It beats for you

di Snowflake__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The dark side of my soul ***
Capitolo 2: *** Brightness ***
Capitolo 3: *** Bring me to life ***



Capitolo 1
*** The dark side of my soul ***


The Dark side of my soul

Come al solito mi sentivo osservata da tutta la scuola,sin dal primo momento in cui feci l'entrata al liceo linguistico UpperTown,uno stupido liceo come gli altri. Poggiai la mia roba sull'armadietto e mi chinai al suolo per riallacciare le mie fedeli converse,terminata l'azione prelevai i libri utili alla prima lezione e posai il resto,con una gomitata lo chiusi e mi diressi fino in classe. Una seccante ora di spagnolo.

La signora Parkers spalancò la finestra e si sedette alla cattedra. « Oggi lezione nuova » Cancellò la lavagna e cominciò a scriverci alcune cazzate,che a me non potevano proprio interessare!

Afferrai il mio quaderno e lo girai sotto sopra,non volevo nemmeno avere la decenza di trattarlo. Afferrai la mia matita in mezzo a due dita e cominciai a scrivere su un pezzo di carta alcune frasi di canzoni che ascoltavo nel tempo libero...

Quell'attività inizialmente mi parve stupida,ma di sicuro era meglio che ascoltare quella roba in spagnolo.

Io non ho problemi con il mondo,ho semplicemente problemi con me stessa. Mi odio,odio il mio stupido corpo,odio il mio carattere,odio la mia vita,odio il benessere,odio le persone,io odio tutto ciò che mi circonda.

Basta sfiorare i miei polsi per capirlo,sono tagli evidenti,non li nascondo mica. Mi faccio schifo e deve essere chiaro,non voglio persone che mi amino,non voglio amici che vengano a casa mia ad ubriacarsi,io non voglio nulla. Desidero solo mettere fine alla parola 'me' per sempre.

 

LOUIS' POV

« Papà,non c'è nulla che io abbia sbagliato »

« Sei uno stupido,un'irresponsabile! Quante volte te lo avrò ripetuto che il sangue di un vampiro non lo devi sfiorare? »

« Non sapevo che lei lo fosse,non me ne sono reso conto papà » Singhiozzai vedendo mio padre assumere una forma immutante sulle sue parole. Mi ferirono. Avevo sbagliato,ero stato uno stupido,un incompetente,ma adesso volevo essere aiutato e confortato,non essere respinto.

« In ogni modo,devi cercare altro sangue buono,è l'unico rimedio »

« Non voglio papà »

« Deve essere una vergine ma non una bambina »

Strinsi forte il mio pugno al petto e lasciai che i miei occhi facessero scappare delle lacrime.

Lacrime luccicanti che persero il loro colore e la loro consistenza a contatto con la mia pallida pelle rovinata.

Uscii di casa,con nessun piano apparente in mente,volevo seguire il mio istinto vampiresco e farmi guidare dalle voci assillanti nella mia testa,quella stupida donna mi aveva ingannato.

Tra vampiri queste cose succedevano,e di solito quando uno immagina un vampiro pensa ad una macchina succhiasangue spietata che non guarda in faccia niente e nessuno. Io ero diverso,mi ero fidato di quella donna,e mi ero nutrito senza farle troppo del male,staccati i miei denti dal suo collo capii che era una vampira anche lei,e sentii i miei battiti non poter più reggermi. Ogni vampiro che si nutre di sangue di un suo simile viene punito con la morte,il simile in questione aquista tutti i suoi anni di vita. Questa è la spietata regola che mi ha fottuto.

Quella donna si era finta una normale cinquantenne in menopausa,invece era solo una ragazza di appena la mia età che ha avuto il potere di trasmutarsi e abbindolarmi.

Così in quella pietosa situazione mi fermai ad osservare l'asfalto invaso dalla nebbiolina di Novembre. Mi trovavo proprio davanti ad un grande viale alberato che profumava di nocciole,doveva esserci un liceo nei paraggi,erano appena le undici e sentivo le urla dei ragazzini che facevano ricreazione.

Il liceo che frequentavo io pochi anni prima si chiamava Rowling ed era situato a pochi isolati dal punto in cui mi trovavo.

Mi sedetti ad aspettare sotto un nocciolo,su una panchina verde ridipinta da poco e puzzolente ancora di pittura,una tempesta di foglie giallo e arancio inseguiva i pochi ragazzi che se ne stavano andando a quell'ora,e con lo sguardo li seguii uno ad uno;nessuna ragazza vergine,tutte sedicenni con un seno prosperoso e gonnelline provocanti,quella roba mi dava sui nervi.

Feci delle piccole svoltine sulle maniche della camicia e mi alzai dalla panchina svogliatamente. Avrei fatto ricerche più approfondite entrando direttamente a scuola. All'entrata non c'era nessun bidello che potesse imperdirmelo,quindi entrai tranquillamente in quel corridoio vuoto,i ragazzi di sicuro erano già tornati a lezione.

 

MARGARETH POV

Quella stupida lezione durò cinquanta minuti per fortuna,il professor Hilton era arrivato in ritardo e avevamo avuto più tempo d'intervallo a disposizione. Ma tanto a me che importa,io passo l'intervallo in bagno,a cercare una inutile ragione per cui non dovrei voler morire. Al minuto quarantanove la campanella trillò risvegliando negli alunni istinti fuggitivi,tutti presero i propri zaini e scapparono via dalla classe di corsa,senza nemmeno ritirare i quaderni abbandonati sulla cattedra.

All'apparenza ero una persona come le altre,un metro e cinquanta,occhi varianti dal celeste al verde acqua (a seconda delle stagioni) capelli di un particolare biondo cenere e una corporatura abbastanza regolare,non ero esile e magrolina come le mie compagne,ma non mi ero mai fatta problemi. Forse era per questo che non piacevo ai ragazzi,ma a me non piacevano loro,quindi era tutto normale. Non ero una che si truccava di nero e che si vestiva di nero,non ero una che girava con la faccia da depressa senza speranza,ero una persona normale,ma questo è quello che do a vedere,non ciò che penso di me stessa.

Non mi piace frequentare la gente,andare a letto con i fighi della scuola,vestirmi in modo appariscente e ammaliare i ragazzi presenti in corridoio...Mi potrete dire che sono una strana liceale,che non faccio la mia vita spensieratamente come dovrei,io non ho amici,e non ne voglio. Non voglio nessuno in mezzo ai piedi,voglio soltanto che la mia vita prenda un'unica direzione,quella del non ritorno.

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Capitolo 2
*** Brightness ***


Brightness

LOUIS POV

Mi accostai allo stipite esterno della porta,aspettando una ragazza,o un miracolo.

Incrociai le braccia con gli occhi persi nel vuoto,quella poteva essere la mia ultima settimana di vita,se non avessi trovato qualcuna adatta. La campanella suonò insistente dall'altro lato del corridoio,mi spostai e in pochi minuti venni quasi travolto da una massa di ragazzini in calore. Urlavano come pazzi di manicomio,di sicuro la mia preda non la potevo trovare in mezzo a loro.

Girai lo sguardo per dare un'occhiata alla classe adiacente a quella,ma stessa medesima cosa,tutti erano già evacuati prima che io potessi individuare la ragazza adatta a colmare la mia anima.

Mi voltai verso il punto di prima e qualcosa accese il mio intuito,una ragazzetta bassina e bionda uscì silenziosamente dall'aula,la prima cosa che notai in lei fu quella massa di capelli biondi e mossi,che cadevano sulle sue spalle curve. Doveva essere una ragazza introversa e riflessiva,non sembrava tanto socializzare con i compagni di scuola,si diresse solitaria verso il suo armadietto e lo aprì riponendoci i libri della lezione precendente;Con la mano sinistra afferrò una bottiglietta d'acqua che aprì e di cui versò il contenuto sui polsi. A quel punto vidi due chiazze rosse che mi saltarono subito alla vista,mi avvicinai a lei indifferente e non mi feci notare. I suoi polsi erano rovinati da alcuni tagli orizzontali che completavano quasi mezzo giro,il sangue era ancora rosso e vivo,non del tutto cicatrizzato.

Il mio cuore perse un battito. Non per tutto quel sangue,non era la fame il mio primo istinto.

« Ciao,come ti chiami? » Mi avvicinai a lei tirando fuori il mio sorriso migliore.

« Margareth » Rispose lei spenta,stringendo i denti per il dolore causatogli dai tagli.

« Il mio nome è Louis,sono nuovo » Tesi la mano aspettando che facesse lo stesso,ma non fu così.

« Non ti sembra di essere un po' grandicello per frequentare questa scuola? » Mi rispose inarcando il sopracciglio.

« Macchè,impressione tua. A domani » Finsi totale indifferenza a quell'ultima domanda,poi mi diressi fuori dalla scuola,ripercorsi il lungo viale e tornai a casa.

« Com'è andata? » La rossa mi incrociò in corridoio e mi appoggiò la mano sulla spalla.

« Bene,penso di avere trovato una preda,una ragazzetta del liceo » Appesi la mia giacca all'attaccapanni e mi andai a sedere a tavola,era già l'una e tutti i miei parenti erano al tavolo.

« Com'è andata la caccia? » Mio padre mi chiese freddo.

« Bene,non so » « Penso di aver trovato una ragazza »

« Mangiate adesso » Mio padre sollevò la caraffa di vino e ne versò un bicchiere ad ognuno di noi fratelli.

 

MARGARETH POV

Chi era quel ragazzo,quel 'Louis' di cui prima non sapevo minimamente dell'esistenza?

Era strano,aveva gli occhi blu rossastro come se avesse appena pianto ed aveva una pelle chiara,quasi pallida.

E poi era il primo che mi salutava,la gente non attaccava discorso con me sin dal primo anno,tutti avevano capito che genere di persona ero.

Non avevo nessuna voglia di mangiare,ero distesa sul letto della mia camera e fissavo la neve che si accostava alle macchine e alle strade. Scendeva dolcemente mentre i bambini ci giocavano e se la lanciavano tra di loro,questa scena mi ricordò la mia infanzia e fece spuntare un sorriso involontario sul mio volto.

Una voce interruppe il silenzio.

« Scendi a mangiare,ragazzina! » Urlò una voce molto incazzata,doveva essere mia madre.

« Non ne ho voglia,la zuppa mi fa schifo » Le risposi io non spostando un muscolo,apparte la lingua.

« Hai intenzione di continuare così per molto? »

« Sì. Quindi è meglio farci l'abitudine » Le urlai di risposta.

Non mi rispose,doveva essere adirata,come al suo solito. Tanto a me non importa nulla di cosa lei fa o non fa,di cosa lei ha o non ha. Per me è solo una persona inutile,come il resto delle altre persone che mi stanno attorno e che conosco.

« Louis » Dissi il suo nome al vento,avendo come sola risposta un fulmine. Il temporale saliva imponente sulla città,i tuoni si potevano sentire anche nonostante la distanza e i lampi già illuminavano il cielo.

Mi coprii con una giacchetta di lana beige,per non sentire il troppo freddo che si stava insediando nella mia camera,l'unica della casa senza riscaldamento.

 

LOUIS POV

Sempre la solita cosa da tre lunghi giorni,vado a scuola e la vedo a sciaquarsi i polsi,e provo un dolore dentro,torno a casa e mio padre mi ripete la medesima cosa. Se non trovo qualcuno oggi non avrò speranze di restare in vita.

Tre lunghi giorni che il mio cuore spingeva sangue ovunque più del solito,tre lunghi giorni di freddo,tre lunghi giorni di temporali e tre lunghi giorni che la osservavo affacciata alla finestra con qualcosa di appuntito in mano.

Socchiusi gli occhi per non vedere la luce che penetrava la tendina della mia finestra,mi alzai dal letto e guardai l'ora nel vecchio pendolo del nonno situato accanto all'armadio. Erano le dieci e venticinque,molto mattiniero da parte mia.

Misi il primo paio di pantaloni bianchi che trovai e una maglietta a righe che non dasse troppo nell'occhio,misi le mie scarpe e scappai in bagno a darmi una pettinata. Intravidi mio fratello Harry varcare la soglia di casa e correr via con una cartella sotto braccio,chissà cos'aveva da fare...

Afferrai una mela e la morsi con foga,anche non avendo fame,ero nervoso,non so per quale motivo;Chiusi la porta scricchiolante dell'ingresso e ripercorsi il solito viale alberato come continuavo a fare da giorni,stetti ancora cinque minuti sulla panchina,mi ci distesi e senza accorgermene mi addormentai...

« Hey. Hey tu,alzati » Una ragazza mora mi scosse la spalla.

« Mhm » Ero ancora scosso dal sonno,mi alzai in piedi con la gamba dolorante,dovevo aver dormito in una posizione scomoda sicuramente. « Grazie di avermi svegliato » Le sorrisi e la vidi andare via sussurrando poco prima un 'Prego'.

Sistemai di nuovo il mio ciuffo castano e mi chiusi bene il giubbotto,non avevo nessun orologio con me,mi incamminai verso la facciata della scuola. Aprii il portone forzandolo un po',doveva essere tardi e la scuola probabilmente era stata chiusa poco prima che io arrivassi. Entrai e percorsi il corridoio sbirciando un po' di classe in classe...Sentii dei rumori strani provenire dal bagno.

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Capitolo 3
*** Bring me to life ***


Bring me to life <<

Istintivamente mi misi a correre verso il bagno sentendo quelle urla soffocate e qualche colpo di tosse.

La scena più brutta del mondo mi si presentò davanti.

Il mio cuore palpitò stringendosi al mio petto disumanamente vedendola.

Margareth accasciata per terra,in una pozza di sangue,con una lama intrisa di sangue nella sua mano sinistra,gettata a terra.

« Mar-Margareth,cosa succede? » Mi chinai su di lei per alzarla,ma lei sembrava non volersi muovere.

La sua magliettina bianca era sommersa dal sangue,un sangue così bello e chiaro,che fece palpitare sempre di più il mio cuore,fino a far urlare anche me,a quella mia reazione la guardai ancora,respirava affannosamente e aveva un sorrisetto piccino stampato in viso,macchiato di sangue come i suoi capelli.

« Lasciami morire qui,Louis » Pronunciò quella frase lasciando la mia mano e stringendo nuovamente la lametta tagliandosi le dita.

« No che non ti lascio,tu vieni con me » La vidi scuotere la testa,poi perse i sensi e la presi in braccio.

Non volevo perdesse la vita,lei mi serviva.

Uscii dal bagno e corsi per il corridoio facendo gocciolare dalle sue braccia qualche goccia densa di sangue.

Uscii nel cortile e accelerai il passo,in meno di un minuto ero a casa mia.

 

MARGARETH POV

Mi svegliai da quella perdita di sensi dopo una mezz'oretta,non ricordo esattamente che ora era.

Feci per alzarmi ma un braccio sulle spalle mi impedì di compiere movimenti.

« Lasciami Louis! » Mi dimenai dalla sua presa resistente e riuscii finalmente ad alzare il busto.

« Margareth non lo devi fare mai più »

« Che ne sai tu del motivo per cui l'ho fatto? »

« Non...Non lo so,ma non devi levarti la vita »

« Te lo dico chiaro e tondo,a me della mia vita non importa un cazzo. E non provare a impedirmi in nessun modo di... »

« Margareth. Ascoltami » Mi interruppe poggiandomi un dito sulle labbra,facendomi arrossire.

« Cosa devi dirmi? »

« Ti riuscirà difficile credermi,io sono un vampiro »

« Ah. E io sono BabboNatale » Dissi ironica guardandolo con disprezzo.

« Dov'è la mia lametta? » Gli urlai contro realizzando che non era nella mia tasca.

« L'ho buttata,non ne hai bisogno »

« Sì invece,Louis,io voglio morire. Ficcatelo in testa. »

« Se credi a quello che dico troveremo una soluzione entrambi »

Sentivo un battito ogni volta che mi diceva che non sperava nella mia morte,era come se desiderasse me,desiderava qualcosa e lo sentivo da come mi guardava. Lo fissai a lungo e poi annuii.

« Margareth,io ho bisogno di sangue pulito. Se non ne bevo entro stasera da domani potrei rischiare la morte in qualsiasi momento »

« E io a che ti servo? » Gli chiesi incrociando le braccia.

« Tu...Tu sei vergine? » Mi chiese con una punta di timidezza.

« Ho motivo di dirtelo? » Mi alzai e indietreggiai,sentendo le sue mani sui miei fianchi.

« Dimmelo e metterò fine alla tua vita. » Quello che aspettavo. Adesso avevo l'occasione di fare qualcosa di utile.

« Sì,sono vergine »

« Posso? » Mi appoggiò al muro e cinse il mio collo con le sue liscissime mani.

Poi le scivolò sui miei fianchi,aspettando un mio consenso.

« Fai di me quello che vuoi » Sussurrai incredula godendo il mio ultimo secondo di vita osservando quelle pareti grigie e spente.

Un morso accecante dal dolore trafisse il lato destro del mio collo,le sue mani massaggiavano i miei fianchi come per alleviare il dolore che mi stava provoncando,dopo secondi non sentii nulla.

 

Just I smiled.

 

LOUIS POV

Adesso era un cadavere tra le mie braccia,la vidi impallidirsi e la portai sul divano,mi ci sedetti accanto.

Probabilmente la sua famiglia non la rivoleva indietro,non avevo bisogno di molte cerimonie...

« Ahi » Sentii una fitta al cuore,il sangue nuovo circolava limpido.

Eppure,il mio cuore cominciò a palpitare,il sangue vi affluiva dolcemente e scompostamente,mi resi conto di quello che avevo fatto. Colei che rubava i miei battiti... Mi ero innamorato di quella presenza così misteriosa e così dalle forme dolci,dolci come il suo sangue,e quanto la sua vita senza senso.

Il mio cuore e il suo sangue,l'intreccio di due cose che credevo risultasse impossibile congiungere...Eppure.

Strinsi le sue mani gelide fissando le sue labbra così perfette e così rosa ancora,carnose quasi da volerci affondare i denti,ma no.

« Ti rivoglio in vita » Una lacrima scivolò sul mio viso,scese al collo e terminò con il prosciugarsi sulla maglia.

Sapevo cosa fare,ma ero disposto a condividere la mia anima con lei?

Non ci pensai,appoggiai le mie labbra sulle sue,facendo scivolare quelle profonde lacrime sul suo viso.

« Ti amo » sussurrai invano vedendola restare alla forma di prima.

La baciai ancora una volta « Ti amo,ti prego »

Mi allontanai dal suo volto guardando ogni sua forma perfetta,mi ero accorto troppo tardi di amarla.

« Cos- » A stento farfugliò qualcosa,la vidi aprire gli occhi. Quelle due iridi azzurre fecero battere ancora il mio cuore.

Presi le sue mani tra le mie e la aiutai a reggersi seduta sul divano.

« Louis...Sei uno stronzo. Hai saputo darmi una ragione per vivere »

« Anche tu sei una stronza,ti potevi tenere il sangue che mi sta gonfiando i boxer » Sbuffai guardando i suoi occhi.

Le sorrisi accarezzandole il viso.

« Ti amo Louis »

« Mi hai riportato in vita e hai saputo riempire ogni mia grigia stupida giornata...Ti amo anche io »

 

Le labbra dei due ragazzi si scontrarono vogliose tra di loro,non volendosi lasciare mai.

I cuori dei due ragazzi battevano come mai prima d'ora,desideravano esprimersi dalla prima volta in cui si erano incrociati i loro sguardi e adesso i loro battiti intonavano una melodia che li stava rendendo complici.

« Ti desidero,adesso » Il castano spostò i capelli della ragazza,poggiando le labbra sulla sua spalla.

« Louis » Disse il suo nome in segno di approvazione,prima di essere presa in braccio dal ragazzo e di essere portata in una camera buia.

Nulla. Quello che poteva sentire era l'unione delle loro due vite.

Il suo membro era stretto dalle due labbra dell'intimita della ragazza,appoggiata al muro con le gambe allacciate al bacino del castano. Gemeva a tratti,aveva provato sulla sua pelle dolori ben peggiori,ma un piacere così non l'aveva mai nemmeno sognato. Non sapeva dell'esistenza di tanto amore,non sapeva dell'esistenza di tanta passione.

Il ragazzo era spaesato,stringendo il suo seno insistentemente,lasciando piccoli baci umidi sulla sua pancia,non gliel'aveva detto,ma anche lui era vergine.

Erano solo le loro due vite,e nel venire dentro di lei una terza. Tutti e due erano troppo desiderosi,troppo uniti,troppo riconoscenti l'uno nei confronti dell'altra.Non avevano usato nessun tipo di protezione,tra pochi mesi avrebbe preso forma la dimostrazione del loro amore.

« Lo senti questo? » La ragazza spinse il ragazzo al suo petto.

Il moro le sorrise,annuendo.

« Batte per te »

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