You can not change your life with a spell

di BlueBerries98
(/viewuser.php?uid=204296)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Stranezze.. ***
Capitolo 2: *** Aiutami tu.. ***
Capitolo 3: *** Benvenuta nella scuola C&C !!! ***
Capitolo 4: *** Il libro della preside ***
Capitolo 5: *** Tre ragazzi non ti bastano? ***
Capitolo 6: *** Una strana giornata.. ***
Capitolo 7: *** A morte Jennifer! ***
Capitolo 8: *** Evocatrice ***
Capitolo 9: *** Manicis Rumoribus ***
Capitolo 10: *** Hotel Pandora**** ***



Capitolo 1
*** Stranezze.. ***


Pipipipipipi
Mi misi il cuscino sulla testa e mi voltai dall'altro lato per non sentire quella stupida sveglia suonare
Pipipipipipi
<< okay,okay mi sto alzando! >>gridai alla sveglia.
<< sono sempre più convinta che questa sveglia sia viva >> borbottai tra me mentre con un dito cliccavo il tasto di spegnimento
<< Gwen sei sveglia?!! >> chiese mia mamma dalla cucina
<< Si mamma!! >>
Passai davanti allo specchio del corridoio per andare in bagno cercando di non guardarmi, sapevo benissimo che mi sarei trovata davanti una ragazza con i capelli tutti arruffati , occhi assonnati e aria da zombie.... si ero agonizzante.
Per mia sfortuna però buttai un occhiata veloce al riflesso, spalancai gli occhi e mi avvicinai di più.
<< MAMMA VIENI UN SECONDINO QUI!? >>
La sentii salire le scale e corrermi accanto, guardammo per un paio di secondi la parte destra del mio collo: stava sanguinando.
<< Okay vai a pulirti e mettiti una fascia speriamo che smetta di sanguinare >>
Stranamente non mi faceva male, neanche quando gli spruzzai l' acqua ossigenata e gli misi la fascia.
<< Mamma ci vediamo dopo vado a scuola >>
Le diedi una rapido pacio sulla guancia, presi lo zaino e uscii ad aspettarmi a scuola c'era Kevin il mio migliore amico
<< Ehi Gwen bella collana! >>
<< Che sei stupido >> dissi io sorridendo e scrollando il capo
<< Ti va di uscire stasera? >>
Lo guardai con l'aria annoiata me l'aveva chiesto un sacco di volte ma la mia risposta era sempre no, perché? Bhe per il semplice fatto che l'unica volta che ero uscita con lui me ne ero pentita, si era ubriacato fradicio e oltre a fare commenti poco casti su di me aveva preteso pure di guidare nella strada del ritorno, cosa che non fece dato che guidai io ( anche se non avevo e non ho la patente) lui ha 18 anni io 16 ma in quel momento era meglio che guidassi io.
<< No >>
Sbuffò
<< Dai Gwen io potrei farti felice >>
Continuai a guardarlo male
<< Non faresti felice neanche una gallina Kevin >>
Non era vero, era un bellissimo ragazzo capelli ricci neri e occhi azzurri come il cielo , faceva impazzire molte ragazze a scuola ma per me era slo un amico.Amavo prenderlo per il culo.
<< Dai Gwen non lo faccio più >> disse facendo gli occhi da cucciolo che gli riuscivano benissimo tra l'altro. Non lo guardai sennò sarei crollata
<< Perché non lo chiedi alla ragazza di fronte a noi … >> dissi facendogli segno con il capo verso la ragazza bionda davanti.
<< ... secondo me comincerebbe a strillare e dire frasi tipo “ oddiiiiio me lo stai chiedendo davverooooo!!???” “ oooh non posso crederci!!!”e poi sverrebbe. >>
Conclusi io.
Si mise a ridere << oddio come la stai facendo lunga >>
Driiiiiin.
Era suonata la campanella dovevo andare in classe lui invece sarebbe entrato un ora dopo.
<< Non stavo scherzando sul fatto di chiederle quella cosa quindi falla e basta sennò ti accompagno da lei a calci nel culo >>
Sorrisi e feci ciao con la mano lasciandolo lì appoggiato ad un albero con un aria da strafigo e le mani in tasca.


<< te lo ricordi vero che oggi abbiamo ginnastica? >> chiese Cloe con le braccia incrciate sul petto. Mi misi le mani tra i capelli, oddio me l'ero dimenticato
"speriamo solo che oggi la professoressa sia di buon umore e non mi dica niente."
Spostò una ciocca ramata dala fronte e se la mise dietro l'orecchio.
<< Appena la prof ti vedrà con i jeans ti farà una lunga....luuunga....luuuungaa...luuuuuungaaaa.. >>
<< Un “lunga” poteva bastare Cloe >>
<< Una lunghissima ramanzina >>concluse.
<< Buongiorno ragazzi >>
Disse la professoressa sbattendo la borsa sulla cattedra
Guardò la classe con i suoi occhietti minuscoli e indagatori poi mi fissò da capo a piedi e ghignò.
<< Signorina Edwards lei non farà ginnastica e per punizione dovrà restare in classe a pulire i banchi a fine lezione >>
Cooosa??? E questa da dove l'aveva tirata fuori??
<< Ma professoressa... >>
<< E pulirai anche il pavimento. Le consiglio di non continuare se non vuole lavare anche i gabinetti >>
Tutti soffocarono una risatina.Idioti.Lei invece aveva un sorriso maligno disegnato su quella faccia rugosa e spenta.
<< Va bene professoressa >>
Dissi abbassando il capo.
Pregai che le ore non passassero mai invece anche la sesta campanella annunciò la fine delle lezioni troppo presto per i miei gusti
<< Ci sentiamo domani Gwen >>disse Cloe dispiaciuta
<< Okay ciao Cloe >>
Rimasi sola nell'aula,non proprio sola... c'erano anche i banchi la lavagna a muro e la cattedra, ah! Si c'erano anche le sedie...
fuori dalla porta trovai gli stracci per lavare a terra,quello per i banchi e un secchio con del sapone
<< Iniziamo >> mi dissi per farmi coraggio
Su molti banchi trovai scritte per me tipo “hahah pulisci schiava” “Peggio per te” invece sul banco di Cloe non c'era scritto niente,strano dato che lei scriveva sempre ogni minimo angolo del proprio banco.L'aveva pulito lei per non farmelo fare a me, che tenera.
Finii di pulire tutto,presi lo zaino e feci per avviarmi all'uscita quando vidi tre ragazzi parlare e scerzare sulle proprie doti e prestazioni sessuali, che schifo feci retro front per non passargli davanti ed uscire dal retro della scuola
<< Ehi piccina >>
continuai a camminare “lasciali stare Gwen se tu li ignori loro ti ignorano se hai fortuna, sono un po' come le api, tu lasciali stare a torna a casa”
<< Ehi culetto sodo! Vieni qui >> riuscì ad uscira da scuola e mi fermai per aspettare l'autobus
<< Cucciola sei sorda? >> sentì qualcuno prendermi da dietro e parlarmi nell'orecchio
mi strofinò le mani sulle braccia come se volesse farmi caldo poi però le strinse e mi cominciò a fare male.Sentivo le sue unghia conficcarmisi nella pelle
<< Vieni con noi ti facciamo fare un giro nella scuola >>
Fece un passo indietro e mi costrinse a seguirlo.
La scuola sembrava deserta... ma che fine avevano fatto tutti ?? E il resto del personale?
Guardai la classe nella quale mi stavano portando 4C uno di loro tre chiuse la porta alle nostre spalle e si mise di fronte a noi
<< Hai ascoltato la nostra discussione piccoletta perché non provi tu stessa a decidere chi tra noi è il più bravo? >>
<< lasciami stare... >> dissi io.In casi diversi avrei reagito come un leone ma in questo momento mi sentivo stranamente debole.
Si misero a ridere e si avvicinarono di più. Raccolsi tutte le mie forze e gli diedi una ginocchiata ne testicoli, lasciò la presa e cominciai a correre verso la finestra, ma mi sentii tirare dai capelli e quindi indietreggiai con un urlo.
Mi scaraventarono su un banco e lentamente stisciai per terra.Mi sentì tirare per un braccio e spingere contro il muro.
Chiusi gli occhi e sentì una lacrima scendermi sulla guancia , sul mento e poi per terra.
Plik.
Quello che sarebbe successo sarebbe successo, mi maledissi per la mia insolita debolezza e mi acovacciai per terra con la testa china sulle mie gambe e le braccia nascoste sotto la pancia.
Sentivo la tristezza farsi sempre più grade ma oltre a lei sentivo anche un certo brivido piacevole unito a una senzazione di energia, la potevo sentire crescere come un palloncino che man mano si gonfiava per farsi sempre più grande e potente,ma sentivo anche i loro passi farsi sempre più vicini e le loro risatine maligne.
L'energia cresceva e la sentì esplodere ,il palloncino si era scoppiato. Aprii gli occhi giusto in tempo per vedere i loro occhi spalancarsi per poi essere spazzati via da un onda dorata,l'energia era scomparsa e anche la tristezza, me sentii sollevata ma confusa: cos'era successo?.
Presi di cosa lo zaino e dopo aver scavalcato i ragazzi stesi per terra scappai fuori da quella classe.

Angolo dell'autrice:
Se state leggendo questa parte vuol dire che avete avuto il coraggio di sorbirvi tutta la storia ^^ fatemi sapere cosa ne pensate con una recenzione :D Forse cercherò di rendere i capitoli più lunghi sempre se ci riesco :S Ciao ciao al prossimo capitolo!
N.B:Ho modificato questo capitolo a causa di alcuni errori grammaticali (me li hanno fatti notare sennò io non ci avrei fatto caso .-.) in caso di qualche stranezza non preoccupatevi a comunicarmelo.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Aiutami tu.. ***


«Sai che ore sono?» chiese mia madre
«Si »
«
TI SEMBRA ORA DI TORNARE A CASA? »
Se solo sapessi cosa mi è successo mamma..
«Non è colpa mia.. »
«
Cosa?» disse leggermente accigliata
«Alcuni ragazzi mi hanno dato fastidio»
strabuzzò gli occhi poi mi abbracciò
«Perché non eri con Kevin o con Cloe?»
«
La professoressa mi ha messa in punizione perché avevo i jeans mentre oggi dovevamo fare ginnastica »
«
Ti hanno toccata? »
«
No »
«
Okay vai in bagno e controlla la ferita »
E così feci.Salì le scale e girai a sinistra,prima porta a sinitra all'inizio del corridoio.
Mi guardai allo specchio,le mie iridi quasi nere brillavano di una strana luce violetta..la mamma non se ne era accorta... . Mi tolsi delicatamente la fascia e mi sciacquai, alzai la testa per controllarmi il collo e rimasi ancora più sbalordita di quella mattina: niente cicatrici,diente sangue,niente croste solo uno strano tatuaggio che andava dalla mandibola alla clavicola una specie di stella a cinque punte ma più marcata e con in cento una piccola “o” . Gli passai una mano sopra ma questa a contatto con la mia pelle brillò di una luce dorata per poi tornare nera.
«Che succede? » dissi ancora un po' stupita (okay diciamo molto stupita)
Scesi sotto e presi un biscotto al cioccolato.
«Finirai per diventare una balena»
disse mia mamma mentre tagliava dei pomodori
«Me ne farò una ragione e ,comunque, se non li mangio io poi scadono perché tu non ne mangi»
«
Infatti io li compro per te»
«
Appunto quindi tu mi farai diventare una balena» conclusi io
Si girò con una faccia che diceva “allora bellina mettiamo in chiaro una cosa...”(si mia mamma è molto espressiva, si legge come un libro aperto)
Ma prima di parlare si tappò la bocca e con un dito indicò il mio collo, ci passai una mano sopra facendo diventare la stella dorata e poi di nuovo nera, allora lei si coprì la bocca anche con l'altra mano e poi disse
«Devo chiamare una persona»
Cosa? No aspetta, a chi doveva chiamare? La seguì in salone e mi accomodai affianco a lei sul divano mentre lei compose un numerò e poi parlò.
«Pronto? Si... precisamente...dorata....e io che ne so?..... un insalato con i pomodori e pasta con il pesto.....okay ciao»

Si girò verso di me
«Sta arrivando la Zia Eleonor»
«
Chi sarebbe...???»
«
La conoscerai presto»
Pochi minuti dopo suonarono al campanello
Din Don
«Vado io!!»dissi a mamma
Aprì la porta e mi ritrovai davanti una signora sui 40 capelli riccissimi neri e occhi castano chiaro
«Ciao nipotina come va?» Disse abbracciandomi
«Ciao … ehm bene....almeno credo...»
«
Meno male che sono arrivata presto non credi? “Chi ha tempo non aspetti tempo!”»
Disse entrando di corsa e posando la sua borsa di pelle nera sul divano, poi ci si accomodò di fianco
«Allora...»
«
Gwen
»feci io
«Allora Gwen ti è arivata la prova?»
La prova? Quale prova?
Come se mi avesse letto nella mente rispose
«Hai già usato i tuoi poteri?»
Che?? Poteri quali poteri??
«Okay a quanto pare non sai un...»
«
Eleonor!!»La rimproverò mia madre dalla cucina
«Non sai un fatto molto importante: tua nonna e sua madre prima di lei erano delle streghe e così lo sono io e doveva esserlo anche tua madre ma lei non ha avuto “Il Dono” e tuo padre è un comune mortale quindi in teoria anche tu dovevi esserlo...»
«
E in pratica?»
«
Bhe in pratica sei una strega invece.Oggi hai ricevuto la prova se non sbaglio»
«
In che senso?»
«
Oggi perché hai usato i tuoi poteri? Hai creato qualche fiamma, getti d'acqua, venti fortissimi , cose che possano entrarci con la terra?»
Forse intendeva quella specie di onda che avevo si era creata intorno a me
«Si è creata una spece di onda dorata attorno a me che ha buttato a terra tutto quello che incontrava»
Rimase un attimo zitta rimuginando le mie parole
«Questo non era previsto..vabbè piccola in ogni caso capisci fino ad ora che quell'onda non si è creata dal nulla, l'hai creata tu»
Alzai un sopracciglio, se era venuta fin qui per prendermi in giro poteva tornarsene a casa. Da piccola avevo sognato di diventare una fata, strega una maghetta tipo Harry Potter ma piano piano il mio desiderio scemò facendomi rendere conto che avevo 14 anni e che ormai dovevo crescere. Ora invece era arrivata una signora che diceva di essere mia zia , anche se io non l'avevo mai vista, e aveva cominciato a parlare di poteri e streghe e ora che avrebbe fatto? Si sarebbe messa a volare su una scopa con un merlo sulla spalla e avrebbe iniziato a ridere malignamente?
«Piccola smettila di pensare alle cose viste nei film e poi io non ho un merlo»
Spalancai gli occhi
«Ho scusa se l'ho detto ad alta voce!!»
«
No piccola leggo nella mente quindi non ti preoccupare»....
«Vabbè in ogni caso ho già chiamato la scuola Cigam Ciwth da dopo domani frequenterai quella scuola»
Cosa?Perché? Nononono non se ne parla proprio
«Si invece. La scuola C&C ti offrirà l'opportunità di migliorarti come strega e magari farti trovare qualche bel purosangue» disse in risposta ai miei pensieri e dandomi delle piccole gomitate per quanto riguardava l'ultima parte di quello che aveva detto. Smettila.Alzò le braccia in segno di arresa.
Mia mamma tornò dalla cucina e si appoggiò al muro con le braccia incrociate sul petto.
«Gwen ti conviene andare in quella scuola, a me sarebbe piaciuto un mondo andarci magari poi....»
Eleonor alzò una mano per fare silenzio
«Shh»
Si alzò di corsa e uscì fuori«Oddio...»
La raggiunsi e vidi enormi ombre scure aggirarsi per il giardino, sembravano enormi chiazze di inchiostro. Mi voltai verso di lei, era impassibile osservava quelle macchie nere senza tradire nessuna emozione. Alzò il braccio, vidi la sua stella sul gomito risplendere di una luce celeste
«Arcum magicus evoco!»
Una specie di arco trasparente si materializzo nella sua mano , si vedevano piccole scintille celesti volteggiare attorno all'arco. Alzò l'altro braccio ponendo il palmo della mano verso l'alto
«Arrae incantatem!»
Ed ecco una freccia comparsa nello stesso modo dell'arco, la posizionò e poi tirando la coda fece partire la freccia, tutte le ombre colpite da quell freccia scomparivano in un piccolo vortice, fiché il gardino non tornò come prima: popolato solo dai fiori accuratamente cresciuti dalla mamma e da i due alberi posizionati ai lati.
«Sono morti?»
Chiese da dietro di noi mia mamma. La zie sospirò e fece n piccolo sorriso
«Ci vuole ben altro per eliminarli del tutto»
«
Per esempio?» chiesi io
Lei si girò , il suo sorriso si era allargato
«Per scoprirlo dovresti andare alla scuola di magia»

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Benvenuta nella scuola C&C !!! ***


Girai i tacchi e tornai in casa, salì le scale e mi posizionai di fronte allo specchio del corridoio
«Che devo fare?...»
Mi toccai la stella sul collo aspettando che diventasse dorata, infatti eccolo quel bagliore giallino, sorrisi e continuai a guardarla.Stavo parlando con uno specchio, come la strega di Biancaneve, mi stavo immedesimando nella parte perfettamente. Sentì parlare mia mamma e la zia al piano di sotto, scesi i primi scalini sedendomi a metà, non mi avrebbero scoperto erano in cucina.
«Le conviene andare in quella scuola, quello che è successo oggi con quei Nigris maculis è niente in confronto a quello che poteva accadere» cominciò a parlare Eleonor
«Ma lei non vuole andarci..» disse dispiaciuta mia mamma
«Sono venuta qui per dirle cosa è e cosa dovrebbe fare, se lei non mi ascolta io non ci posso fare niente, domani mattina me ne torno a casa qui in ogni caso ci sono le pratiche per la scuola C&C» sentì rumore di carta: la zia Eleonor stava dando le pratiche a mia mamma.
«Spero solo che quei cosi non tornino dopo che de ne andrai .. non saprei come difenderla»
«
Buona notte Corine a domani»
Feci per alzarmi ma inciampai nello scalino per mia fortuna non sbattei con la faccia a terra , rimasi in aria , stavo volando! Guardai dietro di me: la zia mi stava tenendo sospesa in aria, la sua stella brillava e teneva una mano tesa verso di me.
«Grazie zia» dissi sorridendo
«Stavi origliando...»
«
chi io? Nooo , non lo farei mai! E' una cosa scorretta»
«
Allora sei scorretta»
«
Zia potresti mettermi giù... per favore?» dissi facendo un piccolo sorrisetto
Mi adagiò delicatamente sulle scale
«Buona notte Gwen»
«
Buona notte zia»

 

«Cosa vuoi fare allora?»
Stavamo facendo colazione e lei era di fronte a me
«Va bene»
Sorrise e i suoi occhi si illuminarono di felicità
«hip hip» disse con i pugnetti alzati
«urrà » continuò mia mamma
«oggi però vado nella mia scuola. Devo salutare Kevin e Cloe»
«
Certamente» disse lei

 

Vidi Kevin appoggiato al suo solito albero
«Ciao Gwen»
«
Prima o poi ci farai il solco in quel povero albero, stai semre appoggiato nello stesso posto.. comuuunque... com'è andata con la biondina di ieri?»
Dissi sorridendo
«Le ho chiesto se voleva uscire con me»
«
Ti sei presentato almeno?»
«
Qui mi conoscono tutti baby!!»
Mi sbattei il palmo della mano sulla fronte
«Oddio smettila Kevin, stai entrando nella modalità “divo della scuola”»
«
Okay scusa... comunque siamo usciti... »
«
Dove siete andati?»
«
Al cinema, e abbiamo guardato.... bho non mi ricordo»
Lo guardai sbalordita
«Come cazzo fai a dimenticartelo!!! Okay allora... ti ricordi qualche scena?»
«
Non vuoi sapere com'è andata a finire?»
«
okay»« Ci sono andato a letto..»
«
Veramente!!??» si grattò la testa «Ma non con lei...» «con chi? »
«
Con a ragazza di fronte a noi. Era un gran bel pezzo di ragazza !!»
Mi tappai le orecchie
«Kevin ne combini una dopo l'altra!! Cosa farai ora che io non ci sarò più?»
Ops... non dovevo dirlo ora
«Cosa?Te ne vai?»
Wow bene ecco che arrivava anche Cloe
«Gwen se ne va!» disse subito Kevin
«Cosa??? No, non puoi farlo!!»
«
Invece devo... comunque ci vedremo...forse, in ogni caso potremo sentirci per telefono e durante le festività»dissi cercando di risollevare il morale a tutti, compresa me
«Perché devi?» chiese ansiosa Cloe
«Non posso spiegarvelo è una stora troppo lunga... ma vi prego non fatemela pesare più di quanto sia già»
«
Okay» dissero all'unisono.
La giornata trascorse velocemente , vidi che Kevin e Cloe erano molto tristi, mi si strinse il cuore. Kevin aprì le braccia e ci abbracciò a tutte e due, mi sarebbero mancati da morire, Kevin il ruba cuori della scuola ma che non riusciva a trovare una ragazza che lo tenesse in riga e Cloe , la mia migliore amica , senza di lei sarei morta e in molte occasioni (e sottolineo il “molte”) mi aveva salvato da situazioni imbarazzanti.
«Mi mancherete ragazzi»

 


«Allora sei pronta Gwen?»
La zia teneva in mano la mia valigia e sprizzava gioia da tutti i pori. No, zia non sono pronta preferirei restare qui...
«Si andiamo...» dissi cercando di essere più convinente possibile.
Ci posizionammo davanti allo specchio del corridoio
«Saluta dua madre»
mi vennero dei dubbi , da dove voleva passare ?
Mi avvicinai alla mamma e gli diedi un bacio
«Ciao mamma»
Mi ri-posizionai accanto alla zia che sembrava vagamente Mary Poppins, mi guardò di sottecchi
«Speculum Teleportation!»
Ma da dove le prendeva ste frasi ? E soprattutto quante ne sapeva ???


Ci ritrovammo in una stanza ben arredata, con una scrivania al centro, una polrona girevole di pelle e tante tante tante scartoffie
«Signorina Luise?»
«
SALVE ELONOR!!!»
Me la ritrovai accanto, una donna sui 30 anni , capelli rosso fuoco e occhi neri come l'ossidiana... da dove era spuntata?
«Ed ecco la nostra Gwen»
disse stroppicciadomi i capelli
«Salve.. »
Si guardò un po' intorno poi battè le mani una volta e schioccò la lingua contro il palato
«Bene... allora le lezioni sono già iniziate quindi enrerai alla prossima ora okay? Per ora chiamo uno dei rappresentanti che ti porterà nella tua stanza»
Si avvicinò alla scrivania cliccò un pulsante e parlò
«Mandatemi un rappresentante »
Mia zia si adagiò su una poltrona posta in fondo alla stanza
«Allora Louise come vano le cose in questa scuola?»
«
Da quando te ne sei andata abbiamo dovuto licenziare un professore per motivi che ti spiegerò dopo...» mi guardò per un istante poi ri-posò lo sguardo su mia zia, sapevo benissimo che Eleonor le aveva letto nella mente e che ormai sapeva tutto sapevo anche che se non me ne fossi andata al più presto possibile da quella stanza sarei impazzita, non stavo capendo niente di tutto quello che avevano detto.
Bussarono alla porta.
«Avanti» disse Louise
Entrò un ragazzo biondo con gli occhi verdi, alto e i suoi muscoli che si intravedevano da sotto la camicia facevano capire che non gli dispiaceva andare in palestra.. (okay, si , era uno schianto ù.ù)
«Buongiorno preside, buongiorno signora Jonson»salutò prima Louise e poi la zia , chissà perché la conosceva già...
«Bene, allora Gwen questa è la divisa, questa la borsa che ti servirà come zaino e questo e il foglietto con scritto il corso che frequenterai e il numero della tua stanza. Comunque lui è Kyle rappresentante della classe 4R tu invece sarai nella classe 3D okay?» Feci di si con il capo, mia zia mi stava liquidando troppo frettolosamente per i miei gusti
«Okay zia , ciao allora»
Mi fece segno con la mano di uscire «Vai ,vai»
Ma la preside mi fermò per una spalla e mi fece girare verso di lei, i suoi occhi emisero un flash rosso come se mi stesse scattando una foto poi si allonanò con aria confusa.
Mi diressi sconvolta verso la porta e appena fummo fuori Kyle mi aiutò a portare tutte quelle cose.
«Ti chiami Gwen giusto? L'ho sentito dire a tua zia»Gli sorrisi
«Si mi chiamo Gwen tu sei Kyle vero?»
Annuì con la testa facendo scuotere i suoi capelli biondi
«Allora la preside ha fatto la “ricerca”»
«
La ricerca?» lui annuì di nuovo «Si la ricerca, la usa ogni volta che vede una persona nuova emette una specie di flash rosso che può vedere solo la persona che la sta subendo, le serve per vedere i tuoi poteri»mi grattai la testa confusa
«I miei poteri? Perché scusa non li abbiamo tutti uguali?»
questa volta scosse la testa
«No, ci sono sei tipi di potere: aria, acqua, terra e fuoco, psico e elettricità. Io sono dell'acqua per esempio»
Wow...rimasi zitta contemplando le sue parole, nel frattempo avevamo salito le scale e ci eravamo fermati di fronte ad una porta in legno
«Okay questa è la tua stanza, ti conviene vestirti al più presto se non vuoi saltare anche la prossima lezione»
Abbassai la maniglia ed entrai, mi guardai intorno la stanza non era niente di che due lettiposti ai lati, un armadio, due comodini e poi un bagno.
Posai la mia borsa e i miei vestiti sul letto entrai in bagno e cominciai a cambiarmi.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il libro della preside ***


Ero nel corridoio B con il foglietto che mi aveva dato la zia in mano la mia classe era la 3D.
Aprì la porta ad occhi bassi... silenzio. Alzai il capo la classe era vuota erano usciti tutti,mi diressi verso l'unico banco che era occupato a metà, posai la mia borsa al lato della sedia e mi diressi fuori dall'aula, ma mi fermai in tempo per leggere un foglietto attaccato sulla porta. Erano le lezioni della settimana “Giovedì 2a ora:Esercitazione nel giardino interno” guardai la mappa della scuola messa leggermente più sotto, dovevo uscire girare a sinistra e andare sempre dritto. Okay ce la potevo fare. Mi ritrovai in un giardino immenso varie classi si stavano esercitando e per ogniuna c'era scritto che corso erano “5L” , “1A” , “3M” continuai a camminare quando sentì una specie di urletto
«ATTENTA!!»
Mi accorsi che una palla di fuoco stava volando verso la mia direzione, mi andò in tilt il cervello “spostati idiota spostati” pensai tra me , troppo tardi, mi accovacciai per terra e sentì di nuovo l'energia di pochi giorni fa. Chiusi gli occhi aspettando che quella palla mi colpisse . Ma mi accorsi di uno spostamento d'aria: qualcuno si era posizionato tra me e la palla di fuoco. Mi sforzai ad aprire gli occhi e con mio stupore vidi un ragazzo bruno creare una specie di spirale che incamerò la palla e la fece scomparire, vidi anche un'altra cosa : attorno a me si era formata una specie di bolla dorata che mi faceva da scudo
«Che diavolo fai ragazzina!?»
Il ragazzo si girò furioso
«Non sono stata mica io a lanciare quella...cosa»
«
Potevi spostarti comunque!»
«
Non ho avuto il tempo!»
Se ne andò lasciandomi lì. Lo seguii con lo sguardo, si posizionò tra le file della classe 4a B, bhè avevo solo 1anno in meno di lui non ero tanto più piccola. Mi lanciò un occhiataccia e tornò ad allenarsi. Che antipatico, non mi aveva neanche permesso di dirgli grazie, mi aveva fatto passare la voglia. Finalmente trovai la mia classe.
«Benvenuta signorina Edwards. Prego si metta vicino a quella ragazza così le spiegherà a che punto siamo arrivati con io programma di “Pratica della magia”»
Guardai la ragazza che lui mi indicò con il dito, assomigliava vagamente a Lara Croft ad eccezione ce i suoi occhi erano di un bellissimo azzurro
«Ciao io sono Gwen tu sei.. »
Mi porse la mano sorridendo
«Mi chiamo Rechel Flyn piacere di conoscerti. Non ti preoccupare non abbiamo mai fatto una niente di “Pratica della magia” , in primo e in secondo non la inseriscono tra le materie perché dicono che potrebbero scoppiare risse a causa della poca confidenza tra le classi. Questa comunque è la terza lezione»
«
E che avete fatto?»
Alzò un sopracciglio
«Un bel niente. Ci ha parlato delle regole della scuola riguardo le nostre magie e ci ha fatto assistere alle lezioni di quelli più grandi di noi»
Continuai a parlare con lei per tutta l'ora, mi raccontò che la nostra è una delle classi più unite della scuola , che la professoressa di Matematica e Astrologia è un po' matta.
Durante il pranzo ci sedemmo vicino a delle ragazze che dovevano essere della nostra classe
«Ciao ragazze» disse Rechel
«Ciao Riki» dissero all'unisono le 5 ragazze
« Allora Gwen da destra a sinistra sono: Justine, Megan, Caroline, Kim e Jess. Ragazze lei è Gwen»ad una ad una mi salutarono tutte gentilmente scotendo la mano poi io e Rechel ci accomodammo affianco a loro
«Allora Gwen di che elemento sei?»
Le osservai singolarmente piam piano e tutte mi guardavano con occhi curiosi
«Bho! Non ne ho la più pallida idea»
«
Proviamo ad aiutarti. Allora esistono sei tipi di potere: Acqua , aria, terra , fuoco, elettricità e ,quello più raro da trovare è Psico; ad ognuno di loro corrisponde un colore , acqua-celeste; Fuoco-Rosso ; Aria-bianco; Terra-Marrone; Elettricità- rosa e Psico-grigio. La tua stella quando la tocchi o attivi un potere di che colore diventa?»chese Megan
«Dorata.»
Si guardarono tra di loro con fare dubbioso
«Okay magari è perché è da poco che hai i poteri sicuramente tra un po' combierà colore»concluse Justine
«Eccolieccolieccolieccoli!!!»
Disse con un gridolino Jess.

«Oddio Jess smettila! Non ti comporti così neanche con il tuo cantante preferito»si lamentò Rechel
«Infatti io non ho un cantante preferito.»
«Vabbé la stessa cosa»
Mi voltai a guardare di chi stesero parlando. Tre ragazzi avevano appena fatto la loro entrata spettacolare con tanto di mormorii di ragazze. Uno di loro era Kyle il ragazzo biondo che mi aveva accompagnato nella mia stanza, l'altro non l'avevo mai visto aveva i capelli neri e ricci e gli occhi castano chiaro e infine c'era... oddio c'era il ragazzo odioso che sorrideva di sbieco i suoi occhi verdi guizzavano da una ragazza all'altra.
«Scusa chi sarebbero? »chiesi
Jess si mise una mano davanti alla bocca spalancata
«Ti perdono perché sei nuova ma non chiedere mai e dico mai più una cosa del genere-sospirò- sono Kyle,quello biondo, Blake quello riccio e Cedrik quello con gli occhi verdi sono i tre rappresentanti delle rispettive classi 4R, 4L e 4B e sono anche i tre assi della scuola, ognuno di loro è il più bravo della scuola in una materia Kyle pozioni ; Blake incantesimi e Cedrik è il più bravo nelle magie»
Alzai un sopracciglio
«E scommetto che giocano anche nella squadra della scuola e sono fidanzati con delle cheerleaders giusto? »
Jess si mise a ridere portando la testa all'indietro, facendo muovere i suoi boccoli dorati
«Risposta sbagliata Gwen nessuno di loro gioca nella squadra della scuola e nessuno di loro è fidanzato. Guardi troppi film mia giovane strega in più qui non abbiamo cheerliders»
Mi misi a ridere e mi voltai di nuovo verso i ragazzi cercando Cedrik ma invece incontrai lo sguardo di Kyle che mi sorrise e salutò con la mano
«Ti stava salutando?!»
Cominciò Jess tutta contenta
«Si Jess sai com'è sa muoverla anche lui una mano»
Mi fece la linguaccia e continuò a mangiare.
Nelle ore successive continuai a pensare alla mia stella e ad il suo insolito colore dorato e poi fece capolino quell'odioso di Cedrik ma mi affrettai a cancellarlo dalla mia mente squotendo la testa e concentrandomi sulla lezione.


Entrai nella mia nuova stanza e mi lanciai sul letto buttando la borsa per terra.
«Ehi Gu sei la mia nuova compagna di stanza!»
Mi voltai verso la porta dove Megan mi sorrideva contenta, posò delicatamente la sua borsa sulla scrivania affianco all'armadio
«Chi c'era prima con te?»chiesi ad occhi chiusi
«Una strana ragazza, era convinta di sentire delle voci che le dicevano cosa fare poi un giorno è scomparsa nel nulla... la preside ha detto che si era trasferita in un altra scuola ma questo..»
«
Mi sa tanto di bugia» conclusi io per lei.
Annuì e si sdraio sul letto
«Dicono che nella stanza della preside ci sia un libro che risponde a tutte le domande... potresti chiedergli perché la tua stella è dorata»
«
Non credo che la preside lasci un libro così prezioso libero di girare tra gli allievi della scuola»sospirai io
« Potresti prenderlo di soppiatto e uscire il più in fretta possibile»
«
Si ma quando? »
«
Non lo so »

Erano le due di notte quando mi svegliai, qualcuno stava passando di fronte alla mia porta, mi alzai presi la torcia ed uscì.Mi venne un idea: potevo andare a dare una sbirciatina a quel libro. Mi incamminai verso il corridoio principale e sempre seguendo le mappe della scuola appese qua e là mi incamminai verso la stanza della preside.
«Che stai facendo ragazzina?»
Mi fermai di scatto riconoscendo la voce di quell'odioso ragazzo
«I fatti miei»
Continuai a camminare
«Vedi di non perderti ragazzina»
«
Si ciao, buona notte»
Arrivai di fronte alla stanza della preside ma era chiusa a chiave, imprecai contro quella maniglia che non voleva aprirsi ma sentì una folata di vento provenire da dietro di me e la porta si spalancò, mi quardai intorno sospettosa poi entrai. Controllai ogni libro nella mensola finchè non lessi “Libro delle risposte” , veramente speravo in un titolo più teatrale ma alzai le spalle e afferrai il libro e lo aprì.

Fai la tua domanda”
«Voglio sapere perché la mia stella è di un colore diverso dagli altri»
Attesi un qualche segno
Sentì dei rumori e mi girai di scatto.Niente.
Controllai il libro

Scoprirai tutto quando..
Una mano mi tappò la bocca l'altra mi cinze la vita e mi sollevò da terra Mi dimentai tra quelle braccia che non ne volevano sapere di staccarsi da me
«Shh» mi sentì soffiare sull'orecchio
Mi portò fuori da quella stanza poi chiuse la porta e finalmente mi liberò da quella presa d'acciaio. Mi voltai infuriata. Cedrik.
«Che fai ora mi segui?»
Incrociò le braccia al petto facendo aderire la maglietta al petto che, in contro luce, evidenziò i suoi muscoli.

Gwen non ci pensare guardalo negli occhi fagli capire che non sei un ochetta sgualdrina”
«Che stavi facendo lì dentro?»
Scossi la testa con un sorrisetto
«Oh, non ci pensare proprio! Prima rispondi alla mia domanda»
Sentimmo dei passi che venivano verso di noi, intanto un ombra si stava proiettando da dietro l'angolo. Cedrik mi prese la mano e mi nascose in mezzo a due armadi poi si mise adosso a me come per coprirmi, aveva i gomiti poggiati ai lati della mia testa a la testa bassa verso di me. Cominciai a sentire caldo, tanto caldo ringraziai la penombra che nascondeva il mio evidente rossore, sentì il suo respiro sfiorarmi la faccia facendomi rabbrividire e il suo profumo

GWEN SMETTILA! Non ti perdere in queste smancerie!!!”
okay, okay … Gwen mantieni la calma.. inspira espira okay.
I passi si fermarono a pochi metri da noi coprendo, con l'ombra, quella poca luce che arrivava, poi tornarono indietro scomparendo di nuovo.
Cedrik però rimase in quella posizione, riuscì a vederlo meglio, la luce colpiva solo la parte destra della sua faccia. Mi stava guardando. Vedevo i suoi occhi aperti che mi fissavano. Piano piano si rimise in posizione eretta e mi fece uscire. Mantenni la testa bassa.
«Cerca di non farti più vedere da queste parti ragazzina»

Gwen alza la testa!” E così feci, lo guardai negli occhi
«Non te lo prometto e comunque non azzardarti a seguirmi mai più»
E con questo girai i tacchi e me ne tornai in stanza.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Tre ragazzi non ti bastano? ***


«Gwen.. sveglia! »
Alzai la testa dal tavolo e appoggiai una mano sotto il mento girando , di mala voglia, il latte con il cucchiaino facendolo sbattere contro le pareti
Tic tic tic tic
« Che hai? »Chese Megan fermando i suoi capelli scuri in una lunga treccia
«No niente sto bene»
Sentì la porta della sala da pranzo aprirsi facendo tintinnare, automaticamente,lo scaccia pensieri celeste, Jess trasalì mettendosi dritta con la schiena e esibendo un sorriso a 32 denti smagliante. La trovai una cosa squallida, era come un cagnolino che fiutando il suo padrone iniziava a scodinzolare contento. Non mi voltai neanche a guardarli, mi davano la nausea
«Egocentici..» borbottò Rechel visibilmente infastidita
Prese la sua ciambella e la finì in un boccone
«Dovrebbe essere una scuola seria questa.. e invece ci mettiamo alla pari con quelle dei comuni esseri umani, tsk!» Continuò lei
Si alzò e prese la sua borsa
«Vengo con te» dissi io alzandomi e prendendo anche io la mia borsa stracolma di libri, sistemai le balze della mia gonna e la seguì fino alla porta, mi voltai un secondo verso di loro o più che altro verso di lui . Cazzo mi stava guardando, fece un sorrisino e tornò a parlare con una ragazza che aveva di fronte. Idiota.

Giravo per i corridoi in cerca dell'aula delle riunioni. La professoressa mi aveva chiesto di portare un foglio in quella classe e di farlo firmare. Finalmente la trovai e bussai alla porta
« Avanti»
Mi ritrovai in compagnia di Kyle,Blake, Cedrik e una ragazza dai capelli a caschetto biondo platino e con delle meches rosa
«Ci conosciamo?»Chiese lei altezzosa
«Ehm, no, io sono Gwen, dovete firmare questi fogli»
«Non poteva farceli portare dal rappresentante della classe? »Continuò acida
Okay, io non sono una persona che cerca risse ma se le cose non mi vanno bene le dico in faccia e non mi faccio problemi quindi è meglio che questa ochetta se ne stia buona o la spenno da capo a piedi. Feci un sorriso
« Ancora non lo abbiamo nominato mia cara.. »
«Jennifer »
«Mia cara Jennifer. Quindi magari ti faccio mandare qualcun'altro, magari un ragazzo dato che tre non ti bastano »
feci cenno verso i tre ragazzi che ci stavano ascoltando conversare
« Cosa vorresti dire scusa? Che sono una puttanella da quattro soldi? »
Alzai le mani in segno di innocenza
« Questo lo stai dicendo tu.. »
La vidi stringere i pugni ma sorridere nervosamente. Non le diedi conto e mi voltai verso Kyle per fargli firmare quelle scartoffie
«Ehi ciao come va? »Chiese lui
Gli sorrisi felice della sua naturale gentilezza
«Bene grazie »
Presi i fogli che aveva finito di firmare e mi diressi verso Blake che mi porse la mano
« Piacere io sono Blake »
Gliela strinsi e son un sorriso risposi
« Ciao io sono Gwen »
Presi nuovamente i fogli e li passai a Jennifer che con aria scocciata fece quella che doveva essere la sua firma. Infine passai i fogli a Cedrik che con una bella calligrafia scrisse Cedrik Evans, mi porse i fogli con un sorriso da playboy
« Grazie dolcezza »
«Se se, certo ciao »

Pov Cedrik

La seguii con lo sguardo andare via poi mi voltai verso Jennifer che rossa di rabbia fissava ancora la porta, ormai chiusa. Feci un sorrisetto, quella ragazzina gli aveva tenuto testa e lei ora si sentiva offesa.
«Vogliamo continuare?» chiese Kyle
Annuimmo all'unisono.
«Che fai questa sera Cedrik » chiese Jennifer, strusciandosi a me.
La guardai con sufficienzae sbuffai, ormai era divenata assillante, una rompi palle.
«Jennifer non uscirò con te »
Mi appoggiò le braccia sul collo e si alzò sulle punte
« E come mai? Non gradisci la mia presenza? »
Non credevo fosse così intelligente! Wow aveva superato se stessa.
La feci appoggiare al muro e mi abbassai quasi per baciarla. Sorrise.
«La tua presenza mi ha rotto le palle»gli sussurrai.
Mi staccai da lei e continuai a camminare per il corridoio.

Mi ritrovai Blake affianco
«Allora cosa ne dici della mia proposta?»
«Io la trovo fantastica!» disse Kyle spuntando dal nulla
«Allora tu che dici Ced? Jennifer ha detto che per lei va bene manchi solo tu fratello»disse Blake appoggiandomi un braccio sulla spalla
« Senza il tuo consenso non possiamo portare il proggetto alla preside»
continuo Kyle .
«Okay »dissi aprendo la porta della sala mensa.
Molte ragazze cominciarono a fissarci , ormai ero abituato a quel trattamento, guardavo una ragazza e lei diventava rossa, comiciava a ridere nervosamente o semplicemente staccava gli occhi dai miei. Mi guardai un po' in giro e vidi che la ragazza di fronte a quella odiosa ragazzina ci guardava con aria adorante, come si chiamava...Jasmine,Jessica,Tess.. Jess! Una volta era rappresentante della sua classe e mi ero trovato a parlare con lei di un fatto riguardane la scuola. Spostai lo sguardo su Gwen che ,però, ci dava le spalle. Lo faceva sempre, come se non gli importasse niente di noi,e forse era così.
Mi accomodai al mio solito posto
« Okay allora firma qui Cedrik »
Kyle mi porse una penna nera e scrissi il mio nome alla fine di quel pezzo di carta, che poi spiegava quello che avevamo intenzione di fare.
« Perfetto non vedo l'ora di mostrarlo alla preside!»

-Mi dispiace molto per questo capitolo minuscolo e , soprattutto , in ritardo, ma me ne sono accorta troppo tardi e ormai avevo iniziato il sesto capitolo.
Grazie mille a quelli che hanno recensito e a quelli che non hanno ancora scritto niente (sarebbe un buon momento per iniziare) Cooomuuuunque vi ringrazio e alla prossima ! :D

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Una strana giornata.. ***


« Ragazzi silenzio vi prego!! »
La professoressa di pozioni sbattè una mano sul banco.
« Allora., la preside ha organizzato il campeggio di inizio anno si partirà dopo domani. Portate lo stretto necessario staremo via 5 giorni »
La campanella dell'ultima ora suonò provocando un sospiro di sollievo di tutti quelli della mia classe.
«Ci vediamo lunedì. Fatevi trovare alle 7 nel cortile interno! »
Presi la borsa e mi diressi verso la porta
«Ehi Gwen, cosa faciamo sabato e domenica? »disse Rechel alla mia destra
«Non lo so Rechel ti lascio il via libera organizza quello che vuoi io devo andare ci vediamo dopo! »
Dissi correndo verso il piano superiore.
Bussai alla porta 356 del corridoio C.
« Chi è? » Disse Cedrik aprendo la porta. Mi fissò con un sopracciglio alzato.
«Oh andiamo Cedrik avrai fatto entrare quasi tutte le ragazze della scuola in questa stanza! »Dissi entrando senza il suo permesso. Chiuse la porta
«Che vuoi Gwen» Mi guardava come se fossi un diavolo tentatore
Incrociai le braccia al petto spostando il peso su una gamba
« Scommetto che se fossi una bella ragazza mi avresti trattata meglio »
Fece una spece di sorriso mozzafiato
«Tu sei una bella ragazza Gwen, è il tuo caratterino che ti guasta »
Feci schioccare la lingua contro il palato cercando di nascondere il mio lieve imbarazzo.
«Comunque sono venuta qui per chiederti una cosa »
«Dimmi »disse sdraiandosi sul letto e incrociando le mani dietro la testa.
« Cosa sai tu sul libro delle risposte »
Chiuse gli occhi.
« So che non deve finire in mani sbagliate»
«A questo ci ero arrivata da sola » dissi continuando a tenere le braccia incrociate
«So che se la preside ti becca a consultarlo senza il suo permesso si incazza come una bestia »
«Cedrik voglio sapere cose interessanti »
Mi sedetti alla fine del suo letto
« Tu l'hai mai usato? » gli chiesi.
Si mise a gambe incrociate dietro di me e mi guardò da dietro la spalla destra.
« Tu cosa volevi sapere » Chese lui non rispondend alla mia domanda
Mi voltai in modo che potesse vedere la mia stella poi la toccai facendola diventare dorata
«Questo »
Continuò ad osservarla
« Posso guardarla da più vicino? »chiese li piantando i suoi occhi verdi nei miei.
Mi sistemai meglio di fronte a lui e mi scoprì il collo.
Ci passò un dito sopra con aria incuriosita, spostai lo sguardo sulla finesta , fuori c'era un bel tempo ,strano , ormai era cinque giorni che pioveva.
« Sta arrivando qualcuno »
Mi alzai di scatto andando verso la porta
« No Gwen ti vedrà nasconditi sotto il letto »
E così feci mi stesi sotto quel letto singolo e misi le mani sotto il mento.
Aprirono la porta
« Ehi Cedrik sono venuta a chiederti una cosa »
Sbirciai da sotto il letto e vidi Jennifer avvinghiata a Cedrik con un sorrisino mieloso stampato in faccia. Mi sentì ribbollire di rabbia ma cercai di reprimerla in fondo Cedrik è abituato ad avere mille ragazze tutte per lui è inutile perderci tempo.
« Che vuoi Jennifer »
No no no Cedrik, che fine ha fatto il tuo senso da latin lover devi essere più dolce.
« Hai detto che non vuoi uscire con me, giusto? Bhè allora non andremo da nessuna parte resteremo qui »
Lui cercò di farla staccare dal suo collo ma lei come niente fosse rimase ferma
« Jennifer vattene ho detto che non voglio stare con te »
Cedrik emise una specie di onda che lanciò via Jennifer verso il muro, mi ricordai quando anche io avevo fatto una cosa simile e mi affiorò sul viso un sorrisetto. Jennifer si rialzò facendosi scrocchiare il collo prima a destra poi a sinistrae infine anche lei esibì un sorrisetto. Vidi Cedrik fare un paio di passi indietro con una smorfia di sorpresa e paura sul volto.
Cazzo Cedrik fai parte dei tre assi difenditi!
Jennifer si mise a correre verso di lui e poi riuscì a baciarlo. Vidi Cedrik cadere a peso morto ai piedi di Jennifer che si leccò le labbra e gli sussurrò qualcosa all'orecchio prima di uscire tutta soddisfatta.
Aspettai che i suoi passi si fecero lontani e mi lanciai fuori dal mio nascondiglio. Mi avvicinai a Cedrik ormai steso supino sul pavimento.
« Cedrik che hai? Cedrik! »
Lo presi per le spalle e lo scossi, cominciò a tossire come se fosse stato in apnea sott'acqua.
« Gwen sto.. sto bene, che fai ora ti preoccupi anche per me?»disse alzandosi
«Fanculo Cedrik »
Dissi poggiando una mano sulla maniglia della porta
«Dai Gwen stavo scherzando! Mi lasceresti morire? »
Mi fermai sulla soglia
« Ehm.. fammici pensare... Si. Ciao»
Incrociò le braccia al petto e continuò a guardami. Un brivido di piacere corse per la mia schiena. Che rabbia. La cosa più odiosa di Cedrik era la sua consapevolezza di essere bello, ne approfittava per ottenere quello che voleva. Mi chiusi la porta alle spalle lasciandolo lì
«Fanculo»borbottai.


Vidi Blake nei corridoi con una ragazza, appena si accorse di me gli sorrisi e lui fece una specie di schiocco con la lingua
«Ehi Gwen ti sei lasciata andare?» La ragazza di fronte a lui fece una specie di risatina portandosi una mano di fronte alla bocca. Alzai un sopracciglio.
«Ehm.. no, grazie» risposi prontamente.

Fece una specie di schiocco con la lingua sul palato, si passò una mano tra i capelli e sorrise
«Non credo che gli resisterai a lungo … prima o poi cederai»La ragazza annuì divertita. Che cazzo aveva da ridere, scommetto che anche lei ci andava dietro come un cagnolino al guinzaglio.
«Non credo proprio, non fa per me. Troppo donnaiolo, troppo sicuro di se, troppo.. troppo»

Sorrise di nuovo illuminandosi, oddio chissà cosa gli era venuto in mente.
«Facciamo una scommessa..»

Aggrottai le sopraccigla confusa
«Che tipo di scommessa?»
«Scommetto che entro il giorno di San Valentino tu andrai a letto con lui»

Spalancai gli occhi incredula.
«Non mi gioco dei soldi sappilo»
Sorrise di nuovo
«Questo perché sai che potrei vincere»
Okay mi stava provocando di proposito. Sentì un brivido piacevole corrermi giù per la schiena.
«Okay quanto?»
brutta storia Gwen, brutta storia”
«5 spike»
Cosa?
«É la moneta che si usa qua»disse ridacchiando la biondina al suo fianco
«Che in dollari sarebbe?»
«Uno spike uguale un dollaro»rispose Blake

«Perché così poco?»
Che cazzo di domanda era? Mi stavo scavando la fossa da sola?
«Non ho voglia di prenderti tanti soldi ,voglio solo vincere una scomessa e dire “ te lo avevo detto” »
Oh, wow. Che mente bacata. Vabbè meglio per me. Feci spalluccie
«Okay affare fatto»
Sorrise alla mia risposta e mi porse mano come per “sigillare “ la scommessa.
Scesi le scale e trovai Rechel in giardino insieme a Meagan.

«Ehi, Gwen abbiamo avuto un idea, che ne dici di andare in città?»
Sorrisi felice, avrei potuto chiamare Kevin e Cloe e gli avrei chiesto di uscire con noi.
«Okay. Posso invitare due miei amici?»
Annuirono e io presi il cellulare dalla tasca, composi il numero di Cloe e poi quello di Kevin, tutti e due acconsentirono alla mia proposta e ci dammo appuntamento di fronte alla nostra gelateria preferita.

Guardai l'insegna rossa sopra le nostre teste “ Gelateria Buon Gusto”, mi venne l'acquolina in bocca, i gelati che facevano lì erano terribilmente buoni.
Vidi Kevin e Cloe parlare tra loro, si accorsero di me e mi vennero in contro
«Gweeen!! Come va?»
Li abbracciai calorosamente, oddio quanto mi erano mancati. Restammo in quel modo per un po' fiché non sentì Rechel e Megan tossicchiare dietro di me.
«Ragazzi loro sono Megan e Rechel, ragazze loro sono Kevin e Cloe»
Tutte e due diventarono rosse appena incrociarono lo sguardo con Kevin che sorrise di sbieco. Idiota.
Entrammo nella gelateria e ne uscimmo con dei coni gelato giganti.

«Come va Gwen?» chiese Kevin di punto in bianco
«Cosa vuoi sapere di preciso?»
Inclinò la testa da un lato
«Dai Gwen sai cosa voglio sapere, sto cercando di non essere troppo esplicito»
Sorrisi e mi venne voglia di dargli un bacio sulla guancia, così feci e gli scompigliai i capelli ricci e morbidi.
«Allora Kevin, quanti anni hai?»disse Megan con un sorriso stampato in faccia
«Diciassette, voi avete la stessa età di Gwen vero?»
Capivo bene che loro non si stavano concentrando su quello che diceva ma ,piuttosto, su di lui, le sue labbra carnose, i suoi occhi azzurri , i suoi capelli neri e ricci.
Abbassai lo sguardo, sbaglio o quel peso che avevo sullo stomaco era gelosia? No, non credo proprio.

ma smettila” mi dissi mentalmente.
Mi cadde la borsa per terra e tentai di afferrarla ma mi accorsi che non era una buona idea, il gelato stava gocciolando ovunque
«Tienimelo tu un secondo» dissi a Kevin porgendogli il mio gelato.
Scesi dalla panchina e presi la borsa per poi sedermi di nuovo comodamente accanto a Kevin.
«Oddio guarda chi arriva..»Guardai Rechel che aveva assunto un espressione disgustata, mi voltai per controllare a chi si riferisse.
Cedrik , Kyle e Blake stavano arrivando verso di noi sorridenti
«Ciao ragazze!»Disse quest'ultimo
Mi alzai e andai accanto a Kyle
«Allora, Kevin , Cloe, questi sono, Kyle,Cedrik e Blake»
«Possiamo restare con voi?»
Gli altri annuirono all'unisono, mi guardai intorno disperata e sorrisi per nascondere il mio disagio


«E' stata una bella serata!»Disse Megan entrando in camera e buttandosi sul letto, lo stesso feci io, e nascosi la faccia sul cuscino
«Cosa mi dici di..»
Sentimmo un urlo proveniente dal corridoio e ci precipitammoa controllare cosa fosse successo.
Olly Collins, una ragazza del primo anno era distesa per terra tra le lacrime con una mano sul petto
«Cosa ti è successo?»Chiese Megan correndo al suo fianco
Olly si guardò intorno abbassando la mano, si alzò e le sorrise.
«Niente tutto okay, grazie»
Guardai la sua stella sulla spalla e vidi una specie Y comparire al centro della stella per poi scomparire.
«A domani»scomparve dietro la porta della sua stanza.

Angolo autrice **
Oddio, ci sono riuscita! Okay , allora questo è il capitolo sei ma ancora siamo all'inizio.
Mi scuso con tutti quelli che mi hanno maledetta perché sembravo morta ( scusatemi davvero) comunque eccomi e qui c'è il capitolo :D
Vorrei ringraziare le 9 persone che hanno recensito dal primo capitolo fino ad ora, un grazie anche a chi a messo la storia tra le seguite, tra i preferiti e tra quelle da ricordare  e infine grazie anche a chi legge la storia ma non scrive niente.
Al prossimo capitolo :*

P.s: scusate per gli errori grammaticali haahahaha
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** A morte Jennifer! ***


«Okay, qualcuno mi deve spiegare cosa sta succedendo»irruppe Rechel correndo verso di noi
«Io lo so!»disse contenta Jess che aveva appena finito di parlare con una ragazza
«Vai»la incitò Megan accanto a me
«A quanto ho sentito da quelle di quinto, ieri sera nel loro corridoio un ragazzo si è messo ad urlare e poi come se niente fosse appena lo hanno trovato in mezzo al corridoio tra le lacrime lui si è alzato e se n'è andato»
«E che ci dici di Olly?»la incalzai io
«Ho parlato con la fidanzata dell'amico del fratello di Olly e mi ha detto che oggi Olly non ricordava assolutamente niente dell'accaduto»
Ci guardammo per un po' finchè Megan non guardò l'orologio e si portò una mano sulla fronte
«Oddio, dobbiamo sbrigarci, tra un po' partiamo per il campeggio, Gwen dobbiamo andare a prendere le nostre borse, ciao ragazze a dopo!»
Venni trascinata via dall'uragano Megan che non faceva che urlare a destra e a manca di farla passare perchè era in ritardo.
Aprì di corsa la stanza e corse verso il suo borsone, recuperai anche io le ultime cose e dopo aver chiuso la stanza a chiave la rincorsi fino a raggiungerla.
«Oddio Megan , mi sta venendo un infarto, aspetta.. un …. secondo»mi fermai in mezzo al corridoio tra ragazzi che mi guardavano come se fossi pazza e ragazzine che bisbigliavano
«Ehilà!»dissi piegandomi sulle ginocchia e prendendo fiato.
Un ragazzo si avvicinò con una bottiglietta d'acqua in mano
«Hai bisogno di una mano?»Presi la sua bottiglietta e bevvi a garganella.
«Grzie mille, sei un tesoro»dissi restituendogliela.
«P-prego»
«Ora devo andare, addio!» Mi rimisi a correre e maledissi me stessa.
Perché non so usare i miei poteri? Sarebbe tutto più facile, alla fine le ore di teoria non mi aiutavano mica.
«Okay.. ci..sono!»esclamai appena raggiunsi Megan e le altre
«Saliamo sull'autobus?» disse Jess posando il suo borsone nello sportellone accanto alle porte, posai anche il mio e presi posto negli ultimi cinque posti in fondo al bus, le altre si misero accanto a me e iniziarono a parlare tra loro.
Vidi Kyle, Cedrik e Blake prendere posto davanti a me e Jess partì subito alla carica attaccando bottone con Blake.
«Avete già organizzato tutto il programma vero?»
«Si, ci ha pensato Kyle, non sappiamo neanche noi cosa faremo perchè non ci ha detto niente»
Jess si mise a ridere arrotolandosi una ciocca di capelli attorno al dito e sbattendo le ciglia alla velocità della luce.

«Come facciamo a montare questa dannata tenda?!»Si lamentò Jess cercando di tenerla alzata
«Non potreste usare i vostri poteri?»Dissi cercando di montare le astine che poi dovevano servire per tenere in piedi la tenda.
Si guardarono dubbiose
«Gwen ti ricordo che abbiamo iniziato quest'anno il corso di magia pratica»Miricordò Rechel toccandosi la stella sul palmo della mano e facendola diventare rosa.Elettricità
«Guarda i ragazzi, hanno già finito»disse battendo i piedi a terra Megan
Dopo tre quarti d'ora buoni la nostra tenda era completa
«Sarà un peccato doverla disfare tutta»
Guardai Jess che sbuffava e mi misi a ridere
«Uuh guarda chi arriva»borbottò Megan osservando qualcuno alle mie spalle.
Ci avrei scommesso che fosse Cedrik ma appena mi girai notai Jennifer camminare verso di noi con un sorrisetto sulla faccia«Ciao ragazze»Sbattè le ciglia alla velocità della luce e allargò il suo sorriso finto
Nessuno le rispose. Cambiò posizione appoggiando il peso su una gamba e mettendo la mano sul fianco
«Finalmente siete riuscite a montare la vostra tenda,-fece una risatina- noi ci abbiamo messo pochissimo adesso siamo rilassate sull'erba aspettando gli ultimi gruppi che, come voi, ancora non hanno finito»
Jess mi guardò dubbiosa
«Ma noi abbiamo finito»disse poi
Jennifer fece un ghigno, bise la mano davanti alla bocco come se volesse soffiare via un bacio e soffiò buttando a terra la nostra tenda
«Siamo sicure?»Ci salutò con la mano e si voltò per tornare da dov'era venuta
«Io a qualla la ammazzo!»Vidi Rechel avanzare verso Jennifer e una specie di scintilla formarsi sul palmo della sua mano.
«No Riki ferma!»Corsi verso di lei ma ormai aveva lanciato il suo attacco, vidi Jennifer girarsi di scatto e creare una bolla che fece rimbalzare la scintilla di Rechel. Aveva deviato l'attacco ritorcendolo contro il suo creatore. Corsi davanti a Rechel allungai le mani un disperato tentativo di fermare l'attacco. Sentii l'energia che mi aveva aiutata a difendermi da quei pervertiti e sorrisi, finalmente rivedevo i miei poteri; uno scudo si generò dalla mia mano proteggendo me e Rechel. Mi veniva da urlare di gioia e saltellare come una molla in preda alla felicità.
L'attacco di Rechel si frantumò contro il mio scudo e la faccia di Jennifer rivelò tutta la sua delusione.
Mi misi a ridere come una stupida, non avevo nessun motivo di ridere ma lo feci, risi perché finalmente i miei poteri mi avevano aiutata, risi per l'espressione di Jennifer, risi perché avevo aiutato Rechel ma tutto questo finì appena la professoressa Smith comparve da dietro l'albero. «Cazzo...»sussurrò Riki alle mie spalle
«Cosa sta succedendo signorina Wilson?»
«Hanno iniziato loro attaccandomi io ero solo venuta a congratularmi con loro per la tenda che avevano costruito»
La professoressa si girà verso di noi con una faccia orribbile
«Lei e la signorina Flyn starete in punizione fino a domani mattina, per oggi non vi sarà permesso di partecipare a nessuna attività e cucinerete per tutti i gruppi della scuola»
«Cosa?! Noi non abbiamo fatto niente! E' stata Jennifer ad iniziare!»
«Cosa? Io?»Fece in modo teatrale Jennifer assumendo un espressione innocente e mettendo una mano sul cuore
«La signorina Wilson non farebbe mai una cosa del genere, e poi ho visto chiaramente che avete iniziato voi e lei si è solo difesa»
Wow, che bello, era pure arrivata in ritardo quindi non aveva seguito la storia fin dall'inizio. Complimenti, un bell'applauso alla professoressa tonta.
«Ma lei...»iniziò Riki che non aveva ancora spiccicato una parola
«Basta, non volgio sentire repliche. Signorine , voi due andrete immediatamente dal professore di erbe magiche che sarà sicuramente lieto di farvi una lezione tutta per voi. Voi altre invece venite con me che dobbiamo iniziare la visita guiata nel castello di una delle poche streghe sopravvissute e scappate dalla sterminazione di Salem»
La professoressa si girò e iniziò a camminare, Jennifer riprese a sorridere e mandò un bacio con la mano.
«Io a quella la ammazzo»sentenziai a bassa voce

La lezione di Erbe magiche era stata estenuante,il professore non faceva che ripetere le stesse cose duemila volte, però tutto sommato era stato interessante; in seguito avevamo cucinato per i gruppi della scuola e stanche morte eravamo andate a dormire senza mangiare un boccone.
Una lieve luce mi illuminò il viso per pochi secondi, mi rigirai nel sacco a pelo decisa di non voler andare a controllare ma dei passi si fecero sentire per poi scomparire. Chi poteva essere a quell'ora?
Mi alzai pigramente cercando di non fare rumore,uscii dalla tenda e mi quardai intorno alla ricerca di quel qualcuno che stava girando indisturbato a quell'ora di notte.
Rividi la luce che doveva essere di una torcia e con un po' d'ansia la rincorsi.
Scansai gli ultimi rami e le ultime radici che sbucavano dal terreno e finalmente arrivai alla riva di un lago, rimasi a bocca aperta: delle lucciole volteggiavano in aria creando strane danze di luci, era sorprendente.
Abbassai la testa per cercare la luce di poco fa ma non vidi nessuno, che fine aveva fatto?
«Fantastico vero?»disse una voce nota alle mie spalle, sentii un soffio di aria calda sul collo e rabbrividii istintivamente
«Già»confermai io tornando a guardare le lucciole
«Perché mi hai seguito?»chiese sedendosi su un tronco abbattuto per terra
Aggrottai le sopracciglia
«Stai sicuro che se avessi saputo che eri tu non mi sarei mossa dal mio sacco a pelo, comunque hai illuminato la mia tenda e mi sono svegliata»dissi sedendomi al suo fianco
«Farò finta di crederci»disse sorridendo
«Cedrick vuoi essere picchiato ora, immediatamente o all'istante?»lo minacciai lanciandogli un occhiataccia.
Lo vidi avvicinarsi e cingermi la vita con un braccio
«Devi spiegarmi cosa intendi per picchiarmi»disse con una voce suadente
«Oh, per picchiarti intendo farti male, tanto male e ridurti con 30 denti in meno e un occhio gonfio quindi ti conviene togliere il tuo braccio dalla mia vita»dissi girandomi verso di lui e incontrando i suoi occhi verdi “Brutta mossa Gwen”
«Potrei sfoderare i miei increidbili poteri da un momento all'altro Cedrick , ti avverto»
Si allontanò e si mise a ridere
«Oh vorrei proprio vederli questi formidabili poteri magari mi metteranno paura!»
Si alzò e si posizionò un po' più distante
«Che stai aspettando?»
«Lascia stare Cedrick»
«Forza dai alzati»continuò ad incitarmi
Mi prese per un braccio e mi costrinse ad alzarmi
«Non dirmi che hai paura»
«Ho detto che non mi va!»
Un'onda lo investì e lo vidi fare un volo fino a che non sbattè contro un albero, mi misi una mano sulle labra
«Oddio scusa non l'ho fatto apposta!»Corsi in suo soccorso piegandomi accanto a lui
«Wow sei forte»disse massaggiandosi un braccio
«Mi piacerebbe dire la stessa cosa»Feci un sorriso non troppo convinto
«Ovviamente come mi aspettavo non sai controllare i tuoi poteri»
Mi alzai di scatto incrociando le braccia e piegando la testa da un lato
«Sei un idiota, c'era da aspettarselo da uno come te, ci si vede»
Feci per andarmene
«Gwen»Mi chiamò lui.
Mi voltai in tempo per vederlo fare un gesto con le mani e poi sentire la mia energia che creò l'ennesimo scudo contro un suo attacco
«A quanto pare i tuoi poteri sono più svegli di te»
Guardai il mio scudo e allungai una mano per toccarlo
«Io non ho fatto niente»Mi giustificai allungando il braccio e attraversando lo scudo con la mano
«In teoria a quest'ora ti saresti trovata nelle mie stasse condizioni»
«Hai tentato di sbattermi contro un albero?! Ma io ti uccido!»Corsi verso di lui ma in un attimo mi ritrovai a volteggiare per aria
«Dicevi?»mi riprese lui ridendo
«Ucciditi Cedrick, ora fammi scendere»
Mi tenni con le mani la gonna per non far vedere tutto e iniziai a scalciare come una pazza
«Fammi scendere!!!!!»Continuai ad urlare
Al mio grido si affiancò quello di un ragazzo e in un momento di distrazione di Cedrick mi ritrovai sbattuta per terra dolorante
Cercai di alzarmi senza fare troppe storie e corremmo verso la voce; un ragazzo stava tutto rannicchiato in lacrime
«Cosa ti è successo?»gli chiese Cedrick
«Niente, tutto okay grazie»disse il ragazzo smettendo di piangere e alzandosi di colpo
Ad Olly era successa la stessa cosa subito dopo era comparsa una Y sulla sua stella. Controllai il ragazzo per vedere se la sua stella era a portata di vista
«Scusami tanto domani non ricorderai più niente»dissi di colpo aprendogli la camicia
«Cosa stai facendo? Ti sembra il momento per queste cose?»chiese Cedrick non capendo cosa io stessi facendo
«E stà zitto per una buona volta»Lo ammonii cercando con lo sguardo la stella sul petto del ragazzo, finalmente la trovai , era all'altezza dello stomaco, mi piegai sulle ginocchia e rividi la Y comparire e poi scomparire immediatamente
«L'hai vista?»chiesi a Cedrick
«Si»mormorò lui
Il ragazzo guardò alle mie spalle e poi scappò via

Angolo autrice
Mi scuso con tutti quelli che seguono la mia storia e che a volte credono che io non aggiornerò mai più ma invece eccomi qui :)
Il problema è che per ora ho "il blocco dello scrittore" se si può definire così, in più mi vengono tante idee per nuove storie ma se mi mettessi a scriverle tutte non concluderei niente.
Mi piacerebbe ricevere qualche recensione (anche negativa) che mi faccia capire come va per voi la storia e magari mi date qualche suggerimento per il prossimo capitolo (che spero di postare a breve giuro)
Come al solito ringrazio tutti quelli che hanno recensito, quelli che hanno messo la storia tralle preferite, le ricordate e le seguite; grazie mille
Ciao ciao alla prossima -Roby

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Evocatrice ***


 

«Bene ragazzi, come ho già detto non voglio vedere attacchi complicati e troppo potenti, intesi?»
La Professoressa di pratica voleva allenarci per una maggiore sicurezza in caso di un altro “attacco”. Ebbene si, si era sparsa la voce e i professori erano subito scattati sull'attenti come delle molle.
Guardai il mio compagno di allenamento che si stava grattando la testa confuso, eppure non mi ricordavo neanche come si chiamasse.
«Bene, al mio fischio voglio che la fila alla mia sinistra attacchi una sola volta la fila alla mia destra che però dovrà proteggersi»
La Bolton camminò fino all'estremita delle file e piantò i piedi a terra guardandoci severamente poi prese un fischietto argentato e lo portò alla bocca “FIIIIIII”
Vidi la stella nel bicipite del ragazzo davanti a me illuminarsi di marrone e poi delle radici mi bloccarono fino ad arrivarmi alla pancia, cercai di staccarle dal mio corpo e un attimo dopo le vidi scoppiare sotto il mio tocco.
«Benissimo ragazzi, adesso faremo il contrario!»
Guardai Rachel soddisfatta e lei mi sorrise alzando il pollice.

FIIIIIII”
Cercai di pensare a qualche attacco il più velocemente possibile, poi però lasciai stare i pensieri e mi concentrai sul creare un'onda come la prima volta. Non accadde nulla.
Il ragazzo della terra davanti a me se la stava ridendo spudoratamente piegandosi in due e in pochi secondi stava per soffocare.

Ragazzino di merda”
«Signorina Edwards, qualcosa non va?»Mi riprese la professoressa guardandomi da capo a piedi.
«Ehm non riesco ad attaccare-abbassai la testa imbarazzata da tutti quegli sguardi su di me- mi dispiace»
«Signorina Edwards, lei è una persona con dei poteri?»
Aggrottai le sopracciglia.Cosa c'entrava adesso?
«S-si professoressa»
«E allora lei può riuscirci»
«Ma è questo il problema! Ho provato a concentrarmi ma non ho concluso niente!»
Abbassai di nuovo il capo
«Signorina Edwards»mi chiamò di nuovo.
Alzai la testa giusto in tempo per vedere una palla di fuoco che si dirigeva verso la mia faccia. Il mio scudo mi protesse immediatamente.
«La reazione dei tuoi poteri è a dir poco fulminea»disse pensierosa lei.
«Ecco qual'è il problema, riesco a difendermi ma non ad attaccare.»spiegai gesticolando con le mani.
Sembrò pensarci su un attimo poi si girò e fece un cenno con la mano.
«Continuiamo ragazzi!»urlò infine.

«E' stata una cosa orribile!»urlò Megan venendomi incontro a fine lezione.
«Cioè ti stavano guardando tutti!»riprese mettendosi le mani ai lati della testa.
«Grazie per avermelo ricordato»mormorai incamminandomi verso il prato dove pranzavamo.
«Però quello scudo è stato fenomenale!Più veloce della luce!»Si intromise Rechel sorridendomi a mo' di conforto.
Mi accasciai sull'erba verde sotto un albero che ormai era diventato il nostro posto per pranzare e chiusi gli occhi.
«Bhè, le voci si spargono in fretta, piccola Gwen. A quanto ho capito sei più innocua di quanto tu voglia far credere»Aprii un occhio solo sforzandomi di definire il viso piegato su di me.
Non che ce ne fosse bosogno alla fine. Si vedevano dei boccoli biondi contornare la figura e poi la voce era riconoscibile da sè.
«Jennifer capisco che tu non abbia un cazzo da fare tranne scoparti tutta la scuola, ma lasciami in pace,non hai un hobby?»dissi chiudendo gli occhi. Sentii Rechel, al mio fianco,soffocare una risatina che sicuramente a Jennifer diede fastidio.

Che peccato perdersi la sua faccia furente” pensai continuando a tenere gli occhi serrati.
Il sole tornò ad illuminarmi il viso e i passi della biondina si fecero lontani.
«Signorina Edwards, venga con me un attimo»trillò la voce della Smith.
Sperai con tutto il cuore che non avesse assistito al piccolo dibattito appena avvenuto tra me e la sua cocca sennò sarei finita in un bel guaio.
Mi alzai contro voglia e lanciai un'occhiata speranzosa a Megan e Rechel che mi guardarono tristemente.
La Prof si girò appena ebbe appurato che la stavo raggiungendo, la strada che percorremmo si prospettò piena di curve e siepi magiche che si aprivano e chiudevano ad un gesto della Smith.
Pochi minuti dopo ero davanti ad una villetta bianca con le tegole rosse e gli infissi in legno.
Spalancai la bocca.
Noi a marcire dentro delle orribili tende e i professori al calduccio in una confortevole villetta?!
I nostri passi venivano attutiti da una folta erbetta verde che terminò appena fummo abbastanza vicini alla casetta trasformandosi in mattonelle chiare.
La Professoressa mise una mano su una base piatta che la scannerizzò e poi disse con voce monotona.

Buongiorno professoressa Smith
Se possibile la mia bocca si spalancò ancora di più facendomi quasi strisciare il mento a terra.
Il rumore dei piccoli passi della megera ritornò appena lei si diresse verso la casetta poco distante da noi.
Mi guardavo attorno sbalordita. Quel posto era fantastico!
Il cancello che poco prima si era aperto dando il benvenuto alla professoressa adesso si stava chiudendo silenziosamente alle nostre spalle.
La porta della casetta si aprì appena la Smith mise un piede sul primo gradino del portico così mi avvicinai a lei a passi svelti per paura che la porta mi si richiudesse in faccia dando alla megera un motivo in più per prendersi gioco di me.
Se fuori quella villa era fantastica dentro si poteva ammettere che fosse perfetta. L'arredamento era abbastanza colorato ma c'erano piccoli tocchi femminili che rendevano il tutto elegante e non pacchiano.
Salimmo una scalinata in marmo bianco latte che portò ad un corridoio super illuminato grazie alle numerose finestre che lasciavano entrare i raggi solari.
La Smith controllò che io fossi ancora dietro di lei poi bussò ad una porta di legno chiaro.
«Avanti»
La porta si aprì da sola ed entrammo in una stanza molto grande che ricordava un ufficio.
«Eccomi, preside Louise, ho portato la studentessa Edwards»
Guadai la donna sulla trentina con i capelli rossi e gli occhi neri sorridermi dolcemente e farmi cenno di sedermi sulla sedia davanti alla sua scrivania.
«Può andare, professoressa Smith. Grazie mille.»
Fui sollevata di veder scomparire la megera dietro la porta ma la preside davanti a me mi fece salire l'angoscia.
Mi sorrise prendendo un fascicolo con la copertina arancione e lo aprì, fece scivolare lo sguardo da una riga all'altra leggendo silenziosamente poi si sistemò meglio sulla poltrona girevole e incrociò le dita sul tavolo.
«Allora Gwen, ho parlato con tua zia e mi ha detto della “prova” e di come hai manifestato i tuoi poteri, ho subito pensato: stano di solito la prova non è così brutale ma poi ho lasciato stare, poco fa la professoressa di esercitazione pratica mi ha fatto sapere che hai avuto problemi durante la lezione, mi ha detto che non hai saputo lanciare un attacco ma per quanto riguarda la difesa eri perfetta, appena se n'è andata ho cercato di collegare tutti i puntini e sono subito corsa nel reparto dedicato solo al personale della scuola alla ricerca di un libro piuttosto importante, in quanto racconta la vita dei più famosi stregoni della storia.»
Prese un attimo aria alzandosi e andando ad aprire una vetrinetta poco distante dalla scrivania, ne uscì un tomo gigante con la copertina scura ed una scritta dorata.
Ritornò alla sua postazione e appoggiò il libro sulla scrivania, lo aprì e lo girò verso di me.
«Ho trovato la storia di una strega nata 100 anni fa che aveva difficoltà nell'attaccare ma, come te, riusciva a difendersi ad ogni attacco, perfino del più potente stregone sulla faccia della terra, ho fatto ricerche più approfondite e ho trovato altri casi come il tuo, queste persone si fanno chiamare Evocatori perché non avendo un elemento fisso riescono ad evocarne uno nei momenti di bisogno, ho trovato un certo Max Del Lupo in Italia che è riuscito a sviluppare le sue doti da evocatore quindi mi sono chiesta: Perché non madarti da lui per raccogliere informazioni?»
Si alzò di nuovo camminando verso la fine della stanza e fermandosi accando ad un'oggetto coperto da un telo color panna, prese i due lembi esterni e lo sfilò via scoprendo lo specchio che teneva nell'ufficio della scuola C&C.
«Potresti usare questo per rendere il tuo viaggio velocissimo, che ne dici?»
La guardai leggermente confusa da tutte quelle informazioni in un colpo solo poi esitai non sapendo cosa risponderle.
«Potresti portarti dietro qualche amica così non ti sentiresti sola»riprese sorridendomi.
«Posso pensarci su un giorno?»chiesi titubante.
«Certo che puoi ,anzi devi! Non ti preoccupare quando ti senti pronta vieni da me e parti»
Annuii ancora un po' scombussolata e uscii dalla stanza cercando di riorganizzare le idee.

Angolo autrice:
Non mi uccidete!
Si lo so che non ho aggiornato subito come promesso ma mi ero completamente bloccata! Mi scuso anche per il microscopico capitolo ma mi sono detta che se non avessi aggiornato al più presto mi avreste linciata quindi eccoci qui con il capitolo, Gwen finalmete inizia a capirci qualcosa sulle stranezze dei suoi poteri grazie alla preside (che io amo :D) , quel poverazzo di Cedric neanche si vede (ma si farà perdonare vedrete) e quell'oca giuliva di Jennifer continua a voler marcare il proprio territorio rompendo le palle (addio finezza!)
Grazie a tutti quelli che hanno recensito e che seguono la mia storia silenziosamente, grazie a quelli che hanno messo la storia tra le preferite, le seguite e tra le ricordate! Grazie a tutti e alla prossima.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Manicis Rumoribus ***



«Allora, com'è andata a finire?»chiese Rachel punzecchiandomi con la forchetta.
«Eh,cosa?»dissi cadendo dalle nuvole.
Lei sbuffò e dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua continuò a parlare.
«Cosa. Ti. Hanno. Detto?»scandì come se stesse parlando ad un'impedita.
Guardai tutte le ragazza che sembravano avere orecchie solo per me po sospirai e iniziai il racconto.
«Okay, è una cosa abbastanza strana: la preside mi ha tipo detto che sono un'evocatrice a causa dei miei strani poteri, mi ha proposto di fare un viaggio in Italia per incontrare un tizio che ha approfondito questo strano avvenimento quindi mi potrebbe aiutare, ha detto che posso portare qualcuno con me e che ci posso pensare»
Iniziai a torturarmi le mani aspettando i loro pareri che non si fecero attendere poi tanto.
«Secondo me devi andarci, potresti portarti dietro Rachel e Megan non credo che se ci portassi tutte la preside lo permetterebbe»iniziò Jess.
«Anche secondo me dovresti fare così»diede manforte Justine annuendo.
«Voi che dite?»chiesi alle due interessate.
«Per me possiamo partire anche subito!»esultò positiva Rachel confermando la mia idea che lei fosse l'incarnazione magica di Lara Croft.
«Ovunque meglio della scuola»commentò Megan.Lo presi come un si.
«E se poi vi succede qualcosa?»esitai io mentre le mie mani chiedevano pietà.
«Ma che te ne frega! Hai una sola vita, vivila!»sbottò Rachel.
Le sorrisi cominciando a prendere fiducia.
«Ora la domanda è: quando partite?»disse Justine inforcando una polpetta e portandola alla bocca.
«Penso che questa notte si potrebbe fare»propose Megan guardandomi per una conferma.
Annuii e così fece anche Rachel mangiando una patatina.
Dopo aver finito ci alzammo e andammo nel luogho dove si svolgevano le attività serali della gita: una grande radura dove la professoressa Bolton appiccava un falò enorme, di solito gli studenti stavano tutti intorno come degli indiani e i professori alzati più vicini al fuoco e spiegavano le varie attività.
Lanciai una breve occhiata a Cedric dall'altro lato e lo trovai con Blake e Kyle a chiacchierare e (wow che cosa strana!) Jennifer gli si era avvinghiata stile polipo.
Sbuffai infastidita e mi sedetti accanto a Megan aspettando che i professori iniziassero a parlare.
La terra si mosse e una radice con un diametro di un tronco d'albero sbucò dal terreno facendo indietreggiare tutti gli studenti spaventati; la radice si mosse su se stessa creando una sfera vuota al centro e poi si arrestò.
Ci guardammo impauriti non capendo il senso di tutto quello ma poco dopo la radice scricchiolò aprendosi e ne uscì una ragazza con i capelli castani e gli occhi verdi.
«Esibizionista»mormorò Megan accanto a me.
La ragazza accarezzò la radice e le sussurrò qualcosa.
«Chi possiede il potere della natura può gestire le piante, riesce a sentire la vita sotto terra,può ascoltare ciò che le piante vogliono comunicare e ,cosa più importante, ti fa percepire l'aura delle persone»Sorrise illuminandosi di colpo.
«Ed è questa la cosa più divertente! Si possono notare le affinità tra due persone anche se queste non si sono mai parlate o, peggio, si odiano»mi lanciò uno strano sguardo che le fece ampliare il sorriso.
Battè le mani colta da un raptus di felicità.
«Alzatevi e sparpagliatevi» cinguettò facendo un gesto sbrigativo con le mani.
«Perfetto»disse entusiasta appena ci fummo alzati.
Mi guardai intorno, non ero l'unica a pensare che quella donna non fosse normale:troppi mormorii e troppe risatine soffocate. I provessori dall'altro lato del falò sorridevano sinistramente, la preside stava spiegando qualcosa alla Signorina Floton , l'insegnante di Piante Magiche , e al Signor Boop , desticolava molto con le mani e sembrava divertita.
«Ho qui una cosa per voi»continuò la tizia.
Unì le mani a mo' di preghiera e mormorò qualcosa, immediatamente tra i palmi si formò una luce che brillò per un po' e poi si spense.
«Queste- riprese aprendo le mani e mostrando a tutto due manette fatte con delle radici intecciate- sono manicis rumoribus; hanno i compito di rafforzare il rapporto tra due persone»
Guardò tutti per un attimo rigirandosi quelle manette tra le dita.
«Ora vi faccio vedere come si usano» Le prese sul palmo della mano e iniziò a camminare tra i ragazzi.
«Sceglierà lei a chi incatenarsi, quindi state fermi dove vi trovate»
Si avvicinò ad una ragazza con i capelli rossi come il fuoco che indietreggiò alzando le mani come ad arrendersi «Io sto bene come sono per ora» si giustificò facendo alcuni passi indietro.
La tizia dai capelli mori continuò a vagare tra gli studenti e poi si avvicinò a Megan, le manette iniziarono a vibrare e sollevarsi emanando una luce bianca.
«Ti abbiamo trovata»cinguettò la mora sorridendo a Megan che tremava accanto a me.
Le manette iniziarono a volteggiare fino a Megan e la sorpassarono avvicinandosi a me.
“Non a me , ti prego non a me”
Un attimo dopo uno dei ganci si chiuse attorno al mio polso con uno scricchiolio mentre le radici stringevano e si attorcigliavano per serrarsi.
«Ed ora?»chiesi osservando l'altro gancio vuoto.
«Ora ti guiderà lui»rispose lei.
Le manette ripresero ad illuminarsi e iniziarono a tirarmi, camminai tra la gente e poi mi accorsi che mi stavo avvicinando a Jennifer.
“Non voglio diventare amica di Jennifer, non ci tengo proprio!” pensai nel panico.
Lei spalancò gli occhi e si guardò attorno.
«Non farmi fare brutte figure ragazzina»mormorò tra i denti stretti.
«Io non sto facendo niente»dissi cercando di impuntare i piedi nel terreno per fermare la corsa di quelle stupide manette. Provai anche a toglierle ma loro si stringevano sempre di più ad ogni mio sforzo.
Sbuffai e mi arresi all'evidenza: dovevo sistemare i rapporti con lei.
Le manette si fermarono davanti a Jennifer per qualche istante. Stavano vibrando.
Ad un tratto il mio polso venne tirato verso quello del ragazzo che le stava affianco: Cedric.
«No!»dissi tirando via il mio polso ,ma ormai eravamo incatenati, si sbilanciò in avanti e per un pelo non mi fu addosso.
«Visto ragazzi? Questi due hanno un conto in sospeso quindi le manicis rumoribus li terranno incatenati finchè non avranno sistemato tutto. Queste sono tra i pochi oggetti magici che risolvono i problemi senza magia, infatti i due non sono sotto nessun incantesimo»spiegò la mora avvicinandosi a noi.
Guardai Cedric incavolata nera.
«Come se con te si potesse parlare»mormorai alzando gli occhi al cielo.
«Ma senti chi parla! Tu non sei tanto più simpatica piccola» ribbattè strattonando le manette.
«Se tu provassi a non...»
«Okay ragazzi, la lezione di questa sera è finita, facciamo un applauso a questi due ragazzi»incitò la mora.
Ci fu un brisio e poi scoppiò un applauso titubante.
«Mi sento al circo...»brontolò Cedric.
La preside mi passò accanto e poi si diresse verso la tizia con gli occhi verdi.
«Grazie mille Matilda, spero che potrai tornare a farci visia qualche volta.»le disse toccandole una spalla e salutandola con due baci sulle guance.
«Bene ragazzi , tutti nelle proprie stanze, fate buon riposo».
Guardai Megan e Rachel che desistevano dal tornare in camera: quella sera dovevamo partire.
Feci segno a tutte e due di aspettare un secondo e poi mi girai verso la preside.
«Ehm...preside non può liberarci da queste manette?»
Lei si girò facendo volteggiare i suoi capelli rossi e sorrise cordiale.
«Scusa Gwen, non posso fare nulla contro questo oggetto, nessuno può, finchè non troverai la pace con Cedric dovrai restare incatenata a lui.»
Guardai Cedric spazientita e poi la preside.
«E quindi per il viaggio di questa sera dovrò portarmi anche lui?»chiesi esasperata muovendo il braccio incatenato portando dietro anche quello di Cedric.
Lui riportò il suo braccio in basso con uno strattone e mi quardò male.
«Perché parli di me come se fossi un peso?»
«Perché lo s..»feci per rispondere ma la preside mi fermò.
«Si, Gwen. Puoi iniziare ad avviarti verso la presidenza.»
Sbuffai fulminando Cedric e feci come chiesto.
«Andiamo ragazze»dissi passando accando a Rachel e Megan.
Iniziai a fare la strada per la villa finchè non arrivai al cancello che la professoressa Smith aveva aperto facendo scannerizzare la sua mano.
Mi fermai davanti al cancelo guardandomi intorno.
«L'ultima volta la Smith aveva aperto questo cancello da lì»dissi indicando con il dito la piccola rientranza nel muro.
Sentii Cadric muovere la mano e mi voltai verso di lui.
«Quindi questa è la presidenza?»sbottò con gli occhi spalancati. Quei diamanti verdi brillavano ancora di più sotto la luce della luna piena.
Annuii soltanto. Se avesi risposto mi sarebbe uscito qualche insulto da quanto ero ancora arrabbiata con lui.
«Prova a mettere la mano tu, Gwen»mi disse Rachel avvicinandosi a me.
Tirai Cedric fino alla pietra e allungai la mano libera verso la rientranza.
“Buongiorno Gwen Black”
E il cancello si aprii senza fare rumore. La strada che conduceva verso la porta della villa venne illuminata da alcune lucine poste al lato della via che mi fecero sentire una diva del cinema.
«Fantastico»mormorò Megan correndo avanti a noi; salì il primo gradino e la porta si aprì facendola sussultare con un urletto.
«Si è aperta!»disse stupefatta indicando la porta e con una mano davanti alla bocca.
«Perché, cos'altro fanno le porte?»rispose Cedric quando passammo accanto a Megan.
Scossi la mano per ammonirlo e lo fulminai con lo sguardo.
«Cerca di essere più gentile Cedric o durerai poco» gli sussurrai minacciosa.
Fece una smorfia menefreghista e sorrise sghembo.
Lo sentii avvicinarsi e poi le sue labbra toccarono il mio orecchio.
«Eppure, scommetterei che ti piaccio»
«Non scommetto mai.»risposi allontanando la mia testa dalla sua bocca.
Certo, parlava quella che aveva scommesso con Blake nonostante si fosse difesa con un “non scommetto mai.”
Lo sentii ridere e guardai Rachel per un conforto ma lei ridacchiava con Megan alle nostre spalle.
Salimmo le scale di marmo e poi svoltammo nel corridoio che quella mattina mi aveva affascinato tanto per via dei suoi muri a vetro che facevano entrare tutta la luce del sole mattutino.
«Ancora mi chiedo perché noi stuiamo nelle tende»brontolò Rachel dietro di noi.
«Me lo sono chiesta anche io»sospirai aprendo la porta dell'ufficio della preside.
Lei era già lì.

Angolo Autrice:

Hola!!!!! Perfetto, ho passato le vacanze senza scrivere una frase e grazie a  Skizzata98   ho deciso di aggiornare prima scriendo come un razzo.
Ho preferito rimandare di un capitolo la partenza per rendere il tutto più succulento per me nel vedervi sulle spine (muhahahah) e soprattutto cosa più importante : non so neanche io cosa accadrà nel prossimo capitolo IUPPY !!!!!!
No, apparte tutto, la vera cosa più importante è : Questa storia è al terzo posto tra le 20 più popolari IUPPY!!!!!!! Grazie a tutti quanti (Arigatou)
Ora vorrei ringraziare
 LoveForHachi  che mi ha corretto il capitolo precedente facendomi notare una valanga di errori da me commessi e spero che non si arrabbi troppo se anche in questo capitolo ci saranno orrori (dato che non ho riletto il tutto) da strapparsi i capelli :)
Voglio ringraziare anche
Skizzata98 che mi ha svegliata dal mio letargo facendomi continuare a scrivere (questo capitolo lo dedico a te ;) )
vi consiglio di andare a leggere le sue storie, ne vale la pena :D (questa è una sorpresa da parte mia che lei non sa :SORPRESA!!!)
E dopo i ringraziamenti metto un piccolo angolo depressione.

Angolo depressione:
Ciai, sono l'autrice di questa storia che ha già 9 capitoli ma solo 14 recensioni, prego te che stai leggendo questo angolo depressione di lasciare una recensione così che io possa tentare di migliorare la storia. Ti prego, donami una recensione cliccando sotto e componendo delle frasi nello spazio apposito. ogni recensione è una possibilità in più che io non abbandoni la storia...
Fine angolo depressione.

Okay e adesso vi saluto dato che questo angolo autrice è diventato più lungo di tutti i 9 capitoli messi insieme .
Byeeee

PS: ho appena guardato Shadowhunters e o trovo favoloso, cercherò di rendere Cedric sexy quanto lo è quel gran figo di Jace (o Jamie Campbell Bower)

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Hotel Pandora**** ***




«Allora, siete pronti?»chiese la preside guardandoci impaziente nel suo pigiama a cuori rossi e le sue ciabatte con le papere.
Rachel e Megan annuirono, io feci lo stesso e poi guardai Cedric aspettando che anche lui acconsentisse.
«Non so di cosa stiate parlando»disse alzando le spalle.
Sbuffai e feci cenno alla preside di continuare «Lasci stare, lui viene con noi»
«No! Prima spiegatemi cosa stiamo per fare!»sbottò muovendo le manette.
«Non mi serve sapere il tuo commento, Cedric. E' una questione che riguarda i miei poteri e io ho bisogno di sapere.»cercai di farlo ragionare e lo guardai negli occhi perdendomi per un istante nel verde di quelle iridi.
«Riguarda te, non me. Appunto, io voglio restare qua»ribattè in tono fermo continuando a fissarmi.
Alzai le sopracciglia e sorrisi.«Se hai un medoto per togliere queste- e feci tintinnare le catene- te ne sarei lieta. Non è che sei di grande compagnia»sibillai tagliandolo a fettine con lo sguardo.
«Possiamo andare adesso?»chiese la preside titubante appogiando le dita sul tessuto che copriva lo specchio.
Spostai lo sguardo su di lei ed annuii guardando Rachel e Megan.
«Andiamo»sentenziai guardando la stoffa che si levava in aria come un fantasma per poi ricadere sul pavimento di marmo lucido e color pesca.
«Fate ritorno entro una settimana, non aspetterò oltre, dopodiché verrò a cercarvi di persona e la spedizione finirà.»ci guardò ad uno ad uno leggendoci nello sguardo.
«Andate, lo specchio sa già dove portarvi» e si spostò di lato.Guardai le mie due amiche e poi Cedric che aveva uno sguardo assorto nel vetro contorto dello specchio.
Ci furono dei passi veloci e poi la porta si spalancò rivelando una ragazza bionda ansimante e matida di sudore affacciarsi e correre verso Cedric. Jennifer.
Rachel alzò le sopracciglia e Megan spalancò la bocca confusa.
«Cedric che fai qui?»chiese la bionda cinguettando e sbattendo le ciglia.
«Oddio, ci mancava solo l'oca»borbottai alzando gli occhi al cielo e sperando che un fulmine la folgorasse in quell'istante lasciando di lei solo un mucchietto di cenere nera.
Cedric aggrottò le sopracciglia confuso quanto noi.
«Jenny torna alla tua tenda, non puoi venire con me»disse in tono duro.
«E se tu restassi qui?»continuò imperterrita lei.
Guardai la preside che, atona, fissava l'oca bionda e poi guardai quest'ultima alzando la mano incatenata.
«Tesoro deve venire con me, io devo andare»sibillai guardandola male.
Lei lanciò un'occhiata schifata alla manetta fatta con le radici e poi mi fulminò.
«Allora verrò con voi.»
«NO»sbottammo all'unisono io Rachel e Meg.
«Te lo puoi sognare»conclusi io facendo un'altro passo verso lo specchio.
Guardai le mie amiche e gli veci cenno di entrare nel portale.
«Vi raggiungiamo subito»aggiunsi guardando Cedric. Loro passarono tenendosi per mano poi io guardai nuovamente la preside che stava battendo la punta del piede impaziente e feci un'altro passo verso lo specchio, tirandomi dietro anche Cedric che si voltò a fulminarmi.
«Andiamo»dissi fra i denti.
«Vengo con voi»continuò Jennifer arpionando il braccio di Cedric e stampandogli un bacio leggero a fior di labbra.
«Così potrò tenerti compagnia»squittì con quella voce da anatra in calore che si ritrovava.
«Oh, Santissimo ti prego uccidila sul posto»mormorai. Cedric si voltò verso di me per lanciarmi un'occhiata distante e poi torno a Jennifer.
«Io vado»sentenziai facendo un salto, a fatica, attraverso lo specchio.
Un turbinuo di colori, odori e suoni si confuse intorno a me e poi mi ritrovai sotto la pioggia a pochi passi dalle due ragazze che tremavano sotto un'albero, provai a correre verso di loro ma mi accorsi che avev ancora il polzo intrappolato in uno specchio identico a quello nella presidenza. Ancora Cedric era alla scuola. Tirai il braccio e spuntò una mano ma tornò indietro con uno strattone. Sentivo le goccie ghiacciate infiltrari tra i capelli e bagniarmi la testa, altre gocce invece avevano già inzuppato la mia maglietta e un pezzo dei pantaloni. Iniziai a tremare dal freddo e tirai nuovamente il braccio.
Un attimo dopo spuntò Cedric «Grazie a Dio!»sbottai io ma subito dopo, appesa al braccio di Cedric c'era Jennifer. «Come non detto»mi sconfortai io.Lei si guardò intorno con un non so che di teatrale e poi si strinse ancora di più a Cerdic.
«Ho paura Ced!»si lagnò guardandolo negli occhi.
«Non venivi, cogliona»le risposi inarcando le sopracciglia.
Mi fulminò con lo sguardo e poi tornò nel suo ruolo da ragazza lagnosa nascondendo la faccia nel petto di Cedric.
«Ti stai bagnado tutto, ora ti riparo io»riprese a cinguattare Jennifer e, disegando un arco sulle loro teste con entrambe le braccia creò una spece di bolla trasparente che li protesse dalla pioggia.Sentii lo sguardo di Cedric posarsi su di me e poi sentii tirare dolcemente.
«Entra»sussurrò con un tono stranamente gentile.
«Non può»intervenne Megan affiancandomi.
«Quello è uno scudo di difesa, la respingerà soltanto»spiegò.
«Tu non puoi crearne uno?»chiesi levando una ciocca dalla mia faccia.
Lei scosse la testa facendo saltare alcune goccioline dalle punte dei capelli.
«No, ti ricordo che staimo iniziando quest'anno l'uso dei poteri, e la bolla di difesa ancora non l'ho imparata, comunque il mio elemento è l'il fuoco quindi con concluderei niente»e sorrise amaramente.
«E Rachel?»chiesi con l'ultima possibilità.
«Il suo è l'elettricità ma ha imparato a estendere il suo scudo solo su se stessa.»La notai dietro di noi ma non era coperta da niente.
«Come mai non ti proteggi?»chiesi continuando a caminare.Lei si mise a ridere e mi affiancò.
«Consideralo un gesto di solidarietà»Le sorrisi grata e poi sentì come un peso sulla schiena. Lo sguardo di Cedric. Mi voltai verso di lui e ressi il suo sguardo per poi guaradre la troia avviluppata al suo braccio tutta felice e sorridente.
«Posso sapere dove staimo andando?»chiese lui riportandomi ad unire i suoi occhi.
«Dobbiamo entrare in città, per prima cosa; poi cercheremo un certo Max De Lupo che ha il mio stesso potere»spiegai brevemente anche tutto il discorso della preside e la scoperta sul fatto che io fossi un'evocatrice.
«Penso che per la notte possiamo fermarci in qualche hotel»ipotizzò lui trovando le prime luci della città.
«Pensiamo ad arrivarci, intanto»mormorai io affretando il passo.Poco dopo le strade di terra divntarono asfalto e l'erba venne sostituita dai marcapiedi e dai palazzi.
«Dove siamo?»chiese Jennifer fissando una via buia per via del lampione fulminato.
«A Narnia»rispose acida Rachel sbuffando e calciando una lattina con la punta della scarpa.
«In Italia»corressi io alla ricerca di un Hotel.
«Bella l'Italia, i vestiti di qui sono di buona qualità!»trillò la bionda facendo scomparire la bolla appena le ultime gocce cessarono.Rabbrividii ancora di più appena un leggero soffio di vento mi sfiorò la schiena.
Sentii la mia mano spostarsi e poi il braccio di Cedric avvolgermi le spalle e infondermi il calore emesso dal suo corpo asciutto. Lo guardai confusa da quel gesto e ma lui continuò a guardare avanti e a far saettare i suoi occhi color foglia appena nata da un palazzo all'altro.
Guardai Rachel e Megan e (come se non lo sapessi) stavano mormorando tra loro ridacchiando e guardandoci.
Le fulminai e mi voltai nuovamente.
“Hotel Pandora****”
Sussultai appena quella meravigliosa scritta illuminata mi si parò davanti agli occhi.Era enorme, color avorio e delle vetrate che facevano vedere la reception dove, una donna, scuveva al computer.Entrammo e sotto il suo sguardo schifato ci avvicinammo.
«Buona sera, possiamo a....»provai io prima che gli occhi della donna si opacizzassero e lei sorrise sinistramente.
«Salve Gwendolina Black, ho già le parlato con la signora Louise ha già ordinato le camere per lei: due doppie e una singola, mi ha anche pregato di farle trovare dei vestiti. Troverà tutto nella sua stanza»
Spalancai gli occhi appena sentii “due doppie” …. doppie... io dovevo stare in una delle doppie... con Cedric.
«Io sto con Megan»disse subito Rachel prendendo Meg per un braccio.
Ci consegnarono le chiavi e noi salimmo nella nostra stanza.Rachel e Megan furono le prime ad arrivare nella loro stanza dato che stavano al primo piano, Jennifer al secondo e io e Cedric al terzo. Salimmo le scale immersi nel silenzio. Quel silenzio. Quello colmo di imbarazzo.
Appena Cedric accese la luce della nostra stanza vidi che sul letto c'era un biglietto sopra della biancheria pulita. La stanza includeva un piccolo ingresso completo di armadio (vuoto), una camera da letto e un bagno.
Camminai verso il biglietto e lo aprii con difficolta per fia dell'unica mano che potevo usare.
“ Cari ragazzi. Sono la vostra preside e ci tengo ad informarvi che la gente normale non vede le manett che vi legano, loro pensano che voi siate mano nella mano. Non vi preoccupate per la biancheria, potete togliervi le magiette tranquillamente, a quanto ho capito le manette si slegheranno il tempo per toglierla ma poi tornerete incatenati. Potete trovare Max in Via 19 Agosto 544 , abita in una casa blu, la riconoscerete”
«Vorrei farmi una doccia»disse Cedric con un sorrisino sulle labbra.
Lo fulminai con lo sguardo e scossi la testa lentamente.
«Dimenticatelo Cedric, domani troveremo un modo ma ora voglio dormire, ti prego»lo implorai io nascondendo per un momento il mio orgoglio.
Lui annuì e si avvicinò lentamente.
Una sua mano virò verso la mia faccia e un secondo dopo una ciocca che mi sfiorava la guancia venne incastrata dietro l'orecchio.Sentii le mie guance bruciare e abbassai lo sguardo in mezzo ad una crisi. Sarei andata a fuoco da un momento all'altro. Sicuro.
«Ti conviene togliere quei vestiti»disse indicandomi la maglietta fradicia e i pantaloni grondanti.
«Tu girati»ordinai guardandolo male.
Fece come detto e io riuscii a togliermi la maglietta e i mantaloni in tutta tranquillità, mi voltai verso la biancheria sul letto ma lo vidi con la coda dell'occhio togliersi la sua maglietta e farla volteggiare verso di me posandola tra le mie mani.
«Usa la mia, almeno è calda e può riscaldarti»disse lui continuando a stare girato.
Misi la maglietta che profumava di lui e mi teneva calda poi i nostri polsi si allacciarono nuovamente e lui mi guardò con un sorrisino sulle labbra.
«Non mi dispiace che ti lasci le gambe scoperte»ridacchiò guardando l'orlo finale della maglietta.
«Maniaco depravato»ringhiai tirando verso il basso quella maglietta che, fortunatamente, mi stava grande.Mi venne un attacco cardiaco appena mi ricordai che adesso lui era a petto nudo perché mi aveva passato la maglietta a me. Mi cadde l'occhio sui suoi pettorali e i suoi addominali e per poco non svenni. Provai a deglutire e poi sbattei le palpebre cercando di non pensarci.
«Tu non metti niente su?»chiesi guardando tutto tranne che lui.
«No, ho caldo. Dormirò così»fece spallucce e camminò verso il letto portandosi dietro anche me.
“Loro pensano che voi siate mano nella mano” aveva scritto Louise, guardai i nostri polsi e immaginai come doveva essere stringere la mano a Cedric, sfiorai appena il dorso della sua mano ma mi ritrassi subito.
“Che cazzo sto facendo, idiota!”
«Conviene che io dormi qui»disse lui indicando il posto a sinistra. Salii sul letto e mi misi sotto le coperte trovando conforto in qualcosa di finalmente normale e accogliente come un letto.Lui fece la stessa cosa e si voltò verso di me. «Non volevo» disse poi attirando la mia attenzione.
«Che?»chiesi aggrottando le sopracciglia.
«Non volevo che Jennifer venisse con noi, sapevo come sarebbe andata a finire» espostò meglio la testa.
«Ormai è fatta»dissi spegnendo la luce con un dito.«Domani andremo a parlare con Max e poi torneremo a scuola» sussurrai facendomi prendere dai primi richiami del sonno.
«Spero solo che d....»provai a dire ma divenne tutto buio.

Wohooo!!!! Sono riuscita ad aggiornare a pochi giorni dall'ultimo capitolo e scommetto che  Laurita135  sarà fiera di me (anche io lo sono) cooomunque ho deciso di fargli dare una spicciata a sti due perché ancora non è capitato niente di succulento e questo non va bene (o forse si?) fatto sta che sti due manco si cagano a momenti nonostante siamo al CAPITOLO 10 ! TADAAAAAAAAAAAAA !!!!! Oddio siamo al capitolo dieci, wow sono riuscita a non abbandonare il progetto in balia delle onde del mare eheheheeh che genio che sono.
E SONO LIETA DI INFORMARVI CHE LA MIA STORIA E' AL 2° POSTO TRA LE PIù POPOLARI NELLA SEZIONE MAGHI E STREGHE QUINDI POSSO ANCHE ANNUNCIARE CHE "VI AMO!!!" Si, vi sposerei tutti, anche quelli che non recensiscono neanche sotto tortura e neanche quando, nello scorso capitolo ho fatto l'appello a tutti quanti trascinandovi a fare recensioni. E invece voi no, imperterriti non recensite u.u male male ma vi sposo lo stesso perchè mi basta che voi ci siate. (peace and love).
E adesso via con l'angolo depressione! !,2,3 stacchetto!!!

Angolo Depressione
Salve a tutti, oggi vorrei dirvi che ho bisogno di un banner più carino dello schifo da me fatto quindi, vi prego, se qualcuno ha idee, o può aiutarmi lo faccia, vi prego. Ma non perchè io non voglia farlo per i fattacci miei, anzi, ma prorpio non me ne esce uno guardabile. Fanno tutti vomitare.
Quindi vi prego, aiutatemi sono un caso perso a prescindere. Ah si, e un'altra cosa: recensite, vi prego.
Fine angolo depressione


E adesso vorrei ringraziare anche  LoveForHachi  che si è presa la briga ti correggere anche il capitolo precedente e mi ha raccomandato anche di rileggere tutto a capitolo finito ma sono le undici e 45 di sera e io sto per addormentarmi sulla tastiera quindi lo farò domani se potrò (ti voglio bene, grazie mille kiss) e poi ringrazio anche  Ninriel che si è da poco aggiunta alle persone che seguono la storia e che sta leggendo anche la mia seconda originale che (se volete, perché voi volete) potete trovare qui We are different as the devil and holy water  (il titolo è stato gentilmente tradotto da Googlie translate quindi non so che schifo ne sia uscito bha comunque in italiano sarebbe una cosa come " siamo diversi come il diavolo e l'acqua santa" che originalità eh?) comunque la pace sia con voi e ciao.
Kiss ;*
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1302534