Love is a losing game.

di StoleMyPotato
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue. ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 3: *** Capitolo due. ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre. ***



Capitolo 1
*** Prologue. ***


Prologue.

La vita, a volere che sia bella,
sia gaia, sia vita, deve essere un arcobaleno,
una tavolozza di colori, un sabato dove
ballano tutte le streghe.
Il sollazzo e la noia, il piano ed il sorriso,
la ragione ed il delirio, tutti devono avere
un biglietto per questo destino.
~ Carlo Bini.


“Ciao mamma, dà un bacio a papà da parte mia quando esce dalla doccia!” Esclamò Sophie, uscendo da casa.
“Certo, tesoro! Ci vediamo stasera!” La donna scosse la mano in segno di saluto e chiuse la porta.
Sophie si diresse alla metropolitana il più velocemente possibile.
Appena salì sopra, si sedette al primo posto libero che trovò e uscì l’ultimo libro di psicologia comprato: Paranormale. Perché vediamo quello che non c’è, di Wiseman Richard. Inziò a leggere libri fantascientifici quando aveva solo 9 anni per passare a libri sulla psicologia e psicanalisi umana. Alcune persone la prendevano per strana, ma lei era tutt’altro. Era una ragazza tranquilla, semplice e gentile con tutti.
Arrivò la seconda fermata e attendeva che lui facesse la sua entrata. La sua aspettativa, infatti, non venne smentita e lui salì sulla metro.
Ogni mattina lasciava che i suoi occhi lo fissassero per tutta la durata del tragitto, non le importava di sembrare maleducata, o ossessionata.
Però non sapeva praticamente niente di lui, tranne il suo aspetto fisico che ormai conosceva fin troppo bene, infatti, la cosa che più amava di lui era quella buffissima voglia sulla gola, ogni volta che il suo sguardo cadeva su di essa le scappava sempre un sorrisino. Ma in cuor suo sapeva che era un bravo ragazzo, lo aveva visto numerose volte aiutare delle anziane signore salire e scendere dalla metro.
Sapeva anche che le piaceva Leona Lewis – il ragazzo ascoltava sempre la musica ad alto volume, e così Sophie riusciva ad ascoltare qualsiasi canzone ascoltasse.
Molte volte la voglia di andare da lui e presentarsi si faceva sentire, ma la sua timidezza l’aveva sempre vinta.
Spesso le veniva in mente una citazione dal film “Il ritratto di Dorian Gray”: Ogni impulso che soffochiamo ci avvelena l’esistenza.
Erano due anni ormai che Sophie uccideva tutti i suoi impulsi, eppure era ancora lì, a guardarlo mentre batteva il tempo di Better In Time con un piede.
Arrivarono alla loro fermata e Sophie mise di fretta il suo libro nella borsa per dirigersi all’uscita altrettanto velocemente, prima di rimanere sulla metro, di nuovo.
Cercò nuovamente di inseguirlo per tutto il tragitto stazione-scuola, ma aveva un passo troppo veloce per Sophie che non era per niente una ragazza atletica.


Louis entrò in una stanza dove sul letto c’era ancora qualcuno a dormire. Prese la rincorsa e saltò sul letto urlando: “Sveglia, dormigliona!
Ronnie si mise subito seduta sul letto infuriata “Louis, che cazzo ci fai nella mia camera? E soprattutto, che ci fai in casa mia?
“Mi hanno incaricato di venirti a svegliare, dato che se ne sono già andati tutti e tuo padre e mia madre vorrebbero che andassimo a scuola insieme stamattina, come due bravi fratellini. E vorrei ricordarti che da ieri ci vivo anch’io qui”
Ronnie aveva completamente dimenticato che suo padre aveva invitato Louis e Jay a vivere da loro prima del matrimonio. “Che ore sono?” domandò d’un tratto.
“Sono le 7.30” Rispose neutro Louis.
“E io sto ancora a perdere tempo con un idiota come te, Tomlinson!” Ronnie si alzò subito dal letto e corse a prendere la divisa dal suo armadio.
“Vado a finire di preparare la mia cartella” Louis si alzò dal letto e si diresse alla porta.
“Se prepari le valigie e te ne vai mi fai un enorme piacere!” Ronnie andò a rinchiudersi nel bagno. Amava rispondere in malo modo a quella che per lei era una delle più grandi piaghe della sua vita.
Come risposta Louis si mise a ridere tra se e se, e tornò in camera sua.
Dopo una mezzoretta piena Ronnie era pronta e raggiunse Louis al piano inferiore.
“Finalmente!” esclamò Louis appena vide la mora scendere le scale.
“Non rompere le palle, Tomlinson. Potevi benissimo andartene da solo dato che papà e Jay non ci sono, tanto non ti stupra nessuno per strada, al massimo tu potresti violentare qualcuno”
“Mmmmh, e io che pensavo che volessi un passaggio con la macchina” Louis fece oscillare le chiavi della sua Toyota.
“Se provi a fiatare in macchina ti uccido” lo minacciò Ronnie.
Louis sghignazzò nuovamente e si diresse con la sua sorellastra verso la macchina. A volte Louis pensava a quanto fosse cocciuta quella ragazza, ma doveva farci l’abitudine dato che avrebbero condiviso tutto per parecchio tempo.

Niall entrò nella camera di sua sorella e non ci trovò nessuno. Vide la porta del bagno chiusa e capì che era lì dentro. Bussò alla porta e domandò: “Cher, sei pronta?”
“Sì, ma non riesco a trovare il mio fondotinta ed ho un vulcano in eruzione sulla fronte!” esclamò Cher disperata.
Niall abbassò lo sguardo un attimo e notò il fondotinta della sorella per terra. “Cher, per caso è questo?”
Cher aprì la porta subito e vide il biondo con in mano il suo fondotinta “Grazie fratellone!” Gli regalò uno dei suoi bellissimi sorrisi e richiuse la porta.
“Fa in fretta, è già abbastanza tardi!” Concluse Niall, uscendo dalla camera.
Cher si passò il fondotinta per tutto il viso e corse al piano terra pronta per una nuova giornata scolastica. “Pronta!”
“Andiamo!” Niall sorrise ed uscì di casa con sua sorella.
“A che ora è andata via mamma?” domandò Cher per spezzare il silenzio.
“Alle 6.30. Stamattina alle 5 ha voluto fare il bucato e ha rovesciato per sbaglio il cestino delle robe sporche...” Niall aveva la stanza esattamente accanto a quella dove c’era la lavatrice e l’asciugatrice.
“E scommetto che tu hai alzato il tuo culetto dal lettuccio e sei andato ad aiutarla” Lo interruppe Cher e come risposta il biondo annuì.
Loro madre era parecchio sbadata ed entrambi si chiedevano come facesse svolgere una perfetta operazione chirurgica a qualche stomaco malato e non riuscisse a fare il bucato.
Mentre i due gemelli giocavano tra loro ad “Indovina cosa c’è per cena” vennero interrotti. “Ehi, ragazzi!” Zayn si avvicinò a loro in modo confidenziale. Beh, poteva permetterselo, erano migliori amici dai tempi dell’asilo.
“Ciao Zayn, come va stamattina?” Domandò Niall, dando una pacca sulla spalla del moro.
“Tutto bene. Sai che la Winkins ha in mente di farci fare un compito oggi?” Rispose.
“Stai scherzando, vero? Io non so niente di chimica, come potrei mai fare un compito il primo giorno di scuola senza aver ripetuto neanche una sola pagina?!” Cher stava iniziando già ad agitarsi.
“Tranquilla, ti aiuto io” Disse dolcemente Zayn.
“Davvero?” Chiese speranzosa Cher.
“Ehi, aiuti lei e non aiuti me?” Si intromise Niall.
“Certo che aiuto anche te, idiota!”
Tutt’e tre scoppiarono in una fragorosa risata.

Harry si svegliò nel suo letto e quando aprì gli occhi notò una ragazza bionda accanto a lui. “Ma che ore sono?” Borbottò, girandosi dall’altra parte per controllare la sveglia. Erano le 7.15 e doveva prepararsi urgentemente per andare a scuola. Si alzò dal letto cercando di non svegliare la biondina, ma andò a sbattere con il mignolo al mobile. “Porca puttana!” Esclamò, massaggiandosi il mignolo.
“Harry, che succede?” La bionda si mise seduta sul letto grattandosi la testa.
“Niente, ma devi andartene, c’è scuola” Rispose Harry, rimettendosi in piedi.
“Non possiamo andare a scuola insieme?”
“No, Stefany, devo vedermi con degli amici prima” Il riccio prese la sua divisa dall’armadio.
“Mi chiamo Melany” Puntualizzò la bionda.
“Stefany, Melany, Cinzia, Carlotta, qualunque sia il tuo nome quando esco dal bagno devi essere fuori da casa mia” Harry entrò nel bagno senza far aggiungere altro alla ragazza.

****

Salve a tutte!
Siamo qui con una nuova FF! Sappiamo di averne un'altra in corso, ma è quasi finita, e così ci siamo date subito da fare per crearne un'altra! Il prologo è lunghissimo, ma non abbiamo trovato altro modo per darvi una panoramica dei personaggi protagonisti di questa storia. In realtà non è finita qui la presentazione per personaggi, nel prossimo capitolo si vedrà anche chi è amico di chi e chi no. (?)
Speriamo comunque di non avervi annoiati e che magari riceviamo qualche bella recensione!
Ringraziamo in anticipo chi lo leggerà tutto :)
Queste sono le nostre ragazze:

Ronnie Osborne/Lisa Cimorelli:
Image and video hosting by TinyPic

Sophie Clarck/Katherine Cimorelli:
Image and video hosting by TinyPic

Cher Horna/Christina Cimorelli:
Image and video hosting by TinyPic

E ci sembra inutile presentarvi i ragazzi :) xx
#Ila #Fede #Emy

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Capitolo 2
*** Capitolo uno. ***


Ronnie era alla ricerca delle sue due migliori amiche. Si aspettava che una stesse leggendo qualche libro sulla psicanalisi umana in un angolino della scuola, e che l’altra si stesse ripassando il trucco per la ventesima volta.
Venne smentita quando trovò entrambe ai loro armadietti, vicini.
“Perché io devo avere l’armadietto lontano 10 km e voi lo avete una accanto all’altra? Oltretutto, il mio è accanto a quello di Tomlinson!” Si lamentò Ronnie.
“Perché lo chiami per cognome se è il tuo fratellastro?” Domandò Cher confusa.
“Perché è l’invenzione più maligna di Dio oltre tutte le materie scientifiche!"
“Non ricordavo che Dio avesse inventato anche le materie scientifiche” Sghignazzò Sophie con l'altra amica, ma notò che Ronnie non si stava divertendo tanto quanto loro, così cercò di rimediare. "Come va la convivenza?”
“E’ in casa mia da solo ieri sera e stamattina ha già iniziato a rompermi le palle! L’unica opera buona che ha potuto fare in 12 ore è stata accompagnami a scuola con la macchina” Rispose scettica Ronnie.
“Allora non è così maligno come credi” Affermò Cher, chiudendo il suo armadietto.
“Prova a difenderlo ancora e ti sgonfio il pallone da calcio nella tua stanza” La minacciò Ronnie.
“Ok, ragazze, manteniamo la calma. Ronnie, capisco che tu sia tesa per l’arrivo di Louis e di sua madre nella tua vita, ma devi cercare di mantenere la calma. – Sophie poggiò due mani sulle spalle dell’amica - Ora proviamo insieme un esercizio di… “
“Non provare a fare con me uno dei tuoi giochini psicologici” La bloccò Ronnie.
“E’ inutile, quando è così nervosa non la ferma nessuno!” Concluse Cher.
La campanella suonò e le ragazze si divisero per andare nelle loro classi.
 
Sophie entrò nell’aula di letteratura, si andò a sedere ad uno degli ultimi banchi ed iniziò a sfogliare il libro curiosa di sapere quali sarebbero stati gli argomenti del primo quadrimestre.
Mentre era impegnata a leggere la biografia di Jane Austen, una voce maschile la fece sobbalzare. “E’ libero quel posto?” Disse, riferendosi al banco dietro di lei.
Sophie alzò lo sguardo e non potè credere ai suoi occhi. Il ragazzo che ogni giorno fissava sulla metro con tanto interesse le aveva appena rivolto la parola. Quel ragazzo, Liam Payne, colui che le riesce a far battere il cuore anche quando semplicemente si mette una mano tra i capelli.
“C-certo” Balbettò Sophie, e il ragazzo senza aggiungere altro si sedette al posto indicato prima.
Sophie continuava a prendere dei lunghi respiri e a pensare “Dai, Sophie, puoi farcela. Forza e coraggio”. Appena raggiunse il massimo dell’autostima, si girò verso Liam e quando aprì la bocca per far uscire fuori quelle parole che vorrebbe dirgli da tempo - Mi chiamo Sophie Clark -  il professor Winkins fece la sua entrata in classe, esclamando: “Buongiorno ragazzi!”.
Sophie fu costretta a doversi voltare di nuovo e ridare le spalle a Liam, iniziando a seguire la lezione di letteratura.
 
Ronnie entrando in classe notò un ammasso di ragazze che accerchiavano un banco e colui che c’era seduto e per lei non ci volle molto a capire che quello seduto era l’essere più odioso – dopo il suo fratellastro, nonché suo migliore amico – Harry Styles.
Era il ragazzo più vanitoso, superficiale, materialista e maniaco del sesso – dopo Louis – che avesse mai conosciuto.
Si chiedeva perché tutte le ragazze della scuola si esaltassero, anche solo quando lui passava davanti i loro occhi ignorandole completamente e come facessero, dopo essere andate a letto ed essere state scaricate, a continuare a parlare di lui  in modo positivo.
Però tutte sapeva chi fosse la miglior scopa-amica di Styles: Melany McChilly, e nonostante ciò l’Harry Styles Fan Club continuava a regnare nella scuola.
Ronnie si sentiva fortunata ad essere una di quelle poche ragazze del terzo anno a non essere state a letto con mister Ricci Perfetti e che non si eccitava a sol sentir pronunciarne il suo nome.
Andò a sedersi al primo posto libero che trovò e subito dopo arrivò il professor Basset per la lezione di storia, una delle materie più noiose per Ronnie.

Zayn stava raggiungendo il laboratorio di biologia, ma si fermò appena qualcuno lo chiamò. “Zayn, aspettami!” Urlò Cher.
“Ehi, piccola”
Cher spalancò gli occhi “Piccola?”
“Mi… è scappato” Rispose Zayn, riprendendo a camminare.
“Comunque, mi aiuti a questo compito, vero? Sai che sono negata in biologia!”
“Non solo in biologia!” Zayn si fece scappare un sorriso.
Cher imitò una faccia triste, come faceva spesso quando Zayn la prendeva in giro e per lui fu irresistibile non abbracciarla. “Zayn, da quando mi abbracci dopo aver tentato di offendermi?” Cher era sempre più sorpresa dal comportamento del ragazzo, credeva che il sole estivo - quasi inesistente - di Londra gli avesse fatto parecchio male.
“Mi è scappato anche questo” Entrambi scoppiarono a ridere ed entrarono nel laboratorio.
 
Finita anche l’ultima ora, Sophie si catapultò al suo armadietto per sistemare le ultime cose ed andare subito alla metro prima che Liam la precedesse.
“Ehi, Sophie, perché tutta questa fretta?” Domandò Cher, aprendo il suo armadietto.
“Devo andare velocemente alla metro, altrimenti la pardo” Rispose, riponendo alcuni libri nello zaino.
“Perdi la metro, o perdi Liam?”
“Ok, forse entrambi, ma comunque rischierei di non tornare a casa in tempo!” Si giustificò.
“Sei incredibile! Comunque, hai visto Ronnie?”
“Ha detto che sarebbe tornata a casa con Louis, quindi non credo che passerà di qui – Sophie chiuse l’armadietto – Ora vado. Ti chiamo oggi pomeriggio!” Sophie si allontanò dall’amica e affrettò il passo.
“Ciao…” Rispose Cher, ma Sophie era già parecchio distante per sentirla.
Sophie in 10 minuti arrivò alla fermata. Dopo un altro quarto d’ora arrivò la metro, ma di Liam non ce n’era neanche l’ombra e sentì una forte delusione.
 
Ronnie finalmente tornò a casa dopo aver fatto la strada a piedi dalla scuola fino a casa sua. Era convinta che Louis la stesse aspettando dove aveva parcheggiato quella mattina, ma quando ci tornò non c’era né Louis, né la macchina. Per tutto il tragitto non faceva altro che ripetersi in mente “Quell’idiota di Tomlinson”.
Quando Ronnie infilò la chiave nella serratura della porta le bastò solo una mandata per aprirla, questo le fece intuire che qualcuno fosse già tornato a casa e sapeva anche chi fosse.
Entrò e si fermò sulla soglia della porta del salotto dove c’erano Louis e i suoi quattro amichetti: Zayn Malik, Niall Horan, Liam Payne ed Harry Styles.
Oltre Horan, Ronnie non riusciva a vedere nessun’altra faccia innocente in quella stanza.
“Ciao sorellina!” Esclamò Louis, notandola.
“Perché non mi hai aspettata all’uscita? E loro che ci fanno qui?” Domandò Ronnie, cercando di rimanere calma.
“Peter voleva conoscere anche i miei di amici, dato che mia madre conosce Sophie, Becky e addirittura April che non abita più in questa città. E comunque se mi avessi dato il dono della parola in macchina, ti avrei avvisato che all’uscita avrei dovuto portare in macchina loro cinque e che non c’era posto anche per te!” Spiegò tranquillamente Louis.
“Tom… - Si bloccò e riprese - Louis, Jay conosce le mie amiche perché per cinque anni ha passato tutti i pomeriggi in casa nostra, mi sembra più che normale che le abbia incontrate tutte. Per quanto riguarda il dono della parola, non devi prendermi sul serio in tutto!” Cercò di mantenere la calma per non dare spettacolo davanti gli amici del fratellastro.
“Quindi posso giocare a moscacieca con i tuoi tanga?” La domanda di Louis provocò le risate degli altri quattro.
“E io potrò strapparti le mutande dei Power Ranger?” Controbattè Ronnie.
“Ok, come non detto”
Ronnie salì in camera sua soddisfatta.


Salve salvinooo!!
Eccoci con il primo capitolo di questa favolosa storia. Beh, che dire, in questo capitolo stiamo ancora cercando di darvi una panoramica dei personaggi. Nel prossimo capitolo entreremo nel bello della storia! Per tanto vi inviteremmo a passare dalla nostra FF quasi finita.
Words will be just words.
 
 Spero che recensiate almeno il primo capitolo. Sapete, è brutto vedere le visualizzazioni senza recensioni. Fa innervosire.
Ok, per tanto se volete seguirci su Twittah siamo @Ilavale  @Emy_Pas e @Stolemycarrots_
V
i salutiamo! xx
-Ila -Emy -Fede

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Capitolo 3
*** Capitolo due. ***


“Cher – Niall entrò nella camera di sua sorella senza bussare – io sto andando a fare alcune cose con Liam”
“Va bene” Rispose Cher, che stava leggendo una rivista.
Niall uscì dalla stanza e raggiunse Liam a casa sua.
Cher rimase a leggere la sua rivista e improvvisamente suonò il campanello. Scocciata andò ad aprire la porta. “Ehi, Zayn! Come mai qui?” Domandò sorpresa, non si aspettava che il suo amico le facesse visita.
“Devo parlarti” Rispose serio ed entrò subito in casa.
Cher chiuse la porta dubbiosa. “Dimmi tutto”
Zayn prese un lungo respiro. Erano anni ormai che provava sempre lo stesso sentimento e non era mai riuscito ad esprimerli per paura che lei non ricambiasse e qualcosa sarebbe potuto mai cambiare tra loro. Le aveva già mandato qualche indizio, che lei naturalmente non aveva capito. Quella mattina, quando l’aveva vista entrare a scuola con le sue due amiche, sentì qualcosa di grande nel suo cuore, mai sentito con nessuna prima e capì che forse era arrivato il momento di parlarle. “Io…” A Zayn sembrò che le parole gli si bloccassero sulla punta della lingua.
“Tu?” Lo incitò a parlare Cher.
“Sediamoci, devo star calmo io e devi star calma tu” Zayn trascinò Cher sul divano del salotto; Cher era sempre più confusa e preoccupata.
“Zayn, mi dici per favore cosa ti succede?” Domandò una Cher spazientita.
“Tu mi piaci!” La buttò così, senza aggiungere altro, in espressivamente.
Cher rimase in silenzio, non si aspettava una cosa del genere e Zayn non lo aveva detto neanche nel miglior dei modi.
Dopo altri secondi di straziante silenzio, Zayn si alzò. “Lo sapevo,  non dovevo dirtelo”
Cher afferrò Zayn per il polso senza alzarsi dal divano. “ Da quanto tempo?” Aveva gli occhi che guardavano il vuoto.
“Da qualche anno” Rispose, tenendo il capo basso.
Qualche anno?! – Sbraitò Cher, mettendosi in piedi – Perché non me l’hai detto prima?”
“Non volevo rovinare il rapporto”  Rispose senza guardarla negli occhi.
Non volevi rovinare il rapporto?! – Cher non fece caso che stava alzando la voce – Se credi che io possa mandare a puttane il nostro rapporto per una cosa del genere significa che non mi conosci davvero come pensavo!
E io non pensavo che nonostante tutti i miei continui tentativi tu non riuscissi a capire quello che provassi per te!
“Zayn non si dimostrano i propri sentimenti ad una persona mandandogli frecciatine, dovevi dirmelo prima esplicitamente!”
“Non lo avresti capito lo stesso probabilmente!” Zayn si girò a guardare Cher negli occhi.
Mi stai dando della stupida?!”  Cher trattenne la voglia di tirare un pugno dritto in faccia a Zayn.
Può darsi!” Zayn era troppo nervoso da potersi accorgere di quello che stava dicendo.
Esci fuori da questa casa!”  Urlò sclerotica Cher.
Sì, me ne vado, è meglio che stare con te!” Zayn corse verso la porta ed uscì.
A quelle parole Cher rimase immobile per qualche minuto e subito dopo si accasciò per terra e scoppiò a piangere. Litigare con Zayn era una delle ultime cose che voleva, soprattutto litigare per una cosa come quella.
"Sì, me ne vado, è meglio che stare con te!"
 
Ronniiiie, dove seeeiii?” Domandò Louis che non trovava più la sua sorellastra per casa.
“Sono in bagno, idiota!” Rispose Ronnie.
“La tua dolcezza mi commuove sempre! – Ronnie pensò a quanto fosse stupido quel ragazzo – Comunque, qui c’è Brad!”
Ronnie uscì dal bagno con addosso solo un asciugamano e i capelli bagnati. “DOVE?” Dopo essersi guardata attorno, notò solo Louis che rideva a crepapelle appoggiato al muro del corridoio. “Io ti ammazzo!” Sbraitò, iniziando a rincorrerlo per tutta la casa.
“Oddio, Ronnie fermati!” Suo padre la bloccò, prendendola in braccio.
Io lo uuuucciiiidoooo!” Ripetè, dimenandosi.
“Louis, che le hai fatto?” Domandò Jay, tenendolo da un braccio.
“Le ho semplicemente detto che qui ad aspettarla c’era…”
NON DIRE QUEL NOME!” Lo bloccò Ronnie.
“Quale, Brad?”
AAAAAAAAAAAAAAH!” Ronnie riuscì a liberarsi dalla presa di suo padre e riprese a rincorrere Louis.
Louis salì le scale il più velocemente possibile e corse verso la sua camera, dove ci si rinchiuse dentro.
Ronnie si fermò davanti la sua porta e continuò a bussare  – sbattere fortemente –  con la mano sulla porta. “Prima o poi dovrai uscire da quella camera e quel momento sarà la tua fine!” Concluse andando in camera sua a finire di prepararsi.
 
Dirò ad Eleanor della tua collezioni di giocattoli e gadget dei Power Ranger!” Sbraitò Ronnie.
“Non oseresti!”  Rispose Louis.
“Oh, sì che oserei!” Ribattè Ronnie.
Peter e Jay poterono intuire che i due ragazzi stavano scendendo al piano terra per cenare.
Ragazzi, smettetela!” Li fermò Peter, stanco ormai di tutte le urla.
I due si guardarono negli occhi e si sedettero subito a tavola.
“Abbiamo da farvi un annuncio” Disse Jay, quando furono tutt’e quattro insieme.
“Mandate Louis in un collegio e io ritornerò ad essere figlia unica?” Domandò Ronnie ironica.
“Non ti libererai di me così facilmente!” L’avvisò Louis.
“Cos’è una minaccia?” Chiese Ronnie, pronta a scoppiargli a ridere in faccia.
Ragazzi, per favore! E’ una cosa seria” Peter si innervosì.
“Anche la mia idea era sera” Brontolò Ronnie, zittendosi del tutto dopo un’occhiataccia del padre.
“Dicevo – riprese Jay – Abbiamo deciso di anticipare le nozze. La chiesa ha detto che per il 25 agosto hanno già un altro impegno”
“Sììììììììì!” Esultò Louis.
“NOOOO! - Protestò Ronnie  - A quando le avete anticipate? Ditemi che sono il 24 agosto!”
“No, ci sposiamo il 7 aprile”
“Sono contento per voi, mamma!” Disse Louis, sorridendo.
“Non è giusto, perché non ne avete parlato anche con noi?!” Ronnie aveva gli occhi lucidi ed era sul punto di scoppiare in lacrime.
“Pensavamo che sareste stati d’accordo” Rispose con un filino di voce Jay.
“E infatti Ronnie ne è felicissima, vero?” Peter mise una mano sulla spalla di sua figlia.
“Una Pasqua” Ronnie si alzò da tavola e corse in camera sua.


SAAAALVEEEE!
Eccoci con questo nuovo capitolo! Beh, qui vediamo come Zayn non sa esprimersi con delicatezza e di quanto in realtà sia sensibile Cher, vediamo come si scannano tra loro Louis e Ronnie, ma non abbiamo visto niente di Sophie e il suo amore segreto. Ma nel prossimo capitolo parleremo anche di lei.
Volevamo dirvi che ci siamo divertite un sacco a scrivere questo capitolo, in realtà sappiamo tutti che litigare con il/la proprio/a fratello/sorella è una cosa comunissima e chi non gli ha mai urlato contro "TI UCCIDO!". 
Magari è uscito un po' schifezza questo capitolo, ma vorremmo vedere qualche recensione!
Come sempre vi invitiamo a passare dall nostra vecchia FF, che è sul punto di finire: Words will be just words.

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Capitolo 4
*** Capitolo tre. ***


Sophie correva verso la stazione per prendere la metro. Era in ritardo e se avesse perso la sua solita corsa avrebbe dovuto aspettare un’ora intera per la prossima.
Improvvisamente inciampò, facendo cadere i libri che teneva in mano e alcuni fogli. Sono la solita sbadata, pensò, iniziando a raccogliere tutto velocemente.
“Hai bisogno d’aiuto?” Domandò una voce a lei famigliare.
Sophie si concentrò qualche secondo sulla voce e la persona a cui appartenesse e quando riuscì ad abbinarli insieme, non potè credere a ciò che stava capitando. Alzò lo sguardo e vide Liam Payne che si piegò in ginocchio per raccogliere le sue cose.
Appena finirono di raccogliere tutto si rialzarono in piedi.
“Frequentiamo lo stesso corso di  letteratura, vero?” Domandò Liam.
“Anche quello di spagnolo, matematica, grammatica, scienze naturali e musica” Rispose Sophie, senza badare alla velocità con cui parlò.
“Ah… Sei preparata, noto”
“No, è che mi ricordo sempre i miei compagni di corso. Soprattutto quelli che vedo spesso” Sophie si accorse della risposta stupida che aveva usato.
“Riesci a ricordarti tutti i tuoi compagni, oltre a tutte le date e scrittori studiati?”
“Anche quelli non studiati, se è per questo…” Sophie si portò una mano sulla fronte per la pessima risposta.
Il treno arrivò e i due salirono, continuando a scambiarsi chiacchiere.
 
LOUUUUIIIIIIS!” Un urlo si espanse per la casa e Louis sobbalzò dal letto per andarsi ad affacciare alla ringhiera delle scale.
“Che succede?” Domandò preoccupato.
“Perché il mio reggiseno era nella cuccia di Kyra?” Domandò Ronnie furiosa.
“Perché non sono riuscito a trovare nulla di più imbottito per farlo star comodo. Anche lui è un essere umano, sai che brutto dormire sull’erba” Rispose con nonchalance Louis.
Ronnie cercò di mantenere la calma per non scagliarsi sul fratellastro. “Punto primo: non entrare mai più nella mia camera senza permesso. Punto due: I MIEI REGGISENI NON SONO IMBOTTITI!” Sbottò alla fine, andandosene in camera sua.
“Ok, comunque quello blu col panda lo sto usando io, mentre mamma ha messo il mio cuscino a lavare” Anche Louis tornò in camera sua.
LOUUUIIS!” Ripetè Ronnie.
 
Cher andò in palestra per sfogare un po’ di rabbia con il sacco da box. Quando aprì la sala dove c’era il suo solito sacco vide che c’era già qualcun altro ad allenarsi al suo posto. Si avvicinò per vedere chi fosse e trovò Zayn. Si portò una mano sulla fronte, ricordandosi che anche Zayn si allenava lì e ai suoi stessi orari. Ma solitamente usava un altro sacco. Cher cercò di fare dietro marcia senza farsi notare, ma andò a sbattere ad uno sgabello, facendo fallire la missione “scappare in silenzio”.
“Chi c’è?” Domandò Zayn, fermandosi. Cher rimase immobile dov’era, sperando che Zayn non la vedesse e che riprendesse ad allenarsi. “Cher, sei tu?”
Oh, porca miseria! “No, sono la donna delle pulizie!” Disse con una voce più acuta della sua e nascondendosi dietro un altro sacco per non far vedere la sua faccia.
“Non sapevo che le signore di 48 anni indossassero le Vans gialle e blu e dei pantaloncini”
“Non hai mai visto Madonna come si veste? Tutte dobbiamo sentirci giovani!” Cher diede un testata al sacco per la risposta stupida che aveva dato.
“Cher, sposta quel sacco”
Cher spostò il sacco come le aveva ordinato il ragazzo e si accorse che lui fosse più vicino di quanto si aspettasse. Non aveva idea di cosa fare, non le era mai capitata una situazione del genere ed era anche imbarazzante. “Scusami, tolgo subito il disturbo. Tanto stare da solo è meglio che stare con me, no?” Cher si voltò verso la porta per andarsene, ma Zayn la bloccò.
“Per favore, aspetta. Ho sbagliato a dirti quelle ultime parole, lo so. Ma ero nervoso e non sono riuscito più a controllarmi, iniziando a parlare a sproposito. Mi dispiace!”
Cher si voltò verso Zayn. “Sei perdonato!”  Gli sorrise con dolcezza e Zayn si avvicinò per abbracciarla.
“Amici come prima, vero?” Domandò Zayn.
“Anche più di prima” Rispose Cher, cullandosi nelle braccia del moro.
 
“Ronnie!” Jay entrò nella camera di Ronnie senza bussare.
“Ora capisco da chi abbia preso Louis!” Disse Ronnie, alludendo al fatto che il suo fratellastro non bussava mai quando entrava in camera sua.
“Scusami. – Jay si avvicinò al letto dove Ronnie era beatamente sdraiata a leggere una rivista – Comunque, stai ancora cercando lavoro?”
“In teoria sì”
“Bene. Ricordi quella mia amica che lavora alla panetteria, Mary? – Ronnie annuì, sperando che Jay arrivasse velocemente al punto – Ecco, sta cercando qualcuno che l’aiuti alla cassa e io le ho proposto te, calcolando che Louis manderebbe la panetteria in banca rotta”
“Davvero? – Ronnie si mise seduta e abbracciò Jay – Grazie mille, Jay!”
“Figurati”
“Quando inizio?” Domandò, sciogliendo l’abbraccio.
“Oggi alle 6 e 30. Quindi preparati, perché sono già le 5 e 45”
“Jay, potevi avvisarmi prima!” Ronnie si alzò dal letto e corse in bagno.
 
Harry era nel bagno della panetteria a darsi da fare con una nuova ragazza di nome Maggie. Quando finì uscì con lei, guardò sua zia Mary che si avvicinava a lui.
“Che ne dici di lei? Sembra brava!” Domandò Mary non sapendo di cosa facesse suo nipote insieme a tutte le nuove ragazze che arrivavano.
“No, non mi piace. E’ troppo moscia”  Rispose, cercando di mantenere un’espressione autoritaria.
“E va bene. Anche questa va a casa. Tra un po’ ne arriverà un’altra, ma sappi che sta volta non darò conto al tuo parere. Sarò io a scegliere” Mary si allontanò da suo nipote per avvicinarsi a Maggie e dirle che le avrebbe fatto sapere, anche se non si sarebbe fatta affatto sentire.
Harry si allontanò per qualche minuto dal bancone per andare in bagno e quando tornò vide sua zia stringere la mano all’ultima persona che si sarebbe aspettato di vedere in quella panetteria, Ronnie Osborne.
“Oh, tesoro, ti presento la nuova ragazza che da oggi stesso lavorerà con noi”
Ronnie si voltò per vedere con chi stesse parlando Mary e rimase a bocca aperta. Non poteva crederci che avrebbe lavorato con il ragazzo più odioso e insopportabile di tutta la scuola.
“Oh, Ronnie, che piacere!” Disse Harry con un pizzico di malizia.
“Il piacere è tutto mio” Ironizzò Ronnie, roteando gli occhi.
 
Niall si mise seduto al suo letto pronto per dormire, ma prima tirò fuori una foto dal suo cassetto. La foto ritraeva una ragazza dai lunghi capelli biondi. Guardando quella foto un sacco di ricordi gli tornarono in mente e si fece scappare una lacrima.

Hoooolaaaa!!!
Come butta gente? Non odiateci, sappiamo che questo capitolo è molto disordinato, ma non troviamo modo migliore per presentarlo. Quindi se fa schifo recensite lo stesso e cortesemente fatelo, perchè altrimenti la cancelliamo la storia. E chi ci segue da un bel po' di tempo sa che noi lo facciamo senza alcun timore.
Ora vi lasciamo e buon primo maggio! xx
-Ila -Fede -Emy.

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