ho un ragazzo con cui andarci Black, quindi evapora" ed uscì senza nemmeno voltarsi.

"E chi è questo?" sbuffò Sirius sorpreso.

"Ahia prevedo guai!" disse Peter a Remus e tutti scesero giù nella Sala Grande.

 

Lily ascoltava rapita i discorsi di Marlene e Alice sulle vacanze, i Malandrini leggevano la pagina sportiva della Gazzetta del Profeta quando Severus Piton si avvicinò al tavolo dei Grifondoro. Tutto il tavolo ammutolì, tra le due case già non correva buon sangue, ma da quando Piton si era rivolto così a Lily la situazione era peggiorata. Qualche primino chiedeva informazioni ai ragazzi più grandi e poi si fece attento anche lui. La tensione era tale che la si poteva tagliare con un coltello.

"Lily posso parlarti per favore?" qualche Grifondoro gli lanciava occhiate di odio.

"Non c'è niente da dire Piton" la difese subito Mary.

"E tu chi saresti? Il suo avvocato difensore?" chiese Piton sprezzante.

"Lily non ha bisogno di avvocati, ma se gliene servisse uno, sì sono io" rispose Mary stizzita.

"Ok, ok calmati Mary. Dai Piton che c'è?" disse Lily facendo finta che la cosa non la toccasse minimamente.

"In privato Lily..." la supplicò il ragazzo.

"Due mesi fa mi hai insultato davanti a tutta la scuola, e ora vuoi parlarmi in privato?" lo canzonò Lily. Sirius ghignò beffardo.

"Senti Lily ok, mi dispiace, io non volevo dirlo".

"Ma l'hai fatto ed è ciò che pensi, ma a parte questo, tu stai nelle arti oscure fino al collo e io non voglio essere amica di chi se la fa con i maghi oscuri, non voglio nemmeno esserne una lontana conoscente, te l'ho detto mille volte di lasciar perdere ciò che dicevano i tuoi amichetti, ma tu hai scelto di stare con chi ammazza babbani e maghi indistintamente da com'è il loro sangue. Voldemort ammazza chi gli pare e piace e chi gli sta tra i piedi". Aveva alzato la voce, e ora anche gli altri tavoli la osservavano, per tutta risposta lei si sedette e continuò a mangiare.

"Ma..."

"Se non l'avessi capito...è ora di smammare Piton" gli disse Sirius felice come se fosse stato il suo compleanno.

James la guardava sorpreso, non che non ci si potesse aspettare reazioni simili da Lily Evans, ma Piton era stato il suo migliore amico fino a tre mesi prima. Quando quest'estate Lily gli aveva scritto, gli aveva anche confidato un po' di cose, ci era rimasta davvero male e non vedeva l'ora di tornare a Hogwarts, in quel paesino si sentiva stretta e aveva il terrore di incrociarlo ovunque. Anche a Hogwarts non sarebbe stato semplice diceva, ma era meno preoccupata,almeno c'erano tutti i suoi amici e amiche con lei.

Ad un tratto Alice gridò: "Ragazzi è tardi arriveremo tardissimo a erbologia"

"Cavoli è vero" Lily finì il suo succo e si alzò di scatto prendendo la borsa, la sala grande si svuotò velocemente e tutti corsero in mille direzioni diverse, chi diretto nei sotterranei per Pozioni, chi andava alla sua prima lezione di Trasfigurazione, chi come i Grifondoro e i Corvonero del sesto anno corsero fuori per andare nelle serre.

 

Emmeline si avvicinò a un ragazzo di Corvonero, alto con i capelli biondi e gli diede un bacio.

"Per le mutande di Merlino, diceva sul serio allora" Sirius sbiancò sul suo bel viso.

Mary gli si avvicinò: "Ehi tutto ok? Hai una faccia" gli occhi grigi di Sirius non ci credevano ancora. "Ma stanno assieme?" disse lui senza rendersi conto con chi parlava.

"Mmh pare di sì" disse Mary finendo un muffin "Oddio non mi dire che...Ehi ma che fai?" Sirius le aveva tappato la bocca e l'aveva trascinata dietro ai cespugli.

Mary si dimenava come un'ossessa. "Zitta MacDonald non ti voglio violentare".

Lei tacque e si sistemò la frangia che si era spettinata: "Ma che vuoi Black?"

"Niente, mi devi aiutare"

"A fare cosa?"

"La Vance è la tua migliore amica no?"

"Sì, ma..."

"Bene troviamo un modo per far lasciare quei due"

"Ti piace Emmeline?" Mary scoppiò a ridere così forte che di nuovo Sirius si precipitò su di lei per tapparle la bocca.

"Ahahah e cosa ti fa pensare che ci riuscirai e soprattutto che io ti aiuterò?"

"Taci MacDonald o non ti passo più nessun compito, niente di niente".

"Me li passa Lily tanto!"

"Si certo la Evans non ti passerà niente, e nemmeno James e Remus puoi giurarci".

Mary sbiancò, non poteva allearsi con Black contro la sua migliore amica, anche se bè alla fine quel Ryan lì non era certo amico suo. E una mano coi compiti le era sempre servita soprattutto con gli allenamenti di Quidditch che le prendevano tanto tempo. Sirius riusciva ad avere sempre i compiti fatti, un po' li faceva lui, poi copiava il resto da James e Remus. Minimo sforzo massimo risultato, e Mary dipendeva da lui in questo. Così decise che avrebbe cercato in qualche modo di aiutare Black spezzando qualche lancia in suo favore, alla fine doveva aiutarlo solamente, non doveva esserci garanzia di riuscita e avrebbe risolto i suoi problemi.

"Ok va bene ci proviamo" disse Mary infine.

"Saggia ragazza" e insieme si precipitarono a lezione che ormai era già iniziata.

"Dove sei stata?"chiesero Emmeline e Lily all'unisono.

"Niente parlavo con Sirius"

"Sì l'abbiamo notato, ma da quando così tanto amica dei Malandrini?"

"Oh Emmeline quanto la fai lunga, sia Sirius che James sono nella squadra di Quidditch di Grifondoro e fino a prova contraria io sono il portiere, e poi io ve l'ho sempre detto che sono simpatici, magari un po' casinari è vero però..." alzò gli occhi al cielo e prese a tagliuzzare un bubotubero.

Marlene intervenne: "A questo proposito devo dire che anche la nostra Lily sta stringendo amicizia col nemico" un ghigno apparve sul bel viso di Marlene.

Lily arrossì fortemente: "Vabbè ma che centra mi da solo una mano in Trasfigurazione!"

"Ma chi?" chiese Emmeline.

"James!" le informò Marlene ridacchiando.

"Oh ma che bello" Mary e Alice emisero gridolini felici.

"E poi vi metterete assieme, vi sposerete, lavorerete entrambi al Ministero magari, e avrete almeno tre o quattro figli" disse Alice.

"Se è femmina ovviamente avrà tutti nostri nomi no?" aggiunse Mary.

Lily le guardò disarmata: "Ragazze ho solo bisogno di una mano in Trasfigurazione e James è il migliore della classe in quella materia" aggiunse.

"Dimmi una materia in cui non è bravo" disse Alice.

Era vero, James nonostante facesse un gran casino era molto popolare ed era tremendamente brillante in tutte le materie.

"Vabbè comunque vi state facendo film inutili che non stanno nè in Cielo nè in Terra, sol perchè non voglio uscire con Potter non vuol dire che io lo detesti, e sol perchè mi dà una mano per Trasfigurazione non vuol dire che ci sposeremo. E ora abbassate quella voce che vi hanno sentito pure nella foresta proibita" disse Lily tutto d'un fiato.

 

I giorni trascorrevano veloci e arrivò anche il primo allenamento di Quidditch. James era il capitano della squadra di Grifondoro e a quel primo allenamento li fece lavorare duramente, la prima partita sarebbe stata contro i Corvonero tra un mese circa e James voleva vincere a tutti i costi. Quando scesero dalle loro scope erano sudati, infangati e stanchi morti.

"MacDonald allora?"la chiamò Sirius mentre un gruppetto di ragazzine gli ronzava intorno. Era sporco e sudato, ma loro lo avrebbero voluto anche così.

"Black sempre pieno di fan vedo" ridacchiò Mary in risposta.

"Sì quelle, sì lasciale perdere" si passò una mano tra i capelli neri e Mary si trovò a pensare che Black era davvero carino, ok sì più di carino, era proprio bello.

"Bè quei due stanno ancora assieme?"

"Purtroppo per te sì"

"Alla prossima partita lo butto giù dalla scopa!" ringhiò Sirius. Mary rise di gusto e ridendo e scherzando se ne tornarono a scuola lasciando lo stuolo di ammiratrici di Sirius lì a disperarsi.

 

 

Ciao a tutti,

bè che ve ne pare? No Lily non odia James(parole testuali della Rowling) , magari non condivide molti modi di fare... però non lo odia.

Ad ogni modo fatemi sapere se vi piace, se non vi piace, se vorreste tirarmi una scarpa, cose di questo tipo. Grazie a chi ha recensito la volta scorsa e a presto!

 

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Capitolo 4
*** Immagina ***


Quella mattina in Sala Grande regnava la confusione più totale, quando James Potter prese postò accanto al Remus al tavolo dei Grifondoro notò che alcuni di loro erano particolarmente preoccupati e taciturni.

"Che succede?" chiese il ragazzo sistemandosi gli occhiali sul naso.

"Due babbani sono morti in circostanze misteriose" gli comunicò Mary.

"Misteriose?" chiese James scuro in volto.

"Già, alcuni pensano ci sia dietro Voldemort, ma il Ministero nega" disse Lily sospirando.

I genitori di Lily erano babbani e se veramente queste morti babbane avevano a che fare col Signore Oscuro, James poteva capire il suo umore.

Albus Silente si alzò in piedi e chiese la loro attenzione, la sala grande cadde nel silenzio più totale, tutti i visi rivolti verso il preside.

"Ragazzi tutti, come avete letto nella Gazzetta del Profeta, qualcosa di 'misterioso' " si soffermò su questa parola "si aggira per il mondo magico e babbano, non voglio prendervi in giro e insultare la vostra intelligenza, perciò vi dico che temo che dietro a tutto ciò ci sia la magia oscura. Qui a Hogwarts sarete al sicuro, non permetterò che accada nulla a nessuno dei miei studenti, tuttavia devo chiedervi di prestare particolare attenzione, la prudenza non è mai troppa" un occhio del preside si pose al tavolo dei Grifondoro.

"Bene detto questo, finite pure la vostra colazione e buona lezione" aggiunse poi e riprese posto accanto alla professoressa McGranitt.

 

Mentre i Grifondoro del sesto anno andavano a lezione di Pozioni commentavano a piccoli gruppetti il discorso di Silente.

"Pensi davverop sia opera di Voldemort?" chiese Alice a Lily.

"Penso che se Silente ci ha parlato in quel modo, deve esserne quasi sicuro se non certo" rispose lei mordendosi un'unghia.

"Mmh speriamo bene" aggiunse Marlene preoccupata.

"Speriamo li facciano tutti fuori quei schifosi Sanguesporco" la voce Lucius Malfoy echeggiava per i sotterranei, svoltato l'angolo i Grifondoro li trovarono ad aspettare dietro la porta chiusa dell'aula di Pozioni.

"Ma perchè non fanno fuori te eh Malfoy?" ringhiò Sirius.

"Io sono Purosangue, come te e Potter del resto, anche se direi che ci sono enormi differenze, insomma tutto questo simpatizzare per i babbani e mezzosangue, per non parlare dei sanguesporco". E fece un cenno verso Lily. Avery e altri Serpeverde sghignazzarono.

James era rosso per la rabbia, stava per esplodere: "Come hai detto scusa?" James si stupì del tono che aveva preso la sua voce, Malfoy fece un passo indietro.

"Sai Malfoy" fece Lily affiancando James "Credo che ci siano Purosangue intelligenti e Purosangue stupidi, direi che tu...sì rientri tra quelli stupidi"

"Come ti permetti di parlare con me feccia" urlò Malfoy.

"Stupeficium" urlò Bellatrix Black. Lily evitò per un pelo un fascio di luce rossa ma cadde comuqnue a terra.

"Expelliarmus" urlò Sirius e disarmò la cugina.

Emmeline e Peter aiutarono Lily a rimettersi in piedi, i Grifondoro erano pronti a difendersi bacchette alla mano. James e Sirius davanti a tutti a guardare in cagnesco i Serpeverde.

"Venti punti in meno a Serpeverde per uso di magia nei corridoi e attacco a un prefetto" Lily si fece largo tra gli studenti e arrivò proprio davanti a Bellatrix, tanto che i loro nasi avrebbero potuto sfiorarsi.

"Ti odio Evans" ruggì Bellatrix.

"Deve essere un odio reciproco allora" rispose Lily sprezzante.

Lumacorno aprì la porta dell'aula: "Ragazzi ma che succede?" chiese sconvolto.

"Professor Lumacorno, direi che dovrebbe tenere a bada gli studenti della sua casa, sa vanno in giro ad affatturare la gente" disse Lily con un sorriso malandrino in volto che James non potè fare a meno di notare.

Lumacorno non disse niente e fece entrare gli studenti nell'aula per la lezione.

Mentre erano impegnati sui loro calderoni, un pezzetto di pergamena arrivò sul tavolo di Lily, lei lo srotolò. Una scrittura chiara e pulita diceva:

"Pochi tengono testa a quella pazza di mia cugina, sei grande Evans!

Sir "

Lily si girò e sorrise grata a Sirius Black. Già, molte cose stavano cambiando quell'anno. Per anni era stata amica di Severus nonostante fosse un Serpeverde e ovviamente aveva legato tanto con le sue compagne di stanza soprattutto Alice ed Emmeline, voleva bene anche ai Malandrini, nonostante non condividesse molte delle loro bravate, ammirava il loro spirito di condivisione e fratellanza. Per anni però Lily Evans era stata sempre presa tra due fuochi, da una parte Severus, che era il suo migliore amico sebbene non si fosse rivelato così leale e sincero, e con tendenze alla magia oscura, dall'altra i suoi amici Grifondoro così leali e coraggiosi. La ragazza aveva cercato più volte di fare da collante, ma tutti i tentativi erano stati vani. Lily si sentiva finalmente tranquilla ora, come aveva scritto a James durante l'estate, a Hogwarts sarebbe stato meglio, ci sarebbero stati i suoi amici e le sue amiche.

 

Peter si stava ingozzando di cosce di pollo e patatine mentre Remus lo guardava inorridito, gli altri stavano mangiando il dessert mentre lui ancora pensava al secondo.

"Mary hai visto il mio libro di Trasfigurazione?" chiese Lily.

"Oh oggi abbiamo appuntamento con James?" le rispose lei con occhi indagatori.

"Non è un appuntamento Mary e voi quattro" disse indicando le altre e fulminandole con lo sguardo "non vi azzardate a pedinarmi o vi appendo a testa in giù nella Sala Grande".

"Ma noi non facciamo niente di male e tu e Potter sareste carini insieme" disse Alice tutta contenta.

"Sentite io ve l'ho detto, mi da solo ripetizioni".

"Secondo me ci nascondi qualcosa. Non ci ha ancora provato?" disse Emmeline dubbiosa.

"Dai Emm mi ha chiesto qualche volta di uscire ed eravamo piccoli, secondo me nemmeno se lo ricorda, e poi smettila di gridare o ti sentirà". La rimproverò la ragazza.

"Lily sei pronta?" James Potter le rivolgeva un ampio sorriso, i suoi occhi castani da cerbiatto la guardavano gentili.

"Ehm sì, solo che non trovo il mio libro di Trasfigurazione".

"Non importa ti presto il mio, andiamo".

Lily prese la borsa e lo seguì fuori dalla Sala Grande nel parco di Hogwarts.

 

"Come mai facciamo lezione fuori?" chiese Lily legando i suoi lunghi capelli rossi in una coda.

"Perchè in biblioteca non possiamo parlare e fare rumore" le spiegò James.

Raggiunsero un albero di noci nei pressi del lago e presero posto sul prato, James incrociò le gambe e rivolse tutta la sua attenzione a Lily.

"Allora, se ho capito bene hai problemi con la pratica"

"Esatto soprattutto quando gli oggetti sono molto diversi tra loro, per esempio se trasformo un topo in un tavolo, mi esce un tavolo peloso".

James rispose subito "Sì capisco, ok allora hai problemi a realizzare materialmente ciò che immagini". Aprì la borsa e tirò fuori una piuma d'oca bianca come la neve, la porse a Lily.

"Com'è?" le chiese il ragazzo.

"Che vuol dire com'è?" chiese lei guardandolo.

"Come descriveresti questa piuma?"

"Bè, è bianca e soffice" disse lei sfiorando la piuma.

"Allora come sai per trasformare un oggetto in un altro devi immaginare l'oggetto che deve diventare, avercelo chiaro in mente".

"Sì" disse Lily, cercando di capire dove volesse arrivare James col discorso.

Lui continuò: "Trasformalo in un calice".

Pochi istanti dopo un calice con le piume apparve sul prato:" Ecco vedi, sono un caso disperato, riesco solo a creare oggetti pelosi e piumosi".

James le andò vicino: "Pensa ai nostri calici a Hogwarts, quelli che usiamo a tavola, riesci a immaginarli?" la ragazza provò un brivido a sentirlo così vicino a lei.

"Sì" disse Lily cercando di ignorare quella sensazione.

"Ora chiudi gli occhi, riesci a vederlo com'è fatto?" le disse il ragazzo. "Riesci a descriverlo?"

"Sì" disse lei.

"Sentiamo"

"Ehm... è un piccolo calice dorato" si interruppe, poi riprese "lucido, liscio..."

"Brava, ora che hai bene l'immagine davanti a te riprova, al mio tre apri gli occhi e trasforma questa piuma che metto ai tuoi piedi nel calice che stai vedendo. Rimani concentrata e mantieni l'immagine in testa mi raccomando".

"Ok" Lily respirò a fondo.

"Uno...due...tre!" disse James.

Lily aprì gli occhi e pochi istanti dopo un piccolo calice dorato e lucido giaceva nel prato, solo una piccolissima piuma era rimasta attaccata alla sua superficie color oro.

"Bravissima!" James le fece un applauso contento.

"Evvai ce l'ho fatta!"Lily rise di gusto e staccò la piccola piuma dal suo calice esibendolo come un trofeo.

"Visto?vedrai che andrà sempre meglio" le disse James soddisfatto.

"Sei un piccolo genio della Trasfigurazione tu" Lily gli rivolse un sorriso e gli scompigliò, se possibile, ancora di più i capelli nero corvino. Un brivido percorse entrambi a quel contatto. James si riscosse dopo qualche istante.

"Hey i miei capelli"

"Oh scusa prof " lo canzonò Lily ridendo. James pensò che quella ragazza aveva una risata contagiosa e scoppiò a ridere anche lui.

"Ma i professori hanno la pancia e sono vecchi" si lamentò James.

"Vabbè tu sarai l'eccezione allora!" Lily lo studiò attentamente, era alto e magro, con le spalle larghe. "Ha un bel fisichetto Potter" pensò.

James guardò quell'espressione assorta, quegli occhi così verdi e quella spruzzata di lentiggini su guance e naso "Diventa sempre più carina la Evans" pensò scompigliandosi i capelli.

"Bene che dici rientriamo?" James annuì, stava cominciando a fare fresco, anche se era solo metà settembre il vento era fastidioso e non permetteva di rimanere a lungo nel parco.

Poco dopo le amiche di Lily e i Malandrini li videro rientrare in sala comune, una nuova complicità era nata tra di loro e se ne sarebbe accorto perfino un cieco, ma loro due ancora non ne erano consapevoli.

"Se dopo non mi racconti tutto sei una donna morta" sussurrò Alice e poi continuò a scrivere al suo compito di Pozioni. Lily scosse la testa divertita e prese posto per studiare con le sue amiche. James invece raggiunse i Malandrini vicino al fuoco e ignorò le occhiate interrogative di Remus.Sirius e Peter continuavano a giocare a scacchi e mangiare cioccorane.

"É bello sentirsi a casa" pensò Lily e cominciò a fare i compiti di Storia della Magia.

 

Ciao a tutti come va? Ringrazio tutti coloro che hanno recensito lo scorso capitolo, hanno messo la storia tra le seguite e anche chi legge soltanto. Come promesso ecco il nuovo capitolo. Qui mi sono concentrata più su Lily e James, per Sirius dovrete attendere il prossimo che non tarderà ad arrivare.Attendo i vostri commenti e opinioni.


 

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Capitolo 5
*** Questione di Bolidi ***


 

Era la metà di ottobre quando arrivò finalmente la partita contro i Corvonero, James e la squadra di Grifondoro si era allenata duramente sin dai primi giorni di scuola ed oggi era arrivata la resa dei conti. Era una bella giornata di sole e non c'era nemmeno tanto vento, sarebbe stata una partita piacevole pensò James.

 

"Mangia ti dico" disse Remus a James passandogli un toast.

"Non ho fame! E mi fa male lo stomaco" disse James tamburellando con le dita sul tavolo.

"Solo il nostro Peter ha sempre fame" disse Sirius.

Peter alzò lo sguardo mente si abbuffava di uova strapazzate e bacon, sorrise appena imbarazzato e continuò a mangiare.

"É il nervosismo James, dai mangia almeno mezzo toast o un cornetto" lo incitò Lily che prese posto accanto a lui, preparò un toast con burro e marmellata, lo divise a metà e ne porse metà a James. Lui lo prese e lo mangiò lentamente.

Remus sbarrò gli occhi: "James mi devo far crescere i capelli per farti mangiare?"

James arrossì terribilmente, Lily intervenne: "Naaa avrà paura che lo trasformi in qualche oggetto peloso alla prossima lezione di Trasfigurazione". James rise divertito e la tensione venne meno.

Arrivarono anche Emmeline e Mary, quest'ultima pallida per la tensione.

"Eccone un'altra senza appetito! Vieni qua McDonald stai tranquilla" disse Sirius gentile "Io e Shacklebolt faremo il possibile per proteggerti dai bolidi, vero King?"

Un ragazzo di colore del settimo anno si aprì in un sorriso di un bianco candido e gli rispose "Ci puoi giurare Black".

"Smettila di fare lo scemo Black!" lo rimproverò Emmeline.

Sirius la guardò stupito: "Ma che vuoi Vance? Vai a fare il tifo per il nemico se non ti piace stare qui, o mi vuoi dire che tiferai comunque per noi e non per il tuo amoruccio?"

Mary scoppiò a ridere e si fermò la frangia con le mollette.

"Mary ma ti è dato di volta il cervello?" Emmeline si era svegliata con la luna storta.

"Oh ma si può sapere che c'hai oggi? Sirius non ha detto niente cercava di tranquilizzarmi".

"Si certo vabbè" e tutta impettita se ne andò.

Lily e Mary si guardarono senza parole, Marlene chiacchierava a bassa voce con Remus.

"Qualcuno ha visto Franck?" James si riscosse dai mille pensieri della partita.

"Non mi dite che è di nuovo sparito con Alice, l'ultima volta a momenti non ci cadeva dalla scopa" disse Kingsley ridendo.

"Già" fece Sirius e tutto il tavolo dei Grifondoro scoppiò a ridere.

 

Le ragazze, Peter e Remus, particolarmente pallido quel giorno, presero posto sulle tribune rosse e oro iniziando a sventolare sciarpe e bandiere. Lily e Marlene adoravano il Quidditch e quel giorno erano più eccitate del solito, anche Alice amava andare alle partite, ma più per vedere il suo Franck.

I giocatori di entrambe le squadre fecero il loro ingresso, James Potter il capitano della squadra, al suo fianco Mary McDonald portiere, dietro di loro i battitori Sirius Black e Kingsley Shacklebolt e infine i tre cacciatori Franck Paciock e due dei fratelli di Marlene, Lucas e Simon McKinnon. Dall'altro lato del campo facevano il loro ingresso i Corvonero.

Lily, Alice e Marlene salutarono Mary alzando le braccia al cielo e sventolando le sciarpe, Emmeline fece finta di niente.

"Emm ma che ti prende?" la rimproverò Lily.

Emmeline la guardò con gli occhi lucidi, il cerchietto d'argento al suo naso luccicava al sole.

"Mary è la mia migliore amica" disse appena.

"Insomma una grossa novità" le disse Marlene per farla ridere.

"Lei non può..." aggiunse con un tremolio della voce.

La bellissima Emmeline piangeva, lei che non piangeva mai, esattamente come Mary era stata abituata a non dar mai a vedere nulla,entrambe erano tanto amiche perchè nessuna avrebbe giudicato l'altra, nessuna delle due pretendeva mai spiegazioni o smancerie, nessuna delle due era in grado di legarsi. E loro si capivano bene così.

"Cosa non può?" Lily la guardò confusa.

In quel momento si sentì un fischio e tutti si girarono verso la partita, Emmeline compresa che sembrava presa tra due fuochi, la sua casa e la casa del proprio ragazzo che ogni tanto le mandava qualche bacio volante. Così la conversazione fu rilegata ad un angolo lontano delle loro menti.

 

"Grifondoro e Corvonero sono in situazione di parità 10-10" una ragazza biondina del terzo anno di Grifondoro commentava la partita. "Nigel Colins, cacciatore di Corvonero prende la pluffa, scansa il bolide del bellissimo Sirius Black e oh no!10-20 per i Corvi!"

"Signorina Robins per favore vuole essere imparziale?" la rimproverò la McGranitt.

"Sì mi scusi, ad ogni modo Corvonero in vantaggio e Grifondoro in possesso di pluffa".

James guardava un po' ovunque alla ricerca del boccino, ma nulla per quel momento. Era preoccupato per Mary, i battitori di Corvonero la stavano massacrando e lei cercava in tutti i modi di schivare i loro bolidi facendo comunque il suo lavoro.

"Sirius!King! Forza forza, tenete quei bolidi lontani da Mary o dopo vi tiro le vostre mazze in testa!"

Sirius annuì, dov'era quel Ryan Sanders? Non solo stava con Emmeline Vance, ora spediva bolidi addosso a Mary, il loro portiere, nonchè... la sua migliore amica?

"King di là!" gli urlò Sirius e con la sua scopa si fiondò per prendere un bolide che stava dando filo da torcere a Mary, lo spedì dritto sopra la testa di Ryan che lo schivò appena. Kingsley nel frattempo salvava James dall'altro bolide.

"Che ti succede Black? Vuoi tagliarmi la testa?" gli fece Ryan.

"Potrebbe essere un'idea se tu non lasci vivere il mio portiere". Gli occhi grigi di Sirius lanciavano fiamme.

"Quindi le voci che girano sono false, non centra niente una tua affezione particolare per una certa ragazza bella e intelligente, come per esempio la mia?"

Sirius diventò rosso per la rabbia: "Non so di cosa parli Sanders!"

Ryan digrignò i denti e spedì un bolide lontano da loro continuando a lanciare a Sirius occhiate di odio.

"Sir aiuto!" Mary aveva due bolidi addosso e Kingsley non riusciva a liberarsi di entrambi, Sirius si era distratto: "Maledetto Sanders!"

"La McDonald ha problemi seri con i bolidi oggi, i battitori di Corvonero d'altra parte sono famosi per la loro bravura. Tranquillo Sirius sei bravo anche tu e sei sempre il più bello con quegli occhi grigi!"

"Robins credo che a nessuno interessi il colore delle iridi del signor Black!" urlò la McGranitt inferocita.

"Perdono prof. Grifondoro comunque recupera e riporta la situazione in parità. 20-20, i fratelli McKinnon si passano la pluffa e dai dai dai, siiii un altro punto per i Grifoni che ora sono in vantaggio per 30-20!"

James faceva alcune piroette nell'aria e con la coda dell'occhio guardava la cercatrice dei Corvonero che era alla ricerca del boccino. Diede un'occhiata alle tribune, Remus urlava impazzito "Vai Sir!Grande Mary!" e partecipava ai cori che erano esplosi tra i Grifondoro quando erano passati in vantaggio. Accanto a lui c'era una Emmeline preoccupata e una Lily che saltellava abbracciando Marlene entrambe rosse in viso e sorridenti. Si soffermò su Lily, era carina così, quelle lentiggini sparse sulle guance e quegli occhi di giada così sorridenti e lucenti.

"Black sei morto!" James si riscosse dai suoi pensieri, chi voleva morto quello che era suo fratello?

Ormai Ryan e Sirius si spedivano i bolidi uno addosso all'altro ignorando la partita che continuava con i fratelli McKinnon e Franck che tiravano e centravano sempre.

"Qualcosa non va tra i battitori direi!" commentava Kate Robins nel suo microfono.

Sirius e Ryan erano molto vicini ad azzuffarsi alla babbana se solo non fossero a cavallo di scope volanti e ci fossero dei bolidi pronti a tranciar loro qualche arto.

"Stai lontano da lei hai capito?"

"Io faccio quello che mi pare Sanders!"

"Già ho notato! Ribelle fino all'osso e circondato di oche senza cervello!"

"Ragazzi qui oltre che una partita di Quidditch assistiamo a un incontro di Boxe!Se le danno di santa ragione, Sir forza spaccagli il muso e torna a giocare per noi! Ahia era solo uno scherzo prof. dai non lo faccio più. 50-20 per i Grifondoro!Ma dov'è il bocc..."

E James lo vide, un bagliore leggero e si tuffò al suo inseguimento. La cercatrice di Corvonero non lo aveva ancora notato, era occupata a guardare Ryan e Sirius azzuffarsi e mandarsi bolidi.

Lily, Marlene, Remus, Emmeline e gli altri notarono la scena, James in picchiata a prendere il boccino e Sirius e Ryan alla resa dei conti nei pressi della porta dei Grifondoro. Mary li scansò.

"Signore e Signori non ho ma visto una partita così, il nostro Franck Paciock tira un altro goal e il portiere nemmeno se ne accorge, tutti i giocatori di entrambe le squadre guardano Black e Sanders intenti a uccidersi mentre ohh ma quello non è il boccino?oh e Potter lo sta inseguendo!".

La cercatrice di Corvonero trasalì e si catapultò a raggiungere James che era già in prossimità del boccino.

"Oh dai James prendilo! Non essere geloso sono anche tua fan non solo di Sirius! Sì sì prof lo so" ma la McGranitt non ascoltava più, era intenta ad osservare il capitano dei Grifondoro inseguito da un bolide e Black con l'altro mandatogli alle calcagna da Sanders.

"Sir dove cavolo ti sei cacciato? Per Merlino, questo bolide mi ucciderà, oh grazie Kingsley" James tirò un sospiro di sollievo e si riconcentrò sul boccino.

"Per le mutande di Morgana, che partita!Il nostro bellissimo James rischia la vita con un bolide, mentre lì ancora si azzuffano per motivi poco chiari. Sanders che ci vuoi fare non puoi avere un fan club come Sirius".

"Robins!"

"Sì lo so, lo so. 70-30 per i Grifoni e i cercatori delle due squadre si fanno largo per prendere il boccino, tutti gli altri giocatori trattengono il fiato. Sanders e Black sono a terra e si prendono a pugni alla babbana. A pugni? Stai attento Sirius!Sì prof lo so, la partita."

"Attaccabrighe di un Black" pensò James e pochi attimi dopo si allungò e le sue dita si strinsero intorno al boccino.

"Evvai Grifondoro vince! Grande James!" Kate Robins is voltò per vedere dov'era la McGranitt ma non c'era. Era già sul campo e raggiungeva Black e Sanders. Anche James, Remus, le ragazze e molti altri studenti si erano avvicinati e alcuni cercavano di separare i due ormai pieni di lividi e con un occhio nero a testa.

"Felpato! Ma che ti prende?" James lo strattonò indietro e insieme a Lucas McKinnon lo teneva fermo.

"Ha cominciato lui" si difese Sirius mentre un rivoletto di sangue uscì dal suo sopracciglio.

"E perchè non hai pensato a proteggere me dai bolidi piuttosto?" Gli occhi di James erano lampi.

"Perchè vuole la mia ragazza ecco perchè" disse Ryan furioso mentre due Corvonero lo tenevano fermo.

"Sta zitto!" Emmeline Vance era intervenuta.

"Siete due perfetti idioti, tu hai fatto perdere un sacco di punti alla tua squadra per pensare alle cavolate e tu hai quasi fatto ammazzare James, oltre che massacrarvi di botte s'intende. E io poi non sono la ragazza di nessuno, non sarò mai di nessuno!"

"Emm ma..."cominciò Ryan.

"Direi che torniamo ai nostri cognomi Sanders!" e seria se ne andò da sola verso il castello.

James aiutava un Sirius dolorante a camminare, lo aveva già perdonato. Il loro fan club li seguiva adorante finchè Lily non intervenne: "Aria ragazzine non li asfissiate, non vedete che non riescono a muoversi?" Il fan club si disperse a gruppetti mentre i Malandrini e le ragazze e il resto della squadra tornarono a scuola in silenzio. Sirius ghignò soddisfatto mentre con gli altri si sedette a pranzo. Mary lo notò: "C'è poco da ridere sei un rottame e per di più hai combinato un bel pasticcio".

"Ma ne è valsa la pena, poco male se sarò in punizione per il prossimo mese".

James e Mary scossero la testa.

 

Ciao a tutti e Auguri passati per Pasqua! Ecco il capitolo sul nostro Sirius, l'ho sempre immaginato un po' irrazionale, quindi ecco a voi ciò che ho immaginato per lui. Attendo le vostre recensioni! Grazie a chi mi recensisce sempre e ha messo la storia tra le preferite/seguite.

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Capitolo 6
*** Zucche e bachata ***


 

Il giorni passavano veloci e presto fu la mattina di Halloween, il cielo era grigio e un forte vento sferzava tra gli alberi e contro la finestra dell'aula di Trasfigurazione.

 

"La differenza tra la Trasfigurazione umana e la capacità di un Animagus è che il mago che ha appreso questa difficile arte può trasformarsi in un animale, quando vuole, senza l'ausilio di una bacchetta o un incantesimo. Inoltre, un individuo trasfigurato sarà in tutto e per tutto una bestia, ossia perderà ogni caratteristica umana, invece un Animagus continuerà a pensare ed agire come un uomo anche nella sua forma animale. Tutto chiaro?" la professoressa McGranitt fissava i suoi studenti che annuirono.

James faceva finta di prendere appunti, lui, Sirius e Peter erano animaghi da un anno ormai e aveva studiato duramente e per anni per riuscirci. Quindi ovviamente sapeva benissimo la differenza tra un uomo trasfigurato in animale e un animagus.

Lily, seduta accanto a lui tuttavia sembrava molto interessata all'argomento e prendeva tantissimi appunti. Ormai i due sedevano sempre insieme a Trasfigurazione, cosa che non sfuggì a Piton che seguiva quella materia assieme a loro.

Quando la lezione finì James si avvicinò alla scrivania della professoressa.

"Sì Potter?" lo guardò al di sopra degli occhiali.

"Professoressa mi chiedevo se io e Lil...ehm se io e la Evans potevamo decorare la Sala Grande per Halloween. Sa le sto dando una mano in Trasfigurazione e sarebbe grandioso se si potesse esercitare!" disse James tutto d'un fiato.

"Sarebbe 'grandioso' dici?" si sfilò gli occhiali.

"Sì" disse il ragazzo.

"Perchè no Potter, ma niente disastri con i vostri amici! Il professor Vitius vi terrà comunque d'occhio intesi?"

"Grazie mille professoressa! Vedrà faremo un ottimo lavoro!" le disse riconoscente e abbandonò l'aula.

Lily lo aspettava fuori: "Perchè ci hai messo tanto?" era un po' imbronciata e teneva gli occhi bassi.

"Organizzavo la nostra lezione di Trasfigurazione!" le rispose tranquillamente James. Lily si illuminò in volto e gli regalò un sorriso: "Pensavo ti fossi dimenticato!"

"Ma che dimenticato Evans! Io sono James Potter non mi dimentico le cose importanti!"

"Ahahah quanto sei scemo!Andiamo su" gli rispose lei dispettosa.

"Scemo a chi?"

"A te!" gli fece la linguaccia e scappò via, scendendo velocemente le scale, e facendo zig zag tra gli altri studenti. James la rincorse e la raggiunse facilmente catturandola tra le braccia.

"Non è giusto tu hai le gambe lunghe e quindi mi prendi subito" Lily si dimenava nella stretta di James ridendo come una matta, anche il ragazzo rise col fiato corto.

"Potter lasciala stare!" la voce di Severus Piton spuntò dal nulla e poco dopo si resero conto di trovarsi nella Sala Grande, decine di occhi puntati su di loro.

"Vederti è sempre piacevole come un ago nel piede Piton" disse James serio, Piton non rispose e si rivolse a Lily:

"Lo sapevo che ti era sempre piaciuto, sei una cretina Lily! Lui ti farà soffrire"

"Tu invece mi hai fatto bene alla salute? dicevi di volermi bene e hai tradito la nostra amicizia, quindi cosa vuoi ora? Per di più dovresti ricordarti più spesso che James ti ha salvato la vita l'anno scorso" parlò tutto d'un fiato "E comunque quello che faccio sono solo affari miei chiaro? E non devo dar conto a te quindi ignorami, io e James abbiamo da fare!"quest'ultima frase le era uscita da chissà dove e se ne stupì lei stessa.

Piton se ne andò indispettito senza aggiungere altro.

"Vogliamo cominciare?" Lily gli rivolse un'occhiata buffa, la lunga treccia che aveva acconciato la mattina le cadeva da un lato solo e James non potè fare a meno di pensare che fosse bellissima.

"Ok allora, il prof Vitius ci ha lasciato degli oggetti vecchi da dover trasfigurare" si passò una mano tra i capelli neri come la pece e li scompigliò.

"Bene mettiamoci al lavoro" disse Lily.

James era seduto su una panca e osservava Lily trasformare dei vecchi sgabelli in zucche e dei cesti in pipistrelli finti, lui poi li spediva a galleggiare nell'aria per la sala grande, vicino ai tavoli e vicino alle scale.

"Uffa mi è uscita di nuovo una zucca legnosa!" Lily guardò James col visino triste.

"Non ti stai concentrando abbastanza! Riprova!" la incitò lui. "Ma quanto è bella oggi?e quel musetto triste che ha fatto? James stai perdendo la testa di brutto sai?" pensò tra se e se.

"Ma noo perchè ora c'è una zucca coi piedi da sgabello?"

"Vieni qua, fai una pausa e mangiati una cioccorana" le disse il ragazzo sistemandosi gli occhiali e offrendole una cioccorana. Lily si lasciò cadere accanto a James sulla panca, era stanca.

"Fammi vedere? Oh ma hai trovato Agrippa, che fortuna!" esclamò la rossa entusiasta.

"La vuoi tu? Te la regalo volentieri!" le rispose gentile, non sapendo quanto l'avrebbe resa felice.

"Davvero?"

"Sì certo!"

"Yuhuuu ho finito la collezione!quando lo sapranno le ragazze moriranno d'invidia, cercavo Agrippa da mesi e ora...grazie James!" lo abbracciò senza pensare a ciò che faceva, e pochi secondi dopo si staccò da lui rossa come il fuoco per l'imbarazzo.

"Ehm...figurati!" le disse lui frastornato.

"Ragazzi state facendo una pausa?" il piccolo professor Vitius trotterellava verso di loro.

"Sì prof." fece James "Sei pronta a ricominciare Lily?"

La ragazza annuì e si riconcentrò sul suo sgabello da trasfigurare.

"Sì finalmente una bella zucca normale!" ridacchiò lei contenta.

"Complimenti! Dai forza un'altra ancora" James era orgoglioso dei progressi che faceva.

Man mano Lily ci stava prendendo la mano e con l'aiuto di James finì di decorare la Sala Grande a festa. Quando il pomeriggio tardi ebbero finito se ne tornarono silenziosi verso la torre dei Grifondoro. Erano stanchissimi.

"Ci vediamo in Sala Grande più tardi" le disse lui e spossato entrò nel dormitorio maschile.

 

Lily si buttò sul suo letto a baldacchino, era sola nel dormitorio delle ragazze del sesto anno e così si perse tra i pensieri. E in molti dei suoi pensieri c'era James Potter. Quel ragazzino che il suo primo giorno di scuola le aveva detto che sarebbe diventata una Grifondoro, che era brillante in tutte le materie e soprattutto Trasfigurazione, quel ragazzino che finiva sempre in punizione con Black e spesso anche con Lupin e Minus, che erano la sua famiglia, quel ragazzino che quel giorno durante il loro secondo anno aveva un sorriso smagliante entrando in sala comune perchè era stato preso come cercatore, quel ragazzino che sapeva del problema di Remus e lo accettava così com'era. Quel ragazzo che dal quarto anno era capitano della squadra di Quidditch, e anche se faceva casino con i Malandrini, lei li adorava tutti perchè erano leali e coraggiosi, e i suoi scherzi la facevano ridere, quel ragazzo che a volte le aveva chiesto di uscire, ma lei aveva rifiutato sempre perchè prendeva in giro Severus e quest'ultimo le aveva detto che lo faceva per una scommessa. Quel ragazzo che aveva tantissime ammiratrici, ma non stava con nessuna. James, il ragazzo che l'anno prima aveva salvato la vita a Piton e che ora le dava lezioni di Trasfigurazione.

"Lily sei nella cacca!" pensò sorridendo tra se e se.

"Ehi che fai?" la voce di Alice la riscosse dai pensieri, il suo viso paffuto si aprì in un sorriso.

"Ehi...niente, pensavo" rispose Lily senza convinzione.

"Oi tutto bene?"

"Alice se ti dico una cosa, tu non la dici a nessuno vero? Nemmeno a Franck?anzi soprattutto non a lui...e nemmeno alle ragazze?" gli occhi di Lily si fecero attenti, le sue iridi color giada erano grandi e lucenti, mentre parlava si martorizzava le dita.

"Certo Lily tesoro" Alice si sedette ai piedi del letto pronta a cogliere quella confidenza che le stava facendo l'amica.

"CosapnsJs?" disse lei velocemente.

"Ehhh?parla in maniera umana Lily" Alice sgranò i suoi occhi cerulei.

"Uff, ti ho chiesto cosa pensi di James" la rossa sbuffò e abbassò lo sguardo.

"Ahhh bè James è...ma come mai questa domanda? Lo conosciamo da sei anni ormai, io in realtà pure di più a pensarci bene". La famiglia di Alice, i Prewett, erano come i Potter una famiglia di maghi Purosangue, e quindi erano quasi tutte imparentate tra loro e si conoscevano un po' tutti. "James è quello alto, moro, simpatico, casinista lo dici sempre, quello che ha accolto Sirius Black a casa sua, il capitano dei Grifondoro e ora il tuo ehm...posso dire insegnante di Trasfigurazione?"

"Sì, ma da quando James è James?"

"Lily cara, da quando è nato credo!"

"Non capisci Alice, io... James... Maledizione! lascia perdere non mi capisco sola!" si alzò dal letto di scatto dirigendosi in bagno.

"Lily... è successo qualcosa?"

"É quello il punto, non lo so!" e si infilò sotto la doccia.

"Argomento chiuso eh?" le gridò Alice per farsi sentire mentre la sua amica era sotto l'acqua.

Lily fece finta di non sentire e si rilassò sotto la doccia: "Sì Alice, argomento chiuso perchè non so nemmeno io cosa dirti" pensò mentre si strofinava i capelli con lo shampoo.

 

"Ehi Jamie, che succede? La Evans ti ha trasformato in qualcosa di brutto e peloso?" Sirius Black se la rideva mentre leggeva un articolo sulla Gazzetta del Profeta.

"No, migliora a dire il vero, ma sono a pezzi. Stare con la Evans è impegnativo"

"E perchè mai?" chiese Remus.

"Sai cosa? Non lo so!" si buttò sul letto.

"Faccia da cervo, devi dirci qualcosa?" lo insultò Sirius avvicinandosi per fargli il solletico.

"Ahi ahahahah lasciami stare cane da strapazzo" al gruppetto si aggiunsero anche Remus e Peter, James piangeva per le risate "Vi prego, basta ahahah daiii".

"Parla!" lo esortò Remus.

"Di che devo parlare?" James si ricompose sul letto tutto sgualcito.

"Cosa succede con la Evans?" Sirius era diventa serio.

"Che deve succedere?" James rimise gli occhiali al loro posto.

"Girano voci per la scuola..." iniziò Sirius Black la curiosità dipinta nei suoi occhi grigi.

"Siamo amici Sir"

"Sì certo" disse Remus.

"Come no" aggiunse Peter.

"Ci credo sicuro" concluse Sirius.

"Fate quello che vi pare, io devo andare a farmi la doccia, è tardi e voglio andare a cena!" James si alzò e andò in bagno. Chiusa la porta sospirò.

"Cavolo James, ma che ti succede? Sì la Evans ti piace dal tuo primo anno, ma questa cosa cos'è? Forse perchè ora non ti trovi più davanti una ragazzina simpatica con quei capelli rossi e le lentiggini e gli occhi verde giada, ma una donna bellissima e intelligente?" si disse tra se e se e sospirò di nuovo.

Decise di non pensarci e si concentrò a leggere gli ingredienti dello shampoo come faceva spesso, mentre l'acqua lavava via la schiuma insieme ai suoi pensieri: "Sodium Laureth Sulfate, Sodium Chloride, Glycerin, Lily Extract... Cosa?"

James rilesse l'etichetta più attentamente, ma non si era sbagliato. "Sono solo coincidenze, Lily è una bella ragazza, lo è sempre stata anche da bambina, ti è sempre piaciuta, ma a lei non piaci" cercò di convincersi di questa cosa spense l'acqua e uscì dal bagno.

 

La Sala Grande era più bella che mai, Lily e James avevano fatto un ottimo lavoro e tutti gli studenti erano ammirati. Una marea di studenti travestiti da fantasmi, mostri, zucche e zombie si diresse verso i tavoli.

"Complimenti tesoro!" disse Marlene rivolta a Lily, alcuni dei ragazzini più piccoli indicavano James e Lily parlando a bassa voce. Era vero dunque, il loro rapporto non era passato inosservato all'interno della scuola, nemmeno tra i ragazzi più piccoli.

L'aria che si respirava nella Sala Grande era magnifica, c'era profumo di buono come sempre, ma c'era della musica jazz in sottofondo. Degli strumenti incantati suonavano da soli una compilation e Silente canticchiava a bassa voce, segno che probabilmente aveva scelto lui la musica.

"Ragazzi un attimo di attenzione per favore!" la professoressa McGranitt prese la parola "il preside vorrebbe rivolgervi due parole" aggiunse.

Albus Silente fece tacere gli strumenti, che rimasero fermi a mezz'aria, con un colpo di bacchetta: "Ragazzi auguro a tutti voi una terribile festa di Halloween!" rise alla sua battuta "Colgo l'occasione per ringraziare la signorina Lily Evans e Il signor James Potter per aver decorato in modo così brillante la Sala Grande, erano anni che non splendeva così! Perciò assegno a ognuno di loro venticinque punti" un boato si alzò dal tavolo dei Grifondoro e dal tavolo dei Corvonero e dei Tassorosso partirono degli applausi, i Serpeverde invece osservavano i due Grifondoro con odio, Piton guardava Lily sorridere e arrossire a tutti quei complimenti.

"E ora buon appetito a tutti" aggiunse infine il preside.

Dopo cena i tavoli scomparvero per lasciare spazio a una pista da ballo con il pavimento trasparente e i primi ad aprire le danze furono i Malandrini e alcuni studenti di Corvonero. Lily era vestita da zucca con un vestitino arancione smanicato e un cappello verde, aveva gli occhi truccati di nero e aveva disegnato con la matita nera la bocca tagliuzzata delle zucche intorna alla propria. James la guardò, era bellissima. "Concedi un ballo a un povero zombie con tre occhi?" le chiese poi coraggioso. Lily lo guardò, era buffo. James si era vestito da zombie con un terzo occhio, che ruotava la pupilla da destra a sinistra, attaccato sopra i propri capelli e un vestito verde e marrone tutto strappato e chiazzato.

"Sei inquietante con quel terzo occhio, ma sì, credo che farò quest'opera di bene" scherzò lei.

In realtà non era un ballo vero e proprio, perchè si trattava di musica house e commerciale, però entrambi ballavano vicini e James le fece fare qualche giravolta.

La professoressa McGranitt ballava col professor Silente, che con un colpo di bacchetta fece cambiare musica. Una bachata!

"La sai ballare?" chiese Lily eccitata, gli occhi sgranati.

"Un po'..."ammise James imbarazzato.

"Oh che bello, nessuno la balla mai con me" lo prese per mano e si lasciò guidare da James. Si sà nella bachata l'uomo guida e la donna segue, James strinse la mano destra di Lily con la sinistra, mentre con la destra la teneva dietro la schiena.

"Chi ti ha insegnato a ballare?" Lily parlava a bassa voce, erano talmente vicini che si sarebbero sentiti anche sussurrando.

"Mia madre, sai sin da quando ero piccolo mi hanno trascinato a quei noisissimi ricevimenti e così volente o nolente..." fece una smorfia.

"Sei bravo però" disse Lily, io suoi occhi grandi lo fissavano, poi ridacchiò arricciando il naso "Girati guarda Sirius!".

James si voltò piano e vide la scenetta che aveva fatto ridere la ragazza. Sirius ballava con Mary che cercava di insegnargli: "No, accidenti Black! Sono solo tre passi, ahia il mio piede".

"Questa roba non fa per me" sentenziò il ragazzo rassegnato.

"Zitto e impara battitore da strapazzo" ruggì Mary e lui tacque. "Dai...uno, due, tre, cambio, uno, due, tre, cambio. Visto?va già meglio. No, no, ahahah ma che fai?" Sirius aveva alzato Mary in braccio facendola roteare in aria.

"Solo perchè non abbiamo altri portieri in squadra mi faccio umiliare così capito McDonald!"

Tutti i ragazzi nelle vicinanze scoppiarono a ridere, James scoccò un'occhiata a Remus e Peter che ridevano di Sirius.

"Sì sì belli amici che mi ritrovo, a ridere di un povero ragazzo maltrattato!"

Lily ridacchiò di nuovo, ormai avevano smesso tutti di ballare, ma si stavano divertendo un mondo a prendere in giro Sirius.

"Ma che ragazzo maltrattato Black! Un giorno mi ringrazierai" Mary gli fece la linguaccia, i suoi occhi color cioccolato brillavano.

Improvvisamente si sentì uno strano rumore, provenire dai corridoi dei piani superiori. L'intera Sala Grande piombò nel silenzio.

"Ragazzi mantenete tutti la calma e tornate nei vostri dormitori, i prefetti si accertino che nessuno esca" disse Silente.

In pochi secondi era scoppiato il panico tra i ragazzi più piccoli, ma Lily e Remus riportarono l'ordine in pochi minuti, la ragazza andò vicina a una ragazzina del primo anno di Grifondoro che piangeva: "Forza! Non è niente, è solo per precauzione che ci fanno andare nei dormitori, sicuramente è stato Pix a buttare a terra le armature o qualcosa di simile". Alice la guardò ammirata. Lily era così forte e determinata, ma era anche così dolce e materna a volte.

Lily scoccò un'occhiata a James come per dire:"Non metterti nei guai!" poi insieme a Remus guidò i Grifondoro verso la loro sala comune.

La McGranitt fermò James: "Potter vada in sala comune insieme agli altri, devo parlare con tutti quelli del sesto e del settimo anno".

James e Sirius, che era accanto a lui rimasero interdetti, poi seguirono la lunga fila di studenti che andava verso la Torre dei Grifondoro.

"Cosa stava succedendo?" pensò Lily Evans mentre salivano le scale, un altro rumore assordante si sentiva in lontananza.

 

Ciao a tutti, ecco a voi il nuovo capitolo, pubblico un giorno prima perchè parto, ma tranquilli torno domenica col nuovo capitolo. Mi è piaciuto molto scriverlo e spero piaccia anche a voi. Grazie a chi mi recensisce sempre e mi segue, anche voi lettori silenziosi fatemi sapere se vi piace. Mi interessano i pareri di tutti. Bene attendo i vostri commenti.

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Capitolo 7
*** Guai in vista... ***


 

Un altro rumore assordante si sentiva in lontananza. James trasalì e raggiunse Lily in testa al fiume di studenti che seguiva lei è Remus verso la torre dei Grifondoro.

"Ma che sono questi rumori?" sussurrò per non farsi sentire dagli altri studenti.

"Non lo so James e noi non andiamo a vedere, dobbiamo andare in sala comune e fine della storia, non ci provare nemmeno a spostare il culo da dove sei ora" rispose la ragazza duramente.

"Ma potrebbe essere successo qualcosa di grave" fece lui in risposta.

"Se così fosse, sarebbe troppo pericoloso per chiunque di noi e non voglio averti sulla coscienza James Potter capito?" Lily chiuse la conversazione e continuò nel suo compito.

"Mandragola!" escalmò Remus di fronte al quadro della signora grassa e un fiume di studenti si riversò all'interno della sala comune di Grifondoro.

"Ragazzi direi che cerchiamo di stare tranquilli" disse Remus "E almeno oggi evitate di uscire di notte per i corridoi, non dovreste farlo mai, ma oggi men che mai".

"Magari è stato un attacco dei Mangiamorte e i prof potrebbero aver bisogno di aiuto" fece una ragazzina del secondo anno.

"Non potremmo essere d'aiuto nemmeno noi del settimo anno" rispose Kingsley Shacklebolt "Per queste cose servono Auror".

"Esatto quindi ora tutti a nanna, io e Remus rimarremo qui in sala comune a controllare che nessuno esca, non costringetemi a togliere punti alla mia casa per favore" e con queste parole Lily scoccò un'occhiata ai Malandrini.

Tutti i ragazzi e le ragazze salirono le scale per dirigersi verso i dormitori, Lily, Remus e i Malandrini rimasero in sala comune vicino al fuoco.

"Bene ehm...vado a chiamare quelli del settimo anno e Frank, Lily tu dovresti chiamare le ragazze, sesto e settimo anno al completo!"

"Che?"

"La McGranitt mi ha detto di farle trovare sesto e settimo anno in sala comune" le rispose James passandosi la mano tra i capelli.

"Mmh...ok vado a chiamare le ragazze" e pensierosa si avviò su per i dormitori. James era cambiato, non era andato a seguire i professori e a cacciarsi in qualche guaio come i primi anni a Hogwarts, sicuramente la sua indole era audace e irrazionale, ma questa volta si era comportato in modo più maturo.

"Ragazze! Siete sveglie?" chiese Lily affacciandosi nel suo dormitorio.

"E chi dorme?" rispose Alice bianca in volto.

"Già" annuì Marlene mettendosi a sedere.

"Successo qualcosa?"chiese Mary.

"Ovviamente sì" rispose Emmeline acida. Emmeline e Mary stavano portando avanti una guerra fredda che nessuno era riuscito a spiegarsi, erano le solite di sempre, ma spesso e volentieri Emmeline faceva passare Mary come una completa idiota.

"Emm hai rotto con queste risposte da yoghurt scaduto, se hai qualcosa contro di me parla, te l'ho detto mille volte, sennò taci" disse Mary secca.

"Ok, calma ragazze" intervenne Lily " La McGranitt vuole vedere sesto e settimo anno al completo in sala comune".

Alice sbiancò e sgranò gli occhi :"Perchè?" chiese con un filo di voce.

Lily fece spallucce :"Dai io vado a chiamare le ragazze del settimo, voi intanto scendete".

James guardava le scale che andavano ai dormitori femminili quando vide Lily scenderne i gradini, la trovò bellissima, aveva i capelli rosso fuoco sciolti sulle spalle e si era cambiata, ora indossava jeans e una felpa lilla, si rese conto che portava delle scarpe da ginnastica bianche a stivaletto. "Ma anche prima Lily era così?" si chiese e si trovò a rispondere che sì, Lily era bellissima dal primo giorno che l'aveva vista prima dello smistamento, e aveva carattere, erano diventati amici per questo, anche se lei spesso lo rimproverava perchè lui e Sirius facevano casino. Sì erano amici, non migliori amici, "Quello mai" aveva risposto a Sirius "altrimenti non la conquisterò nemmeno tra cent'anni".

"Finchè ci sarà Mocciosus tra i piedi non credo ti potrai avvicinare più di tanto a Lily nemmeno come amico, non vedi?" gli aveva detto Peter al terzo anno.

"Già, e non capisco perchè non permetta a nessuno di avvicinarsi a lei, voglio dire non è mica solo amica sua" aveva risposto Sirius.

"Penso che sia geloso, magari sa che tu le piaci James" Remus usciva dal bagno con l'accappatoio.

I ricordi dei discorsi che aveva fatto coi suoi amici anni prima sbiadirono, lasciando spazio al sorriso di Lily che guardava James con aria interrogativa.

"Ehi! Pensi ai debiti?" e rise Lily, di una risata così chiara e pulita. "Perfetto James, hai fatto la figura del cretino" pensò lui.

"No, riflettevo" rispose però.

A salvarlo dall'imbarazzo comparve la professoressa McGranitt, tutti i ragazzi si fecero silenziosi.

"Ragazzi, mi rivolgo a voi del sesto e settimo anno perchè sarebbe insensato gettare nel panico tutti gli altri che comunque non potrebbero avere parte attiva in tutto questo almeno per un po'. Dei Mangiamorte sono stati visti apparire a Hogsmeade nel tardo pomeriggio e gli Auror del Ministero li stanno spiando da allora, la scuola è ovviamente il posto più sicuro e ci hanno detto di continuare normalmente la festa di Halloween". Spiegò la professoressa, tutti la guardavano frastornati.

"Ma e quei rumori?" Alice osò porre la domanda che tanto l'aveva preoccupata da quando aveva appreso che i Mangiamorte erano lì nei paraggi. I suoi occhi cerulei scintillavano.

"Gli Auror sono dovuti entrare a scuola, ovviamente non dal portone d'ingresso, ma volevano fare un giro di pattuglia per tutto il castello. Un Mangiamorte si era avvicinato molto, e nonostante ci siano innumerevoli incantesimi di protezione e non ci si possa materializzare volevano controllare che nulla di pericoloso fosse stato introdotto a scuola". La McGranitt aveva il viso stanco e tirato.

"Ma e cosa centriamo noi allora?" chiese James.

"Voi dovete solo sapere questo, temo che il mondo magico andrà incontro a una guerra. Non è ancora scoppiata, ma i babbani scompaiono ogni giorno e si sentono cose strane accadere per tutto il mondo magico. Voi sarete quelli che col vostro talento potrete salvare vite, proteggerle, quindi mi raccomando a tutti voi di pensare ai riscontri pratici di ogni cosa che studierete e non come un noisissimo compito da fare per un professore. Ci sono professori che non vogliono se ne parli, ma io sarò chiara con gli studenti della mia casa".

"Ma possiamo fare qualcosa?" chiese finalmente Lily.

"Signorina Evans al momento siamo tutti impotenti, quindi non possiamo fare altro che essere pronti per ogni evenienza" rispose la McGranitt "Potete andare a dormire ora" aggiunse e mentre tutti gli studenti salirono su per i dormitori, la McGranitt si lasciò cadere in una poltrona vicino al camino. Sirius Black le si avvicinò e prese posto sull'altra poltrona.

"Ehm...prof?" disse rompendo il silenzio.

"Sì, Black cosa c'è?" rispose la McGranitt guardando le fiamme.

Anche Sirius guardò il fuoco e fece incontrare i suoi occhi grigi con il rosso delle fiamme. "La mia famiglia, i Black insomma, lei sa che sono andato via di casa vero?"

"Certo Black, lei ha uno stuolo di ammiratrici così vasto che ogni sua mossa è nota tra queste mura" gli sorrise.

"Già" disse imbarazzato, non riuscendo tuttavia a farsi scappare un risolino. "Il grande e splendido Black scappa di casa e va a vivere da un amico" le sue ammiratrici sarebbero aumentate.

"Mio fratello sa di questa sera? Insomma Lumacorno parlerà ai Serpeverde?" guardava ancora le fiamme.

"Temo di no Black! Strane logiche e strani soggetti si muovono in quella casa, ma so che Silente vorrà parlare con alcuni di loro privatamente" rispose lei.

"Ah, bè volevo solo sapere questo. Magari parlerò col preside domani. Notte prof". E Sirius salì a dormire, ancora più preoccupato di prima.

"Notte Black" e con questo anche lei si alzò e lasciò la sala comune dei Grifondoro.

Calò la notte e Lily non riusciva a dormire, era preoccupata per i suoi genitori, per Petunia, per i suoi amici, per James. Sì anche per James, lui era impulsivo e irrazionale a volte, tendeva a mettersi nei guai e lei doveva proteggerlo.

"Devi proteggerlo?" le disse una voce nella sua testa.

"Sì deve proteggerlo" le rispose un'altra vocina che a Lily stava più simpatica.

Un vortice di pensieri senza sosta la colse, preoccupazioni, ansie e sensi di colpa nei confronti dei suoi. Le girava la testa, si addormentò dopo qualche ora completamente vinta, Marlene le poggiò sopra una coperta e spense la luce.

Nel dormitorio maschile la situazione era simile, James fissava il soffitto del suo letto a baldacchino, Sirius leggeva un libro senza leggerlo sul serio, infatti era fisso sulla stessa pagina da un'ora, Remus provava a dormire.

"Ehi ragazzi dormite?" sussurrò James.

"Macchè" Remus si alzò a sedere.

Sirius lo guardò, la paura nei suoi occhi grigi era evidente.

"Cosa pensate succederà?" chiese Peter aprendo il baule delle schifezze tirando fuori una scatola di gelatine Tuttigusti +1 e delle cioccorane offrendole ai suoi amici.

"Non ne ho idea" disse Frank prendendo una cioccorana.

"Per ora penso niente" rispose Remus "altrimenti la McGranitt avrebbe parlato chiaro, la conoscete. Ma temo anche io che andiamo incontro a una guerra, a meno che bho non lo so qualcuno fermi quel pazzoide. Pare sia davvero un mago potente, è stato non so dove dopo Hogwarts a studiare magia nera per anni, e ora..."

"Ma si sa chi è questo Voldemort?" chiese Sirius "Avrà pure una famiglia da qualche parte".

"Dicono sia orfano, il suo vero nome non lo so, forse non lo sa nemmeno il Ministero" rispose Remus.

"Quindi tu dici che Minnie ci avrebbe detto qualcosa?"

"Sì credo che se sarà il momento ce lo dirà, anche oggi penso ci abbia incitato a studiare, chi per diventare Auror, chi Medimago, insomma tutti al servizio del bene con le nostre capacità".

"Già, però sta storia della guerra è inquietante" esclamò Peter a bocca piena.

"Io direi di aspettare e continuare a fare tutto normalmente, non possiamo fare altro" concluse Frank.

Annuirono tutti e spensero la luce, ma nessuno riuscì a dormire per ancora parecchio tempo.

"Devo proteggere la mia Alice" pensava Frank.

"Non voglio morire" era il pensiero di Peter.

"Che ne sarà di me se davvero dovesse scoppiare una guerra" Remus cercava di calmare sempre tutti, ma dentro di se era preoccupato a morte.

"Regulus! Spero che capirai perchè sono andato via, puoi andare via anche tu se vuoi, e se vorrai ti aiuterò" Sirius si addormentò prima di tutti ancora mezzo truccato dalla festa di Halloween.

"E tu Lily cosa vorresti essere? Un Auror come me? Sarebbe pericoloso, ma dubito tu possa ascoltare uno come me. E voi mamma e papà? Rischiate ogni giorno con quelle missioni!" James rimase sveglio più degli altri, poi piombò in un sonno senza sogni.

 

"Mi passi la marmellata Peter" chiese Mary mentre erano a colazione. Aveva il volto stanco, aveva dormito poco e Lily lo sapeva, soffriva per quello che stava succedendo con Emmeline. Ma era abituata a non mostrarlo.

Da quando aveva chiuso con Piton, Lily si era resa conto che i Grifondoro erano per davvero la sua famiglia, lo era sempre stata, ma ora lo era di più, ora che non c'era Severus a tenerla sempre lontana da tutti. Lo cercò tra i Serpeverde e notò che parlottava con Lestrange. Era il Serpeverde che insieme a Malfoy odiava a morte.

"Ehi Emmeline, siediti qui c'è posto" Sirius con un sorriso splendido in viso le faceva segno. Emmeline lo ignorò e andò a sedersi accanto a Franck. Mary le disse:"Potevi almeno rispondergli, non ti ha fatto niente".

"Fa il buffone e basta, è ha uno stuolo di donne pronte a svenarsi per lui. Se vuoi sieditici tu accanto a lui, visto che ci tieni tanto, tanto per lui una vale l'altra" rispose lei gelida.

"Ma cosa centra ora? E poi che centro io?" gli occhi color cioccolato di Mary tradivano quanto ci stesse male.

"Senti, lascia perdere, fai quello che vuoi" Emmeline si alzò prendendo una ciambella e sparì.

Sirius guardò Mary, quanta fierezza in quella ragazza dai capelli color oro, gli occhi bassi e le gote rosse per l'imbarazzo.

"Ma perchè la tratta sempre male?" chiese Lily a Marlene.

"Bho, ma esagera, alla fine Mary non fa nulla di male, è amica di Sirius dal primo anno e non le ha mai detto nulla. Proprio ora tutta questa baraonda?" le rispose la ragazza coi boccoli neri.

"Io vado a parlare con Emm dopo, le ho dato appuntamento in biblioteca, non può continuare a fare così con Mary" disse Alice decisa, Frank annuì e baciò la sua fidanzata.

"James, dopo Storia della Magia sei libero?" chiese una ragazzina di Tassorosso del quarto anno accompagnata da due amiche.

"Cosa? come fai a sapere che ho Storia della Magia?" le chiese il ragazzo sorpreso.

"Oh...ho imparato tutto il tuo orario a memoria!" la ragazzina arrossì.

"Dobbiamo studiare Trasfigurazione insieme" intervenne Lily subito, senza nemmeno sapere perchè.

La ragazzina aprì la bocca senza sapere cosa dire, a James facevano pena queste scene e cercò di essere gentile pur dicendo la verità: "Comunque ti ringrazio per l'invito, ma non voglio uscire con te".

 

"Come sei stato rude" gli disse Lily mentre andavano in biblioteca a fare una ricerca per il compito di Trasfigurazione.

"Lily sono stato fin troppo gentile, per lei mi dispiaceva, per altre proprio no, mi inseguono agli allenamenti, imparano il mio orario e mi aspettano fuori dall'aula, a San Valentino ho una valanga di regali da parte di perfette sconosciute, è stressante".

"Povero Casanova stressato!" Lily gli fece gli occhi dolci e gli scompigliò i capelli.

James avvertì un brivido e una tensione che si era creata tra di loro, non poteva sapere che anche Lily l'aveva avvertiti. "Dai ora pensiamo a studiare" le disse lui per concentrarsi su altro.

 

Eccomi qua! Allora che ne pensate? Personalmente adoro le parti della loro vita quotidiana. In questo capitolo non succede niente di che è vero, ma mi serviva un capitolo di passaggio.

Grazie a chi recensisce sempre e mi segue. Attendo le vostre recensioni

Un abbraccio

 

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Capitolo 8
*** Confessioni e segreti ***


 

24 seguite, 3 preferite, e 1 ricordata: grazie mille!

 

 

Il tempo trascorse velocemente, tra lo studio che diventava sempre più pesante, le lezioni che sembravano infinite, le ripetizioni di Trasfigurazione e i pomeriggi passati in sala comune a studiare tutti assieme. Mary ed Emmeline continuavano ad ignorarsi, Emmeline aveva smesso di rispondere acidamente ma la evitava con una naturalezza sfiancante.Mary fingeva che non le importasse e si concentrava sui compiti e sugli allenamenti di Quidditch che diventavano sempre più duri.

Così velocemente arrivò dicembre, senza neanche un fiocco di neve, ma un freddo e un vento pungenti.

"Signor Potter!Signor Black!" i due ragazzi trasalirono sulle loro sedie, che voleva Minnie ora?

"Oh eccovi qui! Bene, bene, bene!" Minnie strinse gli occhi come fossero due fessure.

"No dico ma come vi è saltato in mente di incantare una palude e sistemarla per i corridoi del sesto e settimo piano? C'è fango quasi fino alla Torre di Astronomia!" Minnie era furiosa.

"Ma...noi" tentò Sirius.

"Risparmia il fiato Black, uno studente vi ha visto"

"Scommetto un lurido Serpeverde eh?" disse Sirius rassegnato e pronto a incassare il colpo.

"Cinquanta punti in meno a Grifondoro per aver fatto scivolare il Signor Gazza" disse Minnie, James e Remus ridacchiarono al pensiero di Gazza steso in mezzo al fango. "E andate a pulire con straccio e olio di gomito il vostro disastro, niente magia! Sarebbe utile anche far sparire i rospi che questa bella attrazione ha portato qui" e con queste parole alzò i tacchi e uscì dal buco del ritratto.

"Ahahaha ma ve lo immaginate Gazza caduto sulle chiappe in mezzo al fango?" James scoppiò a ridere con quella espressione malandrina che Lily aveva cominciato a riconoscere.

"Ahaha immagino i rospi più che altro" aggiunse Remus.

Lily li guardò male:"Non si scherza su queste cose, Gazza avrebbe potuto farsi male!"

"Dai Felpato, prima andiamo e prima finiamo" disse James.

"Veniamo a darvi una mano" dissero Peter e Remus insieme.

"Oho che spirito di condivisione!" li prese in giro Marlene.

Remus le fece un sorriso facendo muovere la cicatrice che aveva sulla guancia dovuta alle sue trasformazioni in lupo mannaro.

Marlene era una ragazza molto bella, era nota in tutta la scuola quanto fosse bella, capelli neri boccolosi e occhi color zaffiro, pelle bianca come la neve e un viso che avrebbe incantato chiunque.

Marlene McKinnon, ultima di tanti fratelli, due dei quali erano al quinto e settimo anno lì ad Hogwarts, era bellissima, ma soprattutto, e Lily lo sapeva bene, era segretamente innamorata di Remus Lupin.

Lily le aveva detto mille volte di dirglielo perchè era ormai un anno e mezzo che andava avanti la cosa, ma lei aveva la terribile paura di essere rifiutata.

"Se tu hai paura, noi altre che dovremmo dire?" le diceva sempre Lily, ma lei non le dava ascolto e covava per se il suo segreto.

 

Dopo che i Malandrini furono usciti dalla sala comune, Lily decise di prendere la parola, visto che c'erano solo due ragazzi del primo anno che studiavano a due tavoli da loro.

"Ragazze parliamone! Che cosa sta succedendo?" Mary ed Emmeline la guardorono con aria interrogativa, le altre invece capirono benissimo.

"E che noi non sappiamo che pensare e che fare" disse Marlene.

"Emm, tu e Mary siete amiche!Volete chiarire una buona volta? Perchè noi siamo una famiglia e non vogliamo scegliere ne una ne l'altra. E voi anche vi mancate. Dai su tra poco è Natale" esclamò Alice, gli occhi cerulei speranzosi.

Mary anche, era impossibile negarlo, stava sperando con tutte le sue forze e guardò Emmeline con fiducia.

"Ve l'ho detto c'è poco da dire. Non mi è piaciuto come si è comportato Black alla partita di Quidditch!" rispose Emmeline.

"Ma Emm era due mesi fa. E poi cosa centra Mary con Sirius? Capisco anche che non parli con lui, ma lei cosa centra?" Lily era inferocita, non si trattava così un'amica senza motivo.

"Lei centra sempre con Black!"

"Ma Emm siamo amici da sei anni e poi dai è acqua super passata , poi di quel Ryan non ti è mai importato nulla, quindi perchè tutto questo rancore per Sirius per due cazzotti?" Mary intervenne.

"Fa troppo lo scemo e odio quando fa così e poi si crede il padrone del mondo con tutte quelle ochette che ha come fan club, poi ora che fa quello che è scappato di casa apriti cielo! Tutte prostrate ai suoi piedi. Lo sai che fa soffrire le persone?"

"Ma che dici Emm?"

"Non pensi che i suoi stiano male perchè se n'è andato così? Ne parla tutta Hogwarts!Come fai a essere amica di uno così?" ormai la discussione era accesissima.

Lily, Alice e Marlene erano ammutolite e ascoltavano la discussione delle due amiche. I ragazzini del primo anno se l'erano data a gambe e le ragazze erano rimaste sole nella sala comune.

"Basta Emm. Parli di cose che non sai!" Mary stava cominciando a perdere la calma e le altre se n'erano accorte, se c'era una cosa da non fare quella era fare perdere la calma a Mary.

"Basta un corno Mary, tu pure che lo difendi!" Emmeline stava quasi urlando.

"Emm se solo tu mi avessi ascoltato mezza volta..."

"Per sentirmi dire cosa? Che Black era innamorato di me?Ahah"

"Se solo tu..." ricominciò Mary

"Non volevo sentire cavolate ok?"

"Cazzo! Emmeline Vance stammi a sentire!" urlò Mary "Se solo avessi alzato gli occhi su Sir per un minuto al massimo quando ti faceva spazio a tavola o a lezione, ti saresti resa conto che le sue intenzioni erano buone. Non ti vuole ne usare ne ferire. Magari fa una marea di stupidaggini non lo nego, ma è divertente ed è simpatico e non è cattivo come lo descrivi".

Lily, Marlene e Alice non osavano fiatare, cosa sarebbe successo però se i Malandrini fossero tornati e si fossero trovati davanti una scena simile?

"Ma se ci tieni tanto a Black, perchè non ti ci metti tu assieme eh? Cosa c'è non ti vuole forse?Così Mary MacDonald, colei che si contendeva con me la coppa dei cuori infranti, si è innamorata di Sirius Black l'unico che non potra mai avere" Emmeline si stava comportando in maniera veramente cattiva con quella che era la sua migliore amica.

Mary si sentì terribilmente ferita ma il suo orgoglio Grifondoro le impedì di piangere:"Cresci Emmeline!" disse soltanto e voltò le spalle alle ragazze per uscire dal buco del ritratto.

"Vado a dormire!" disse Emmeline e sparì su per i dormitori.

 

Mary correva per i corridoi, e giù per le scale, poi su e giù, senza far caso a dove si dirigesse. Era tardi, il castello era immerso nella notte. Piangeva, le lacrime le scendevano senza freno. Perchè? Come faceva un'amicizia come la loro a finire così? Improvvisamente sentì un rumore di passi,ma dove si trovava? Si guardò attorno. Sesto piano. "Ti ho detto che devi decidere da che parte stare" la voce di Malfoy.

"So già da che parte stare me lo ricorda mia madre ogni giorno" la voce di Regulus rispose appena.

"E allora cos'è tutta questa fifa?"

"Piton?" si chiese Mary "Allora è veramente nelle arti oscure fino al collo".

I passi dei tre ragazzi si diressero verso di lei che si appiattì tra il muro e una statua, e da lì continuò ad ascoltare i loro discorsi, poi pian piano cercò di defilarsi verso l'altra parte del corridoio.

"Oh MacDonald che bella sorpresa!" la voce di Malfoy suonava tutt'altro che amichevole, i suoi capelli color platino luccicavano alla luce flebile della luna.

"Non posso dire altrettanto Malfoy!" rispose la ragazza.

"Dovresti essere più rispettosa sai ragazzina. Da quanto sei qui?"

"Che t'importa? Lasciami perdere!"

Mary incontrò gli occhi di Regulus, erano verdi, così diversi da quelli grigi di Sirius, ma avevano un'espressione simile.Fierezza.

"Dai Lucius è solo una ragazzina, lasciala andare" intervenne Piton.

"Ora che ci penso, lei non è una delle amichette di quella Sanguesporco che era tua amica?"

"Non mi pare" mentì Piton "ad ogni modo non le conoscevo bene" questo era vero, ma non tanto da non sapere che Mary e Lily erano amiche.

"Non dici niente eh? Permetti che dica questo di Lily? Lei ti ha difeso sempre in questi anni, non meritava questo trattamento...mi fate schifo, tutti voi" Mary era furiosa.

"Stupeficium!"

"Protego" ma l'incantesimo di protezione di Mary non fu abbastanza veloce e un fascio di luce rossa la colpì nello stomaco e la fece cadere a terra.

"Ma che..." a Mary mancò l'aria. Lucius ghignò beffardo, guardando Bellatrix Black che aveva appena lanciato l'incantesimo e ora li raggiungeva ridendo con quella sua risata pazza.

"Hai perso la lingua ragazzina?" chiese Bellatrix.

"Oh una bella riunione di famiglia!" Sirius era spuntato dal nulla, il suo andamento fiero raggiunse in pochi secondi Mary.

"Oh cugino, ma che piacere" disse Bellatrix in tono fintamente dolce.

"Taci Bella, Regulus che ci fai qui con loro?" Regulus distolse lo sguardo.

"Perchè non sei venuto con me? I Potter ospiterebbero anche te, te l'ho detto mille volte, o potremmo vivere insieme tu e io quando non siamo a scuola" Sirius non si era ancora arreso.

"Non ho nessuna intenzione di abbandonare i nostri genitori" disse Regulus orgoglioso, Sirius capì che lo disse perchè c'erano Bellatrix, Malfoy e Piton.

Regulus e Sirius non avevano entrambi un buon rapporto con i genitori, Sirius si ribellava alle loro idee e convinzioni, mentre Regulus cercava di piacere loro a tutti i costi. Sin da quando erano piccoli era stato così, ora però c'erano di mezzo cose ben più grandi di giochi fatti tra ragazzini. Suo fratello non era malvagio per natura, quello lo erano solo i loro genitori, e Regulus cosa non avrebbe fatto per sentirsi dire da sua madre che gli voleva bene. I Black non erano capaci di amare, solo loro due, Sirius e Regulus e qualche altro erano capaci di questo nobile sentimento, questa carenza di affetto aveva spinto Sirius a cercarla altrove e Regulus a cercarla dai suoi a qualunque prezzo.

"Quei Babbanofili! Tsk che schifo!" rispose Malfoy.

"Non osare anche solo pronunciare il nome della mia famiglia" ruggì Sirius e tirò fuori la bacchetta. Mary era al suo fianco.

"Stupefic..." iniziò Malfoy.

"Protego" disse Mary, una barriera protesse lei e Sirius.

"Expelliarmus" Sirius fece volare via la bacchetta di Malfoy.

"Mucus ad Nauseam" un fascio di luce colpì Mary e il suo naso iniziò a gocciolare copiosamente e senza fine, cercò di trattenere il muco con la manica della felpa, ma era già madida dopo pochi istanti. Bellatrix rise come una matta.

"Furnunculus" disse Sirius cogliendo Bella di sorpresa.

"Ahhh la mia faccia" urlò la Serpeverde. Il suo viso si era rimpito di brufoli e bolle dalle quali fuoriusciva del pus.

"Tranquilla sei sempre brutta come prima, non ti preccupare!" la risata canina di Sirius echeggiò per i corridoi.

"Signor Black! Che cosa ci fa lei qui? Oh ma che cosa ci fate tutti voi qui?" Minnie era arrivata proprio in quel momento e non era affatto contenta di vedere sei studenti in giro per il castello dopo il coprifuoco.

"Dieci punti in meno per ognuno di voi per non aver rispettato il coprifuoco! E ora filate nei vostri dormitori. Signorina Black metta del limone su quei foruncoli, passeranno presto".

"Signorina MacDonald per Morgana! Il suo naso! E perchè ha le mani sanguinanti?"

"Mi scusi prof. ma sono caduta dopo uno schiantesimo! E il naso bhe...è evidente".

"Signor Black accompagni MacDonald in infermeria a disinfettarsi le ferite e subito in dormitorio tutti e due".

Sirius annuì e iniziò ad avviarsi, poi si rivolse a Piton:"Ah Piton, quei capelli dovresti davvero lavarteli!"

"Poche chiacchiere Black!" disse Minnie, ridendo però sotto ai baffi.

"Andiamo MacDonald!" e così Sirius e Mary scesero giù verso l'infermeria.

 

Quando si svegliò quella mattina, Lily vide il letto di Mary intatto, non aveva dormito lì dunque.

"Già" disse Marlene legando i suoi capelli neri in una splendida coda.

Lily pensò alla sera prima e alla terribile litigata tra Emmeline e Mary.

Alice uscì dal bagno silenziosa, anche lei non sapeva che pesci prendere, solo Emmeline ignorò la cosa e fece finta che non fosse successo nulla.

Quella notte c'era la luna piena, e Remus infatti era più pallido del solito, a colazione mangiò poco e nonostante si sforzasse di essere sorridente si sentiva a pezzi.

Lui un licantropo. Marlene non avrebbe mai potuto guardarlo con gli stessi occhi se avesse saputo, Remus aveva notato che da un po' Marlene era sempre gentile con lui, si sedevano spesso insieme e lei gli raccontava ciò che studiava ad Aritmanzia, lui insieme ai Malandrini aveva scelto Divinazione, ma gli faceva piacere ascoltare Marlene e parlare con lei.

Erano anni che James gli diceva:"Remus sei alto, bello e biondo, hai gli occhi azzurri e sei gentile e intelligente. Perchè non dovrebbe volerti?" il suo amico cercava di infondergli un po' di sicurezza.

"James dimentichi il mio problema peloso?"

"Quale problema peloso? Al giorno d'oggi esistono le cerette" esclamò Sirius.

"Ahahah" i Malandrini scoppiarono a ridere.

"Io penso che Marlene sia intelligente, secondo me non si farebbe problemi!" la voce di James del ricordo scomparve, per lasciare spazio a quella del James presente.

"Ehi Remus, da parte di Marlene!" e gli passò un foglietto.

Remus srotolò il foglietto e lesse:"Sembri stanco, tutto bene?" Lene

Il ragazzo alzò lo sguardo verso Marlene che era seduta vicino a Emmeline e mangiava un toast, le fece l'occhiolino e sorrise. Lei ricambiò, i suoi occhi color zaffiro gli facevano male per quanto erano belli.

"Lily ma Mary non scende? Aspettavo lei per comunicare gli orari per gli allenamenti..."

"No so James. In realtà non ha dormito da noi e non sappiamo dove sia. In realtà siamo un po' preoccupate, ieri non stava molto bene".

James rimase sorpreso, ma decise di non rivelare nulla, anche Sirius non aveva dormito in dormitorio. Si scambiò un'occhiata con Remus, Peter e Frank :"Vedrai che è tutto ok Lily!" aggiunse soltanto.

Poi improvvisamente spuntarono una testa bionda e una mora, un paio di occhi scuri e un paio grigi, Mary e Sirius scesero le scale e li raggiunsero a tavola. Mentre scendevano le scale Sirius le stava raccontando qualcosa di evidentemente divertente perchè lei rideva. La cosa ovviamente non sfuggì a nessuno, tuttavia nessuno aprì bocca. La tensione fu spezzata da una ragazzina di Corvonero del secondo anno che coraggiosa si diresse verso il tavolo dei Grifondoro: "Sirius sei fidanzato con lei?"

Mary rispose per lui:"Certo che no".

"Ok meglio così" e si allontanò senza aggiungere altro.

 

Quella sera i Malandrini uscirono dal buco del ritratto, Lily lo sapeva che era per la luna piena, e immaginava che in qualche modo loro stessero vicino a Remus, anche se non capiva come visto che poteva essere molto pericoloso. Rimase come tante notti ad aspettare che tornassero, fingendo poi di finire di studiare o di leggere vicino al fuoco pur di accertarsi come stessero. Era questo che apprezzava dei Malandrini, li avrebbe volentieri strozzati per certe cose, ma per il loro spirito di gruppo e di condivisone li ammirava.

"Che hai combinato ieri sera eh?" James guardò Sirius con aria malandrina.

"Che ho combinato? Bho?"

Remus ridacchiò, nonostante fosse teso, prendere in giro Sirius era sempre divertente.

"Dai tu e Mary, insomma non avete dormito in dormitorio, dove siete stati?" lo incitò Peter.

"Ah niente abbiamo parlato un po'" Sirius rise imbarazzato, poi aggiunse "Non quello che pensate voi comunque, siamo amici!"

"Sì certo!" rispose James disinteressato.

Erano arrivati al Platano Picchiatore e tutti e tre si trasformarono, poi entrarono dentro e attesero la trasformazione di Remus. Una volta trasformato anche lui uscirono nel parco di Hogwarts e si inseguirono. L'aria che gli entrava nelle narici e gli scompigliava il pelo, essere Animaghi era la cosa più bella del mondo. Non lo sapeva nessuno, nemmeno Silente, solo loro quattro e meno persone lo avrebbero saputo, meglio sarebbe stato.

James osservò la finestra della sala comune dei Grifondoro, era accesa e al tavolo sotto alla finestra studiava una ragazza coi capelli rossi e gli occhi verdi come giada, la sua Lily.

"Mia?" si chiese James.

"Sì James, chi vuoi prendere in giro? Hai ufficialmente perso la testa per Lily Evans. Ti è sempre piaciuta, ma eri un bambino ed eri impegnato a fare scherzi a Piton e a Pix. Poi Piton non permetteva a nessuno di avvicinarsi, James sapeva che Lily e Piton litigavano spesso perchè Lily voleva vedere anche le sue amiche e i suoi amici e lui era geloso".

Sirius gli morse la coda e James tornò coi piedi per terra, era una bella notte, fredda ma quando si ha addosso la pelliccia di un cervo non fa freddo.

Verso le cinque i Malandrini lasciarono Remus in infermieria e tornarono nella Torre dei Grifondoro. Lily era sveglia, li vide entrare ma non disse niente.

"Ehi cosa ci fai qui?"chiese Sirius.

"Oh studiavo, come sta Remus?"

"Il solito" rispose James "Domani starà meglio"

"Bene, io vado a dormire allora, a domani ragazzi!" disse Lily e salì verso il dormitorio delle ragazze.

Anche i Malandrini salirono in camera loro, erano stanchissimi. Peter cominciò a russare dopo qualche minuto avvolto nelle coperte.

"Sir?"

"Sì?"

"Mi sono innamorato della Evans!"

"Lo sanno tutti Jamie, sono anni ormai" le loro voci erano sussurri.

"Non hai capito Sir! Io mi sono innamorato della Evans! E domani le chiederò se viene a Hogsmeade con me sabato prossimo!"

"Per tutte le mutande di Merlino! Jamie tu fai sul serio!"

"Penso proprio di sì fratello".

 

Ecco qui! Un bel capitolo nuovo. Allora che ne pensate? Questo capitolo è molto su Sirius-Mary-Emmeline e su Remus-Marlene, volevo dare anche a loro un po' di spazio. Spero vi piaccia!

Il prossimo sarà su Lily e James invece. Bene attendo recensioni, commenti, uova marcie, pomodori e qualunque altra cosa voi pensiate. Grazie a chi mi recensisce puntualmente e a chi mi segue/preferisce/ricorda.

Un abbraccio

 

 

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Capitolo 9
*** Confusione ***


 

25 seguite, 6 preferite, 1 ricordata: aumentate ogni giorno grazie

 

James vagava per i corridoi svuotato di ogni pensiero, non riusciva a ragionare, era stanco e affamato, erano due giorni che non dormiva e appena mangiava una forte nausea gli prendeva lo stomaco. Ma perchè doveva sempre cacciarsi nei guai?

"Ehi James che occhiaie" gli disse Mary a lezione seduta accanto a lui.

"Già"rispose lui, lei gli fece una carezza delicata tra i capelli.

"Con Emmeline?" chiese il ragazzo per cambiare argomento.

"Solita cacca!"

Il professor Rüf di storia della magia continuava a spiegare come se niente stesse succedendo, Emmeline scriveva nel suo diario, Sirius dormiva, Lily ascoltava poco convinta Marlene e Alice, Peter fabbricava aeroplanini di carta insieme a un ragazzo dei Tassorosso e Remus e Frank parlottavano.

James era un straccio, e lei poteva ben capire perchè.

 

-flashback 2 giorni prima-

 

"Mancano solo dieci giorni al Natale" esclamò Remus felice "speriamo che cada presto un po' di neve".

Peter sembrava più indaffarato del solito, e rovistava nel suo baule.

"Trovata!" e tirò fuori un foglietto tutto spiegazzato.

"Ma cosa?" chiese Frank mentre si sistemava i capelli biondicci.

Peter arrossì:"Ehm niente è la lista dei regali di Natale, l'ho preparata in anticipo come sempre"

"Il nostro Peter" Sirius gli diede una pacca sulla spalla.

Peter era uno di quelli che si crepava a fare i regali, cercava di regalare sempre qualcosa che potesse piacere al destinatario e per questo iniziava la ricerca parecchie settimane prima.

"Mi manca ancora qualcosina, le comprerò sabato" concluse Peter.

James era nervoso e i Malandrini sapevano perchè.

"Ce la puoi fare James, sta tranquillo!"si era detto un po' per autoconvicersi.

Erano scesi in sala comune e lui aveva incontrato Lily, l'aveva salutata, ma niente, le parole non volevano uscirgli di bocca. Eddai era facile, l'aveva fatto già qualche anno prima, solo che ora era diverso. Ora Lily era, era...importante?Trovò a rispondersi che sì Lily era importante per lui.

Scesero a colazione e Lily gli si avvicinò:"Lezione di Trasfigurazione dopo?"

Il ragazzo annuì, ma nessuna parola gli uscì di bocca.

Fecero colazione e James era stranamente silenzioso, Sirius faceva baccano, Mary parlava con Marlene, Emmeline non era scesa proprio e Frank e Alice amoreggiavano tra un morso di toast e l'altro. Remus osservava James in silenzio. Peter lavorava alla sua lista dei regali.

"Hey hai perso la lingua oggi Potter?" Lily lo prese in giro.

"Vieni a Hogsmeade con me Lily?" le parole gli scivolarono fuori, l'intero tavolo ammutolì e guardò Lily.

Il panico le si dipinse sul viso:"Io...io non..." e scappò via su per le scale di marmo.

"Cazzo!" James tirò un pugno sul tavolo.

Nessuno al tavolo dei Grifondoro parlò e fece finta di trovare interessanti i calici e le pietanze nei loro piatti.

Alice, Mary e Marlene guardavano sconvolte il punto dove prima era seduta Lily.

"Tranquillo James, è solo andata in panico" gli disse Mary.

"Sì, vedrai che ora le passa. Vado a cercarla" disse Alice e si alzò da tavola.

James voleva strozzarsi, prese Sirius sottobraccio e fece un cenno ai ragazzi. Loro capirono. Era il cenno di emergenza, si levarono tutti assieme e lasciarono la sala grande.

Si rifugiarono in un aula vuota. James si sedette a terra con la testa appoggiata al muro."Ho sbagliato tutto".

"No che non hai sbagliato, che volevi fare tenerti tutto dentro per sempre?" chiese Sirius.

"E così l'ho persa anche come amica"

"James" iniziò Sirius.

"Che consigli vuoi dare tu...argh mannaggia a me"

"James, ma quale amica?" la voce di Peter

James gli rivolse un'occhiata e lo ascoltò

"Tu e Lily siete tutto, ma non amici, mai stati. E tu vuoi farci credere che ti mancherà la sua amicizia?"

Nessuno fiatò. Chi si sarebbe mai aspettato un discorso così da Peter?

Remus colse la palla al balzo:"Esatto James, magari è solo andata in panico, aspettiamo un po'. Ora ci sono le sue amiche con lei, vedrai andrà tutto bene."

James sembrava prendere coraggio e sorrise debolmente.

Sirius gli porse la mano:"Sù, in piedi ora!"

Frank gli porse una cioccorana e James gli sorrise, Frank era il ragazzo più gentile e comprensivo che conoscesse e aveva sempre un gesto gentile per tutti.

Ma le cose non andarono esattamente così come avevano sperato, Lily non si presentò al loro appuntamento per studiare Trasfigurazione e James stette lì ad aspettarla per più di un'ora, non scese a cena e la mattina dopo la incrociò che usciva con Marlene e Alice dal buco del ritratto.

Mary gli si avvicinò:"Ehm...io non sono tanto brava in queste cose però se ti serve un supporto femminile bè conta pure su di me"

James le sorrise grato, Sirius gli diede una pacca sulla spalla e lo trascinò fuori per andare a lezione.

 

"Ma perchè lo tratti così?" le chiese Alice.

"Perchè non so che fare, insomma se gli piaccio come faccio a essere sua amica?"

"Sei stata per anni amica di Piton e lui era innamorato di te, e comunque tu e Potter siete tutto tranne che amici, lo sai benissimo, non mi fare quella faccia" Marlene era stata categorica.

"E che... ora come faccio?Dovrei scusarmi comunque con lui, sono scappata via come..."

"Io più che altro mi chiederei perchè sei scappata" le disse Mary.

"Perchè James...io...e poi Piton, è un gioco..."

"Sì Lily parla in modo comprensibile però" esclamò Marlene.

"Ragazze lui lo fa per una scommessa, Piton mi aveva avvisato già dal primo anno, e io ci sono cascata in pieno e anzi gli ho dato man forte chiedendogli ripetizioni di Trasfigurazione".

"Ma smettila Lily, Piton ti diceva una marea di cavolate pur di tenerti lontana da lui, aveva notato che c'era alchimia tra di voi, sin da piccoli, figurarsi dopo, infatti così è stato, è sempre stato così Lily cara, puoi negarlo quanto vuoi, ma a te Potter piace e molto anche" le parole di Alice la colpirono.

"Se anche fosse come dite voi però questo non vuol dir che lui faccia sul serio con me. Insomma è James, quello col fan club. Piton potrebbe avere ragione".

"Non mi sembra lui lo pensi tanto questo fan club" rispose Mary secca "E Piton non era quello che ti voleva bene?Bè non si è visto molto,perdonami se ti ricordo certi eventi" aggiunse.

Lily lo aveva osservato tutto il giorno senza farsi vedere, James Potter non mangiava a tavola, solo qualche assaggio appena appena, poi lasciava il piatto mezzo pieno. Sirius non le rivolgeva la parola probabilmente James stava davvero male. Anche Remus era silenzioso e Peter cercava di rendersi utile e riempiva il piatto a James purchè mangiasse.

Lily pensava alle parole di Piton e delle sue amiche. Che confusione pazzesca. James era gentile, carino, coraggioso, ma...le parole di Piton le risuonavano nelle orecchie.

 

-fine flashback-

 

Dopo la lezione di storia della magia c'era Trasfigurazione, la McGranitt aveva organizzato una nuova esercitazione per loro.

"Pronunciate 'Feraverto' e osservate il vostro animale trasformarsi in un bellissimo calice come questo per esempio" uno stupendo calice decorato comparve al posto del topo che aveva portato la professoressa.

James sbiancò, proprio quell'incantesimo, quello provato con Lily. La guardò, cercava di tenere ferma la sua colomba, non sembrava per nulla turbata.

Lily sentiva i suoi occhi addosso, avrebbero potuto ridere insieme di quel caso. Ma lei aveva rovinato ogni cosa. Pensò a quella prima lezione in cui era riuscita ad ottenere un calice lucido e dorato e senza piume. Pensò a James. Era stata una stupida, ma porca miseria perchè ora ci si metteva di mezzo l'orgoglio? Quest'estate gli aveva scritto tranquillamente senza crearsi problemi, e ora cosa la spaventava?

Le arrivò un foglietto sul banco, era di Emmeline che per la prima volta si pronunciava sull'argomento.

"Se puoi fare lezione con James, farci i compiti e trovarlo simpatico e divertente puoi andarci anche a Hogsmeade, questo se non conti che sei persa di lui. Se invece lo ammetti bè abbiamo qualcosa di cui parlare".

Lily sorrise appena ma non rispose, avevano ragione che c'era di male in un appuntamento con James? Niente e tutto.Avrebbe dovuto ammettere che forse James non era tanto male, che forse le piaceva un ragazzo che prima le era amico. No, no, meglio lasciar perdere.

"Oggi è il terzo giorno che non mi parla Sir"

"Non ti merita James, poi le hai chiesto di uscire, non di sposarla"

"Me la sposerei Sir è quello il problema"

"Hai perso proprio la testa amico" Remus gli diede una pacca sulla spalla.

Sirius scosse la testa.

"Hai poco da parlare tu, ti sei fissato con una che ti odia" gli rispose James secco, Sirius lasciò cadere la cosa e andarono a pranzo.

James era pallido, aveva le occhiaie e soffriva, Lily ne era certa. Gli dispiaceva, James era un caro ehm...amico? Non proprio però...Mamma che confusione!

Mary prese posto accanto a lei: "Ehi" la sua testolina bionda e i suoi occhi color cioccolato la guardavano in cerca di qualcosa di sensato da dire, ma poi decise di tacere.

"Ehi" rispose la rossa senza aggiungere altro. Era triste, confusa e si sentiva una stronza.

Quel pomeriggio decise di andare a fare una passeggiata da Hagrid, il guardiacaccia.

"Lily cara, entra pure" le preparò del tè e le offrì dei biscotti.

"Hagrid sei mai stato innamorato?"

Lui la guardò coi suoi occhi neri e benevoli.

"Una volta, sì"

"E com'è andata?" chiese Lily gli occhi verdi spalancati.

"Era una ragazza del mio anno, eravamo amici dai primi giorni di Hogwarts, lei pensava fossi un cretino perchè ero sempre fuori per gli animali sai. Diceva che mi mettevo nei guai, ma sotto sotto ero un grande amico per lei"

Hagrid bevve un po' del suo tè poi continuò:"Poi fui ehm...cacciato da scuola, ma rimanemmo sempre amici, io l'amavo, ma lei non ricambiava e così bè..."

"Ne hai sofferto?"

"Un po'" rispose il guardiacaccia, ma Lily era convinta non fosse la verità, doveva aver sofferto molto molto di più.

"C'è un ragazzo che non ti corrisponde? Lo vado a picchiare eh..."

"No no" Lily rise "Chiedevo così".

"L'amore è una cosa strana Lily, a volte ti innamori dell'ultima persona che potresti immaginare" le disse Hagrid mentre si salutavano, poi la rossa si voltò e tornò verso il castello. Era ormai buio e la cena stava per iniziare, decise di prendere posto e attendere.

La confusione aumentava, lei non amava James, ma lui era carino, gentile, era suo amico. Non era proprio suo amico, cioè un po' sì, ma era diverso, perchè quando si trattava di lui non riusciva a classificarlo? Lo trovava bello e in gamba e coraggioso, ma anche un teppista e un combinaguai terribile, le avrebbe fatto venire l'esaurimento nervoso, e poi c'era il fan club, ma James era leale, coraggioso, aveva tanti amici e custodiva il segreto di Remus, ma lei era una scommessa, glielo aveva detto Piton e così lei aveva rifutato sempre i suoi inviti. Ma Piton si era rivelato un traditore, era nella magia oscura, non lottava per il bene, stava diventando forse un Mangiamorte, l'aveva umiliata e offesa.

Argh che confusione!A cosa doveva credere?

Arrivarono pian piano tutti gli altri, Mary e Sirius parlavano di Quidditch, Alice e Marlene chiacchieravano con Emmeline cercando di dividersi tra lei e Mary, visto che ancora Emmeline non voleva saperne nulla di parlare, chiarire o fare pace con Mary.

Lily notò che mancava James, cercò Sirius che però non sembrava turbato, quindi non poteva essere successo nulla di male. Ma era strano, i Malandrini non potevano averlo lasciato solo, stava male accidenti. No, magari non stava poi tanto male e stava con qualche ragazza in giro a spassarsela, mentre lei navigava nella confusione.

Continuò a mangiare pensierosa, poi sempre in silenziò salì con gli altri nella sala comune dei Grifondoro, di James nessuna traccia.

Remus chiese a bassa voce a Marlene: "Hai visto James? Non lo troviamo"

"Hai provato al campo da Quidditch?"

"Niente" rispose Remus rassegnato.

"Uhm...Mary vieni un attimo?" chiese Sirius

"Sai dov'è James?"

"Ma non sei tu suo fratello?"

"Non lo troviamo, è sparito da oggi pomeriggio, ho pensato stesse studiando in biblioteca o fosse andato da qualche professore, ma a quanto pare nulla".

Gli occhi grigi di Sirius tradivano la preoccupazione.

"Dai vedrai che ora spunta fuori"

"Tu non lo conosci. Sta talmente male che non mangia, non vorrei avesse fatto cavolate" Mary annuì spaventata: "Dai James è intelligente, vedrai che ora arriva e noi ci siamo preoccupati per nulla".

"La mappa?" chiese Frank in disparte a Peter.

"Ce l'ha lui e non risponde neanche nello specchietto".

Lily si sentiva in colpa, sapeva che era colpa sua, James che si muove senza Sirius?Ma che le prendeva? Potter doveva essersi cacciato in qualche guaio e sarebbe spuntato col suo solito sorriso malandrino. Ma era stao un bravo insegnante con lei, e dolce, comprensivo, e poi c'era quell'alchimia nuova. Dannata confusione!Lily salì su verso i dormitori.

"Ah ecco brava Evans, James sparisce e Merlino solo sa dove sia e se sta bene e tu che sei la responsabile te ne vai così? Ma chi ti credi di essere?" Sirius era furioso.

"Taci Black!" Emmeline prese le difese di Lily.

"Taci tu, scusa se mi preoccupo per il mio migliore amico, so che tu non puoi capire visto che stai trattando la tua migliore amica come se fosse spazzatura!"

"Io cosa? É lei che..."

"Lei cosa? Sei tu che sei acida e nessuno capisce il perchè. Mary è mille volte meglio di te, è gentile e dolce e non ha quella puzza sotto il naso che hai tu di continuo, si può parlare di tutto e... ma lascia perdere guarda"

"Ragazzi per favore!" Mary cercava di portare calma con l'aiuto di Kingsley, ma era inutile, Sirius ed Emmeline se ne stavano dicendo di tutti i colori. Si era scatenato il putiferio. Tutti gli studenti di Grifondoro parlottavano, alcuni spiegavano i motivi secondo i quali le due amiche non si parlassero più ai primini, ipotizzando le storie più fantasiose. Gli altri seguivano la lite muovendo le teste da destra e sinistra.

Lily intervenne:"Ok basta Emm su, anche tu Sirius, calmatevi tutti!" ma i due non le diedero retta.

"Cafone"

"Odiosa"

"Venti punti in meno a Grifondoro e tacete tutti, altrimenti levo altri punti" gridò Lily.

Tutti tacquero e la guardarono interdetti."Ora salite tutti a dormire" in un secondo aveva portato l'ordine, Peter pendeva dalle sue labbra.

"Sirius.. Sirius"una voce flebile uscì dalla tasca di Sirius, il ragazzo prese subito lo specchietto. Tutto il dormitorio si inchiodò sul posto, era la voce di James.

"Perchè diamine siete fermi? Tutti nei dormitori!" ordinò Lily, poi guardò Sirius.

"Dov'è?" gli chiese terrorizzata senza badare all'orgoglio.

"James dicci dove sei, stai bene?"

 

 

Ciao a tutti! Perdonatemi se ho interrotto, ma il capitolo sarebbe venuto troppo lungo e così ho dovuto necessariamente dividerlo. Spero vi piaccia!

Bene aspetto le vostre recensioni. Grazie a chi mi recensisce sempre, ai nuovi recensori, a chi mi ha messo tra le preferite/seguite/ricordate e anche a chi legge solamente. Un abbraccio

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Api frizzole ***


 

"Jamie fratello, mi dici dove ti sei cacciato?

"Non mi chiamare così" il viso di James era strano, pallido e stravolto.

"Sir sai cosa?" la sua voce tremò.

"Cosa?"

"Ahahah" James scoppiò in una risata e lasciò cadere lo specchietto.

"Quella è Mielandia? Che diavolo fai lì?" Remus era intervenuto.

I Malandrini, le ragazze e Frank si guardavano stupiti.

"Torno da voi, solo che mi gira la testa" James prese di nuovo lo specchietto tra le mani. Lily guardò quello strano specchio, in cui si vedeva il volto pallido di James, doveva essere steso a terra o qualcosa di simile, e rideva, a tratti era serio. Decisamente non stava bene.

"Anzi, forse me ne rimango qua per sempre e non torno più, tanto la Evans non vuole vedermi" prese un sorso da una bottiglia.

"James ma sei ubriaco fradicio, veniamo a prenderti"

"Lacia stare Sir, io sbaglio sempre tutto, ahahah quella non se ne frega niente di me, non hai visto la cosa del calice? Non ci ha pensato proprio."

"Che calice? Non ti capisco"

"Ahaha che stupido che sono" si sentì un tonfo, lo specchietto cadde a terra.

"Cazzo che facciamo?" Sirius stava impazzendo.

"Jamie ti veniamo a prendere ok? Rimani lì" Remus prese il mantello.

"Ti ho detto di non chiamarmi così!" il viso del ragazzo comparve, gli occhi erano gonfi di lacrime, gli stava uscendo sangue dalla fronte e gli erano caduti gli occhiali.

"Dammi qua" Mary prese lo specchietto: "Capitano!"

"Mi dispiace Mary, ora mi passa e vinceremo la Coppa quest'anno vedrai!"

"Certo che ti passa, senti qua ora veniamo a prenderti ok? Ti calmi e ti fai una bella dormita".

Lily non aveva aperto bocca e rimase lì ferma senza sapere cosa fare e cosa dire, James era ubriaco fradicio e tutto per colpa sua. Stava peggio di come potesse mai immaginare.

"No, voglio solo Sirius, Remus e Peter" James era appoggiato contro un muro, gli si vedeva il mento, doveva aver appoggiato lo specchietto a terra. Si era arreso.

"D'accordo vengono solo loro, ti prendiamo qualcosa dalle cucine?" Mary cercava di essere gentile e di mantenerlo calmo.

Lui scosse solo la testa e stette in silenzio.

"Vado a fargli un'acqua e limone, lo metterà in sesto" disse Emmeline e scomparve con Marlene al seguito.

"Ok ragazzi andiamo a prelevarlo, no James non bere più da quella bottiglia ok? Ora ti portiamo noi qualcosa!" disse Remus.

Ma il ragazzo coi capelli arruffati non ascoltò e tirò due sorsi da una bottiglia di whisky incendiario.

"Muoviamoci!" disse Peter e tutti e tre corsero verso il buco del ritratto.

"Aspettate vengo pure io" Lily aveva ritrovato la voce.

"Non ci pensare nemmeno Evans!" Sirius era fuori di se

"Ma..."

"Hai fatto fin troppi danni e non lascio che tu lo veda così umiliato e ferito, non metterebbe più testa fuori dal dormitorio".

"Lily, Sirius ha ragione" la voce dolce di Mary "Non vorrebbe mai essere visto così da te, lascia che vadano prima loro".

Lily annuì rassegnata e si lasciò cadere in una poltrona vicina al fuoco.

 

"Eccoti qui! Per Merlino che puzza!" Remus gli riparò gli occhiali e glieli mise sul naso.

"Ferula" Peter fece apparire delle bende che si avvolsero sulla ferita di James.

"Allora cos'è questa storia?" Sirius si fece serio "La prenderei a ridere normalmente, ma non ci si riduce così per nessuno. Hai capito?"

James se ne stava seduto nell'angolo: "Mi gira lo stomaco".

"Ci credo, ti sei scolato quasi l'intera bottiglia di whisky incendiario" rispose Remus.

"No ho preso gli altri pure, alla Testa di Porco ahahha" James aveva ripreso a ridere come un cretino.

"Andiamo bene" sospirò Peter. Sirius e Remus lo tirarono su e con l'aiuto di Peter salirono su per la rampa fino ad arrivare alla statua della strega orba.

"Se devi vomitare Jamie dillo subito sai?" disse Remus.

"No, non vomito, mi se-nto solo una cacca" James biascicava mentre parlava e sembrava fatto di gomma, rimbalzava da una parte all'altra, i suoi amici lo tennero più forte e lo trascinarono per le scale del castello.

"Ah queste donne!" esclamò Sirius.

"Hey ciaooo" James salutò un quadro con delle damine che risero civettuole.

"Sbrighiamoci prima che Romeo innamorato svegli tutto il castello" disse Sirius.

Arrivati alla Torre dei Grifondoro lo trascinarono in camera, le ragazze salirono con loro. Emmeline gli porse un calice.

"Cos'è?"

"Acqua calda e limone.Ti farà passare la nausea, trucchi dei babbani" gli sorrise.

James si sentiva uno straccio, si coricò su un lato e chiuse gli occhi, delle lacrime gli scesero lungo le guance.

Lily era rimasta nella sala comune su ordine di Sirius, che appena entrato con James, Remus e Peter le fece segno di non seguirli. Ma lei era preoccupata, attese ancora un po' poi mandò al diavolo Sirius e salì di sopra.

"Ehi! Posso?" Lily si affacciò nel dormitorio maschile. Ebbe un tuffo al cuore a vedere James così sfinito, pallido e sudato, avrebbe voluto abbracciarlo, ma non era il caso. Dormiva, finalmente sereno e tranquillo. Lo osservò un po'.

"Lasciamolo dormire deve smaltire la sbornia" disse Peter.

Le ragazze uscirono e i Malandrini e Frank si misero a letto anche loro.

 

La mattina dopo quando Lily si svegliò, Emmeline, Marlene, Alice e Mary non c'erano. Erano già da James, la rossa pensò di raggiungerli. Quando arrivò bussò alla porta e chiese permesso.

"James è Lily, vuole vederti" disse Sirius.

Il ragazzo era ancora terribilmente pallido, ma stava seduto sul letto con una bella coperta in più per coprirsi.

"Mi cola ancora il sangue? Proprio oggi mi vuole vedere? Oggi che sono impresentabile?"

Mary ridacchiò:"Bè meglio tardi che mai no?"

Lily si avvicinò, gli altri uscirono tra le proteste di Sirius che voleva rimanere a controllarlo. "Cammina Black devono parlare, per Morgana quando si tratta di James diventi iperprotettivo come una mamma" disse Emmeline.

"Sempre simpatica Vance" rispose lui tra i denti.

Appena furono fuori Lily si avvicinò incerta sul da farsi.

"Ehm...come stai?" Lily portava già la divisa per le lezioni e sul nero il rosso dei suoi capelli spiccava come un semaforo.

"Sono stato meglio, ma non mi lamento" rispose il ragazzo.

Lily esitò, poi si mise seduta ai piedi del letto.

"Puzzi di alcool!"

"Oh che gentile! Grazie!" finì di bere un po' di caffè che gli avevano portato Marlene e Mary.

"Perchè l'hai fatto?" gli occhi verdi di Lily luccicavano.

Lui scrollò le spalle: "É successo".

"Ci hai fatti morire di paura, poi perchè non ti sei portato Sirius, credo che sia un buon compare di bevute o no?"

"Certo, ne abbiamo fatte tante, ma volevo stare solo" si passò la mano tra i capelli neri imbarazzato.

"Ehm...io comunque ti devo delle scuse, non..."

"No, Lily non serve io.."

"Potter per favore, già sono negata in queste cose, quindi taci e ascolta. Sono scappata via senza risponderti in maniera normale, penserai che sono pazza, e hai ragione, sono andata in tilt, ti chiedo di scusarmi se puoi".

James annuì, poi Lily fece una cosa che lasciò il ragazzo basito, gli andò vicino e lo abbracciò: "Non farlo mai più capito?" gli sussurrò nell'orecchio. "Per quanto riguarda Hogsmeade io ci vengo volentie..."

"No Lily, non voglio tu ci venga con me, perchè so che lo fai solo perchè mi hai visto stare così male e in questo ho sbagliato, non avrei mai dovuto farmi vedere da te così. Non devi uscire con me per pietà, è l'ultima cosa che voglio".

Lily ci rimase un po' male, avrebbe voluto dirgli che non era per quello che ci andava con lui, ma perchè voleva passare una giornata divertente e spensierata con lui lontano dai libri e dai problemi, ma questo era meglio non dirlo. Ok, lei non era una scommessa per lui, ma non era pronta ad ammettere nemmeno a se stessa che voleva passare del tempo con James figuriamoci a lui stesso.

"Facciamo così allora, andiamo a Hogsmeade tutti insieme, e ti concedo l'onore di offrirmi una burrobirra, tu invece solo succo di zucca".

"Sì ci sto" rispose lui infine.

"Le serve tempo, deve essere terrorizzata a morte" pensò James quando Lily andò via per recarsi a lezione di Divinazione.

 

La mattina dopo i ragazzi dal terzo anno in poi si incontrarono tutti in Sala Grande per andare a Hogsmeade, il cielo minacciava neve e tutti non vedevano l'ora. Mancavano cinque giorni al Natale e Peter non vedeva l'ora di poter dare i regali ai suoi amici.

"Io e Sir torneremo a casa" disse James rivolto a Lily "Tu che farai?"

"Torno a casa anche io, ma per Capodanno sono da Mary!"

"Sai avevo proposto di organizzare il Capodanno a casa mia, altimenti temo che Emmeline non verrà" rispose lui.

"A proposito di Emmeline, dov'è?"

Emmeline Vance era particolarmente strana in quel periodo, Mary lo sapeva, quando lei si comportava così era perchè stava uscendo con qualcuno. Ma ora non lo avrebbero mai saputo. Non se loro due non parlavano.

Quando arrivarono a Hogsmeade, Marlene, Mary e Alice sparirono magicamente, segno che stavano comprando i regali per Lily, con Peter a carico che si era offerto di aiutarle nella scelta dei regali per i maschi. Di Emmeline nessuna traccia.

"James mi accompagni un attimo da Zonko?" chiese Lily.

"Si certo, ragazzi a dopo"

"Direi che ci hanno scaricato tutti Sir"

"Penso di si Remus, andiamo a farci una burrobirra!"

Lily girava per gli scaffali e comprò polvere pruriginosa e una tazza mordinaso.

"Per chi sono?" chiese James guardandola sorpreso.

"Per Sirius" Lily ridacchiò.

James era così carino col naso tutto rosso per il freddo. E i suoi capelli erano sparati in aria più che mai.

"Mmh devo andare a Stratchy & Sons" disse il ragazzo.

"Andiamo" rispose Lily e poco dopo erano nel piccolo negozio di abbigliamento.

Le ragazze passarono lì vicino e vedendo Lily e James insieme decisero di andarsene, di intercettare i ragazzi e tenerli alla larga da loro.

James era impegnato a cercare un bel paio di calze nuove confrontando colori e fantasie, Lily notò una bella felpa rossa col cappuccio e un boccino stampato sopra, le venne spontaneo prenderla e andare alla cassa a farsi fare un pacchetto. Ora sì che aveva finito i regali di Natale. Poi aiutò James, che non si era accorto assolutamente di nulla, nella scelta delle calze. Alla fine il ragazzo comprò anche un paio di guanti di pelle per Sirius.

"Ho una sete!" disse James.

"A chi lo dici, mi berrei il lago di Hogwarts" rispose la ragazza rossa.

"Andiamo ai Tre manici di scopa, magari ci sono anche gli altri" propose lui.

Lily annuì e carichi di buste entrarono nel locale, il loro passeggiare soli non era certo passato inosservato e mormorii si levarono al loro passaggio, tuttavia entrambi non se ne accorsero.

Non c'era ancora nessuno degli altri, ma presero comunque un tavolo più grande, entrambi presero una burrobirra: "Tranquilla sopravvivo!" le disse e presero a parlare delle cose più disparate. Lily aveva le guance piene di efelidi arrossate per il gran freddo e James pensò che era assolutamente bellissima.

Poco dopo arrivarono anche i loro amici e ordinarono qualcosa anche loro, di Emmeline ancora nessuna traccia.

Quando uscirono dai Tre manici di scopa, entrarono tutti insieme a Mielandia a far scorte di dolci.

"Prendi un po' di api frizzole pure!" James obbedì e pensò che avrebbe comprato api frizzole per tutta la vita se poteva farlo assieme a lei.

Quando uscirono da Mielandia iniziò a nevicare, piccoli fiocchi bianchi e ghiacciati cadevano dal cielo, imbiancando i tetti, le strade, i lampioni, le loro teste.

"Hey non hai un berretto? Tieni il mio" James lo poggiò subito sulla testa di Lily e glielo tirò giù fino alle sopracciglia.

"Ma serve più a te, hai i capelli corti" protestò la ragazza.

"Che Grifondoro sarei se lasciassi congelare una dama, e poi anche io ho tanti capelli, tranquilla!" la neve stava cadendo fitta fitta ora, e in pochi minuti le strade ne erano piene.

"Voi siete mai stati alla Stamberga Strillante?" chiese Mary.

"Sì" risposero Peter e Sirius in coro.

"Sì" disse Remus.

"Certo" rispose James.

"Io mai" disse Lily
"Neppure io, almeno non dentro" disse Mary

"Non c'è niente dentro" si affrettò a dire Remus "Ma possiamo andare se volete".

Così il gruppetto si diresse verso la Stamberga. In effetti non era un granchè e tutti si sedettero su qualche ceppo di legno e sulle staccionate. Sirius rullò una sigaretta e la accese. Una palla di neve lo colpì e la sigaretta gli cadde di mano :"MacDonald se ti prendo"

"Ahahah" e Mary scappò via ridendo. Marlene provò a distrarre Sirius buttandogli una palla di neve.

"Ma questa è una congiura! Vendettaaaaaa!"

Poco dopo tutti quanti si rincorrevano in un 'tutti contro tutti', volavano palle di neve ovunque.

"Ahahah Sirius sei troppo lento" James si voltò per vedere dov'era il suo migliore amico, ma lo aveva seminato continuando a correre oltre la Stamberga strillante, arrivando nei pressi di un boschetto. Continuò a correre voltandosi indietro per evitare imboscate da parte di Sirius...ma andò a sbattere contro Lily che probabilmente scappava da qualche inseguitore. Lei gli finì dritta tra le braccia. I loro nasi si sfiorarono appena e i grandi occhi di giada di Lily si incastrarono nei suoi. E sarà stata l'aria o la neve, o la burrobirra, o le api frizzole, o un mix di questi. Le api frizzole di più però,concluse il ragazzo, tanto che le prese il viso tra le mani e le diede un bacio. Lily rimase pochi secondi ferma, poi si sciolse e si lasciò andare, rispose subito e si strinse al suo mantello, gli accarezzò il viso e il collo salendo fino ai capelli. James la prese stretta fra le braccia e continuò a baciarla, temeva che un pugno potesse arrivare da un momento all'altro,tuttavia non aveva nessuna intenzione di lasciarla andare.

"DON-DON" il campanile della Chiesa li informava che erano le sei in punto e che dovevano tornare al castello, dov'erano gli altri?

Si staccarono, Lily arrossì terribilmente, James le fece una carezza sulla guancia.

"Bè andiamo?" le disse poi "Gli altri non si trovano".

Lei annuì e si incamminarono silenziosi. Non era scappata, non aveva urlato, gridato o altro. Lo aveva baciato! Si era lasciata andare e non era andata in tilt, ma un passo per volta Lily, non partire subito in quarta che sennò poi ci rimani solo ferita. Quindi prese coraggio e disse: "James come si dice nel mondo dei babbani 'patti chiari, amicizia lunga' io ti sto conoscendo, non me n'era capitata mai l'occasione prima di quest'anno, sono piacevolmente sorpresa da te e sto cercando di fidarmi di qualcuno che non conosco bene, non deludermi".

"Tranquilla Lily, non c'è nessuna fretta. Avrai tutto il tempo e tutte le prove del mondo. Posso aspettare!" Sì, lui poteva aspettare, poteva aspettare anche anni se questo significasse avere anche solo una chance per poter un giorno sposare Lily Evans, in fondo aveva aspettato fino a quel giorno, poteva aspettare benissimo ancora un po'.

Sulla via per Hogwarts raggiunsero tutti gli altri che li stavano cercando già da tempo.

"Insomma sei proprio scarso, non mi hai preso. Fumi troppo" James si faceva beffe di Sirius. Remus rideva a crepapelle, le ragazze ridacchiavano, e tutti sporchi di terra e neve tornarono al castello a fare le valigie. L'indomani sarebbero iniziate le vacanze.

 

Dai sono stata brava e ho pubblicato subito, così avete sofferto la curiosità solo per poco. Spero che il capitolo vi piaccia e che non abbiate pensato a qualcosa di estremamente tragico per James, perchè ci saranno più avanti i guai. Bene ora attendo le vostre recensioni e commenti. Grazie a chi mi segue e recensisce sempre, chi mi ha messo nelle seguite/preferite/ricordate e anche a chi mi legge solamente. Vi adoro.

 

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Capitolo 11
*** Vacanze ***


 

Lily si svegliò la mattina di Natale felicissima e scese di sotto per fare gli auguri ai suoi e a Petunia.

Corse giù per le scale e trovò i suoi genitori che già facevano colazione, Petunia arrivò pochi istanti dopo anche lei ancora in pigiama.

"Auguri Tunia!" Lily provò ad avvicinarsi.

"Auguri" le rispose la sorella e andò a sedersi, lasciando l'abbraccio di Lily a mezz'aria.

Lily fece finta di nulla e andò a sedersi a tavola, non voleva farsi rovinare la giornata per nessun motivo al mondo.

Fuori nevicava tantissimo e i tetti erano completamente coperti di neve.

Mentre facevano colazione arrivarono cinque gufi carichi di pacchetti.

"Oh sicuramente sono le tue amiche" le disse sua madre.

"Ancora quelle bestiacce?" gridò Petunia.

"Eddai non fare così" le disse il signor Evans.

Lily andò ad aprire ai gufi, prese pacchetti e lettere e tornò in casa mentre quelli se ne tornavano dai loro padroni.

Lily si andò a sedere sul divano del salotto. Il primo regalo era quello di Alice, impacchettato in una carta rosa con le campanelle dorate, era un maglioncino grigio in lana con un fiocco al centro. Mary le aveva mandato una sciarpa, Emmeline un libro e Marlene un ombretto color bronzo e una matita marrone. Marlene ci provava sempre a convertire Lily al trucco per gli occhi, ma a lei piaceva così solo matita nera. Remus le aveva mandato un pacco di cioccorane e un libro di curiosità sui Passaporta, rimaneva un solo pacchetto rosso ora, un po' sgualcito e accompagnato da un biglietto.

"Buon Natale Lily,

il mio è solo un piccolo pensiero, ma ci tenevo a mandartelo. Il tuo 'vero' regalo te lo darò quando ci vediamo.

a presto

James"

Lily rimase un attimo interdetta. Cosa poteva essere? Scartò velocemente il pacchetto e ci trovò dentro un pacco di api frizzole. Sorrise, James aveva pensato a quel pomeriggio a Hogsmeade nel mandarle? Al loro primo bacio che sapeva di limone? Ora che ci pensava dovevano aver beccato lo stesso gusto. Sentì sulle sue labbra ancora il sapore di quelle di James. Si beò nel ricordare le emozioni provate. No aspetta Lily calma, magari ti ha mandato le api frizzole solo per pensiero e lui non ha pensato niente di tutto ciò. Tuttavia non poteva fare a meno di pensare a James, anche lei non gli aveva spedito il regalo, ma solo un biglietto.

 

"James sveglia! Buon Natale" Sirius entrò in camera urlando e si buttò sul letto del suo amico.

"Eh cosa?" James tastò sul comodino alla ricerca dei suoi occhiali, una volta messi sul naso esclamò

"Ah sì, Buon Natale canide da strapazzo! " lo abbracciò "Andiamo!" e balzò fuori dal letto.

Dorea e Charlus Potter sedevano nel divano e ascoltavano musica natalizia.

"Buon Natale ragazzi!" entrambi corsero incontro a loro figlio e a Sirius che ormai viveva da loro quando non era a Hogwarts.

"Regaliiiiii" esclamò James e con Sirius si immerse nei numerosi pacchetti sotto l'albero di Natale.

Sirius scartò un maglioncino color lavanda

"Bleah chi te lo manda?" chiese James schifato.

"Penelope" rispose l'amico.

"E chi è?" chiese suo fratello mentre scartava un kit da manutenzione per la scopa, il regalo di Peter.

"Ah bho" Sirius si strinse nelle spalle e scoppiò a ridere con la sua risata canina.

"Ahahah" James, Charlus e Dorea si unirono al coro di risate.

Molti regali, sopratutto cioccorane, gelatine tuttigusti + 1 e altri dolci e boxer dalle scritte imbarazzanti erano da parte dei due fanclub dei ragazzi.

"Io amo la Evans! No tranquillo, non in quel senso, ma guarda che mi ha regalato" Sirius era felice come una Pasqua mostrando a James la polvere pruriginosa.

"Sì, lo so li abbiamo comprati insieme! Occhio la tazza morde"

"Ne ho sempre voluta una" Sirius era raggiante.

"Ah a proposito di 'gli abbiamo comprati insieme' e la vostra sparizione misteriosa... Devi dirmi niente Jamie bello?"

James arrossì "No, io niente, voi ci avete lasciato indietro e vi abbiamo cercato"

"Perchè questa cosa non è per niente convincente?" la voce di Remus che era appena arrivato in salotto con Peter accanto a lui, entrambi di ottimo umore.

"Buon Natale Malandrini" esclamò James e si abbracciarono tutti per salutarsi.

"Ehm...qui l'attenzione verso l'appuntamento Evans-Potter sta scemando" li ricordò Sirius.

"Vero, sentiamo" disse Peter.

"Dai racconta!" Remus prese posto sul grande divano del salotto di casa Potter e si concentrò su James.

"Non c'è proprio nulla da dire in realtà, abbiamo solo fatto un giro" James arrossì nuovamente.

"Sì e io sono Morgana in gonnella" rispose Sirius serafico.

Remus e Peter lo guardavano poco convinti e alla fine disse tutto d'un fiato:

"Ok ho baciato Lily"

"No" tutti e tre lo guardavano sconvolti.

"Come no?" James li guardava confuso.

"E sei vivo?" chiese Sirius preoccupato guardandolo come se in realtà avesse davanti un fantasma e non James in carne e ossa.

"Ehm mi ha baciato anche lei" ora sì che James era color porpora per l'imbarazzo.

"E?" fece Peter incantato.

"Non stiamo insieme, le serve tempo perchè dice che deve conoscermi per fidarsi di me, mi sembra leggermente terrorizzata in realtà"

"Lo sarei anche io brutto cervo da strapazzo" rispose Sirius.

"Bene, si è sciolta un po' almeno" Remus aveva dato fondo alle cioccorane e masticava rumorosamente.

"Che ti ha regalato?" chiese Peter.

"Mi ha scritto un biglietto per dirmi che me lo da quando ci vediamo"

"E tu?"

"Io le ho mandato un pacco di api frizzole, il suo bacio sapeva di quello e..."

"Tu stai male fratello!" Sirius lo guardava sconvolto.

"Ma il vero regalo glielo do anche io quando ci vediamo eh?"

"No, ma ti sei sentito? Il suo bacio sapeva di api frizzole? Sei nauseante!"

Gli altri scoppiarono a ridere, mentre Sirius guardava il suo migliore amico come se fosse pazzo o stesse male.

"Sir, Emmeline ti ha scritto?" chiese poi Remus.

"No, e nemmeno a Mary. Oggi ho sentito Alice e Marlene e...non sanno che pesci prendere".

"Organizziamo qui Capodanno, se festeggiamo da Mary Emmeline non ci va" propose James.

"Niente alcool però" la voce di Dorea proveniente dalla cucina gli fece capire che non le era sfuggito nulla.

"Uff si ok" rispose James roteando gli occhi.

"Avvisiamo le ragazze e Frank, poi mmh Kingsley e i fratelli McKinnon" aggiunse il ragazzo infine.

 

Il pomeriggio del 31 dicembre, casa Potter era invasa dalle risate di numerosi ragazzi e ragazze. Erano venuti tutti, Lucas e Simon McKinnon, due dei cacciatori di Grifondoro, e Marlene, Alice, Frank, Emmeline, i Malandrini e Kingsley. Mancavano solo Mary e Lily.

Poco dopo si sentì suonare il campanello, James era emozionatissimo, non vedeva l'ora di vederla, poter guardare i suoi occhi grandi e verdi come la giada. Eccola, stava varcando la soglia di casa sua stringendo la mano ai suoi genitori leggermente imbarazzata. Quanto era bella.

L'imbarazzo avrebbe potuto fulminarla sul posto: "Capiranno che l'ho baciato sicuro, me lo leggeranno in faccia, fai finta di niente Lily, su forza calmati, respiro profondo come ha detto Mary e relax".

Remus e gli altri le vennero incontro.

"Vieni qua Evans!" Sirius la abbracciò.

"Buon Natale passato anche a te Sirius, mi lasceresti respirare? Grazie"

"Insomma anche tu innamorata di Black" Emmeline non risparmiò nemmeno Lily del suo sarcasmo.

Lei per tutta risposta disse:"Emm non capisco, ma se ti piace Sirius dillo, nessuno te lo tocca"

"Non intendevo questo" e si allontanò dopo essere arrossita incredibilmente.

"Sai cosa Mary" le disse Sirius " mi sbagliavo sulla Vance, è sempre così scontrosa e acida, pensavo fosse diversa".

"Ma che dici? Emmeline è la persona più dolce del mondo, la conosco bene da anni. Ha solo qualche problema e appena verrà fuori tutto si sistemerà"

"Sei incredibile" le disse Lily.

"Perchè?" la testa bionda di Mary si voltò verso l'amica.

"Ti tratta da schifo da mesi, eppure tu la difendi sempre"

"É la mia migliore amica. Non fare quella faccia, so a cosa pensi, ma Emm non è cattiva" rispose Mary.

Lily invece il suo migliore amico lo aveva perso, era stato un traditore, l'aveva ferita, stava per diventare suo nemico, si stava infilando in una cerchia di persone che lei disapprovava e che un giorno avrebbe dovuto combattere.

James le andò vicino sorridente "Ehi tutto ok? Vieni ti faccio vedere camera tua" prese Lily per mano e la accompagnò di sopra.

Casa Potter era davvero grande, in realtà era una villa immensa con grandi giardini, Lily si chiedeva a cosa servisse una casa così grande se erano solo in tre, quattro da quando c'era Sirius.

"Ecco qui" disse James aprendo la porta su una stanza giallo chiaro con un letto matrimoniale.

"Il bagno ce l'hai proprio di fronte, accanto c'è camera di Mary, poi la mia, quella di Sirius e così via" aggiunse il ragazzo passandosi una mano tra i capelli.

"Grazie" Lily entrò in camera e si guardò intorno, James la guardò, era bellissima, portava un vestito in lana lilla col collo a barca e degli stivaletti corti col pellicciotto al bordo. I suoi capelli rossi erano legati in uno chignon morbido e appena qualche ciocca le cadeva fuori.

"Ehi ti sei imbambolato?"

James trasalì:"No, scusa ti lascio magari vuoi cambiarti!" e fece per chiudere la porta.

"No aspetta, entra" Lily gli sorrise, e lui sarebbe morto per quel sorriso.

La ragazza frugò nella sua borsa e tirò fuori il pacchetto col regalo di Natale per James:"Bè Buon Natale!" e gli sorrise.

James lo prese e lo scartò:"Grazie! La metto subito!" e senza pensarci si levò il suo maglione per mettersi la felpa che gli aveva regalato Lily. La ragazza arrossì a vederlo solo in canottiera, ma fu distratta da James che si ammirava nello specchio lì vicino.

"Bè come mi sta?"

"Benissimo! Sei un vanitoso ahahah"

James sorrise felice poi le disse:"Aspetta un attimo torno subito".

Poco dopo entrò con un pacchetto rosso e lo porse a Lily. "Buon Natale anche a te Lily!"

Lily era emozionata e cercò di non tremare nel prendere il pacchetto. Ma perchè James Potter doveva farla tremare? Uff solito Potter! Al suo interno c'era il berretto che le aveva prestato a Hogsmeade: "Tienilo tu così se anche non ci sono io ti terrà calda, ma prima guarda al suo interno" le disse.

Lily infilò la mano nel berretto e toccò qualcosa di metallico, era un braccialetto, lo tirò fuori.

"Ma...ma è bellissimo!" un braccialetto con un ciondolo a cuore, un brillantino, una stellina e una foglia di edera faceva bella mostra di se tra le dita di Lily.

"Puoi aggiungerci tutti i ciondoli che vuoi...io ho scelto questi" spiegò James.

Lily lo abbracciò:"Grazie! Lo adoro!" e gli diede un bacio sulla guancia. Questa reazione così spontanea le provocò il solito rossore sulle guance, mentre James non sapeva se stesse sognando o fosse sveglio.

"Bè aiutami!" Lily cercò di cambiare argomento e si fece agganciare il braccialetto al polso.

"Lils?" la voce di Mary echeggiava per i corridoi.

"Ah eccoti qui! Oh scusate, non sapevo..." Mary era entrata in camera e ora non sapeva come gestire la cosa.

"Tranquilla Mary stavamo scendendo, ci siamo scambiati i regali di Natale!" James trovò per primo qualcosa da dire, mentre Lily sprofondava nell'imbarazzo più totale.

Quando scesero di sotto, Charlus e Dorea stavano per uscire vestiti eleganti.

"Dove andate quest'anno?" chiese loro il figlio adottivo.

"Dai Prewett Sirius" rispose Dorea "Non cacciatevi nei guai mi raccomando".

Appena i genitori furono usciti, Sirius andò nel ripostiglio a prendere le bottiglie di whisky incendiario e le burrobirre.

"Ma come avete fatto?" chiese Remus "Vostra madre è un segugio"

"Mantello dell'invisibilità" sussurrò James.

"Siete grandi" esclamò Peter felice.

 

A Lily girava la testa, aveva bevuto solo qualcosina e mangiato tanto, nel salotto dei Potter c'era un tavolo immenso pieno di tartine, pizze, pasta, cotolette, insalate, formaggi, pollo con le noci.

"Le decorazioni sono stupende" James le rivolse la parola "Sei stata brava"

"Ho un buon insegnante sì" rispose lei mentre si sedeva sul divano di fianco a lui.

Lily aveva decorato le pareti con stelle filanti rosso e oro e dal soffitto pendevano nastri e fasce colorati che un tempo erano Merlino solo sapeva cosa.

"Emmeline?" chiese James.

"Solita storia, ormai non parla più nemmeno con noi, soprattutto non con me e Marlene" Lily fece una smorfia triste.

Sirius aveva bevuto più degli altri ed era straordinariamente allegro, Frank e Alice chiacchieravano con Marlene, Remus e Peter, Emmeline invece ridacchiava a una qualche battuta di Simon McKinnon, mentre Lucas e Kingsley facevano a braccio di ferro con Mary come arbitro e Sirius interessato alla vicenda.

"James fratello! Vieni a fare un brindisi con me"

"Sì ma Sirius occhio che sennò ti dobbiamo raccogliere da terra!"

"Dai qua Black!" Emmeline li prese il bicchiere dalle mani e mandò giù tutto il contenuto.

"Vance ma sei pazza?"

"Sì" rispose lei giocando coi suoi capelli castani che aveva acconciato in boccoli.

"Come sì?" Sirius era confuso.

"Dai su Black, facciamo un brindisi" prese il whisky e preparò due cicchetti.

Sirius la guardò senza battere ciglio, James guardava Lily con aria interrogativa insicuro sul da farsi.

"A tutti noi che siamo una grande famiglia!" disse Emmeline e mandò giù pure quello, barcollò un istante, Mary la tenne su.

"Emm ti è dato di volta il cervello? Tu non hai mai bevuto nulla in vita tua, e questo è il terzo o il quarto smettila o ti farai a schifo". Mary cercava di farla ragionare.

"Non puoi dirmi cosa devo fare, fatti i fatti tuoi!"

"Emm Mary lo dice per te" intervenne Marlene con Alice e Lily al seguito.

"Lasciatemi perdere, tanto per voi sono solo la povera Emmeline isterica, sto bene" e così dicendo tornò a chiacchierare con Simon McKinnon.

"Ragazzi! Ragazzi! Accendete la radio tra poco è mezzanotte!" esclamò Frank e Peter prese subito la radio appoggiandola sul tavolo e sintonizzandola su uno dei tanti programmi di Capodanno.

"Mancano cinque minuti a mezzanotte, maghi e streghe preparatevi a brindare e tenete stretti i vostri desideri, vi auguro che si avverino tutti" diceva una voce stridula di un uomo.

I ragazzi riempirono i bicchieri di spumante e se li passarono finchè tutti non ne avevano uno.

"Hai già un desiderio Mary?" chiese Marlene.

"Sì e tu?"

"Ovvio" rispose Marlene sorridendo.

James guardò Lily, era lei il suo desiderio. Ma si sarebbe mai avverato? Lei incrociò il suo sguardo e sorrise anche con gli occhi, poi gli andò vicino.

"Otto...sette...sei.." l'uomo della radio stava facendo il conto alla rovescia.

"Cinque...quattro..." tutti i ragazzi gridavano insieme "Tre...due..UNO Auguri" si sentì un tintinnio di bicchieri, i Malandrini si abbracciarono, poi Remus prese coraggio da chissà dove e diede un bacio a Marlene che arrossì terribilmente, ma non ci pensò due volte a ricambiare il bacio. Alice piangeva felice mentre Mary le dava pacche sulla spalla, finchè Sirius non la prese in braccio facendola roteare per aria e gridando a squarciagola "Auguri ragazzi miei".

"Auguri" disse James rivolto a Lily e la abbracciò. Profumava di buono James, pensò la ragazza rossa e inspirò a fondo.

"Auguri anche a te" rispose arrossendo.

"Ragazzi foto tutti assieme" urlò Peter incantando la macchinetta fotografica per farla galleggiare per aria.

Tutti si raggrupparono per la foto, James, Lily, Sirius con Mary in braccio,Marlene e Remus ancora rossi e increduli di ciò che stavano vivendo, Alice e Frank, Peter, Emmeline, Kingsley e i fratelli McKinnon.

La serata passò tra partite di scacchi e tante chiacchiere. Verso le due decisero di andare tutti a dormire.

"Buonanotte James" Lily entrò in camera sua e rivolse uno sguardo al ragazzo moro.

"Notte Lily" e anche lui entrò in camera sua.

 

Mary si svegliò di soprassalto, che cos'era quel rumore? Ah no avevano solo bussato alla porta, doveva essere passato poco tempo da quando si era addormentata perchè stava morendo di sonno. Guardò l'orologio. Le tre.

"Lo sapevo che eri tu, maledetto Black!" disse Mary assonnata.

"Mary serve il tuo aiuto!"disse lui a bassa voce. "Vuole solo te"

"Chi?"

"Emmeline!"

Mary scattò in piedi e corse fuori, si fiondò in corridoio dove tutti quanti chiacchieravano senza sapere esattamente cosa fare. "Mary vuole solo te, non chiedermi perchè" disse Alice preoccupata. Mary annuì e si affacciò nel bagno, Emmeline stava seduta con la schiena contro il muro.

"Evitami il te l'avevo detto! Non è questo il punto!" disse Emmeline acida.

"Hai vomitato?"

"No, ma mi gira la testa e...io non capisco più niente" si mise le mani nei capelli.

"Su cosa?"

"Black sparisci!" Sirius trasalì all'urlo arrabbiato di Emmeline. Mary allora uscì di nuovo e si rivolse a Lily:

"Lils fai andare tutti a letto, ci penso io"

"Sicura?"

"Se serve vi chiamo" e mentre gli altri se ne tornavano in camera, Mary si lasciò cadere accanto ad Emmeline.

"Sentiamo primadonna che è successo?" chiese la Grifondoro bionda alla sua amica.

"Mi sono innamorata credo, per la prima volta nella mia vita"

"Bè sarebbe ora che sia io che te iniziamo a capire cos'è l'amore no? Come dice sempre Alice"

"Ma è tutto sbagliato così...farò danni come sempre" Emmeline iniziò a piangere.

"Smettila di piangere è inutile, spiegati" Mary ora era seria.

"Lo so tu non sopporti i piagnistei e manco io in realtà, mi sono allontanata da tutti, da te, loro, io... non è colpa mia".

"Emm per Merlino non si capisce niente!Allora iniziamo da capo ok? Fai un bel respiro"

"Ma non capisci proprio niente Mary? Uff mi sono innamorata dell'unico ragazzo che non mi può amare davvero e che comunque voi disapprovereste, soprattutto tu e le altre perchè mi conoscete"

"E per questo che ci tratti tutti come se fossi una professoressa isterica che non fa sesso?"

A Emmeline scappò un sorrisetto: "Sono un caso clinico eh?"

"Già. Però su una cosa ti sbagli, Sirius..."

"Ancora con sto Sirius! Mary non è Sirius. Io sono persa per Lucas McKinnon!" Emmeline aveva gli occhi gonfi ma dentro si sentì come se un peso le fosse caduto dal cuore.

Mary sgranò i suoi occhi color cioccolato :"Lucas?"

"Ecco vedi? Mannaggia a me! Con tutti quelli che ci stanno, dovevo andare a innamorarmi di un cacciatore, bello, bravo e del settimo anno! Senza contare che è il fratello di Marlene".

Mary si riscosse:"Lui pensi lo sappia?"

"Sì, mi ha chiesto di uscire"

"E?"

"Ma non posso, è il fratello di Marlene, e comunque lui non credo si interessi davvero a me, fa così perchè sa come sono fatta..."

"Mmm non hai pensato all'eventualità che sia sincero?"

"E perchè dovrebbe esserlo?" Emmeline sembrava una bambina spaurita.

Mary abbracciò la sua amica:"Ok, hai davvero perso la testa! Emmeline Vance ha paura che un ragazzo non faccia sul serio, quando generalmente è lei a non farlo.

"E se faccio danni?" chiese ancora.

"Sei abbastanza persa di lui da non farne fidati"

"Ehi non mi prendere in giro tu o continuo a non parlarti" le iridi castane di Emmeline luccicavano, ma l'effetto dell'alcool le stava passando e biascicava meno parlando.

Tacquero un istante. "Sei arrabbiata?" chiese Emmeline giocando col suo anellino d'argento.

"No, ma potevi dirlo prima invece di urlarmi contro in questi mesi!"

"Hai ragione è solo che...non lo so cosa mi è preso, tu avresti saputo cosa faree mi avresti rimproverato e poi non dimentichiamoci che Marlene mi ucciderà e Alice penserà che io voglia solo illuderlo".

"Bè a me sembra che tu ti stia facendo abbastanza paranoie da far capire a chiunque che è seria la cosa, quindi anche se è uno dei fratelli di Marlene capiranno vedrai, e poi ci sono io no?"

"Sì. Mi sei mancata!" Emmeline l'abbracciò.

"Anche tu, ma ora basta smancerie Vance! Se ci vedesse Alice"

"Hai ragione MacDonald noi non siamo per coccole e bacetti"

Si sentì bussare alla porta. I Malandrini e le ragazze comparvero nel bagno.

"Oddio! Un incubo, Vance e MacDonald hanno fatto pace! Aiuto si salvi chi può!" gridò Sirius.

"Taci idiota! Sveglierai tutta la casa!" ruggì Mary tirandogli un pugno.

"Quindi ora ti possiamo abbracciare? O moriamo fulminate?" chiese Alice.

Emmeline roteò gli occhi al cielo: "Se è proprio necessario" Alice si buttò su di lei e la stritolò in uno dei suoi abbracci coinvolgendo anche Marlene e Lily, i Malandrini risero.

"Bene ora possiamo andare tutti a nanna, direi che il nuovo anno ha già portato più che qualcosa di buono" sentenziò Remus sereno stringendo a se Marlene. Tutti si diressero verso le loro stanze e si sentirono numerosi rumori di passi scalzi sul pavimento. Mentre erano in corridoio Mary si rivolse a Emmeline.

"Fammi un favore, se Lucas ti chiede ancora di uscire accetta!"

"E tu fanne uno a me, dì a Sirius che lo ami."

 

 

Ciao a tutti, ecco il nuovo capitolo... è leggermente più lungo degli altri ma non volevo interrompere di nuovo. Spero vi piaccia. Attendo le vostre recensioni e pomodori marci. Non so ma questa cosa di Emmeline e Mary me la sono sognata stanotte e ho voluto lasciarla così come l'ho immaginata...spero possa piacere anche a voi.

Un abbraccio

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Capitolo 12
*** Silenzio e Rabbia (parte prima) ***


 

38 seguite, 8 preferite, 2 ricordate: grazie mille!

 

Lily aprì gli occhi, si trovava...

"Dove diavolo mi trovo?" pensò.

"Ah già casa Potter" si rispose sola, poi pensò alla sera prima. Si era divertita tanto e James le aveva fatto quel regalo di Natale così bello. Forse lo aveva giudicato male in questi anni, inizialmente Lily lo aveva considerato un compagno di casa e di scuola, poi erano diventati più o meno amici, non approvava molte delle sue cavolate, soprattutto gli scherzi ai professori o a Severus, ma era davvero un grande amico per tutti, leale e coraggioso. Solo che ora stava diventando più che un compagno di casa e anche più di un amico.

"Cosa è James per te Lily?" si chiese.

"James è...è... James" si rispose alzandosi e andando a vestirsi.

Quando scese di sotto trovò gli altri già seduti a fare colazione.

"Buongiorno a tutti" li salutò Lily, alcuni risposero, altri emisero suoni non meglio indentificati mentre masticavano qualcosa.

Emmeline e Mary sedute vicine chiacchieravano allegre e Lily pensò che era bellissimo vedere due grandi amiche di nuovo così affiatate, buttò un'occhiata ad Alice e Marlene che la colsero e le fecero un cenno.

"A proposito di Marlene" pensò la ragazza rossa. Poi disse:"Marleeeneee? Tu non hai per caso qualcosa da raccontare a tutti noi vero?"

"Io? No assolutamente nulla" rispose la ragazza riccia arrossendo.

"Macchè nemmeno Remus parla" disse Peter rassegnato.

"Dai Remmie bello, dì cosa è successo a zio Sirius" lo prese in giro mentre dondolava sulla sedia.

Anche Remus andò a fuoco per l'imbarazzo e balbettò:"Io...noi..."

"Io ho visto un bacio ieri" esclamò Mary.

"Io ne ho visti pure altri a dire il vero" disse Emmeline dando man forte a Mary.

"Ma siete impossibili" disse Marlene, gli occhi blu lucenti come zaffiri.

"Ci conosci" disse Alice "Eddai racconta!"

"Ok, io l'ho baciata, lei ha ricambiato e ora stiamo insieme" disse Remus sbrigativo.

"Come sei poco romantico Remus" lo rimproverò Alice.

"Ah ecco, i pettegoli vogliono sapere i dettagli" scherzò Marlene vincendo l'imbarazzo.

Tutto il tavolo scoppiò in una risata fragorosa.

"Siete bellissimi tutti quanti assieme così" disse Dorea Potter entrando in sala da pranzo "Sembrate una vera famiglia".

"Lo siamo" disse Emmeline sorprendendo tutti quanti, lei compresa. Emmeline non era il tipo di persona da smancerie o romanticherie, ma probabilmente qualcosa stava cambiando.

"Vance così mi sorprendi però. Se continui così finirai col chiedermi di sposarti" esclamò Sirius che non credeva alle sue orecchie.

"Non sono ancora rincretinita Black!" rispose lei tra i denti.

"Oh ecco la Vance che conosco!" disse il ragazzo continuando a dondolarsi sulla sedia e sorridendo.

Mary pensò al suo amico "Povero Sirius" pensò "quando Emm starà con Lucas, perchè prima o poi starà con Lucas che farà?".

"Bè chi vuole una frittella?" chiese James.

"Io...io" un coro di voci e di mani si fiondò sul piatto che James teneva tra le mani. Lily scoppiò in una risatina vedendo il ragazzo barcollare mentre Peter cercava di rubare un'altra frittella senza farsi vedere. Era buffo Potter, quegli occhiali sempre storti sul naso, quei capelli che sembrano sfidare le leggi della gravità e quel sorriso smagliante pronto a prenderti in giro, ma anche a regalare ore di divertimento coi suoi amici. Alice guardò l'espressione di Lily: "Frank penso che oltre a Potter abbiamo un altro pesce lesso qui" disse sottovoce al suo fidanzato.

 

Tornati dalle vacanze le lezioni e lo studio ricominciarono, i compiti gravavano sui ragazzi come non mai, per molti di loro c'erano poi gli allenamenti di Quidditch. James, che era capitano dal quarto anno, li stava facendo allenare senza pietà, pioggia, neve o tempesta che fosse. La partita contro i Serpeverde si avvicinava sempre di più, e contro di loro doveva essere vittoria assoluta e schiacciante a qualsiasi costo.

Era passato tanto tempo da quella loro uscita a Hogsmeade, ma Lily era sempre allegra e si impegnava nello studio e nel sano cazzeggio in sala comune, e nelle lezioni di Trasfigurazione naturalmente.

"Potter! Eccoti qua, pensavo ti fossi dimenticato"

"No, sono corso a docciarmi appena finito l'allenamento Lily" il ragazzo aveva il fiatone, era accaldato e profumava di shampoo, i suoi capelli erano sparati all'aria più del solito e la divisa era messa su alla buona.

"Sei proprio buffo sai?"

"Ehi tu non permetterti a prendermi in giro Evans" rispose James ridendo sotto ai baffi.

Erano nella sala grande, e come sempre tutti i ragazzi e soprattutto le ragazze li fissavano. Nessuno sapeva spiegarsi quella loro strana amicizia e il loro girare da soli a volte e sparire per ore nel parco della scuola.

"Diluvia, non possiamo fare lezione fuori!" disse Lily pensierosa mordendosi un'unghia.

"Non importa ho un posto che fa per noi" rispose James sicuro.

Così i due sparirono su per le scale, Piton osservò tutta la scena, stette a rimuginare qualche minuto, poi corse al loro inseguimento.

"Lily" disse col fiato corto il Serpeverde.

James e Lily, che stavano chiacchierando e ridendo, rimasero fermi e si voltarono insieme.

"Che vuoi ora?" chiese la Grifondoro sbuffando.

"É vero ciò che dicono?" chiese Piton.

"Perchè che dicono?"

"Tu e Potter..." Piton non finì la frase.

"Perchè invece di pensare a me, non ti preoccupi di cosa dicono su di te e sui tuoi amati amichetti. No sai perchè il fatto che diventerete Mangiamorte ormai non è più un segreto. Ti ho già detto che non voglio sentire nulla di ciò che hai da dire, sono una Sanguesporco ricordi?"

Piton non rispose limitandosi a guardare James con odio.

"L'hai ridotta tu così vero?"

James stava per replicare, ma Lily intervenne: "James non centra proprio niente, ti ricordo che ti ha salvato la vita l'anno scorso, quindi dirotta le occhiate di odio verso altri, e comunque tutto ciò che concerne me e James non sono fatti tuoi. Io e te non siamo amici, hai scelto il male, l'oscurità e i pregiudizi. Tanti saluti Piton". Prese James per mano e se lo trascinò dietro continuando a salire le scale.

"Hai perso la lingua James? Io non so nemmeno dove stiamo andando" Lily gli sorrise.

"No, è che riflettevo"

"Su Piton? Fammi un favore e lascialo proprio perdere"

"Ok, andiamo allora". Arrivati al settimo piano si diressero di fronte al ritratto di Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll e proprio di fronte al quadro c'era una parete vuota.

James camminò su e giù tre volte pensando intensamente. Poi i due entrarono nella Stanza delle Necessità.

"Ma come..." chiese Lily sorpresa.

"Non conosci la Stanza delle Necessità?" James era sorpreso.

"No" Lily arrossì.

Così James le raccontò come l'avevano scoperta lui, Sirius, Remus e Peter scappando da Gazza.

"Quindi ognuno può metterci dentro quello che vuole?" chiese la rossa stupita.

"Esatto. Ora basta chiacchiere, si studia" James le sorrise allegro.

"Allora ho qualche domanda in effetti che vorrei farti"

"Sono tutt'orecchi"

"Allora il capitolo sugli Animagus, dice che servono anni di studio per riuscirci e che non tutti i maghi ne sono in grado, a volte perfino maghi potenti. Tu pensi sia vero James?"

James si trovò così a rispondere alla domanda più scomoda della sua vita, ma cercò di mantenere la calma e rispose sinceramente "Sì è vero Lily, per esempio Voldemort non ci è riuscito, mentre Minnie e altri sì".

"Tu pensi esistano Animagi non dichiarati?" chiese lei diretta.

"Non lo so Lily, ma sicuramente penso che qualcuno esista".

"Deve essere bellissimo avere una forma animale" a Lily brillavano gli occhi.

James voleva tanto dirglielo, ma non poteva, era un segreto di loro quattro, dei Malandrini, nemmeno Frank o Silente lo sapevano, e non poteva, non poteva dirle che in quel momento aveva di fronte un Animagus non dichiarato.

"Niente era solo questo quello che volevo chiederti" gli disse Lily sorridendo con quei suoi occhi così verdi e lucenti. James la guardava, era così bella. Lo stava osservando e lui poteva giurare di poter contare le lentiggini sulle sue guance e sul suo naso.

"Un secondo e mi bacia di nuovo me lo sento, forse è il caso di alzarsi Lily" le disse una voce nella sua testa.

Un secondo. E James era sulle sue labbra, meno delicato della volta precedente, ma Lily fu tutto tranne che delicata a sua volta. Lo abbracciò e si lasciò trasportare, gli passò la mano tra i capelli neri e gli accarezzò il collo, lui la teneva per i fianchi, poi... Lily si lasciò prendere dal panico:"James io non è che...ma...io...ecco..."

"Non devi dire niente Lily, va bene così. Te l'ho detto, tutto con calma, mi stai conoscendo no?" le diede un bacio sul naso e le fece una carezza.

"Sì" Lily abbassò gli occhi.

"E testa alta, ciò che amo di te è la tua fierezza" le alzò con delicatezza il mento con due dita.

"Ami?"

"Sì Lily io ti amo, amo tantissime cose di te, il tuo carattere, i tuoi modi di fare, le tue facce buffe, ed è per questo che posso aspettare che tu conosca tutto ciò che vuoi di me e poi possa decidere con calma, non ho fretta" queste parole rotolarono fuori da James senza freno o controllo.

Lily arrossì terribilmente e gli sorrise imbarazzata.

"Jamie fratello dove cazzo sei?"

"Ehm...la tua tasca parla" disse la ragazza indicando un punto del mantello di James.

"Sirius che diav...Sirius? Che c'è?" James aveva visto il viso sconvolto del fratello nello specchietto che nel frattempo aveva tirato fuori dalla tasca.

"Vieni in sala comune ti aspetto!" e interruppe la comunicazione.

"Che cosa sarà mai successo?"

"Andiamo"disse Lily e si alzò, James che la seguiva.

 

Entrarono nella sala comune dei Grifondoro pochi minuti dopo, c'era un silenzio stranamente ovattato. Non c'era il solito chiacchiericcio, in realtà c'erano solo i Malandrini e le ragazze e... c'era Albus Silente in piedi vicino al camino e la McGranitt che esponeva un viso fiero, ma stanco e tirato.

"Oh Professor Silente, buonasera" disse James educato

"Sera" disse Lily di fianco a lui.

James cercava lo sguardo di Sirius che però fissava le fiamme, poi alzò lo sguardo su di lui, triste. Profondamente affranto.

"James, mi dispiace molto. Sappi che i tuoi genitori hanno combattuto con onore e molto coraggiosamente" disse Silente. La McGranitt si lasciò scappare una lacrima raccolta velocemente col palmo della mano.

"I...i miei genitori? Cosa è successo? Dove sono?" chiese James guardando ora Silente ora Sirius, ma infondo aveva già capito.

"Sono feriti? Professore per favore parli" la disperazione di James era ora palese nei suoi occhi sgranati e nella sua voce. A Lily si strinse il cuore in una morsa a vederlo così.

"James i tuoi genitori sono stati assassinati da Dolohov, mi dispiace. C'è stato un attacco e abbiamo fatto il possibile per arrivare in tempo. Ma ahimè era troppo tardi..." concluse Silente. Accompagnerò io stesso te e il signor Black, che so essere stato un figlio per loro, da loro domattina, e domani pomeriggio ci sarà il funerale". La McGranitt tirò su con il naso.

"Lo so Minerva lo so, erano dei cari amici".

James si voltò e salì per le scale su per i dormitori, sei piani di scale fatti alla cieca, con la testa vuota e il cuore ferito. Poco dopo Sirius lo seguì. Si sentì solo una porta chiudersi e poi il silenzio.

"Cercate di stare vicini a entrambi" disse la McGranitt. "Potter tenderà per indole a tenere tutto dentro e Black si chiuderà nuovamente nella rabbia e nella ribellione" aggiunse.

"Ragazzi non voglio mentire a nessuno di voi, i signori Potter erano Auror e hanno combattuto per tutti noi, ognuno di voi qui presente. Voldemort sta iniziando una guerra e credo che queste siano le prime vittime, sta cercando di indebolire le nostre file. Ma ricordate che l'amore può tutto e non c'è niente di più potente dell'amore" disse Silente. Calò il silenzio, un silenzio di sofferenza, un silenzio pesante.

"A chi volesse andare al funerale è concesso prendere il treno con noi professori domani pomeriggio alle 15:00" disse Silente infine e abbandonò la sala comune dei Grifondoro assieme alla McGranitt.

"Tutto ciò è ingiusto" disse Mary furiosa "ma chi si crede di essere questo Voldemort da decidere chi deve vivere e chi morire?" prese a calci gli attrezzi per il camino e il gatto di Alice accoccolato sul divano si spaventò e scappò via.

Poi Lily assistette a una scena mai vista prima, Mary iniziò a piangere con la testa tra le mani, seduta su una poltrona accanto al camino.

"Erano i genitori di James, hanno accolto Sirius come se fosse loro figlio in questi anni, e lo hanno preso a vivere sotto il loro tetto dall'estate scorsa, quando è andato via di casa. Sono stati il mio rifugio quando ero triste, quando mi mancavano i miei. Non doveva andare così..."

Emmeline le andò vicino e non disse niente, le appoggiò una mano sulla spalla e attese. Era un'amicizia profonda la loro, senza smancerie, ma profonda.

Mary aveva perso i genitori in 'circostanze misteriose' circa cinque anni prima, ora viveva con una vecchia zia di sua madre e aveva ritrovato a casa Potter quella gioia di vivere tipica di lei, grazie ai mille giochi fatti con James e Sirius, e anche con Remus e Peter che erano presenze fisse durante le vacanze estive o natalizie, grazie a Dorea che le aveva insegnato a cucinare e a Charlus che le aveva insegnato a giocare a Quidditch e a parare. Ogni cosa lei ricordasse degli ultimi cinque anni comprendeva i Potter e ora, ora non c'era più niente.

Lily si sentì male per Mary, aveva perso quella che era la sua seconda famiglia. E Sirius? Erano i suoi genitori adottivi, stava soffrendo almeno quanto James. E James?

Aveva visto i suoi occhi castani terrorizzati, il suo sorriso che lei amava sbiandire, aveva visto James soffrire in silenzio e con dignità salire su per quelle scale e chiudersi in quel silenzio che così lo avrebbe solo logorato.

Sirius scese le scale, nei suoi occhi di ghiaccio Lily lesse la rabbia, la rabbia del Sirius bambino che aveva conosciuto il suo primo giorno ad Hogwarts, quella rabbia che James e i Potter avevano placato con l'amore di una famiglia. Ora quella rabbia era di nuovo viva. Sirius cercò Mary con lo sguardo , quando la vide seduta vicino al camino si diresse verso di lei con passo sicuro. I due avevano un rapporto molto scherzoso e si punzecchiavano di continuo anche in maniera pesante e poco gentile, questo fatto lasciò tutti maggiormente di stucco quando videro Sirius tenderle la mano e dire in modo gentile: "Mary, credo che io e te andremo a fare un giro prendi il mantello"

"E dove andiamo?" chiese lei con gli occhi gonfi lasciandosi tirare su da Sirius.

"Ovunque, ma non ti lascerò qui ad affondare, so chi ti ha messo su quel sorriso. Non lascerò che qualcuno te lo porti via". Le ragazze sgranarono gli occhi. Sirius Black così gentile e premuroso con Mary? Di solito la insultava dicendole che era peggio di un camionista babbano.

Remus e Peter fecero un cenno a Sirius, lui annuì e i due Malandrini salirono di sopra da James.

James era appoggiato alla finestra e guardava nel vuoto.

"James" disse Remus.

"Mhh" rispose il ragazzo.

"Ti va di parlarne?"

"Mhh"

"Ci facciamo una partita a scacchi?"

"Mhh"

"Ma ci ascolti?" chiese Peter.

"Mhh"

James si era chiuso nel silenzio, come aveva detto la McGranitt, che dietro la sua severità, nascondeva un profondo amore per i suoi studenti e dimostrava di conoscerli più di quanto si potesse immaginare.

Così Remus e Peter si sedettero accanto a James cercando di coinvolgerlo in una partita a scacchi, attendendo il momento in cui lui volesse buttare tutto fuori. Ognuno aveva i suoi tempi, e il quando e come lo poteva decidere solo lui.

"Purtroppo come ogni malattia anche le ferite del cuore e dell'anima dovevano fare il loro corso" pensò Lily stesa nel suo letto a baldacchino. Ma il fatto che James soffrisse e avesse l'anima e il cuore lacerati, non le piaceva per niente. Doveva fare qualcosa, l'indomani ci avrebbe provato. Doveva stargli accanto, lo avrebbe obbligato a non chiudersi nel silenzio, lo avrebbe obbligato a tornare a vivere. Se lo sentiva che James, più di tutti, aveva bisogno di lei.

 

 

 

Ahimè ecco uno dei capitoli che ci faranno disperare e piangere nonostante sappiamo bene come vadano le cose. Anche se è un capitolo triste spero vi piaccia. Attendo le vostre recensioni.

Grazie a tutti quelli che mi hanno messo tra i preferiti e non mancano mai di recensirmi e grazie anche a chi legge soltanto.

Un abbraccio

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Capitolo 13
*** Silenzio e Rabbia (parte seconda) ***


 

Faceva veramente freddo, in fondo erano appena i primi di febbraio, Mary rabbrividii non appena uscita nei corridoi e strinse il suo mantello mentre Sirius si annodò la sciarpa.

"Dove andiamo?"

"Vieni" le sussurrò

"Di nuovo la Stanza delle Necessità?" chiese Mary curiosa

"No, no" rispose il ragazzo ricordandosi di quella sera che aveva combattuto contro i Serpeverde e aveva accompagnato Mary, col naso colante, in infermeria. Quella sera in cui aveva fatto scoprire alla sua migliore amica la Stanza delle Necessità.

 

flashback -alcuni mesi prima-

 

"Black dove diavolo stiamo andando? La sala comune è di là" Mary lo guardò confusa.

"Sempre delicata con me eh MacDonald" la prese in giro lui.

"Invece tu sei proprio un tesoro con me no?"

"Dettagli, taci ora"

Mary guardò un Sirius concentrato andare su e giù di fronte a un muro vuoto. Poco dopo mise piede per la prima volta nella Stanza delle Necessità.

"Wow!" esclamò la ragazza bionda.

Si trovò in una stanza arredata in stile orientale, cuscini a terra e tavolini bassi.Ovunque c'erano libri e fogli di carta con disegni e scritte.

"Vuoi?" Sirius le offrì una burrobirra e delle arachidi.

Mary si prese uno dei cuscini e si sedette a terra, Sirius di fronte.

"Allora che mi dici?" le chiese.

"Niente, che devo dire?" cercò di eludere la conversazione che aveva ben capito dove volesse andare a parare.

"Come va con Emmeline?" chiese lui.

"Mmh" Mary prese delle arachidi e fece finta di non capire.

"Dai su non sono mica scemo" si spostò dal viso i suoi capelli neri come la pece.

"Su questo avrei qualche dubbio Black, comunque va così"

"E perchè non la prendi e glielo chiedi diretta, così di petto? Non ti abbiamo insegnato niente io e James? Fatti rispettare MacDonald!"

"Con Emmeline non funziona come con me, o te, o James. O perfino come con Lily e Alice. Non basta prendersi a urla o pugni"

"E cosa dovresti fare? Continuare a farti umiliare e trattare da schifo?" Sirius non capiva.

"Ti preoccupi per me Black? Ahahah" Mary scoppiò in una risatina.

"Lo sai cosa voglio dire. Io odio le mancanze di rispetto" gli occhi del ragazzo lampeggiavano su quel fondo grigio come il ghiaccio.

"Lo so. Passerà Black! Fidati la conosco. Come so che a te devo dare un pugno, so che con lei non serve" sorrise appena.

"Come vuoi MacDonald, fatti tuoi" Sirius si alzò.

"Mi fai compagnia ancora un po'?"

"No, perchè sei stupida e testarda!" rispose lui secco.

"Anche tu e lo sai"

"Io coi miei non ci parlo rassegnati, questa è la mia decisione, è diverso dall'essere testardi come fai tu. Io mi sono ribellato a loro e mi faccio rispettare e scusa tanto ma mi da fastidio se la mia migliore amica si fa calpestare così. Per me i miei sono morti fine della discussione"

Mary si alzò in piedi e si avvicinò al ragazzo.

"Non sai cosa significa se fossero davvero morti..." le scese una lacrima.

Sirius si sentiva in colpa, voleva fare qualcosa per aiutarla, sapeva che doveva mancarle da morire la sua migliore amica. A lui James sarebbe mancato da impazzire se fosse successa a lui una cosa simile, ma come sempre faceva solo più danno, sbuffò e le andò vicino. Mary si era seduta di nuovo su uno dei cuscini e fissava le arachidi nella coppetta.

"So che volevi aiutarmi" iniziò lei.

Lui rimase in silenzio nella speranza che le parole gli tornassero in gola.

"Ma non so come faccio, finisce sempre che piangi quando discutiamo di cose serie" Sirius trovò le parole da qualche parte.

Mary sorrise, sapeva che Sirius non era bravo a parole e decise di andargli incontro, con gli insulti se la cavava molto meglio.

"Quello perchè sei stronzo Black"

"Sta parlando Miss Delicatezza 1977" le diede un piccolo pugno sulla spalla.

"Insomma mi hai portato qui per bere qualcosa o per fare la femminuccia?" chiese lei sorridendo.

"E poi sarei io lo stronzo"

"All'amicizia?" Mary alzò la sua burrobirra.

"All'amicizia" rispose la voce graffiata di Sirius Black.

 

-fine flashback-

 

Sirius sorrise.

"Ehi perchè ridi?"

"Perchè sei strana"

"Ma che stronzo che sei Black, mi dici dove andiamo?"

"No"

Mary tacque e pensò che Sirius era davvero strano, la stava aiutando, voleva farla distrarre, ma a parole era un vero disastro.

"Ma che diavolo fai? Se ci sgamano ti cacciano." Erano di fronte al portone della Sala Grande e Sirius l'aveva appena aperto e le faceva cenno di seguirlo.

"Perchè cacciano solo me?" chiese il ragazzo scettico.

"Perchè io dirò che mi hai rapita e costretta a seguirti" Mary rise con un'aria malandrina che lasciò stupito Sirius.

"Ma che cattiva sei MacDonald. Insomma vieni o no?"

"Sì" e così Mary uscì con Sirius nel parco del castello, aveva smesso di piovere, ma faceva un freddo tremendo.

Fecero due passi per il parco, il prato era umido e lucido per la pioggia.

"Allora che mi dici?"

"Domanda prevedibile" pensò Mary, ma rispose sinceramente:

"É... è... non lo so" Mary ricacciò le lacrime dentro, il nodo alla gola le faceva male.

"Lo so" rispose Sirius serio.

Mary non notò le fiamme in quegli occhi, la rabbia che albergava nell'anima di Sirius era tornata alla ribalta.

"E James?" chiese Mary.

"Si è chiuso nel silenzio come previsto" Sirius sospirò.

"E tu?"

"Uno schifo" rispose il ragazzo sincero.

"Vuoi parlarne?" chiese lei.

"No"

"Ma..."

"Ho detto no".

Sirius fece comparire una tenda e vi si stese dentro, Mary lo seguì facendo prima un incantesimo di disillusione. Non sarebbe stato appropriato se qualcuno avesse notato una tenda piantata nel bel mezzo del parco di Hogwarts.

Il tetto della tenda era tuttavia trasparente e si poteva vedere il cielo ora sgombro dalle nuvole.

"Sai a casa mia hanno tutti nomi di costellazioni" iniziò a dire il ragazzo.

"Si ho notato, c'è un motivo specifico?"

"Non credo, guarda quella è la costellazione del cane, li si trova Sirio"

"Qual è?"

"Quella più luminosa MacDonald, ma tu non segui astronomia?"

"Ehm... sai che ho sempre problemi con astronomia"

"Quella invece è Regolo, no non lì MacDonald, lì nella costellazione del leone"

"Ah ops... Uffi io pure voglio il nome di una stella" disse lei un po' offesa, la tensione si era sciolta e Mary si avvicinò a Sirius e lo abbracciò.

"Mi mancheranno" sussurrò lei "Mi mancheranno le loro risate quando verrò quest'estate da voi, Dorea che mi difende da voi due e Charlus che vuole giocare a Quidditch con noi, e le loro raccomandazioni prima del nuovo anno scolastico" Mary pianse silenziosamente, Sirius restò immobile, le accarezzò i capelli e si sorprese nel vedere che era il primo gesto così tenero che rivolgeva alla sua amica, le voleva molto bene, ma mai le aveva fatto una carezza. Eppure i suoi occhi erano pieni di rabbia. Erano morti Dorea e Charlus, i genitori di James, dei genitori anche per lui sin da quando li aveva conosciuti e aveva solo undici anni, poi era andato a vivere ufficialmente da loro l'estate prima e loro lo avevano accolto. E delle guide per Mary, la sua migliore amica, che era persa come una barchetta in mezzo al mare. Due persone fantastiche, generose e belle che morivano perchè esisteva Voldemort e le sue leggi del cavolo. E la sua famiglia d'origine, i Black, faceva parte della schiera di Mangiamorte e uccidevano ogni giorno maghi e streghe coraggiosi come Dorea e come Charlus. La rabbia negli occhi grigi di Sirius lo logorava, la sofferenza gli squarciava il cuore alla quale si aggiungeva la sofferenza di James e Mary che era come una pugnalata a ogni minuto che passava.

"Li vendicherò, fosse l'ultima cosa che faccio" pensò Sirius continuando a stringere Mary che nel frattempo si era addormentata abbracciata a lui. Continuò a osservare il cielo Sirius, le costellazioni, la luna e si sentì terribilmente sperduto, come lo era un tempo da ragazzino.

 

James andò a dormire stanco, distrutto, sconfitto dalla vita stessa, aveva un nodo alla gola, ma non aveva pianto. Si stese nel letto a baldacchino e spense la luce, la testa girava, si sentiva la febbre, gli facevano male i polmoni e avrebbe potuto pensare che il cuore gli fosse davvero andato in pezzi. Il mondo girava a una velocità spaventosa e lui non aveva voglia di correre con lui, ma nemmeno di fermarlo, voleva solo non pensare, non sentire, non vedere più nulla. Non aveva aperto bocca per tutta la sera, non aveva avvertito nè l'assenza di Sirius, nè la presenza di Remus e Peter, avvertiva voci confuse nella sua testa che gli dicevano cose insensate:

"Cerca di mangiare", "Cerca di dormire", "Ci siamo noi", "Una partita a scacchi?". Lui non voleva nulla, solo il silenzio. Sentiva freddo, poi caldo, di nuovo freddo. Si alzò e andò a bere, il silenzio nella sua testa stava diventando rumoroso, vedeva le immagini dei volti dei suoi genitori. Cercò di reagire un minimo, pensò a Lily, al loro bacio, ma non ci riuscì, sentiva la testa pulsare e il corpo andargli a fuoco. Doveva veramente avere la febbre, ma erano allucinazioni?

Si ributtò di nuovo sul letto. Delle voci ovattate gli arrivarono all'orecchio:

"James tutto ok?"

"Rem che facciamo?"

"Peter chiama Lily"

Poi delle mani gentili sulla sua fronte, erano fresche, James guardò in su e vide degli occhi color giada fissarlo.

"Anche la mia Lily ha gli occhi così verdi sai?"

La ragazza si aprì in un sorriso gentile e gli appoggiò una benda di acqua fredda sulla fronte, poi la rimise in una bacinella di acqua e ripetè l'operazione un paio di volte. James chiuse gli occhi, quella frescura gli piaceva. E quelle mani erano così gentili, gli accarezzavano i capelli di continuo.

"Rimani qua?"

"Sì rimango qua non ti preoccupare".

Pochi attimi dopo James piombò in un sonno profondo privo di sogni.

 

 

Ecco a voi il nuovo capitolo. Lo so è un capitolo molto riflessivo e continuerà tra qualche giorno nel prossimo dove si tratterà anche del funerale di Dorea e Charlus, poi prometto che ci sarà qualche bel capitolo allegro.

Attendo le recensioni

un abbraccio

 

 

 

 

 

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Capitolo 14
*** Dolore ***


 

Perdonate il ritardo e la pausa più lunga del dovuto, ma ho avuto gli esami, poi mi si è fritto il pc (speriamo che ora funzioni) e poi c'è stato un viaggio purtroppo inaspettato. Ma sono tornata e per l'estate conto di postare una volta a settimana. Da metà settembre vedrò di pubblicare due volte a settimana come prima.

Spero continuiate a seguirmi e bè buona lettura.

 

Aveva ripreso a piovere e le gocce d'acqua stavano battendo sulle finestre, James aprì gli occhi, doveva essere mattina però perchè da fuori entrava un po' di luce. Si voltò alla ricerca degli occhiali, ma non li trovò. Cercò di mettersi seduto e solo ora si accorse di chi era profondamente addormentata accanto a lui e ancora gli teneva le mani nei capelli.

"Lily che ci..?" sussurrò il ragazzo appena, poi la sua mente ritornò alla sera prima. I suoi genitori erano morti, a James venne la nausea al sol pensiero. Guardò ancora la sua Lily li distesa un po' storta, segno che doveva essersi addormentata senza rendersene conto, i suoi capelli rossi sparsi sul cuscino e i suoi occhi verde giada chiusi. Ma che ci faceva la sua Lily lì? Poi frammenti sparsi gli ritornarono nella mente, le carezze nei capelli, i suoi occhi verdi che lo guardavano gentili, le mani fresche sulla fronte, doveva aver avuto la febbre perchè i ricordi erano offuscati, simili ai sogni.

La ragazza al suo fiancò si svegliò e si stiracchiò un po', sbattè le palpebre un paio di volte finchè realizzò dove fosse.

"Ehi" le disse il ragazzo

"Ehi ciao" gli rispose Lily "Meglio?"

"Ehm...non so cosa ho avuto, ma suppongo di sì va meglio".

"Hai avuto la febbre e bè deliravi un po'"

James arrossì: "Ecco apposto,avrò fatto un figurone eh?"

Lily ridacchiò, poi tornò seria: "James vuoi parlarne?"

"No"

"Sicuro?"

"Ho detto di no"

La porta del dormitorio maschile si aprì di colpo e le ragazze e gli altri Malandrini entrarono. Erano tutti abbastanza provati, ma cercarono di celare la loro tristezza dietro a un sorriso.

"Colazioneeeeee" gridò Mary e si fiondò sul letto di James.

"Oh abbiamo interrotto qualcosa?"chiese Remus.

"No no nulla" rispose Lily.

Chi avesse visto da fuori quel gruppo di ragazzi che faceva colazione assieme non avrebbe mai detto che ognuno dentro al cuore celava tristezza, dolore, paura e preoccupazione, solo analizzando a fondo i loro occhi e i loro sguardi se ne vedeva qualche traccia. Quei ragazzi stavano crescendo troppo in fretta.

 

Quel pomeriggio alle 15:00 molti insegnanti, le ragazze del sesto anno di Grifondoro, i Malandrini e Frank partirono per recarsi al funerale di Dorea e Charlus Potter. Arrivati a Londra seguirono la McGranitt in religioso silenzio verso l'uscita dalla stazione. Lily pensava a James, era con Silente e Sirius a casa sua...vuota. Era talmente in ansia che non riusciva a ordinare i pensieri. Presero una passaporta e dopo pochi istanti furono davanti casa Potter.

La McGranitt suonò il campanello e il volto serio di Sirius comparve nella porta, la lasciò aperta e osservò entrare ognuno di loro, per ultima varcò la soglia Mary che piangeva, Sirius strinse i pugni in tasca per la rabbia. Lily andò alla ricerca di James e lo trovò che sedeva silenzioso vicino al camino guardando le fiamme. Silente prese la parola: "Carissimi purtroppo ci troviamo qui riuniti per dare l'addio a due valorosi ed amati maghi, Charlus e Dorea Potter, assassinati dai Mangiamorte di Voldemort, erano genitori per più di qualcuno qui presente, grandi amici e leali combattenti, per questo vi dico non disperate perchè continueranno a vivere nel cuore e nella mente di chi li ama".

Partì il corteo che portava al piccolo cimitero in paese, dove alcune persone, soprattutto babbani, attendevano l'arrivo delle bare dei due coniugi per un ultimo addio.

"James caro, quando hai bisogno siamo qui" diceva la pasticciera.

"Anche per te Sirius mio caro" aggiungeva la moglie del sindaco.

James ringraziava con occhi assenti, Sirius annuiva solamente e passava oltre.

C'era tantissima gente e il piccolo cimitero sembrava terribilmente affollato, Dorea e Charlus erano molto amati in paese per la loro nobiltà d'animo e il buon cuore e babbani e maghi si ritrovarono così fianco a fianco, senza differenze in quel giorno così triste.

Quando la funzione finì e pian piano tutti se ne furono andati rimasero solo le ragazze, i Malandrini e i professori a fissare in silenzio quella lapide: James tirò fuori la bacchetta "Sempre nel cuore dei vostri figli" era questa la frase che aveva scelto di incidere. Mary si commosse, come anche Sirius e tutti e tre si tennero abbracciati stretti come per tenersi in piedi l'un l'altro. Poi Silente si avvicinò e fece spuntare dal terreno un'edera che si intrecciò e si posò sul marmo:

"L'edera, il simbolo della fedeltà, nessuno più di loro la merita. E chiunque sarà fedele a loro potrà scommettere che non sono morti invano".

Poi pian piano e scortati dagli insegnanti ritornarono a Londra e presero il treno per Hogwarts. Sirius era silenzioso e guardava fuori dal finestrino, James invece sembrava stranamente tranquillo ma silenzioso anche lui. Lily si sedette accanto a lui e gli prese la mano, non disse nulla, voleva solo fargli sapere che lei c'era.

 

I giorni passavano velocemente tra lezioni, compiti e allenamenti di Quidditch, James era concentratissimo in tantissime attività e non riprendeva mai fiato, tutto ciò fece preoccupare non poco gli insegnanti:

"Signorina Evans?"

"Sì professoressa McGranitt?"

"Il signor Potter fa' troppo"

Lily rispose un po' confusa:"Lo so, ma non so cosa fare, evita chiunque ed è sempre in giro, mi sembra più impegnato del Ministro della Magia"

"Mi aspettavo una reazione simile" rispose la McGranitt in tono un po' più materno "Ma deve accettare, assimilare e sfogare il suo dolore, superarlo non ignorarlo. Confido in lei affinchè il signor Potter si metta su questa via il prima possibile" aggiunse poi.

"Farò il possibile" rispose Lily congedandosi e andando a pranzo.

James era seduto al tavolo a chiacchierare con Kingsley di Quidditch mentre mangiava una coscia di pollo con le patate, Lily prese posto di fronte a lui:

"James facciamo lezione domani?"

"Lezione di che?"

"Trasfigurazione naturalmente"

"Ah... ehm Lily domani non posso...

"Ok dopodomani?"

"Ehm...nemmeno, ma ti faccio sapere appena possiamo ripetere ok?"

Lily rimase basita. "James Potter che si permette a dire a me che non ha tempo? Ok volevo parlargli anche di altro e non solo dei compiti di trasfigurazione, ma... questa me la paghi Potter!" pensò.

"Come vuoi, ciao" gli rispose in tono secco e se ne andò.

James non ci credeva, aveva fatto la cosa più scema del mondo, erano sei mesi che con Lily le cose andavano meglio e ora buttato tutto quanto perchè...

"Perchè?" si ritrovò a pensare James.

"Perchè questo stupido cuore sanguina, brucia, fa male, perchè la testa ti scoppia e non vuoi sentire nessuno, perchè sei stanco, sfinito da questo masso che ti è caduto sullo stomaco, perchè ogni volta che respiri ti fanno male i polmoni" gli disse una vocina nella sua testa. "E non vuoi ammetterlo per non dare fastidio, per non far preoccupare nessuno, perchè sei tu quello che da sempre la forza a tutti e non vuoi mollare, non vuoi arrenderti".

"Vuoi un po' di budino?" una voce reale lo riscosse dai suoi pensieri.

"Oh sì, grazie Remus".

"Dov'è Sirius?" chiese Mary.

"In punizione con Gazza, ha fatto a botte con due Serpeverde"

"Di nuovo?" chiese Mary sorpresa.

"Già" aggiunse Marlene con un sospiro.

"E Lily?"

"Romeo qui l'ha fatta incavolare ed è andata via" rispose Marlene rassegnata.

Mary si girò verso James che evitò il suo sguardo. Erano giorni che evitava tutti loro e lo trovavi sempre impegnato a studiare in biblioteca o agli allenamenti, o doveva sempre parlare urgentemente con qualche professore. Per non parlare di Sirius che faceva perennemente a botte con qualcuno o si beccava una punizione per qualche motivo poco noto.

"Lily ti aspetto nel mio ufficio appena sei libera" le disse Silente incontrandola per i corridoi mentre lei era diretta alla Torre dei Grifondoro.

"Oh sono libera a dire il vero, vuole che venga adesso?"

"Sì, facciamo due passi intanto" le rispose il preside.

Così entrambi si incamminarono verso lo studio di Silente.

"Come va' quest'anno?"

"Oh bene, sì sono migliorata molto in trasfigurazione quest'anno"
"Sì la professoressa McGranitt me lo accennava"

"Merito di James Potter signore, mi ha dato una mano"

"Oh avete quindi messo da parte i vostri diverbi?"

"Bè sì in fondo si trattava solo di scherzi tra ragazzi no? Anche se ora che mi parla di diverbi, in effetti c'è qualcosa che non va in James"

"Ti volevo parlare proprio di questo" proprio in quel momento arrivarono di fronte alla porta dello studio di Silente ed entrarono.

Lily era stata altre volte nello studio del preside, e non si meravigliò di vedere Fanny, la fenice di Silente che canticchiava serena.

"Il signor Potter sta patendo le pene dell'inferno, si sente impotente e debole"

"Se solo non ci evitasse, tutti noi, i suoi amici, lo aiuteremmo a sopportare e superare questo momento, ma ci allontana di continuo".

"Ecco Lily devi sapere che alcuni di noi non è che non vogliano farsi aiutare e che non vogliono dare festidio e preoccupazioni. Vedi il signor Potter è un tipo molto allegro e solare, ha aiutato tantissimi in questa scuola a trovare una strada, vedi i suoi tre migliori amici, e tanti altri nella squadra di Quidditch, e altri ancora delle altre case. Ti sei mai resa conto Lily di quanto James sia amato nella scuola da studenti e insegnanti? Fatta eccezione per il signor Piton e qualche altro Serpeverde naturalmente".

"Già lo è, a maggior ragione ci sarebbero tanti che vorrebbero stargli vicino"

"Oh ma lui lo sa bene che ci siete e ve n'è grato, ma ancora deve capire che come tutti anche lui può avere e permettersi un momento di difficoltà, non ci sono supereroi senza macchia e paura".

"E come facciamo?"

"Conto su di te Lily, se c'è qualcuno che può trovare il modo di far capire al signor Potter questa cosa sei solamente tu".

"E come dovrei fare?" chiese Lily sgranando gli occhi verde smeraldo.

"Oh confido nelle tue brillanti capacità" rispose il preside scrutandola da sopra gli occhiali a mezzaluna e Lily capì che la conversazione era chiusa, si levò e lasciò lo studio di Silente totalmente assorta nei suoi pensieri.

 

 

Ecco a voi il capitolo spero vi piaccia. cosa si farà venire in mente la nostra Lily? Io lo so già, per saperlo dovete solo pazientare fino alla prossima settimana.

Un abbraccio

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Capitolo 15
*** In biblioteca ***


 

 

Il vento freddo di febbraio scuoteva gli alberi ormai spogli e batteva contro le finestre e alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts tutti si stavano preparando per la giornata che avrebbero trascorso a Hogsmeade.

"Qualcuno ha visto James?" chiese Peter finendo di mangiare il suo muffin mentre a passo lento seguiva tutti gli studenti verso il portone d'ingresso.

"No, strano però era qui un minuto fa" rispose Remus.

"Ha detto che andava in dormitorio un minuto" disse Sirius serio.

"In dormitorio? A fare?" chiese Lily intervenendo nella conversazione.

"E che ne so io Evans!"

"Girati meglio Black!" rispose la ragazza scocciata "Vado a cercarlo" aggiunse subito dopo.

"Ma Lily tra poco partiamo per Hogsmeade" la voce di Alice si perse nel nulla, la rossa era già in cima alle scale di marmo e scomparve pochi istanti dopo.

Mentre correva di sopra senza nemmeno guardare dove andasse andò a scontrarsi con un ragazzino del primo anno di Grifondoro:" Oh scusami, è che ero di fretta" si scusò la ragazza

"Non ti preoccupare" il ragazzino raccolse i suoi libri e le pergamene che erano caduti per terra e cercò di risistemare tutto nella borsa.

"Mmh senti non è che hai visto James Potter no?" chiese la ragazza.

"Chi il capitano?"

"Sì esatto"

"Sì l'ho visto prima in sala comune, ha preso dei libri. Forse è andato in biblioteca" rispose il ragazzino.

"In biblioteca? Andrò a vedere grazie"

Lily si voltò e scese le scale correndo verso la biblioteca, una volta arrivata le si presentò una strana scena.

James Potter era seduto solo ad un tavolo vicino alla finestra e fissava un libro, in mano stringeva una piuma che roteava tra le dita. Sembrava assorto nella sua lettura tanto da non notare nemmeno il suo fan club di ragazzine ridacchiare qualche tavolo più in là. Lily varcò la soglia e gli andò vicino.

"Ei" era tentata di fargli una carezza, ma ritrasse la mano incerta.

"Ei ciao" James alzò gli occhi da l libro e le sorrise.

"Niente Hogsmeade?" chiese la ragazza.

"No, non mi va" rispose lui "E tu invece?"

"Oh devo fare una ricerca per Lumacorno" mentì Lily. "Anzi ehm...mi daresti una mano?"

"Oh ehm...ok" James prese le sue cose e la seguì. Lily si diresse verso Madama Pince e tirò fuori una pergamena un po' sgualcita.

"Mmh nuovamente il professor Lumacorno?" chiese la donna poco convinta.

"Sì devo fare una ricerca" rispose la ragazza.

"E dovrei far entrare anche il signor Potter?"

"Esatto mi aiuterà a prendere i volumi che sono troppo in alto, sa i miei hanno un po' risparmiato con l'altezza" disse Lily con viso angelico.

"Mhh bene allora, potete entrare" disse infine Madama Pince.

I due ragazzi entrarono così nella sezione proibita della biblioteca e sparirono tra gli scaffali.

"Lily ehm...i libri di pozioni sono di là però" disse il ragazzo indicando degli scaffali che avevano appena lasciato alla loro sinistra.

"Sì lo so, lo so"

"Non siamo qui per la ricerca di pozioni eh?"

"Ehm...non proprio" disse lei continuando a camminare a passo svelto.

"E che ci facciamo qui?"

"Ora vedrai"

Arrivarono all'ultimo scaffale sul fondo svoltando a destra, finchè arrivarono ad una grande finestra che dava sul parco del castello.

"Guarda" disse la ragazza salendo sul davanzale, la finestra era abbastanza alta da permettere a James di starci quasi dritto in piedi.

Uno spettacolo mozzafiato gli si parò davanti: il cielo grigio lasciava spazio a una chiazza di nuvolette più chiare fittamente inseguite da nuvole scure tipiche della neve, le fronde degli alberi si piegavano col vento che non aveva mai cessato di soffiare da due giorni a quella parte e perfino i fili d'erba erano stati convoilti in quella danza inquieta. Dalla capanna di Hagrid il comignolo fumava e la luce giallognola che proveniva dalla finestra della casetta era l'unico tono caldo in quel paesaggio così desolato.

"Che paesaggio...ehm..." iniziò James.

"Triste?"

"Non esattamente" ripose lui.

"Inquieto?" provò a dire Lily.

"Sì, inquieto..." disse James quasi sottovoce.

"Sai, vengo spesso qui a pensare"

"Davvero?"

"Sì, l'ho scoperto quasi subito, appena Lumacorno mi diede il primo permesso per entrare nella sezione proibita".

"In effetti è un posto bellissimo, chissà come cambia durante le stagioni" disse James pensieroso e guardando dalla finestra.

"Puoi venire qui quando vuoi invece di startene lì su un tavolo a fissare libri, così le vedi tu stesso" gli lanciò un'occhiata veloce per vedere la reazione di James a quelle parole.

"Sai, ti devo delle scuse" disse poi il ragazzo "Ieri io...non volevo insomma, ho trascurato le nostre lezioni...e poi..." James guardava un punto indefinito fuori dalla finestra.

"Lascia stare non importa" rispose Lily fissandolo.

"Oh sì che importa" si girò di scatto e i suoi occhi castani si incastrarono in quelli verde smeraldo di Lily.

"Ti ho mai detto che hai dei bellissimi occhi?"

"Oh ehm...sì tipo millemila volte" Lily sorrise nervosa, perchè ora si sentiva in imbarazzo? "Ma porca miseria" pensò "Potter riesce a mettermi in imbarazzo perfino quando sta male. Lily sta calma su è solo un complimento" "Sì, un complimento" disse una vocina nella sua testa "Del ragazzo più bello, affascinante e sexy di Hogwarts" "Sexy? Da quando Potter è sexy?oh povera me, mi sa che sono io a stare male"

"Guarda Hagrid sta uscendo dalla capanna" disse la ragazza per salvarsi dal silenzio imbarazzante che James non aveva nemmeno notato. La fissava in silenzio con i suoi occhi color nocciola.

"Perchè mi hai voluto portare qui?"chiese James a bruciapelo.

"Ecco... sai sono giorni che facendo ricerche mi sono seduta qui a pensare" Lily si sedette di fronte a lui sul davanzale e guardò il ragazzo negli occhi "E non ho potuto fare a meno di pensare a te, c'è una strana somiglianza tra te e il paesaggio lì fuori. Entrambi siete inquieti".

James la guardò sorpreso:"Non so che dire"

"Non dire niente allora, non serve".

Rimasero a lungo in silenzio assorti in chissà quali pensieri, finchè James la abbracciò, o meglio si lasciò cadere nell'abbraccio di Lily.

Lily rimase sorpresa a ritrovarsi quel cespuglio di capelli nero corvino tra le dita, ma le venne spontaneo accarezzargli la testa e la fronte come quella notte che James aveva saputo della morte dei suoi genitori. Poi gli diede un bacio tra i capelli tenendo stretta la testa del ragazzo al petto e tutte le barriere caddero. Per la prima volta dopo settimane James respirò a fondo. I polmoni gli facevano male, il nodo nella gola si stava sciogliendo, stava salendo su verso la sua bocca e lui non poteva fare più nulla per fermarlo. O forse non voleva. Il giovane Grifondoro pianse in silenzio tra le braccia della ragazza che amava. Lily non disse nulla, lo abbracciava e gli accarezzava i capelli rispettando quel silenzio, quelle lacrime silenziose che lei aveva avvertito quando aveva sentito il viso del ragazzo inumidirsi. Nessuno dei due avrebbe potuto dire da quanto tempo fossero lì, probabilmente ore, e finchè Madama Pince non fosse venuta a cercarli prima della chiusura della biblioteca, Lily non avrebbe certo interrotto quel momento.

Improvvisamente James si tirò su e si asciugò il viso :"Mi mancano" disse il ragazzo riprendendo a guardare fuori

"Lo immagino" rispose Lily, con le sue mani piccole e affusolate prese la mano sinistra del ragazzo e la accarezzò piano.

"Guarda, una tua mano è grande quanto due delle mie" Lily sorrise e James per la prima volta dopo giorni le rivolse un sorriso che non era finto, che non era per cortesia o gentilezza. Era un sorriso felice, solo i suoi occhi tradivano una tristezza profonda, ma che pian piano avrebbe dovuto affrontare e Lily aveva deciso che lei ci sarebbe stata per tutte le volte in cui James aveva bisogno di lei.

"Quello perchè sei piccolina" le disse il ragazzo "Ma non possiamo essere tutti alti no? Ci sono già io a essere alto, e poi non so se mi piaceresti se fossi una stangona"

"Ma che teoria è questa?" chiese Lily stupita.

"Ehm...bho!Vieni andiamo a mangiare qualcosa, dovrebbe essere ora di pranzo credo" le disse James scendendo dal davanzale e tenendola per mano.

"Ora di pranzo?Sono passate così tante ore? Per Morgana quando sono con lui il tempo vola" pensò Lily tra sè e sè.

Chi avesse visto uscire Lily e James dalla biblioteca quel giorno avrebbe pensato che avessero studiato o fatto una ricerca, alcuni avrebbero pensato che James ancora tallonava Lily, le ragazze sarebbero diventate verdi d'invidia. Probabilmente solo il professor Silente, vedendoli entrare in Sala Grande per il pranzo, aveva notato che era nata una nuova complicità, che erano cadute delle barriere e che Lily era riuscita dove i più avevano fallito.

Quando la sera gli altri Grifondoro tornarono nella loro sala comune trovarono James e Lily intenti a giocare a scacchi, Lily che perdeva pietosamente nonostante lui cercasse di farla vincere.

"Ei ciao ragazzi, vi siete divertiti?"chiese James.

Tutti si guardarono perplessi.

"Sì vi abbiamo portato delle cose da sgranocchiare da Mielandia" disse Remus prendendo in mano la situazione e facendo finta di non notare il fatto che James, nonostante sembrasse provato, stesse reagendo alla morte dei suoi genitori e avesse ritrovato la sua grinta. Guardò però Lily che sorrise con aria angelica stringendo le spalle.

Si raccolsero tutti attorno a loro due che avevano abbandonato gli scacchi e si erano lanciati sui pacchetti di cioccorane e di gelatine tuttigusti +1.

Sirius tirò fuori delle burrobirre che era riuscito a portar via dai tre manici di scopa e così la serata passò tra qualche risata e i racconti dei ragazzi sulla gita a Hogsmeade.

Nessuno notò che James guardava a volte Lily, la sua Lily, che lo stava aiutando a superare un momento terribilmente doloroso e che ogni volta che incrociava il suo sguardo arrossiva e sorrideva voltandosi a parlare con gli altri.

"Ti sarebbe piaciuta la mia Lily papà" pensò il ragazzo tra sè e sè quando ormai nel dormitorio del sesto anno tutti dormivano e lui tirava le somme di quella giornata così carica di eventi.

"Mi dicevi sempre che mi sarei accorto quando qualcuno ti capisce senza che tu abbia bisogno di parlare, com'era tra te e la mamma, salutamela se è lì con te. Tranquilli saprò badare a me stesso e poi c'è Lily e tutti gli altri." questo fu l'ultimo pensiero di James prima che si abbandonasse alle braccia di Morfeo.

 

Vi presento il mio nuovo pc, con il quale finalmente posso scrivere tutti i capitoli che voglio senza dipendere da pc altrui :) e inauguro il pc nuovo con un bel capitolo nuovo. Spero vi piaccia, all'inizio avevo pensato a una cosa un po' diversa, poi rileggendo mi è venuto in mente questo e ho modificato. Attendo le recensioni e alla prossima settimana.

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** A pugni col mondo intero ***


 

"Qualcuno ha visto Sirius?" Mary si rivolse a Lily durante la lezione di storia della magia.

"Non so forse hanno fatto tardi ieri, hanno i volti tutti stanchi" rispose la rossa facendo un cenno verso i Malandrini.

"Sirius è in punizione"le informò Peter quando la lezione finì.

"Per?"

"Ha nuovamente fatto a pugni"aggiunse Frank. Erano settimane che andava avanti così, dalla morte dei coniugi Potter nè lui nè James erano più gli stessi, ma se quest'ultimo era finalmente riuscito a piangere e a sfogarsi con Lily il giorno prima e ora si stava per lo meno sforzando ad andare avanti, Sirius era ancora un muro invalicabile.

"É proprio un attaccabrighe" intervenne Marlene prendendo i libri dal banco.

"Già..."disse Remus.

Mentre andavano di sotto a mangiare incontrarono Sirius Black con il solito gruppo di ragazzine che lo ammiravano.

"Ah ochette giulive lasciatemi in pace" le ragazzette sospirarono e si allontanarono continuando a parlare di lui.

"Sono distrutto, ma quante coppe da lucidare abbiamo in questo castello?"

"Troppe fratello" disse James e lo affiancò scendendo gli ultimi gradini e dirigendosi al tavolo dei Grifondoro. James era ancora distrutto e si sentiva uno straccio, ma si stava aggrappando con tutte le sue forze a quella ragazza con i capelli rossi che lo aveva stregato, conquistato e ora era il suo unico punto di forza.

"Vance vieni a Hogsmeade con me il mese prossimo?" Sirius si sedette tra lei e Mary.

"No Black te l'ho detto"

"Fottiti pure tu allora" rispose Sirius e si alzò ritornando a sedere accanto a James e Remus.

Tutti i Grifondoro non aprirono bocca e lasciarono perdere, ma era effettivamente strano che Sirius fosse maleducato con qualcuno. La sua educazione rigida impartitagli dai Black non lo aveva fatto mai sgarrare in fatto ad educazione, era certamente ribelle e rispettava poco le regole, ma non si poteva dire che Sirius Black fosse maleducato.

Emmeline ignorò la cosa e riprese a mangiare.

 

"Che hai da fare oggi?"chiese Lily

"Allenamento"rispose James.

"Ok allora ci vediamo dopo, mi porto avanti coi compiti o mi sotterreranno" rispose lei e si diresse verso la biblioteca.

James, Mary, Frank, Sirius, Simon e Lucas McKinnon e Kingsley si diressero verso il campo da Quidditch.

"Ci risiamo" esclamò James.

"Ma queste serpi stanno sempre in mezzo..."disse Mary

"Malfoy il campo è nostro, ho parlato con Silente, con la McGranitt e perfino con Lumacorno fine della discussione".

"Io non ho bisogno di permessi scritti, oggi voglio allenare la mia squadra e lo farò"

McNair e Avery, i due battitori, risero malignamente.

"Malfoy leva il tuo culo puzzolente da qui o ti faccio pesto" disse Sirius.

"Ah ecco il Black rivoluzionario, il ribelle e amico dei sanguesporco per giunta. Che vergogna dev'essere stata per la tua famiglia. Hanno fatto bene a cacciarti di casa"

"Sono io ad essermene andato Malfoy e chiudi quella fogna, inquini l'aria"

"Malfoy senti oggi non ti puoi allenare abbiamo prenotato noi il campo, se ti vuoi allenare sai come devi fare, vai da Madama Bump e ti prenoti come fanno tutti" James stava cercando di mantenere la calma per non finire in punizione.

"Oh ecco l'altro babbanofilo che subito si difende l'amichetto, tanto farete tutti la fine dei vostri genitori è solo questione di tempo" sibilò Malfoy.

Questo era troppo, James e Sirius si buttarono su Lucius Malfoy e in pochi istanti si era creata una vera e propria rissa alla babbana: calci,pugni, morsi. Lucas e Simon furono coinvolti nella rissa da McNair e Avery, Mary volò a chiamare i soccorsi.

Arrivarono di corsa Minnie e Madama Chips seguite da Silente e Lumacorno.

"Ciò che è accaduto è molto increscioso" disse il preside "pensavo che arrivati al sesto anno foste tutti più giudiziosi, meritate tutti una punizione"

"A me non importa della punizione, potete mettermi in punizione fino all'anno prossimo, sbattermi fuori da scuola, ma nessuno deve insultare i signori Potter" gridò Sirius mentre Frank lo tratteneva per non lanciarsi nuovamente su Malfoy.

"É vero?" chiese il preside.

"Sì" dissero tutti i Grifondoro.

"Cinquanta punti in meno a testa per i signori McNair, Avery e Malfoy e una punizione. Confido in lei prof Lumacorno" disse il preside "e una punizione per i signori Potter, Black e i due McKinnon, Minerva spetta a te".

Sirius guardò i Serpeverde con la faccia trionfante, quel taglio sulla fronte e il naso insanguinato non rendevano giustizia al suo bel viso ma a Sirius importava poco, si erano beccati una punizione era vero, ma la soddisfazione era immensa.

Così tornarono tutti nel castello e Sirius andò in infermeria accompagnato da Mary, James e gli altri grifondoro ritornarono su nella torre.

 

Madama Chips disinfettava le ferite di Sirius mentre lui soffriva in silenzio, solo ogni tanto stringeva gli occhi e i denti per il dolore. Aveva il naso rotto. Due ragazze del quinto anno di tassorosso entrarono correndo in infermeria.

"Oh tesoro cosa ti sei fatto?" disse una.

"Sirius, oh ma com'è che sei così bello anche sporco di fango e con il viso pesto e pieno di sangue?" esclamò l'altra con pathos.

"Oh Cielo!" esclamò Mary portandosi una mano alla fronte, Madama Chips trattenne a stento un sorrisino.

Sirius sbuffò.

"Oh ma non ti devi preoccupare tesoro, anche se sei ridotto male non ti devi fare problemi" ricominciò una delle due.

"Ok, ok basta! Credo che il signor Black abbia bisogno di pace e riposo e soprattutto di silenzio" disse Madama Chips.

Mary tirò un sospiro di sollievo quando le due ragazze uscirono affrante.

"Black ma come fai a vivere così? È stressante questa storia delle fan, peggiora di anno in anno"

"Sì sai in effetti è seccante" esclamò lui facendo spallucce.

"Ehm...qualcosa non va?" Mary si sarebbe aspettata qualsiasi risposta, ma non quella. Sirius Black non stava bene e lei lo sapeva.

"MacDonald sei diventata il mio confessore?"

"Ehm no scusa" rispose Mary e ammutolì. Sirius si stese nel letto e attese, guardò il soffitto, la testa gli girava.

"Perchè è tutto così difficile?" pensò Sirius.

"Ok...bhè allora io vado!" disse Mary che non riusciva più a reggere il silenzio imbarazzante che si era creato.

"Ok ciao"

Mary lasciò l'infermeria terribilmente affranta, voleva solo aiutarlo e ahimè Sirius, il suo migliore amico, non la degnava neanche di mezzo sguardo.

 

Passarono i giorni e Sirius era sempre più sprezzante e più distante nei confronti di tutti, solo James, Remus e Peter potevano stargli attorno, ma nemmeno a loro era concesso proferir parola sul suo comportamento. Ormai il ragazzo passava più tempo in punizione che nella Torre dei Grifondoro, rispondeva male ai professori, a Mary, faceva a botte di continuo. Qualcosa del vecchio Sirius era ritornato a galla.

"Signor Potter?"

"Si professoressa McGranitt"

"Il signor Black rischia di essere espulso, molti dei suoi comportamenti non sono accettabili, se abbiamo sempre chiuso un occhio è per la situazione delicata che tutti state vivendo al momento, ma non può andare avanti così".

"Me ne rendo conto" rispose James.

"Lei è l'unica famiglia che ha, provi a fargli capire che così non cambierà le cose, magari a lei darà ascolto" disse Minnie e lasciò l'aula di Trasfigurazione.

"Eh... magari" rispose James e sospirò, poi prese le sue cose e raggiunse gli altri in Sala Grande. Scorse Sirius vicino al tavolo dei Grifondoro in piedi e un Serpeverde che gli stava di fronte, discutevano con toni accesi.

"Siamo alle solite" pensò James e si precipitò tra i due per evitare il peggio.

"Ok che sta succedendo qui?"

"Oh niente ho accidentalmente spinto Black dalle scale e lui se la sta prendendo, se hai bisogno di attenzioni Black perchè non vai a piangere dalla Vance o dalla MacDonald"

Emmeline si alzò rossa di rabbia "Primo Avery l'abbiamo visto tutti che l'hai fatto apposta per provocarlo, secondo perchè non evapori e vai dai tuoi amichetti, sai c'è aria malsana qui da quando ci sei; terzo Black non ha bisogno di attenzioni nè di piangere, e se proprio volesse sai ha una fila di ammiratrici interminabile a differenza di te che non ti si fila nessuno, e quarto non pronunciare mai più il mio nome o quello di Mary, la gente potrebbe pensare che ti conosciamo o peggio che magari siamo amici...e sai io preferisco vivere. Oh ma sei ancora qui?pensavo fossi già tornato tra quei viscidi esseri senza onore dei tuoi amici"

"Vance io giuro che...che" cominciò il ragazzo furioso.

"Che cosa? No sono curiosa che cosa vuoi fare? Picchiarmi? Affatturarmi? Dai sono pronta su, così ti cacciano subito da questa scuola e la facciamo finita, un cretino in meno".

"Me la pagherai Vance un giorno"
"Oh sì tu anche Avery ci puoi scommettere, non dimentico mica io" rispose Emmeline ricordando ancora quella fattura maledetta che Avery le fece due anni prima nel corridoio del terzo piano.

Il ragazzo colse il riferimento, si voltò e andò via paonazzo per la rabbia. La sala Grande, che era piombata nel silenzio totale, si voltò a guardare un'ultima volta Emmeline che però si era già seduta al suo posto e aveva ripreso a mangiare, così pian piano ognuno tornò alla sua attività.

"Vance io...insomma..." Sirius non riusciva a proferir parola.

"Sì ok non ti preoccupare Black, grazie dello sforzo. Ah questo non significa assolutamente che verrò a Hogsmeade con te, chiedilo a qualcun'altro".

Sirius non fiatò e annuì.

Subito dopo pranzo James prese Sirius da parte per parlargli.

"Senti Sir la situazione è particolare, insomma io stesso sto da schifo, ma comportarsi come ora stai facendo non ti fa bene, magari ti fa sfogare, ma i professori ti stanno osservando"

"Sono i Serpeverde che mi provocano"

"Non mi riferisco a questo, loro magari ti provocano anche, ma esageri. Rispondi male a qualsiasi anima vivente"

"Vabbè andassero al diavolo tutti"

"Oh fratello, certo che sei cocciuto, ma non ti rendi conto che rischi l'espulsione? I professori sono professori e comunque non ti hanno fatto niente"

"Vabbè al diavolo pure loro, non mi servono professori nella vita."

"No Sir ti servono invece, perchè devi finire la scuola e poi diventare Auror, te lo sei dimenticato? E poi se mandi al diavolo i professori o se prendi a pugni il mondo intero questo non ci riporterà i nostri genitori, non si può fare nulla purtroppo sennò l'avrei fatto io per primo"

"Ma come fai tu? Io non capisco, ti sei già ripreso, parli di scuola, di Auror, di Lily. Solo io vedo che non c'è più niente?che la nostra famiglia è stata distrutta?" Sirius urlava, il suo bellissimo viso segnato dalla stanchezza e pieno di lividi e ferite, gli occhi grigi disperati che guardavano il suo migliore amico, senza speranza, senza voglia di fare, quella che a Sirius non mancava mai"

"Cosa? E secondo te io non soffro? Spiegami sol perchè non prendo a pugni, sbatto le porte a destra e sinistra e non rispondo in modo maleducato a chiunque mi rivolga la parola non me ne frega niente? É questo quello che vuoi dire?" anche James aveva alzato il tono della voce, stava perdendo il suo autocontrollo se ne rendeva conto.

"E allora che diavolo vuoi da me?" chiese Sirius sempre urlando.

"Che la smetti di comportarti come facevi a undici anni. Io le conosco queste cose Sirius, le ho già viste sei anni fa quando ce l'avevi col mondo intero, poi quando hai conosciuto me, Remus e Peter e quando i miei sono diventati anche i tuoi genitori adottivi sei cambiato, inutile che mi prendi per il culo. Tu hai bisogno di essere amato come allora e ti posso assicurare che noi ci saremo sempre, noi Malandrini, io che ti vedo come il fratello che non ho mai avuto e poi c'è Mary che..."

"Ma allora non hai capito io non ho bisogno di nessuno" rispose secco Sirius.

"Sì fatti le ragioni Sir, così si che sei maturo!"

"E tu invece saresti maturo che soffri per la stessa ragazza da sei anni e non ti rendi conto che non ti caga manco di striscio?"

"Che cosa centra Lily ora?"

"Centra" rispose Sirius indispettito.

"Vabbè senti non voglio fare a botte con te per cui me ne vado, se poi ti cacciano da scuola io te l'ho detto."

"Vattene al diavolo pure tu allora!"

E James perse il suo autocontrollo: "Perchè?perchè non ti do ragione?perchè ti dico la verità? Dai prendi a pugni pure me così cambierai il mondo e i nostri genitori torneranno in vita. Dai su!" James gridava come un ossesso, era furioso.

"Vabbè non capisci proprio" Sirius si voltò e se ne andò, lasciando James lì nel corridoio impotente.

 

Mentre Lily studiava storia della magia in sala comune assieme ad Alice, Sirius entrò sbattendo i suoi libri in un angolo e sedendosi su una delle poltrone vicino al camino.

James entrò pochi minuti dopo e cercò di avvicinarsi al suo amico per parlare, Sirius si alzò e se ne andò sopra in dormitorio.

A Lily non sfuggì la cosa e subito andò a parlare con James:

"Che succede?"chiese la rossa.

"Ah niente, Sirius che fa il bambino"

"Il solito insomma"

"No più del solito, non si rende conto che rischia l'espulsione"

"E che centri tu?"

"Io gli ho detto cosa ne penso e che odiare il mondo intero non cambierà le cose e i miei non torneranno vivi sol perchè Sirius prende a botte tutto e tutti"

"Ah quindi il punto è che la verità fa male" rispose la ragazza.

"Il punto è che è cocciuto e non so se capirà."

"Capirà vedrai, il punto è che lui sa che è la verità perchè glielo stai dicendo tu, ma ora non vuole ammetterlo a se stesso, perchè altrimenti dovrebbe mettersi sotto per superare il dolore e lui pensa di non esserne in grado e ovviamente ha paura di chiedere aiuto fosse anche solo a te o a Remus o a Mary o a chiunque altro"

"Sai Lily se proprio dovesse andar male potresti diventare una... psico... come lo chiamano i babbani? quel medico dove vai e parli dei tuoi problemi interiori?"

"Psicologa...ahahhaha speriamo di no James preferirei diventare Auror."

"Anche tu?" chiese il giovane Grifondoro stupito.

"Tu anche?"gli chiese in risposta la ragazza.

"Sì" fece James un po' preoccupato. Gli mancava solo preoccuparsi per Lily ed era al completo.

"Vedrai comunque che Sirius capirà, ne sono convinta."

"Mah speriamo, sai ho i miei dubbi" le rispose il ragazzo aggiustandosi gli occhiali e fissando le fiamme.

"Dai non buttarti giù, io Alice e Remus stiamo facendo finta di studiare storia della magia ti unisci a noi?"

"Ma sì dai, devo ancora finire il mio compito su non mi ricordo quale revoluzione dei goblin, sono dei veri guastafeste, attaccano briga con tutti."

"Ahhahaha è proprio vero." gli rispose Lily sorridente.

Così i due ragazzi si unirono ad Alice e Remus che rileggevano nei loro libri e scrivevano ai loro compiti.

 

Mary ed Emmeline nel frattempo si trovavano dietro ad una colonna aspettando la fine della lezione di Aritmanzia per gli studenti del settimo anno.

"Ma io non capisco, perchè devo venire pure io se sei tu quella che vuole incontrare Lucas McKinnon per pura coincidenza casuale?"

"Perchè sei mia amica mi sembra ovvio" rispose Emmeline mordicchiandosi un'unghia.

"Ah ecco, e sentiamo signorina ovvietà... poi dopo mentre voi piccioncini parlate io che faccio?evaporo o scompaio nel nulla?"

"Uhm sì...una cosa del genere"

"Se ti vedesse qualcuno Emmeline Vance, stenterebbe a riconoscerti, tu che insegui qualcuno e addirittura lo aspetti fuori da una classe, decisamente hai perso colpi mia cara."

"Si ok come ti pare...oh eccoli stanno uscendo" Emmeline era in preda all'ansia, che era tutto dire per lei.

"Oh ma...sono i Corvonero e i Serpeverde, Emms ma chi ti ha dato l'orario?" Mary scuoteva la testa.

Emmeline delusa dal fallimento della sua missione rispose solo: "Una ragazza di Corvonero, pensavo facessero lezione con i Grifondoro maledizione"

"Ok quindi tu mi coinvolgi in una missione, dove rischiamo una figuraccia e la dignità con le persone eventuali che avremmo potuto incontrare stando lì nascoste come ladre, e poi mi dici che 'pensavi' che i Grifondoro facessero lezione coi Corvonero?"

"Ehm...sì solo che come la dipingi tu sembra peggio."

"Vabbè ringrazia che ti voglio bene Emmeline Vance, andiamo" Mary prese la sua amica a braccetto e si allontanarono dall'aula di Aritmanzia, svoltarono l'angolo e...

"Ahia che botta" un ragazzo era letteralmente atterrato su di loro.

"Scusate ragazze, non l'ho fatta apposta" di fronte a loro Lucas McKinnon, capelli neri e occhi blu.

Mary prese in mano la situazione visto che Emmeline sembrava aver perso le parole ed era diventata pallida:

"Oh tranquillo nemmeno noi ti avevamo visto."

"Scusate davvero, posso fare qualcosa per scusarmi?"

"Macchè tranquillo" rispose Mary sicura.

"Sì è tutto ok" riuscì a dire Emmeline ancora pallida.

"Sicura di stare bene Emms? Sei più pallida di Pix" le disse Mary.

"Ma perchè ora Mary non la fa finita e ce ne andiamo ognuno per la propria strada?" pensò Emmeline "Ora si è fissata che sto male".

"Tutto bene Mary tranquilla."

"Sicura?è da questa mattina che stai strana, sicura di non avere l'influenza?Non la trovi pallida Lucas?"

"A dirla tutta ha ragione Mary sai, vuoi che ti accompagno in infermeria?"

"Ma no non è necessario" disse Emmeline sperando che l'amica la finisse di fare scherzi.

"Davvero lo faresti Lucas? Io devo andare da Silente, mi ha convocato per non so cosa" rispose la ragazza bionda.

"Ma si Mary non preoccuparti, ci penso io"

"Grazie davvero, ti devo un favore Lucas!"

"Macchè ci si vede dopo in sala comune" e insieme ad Emmeline prese le scale per andare al terzo piano da Madama Chips.

Mary sorrise compiaciuta, Emmeline pensò solo:"Mary MacDonald io ti ammazzo".

 

Ok ecco qui un nuovo capitolo, spero vi piaccia. Come vedete anche Sirius inizia ad essere provato dopo la morte di Charlus e Dorea Potter, spero vi piaccia l'idea. Eh poi bè volevo inserire una nota di comicità con Mary ed Emmeline che spero di aver reso bene. Lily e James?bè nel prossimo capitolo...

Grazie a tutti quelli che recensiscono e spendono qualche parola al riguardo.

Attendo le recensioni, a presto!

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Capitolo 17
*** Al chiaro di luna ***


Emmeline seguì Lucas McKinnon in infermeria maledicendo Mary e le sue brillanti idee.

"Ora tanto mi lascia da Madama Chips e se ne va, io fingo di avere un calo di zuccheri, mi da un pezzo di cioccolato e me ne vado" non sapeva quanto si sbagliava Emmeline Vance.

"Oh cara che cosa ti succede? sei pallida" Madama Chips le andò incontro preoccupata.

"Penso abbia l'influenza" rispose Lucas al suo posto.

"Signor McKinnon credo che ancora non le sia caduta la lingua".

"Chiedo perdono" rispose Lucas nascondendo una risatina sotto i baffi ed esibendo la sua faccia da schiaffi.

Emmeline scosse la testa irritata, poi si rivolse a Madama Chips:"Ma no ho solo un calo di zuccheri credo"

"Insisto Madama Chips, è davvero troppo pallida!Secondo me ha la febbre"

Emmeline lo guardò con una faccia interrogativa come a dire:"Ma ti è dato di volta il cervello?"

"Va bene va bene Signor McKinnon ci pensò io" rispose la donna infine "Può tornare nel suo dormitorio"

"Oh no no aspetto qui, voglio sapere come sta"

Emmeline che nel frattempo aveva vinto l'imbarazzo disse tutto d'un fiato:"Lucas sei alquanto irritante sai?"

Il ragazzo tirò fuori il sorriso più fintamente innocente che avesse e disse:"Ma come mi tratti così male e poi vengo a sapere che mi segui e mi aspetti fuori dalle aule pur di incontrarmi?"

"Io???ma chi ti dice queste cavolate?" Emmeline non sapeva che pesci prendere.

"Oh mi era sembrato di aver sentito certe voci di corridoio"

"Bhè le voci sbagliano" affermò la ragazza.

"Ok ok basta ragazzi, Signorina Vance venga qui per favore" Madama Chips interruppe quel teatrino così divertente per Lucas che tornò serio.

"Bene direi che è solamente un calo di zuccheri e stanchezza accumulata, le consiglierei di andare a letto prima la sera e di riguardarsi un po'".

"Visto?sto bene"Emmeline fece la linguaccia a Lucas e se ne andò indispettita.

"Signor McKinnon dia questa alla Signorina Vance, è scappata così velocemente che non ho fatto in tempo a dargliela" disse la donna e diede a Lucas una tavoletta di cioccolata.

"Non mancherò" rispose il ragazzo.

"Immagino"concluse la donna osservando la treccia castana di Emmeline sparire dietro l'angolo e il ragazzo correrle dietro.

"Ehi dove scappi?" finalmente Lucas l'aveva raggiunta.

"Tu lo fai apposta" rispose Emmeline irritata ma nel vano tentativo di sembrare tranquilla.

"A fare cosa?"

"Ah lascia perdere!" si prese la cioccolata che Lucas le tendeva e continuò a salire le scale col ragazzo alle calcagna che però aveva pensato bene di non proferire più parola.

Entrarono così in sala comune ed Emmeline raggiunse il tavolo dove Alice, James, Lily, Remus e Mary sedevano, Lucas raggiunse Kingsley e gli altri ragazzi del settimo anno impegnati in una partita a scacchi vicino al fuoco.

"Uno...due...tre...ora mi ammazza!" disse Mary a bassa voce rivolta a Lily.

"Come?" chiese la ragazza rossa.

"Mary MacDonald hai qualcosa da dirmi per caso?" Emmeline sussurrava "e se parlo a bassa voce è per non fare un'ulteriore figura di merda".

"Ehm...Silente sai..."

"Che centra Silente ora?" chiese James innocentemente.

"Zitto Potter! questa è una questione tra me, il tuo portiere da strapazzo e uno dei tuoi battitori"

"Uhm roba a tre interessante" disse James beccandosi un'occhiataccia da Lily, Alice ed Emmeline.

"Ehm ok, Remus che dici andiamo a nanna?sai ho un po' sonno"

"Sì sarà meglio" rispose Remus e si defilò verso i dormitori con James.

"Allora?"

"Allora dovrei dirlo io, bhè? Ci hai parlato?"

"No... cioè sì, ma come ti è venuta in mente una farsa simile?"

"Alt! Non stiamo capendo niente io e Alice, si può sapere che succede?" si intromise Lily.

"E soprattutto perchè sussurriamo?" aggiunse Alice confusa.

"Mary, che si spaccia come migliore amica, mi ha lasciata sola in infermeria con Lucas McKinnon" rispose Emmeline senza accorgersi di aver rivelato involontariamente un segreto.

"E quindi?" chiese Alice tranquillamente.

"Uff...ehm..."

"Ti piace Lucas?per Morgana potevi dirlo subito" Lily era in preda all'agitazione e cacciò la testa più stretta sul tavolo con le altre.

"Lucas?Oh ma è una bellissima notizia, bè siete usciti assieme già? Ecco perchè eri strana..." aggiunse Alice con entusiasmo.

"Shhh...sì ok mi piace" ammise alla fine Emmeline "ma non gridate" e poi prese a raccontare di quel pomeriggio, dell'infermeria e di tutto il resto.

"E Marlene cosa ne pensa? Sicuramente lei può darti una mano"propose Alice.

"Oh bè ecco... lei non lo sa" rispose Emmeline un po' in imbarazzo.

"E perchè mai?" chiese ingenuamente Alice.

"Non approverebbe...o meglio questo secondo Emms!" rispose Mary.

"Cosa non approverei? A vedervi così poi sembra che stiate tramando qualcosa" il bel viso di Marlene comparve per magia affianco ad Emmeline.

Le ragazze ammutolirono.

"Ehm...io..."Emmeline cercava di trovare le parole da qualche parte nel suo cervello.

"Oh lo so già che ti piace Lucas" spiegò Marlene subito.

"E?" chiese Emmeline insicura sul da farsi.

"E gli piaci" rispose la ragazza come se fosse ovvio.

"Non intendevo questo, sei arrabbiata?"

"Certo che no, insomma spero che le tue intenzioni siano serie questo si, ma ti do un consiglio: fagli vedere i sorci verdi e sarà tuo".

"Oh ok grazie" Emmeline guardò prima Marlene e poi Mary che le fece l'occhiolino.

"Figurati" rispose Marlene aprendo una cioccorana "Volete?" aggiunse poco dopo offrendo delle cioccorane anche a loro.

 

"Ormai dev'essere notte fonda" pensò James steso nel suo letto a baldacchino, non si sentiva nessun rumore proveniente dalla sala comune solo appena qualche passo felpato di qualche nottambulo che magari era rimasto a studiare fino a tardi.

I passi si facevano però stranamente vicini alla porta del loro dormitorio.

"Strano" pensò James "credevo ci fossimo tutti qui in camera" prese gli occhiali e diede un'occhiata veloce: Remus, Peter, Sirius e Frank erano nei loro letti e dormivano; la curiosità lo vinse e scese dal letto dirigendosi verso la porta cercando di fare meno rumore possibile, abbassò la maniglia e si ritrovò di fronte...

"Lily! Che ci fai qui?" James era sorpreso e completamente senza parole.

La ragazza abbassò la mano ancora chiusa a pugno, che rivelò al ragazzo che se lui non avesse aperto la rossa avrebbe sicuramente bussato.

"Cercavo te, a dire il vero speravo mi sentissi e mi aprissi senza svegliare tutti quanti"

"Bhè è così in effetti..."

"Vestiti" lo interruppe lei "ti aspetto in sala comune".

James non se lo fece ripetere due volte e corse ad infilarsi jeans e felpa, prese al volo le scarpe ed infilò in tasca la Mappa del Malandrino. Pochi minuti dopo era già in sala comune e trovò Lily che lo aspettava.

"Hey sei stato veloce"

"Sì" James sorrise imbarazzato.

"Andiamo" Lily prese James per mano e lo trascinò verso il buco nel ritratto.

"Oh aspetta Evans potevi dirlo che uscivamo"

"Pensavo fosse scontato" rispose la rossa.

"Aspettami torno subito" James corse su per le scale che portavano ai dormitori, entrò silenziosamente in camera e aprì il suo baule alla ricerca del mantello dell'invisibilità che gli aveva regalato suo padre.

"Ecco vieni qua Evans" disse James e coprì entrambi col mantello.

"Wow è un mantello dell'invisibilità come lo hai avuto?"

"Era di mio papà, me lo ha regalato il mio primo giorno di scuola qui a Hogwarts, mamma non lo sapeva o almeno faceva finta di non saperlo".

"Mi sarebbe piaciuto conoscerli i tuoi"

"Gli saresti piaciuta sicuramente" rispose il ragazzo.

Lily arrossì e aggiunse solo: "Dai andiamo!"

Fecero la strada silenziosamente facendo attenzione a non essere scoperti e salirono fin sopra alla Torre di Astronomia. James era sempre più curioso, ma non disse niente finchè non arrivarono.

"Non vorrai uccidermi spero"

"Ahahah no no volevo farti vedere quanto è bella la luna"

In effetti la luna era davvero magnifica, era una falce con una minuscola stella vicino, il cielo era nero come la pece e qualche nuvoletta grigia completava lo scenario. Non c'era vento e si respirava una pace che James non provava da settimane.

"É veramente bellissimo qui, mi sento così in pace" disse il ragazzo respirando a pieni polmoni.

"Ne sono contenta, sai mi piace quando la luna è così sottile, poi con quella stella vicino mi ricorda molto le notti orientali" rispose la rossa

"Hai ragione, ci sei mai stata in Egitto?"

"No ma mi piacerebbe molto"

"I miei ci sono stati in viaggio di nozze, mamma mi ha spesso raccontato delle piramidi, ci sono delle vere e proprie escursioni pare. Sai tra i babbani ci si chiede come abbiano fatto gli egiziani a costruirle così perfette nonostante non ci fossero le gnu..."

"Le gru vuoi dire" lo corresse la ragazza ridendo.

"Sì quelle lì comunque, pensa loro credono addirittura che sia opera degli alieni"

"Bhè non ci sono molte spiegazioni in merito" rispose Lily.

"Come? vuoi dire che nemmeno tu sai come hanno fatto?"

La ragazza scosse la testa, vivamente incuriosita.

"Con la magia naturalmente, insomma mi sembra ovvio" le disse il giovane Grifondoro.

"Oh è vero, sai non ci aveva mai pensato, chissà dietro a quante altre cose inspiegabili c'è dietro la magia." entrambi i ragazzi risero, l'atmosfera si era un po' sciolta e James poteva respirare a fondo e pian piano ricominciare a vivere.

Lily fece comparire delle coperte:"Hai freddo?" le chiese lui.

"Sì un po'" ammise la rossa, distese una coperta sul pavimento, ci sedette sopra e fece segno a James di sedersi accanto a lei, appena lui le fu accanto Lily srotolò l'altra coperta che ricoprì loro le gambe e i piedi.

"Ora manca giusto una bella cioccolata calda" disse il giovane e in pochi secondi fece apparire due magnifiche cioccolate calde. Ne porse una a Lily e annusò la sua. Amava la cioccolata calda, era in qualche modo rilassante e il suo profumo gli dava serenità ancor prima di berla.

Lily soffiò nella sua, poi indecisa sul chiedere di Sirius o meno disse:

"Sai, io e mia sorella Petunia non ci parliamo, o meglio lei non mi parla"

"Oh e come mai?" James pensò che fosse impossibile non voler o poter parlare con una persona così amabile e dolce come lo era Lily Evans.

"Perchè sono una strega, non so se effettivamente sia gelosa del fatto che io lo sono e lei no, ma è dura. Mi tratta con disprezzo, ha paura di me e del nostro mondo"

"Sul serio?"

Lily annuì e prese un altro sorso di cioccolata, ormai erano anni che non parlava con sua sorella, si limitavano ad ignorarsi a vicenda durante i due mesi estivi e durante le vacanze di Natale.

"So come ci si sente credimi, ma tu devi promettermi che farai l'impossibile per sistemare le cose con Sirius, anche se è lui che ha torto non lo lasciare solo".

"Lo so Lily non lo abbandonerò, se solo non fosse così cocciuto, hai visto come tratta Mary? A me dispiace immensamente per lei, ma ho troppe cose in questo periodo e non riesco a stare dietro a tutto"

"Stai tranquillo Mary si sta riprendendo, ci siamo noi con lei"

"Senti ma..." iniziò James.

"Mhh?" rispose Lily sorseggiando ancora la sua cioccolata.

"Con chi sta Emmeline?"

"Ahhahah ma no con nessuno" mentì la ragazza tuffandosi con vivo interesse nella sua tazza di cioccolata.

"Io ho solo due battitori in squadra e guarda caso sono fratelli, dai chi è dei due?"

"Lucas" disse Lily rassegnata.

"Hai capito la Vance"

"Sì ma non stanno insieme..."

"Trattative insomma" a James scappò una risatina.

"Che c'è da ridere?"

"No pensavo a quando Sirius lo scoprirà, gli verrà un colpo"

"L'importante Sirius Black rifiutato olallà che scoop" scherzò Lily.

Il freddo le aveva arrossato le gote e il naso e James non poteva non pensare a quanto fosse bella Lily Evans, e ora lei si interessava a lui, lo aveva cercato e... e se lo avesse fatto solo per pena o per aiutarlo in un momento difficile, ma che non volesse realmente stare con lui? I pensieri lo stavano uccidendo.

"James?"

"Sì" rispose lui prendendo dell'altra cioccolata e sporcandosi il naso, la guardà con la coda dell'occhio.

"Cavolo Lily non essere così nervosa, è solo Potter accidenti e state solo parlando normalmente e tranquillamente" pensò la Grifondoro.

"Io...ehm...se hai bisogno di qualsiasi cosa io ci sono" sorrise imbarazzata.

"Ci sono?Lily Evans sei una cretina ora lui penserà che sei amica sua, com'è che sei così scema Lily?" pensò tra lei stessa.

"Grazie lo apprezzo davvero" rispose James educatamente, poi si alzò, fece scomparire le tazze e aggiunse:"Andiamo? Tra poco Minnie ci beccherà fuori dal letto, sono quasi le quattro del mattino".

"Azz...hai ragione andiamo andiamo" rispose la rossa mangiandosi ancora le mani per le parole pronunciate poco prima.

I due ragazzi camminavano silenziosamente per i corridoi del castello facendo attenzione a non camminare dritto addosso a qualche professore, che li avrebbe scoperti sotto il mantello e messi in punizione. Improvvisamente si sentirono dei rumori di armature cadere rumorosamente sul pavimento e i due ragazzi rimasero fermi e inchiodati al pavimento trattenendo il fiato.

"Pix!!!" era Gazza che cercava invano di scacciare il poltergeist che come suo solito faceva danni su e giù per il castello "Questa è la volta buona che ti faccio cacciare" urlava inferocito il custode, Pix invece di preoccuparsi delle minacce sghignazzava facendo rimbombare l'eco delle sue risa per le scale e i corridoi. Lily e James cercavano pian piano di allontanarsi dalle voci il più silenziosamente possibile.

"Oh cosa sono questi rumori" disse Pix felice come se fosse il suo compleanno "studenti fuori dal letto forse?" sghignazzò e cominciò a urlare:"Studenti fuori dal letto!Studenti fuori dal letto!"

"Fantasma dei miei stivali, se non fossi già morto ti ucciderei io" disse James rivolto a Lily e cominciando a correre. La ragazza intanto si era stretta al giovane per evitare che correndo il mantello non coprisse bene entrambi e così fossero scoperti.

"Signor Gazza cos'è questo baccano?" era Minnie che veniva loro incontro.

"Oh no" disse Lily "Che facciamo ora?" gli occhi della ragazza, verdi come l'erba appena tagliata, luccicavano nella notte incontrando quelli di James che altrettanto carichi di adrenalina guardavano da tutte le parti per cercare una scappatoia. Ormai Minnie era a pochi passi da loro, dietro di loro Gazza correva inseguendo Pix che si divertiva a buttare giù le candele dai candelabri canticchiando felice. James prese Lily per la vita e la strinse contro il suo addome buttandosi poi sulla parete sinistra, scartando di pochi centimentri la professoressa che andò dritta incontro al custode e al Poltergeist, che vedendo un docente, si ricompose un minimo.

Lily sospirò sollevata e seguì James, che tenendola ancora stretta, si infilò dietro il primo arazzo. Rimasero entrambi in silenzio pronti a captare ogni minimo rumore. I loro cuori battevano fortissimo e a Lily parve di poter sentire il cuore di James battere contro la propria schiena. Tuttavia Pix era stato allontanato da Minnie e ora i suoi passi e quelli di Gazza si facevano sempre più lontani.

"Credo che possiamo andare!"disse James sollevato.

Lily si voltò e con l'indice destro pulì la punta del naso del ragazzo.

"Hai un po' di cioccolata" rise la rossa e gli fece l'occhiolino "l'abbiamo scampata bella"aggiunse poi.

James sorrrise un po' imbarazzato, poi entrambi uscirono dal loro nascondiglio e si diressero verso la Torre dei Grifondoro sparendo dietro al ritratto della Signora Grassa senza altri intoppi.

"Buonanotte Lily"

"Notte James" rispose la ragazza sorridendo. Non ci si annoiava mai con Potter, proprio mai.

 

 

Ciao a tutti!!!

ecco qui il nuovo capitolo, come avevo promesso è su Lily e James e ho voluto anche inserire qualcosina su Emmeline e le ragazze.

Spero vi piaccia e attendo le vostre recensioni.

Un abbraccio

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Capitolo 18
*** Stralci di vita quotidiana ***


 

Ormai era passato un mese da quando James e Sirius avevano litigato, il tempo era cambiato e la neve lasciò spazio alle lunghe giornate piovose di marzo. James aveva un umore pessimo, niente andava bene ultimamente nonostante i suoi sforzi. Sirius non voleva sentire ragioni, i suoi genitori non c'erano più, Lumacorno rompeva le scatole con le sue cene, i Serpeverde erano sempre i Serpeverde fastidiosi come zecche e da qualche giorno Lily Evans era strana con lui. Per fortuna a scuola riusciva a cavarsela come sempre e si sfogava col Quidditch seppure gli allenamenti accanto al suo amico e fratello Sirius Black erano pesanti. Sirius rispondeva a monossillabi e rispondeva solo a conversazioni inerenti il Quidditch. A James dispiaceva perchè vedeva Felpato sempre più isolato e solo, solo Remus e Peter ogni tanto riuscivano a strappargli un sorriso.

"Capitano!" era Mary MacDonald il suo portiere.

"Mary dimmi tutto" rispose il ragazzo pulendosi gli occhiali sporchi di fango sulla maglia.

"Non so se sono più sporchi gli occhiali o la tua maglia" le scappò una risatina, James le sorrise. Mary aveva uno splendido sorriso e denti bianchissimi. "Ma da quando Mary sorride?" pensò James stupito, negli ultimi due mesi dalla morte dei Potter Mary era stata inconsolabile e si era chiusa in se stessa. Forse Lily e le sue amiche erano riuscite a farle capire che non poteva andare avanti così.

"Ti vedo in forma Mary!"

"Sì bhè insomma pian piano bisogna rimettersi in carreggiata" la ragazza fissò il ragazzo celando però una lieve malinconia.

"Che è successo con Lily?"chiese poi la ragazza bionda.

"Perchè che è successo?"James fece uno scatto col collo "Ahi ahi che male"

"Sta strana no? E tu pure. Avete litigato?"

"Ehm no...almeno non che io sappia però hai ragione è strana. Mi evita"

"Sicuro di non saperne nulla Potter?"

"Certissimo" disse James mettendo la mano destra sul petto e alzando la sinistra in segno di giuramento.

Dì lì a poco videro una Alice Prewett sconvolta allontanarsi dal campo da Quidditch, dove aveva seguito la partita di Frank, ed entrambi i ragazzi giurarono di averla vista piangere.

Frank raggiunse James e Mary a bordo del campo da Quidditch: "Queste donne!"

"Che c'è Frank? Problemi?" chiese James.

"Mi ha lasciato!"

"Alice che?" Mary era sconvolta e James si dava continuamente pizzicotti per accertarsi di essere sveglio.

"Ah io non ci capisco nulla!"

"Devi vedere io Frank"esclamò James rassegnato.

"Ma dico ci hanno avvelenato il succo di zucca qui ad Hogwarts? va tutto strano ultimamente" disse la Grifondoro.

I tre si incamminarono per il sentiero che risaliva verso la scuola e andarono direttamente a pranzo.

Lucas si sedette immediatamente accanto ad Emmeline:"Posso stare seduto qui?"

"Fai quello che ti pare Lucas ma non mi fissare in quel modo, le tue fan poi mi ammazzano"

"Non ho fan io. Sono un povero ragazzo solo"

"Non fare il ruffiano ora"

"Lucas" Kingsley e Simon lo stavano chiamando.

"Torno subito fai la brava. A breve sono da te e allora per te sarà finita" le fece l'occhiolino e si alzò per raggiungere suo fratello e l'amico.

"Ma che teneri" dissero Mary e Marlene all'unisono mentre Peter disegnava cuori nell'aria.

"Sì divertente tuo fratello Marlene, proprio tanto" Emmeline scosse il capo.

James provò a parlare con Alice: "Ali tutto bene?" chiese a bassa voce.

"No, non va tutto bene"

"Ehm non c'è bisogno di gridare, lo sai che puoi confidarti con me ci conosciamo da tantissimi anni" disse James non sapendo bene come gestire la cosa e guardando in direzione di Mary per cercare aiuto.

A Lily non sfuggì che James si stava dando da fare per cercare di aiutare Alice, e si chiese come mai a lei fosse sfuggito che la sua migliore amica stesse male.

"James è complicato" stava dicendo Alice guardando se Frank fosse nei paraggi.

"Frank è andato di sopra non appena ha messo piede in Sala grande" affermò Sirius addentando un panino. Peter si era seduto di fronte ad Alice e Remus accanto a lei dall'altra parte.

"Ho lasciato Frank"

Remus, Lily, Peter e le ragazze spalancarono la bocca sorpresi.

"Questo lo sappiamo Prewett, ci chiedevamo il motivo"

"Puoi essere più delicato Black? Hai la delicatezza di un carro armato" la testa bionda di Mary era spuntata lì in mezzo per venire in soccorso all'amica.

"MacDonald sei una palla"

"E tu uno stronzo"

"La finite tutti quanti?" Marlene intervenne abbracciando la povera Alice che singhiozzava.

Peter le offrì una ciambella tentando di farla sorridere.

"Oh grazie Petey ma non ho fame" rispose la ragazza con gli occhi gonfi di pianto.

"La mangi dopo magari" le sorrise.

Alice accettò infine visto che Peter aveva tanto insistito e gli sorrise riconoscente.

"Io quella megera non la reggo più" disse Alice raddrizzandosi sulla sedia.

"Chi tesoro?" chiese Lily.

"La madre di Frank! Da quando me l'ha voluta presentare la scorsa estate mi rende la vita un inferno, solo e soltanto critiche, lui dice che dice le cose per il suo bene, ma a tutto c'è un limite e visto che lui non è in grado di fare nulla bè ho dovuto fare qualcosa io. Non posso vivere così"

Le ragazze si guardarono capendo che questa volta Augusta Paciock doveva aver passato il segno. Faceva ad Alice critiche di continuo, ogni domenica con la posta arrivava una lettera per il figlio e una anche per Alice in cui lei si raccomandava di lasciarlo studiare e le chiedeva come proseguisse la sua dieta.

"Io lo so che non sono magrissima, ma insomma non sono mica obesa e poi chi è lei che deve offendermi" esclamò Alice "E se i miei capelli sono troppo corti sarà un problema mio non di certo suo e se io voglio diventare una giornalista e non un Medimago saranno affaracci miei".

"Ahia mi sa che stavolta la cara Augusta ha un po' esagerato" disse Emmeline a Mary.

"Temo di sì, quello che non capisco e come Frank non prenda una posizione" disse Mary dubbiosa.

"Frank è troppo buono con sua madre, le lascia troppo spazio" disse James "È quello il problema"

"Io glielo dicevo che prima o poi sarei scoppiata, ma lui...mai a dire niente e io ora mi sono rotta di essere insultata".

"Dai non fare così ora. Magari Frank capirà e parlerà con sua madre" Remus cercò di tirarla su.

"Non mi interessa cosa fa o cosa non fa io con quella famiglia ho chiuso"

Tutti i ragazzi furono colti di sorpresa dal suono della campanella, non si erano resi conto che fosse passato tanto tempo.

"Azz io ho Aritmanzia" esclamò Emmeline correndo via

"Oh io pure arrivo arrivo" esclamò Marlene prendendo la borsa e dando un bacio a Remus.

"Uff noi Divinazione" sbuffò Lily.

"Io vado a stendermi in infermeria, sono a pezzi" disse Alice. Peter si offrì di accompagnarla e di raggiungere gli altri dopo, tanto più che non impazziva per Divinazione. In realtà nessuno impazziva per le lezioni della Cooman e chiunque era contento di perdersi una mezz'ora di torture a fissare il nulla nelle tazze da tè.

Frank fu sorpreso di vedere che Alice non era a lezione e andò a chiedere a Sirius, non perchè andasse particolarmente d'accordo con lui, ma sapeva che se c'era qualcuno da cui avere una risposta schietta e sincera all'inverosimile era lui.

"Sirius" Frank si lasciò cadere su uno dei puff polverosi nella piccola stanza dove la Cooman teneva lezione.

"Dimmi" disse solo Sirius guardando il cielo grigio fuori dalla finestra, pioveva ancora.

"Alice?"

"Lo chiedi a me per quale motivo esattamente?" chiese Sirius guardandolo coi suoi occhi grigi.

"Bè le sue amiche la difenderebbero e non mi direbbero nulla manco se morissi, tu invece mi diresti esattamente quanto sono nella merda."

"Paciock la sai una cosa? Ci sono poche ragazze come la Prewett al mondo e tu permetti che tua madre la insulti per cose neanche degne di attenzione?"

"Ve l'ha detto eh?"

"Diciamo che non potevamo non sentire le sue parole rabbiose" disse Sirius giocherellando con la sua piuma.

"Uhm quindi sono spacciato?"

"Lo saresti e lo meriteresti anche visti i termini adoperati dalla cara Augusta, solo che sei fortunato, Alice è una ragazza d'oro, ti perdonerebbe ma ti serve molto di più che chiederle scusa".

"Ovvero?" chiese Frank senza capire. Lily guardò la scena e non potè fare a meno di sorridere. Frank Paciock chiedeva consigli a Sirius e Sirius lo riprendeva come fosse un bambino che non aveva fatto i compiti.

"Senti ma qual è il problema di dire a tua madre di farsi i fatti suoi e di farti vivere?"

"Non tutti scappiamo di casa come te" rispose Frank un po' sulla difensiva.

"Non l'ho detto infatti. Augusta non è Walburga altrimenti ti direi di schiantarla" rispose il ragazzo continuando a guardare il cielo grigio come i suoi occhi "ma Alice è la tua donna e se vuoi che ti ascolti e ti dia una possibilità devi insegnare a tua madre quali sono i suoi spazi" aggiunse.

"Ma io non sono Sirius Black" disse il ragazzo aggiustandosi gli occhiali sul naso

"No sei Frank Paciock, ma ce la farai alla grande!"

"Black la finiamo di fare salotto la in fondo!" la Cooman lo riprese.

"Non finchè lei non la smette di dire assurdità sull'esistenza dei Grami" rispose il ragazzo.

I Malandrini soppressero una risatina, ogni volta che la Cooman parlava del cane nero che era presagio di morte Sirius diventava particolarmente suscettibile.

"Potrei spaventarla circa 24 ore al giorno" pensò Sirius tra sè e sè, un tempo avrebbe potuto condividere questa battuta con James.

 

Passarono i giorni ma lo scompiglio tra i Grifondoro non era cambiato di molto.

Frank e Alice si ignoravano, o per lo meno Alice ignorava gli sguardi di Frank che cercava un'occasione per parlarle. James tentava ancora invano di parlare con Sirius che era ancora impegnato ad odiare il mondo. Lily e James parlavano poco, da quella notte sulla torre di Astronomia si era creato uno strano imbarazzo.

"Ti va di accompagnarmi ad Hogsmeade?" era Mary.

"MacDonald cosa vuoi?" gli occhi di Sirius erano lampi.

"Non ci senti?Io, te... Hogsmeade!" disse la ragazza indicando prima se stessa e poi lui.

"Ho da fare MacDonald levati dai piedi"

"Io mi levo anche dai piedi" rispose Mary ferita "Ma tu dovresti ammettere che hai dei problemi Black. Cercavo di essere gentile"

"Problemi io?" dissse Sirius sorpreso "Vi siete tutti fissati, prima James e ora tu. Forse voi non capite che significa sapete solo farmi la predica e dirmi di cosa ho bisogno e di cosa non ho bisogno"

Gli arrivò un ceffone dritto in faccia, un gruppetto di ragazzine del primo anno si girarono sconvolte a guardare chi fosse la spostata di mente che avesse colpito Sirius Black in piena Sala Grande.

"Cosa?" Sirius era senza parole e guardò Mary come se non comprendesse che cosa stesse accadendo.

"Sì hai visto bene era un ceffone"

"Tu decisamente non capisci" rispose lui arrogante. L'intera Sala Grande fissò i due ragazzi.

"Io non capisco cosa? Cosa voglia dire non avere i genitori? O forse non capisco cosa significhi perdere chi ti ha accolto in casa come una figlia e ti voleva bene? Pensi di essere l'unico? Secondo te io e James non stiamo male? Noi chiediamo aiuto però, ai nostri amici e amiche, esattamente quello che dovresti fare tu".

"Ehm io..."

"E se proprio non vuoi chiedere aiuto almeno sii presente nelle vite di chi tiene a te. Cosa abbiamo fatto io e James per meritarci tutto questo? Tu gli manchi da morire cretino e nonostante lui cerchi di scusarsi, anche se non dovrebbe, tu lo eviti. E manchi anche a me, solo che sei troppo stupido e preso da te stesso per capire che tu puoi fare molto per tanti di noi".

"Non so che dire" fu l'unica risposta che riuscì a dire Sirius.

"Non devi dire niente infatti" Mary gli andò incontro e lo abbracciò.

In qualche modo una barriera invisibile cadde e Sirius Black abbracciò forte la ragazza tuffandosi nei suoi capelli biondi come il grano.

"Mi sei mancata MacDonald, ma non dirlo in giro ok?"

"Sia mai la gente possa pensare che tu abbia un cuore" gli sussurrò lei nell'orecchio.

Lui le fece un sorriso malandrino ed entrambi raggiunsero gli altri che si stavano incamminando verso il portone d'ingresso per dirigersi al villaggio di Hogsmeade.

Gazza controllava che nessuno del primo e del secondo anno si intrufolasse e che tutti avessero l'autorizzazione.

"James io..."

"Non serve Felpato" disse il ragazzo mettendosi la mano nei capelli come suo solito, sapeva che Sirius aveva difficoltà con le scuse.

"Sì che serve, io mi sono comportato da..."

"Un immaturo, stupido e assolutamente maleducato teppista" Mary completò la frase per lui.

"Già..." disse imbarazzato.

"È tutto ok fratello, pietra sopra?"

"Pietra sopra" entrambi si abbracciarono, Remus e Peter li raggiunsero.

"Oh finalmente! Quasi quasi che ci siete mancati" disse Peter, Remus ridacchiò.

"Finalmente quei due siamesi si sono ripresi" disse Mary rivolta a Lily.

Entrambe guardarono poi Alice che con lo sguardo più fiero che avesse si unì a Marlene ed Emmeline che parlottavano lì nei paraggi.

"Pensi si risolverà con Frank?" chiese Mary.

Lily fece spallucce e scosse la testa "Non lo so, non così facilmente comunque"

Quell'anno stavano cambiando decisamente tante, tantissime cose pensò Lily. Che si sarebbe risolto qualcosa a loro vantaggio? Guardò James.

"Oh Potter mi stai facendo innervosire come gli altri anni" pensò la rossa "prima perchè ci provavi troppo, ora invece ci provi troppo poco... uff"

"Io direi di farci una burrobirra" propose Remus "dobbiamo bere alla salute dei due fratelli riuniti e dei Malandrini ovviamente".

Marlene ridacchiò e diede un bacio a Remus che si allontanò con tutti i ragazzi verso i Tre Manici di Scopa, anche perchè con le ragazze c'era Alice e non era il caso di farla incontrare con Frank, più che altro per l'incolumità di quest'ultimo.

 

Ciao a tutti come va?

Lo so non succede niente di che in questo capitolo, ma mi serviva un capitolo di mezzo sopratutto per introdurre le vicende del prossimo. Il capitolo è volutamente spezzato, ma sennò sarebbe venuto troppo lungo, quindi continuerà nel prossimo. Spero che vi piaccia comunque e che recensirete.

Grazie a tutti quelli che recensiscono abitualmente e anche ai nuovi recensori ;)

bacioni

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Capitolo 19
*** Tensioni in campo ***


"Ad Hoshi che come me cerca Sirio nel cielo"

 

La primavera era entrata in punta di piedi e ad Hogwarts si poteva notare che i ragazzi del quinto e settimo anno erano già in preda al panico per i G.U.F.O. e i M.A.G.O. Tutti gli altri facevano come sempre finta di studiare per gli esami di fine anno, ma iniziavano già a godersi le prime giornate di sole sui prati e vicino al lago.

Lily e James erano ormai piombati in un rapporto di reciproca vergogna e imbarazzo, Frank non era ancora riuscito a parlare, o meglio farsi ascoltare, da Alice, tutti gli altri cercavano di gestire la cosa come meglio potevano anche se erano ormai stufi di doversi dividere perchè Frank non era in grado di farsi rispettare dalla madre.

Sirius e James erano però di nuovo d'amore e d'accordo e Sirius gli permise di aiutarlo a superare il dolore per la scomparsa di Charlus e Dorea.

"Problemi con la Evans?" chiese Sirius a colazione

"A dire il vero no, però non so... ti ho detto che dall'altro giorno dopo il nostro incontro sulla Torre di Astronomia la vedo imbarazzata, bho magari la infastidisco e voglio seguire il consiglio di nostro padre Sir, voglio che capisca che sono cambiato."

"Mmm secondo me così capisce che non la pensi più"

"No grazie eh"

"Ragazzi per favore almeno il giorno del mio compleanno lasciatemi vivere tranquillo!" disse Remus cercando di fare da paciere tra i due che si spintonavano scherzando "e poi tra poco c'è la partita dovete stenderle quelle serpi sia chiaro! Niente torta sennò" Peter ridacchiò mentre James e Sirius si misero sull'attenti.

"Capitano!"

"Tutto tuo Mary! Cosa c'è?"rispose James.

"Frank si è sbronzato ieri e... bhè ecco non è esattamente in forma come dire..."

"Questa scuola ultimamente mi sembra una delle soap che vede mamma" disse Emmeline scuotendo la testa.

"Una che?" chiese Sirius.

"Niente lascia stare" disse Emmeline mentre un Frank stanco e pallido si sedette a tavola.

"Ehi Frank, ma che combini?" Kingsley era furioso, era l'ultimo anno per lui per poter vincere la Coppa di Quidditch e ora una bravata di Frank Paciock stava mandando tutto in fumo.

"Ormai il danno è fatto" James si intromise "Frank ma che è successo?"

"Ho dato fondo alle scorte di Sirius"

"Ma erano per stasera per tutti i pizzi della mutande di Merlino!" sbuffò Sirius.

"Taci poco poco Black vuoi?" gli disse Emmeline.

"Ma che palle Vance!"

"Taci Sir!" questa volta era Mary. Sirius guardò le due ragazze senza proferir parola e fece per alzarsi.

"Sirius risiediti immediatamente e...non azzardarti a fiatare" questa era Lily.

"Ma..." aveva detto lui per difendersi.

"Ho detto taci sennò ti levo punti".

"Ma che le danno da mangiare a queste qua?" disse lui a bassa voce a James.

"Ehi non vi permettete a trattare così Sirius Black"

"Eccola ci mancava la ragazzina del fan club, ora si che siamo apposto" disse Marlene contrariata.

"Senti l'autografo poi glielo chiedi dopo ok ragazzina? Ora abbiamo da discutere delle cose importanti. Ciaooo" disse acidamente Emmeline.

"Ma che gli fai tu alle donne?" disse Lucas McKinnon ridendo.

"Non quello che vorrei comunque" rispose Sirius.

"Ragazzi ma io sto bene posso giocare tranquillamente!" disse Frank un po' pallido "Non c'è bisogno di essere nervosi"

Tutti lo guardarono sbigottiti:

"Dici così perchè non ti vedi" disse Remus "Sei dello stesso colore di un fantasma!"

"Ma sto bene mi sento solo un cerchio alla testa"

"Solo..." intervenne Kingsley.

"James se non ci proviamo sarà persa comunque, proviamoci almeno" insistette Frank.

James era dubbioso, non poteva far rischiare la vita a un ragazzo che non era in forma solo per una partita anche se in ballo c'era la coppa.

Lily intervenne: "Ehm...potresti prendere la pozione risvegliante, ti terrà un po' più sull'attenti, tieni ti do la mia io la uso per studiare, ma ne farò a meno."

"Geniale!" disse Mary contenta.

"James?" chiese Lily.

"Frank sei sicuro?" disse lui come risposta.

"Sì almeno avrò provato a rimediare" rispose il ragazzo aggiustandosi gli occhiali sul naso.

"Ok dai proviamoci" disse James infine.

Il tavolo dei Grifondoro applaudì contento e Lily potè notare la preoccupazione di Alice che però si sforzò di non darlo a vedere.

Tutta la squadra si diresse poi verso gli spogliatoi del campo da Quidditch mentre tutti gli altri presero posto sulle tribune.

Remus, Marlene, Emmeline, Lily e Peter presero dei posti vicini, poco dopo li raggiunse anche Alice. Nessuno parlo dell'incidente di Frank e fecero finta di nulla parlando d'altro finchè Madama Bump non soffiò nel suo fischietto e la partita iniziò dirottando l'attenzione di tutti sui giocatori.

James volava a destra e sinistra su e giù cercando di avere una buona visuale e cercando di tenere d'occhio Frank che sembrava essersi ripreso, ma aveva pur sempre passato una nottataccia ed era ora ridotto ad uno straccio.

Kate Robins come al solito commentava la partita sotto direzione della professoressa McGranitt.

"Bene signore e signori eccoci qui alla partita Serpeverde contro Grifondoro coi Serpeverde in possesso di pluffa, come vedo il fanclub di James Potter e Sirius Black aumenta di giorno in giorno a vedere gli striscioni. Prof potremmo leggerne qualcuno? No eh? Mai discostarsi dal programma eh...sì la partita lo so lo so..."

I Serpeverde non godevano di ottima fama in campo e infatti avevano già compiuto numerosi falli. Nonostante ciò Frank cercava di fare del suo meglio, ma aveva le energie a terra. Mary faceva i salti mortali per parare e Sirius e Kingsley cercavano di dar rogne a qualsiasi cosa verde passasse davanti ai loro occhi.

"Oh eccolo il primo goal per i Grifondoro segnato da Simon McKinnon, 0-10 e Grifondoro in vantaggio. Grandi ragazzi!!!!"

"Robins!"

"Sì prof lo so"

Mary nel frattempo aveva parato elegantemente un altro tiro di Malfoy che la guardò con odio, Frank riuscì mettendosi in mezzo a coprire uno dei cerchi mentre Mary era costretta a spostarsi a causa di un bolide tiratole addosso da Evan Rosier.

"Paciock sta giocando la partita in difesa praticamente come nel calcio babbano" disse la ragazzina bionda con voce stridula nel microfono "secondo indiscrezioni non ha ancora fatto pace con la Prewett!"

"Signorina Robins siamo a una partita non in un salotto!" ruggì Minnie.

"Uff era solo sano gossip! Sì certo prof lo giuro non accadrà più..."

Nel frattempo i Serpeverde avevano segnato due goal ed erano in vantaggio 20-10, James era ancora alla ricerca del boccino senza vederne però traccia, l'altro cercatore sembrava non curarsi del boccino e si limitava a sghignazzare dei falli che i Grifoni subivano.

"Oh sì sì un altro goal! Stavolta a segnare è Lucas McKinnon, e... cosa?"

Mary inseguita da due bolidi riuscì a levarsi di mezzo per un pelo, Dolohov rise perfidamente battendo il cinque con Rosier.

"Ma quello è un fallo bello e buono!" urlò Lily "Ma non si possono dare cartellini gialli o rossi?"

"Cartellini che?" chiese Alice.

"Dai Ali ti ho spiegato dei cartellini del calcio babbano!"

"Ah già" Alice sorrise.

James volò accanto a Sirius e Kingsley "Ragazzi fregatevene di tutto, pensate a proteggere Mary se la prenderanno con lei ora" fece un cennò verso Dolohov e Rosier che guardavano in direzione di Mary.

"Ok fratello" disse Sirius.

Frank sembrava essersi ripreso un po' e riusciva a dare una mano ai fratelli McKinnon e a fare un altro goal anche se poco dopo Avery ne aveva segnato uno a sua volta.

"Attenzione situazione di parità 30-30, e Mary MacDonald sembra in serie difficoltà, Avery, MacNair e Malfoy le stanno addosso cercando di fare breccia in uno dei cerchi mentre Dolohov e Rosier cercano di facilitargli il compito tirandole addosso entrambi i bolidi. Black prende in mano la situazione e cerca di aiutare MacDonald. Si becca una gomitata da Malfoy che con la pluffa in mano cerca di arrivare agli anelli. Black lo insegue e gli tira addosso un bolide con tutta la forza che ha in corpo, il bolide colpisce in pieno il manico di scopa di Malfoy che perde la pluffa presa al volo da McKinnon, ehm...chi dei due non riesco a vederlo, ma uno dei due comunque che la passa a Paciock e oh Morgana goal per i Grifoni!"

James svolazzava da una parte all'altra dando indicazioni ai suoi giocatori e tenendo sempre d'occhio il cielo in caso il boccino comparisse.

"Ma quando spunta questo boccino?Così mettiamo fine a questo supplizio" pensò James. Ma come gli era venuta l'idea di poter giocare con un uomo in meno?

"James Potter... quanto sei figo James! Ahia si prof lo so! Dicevo... James Potter indirizza i suoi giocatori al meglio e ora attenzione noooooo le Serpi hanno segnato, porca Morgana 40-40. Ma il boccino?Nessuna traccia"

La partita si stava facendo coinvolgente e Remus e Marlene erano in piedi a gioire ed esultare per un'azione riuscita dei loro compagni o per insultare i Serpeverde, Lily stava martoriando un fazzoletto e cercava di tranquillizzare Alice che era sempre più pallida. Peter sventolava striscioni rosso e oro, Emmeline era seriamente preoccupata per Mary.

"Levati dai piedi Rosier" ruggì Sirius

"Non ci penso nemmeno" rispose Rosier sputandogli in faccia, Sirius schivò lo sputo ed entrambi cercarono di prendere il bolide davanti a loro: il primo per cercare di ammazzare Mary, il secondo per proteggerla. Mary riuscì a schivare il bolide ma MacNair segnò proprio in quel momento un altro goal!

"Sirius stella del mio cielo fai qualcosa!" disse la ragazza nel suo microfono.

"Credo di non trovarmi ad una lezione di Astronomia signorina Robins!" disse Minnie fremendo però per la tensione.

Sirius da parte sua non aveva minimamente ascoltato il commento ed era impegnato a battibeccarsi con Rosier.

"Cos'è? Hai paura che ti ammazziamo la tua puttanella Black?" disse Rosier ghignando.

James trattenne il respiro...d'ora in avanti poteva praticamente succedere di tutto. Tutto potevi fare a Sirius ma non insultare Mary o i Malandrini. E Rosier non si era minimamente reso conto di cosa stava rischiando.

"Io giuro che ti butto giù da quella scopa" ringhiò Sirius.

"Qualcosa mi dice che Black ha perso le staffe, a vedere dalla potenza con la quale colpisce i bolidi sta cercando di buttare a terra i giocatori avversari. Qui qualcuno si fa male oggi".

Kingsley continuava a mettere in difficoltà i cacciatori avversari, mentre Simon e Lucas si facevano largo con la pluffa in mano passandola a Frank che tirò, ma Gibbon parò il colpo. Sirius intanto lanciava bolidi su bolidi a Rosier con tutta la cattiveria che aveva in corpo finchè non riuscì a spezzargli il suo manico di scopa e Rosier fu costretto a rallentare e a fermarsi sul posto.

"Accidenti!Sirius sei un grande! Oh ma... James Potter in picchiata per prendere il boccino? Mentre... non ci credo, Paciock è volato giù dalla scopa! Un bolide tirato da Dolohov lo ha colpito in pieno e ora...ehm prof che succede ora?" tutti trattenevano il fiato e guardavano da un lato Frank precipitare, dall'altro James andare in picchiata dietro al boccino.

James vide la scena, ci pensò due secondi: non avrebbe comunque fatto in tempo a raggiungere Frank per tirarlo sulla scopa, doveva fare affidamento sui professori e prendere quel dannato boccino per porre fine a quella partita.

Silente intervenne incantando il corpo di Frank che rallentò di botto e placidamente si accasciò sul terreno. Tutti gli occhi si alzarono di nuovo su James che catturò il boccino in pochi secondi e virò in direzione di Frank.

"James Potter cattura il boccino e i Grifondoro vincono con 190 punti contro i 50 dei Serpeverde!" queste le ultime parole della ragazzina di Grifondoro che con gli altri corse giù dalle tribune per andare a vedere se Frank Paciock fosse ferito.

"Frank oh Cielo svegliati!" Alice piangeva disperata.

Frank aprì gli occhi dopo che Silente gli aveva dato degli schiaffetti sulle guance.

"Frank stai bene?" chiese Alice preoccupata, gli occhi gonfi di lacrime.

"Alice... io sì sto bene!" rispose il ragazzo sorpreso di vederla stringerlo tra le sue braccia.

"Meno male!!!" disse lei abbracciandolo. Frank si perse in quell'abbraccio che tanto gli era mancato. Tutti guardavano compiaciuti la scenetta contenti che finalmente tutto si fosse risolto.

"Oh ma..." disse Alice una volta resasi conto di quello che stava facendo "razza di idiota! Mi hai fatto spaventare e comunque non pensare che abbia scordato l'incazzatura" Alice Prewett gridava in preda ad una crisi isterica contro Frank che la guardava scovolto seduto a terra sul campo da Quidditch.

Tutti scossero la testa, James intervenne:"Alice io credo che..."

"Io credo che tu sia un pazzo James Potter! L'hai visto come stava stamattina e l'hai fatto giocare e tutti voi non siete da meno" guardò uno ad uno tutti i Grifondoro.

"Alice io..."disse James.

"No James..."disse allora Frank. "Alice io ho insistito per giocare, per porre rimedio ad almeno una cosa. Se ho rischiato di spezzarmi il collo è solo colpa mia. Mi hanno chiesto mille volte se ero sicuro, che colpa hanno loro se io mi sono ubriacato perchè sono un perfetto idiota? Fino all'altro giorno non ero nemmeno in grado di parlare con mia madre per dirle di farsi i fatti suoi".

Alice lo guardò in silenzio:"Fino all'altro giorno?" chiese poi.

"Sì, ho cercato di dirtelo, ma tu..."

E Alice gli si lanciò letteralmente fra le braccia baciandolo e interrompendo quelle che erano le scuse più tenere che avesse sentito.

"Siamo proprio finiti in una soap opera" disse Emmeline applaudendo con gli altri.

Man mano tutti i ragazzi e i professori si allontanatono verso il castello per andare a pranzo.

"Ragazzi questo si che è un bel compleanno!" esclamò Remus mentre salivano le scale per dirigersi verso la loro sala comune "I miei amici hanno fatto pace, questi altri due si amano di nuovo alla follia e noi non dobbiamo subire i piagnistei di entrambi, abbiamo vinto la partita contro le Serpi...solo una cosa manca. Non c'è neanche una burrobirra per festeggiare stasera visto che qualcuno se l'è scolate tutte".

"Ma c'è sempre la scorta di riserva!" esclamò Sirius facendo l'occhiolino a James.

"Lo sapevo che non poteva esaurirsi a quel mucchietto" esclamò Frank. Tutti risero e una volta entrati nella sala comune diedero inizio ai festeggiamenti, con tante burrobirre, patatine fritte e ogni genere di leccornia rubate dalle cucine.

 

Ciao a tutti! Ecco a voi il nuovo capitolo, spero che vi piaccia. Ho voluto dedicare un po' di spazio a Remus che è uno dei miei personaggi preferiti e fin'ora l'ho un po' trascurato e ovviamente a Frank/Alice così ho anche sistemato le cose. Così ora potrete dormire sonni tranquilli^^ Personalmente amo Sirius in questo capitolo <3 E cosa succede a Lily e James?maledetti parlatevi porca miseria...voi due vi amate ma non lo sapete ancora arghhhh che nervoso.

Ok va bene vado prima di scrivere altre cavolate.

Grazie a tutti quelli che mi seguono/preferiscono/ricordano e ovviamente recensiscono. e anche voi lettori silenziosi ditemi che ne pensate anche se mi merito i pomodori eh...;) alla prossima!

 

 

 

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Capitolo 20
*** Nuovi equilibri ***


 

Era ormai maggio inoltrato e la scuola sarebbe finita presto e Lily e James non avevano ancora chiarito quella sorta di imbarazzo che gli aveva presi i mesi precedenti. Lily era abbastanza snervata dalla cosa anche perchè voleva stare vicina a James dopo la morte dei suoi genitori, ma poi bho non capiva nemmeno lei che cosa le succedesse. James si comportava normalmente con lei, era educato e tranquillo, passava il tempo coi Malandrini o a giocare a Quidditch, a fare scherzi con gli altri o a studiare di tanto in tanto e passava molto tempo anche con studenti di altre case. Qui Lily si rese conto che, come aveva detto Silente, James era amato da tanti.

"Tu ti preoccupi troppo" aveva detto Alice "lui si aspetta qualcosa da te, sei tu ad aver chiesto tempo quest'inverno te lo sei dimenticato? Insomma se chiedi tempo sei tu quella che poi deve darsi una mossa e comunque questo è un periodo particolare per James, sta pensando a rimettersi in piedi"

"Lo so. Il punto è che mi ronza ancora in testa quella cosa che disse Sev...Piton voglio dire...e se fosse così?"

"Schiocchezze!" disse Emmeline "Piton ci ha visto giusto su voi due e ha cercato di tenervi ben lontani, sono anni che si vede lontano un miglio che siete fatti per stare assieme tu e James" aggiunse poi mentre raccoglieva i suoi capelli lunghi in una coda.

"Poi scusa come fai a metterlo alla prova se non passi mai del tempo con lui?" la riprese Marlene.

Lily abbassò lo sguardo, in fondo lei sperava che Potter avrebbe continuato a provarci con lei. Ci sperava? Sì ci sperava e più cercava di negarlo peggio era. Le ragazze avevano ragione lei aveva chiesto tempo e lui glielo aveva concesso. Avrebbe tanto voluto mangiarsi le mani, forse aveva tirato troppo la corda e lui magari ora non voleva aspettare più.

"Sono una stronza comunque" continuò Lily "non sto riuscendo a stargli accanto come vorrei nemmeno da amica o quel che è."

"Fallo allora, fai quello che ti senti Lily e lascia perdere i pensieri" le suggerì Mary.

Entrando nella sala comune Lily notò che i Malandrini erano tutti lì fuorchè James, andò loro vicino: "Avete visto James?"

"No, ha detto che andava a fare un giro, pensavamo stesse con te a dire il vero" rispose Remus, Peter e Sirius annuirono.

"Oh ok si lo raggiungo subito" disse lei fingendo di sapere dove fosse e uscendo di nuovo dalla sala comune.

In effetti forse lei sapeva davvero dove si fosse cacciato.

"Signorina Evans ancora pozioni?" chiese Madama Pince prima di farla entrare nel reparto proibito della biblioteca.

"Sì mi serve un consulto per il mio compito per domani" rispose Lily e le allungò il permesso firmato da Lumacorno.

"Dovrò chiederne altri al prof la prossima volta, la scorta sta per finire" pensò la ragazza mentre camminava tra gli scaffali diretta in fondo alla sezione proibita.

Arrivò alla grande finestra dove quel pomeriggio mesi prima era stata con James, non c'era nessuno nel reparto proibito, ormai era tardo pomeriggio e in biblioteca c'erano solo pochi ragazzi seduti ai tavoli a studiare. Lily fissò il cornicione della finestra e sentendosi un'idiota totale la rossa chiamò a bassa voce:"James?"

"Lily?" rispose un punto dove non c'era nessuno e poco dopo sbucò la testa del moro.

"Bleah fai impressione senza corpo copriti" gli disse la rossa.

A James scappò una risatina: "Vieni!"

Lily gli si sedette vicino e James che coprì anche lei col mantello: "Non vorrai che pensino che parli sola no?"

Entrambi ridacchiarono.

"Che ci fai qui?"

"Shhh abbassa la voce o ci fai scoprire!"

"Ehm...ops" Lily arrossì. "Allora cosa ci fai qui?" gli sussurrò quasi all'orecchio.

"Pensavo e osservavo il paesaggio naturalmente, l'ho guardato spesso a dire il vero in questi mesi. Sai anche quando ho litigato con Sirius o quando avevo bisogno di pensare"

"Sono contenta che abbiate fatto pace"

"Sì anche io e devo ringraziarti Lily perchè alla fine avevi ragione tu, si è chiarito tutto e poi bè mi hai fatto scoprire questo posto così bello che mi ha aiutato tanto a riflettere e a capire dove dovevo andare, all'inizio mi sentivo terribilmente smarrito".

Lily si sentì ancora più in colpa per non essergli stata accanto negli ultimi tempi come avrebbe voluto ed essersi focalizzata su cose sciocche e stupide. James aveva tanto sofferto e lei non c'era.

"James non ho fatto nulla di che, a dire la verità volevo scusarmi perchè si insomma io avrei voluto starti accanto molto di più ma..."

"Ma che dici? guarda che hai fatto tanto per me" le prese la mano e indicò un punto fuori dalla finestra "guarda lì in fondo sono spuntate le fragole presto si potranno mangiare. Io le adoro"

"Io anche con tanto zucchero" Lily ridacchiò.

Il cielo si stava tingendo di blu notte, solo all'orizzonte c'era ancora una linea di azzurro chiaro e le poche nuvole che poco prima erano aranciate erano ora grigio chiaro. L'aria era immobile e le chiome degli alberi erano ferme quasi fossero finte, sui loro rami erano già spuntati ovunque i fiori che presto sarebbero diventati frutti.

A Lily venne spontaneo appoggiarsi alla spalla di James e per un po' stettero in silenzio a guardare fuori. Lily sentì i battiti del cuore del ragazzo mentre lei tracciava linee immaginarie sul dorso della sua mano.

"Lily?"

"Sì James"

"Ho paura di tornare a casa, insomma vivere lì senza di loro per tutta l'estate, anche se c'è Sirius io...sarà dura vero?" la osservò coi suoi occhi grandi così caldi e un po' malinconici.

Lily non ci aveva pensato, ma quel pensiero stava sicuramente tallonando sia James che Sirius e tra sei settimane i due ragazzi si sarebbero trovati a vivere in una realtà durissima per chiunque.

"Temo di sì James, ma non devi avere paura" lo abbracciò forte "ci siamo noi e soprattutto ci sono io" gli diede un piccolo bacio sul braccio.

"Vieni a trovarmi?"

"Certo che vengo a trovarti e scommetto che anche Peter e Remus verranno e Mary. Vedrai che andrà benone" gli sorrise e prima che lei stessa se ne potesse rendere conto, e il suo cervello vagliare pro e contro gli prese il viso tra le mani e gli diede un bacio a fior di labbra. James sembrò inizialmente sorpreso, ma ricambiò il bacio che si tramutò in un bacio molto più profondo e lungo. Si fermarono per riprendere fiato, Lily lo guardò coi suoi occhi verdi lucenti per l'emozione, non sembrava imbarazzata e James ne fu contento. Forse dopo tanto tempo Lily stava iniziando a fidarsi davvero di lui. Le appoggiò un altro bacio lieve sulle labbra e uno sul naso.

"Signorina Evans!"

"Oh porca Morgana Madama Pince!" esclamò James.

Lily sbucò velocemente fuori da sotto il mantello e si intrufolò in uno degli scaffali, tirò fuori un libro a caso e si finse impegnata nella lettura.

"Signorina Evans devo chiudere la biblioteca e a breve inizia il coprifuoco"

"Oh sì mi scusi ho perso la cognizione del tempo" la rossa chiuse e rimise il libro al suo posto e si avviò verso l'uscita. Una volta fuori camminò a passi lenti chiedendosi se James la stesse seguendo o fosse già sulla strada verso il dormitorio.

"Oh signorina Evans buonasera" Lumacorno salutò la sua alunna preferita col suo solito sorriso.

"Oh buonasera professore"

"Signorina Evans mi chiedevo se ci sarà alla prossima cena, ho notato che quest'anno non è mai venuta".

"Oh ehm sì cercherò di venire, sa quest'anno con lo studio è stata dura" mentì Lily. In realtà non aveva nessuna intenzione di vedere Piton e passare serate a evitarlo. Per di più quelle serate erano così noiose e di pessimo gusto, ci erano invitati solo alcuni studenti figli di maghi importanti o particolarmente dotati in pozioni.

"Sa è una festa più elegante del solito e ho invitato anche gli altri professori e alcuni dei miei conoscenti. Sai ci sarebbe qualcuno che le vorrei presentare."

"Va bene, quando è questa festa?"

"Venerdì prossimo" disse il professore contento che Lily vi avrebbe partecipato.

Quando Lily fece i primi scalini per salire al settimo piano ad un tratto sbucò James togliendosi il cappuccio del mantello.

"Oh James ancora questa cosa schifosa!" rise Lily, James guardò il suo corpo invisibile e rise a sua volta, poi levò il mantello ripiegandolo.

"Tieniti libero venerdì"

"Che succede venerdì?" chiese il ragazzo curioso mentre entravano entrambi in sala comune

"Sarai il mio cavaliere al Lumaclub" Lily gli fece un occhiolino.

"Certo" rispose James felice come un bambino. "Forse sono in paradiso" pensò il ragazzo "prima mi viene a cercare, mi bacia e ora vuole che io sia il suo cavaliere".

 

"James perchè quella faccia da ebete?" chiese Remus vedendo entrare i suoi amici in sala comune.

"Avrà passato il pomeriggio con la Evans" rispose Sirius al suo posto.

"Lasciatelo stare" li riprese Mary "e poi tu Remus hai più o meno la stessa faccia quando torni dalle tue gite con Marlene".

Remus arrossì fin alla punta dei capelli mentre Peter e Sirius sghignazzavano.

"Allora MacDonald questi capelli?"

"Black taci! Li hai tagliati magicamente in un modo che bho...hanno almeno dieci lunghezze differenti. Ora è una vera massa triangolare"

"Volevo un bel taglio come questo qui vedi?" gli disse lui passandole una rivista e indicando un ragazzo coi capelli corti spettinati e sfrangiati sopra, portava un paio di occhiali da sole e una barbetta incolta.

"Sarebbe?"

"Oh un cantante babbano che canta in un gruppo, si chiamano i Police mi pare"

"Tu e la moda babbana" lo prese in giro Frank.

"Allora MacDonald li sai fare così? Ho aspettato come hai detto che ricrescessero un po' perchè erano un disastro"

"Il punto è che potevo anche farteli ricrescere magicamente, ma non l'ho mai fatto ad un uomo quindi meglio lavorare su quel che c'è ora e aggiustare il tiro."

"Quindi possiamo farli?"

"Si dai proviamoci" si diressero tutti nel dormitorio maschile con le ragazze al seguito.

Mary iniziò ad armeggiare con la bacchetta colpendo alcune ciocche per vedere il risultato. Tagliandone alcune nettamente e accorciandone altre il risultato sembrava quello desiderato dal ragazzo.

"Allora?come stanno venendo?"

"Black non la distrarre ci vuole tempo" rispose Emmeline.

Lily e le ragazze ridacchiarono: "Certo che sei vanitoso Sirius sai?" lo prese in giro Alice.

"Ah ma che capite voi? Questo taglio lo avranno tutti tra un anno o due e quest'estate devo anche cercare quegli occhiali da sole, dite che nella Londra babbana si trovano?"

"Stai un po' fermo o ti trancio l' orecchio" gli disse Mary spazientita. "Ok allora ora sono tutti ugualmente corti ai lati, passiamo a spettinare e sfoltire questi di sopra e vediamo". Dopo una buona mezz'ora avevano finito, la ragazza fece evanescere i capelli tagliati che giacevano per terra e lavò e asciugò i capelli a Sirius con due colpi di bacchetta.

"Guardati allo specchio" gli disse poi.

Sirius andò in bagno a specchiarsi e: "Per Salazar MacDonald è uno spettacolo" disse contento, un taglio corto rendeva finalmente giustizia ai suoi zigomi pronunciati e ai suoi occhi grigi, molto più dei capelli lunghi che gli coprivano il viso. I capelli spettinati poi si addicevano perfettamente a lui.

"Sì stai veramente benissimo Black lo devo ammettere." Emmeline lo guardò e non potè fare a meno di pensare che Sirius era davvero un bel ragazzo.

"Grazie Vance ora..."

"No Black non significa che ora verrò a Hogsmeade con te"

"Uff che noiosa" rispose il ragazzo.

"Visto te lo dicevo di tagliarteli" disse James "Ma tu dovevi lasciarli lunghi sol per dar fastidio a Walburga ahahah col tuo codino"

Anche Remus e Peter scoppiarono in una risata sonora.

"Partita a scacchi? O magari maghi, incantesimi e città babbane?" propose Frank.

"Sì così possiamo giocare tutti!" rispose Marlene.

"Bhè grazie MacDonald, sei stata grandissima" Sirius le diede un bacio sulla guancia e insieme agli altri tornò giù in sala comune.

 

Sirius Black le aveva dato un bacio. Ok sulla guancia, ma era sempre un bacio no? "No non lo è Mary, un bacio vero è tutt'altro, voi siete solo amici e praticamente siete cresciuti assieme a casa dei Potter." si rispose.

Al pensiero di Dorea le venne un nodo alla gola, chi avrebbe cucinato con lei quest'estate? E Charlus non poteva più ammirare i suoi progressi nel Quidditch. Poi pensò ai suoi genitori che erano morti che lei aveva dieci anni circa, ora viveva con una zia di sua madre e sua nonna, entrambe fissate per lo stato di sangue. Tutto il contrario dei suoi genitori. Una prigione. Sentì di nuovo quella morsa sul cuore, le mancavano terribilmente e ora le mancavano anche Dorea e Charlus. Ma quando sarebbe finito tutto ciò? Poi pensò a Sirius, alla loro amicizia e al loro rapporto speciale fatto di ben poca gentilezza. Mary però lo adorava e sapeva che sotto la corazza Sirius aveva un cuore d'oro. Poteva essere che Mary si stesse innamorando del suo migliore amico? Si sentiva così indifesa in questo momento e profondamente ferita, ma sapeva che quel dolore non sarebbe mai passato, lo conosceva bene ormai ci conviveva da quasi sette anni. Avrebbe imparato a conviverci ma non sarebbe mai andato via del tutto.

Mentre pensava tutto ciò un gufo picchettò alla finestra, le sue amiche stavano dormendo e così Mary si alzò per andare a prendere la busta.

"Lumos" sussurrò la ragazza e notò che la lettera era indirizzata proprio a lei. La aprì velocemente e lesse il breve messaggio.

 

Ti aspetto in sala comune, prendi una felpa

Sirius

 

 

Lo so mi state odiando e anche io mi odierei al vostro posto...però dai pensate a Lily e James come sono carini e coccolosi [nel frattempo evoca i vari schermi e difese di protezione ed "eventualmente prepara il biglietto per l'Argentina" cit.]

A parte gli scherzi finalmente Lily si da una mossa e che ne pensate del Sirius stile Sting? Ho pensato che effettivamente loro vivono in quel periodo e bho mi è frullata questa schifezzuola per la mente, mentre "maghi, incantesimi e città babbane" è la variante magica di nomi, cose e città. Ok vado a procurarmi un eventuale biglietto per migrare all'estero. Grazie a tutti quelli che recensiscono, mi spronate sempre a fare meglio e a continuare.Vi adoro. Bè fatemi sapere che ne dite di questo capitolo e alla prossima.

Ps: per chi fosse interessato ho scritto una spin-off su Sirius e Frank durante il periodo in cui Alice era furiosa con quest'ultimo, la trovate nel mio profilo

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Capitolo 21
*** Il lago nero ***


 

-flashback: tre settimane prima-

 

"Allora ragazzi come ho promesso la scorsa settimana, come premio per il miglior compito sulle proprietà e caratteristiche dell'algabranchia, eccone una come mio personale regalo" disse la professoressa Sprite tenendo una piccola massa fangosa dall'aspetto tutt'altro che invitante in mano.

"E questa va con mia somma sorpresa... al signor Sirius Black!"

James e i Maladrini applaudirono alzandosi in piedi sebbene non capivano come mai Sirius avesse fatto i compiti di erbologia quella settimana e nemmeno lui a dirla tutta.

La giovanissima professoressa Sprite passò l'algabranchia ad uno schifato Sirius e iniziò con la lezione sul cavolo carnivoro cinese.

"Evans coglierò l'occasione per andare a vedere se esiste davvero la piovra gigante così te la presento"

"Divertente" rispose Lily cacciando la lingua.

"Non è colpa mia se per anni hai detto a tutti di voler uscire con la piovra gigante piuttosto che con James, ti sto solo facendo un favore"

"Ma se non sai nemmeno tu come mai hai fatto il compito di erbologia e per giunta anche completo" rispose la rossa.

"Bè anche questo è vero" rispose il ragazzo.

 

-fine flashback-

 

Il cuore di Mary saltò un battito, cosa poteva mai volere Sirius a quell'ora? Sicuramente qualche guaio da risolvere. Si vestì in pochi istanti e prese a rovistare nel suo baule alla ricerca di una felpa.

"Per tutte le provette di Paracelso ahia" ruggì la ragazza maledicendo l'oscurità e strofinandosi il piede scalzo, doveva aver urtato qualcosa di non ben definito. Nel frattempo era riuscita a trovare un'enorme felpa che era stata di Charlus e che lui le aveva regalato la prima notte che Mary aveva dormito a casa Potter.

"Andrà bene" pensò Mary anche perchè avendo fatto un sacco di rumore era già un miracolo che le sue amiche non avessero sentito nulla. Sarebbe stato difficile spiegare cosa ci facesse lì inginocchiata a terra completamente vestita e dove se ne volesse andare all'una della notte. Infilò le scarpe col il piede ancora dolorante e uscì chiudendo delicatamente la porta del dormitorio.

"Ce l'ho fatta" pensò appoggiandosi contro il muro e respirando a fondo. Poi scese le scale e una volta arrivata in sala comune vide Sirius seduto su una delle poltrone vicino al camino che si scaldava le mani. Era maggio, ma la notte in Scozia faceva ancora freschetto sopratutto tra quelle mura che per mesi avevano accumulato la rigidità dell'inverno appena trascorso. Mary doveva farci ancora l'abitudine a non vedere più i capelli lunghi e a volte legati col codino del suo amico Sirius Black.

"Nox" mormorò e la piccola luce proveniente dalla bacchetta si spense.

"Ehi eccoti qui" disse lui.

"Ehm dove andiamo?"

"In gita" rispose il ragazzo alzandosi. Mary notò uno zaino gonfio di chissà quali marchingegni sulla spalla del Grifondoro.

"Niente guai Black non voglio essere espulsa" disse la ragazza indicando lo zaino.

"Tranquilla MacDonald! Ok quello che sto per mostrarti è un segreto di James, me lo ha prestato perchè gli ho giurato che non ne avresti parlato a nessuno."

Mary annuì: "Certo muta come un pesce."

"Cosa?"

"Oh lo dice sempre Lily, è un modo di dire babbano. Comunque promesso, non fiaterò".

Sirius srotolò il mantello dell'invisibilità e coprì sia se stesso che Mary.

"Wow e questo è di James?" chiese Mary cercando di non inciampiare nei bordi del mantello.

"Era della sua famiglia sì, una specie di pezzo che si tramandano da generazioni. Lo ha avuto da Charlus prima dell'inizio del primo anno."

"Oh capisco" rispose la ragazza oscurandosi in volto sentendo nominare il signor Potter.

Arrivarono alla sala grande senza intoppi e uscirono silenziosamente nel parco di Hogwarts: il prato era asciutto e si sentiva il frinire dei grilli, l'aria non era così fredda come ci si poteva aspettare, anzi era abbastanza tiepida. Camminarono per un bel po' finchè arrivarono al lago nero, la superficie d'acqua splendeva e una luna quasi piena ci si rifletteva sopra.

"Tra pochi giorni sarà piena" pensò Sirius.

"Mi vuoi annegare nel lago nero Black?"

"Sì MacDonald era un'idea, però sai ci servi ancora per l'ultima partita a Quidditch."

"Scemo di un Black" ora la risata cristallina di Mary risuonava nel cielo notturno ed entrambi i ragazzi si sedettero vicino alle sponde del lago su delle rocce. Sirius aprì lo zaino: tirò fuori due burrobirre, una coperta e un pacchetto.

"Bè auguri scemina" le disse il ragazzo porgendole una burrobirra.

"Per cosa? Il mio compleanno è...oh Morgana è domani."

"Esatto da più di un'ora veramente" rispose Sirius facendo tintinnare la sua burrobirra con quella della ragazza.

"E cosa avrei fatto per meritare tutto questo?" chiese Mary un po' scettica prendendo un sorso dalla sua bottiglia.

"Bhè sai la morte dei miei, intendo Dorea e Charlus ovviamente, mi ha fatto pensare un po' alle cose e soprattutto alle persone alle quali tengo" fece una pausa poi riprese a parlare: "lo so che non è molto da me... insomma queste sono più cose da Remus o da James, non di certo da me..."

Il cuore di Mary batteva all'impazzata. Cosa stava dicendo quel pazzo scatenato del suo migliore amico?

"...ho ripensato in questi mesi a quanto sono fortunato ad averti come amica, sai a dirla tutta sei l'unica che può rimproverarmi e dalla quale mi tengo anche i rimproveri senza protestare;e siccome sono stato veramente un idiota insensibile a non starti vicino quest'inverno voglio recuperare."

"Non so cosa dire Sir grazie!" gli sorrise un po' sorpresa dalla rivelazione.

Lui le fece uno di quei sorrisi che avrebbero mandato in tilt il sistema ormonale di qualsiasi donna: "Quindi questo sarebbe il tuo regalo" aggiunse poi e le porse il pacchetto un po' stropicciato.

La bionda arrossì terribilmente e lo scartò. Era un...

"Un costume da bagno?"

"Sì ora almeno metterai questo che oltre che essere alla moda è anche di un colore decente" rispose Sirius.

"Grazie in effetti è un bellissimo colore" Mary era raggiante mentre osservava la stoffa di un colore azzurro intenso.

"Bè mettitelo no?"

"Cosa qui? Ma sei pazzo?" la bionda scosse la testa.

"Oh se preferisci tuffarti nel lago vestita fai pure, io lo dicevo per te."

"Nel lago? Ma l'acqua sarà freddissima Black!"

"Tanto volente o nolente ci entri lo stesso, io ti ho solo dato la possibilità di scegliere come" Sirius la fissò determinato con quegli occhi vivaci dalle sfumature celesti su fondo grigio.

"Allora?" la esortò.

"Uff va bene girati allora, ci metto un secondo" disse la ragazza che si svestì velocemente infilandosi il costume. Quando i suoi piedi toccarono l'erba Mary si rilassò, se l'erba non era fredda forse nemmeno l'acqua lo era. O almeno lo sperava.

"Ok ho fin..." non aveva nemmeno finito la frase che Sirius la prese in braccio e si tuffò assieme a lei nel lago.

"Brrr per Merlino Black è gelida!!!"

Lui le sputò un po' acqua in faccia e si allontanò nuotando:" Non avrai paura di un po' di acqua fredda MacDonald!"

"Non credo proprio" la ragazza cominciò a nuotare raggiungendolo e cercando di affogarlo.

"Chi sei tu a voler affogare il grande e famoso Sirius Black?" entrambi scoppiarono a ridere, le loro voci e risa risuonavano nell'aria di quella tiepida sera di maggio.

"Dai non è poi così male l'acqua no?" Sirius si stese a faccia in su facendo il morto.

Solo ora Mary si rese conto che Sirius era in costume, era bagnato ed inoltre era pure terribilmente sexy.

"Per Godric MacDonald mi sa che sei nella cacca di drago, ti sei innamorata di Black come le ragazzine del suo fanclub" pensò la bionda e arrossì.

"Che ti succede? Hai perso la lingua?"

"Ehm...no no" disse lei "ma Sir non è pericoloso nuotare qui nel lago? Non ci sono mille creaturine magiche e melmose o magari i tritoni che ci faranno a fettine?"

"Ma no, al massimo troviamo la piovra gigante, la migliore amica della Evans!"

"Ahahah" Mary rise di gusto e la tensione si allentò. Nuotarono fino alla sponda schizzandosi a vicenda, poi Sirius allungò un braccio verso il suo zaino intrappolando Mary tra il suo corpo e la sponda rocciosa e viscida di alghe. La ragazza rabbrividii al contatto con la pelle del ragazzo e rimase immobile.

Il Grifondoro prese due maschere e ne diede una a Mary, poi prese una palletta viscida e marrone e la divise in due:

"Mi sono informato sull'algabranchia, fa comunque effetto ma abbiamo un'autonomia di mezz'ora circa a testa".

"E che ci facciamo?"

"Andiamo a trovare i pesciolini no?" Sirius rise con la sua risata canina.

"Sì non volevo dire questo... ma a che pro?"

"Perchè ci va e magari è divertente" a proposito bacchetta alla mano e forse è il caso di tenerci per mano con l'altra" rispose il ragazzo prendendola per mano.

"Lumos" dissero contemporaneamente ed iniziarono a mangiare l'algabranchia.

Mary si sentì perforare da qualcosa nei pressi delle orecchie e dalla faccia che aveva fatto Sirius doveva provare la stessa sensazione, poi si guardarono i piedi che erano ormai delle pinne e le mani palmate tant'è che tenersi per mano era difficile. Il ragazzo guardò sul suo orologio per regolarsi col tempo e con Mary al fianco iniziò ad esplorare il lago nero.

Le acque del lago erano di un blu così scuro che solo ora Mary si rese conto del perchè lo chiamassero "Il lago nero". C'era vita laggiù nonostante fosse notte fonda, la ragazza aveva la strana sensazione di sentire ridacchiare delle vocine femminili. Sirius la tirò a sè e le fece vedere l'entrata di una grotta che era quasi sul fondo del lago, si avvicinarono di più e scoprirono che era stata scavata nella roccia e piccoli fiori ed alghe acquatiche ne adornavano le pareti. Lui scosse la testa per farle capire che non potevano entrarci e Mary annuì: sarebbe stato da folli avventurarsi in un posto così. Man mano che esploravano il lago Mary pensava che emozioni le stesse facendo provare quel ragazzo, la loro era sempre stata un'amicizia sincera quand'è che le cose per lei erano cambiate?

Improvvisamente una piccola creatura attirò la loro attenzione, sembrava una giovane donna ma molto piccola di dimensioni con una scia di perline ad adornarle il capo, ella danzava facendo delle piccole piroette nell'acqua fino a raggiungere le sue compagne che ridacchiarono quando avvertirono la presenza dei due giovani. Sia Mary che Sirius spalancarono gli occhi e si guardarono stupiti l'un l'altro per comunicarsi la loro sorpresa. Di una cosa Mary era certa: quelle dovevano essere ninfe e loro le avevano viste, contando che di rado si facevano vedere dagli esseri umani erano stati veramente fortunati. Le ragazze sarebbero impazzite quando glielo avrebbe raccontato.

Sirius guardò l'ora e diede un colpetto a Mary per farle capire che era tempo di tornare, nuotarono velocemente verso l'alto e attesero ancora qualche minuto prima di riaffiorare. La ragazza non vedeva l'ora di poter finalmente parlare con Sirius e scambiarsi opinioni sulle meraviglie viste lì sotto, ma doveva pazientare ancora alcuni minuti finchè le branchie non fossero scomparse assieme alle pinne. Il ragazzo controllava l'orologio fissandolo attentamente, sarebbero riaffiorati a momenti e infatti poco dopo entrambi sentirono di nuovo quella brutta sensazione dietro le orecchie e il freddo trafiggere loro la pelle.

"Wow! Io... grazie Sirius è il regalo di compleanno più bello che io abbia mai ricevuto" gli si fiondò addosso abbracciandolo felice. Lui ancora visibilmente scosso si lasciò travolgere dalla sua Mary così istintiva e allegra. Un momento...aveva detto sua?cioè che Mary era sua?

"Sì testone hai detto questo!" gli diceva la sua coscienza che aveva la voce di Remus

"Forse ho preso troppo freddo" pensò.

"Lo sai che non è così, non puoi più negarlo. Ma hai visto quanto è sempre solare e sorridente?" di nuovo la voce ma stavolta sembrava più quella di James

"Perchè non lo ammetti Sir e vi togliete il pensiero?" la voce di Peter.

"Ok sto dando di matto, sento le voci dei miei migliori amici mentre sto abbracciato a Mary in mezzo al lago nero" concluse Sirius.

"Come vuoi Sir" disse la voce di Remus seguita da quella di James:"Non venire a piangere quando lei si metterà con qualcuno e sarai geloso."

"E vorrai prenderlo a pugni" aggiunse la voce di Peter.

Mary si staccò ancora in preda all'entusiasmo: "A che pensi Sir?"

La biondina lo riscosse dai pensieri: "Oh nulla è stato...sono senza parole non so che dire" e questo era vero seppure Mary non poteva nemmeno immaginare cosa frullasse in testa al bel Grifondoro.

Entrambi nuotarono fino alla riva dove avevano abbandonato le loro cose: "Tu le avevi mai viste le ninfe?" non sentendo nessuna risposta Mary si voltò e vide Sirius serio in volto, una strana luce nei suoi occhi che ora erano di nuovo grigio chiaro: "Ehm Sir?"

"Perchè siamo amici io e te Mary?" la imprigionò di nuovo appoggiando entrambe le mani sulle rocce e incastrandola nel mezzo.

"Merlino quanto è bella! James dice che è sorridente, ma per Godric Mary è stupenda e questo costume azzurro poi le sta d'incanto"

La bionda lo guardò imbarazzata, alcuni capelli che gli aveva lasciato più lunghi gli gocciolavano negli occhi e lui scosse la testa all'indietro, la luna gli illuminò il viso e gli occhi per qualche secondo finchè lui non glieli puntò di nuovo addosso.

"Ehm...credo perchè c'è una bella intesa no?"

"Una bella intesa... sì non si poteva certo dire che non abbiamo intesa noi due" si disse il ragazzo.

Mary cominciò a guardarlo preoccupata, non che lo spettacolo non fosse di suo gradimento anzi: si ritrovava di fronte il più bel ragazzo di Hogwarts bagnato e con le gocce d'acqua che gli scivolavano sugli addominali, che la guardava con uno sguardo decisamente malandrino e che l'aveva incastrata tra il suo corpo nudo e la sponda di un lago. Qualsiasi ragazzetta lì dentro al castello di Hogwarts avrebbe pagato oro e ringraziato Morgana, Merlino e i fondatori per essere lì al suo posto e sinceramente anche lei era contenta di essere lì in quel momento, su quello non c'era dubbio. C'era solo un problema: quello era il suo migliore amico.

"Una bella intesa..." ripetè Sirius sussurrando appena e incastrando il suo sguardo glaciale come l'inverno con quello della ragazza.

"Mary io..." disse il ragazzo con voce roca, guardando ogni centimetro del suo corpo per poi tornare a incrociare quelle braci ardenti con lo sguardo della ragazza. Quegli occhi grigi sembravano andare in fiamme... e lei capì.

O forse si stava sbagliando? I dubbi l'assalirono mentre per il freddo non si sentiva più le gambe e le punte delle mani. No, quello era il suo migliore amico e se le andava bene la considerava qualcosa di simile ad una sorella.

"Sir?" disse soltanto con l'incertezza negli occhi.

"Merlino se è bella, come ho fatto a non accorgermi di lei fino ad oggi? Ha degli occhi magnifici e penso che ucciderei volentieri per quel sorriso che ha sempre dipinto in volto" pensò Sirius guardandola. Mary si sentì osservata da quegli occhi roventi come braci dalla testa ai piedi, la sua figura minuta e muscolosa da vera giocatrice di Quidditch sembrava indifesa davanti a quel ragazzo grande e forte.

"Certo che se guarda le sue sorelle così...maledetto Black, ma perchè mi mette in queste situazioni?"

"Non so come..."

"Sì?"

E in meno di un secondo Sirius accorciò quella già breve distanza tra loro e catturò le labbra della ragazza con ben poca grazia. Finalmente dopo anni quel sentimento taciuto, non compreso e ignorato era finalmente libero di esprimersi come meglio credeva e Sirius non aveva nessuna intenzione di andarci con delicatezza, voleva farle capire che il suo non era un amore delicato, ma completo e travolgente come una tempesta. Mary da parte sua accolse di buon grado quella furia così istintiva e ardente come se non ci si potesse aspettare nulla di diverso da lui, da loro. Se c'era una cosa positiva di aver aspettato anni per far uscire quell'amore era che entrambi si conoscevano alla perfezione e di certo non avevano tabù o vergogne tra di loro.

Il profumo che quella ragazza aveva era da scandalo e lo mandava in fibrillazione, le prese il viso tra le mani dando numerosi baci su tutto il viso per poi rituffarsi su quelle labbra umide e che non vedeva l'ora di conoscere meglio.Si fermarono col cuore a mille e col fiatone, si guardarono e sorrisero entrambi: non si erano accorti che Mary era ormai seduta su una roccia cingendo il corpo di Sirius, per metà ancora in acqua, con le gambe.

"Come ci sei finita lì sopra?" chiese il ragazzo facendole un sorrisetto.

"Sarà stata la piovra gigante suppongo" rispose lei con lo stesso sorrisetto malizioso "Ma non hai freddo?" aggiunse poi vedendo che Sirius aveva la pelle d'oca.

"Sì per Morgana sto congelando" ammise il ragazzo e saltò fuori dal lago.

Entrambi si asciugarono con un colpo di bacchetta e si rivestirono.

"Ti va di rimanere ancora un po' qui?" chiese la ragazza.

"Che domande certo, devo farti un po' di domande signorina MacDonald" lei ridacchiò mentre lui distendeva una coperta sul prato e ci si spaparanzò sopra.

"Vieni qua" le disse poi e vide la ragazza accoccolarsi contro di lui.

"Allora le avevi mai viste le ninfe?" le chiese guardandola dritta negli occhi.

"No e tu?"

"Nemmeno io, sai non ci stavo credendo che erano ninfe e che erano lì per noi"

"Mi è piaciuta anche molto la grotta con quelle strane piante acquatiche" disse la ragazza.

"Vero. Chissà se ci vivono i tritoni lì?" chiese lui.

"O magari la piovra gigante?"

"Lo sapevo che dovevamo entrarci" rispose il ragazzo ed entrambi risero sonoramente alle varie ipotesi su come dire a Lily di aver trovato la piovra gigante.

Sirius interruppe il sorriso di Mary con un bacio: "Sei bellissima lo sai? Dovrò far installare uno di quelli ambifurto o come li chiama Lily..."

"Ma non dire schiocchezze" gli disse lei ricambiando però una lunga serie di baci.

"Sai che domani faremo scalpore vero MacDonald?"

"Sì lo so, credo che il tuo fan club mi odierà."

"Anche il tuo odierà me."

Risero complici di quello che stava accadendo loro e Sirius le diede un bacio nei capelli mentre Mary si beava delle carezze che il ragazzo le faceva lungo il braccio. Come erano arrivati al punto da provare sentimenti così forti verso l'altro e non essersene mai accorti?

"Andiamo?" chiese Mary sottovoce per non disturbare quel che di sacro che si era creato tra di loro.

Alcuni minuti dopo i ragazzi si salutarono con un bacio a stampo in sala comune prima di prendere ognuno le scale per il proprio dormitorio, Mary era stanchissima ma non poteva non concedersi due minuti per pensare alle emozioni di quella sera: sentiva il profumo e le carezze di Sirius ancora sulla pelle e vedeva ancora le braci accese negli occhi del ragazzo. Non riusciva ad immaginarsi la faccia delle sue amiche che sarebbero state sorpresissime ad una notizia del genere, almeno quanto lo era stata lei quando Sirius l'aveva baciata. Immaginò ciascuna delle ragazze con lo sgomento dipinto in viso dire la loro...non vedeva l'ora fosse domani. Dall'altra parte del muro invece, nel dormitorio maschile, si trovava un Sirius Black totalmente immerso nei pensieri e che fissava il tetto del suo letto a baldacchino: quella strega lo aveva letteralmente stregato tra una partita di Quidditch e l'altra e durante un'amicizia lunga anni e lui Sirius Black non se n'era accorto che qualche ora prima, o forse alla fine l'aveva sempre saputo dal primo giorno che conobbe Mary che sarebbe finita così. Si addormentò con questo pensiero che gli albergava nella mente, per la prima volta veramente e totalmente sereno.

 

 

Ok, eccoci qui: Mary e Sirius si sono messi assieme! Avrei potuto farli tergiversare ancora, ma due personaggi così instintivi non ce li vedo a tergiversare e poi mi avrebbero ammazzato nel frattempo e poi è utile per ragioni di trama che poi vedrete.

Che ne dite delle ninfe acquatiche? Forse fa effetto favola, ma le nereidi fanno parte del folklore germanico come coloro che dimorano nei laghi della Scozia e dell'Europa settentrionale in generale, seppur raramente si facciano vedere dall'uomo.

Che reazioni ci saranno a Hogwarts ora?

Dai attendo le vostre recensioni e grazie mille a chi recensisce puntualmente vi adoro!

 

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Capitolo 22
*** "Il giorno dopo"... e la festa di Luma ***


 

N.B. Ragazzi ho cambiato il titolo della storia semplicemente perchè ne ho cambiato anche la descrizione: mi sono resa conto che ormai questa storia non è più solo una James/Lily, ma una storia molto più elaborata e complessa, dove molti altri personaggi vengono analizzati a fondo tra cui i Malandrini e le ragazze: il motivo è semplicemente questo.

Buona lettura!

 

"Svegliaaaaaaaaa" una Emmeline e una Lily euforiche svegliarono Mary di soprassalto:"Oh Merlino ragazze mi stavate facendo prendere un infarto" per poco Mary non cadeva dal letto attorcigliandosi con le tende del baldacchino.

"Auguriiiii" le ragazze del sesto anno di Grifondoro le corsero incontro mentre Marlene le porgeva il loro regalo: era un enorme pacco rosso con un fiocco dorato, Mary lo scartò velocemente e si ritrovò tra le mani un bellissimo vestito verde chiaro senza spalline.

"Ma è bellissimo ragazze"

"Risparmiaci la predica del -ragazze cercherò di metterlo-" disse Alice "tanto te lo metterai domani alla festa del vecchio Luma" concluse la ragazza.

"Sì siamo invitati tutti, sesto e settimo anno al completo di tutte le case" spiegò Lily prima che Mary la potesse interrompere.

"Ragazze è bellissimo, ma avrò freddo"

"Ma se siamo a fine maggio" rispose Lily scuotendo la testa.

"Piantala tanto te lo metti lo stesso" la riprese Emmeline.

Quella frase le ricordò l'atteggiamente di Sirius la sera prima quando lei non voleva mettersi il costume. Sorrise fra se e se.

"Che hai da ridere?" chiese Marlene cercando lo spazzolino nel suo beauty case.

Forse era il caso di dire alle ragazze di lei e Sirius, primo stava morendo dalla voglia di raccontarlo, secondo avrebbe distolto l'attenzione dal vestito per almeno un giorno o due.

"Ragazze io..."

"Mary è successo qualcosa?" Alice la squadrò dalla testa ai piedi.

"Qualcuno ha visto la mia spazzola?" chiese Lily.

"L'ha buttata via Alice dalla finestra l'ultima volta quando era arrabbiata con Frank, te ne sei dimenticata?" rispose Marlene.

"Ragazze mi stat..."

"Ah già, Ali mi presti la tua?"

"Non ce l'ho, usa la bacchetta come tutte no?"

"Mi vengono meglio con la spazzola però" sbuffò Lily "Mary sei strana lasciatelo dire, si può sapere che ti prende? Dai è il tuo compleanno ragazza" disse la rossa mentre spariva in bagno "ti sento anche da qui sai" urlò.

"Non è che sei andata a letto con qualcuno senza precauzioni no?"

"Emmeline!" la rimproverò Alice alzando gli occhi al cielo.

"Non si sa mai e poi ho solo chiesto" si difese la ragazza.

"Ragazze mi fat..."

"Ma che dici Emms non è mica scema!" aggiunse Marlene uscendo dal bagno con lo spazzolino in mano e ancora il dentifricio tra i denti.

"Lo sa che sennò la picchio" disse Alice, ma non la lasciò nemmeno rispondere che prese a litigare con Marlene per chi dovesse entrare nel bagno.

"La picchierei prima io" disse Emmeline cercando una scarpa sotto al suo letto.

"IO E SIRIUS BLACK STIAMO INSIEME!"

"..."

Marlene e Alice entrambe mezze vestite, la prima con lo spazzolino ancora in mano, si erano bloccate dandole le spalle senza più tentare di uccidersi l'un l'altra, Lily si voltò con gli occhi strabuzzati ed Emmeline ancora inginocchiata a terra alla ricerca della scarpa mancante alzò gli occhi verso la sua amica non sapendo bene se crederci o meno.

Fu Marlene a rompere il silenzio:"Cosa?"

"Io e Sirius stiamo insieme" disse lei rossa in volto pentendosi di averlo rivelato, sarebbe stato meglio metterle davanti al fatto compiuto. Ora stava per scatenarsi l'inferno e lei lo sapeva.

"E quando di grazia sarebbe successo?" questa era Marlene.

"Cioè non ci siamo accorte di niente" affermò Alice.

"Io lo sapevo che finiva così" disse Lily "ma cosa ci siamo perse? Ieri eravate normali"

"No no lo dicevo che mi puzzava la cosa dei capelli"

"Ma che dici Emms? Oggi hai proprio i nargilli nel cervello" Alice brontolava.

"Lasciamola parlare ragazze" intervenne Marlene capendo l'imbarazzo di Mary "ci stiamo comportando come quattro megere".

Le ragazze tacquero rendendosi conto che Marlene aveva ragione, si sedettero sui due letti più vicini a quello di Mary.

"Prima di cominciare, non ci prendi in giro vero?"

"Emms!" Lily le diede uno schiaffo leggero sulla spalla.

"No ragazze niente scherzi: io e Sirius stiamo assieme, dopo che abbiamo festeggiato il mio compleanno ieri notte, fatto una gita nel lago e dopo che lui mi ha baciato...cioè in realtà ci siamo baciati"

"Ieri notte?" gli occhi verdi di Lily increduli;

"Compleanno?" l'espressione interrogativa di Emmeline;

"Lago?" Marlene stupita;

"Bacio?" la bocca di Alice spalancata.

"Sì!"

"DICCI TUTTOOOOO" un coro di voci si fiondò dai due letti dove le ragazze erano sedute sul letto di Mary. La bionda scoppiò in una grossa risata e arrossì ancora di più.

"Guai a te se ometti dettagli" la rimproverò Marlene. Mary prese a raccontare del biglietto e di come erano poi scesi nei prati di Hogwarts e si erano seduti sulle rive del lago.

"Roba da non credere" esclamò Lily.

Quando poi raccontò della gita nel lago con l'algabranchia e delle ninfe esplosero i commenti:

"Cioè eravate proprio in costume?"chiese Emmeline

"Già" Mary arrossì più dei capelli di Lily

"La grotta com'era? E le ninfe?" chiese Marlene sognante.

"Magnifiche, quando abbiamo visto le ninfe ci stava venendo un colpo, peccato che non potevamo parlarci, parlavamo coi gesti"

"Insomma sto bacio?" chiese Alice curiosa.

"Ehm...è stato molto bello, direi travolgente... mi mancava l'aria"

"Senti me quello voleva violentarti altro che compleanno" disse Emmeline ridendo.

"Mi sarei sacrificata per il bene della causa" disse Mary scherzosa.

"E ti credo" disse Lily e tutte ridacchiarono.

"Ma che fortuna oh...tutte tu: bello, figo, divertente e mo mi è diventato pure romantico Black" disse Alice.

"Ma quindi ora?" chiese Emmeline

"Scendiamo in sala comune, così lo vedrete voi stesse donne di poca fede" disse Mary vestendosi al volo e scendendo con le sue amiche che ancora scambiavano commenti poco casti sull'accaduto.

"Evans finalmente! Difendimi" Sirius Black le si fiondò addosso mentre James, Peter e Remus scesero gli ultimi gradini e accerchiarono le ragazze.

"Voi sapete qualcosa? Perchè questo qui non parla e dice cose assurde" disse Remus rivolto a Marlene.

"Io sono riservato"

"Tu riservato? Ma non farmi ridere!" disse Emmeline.

"Vi ho detto tutto ciò che c'era da dire!" si difese Sirius "E per Godric mi sembrate delle ragazzette ossessionate dal gossip!"

James rise e si scambiò uno sguardo con Remus poi aggiunse gridando: "SIGNORE E SIGNORI SIRIUS BLACK SI É UFFICIALMENTE FIDANZATO"

Tutti gli occhi delle ragazze della sala comune gli piombarono addosso scioccate, mentre i ragazzi tirarono un sospiro di sollievo, magari qualcuna ora riuscivano a conquistarla. Mary si sentì un po' imbarazzata per lui ma non potè fare a meno di trovare la cosa divertente.

"Dovresti vedere la tua faccia fratello!" disse James piegato in due dal ridere.

"Ma ragazzi guardate che io vi ho detto tutto, Mary questi non mi credono pensano sia uno scherzo!"

Mary intervenne "Comunque ragazzi è vero io e Sirius stiamo insieme"

"No tu che lo assecondi anche non si può sentire" disse Remus ridendo a crepapelle mentre le ragazze si guardavano senza sapere cosa fare.

"Fratello non vorrai che noi ci caschiamo, su andiamo" disse James ridendo con le lacrime agli occhi. Mary alzò le spalle e si diresse verso Sirius e con tutta la naturalezza del mondo lo baciò. A Sirius erano già mancate quelle labbra morbide, dove avrebbe passato volentieri le prossime ore, e si lasciò trasportare dalle emozioni che ancora una volta quella ragazza gli regalava.

Peter strabuzzò gli occhi tirando un pugno a Remus e indicando i due ragazzi:

"Ma..." iniziò Remus "dicevi sul serio?"

"Fratello?"

"Oh Merlino" disse Peter che aveva ritrovato la lingua.

"Già" rispose lui e in pochi secondi i Malandrini si fiondarono sul loro amico dandogli pacche sulla spalla e abbracciando Mary.

"Lo sapevo! Lo sapevo! Lo sapevo!" disse James felice.

"A dire la verità prima mi sembravi piuttosto scettico" disse Sirius sghignazzando.

"Quello perchè pensavo che tu non riuscissi mai a fare una cosa sensata come stare con Mary!"

"Ei!"

"Non te la prendere fratello però insomma Mary è Mary"

"E io scusa chi sarei?"

"Un brutto cagnaccio rognoso" rispose James dandogli una pacca sulla spalla felice.

"Che ne dite se andiamo a fare colazione infami? Magari potrei anche perdonarvi" propose Sirius prendendo per mano Mary e avviandosi verso il buco nel ritratto.

"Non mi sembra vero" disse un'incredula Lily a Remus.

"E che ci vuoi fare? Io e James lo pensiamo da anni, ma queste cose sai come sono, da un giorno all'altro qualcosa cambia"

Lily annuì, anche con James dopotutto era successo così: da un giorno all'altro aveva iniziato ad affezionarsi a lui e le mancava quel periodo in cui erano così vicini. Solo che lei doveva sempre dare troppa retta al cervello, alla mente razionale e perciò la situazione era quella che era.

"Ufff Potter sempre colpa tua è! Non potresti di nuovo diventare invadente?" pensò Lily.

"Tu vuoi che lo sia?" le chiese la sua mente.

"Sì accidenti" si trovò a rispondersi.

Erano appena arrivati in Sala Grande e tutti gli occhi furono puntati addosso a Sirius e Mary: visi increduli, visi sorpresi, visi delusi, scioccati, contenti! Ce n'era per tutti i gusti.

"Meglio andarsi a sedere direttamente" disse Sirius, Mary annuì e presero posto al tavolo dei Grifondoro che scoppiò in un grande applauso quando li vide, poi iniziò la trafila degli auguri di compleanno e anche molti degli altri tavoli vennero per dare un pensierino o anche solo per salutare la ragazza.

In men che non si dica la voce che i due ragazzi stessero insieme si era sparsa e tutti iniziarono a guardare nella loro direzione.

"Tempo due tre giorni e la piantano" disse Marlene ai due comprendendo cosa significasse. Quando lei e Remus si erano messi insieme, per giorni tutti guardavano Remus come se fosse un alieno, forse perchè fino ad allora non era mai stato con nessuno.

"Merlino ma qui nessuno sa farsi i fatti suoi?" esclamò Emmeline scuotendo la testa "ah a proposito Black, falla soffrire e ti taglio le palle!" lo guardò minacciosa.

"Sempre carina Vance grazie" le rispose lui.

La campanella suonò e tutti si dispersero per correre a lezione, Mary stampò un bacio a fior di labbra a Sirius e sparì con Emmeline e Marlene a lezione di Aritmanzia.

Qualche ragazzetta ancora incredula guardava Mary sparire su per le scale con le sue amiche, mentre i ragazzi, Lily e Alice si diressero verso l'aula di Divinazione.

 

L'indomani le voci sulla relazione tra Mary e Sirius ancora non si erano placate, molti erano già venuti a chiedere conferme ad entrambi e Mary si trovava sempre ad essere fissata durante le lezioni.

"Ora signorina Lewis è stato uno shock per tutte sapere che il signor Black e la signorina MacDonald stiano assieme" disse la McGranitt "mi rendo conto della tragedia, ma potrebbe per favore girarsi e seguire la lezione?".

Una ragazza del sesto anno di corvonero arrossì terribilmente e prese a prendere nuovamente appunti. Alcuni ragazzi ridacchiarono, a Lily stessa scappò una risatina.

"Ridi ridi, mi sento fissare dalla testa ai piedi da questa mattina" borbottò Mary "fortuna che per oggi è finita!"

"Ehm Mary oggi c'è la festa di Luma" la corresse Emmeline.

"Altre studentesse gelose e invidiose in arrivo allora" disse Alice.

"Na scommetto che stasera si saranno calmate le acque" disse James.

Sirius lo guardò poco convinto ma non disse niente. Quella mattina aveva dovuto discutere con due ragazzi di Tassorosso, ex ragazzi di Mary, che non riuscivano a farsene una ragione. Quel trambusto sarebbe durato un bel po' e questo un po' secondo tutti.

"Allora come sto?" chiese Marlene nel suo splendido abito rosso.

"Benissimo tesoro" rispose Alice che finiva di sistemare i capelli ad Emmeline e Mary.

"Ok scarpe?" chiese Lily dubbiosa "forse queste?" alzò un paio di ballerine violette con un piccolo tacco.

Mary che stava passando un trucco leggero sugli occhi si fermò un attimo a guardare la sua amica:"Sì sì quelle!"

Pochi attimi dopo le cinque ragazze lasciavano il dormitorio scendendo in sala comune dove i Malandrini, già pronti, attendevano assieme ai ragazzi del settimo anno. Marlene diede un bacio a Remus e incomincò a chiacchierare con una ragazza del settimo anno con un vestito rosa. Mary un po' in imbarazzo sorrise a Sirius che aveva ormai perso la lucidità: "Per Godric questa ragazza mi farà morire" pensò inghiottendo nervoso e fissando l'abito verde chiaro di Mary. James era prossimo all'infarto invece e rimase immobile a fissare la sua Lily che portava un vestito viola senza spalline costellato di strass e glitter.

"Ci siamo tutti?" chiese Lucas McKinnon "Vance dai andiamo." Emmeline fece per raggiungerlo quando notò che Marlene le faceva segno di no.

"Meglio giocare d'astuzia" pensò "Ho un nome io McKinnon e poi non sono il tuo cane."

Lucas rimase interdetto mentre suo fratello rideva assieme a Kingsley.

"Quella ragazza mi manderà al manicomio...che ho fatto di nuovo?"

"Te la sei scelta complicata" gli rispose sua sorella "Emms è abituata ad essere ammirata perfino dalle statue, non puoi certo pretendere di trattarla così...poi c'è quel..." Marlene si fermò lasciando intendere di aver rivelato troppo. Remus capì il suo gioco.

"Quel chi?" chiese Lucas preso alla sprovvista.

"No niente niente lascia stare!" la ragazza scosse la testa e si affrettò ad uscire dalla sala comune.

La festa del Lumaclub era stata spostata in una delle vecchie aule in modo da poter contenere il numero elevato di studenti più professori. Lily notò che vi erano invitati anche altri maghi e streghe che non conosceva.

"Sei stupenda Evans!"

"Grazie Potter! Come mai torniamo ai cognomi?"

"Mi mancava un po'" scherzò lui "andiamo a vedere che c'è di buono da sgranocchiare?"

Lily annuì tenendosi al braccio di James, sapeva che lui era almeno tanto nervoso quanto lei e le fece un po' tenerezza il suo modo di dimostrarsi sicuro di sè. Le venne spontaneo dargli un piccolo bacio sul braccio appiccicando un po' del suo lucidalabbra sulla giacca. Appena lui se ne accorse le sorrise totalmente sorpreso da un gesto così intimo, ma non era certo l'unico ad aver notato quel gesto di confidenza che Lily aveva rivolto al ragazzo. Un Severus Piton livido per la rabbia fissava i due giovani che erano ormai al tavolo del buffet e stavano scegliendo cosa prendere da mangiare. La professoressa Sprite cercava di coinvolgere Minnie in un brindisi che quest'ultima accettò quando anche Silente e Lumacorno si unirono a loro.

Sirius Black chiacchierava con Remus, Kingsley e due ragazzi di tassorosso, mentre Marlene spiegava ad Emmeline il suo piano, complice Mary che ascoltava eccitata.

"Come hai fatto a conquistarlo ragazzina eh? Io ci provo da quando è arrivato a scuola il primo anno" disse una ragazza di Serpeverde con un vestito argentato.

"Credo che le Serpi non facciano tanto per me" disse Sirius tra i denti e la ragazza sparì "Posso rubarvi Mary un minuto?" aggiunse rivolto ad Emmeline e Marlene.

Le ragazze annuirono e lui colse l'occasione per dare a Mary un bacio più lungo del dovuto, poi raggiunse assieme a lei Lily e James. Lucas da parte sua mangiava arachidi teso come una corda da violino, suo fratello Simon si era allontanato e ora poteva finalmente dar sfogo al suo nervosismo: vedeva chiaramente dipinto in volto l'interesse di molti ragazzi nei confronti di Emmeline e il suo vestito scollato sulla schiena; molti erano suoi ex ragazzi e lui lo sapeva ma questo non li autorizzava a guardarla in quel modo. Prese coraggio e si incamminò verso di lei, le posò la mano attorno alla vita:"Buonasera ragazze, disturbo?" Emmeline si allontanò dal suo braccio ma rispose:"Oh ciao"

"Posso parlati un minuto per favore?"

"Non possiamo parlare dopo?" rispose la ragazza fingendo di cercare qualcuno lì nella stanza.

"Credo di no, è urgente"

"Vado a cercare Remus" disse Marlene e lasciò la sua amica e suo fratello a parlare.

"Aspetti qualcuno?" chiese Lucas.

"Sì Merlino in mutande" rispose la ragazza scocciata, il suo anellino d'argento luccicava più del suo vestito verde scuro tempestato di strass.

"Sei arrabbiata con me?"

"Mmh no perchè?"

"Così" disse il ragazzo guardandola con i suoi enormi occhi blu identici a quelli di Marlene.

"Sai io non ti capisco perchè sei così distaccata ultimamente? Tutti dicono che mi aspetti fuori dalle lezioni, poi ci incontriamo casualmente molto spesso insomma, dicono che mi stai ai piedi, ma..."

"Le voci sbagliano McKinnon, primo io non sto ai piedi di nessuno se non ai miei, secondo è vero ci incontriamo ma non mi son messa a fare le statistiche, terzo c'è la tua ex ragazza che ci fissa con istinti omicidi lo sai?"

"Ignorala"

"Non credo proprio, penso voglia affatturarmi volentieri perchè ieri sera vi siete visti e ora è gelosa, quindi non penso la ignorerò"

Lucas rimase sorpreso e non disse più nulla, Emmeline si allontanò verso il buffet.

"Allora?" chiese Marlene sottovoce.

"Credo abbia funzionato" rispose Emmeline ridacchiando.

Mary si voltò verso Lucas che se ne stava seduto ad ascoltare suo fratello Simon e Kingsley, che parlavano di Quidditch, senza però davvero partecipare al discorso. Un po' le dispiaceva per lui.

"Ah Black se per caso ti dovesse venire in mente di tradire Mary con qualche tua ex o sciacquetta varia ti appendo per le palle al soffitto della Sala Grande. Lo sai questo vero?"

Tutti scoppiarono a ridere.

"Signorina Evans può venire un minuto?" era Lumacorno.

Lily si allontanò dal suo gruppo di amici e si diresse verso il professore che le presentò una nota esperta di pozioni, era una strega alta e bionda con labbra sottili, naso appuntito e occhi pungenti: "Signorina Evans il suo professore mi ha detto che lei è un'ottima pozionista"

"Oh grazie, ma il professore esagera, me la cavo" rispose la ragazza un po' imbarazzata.

"Suvvia Evans non dica sciocchezze lo sanno tutti che lei è la più dotata" disse Lumacorno un po' brillo.

"Quando finirà Hogwarts ha già pensato a cosa intraprendere come strada?" le chiese la donna.

"Sì mi iscriverò all'Accademia Auror!" ripose Lily

"Oh e come mai?" chiese la donna interessata.

"Passione" rispose la ragazza intuendo che non era il caso di intavolare discorsi su Voldemort, la difesa dei babbani e la purezza del sangue e altre cose del genere.

"Se dovesse cambiare idea mi contatti, il professor Lumacorno è molto entusiasta di lei e io tengo molto della sua parola."

"La ringrazio molto" rispose educatamente Lily e tornò dai suoi amici sollevata, quella donna le incuteva timore.

Silente aveva appena messo un po' di musica e più di qualcuno aveva improvvisato balletti a ritmo di musica, Sirius ormai esperto di bachata si era lanciato nelle danze assieme a Mary che rideva: "Bè sei migliorato" gli disse.

"Visto MacDonald! Ci credo che ti sei innamorata di me"

"Bè innamorata mi sembra troppo" rispose Mary scherzosa.

"Dai dillo allora che sono io lo scemo che si è innamorato qua in mezzo" disse Sirius giocando.

"Bè si sei tu in effetti!" Mary ridacchiò e si lasciò guidare dai passi ancora un po' imbranati di Sirius.

"Sai i miei venivano spesso a delle feste come queste" sussurrò James nell'orecchio di Lily.

"Sì?" Lily lo guardò negli occhi così vispi che adorava tanto di James.

"Sì ci andavano volentieri io invece mi annoiavo sempre, infatti poi ci sono andato sempre di meno. Un giorno ho chiesto a mio padre come mai gli piacesse andarci e lui mi ha solo risposto - Per ballare con la mamma naturalmente e tenerla stretta a me - a quei tempi non capivo cosa intendesse, ma sai ora lo capisco" la strinse un po' più forte a se e respirò il profumo della ragazza.

"Sai James a volte mi lasci senza parole"

"Bè è il tuo turno Evans, io sono rimasto senza parole per anni e fino a poco fa questo vestito mi stava per togliere proprio il respiro e lasciarmi stecchito."

La rossa ridacchiò tuffandosi nel profumo di pulito che era James, non sapeva come spiegarlo, ma qualsiasi cosa aveva addosso sapeva di pulito, di bucato.

"Scusami allora" gli rispose rimanendo abbracciata a lui. "Bè che ne dici di quei due?" gli chiese poi.

"Bè suppongo che c'era da aspettarselo, insomma secondo me sono anni che si inseguono prima uno poi l'altra, quando era pronto lui non lo era lei e viceversa, ora invece si sono trovati"

Lily annuì e un pensiero le balenò improvvisamente per la mente: E se quando lei fosse stata pronta James non lo fosse più? Sol perchè aveva atteso tutti quegli anni non significava che lo avrebbe fatto per sempre... questo la spaventò e le scappò un tremore. James la tenne più stretta: "Hai freddo?"

"Sì" mentì la rossa.

"Ce ne andiamo in sala comune davanti al camino? Intanto mettiti questa": il ragazzo le posò la giacca sulle spalle scoperte e andò ad avvisare Sirius che parlava con gli altri ragazzi mentre le ragazze chacchieravano a bassa voce ridacchiando.

"Te ne vai?"

"Non credo di dover dare conto a te Piton" rispose Lily freddamente.

"Ti sta illudendo e ti ferirà, perchè non vuoi capirlo?"

Ancora con quelle insinuazioni? Se Lily dubitava tanto di James un po' era anche colpa di Piton lo doveva ammettere: "Credo che stiamo parlando di due persone differenti" disse Lily determinata.

Il Serpeverde colse quella linea di incertezza nei suoi occhi: "Ne sei sicura Lily? Potter non ci è mai piaciuto" disse il ragazzo.

"Non è mai piaciuto a te forse" disse la rossa ora sicura che gran parte delle cose che il suo migliore amico le aveva detto erano dettate dalla gelosia, proprio come avevano detto le ragazze. Lo poteva anche capire, ma se era suo amico e le voleva bene avrebbe dovuto dirle la verità.

"A proposito come vanno gli studi di magia nera?"

"Ehm..."

"Come pensavo, sai il motivo principale per cui io e te non siamo più amici non è certo James. Ma perchè tu stai dalla parte di chi mi vorrebbe morta"

"Non ti farebbero nulla lo sai"

"E io dovrei guardare morire quelli come me o veder ammazzati i babbani?"

"Sei proprio Grifondoro!" le rispose Piton.

"Meno male allora"

James tornò da Lily visibilmente preoccupato, ma mantenne il controllo:

"Piton"

"Potter"

"James andiamo dai" disse Lily stringendosi al Grifondoro e allontanandosi.

Appena furono fuori in corridoio lei gli disse: "Non abbiamo parlato di niente di che, sempre le solite cose."

"Ti credo Lily tranquilla" le disse James felice però che la ragazza glielo avesse detto. Come immaginava la sua Lily era una persona leale della quale lui si poteva fidare.

Mentre erano sulla strada per il loro dormitorio i due ragazzi sentirono un urlo, presi dal panico corsero velocemente due corridoi più avanti: una ragazzina forse del primo o del secondo anno di corvonero era accasciata sul pavimento in una pozza pressocchè infinita di sangue, la sua compagna di casa e probabilmente di stanza era inginocchiata accanto a lei piangendo.

"Sir! Sirius!" James chiamò suo fratello con lo specchietto, Lily cercava di calmare la ragazzina non sapendo come aiutare l'altra. Non aveva mai visto fertite così.

"Andiamo Sir rispondi!"

"Fratello che è successo? La Evans ti ha ucciso?" rispose il ragazzo.

"Mandaci Silente presto!"


 

 

 

Sono sopravvissuta al branco inferocito del fanclub di Sirius ed eccomi qui col nuovo capitolo! Lo so che è crudele interrompere nuovamente, non mi vogliate male ma era necessario. Che ne dite delle reazioni dei Malandrini e delle ragazze? E della festa di Luma? James e Lily si stanno nuovamente avvicinando, se continua così li faccio sposare nel prossimo capitolo ihihhi no dai c'è tempo ancora!

Bene alla prossima allora, grazie a tutti quelli che commentano sempre e mi spronano ad andare avanti con le loro splendide recensioni. Lettori silenziosi battete un colpo se ci siete :)

A chiunque interessi una cosetta su Mary/Sirius: "Come Sirius Black e Mary MacDonald divennero amici" una OS che mi vagava per la mente da tempo^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 23
*** Disordini ***


 

"James dobbiamo fare qualcosa o morirà" disse Lily, la ragazzina accanto a lei ricominciò a piangere ancora più forte.

"Che fattura può essere?" chiese James.

"Non ne ho idea, sembra come se parta da dentro" Lily cercava di fare mente locale, ma nulla che lei conoscesse le diceva qualcosa.

"Temo siano Arti Oscure Lily" James fece apparire alcune bende, ma niente sembrava arginare l'emorragia copiosa.

Silente, Minnie, Lumacorno e gli altri professori accorsero immediatamente, tutti gli studenti nei loro abiti da sera alle loro spalle. Appena arrivato Silente impallidì: "Minerva, chiama immediatamente qualcuno del San Mungo, Poppy cerchiamo di portarla in infermeria intanto" Madama Chips annuì spaventata facendosi largo tra i ragazzi ammassati lì vicino. Silente si avvicinò poi a Lily che ancora cercava di calmare la ragazzina che singhiozzava: "Signorina Brown ha per caso visto il suo aggressore?"

La ragazza scosse la testa e disse solamente: "So solo che era una figura alta e che aveva lunghi capelli neri, non saprei dire però se fosse donna o uomo. L'ho visto di sfuggita qui dietro l'angolo e poi...ho visto tutto il sangue".

Silente annuì gentile: "Grazie mille signorina Brown, Filius ci pensi tu?"

"Venga Brown vedrà che andrà tutto per il meglio, i guaritori del San Mungo saranno già arrivati e la sua amica si riprenderà presto" la ragazzina seguì il piccolo professore ancora terrorizzata e si allontanò assieme agli altri Corvonero usciti dalla festa.

"Signor Potter, signorina Evans avete avuto sangue freddo da vendere" disse Silente guardandoli da sopra i suoi occhiali a mezzaluna.

"Non abbiamo potuto fare nulla in realtà" disse Lily rassegnata.

"Professore che fattura era? Non credo di aver mai..."

Un altro urlo agghiacciante proveniva dai piani superiori: "Lumacorno porti i suoi studenti in sala comune e dica di non muoversi per nessuna ragione al mondo, Pomona lo stesso per i Tassorosso, Grifondoro con me non posso lasciarvi girare da soli per i corridoi".

Le urla continuavano e Lily si strinse a James terrorizzata, poi d'un tratto silenzio.

"Deve essere uno, massimo due piani su non di più " disse Silente.

"James andiamo dal..."

"Sì Sir lo so. Professor Silente dietro all'arazzo qui e poi a destra così tagliamo" disse James correndo e tenendo Lily per mano pallida come il muro. Mary aveva stretto i pugni, il suo viso sempre sorridente era ora serio e spaventato.

Silente guardò i due ragazzi e annuì, si fidò delle loro indicazioni e immediatamente arrivarono al piano superiore: si trattava di uno studente di Grifondoro, un ragazzino biondo primo anno anche lui. Era solo ed era svenuto, da come erano sistemate le braccia e le gambe doveva essere stato torturato.

"Maledetti bastardi! Su quelli del primo anno poi" ringhiò Sirius rabbioso.

Marlene trattenne un conato di vomito e Remus ed Emmeline le furono subito accanto, tutti i ragazzi se ne stavano lì senza sapere cosa fare, la sensazione di impotenza dilagava in tutti i cuori.

Minnie arrivò poco dopo: "Albus uno studente di... oh Morgana signor Jordan!" la donna si inginocchiò accanto al proprio studente svenuto.

"Albus anche Rolf di Tassorosso è stata torturata, l'hanno trovata davanti alla sala comune poco fa" disse la donna.

Tutti impallidirono, James strinse a se Lily e lo stesso fece Sirius con Mary.

"Gli Auror sono arrivati" la professoressa Vector di Aritmanzia comparve poco dopo.

"E dal San Mungo?" chiese il preside.

"Sì anche, sono in infermeria"

"Septima porteresti gentilmente il signor Jordan da Poppy? Minerva convoca tutti gli studenti e i docenti in Sala Grande. Noi invece andiamo a prendere gli altri Grifondoro, andiamo ragazzi".

Mezz'ora dopo tutti i ragazzi si trovavano raggruppati in Sala Grande seduti ai loro tavoli come se stessero aspettando di cenare solo che era notte fonda. Lily non riusciva a credere che cose del genere accadessero nella scuola, erano sempre stati al sicuro lì. Questo Lord Voldemort non poteva poi avere così tanti seguaci da entrare ad Hogwarts, o forse si era solamente illusa di essere al sicuro tra quelle mura?

Stringeva la mano di James come se avesse paura di perderlo, di non vederlo più e James sapeva perchè: tutti i ragazzi attaccati erano nati babbani o mezzosangue, come minimo Lily era terrorizzata a morte.

Poco dopo Silente comparve: "Ragazzi fortunatamente ci sono buone notizie... La signorina Right è stata trasferita al San Mungo per essere curata al meglio, tuttavia i guaritori mi hanno assicurato che non è grave e che entro pochi giorni si riprenderà." Lily vide Jasmine Brown smettere di singhiozzare assieme ad altre delle sue compagne e a rivolgere a Silente sguardi speranzosi.

Il preside continuò: "Per quanto riguarda il signor Jordan e la signorina Rolf sono entrambi in infermeria e sono svegli, un po' confusi ma si riprenderanno presto, alcuni Auror veglieranno su di loro per tutta la notte e tutti gli altri sono qui apposta per vegliare su tutti noi!"

Per la seconda volta nel giro di quell'anno scolastico Lily vide i quattro grandi tavoli sparire dalla Sala Grande e comparire lunghe file di sacchi a pelo, ogni studente ne scelse uno continuando a parlottare con i vicini. L'umore di tutti si era risollevato un minimo e Lily sentì ora che era infinitamente stanca, stringeva ancora la mano di James che preoccupato osservava i Serpeverde. Tra di loro c'era chi era terrorizzato come gli altri e chi era mediamente tranquillo. Lily si diresse verso Silente tirandosi dietro James, il preside stava già venendo loro incontro:

"So cosa ti stai chiedendo Lily" Silente la chiamò per nome.

"Perchè?" uscì dalla bocca della ragazza.

"Perchè è facile colpire chi è più debole di noi" rispose l'uomo sospirando.

"Ma è da vili, da vermi privi di... di..." Lily era colma di rabbia, James la strinse a sè.

"Professore che fattura era? Sembrava che il corpo fosse esploso..."

"James come credo tu abbia capito era magia nera, i maghi oscuri mettono cose singolari nei loro incantesimi, alcuni addirittura li creano loro stessi forgiandoli dalla propria anima. Quell'incantesimo è uno dei più terribili di cui io abbia sentito, ho visto solo due altri casi per ora e spero di non vederne altri."

"E... e... si sono salvati?" chiese Lily.

"I medimaghi faranno il possibile per curarla" rispose Silente eludendo la domanda.

James e Lily capirono che no, non si erano salvati.

"James fai bere questa a Lily prima di dormire, e questa è per te. Servirà per non permettere agli incubi di torturarvi questa notte" disse Silente : "Voglio ringraziare te e i tuoi amici per aver rivelato l'esistenza di quel passaggio segreto, vi sarà costato molto immagino visto che da oggi sarà meno segreto..." lo guardò sorridente.

"Non c'è nulla da ringraziare, in alcuni casi arrivare anche solo pochi secondi prima potrebbe fare la differenza e questa era sicuramente la priorità."

"Sì, mi fa piacere che la pensiate così" concluse infine congedandosi.

Lily era ammutolita stretta nell'abbraccio di James e tornò con lui verso i Malandrini e le ragazze che se ne stavano tutti stesi su un fianco nei sacchi a pelo. Marlene era stretta a Remus ancora scioccata, Alice parlava a bassissima voce contro il petto di Frank, mentre Mary, Sirius, Emmeline e Peter chiacchieravano a bassa voce tra di loro.

"Buonanotte ragazzi" disse James e si diresse verso gli ultimi due sacchi a pelo rimasti accanto a Kingsley e Simon McKinnon. Lily era silenziosa e pallida e per di più tremava per il freddo. James la fece sedere e appellò un té caldo, la rossa lo guardò grata bevendone a piccoli sorsi e prendendo la pozione poco dopo, lo stesso fece lui prima di infilarsi al caldo del sacco a pelo.

"James" la voce di Lily era impercettibile.

"Sì?"

"Pensi che i babbani siano al sicuro?"

"Lo sono sicuramente, il Ministero li protegge di questo puoi stare certa" James sapeva che la ragazza si preoccupava per i genitori e per la sorella.

"E allora perchè?" la rossa lo fissò coi suoi occhi verdi come l'erba appena tagliata.

"Non lo so Lily, ma ora incrementeranno la sicurezza ovunque e di tutti stai tranquilla! Ci sono gli Auror, loro sono preparati a tutto" con questo rivolse un pensiero ai suoi genitori. Aveva vissuto anni con l'ansia per il lavoro che facevano Charlus e Dorea e poteva capire perfettamente cosa provasse Lily.

"James?"

"Mmh?"

"Puoi... puoi abbracciarmi per favore?" la rossa lo guardò coi suoi occhi verde giada sperduti come quelli di una bambina. I due ragazzi erano già vicinissimi e a James bastò allungare un braccio per cingerla completamente e stringerla a sè. Come se fosse stato di vitale importanza, appena la ragazza entro in contatto con il petto del ragazzo si tranquillizzò, era dove voleva essere. James notò che nonostante la sua giacca la ragazza tremava ancora.

"Hai ancora freddo?"

"Un pochino" ammise "non mi prendere in giro io sono abituata ai pigiamoni non ai vestiti da sera!"

James sorrise appena e cercò la sua bacchetta, la puntò contro uno sgabello trasfigurandolo in una grande e morbida coperta, poi la appellò e con essa coprì se stesso e Lily che era ancora appoggiata contro di lui con gli occhi socchiusi beandosi del calore.

"Grazie" disse la rossa guardando con quanta cura quel ragazzo la coprisse e tornasse a stringerla: era bello stare così abbracciata a lui, a lasciarsi lentamente cullare dal respiro e dai battiti del suo cuore, permettendo ai suoi sensi di inebriarsi del suo profumo di pulito. James rifletteva e guardava quella ragazza, che gli aveva rubato il cuore, dormire così contro di lui come una bambina. Le posò un lieve bacio sui capelli e poi anche lui fu sopraffatto dal sonno.

 

Quel sabato mattina fu diverso per tutti gli studenti di Hogwarts: si svegliarono tutti assieme in sala Grande, molti erano inizialmente spaesati e dovettero sbattere le palpebre un paio di volte prima di rammentare cosa era successo la sera prima. Silente e tutti i professori erano già in piedi, gli auror del Ministero erano ancora lì a vegliare sulla scuola nonostante i loro visi sembrassero molto più rilassati.

Lily si svegliò avvolta in un caldo abbraccio e con il viso contro il petto di un ragazzo dai capelli neri, non si mosse, voleva rimanere ancora qualche minuto lì tra le braccia di quel ragazzo che, doveva ammetterlo ormai, era speciale per lei. Ma James si svegliò quasi subito dopo di lei e la prima cosa che fece fu assicurarsi che la sua Lily stesse bene e al caldo.

"Ehi sei sveglia!"

"Sì da pochissimo" rispose la ragazza in un sussurro come se volesse sottolineare la sacralità di quel momento solo loro.

"Hai dormito bene?" le chiese James.

"Non russi" rispose la rossa.

"Ehm...non saprei"

"Non era una domanda, era un'affermazione" ridacchiò Lily.

Anche il ragazzo rise di gusto: "Ho una fame!"

"A chi lo dici" scostò la coperta ed entrambi si alzarono. Alcune ragazze del primo anno li osservavano indicandoli: Lily era ancora avvolta nel vestito da sera e con la giacca di James addosso, il ragazzo aveva i capelli più disordinati del solito e gli occhi gonfi per il sonno.

Silente prese la parola: "Buongiorno a tutti e bensvegliati, gli auror del Ministero hanno appena finito di setacciare l'intero castello e mi comunicano che è ora sicuro al cento per cento. La signorina Rolf e il signor Jordan usciranno domani dall'infermeria, mentre la signorina Right rimarrà ancora qualche giorno al San Mungo sotto osservazione, ma mi dicono già che stia meglio. Che ne dite di una bella colazione?"

Silente battè le mani e i sacchi a pelo scomparvero, al loro posto erano ricomparsi i quattro lunghi tavoli già apparecchiati. Tutti gli studenti presero posto tra thè, succo di zucca, uova e bacon e ogni genere di leccornia possibile: l'ordine del giorno era ovviamente chi potesse aver attaccato tre studenti del primo anno. Sirius non aveva dubbi c'erano di mezzo i Serpeverde e molti erano del suo stesso avviso, non solo perchè nessuno degli studenti di quella casa era stato colpito, ma anche perchè tutti conoscevano le idee che circolavano nel cervello di molti degli appartenenti a quella casa.

Dopo colazione risalirono tutti in sala comune cercando di portarsi avanti con lo studio, mancava meno di un mese di scuola e gli esami di fine anno erano vicini; soprattutto gli studenti del quinto e sesto anno erano stressati e tesi come corde di violino. Lily non riusciva a concentrarsi, troppi pensieri per la testa. Perchè qualcuno avrebbe dovuto attaccare tre studenti e poi sparire? Sembrava più di un semplice scherzo dei Serpeverde, qualcosa non quadrava... In più la preoccupazione per i suoi genitori e per sua sorella Petunia aumentava, presto lei sarebbe stata a casa esponendo non solo se stessa, ma anche loro ai pericoli. Erano lontani i tempi in cui si parlava di Voldemort come un pazzo che programmava un mondo utopico di purosangue, ora il signore Oscuro era una minaccia reale.

"Lily, Piton sta qui fuori!" la sua amica Mary era appena rientrata da una passeggiata con Sirius.

"Già mi chiedo con che faccia si presenti ancora qui fuori" disse il ragazzo con gli occhi grigi.

"E che vuole?" chiese la rossa all'amica.

"Mi ha detto di dirti che deve parlarti"

Lily alzò gli occhi al cielo sbuffando.

"Lascialo perdere e presto o tardi si stancherà di stare là fuori" suggerì Alice.

"Infatti" concluse Lily tornando a concentrarsi sul suo tema di Erbologia. James tirò un sospiro di sollievo, ogni volta che nominavano quel Mocciosus Lily stava male. Perchè doveva continuare a torturarla così?

"...ami stare" una Marlene furiosa entrò in sala comune dirigendosi verso le scale per i dormitori.

"Lene" Remus con tutta l'aria di "Marlene cerca di ragionare" tentava di parlare con la propria ragazza.

Lei lo ignorò come se fosse aria: "Ah Lily c'è Piton qua fuori, chiede di te" e con queste ultime parole salì su per le scale.

"Mi sono perso qualcosa?" chiese James stupito "sbaglio o Marlene ce l'aveva con..."

"Me" disse Remus annuendo e sedendosi accanto a Sirius.

"Per?" chiese Alice.

"Lasciamo stare non voglio proprio parlarne" tirò fuori penna e calamaio e iniziò a scribacchiare qualcosa per il tema di storia della magia.

Man mano che gli studenti di Grifondoro rientravano in sala Comune riferivano a Lily che Piton era lì fuori e chiedeva di lei, la rossa cominciò ad irritarsi e Mary giurò che di lì a poco Lily sarebbe scoppiata.

"Mary per favore vagli a dire che non ho nessuna intenzione di parlare con lui di cose già fritte e rifritte, lui è un mago oscuro non voglio averci nulla a che fare!"

"Va bene" disse Mary uscendo poco dopo in corridoio.

"La deve piantare di stressarmi così" disse la rossa continuando a scrivere.

James la capiva: Lily voleva bene a quel ragazzo, era stato suo amico da tanto, ma l'aveva delusa e ferita. Si ricordava ancora quella prima lettera di lei che aveva ricevuto l'estate prima:

 

flashback - 20 luglio 1976

 

Il gufo di James Potter entra dalla finestra della sua camera posando una lettera sul suo letto e rintanandosi nella gabbia che il suo padrone ha lasciato aperta.

James Potter e Sirius Black accolgono Remus Lupin sulla soglia della porta di casa:

"Felpato devi raccontarmi tutto, mi stava venendo un colpo!" si abbracciarono.

"Entra Lunastorta devo raccontarti nel dettaglio il più bel giorno della mia vita" disse Sirius ridendo.

"Pensavo fosse quando sei diventato un Grifondoro e non un Serpeverde"

"No no c'è di meglio" rispose il ragazzo con gli occhi grigi.

Remus Lupin posò la valigia nell'ingresso ed entrò in casa Potter, quella casa ormai così familiare per lui e per i Maladrini.

"Peter?" chiese Lunastorta.

"Arriva i primi di agosto appena torna dalla Francia" rispose James.

"Ah già. Allora?" chiese Remus curioso.

Sirius prese a raccontargli della sua fuga da casa di qualche giorno prima, una fuga senza ritorno, raccontò dell'ennessima lite, dell'ennesima porta sbattuta, della sua decisione e del suo arrivo a casa Potter con tutte le sue cose nel baule della scuola.

James ridacchiava spaparanzato sulla poltrona ad ogni battuta o descrizione di Walburga.

"Vieni ti faccio vedere camera mia" disse Sirius orgoglioso.

I tre ragazzi salirono di sopra aiutando Remus a salire il suo valigione e sistemandolo nella camera accanto a quella di James. Poi si dedicarono alla nuova camera di Sirius, la stessa dove lui aveva dormito tante volte quando era ospite dai Potter, subito di fronte alla camera di James.

"Romanticone, ti sei affezionato a questa eh?"

"Bhè è la camera che ho sempre voluto fosse mia e finalmente lo è" disse Sirius.

In quel momento James si accorse della lettera sul suo letto, lasciò i suoi amici a chiacchierare ed entrò in camera sua. Quando vide la scrittura sulla busta il cuore cominciò a battergli all'impazzata, non poteva essere di lei... sicuramente non lo era... ma il cuore ci sperava lo stesso.

 

Ciao James,

come stai? Sai volevo ringraziarti per aver preso le mie difese, lo so sono passate parecchie settimane da quel giorno, ma ci tenevo comunque a scrivertelo. L'ho davvero apprezzato.

Sai Severus mi ha molto ferita con quelle parole, insomma era il mio migliore amico e questo non è certo quello che tu ti aspetti da una persona alla quale tieni, mi ha davvero delusa molto.

Come procede la tua estate?

A presto

Lily

 

"Lily Evans mi ha scritto una lettera... Lily Evans mi ha scritto una lettera! Forse non mi reputa un totale idiota" pensò James sentendosi felice come un bambino.

"Ok James non fare cavolate e rispondi come si deve senza fare lo sbruffone" si disse prendendo penna e calamaio:

 

Ciao Lily,

mi ha fatto piacere ricevere la tua lettera, io sto bene e tu?

Figurati ho preso le tue difese perchè quel comportamento non mi è piaciuto, quindi non c'è niente da ringraziare. Piton capirà di aver sbagliato, non so dirti quando ma capirà. Se ti serve qualsiasi cosa o ti va di parlarne conta pure su di me.

La mia estate va benone, Remus e Sirius sono qui a casa mia quindi facciamo un bel po' di cose assieme, tranquilla niente guai grossi.

Tu invece?

A presto

James

 

"James?ma dove sei finito?" Sirius chiamava l'amico.

"Sono qui rispondevo a una lettera!"

"Con tanta urgenza? Manco ti avesse scritto la Evans" gli rispose suo fratello.

 

- fine flashback

 

Era iniziata così la corrispondenza tra lui e Lily, James odiava vederla soffrire e nonostante lei cercasse di essere forte sapeva che Lily aveva sofferto e voleva solo liberarsi di un amico così poco leale.

"Niente Lily, minaccia di dormire qui fuori se non gli parli" Mary era appena rientrata.

La rossa alzò gli occhi al cielo sbuffando e uscì dalla sala comune arrabbiatissima.

"Che vuoi ancora?"

"Così stai assieme a quel Potter?"

"Io ehm...bè" Lily non sapeva cosa rispondere, lei e James non stavano proprio insieme... era complicato da spiegare, ma di certo non avrebbe dato spiegazioni a lui:

"Cosa centra questo con quello che devi dirmi?" si decise di dire alla fine.

"Ok, ti voglio chiedere scusa Lily, sì di nuovo! Io non penso quelle cose di te. Mettiamoci una pietra sopra"

"Sì me l'hai già detto Piton, ma non è così. Io sono una nata babbana, lo sono e lo sarò sempre, tu e i tuoi amici disprezzate da sempre quelli come me e se loro non dicevano nulla su di me è perchè glielo hai impedito".

"Sì l'ho fatto perchè eravamo amici"

"Questo non cambia il mio stato di sangue"

"No infatti"

"Ma non è questo l'unico punto Severus" lo chiamò per nome "tu diventerai un mago nero, ti affascina quel mondo e vuoi farne parte."

"Ma potrei proteggerti lo stesso!"

"Non ne ho bisogno, io vorrei che tu capissi di stare dalla parte sbagliata"

Il ragazzo dai capelli unti abbassò gli occhi e andò via: "Stammi bene".

"Già anche tu" e così dicendo la rossa rientro in sala comune sfinita. Perchè era così sfiancante litigare con Piton? Perchè lei ancora sperava di salvarlo da quella brutta strada che stava intraprendendo, ma senza successo.

"Tesoro come va?" chiese Emmeline.

"Non voglio più parlarne, mai più" disse Lily ricominciando a scrivere al suo compito.

Un gufo picchettò alla finestra, Emmeline corse ad aprire e l'animale andò dritto da Mary lasciandole una busta e volando via subito dopo. La ragazza l'aprì e dopo solo poche righe impallidì...

 

Ciao a tutti! Come promesso capitolo quasi tutto James/Lily *-* che ne pensate? Vi è piaciuto? Spero di sì. È la prima volta che scrivo di un attacco spero di aver reso bene. Va bene dai mi metto qui e attendo le vostre recensioni o eventuali fatture!

Un abbraccio e alla prossima

 

 

 

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Capitolo 24
*** Purosangue ***


 

"Mary che succede?" Emmeline la guardava preoccupata.

Lei passò il foglio di pergamena alla sua amica senza proferir parola:

 

Cara Mary Sue,

ti scrivo per dirti che mercoledì prossimo io e tua nonna verremo ad Hogwarts per discutere con te e il preside del tuo futuro. Come Purosangue è arrivato il tempo di prenderti le tue responsabilità e i tuoi obblighi verso il mondo magico.

Un saluto

Zia Lucille

 

I ragazzi si passarono il foglio di pergamena e le loro espressioni interrogative variarono tra la sorpresa, la rabbia e il disgusto.

"Non possono obbligarti a fare nulla" disse subito Sirius che aveva una certa familiarità con questo argomento.

"Lo so, ma... tu non le conosci"

"Già" disse Alice che ben conosceva la prozia e la nonna di Mary.

Mary si prese la testa tra le mani: "Ma perchè mi hanno presa con loro dopo che i miei sono morti? Erano stati diseredati no? Perchè questo non vale anche per me?"

Tutti conoscevano la storia dei genitori di Mary: i Flint e i MacDonald erano entrambe famiglie purosangue, ma Jodie e Fergus si erano opposti agli ideali delle loro famiglie di origine stringendo amicizie con babbani, nati babbani e mezzosangue e rifiutando di sostenere la supremazia del sangue puro. Furono diseredati, ma vissero una vita felice, finchè per cause sconosciute scomparvero. La loro figlioletta Mary Sue di appena nove anni venne adottata dalla nonna materna e dalla sorella di quest'ultima, in un gesto che Mary chiamava 'il sommo atto di pietà'.

Lily disse piano "Mary vedrai che Silente le farà ragionare, non possono costringerti a cambiare vita!"

Molti di loro scossero la testa, Lily non capiva: "Non è così facile Lily" disse James "alcune famiglie purosangue come i Lestrange o anche i Black non si fanno ragionare, sono solo accecati dalle loro visioni."

"Non sono come i Potter o i Prewett o i Paciock. Pensa che per i Black famiglie come i Potter sono dei babbanofili traditori del loro sangue" disse Sirius.

"Capisco" disse Lily affranta " e le conseguenze quali sono?"

"Bhè possono diseredarti come è successo coi genitori di Mary o con me, ma poi ci sono sempre altre ripercussioni: alcuni arrivano ad uccidersi o a minacciarsi o ad ostacolarsi la vita come meglio possono. I miei penso mi ucciderebbero volentieri" disse Sirius "o desidererebbero io non fossi mai nato, infango il nome della famiglia... capisci ora cosa voglio dire?"

No Lily non capiva. Come potevano alcuni maghi prestare il loro cervello a simili schiocchezze? Non se lo spiegava proprio.

"Ad ogni modo mercoledì dovrò andare a sentire che cavolo vogliono da me" Mary sbuffò. Se l'avessero diseredata la ragazza non avrebbe più avuto niente se non una piccola somma che poteva forse bastarle per comprare i libri per il prossimo anno ad Hogwarts, ma per il resto nulla. I suoi non erano stati ricchi, avevano sempre vissuto in affitto in un piccolo appartamento della Londra babbana vivendo semplicemente e senza lussi. Mary conosceva sua nonna, le sue fisse per il sangue puro rasentavano la follia e avrebbe fatto di tutto per costringere la ragazza a frequentare quegli stupidi zucconi puristi. L'avrebbe diseredata senza lasciarle nemmeno uno zellino impedendole di tornare ad Hogwarts per l'ultimo anno così che senza i M.A.G.O. non avrebbe mai potuto trovare un lavoro nel mondo magico. E se anche ci fosse riuscita sua nonna conosceva tutta la gente giusta, le avrebbe tranciato le ali in qualsiasi campo.

 

I pensieri nella mente di Lily si moltiplicavano creando lunghe matasse disordinate e sempre più intricate, fissava le tende del suo letto a baldacchino senza riuscire a prendere sonno. Com'era possibile che Piton fosse cambiato? O era sempre stato così solo che lei non se n'era accorta? E poi c'era qualcosa che non tornava con la storia dei primini attaccati, tutto era privo di senso... Perchè attaccare alle spalle ragazzini che non si sarebbero mai potuti difendere? C'erano rivalità molto più accese all'interno della scuola, perchè prendersela con dei primini? La rossa percepiva che la soluzione era lì da qualche parte, eppure le sfuggiva di continuo quel particolare per far quadrare il tutto. Un pensiero lucente andò a James, una piccola fiammella che la fece sorridere, lui era di una dolcezza incredibile e per la prima volta si rese davvero conto quanto quel ragazzo tenesse a lei. Era cambiato lui o forse era lei ad aver avuto pregiudizi? In fondo all'inizio James e Lily avevano legato subito...

 

flashback - settembre 1971

 

Lily Evans era seduta nel treno appena partito dal binario 9 e 3/4: non vedeva l'ora di vedere Hogwarts, Severus le aveva parlato molto della scuola e anche adesso le parlava continuamente delle cose che avrebbero dovuto fare assolutamente.

Un ragazzino dai capelli neri e occhi grigi aprì la porta dello scompartimento: "Qui ci sono due posti" disse rivolto a qualcuno alle sue spalle.

"Possiamo? Il treno è pieno" un ragazzino con gli occhiali e capelli tremendamente disordinati si affacciò, Lily non potè non notare che aveva uno splendido sorriso.

"Certo sedetevi" rispose la rossa e i due ragazzi presero posto.

"Sirius Black" si presentò il ragazzo con gli occhi grigi.

"James Potter" disse il ragazzo con gli occhiali "Vuoi una cioccorana?"

"Una ehm... cosa?" chiese Lily stupita.

"Oh sei di origini babbane?" le chiese lui gentile.

Lily annuì imbarazzata.

"Tranquilla, vedrai che imparerai in fretta, tanto partono tutti da zero" il ragazzo scartò la cioccorana.

"Tieni attenta a non farla sfuggire" le disse passandosi una mano tra i capelli neri disordinati.

"Po- posso mangiarla?" chiese Lily dubbiosa.

"Certo è solo un incantesimo" James ridacchiò e le spiegò della collezione di figurine che impegnava quasi tutto il mondo magico.

 

-fine flashback

 

Sì James Potter le era stato simpatico da subito, la loro pseudorivalità doveva essere nata dopo, forse era lei ad aver esagerato dopotutto? O forse no? Un rumore proveniente dall'esterno la distolse dai pensieri, impugnò subito la bacchetta e spiò fuori dalla finestra notando un'ombra che sparì poco dopo silenziosamente.

Lily si precipitò fuori dal dormitorio scendendo in sala comune decisa ad andare ad avvisare Minnie e si scontrò con...

"Remus!"

"Ehi Lily" il ragazzo la guardò coi suoi malinconici occhi celesti "dove vai?"

"Devo avvisare Minnie! C'era qualcuno fuori sul balcone dei dormitori, cioè ho solo visto l'ombra a dire il vero"

"Tranquilla ero io" le rispose tranquillo Remus.

"Oh" Lily tirò un sospiro di sollievo "meno male! Sai con quel che è successo non si sa mai"

Il Grifondoro annuì.

"E che ci facevi la fuori?"

"Pensavo..."

"A Lene?"

"Anche"

Lily era indecisa se chiedergli o meno cosa fosse successo, lui sperava che non chiedesse altro, sarebbe stato troppo imbarazzante.

"Problemi? Posso dare una mano?"

"Perchè no? dopotutto è sua amica" si disse Remus "E poi lei è la mia migliore amica, magari può servire".

"Non so Lily, la cosa è che... ho paura" decise di dire infine.

"Per il fatto della licantropia?"

"No, cioè... sì anche"

Lily andò verso i divanetti della sala comune e attese che il suo amico la raggiungesse.

"Non voglio rovinarle la vita, Marlene è una brava ragazza, bella, intelligente..."

"Anche tu lo sei Rem" disse Lily decisa.

"Io? Io sono solo un licantropo e lei non lo vede"

"Tu hai dei bei capelli biondi, degli splendidi occhi celesti limpidi e sinceri, sei alto...è questo è solo l'aspetto estetico. Sei intelligente come pochi, lavori sodo, sei leale, gentile e coraggioso. Io Marlene non la reputo tanto pazza." rispose la rossa gentilmente.

"Grazie Lily, ma guardami. Come può una ragazza come Marlene ehm...come dire? Volere uno come me? Non puoi cancellare le cicatrici che porto sul viso e sul corpo" si toccò una delle cicatrici sulla fronte "Diventeranno sempre più marcate man mano che passerà il tempo e queste sono solo il segno esteriore di quello che divento. Dentro c'è una parte di me mostruosa, pericolosa, dannata."

"E tu pensi che lei non sappia cosa stia facendo?"

"Non ho detto questo..." rispose il licantropo affranto.

"E qual è il problema allora? Pensavo che questo punto l'avessimo chiarito mesi e mesi fa" disse pazientemente la rossa. Remus sembrava stanco e provato, non doveva essere la prima volta che lui e Marlene dovevano aver discusso di quell'argomento.

"Lily ecco... sai quando due ragazzi stanno insieme da un po' no e si amano, vogliono condividere delle cose... diciamo intime" Remus si interruppe evidentemente imbarazzato.

"Oh..." Lily arrossì imbarazzata almeno quanto lui.

"Perdonami se ne parlo con te, ma credo che Sirius, James e Peter non possano proprio aiutarmi in questo caso"

"Sì capisco" rispose lei "dunque il problema grosso sarebbe che vuoi fare l'amore con lei?"

"Ovviamente non è questo, cioè lo vogliamo entrambi, ci sono momenti che insomma resti talmente coinvolto che fermarsi è impossibile o quasi..."

"Ma voi vi fermate giusto?"

"Sono terrorizzato che io possa rovinarle la vita, non voglio che rimpianga di averlo fatto con me capisci? Non voglio che un giorno si svegli e realizzi che sta con un mostro e rimpianga di essersi innamorata di me e di essere stata con me!" disse tutto d'un fiato, l'agitazione nella voce.

"Fammi indovinare lo hai detto anche a Lene?"

"Sì ed è furiosa perchè ho usato la parola mostro" Remus si passava la bacchetta da una mano all'altra.

"Bè mi sarei arrabbiata anche io, sai mia mamma dice sempre: 'Un vecchio capo indiano diceva che dentro si sè, per tutta la vita avevano lottato due lupi, uno buono e uno cattivo. Alla domanda su chi avesse avuto la meglio rispose: quello che ho nutrito'. E io penso che abbia ragione, sta a noi decidere cosa siamo, sta a te decidere cosa vuoi essere, c'è gente terribile al mondo... quelli sono i mostri non tu. E se non ne sei convinto chiedi a chiunque sappia di te, se fossi un mostro non staresti qui a preoccuparti per Marlene o per i primini attaccati ieri notte."

Remus riflettè in silenzio. Ancora una volta Lily Evans lo aveva sorpreso, non c'era da meravigliarsi che James avesse perso la testa per lei.

"Forse dovrei parlarle" suggerì dopo qualche minuto di silenzio.

"Sì e forse dovresti permetterle di riempire e amare ogni tua singola ferita o cicatrice senza aver paura"

"E se dovesse scappare?" rispose Remus tornando a riflettere su ciò che aveva detto Lily.

"E se invece restasse? Ascolta ti dico una cosa che tu non dovresti sapere, non da me comunque: Marlene è innamorata di te dal primo anno, sa della licantropia dal secondo e sa tutto sull'argomento, pensi che non ci abbia pensato abbastanza?"

"Dal primo anno?" Remus era visibilmente sorpreso.

"Già"

"Sono un idiota eh?"

"No, solo un pochino" ridacchiò Lily.

"Grazie Lily, domani provo a parlare con lei" riflettè qualche secondo poi disse: "Dovrò anche trovare un modo per farmi perdonare."

"Uhm conoscendo Lene sì sarà meglio" disse la ragazza prima che entrambi ritornassero nei loro dormitori.

"Oh Lily eccoti" sussurrò Marlene.

"Non sapevo fossi sveglia" rispose la rossa stendendosi.

Marlene tirò su col naso: "Lily non so come fare" anche se il suono della sua voce era impercettibile Lily capì che aveva pianto.

Marlene che era sempre sorridente e non si arrendeva mai era ora in difficoltà, Lily si coricò sul fianco guardando nel buio dove sapeva che c'era la sua amica:

"Che è successo?"

"Mi dice sempre che sono troppo bella, troppo brava, troppo tutto e che lui non è all'altezza. Sono mesi che va avanti questa storia" tirò di nuovo col naso "Non capisce che lui è speciale per me?"

"Non credo sia questo il punto, Lene il fatto è che Remus è sempre stato abituato ad essere visto come un mostro"

"Non è vero, James, Sirius, Peter e tutti noi non lo consideriamo un mostro e ci sono anche diversi Tassorosso e Corvonero che lo stimano"

"Forse dovresti metterti nei suoi panni, sai lui ti ama molto e vorrebbe il massimo per te e credo che secondo i suoi canoni lui non lo sia" rispose la rossa.

Alice emise un versetto simile a un farfugliare ed entrambe le ragazze tacquero per qualche secondo.

"Pensi stia dormendo?"

"Sì Lene credo di sì"

"Avrà sognato" disse Marlene ridacchiando. "Per quanto riguarda Remus dovrei parlargli e chiarire questa cosa una volta per tutte, mi da fastidio che si sminuisce così quando invece è intelligente e gentile e bhè...è anche un bel ragazzo"

Lily potè scommettere che Marlene era arrossita e che ora i suoi occhi erano lucenti come zaffiri, lo erano ogni volta quando era con Remus o si parlava di lui.

"Lene posso chiederti una cosa?"

"Sì dimmi" ormai nessuna delle due aveva sonno e perciò avevano dato il via alle confidenze.

"Che cosa pensi di James? Nel senso, perchè secondo te non ci prova più?"

"Se ti sentissero Alice o Mary le prenderesti di santa ragione, vuoi dirmi che ora vorresti che James ci provasse dopo che per anni lo hai rifiutato?"

"Bhè non è questo...e non l'ho rifiutato, pensavo non facesse sul serio con me"

"Lily se uno non fa sul serio non sta appresso a te per tanti anni, è tanto se lo fa per un mese. Però vi ho visti affiatati l'altra notte, insomma avete dormito assieme!"

"Abbiamo dormito insieme" pensò Lily. Era vero, avevano dormito insieme e lei avrebbe dato qualsiasi cosa per quell'abbraccio caldo che l'aveva tenuta stretta tutta la notte. Ma James non aveva tentato di baciarla come al quinto anno nè aveva allungato le mani, l'aveva solo tenuta al caldo e al sicuro.

"Per Merlino Lily Evans stai rimpiangendo che Potter non ti abbia baciato a tradimento?" si chiese e stranamente si trovò a rispondersi "Sì, cioè no...però poteva fare qualcosa no?"

"Lily ti ha lasciato tempo" disse Marlene interrompendo il silenzio con un bisbiglio.

E se invece si fosse stancato? Se dopo tanti anni si fosse arreso? Ne avrebbe avuto tutti i motivi, lo aveva umiliato e rifiutato tante volte, eppure non le stava tanto antipatico. Solo aveva paura non facesse sul serio:

"Lene credo di averlo dato troppo per scontato e di aver tirato troppo la corda"

"Non credo, il vostro rapporto è anche cambiato. James sta ringraziando i fondatori, Morgana, Merlino e compagnia bella perchè non lo tratti più male, pensi che manderebbe tutto in fumo? E poi se vuoi qualcosa da lui vai e prenditela. Perchè pensi ci sia stata l'emancipazione femminile? Per startene qui come quella principessa babbana col pisello sotto i materassi?"

"No certo...solo che... Oh Godric se mi sentisse Alice mi affatturerebbe di sicuro"

"Lily l'unica cosa che posso dirti è di parlarne con James, credimi non c'è altro modo. Lui aspetta solo un tuo cenno ne sono convinta"

"Ahh questi maschi, pensi che quelli babbani siano altrettanto complicati?" chiese Lily.

"Sai temo di sì amica mia"

 

I giorni trascorrevano lentamente un po' per tutti: Lily non aveva il coraggio di parlare con James, Remus e Marlene ancora si evitavano perchè nessuno si decideva a fare il primo passo, Mary era tesa per la visita della nonna e della zia, Sirius pensava e pensava a come poteva star vicino alla sua ragazza, mentre tutti gli altri cercavano di consolare ora l'uno ora l'altro e di studiare le ultime cose prima degli esami.

"In bocca al lupo tesoro, andrà bene" disse Alice tagliandosi i capelli a colpi di bacchetta.

"Sì dai c'è Silente" la incoraggiò Emmeline.

Mary sorrise, ma non era tanto ottimista come le sue amiche, conosceva sua nonna e sapeva che avrebbe cercato di darle filo da torcere. Lo aveva fatto con sua figlia, perchè non doveva farlo con la nipote?

Pochi minuti dopo Sirius Black stampò un bacio sulle labbra della sua ragazza e la vide sparire all'interno dell'ufficio di Albus Silente.

"Oh signorina MacDonald si accomodì pure, è puntualissima" il preside la salutò sorridente.

Mary era tesa, ogni fibra del suo corpo lo era. "Via il dente via il dolore ha detto Lily no?" si disse per farsi coraggio. Dal corridoio proveniva rumore di passi, scarpe col tacco, la camminata di Ursula e Lucille Flint, Mary avrebbe potuto riconoscere quella camminata tra mille.

"Preside felice di rivederla" salutò sua nonna porgendo la mano a Silente, lo stesso fece la zia. Mary rabbrividì: "Come si poteva essere così falsi? Quando avevano scoperto che nella scuola di loro nipote c'era Remus avevano protestato animatamente promuovendo una causa pro espulsione 'dell'ibrido' e ora se ne stavano qui tutte intoilettate a fare conversazione con Silente?" le ribolliva il sangue in corpo.

"Mary Sue cara sei qui, bene così dopo potrò sbrigare tutti gli impegni del caso" disse Ursula.

"Bene signora Flint di cosa vorrebbe parlarci?"

"Come lei sa siamo una famiglia di Purosangue da generazioni e teniamo molto alle nostre tradizioni e ovviamente anche Mary Sue dovrà rispettarle, sebbene sua madre e suo padre non l'abbiano fatto" la donna fece una smorfia.

"Cosa significa rispettare le tradizioni?"

"Ti renderai conto che hai degli obblighi nei confronti della comunità magica che si aspetta determinate cose da te, non puoi continuare a frequentare ibridi, nati babbani e babbanofili"

"Signora Flint la prego di comprendere che ormai queste distinzioni sono fuori luogo e antiche quanto questo castello" intervenne il preside.

"Con tutto il rispetto Silente credo di sapere cosa sia più appropriato per mia nipote, l'ho cresciuta dopotutto" disse la donna a labbra strette.

"Sì quel sommo atto di pietà" disse Mary secca.

"Prego? Sento puzza di ingratitudine" intervenne l'altra donna che fino a quel momento era stata zitta.

Mary guardava quelle donne, entrambe bionde con alcuni fili d'argento nei capelli, visi magri e severi, labbra serrate e occhi di ghiaccio. Dovevano essere state belle un tempo, belle e spietate.

"Comunque le cose da oggi cambieranno signorina. Niente Quidditch, bolidi e pluffe, nient.."

"Come niente Quidditch?" Mary guardava le due donne totalmente sconvolta, la cosa stava diventando peggio di quello che la ragazza si aspettasse.

"Sei una signora e devi comportarti come tale, ho accettato questo comportamento perchè dopotutto eri piccola, ma ora sei una donna non puoi passare tutto quel tempo a cavallo di una scopa. Inoltre le tue amicizie sono del tutto sbagliate: nati babbani, mezzosangue e ibridi, se solo tu fossi entrata tra i Serpeverde..." la donna sospirò "ma non temere ti presenterò io alcuni dei figli dei miei amici e poi..."

"E poi che altro sentiamo" disse Mary con aria di sfida, zia Lucille la fulminò con lo sguardo, mentre sua nonna rispose:

"La settimana prossima verranno qui anche i signori Mulciber e loro figlio Marcus, lo conosci no?"

"Chi quel troglodita? Cos'è Serpeverde sesto anno no? No non lo conosco nè ci tengo grazie"

"Ragazzina invece penso che dovresti frenare un po' la lingua, visto che tu e Marcus siete promessi" disse sua zia.

"Promessi che?"

"Sì la settimana prossima firmerete la promessa ufficiale di matrimonio e dopo il settimo anno vi sposerete" disse Ursula "quindi dovrai avere un comportamento impeccabile".

"Ahahah e tu pensi che io sposi uno che nemmeno conosco e che in più mi fa ribrezzo per le cose che fa? Forse vi sfugge che la famiglia Mulciber appoggia le idee di quel pazzo di Voldemort" ruggì Mary furiosa.

"Lo sapevo che ti saresti ribellata, ad ogni modo finchè abiterai sotto il mio tetto e sei sotto la mia tutela farai come ti dico" disse gelida sua nonna.

"Sono maggiorenne da qualche giorno non sono sotto la tutela di nessuno"

"Uguale a tua madre" disse con disprezzo zia Lucille.

Ursula Flint fu per un attimo spaesata come se avesse sbagliato i suoi calcoli e non ricordasse più quanti anni avesse sua nipote, poi aggiunse: "Abiti comunque sotto il mio tetto e quindi seguirai le regole della mia casa, e poi devi ancora fare un anno di scuola, sempre che tu voglia prendere i M.A.G.O. s'intende..." gli occhi della donna si erano ridotti a due fessure. Come poteva quella donna essere la madre di sua mamma? Jodie che era così dolce, leale e amorevole...e aveva una madre che era una vipera. Mary aveva ricordi splendidi dei suoi genitori anche se quando erano morti lei era ancora una bambina.

Ma Mary se lo era aspettato, certo non il matrimonio combinato o la rinuncia al Quidditch, ma ci aveva quasi preso in pieno.

"Pensi di ottenere le cose così? Vuoi sbattermi fuori di casa? Fallo no? Come hai sbattuto fuori mia madre per le amicizie, per il suo lavoro..."

"Mary Sue non ti permetto..."

"No mi avete stancato con questi ricatti, ho un ragazzo e degli amici che mi vogliono bene e non mando tutto all'aria per te. Scordatelo proprio, ora se avete finito con le idiozie io me ne vado, sapete ho da studiare".

"Mary Sue ora sei arrabbiata lo capisco, ma in questi giorni rifletterai e capirai" disse la donna cercando di ammorbidire il tono della voce e riprendere il controllo della ragazza.

"Sì speraci" disse la ragazza canzonandola.

"Credo che sia il caso di lasciare la signorina MacDonald riflettere" intervenne il preside che aveva ascoltato la conversazione in silenzio.

"Sì sarà meglio, a lunedì prossimo allora" disse la donna e dopo aver salutato Silente uscì con la sorella al seguito.

"Che arpie" disse Mary sottovoce, il preside tuttavia la sentì e la guardò da sopra i suoi occhiali a mezzaluna:

"Arriverà presto il tempo in cui dovrai tirare fuori la tenacia che tanto ti contraddistingue..."

"Come?"

"Sei una ragazza popolare in questa scuola e non solo perchè sei uno dei più bravi portieri che Grifondoro abbia avuto, vieni ammirata dagli studenti più piccoli e da molti tuoi coetanei, credo ci sia un motivo se il signor Sirius Black non l'abbia fatta scappare..."

"Oh...ehm" Mary arrossì sperando di non sembrare un semaforo babbano e quindi di salvare il salvabile.

"A volte la vita può sembrare ingiusta con noi" le disse come se le stesse leggendo nel pensiero "ma sono solo occasioni di crescita e prese di coscienza delle nostre possibilità, dei nostri ruoli nel mondo".

"E quindi cosa dovrei fare?" la bionda era ora preoccupata, mille pensieri le frullavano per la mente. La casa di sua nonna sarebbe diventata nelle prossime settimane una prigione estiva, niente Quidditch, niente amici, niente Sirius, quella non era vita, non la sua comunque.

"Sono convinto che tu conosca già la risposta" le rispose sorridendole.

"Credo che la mia risposta metterà le cose sottosopra"

"Meglio così, non c'è nulla di meglio di un po' di sano disordine, puoi rimettere apposto quello che ti va e buttare tutto il resto che non ti serve, non trovi?"

Mary annuì e col peso del mondo sulle spalle uscì, Sirius Black l'aveva attesa lì fuori per quasi due ore. Quando lo vide gli saltò al collo stringendosi forte a lui:

"Allora?"

"Peggio di quel che pensassi, mia nonna mi vuole far sposare con Mulciber, far lasciare il Quidditch e tutti voi"

"Cosa?"

"Devo comportarmi da signora purosangue e fare il mio ingresso nella loro società di svitati, fare le amicizie giuste e sposare un verme viscido, sennò mi disereda, mi caccia di casa senza un soldo e non mi farà concludere gli studi qui ad Hogwarts" la ragazza sospirò.

Sirius la strinse forte a se, poteva capirla e fin troppo bene. Che quel Mulciber schifoso non si azzardasse ad avvicinarsi a lei o lo avrebbe strangolato.

Insieme tornarono in sala comune entrambi coi pensieri che viaggiavano a velocità supersonica.

"Bè?" chiesero Alice ed Emmeline all'unisono, anche tutti gli altri si voltarono nella loro direzione speranzosi di vedere qualche segno positivo da parte di uno dei due. James e Remus guardarono Sirius e capirono all'istante che tutto ciò che poteva essere andato male era, oltre ogni previsione, andato davvero male.

Mary sospirò: "Ho un bel problema..."

 

Ciao a tutti, come va? Allora un'altra volta devo lasciarvi col fiato sospeso per qualche giorno. Perdonatemi! Nel frattempo che mi dite di Remus/Marlene? È la prima volta che analizzo a fondo il loro rapporto spero vi piaccia. Per quanto riguarda Mary e Sirius cosa accadrà?

Grazie a chi mi preferisce/segue/ricorda e a chi recensisce sempre ciò che scrivo. Vi adoro

 

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Capitolo 25
*** Coraggio Grifondoro ***


 

Cara Mary Sue,

spero tu abbia riflettuto bene a proposito del nostro discorso di mercoledì scorso.

Ad ogni modo i tuoi futuri suoceri ed io abbiamo deciso di spostare la promessa di matrimonio a dopo la fine degli esami per permettere a te e a Marcus di studiare, lo studio e l'impegno sono una delle qualità principali di tutti i maghi Purosangue e non vorrei tu avessi distrazioni.

Il 25 di giugno tuttavia saremo ad Hogwarts per la firma della suddetta promessa.

A presto

Ursula Flint

 

Mary appallottolò la lettera e la infilò in tasca, quanto detestava quella donna non riusciva a quantificarlo. Diede un'occhiata a Sirius che studiava Trasfigurazione con James e gli altri due Malandrini. Sirius Black era diventato, se non lo era già, il suo alleato in quella vita che sembrava tanto avercela con lei. Dal primo giorno che lo aveva conosciuto erano diventati inseparabili, se lo ricordava ancora quel giorno e di come la prendeva in giro giocando a Quidditch a casa dei Potter, il suo cuore fece un salto e se lo ritrovò in gola, le succedeva ogni volta che pensava a Dorea e Charlus. Mancavano due settimane alla fine della scuola, mancavano ancora la prova di Trasfigurazione e quella di Pozioni e poi... E poi non sapeva cosa sarebbe successo. Aveva molto riflettuto, sua nonna era stata furba e le aveva legato le mani in quel modo, Sirius non aveva detto ancora nulla al riguardo, ma sapeva cosa pensava. Si ricordava ancora quelle lettere che le spediva in quelle estati in cui era prigioniero a casa dei Black, si ricordava quanto il suo animo bramasse la libertà e cosa pensava di tutte quelle fandonie puriste. Si ricordava perfino quegli occhi grigi che avevano aperto la porta di casa Potter l'estate prima:

 

flashback - luglio 1976

 

"Che diamine ci fai qui?"

"Sorpresa!" un Sirius gioioso e felice come non lo aveva mai visto le aprì le porta.

"Quando sei arrivato scusa?"

"Ehm stanotte veramente..."

"Ma siamo ancora a metà luglio"

"Ciao cara, entra vuoi del caffè?" Dorea abbracciò la ragazza con calore.

"Oh ciao Dorea! Sì grazie" rispose la bionda "ah e ti ho anche portato la menta che mi hai chiesto" le passò delle foglie verdi.

"Allora qualcuno mi spiega che ci fa' Black qui invece che stare nella sua prigione preferita?" chiese poi scherzando.

"Sono scappato di casa!" disse Sirius sorridente.

"Noooo alla fine l'hai fatto davvero, e come l'ha presa tua madre?"

"Non puoi capire che soddisfazione!" disse il ragazzo raggiante.

James li osservava ridacchiando pensando che tra qualche giorno all'arrivo di Remus ci sarebbe stata una scenetta simile.Sirius aveva gli occhi grigio chiaro splendenti come due gemme, se prima c'era la tempesta nel suo sguardo, ora vi era spuntato il sole. Il suo amico era felice, felice oltre ogni misura, Sirius Black era libero.

 

-fine flashback

 

Sirius aveva avuto il coraggio che lei temeva di non avere ed inoltre aveva avuto una somma sufficiente per pagarsi gli ultimi due anni di scuola, cosa che lei non aveva. Cosa avrebbe fatto Sirius se, come lei, non avesse avuto nemmeno uno zellino? Una voce le disse: "Avrebbe lavorato duramente, avrebbe rinunciato a qualcosa, ma non alla sua libertà." Guardò ancora quel ragazzo che per anni era stato il suo migliore amico e solo ora si era rivelato qualcosa di più, sua nonna voleva distruggere tutto, fare tabula rasa: oltre a voler distruggere il rapporto con le sue amiche, con Remus, con James e con mezza scuola, voleva distruggere l'amore che lei e Sirius provavano l'uno per l'altra.

"Che situazione di merda" pensò alzandosi ed uscendo dal buco del ritratto, pochi attimi dopo sentì il quadro spostarsi nuovamente e Sirius Black dirle:

"Dove vai?"

Lei sorrise, lo sapeva che l'avrebbe seguita: "A fare un giro vuoi venire?" i suoi occhi castani e gentili si incastrarono con quelli grigi del ragazzo. Nuovamente notò che era in corso una tempesta in quegli occhi, avevano preso il colore del mare d'inverno in una giornata senza sole, lui sorrise appena e la seguì.

Il caldo era entrato con prepotenza da pochi giorni nell'aria estiva di Giugno, mancavano due settimane alla fine della scuola e gli esami erano cominciati, i Grifondoro avevano vinto la coppa del Quidditch stracciando i Tassorosso e quasi sicuramente avrebbero vinto quella delle case, ma Mary non era felice. Si avvicinò a Sirius e lo prese per mano conducendolo fuori nel parco del castello: ovunque si potevano vedere studenti sfruttare la domenica e ripetere in piccoli gruppi seduti all'ombra di grandi alberi o in riva al lago, chi incantava oggetti, chi ripeteva le varie rivoluzioni dei goblin o cercava di ricordare date e chi segnava su fogli volanti i nomi delle varie piante ed erbe. Attraversarono il parco inondato di sole e si diressero verso le serre e i vari orticelli che curava la professoressa Sprite.

"Dove andiamo?"

"In un posto bellissimo" gli rispose la bionda sorridendo.

Arrivarono ad una piccola radura nascosta dietro alle serre e sovrastata da un grande albero, pochi raggi di sole filtravano attraverso le foglie:

"Wow è sempre stato qui questo posto?"

"Sì ma l'inverno è spoglio e non rende" gli rispose la bionda distendendosi sul prato e guardando i piccoli buchi di cielo azzurro tra le foglie.

"Era una lettera di tua nonna quella di prima vero?" le chiese Sirius imitandola e stendendosi a sua volta sul prato.

"Sì mi comunica che ha rimandato la promessa al venticinque di questo mese" gli passò la lettera stropicciata.

Lui la lesse e annuì come a comprenderne il contenuto: "Hai pensato a cosa fare?"

Finalmente le aveva fatto quella domanda che lo tallonava da giorni, finalmente gli avrebbe risposto che non avrebbe mai sposato quel verme viscido, ma che sarebbe stata al suo fianco per sempre. Sirius sorrise fra sè e sè, quella ragazza lo aveva fatto ammattire totalmente.

"Ci penso spesso, sai mia nonna è stata davvero furba mi ha legato le mani."

Sirius sapeva che si riferiva ai problemi economici che avrebbe avuto Mary se fosse stata diseredata, lui aveva un conto personale alla Gringott da quando aveva compiuto undici anni ed era partito per Hogwarts, in cui i suoi genitori avevano versato dei soldi per ogni anno di scuola. Il conto era stato chiuso da Walburga l'estate prima per non permettergli di prenderne il contenuto quando era scappato di casa, cosa che lui aveva però già fatto preventivamente portando via quasi tutto quello che c'era. Ma Mary non aveva nemmeno uno zellino.

"Mary ascolta io ho dei soldi"

"Non ci pensare nemmeno Black sono soldi tuoi"

"Sei strana sai? Preferisci sposare Mulciber, rinunciare a noi due, ai tuoi amici e al Quidditch pur di non accettare dei soldi da me?"

"Non ho detto questo" disse la bionda rassegnata.

"E allora cosa? Io sto cercando un modo per aiutarti e non mi sembra che abbiamo tutto questo tempo per pensarci, mancano dieci giorni al 25 se non te ne sei accorta"

"Pensi che io non lo sappia? Sto pensando però anche al mio futuro"

"Futuro?" disse Sirius sprezzante "Mettiamo che firmi la promessa e finirai Hogwarts e poi ti sposerai con quel verme viscido, pensi che dopo lavorerai? Pensi davvero che te lo permetteranno? Sì finirai Hogwarts ma non te ne farai niente dei M.A.G.O. e lo sai bene quanto me. Le nostre famiglie sono talmente ricche che non serve lavorare a loro, lo prendono per hobby, e le donne meno che mai lavorano. Finirai in un salotto a fare da decorazione non più di un vaso da fiori o una teiera d'argento."

Aveva ragione e Mary lo sapeva, cosa le rimaneva dunque? Scegliere tra una vita piena e una vita vuota, una difficile e una facile, una vita con Sirius e una vita senza di lui, una vita coi suoi amici e una vita fatta di sorrisi falsi e di circostanza.

Sirius la guardava, quella bambina bionda che aveva conosciuto anni prima non c'era più. C'era una donna al suo posto, una donna che senza bussola e senza punti di riferimento era comunque la più coraggiosa che lui avesse mai conosciuto.

"Sir ho paura" Mary si strinse a lui e il ragazzo le lasciò un bacio nei capelli. In quel momento erano di nuovo come da bambini, due ragazzi che combattevano per la libertà e per la loro vita.

"Ce la faremo vedrai"

 

Erano giorni che Lily rifletteva a proposito di quell'attacco ai primini avvenuto ormai già da un paio di settimane. Qualcosa non tornava e lei doveva assolutamente sapere cosa era successo, quelle ferite che aveva riportato la ragazzina di Corvonero erano dovute a magia oscura, ma chi poteva aver scagliato una maledizione di magia nera su una studentessa? Non si poteva apparire dentro Hogwarts e dubitava che gli insegnanti ne fossero responsabili visto che erano tutti alla festa del vecchio Luma, per quanto assurdo potesse sembrare doveva essere stato uno studente. Quella sera in sala comune Lily andò da James e disse: "Appena se ne vanno tutti devo parlarti!"

James ne fu sorpreso ma annuì e quando Sirius e Remus e tutti gli altri scesero a cenare, il ragazzo le si avvicinò.

"Penso sia stato uno studente ad attaccare i primini, magari tre visto che gli attacchi erano in punti diversi del castello" disse la rossa.

Lui annuì in silenzio poi disse: "Sì lo avevo pensato anche io e deve essere qualcuno all'ultimo anno o proprio volendo al sesto perchè dubito che prima qualcuno ne sia capace."

"Sì infatti, ecco io ho pensato che siano di Serpeverde più che altro perchè nessuno di loro è stato attaccato, ah e poi volevo farti vedere questo"

Lily passò un libro a James: "Ma viene dalla sezione proibita!"

"Lo so" la ragazza arrossì terribilmente guardando James coi suoi occhi di giada.

"Se solo lo sapessero gli altri Malandrini!" esclamò James orgoglioso della ragazza.

"Shhh direi di non gridare, sai ho modificato la memoria di Madama Pince per portarlo via da lì"

"Degna dei Malandrini!" disse il ragazzo euforico.

Lily scosse la testa divertita: "Allora guarda, in questo capitolo si parla delle maledizioni oscure: pare che ogni mago possa averne una propria, come se fosse una specie di firma ecco."

"Uhm... qui parla anche di un rituale"

"Sì, e anche abbastanza macabro in realtà perchè il mago ci mette dentro parte di se stesso, dei suoi pensieri, della sua crudeltà."

"Quindi uno studente ha portato a termine questo rituale prima di quella sera se quell'incantesimo, come dice Silente, lo hanno visto anche due altre volte" disse il ragazzo pensieroso.

"Già" disse la rossa guardando il viso di James assorto nei pensieri.

"Mi chiedo quando e su chi, se è veramente come una firma, almeno all'inizio lo avrà usato solo il proprietario" suggerì il Grifondoro.

"Sì l'ho pensato anche io, ma non saprei come fare a dire chi e quando ne è stato colpito"

"Uhm forse però qualcosa la possiamo scoprire" disse James prendendo la ragazza per mano e trascinandola su nel suo dormitorio. Pochi minuti dopo erano fuori dalla sala comune scendendo di corsa le scale.

"Dove andiamo?" chiese Lily col fiatone.

"Nella sala comune dei Serpeverde! Sì lo so una pozione polisucco sarebbe meglio, ma..."

"Non abbiamo tanto tempo, tra due settimane finisce la scuola" finì per lui Lily.

Corserò giù per le scale del castello e appena arrivati al primo piano si coprirono col mantello per non destare sospetti se qualcuno li avesse visti aggirarsi nei sotterranei all'ora di cena e per giunta di domenica.

Quando furono davanti alla parete di pietra, che era l'entrata della sala comune dei serpeverde, i ragazzi attesero uno studente che entrasse o uscisse sperando di potersi infilare subito dietro di lui.

"Allora non è ancora ora di cena, quindi penso che qualcuno uscirà ancora" disse Lily ricordandosi che Piton era sempre uno degli ultimi a lasciare la sala comune.

"Poi appena passa noi ci infiliamo dentro e cerchiamo di raggiungere il camino che è subito di fronte dall'altra parte della stanza, visto il caldo sarà spento quindi possiamo rifugiarci al suo interno e poi... bè poi improvvisiamo" aggiunse la rossa.

James strinse Lily contro il suo corpo per potersi muovere insieme non appena la parete si fosse aperta. Il cuore della ragazza batteva all'impazzata sentendo la mano di James ferma sul suo ventre e il suo fiato dietro al collo, James aveva davvero un ottimo odore e Lily respirò a fondo quel profumo che ormai adorava.

Pochi istanti dopo un gruppetto di Serpeverde tornava verso la propria sala comune:

"Non capisco, perchè tornano di già?"sussurrò Lily a James.

"Sangue di Drago" la voce acuta di Bellatrix Black pronunciò la parola d'ordine.

"Andiamo" sussurrò James nell'orecchio di Lily e i due ragazzi si misero in coda dietro ai Serpeverde sperando che nessuno inciampasse o si fosse scordato qualcosa e volesse tornare indietro a riprenderla.

Pochi istanti dopo entrambi misero piede per la prima volta nella sala comune dei Serpeverde. Era una stanza lunga e bassa, completamente di pietra ed aveva tutte le fattezze di una cella, alle pareti pendevano per mezzo di catene delle lampade verdastre che riempivano la stanza di una luce verdognola soffusa, che ben si intonava ai grandi tappeti verdi e argento che coprivano il pavimento. Le due grandi finestre davano sul fondo del lago di Hogwarts e si potevano vedere piante di tutti i tipi adornarne il fondo come in un acquario. Animali e creature acquatiche passavano con nonchalance a pochi metri dagli studenti continuando a nuotare non curandosi degli spettatori. Improvvisamente un' enorme piovra sfiorò una delle due finestre continuando a danzare nelle acque del lago nero, i due ragazzi si guardarono e si intesero alla perfezione: quella doveva essere la piovra gigante. Lily conosceva quella stanza solamente dalle descrizioni che gliene aveva fatto Severus Piton, ma era più o meno come la aveva immaginata. La sala comune era ora mezza vuota, la maggior parte doveva essere senz'altro a cena, solo pochi studenti sedevano sulle poltrone e i sofà di pelle nera. Lily e James si diressero pian piano verso il camino di marmo e vi entrarono dentro stando pronti a scattare in difensiva caso mai venissero scoperti.

"Bella se continui ad andare e venire così ci farai scoprire!"

"Ah taci Malfoy so quello che faccio" disse la ragazza stizzita "sempre meglio che non comparire proprio a cena, così si che avrebbero sospetti"

"Già, abbiamo il vecchio col fiato sul collo" disse un ragazzo che James riconobbe essere Rodolphus Lestrange.

"Finitela con queste assurdità" ruggì Dolohov "Dov'è Severus?"

"Arriverà presto" disse Bellatrix "finisce di mangiare e ci raggiunge"

A Lily si gelò il sangue, che Severus fosse coinvolto? Per Merlino non poteva essere, cioè ok l'aveva chiamata Sanguesporco, ma non starebbe di certo tramando contro Silente e contro il mondo magico. Perchè dalle conversazioni dei Serpeverde era più che chiaro che qualcosa stessero tramando.

"Mangiare?" Dolohov aveva tutta l'aria di non concepire simili assurdità.

"Rilassati Antonin! Tanto abbiamo superato la nostra prova e riceveremo il marchio a giorni, non c'è fretta" la voce viscida di Rosier proveniva da uno dei divani più vicini al camino.

"Ha comunque ragione Antonin" intervenne Avery "queste settimane abbiamo rischiato parecchio, fortuna che tra pochi giorni questa fottuta scuola chiude e le acque si calmeranno".

"Quella ragazzina Right di Corvonero si è ripresa" disse Bellatrix con disgusto "avremmo comunque dovuto colpire anche un primino di Serpeverde tanto per depistare gli Auror e il vecchio".

A Lily e James salì la nausea, come potevano parlare di gente da ferire a morte con tanta leggerezza.

"Sai che il Signore Oscuro non vuole venga versato sangue puro" disse Mulciber.

Pochi attimi dopo Severus Piton e Rabastan Lestrange entrarono nella stanza.

"Quali nuove?" chiese Bellatrix impaziente.

"Avverrà stanotte. L'ora non la sappiamo ancora, ma si metterà in contatto con noi" la risposta proveniva dalle labbra di Severus Piton.

Lily rimase di sasso e odio montò nel suo cuore, James la spinse fuori dal camino con delicatezza e quatti come gatti si misero in piedi accanto alla parete mobile nell'attesa che si riaprisse. Un gruppetto di ragazzini del primo anno entrò proprio in quel momento, ma la parete si richiuse subito alle loro spalle impedendo a James e Lily di uscire. Erano in trappola e si resero entrambi conto che avrebbero dovuto pensarci che uscire sarebbe stato più difficile che entrare. Tuttavia poterono constatare che ora che i primini avevano messo piede nella sala comune, tutti avevano cambiato argomento e si dedicavano a varie attività: chi scacchi, chi studio, chi chiacchierava, chi semplicemente stava in silenzio.

"Che facciamo ora?" chiese la rossa con un tono di voce quasi impercettibile.

James rispose in un sussurro che solo Lily avrebbe potuto sentire: "Dobbiamo correre da Silente il prima possibile"

Lily annuì preoccupata fissando la parete di pietra in attesa che un altro studente entrasse o uscisse. James intanto era preda di un groviglio di pensieri uno più folle dell'altro. Era rischioso, ma forse correndo li avrebbero seminati, avrebbero avuto la pulce nell'orecchio ma non la certezza di essere stati spiati. Poteva provarci almeno, anche se gli era riuscito solo una volta ed era assai difficile farlo così su due piedi col cuore che gli batteva all'impazzata per la tensione. Si concentrò e pronunciò la parola d'ordine nella sua mente, comunicando il messaggio alla parete. Attese... ma tutto rimase fermo e immobile.

Nuovamente James si concentrò sulla parete e pronunciò la parola d'ordine sillaba dopo sillaba nella sua mente: "Sangue di Drago". E questa volta avrebbe funzionato se lo sentiva, aveva percepito la sua voce muta arrivare sulla parete e pronunciare chiaramente le parole.

"Tieniti pronta" sussurrò a Lily.

E la parete si mosse aprendosi gentilmente e lasciando intravedere il corridoio dei sottorranei, i due Grifondoro si infilarono nella fessura e lentamente si allontanarono. Ancora pochi secondi e se ne sarebbero accorti... ancora pochi attimi e nessuno sarebbe entrato nella loro sala comune... ancora pochi istanti e sarebbe stato panico totale... Raggiunsero il cunicolo intricato dei sotterranei e girarono un paio di volte a destra e sinistra, poi si fermarono nascondendosi dietro delle armature.

La prima voce che colsero fu quella di Bellatrix, furiosa e completamente folle: "Chi osa fare questi scherzi? Aprire e chiudere la parete di continuo non è divertente!" la ragazza lanciò scintille dalla sua bacchetta in preda ad una crisi isterica. Il professor Lumacorno che era nei paraggi intervenne: "Signorina Black che cosa succede?"

"Professore qualcuno ha aperto la nostra sala comune, ma non è entrato. E non è divertente!"

"Sarà stato qualche primino in vena di scherzi Bella" la riprese Malfoy.

"E se invece...?" la ragazza si interruppe.

"Signorina Black il signor Malfoy ha ragione, sarà stato uno scherzo! Suvvia vada vada" disse bonariamente il professore e si allontanò verso il suo studio.

"Stai tranquilla Bella in questa scuola sono tutti troppo sciocchi, lo dice sempre mio padre" le rispose Mulciber.

Allora era vero, stavano tramando qualcosa, ma cos'era questo marchio di cui parlavano? E questa prova che avevano superato? Le domande che i due Grifondoro si ponevano ora erano troppe. Lily non riusciva a connettere e a pensare lucidamente, Severus era coinvolto! Nuovamente l'aveva delusa. James tirò fuori la mappa e controllò bene i corridoi:

"Via libera" disse rivolto a Lily e lentamente si allontanarono continuando a coprirsi col mantello, arrivati poi al primo piano finalmente lo tolsero e poterono camminare a passo più svelto.

Arrivati di fronte alla porta dello studio di Silente Lily pronunciò la parola d'ordine:

"Api frizzole!"

"Ma come...?"

"Sono un prefetto ricordi?" la ragazza gli fece l'occhiolino.

Pochi istanti dopo i due Grifondoro varcarono la soglia dello studio di Silente:

"Professor Silente mi scusi l'interruzione, ma è un'emergenza!" esordì Lily.

"Oh signorina Evans prego si accomodi, signor Potter anche lei qui?"

"Buonasera Professor Silente"

Si resero conto in quel momento che c'era anche un altro mago nella stanza

"Signor Crouch è un piacere conoscerla... di persona" disse Lily.

"Barty questi sono la signorina Lily Evans prefetto di Grifondoro, e il signor James Potter capitano della squadra di Quidditch sempre di Grifondoro, entrambi ottimi studenti per altro" disse Silente.

"Buonasera ragazzi" disse l'uomo stringendo la mano a Lily e James.

"Signorina Evans voleva parlarmi di un'emergenza?" chiese Silente guardandola da sopra i suoi occhiali a mezzaluna.

"Oh... ehm sì" tentò di dire Lily "I... i Serpeverde hanno di nuovo messo a soqquadro i sotterranei... e..."

"Ha levato loro dei punti?" chiese Silente.

"Oh sì... sì certo! Solo che volevo informarla ecco... ho sentito che volevano fare lo stesso in altre parti del castello... e con quel che è successo... sì insomma... non sarebbe prudente per loro girare di notte".

James al suo fiancò annuì.

"Capisco" disse Silente "sì ci sono alcune menti calde e ribelli tra i Serpeverde soprattutto nel settimo anno"

"Ecco magari potrebbe andare lei a controllarli?" tentò di dire Lily nella speranza che Silente capisse.

"Sì appena Barty tornerà a Londra lo farò signorina Evans! Grazie dell'avvertimento"

"Oh io vado adesso Albus, tanto la nostra conversazione era conclusa" disse Bartemius Crouch e si infilò nel camino di Silente, pochi istanti dopo era svanito.

"I Serpeverde..." disse Lily

"Il marchio..." disse James

"Sono stati loro..." ricominciò Lily

"Calma ragazzi calma!" disse il preside gentilmente e i due ragazzi ammutolirono.

Spiegarono poi a Silente quello che avevano sentito nella sala comune dei Serpeverde,

"Al diavolo la segretezza del mantello" pensò James, ma il preside non era minimamente interessato a come lo avessero scoperto, ma più sui nomi che i ragazzi gli avevano fornito.

"Peggio di quel che temevo" disse Silente sedendosi.

"Aveva già dei sospetti?" chiese James.

"Sì dall'anno scorso" rispose il vecchio mago "l'unica cosa che posso fare è tentare di tenere sotto controllo questi giovani che non sanno in che cosa si stanno cacciando" disse infine.

"E tramite loro saprà le mosse di Voldemort quindi?"

"Esatto James" ora il preside lo chiamò di nuovo per nome.

"Ma sono pericolosi per gli altri studenti e hanno attaccato dei primini" disse Lily.

"Vi prometto che non accadrà più nulla di simile, ma non posso allontanarli dalla scuola o saranno totalmente fuori controllo".

I due Grifondoro annuirono.

"Ora consiglierei a entrambi di andare nelle cucine a mangiare qualcosa, starete morendo di fame" Silente sorrise gentilmente "James credo che tu conosca bene la strada" disse infine congendandoli

Il ragazzo annuì e insieme a Lily uscì dallo studio del preside.

 

James e Lily attraversarono i corridoi in silenzio, il ragazzo le fece percorrere strade che mai aveva visto fino ad allora, il coprifuoco era ormai passato da un pezzo e i quadri sonnecchiavano e russavano rumorosamente. Lily non potè fare a meno di chiedersi se a quell'ora quei ragazzi avessero già ricevuto una comunicazione su quel marchio nero. Silente non sapeva cosa fosse ma non era certo un buon segno e ancora una volta provò la delusione di sapere Severus Piton invischiato fino al collo in quella storia. Ma in quel momento James Potter la strinse forte a sè e il suo profumo la avvolse in un abbraccio familiare e protettivo, Lily si dimenticò di ogni cosa scomparendo di nuovo con lui sotto al mantello.

"Maledetto Pix" disse James maledicendo il poltergeist "mi farà venire un colpo un giorno di questi".

Arrivati in sala Grande, che era totalmente deserta e silenziosa, James si diresse ai piedi della grande scalinata di marmo e si infilò in un cunicolo alla sua destra: somigliava ai sotterranei dove erano stati poche ore prima, ma tutto era più pulito e più luminoso.

"Vedi dì la c'è la sala comune dei Tassorosso" James indicò delle botti.

"Una botte?"

James ridacchiò: "No, le botti servono per aprire il quadro della grande natura morta lì in fondo, devi battere un motivetto come se fossero dei tamburi. Ovviamente devi beccare la botte giusta e il ritmo giusto... "

"Sennò?"

"Sennò ti fanno una bella doccia di aceto!"

Lily scoppiò a ridere forte: "Ho l'impressione che tu l'abbia provato sulla tua pelle!"

"Già" disse James sorridendo al ricordo.

Lasciarono la sala comune dei Tassorosso alla loro destra ed arrivarono davanti ad un altro quadro:

"Ancora natura morta?" chiese la ragazza

"Sì amano la frutta da queste parti" rispose James e prese a fare il solletico ad una pera del quadro. La pera rise e anche Lily scoppiò in una risata genuina spalancando i suoi occhi verdi per la sorpresa. Pochi attimi dopo erano nelle cucine di Hogwarts.

Lily non ci era mai stata e i suoi occhi si spalancarono vedendo i quattro grandi tavoli al centro della stanza.

"Ma quindi...?"

"Sì sono riproduzioni dei tavoli che abbiamo in sala grande, sono connessi con un incantesimo e agli elfi basta apparecchiare qui giù che tutto appare in sala Grande con uno schiocco di dita."

"Incredibile!" la rossa era veramente sorpresa.

Tanti piccoli elfi si raggrupparono intorno a loro: "Sì padroncino Potter, possiamo fare qualcosa per voi?"

"Oh sì grazie, se non è troppo disturbo io e la signorina Evans siamo affamati" disse James e i piccoli elfi si misero al lavoro.

Pochi minuti dopo i due ragazzi erano accasciati sul piccolo divano delle cucine pieni come uova.

"Ecco perchè Peter è ingrassato tanto in questi anni"

"Già infatti" James ridacchiò.

Tacquero qualche istante: "Sono stati loro vero?" Lily interruppe il silenzio.

"Sì temo proprio di sì, tre di loro comunque, e presto accadrà qualcosa, non so cosa ma ho la sensazione che sia qualcosa di importante per loro"

"Sì lo penso anche io, sono rimasta male che..."

"Piton fosse uno di loro? Sai è dal terzo anno che ha iniziato a coltivare quelle amicizie e tutti hanno capito che sarebbe stato perso nel giro di poco, anzi è durato parecchio."

"Solo io non me ne sono accorta..."

"Gli volevi bene, eri sua amica e hai fatto di tutto per salvarlo, non devi rimproverarti nulla Lily" James le fece una carezza offrendole una cioccorana.

"T'immagini se un giorno saremo sulle figurine delle Cioccorane?" la ragazza gli sorrise.

"Per cosa vorresti diventare famosa sentiamo?" le chiese James curioso.

"Uhm non lo so, magari sarò una grandissima Auror e sconfiggerò tanti maghi oscuri, oppure scriverò un libro di ricette babbane per maghi"

"Sirius lo comprerebbe di sicuro e lo spedirebbe a Walburga per Natale" disse James ridendo.

"Ma è così terribile quella donna?"

"Al pari della nonna di Mary" le rispose lui pulendosi gli occhiali sulla maglietta.

"Comunque tu per cosa vorresti diventare famoso?"

Quella domanda lo colse alla sprovvista: "Per aver conquistato il cuore di Lily Evans" pensò James, ma non poteva dirglielo anche se avrebbe tanto voluto.

"Per essere il Cercatore più famoso del mondo" disse infine e Lily sorrise non accorgendosi che non era la verità.

"Signorini volete ancora qualcosa? Magari del latte o della cioccolata?" chiese un'elfa rivolta a James.

"Ti ringrazio ma siamo sazi, era tutto squisito" le rispose il ragazzo.

"Grazie" disse anche Lily e l'elfa si allontanò contenta.

James guardò Lily salutare i piccoli elfi domestici, i suoi capelli rossi, le sue lentiggini sparse sulle guance, i suoi occhi verdi lucenti come stelle. Aveva perso la testa per lei e ora avrebbe tanto voluto correre da lei e stringerla forte, baciarla, ma aveva promesso di darle tempo e lei pian piano si stava avvicinando a lui, più lentamente di quello che sperava ma per lui era già tanto così.

"Perchè mi fissi?" Lily gli rivolse un sorriso ampio e gioioso.

"Niente ti aspettavo, andiamo a nanna ora signorina?" la strinse di nuovo a se e coprì entrambi col mantello.

 

Ciao a tutti, ecco qui un capitolo Mary/Sirius e James/Lily, che ve ne pare?

Ogni commento è sempre gradito, anche voi lettori silenziosi battete un colpo se ci siete. Grazie a tutti quelli che mi hanno messo tra le preferite/seguite/ricordate aumentate di giorno in giorno :)

 

 

 

 

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Capitolo 26
*** Aria di tempesta ***


 

Marlene sperò di entrare in dormitorio prima che le sue compagne di stanza si svegliassero e scoprissero che aveva dormito fuori, salì le scale silenziosamente e aprì la porta del dormitorio.

"Lene!" la voce assonnata di Mary

"Buongiorno ragazze già sveglie?"

"Questo dovremmo chiederlo noi a te, c'è qualcosa che devi dirci?" chiese Lily maliziosa.

"Macchè sono andata a fare colazione" mentì Marlene.

"Sì certo e noi ci crediamo" disse Lily.

"Ragazze mi sono solo addormentata in sala comune"

"Con Remus?" chiese Alice.

Marlene arrossì fino alla punta dei capelli e non servì altra risposta, dei rumori provenienti da fuori le distrassero. Sirius Black era appena caduto lì dove prima c'erano i gradini che portava su ai dormitori femminili.

"Dannazione mi dimentico ogni volta questi cosi malefici, devo dire a Silente che non sono a norma per la sicurezza, metti che c'è un'emergenza?" si lamentava Sirius.

"A norma di che?" chiese James.

"L'ha detto la prof a Babbanologia, i babbani sono molto fissati in questo, perchè ovviamente non hanno la magia" disse Sirius.

Remus e Peter ridacchiavano mentre tutte le ragazze di Grifondoro scivolavano giù in sala comune come se ci fosse un enorme scivolo.

Sirius diede un bacio a Mary: "Sei pronta?"

Lei annuì nervosa e con gli altri uscì dalla sala comune dei Grifondoro per recarsi a fare colazione. Ormai la scuola era finita assieme agli esami e le vacanze erano cominciate, tra cinque giorni tutti gli studenti sarebbero partiti e tornati a casa dalle proprie famiglie, solo per Mary MacDonald era un periodo decisamente negativo:

"Dai cerca di mangiare" le disse Emmeline.

"Non ho fame" disse Mary MacDonald fissando il tavolo mentre beveva il suo succo di zucca.

"Se continui a bere così tanto ti sentirai male" disse Alice.

"Oh MacDonald come sono andati gli esami? Spero che mi inviterai al tuo matrimonio" disse Malfoy con voce oleosa, una ragazza dai ricci neri scoppiò in una risata fragorosa.

"Lasciali perdere" disse Lily all'amica.

"Spero di essere invitata anche io, non vorrei mai perdermi la faccia del mio amato cuginetto, anche se però non credo sarà invitato" rise di nuovo.

"Bellatrix quale onore averti tra i Mezzosangue, Babbanofili e Traditori...così ci chiamate no? Non hai paura di venir contagiata?" gli occhi grigi di Sirius Black mandavano lampi verso la ragazza riccioluta. Lei cambiò espressione e disse: "Mi informavo a proposito del matrimonio della tua amichetta"

Il ragazzo la fulminò con lo sguardo: "Aria c'è puzza di Serpeverde" aggiunse sedendosi e guardando i due allontanarsi verso il tavolo dei Serpeverde. Il suo sguardo incontrò quello di Mulciber che ghignò, Sirius tuttavia resse il suo sguardo finchè un rumore attirò l'attenzione di tutta la Sala Grande. Ursula e Lucille Flint entrarono seguite da Jacob e Samantha Mulciber.

A Mary salì un conato di vomito al solo guardarli e si voltò dall'altra parte:

Perchè sua nonna voleva costringerla? Perchè non poteva lasciarla libera di essere come voleva? Non riuscì a rispondersi dandosi mentalmente della stupida:

"Perchè semplicemente non te ne vai come ha fatto Sirius? Imponiti come tua madre no?" erano giorni che Mary ci pensava, ma non riusciva a rispondersi.

"Sei una debole Mary MacDonald, non sei degna di stare tra i Grifondoro, non sei in grado di dire no a tua nonna" si disse. Il suo rapporto con Sirius ne stava risentendo, nei giorni precedenti avevano litigato spesso:

"Mi deludi Mary" le aveva detto Sirius triste la sera prima "a questo punto devo pensare che ti vada bene sposarlo e andartene da me e da tutti noi, anzi sai che ti dico? Vai" le aveva sbattuto la porta in faccia, ma la mattina era comunque andato a prenderla dal suo dormitorio. Ora sedeva serio di fronte a lei. Secondo Emmeline inconsciamente Mary voleva bene a sua nonna, era l'unica parente che fino a quel giorno si era presa cura di lei anche se adesso era veramente impazzita.

"Io spero tu abbia riflettuto" disse Emmeline sottovoce.

Mary la guardò con un'espressione affranta.

"Sentimi bene Mary MacDonald o cominci a tirare fuori il tuo coraggio o ti schianto! Inutile che mi fai quelle facce se fossi stata io nella tua posizione mi avresti già appeso da qualche parte"

"Ma..."

"Niente ma, so cosa vuoi dire! Non puoi essere la Mary che sei ora e assecondare tua nonna, sei arrivata ad un bivio. A quanto pare o scegli te stessa, noi e Sirius o scegli tua nonna e le sue idee da strapazzo... tua nonna vuole tu scelga, quindi ora ti mangi un toast e dimostri a me e a Sirius che non ti sei rammollita e che ti fai rispettare. E se ti disereda cavoli suoi" disse Emmeline decisa.

"Perchè mi fa questo?" le chiese Mary vicina alle lacrime.

"Perchè è una stronza! Perdonami, lo so che è tua nonna e probabilmente le vuoi bene lo stesso e ti ha cresciuta, ma se lei ti volesse bene non pretenderebbe cose del genere, come non doveva pretenderle da tua madre"

Mary si sentiva divisa in due, totalmente persa, non voleva lasciare Sirius e nemmeno i suoi amici e amiche, ma c'era sempre quel senso del dovere nei confronti di sua nonna. Le aveva fatto il lavaggio del cervello, doveva esserne fiera.

Marcus Mulciber aveva raggiunto i genitori e le due signore Flint che seguivano Silente fuori dalla Sala Grande.

Sirius stava appellando a tutto il suo autocontrollo per non seguirli e prenderli a pugni, schiantarli o quant'altro. Stava cominciando a dubitare di Mary e questa cosa non gli piaceva, capiva la tensione e la paura, anche per lui era stato difficile andarsene da casa lasciando indietro Regulus, ma non capiva cosa lei stesse aspettando a farsi rispettare e ascoltare.

Mary si alzò e Sirius la imitò subito seguendola, tutti gli altri Grifondoro li videro allontanarsi e non poterono fare altro se non attendere.

"Ascoltami Mary" le disse Sirius prendendole il viso tra le mani "io non voglio costringerti a restare con me, tu puoi anche lasciarmi. Sì io soffrirò da morire perchè ti amo, ma non voglio per nessun motivo che tu smetti di essere la Mary che sei per delle stupide tradizioni, la scelta non è tra me e Mulciber, ma tra la Mary che sei e quella specie di oggetto che vogliono farti diventare."

Mary lo guardò e capì quanto Sirius tenesse a lei: lui non pensava a se stesso, ma a lei, lui non avrebbe mai cambiato una virgola di come lei era, voleva che lei fosse libera di scegliere, felice. Quello era l'amore, l'amore non costringe, l'amore lascia liberi. Mary si sentì tremendamente in colpa nei confronti di Sirius, non meritava di stare con una vigliacca come lei, era sempre stata coraggiosa e determinata e ora se la stava facendo sotto per motivi inutili.

"E poi per qualsiasi cosa ce la faremo hai capito?" le diede un bacio tra i capelli stringendola a se. Mary annuì, voleva dire qualcosa ma qualcuno doveva averle bloccato la lingua e stette zitta.

"Entri con me?" chiese alla fine

"Se vuoi certo" prese la mano che Mary gli tendeva ed entrò nell'ufficio di Silente.

Quando Ursula Flint la vide entrare per mano con Sirius sembrò avere uno shock:

"Non sono ammessi amici negli affari di famiglia" disse pungente.

Samantha e Jacob Mulciber annuirono, le mani appoggiate sulle spalle del figlio.

Mary fece finta di non sentire e attese in silenzio, Sirius se ne stava lì muto, lo sguardo fiero e spavaldo.

"Hai sentito signorina? Non mi sembra il caso di presentarsi al tuo promesso tenendoti per mano con un altro ragazzo" disse zia Lucille.

Mary non rispose, voleva vedere fino a che punto sua nonna e sua zia arrivassero, non poteva essere che la volessero davvero costringere. Marcus Mulciber la guardò serio e disse: "Hai intenzione di dire qualcosa oggi MacDonald?"

Mary non rispose, se ne stava semplicemente in piedi tenendo Sirius per mano e guardando il preside e un mago con una veste viola che doveva essere qualcuno del Ministero probabilmente venuto per il contratto.

"Sei molto maleducata ragazzina" disse Jacob Mulciber.

"Ursula credevamo..." iniziò Samantha.

"Ascoltami bene Mary Sue ora la finisci con questa buffonata, dici al tuo amico di uscire, firmi questa carta e fine della storia" disse sua nonna.

Mary non rispose trattenendosi però dall'urlare per la rabbia.

"Molto bene cominciamo lo stesso" disse la donna, il mago che era venuto dal Ministero srotolò un foglio di pergamena e cominciò a leggere, Mary sentiva solo alcune parole tanto era presa dai suoi pensieri. Sua nonna non la amava, costringere una persona a fare delle cose non era amore. Lei le aveva voluto bene, era l'unica che l'aveva presa con se quando i suoi genitori erano morti, le aveva messo un tetto sopra la testa, l'aveva salvata dall'orfanotrofio, ma una volta cresciuta aveva capito che i piani di Ursula erano ben altri, voleva solo riuscire dove con la figlia aveva fallito.

"Signorina MacDonald" l'uomo in viola la chiamò e Mary notò che tutti la guardavano.

"Sì?" rispose Mary

"Manca solo la sua firma" disse l'uomo mentre sua nonna la guardò severa.

"Mary Sue" disse sua zia per incitarla.

Mary stava vibrando per la rabbia e si accorse di stringere sempre più forte la mano di Sirius: "Io non firmo un bel niente!" la sua voce era uscita chissà da dove, forte, sicura e determinata. La sua stessa voce le diede il coraggio di parlare:

"Sì nonna mi hai capito bene, io non firmo proprio nulla per me potete benissimo buttare il vostro contratto dalla finestra o usarla come carta straccia"

"Mary Sue non ti permetto di parlare così, devi rispetto a tutti noi, siamo due famiglie Purosangue" cercò di strattonare la nipote via da Sirius e la portò davanti al tavolo dove un imperturbabile Silente la osservava e il mago in viola le porgeva una piuma.

"Forza" sua nonna le premette la piuma in mano, ma la ragazza la lasciò cadere a terra.

"Mary Sue cosa devo pensare?"

"Sì cosa dobbiamo pensare? Questo è un affronto, Ursula spero tu ti renda conto che tua nipote non ci può umiliare così" disse Samantha Mulciber.

"Umiliare? E allora costringere una persona a fare cose che non vuole?" pensò Mary, l'avrebbero diseredata lo sapeva, ma chi se ne fregava sarebbe stata libera, aveva i suoi amici, avrebbe cercato un lavoro, ce l'avrebbe fatta.

"Incendio" disse e diede fuoco al contratto che ormai in frantumi lasciava cadere piccoli pezzi di pergamena bruciacchiata sul tavolo.

"Come osi ragazzina? Lo sapevo che quel Black ti avrebbe rovinato" urlò zia Lucille fuori di se.

"Non osare nominare Sirius Black o do' fuoco anche a te" disse Mary puntando la bacchetta su sua zia "non mi interessano le vostre idiozie Purosangue, nessuno mi costringerà a fare cose che non voglio. Sì frequenterò chi mi pare e continuerò a giocare a Quidditch."

I Mulciber la guardarono con occhi rabbiosi senza dire nulla, sua nonna invece era scioccata: "Dopo tutto ciò che ho fatto per te..."

"Se mi hai preso dalla strada per poi costringermi a seguire uno stile di vita da svitati potevi benissimo lasciarmi all'orfanotrofio, sarei stata meglio" disse con rabbia.

"Tutto ciò avrà delle conseguenze" la minacciò sua nonna giocandosi l'ultima carta.

"Sì tieniti i tuoi soldi, la tua casa e tutte le tue idiozie. Siete solo due vecchie vipere"

"Io ti cacc..."

"Sono io che me ne vado" disse seriamente, poi si rivolse al preside e al mago che sembrava guardarla con occhi spaventati: "chiedo scusa se vi ho fatto perdere del tempo" si voltò prendendo Sirius per mano e uscì dalla stanza.

Sirius la strinse a se: "Sono fiero di te! Sei stata grandiosa" la baciò a lungo, poi uscirono nel parco del castello e raggiunsero gli altri che erano seduti vicino al lago.

"Bè?" chiese Emmeline

"Sono una donna libera" disse lei facendo spallucce

"Lo sapevo" disse Alice contenta stringendola forte.

Poi entrambi presero a raccontare cosa era successo: "...e niente andrò a casa a prendere le poche cose che ho ancora lì e credo andrò al Paiolo Magico, forse una stanza posso permettermela".

"Ehm... a questo proposito Mary... ecco insomma casa nostra è grande e ora che i nostri genitori sono morti saremo solo io e Sirius" disse James guardando il sorriso dipingersi sul volto di suo fratello. "Quindi che dici vieni a stare da noi?"

"Vivere proprio a casa Potter? Con due scapestrati come voi?"

"Sì" disse James.

"E poi ad agosto vedere arrivare Remus e Peter?"

"Ehm... sì" rispose James sorridente.

Mary si lanciò letteralmente addosso a James e lo abbracciò: "Grazie grazie grazie!!!"

"Ei tu vacci piano con la mia ragazza, prima le chiedi di convivere, poi me l'abbracci così..." Sirius rise con la sua risata simile ad un latrato.

"Brutto sacco di pulci" disse James tirando un pugno al braccio destro di Sirius, Mary li strinse entrambi in un abbraccio: "Venite qua scapestrati che non siete altro" gli mise i capelli in disordine e andò dalle sue amiche abbracciando anche loro, poi fu il turno di Remus e Peter.

"Grazie fratello" Sirius si avvicinò a James posandogli una mano sulla spalla.

"E di che?" disse James dando una pacca a Sirius.

 

Arrivò il giorno della partenza e tutti gli studenti sedevano nel treno, alcuni felici che le vacanze stessero cominciando, altri come Lily preoccupati. Si stavano muovendo delle forze oscure nel mondo magico e lei lo sapeva, era da un paio di anni che succedevano cose strane, ma nell'ultimo anno si vociferava di un certo Lord Voldemort, delle sue idee di purezza del sangue e dei suoi seguaci che vestivano di nero. In realtà pochi erano riusciti a raccontare ciò che avevano visto, perchè i più non tornavano, le sparizioni misteriose aumentavano di giorno in giorno e ormai tra i maghi si stava diffondendo un clima di panico. Lily era particolarmente in pensiero per i suoi genitori e sua sorella oltre che per se stessa e ora si sarebbe trovata per due mesi nel mondo dei babbani lontanissima dall'avere informazioni aggiornate su cosa accadeva. Aveva chiesto ai suoi di non venire a prenderla alla stazione, non voleva attirare sguardi su di loro, se qualcuno l'avesse puntata avrebbe pensato che magari era orfana e non avesse nessuno al mondo. Si sarebbe materializzata nei pressi del laghetto vicino casa sua, lì dove aveva pianto tante volte a causa dei dispetti di Petunia e dove aveva conosciuto Piton. Se c'era una cosa utile che aveva imparato quell'anno era materializzarsi: si sarebbe rivelata utile per muoversi sola e non esporre la sua famiglia ai pericoli.

"Scrivimi hai capito? Qualsiasi cosa tu sappia o riesca a trovare" disse Lily rivolta a James.

Lui annuì, erano rimasti d'accordo di continuare ad indagare su quell'attacco ai primini, c'erano ancora troppi punti interrogativi. Lily lo abbracciò. James fu stupito di questo slancio, ma la strinse forte preoccupato a morte a lasciarla vivere per due mesi così vicino a Severus Piton che a quanto pareva era coinvolto in affari poco puliti.

"Allora che dici? Mi scrivi ogni tanto?" chiese Lucas McKinnon ad Emmeline

"Mmm dovrai convincermi che la tua ex non la rivedrai mai più, allora poi ne parleremo"

"Te lo giuro non è successo niente" le rispose il ragazzo facendo la faccia da cucciolo bastonato.

"McKinnon non cercare di impietosirmi"

"Non ci riuscirei comunque" rispose Lucas ridendo e parandosi dai pugni che arrivarono subito dopo.

Mary salutò le ragazze e vide in lontananza i Mulciber salutare il figlio e alcuni dei suoi amici tra cui Malfoy e Avery. Iniziò a sudare freddo al pensiero di sua nonna e a quello che le aveva detto pochi giorni prima, da quel giorno in poi sarebbe cominciata la sua nuova vita. Era talmente sovrapensiero che non notò minimamente delle figure vestite di nero camminare sul binario 9 e 3/4, molti sembravano non averle notate a causa della confusione e dell'elevato numero di persone, ma Lily Evans aveva un talento per notare cose fuori posto.

"James chi sono quei ti..."

Un urlo terrorizzato proveniva da un gruppetto di ragazze appena un po' più distante da dove erano James e Lily.

"Oh no fa che non sia vero, fa che non sia vero" disse Lily riconoscendo una delle ragazze che aveva urlato: era Emmeline. In pochi secondi si creò il panico, delle figure incappucciate mandavano incantesimi da tutte le parti facendo saltare in aria bagagli e gabbie di gufi. Lily vide un uomo pietrificato, un altro schiantato vicino ad una parete e varie persone ferite, ovunque c'erano maghi che si smaterializzavano portandosi in salvo. Le girava la testa, perchè Emmeline continuava ad urlare? Sentì James prenderla per mano e trascinarla via da lì, spingerla tra la confusione su per il treno e dentro uno scompartimento. Per dieci minuti buoni Lily stette in silenzio abbracciata stretta a James, doveva aver temuto per lei se non aveva combattuto e si era nascosto lì nel treno pensò la rossa; la voce di Alice Prewett proveniente da fuori li riscosse:"Gli Auror!"

Sentirono il rumore di alcuni schiantesimi, James e Lily si affacciarono dal finestrino e videro una delle figure in nero schiantata a terra e di fronte un mago con delle cicatrici sul volto, gli altri che fino a quel momento avevano seminato il terrore erano scomparsi. Su nel cielo c'era un'inquietante nube a forma di teschio.

James e Lily uscirono dal treno e uno spettacolo terribile si presentò loro davanti: ovunque c'erano chiazze di sangue e gente che piangeva, la squadra di Auror vagava tra i feriti prestando il primo soccorso in attesa dei guaritori del San Mungo e innervando molti altri, Lily guardò in direzione di Emmeline che probabilmente non si era spostata da dov'era nemmeno durante la battaglia.

Il mago con le cicatrici sul volto si avvicinò a lei: "Signorina..?"

"Vance, Emmeline Vance" rispose Lucas per lei.

"Signorina Vance dovrà venire con noi in centrale per la denuncia di rapimento"

"Rapimento?" Lily non capiva, si guardò intorno alla ricerca di risposte. E la trovò nell'assenza di una testa bionda al fianco di tutti i loro amici.

"Sirius dimmi che non è vero" Lily si rivolse al ragazzo con occhi imploranti.

Sirius la guardò senza dire niente, nei suoi occhi grigi c'era la tempesta, un tornado, tanto erano gravi e seri gli occhi di Sirius in quel momento. James lo affiancò, gli uomini non si abbracciano in occasioni come queste, ma a loro modo si stanno vicino, probabilmente nemmeno loro sanno come fanno ma ci riescono.

"Signor Black giusto?" disse ancora l'Auror con le cicatrici sul volto

"Sì"

"Anche lei verrà in centrale e chiunque di voi abbia visto qualcosa si faccia avanti"

"Alastor" un giovanissimo Auror lo chiamò.

"Ce n'è un altro"

Sospirò: "Quindi tre morti e trentadue feriti?"

Il giovane Auror annuì. Lily guardò il suo viso, doveva avere qualche anno più di loro. Chi era morto? Si chiese la ragazza. E chi aveva rapito Mary? Forse qualcuno della sua famiglia o dei Mulciber?

Pochi attimi dopo Albus Silente e la professoress McGranitt si materializzarono sul binario:

"Alastor sono venuto appena ho saputo" disse il preside.

"Albus! Minerva!" fece un cenno ad entrambi "Stavamo giusto andando in centrale. I ragazzi dovranno depositare le loro testimonianze".

"Chi di voi ha visto qualcosa?" chiese Silente

"Emmeline, Sirius e io" disse Alice.

"E quei ragazzi in fondo hanno visto arrivare i Mangiamorte" disse un altro Auror che si era avvicinato "e Alastor sono arrivati quelli del San Mungo hanno riconosciuto gli incantesimi pare"

"Quali?" disse Silente.

"Non saprei, dovrebbe parlare con loro" disse l'Auror.

"Ragazzi vi consiglio di andare ognuno a casa e state in guardia. A breve manderò un Auror della mia squadra a mettere degli incantesimi di protezione per voi e per le vostre famiglie" disse l'Auror che rispondeva al nome di Alastor.

Silente annuì.

"Sir accompagno Lily e poi arrivo in centrale" disse James.

"No non voglio andare voglio sapere di Mary"

"Signorina Evans, è meglio che vadano solo i diretti interessati e le loro famiglie" disse Silente.

Lily sbuffò ma annuì.

Marlene, Remus e Peter si smaterializzarono, pochi attimi dopo anche James e Lily erano spariti con un Pop.

"Ti scrivo appena so qualcosa stai tranquilla" le disse James appena arrivati davanti casa di Lily, l'Auror della squadra di Malocchio era già arrivato e spiegò ai signori Evans l'accaduto. James si smaterializzò più tranquillo nel sapere la sua Lily al sicuro, anche se la vicinanza con Piton lo preoccupava a morte, soprattutto dopo ciò che avevano visto e sentito nella sala comune dei Serpeverde poche settimane prima.

 

Centrale Auror – Ministero della Magia: James lesse quella scritta alla quale era tanto abituato. Con i suoi genitori che avevano lavorato nei corpi degli Auror, James era stato molto spesso lì in centrale, soprattutto da bambino. Individuò subito Sirius ed Emmeline che attendevano seduti su delle sedie mentre Frank parlava coi suoi genitori e con i Prewett.

"Allora?" chiese.

"Alice sta dentro da quasi mezz'ora" disse Emmeline ancora con gli occhi gonfi, Sirius le fece una carezza. In casi come questi ogni rivalità o battibecco era venuto meno e nonostante Sirius avesse più bisogno di supporto di chiunque altro si impegnava per non lasciare Emmeline sola.

Dopo che furono interrogati tutti, Malocchio uscì dal suo ufficio seguito dal giovane Auror che si allontanò con delle carte in mano.

"Purtroppo al momento non sappiamo molto, cercheremo dai Flint e dai Mulciber visti i trascorsi poco pacifici della signorina MacDonald. Da quell'infame che abbiamo catturato non siamo riusciti a cavarne molto, solo che fa' parte della cerchia stretta di Lord Voldemort e un mucchio di minacce.

Sirius non riusciva a pensare lucidamente: "Quindi Mary era nelle mani di un pazzo furioso che voleva purificare il mondo? O nelle grinfie di sua nonna e dei Mulciber? O peggio entrambi?"

Lucas era invece sempre più pallido, Emmeline si avvicinò a lui prendendogli la mano: "Ragazzi noi andiamo al San Mungo da Simon"

"Fateci sapere" disse Sirius e i due ragazzi scomparvero, seguiti anche dai Prewett e dai Paciock.

James e Sirius rimasero soli a fissare il corridoio ormai deserto della Centrale Auror.

"Ragazzi andate a casa" disse loro Silente "sarete i primi ad essere avvisati".

Pochi istanti dopo i due apparvero in un piccolo paese di maghi, Godric's Hollow, con un Auror al loro fianco che installò tutti gli incantesimi di protezione alla loro casa.

Quando entrò a casa James fu invaso dal silenzio dei ricordi, i suoi genitori erano ovunque, in ogni cosa dove posava gli occhi. Gli venne spontaneo guardare in cucina in quell'angolo tra la finestra e il frullatore, solo sua madre era riuscita a far funzionare quell'oggetto misterioso. Poteva scommettere di sentire ancora la sua risata cristallina quando lui aveva provato a farsi un frullato alla babbana insieme a suo padre, le fragole erano schizzate ovunque sulle pareti e sui suoi capelli ribelli. Suo padre... si voltò verso il salone, lì dove suo padre sedeva sempre con la Gazzetta del Profeta in mano, con la pipa in bocca spenta perchè sua madre non voleva fumasse in casa. Notò il piccolo tavolo di vetro dove giaceva l'ultimo giornale che Charlus Potter aveva letto, era abbandonato lì con fretta senza sapere che non sarebbe mai stato letto fino in fondo. James prese il giornale delicatamente, andò all'ultima pagina... il cruciverba che suo padre faceva ogni pomeriggio era lasciato a metà. Gli salirono le lacrime agli occhi, si voltò verso Sirius che lo guardò con occhi altrettanto lucidi, i due si abbracciarono. C'erano solo loro due ora in quella casa immensa, Mary era chissà dove, molti dei loro amici erano al San Mungo e altri erano a casa dalle loro famiglie protetti dagli Auror. La guerra si avvicinava, ma Sirius e James l'avrebbero affrontata assieme e con coraggio.

 

 

Ciao a tutti, ecco qui il nuovo capitolo. Mary si è ribellata alla promessa di matrimonio, ma ora è stata rapita e i Mangiamorte hanno creato il panico totale alla stazione. Per ora gli Auror brancolano nel buio, speriamo che riescano a trovarla!!!

Grazie a tutti quelli che recensiscono sempre e hanno messo la mia storia tra le preferite/ricordate/seguite. Attendo le vostre recensioni^^

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Capitolo 27
*** Pozione Polisucco ***


 

Emmeline e Lucas entrarono di corsa dentro il San Mungo dove incontrarono Remus e Marlene che attendevano con un bicchiere di caffè in mano. Lucas fissò gli occhi blu di sua sorella colmi di lacrime e di preoccupazione:

"Margaret sta facendo il possibile, ma ha perso molto sangue" Marlene abbracciò il fratello.

"Non posso parlare con qualcuno qui?" chiese Lucas.

"Lucas! Marlene!" un ragazzo con gli stessi occhi blu di Marlene e dei gemelli McKinnon arrivò correndo dal corridoio.

"Sam"

"Mamma e papà stanno arrivando, dovrebbero arrivare a momenti, Margaret?"

"Dentro con Simon pare abbia perso molto sangue"spiegò Lucas "Se solo trovassi un'infermiera"

La famiglia di Marlene era molto numerosa, lei era la più giovane di cinque figli: Sam che scriveva per la Gazzetta del Profeta, Margaret medimaga e i due gemelli Lucas e Simon che volevano diventare Auror. I cinque fratelli erano noti per i loro occhi blu come zaffiri che avevano preso dalla madre, capaci di incantare chiunque.

"Mi scusi ma non possiamo sapere come sta nostro fratello?" chiese Lucas fuori di se, un'infermiera annuì entrando nella stanza dove era Simon. Pochi minuti dopo ne uscì la sorella Margaret: "Le pozioni rimpolpa sangue non bastano, Lucas abbiamo bisogno del tuo sangue, il tuo è il più compatibile visto che siete gemelli"

Il ragazzo si precipitò nella stanza e vide suo fratello disteso nel letto, fu assalito dal panico e subito uno dei medimaghi lo fece sedere e procedette a prelevargli il sangue. Mezz'ora dopo Lucas fu pregato di uscire e attendere fuori con gli altri. Nel frattempo erano arrivati anche Liza e Zac McKinnon preoccupati a morte.

"Di nuovo quella maledizione! Quella che è stata usata su quella ragazzina di Corvonero, ma perchè?" Lucas stava impazzendo, vedere suo fratello in quelle condizioni lo aveva molto provato.

Emmeline gli strinse la mano: "Simon è forte ce la farà vedrai" gli sorrise incoraggiante.

Remus si alzò e andò fuori a guardare il cielo, era ormai sera inoltrata, era stanco e si sentiva ancora debole per la luna piena passata due giorni prima. Chissà se c'era anche Greyback alla stazione, era possibile dopotutto.

 

Lily non era affatto tranquilla, anche se l'Auror che aveva mandato Malocchio aveva installato tutti gli incantesimi di protezione necessari, viveva accanto a Piton e questo lo sapevano tutti. Chiunque avesse voluto trovarla non aveva che da cercare in quel quartiere e prima o poi l'avrebbero trovata. Provò ancora profonda delusione per i discorsi sentiti nella sala comune dei Serpeverde, la loro amicizia era ora davvero finita.

"Vedrai che la troveranno" disse sua madre, Lily sorrise appena e annuì sperando che sua madre avesse ragione.

"Sai Lily a settembre si sposa tua sorella"

"Cosa?" Lily era completamente scioccata dalla notizia "Perchè non me lo ha detto?"

"Bè sai com'è lei" disse suo padre.

"Vernon? Quel tipo con cui convive da un anno?"

"Sì piccola, è lui" le rispose la madre con occhi gentili.

"Almeno il fidanzato non me lo sono perso" cercò di sdrammatizzare Lily.

"Buonanotte Lily" dissero in coro i suoi genitori chiudendo la porta della stanza della ragazza.

"Notte" rispose lei e appena i suoi furono fuori dalla stanza prese pergamena e piuma e scrisse a James.

 

James io non mi sento affatto tranquilla, non so sarà il fatto di vivere vicino a Piton dopo quel che abbiamo sentito quel giorno e sapere che se la fa con gente poco raccomandabile, lo so ci sono mille incantesimi di protezione, ma i miei dovranno pure uscire per andare a lavoro.

Hai saputo niente di Mary e di Simon? Tu e Sirius state bene?

Lily

 

La civetta di Lily arrivò da James la mattina presto e sbattè col becco contro la finestra del salotto dove lui e Sirius si erano addormentati.

James aprì la busta e lesse velocemente la lettera: "Sir vieni andiamo"

"Dove andiamo?" chiese Sirius sbadigliando.

"Da Lily" ed entrambi si smaterializzarono.

"Divertente" disse Sirius bagnato fradicio "Perchè siamo apparsi nel lago e non sulle sue sponde?"

"Ops ho sbagliato" disse James asciugandosi con un colpo di bacchetta, lo stesso fece il suo amico e pochi minuti dopo erano già davanti casa Evans.

"Tesoro vai tu ad aprire?"

"Sì mamma vado io"

"Chi può essere di domenica?" chiese il padre.

Lily aprì la porta di casa e si ritrovò davanti James e Sirius che ancora borbottava.

"Oh buongiorno" disse Lily sorpresa "Entrate, che ti è successo ai capelli Sirius?"

"Qualcuno ha pensato bene di farci atterrare nel lago e asciugandoli alla buona ecco il risultato" disse lui.

"Oh capisco. Novità?"

"Nessuna purtroppo, aspettiamo un gufo da Remus"

"Lily fai sedere i tuoi amici, avete già fatto colazione?"

"Ehm no, ma non è il caso signora non vorremmo disturbare" disse James.

"Ma che disturbo su forza sedetevi, uova e pancetta?"

"Sì grazie signora Evans" disse Sirius.

"Come ti chiami caro?"

"Sirius"

"Bene Sirius e James giusto? Ci siamo conosciuti ieri"

"Sì" disse James imbarazzato iniziando a mangiare. Con tutta la confusione della sera prima e la loro permanenza alla Centrale degli Auror, i due ragazzi avevano saltato la cena e stavano ora morendo di fame.

"Che lavoro fa Signor Evans?" Sirius faceva conversazione e quando scoprì che il padre di Lily possedeva un'officina non perse tempo e si fece spiegare tutto sui motori babbani.

"Anche Sirius ha genitori solo maghi?" chiese la madre di Lily

"Sì e lui è appassionato di meccanica babbana. Si è appena comprato una moto e penso che per oggi lo abbiamo perso" disse Lily guardando Sirius con tenerezza.

"Meglio così, tanto non possiamo fare altro se non aspettare" disse James.

Poco dopo la madre di Lily uscì per andare a trovare delle amiche e Sirius si lasciò convincere dal signor Evans ad accompagnarlo in officina, anche se era domenica. Lily e James rimasero soli in casa e a Lily sembrava stranissimo vedere James girare nel salotto di casa sua e guardare le foto.

"Ahahahha ma sei senza denti"

"Ehi avevo sei anni, a te non sono caduti i denti?" gli fece la linguaccia.

"Certo ma me li sono fatti crescere subito con la magia" le fece l'occhiolino.

"Uffa dovrebbero vietare di fare magie anche sotto gli undici anni, non è giusto!" sbuffò.

"Vieni qua capricciosa" la attirò a se e la stinse forte.

"Sei solo un antipatico cafone" lo rimproverò lei.

"Ah si eh?" disse lui guardandola e iniziando a farle il solletico.

"Spiacente non soffro il solletico io" si difese lei cominciando già a ridere.

"Ah ecco non soffri il solletico quindi? Sei una bugiarda" disse James continuando a farle il solletico.

"Ti prego basta basta o me la faccio addosso"

"Dai va bene per questa volta solo perchè non ho i pannolini" disse lui sedendosi sul divano accanto a lei. Lily aveva gli occhi lucidi per le risate ed era tutta rosso in volto.

"Sai ti voglio molto bene James" si guardarono un istante. Cosa aveva detto? Che gli voleva bene? Bè era vero, voleva molto bene a James e stava diventando un punto fermo nella sua vita era innegabile. Era incredibile quante cose erano cambiate quell'anno.

James le alzò il mento e le posò un bacio delicato sulle labbra: "Tranquilla Lils" le disse quando lei si agitò un minimo "ti aspetto".

Lily si sentì in colpa per essere ancora così bloccata con lui, James le aveva dimostrato che il suo sentimento era sincero, ma ancora Lily non voleva lasciarsi andare fino in fondo, anche se con James si sentiva sempre tranquilla.

"Fratello" Sirius comparve nello specchietto che James tirò fuori dalla tasca:

"Qualsiasi cosa stiate facendo tu e la Evans, stiamo tornando" disse sussurrando.

"Sirius!" lo rimproverò James. Lily rise, Sirius era sempre il solito.

Un gufo arrivò picchettando alla finestra e Lily corse ad aprire:

"Per te James! Forse Remus?"

"Sì infatti! Aspettiamo Sirius e raggiungiamo gli altri al San Mungo".

Lily annuì. Quando rientrarono Sirius e il signor Evans gli spiegarono la situazione e prima di uscire trovarono la signora Evans nel giardino di casa così salutarono anche lei.

"Signora Evans ci vediamo dopo allora" disse James "E grazie di tutto."

"Figuratevi cari quando volete"

Emmeline e Remus attendevano fuori mentre Lucas, i signori McKinnon e Sam erano da Simon, anche Silente era andato a sincerarsi delle condizioni del suo studente.

"Oh eccovi finalmente!" disse Remus.

"Bè?" chiese James preoccupato.

"Si sta riprendendo, ieri gli hanno fatto una trasfusione, Lucas gli ha donato il sangue"

"Hanno capito cos'era?"

"Solito incantesimo senza nome, lo stesso che ha colpito quella ragazzina di Corvonero." disse Remus.

"Mmm..." disse Lily cercando lo sguardo di James che annuì.

Un Kingsley totalmente sudato correva su per il corridoio: "Ho fatto prima possibile, si è svegliato?"

"Si è ripreso poco fa" spiegò Sirius.

"Quindi la trasfusione è servita?"

"Sì penso che a breve Malocchio vorrà interrogarlo" rispose Remus.

"Malocchio?" chiese Lily.

"L'uomo con le cicatrici sul viso" spiegò Remus.

"James dobbiamo parlare anche noi con Simon dopo, magari ha dei dettagli in più da dirci" sussurrò Lily.

"Sì lo so, aspettiamo che vadano gli altri per primi"

Uno dopo l'altro i fratelli di Simon, Marlene e Margaret uscirono dalla stanza seguiti dai loro genitori.

"Sta benone tranquilli" li rincuorò Marlene

"Potete entrare a salutarlo" dissero i signori McKinnon sollevati.

"Non se ne parla, prima devo interrogare il ragazzo" borbottò Malocchio che sembrava spuntato lì dal nulla e fece trasalire molti di loro.

"Ne sei sicuro ragazzo?" chiese l'Auror ad alta voce.

"Certissimo era a due metri da me, sono sicuro che fosse un uomo e ha detto esattamente quella parola"

"Come temevamo Silente, hanno creato un incantesimo oscuro nuovo, se continuano così non ci sarà mai un freno. Vanno acciuffati"

James guardò Lily preoccupato, anche lei lo era. Uno di quei ragazzi Serpeverde doveva aver creato quell'incantesimo oscuro, ma chi tra tanti? Escludendo Bellatrix Black che era donna, c'erano i fratelli Lestrange, Malfoy, Avery, Mulciber, Dolohov, Rosier e Piton. Non potevano andare lì semplicemente facendo un nome a caso.

La sensazione di impotenza salì in tutti i cuori.

 

Era buio ed umido lì sotto e c'era una puzza spaventosa di muffa, Mary cercava di consumare le corde sfregando contro il muro, a furia di strofinare aveva i polsi arrossati e graffiati. Aveva fame, non le avevano dato nulla da mangiare o meglio quel brodo che le avevano portato lo aveva versato a terra, erano degli sciocchi se pensavano che avrebbero potuto darle qualche pozione in quel modo. La disperazione la colse quando per l'ennesima volta si procurò un piccolo taglio sulle mani.

Si sedette a terra stanca, era dalla sera prima che cercava di consumare quelle corde, da quando l'avevano portata lì non aveva visto nessuno se non una figura pochi minuti prima che le aveva portato quello che doveva essere il suo pranzo.

Pensò a Sirius, come minimo ora stava impazzendo per capire dove si trovava e anche Lily e le ragazze. Un momento... sempre che stessero tutti bene e nessuno fosse ferito. Si preoccupò che fosse successo qualcosa ai suoi amici, a Sirius. Quando era stata presa da quella figura incappucciata e si erano smaterializzati aveva visto che tutti stavano ancora bene, ma potevano essercene stati altri di loro, poteva essere successo di tutto.

"Allora? Hai mangiato?" chiese la voce di un uomo a Mary.

"Sì" mentì la ragazza.

"Bugiarda l'hai versato via!"

"Me n'è solo caduto un po', ho le mani legate razza di genio" mentì ancora più spudoratamente.

"Sei desiderata di sopra" l'uomo aprì la cella e la prese per un braccio spingendola su per le scale.

Entrarono in una stanza dal soffitto alto, sembrava una sala da pranzo, ma il tavolo e le sedie erano state accostate al muro. L'uomo la spinse in malo modo e Mary cadde a terra, il pavimento era sporco e polveroso, almeno quanto la sua cella. Di chiunque fosse la casa non amava certo le pulizie. Bellatrix Black le diede un calcio nello stomaco e alcuni lì intorno risero, la maggior parte portava una maschera bianca sul viso per coprirsi, gli altri invece stavano a viso scoperto, ma a parte Bellatrix Mary non conosceva nessuno.

"Lo chiamiamo?" chiese Bellatrix ridendo con la follia dipinta nello sguardo.

"Ma sì chiamiamolo" disse un un ragazzo dalla voce oleosa. Mary vide il ragazzo alzarsi la manica e premere con la bacchetta su una specie di tatuaggio sul suo avambraccio, pochi istanti dopo Mary vide per la prima volta Lord Voldemort.

Mai credeva di aver visto un essere umano così poco umano, i suoi occhi erano rossi e il suo naso era sottile, sembrava quasi non ci fosse.

"Lei è...?" chiese con voce fredda.

Mary non rispose, Bellatrix le diede un altro calcio che le levò l'aria per qualche secondo.

"Bella basta così, non vorrei che la gente pensasse che Lord Voldemort non sa ricevere ospiti."

"Sì mio signore" disse la ragazza lasciando Mary sola al centro della stanza.

"Mary Sue MacDonald, Purosangue. Mi dicono che ti sei rifiutata di rispettare le tradizioni del sangue puro facendo amicizia con nati babbani, traditori del loro sangue e ibridi è vero?" disse con tono fintamente gentile.

"Sì mio signore è vero" rispose una voce che Mary riconobbe, era Marcus Mulciber.

"Marcus Mulciber conosci questa ragazza da tempo?"

"Sì mio signore"

"Bene ti do il compito di farle cambiare idea e magari unirsi a noi"

Mulciber si tolse la maschera e si inchinò davanti a Voldemort, poi si levò e puntò la bacchetta su Mary: "Imperio" disse.

Mary sentì il suo cervello leggero e privo di pensieri e preoccupazioni e qualcosa nella sua testa, una voce lontana le diceva che qualcosa non andava, ma era così bello starsene lì senza preoccuparsi di nulla.

"Allora Mary Sue MacDonald lascerai quella feccia dei tuoi amici e diventerai mia moglie ora?" chiese Mulciber trionfante.

Mary stava per rispondere che sì ne sarebbe onorata, ma una piccola vocina nella sua testa le diceva: "Mulciber è un maiale non lo sposerò mai".

Ancora una volta il ragazzo le chiese: "Allora MaryMacDonald mi sposi?"

"Sì ne sono onorata" diceva la sua testa.

"No, Mulciber è un maiale non lo sposerò mai" diceva l'altra voce sempre più forte.

"Ne sono onorata"

"No, Mulciber è un maiale, non lo sposerò mai" le due voci nella sua testa combattevano l'una contro l'altra:

"Ne sono onorata"

"NO, MULCIBER è UN MAIALE E NON LO SPOSERò MAI" disse urlando e spezzò l'incantesimo. Voldemort era impressionato, qualcuno tra le figure mascherate rise, Mulciber furioso gridò: "Crucio".

Mary si contorse per il dolore, si sentiva il petto bruciare e le lacrime facevano fatica a non uscire.

"Maledetto" pensò Mary, poi di nuovo si contorse per il dolore, non voleva smettere.

"Ti faccio vedere io contro chi ti sei messa ragazza" disse ghignando.

"Fate quello che volete, ma non la uccidete per ora, è sempre una purosangue" disse Voldemort lasciando la stanza.

"Penso che ci divertiremo" disse Rabastan Lestrange a Mulciber.

"Divertiremo? Cosa le volevano fare?" l'ennesima Cruciatus la colpì e Mary perse i sensi.

 

"Dobbiamo parlare con Silente" disse Sirius quando Lily e James gli raccontarono cosa avevano scoperto quella sera nella sala comune dei Serpeverde.

"Lo abbiamo fatto, ma dice che deve tenerli sotto controllo" disse Lily affranta.

"Ti sembra sotto controllo questo? Mary è stata rapita" disse Sirius fuori di se.

"Andiamo da Malocchio" suggerì James

"Malocchio? Sì potrebbe essere un'idea" rispose Lily "Ma prima voglio andare dalla nonna di Mary, abita vicino casa vostra no?"

"Si trasferiranno a breve" disse Sirius "Ma quella è una pazza nessuno di noi può andare lì, tu sei nata babbana e io e James traditori del sangue"

"Bè Marlene e Alice no" rispose lei.

"Dovremo dire tutto anche a loro però" disse James preoccupato.

Lily tirò fuori una boccetta: "L'ho preparata in caso potesse servire, sai non possiamo sempre spiare la gente da sotto il tuo mantello"

"Polisucco? Evans ti amo" disse Sirius "ora servono giusto i capelli di Alice e Lene".

"Per Alice ho uno dei suoi capelli qui sulla spazzola, capello corto è nero" ridacchiò Lily.

"Che ci fai con una spazzola nella borsa?" chiese James stupito.

"Bè non si sa mai" Lily gli fece l'occhiolino.

"A Lene ci penso io" disse Sirius andando diretto su Remus Lupin che stava prendendo un caffè al distributore.

"Caffè?"chiese pallido Remus.

"Sì grazie"

Bevvero il caffè in silenzio.

"Come sta Marlene?"

"Stanca, ma il peggio è passato, credo che a breve andremo tutti a casa, siamo a pezzi e poi mia madre sarà in pensiero" disse Remus.

"Sì immagino" Sirius mandò giù un altro po' di caffè e sospirò.

"Ce la faremo Sir" gli diede una pacca sulla spalla e Sirius fu finalmente vicino a quel lungo capello boccoloso che aveva visto prima. Ricambiò la pacca stringendo tra le dita quel capello sottile e tornando assieme al suo amico dagli altri.

Tutti si salutarono, si sarebbero tenuti informati via gufo o patronus per altre novità.

James, Lily e Sirius si smaterializzarono a Godric's Hollow e entrati a casa Potter prepararono le due pozioni.

"Ehm chi dei due dovrà berla l'altra?" si sincerò Sirius.

"Dovresti venire tu solo per permettere a me e a James di vederti coi boccoli lunghi e il rossetto" disse Lily rivolta a Sirius "ma visto che sei avventato e troppo coinvolto verrà James, tranquillo puoi fare a meno del rossetto tu."

"Ehi perchè lui niente rossetto?"

"Bè avrò pure dei privilegi no?" rispose James.

"Ok tieni tu sarai Marlene, e io Alice."

Entrambi fecero un sorso e dopo una smorfia schifata per il disgusto presero le sembianze di Alice e Marlene.

"James, ma hai il seno!"

"Giù le mani o ti ammazzo pervertito" soffiò James.

"Tieni vestiti, io e Marlene abbiamo la stessa taglia" Lily gli passò un paio di jeans e una maglietta.

Pochi minuti dopo erano fuori da casa di Mary:

"Sir mi raccomando, stai buono qui fuori e fai il palo" disse James "niente cose avventate".

Sirius annuì e si nascose sotto il mantello dell'invisibilità, Lily suonò il campanello e dopo un bel po' Ursula Flint aprì la porta:

"Buonasera signora Flint si ricorda di me?" chiese Lily

"Oh ma tu sei Alice Prewett andavi a scuola con mia nipote vero?"

"Sì"

"Tu devi essere Marlene, non ti vedo da parecchi anni però? Tutto bene cara?"

"Sì grazie signora Flint, possiamo entrare un minuto?"

"Certo certo accomodatevi" disse la donna.

"Sta traslocando?" Lily indicò i bagagli.

"Sì domani, raggiungerò mia sorella in Irlanda, non abbiamo più da fare qui. Non so se avete saputo...ho dovuto diseredarla" fece una smorfia.

"Sì ce lo ha accennato"

"Ci chiedevamo se sapesse qualcosa su dove possa trovarsi Mary" si sbilanciò James, Ursula Flint lo guardò male, ma rispose: "Purtroppo no ragazze, gli Auror sono già venuti qui a cercare tracce, ma Mary ha sfidato una famiglia molto potente e quindi non so cosa dire. Peccato avrebbe potuto essere felice".

Lily era furiosa per la rabbia, come poteva Ursula pensare a tali stupidaggini Sembrava dispiaciuta certo, ma si comportava quasi come se Mary l'avesse meritato. James intuì che Lily non si sarebbe potuta frenare ancora a lungo, stava per scoppiare: "Va bene signora Flint grazie del tè, eravamo solo passate a vedere se le servisse qualcosa, non sapevamo della sua partenza."

"Vi ringrazio care, voi sì che siete delle brave ragazze Purosangue, rendete le vostre famiglie fiere di voi"

Lily cominciò a diventare rossa in viso per la rabbia e James si affrettò per uscire da quel salotto assieme a lei prima che accadesse il peggio. Si allontanarono andando verso casa Potter sentendo Sirius camminare accanto a loro sotto al mantello, Lily si era già di nuovo trasformata in se stessa, James si affrettò a cambiarsi prima di rimanere incastrato nei vestiti di Lily.

"Allora?" chiese Sirius impaziente.

"La vecchia non centra, domani trasloca in Irlanda" spiegò James.

"E non è troppo addolorata per la scomparsa di Mary, direi vagamente dispiaciuta"

"Stronza" disse Sirius, era la seconda notte che Mary era chissà dove. Sirius sperò solo che fosse viva, altrimenti lui sarebbe morto con lei ne era certo.

 

 

Ciao a tutti! Sì lo so in questo capitolo succedono duemila cose brutte avete ragione, ma la guerra sta iniziando... Riuscirà Mary a salvarsi? Lo so che è questa la vostra domanda, ma ahimè dovrete attendere ancora un pochino.

Che mi dite di questo capitolo?Sono molte scene diverse, ma purtroppo avvengono tante cose e i personaggi sono tanti.

Aspetto le vostre recensioni^^

 

 

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Capitolo 28
*** Piani e sotterfugi ***


 

Erano passati ormai quattro giorni da quando Mary era stata rapita e nonostante gli Auror avessero setacciato ogni dimora dei Mulciber, della ragazza non c'era traccia. Lily e James avevano detto a Malocchio quello che sapevano su quella notte nella sala comune dei Serpeverde e avevano fatto i nomi dei sospettati: gli Auror avevano poi controllato tutte le case dei sospettati, ma Mary sembrava veramente svanita nel nulla.

Le ragazze, soprattutto Lily ed Emmeline, erano ormai coi nervi a pezzi. Alice e Marlene cercavano invece di tirare su chi ne aveva bisogno, si riunivano spesso a casa Potter per cercare di ricordare ogni dettaglio che potesse essere utile, per fare ipotesi, supposizionima Malocchio era stato chiaro serviva identificare almeno uno degli aggressori per poterlo catturare e costringere a parlare. L'uomo, o meglio il ragazzetto, che lui stesso aveva schiantato sul binario si era rivelato inutile, o era abbastanza vicino a Voldemort da avere un addestramento efficace a neutralizzare la pozione Veritaserum o la memoria gli era stata modificata in precedenza.

Sirius era piombato in una specie di calma apparente, ma a James e Remus non era sfuggito che il colore dei suoi occhi non era più lo stesso da quando Mary era sparita.

"Io dico di mandare Emms" propose Marlene

"Lene tesoro, ma sei impazzita? Quei due si odiano"

"Appunto Rem, provochiamo Sirius e lui ci dirà perchè è così calmo, o meglio apparentemente calmo"

"Uhm... Emmeline che ne dici?" le chiese James.

Emmeline alzò il viso stanco, era pallida e le borse sotto agli occhi erano la prova di quanto lei soffrisse, i suoi occhi castani trasmettevano preoccupazione e vendetta, sì quei maledetti bastardi l'avrebbero pagata cara.

"Io? Non credo che direbbe nulla a me."

"Prova no?" la incitò Remus appoggiando ora l'idea.

"Ok" disse annuendo e raggiunse Sirius che da due giorni non faceva altro che fissare sempre il cielo dalla finestra della cucina, ogni tanto lo vedevi allontanarsi e passare ore ad attendere. Sembrava che Sirius attendesse.

"Black!" disse Emmeline col solito tono che usava per rivolgersi a lui.

"Emmeline!" sembrava che Sirius non si fosse accorto chi avesse di fronte, doveva aver risposto automaticamente.

"BLACK!" Emmeline alzò la voce.

"Che cazzo urli Vance? Ci sento benissimo io!"

"Visto che vi dicevo?" bisbigliò Marlene agli altri che annuirono.

"Oh così va meglio, senti ma per avere un succo di zucca che devo fare? Questa è casa tua mi pare no?" disse Emmeline chiudendo la porta e lasciando gli altri fuori da quella conversazione.

"Sì ti pare bene" disse Sirius aprendo il frigo "tieni!"

"Grazie, che stavi facendo qui a proposito?"

"L'hai detto tu è casa mia posso stare dove mi pare" disse il ragazzo riprendendo a guardare il cielo.

"Senti Black magari abbiamo iniziato col piede sbagliato noi due..."

"Come?"

"Sì insomma tu sei il ragazzo della mia migliore amica ed entrambi le vogliamo molto bene e teniamo a lei..."

"Dove vuoi arrivare?" chiese Sirius pratico guardandola questa volta negli occhi.

Aveva dei bellissimi occhi Sirius Black si disse Emmeline, grigi e cangianti come il cielo nuvoloso che può passare da toni del grigio ghiaccio a toni di grigio cupo.

"Ti propongo una tregua" gli porse la mano e Sirius la strinse senza nemmeno rendersene conto, aveva capito che Emmeline voleva parlare di Mary.

"Ti ascolto..."

"No, sono io che ascolto te. Cosa ti frulla in quella mente folle? Non l'hai detto nemmeno a James"

Sirius rimase interdetto, era intelligente e sveglia la Vance.

"Nulla di che" la liquidò tornando a guardare il cielo.

"Dimmelo guardandomi Black o ti mollo un ceffone!"

"Sì certo..." la schernì senza nemmeno guardarla e lei gli mollò uno schiaffo, non forte... Sirius a mala pena lo percepì, ma gli bruciava. Quella ragazza lo mandava fuori di testa perchè era troppo simile a lui.

"Comincia male questa tregua Vance" la guardò con aria di sfida.

"Sei tu che non parli! Tanto so che stai aspettando qualcosa di importante, non è da te startene qui bello e buono senza impazzire o sclerare, quindi ora tira fuori il rospo. Cosa stai tramando?"

Sirius si avvicinò a lei e le sussurrò nell'orecchio: "Assecondami" poi urlò "Vattene Vance è inutile insistere, non c'è niente lasciami in pace" ma la tenne ferma per un braccio.

Emmeline capì: non voleva coinvolgere nessun altro se non lei se avesse voluto. Nessuno doveva sapere niente. Che fosse pericoloso? In che guaio si stava cacciando Black?

Annuì alzando il tono della voce per far sentire agli altri che stavano litigando:

"Sei veramente stronzo sai?" finse di urlare Emmeline.

"Hai un piano?" sussurrò poi

"Mi hai dato un ceffone!"gridò Sirius.

"Sì aspetto una lettera..."

"Te lo meritavi e anche più forte!"

"Da chi?"

"Hai finito di fare la maestrina?"continuò a fingere lui.

"Non posso dirtelo"

"Ma come fa Mary a sopportarti?"

"Sto dalla tua, sto zitta giuro"

"E quel povero Lucas allora dovrebbe diventare Santo già da ora"

"Regulus" bisbigliò Sirius così a bassa voce che a stenti Emmeline lo sentì.

"Vabbè è tempo sprecato parlare con te"

"Devi dirlo a qualcuno può essere pericoloso!" lo guardò con gli occhi sbarrati.

"Ciao allora"

"Hai promesso!"

"Sì ciao" gridò Emmeline.

"Voglio venire con te Black"

Una civetta si posò sul davanzale della cucina con una piccola pergamena legata alla zampa:

 

Orion vengo solo per ascoltarti. Ora e luogo sempre quelli

Arcturus

 

Emmeline lo guardò senza capire.

"Ti vengo a prendere da casa tua tra poco, va ora"

"Sei ancora qui Vance! Non ti chiedo scusa"

"Ma che succede qui?" James aprì la porta della cucina e si andò a scontrare con Emmeline che stava uscendo proprio in quel momento. Un altro secondo e il piano sarebbe andato in fumo.

"Black è un antipatico!"

"Lei è Miss Perfettina Maestrina" sbuffarono entrambi, James scosse la testa:

"Possibile che sappiate solo litigare?"

"Io me ne vado a casa" disse Emmeline raggiungendo gli altri e fingendo un'espressione contrariata, poi uscì e si smaterializzò.

"Io vado a fare due passi" disse Sirius fingendo di essere furioso.

Gli altri si guardarono interdetti.

"Vado da lei" disse Lily.

James la fermò prendendole la mano:

"Lasciamola sbollire, son proprio uguali quei due"

"Mangiamo qualcosa intanto vedrai che torneranno entrambi" suggerì Peter.

"Questa volta sono d'accordo con Petey" disse Alice scherzosa tentando di risollevare gli animi.

Lily e James si misero ai fornelli:

"Ti insegnò a fare la pasta al sugo,l'ho mangiata in Italia" propose Lily

"La so fare anche io" sbuffò James.

"Non alla babbana" rispose Lily facendogli l'occhiolino.

"Che ci vorrà mai?" disse James sbuffando e seguendo Lily con lo sguardo.

Remus e Marlene si guardarono: "Noi apparecchiamo!"

"Argh accidenti!" imprecò James.

Peter si affacciò in cucina.

"Quella pentola voleva ustionarmi" spiegò James all'amico.

Lily ridacchiava: "Ma il sugo deve bollire, basta stare attenti!"

James guardò la pentola con fare minaccioso e si concentrò su Lily che stava tagliuzzando cipolla e carota per poi aggiungerle nella pentola. Poco dopo Lily prese un cucchiaio di legno e fece assaggiare il sugo a James: "Che te ne pare?"

"È buono"

"Sì?"

"Sì" disse James guardandola negli occhi e incantandosi in quelle gemme verdi.

"Ora dobbiamo fare la pasta, la sai fare?"

"Ehm...sì certo" disse il ragazzo prendendo una pentola e riempiendola d'acqua.

Vedere Lily nella cucina di casa sua lo faceva sentire bene, quei luoghi un tempo riempiti da sua madre ora stavano familiarizzando con Lily, con la donna che amava. Lei si trovava a suo agio era evidente e in questo James lesse una speranza di poterla vedere al suo fianco per sempre.

"Ma allora non sei scemo fai solo finta" disse Lily con le braccia conserte.

"Evans come ti permetti?" disse James armeggiando col cucchiaio di legno sporco di sugo.

"Piano con quella cosa o mi sporchi"

"Peggio per te signorina!" rispose lui usando il cucchiaio come arma e cercando di sporcarle le guance.

"Ah sì e allora io ti faccio il solletico" Lily gli si lanciò addosso, James lasciò cadere il cucchiaio sporcando tutto il pavimento ma nessuno dei due sembrava curarsene. James rideva a crepapelle e dopo qualche minuto entrambi avevano il fiato corto per le risate.

James abbracciò Lily e le sussurrò piano: "Grazie".

Lei lo strinse un po' più forte lasciandosi abbracciare, ormai davanti a lui era totalmente priva di difese, si chiedeva quando però avrebbe trovato il coraggio di dirgli...

"Ohhh cavoli sta uscendo l'acqua di fuori" esclamò James soffiando sulla pentola.

"Vedi tutta colpa tua Potter!" disse Lily ridendo.

Poco dopo la cena era pronta e tutti si sedettero a tavola, Sirius ed Emmeline ancora non erano tornati e James era preoccupato per il fratello, tanto da non riuscire a godersi quella serata che tutti stavano cercando di far sembrare allegra.

 

"James non lo deve sapere è troppo pericoloso capito Vance?"

La ragazza annuì seguendo Sirius tra i vicoli di quel paesino: "Ma dove siamo?"

"In Irlanda"

"E che ci facciamo qui in Irlanda?"

"Era il nostro posto preferito da bambini, ci venivamo sempre in vacanza" spiegò lui serio. Era nervoso, avrebbe rivisto suo fratello e si sarebbero parlati. Dopo che era scappato da casa Black i due fratelli non avevano mai parlato nemmeno a scuola e quando si scontravano per i corridoi Sirius avvertiva il senso di colpa schiacciarlo mentre negli occhi di Regulus si intravedeva rabbia, delusione, ammirazione, un mix letale per la coscienza di Sirius.

Emmeline osservò il viso del suo amico, era stanco e aveva le occhiaie, sembrava perfino dimagrito, la mascella era tesa e così anche il collo. Sirius stava messo davvero male. Attraversarono il piccolo villaggio in poco più di mezz'ora e si diressero lontano dalle case arrivando ad una distesa di prato infinita, lì a terra sedeva un ragazzo col viso coperto da un cappuccio, sembrava assorto nei suoi pensieri mentre guardava la notte irlandese.

"Arcturus?" chiese Sirius.

"Qual è il mio dolce preferito?" chiese il ragazzo seduto sul prato.

"Lecca lecca babbano" rispose Sirius, il ragazzo si voltò: aveva il viso spigoloso e gli stessi occhi grigi di Sirius più lucenti ed aspri però. Era molto bello, proprio come il fratello, la stessa pelle pallida ma concapelli tagliati corti e ordinati, era però meno alto e un po' più magro di lui.

Regulus guardò Emmeline: "Lei?"

"Tranquillo è fidata!" rispose Sirius.

"Che vuoi sapere Orion?" usavano sin da bambini i loro secondi nomi quando giocavano.

"Tu sai dov'è?"

"No" ripose guardandolo serio.

"Non saresti qui" disse Sirius pungente.

"Senti cosa vuoi che ti dica?"

"Ascoltami io la amo capito? Se non vuoi aiutarmi mi metterò a cercarla pure sotto la gonna di nostra madre, anche a costo di rimetterci la vita"

Regulus lo guardò impressionato: "Ci avrei scommesso che avresti perso la testa per lei un giorno, scrivevi troppe lettere per i tuoi e i miei gusti"

"Allora?"

"Senti so che è ancora viva, ma non so dove la tengano prigioniera"

"Non ci credo che Walburga non te lo abbia detto, lei sicuro lo sa"

"Io comunque non lo so te l'ho detto. Ora devo andare, non voglio che non mi trovino a casa"

"Lei è la mia vita, capisci cosa intendo?"

Regulus non rispose, attese qualche minuto in silenzio: "Sì credo di sì, stammi bene" e con un POP si smaterializzò.

Sirius sospirò e tornò a preoccuparsi più di prima, Emmeline intervenne:

"Ha detto che è viva però, magari la troviamo"

Sirius la guardò con occhi seri: "Dobbiamo trovarla Emms è diverso"

"Andiamo a casa ora, non possiamo più fare nulla qui" gli tese la mano ed entrambi si smaterializzarono dietro casa di James.

"Oh siete tornati" chiese James aprendo la porta "Avete fatto pace?"

"Più o meno" disse Sirius entrando e salendo di sopra direttamente.

"Emms?" le chiese Alice, la ragazza fece spallucce e prese posto accanto agli altri nel salone di casa Potter.

 

Regulus entrò in casa e sgattaiolò di sopra nella sua stanza, Sirius si stava cacciando in un guaio più grosso di lui. Non capiva che non si sarebbero fatti scrupoli e lo avrebbero ucciso, prima torturato e poi ucciso, aveva fatto bene a non rivelargli nulla, lo avrebbe solo gettato nella fossa dei leoni. Avrebbe fatto funzionare quel piano, doveva funzionare, sua madre era stata crudele nel proporre lui per quel compito, ma forse questa sarebbe stata la salvezza di Mary dopotutto.

"Figlio mio, quando procederai col compito che ti è stato affidato?" sua madre era entrata nella stanza dopo aver bussato con due nocche come suo solito.

"Madre sono stato impegnato in questi giorni" mentì Regulus.

"Sì anche tua cugina Bellatrix lo dice sempre, sarete i seguaci migliori un giorno"

Regulus annuì pensando a quella pozione, ancora una notte e sarebbe stata pronta, poi sperò che il piano andasse come sperava, era l'unico modo che gli fosse venuto in mente. Il signore oscuro era stato chiaro Mary MacDonald doveva morire e doveva farlo Regulus per poi consegnarla al suo nemico come dimostrazione di cosa si rischiava ad avere per amici babbani, rinnegati e traditori. Regulus aveva paura, non era mai stato coraggioso come Sirius e ora si trovava di fronte ad una cosa più grossa di lui. Ma non poteva coinvolgere Sirius, lui sarebbe accorso come paladino della giustizia e ci avrebbe rimesso la pelle. Respirò a fondo, poi scese di sotto nelle segrete di casa Black.

 

 

Salveeee come state? Perdonate il ritardo ma questo capitolo è stato un parto. Non mi convinceva mai e bè dopo averlo scritto e riscritto eccolo qui. Non mi convince nemmeno ora al 100% ma volevo aveste il capitolo per cui... spero che mi farete sapere :)

Grazie a tutti quelli che recensiscono sempre e mi preferiscono/ricordano/seguono

alla prossima!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 29
*** La prova ***


 

I passi di Regulus erano lenti e decisi, la puzza di quelle segrete era nauseabonda e l'umido ti entrava fin dentro alle ossa. L'ambiente era illuminato leggermente solo da alcune fiaccole ai lati delle pareti che mostravano un pavimento grigio e polveroso mentre l'eco delle gocce d'acqua che cadevano fuori dalla casa era l'unico rumore presente. Le aveva fatto visita solo una volta da quando era arrivata lì piena di lividi e ferite, a villa Lestrange non le avevano certo risparmiato sofferenze. La spiò tra le sbarre della cella: quella testolina bionda che per anni aveva visto a scuola e che sapeva essere l'autrice delle numerose lettere che il fratello riceveva l'estate, la migliore amica di Sirius che ora ne era anche la ragazza. Provò ammirazione per lei, una donna che faceva perdere la testa a suo fratello non si era mai vista fino ad allora, le studentesse di Hogwarts non se n'erano ancora fatte una ragione. A dire la verità nemmeno i ragazzi avevano accettato che Sirius Black fosse l'unico a ricevere le attenzioni di Mary MacDonald, quella ragazza aveva un non so che che ti stregava.

Guardò il viso che era pieno di lividi, aveva delle occhiaie profonde e del sangue ormai crostificato le copriva vari punti del volto, aveva gli occhi chiusi ma Regulus sapeva che non dormiva.

"Mary MacDonald giusto?"

"Se lo sai perchè chiedi?" la ragazza sbuffò mettendosi a sedere e puntando gli occhi in quelli della figura incappucciata davanti a lei.

"Regulus Black vero?"

Il ragazzo lasciò cadere il cappuccio e scoprì il viso. Mary lo conosceva bene quel viso, oltre ad essere suo compagno di scuola era il fratello del suo ragazzo, che un tempo era il suo migliore amico e si poteva dire che le aveva raccontato ogni dettaglio della famiglia Black.

"Ti ho portato del cibo" Regulus le allungò una scodella con del purè di patate e un pezzo di carne indefinito.

"E pensi che io lo mangerò?"

"Dovresti sì, come avresti dovuto promettere di sposare Mulciber"

"Ma siete tutti davvero così sciocchi? Io amo Sirius e se anche non fosse così non sposerei mai uno che non amo tantomeno uno come Mulciber"

"Dimenticavo il fattore Grifondoro! Mangi o no?"

"No!"

Calò il silenzio tra i due.

"Regulus" gli si rivolse come un'amica "hai mai amato qualcuno così tanto da poter morire per lui?"

"No"

"Non ci credo! Non sei così diverso da Sirius"

"I Black non amano!" rispose il ragazzo con le fiamme negli occhi. Era lo stesso sguardo fiero e rovente che infiammava gli occhi di Sirius Black. Fiamme in una landa desolata che avevano conosciuto solo ombra e tristezza.

"Sì l'ho già sentita questa stronzata clamorosa" disse Mary sforzandosi di ridere "Ahi mi sa che ho una costola rotta" si tirò su a fatica appoggiando la testa contro il muro.

"Tanto lo so chi è lei" aggiunse poi.

"Non so di chi parli" disse il ragazzo duro, ricordandosi però quegli occhi chiari come il cielo estivo, quei baci di nascosto e la felicità di quei giorni.

"Come vuoi ognuno fa le sue scelte, ma fammi un favore: non dirmi che voi Black non amate, siete già in due a fare eccezione... merda maledetta costola!"

Regulus ammutolì, pensò a quei giorni sereni con la sua Liza, ma era un amore destinato a non durare: i suoi genitori erano babbani e quando Walburga Black scoprì la relazione disse soltanto che era un insulto che suo figlio minore potesse frequentare certa gente. Ci furono litigi furiosi e battaglie terribili quei mesi finchè Regulus lasciò Liza per proteggerla dagli istinti omicidi di sua madre.

Distolse la mente da quei pensieri, Liza stava bene e lui era felice così: "Ascoltami bene ora! Domattina dovremo fare due chiacchiere io e te e ti conviene collaborare e mangiare un poco" si voltò e lasciò Mary da sola nel buio e nella disperazione. Mary si adagiò di nuovo su quel po' di paglia umida che c'era sul pavimento. Era stanca, aveva paura ed era preoccupata per Sirius, Sirius che sicuramente stava facendo il pazzo perchè lei non c'era, perchè nessuno faceva abbastanza, perchè si sentiva in colpa di averla messa in quella situazione. Doveva dormire, l'indomani sicuramente non l'aspettavano thè e pasticcini e se voleva sopravvivere doveva mettersi in forze, diede un'occhiata alla ciotola: purè di patate. Regulus voleva forse farle capire che non era avvelenato? Generalmente ai prigionieri veniva portato pane e acqua, ma poteva anche essere un tentativo di depistarla. Annusò il cibo, non sembrava avvelenato, tuttavia Mary lo lasciò lì al suo posto e tornò al suo giaciglio dolorante. Ascoltò la pioggia leggera che cadeva sul prato, doveva esserci un prato lì fuori, dalle grate dell'unica finestrella presente in quella cella proveniva l'odore di erba tagliata ed umida. Mary si concentrò su quell'odore: c'era vita la fuori, quella che lei non vedeva ormai da giorni, quanti di preciso non sapeva dirlo, a volte si risvegliava dopo essere rimasta priva di coscienza per un tempo indefinito ed era difficile per lei tenere conto del tempo. Si addormentò così cullata dal rumore e dall'odore della pioggia.

 

"James?" Emmeline Vance gli si avvicinò: "Lo so che Black dopo ce l'avrà con me, ma pazienza lui ce l'ha sempre con me tanto" sospirò.

James guardò Emmeline e annuì preparandosi a sentire ciò che voleva dirgli.

"Siamo stati da Regulus!"

James si soffocò quasi con la saliva, mentre Lily accanto a lui sgranò gli occhi.

"Voi cosa? Perchè non me lo ha detto?"

"Non voleva metterti in pericolo" disse lei

"Ma poteva essere pericoloso!"

"Appunto" disse la ragazza "Mary è viva, ma non sappiamo ancora dove sia, nemmeno Regulus lo sa credo, altrimenti lo avrebbe detto"

"Non è detto" intervenne Lily "Regulus conosce Sirius e la sua impulsività, se ha anche solo capito cosa è Mary per Sirius sono convinta che non avrebbe parlato mai e poi mai"

"Sì sono d'accordo" disse James "Regulus non metterebbe mai in pericolo Sirius, anche se non si parlano, lo adora e lo venera".

Emmeline raccontò a Lily e James tutto ciò che sapeva, poi disse: "Provate voi a parlargli, non so cosa abbia in mente io vado a casa ora. Se ci sono novità sentiamoci via patronus o gufo"

James salì su per le scale e si affacciò in camera di Sirius, indossava guantoni e stava prendendo a pugni il sacco da boxe che i Potter gli avevano regalato il Natale passato.

"Ma che fa?" sussurrò Lily a James.

"Pensa"

"Ah ehm...così?"

James annuì, sapeva che l'unico modo per Sirius per concentrarsi e rimanere lucido era quello, prendere a pugni quel sacco.

"Hey" James attirò l'attenzione del suo migliore amico.

"James non faccio abbastanza!" continuò a tirare colpi al sacco

"Per?" James fece finta di non capire.

"Sto uscendo pazzo. Vorrei andare lì fuori e riprendermi Mary, ma so che non posso. Devo farlo per lei, è finita in questo guaio per causa mia..."

"Bè non solo" intervenne Lily "il solito egocentrico Black, pensi sempre sia colpa tua"

"Bè ok però anche per causa mia e io non posso fare nulla, andrei in ogni maledetta casa purosangue a cercarla a torturare chiunque finchè non scopro dov'è, ma la metterei solo in pericolo così"

"Esatto" disse Lily

"Sì ma Sirius ha ragione" James spezzò una lancia in favore del fratello.

"Certo che ho ragione, mi sento un animale in gabbia, mi sento impotente. Posso solo stare qui e aspettare e questo mi manda fuori di testa".

"Emmeline ha detto che..." cominciò James

"E figuriamoci se stava zitta quella" Sirius sbuffò e roteò gli occhi tirando un pugno così forte che il sacco finì contro il muro.

James ignorò la cosa: "Che ti ha detto Regulus?"

"Non sa nulla"

"Io non ci credo" disse James secco e deciso.

Sirius rimase colpito da quella reazione, si voltò lentamente: "Nemmeno io" entrambi si scambiarono un'occhiata di intesa che non prometteva nulla di buono. Sirius sfilò i guantoni e li gettò in un angolo.

"Ho un piano!"

"Oh no questo puzza terribilmente di guai" intervenne Lily.

James e Sirius la ignorarono.

"James che mi ignora? Da quando?" pensò Lily preoccupandosi non poco, forse dopotutto lo stava facendo aspettare troppo, lo teneva troppo sulle spine, non si apriva mai con lui.

"A che pensi Evans?" chiese James con un sorriso malandrino in volto.

"Che qualsiasi cosa facciate non vi lascio andare soli"

"Mmh vuoi partecipare? Ok chiama Petey e Remus! Noi Malandrini dobbiamo parlare" disse James deciso.

Sirius osservò James srotolare le pergamene e tirare fuori cartine geografiche: il suo James, suo fratello era di nuovo quello di un tempo, quello che era pronto a spalleggiarlo in ogni occasione. Se l'erano vista brutta quei mesi, dopo la morte dei coniugi Potter entrambi erano rimasti senza bussola e il rientro a casa per l'estate si era rivelato più duro del previsto.

Pochi minuti dopo Lily ritornò con Remus e Peter, al loro seguito c'era anche Marlene.

"Gli altri sono andati via" disse Remus "Vi salutano"

"Lene non è per..." disse Sirius

"Non ci provare Black, Mary è mia amica quindi risparmiami la predica e dicci del piano"

Sirius fece spallucce: "Bene, io voglio andare a casa Black"

"Pensi possano tenerla lì?" chiese Remus

"No, ma credo che loro sappiano qualcosa e se sanno gli estorcerò le informazioni a costo di usare la Veritaserum" Sirius aveva gli occhi spiritati e iniettati di sangue, la rabbia lo stava facendo fremere.

Tutta la notte la passarono a escogitare un piano e a confrontare cartine geografiche o le loro memorie e conoscenze.

"Ti tiro fuori da lì Mary" pensò Sirius "fosse l'ultima cosa che faccio"

 

"Non hai mangiato nulla ci credo che dormi sempre" una voce un po' roca e familiare la risvegliò.

"Che ora è?" chiese Mary confusa, aveva un mal di testa terribile e si sentiva debole.

"Sono le sei"

"Del mattino?"

"Vuoi scherzare? Ragazza è quasi sera. Vuoi dirmi che hai dormito fino ad adesso?"

Mary annuì dolorante, erano passate dunque quasi 24 ore da quando lo aveva visto la sera prima, cosa voleva da lei?

"Dobbiamo fare una chiacchierata" Regulus Black mosse la bacchetta e delle funi si legarono attorno ai polsi di Mary, dopodicchè aprì la cella. La tirò su in piedi senza grazia o delicatezza, solo ora la ragazza notò che non era solo: un elfo domestico e una donna lo accompagnavano.

"Il Signore Oscuro ti ricompenserà" disse la donna "hai molto coraggio figlio mio"

Regulus annuì e la donna e l'elfo domestico si allontanarono salendo per le scale.

"Oh era lei la cara Walburga? Ha ragione Sirius a dire che sembra uscita un film dell'orrore babbano" disse Mary sarcastica.

Regulus la guardò e capì perchè Sirius era innamorato di lei: aveva occhi castani fermi e determinati, labbra a cuore capaci probabilmente di pronunciare parole dolci e d'amore, ma anche di ferire con parole pungenti. Non si era fatta piegare da nessuno, nè dalla sua famiglia, nè dai Mulciber, nè da Voldemort e nemmeno dalla fame o dalla sete, era coraggiosa. Mary era piena di quel coraggio che Godric Grifondoro tanto apprezzava nei suoi studenti, lo stesso coraggio che aveva avuto Sirius nell'andare via.

"Veloce da questa parte" Regulus la strattonò, Mary perse un attimo l'equilibrio, sentiva la costola rotta pungerle la carne, ma strinse i denti e non disse nulla. Anche se era il fratello di Sirius era comunque un cattivo e non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di urlare per le ferite che aveva.

Regulus condusse Mary in fondo ad uno scantinato che doveva trovarsi ancora più profondamente nelle segrete di quel luogo buio e fetido.

"Qui dentro" le diede una spinta leggera e la ragazza inciampò cadendo a terra e fessurandosi la guancia.

"Bastardo" sibilò lei e cercò di rimettersi in piedi, ma notò che lui si era già piegato per aiutarla.

"Ascoltami, farà male lo so, ma è necessario o non ci crederanno"

Mary lo guardò dritto negli occhi, quegli occhi erano così simili a quelli del suo Sirius. Sorrise nel pensarlo, che sciocchi non avevano mai fatto l'amore loro due, volevano aspettare perchè volevano fare le cose coi giusti tempi. A ripensarci ora che quasi certamente sarebbe morta avrebbe voluto aver conosciuto e condiviso quelle cose assieme a Sirius, a colui che un tempo era il suo migliore amico.

"A che pensi?"

"Ai cazzi miei" rispose Mary acidamente.

"Ora che arriviamo su dovrò torturarti davanti a lui, ma ora bevi questa"

"Sì cer..."

"Non hai capito ragazzina, devi berla ti farà sembrare morta" disse Regulus tenendola per un polso.

"Distillato...?"

"...della morte vivente" finì Regulus per lei.

"Come faccio a fidarmi di te?"

"Lo fai e basta. Farà effetto entro mezz'ora e ora bevi" disse lui con tutta l'aria di chi non ammette altre repliche.

"Perchè lo fai?"

Regulus sembrò non riuscire a parlare perso in chissà quali pensieri, poi disse: "Per Sirius, digli di non cercarmi più, le nostre strade sono divise per sempre ora"

"Perchè non fuggiamo assieme? Sirius ti vorrebbe e tutti noi anche"

"Questa è la mia vita Mary MacDonald e devo seguire il mio destino"

"Il destino è solo una scusa che si usa quando non si hanno le palle di fare qualcosa" disse lei pungente.

"Bevi ora" rispose lui portandole la fiala alla bocca, tuttavia colpito dalla sua frase.

Mary bevve il contenuto limpido come l'acqua ma dal sapore amaro e la testa iniziò a girarle all'impazzata, Regulus fece evanescere la fiala e tenne la ragazza in piedi trascinandola al piano di sopra.

"Ce ne hai messo di tempo" disse Mulciber una volta che Regulus ebbe raggiunto il salone grande dove tutti lo stavano attendendo.

"Questa sciocca non ha mangiato nulla in questi giorni credo e penso abbia qualche osso rotto, non riesce a muoversi" disse Regulus.

"Così impari a metterti contro di me" disse Mulciber guardando Mary seduta ora sul pavimento, lei gli sputò ai piedi. La testa le girava sempre di più e si sentiva profondamente stanca, voleva dormire, voleva solo dormire nel suo letto o anche il pavimento andava bene.

"Sciocca ragazza" intervenne Voldemort "Bene Regulus Black vediamo come dimostri la tua lealtà al tuo Signore" disse poi ridendo.

Regulus prese la bacchetta e la puntò su Mary, lei lo guardò negli occhi così simili a quelli del ragazzo che amava e lo sentì pronunciare: "Crucio". La voce sembrava ovattata, anche la vista cominciò a farsi poco chiara, sentiva i battiti del suo cuore decellerare, ma provò la fitta di dolore che la maledizione le causò al petto lì vicino alla sua costola rotta. Urlò dal dolore, il suo respiro rallentò ancora di più e il suo cuore le sembrava quasi fermo, sentì un'altra maledizione e sentì la fitta di dolore ovunque nel corpo, ormai non vedeva quasi più e chiuse gli occhi accasciandosi al suolo, aveva paura. Sentiva il suo corpo addormentarsi sotto l'effetto della pozione, e se non si fosse più svegliata? Doveva resistere, ma aveva così sonno...era tanto stanca.

"Crucio" Mary sentì ancora Regulus pronunciare quelle parole, l'incantesimo la colpì allo stomaco facendola sussultare dal dolore. La sua testa lottava per rimanere sveglia, ma sentiva ogni suo muscolo indebolirsi, le sembrava di non respirare più e avrebbe giurato che il suo cuore fosse fermo, poi si arrese e si addormentò.

Regulus guardò il corpo di Mary non reagire più di fronte alle maledizioni, veniva solo spostato un po' a destra e sinistra esanime.

Bellatrix Black si fece avanti su ordine di Voldemort ed esaminò il corpo di Mary

"Mio signore la ragazza è morta" disse la Mangiamorte rivolta all'Oscuro Signore.

"Davvero notevole signor Black" disse Voldemort compiaciuto "Silente e la sua banda di Auror impareranno da questo triste avvenimento. Che spreco: lei era purosangue, ma le amicizie con babbani e traditori del sangue l'hanno rovinata. Black hai superato la prova, consegnerai il corpo della ragazza a quei pazzi dei suoi amichetti e al suo ragazzo. Che sia loro di insegnamento".

Regulus si inchinò davanti a Voldemort, poi si diresse verso Mary e la prese tra le braccia uscendo dalla stanza. Tenne chiusa la sua mente, affinchè nessuno potesse leggere cosa aveva fatto e stesse facendo, finchè non fu fuori dalla villa e il paesaggio irlandese lo accolse tra il verde dei prati e il grigiore del cielo dal quale cadeva una pioggia leggera.

Sì allontanò a passo svelto e apparve pochi minuti dopo in una radura, lì non pioveva più. Un piccolo ruscello sgorgava nelle vicinanze e Regulus si avvicinò per bere dell'acqua e per rinfrescarsi il viso, guardò la ragazza del fratello distesa accanto a lui profondamente addormentata. Aveva ferite e lividi ovunque, il senso di colpa non potè fare a meno di assalirlo, ma l'aveva salvata. Mary MacDonald era viva.

 

 

Ciao a tutti, allora? Sorpresi?

Dai non avrete creduto che Regulus l'avrebbe uccisa vero? Faccio una precisazione, non sapendo nulla di più sul Distillato della Morte Vivente, se non che si piomba in uno stato di morte apparente per un massimo di 18 ore, mi sono presa la licenza e ho immaginato che la cosa fosse graduale. Spero sia credibile.

Bene vi anticipo che il prossimo capitolo sarà risolutivo per alcune cose e che Lily e James avranno una bella parte in quel capitolo.

Vi faccio tanti auguri di Buon Natale e a sabato col prossimo capitolo

Ciaoooo

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Capitolo 30
*** La fuga ***


 

Forse effettivamente avrebbe dovuto avvisare il fratello del piano, non era una grande idea presentarsi con Mary che sembrava morta in braccio, Sirius tuttavia si sarebbe messo in mezzo coinvolgendo quell'altro pazzoide di James Potter e sarebbe successo un bel casino.

Regulus ispirò a fondo, guardò nella sua mente quella strada tracciata davanti a sè, i suoi genitori che al suo ritorno avrebbero festeggiato la sua ammissione tra le schiere più strette di Voldemort che stava sempre di più prendendo potere. Regulus credeva nella supremazia dei maghi Purosangue sugli altri, ma non approvava certi metodi poco ortodossi dell'Oscuro Signore. Tuttavia doveva accettarli: era nel destino dei Black.

Sentì dei passi sull'erba alle sue spalle, aveva fatto male ad attardarsi: poteva essere Bellatrix o un altro dei Mangiamorte, si voltò ma non vide nessuno. Sentiva tuttavia dei leggeri passi allontanarsi da lì.

"Sei tu? Orione rispondi" disse Regulus con voce tremante.

"Ci ha sentito James che facciamo?" chiese Lily sussurrando

Lui le rispose mettendosi un dito sopra le labbra. Lily annuì.

"S-secondo te è morta?"

"Non so Lily spero vivamente di no, anche se... meglio non pensarci. Ci pensi a Sirius come starebbe?"

Lily annuì spaventata. Mary non poteva essere morta, insomma avevano diciassette anni, a diciassette anni si deve fare tutto, ma non morire.

"Allora mi dici chi sei? Perchè mi spii? Tanto so che sei lì. Chi sei? Il suo amichetto Potter?" Regulus stava perdendo la pazienza, dubitava che suo fratello fosse lì. Sirius lo avrebbe già affogato nel ruscello e starebbe già da Mary. Poteva rischiare di rivelare qualcosa? Se ci fosse stato un Mangiamorte sarebbe stata la sua fine, ma forse era solo uno degli amichetti del fratello. Sirius e quella ragazza Emmmeline avevano capito che Mary stava nella residenza estiva dei Black in Irlanda? Forse...visto che il loro incontro era avvenuto lì.

 

"Perchè mi fate questo?" Sirius si lamentava seduto e legato e sorvegliato da Peter e Marlene.

"Perchè tu avresti messo Mary nei guai, tu non ragioni" disse Remus pratico.

"Ho ragionato fin'ora, quattro giorni senza fare nulla"

"Appunto, è già troppo Sir, ma siamo orgogliosi di te" rispose Remus sorridente.

Sirius scosse la testa: "Perchè io sono sempre quello irragionevole?"

"Perchè è vero" disse Emmeline

"Eh certo che potevo aspettarmi da te Vance?"

Emmeline roteò gli occhi e fece una smorfia.

"Lene?"

"Non ci provare ad ammorbidirmi Sirius"

"Ufff nessuno mi comprende"

"Dai Sir cerca di ragionare, ora James e Lily torneranno e ci diranno qualcosa ne sono sicuro" lo incoraggiò Remus.

 

"Vado a parlargli" disse Lily

"Non puoi è pericoloso" le disse James immediatamente

"Non credo che starebbe qui ad aspettare che lo attacchiamo se non è pulito" disse Lily, "poteva allontanarsi ma non lo ha fatto."

"Ma..."

"Niente ma"

James abbracciò Lily e le disse: "Io non sopravvivrei se ti succedesse qualcosa, vado io"

Lily li fece una carezza: "Meglio che vada io fidati di me" lo fissò negli occhi e James sospirò.

"Ok... ma io ti seguo"

Lily annuì e uscì fuori dal mantello dell'invisibilità nascondendosi dietro un albero.

"Regulus sono Lily Evans" disse la ragazza ancora nascosta dietro al tronco.

"Oh e a cosa devo il piacere?" disse lui

Lily si mostrò: "Siamo venuti a cercare Mary, ma non siamo soli" un bluff poteva tentarlo dopotutto: "La zona pullula di Auror sanno che Mary l'avete tenuta qui"

Regulus la guardò con aria interrogativa, poteva davvero Sirius aver detto che si erano incontrati lì? No.

"Conosco i miei polli, mio fratello non avrebbe aperto bocca"

"Ascoltami è viva?" chiese Lily.

Regulus non rispose, le andò molto molto vicino e sussurrò: "Lo è, ma devono pensare tutti che sia morta e che io la abbia portata da voi. Devono vedervi piangere e disperare per la sua morte, controlleranno la mia mente. Poi andrete a fare la denuncia al comando auror dicendo come in realtà lei abbia ingannato tutti assumendo il distillato di morte vivente che ha portato un elfo domestico da lei durante la notte. Lei sa già tutto."

"Cosa?"

"Non c'è tempo per spiegare! Ti assicuro che è viva, ma aiutami a cambiare i miei ricordi, controlleranno la mia mente".

"Ma Regulus ti rendi conto che sono al sesto anno? Non sono un obliviatore del ministero" disse Lily sconvolta.

"Sirius lo sa fare, sa modificare i ricordi, sa metterci tutto dentro:scene, paesaggi, dialoghi. Da sempre"

James venne fuori da sotto il mantello: "Ciao Regulus sperò non ti spiaccia".

"Davvero lo sa fare?" chiese Lily.

Regulus annuì:"Non lo farà mai però, la pozione dura minimo diciotto ore. Se non la vedrà ad occhi aperti non mi crederà".

"Ma perchè non molli questi cretini me lo spieghi?" chiese James preso da un attacco di rabbia. "Hai salvato Mary, mandali al diavolo e vieni da noi!" aggiunse poi.

"Nei tuoi sogni forse Potter, e probabilmente anche in quelli di mio fratello. Io non sono fatto per vivere come voi. Ci sono le regole, il potere e l'onore della famiglia da rispettare". In questo frangente Regulus faceva discorsi simili a quelli di sua madre Walburga.

James odiava con tutto se stesso quella donna che cosi tanto aveva fatto soffrire il suo migliore amico, la detestava fino all'inimmaginabile.

Lily propose: "Allora intanto dobbiamo muoverci da qui, è pericoloso stare qua. Per quanto questa radura sia sconosciuta ai tuoi non possiamo comunque rimanere così in vista. Vediamo di far venire Remus, magari James chiama Remus con lo specchietto"

James annuì tirando lo specchietto fuori dalla tasca: "Sirius sono io!"

Sirius ancora legato sbuffò: "James ci sta chiamando. Rispondi tu Rem o posso farlo io?"

"Dammi" disse Remus.

"James?"

"Ehi Remus proprio te cercavo. Ma perchè avete legato Sir?"

"Bè è una testa calda sai com'è..."

Regulus ridacchiò.

"Rem potresti raggiungerci? Solo tu"

"Oh ehm...certo!"

"Ah no eh. Quello stronzo cervoide da strapazzo ora mi sente!" disse Sirius balzando in piedi e fuggendo con tutte le mani legate.

"L'avevo detto io di pietrificarlo" disse Emmeline scuotendo la testa.

"Emms per favore" la ammonì Marlene.

Sirius corse con tutte le sue forze verso il ruscello, aveva sentito rumore d'acqua dallo specchietto dunque James e Lily dovevano trovarsi lì nei pressi.

Pochi istanti dopo Sirius li vide e... il fiato gli si fermò in gola: lì adagiata sul prato c'era Mary, ferita e terribilmente pallida, i suoi occhi diventarono di un grigio scuro così cupo che perfino James ne rimase scioccato. Gli andò incontro.

"Sir non fare cazzate, non è come sembra" ma Sirius non ascoltava

"Non è morta" disse Lily, ma nemmeno le sue parole furono ascoltate.

"Tu lurido schifoso" si avventò contro il fratello e lo scaraventò al suolo, James intervenne trattenendolo. Ora erano arrivati anche gli altri che non sapevano se essere atterriti dal fatto che Mary giaceva lì apparentemente morta o se concentrarsi sulla baruffa tra Regulus e Sirius.

"Sirius Black cazzo mi vuoi ascoltare?" lo strattonò e gli disse nell'orecchio:" Ti fidi di me?"

Sirius annuì, ma nei suoi occhi stava prendendo piede l'idea che Mary potesse davvero essere morta. Trattenne le lacrime.

"Allora? Ti fidi di me?"

Sirius lo guardò:"Sì certo"

"Allora cambia i ricordi di questo cretino che forse ha fatto l'unica cosa buona della sua vita, la tua ragazza è viva! Ma i tuoi genitori e Voldemort devono vedere che lui ce l'ha consegnata morta e quanto noi siamo disperati. Il resto poi te lo spiego. Non chiedermi perchè vuole tornare da loro, ma per quanto mi riguarda ci prendiamo Mary e ce ne andiamo" James disse questo con sguardo serio e solenne.

Sirius annuì, profondamente scosso dalla rivelazione: "Dunque vuoi davvero che lo faccia? Vuoi tornare da loro dopo che hanno quasi cercato di ucciderla?" si rivolse a Regulus.

"Puoi non farlo se vuoi ma vi saranno alle calcagna prima che possiate metterla sotto protezione"

Sirius prese la bacchetta e si concentrò: un luogo...dove poteva far avvenire il presunto incontro? A Diagon Alley, lì nel piccolo vicolo che conduce a Nocturn Alley; i presenti? Lui, James e Remus... e le ragazze? Almeno una doveva esserci o non sarebbe stato credibile. Ok allora tre dei Malandrini e Marlene che passeggiano per Diagon Alley quando una figura incappucciata fa loro un cenno e loro spaventati e dubbiosi la seguono lentamente. Ok ora la figura non rivela la sua identità e non parla, indossa guanti neri e un cappuccio profondamente calcato sul viso. La figura passa a Sirius una ragazza priva di coscienza, Mary MacDonald, e svanisce nel nulla. Gli altri ragazzi corrono per i vicoli per cercare di inseguire il fuggitivo senza successo, mentre Sirius e Marlene hanno il viso affondato sul corpo della ragazza. Remus scorge la figura osservare la scena da uno dei tetti, ma non fa in tempo a fare un incantesimo che la figura è sparita.

Sirius guardò il fratello, sembrava stordito: "Diagon Alley"

"Sì" disse Sirius, prese poi Mary in braccio e assieme agli altri si smaterializzò.

Alcuni POP dopo erano spariti tutti, Regulus si diresse verso il castello dei Black e si chiuse immediatamente nella sua stanza.

 

Appena furono di nuovo tutti a casa Potter, James contattò Malocchio che immediatamente arrivò sul posto.

"Resterò qui di guardia" disse l'auror "Domani quando la signorina MacDonald si sveglierà farà la sua dichiarazione sul distillato che le ha portato un elfo domestico che lei conosceva, sarà meglio che tutti sappiano questa versione. Poi la metteremo sotto protezione, anzi vi metteremo tutti sotto protezione. Parlerò io stesso con le vostre famiglie" fece una smorfia e prese un sorso dalla sua bottiglietta.

"Cosa c'è li dentro signore?" chiese Sirius.

"Acqua" disse l'auror, hanno cercato di avvelenarmi.

"Oh" disse Remus profondamente scosso.

Anche il professor Silente e Minerva McGranitt arrivarono a casa Potter seguiti da Madama Chips che, accompagnata da Lily, andò subito a medicare Mary. Sirius era seduto ai piedi del suo letto attendendo e parlando con se stesso con le mani sulla fronte.

Mary è viva, ma finchè non lo vedo coi miei occhi non ci credo... e quei schifosi dei miei genitori? E Regulus? Però lui l'ha salvata...che disprezzo provo però...però Mary è viva...è viva.

"Signor Black vada a stendersi" disse Madama Chips "diciotto ore sono lunghe domani pomeriggio si sveglierà. Starò io con lei"

Sirius scese nuovamente di sotto dagli altri. Lily e Marlene avevano fatto del tè da offrire a Silente e a Minnie e in quel preciso istante anche Alice e Frank si unirono a loro.

La sera tutti cenarono da loro, poi Silente e Minnie organizzarono dei turni di guardia alla casa assieme a Malocchio, mentre Madama Chips si congedava da loro promettendo di tornare il giorno successivo.

Tutti i ragazzi passarono da Mary a salutarla mentre Sirius invece era impegnato a raccontarle tutto ciò che aveva fatto i questi quattro giorni. A parte Sirius la casa era piombata nel silenzio:erano rimasti tutti quanti a dormire lì, casa Potter era grande e c'era posto in abbondanza.

James era sveglio, non riusciva a dormire, per di più sentiva ancora la voce di Sirius dalla stanza affianco raccontare a Mary barzellette o altro ancora.

Bussarono alla sua porta: "Sì?"

"Sei sveglio?"

"Ehi Lily, certo entra!"

"Lo senti quanto parla?" ridacchiò andando a sedersi sul letto di James.

"Credo che sia grato di non averla persa, lui fa il duro ma per Mary darebbe tutto"

Lily annuì: " Per me è stato orribile vederla in quelle condizioni, che lunga giornata è stata oggi"

"Certo che non hai neppure la tv altrimenti guarderemmo quella"

"Quella cosa babbana che vuole sempre Sirius per vedere i filn?"

"Sì quella" ridacchiò "ma si chiamano film."

James rise poi disse: "Se vuoi posso raccontarti una storia, faccio anche le animazioni"

"Ok vediamo!"

"Allora c'era una volta un bambino che conobbe una bambina bellissima coi capelli rossi..."

Lily arrossì un po'.

"Diventarono amici, ma la bambina non voleva proprio saperne di uscire con lui dicendogli che avrebbe preferito uscire con la piovra gigante uahhh" James alzò le braccia al cielo emettendo versi come se fosse un mostro raro.

"Ahahhaah" Lily rise di gusto "E poi?"

"Niente quel bambino è cresciuto e la bambina anche..."

"E sono usciti assieme?"

"Non proprio..."

"Uhm...e cosa si può fare?" chiese Lily pensierosa.

"Forse appena possibile andranno al mare assieme!"

"Sì direi che potrebbe andare" Lily si stese sul letto appoggiando la testa sul cuscino:

"E dove gli piacerebbe andare?"

"Bè direi in Spagna o Sud Italia!"

"Wow" disse la ragazza e abbracciò James che era ora steso al suo fianco.

"Grazie James" disse poi seria.

"Di cosa Lily?"

"Di esserci! Posso dormire qua?"

"Certo" le disse lui posandole un bacio tra i capelli, la strinse fra le braccia come se il suo corpo fosse una coperta per lei e lei si accoccolò contro di lui. Entrambi si addormentarono subito sentendo ancora la voce di Sirius che raccontava aneddoti curiosi a Mary che dormiva profondamente.

 

Eccolo qua! Perdonate il ritardo e Buon anno nuovo a tutti!

Che mi dite del capitolo?

Non mi convince troppo a dirla tutta, ma l'ho riletto e riscritto duemila volte perciò eccolo qui, spero che mi farete sapere e che ci siano meno pomodori possibili!

Un bacio a tutti e grazie a tutti quelli che recensiscono: vi adoro!

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