La vendetta del serpente

di Gokychan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ciondolo ***
Capitolo 2: *** Un potter a serpeverde ***
Capitolo 3: *** Non è poi così male... ***
Capitolo 4: *** Scontri,punizioni,vendette e gelosie ***
Capitolo 5: *** Selezioni ***
Capitolo 6: *** Rivali ***
Capitolo 7: *** LEGGETE PER FAVORE ***
Capitolo 8: *** Spogliatoi vuoti (Potter si imbarazza e Malfoy se la gode) ***



Capitolo 1
*** Il ciondolo ***


LA VENDETTA DEL SERPENTE.

 


CAP 1


IL CIONDOLO


Era l’ora di pozioni e, come al solito, Grifondoro e Serpeverde stavano lavorando insieme.
Harry era nel pallone.
Avrebbero dovuto preparare una pozione restringente,ma il ragazzo dubitava fortemente che la poltiglia grigiastra,grumosa e dall’odore pestilenziale che stava sobbollendo in maniera minacciosa nel suo paiolo fosse la pozione giusta.
“Bè” pensò Harry amaramente “Speriamo che Piton abbia finito la sua scorta di veleni mortali,così magari si prende questa schifezza e mi dà un voto decente “.
Però, a quanto pare, la più che famosa sfiga del ragazzo sopravvissuto,doveva farsi sentire ancora.
In quel momento Piton, che stava passando per i banchi,si fermò di fronte a lui e, con un ghigno malevolo,prese con un mestolino un po’ della brodaglia di Harry per poi farla  ricadere nel calderone con un sonoro quanto schifoso “ SPLASH”.
“Bene, bene, signor Potter” disse mellifluo “Ma che cosa abbiamo qui? Dall’odore direi niente di buono” affermò con un sorrisino.
Con un colpo di bacchetta fece sparire la sbobba di un quanto depresso Harry Potter, più che consapevole di essersi preso l’ennesima T.
Quel giorno Piton sembrava di cattivo umore perché continuò imperterrito a stuzzicare Harry.
“E’ incredibile quanto lei assomigli a suo padre Potter” affermò con una smorfia maligna sul volto.
Harry cominciò a contare mentalmente fino a dieci come gli aveva insegnato la sua amica Hermione.
“ Avete lo stesso atteggiamento borioso e superbo,neanche foste i padroni della scuola”
“ 1…2…3…4…” Harry contava lentamente,con attenzione,sforzandosi di non ribattere,consapevole che avrebbe soltanto peggiorato la situazione.
“E poi , il vostro atteggiamento tronfio…disgustoso…vi credete i migliori solo perché avete un discreto talento a Quiddich”
“ 5…6…7…8…9…”
Piton si fermò lì. Guardando soddisfatto Harry che tremava di rabbia repressa.
Si voltò per andarsene e Harry tirò un sospiro di sollievo e frustrazione.
Quando ad un tratto Piton si rigirò e disse con un sorrisino malevolo
“Per non parlare di quella sporca mezzosangue di vostra madre…”
Ma non ebbe nemmeno il tempo di finire che Harry esplose.
“ Sempre meglio di voi che vi comportate come un bambino. Mio padre è morto ma voi continuate a sfogare la vostra rabbia da represso su di me che sono suo figlio. Molto maturo, davvero.” Mugugnò tra i denti, infuriato come mai in vita sua.
Nell’aula piombò il silenzio.
Il viso di Piton era una maschera.
Ron aveva gli occhi strabuzzati.
Hermione si era fermata a metà dal movimento di mettere l’ennesimo ingrediente nella sua pozione perfetta.
Il tempo sembrò scorrere di nuovo quando Piton disse con voce carezzevole
“ 50 punti in meno a Grifondoro e punizione per Potter”.
E poi,con espressione soddisfatta, si diresse verso la cattedra e cominciò a correggere i compiti di alcuni alunni del secondo anno,seminando D a destra e a manca.
Harry tremava di rabbia…come si permetteva…come aveva osato…
“Bel colpo sfregiato!” gli arrivò alle orecchie la voce beffarda e strascicata di Draco Malfoy.
Harry si girò così velocemente verso di lui da farsi male al collo.
Il sorrisino sparì dalle labbra di Malfoy quando vide sul volto dello sfregiato un’espressione così assassina,da fargli venire il buon senso di girarsi dall’altra parte e continuare la sua pozione,con i brividi di paura che gli percorrevano la schiena.
Harry si rigirò soddisfatto. Almeno questa piccola rivincita se l’era presa.
Quando arrivò la fine della lezione Piton chiamò Harry e consegnò un rotolo di pergamena.
“ Lì sopra c’è scritta la sua punizione Potter”disse con un ghigno “Consegnala a Gazza. Lui saprà come “utilizzarti”.
Disse l’ultima parola con espressione talmente sadica che Harry cominciò a sudare freddo.
Che cosa intendeva?.







Harry sbuffò.
Lui e Piton non andavano assolutamente d’accordo.
Anzi!!! Si potrebbe benissimo dire che tra loro scorre un odio purissimo da almeno 6000 carati.
m-ma quello…ERA DAVVERO TROPPO!!!”
Harry in un attacco di stizza lanciò lo straccio sudicio contro il muro.
Avrebbe accettato qualunque altra punizione, persino andare di fronte a Malfoy e di fronte a tutta la sala grande chiedergli di sposarlo.
Ma pulire la lurida tana di Gazza ( che aveva pure la sfrontata faccia tosta di chiamarlo ufficio) era davvero la goccia che faceva traboccare il vaso.
La stanza avrà avuto almeno 5 centimetri di polvere e sporcizia varia incrostata su ogni oggetto presente.
Harry emise un ringhio di frustrazione.
Ma mentre pensava alle infinite e più crudeli torture da infliggere al professore di pozioni qualcosa attirò la sua attenzione:
Nella scrivania di Gazza un cassetto con attaccato un biglietto con su scritto “ pericolo oggetti non ancora identificati” era stato lasciato imprudentemente socchiuso.
Per chiunque quel biglietto sarebbe stato un avvertimento più che sufficiente e si sarebbe tenuto alla larga da quel cassetto.
Ma in quel momento in quella “stanza” non c’era “qualcuno” ma Harry Potter in persona,che,si sa, possiede,come direbbe Piton,il bruttissimo vizio di ficcare il naso negli affaracci che non lo riguardano.
Con lo sguardo che brillava Harry si diresse verso al cassetto e,aprendolo del tutto,trovò(anche se con un filino di delusione) un ciondolo con un pendente a forma di serpente con degli occhi fatti con piccolissimi rubini.
Harry lo guardò interessato,quando ad un tratto gli occhi del serpente cominciarono a brillare.
Harry guardò basito il serpente crescere sempre di più e attorcigliarglisi attorno al braccio in una presa d’acciaio.
Gli occhi del rettile sembravano tizzoni incandescenti e il corpo sinuoso era del colore dell’argento con leggere striature azzurrine.
D’un tratto cominciò a sibilare.
“ Che la vendetta ssssssi compia”.

In quel momento entrò Piton che sbarrò gli occhi nel vedersi di fronte quella scena irreale.
Ma prima che Harry potesse pronunciare anche una sola parola,la stanza cominciò a vorticare e Piton sparì con essa.
Nel frattempo il serpente era tornato un semplice ciondolo e si era posizionato al collo del ragazzo.
D’un tratto tutto si fermò.
Harry sbattè gli occhi, confuso.
Era nella foresta proibita…ma come cavolo c’era finito?!.
Che quel ciondolo fosse una passaporta?.
Ma prima che potesse fare qualunque altro tipo di pensieri la voce sgradevole di Gazza lo fece sobbalzare.
“ Guarda, guarda…salve signor Potter. Che cosa la porta qui nella foresta proibita a quest’ora, quando dovrebbe essere a cena? Scommetto che si è dato un altro appuntamento con una di quelle ochette delle sue ammiratrici” disse disgustato.
Agguantò un Harry assolutamente confuso per la collottola.
“Ma che sta succedendo?!”pensò Harry assolutamente sconvolto mentre Gazza aveva già raggiunto il castello e si apprestava ad entrare nella sala grande dove tutti gli studenti stavano cenando allegramente.
“Signor preside!!!” gridò un ansimante Gazza con un espressione trionfale in viso “ Ho sorpreso il signor James Potter a gironzolare nella foresta proibita”.
Un Silente molto più giovane si girò a guardare un Harry totalmente shokkato.
Harry sentì delle risatine e girandosi per poco non gli prese un ictus!!!.
Dei Sirius Black, Remus Lupin, Peter Minus sedicenni lo stavano guardando ridacchianti.
“Signor Potter, che dobbiamo fare con lei?!” disse Silente con voce dura anche se il suo sguardo era più divertito che mai.
Harry era a bocca aperta,incapace di dire qualsiasi cosa, troppo shokkato.
Ad un tratto, dall’ingresso della Sala Grande, spuntò un James Potter più scarmigliato e giovane che mai.
“ ALLORA BELLA GENTE CHE SI DICE???” urlò James tutto gasato dalla sveltina che si era appena fatto con una Corvonero davvero niente male.
Nella sala scese un silenzio tombale; ora Harry non era il solo ad essere sotto shock.
I Malandrini avevano gli occhi fuori dalle orbite così come tutta la sala.
James ed Harry si guardarono con gli occhi sbarrati incapaci di dire alcun chè.
Harry si riprese per primo e sussurrò “Papà…”
James, se possibile, sgranò ancora di più gli occhi e, senza preavviso, i due Potter, accumulato il limite massimo di stress, si accasciarono a terra, svenuti.

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Capitolo 2
*** Un potter a serpeverde ***


CAP 2

 

UN POTTER A SERPEVERDE

Quando Harry si destò, si sentì il corpo completamente intorpidito.
Si alzò dal letto in cui si trovava.
Tutto intorno a lui era sfocato e nebuloso,segno della mancanza degli occhiali.
Ancora assonnato, allungò il braccio verso il comodino accanto al letto e, una volta trovati, li inforcò.
Si guardò intorno e capì di essere finito in infermeria.
Rimase un attimo spaesato,ma poi ricordò.
Era nell’ufficio di Gazza per scontare una punizione…ok, fin lì si ricordava.
 Poi…poi…ah,si. C’era un cassetto!!! Un bel cassetto aperto. E dentro c’era…c’era…un ciondolo!!! Si, ok, un ciondolo.
E il ciondolo…humm… era a forma di serpente!!! Sisi!! Ma certo!!! Ok, ora la parte più difficile: che era successo dopo?
Mmm…dopo…dopo… il serpente aveva preso vita!! E si era illuminato…e…e…era svenuto!!! Non il serpente ma lui!!Ma certo! E poi Piton lo aveva portato in infermeria.
Ok! Ora tutto tornava.
Harry sorrise tra se,soddisfatto del suo ragionamento.
Poi, d’un tratto scoppiò a ridere.
Aveva fatto un sogno troppo strano: era tornato indietro nel tempo. Precisamente nell’epoca in cui suo padre era un sedicenne come lui. Una volta uscito di lì avrebbe raccontato tutto a Ron.
E, mentre ancora sorrideva, la tenda che copriva il suo letto si aprì, facendo entrare un Silente decisamente più giovane del normale.
Il sorriso gli si paralizzò sul volto.
OK! Calma Harry,calma!!! Sicuramente quel vecchio bacucco di Silente si era finalmente deciso a farsi un tiraggio,un lifting. O magari, si era semplicemente preso una pozione ringiovanente. Si, era sicuramente così!! DOVEVA essere così.
“Buon giorno ragazzo. Ha dormito bene? Come si sente?” chiese preoccupato il vecchio preside.
Harry sospirò di sollievo.
“Menomale, è tutto a posto” pensò il ragazzo sopravvissuto con felicità.
…un momento!!!
Ragazzo?! Da quando il preside lo chiamava così?! Perché non aveva usato il suo nome?!.
Harry si impose calma forzata.
Andiamo... si stava agitando per niente…si doveva calmare.
Tuttavia, il preside lo guardava in modo strano, come se fosse un animale bizzarro…come se non lo conoscesse…
Ma prima che il ragazzo potesse dire qualsiasi cosa, la tenda si aprì di nuovo.
Questa volta, però, non entrò nessuno, ma tre faccine con occhietti birichini sbirciarono oltre le spalle del preside.
Silente sospirò stancamente e disse in tono rassegnato
“Signorini Black, Lupin e Minus se volete entrare fatelo e basta!”.
Subito, i tre ragazzi entrarono.
Harry, questa volta, strabuzzò gli occhi talmente tanto da farli diventare grandi come piattini.
Il silenzio regnava sovrano,ma poi…
“ AHHHHHHHHHHHHHHHH!!!” Harry emise un urlo agghiacciante, subito seguito a ruota da quelli altrettanto spaventati dei tre Malandrini.
Harry , terrorizzato,cadde dal letto, e strisciando all’indietro e sempre continuando ad urlare,cercava di allontanarsi da loro.
Il suo urlo sovrumano svegliò anche James, che dormiva nel lettino accanto,che dallo spavento cadde anche lui dal letto, ritrovandosi, purtroppo per lui, davanti alla sua copia sputata.
Seguirono due secondi di silenzio tombale.
“ AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!” stavolta ad urlare furono in due e l’urlo che fecero fece tremare letteralmente le finestre dell’intera scuola.
Il preside, ormai stufo di tutte quelle urla, lanciò un incantesimo tacitante sulla stanza e finalmente fu silenzio.
“ Ahhhhhh, finalmente un po’ di pace” disse il preside soddisfatto.
Poi rivolse la sua attenzione ai due ragazzi che, in quel momento, si scrutavano spaventati.
I Malandrini spostavano lo sguardo da uno all’altro Potter, profondamente confusi.

Che stava succedendo?
“Bene” riprese il preside “Oousi. Che stava succedendo?
“ ba sfogare la vostra rabbia da represso su di me che sono suo figlio.
ra… vi lascerò di nuovo l’uso della parola, voi non urlerete, e l’altro ragazzo,che non è il nostro Potter, ci spiegherà tutto. Va bene?”.
I ragazzi annuirono.
Sciolto l’incantesimo, Harry prese timidamente parola,attirando l’attenzione di tutti su di se.
“ Hemm… salve…come va?”disse.

Nessuna risposta. Tutti continuavano a guardarlo. Harry deglutì e poi riprese.
“ Io innanzitutto mi chiamo Harry Potter e hemm…sono…”
“Sei mio figlio!” affermò James facendo sobbalzare tutti dalla sorpresa.
L’attenzione si concentrò tutta su di lui per poi tornare a Harry.
“Si” disse solamente.
Il silenzio si fece,se possibile,ancora più assoluto.
“E’ vero, Harry?” chiese piano Silente.
Harry, solamente, annuì.
“Wow!!” disse Sirius ”Il figlio di James!” dopodiché fece un lungo fischio.
“E chi è la madre?” chiese Remus.
A quel punto, tutti lo guardarono ancora più interessati.
“Hemm…Lily Evans” disse piano Harry.
Tutti i Malandrini al completo restarono a bocca aperta dallo stupore. Poi scoppiò il finimondo.
“ YEEEEEEEEEE!!! SISISISISISISISISSIIIIIIIIIIIIIIII!!!”
James era semplicemente impazzito e saltava da tutte le parti in preda ad un attacco di euforia.
Siris, Remus e Peter lanciarono un ululato di vittoria e si scambiarono un cinque esibendosi in una specie di danza della vittoria piuttosto ridicola.
Harry li guardava tutti quanti sorridendo, esitante.
Quando si furono calmati, James disse
“Bhè, anche se ci conosci già, io preferirei fare le presentazioni. Sai, per rendere la cosa meno imbarazzante…”.
I compagni annuirono convinti.
“ V-va bene”
“ Ciao Harry, io sono Sirius”disse presentandosi subito, con aria fintamente pomposa.
Harry sorrise divertito e gli strinse la mano.
Lo stesso fece con suo padre e con Remus, ma quando arrivò il turno di Peter, il viso di Harry divenne una maschera di marmo e gli occhi si riempirono di odio.
Peter, notando lo sguardo minaccioso del ragazzo, con uno squittio spaventato si rifugiò dietro ai suoi compagni.
Il silenzio calò nuovamente.
Ma fu il preside a spezzarlo.
“Harry? Potresti spiegarci come sei arrivato qui, per favore?”.
Harry si riscosse, e lanciando un ultima occhiata assassina a Minus, cominciò a raccontare l’accaduto al preside sotto lo sguardo attento dei Malandrini.
Finito il racconto, Silente chiese
“ Il ciondolo è quello, Harry?” disse indicando il collo del ragazzo.
Harry annuì.
Il preside fece per avvicinare la mano, ma il rettile improvvisamente prese vita e cercò di mordergliela. Il preside la ritirò di scatto.
Tutti, nella stanza, lanciarono degli urletti sorpresi.
“ C-che cos’era?” balbettò Minus.
“ E’ una giratempo senza dubbio…ma ha un qualche incantesimo oscuro che le da un qualche potere in più…” disse, cupo, il vecchio preside.
Poi, d’un tratto, il preside disse “Seguimi, Harry”.
“ Dove signore?” chiese Harry.
“ In Sala Grande. Devi essere smistato in una Casa finché non troveremo il modo di farti tornare nel tuo tempo” disse Silente perentorio.
Arrivati nella Sala, tutti gli sguardi si spostarono sul gruppetto.
“ Tu in che casa stai Harry?” gli chiese James.
“Grifondoro” sussurrò piano Harry
James sorrise raggiante. Poi si diresse al suo tavolo insieme agli amici.
Il preside prese parola.
“ Buonasera signori. Quest’oggi voglio presentarvi un nuovo alunno che farà parte momentaneamente della nostra scuola. Si tratta del fratello gemello di James Potter. Doveva venire stasera, ma il ragazzo si era perso nella Foresta Proibita, fortunatamente salvato da Gazza”.
Gli sguardi di tutti erano fissi sul ragazzo.
“ Si dia inizio allo smistamento!!”
Harry, titubante, prese posto sullo sgabello davanti a tutti e, ben presto, il cappello gli fu premuto sul capo coprendogli la vista.
“Mmm…che soggetto interessante abbiamo qui!!! Hai un intelligenza sopraffina,una perfidia niente male quando serve, eppure sei leale e fedele verso gli amici e hai un coraggio e un ardore invidiabile…dove ti posso mettere? Mmm…”.
Harry non fece nemmeno in tempo a parlare, che il cappello urlò
“ SERPEVERDE!!!” .
Nella sala era calato il silenzio. Non era possibile! Il fratello di James Potter era stato appena smistato a Serpeverde!!!.
Con aria affranta, il ragazzo si diresse verso il tavolo verde-argento, anche lì guardato con sorpresa.
I Malandrini erano semplicemente shokkati.
“M-ma aveva detto…” riuscì solo a balbettare James.
Harry sospirò. Bhè, per lo meno le cose non potevano andare peggio di così…
“Ah, a proposito, signor Potter! Lei dividerà il dormitorio con il signor Piton. Questo è tutto” disse Silente con un sorriso amabile.
Come non detto…

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Capitolo 3
*** Non è poi così male... ***


 CAP 3

NON E’ POI COSI’ MALE…

 

Per tutta la cena, Harry stette con lo sguardo basso,consapevole di essere fissato da tutti gli alunni della Sala Grande.

Aveva timore di incrociare gli occhi del padre e leggervi disgusto,delusione persino.

E questo lui non poteva sopportarlo. Non poteva sopportare di vedere quelle espressioni nel suo viso,nel suo sguardo.

 

A fine cena, si alzò e, mestamente, cominciò a dirigersi verso il suo dormitorio.

D’un tratto, però, una mano lo afferrò e lo portò in un angolo.

Harry rifletté il suo sguardo con altre quattro paia di occhi.

Infatti i Malandrini al completo lo stavano fissando sgomenti, sbalorditi.

Ma nel loro sguardo non c’era disgusto.

Solo una domanda.

Perché?

E forse fu quello a spingere Harry a rispondere.

“ Mi dispiace. So di avervi deluso.”

“ Tu non ci hai deluso Harry” disse James.

“ Anche se, ammettiamolo, ci hai fatto proprio un bello scherzetto con questa uscita” disse Felpato con un piccolo sorrisino.

“ Già. Potevi dircelo prima Harry, invece di farci prendere un infarto” disse con tono di finto rimprovero Remus.

Harry li guardò tutti, sollevato. Non lo avevano rifiutato, anzi continuavano a stargli accanto.

“Grazie” disse Harry.

E sorrise, subito ricambiato dai tre.

L’unico che se ne restava in disparte era Codaliscia, che lo guardava con sospetto e diffidenza,senza però esporsi, troppo codardo per farlo,essendo in minoranza.

A James, però, venne un pensiero.

“ Hey, Harry, non pensare che solo perché sei mio figlio ti risparmierò!!! Essendo un Serpeverde e per di più così affascinante” e qui fece scorrere lo sguardo sul corpo del figlio,orgoglioso che gli somigliasse tanto “Sarai mia vittima e cavia per le malandrinate mie dei miei qui presenti compagni. Perciò preparati!!!” concluse con un ghignetto, seguito a ruota da quello degli altri.

Il moretto rimase un attimo confuso, ma poi sorrise di rimando, con uno strano bagliore negli occhi.

“ Oh, grazie Ramoso,per avermi avvertito!!! Sappi, però, che io non mi farò mettere i piedi in testa troppo facilmente, sai. Sono pur sempre tuo figlio” sghignazzò, cancellando dalle facce dei Malandrini i sorrisini compiaciuti che vi aleggiavano prima, mettendoci ora delle espressioni dubbiose e leggermente intimorite.

“ Buonanotte” disse ironico, per poi dirigersi verso il suo dormitorio.

I quattro si riscuoterono e ghignarono nuovamente,sadici.

“ Ohhh, si. Buonanotte figliuolo!!! E tanti auguri con Mocciosus!!!” disse scoppiando a ridere come un matto insieme agli altri.

Il moretto si pietrificò.

Nononononononononono!!!! Piton, NO!!! Se ne era completamente dimenticato! Come aveva potuto? COME?!

 

“ ODDIO QUELLO MI AMMAZZA NEL SONNO!!!” pensò terrorizzato.

Con tutte le angherie che quel cretino di mio padre gli ha combinato, mi stupirei del contrario.

 

Harry sospirò affranto.

 

Sono morto.

 

Scese titubante le scale che lo portavano ai sotterranei.

Quel posto non gli piaceva nemmeno un po’.

Freddo,umido e lugubre.

“ Bè…evviva l’allegria!!!” pensò sarcastico Potter.

Si fermò davanti ad un ritratto che ritraeva un mago dal volto austero e dall’aria leggermente snob.

“Parola d’ordine?” gli chiese freddamente.

Harry rimase interdetto.

La parola d’ordine? Cavolo! Non la sapeva!

Rimase assorto davanti al quadro,sotto lo sguardo del proprietario, fin quando una voce sensuale non disse:

“ SANGUIS DRACONIS”.

Il quadro si spostò, lasciando via libera all’accesso per la sala comune di Serpeverde.

Il moretto si girò, sorpreso, e quello che vide lo gelò sul posto.

Alto,fiero,altero,e terribilmente sexy, Lucius Malfoy lo sovrastava dal suo metro e ottantacinque, con un sorrisino divertito sulle labbra.

“ Allora, vediamo un po’ chi abbiamo qui. Il fratello di Potter, interessante. Ma che ci fa qui un parente del più famoso Grifondoro di Hogwarts nella tana delle serpi?” chiese con uno strano bagliore negli occhi.

Potter, infastidito,rispose a tono, a testa alta come aveva sempre fatto.

“ Per il tuo stesso motivo Malfoy. Ci sto per le mie capacità e per il mio carattere. Non vedo altri motivi. Tu ne hai altri?.” Chiese pungente.

Lucius lo guardò con tanto d’occhi.

Quel ragazzo gli aveva parlato con tono volutamente arrogante.

Ma si rendeva conto con chi stava parlando?! Evidentemente si, visto che lo aveva chiamato per cognome.

Eppure non aveva esitato a sfidarlo e a farsi valere.

Malfoy sorrise, sorprendendo Harry.

Si. Decisamente quel ragazzo gli piaceva. Era un tipo interessante.

“ Hai ragione, è stata una domanda stupida. Anche se mi conosci già, vorrei fare comunque le presentazioni, se permetti. Il mio nome è Lucius Malfoy. Piacere di conoscerti Harry Potter” e tese la mano ad un allibito Potter, che la guardava fisso,come se fosse radioattiva.

Quella scena gli riportò alla mente un episodio avvenuto il suo primo giorno di scuola con il figlio di Lucius, Draco.

Quel giorno aveva rifiutato la sua mano e Draco divenne il suo più grande nemico dopo Voldemort.

Ora si trovava in un altro tempo,in una Casa di cui Lucius era prevedibilmente il capo,da solo e senza appigli. Che fare?.

Per una volta, il suo lato Serpeverde ebbe la meglio e, anche se titubante, strinse la mano di Malfoy.

Il biondino lo guardò soddisfatto e poi gli chiese

“ Allora Potter, dov’è che dormi?” chiese mentre entravano nella sala verde-argento.

“ Sto nel dormitorio con Moccios…hemm…Piton” disse Harry cauto.

“ Non sei capitato male” mormorò il biondo.

“ Eh?”

“ Devi sapere che Severus,anche se appare burbero e scontroso, in realtà è una persona molto interessante. Sono sicuro che in poco tempo capirai cosa intendo dire”

“Non ne dubito” mormorò Harry con un tono di voce leggermente isterico

Malfoy gli scoccò uno sguardo perplesso prima di ricominciare a parlare

“Comunque non farti intimidire troppo dai suoi modi. Se preso per il verso giusto, quel ragazzo può rivelarsi davvero un buon amico. Anche se credo che per te ci vorrà un po’ più di…tempo” concluse Malfoy.

Harry seppe che, grazie a suo padre, non si ritrovava molto avvantaggiato con il suo nuovo coinquilino

 “ Bhè, buonanotte Potter. Ci vediamo domani mattina” gli disse Lucius, distogliendolo dai suoi pensieri.

“ Uh? Oh, si! Buonanotte! S-si, ci vediamo domani” borbottò impacciatamene il moretto.

Malfoy gli fece un lieve cenno con il capo in saluto, per poi dirigersi verso il suo dormitorio.

 

Harry si diresse totalmente shokkato al suo dormitorio.

Okay. Se non era ancora del tutto impazzito, aveva visto un Lucius Malfoy che non cercava di ucciderlo, si era sentito dire che Piton, QUEL Piton!!! Era una persona che poteva rivelarsi un buon amico. AMICO!!! Per LUI!!! Ah!! Ora gli mancava solo che qualcuno gli dicesse che Voldemort era un dolce nonnino che regalava zucchero filato ai bambini e che Silente era un maniaco assassino deciso a distruggere il mondo perfetto di nonno-Voldy e sarebbe stato a posto.

 

Quando arrivò davanti alla porta della sua stanza, prese un profondo respiro e … entrò.

L’effetto fu piuttosto traumatico.

Da sempre abituato ai caldi colori dei Grifondoro, ora vedersi sputare questa camera dai colori verdi-argentati,ornata con mobili e tappezzeria di rigida e fredda eleganza,davanti agli occhi era veramente troppo per lui.

Con aria alienata, si accasciò su quello che supponeva fosse il suo letto.

Non poteva essere!!! Qualcuno lo tirasse fuori da quell’incubo!!!.

Troppo preso a guardare terrificato la sua stanza, non si accorse dello sguardo curioso che lo stava osservando.

Poi, d’un tratto, la figura parlò

“ Ciao. Tu sei Harry Potter vero?”.

Harry sobbalzò.

La voce era stata quasi un sussurro. Le parole dette con curiosità poco celata.

Harry lo guardò fisso,subendo l’ennesimo shock.

Davanti a lui, con i lunghi capelli corvini,gli occhi d’onice e un sorriso storto, c’era Severus Piton.

Incapace di dire alcunché, Harry annuì.

“ Piacere. Mi chiamo Severus Piton ” si presentò il moro scrutando Harry attentamente con gli occhi scuri.

Potter, sentendosi lo sguardo del suo futuro professore addosso, cominciò a sudare freddo e a spostare nervosamente lo sguardo per la stanza, stando ben attento a non incontrare quello del moretto di fronte a lui.

Quello era Severus Piton. Il Severus Piton che nel futuro avrebbe fatto di tutto per espellerlo o avvelenarlo con le sue stesse pozioni. E lui ci doveva dividere la stanza!

Ma che cos’era?! Un parafulmine per la sfiga?! Passato o presente…PERCHE’ DOVEVA RITROVARSI SEMPRE QUALCUNO PRONTO AD UCCIDERLO?!

“Sai” mormorò mellifluo Piton, interrompendo il flusso dei pensieri di Harry “Sarebbe buona educazione dire il proprio nome quando una persona ti si presenta”

Potter lo guardò con gli occhi leggermente strabuzzati. Presentazioni? E a cosa servivano? Come se Mocciosus non sapesse già benissimo chi fosse lui.

“Harry Potter” mugugnò di malavoglia

Il Serpeverde alzò leggermente un sopracciglio

“Sarà una lunga convivenza la nostra” si limitò a mormorare prima di mettersi sotto le proprie coperte

Potter lo guardò mezzo sconvolto. Bhè, ma che si aspettava dopotutto? Quello era pur sempre Severus Piton.

Con un sospiro rassegnato, cominciò a svestirsi e, quando si fu cambiato, si infilò lesto sotto le coperte.

 “ Meglio dormire. Oggi è stata una giornata PIENA di emozioni”.pensò.

E sfidò chiunque a dargli torto.

 

E, mentre il sonno a mano a mano lo prendeva, rivolse un ultimo sguardo al fagotto di coperte sul letto vicino al suo.

Contando che aveva rivisto suo padre.

Contando che aveva rivisto Sirius.

Contando che aveva conosciuto Lucius Malfoy e Severus Piton che ancora non avevano tentato di strozzarlo con il suo stesso cuscino…

 “ Bè…non è poi tanto male” ebbe come ultimo pensiero il moretto più famoso del mondo prima di cadere nell’oscurità confortante che gli offriva l’incoscienza del sonno

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Capitolo 4
*** Scontri,punizioni,vendette e gelosie ***


CAP 4

 

SCONTRI,PUNIZIONI,VENDETTE E GELOSIE.

 

Quando Harry si svegliò, si sentì insolitamente bene.

Cosa alquanto strana, visto che si trovava in stanza con Severus Piton.

Una voce fredda lo colse impreparato.

“Ti conviene sbrigarti a prepararti, altrimenti arriverai in ritardo”

Potter si girò di scatto in direzione della voce e vide Piton pronto e vestito di tutto punto, pronto per scendere a colazione.

Il bambino sopravvissuto non ebbe il tempo di replicare, che Piton era già sceso alla volta della Sala Grande.

Quando si riscosse, guardò la sveglia sul suo comodino. Cavolo! Era tardissimo!.

Oramai del tutto sveglio, si vestì e si lavò velocemente per poi scendere a fare colazione.

Per la strada incontrò Lucius Malfoy, che appena lo vide gli fece un lieve cenno di saluto,accompagnato dal solito ghigno ironico,ma per nulla malevolo.

“ Buongiorno Potter.” Gli disse, composto come al solito.

“Malfoy…”

Si diressero in silenzio fino alla Sala Grande e lì si sedettero.

“ Sei arrivato un po’ in ritardo. Svegliato tardi?” osservò il biondino.

“ Si”

Harry, da quando aveva incontrato Malfoy, aveva dato soltanto risposte brevi e secche.

A dirla tutta, si sentiva impacciato e molto insicuro. Insomma, era pur sempre Lucius Malfoy!!!.

 

 

 

 

 

Piano,piano la Sala Grande cominciò a riempirsi, ma di Piton nessuna traccia.

“ Ma dove cavolo è finito Sev?!” disse Lucius, guardandosi intorno.

Harry, francamente, non si stava proprio disperando, più Piton gli stava lontano e meglio era.

Poi, ad un tratto, qualcosa attirò l’attenzione di Malfoy, al tavolo dei grifoni.

Lo percorse con lo sguardo e poi, come se avesse colto qualcosa, ringhiò.

“ Cazzo!!!”

Harry lo guardò sorpreso,ma prima che potesse dire qualsiasi cosa, il biondino lo prese per il braccio e lo trascinò fuori dalla sala.

“ Malfoy? Malfoy?! Che cavolo fai?! Dove mi stai portand…?” ma Harry si zittì. Notando che al tavolo dei Grifondoro mancavano quattro studenti.

.

 

Il biondo trascinò il povero Harry per tutto il corridoio, fino a portarlo all’ingresso del cortile.

.

 

“ Allora, Mocciosus? Ne vuoi ancora?”

Harry riconobbe la voce di Sirius.

“ Ma certo che ne vuole ancora, Felpato!!! Non vedi com’è contento? Che ne dici di andare, però, direttamente al piatto forte?” la voce di James, beffarda e leggermente maligna, come Harry non l’aveva mai sentita,gli trapanò le orecchie.

Il moretto sentì crescere dentro di se una strana sensazione di disagio, Lucius dal canto suo, assottigliò pericolosamente gli occhi.

“ Fottiti Potter!!! Sei solo un bulletto senza cervello!!! Ma di questo se ne erano accorti tutti, visto che passi le giornate a fare il buffone con i tuoi degni compagni trogloditi!!!!” si sentì la voce di Piton, forte e per niente impaurita, nonostante lo svantaggio numerico.

“ Fossi in te, non farei tanto lo sbruffone, MOCCIOSUS!!!” si sentì nuovamente la voce di James, stavolta irritata.

Ma poi, una voce. Decisamente irata.

“ POTTER!!! BRUTTO IDIOTA, SMETTILA SUBITO!!! COME TI PERMETTI?!”

Una voce femminile, dolce e vellutata, anche se in quel momento alterata dalla rabbia.

“ Oh, salve Evans!!! Sei venuta anche tu qui per goderti lo spettacolo di Mocciosus appeso a fare compagnia agli stendardi di Hogwarts?” chiese ridendo Sirius, subito seguito dai suoi amici e dalla piccola folla creatasi.

“ Tu sta zitto, imbecille!!! Ma chi vi credete di essere, per trattare in questo modo una persona?! Siete tutti degli immaturi!!!” urlò adirata Lily, il bel viso contratto dalla rabbia.

“ Tu taci, mezzosangue!!! Non ho bisogno ne del tuo aiuto ne di quello di nessun altro!!!” sbottò la serpe.

“Andiamo, Lily!!! E tu ti ostini ancora ad aiutare questo idiota?! È da pazzi!!!” disse amichevole James.

Lily stava per ribattere, infuriata, quando apparvero Lucius e Harry, entrambi con il fiatone. Il biondo aveva uno sguardo che avrebbe potuto uccidere.

Le risate cessarono.

I Malandrini guardarono Harry sorpresi, ma poi ghignarono.

“ Ciao fratellino!!! Anche tu qui per vedere la nuova bandiera della scuola?” chiese affabile, James.

“ Non credo proprio Potter!!! Metti subito giù Severus!!!” disse deciso Malfoy.

Lo sguardo dei Malandrini si spostò sul biondo.

“Thò! Guarda, Mocciosus, è arrivato il tuo fidanzatino”

Con un movimento fulmineo, Lucius estrasse la bacchetta e lanciò uno schiantesimo all’indirizzo di Sirius che però, altrettanto rapido, vanificò a sua volta.

“Uh, siamo permalosi” sghignazzò James.

 “ Esatto Potter, lascia andare Severus!!!” ordinò freddo, Malfoy.

James lo squadrò per un attimo, poi ghignò.

“ Sai, credo proprio che non lo farò. Perciò vedi di sparire!!!”

Poi si rigirò e, lanciando a Severus uno sguardo di scherno, canticchiò

“ Allooora, Mocciosus, dov’è che eravamo rimasti?”

Lucius digrignò i denti. Sarebbe voluto intervenire, ma era in netto svantaggio numerico

Ma Harry,stufo di quel ridicolo teatrino, prese la bacchetta e lanciò un Liberacorpus sul corpo di Piton, che cadde al suolo con un tonfo.

Il padre di Harry si voltò, allibito.

“ Che diavolo stai combinando?!” sbottò, irritato.

“Su, fratellino. Io non ho ancora fatto colazione e mi sono svegliato decisamente di malumore. Credo poi di aver visto la McGranitt aggirarsi da queste parti mentre io e Malfoy venivamo qui” mormorò svogliatamente Harry.

Lo sguardo di Sirius e James si fece indeciso.

“Dai, James. Ci sono un sacco di cose che devo raccontarti” fece con tono di voce allusivo, per poi lanciare una rapido sguardo alla rossa.

Lo sguardo di Potter si accese come una lampadina.

“Per oggi ti salvi Mocciosus. Ringrazia il mio caro fratellino per questo”

E con una mossa fulminea, afferrò Harry per il braccio e, subito, cominciò a rientrare nella Sala Grande.

Gli altri Malandrini li seguirono, esasperati e divertiti dal comportamento del loro amico.

La piccola folla che si era creata si dissolse.

Mlafoy si avvicinò all’amico e lo aiutò ad alzarsi.

“Tutto bene?” gli chiese, leggermente preoccupato.

“Meravigliosamente. Quanto potrebbe esserlo una persona costretta a testa in giù per dieci minuti” sbottò acido il moro.

Malfoy ghignò.

“Non è tanto male il nuovo Potter” constatò.

“Per me è della stessa pasta del fratello. Arroganti, sbruffoni e totalmente senza cervello” mormorò sprezzante.

“Bhè, secondo me ha qualcosa di meglio del fratello sai?” disse pensoso Lucius “Non per nulla è finito a Serpeverde, no?”

Piton sbuffò ma non replicò.

“Dai Sev, andiamo a mangiare. Ho una fame incredibile”

“Si, si. Come ti pare”

“Non usare quel tono, sai? Guarda che ho saltato la colazione per venire a salvare te!”

“Ora sto bene, no? Andiamo. La mattina sei petulante come quella piattola di Bellatrix” disse laconico

Lucius si limitò ad una regale alzata d’occhi.

 

 

 

Harry e i Malandrini stavano percorrendo i corridoi e il povero Harry si stava gia maledicendo per la sua trovata.

“Allora? Com’è che ho fatto a conquistare la Evans? Eh? Dimmelo! Dimmelo! Come ho fatto? Come ho fatt…”

“Basta!” esclamò il moretto, sull’orlo di una crisi di nervi “Calmati”

“Tu guarda!” esclamò all’improvviso Remus “Parli del diavolo…”

Tutti si girarono nella direzione indicata da Lupin e videro Lily correre verso di loro.

 “Hey! Hey, Harry Potter!”

Harry la guardò sorpreso, quando la giovane si fermò davanti a lui, ignorando ostentatamente James e gli altri.

 “Grazie per quello che hai fatto. Almeno qualcuno di maturo nella famiglia Potter c’è, a quanto posso vedere” e, con un ultimo sorriso, si diresse verso le sue amiche che la aspettavano poco più avanti.

Harry la guardò, stordito, fino a che James non parlò

“Ma perché a te ha parlato e a me no?” uggiolò.

Il moro sospirò. Ne avrebbe avuto di lavoro da fare.

E, insieme, si diressero nella Sala Grande, chiacchierando tra di loro, ignari che un paio di occhi verdi stessero seguendo molto attentamente uno di loro.

Ehh, si!!!quello sarebbe stato un anno molto interessante ad Hogwarts

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Capitolo 5
*** Selezioni ***


DEDICO QUESTO CAPITOLO A SELENE90. TESORO, TI VOGLIO BENE!!! SPERO CHE TUTTA LA TUA TRISTEZZA SE NE VADA PER NON TORNARE PIU'!!! BACI DALLA TUA GOKYCHAN

CAP 5

 

SELEZIONI

 

Finita la colazione, Harry lanciò un rapido saluto ai Malandrini e raggiunse nuovamente il biondo Serpeverde.

Potter e Malfoy si avviarono fuori dalla Sala Grande, seguiti, un po’ a distanza, da Piton.

Ad un certo punto, però, il preside richiese l’attenzione di tutti alzandosi.

“ Perdonatemi, ma ho un ultimo annuncio da fare. I ragazzi al di sopra del primo anno possono partecipare ai provini di Quiddich che si terranno questo pomeriggio al campo.

I ragazzi verranno esaminati dai rispettivi capitani e dall’insegnante di volo Madama Bumb. Questo è tutto, potete andare” concluse Silente per poi dirigendosi verso il suo ufficio lasciando dietro di se il brusio eccitato dei ragazzi.

“ Tu ti farai avanti, quest’anno, Lucius?” chiese Piton all’amico.

“ No. Il Quiddich non mi interessa. E poi ho già i doveri di Caposcuola che mi tengono impegnato la maggior parte del tempo, per non parlare dei compiti.” Concluse annoiato il biondino.

Poi con un ghigno, chiese “ E tu Sev? Sicuro di non voler partecipare alle selezioni?”

Severus fece una smorfia “ Nemmeno se il fantasma di Salazar Serpeverde in persona me lo chiedesse, salirei su quei cosi volanti. E non capisco come accidenti alle persone possa piacere un gioco del genere”

Harry invece, non li ascoltava, assorto nei suoi pensieri.

“ Credo che farò i provini. Sarebbe interessante” disse più a se stesso, che ai due di fianco a lui.

I due si girarono, sorpresi, verso di lui.

“ Davvero? Sai giocare a Quiddich?” chiese sorpreso Lucius.

Harry annuì distrattamente.

“ Bhè, è logico, considerando che James Potter  è suo fratello” mormorò sprezzante Piton. “Sarebbe interessante vedere quel pallone gonfiato battuto sul suo stesso terreno” aggiunse con uno scintillio negli occhi neri, parlando più a se stesso che agli altri.

“ Bhè, allora, in questo caso, verremo questo pomeriggio al campo per  vedere le selezioni” disse Lucius, beccandosi un’occhiataccia da Severus una volta pronunciato il “verremo”.

Harry si riscosse dai suoi pensieri e annuì distrattamente ai due. 

 

 

*    *    *    *

 

Alla fine delle lezioni, i tre si diressero al luogo dove si sarebbero tenuti i provini.

Lucius e Severus si sedettero sugli spalti, mentre Harry si diresse verso il gruppo di persone che intendeva fare il provino.

Piton tirò fuori un libro scolastico e cominciò a leggerlo, sotto lo sguardo esasperato del biondo.

Quasi ogni ruolo venne assegnato, mancava soltanto la persona che avrebbe preso il ruolo di cercatore.

 

 

I ragazzi restanti decollarono tutti assieme sulle scope e insieme a loro venne Madama Bumb.

“ Bene ragazzi, ascoltatemi. Ora libererò il boccino d’oro e il primo di voi che riuscirà a prenderlo sarà il nuovo cercatore di Serpeverde. Non voglio scorrettezze. Il primo che le commetterà verrà squalificato. Sono stata chiara?”

Cenni d’assenso.

“ Bene. Allora…che la caccia abbia inizio” urlò lasciano libera la pallina dorata che, dopo appena pochi secondi, scomparve in uno scintillio.

 

 

Fu il caos.

Ogni ragazzo cominciò a volare freneticamente per il campo alla ricerca del boccino e, a volte,quando lo sguardo di Madama Bumb era distratto, cercavano di disarcionarsi a vicenda.

L’unica eccezione era Harry, calmo e quasi immobile osservava con attenzione il campo alla ricerca del boccino.

 

Sugli spalti il biondo osservava la sua sagoma, assorto.

I capelli scompigliati mossi dal vento, gli occhi verdi socchiusi e l’espressione di solito sorridente, concentrata e attenta.

Le labbra morbide, leggermente dischiuse.

Un vero spettacolo.

Ma c’era un’altra persona che era persa nella contemplazione di quel giovane e attraente corpo.

Una persona nascosta,invisibile agli sguardi di chiunque.

Questa persona era una ragazza dai lunghi capelli rossi e gli occhi verdissimi,in quel momento sognanti e le guance di un delizioso color porpora.

Un sospiro, un altro e un sussurro.

“ Harry…”

 

 

*    *   *   *

 

“ Ma dove cavolo si è cacciato quel boccino?”

Era quello il pensiero nella mente di Harry.

Di solito era molto bravo ad individuare la pallina dorata, ma con tutta quella gente in campo che si agitava togliendogli la maggior parte della visuale, la cosa era davvero complicata.

Ma, ad un tratto, lo vide.

Uno scintillio dorato vicino agli spalti catturò la sua attenzione.

Spronò la scopa e partì all’inseguimento.

I due Serpeverde, avendolo osservato tutto il tempo, non si lasciarono sfuggire il lampo di vittoria del loro compagno.

Così, seguendo il suo sguardo, videro che, sulle tribune, dalla parte opposta alla loro, il boccino svolazzava inosservato.

“ Vai Potter!!!” urlò Malfoy alzandosi in piedi, dimentico di qualunque contegno.

Piton sbirciò, abbassando di poco il libro che stava leggendo, con un brillio interessato negli occhi.

“ Coraggio Harry” sussurrò una voce lieve.

 

 

 

*    *    *    *

 

 

“ Ce la posso fare, ce la posso fare!!!”

Il moretto allungò il braccio.

10 centimentri.

6…

2…

SBAMM

 

Harry venne quasi disarcionato dalla scopa.

Si girò verso il suo aggressore e vide che era un ragazzo nerboruto con i capelli neri a spazzola.

“ Fuori dai piedi Potter!” grugnì quello.

“ Te lo scordi” sibilò il moretto prima di ripartire,sempre seguito dal ragazzo,all’inseguimento del boccino.

 

*    *    *    *

 

“ Ci mancava così poco!!!” mormorò Malfoy.

Severus rimase in silenzio, con gli occhi seguiva il moro, il libro ormai dimenticato.

 

 

*    *    *    *

 

Ormai tra i due era lotta aperta,senza esclusione di colpi.

E se prima Harry era stato scontento della baraonda in campo,ora non poteva esserne che felice, visti i colpi che ricambiava con grande felicità al suo “compagno” di Casa.

Oramai erano testa a testa. Il boccino a pochissimi centimetri dalle loro mani tese.

Così vicino,COSI’ vicino.

Ad un tratto, il Serpeverde diede ad Harry un colpo più forte del solito che lo fece sbilanciare in avanti.

Ebbe due conseguenze.

La prima, fu che Harry riuscì ad afferrare il boccino.

La seconda…bhè…diciamo che non aveva più nessuna scopa a reggerlo in aria.

Così cominciò a precipitare.

Fortunatamente si trovava solo a pochi metri da terra e l’impatto non fu mortale, ma cadendo, Harry sentì un dolore atroce alla spalla e alla gamba.

E la sua vista si annebbiò fino a che l’oscurità non prese tutto il suo campo visivo.

 

*    *    *    *

 

Un dolore alla spalla lo riportò alla realtà.

Sentì la voce di Madama Bumb urlare a qualcuno di allontanarsi.

Un brusio preoccupato tutto intorno a lui.

Era questo quello che Harry percepiva.

Faticosamente, aprì gli occhi.

C’erano tantissimi ragazzi tutti intorno a lui.

“ Madama, si è svegliato!!!” urlò qualcuno.

Ma perché urlavano? Non potevano starsi zitti? Lui aveva un mal di testa terribile, accidenti!

“ Signor Potter, sta bene? Oh,cielo, che domanda stupida! Ora la portiamo subito in infermeria!”

Con un incantesimo fatto dall’insegnante, il corpo di Harry prese a levitare.

Altri brusii.

-Quanto casino- pensò infastidito il moro.

“Come sta?”

Harry sentì solo vagamente la voce di Lucius vicino a lui.

“Credo si sia rotto qualcosa. Ora, signor Malfoy, se vuole farmi la cortesia di spostarsi…”

Il corpo del moro cominciò a muoversi.

 

Passò un po’ di tempo.

“ Malfoy?” Harry quasi non riconobbe la sua voce tanto era lieve e ovattata.

“ Tranquillo Potter, ora ti portano in infermieria”.

“ Mm…mi fa male la testa”.

“Sfido. Sei caduto da un’altezza abbastanza notevole”.

“ Se non facevi scena non eri soddisfatto, vero Potter?” sibilò Piton.

Ma che aveva fatto di male al mondo? COSA?!.

“Oh, si” borbottò sarcastico Harry “Sai, è stato più forte di me. Quale modo migliore di attirare l’attenzione se non quello di farmi quasi ammazzare da un troll su una scopa? Mi domando perché non lo abbia fatto prima”

Si sentì un suono ovattato di risata trattenuta.

“Tzè” borbottò Severus.

 “ Malfoy?”.

“ Si?”.

“Ho vinto?”.

Lucius sbuffò,incredulo.

“ Ha una spalla lussata e una gamba rotta e lui si preoccupa se è entrato in squadra”.

“ Rispondi”.

Altro sbuffo , stavolta da parte di Piton.

“ Si, hai vinto. Contento? Ora riposa”.

Ma Harry,sentita la risposta che voleva, era caduto nel mondo dei sogni prima che il biondo finisse la frase.

“ Luc?” chiese esitante Severus.

“ Dimmi”

“Tu credi davvero che sia diverso da suo fratello?”

“Non saprei. Solo il tempo ce lo dirà”.

“Io comunque continuo a non fidarmi” sibilò con fare cocciuto.

E con una regale alzata d’occhi, il biondo liquidò le parole dell’amico, esasperato. 

 

Quando arrivarono all’infermeria, la giovane infermiera quasi svenne nel vedere il ragazzo in quelle condizioni.

Lo fece adagiare su un lettino e cercò immediatamente le ampolline che lo avrebbero aiutato a guarire.

Intanto i due osservavano il viso addormentato del moretto,che in quel momento più che mai sembrava indifeso e dolce come il bambino che non era mai potuto essere.

“Diverso…Tzè!” pensò indispettito Severus Piton guardando la sagoma addormentata del ragazzo

Il biondo, quasi ne avesse intuito i pensieri, represse a stento una risatina.

 

*    *    *    *

 

 

Nel frattempo, nel dormitorio femminile di Grifondoro, una ragazza stesa sul suo letto,le tende tirate,piangeva.

“Ti prego, ti prego, fa che non gli sia accaduto nulla di grave. Harry…oh Harry…”

 

 

 

Si ,decisamente ad Hogwarts qualcosa sarebbe cambiato, se in bene o in meglio quello era ancora da stabilire.

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Capitolo 6
*** Rivali ***


CAP 6

RIVALI

 

Quando Harry si svegliò si ritrovò leggermente confuso.

Capì subito che il letto in cui era adagiato non era il suo, ma allora…?

Come un’onda violenta i ricordi cominciarono a vorticargli nella mente.

Stava facendo le selezioni per entrare a far parte della squadra di Quiddich di Serpeverde, la felicità nell’essere riuscito a prendere il boccino e poi la caduta. Dopodiché i ricordi si facevano confusi. Ricordava vagamente Lucius che lo rassicurava sulla sua entrata in squadra, dopodiché c’era solo il buio.

Sorrise tra se. Era riuscito ad entrare in squadra. Almeno qualcosa in comune con la sua realtà era rimasta.

Questo pensiero lo fece sentire più leggero.

Ma ad un certo punto le sue orecchie catturarono dei suoni. O meglio delle voci. Delle voci molto alterate.

“Insomma Madama almeno una visita potrebbe concedercela non crede?”

Sirius

“Non è proprio il caso signor Black. Il signor Potter non si è ancora ripreso e…”

 “Oh andiamo Madama è più di un giorno che è in infermeria!!! Almeno una visita potrebbe permettercela!!!”

Un giorno?! Era stato privo di sensi così a lungo?

Harry, stufo di non vederci praticamente niente, si allungò verso il comodino per prendere gli occhiali. Però, nemmeno lui seppe bene come,si sbilanciò e cadde con un rumoroso tonfo.

“Hayyyy!!!” si lamentò piano massaggiandosi il fianco che aveva battuto contro lo spigolo del comodino.

Subito dei passi si avvicinarono veloci al suo letto e qualcuno spostò bruscamente le tendine che impedivano la vista del malato.

“Harry!!!”

Remus, preoccupato, si accucciò accanto ad Harry e lo aiutò a rialzarsi e a sedersi sul letto

“Che è successo? Ti sei fatto male?” gli chiese leggermente ansioso.

Harry guardò il ragazzo di fronte a lui leggermente stranito.

“Harry?” chiese davvero in ansia il ragazzo non ricevendo alcuna risposta dall’amico

Harry si riscosse

“S-si…bene…stò bene. Sono solo un po’ stordito” mormorò

“Ti fa male la testa?” chiese Sirius con fare saputo

“N-no, io…”

“Ma insomma!!! Chi è l’infermiera qui? Io o voi? Fuori!!! Fuori immediatamente!!!” urlò Madama Chips sbattendo praticamente fuori i quattro ragazzi, che non mancarono di far notare il loro disappunto.

“Bene signor Potter” disse la donna, sfinita,quando li ebbe finalmente buttati fuori “Si faccia dare un’occhiata”

 

*    *    *    *    *

 

Dopo circa mezz’ora il ragazzo sopravvissuto fu libero di uscire dall’infermeria da una reticente infermiera che lo avrebbe tenuto più che volentieri almeno un’altra giornata.

A grandi passi si diresse verso il suo dormitorio, ma quando arrivò a circa metà strada per arrivare ai sotterranei, incontrò di nuovo i malandrini

Suo padre e e gli altri lo avevano aspettato apposta per parlargli.

 “E così sei entrato a far parte della squadra di Quiddich come cercatore”

Il modo in cui pose la domanda fu abbastanza strano. Il tono era incolore ma se si stava attenti si poteva cogliere una vena di curiosità

“Si” disse solo il moretto

Per un attimo nello sguardo di James si potè scorgere una scintilla di orgoglio, subito però sostituita da una luce diversa, quella della competizione

“Sei stato informato che tra una settimana ci sarà la prima partita della stagione? Grifondoro contro Serpeverde?” chiese ad Harry

Il moretto in questione sbattè gli occhi più volte, sorpreso

“No, non me lo aveva ancora detto nessuno” ammise dopo un attimo

“Bene. E tu sai questo cosa significa?” chiese il padre con sguardo birbante

“Hemm…”

“Che io e te saremo rivali!!!” esclamò come se la sola idea lo rendesse euforico “Preparati perché posso assicurarti che non ho mai perso una partita a Quiddich in vita mia” annunciò spavaldo

“Ah. Neanch’io me la cavo male” rispose Harry

“Di sicuro non batterai mai James!” disse fiero Felpato “Potrai anche essere suo figlio ed aver ereditato un po’ del suo talento ma non arriverai mai ai suoi livelli”

Harry non sapeva come rispondere così si limitò ad un

“Se lo dite voi”

Sirius e Minus lo guardarono oltraggiati mentre Lupin cercava in tutti i modi di non ridacchiare

“Ci vediamo figliolo caro, vedi di allenarti. Anche se non so se ti servirà a molto” disse James prima di allontanarsi insieme agli amici

Harry li guardò sparire dietro l’angolo, poi alzò le spalle con fare noncurante e si diresse verso i dormitori.

Pronunciò la parola d’ordine ed entrò nel dormitorio.

La sua entrata fu accolta con un vero e proprio boato

“Ce lo avevano detto Lucius e Piton che ti eri ripreso!!! Allora, pronto a stracciare quei rozzi Grifondoro?” chiese un ragazzo che Harry riconobbe come il capitano della squadra Serpeverde

“Hamm…direi di si” balbettò il moretto

“Come ti senti Harry? Hai preso una bella botta” gli chiese una ragazza

“Bene,bene. Grazie dell’interessament…”

“Hey, Potter vedi di tenere alto il nome della nostra Casa vincendo la partita”

“Ci proverò. Io…” Harry stava cadendo leggermente nel panico

“Andiamo ragazzi non lo assalite in questo modo. Dopotutto è appena uscito dall’infermeria”

Harry si girò di scatto verso il suo salvatore.

Lucius Malfoy lo stava guardando con sguardo divertito e il solito ghigno beffardo sulle labbra rosee

“Harry?” disse guardandolo negli occhi con fare eloquente “Potresti venire su in camera devo parlarti di una cosa”

Il moretto colse la palla al balzo e lesto si fiondò al fianco del biondino, e insieme cominciarono a salire le scale per le loro stanze.

“Qui c’è la mia stanza” gli disse Lucius aprendo una porta

Harry ci rimase di sasso. Era almeno tre volte la sua e molto più lussuosa

Notando lo sguardo del ragazzo al suo fianco Lucius ghignò

“Essere un Prefetto ha i suoi vantaggi” disse solamente

Harry fece per rispondere ma all’improvviso la porta si aprì nuovamente e questa volta vi entrò Severus

“Ah,eccoti” disse guardandoli con un cipiglio “Mi avevano detto che vi eravate allontanati insieme e nella nostra stanza non c’eri, quindi ho pensato che dovevi essere qui da Luc”

“Hai saputo la data della partita di Quiddich che ci sarà tra breve?” chiese d’un tratto Lucius

“Si” disse Harry annuendo “Ci sarà tra una settimana”

“Ah, chi te lo ha riferito?”

“E’ stato James”
“Quando lo hai incontrato?” gli domandò Severus

“Mentre stavo venendo al dormitorio”

“Cosa ti ha detto?” chiese Lucius con voce curiosa

“Bè, ha detto solo che non sarò mai al suo livello e cose così, ma a parte questo nulla di che” raccontò Harry alzando le spalle

“Pallone gonfiato”sibilò Piton irritato

“Sarà un piacere vedere quel Grifondoro battuto da un Serpeverde! Vedi di dare il meglio di te Potter” esclamò Lucius guardandolo negli occhi

Il moretto gli rivolse uno splendido sorriso

“Non ti preoccupare, ce la metterò tutta”

 

*   *   *   *   *

 

NELL’INFERMERIA

 

“Mi dispiace signorina Evans ma il signor Potter è stato dimesso poco fa” disse con tono gentile la donna

“Oh…quindi ora sta bene?” chiese esitante la ragazza

“Si. Anche se io lo avrei tenuto ancora una notte qui in infermeria, ma quel testone non ne ha voluto proprio sapere” disse con tono irritato l’infermiera

“Ah. Grazie infinite Madama, io vado”

“Arrivederci cara. Se vuole posso riferire al signor Potter che lei l’ha cercato”

“Oh,no…no non si preoccupi. Grazie comunque” disse Lily uscendo a passo svelto dall’infermeria

E così Harry stava bene. Per fortuna, così avrebbe potuto cominciare a mettere in atto il suo piano.

Harry Potter sarebbe stato suo!!!

 

 

 

FINE DEL SESTO CAPITOLO

 

 

 

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Capitolo 7
*** LEGGETE PER FAVORE ***


QUESTO AVVISO E' MOLTO IMPORTANTE:

AVVISO:

 

Salve,

Voglio fare un piccolo annuncio.

Ho cambiato radicalmente la storia dal terzo capitolo in poi.

Avevo scritto questa fanfic circa due anni fa e solo quest’anno ho deciso di postarla.

Non avevo fatto caso agli errori grammaticali che vi erano finchè non mi sono messa a leggerla.

Devo dire che sono rimasta semplicemente orrorizzata da ciò che avevo scritto.

E non solo dal punto di vista grammaticale.

La storia era totalmente…illeggibile.

Ho descritto Severus Piton come una sottospecie di isterico e Lucius come un gigolò.

O__O questa era più o meno la faccia che ho fatto quando l’ho letta.

Quindi mi sono armata di buona volontà e ho riscritto i capitoli dal 3 al 6.

E’ stato davvero necessario!

Ora sono decisamente più soddisfatta di ciò che ho scritto.

Spero non vogliate uccidermi.

So che molte di voi preferivano Severus e Lucius subito cotti di Harry ma trovo che la cosa non sia molto verosimile.

Soprattutto per Sev.

Ma ce lo vedete subito carino e simpatico con il fratello di colui che lo smutanda davanti a tutta la scuola un giorno si e l’altro pure?

Io sinceramente cercherei di soffocarlo nel sonno.

Perciò ecco a voi i nuovi capitoli accuratamente revisionati da me medesima! V.V

Spero che vi piacciano comunque e che vogliate farmi sapere cosa ne pensate.

Baci. gokychan

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Capitolo 8
*** Spogliatoi vuoti (Potter si imbarazza e Malfoy se la gode) ***


SALLLLLLVE MIE COMODISSIME PANTOFOLINE ORTOPEDICHE PIENE DI PIUMINE ROSA MORBIDOSE!!!

ECCO QUA’ IL SETTIMO CAPITOLO!!!

SIETE SORPRESE EH????? IN EFFETTI QUESTO CHAPPY NON AVREBBE DOVUTO ESSERE POSTATO SE NON ALLA FINE DELLA MIA FIC HARRY/TOM

MA HO DOVUTO FARLO PER FORZA!!! **

INFATTI OGGI E’ IL COMPLEANNO DELLA MIA SORELLINA ORION!!!! (SORELLA DI SANGUE, NON VIRTUALE…PURTROPPO…)

E LEI MI HA ESPRESSAMENTE CHIESTO DI POSTARE UN CAPITOLO DI QUESTA FANFIC!!! E PENSARE CHE IO UN REGALO GLIELO HO GIA’ FATTO!!

UN ENORME PUPAZZO DI DEIDARA!!!

SOLO QUELLO AVREBBE DOVUTO RENDERLA FELICE A VITA E INVECE NO!!!

AHHH, SONO TROPPO BUONA!!!

ECCOVI QUI’ IL NUOVO CHAP, DOPO TANTE SOFFERENZE!!!

OSANNATE LA CARA ORION ALTRIMENTI COL CAVOLO CHE LO POSTAVO!!! ^___-

AVVERTO SIN DA ORA CHE SARA’ UN CHAPPY PIUTTOSTO BREVE…QUINDI SARA’ PIU’ UN INTERMEZZO CHE UN CAPITOLO VERO E PROPRIO

SPERO VI PIACCIA!

VI VOGLIO BENE!!

BUONA LETTURA

 

 CAP 7

SPOGLIATOI VUOTI (Potter si imbarazza e Malfoy se la gode!)

 

Erano passate due settimane da quando Harry era entrato nella squadra di Quiddich di Serpeverde.

Gli allenamenti erano stati numerosi e il capitano era stato implacabile.

Per Harry, poi, sembrava provare un incredibile sadismo. Lo aveva sottoposto al  doppio degli allenamenti rispetto agli altri componenti della squadra. Certo, era anche vero che lo faceva perché l’esito di una partita dipendeva quasi esclusivamente dal moro, essendo un cercatore.

Ieri, poi, il capitano aveva, a fine allenamento, fatto un discorso alla squadra.

“La squadra va bene, siamo piuttosto bilanciati. Anche i nuovi arrivati sono dei sostituti eccezionali dei vecchi compagni di squadra” lanciò un rapido sguardo ad Harry e riprese

“Tra due giorni ci sarà la prima partita della stagione. Giocheremo contro i Grifondoro”

Un gemito demoralizzato da parte di tutti.

Il capitano li guardò comprensivo.

“E’ vero che Grifondoro ha degli ottimi elementi e che il loro cercatore è eccezionale, ma anche noi quest’anno ne abbiamo uno”

Per la prima volta Harry vide il capitano rivolgergli uno sguardo orgoglioso.

“Sono sicuro che daremo del filo da torcere quest’anno a quegli idioti. Non ho mai visto nessuno volare su una scopa come fai tu Potter. Credo che quest’anno la coppa la vinceremo noi”

“Preoccupiamoci per la partita intanto” disse un cacciatore

Lievi risatine.

“Bè, io direi di andare a farci tutti una doccia. Che dite?”

Un mormorio di approvazione e tutti si alzarono, diretti alle docce.

 

*    *    *    *    *

 

Harry, con un sospiro, chiuse l’acqua della doccia.

Era davvero stanco.

Che cavolo di situazione assurda.

Prese in mano il ciondolo e cominciò a guardarlo.

Chissà che razza di manufatto era.

Era da un po’ che non dava più segni di vita. Chissà a cosa poteva servire…

Rabbrividì, quando l’aria gelida raggiunse il suo corpo ancora bagnato.

Aprì la doccia e si diresse verso lo spogliatoio.

Oramai se ne erano andati tutti. Chissà quanto era rimasto sotto il getto tiepido dell’acqua prima di riscuotersi.

All’improvviso, il moro sentì dei passi veloci diretti verso gli spogliatoi.

Forse era uno dei suoi compagni che si era dimenticato qualcosa…

“Potter! Potter sei qui?”.

“Oh, cazzo!” mormorò il moro sentendo la voce di Malfoy sin troppo vicina.

In fretta e furia si mise un asciugamano attorno ai fianchi e subito dopo il biondo entrò nella stanza.

“Oh, eccoti. Ti stavo cerca…ndo”.

Il biondo finì la frase lentamente e percorse con lo guardo il corpo del moro di fronte a lui  con occhi quasi…famelici.

Potter deglutì, sentendo il suo volto infiammarsi.

“Oh, hemm…io devo ancora finire di vestirmi…potresti…un secondo…humm…”.

-Complimenti Harry, vai così! Balbetta ancora un po’ e ti daranno il premio nobel per coglione dell’anno- si disse mentalmente il moro.

“Uscire?” venne in suo aiuto, sarcastico, il biondo.

Harry annuì a malapena.

Lucius ghignò divertito.

“Non ti facevo così pudico”.

La faccia di Harry si fece, incredibilmente, ancora più scarlatta.

“Humm…per favore”.

-Oddio…humm…per favore…persino Goile avrebbe detto qualcosa di più intelligente-

Tuttavia il biondo si limitò a sorridere divertito.

“Ti aspetto fuori” mormorò prima di lanciare una velata occhiata di apprezzamento al corpo del moro.

Quando il ragazzo fu uscito, Harry sentì i muscoli del suo corpo rilassarsi.

Ma che cavolo gli era preso?! Si era comportato come un ragazzino impacciato di fronte a Malfoy. Non aveva mai avuto problemi di quel genere con i suoi compagni di squadra.

Perché con Malfoy si era sentito in quel modo? Come…indifeso, troppo esposto e senza protezioni…

Si vestì in fretta, inquieto, e si diresse fuori dallo spogliatoio dove il biondo lo stava aspettando.

Quando Lucius lo scorse, si diresse verso di lui.

“Bene” fece “Ora che siamo entrambi con dei vestiti addosso…”

Harry maledì il sangue che gli fluì immediatamente nelle guance.

Malfoy se ne accorse e represse a stento un sorrisino divertito prima di riprendere a parlare.

“Volevo domandarti se domani ti va ti venire ad Hogsmade con me ed un gruppo di amici”.

Potter si sentì confuso per quell’invito.

“Si. Credo che mi unirò a voi”.

“Bene” si limitò a rispondere il biondo.

Rimasero in silenzio per un attimo, nel quale Lucius lasciò vagare nuovamente lo sguardo sul corpo di Harry, per poi far collimare gli occhi grigi con quelli verdi del moro.

Harry avvertì una strana atmosfera tra loro e così si mise a balbettare qualcosa per cercare di romperla.

“Potevi farmi questa domanda quando sarei salito in dormitorio”.

“Vero” disse il biondo con uno strano sguardo “Ma a me non è mai piaciuto aspettare”.

“Mh” si limitò a commentare Potter, nervoso.

“E’ quasi ora di cena” disse d’un tratto il biondo “Direi di andare”.

Harry annuì debolmente ed entrambi cominciarono a risalire le scale.

Il moro, dentro, di se sentiva una miriade di sensazioni sconosciute. Stare in compagnia del biondo lo riduceva ad un fascio di nervi e gli annebbiava la mente.

Sospirò interiormente.

Perché la sua vita doveva sempre complicarsi in questo modo?

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