I Wish di lirin chan (/viewuser.php?uid=8396)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I wish I was human and you and I met at the grocery store ***
Capitolo 2: *** I wish you asked for my number and I wrote it down on your arm ***
Capitolo 1 *** I wish I was human and you and I met at the grocery store ***
Personaggio/Coppia:
Dean/Castiel
Rating: Pg
Avvertimenti:
AU,
Slash
Conteggio Parole: 487
Beta:
Tristemente
Me
Trama:
Io
vorrei... poter sentire quell'elettricità.
Note:
Tutto
è partito da questo
post su Tumblr e lentamente prende piede nelle mia testa. In
realtà forse mi sento solamente un po' come Castiel in
questo
momento e ho voglia di sfogarmi. Vorrei che le cose fossero andate
diversamente e mi immergo in desideri inutili perché sento
che sono
le uniche cose a cui posso aggrapparmi. Magari continuando a scrivere
questa serie riuscirò ad uscirne.
Dedica:
Dedico l'intera serie a quel pazzo gruppo delle Slash Fan su FB
perché... beh, c'è bisogno di spiegarlo? Vi amo
tutte, ragazze!
Disclaimer:
Dean,
Castiel & Co non sono miei!... Vi prego, datemi un Cass tutto
per
me çwç Ne ho bisogno!
Musica:
Florence
and the
machine – Heavy in your arms
~ I Wish ~
~ I wish I was human
and you and I met at the grocery store ~
Accadde
poco prima che
tu nascessi.
Seguii
un Angelo di
terza classe per mera curiosità.
Entrò
in uno di quei
posti dove tu e Sam comprate il cibo.
Lo
vidi seguire una
donna ed un uomo e scoccare le sue frecce quando i due scontrarono i
loro carelli.
Il
Cupido se ne andò
subito dopo, io rimasi per molto tempo ad osservare i loro occhi
illuminarsi e le loro anime risplendere all'onisono.
Io
vorrei...
Il
rumore del metallo che
si scontra e di oggetti che rotolano a terra rimbombò per
tutto il
piccolo negozio.
Dean
sibilò di dolore
per aver battuto bruscamente lo stomaco sulla maniglia del carrello.
Tentò di riprendere il fiato che gli si era spezzato
malamente pochi
attimi prima.
"Porca..."
Digrignò tra i denti già pronto a scorticare vivo
il coglione che
non guarda dove va – anche se lui era stato il primo a
distrarsi
per il bel culo esposto dai jeans a vita bassa della nuova commessa.
"Testa di cazzo! Ma dove guardi?!" Esclamò, tenendosi
ancora lo stomaco e facendo qualche passo di fianco al suo carrello
un po' ammaccato. Quello dello scemo con cui si era scontrato era
rovesciato e la spesa sparpagliata un po' ovunque - per fortuna non
sembrava esserci niente di rotto.
Si
accorse solo in un
secondo momento dell'uomo accucciato di spalle intento a raccogliere
in fretta i barattoli di fagioli.
"Ehi,
dico a te!"
La sua giornata non era iniziata nel migliore dei modi –
ennesimo
litigio con suo fratello per decidere chi avrebbe regalato cosa alla
madre per il suo compleanno – e quello scontro era la
ciliegina
sulla torta. Voleva almeno sfogarsi un po' con quel demente –
anche
se, molto probabimente, la colpa era interamente sua.
Lentamente,
l'altro si
alzò. Dean potè notare le sue spalle minute sotto
un trench un po'
troppo largo per lui subito prima che si girasse a guardarlo.
"Mi
dispiace, dovevo
stare più attento" Le labbra rosa si mossero in semplici
movimenti ipnotici facendo intravedere la lingua. A Dean
mancò il
fiato.
Alzò
gli occhi
incontrando un oceano blu dove si sentì affogare e poi fu
come
respirare di nuovo e soffocare all'infinito. Fu come essere colpiti e
colpire allo stesso tempo. Essere leggeri come piume in Paradiso e
pesati come macigni all'Inferno.
"No...
Colpa mia"
Gracchiò mentre l'altro lo fissava, quasi curioso.
C'era
elettricità che
correva tra loro. Dean poteva sentirla sulla punta delle dita e
solleticargli il volto.
In
mezzo a barattoli e
cianfrusaglie varie sparse per terra l'altro tese una mano tra loro.
"Castiel"
Disse.
Dean
osservò quella mano
curata davanti a lui, quasi come un invito a lasciarsi afferrare o a
trascinare l'altro verso di se.
La
toccò. La strinse.
L'elettricità concentrata in un solo punto. Brividi quasi
dolorosi.
"Dean"
Si
lasciò avvolgere,
soffocare, affogare, colpire, trascinare.
"Mi
chiamo Dean"
Io
vorrei...
poter
sentire quell'elettricità.
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Capitolo 2 *** I wish you asked for my number and I wrote it down on your arm ***
Personaggio/Coppia:
Dean/Castiel
Rating: Pg
Avvertimenti:
AU,
Slash
Conteggio Parole: 507
Beta:
Tristemente
Me
Trama:
Io
vorrei... sfiorarti.
Note:
Da
collegarsi a 'I
wish I was human and you and I met at the grocery store'
e, quindi, da leggere se volete capirci qualcosa!
Dedica:
Dedico l'intera serie a quel pazzo gruppo delle Slash Fan su FB
perché... beh, c'è bisogno di spiegarlo? Vi amo
tutte, ragazze!
Disclaimer:
Dean,
Castiel & Co non sono miei!... Vi prego, datemi un Cass tutto
per
me çwç Ne ho bisogno!
Musica:
The
Wanted -
Glad You Came
~
I Wish ~
~
I wish you asked for my number and I wrote it down on your arm ~
Per
me è ancora
difficile capire come funzionano certi apparecchi umani.
Pensandoci
bene, per
me è difficile comprendere quasi tutto quello che concerne
la vita
umana.
Questo
spesso mi porta
a non comprendere te.
Vorrei...
"Ehi,
ehi!"
Purtroppo
non riuscì a
scappare dalla presa in tempo, si ritrovò intrappolato e con
la
manica della maglia appallottolata in alto. La punta fine della penna
ad inchistro rosa – rosa! Quale uomo andava in giro con in
tasca
una penna rosa?! - gli solleticava la pelle candida da metà
avambraccio fino al polso.
"Amico,
non potevi
aspettare che prendessi un pezzo di carta?" Chiese attirando
queglo occhi blu su di se.
Diavolo,
ma che gli stava
succedendo? Lui che chiedeva il numero di telefono ad un uomo
incontrato al mini market? L'Apocalisse era vicina...
Gli
occhi di Castiel si
aggrottarono per il dubbio.
"Sei
tu che mi hai
chiesto il numero di cellulare. Pensavo lo volessi immediatamente"
Disse con quel tono da contabile che ti parlava della nuova riforma
delle tasse. Dean aveva intuito che era il suo modi di parlare
normale e, stranamente, la cosa non lo infastidiva. Era strana
–
cazzo, era quasi inquietante – ma non lo turbava.
Tutta
colpa di quegli
occhi. Lo rincretinivano.
Si
accorse che la presa
sul suo polso non si era sciolta solo quando si fece un poco
più
salda e sentì il pollice dell'altro sfiorargli la pelle
delicata del
polso. Vide gli occhi blu dell'altro fissare quel contatto tra loro,
quasi lo stesse studiando o non credesse che stesse accadendo
realmente e il colmo era che sembrava non gli importasse che su di
loro fosse calato un silenzio imbarazzante.
O
che tutta la scena
fosse intredibilmente equivoca. Davanti all'uscita del mini market,
con borse della spesa e un via vai di gente, due adulti se ne stavano
quasi mano nella mano in silenzio.
Cristo,
si stava
rincretinendo per uno strambo.
"Emm...
Quindi ti
sei trasferito da poco?" Chiese, per spezzare quella sensazione
di nervosismo che gli stava torcendo lo stomaco.
Lo
strambo dalla penna
rosa in tasca annuì leggermente continuando a fissare la
presa della
sua mano sul polso di Dean prima di tornare a guardarlo in faccia.
"Ti
ringrazio, Dean"
Disse lasciando andare il braccio dell'altro che sentì come
se si
fosse spezzato qualcosa e già ne sentisse la mancanza.
Tentò di
non pensarci.
"Per
cosa?"
Domandò, non campendo.
"Per
esserti
distratto per i jeans troppo bassi di Lucy e aver colpito il mio
carrello" Detto questo, sempre con la sua faccia impassibile,
prese le sue buste della spesa e si allontanò verso il
parcheggio.
Dean
lo guardò, con la
faccia a metà tra lo shock e l'imbarazzo, finchè
Castiel non girò
l'angolo.
Senza
quegli occhi blu a
fissarlo Dean ammise a se stesso di essersi completamente
rincoglionito – oltre ad aver fatto una grandissima figura di
merda
– e di non avere la minima intenzione di lavare via quel
numero
prima di averlo memorizzato, con una penna dai colori decenti, su un
pezzo di carta.
Io
vorrei...
sfiorarti.
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