Summer Love (like a firework)

di My Pride
(/viewuser.php?uid=39068)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #06. Imbarazzo ~ Don't be embarrassed ***
Capitolo 2: *** #02. Vacanze ~ Parents and dinner ***
Capitolo 3: *** #05. Scommessa ~ Fishing day (succesful?) ***
Capitolo 4: *** #03. Mare ~ Misunderstanding ***
Capitolo 5: *** #01. Castello di sabbia ~ House of cards ***
Capitolo 6: *** #04. Tuffi ~ Love hurts ***



Capitolo 1
*** #06. Imbarazzo ~ Don't be embarrassed ***


Don't be embarassed

Titolo: Don't be embarrassed
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 431 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Sanji Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai, Assurdità sparse, What if?
Colourful Red: #08. Terra
Tabella/Prompt: Cibo › 02. Pomodori
Contest&Challenge Mania, Tabella/Prompt: Estate › Imbarazzo
Una ficcy... al prompt: 41. Vegogna › 19. Mutandine rosa › 48. Sigaretta
VI Notte Bianca: Sono mutandine di pizzo, quelle? @ [info]yuki013 [ [info]maridichallenge ]


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.


    Aveva faticato non poco a credere a ciò che aveva visto, in un primo momento.
    Distratto come non mai, si era lasciato sfuggire uno sbadiglio e aveva cominciato a spogliarsi, con la ferma intenzione di raggiungere i restanti compagni sulla spiaggia dove avevano attraccato; poi, nemmeno volendo, l'occhio gli era caduto verso la porta della cabina, che si era aperta proprio in quell'istante e aveva rivelato la figura del cuoco, completamente nudo se si escludeva l'intimo discutibile con cui aveva fatto la propria comparsa. Si erano guardati per attimi interminabili, chi sbattendo la palpebre e chi sgranando gli occhi, e se n'erano rimasti in silenzio, uno più imbarazzato dell'altro, anche se Zoro aveva fatto tutti gli sforzi possibili per non scoppiare sguaiatamente a ridere. Perché, dannazione, vedersi quell'idiota di un cuoco con addosso un paio di mutandine rosa - stampate con motivi che ricordavano tanto delle paperelle, per giunta - era una scena così assurda che restare seri era praticamente impossibile. E Zoro ci aveva provato. Ci aveva provato in tutti i modi e aveva persino cercato di fare finta di non averlo visto, per quanto avesse fatto non poco caso alla sigaretta fra le labbra di Sanji, pericolosamente in pendenza. Aveva quasi rischiato che cadesse, a dirla tutta, ed era stato un miracolose il cuoco aveva stretto i denti intorno al filtro, pur non muovendosi di un solo millimetro. Rosso in viso come un pomodoro, e probabilmente roso dall'interno e anche all'esterno dalla vergogna, veniva quasi da chiedersi con che coraggio se ne stesse lì senza fare niente. Probabilmente la presenza del Vice Capitano l'aveva talmente paralizzato da impedirgli di muoversi.
    Infine Zoro aveva tentato di farsi forza, lanciando i pantaloni per osservare attentamente in viso Sanji, anche se il suo sguardo era catastroficamente caduto sul suo intimo. «Sono mutandine di pizzo, quelle?» era poi riuscito a chiedere, e avrebbe davvero desiderato non averlo mai fatto. Sanji aveva sorriso, certo, e si era anche mosso, avvicinandosi furtivamente come un gatto; lo spadaccino aveva sperato che il cuoco mettesse da parte quell'idiozia e decidesse di far baldoria per un po' prima di raggiungere gli altri, e quel suo desiderio si era quasi avverato, a dirla tutta. Peccato, però, che Sanji, dopo avergli morso le labbra e aver incrementato maggiormente le sue voglie, avesse bellamente alzato una gamba e, con tutta la forza di cui disponeva, gli avesse rifilato un calcio sul capo, mostrando ben più di quanto avesse voluto attraverso quelle fottute mutandine di pizzo.
    Alla fine Zoro si era ritrovato con il viso praticamente spiaccicato a terra, ma ne era valsa maledettamente la pena.






_Note inconcludenti dell'autrice
Allora. In verità prima di questa raccolta c'era quella intitolata Autumn Love, però, visto che l'estate sta quasi finendo, ho pensato di cominciare con questa mini raccolta di sei flash fiction e iniziare poi per il mese entrante quella legata strettamente all'autunno. Aye, aye, probabilmente sono completamente scema, però date tranquillamente la colpa a tutti i pomodori e alle conserve che sto facendo praticamente da giorni
Come le precedenti raccolte, comunque, anche questa è stata scritta per
la «Fluff Fest» indetta dal forum Contest&Challenge Mania, e penso che siano molto più presenti le assurdità che l'elemento fluff. Uhm. Mea culpa, suppongo, ma non ci posso fare assolutamente nulla quando si tratta di questi due scemotti
Presto aggiornerò anche
Like Davy Jones' Locker (where the men find the eternal sleep) con il quinto capitolo, sperando di sopravvivere fino a domani a causa di queste maledette conserve
Commenti e critiche sono ben accetti, ovviamente.
Alla prossima. ♥


Messaggio No Profit
Dona l'8% del tuo tempo alla causa pro-recensioni.
Farai felici milioni di scrittori.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** #02. Vacanze ~ Parents and dinner ***


Parents and dinner

Titolo: Parents and dinner
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 532 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Sanji Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai, Assurdità sparse, Alternative Universe
Colourful Red: #04. Granata
Tabella/Prompt: Cibo › 05. Briosche
Contest&Challenge Mania, Tabella/Prompt: Estate › Vacanze
Una ficcy... al prompt: 01. Cene di famiglia › 79. Reggiseno
VI Notte Bianca: Cosa? No! Cioè, sì. Ma no! @ [info]mapi_littleowl [ [info]maridichallenge ]


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.


    Zoro trasse un lungo sospiro per farsi forza, osservando distrattamente la figura del compagno, comodamente seduto sul divano.
    Era uscito dalla doccia proprio in quel momento e aveva ancora l'asciugamano intorno alle spalle, però, e doveva ammetterlo, forse avrebbe preferito tornarsene in bagno e rimandare quell'argomento. Sapeva che dire una cosa del genere avrebbe potuto scatenare il finimondo come se fosse appena esplosa una granata nel soggiorno, eppure, beh... prima ne parlava, prima si sarebbe tolto il pensiero. Anche perché il suo vecchio avrebbe potuto richiamare per chiedere conferma, e se il compagno avesse risposto al suo posto, fraintendendo tutto, altro che mese in bianco. L'avrebbe mollato seduta stante.
    «Ohi, cuoco», lo richiamò finalmente, asciugandosi alla bell'e meglio i capelli con una mano. «I miei ci hanno invitato a casa per una cena. Ci stai?»
    Sanji scrollò semplicemente le spalle. «Non vedo perché no», disse poi, osservandolo qualche attimo dopo di sottecchi. «Come mai questa decisione, comunque? Quando tuo padre lo propone è per mangiare a scrocco ciò che cucino io», soggiunse ilare. Zoro e suo padre erano praticamente simili, e, durante quelle poche volte in cui aveva passato le vacanze estive a casa dell'amico - o forse sarebbe stato più corretto dire amante -, aveva capito perfettamente che tipo di uomo fosse Roronoa Senior. Era bonario quanto si voleva, ma era anche, e letteralmente, un pozzo senza fondo che amava le briosche e la cucina francese in generale.
    «Semplice cena di famiglia», tagliò corto Zoro. «Diciamo che probabilmente ho accennato al fatto che avrei presentato loro la mia ragazza, la prossima volta che fossi tornato a casa».
    «Oh, capisco. La tua ragazza», cominciò Sanji, rendendosi conto solo qualche attimo dopo delle parole del compagno. Alt. Un momento! Che cazzo significava la frase «La mia ragazza»?! Sperava davvero che quel cretino avesse una motivazione valida, altrimenti l'avrebbe pestato a sangue. E fu proprio a quel pensiero che si alzò di scatto, raggiungendolo per osservarlo attentamente in viso da nemmeno mezzo millimetro di distanza. «Parla chiaro, spadaccino. Altrimenti quella katana di legno che usi per il kendo te la faccio salire su per il culo».
    Zoro si scompigliò i capelli e gettò l'asciugamano sulla sedia, frustrato. Lo sapeva che sarebbe andata a finire così, accidenti a quello scemo. «Ohi, guarda che intendevo te», replicò senza mezzi termini, al che Sanji sollevò un sopracciglio. Eh? Era lui la sua ragazza? Nay, insomma, il suo ragazzo, ecco. Così suonava decisamente meglio.
    «Cosa? No! Cioè, sì. Ma no!» esclamò con troppa enfasi, traendo un sospiro nel vano tentativo di darsi una calmata. Ma faceva sul serio, quell'idiota? Per il bene della propria sanità mentale - e se non voleva avere una bella impronta di scarpa stampata in faccia -, sperava vivamente che scherzasse. «Che stronzate spari? Io sono un uomo!»
    «E allora? Potresti anche presentarti con addosso solo un reggiseno, non si sconvolgerebbero per niente...»
    «Insinui che sono una donna, Zoro?» Pessimo segno. L'aveva chiamato per nome. E avrebbe anche aperto bocca per giustificarsi se, senza dargli nemmeno il tempo di muoversi, quello scemo del suo compagno non gli avesse rifilato un calcio nello stomaco, andandosene via dal soggiorno a passi pesanti tra sbuffi e imprecazioni.
    Fino al giorno della partenza avrebbe sofferto. E maledettamente, anche.







_Note inconcludenti dell'autrice
L'unica AU della raccolta, però dovevo farla... perché? Perché sono completamente scema e il prompt datomi da Mapi-chwan era troppo fenomenale per non scrivere un'assurdità del genere *rotola via tra risatine isteriche*
Comunque sia, mi è piaciuto tantissimo giocare sul fatto che questi due stavano già insieme e, pur frequentandosi come amici, i genitori di Zoro non sanno che in realtà sono ben più di amici, dnque è nata questa cosa della cena, dell'accenno alla ragazza - Sanji, perdonami :°D - e del giusto incazzamento del povero cuoco
Okay, probabilmente queste note autore sono un'accozzaglia di roba in cui non si capisce una beneamata mazza, dunque chiedo perdono in anticipo

Commenti e critiche sono ben accetti, ovviamente.
Alla prossima. ♥


Messaggio No Profit
Dona l'8% del tuo tempo alla causa pro-recensioni.
Farai felici milioni di scrittori.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** #05. Scommessa ~ Fishing day (succesful?) ***


Fishing Day

Titolo: Fishing Day (Successful?)
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 445 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Sanji Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai, Assurdità sparse
Colourful Red: #02. Ciliegia
Tabella/Prompt: Cibo › 03. Patatine fritte
Tabella/Prompt: Estate › Scommessa
Una ficcy... al prompt: 20. Sei un imbecille › 36. Alta marea › 57. Torta al cioccolato › 70. Provviste
Note: Scritta per la VI Notte Bianca di [info]maridichallenge con il prompt Basta continuare a parlare @
[info]kuruccha


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.


    Era nato tutto a causa di una scommessa, due parole messe in croce e un dibattito acceso come loro solito. Poi, fulminandosi con lo sguardo, avevano preso entrambi strade diverse e, con le canne da pesca ben strette in una mano e un secchio di esche nell'altra, se n'erano andati in riva al mare per pescare la cena che avrebbero consumato sulla spiaggia quella sera.
    In verità, al principio, Nami l'aveva chiesto unicamente a Zoro, però, stupido com'era, aveva sfidato Sanji in una gara di pesca. Avrebbe vinto chi sarebbe tornato dalla ciurma con più pesci, e, per quanto avessero cambiato più volte zona e si fossero persino trovati vicini, a metà giornata, non avevano fatto altro che bofonchiare fra loro e ad imprecare a denti stretti, lamentandosi con l'altro come se la colpa di una pesca grama fosse assolutamente sua.
    Era quasi sera, adesso, e non avevano fatto progressi. Zoro, con lo sguardo rivolto verso il mare, aveva persino cominciato a domandarsi che diavolo ci facesse ancora lì come un perfetto idiota. Insomma... non avevano preso niente tutto il giorno, il Capitano si lamentava per la fame e le provviste scarseggiavano, dunque perché cazzo doveva prendersi la briga di provare a pescare, quando poteva almeno tentare con la selvaggina? Okay, non era certo che in quel boschetto ci fosse davvero qualche animale, ma anche un misero leprotto sarebbe andato bene, accidenti.
    «Ohi, cuoco», decise infine di richiamare l'attenzione di Sanji, rimediandoci unicamente uno «Shhh» da parte sua, come se volesse zittirlo o non volesse sentire nemmeno cosa avesse da dire. Beh, invece l'avrebbe fatto e basta, che gli piacesse oppure no. «Ohi!» tuonò, e stavolta il compagno imprecò a denti stretti, lanciando la canna da pesca sulla sabbia.
    «Sei un imbecille», borbottò, lasciandosi sfuggire un sospiro scocciato nell'aggrottare la fronte, scoccando poi un'occhiataccia allo spadaccino. «Per colpa del tuo vocione hai fatto scappare tutti i pesci».
    Zoro sgranò gli occhi, incredulo. «Che cazzo spari, cuoco di merda? Non c'è un pesce nel raggio di chilometri! Ed è anche alta marea!»
    «E allora?» replicò Sanji. «Io volevo pescare qualcosa di speciale per la mia dolce Nami-san e prepararle del pesce con patatine fritte, con tanto di torta al cioccolato e ciliege come dessert!»
    «Adesso sei tu che fai scappare i pesci, cuoco», ironizzò il Vice Capitano, al che il cuoco in questione lo fulminò seduta stante.
    «Non prendermi per il culo, spadaccino dei miei stivali».
    Zoro sollevò lo sguardo e roteò gli occhi, lasciando cadere a sua volta la canna da pesca su quella del cuoco. «Basta continuare a parlare», sbottò, afferrandolo per il bavero della camicia per attirarlo a sé e zittirlo con le proprie labbra. Quei maledetti pesci avrebbero anche potuto aspettare.







_Note inconcludenti dell'autrice
Quanto mi piace associare Zoro alla pesca non avete idea *Ride in maniera incontrollata*
Oh, però la colpa non è del tutto mia, diciamo che è anche un po' colpa di Oda che lo fa ricomparire dopo due anni e la prima cosa che dice a Sanji è
«Voglio pescare». Che poi io, da brava shalsher perversa quale io sono, quella frase l'abbia interpretata in un modo tutto mio, direi che è un discorso a parte *Ride di nuovo*
Anyway! Sclero mio a parte, con la speranza che riesca a concludere in fretta questa raccolta - in fin dei conti i capitoli di questa e della successiva sono già pronti, l'unica cosa da fare è decidersi a postarli -, dovrei riuscire ad aggiornare in tempi relativamente brevi anche la raccolta 
Waiting for ~ 30 Shattered Pieces e la long fiction Like Davy Jones' Locker (where the men find the eternal sleep), visto che le ho entrambe trascurate da un bel po' di tempo
Commenti e critiche sono ben accetti, ovviamente.
Alla prossima. ♥


Messaggio No Profit
Dona l'8% del tuo tempo alla causa pro-recensioni.
Farai felici milioni di scrittori.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** #03. Mare ~ Misunderstanding ***


Misunderstanding

Titolo: Misunderstanding
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 722 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Sanji Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai, Assurdità sparse
Colourful Red: #07. Rubino
Tabella/Prompt: Cibo › 10. Gelato
Tabella/Prompt: Estate › Mare
Una ficcy... al prompt: 80. Smalto per unghie › 16. Sogno erotico › 76. Botta alla testa › 89. Passatempo
Note: Scritta per la VI Notte Bianca di [info]maridichallenge con il prompt "Sto bene vestito da donna, non trovi?" @
[info]fiamma_drakon
The season challenge: Estate › Mare


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.


    Se non fosse stato per una bizzarra ed improvvisa svolta, quella si sarebbe rivelata una giornata come tante altre.
    Poggiato sulla balaustra della Sunny con le braccia incrociate, Zoro si era perso nell'osservare il mare e l'incresparsi delle onde, sbadigliando di tanto in tanto a causa della noia che quel giorno l'aveva investito. Noia che era scomparsa nel momento stesso in cui Sanji l'aveva richiamato e si era piazzato letteralmente davanti a lui, con addosso un abito che avrebbe fatto invidia a Nami, probabilmente. Ma la navigatrice non avrebbe di sicuro invidiato il suo trucco, troppo pesante... beh, da battona.
    «Sto bene vestito da donna, non trovi?» asserì poi tutto d'un tratto, e il Vice Capitano, nel fissarlo con fare stralunato, rischiò di soffocare con la sua stessa saliva, prendendosi qualche attimo per mettere insieme le idee, le parole che aveva appena udito e ciò che stava vedendo.
    Non poteva averlo detto davvero. Non lui, non quel cuoco idiota, non quel damerino sempre perfetto, non quel... insomma, non Sanji, l'uomo che era tornato segnato - e a buon ragione, avrebbe aggiunto - da una dannatissima isola popolata di okama. Okay, quando gliel'aveva raccontato ci aveva riso su per due ore intere e si era beccato un'infinità di calci in faccia, ma mai avrebbe anche solo pensato che, di punto in bianco, il compagno se ne uscisse con una frase del genere. Nah, probabilmente era stato lui a non capire. Non c'era altra spiegazione. Allora perché quell'idiota indossava un abito nero da sera, per di più aderente e con lo spacco laterale?
    «Ohi, cuoco, hai la febbre?» chiese spontaneamente, cominciando a credere che quel damerino imbecille avesse ricevuto una gran bella botta in testa. Non si sarebbe mai sognato di infilarsi in un abito del genere, per di più alla luce del giorno e con il rischio che Nami o Robin potessero in qualche modo vederlo.
    Per tutta risposta, però, Sanji aggrottò la fronte, come se non fosse per niente contento della domanda che gli era stata appena posta. «Perché dovrei avere la febbre?» replicò poi, annullando la poca distanza che li separava per strusciarsi con un sorriso malizioso addosso allo spadaccino, che sbiancò. Che diavolo...?! Quel cuoco era impazzito. Adesso ne era più che sicuro, accidenti. Con un'unghia laccata di smalto color rubino, Sanji percorse la cicatrice che gli segnava il petto, creando un cerchio perfetto verso l'ombelico prima di scendere più giù, al limitare dei pantaloni neri. «Cosa c'è, spadaccino? Stai tremando», gli sussurrò all'orecchio, ridacchiando. Gli leccò poi la mascella, premurandosi di sporcargli il viso con il rossetto e ignorando volutamente il sussulto che si impadronì del corpo del Vice Capitano, che aveva abbassato la palpebra. «Non ti va di imparare qualcosa di nuovo? Conosco giochetti con il gelato che nemmeno ti immagini...»
    «Non credo di volerli conoscere», rimbeccò Zoro, però, quando provò ad allontanarsi, una mano del cuoco si infilò senza remore nei suoi pantaloni, sorpassando anche l'intimo e lasciandolo sbigottito.
    «Sicuro?» replicò Sanji con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono, frattando con le unghie il basso ventre prima di cominciare a far scivolare lungo le cosce di Zoro i calzoni. E proprio quest'ultimo fu ben lieto di riaprire gli occhi e di vedere che si trovava con le braccia incrociate dietro alla testa, seduto sul ponte erboso della Sunny e completamente solo.
    Merda, quello era stato un incubo, altro che sogno erotico. Quelli che faceva di solito su quello stupido cuoco erano molto più interessanti e si svegliava con un'erezione, almeno, non con il cuore che palpitava impazzito nel petto per l'orrore di vederlo in vesti femminili e con tanto di trucco. Poteva sopportare di tutto, ma passatempi simili non sarebbe riuscito a reggerli.
    «Ohi, marimo, che ti prende?» gli fu chiesto proprio dalla voce dell'oggetto dei suoi pensieri, e nel sollevare lo sguardo, lo spadaccino sbiancò sul serio. Le labbra di Sanji erano rosse, forse pure troppo, come se fino a quel momento avesse portato il rossetto e se lo fosse tolto alla bell'e meglio. E probabilmente fu proprio a quel pensiero che se la diede letteralmente a gambe levate, lasciando Sanji senza parole.
    «Ma tu guarda che idiota», sbottò qualche attimo dopo, abbassando lo sguardo sul cestino di ribes che aveva fra le mani. E pensare che era stato così magnanimo da portarne anche a lui... beh, pazienza. Rufy li avrebbe di sicuro apprezzati.







_Note inconcludenti dell'autrice
Da dove sia uscita questa storia non ne ho idea, però devo dire che era divertente immaginarmi Zoro che si faceva sogni del genere e poi, quando apriva gli occhi, si ritrovava davanti un Sanji con la bocca così rossa da sembrare che si fosse messo il rossetto... x)
Insomma, aye, lo so che è una cosa che non sta né in cielo né in terra, ed è per questo che Zoro se l'è sognata e si è ritrovato a fare i conti con un povero Sanji che alla fine non ha capito assolutamente nulla u_u e devo dire che non è facile capire che cosa frulli per la testa di quel marimo... x)
Avevo inoltre detto che avrei aggiornato le long fiction e non l'ho fatto, ma prometto che lo farò presto

Commenti e critiche sono ben accetti, ovviamente.
Alla prossima. ♥


Messaggio No Profit
Dona l'8% del tuo tempo alla causa pro-recensioni.
Farai felici milioni di scrittori.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** #01. Castello di sabbia ~ House of cards ***


House of cards

Titolo: House of cards
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 905 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Sanji Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai
Colourful Red: #01. Amore
Tabella/Prompt: Cibo › 11. Pasta
Tabella/Prompt: Estate › Castello di sabbia
Una ficcy... al prompt: 08. Colpo di fulmine › 15. Compleanno › 50. Solo amici › 63. Partenza

The season challenge: Estate › Stelle cadenti


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.


    Sanji trasse una lunga boccata dalla sua sigaretta e soffiò il fumo verso l'alto, osservando la nuvoletta azzurrognola perdersi nella volta celeste di quella notte stellata.
    Avrebbe dovuto trovarsi dentro, in cucina, a festeggiare insieme ai suoi amici, ma non se la sentiva proprio di prender parte a quella festa. Aveva ormai ben ventisette anni, ed era quasi una decina d'anni che aveva lasciato il Baratie, Zeff e tutti gli altri cuochi per seguire finalmente il suo sogno di trovare l'All Blue. Era pur vero che non aveva ancora visto nessuna traccia di quel mare, certo, ma aveva veduto cose e conosciuto persone che non avrebbe mai potuto vedere o conoscere, se fosse rimasto fermo e immobile in quel ristorante sul mare. Col senno di poi, nonostante i suoi sogni fossero stati più volte definiti inutili castelli di carte - meno solidi di un castello di sabbia, ma ugualmente facili da buttare giù alla minima folata di vento -, partire era stata la scelta giusta. Dirlo era assurdo, probabilmente, ma in quegli anni aveva trovato qualcosa che, forse, era molto più prezioso del suo tanto agognato All Blue. Aveva trovato l'amore.
    A quel suo stesso pensiero, Sanji si scompigliò i capelli con una mano, frustrato. Accidenti, quello era un punto ancor più assurdo di tutte le avventure che aveva passato in compagnia di quella sgangherata ciurma, sul serio. Non aveva mai creduto a stronzate come i colpi di fulmine o l'amore a prima vista, eppure, quando quel lontano giorno di otto anni addietro aveva visto il cacciatore di taglie Roronoa Zoro, il Demone dell'East Blue, combattere contro Occhi di Falco e perdere, aveva sentito qualcosa frantumarsi in mille pezzi, dentro di lui. Ecco. Forse era stato in quel particolare momento e in seguito, ad Arlong Park, che aveva cominciato a rivalutare quello stupido spadaccino. Da semplici conoscenti erano passati ad essere compagni di ciurma, poi, con il passar del tempo, avevano instaurato un rapporto che poteva essere paragonato ad una bizzarra amicizia, per quanto litigassero di continuo e cercassero di dimostrarsi più forte dell'altro. Una strana forma di rispetto che non era dispiaciuta a nessuno dei due. Poi era accaduto l'irreparabile. Una sera, dopo aver alzato un po' troppo il gomito, si erano ritrovati l'uno avvinghiato fra le braccia dell'altro e si erano scambiati ben più di un semplice e casto bacio, arrivando a levarsi quasi tutti i vestiti. Per fortuna o per uno scherzo del destino, erano crollati addormentati prima di arrivare al sodo, però, e Sanji ne era stato assolutamente sicuro, avevano liquidato tutto con un'occhiataccia che in quel momento aveva voluto significare «Non è successo niente, siamo solo amici». Solo amici un cazzo. Erano diventati ben più di questo, in seguito, e dopo tutti quegli anni potevano considerarsi... beh, potevano considerarsi amanti, se proprio si doveva usare un aggettivo.
    Scuotendo la testa, Sanji gettò il mozziccone di sigaretta oltre alla balaustra e si stiracchiò, abbozzando un sorriso nel sentire un rumore di passi dietro di sé; li avrebbe riconosciuti ovunque, e fu proprio per quel motivo che socchiuse gli occhi e si poggiò con la schiena contro il petto del compagno, sentendo le braccia di Zoro avvolgersi intorno ai suoi fianchi.
    «Che diavolo ci fai qui fuori, cuoco? Dentro stiamo festeggiando, se te lo fossi scordato. Dovresti entrare prima di non trovare più niente, visto che Rufy si sta mangiato praticamente tutto, anche quella roba che hai chiamato pasta», gli soffiò ad un orecchio in tono sarcastico, ricevendo semplicemente una scrollata di spalle.
    «Avevo bisogno di una boccata d'aria», asserì, per quanto solo in parte fosse la verità, quella. Aveva perso la cognizione del tempo nel perdersi dietro ai suoi pensieri, e tuttora si sentiva piuttosto sfatto, doveva ammetterlo. «Ohi, marimo... ci pensi mai, al passato?»
    «Bisogna sempre guardare avanti. Perdersi nei ricordi è inutile, il più delle volte», rimbeccò. «Anche se ci sono momenti in cui preferiresti farlo». A quei pensieri lo strinse ancor più a sé, quasi non volesse lasciarlo. «Però... se ti fosse concesso di tornare indietro, resteresti al Baratie?»
    Sanji rimase di sasso, non sapendo esattamente come rispondere a quella domanda. Perché accidenti era diventato così sentimentale, quel cretino di Zoro? Non sapeva se preferirlo così oppure rompipalle come al solito, anche se quel lato così... dolce? lo attirava. «Vuoi la verità?» Diventò paonazzo, sentendosi un completo idiota. Merda... che diavolo erano quelle scene da donnicciola? Lui era un uomo, dannazione. Ringraziò comunque il fatto di essere nascosto, così da evitare di guardare negli occhi quello scemo d'un marimo. «Lo farei solo se tu non mi venissi a riprendere».
    Lì per lì, lo spadaccino si ritrovò a sbattere le palpebre, abbozzando poi un sorriso prima di affondare il viso nell'incavo della spalla del cuoco. «Razza di idiota», sussurrò poi, sfiorandogli il collo con le labbra nel voltarsi di poco verso di esso. «Ti verrei a riprendere di corsa».
    Sanji non poté fare a meno di sorridere, socchiudendo gli occhi. «Stupido marimo», borbottò divertito. «Basta che non perdi di nuovo contro Mihawk, o potrei incazzarmi di brutto».
    «Non sono più lo stesso di otto anni fa», replicò Zoro, e Sanji sorrise maggiormente, poggiando una mano sul bicipide sodo del compagno.
    «Su questo sono d'accordo» sussurrò, abbandonandosi una volta tanto contro quel corpo che lo avvolgeva mentre la notte si riempiva di stelle cadenti che si spegnevano oltre l'orizzonte fuso col mare.
    Forse i suoi erano davvero degli stupidi castelli di carte, ma del suo passato e del suo presente non avrebbe cambiato niente
.






_Note inconcludenti dell'autrice
Questa flash è nata tutta da queste due battute: quella pronunciata da Zoro «Se ti fosse concesso di tornare indietro, resteresti al Baratie?» e quella pronunciata da Sanji «Vuoi la verità? Lo farei solo se tu non mi venissi a riprendere», entrambe tratte da una role a cui ho partecipato tempo fa
Ruolare in fin dei conti mi fa male e lo sanno tutti, ma, boh, è uscita fuori una cosa simile che più che fluff è troppo sentimentale/malinconica, ma, nun zo, io e il fluff non siamo mai andati molto d'accordo (difatti le storie di questa raccolta sono demenziali, per l'appunto, proprio come ha notato Connie-chwan)
Aggiornamento lampo, comunque, perché come già detto ho tutte le flash pronte, e prima finisco le raccolte prima posso dedicarmi alle long fiction da tempo dimenticate x)

Commenti e critiche sono ben accetti, ovviamente.
Alla prossima. ♥


Messaggio No Profit
Dona l'8% del tuo tempo alla causa pro-recensioni.
Farai felici milioni di scrittori.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** #04. Tuffi ~ Love hurts ***


Love hurts

Titolo: Love hurts
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 622 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Sanji Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff, Introspettivo
Avvertimenti: Shounen ai
Colourful Red: #05. Mattone
Tabella/Prompt: Cibo › 07. Zucchero filato
Tabella/Prompt: Estate › Tuffi
Una ficcy... al prompt: 14. Sfida › 37. Tradimento › 38. Senso di colpa


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.


    Da ragazzino, dopo la morte di Kuina, aveva messo del tutto da parte le idiozie da mocciosi e si era unicamente concentrato sui propri allenamenti, ignorando i propri compagni di Dojo quando tentavano in tutti i modi di coinvolgerlo in piccole scorribande. Dapprima aveva cominciato a non andare più in giro con loro quando, quelle poche volte in cui il Sensei dava loro carta bianca, si dirigevano al lago e facevano una gara di tuffi, ridendo e scherzando come normali ragazzini della loro età; durante le sessioni di allenamento, poi, dava tutto se stesso e non ci andava mai leggero, guadagnandoci qualche richiamo per la troppa enfasi con cui combatteva e le contusioni che provocava agli altri tirocinanti; l'avevano lasciato stare solo quando, il giorno del suo quindicesimo compleanno, l'avevano visto fare letteralmente a pezzi una roccia a mani nude, e gli avevano semplicemente augurato buona fortuna con il suo sogno il giorno in cui se n'era andato dal villaggio, esattamente a diciannove anni compiuti.
    Con un gemito, sollevò un braccio e sfiorò le garze che gli fasciavano il torace dopo gli avvenimenti a Thriller Bark, imprecando a denti stretti. Ripensandoci bene, e osservando i suoi nuovi compagni che si affaccendavano sulla Sunny, Zoro sapeva che il suo non era più solo e unicamente un sogno. Era diventata una sfida con se stesso e con Mihawk, un altro gradino da salire per riuscire in qualche modo a tener fede alla promesse che aveva fatto alla sua defunta amica. Diventare più forte richiedeva tempo e sacrifici, e la cicatrice che aveva sul petto ne era la prova tangibile.
    Ogni qual volta perdeva di vista il suo obiettivo, sentiva il senso di colpa attanagliargli le viscere, e il bizzarro pensiero che stesse tradendo Kuina gli folgorava la mente, impedendogli di concentrarsi come avrebbe voluto e facendogli venire l'esagerata voglia di sbattere la testa contro un mattone per la situazione che si era venuta a creare. Provava affetto per quello stupido di Sanji, però, e gli dispiaceva ammetterlo, nessuno avrebbe potuto mettersi fra lui e il suo sogno. Nessuno. Nemmeno quel cuoco che, indossando la stessa felpa che gli aveva visto addosso quando si era svegliato a Thriller Bark, lo osservava dall'alto in basso con un sorriso sfavillante e un piatto di onigiri troneggiante sul palmo della mano destra. Odorava stranamente di zucchero filato, un odore dolciastro che, se paragonato con il solito fetore di sigaretta che lo avvolgeva costantemente ad ogni ora del giorno e della notte, non sembrava stonare per niente alla sua figura, per quanto il cuoco, specialmente quando si trattava di combattere, fosse tutto anziché dolce. Gli venne subito in mente Chopper e la sua passione per lo zucchero filato, ritrovandosi a pensare che quel damerino ne avesse preparato un po' proprio per il giovane dottore, giacché nessuno, oltre a lui - o forse Rufy, ma lui mangiava di tutto -, avrebbe gradito davvero molto quella piccola premura.
    «E non venirmi a dire che poi non ti penso, marimo», se ne uscì d'un tratto Sanji, accovacciandosi per lasciare il piatto di onigiri accanto a lui, poggiando sul prato anche una bottiglia di sake che sulle prime Zoro non aveva minimamente notato. Poi, dopo avergli rivolto un breve sorriso, il cuoco si alzò nuovamente in piedi e se ne andò in silenzio, esattamente così com'era arrivato. Però, e Zoro ne fu sicuro, dietro di sé lasciò una scia di interrogativi difficile da sbrogliare.
    Abbassando lo sguardo sugli onigiri e nel vedere con quanta cura erano stati preparati - cura che di solito veniva riservata ai cibi destinati a Nami e Robin -, Zoro si sentì un emerito coglione. Sanji avrebbe potuto amare per tutti e due, e la cosa, anziché rallegrarlo, lo fece sentire maledettamente male.







_Note inconcludenti dell'autrice
E con questa flash, più angst che fluff - non ho idea di cosa mi passasse per la testa mentre la scrivevo, credo sia colpa di Black Dagger Brotherhood e degli struggimenti di Vishous per Butch, si conclude finalmente questa raccolta dedicata, più o meno, all'estate
Presto posterò la raccolta Autumn Love (like a leafsfall), che, come preannuncia il titolo, ruoterà intorno alla stagione autunnale o, almeno, intorno a cose che ricordano la stagione autunnale
Ovviamente proverò anche ad aggiornare le storie a capitoli - lo ripeto di continuo e non lo faccio mai, sono una vera e propria frana -, per adesso devo fuggire e abbandonare questo pc (fortunatamente esistono le chiavette usb e almeno qualcosa ce l'ho là sopra, lol *i suoi cinque minuti di sclero pomeridiano*)

Commenti e critiche sono ben accetti, ovviamente.
Alla prossima raccolta. ♥


Messaggio No Profit
Dona l'8% del tuo tempo alla causa pro-recensioni.
Farai felici milioni di scrittori.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1232305