Fly in my heart.

di Pezzodipayne
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sexy speaker. ***
Capitolo 2: *** "Ti prego non dirmi che.." ***
Capitolo 3: *** Hobbit con le extension. ***
Capitolo 4: *** What!? ***
Capitolo 5: *** Stalker. ***



Capitolo 1
*** Sexy speaker. ***


-Sexy speaker-



 

-Guarda che la macchina non si accende da sola eh! Devi girare le chiavi, imbranata- Urlò mia sorella, seduta di fianco a me in macchina. Cazzo è la prima volta che guido la macchina dopo aver preso la patente e sono un pò troppo nervosa. Acciminchia.
-Senti minchiona,lo so! Dammi solo il tempo di rilassarmi..- Le urlai contro, andando a girare la chiave molto velocemente. Troppo velocemente.
-Oh oh- Dissi, cercando di non farmi sentire da quella testa di minchia.
-"Oh oh" cosa?- Gridò, guardandomi storta. Echecazzo, una ora non può nemmeno bloccare la chiave nel quadro, che subito viene aggredita. Ma io non so, pff.
-Eh niente, la chiave non gira..- Dico, evitando il suo sguardo. 
 


Ok, one moment. Non mi sono presentata. Che minchiona. Il mio nome è Rebecca Smith, ho 19 anni. Quella rimbambita che ho di fianco è mia sorella Margherita, 16. Sono più grande ma, da come ci comportiamo, sembra l'opposto. Abitiamo quasi nel centro di Roma con nostra madre da quando siamo nate. Quel culo d'oro di mio padre,invece, è sempre in giro per l'Europa per lavoro. L'anno scorso, per esempio, si è fatto nove mesi in Irlanda. Poi è tornato qui, e dopo manco sei giorni è ripartito. Lo invidio da morire. Non sò cosa darei per andare nove mesi in Irlanda. E invece? Invece mi ritrovo sul sedile di sta cippa di auto, con quella testa di cazzo di mia sorella che canta come una minchiona stonata e con la macchina bloccata davanti al colosseo. Più sfigata di cosi si muore.

 

-Eureka! Dillo che sono un genio sorellina- Urlai, mettendo in moto la macchina e guardandola con aria di superiorità.
-Botta di culo.- Disse,iniziando a ridere. Che te ridi!? Vuoi un pugno in faccia quindi.
-Non è "botta di culo" ma bravura!- Finì di dire, fiera di me stessa. Ok, è stata una botta di culo piena. 110%.
Lasciammo in pochi minuti il Colosseo e quel fantastico prato verde che lo circondava e ci dirigemmo verso casa.
-Rebbè, sto accendendo la radio- Mi avvisò mia sorella, mentre si allungava verso lo stereo. Musica, l'unica via di fuga per questa vita di minchia che sembra ce l'abbia con me.
-Okkè.- Le dissi, continuando a guardare la strada. Mentre lei cercava una radio che trasmettesse una canzone decente.. Ma niente di niente. 
-Allora!? Vuoi lasciare una cazzo di radio o stai facendo un mix?- Le dissi innervosita, stringendo le mani sul volante. Mi guardò in cagnesco.
-Eh non cacare le palle, non trovo una radio che trasmette musica decente, diamine!- Mi rispose, continuando a premere con l'indice quel cazzo di tasto dello stereo.
-Se non smetti di premere quel minchia di tasto, te ficco su per il culo quel dito!- Continuai ad urlarle, stringendo ancora di più il volante. Così si allontanò dallo stereo e lasciò una radio a caso dove un ragazzo stava parlando dei vari concerti in Italia.
-Bene, iniziamo col dire che quest'anno l'Italia ospiterà molte star internazionali per alcune tappe dei loro fantastici Tour..- Iniziò a dire lo speaker. Aveva una voce altamente sensuale. Sexy speaker, oh yeah. Ok, stop.
-..Iniziamo ad elencarne un pò. Allora avremo: Justin Bieber, che sappiamo ha fatto visita alle italiane recentemente; La grandissima Taylor Swif..- Quel ragazzo iniziò ad elencare nomi su nomi, non avevo mai sentito cosi tanti cantanti stranieri venire tutti insieme in Italia. Dev'essere successo davvero qualcosa, altrimenti non me la spiego sta cosa. Iniziai a pensare, continuando a guardare la strada e la fila di macchine che si trovava davanti alla mia. 
-..E infine in Italia, quest'anno per la prima volta, avremo in tre città italiane i ragazzi che stanno spopolando in tutto il mondo, i ragazzi che si sono fatti conoscere per le loro fantastiche voci, i ragazzi che hanno vinto un'infinità di premi in questi due anni..- Lo speaker si stava iniziando a scaldare, man mano che parlava alzava sempre di più la voce. -..I fantastici e grandiosi One Direction!- A quelle parole inchiodai la macchina, facendo arrivare la testa di mia sorella contro il cruscotto. I ONE DIRECTION? SIAMO SICURI? 
-Proprio cosi, i cinque fantastici ragazzi che hanno fatto emozionare milioni e milioni di persone in tutto il mondo saranno in Italia per tre tappe!- Urlò il ragazzo della radio. 
Bene, posso iniziare ad appendere per tutta Roma i manifesti personalizzati con scritto "I One Direction hanno scoperto Narnia!". Finalmente hanno capito dov'è l'Italia. Cioè non ci vuole molto a capire eh.. Ma si sà che sono dei ritardati.
-Rebbè hai sentito?- Mi grida contro quell'altra ritardata mentale. 
-Ma secondo te sono sorda? Si che ho sentito!- Le dico, riaccendendo la macchina.
-Vabbè ma dove sono le tappe?- Mi chiede. Ma secondo lei che sono, una veggente? Ma vedi te oh.
-Ma che minchia ne sò Marghe, mica leggo nella mente dello speaker dalla voce sexy!- Le dico, sbuffando. 
-Sto minchione non l'ha detto!- Continua mia sorella, sbuffando anche lei.
-Ma ddai!? GIURA!- Le dico, con una faccia da Capitan Ovvio. Mi guarda male e inizia a guardare la strada.
Tempo due minuti e siamo finalmente nelle mura di casa. "Home sweet home." Devo abituarmi a parlare inglese per quando i One Direction saranno in Italia. 
Salgo le scale ed entro in camera. Ammiro i miei fantastici poster, uno piu bello dell'altro, li sfioro con la mano e poi mi butto sul letto con le cuffie alle orecchie. 'So Good' di B.o.B, canzone fantastica.
 

 

-Rebbè corri!- Urla mia sorella dalla cucina. Che minchia vuole ora? Mi ero messa a fare Matematica da circa cinque minuti e, giustamente, quella deve scassare la minchia.
-Margherita che cazzo vuoi? Sto finendo alcuni problemi di Algebra!- Le urlo dallo studio, continuando a risolvere quella cazzo di equazione che si ostinava a non uscire.
-Innanzi tutto: GIRATI MEGLIO!- Mi grida contro, spalancando la porta della stanza. Faccio un salto sulla sedia. Ma è cogliona?
-Mi scusi. Margherita cosa minchia vuoi?- Le dico con voce piu calma, tipo quella di Biancaneve,Cenerentola o qualsiasi altra principessina del cazzo.
-Sono uscite le date del Tour e, indovina un pò? Fanno tappa a Roma!- Mi dice tutta eccitata e iniziando a saltellare come una demente per tutto lo studio. OH MIO DIO, VENGONO A ROMA. QUELLE CINQUE MERAVIGLIE VENGONO A ROMA. 
Mi alzo di scatto dalla sedia e mi avvio verso la porta d'ingresso.
-Dove stai andando ora, scusa?- Mi chiede con faccia interrogativa. Ma saranno pure cazzi miei,no?
-Cazzi miei.- Le dico, indossando la giacca.
-Parla minchiona!- Mi urla. Ohu!
-Sorellina queste brutte parole.. Non si dicono! la persona che te le ha insegnate..- Non riesco a dire altro che lei aggiunge:-Dovrebbe dirmi dove cazzo sta andando!- Ma sta nervosa? Ma io non so.
-Sto andando ad appendere i manifesti!- Le urlo tutta felice.
-Che manifesti scusa!?- Mi chiede dubbiosa.
-CAZZO MARGHERITA NON FARMI MURO! QUEI CINQUE STANNO VENENDO A ROMA, DEVO ANDARE A STAMPARE I MIEI MANIFESTI PERSONALIZZATI! DEVONO SAPERE CHI E' 'REBECCA SMITH'.- Dico tutta elettrizzata.
-Tu non stai bene sorella..- Mi guarda male e se ne torna in cucina.

 


-Mi scusi signorina, potrebbe aiutarmi?- Sono arrivata in una cartoleria nel centro di Roma. E' deserta. Ovvio, mi sono scelta proprio quella piu scandente tra mille. Complimenti per la scelta Rebbè.
-Certo, dimmi- La ragazza alla cassa mi risponde, sfoggiandomi un sorriso impeccabile.
-Per caso qui fate manifesti?- Chiedo, guardandola con gli occhi che brillano. Mi guarda storta.
-In che senso scusa?- Cazzo, sei ritardata.
-Hai presente i manifesti dei circhi? Ecco, ne stampate di simili?- La guardo, cercando di farle capire cosa cazzo volessi.
-Non facciamo manifesti per il circo.- Mi rispose, confusa come non mai.
-Non voglio un manifesto per il circo! Voglio un manifesto personalizzato. E' possibile averlo?- Le chiedo, stremata.
-Ehm si.. Cosa vuoi che ci scriva?- Mi chiede, prendendo carta e penna.
-"REBECCA SMITH ANNUNCIA L'ARRIVO A ROMA DEI ONE DIRECTION."- Dico con voce seria e fiera.
La ragazza mi guarda male. -Ma sei seria?- chiede.
-Ti sembra che io stia scherzando?- Dico, guardandola male.
-Comunque non facciamo manifesti!- Dice, abbassando lo sguardo.
-Ma mi hai appena detto il contrario!- Le dico, urlando.
-Mi sarò sbagliata amore.- Mi dice, coglionandomi. Ma guarda tu questa putroccola.
-Amore chiami tua nonna, stronza- Grido, uscendo dalla cartoleria.
-Tu sei pazza- Sentii dire, mentre sbattevo la porta del negozio.


 
 
 


Yeah Buddy.
Oddio non posso credere di aver iniziato una seconda storia, cioè con quale coraggio? Il danno è fatto.
Mentre sfogliavo alcune Fan Fiction ho notato che sono quasi tutte ambientate a Londra o in qualche altra città straniera e MAI in Italia. Quindi mi sono detta "Perchè non far venire loro per una volta?" Cioè sempre noi dobbiamo scomodarci? Ma io non sò.. E poi prima o poi dovranno venire in Italia, giusto? Quindi ho deciso di creare questa tanto carina storia che si movimenterà moooltissimo nel prossimo capitolo e.e
 
Bene, non ho nient'altro da dire se non: RECENSITE E FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE.
Ciao belliffimi. :)

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Capitolo 2
*** "Ti prego non dirmi che.." ***


-Ti prego non dirmi che..-

 



A quanto pare i miei bellissimi e magnifici manifesti furono anticipati dalla moltitudine di cartelloni pubblicitari e locandine che annunciavano i One Direction in Italia, cosi decisi di mandare i miei volantini a quel paese e pensare a cercare i biglietti per il concerto.
Ecco. I biglietti.
Bel casino.
Come cazzo li trovo ora? Pensa Rebbè, pensa.
Idea!
-Mamma!- Chiamai mia madre che era in salotto a guardare la tv. Ma non rispose.
-Mammaa!- Insistetti. Niente.
Più mi avvicinavo al salotto e più sentivo una canzoncina fastidiosa aumentare. Finito quello strazio, iniziava a sentirsi la voce di una che a prima vista sembra una drogata.
"Salve e benvenuti a Uomini e Donne.. Annetta per te oggi che Giustino.." la televisione era, ogni santo pomeriggio alla stessa ora, sintonizzata su Canale cinque.
-Mamma ma ancora Uomini e Donne ti guardi?- Le chiesi, arrivandole di fronte. 
La guardai.
Mi guardò.
Tornò a guardare la televisione.
-Mi spieghi perchè continui a guardare questi vecchietti che hanno una vita sociale più attiva della mia?!- Mi guardò per cinque secondi e poi tornò alla tv. Cazzo, guardami.
Quella rompipalle della De Filippi continuava a parlare e io non mi stavo sopportando. Andai davanti alla televisione e feci di tutto per impedire a mia madre di continuare a guardare quella cazzata.
-Rebecca cosa vuoi?- Mi chiese, stremata. Alleluia.
-Mi anticipi 79 euro?- Chiesi molto velocemente e senza girarci intorno.
La guardai.
Mi guardò.
Iniziò a ridere.
-Ottanta euro? Per cosa scusa?- Chiese, continuando a ridere. 
-Sono settantanove.. Per il concerto dei One Direction..- Dissi, cercando di fare gli occhioni dolci.
-Per il concerto? Rebbè sono soldi buttati. Puoi farne volentieri a meno..- Mi disse, alzandosi dal divano e avviandosi verso la cucina.
Gli occhioni dolci non funzionano, merda. 
-Ma mamma, tu non capisci! Non sono soldi buttati, sono Liam,Louis,Zayn,Niall e Harry in Italia, a Roma. Non capita tutti i giorni, porca banana- Dissi, innervosendomi.
Niente. Iniziò a lavare i piatti senza degnarmi di una risposta. 
Salii in fretta in camera, chiusi la porta e presi in mano il telefonino. "1 chiamata persa - Francesco"
 

Chi è Francesco? Francesco è un ragazzo con cui mi conosco dalle superiori ed è il mio fidanzato da due anni e mezzo. Ragazzo semplice, occhi verdi e capelli castano scuro, divertente. Con un sorriso fantastico.
 

Decisi di chiamarlo, così composi il numero.
-Francesco mi hai chiamato?- Chiesi.
-Rebbè si, volevo sapere se potevo passare da casa tua..-
-No Francè, non è il momento adatto..-
-Cos'è successo?-
-Niente..-
-Rebbè ti prego dimmi che non centrano di nuovo i One Direction..- Chiese, sperando in una risposta che non ricevette.
-Ehm.. Anche se fosse? Francesco quella stronza non vuole darmi i soldi..- Gli risposi.
-Rebbè, dai vedrai che si sistemerà tutto.. Cambiando discorso, che hai organizzato per domani?- Domani. Cos'è domani? Che mi sono persa?
-Che ho organizzato per domani?- Dissi, facendomi la domanda da sola. Lui rise.
-Ti sei dimenticata vero? Rebbè è il tuo compleanno- Mi disse. Già, il mio compleanno. Me n'ero dimenticata.
-Vabbè Francè, niente.. Sono vent'anni.. Ho festeggiato i diciotto.. Vieni a casa e stiamo insieme- Risposi.
-Va bene, ci sentiamo questa sera allora.. Ciao, ti voglio bene- Mi disse, chiudendo la chiamata.
E' strano come io e lui, in quasi tre anni di relazione, non ci eravamo mai detti un "Ti amo". Il motivo preciso non ce l'avevo ma a me andava bene cosi, non erano necessarie quelle due parole per essere felici. Noi stavamo bene cosi.



 
-Rebbè i biglietti sono Sold Out- La voce squillante di mia sorella mi svegliò dal sonnellino pomeridiano. Già, ero finita per addormentarmi.
-Cosa? Non è possibile.. Sono passati solo..- Mi bloccai e guardai l'orologio. -Ho dormito quattro ore?- Eh si, erano le otto di sera e i biglietti, giustamente, erano finiti. Porca banana.
-Ora che fai?- Chiese mia sorella, guardandomi con aria sconvolta.
-Margherita secondo te? Una minchia, vuol dire che tra cinque giorni esatti invece che essere li insieme e tutte le altre Directioners, sarò a casa a riguardarmi il loro DVD.. Come sempre d'altronde- Dissi, buttandomi nuovamente sul letto.
-Pensa che hai avuto i tuoi idoli a pochi passi da te.. Non ti basta?- Mi disse, appoggiandosi all'uscio della porta.
-E' questo che mi fà stare di merda. Loro sono qui, a Roma e non posso vederli. Questo mi fà stare ancora peggio, porco cazzo. Non puoi capire, esci e chiudi la porta- Le dissi, alzandomi dal letto e accendendo il computer.
-E non mangi?- Chiese, prima di chiudere la porta.
-No, dì a mamma che sto già dormendo- Conclusi.
Se prima ero a merda, ora posso anche buttarmi dal balcone o defenestrarmi ma con la finestra chiusa. Ottimo Rebecca, complimenti. E' colpa tua, lo sai no? Se non dormivi, a quest'ora avevi il biglietto in mano. Penso che l'unica cosa positiva sia stata la chiamata con Francesco.


 


"..Too much light in this window, Don’t Wake Me Up, Only coffee no sugar inside my cup, If I wake and u here still gimme a kiss.." Vi avviso: se c'è una canzone che amate con tutto il cuore, non mettetela MAI come sveglia. La mia sveglia mattutina, si. Quella canzone di Chris Brown che mi piaceva tanto, ora non faceva altro che darmi alla minchia. Non la sopportavo più. Perchè? Perchè ormai voleva solo dire "Alzati cogliona, è tardi". E' stressante la cosa.
-Rebecca svegliati!- Mia sorella urlò dalla camera affianco. Poi se si aggiunge anche lei, cazzo.
-Margherita io non devo andare a scuola al contrario tuo. Quindi zitta e preparati!- Urlai da sotto il cuscino.
-Eh vabbè, ciao!- Disse, uscendo da casa e sbattendo la porta. Si torna a dormire.
*Bzz, Bzz.* Maledetto telefono.
Come non detto. 
-Pronto?- Risposi con la voce impastata dal sonno.
-Apri la porta- 
-Chi cazzo sei?-
-Ma sei cogliona allora! Rebbè sono Francesco- 
-Ah Francè scusa, sto mezza rincoglionita.. Ti apro subito- 
Chiusi la chiamata e andai ad aprire la porta, trovandomi davanti Francesco con un sorriso da mozzare il fiato.
-Amore!- Dissi,saltandogli sopra.
Lui non rispose, rimase a guardarmi per qualche istante.
"Ti prego non dirmi che.." Dissi, per poi bloccarmi alla vista del mio corpo con addosso il pigiamone della nonna. Cazzo a casa mia fà freddo. Compatitemi.
Corsi in camera, chiudendomi la porta alle spalle e buttandomi nella cabina armadio alla ricerca di qualcosa di decente da mettere.
-Rebbè lo sai che non guardo i vestiti..Sei bella anche con un sacco di patate sopra..- Disse, entrando molto velocemente nella cabina armadio e chiudendo la porta.
-Ma mi vergogno..- Dissi, abbassando lo guardo che un attimo prima guardava i suoi fantastici occhi verdi.
-Di cosa scusa? Ti ho visto in tutte le circostanze possibili e immaginabili..Quindi esci da qui e vai a sederti sul letto che devo darti il regalo di compleanno- Disse, aprendo la porta della cabina armadio e uscendo subito dopo di me. Questo vuole fare sesso? Non di prima mattina, non ora. Sto ancora dormendo.
-Pronta?- Mi chiese, guardandomi con un sorrisetto divertito.
-Chi sopra e chi sotto?- Chiesi, per informarmi.
-Ma di che stai parlando?- Mi chiese, confuso.
-Tu di che stai parlando?- Gli chiesi,cercando di capirne qualcosa.
-Del regalo di compleanno..-Disse, con una voce confusa.
-Che sarebbe..?- Chiesi. La situazione non era molto chiara.
-Ecco..- Mi diede una busta da lettere, chiusa. Va bene che "è il pensiero che conta", ma seriamente mi hai regalato una busta Francè?
Rimasi a guardarla per qualche istante. -E io che credevo volessi fare sesso!- Dissi di getto, senza rendermene conto. 
-Di prima mattina? Ma stiamo scherzando? Dai apri la busta..- Disse, iniziando a sorridere come un demente.
Cosa ci sarà di tanto elettrizzante in questa cazzo di lettera? Apriamola.
Aprii la lettera e,con mia grande sorpresa, uscì fuori un biglietto. -Cos'è?- Chiesi, confusa.
-One Direction,Roma. Inizia alle 20.30- Disse contento.
-T-t-tu mi hai preso il b-b-biglietto?- Chiesi, balbettando come un'analfabeta.
-Si, il mio piccolo regalo di compleanno..- Sorrideva compiaciuto.
-Piccolo? Amore non hai idea di quanto tu mi abbia resa felice in questo momento!- Gli saltai sopra e lo baciai, continuando a tenere stretto nelle mani il biglietto. Quel biglietto che me li avrebbe fatti vedere per la prima volta. Non potevo crederci.



 

Yeah Buddy.
Holaaaaaa! I'm back. Secondo capitolo della seconda FF. Figo.
Bhè che dire, mi sembra molto banale come capitolo. Cioè parla solo di quei due coglioni di Rebecca e Francesco. Vabbè che di chi dovrebbe parlare, giusto? Giusto.
Bhè felici per l'uscita di "Take me home"? IO SI, TROPPO. Le sto ascoltando da ieri come una pazza. Penso che quella che mi ha colpito di più è stata "They don't know about us". E' semplicemente fantastica. Per non parlare del "AW" alla Micheal Jackson in "Heart Attack". No vabbè questo Cd è fantastico. Ok mi levo dalle palle.
Recensite qui sotto, rendetemi felice mlmlml ♥

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Capitolo 3
*** Hobbit con le extension. ***


-Hobbit con le extension-



Due fottutissimi giorni. 
Mancano solo due fottuti giorni al concerto e io ancora non ci credo.
Sono in cucina a fare colazione e a pensare in che modo potrei farmi notare da quel bellissimo timidone di Payne. Eh già, Liam James Payne. Il ragazzo che mi fece sorridere senza accorgermene dal primo momento che lo vidi in televisione. 
Guardavo e riguardavo quel biglietto. 
-Parterre a terra, fila 1, posto 5. Praticamente sotto il palco- Dissi a bassa voce, addentando un biscotto.
-Rebbè, andiamo al cinema? E' uscito un film abbastanza divertente- Chiese mia sorella, interrompendo i miei pensieri.
-Certo Marghe, orario?- Chiesi. Forse così mi verrà in mente un bel modo per farmi notare. Come no.
-Ce n'è uno tra un'oretta e uno questa sera.. Quale scegliamo?- Chiese, guardandomi con aria interrogativa.
-Vado a vestirmi, tra mezz'ora ti voglio pronta.- Dissi alzandomi dalla sedia e avviandomi verso la camera. 
Erano passati una quarantina di minuti e mia sorella urlava dall'ingresso come una forsennata -Sbrigati altrimenti facciamo tardi!- 
-Eccomi, andiamo- Risposi, raggiungendola velocemente sulla porta d'ingresso. Era un bel pò che non andavo al cinema, un pò di divertimento sul grande schermo mi avrebbe fatto solo bene.
 

Entrammo in sala giusto in tempo per l'inizio del film.
-Ora prendi questi popcorn e stà zitta- Dissi a mia sorella dandole il sacchetto.
Il film durò un'ora e mezzo ed era una cagata pazzesca. Il solito film dove c'è un lui che va in vacanza con la moglie e la tradisce. Sks.
-Dai alziamoci, è finito- Disse mia sorella, passandomi la borsa che le avevo dato all'inizio.
Mi alzai, presi la borsa e mi diressi verso la porta di uscita della sala.
-Ma quello non è Francesco?- Chiese Margherita indicandomi un ragazzo di spalle verso l'uscita del cinema.
Eh si, era proprio Francesco. Ma che cazzo ci fa a quest'ora qui?
-Francè!- Urlai dall'interno del cinema. Non mi sentì, infatti continuò a camminare verso il parcheggio.
-Non ti ha sentito- Disse mia sorella.
-Ma va?! Lo raggiungo, tu aspettami in macchina- Le lasciai le chiavi e gli andai dietro.

Mentre mi avvicinavo verso di lui Luca,un suo amico, mi bloccò dal braccio.
-Rebbè dove vai?- Chiese.
-Raggiungo Francesco cosi lo saluto- Risposi.
-Ma non puoi..Cioè, come stai?- Chiese sorridendo istericamente.
-Io bene, tu invece no..Controllati Luca- Lo scansai.
-No Rebbè- Mi disse, riprendendomi per il braccio.
-Luca 'cazzo vuoi?- Girai lo sguardo verso Francesco che si dirigeva molto velocemente verso due ragazze. Una alta,capelli castani e occhi celesti. L'altra bassa,occhi azzurri anche lei e capelli biondi. Dalle espressioni sembravano due che, al posto del cervello, avevano una scimmia che suonava i piatti.
Osservai la scena al fianco di Luca che aveva la mano sulla faccia per coprire l'espressione da coglione che portava.
Francesco abbracciò prima la bionda tozza e le scompigliò i capelli, poi prese i fianchi della brunetta, la strinse a sè e la baciò. 
Rimasi a bocca aperta.
Sciolsi la presa di Luca dal mio braccio e iniziai a corrergli incontro.
-Brutto coglione, che minchia stai facendo?- Urlai con tutta me stessa.
-Re-rebecca, cosa ci fai qui?- Chiese, stupito.
-Sono venuta al cinema con mia sorella, eh menomale! Chi cazzo è questa?- La rabbia mi stava mangiando.
-Mia cugina Erika- Rispose nervosamente.
-Ahh capisco, e dimmi amore mio.. Da quando i "cugini" si baciano in bocca? Senti Francè hai finito di dire stronzate o devo aspettare ancora molto?- Chiesi stremata. Questo ora muore, sisi.
-Giuro ti posso spiegare- Disse, staccandosi dalla brunetta.
-Non hai capito, tu non spieghi un bel niente. Da quanto va avanti questa cosa? E rispondimi seriamente altrimenti ti faccio sparire anche quelle piccole noccioline che ti ritrovi là sotto- Gli urlai contro. La biondina mi guardò male e mi fece una smorfia.
-Hai qualcosa da dire piccolo hobbit con le extension?- Le urlai, puntandole gli occhi sopra. Poi mi rivolsi nuovamente a Francesco:-Allora vuoi parlare?-
-Da un pò di settimane..- Rispose, abbassando lo sguardo. 
-Ci sei andato a letto?- Chiesi, guardando l'asfalto.
-Ma che domande fai?- Chiese irritato.
-Francesco ci sei andato a letto? Rispondi per tutte le scimmie della jamaica.- Continuai a guardare la strada sotto i miei piedi.
-Si..- Rispose con voce bassa.
Il mio sguardo era ancora basso, l'asfalto cominciò piano piano a bagnarsi. Dopo qualche istante alzai il viso per guardarlo dritto negli occhi. Avevo gli occhi lucidi, le lacrime rigavano il mio volto.
-Sei un fottuto bastardo, due anni Francesco.. DUE ANNI E MEZZO DI FIDANZAMENTO. Perchè non mi hai detto tutto prima? Aspettavi un momento cosi per farmi capire come stavano le cose? Sei un ragazzo senza attributi, non dico altre parolacce perchè ci sono due bambine che potrebbero rimanere sconvolte- Le due bambole stavano per aprire bocca quando le bloccai:-Zitte putroccole,zitte! Altrimenti vi disintegro come non ho mai fatto con nessuno prima d'ora.- Non fiatarono.
-Ora io torno da mia sorella che mi sta aspettando in macchina, tu te ne vai con queste signorine e facciamo finta che la nostra relazione non sia mai accaduta. Che questi due anni e mezzo non siano mai esistiti. Okay? Ciao Francesco.- Salutai Luca e me ne andai a passo veloce mentre mi asciugavo le lacrime con la manica della felpa.



-Rebbè cos'è successo?- Chiese mia sorella, appena mi vide entrare in macchina con il volto bagnato dalle lacrime.
-Niente Margherita, cazzate- Le risposi. Girai la chiave nel quadro e partii.
Arrivata a casa, mi diressi in camera e mi fiondai sul letto, misi la testa nel cuscino, le cuffiette alle orecchie e chiusi gli occhi.
-Solo voi siete in grado di farmi stare bene- Sussurai a bassa voce, guardando la foto dei ragazzi. Le loro voci, le uniche che riuscivano in certi momenti a farmi star meglio e a strapparmi un sorriso, erano nelle mie orecchie a tutto volume.
Iniziai a pensare a quel bastardo, alle ultime settimane passate con lui. Alla canzone che mi aveva dedicato. Al regalo che mi aveva fatto, sicuramente per addolcirmi. A quel biglietto che mi aveva dato con tanto amore, era solo un segno del suo tradimento che io non sono riuscita a percepire in tempo. Ero talmente annebbiata da quella storia da non rendermi conto del fatto che mi tradiva con quella bambola.
Ora dovevo star meglio, non pensarci. Pensare invece al concerto che mi avrebbe fatto vedere per la prima volta i One Direction.
Ma sarei stata in grado di andarci dopo quello che era successo?
 
 




Yeah Buddy.
Ringrazio di cuore i miei vicini che hanno tolto la password del wi-fi permettendomi di pubblicare questo capitolo. Loro si che siete persone intelligenti e.e
Ok, cambiando discorso.. Scusate se non aggiorno da un bel pò, ma ho avuto appunto problemi con la connessione. Dannato wi-fi tarocco. Me la pagherai, sappilo.
Coomunque, passiamo oltre. Come vi sembra il capitolo? A me, ancora una volta, non piace ç.ç
Siccome le idee sono molto scarse ora, mandatemi una recensione scrivendo qui sotto consigli per il prossimo capitolo. Mi fareste un grandissimo favore.
Hola belle ♥

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Capitolo 4
*** What!? ***


-What!?-



Ore 19.30
Sono in fila, insieme a tante altre persone che non fanno altro che urlare i nomi dei ragazzi. In fila da tre ore e mezzo circa, i miei piedi non reggono più. Ma devo fare uno sforzo, tra circa quaranta minuti sarò sotto quel palco tanto atteso.
Ancora non riuscivo a crederci. Chiusi gli occhi per qualche istante, iniziando a fare lunghi respiri per calmarmi un po’.
-Signorina, favorisca il biglietto per favore- La voce del controllore all’entrata interruppe i miei pensieri.
-Ecco a lei- Porsi il biglietto all’uomo grande quattro volte me e, dopo avermi restituito la parte che a lui non serviva, mi fece passare e, finalmente, entrai.
Di fronte a me si presentò un’arena ancora per una buona parte vuota, piena di transenne e settori. E al centro un enorme palco, immenso.
I miei occhi brillavano come quelli di un pirata quando trova il tesoro, come quelli di una bambina alla vista del suo giocattolo preferito, come quelli di Niall quando vede la pizza italiana. Ok, il senso si è capito.

-Prego signorina, il suo settore è qui- Una ragazza mi portò sotto il palco, dove avrei dovuto passare le prossime ore.
-Ciao bella, emozionata?- Una ragazza mi picchiettò sulla spalla.
-Si abbastanza!- Risposi girandomi e sorridendole. –Tu anche?- chiesi successivamente.
-Già, non sono più nella pelle! Comunque piacere, Emma.- Mi strinse la mano.
-Rebecca- Contraccambiai la stretta.
“Sa,sa prova.. Prova, prova, sa..”
La voce di un ragazzo interruppe la nostra conversazione, stavano facendo le prove per il microfono.
Il palco era arredato in modo straordinario. Nei due piccoli schermi c’era la scritta “One Direction” e, al centro del palco, cinque microfoni. I loro microfoni.
 
 

-Bene ragazzi, ora, come ogni volta, lasceremo spazio ad alcuni tweet- La voce di Harry riempiva tutta l’arena e io ancora non ero cosciente di tutto quello che stavo vivendo.
-Hai mandato qualche tweet?- Mi chiese Emma sorridendo.
-Si, solo uno..- Dissi continuando a guardare Liam che era praticamente davanti a me.
-Uno? Davvero? Io ne avrò mandati minimo una cinquantina- Rispose ridendo e urlando per farsi sentire da me.
-Sono talmente sfigata che anche se ne avessi mandati dieci mila non gli avrebbero visti, quindi..- Continuai, sempre tenendo gli occhi puntati su Liam che guardava verso il fondo dell’arena.
I ragazzi lessero i primi tre tweet e, naturalmente, era tutti e tre di ragazze inglesi che erano venute per vederli.
-Passiamo al prossimo tweet..- Disse Zayn sorridendo.
-Ma nel tuo tweet cosa avevi scritto?- Mi chiese Emma guardandomi.
-Bhè, le solite cose..- Risposi disinvolta.
-Ovvero?- Richiese.
-“Ciao ragazzi, vi amo. Vorrei chiedere una foto con voi al concerto, ma sono così sfigata che questo tweet non verrà cagato nemmeno da un piccione con la diarrea. Ancora ciao.”- Liam lesse il tweet ad alta voce e tutti e cinque iniziarono a ridere.
-Quelle cose!- Urlai in faccia ad Emma che iniziò a saltare come un canguro.
-Oh mio dio, hanno letto un tuo tweet, oh mio dio, oh mio dio!- Non riuscivo più a fermarla.
-Ragazze chi di voi del parterre della prima fila si chiama Rebecca?- Chiese Niall, prendendo un microfono e sporgendosi verso di noi.
Oh merda, oh merda, oh merda, oh merda, oh merda!
-Rebecca, cristo santo, alza la mano!- Mi urlò Emma nelle orecchie per farmi riprendere.
Il mio braccio si alzò in automatico e le mie guance divennero rosse appena quei due occhi color cielo si posarono su di me.
-Vorresti una foto con noi?- Chiese. Intanto il resto del gruppo si avvicinò a lui, provocando un urlo di tutta l’arena.
Non riuscivo ad aprire bocca. Ero bloccata.
-Si vuole una foto con voi!- Rispose Emma al posto mio. Dio ti benedica, ragazza.
-Dai sali- Louis mi porse la mano, la presi e salì sul palco.
Harry allontanò momentaneamente il microfono dalla mia e dalla sua bocca, mi sussurrò qualcosa all’orecchio e mi diede, senza farsi vedere, un cartellino.
-Mi raccomando mettilo in tasca e non fartelo rubare- Concluse, poi diedi un grosso abbraccio a tutti e scesi di nuovo tra i miei posti.
Mentre i ragazzi continuavano a leggere altri tweet, Emma si avvicinò a me: -Allora?-
-Allora cosa?- Chiesi confusa.
-Come cosa? Perché non vi siete fatta una foto insieme? Puzzi?- Mi chiese per poi iniziare ad odorarmi la maglia.
-Emma! No che non puzzo! Solo che abbiamo posticipato la foto, tutto qui..- Risposi accennandole un sorriso.
-In che senso?- Chiese nuovamente.
-Harry mi ha detto di raggiungerli dopo il concerto nel backstage per la foto- Le dissi continuando a sorridere.
-E come farai ad accedervi scusa?- Chiese per l’ennesima volta.
-Ti dico dopo.. Ora fammi godere il concerto- Risposi mettendole una mano sulla bocca e facendole segno di guardare i ragazzi e basta.
 


“Grazie mille a tutti quanti, siete i miglior fan del mondo. Vi vogliamo bene, alla prossima!”
Furono queste le ultime parole dei ragazzi prima di andare dietro le quinte e lasciare cosi il palco vuoto.
La gente iniziò a svuotare pian piano l’arena e io avevo ancora una foto in sospeso.
-Allora, cos’è quel bigliettino?- Chiese Emma avvicinandosi a me e vedendo un pezzo di carta nelle mie mani.
-Il pass per il backstage..- Sussurrai, con la paura che qualcuno potesse sentirmi e aggredirmi da un momento all’altro solo per averlo.
-Il pass? Seriamente?- Chiese Emma con gli occhi fuori dalle orbite, incredula.
-Eh si, però è solo per me.. Cioè non so se..- Iniziai a dire con voce dispiaciuta.
-Oh no Rebecca, non preoccuparti per me. Facciamo che ti aspetto qui fuori, va bene? Tranquilla. Ora vai, dai!- Disse prima di darmi uno schiaffo leggero sulla spalla e spingermi nella direzione del backstage.


 Avevo superato, fortunatamente, il controllo delle guardie senza problemi ed ora ero li, di fronte al loro camerino con il cuore a mille e la bocca asciutta per l’emozione.
Bussai insicuramente.
Si sentirono alcune voci da dietro la porta tra cui una che accennò un “Avanti”
Il cuore iniziò ad accelerare senza freni, chiusi gli occhi e le mani iniziarono a tremare mentre giravo la maniglia della porta.
-Ah sei tu!- Harry urlò appena mi vide entrare molto lentamente nella stanza.
-Chi sei? L’addetta al cibo?- Chiese un ragazzo alle mie spalle.
Girai corpo e testa e vidi di fronte a me Josh Devine.
-N-no.. Mi chiamo Re-rebecca..- Balbettai, continuando a guardarlo.
-Bel nome!- Disse Zayn venendomi incontro. Mi sorrise e poi aggiunse:-Sei la ragazza della foto vero?-
-Eh s-si..- Risposi, anche questa volte balbettando.
-Liam,Niall,Lou,Harry venite che facciamo una foto con Rebecca- Disse sorridendomi felicemente. Diedi momentaneamente la mia macchinetta ad una donna che si trovava a passare di li e ci fece la foto. Uscì benissimo, stranamente.
-Ragazzi grazie, siete la mia vita da quasi due anni.- Dissi con gli occhi lucidi e il sorriso da ebete stampato in faccia.
-Ma nulla Rebecca, ci vediamo e grazie a te- Mi salutarono tutti con un bacio e mi accompagnarono fuori dal backstage cercando di non dare molto nell’occhio.
-Ciao- dissero tutti e cinque in coro.
-Sperando di rivederci- Dissi allontanandomi.
Bene, ora si ritorna alla solita vita di merda Rebecca.
 


Yeah Buddy.
Non aggiorno da trooooppo tempo. Sorratemi, non accadrà più (spero lol)
Il quarto capitolo giusto?
Sto perdendo decisamente troppo tempo sui libri. Sono stata buttata sui libri di matematica per mesi e poi mi ritrovo con il debito. Non è normale. La vita è ingiusta, minchia.
Vorrei andare bene in matematica per una volta.. E pensare che vado allo scientifico AHAHAHHA
Cazzo mi rido? D:
Va bhè lasciamo stareeee.
Lasciatemi delle recensioni, mi fanno sempre piacere.

Twitter - @Pdipayne_
Altra storia: “You are my exception.”
Love u. ♥

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Capitolo 5
*** Stalker. ***


-Stolker-


Ore 9.45
Il telefono sul mio comodino vibrava da mezz'ora e io cercavo in tutti i modi di non sentirlo e di ignorarlo. Il motivo? 
Il nome che appariva da trenta minuti sullo schermo era quello di Francesco.
Vibrava per un minuto scarso, smetteva e, dopo tre secondi, ricominciava. 
Stanca, allungai la mano per prenderlo. "32 chiamate,13 messaggi persi."
 
"Rebbè posso chiamarti?"
"Rispondi per favore"
"Devo parlarti"
"Ti prego è importante"
"Per favore rispondi a questo telefono"
"Sono sotto casa tua, mi apri?"
"Apri cosi parliamo"
"Perchè non rispondi al citofono? Per favore"
"Io sono ancora qui, apri"
"So benissimo di essere stato stronzo ma apri, almeno parliamo"
"Ho portato una vaschetta di gelato con il tuo gusto preferito"
"Ti ho portato anche un bellissimo fiore"
"Okay ho capito, me ne vado"
 
Da una parte il cuore mi diceva di perdonarlo, di lasciar correre e di continuare quella bella storia. Mentre l'altra parte diceva di lasciarlo fottere, di farlo stare male proprio come lo sono stata io, di mandarlo a quel paese perchè se l'ha fatto una volta lo potrebbe fare ancora e ancora. 
Ed è proprio questo pensiero che avevo intenzione di seguire.
Buttai il telefono nel cassetto del comodino e lo chiusi. Presi la macchinetta fotografica e iniziai a guardare la foto con i ragazzi.
Dio mio erano 
perfetti.
Posai la macchinetta sulla scrivania, accesi il computer ed andai su Twitter. Iniziai a girare per i profili dei ragazzi, per vedere se avessero caricato alcune foto della sera precedente ma trovai solo un tweet di Harry e uno di Niall:
 
Harry: "Stupenda serata a Roma! Grazie ancora ragazzi!"
 
Niall:"L'Italia è incredibile! Ed anche le italiane, ieri sera una ragazza molto carina è salita sul palco per una foto! Incredibile! Grazie ancora di tutto, vi voglio bene!"
 
La ragazza di cui parlavo ero io, oh minchia. No, non ci credo.
Subito retwittai il tweet e lo misi nei preferiti, credendo come una cretina di farmi notare tra le tante. Andai successivamente alle menzioni e mi resi conto che Liam e Zayn avevano retwittato il mio tweet del concerto e che Zayn aveva iniziato a seguirmi.
Porca banana arrostita, sto sognando. Sicuramente. Ovviamente sto sognando. Ora chiudo gli occhi e,quando gli riapro, sarò nel mio letto.
Chiusi gli occhi per qualche istante e quando li riaprii era ancora tutto lì.
Bene, proviamoci una seconda volta. 
Rifeci le stesse cose ma nulla, ancora tutto lì. Immobile.
Oh cazzo, devo chiamare Emma. Ora, subito.
Mi alzai dalla sedia con la velocità di un fulmine, presi il telefono dal cassetto e la chiamai.
-Pronto?- Chiese lei dall'altra parte della cornetta.
-Emma, sono Rebecca! Devo dirti una cosa!- Urlai.
-Rebbè! Smettila di urlare e parla!- Implorò dall'altra parte.
-Io, Niall, twitter,Zayn, ceh io muoio- 
-La smetti di urlare e mi dici con calma quello che mi devi dire?-
-Okay, allora.. -Presi fiato- Niall ha parlato di me in un suo tweet, Liam e Zayn mi hanno retwittato il tweet di ieri sera e Zayn mi segue!- Dissi con calma.
Nè respiri nè risposte, nulla.
-Emma ci sei ancora?- Chiesi preoccupata.
-Sono uscita ora di casa, tempo dieci minuti e sono lì. Ciao- Attaccò.
 
 
Ero li davanti al computer con Emma di fianco che fissava con aria da demente lo schermo.
-Visto? Che ti avevo detto?- Le dissi.
-Già, Zayn ti segue.. Mmh- Iniziò a sfregarsi il mento con il pollice e l'indice.
-Che stai pensando?- Chiesi guardandola in modo strano.
Senza fiatare mise la mano sul mouse e cliccò sui messaggi diretti. -Ora gli scrivi un messaggio!-
Divertente, davvero.
-Ma sei pazza?- Le dissi urlando.
-No, magari si ricorda di te..- Disse, iniziando a scrivere il suo nick nella casella.
-Magari sei cogliona, che dici? Come può ricordarsi di me? Farei solo una brutta figura. Dai, sii realista Emma.- Le tolsi il mouse dalle mani e chiusi Twitter.
-Peggio per te, tu perdi quest'occasione.. E poi, hai presente Zayn quanti messaggi riceve al secondo? Non ci perdi nulla se gliene scrivi uno, magari non lo legge e tu eviti anche la figura, come dici tu..- Si alzò dalla sedia e andò sul letto.
Rimasi per qualche istante a fissare lo schermo del computer.
Che faccio?
Continuavo a torturarmi le mani e le unghie, indecisa sul da farsi.
-Pronto?- Emma, alle mie spalle aveva intanto risposto al cellulare.
-No, non sono Rebecca..- Continuò. Mi girai di scatto e mi resi conto che all'orecchio aveva il mio cellulare. 
-No, sono Emma, piacere..- Disse nuovamente. Ma che fa?
-Emma, chiudi quel cazzo di telefono! Se è un certo Francesco digli che non ci sono- Le dissi, supplicandola.
-No, Francesco.. Rebecca mi ha detto di dirti che non c'è- Disse decisa. Mi misi una mano sulla fronte e chiusi gli occhi, incredula di quello che aveva appena detto.
Questa è ritardata.
-Come non ci credi? Me l'ha appena detto lei..- Insistette. Iniziai a sbattere la testa sulla scrivania, ripetutamente.
-Emma, dammi quel telefono prima di peggiorare la situazione- Dissi affranta.
-Scusa ma non mi avevi detto di dirgli che non c'eri?- Chiese dubbiosa,mentre mi porse il cellulare.
La guardai incredula, ma non le risposi. Mi limitai solo ad afferrare il telefono.
-Francesco hai finito di rompere i coglioni?- Dissi una volta portato il cellulare all'orecchio.
-Voglio vederti- Disse dall'altra parte del telefono con una voce altamente sinistra.
-No, ti ho detto di no. Non voglio vederti e nemmeno sentirti se è per questo. Quindi chiudi questo dannato telefono- Risposi leggermente alterata.
Si sentì un sospiro dall'altra parte.
-Peggio per te. Sarai mia, di nuovo. Ciao amore mio- Disse con voce roca.
Riattaccò ancor prima di darmi il tempo di rispondergli. Ero leggermente impressionata.
-Che ha detto?- Chiese Emma dal bordo del letto con il sorriso sul volto.
-Niente, cazzate..- Le risposi in modo indifferente. -Avanti, scriviamo questo messaggio a Zayn..- Continuai per cambiare discorso.
-Finalmente!- Urlò felice.
Riaprì Twitter, andai nei messaggi diretti, scrissi il suo nick e poi iniziai a digitare:
"Ciao amore mio bellissimo, sono la ragazza della foto del concerto.. Quella che era quasi sul punto di svenire, ricordi?"
No ma che cosa sto scrivendo? Troppo demente. Cancelliamo.
"Salve, si ricorda di me? Solo la ragazza che è venuta al suo concerto giorni fà, è stato davvero incredibile. Mi complimento con lei."
Si Rebecca, a questo punto aggiungici anche 'Cordiali saluti Mr. Malik, una sua umile e devota fan'. Ma per favore, elimina.
-Vuoi scrivere qualcosa di semplice per piacere?- Chiese Emma ridendo.
-Si, ora ci provo..- Risposi.
Misi le mani sulla tastiera e mi limitai a scrivere:
"Ciao Zayn, sono Rebecca. La ragazza della foto al concerto di qualche giorno fà. Ti ricordi? 
Tranquillo se non te ne ricordi, è normale. Scusa il disturbo, un bacio. x" 
Invio.
-Visto? Non è stato difficile.. Ora, andiamo in cucina che tua mamma cucina le crepes.- Disse Emma leccandosi le labbra.
-Ecco, andiamo dai..-

 
-Mamma, noi usciamo..- Urlai, prima di chiudermi la porta d'ingresso alle mie spalle seguita da Emma.
-Bene, dove si va?- Chiese Emma, una volta arrivate in strada.
-Facciamo una passeggiata, compriamo qualcosa.. Non c'è destinazione- Le risposi, iniziando a camminare verso il centro.
-Perfetto, mi piace..- Mi seguì.
Iniziammo a camminare. Dopo pochi metri sentì Emma darmi qualche gomitata leggera sul braccio.
Inizialmente la ignorai, pensando che potesse essere solo una mia impressione.
Poi continuò facendole diventare più violente.
-Ahò, che ti prende?- Le presi il gomito innervosita.
-Qualcuno ci segue- Disse sottovoce, facendo segno dietro di noi.
-Ma cosa dici? E' una semplice macchina che sta camminando. Non segue noi, Emma..- Le dissi, cercando di calmarla.
-No, ti dico che ci sta seguendo.- Continuò lei, iniziando ad agitarsi.
Mi fermai di colpo e notai che la presunta macchina frenò di colpo, cercando di indietreggiare lentamente.
-Oh minchia, hai ragione- Bisbigliai.
-Visto? Che ti avevo detto? Riesci a vedere chi c'è all'interno?- Chiese, stringendomi la mano.
Con un gesto, che a mio parere poteva sembrare disinvolto, girai la testa, misi a fuoco la figura nella macchina non avendo gli occhiali e sgranai gli occhi.
-Emma, aumenta il passo.- Le dissi, iniziando a camminare più velocemente.
-Perchè?- Chiese con gli occhi impressionati.
-Porco cane, fai quello che ti dico e zitta- Dissi prendendole la mano e facendola stare al passo.
Noi continuavamo a camminare e la macchina ad avanzare nella nostra direzione.
Non potevo crederci.
Non poteva essere in quella macchina.
-Entriamo qui e cerchiamo di nasconderci- Mi spinse dentro ad un albergo abbastanza affollato cercando di far perdere alla macchina le nostre tracce.
Una volta dentro, prendemmo l'ascensore e salimmo fino all'ultimo piano.
-Mi spieghi dove stiamo andando?- Chiesi mentre perlustravamo il piano.
-Io sto seguendo te!- Rispose Emma guardandomi dubbiosa.
Perchè me le scelgo tutte io le amichè cosi? Ho una calamita?
Stremate, ci sedemmo a terra e ci poggiammo al muro.
-Mi spieghi chi era quello nella macchina?- Chiese Emma dopo qualche istante di silenzio.
-Francesco, il mio ex ragazzo..- Risposi, guardando il muretto di fronte a me.
-E perchè ti segue? Sempre se posso sapere- Richiese.
-Non lo so perchè mi segue, ho paura di avere un ex fidanzato stolker..Ha detto che sarò sua di nuovo, e questo mi inquieta abbastanza- Le dissi guardandola con occhi terrorizzati.
-Ehi, stai tranquilla. Andrà tutto bene- Disse abbracciandomi.
-Benissimo, ora le fan si mettono anche sotto la porta della camera. Si stanno evolvendo!- La voce di un uomo ci fece staccare dall'abbraccio.
-Nono, si sbaglia. Noi siamo qui per altro, non per vedere chissà chi..- Disse Emma, cercando di giustificare la nostra presenza lì.
-Eh voi mi vorreste far credere che siete qui per puro caso e che non vedere chi c'è dietro questa porta?- Chiese incrociando le braccia al petto.
-Esatto, siamo qui per nasconderci, non per vedere un fotomodello del cazzo che si fa il figo dietro ad una guardia del corpo- Risposi, alzandomi da terra e aiutando, successivamente, Emma.
-Signorine sapete benissimo che qui dentro non c'è un fotomodello, cercate di fare meno le spiritose- Continuò l'uomo guardandoci male.
-Lei cerchi di moderare i toni, perchè non ci si gira cosi verso due ragazze!- Gli urlai contro con tutta me stessa, presa dalla situazione.
Ad un certo punto, la porta alle spalle dell'uomo vestito in nero si aprì e una chioma scura di capelli e degli occhi nocciola si fecero spazio.
-Cosa sta succedendo qui?- Chiese stupito delle urla.
-Succede che queste due signorine vogliono farmi credere di essere qui per puro caso e non per vedere voi- Spiegò la guardia.
Era Zayn. Davanti a noi.
Che ci fissava in modo indifferente.
-Non sapevamo che fossero ancora a Roma, scusate..- Disse Emma, scusandosi da parte di tutte e due.
-Bene, ora lo sapete. Per piacere andatevene- Disse la guardia, prendendoci per le braccia.
Zayn era sul punto di rientrare nella stanza, quando mi staccai dalla guardia e gli corsi incontro.
-Ehi Zayn, aspetta! Ti ricordi di me?- Gli chiesi, cercando di ricevere una risposta positiva.
Mi guardò per qualche istante. Poi, dopo aver esitato qualche secondo, mi rispose:-No, mi dispiace..Hai un viso familiare,ma non so chi tu sia..-
-Tranquillo..- Mi allontanai da lui.
-Io ci ho provato..- Dissi ad Emma,una volta averla raggiunta.
La guardia del corpo ci scortò fino all'ascensore.
-Grazie, il bottone lo sappiamo premere da sole- Disse Emma con tono sarcastico che fece innervosire la guardia.
Premetti il bottone e lasciai alle porte il tempo di chiudersi.
Arrivammo a piano terra e ci guardammo intorno per vedere se c'era traccia di Francesco.
L'albergo era bello grande, come molti a Roma d'altronde.
Ma questo aveva una hall particolare che non avevo mai notato. Si potevano vedere tutti i corridoi dei vari piani se solo si alzava lo sguardo e, al centro in alto, una cupola che lasciava alla luce lo spazio di entrare.
Arrivata al centro dell'ingresso, alzai lo sguardo e guardai su.
-Emma, guarda quanto cazzo è grande quella cupola!- Urlai, attirando l'attenzione di Emma e di alcuni addetti all'ingresso che erano lì per accogliere le persone.
-Signorina, è pregata di non urlare certe cattive parole nella hall- Mi rimproverò il receptionist vicino a noi.
-La scusi- Disse Emma ridendo sotto i baffi e avvicinandosi a me.
-Rebbè, forse è meglio se ora andiamo..- Propose.
-Non mi ha riconosciuto..- Le dissi, continuando a guardare in alto la cupola.
-Sono cose che capitano, loro vedono tante di quelle fan al giorno.. Non puoi pretendere che si ricordino di te, dai. Sorridi..- Disse, sorridendomi come non mai.
Abbassai lo sguardo e le ricambiai il sorriso.
-Dai, andiamo a casa.- Conclusi abbozzando una faccia felice.
Passammo la reception e ci avviammo verso l'ingresso.
Come ho potuto pensare che uno cosi famoso, un ragazzo cosi impegnato, cosi popolare si potesse ricordare di me? Che illusa. Sono una delle tante fan per lui, per loro. Si Rebecca, ti hanno dedicato un tweet e ti hanno retwittato..Ma è stata una cosa di passaggio. Per farti stare bene. Ogni tanto succede qualcosa di felice a tutti,no? Bene, tu l'hai avuta l'altro giorno. Momento finito. Prendi i tuoi sogni e mettili in un cassetto, un'altra volta.
-Rebecca?- Il mio nome risuonò nella hall dell'albergo.
Mi girai verso la reception, in cerca della persona che mi aveva chiamato. Ma nulla. Mi sarò sbagliata.
-Rebecca!?- Questa volta sentì anche Emma, che si girò con me verso l'uomo alla reception che ci guardò perplesso e confuso.
Ci guardammo e ci avviammo verso di lui.
-Scusa, mi prendi per il culo?- Chiesi a quella sottospecie di segretario.
-Scusi?- Chiese confuso.
-Cosa fai, mi chiami per nome e poi fai finta di nulla? Mi prendi per il culo?- Richiesi innervosita.
-E poi come fai a sapere il suo nome?- Chiese Emma stupita.
-Ma veramente io non ho chiamato nessuno..- Rispose desolato.
-Rebecca!- Urlarono di nuovo.
-Vedi, l'hai rifatto!- Esclamò Emma.
-Emma, lui non ha fiatato ora..- Le feci notare.
-Ah, giusto..- Disse ridacchiando.
Qualcuno si sta divertendo. Ora lo picchio.
Iniziammo a girare per la hall alla ricerca di questo povero disgraziato che urlava il mio nome.
-Magari non sei tu e stanno chiamando un'altra Rebecca..- Disse Emma mentre continuava a girare.
Non le diedi retta e continuai a guardarmi in giro.
Arrivai sotto la cupola, alzai lo sguardo e lì lo vidi. Una sagoma con capelli neri che urlava a sguarciagola il mio nome. 
Senza occhiali non riuscivo a mettere a fuoco il volto, talmente era lontano e talmente ero cieca io.
-Emma, non ho gli occhiali.. Chi è quel ragazzo in alto che urla?- Le dissi indicandolo con il dito e strizzando gli occhi, cercando invano di metterlo a fuoco.
-Gli occhiali gli hai lasciati a casa, cogliona?- Chiese ridendo.
-Si, e non ho messo le lenti per la fretta. Dimmi chi è- Le dissi ridendo.
-Malik..- Rispose lei a voce bassa.
-Dai, serio. Chi è?- Richiesi ridendo.
-E' Jawy-Ripetè lei sorridendomi. Oh cazzo.
Alzai lo sguardo e vidi che si sbracciava come un dannato.
-Mi hai chiamato?- Chiesi come una demente.
-Si, ti chiami Rebecca!- Urlò lui felice.
-Eh si, è il mio nome ma non vedo come..- Mi bloccai qualche istante e iniziai a pensare.
Abbassai lo sguardo e fissai Emma negli occhi.
-Porco cannolo, si è ricordato come mi chiamo!- Le dissi urlando.
-Signorina, le parole!- Il receptionist mi sgridò.
-Ma stai zitto, Zayn Malik si è ricordato come mi chiamo!- Gli risposi urlando.
-Rebbè, calmati..Piuttosto guarda l'entrata dell'albergo..- Mi disse Emma, diventando seria.
Lanciai un'occhiata all'ingresso e vidi Francesco, che si avvicinava a me molto velocemente e con un sorriso maligno sul volto.
Il mio sorriso sparì nel giro di pochi secondi. Presi Emma per il braccio, corsi nell'ascensore e premetti nuovamente il tasto dell'ultimo piano.
-Cosa cazzo vuole da me? Gli ho detto che è finita- Dissi disperata.
-Stai tranquilla, si sistema tutto. Ora pensiamo ad allontanarlo- Mi disse stringendomi la mano.
Arrivammo al piano e ci ritrovammo davanti Zayn sorridente.
-Visto? Mi sono ricordato come ti chiami- Disse ridendo.
-Zayn,nascondici. Ti prego- Disse Emma con la voce spezzata. Il suo viso divenne serio all'improvviso.
-Seguitemi- Disse facendoci strada verso la sua stanza.
-Rebecca, dove scappi? Sei mia, non devi allontanarti da me. Mi appartieni- La voce di Francesco alle mie spalle. Un brivido gelido percorse tutto il mio corpo.
-Rebbè, aumenta il passo- Mi disse Emma, prendendomi per il polso e trascinandomi con velocità nella camera di Zayn.
-Chiudi a chiave!- Ordinò Emma a Zayn, che chiuse con molta velocità la porta della camera.
-Tranquilla, siete al sicuro qui.- Ci rassicurò Zayn.
-Solo evitate di farvi sentire, nell'altra stanza c'è il resto della band- Aggiunse. Non doveva dirlo.
-Oh mio dioooo- Emma lanciò un piccolo urlo che bloccai mettendole successivamente una mano sulla bocca. Ma non servì a molto.
-Zayn, sei in compagnia?- Si sentì dall'altra stanza. 
-Rispondi, altimenti si insospettiscono!- Gli suggerì a voce bassa.
-Ah si, giusto- Disse lui sorridendomi.
-Con chi stai parlando?- Un ragazzo apparve sulla soglia della porta.
Niall.
-Oh mio dio, Niall Horan!- Urlò Emma, mettendosi le mani sulla bocca successivamente.
-Voi siete..? Aspetta. Tu sei la ragazza della foto!- Disse sorridendo. 
Cazzoculo si ricorda della foto.
-Ragazzi cos'è questo casino?- il resto della band fece ingresso in stanza.
-Oh mio dio, i One Direction davanti a me. Ora svengo!- Urlò nuovamente Emma, elettrizzata al massimo.
-Emma, calmati. Per favore- Le dissi ridendo a bassa voce.
-Ragazzi, vi ricordate di lei?- Chiese Niall, indicandomi.
Liam, Harry e Louis si guardarono per qualche istante e poi scossero la testa.
-Come no? Dai, la ragazza della foto dell'altro giorno! Quella del tweet!- Continuò Niall.
Oh per tutti i cornetti alla nutella, si ricorda tutto. Posso morire felice.
-Ah, si! Ora mi ricordo, ti ho dato il pass per il backstage!- Disse Harry, sorridendomi.
-Eh si..- Balbettai a voce bassa.
-Ragazzi, ci pensiamo dopo a queste cose.. Rebecca, chi era quel ragazzo che vi seguiva?- Chiese Zayn, diventando serio.
-Il mio ex ragazzo..- Dissi a voce bassa.
-Si, è pazzo e vuole averla tutta per sè. Le manda messaggi, la chiama, la pedina e la aspetta sotto casa- Aggiunse Emma, guardandomi.
-Brutta storia gli stolker..- Disse Louis, sfregandosi la testa.
-Non hai sporto denuncia?- Chiese Liam, avvicinandosi a me molto lentamente.
-E' successo tutto all'improvviso, non ne ho avuto tempo..- Dissi, guardandolo preoccupata.
-State tranquille, si sistemerà tutto. Intanto, per ora, rimanete qui e non uscite. Noi staremo con voi, anche perchè non possiamo uscire dalla camera- Concluse Harry sorridendo.
-Va bene, grazie..- Dissi sorridendo a tutti e stringendo la mano di Emma.
 

 
Yeah Buddy.
Il ritardo fà parte del mio DNA. *si scava la fossa*
Scusate davvero. 
Spero davvero che qualcuno stia leggendo questa storia, anche perchè mi sento realizzata quando viene calcolata da qualcuno #confessioni lol
E spero che il mio ritardo non abbia fatto mandare a quel paese la storia. Mi sentirei male altrimenti t.t
In fondo ho aggiornato, giusto? Giusto? ç.ç
Sooo. Cosa ne pensate del capitolo? Caruccio? 'Na merda? Accettabile? Da buttare nel cesso?
Ditemi cosa ne pensate con una piccola recensione qui sotto. Mi farebbe mooolto piacere asdfghj
 
Se volete chiedere qualsiasi cosa sono qui:
Twitter - @Pdipayne_

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