A&E

di renachan
(/viewuser.php?uid=16648)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° capitolo ***
Capitolo 2: *** 2° capitolo ***
Capitolo 3: *** 3° capitolo ***
Capitolo 4: *** 4° capitolo ***
Capitolo 5: *** 5° capitolo ***



Capitolo 1
*** 1° capitolo ***


questa fic mi è stata ispirata da "il gioco dei doppisensi" di aladia-chan che trovo stupenda, quindi direi che questa è dedicata a lei ^__^

A. salve

E. buongiorno

A. …è qui per un controllo?

E. si, anche lei?

A. si…

E. ha un’aria famigliare, io la conosco?

A. il suo non mi sembra un viso noto ma, conoscendo la mia scarsa

memoria, non potrei escludere di conoscerla

E. mmhh…non ricordo

A. forse l’ho vista veramente da qualche parte…

E. lei chi vuole che io sia?

A. come scusi?

E. chi spera di ricordare in me? Un vecchio amico? Un parente vagamente sconosciuto?

A. un parente vagamen…ma non si dovrebbe dire un parente vagamente conosciuto?

E. secondo la mia opinione intendo meglio il significato dicendo vagamente sconosciuto

A. faccia come vuole

E. non mi ha ancora risposto

A. che cosa dovrei dirle?

E. chi spera che io sia?

A. non spero di ricordare nessuno in particolare

E. in fondo al suo animo non desidera, anche solo vagamente, che io sia una persona specifica?

A. non credo

E. guardi bene

A. dove dovrei guardare?

E. dentro di lei, nella profondità del suo animo

A. l’animo è cosa invisibile e intangibile, non posso guardarvi attraverso e per quanto riguarda dentro di me, preferirei non squartarmi solo per vedere se ci trovo un desiderio così vano

E. risposta impeccabile e divertente, complimenti, ma verificando la sua abilità nel discorrere con perfetti sconosciuti, o vagamente sconosciuti, posso anche affermare con facilità che lei abbia inteso alla perfezione la mia domanda e che cerchi solo di evitare di rispondere

A. complimenti anche a lei, mi ha sorpreso

E. questa sua risposta vuol dire che ho intuito la verità?

A. vuol dire solo che sono estasiato dall’aver trovato un ragazzo che non mi guarda con occhi confusi, quasi spaventati direi, solo per avergli dato del lei

E. il piacere è tutto mio

A. allora non le dispiacerà se le do anche del voi? Sa, è da tanto che desidero di poterlo fare con qualcuno

E. faccia pure, anche se io continuerò con il lei, ma intuisco che stia abilmente lusingandomi per farmi perdere il filo del discorso

A. oh, questa è cosa di cui non potete essere certo

E. che meravigliosa tonalità che possiede una frase pronunciata con il voi! comunque è vero, non posso esserne certo, la conosco ancora troppo poco per giungere subito a conclusioni

A. concordo per la musicalità della frase

E. …

A. …

E. allora?

A. cosa volete?

E. o la sua memoria è più corta dell’unico neurone che ha in testa o sta evidentemente evitando di rispondermi

A. evidentemente evitando suppongo sia un termine errato e in quanto alla mia memoria ed ai miei neuroni credo che voi abbiate ragione

E. lasci stare la fantasia e l’originalità che uso nella mia grammatica, risponda alla mia domanda: cosa desidera ricordare in me?

A. va bene, lascerò stare la vostra grammatica "fantasiosa ed originale", ditemi piuttosto un valido motivo per cui dovrei rispondervi

E. perché così io mi divertirò e lei scoprirà pensieri e desideri che non sapeva neanche di possedere

A. mi sembrate molto sicuro della vostra affermazione

E. oh si, io mi diverto sempre tantissimo a stuzzicare le persone ed a fargli conoscere loro stessi, peccato che non riesca a farlo con me stesso

A. per quanto voi vi possiate divertire non mi sembra un motivo sufficientemente valido per sprecate questi preziosi minuti in questa deliziosa sala d’attesa

E. lei mi fa divertire sempre di più sa? Finalmente una persona con cui posso parlare con scioltezza!

A. anche io sono oppresso dalla felicità però preferirei che voi non vi insinuaste troppo nei miei pensieri e nella mia testa

E. perché mai questo scetticismo? E leggo anche della leggera ironia nella sua prima affermazione

A. ecco, lo state rifacendo

E. cosa?

A. state cercando di entrare nei miei pensieri

E. e perché questa non è cosa buona e giusta?

A. questo a voi non deve interessare come, d’altronde, il resto della mia vita

E. se mi dite così mi risulterete antipatico

A. potrò vivere anche senza di voi

E. davvero? Questo mi rende molto triste perché io mi stavo già affezionando a lei ed al suo modo di proporsi

A. se vi piace il mio modo di propormi allora vi deve piacere anche il mio distacco

E. no, io ho detto che mi piace il suo modo di proporsi, non la sua integra persona

A. capisco

E. …

A. cosa volete ancora? Perché mi guardate in quel modo?

E. perché le da così fastidio essere capito?

A come ho già replicato, non sono questioni che vi riguardano

E. lei ha paura di farsi capire

A. se continuerete così cambierò posto pur di non sentirvi più

E. lei ha paura che qualcuno conosca i suoi veri sentimenti

A. ora basta

E. ha paura che qualcuno possa comprendere cosa ha veramente nell’animo

A. e come siete arrivato a questa brillante deduzione di grazia?

E. esperienza in questo campo, credo

A. voi mi sembrate ancora molto giovane, come potete dire di avere esperienza?

E. anche se sono ancor giovincello perché non dovrei avere esperienza?

A. perché l’esperienza di acquisisce con gli anni e se voi avete iniziato il vostro percorso di crescita pochi anni fa come potete avere un’esperienze del genere? Il conoscere le persone e comprenderle è cosa molto difficile che si acquista in molti anni con brutti e bei ricordi

E. teoricamente quello che dice è giusto però io ho bruciato molte tappe sa?

A. non fatico a crederlo ma il mio "animo" mi suggerisce che la vostra è anche fortuna

E. oh, questa è una cosa che nessuno potrà dire con certezza per mia fortuna

A. già, per le questioni più delicate e difficile tutti parlano ma pochi dicono veramente

qualcosa

E. sono d’accordo con lei ma, ora che mi ci fa riflettere, anche lei è giovane

A. l’età è cosa irrilevante

E. ancora d’accordo con lei ma allora perché ha azzardato dire a me di essere troppo giovane per poter fare certe constatazioni?

A. perché neanche io riesco a farle

E. lei si basa sulla sua persona per giudicare gli altri?

A. non è quello che facciamo tutti?

E. si, in effetti si

A. sono contento di vederci così affini nelle opinioni

E. è vero, è una sensazione strana e gradevole che ho avuto il piacere di provare rarissime volte

A. si, è un benessere molto gradevole

E. …

A. …

E. …

A. …

E. comunque penso di non averla mai vista veramente

A. concordo

E. …

A. …

E. allora, perché non vuole rispondermi?

A. ma voi avete una specialità innata per distruggere ogni più delizioso silenzio?

E. ma stava diventando opprimente, l’aria era carica di tensione ed imbarazzo

A. la tensione e l’imbarazzo credo l’abbiate sentito solo voi

E. vuole dirmi che lei era perfettamente a suo agio in quel silenzio?

A. esattamente, io sono figlio del silenzio

E. deve essere stata dura per vostra madre cercare di avere un figlio dal silenzio

A. …

E. …

A. ma quando parlate voi spegnete l’interruttore del suono?

E. perché, esiste un modo per far spegnere il nostro udito? Sarebbe interessante e

comodo…

A. evidentemente quello con l’unico neurone rimasto siete voi, anzi, scommetto che anche quello si sia ormai atrofizzato ed ora la prego di smettere con queste battute sciocche e penose

E. quello che dite non è per niente garbato

A. ha importanza ormai?

E. le parole cortesi fanno sempre un effetto benefico sulle persone

A. vuol dire che voi sarete privato di quel beneficio da parte mia

E. perché è così acido?

A. chissà, magari l’ho ingerito ed è per quello che sono qui

E. deve essere fastidioso

A. non quanto i vostri costruttivi commenti

E. sento che questa era un’offesa

A. sento che il vostro neurone oggi resusciterà

E. non ho compreso

A. non è essenziale intendere sempre

E. ma è fastidioso quando non si comprende

A. lo so ma se non capite non potete costringere il vostro cervello a surriscaldarsi solo per il commento di un ragazzo vagamente sconosciuto

E. perché ora si è fatto l’idea che la mia intelligenza non sia alla sua altezza?

A. perché credo sia così

E. e per questo non sono più interessante per lei?

A. è ancora interessante

E. perché?

A. non credo voi lo vogliate sapere davvero

E. non entri nella mia testa senza permesso

A. fastidioso eh?

E. no, è che lei ha sbagliato

A. già, è naturale per gli umani errare

E. voglio sapere

A. cosa?

E. perché sono interessante

A. voi volete sapere troppe cose

E. lo scopo della vita è imparare

A. oppure morire

E. ma quello si raggiunge che lo si voglia o no

A. già forse è proprio questo il punto

E. intende dire che siccome è una cosa scontata nessuno prova a raggiungerla e così lo scopo della nostra vita diventa vano?

A. mi ha inteso quasi perfettamente

E. cos’è che non ho compreso del suo ragionamento? Ha scordato il voi

A. scusate la dimenticanza, non avete compreso che essendo una cosa irrimediabilmente ovvia e sicura fa spavento

E. lo davo per scontato

A. nulla è scontato

E. tranne la morte

A. mi avete inteso

E. ne sono onorato

A. onorato della vostra onoranza

E. non sono d’accordo

A. su cosa?

E. che lo scopo della nostra vita è la morte

A. neanche io

E. allora perché ne avete parlato come il nostro scopo?

A. era un’ipotesi, io prendo in considerazione tutte le ipotesi

E. quali altre ipotesi ci sono?

A. siamo inutili

E. io abbraccio maggiormente questa teoria

A. ma allora perché ci siamo?

E. iniziano le domande filosofiche "essere non essere" "chi siamo, da dove veniamo"?

A. ho l’impressione che tutti i nostri successori si faranno questa domanda

E. non c’è e non ci sarà umano che non farà questa domanda

A. non c’è e non ci sarà umano che saprà rispondere a questa domanda

E. siamo qui già da un po’, quanto dovremo aspettare ancora?

A. avete fretta?

E. no, vorrei sapere per quanto tempo dovrò restare ancora qui con lei

A. temete di rimanerci troppo a lungo?

E. temo di rimanerci troppo poco

A. questo mi aggrada alquanto però fa nascere in me una leggera preoccupazione

E. cosa tormenta il suo animo?

A. voi

E. ho già così importanza per lei?

A. temete di già la nostra separazione?

E. lei non ha ancora risposto alla mia prima domanda

A. voi siete insistente

E. altrettanto

A. la persuasione è molto difficile da applicare

E. per lei non sarà difficile

A. devo intendere che mi ritenete un bravo persuasore?

E. la ritengo un bravo incantatore

A. in cosa saprei capace di incantare?

E. nell’incatenare le povere anime che varcano la soia del suo pensiero a lei

A. devo intendere che voi siete riuscito ad entrare nei miei pensieri e che io vi abbia catturato nella mia morsa?

E. intenda che secondo la mia opinione l’ha già fatto con diverse persone e che presto riuscirà anche con me

A. vi sbagliate

E. perché dice che sto errando nelle mie deduzioni? Così mi atterrisce

A. non ho incatenato molte persone a me

E. perché non riuscivano a comprende cosa avevano davanti

A. la solita storia

E. si, la solita storia

A. è arrivato il mio turno

E. quando avrà finito mi aspetterà?

A. potrei

E. non mi lasci nel dubbio

A. lasciare nell’incertezza è la mia specialità

E. la stanno aspettando impazientemente, non hanno molto tempo da sprecare qui

A. e voi?

E. io ho tutto il tempo che voglio

A. volete sprecare del tempo per me?

E. mi sembra ovvio

A. nulla è ovvio

E. mi aspetterà dunque?

A. si

Fine 1° capitolo

se avete una qualsiasi domanda: contattatemi

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2° capitolo ***


E. mi ha aspettato veramente

A. pensavate il contrario? Io credo d’essere un uomo di parola

E. ne sono felice

A. lo so, gli uomini di parola sono sempre graditi

E. no, sono contento che lei mi abbia aspettato

A. felice della vostra contentezza

E. lei mi sembra il classico tipo che è felice quando lo sono gli altri

A. potreste star sbagliando

E. come faccio a sapere la verità su di lei se non parla?

A. non la saprete

E. questo però mi rende triste, ora è scontento anche lei?

A. no, credo che vivrò bene lo stesso

E. non la capisco proprio in questi momenti

A. cosa non capite della mia persona?

E. perché non vuole farsi capire e conoscere

A. non mi fido

E. di cosa?

A. di chi non conosco

E. ma se non si fa conoscere non conoscerà nessuno

A. lo so, è questo il mio dilemma

E. un dilemma abbastanza facile come posso intuire

A. perché mi minimizzate così?

E. perché credo che basti che lei si apra, per guarire

A. non sono malato

E. questo è quello che pensa lei

A. quello che penso non ha importanza?

E. certo che ha importanza

A. allora io non mi ritengo malato

E. bene

A. andiamo a fare una passeggiata per i parchi?

E. parchi? Qui ce ne sono?

A. pochi ma belli

E. la cosa mi fa molto piacere

A. la natura è una cosa favolosa

E. pienamente d’accordo

A. vuole sapere cosa desideravo vedere in voi?

E. volete dirmelo veramente?

A. voi non volete sentire?

E. potrebbe pentirsene

A. non lo farò

E. allora l’ascolterò con molto interesse

A. volevo trovare quello che vi siete dimostrato di essere

E. non comprendo, o meglio, comprendo ma ho paura di aver errato la mia deduzione

A. sono sicuro che sia giusta

E. come fa ad esserne sicuro?

A. intuito

E. la vedevo come una persona che non crede all’intuito

A. spesso nulla è ciò che sembra

E. esiste qualcosa che sembra esattamente ciò che è?

A. forse

E. quale sarebbe?

A. i sentimenti più puri

E. ma quelli sono rari

A. non ne le persone pure

E. cosa intende per pure?

A. pure di cuore, con un animo trasparente, persone senza secondi fini per quello che fanno

E. ce ne sono poche

A. lei non rientra tra queste?

E. non credo

A. allora il mio intuito ha errato

E. credo proprio di si

A. noi due ci assomigliamo molto

E. la cosa mi rende felice ma come è arrivato a questa conclusione?

A. intuito

E. non lo facevo un uomo così intuitivo

A. noi due indossiamo una maschera

E. che genere di maschera?

A. io conosco la mia, la vostra mi è ancora oscura

E. ha un bel coraggio per proferire queste parole

A. è la verità

E. per dire la verità si ha bisogno di molta più risolutezza di quanto pensa

A. oh, così mi lusingate

E. lusingare è una delle arti più spregevoli che un uomo possa esercitare

A. perché mai vi state offendendo da solo?

E. perché la penso così

A. esponete la vostra teoria, ve ne prego

E. il verbo "lusingare" può essere sinonimo di "causare soddisfazione, piacere" ma può anche significare "cercare di ottenere l’amicizia di qualcuno con false parole o azioni" lusingare è un’ azione ipocrita

A. così state offendendo la mia persona

E. come mai le mie parole l’hanno ferita?

A. ora che ci rifletto mi sono offeso da solo, quindi lasciate stare

E. non comprendo ma farò come mi dice

A. vi ringrazio

E. di niente

A. …

E. …

A. …

E. …

A. …

E. ma veramente lei in questi silenzi si trova a suo agio?

A. certamente, voi no?

E. io trovo questi silenzi imbarazzanti

A. perché mai?

E. lasciare che il proprio interlocutore se ne stia in silenzio vicino a voi, la trovo una cosa scortese, potrebbe star annoiandosi e la vostra compagnia potrebbe essere considerata spiacevole

A. io non mi annoio mai nei silenzi, a volte dicono più delle parole

E. certo, lei è figlio del silenzio

A. per me ogni silenzio è momento di riflessione e pace

E. non trova che il suo partner sia, per esempio, non capace di tenere una conversazione accesa e quindi noioso?

A. oh ragazzo mio! Se si sta insieme per cinque ore non pretenderete mica di parlare incessantemente e senza soste per tutto il tempo vero?

E. riflettendoci non credo che ne sarei capace

A. ce ne sono pochi al mondo capaci di dialogare assiduamente per cinque ore e secondo il mio parere sono molto più noiose di chi disserta di meno, vanno bene anche poche parole ma che abbiano un senso logico e che siano d’interesse per l’interlocutore

E. sono d’accordo con lei però mi permetta una piccola critica

A. proferite pure

E. non mi chiami mai più "ragazzo mio" la fa sembrare un settantenne che rimembra vecchi ricordi e ammonisce il nipote

A. perdonate i miei termini inadeguati

E. ma si figuri

A. siamo arrivati, guardate che delizioso è questo misero pezzo di natura

E. lei ha perfettamente ragione, è incantevole

A. peccato che non sia l’alba

E. al sorgere del astro deve essere veramente mirabile

A. una volta mi è capitato di ritrovarmi qui all’alba ed era molto gradevole osservare quel interessante incrocio e fusione di colori

E. il verde della natura

A. il giallo del sole

E. l’azzurro del manto celeste

A. le sfumature rosa e cremisi

E. le candide nuvole

A. tutto che si sfuma e si unisce disordinatamente

E. quel disordine che affascina

A. si è davvero incantevole

E. ora sono stato catturato dalla voglia di ammirarlo

A. avete da fare nei prossimi due giorni?

E. avrei tanto da fare

A. non avevate detto che possedete tutto il tempo che volete?

E. quel "tutto" è limitato

A. ma il tutto non può essere limitato

E. allora ho errato la scelta del termine

A. questo mi rattrista

E. cosa avevate in mente?

A nella mia mente ci sono molte cose, specificate

E. vi piace giocare eh?

A. si, molto

E. siete infantile

A. lo siamo sempre

E. cioè?

A. il volere qualcosa che non ci appartiene non è infantilismo? Cioè nel modo in cui voi lo intendete

E. si

A. l’intera umana stirpe è infantile

E. mi avete ammutolito

A. mi diverte

E. ci sono molte cose che la divertono

A. ed è ciò che dovete temere

E. perché mai?

A. lo scoprirete a tempo debito

E. aspetterò con ansia

A. bugiardo, fra qualche minuto lo scorderete

E. è possibile, ma nel mio cuore rimarrà sempre quel piccolo dubbio e prima o poi lo noterò e vorrò colmare quel vuoto

A. aspetterò quel giorno per colmare il vostro dubbio

E. ma se è davvero come dite non credo che lo vorrò sapere

A. paura?

E. molta

A. anche questo mi diverte

E. per questo avete detto che devo temere quello che vi diverte

A. le vostre supposizioni al riguardo?

E. siete sadico

A. forse un pochino

E. comunque non avete risposto alla mia domanda, lo fate spesso

A. voi mi distraete

E. sono contento di avere già così tante attenzioni da parte sua

A. potreste divenire una mia cavia

E. la cosa mi emoziona

A. siete masochista?

E. forse

A. no, non mi date l’idea di essere masochista

E. non credo di esserlo

A. non parlate a vanvera allora

E. le parole non sono mai a vuoto

A. comunque per rispondere alla sua domanda, pensavo di restare qui fino all’alba

E. purtroppo, come ho già specificato, non posso

A. non avete tempo per me?

E. mi dispiace disilluderlo ma no, non ho tempo da sprecare per lei

A. cosa occupa il vostro tempo se non sono troppo invadente?

E. si lo siete

A. cose che non possono giungere alle mie orecchie?

E. cose che non ho voglia di dirle

A. vi devo costringere?

E. non ce la farà

A. non credo che le cose che dovete fare siano così importanti

E. perché mi contestate?

A. troppo giovane per avere qualcosa da fare di così grande importanza

E. ora mi offendete

A. dico il vero

E. lei non conosce la mia età

A. non so nulla di voi

E. questo la avvilisce?

A. fa piangere il mio cuore

E. era sarcastica?

A. comprendetela come meglio credete

E. questo paesaggio è molto gradevole, mi farebbe molto piacere vederlo all’alba

A. è davvero un peccato perderselo

E. beffeggiate?

A. potrei

E. ed io potrei venire qui al sorgere del sole

A. sa almeno a che ora sorge il sole?

E. questa affermazione mi ha fatto cambiare idea

A. oh no, scusatemi, le battute maligne a volte vengono fuori di loro spontanea volontà

E. cerchi di legarle quando non sono opportune

A. ora voi siete suscettibile

E. mi è tornata in mente una cosa che avrei voluto sopprimere

A. è colpa delle mie parole?

E. è colpa di un insieme di cose

A. non vuole parlarne?

E. no, a proposito, come è andato il controllo?

A. va bene, non farò altre domande. Il controllo è andato bene, grazie dell’interessamento

E. …

A. …

E. non mi chiede nulla al riguardo?

A. no

E. è scortese da parte vostra

A. non vuole sapere il perché della mia negazione?

E. no, ora rimarrò offeso per qualche secondo e poi me ne scorderò

A. bene

E. allora ci incontreremo qui al sorgere del sole

A. si

E. ora devo andare

A. i suoi imminenti e irrevocabili impegni?

E. esattamente

A. che cosa sgradevole la fretta

E. ora che dobbiamo separarci mi viene in mente che non ci siamo presentati

A. non ho intenzione di farlo

E. sempre più irrispettoso, posso sapere il perché di questa negazione?

A. allora le interessano le mie motivazioni

E. di questa si, perché credo sarà interessante, parli prego

A. penso che sapere troppi dati irrilevanti come nome, cognome, provenienza e simili distolga l’attenzione dalla vera personalità di un individuo, o dalla vera individualità di una persona, scelga la terminazione che più le aggrada

E. opinione interessante, la seguirò anche io

A. a stasera allora

E. aspetterò con ansia

A. buona giornata

E. arrivederci

Fine 2° capitolo

Al prossimo ^-^

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3° capitolo ***


E. appena 2.30 ore fa quando sono arrivato in questo luogo mi sono ricordato che non ci eravamo accordati sull’orario

A. mi dispiace avervi fatto aspettare

E. non si preoccupi, per un così breve lasso di tempo

A. non vi siete annoiato?

E. come mai tutto questo interesse improvviso per la mia persona?

A. se non avessi interesse per voi non sarei qui ora

E. ha ragione, comunque no non mi sono annoiato

A. bene, i vostri irrevocabili impegni sono andati bene?

E. no, sono stati l’esperienza più orribile di tutta la mia vita

A. e come mai?

E. questo non gli è dato sapere

A. che scortese

E. perché non voglio raccontare ad un quasi sconosciuto la mia vita?

A. esattamente

E. allora si, sono scortese e comunque lei ha delle idee assurde al riguardo

A. credo che voi non abbiate il diritto di parlare

E. ma certo che ho il diritto di parlare

A. intendevo che in questo caso voi non potete parlare perché avete delle idee in maggior

misura strane

E. non mi piacciono questi modi di dire e non sono d’accordo

A. neanche a me piacciono però non riesco a smettere di pronunciarli, perché non siete d’accordo?

E. penso che siamo simili e che possediamo entrambi idee peculiari ed originali

A. non posso dire di essere in disaccordo

E. certo

A. perché i vostri irrevocabili impegni sono stati così terribili?

E. le ho detto che non le è dato sapere

A. ditemi solo che tipo di sentimento negativo avete provato

E. tristezza, rassegnazione e disperazione

A. cosa è successo di tanto terribile?

E. è una cosa brutta, non voglio rovinare questo nostro incontro

A. per adesso mi arrendo ma non sperate che in futuro non ci tornerò

E. le sono grato per questa resa momentanea, in futuro sarò lieto di dichiararle la motivazione della mia malinconia

A. come posso tirarvi su il morale?

E. parlatemi

A. di cosa?

E. quello che vuole, basta che non mi faccia pensare a quello che è successo oggi ed al

destino che mi attende

A. è così terribile?

E. si

A. non comprendo

E. sono soddisfatto così

A. siete davvero sgarbato

E. mai detto di essere una persona sensibile e raffinata

A. però me lo avete fatto credere

E. no non è vero

A. allora me lo avete fatto immaginare

E. non posso avere il controllo sui suoi pensieri

A. questo è un bene

E. per lei o per me?

A. entrambi credo

E. ecco, il sole sta nascendo all’orizzonte

A. il sole non nasce, casomai sorge

E. senza questa sua acutezza non ci sarei mai arrivato

A. se sapete che è sbagliato perché l’avete detto?

E. dopo tutto questo tempo che ci conosciamo ancora non ha capito che non bado molto

alle rigide regole grammaticali?

A. veramente ci conosciamo solo da questo pomeriggio

E. si ma in questo breve arco di tempo mi ha conosciuto meglio

A. meglio…? Dovrebbe finire la frase

E. no è finita

A. no non può essere finita, quel meglio a chi o cosa si riferiva?

E. a tutto

A. questo non lo avete specificato

E. era sottointeso

A. per voi

E. doveva intuirlo

A. quindi secondo voi io vi conosco meglio di chiunque altro?

E. credo di si

A. non sono d’accordo

E. come mai mi contesta?

A. c’è una persona che vi conosce sicuramente meglio di me

E. e chi sarebbe?

A. se non lo sapete voi!

E. ed io come farei a saperlo?

A. dovreste arrivarci

E. non ci arrivo

A. si, da qui il panorama è davvero mirabile

E. sono entusiasta di poterlo ammirare con lei

A. condivido

E. chi mi conoscerebbe meglio?

A. che pessimo acume

E. si ne sono consapevole

A. voi

E. voi?

A. voi vi conoscete meglio di chiunque altro

E. …

A. non siete d’accordo?

E. non lo so

A. come fate a non saperlo?

E. vuole sapere la verità?

A. quale verità?

E. non mi interessa

A. cosa?

E. oramai non mi importa più sapere

A. spiegatevi

E. non mi interessa conoscermi ne sapere quanto gli altri mi conoscono

A. perché questa superficialità sulla auto-consapevolezza di se stessi?

E. perché oramai nulla mi importa

A. avete deciso di lasciare questo mondo?

E. no

A. vuole del cianuro?

E. le ho detto di no

A. oh non mi guardate con quegli occhi! La mia era solo una burla

E. queste burle oggi non mi piacciono

A. chiedo umilmente perdono

E. ammiriamo la motivazione per cui ora siamo qui

A. …

E. …

A. …

E. perché mi osserva così?

A. guardo la motivazione per cui sono qui

E. lei è molto gentile sa? Però io mi riferivo al panorama

A. quello sarà uguale anche domani

E. io no?

A. voi potreste sfuggirmi

E. pensa che non mi farò ritrovare?

A. penso molte cose che potrebbero allontanarvi

E. sono commosso

A. fate bene ad esserlo

E. lei non è molto modesto

A. sono realista

E. che bel paesaggio…

A. …

E. …

A. …

E. …

A. …

E. …

A. …

E. …

A. oh…ma…non ditemi che le mie parole vi hanno intenerito fino alle lacrime!

E. mi scusi…

A. non si adattano al vostro viso

E. le vostre parole mi hanno turbato

A. ho di questa capacità e non me ne sono mai accorto?

E. no è che…

A. avanti parlate

E. non voglio rovinare questo splendido momento

A. oramai lo avete già fatto

E. tornerò in un attimo, lei mi aspetti qui

A. non scapperei mai da voi

Fine 3° capitolo

bene, anche questo è andato

nel prossimo si scoprirà il segreto di E. credo...

da qualche giorno sono fissata col termine 'invero' e mi è uscito fuori anche 'nevvero' che non sono proprio sicura che esista

se qualcuno avesse delle offese raffinate e dall'ironia sottila me le dica pure perchè servono sempre XD

al prossimo capitolo

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4° capitolo ***


Capitolo IV

A. va meglio ora?

E. non molto…

A. vi sentireste meglio tornando da dove siete venuto?

E. no, assolutamente

A. ma…

E. non si preoccupi

A. non mi volete proprio dire cosa vi succede?

E. è una cosa triste ed io odio le cose tristi

A. perché?

E. perché sono tristi

A. già, che domanda sciocca

E. concordo

A. ecco, si inizia a scorgere il sole

E. che meraviglia

A. il cielo è una delle cose più belle della terra

E. gia…aspetti, ma il cielo non fa parte della terra

A. io abito sulla terra, vedo il cielo, ergo per me il cielo fa parte della terra

E. di qualunque cosa faccia parte, da questa angolazione è bellissimo

A. vi posso umilmente chiedere di fare un giuoco con me?

E. certo, sono sempre avezzo ai giuochi, sempre se rimaniamo in questo bel posto

A. bene, a turno ci faremo delle domande ed entrambi dovremo rispondere

E. che gioco sarebbe? Io pensavo a qualcosa come "mosca cieca" oppure "indovina chi è l’autore"

A. indovina chi è l’autore?

E. si, non lo conosce?

A. mi è completamente ignoto

E. si citano degli autori e bisogna indovinare chi sono

A. molto interessante, la prossima volta lo faremo ma ora non mi distraete dal mio giuoco; bisognerebbe iniziare con il dire il proprio nome

E. mi può chiamare

A. chiamare come?

E. con lo spirito: quando dovrebbe pronunciare il mio nome, pensi intensamente alla mia persona e sarà come se mi chiamasse

A. non vi posso chiamare Burburry?

E. no, le nego il mio consenso

A. peccato, ho sempre desiderato chiamare qualcuno Burburry

E. non appianerà il suo desiderio con me

A. che equivocità nelle vostre parole

E. mi è sfuggita…

A. niente viene detto per distrazione

E. era un lapsus freudiano per lei?

A. solo voi potete saperlo

E. allora neanche io la chiamerò in alcun modo, per me lei sarà sempre lei

A. tocca a voi fare una domanda

E. lei è freddoloso?

A. si, soffro molto il freddo

E. infatti mi sembra una persona che la sera si avvolge nel piumone e si posiziona davanti al camino

A. voi invece siete caloroso, vero?

E. già, i maglioni mi sono antipatici

A. che scuola avete frequentato?

E. potrei frequentarla ancora…e anche lei

A. avremmo la stessa età?

E. non credo

A. perché?

E. credo che lei sia più piccolo

A. non lo so, ma dubito

E. credo che lo scoprirà presto

A. credete nell’aldilà?

E. si, sono cristiano, comunque toccava a me

A. io si ma non sono cristiano, non sia così pignolo!

E. è testimone di geova?

A. oh no no no, non mi confondete con quella massa di fanatici

E. è crudele con loro, ma sono d’accordo

A. li lasci pure bruciare tra zolfo e fiamme…

E. in cosa crede allora?

A. in un essere superiore, infinito e immortale, ma senza una propria volontà

E. dove crede che andremo dopo la morte?

A. vedremo un tunnel scuro con in fondo una luce, lì ci sarà una persona cara che ci condurrà in un paradiso tutto nostro, una creazione della nostra fantasia. Avete mai visto "al di là dei sogni"? una cosa del genere. Credo anche che l’animo sia immortale e si reincarni per crescere spiritualmente sempre di più in ogni vita, infatti esistono anime più "giovani" e più "anziane". Le nostre credo che siano abbastanza longeve

E. no, non ho mai visto quel film, aggiungerò al sua visione alla lista delle cose da fare prima della morte

A. possibilmente vedetelo presto, anche "la città degli angeli" è molto carino però è troppo romantico

E. non è una persona romantica?

A. no, non molto. Vedere distese di rose, candele profumate e suicidi per amore non mi emoziona molto

E. un tipo molto realista e poco sognatore eh? Io invece non sono romantico ma abbastanza emotivo

A. no, io sogno ma solo cose realizzabili e concrete anche se improbabili come tutti i sogni. Comunque il vostro pianto di prima mi aveva già fatto intuire la vostra emotività

E. se fosse nella mia situazione piangerebbe anche lei. Perché è così scontroso nei confronti dei sogni?

A. non insisterò sul sapere quale sia questa situazione. Ma no, io sono un grande sognatore, il punto è che sono un po’ scettico nel credere che i sogni che faccio si avverino

E. grazie della discrezione

A. lei crede nella spiritualità?

E. essendo cristiano ovviamente penso che sia molto importante la propria anima

A. io anche do molta importanza al proprio spirito

E. però io credo molto ai sogni, anche se in questo momento non so se affidarmi completamente alle fantasie o rimanere crudelmente attaccato alla realtà

A. voi avete gli occhi che parlano, lo sapete?

E. e cosa le dicono?

A. sorridono con una ferrea ma dolce volontà, con un’ombra di rassegnazione

E. lei mi ha letto dentro…

A. ho interpretato in maniera corretta?

E. se ha visto questo vuol dire che, anche non essendone consapevole, sono così

A. e voi cosa vedete in me? Cosa leggete nei miei occhi?

E. In scrutabilità e un forte richiamo verso qualcuno che possa oltrepassare la barriera che si è creato

A. tutti abbiamo una barriera

E. si, ma la mia per esempio è facile da abbattere da certe persone, molto poche in verità, che hanno una non trascurabile magia

A. magia?

E. si, magia che mi incanta

A. …chi…?

E. si sta chiedendo se rientra tra queste?

A. invero si, ma non volevo sembrare troppo diretto

E. potreste

A. e la mia barriera potrebbe essere distrutta

E. come?

A. forse un giorno lo scoprirete, intanto siate orgoglioso di essere riuscito a farmi aprire un portone

E. credo che la mia vita non sarà abbastanza lunga per vedere i suoi occhi puri come una città senza guardie

A. una città senza guardie è pura?

E. ma non abbia sempre qualcosa da ridire!

A. ma se voi dite cose così assurde

E. il parco comincia ad affollarsi

A. siamo qui da molto

E. …

A. …

E. …

A. non volete proprio dirmi la causa del vostro stato depresso di prima?

E. no

A. come mai?

E. potrebbe decidere di non volermi vedere più, oppure il contrario…

A. quindi potrebbe essere una cosa da cui potrei essere disgustato oppure ammaliato?

E. non lo direi proprio in questi termini, ma diciamo di si

A. non mi sembrate una persona da cui posso essere disgustato, anzi…

E. cos’era quel ‘anzi’?

A. era l’inizio di una frase che ho ritenuto opportuno non continuare

E. era così offensiva?

A. terribilmente equivoca

E. allora me la dica, le cose ambigue sono una mia personale competenza

A. forse perché voi stesso siete una persona ambigua?

E. ha centrato il punto chiave della questione

A. quello che mi resta da scoprire è in che modo e in quale campo siete ambiguo

E. potrebbe essere un viaggio rischioso

A. vuol dire che mi cimenterò in questa pericolosa ricerca della verità

E. devo ammettere che in questo poco tempo mi sono affezionato a lei

A. ne sono più che onorato, posso affermare la stessa cosa

E. anche se non così tanto per non venderla a dei trafficanti d’organi per salvarmi la vita

A. la devo prendere come un’offesa?

E. la prenda come la semplice verità

A. la vostra verità è molto cruda e un po’ offensiva

E. però mi sono affezionato già così tanto da venire all’alba in un parco da solo con un quasi sconosciuto

A. c’era un filo di dolcezza nelle vostre parole oppure è quest’aria mattutina che mi ha intontito?

E. i veleni che circolano nell’aria le avranno danneggiato il cervello

A. già, dev’essere così…

E. non sorrida in quel modo!

A. perché?

E. non comprendo che tipo di sorriso è…

A. …

E. …

A. cosa pensate del destino?

E. secondo me tutti gli avvenimenti della vita, se pur insignificanti, o qualsiasi incontro, anche breve, influisce sulla propria vita

A. abbiamo molte idee in comune sapete? Il destino determina la nostra vita, però sono anche convinto che il fato può essere mutato

E. non saprei…

A. non credete che con la forza di volontà si possa cambiare il proprio destino?

E. certo, ma non tutto può essere mutato, ci sono cose che non si possono cambiare

A. in effetti ci sono delle cose che devono accadere

E. il problema è: e se si vuole cambiare una di queste fantomatiche cose che non si possono mutare?

A. si tenta e se si fallisce si accetta il proprio destino

E. è questo ciò che mi spaventa…

A. accettare il proprio destino?

E. tentare di alterare il destino e fallire

A. se fallite cosa accade?

E. qualcosa di brutto

A. quanto brutto?

E. molto

A. …non riesco a trarre conclusioni senza sapere cosa succederebbe, ma un fallimento è solo un insegnamento in più sulla vita

E. già, un insegnamento…

A. avete paura della morte? Questa è una delle poche cose che non si possono cambiare

E. esiste veramente una persona al mondo che non ha paura della morte?

A. penso di no

E. non so che pensare della morte…

A. qualcuno pensa che la morte sia solo l’inizio di un’altra vita, la vera vita

E. e se così non fosse?

A. teoricamente il mondo si riduce a ciò che i sensi possono percepire, il mondo non è ciò che esiste, ma ciò che costruiamo noi quindi anche la morte dovrebbe essere solo qualcosa che ci creiamo noi

E. si ma questo è "teoricamente", in pratica il cuore si ferma, il corpo si raffredda e nessuno sa cosa c’è in seguito

A. nessuno può saperlo, meglio non crucciarsi troppo per una cosa tanto sconosciuta e lontana

E. la morte mi fa pensare alla vita, e la vita è una cosa attuale

A. allora inizia la domanda, cos’è la vita?

E. Si

A. è tardi

E. non così tardi

A. per me potrebbe esserlo

E. no, per lei non lo è

A. perché per me non dovrebbe esserlo?

E. perché non può lasciarmi ora

A. non è tardi perché voi non volete che me ne vada?

E. esatto

A. è un discorso egoistico

E. a volte un po’ di egoismo fa bene alla propria persona ed a chi le sta vicino

A. potrei avere un impegno urgente…

E. non mi rinfacci così le mie colpe

A. la sentite come una colpa?

E. anche se non lo è lo sento come un tradimento nei suoi confronti

A. bene, è divertente far sentire in colpa le persone

E. lei prova piacere in modo un po’ malato lo sa?

A. si, lo so

E. bene, l’importante è la consapevolezza

A. ora devo andare

E. no, lei non se ne andrà

A. perché lo dite voi?

E. esatto, non avrebbe il coraggio di andarsene lasciandomi qui, sapendo che ne soffrirei

A. purtroppo per voi io sono sadico

E. ehi, dove va?

A. devo andare via subito

E. cosa può esserci di tanto urgente?

A. sono state bellissime queste ore

E. allora perché non rimane?

A. perché non posso, devo andare, cercherò di ritrovarvi, se il destino mi aiuterà

E. allora non riuscirò a liberarmi di lei eh?

A. non dite cose tanto offensive con quel sorriso soddisfatto!

E. Non riesco a trattenere questo sorriso, ma forse lei si libererà di me

A. non credo e spero sia improbabile

E. è quasi una certezza…ma spero con tutto il cuore di rivederci e farò di tutto perché questo accada

A. la morte è l’unica certezza, arrivederci

E. …

Il ragazzo rimase fermo a guardare quel suo nuovo conoscente correre dalla parte opposta alla sua. Aprì la bocca per proferire qualche parola, come una risposta data in ritardo e silenziosamente, ma una serie dei classici rumori che si sentono nei parchi furono più veloci impedendo di sentire quello che disse.

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 5° capitolo ***


Capitolo V

Un ragazzo entrava nella palestra mentre il basso ma simpatico rappresentante d’istituto iniziava il discorso con la sua caratteristica parlantina. Frequentava il quarto anno e quasi sempre lo si vedeva da solo. Silenziosamente si appoggiò ad uno di quattro muri giallini della palestra e pensò, come del resto faceva già da un po’, ad uno strano incontro. Forse, voluto dal destino.

Anzi, tre incontri abbastanza corti, ma che l’avevano segnato indelebilmente.

L’incontro con un’anima come la sua, decisamente troppo matura e "diversa" per quell’età e quell’epoca.

Sentiva solo qualche informazione vagante, che gli entrava prepotentemente nel cervello, di quello che dicevano intorno a lui. I suoi pensieri erano fissi a quei magici momenti che aveva passato con quel ragazzo, arrivato e uscito dalla sua vita troppo velocemente per le grandi emozioni che gli aveva trasmesso.

Era entrato nei suoi pensieri in maniera così violenta e stravagante ammaliandolo e stupendolo. Alla fine si erano allontanati così velocemente da lasciare il ragazzo in un limbo di sensazioni e pensieri così forti da intontirlo.

Aveva una profonda angoscia dovuta alla paura di non rivederlo più, ma allo stesso tempo era tranquillizzato dal ricordo della sua serena figura e dalla fiducia che aveva nel destino. E nelle parole del ragazzo.

<…panaencefalite subacuta sclerotizzante…incurabile…intervento fallito…>

Solo queste parole erano arrivate alle sue orecchie per la loro inconfondibile assurdità, che malattia era?

Assurda…ma i suoi pensieri non potevano essere deviati da una panaencefalite, qualunque cosa fosse. Perché qualcosa di molto più interessante lo aveva intrigato: una persona molto enigmatica e passionale. È proprio strano quanto un rapporto possa diventare profondo in un così breve lasso di tempo, e come possa influire su una vita più di conoscenze decennali. Era una sensazione bellissima quella che provava ripensano a lui, forse l’unica persona che lo comprendeva veramente.

Una ragazza mise una foto in un proiettore, immagine che comparve sul muro in fondo alla palestra.

Il cervello cerca sempre una via di fuga.

Una speranza che la realtà sia diversa.

Un desiderio vano di fronte all’evidenza dei fatti.

E dopo la consapevolezza della verità, c’è lo sconvolgimento spirituale.

La disperazione.

Tutti i tasselli tornavano al loro posto nella mente annebbiata del ragazzo. Finalmente comprendeva, e questo fece solo aumentare la sua profonda angoscia. A volte il destino è veramente crudele a ingannarti con false promesse e speranze, per poi distruggere tutto. D’altronde avrebbe preferito saperlo subito, senza tutti quei sotterfugi e menzogne.

Si, perché anche un sorriso, a volte, può essere una falsa speranza.

Anche una semplice frase pronunciata serenamente, può ingannare.

Si è creato un’illusione con delle frasi mai pronunciate.

Si è costruito un miraggio con l’intuizione di alcuni pensieri.

Alla fine ha trovato dentro di lui un inganno costruito con un abbaglio.

E non può prendersela che con se stesso, per essersi ingannato così.

Non è un dio.

Non è immortale.

Le illusioni non diventano realtà.

Ed ora che tutto si stava chiarendo, ogni speranza che il suo cuore aveva contemplato ed ampliato gli tornava indietro.

Ora infranta definitivamente.

Se il "fato" esisteva veramente, era davvero sadico a scegliere così una persona su 1.000.000. Già. Il destino va aiutato, no? Ma, evidentemente, in certe occasioni è così immutabile, che nemmeno una ferrea volontà potrebbe farlo mutare. A volte lottare non serve, contro quello che deve succedere, quello che è già scritto e non può essere cambiato. Se pur ingiusto.

Destino malvagio e tiranno!

Almeno, se le loro supposizioni erano veritiere, avrebbero avuto altre occasioni per discuterne.

Provò tristezza, come chiunque che si sarebbe potuto trovare nella sua situazione. I pochi ricordi che aveva, diventavano ancora più importanti e preziosi ed aumentò la sua speranza di poterli conservare per il maggior tempo che poteva.

Dentro di lui la tempesta aveva inizio. Prima quieto, il mare si era agitato e le acque erano diventate nere di malinconia. L’oceano che aveva dentro era increspato e bagnato da una pioggia torrenziale, pioggia calda e così pesante da non riuscire a trattenerla.

Sembrava avere tutto l’universo dentro, pronto a rivendicare il suo spazio e distruggerlo.

La barriera era stata distrutta.

Un ragazzo sempre impassibile e in scrutabile stava piangendo e singhiozzando, coprendosi il volto arrossato con le mani, davanti a tutta la scuola, per un quasi sconosciuto.

*fine*

se volete chiedermi qualcosa che non vi è ben chiaro, sono felicemente disponibile a rispondere ai vostri quesiti ^-^

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=105238