Fino ai confini del mare.

di devonneshope
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo due. ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro. ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque. ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei. ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette. ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto. ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove. ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci. ***
Capitolo 11: *** Capitolo undici. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***


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un mese dopo.

Il ponte era deserto, e l’unico rumore che riecheggiava sulla nave oltre allo scroscio delle onde, era il suono metallico delle nostre spade.
“Sei diventata brava.” Ansimò Zayn schivando un mio colpo.
“Ma non abbastanza”, continuò, colpendomi e disarmandomi.
“Sei tu che ti muovi troppo agilmente. Potresti almeno lasciarmi vincere, no?” sbuffai.
“Non credo che i pirati del Falcon Death ti lasceranno vincere.” Mi freddò.
“Scendo in cabina. Ci vediamo dopo” Lo salutai stanca, evitando di baciarlo. Era passato un mese dal primo allenamento con la spada e sapevo cavarmela molto meglio.
Purtroppo però, la tensione a bordo era aumentata: non avevamo subito altri attacchi, ma durante la navigazione avvistavamo spesso resti di navi in acqua; il Falcon Death stava solo aspettando il momento giusto per attaccarci.
Il capitano non usciva mai dalla sua cabina, se non per spronare l’equipaggio ad andare più veloce.
Mi affacciai alla finestra della mia stanza: era strascorso un mese dal primo bacio con Zayn, ed eravamo molto affiatati.
In realtà, non vedevamo l’ora di raggiungere l’isola a pochi giorni di viaggio da lì: l’acqua iniziava a scarseggiare, perciò, mentre l’equipaggio saccheggiava il villaggio locale, io e Zayn avremmo avuto un po’ di tempo.. da soli.
Persa nei miei pensieri, osservavo l’enorme distesa di acqua che ci restava da percorrere; qualcosa però, attirò la mia attenzione: una scialuppa.
Strinsi gli occhi per mettere a fuoco l’immagine e notai più particolari: la piccola imbarcazione sembrava vuota, ma conteneva qualcosa di bianco...
Di solito c’erano solo frammenti di legno o salme dei pirati morti, mai imbarcazioni.
Risalii sul ponte di corsa, afferrando una cima.
“Keira, cosa stai facendo?” mi urlò Zayn vedendomi correre verso la fine della nave. Legai un’estremità della cima al timone, l’altra al mio piede. Poi mi lanciai in acqua, mentre Zayn tentava riafferrarmi.
“Che cazzo stai facendo Keira, è pericoloso! Torna a bordo, Keira!” le sue urla rimbombavano anche sott’acqua. Nuotai velocemente verso la scialuppa, evitando gli altri pezzi di legno di acqua.
cazzo, sono passati di qui poco fa.
Rabbrividii e aumentai la velocità delle bracciate, avvicinandomi sempre più al mio obiettivo.
Finalmente arrivai e annaspai per salire sulla piccola barca.
Mi lasciai cadere all’interno di questa tossendo per l’acqua bevuta nella fretta e con gli occhi che bruciavano; alzai lo sguardo e vidi un pezzo di stoffa bianco sul fondo della scialuppa.
Mi avvicinai, notando che si trattava di uno sporco vestito stracciato, che sembrava coprire qualcosa. Mi avvicinai lentamente, e lo afferrai con delicatezza.
Poi, dall’interno della stoffa si sentì un gemito.
Con gli occhi strabuzzati, scostai un pezzo di stoffa, scoprendo il viso di un bimbo con la carnagione chiara, gli occhi chiusi e una bocca minuscola.
non deve avere più di due mesi.
Rimasi sconvolta e proprio quando stavo per rimetterlo al suo posto, il piccolo aprì gli occhi.
Aveva due occhi azzurri profondi quanto i miei, e quando mi vide sorrise.
Non c’era bisogno di decidere: di getto lo strinsi al mio petto e capii che non potevo lasciarlo lì.
“Keira, torna indietro!” le urla di Zayn mi raggiunsero e io mi voltai. La corda che avevo al mio piede iniziava a stendersi sempre più, segno che la nave si stava allontanando. Mi immersi in acqua girandomi con la schiena verso il fondo, e poggiai il bimbo sulla mia pancia.
Iniziai a nuotare stando attenta a non farlo cadere, seguendo il filo della corda fino alla nave.
Mi issarono a bordo con l’aiuto della cima, mentre io tenevo stretto al petto il bimbo. Appena misi piede sulla nave però, uno schiaffo mi colpì sulla faccia.
“Sei stupida? Ti rendi conto del pericolo che ci hai fatto correre? Abbiamo rallentato, solo perché volevi andare a curiosare!” ringhiò il capitano contro di me. Era molto che non lo vedevo: era dimagrito e delle profonde occhiaie gli appesantivano gli occhi.
“cosa hai trovato? Un ragazzino? Non può rimanere a bordo!” urlò guardando il fagotto che mi stringevo addosso.
Lo strappò dal mio petto e sfilò la spada dal suo fianco.
“No! La prego Talbooth non lo faccia!” urlai mentre due pirati mi tenevano per le spalle.
La lama della sua spada stava per calare sul quel minuscolo corpo, quando una voce fermò Talbooth:
“E’ contro il regolamento dei pirati uccidere un bambino.” La voce di Zayn era calma e ferma, quasi autoritaria.
“E tu che ne sai del regolamento?” ringhiò il capitano verso la sua direzione.
“Perché è la regola che mi ha salvato la vita.” Rispose altrettanto aggressivo Zayn.
Il capitano rimase in silenzio e dopo un momento, passò bruscamente il bimbo tra le braccia di Zayn.
“Abbiamo una mamma a bordo, ragazzi!” rise nervodo, coinvolgendo tutto l’equipaggio.
Ma lo sguardo di Zayn rimaneva freddo e neanche l’ombra di un sorriso sembrava attraversagli il viso.
Quando tutta la folla si dileguò, mi avvicinai a Zayn prendendo il bimbo tra le mie braccia.
Feci per parlare, ma lui mi anticipò:
“Mi hai fatto spaventare quando ti sei buttata in acqua” mi rimproverò.
“Come la chiamerai?” chiese immediatamente, cambiando argomento.
“E’ femmina?” sbottai sbalordita parlando per la prima volta.
“Si guarda, si nota dal viso” sorrise dolcemente e io quasi mi sciolsi.
Intanto la piccola continuava a sorridere beatamente, sbadigliando di tanto in tanto.
“Willow.” Sussurrai.
“Willow ha sonno.” Esordì lui.
“La porto nella mia cabina. Vuoi venire?” lo invitai mentre le accarezzavo la guancia.
“No ehm.. rimango un altro po’ qui.” disse sbrigativo.
“bene. Zayn..” Lo richiamai e lui si voltò.
“Si?” chiese curioso.
“Grazie di averla salvata. E mi dispiace molto per quello che ti è successo.” Non riuscii ad aggiungere altro, e sentendomi un po’ in imbarazzo, andai quasi correndo nella mia cabina.
Mi girai e andai nella mia camera, dove cambiai Willow.
La coprii avvolgendola in un mio vestito lungo, mentre lei continuava a sorridere.
Mi sdraiai con lei tenendola stretta e poco dopo, ci addormentammo entrambe.
 

Dolon dolooon
lol
non sapevo come iniziare cwc
Allora, voglio sapere sinceramente se questa cosa
della ragazzina vi è piaciuta o no C':
A me il capitolo fa schifo, come sempre...
Spero sia stato abbastanza lungo lol
Non so quanso aggiornerò (causa scuola)
perciò spero il prima possibile C:
un bacio
TW: @bellajawaad
 

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Capitolo 2
*** Capitolo due. ***


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Capitolo due.


Chiusi la porta con cautela e mi diressi sul ponte. Eravamo ripartiti da ore e ormai ci trovavamo in mare aperto. Camminai sul lungo corridoio di legno e sbucai davanti al timone; il cielo era illuminato da tante piccole stelle, che si riflettevano sul mare creando un paesaggio mozzafiato.
“Ciao mamma” sussurrai. Alzai lo sguardo nel cielo e fissai con insistenza una stella. La mia stella.
“Oggi non credo di aver fatto una buona cosa ad aver salvato quel ragazzo. Sarebbe stato meglio lì con te, al sicuro. Magari sarebbe diventato una stella come te.” Dissi sorridendo. Mi sporsi di più guardando l’acqua scivolare elegantemente su bordi della nostra imbarcazione, accarezzandone il legno.
“Quando finirà tutto questo, mamma?” Ritornai a guardare la stella, aspettando una risposta.
“Chiacchierona come al solito” sbuffai.
“Keira, il capitano ti desidera” Mi voltai spaventata e riconobbi il viso di Niall, il mozzo più giovane a bordo. Gli sorrisi e rientrai sotto coperta.
“Voleva qualcosa, capitano?” dissi entrando nella cabina. Più che cabina, sembrava una stanza reale: tutti i tesori erano stipati lì dentro, protetti dalla continua sorveglianza di Talbooth che usciva di rado.
Lo vidi alzarsi da dietro la scrivania e dirigersi con passo sicuro verso di me.
“Perché hai insistito tanto per salvare quel moccioso?” Disse infilando una mano nella fascia che mi copriva il seno.
“Semplicemente perché non abbiamo un cuoco a bordo.” Dissi tentando di nascondere il tremolio nella mia voce.
“Mh? Tu dici?” disse con tono di sfida continuando a palparmi il seno.
“Si capitano.” Risposi.
“Beh, lo spero per entrambi. Lo sai cosa faccio ai bastardi che provano a toccarti, non è vero?” sussurrò maligno al mio orecchio.
Avvertii un brivido attraversarmi la schiena: una volta un membro dell’equipaggio si era innamorato di me: lo chiamavano Ido ed era un pirata di origini tedesche. L’avevo respinto più volte, ricordandogli che rischiava la sua incolumità stando con me. Per un po' di tempo mi lasciò stare e pensai che si fosse dimenticato di me.
Poi una notte, Ido entrò nella mia cabina per farsi dare quello che io gli avevo negato.
Quella notte però, la fortuna fu dalla mia parte: il capitano entrò in camera mia per caso e quando vide le mie lacrime e il pirata a cavalcioni su di me, perse la testa. Non so cosa abbia dovuto passare Ido prima di essere gettato in pasto agli squali, ma non dimenticherò mai le sue urla che riecheggiavano in tutti gli angoli della nave. Da quel giorno, persino Niall che di solito mi rivolgeva la parola, iniziò ad ignorarmi.
“Già, non vorrei che quel Zayn finisse come Ido.. Gli squali lo sai, non mangiano da un po’..” sussurrò ancora.
“E ora spogliati.” Ordinò.
“Signore, mi dispiace ma.. per i prossimi cinque giorni non potrò soddisfarla.”
Sbuffò e per attimo pensai mi volesse picchiare.
“CHE CI FAI ANCORA QUI? PUOI ANCHE ANDARTENE STUPIDA TROIA” mi urlò contro. 
Andai con passo svelto verso l’uscita e una volta fuori, mi misi a correre verso la mia cabina.
Quando entrai, vidi Zayn sulla mia branda e mi ricordai che stava dormendo. Mi avvicinai con passo felpato e mi sedetti vicino a lui.
Lo osservai e sorrisi: prima non mi ero accorta di quanto i suoi lineamenti fossero perfetti. Ebbi la tentazione di accarezzargli la guancia e non seppi resistere. Passai delicatamente le dita dalla fronte fino alla fine del mento, ma prima che potessi interrompere quel contatto, la sua mano prese la mia e la portò alle sue labbra. Poi apri gli occhi e la sua bocca formò una perfetta ‘O’. “Scusa, non volevo svegliarti.. perché quella faccia?” Chiesi sorridendo.
“Sei bellissima” disse solo. In quel momento credo di essere diventata color melanzana dall’imbarazzo. “Scusa,non volevo farti arrossire” disse trattenendo una risata. Nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere. Certo, le occhiate che qualsiasi uomo mi lanciava me lo avevano fatto capire, ma nessuno me lo aveva detto esplicitamente. Mi alzai e andai a prendere due coperte. Una la sistemai a terra, con l’altra ci coprii Zayn che ogni tanto tremava di freddo.
“Dormi per terra?” chiese vedendomi sdraiata sul pavimento. Annuii. “No, aspetta, ci dormo io lì.” disse cercando di alzarsi. “Se non vuoi vanificare tutte gli sforzi che ho fatto per curarti, rimani sdraiato. Non ti preoccupare. Dormi tranquillo, va bene? Buonanotte.” Feci per girarmi, ma lui mi prese per un braccio e mi tirò a sé facendomi cadere nell’amaca con lui. “Buonanotte Keira. Grazie.” Disse stampandomi un bacio sulla fronte. Sorrisi e mi andai a sdraiare sulla coperta. Riuscii a prendere sonno dopo un po’, ma sono sicura di essermi addormentata con ancora quel sorriso ebete sulle labbra.


ANGAR (?)
Ecco qua un secondo capitolo.
Il primo capitolo è stata un enorme soddisfazione, dato che una delle autrici che mi piacciono di più 
e che seguo su EFP ha recensito, sono parecchio soddisfatta.
Bene, spero che vi piaccia, e di ricevere ulteriori recensioni.
Un bacio.

@devonneshope

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Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


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 Qualcosa mi solleticò la faccia, e io mi rannicchiai ancora di più nella fonte di calore che avevo davanti. Non sapevo cos’era, ma avevo un freddo cane:
“Keira.. Psstt, sveglia, è ora di alzarsi…” Aprii gli occhi spaventata da quella voce e mi ritrovai abbracciata al petto di Zayn.
Ecco la fonte di calore. Mi alzai in piedi di scatto, sbattendo la testa contro il muro.
“Ma sei matto? Hai idea di cosa potevano farci se ci trovavano insieme?” dissi agitata massaggiandomi la testa.
“No.” Disse tranquillo continuando a sorridere.
“Il capitano è geloso da morire. Ha ucciso chiunque ha tentato di avvicinarsi a me.” spiegai quasi con tono altezzoso.
“Ascolta, ne parliamo dopo. Ora andiamo, abbiamo del lavoro da svolgere.” Si alzò e uscì dalla cabina.
Continuai a fissarlo allibita e poi lo raggiunsi. Raggiungemmo il ponte e vidi tutti i membri dell’equipaggio lavorare come matti mentre Talbooth li osservava dal timone.
“Tu, vieni nelle cucine.” Un omone afferrò Zayn per le spalle e lo trascinò sotto coperta. In quel momento guardai il capitano e notai che mi stava chiamando.
“Hai notato che il nostro caro Zayn non soffre il mal di mare? Strano per un ragazzo che è sempre stato a terra, non trovi?” Mi chiese continuando a fissare l’orizzonte.
“Non tutti soffrono il mal di mare, capitano. E poi, meglio così.” Dissi congedandomi da lui.
“Tienilo d’occhio, Keira. Non mi piace.” Disse prima che io mi arrampicassi sull’albero della nave. Ormai ero diventata abilissima e non scivolavo quasi più. Infatti durante il giorno non potevo fare nient’altro che saltare da una parte all’altra della nave usando cime, corde e facendo nodi di tutti i tipi. Mi appollaiai su una corda e osservai il mare: all’improvviso notai in lontananza un’altra nave, con le bandiere nere. Mi sforzai di mettere a fuoco l’immagine e trattenni il fiato: bandiere nere con lo stemma di un falco. Abbassai lo sguardo e notai che anche il capitano guardava in direzione di quella nave.
“Più veloci! Non arriveremo mai a destinazione di questo passo! Più veloci!” disse subito dopo. Lo osservai e vidi un lampo di paura attraversare suoi occhi.
Era più spaventosa la reazione del capitano che la presenza di quella nave.
 Tornai a guardare il punto dove l’imbarcazione aveva fatto la sua apparizione, ma vi trovai solo nebbia.
Deglutii ripensando al falco sulla bandiera:

Più veloce del vento,
si nasconde nella nebbia;
forgiata da Poseidone stesso
con i legni più resistenti al mondo
è il desiderio di molti,
la realtà di pochi,
e l’incubo di troppi.
Stiamo parlando del famigerato…
Falcon of death.

L’unica cosa si conoscesse sul conto di quella nave era quella specie di cantilena che i marinai recitavano con enfasi e timore. Chiunque che avesse osato cercare quella nave, non era tornato.
Scacciai quei pensieri dalla mia testa e scesi per quello che doveva essere il pranzo. L’omone che prima aveva afferrato Zayn, ora distribuiva zuppa nelle ciotole dell’equipaggio.
 Io però mangiavo in compagnia del capitano, perciò mi diressi nella sua cabina. Entrai e mi sedetti al piccolo tavolo d’oro. Dopo pochi minuti entrò  Zayn e posò sul tavolo due piatti a base di pesce.
“Buon appetito” mormorò il capitano prima di abbuffarsi.
In effetti era molto tempo che non mangiavamo qualcosa di così buono.
Poco dopo Zayn entrò una seconda volta e ci chiese se il pasto era stato di nostro gradimento.
“Siediti Zayn, non fare complimenti.” Disse il capitano gentile. Sbarrai gli occhi e mi scurii in viso: quando il capitano si comportava gentilmente non c’era niente di buono da aspettarsi.
“Allora Zayn, avevi mai navigato prima?” chiese Talbooth.
“No, mai signore.” Rispose l’altro gentilmente.
“Strano, sembri perfettamente a tuo agio qui sulla nave …” attaccò il capitano.
“Ho sempre sognato di navigare e non voglio deludere nessuno.” Un punto per Zayn.
“Avrai già conosciuto Keira, non è vero? Volevo avvertirti di una cosa: non le sono concessi rapporti con i membri dell’equipaggio. Di nessun tipo. Perciò, non voglio sorprese, hai capito?” marcò le ultime due parole lasciando Zayn di stucco.
“Sai cucinare, lo hai dimostrato. Ora porta via questi piatti, devo tornare al timone.” Il capitano uscì dalla stanza lasciandoci da soli, con le sue minacce nell’aria. Dopo dieci secondi Zayn iniziò a ridere a crepapelle, pensavo morisse soffocato:
“Scherzava o diceva sul serio?” disse con le lacrime agli occhi. Feci per parlare, ma la sorpresa mi aveva lasciato senza parole. Mi alzai e lo lasciai li a ridere.
Non sapevo da dove veniva e se era davvero soltanto un cuoco, ma una cosa era certa: quel ragazzo voleva farsi ammazzare.

 

 Angar!
Ok, a questo punto non so davvero come ringraziarvi.
Non avevo mai ricevuto recensioni, o almeno, non da persone che stimo profondamente.
Grazie, grazie e ancora grazie.
Scusate se ci metto molto ad aggiornare, ma purtroppo ho alcuni problemi in famiglia..
Un bacio C:
su Twittah sono @devonneshope


 

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro. ***


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Le giornate passavano imperterrite scandite dagli ordini del capitano; quest’ultimo era perennemente nervoso e trattava male chiunque avesse intorno. Quel comportamento però, stonava con il suo solito umore. Il capitano aveva sempre celato le sue emozioni, non lo avevo mai visto così agitato. Sembrava come se stesse scappando da qualcosa più grande di lui.
Non fui l’unica ad accorgersi di questo cambiamento: tutto l’equipaggio temeva per la propria sorte, e iniziarono ad inventare storie per giustificare l’agitazione del capitano:
‘Il kraken ci è alle calcagna!’
‘Gli Dei vogliono punirci per tutte le vite che abbiamo estirpato, questa volta neanche Talbooth riuscirà a salvarci!’
E altre diavolerie del genere.
Per quanto mi riguardava, l’umore del capitano era una cosa positiva: infatti erano giorni che non mi chiamava nella sua cabina per soddisfare i suoi ‘bisogni’.
Quella sera salii sul ponte per poter parlare con la mia stella, quando notai che non ero sola: Zayn era sulla poppa della nave e si sporgeva più di quanto avesse dovuto. Mi avvicinai silenziosa e notai che non si stava solo sporgendo.
“Che stai facendo?” gli chiesi riducendo gli occhi a due fessure. Lui si girò di scatto e lanciò in mare quello che aveva in mano.
“In realtà stavo bevendo un po’ di rum. Tu?” disse nascondendo la sorpresa con un sorriso.
“E allora dov’è la bottiglia?” ignorai la sua domanda continuando a interrogarlo.
“L’ho appena buttata in acqua. Sei sbucata dal nulla e mi ha preso un colpo, così per la paura l’ho lanciata in mare. Perché, cosa pensavi stessi facendo?” si giustificò lui.
Sospirai di sollievo e mi avvicinai a lui.
“Bello il cielo, vero?” Dissi appoggiandomi sul parapetto.
“Già. Sali spesso qui sopra, posso chiederti perché?” mi chiese continuando a guardare per aria.
“Tu come sai che salgo spesso qui sopra?” gli domandai stupita.
“E perché tu non rispondi alle mie domande?” lo vidi sorridere.
“La vedi quella stella? Quella è mia madre. L’hanno uccisa prima che io venissi venduta al mercato degli schiavi.” Dissi mordendomi il labbro.
“Nessuno merita di fare la vita che fai tu qui.” Disse accarezzandomi la mano.
“Già, però cosa potrei fare? Nessuno può salvarmi. Se il destino ha deciso questo presente per me, posso solo sperare che abbia progettato un futuro migliore.’ Abbassai lo sguardo e chiusi gli occhi.
“Non puoi aspettare che il destino metta tutto al suo posto. Devi reagire, alzarti e dimostrargli che lo meriti davvero un futuro migliore.” Mi alzò il viso e mi costrinse a guardarlo.
Sorrisi e cercai di trattenere le lacrime; improvvisamente mi abbracciò e io lo lasciai fare, mentre scoppiavo in un pianto liberatorio.
Quanto tempo era passato dall’ultima volta che avevo pianto?
Quanto tempo era passato dall’ultima volta che qualcuno mi aveva abbracciato?
“Andrà tutto bene, te lo prometto.” Sussurrò. Mi staccai dal suo abbraccio e lo ringraziai.
Continuammo a parlare fino a quando non decisi di tornare nella mia cabina.
“Io vado.” Mi girai, ma lui mi bloccò.
Il suo viso era vicino al mio, e io mi persi in quegli occhi tanto profondi quanto i mari che avevamo navigato.
Di scatto fece incontrare le nostre labbra e poi sorrise.
“Buonanotte.” Sussurrò.
Sorrisi e andai nella mia cabina. Mi sfiorai le labbra e non potei fare a meno di sorridere ancora una volta. Avevo quasi dimenticato cosa si provasse a essere felici. 

 



 

Angar!
Si, un'altra volta io lol
Visto che io sto per partire, volevo postare il quattro.
Torno tra due settimane cwc
Visto che sto via per un po', mi fate una sorpresa?
Almeno 4 recensioni.
Forse chiedo troppo, me ne bastano anche due lol
Un bacio C:
Ah, su Twitter ora sono @bellajawaad
Figherrimo il nome eh? AHAH







 

         



 

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque. ***


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Capitolo cinque.

La mattina seguente fui svegliata dai raggi del sole già alto, mentre la nave domava il mare e sfruttava il vento che il clima le regalava.
Mi stropicciai gli occhi sbadigliando; feci leva sugli avambracci e balzai fuori dal letto ancora assonnata.
“Buongiorno” mormorò una voce dietro di me.
“Buongiorno” Risposi stiracchiandomi.
No aspetta. Chi cazzo ha parlato?
Mi voltai spaventata e vidi Zayn sdraiato sul mio letto, mentre mi guardava sorridendo.
Aprii la bocca per parlare, ma venni interrotta dal tonfo della porta: qualcuno stava bussando.
Lo trascinai fuori dal letto ancora mezzo addormentato e lo buttai a peso morto dentro l’armadio.
“Stai zitto o ci fai ammazzare” intimai.
Lui iniziò a ridere e si tappò la bocca per non far rumore.
Ma come cazzo fa questo a ridere anche in situazioni del genere?
“Avanti!” Urlai dopo aver chiuso l’anta dell’armadio.
La porta si aprì cigolando, rivelando il volto di Niall.
“Niall? Che cosa ci fai qui?” dissi sorpresa.
Non ebbe il tempo di aprir bocca, che la voce divertita di Zayn riecheggiò nella stanza.
“NIALL? AMICO MIO, TIRAMI FUORI DA QUI!”
Alzai gli occhi al cielo e spalancai le ante dell’armadio, facendo cadere Zayn a terra mentre rideva.
Guardai Niall e lui scosse la testa:
“So tutto.. Di voi due. Non ti preoccupare, non dirò nulla. Zayn si è dato malato e non vi disturberei se non fosse che il capitano desidera vederti, Keira.” Disse le prime parole con un po’ d’imbarazzo, finendo la frase a bassa voce.
Tremai; se Talbooth voleva vedermi, c’erano soltanto due ragioni possibili: o le sue attenzioni verso di me si erano misteriosamente risvegliate, o sospettava qualcosa riguardo a me e Zayn. E la cosa più brutta, era che non sapevo quale delle due opzioni fosse la peggiore.
“Keira..” la voce di Zayn mi riportò alla realtà.
Il sorriso dal suo volto ero scomparso; rimase in silenzio, cercando di trovare le parole giuste da dirmi.
“Zayn, va tutto bene. Ora.. ora devo andare. Ci vediamo dopo.” Lo tranquillizzai cercando di sorridere.
In fondo, non avevo mentito. Avevo soltanto tolto un semplice ‘non’ al ’va tutto bene’, no?


Aprii la porta lentamente e vidi il capitano che osservava il mare da un oblò.
Ti prego, fa che non ci abbia scoperti..
“Keira. Finalmente sei arrivata.” Parlò senza distogliere lo sguardo dal vetro.
“Cosa desidera capitano?” deglutii.
“Sai.. Ho notato in questi giorni …” iniziò a camminare per la cabina, senza guardarmi.
“Qualcosa di strano: naturalmente, tutti se ne sono accorti, compreso l’equipaggio.”
Trattenni il respiro e pregai in silenzio.
Temevo un attacco a sorpresa da altri pirati, ma ora è tutto finito. Ti ho convocato per scusarmi con te se negli ultimi tempi ti ho dato meno attenzioni …” alzò lo sguardo su di me, avvicinandosi.
“E per dirti che stasera sarei molto felice di stare in tua compagnia.” continuò malizioso.
“Sissignore.”risposi a bassa voce.
“Ora vai e riposati, perché stanotte non avrai molto tempo per dormire …” mi diede una pacca sul sedere e poi mi buttò fuori dalla cabina.
Ritornai nella mia camera, ma non ritrovai né Zayn, né Niall. Mi lasciai scivolare lungo la parete mettendo la testa sulle ginocchia e iniziai a maledire me stessa.
Mi ero illusa che qualcosa sarebbe cambiato.
In due anni trascorsi in quella nave, avevo sempre eseguito gli ordini senza discutere. Ma quel ragazzo arrivato da poco più di un mese a bordo  aveva riacceso in me qualcosa che il capitano aveva soppresso.
Un qualcosa che all’apparenza sembrava prometterti la felicità, ma che nascondeva un retrogusto di delusioni.
Gli altri la chiamavano speranza, e io, stavo imparando che era tremendamente fragile. 

 

  Aloha!

Sono (purtroppo) tornata.
E indovinate un po'? Vi regalo pure questa piccola merdina.
Nel prossimo capitolo ci sarà una scena particolarmente piccante,
anzi, molto piccante.
Non pensate che sono una maniaca,
però se tagliavo que pezzo mutilavo la storia.
Naturalemente, potete anche saltare quel pezzo se non vi interessa il genere.
Vedrete tutto nel sei!
Un bacio, C:
TW: https://twitter.com/bellajawaad 

 


                                            






 

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Capitolo 6
*** Capitolo sei. ***


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ATTENZIONE!
Questo capitolo contiene un tratto rating rosso.
So che la storia è rating arancione, però se tagliavo quel pezzo, mi sentivo come ad aver mutilato la storia.
Il tratto è contrassegnato da un asterisco rosso, dall’inizio alla fine, per chi non volesse leggerlo e andare avanti con il capitolo.
Buona lettura C:


La mattina dopo mi svegliai ancora rannicchiata a terra, con i piedi freddi e gli occhi gonfi. Per tutto il giorno rimasi nella mia cabina, fissando la porta e sperare che Zayn venisse a dirmi che andava tutto bene;
 purtroppo però, la sera sopraggiunse e l’unica volta in cui la porta si aprì, fu quando Niall venne a dirmi che il capitano era pronto per ricevermi.
“Sai dove sia Zayn?” Gli chiesi prima che mi lasciasse sola.
“E’ rimasto bloccato nelle cucine. Ha cercato di venire, ma il capocuoco non l’ha lasciato uscire.” Mi spiegò triste il biondo.
Camminai lentamente fino alla cabina, facendo fatica ad aprire la porta.
Appena entrai, il capitano mi accolse con un sorriso malizioso:
“Finalmente sei arrivata..” disse avvicinandosi pericolosamente.
 Indossavo un pareo bianco trasparente, con sotto un perizoma e un reggiseno rosso.
 *Mise le mani sulle mie spalle, facendo scivolare alle mie caviglie il lungo vestito.
Rimasi immobile, distogliendo lo sguardo dalle sue mani.
Con un movimento veloce, mi prese in braccio e mi scaraventò sul letto, dove iniziò a baciarmi la pancia. Sentii le sue mani salire verso l’alto e insinuarsi nel reggiseno, mentre io continuavo a fissare una finestra laterale.
Non so perché lo feci, ma di botto tolsi le sue mani dal mio petto.
“Che cazzo fai?” sbraitò, per poi riportare le mani sul mio seno. Le scostai di nuovo, stavolta guardandolo con odio.
Ritentò, ma prima che io potessi respingerlo, mi puntò un coltello alla gola:
“Provaci soltanto e ti giuro che non ci penserò due volte a usarlo.” Sussurrò gelido.
Deglutii, per poi tornare a guardare la finestra mentre lui mi palpava sghignazzando.
Poco dopo, avvertii il coltello scendere in basso, sul petto, per poi fermarsi sul punto di congiunzione delle coppe del reggiseno: dopo un attimo d’indecisione, la lama tagliò di netto l’indumento.
Poi scese ancora, fermandosi sull’elastico degli slip. La lama stavolta non indugiò, e il capitano tirò via anche l’ultimo capo che indossavo.
Mi divaricò le gambe con prepotenza, toccando ripetutamente la mia femminilità:
“Non ci siamo ancora eccitate? Come mai?” disse ridendo.
Detto ciò, si sfilò la camicia che indossava, per poi andare a stuzzicarmi il clitoride con le dita.
 Dopo vari minuti di sfregamenti, si accorse che mi eccitavo per niente.
“Pensi di fare la ribelle? Vedremo chi vincerà.” Disse beffardo.
Si slacciò la cintura e si calò le braghe tanto quanto bastava per lasciar uscire il pene dai pantaloni.
Si accovacciò su di me, mettendo le sue ginocchia sulle mie cosce.
Con due dita mi tenne allargate le grandi labbra, mentre con l’altra mano prese il suo sesso e lo fece passare dal clitoride fino all’apertura vaginale e viceversa.
“Troia, chissà con cosa ti sarai masturbata in questi giorni di astinenza.. ma scommetto che questo è molto meglio delle tue dita, vero?” continuò a masturbarmi, incrementando sempre più la velocità.
All’improvviso, forse stanco di aspettare la mia eccitazione, mi penetrò.
Lanciai un urlo di dolore, mentre lui continuava a ridere e ad ansimare.
Faceva male, male da morire.
Ad ogni spinta chiudevo gli occhi per trattenere le lacrime, e quando finalmente venne e si accasciò al mio fianco ringraziai silenziosamente gli dei. *
Dopo pochi minuti si addormentò e io mi alzai dal letto dolorante: tutto il corpo mi faceva male, perciò dopo essermi infilata il pareo, unico indumento superstite dalla lama del capitano,e uscii dalla cabina di Talbooth.
Cercai di trattenere le lacrime inutilmente, e alla fine lasciai che mi solcassero il viso come tante piccole caravelle.
Mi diressi con passo svelto verso i miei alloggi, ma nel corridoio andai a sbattere contro una figura che camminava nella parte opposta alla mia.
“Cazzo, ma guarda dove vai… Keira? Che ti è successo?” Era la voce di Zayn.
Alzai la testa giusto per cogliere il suo sguardo preoccupato e poi mi lasciai cadere tra le sue braccia, mentre sentivo le gambe cedere.
“Ti porto nella tua stanza, va bene? Rispondimi Keira, non piangere” Mi prese in braccio e mi portò rapidamente fino alla mia cabina.
Mi stese sul letto e dopo un attimo, si infilò sotto le coperte con me.
Mi rifugiai nel suo petto e scoppiai a piangere singhiozzando convulsamente.
“Il capitano.. Io non volevo, non volevo farlo.. Oddio..” Mi sforzai di parlare tra i singhiozzi, ma senza risultati.
“Shh, va tutto bene ora, ci sono io … Respira, è tutto finito..” prese a cullarmi tra le sue braccia nella speranza di calmarmi e dopo pochi minuti il mio corpo smise di tremare.
“E’ stato lui a farti quei lividi?” Sussurrò alludendo le macchie violacee che si intravedevano sulle mie cosce.
In quel momento mi ricordai che indossavo soltanto il pareo trasparente, perciò ero praticamente nuda davanti a Zayn.
Annuii rispondendo alla sua domanda e arrossii.
Lui si accorse del mio imbarazzo e si sfilò la camicia:
“Tieni, mettiti questa” me la porse e poi si voltò dalla parte opposta per farmi cambiare.
Mi tolsi la veste e indossai la camicia di Zayn, che mi copriva fino a metà coscia.
Strisciai verso di lui e poggiai la testa sopra la sua schiena nuda.
“Fatto?” Sussurrò.
Annuii strusciando la mia guancia contro la sua pelle.
All’improvviso alzai lo sguardo verso la sua spalla, e notai fili neri d’inchiostro che s’intersecavano tra loro e splendevano alla luce della luna.
“Hai un tatuaggio?!” esclamai.
Trasalì e nascose la schiena contro il materasso.
Di solito i tatuaggi erano un marchio che portavano solo i pochi di buono, come i pirati o i condannati in carcere. Perché un ragazzo che aveva sempre avuto una vita normale, portava il segno di riconoscimento di quelli come noi?
I cuochi non sono persone con cattive intenzioni, diamine.
“Vuoi che rimanga a dormire qui?” Il suo tono premuroso mi riportò alla realtà, cancellando tutti i ragionamenti di pochi minuti prima.
“Mi sbaglio o mi stai supplicando?” lo stuzzicai io sorridendo.
Scoppiammo a ridere e poi tornammo ad abbracciarci.
“Buona notte” sussurrò poco dopo, ma io mi ero già abbandonata tra le braccia di Morfeo, lasciando le sue parole senza una risposta.

 

....
Ok, mi vergogno perchè ho paura che pensiate che io sia una depravata.
Non sono una depravata, lo giuro!
Davvero, a parte questo, sono felicissima.
otto di voi hanno messo questa schifezza nei preferiti,
quattordici nei seguiti e
tre nei ricordati.
Vi amo C':
Che dite, me le lasciate più di tre recensioni?
Un bacio, Sam.
Twittah: @bellajawaad

 



 

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Capitolo 7
*** Capitolo sette. ***


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La fioca luce che filtrava dalle finestre illuminava gran parte del mio letto, ormai rimasto vuoto per metà. Quando aprii gli occhi, Zayn era già andato via da tempo. Mi alzai, e notai che indossavo ancora la sua camicia.
Sorrisi e la nascosi sotto il materasso.
Mi vestii e uscii sul ponte: sentivo ancora le gambe doloranti, ma non m’interessava più di tanto.
Avrei giurato che il capitano mi stesse guardando dal timone, ma lo ignorai continuando a camminare.
Navigavamo tranquilli verso nord, nella poca nebbia che intralciava il nostro cammino.
Le onde facevano ondeggiare lievemente la nave, e tutti sembravano di buon umore; bastò quell’attimo di distrazione per condannarci.
Un rombo assordante e poi una palla di cannone colpì la nostra imbarcazione. Vidi il bolide nero fendere l’aria per poi abbattersi contro l’albero maestro, lasciandolo cadere lentamente sul ponte. Le vele che prima si gonfiavano sotto il soffio del vento, ora si accasciavano piegate dalla brutalità del colpo.
Non ci fu bisogno di ordini: tutti erano già pronti al contrattacco.
“Eccoli lì, i bastardi che hanno rovinato la mia nave!” ruggì il capitano indicando una nave avvolta dalla nebbia.
I cannoni erano pronti per sparare, gli uomini per combattere, ma così com’era apparsa, la nave si dissolse nell’aria.
“Capitano!” Un mozzo chiamava a gran voce Talbooth, sbracciandosi per farsi notare.
“Guardi!” continuò, indicando la palla di cannone nemica che si rotolava su un lato della nave. Mi avvicinai di pari passo con il capitano:
“Per gli dei” mormorai. Sul nero carbone della palla, risaltava un’incisione color argento che sembrava essere un teschio, coperto in gran parte però da un falco minaccioso.
“E’ il Falcon Death!” urlò qualcuno alle nostre spalle, scatenando i bisbigli di tutti.
Sentii il capitano sospirare, per poi voltarsi verso l’equipaggio:
“Si, è il Falcon Death la nave che ci dà la caccia. Sono giorni che ci gira intorno, e questo è solo l’inizio. Combatteremo, se necessario; avremo bisogno che tutti i membri dell’equipaggio siano in grado di combattere, mozzi e nuovi arrivati compresi.” Il capitano con quelle poche parole aveva ripristinato il silenzio, e ora tutti lo guardavano adoranti.
“Beh, che ci fate ancora qui? Riparate quel fottuto albero, non possiamo fermarci!” Ringhiò, risvegliandoli dal loro stato di trans.
“Keira, anche tu dovrai imparare a usare la spada.” sussurrò prima di andarsene.
Annuii e poi andai a dare una mano con le vele mentre di tanto in tanto osservavo la palla di cannone, rimasta su un angolo del ponte.
Quando finii, mi avvicinai ad osservarla meglio:
Questo disegno mi sembra così.. familiare.
Scossi la testa per scacciare quei pensieri, mentre con tutte le forze che avevo issavo la palla sul parapetto della nave. Con un dito la spinsi oltre e la osservai cadere pesantemente in acqua.
eppure, io quel falco lo conosco.

Guardai di lato, giusto per vedere di sfuggita Zayn e Niall che parlottavano tra loro.
Zayn aveva un’espressione spavalda, ma per niente scherzosa, mentre Niall sembrava sul punto di svenire per lo stupore e il terrore.
“Scusatemi.” M’intromisi bruscamente nella loro conversazione. Niall arrossì, mentre Zayn mi rivolse uno sguardo ammaliante.
“Io.. vi lascio soli..” Balbettò Niall prima di andarsene.
“Dimmi tutto dolcezza.” Sussurrò Zayn con voce roca continuando a guardarmi.
“Oggi pomeriggio, ho bisogno che m’insegni a usare la spada. Sei capace, oppure sei troppo impegnato a tenere quel sopracciglio alzato per sembrare più attraente?” dissi fredda, ghignando alla fine.
“Vedremo cosa sei capace di fare” ora la sua voce non era più nemmeno lentamente sexy.
Non mi diede il tempo di rispondere, che si girò ed entrò nelle cucine senza guardarmi in faccia.
“Che gran montato.” Mormorai stupita.
Mi voltai anch’io e scesi sottocoperta nel magazzino delle armi per scegliere quale spada avrei usato.
“Vedremo cosa sei capace di fare” imitai Zayn sottovoce, impugnando l’elsa di una spada sottile ma resistente, quanto agile e versatile.
Vedrai,mio caro, vedrai.

 

Ave Lettori!
Come ve la passate?
Spero meglio di me lol
Vi volevo ringraziare per tutte le recensioni, davvero, grazie.
Scusate se ho aggiornato così in ritardo cwc
Ho iniziato una nuova FF lo sapete?
Chi vuole può leggerla qui:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1219458&i=1
Con questo passo e chiudo!
TW: @bellajawaad
Con questo 






 

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Capitolo 8
*** Capitolo otto. ***


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“Dobbiamo per forza allenarci qui sul ponte?” gli chiesi sbuffando.
“Si. Ci sono anche altri ad allenarsi, è meno sospetto.” Rispose freddo.
“Inizieremo con un duello amichevole per vedere quello che sai fare.” Continuò secco, senza degnarmi di uno sguardo.
Annuii e mi preparai all’attacco. Lo colpii più volte con l’intenzione di impressionarlo, ma lui si limitava a parare e schivare i miei colpi senza mostrare alcuna emozione.
“ti decidi ad attaccare oppure no?” dissi acida, aumentando la velocità degli affondi.
Non rispose e continuò a rimanere sulla difensiva.
“senti, se sei nervoso non è colpa mia. Vai a fare la lucertola mestruata da un’altra parte” dissi con rabbia, cercando di colpirlo alle gambe.
Lui per tutta risposta colpì con forza la mia spada, facendomela scivolare dalle mani.
Mi puntò la lama alla gola, mentre gli rivolgevo uno sguardo truce.
“non provocarmi.” Sussurrò gelido. Deglutii e andai a recuperare la spada che era volata dall’altro lato della nave.
“Come sta andando?” Mi chiese Niall, che stava riprendendo fiato proprio dove era caduta la mia arma.
“E’ più nervoso di Talbooth” gli confessai.
“Almeno tu non ti alleni con un gorilla” Rispose, indicando con la testa il cannoniere.
Risi e tornai da Zayn che sembrava impaziente.
“Dove hai imparato a muoverti così bene?” gli chiesi intimorita rimettendomi in posizione.
“Nello stesso posto in cui tu hai imparato a scopare come si deve.” I suoi occhi si ridussero a due fessure e io non ci vidi più.
Mi lanciai contro di lui con tutta la rabbia che avevo, senza preoccuparmi di fargli male.
Per quanto mi sforzassi però, lui continuava a schivare i miei colpi senza problemi.
Improvvisamente, iniziò anche lui ad attaccare; notai che intorno a noi si stava radunando una piccola folla che osservava quello che non era più un semplice duello amichevole, bensì una battaglia senza esclusione di colpi.
Continuavo a combattere, spinta più dalla rabbia e dall’orgoglio che da altro.
“sei uno stronzo” gli ringhiai contro.
Un attimo di distrazione gli bastò per colpirmi: vidi la sua lama tagliare la mia pancia, mentre il dolore si espandeva lentamente in tutto il corpo. La spada mi volò di mano per la seconda mano e io lo fissai per non guardare la ferita.
“Sei un brutto bastardo!” urlai, scagliandomi contro di lui a mani nude.
Anche questa volta fu più veloce di me, e prima che io potessi iniziare a picchiarlo, mi prese di peso e mi portò nella mia cabina.
“Non sei altro che un viscido verme, stronzo, bastardo..”
“Dove stanno le bende?” disse aprendo diversi cassetti nel mio armadio.
“Stanno dove ho imparato a scopare” risposi, stringendo i denti per il dolore lancinante all’addome. Finalmente le trovò e si avvicinò a me esaminando la ferita.
Appena si inginocchiò, gli diedi una sberla.
“Ok, me la meritavo.” Ammise guardandomi.
Ritornai a sdraiarmi mentre lui mi legava le fasciature intorno alla vita.
“La ferita è abbastanza profonda e estesa. Scusami, non volevo farti male.” Sussurrò poco dopo.
Feci finta di non averlo sentito e continuai a fissare la parete imperterrita.
“Sono molto nervoso, tutto qui. Non dovevo prendermela con te, hai ragione. Non mi va a genio di usare la spada davanti ad altre persone.” Aggiunse dispiaciuto.
“Ti muovi come se la usassi da una vita. Hai un’agilità e un’abilità che potrebbero dare del filo da torcere anche al capitano in persona” sbottai, girandomi a guardarlo. Sorrise e poi si batté la mano contro la fronte.
“Il capitano! Mi ucciderà per quello che ti ho fatto.” Disse preoccupato.
“Zayn, il capitano si preoccupa di me solo quando ha bisogno di me. Non gli interessa cosa mi capita, per lui l’importante è che io possa soddisfarlo” lo tranquillizzai.
“E poi, con il Death Falcon in giro, ha allentato le regole: mi permette di parlare con i membri dell’equipaggio. È troppo occupato ora com’è ora per preoccuparsi di me.” Aggiunsi mettendomi a sedere.
“Zayn ti vogliono nelle cucine.” Niall fece la sua apparizione, silenzioso come al solito.
Ci voltammo entrambi a guardarlo e annuimmo.
“Stasera troverò il modo di farmi perdonare, ok?” fece per darmi un bacio,ma io lo allontanai bruscamente.
“Vedi di farti perdonare, caro mio.” Dissi fingendomi ancora arrabbiata.
Lui mi sorrise come per dire ‘aspetta e vedrai’, per poi lasciarmi sola nella stanza.
Soltanto lui può farsi desiderare dopo aver fatto una cosa simile.
Pensai sorridendo. Sbadigliai e prima che potessi rendermene conto, mi addormentai. 


 

...
L'altro capitolo una recensione.
Ammazza oh, vi siete sprecate lol
A parte gli scherzi, ci sono rimasta male.
Ho pensato di chiudere la FF, perchè per me diventa pesante continuare a scrivere,
se nessuno mi dice cosa ne pensa.
Mi sento come se mi stessi impegnando per scrivere una cosa che fa schifo a tutti.
Perciò, per favore.
Se i fanno schifo i capitoli, ditemelo, ma non lasciatemi col fiato sospeso.
Grazie a chi recensirà questa storia
un bacio C:
TW: @bellajawaad

 

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Capitolo 9
*** Capitolo nove. ***


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Mi svegliai sentendo un prurito insistente sul naso.
“Naso del cazzo” imprecai con voce impastata, mentre mi rigiravo nel letto.
“La finezza è la parte più bella di te, davvero.”
Mi voltai immediatamente e vidi Zayn seduto sul lato del letto che mi sorrideva divertito.
“Che ore sono?”
“Le otto di sera. Hai fame?” mi chiese accarezzandomi la guancia. Annuii e li mi porse un piatto di pasta… rossa.
“Mangiala. È fatta con un frutto che viene dall’America.” Mi incitò.
Lo assaggiai e chiusi gli occhi assaporando quel gusto del tutto nuovo.
“Qualsiasi cosa sia è davvero buono” dissi a bocca piena.
“Si chiama pomoduro o pomodoro, qualcosa del genere..” mi disse sorridendo.
Svuotai il piatto e poi tornai a sdraiarmi:
“Mi fa male la ferita.” Sussurrai. Lui scostò le coperte e toccò le bende.
“Ti cambio le fasciature.” Sospirò e si avvicinò all’armadio, dove afferrò metri di garze.
Tornò e mi abbassò un po’ i pantaloni.
“Scusami ma la ferita è piuttosto bassa.” Si giustificò mentre io arrossivo violentemente.
"Non ti preoccupare." Squittii guardando il soffitto.
Cambiò le bende e poi mi avvolse il corpo nelle coperte.
“Indovina.” Sbottò a un certo punto.
“Indovina cosa?” aggrottai la fronte.
“Dove dormirò stanotte.” Continuò lui.
“DORMI QUI CON ME?” urlai dalla sorpresa e lui mi tappò la bocca.
“Si, se il capitano non viene a saperlo prima.” Mi rimproverò. Di slancio lo abbracciai baciandolo con foga.
“Ho lasciato Niall di guardia, non ci disturberanno” farfugliò tra i baci.
Si stese con me nel letto continuando a baciarmi. Gli sfilai la camicia mentre lui continuava ad accarezzarmi la schiena.
“Keira, sai che non possiamo farlo, vero?” si staccò un attimo, cercando conferma nel mio sguardo.
“Perché?” gli chiesi dispiaciuta.
“Troppo movimento farebbe male alla ferita.” Spiegò lui dispiaciuto quanto me. Sbuffai e mi girai dalla parte opposta a lui.
“Possiamo sempre dormire insieme, qual è il problema?” stavolta fu lui a sbuffare.
“Voglio solo stare con te, Keira.” Sussurrò finendo la frase.
Mi voltai verso di lui e gli sorrisi:
“Anch’io Zayn” dissi poggiando le mie labbra sulle sue. Sorrise e si mise sopra di me cercando di non pesarmi.
Gemetti sentendo una fitta dall’addome, e lui si fermò immediatamente.
“Non è niente, niente.” farfugliai cercando di nuovo la sua bocca.
“Scusami.” Disse dopo un po’.
“Mi sei mancato.” Risposi ignorando le sue parole.
Sentivo il corpo tremare sotto il suo tocco, mentre sperimentavo un sentimento nuovo almeno quanto il 'pomoduro'. Per la prima volta nella mia vita, non dovevo spogliarmi per sentirmi vicina ad un uomo.
Ci addormentammo abbracciati, ancora con il sorriso in viso.
Vorrei che questa notte non finisse mai.
Pensai prima di abbandonarmi tra le sue braccia.

 

Hola!
Eccomi qui che sono tornata ee
Scusate il ritardo ma non ero a casa cwc
Come state?
Mi avete fatto sprizzare gioia da tutti i pori con tutte quelle recensioni. 
Grazie grazie grazie fhfhbnejrf
Ora scappo, grazie mille a tutte quante C:
TW: @bellajawaad

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Capitolo 10
*** Capitolo dieci. ***


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un mese dopo.

Il ponte era deserto, e l’unico rumore che riecheggiava sulla nave oltre allo scroscio delle onde, era il suono metallico delle nostre spade.
“Sei diventata brava.” Ansimò Zayn schivando un mio colpo.
“Ma non abbastanza”, continuò, colpendomi e disarmandomi.
“Sei tu che ti muovi troppo agilmente. Potresti almeno lasciarmi vincere, no?” sbuffai.
“Non credo che i pirati del Falcon Death ti lasceranno vincere.” Mi freddò.
“Scendo in cabina. Ci vediamo dopo” Lo salutai stanca, evitando di baciarlo. Era passato un mese dal primo allenamento con la spada e sapevo cavarmela molto meglio.
Purtroppo però, la tensione a bordo era aumentata: non avevamo subito altri attacchi, ma durante la navigazione avvistavamo spesso resti di navi in acqua; il Falcon Death stava solo aspettando il momento giusto per attaccarci.
Il capitano non usciva mai dalla sua cabina, se non per spronare l’equipaggio ad andare più veloce.
Mi affacciai alla finestra della mia stanza: era strascorso un mese dal primo bacio con Zayn, ed eravamo molto affiatati.
In realtà, non vedevamo l’ora di raggiungere l’isola a pochi giorni di viaggio da lì: l’acqua iniziava a scarseggiare, perciò, mentre l’equipaggio saccheggiava il villaggio locale, io e Zayn avremmo avuto un po’ di tempo.. da soli.
Persa nei miei pensieri, osservavo l’enorme distesa di acqua che ci restava da percorrere; qualcosa però, attirò la mia attenzione: una scialuppa.
Strinsi gli occhi per mettere a fuoco l’immagine e notai più particolari: la piccola imbarcazione sembrava vuota, ma conteneva qualcosa di bianco...
Di solito c’erano solo frammenti di legno o salme dei pirati morti, mai imbarcazioni.
Risalii sul ponte di corsa, afferrando una cima.
“Keira, cosa stai facendo?” mi urlò Zayn vedendomi correre verso la fine della nave. Legai un’estremità della cima al timone, l’altra al mio piede. Poi mi lanciai in acqua, mentre Zayn tentava riafferrarmi.
“Che cazzo stai facendo Keira, è pericoloso! Torna a bordo, Keira!” le sue urla rimbombavano anche sott’acqua. Nuotai velocemente verso la scialuppa, evitando gli altri pezzi di legno di acqua.
cazzo, sono passati di qui poco fa.
Rabbrividii e aumentai la velocità delle bracciate, avvicinandomi sempre più al mio obiettivo.
Finalmente arrivai e annaspai per salire sulla piccola barca.
Mi lasciai cadere all’interno di questa tossendo per l’acqua bevuta nella fretta e con gli occhi che bruciavano; alzai lo sguardo e vidi un pezzo di stoffa bianco sul fondo della scialuppa.
Mi avvicinai, notando che si trattava di uno sporco vestito stracciato, che sembrava coprire qualcosa. Mi avvicinai lentamente, e lo afferrai con delicatezza.
Poi, dall’interno della stoffa si sentì un gemito.
Con gli occhi strabuzzati, scostai un pezzo di stoffa, scoprendo il viso di un bimbo con la carnagione chiara, gli occhi chiusi e una bocca minuscola.
non deve avere più di due mesi.
Rimasi sconvolta e proprio quando stavo per rimetterlo al suo posto, il piccolo aprì gli occhi.
Aveva due occhi azzurri profondi quanto i miei, e quando mi vide sorrise.
Non c’era bisogno di decidere: di getto lo strinsi al mio petto e capii che non potevo lasciarlo lì.
“Keira, torna indietro!” le urla di Zayn mi raggiunsero e io mi voltai. La corda che avevo al mio piede iniziava a stendersi sempre più, segno che la nave si stava allontanando. Mi immersi in acqua girandomi con la schiena verso il fondo, e poggiai il bimbo sulla mia pancia.
Iniziai a nuotare stando attenta a non farlo cadere, seguendo il filo della corda fino alla nave.
Mi issarono a bordo con l’aiuto della cima, mentre io tenevo stretto al petto il bimbo. Appena misi piede sulla nave però, uno schiaffo mi colpì sulla faccia.
“Sei stupida? Ti rendi conto del pericolo che ci hai fatto correre? Abbiamo rallentato, solo perché volevi andare a curiosare!” ringhiò il capitano contro di me. Era molto che non lo vedevo: era dimagrito e delle profonde occhiaie gli appesantivano gli occhi.
“cosa hai trovato? Un ragazzino? Non può rimanere a bordo!” urlò guardando il fagotto che mi stringevo addosso.
Lo strappò dal mio petto e sfilò la spada dal suo fianco.
“No! La prego Talbooth non lo faccia!” urlai mentre due pirati mi tenevano per le spalle.
La lama della sua spada stava per calare sul quel minuscolo corpo, quando una voce fermò Talbooth:
“E’ contro il regolamento dei pirati uccidere un bambino.” La voce di Zayn era calma e ferma, quasi autoritaria.
“E tu che ne sai del regolamento?” ringhiò il capitano verso la sua direzione.
“Perché è la regola che mi ha salvato la vita.” Rispose altrettanto aggressivo Zayn.
Il capitano rimase in silenzio e dopo un momento, passò bruscamente il bimbo tra le braccia di Zayn.
“Abbiamo una mamma a bordo, ragazzi!” rise nervodo, coinvolgendo tutto l’equipaggio.
Ma lo sguardo di Zayn rimaneva freddo e neanche l’ombra di un sorriso sembrava attraversagli il viso.
Quando tutta la folla si dileguò, mi avvicinai a Zayn prendendo il bimbo tra le mie braccia.
Feci per parlare, ma lui mi anticipò:
“Mi hai fatto spaventare quando ti sei buttata in acqua” mi rimproverò.
“Come la chiamerai?” chiese immediatamente, cambiando argomento.
“E’ femmina?” sbottai sbalordita parlando per la prima volta.
“Si guarda, si nota dal viso” sorrise dolcemente e io quasi mi sciolsi.
Intanto la piccola continuava a sorridere beatamente, sbadigliando di tanto in tanto.
“Willow.” Sussurrai.
“Willow ha sonno.” Esordì lui.
“La porto nella mia cabina. Vuoi venire?” lo invitai mentre le accarezzavo la guancia.
“No ehm.. rimango un altro po’ qui.” disse sbrigativo.
“bene. Zayn..” Lo richiamai e lui si voltò.
“Si?” chiese curioso.
“Grazie di averla salvata. E mi dispiace molto per quello che ti è successo.” Non riuscii ad aggiungere altro, e sentendomi un po’ in imbarazzo, andai quasi correndo nella mia cabina.
Mi girai e andai nella mia camera, dove cambiai Willow.
La coprii avvolgendola in un mio vestito lungo, mentre lei continuava a sorridere.
Mi sdraiai con lei tenendola stretta e poco dopo, ci addormentammo entrambe.

 

Hola!
Scuola è iniziata e vi giuro, tre giorni e già mi hanno ammazzato cwc
Grazie a tuttequelle che recensiranno, scusatemi tanto il ritardo cwc
Allora, vi piace questa 'new entry'? lol
A me si frfdhjern Willow **
va bene, mi piace particolarmente quel nome lol
ora vado, un bacio *muaaahhhw* (?)
TW: @bellajawaad

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Capitolo 11
*** Capitolo undici. ***


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Aprii gli occhi svegliata da alcuni sussurri e dai alcuni baci delicati sul collo, e sorrisi notando Zayn che tentava di farmi alzare dal letto.
“Sembri stanca.” Sussurrò accarezzandomi la guancia.
“Lo so, Willow ha pianto spesso…” risposi sbadigliando sonoramente.
Mi misi a sedere e notai che Zayn mi aveva portato qualcosa da mangiare:
“Non hai paura a stare qui? Non so, il capitano potrebbe arrivare in qualsiasi momento..” dissi cercando di svegliarmi
“Non ti preoccupare, se arriverà me ne accorgerò.” Mi interruppe andando verso la culla improvvisata che avevo organizzato per Willow.
La prese tra le braccia e iniziò a farla ridere, mentre tornava a sedersi al mio fianco sul letto.
“Zayn.. cosa intendevi ieri, quando hai detto quel divieto di uccidere i bambini ti ha salvato la vita?” gli chiesi a brucia pelo afferrando una mela e iniziando ad addentarla; in realtà avevo passato gran parte della notte a fare strani incubi sul passato di Zayn, immaginando un bimbo con la sua carnagione olivastra che veniva picchiato e maltrattato da un gruppo di pirati bastardi.
Lui sospirò e si girò a guardarmi lentamente:
“Mia madre era una puttana sfortunata, che era rimasta incinta di me dopo l’ennesimo cliente. Probabilmente non sarei qui, se quell’ennesimo cliente non fosse stato un commodoro della marina inglese, che per coprire lo scandalo, fece imbarcare anche lei come aiuto in cucina. Non la conobbi, poichè morì subito dopo il parto. Nei primi tre mesi della mia vita mi accudì una balia capitata su quella nave agli ordini di un sotto generale e poi.. accadde quello che nessuno immaginava. Navigavano verso il nuovo mondo per ottenere una vita migliore, e ci sarebbero riusciti se non fosse stato per stramaledetta nave con le bandiere nere.
Io e quella balia fummo gli unici a sopravvivere all’omicidio di massa. Io per quel vincolo di un regolamento senza senso, lei perché negoziò la sua salvezza nel letto dei pirati. Approdammo con una scialuppa di fortuna su una costa dell’Inghilterra e.. e poi eccomi qui.” finì con un sorriso amaro e lo sguardo ancora perso nei ricordi.
Mi morsi il labbro e mi pentii di averglielo chiesto. Non potevo nemmeno lontanamente immaginare quanto aveva sofferto.
“Non devi sentirti in colpa. È passato” disse sorridendo come se mi avesse letto nel pensiero.
Mi gettai tra le sue braccia d’istinto, ritrovando quell’indispensabile sensazione di essere a casa, e chiusi gli occhi.
“Ti amo.” Sussurrai soltanto senza neanche rendermene conto.
Lui non rispose, si limitò a stringermi più a lui e stamparmi un bacio sotto al mento.
“Ho sentito dire che presto faremo una breve pausa su un’isola qui vicino.. potremmo prenderci un po’ di tempo per noi. Che ne dici?” propose e notai un lampo di malizia nei suoi occhi.
“Dico che non vedo l’ora, capitan Malik.”


No, quello che vedete non è un miraggio lol
Lo so, perdonatemi, è un sacco che non aggiorno cwc
Il problema è che sto mandando avanti due FF e questo liceo mi sta ammazzando.
Per non aggiungere tutti gli altri problemi familiari e personali di cui a voi non ve ne frega una ceppa lol
Però, sono tornata dotto minaccia di una cara vostra sorella Directioner,
dovete ringraziare lei se anche oggi vi farò vomitare con un nuovo capitolo c':
Lo so, è molto breve, ma l'ho fatto apposta per vedere se riceve recensioni e per sapere se siete ancora disposte a
leggere questa FF..
Detto questo smetto di rompervi le palle e vi lascio il sito della mia nuova OS strappalacrime, per chi
volesse rovinarsi un po' di più con i miei scritti lol
Un bacio! c:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1358451&i=1
 

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