Summer Love (like a firework) di My Pride (/viewuser.php?uid=39068)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #06. Imbarazzo ~ Don't be embarrassed ***
Capitolo 2: *** #02. Vacanze ~ Parents and dinner ***
Capitolo 3: *** #05. Scommessa ~ Fishing day (succesful?) ***
Capitolo 4: *** #03. Mare ~ Misunderstanding ***
Capitolo 5: *** #01. Castello di sabbia ~ House of cards ***
Capitolo 6: *** #04. Tuffi ~ Love hurts ***
Capitolo 1 *** #06. Imbarazzo ~ Don't be embarrassed ***
Don't be embarassed
Titolo:
Don't be embarrassed
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 431 parole fiumidiparole
]
Personaggi: Sanji Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai, Assurdità
sparse, What if?
Colourful Red: #08. Terra
Tabella/Prompt: Cibo
› 02. Pomodori
Contest&Challenge Mania, Tabella/Prompt:
Estate › Imbarazzo
Una ficcy... al prompt: 41.
Vegogna › 19. Mutandine rosa › 48. Sigaretta
VI Notte Bianca: Sono mutandine di pizzo, quelle?
@ yuki013
[ maridichallenge
]
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Aveva
faticato non poco a credere a ciò che aveva visto, in un
primo momento.
Distratto come non mai, si era lasciato
sfuggire uno sbadiglio e
aveva cominciato a spogliarsi, con la ferma intenzione di raggiungere i
restanti compagni sulla spiaggia dove avevano attraccato; poi, nemmeno
volendo, l'occhio gli era caduto verso la porta della cabina, che si
era aperta proprio in quell'istante e aveva rivelato la figura del
cuoco, completamente nudo se si escludeva l'intimo discutibile con cui
aveva fatto la propria comparsa. Si erano guardati per attimi
interminabili, chi sbattendo la palpebre e chi sgranando gli occhi, e
se n'erano rimasti in silenzio, uno più imbarazzato
dell'altro,
anche se Zoro aveva fatto tutti gli sforzi possibili per non scoppiare
sguaiatamente a ridere. Perché, dannazione, vedersi
quell'idiota
di un cuoco con addosso un paio di mutandine rosa - stampate con motivi
che ricordavano tanto delle paperelle, per giunta - era una scena
così assurda che restare seri era praticamente impossibile.
E Zoro ci aveva provato. Ci aveva provato in tutti i modi e
aveva persino cercato di fare finta di non averlo visto, per quanto
avesse fatto non poco caso alla sigaretta fra le labbra di Sanji,
pericolosamente in pendenza. Aveva quasi rischiato che cadesse, a dirla
tutta, ed era stato un miracolose il cuoco aveva stretto i denti
intorno al filtro, pur non muovendosi di un solo millimetro. Rosso in
viso come un pomodoro, e probabilmente roso dall'interno e anche
all'esterno dalla vergogna, veniva quasi da chiedersi con che coraggio
se ne stesse lì senza fare niente. Probabilmente la presenza
del
Vice Capitano l'aveva talmente paralizzato da impedirgli di muoversi.
Infine Zoro aveva tentato di farsi forza, lanciando i pantaloni per
osservare attentamente in viso Sanji, anche se il suo sguardo era
catastroficamente caduto sul suo intimo. «Sono mutandine di
pizzo, quelle?» era poi riuscito a chiedere, e avrebbe
davvero
desiderato non averlo mai fatto. Sanji aveva sorriso, certo, e si era
anche mosso, avvicinandosi furtivamente come un gatto; lo spadaccino
aveva sperato che il cuoco mettesse da parte quell'idiozia e decidesse
di far baldoria per un po' prima di raggiungere gli altri, e quel suo
desiderio si era quasi avverato, a dirla tutta. Peccato,
però,
che Sanji, dopo avergli morso le labbra e aver incrementato
maggiormente le sue voglie, avesse bellamente alzato una gamba e, con
tutta la forza di cui disponeva, gli avesse rifilato un calcio sul
capo, mostrando ben più di quanto avesse voluto attraverso
quelle fottute mutandine di pizzo.
Alla
fine Zoro si era ritrovato con il viso praticamente spiaccicato a
terra, ma
ne era valsa maledettamente la pena.
_Note inconcludenti dell'autrice
Allora. In
verità prima di questa raccolta c'era quella intitolata Autumn Love,
però, visto che l'estate sta quasi finendo, ho pensato di
cominciare con questa mini raccolta di sei flash fiction e iniziare poi
per il mese entrante quella legata strettamente all'autunno. Aye, aye,
probabilmente sono completamente scema, però date
tranquillamente la colpa a tutti i pomodori e alle conserve che sto
facendo praticamente da giorni
Come le precedenti raccolte, comunque, anche questa è stata
scritta per la
«Fluff Fest»
indetta dal forum Contest&Challenge
Mania,
e penso che siano molto più presenti le assurdità
che
l'elemento fluff. Uhm. Mea culpa, suppongo, ma non ci posso fare
assolutamente nulla quando si tratta di questi due scemotti
Presto aggiornerò anche Like
Davy Jones' Locker (where the men find the eternal sleep) con il
quinto capitolo, sperando di sopravvivere fino a domani a causa di
queste maledette conserve
Commenti e
critiche sono ben accetti, ovviamente.
Alla
prossima.
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Capitolo 2 *** #02. Vacanze ~ Parents and dinner ***
Parents and dinner
Titolo:
Parents and dinner
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 532 parole fiumidiparole
]
Personaggi: Sanji Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai, Assurdità
sparse, Alternative Universe
Colourful Red: #04. Granata
Tabella/Prompt: Cibo
› 05. Briosche
Contest&Challenge Mania, Tabella/Prompt:
Estate › Vacanze
Una ficcy... al prompt: 01.
Cene di famiglia › 79. Reggiseno
VI Notte Bianca: Cosa? No! Cioè,
sì. Ma no!
@ mapi_littleowl
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Zoro trasse
un lungo sospiro per farsi forza, osservando distrattamente la figura
del compagno, comodamente seduto sul divano.
Era uscito dalla doccia proprio in quel
momento e aveva ancora
l'asciugamano intorno alle spalle, però, e doveva
ammetterlo,
forse avrebbe preferito tornarsene in bagno e rimandare
quell'argomento. Sapeva che dire una cosa del genere avrebbe potuto
scatenare il finimondo come se fosse appena esplosa una granata nel
soggiorno, eppure, beh... prima ne parlava, prima si sarebbe tolto il
pensiero. Anche perché il suo vecchio avrebbe potuto
richiamare
per chiedere conferma, e se il compagno avesse risposto al suo posto,
fraintendendo tutto, altro che mese in bianco. L'avrebbe mollato seduta
stante.
«Ohi, cuoco», lo
richiamò finalmente,
asciugandosi alla bell'e meglio i capelli con una mano. «I
miei
ci hanno invitato a casa per una cena. Ci stai?»
Sanji scrollò semplicemente
le spalle. «Non vedo
perché no», disse poi, osservandolo qualche attimo
dopo di
sottecchi. «Come mai questa decisione, comunque? Quando tuo
padre
lo propone è per mangiare a scrocco ciò che
cucino
io», soggiunse ilare. Zoro e suo padre erano praticamente
simili,
e, durante quelle poche volte in cui aveva passato le vacanze estive a
casa dell'amico - o forse sarebbe stato più corretto dire
amante
-, aveva capito perfettamente che tipo di uomo fosse Roronoa Senior.
Era bonario quanto si voleva, ma era anche, e letteralmente, un pozzo
senza fondo che amava le briosche e la cucina francese in generale.
«Semplice cena di
famiglia», tagliò corto
Zoro. «Diciamo che probabilmente
ho accennato al fatto che avrei
presentato loro la mia ragazza, la prossima volta che fossi tornato a
casa».
«Oh, capisco. La tua
ragazza», cominciò
Sanji, rendendosi conto solo qualche attimo dopo delle parole del
compagno. Alt. Un momento! Che cazzo significava la frase «La mia ragazza»?!
Sperava davvero che quel cretino avesse una motivazione valida,
altrimenti l'avrebbe pestato a sangue. E fu proprio a quel pensiero che
si alzò di scatto, raggiungendolo per osservarlo
attentamente in
viso da nemmeno mezzo millimetro di distanza. «Parla chiaro,
spadaccino. Altrimenti quella katana di legno che usi per il kendo te
la faccio salire su per il culo».
Zoro si scompigliò i capelli
e gettò l'asciugamano
sulla sedia, frustrato. Lo sapeva che sarebbe andata a finire
così, accidenti a quello scemo. «Ohi, guarda che
intendevo
te», replicò senza mezzi termini, al che Sanji
sollevò un sopracciglio. Eh? Era lui la sua ragazza? Nay,
insomma, il suo ragazzo, ecco. Così suonava decisamente
meglio.
«Cosa? No! Cioè,
sì. Ma no!»
esclamò con troppa enfasi, traendo un sospiro nel vano
tentativo
di darsi una calmata. Ma faceva sul serio, quell'idiota? Per il bene
della propria sanità mentale - e se non voleva avere una
bella
impronta di scarpa stampata in faccia -, sperava vivamente che
scherzasse. «Che stronzate spari? Io sono un uomo!»
«E allora? Potresti anche
presentarti con
addosso solo un reggiseno, non si sconvolgerebbero per
niente...»
«Insinui che sono una donna,
Zoro?» Pessimo segno.
L'aveva chiamato per nome. E avrebbe anche aperto bocca per
giustificarsi se, senza dargli nemmeno il tempo di muoversi, quello
scemo del suo compagno non gli avesse rifilato un calcio nello stomaco,
andandosene via dal soggiorno a passi pesanti tra sbuffi e imprecazioni.
Fino al giorno della partenza avrebbe
sofferto. E maledettamente, anche.
_Note inconcludenti dell'autrice
L'unica AU
della raccolta, però dovevo farla... perché?
Perché sono completamente scema e il prompt datomi da
Mapi-chwan
era troppo fenomenale per non scrivere un'assurdità del
genere
*rotola via tra risatine isteriche*
Comunque sia, mi è piaciuto tantissimo giocare
sul fatto
che questi due stavano già insieme e, pur frequentandosi
come
amici, i genitori di Zoro non sanno che in realtà sono ben
più di amici, dnque è nata questa cosa della
cena,
dell'accenno alla ragazza - Sanji, perdonami :°D - e del giusto
incazzamento del povero cuoco
Okay, probabilmente queste note autore sono un'accozzaglia di roba in
cui non si capisce una beneamata mazza, dunque chiedo perdono in
anticipo
Commenti e
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Capitolo 3 *** #05. Scommessa ~ Fishing day (succesful?) ***
Fishing Day
Titolo:
Fishing Day (Successful?)
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 445 parole fiumidiparole
]
Personaggi: Sanji Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai, Assurdità
sparse
Colourful Red:
#02. Ciliegia
Tabella/Prompt: Cibo
› 03. Patatine fritte
Tabella/Prompt: Estate › Scommessa
Una ficcy... al prompt: 20.
Sei un imbecille › 36. Alta marea › 57. Torta al
cioccolato › 70. Provviste
Note: Scritta per la VI Notte Bianca di maridichallenge
con il prompt Basta
continuare a parlare
@ kuruccha
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Era
nato tutto a causa di una scommessa, due parole messe in croce e un
dibattito acceso come loro solito. Poi, fulminandosi con lo sguardo,
avevano preso entrambi strade diverse e, con le canne da pesca ben
strette in una mano e un secchio di esche nell'altra, se n'erano andati
in riva al mare per pescare la cena che avrebbero consumato sulla
spiaggia quella sera.
In verità, al principio, Nami
l'aveva chiesto unicamente a Zoro, però, stupido com'era,
aveva sfidato Sanji in una gara di pesca. Avrebbe vinto chi sarebbe
tornato dalla ciurma con più pesci, e, per quanto avessero
cambiato più volte zona e si fossero persino trovati vicini,
a metà giornata, non avevano fatto altro che bofonchiare fra
loro e ad imprecare a denti stretti, lamentandosi con l'altro come se
la colpa di una pesca grama fosse assolutamente sua.
Era quasi sera, adesso, e non avevano
fatto progressi. Zoro, con lo sguardo rivolto verso il mare, aveva
persino cominciato a domandarsi che diavolo ci facesse ancora
lì come un perfetto idiota. Insomma... non avevano preso
niente tutto il giorno, il Capitano si lamentava per la fame e le
provviste scarseggiavano, dunque perché cazzo doveva
prendersi la briga di provare a pescare, quando poteva almeno tentare
con la selvaggina? Okay, non era certo che in quel boschetto ci fosse
davvero qualche animale, ma anche un misero leprotto sarebbe andato
bene, accidenti.
«Ohi, cuoco», decise
infine di richiamare l'attenzione di Sanji, rimediandoci unicamente uno
«Shhh» da parte sua, come se volesse zittirlo o non
volesse sentire nemmeno cosa avesse da dire. Beh, invece l'avrebbe
fatto e basta, che gli piacesse oppure no. «Ohi!»
tuonò, e stavolta il compagno imprecò a denti
stretti, lanciando la canna da pesca sulla sabbia.
«Sei un imbecille»,
borbottò, lasciandosi sfuggire un sospiro scocciato
nell'aggrottare la fronte, scoccando poi un'occhiataccia allo
spadaccino. «Per colpa del tuo vocione hai fatto scappare
tutti i pesci».
Zoro sgranò gli occhi,
incredulo. «Che cazzo spari, cuoco di merda? Non
c'è un pesce nel raggio di chilometri! Ed è anche
alta marea!»
«E allora?»
replicò Sanji. «Io volevo pescare qualcosa di
speciale per la mia dolce Nami-san e prepararle del pesce con patatine
fritte, con tanto di torta al cioccolato e ciliege come
dessert!»
«Adesso sei tu che fai
scappare i pesci, cuoco», ironizzò il Vice
Capitano, al che il cuoco in questione lo fulminò seduta
stante.
«Non prendermi per il culo,
spadaccino dei miei stivali».
Zoro sollevò lo sguardo e
roteò gli occhi, lasciando cadere a sua volta la canna da
pesca su quella del cuoco. «Basta continuare a
parlare», sbottò, afferrandolo per il bavero della
camicia per attirarlo a sé e zittirlo con le proprie labbra.
Quei maledetti pesci avrebbero anche potuto aspettare.
_Note inconcludenti dell'autrice
Quanto mi
piace associare Zoro alla pesca non avete idea *Ride in maniera
incontrollata*
Oh, però la colpa non è del tutto mia, diciamo
che
è anche un po' colpa di Oda che lo fa ricomparire dopo due
anni
e la prima cosa che dice a Sanji è «Voglio pescare».
Che poi io, da brava shalsher perversa quale io sono, quella frase
l'abbia interpretata in un modo tutto mio, direi che è un
discorso a parte *Ride di nuovo*
Anyway! Sclero mio a parte, con la speranza che riesca a concludere in
fretta questa raccolta - in fin dei conti i capitoli di questa
e
della successiva sono già pronti, l'unica cosa da fare
è
decidersi a postarli -, dovrei riuscire ad aggiornare in tempi
relativamente brevi anche la raccolta Waiting
for ~ 30 Shattered Pieces e la long
fiction Like
Davy Jones' Locker (where the men find the eternal sleep), visto
che le ho entrambe trascurate da un bel po' di tempo
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Alla
prossima.
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Capitolo 4 *** #03. Mare ~ Misunderstanding ***
Misunderstanding
Titolo:
Misunderstanding
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 722 parole fiumidiparole
]
Personaggi: Sanji Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai, Assurdità
sparse
Colourful Red:
#07. Rubino
Tabella/Prompt: Cibo
› 10. Gelato
Tabella/Prompt: Estate › Mare
Una ficcy... al prompt: 80.
Smalto per unghie › 16. Sogno erotico › 76. Botta
alla testa › 89. Passatempo
Note: Scritta per la VI Notte Bianca di maridichallenge
con il prompt "Sto bene vestito da donna, non trovi?" @ fiamma_drakon
The season challenge: Estate
› Mare
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Se
non fosse stato per una bizzarra ed improvvisa svolta, quella si
sarebbe rivelata una giornata come tante altre.
Poggiato sulla balaustra della Sunny con
le braccia incrociate, Zoro si era perso nell'osservare il mare e
l'incresparsi delle onde, sbadigliando di tanto in tanto a causa della
noia che quel giorno l'aveva investito. Noia che era scomparsa nel
momento stesso in cui Sanji l'aveva richiamato e si era piazzato
letteralmente davanti a lui, con addosso un abito che avrebbe fatto
invidia a Nami, probabilmente. Ma la navigatrice non avrebbe di sicuro
invidiato il suo trucco, troppo pesante... beh, da battona.
«Sto bene vestito da donna,
non trovi?» asserì poi tutto d'un tratto, e il
Vice Capitano, nel fissarlo con fare stralunato, rischiò di
soffocare con la sua stessa saliva, prendendosi qualche attimo per
mettere insieme le idee, le parole che aveva appena udito e
ciò che stava vedendo.
Non poteva averlo detto davvero. Non
lui, non quel cuoco idiota, non quel damerino sempre perfetto, non
quel... insomma, non Sanji, l'uomo che era tornato segnato - e a buon
ragione, avrebbe aggiunto - da una dannatissima isola popolata di
okama. Okay, quando gliel'aveva raccontato ci aveva riso su per due ore
intere e si era beccato un'infinità di calci in faccia, ma
mai avrebbe anche solo pensato che, di punto in bianco, il compagno se
ne uscisse con una frase del genere. Nah, probabilmente era stato lui a
non capire. Non c'era altra spiegazione. Allora perché
quell'idiota indossava un abito nero da sera, per di più
aderente e con lo spacco laterale?
«Ohi, cuoco, hai la
febbre?» chiese spontaneamente, cominciando a credere che
quel damerino imbecille avesse ricevuto una gran bella botta in testa.
Non si sarebbe mai sognato di infilarsi in un abito del genere, per di
più alla luce del giorno e con il rischio che Nami o Robin
potessero in qualche modo vederlo.
Per tutta risposta, però,
Sanji aggrottò la fronte, come se non fosse per niente
contento della domanda che gli era stata appena posta.
«Perché dovrei avere la febbre?»
replicò poi, annullando la poca distanza che li separava per
strusciarsi con un sorriso malizioso addosso allo spadaccino, che
sbiancò. Che diavolo...?! Quel cuoco era impazzito. Adesso
ne era più che sicuro, accidenti. Con un'unghia laccata di
smalto color rubino, Sanji percorse la cicatrice che gli segnava il
petto, creando un cerchio perfetto verso l'ombelico prima di scendere
più giù, al limitare dei pantaloni neri.
«Cosa c'è, spadaccino? Stai tremando»,
gli sussurrò all'orecchio, ridacchiando. Gli
leccò poi la mascella, premurandosi di sporcargli il viso
con il rossetto e ignorando volutamente il sussulto che si
impadronì del corpo del Vice Capitano, che aveva abbassato
la palpebra. «Non ti va di imparare qualcosa di nuovo?
Conosco giochetti con il gelato che nemmeno ti immagini...»
«Non credo di volerli
conoscere», rimbeccò Zoro, però, quando
provò ad allontanarsi, una mano del cuoco si
infilò senza remore nei suoi pantaloni, sorpassando anche
l'intimo e lasciandolo sbigottito.
«Sicuro?»
replicò Sanji con un sorrisetto che non prometteva nulla di
buono, frattando con le unghie il basso ventre prima di cominciare a
far scivolare lungo le cosce di Zoro i calzoni. E proprio quest'ultimo
fu ben lieto di riaprire gli occhi e di vedere che si trovava con le
braccia incrociate dietro alla testa, seduto sul ponte erboso della
Sunny e completamente solo.
Merda, quello era stato un incubo, altro
che sogno erotico. Quelli che faceva di solito su quello stupido cuoco
erano molto più interessanti e si svegliava con un'erezione,
almeno, non con il cuore che palpitava impazzito nel petto per l'orrore
di vederlo in vesti femminili e con tanto di trucco. Poteva sopportare
di tutto, ma passatempi simili non sarebbe riuscito a reggerli.
«Ohi, marimo, che ti
prende?» gli fu chiesto proprio dalla voce dell'oggetto dei
suoi pensieri, e nel sollevare lo sguardo, lo spadaccino
sbiancò sul serio. Le labbra di Sanji erano rosse, forse
pure troppo, come se fino a quel momento avesse portato il rossetto e
se lo fosse tolto alla bell'e meglio. E probabilmente fu proprio a quel
pensiero che se la diede letteralmente a gambe levate, lasciando Sanji
senza parole.
«Ma tu guarda che
idiota», sbottò qualche attimo dopo, abbassando lo
sguardo sul cestino di ribes che aveva fra le mani. E pensare che era
stato così magnanimo da portarne anche a lui... beh,
pazienza. Rufy li avrebbe di sicuro apprezzati.
_Note inconcludenti dell'autrice
Da
dove sia uscita questa storia non ne ho idea, però devo dire
che
era divertente immaginarmi Zoro che si faceva sogni del genere e poi,
quando apriva gli occhi, si ritrovava davanti un Sanji con la bocca
così rossa da sembrare che si fosse messo il rossetto... x)
Insomma, aye, lo so che è una cosa che non sta né
in
cielo né in terra, ed è per questo che Zoro se
l'è
sognata e si è ritrovato a fare i conti con un povero Sanji
che
alla fine non ha capito assolutamente nulla u_u e devo dire che non
è facile capire che cosa frulli per la testa di quel
marimo... x)
Avevo inoltre detto che avrei aggiornato le long fiction e non l'ho
fatto, ma prometto che lo farò presto
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Capitolo 5 *** #01. Castello di sabbia ~ House of cards ***
House of cards
Titolo: House of cards
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 905 parole fiumidiparole
]
Personaggi: Sanji Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai
Colourful Red:
#01. Amore
Tabella/Prompt: Cibo
› 11. Pasta
Tabella/Prompt: Estate › Castello di
sabbia
Una ficcy... al prompt: 08.
Colpo di fulmine › 15. Compleanno › 50. Solo
amici › 63. Partenza
The season challenge: Estate
› Stelle
cadenti
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Sanji
trasse una lunga boccata dalla sua sigaretta e soffiò il
fumo verso l'alto, osservando la nuvoletta azzurrognola perdersi nella
volta celeste di quella notte stellata.
Avrebbe dovuto trovarsi dentro, in
cucina, a festeggiare insieme ai suoi amici, ma non se la sentiva
proprio di prender parte a quella festa. Aveva ormai ben ventisette
anni, ed era quasi una decina d'anni che aveva lasciato il Baratie,
Zeff e tutti gli altri cuochi per seguire finalmente il suo sogno di
trovare l'All Blue. Era pur vero che non aveva ancora visto nessuna
traccia di quel mare, certo, ma aveva veduto cose e conosciuto persone
che non avrebbe mai potuto vedere o conoscere, se fosse rimasto fermo e
immobile in quel ristorante sul mare. Col senno di poi, nonostante i
suoi sogni fossero stati più volte definiti inutili castelli
di carte - meno solidi di un castello di sabbia, ma ugualmente facili
da buttare giù alla minima folata di vento -, partire era
stata la scelta giusta. Dirlo era assurdo, probabilmente, ma in quegli
anni aveva trovato qualcosa che, forse, era molto più
prezioso del suo tanto agognato All Blue. Aveva trovato l'amore.
A quel suo stesso pensiero, Sanji si
scompigliò i capelli con una mano, frustrato. Accidenti,
quello era un punto ancor più assurdo di tutte le avventure
che aveva passato in compagnia di quella sgangherata ciurma, sul serio.
Non aveva mai creduto a stronzate come i colpi di fulmine o l'amore a
prima vista, eppure, quando quel lontano giorno di otto anni addietro
aveva visto il cacciatore di taglie Roronoa Zoro, il Demone dell'East
Blue, combattere contro Occhi di Falco e perdere, aveva sentito
qualcosa frantumarsi in mille pezzi, dentro di lui. Ecco. Forse era
stato in quel particolare momento e in seguito, ad Arlong Park, che
aveva cominciato a rivalutare quello stupido spadaccino. Da semplici
conoscenti erano passati ad essere compagni di ciurma, poi, con il
passar del tempo, avevano instaurato un rapporto che poteva essere
paragonato ad una bizzarra amicizia, per quanto litigassero di continuo
e cercassero di dimostrarsi più forte dell'altro. Una strana
forma di rispetto che non era dispiaciuta a nessuno dei due. Poi era
accaduto l'irreparabile. Una sera, dopo aver alzato un po' troppo il
gomito, si erano ritrovati l'uno avvinghiato fra le braccia dell'altro
e si erano scambiati ben più di un semplice e casto bacio,
arrivando a levarsi quasi tutti i vestiti. Per fortuna o per uno
scherzo del destino, erano crollati addormentati prima di arrivare al
sodo, però, e Sanji ne era stato assolutamente sicuro,
avevano liquidato tutto con un'occhiataccia che in quel momento aveva
voluto significare «Non è successo niente, siamo
solo amici». Solo amici un cazzo. Erano diventati ben
più di questo, in seguito, e dopo tutti quegli anni potevano
considerarsi... beh, potevano considerarsi amanti, se proprio si doveva
usare un aggettivo.
Scuotendo la testa, Sanji
gettò il mozziccone di sigaretta oltre alla balaustra e si
stiracchiò, abbozzando un sorriso nel sentire un rumore di
passi dietro di sé; li avrebbe riconosciuti ovunque, e fu
proprio per quel motivo che socchiuse gli occhi e si poggiò
con la schiena contro il petto del compagno, sentendo le braccia di
Zoro avvolgersi intorno ai suoi fianchi.
«Che diavolo ci fai qui fuori,
cuoco? Dentro stiamo festeggiando, se te lo fossi scordato. Dovresti
entrare prima di non trovare più niente, visto che Rufy si
sta mangiato praticamente tutto, anche quella roba che hai chiamato
pasta», gli soffiò ad un orecchio in tono
sarcastico, ricevendo semplicemente una scrollata di spalle.
«Avevo bisogno di una boccata
d'aria», asserì, per quanto solo in parte fosse la
verità, quella. Aveva perso la cognizione del tempo nel
perdersi dietro ai suoi pensieri, e tuttora si sentiva piuttosto
sfatto, doveva ammetterlo. «Ohi, marimo... ci pensi mai, al
passato?»
«Bisogna sempre guardare
avanti. Perdersi nei ricordi è inutile, il più
delle volte», rimbeccò. «Anche se ci
sono momenti in cui preferiresti farlo». A quei pensieri lo
strinse ancor più a sé, quasi non volesse
lasciarlo. «Però... se ti fosse concesso di
tornare indietro, resteresti al Baratie?»
Sanji rimase di sasso, non sapendo
esattamente come rispondere a quella domanda. Perché
accidenti era diventato così sentimentale, quel cretino di
Zoro? Non sapeva se preferirlo così oppure rompipalle come
al solito, anche se quel lato così... dolce? lo attirava.
«Vuoi la verità?» Diventò
paonazzo, sentendosi un completo idiota. Merda... che diavolo erano
quelle scene da donnicciola? Lui era un uomo, dannazione.
Ringraziò comunque il fatto di essere nascosto,
così da evitare di guardare negli occhi quello scemo d'un
marimo. «Lo farei solo se tu non mi venissi a
riprendere».
Lì per lì, lo
spadaccino si ritrovò a sbattere le palpebre, abbozzando poi
un sorriso prima di affondare il viso nell'incavo della spalla del
cuoco. «Razza di idiota», sussurrò poi,
sfiorandogli il collo con le labbra nel voltarsi di poco verso di esso.
«Ti verrei a riprendere di corsa».
Sanji non poté fare a meno di
sorridere, socchiudendo gli occhi. «Stupido
marimo», borbottò divertito. «Basta che
non perdi di nuovo contro Mihawk, o potrei incazzarmi di
brutto».
«Non sono più lo
stesso di otto anni fa», replicò Zoro, e Sanji
sorrise maggiormente, poggiando una mano sul bicipide sodo del compagno.
«Su questo sono
d'accordo» sussurrò,
abbandonandosi una volta tanto contro quel corpo che lo avvolgeva
mentre la notte si riempiva di stelle cadenti che si spegnevano oltre
l'orizzonte fuso col mare.
Forse i suoi erano davvero degli stupidi
castelli di carte, ma
del suo passato e del suo presente non avrebbe cambiato niente.
_Note inconcludenti dell'autrice
Questa
flash è nata tutta da queste due battute: quella pronunciata
da Zoro «Se
ti fosse concesso di tornare indietro, resteresti al
Baratie?» e quella pronunciata da Sanji «Vuoi
la verità? Lo farei solo se tu non mi venissi a
riprendere», entrambe tratte da una role a cui ho partecipato
tempo fa
Ruolare in fin dei conti mi fa male e lo sanno tutti, ma, boh,
è
uscita fuori una cosa simile che più che fluff è
troppo
sentimentale/malinconica, ma, nun zo, io e il fluff non siamo mai
andati molto d'accordo (difatti le storie di questa raccolta sono
demenziali, per l'appunto, proprio come ha notato Connie-chwan)
Aggiornamento lampo, comunque, perché come già
detto ho
tutte le flash pronte, e prima finisco le raccolte prima posso
dedicarmi alle long fiction da tempo dimenticate x)
Commenti e
critiche sono ben accetti, ovviamente.
Alla
prossima.
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scrittori.
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Capitolo 6 *** #04. Tuffi ~ Love hurts ***
Love hurts
Titolo: Love hurts
Fandom: One Piece
Tipologia:
Flash
Fiction [ 622 parole fiumidiparole ]
Personaggi: Sanji
Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Giallo
Genere:
Generale,
Sentimentale, Fluff, Introspettivo
Avvertimenti:
Shounen
ai
Colourful
Red:
#05.
Mattone
Tabella/Prompt:
Cibo
› 07. Zucchero filato
Tabella/Prompt: Estate
› Tuffi
Una
ficcy... al prompt: 14. Sfida
› 37. Tradimento › 38. Senso di colpa
ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.
Da
ragazzino, dopo la morte di Kuina, aveva messo del tutto da parte le
idiozie da mocciosi e si era unicamente concentrato sui propri
allenamenti, ignorando i propri compagni di Dojo quando tentavano in
tutti i modi di coinvolgerlo in piccole scorribande. Dapprima aveva
cominciato a non andare più in giro con loro quando, quelle
poche volte in cui il Sensei dava loro carta bianca, si dirigevano al
lago e facevano una gara di tuffi, ridendo e scherzando come normali
ragazzini della loro età; durante le sessioni di
allenamento, poi, dava tutto se stesso e non ci andava mai leggero,
guadagnandoci qualche richiamo per la troppa enfasi con cui combatteva
e le contusioni che provocava agli altri tirocinanti; l'avevano
lasciato stare solo quando, il giorno del suo quindicesimo compleanno,
l'avevano visto fare letteralmente a pezzi una roccia a mani nude, e
gli avevano semplicemente augurato buona fortuna con il suo sogno il
giorno in cui se n'era andato dal villaggio, esattamente a diciannove
anni compiuti.
Con un gemito, sollevò un
braccio e sfiorò le garze che gli fasciavano il torace dopo
gli avvenimenti a Thriller Bark, imprecando a denti stretti.
Ripensandoci bene, e osservando i suoi nuovi compagni che si
affaccendavano sulla Sunny, Zoro sapeva che il suo non era
più solo e unicamente un sogno. Era diventata una sfida con
se stesso e con Mihawk, un altro gradino da salire per riuscire in
qualche modo a tener fede alla promesse che aveva fatto alla sua
defunta amica. Diventare più forte richiedeva tempo e
sacrifici, e la cicatrice che aveva sul petto ne era la prova tangibile.
Ogni qual volta perdeva di vista il suo
obiettivo, sentiva il senso di colpa attanagliargli le viscere, e il
bizzarro pensiero che stesse tradendo Kuina gli folgorava la mente,
impedendogli di concentrarsi come avrebbe voluto e facendogli venire
l'esagerata voglia di sbattere la testa contro un mattone per la
situazione che si era venuta a creare. Provava affetto per quello
stupido di Sanji, però, e gli dispiaceva ammetterlo, nessuno
avrebbe potuto mettersi fra lui e il suo sogno. Nessuno. Nemmeno
quel cuoco che, indossando la stessa felpa che gli aveva visto addosso
quando si era svegliato a Thriller Bark, lo osservava dall'alto in
basso con un sorriso sfavillante e un piatto di onigiri troneggiante
sul palmo della mano destra. Odorava stranamente di zucchero filato, un
odore dolciastro che, se paragonato con il solito fetore di sigaretta
che lo avvolgeva costantemente ad ogni ora del giorno e della notte,
non sembrava stonare per niente alla sua figura, per quanto il cuoco,
specialmente quando si trattava di combattere, fosse tutto
anziché dolce. Gli venne subito in mente Chopper e la sua
passione per lo zucchero filato, ritrovandosi a pensare che quel
damerino ne avesse preparato un po' proprio per il giovane dottore,
giacché nessuno, oltre a lui - o forse Rufy, ma lui mangiava
di tutto -, avrebbe gradito davvero molto quella piccola premura.
«E non venirmi a dire che poi
non ti penso, marimo», se ne uscì d'un tratto
Sanji, accovacciandosi per lasciare il piatto di onigiri accanto a lui,
poggiando sul prato anche una bottiglia di sake che sulle prime Zoro
non aveva minimamente notato. Poi, dopo avergli rivolto un breve
sorriso, il cuoco si alzò nuovamente in piedi e se ne
andò in silenzio, esattamente così com'era
arrivato. Però, e Zoro ne fu sicuro, dietro di sé
lasciò una scia di interrogativi difficile da sbrogliare.
Abbassando lo sguardo sugli onigiri e
nel vedere con quanta cura erano stati preparati - cura che di solito
veniva riservata ai cibi destinati a Nami e Robin -, Zoro si
sentì un emerito coglione. Sanji avrebbe potuto amare per
tutti e due, e la cosa, anziché rallegrarlo, lo fece sentire
maledettamente male.
_Note inconcludenti dell'autrice
E
con questa flash, più angst che fluff - non ho idea di cosa
mi
passasse per la testa mentre la scrivevo, credo sia colpa di Black
Dagger Brotherhood e degli struggimenti di Vishous per Butch, si
conclude finalmente questa raccolta dedicata, più o meno,
all'estate
Presto posterò la raccolta Autumn Love (like a leafsfall),
che, come preannuncia il titolo, ruoterà intorno alla
stagione
autunnale o, almeno, intorno a cose che ricordano la stagione autunnale
Ovviamente proverò anche ad aggiornare le storie a capitoli
- lo
ripeto di continuo e non lo faccio mai, sono una vera e propria frana
-, per adesso devo fuggire e abbandonare questo pc (fortunatamente
esistono le chiavette usb e almeno qualcosa ce l'ho là
sopra,
lol *i suoi cinque minuti di sclero pomeridiano*)
Commenti e
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Alla
prossima raccolta.
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