Rhythm of love

di IaminlovewithPayne
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


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Prologo
L'amore è crudele.
Cupido -sempre se esista- è crudele.
Con le sue frecce colpisce la gente, senza dare peso al fatto che magari di fidanzato ne avesse già uno.
In molti dicono che l'amore rende felici, che per amore si fa di tutto, che -addirittura- l'amore è cieco, ma io penso che l'amore sia tutta una gran cazzata per soffrire e far soffrire.
Anzi no, forse qualcosa di vero -tra tutte le cazzate che la gente dice- c'è. E' vero che l'amore è cieco! Non guarda dove 'colpisce'.
Semplicemente gli importa di far innamorare due persone a prescindere dal fatto che si conoscono o non si conoscono.
A volte basta anche uno sguardo, un'occhiata e incroci gli occhi che ti penetrano l'anima.
A me è successo così. Un giorno durante una delle mie passeggiate mattutine, che facevo -e continuo a fare- perchè mi annoiavo, ho incontrato gli occhi che mi hanno rubato l'anima totalmente.
E quindi eccomi qua, a ventuno anni, a convivere con il mio fidanzato Zayn Malik, che amo con tutta me stessa.
I suoi occhi scuri sono il centro del mio mondo, un punto rassicurante..lui è il posto nel quale mi sentivo sicura.
Potesse cadere il mondo io con Zayn starei bene.
Ma la vita non è tutto rosa e fiori, e ovviamente ognuno è chiamato ad affrontare le difficoltà, gli ostacoli che essa gli regala.
Nel mio caso la vita ha stretto un patto di alleanza con Cupido affinchè la mia storia d'amore, che va avanti da quasi un anno, fosse messa in crisi dall'intervento di una terza persona che mi avrebbe costretta a fare una scelta.
Perchè è sempre così difficile essere felici e sempre così facile fare del male a se stessi e a qualcun altro? Perchè proprio Liam e Zayn?
Sapevo già quello che volevo, ma ora era arrivato il momento di spezzare un cuore.
Mi avviai verso i miei due destini, che mi aspettavano ansiosi di sapere il verdetto, decisa a porre il lieto fine alla mia vita che, come una giostra, era abbastanza piena di sali e scendi.
Su e giù. Su e giù. Proprio come il ritmo dell'amore.



Heilà lettori! Sono sempre io :3
Ho iniziato una nuova long (ma dai non si era capito ahahahha), esattamente quella di cui vi ho parlato nel commento del capitolo dell'altra long.
Mmm lo so che non avrete capito nulla con il prologo, che tra l'altro è pure cortissimo, ma vi assicuro che nei prossimi capitoli verrà spiegato tutto alla perfezione :)
Spero che vi piaccia. Fatemi sapere che ne pensate con una recensione, così vedo se ne vale la pena di continuare o no.
Ah che ne pensate del banner? Io lo amo! E devo tutto a quel geniaccio della Fede (love you so much baby) **
Now mi dileguo, al prossimo capitolo!
Baci, Elena.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


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Capitolo 1


Erano ore che gironzolavo senza meta per le strade di New York, a quell'ora affollata di gente che usciva con amici o con i propri fidanzati per una passeggiata. Camminavo osservando il cielo scuro, con le mani in tasca al giacchino che indossavo. Le insegne luminose dei negozi e le vetrine piene di lucine illuminavano le strade notturne.
Forse era il caso che io tornassi a casa, Zayn sarebbe rientrato di lì a poco dalla partita di calcio con i suoi amici, e forse avrei potuto preparargli la cena. Si, come se sapessi cucinare. Ormai si sapeva, era Zayn quello che si occupava della cucina a casa, e sinceramente era particolarmente bravo e non potevo lamentarmi.
In realtà di Zayn non potevo lamentarmi per nulla, perché era davvero perfetto in tutto. Era perfetto come coinquilino, come cuoco, come persona, come fidanzato e azzardai a pensare anche come marito. Ma forse era troppo presto per pensare a una cosa del genere, dato che stavamo insieme da poco, veramente poco per poter pensare di sposarci.
Ma io ero talmente sicura di Zayn che avrei potuto sposarlo così, su due piedi, e anche in quel momento.
Quel suo sorriso sghembo, quei suoi capelli e quel suo adorato ciuffo, quegli orecchini, quei tatuaggi, quel suo colore di pelle, quel suo sguardo penetrante e deciso, quella sua voce sensuale, quel suo modo di essere sexy, quel suo fisico perfetto, quei suoi abbracci caldi, quei suoi baci dolci e passionali, quel suo profumo, quel suo fiato leggero e profumato sulla mia pelle, quei suoi muscoli accennati, quel suo stile di vestire, quelle sue sopracciglia sottili, quel suo essere dolce..
Mi voltai di scatto ritornando sui miei passi per dirigermi verso casa, dove avrei aspettato l'arrivo di Zayn. Ripercorsi a passo leggermente più svelto la lunga via, nella quale mi trovavo, che mi separava dal parco centrale, dal quale poi sarei arrivata più fretta a casa. Non vedevo l'ora di ritrovarmi tra le braccia del mio amato e di poterlo stringere a me, perché lui era mio, solo mio.
Era questa la cosa surreale. Come poteva stare lui, un essere così straordinario e bello, con una come me? Cioè insomma non ero mai stata sicura di essere abbastanza bella per lui, ma Zayn mi aveva ripetuto talmente tante volte che mi amava per quello che ero, che ormai me ne ero fatta una ragione.
In quel momento mi si ripresentò davanti agli occhi la scena della prima volta in cui mi aveva detto il «ti amo»
Era il giorno del mio compleanno, e avevamo compiuto già sei mesi insieme. Per festeggiare mi aveva portata in un ristorante di lusso nel centro della città. Avevamo pranzato, parlato e mangiato, quando ad un certo punto si era alzato da tavola e mi si era avvicinato. Aveva preso la mia mano e l'aveva baciata, poi con il suo sorriso impeccabile aveva esclamato «ti amo Catherine Scott»
In quel momento mi era scoppiato il cuore e in preda alla felicità mi ero avventata su di lui, baciandolo con foga.
Sorrisi ripensando al fatto che dopo quella sera, per un'intera settimana, lo avevo costretto a ripetermelo all'infinito, ancora incredula e felice.
«Hei bellezza dove vai?» mi domandò una voce.
Mi costrinsi ad alzare gli occhi da terra, incrociando quelli di un uomo sulla quarantina, brizzolato e alto. Mi sorrideva maleficamente. Decisi di ignorarlo, dopotutto mi era stato insegnato che agli sconosciuti non bisogna dare retta e che è meglio non parlarci.
Feci un passo avanti, decisa a superarlo, ma l'uomo mi si parò davanti afferrandomi per il polso destro.
«Ho detto: dove vai?» incalzò aumentando la presa.
«Lasciami stare» sibilai cercando di liberarmi.
«Su, dai, fai la brava e per stasera vieni con me» mi ordinò ammiccando e cominciando a strattonarmi.
«Mollami, schifoso!» urlai tirando a me, con tutta la forza che avevo, il braccio.
Riuscii a liberarmi e mi voltai iniziando a correre, inseguita da quell'uomo. Cercai di correre il più veloce possibile in modo da seminarlo, e così spinsi le gambe ad andare più forte.
Mi costringevo a tirare piccoli respiri in modo tale che non mi si esaurisse il fiato e non essere costretta a fermarmi. Sentivo il polso destro pulsare leggermente, per la stretta troppo forte, ma in quel momento dovevo occuparmi soltanto di correre e mettermi al riparo.
Quell uomo mi faceva paura e la proposta che mi aveva fatto era la conferma ai miei dubbi: era un maniaco.
Mi voltai per controllare dove fosse, e lo vidi dietro di me, con quel suo sorriso perfido. Un brivido mi percorse. Voltai di nuovo la testa e scansai delle persone contro le quali stavo per scontrarmi. Non potevo permettermi di perdere tempo e farmi raggiungere.
Accelerai ancora una volta, sperando che presto si sarebbe stancato di inseguirmi e mi avesse lasciata in pace. Sentivo i capelli frustrarmi il viso e con le mani li spostai, cercando di mantenere la stessa velocità di corsa. Mi voltai ancora una volta e ancora una volta lo vidi lì, con l'espressione cattiva in viso.
Cominciai a piangere, lasciando che il mio viso si inzuppasse di lacrime salate. Avevo paura. Quanto avrei voluto chiamare Zayn, quanto avrei voluto che lui fosse lì, ad aiutarmi. Avrei voluto che avesse avuto qualche potere magico e che come i supereroi venisse a salvarmi, ma io mi trovavo nella dura realtà, e nella dura realtà i supereroi non esistevano.
Iniziai ad accusare dei forti dolori al fianco, ma non mi fermai, anzi, tentai di correre più veloce ancora. Nelle gambe ormai si era formato -se così si può dire- l'acido lattico e le sentivo dure e pesanti, mentre le costringevo con tutta me stessa a muoversi.
Sapevo che cosa sarebbe successo se il maniaco mi avesse presa. A quel pensiero venni scossa da altri singhiozzi, mentre ormai correvo a perdifiato.
Mi infilai tra un gruppo di persone, scansandole e beccandomi insulti, ma in quel momento non mi importava. Dovevo raggiungere un posto chiuso e affollato. Si, ma quale?
Tutti i negozi erano ormai chiusi e i pub stavano ancora aprendo. Non c'era nulla di aperto tranne..il cinema! L'insegna colorata spiccava dall'altro lato della strada.
Il dolore al fianco era ormai insopportabile, ma mi costrinsi a percorrere qualche altro metro. Mi bastava attraversare la strada ed entrare nel cinema, da lì sarei poi corsa a nascondermi da qualche parte.
Mi voltai un'altra volta, ma non riuscii a vedere nulla perché caddi rovinosamente al suolo. L'impatto mi provocò delle sbucciature sulle mani e probabilmente sulle ginocchia, dato che iniziarono a pulsare anche quelle.
Faceva troppo male alzarsi, le mie braccia erano l'unica parte del corpo che non mi doleva, ma sapevo che il maniaco era dietro di me. Con un gemito mi sollevai riprendendo a correre. Attraversai la strada, attenta a non farmi investire dalle macchine che passavano e mi precipitai sul marciapiede. In quel momento il pazzo che mi stava inseguendo attraversò la strada.
Sempre più impaurita e tremando spalancai la porta di ingresso del cinema, fiondandomi all'interno e iniziando a urlare.
«Aiuto! Per favore aiutatemi!»
Ma sembrava che in quel momento fossero tutti impegnati, troppo impegnati, per aiutarmi. O forse fu una mia impressione, dato che comunque continuai a correre. Decisi che forse mi sarei chiusa in un bagno, almeno lì non mi avrebbe potuta toccare.
Scorsi da un cartello che il bagno era al piano superiore, così presi le scale mobili, correndo anche su quelle. Ormai il fianco bruciava così forte che pure respirare richiedeva un certo sforzo. Non importava, avrei smesso di correre solo quando avrei raggiunto il bagno. E così feci. Non appena ci fui di fronte, non feci caso se fosse per gli uomini o per le donne, mi ci chiusi dentro, crollando per terra.
Mi raggomitolai in un angolo aumentando il ritmo dei miei singhiozzi. Avevo anche il fiatone e ad ogni mio respiro il fianco urlava pietà. Le gambe ormai sembravano pesare quintali, mentre notai che sui jeans, all'altezza del ginocchio, c'erano macchie di sangue.
Infilai le mani nei capelli, scostandoli dal volto. In quel momento volevo solo l'abbraccio caldo e rassicurante di una persona: Zayn. Sfilai il telefono dalla tasca e con la mano tremante composi il messaggio, che gli avrei inviato.
Sono al cinema, chiusa nel bagno. Ti prego vieni da me, ho paura. Zayn ti prego, fai il più presto possibile.
Sperai almeno di aver scritto bene, data la mia vista appannata per via delle lacrime. Con il braccio mi asciugai gli occhi, ma, tempo due secondi e si appannarono di nuovo.
In quel momento la porta si aprì e ne entrò qualcuno. NO! Il maniaco non poteva avermi trovata!
Ormai ero talmente stanca e spaventata che non riuscivo più a muovermi. Ero inchiodata per terra. Ripresi a tremare e a singhiozzare quando la figura si inginocchiò davanti a me. Con la mano mi sollevò il viso.
«Hei che ti è successo?» domandò il ragazzo a cui apparteneva la figura, con voce dolce e preoccupata.
Lo guardai terrorizzata e lui se ne accorse perché aggiunse «non ti farò del male, stà tranquilla»
Non seppi perché, ma qualcosa nel suo viso angelico e così bello e nel suo sguardo davvero preoccupato mi spinse a fidarmi di lui. Mi gettai tra le sue braccia stringendomi al suo collo. Il mio fianco e le mie ginocchia protestarono.
«Il maniaco..mi stava inseguendo. Ho corso tanto..ho paura» balbettai con voce tremante.
Il ragazzo mi strinse a sé. «Shh..è tutto finito. Adesso ci sono io»
«Ti prego non lasciarmi da sola»
«No, resto con te. Adesso calmati e mi racconti cosa è successo, okay?»
Annuii. «Okay»
Mi staccai da lui riappoggiandomi per terra, mentre lui si sedette di fronte a me pronto ad ascoltare il mio racconto. Ripresi fiato e cercando di non piangere presi a raccontargli quello che mi era accaduto.
«Sei ferita!» esclamò quando arrivai al momento della caduta, prendendo la mia mano e voltandola per osservare le sbucciature. «Dove altro ti sei fatta male?»
«Alle ginocchia» dissi indicando le macchie di sangue sul jeans.
«Ti fa male?» domandò.
«No, ormai non ci faccio più caso» ammisi passandomi una mano sul viso per asciugarlo dai resti delle lacrime.
«Bastardo!» urlò tirando un pugno al pavimento.
«Cath? Cath!» esclamò Zayn sollevato vedendomi «Dio che ti è successo?»
Si avvicinò a me e il ragazzo del cinema -solo allora mi accorsi che indossava la maglia del cinema, ciò voleva dire che lavorava lì- mi si parò di fronte. «Non avvicinarti a lei!»
«E' la mia ragazza, togliti dalle palle! Tu chi cazzo sei piuttosto?»
«Hei basta! Zayn lui mi ha aiutata» dissi separandoli, mentre si lanciavano sguardi omicidi.
«Tu stai bene?» domandò Zayn posandomi una mano sulla guancia e accarezzandola.
«Si adesso va meglio. Sto bene»
«Cosa è successo? Mi hai fatto preoccupare..»
«Ne parliamo dopo a casa»
«Okay andiamo allora» disse prendendomi in braccio e uscendo dal bagno.
«Aspetta!» esclamai voltandomi verso il ragazzo che era rimasto in silenzio. «Dimmi come ti chiami!»
Lui sorrise. «Liam»
Sorrisi a mia volta, mentre Zayn mi portava via. «Grazie Liam»



Ed eccomi qua con il primo capitolo, dopo quel prologo schifoso! LOL
Finalmente cominciate a capirci qualcosa di più sulla storia ahahaha
Allora sappiamo che Cath è la protagonista, che io immagino con il viso di Kristen Stewart, che Zayn è il suo ragazzo (**) e che Liam è il suo 'salvatore' (*w*)
Posso dire una cosa? E' leggermente inquietante come inizio ma vabbè AHAHAHAH
Che ne pensate voi del capitolo, invece? Spero che vi sia piaciuto!
Questa ff, rispetto all'altra (You Only Live Once) la aggiornerò una volta a settimana, a partire da oggi, quindi vuol dire che il prossimo capitolo lo avrete mercoledì :)
Non prendetevela, ma lo faccio per una comodità mia. Così almeno dovrei riuscire a scrivere più storie contemporaneamente senza enormi ritardi!
So, now vado che devo lasciare il pc a mio fratello D:
A mercoledì prossimo, e recensite nel frattempo u.u
Baaci, Elena <3

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


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Capitolo 2


Aprii gli occhi nel buio della stanza, soffocando il forte urlo che mi nasceva dalla gola con le mani. Di nuovo quell'incubo. Di nuovo quelle urla nel pieno della notte.
Mi rigettai all'indietro a peso morto nel letto stringendo con le mani le coperte. Mi chiesi quando sarebbe finita. Era ormai da una settimana che mi svegliavo urlando e piangendo perchè lo stesso sogno mi tormentava.
Le immagini di quel venerdì precedente costringevano il mio subconscio a sognarle, facendomi rivivere quei momenti che con tutta me stessa avrei tanto voluto non vivere o quantomeno dimenticare.
Ma la cosa che mi tormentava più di tutte era quel momento del sogno in cui, il ragazzo del cinema, veniva picchiato dal maniaco perchè mi stava difendendo.
Il fatto era che nella realtà le cose si erano svolte in un'altra maniera, e quindi mi faceva 'male' sapere di star sognando quella scena che fortunatamente non era avvenuta.
Ma in realtà sapevo che quella era una scena che inconsciamente il mio cervello aveva formulato mentre Liam mi stava consolando.
Mi asciugai una lacrima sul viso. Dovevo smetterla di sognare queste cose su di Liam e dovevo anche smettere di sognarlo. Chissà perchè, sapevo che sarebbe stato letteralmente impossibile.
Quel ragazzo mi aveva colpito per la sua pazienza e la sua dolcezza. Mi sentivo così tanto in colpa per non averlo ringraziato a dovere.
Tirai su col naso mentre mi rigiravo su un fianco. Il telefono sul mio comodino attirò la mia attenzione. Lo afferrai controllando l'orario sul display che mostrava una foto mia e di Zayn.
Le tre di notte, perfetto! E ora come mi sarei riaddormentata? Sbuffai.
Un braccio caldo si posò sulla mia pancia, mentre il petto nudo di Zayn premeva contro la mia schiena.
«Hai fatto di nuovo quel brutto sogno?» mi domandò con voce impastata dal sonno.
«Scusa se ti ho svegliato» sussurrai in risposta.
«Tutto bene? Ti sei ripresa?»
Annuii. «Si, adesso sto bene» replicai.
Ed era vero. Le lacrime avevano smesso di scendere e il ricordo del sogno andava via via sfumando, riportandomi alla serenità. Cosa che succedeva per l'ennesima volta in quella settimana.
«Ti passerà, vedrai. Serve solo un pò di tempo» soffiò nei miei capelli.
«Lo spero tanto»
«Cath sei forte. Ce la puoi fare a superarlo. Ripeto, hai solo bisogno di tempo» disse mentre prendeva a baciarmi il collo.
Mi venne la pelle d'oca, mentre dei brividi scaturiti dal suo fiato sulla mia pelle mi percorrevano la schiena. Presi a giocherellare con le sue dita.
«E se col tempo la situazione restasse invariata?» domandai pensierosa.
Interruppe la scia di baci sul mio collo, mentre un sorrisino gli si dipingeva sul volto. «Per me non ci sarebbero problemi, insomma la notte si può fare altro, oltre che dormire»
Mi scappò un sorriso. «Pervertito» bofonchiai.
Voltai leggermente la testa, per poterlo guardare in viso, e mi ritrovai le sue labbra incollate alle mie. Mi lasciai trasportare da quel bacio sensuale muovendo le mie assieme a quelle di Zayn. Come sempre le sentivo calde e prepotenti, mentre con forza cercavano di aprire le mie.
Per un pò mi opposi, ma dopo le aprii permettendo alla sua lingua di incontrare la mia, dando così inizio ad un gioco di lingue e saliva.
Senza staccarmi da lui mi voltai ritrovandomi cavalcioni sul suo corpo. Con le mani percorsi il suo busto, dal basso verso l'alto, fino ad arrivare ai suoi capelli, nei quali ci affondai le dita. Le sue mani, invece, corsero sui miei fianchi, stringendoli leggermente. Sentivo il respiro accelerare sempre di più, seguendo i battiti frenetici del mio cuore.
«Dopotutto hai ragione. Ci sono tante attività che possiamo fare insieme la notte, al posto di dormire» ammisi staccandomi da lui per riprendere fiato.
Sorrise. «Devi sempre guardare anche il lato positivo delle cose»
Alzai gli occhi al cielo. «Ma è possibile che capisci sempre le cose sconcie?» domandai «mi riferivo al fatto che potremmo chiacchierare, guardare un film, fare uno spuntino, saltare di qua e di là come bambini..»
«Tutto qui?» chiese deluso infilandomi le mani sotto la maglietta e percorrendo con le dita il profilo della mia schiena dall'alto verso il basso e dal basso verso l'alto.
«E qualche volta potremmo anche divertirci» conclusi con un sorrisino, ignorando la sua domanda.
Sul suo volto apparve di nuovo il sorriso sghembo che tanto amavo e riprese a baciarmi senza interrompere il movimento delle mani. Si sollevò con la schiena, invertendo le posizioni, sistemandosi in maniera da non pesarmi addosso.
«Quindi oggi ci divertiamo» disse con quel sorrisino sul volto.
«Ottima idea!» esclamai.
«Sei sicura? Non hai ancora paura del..maniaco?» domandò.
Ah, il maniaco. «Zayn, io di te non ho mai avuto paura. Il mio problema è uscire di casa, temendo di incontrarlo. E' ovvio che adesso ho più paura degli sconosciuti..ma tu non sei uno sconosciuto, Zayn..io lo so che tu non mi toccheresti nemmeno più, se io te lo chiedessi, ma sappi che non arriverei mai a farti una tale richiesta. Io di te mi fido al cento per cento»
«Hei shh. Non piangere» mi rassicurò asciugando le poche lacrime che mi rigavano il viso.
Lo abbracciai forte, cercando di calmare i miei singhiozzi. Zayn si scostò di lato stringendo le sue braccia attorno al mio busto.
«Ti amo Zayn» dissi poggiando la testa sul suo petto.
Lui mi accarezzò la testa. «Mai quanto io amo te»
Chiusi gli occhi, lasciandomi cullare dalle sue braccia. Con Zayn mi sentivo protetta e al sicuro. Nulla avrebbe potuto spaventarmi se con me c'era lui.
Zayn iniziò a canticchiare una melodia sottovoce, e io, mi riaddormentai col suono della sua voce. Stranamente non sognai nulla, ma solo l'oscurità più nera; o forse sognai qualcosa, ma la mia mente lo rimosse immediatamente dai ricordi.
Quando riaprii gli occhi era giorno. Il sole illuminava la mia stanza e il posto vuoto di Zayn nel letto. Sul suo cuscino c'era un biglietto che afferrai velocemente per leggerlo.
SONO ANDATO AL LAVORO. MI DISPIACEVA SVEGLIARTI.
CI VEDIAMO A PRANZO -GIA' MI MANCHI.
TI AMO, ZAYN.

Sorrisi involontariamente richiudendo il bigliettino tra le mani. Mi immaginai Zayn, con la sua tuta da lavoro, mentre sistemava il motore di una macchina, con le mani sporche di olio.
Si, perchè Zayn era un meccanico e lavorava come operaio per l'officina di suo zio.
Con un salto scesi dal letto, infilandomi le pantofole e dirigendomi in cucina con lo stomaco brontolante. In quei giorni la casa era insolitamente più in ordine degli altri, dato che avevo paura di uscire.
Zayn si lamentava dicendo che stavo diventando maniaca dell'ordine, ma io qualcosa la dovevo pur fare per far passare il tempo, no?
La casa era silenziosa e vuota senza lui, ma a questo rimediai accendendo lo stereo con la musica, mentre preparavo la mia colazione.
Versai del latte in una tazza che riempii poi di cereali. Presi dal cassetto delle posate un cucchiaio e mi sedetti al tavolo immergendo la posata nel latte e attendendo che i cereali si inzuppassero.
Feci tutto con molta lentezza. Iniziai anche a mangiare lentamente, tanto che mi innervosii. Spensi lo stereo e accesi la tv, cercando qualche canale interessante. Programma di cucina, tg sportivo, programmi di adolescenti incinte, film, cartoni animati..possibile che in tv -con tutti i canali presenti- non trasmettessero qualcosa di interessante?
Alla fine optai per il canale sul quale stavano trasmettendo le notizie di cronaca. Infondo era una settimana che non uscivo di casa e volevo informarmi di quello che accadeva fuori dalle mura del mio appartamento. Iniziai a mangiucchiare i cereali ormai sfrantumati perchè troppo inzuppati, accompagnandoli con qualche sorsata di latte.
Intanto al notiziario stavano dando la notizia di una donna trovata morta dentro casa e ipotizzavano il possibile movente dell'omicidio. Scossi la testa, ma quand'è che la gente avrebbe smesso di uccidere?
Consumai tutta la mia colazione, accompagnandola con una fetta di pane e nutella. Poi portai il tutto nel lavandino per sciacquarlo con detersivo. Mentre insaponavo la tazza, una notizia attirò la mia attenzione.
«Arrestato stamani un uomo che importunava le giovani ragazze con proposte poco pulite. E' successo a New York, dove avrebbe inseguito una ventunenne terrorizzata. L'uomo è stato accusato di stalking, per ora non dovrebbe dare più fastidio e le abitanti della grande mela possono tornare a sorridere.»
Per poco non mi venne un colpo quando riconobbi l'uomo della foto come colui che mi aveva inseguita la settimana scorsa. Era stato arrestato! Quindi questo voleva dire soltanto una cosa: ero libera!



Tadaan eccomi qui con il secondo capitolo!
Sono di corsa perchè devo andare a completare il terzo capitolo che ho scritto a metà, dato che now ho l'ispirazione. A proposito di questo volevo chiedervi una cosa.
Davvero, che cosa ne pensate della storia? Perchè ho notato che non la state recensendo proprio e che il massimo che sono riuscita ad ottenere è una sola recensione al prologo. Inoltre anche le visualizzazioni sono bassissime.
Siate sincere, perchè se vi fa schifo, io non perdo tempo a continuarla :)
Che vi costa? Una sola, piccolissima recensione, potete lasciarmela, daai!
Aww comunque quanto sono teneri i Zatherine? **
Dio, a proposito di quell'idiota di Zayn, avete saputo che si è cancellato da twitter? D:
Vabbè stiamo divagando..quindi io vado adesso, e voi fatemi sapere, okaay? :))
Baaci! Elena <3

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


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Capitolo 3


Dopo quella notizia la mia vita cambiò radicalmente. Dopo tanto tempo mi sentii di nuovo più libera. Finalmente quell'angoscia che mi dominava sempre sparì, come se nulla fosse mai successo. A distanza di un giorno ero diventata di nuovo la Catherine Scott di una volta, spigliata, solare e felice.
Adesso non dovevo preoccuparmi più quando sentivo un rumore in casa e correre a nascondermi, no, perchè sapevo che il maniaco non poteva farmi più niente. Adesso dovevo soltanto pensare a godermi la vita.
Ricordai il mattino precedente, quando dopo aver ascoltato la notizia avevo chiamato, piangendo dalla gioia, Zayn e gli avevo raccontato tutto. Lui dapprima incredulo aveva iniziato a ripetermi che era felice per me e che quando sarebbe tornato a casa avremmo festeggiato. E così avevamo fatto! Due ore dopo, non appena ebbe messo piede in casa, mi saltò addosso stringendomi forte a lui. Poi mi aveva intimato di prepararmi e mi aveva portata in spiaggia dove, abbracciati, avevamo trascorso il resto della giornata.
Quel giorno era uno stupendo sabato mattina, soleggiato e alquanto caldo per essere la fine di gennaio. Zayn era a casa, ma presto sarebbe dovuto uscire con Harry e Louis per aiutarli a organizzare la festa di compleanno del primo che avrebbe a breve compiuto ventuno anni, e quindi sarei rimasta sola a casa ad annoiarmi..
Chiusi il libro che stavo leggendo, consapevole che avrei dovuto rileggermi le ultime due pagine, perchè distratta com'ero con i miei pensieri, non avevo capito nulla. Mi infilai le mani nei capelli tirandoli per bene, in modo tale da potermi fare una coda alta e perfetta.
Hei ma l'elastico nero che portavo al braccio sinistro dov'è finito?
Non poteva essersi dissolto così, ricordavo di averlo avuto al braccio fino al venerdì precedente..
E allora capii tutto. Dovevo averlo perso mentre Liam mi controllava le sbucciature alle mani. Doveva avermelo sfilato per controllare bene anche i polsi.
Liam
Quella notte non lo avevo sognato e, per qualche strano e assurdo motivo, già mi mancava. E poi era da parecchio che non lo vedevo, quindi sognarlo mi aiutava a sentire di meno la sua mancanza..ma ora che non lo sognavo più?
Aspetta, aspetta. Ma che stai dicendo Cath? Come può mancarti una persona che a malapena hai incontrato?!
Giusto. Ma a me Liam mancava davvero. Impossibile, ma vero.
Ripensai al fatto che quella mattina sarei rimasta sola a casa..
Mi alzai di fretta dal divano, lasciando il libro nella libreria. Corsi a vestirmi, indossando un paio di jeans e una felpa. Feci per aprire la porta di ingresso ma mi bloccai. Dovevo avvisare Zayn che uscivo. Sapevo che era in bagno perchè sentivo l'acqua della doccia scrosciare.
«Amore io sto uscendo!» urlai avvicinandomi allo specchio e iniziando a spazzarmi energicamente i capelli.
Due braccia bagnate mi strinsero i fianchi. «Dove vai?» mi domandò poi.
La sua voce mi arrivò da destra, vicinissima al mio orecchio. La sua bocca prese a lambirmi il collo e mille brividi mi attraversarono. Mi voltai schioccandogli un veloce bacio sulle labbra.
«Esco a farmi un giro. Se no mi annoio»
«Fà attenzione» mi disse premuroso «non voglio che ti succeda nulla»
«Tranquillo e divertiti con quei due»
Sorrise. Ah il sorriso che amavo! «Sai che divertimento fare da babysitter a quei due bambinoni»
Gli asciugai con le dita una goccia d'acqua che cadeva dai suoi capelli. «Pensami e ti divertirai»
«Io penso sempre a te» soffiò sulle mie labbra prima di baciarle di nuovo.
«Ci vediamo dopo» dissi staccandomi da lui e uscendo di casa.
Speravo soltanto di avere un pò di fortuna e trovarlo al lavoro.


Mi sfilai gli occhiali da sole alzando gli occhi sull'insegna del cinema di fronte a me. Li infilai nella borsa e prendendo un grande respiro entrai.
Il cinema era quasi vuoto, se non per qualche persona che stava acquistando dei biglietti o per gli addetti alle pulizie che passavano con la scopa bagnata qua e là sul pavimento per pulirlo. Di Liam neanche l'ombra.
Iniziamo bene!
Mi avvicinai ad un ragazzo che in quel momento stava armeggiando con un computer dietro un vetro.
«Ciao» dissi cordiale.
«Ciao» mi rispose quello alzando gli occhi dallo schermo «posso aiutarti?»
«Si, grazie»
«Dimmi»
«Cerco un ragazzo che lavora qui, si chiama Liam»
«Liam Payne?» mi domandò in conferma.
Payne? Era forse quello il cognome di Liam?
«Si, lui» esclamai sperando che stessimo parlando della stessa persona.
«Lo trovi al bancone dei popcorn»
Mi illuminai di un sorrisone vedendolo che trafficava con qualcosa al banco dei cibi.
«Grazie» dissi distratta al tizio che portava il nome di Carl, mentre mi avvicinavo al mio salvatore.
Il mio salvatore?!
Si, Liam era il mio adorabile e dolce salvatore. Mi bloccai di colpo non riuscendo a precorrere più quei pochi metri che mi separavano da Liam.
Che cosa gli avrei detto una volta attirata la sua attenzione? Un semplice grazie sarebbe bastato? Ma no, ovvio che dovevo dirgli anche qualcos'altro. Ma se non mi avesse riconosciuta? Cosa gli avrei detto: ciao io sono quella che si è fiondata nel bagno degli uomini venerdì scorso e che tu hai consolato prima che il suo fidanzato arrivasse? Che figura avrei fatto?
Mi dondolai sui talloni, indecisa sul da fare. In realtà non sapevo nemmeno io il perchè fossi lì, da lui. Ci ero andata e basta, senza pensarci, perchè spinta da una sorta di brama e desiderio di reincontrarlo e riparlarci. Mi sentivo spaesata, proprio come si era sentito l'Innominato dei Promessi Sposi quando si era recato -anch'egli bramoso come me- dal Cardinale Borromeo. Si, era tutto simile! Io ero l'Innominato e Liam il mio Cardinale Borromeo.
Basta Cath, non essere idiota! Fatti avanti!
Il mio cervello mi risvegliò, dandomi quel pizzico di determinazione in più di cui avevo bisogno. Così, ringraziandolo, raggiunsi a grandi passi il bancone del cibo.
Liam mi dava le spalle mentre armeggiava con la macchina per fare i popcorn, che scoppiettava vivacemente. Rimasi in silenzio a fissarlo. La sua testa ondeggiava leggermente, mentre canticchiava una canzone che riconobbi come 'I'm yours'.
Non potei non rimanere affascinata dalla sua voce. Liam era bravo. Diamine se lo era! Me lo immaginai come un cantante di grande fama su di un palco. Si, secondo me avrebbe fatto successo. Eccome!
Di nuovo la voce di Liam invase le mie orecchie suscitandomi del brividi. Come era bello poter riascoltare finalmente la sua voce dal vivo, e non da quel poco che la mia immaginazione ricordava. Ad un tratto mi sentii male. I miei sogni non gli rendevano giustizia. Lo sminuivano, semmai.
«Uhm ciao» dissi cercando di apparire disinvolta.
Liam non si voltò. «Cosa le serve?»
«Il ragazzo dei popcorn, grazie» replicai sentendo nascere sul mio viso un sorriso.
«Come?» domandò sorpreso voltandosi e incrociando i miei occhi. «Cath?» chiese poi riconoscendomi.
Arrossii. Mi aveva riconosciuta! Dio, com'ero felice. «Ciao»
«Ma cosa ci fai qui?»
«Volevo rivedere te» ammisi scrollando le spalle. Liam poggiò il bicchiere coi popcorn che aveva in mano sul bancone e corrugò la fronte. «Me?»
«Si, volevo ringraziarti a dovere per quello che hai fatto venerdì scorso per me»
«Beh prego. Ma era mio dovere. Non potevo lasciarti lì da sola» disse torturandosi le mani, quelle stesse mani che io volevo stringere tra le mie in quel momento.
«Posso abbracciarti?» sputai fuori troppo velocemente perchè il mio cervello si accorgesse di quello che avevo appena detto.
«C-certo» esclamò Liam leggermente perplesso e preso in contropiede dalla mia richiesta.
Girò per il bancone raggiungendomi e io mi fiondai tra le sue braccia che mi strinsero forti. A distanza di una settimana mi ritrovai di nuovo il profumo intenso di Liam nelle narici e ad avere la mia faccia spalmata sul suo petto caldo e morbido. La sua mano prese a muoversi sulla mia schiena lenta e decisa.
«Mi sei mancato. E' strano, ma è così. Cioè non ci conosciamo nemmeno!» dissi sollevando lo sguardo per poterlo osservare bene in viso.
Si illuminò. «In un certo senso anche a me..cioè ti pensavo sempre. Mi chiedevo spesso come stessi» ammise abbassando lo sguardo verso il pavimento.
«Non c'era bisogno di preoccuparsi così tanto per me» bofonchiai.
«Come stai?» mi chiese ignorando il mio commento.
«Mai stata meglio» confessai «dopo che ho saputo dell'arresto ho iniziato ad avere meno paura e adesso sto meglio»
Liam sciolse l'abbraccio e si poggiò con gli avambracci al bancone.
«Finalmente gliel'ho fatta pagare» mugugnò digrignando i denti.
Lo fissai confusa «Come?»
«Niente, niente. Dicevo che ha ricevuto la giusta punizione»
Ero perplessa. Che cosa voleva dire Liam? Non stava mica dicendo che era stato lui a mandare il maniaco in prigione?
Oh.Mio.Dio
«Liam..» esordii.
«Cosa?»
«Sei stato tu, vero?»
«Non so di che tu stia parlando..» disse distogliendo lo sguardo altrove.
«Liam..»
«Si, lo so come mi chiamo, non c'è bisogno che me lo ripeti in continuazione!»
«Ti prego, ho bisogno di sapere. Sei stato tu a farlo arrestare?» domandai puntando i miei occhi nei suoi.
Lui non rispose, spostò lo sguardo altrove sospirando pesantemente. Era un si? Un no? Beh si dice che chi tace, acconsente..quindi era un si.
«Grazie» dissi con gli occhi lucidi abbracciandolo di nuovo e stringendomi al suo collo.



Sono ritornata per l'aggiornamento settimanale!
Bene non so che dirvi, sono leggermente delusa dal fatto che siete spariti..che vi è successo? Le recensioni sono assenti, le visualizzazioni sono al minimo..SCRIVO DAVVERO COSI' DA SCHIFO DA FAR SCAPPARE VIA LA GENTE? D:
Io non so più che cosa fare, davvero. Vi ho pregate in tutte le lingue del mondo, quasi, per una recensione..cosa devo fare?
Facciamo così dai, se mi lasciate una recensione e aumentate le visite vi regalo gli One Direction! (?) u.u
okaymisentocomequelletiziedelletelevenditechesivedonointv :)
Vabbè tornando a noi, mi sono ispirata a Liam che canta in questo video Liam Payne- cover I'm yours


AWW CHE POI OGGI E' PURE IL COMPLEANNO DI QUESTO SPLENDORE! #HappybirthdayLiam
E now vi lascio con questa meravigliosissima e adorabilissima gif Ziam! **
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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


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Capitolo 4


Hei Cath ma che fine hai fatto? Per caso il Pakistano ti ha uccisa? Se sei morta sappi che io ho il diritto a ricevere una parte dei tuoi averi..se sei viva dai qualche segno. E' una settimana che sei sparita e il povero Nialler si sente solo senza di te.
Ti voglio tanto bene idiota, sappilo.
Niall xx


Mi rilessi per l'ennesima volta quel messaggio che Niall -il mio migliore amico- mi aveva inviato quella mattina, mentre mi preparavo per recarmi al lavoro. Si, perché io gestivo un bar nel centro di New York con l'Irlandese, e la settimana precedente non mi ero presentata per la mia stupida paura del maniaco. E come una deficiente avevo trascurato il mio Niall, troppo impegnata a rimanere chiusa dentro casa. Quanto potevo odiarmi?
Non vedevo l'ora di reincontrare quella testa bionda e di stitolarlo in un abbraccio da orso, e alla fine baciare le sue guance morbidissime. Mi abbottonai i jeans, i soliti che usavo per il lavoro, e mi infilai una magliettina a maniche lunghe. Presi la borsa nella quale tenevo l'abbigliamento per il lavoro e mi diressi in bagno per sciacquarmi velocemente la faccia e i denti. Sistemai, poi, per bene i miei lunghi capelli e mi recai al piano di sotto. Osservai l'orario, ero in anticipo di mezzora, così decisi che sarei andata a svegliare Zayn. Risalii le scale, dirigendomi verso la camera da letto, ma fui bloccata dall'aprirsi della porta di una delle camere da letto per gli ospiti. Soffocai un urlo per lo spavento quando mi accorsi che si trattava di Louis.
«Lou che diavolo combini a casa mia a quest'ora?» domandai sorpresa, portandomi una mano sul cuore.
Lo osservai bene. Louis indossava un pigiama con le macchinine e aveva lo sguardo assonnato. Gli occhi azzurri erano socchiusi per via della luce.
«Mi sono appena svegliato, non vedi?» mi rispose sbadigliando e con voce strascicata, mentre con l'indice si indicava il pigiama e con l'altra mano si aggiustava quella massa informe che si trovava al posto dei capelli.
Come mi sono appena svegliato? Aveva forse dormito a casa mia e io non sapevo nulla? Vabbè dopotutto non era la prima volta che lo faceva.
«Come mai hai dormito qui?» gli chiesi.
Lui ebbe un fremito, poi scrollò le spalle tornando normale. «Io e Zayn siamo tornati tardi ieri notte e così ho pensato bene di fermarmi a dormire qui»
«Oh» dissi continuando a fissare il suo pigiama.
E poi mi venne un'illuminazione. Dato che Louis era sveglio non avevo più bisogno di svegliare Zayn nel suo giorno libero, per darmi un passaggio in centro. Sorrisi.
«Lou, vestiti. Mi devi dare un passaggio al lavoro»
Louis strabuzzò gli occhi. «Sei impazzita?! Non ho ancora fatto colazione e già devo vestirmi e accompagnarti..»
«Eh daai Louis. Ti faccio fare colazione al bar» lo pregai assumendo una smorfia dolce e implorante.
Sbuffò. «Okay okay. Dammi il tempo di vestirmi»
«Ti voglio bene» esclamai ritornando al piano di sotto e posizionandomi accanto alla porta in attesa di Louis.
«Non farei questo se non ti volessi bene..» borbottò richiudendosi in camera.
Sorrisi guardando l'orologio che portavo al polso, notando che erano le otto meno venti, ed io dovevo iniziare il turno alle otto in punto. Sapevo che Louis quando si vestiva e si chiudeva in bagno era peggio di una ragazzina che si prepara per il primo appuntamento col ragazzo che le piace. Era addirittura peggio di Zayn, che passava le ore per prepararsi. Mi chiesi il perché. Di Zayn già sapevo che non usciva di casa se non aveva i capelli pettinati e aggiustati in maniera impeccabile, e quindi la maggior parte del tempo lo trascorreva davanti allo specchio con il gel e la lacca tra le mani. Ma Louis? Sperai che non avesse anche lui la mania dei capelli.
Passarono cinque minuti e di Louis neanche l'ombra. Che si fosse addormentato in bagno? Picchiettai annoiata la punta della mia converse per terra, incrociando le braccia al petto e sbuffando. Okay adesso stavo iniziando a innervosirmi. Feci per muovere il piede in direzione delle scale quando da esse sbucò un sorridente Louis che giocherellava con le chiavi della sua auto.
«Sono pronto. Possiamo andare» annunciò indossando la sua giacca.
Presi dalla poltroncina accanto alla porta la mia borsa e la giacca e lo seguii fuori di casa bofonchiando un «era ora»
Non potei non notare la piega -tipico del modo di vestirsi di Louis- ai pantaloni che quel giorno indossava. Scossi la testa e sorrisi. Quel ragazzo non sarebbe cambiato mai. Quel giorno però era particolarmente vestito bene. Mi piaceva il suo modo di vestirsi..aveva gusto, così come Zayn. Louis indossava una maglia bianca che contrastava con i pantaloni e la giacca nera, e al posto delle sue solite Toms, ai piedi indossava le converse nere.
Mi accomodai in macchina, aspettando che anche lui facesse lo stesso. Sbattè leggermente lo sportello e accese il motore, afferrando il volante e stringendolo forte, quasi come volesse distruggerlo.
Era una mia impressione o era arrabbiato slash nervoso?
«Hei che hai?» gli domandai voltandomi per fissarlo in viso.
Louis spostò i suoi occhi celesti nei miei. «Ho rotto con Hannah»
Il suo fu un sussurro disperato e triste. Hannah era la storica ragazza di Louis, e stavano insieme da quasi quattro anni. Lei era davvero quella perfetta per il mio amico, e da qualche settimana avevo sentito parlare di matrimonio. Zayn mi aveva detto che avevano intenzione di sposarsi l'anno successivo e che stavano preparando una grande festa per annunciarlo a tutti, ma evidentemente qualcosa era andato storto.
«Oh mio Dio, come mai?»
Sospirò. «L'ho beccata con un'altra persona nella nostra camera da letto. Ti rendi conto? Nella nostra camera! E sai cos'è la cosa che mi ha dato più fastidio? Che lei non ha nemmeno tentato di chiedermi scusa o discolparsi. Quando le ho chiesto spiegazioni se ne è uscita con un 'io lo amo' lasciandomi lì come un cretino, perché non sapevo cosa dire! Che senso ha avuto tutta la nostra relazione allora?! Non le è mai importato nulla dei miei sentimenti, ecco qual è la risposta!» disse -quasi urlando- aprendo lo sportello dell'auto e scendendo dopo aver spento il motore.
Lo imitai. «Dio quanto mi dispiace»
Ci incamminammo verso il bar l'uno accanto all'altra. «E' per questo che stanotte hai dormito da noi?»
«Si» disse guardandomi.
Mi si formò un groppo in gola quando vidi i suoi occhi arrossati. «Vieni qui..» dissi e lo abbracciai «Louis non piangere. Lo so che per te lei era importante, ma evidentemente per Hannah tu non lo sei..non sprecare il tuo tempo a struggerti per lei! Non ti merita!»
Le braccia di Louis strinsero la presa. «Sappi che puoi sempre contare su di me, per qualsiasi cosa» aggiunsi.
«Grazie Cath, grazie davvero» sussurrò lui sciogliendo l'abbraccio.
Lo presi per mano conducendolo all'interno del bar. «Una cioccolata calda è quello che ti serve!»
Lo feci accomodare ad un tavolino e mi tolsi la giacca che poggiai sulla sedia accanto a quella sulla quale si sedette Louis.
«Cath!» mi urlò Niall stringendomi forte, sollevandomi da terra e compiendo un giro su se stesso.
«Hei» lo salutai schioccandogli un veloce bacio sulla guancia, quando mi rimise giù.
«Ciao Lou»
«Niall» lo salutò Louis.
Niall mi guardò interrogativo e io gli feci cenno di seguirmi. «Ha lasciato Hannah»
«Oddio» fu la risposta di Niall mentre preparava una tazza di latte e cappuccino per Louis.
«Si, è un po’ depresso..» commentai infilandomi il grembiule con il nome del bar.
«E a te che è successo?» mi domandò dopo che ebbe portato il caffè e un cornetto al cioccolato a Louis.
«Niente» dissi cominciando a trafficare con le tazzine sporche poggiate sul bancone.
«Non ci credo» disse incrociando le braccia al petto.
«E non ci credere..»
Sbuffò. «Avanti Cath, so che mi stai nascondendo qualcosa..che cos'è?»
Niall non sbagliava mai. Capiva sempre quando c'era qualcosa in me. E poi ovvio che si fosse insospettito..non mi presentavo da una settimana al lavoro, non lo avevo chiamato per una settimana. Non era mica scemo!
«Ho avuto un incontro spiacevole con un maniaco e per paura di incontrarlo mi sono nascosta in casa» dissi voltandomi per incontrare gli occhi celesti del mio migliore amico.
Lui parve preoccupato. «E stai bene?»
Annuii esitante se dirgli o no di Liam. E lui se ne accorse. Mi conosceva fin troppo bene.
«C'è dell'altro?» domandò infatti.
«No» mentii.
«Si, invece» insistette.
«Okay okay, ho incontrato un ragazzo che mi ha consolata e..»
«E..?»
«Ed è strano perchp per una settimana intera l'ho sognato e ieri mi sono ripresentata da lui perchè dovevo rivederlo» dissi tutto d'un fiato.
Niall si grattò una guancia. «Wow, hai preso il colpo di fulmine!»
Gli diedi un pugno sul braccio. «Nessun colpo di fulmine Horan. E poi ti ricordo che sono fidanzata con uno dei tuoi amici d'infanzia»
«E allora come lo spieghi il tuo bisogno di rivederlo?»
«Boh..dovevo ringraziarlo per bene, punto. Tanto ora non lo rivedrò più. Non pensiamoci» dissi sorpassandolo e sventolando una mano per fargli capire che ormai l'argomento era chiuso.
«Vado da Louis» aggiunsi «vedo di tirargli su il morale»
«Non ti sforzare a dirmi di chiederti di chiamarti in caso di troppa gente!» mi rispose sarcastico.
Sorrisi e mi voltai facendogli una linguaccia.


Heilà miei piccoli fantasmi! (?)
Ci si rivede eh! E come al solito non è cambiato nulla..voi siete assenti. Ma sapete una cosa? Io non smetterò di scrivere la ff, e anzi la continuerò per me. E poi chi vuole leggere la leggesse u.u
Beeene ritornando a noi..la storia adesso sta prendendo forma, e tra poco inizierà la parte sensata (?).
Spero davvero che, a voi pochi, che come fantasmi la leggete, stai piacendo e che non vi stia annoiando. Ormai non vi prego più di lasciarmi una recensione, mi sono rassegnata.
Okay non so più che dire..quindi a mercoledì prossimo :)
Baci, Elena <3


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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


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Capitolo 5


«Allora com'è andata stamattina al lavoro?» mi chiese Zayn tirando un profondo morso al suo panino.
«Abbastanza bene, a te?» domandai appena ebbi ingoiato.
Ogni giorno, per la pausa pranzo, io raggiungevo Zayn al lavoro ed insieme mangiavamo quello che riuscivo a comprare da un panificio a caso.
«Stupendamente..aspettavo che me lo chiedessi sai?» esclamò «oggi mi è arrivata la macchina per il compleanno di Harry. Non sai quanto è figa!»
Sorrisi. Con Zayn bastava parlare di auto e potevi notare i suoi occhi brillare. E brillavano così anche quando mi guardava. Mi sentivo lusingata ad essere una degli unici amori della sua vita.
«Davvero? Speriamo che a Harry piaccia.»
«Certo che gli piacerà, se no che l'abbiamo comprata a fare?»
Per un pò calò il silenzio, rotto soltanto dai nostri respiri mentre eravamo intenti a cibarci. Questo era il bello di stare con Zayn: il poter stare in silenzio senza sentirsi in imbarazzo. E la maggior parte del tempo che stavamo assieme lo trascorrevamo cos', stretti l'uno all'altra, in silenzio. Nessuno dei due cercava di disturbare l'altro, consapevole che necessitava di un pò di riposo e di relaz. Zayn si liberava di quei rumori di motori e degli attrezzi per aggiustarli, e io del continuo vociare di gente che riempiva il bar. Stavamo bene così perchè ogni tanto bisogna fermarsi, staccare la presa per un pò, e poi ricominciare.
Finii di mangiare il mio panino e bevetti un sorso d'acqua, in attesa che Zayn finisse. Infilai le mani nelle tasche del mio giubbotto e alzai il viso al cielo, godendomi quel poco di vento che tirava, sul viso. Non volevo immaginare in che condizioni fossero i miei capelli, ma di per certo sapevo che assomigliavano più ad un bisonte spettinato che a dei capelli.
Un leggero raggio di luce mi colpì, e io chiusi gli occhi ammirando le figure colorate che si creavano sulle mie palpebre.
All'improvviso la panchina sotto di me scomparve, aprii gli occhi di scatto ritrovandomi tra le braccia di Zayn.
«Che fai?» gli chiesi vedendolo sorridere.
Non mi rispose, perchè avvicinò il suo volto al mio e prese a baciarmi in una maniera che non aveva mai fatto. Quel bacio aveva un non so che di sensuale e prepotente al tempo stesso. Allacciai le mani dietro il suo collo e mi avvicinai di più a lui, desiderosa di approfondire quel bacio. E lui parve voler fare lo stesso, così lasciai incontrare le nostre lingue.
«Avevo bisogno di controllare che tu fossi reale, perchè sei così bella da non sembrare vera» mi sussurrò poggiando la sua fronte contro la mia.
Sentii le lacrime pungermi gli occhi. Nessuno mi aveva mai fatto una dichiarazione del genere, ma Zayn era capace di farti sentire speciale sempre, e di dirti cose del genere sempre.
«Zayn..» boccheggiai tentando di non piangere «smettila di essere così fottutamente..così! Quella che si dovrebbe domandare se tu fossi reale sarei io, perchè tu sei troppo straordinario!»
«Hei non piangere..» mi sussurrò all'orecchio mentre lo stringevo forte a me. «facciamo così, siamo entrambi irreali» aggiunse ridendo.
Mi unii anche io alla sua risata mentre lui iniziava a girare su se stesso. Portai la testa all'indietro, osservando quello che mi accadeva intorno. Vedevo tante strisce colorate: blu, rosso, verde, marrone, azzurro, giallo. Tutte le cose che ci circondavano avevano cambiato forma, diventando striscette colorate. Mi sentivo felice, tra le braccia di Zayn, mentre come da piccola ammiravo a testa in giù il paesaggio mentre giravo. Era il gioco che amavo di più, e ci giocavo con mio padre ogni volta che mi portava al parco. E ripensandoci era così che mi sentivo quando ero con Zayn, ecco perchè l'avevo scelto. Sentivo le farfalle nello stomaco e tutto intorno a me diventava un mosaico di tanti colori misti tra di loro.
Zayn perse l'equilibrio e ci ritrovammo a terra, ansanti, ed esausti, quasi come se avessimo corso per chilometri e chilometri senza fermarci mai. Ma nonostante tutto continuammo a ridere e a farci il solletico a vicenda, come due bambini. Non ci importava molto della gente che passava e ci guardava come se guardasse i pazzi: eravamo soltanto noi due e basta.
«Se dovete procreare, per favore, non fatelo qui davanti a tutti. Ci potrebbero essere dei bambini facilmente impressionabili» esclamò Harry.
Ci fermammo di colpo, mentre Harry ci osservava con un ghigno stampato in volto. Avrei dovuto provare tanto odio nei confronti di colui che ci aveva interrotti ma non lo feci, perchè mi lasciai intenerire dalle fossette, come al solito.
Mi chiesi se Harry sapeva dell'effetto che avevano le sue fossette su di me.
«Parli del diavolo..» borbottò Zayn sollevandosi da terra per salutare per bene il riccio.
«..e spunta mr. perfezione!» si vantò Harry passandosi una mano tra i capelli per aggiustarseli alla meglio.
Zayn lo abbracciò battendogli una mano sulla spalla. «Amico ricorda che qui mr. perfezione sono io..tu sei uno dei miei tanti discepoli»
I due iniziarono a ridere e a punzecchiarsi a vicenda, ignorandomi bellamente.
«Guardate che esisto anche io eh!» dissi piccata alzandomi da terra e spazzolandomi per bene il sedere con le mani.
«Hai ragione, che maleducato! Ciao Cath» replicò Harry stringendomi in un abbraccio e spettinandomi i capelli.
Lo fulminai con lo sguardo non appena mi lasciò andare via, sistemandomi i capelli. «Ciao anche a te, spettinatore.»
Lui sorrise beffardo facendomi una linguaccia. Bofonchiai un «vaffanculo» ma Harry non mi sentì perchè aveva già ripreso a parlare con Zayn, se il tirarsi battutine e spintarelle amichevoli a vicenda si può definire così.
«Comunque cosa ti porta qui?» domandò Zayn poggiandomi un braccio sulle spalle e avvicinandomi a sè.
Presi a giocherellare con le sue dita.
«Stavo andando da Lou..e vi ho visti» rispose Harry infilando le mani nelle tasche del lungo giubbotto nero.
Solo allora mi accorsi che la lunga sciarpa che indossava era dello stesso colore dei suoi occhi. E gli donava molto.
«Stavamo facendo la pausa pranzo..a proposito, tra poco devo tornare a lavoro» replicò Zayn.
Osservaicl'orologio che avevo al polso notando che ero praticamente in ritardo di cinque minuti al bar.
«Oh merda!» esclamai quasi urlando.
«Amore che succede?» chiese Zayn allarmato.
«Sono in ritardo..Niall mi ammazzerà!» dissi lasciandogli un veloce bacio a fior di labbra e salutando Harry con la mano. «A dopo..ciao Harry» aggiunsi correndo via.
Maledetta me e la mia fottuta abitudine di arrivare sempre e costantemente in ritardo.


«Scusa, scusa, scusa, scusa, scusa»
Entrai nel bar ripetendo una cantilena di scuse a Niall per il ritardo di venti minuti.
Il mio migliore amico sollevò lo sguardo dal bicchiere che stava pulendo. «Il giorno in cui arriverai puntuale ti pagherò una vacanza di lusso!»
Scoppiai a ridere svestendomi e indossando il grembiule. «Allora sono perdonata?»
«Yes, come al solito»
«Ti voglio un mondo di bene» dissi saltandogli addosso e stringendomi a lui come un koala.
«Anche io..purtroppo» Mi staccai da lui dandogli un leggero buffetto in testa. «Vado a prendere qualche ordinazione in giro»
Mi voltai sbattendo contro qualcuno. Mugulai un «merda» mentre mi premevo la mano sulla fronte, sul punto che avevo urtato.
«Cath?» mi chiamò una voce familiare.
Spalancai gli occhi di scatto e sollevai lo sguardo posandolo in due occhi color nocciola. «Liam?»
«Che ci fai qua?» mi domandò confuso.
«No, tu che ci fai? Io ci lavoro..»
«Liam, amico che ci fai qui? Hai già conosciuto Cath?» disse Niall.
Che?
«Voi due vi conoscete?» chiesi sorpresa guardando il biondo e Liam parlare animatamente.
«Si, siamo amici da sempre.» disse Liam sorridendomi.
Oh merda.
«Cioè..davvero? Niall perchè non me ne hai mai parlato?»
«Liam scusaci un attimo, io e Cath dobbiamo parlare» disse il biondo strattonandomi con delicatezza lontano da Liam che sorridente aveva annuito e si era seduto paziente ad uno sgabello accanto all'entrata del bar.


Scusatemi, scusatemi, scusatemi.
Avete ragione, non aggiorno da secoli. E molto probabilmente come punizione mi merito anche delle critiche.
Ma non è stata colpa mia. Io il capitolo lo avevo già scritto da secoli, ma la scuola mi sta davvero uccidendo. Nel senso letterale.
Il pomeriggio ho compiti e compiti da fare e non ho tempo di scrivere e aggiornare D:
Perciò ho deciso che aggiornerò ogni volta che potrò e quindi non più ogni mercoledì..cercherò di essere puntuale comunque. Vi prometto, e spero di riuscire a mantenere la promessa, che non farò passare più di un mese dal prossimo aggiornamento.
Dio, mi sento uno schifo. Scusatemi ancora ç___ç
Anyway torniamo a noi. Che ne pensate del capitolo? Fa cagare, vero? Oddio vi prometto i prossimi saranno migliori, dai.
Madò non pensate che Zatherine siano troppo teneri assieme? ** aww li adoro!
Allora come state? Spero bene, insomma. A scuola come ve la cavate? Io oggi ho fatto il compito di matematica e ho una paura assurda di sapere il risultato D:
sisonoleggermentedepressa AHAHAHAHAHAHHA
No, vabbè tornando seri..ODDIO MA LO SAPETE CHE TIPO IN CLASSE HO UN SOSIA DI LIAM PAYNE? **
No cioè sono ugualissimi oh! E pure il tono di voce è lo stesso! sjdhshdiuahyeiu che cosa figa! *w*
Mmm vabbè che dire, mi scuso ancora una volta e vado via. Sono stanchissima oggi. Sono tornata da poco da zumba e sono distrutta D:
Ho tipo un mal di schiena atroce!
Okay non vi interessa ahahahha
No, sul serio ora me ne vado. Passate dalle altre mie storie e magari fatemi sapere con una recensione cosa ne pensate. Sarò contentissima di sapere se continuerete a leggere le mie cretinate o se mi conviene ritirarmi.
Buonciao a tutti, Elena <3

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


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Capitolo 5


«Hai un migliore amico da dodici anni e non me lo hai mai presentato?!» domandai shoccata non appena Niall ebbe chiuso la porta del suo ufficio.
«Tu e il mio migliore amico vi conoscete e io non lo sapevo, mi spieghi?» replicò lui tranquillo mentre si sedeva alla sua poltrona.
Che poi dovevo ancora capire l'utilità di quello studio in un bar. Bah, tipico di Niall: fare cose assurde.
E infatti se lo era progettato da solo e aveva aggiunto il progetto alle carte con la pianta del bar, quando iniziarono i lavori di ristrutturazione del locale che presto sarebbe diventato il nostro attuale luogo di lavoro.
«Allora?» incalzò.
Sospirai. «Niall hai presente quel ragazzo che ho conosciuto e che lavora al cinema?» domandai.
«Si?»
«Quel ragazzo è Liam» confessai.
Niall quasi si strozzò con l'acqua che in quel momento stava bevendo da una bottiglietta che aveva preso da un frigo. «Ti piace il mio migliore amico e io non ne so nulla?!»
«Niall non mi piace» sbottai «io amo Zayn e basta!»
«E poi comunque io sono ancora arrabbiata perchè non mi hai mai presentato Liam» aggiunsi incrociando le braccia al petto.
Niall incurvò le sopracciglia verso l'alto. «E lo vedi che ti piace!»
«Ma per favore! Niall non essere stupido, mi sono soltanto offesa perchè se non me ne hai mai parlato vuol dire che non mi dicevi tutto così come io facevo con te! Ma lo capisco..cioè non è che voglio sapere i fatti tuoi, ma almeno avresti potuto accennarmi ad i tuoi amici all'infuori di me, Zayn, Lou e Harry..»
«Oddio la pianti? Ti è presa la parlantina..» mi interruppe Niall sbuffando. «E comunque non tel'ho presentato perchè sei già circondata da ragazzi..sai Zayn come si sarebbe ingelosito?»
«E lo vedi che è una tua fissazione il fatto che io mi sia innamorata o che mi potessi innamorare di lui? Ti sembra così strano che io e un ragazzo all'infuori di te e Zayn potessimo essere soltanto amici?» domandai camminando avanti e indietro nella stanzetta.
Niall abbassò lo sguardo e prese a giocherellare con una pallina di carta, rigirandosela tra le mani.
«Okay, non so perchè l'ho fatto..anzi perchè non l'ho fatto. Sono perdonato?»
Oh quanto era dolce Niall quando faceva così? Sembrava un cucciolo bastonato.
«Ovvio che si, Irlanda. Dai vieni qui, stringimi forte forte» dissi prendendolo per mano e facendolo alzare per stringerlo a me.
«Ti voglio bene» sussurrò tra i miei capelli prima di sciogliere l'abbraccio e ritornare di là, al bar.
Mi guardai attorno nella stanza sorridendo. Per quanto delle volte Niall mi facesse arrabbiare tanto, non riuscivo mai a litigare nel vero senso della parola con lui. Ed era questo che amavo della nostra amicizia: il fatto che tra di noi non ci fossero mai stati litigi seri che ci avevano costretti a non parlarci più. Anzi, se litigavamo lo facevamo per confrontarci, per capire meglio le opinioni dell'altro, e ogni volta che succedeva facevamo pace e ci stringevamo sussurrandoci i ti voglio bene. Perchè in fondo è proprio a questo che servono gli amici. Servono a crescere, ad aprire di più la mente condividendo gli ideali, le idee, le sensazioni dell'altro. Era proprio vero quell'antico detto che recitava 'Chi trova un amico, trova un tesoro'. Perchè io con Niall avevo trovato molto più di un amico e di un tesoro. Io avevo trovato una risorsa fondamentale per la mia vita, uno dei tanti pilastri astratti che contribuivano a formare me stessa e la mia vita. E ovviamente oltre lui anche il resto della comitiva costituiva un pilastro importante per me.
«Torni al lavoro con me o hai intenzione di restare qui dentro con la testa tra le nuvole?» mi domandò Niall facendo capolino nel suo ufficio e risvegliandomi dai miei pensieri.
«Si, si arrivo» replicai scuotendo la testa.
«Liam ti aspetta..» mi stuzzicò lui facendomi l'occhiolino.
Gli tirai un buffetto sulla testa superandolo e uscendo dalla stanza. Niall sogghignò seguendomi.
«Ei Cath è tutto a posto?» mi domandò Liam alle spalle facendomi trasalire.
«Oh mio Dio Liam mi hai fatto venire un colpo..» urlai portandomi una mano al cuoree voltandomi verso di lui.
Il sorrisetto che aveva in volto gli sparì immediatamente e il suo sguardo divenne preoccupato. Mi afferrò per le spalle e con voce premurosa disse «Scusami, non volevo spaventarti»
Quello sguardo mi ricordò il venerdì della settimana precendente, quando tutto preoccupato cercava di consolarmi e calmarmi. Oddio, il venerdì precedente..Rabbrividii.
«Cath? Sicura di stare bene?» insistette scuotendomi.
Sbattei le palpebre riprendendomi dallo stato di trance.
«Mai stata meglio» replicai rivolgendogli un caloroso sorriso.
«Non sapevo lavorassi con Niall»
«Beh e io non sapevo tu fossi il migliore amico di Niall»
Abbassò lo sguardo imbarazzato mentre le sue guance diventavano rosse. Non potei non notare quanto era bello quando arrossiva.
Okay Cath, riprenditi.
«Sono contento comunque, perchè così potremmo vederci di più» ammise rialzando lo sguardo per tornare a fissare i miei occhi.
«Già..» sussurrai imbarazzata.
Okay adesso da dove saltava fuori titto questo imbarazzo con Liam? Insomma io con lui ero stata sempre spigliata e decisa, adesso come mai reagivo così? Perchè non riuscivo più a parlargli senza arrossire o senza sentire strani brividi quando mi toccava o semplicemente sfiorava?
Fissazioni Cath, fissazioni. Sei talmente complessata che adesso la tua scemitudine si è riflessa sul tuo atteggiamento.
Già, forse aveva ragione il mio cervello. Mi facevo troppi complessi mentali. Eppure c'era qualcosa di diverso quando con me c'era Liam..
«Cath per l'amor di Dio, renditi utile oggi!» mi urlò Niall mentre, tutto indaffarato, preparava dei caffè a due uomini che si voltarono a guardarmi.
«Arrivo» replicai senza smettere di fissare Liam negli occhi.
«Forse dovresti andare davvero..io ti sto facendo perdere tempo»
«No!» quasi urlai «no, cioè mi dispiace. E se mi guardassi lavorare? Almeno così potremmo parlare nel frattempo»
Liam si infilò le dita nei capelli «Posso o disturbo sia te che Niall?»
«Ma non dirlo nemmeno per scherzo!»
La mia vista fu oscurata da qualcosa -due mani- che mi coprì gli occhi. Istintivamente portai le mani su quelle che mi impedivano la vista per tentare di levarle, ma queste opponevano resistenza.
«Chi sono?» domandò una voce rauca e bassa molto familiare.
«Ma mi stai stalkerando per caso, Styles?» dissi voltandomi e incrociando gli occhi verdi di Harry.
«Veramente ero passato a salutare Niall..» rispose il riccio ridendo.
«Oh vaffanculo vi siete messi d'accordo per ignorarmi oggi? Bah!» domandai offesa.
Harry continuò a ridere e mi posò un bacio delicato sulla guancia.
«E lui chi è?» chiese poi indicando Liam.
«Oh lui è Liam» risposi indicandolo «Liam lui è l'idiota di Harry Styles, mio -per sfortuna- amico»
Liam rise porgendo la mano al moro. «Piacere Liam»
Occhi-verdi ricambiò la stretta. «Harry, piacere mio»
«Bene, io vi lascio conversare» dissi allontanandomi per tornare al lavoro prima che Niall mi picchiasse.


«Hei Lou che ti porto?» domandai avvicinandomi al tavolo dove Louis, Harry e Liam si erano accomodati «E voi ragazzi, che volete?»
«Per me un succo di frutta alla pesca, grazie» disse Liam.
«A noi uìdue un pò d'acqua» replicò Louis.
Portai loro ciò che mi avevano chiesto e mi accomodai anch'io, dato che era quasi ora di chiusura e il bar era deserto.
«Allora, domani contro chi giochiamo?» chiese Harry scolandosi in fretta il bicchiere d'acqua.
«Una squadra di dilettanti, li batteremo facilmente» disse Niall avvicinandosi a noi.
Come ogni settimana i ragazzi dovevano giocare una partita con la squadra di calcio della città. Non perchè erano i miei amici, ma erano bravi, davvero bravi.
Niall giocava in porta, Harry e Zayn erano gli attaccanti e Louis si occupava della difesa. Insomma, se la cavavano e riuscivano a vincere sempre.
«Ciao amore»
La voce sensuale di Zayn mi risvegliò dai pensieri facendomi scuotere la testa. Non feci nemmeno in tempo a riprendermi che mi ritrovai le sue labbra sulle mie per un veloce bacio a stampo.
«Ei» lo salutai ancora intontita.
«Hei amico, pronto per la partita di domani?» gli domandò Niall.
«Ovvio che si, ne sono elettrizzato!» esclamò sedendosi sulle mie gambe.
Continuai ad ascoltare la conversazione sentendomi però osservata. Liam mi scrutava pensieroso e leggermente distratto ed io non potei fare a meno di perdermi nei suoi occhi.



Hei, sono viva, non è uno scherzo. Ho aggiornato davvero ahahahahhah
Scusatemi, davvero. Vi avevo promesso che avrei aggiornato presto perchè il capitolo era pronto, ma mi mancava la fine e poi con la scuola ho avuto pochissimo tempo ç____ç
In questi giorni di 'vacanza' però mi sono concentrata a scrivere e sono andata avanti di due capitoli! Yee, amatemi u.u
Non vi assicuro però che aggiornerò presto, perchè tutto dipende dal tempo libero che mi rimane dopo i compiti, che solitamente equivale a zero.
Anyway che ne pensate del capitolo? Vi prego anche se fa cagare perdonatemi!
Vi do una bella notizia in compenso..TRA POCHISSIMI CAPITOLI (varrebbe a dire circa due) SUCCEDERA' FINALMENTE QUALCOSA! Ma già dal prossimo avremo delle rivelazioni importanti ahahahah
Okay la smetto di spoilerare (?) :) #abbiatefede
DDDIIIO MA AVETE VISTO CHE SONO USCITE QUATTRO CANZONI DELL'ALBUM? ** Che poi tre sono state rubate ma vabbè ahahahha
Io amo in assoluto 'Little Things' e 'They don't know about us' *w* e voi? Quale vi piace?
Anyway prima di andare volevo ringraziare quelle pochissimissime persone che seguono questa storia (Believe_in_your_dreams, NiallsBody e OneD_ILoveYou), _elly1D_ per averla messa tra le preferite e OneD_ILoveYou, hearts, _elly1D_ e Welikenanana per averla recensita.
So che siete in poche, ma davvero grazie perchè perdete tempo a leggere le mie schifezze :)
E un enorme grazie anche a voi, lettrici e/o lettori (chissà se ce ne sono!) silenziosi che anche se non recensite, leggete.
GRAZIE :')
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A presto, Elena <3

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