Storia di hermione 2
Capitolo
secondo.
Buone
notizie da un gufo.
C'era
un enorme letto matrimoniale che volava sopra la campagna londinese.
Su
di esso erano seduti Eglantine Price, Charlie, Paul e Carrie Rawlins
e una bambina di cui non vedeva il viso, ma che aveva dei capelli
ricci e cespugliosi.
Mentre
volavano la signora Prince raccontava ai bambini qualcosa circa la
Scuola per Corrispondenza di Stregoneria.
Loro
pendevano letteralmente dalle sue labbra e quasi non guardavano il
bellissimo paesaggio che gli scorreva sotto.
Stava
lentamente scendendo la notte, piano piano le stelle si accesero
tutto intorno a loro e il silenzio li avvolse.
Tutto
era tranquillo, quando improvvisamente la scena mutò.
Erano
in una classe e la signorina Prince era seduta alla cattedra, mentre
i bambini sedevano a dei piccoli banchi.
Ogni
cosa aveva un'aria antica, la stessa stanza sembrava un vecchio
teatro.
Egalntine
Prince si alzò in piedi e iniziò a fare delle domande alla ragazza
dai capelli crespi: «Allora, come si fa a far volare gli oggetti?»
«Ehm...»
«Saprai
certo come si prepara una pozione.»
«N-no.»
«Oh
ma insomma, dimmi come far uscire un coniglio da un cilindro.»
«Mi
dispiace io...» la bambina si interruppe perché gli altri
cominciarono a ridere.
«E'
scandaloso, verrai bocciata in tutto...»
La
bambina scoppiò a piangere e in quel momento la poté vedere in
faccia: quella bambina era lei.
«NOOO...!»
Hermione
si svegliò di colpo tutta sudata e con il volto solcato dalle
lacrime.
«Che
succede? Hermione?» suo padre era arrivato correndo e aveva acceso
la luce.
«S-sono
stata bocciata...» singhiozzò.
«Tesoro
era solo un sogno!»
«NO!
Verrò bocciata in tutto! Io non so niente di quelle cose, tutto
quello che ho studiato in questi anni non mi servirà dove sto
andando.»
«Su,
su. Non angosciarti vedrai che...»
«Tu
non capisci! Non posso andare ad Hogwarts senza sapere niente. Papà
dobbiamo andare subito a Diagon Alley!»
«Hermione,
queste due settimane è impossibile, lo sai che...»
«Ma
è già il 20 luglio. Ti prego papà...»
«Forse
per adesso puoi andare a cercare in biblioteca!»
Hermione
sbuffò: «Figurati se hanno dei
libri di magia!»
«Beh
allora... Ho trovato! Perché non mandi una lettera a Silente? Gli
puoi chiedere se esiste il modo di ordinare i libri da casa. Che ne
pensi?» il signor Granger la guardava di sottecchi.
«Si,
si farò come dici tu!» disse con decisione asciugandosi le guance
col dorso della mano.
Stava
già per scendere dal letto quando suo padre la ricacciò indietro.
«Non
adesso, sono le 4 del mattino!»
«Va
bene pa', grazie.»
«Buona
notte...» suo padre sembrava ancora sospettoso, non era da lei
arrendersi così facilmente.
«'Notte!»
appena suo padre si fu richiuso la porta alle spalle, Hermione si
precipitò giù dal letto.
Al
diavolo! Qui ne va della mia futura promozione!
Era
già seduta alla scrivania con carta e biro davanti:
Gentile
professor Silente,
Le
scrivo perché preoccupata riguardo al mio attuale
livello
di istruzione magica.
Essendo
io cresciuta in una famiglia ...
Com'era
quella parola?
Quello
era un segno di ulteriore preoccupazione: lei non si dimenticava mai
niente.
Ah
già: babbani.
babbana
non so nulla che riguardi il vostro mondo: niente
sulla
storia,
sulle magie, le
pozioni e tutto il resto.
Devo
assolutamente documentarmi,
vede non è da me essere
impreparata
quindi ho proprio bisogno di studiare!
Quello
che le chiedo è se esiste il modo di ordinare da casa
qualche
libro perché,
purtroppo, non
potrò andare presto a
Diagon
Alley e non posso aspettare.
So
che sarà impegnato ma la prego di rispondermi presto.
Hermione
Granger.
Prima
di chiuderla nella busta la rilesse più volte finché non ne fu
soddisfatta, poi prese la lettera che le aveva consegnato il
professore il giorno precedente e ricopiò l'indirizzo della scuola.
Quando
finalmente l'ebbe sigillata, un altro problema la fece ripiombare
nello sconforto: come diavolo avrebbe fatto ad inviare la lettera
alle quattro di notte e senza un postino?
Stava
per rimettersi a piangere, perché doveva essere così difficile?
Ma
capì che per quella notte doveva arrendersi, stava per alzarsi
quando si accorse che la sua mano non stringeva più niente: la
lettera doveva esserle caduta.
Guardò
per terra, sotto la scrivania, dietro di essa, addirittura sotto il
letto, ma niente.
La
lettera era sparita!
Pensierosa,
Hermione tornò verso il letto.
Faceva
un caldo insopportabile, cambiò direzione e decise di aprire la
portafinestra.
Mentre
indugiava sul balconcino un pensiero le fulminò il cervello: devo
aver fatto una magia!
Certo.
Il professor Silente ha detto che avviene quando provo forti
emozioni!
Con
quella nuova speranza nel cuore andò a coricarsi, spero
solo di averla fatta arrivare nel posto giusto!
E
nel giro di qualche minuto si addormentò.
**
Si
svegliò di punto in bianco, ma non all'improvviso: semplicemente un
attimo prima stava dormendo e quello dopo era sveglia.
La
stanza era piena di luce e una leggera brezza le carezzava la pelle.
Si
domandò il perché di tanta luce, poi le tornò tutto alla mente: la
bocciatura, i libri, Silente... la lettera.
La
lettera!
Si
alzò di slancio, se la lettera era arrivata a destinazione forse
oggi le sarebbe arrivata la risposta.
Scese
di corsa le scale e si precipitò in cucina stupendosi nel trovarla
deserta.
Poi
si ricordò che era lunedì e che i suoi genitori uscivano prima
delle 7 per arrivare in centro, ma in ogni caso avrebbe dovuto
trovare Bessie, la donna che due volte alla settimana andava a fare
le pulizie.
Guardò
l'orologio, segnava le 11 e 45, Bessie andava via alle 11.
E'
impossibile.
Non
aveva mai dormito così tanto in tutta la sua vita.
Si
avvicinò al tavolo dove trovò un biglietto di sua madre:
Ben
alzata tesoro,
Non
abbiamo voluto svegliarti e abbiamo lasciato scritto a Bessie di non
farlo
nemmeno lei.
Trovi
il pranzo in frigorifero, non tornerò prima delle 17.00 quindi non
aspettarmi.
Con
affetto,
Mamma.
Era
ancora presto per pranzare e in ogni caso c'era una cosa che doveva
fare prima di ogni altra.
Corse
all'ingresso ed eccola lì, sul pianerottolo, la posta.
L'afferrò:
bolletta, lettera dalla banca, pubblicità dalla compagnia
farmaceutica, lettera per papà da un paziente...
Niente.
Non
poté nascondere la delusione.
Tornò
in cucina trascinando i piedi, era assolutamente certa che avrebbe
trovato una risposta.
Si
lasciò cadere su una sedia e iniziò a tamburellare con le dita sul
tavolo.
Si
sentiva incredibilmente inutile, il suo sguardo incrociò di nuovo
l'orologio: mancavano circa 5 minuti alle 12.
Il
professor Silente potrebbe essere stato impegnato tutta la mattina,
si! Sicuramente non avrà ancora aperto la posta del mattino.
Rincuorata
da questo nuovo pensiero, decise di accontentare il suo stomaco
brontolante.
Aprì
il frigorifero, il pranzo consisteva in due fette di arrosto con
patate... decisamente troppo per lo spuntino che voleva fare.
Decise
di mangiare qualche fetta biscottata con un po' di succo.
Aprì
l'anta del pensile di fianco alla finestra per prenderle, ma quando
la richiuse per poco non le venne un colpo: un enorme gufo fulvo era
appollaiato sul davanzale.
Ma
che...
Non
osò avvicinarsi, quello fece schioccare il becco verso di lei e solo
in quel momento notò il pacchetto su cui era appoggiato.
Il
gufo sembrò aver capito che lei lo aveva notato perché planò
dentro la stanza fino a fermarsi sul tavolo.
Hermione
continuava a fissarlo allibita e quello fece schioccare di nuovo il
becco, ma stavolta le sembrò impaziente.
«Cosa...?»
A
quel punto il gufo picchiettò col becco sul pacco.
«E'...
è per me?» chiese allungando la mano, incerta.
Quello
allungò la zampa in risposta.
Ci
mise un po' a slegare il nodo, un po' perché continuava a lanciare
occhiate preoccupate al becco affilato dell'uccello e un po' perché
il nodo era molto stretto.
Quando
finalmente ci riuscì il gufo stridette e si avvicinò zampettando al
bicchiere con il succo, ci ficcò dentro il becco e poi se ne volò
via.
Hermione
ci mise un po' a metabolizzare quello che era appena accaduto.
Wow...
Si
riscosse e iniziò a scartare il pacco con mani tremanti.
La
prima cosa che notò fu una lettera con un sigillo in ceralacca, era
della stessa fattura di quella che le aveva consegnato Silente.
Prima
di aprirla dette un'occhiata al secondo contenuto del pacco: un libro
con la copertina rigida di pelle scura.
Sopra
vi era inciso a fuoco un blasone contenente un leone, un tasso, un
serpente e un corvo uniti da una grande H
e sotto di esso c'era la scritta “Draco
dormiens nunquam titillandus”.
Vi
passò sopra la mano quasi in adorazione.
Il
titolo del libro era Storia di Hogwarts: resistette a stento
alla tentazione di iniziare a leggerlo, lo posò e riprese la
lettera.
Era
inequivocabilmente indirizzata a lei, il recapito sul retro diceva:
Signorina
H. J. Granger
Terza
stanza a destra
74,
Upper graund
Londra.
Strappò
la busta e iniziò a leggere, la calligrafia era stretta e sinuosa:
Cara
Signorina Granger,
visto
che sono le 4 del mattino e che la sua lettera è appena apparsa
sulla mia scrivania,
immagino
che lei debba essere sinceramente preoccupata.
Voglio
tranquillizzarla: ogni anno arrivano ad Hogwarts molti bambini
cresciuti in famiglie
babbane
e apprendono qui a scuola tutto ciò che gli occorre sapere.
Gli
stessi bambini cresciuti in famiglie magiche non sanno poi molto più
di lei!
Non
si angosci e si goda la fine delle vacanze.
Non
può credere che mi accontenti di una risposta simile!
Riprese
a leggere bramosa:
In
ogni caso, se proprio non può mettere a tacere la sua sete di
conoscenza, questo è l'indirizzo
della
miglior libreria magica londinese:
Il
Ghirigoro
First
Street
3,
Diagon Alley
Londra
Basterà
che lei consegni la lettera al postino domattina e questa troverà il
modo di arrivare a destinazione.
L'unico
problema rimane il pagamento, non credo che la signora Calten accetti
pagamenti in denaro
babbano.
Per
questo motivo le ho allegato un biglietto in cui certifico che lei è
una ragazza affidabile e che
certamente
salderà il suo debito prima del 1° settembre.
Qui
di seguito sono indicate alcune letture adatte al suo scopo:
-Storia
moderna della magia
-Ascesa
e declino delle arti oscure
-Grandi
eventi magici del Ventesimo Secolo
Per
il resto penso che troverà molto esaustivi i libri scolastici.
Cordiali
saluti,
A.
P. W. B. Silente
P.s.
Dato che potrà dover aspettare qualche giorno prima dell'arrivo dei
libri ho pensato di mandarle un
libro
sulla storia della nostra cara scuola, sono sicuro che lo troverà
molto interessante.
P.p.s.
Spero che il gufo non l'abbia spaventata!
Non
sapeva bene perché, ma era certa che Silente si fosse fatto due
risate nello scrivere quella lettera.
Hermione
era raggiante.
Dette
solo un'occhiata fugace al biglietto per la proprietaria del
Ghirigoro, non vedeva l'ora di darsi alla lettura.
Decise
che avrebbe scritto più tardi la missiva per la libreria, in fondo
il postino non sarebbe passato prima delle 8 della mattina seguente.
Prese
Storia di Hogwarts, il cuore le batteva all'impazzata, senza indugi
lo aprì e iniziò a leggere.
**
«...
Ehi, Hermione» qualcuno le strinse la spalla.
«Oh,
ciao mamma» la bambina alzò gli occhi dal libro.
«Santo
cielo. Sei incredibile, ti ho chiamata tre volte dall'ingresso»
«Scusa,
ero tutta presa dalla lettura»
«Si
l'avevo capito. Comunque, cosa leggi?»
«Oh,
è un libro che mi ha mandato il professor Silente...» si era alzata
in piedi e la testa aveva iniziato a girarle pericolosamente.
«Wow...»
disse ripiombando sulla sedia.
Sentiva
una sensazione strana allo stomaco: «Ma tesoro, perché non hai
mangiato l'arrosto?»
Hermione
sentì le guance arrossarsi, si era dimenticata di pranzare!
«Ehm,
credo di essermi dimenticata di mangiare!»
Sua
madre alzò gli occhi al cielo: «Non so veramente cosa fare con te»
sospirò.
«Vuoi
mangiare adesso?»
«Direi
proprio di si!»
Prese
il libro e lo portò in salotto assieme alla lettera di Silente.
Quando
tornò in cucina l'arrosto con le patate si stava già riscaldando
nel microonde.
Prese
un piatto e un bicchiere dalla credenza mentre sua madre le sistemava
una tovaglietta sul tavolo.
«Allora,
come mai il professor Silente ti ha mandato un libro?» le chiese sua
madre mettendole il cibo nel piatto.
«Me
lo ha mandato insieme alla lettera di risposta a quella che io gli ho
inviato.»
«Veramente?
E come hai fatto ad inviargli una lettera? Sei andata alle poste in
bicicletta?»
«Mh,
in realtà l'ho inviata stanotte... Non so bene come ho fatto!»
rispose prima di iniziare a mangiare.
«Ah,
capisco.»
Rimasero
in silenzio per un po'.
Poi
sua madre le chiese: «Posso leggere la lettera del professore?»
«Va
bene.»
La
donna andò a prenderla, evidentemente era rimasta a leggerla in
soggiorno perché quando tornò, dopo qualche minuto, in mano teneva
solo il libro Storia di
Hogwarts.
«Non
indovinerai mai come mi è stato recapitato il pacchetto!» disse
Hermione tutta eccitata.
«Come?»
chiese curiosa la signora Granger rigirandosi il libro tra le mani e
sedendosi accanto alla figlia.
«Lo
ha portato un gufo! Un gufo, mamma! Era rossiccio e enorme. Ho quasi
preso un colpo quando l'ho visto sul davanzale!»
Sua
madre era stupita: «Un gufo? Accidenti!»
«Se
vuoi puoi leggerlo quando l'ho finito, non mi manca molto.» disse
Hermione notando che sua madre continuava a sfogliare Storia
di Hogwarts.
«Si,
grazie. Ho letto che il professor Silente ti ha scritto l'indirizzo
di una libreria...»
«Esatto,
domattina consegnerò una lettera al postino con tutti i libri,
anche quelli di scuola!»
Sua
madre le sorrise dolcemente: «Tutti? Tienine qualcuno per la fine
delle vacanze! E poi pensa al povero gufo che dovrà portarti tutto
quel popò di roba!»
Hermione
scoppiò a ridere: «D'accordo... .»
«Tra
l'altro, come pensi che facciano i maghi a ricevere la posta dai
babbani? Pensi che ce ne sia qualcuno che lavora alle nostre poste?»
«Forse,
oppure c'è dietro qualche stregoneria!» disse Hermione eccitata.
Passarono
il resto del pomeriggio a chiacchierare di come i maghi possano
vivere senza mai farsi vedere e di altre cose simili.
Poi,
quando fu arrivato anche suo padre, Hermione raccontò loro le cose
incredibili che aveva letto quel pomeriggio.
Dopo
cena sedettero tutti in soggiorno: mentre sua madre e suo padre
discutevano di alcuni pazienti che avrebbero visitato il giorno
seguente, Hermione scrisse la lettera per il Ghirigoro e poi lesse
qualche altra pagina del libro che Silente le aveva mandato.
L'ora
di andare a dormire arrivò in un baleno.
Salutò
i suoi genitori e poi salì in camera sua, la portafinestra era
ancora aperta ma la notte fuori era calda e priva di vento, così
decise di non chiuderla.
Dopo
essersi cambiata e lavata programmò la sveglia per le 7 e 30, voleva
essere sicura di svegliarsi e visto quanto aveva dormito quella
mattina non voleva correre rischi.
Si
coricò, l'ultima cosa a cui pensò prima di addormentarsi furono i
giardini e il castello di Hogwarts: non vedeva l'ora di vederli di
persona.
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Ed
ecco qui il secondo capitolo!
Come
avevo un po' anticipato, vediamo la cara Hermione in tutta la sua
ansia!
Spero
che vi piaccia e che, in ogni caso, lascerete i vostri pareri e
consigli!
Un
abbraccio e un grazie!
Helena.
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