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Autore: BlueBerries98    11/09/2013    7 recensioni
Dal primo capitolo:
[...]-Ascolta, non ti conosco quindi non so che intenzioni hai ma sappi che la scuola non può permettersi degli studenti nullafacenti e che non rispettano le regole, quindi, prova solo ad abbassare la rispettabilitá della scuola e giuro che troverò il modo per farti buttare fuori- continuai a guardarlo negli occhi sorridendo.
-Non fumare a scuola, non bere a scuola, non ubriacarti e , se lo fai, non dire a nessuno che studi qui. Segui le lezioni, studia,impegnati nelle attività,  non sporcare la mensa o qualsiasi spazio della scuola e, cosa più importante, osserva le regole.-
Fece un fischio e rise.
-Questa si che é accoglienza; posso respirare almeno?- [...]
-Questo é il tuo armadietto,  cambia la combinaziond se non vuoi che qualcuno frughi tra le tue cose.-
Notai che con se aveva uno zaino e lo mise dentro senza molto ordine.
Appena aveva sollevato lo zaino i suoi muscoli avevano fatto un guizzo e si erano irrigiditi per poi rilassarsi quando lo aveva lasciato.
-Se vuoi guardare anche gli addominali puoi dirlo. Basta solo chiedere- disse con un tono odiosamente sensuale. Sentii le guance arrossire e gli strappai i fogli dalle mani cercando un pretesto per cambiare argomento.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My heart has chosen you'
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Guardai Nick davanti a me firmare un foglio che poi mi porse.
-Bene, dallo alla preside e dille che é importantissimo- disse guardandomi negli occhi.
Annuii lieta di dover svolgere un compito per il rappresentante della scuola,presi il foglio e lo misi in tasca dandogli due colpetti con le dita per verificare che fosse al sicuro.
-Agli ordini capo- sorrisi uscendo dall'aula.
Dopo aver salito due rampe di scale e aver svoltato almeno sette volte mi ritrovai davanti alla porta con su un cartellino che recitava "Presedenza".
Fortunatamente per me non c'ero mai stata in vesti da ragazza che non rispetta le regole, anche perché essendo il vice rappresentante non é che potessi permettermi di dare il cattivo esempio, anzi,  il mio compito era quello di mantenere l'ordine e di aiutare Nick nei suoi compiti da rappresentante.
Mi avvicinai alla porta e bussai, aspettai che la preside mi desse il permesso ed entrare e poi aprii la porta.
Lei era seduta dietro la sua scrivania strapiena di fogli, carte e libri enormi che avrei preferito non leggere nonostante io amassi i libri.
Mi sorrise garbata e si alzò dalla sua sedia girevole in pelle nera per venirmi in contro.
Accennai un saluto con il capo.
-Buongiorno Preside-
-Buongiorno cara, dimmi.-
Le porsi il foglio che era rimasto protetto nella mia tasca e aspettai che lo aprisse.
-Me l'ha dato Nick, ha detto che é urgente.- spiegai seguendola con lo sguardo, fece il giro della scrivania continuando a leggere e poi si sedette sistemandoai meglio gli occhiali rettangolari sul naso fino e all' insù.
Rimasi a fissarla in piedi, tesa come una corda di violono sperando di poter abbandonare quella stanza il prima possibile.
-Mh- disse infine posando la lettera sulla scrivania e firmando.
-Puoi portarla in segreteria?-
Me la porse con un sorriso stampato in faccia, la presi e dopo un cenno con la testa uscii da quella stanza ritornando a respirare come una persona normale.
Tornai al piano terra dove una bidella grossa e bassa mi squadrò dalla testa ai piedi.
-Sono il vice rappresentante. La preside mi ha dato questo da consegnare- e le porsi la lettera che aveva ripreso posto nella mia tasca.
Borbottò qualcosa di incomprensibile e mi fece cenno di seguirla.
Si addentrò nella segreteria gremita di bidelli e personale vario che pestavano i tasti della tastiera producendo un rumorino di fondo piacevole.
La bidella si fermò a quella che doveva essere la sua scrivania e si sedette mettendo la lettera in una cartella.Mi guardò e grugní.
-Porta questa al rappresentante d'istituto - mi porse un foglietto e mi fece un cenno sbrigativo con la mano.
Cercai di non sbuffargli in faccia e presi quello che mi stava porgendo con un sorriso tirato.
-Certo, lo faccio subito- risposi uscendo dalla segreteria.
Provai a non sbattere la porta dietro le mie spalle ma tutto quel salire e scendere mi sembrava ridicolo.Che si mandassero i biglietti per e-mail da una stanza all'altra invece di far fare a me il piccione viaggiatore!
Presi il corridoio che portava al giardino e poi svoltai a destra prima del portone ritrovandomi davanti alla classe delle riunioni.
-Okay-dissi entrando-appena qualcuno mi fa girovagare di nuovo giuro che gli spacco il naso con una ginocchiata-
Nick mi guardava paziente seduto ad un banco,ormai era abituato a quelle minacce e non ci faceva più caso.
-Potresti riconsegnarmi il foglio adesso? - ridacchiò con tono divertito.
-Certo- mi affrettai a raggiungerlo e porgergli il foglio piegato.
-Puoi tornare in classe- mi liquidò Nick sorridendo cone per addolcire quello che avdva detto.
Sbuffai indignata e borbottai un-Grazie anche a te- sbattendo per la seconda volta una porta dietro le mie spalle.
Salii le scale e marciai verso la mia sezione ricordandomi a quale lezione stessi ritardando per il mio compito da vice rappresentante.
Ci pensai un po' su poi mi ricordai dell'ora di geografia e rallentai il passo per perdere il più possibile di quella odiosa lezione con il professon Clark che sputacchiava e veniva preso da raptus improvvisi che gli facevano sbattere un palmo sul banco mentre urlava-Silenzio in aula!- anche quando l'unico rumore che si sentiva era il suo respiro.
Svoltai a destra,verso gli armadietti e sorpresi Cassandra e Mike che si baciavano come due drogati.
-Fareste meglio a tornare nelle vostre aule entro subito.- consigliai alla cheerleader e al quoterbak della squadra.
-Vecchia zitella- borbottò Cassandra mentre si staccava per respirare e ricordarsi che aveva dei polmoni.
Feci finta di non averla sentita e passai avanti,verso la mia classe.
-Bentornata tra noi signorina Leight, ha la giustifica della preside?- chiese il professore con tono indagatorio.Continuai a guardarlo anche mentre portavo una mano ai pantaloni e prendevo il foglio sotto i bisbigli di tutti gli studenti della mia classe.
-Eccolo- dissi porgendoglielo soddisfatta.
Guardò per un attimo me e poi il foglio con un'aria scettica.
I suoi occhi erano azzurri come il ghiaccio e con delle pagliuzze più scure che sfumavano verso il centro e cercavano di scavarmi dentro nella traccia di una presa in giro.
Allungò la sua mano rugosa e piena di righe più chiare come se ci fosse una ragnatela dipinta sulla sua mano e afferrò il foglio con due dita per poi aprirlo e leggere la scrittura ordinata e pulita della preside.
-Va al tuo posto- disse dopo alcuni secondi.
Girai i tacchi e sfilai tra i banchi fino ad arrivare al mio.

-Comunque la festa che darà Connie a casa sua sarà fantastica!- trillò Arianna dall'altro lato della cornetta.
-Come fai a saperlo, sei già stata alle sue feste?- chiesi annoiata da come quella festa l'attirasse così tanto.
Sollevai una maglietta nera con una scritta luccicante e iniziai a piegarla.
-Bé, non ci sono mai stata ma suppongo che sia carina- rispose esitante aspettando una risposta.
Pensai alla festa che si era tenuta da Mike qualche weekend prima e di come si erano ubriacati alcuni studenti,tanto da essersi ritrovati nudi in mezzo alle rose della madre di Mike.
-Non lo so, Arianna- sospirai aprendo il cassettone a appoggiandoci dentro la maglietta.
-Okay, vedila così- iniziò a la sua opera di convincimento tutta calata nella parte.
-Tu sei la vice rappresentante, io sono solo una ragazza del corso pomeridiano di musica con la professoressa Finley. A te ti conosce quasi tutta la scuola perche se Nick si assentasse ci saresti tu a sostituirlo, a me invece non mi conosce nessuno. Solo il fatto che Connie ci abbia invitate alla festa é un miracolo dal cielo.-
-Ha invitato tutta la scuola,Arianne-
borbottai arrabbiata con lei che stava riuscendo nella sua missione e con me che mi stavo facendo contagiare.
-Ed é qui che ti sbagli- Puntualizzò con aria da saputella.
Già la vedevo con un dito alzato e con le sopracciglia tirate in alto.
-Ho parlato con uno del club di scacchi e non sapeva niente. Questo significa che gli sfigati non li ha invitati ; quindi , se a noi ci ha invitate vuol dire che non ci ritiene di quello scalino sociale della scuola-
Sbuffai chiudendo l'armadio con un piede.
-Va bene- Acconsentii esausta.
La sentii sospirare e esclamare un "Si!" soddisfatto.
-Ma non verrò a nessuna giornata di shopping dove, dopo aver provato duemila vestiti,  tu inizierai a dire "Sei bellissima con questo!" e decido di comprare l'ultimo che trovo-
-Come nelle storielle su Facebook-
ridacchiò lei.
Restammo a parlottare per alcuni minuti finché l'orologio non mi informò che si erano già fatte le sette e che ancora non avevo completato neanche un compito.(a parte che non li avevo ancora nemmeno guardati)
-Ci vediamo domani Ari-
la salutai iniziando ad aprire lo zaino.
-Bye- rispose lei per poi ri-attaccare.
Presi i quaderni e li riposi sulla mia scrivania, mi sedetti e presi la penna aprendo il quaderno di matematica.
"Bi bip"
Mi voltai verso il mio telefono e lessi il messaggio di Nick.
"Domani nuovo studente. Alle 7:30 ci vediamo nella sala riunioni."
Risposi con un Okay e inviai ritornando ai miei compiti.

Perfetto. Erano le 7:30 e io ero appena uscita da casa. Maledissi il mio telefono che si era nascosto sotto il letto e maledissi me stessa per averlo cercato dalle 7 alle 7:25 per tutta la casa, buttando all'aria mezzo mondo. Scesi di corsa prendendo la bici ma mi accorsi che le riparazioni di mio padre non erano finite, quindi la bici non aveva né il manubrio né la ruota anteriore.
Rimasi a fissarla rimuginando su una possibile alternativa dal correre a perdi fiato fino alla scuola poi mi ricordai dei pattini a rotelle che avevo seppellito sotto l'armadio e decisi di usarli. Rientrai in casa, scavai nell'armadio, uscii di casa con i roller in mano e ,dopo essermi tolta le scarpe e averle nesse nello zaino, li misi e partii sperando di arivare quantomeno verso le 7:45.
Arrivai al cancello alle 7:50 , presi la strada spianata per la sedia a rotelle così da non dover fare le scale e mi fermai in mezzo agli studsnti appoggiata al muro accanto al portone.
Tolsi i pattini e ,dopo aver realizzato che ero in super ritardo, decisi di mettere le scarpe una volta arrivata al mio armadietto così iniziai a correre per il corridoio in calzini slittando ad ogni curva e scivolando sessanta volte al minuto su persone che mi guardavano male.
Ringraziai il cielo che quel giorno avevo messo i calzini neri e niente tipo cuori o stelline colorate.
Arrivai al mio armadietto e composi velocemente la combinazione saltellando sul posto.
Posai i roller e lo zaino, presi le scarpe e chiusi l'armadiettocon una botta. Misi una scarpa saltellando per il corridoio e arrivata all'aula delle riunioni bussai co ancora una scarpa in mano.
-Avanti- disse la voce della preside.
Appoggiai la mano sulla maniglia e spinsi trovandomi gli occhi di Nick quelli della preside, della segretaria e di un ragazzo seduto davanti a loro inun banco.
-Scusate....per il...ritardo- ansimai appoggiando la scarpa mancante per terra infilandoci un piede dentro, feci un fiocco e poi mi affiancai a Nick.
-Quindi, come nuovo arrivato, le daremo il deplian della scuola e le regole- disse la preside.
Guardai il ragazzo che sembrava del tutto disinteressato. a quello che diceva la preside. Aveva gli occhi azzurri come l'oceano, e i capelli biondi tutti spettinati, il suo corpo era muscoloso quanto bastava e supposi che facesse sport.
Era un figo.
-Okay signorina Leight?- chiese la preside. Mi risvegliai dalla mia nuvoletta di cuoricini quando il biondino si girò e mi guardò alzando le sopracciglia e sogghignando.
-Certo- acconsentii sensa sapere a cosa.
-Perfetto allora , buona permanenza - e scomparve dietro la porta Nick si avviò dietro la preside ma prima di uscire mi posò la mano sulla spalla con aria paterna.
-Mistragli l'armadietto, la sua prossima classr e dai il via all'operazione O.A.S -
mi guardò per accertarsi che avessi capito e poi uscì.
Guardai il ragazzo e decisi di iniziare con il piano O.A.S che indicava Ordine A Scuola, era una parola che avevamo inventato io e Nick per capire cosa dovessimo fare con i nuovi arrivato. Eravamo come la mafia e dovevamo accertarci che i novellini si comportassero mene a scuola. Di solito funzionava per una settimana, noi lanciavamo sguardi di fuoco ai novellini e loro capivano che dovevano stare buoni ma, passati un paio di giorni, ricevevamo un dito medio alzato.
Mi avvicinai a lui e appoggiai le mani sul tavolo portandomi in avanti per guardarlo meglio in faccia.
-Ascolta, non ti conosco quindi non so che intenzioni hai ma sappi che la scuola non può permettersi degli studenti nullafacenti e che non rispettano le regole, quindi, prova solo ad abbassare la rispettabilitá della scuola e giuro che troverò il modo per farti buttare fuori- continuai a guardarlo negli occhi sorridendo.
-Non fumare a scuola, non bere a scuola, non ubriacarti e , se lo fai, non dire a nessuno che studi qui. Segui le lezioni, studia,impegnati nelle attività,  non sporcare la mensa o qualsiasi spazio della scuola e, cosa più importante, osserva le regole.-
Fece un fischio e rise.
-Questa si che é accoglienza; posso respirare almeno?-
Non feci caso alla sua battuta e guardai i fogli che stringeva tra le mani.
-Qual'é il tuo armadietto? - chiesi indicandogli le carte con il mento.
Le prese e inizio a sfogliarle con aria assorta. Faceva scivolare il suo sguardo tra le righe, fluidi come l'acqua ,alla ricerca del suo armadietto.
-Ti sei incantata di nuovo principessa?- disse ad un tratto senza alzare gli occhi.
-Sto aspettando una risposta, non sto fantasticando su di te.- risposi con tono neuto..
-Io non avevo insinuato questo - il suo sorrisino era ricomparso e mi venne voglia di tirargli un pugno sui denti e spargerne per l'aula una buona quantità come molliche per i piccioni.
-B 134- rispose dopo un attimo.
Lo guardai confusa.
-Cosa? -
-Il mio armadietto- disse lui continuado a rigirarsi i fogli tra le dita.
Annuii alzandomi ritta sulla schiena.
-Perfetto, é al secondo piano, almeno potrò tenerti d'occhio io-
sorrise di nuovo.
-Ogni scusa é buona per potermi ammirare in tutto il mio fascino vero, Leight?- Sbuffai e andai verso la porta.
-Ma fammi il piacere. Comunque seguimi se vuoi sapere dov'é il tuo armadietto.- Uscii prima che lui potesse alzarsi e la campanella suonò riversando nel corridoio una miriade di studenti. Feci per salire le scale ma mi girai per vedere se fosse riuscito ad alzarsi in tempo per non perdermi d'occhio. Era dietro a me e appena lo osservai stupita alzò le sopracciglia.
-Cos'é Principessa, un vuoto di memoria?-
Tramutai il mio sguardo sorpreso in uno inceneritore e continuai a salire le scale.
Arrivati al suo armadietto misi la combinazione standard ovvero 1111 e lo aprii.
-Questo é il tuo armadietto,  cambia la combinaziond se non vuoi che qualcuno frughi tra le tue cose.-
Notai che con se aveva uno zaino e lo mise dentro senza molto ordine.
Appena aveva sollevato lo zaino i suoi muscoli avevano fatto un guizzo e si erano irrigiditi per poi rilassarsi quando lo aveva lasciato.
-Se vuoi guardare anche gli addominali puoi dirlo. Basta solo chiedere- disse con un tono odiosamente sensuale. Sentii le guance arrossire e gli strappai i fogli dalle mani cercando un pretesto per cambiare argomento.
-Alla prossima ora hai biologia. Seguimi.- mi voltai per scendere le scale e notai che alcune delle cheerleaders lo guardavano e chiacchieravano tra loro tutte risolini e sospiri.
Guardai il ragazzo dietro di me e lo vidi salutarle e fare l'occhiolino.
Sbuffai e scesi le scale senza preoccuparmi se mi stesse seguendo o meno. Alla fine io non.ci perdevo niente. Notai uno spostamento d'aria accanto a me e capii che mi aveva raggiunta.
-Una delle cheerleaders mi ha dato il suo numero- disse allegramente.
Ma che strano! Non ci avrei scommesso.
-Come si chiama?- chiesi per assicurarmi che fosse...
- Se non mi sbaglio si chiamava Carly, no Corinne, mh neanche quello era il suo nome...-
-Cassandra?- lo illuminai con un tono sarcastico.
Lui mi guardò per un attimo e poi sorrise.
-Si, si chiamava Cassandra -
Feci un risolino di disprezzo e di schifo e poi svoltai a destra.
- Tra un po' ti dará anche qualcos'altro - dissi fermandomi davanti all'aula di biologia.
Fece per aprire bocca ma lo bloccai.
-Questa é l'aula di biologia, queste sono le tue carte. Spero che tu sia tanto in gamba da sapertela cavare da solo d'ora in poi, in ogni caso ci saranno ragazze pronte ad aiutarti. Addio.-


 

Ed eccomi con una nuova storia! Per chi volesse leggere la mia prima originale può andare qui --->You can not change your life with a spell <---- (genere soprannaturale- maghi e streghe) .

Comunque ho sempre voluto scrivere una scolastico come questo ma le bozze sono sempre rimaste sepolte nella mia cartella sul pc ehehehe. Presto creerò uno spoiler (la copertina si chiama così?) solo che odio mettere la ragazza nell'immagine perché credo che ognuni lettrice continuerà ad immaginare se stessa come protagonista (a me capita così lol)... bho, vedrò cosa potrò accampare.

BYEE

  
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