I can't live without you...

di I Believe in You
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La festa, il tempo si ferma ***
Capitolo 2: *** Tutto iniziò così... ***
Capitolo 3: *** Un solo sentimento: odio ***
Capitolo 4: *** Il concerto, i One Direction ***
Capitolo 5: *** Una giornata normale, quasi ***
Capitolo 6: *** Finalmente la tranquillità, forse. ***
Capitolo 7: *** Ma devo vedervi proprio ogni giorno?! ***
Capitolo 8: *** Perché mi dovrebbe far star così male?! ***
Capitolo 9: *** E' strano dirtelo, ma... grazie Tomlinson. ***
Capitolo 10: *** Tu! Ma perché proprio... tu?! ***
Capitolo 11: *** La mia vita si era scordata di chiedere l'amicizia alla Fortuna ***
Capitolo 12: *** Perdonare o andare avanti? ***
Capitolo 13: *** Il mio cuore lo voleva, ma la mia mente aveva bisogno di ancora un po' di tempo ***
Capitolo 14: *** 'Sì, sì, sì' fu tutto quello che riuscii a dire alla mia vita ***
Capitolo 15: *** Avviso. ***
Capitolo 16: *** Posso chiudere in bellezza? ***



Capitolo 1
*** La festa, il tempo si ferma ***


• ATTENZIONE •

Questo è solo il prologo, per cui, vi prego... non fermatevi a leggere qui.
So che è noioso, ma serve per introdurre la storia... e ad incuriosirvi ♥

 




Ed eccomi qui, in questa casa che non mi sarei mai permessa, in questo salottino raffinato ed altrettanto semplice, dove le pareti vengono illuminate da tutta la gioia improggionata finora nella camera. Illuminata da miliardi di luci a neon, colorate... come fosse una vera e propria discoteca. Dando un effetto offuscato... come "vedo non vedo".
E mi ritrovo a ballare per tutta la stanza con i miei migliori amici e il mio ragazzo, e chissà un giorno anche qualcosa di più. E solo Dio sa come ho fatto ad arrivare fino qui. Mentre li guardo così felici, mi pare che il tempo si fermi, come se vedessi tutto a rallentatore in
modo da potere osservare quanta strada io abbia fatto fin'ora. Tutti quei sorrisi che mi guardano come per dire "Hei, cosa stai facendo, perchè ci fissi in quel modo?". Mentre io continuo a ballare e a sorridere guardandoli imbambolata. E' tutto ciò che una persona avrebbe potuto desiderare: la felicità delle persone che la circondano.

Mentre ballo mi giro e c'è lei, Emy: la mia migliore amica, che mi ha sempre sostenuto in tutti i momenti più difficili ed ora mi guarda con quei grandi occhi verdi pieni di felicità. Accanto a lei c'è un ragazzo biondino, Niall. Mi era sempre parso un bambino spensierato, ma ora so per certo che non è vero, è una bellissima persona, ed è per questo che stanno proprio bene insieme!

Poi c'è il nostro "dj Maik": Zayn, la persona più romantica e dolce che si possa mai conoscere. E' incredibile! Sa fissarti in un modo magnetico... con quegli occhioni nocciola che brillano quanto stelle in un cielo spento. Come sempre in questo momento si trova vicino allo stereo, a mettere sempre le canzoni giuste, perchè fidatevi, loro in fatto di musica ne sanno una in più del diavolo!

Accanto a lui c'è Liam, oserei dire il più maturo e affidale amico che si possa mai desiderare, un semplice ragazzo che ti può rapire il cuore con un solo secondo. Mangierei ogni giorno i suoi occhi, sembrano così "cioccolatosi"!

Continuo a ballare e mi ritrovo davanti al mio miglior amico, sì, esatto: lui è Louis, un ragazzo simpatico e divertente, il più grande di tutti, anche se non si direbbe a vederlo bene. Sempre così dinamico e positivo, è la gioventù in persona... il divertimento allo stato puro! Però ormai so che in fondo in fondo, dietro quel vortice di spensieratezza irresistibile, si nasconde un ragazzo premuroso e dolce. E fidatevi: vi scalderà il cuore anche solo il fatto di vederlo felice. E' per questo che è il mio miglior amico ed è per questo che gli voglio tanto, troppo bene.

E poi c'è lui, eccolo lì, che si diverte a ballare proprio come un bambino scatenato, e in fondo perché dargli torto? Mi sta fissando, mentre io fisso lui... è imbarazzante. Il suo sguardo mi penetra intensamente negli occhi fino a raggiungere il cuore, ed io mi sto perdendo, non capisco più nulla. Vedo solo i suoi occhi. A volte sono verdi, altre volte sono di un blu intenso. Mi perdo sempre nei suoi occhi, sono il mio nascondiglio preferito.
Per non parlare dei morbidi ricci castani, che inquadrano perfettamente i lineamenti così maledettamente perfetti del suo viso. Ma alla fine è proprio quando ammiri il suo sorriso che rimani fottutamente folgorata. Quel sorriso magnifico illuminato
da due fossette ai lati della bocca e dalle sue labbra così perfette e rosse che non si può resistere alla tentazioni di baciarle.

E' un angelo sceso dal cielo. E' tutta la mia vita. E' dolce, simpatico, romantico, sensibile ed ha quel pizzico di pepe che a volte ci vuole proprio nella vita. Lo amo con tutta me stessa e farei di tutto per vederlo sorridere sempre. Lui è Harry, ed è il mio amore. Il mio fidanzato. La mia unica ragione di vita. Tutti loro sono lo sono. Quei fantastici cinque angioletti sono persino famosi, lo sono in tutto il mondo. Loro sono i miei idoli. Loro sono i "One Direction".

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Capitolo 2
*** Tutto iniziò così... ***


 
(Qualche settimana prima)



Bip. Bip. Bip. La sveglia! Pensai tra me e me. Erano precisamente le 6.30 di uno dei giorni più importanti della mia vita, perché oggi era il 9 gennaio, nonchè compleanno della mia miglior amica: Emy. Avevo deciso di regararle per il suo compleanno il cd dell'album completo dei nostri idoli: i One Direction. Loro per noi erano come il sole che illuminava le giornate spente e invernali di Londra. Erano una boyband famosa quasi in tutto il mondo. Loro erano Harry, Louis, Zayn, Niall e Liam, e li amavamo tutti con i loro pregi e difetti. E a pensare che abitavano a proprio nella nostra città, ma non avevamo mai avuto l'opportunità di conoscerli o anche solo incontrarli. Per questo il nostro sogno era di riuscire a vederli dal vivo. Infatti, oltre all'album, avevo incartato in una letterina i biglietti del concerto imminente dei One Direction! Io, Laurel Mia Delaweyne, ero sicurissima che questa si sarebbe preannunciata una giornata fantastica.

Al suono della sveglia mi alzai e andai in bagno. Mi sciacquai per bene e mi lavai i denti. Dopodichè mi vestii con i panni che avevo preparato il giorno prima. Siccome era inverno nelle strade londinesi, decisi di mettermi dei leggins neri pesanti e un maglione grigio lungo aderente sui bordi e lo decoraii con una cintura di perline. Infine pettainai i miei capelli castano dorato che arrivavano fino a metà schiena, e ogni tanto incontravano qualche curva. Ai miei genitori piacevano molto i miei capelli ondulati, ma io non davo troppa importanza a queste cose. Mi misi dei stivaletti e scesi giù a fare colazione.

Oggi era il rientro a scuola dopo le vacanze natalizie, ma alla fine mi sentivo in ansia non per il rientro, ma più per il compleanno della mia amica. Presi una bella tazza di cioccolata calda e ci affondai dentro dei biscotti al cacao della miglior marca. Mancavano solo i marshmallow e tutto sarebbe stato perfetto, ma non c'era piu' tempo per questo, dovevo andare a scuola, cominciava a farsi tardi. Con un rapido scatto presi il cappotto e una sciarpa, presi lo zaino, diedi di sfuggita un bacio a mia madre e uscii fuori in quel mondo che pareva ricoperto di panna. Le strade erano piene di neve e ogni tanto vedevo, passando per le vie, dei pupazzi. Alcuni erano fatti davvero bene, altri invece non erano molto ehm, come dire... pupazzi.

Così era ricominciata quella monotona routine quotidiana, visto che la mia scuola era abbastanza vicina a casa ci andavo tutti i giorni a piedi. Arrivata lì cominciai a cercare Emy per darle il regalo. La vidi, ma... un momento! Non avevo il regalo con me! Me lo ero dimenticata a casa! Ed ora come potevo fare? Troppo tardi ormai mi aveva vista, ed Emy si avvicinava a me.
«Ciao! Hei Laurel! Come sta oggi la mia miglior amica? Ti ricordi che giorno è oggi? Vero?» Ovvio che me lo ricordavo ma ora come facevo?
«Umh... No perchè che giorno è oggi?» Dissi ironicamente e per scherzo. Sul suo volto comparve un velo di tristezza.
«Sì, che me lo ricordo! Ma ti pare! Oggi è il tuo compleanno! Auguri Emy.» L'abbracciai stritolandola a me. Le era ricomparso il sorriso.
«Grazie! Sapevo che non te ne saresti mai dimenticata!».
«Ovvio» Risposi «Però ti devo fare una premessa, mi sono dimenticata il tuo regalo a casa percui oggi verso le quattro vieni a casa mia e ti do il regalo, okay?» Le feci l'occhiolino. Ci penso un po' sù, era dubbiosa.
«Va bene, ma tu sapevi però che non ce n'era bisogno. Mi basta vederti felice come regalo...» Ma certo che ce n'era bisogno, dopo tutto quello che faceva per me. Lei era proprio perfetta. Era la mia miglior amica. Con quei suoi riccioli color oro, e quei grandi occhioni verdi e quel suo visino così dolce riusciva veramente a farmi sentire al settimo cielo.
Drin. Drin. La campanella della scuola interruppe i miei pensieri.
«Hei, allora ci vediamo oggi pomeriggio a casa mia Emy. A dopo!»
«Okay a dopo Lu!» E mi incamminai verso l'ingresso della scuola dove mi aspettavano sei lunghe e noiosissime ore di studio, e la prima era proprio biologia.

Fortunatamente quelle ore passarono molte velocemente, ed io non vedevo l'ora di tornare a casa. Ormai mancavano solo cinque minuti.
Drin. Drin. La campanella! Finalmente, era ora! Uscii dall'aula di storia dell'arte e m' incamminai subito verso l'ingresso della scuola e infine verso il parcheggio. Andavo di fretta, volevo preparare tutto per dopo. Il cellulare mi squillò. Era un messaggio di Emy. Ero talmente concentrata a correre e a guardare il cellulare, che non notai un ragazzo che stava passando. E in un attimo mi ritrovai a terra. Fu un bel botto.
Mi guardai un momento intorno per cercare di riprendere più o meno conoscenza, ma qualcuno tese la mano verso di me... o sì certo! Era quel ragazzo che avevo preso in pieno. Mi aiutò ad alzarmi. Era un ragazzo alto moro con gli occhi azzurri. Indossava un jeans quasi aderente e una giacca di pelle, tipo uno di quei ragazzi ribelli a cui non piace niente e nessuno se non loro stessi. Ma, accidenti! In fatto di bellezza non scherzava proprio.
«Hei, stai bene? Emh... scusami io non ti avevo vista.» mi disse, portandosi una mano sui capelli.
«No! Figurati è colpa mia mi ero troppo distratta a guardare il cellulare... comunque, sì, sto bene grazie.».
«Scommetto che era il tuo fidanzato, giusto?».
«No! Ma che dici! Come ti viene in mente?!».
«Scusami, non volevo. E' solo che mi pareva strano che una ragazza così carina e attraente come te non abbia un ragazzo. A proposito! Io sono Matthew, ma tutti gli amici mi chiamano Matt.». Forse avevo esagerato un pochino, diventai rossa.
«Scusami tu. Sono stata troppo permalosa. Comunque... Laurel, piacere!» e tesi la mia mano verso di lui. Appena me la strinse sentii un brivido caldo scorrermi dentro. Ma era un brivido piacevole. Mollai subito la presa, era tardi!
«Allora ciao!» stavo per andarmene ma qualcosa mi bloccò la mano.
«Potrò rivederti ancora?» guardai i suoi occhi color ghiaccio. In fondo che male c'era.
«Beh, in fin dei conti frequento la tua stessa scuola. Niente te lo impedirà. Quindi arrivederci.»
Comiciai ad incamminarmi verso casa, e ripensai a quel ragazzo. Mi aveva veramente colpito.
Appena dentro casa mi preparai qualcosa al microonde, visto che erano le due e mezza. I miei genitori non c'erano o almeno mia madre non c'era. Mio padre ci aveva abbandonate il 4 agosto. Proprio il giorno del mio secondo compleanno. Che stronzo! Avevo un ricordo vago di mio padre, ma per quanto mi riguardava, non me ne fregava niente. Però quest'anno mi promisi che sarebbe stato un compleanno fantastico. Mi sarei goduta alla grande i miei diciassette anni.

Mi misi seduta sul divano a guardare un film. Passò circa un'oretta buona, ed ad un tratto, proprio sul più bello qualcuno bussò alla porta.
Ero proprio incazzata, sulla scena piu' bella mi avevano interrotto. Decisi di andare comunque ad aprire.
«Hei! Non ti aspettavo così presto! Sei in anticipo. Potrei lasciarti qui fuori, ma comunque ti faccio entrare.» risi. Era Emy.
«Grazie! Vedo che sua maestà la regina imperiale accetta le visite di un'umile cittadina!» e si inchinò a me.
«Emh... okay, però adesso non esageriamo in fin dei conti sei tu quella che è ricchissima, ed ha un una mega villa, con dentro tre cani, due gatti, e un pesciolino rosso! E poi oggi è il tuo compleanno.» ci sedemmo sul divano.
«Non è vero... okey, sì, sono ricca, però non ho tutti quegli animali, ho solo un cucciolo di Aschi. E comunque mia cara, sono venuta prima, perché nella mia mega villona mi annoio e volevo sapere qualche nuovo pettegolezzo.» Rise e mi tirò una cuscinata. Me l'ero meritata.
«Va bene... questo volta il pettegolezzo ce l'ho io.»
«Ooo!»
«All'uscita di scuola mi sono scontrata con un ragazzo, alto, moro con gli occhi azzurri. Mi ha aiutato a rialzarmi e si è scusato mille volte. Poi mi ha detto che ero carina e che vorrebbe rivederemi. Era davvero molto dolce.»
«Ooo... la nostra Laurel ha pescato un bel pesciolino. Comuque che fortuna, avrei voluto essere al posto tuo.»
«Beh, in fondo ci ho rimesso la botta sul di dietro!»
«Ma comunque pensi che possa piacerti?»
«Non lo so. Forse.» mi fece spallucce «Okay, sì, lo ammetto. Non era niente male. Mi potrebbe piacere. Ma ora passiamo al tuo regalo.»
Le passai un pacchettino.
Cominciò ad aprirlo. Non fece in tempo a scartare la carta, che i suoi occhi si illuminarono. Aprì anche la bustina che conteneva i biglietti.
Guardaii i suoi occhi, e vidi scenderle una lacrima lungo le guance, e poi un'altra. Pensai stesse piangendo per gioia. L'abbracciai. Ma dopo cominciò a piangere seriamente. Capii che non era quello il motivo di tutte quelle lacrime.
«Hei... cos'hai, tutto bene? Non sei felice? Andremo a vedere i One Direction dal vivo! E' quello che abbiamo sempre desiderato...»
«Sì, il regalo è stupendo! E per questo ti ringrazio.»
Si asciugò le lacrime, ma poi ne scesere altre. Non ce la facevo a vederla così, mi resi conto che era la cosa che mi faceva piu' male di tutte.
«E allora qual'è il problema?» dissi asciugandole una lacrima.
«E' che vedi io ci ho pensato, sono troppo innamorata di loro. Dimmi, una volta che staremo lì e avremo visto il concerto, che succederà? Beh, la so io la risposta, non sarà cambiato proprio un cazzo di niente! E vederli per cinque secondi e poi lasciarli andare, mi farà ancora più male di adesso. Sono una ragazzina deficiente che si è innamorata del più bel ragazzo del mondo!»
«Hei, no... non fare così! Vedrai che col tempo passerà...»
Le mie parole furono vane.
«Tu non capisci.»

Faceva troppo male vederla cosi, troppo! La questione girava tutta intorno ai One Direction. Tra me e me pensai solo ad una cosa. Ma no! Non potrei mai farlo! Ma alla fine, lo feci, feci quello che all'inizio fu un grandissimo errore. Presi tutte le forze che avevo, tutti i miei sentimenti  e li trasformai solo in puro "Odio". Odio per loro che avevano fatto stare così male la mia amica. Loro: i One Direction!






Seguitemi anche su twitter: @Michi_TVD(personale) e @Kryptonite_1Dir
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Ditemi tutto. Accetto critiche e suggerimenti. Non scrivo molto bene, ma siccome leggo molto mi piace inventare storie :D

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Capitolo 3
*** Un solo sentimento: odio ***




Tutti i miei sentimenti, tutte le mie emozioni, erano diventate una cosa solo: odio. Mi sarei promessa che non me ne sarebbe importato più niente di quelle stupende persone. Avrei provato totale indifferenza. Questo mi faceva male, ma era diventata una cosa più grande di me e incontrollabile. Erano troppo volte che vedevo la mia cucciola piangere. Non sarebbe più successo.

Di netto, abbassai lo sguardo. Fissavo il divano. Serrai i pugni. Sentii gli occhi pungermi, mi bruciavano. Ma cosa mi stava succedendo? Una lacrima cadde sul divano. La mia lacrima. Ma no, era impossibile! Io non piangevo mai.
«Mi dispiace.» un'altra lacrima «Io non posso vederti così.» e un'altra ancora. «Ed è tutta colpa loro. Ma ormai ho preso una decisione.» Sentivo come se qualcuno mi piantasse degli aghi negli occhi. Troppo dolore. Troppa tensione. Esplosi in mille lacrime. Cominciai a prendere a pugni il divano. «Ti prometto che mai, mai smetterò di odiarli per quello che ti hanno fatto, mai! Sigh... Ogni singolo istante della mia vita lo passerò totalmente indifferente a loro!»
«No! Non lo fare! Tu non centri niente! Mi hai capito?! Mi hai capito?!» mi scuoté con le braccia, mentre sentivo le sue parole rimbombarmi nella testa.
«Purtroppo, ho già preso la mia scelta, e nessuno potrà farmi cambiare idea.»
Si arrese. Lasciò la presa.
«Okay, rispetterò la tua scelta.»
«Cosa!?» mi sorprese.
«Sì, mi hai sentito bene, io rispetterò la tua scelta. Ma sappi che non smetterò mai di trovare il modo per farti cambiare idea. E quando succederà, tu mi ringrazierai.» le sue parole mi gelarono.
«Come vuoi.» le dissi infine.
«Però sappi che al concerto ci verrai.» mi sorrise.
«Va bene.» le sorrisi «Ma qui non c'era un compleanno da festeggiare?»
Festeggiammo e poi se ne andò a casa.

Ora che ci penso, fu proprio quell'errore madonnale a cambiarmi totalmente la vita. Mi addormentai sul divano.

Il giono seguente mi svegliai alle 5.00, beh in fondo ero andata a dormire presto. Mi vestii comunque, anche se di tempo per andare a scuola ce n'era. Quindi mi buttai, di nuovo sul divano, e lessi uno dei miei tanti libri. Non mi andava di ripensare a tutto quello che era successo ieri. Passò del tempo. Si fecero le 7.30. Mia madre ancora dormiva, non l'avevo sentita arrivare a casa, ma evidentemente era stanca.
Uscii di casa. Ancora neve. Arrivai davanti scuola con un vuoto al cuore, chissà se sarei mai riuscita a colmarlo.
Stavo attraversando la strada, quando vidi una moto venire verso me. Il semaforo era verde! Ma per me! Mi spaventai, mi ero bloccata. Chiusi gli occhi per la paura. La moto si fermò proprio davanti a me. Fortuna.
Si levò il casco. Era il ragazzo dello scontro. Mi sorrise.
«Ma ci incontriamo sempre così noi due?» cominciò a picchiettare le dita sul casco.
«Ma come?! Mi stavi per mettere sotto!» come faceva ad essere così tranquillo...
«Beh, non è colpa mia se tu ti sei fermata nel bel mezzo della strada!»
«Si, ma era comunque verde per me!» sembrava la prima litigata di una coppietta. La sua pazienza ebbe raggiunto subito il limite.
«Va bene allora facciamo così. Ci vediamo venerdì sera ti vengo a prendere e andiamo a cena fuori. Non accetto un "no" come risposta, pago io. E' il minimo che possa fare per sdebitarmi.»
Accidenti, era così affascinante, non potevo rifiutare.
«E va bene. Alle otto?» era l'unica scelta che avevo.
«Alle otto! Ora però devo andare. Ci vediamo.».
Si rimise il casco, montò sulla moto, e sfrecciò come un lampo. Della sua traccia non ne rimase piu' nulla. Proseguii verso l'ingresso della scuola. E sopportai tutte quelle ore.
I giorni seguenti furono sempre uguali. Ma poi arrivò quel giorno.

Era un venerdì sera, ed erano le 20.15. Mi trovavo su una moto di grande valore, a stringere praticamente uno sconosciuto.
Arrivammo al ristorante e cenammo. Il resto della serata fu abbastanza divertente. Parlammo del più e del meno. Certo, era un ragazzo attraente, ma non era molto il mio tipo, sempre se ne avessi mai avuto uno!
A fine serata pagò il conto e ce ne andammo. Mi riportò sulla soglia di casa e lo ringraziai della bella serata. Mi girai per aprire la porta. Ma proprio in quel momento mi bloccò di scatto. In un attimo assaporai il sapore delle sue labbra. Erano calde e sicure. Però non provai niente di serio. Avevo intenzione di dirglielo, ma lui mi lasciò e mi disse allontanandosi.
«Notte, piccolina.»
Ma che si era messo in testa?! Non ero certo un bambolina da prendere come gli pareva! Era carino, ma... No! Mi resi conto che nei suoi confronti provavo solo amicizia, niente di piu'.
Varcai la porta e mi buttai sul letto.

Il cellulare vibrò.
Vr. Vr. Messaggio da Emy:
"Hei, cm è andato l'appuntamento? Ti ricordo che Dom. c'è il concerto dei 1D, e tu ci verrai xkè me l'hai promesso. Passo a prenderti alle 14.30. Tvb. Emy. "

Fantastico! Non aspettavo altro! Mi dissi ironicamente.
In fondo però era per lei che lo facevo.
Solo per lei.






Scusate se questo capitolo è un po' corto.
Accetto critiche e suggerimenti!

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Capitolo 4
*** Il concerto, i One Direction ***



Era domenica mattina, precisamente erano le 9.30. Mi svegliai. Ripensai a quello che avevo fatto durante la settimana. Ero quasi di buonumore, però mi stavo dimeticando di qualcosa. Ah, si! Volevo inviare un messaggio a Matt per chiarire l'accaduto. Presi il mio Iphone 4s e digitai le seguenti parole:

"Ciao Matt, sono Laurel. Senti io non so cosa ti sei messo in testa, ma tra noi non c'è stato proprio niente. Volevo solo avere un buon amico, ma tu, come tutti i ragazzi sei passato subito al "sodo". Non sono una bambolina da trattare così. Pensavo fossi diverso. Finchè hai queste intenzioni non presentarti alla mia porta. Mi dispiace :( "

e con un lunga esitazione, premetti il tasto "invia".
Dunque era domenica e non avevo niente da fare, quindi mi misi un pochino al computer. Sembra strano ma era da tanto che non lo usavo. Mi collegai su Twitter, avevo molto notifiche. Qui in Inghilterra Twitter era il mezzo di comunicazione principale, era il social network per eccellenza. Avevo sentito anche parlare di un altro, mi pare si chiamasse Facebook, però non volevo provarlo.
Quando vidi le notifiche notai che avevo una nuova persona che mi seguiva, era un certo "Edward James" vidi le sue foto. Era strano, non aveva foto in cui si vedeva bene. La maggior parte erano altri soggetti. Decisi di seguirlo anche io. Dopo un po' mi arrivò un messaggio:
- Hei ciao, io sono Edward :) Ti scrivo perché... beh non c'è un perché :D -
Allora io:
- piacere Laurel -
All'inizio pensai che fosse solo uno di quei deficenti che attaccano bottone con l'intenzione di avere qualcosa in cambio. Ma poi mi resi conto che non era così. Era dolce, carino e mi faceva divertire. Volevo approfondire su chi fosse, ma ogni volta che gli facevo una domanda del genere, pareva come se si nascondesse da qualcosa, ho meglio da qualcuno.
Passammo svariate ore a chattare... Mi piaceva parlare con lui, ma sapevo che non sarebbe nato niente, o almeno pensavo. Non credevo molto nell'amore attraverso la chat. Non puoi innamorarti di una persona senza neanche conoscerla, e se succede non è amore.
Questa era la mia teoria. Ma... torniamo a noi.

Mi accorsi che cominciava a farsi tardi. Dovevo prepararmi per andare al concerto delle persone che in quel momento odiavo di piu'. Così decisi di mettermi un vestito corto nero, un giacchettino sopra di pelle rosso, una collana fatta di pietre color corallo e dei tacchi neri. Poi misi il minino indispensabile: eyeliner, mascara, gloss trasparente. Lasciai la mia chioma castano dorata sciolta. Mi specchiai. Non ero niente male. Quel giorno anche se non era molto importante, mi piacevo sul serio.

Lasciai un messaggio a mamma e uscii dalla porta. Non feci neanche in tempo a chiuderla che già avevo davanti una Limousine nera. Era Emy.
Certo che però aveva un po' esagerato. Salii in macchina e la salutaii. Non spiccicammo parola per tutto il tempo, forse un po' perché lei sapeva lo sforzo da parte mia, forse perché era emozionata... chissà. Decise di parlare solo quando fummo arrivati.
«Hei, senti io devo dirti una cosa...» disse con esitazione.
«Vedi... emh... si... ecco... Ho preso anche i biglietti per il Backstage, tipo un VIPpass per stare con loro!»
«Cosa?!! Stai scherzando vero?!»
«No» disse con tono secco.
«Bhe, non ti aspettare che io venga» incrociai le braccia. «Quand'è?»
«Mezz'ora dopo il concerto, ma devo essere lì subito dopo»
«Perfetto... allora tu ci andrai e io andrò in qualche bar a prendermi qualcosa, ci rincontreremo qui fuori»
«Ok» disse con un grande sbuffo.
Però un pochino mi dispiaceva, ma per lei.

Ore 20.00.
Dopo ore di fila, arrivammo davanti alla porta per accedere all'interno davanti al palco.
C'era un grosso uomo vestito di nero. Guardò i nostri biglietti e disse
«Signorine buon divertimento, siete in prima fila... VIPpass!»
Perfetto! Ma non mi aveva detto di questo piccolissimo particolare!
Entrammo.
In pochissimo tempo la sala si rempì di gente, o meglio, ragazze e ragazzine scatenate. Ad un tratto si spensero le luci. Stavano per entrare. Si accesero i riflettori sul palco. Erano accencanti. Dalle quinte uscirono cinque ragazzi. Stavo prendendo il cellulare nella borsa per vedere che ore erano. Sentii un brivido corrermi sulla schiena, una sensazione stranissima. Chissà perché. Sentivo le urla delle ragazze.
I ragazzi iniziarono a cantare.
Così, totatalmente inespressiva, mi appoggiai alla ringhiera che separa "la massa" dal palco. Li fissai. Passò un bel po' di tempo. Totale noia, piu' o meno. Ad un tratto Harry mi fissò, forse perché ero l'unica che non urlava fino a raschiarsi la gola(?). Boh. Distolsi lo sguardo. Mancava poco alla fine dello spettacolo.
Basta! Mi ero stufata. Urlai a Emy che dovevo uscire. Lei mi fece solo un segno di "okay".

Uscii. Finalmente aria fresca e silenzio. Il Paradiso. Cercai un bar.
Era a qualche passo piu' in là. Entrai. Ordinai un frappè alla fragola. Stavo per andare al tavolo, quando qualcuno mi diede un spintone, e per poco non mi versai il liquido su tutto il vestito. Mi girai.
«Stai piu' attento deficiente!!»
Si girò. Maglietta a righe blu, pantaloni rossi, occhi azzurri. E chi poteva essere?! Sì, esatto. Louis Tomlinson.
«Scusami, io non ti avevo vista. Anche se è difficile da credere.»
«Vacci piano, non è perché sei Louis puoi fare come ti pare»
«Sai, è strano. Sei la prima ragazza che incontro che non mi salta addosso e mi chiede autografi e foto, e comincia a urlare.»
«Già... diciamo che al momento non siete tra le mie persone favorite... ma tu non dovresti essere a un Backstage con le fan?»
«Si! Quasi dimenticavo!!!» cominciò a correre verso l'uscita, ma d'improvviso si voltò di scatto.
«Come fai a saperlo?»
«...» aprì la porta, ma di nuovo si voltò.
«Hei, non mi hai detto come ti chiami!»
«Non dò informazioni agli sconosciuti»
«Lo scoprirò. Mi farò aiutare da Kevin!» Uscì fuori.
Questa volta se ne andò sul serio e mi lasciò lì in quel bar.
Era tutto così assurdo e strano.
Mi misi seduta e finalmente mi gustai il frappè in pace.


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Spazio Autrice*

Ciao sono Michela e spero che questa FF vi piaccia.
Non sono molto brava a scrivere, ma mi piace leggere molto e percui...
Tentar non nuoce! Comunque potete recensire perché accetto sia commenti che critiche
e suggerimenti. :)
Volevo ringriaziare tutti voi che state leggendo ora e particolarmente:
"Amoi1D" che ha recensito e messo la mia storia tra le preferite.
Grazie a tutti :D

Recensite :)

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Capitolo 5
*** Una giornata normale, quasi ***



Finito il frappè, pagai e uscii dal bar diretta verso l'entrata. Lì fuori c'era già Emy che mi aspettava.
«Hei, sono già dieci minuti che ti aspetto!».
«Scusami, ho avuto un piccolo imprevisto. Allora, ti sei divertita?»
«Si moooolto! Ho conosciuto i ragazzi, sono molto simpatici...  anche se Louis mi è sembrato un po' perso. Boh.»
«Ti prego, adesso però torniamo a casa. Le orecchie ancora mi fischiano.» la supplicai.
«Ok» mi disse solamente.

Salimmo di nuovo su quella stupida Limousine.
Emy mi fece portare a casa.
Entrai.
Era tutto spento, mamma dormiva. Come darle torto, in fondo era mezzanotte. Salii in camera mia, e mi misi il pigiama. Mi buttai sul letto, ma non avevo sonno. Così decisi di collegarmi un po' su Twitter.
Dopo un po' mi arrivò un messaggio. Era Edward:
- Ancora sveglia?? Non ti facevo così tosta :P -
Io:
- Già. Sappilo. :D Allora che fai di bello? -
Lui:
- Sto parlando con una ragazza stupenda ♥ -
Io:
- Ah. Sono contento per te. Comunque non mi hai detto di dove sei. -
Lui:
- Scema, quella ragazza sei tu. Comunque sono di LoNDRa... tu?? -
Io:
- ♥ Anche io. Magari ci potremmo incontrare. -

A quelle parole cambiò totalmente discorso. Si nascondeva da me(?).
Passammo circa un'oretta a parlare. Era così dolce, e mi faceva divertire. No! Io non mi stavo innamorando(ripetevo a me stessa). Era impossibile. Non credevo in queste cose. Mi faceva solo star tanto bene parlare con lui.
Andai a dormire.
La mattina dopo: Domenica mattina. Mi svegliò un messaggio di Emy:
"Giorno :3 Dormito bene? Spero di si. Ci vediamo alle 11.30 al parcheggio del centro commerciale. Shopping tra amiche :D Ti aspetto :P".
Riusciva sempre ad essere così perfetta come amica. Eh, già. Era proprio quello che mi ci voleva! Guardai la sveglia: 11.01. O merda! Mi dovevo ancora vestire! Presi un paio di jeans lunghi(perché era inverno) e una maglietta color salmone e me li misi alla svelta. Presi degli stivali. mi pettinai. E mi misi giusto l'indispensabile mascara e matita.
Feci colazione velocemente con mamma. Poi l'avvisai che dovevo uscire e la salutai.

Uscii di casa: ore 11.26. Perfetto! Potevo farcela.
Presi il mio scooter e arrivai al parcheggio. Ma... vedevo sei sagome e non una!
Parcheggiai a un po' di distanza da loro. Mi tolsi il casco e miei capelli si unirono a quella lieve brezza che soffiava nelle giornate invernali di Londra, solo che quella volta non c'era neve.
Mi avvicinai. C'era Emy... Louis, Harry, Liam, Niall, Zayn?!! Che ci facevano lì? Emy mi salutò con una mano e si avvicinò. Abbracciandomi mi disse all'orecchio "Sorpresa". La volevo strangolare. Ci avvicinammo al gruppo.
Dopo quello che era successo non mi sarei aspettata di rivederli così presto anzi mai. Una cosa era certa Emy era morta.
Ormai stavamo a pochi metri di distanza da loro.
«Emy io ti ammaz...» non feci in tempo a dire niente.
«Lei è Laurel, ma tutti la chiamiamo Lu. Ed è la mia miglior amica!» disse Emy facendomi fare un passo avanti. Io subito ne feci un'altro indietro. Louis Tomlinson fece un sorrisino sghembo. Avevo capito cosa intendeva.
«Te l'ho detto che avrei scoperto il tuo nome, "Laurel"... con o senza l'aiuto di Kevin».
Tutti scoppiarono a ridere. Si tutti, tranne io. Ma ad un tratto il ragazzo biondino intervenne.
«A-aspetta voi due vi conoscete?» disse con uno sguardo sorpreso.
Subito io dissi "no" e contemporaneamente Louis disse "si".
No basta era troppo! Doveva essere solamente un semplice pomeriggio tra amiche. Vere amiche! Sbottai.
«No dico, Emy! Vuoi dirgli anche il mio colore preferito, la mia data di nascita, il mio numero di telefono?! Ma che ti è preso?! Doveva essere una semplice giornata tra amiche per rimediare al concerto di ieri! Tu sapevi che mi sono sacrificata, ma adesso cominci a chiedermi troppo. Sicuramente nella tua testa ti stai chiedendo come ho fatto a cambiare dal giorno alla notte... beh semplicemente una spiegazione non c'è! Chiedilo a loro! E adesso me ne vado da sola. Finché hai queste intenzioni non cercarmi!!» Ok! Ne ero sicura, avevo esagerato. Un po' deveva essere stata anche la pressione da parte sua. Stavo per fare un'altra cazzata. Cominciai a camminare verso l'entrata del centro a passo svelto. Mi fermai di scatto davanti a Louis.
«Andate a quel paese tu e Kevin!».

Quando mi arrabbiavo potevo diventare anche una bestia.
Mai scherzare col fuoco.

Appena raggiunta l'entrata cominciai a correre verso l'interno del centro commerciale dove c'erano quei spazi con panchine rotonde. Me sedetti lì e piegando le ginocchia appoggiai la testa sulle gambe.

Tra me e me pensai.
*No! Basta questo è troppo io non ce la faccio piu'* una lacrima scese sul mio volto. Di nuovo. *Volevo solo un po' di tranquillità. Stare un po' con la mia amica! Essere felice per almeno un giorno. Ma scusatemi... pretendo troppo?!* Un'altra goccia di lacrima mi rigò il viso.
D'un tratto sentii qualcuno toccarmi il viso e tirarmi su.
«Laurel...». Quella voce familiare e sicura.
I ricci castani dorati, le fossette e gli occhi verde-azzuri.
«Io non so cosa ti sia preso ma non capisco» mi accarezzò.
In quel momento sentii di nuovo quel brivido caldo attraversarmi tutta la schiena. Il suo tocco era caldo e sicuro, lui lo era. La sua mano era morbida e dolce(?). Era come se ci fosse stato un contatto delle anime... No! Ma che stavo dicendo! Mi liberai subito della presa. Stavo diventando matta.
«Tu non puoi capire! Tu non mi conosci affatto! Io vi odio! Mi avete rovinato la vita! Mi dispiace ma ci vorrà molto piu' di questo a farmi cambiare idea.»
Sicuro di sè rispose.
«Io non so cosa abbiamo fatto per farti questo. Ma mi farò perdonare» disse alzandosi e allontanandosi «Prima o poi succederà.»
Ormai era lontano.
«Il mondo non gira intorno a voi, Harry Styles!» speravo mi avesse sentito. La gente si girò verso di me.
Io feci finta di niente.
In fondo loro erano famosi.

Lo segui per un po' per vedere dove fossero finiti. Putroppo non potevo abbandonare la mia amica così. Mi diressi verso il bagno piu' vicino per sistemarmi. Mi sciaqquai la faccia con acqua e sapone.
Tornai da loro, ma loro non c'erano piu'. Qualcuno mi toccò di nuovo la spalla. Stavo per urlare contro Harry, invece era Emy.
«Scusami. Avrei dovuto evitare tutto questo. Ma io in fondo lo sto facendo solo per te». mi disse.
«Fai almeno sì che sia un giornata divertente. E comunque ho visto come guardavi Niall. A me non sfugge niente. E ora andiamo»

Mi portò ad uno specie di bar dove gli altri erano già seduti a mangiare. Parevano esattamente cinque bambini dell'asilo quando vanno a mensa.
Emy mi fece sedere tra Liam e Louis. Purtroppo dovetti farlo:
«Mi dispiace per prima, ma voi non siete esattamente nella lista delle mie persone preferite.» L'unico piu' comprensivo di tutti penso che fu Liam.
«Non ti preoccupare, non sei la prima persona che incontriamo che non va esattamente pazza per noi. O almeno per me non lo sei.»
Subito Louis ribbattè
«Tregua per oggi?»
«Ok»
«Comunque io sono Louis Tomlinson» era proprio un deficiente, lo sapevo chi era «Tutti mi chiamano Tommo, ma tu chiamami pure Lou»
«Ehm... no grazie, ora non ti allargare preferisco Louis»
Tutti scoppiarono a ridere e questa volta anche io.
Forse non erano così male. Forse!

Passammo tutto il pomeriggio a girare per i negozi e a conoscerci meglio, però io non mi allargai piu' di tanto perché in fondo erano totali sconosciuti, e quella era solo una tregua.
Quando fu l'ora di tornare, uscimmo dal centro commerciale erano le 18.00, ma le strade invernali londinesi erano già buie. Salutai e mi diressi verso il mio motorino. Un'attimo dopo mi ritrovai Louis davanti.
«Hei, beh... io volevo solo dirti che sono stato bene con te oggi, e che mi dispiace per ieri.»
«Ehm... ok» non sapevo che dire... forse la mia opinione riguardo loro stava cambiando? No! Ma che dico!
«Ti va di darmi il numero di telefono?» mi chiese ansioso.
«Ehm... guarda sono sicura che sicuramente Kevin ti saprà aiutare. Ora se ti sposti posso andare a casa.»
Lo piantai in asso, rimase con a bocca aperta.
Ero fiera della battuta che avevo appena fatto. "Senso dell'umorismo" era il mio secondo nome quando volevo.

Arrivai a casa. Trovai mia madre che era sul divano a leggere un libro. Non vedevo l'ora di salire in camera e parlare con una persona speciale.

«Ehm, signorina dove vai?» mi bloccai di scatto. Mia madre.
«In camera?» sospirai.
«Ok, ma fra un'ora scendi per cena»
«Ok» dissi salendo ormai le scale.
Accesi subito il Pc e mi collegai su Twitter. Parlai un po' con Edward. Mi cominciava a piacere sul serio. Mi stavo innamorando? Continuavo a dire di no a me stessa. Era tutto così strano e impossibile.
Dopo un'ora scesi per cena.
Io e mia madre parlammo del piu' e del meno. Mi mancava un cenetta con lei. Poi mi disse che per via del suo lavoro di avvocato sarebbe dovuta stare via per una settimana.
L'idea mi spaventava? No, ormai sapevo badare benissimo a me stessa.
Dopo cena tornai in camera e stanca morta mi misi sul letto.
Vr. Vr.
Messaggio da un numero sconosciuto:

"Grazie per la bellissima giornata. Forte la tua battuta! Notte Lu. Louis."

Ma chi glielo aveva dato il mio numero?! Sapevo già chi poteva essere stata. Il giorno seguente gliel'avrei fatta pagare.
Non risposi al messaggio.
Avevo troppo sonno.
Crollai.




Spazio autrice*
Ringrazio tutte le persone che leggono la mia FF :D
Ringrazio sopratutto:
Amoi1D, che mi ha messo tra le storie preferite e ha recensito
1Dforever97, che ha messo tra le ricordate la mia storia
AmyPayne_Belieber, che segue la mia storia e mi ha consigliato.
Grazie a tutti voi che leggete :D
Spero che vi continui a piacere la mia storia.

Recensite accetto critiche e suggerimenti,
Ovviamente anche commenti ;)

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Capitolo 6
*** Finalmente la tranquillità, forse. ***



*La mia vita era perfetta: io stavo con Edward, Emy era felice e mia madre aveva avuto una promozione al lavoro. Che volevo di piu'? Oh, si certo che Louis morisse. Non mi sarebbe dispiaciuto. Quindi era tutto tranquillo*.
Bum. Che dolore allucinante alla testa. Aprii gli occhi e focalizzai quello che avevo davanti a me. Era l'alba, e la mia camera era animata da un po' di luce che filtrava dalle tende delle finestre e dalle ombre. Vedevo il letto molto piu' in alto di me. Molto piu' in alto di me?! Mi misi seduta di scatto. Era sul pavimento e la botta dolorosa alla testa l'avevo presa cadendo dal letto. Mi guardai. Ero vestita ancora con i capi del giorno prima. Probabilmente mi ero addormentata la sera prima, e percui quello che avevo appena vissuto era solo un sogno. Ripensai alla fine che avrebbe dovuto fare Louis in quella "realtà virtuale". Soffocai una risata, non mi sarebbe dispiaciuto.
Mi alzai e mi rimisi sul letto: le 6.01. Era presto. Troppo presto. Ma di sonno non ne avevo. Mi misi al computer e navigai un po' su Internet. Così passò un'oretta buona e decisi di cominciare a preararmi. Finito di vestirmi scesi giu' a fare colazione e trovai mamma già sveglia. Quella mattina sarebbe dovuta partire e tornare il lunedì prossimo.
«Buongiorno Lauri» detestavo quando mi chiamava così.
«Già sveglia? Strano...» soffocai un'altra risatina e mia madre mi schizzò con un po' di acqua. La avvertii:
«Spero tu non voglia la guerra»
«No... ma piuttosto te le ripeto ancora ti dò una sola regol...» odiavo quando mi ripeteva le cose fino a farmi venire la nausa.
«Si, mamma! Me la ricordo, non ti preoccupare» le dissi, e dopo la imitai facendo la sua voce «"Non fare feste a casa a menoché non ripulisci tutto per bene", ok?»
«E brava la mia piccolina, ora devo andare. Ci rivediamo fra sette giorni. Mi mancherai tesoro mio. Fai la brava». La faceva troppo drammatica. Sdrammatizai.
«Andiamo mamma, sono solo sette giorni! Divertiti!», le dissi mentre ormai era già fuori dalla porta.

Era fatta. Ormai potevo benissimo saper badare a me stessa, e questa sarebbe stata una prova perfetta per dimostrarlo a tutti.

Uscii di casa presto. E nel frattempo mentre mi incamminavo per andare a scuola, pensai a una vendetta per Emy dopo che lei aveva dato il mio numero a Louis Tomlinson. Quell'odioso piccione.

Perfetto, ce l'avevo!

Arrivai davanti scuola, mancavano 10 minuti e così entrai per i corridoi e mi avvicinai al mio armadietto. Dopo un po' come previsto arrivò la mia fantasticissima amica Emma Karen Tyson(perché se non ve l'ho ancora detto questo è il suo nome!).
«Giorno Lu!». Il mio piano stava per cominciare.
«Buongiorno. Senti ma te l'ho detto che ieri quando siamo andati al centro commerciale ho comprato un'altra scheda e ho cambiato numero?»
«N-no perché?»
«Piu' che altro era per te spero che non abbia dato il mio numero vecchio a nessuno, l'ho regalato a una ragazza che passava per caso. Quello nuovo te lo devo ancora dare è: 3924560051.»
«Ok, grazie. Scusami Lu devo andare, ci sentiamo dopo» si allontanò di corsa e mi urlò:
«Ciaoooo.».
Ahahahah, glielo avrei detto dopo che il mio numero non era cambiato.

Chiusi l'armadietto.
Drin. Drin. Mi incamminai verso l'aula di matematica e mi incontrai con due occhi familiari. Era Matt. Però camminava a testa bassa. Un po' mi dispiaceva.
Il vero problema forse ero io. Io, che mi ero sempre costruita un muro, una bariera intorno a me, che mi protegesse da quel sentimento che si chiamava "Amore". Avevo sofferto molto e troppe volte a causa sua. Però non rischiavo di allontare le persone da me in questo modo?
«Buongiorno, signorina Delawayne. Prego si metta al suo posto»
La voce della prof. mi riportarò alla realtà.

Drin. Drin.
Finalmente quell'incubo tremendo finì. Non mi piaceva molto la scuola.
Non vedevo l'ora di tornare a casa e iniziare la mia breve "vita" da adulta responsabile. Piu' o meno.
Mi incamminai per le strade di una Londra intraprendente dove ogni tanto incontrava un pochino di sole, giusto qualche raggio qui e là. La cosa era molto strana.
Mancavano ancora pochi metri per arrivare a casa mia, una decina.
D'un tratto una macchina si accostò vicino al marciapiede dove stavo camminando, il finestrino si abbassò. Capelli sconvolti, aspetto da pazzo scatenato, e righe rosse dappertutto.
«Hei Lu! Che strana coincidenza. Passavo di qui e capiti proprio tu!»
«Si, in effeti proprio strana. Dato che tu praticamente vivi dall'altra parte di Londra! Ah e per te sono Laurel.» nel fattempo continuava a camminare a passo d'uomo con la macchina, seguendomi.
«Va bene, ok, mi arrendo!»
«Un piccione mi ha detto che tu hai il mio numero di cellulare. E quel piccione non era Kevin.» gli dissi continuando a camminare.
«Mi ha aiutato di nuovo. Non ti dispiace vero? Vuoi un passaggio?»
«Ehm... Sì, mi dispiace. E no, ti dice male perché sono già arrivata»
Gli feci un sorrisino sghembo. Mi piaceva prederlo per il "culo". In fondo lo odiavo. Presi le chiavi per aprire la porta, lui si fermò.
«Sai stanotte non sono riuscito a dormire. Si dice che quando non riesci a dormire è perché sei sveglio nel sogno di qualcun'altro. Mi hai sognato per caso?»
«Beh, in effetti si! E... eri morto, intendo che nel sogno eri morto! E adesso ciao... »
Si mise a ridere. «Wow, la prossima volta almeno saprò dove abiti. E comunque si dice "Arrivederci"». L'unica cosa che aveva di buono quel ragazzo era la "battuta pronta" e un "bel culo". Beh in effetti era davvero un bel ragazzo. Occhi azzurri, capelli castani un po' disordinati. No, ma che dicevo?!
«No, al contrario. Nel nostro caso è un "A mai piu'"»
«Non ci sperare troppo!»
Evvai! Urlavi dentro di me. Si, come se non vedessi l'ora...

Finalmente se ne andò ed io entra nella mia vera casa. Perché mi ero fermata davanti a casa di una mia vicina, in quel modo non sapeva dove abitavo. E io potevo vivere la mia vita piu' placatamente.

Appenai entrai in casa mi arrivò un messaggio:

"Il nostro non sarà mai un "A mai piu'". Kevin ti troverà sempre "Laurel" :D "

Non aspettavo altro!
La giornata continuò normalmente.
Per fortuna.

Mi addormentai tardi. A forza di parlare con Edward. Mi piaceva in modo esagerato parlare con lui. Ma parlava come qualcuno che mi era familiare.
Chissà.

---------

Spazio autrice*

Sì, sono sempre io. Spero vi sia piaciuto il capitolo.
Potete anche recensire: accetto critiche e suggerimenti. Ma ovviamente anche commenti.

Voglio ringraziare tutte le persone che leggono la mia FF :D
Amoi1D,
Ciotta,
AmyPayne_Belieber ♥
1Dforever97

Ma grazie anche a tutti voi che recensite e leggete i miei capitoli :)

Vi prego passate qui:
http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=208479 *-*

Se volete ci sono anche su Twitter: @Michi_TVD
E ho una pagina facebook:
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Grazie a tutti voi :D ♥

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Capitolo 7
*** Ma devo vedervi proprio ogni giorno?! ***


Under the lights tonigh, torned around
And you stole my heart, with just one look...


Mi rigirai nel letto. Mi misi sotto il cuscino, non riuscivo ad aprire gli occhi, non volevo.

*When I saw your face, I feel in love....

Basta! Fatela smettere! La musica mi rimbombava dentro la testa.

*Took a minute girl, to steal my heart tonight...
With just one look, girl
I waited for a girl like "...


Ok, basta! Presi quel cazzo di cellulare e risposi, non avevo ancora le forze per fare niente.
Con la voce ancora impastata dal sonno risposi.
Io: Pronto?!
?: Hei, Lu! Ma che fine hai fatto?!! Sono le 7 e 57!
Io: Cosa?!!
Guardai la sveglia, merda! Dovevo già essere a scuola!
?: Ci sei?!
Io: Si Emy! Ma ormai entro alla seconda ora, ci vediamo quando esci! A dopo!
Emy: Ok, ti saluto, e' suonata.

Mi dovevo ricordare di cambiare la canzone. Mi alzai di malavoglia. La sera prima ero andata a letto troppo tardi, e proprio in quel momento ne stavo sentendo le conseguenze. Avevo un sonno allucinante.
Mi vestii con le prime cose che trovai e andai dritta a scuola. Appena entrai la professoressa mi fece il cazziatone. Già non avevo dormito molto, ci si metteva anche lei... l'avrei voluta strangolare.
Finalmente... Drin. Drin. Ahahaha, ero così felice che fosse finito l'inferno che sentivo gli angeli cantare(?).
All'uscita beccai Emy, proprio e giusto in tempo. Come sempre era bellissima, soprattutto quel giorno. La vedevo molto solare.
«Ma zaoooo» le dissi coprendole gli occhi da dietro.
«Zao Lu! Ti sei svegliata bene?» si girò facendo un sorriso a 32 denti. I suoi occhi erano pieni di euforia fino al culmine. Ero impossibile non notarlo! C'era qualcosa che non andava.
«Allora?» la sua voce interruppe i miei pensiere.
«Ah, no, in effetti no. Ma ora che ti ho visto sto molto meglio. Soprattutto perché c'è qualcosa che non mi hai ancora detto!» le feci spallucce e le diedi una bottarella con la mia spallina, sulla sua.
«Uffa! Non ti si può nascondere niente!» Tutte e due scoppiammo in una risata sonora. Mi aveva rifatto tornare il buonumore. Ecco perché era la mia migliore... la mia migliore... migliore... PARTE DI ME, LA MIA BEST, IL MIO "TUTTO"!
Volevo sapere.
«Allora?!»
«Bhe, si in effetti, ieri Niall mi ha chiamato e abbiamo parlato per ore e ore. E' stato bellissimo!»
«Ooo, la storia cambia... Emma ha fatto colpo!»
«Ok, ma non è per questo che ti ho chiamata...» arrossì, secondo me era cotta. «Oggi pomeriggio mi ha chiesto mia madre di portare Riky(il suo cucciolo di Aski) all' Hyde Park, ma non mi va di andare da sola... mi accompagni?»
«Aspetta devo controllare l'agenda» feci finta di prendere qualcosa. Mi diede un pacca sulla spalla.
«E dai...»
«Ahahaha, ok!»

Mi allontanai, e tornai a casa. Pranzai e passai un po' di tempo "con Edward". Si fecero le 15.00 e dovevo andare all' Hyde Park. Mi misi un paio di pantacollant neri e una felpa lunga e allora stesso tempo calda, pesante e abbastanza femminile. Mi misi le mie adorate converse bianche e raccolsi i miei piccoli boccoli in una coda laterale: Laurel (Quella nella foto non è Laurel, è solo per far vedere l'acconciatura)
Uscii col motorino e arrivai dopo circa una ventina di minuti.
Appena arrivata...
Vr. Vr. Messaggio!

"Scusa Lu! Arrivo tra una ventina di minuti. Piccolo imprevisto :(
A dopo :) Sono sicura che il piccolo Riky sarà felice di rivedere la sua "amichetta" preferita :3
"

Decisi allora di farmi una piccola corsetta nel parco.

-...-

Dopo circa una quindicina di minuti che correvo mi fermai col fiatone e un po' sudata. Avevo urgentemente bisogno di un po' d'acqua.
Mi avvicinai alla fontanella piu' vicina. Mi abbassai per bere ed esattamente 3 secondi dopo mi arrivò una pallonata in testa, facendomi schizzare tutta l'acqua della fontanella sulla felpa.
Sentii una voce in lontanza.
«Scusami! Non l'ho fatto apposta, mi devi veramente scusare.»
«No, non ti preoccupare non è niente» Era una voce molto familiare.
Mi girai. Vidi in lontananza un biondino che si avvicinava.
«Laurel! Ma sei tu!» Era Niall.
«Già, ma che ci fai qui?» gli chiesi.
«Guarda che noi siamo ragazzi normali, a volte ci piace divertirci per conto nostro, e stare un po' tranquilli» abbozzò un mezzo sorriso.
«Veramente a me non pare» gli feci segno di girarsi, e una gruppetto di fan si stava avvicinando.
«Ops, devo scappare! Salutami Emy, e scusami per la pallonata!»
Se ne andò. Mi diressi verso l'interno del parco. Pensai un attimo al fatto che essendoci Niall ci dovevano essere anche gli altri. Ma poi lasciai stare. Era praticamente impossibile che in tutto il parco proprio io dovevo incontrarli.

Ormai mancava poco all'arrivo di Emy.

Mi sdraiai un momento sull'erba per far asciugare la mia felpa al sole. Per un attimo chiusi gli occhi. Il sole era una cosa stupenda nella "Londra solitamente cupa". Ad un tratto avvertii un'ombra sulla mia faccia.
«Buon pomeriggio signorina»
«Potresti spostarti? Mi copri il sole. Piuttosto oggi non hai appuntamenti con le "tue ragazze"?» soffocai una risatina. Mi misi a sedere dandogli le spalle, aprendo gli occhi.
«Sì, con una ragazza quasi carina quanto te»
«Harry, era per caso un complimento?»
«Si, ma se non hai capito... quella ragazza eri tu! Scema!» Mi alzai in piedi girandomi e guardandolo negli occhi. Wow, rimasi immobilizzata. I suoi occhi... Basta! Pensa a qualcos'altro!
«Sai mi ricordi una persona, voglio dire il tuo modo di parlare.»
«Impossibile, direi che sono una cosa piu' unica che rara!» scoppiammo tutti e due a ridere. Stavo davvero ridendo con lui?!
«Allora dimmi... ci odi ancora?»
«Si» proprio in quel secondo mi chiamò Emy. Si attivò la suoneria: "Stole my heart". Cazzo! Mi ero dimenticata di cambiarla.
«Bhe non si direbbe!» abbozzò uno dei suoi soliti sorrisi, ero in paradiso. Ho detto davvero così?!!
«Ti spiegherò piu' tardi, ora devo andare!» Mi allontanai correndo verso Emy, la vedevo.

«Hei» la salutaii.
«Sono quasi dieci minuti che ti aspetto.»
Etciù. E-E-E-etciù.
«Lu stai bene?»
«In effetti mi gira un pochino la tes...» non feci in tempo a dire niente che mi accasciai per terra e dopo vidi solo il buio.


-...-


Sentivo dei rumori intorno a me, voci.
Aprii gli occhi. Vedevo appannato. Sbattei piu' volte le palpebre per focalizzare. Mi trovavo su un divano con una coperta. Mi sedei, ma la testa mi faceva talmente male da ribbuttarmi giù sul divano.
Sentii Emy.
«Hei, si è svegliata!»
Dalla cucina arrivarono Harry, Niall e Louis. Reaggii.
«No, Emy. Adesso Louis Tomlinson saprà dove abito.»
Louis si avvicinò e mi rispose.
«Ci hai provato, ma Kevin è un buon rintracciatore»
Abbozzai un sorriso, ero troppo stanca per rispondere alla battuta.
«Emy perché si trovano qui?»
Mi rispose Harry. Era un po' preoccupato.
«Dopo che sei svenuta Emy ci ha chiamato e ti abbiamo accompagnato a casa, a quanto pare ti sei ammalata gravemente»

Aspetta puoi ripetere?


Svenuta?!




-----------------

*Spazio autrice
Allora... come state??
Vi piace la mia FF? Ok, devo ammetterlo, questo capitolo fa pena,
ma non mi veniva niente di meglio in mente :3

Riuscirò uguale ad avere qualche recensione?
Accetto critiche e suggerimenti :D
Ringrazio tutti voi che leggete ♥ Tutti, sopratutto AmyPayne_Belieber ♥ che mi ha aiutato molto,

Vi devo solo chiedere se volete che metto anche immagini riguardo completini ect.

Recensite, la tastiera non morde :)

#Michi

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Capitolo 8
*** Perché mi dovrebbe far star così male?! ***


Svenuta?!

Ammalata gravemente?!
Mi ricordavo solo del parco e di Niall e Harry.
Quelle parole mi rimbombavano nella testa.

«Lu, ci sei?» La voce di Tomlinson mi fece sobbalzare.
«Oh, si scusate stavo solo pensando, sapete già cosa potrei avere? Ah, e comunque le circostanze non cambiano. Per te sono sempre Laurel, Tomlinson» Mi tirai su massagiandomi le tempie.
«Agli ordini capitano!» Si mise sull'attenti, non resistii gli tirai un cuscino.
Harry ci interruppe.
«Bhe, misa che hai giusto un po' di influenza»

Niall continuò.
«Si, dev'essere stata anche colpa mia in parte. Già eri sudata di tuo, poi ti è arrivata la pallonata, l'acqua, e infine ci si è messo anche il vento. Mi dispiace, vorrei poter rimediare ma no so come fare.»
«Non ti preoccupare, non è niente» Che carino che era, si preoccupava per me. No! Aspetta, ma che dico? Io lo odio, no... ?
Louis interruppe i miei pensiere, di nuovo.
«Io un modo ce l'avrei. Domani sera diamo una festa, potreste venire anche voi!» Sorrise, come se gli fosse venuta l'idea piu' bella del mondo, e secondo me ne andava anche fiero!
«Assolutamente no!» Mi alzaii di scatto, ma non essendo completamente guarita mi risedetti sul divano, e Emy si mise accanto a me.
«Ma dai! Almeno potrò rimediare al mio danno.» Niall.
Mi girai verso Emy... e come potevo chiederle consiglio?! Avrei già saputo la risposta.

Mi sdrai a peso morto sul divano. Nel frattempo sentivo quei quattro che confabulavano tra loro organizzandosi. Si sentivano dei "A che ora?" e dei "Dove?" e tutta questa roba così.
Di colpo mi alzai e mi scaraventai in cucina.
«Ma scusate, non prendete in considerazione che potrei star ancora male domani?! O che ci sia la scuola!»

Emy si girò verso di me.
«Domani è chiusa» si rigirò per continuare a parlare «Assemblea sindacale!»

Vaffanculo Emma Karen Tyson!

Tomlinson mi continuò a guardare.
«Impossibile! Da come sei arrivata di botto qui in cucina, si direbbe che ti sia già ripresa. E po se ti sentiraii male ti riaccompagnerò a casa!»

Vaffanculo Lu! Ti sei tradita da sola!
Lo guardaii e lo fulminai con lo sguardo.
«No no no e poi ancora no. Al limite mi riaccompagna Niall.» feci un sorrisetto sghembo. Ahahah.
«Non ho la patente. Mi dispiace»

Accidenti!
«Allora c'è Harry, lui la patente ce l'ha.»

Mi girai verso Harry che annuì debolmente non dando peso alla cosa. In quel caso per me andava bene.

Mi diressi verso l'uscita della cucina per andare in camera mia.
«Ah, e comunque siccome, fino a prova contraria questa è casa mia, potete anche andare ora.» lo dovetti dire per forza «Grazie per il "passaggio"».

Salii in camera mia e mi buttai sul letto. Avevo bisogno solo di un po' di riposo. Giusto un po'...

-...-

Aprii gli occhi, che si puntarono subito sulla sveglia: 15.30.
15.30?! Come cazzo avevo fatto a dormire così a lungo?! Avevo dormito quasi 15 ore! Mi alzai... ma c'era qualcosa che stavo tralasciando. La festa!

Presi subito il telefono per chiamare Emy, ma avevo già 2 messaggi:

"Ci vediamo alle 17.00 a Bakeryl Street ,71. Riprenditi! :D Emy."

e l'altro:

"Cominciati a preparare, stasera ti faccio ballare(?). Mi è uscita male.  Kevin vuole conoscerti. Non vediamo l'ora. :P Louis"

Che rima squallida.
Dovevo cominciarmi a preparare. Di sicuro mi sentivo meglio in confronto al giorno prima.

Mi vestii esattamente come volevo. Volevo apparire al meglio, ma allo stesso tempo essere me stessa.
Laurel Festa

Appena vestita mi precipitai davanti a quell' indirizzo. C'era una villa enorme, da dentro proveniva una forte confusione e musica. Evidentemente la festa era già iniziata. Le strade cominciavano a scurirsi e davanti ad un muretto c'era Emy che mi aspettava.
L'unica cosa che mi uscì in quel momento dalla bocca fu solo un "Wow".
Emy Festa

Era semplicemente stupenda.
«Emy, sei bellissima! E tremendamente Sexy.»
Mi rispose.
«Perché dovresti vedere come sei tu ai miei occhi Lu. Anche tu non scherzi! Giuro che se fossi stata un uomo ti avrei già portata al letto e stuprata» Ci guardammo un attimo e poi scoppiammo a ridere.
«Spero che sia stato un complimento» continuai «Allora pronta?»

Ci prendemmo a braccietto e arrivammo davanti alla porta. Stavamo per fae quella che per noi si chiamava "Sfilata". Lo facevamo sempre. Non era per mettersi in mostra... ok, forse in pochino. Ma in fondo che volete?! Sono del "Leone" era ovvio che mi piaceva stare al centro dell'attenzione!
Qualcuno aprì la porta e davanti a noi si aprì un corridoio molto corto. Da lì vedevamo le "mille luci da discoteca". Non sapevamo chi fosse quello che ci aveva aperto, ma cominciammo la nostra tattica. Volevo rimorchiare e innamorarmi di qualcuno. Ne avevo bisogno(?).

Arrivammo nella "Discoteca" e c'erano tantissime persone che ballavano. Chi ubriaco, chi sobrio, chi pazzo e chi... boh. Vidi Zayn alla console e ci diriggemmo verso lui. Con tutta quella confusione non si sentiva niente e fummo costrette ad urlare.
«Zayn... hai visto gli altri?»
«Wow, ehm... sì, sono proprio dietro di voi che vi guardano come... boh, deficienti(?)» Mi sorrise e ci girammo c'erano Louis e Niall che ci guardavano tipo così: *O*.
«Chiudete quelle bocche e ci entreranno le mosche.»
Louis mi rispose.
«Siete bellissime, vuoi qualcosa da bere?»
«Sì, in effetti sì.»
«Torno subito»
Mi girai verso Emy.
«Hei tu divertiti con Niall... io sfrutterò un po' Tomlinson! A dopo.» Le sorrisi.

Dopo 5 minuti ritornò Louis.
«Ecco a te.»
«No, mi è passata la sete»
«Mi stai prendendo per il culo?»
«Non si capisce?»
Scoppiamo tutti e due a ridere, era davvero bello. L'ho detto, vero?

Alla fine bevette lui il bicchiere.
Gli dissi «Vado a bere, torno tra poco»
«Sei una stronza!» Continuava a ridere!

Mi avviai verso il "banchetto".
Ma dove era finito Harry?

Ad un tratto andai a finire conto una coppietta che si stava baciando, qualcuno mi aveva spinto.
Schiusero le labbra e si girarono.
«Hei, Laurel. Carino il vestito!»
«Harry?! M-mi dispiace per prima.»

Sentii un vuoto al cuore. Il mondo mi crollò addosso. Sentii di nuovo un brivido, ma questa volta era un qualcosa di orribile, una scossa. Le gambe non mi rigevano. Rimasi agghiacciata.

«Questa è una mia amica. Erika» Mi girai verso la biondina. Era ricoperta da una maschera di trucco in faccia, non si capiva nemmeno che era una persona. Indossava dei tacchi vertig... No, basta!
«Scusami devo andare, mi sta chiamando Emy!»

Corsi verso il "giardino".

Ma a me Harry non piaceva. Nemmeno per niente.
Non capivo il perché di quella reazione.
Mi stupivo di me stessa.


Ero distrutta. Ma perché mi dovrebbe far star così male?!
Forse perché lui somigliava a qualcuno che avevo gà visto(?)
Ma non capivo chi!

Qualcuno a cui tenevo molto.
Era tutto troppo strano e confusionario.

«Laurel che succede?»

Era Louis.
Era strano ma c'era sempre quando mi serviva qualcuno.

Lui c'era.

--------


*Spazio autrice

Hola Direcioner e non! Vi piace questo capitolo? :)
Ringrazio tutte voi che leggete ♥
Come promesso ho aggiunto i completini...
Spero che recensirete :D
Se arrivo a 5-6 recensioni continuo... no vabbè non sono il tipo da fare così
ma se lo farete non mi dispiacerà,
la tastiera non morde ;)

Ringrazio comunque anche le persone che leggono in silenzio *-*
Purtroppo ho dovuto dividere la festa in due parti...
Ditemi per quale coppia tifate :P
P.S. c'è anche Edward!

#Michi

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Capitolo 9
*** E' strano dirtelo, ma... grazie Tomlinson. ***


«Laurel che succede?» mi guardò troppo intensamente.
«Lu»
«Come dici?»
«Lu, chiamani Lu.»
«Wow, allora deve esserti capitato qualcosa di veramente serio!» Tutti e due soffocammo una risatina.
«Non proprio, sono piu' che altro confusa, non riesco a capire me stessa.»
«In che senso?»
«Dai forse è arrivata l'ora ce con te sia meno acida» gli diedi una pacca sulla spalla. «Basta che so che non divulgherai troppe notizie!» gli sorrisi(?). Forse stavo abbattendo quel muro che mi circondava? No, quella era solo una semplice conversazione. Ma da conoscenti a conoscenti o da amici a amici? Non riuscivo piu' capire niente, mi stavo perdendo in me stessa!
«Allora?»
«Ah, si» uscii dalla mia fase di "trans" «Prima però ti devo chiedere una cosa... Perché lo fai?»
«Fare cosa?»
«Voler essere mio amico! Io non ti capisco, ti odio e tu nonostante tutto continui a starmi accanto. Sei strano Tomlinson!»
«Lou»
«Che?»
«Chiamami Lou.»
«Non ci allarghiamo... "Lou"» Marcai con la voce l'ultima parola. Ma lui continuò.
«Bhe, non c'è un perché. Quando ti ho vista ho pensato che fossi diversa. Sai quando per la prima volta vedi una persona e ti dici "Quanto vorrei essere sua amica" senza nemmeno conoscerla, ma avendola solo vista o avendole solo detto "Ciao" o nel mio caso "Mi dispiace"? Esattamente a me è successa la stessa cosa, poi alla fine scopri che il tuo cuore non mentiva e che quella era la persona che "avrebbe perfezionato la tua vita".»
Rimasi senza fiato... ma dove le aveva trovate quelle parole? Era esattamente quello che succedeva a me delle volte.
«Wow, saresti perfetto se fossimo amici.»
«Ma noi lo siamo!»
«Ti avevo detto di non allargarti»
«Un passo per volta»
Mi venne in mente una cosa che dovevo per forza chiedergli.
«Ma quindi... T-tu  n-non sei innamorato di me, vero?» Avevo timore della risposta che mi avrebbe dato. Speravo vivamente di no, magari saremmo potuti diventare amici. Forse.
«No! Ma se ti sto appena dicendo che voglio essere tuo amico! Ahahaha, pensavo mi chiedessi di peggio. Allora che mi devi dire?»
Sollievo piu' assoluto.
Presi un respiro profondo e iniziai.
«Vedi prima ho visto Harry che si baciava con una e... mi ha, diciamo fatto male. In un certo senso.»
«Ma lui ti piace?»
«No! E' questo il punto! Il problema è che mi ricorda una persona, intendo di carattere. Una persona della quale potrei essere innamorata(?).
Non lo so è tutto così assurdo!»
«Chi è questa persona?»
«Non lo so! Non mi viene in mente, ci sto ancora pensando... Ah si, certo! E' Edward!»
«Chi?!»
«E-edward, è un ragazzo che ho conosciuto su Twitter e diciamo che me ne sono innamorata(?). Forse sto sbagliando tutto! Non dovrei essere innamorata di una persona che non ho nemmeno mai visto...»
«Lu, al cuor non si comanda. Comunque perché non glielo chiedi? Chiedegli se ha un altro profilo Twitter.»
«Ma sei matto?!»
«Tentar non nuoce!»
Mi abbracciò. Gli sussurrai.
«G-grazie

Lasciai la presa e rientrai dentro.
Emy stava ballando tra le braccia di Niall.

Mi misi seduta su un divanetto e mi collegai col cellulare su Twitter.
Diedi a Edward il mio numero di telefono e gli dissi di chiamarmi piu' tardi.
Cercai Harry e lo trovai in pista da ballo, in compagnia dell' "alieno".
Mi avvicinai. Gli dovetti urlare.
«Ti devo chiedere una cosa. Puoi venire un'attimo?»
La sanguisuga mi fulminò con lo sguardo, ma non feci molto caso a lei. Ci allontanammo.
«Allora che mi dovevi dire?» Mi persi nei suoi occhi. Ma perché cazzo mi faceva sempre quest'effetto... A me non piaceva!
«Ti prego rispondimi sinceramente... quanti profili Twitter hai?»
«Solo uno, perché?» Ebbi la certezza che lui non era Edward. Mi cominciò a far leggermente male la testa. Era per via dell'influenza o perché me ne volevo andare a casa? Nel frattempo si avvicinò quella smorfiosetta.
«Har, perché non torniamo a ballare e lasci stare questa ragazzina?»
Har?! Ma che era una nuova lettera dell'alfabeto?
Come mi hai chiamato scusa... ragazzina?!
Forse non sai che col fuoco non si scherza, stronzetta.
«Innanzitutto non mi chiamare ragazzina! Perché la "ragazzina" come la chiami tu, ha 17 anni a differenza di te che ne hai 40! Poi che cosa vuol dire Har? Ti sei inventata una nuova lettera dell'alfabeto?! Ma almeno lo sai l'inglese? E comunque stavo gentilmente chiedendo a "Har" di riaccompagnarmi a casa perché mi sta salendo la febbre!»
Mi guardò fulminante, aveva una faccia furiosa. Stava per controbbattere ma non era ancora finita. «Ah, no no tesoro, così non va. Non ti ha detto il tuo chirurgo estetico che non puoi arrabbiarti così tanto, perché sopratutto nel punto della bocca avviene poi la deformazione... Oddio, scusa! E' l'unica cosa che non hai di rifatta.»
Ahahahah, ridevo da sola nella mia mente. L'avevo detto che "Senso dell'umorismo" è il mio secondo nome.
Mi girai verso Harry.
«Ti aspetto fuori»

Uscii di casa e aspettai circa 10 minuti.
Arrivò Harry che prese la macchina e mi riaccompagnò a casa.
In auto c'era un silenzio letale. Nel frattempo inviaii un messaggio a Emy per avvertirla che stavo tornando a casa.
Finalmente interruppe quel silenzio agghiacciante.
«Ti ammiro. Nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me.»
«Non l'ho fatto per te Harry, l'ho fatto per me. Non sopporto quando la gente mi tratta così. Soprattutto detto da una Barbie di plastica»
Scoppiammo tutti e due a ridere.
«Quindi è così che tratti le ragazze? Ti fai la prima che passa?»
«No! Erika è un' amica di Josh, e prima mi ha baciato improvvisamente, sicuramente ora pensa che sono "Suo".»
«E tu sei già di qualcuno?»
«In effetti una ragazza ci sarebbe, però è un po' difficile la cosa... e tu?»
«Io sono innamorata di un ragazzo. Solo che sto piu' che altro soffrendo, non riesco ad avvicinarlo, in un certo senso»
Arrivammo precisamente davanti casa.
«Allora... perché non mi dai il tuo numero di cellulare? Ti potrei chiamare quando sono in pericolo.» Mi sorrise. Adoravo quelle fossette.
«511984770» Non mi resi neache conto di averglielo detto.
Lo salutai.
«Beh, allora... Ciao»
«Ciao» Scesi dalla macchina e lui partì.

Girai la chiave nella porta.
«Ciao»
Mi girai di scatto. Matt.
«Ciao, che ci fai qui?»
«Bhe, volevo semplicemente chiederti scusa... amici?»
«Va bene»
Mi abbracciò, non ero pronta per un abbraccio, ma che male c'era?

Aprii gli occhi e davanti a me c'era Styles.
«Oh, scusate... Ho interrotto qualcosa? Ti dovevo dire una cosa.»
«Io vado» Matt. Se ne andò.
«Allora, che devi dirmi...»
Era nervoso, tremava... doveva essere qualcosa di veramente importante.

«T-tu sei Lu!»
Ma questo lo sapevo gia!

Che gli prendeva?!

Stava cominciando ad innervosire anche me.
Pensai velocemente a cosa avrebbe potuto significare la sua frase.

No, no! Non poteva essere lui!

--------------

*Spazio autrice
Haloa Gente! Vi piace questo capitolo??
Cosa vorrà mai dire Harry a Laurel? :D
Recensite... Piu' recensioni avrò e prima continuerò, perché così sarò piu' motivata :)

Ringrazio comunque voi che leggete *-*
Anche le sileziose ♥

Comunque ditemi il vostro parere... cosa pensate che deve dire a Lu?
Soprattutto ditemi se vi piace la mia FF, perché ultimamente non sono molto motivata.
Ditemi anche se vi fa un po' ridere :D

#Michi

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Capitolo 10
*** Tu! Ma perché proprio... tu?! ***


«T-tu sei Lu!»
Ma questo lo sapevo gia!

Che gli prendeva?!

Stava cominciando ad innervosire anche me.
Pensai velocemente a cosa avrebbe potuto significare la sua frase.

No, no! Non poteva essere lui!
Non poteva essere la persona di cui mi ero disperatamente innamorata.
Non poteva essere la persona che diede origine a quell'amore impossibile, e altrettanto strano.
Non poteva essere... non poteva essere... essere e basta!
Ma che mi veniva in mente! Scacciai subito via dalla mia mente quell'assurda ipotesi!

«Sì, lo so che sono Lu. Har che ti prende?» Soffocai una risatina ma lui rimase serio, forse non era il momento di battutine.
«Tu sei quella Lu!» Il cuore mi cominciava a battere forte. Cazzo, Harry. No. Non tenermi sulle spine!

«Ahahah...» Scoppiò a ridere «Dovevi vedere la tua faccia!» Ma cosa diamine saltava in mente a quel ragazzo?! Un'attimo prima era tutto serio, e quello dopo si stava ammazzando dalle risate. Finte risate. Sì, perché ne ero sicura, c'era qualcosa che non andava. Ero ancora nervosa. Fin troppo nervosa.
«Allora buonanotte» Abbassò lo sguardo un momento pensieroso e poi si voltò per andarsene. No! Non poteva andare così! Io dovevo sapere la verità. Ne avevo pienamente il diritto.
Lo bloccai di scatto, afferrandolo per il polso.
Abbassai leggermente il volto, fissando impassibile il legno che avevo sotto i piedi. Mi preparai al peggio.
«Cosa mi devi dire?» La mia voce rimase ferma e sicura. Anche se dentro stavo morendo.
«N-niente» Balbettò. Bugia, grande bugia.
«Oh, andiamo, avanti Harry... t-tu sei Edward? V-vero...?» La mia voce si fece un pochino piu' tremolante. Avevo timore di quello che mi avrebbe risposto. Da una parte speravo vivamente di no. Dall'altra vivamente di sì. Continuavo a dirlo, non sapevo piu' niente di me stessa. Mi stavo perdendo. «Edward J-james?» Rimase ancora di schiena a me. Chissà cosa mi avrebbe risposto(?).
Ma continuai a parlare io, perché "chi tace acconsente".
«Sì, sei tu! Io non ci posso credere! Perché non mi hai mai detto chi eri?! Perché non mi hai detto che sei Harry Styles?! Perché non mi hai mai cercato?! Perché?!» Una lacrima rigò il mio volto, mille aghi mi pungevano gli occhi. Di nuovo. Piangevo. «Ti ricordo che sei tu che mi hai cercato. E' questo il vero Styles? Un ragazzino vizziato che si crea un profilo falso per illudere la gente? O forse sei falso di tuo? Rispondimi, cazzo!»
Le mie guance erano ancora umide. Una piccola gocciolina cadde sul quel legno antico. Magari quel legno era stato creato apporsta per me, pronto a ricevere ogni mia singola lacrima, ogni singola goccia. Sì, una piccola gocciolina gelida, come il mio cuore in quel momento.
«Ma cosa vuoi che ti dica?!» Si girò di scatto liberandosi della mia presa, guardandomi dritta negli occhi. Sicuramente mi avrebbe visto piangere... ma, no! Lui non avrebbe mai pianto per qualcuno. «Volevi che ti dicessi "Ciao sono Harry Styles e ti ho ingannata solo per trovare qualcuno di diverso, di piu' tranquillo, con cui parlare liberamente"?! Non pensavo mai ci saremmo incontrati.» Continuò a guardarmi negli occhi. «Non capisco perché piangere, non dovresti essere piu' felice a questo punto?»
A quelle parole tutto mi sembrò piu' chiaro.
Il mio cuore si congelò del tutto, ormai non ci sarebbe stata nessuna goccia di sangue esistente al mondo a scioglierlo.
Come potevo essere felice?
«Come potrei mai essere felice?! Ho appena scoperto che la persona che amavo di piu' al mondo e che credevo mi amasse, è la persona che odio piu' di tutti!»
«E chi ti dice che io non mi sia innamorato di quella Laurel che ho conosciuto?» Fui costretta ad abbassare lo sguardo o quegli occhi verdi mi avrebbero solamente confusa.
«Io sono sempre stata la stessa Laurel, sei tu quello falso qui! Solo tu! E da quello che mi hai detto prima... deduco di no!» Mi girai per aprire la porta «Buonanotte... come devo chiamarti?! Harry o Edward?! Io non so piu' chi sei. Non so piu' chi sono!» Un'ultima lacrima si unì a quel legno, l'unico che ci sarebbe sempre stato.

Aprii la porta e la richiusi immediatamente dietro di me. Non accesi neanche la luce. Arrivai in camera mia e mi buttai sul letto abbandonandomi alle mie lacrime.

Ma perché piangere per lui?! Non ne valeva la pena... mi giurai che dal giorno dopo sarebbe iniziata una nuova vita. Una nuova Lu!

Riuscivo ancora a sentire il cuscino umido.

-...-

Gli occhi mi bruciavano.
Evidentemente avevo pianto tutta la notte.

Provai ad aprirli piano piano. Un'ondata di calore invase la mia vista. Erano le 7.00 e strano, ma a Londra c'era quel poco di sole che bastava per cominciare un nuovo capitolo della mia vita.
Cercai di non ripensare alla sera prima.

Andai in bagno per cambiarmi. Mi guardai allo specchio. Il mio mascara era colato e le mie guance erano un po' umide e rosse.
Cercai subito di rimediare con del latte detergente e un'altro po' di trucco.
Poi mi vestii esattamente come volevo. Volevo stare abbastanza comoda.

Laurel Scuola



Scesi in cucina e e bevvi un bicchiere di latte freddo per rinfrescarmi un po' le idee. Nel vero senso della parola.
Andai a scuola.

Mentre mi incamminavo mi accorsi di avere 3 messaggi.

"Lu! Come va l'influenza?? Ti senti abbastana bene per venire a scuola?? Spero di sì. Ti devo raccontare un po' di cosucce :P Emy xX"

E da quando in quai mi scriveva "baci" sui messaggi?

"Lu? Hai scoperto poi quella cosa?? Poi mi racconti meglio :D Se ce n'è bisogno io ci sono sempre e sai dove trovarmi. Louis"

E da quando io sapevo dove trovarlo?

"Mi dispiace per ieri sera... non avrei dovuto dirtelo in quel modo."

Cancellai subito quel messaggio. Sapeva chi me lo aveva mandato.
Il passato non si può riscrivere.

Arrivai davanti scuola e vidi Emy sprizzare felicità. Di nuovo. Quanto ci scommettiamo che era successa qualcosa con Niall? Tipo che si erano baciati? Quel giorno si era vestita così. Anche lei abbastanza comoda.

Emy Scuola


«Buongiorno» Le augurai(?).
«Giorno. Oggi pomeriggio vieni da me? Ti devo dire una cosa.» Sorrise. Almeno lei ancora sorrideva.
«Ok, anchio.»
Drin. Drin.

«Ci vediamo oggi pomeriggio. Sciaoooo!» Era proprio felice! Mi scappò un piccolo sorriso sulle labbra.

Entrai. E subbii le lezioni.
Quando uscii notai che un gruppetto di ragazze impazzite stava circondando qualcuno e si accalcavano tutte insieme.

No. Ti prego, fa che non era lui.
Cercai di cambiare direzione e allontanarmi il piu' possibile.
«Lu!»
Tomlinson. Sollievo.
Mi girai. E infatti era lui.
«Allorai hai scoperto qualcosa?»
«Ho scoperto fin troppo.»
«Hei» Con una mano mi accarezzò il viso. «Dai ti accompagno fino a casa e mi dici che è successo. Presumo niente di buono.» Mi limitai solamente ad annuire. Presumeva bene. Ci incamminammo verso casa e gli raccontai tutto.
Arrivammo sulla soglia.
«Wow, bel casino. Tipico di Harry.»
«Già»
«Facciamo così... tu intento cerchi di capire cosa provi per lui, e io provo a pensare a cosa fare. Poi ti faccio sapere.»
«No. Non perdo tempo a pensare a cosa provo per un ragazzo che so che non mi ama.  E per favore, tu non dirgli niente.»
«D'accordo. Beh, allora io vado. Ciao» Mi baciò sulla fronte. Quel ragazzo continuava sempre ad allargarsi. Se ne andò.

Decisi di andare direttamente da Emy, non mi andava di aspettare.
Arrivata davanti a quella mega villona, riconobbi una macchina parcheggiata. Che ci faceva lui lì?!

Mi nascosi in giardino sbirciando la porta d'ingresso.
C'erano Louis e Emy che parlavano.
Capii solo un "Non posso piu' accettare" da parte di Tomlinson.

Ma ora che succedeva?
Perché la vita mi nascondeva tanti segreti?!

Cosa avevo fatto di male per meritarmi tutto questo?

-----------------

*Spazio autrice

Sciaoooooooooooo :D
Vi piace questo capitolo?? Forse è un pochino Triste, ma è fondamentale per la storia :)
Allora... Lu adesso che ha scoperto veramente chi è Edward, che farà?
Continuerà a seguire la sua mente o finalmente il suo cuore??
E cosa succede tra Lou e Emy?
Lo scoprirete nella prossima puntata ♥

La tastiera non morde, potete anche recensire :P
Piu' recensioni avrò e prima continuerò xD
Accetto critiche e suggerimenti,
Ringrazio di ♥ Tutte e dico
TUT
TE le persone che leggono questa storia. Spero vi continui a piacere lol

#Michi





 

Fin' adesso ho 19 visite su questo capitolo,
Se volete il prossimo devo avere almeno 6-7 recensioni :D
Mi dispiace, sono costretta :(

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Capitolo 11
*** La mia vita si era scordata di chiedere l'amicizia alla Fortuna ***


"Non posso piu' accettare".
Quelle parole mi rombombavano in testa.
Non capivo che senso potessero avere, soprattutto dette da Louis.

Cercai di avvicinarmi.
Riuscii a capire qualcos'altro.

"Non ho bisogno dei tuoi soldi, e soprattutto io non posso piu' far finta di esserle amico, perchè vedi io..."

Boom. Di nuovo quel senso di vuoto addosso. Il mondo di nuovo mi crollava sotto i piedi. Fu come se per un attimo il mondo si fermase, e con esso anche tutte le persone, tutta la vita.
La mia mente pietrificata. Mi rimasero impresse quelle due parole "Soldi" e "Amico". O meglio, rimasero impresse nel mio cuore, incise, fino a farlo sanguinare. Ma di sangue forse non ce n'era piu'.
Quelle parole. Forse sapevo cosa volevano dire, ma speravo di no.
Non me lo meritavo.

Sentii uno scricchiolio di un ramo per terra. Accidenti! Lo avevo appena calpestato. Ed Emy e Louis se ne erano accorti. Stavano venendo verso il punto dal quale proveniva il rumore, o meglio verso me.
Cominciai a camminare a passo svelto, molto svelto verso il cancello per uscire. Mi avrebbero vista, ma a quel punto non me ne sarebbe piu' importato niente.

Senti un "Oh caz..." e poi cominciarono a venermi dietro.
«Aspetta Lu fermati!» No Emy! Adesso non mi sarei piu' fermata.
«Quanto hai sentito?» Sì, ne ebbi la certezza, stavano parlando di me. Quelle parole bastarono per farmi scendere una lacrima, una lacrima che di puro non aveva piu' niente.
Louis corse piu' velocemente in modo da bloccarmi e farmi girare.
«Lasciami spiegare!»
«Non c'è niente da spiegare! Mi fate schifo tutti e due! Come avete potuto?! Come avete potuto giocare col mio cuore? Mi spiegate cosa cazzo vi ho fatto di male?!»
«Lu...»
«No, Emma! Lasciami finire!» La chiamavo col suo vero nome solo quando ero arrabbiata. Mi girai verso Louis. «Sei stato pagato dalla mia migliore amica per esseremi amico?! Quindi fin adesso hai sempre fatto finta! Io ti ho dato la mia piena fiducia. Ti ho detto tutto quello che provavo.» Un'altra lacrima mi rigò il volto. «Sapevi cosa stavo passando. Non mi fa piu' schifo lei.» Indicai Emy «E' solo una ragazzina viziata. Ma tu... io... » Avevo detto tutto. Salii sul mio motorino e mi misi il casco.
«E quelle parole Louis? Anche quelle facevano parte del copione?» Altre lacrime. «Io ti volevo bene, ma tu mi hai veramente deluso.»

Lì, capii che la mia vita non voleva chiudere quel capitolo della mia storia.
Si era dimenticata di chiedere l'amicizia alla "Fortuna".

Sfrecciai come un fulmine per le strade di Londra. Arrivai davanti casa e vicino la porta c'era Harry.
«Ciao Lu... Ma che succede?» Evidentemente aveva visto i miei occhi gonfi e rossi. Di nuovo.
«Senti Harry, se sei venuto per litigare oggi non è giornata.» In effetti quel giorno Londra era molto nuvolosa. Sicuramente sarebbe venuto a piovere.
«No, veramente io volevo solo parlare.» Cominciò a piovere.
«Vieni dentro.»
Mi buttai di peso sul divano. Presi un fazzoletto e mi asciugai il volto.
«Che è successo?» Mi chiese.
«Storia lunga di cui non ho voglia di parlarne con te.»
«Ecco, è di questo che voglio parlare. Tu potrai anche odiarmi, ma io no! Io non ti odio anzi...» Quelle parole forse sarebbero state l'uniche ancora in grado di salvarmi. «Io... io credo di essermi innamorato di te» Forse quelle piccole parole se arrivavano al mio cuore potevano aiutarlo. «Insomma! Mi ami o mi odi?!» Mi chiese alzando la voce. Forse stavo vivendo solo un sogno.
Risposi di tutto botto.
«Mi spieghi come potrei odiare una persona che amo?»
Si sedette vicino a me, io mi allontai leggermente da lui. Non volevo complicare di piu' la situazione di quanto già lo fosse.
«Sai io ti ho vista quella volta.»
«Di che stai parlando?»
«Al concerto. Ti ho visto, eri l'unica persona che si stava annoiando, e appena ti ho messo gli occhi addosso tu hai distolto lo sguardo e te ne sei andata. Avrei voluto correrti dietro, ma non potevo.» Mi girai per guardarlo negli occhi. Il mio nascondiglio preferito.

«Ah» Riuscii solo a farfugliare quella sillabba.
Harry si avvicinò a me. Stava man mano annullando quella distanza che mi ero creata. Arrivò a un soffio dal mio viso. Sentivo il suo caldo respiro sul mio volto. Un brivido, come una scarica elettrica scosse tutto il mio corpo inerme. «Ti amo» Mi disse sfiorandomi quasi le labbra. Forse era sincero. Improvvisamente sentii le sue labbra sulle mie. Erano calde, sicure, dolci(?) e trasmettevano tutte le emozioni che provava, che provavamo. Forse un bacio era proprio quello ce ci voleva. Soprattutto dalla persona amata, ma io non ero ancora pronta.
All'inizio mi lasciai andare a quell'innocente amore.
Ma poi mi ritirai.
Appoggiai la mia fronte sulla sua.
«Harry, io... io non credo di volerlo. O almeno non ancora.»
«Capisco. Bhe adesso io devo andare, ci sentiamo.»
Lo presi per un polso, non volevo rimanere sola, non volevo mi lasciasse sola.
«Ti prego rimani con me. Non voglio che tu vada.»
«Va bene, se me lo chiedi tu.» Mi sorrise.
«Adoro il tuo sorriso.» Solo dopo mi resi conto di quello che avevo appena detto. «Oddio, lo detto davvero?»
«Sì, e io adoro tutto di te».
Si mise vicino a me e ci sdraiammo sul divano con un coperta a vedere un film. Mi abbracciò, riuscivo a sentire i battiti del suo cuore, mentre il mio ne perdeva dieci al secondo.
Mi addormentai, o meglio ci addormentammo.

-...-

Mi svegliò la vibrazione del mio cellulare.
Harry dormiva ancora. Che cucciolo.

Sul display del mio cellulare apparve un nome "Tomlinson".
Mi allontanai per non svegliare il principino.


Io: Che vuoi?
Lui: Laurel ti prego lasciami spiegare...
Io: Se ti importava veramente di me saresti venuto a parlarmi di persona.
Lui: Non potevo, Harry mi aveva detto che veniva da te. Mi ha chiesto di non venire.
Io: Sai che c'è? Prendi un piatto, buttalo per terra, si romperà in mille pezzi. Chiedigli scusa. Dimmi... si sarà riaggiustato?
Lui: No, ma che centra?
Io: Bhe, questo è esattamente il mio cuore ora.


Attaccai.
Non volevo pensare piu' a niente.
Mi risdraiai sul divano, rimisi il braccio di Harry intorno a me.
Avevo bisogno di piu' Amore possibile.
Ritirai su la coperta.

Chiusi gli occhi. Sentii di nuovo il suo cuore.
«Ti amo» Furono le uniche parole che riuscii a sussurrare.

Aprii di colpo gli occhi, mi parve che si fosse mosso.

Lo guardai.
Aveva un sorrisino stampato sulle labbra, anche se dormiva ancora.

Chissà perché.
Chiusi di nuovo gli occhi.

Mi sembrò quasi di sentirlo dire: "Anchio".

Chissà.

-------------------


*Spazio autrice
Hi people... Scusate il ritardo :) Spero che questo capitolo vi piaccia :D
Anche se a me non piace molto perché non avevo ispirazione.
Spero recensirete in tante *-*

Bhe, avete scoperto il segreto di Lou e Emy c:
E Lu si è abbandonata al suo cuore... Forse.


Ringrazio tutte voi che seguite la storia, sopratutto chi recensisce aiutandomi a capire gli errori e
i complimenti ♥

Continuo a 5 recensioni d questo capitolo.
Sciaooooooooo :3

#Michi 

 

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Capitolo 12
*** Perdonare o andare avanti? ***


Vr. Vr.
Vibrazione di un cellulare.
Aprii un momento gli occhi. Ero ancora tra le braccia di Harry. Mi girai verso la televisione. L'occhio mi cadde sulla finestra, o meglio su quello che c'era al di fuori dalla finestra: notte e pioggia. Una delle cose che mi piacevano di piu' al mondo. Amavo sentire la tranquillità della notte con la sua "amica" pioggia. Almeno lei un'amica ancora l'aveva.
Amavo sentire l'odore umido di quelle goccioline d'acqua che sfioravano l'asfalto o la terra ormai già bagnata.

Semplice: io amavo la pioggia.

Vr. Vr. Di nuovo quel cellulare.
Mi girai verso Harry, che dormiva, ancora. Cercai il mio telefono per vedere chi fosse. L'accesi, ma non era il mio. Ma guarai l'ora "00.21", ma quanto avevamo dormito?!

Capii quindi che il telefono era del "bello addormentato nel divano".
Cercai di scuoterlo leggermente per farlo svegliare nel piu' delicato dei modi. Si mosse un attimo e si rimise a dormire.
Cercai di nuovo, scuotendolo un pochino tanto piu' forte. Ma niente!
Voleva il gioco duro? Perfetto, lo avrebbe avuto.
Mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurai.
«Har, se non ti alzi ora, sai per certo che non ti dirò mai "Ti amo".»
No, non glielo avevo appena detto, ma vi pare? Piu' o meno.
Con la voce appena impastata dal sonno, riuscì a mugugnare un "hm".
Mi misi seduta sul divano, stavo per alzarmi(era davvero una causa persa!) quando ad un tratto sentii un braccio muscolo cingermi la vita e buttarmi giu' di peso nel divano.
«Harry!» Cominciò a farmi il solletico.
«B-basta! Ahahah!»
«Non mi chiamare mai piu' Har!» Rideva anche lui!

Dopo un po' ci calmammo.
«Ti ho svegliato perché ti squillava il cellulare, e poi perché è tardi e dovresti andare a casa, non trovi?»
Controllò il telefono.
«E' Louis, dice che devo dirti che gli dispiace tantissimo. Ma cosa è successo?»
«Non mi va di parlarne. Devi andare.»
«Mi dispiace deluderti, ma mi sono fatto accompagnare, e come potrai vedere fuori sta piovendo forte.» Si sporse leggermente per vedere attraverso la finestra. «Molto forte.»

Mi alzaii un attimo per controllare se c'era la macchina fuori... ma, aihmè, non c'era niente.
«Va bene, per stanotte puoi rimanere. Ma dormi sul divano. Io vado in camera mia.»

Salii le scale e poi mi girai di scatto.
«Ah! Notte!»

Andai in camera, mi misi il pigiama e mi buttai sul mio bel lettone da una piazza e mezza. Chiusi un momento gli occhi, e sentii il letto abbassarsi leggermente.
«Ti avevo detto di rimanere sul divano»
Mi girai verso Harry.
«Lo so. Ma non riuscivo a dormire giu'»
«Si, si. Vabbè»
Si sdraiò accanto a me sul letto.
«Allora mi vuoi dire cos'è successo?»
«In poche parole ho scoperto che Emy ha pagato Louis per essere mio amico, quindi fino ad ora ha sempre fatto finta. Io gli ho dato la mia piena fiducia! O meglio, gliel'avevo data.»
«Wow, bel casino... ma tu hai provato a parlare con Louis? Voglio dire hai sentito la sua versione? Secondo si sta sentendo una vera merda.»
Sentivo glio occhi pungermi, ma ritirai le mie lacrime. Non volevo piangere.
«Veramente no. Non so se riuscirei a parlarci.»
«Hei, le persone sono umane, possono sbagliare a volte. Tutti meritiamo una seconda possibilità. A partire da me.»
Lo guardai negli occhi. No! Non dovevo guardarli o potevano compromettere il mio giudizio.
«Sai, non sei male a dare consigli, ma... Louis è decisamente meglio!»
«Quindi li perdonerai?»
«Credo di sì.»
Gli tirai una cuscinata. Che strano effetto mi faceva quel ragazzo. Ma dopotutto questo è l'effetto dell'amore. Vero?
«Dai ho sonno, dormiamo.» Mi disse. Ma dormiva sempre? Ora, capisco che quando dormi per molte ore cominci a recuperare il sonno e quindi ne hai ancora di piu', ma lui era esagerato.
Ci mettemmo sotto il piumone.
Mi abbracciò.
«Carino il tuo pigiama»
«Scusa ma dobbiamo dormire ogni volta così?»
«Ammettilo, non ti dispiace»
«Può darsi, ma mi pare neanche a te! Notte.»
Cullata dai battiti del suo cuore, mi addormentai subito.


-...-


La forte luce del mattino mi costrinse ad aprire gli occhi.
Focalizzai la stanza. Ero sola, Harry non c'era piu'. Erano le 9.00, ma tanto avevo deciso di non andare a scuola. Non ce la facevo.

Mi alzaii e mi vestii, evidentemente era stato tutto solo un sogno.
Presi le prime cose che avevo nell'armadio. Volevo andare a chiedere scusa a Emy. Mi sentivo in colpa. Speravo però che non fosse andata a scuola.
Laurel

Scesi in cucina e trovai la colazione pronta.
Con un bigliettino.

'Scusami se sono dovuto scappare, ma Paul mi voleva per forza in studio. Per scusarmi la "Colazione è servita". Ah! Ti amo anche io. Ti ho sentita sul divano, dopo che hai parlato con Louis al cell. Harry xX'

Cosa?! 1°: come aveva fatto ad andare via? Mi ha detto che non aveva la macchina! 2°: mi aveva sentita?! Ero spacciata.

Comunque l'idea della colazione non mi dispiaceva affatto.
Feci colazione e andai da Emy.

Mi aprì la porta la domestica.
«Buongiorno signorina Delawayne. La signorina Emma è in camera sua. Non si sentiva tanto bene.»
«Grazie. Buongiorno anche a lei!» Mostrai uno dei miei miglior sorrisi ed entrai. Arrivai in camera di Emy.

Bussai.
«Chi è?»
Non risposi e aprii.
Era sdraiata sul letto. Sapevo cosa aveva. La conoscievo ormai da tanto tempo.
Mi ci fiondai addosso e l'abbracciai.
«Scusami! Scusami, mi dispiace ho esagerato.» Mi disse abbracciandomi.
«Scusami anche tu! Non avrei dovuto dirti quelle cose brutte. Ti voglio troppo bene!» Una lacrima mi rigò il volto. Per la prima volta una lacrima di gioia.
«Anchio»
Scoppiammo tutte e due in un pianto sonoro.

«Non voglio perderti mai piu'» Mi disse.
«Neanchio»


Finalmente l'avevo ritrovata.
Le volevo troppo bene per lasciarla così.

Ora mancava solo un'ultima cosa da fare.

Ce l'avrei fatta?
Chissà.

Lo avrei scoperto solo piu' tardi.

--------------------------------- *Spazio autrice
Holaaaaaaaaaaaa :D Spero questo capitolo vi piaccia! ♥
Volevo ringraziare tutte voi che seguite la mia FF e vi volevo ringraziare per le 500 visite nel primo capito!
Wow, sono davvero commossa :'D

Come sono dolciosi Lu e Harry *-*
Ce la farà a fare pace anche con Louis??
Lo scoprirete nella prossima puntata!

Grazie per le recensioni.
Continuo a 7 recensioni di questo capitolo :D

Sciaooooooooooooooo :P

#Michi ♥

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Capitolo 13
*** Il mio cuore lo voleva, ma la mia mente aveva bisogno di ancora un po' di tempo ***


Il primo passo ormai lo avevo già fatto.

Ora mancava solo il secondo, ma... sarei stata in grado di farcela?

Forse il mio cuore aveva bisogno di ancora un po' di tempo, o forse no.
Forse era ora di dimenticare, di lasciar stare ogni singola ragione che la mente mi dava.
Ma forse, era ancora troppo presto.

Chissà.


«Lu... tutto ok?» La voce di Emy, quella voce che ultimamente mi era mancata così tanto. Troppo. Evidentemente mi aveva visto assorta nei miei pensieri.
«Sì, è... è tutto apposto. Stavo solo pensando. Ora devo andare, ci sentiamo domani.»
Frettolosamente la salutai e mi dileguai dalla camera.
Mentre scendevo incontrai la governante di casa.
«Arrivederci signorina Delawayne.»
«Arrivederci anche a lei, e buon lavoro!» Uscii di casa.
Per quanto gentile potesse essere quella donna, non mi piaceva affatto. Era troppo... come dire... seria. Dal primo giorno che entrai in quella casa non l'avevo mai vista divertirsi. Che donna strana.

Presi il motorino e sfrecciai per le insinuose stradine di Londra.
Arrivata davanti al garage, parcheggiai e mi diressi verso l'entrata.

Ed eccolo lì. L'ultima prova. Quella piu' difficile. La piu' pericolosa e impegnativa. Vi chiedete chi era? Già, era proprio lui: Louis.
Forse in quel momento non lo avrei voluto vedere o forsi sì.
Stavo ancora cercando di analizzare i sentimenti del mio cuore.

Era seduto sulla panca vicino la soglia di casa. Quella soglia che aveva assistito a così tante scuse e litigi.

«Cosa ci fai qui?» Dissi in tono secco per sembrare indifferente, anche se dentro morivo.
«Lu... dobbiamo parlare. E non mi interessa se non vorrai ascoltarmi, se mi chiuderai la porta in faccia o se non mi vorrai piu' vedere in vita tua! Perchè io ho perso una persona a me cara... e farei di tutto per riaverla.» Rimasi accecata dalla fermezza delle sue parole. Forse era sincero, lo si vedeva dai suoi occhi. Anche se una persona cerca di nascondere un emozione i suoi occhi parlano al posto suo.
«O-ok.» Riuscii solo a dire.
«Senti... ehm, da dove cominciare... Io sono stato cattivo nei tuoi confronti, anzi ma che dico?! Sono stato un coglione. All'inizio ho accettato per fare un piacere a Emy, ma non sapevo che quella ragazza fossi tu.» Si portò una mano su capelli, guardai sempre in modo piu' magnetico i suoi occhi, erano come una calamita per me. «Poi ho capito che non facevo piu' finta, non faccio mai finta con le persone... tu mi piacevi e piaci sul serio, come amica intendo la "migliore". Io non ho comunque mai accettato quei soldi, anche perché di che cosa me sarei fatto?»

Non sapevo che fare, era il momento di prendere la decisione... ma io non ce la facevo, non ci riuscivo. Forse il mio cuore stava guarendo da tutte quelle piccole ferite e cicatrci, ma la mia mente no. Era quella forse la piu' grande prova da superare. Non dimenticava le cose con molta facilità. Mandava sempre a fanculo il cuore e risolveva "a modo suo" che forse era quello piu' sbagliato... ma anche questa volta fece la sua parte.

«M-mi dispiace Louis, ma io non... n-non sono ancora pronta. Non dimentico le cose molto facilemente. La mia anima ha subbito troppi torti per essere rimarginata immediatamente. Le tue parole mi sembrano sincere ma le mia mente no.»

Avvertii un forte senso di colpo su me stessa, che permettevo alla mia mente di mandarmi a quel paese.

«Laurel, sappi che anche se deciderai di non perdonarmi, io ti vorrò Sempre bene.»

Si allontanò da casa e io entrai. Mi buttai sul letto di mia madre.
Gli occhi cominciarono a pungermi.
Scoppiai a piangere. Io che non piangevo mai. Ultimamente accadeva troppo spesso.
Avevo commesso un errore, io volevo davvero stare con Louis, ma perché lo avevo respinto?! Perché avevo perso il controllo?!
Continuai a piangere, finché non trovai la giusta soluzione.

Finalmente la mia mente propose qualcosa di buono.
Uscii di casa in tutta fretta presi il motorino e mi diressi verso casa loro.

Mi ero dimenticata di mettermi il cappotto e stavo morendo di freddo, ma non mi interessava: per lui sarei andata in capo al mondo.

Non potevo vivere senza di lui, era come Spoongebob senza Patrick, Sheg senza Scooby, la Luna senza la Stelle... Io senza Lui.
Arrivai davanti casa suonai.

Mi aprì Liam.
«Ciao Laurel! Che succede? Ti vedo sconvolta.» Lo ero.
«C'è Louis?»
«No è ancora in sala registrazione»
«Cazzo!» Ops, stavo pensando ad alta voce.
«Se vuoi ti dò l'indirizzo» Mi diede un fogliettino di carta «Tieni.» Gli diedi un bacio sulla guancia e risalii di corsa sul motorino.
«Grazie! Mi hai salvato!»

Mi diressi di corsa verso l'indirizzo.

In quel singolo momento mi resi conto che le persone sono umane, a volte fanno degli sbagli. C'era chi ne faceva di piccoli e chi grandi.
Quel che era piu' importante era che ognuna di esse aveva dei sentimenti, ma la persona migliore era colei che sapeva perdonare... e che non aveva mai smesso di amare.

Mi fermai davanti ad una porta. C'era un signore vestito di nero.
«Scusi dovrei entrare per me è importante!»
«Mi dispiace signorina, per molto persone è importante... ma il sottoscritto 'Paul' non può farti entrare.»
«La prego!»
Quel Paul non lo conoscevo, ma già non mi andava giù.
«Mi dispiace.»

Feci finta di andarmene. Dovevo entrare per forza.
«Guardi!» Indicai un punto vuoto.
Paul si girò, e io con tutte le forze che avevo aprii la porta e cominciai correre.
Sentivo la guardia che dietro di me urlava "Dove credi di andare!" o "Torna qui!" e "Sicurezza!".

Non mi interessava piu' di niente, dovevo vederlo.
Finalmente arrivai nello studio.

Lo guardai. Era lì, concentrato a leggere uno spartito. E Niall e Harry che stavano suonando dandomi le spalle. Mentre Zayn doveva essere rimasto a casa con Liam.

«Ecco ti ho preso!»
L'uomo mi prese le braccia e me le portò dietro la schiena, come se dovesse arrestarmi. Accidenti!

Tutti i ragazzi si girarono verso di me.
«Laurel?» Harry.
«Che ci fai qui Lu?» Louis.
«Ciao Tomlinson.»
«Ma allora la conosciete?» Chiese Paul.

I ragazzi annuirono. Lui mi lasciò.
«Mi scusi» Disse a bassa voce.
Se ne andò.

Io mi feci avanti.
Finalmente avevo l'occasione di riparare al mio danno.

L'avrei sfruttata?

Sicuramente.




--------------------------------------------------------
Hooooola a tutti :D
Scusate per il ritardo, solo che sono stata male e non ho avuto ispirazione ♥
Grazie per le recensioni :)

Vi piace questo capitolo?
A voi la scelta... a 8 recensioni continuo xD
Ringrazio tutte le persone che mi hanno dato sostegno e le lettrici e lettori *-*


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Byeeeeeeee ♥

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Capitolo 14
*** 'Sì, sì, sì' fu tutto quello che riuscii a dire alla mia vita ***


I loro sguardi era puntati su di me, per un attimo esitai a parlare... ma, no! Mai e poi mai avrei rinunciato a quest'oppurtunità.

«Cosa ci fai qui?» mi disse quasi sussurando. Come se avesse timore della mia risposta.

Ma io ero pronta a combattere. A combattere con me stessa per riuscire a spiccicare sillaba. Alla fine non sarebbe servito: io lo volevo, il mio cuore lo voleva, e ormai anche la mia mente lo voleva.

Per un attimo mi girai a guardare quegli occhi intensi e color smeraldo, che ogni volta mi davano coraggio, in cerca di un briciolo di incoraggiamento. Harry mi guardò e fece l'occhiolino.
Una scossa elettrica invase il mio corpo, dandomi tutta la forza e l'adrenalina necessaria per affrontarlo, per affrontarmi.

Ero pronta.
Presi un gran respiro.
Feci un passo avanti.
E con sicurezza...


«Sai... una volta un ragazzo mi disse: 'Hai presente quando per la prima volta vedi una persona e ti dici "Quanto vorrei essere sua amica" senza nemmeno conoscerla, ma avendola solo vista o avendole solo detto "Ciao"? Esattamente mi è successa la stessa cosa quando ti ho vista, poi alla fine scopri che il tuo cuore non mentiva e che quella era la persona che avrebbe perfezionato la tua vita'.
Quel ragazzo non ha mai detto una bugia. E io lo vorrei ancora nella mia vita, perché io senza di lui non sono nessuno... e perché io ho provato la stessa cosa quando l'ho visto. C'è ancora quel ragazzo?»

Louis sembrò non avere nessun effetto alle mie parole! Ma porca puttana, ci avevo messo l'anima! Finché...

Non fece un sorrisino e allargo le braccie dicendo:
«Cazzo Lu! Ma quanto tempo ci hai messo?! Quel ragazzo per te ci sarà sempre!»

Corsi immediatamente buttandomi su di lui. Immergendomi nel suo corpo e assaporando tutta la gioia di quel ricordo.
Corsi talmente forte che nel saltargli addosso la sedia su cui era seduto si ribaltò e cademmo tutti e due per terra dando una bella botta sul di dietro.
Per un attimo ci guardammo confusi... e poi scoppiammo a ridere.

Non ci importava della botta, l'aria riecheggiava delle nostre risate gioiose. Una lacrima immaginaria scese sulla mia guancia(non volevo farmi vedere debole). Ero al culmine della felicità.
La vita si era messa d'accordo con la fortuna.
Per una volta.

Vidi i volti di Harry e Niall ricurvarsi in un espressione magnifica, di stupore e felicità. Mi imbambolai a guardarli, quando il nostro Hazza si alzò e ci venne incontro dicendomi:
«Ehi! Voglio anchio un abbracciò così!» Mise il finto broncio e incrociò le braccia al petto... mi scappò una risatina. Sembrava un povero cucciolo. Con quegli occhioni dolci.
Mi alzai di scatto e subito dopo anche Louis. Mi avvicinai al riccio.
«Innanzitutto dopo quello che hai fatto stamattina non te lo meriti proprio...» Il biondino e Lou mi dissero che era meglio se ci lasciavano soli e si dileguarono. Grande amici che erano. «Poi...» Non feci in tempo ad iniziare che mi arrivò un messaggio.
Vr.Vr.

'Laury sono mamma, torno con 5 giorni di ritardo perché ho avuto un imprevisto. Ti voglio bene piccola, a presto :)'

Fantastico. Altri giorni di relax, anche se a dir la verità un po' mi mancava.
«Chi era?» Harry.
«Mamma. Dice che ritarderà di cinque giorni e quindi se sarebbe dovuta tornare oggi... tornerà domenica. Comunque stavo dicendo... Io non ti ho mai detto 'Ti amo'. Poi non mi avevi detto che non avevi la macchina?! Perché ti...» Purtroppo o per fortuna non mi fece finire.
«Tu parli decisamente troppo! Sta' zitta e baciami

Con uno scatto mi avvicinò a lui circondandomi i fianchi, mi spostò una ciocca di capelli e poggiò delicatamente le sue labbra sulle mie.
Petto contro petto, sentivo il suo cuore aumentare lentamente i battiti.
Fu un bacio innociente, fugace, rapido... finchè Harry non schiuse le labbra. Lo tirai a me affondando le mie mani nei suoi riccioli.
La sua lingua entrò in cerca della mia. Si trovorano. Danzarono come se fosse la cosa piu' naturale del mondo, esplorando punti della bocca mai scoperti fino a prima, dandomi una sensazione di piacere mai provata.
In quel bacio c'erano tutti i sentimenti che provavamo, tutta la passione... ma soprattutto in quel bacio c'era amore.

Mi sembrò non finire piu' quel momento, non volevo che finisse quel momento.

Sentii il suo sguardo cadere su di me e io che fissavo ancora le sue labbra. Così perfette.

«Ti amo.»
«Che cosa?!» Mi disse lui con aria sbalorita e altrettanto divertita.
«Sono totalmente incondizionatamente innamorata di te!» L'avevo detto.
«Ti amo anche io.» Mi disse con fare dolce ad un palmo dal mio naso «Ma... aspetta!» Stavo per rovinare tutto(?) «Questa è la frase di Twilight! Detta da te però... ha molto piu' effetto.» Se mi guardava io mi scioglievo!
«Ehi! Non sapevo fossi un patito di Twilight.» Gli dissi sorridendo e dandogli una pacca sulla spalla.
«Ci sono tante cose che devi ancora scoprire di me. Ma tanto le scoprirai presto!» Sorrise maliziosamente, troppo maliziosamente.
«Perché?» Chiesi dubbiosa.
«Vuoi essere la mia ragazza? E non dico fidanzata, perché tu devi essere la MIA ragazza!» Mi fece gli occhi dolci.
«Non aspettavo altro.» Sì, ero pronta, lo amavo. Ma... ero pronta a soffrire per amore? Sì. «Sì, ma sappi che non mi piace svegliarmi da sola quando so che con me ha dormito un altra persona. Della serie 'Piccole donne crescono'!» Scoppiammo a ridere.
«Ahahah, deficiente.»
«Dai era carina!» Lo ammonii.

Sentii un rumore.
«Ragazzi potete entrare.» I ragazzi entrarono, evidentemente ci stavano spiando e io me ne ero accolta.
«Ma siete stati là dietro tutto il tempo?!» sbottò Hazza.
«Ahahah, dovevi vederti!» I ragazzi scoppiarono a ridere e anche io con loro... alla fine cedette anche Styles.
Niall, stranamente, fu il primo a parlare dopo tante risate.
«Ma allora... quindi... insomma... tu... non ci odi più?»
Sospirai.
«Bhe, non posso sicuramente odiare le persone a cui voglio più bene percui... ehm, no. Io vi amo!»
«Yeeeeeeah. Big abbraccio di gruppo!»
Ci abbracciammo tutti quanti.

Un abbraccio tra amici, amici veri.


Finalmente la mia vita andava bene.
Almeno per ora.


Era perfetta.



Il resto dei giorni lo passammo tutti insieme, finché non arrivò quella festa...







*Angolo autrice

Ragazze, I'm back!! Scusate se ci ho messo tanto ma ho visto che l'ultimo
capitolo non ha avuto molto successo :S

Spero che questo vi piaccia di piu' ♥
Che ne dite? Finalmente la pace trionferà? :D

Comunque vi volevo avvertire che questo sarà il penultimo capitolo
della FF *-* In poche parole tutta la storia è stato un ricordo di Laurel di quella festa del quale ho accennato nell'ultima frase e nel 1° capitolo

L'ultimo capitolo riprenderà il primo.



Don't worry, farò il continuo(tipo il 2° libro) e volevo introdurre anche un'altra storia c:
Awwwww c: Vi amo! Grazie a voi leggete la mia storiella da quattro soldi ♥
Spero lascierete un recensione per dirmi il vostro parere su tutto... :)

You're AmAzInG *-*



With ♥,
#Michi

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Capitolo 15
*** Avviso. ***


AVVISO ♥

Sono lieta di annunciarvi il primo capitolo(Prologo)
Della mia nuova FF ♥ Vi prego di lasciare una recensione per farmi capire se vi piace.

It was just a beautiful dream...



Vi prego di lasciare una recensione per farmi capire se vi piace ♥ Altra cosa: Ho continuato questa FF, troverete il prologo nelle storie sul mio profilo ♥ Si chiama "Can I live without your love?"
Ripeto, è solo il PROLOGO ;)

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Capitolo 16
*** Posso chiudere in bellezza? ***


Mi risvegliai dal mio stato di trans. Ma che ci facevo ancora sul divano?
Estrassi il cellulare dalla borsetta e controllai l'ora: 23.42.
Strano, avevo passato solo un minuto seduta lì.
Mi parve un'eternità.

Stavano ancora tutti ballando. Mi girai verso Emy, la quale mi guardò con sguardo interrogativo.
Le luci da discoteca attaccate al soffito illuminavano tutta la stanza, lasciando l'effetto 'vedo non vedo'. Mi alzai dirigendomi verso Styles.
Da dietro gli coprii gli occhi facendolo sussultare.
Si mosse un pochino, forse pensava a chi potessi essere.
Si girò di scatto e in un istante lo ritrovai sulle mie labbra. Con ancora tutto il suo amore addosso mi lasciai sfuggire un sorrisino, e di conseguenza ridendo anche il riccio si allontanò leggermente da me.
«Ahahaha, non te lo aspettavi, vero?» Ma che spiritoso.
«E se fossi stata un maschio/vampiro/lupo mannaro che ti voleva uccidere?»
«Avrei rischiato tutto per scoprirlo, ehm... forse.» Concluse con una risatina più che sonora!
«Ma bravo! Quindi mi avresti lasciato respirare senza un tuo bacio?!» Gli diedi una pacca, mettendo il broncio come solo io sapevo fare.
«Non mi stancherei mai di lasciarti -non- respirare.» Sussurò stringendo il suo muscoloso braccio attorno la mia vita, avvicinandomi a se tanto rapidamente che mi ritrovai a soffiargli sulle labbra.

Sapete quando vedete una persona e il tuo cuore comincia a impazzire, la tua pancia si riempie di piccole farfalline... senti il fuoco salire, la passione e l'adrenalina a mille? Ecco per me lui era esattamente questo, un cocktail di emozioni.

«Ci sei? Terra chiama Laurel.» La sua voce profonda e totalmente sexy mi fece sobbalzare risvegliandomi dai miei pensieri.
«Sì. Lo vedi? Questo è l'effetto che mi fai.»
«Uuuu, ed è in senso positivo o negativo? Scherzo, sappi che tu sei una delle cose più belle che mi sono capitate fin'ora. Non ti libererai di me facilmente, perché io ti amo.» L'aveva detto, di nuovo ♥.
«Lo spero, anche io.»
«Hei, dove sei stata fin'ora?» Louis.
«Oh, niente. Ero seduta sul divano, stavo ripensando a queste settimane e a come le cose siano cambiate in un baleno. Come ci siamo incontrati, e come tu...» lo indicai «caro signorino, mi hai mentito spudoratamente.».
Mi abbracciò di colpo, rimasi in mobile e sorpresa. Ero totalmente paralizzata di fronte a quell'abbraccio tanto aspettato, sentivo il suo calore su di me, ed io che come una cogliona non mossi neanche un muscolo. Ma volevo incassare quel ricordo nella memoria a lungo termine, che sarebbe rimasta per tutta la vita. Per sempre.

Il mio cuore si stava sciogliendo? No, io sono Laurel.

Sono semplicemente una ragazza spiritosa, simpatica, dolce e spesso anche stronza che però ha avuto tutta la fortuna del mondo.
Avevo tutto.



//LA MATTINA SEGUENTE//

*Let's go crazy crazy crazy till we see the sun*
*I know we only met, but let's pretend it's love*


Di prima mattina, una canzone che ti rimbovava nelle orecchie... bhe, non era proprio il massimo. Avevo voglia di spaccare tutto. Cercai di girarmi dall'altra parte, ma c'era qualcosa che me lo impediva.
Alzai la testa di scatto: Harry.
Mi aveva praticamente 'incatenata' a lui con braccia e gambe.

*And never never never stop for anyone*

Ero rimasta a dormire a casa sua, ma dovevo alzarmi presto perché era il 1 febbraio, nonché compleanno della mia 'REASON OF LIFE' e oltretutto tornava mia madre. Giornata piena insomma.

*Tonight let's get some...*

Spegnete quella cavolo di sveglia!

*And live while we're young*

La spensi finalmente, dopo che riuscii ad alzarmi e vestirmi.
Vi starete chiedendo se abbiamo fatto qualcosa io e Styles stanotte? No.
Avevo in mente una sopresa per lui.

Finita di vestirmi mi risedetti sul letto e gli diedi un piccolo e innocente bacio a fior di labbra, sembrò quasi reagire.
Mi staccai e notai che aveva gli occhi aperti, quei maledetti smeraldi accesi. Volevo dirgli una cosa, ma il pensiero morì sul nascere.
«Rimani con me...» La sua voce impastata dal sonno era come bere una cioccolata calda durante le giornate invernali e nevose. Un brivido sulla pelle.
«Devo andare da mamma, poi torno. Auguri signor Styles!» Dissi abbozzando un sorriso, uno dei sorrisi più puri. Finalmente. Dopo tanto tempo.

Mi alzai e si rimise a dormire sotto il piumone. Era stanco, avevamo fatto tardi.

Presi il motorino mi diressi verso casa.

-...-

Aprii, e mi ritrovai davanti mamma.
Mi abbracciò.
«Bentornata mamma...»
«Quanto mi sei mancata!»
«Torno subito devo prendere una cosa in camera.»

Salii velocemente le scale e presi una cosa nel cassetto della libreria.
Mi girai guardandomi allo specchio e uscendo presi il pomo della porta per richiuderla...
Un momento!
«Mamma! Mi hai per caso comprato uno specchio?» Urlaii.
«No!» Mi rispose.

Io non avevo uno specchio!
Mi rigirai facendo qualche passo indietro.
«Ciao. Io sono Kristen! Piacere.» La mia copia.



Potevo chiudere in bellezza?
Evidentemente no.




*Angolo autrice


Eccomi! Scusate per il ritardo enorme, mi sento un vero schifo per aver pubblicato così tardi .-.
Il problema era la scuola, i compiti... danza. Ma quel che conta è che ora ci sono :D

Ebbene sì, siamo alla fine. Ma non preoccupatevi :) Vi avevo già detto che ci sarà il continuo.
GRAZIE a tutte voi che seguite la mia pallosa storia,
GRAZIE a tutte voi che la leggete,
E GRAZIE a tutte coloro che recensiscono(Spero continuerete a farlo, e più recensioni avrò e prima sarò ispirata per la 2a FF) ♥
Ma sopratutto un GRAZIE speciale a
AmyPayne_Belieber, che mi ha dato la voglia di continuare! TI VOGLIO TANTO BENE *-*

Spero continuerete a seguirmi.
Per tenervi più aggiornati ci sono anche qui: https://twitter.com/Michi_TVD

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Bhe, che vi devo dire(?)...
I HOPE YOU LIKE THIS STORY ♥

#Michi

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