La vendetta del serpente di Gokychan (/viewuser.php?uid=21860)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ciondolo ***
Capitolo 2: *** Un potter a serpeverde ***
Capitolo 3: *** Non è poi così male... ***
Capitolo 4: *** Scontri,punizioni,vendette e gelosie ***
Capitolo 5: *** Selezioni ***
Capitolo 6: *** Rivali ***
Capitolo 7: *** LEGGETE PER FAVORE ***
Capitolo 8: *** Spogliatoi vuoti (Potter si imbarazza e Malfoy se la gode) ***
Capitolo 1 *** Il ciondolo ***
LA VENDETTA DEL SERPENTE.
CAP 1
IL CIONDOLO
Era
l’ora di pozioni e, come al solito, Grifondoro e
Serpeverde stavano lavorando insieme.
Harry era nel pallone.
Avrebbero dovuto preparare una pozione restringente,ma il ragazzo
dubitava
fortemente che la poltiglia grigiastra,grumosa e dall’odore
pestilenziale che
stava sobbollendo in maniera minacciosa nel suo paiolo fosse la pozione
giusta.
“Bè” pensò Harry amaramente
“Speriamo che Piton abbia finito la sua scorta di
veleni mortali,così magari si prende questa schifezza e mi
dà un voto decente
“.
Però, a quanto pare, la più che famosa sfiga del
ragazzo sopravvissuto,doveva
farsi sentire ancora.
In quel momento Piton, che stava passando per i banchi,si
fermò di fronte a lui
e, con un ghigno malevolo,prese con un mestolino un po’ della
brodaglia di
Harry per poi farla ricadere nel calderone con un sonoro
quanto schifoso
“ SPLASH”.
“Bene, bene, signor Potter” disse mellifluo
“Ma che cosa abbiamo qui?
Dall’odore direi niente di buono”
affermò con un sorrisino.
Con un colpo di bacchetta fece sparire la sbobba di un quanto depresso
Harry
Potter, più che consapevole di essersi preso
l’ennesima T.
Quel giorno Piton sembrava di cattivo umore perché
continuò imperterrito a
stuzzicare Harry.
“E’ incredibile quanto lei assomigli a suo padre
Potter” affermò con una
smorfia maligna sul volto.
Harry cominciò a contare mentalmente fino a dieci come gli
aveva insegnato la
sua amica Hermione.
“ Avete lo stesso atteggiamento borioso e superbo,neanche
foste i padroni della
scuola”
“
1…2…3…4…” Harry
contava lentamente,con attenzione,sforzandosi di non
ribattere,consapevole che avrebbe soltanto peggiorato la situazione.
“E poi , il vostro atteggiamento
tronfio…disgustoso…vi credete i migliori solo
perché avete un discreto talento a Quiddich”
“
5…6…7…8…9…”
Piton si fermò lì. Guardando soddisfatto Harry
che tremava di rabbia repressa.
Si voltò per andarsene e Harry tirò un sospiro di
sollievo e frustrazione.
Quando ad un tratto Piton si rigirò e disse con un sorrisino
malevolo
“Per non parlare di quella sporca mezzosangue di vostra
madre…”
Ma non ebbe nemmeno il tempo di finire che Harry esplose.
“ Sempre meglio di voi che vi comportate come un bambino. Mio
padre è morto ma
voi continuate a sfogare la vostra rabbia da represso su di me che sono
suo
figlio. Molto maturo, davvero.” Mugugnò tra i
denti, infuriato come mai in vita
sua.
Nell’aula piombò il silenzio.
Il viso di Piton era una maschera.
Ron aveva gli occhi strabuzzati.
Hermione si era fermata a metà dal movimento di mettere
l’ennesimo ingrediente
nella sua pozione perfetta.
Il tempo sembrò scorrere di nuovo quando Piton disse con
voce carezzevole
“ 50 punti in meno a Grifondoro e punizione per
Potter”.
E poi,con espressione soddisfatta, si diresse verso la cattedra e
cominciò a correggere
i compiti di alcuni alunni del secondo anno,seminando D a destra e a
manca.
Harry tremava di rabbia…come si permetteva…come
aveva osato…
“Bel colpo sfregiato!” gli arrivò alle
orecchie la voce beffarda e strascicata
di Draco Malfoy.
Harry si girò così velocemente verso di lui da
farsi male al collo.
Il sorrisino sparì dalle labbra di Malfoy quando vide sul
volto dello sfregiato
un’espressione così assassina,da fargli venire il
buon senso di girarsi
dall’altra parte e continuare la sua pozione,con i brividi di
paura che gli
percorrevano la schiena.
Harry si rigirò soddisfatto. Almeno questa piccola rivincita
se l’era presa.
Quando arrivò la fine della lezione Piton chiamò
Harry e consegnò un rotolo di
pergamena.
“ Lì sopra c’è scritta la sua
punizione Potter”disse con un ghigno “Consegnala
a Gazza. Lui saprà come “utilizzarti”.
Disse l’ultima parola con espressione talmente sadica che
Harry cominciò a
sudare freddo.
Che cosa intendeva?.
Harry sbuffò.
Lui e Piton non andavano assolutamente d’accordo.
Anzi!!! Si potrebbe benissimo dire che tra loro scorre un odio
purissimo da
almeno 6000 carati.
m-ma quello…ERA DAVVERO TROPPO!!!”
Harry in un attacco di stizza lanciò lo straccio sudicio
contro il muro.
Avrebbe accettato qualunque altra punizione, persino andare di fronte a
Malfoy
e di fronte a tutta la sala grande chiedergli di sposarlo.
Ma pulire la lurida tana di Gazza ( che aveva pure la sfrontata faccia
tosta di
chiamarlo ufficio) era davvero la goccia che faceva traboccare il vaso.
La stanza avrà avuto almeno 5 centimetri di polvere e
sporcizia varia
incrostata su ogni oggetto presente.
Harry emise un ringhio di frustrazione.
Ma mentre pensava alle infinite e più crudeli torture da
infliggere al
professore di pozioni qualcosa attirò la sua attenzione:
Nella scrivania di Gazza un cassetto con attaccato un biglietto con su
scritto
“ pericolo oggetti non ancora identificati” era
stato lasciato imprudentemente
socchiuso.
Per chiunque quel biglietto sarebbe stato un avvertimento
più che sufficiente e
si sarebbe tenuto alla larga da quel cassetto.
Ma in quel momento in quella “stanza” non
c’era “qualcuno” ma Harry Potter in
persona,che,si sa, possiede,come direbbe Piton,il bruttissimo vizio di
ficcare
il naso negli affaracci che non lo riguardano.
Con lo sguardo che brillava Harry si diresse verso al cassetto
e,aprendolo del
tutto,trovò(anche se con un filino di delusione) un ciondolo
con un pendente a
forma di serpente con degli occhi fatti con piccolissimi rubini.
Harry lo guardò interessato,quando ad un tratto gli occhi
del serpente
cominciarono a brillare.
Harry guardò basito il serpente crescere sempre di
più e attorcigliarglisi
attorno al braccio in una presa d’acciaio.
Gli occhi del rettile sembravano tizzoni incandescenti e il corpo
sinuoso era
del colore dell’argento con leggere striature azzurrine.
D’un tratto cominciò a sibilare.
“ Che la vendetta ssssssi compia”.
In quel momento entrò Piton che sbarrò gli occhi
nel vedersi di fronte quella
scena irreale.
Ma prima che Harry potesse pronunciare anche una sola parola,la stanza
cominciò
a vorticare e Piton sparì con essa.
Nel frattempo il serpente era tornato un semplice ciondolo e si era
posizionato
al collo del ragazzo.
D’un tratto tutto si fermò.
Harry sbattè gli occhi, confuso.
Era nella foresta proibita…ma come cavolo c’era
finito?!.
Che quel ciondolo fosse una passaporta?.
Ma prima che potesse fare qualunque altro tipo di pensieri la voce
sgradevole
di Gazza lo fece sobbalzare.
“ Guarda, guarda…salve signor Potter. Che cosa la
porta qui nella foresta
proibita a quest’ora, quando dovrebbe essere a cena?
Scommetto che si è dato un
altro appuntamento con una di quelle ochette delle sue
ammiratrici” disse
disgustato.
Agguantò un Harry assolutamente confuso per la collottola.
“Ma che sta succedendo?!”pensò Harry
assolutamente sconvolto mentre Gazza aveva
già raggiunto il castello e si apprestava ad entrare nella
sala grande dove
tutti gli studenti stavano cenando allegramente.
“Signor preside!!!” gridò un ansimante
Gazza con un espressione trionfale in
viso “ Ho sorpreso il signor James Potter a gironzolare nella
foresta
proibita”.
Un Silente molto più giovane si girò a guardare
un Harry totalmente shokkato.
Harry sentì delle risatine e girandosi per poco non gli
prese un ictus!!!.
Dei Sirius Black, Remus Lupin, Peter Minus sedicenni lo stavano
guardando
ridacchianti.
“Signor Potter, che dobbiamo fare con lei?!” disse
Silente con voce dura anche
se il suo sguardo era più divertito che mai.
Harry era a bocca aperta,incapace di dire qualsiasi cosa, troppo
shokkato.
Ad un tratto, dall’ingresso della Sala Grande,
spuntò un James Potter più
scarmigliato e giovane che mai.
“ ALLORA BELLA GENTE CHE SI DICE???”
urlò James tutto gasato dalla sveltina che
si era appena fatto con una Corvonero davvero niente male.
Nella sala scese un silenzio tombale; ora Harry non era il solo ad
essere sotto
shock.
I Malandrini avevano gli occhi fuori dalle orbite così come
tutta la sala.
James ed Harry si guardarono con gli occhi sbarrati incapaci di dire
alcun chè.
Harry si riprese per primo e sussurrò
“Papà…”
James, se possibile, sgranò ancora di più gli
occhi e, senza preavviso, i due
Potter, accumulato il limite massimo di stress, si accasciarono a
terra,
svenuti.
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Capitolo 2 *** Un potter a serpeverde ***
CAP 2
UN POTTER A SERPEVERDE
Quando Harry si destò, si sentì il corpo
completamente intorpidito.
Si alzò dal letto in cui si trovava.
Tutto intorno a lui era sfocato e nebuloso,segno della mancanza degli
occhiali.
Ancora assonnato, allungò il braccio verso il comodino
accanto al letto e, una
volta trovati, li inforcò.
Si guardò intorno e capì di essere finito in
infermeria.
Rimase un attimo spaesato,ma poi ricordò.
Era nell’ufficio di Gazza per scontare una
punizione…ok, fin lì si ricordava.
Poi…poi…ah,si. C’era un
cassetto!!! Un bel cassetto aperto. E dentro
c’era…c’era…un ciondolo!!!
Si, ok, un ciondolo.
E il ciondolo…humm… era a forma di serpente!!!
Sisi!! Ma certo!!! Ok, ora la
parte più difficile: che era successo dopo?
Mmm…dopo…dopo… il serpente aveva preso
vita!! E si era illuminato…e…e…era
svenuto!!! Non il serpente ma lui!!Ma certo! E poi Piton lo aveva
portato in
infermeria.
Ok! Ora tutto tornava.
Harry sorrise tra se,soddisfatto del suo ragionamento.
Poi, d’un tratto scoppiò a ridere.
Aveva fatto un sogno troppo strano: era tornato indietro nel tempo.
Precisamente nell’epoca in cui suo padre era un sedicenne
come lui. Una volta
uscito di lì avrebbe raccontato tutto a Ron.
E, mentre ancora sorrideva, la tenda che copriva il suo letto si
aprì, facendo
entrare un Silente decisamente più giovane del normale.
Il sorriso gli si paralizzò sul volto.
OK! Calma Harry,calma!!! Sicuramente quel vecchio bacucco di Silente si
era
finalmente deciso a farsi un tiraggio,un lifting. O magari, si era
semplicemente preso una pozione ringiovanente. Si, era sicuramente
così!!
DOVEVA essere così.
“Buon giorno ragazzo. Ha dormito bene? Come si
sente?” chiese preoccupato il vecchio
preside.
Harry sospirò di sollievo.
“Menomale, è tutto a posto”
pensò il ragazzo sopravvissuto con felicità.
…un momento!!!
Ragazzo?! Da quando il preside lo chiamava così?!
Perché non aveva usato il suo
nome?!.
Harry si impose calma forzata.
Andiamo... si stava agitando per niente…si doveva calmare.
Tuttavia, il preside lo guardava in modo strano, come se fosse un
animale bizzarro…come
se non lo conoscesse…
Ma prima che il ragazzo potesse dire qualsiasi cosa, la tenda si
aprì di nuovo.
Questa volta, però, non entrò nessuno, ma tre
faccine con occhietti birichini
sbirciarono oltre le spalle del preside.
Silente sospirò stancamente e disse in tono rassegnato
“Signorini Black, Lupin e Minus se volete entrare fatelo e
basta!”.
Subito, i tre ragazzi entrarono.
Harry, questa volta, strabuzzò gli occhi talmente tanto da
farli diventare
grandi come piattini.
Il silenzio regnava sovrano,ma poi…
“ AHHHHHHHHHHHHHHHH!!!” Harry emise un urlo
agghiacciante, subito seguito a
ruota da quelli altrettanto spaventati dei tre Malandrini.
Harry , terrorizzato,cadde dal letto, e strisciando
all’indietro e sempre
continuando ad urlare,cercava di allontanarsi da loro.
Il suo urlo sovrumano svegliò anche James, che dormiva nel
lettino accanto,che
dallo spavento cadde anche lui dal letto, ritrovandosi, purtroppo per
lui,
davanti alla sua copia sputata.
Seguirono due secondi di silenzio tombale.
“ AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!” stavolta ad urlare
furono in due e l’urlo che
fecero fece tremare letteralmente le finestre dell’intera
scuola.
Il preside, ormai stufo di tutte quelle urla, lanciò un
incantesimo tacitante
sulla stanza e finalmente fu silenzio.
“ Ahhhhhh, finalmente un po’ di pace”
disse il preside soddisfatto.
Poi rivolse la sua attenzione ai due ragazzi che, in quel momento, si
scrutavano spaventati.
I Malandrini spostavano lo sguardo da uno all’altro Potter,
profondamente
confusi.
Che stava succedendo?
“Bene” riprese il preside “Oousi. Che
stava succedendo?
“ ba sfogare la vostra rabbia da represso su di me che sono
suo figlio. ra…
vi lascerò di nuovo l’uso della parola, voi non
urlerete, e l’altro ragazzo,che
non è il nostro Potter, ci spiegherà tutto. Va
bene?”.
I ragazzi annuirono.
Sciolto l’incantesimo, Harry prese timidamente
parola,attirando l’attenzione di
tutti su di se.
“ Hemm… salve…come va?”disse.
Nessuna
risposta. Tutti continuavano a guardarlo. Harry deglutì e
poi
riprese.
“ Io innanzitutto mi chiamo Harry Potter e
hemm…sono…”
“Sei mio figlio!” affermò James facendo
sobbalzare tutti dalla sorpresa.
L’attenzione si concentrò tutta su di lui per poi
tornare a Harry.
“Si” disse solamente.
Il silenzio si fece,se possibile,ancora più assoluto.
“E’ vero, Harry?” chiese piano Silente.
Harry, solamente, annuì.
“Wow!!” disse Sirius ”Il figlio di
James!” dopodiché fece un lungo fischio.
“E chi è la madre?” chiese Remus.
A quel punto, tutti lo guardarono ancora più interessati.
“Hemm…Lily Evans” disse piano Harry.
Tutti i Malandrini al completo restarono a bocca aperta dallo stupore.
Poi
scoppiò il finimondo.
“ YEEEEEEEEEE!!!
SISISISISISISISISSIIIIIIIIIIIIIIII!!!”
James era semplicemente impazzito e saltava da tutte le parti in preda
ad un
attacco di euforia.
Siris, Remus e Peter lanciarono un ululato di vittoria e si scambiarono
un
cinque esibendosi in una specie di danza della vittoria piuttosto
ridicola.
Harry li guardava tutti quanti sorridendo, esitante.
Quando si furono calmati, James disse
“Bhè, anche se ci conosci già, io
preferirei fare le presentazioni. Sai, per
rendere la cosa meno imbarazzante…”.
I compagni annuirono convinti.
“ V-va bene”
“ Ciao Harry, io sono Sirius”disse presentandosi
subito, con aria fintamente
pomposa.
Harry sorrise divertito e gli strinse la mano.
Lo stesso fece con suo padre e con Remus, ma quando arrivò
il turno di Peter,
il viso di Harry divenne una maschera di marmo e gli occhi si
riempirono di
odio.
Peter, notando lo sguardo minaccioso del ragazzo, con uno squittio
spaventato
si rifugiò dietro ai suoi compagni.
Il silenzio calò nuovamente.
Ma fu il preside a spezzarlo.
“Harry? Potresti spiegarci come sei arrivato qui, per
favore?”.
Harry si riscosse, e lanciando un ultima occhiata assassina a Minus,
cominciò a
raccontare l’accaduto al preside sotto lo sguardo attento dei
Malandrini.
Finito il racconto, Silente chiese
“ Il ciondolo è quello, Harry?” disse
indicando il collo del ragazzo.
Harry annuì.
Il preside fece per avvicinare la mano, ma il rettile improvvisamente
prese
vita e cercò di mordergliela. Il preside la
ritirò di scatto.
Tutti, nella stanza, lanciarono degli urletti sorpresi.
“ C-che cos’era?” balbettò
Minus.
“ E’ una giratempo senza dubbio…ma ha un
qualche incantesimo oscuro che le da
un qualche potere in più…” disse, cupo,
il vecchio preside.
Poi, d’un tratto, il preside disse “Seguimi,
Harry”.
“ Dove signore?” chiese Harry.
“ In Sala Grande. Devi essere smistato in una Casa
finché non troveremo il modo
di farti tornare nel tuo tempo” disse Silente perentorio.
Arrivati nella Sala, tutti gli sguardi si spostarono sul gruppetto.
“ Tu in che casa stai Harry?” gli chiese James.
“Grifondoro” sussurrò piano Harry
James sorrise raggiante. Poi si diresse al suo tavolo insieme agli
amici.
Il preside prese parola.
“ Buonasera signori. Quest’oggi voglio presentarvi
un nuovo alunno che farà
parte momentaneamente della nostra scuola. Si tratta del fratello
gemello di
James Potter. Doveva venire stasera, ma il ragazzo si era perso nella
Foresta Proibita,
fortunatamente salvato da Gazza”.
Gli sguardi di tutti erano fissi sul ragazzo.
“ Si dia inizio allo smistamento!!”
Harry, titubante, prese posto sullo sgabello davanti a tutti e, ben
presto, il
cappello gli fu premuto sul capo coprendogli la vista.
“Mmm…che soggetto interessante abbiamo qui!!! Hai
un intelligenza
sopraffina,una perfidia niente male quando serve, eppure sei leale e
fedele
verso gli amici e hai un coraggio e un ardore
invidiabile…dove ti posso
mettere? Mmm…”.
Harry non fece nemmeno in tempo a parlare, che il cappello
urlò
“ SERPEVERDE!!!” .
Nella sala era calato il silenzio. Non era possibile! Il fratello di
James
Potter era stato appena smistato a Serpeverde!!!.
Con aria affranta, il ragazzo si diresse verso il tavolo verde-argento,
anche
lì guardato con sorpresa.
I Malandrini erano semplicemente shokkati.
“M-ma aveva detto…” riuscì
solo a balbettare James.
Harry sospirò. Bhè, per lo meno le cose non
potevano andare peggio di così…
“Ah, a proposito, signor Potter! Lei dividerà il
dormitorio con il signor
Piton. Questo è tutto” disse Silente con un
sorriso amabile.
Come non detto…
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Capitolo 3 *** Non è poi così male... ***
CAP
3
NON E’ POI COSI’
MALE…
Per tutta la cena, Harry stette con
lo sguardo
basso,consapevole di essere fissato da tutti gli alunni della Sala
Grande.
Aveva timore di incrociare gli occhi
del padre e leggervi
disgusto,delusione persino.
E questo lui non poteva sopportarlo.
Non poteva sopportare
di vedere quelle espressioni nel suo viso,nel suo sguardo.
A fine cena, si alzò e,
mestamente, cominciò a dirigersi
verso il suo dormitorio.
D’un tratto,
però, una mano lo afferrò e lo portò
in un
angolo.
Harry rifletté il suo
sguardo con altre quattro paia di
occhi.
Infatti i Malandrini al completo lo
stavano fissando
sgomenti, sbalorditi.
Ma nel loro sguardo non
c’era disgusto.
Solo una domanda.
Perché?
E forse fu quello a spingere Harry a
rispondere.
“ Mi dispiace. So di avervi
deluso.”
“ Tu non ci hai deluso
Harry” disse James.
“ Anche se, ammettiamolo,
ci hai fatto proprio un bello
scherzetto con questa uscita” disse Felpato con un piccolo
sorrisino.
“ Già. Potevi
dircelo prima Harry, invece di farci prendere
un infarto” disse con tono di finto rimprovero Remus.
Harry li guardò tutti,
sollevato. Non lo avevano rifiutato,
anzi continuavano a stargli accanto.
“Grazie” disse
Harry.
E sorrise, subito ricambiato dai tre.
L’unico che se ne restava
in disparte era Codaliscia, che lo
guardava con sospetto e diffidenza,senza però esporsi,
troppo codardo per
farlo,essendo in minoranza.
A James, però, venne un
pensiero.
“ Hey, Harry, non pensare
che solo perché sei mio figlio ti
risparmierò!!! Essendo un Serpeverde e per di più
così affascinante” e qui fece
scorrere lo sguardo sul corpo del figlio,orgoglioso che gli somigliasse
tanto “Sarai
mia vittima e cavia per le malandrinate mie dei miei qui presenti
compagni.
Perciò preparati!!!” concluse con un ghignetto,
seguito a ruota da quello degli
altri.
Il moretto rimase un attimo confuso,
ma poi sorrise di
rimando, con uno strano bagliore negli occhi.
“ Oh, grazie Ramoso,per
avermi avvertito!!! Sappi, però, che
io non mi farò mettere i piedi in testa troppo facilmente,
sai. Sono pur sempre
tuo figlio” sghignazzò, cancellando dalle facce
dei Malandrini i sorrisini
compiaciuti che vi aleggiavano prima, mettendoci ora delle espressioni
dubbiose
e leggermente intimorite.
“ Buonanotte”
disse ironico, per poi dirigersi verso il suo
dormitorio.
I quattro si riscuoterono e
ghignarono nuovamente,sadici.
“ Ohhh, si. Buonanotte
figliuolo!!! E tanti auguri con
Mocciosus!!!” disse scoppiando a ridere come un matto insieme
agli altri.
Il moretto si pietrificò.
Nononononononononono!!!! Piton, NO!!!
Se ne era
completamente dimenticato! Come aveva potuto? COME?!
“ ODDIO QUELLO MI AMMAZZA
NEL SONNO!!!” pensò terrorizzato.
Con tutte le angherie che quel
cretino di mio padre gli ha
combinato, mi stupirei del contrario.
Harry sospirò affranto.
Sono morto.
Scese titubante le scale che lo
portavano ai sotterranei.
Quel posto non gli piaceva nemmeno un
po’.
Freddo,umido e lugubre.
“
Bè…evviva l’allegria!!!”
pensò sarcastico Potter.
Si fermò davanti ad un
ritratto che ritraeva un mago dal
volto austero e dall’aria leggermente snob.
“Parola
d’ordine?” gli chiese freddamente.
Harry rimase interdetto.
La parola d’ordine? Cavolo!
Non la sapeva!
Rimase assorto davanti al
quadro,sotto lo sguardo del
proprietario, fin quando una voce sensuale non disse:
“ SANGUIS
DRACONIS”.
Il quadro si spostò,
lasciando via libera all’accesso per la
sala comune di Serpeverde.
Il moretto si girò,
sorpreso, e quello che vide lo gelò sul
posto.
Alto,fiero,altero,e terribilmente
sexy, Lucius Malfoy lo
sovrastava dal suo metro e ottantacinque, con un sorrisino divertito
sulle
labbra.
“ Allora, vediamo un
po’ chi abbiamo qui. Il fratello di
Potter, interessante. Ma che ci fa qui un parente del più
famoso Grifondoro di
Hogwarts nella tana delle serpi?” chiese con uno strano
bagliore negli occhi.
Potter, infastidito,rispose a tono, a
testa alta come aveva
sempre fatto.
“ Per il tuo stesso motivo
Malfoy. Ci sto per le mie
capacità e per il mio carattere. Non vedo altri motivi. Tu
ne hai altri?.”
Chiese pungente.
Lucius lo guardò con tanto
d’occhi.
Quel ragazzo gli aveva parlato con
tono volutamente
arrogante.
Ma si rendeva conto con chi stava
parlando?! Evidentemente
si, visto che lo aveva chiamato per cognome.
Eppure non aveva esitato a sfidarlo e
a farsi valere.
Malfoy sorrise, sorprendendo Harry.
Si. Decisamente quel ragazzo gli
piaceva. Era un tipo
interessante.
“ Hai ragione, è
stata una domanda stupida. Anche se mi
conosci già, vorrei fare comunque le presentazioni, se
permetti. Il mio nome è
Lucius Malfoy. Piacere di conoscerti Harry Potter” e tese la
mano ad un
allibito Potter, che la guardava fisso,come se fosse radioattiva.
Quella scena gli riportò
alla mente un episodio avvenuto il
suo primo giorno di scuola con il figlio di Lucius, Draco.
Quel giorno aveva rifiutato la sua
mano e Draco divenne il
suo più grande nemico dopo Voldemort.
Ora si trovava in un altro tempo,in
una Casa di cui Lucius
era prevedibilmente il capo,da solo e senza appigli. Che fare?.
Per una volta, il suo lato Serpeverde
ebbe la meglio e,
anche se titubante, strinse la mano di Malfoy.
Il biondino lo guardò
soddisfatto e poi gli chiese
“ Allora Potter,
dov’è che dormi?” chiese mentre
entravano
nella sala verde-argento.
“ Sto nel dormitorio con
Moccios…hemm…Piton” disse Harry
cauto.
“ Non sei capitato
male” mormorò il biondo.
“ Eh?”
“ Devi sapere che
Severus,anche se appare burbero e
scontroso, in realtà è una persona molto
interessante. Sono sicuro che in poco
tempo capirai cosa intendo dire”
“Non ne dubito”
mormorò Harry con un tono di voce
leggermente isterico
Malfoy gli scoccò uno
sguardo perplesso prima di
ricominciare a parlare
“Comunque non farti
intimidire troppo dai suoi modi. Se
preso per il verso giusto, quel ragazzo può rivelarsi
davvero un buon amico.
Anche se credo che per te ci vorrà un po’
più di…tempo” concluse Malfoy.
Harry seppe che, grazie a suo padre,
non si ritrovava molto
avvantaggiato con il suo nuovo coinquilino
“ Bhè,
buonanotte Potter. Ci vediamo domani mattina”
gli disse Lucius, distogliendolo dai suoi pensieri.
“ Uh? Oh, si! Buonanotte!
S-si, ci vediamo domani” borbottò
impacciatamene il moretto.
Malfoy gli fece un lieve cenno con il
capo in saluto, per
poi dirigersi verso il suo dormitorio.
Harry si diresse totalmente shokkato
al suo dormitorio.
Okay. Se non era ancora del tutto
impazzito, aveva visto un
Lucius Malfoy che non cercava di ucciderlo, si era sentito dire che
Piton, QUEL
Piton!!! Era una persona che poteva rivelarsi un buon amico. AMICO!!!
Per
LUI!!! Ah!! Ora gli mancava solo che qualcuno gli dicesse che Voldemort
era un
dolce nonnino che regalava zucchero filato ai bambini e che Silente era
un
maniaco assassino deciso a distruggere il mondo perfetto di nonno-Voldy
e sarebbe
stato a posto.
Quando arrivò davanti alla
porta della sua stanza, prese un
profondo respiro e … entrò.
L’effetto fu piuttosto
traumatico.
Da sempre abituato ai caldi colori
dei Grifondoro, ora
vedersi sputare questa camera dai colori verdi-argentati,ornata con
mobili e
tappezzeria di rigida e fredda eleganza,davanti agli occhi era
veramente troppo
per lui.
Con aria alienata, si
accasciò su quello che supponeva fosse
il suo letto.
Non poteva essere!!! Qualcuno lo
tirasse fuori da quell’incubo!!!.
Troppo preso a guardare terrificato
la sua stanza, non si
accorse dello sguardo curioso che lo stava osservando.
Poi, d’un tratto, la figura
parlò
“ Ciao. Tu sei Harry Potter
vero?”.
Harry sobbalzò.
La voce era stata quasi un sussurro.
Le parole dette con
curiosità poco celata.
Harry lo guardò
fisso,subendo l’ennesimo shock.
Davanti a lui, con i lunghi capelli
corvini,gli occhi
d’onice e un sorriso storto, c’era Severus Piton.
Incapace di dire alcunché,
Harry annuì.
“ Piacere. Mi chiamo
Severus Piton ” si presentò il moro
scrutando Harry attentamente con gli occhi scuri.
Potter, sentendosi lo sguardo del suo
futuro professore
addosso, cominciò a sudare freddo e a spostare nervosamente
lo sguardo per la
stanza, stando ben attento a non incontrare quello del moretto di
fronte a lui.
Quello era Severus Piton. Il Severus
Piton che nel futuro
avrebbe fatto di tutto per espellerlo o avvelenarlo con le sue stesse
pozioni.
E lui ci doveva dividere la stanza!
Ma che cos’era?! Un
parafulmine per la sfiga?! Passato o
presente…PERCHE’ DOVEVA RITROVARSI SEMPRE QUALCUNO
PRONTO AD UCCIDERLO?!
“Sai”
mormorò mellifluo Piton, interrompendo il flusso dei
pensieri di Harry “Sarebbe buona educazione dire il proprio
nome quando una
persona ti si presenta”
Potter lo guardò con gli
occhi leggermente strabuzzati.
Presentazioni? E a cosa servivano? Come se Mocciosus non sapesse
già benissimo
chi fosse lui.
“Harry Potter”
mugugnò di malavoglia
Il Serpeverde alzò
leggermente un sopracciglio
“Sarà una lunga
convivenza la nostra” si limitò a mormorare
prima di mettersi sotto le proprie coperte
Potter lo guardò mezzo
sconvolto. Bhè, ma che si aspettava
dopotutto? Quello era pur sempre Severus Piton.
Con un sospiro rassegnato,
cominciò a svestirsi e, quando si
fu cambiato, si infilò lesto sotto le coperte.
“ Meglio dormire.
Oggi è stata una giornata PIENA di
emozioni”.pensò.
E sfidò chiunque a dargli
torto.
E, mentre il sonno a mano a mano lo
prendeva, rivolse un
ultimo sguardo al fagotto di coperte sul letto vicino al suo.
Contando che aveva rivisto suo padre.
Contando che aveva rivisto Sirius.
Contando che aveva conosciuto Lucius
Malfoy e Severus Piton
che ancora non avevano tentato di strozzarlo con il suo stesso
cuscino…
“
Bè…non è poi tanto male”
ebbe come ultimo pensiero
il moretto più famoso del mondo prima di cadere
nell’oscurità confortante che
gli offriva l’incoscienza del sonno
|
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Capitolo 4 *** Scontri,punizioni,vendette e gelosie ***
CAP 4
SCONTRI,PUNIZIONI,VENDETTE E GELOSIE.
Quando Harry si svegliò, si
sentì insolitamente bene.
Cosa alquanto strana, visto che si
trovava in stanza con
Severus Piton.
Una voce fredda lo colse impreparato.
“Ti conviene sbrigarti a
prepararti, altrimenti arriverai
in ritardo”
Potter si girò di scatto in
direzione della voce e vide Piton
pronto e vestito di tutto punto, pronto per scendere a colazione.
Il bambino sopravvissuto non ebbe il
tempo di replicare,
che Piton era già sceso alla volta della Sala Grande.
Quando si riscosse, guardò
la sveglia sul suo comodino.
Cavolo! Era tardissimo!.
Oramai del tutto sveglio, si
vestì e si lavò velocemente
per poi scendere a fare colazione.
Per la strada incontrò
Lucius Malfoy, che appena lo vide
gli fece un lieve cenno di saluto,accompagnato dal solito ghigno
ironico,ma per
nulla malevolo.
“ Buongiorno
Potter.” Gli disse, composto come al solito.
“Malfoy…”
Si diressero in silenzio fino alla
Sala Grande e lì si
sedettero.
“ Sei arrivato un
po’ in ritardo. Svegliato tardi?”
osservò
il biondino.
“ Si”
Harry, da quando aveva incontrato
Malfoy, aveva dato
soltanto risposte brevi e secche.
A dirla tutta, si sentiva impacciato e
molto insicuro.
Insomma, era pur sempre Lucius Malfoy!!!.
Piano,piano la Sala Grande
cominciò a riempirsi, ma di
Piton nessuna traccia.
“ Ma dove cavolo
è finito Sev?!” disse Lucius, guardandosi
intorno.
Harry, francamente, non si stava
proprio disperando, più
Piton gli stava lontano e meglio era.
Poi, ad un tratto, qualcosa
attirò l’attenzione di Malfoy,
al tavolo dei grifoni.
Lo percorse con lo sguardo e poi, come
se avesse colto
qualcosa, ringhiò.
“ Cazzo!!!”
Harry lo guardò sorpreso,ma
prima che potesse dire
qualsiasi cosa, il biondino lo prese per il braccio e lo
trascinò fuori dalla
sala.
“ Malfoy? Malfoy?! Che
cavolo fai?! Dove mi stai portand…?”
ma Harry si zittì. Notando che al tavolo dei Grifondoro
mancavano quattro
studenti.
.
Il biondo trascinò il
povero Harry per tutto il corridoio,
fino a portarlo all’ingresso del cortile.
.
“ Allora, Mocciosus? Ne vuoi
ancora?”
Harry riconobbe la voce di Sirius.
“ Ma certo che ne vuole
ancora, Felpato!!! Non vedi com’è
contento? Che ne dici di andare, però, direttamente al
piatto forte?” la voce
di James, beffarda e leggermente maligna, come Harry non
l’aveva mai
sentita,gli trapanò le orecchie.
Il moretto sentì crescere
dentro di se una strana
sensazione di disagio, Lucius dal canto suo, assottigliò
pericolosamente gli
occhi.
“ Fottiti Potter!!! Sei solo
un bulletto senza cervello!!!
Ma di questo se ne erano accorti tutti, visto che passi le giornate a
fare il
buffone con i tuoi degni compagni trogloditi!!!!” si
sentì la voce di Piton,
forte e per niente impaurita, nonostante lo svantaggio numerico.
“ Fossi in te, non farei
tanto lo sbruffone, MOCCIOSUS!!!”
si sentì nuovamente la voce di James, stavolta irritata.
Ma poi, una voce. Decisamente irata.
“ POTTER!!! BRUTTO IDIOTA,
SMETTILA SUBITO!!! COME TI
PERMETTI?!”
Una voce femminile, dolce e vellutata,
anche se in quel
momento alterata dalla rabbia.
“ Oh, salve Evans!!! Sei
venuta anche tu qui per goderti lo
spettacolo di Mocciosus appeso a fare compagnia agli stendardi di
Hogwarts?”
chiese ridendo Sirius, subito seguito dai suoi amici e dalla piccola
folla
creatasi.
“ Tu sta zitto, imbecille!!!
Ma chi vi credete di essere,
per trattare in questo modo una persona?! Siete tutti degli
immaturi!!!” urlò
adirata Lily, il bel viso contratto dalla rabbia.
“ Tu taci, mezzosangue!!!
Non ho bisogno ne del tuo aiuto
ne di quello di nessun altro!!!” sbottò la serpe.
“Andiamo, Lily!!! E tu ti
ostini ancora ad aiutare questo
idiota?! È da pazzi!!!” disse amichevole James.
Lily stava per ribattere, infuriata,
quando apparvero Lucius
e Harry, entrambi con il fiatone. Il biondo aveva uno sguardo che
avrebbe
potuto uccidere.
Le risate cessarono.
I Malandrini guardarono Harry
sorpresi, ma poi ghignarono.
“ Ciao fratellino!!! Anche
tu qui per vedere la nuova
bandiera della scuola?” chiese affabile, James.
“ Non credo proprio
Potter!!! Metti subito giù Severus!!!”
disse deciso Malfoy.
Lo sguardo dei Malandrini si
spostò sul biondo.
“Thò! Guarda,
Mocciosus, è arrivato il tuo fidanzatino”
Con un movimento fulmineo, Lucius
estrasse la bacchetta e
lanciò uno schiantesimo all’indirizzo di Sirius
che però, altrettanto rapido,
vanificò a sua volta.
“Uh, siamo
permalosi” sghignazzò James.
“ Esatto Potter,
lascia andare Severus!!!” ordinò
freddo, Malfoy.
James lo squadrò per un
attimo, poi ghignò.
“ Sai, credo proprio che non
lo farò. Perciò vedi di
sparire!!!”
Poi si rigirò e, lanciando
a Severus uno sguardo di scherno,
canticchiò
“ Allooora, Mocciosus,
dov’è che eravamo rimasti?”
Lucius digrignò i denti.
Sarebbe voluto intervenire, ma era
in netto svantaggio numerico
Ma Harry,stufo di quel ridicolo
teatrino, prese la
bacchetta e lanciò un Liberacorpus sul corpo di Piton, che
cadde al suolo con
un tonfo.
Il padre di Harry si voltò,
allibito.
“ Che diavolo stai
combinando?!” sbottò, irritato.
“Su, fratellino. Io non ho
ancora fatto colazione e mi sono
svegliato decisamente di malumore. Credo poi di aver visto la McGranitt
aggirarsi da queste parti mentre io e Malfoy venivamo qui”
mormorò
svogliatamente Harry.
Lo sguardo di Sirius e James si fece
indeciso.
“Dai, James. Ci sono un
sacco di cose che devo raccontarti”
fece con tono di voce allusivo, per poi lanciare una rapido sguardo
alla rossa.
Lo sguardo di Potter si accese come
una lampadina.
“Per oggi ti salvi
Mocciosus. Ringrazia il mio caro
fratellino per questo”
E con una mossa fulminea,
afferrò Harry per il braccio e,
subito, cominciò a rientrare nella Sala Grande.
Gli altri Malandrini li seguirono,
esasperati e divertiti
dal comportamento del loro amico.
La piccola folla che si era creata si
dissolse.
Mlafoy si avvicinò
all’amico e lo aiutò ad alzarsi.
“Tutto bene?” gli
chiese, leggermente preoccupato.
“Meravigliosamente. Quanto
potrebbe esserlo una persona
costretta a testa in giù per dieci minuti”
sbottò acido il moro.
Malfoy ghignò.
“Non è tanto male
il nuovo Potter” constatò.
“Per me è della
stessa pasta del fratello. Arroganti,
sbruffoni e totalmente senza cervello” mormorò
sprezzante.
“Bhè, secondo me
ha qualcosa di meglio del fratello sai?”
disse pensoso Lucius “Non per nulla è finito a
Serpeverde, no?”
Piton sbuffò ma non
replicò.
“Dai Sev, andiamo a
mangiare. Ho una fame incredibile”
“Si, si. Come ti
pare”
“Non usare quel tono, sai?
Guarda che ho saltato la
colazione per venire a salvare te!”
“Ora sto bene, no? Andiamo.
La mattina sei petulante come
quella piattola di Bellatrix” disse laconico
Lucius si limitò ad una
regale alzata d’occhi.
Harry e i Malandrini stavano
percorrendo i corridoi e il
povero Harry si stava gia maledicendo per la sua trovata.
“Allora?
Com’è che ho fatto a conquistare la Evans? Eh?
Dimmelo! Dimmelo! Come ho fatto? Come ho fatt…”
“Basta!”
esclamò il moretto, sull’orlo di una crisi di
nervi “Calmati”
“Tu guarda!”
esclamò all’improvviso Remus “Parli del
diavolo…”
Tutti si girarono nella direzione
indicata da Lupin e
videro Lily correre verso di loro.
“Hey! Hey, Harry
Potter!”
Harry la guardò sorpreso,
quando la giovane si fermò
davanti a lui, ignorando ostentatamente James e gli altri.
“Grazie per quello
che hai fatto. Almeno qualcuno di
maturo nella famiglia Potter c’è, a quanto posso
vedere” e, con un ultimo
sorriso, si diresse verso le sue amiche che la aspettavano poco
più avanti.
Harry la guardò, stordito,
fino a che James non parlò
“Ma perché a te
ha parlato e a me no?” uggiolò.
Il moro sospirò. Ne avrebbe
avuto di lavoro da fare.
E, insieme, si diressero nella Sala
Grande, chiacchierando
tra di loro, ignari che un paio di occhi verdi stessero seguendo molto
attentamente uno di loro.
Ehh,
si!!!quello sarebbe stato un anno molto interessante ad Hogwarts
|
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Capitolo 5 *** Selezioni ***
DEDICO QUESTO CAPITOLO A SELENE90.
TESORO, TI VOGLIO
BENE!!! SPERO CHE TUTTA LA TUA TRISTEZZA SE NE VADA PER NON TORNARE
PIU'!!!
BACI DALLA TUA GOKYCHAN
CAP 5
SELEZIONI
Finita la colazione, Harry
lanciò un rapido saluto ai
Malandrini e raggiunse nuovamente il biondo Serpeverde.
Potter e Malfoy si avviarono fuori
dalla Sala Grande,
seguiti, un po’ a distanza, da Piton.
Ad un certo punto, però, il
preside richiese l’attenzione
di tutti alzandosi.
“ Perdonatemi, ma ho un
ultimo annuncio da fare. I ragazzi
al di sopra del primo anno possono partecipare ai provini di Quiddich
che si
terranno questo pomeriggio al campo.
I ragazzi verranno esaminati dai
rispettivi capitani e
dall’insegnante di volo Madama Bumb. Questo è
tutto, potete andare” concluse
Silente per poi dirigendosi verso il suo ufficio lasciando dietro di se
il
brusio eccitato dei ragazzi.
“ Tu ti farai avanti,
quest’anno, Lucius?” chiese Piton
all’amico.
“ No. Il Quiddich non mi
interessa. E poi ho già i doveri
di Caposcuola che mi tengono impegnato la maggior parte del tempo, per
non
parlare dei compiti.” Concluse annoiato il biondino.
Poi con un ghigno, chiese “
E tu Sev? Sicuro di non voler
partecipare alle selezioni?”
Severus fece una smorfia “
Nemmeno se il fantasma di
Salazar Serpeverde in persona me lo chiedesse, salirei su quei cosi
volanti. E
non capisco come accidenti alle persone possa piacere un gioco del
genere”
Harry invece, non li ascoltava,
assorto nei suoi pensieri.
“ Credo che farò
i provini. Sarebbe interessante” disse più
a se stesso, che ai due di fianco a lui.
I due si girarono, sorpresi, verso di
lui.
“ Davvero? Sai giocare a
Quiddich?” chiese sorpreso Lucius.
Harry annuì distrattamente.
“ Bhè,
è logico, considerando che James Potter
è suo
fratello” mormorò sprezzante Piton.
“Sarebbe interessante vedere quel pallone
gonfiato battuto sul suo stesso terreno” aggiunse con uno
scintillio negli
occhi neri, parlando più a se stesso che agli altri.
“ Bhè, allora, in
questo caso, verremo questo pomeriggio al
campo per vedere le
selezioni” disse
Lucius, beccandosi un’occhiataccia da Severus una volta
pronunciato il
“verremo”.
Harry si riscosse dai suoi pensieri e
annuì distrattamente
ai due.
*
* *
*
Alla fine delle lezioni, i tre si
diressero al luogo dove
si sarebbero tenuti i provini.
Lucius e Severus si sedettero sugli
spalti, mentre Harry si
diresse verso il gruppo di persone che intendeva fare il provino.
Piton tirò fuori un libro
scolastico e cominciò a leggerlo,
sotto lo sguardo esasperato del biondo.
Quasi ogni ruolo venne assegnato,
mancava soltanto la
persona che avrebbe preso il ruolo di cercatore.
I ragazzi restanti decollarono tutti
assieme sulle scope e
insieme a loro venne Madama Bumb.
“ Bene ragazzi, ascoltatemi.
Ora libererò il boccino d’oro
e il primo di voi che riuscirà a prenderlo sarà
il nuovo cercatore di
Serpeverde. Non voglio scorrettezze. Il primo che le
commetterà verrà
squalificato. Sono stata chiara?”
Cenni d’assenso.
“ Bene.
Allora…che la caccia abbia inizio” urlò
lasciano
libera la pallina dorata che, dopo appena pochi secondi, scomparve in
uno
scintillio.
Fu il caos.
Ogni ragazzo cominciò a
volare freneticamente per il campo
alla ricerca del boccino e, a volte,quando lo sguardo di Madama Bumb
era
distratto, cercavano di disarcionarsi a vicenda.
L’unica eccezione era Harry,
calmo e quasi immobile
osservava con attenzione il campo alla ricerca del boccino.
Sugli spalti il biondo osservava la
sua sagoma, assorto.
I capelli scompigliati mossi dal
vento, gli occhi verdi
socchiusi e l’espressione di solito sorridente, concentrata e
attenta.
Le labbra morbide, leggermente
dischiuse.
Un vero spettacolo.
Ma c’era un’altra
persona che era persa nella
contemplazione di quel giovane e attraente corpo.
Una persona nascosta,invisibile agli
sguardi di chiunque.
Questa persona era una ragazza dai
lunghi capelli rossi e
gli occhi verdissimi,in quel momento sognanti e le guance di un
delizioso color
porpora.
Un sospiro, un altro e un sussurro.
“
Harry…”
*
* * *
“ Ma dove cavolo si
è cacciato quel boccino?”
Era quello il pensiero nella mente di
Harry.
Di solito era molto bravo ad
individuare la pallina dorata,
ma con tutta quella gente in campo che si agitava togliendogli la
maggior parte
della visuale, la cosa era davvero complicata.
Ma, ad un tratto, lo vide.
Uno scintillio dorato vicino agli
spalti catturò la sua
attenzione.
Spronò la scopa e
partì all’inseguimento.
I due Serpeverde, avendolo osservato
tutto il tempo, non si
lasciarono sfuggire il lampo di vittoria del loro compagno.
Così, seguendo il suo
sguardo, videro che, sulle tribune,
dalla parte opposta alla loro, il boccino svolazzava inosservato.
“ Vai Potter!!!”
urlò Malfoy alzandosi in piedi, dimentico
di qualunque contegno.
Piton sbirciò, abbassando
di poco il libro che stava
leggendo, con un brillio interessato negli occhi.
“ Coraggio Harry”
sussurrò una voce lieve.
*
* *
*
“ Ce la posso fare, ce la
posso fare!!!”
Il moretto allungò il
braccio.
10 centimentri.
6…
2…
SBAMM
Harry venne quasi disarcionato dalla
scopa.
Si girò verso il suo
aggressore e vide che era un ragazzo
nerboruto con i capelli neri a spazzola.
“ Fuori dai piedi
Potter!” grugnì quello.
“ Te lo scordi”
sibilò il moretto prima di ripartire,sempre
seguito dal ragazzo,all’inseguimento del boccino.
*
* *
*
“ Ci mancava così
poco!!!” mormorò Malfoy.
Severus rimase in silenzio, con gli
occhi seguiva il moro,
il libro ormai dimenticato.
*
* *
*
Ormai tra i due era lotta aperta,senza
esclusione di colpi.
E se prima Harry era stato scontento
della baraonda in
campo,ora non poteva esserne che felice, visti i colpi che ricambiava
con
grande felicità al suo “compagno” di
Casa.
Oramai erano testa a testa. Il boccino
a pochissimi
centimetri dalle loro mani tese.
Così vicino,COSI’
vicino.
Ad un tratto, il Serpeverde diede ad
Harry un colpo più
forte del solito che lo fece sbilanciare in avanti.
Ebbe due conseguenze.
La prima, fu che Harry
riuscì ad afferrare il boccino.
La
seconda…bhè…diciamo che non aveva
più nessuna scopa a
reggerlo in aria.
Così cominciò a
precipitare.
Fortunatamente si trovava solo a pochi
metri da terra e
l’impatto non fu mortale, ma cadendo, Harry sentì
un dolore atroce alla spalla
e alla gamba.
E la sua vista si annebbiò
fino a che l’oscurità non prese
tutto il suo campo visivo.
*
* *
*
Un dolore alla spalla lo
riportò alla realtà.
Sentì la voce di Madama
Bumb urlare a qualcuno di allontanarsi.
Un brusio preoccupato tutto intorno a
lui.
Era questo quello che Harry percepiva.
Faticosamente, aprì gli
occhi.
C’erano tantissimi ragazzi
tutti intorno a lui.
“ Madama, si è
svegliato!!!” urlò qualcuno.
Ma perché urlavano? Non
potevano starsi zitti? Lui aveva un
mal di testa terribile, accidenti!
“ Signor Potter, sta bene?
Oh,cielo, che domanda stupida!
Ora la portiamo subito in infermeria!”
Con un incantesimo fatto
dall’insegnante, il corpo di Harry
prese a levitare.
Altri brusii.
-Quanto casino- pensò
infastidito il moro.
“Come sta?”
Harry sentì solo vagamente
la voce di Lucius vicino a lui.
“Credo si sia rotto
qualcosa. Ora, signor Malfoy, se vuole
farmi la cortesia di spostarsi…”
Il corpo del moro cominciò
a muoversi.
Passò un po’ di
tempo.
“ Malfoy?” Harry
quasi non riconobbe la sua voce tanto era
lieve e ovattata.
“ Tranquillo Potter, ora ti
portano in infermieria”.
“ Mm…mi fa male
la testa”.
“Sfido. Sei caduto da
un’altezza abbastanza notevole”.
“ Se non facevi scena non
eri soddisfatto, vero Potter?”
sibilò Piton.
Ma che aveva fatto di male al mondo?
COSA?!.
“Oh, si”
borbottò sarcastico Harry “Sai, è stato
più forte
di me. Quale modo migliore di attirare l’attenzione se non
quello di farmi
quasi ammazzare da un troll su una scopa? Mi domando perché
non lo abbia fatto
prima”
Si sentì un suono ovattato
di risata trattenuta.
“Tzè”
borbottò Severus.
“
Malfoy?”.
“
Si?”.
“Ho vinto?”.
Lucius sbuffò,incredulo.
“ Ha una spalla lussata e
una gamba rotta e lui si
preoccupa se è entrato in squadra”.
“ Rispondi”.
Altro sbuffo , stavolta da parte di
Piton.
“ Si, hai vinto. Contento?
Ora riposa”.
Ma Harry,sentita la risposta che
voleva, era caduto nel
mondo dei sogni prima che il biondo finisse la frase.
“ Luc?” chiese
esitante Severus.
“ Dimmi”
“Tu credi davvero che sia
diverso da suo fratello?”
“Non saprei. Solo il tempo
ce lo dirà”.
“Io comunque continuo a non
fidarmi” sibilò con fare
cocciuto.
E con una regale alzata
d’occhi, il biondo liquidò le
parole dell’amico, esasperato.
Quando arrivarono
all’infermeria, la giovane infermiera
quasi svenne nel vedere il ragazzo in quelle condizioni.
Lo fece adagiare su un lettino e
cercò immediatamente le
ampolline che lo avrebbero aiutato a guarire.
Intanto i due osservavano il viso
addormentato del
moretto,che in quel momento più che mai sembrava indifeso e
dolce come il
bambino che non era mai potuto essere.
“Diverso…Tzè!”
pensò indispettito Severus Piton guardando
la sagoma addormentata del ragazzo
Il biondo, quasi ne avesse intuito i
pensieri, represse a
stento una risatina.
*
* *
*
Nel frattempo, nel dormitorio
femminile di Grifondoro, una
ragazza stesa sul suo letto,le tende tirate,piangeva.
“Ti prego, ti prego, fa che
non gli sia accaduto nulla di
grave. Harry…oh Harry…”
Si ,decisamente ad Hogwarts qualcosa
sarebbe cambiato, se
in bene o in meglio quello era ancora da stabilire.
|
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Capitolo 6 *** Rivali ***
CAP 6
RIVALI
Quando Harry si
svegliò si ritrovò leggermente confuso.
Capì subito che
il letto in cui era adagiato non era il
suo, ma allora…?
Come un’onda
violenta i ricordi cominciarono a
vorticargli nella mente.
Stava facendo le selezioni
per entrare a far parte della
squadra di Quiddich di Serpeverde, la felicità
nell’essere riuscito a prendere
il boccino e poi la caduta. Dopodiché i ricordi si facevano
confusi. Ricordava
vagamente Lucius che lo rassicurava sulla sua entrata in squadra,
dopodiché
c’era solo il buio.
Sorrise tra se. Era riuscito
ad entrare in squadra.
Almeno qualcosa in comune con la sua realtà era rimasta.
Questo pensiero lo fece
sentire più leggero.
Ma ad un certo punto le sue
orecchie catturarono dei
suoni. O meglio delle voci. Delle voci molto alterate.
“Insomma Madama
almeno una visita potrebbe concedercela
non crede?”
Sirius
“Non è
proprio il caso signor Black. Il signor Potter non
si è ancora ripreso e…”
“Oh
andiamo Madama
è più di un giorno che è in
infermeria!!! Almeno una visita potrebbe
permettercela!!!”
Un giorno?! Era stato privo
di sensi così a lungo?
Harry, stufo di non vederci
praticamente niente, si
allungò verso il comodino per prendere gli occhiali.
Però, nemmeno lui seppe
bene come,si sbilanciò e cadde con un rumoroso tonfo.
“Hayyyy!!!”
si lamentò piano massaggiandosi il fianco che
aveva battuto contro lo spigolo del comodino.
Subito dei passi si
avvicinarono veloci al suo letto e
qualcuno spostò bruscamente le tendine che impedivano la
vista del malato.
“Harry!!!”
Remus, preoccupato, si
accucciò accanto ad Harry e lo
aiutò a rialzarsi e a sedersi sul letto
“Che è
successo? Ti sei fatto male?” gli chiese
leggermente ansioso.
Harry guardò il
ragazzo di fronte a lui leggermente
stranito.
“Harry?”
chiese davvero in ansia il ragazzo non ricevendo
alcuna risposta dall’amico
Harry si riscosse
“S-si…bene…stò
bene. Sono solo un po’ stordito” mormorò
“Ti fa male la
testa?” chiese Sirius con fare saputo
“N-no,
io…”
“Ma insomma!!! Chi
è l’infermiera qui? Io o voi? Fuori!!!
Fuori immediatamente!!!” urlò Madama Chips
sbattendo praticamente fuori i
quattro ragazzi, che non mancarono di far notare il loro disappunto.
“Bene signor
Potter” disse la donna, sfinita,quando li
ebbe finalmente buttati fuori “Si faccia dare
un’occhiata”
*
*
* * *
Dopo circa
mezz’ora il ragazzo sopravvissuto fu libero di
uscire dall’infermeria da una reticente infermiera che lo
avrebbe tenuto più
che volentieri almeno un’altra giornata.
A grandi passi si diresse
verso il suo dormitorio, ma
quando arrivò a circa metà strada per arrivare ai
sotterranei, incontrò di
nuovo i malandrini
Suo padre e e gli altri lo
avevano aspettato apposta per
parlargli.
“E
così sei
entrato a far parte della squadra di Quiddich come cercatore”
Il modo in cui pose la
domanda fu abbastanza strano. Il
tono era incolore ma se si stava attenti si poteva cogliere una vena di
curiosità
“Si”
disse solo il moretto
Per un attimo nello sguardo
di James si potè scorgere una
scintilla di orgoglio, subito però sostituita da una luce
diversa, quella della
competizione
“Sei stato
informato che tra una settimana ci sarà la
prima partita della stagione? Grifondoro contro Serpeverde?”
chiese ad Harry
Il moretto in questione
sbattè gli occhi più volte,
sorpreso
“No, non me lo
aveva ancora detto nessuno” ammise dopo un
attimo
“Bene. E tu sai
questo cosa significa?” chiese il padre
con sguardo birbante
“Hemm…”
“Che io e te
saremo rivali!!!” esclamò come se la sola
idea lo rendesse euforico “Preparati perché posso
assicurarti che non ho mai
perso una partita a Quiddich in vita mia” annunciò
spavaldo
“Ah.
Neanch’io me la cavo male” rispose Harry
“Di sicuro non
batterai mai James!” disse fiero Felpato
“Potrai anche essere suo figlio ed aver ereditato un
po’ del suo talento ma non
arriverai mai ai suoi livelli”
Harry non sapeva come
rispondere così si limitò ad un
“Se lo dite
voi”
Sirius e Minus lo guardarono
oltraggiati mentre Lupin
cercava in tutti i modi di non ridacchiare
“Ci vediamo
figliolo caro, vedi di allenarti. Anche se
non so se ti servirà a molto” disse James prima di
allontanarsi insieme agli
amici
Harry li guardò
sparire dietro l’angolo, poi alzò le
spalle con fare noncurante e si diresse verso i dormitori.
Pronunciò la
parola d’ordine ed entrò nel dormitorio.
La sua entrata fu accolta
con un vero e proprio boato
“Ce lo avevano
detto Lucius e Piton che ti eri ripreso!!!
Allora, pronto a stracciare quei rozzi Grifondoro?” chiese un
ragazzo che Harry
riconobbe come il capitano della squadra Serpeverde
“Hamm…direi
di si” balbettò il moretto
“Come ti senti
Harry? Hai preso una bella botta” gli
chiese una ragazza
“Bene,bene. Grazie
dell’interessament…”
“Hey, Potter vedi
di tenere alto il nome della nostra
Casa vincendo la partita”
“Ci
proverò. Io…” Harry stava cadendo
leggermente nel
panico
“Andiamo ragazzi
non lo assalite in questo modo.
Dopotutto è appena uscito
dall’infermeria”
Harry si girò di
scatto verso il suo salvatore.
Lucius Malfoy lo stava
guardando con sguardo divertito e
il solito ghigno beffardo sulle labbra rosee
“Harry?”
disse guardandolo negli occhi con fare eloquente
“Potresti venire su in camera devo parlarti di una
cosa”
Il moretto colse la palla al
balzo e lesto si fiondò al
fianco del biondino, e insieme cominciarono a salire le scale per le
loro
stanze.
“Qui
c’è la mia stanza” gli disse Lucius
aprendo una
porta
Harry ci rimase di sasso.
Era almeno tre volte la sua e
molto più lussuosa
Notando lo sguardo del
ragazzo al suo fianco Lucius
ghignò
“Essere un
Prefetto ha i suoi vantaggi” disse solamente
Harry fece per rispondere ma
all’improvviso la porta si
aprì nuovamente e questa volta vi entrò Severus
“Ah,eccoti”
disse guardandoli con un cipiglio “Mi avevano
detto che vi eravate allontanati insieme e nella nostra stanza non
c’eri,
quindi ho pensato che dovevi essere qui da Luc”
“Hai saputo la
data della partita di Quiddich che ci sarà
tra breve?” chiese d’un tratto Lucius
“Si”
disse Harry annuendo “Ci sarà tra una
settimana”
“Ah, chi te lo ha
riferito?”
“E’
stato James”
“Quando lo hai incontrato?” gli domandò
Severus
“Mentre stavo
venendo al dormitorio”
“Cosa ti ha
detto?” chiese Lucius con voce curiosa
“Bè, ha
detto solo che non sarò mai al suo livello e cose
così, ma a parte questo nulla di che”
raccontò Harry alzando le spalle
“Pallone
gonfiato”sibilò Piton irritato
“Sarà
un piacere vedere quel Grifondoro battuto da un
Serpeverde! Vedi di dare il meglio di te Potter”
esclamò Lucius guardandolo
negli occhi
Il moretto gli rivolse uno
splendido sorriso
“Non ti
preoccupare, ce la metterò tutta”
*
* * * *
NELL’INFERMERIA
“Mi dispiace
signorina Evans ma il signor Potter è stato
dimesso poco fa” disse con tono gentile la donna
“Oh…quindi
ora sta bene?” chiese esitante la ragazza
“Si. Anche se io
lo avrei tenuto ancora una notte qui in
infermeria, ma quel testone non ne ha voluto proprio sapere”
disse con tono
irritato l’infermiera
“Ah. Grazie
infinite Madama, io vado”
“Arrivederci cara.
Se vuole posso riferire al signor
Potter che lei l’ha cercato”
“Oh,no…no
non si preoccupi. Grazie comunque” disse Lily
uscendo a passo svelto dall’infermeria
E così Harry
stava bene. Per fortuna, così avrebbe potuto
cominciare a mettere in atto il suo piano.
Harry Potter sarebbe stato
suo!!!
FINE DEL SESTO CAPITOLO
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Capitolo 7 *** LEGGETE PER FAVORE ***
QUESTO AVVISO E' MOLTO IMPORTANTE:
AVVISO:
Salve,
Voglio fare un piccolo annuncio.
Ho cambiato radicalmente la storia
dal terzo capitolo in
poi.
Avevo scritto questa fanfic circa due
anni fa e solo quest’anno
ho deciso di postarla.
Non avevo fatto caso agli errori
grammaticali che vi erano
finchè non mi sono messa a leggerla.
Devo dire che sono rimasta
semplicemente orrorizzata da ciò
che avevo scritto.
E non solo dal punto di vista
grammaticale.
La storia era
totalmente…illeggibile.
Ho descritto Severus Piton come una
sottospecie di isterico
e Lucius come un gigolò.
O__O questa era più o meno
la faccia che ho fatto quando l’ho
letta.
Quindi mi sono armata di buona
volontà e ho riscritto i
capitoli dal 3 al 6.
E’ stato davvero necessario!
Ora sono decisamente più
soddisfatta di ciò che ho scritto.
Spero non vogliate uccidermi.
So che molte di voi preferivano
Severus e Lucius subito
cotti di Harry ma trovo che la cosa non sia molto verosimile.
Soprattutto per Sev.
Ma ce lo vedete subito carino e
simpatico con il fratello di
colui che lo smutanda davanti a tutta la scuola un giorno si e
l’altro pure?
Io sinceramente cercherei di
soffocarlo nel sonno.
Perciò ecco a voi i nuovi
capitoli accuratamente revisionati
da me medesima! V.V
Spero che vi piacciano comunque e che
vogliate farmi sapere
cosa ne pensate.
Baci. gokychan
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Capitolo 8 *** Spogliatoi vuoti (Potter si imbarazza e Malfoy se la gode) ***
SALLLLLLVE MIE COMODISSIME
PANTOFOLINE ORTOPEDICHE PIENE DI
PIUMINE ROSA MORBIDOSE!!!
ECCO QUA’ IL SETTIMO
CAPITOLO!!!
SIETE SORPRESE EH????? IN EFFETTI
QUESTO CHAPPY NON AVREBBE
DOVUTO ESSERE POSTATO SE NON ALLA FINE DELLA MIA FIC HARRY/TOM
MA HO DOVUTO FARLO PER FORZA!!! **
INFATTI OGGI E’ IL
COMPLEANNO DELLA MIA SORELLINA ORION!!!!
(SORELLA DI SANGUE, NON VIRTUALE…PURTROPPO…)
E LEI MI HA ESPRESSAMENTE CHIESTO DI
POSTARE UN CAPITOLO DI
QUESTA FANFIC!!! E PENSARE CHE IO UN REGALO GLIELO HO GIA’
FATTO!!
UN ENORME PUPAZZO DI DEIDARA!!!
SOLO QUELLO AVREBBE DOVUTO RENDERLA
FELICE A VITA E INVECE
NO!!!
AHHH, SONO TROPPO BUONA!!!
ECCOVI QUI’ IL NUOVO CHAP,
DOPO TANTE SOFFERENZE!!!
OSANNATE LA CARA ORION ALTRIMENTI COL
CAVOLO CHE LO
POSTAVO!!! ^___-
AVVERTO SIN DA ORA CHE
SARA’ UN CHAPPY PIUTTOSTO BREVE…QUINDI
SARA’ PIU’ UN INTERMEZZO CHE UN CAPITOLO VERO E
PROPRIO
SPERO VI PIACCIA!
VI VOGLIO BENE!!
BUONA LETTURA
CAP
7
SPOGLIATOI VUOTI (Potter si imbarazza
e Malfoy se la gode!)
Erano passate due settimane da quando
Harry era entrato
nella squadra di Quiddich di Serpeverde.
Gli allenamenti erano stati numerosi
e il capitano era stato
implacabile.
Per Harry, poi, sembrava provare un
incredibile sadismo. Lo
aveva sottoposto al doppio
degli
allenamenti rispetto agli altri componenti della squadra. Certo, era
anche vero
che lo faceva perché l’esito di una partita
dipendeva quasi esclusivamente dal
moro, essendo un cercatore.
Ieri, poi, il capitano aveva, a fine
allenamento, fatto un
discorso alla squadra.
“La squadra va bene, siamo
piuttosto bilanciati. Anche i
nuovi arrivati sono dei sostituti eccezionali dei vecchi compagni di
squadra”
lanciò un rapido sguardo ad Harry e riprese
“Tra due giorni ci
sarà la prima partita della stagione.
Giocheremo contro i Grifondoro”
Un gemito demoralizzato da parte di
tutti.
Il capitano li guardò
comprensivo.
“E’ vero che
Grifondoro ha degli ottimi elementi e che il
loro cercatore è eccezionale, ma anche noi
quest’anno ne abbiamo uno”
Per la prima volta Harry vide il
capitano rivolgergli uno
sguardo orgoglioso.
“Sono sicuro che daremo del
filo da torcere quest’anno a
quegli idioti. Non ho mai visto nessuno volare su una scopa come fai tu
Potter.
Credo che quest’anno la coppa la vinceremo noi”
“Preoccupiamoci per la
partita intanto” disse un cacciatore
Lievi risatine.
“Bè, io direi di
andare a farci tutti una doccia. Che dite?”
Un mormorio di approvazione e tutti
si alzarono, diretti alle
docce.
*
*
*
*
*
Harry, con un sospiro, chiuse
l’acqua della doccia.
Era davvero stanco.
Che cavolo di situazione assurda.
Prese in mano il ciondolo e
cominciò a guardarlo.
Chissà che razza di
manufatto era.
Era da un po’ che non dava
più segni di vita. Chissà a cosa
poteva servire…
Rabbrividì, quando
l’aria gelida raggiunse il suo corpo
ancora bagnato.
Aprì la doccia e si
diresse verso lo spogliatoio.
Oramai se ne erano andati tutti.
Chissà quanto era rimasto
sotto il getto tiepido dell’acqua prima di riscuotersi.
All’improvviso, il moro
sentì dei passi veloci diretti verso
gli spogliatoi.
Forse era uno dei suoi compagni che
si era dimenticato
qualcosa…
“Potter! Potter sei
qui?”.
“Oh, cazzo!”
mormorò il moro sentendo la voce di Malfoy sin
troppo vicina.
In fretta e furia si mise un
asciugamano attorno ai fianchi
e subito dopo il biondo entrò nella stanza.
“Oh, eccoti. Ti stavo
cerca…ndo”.
Il biondo finì la frase
lentamente e percorse con lo guardo
il corpo del moro di fronte a lui
con
occhi quasi…famelici.
Potter deglutì, sentendo
il suo volto infiammarsi.
“Oh, hemm…io
devo ancora finire di vestirmi…potresti…un
secondo…humm…”.
-Complimenti Harry, vai
così! Balbetta ancora un po’ e ti
daranno il premio nobel per coglione dell’anno- si disse
mentalmente il moro.
“Uscire?” venne
in suo aiuto, sarcastico, il biondo.
Harry annuì a malapena.
Lucius ghignò divertito.
“Non ti facevo
così pudico”.
La faccia di Harry si fece,
incredibilmente, ancora più
scarlatta.
“Humm…per
favore”.
-Oddio…humm…per
favore…persino Goile avrebbe detto qualcosa
di più intelligente-
Tuttavia il biondo si
limitò a sorridere divertito.
“Ti aspetto
fuori” mormorò prima di lanciare una velata
occhiata di apprezzamento al corpo del moro.
Quando il ragazzo fu uscito, Harry
sentì i muscoli del suo
corpo rilassarsi.
Ma che cavolo gli era preso?! Si era
comportato come un
ragazzino impacciato di fronte a Malfoy. Non aveva mai avuto problemi
di quel
genere con i suoi compagni di squadra.
Perché con Malfoy si era
sentito in quel modo? Come…indifeso,
troppo esposto e senza protezioni…
Si vestì in fretta,
inquieto, e si diresse fuori dallo
spogliatoio dove il biondo lo stava aspettando.
Quando Lucius lo scorse, si diresse
verso di lui.
“Bene” fece
“Ora che siamo entrambi con dei vestiti
addosso…”
Harry maledì il sangue che
gli fluì immediatamente nelle
guance.
Malfoy se ne accorse e represse a
stento un sorrisino divertito
prima di riprendere a parlare.
“Volevo domandarti se
domani ti va ti venire ad Hogsmade con
me ed un gruppo di amici”.
Potter si sentì confuso
per quell’invito.
“Si. Credo che mi
unirò a voi”.
“Bene” si
limitò a rispondere il biondo.
Rimasero in silenzio per un attimo,
nel quale Lucius lasciò
vagare nuovamente lo sguardo sul corpo di Harry, per poi far collimare
gli
occhi grigi con quelli verdi del moro.
Harry avvertì una strana
atmosfera tra loro e così si mise a
balbettare qualcosa per cercare di romperla.
“Potevi farmi questa
domanda quando sarei salito in
dormitorio”.
“Vero” disse il
biondo con uno strano sguardo “Ma a me non è
mai piaciuto aspettare”.
“Mh” si
limitò a commentare Potter, nervoso.
“E’ quasi ora di
cena” disse d’un tratto il biondo “Direi
di
andare”.
Harry annuì debolmente ed
entrambi cominciarono a risalire
le scale.
Il moro, dentro, di se sentiva una
miriade di sensazioni
sconosciute. Stare in compagnia del biondo lo riduceva ad un fascio di
nervi e
gli annebbiava la mente.
Sospirò interiormente.
Perché la sua vita doveva
sempre complicarsi in questo modo?
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