Like a rocket to the sky.

di nyere
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Return. ***
Capitolo 2: *** 2. What the hell? ***
Capitolo 3: *** 3. God, I hate she. ***
Capitolo 4: *** 4. Johanna. ***
Capitolo 5: *** 5. Jo? Serious? ***
Capitolo 6: *** 6. What is? ***
Capitolo 7: *** 7. Night. ***
Capitolo 8: *** 8. Luna park. ***
Capitolo 9: *** 9. Wings. ***
Capitolo 10: *** 10. Hurts, much hurt. ***
Capitolo 11: *** 11. Cannonball. ***
Capitolo 12: *** 12. Chasing The Ice. ***
Capitolo 13: *** 13. Room. ***



Capitolo 1
*** 1. Return. ***


1.

“Jess! E che cacchio, sei pronta?” sbuffo sentendo Nath che continua a sfracassare le ovaie.
“Sykes arrivo! Chiamami un’altra volta e ti castro!” mi infilo di fretta la blazer al piede sinistro e scendo di sotto correndo.
Aspetta, ma ho allacciato le scarpe?
Proprio mentre metto il piede sull’ultimo scalino inciampo nei lacci, finendo col muso a terra.
“Ma porca quella capra col pelo a strisce!” apro gli occhi e mi trovo davanti Nathan che sta piegato sulle ginocchia con un sorriso strafottente sul volto.
“Vuoi una caramella o cosa? Sbrigati ed aiutami ad alzarmi, cretino.” Mi alzo e mi fa fare un giro su me stessa.
“Ma come siamo belle oggi sorellina, chi devi conquistare?” sbatto le ciglia più volte.
“Nathan, finiscila di fare il leccaculo, sono vestita normalmente. Sono stata così bene in questo mese senza di voi.. Ma ora siete tornati a rompere; la pacchia è finita.” Sospiro, lui mi fulmina con lo sguardo.
“Andiamo va, credo che gli altri abbiano voglia di vederti.” Annuisco mentre mi infilo i Ray Ban e gli sorrido.

“Jessss!” Jay mi abbraccia non appena apre la porta, o meglio, mi soffoca.
“Jay, ti voglio bene anch’io, ma non – gli do una pacca sulla spalla – riesco a respirare!” allenta la presa e mi scompiglia i capelli.
Lo fisso con gli occhi ridotti a due fessure, sa che mi da fastidio quando mi toccano i capelli.
Mentre mi sorride, due mani si posano sui miei occhi.
Uhm, le tasto, cercando di riconoscere chi è. Pelle morbida, dita lunghe.. Kaneswaran! Mi giro e lo abbraccio.
“Siva! Come sta il mio modellobarracantante preferito?” mi sorride.
“Tutto bene dolcezza, divertita senza di noi?” annuisco.
“Eccome!” però rido, voglio bene a quei quattro cretini; anche se non lo ammetterei neanche sotto tortura.
“Ma certo piccola Jess, anche tu ci sei mancata!” oh, eccone un altro.
“Max! vieni qui bel panda!” indietreggia.
“Panda? Io non sono un panda!” scuoto la testa.
“Ovvio che non lo sei! Ora verresti a salutarmi?” si avvicina e mi abbraccia, ma è peggio di Jay, di che sono fatti? Ferro?
“George, hai fatto palestra più del solito?” aggrotta le sopracciglia.
“No, perché?” lo fulmino con lo sguardo.
“Mi stai spiaccicando!” mi lascia di botto, barcollo all’indietro.
“Scusa bambolina!” faccio spallucce e mi sistemo la maglietta.
“Andiamo in soggiorno?” ecco che rientra in campo quel coglione di mio fratello.

Sono in cucina a prendere un po’ d’acqua, mi hanno fatto parlare così tanto che mi si è seccata la gola.
Metto l’acqua nel bicchiere e lo poggio sul lavandino per rimettere la bottiglia nel frigorifero.
“Oddio, guarda chi c’è!” ancora con la testa nel frigorifero, la alzo di scatto per lo spavento e sbatto ad un ripiano.
“Porca puttana quella grandissima zoccola che ti ha partorito, stupido ripiano di uno stupido frigorifero!”
Mi massaggio piano la parte dolorante mentre chiudo il frigo e subito mi volto, già pronta ad uccidere chiunque abbia parlato.
Ma poi, mi sorride. Ecco qua, mi sono già passati i nervi, ma che minchia di effetto mi fai Tom?
“Parker..” si avvicina piano.
“Ciao scricciolo!” fa per abbracciarmi ma lo blocco.
“Thomas Anthony Parker, non crederai di cavartela così vero?” si morde un labbro e abbassa lo sguardo.
“Veramente, si.” Inarco un sopracciglio già pronta a mandarlo a fanculo, ma lui esce dalla cucina e mi lascia lì, come una tonta.
Ma come? Nemmeno un bacetto? Una palpatina? Un sorriso dei suoi?
Oh, non è come credete voi. Tom non è il mio ragazzo! Diciamo che è il mio.. scopamico? Si, credo di poterlo definire così.. solo che non capisco che gli prende.
Di solito mi da un bacio, o una pacca sul sedere.
Bah, uomini.

Sono in salotto, abbracciata a un Max mezzo addormentato mentre tutti guardiamo la tv.
“Rimani a dormire qui?” fratello rompicoglioni.
“Dipende.. Jay russa ancora?” il riccio alza di scatto la testa dal computer.
“Jess, e da quando io russo?” alzo un sopracciglio.
“Deficiente, mi serviva una scusa!” ride, minchia ridi?
“Non sei obbligata a restare se non ti va..” mi giro, Siva, ti ci metti anche tu?
“Kaneswaran, se me lo dici con questa vocina dolce dolce.. quasi quasi resto. Ma rischi un tentato stupro stanotte..” Nat si volta verso di lui.
“Fossi in te chiuderei la porta a chiave, è imprevedibile, lo sapete.” Sento delle varie risate, mentre trucido mio fratello con gli occhi.
“Si certo fratellino, ridi pure.. ma non vorrai che sveli a tutti uno dei tuoi segreti no?” Lo vedo sbiancare e fissarmi terrorizzato, gli sorrido e salgo di sopra in camera sua per cambiarmi.
Una volta lo avevo beccato in camera sua davanti al computer a farsi.. bè, capitemi.
Pantalone di tuta, canotta bianca scollata, siano benedetti codesti indumenti.
Mi lego i capelli in una coda e scendo di nuovo sotto.
“Pizza?” Max, sei un genio.
Acconsentiamo tutti all’unisono.

“Mhpf, sfai Jess.. in quesfto mfese abbiamfo girafto..” gli chiudo la bocca disperata.
“Cazzo Nat, mamma e papà non ti hanno insegnato a stare a tavola?” ride.
“Tuo fratello è un piccolo esemplare di scimmia non evoluta, ancora non lo sapevi?” mi volto verso Jay.
“Si fin qui c'ero, ma non credevo che invece di evolversi, stesse tornando all’era neolitica!” sorride.
Guardo Max e Siva che come due coglioni si litigano l’ultimo pezzo di pizza, Nat e Tom che si guardano alzando le sopracciglia l’un l’altro, e Jay che come un koala sta appiccicato al mio braccio.
Ah, casa dolce casa.

Like i'm rocket to the skyy! 
Ammettiamolo, non sapevo come iniziare lo spazio autrice.
Siamo alle solite, lol.
Okkey (?) eccomi qui con una ff sui TW, yo.
Diciamo che l'ho partorito in cinque minuti.. non è il massimo.
So che il linguaggio non è dei più fini, ma, avevo voglia di scrivere una cosa diversa dal solito :)
Bene, credo di avervi detto tutto xD
Fatemi sapere che ne pensate, ci tengo :)
Sulla categoria dei TW ci sono pochissime ff e quindi non mi aspetto risultati stragalattici, ma se ci siete, fatevi sentire u.u
Ora vado, altrimenti vi rompo D:
A presto!
Mà.

@__paynesaveme on twittah :3

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Capitolo 2
*** 2. What the hell? ***


2.
L'unico motivo per cui in questo momento adoro mio fratello?
Il materasso su cui siamo distesi.
“Sai Jess, ci sei mancata in questo mese..” sorrido mentre mi accoccolo di più a Nat.
“Anche voi, ma non dirlo agli altri..” mi da un bacio sulla fronte.
“Sorellina..?” lo guardo.
“Cosa c’è?” si stringe nelle spalle.
“Secondo me Tom ti sta aspettando.. non vai?” lo abbraccio e gli do un forte bacio sulla guancia prima di alzarmi.
“Fate attenzione ai rumori però.” Sollevo gli occhi al cielo ed esco dalla stanza, entrando in quella di fianco.
Parker se ne sta sul balcone a fumare, isolato dal mondo.
Mi avvicino di soppiatto a lui e poi gli stringo i fianchi.
Si volta di scatto, ma quando vede che sono io, si tranquillizza e mi sorride.
Mi squadra da testa a piedi, non mi sembra di avere nulla di strano addosso, ho solo messo un pantaloncino per la notte.
“Hai freddo?” scuoto la testa.
“Rientriamo lo stesso?” annuisco e ci mettiamo sul suo letto.
“Come ho fatto un mese senza di te?” faccio spallucce.
“Non sono poi così fondamentale.” Mi trucida con gli occhi.
“Invece lo sei, almeno per me.” Increspo le labbra.
“Che cosa devi dirmi Tom?” ride e abbassa la testa.
“Mi conosci bene eh?” alzo gli occhi al cielo.
“Smettila di girarci intorno, spara.” Sospira e mi prende una mano.
“Mi sono fidanzato.” Ah. 
“Davvero? Sono contenta per te!” Lo abbraccio.
“Non sei arrabbiata?” scuoto la testa non molto convinta.
“Perché dovrei esserlo? Infondo sei come un fratello per me, non cambierà nulla.” Sorride.
“Abbracciami.” Faccio quello che mi ha chiesto  e mi sento subito meglio.
Fin da quando li ho conosciuti ho sempre pensato che i suoi abbracci fossero i migliori.
Mi allontano un po’ e gli do un bacio sulla guancia.
“Forse è il caso che vada Tom..” mi blocca.
“E perché? Dai resta qua.” Sospiro e mi stendo accanto a lui.
“Parlami di lei.” Lo vedo girarsi verso di me e guardarmi stranito.
“Non credo ti farebbe piacere..” gli do un pizzicotto sul fianco.
“Almeno devo sapere se è in grado di rimpiazzarmi.” Lo sento ridacchiare.
“Si chiama Johanna, è bionda, con gli occhi verdi e un senso dell’umorismo spettacolare. Credo che ci andresti molto d’accordo.” Mi mordo un labbro.
“Probabilmente si, ci andrei d’accordo.. avete già fatto sesso?” lo vedo sbattere le ciglia diverse volte.
“Allora?? rispondimi!” alza gli occhi al cielo.
“Si.” Ah.
“E’ più brava di me?” sgrana gli occhi e ride.
“Thomas, ti ho appena chiesto se è più brava di me a letto.” si asciuga le lacrime dai lati degli occhi e mi guarda stile pesce lesso.
“Non saprei..” gli tiro violentemente una ciocca di capelli avvicinandolo a me.
“Come non sapresti?” si lamenta mentre cerca di divincolarsi.
“Lo ammetto, sei più brava tu!” lascio la presa e sorrido soddisfatta.

 Apro piano gli occhi e sbadiglio.
“Giorno stellina.” Sorrido.
“Giorno Parker.” Si siede sul letto di fianco a me.
“Dormito bene?” annuisco.
“Alla grande .. tu?” sorride.
“Apparte quando mi hai tirato una gomitata nelle costole, a meraviglia.” Socchiudo le labbra.
“Scusa.. non me ne sono neanche accorta. Ti ho fatto molto male?” scuote le testa.
“Nah, tutto bene.. andiamo a fare colazione?” annuisco e mi alzo di fretta per scendere di sotto, ma un ondata di vertigini improvvisa mi fa ricadere sul letto come una deficiente.
“Uoo! Tutta intera ciliegina?” mi sorreggo sulle braccia.
“Si, per ora sono intera, biscottino.” Mi metto in piedi e mi stiracchio.
Apro gli occhi e me lo trovo davanti mentre mi sorride malizioso.
“Parker.. cos’è che ti turba di primo mattino?” mi indica le cosce con un dito.
“Quelle, se scendi così ti sbaveranno addosso.” Alzo gli occhi al cielo.
“Oh, dai Tom! Sapete come è fatta una ragazza! E poi tu mi conosci come le tue tasche!” altro sorrisetto.
“Non importa, ora rimedio qualcosa.” Sbuffo.
Si mette a rovistare nell’armadio, per poi toglierne il suo cardigan bianco lungo a righe blu.
“Tieni misshodellegambechilometrichechefannosbavaretutti.” Sorrido e apro le braccia.
“Se ti abbraccio poi lo metti?” annuisco con il labbruccio.
Avanza verso di me e mi circonda, facendomi sentire piccola piccola.
Vorrei restare ancora abbracciata a lui, ma si stacca troppo presto.
Mi fissa con le braccia incrociate.
Infilo il suo cardigan che mi copre quasi come un vestito fino a sopra le ginocchia e scendo di sotto con lui al seguito.

You'll find us chasing the sun.
Yo.
Bella fratè! 
Okay, ecco il secondo capitolo, lol.
Praticamente non serve a nulla, ma ci voleva lo stesso. (?) :')
Devo dirvi la verità, non pensavo che questa storia piacesse.
Invece, tre anime stupende, mi hanno recensito il primo capitolo, facendomi venire voglia di continuare.
Quindi, eccomi qui. (capitan ovvio)
AHAHAAH :D
Bene, datemi un impressione anche su questo se vi va :D
Al prooossimo. 
Mà.
@__paynesaveme on twittah. <3

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Capitolo 3
*** 3. God, I hate she. ***


3.
“Buongiorno belli addormentati!” Max ci sorride.
“Giorno panda.” Mi siedo accanto a Siva mentre George mi guarda in tralice.
“Caffè?” guardo Jay e annuisco sorridendogli.
Nathan mi si avvicina e mi parla all’orecchio.
“Com’è che ieri sera non ho sentito rumori molesti?” Sorrido e gli do un bacio sulla guancia.
“Ieri sera non siamo andati a letto insieme, sai com’è.. ha una ragazza.” Fa spallucce e si siede.
Jay mi porge la tazza con il caffè e nel frattempo guarda Tom, che è tutto concentrato sul telefono.
“Parker? Ci sei?” risponde senza nemmeno alzare lo sguardo.
“Si, scusate se parlo poco..” Max si sporge verso il suo telefono.
“Ancora quella Johanna?” lui si limita a fare spallucce.
“A dirla tutta ci siamo messi insieme..” sento gli sguardi di tutti che si posano sbalorditi su di lui, io invece rimugino sul mio caffè, ciò che ha detto è più che normale, non capisco le loro reazioni.
“Tom! Ma non la conosci neanche da due settimane, scuro che sia quella giusta?” alzo lo sguardo di scatto prima su Max e dopo su Tom che continua a guardare tranquillamente il cellulare.
Nemmeno due settimane?
Ma come?
Di solito gli serve tempo per affezionarsi alle persone..
Chi è questa Johanna?
Che diamine sta facendo al mio Tom?
“Verrà qui domani sera.” COSA?
Ennò, così non va per niente bene.
Tom non porta MAI le ragazze a casa.
No, non voglio conoscerla.
“Io domani non ci sono.” I ragazzi si voltano verso di me, lui compreso.
“Perché?” hanno risposto tutti insieme.
“Ma che bravi! Siete anche sincronizzati!” Parker alza un sopracciglio.
“Non deviare la domanda.” Mi stringo nelle spalle.
“Impegni.” Riabbassa lo sguardo su quel maledetto cellulare.
“Ti libererai, devi esserci. Niente scuse.”Stronzo, ce l’hai sempre vinta.

Dopo qualche ora decido di andare a farmi una doccia.
Lascio il cardigan sul letto di Tom, torno in camera di Nat per prendere qualche vestito che avevo lasciato lì in precedenza e vado in bagno.
Apro la porta, entro e chiudo a chiave.
“When your lips touch mine, is the kiss of life..” o cazzo.
“Max, sei tu?” smette di cantare all’istante.
“Jess? Che ci fai qui?” cosa potrei farci secondo lui in un bagno? Una torta magari.
Devo ammettere che i vetri della doccia sono più trasparenti di quanto credevo.
Non che la cosa mi dispiaccia, George è un pezzo di figo..
“Volevo fare la doccia, ma forse è meglio se ripasso dopo.” Faccio per uscire.
“No aspetta! Ho finito, un attimo ed esco.” Poggio i vestiti e tutto il resto sul lavandino.
“D’accordo..” lo sento armeggiare con l’acqua per poi togliere fuori dal box un braccio.
“Mi passeresti l’asciugamano bianco?” lo prendo e glielo avvicino.
“Ecco a te bel panda.” Prende l’asciugamano e quando qualche secondo dopo riapre i vetri, mi guarda in tralice.
“Non chiamarmi in quel modo.” Faccio il labbruccio.
“Ma i panda sono tanto carini..” sorride.
“D’accordo, tanto so che non cambierebbe nulla lo stesso.” Annuisco.
“Effettivamente.. comunque scusa, non avevo intenzione di entrare così, anzi se avessi saputo che c’era qualcuno non entravo proprio.” Si stringe nelle spalle.
“Non preoccuparti, non è successo nulla.” Mi mordo il labbro mentre lo squadro da testa a piedi.
“Sei davvero un bel fusto, lo sai?” lo vedo ridacchiare.
“Grazie Jess.” Mi gratto un braccio.
“Non dire a mio fratello di questa piccola avventura. Intesi?” annuisce, mi da un bacetto sulla guancia e si dilegua fuori dal bagno.
Mi spoglio ed entro nella doccia, sperando che mi aiuti a calmare il casino che ho in testa.

Ho appena finito di asciugarmi i capelli.
Penso che ci voglia una bella sigaretta.
Vado in camera, apro la borsa, prendo il pacchetto e l’accendino e mi affaccio alla finestra.
Ne sfilo una, l’accendo e faccio un bel tiro.
Chissà se è come me la immagino io questa Johanna.
Fatto sta che è riuscita a rubarmi Tom.
Troia.
Zoccola.
Mignotta.
Basta, mi calmo.
Se vabbè, mi calmo un cazzo.
“Fumi senza di me ora?” mi giro, è appoggiato alla porta con quella solita faccia da cazzo piegata in un sorriso.
“A quanto pare si.” Smette subito di sorridere.
“Che ti succede Jess?” mi stringo nelle spalle mentre lui si avvicina.
“Nulla Tom, nulla.” Mi afferra un braccio.
“Ma smettila, ti conosco meglio di me.. Sei arrabbiata, di chi è la colpa?” sospiro.
“Tua, tua e di Johanna.” Lascia il mio braccio di colpo.
“Che?” mi mordo il labbro.
“Sono arrabbiata perché a quanto ho capito lei dev’essere perfetta. Bella, simpatica, intelligente. Insomma, quella giusta per te.. – la sigaretta è ormai sfracellata tra le dita – ed è riuscita a rubarmi il mio migliore amico.. Non, non sono pronta ad affrontarlo – gli poggio una mano sulla guancia – non sono disposta a perderti.” Mi guarda come se volesse scavarmi dentro prima di stringermi a sé.
“Sei una stupida, lo sai si?” annuisco mentre affondo il viso nel suo petto.
“Si.. ma grazie lo stesso. Io cerco di essere tutta smielata e tu mi ci fai rimanere una merda.” Lo sento ridere.
“Non mi perderai Jess, qualunque cosa accada.” Sollevo la testa per incontrare i suoi smeraldi.
“Me lo prometti?” annuisce serio.
“Si, te lo prometto.” affondo il viso nel suo petto.
“Abbracciami." scoppia a ridere.
“Lo sto già facendo.” sollevo un sopracciglio.
“La vuoi smettere di rovinare i miei momenti dolci? Ecchecosè!” sospira.
“Scusa. Ora stai zitta e lasciati abbracciare.” Sorrido.
Dio Tom. Quanto mi mancavano i tuoi abbracci..” mi da un bacio nei capelli. 
Faccio per staccarmi, ma lui mi poggia le mani sulla schiena e mi stringe talmente forte a sé da non farmi quasi respirare.
Dopo qualche minuto si stacca.
“Ammazza Parker, volevi uccidermi?” sorride e mi fa la linguaccia.
“Mancavano anche a me..” Faccio finta di commuovermi.
“Aww, sei un cucciolo.” Annuisce.
“Lo so Jess, lo so.”

I'm glad you came. u.u
Ci ho quasi messo un mese ad aggiornare.
Castratemi. e.e
No ok, ora sono qua, con questo capitolo un po' fru fru. (non chiedetemi spiegazioni sul 'fru fru' D:)
Dovrei in sottopratica rispondere alle recensioni, ma dato l'orario improponibile, non so se lo farò oggi o domani :/
Una cosa ve la prometto però.
d'ora in poi gli aggiornamenti saranno molto più veloci. :D
Siccome ora ho sonno, me ne vado a quel paese e vi lascio la buonanotte.
A prestissimo.
Mà.

__paynesaveme on twittah. <3

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Capitolo 4
*** 4. Johanna. ***


4.
Mi sto mangiucchiando le unghie dal nervosismo.
Quando arrivano?
Tom è andato a prenderla esattamente 24 minuti e 37 secondi fa.
Perché ci mettono così tanto?
“Jess, se non la smetti ti uscirà sangue dalle mani.” Guardo Nathan e apro le braccia.
Non se lo fa ripetere e viene ad abbracciarmi.
“E se è perfetta?” lo vedo alzare un sopracciglio.
“Non è possibile, deve pur avere qualche difetto!” scuoto la testa con energia.
“Da quello che mi ha raccontato lui sembra una barbie.” Incurva un lato delle labbra.
“Visto? Sarà fatta di plastica.”  gli sorrido e lo stringo ancora.
“Grazie del conforto fratellone.” Fa spallucce.
“Abbiamo un legame di sangue, ci sarò sempre per te.” Annuisco e faccio per prendere le cuffie, quando improvvisamente, il campanello suona.
Din don.
Cazzo no, nascondetemi.
Faccio per salire le scale ma le braccia di Jay mi bloccano e mi fanno fare retromarcia.
“Vuoi stare calma? Stai facendo andare tutti in confusione.” Mi poggio le mani sul viso, sono sull’orlo si una crisi, lo sento.
E se mi fa sfigurare con tutti?
Si, so già che sarà così.
Tom non è uno che va con le puttane, o almeno non ci va quando cerca una storia seria.
“Salve ragazzi!” Max, tappati la bocca.
“Ehi venite tutti qui!” Tom io.. non ci voglio venire.
Jay e Nathan mi afferrano per le braccia e mi trascinano in cucina.
“Jess, sono.. anzi siamo qui.” alzo lo sguardo con riluttanza.
Non mi sbagliavo allora.
E’ alta, molto alta. Ha due smeraldi al posto degli occhi. I capelli sono color granturco e le arrivano a metà schiena. Quel sorriso fa invidia alle stelle.
Il viso è semplice, coperto da un velo di trucco appena accennato.
Indossa una canotta grigia con sopra un cardigan nero, i jeans stretti e i tacchi.
Mi pizzicano gli occhi, è bellissima.
“Finita la radiografia?” anche la voce, senza la minima cattiveria, è dolcissima.
Si avvicina a me.
“Tu devi essere Jess, la migliore amica di Tom. Piacere, io sono Johanna.” Mi offre la mano e io la stringo senza ribattere.
“Tom mi ha parlato di te, ma non aveva detto che eri così bella.” Sforzo un sorriso e cerco di far sembrare la frase più convincente.
Lei si gira verso Parker e si morde un labbro, poi guarda di nuovo me.
“Grazie.” Mi stringo nelle spalle.
“Mettiamoci a tavola su.” Siva, ti farò un monumento prima o poi.

“Mangia qualcosa per favore.” Guardo prima Max di fianco a me che mi ha parlato all’orecchio e poi la pasta che ho solo punzecchiato con la forchetta.
“Non ne ho voglia.” Alza un sopracciglio.
“Dovresti smetterla di fare i capricci, non hai più cinque anni Jess.” Sbuffo e alzo lo sguardo in cerca di qualcosa.
L’unica distrazione, o meglio, afflizione che trovo, sono le mani di Tom e Johanna intrecciate.
Mi mordo il labbro e chiudo gli occhi, sperando che le lacrime si ricaccino indietro.
E’ seria la cosa, si vede ad un miglio di distanza.
Non voglio perdere Parker, fa parte di me.
E’ un pezzo del mio puzzle, sarei incompleta senza di lui.
Lo guardo negli occhi, niente, è concentrato sulla biondina.
Mi alzo e vado in bagno, ho bisogno di staccare per cinque secondi.
Mi sciacquo la faccia e mi guardo allo specchio.
Ho gli occhi rossi, cazzo.
Credo che Nathan abbia del collirio, spero.
So che non ho bisogno di collirio, ma se qualcuno se ne accorge devo trovare una scusa.
Esco dal bagno e faccio per andare di sopra, ma una mano intorno al mio polso mi ferma.
Tom.
“Allora, ti è piaciuta?” annuisco.
“E’ meravigliosa, fa proprio per te.” Mi sorride.
“Grazie di esserci, significa tanto per me.” Lo abbraccio.
Anche per me, Thomas, anche per me.
“Torniamo di la?” il mio collirio.
Chissene fotte.
“D’accordo, c’è il dolce?”


When your lips touch mine, is the kiss of life.
Ci ho messo otto giorni ad aggiornare, molto meno del solito.
Come avrò fatto? *mistero* 
D'accordo, la smetto.
Lo so, è un capitolo corto, ma vi giuro che mi farò perdonare con il prossimo!
In cui ci sarà anche un momento Jom.. o Tess (?)
Vabbuò, basta spoiler u.u
Ora, vi devo lasciare purtroppo.. *passa una palla di fieno*
Ci sentiamo tra pochissimo! <3
Mà.

@__paynesaveme on twittah :3

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Capitolo 5
*** 5. Jo? Serious? ***


5.
“Non capisco che ti prende.. hai il ciclo forse?” fulmino Siva con lo sguardo.
“Se lo sapessi te lo direi Seev..” sospiro.
“Quindi, in sostanza, tu sei piombata qui in camera mia come uno zombie alle tre di notte e non sai perché. Ma bene.” Alzo un sopracciglio.
“Fanculizzati Kaneswaran.” Sorride.
“Dai Jess, – batte una mano sul materasso –  siediti e spiegami tutto.” faccio ciò che mi dice e mi stringo un cuscino al petto.
“Non so, è che sono preoccupata per Tom.. Quella Johanna, è troppo perfetta, non ha il minimo difetto. Ha deciso di portarla a casa dopo due settimane, e lui non porta mai, e dico mai, le ragazze a casa. Nemmeno quando si tratta di una botta e via.” Aggrotta le sopracciglia.
“E perché dovresti essere preoccupata?” mi mordo il labbro.
“Credo che la cosa sia abbastanza seria Seev, lui non è tipo da relazioni serie.. e se qualcosa andasse storto? Non sopporterei di vedere il mio migliore amico sofferente.” Sorride.
“Jess, io credo che Tom sia abbastanza grande da poter decidere da solo per se stesso. E poi, conoscendo te, so che gli starai vicina, qualunque cosa accada. Non è così?” annuisco.
“Grazie Seev, almeno tu mi capisci.” Mi abbraccia.
“Figurati piccolina.”

Jay mi ha detto di andare a chiamare Tom, è pronto da mangiare.
Busso alla porta.
“Avanti.” La apro e entro.
“Ehi.” Mi sorride dallo specchio.
“Ehi.. se ti va è pronto.” Sorrido di rimando.
“A dirla tutta non ci sono stasera, esco con Jo..” Jo? Che soprannome di merda.
“Oh, d’accordo.” Faccio per uscire.
“Aspetta.” Mi giro speranzosa.
Speranzosa di cosa? Jess, ricoverati.
Si avvicina al letto e guarda gli indumenti che ci sono sopra.
“Quale camicia mi sta meglio? La grigia o la blu?” sospiro delusa, guardando le due camice sul letto.
“A me piace la blu, ti risalta gli occhi. Sotto metti il jeans stretto che ti fa un culo da favola, capito?” annuisce e mi da un bacetto sulla guancia.
“Grazie.” Faccio spallucce e scendo di sotto.
Sono tutti a tavola.
“Tom?” mi giro verso Max.
“Esce con Jo..” alza le sopracciglia.
“Che soprannome, fa cagare.” Sorrido con lo sguardo basso.
Perché non sono felice per lui?
Dovrei esserlo.
Ha trovato finalmente una ragazza che lo tratterà come si deve.
Eppure mi deprime sapere che non mi bacerà più, o toccherà o sorriderà più come prima.
Ora c’è lei.
Non ha più bisogno di me.

Guardo la sveglia sul suo comodino.
Le quattro.
Non è ancora tornato.
Forse sono masochista.
Lo sto aspettando in camera sua, sul suo letto, mentre ascolto canzoni dal suo iPod.
Mi giro dall’altra parte e chiudo gli occhi.
Non mi capisco ok?
So solo che da quando si è messo con quella troia una morsa mi stringe lo stomaco quando lo vedo.
Mi mordo il labbro perdendomi nei miei pensieri intricati.
Ad un tratto sento una mano posarsi sulla mia coscia scoperta.
Apro gli occhi e mi tolgo una cuffia.
“Sei tornato..” mi accarezza i capelli.
“Si.. che ci fai qui?” sospiro.
“Non riuscivo a dormire.” Sento il suo respiro nei capelli.
“Capisco.” Rimango ferma qualche altro secondo, poi collego.
“Comunque ora vado..” Mi metto seduta.
“Perché? È tardi. Rimani con me.” Lo guardo negli occhi.
“Sei appena tornato da una serata di puro sesso. Sicuro che mi vuoi qui?” sorride e aggrotta le sopracciglia.
“Come hai fatto a capire..?” sollevo gli occhi al cielo.
“Avevi la stessa espressione ogni volta che facevamo..” mi tappo la bocca.
“Oh.. non importa. Resta, non mi dai fastidio.” Annuisco e mi metto di nuovo sdraiata.
“Jess..” mi giro verso di lui.
“Mmhh?” assottiglia lo sguardo.
“Ma ti sono cresciute le tette?” prendo il cuscino che ho di fianco e glielo sbatto sulla faccia.
“Cosa hai osato fare?” alzo un sopracciglio.
“Ti ho lanciato un cuscino in faccia.” Senza sapere come me lo trovo sopra che mi guarda in tralice.
“Pagherai per questo. Lo sai?” arriccio le labbra.
“D’accordo.” Ghigna e mi sfiora una gamba con la punta della dita.
Immediatamente mi faccio seria, che vuole fare?
Continua a salire fino al fianco e comincia a sfiorarlo delicatamente.
Inizio a contorcermi in tutti i modi possibili, soffro il solletico in modo allucinante, e lo sa.
“Ti prego, smettila Tom! Ti scongiuro!” si ferma.
“Cosa mi dai in cambio?” mi stringo nelle spalle.
“Ciò che vuoi.” Mi fissa malizioso per un secondo, poi si ributta al mio fianco e si poggia sul mio petto.
“Mi fai i grattini?” fanculo, ci avevo quasi creduto.
Avvicino la mano alla sua testa e comincio a sfiorargli la cute con le dita.
“Meeeeeeaow.” Sorrido.
Dopo qualche minuto lo guardo.
Cucciolo, si è addormentato.
Meglio che non mi muova troppo, và.
Sorrido e chiudo gli occhi, potessi addormentarmi tutte le sere così.

I need you, to lie, to lie to me. 
Eccomi qui :')
Quinto capitolo, yo.
Cooomunque, volevo chiarire alcuni dubbi.
Jess, a quanto avete intuito, prova qualcosa.
Ma qualcosa, le impedisce di.. 
Stop spoiler bitch e.e
Ok, devo andare a rispondere alle recensioni!
Vorrei sinceramente un parere da voi sulla storia.
Se non vi convince, non ci metto nulla a cancellarla :)
A preeesto!
Mà.

@__paynesave me on twittah. <3

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Capitolo 6
*** 6. What is? ***


6. 
They says this day wouldn’t come, we refuse to run. We’ we only just begun, you’ll find us chasing the sun..” l’iPod è collegato alle casse e diffonde in cucina le note di Chasing the sun mentre io sono ai fornelli per preparare il pranzo a quei cinque dementi.
“Jay!” urlo per farmi sentire da quella testa riccia, che subito dopo si affaccia dalla porta.
“Che c’è?” guardo le due confezioni che ho in mano.
“Hamburger o hot dog?” sorride.
“Chiedo agli altri e arrivo.” Nel frattempo controllo le patatine e metto maionese e ketchup sul tavolo.
“Hamburger.” Alzo la testa di scatto.
“Fratellino.. – sorrido sbattendo le ciglia – sono sicura che ti farebbe piacere venire ad aiutarmi un po’, vero?" Sospira e viene accanto a me.
“Che devo fare?” gli passo la confezione con la carne.
“Metti a cuocere questa e non farla bruciare.” La prende e mi fa la linguaccia.
“Agli ordini capitano.” Sorrido e mi metto a cercare i panini.
“Jess?” mi giro verso Nathan.
“Dimmi.” Mette la carne sulla piastra.
“Come va con chi sai tu?” sospiro.
“Non molto bene..” si ferma a guardarmi.
“Che vuoi dire?” appena trovo ciò che cerco, apro un cassetto e prendo il coltello per tagliarli.
“Non dirmi che non lo hai notato. Quando ancora non c’era miss sono perfetta e tu lo sai eravamo praticamente appiccicati con la colla. Ora già è tanto se parliamo.” Mi fissa.
“Hai paura di perderlo vero?” annuisco mentre sistemo le patatine nei piatti.
“E’ il mio migliore amico. Non ne troverò al..” mi blocca ridendo.
“Ma smettila. Si vede lontano un miglio che per te è molto di più di un semplice amico.” Lo guardo con un sopracciglio alzato.
“Nathan, da quando sei uno strizza cervelli?” sorride.
“Non lo sono. Lo capirebbe anche un ceco che ti piace.” Mi mordo il labbro.
“Ma non è così.. è solo che mi mancano le sue attenzioni.” Si sposta il ciuffo.
“Gelosia.” Aggrotto le sopracciglia.
“Non so Nath, è troppo strano credere che mi piaccia Tom. Per mesi abbiamo solo scopato.” Prende la carne e la mette nei panini.
“Se fosse stato solo sesso, lui ora non ti mancherebbe e non saresti gelosa.” Lo guardo afflitta, poi urlo verso il salotto.
“E’ pronto!”

Sigarette, balcone.
Droga quotidiana.
Butto fuori il fumo e faccio cadere la cenere dalla punta del piccolo cilindro.
“Non ti fa bene il fumo.” Alzo la testa.
“Max, ne abbiamo già parlato..” sospira e mi abbraccia.
Mmhh, quanto zucchero ha messo nel caffè stamattina?
“Lo so, lo so. È che ti voglio bene e non voglio ti succeda qualcosa..” lo blocco.
“Maximillian, vorresti dirmi gentilmente che sta succedendo?” si stacca da me.
“Come fai a capire tutto?” faccio spallucce.
“Sono donna.” Si morde il labbro.
“Dopodomani partiamo per l’America.” Aspiro dalla sigaretta.
“Quanto tempo rimarrete?” sposta lo sguardo altrove.
“Un mese.” Espiro il fumo.
“D’accordo.” Mi guarda come se lo avessero bastonato.
“Voglio dirti la verità Jess. Avevamo tutti pensato di portarti con noi, ma Tom si è opposto dicendo che porta Johanna. Naturalmente le nostre opinioni contano di più..” Ma non lo sto più ascoltando.
Tom si è opposto..
Non ci posso credere.
Una lacrima solitaria scende veloce sulla guancia.
La asciugo di fretta e butto via la sigaretta.
Sorpasso Max e salgo le scale velocemente.
Spalanco la porta della stanza di Tom poco delicatamente.
E’ al cellulare.
Con Jo presumo.
Gli tolgo il telefono dalle mani e chiudo la comunicazione.
“Sei impazzita per caso?” la voce mi trema e le lacrime iniziano a scendere.
“Mi avevi promesso che non sarebbe cambiato niente. Che qualunque cosa fosse successa non ti avrei perso. Eri il mio migliore amico. Che ti è successo? È bastata una ragazza a ridurti così?” mi guarda stranito.
“Che cazzo stai dicendo?” gli punto un dito contro.
“Perché non mi hai detto che dopodomani partite?” si alza dal letto e mi viene di fronte ma non risponde.
“Hai preferito lei.. dopo tutto ciò che c’è stato tra di noi, tu hai preferito lei.” Solleva un sopracciglio.
“Jess, tra noi non c’è stato niente.” E’ come se un secco d’acqua gelata mi si riversasse addosso.
“Si.. – abbasso lo sguardo di colpo – è vero.” Mi prende una mano.
“Jessica. Devi dirmi qualcosa?” sospiro.
“Ero io. Ero io quella che ti copriva, che ti perdonava sempre, che ti toglieva dai casini, che ti difendeva nonostante fossi in torto. Ero io, io. Ora invece sono una ragazza mediocre, come le altre. Ora c’è Jo a sostituirmi.” Lascia la presa.
“Non riesco davvero a capire cosa ti stia prendendo, lei non è te.” mi mordo il labbro.
“Sta prendendo il mio posto insieme al suo.. Rivoglio il mio Tom, che fine gli hai fatto fare?.” Mi fissa.
“Sono sempre io Tom.” Scuoto la testa.
“No, non lo sei. Tom mi abbracciava, passava interi pomeriggi con me a giocare alla play, mi portava con se ovunque..” sbuffa.
“Perché non vuoi accettare che c’è Johanna ora nella mia vita?” Faccio un passo indietro, rendendomi finalmente conto che mio fratello ha ragione.
“Perché al suo posto ci dovrei essere io.” Esco via dalla stanza di fretta.
E da quella casa.
E probabilmente, anche dalla sua vita.

It's like a dagger in my heart.
Ho già usato questa frase? :o
Ok, lasciamo perdere..
Non uccidetemi, o non saprete come va a finire! xD
Voi non potete capire quanto mi ha fatto piacere vedere tutte quelle recensioni all'ultimo capitolo.
Siete davvero meravigliose!
Scusate se per prime ringrazio loro: Out_Ofocus e ciaobella_ <3 ma hanno recensito con pazienza ogni capitolo, perciò GRAZIE. 
Poi ringrazio anche: Prisoners_, sexy_time, hazzastolesmyheart, GiveMeAPen_ e GiuliG.
Siete stupende, lalalalala.
E anche tutte le altre persone che non ho citato e che hanno recensito lo sono e.e
*grande abbraccio virtualeee*
Ok, ora me ne vado :3
A preesto.
Mà. 

__paynesaveme on twittah <3

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Capitolo 7
*** 7. Night. ***


7.
un mese e mezzo dopo.

“Sono tuo fratello, cazzo! Perché non vuoi venire a trovarmi?” sospiro contro la cornetta mentre giro per casa, esasperata da Nathan.
“Perché lì c’è Tom.. vieni tu qui.” sbuffa.
“è passato più di un mese.. non credi sia arrivato il momento di passarci sopra?” mi guardo allo specchio del soggiorno.
“Assolutamente no. Ora scusa, devo andare.” Chiudo la chiamata di fretta e sospiro.
Dopo qualche secondo mi arriva un messaggio.
‘Almeno mi accompagni a quell'evento che ti avevo accennato? Se dici no faccio venire lì Tom.’ Sollevo un sopracciglio e mi sbrigo a rispondere.
‘D’accordo, ci vengo.’ Sospiro vedendo che ha risposto dopo nemmeno un minuto.
‘Sei la sorella migliore del mondo!’ Alzo gli occhi al cielo rassegnata.

Afferro la pochette ed esco di casa di corsa.
Hanno preso la limousine per stasera.
Bravi ragazzi.
La portiera dietro si apre, un elegantissimo Jay in smoking sbuca fuori e mi sorride.
“Ma come siamo belle!” sorrido e gli do un bacio sulla guancia.
“Grazie mille, non è niente di particolare..” sospira scocciato. (http://www.polyvore.com/jess/set?id=51833079)

“Mizzica, ti faccio un complimento e nemmeno ti sta bene? Forza Jessica Sykes, entra e non fare storie.” Sorrido ed entro nella limousine.
Quanto sono belli.
Sono tutti con il completo elegante.
Jay ha la cravatta.
Max il papillon.
Siva il papillon aperto.
Nathan niente.
Tom nemmeno, ha il primo bottone della camica aperto.
Guardo Johanna accanto a lui.
Indossa un abito verde medio, senza spalline, semplicissimo. Con una piccola cintura nera in vernice abbinata alle Loboutin.
Mi siedo accanto a Nath, che mi da un rapido bacetto sulla guancia.
“Sei bellissima.” sorrido e gli sistemo il ciuffo.
“Grazie, tu non sei da meno.”
L’aria è pesante, nessuno parla o fa niente, e la cosa va avanti finché non arriviamo lì.
Appena usciamo dalla macchina noto alcune ragazzine che imploranti mi chiedono un autografo e altre una foto.
Minchia, essere sorella di Nathan Sykes ha dei vantaggi!
“Ciao Jessica!” guardo davanti a me una ragazzina con i capelli color rame.
“Ciao!” mi sorride tutta contenta.
“Mi fai un autografo?” scuoto la testa con aria triste, poi mi giro e chiamo i ragazzi.
“Teste di fagiolo ammuffito, correte immediatamente qui!” loro si avvicinano e io gli passo il block notes e la penna di quella ragazza, così che possa avere cinque 
veri autografi.
Tom, che ha firmato per ultimo, me lo riconsegna, e io lo prendo senza neanche guardarlo negli occhi.
Mi giro verso di lei e, oh no.
“Oh tesoro! Non piangere dai, sono solo gli autografi di cinque cretini!” si butta di slancio verso di me e mi abbraccia.
“Grazie mille! Mi hai fatto il regalo più bello della mia vita!” ricambio l’abbraccio e poi le sorrido.
“Non ho fatto nulla di speciale, è stato un piacere. Ora devo andare però! Mi ha fatto piacere averti conosciuta!” mi fa un cenno con la mano e io sparisco insieme agli altri nell’entrata.

Siamo tornati a casa da una mezz’ora, Nathan mi ha convinto a dormire da loro.
Non mi sono neanche cambiata, sono andata in cucina a prepararmi una tazza di the e mi sono seduta sul davanzale della finestra.
“Ehi.” Mi giro di scatto.
“Ciao.” Va verso il frigorifero e lo apre.
“Come mai ancora sveglia?” sollevo la tazza.
“Avevo bisogno di qualcosa di caldo.” Prende del succo e se ne versa un bicchiere.
“Capisco.. tutto bene?” mi giro verso la finestra.
“A meraviglia.” Forse sono suonata anche troppo sarcastica.
“Jess.” Mi giro, trovandomelo davanti.
“Cosa vuoi Tom?” sospira.
“Mi manchi.” Mi blocco e lo guardo negli occhi.
“Te ne accorgi solo ora?” fa per sfiorarmi una guancia, ma io mi scanso.
abbassa lo sguardo e ritira la mano.
“Io una volta avevo una migliore amica, mi stava sempre accanto. Vorrei sapere che fine ha fatto.” Sollevo un sopracciglio guardando il liquido nella tazza.
“Non è più la tua migliore amica. È una ragazza che si è innamorata di te.” Si appoggia al bancone e si passa le mani nei capelli.
“Io non so che dirti.” mi stringo nelle spalle.
“Non devi dire niente, non voglio sentire altre bugie.” Sbuffa.
 Rido, isterica.
“Tu non capisci Tom, non capisci.” Mi fissa senza un espressione precisa.
Mi alzo e butto ciò che rimane del the nel lavandino, poi sciacquo la tazza e la metto apposto.
“No, effettivamente non capisco.” Mi mordo il labbro.
“Sei diventato peggio di un ossessione.” mi prende una mano.
“Da quando?” sospiro.
“Da sempre, ma me ne sono accorta solo ora che ti sei fidanzato. Ti ho sempre considerato mio, solo mio.” Mi stringe di più la mano.
“Sei gelosa di lei?” annuisco.
“Da morire Parker.” Un istante dopo mi ritrovo nelle sue braccia.
“Ma non devi.” Mi stringo forte a lui.
“Come faccio? Io che ero abituata a sfiorarti, a baciarti, ad averti. Sei un pezzo di me Tom, il più importante.” Mi da un bacio nei capelli.
“Jess, io ti voglio bene, da morire..” lo blocco.
“Scusami, ma non  basta.” Sorride triste.
“Lo so.. è questo ciò che mi fa stare male.” lo guardo negli occhi.
“Non devi stare male per me. Hai lei, ti sta rendendo felice. Io lo accetterò, mi farò da parte, prima o poi.” Scuote la testa ridendo.
“Non ricordi nemmeno ciò che dici? Perché al suo posto dovrei esserci io.” Sorrido senza allegria.
“Sei la cosa più bella che ho. Non posso decidere per te però.” Mi prende le mani.
“Voglio che tu sia felice.” Abbasso lo sguardo.
“Sei tu l’unico che può rendermi felice.” Sospira.
“Jess.. guardami.” Sollevo la testa, ma ciò che incontro sono soltanto le sue labbra sulle mie.
Se è un sogno, vi prego, non svegliatemi.
Mi erano mancati così tanto i suoi baci.
Ma, aspetta. Non deve andare così.
“Che vuoi fare Tom?” mi stacco un attimo.
“Voglio farti felice.” Mi giro di spalle.
“Non è sesso che voglio, non ora almeno.” Mi circonda la vita con le braccia e poggia la testa sulla mia spalla.
“Scusa, ho sbagliato.” Sospiro.
“Non importa..” mi divincolo dal suo abbraccio.
“Ci hai provato.. grazie.” Alza gli occhi al cielo.
“Non l’ho fatto per pietà.” Annuisco.
“Lo so Tom, ma non credo mi rivedrai più. Non riesco più a far finta.” Mi volta verso di lui.
“Non sparire. Non di nuovo.” Lo guardo confusa.
“Vorrei restare, ma sarei solo masochista. Mi fa male vedervi insieme, troppo.” Si passa una mano nei capelli.
“Non so che cosa fare.” sospiro.
“Ignorami.” Mi guarda in tralice.
“Se credi che facendo così, riuscirai ad allontanarmi da te, sbagli.” Sollevo gli occhi al cielo.
“E’ l’unico modo per entrambi.” Si appoggia al mobile.
“Sto cercando di farti capire che non voglio farti sparire dalla mia vita.” Quelle parole mi fanno sorridere automaticamente.
“Scusami Tom.” Si stringe nelle spalle.
“Io vado.. Buonanotte.”
 Sparisce velocemente dalla  cucina, sento i passi sulle scale e alla fine una porta chiudersi.
Mi asciugo con il dorso della mano una lacrima da sotto l'occhio sinistro e sorrido triste con gli occhi bassi.
Sono un caso perso.

I'll be your strenght.
Ebbene si.
Ce l'ha fatta :')
Si è dichiarata! *applauso a Jess*
Voi non potete capire.
Questo capitolo è stato un parto :D
Ma alla fine posso dire di essere soddisfatta del risultato?
A voi piace? Conta tanto saperlo per me :)
Okay tutto qua, lol.
Ier sono finite le olimpiadi :/
Mi dispiace un po' sta cosa.
La cerimonia di chiusura è stata fighissima però c: 
Si, me ne vado! Non spingete e.e
A presto belle.
Mà.

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Capitolo 8
*** 8. Luna park. ***


8.
“Dai vieni! Sono sicuro che ti divertirai!” sollevo un sopracciglio, scettica.
“Dovrei venire al luna park? E per quale motivo logico?” Max scuote la testa.
“Sei un caso perso, e sei pure acida.” Alzo gli occhi al cielo.
“Prova a darmi un po’ di zucchero, forse mi addolcisco.” Mi sorride.
“Ti prego, facci contenti.” Sospiro.
“Dio George, te l’ho mai detto che sei un rompipalle?” fa cenno di no.
“Eri troppo impegnata a chiamarmi panda.” Sorrido.
“E va bene. Ma non farmene pentire.” Annuisce e mi abbraccia.
sorrido sul suo collo.
“Come faccio a non chiamarti panda? Sei troppo dolcioso Maximillian.” Sbuffa.
“Potresti evitare di usare il mio secondo nome?” tolgo il labbruccio.
“Ma fa tanto lord, insomma.. Lord Maximillian Alberto George.” Fa una smorfia disgustata.
“No, non mi si addice per nulla.. piuttosto, vai a cambiarti.” Gli do un bacetto sulla guancia e vado di sopra.
Prendo la giacca dal letto ed esco dalla stanza, trovandomi di fronte Tom.
Mi sorride.
Indossa i jeans stretti, la camicia blu e le solite scarpe nere.
Gli sorrido abbassando lo sguardo.
“Ti sei decisa a venire?” annuisco.
“Max mi ha convinta.” Sospira.
“Mi fa piacere.” Mi stringo nelle spalle.
“Johanna?” lo sento esitare qualche secondo.
“Stasera non c’è.” Sorrido istintivamente, ma cerco di contenermi.
“Capisco.. andiamo?” annuisce e scendiamo le scale, trovando tutti giù ad aspettarci.
“Pronti?” sorrido a Jay e gli altri fanno cenno di si.
“Andiamo allora.”

E’ passato davvero un sacco di tempo dall’ultima volta che sono venuta al luna park.
Le luci, le canzoni, i bimbi, lo zucchero filato..
lo zucchero filato.
Mi avvicino al signore e me ne faccio fare uno.
Lo mangio con le dita, rendendole appiccicose come quelle dei bambini.
Sorrido e mi giro verso i ragazzi che mi guardano sconcertati.
“Che c’è?” si guardano tra loro e poi  mi trascinano sulle montagne russe.
“Con chi vuoi sederti?” fulmino Nath con lo sguardo e mi mordo il labbro.
“Parker, ti dispiace se..?” Lui alza la testa si scatto, ma poi mi sorride comprensivo e scuote la testa.
Le montagne russe erano una mia fobia, ma l’anno scorso insieme a Tom ero riuscita - a parole - a superare la paura.
Ci mettiamo nel vagone e subito abbasso la sbarra e mi guardo intorno preoccupata.
Tom mi prende per mano.
“Ehi Jess, stai calma, respira. Sono sicuro che ti divertirai come l’altra volta alla fine.” Annuisco e mi copro il viso con i capelli.
So per certo di essere diventata bordeaux quando mi ha preso la mano.
La giostra inizia a muoversi e stringo di più la mano a Tom, che con il pollice mi accarezza il dorso.
Perché diamine ci sono queste discese così ripide?
“AHH! Oddio Tom!” senza rendermene conto mi stringo al suo petto.
Forse non l’avevo proprio superata del tutto.
Tengo gli occhi serrati e le braccia strette intorno a Tom fin quando non scendiamo.
“Jess.. puoi aprire gli occhi ora.” Li apro lentamente e quando vedo dove sono attaccata mi stacco di colpo, certa di essere non più bordeaux, ma viola scuro.
“Ruota panoramica?” sorrido a Seev che ha sempre queste idee così maledettamente geniali e ci spostiamo dall’altra parte del parco.
“Nathan, questa volta ci stai tu vicino a me.” Avverto mio fratello che annuisce e mi passa un braccio intorno alla vita stringendomi.
Minchia, è davvero enorme sta ruota di carretto siciliano formato maxi.
Saliamo e Nathan mi fa entrare per prima nel seggiolino, per poi abbassare la protezione.
La ruota inizia a salire, e arrivata ad un certo punto, si blocca.
Siamo uno dei seggiolini che sta più in alto, e da qui vedo tutta Londra senza problemi.
Cazzo quant’è bella.
Rimango con lo sguardo fisso nel vuoto per un po’.
“Nath.. avevi ragione tu.” Gli dico continuando a fissare il nulla.
“Glielo hai detto?” annuisco.
“E lui?” sospiro.
“Non prova niente per me.. è così maledettamente frustrante. Non puoi capire come mi sento quando lo vedo, è peggio del diluvio universale. Sembra che tutti i personaggi dell’era glaciale mi stiano passando sullo stomaco..” mi guarda stranito.
“Che c’entra ora Ice Age..?” Gli tappo la bocca con la mano e continuo.
“Non mi ero mai soffermata più di tanto su quello che provavo per lui, ma ora che l’ho fatto, mi sono accorta che lui è indispensabile. Cazzo Nath, non puoi capire quanto sono gelosa di Johanna, ha tutto ciò che voglio, ed è perfetta in confronto a me..” quel rincoglionito toglie la mia mano dalla bocca e mi fa segno con l’indice di guardare sotto di noi.
Aggrotto le sopracciglia e mi sporgo.
Oddio no.
no.
Nel seggiolino sotto a quello nostro ci sono Jay e Tom e l’ultimo sta guardando verso di me con sguardo vacuo.
Mi sollevo e mi appoggio di scatto allo schienale, con il solo risultato di far dondolare quel coso avanti e indietro.
inizio a scuotere la testa con gli occhi chiusi.
Ma bene, l’ennesima dichiarazione andata a male.
Guardo mio fratello, lui sospira e mi abbraccia.
“Andrà tutto bene, vedrai.” Sorrido triste contro il suo petto.
“Mi sa tanto di film questa frase.” Scoppia a ridere e mi da un bacio nei capelli.
“sei mia sorella, non permetterò che ti accasa qualcosa, mai.” gli stampo un bacio sulla guancia.
“Ti voglio bene Nath.” Mi stringe di più a lui.
“Anche io Jess, anche io.” La ruota ricomincia a girare e dopo un po’ i miei piedi toccano finalmente terra.
L’unica cosa che vorrei ora sarebbe infilarmi in un letto e svegliarmi il più tardi possibile.

She is my weakness.
Questo capitolo è solo di passaggio, infatti non succede una cippia, più o meno.
E quindi, signori e signore, eccoci a leggere l'ennesima dichiarazione di Jess D:
Una cosa voglia dirvela.
Non credo sarà l'ultima.
Sto ascoltando troppe canzoni sdolcinate ultimamente ._.
Coooooooooomunque.
Vi sarete sicuramente accorti che non ho mai descritto Jess.
Non sapevo come immaginarmela D: ma ora, le ho trovato un volto.
MUAHAHAHAUHUAHUAHUA. 


 
Eccola :')
Per chi non la conosce, lei è Mila Kunis.
Ha interpretato Amici di Letto con quel figone di Timberlake, ifdhgsezr.
Ok, ho finito e.e
Mi lasciate un parere? Ci teeengo :)
A preeeesto.
Mà.

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Capitolo 9
*** 9. Wings. ***


9.
Mamma told me not to waste my life, She said spread your wings my little butterfly!
Canto come una matta a squarciagola mentre sistemo quel porcile di stanza di mio fratello.
Non so perché, ma questa canzone mi trasmette un allegria impressionante.
Sorrido facendo una piroetta e piego una t-shirt.
Quando mi giro di scatto verso la porta con una spazzola in mano a mo’ di microfono e uno degli innumerevoli capellini di Nathan in testa, trovo Jay che mi guarda sorridendo.
Scoppio a ridere e mi porto una mano sulla bocca, ma poi mi stringo nelle spalle e lo tiro verso di me.
Inizia a muoversi con me come un cretino, con tanto di presa in braccio.
Oh bè, stanza, dovrai aspettare ancora un po’ prima di essere pulita a dovere.
Finita la performance ci buttiamo sul letto ridendo come due coglioni.
“Omioddio. AHAHAH! Ora muoio..” Jay si tiene la pancia.
“Cazzo Jess, non ballavo così dall’ultimo anno delle superiori.”  Faccio spallucce.
“Vedi? Faccio tornare alla mente anche bei ricordi.” Annuisce e poi mi guarda per un po’.
“Cosa c’è?” gli chiedo preoccupata.
“Come va con Tom?” guardo verso il soffitto e sospiro.
“Non gli piaccio. Sono solo la sua migliore amica. O meglio, ero.” Mi tira verso di lui e mi abbraccia.
“Ultimamente mi sento una bambolina di ceramica..” confesso. “.. non fate altro che abbracciarmi e consolarmi come se mi fosse morto il cane.” Jay ride.
“E’ solo che non riesco a trovare un altro modo per farti capire che io ti appoggio e sono con te.” Quasi quasi piango. Che dolce che è McGuinnes.
“Grazie riccio. Siete davvero meravigliosi, e so che a modo vostro ci siete.” Annuisce e poi mi lascia andare.
Guarda l’orologio che ha al braccio.
“Oh, devo andare..” aggrotto le sopracciglia.
“A fare che?” sbuffa.
“La spesa con Max. quello che cucini non appare magicamente nel frigo purtroppo.” Sorrido.
“Capisco, vai pure. Io contino a pulire.” Mi fa un piccolo inchino e si dilegua fuori dalla stanza.
Sospiro, mio fratello e la sua fissa con i cappelli.
Ne prendo alcuni e li sistemo nell’armadio.
Poi qualcuno bussa alla porta.
“Posso?” no Tom, non puoi cazzo.
“Certo, vieni pure.” Mi sorride. Oh guarda lì, un angioletto con l’arpa che intona una dolcissima melodia da una nuvola.
Ma che cazz?
Porca puzzola, non sto bene per niente.
“Devi dirmi qualcosa?” chiedo azzardando.
Volevo solo passare un po' di tempo con te.” Annuisco.
"D'accordo..” Si tortura le mani.
“Jess, io.. ” Lo guardo rassegnata.
“Mi sembra che tu abbia sentito anche abbastanza dichiarazioni.” Mi guarda negli occhi.
“Allora.. dimostramelo.” Scuoto la testa.
“Ora non so come farlo.” Poggia una mano sulla mia.
“Prenditi tutto il tempo che vuoi. Ma dimostramelo, ti chiedo solo questo.” Sospiro ma poi lo guardo e sorrido.
“D’accordo.”

“Un applauso alla cuoca personale gente!”  guardo Siva e scuoto la testa.
“Cazzo Jess, cucini da favola! Possiamo ingaggiarti?” aggrotto le sopracciglia a Max.
“Ragazzi, mi fa piacere cucinare per voi. Ho qualcosa da fare almeno, e non voglio niente in cambio.” Mi alzo e prendo i piatti per poi metterli nella lavastoviglie.
“Volete il caffè vero?” faccio per accendere la macchinetta, conoscendo già la risposta.
“Posso sposarti?” mi chiede Jay quando metto a tavola il vassoio.
Tom gli da uno scappellotto dietro al collo e tutti ridono.
Guardo Parker stranita.
Poi sospiro e rispondo a Jay.
“McGuinnes, lo farei volentieri, ma non sei il mio tipo. Mi dispiace.” Gli mando un bacino al volo e lui lo afferra con aria sognante.
Sorrido e abbasso lo sguardo, avrei preferito che lo avesse fatto un altro al posto suo.
“Tv?” chiede Nath.
Tutti si alzano e fanno per andare in salotto, io rimango ferma.
“Tu non vieni sorellina?” mi stringo nelle spalle.
“Dopo magari, ho da fare qui.” annuisce e mi sorride.
Mi appoggio al lavandino e sospiro.

Sono ferma davanti alla sua porta con la mano a mezz’aria, troppo indecisa sul da farsi.
Prendo coraggio ed entro.
“Che ci fai tu qui?” sospiro e faccio scattare la serratura, prima di girare su me stessa e trovarmi di fronte a lui.
Il cuore batte troppo forte.
La stanza è immersa nella penombra.
“Vuoi che ti dimostri ciò che provo. Dimmi qualcosa di carino.” Mi guarda stranito mentre si morde il labbro.
“Sei bellissima.” Sento subito le guance colorarsi di rosso cremisi, ma ci faccio poco caso e gli prendo una mano, portandola sopra il seno sinistro, facendogli ascoltare il mio battito.
Sorride e gli si illuminano gli occhi, poi mi accarezza una guancia.
“E’ per quello che ho detto?” Annuisco.
“Devo fare un’altra cosa.” Mi avvicino al suo viso e faccio scontrare i nostri nasi.
“Non mi odierai vero?” mi afferra dai fianchi.
“No. non potrei mai.” Annuisco.
“Va bene.” Mi avvicino di più e mi lascio prendere il viso tra le mani, prima di sentire le sue labbra che sfiorano dapprima delicate le mie, poi sempre con più convinzione.
Sospiro, mi stacco e lo abbraccio.
“Grazie.” Mi accarezza un fianco, con l’altra mano poi mi solleva il viso.
“Dormi con me stanotte.” Sgrano gli occhi.
“Perché?” si avvicina al mio orecchio.
“Ho bisogno di stare vicino a te. Mi sono accorto di quanto mi manchi, e non intendo solo per il sesso. Quando prima Jay ti ha chiesto di sposarlo, mi è venuto istintivo pensare di proteggerti.” Un brivido mi attraversa la schiena.
“Pensare di proteggermi?” annuisce con la testa contro la mia.
“Anche prima era così, sei la mia migliore amica, nonostante tutto, e sono geloso di te.” sospiro.
“Perché me lo dici solo ora?” esita a rispondere.
“Non lo so. Dio, ti ho trattato malissimo per tanto tempo, usandoti come un oggetto, e tu non lo meriti. Più ci penso e più mi accorgo di quanto ho sbagliato. Mi dispiace tanto Jess, sono un coglione.” Chiude gli occhi e mi sorride triste.
“Non potevi saperlo, non ti ho mai fatto notare i miei sentimenti. Non affliggerti ora Tom.” Annuisce.
“Io.. Jess, spero non ti arrabbierai con me.” Lo guardo preoccupata.
“Che succede Parker ?” stacca la testa dalla mia e anche le braccia dalla mia vita, prendendomi solo una mano.
“Non voglio davvero lasciare Johanna per provare a stare con te. Non offenderti, ti prego. È che i miei sentimenti ora prevalgono su di lei.”
Mi limito a fissarlo negli occhi.
“D’accordo.” Dico atona.
“Lo sapevo, cazzo. Non dovevo dirtelo.” Mi lascia la mano e si passa entrambe le sue nei capelli.
“No, hai fatto bene. Almeno così evito di farmi illusioni.” Mi avvicino piano alla porta, aprendola subito dopo.
“Vorrei che tu potessi entrare nel mio corpo e provare ciò che provo io anche solo per un giorno, giusto per farti capire quanto sia doloroso e difficile essere innamorata di te, Tom.”  




Looking for someone to replace your heart.
Non mi uccidete :( *schiva un coltello da cucina*
Si, i know.
Non avrei dovuto scriverlo questo capitolo, ma ci voleva *u*
ma AVETE VISTO LA GIF?
Non c'entra niente ma, cucciolo di Parker *-----------*
Mi lasciate qualche recensione? :3
Ora scappo prima che mia madre mi uccida D:
Però prima mi faccio pubblicità, muahuahuahua.

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1229793&i=1

E' una one shot su Zayn, quindi one direction, se c'è qualcuna interessata passi pure :)
A preeeesto.

Mà.

@__paynesaveme on twittah.

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Capitolo 10
*** 10. Hurts, much hurt. ***


 

10.
Sono sul divano con una rivista nelle mani. (http://www.polyvore.com/jess_h1/set?id=56130691)
Devo pur far passare il tempo in qualche modo.
“Jess, stasera viene Johanna a cena.” Sollevo lo sguardo su Max sbattendo sarcasticamente le ciglia.
“E quindi?” si morde il labbro e si para il viso con le mani.
“Non è che potresti cucinare?” sospiro.
Ma perchè scassano le ovaie a me?
Però alla fine è solo una cena..
“D’accordo.” Abbassa lo scudo e mi scruta interrogativo.
“Sul serio?” annuisco.
“Dovrò abituarmi all’idea. Stanno insieme, e non si lasceranno. Almeno non facilmente.”
George sorride e si piega per abbracciarmi.
“So quanto sia difficile per te, confettino. Apprezziamo tutti il tuo gesto, specialmente Tom.” Abbasso lo sguardo.
Me lo deve dopo ieri sera.
“Che ore sono?” Max si guarda l’orologio.
“Le sei.” Annuisco.
“Allora andiamo. Devo decidere cosa cucinare e ho bisogno di tempo.” Mi alzo e lui mi prende sotto braccio scortandomi fino alla cucina.
“Hai bisogno di una mano?” scuoto la testa terrorizzata.
“Max, l’ultima volta che ti sei messo ai fornelli hai fatto sciogliere il manico di una pentola!”  alza le mani in segno di resa.
“D’accordo. Chi ti mando allora?” mi stringo nelle spalle.
“Nessuno, ce la faccio da sola. Grazie George.” Sorride e esce dalla cucina.
Prendo una pentola, una teglia e metto a riscaldare il forno.
Dai Jess, puoi farcela.

“Mmhh che profumino!” guardo Siva e gli sorrido.
“Seev, ciao!” mi da un bacio sulla guancia e spia nel forno.
“Che hai fatto di buono?” abbasso la temperatura.
“Lasagne e scaloppine ai funghi.” Il suo stomaco prende a brontolare improvvisamente.
Rido istintivamente e gli picchietto la pancia con un dito.
“Hai per caso fame?” sorride e mi fa la linguaccia.
“Se vuoi puoi salire a cambiarti, ci penso io alla tavola.” Aggrotto le sopracciglia.
"Che ore..? mi interrompe.
"Le otto." sorrido e annuisco
“Grazie Kaneswaran, sei il migliore!” lo abbraccio di slancio e poi salgo di fretta a cambiarmi.
Vestito?
No.
Gonna?
Neanche per sogno.
Jeans e maglietta?
Cazzo si.
(http://www.polyvore.com/jess_h2/set?id=56130975#stream_box)
Mi cambio rapidamente e poi corro in bagno.
Pettino i capelli e poi faccio una treccia a spina di pesce sul lato destro.
Matita nera sopra e dentro l’occhio.
Scendo giù di corsa e dopo l’ultimo scalino mi abbasso per aggiustare il laccio della converse.
Din don.
Sensazione di dejavù del cazzo.
“Ciao amore!” stupida ragazza.
Tu e la tua voce acuta come una gallina.
“Ehi piccola.” come siamo diabetici Tom.
Sospiro afflitta e mi alzo in piedi.
Raggiungo gli altri in salotto e li trovo seduti che chiacchierano tra loro.
Tom e la gallina si tengono per mano, vicini vicini sul divanetto.
“Jess!” mi sorride tutta contenta.
Ma che cazzo ridi? Puttana.
“Johanna.” Fingo un sorriso.
“Che bei capelli.” Mi guardo la treccia.
“Oh, grazie.. Se volete possiamo andare di la, è tutto pronto.” Sorrido a Seev e gli mimo un ‘grazie’ con le labbra.
Lui mi cinge le spalle e mi da un bacio sulla testa.

“Sul serio sei scivolato in quel modo?” chiede Johanna ridendo.
“Non è colpa sua, era la prima volta che pattinava.. ora che ci penso.” Nath sorride a Tom che lo sta guardando in tralice.
“Oh, Nath ricordi quando siamo stati..” Jay interviene e  tutti iniziano a parlare per i fatti loro.
Guardo il piatto sconsolata, che serata emozionante.
Passata a raccontare all’ossigenata spezzoni della vita di Tom in cui io ero presente.
Sospiro scocciata, ma poi fingo un sorriso e rialzo la testa.
Smetto di respirare impercettibilmente e mi pietrifico.
Sbatto velocemente le palpebre e una lacrima scende senza preavviso sulla guancia destra.
Nathan se ne accorge e mi fissa preoccupato, facendo girare anche gli altri verso di me.
Siva che è il più vicino a me, mi stringe la mano e mi asciuga la lacrima con un gesto fulmineo.
“Vieni con me.” Mi tira per un braccio.
lo seguo come un automa e prima di potermene rendere conto scoppio in un pianto copioso.
Pianto i piedi a terra e mi lascio cadere sulla moquette.
Siva si inginocchia accanto a me e mi abbraccia.
“Jess..” scuoto la testa.
“Non eri tu a baciarti con la tua ragazza come se volessi asportarle le tonsille. Non c’entri niente.” Ride un momento e poi mi prende la mano.
“Sei la ragazza più forte e spiritosa che conosca, Tom è stato uno stupido a lasciarti scappare.” Sorrido amara.
“Forse hai ragione. Ma intanto lui si slinguazza con Jo e io non posso farci niente.. ieri mi ha detto che dovevo dimostrargli i miei sentimenti. L’ho fatto Seev, l’ho baciato. Mi sono sentita bene in quel momento. Ma lui ha detto che non voleva lasciare la biondina per stare con me.” L’irlandese spalanca gli occhi.
“Non riesco a capire come faccia a non accorgersi di tutte le tue qualità e i tuoi pregi. Parlo sul serio.”  Gli sorrido riconoscente.
“Grazie per essermi rimasti accanto.” Apro le braccia e subito mi stringe al suo petto.
"Ci saremo sempre per te." annuisco e tiro su con il naso.
"Credo che tu non voglia tornare di là, vero?" scuoto la testa e mi alzo in piedi.
"Vado in camera Seev, se ti chiedono, dì che avevo mal di testa." mi da un bacio sulla fronte.
"Mi dispiace tanto." mi stringo nelle spalle e faccio un sorriso tirato.
Salgo di sopra e mi butto sul letto, scoppiando a piangere nuovamente.
No, non credo che riucirò a reggere ancora per molto.










we're gonna rock your body.
ccciao :3
Come state? *ma che ti frega?*
Okay.. 
Peeeeeerdonatemi.
Lo so, il capitolo è corto D: 
Ma il prossimo.......... ;) (quanti puntini sospensivi ho usato? :o)
Mhh, quando ho visto quelle immagini ho urlato:
DEVO USARLE PER IL CAPITOLO!
e mia mamma: Ma che cazz'?
HAAHHAAHHA, povera.. le ho fatto perdere una quindicina d'anni.
Perciò, potete immaginare Kelsey come la nostra Johanna.
Personalmente, non sopporto ne una ne l'altra. 
Ah, una ragazza, in un capitolo precedente mi aveva chiesto se Jess nella ff, aveva la sua vera età.
Nono, Jess è più grande, diciamo.. ventitrè anni? :)
D'accordo, ora me ne vado a fare torte con buddy, non so se conoscete :3
Fatemi sapere che ne pensate, una recensione è molto importante per me :)
A preeesto.
Mà.

@__paynesaveme on twittah. <3



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Capitolo 11
*** 11. Cannonball. ***


11.

http://www.youtube.com/watch?v=RnVECaj4Edo
 usatela come sottofondo se vi va c:

 

Nathan ha comprato un pianoforte e l’ha sistemato nel salotto.
Adoro questi scatti d’intelligenza pura che ha.
Oggi i ragazzi non ci sono, sono usciti a fare nonsocosa.
Mi siedo sullo sgabellino e sollevo la protezione.
Socchiudo gli occhi e sfioro i tasti.
E’ una sensazione meravigliosa sentirli sotto le dita.
Prendo fiato.
Fisso la superficie lucida e corvina del piano, mentre le lacrime sgorgano senza pietà dai miei occhi, facendo tremolare la mia voce.
Grazie per questa canzone Little Mix, grazie davvero.
Rispecchia ogni mia singola sensazione.
Mi preparo per gli accordi e posiziono le dita.

Still a little bit of your taste in my mouth,
Still a little bit of you laced with my doubt,
It’s still a little hard to say what’s going on.


“Jess, ti presento Max, Siva, Jay e infine Tom!” Sorrisi a tutti e gli strinsi la mano.
“Ragazzi, lei è mia sorella Jess.” Quello riccio mi sorrise.
“Finalmente riusciamo a conoscerti. Nath non la finiva più di parlare di te.” Mi girai verso mio fratello sorridendo.
“Sempre il solito.” Si strinse nelle spalle e mi sorrise prima di girarsi verso di loro.
“Oh, una precisazione. Se qualcuno di voi ci prova con lei, non rimarrà uomo a lungo.” Lo guardai scioccata prima di tirargli uno schiaffo sul collo.
“Cretino.” Gli altri quattro scoppiarono a ridere mentre Nathan mi guardava in tralice.

 Still a little bit of your ghost, your witness,
Still a little bit of your face I haven’t kissed,
You step a little closer each day.
That I can´t say what´s going on.


Guardai Tom che faceva Avanti e indietro dietro le quinte.
“Parker! Cazzo, ti vuoi fermare? Mi è venuto mal di testa!” si girò di scatto verso di me e sorrise beffardo.
“Scusa sorella di Sykes.” Chiusi gli occhi e sospirai.
“Ci prendi davvero così tanto gusto a darmi un soprannome che odio?” lui annuii.
“E perché?” sbuffò.
“Fai troppe domande, mi stai sulle palle. E non trattarmi come se fossi un tuo amico. Non lo sono lontanamente.” Abbassai lo sguardo un po’ ferita da quelle parole.
Ma che problemi aveva?
Presi le cuffiette e le collegai all’iPhone.
Dopo qualche minuto mi sentì bussare su una spalla.
“Jess? Scusa. È che sono nervoso per il concerto..” sollevai un sopracciglio.
“Sbaglio o hai detto che non eri mio amico?” fece il labbruccio.
“Invece lo sono.. mi perdoni?” lo guardai per un po’, poi sospirai.
“Si, ti perdono Tom.” Mi si parò davanti a braccia aperte.
“Che vuoi?” sorrise e mi si fiondò addosso.
“Mmhh, hai carenze d’affetto eh?” ricambiai la stretta e sorrisi.
Nonostante tutto, ci stavo bene tra le sue braccia.

Stones taught me to fly,
Love taught me to lie,
Life taught me to die.
So it’s not hard to fall,
When you’ve flown like a cannonball.


“Mi canteresti qualcosa?” chiesi speranzosa.
“Certo.. cosa vuoi che canti?” ci pensai un po’ su.
“Lie to me?” annuii e mi sorrise iniziando a cantare.
Avevo sempre amato la voce di Tom, alcune volta era rauca, altre era limpida.
E nonostante non raggiungesse tutte le note più alte, rimaneva spettacolare comunque.
Gli mostrai uno di quei sorrisoni che fanno da un orecchio all’altro per poi abbracciarlo.
“Ehi, non sono nemmeno alla seconda strofa!” si lamentò sbuffando.
“Mi basta così.” rise e poi mi abbracciò a sua volta.
“Ogni volta che mi chiedi di cantarti qualcosa finisce sempre così. Ti emozioni prima del tempo e mi abbracci.” Mi strinsi nelle spalle.
“Non è colpa mia.. Dillo alla tua voce!” sorrise e riprese a cantare.

Still a little bit of your song in my ear,
Still a little bit of your words I long to hear.
You step a little closer to me,
So close, I can´t see what´s going on.

 
Mi guardai più volte nello specchio, cercando di minimizzare ogni singolo difetto.
Lisciai le pieghe del vestito e presi la borsetta e la stola.
Qualcuno bussò alla porta.
“Avanti.” La faccia di Tom sbucò dalla porta.
“Ehi Jess, sei pronta?” Annuii insicura.
“Si..” si avvicinò e mi fece fare un giro su me stessa.
“Sei bellissima.” Abbassai lo sguardo leggermente imbarazzata.
“Grazie..” mi diede un bacio sui capelli.
“Quindi esci con il tipo in salotto?” sospirai.
“Con David.” Mi guardò sorpreso.
“Quel David?” io assentii.
“Si, il figlio degli amici dei miei.” Storse la bocca.
“Ha la faccia da spacciatore di eroina.” Risi.
“Tranquillo, non corro pericoli, siamo amici da tanto, non è poi così male.” sospirò.
“D’accordo.. ma quando torni, mi racconti tutto.” Adoravo quando aveva questi momenti da fangirl, mi risollevava il morale in un attimo.
“Ci vediamo dopo allora.” Gli diedi un bacio sulla guancia, probabilmente sporcandola di rossetto, e uscii dalla stanza per scendere al piano di sotto dove mi aspettava, beh si, David.


Stones taught me to fly,
Love taught me to lie.
So, come on courage, teach me to be shy,
Cause it’s not hard to fall when you know that you just dont know.


 

“Jess?” alzai lo sguardo.
“Mmhh?” mi spostò una ciocca di capelli dalla fronte.
Eravamo sul divano del salotto a guardare la tv, ma io ero comodamente appoggiata con la testa sulle sue gambe.
“Posso confidarti una cosa?” annuì.
“Certo.” sospirò
“Mi manca il sesso.” Lo guardai stranita.
Interessante.” Sollevò un sopracciglio.
“Sono in astinenza da una settimana.” Mi grattai un braccio.
“Chiamala astinenza..” si morse il labbro.
“Posso chiederti un favore?” chiusi gli occhi sospirando.
“No, non verrò a letto con te.” Sbuffò.
“Dai Jess, sono il tuo migliore amico.. non puoi farmi questo favore?” respirai profondamente.
“E’ che.. No.” la sua bocca prese la forma di una ‘o’
“Ho capito.. sei ancora vergine.” Gli pizzicai un fianco.
“Ti piacerebbe Parker.” Mi guardò stranito.
“E allora dov’è il problema? Non manca anche a te?” lo guardai negli occhi.
“Si, ma..” gettò la testa all’indietro.
“Minchia, voi ragazze siete sempre così complicate.” Gli riabbassai la testa.
“Smettila. Grazie.” Provò con un’altra cazzata.
“Sei frigida forse?” spalancai gli occhi.
“No. Tom, ci sono tante di quelle belle ragazze che vogliono fare sesso con te. Proprio io?” annuii.
“Ti conosco come le mie tasche, e poi evito scandali.” Sospirai, di nuovo.
“Non lo so..” roteò gli occhi al cielo, poi, di scatto, si abbassò su di me.
“Parker..” mi guardò come a chiedermi il consenso.
Annuii, non del tutto convinta.
Poggiò delicatamente le sue labbra sulle mie.
feci leva sulle braccia e mi sollevai.
Sorrise e mi sfiorò con la lingua il labbro inferiore.
Molto più in fretta di quanto credessi, quel bacio era diventato rovente.
“Allora? Ti ho convinta?” mi morsi il labbro.
“Fanculo, si!” mi riattaccai alle sue labbra, giusto in tempo per sentirlo ridere.


Stones taught me to fly,
Love taught me to lie,
So come on courage, teach me to be shy.
Cause it’s not hard to fall,
When you’ve flown like a cannonball.

 

“Mi mancherai così tanto!” gli sorrisi aprendo le braccia per lasciarmi abbracciare.
“Cucciolo di Parker!” mi strinse forte al suo petto.
“Sei sicura di non voler venire? Sono comunque tre mesi!” risi.
“Non preoccuparti Tom, me la caverò.” Sbuffò.
“Tu, ma io? Senza di te non è la stessa cosa. Non ci sarà nessuna a rompermi le palle.” Feci finta di commuovermi.
“Sei così dolce..” feci sarcastica.
Lui scoppiò a ridere e mi diede un bacio nei capelli.
“Ti voglio bene Jess.” Lo guardai negli occhi.
“Anch’io. Tanto.” L’espressione sul suo viso cambiò velocemente.
“Ce la facciamo una scappatina in camera?” mi mordo il labbro.
“Quanto tempo ci rimane prima che voi partiate?” controlla l’orologio.
“Due orette scarse.” Mi guardai in giro circospetta prima di sorridergli maliziosa.
“Sono tutta tua.” Mi stampò un lieve bacio sulle labbra prima di sollevarmi da terra e portarmi al piano di sopra.


Stones, taught me to fly
Love, taught me to lie
Courage, teach me to be shy
Cause it’s not hard to fall
When you don’t want to know
And it’s not hard to fall
When you don’t want to lose
Yeah, its not hard to fall
When you’ve flown like a cannonball.

 

Abbasso la testa, facendo scivolare alcune lacrime sui tasti del piano.
Improvvisamente, qualcuno inizia a battere le mani.
Rialzo la testa di scatto.
Ma che cazzo.
Attiro sfiga.
“Sei stata davvero bravissima.” Annuisco leggermente e mi passo i dorsi delle mani sotto gli occhi per cercare di limitare le lacrime.
“Grazie.. perché non sei con gli altri?” si stringe nelle spalle.
“Loro sono rimasti al centro commerciale in alcuni negozi, io mi annoiavo e sono tornato.” Sospiro.
“Da quanto mi stavi ascoltando?” si avvicina.
“Dall’inizio.” Mi passo la lingua sulle labbra.
“Non avresti dovuto ascoltarla.. ma, pazienza.” Mi poggia una mano sulla guancia, mi ritiro di scatto limitandomi a fissare quei pozzi verdi.
“Ora ti fa schifo anche se ti tocco?” lo guardo stranita.
“Sta zitto, coglione.” Inarca un sopracciglio afferrandomi il polso e facendomi alzare in piedi.
“Mi sto stancando Jess. Ora basta.” Scuoto la testa.
“Mi sto stancando anche io sai? Ma che cazzo ti credi di essere? L’altra sera mi hai detto che i miei sentimenti ti lasciano indifferenti e ora vieni a farmi le carezze?” mi libero dalla presa. “Torna da Johanna e smettila di prendermi per il culo.” Sbuffa.
“Tu non hai capito niente.” Lo blocco.
“Sei tu a non aver capito. Non puoi più considerarmi la tua migliore amica o qualunque cosa fossi. Tu non provi niente per me, eppure ti ostini a volermi stare vicino, quando hai anche una ragazza. Perché?” si stringe nelle spalle.
“C’è qualcosa, non so nemmeno io cosa, che mi costringe a starti vicino nonostante tutto.”


To be continued.



 

Fuck yeah e.e
Niente frase questa volta, mi secca.
Okay, devo dire che sono una grande stronza a lasciarvi così..
MAA, siccome domani parto, e vi voglio tanto bene, ho aggiornato.
La seconda parte arriverà, ovviamente, appena torno, il dodici:)
Mi spiace farvi aspettare, ma non posso portarmi il computer dietro D:
Chi la sente altrimenti mia madre .-.
A essere sincera, sono orgogliosa di questo capitolo, non so perchè, iuhiuhiuh. (?)
Come sono trasgry (?)
Credici Marica, credici. 
Sclero a parte e cose varie.
Grazie mille per tutte le recensioni, mi fanno così piacere, non potete nemmeno immaginare!
Me se lasciate qualcuna anche qui? :)
Detto ciò, ci sentiamo presto ragazze!
Un bacioooone.
Mà.

@__paynesaveme on twittah.
 

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Capitolo 12
*** 12. Chasing The Ice. ***


12.
“C’è qualcosa, non so nemmeno io cosa, che mi costringe a starti vicino nonostante tutto.”
sospiro.
“Cerca di capire al più presto cos’è. Non ho intenzione di fare la ruota di scorta ancora per molto.” Alza gli occhi al cielo.
“Tu per me non sei mai stata una ruota di scorta.” Schiocco la lingua al palato.
“Giusto, ero solo la tua scopamica.” Stringe i pugni.
“Non è vero.” Annuisco ovvia.
“Si che è vero. E tu sei solo uno stronzo.” Solleva le sopracciglia sorpreso.
“Non guardarmi così, non ero io che cercavo di operare la mia ragazza con la lingua per toglierle le tonsille, davanti alla persona che è innamorata di te e che è stata tutta la notte a piangere. Non te ne è mai fregato niente di me in quel senso. Ma sai cosa? È stata colpa mia. Quel giorno non avrei mai dovuto accettare di venire a letto con te, mi sono solo ingarbugliata la vita. E il peggio è che tu non mi hai costretta, ero sempre consenziente. – mi passo una mano nei capelli, nervosa. – Dio, mi avevi talmente fatto perdere la ragione che ormai quando ti vedevo era automatico saltarti addosso per aspettare che mi portassi in camera..” sospira, mi blocca e fa aderire il suo corpo al mio prima di catturarmi le labbra tra le sue senza darmi il tempo il replicare.
Resto sorpresa da quel gesto, molto sorpresa.
Mi stringo a lui quanto più posso e attacco le braccia dietro al suo collo.
sempre tenendomi stretta, scende con le mani sotto al fondoschiena, faccio un piccolo salto e attacco le gambe al suo bacino.
“Ti voglio Jess.” Sorrido triste.
Mi sta bene così però.  Lo voglio anch’io, mi è mancato troppo.. e nonostante so che lui preferisca la sua ragazza, ora sono io quella che bacia e che stringe tra le braccia.
“Sbrigati a portarmi in camera prima che cambi idea.” Sorride e inizia a salire le scale di corsa, per poi chiudersi la porta della sua stanza alle spalle.
Sollevo i bordi del mio top e lo butto in un angolo della stanza.
infilo le mani sotto la sua maglia, accarezzandogli piano il ventre scolpito prima di sfilargliela.
Mi spinge verso il letto, facendomi cadere sopra e stendendosi su di me.
Alzo il viso, porto una mano dietro al suo collo e riattacco le mie labbra alle sue.
Beati santi del paradiso cosa sei, Parker.


“Mmhh..” Apro gli occhi e giro la testa a destra.
Tom è appoggiato con la schiena alla tastiera e guarda verso il soffitto.
Mi metto piano a sedere stringendomi le lenzuola addosso.
Abbassa la testa e mi guarda.
Dio, mi sento morire.
Passo una mano nei capelli e sospiro.
Sento i suoi occhi che mi esaminano come fosse la prima volta che mi vede e volesse scavarmi dentro.
Solleva un braccio e con l’indice segue la linea del mio labbro inferiore, il cuore riprende a battere molto più veloce del solito.
La sua mano finisce dietro al mio collo e mi accarezza piano la nuca, senza dire niente.
“Tom..” sposta velocemente il braccio e mi poggia due dita sulle labbra.
Chiudo gli occhi un istante.
“Mi sei mancata così tanto..” abbasso lo sguardo triste.
“Ma è stato..” mi interrompe brusco.
“No, non è stato un errore. Lo volevo, era una tortura non poterti avere.” Aggrotto le sopracciglia.
“Hai lei, vuoi lei..” sorride.
“Ho sempre voluto anche te.” Sollevo un sopracciglio.
“Hai sempre voluto il mio corpo.” Sospira.
“Se avessi voluto solo il tuo corpo, ora non sarei qui. lo sai meglio di me che mi stanco presto dei giocattoli.” Annuisco.
“Ma non sono ancora importante quanto lei.” Scuote la testa.
“Lo sei anche tu a modo tuo. Ti prego Jess, non litighiamo ora.” Annuisco, non avrebbe senso rovinare un momento così bello.
Mi inumidisco le labbra.
“Mi sei mancato anche tu.” sorride.
“Meglio così.” lascio cadere il lenzuolo e mi siedo a cavalcioni su di lui.
“Sei incredibile.” Mi cinge i fianchi con le mani e si avvicina alle mie labbra.
“Lo so.” Abbasso il viso e spezzo le distanze ancora una volta.
La sua bocca sa di sigaretta, presumo che si sia alzato a fumare mentre dormivo.
Mi accarezza piano la schiena e mi stringe a sé.
Sorrido sulle sue labbra e poi mi stacco.
“Vado a fare la doccia.” Mi alzo e mi infilo una felpa, non posso mica uscire solo son la culottes addosso.
Appena apro la porta trovo Nathan che mi sorride divertito.
“Che c’è?” fa scorrere lo sguardo per intero su di me.
“L’avete fatto, vero?” scoppio a ridere.
“Diretto e conciso, vero fratellino?” alza gli occhi al cielo.
“Rispondi.” Arrossisco.
“Si.” Mi abbraccia di colpo.
“Devo ringraziarlo, sai? Ora almeno sarai meno acida per qualche giorno.” Gli do un pizzicotto sulla pancia.
“Brutto stronzo!” mi sorride.
“Ti voglio bene anche io.”

Sospiro, prendendomi la testa tra le mani.
Mi sto ancora chiedendo perché diamine li ho accompagnati.
Devono girare il video di chasing the ice, e questo verrà fatto in una piscina con dentro dei blocchi ricoperti di polistirolo dove staranno loro.
Fin qui tutto okay.
ma, diamine, ci stanno mettendo più di un ora a prepararsi.
Il regista sta sclerando con gli assistenti e vi giuro che non è un bello spettacolo.
Di scatto si gira verso di me.
“Tesoro.. non è che andresti gentilmente a chiamare i tuoi amici?” sbatto sarcasticamente le ciglia e mi giro per attraversare il corridoio.
Entro nel loro camerino e li trovo seduti davanti al rispettivo specchio.
Nathan si sta aggiustando i capelli.
Jay anche, e con quel nido che ha in testa, è l’unico che posso giustificare.
Ma, volete spiegarmi perché Siva sta usando un correttore per le occhiaie e una cipria trasparente?
O perché Tom si sta passando una crema idratante?
E perché diamine Max sta usando un piegaciglia?
Mi passo una mano nei capelli, esasperata.
Poi prendo un respiro profondo e cerco di gestire la situazione.
“Tu, tu e tu. Smettetela di usare prodotti da donna. E voi due, se continuate a toccarvi i capelli, giuro che entro domani mattina non li avrete più.” Sbotto irritata.
Ma loro continuano a non ascoltarmi.
Alzo gli occhi al cielo.
“Ti prego Dio, dammi la forza di non prenderli a sprangate.” Mi schiarisco la voce e dopo essermi avvicinata a passo cauto a Nath, lo acchiappo per uno orecchio.
Subito si alza in piedi.
“Jess! Cazzo lasciami l’orecchio! Fa male!” lo ignoro mentre cerca di staccarsi e guardo gli altri che si sono girati verso di noi.
“Allora, volete anche voi provare le mie dita?” mio fratello risponde mentre si dimena.
“Non ve lo consiglio, fa un male cane!” loro si alzano impauriti ed escono velocemente dal camerino.
Lascio Nath e prendo un fondotinta dalla mia borsa.
“Vieni qui, si è arrossato, non voglio farti girare un video che vedranno migliaia di ragazze con un orecchio rosso.” Solleva un sopracciglio e si avvicina.
“Se forse non me lo avresti tirato ora non avrei bisogno di fondotinta.” Schiocco la lingua al palato e gli passo la spugnetta intrisa di liquido colorato sull’area arrossata.
“Ecco fatto, sei perfetto fratellino.” Mi fa il verso e poi la linguaccia.
Metto le cose apposto e poi usciamo dal camerino.
“Bene, ora che ci siete tutti possiamo iniziare!” il regista sorride e i ragazzi vanno a posizionarsi.
Mi lascio cadere su una sedia, spero solo di poter andar via il più in fretta possibile.





 

I found you.
Si, adoro la nuova canzone, mlmlml.
Amatemi, non so quando ci sarà di nuovo un capitolo così dedicato a quei due.
Visto? Sono stata puntuale.
Scusate se non ho aggiornato prima ma il viaggio mi ha lasciato stanca morta.
Ok, niente da dire. D:
Grazie mille per le recensioni *-* *lancia caramelle gommose a tutte*
Me ne lasciate qualcuna anche qui? :3
Ora vaaado.
A presto ciccine.
Mà.

@xpaynesaveme on twittah.

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Capitolo 13
*** 13. Room. ***


13.
“Cos’hai da ridere?” Jay si affaccia da dietro il divano e mi sorride.
Mi sposto con il busto verso sinistra, in modo da offrirgli maggiore visibilità del computer che ho sulle gambe.
“Colorado? Cos’è?” aggrotta le sopracciglia e io annuisco.
Due uova, due uova!” si gratta la testa.
“Ne abbiamo comprato un pacco da dieci ieri..” scoppio a ridere e scuoto la testa.
“Jay! Intendevo la scenetta dei fichi d’india!” scavalca e si siede di fianco a me.
“Fichi d’india? Fa vedere.” Premo play e il video.
“Ti do una caressa..” sorrido alla battuta di Bruno.
“Caressa?- il riccio sorride. – Non sembrano male..” annuisco.
“LE UOVA DOPO!”
“Ahaha! Ma questi tipi sono mitici!” faccio spallucce.
“E non ci sono solo loro..” mi guarda con un sopracciglio alzato mentre sorride.
“Ah no?”

“Le uova, le uova!” Siva sobbalza e lascia di scatto il manico della padella.
“Non ho bisogno delle uova per le ver..” Jay lo blocca.
“Le uooooooova! Due uova! Due uova! Due uova!” Siva lo guarda con gli occhi sbarrati.
“Ma che ti sei fumato?” vedo mio fratello che entra dalla porta e subito gli vado incontro.
“La cricetina, la cricetina, la cricetina, la cricetina!” faccio dei movimenti ridicoli e lui mi poggia una mano sulla fronte.
“Credo tu ti sia presa la febbre!” schiocco la lingua al palato.
“Fratellino, accattappara!” Jay scoppia a ridere, poi mi guarda e io gli faccio segno.
“ADRIANAAAAAAAAAAAAAAAA!” urliamo insieme a pieni polmoni.
Gli altri tre ci guardano con il mento quasi a terra.
“Max, Tom, portateli in camera e fateli stendere, controllategli la febbre e dategli un sedativo.” Siva parla da dietro la cucina e io continuo a ridere.
Tom viene vicino a me e mi passa un braccio sotto alle schiena e alle ginocchia prima di sollevarmi tra le braccia e portarmi di sopra.
“Su principessina, ti porto in camera.” Poggio la testa sulla sua spalla mentre mi sale su per le scale.
“in quale camera?” ride.
“tu in quale vuoi andare?” mi stringo di più a lui.
“Indovina.” Scuote la testa e apre la porta della sua stanza.
Mi stende sul letto e fa per andare a prendere qualcosa.
Mi accoccolo contro il cuscino e guardo un punto impreciso di fronte a me.
Respiro a pieni polmoni il profumo che è sul cuscino, il profumo di Tom.
Torna qualche secondo dopo, mi solleva un braccio, poggia qualcosa contro l’ascella e riabbassa l’arto.
“Mi stai davvero misurando la febbre?” lo guardo divertita, lui fa spallucce.
“Non costa nulla fare una prova.” Sospiro, lui si stende accanto a me.
“Jess.. ti ricordi di quando ho preso la varicella?” annuisco e tolgo il termometro per poggiarlo sul comodino.
“Sono dovuta rimanere con te per dieci giorni consecutivi senza poter uscire un attimo, vivevamo in simbiosi.” Sorride.
“Eri l’unica che volevo di fianco a me.” Giro il viso verso di lui e gli sorrido.
Fa lo stesso e poi si avvicina fino a poggiare la fronte contro la mia.
Sfioro la sua guancia con le mie labbra, prima di sistemarmi con il viso nell’incavo del suo collo e stringerlo a me.
Mi da un bacio nei capelli e il suo battito mi culla fino a farmi addormentare.

Apro gli occhi e scatto a sedere.
Mi sono addormentata in camera di Tom..
Guardo la sveglia, le sei e mezza.
Vabbè dai, pensavo di aver dormito molto di più.
Esco dalla stanza strofinandomi gli occhi e scendo giù.
Stanno giocando alla wii.
Più precisamente a just dance 3, ma più che ballare, sembrano delle galline pronte a covare uova.
Mi avvicino con il passo strascinato e un sopracciglio sollevato.
Fringuellino!” guardo Max spaventata.
“come?” mi sorride.
“Abbiamo una sorpresa per te!” aggrotto le sopracciglia mentre Jay mette in pausa il gioco.
“Vieni di sopra!” mi giro verso Seev.
“Sopra?” annuiscono e li seguo.
“Tom non farla sbirciare!” sento la voce di mio fratello e Parker che mi poggia le mani sugli occhi.
“Ma insomma ragazzi!” rido divertita.
“Un po’ di pazienza Sykes..” rabbrividisco appena mi accorgo che Tom mi ha parlato nell’orecchio.
“Ecco ora li puoi aprire!”
Le mani che stanno sui miei occhi si dileguano e finalmente posso vedere che diamine hanno combinato.
“Entra!” Max apre la porta del ripostiglio, che ripostiglio più non è.
“Aspettate.. mi avete fatto una stanza?” Jay ride.
“Perspicace.” Gli faccio il verso, poi sorrido a tutti ed entro nella mia nuova stanza.
E’ molto più grande di quanto credessi.
Le pareti sono rosse, il letto a una piazza e mezza, c’è una gabina armadio, un comò, un comodino e un grande tappeto.
E’ bellissima.
Mi giro verso di loro.
“E’ meravigliosa! Grazie.. Abbraccio di gruppo?” sorridono.

“Allora, che intendi fare?” finisco di masticare e guardo Max.
“In che senso?” sorride.
“Ormai la stanza qui ce l’hai, sei di casa e per noi sei come una sorella..” aggrotto le sopracciglia.
“Continuo a non capire.” Jay di fianco a me sbuffa.
“Jess, vuoi venire a vivere con noi?” sgrano gli occhi e sorrido.
“Siete seri?” annuiscono tutti e mi sorridono.
“Oh.. ehm, io.. aspettate. cioè.. oddio.” Scoppiano a ridere e io mi passo una mano nei capelli, imbarazzata.
“Ma non sarà troppo strano avermi tra i piedi? Cioè, ventiquattro ore su ventiquattro, trecentosessantacinque giorni all’anno.. magari volete portarvi una tizia a casa per fare tante cosacce, o girare per casa in boxer, o che so, qualcos’altro, e ci sarò io!” Nathan sbatte le ciglia varie volte.
“Non puoi davvero essere mia sorella! Insomma sei così, così..” Tom finisce al posto suo. “Cogliona!” sorrido e gli mostro dolcemente il dito medio.
Siva mi risponde.
“Jess, non credo che tu non abbia mai visto un ragazzo in mutande.. e per quanto riguarda i rumori molesti dovremmo essere noi a rimproverare te e qualcun altro, ma amen. Se te lo abbiamo chiesto un motivo ci sarà no?” arrossisco fino alla punta dei capelli e inizio a prendere a schiaffi e a male parole Kaneswaran che cerca di pararsi in tutti i modi.
Dopo essermi calmata, faccio un ber respiro e mi ricompongo.
“Va bene teste di papaya, vengo a vivere con voi!” uno per volta vengono ad abbracciarmi e quando mi ritrovo nelle braccia di Tom lo stringo di più.
"Ora sarai costretto ad avermi in continuazione tra i piedi." scoppia a ridere.
"Non posso che esserne felice, dovresti saperlo."

 
 

 


Hola!
Non mi picchiate, vero? c:
Scusate un sacco il ritardo, ma tra scuola, danza e catechismo ho pocchissimo tempo. :/
Spero che il nuovo capitolo vi piaccia, anche se è di passaggio!
E' un po' demenziale, ammettiamolo, ma pazienza!
Okay, è tardissimo, io devo scappare :(
Vi amo tutte okay?
Mi lasciate qualche recensione? c:
a preeesto!
mà.

@xpaynesaveme on twittah!

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