Bulma e il Principe

di bulma_89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lui...lei ***
Capitolo 2: *** L'eplosione e il seguito... ***
Capitolo 3: *** E' lui che hai sempre aspettato, no? ***
Capitolo 4: *** Notte di luna piena ***
Capitolo 5: *** Quando un saiyan si arrabbia... ***
Capitolo 6: *** Perchè non provare? ***
Capitolo 7: *** Cosa significa fare l'amore... ***
Capitolo 8: *** Mamma...sono incinta... ***
Capitolo 9: *** Tornerai? ***
Capitolo 10: *** L'ultima sera... ***



Capitolo 1
*** Lui...lei ***


Il principe si allenava tutto il giorno

Il principe si allenava tutto il giorno. Non c’era nulla che potesse distoglierlo dai suoi allenamenti e soprattutto, non c’era nessuno che potesse distrarlo dai suoi propositi.

Karooth…karooth…quel nome gli vorticava in testa continuamente, impedendogli di pensare ad altro. Certo, voleva distruggere i cyborg che sarebbero apparsi da li a tre anni, ma il vero motivo è che volva superare il suo eterno rivale. “Sarò io il più forte, Karooth!”

Da quando Goku si era trasformato in super Saiyan, da quando era tornato sulla terra, da quando aveva imparato la tecnica del teletrasporto…”Io ti odio Karooth!”

Vegeta lo aveva cercato per tutta la galassia, era salito sulla navicelle della terrestre con i capelli azzurri e non si era dato pace. Ma quando lo sentiva vicino, quando arrivato su di un nuovo pianeta esclamava “Ti ho trovato Goku!”, ecco che la sua presenza svaniva e lui ridiventava più furioso.

Ormai certo che nn lo sarebbe mai trovato, vagando per le galassie, era tornato sulla terra.

Precisamente alla casa della terrestre, quella insulsa donna che aveva rischiato la pelle su Namecc.

Appena tornato alla Capsule Corp. , era infatti stato accolto dalla donna, che sfacciataggine! Gli parlava come avrebbe fatto con qualsiasi altro terrestre! Incredibile, ma non riusciva a incuterle paura!

Subito dopo, la sorpresa, Freezer era riapparso sulla terra, addirittura con quel mostro di suo padre!

Il principe non si sentiva pronto per affrontarlo ma con i terresti, aveva raggiunto il luogo dell’atterraggio del lucertolone. E li aveva assistito a quella scena…Un nuovo Saiyan! Ma come era possibile? Un giovane aveva infatti distrutto Freezer in un batter d’occhio! Ma chi era, e come si permetteva di essere super Saiyan anch’esso?

Che vergogna per il grande Vegeta…e poi aveva dato quell’assurda notizia, dei cyborg avrebbero distrutto la terra, ma lui, Vegeta, principe dei Saiyan, non l’avrebbe permesso. Non perché gli importasse della Terra o dei suoi abitanti, lui lo faceva solo per se stesso. Avrebbe dimostrato a tutti che il più forte era lui.

E si era fatto costruire dall’insulsa terrestre una macchina gravitazione, come quella in cui era allenato Karooth. Lei lo aveva ospitato volentieri a casa sua…non sapeva che lui avrebbe ricambiato con niente al sua benevolenza? Comunque dopotutto quella situazione gli andava a pennello…si poteva allenare quanto voleva e aveva cibo caldo e pronto per riempire lo stomaco.

Forse avrebbe potuto risparmiare la donna quando avesse deciso di distruggere la terra… “Che sciocco pensiero! Lo so benissimo che non distruggerò mai la terra…”
Nell’ultimo periodo infatti, nonostante tutto, il principe si sentiva di stare perdendo parte di quella ferocia che gli era caratteristica “Mi sto rammollendo cavolo!” pensava infatti la sera, quando dopo una doccia rilassante se ne stava steso a pensare sul suo letto. Solo. Solitamente infatti, non ricercava mai la compagnia degli altri componenti della casa. La gallina bionda (la madre di bulma) lo rompeva continuamente appena lo vedeva “Vegeta caro, Vegeta di qua…” No, non sopportava proprio quella donna. Il signor Brief non lo interessava più di tanto, lo sciocco terrestre, il mollusco che stava sempre appiccicato alla terrestre, quel Yamcha, o quanto non lo sopportava!

Faceva semplicemente finta di allenarsi…Ah, che babbeo…

La terrestre? Bè, in fondo lei era l’unica per cui provasse un minimo di considerazione, i suoi capelli, così ricci e azzurri, erano incredibilmente…Incredibilmente cosa?

Vegeta scosse la testa, impedendosi di pensare alla terrestre “ Quella Bulma…”

Il principe gettò lo sguardo fuori dalla finestra e osservò le stelle, poi si addormentò.

 

                                                                       ***

 

La giovane ragazza dai capelli turchini, se ne stava placidamente stesa nel suo letto. Osservava le stelle. Pensava agli ultimi eventi.

Come era stata incredibile la sua vita, tutto era partito da quando aveva solo 16 anni…da quando aveva conosciuto quel simpatico bambino…sorrise, pensando a Goku. Da quando aveva conosciuto lui, la sua vita aveva preso una strada avventurosa ed eccitante, quanti pericoli avevano passato insieme! Poi avevano conosciuto Yamcha…come gli era sembrato carino la prima volta che lo aveva visto! Aveva cercato un ragazzo così per un sacco di tempo e finalmente lo aveva trovato…come batteva il suo cuore, quanto gli piaceva…e ora a distanza di anni, stavano ancora insieme…ma era proprio giusto dire così? Erano veramente una coppia? O lo erano stati solo all’inizio? Lo conosceva da talmente tanto tempo che lo sentiva quasi come fosse un fratello…”Ma che sto dicendo? Che stupida che sono…”

Stiracchio le belle membra, quasi a scacciare quel pensiero fastidioso…E poi era arrivato lui, Vegeta. Le faceva un terrore tremendo…lo odiava indirettamente quando a causa sua Yamcha morì.

Le aveva fatto drizzare tutti i capelli sul capo quando lo aveva visto per la prima volta dal vivo, sul pianeta Namecc. Nonostante tutto questo, lo aveva invitato a vivere a casa sua. Perché? Lui era un nemico infondo… “No, non lo penso davvero…” Le faceva quasi tenerezza in realtà, le sembrava così solo…e lei aveva il cuore tenero, anche se a volta poteva sembrare, non era per nulla frivola.

Era una donna intelligente e sensibile. E lui…lui aveva sofferto, lei lo percepiva a pelle, lo percepiva quando raramente i loro sguardi si incrociavano, lo percepiva da quel nero intenso…

In fondo, l’averlo invitato li, non era stato solo un gesto di pietà, lui era incredibilmente affascinante, lei non lo avrebbe negato., non era così ipocrita.

Chiuse gli occhi e sospirò, provando a pensare ad Yamcha, all’inizio ci riuscì, poi però l’immagine del giovane si confuse con quella di un uomo con i capelli a fiamma…

 

 

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Capitolo 2
*** L'eplosione e il seguito... ***


Eccovi il mio secondo capitolo

Eccovi il mio secondo capitolo! Spero vi piaccia…grazie per le vostre recensioni, continuate a scriverne!

Bye

 

“ Di più, di più! Aumenterò la gravità…più di te Karooth! Io ti supererò!”

Detto questo, il saiyan aumentò la gravità in modo vertiginoso…troppo persino per lui.

 

Bulma era in giardino con Yamcha e osservava la gravity room con un misto di apprensione… “ Quel saiyan si farà del male…” pensò. Yamcha la distolse però dai suoi pensieri “ Avrei un gran voglia di dare una lezione a quel pallone gonfiato di Vegeta!” Bulma si voltò verso di lui “ Perché Yamcha?” “Non lo sopporto Bulma, non possiamo di sicuro fidarci di lui” “ Ma che dici? Vegeta invece ci aiuterà a distruggere i cyborg, l’hai dimenticato forse?”

Il ragazzo fu colpito dalle parole di Bulma, ma non fece in tempo a ribattere che una violenta esplosione attirò l’attenzione sua e di Bulma. “ La gravity room! E’ esplosa!” gridò quest’ultima “Pazzo, inevitabile che si facesse del male” rispose Yamcha.

Il fumo aveva invaso la loro visuale, un disastro…poi videro le macerie, ma del principe non c’era traccia “Vegeta!” urlò Bulma in preda al panico mentre lo cercava tra le macerie, poi vide una sua mano…ebbe un tuffo al cuore “ Presto Yamcha, aiutami a sollevare questi massi!”

Yamcha, per nulla convinto, l’accontentò. Il principe era ridotto male… “ Vegeta!” disse Bulma, mentre lo soccorreva, prendendolo tra le sue braccia “ Ti senti bene?” lui aprì appena gli occhi e le disse “ E come faccio a sentirmi bene, terrestre…” “ Ha parlato! Presto Yamcha, aiutami a trasportarlo dentro, dobbiamo aiutarlo…” “ Io portare dentro quel saiyan!?” pensò Yamcha, ma per non indispettire l’isterica fidanzata , l’accontentò.

 

Adagiarono il saiyan nella sua stanza, poi Bulma mandò Yamcha a chiamare suo padre.

Intanto Vegeta sembrava svenuto “ Oh Vegeta…”

La ragazza lo osservava con affetto, pensò egoisticamente che era la prima volta che lo osservava così da vicino, lui si mosse e le afferrò una mano stringendolo forte “ Oh mio Dio! Sta male, presto!” Urlò Bulma, senza allontanare la sua mano dalla presa forte di quella del Saiyan.

Finalmente suo padre arrivò, essendo una scienziato in gamba, se ne intendeva anche di medicina.

Vegeta aveva perso sangue, ma non era grave “ E’ un uomo robusto, figliola” “ Quanto ci vorrà prima che si riprendi, padre?” “Um…a occhio e croce, una settimana perché è robusto e forte”

“ E la camera gravitazionale?” chiese Bulma, apprensiva “ Gliene costruirò una nuova”

Il buon signor Brief uscì così dalla stanza, lasciando la ragazza con l’infortunato.

 

Vegeta aprì gli occhi, dov’era? Ricordava solo un’esplosione e poi…quella donna sopra di lui che lo guardava impaurita, poi il vuoto. Osservando meglio, riconobbe la sua stanza “Dunque mi hanno salvato!” pensò il saiyan, voltando la testa di lato, mentre il suo cuore balzava nel petto per la sorpresa, la terrestre era seduta su una sedia, la testa appoggiata su di un tavolino, dormiva…la fissò stupito, lei era li per lui, si era presa cura di lui. Bulma infatti, non lo aveva lasciato un attimo.

Lei si mosse appena nel sonno e lui chiuse gli occhi, fingendo di dormire.

Bulma si svegliò “ Oh…devo essermi addormentata…” disse alzandosi e dirigendosi verso il capezzale di Vegeta. Sorrise “ Bè, sembra che il principe stia meglio…” pensò e d ebbe l’impulso di accarezzarlo, avvicinò incerta la mano al suo viso, Vegeta se ne accorse, aspettava solo il tocco di lei… “Ma che sto facendo?” pensò Bulma ritraendo la mano. Vegeta, illudendosi di non sentirsi deluso, aprì gli occhi incrociando quelli azzurri di lei “ Ho fame donna…” “ Vegeta! Ti sei svegliato! Ti faccio preparare subito qualcosa, aspettami!” Detto questo bulma si allontanò, lasciando un Vegeta a bocca aperta.

 

Tornò poco dopo con un piatto fumante di minestra, non aveva voluto che nessuno la seguisse, voleva il principe tutto per se.

Aveva incrociato Yamcha per i corridoi, ma l’aveva quasi ignorato per correre da Vegeta.

“Quanto ci hai messo!” fece lui con il suo solito tono, a dire il vero, anche meno acido del solito.

Bulma non ci fece caso e si sedette accanto al suo letto, avvicinando il cucchiaio al saiyan “ Che fai donna?” chiese lui, storcendo il naso “ Ti nutro Vegeta” rispose lei, semplicemente “ Faccio da solo, grazie” “ come vuoi” rispose lei, in tono di sfida, cedendogli piatto e cucchiaio. Il principe li prese e provò a sollevarsi per mangiare, non riuscendoci, naturalmente. “ Accidenti!” fece, Bulma sorrise “ lo sapevo, dai Vegeta, ridammi il piatto”. Lui glielo cedette, senza un commento “e ora aprì la bocca…così... “ Che sciocchezza donna! Lo faccio solo perché non ho altre alternative…” detto questo, l’orgoglioso principe aprì la bocca e si lasciò nutrire.

E doveva ammettere che questo non gli dispiaceva…nessuno aveva mai usato tanto tatto e gentilezza con lui come quella terrestre. Quando il piatto fu ripulito ben bene, Bulma sorrise e disse “ Ora vorrei sentirmi dire grazie, ma so per certo che tu non me lo dirai, vero principe?” “ Esatto Bulma” rispose lui. La ragazza si stupì, era la prima volta che la chiamava per nome! Quello era il suo modo di ringraziarla “ Piuttosto, la camera gravitazionale?” “ Mio padre la sta ricostruendo, ma se ti azzarderai ad aumentare ancora la gravità così tanto ti scaccio da casa mai! Ti ricordo che hai rischiando di mandare tutto all’aria!” lui sorrise, sarcasticamente “ E che me ne importa? Questa volta è stato un errore, ma non sarei tu a dirmi ciò che non devo fare” Bulma si risentì per quelle parole “ A si? Va bene, allora più tardi vedremo se riuscirai a mangiare da solo! Scordati un mio aiuto!”  Detto questo lei uscì, sbattendo la porta.

 

Come si permetteva quel saiyan di trattarla così? Lei era Bulma Brief e nessuno le avrebbe messo i piedi in testa…ma comunque non riusciva a d odiarlo…quel poveretto non avva mai avuto qualcuno che lo aiutasse quando era ferito…si pentì di essersene andata in quel modo… “ Bulma, finalmente!” Bulma si voltò, davanti a lei c’era Yamcha “ Oh ciao…” gli rispose, un po’ triste “ Tesoro che hai?” le chiese lui, avvicinandosi. Bulma alzò gli occhi verso il giovane, da quando in qua vederlo non gli procurava più quell’allegria? No, le dispiaceva, ma non aveva voglia di starlo ad ascoltare… “ Scusami Yamcha…sono stanca, vado a riposare…” rispose la ragazza, allontanandosi “ Certo che sei strana Bulma! Se la metti così io vado ad allenarmi” Lei si irrigidì e pensò tra sé e sé “Se quello lo chiami allenamento…” scosse la testa e si allontanò, lasciando un Yamcha stupito e offeso.

 

Vegeta non riusciva più a riposare, gli doleva tutta la testa, ma c’era dell’altro…quella stupida terrestre, come si permetteva di andarsene così sbattendo la porta? Che rabbia! Eppure c’era qualcosa che non riusciva ad ammettere neppure a se stesso…perché si comportava così anche con lei che sembrava l’unica a considerarlo su quel pianeta del cavolo?

Gli altri terrestri suoi amici lo temevano, ma lei, lei no!

Basta! Maledizione, non vedo l’ora di potermi alzare da questo letto, questa impotenza mi da alla nausea! E ho fame! “Maledizione, ho fame, portatemi qualcosa!” sbraitò poi lo sconsolato principe.

 

“Lo senti cara? Il nostro Vegeta a fame” esclamò la signora Brief, rivolgendosi alla figlia. Bulma alzò lentamente gli occhi dalla rivista che stava leggendo “Portagli tu da mangiare mamma…io non ne ho voglia…” “ Come cara? Oh…non so come fai a parlare così, se solo fossi più giovane approfitterei di questa occasione per stare accanto ad un ragazzo così affascinante…così sexy…” “Mamma!” la rimproverò Bulma, osservando la piccola donna fantasticare sul principe “Ma che c’è di male cara! E’ vero…tieni, portagli da mangiare” “ Non sono la sua serva, cavolo!” ma nonostante tutto prese quel piatto dalla mano della madre e si avviò verso la stanza del Saiyan.

Doveva ammetterlo, era leggermente emozionata…Bussò, un lieve grugnito in risposta. Entrò.

“Finalmente! Quanto avrei ancora dovuto urlare prima di farmi portare da mangiare!!!” Bulma guardò torva il Saiyan, che comunque sembrava stesse meglio.

Si avvicinò in silenzio e senza fissarlo nei suoi occhi color notte senza luna, gli depose il piatto sul comodino, sedendosi a sua volta sulla sedia li a fianco “Tieni, mangia da solo scimmione!” Lui la fissò irato e tentò di servirsi da solo, operazione impossibile, visto come era tutto fasciato.

Siccome Bulma non era una insensibile, le piangeva il cuore a vedere gi sforzi del saiyan…ma voleva fargliela pagare, voleva che lui le chiedesse aiuto.

Vegeta, accortosi dell’indifferenza della donna e dell’impossibilità di riuscire a mangiare da solo, chiuse gli occhi, senza però dire una parola. Dopo alcuni minuti di imbarazzante silenzio, lui disse –Allora, stai aspettando che io ti preghi di offrirmi il cibo?” “ Esatto” rispose l’azzurra, impassibile “Allora mettiti il cuore in pace, perché io non ti chiederò mai aiuto!” sbraitò lui, non volendogliela dare per vinta “Fai come meglio credi, intanto però il tuo cibo si sta raffreddando”

 

Altri minuti di interminabile silenzio…lo stomaco di Vegeta gorgogliava…

“Che fame terribile! E quella donna…che rabbia! Ma che tenacia anche!” pensò lui.

 

Ancora silenzio…Bulma chiuse gli occhi…sperava che le dicesse di aiutarlo…non poteva essere orgoglioso fino a questo punto…

 

Chi avrebbe ceduto?

 

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Capitolo 3
*** E' lui che hai sempre aspettato, no? ***


Sono contenta che vi piaccia

Sono contenta che vi piaccia! Cmq è vero, la scena in cui Bulma imbocca Vegeta è abbastanza sarcastica…Cmq beccatevi il seguito…(questo capito è un po’ corto, ma non potevo aggiungerci altro…altrimenti niente suspance!)

Ciao by Lua

 

Grr…che rabbia!” pensava Vegeta mentre gettava lo sguardo sulla donna “Oh, non resisto più…ho troppa fame!”

Bulma, dal canto suo, si torceva silenziosamente le mani…perché Vegeta sei così orgoglioso?

“ Oh insomma! Adesso basta! Donna, aiutami con quel cibo!” esclamò improvvisamente Vegeta  “Mi stai chiedendo di aiutarti?” chiese Bulma sollevata, “Pensala un po’ come ti pare” grugnì di rimando il principe.

Aveva ceduto! Oddio, Bulma era davvero contenta…aveva vinto una battaglia contro il suo orgoglio, anche se era solo grazie al suo stomaco vuoto…

E ancora una volta lo imboccò come si imbocca un bambino, ridendo sotto i baffi per quel suo sguardo truce. Vegeta, dal canto suo, si sentiva già meglio, confortato dal calore di quel piatto e dalle attenzioni della terrestre.

“ Ecco, hai mangiato tutto…come ti senti?” chiese Bulma, cordiale “ Non sono affari tuoi!” “ Ah…sempre molto carino vedo…” Vegeta le lanciò un’ occhiataccia. Bulma si alzò dalla sedia, per sistemare meglio il cuscino al saiyan “Dai, lascia che ti sistemi questo cuscino…” “Che fai donna!” riprese però lui, scostandosi “ Dai Vegeta! Cerco solo di darti una mano se tu non l’avessi ancora capito!” “Non ho bisogno di niente e di nessuno, io” Bulma si fermò e lo fissò con i suoi occhi color acqua marina “Lo credi davvero?”

Vegeta sostenne il suo sguardo, per dei minuti che sembrarono interminabili…ma era davvero convinto di non dover avere bisogno di nessuno? Comunque stava per rispondergli a tono, quando sentirono la porta aprirsi…entrambi gettarono lo sguardo all’entrata e Bulma arrossì leggermente vedendo fare capolino la testa di Yamcha. Anche Vegeta lo vide e si indispettì molto per quella interruzione “ E tu cosa cavolo vuoi terrestre?”

“ Volevo parlarti Bulma…” le disse il ragazzo, Bulma annuì con il capo e fece per allontanarsi, ma sentì una mano stringerle forte il polso, si voltò stupita verso il saiyan “ Non ti ho detto di andartene” le fece lui, con il suo solito sguardo freddo come un iceberg, ma così seducente…

Bulma rimase smarrita per un attimo, poi scosse la testa “ Ora vado Vegeta, lasciami”

Yamcha guardava tutta la scena, tra il sorpreso e la strana sensazione di essere di troppo.

Vegeta scosse la testa e si voltò dall’altra parte “ Vattene allora! Non ho più bisogno di te”

Bulma si allontanò, continuando però ad osservare stranita il saiyan…che ci tenesse per davvero ad averla accanto? Oppure era solo una presa di posizione nei confronti suoi e di Yamcha?

Scosse la testa, trovandosi davanti al fidanzato “Vieni, usciamo” gli disse richiudendosi la porta alle spalle.

Appena fuori, Bulma e Yamcha uscirono in giardino, era sera e l’aria fresca accarezzava il viso dei due giovani.

Camminavano in silenzio, Bulma aveva le braccia consente, ad un cero punto Yamcha la afferrò per un braccio e la fece voltare verso di sé “ Che ti prende Bulma?” la ragazza lo fissò, senza capire “ Che intendi dire?” “ Io, io non lo so…ma le cose tra noi sembrano andare diversamente nell’ultimo periodo… e poi ora, con quel saiyan di mezzo…” “ Cosa centra adesso Vegeta?” lo rimbecco lei, appena udito quel nome “ C’è che ti preoccupi più di lui che ne di me…pensi che io non lo noti?”

La ragazza fu davvero colpita da quelle parole e si accorse che era la verità, si accorse che il suo cuore aveva abbandonato la ragione per seguire una via ardua e faticosa.

Riprese a camminare, seguita dal ragazzo “ Io Yamcha…non so cosa risponderti perché non so nemmeno io cosa provo veramente, ma se hai intenzione di lasciarmi, io non mi opporrò”

Che aveva detto? Quella parole erano veramente uscite dalle sua bocca!

“ Bulma, ma che dici? Io non ho intenzione di lasciarti!” Lei si voltò improvvisamente verso di lui e osservò bene il suo viso, segnato da due cicatrici “ E invece dovresti farlo!” gridò lei con il suo cipiglio e la sua voce che noi tutti conosciamo quando si arrabbia “ Perché se non lo fai tu, lo faccio io!” “ Ma che ti prende Bulma? Io volevo solo un chiarimento, non hai mai pensato di lasciarti!”

“ Yamcha, ti rendi conto che ci conosciamo da una vita, che abbiamo passato tantissime avventure insieme, di cotte e di crude, non ti rendi conto che ormai siamo come fratelli? O come migliori amici?” “ Se vuoi un cambiamento nella nostra storia, io ci penso su da tempo…forse oramai è ora di sposarci…” “ Sposarci! Ma io…” Incredibile! Aveva sempre desiderato di sposarsi, ma ora quelle parole pronunciate da lui le fecero solo l’effetto opposto “ Ma se non l’abbiamo fatto in tutto questo tempo, perché dovremo sposarci proprio ora? perché ci siamo resi conto che la nostra storia così non ha più un senso? No Yamcha, io non ci sto…”

Pronunciò quelle parole come in uno sfogo, si sentì più leggera…” E va bene Bulma, dunque vuoi porre fine a tutti i nostri anni insieme? Mi stai lasciando?” “ Si Yamcha, ma non voglio che ci lasciamo male, io ti voglio davvero molto bene, insieme a Goku sei il mio amico più caro…ma ormai non provo niente di più, mi dispiace”

Yamcha annuì, mentre una lacrima solitaria scorreva sul suo viso “Ti auguro allora di essere felice con lui” Bulma gli si avvicinò, stupita “ Con lui chi?” Yamcha la guardò tristemente “Con il principe, è lui che hai sempre aspettato, no?”

Detto questo lui si allontano dalla Capsule Corp. lasciando Bulma a bocca aperta.

 

 

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Capitolo 4
*** Notte di luna piena ***


Grazie per le vostre recensioni

Grazie per le vostre recensioni! Ne aspetto altre!

Ps: Spero ke questo cap vi piaccia…

 

Bulma non riusciva a dormire, non era agitata per il fato di aver lasciato Yamcha, stranamente non era per questo…ciò che le pesavano erano le sue parole, “e se avesse ragione?” Se lei veramente si stava facendo trasportare da quel saiyan? Mio Dio, sarebbe stata sicuramente una sofferenza…lui non aveva una terra, le sue radici erano state strappate molto tempo fa, sarebbe potuto ripartire e sparire da un momento all’altro…e lei ci sarebbe stata male, davvero. Si, perché doveva ammetere che averlo li gli procurava gioia…anche se per la maggior parte c’erano stati solo battibecchi e rari sguardi, lei sentiva che se lui se ne fosse andato, avrebbe sofferto troppo, perché anche solo sapere di averlo li, sotto il suo tetto, le dava tranquillità… e inquietudine.

Aprì gli occhi e fissò il soffitto, in realtà, lei sapeva pochissimo di lui…e di lui voleva sapere tutto.

Perché? Perché lei era Bulma Brief.

Scese dal letto e tastò nel buio, cercando le sue pantofole.

Poi sospirò e aprì la porta della sua stanza.

Il corridoio era immerso nell’oscurità, che ora doveva essere? Le due forse…tutti dormivano, sicuramente anche lui, ma lei che stava facendo?

Scese lentamente le scale e percorse un lungo corridoio. Si fermò davanti la porta di una stanza ben conosciuta…con il cuore che le batteva all’impazzata, l’aprì…” Sono pazza!” pensò, “ Ma voglio solo guardarlo dormire…”

Entrò dunque lentamente nella stanza, la luna rifletteva i suoi raggi proprio dove dormiva il saiyan, era girato di spalle, la ragazza tremò leggermente “Proprio io! Che ne ho passate tante su Namecc e sulla Terra! Cosè questo brivido! Sono davvero grave…”

Ora era sopra di lui…era così, così affascinante anche mentre dormiva…ma sembrava più indifeso, senza il suo solito broncio, rivelava tutta la sua solitudine, Bulma ne fu commossa “ Perché sei così duro con te stesso Vegeta? Perché non lasci che io ti aiuti!” pensò Bulma “ E se io ora…accarezzassi tuo capelli? Alla vista sembrano così robusti…” sorrise “ Se ti chiedessi una cosa del genere da sveglio mi risponderesti malissimo!” Avvicinò lentamente la mano ai suoi capelli, erano così forti e lisci al suo tatto! Lasciò che quel contatto la inebriasse però per troppo tempo, perché improvvisamente il Saiyan fece uno scatto. Sciocca a pensare che lui non si sarebbe accorto di lei! Lui si voltò, aprendo i suoi occhi scuri che si riempirono di sorpresa appena videro Bulma.

“ E tu cosa ci fai qui?” “ Em…io…” doveva inventarsi al più presto una scusa, che situazione imbarazzante! “ Ero venuta a controllare come stavi…” Lui sorrise sarcastico “ A quest’ora della notte?” “ Già…” rispose Bulma mordendosi un labbro “ E non avevi nulla di meglio da fare? Non eri con quel perdente?” “ Oh, Yamcha? No, bè ecco lui se ne andato”

Vegeta sentì uno strana sensazione di benessere salirgli su per lo stomaco alle parole della ragazza…ma che impertinenza! Entrare in camera sua nel cuore della notte!

“ Hai bisogno di qualcosa?” chiese Bulma per trarsi d’impiccio, gli occhi di Vegeta la scrutavano…” Te lo già detto donna, io non ho bisogno di nessuno”

Bulma si irrigidì “ Io invece non lo credo affatto! Tutti noi abbiamo bisogno di qualcuno che ci stia accanto!” “ Bè, non io…” rispose il principe “ Basta Vegeta! Io non ti credo! Perché devi fare il duro anche con me?” Lui la guardò attraverso l’oscurità, cercando i suoi occhi azzurri “Dammi una valida ragione per cui io non debba comportarmi come cavolo mi pare e piace! Incredibile, una donna si intrufola di nascosto nella mia stanza di notte e pretende pure che la tratti come vuole lei! Pazza!”

Bulma in risposta, innervosita quando lui, prese una sedia e se la sistemò accanto al letto.

“ Che fai donna?” la osservò lui stupito “ Voglio che tu mi racconti di te Vegeta perché voglio sapere come hai fatto a diventare così, così…scimmione!” “ Scordatelo! E vattene piuttosto!”

“ No, io rimarrò qui!”

“Ostinata la ragazza! Bè, ha trovato pane per i suoi denti…” pensò Vegeta, vagamente divertito.

“ Principe, perché non mi racconti la tua storia? Hai un sacco di cicatrici sul tuo corpo, come te le sei procurate?” “ Insomma, vuoi farmi perdere la pazienza? Non ho voglia di raccontare proprio niente! E stavo beatamente dormendo, prima che tu mi svegliassi” E aveva sentito la sua mano accarezzare i suoi capelli, ho era stato un sogno anche quello?

“ Vegeta, io resto qui, hai tutta la notte per parlare” “ Ma che due…chi ti dice che io abbai voglia di parlare proprio con te!” “ Perché sono l’unica che si degni di ascoltarti, scimmione che non sei altro”  Su questo la terrestre aveva ragione, mai nessuno aveva mostrato così tante attenzioni nei suoi confronti…la cosa era nuova per lui, lo stupiva e lo turbava al tempo stesso.

“ Come ti sei procurato quella profonda cicatrice nel petto? Prometto che non rivelerò mai a nessuno le tue confidenze” disse la ragazza, sorridendo. Incredibile, lo trattava come se fosse stato n suo amichetto terrestre! Che arroganza…anche se doveva ammettere che ciò lo intrigava…Quanto tempo era che non restava da solo con una donna? Anni? E poi, era mai stato veramente solo con una donna? Aveva mai parlato con una di esse? No, parlato no…le femmine gli erano servite sempre e solo per soddisfare i suoi bisogni carnali, non si era mai soffermato a parlare con loro.

Era una cosa nuova, e lo spaventava. Scosse la testa a questo pensiero? Il principe dei Saiyan che si spaventa a parlare con una terrestre? Giammai…le dimostrerò che le so tenere testa meglio di chiunque altro…

“Sciocca terrestre, tu non hai neanche idea degli allenamenti che io ho fatto…i tuoi amichetti qui sulla terra, al confronto mio, si “Riposano” mentre si allenano!” “ Ba, non lo penso proprio! Non mi sembra che Goku sia tanto inferiore a te, o mi sbaglio?” All’udire quel nome, il volto del principe si oscurò “ Terrestre, non osare dire queste cose! Quell’insulso Saiyan di basso livello…aspetta solo che io mi riprenda…sarò io a superare Karooth, donna!”

Bulma socchiuse gli occhi e sospirò…sempre il solito… “ Quel lucendone di Freezer! Pretendeva che mi allenassi per diventare più forte, sempre migliore, per servirlo si intende! Non sapeva che io tramavo in segreto la mia rivincita…lo odiato dalla prima volta che lo visto…” “ Mi dispiace…so che è stato lui ha distruggere il vostro pianeta…” rispose Bulma, comprensiva “ Non voglio la tua commiserazione, donna. Se credi che io sarei stato diverso se non avessi conosciuto Freezer ti sbagli: Io sono nato solo per combattere e uccidere”

Bulma si alzò dalla sedia e si diresse verso la finestra della stanza. Fuori, la luna piena rischiarava il suo giardino “ Pensala un po’ come credi…io rimango sempre della mia opinione…voi Saiyan siete dei maniaci della guerra!” Inevitabilmente Vegeta sorrise, ma non le rispose.

Rimasero in silenzio per alcuni momenti, in cuor suo Bulma provava una certa soddisfazione nel parlare con quel Saiyan…chissà se aveva mai parlato così apertamente con altre persone.

Vegeta chiuse gli occhi, poteva sentire la presenza di lei, silenziosa ma rassicurante in quella notte di luna piena.

“ E’ nelle notti di luna piena che voi Saiyan vi trasformate, non è vero?” Vegeta emise un grugnito che voleva essere una affermazione “ Purtroppo ora non mi è più possibile da quando quel verme del vostro amico me l’ha tagliata!” “ Chi, Yajirobei?” “ Non so come si chiama donna! E’ amico tuo!” “ Lo so lo so, non c’è bisogno che ti scaldi tanto scimmione!”

Vegeta la guardò di soppiatto, che ci faceva ancora li? Perché era rimasta a parlare li con lui per così tanto tempo? Sperava quasi che lei si avvicinasse…quanto si stava rincitrullendo?

Bulma si voltò finalmente verso di lui, sospirando “ Continuo a non avere sonno…” “ E io dovrei essere il tuo passatempo?” Le rispose lui acido, perché non poteva fare altrimenti  “ Si, avevo voglia di parlare un po’ con te, ti sembra così sovrannaturale?”

In effetti si, a Vegeta non gli era mai capitato… “ Comunque se ti do fastidio torno nella mia stanza…” Lui in risposta sbuffò “ Ho sete” disse poi, con voce bassa.

Bulma si avvicinò al tavolino e prese un bicchiere d’acqua, lo avvicinò alla bocca del Saiyan…provo un brivido lungo la schiena quando rivoli d’acqua scesero dalla sua bocca ,i loro occhi si fissarono e a lei mancò quasi il fiato. Vegeta sembrava soggiogarla con lo sguardo

“Ora, ora vado…” gli disse la ragazza.

Vegeta la osservò allontanarsi con quel suo incedere così femminile…l’azzurra si rinchiuse la porta dietro di sé…

“ Bulma…” sospirò il principe chiudendo gli occhi.

 

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Capitolo 5
*** Quando un saiyan si arrabbia... ***


Grazie ragazzi per le vostre recensioni

Grazie ragazzi per le vostre recensioni! Mi fanno davvero piacere….cmq farò questo capitolo più lungo!!! E spero davvero che vi piaccia!

…By Lua

 

La mattina dopo, Bulma si trovava in cucina, squillò il telefono e sua mandre andò a rispondere “ Oh Crilin! Come stai? Tutto bene dici? Oh…vuoi parlare con Bulma…si, ora te la passo. BULMAAA!” La ragazza si avvicinò, sospirando “ Si mamma, sono qui, non c’è bisogno di urlare…” “ C’è Crilin al telefono cara…” “ Grazie mamma…” le rispose Bulma, prendendo la cornetta in mano.

“ Ciao Crilin, sono Bulma” l’azzurra era lievemente assonnata (e noi tutti sappiamo perché…), sbadigliò al telefono “Come dici? Tu e il vecchio genio organizzate una rimpatriata? E quando?”

“ Oggi e domani? Sull’isola del genio…Bè…” Crilin le aveva appena detto che ci sarebbero stati tutti i loro amici, lui, Pual, Oscar, il Genio, Goku, Gohan e anche Yamcha…valutò se sarebbe stato giusto andare…a lei avrebbe fatto sicuramente piacere rivedere i suoi amici, ma Vegeta era ancora convalescente, sarebbe stato giusto allontanarsi da lui?

Si…cioè, in realtà lei sarebbe rimasta li con lui, ma erano solo due giorni e poi…poi si stava immergendo in un tunnel da cui da li a poco tempo non sarebbe più riuscita ad emergere. Perché lui la coinvolgeva troppo. Doveva allontanare la sua mente dal principe, proteggere il suo cuore da ferite inevitabili.

“ Va bene Crilin, sarò dei vostri…ci vediamo più tardi!”

“ Che voleva quel ragazzo cara?” chiese la signora Brief a Bulma, la ragazza guardò la madre con sguardo perso “ Mi ha invitata ad andare casa del genio per due giorni…vado a prepararmi” “Oh…ma vai cara?” chiese la madre con il suo solito sguardo indefinibile “ Certo, perché non dovrei andare mamma?” “ Oh, nulla, ma il caro Vegeta non si è ancora ripreso, potrebbe sentire la tua mancanza” Bulma rise sarcastica “ La mia mancanza, lui! Che sciocchezza mamma!” al massimo sarebbe stato lui a mancare a lei… “ Occupati tu di lui, mamma” “ Oh davvero! Che bello! Allora vai cara, mi occupo io del bel tenebroso!” rispose la bionda.

Bulma si allontanò sorridendo.

 

Aveva sulla spalla un leggero bagaglio e teneva in mano la capsula contenente la sua moto volante, passò davanti la camera di lui…no, non se ne sarebbe andata senza salutarlo.

Bussò, un lieve grugnito in risposta, Bulma, leggermente emozionata, entrò nella stanza del Saiyan.

Lui era voltato verso la finestra, ma appena la sentì entrare si voltò verso di lei. Sembrava che fosse quasi felice di vederla? O era solo una sua impressione? Solo ciò che lei voleva vedere…

“ Finalmente donna…mi chiedevo quando ti saresti fatta viva! Ti ricordo che non riesco ancora a mangiare da solo, infagottato come sono!” Bulma si sentì leggermente in colpa.

“Mi scusi signor saiyan…” rispose, avvicinandosi al letto “ Come ci sentiamo oggi?” “ Non lo vedi da te? Ti senti molto importante a fare la crocerossina?” “ Stai diventando quasi simpatico Vegeta!” Si guardarono, Bulma, distolse però subito gli occhi dai suoi, gli versò l’acqua in un bicchiere e lo aiutò a bere, evitando di guardarlo. Lui però la cercava, o si sbagliava?

Lei raccolse la sacca che aveva appoggiato per terra, Vegeta la guardò, interrogativo, poi le chiese “ Togli già il disturbo oggi? Mi è sembrato di averti detto che ho fame”

Cavolo! Perché non voleva che lei se ne andasse?

“ Oggi si, mio caro. Ho un appuntamento con i miei amici terrestri, come li chiami tu; e non posso mancare. Mi dispiace, mia madre ti servirà il cibo” Perché le doleva il cuore e si sentiva incredibilmente ipocrita nel pronunciare quelle parole?

Vegeta, dal canto suo, sentiva un incendio dentro di sé, come si permetteva di lasciarlo in quelle condizioni? Come si permetteva di prendersi gioco di lui? Di mostrargli delle evidenti attenzioni, per poi lasciarlo in balia di quell’oca di sua madre?

“ Allora vattene con i tuoi stupidi amici terrestri! Non ho bisogno di te! E manda al diavolo Karooth da parte mia, perché c’è anche lui nel tuo gruppetto, vero?”

Che ferita che si stava aprendo nel suo cuore…era dispiacere quello che percepiva dal tono di lui?

Esitò un attimo, lui si voltò dalla parte della finestra, adirato “ Sei ancora qui!!! Non te ne dovevi andare? Sparisci donna! Non ho bisogno di te”

Bulma, silenziosamente se ne andò, triste. In realtà sapeva che le parole di lui indicavano proprio il contrario, lui aveva un disperato bisogno di lei.

E lei era solo un egoista.

“ Stupida” pensò l’azzurra di sé stessa.

 

                                                           ***

 

Vegeta si contorceva nel suo letto, quel riposo forzato gli stava dando alla nausea, non ne poteva più di restare prigioniero nel suo letto! E poi ora ci si metteva pure la terrestre…quella Bulma gli faceva ribollire il sangue nella vene, lo faceva sentire come un allocco…si odiava per questo.

Persino il pensiero di Karooth sembrava essere stato leggermente allontanato dal fulcro della sua mente. La donna bionda entrò nelle sua stanza “ Che strazio!” pensò il principe appena udì la voce stridula della mamma di Bulma “ Caro, Bulma si è dovuta assentare, ma mi prenderò cura io di te, ti ho portato un bel pranzetto…” “ Dov’è il vecchio!” sbraitò Vegeta in risposta alla donna “ Oh…cerchi mio marito caro? Te lo vado a chiamare subito, ora però mangia…” “NON HO PIU FAME! CHIAMAMI IL VECCHIO!” “ Va bene, va bene, caro…non pensavo che la mancanza di Bulma ti facesse questo effetto…oh, mia figlia è sempre stata una ragazza così carina…” “ Donna, sto perdendo la pazienza!” “ Va bene, vado caro!”

“ Che donna odiosa!” pensò Vegeta, rimasto solo con la sua rabbia.

Poco dopo, il signor Brief arrivò “ Che hai Vegeta?” “ E’ pronta la mia camera gravitazionale?” “Non ancora, devo finire di sistemare alcuni particolari, perché? Hai bisogno di stare ancora a letto…” “ Io invece non ho più nessuna voglia di rimanere chiuso un questo cavolo di letto! Mi alzerò oggi stesso! Toglimi tutte queste imbracature!” “ Ti farei del male figliolo! E’ ancora presto!” “ Non me ne frega niente se è ancora presto!!!”

Doveva sfogare la sua rabbia in qualche modo, era fatto così.

Il povero signor Brief tolse la maggior parte della bende a Vegeta.

Il Saiyan nell’alzarsi dal letto barcollò un poco, le ferite gli dolevano…ma non gli importava, doveva continuare ad allenarsi.

Cercò di stiracchiare i suoi muscoli intorpiditi…si accorse che non era facile…che era ancora più rabbioso perché sentiva che il suo corpo non rispondere come avrebbe voluto…

Uscì fuori dalla Capsule Corp. e provò a scaricarsi. Il Signor Brief dietro di lui, scuoteva la testa.

-Voglio la camera gravitazionale! Al più presto!-

Il padre di Bulma, allontanandosi sospirò “ Ah, incredibili questi saiyan. Non finiscono mai di stupirti”

 

                                                           ***

 

Bulma, lontana da casa parecchi chilometri, ignorava il comportamento del principe.

Sorrideva…ritrovare i suoi amici di sempre era stato un piacere. Tutti si erano raccontati gli ultimi tempi, poi era arrivato il suo turno. Come noi tutti sappiamo, lei è sempre stata una chiacchierona…ma quella sera non riusciva a trovare le parole. Cosa avrebbe dovuto raccontare ai suoi amici? Le stavano chiedendo di Vegeta, volevano sapere come si stava allenando, che stava facendo…Sembravano avere parecchia (giustificata) curiosità su di lui, tutti tranne Yamcha naturalmente. Lui si asteneva del parlare del principe.

E poi naturalmente c’era Goku, ogni volta che si nominava Vegeta, lui sorrideva, divertito.

Bulma lo guardava senza capire, alla fine il rapporto tra quei due era veramente incomprensibile…

“ Allora Bulma, come sta Vegeta?” le chiese Crilin, scuotendola dai suoi pensieri “Oh…bè ecco…ultimamente non è stato molto bene…” “ E che ha fatto?” “ Oh! Tutto a causa di quei suoi stupidi allenamenti! Si allena troppo, e vuole dare sempre il massimo!” Si accorse di essersi infervorata nel parlare di lui. Cavolo, perché?

Yamcha, ogni tanto le lanciava delle occhiate timide. Non avevano detto a nessuno che si erano lasciati. Tutti lo avrebbero saputo molto dopo…soltanto Goku, seppur testone, sembrava intuire qualcosa.

Poi l’azzurra uscì fuori dalla Kame House. Osservò il mare notturno e il cielo. Perché lo scimmione le mancava? Perché sentiva che lui avrebbe avuto bisogno di lui?

“Maledetto scimmione!” gridò all’improvviso, poi si passò una mano tra i capelli, raccolse un sasso e lo lanciò in acqua.

Lei, che era stava sempre così sicura di sé stessa, così tenace, forte, chiacchierona…ora aveva un solo chiodo fisso: Il principe dei Saiyan, perché anche adesso, che era in compagnia dei suoi compagni, non riusciva a pensare ad altro.

“Oh! Al diavolo!” esclamò quando una folata di vento più forte le scompigliò tutti i capelli azzurrini. Poi scosse il capo e rientro in casa.

 

Non so se sn riuscita a fare questo cap più lungo dell’altro…bè, mi rifarò nel prox….leggete e commentate!

1 bacio

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Perchè non provare? ***


Rieccoci ragazzi…volevo fare un ringraziamento particolare a:

Rieccoci ragazzi…volevo fare un ringraziamento particolare a:

 

Kikk@93 ke continua seguirmi fedelmente…

Bulma_92 …(grazie per avermi detto ke è verosimile!)

Heleamicachipss …grazie per i complimenti!

Shari_Aruna, di cui ho apprezzo molto le sue fans fiction…

 

E in generale ha tutti quelli ke mi seguono!!! (scusate se non ho scritto tutti…)

 

La moto volante atterrò rumorosamente nel giardino della Capsule Corp., la ragazza dai capelli turchini scese con un agile balzo dalla moto e si stiracchiò i muscoli indolenziti per il viaggio “Ah! Finalmente a casa!” Quei due giorni alle Kame House le parvero lunghissimi…stranamente aveva voglia di tornare a casa, di riprendere il suo lavoro di scienziata, di rivedere lo scimmione…

Entrò nella sua famigliare cupola e si guardò intorno, cercando sua madre “ Mamma?! Sono tornata…” La donna bionda fece capolino con al testa dalla cucina “Oh ciao cara! Vuoi mangiare qualcosa?” Bulma ci pensò un po’ su, poi rispose “ Non ora mamma…lo scimmione dov’è?”

Sua madre assunse uno sguardo patetico “Oh, quel caro ragazzo…appena tu te ne sei andata è fuggito dal suo letto e come una furia ha incitato tuo padre a terminargli la gravity room…e ora si è fiondato li dentro…” “Come!!!” Bulma non riusciva a credere alle parole della madre “Ma è pazzo? Quando l’ho lasciato stava ancora male!” Pazzo, pazzo, pazzo, perché quel saiyan la faceva impazzire?

“Anche ora cara, è li dentro…” la bionda non fece in tempo a finire al sua frase che Bulma si era già diretta verso la gravity room.

Attivò il sistema di comunicazione interna e si preparò a fare la ramanzina al saiyan.

 

Vegeta era rinchiuso nella gravity room da ore. Sembrava che da quando la turchina se ne era andata, lui avesse ripreso a pensare al suo eterno rivale “Karooth, non saranno delle stupide ferite a fermarmi!” Ma naturalmente era solo una facciata, il saiyan era ancora rabbioso per il fatto che lei lo avesse “abbandonato”.

Bè, nella sua testa i pensieri si erano proprio formati così, lei aveva voluto “Abbandonarlo” dopo aver dato prova “di saper abbindolare il principe dei saiyan”…Ma non l’avrebbe fatta franca.

Ignaro del dolore e delle bende, che ancora fasciavano parte del suo corpo, continuava a tirare pugni e calci all’aria, al suo nemico invisibile. Combatteva contro se stesso, contro una realtà che si stava facendo strada nel suo cuore. Le abitudini terrestri lo stava modificando…il nuovo Vegeta combatteva con il vecchio. Una volta, volando sopra una città, aveva intravisto una scena che lo aveva costretto a fermarsi.

Ecco, c’erano un uomo ed una donna che ridevano insieme, seduti su di una panchina, in un parco. Sembravano “felici”, poi ad un certo punto, il ragazzo si avvicinava alla ragazza e la baciava sulla bocca, ridendo.

Vegeta, aveva trovato disgustosa quella scena, lui non l’avrebbe mai fatto, che gesto debole e insensato!

Baciare una donna! Al massimo quell’uomo l’avrebbe dovuta trascinare in un angola ed usarla come più gli pareva. Ma baciarla in pubblico, con quello sguardo ebete sulla faccia…Vegeta era dovuto fuggire da quel quadretto romantico.

Eppure, da quel giorno, un tarlo si era insinuato nella sua testa. E poi ci si era messa la donna dai capelli azzurri, a causa sua, in un momento di delirio, quando stava male aveva immaginato di baciarla! Incredibile! Si era sentito improvvisamente sciocco e l’aveva mandata al diavolo tra le labbra.

Era solo a causa di quella donna che ora lui doveva combattere contro una parte nuova, contro dei nuovi sconvolgenti sentimenti che lo turbavano.

Lanciò una sfera di energia nell’aria e cercò di evitarla quando questa stava tornando indietro, pochi metri…ancora e…

“ Vegeta!!!” una voce conosciuta lo distolse dal suo obbiettivo e la sfera lo colpì in pieno, facendolo cadere a terra. Guardò verso il grande schermo sopra la sua testa, il viso della terrestre dominava incontrastato, i suoi occhi azzurri sembravano arrabbiati “ Cosa ci fai qua dentro? Non posso lasciarti solo un attimo che tu fai di testa tua! Sei ancora troppo debole per allenarti! Ma dico, sei pazzo o cosa?”

Vegeta si portò una mano alla testa, dolorante, poi volse gli occhi verso lo schermo, un ghigno spietato apparve sul suo volto “ Maledetta donna! Cosa vuoi da me? Lasciami in pace, io devo allenarmi! Sparisci!” ( qui avei voluto riproporre la scena in cui Bulma lo rimprovera per aver ripreso i suoi allenamenti troppo presto, non ricordo bene le parole dei due, ma spero di avre reso l’idea…)

Bulma ci rimase davvero male a quella parole ed un espressione di sconforto si dipinse sul suo viso.

Chiuse la comunicazione.

Salì le scale a testa bassa, fino a ritrovarsi in camera sua. Si gettò sul suo letto e pianse, Bulma Brief non era più certa di nulla. Era sempre stato tutto così facile in fondo…con Yamcha era tutto così scontato, lui non l’avrebbe mai trattata così. Aveva bisogno di lui? Lui era li, era scontato il suo affetto. Per questo non lo amava più, per questo ora sperava con tutta se stessa di fare breccia nel cuore del saiyan…perché con lui nulla era scontato. Non l’avrebbe amata così facilmente, non sarebbe stato scontato il suo abbraccio, che lei desiderava così tanto…era quasi una sensazione di dolore fisico. Avrebbe voluto davvero che lui la consolasse fra le sue braccia, la sua indifferenza la faceva morire. E soffriva perché lui le aveva risposto male…non che si aspettasse un benvenuto caloroso, ma non così…così… “ Oh basta!”  esclamò improvvisamente la ragazza “Lui non ha nessun diritto di trattarmi così!”. Il problema era che ognuno la vedeva solo a modo suo.

 

Dopo che la ragazza ebbe consumato tutte le lacrime, si asciugò bene il viso, davanti ad uno specchio “Che faccia che ho! Non ho mai avuto degli occhi così gonfi!” si morse un labbro quasi fino a farlo sanguinare. Poi sentì sua madre che la chiamava da sotto “Bulma cara! La cena è pronta!” “Arrivo!” Si diede un’ultima occhiata allo specchio, poi decise di scendere.

Nello stesso momento in cui lei entrava in cucina, anche Vegeta stava entrando, per un’altra porta naturalmente, si ritrovarono a guardarsi. Abbassarono subito gli occhi, rapidamente.

Vegeta indossava solo un paio di pantaloncini ed aveva un asciugamano sulle spalle. Le fasciature erano tinte di un rosso leggero…sangue…

“Ho fame!” sbraitò subito il principe “Ma certo caro! Ecco il tuo piatto!” cinguettò la signora Brief.

Vegeta lo afferrò ed incominciò a mangiare voracemente. Bulma non riusciva a smettere di guardarlo. “Tu non hai fame cara?” “Bulma!” “oh…come? Si mamma, grazie, ho fame”

Prese in mano un toast che la madre le porgeva ed andò a sedersi sul divano, accese la tv.

“Non voglio mangiare con quel saiyan vicino!” pensò tra sé e se. Fece infatti finta di appassionarsi ad un telefilm, mentre mangiucchiava il suo panino.

Poco dopo, Vegeta le passò davanti, proprio davanti al televisore, oscurandole tutta la scena.

“Spostati di li!” gli disse Bulma “ Con vero piacere terrestre, non ho nessuna intenzione di rimanere davanti a te ancora per molto” “Neanche io voglio averti davanti, spostati” Vegeta grugnì e se ne andò.

Bulma lo seguì con lo sguardo.

 

Minuti interminabili con la testa stretta fra le ginocchia…poi anche lei si alzò. Passò davanti alla camera del principe, la porta era aperta. Sbirciò. Sul letto erano sparse le bende che ricoprivano il corpo di Vegeta, erano sporche di sangue. Bulma vide gli occhi annebbiarsi, non resisteva al sangue…sentiva l’acqua che scrosciava nel bagno della stanza, lui si stava lavando…ma chi gli avrebbe medicato le ferite? Non la sarebbe più venuta a cercare…non dopo il loro ultimo battibecco…ma aveva bisogno di lei.

Andò a cercare delle bende pulite, quando tornò, lui era uscito dalla doccia, il corpo coperto da un asciugamano sull’inguine, sembrava non dare minimamente peso alla ferita rossa che si stava cicatrizzando sul suo braccio. Bulma prese coraggio ed entrò.

Lui si accorse di lei e la fissò, sorpreso “ E tu che diavolo ci fai qui?” lei passò sopra alle sua parole.

“Sono venuta a medicarti, zuccone” “ E cosa ti fa credere che io abbia bisogno delle tue medicazioni?”

Bulma non rispose e gli si avvicinò. Gli afferrò delicatamente il braccio, lui si irrigidì ma non si scostò. Bulma gli disinfettò la ferita, passando le sue dita gentili su quella pelle dura e forte. Rabbrividì. Poi fasciò la ferita, al meglio che riuscì a fare, alzò lo sguardo verso di lui.

“ Va meglio zuccone?” Ma lui non la stava ascoltando, improvvisamente vedeva solo le sue labbra…così da vicino non le aveva mai guardate e …gli sembrarono improvvisamente morbide e accoglienti…gli tornò in mente quella scena del ragazzo che baciava la ragazza…perché non provare?

Si piegò lentamente verso il viso di lei e sfiorò le sue labbra…gli piaceva, molto. Continuò a baciarla, sempre di più, sempre di più…

 

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Capitolo 7
*** Cosa significa fare l'amore... ***


Salve ragazzi

Salve ragazzi! In questi ultimi giorni ho letto delle fan fiction molto belle…cmq, spero con la mia di non essere da meno.

Un grazie particolare a:

bulma_92 , lo so, anche a me dispiace ke queste scene non le abbiano fatte ved in tv…cmq tanti auguri! (anche se in ritardo)

 

Kikk@93, stai tranquilla, credo che i battibecchi fra loro due non finiranno mai! (ed è questo il bello…) 1 bacio!

 

Shari_Aruna, sei tra i miei autori preferiti…quindi ti ringrazio davvero per i tuoi complimenti!!!

 

Ringrazio anche Mela, Federica93…e in generale tutti quelli che mi seguono!!!

 

 

Bulma non si era ancora resa conto di ciò che stava accadendo, Vegeta si stava per davvero avvicinando al suo viso? E ora la stava davvero baciando gentilmente? Poteva essere solo un sogno…un sogno meraviglioso.

Ma lui continuava a baciarla, sempre più con ardore, la sorprese.

Appoggiò le sue mani incerte sulle spalle di lui che non aveva nessuna intenzione di fermarsi.

E lei sorvolava i meandri del cielo più pulito e stupendo che avesse mai visto, accarezzava le nuvole con un dito e volava…come lui, anche lei sapeva volare!

Ma poi, come era incominciato, l’incanto si ruppe improvvisamente. Vegeta si staccò da lei, una strana espressione dipinta sul volto… “Ma che sto facendo? Bulma…” lo sentì sospirare.

Ma lei non poteva rispondergli, in quel momento non era capace di parlare, voleva solo continuare a baciarlo. Lui però l’allontanò bruscamente da sé, prendendosi la testa fra le mani.

Bulma era spiazzata “Vegeta…che ti succede?” riuscì a chiedergli.

Ma lui non l’ascoltava, era incredibile…ciò che aveva provato andava al di la della sua ragione, trascendeva quello in cui lui aveva sempre creduto. C’era stato un momento in cui l’aveva desiderata con tutto se stesso, come non aveva mai desiderato nessuna altra cosa! E anche ora, la voleva…Pazzesco, che proprio lui, il grande principe dei Saiyan cedesse davanti ad una donna…che avesse bisogno di lei! Lui non aveva mai avuto bisogno di nessuno.

Era questo che lo faceva impazzire, che avesse veramente necessità di lei.

Bulma ritornò in sé, quel saiyan l’aveva baciata e…ora cosa stava facendo?

Sembrava volesse scacciare un fantasma dalla sua testa… “Vegeta, non ti senti bene?” le chiese lei, incerta “No, non mi sento affatto bene!”. La ragazza rimase a bocca aperta, non sapeva come comportarsi, era una situazione troppo imbarazzante. “Cavolo! Capitano tutte a me?” pensò tra sé e sé. Vegeta si riscosse, si voltò verso di lei cercando di mantenere un minimo di contegno.

“Vorrei cambiarmi ora, potresti uscire?” le disse. E lei rimase senza parole, alla falsità di ciò che lui aveva appena detto. Incredibile. “Tu sei pazzo, io non me n vado di qui” “Bulma, vattene” Il suo torno era deciso e l’aveva chiamata per nome!

“Perché dovrei andarmene?” “Perché non ti voglio più tra i piedi! Va bene così!”

Ma lei scosse la testa “Con me non attacca principe, fosse stata qualsiasi altra persona…ma con me non va. Inventatene un’altra.” Lo fissò, con aria di sfida.

 

Vegeta si sentiva bruciare, doveva allontanarla da lui al più presto…non capiva quella sciocca terrestre? Doveva essere razionale…restare in sè. Ma con lei li non c’è l’avrebbe mai fatta, stava per cedere, e non era solo sesso. Se fosse stato solo quello, non si sarebbe fatto problemi. Lei lo stava guardando con quegli occhi immensamente azzurri…perché era diversa dalle altre?

Lei lo capiva, immensamente diversi, stupendamente simili.

Gli si avvicinava e lui si sentiva fragile di fronte a lei. Eppure aveva affrontato tanti nemici, anche più cruenti e forti di lui, ma non si era mai sentito così spaesato.

Bulma ora lo fissava negli occhi, stupita. Era testarda! Tenace, se lei non se ne sarebbe andata, l’avrebbe fatto lui.

Armeggiò con i pantaloncini, infilandoseli sopra l’asciugamano. Lei continuava con il suo sguardo stupito. “Che bisogno hai di fuggire da me Vegeta? Eppure dovresti averlo capito che sono forte e tenace almeno quanto te!” Si, l’aveva capito…

Poi lei abbassò improvvisamente gli occhi “Io…io…credo di amarti” Lui spalancò la bocca per lo stupore, era davvero troppo tardi allora. Perché lei aveva quasi gli occhi lucidi…lui storse il naso.

Lei era sempre più vicina e senza chiedergli nulla lo baciò ancora. Allora il principe capì che ormai erano sulla stessa barca, ma lui non lo avrebbe mai ammesso a lei. Però la strinse molto forte, quasi troppo. Le mancò il fiato, sorrise.

Vegeta ora non poteva più fermarsi, sarebbe stato impossibile persino per lui!

Accarezzò il corpo di lei e apprezzò le sue curve, le sue spalle morbide, il suo collo…La riempiva di baci e di piccoli morsi…

 

Bulma era in paradiso, avrebbe voluto che lui continuasse per sempre, improvvisamente erano sul letto di lui e per la prima volta nella loro vita, capirono cosa voleva dire fare l’amore.

Questo termine l’avevano confuso con molti altri, non avevano mai capito il vero significato.

Ma ora lo scoprirono entrambi, sia Bulma, sia il principe.

 

L’azzurra si stropicciò gli occhi e sbadigliò, confusa. Si guardò intorno…quella non era la sua stanza, no, era quella di…Vegeta! La notte trascorsa con lui le tornò in mente tutta di un fiato, fino a farla arrossire. Gettò lo sguardo al comodino, le 9.30. Stiracchio le sue braccia, non trovando però nessun corpo di fianco a lei. Sospirò, alzandosi a sedere sul letto.

Scese, infilandosi le sue pantofole rosa, poi si diede un’occhiata allo specchio, sorrise. Era successo per davvero…aveva avuto il principe, al solo pensiero delle sue carezze rabbrividiva ancora.

Scese a fare colazione e notò che sua madre era uscita. Si preparò un caffè e lo sorseggiò lentamente, non riusciva ancora a crederci. Sentiva uno di quei rari momenti che noi chiamiamo felicità. Quando era stata l’ultima volta che si era sentita così? Sicuramente doveva essere passato parecchio tempo. Ma lui dove era? Sciocco pensiero…si starà sicuramente allenando.

Si chiese se avesse fatto colazione, non l’aveva svegliata e sua madre era via.

No, non sarebbe andata a cercarlo nella gravity room…in fondo temeva ciò che il mattino avrebbe potuto portare…lui poteva essere imprevedibile.

Gli lasciò comunque la colazione sul tavolo, nel caso avesse avuto fame.

Poi, con un sorriso sulle labbra, si avviò a cercare suo padre.

Quel giorno aveva un gran voglia di lavorare.

 

Sembrava che i suoi muscoli fossero più scattanti, sorrise fiero di sé stesso. “I cyborg se la vedranno con un avversario temibile…maledetti rottami!”

Era dalle 6 di mattina che si allenava, non aveva ancora mangiato niente, sentiva un certo languorino. Uscì dalla gravity room, un asciugamano sulle spalle.

Faceva finta di non pensare a niente.

Entrò in cucina, naturalmente pronto a sbraitare perché gli preparassero qualcosa da mettere sotto i denti, non c’era nessuno…con suo stupore notò però che una mano silenziosa gli aveva preparato una succulenta colazione.

Non riuscì a trattenere un sorriso, avendo capito che la mano silenziosa era quella dell’azzurra.

 

PS: Spero di non aver reso la cosa troppo sdolcinata…(recensite please)

       Bye….

 

 

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Capitolo 8
*** Mamma...sono incinta... ***


Eccomi qua ragazzi

Eccomi qua ragazzi! Come al solito ringrazio le persone che mi recensiscono e che leggono la mi storia! In particolare:

 

Kikkç 93 alla fine manca ancora qualche capitolo(eh eh) ma cmq ho già in mente altre nuove storie!

 

Bulma_92 thanks per i tuoi complimenti! Mi fa piacere che ke la mia storia ti abbia coinvolta!

 

Shari_Aruna, prendere a pugni Vegeta…impresa non da poco! Cmq sono davvero contenta ce ti piaccia! (si, prepariamo un fiocco azzurro…)

 

Grazie anche a heleamicachipss e a Majin!

 

Buona lettura

 

La sera stessa la nostra Bulma si trovava al davanzale della finestra, in camera sua. Pensava, e sospirava. In realtà si stava interrogando sul da farsi…desiderava stare con Vegeta anche quella notte, ma era scossa dai dubbi. Doveva infilarsi nel suo letto, o doveva aspettare che fosse lui a venirla a cercare? No, forse lui non l’avrebbe fatto…lei lo desiderava molto, ma non voleva comportarsi come una ragazza facile, dopotutto anche lei era orgogliosa.

Ma quell’ansia le attanagliava lo stomaco… “Vegeta! Come mi devo comportare con te?”

Dalla notte prima, infatti, non si erano più incontrati direttamente.

Girò in tondo per la sua stanza, cercando di farsi venire un’idea, ma alla prima che si presentava, la scartava. “Oh! Che rabbia! Una mente razionale come la mia che non riesce a trovare una soluzione!” Razionale quanto vuoi Bulma, ma quando si parla di sentimenti…

Le 11.30, lui non era venuto…Bulma si infilò sotto le coperte, trattenendo l’impulso di piangere.

“Non può essere stata una notte sola…Ma d’altronde, gli uomini…Cavolo, ma lui non è neppure un uomo!” Si gettò a faccia in giù sul cuscino, batté i piccoli pugni sul letto.

Rimase in quella posizione per qualche minuto, poi sentì un lieve rumore…come uno scostarsi di tende, aprì un occhio, curiosa.

Davanti alla sua finestra si stagliava un’ombra nera. Ebbe paura. “Cavolo! Io lascio sempre la finestra aperta…” pensò la ragazza “Ora cosa faccio! Potrebbe essere un ladro, un assassino…uccisa in una notte senza luna…mamma mia, sto per svenire…” L’ombra era sempre immobile, Bulma si ricordò di una cosa…a fianco al suo letto, proprio sopra al comodino, teneva una fermacapelli, graziosissimo, ma con una punta tagliente che poteva diventare un arma se usata con metodo…senza pesarci troppo l’afferrò e la strinse con tutte le sue forze. Lo sconosciuto si stava avvicinando…un passo ancora…si voltò di scatto e aprì gli occhi quando lo sentì sopra di sé “Non osare toccarmi, maledetto!” gridò , sventolando l’oggetto davanti al naso del malcapitato. Bulma Brief non aveva però previsto che “L’essere” avrebbe afferrato il suo polso con determinazione, facendole scivolare di mano l’oggetto. Bulma gridò “Lasciami!!!!” ma una voce possente la fece zittire “Ma dico, sei pazza?”

L’azzurra aprì di colpo gli occhi, gli aveva infatti chiusi per lo spavento, vide sopra il suo volto un viso conosciuto, e amato… “Vegeta!sei tu?” lui storse il naso, lasciandole andare il polso.

“Chi credevi che fossi? L’uomo nero forse? Immensamente patetici questi terrestri…”

Bulma si stava riprendendo, ora il suo cuore esultava. Era lui! In carne ed ossa…(senza tralasciare i muscoli…) “Mi fa piacere vederti, Vegeta” lui emise un indefinibile grugnito “Mi annoiavo”

Lei lo prese come un “avevo voglia di stare con te”. Perché lui poteva mentire a tutti ma non a lei.

Bulma lo guardò furbescamente, lasciando scivolare la coperta da sé “E ora che facciamo?”

Le parve di vedere un guizzo negli occhi del saiyan. Di li a poco avrebbe sperimentato, con piacere, cosa significava…

 

Trascorse qualche settimana…quante? Bulma non le contava. Il tempo le scivolava addosso come non le era mai successo prima. Viveva in uno stato di quasi perenne euforia, la sua nuova situazione la colmava di buoni sentimenti, lei non si era mai innamorata fino a questo punto.

Anche se lui non le dedicava nessuna attenzione particolare, anche se molte volte la chiamava ancora “donna”, anche se era sempre il solito scimmione, lei lo amava. Perché bastava un suo sguardo rubato a ricordarle la sua passione, e la notte…lui poteva fingere quanto voleva che non le importasse nulla di lei…lei sapeva che non era così. Ma per ora non gli chiedeva nulla di più.

Fu il destino a farlo per lei.

 

Aprì gli occhi e come tutte le mattine fissò il soffitto, mentre con un braccio cercava il suo saiyan di fianco a lei. Puntualmente non c’era, ma aveva lasciato il suo odore. Lei lo ispirò, sorridendo. Improvvisamente però, ebbe un giramento di testa e la voglia di vomitare.

Si alzò di corsa del letto e corse verso il bagno della stanza, si appoggiò al lavandino…le girava la testa, ma ora nessuno sforzo…poi di colpo rimise tutto quello che aveva mangiato la sera prima.

Un campanello di allarme si era acceso nella sua testa. Divorati dalla passione, non avevano mai usato nessun tipo di precauzione…sperò con tutto il suo cuore che non fosse ciò che lei temeva.

Fece comunque subito il test di gravidanza, le mani le tremavano, gli occhi non volevano vedere:

positivo.

Bulma si gettò sul letto a piangere.

 

Trascorsero minuti interminabili…lei era disperata. Non che l’idea di aver un bambino la disgustasse, anzi, ciò che la spaventava era la reazione di Vegeta…aveva una tremenda paura che lui reagisse male e che l’abbandonasse. Lei aveva bisogno di lui!

Sentì un leggero bussare alla porta, Bulma non voleva vedere nessuno…non rispose e cercò di limitare i singhiozzi “Bulma, cara, posso entrare?” era sua madre, Bulma riprese a singhiozzare “Tesoro, che hai, stai male?” senza farsi pregare, la donna entrò.

“Oh! Bambina…ma che hai?” “Nulla mamma…voglio restare sola…” la signora Brief si sedette sul letto e poggiò una mano sul braccio della figlia “Hai litigato con Vegeta?”

Bulma si voltò verso di lei “Dunque tu sai che io e lui…” “Cara!una madre le capisce queste cose! Si vede lontano un miglio che tra voi due si accendono scintille appena vi guardate! Sei arrabbiata con lui?” Ma Bulma scosse la testa “No…tra di noi va tutto a posto…si, non so come definire la nostra relazione ma…non è questo che mi preoccupa…” “Che c’è allora?”

La signore Brief poteva essere frivola quanto voleva, ma quando si metteva in testa una cosa…

“Mamma…sono incinta…” “Oh!”

La madre si portò una mano a coprire la bocca spalancata per lo stupore “Incredibile! Ma d’altronde con un uomo così…” “Mamma!” “Si cara…non vedo il perché di tutta questa disperazione! Io la trovo invece una notizia stupenda! Diventerò nonna!” Bulma la fissò storta “Scusami cara…tu hai paura della reazione di Vegeta, vero?” “SI…” “Non risponderti da sola prima di avergli posto la domanda…” “Si, ma tutti sappiamo com’è quel saiyan…” “Povero Vegeta! Tutti a parlare male di lui!” rispose la bionda “Mamma!” “Scusami cara, ma non sono mica stata io ad andare a letto con lui!(magari…)” “Come sempre sei impossibile mamma! Non vedi che sono DISPERATA!”

“Ora non più vedo…” in effetti sua madre con le sue chiacchiere le aveva fatto quasi sorgere un sorriso.

Ma superata lo stupore e lo smarrimento iniziale, restava la cosa più difficile da fare:

Comunicare la notizia al principe.

 

Il principe dal canto suo, era ignaro di tutto ciò. Continuava ad allenarsi nella gravity room, a mangiare come un leone, a fare l’amore la notte.

Non riusciva a negare che questo stile di vita gli “garbava” quasi…ma non si sarebbe mai adagiato o rimbecillito. Vedeva ancora bene davanti a se i suoi obbiettivi. D’altronde la relazione con la terrestre non gli procurava nessun dispiacere, se fosse continuata sempre così, sarebbe andata a gonfie vele.

Lei gli aveva confessato di amarlo, lui non le avrebbe mai detto una cosa del genere…si, lei non glielo aveva mai chiesto, ma a volte con gli occhi sembrava richiedere quelle due sciocche parole… “Ti amo” Ma dico, lui non le dimostrava già abbastanza i suoi sentimenti?

“Anche troppo cavolo!” gridò improvvisamente, mentre respingeva una sfera d’energia.

Comunque per il momento, lei non lo aveva affatto deluso, ne stancato, anzi…il principe non se ne era ancora accorto, ma lei stava tessendo una rete intorno al suo cuore.

“E fino a che punto mi dispiace?” si passò una mano sulla fronte sudata.

In realtà, non gli dispiaceva affatto.

 

 

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Capitolo 9
*** Tornerai? ***


Ciao ragazzi…mi fa sempre piacere leggere ciò che pensate della mia storia…ormai mancano pochi cap…cmq, ringrazio:

Ciao ragazzi…mi fa sempre piacere leggere ciò che pensate della mia storia…ormai mancano pochi cap…cmq, ringrazio:

 

Kikk@93, come sempre gentilissima! Cmq si ne ho in mente altre con loro…in ambiente diverso però… 1kiss

 

Shari_Aruna, grazie per i complimenti!cmq Vegeta è un duro fino all’osso…

 

bulma_92, grazie…continua a recensire allora! (mi fa sempre piacere…)

 

Heleamicachipss, la nostra cara Bulma è finalmente incinta…

 

Buona lettura e a presto

 

Bulma si torceva nervosamente le mani…sapeva che presto lui sarebbe arrivato, era così tutte le sere…a volte arrivava nel cuore della notte…ma veniva sempre da lei.

Volava, entrava dalla sua finestra…e spesso da li usciva. Una volta si era svegliata e lo aveva visto andarsene. Prima però l’aveva guardata intensamente, a lungo. E lei aveva fatto finta di dormire, ma non era sicura che lui ci fosse cascato.

Gettò lo sguardo alla finestra, le tende svolazzavano, dopo un secondo lui era li. Mani incrociate sul petto, il suo solito ghigno così seducente…come sarebbe riuscita a dirgli ciò che doveva?

Ciao…ciao Vegeta” lui ammiccò “Ciao Bulma” . Ora lei sapeva benissimo ciò che lui avrebbe fatto, si sarebbe avvicinato, le avrebbe preso la testa fra le mani e l’avrebbe baciata.

Infatti lui si avvicinò, il suo passo felpato…a Bulma il cuore batteva troppo, alzò gli occhi verso di lui, si trovò immersa in un mare nero e tempestoso. Lui si chinò a baciarla, lei gli poggiò le mani sul petto e lo respinse dolcemente. “Aspetta, Vegeta” lui storse il naso “Che c’è?” . Bulma si voltò dall’altra parte “Possiamo parlare un po’?” “Parlare? Io credevo avessi in mente anche tu di fare qualcosa di più divertente…” le rispose lui, afferrandola da dietro. Bulma sbuffò, la parte materna in lei si stava arrabbiando “Insomma!Ma tu pensi solo a quello? Ma con cosa ragionate voi saiyan?”

Vegeta la strinse ancora più forte “Senti donna, non ho per niente voglia di discutere, se stasera non ti senti in vena, dimmelo subito” Ecco, si stava arrabbiando…”Prima devo dirti una cosa…smettila di stringermi così, mi fai male!” lui la lasciò di colpo, al ché lei quasi cadde. Lo guardò torva. “Ed ora ascoltami scimmione, perché ho da dirti una cosa molto importate e non è facile per me”

Lui assunse un’espressione scocciata “Dunque…vedi…il fatto è che…” “Su donna! Spara!” “Quanta fretta! Ebbene, io sono incinta!” Lei lo guardò, temendo di scorgervi chissà quale pensiero.

Lui non mutò minimamente espressione. Socchiuse solamente gli occhi “Inevitabile” , Bulma lo fissò stupita, aspettò che aggiungesse qualcos’altro, ma lui se ne restava muto. Impassibile.

“E’ tutto qui quello che sai dire?” “Ti aspetti qualcosa?” La ragazza fu rigidamente colpita dalle sue parole, possibile che il suo cambiamento fosse pura illusione?

Lei tratteneva a stento le lacrime, no, non gli avrebbe dato questa soddisfazione…davanti a lui non avrebbe pianto. Bulma Brief aveva pur sempre un orgoglio da difendere.

“Se non abbiamo più niente da aggiungere te ne puoi anche andare” disse invece al saiyan “Perché dovrei andarmene? Lo sai che non prendo ordini da nessuno”

Lei a quel punto si chiese come aveva fatto ad innamorarsi di lui…si diede della sciocca…perché in quel momento, accecata dallo sconforto, non riusciva a leggere oltre le sue parole? Il vero significato? Gli voltò le spalle, rabbiosa e sconfortata “No Vegeta, non mi aspettavo da te che mi gettassi le braccia al collo e mi dicesti che eri la persona più felice al mondo…ma la tua indifferenza mi fa male, sappilo” Lo sentì sospirare e muovere dei passi verso di lei “Ma io non ti sono affatto indifferente…” rispose lui con una punto di ironia, poggiandole le mani sulla vita. Al che lei espose “Maledetto scimmione che non sei altro! Possibile che non riesci a stare fermo un secondo? Davvero per te non conta nient’altro che farlo! Possibile che mi sia imbrogliata con un essere tanto infimo?” Lui mutò espressione, la schiacciò con il suo peso contro il muro “Bada a come parli, mia cara…” lei tremava, ma non aveva paura “Non mi fai paura Vegeta” “A si?”

E lui la guardò molto bene e si accorse di quanto lei potesse essere fragile, di quanto sarebbe stato facile farla a pezzi in quel momento ed evitare che lei lo trasformasse ancora, come stava facendo.

Ma sobbalzò…si accorse che quel pensiero gli faceva schifo…come aveva potuto pensare una cosa del genere? E lei tratteneva a stento le lacrime…ma i suoi occhi tradivano le sue emozioni.

La lasciò andare improvvisamente “Scusa” le disse e fece per andarsene.

Bulma lo trattenne per un braccio “No, ti prego, non andartene…” Lui si bloccò, lei lo abbracciò goffamente “Rimani accanto a me questa notte…No, non è come pensi tu…non voglio fare l’amore con te…voglio solo dormire accanto a te…” Lui non le rispose e non fece neppure il gesto di ricambiare il suo abbraccio, in quel momento era in lotta con sé stesso.

Cedere alla sua richiesta era come cedere una parte di sé stesso…dimostrare che anche lui sapeva essere “umano”. Ma andarsene in quel momento da lei voleva dire essere bastardo fino all’osso.

E lui era sempre stato così. Almeno fino a quando non era piombato su quel dannato pianeta.

Fino a quando non aveva conosciuto i terrestri, Goku, tutti gli altri. E lei.

A causa loro Vegeta era entrato in contatto con un modo di concepire la vita completamente diverso…parole come amicizia, sacrificio per altre persone, amore…erano penetrate come spini nella sua mente chiusa e guerriera. E gli spini facevano male.

Decise di restare. “Va bene donna, se ci tieni così tanto…” lei alzò gli occhi verso di lui, felice.

 

Sdraiata accanto a lui, non riusciva a prendere sonno. In suo comportamento era ambiguo e difficile da interpretare…cosa aveva provato veramente all’idea di un bambino? Il fatto che fosse rimasto con lei…la riempiva comunque di gioia. Lui aveva gli occhi chiusi, secondo lei faceva finta di dormire. E lei lo osservava…era così affascinante…gli si strinse contro, appoggiò il suo viso contro la sua spalla, lui si mosse appena. “Oh Vegeta, ti prego, abbracciami!” pensò lei, chiudendo gli occhi.

E poco prima di cadere nel sonno, le parve di sentire un braccio possente cingerle le spalle.

Si addormentò, serena.

 

Non seppe contare precisamente il tempo che intercorse tra la sua scoperta di essere incinta e la partenza di lui. Ricordava solo che la sua pancia era lievemente cresciuta e si notava sotto le maglie.

Stava leggendo una rivista, godendosi il tepore di un sole non troppo forte, erano circa le 10.30 di mattina.

Improvvisamente se lo trovò davanti, era vestito di tutto punto, con la sua tuta blu. Bulma lo fissò stupita, strano che ha quell’ora del giorno la venisse a cercare. “Ciao Vegeta…hai bisogno di qualcosa?” Lui la osservò con occhi indecifrabili “Parto”

Disse solamente questa semplice parola, Bulma lasciò cadere la rivista a terra. “Cosa stai dicendo? In che se senso parti?” “Vado ad allenarmi da un’altra parte, ormai l’allenamento nella gravity room è terminato e non sono ancora riuscito a diventare un supersaiyan!” “L’unica cosa che ti interessa rimane solo quella? Diventare biondo?” Lui sorrise sarcasticamente “Dovresti saperlo”

Lei credeva di non avere più il suo cuore nel petto, no, non si era mai sentita così smarrita. “Non hai proprio idea dell’effetto che hanno le tue parole su di me? Una volta ti ho detto di amarti…forse tu non hai capito ciò che significava, dovevo aspettarmelo da uno come te!”

Lui fu quasi sorpreso alle sue parole “Ho detto semplicemente che vado ad allenarmi da una altra parte: Qui ci sono troppe distrazioni” Lei si alzò di scatto in piedi e lo guardò torva “Ti distrae troppo fare l’amore con me la sera?” “Bulma smettila! Ora te lo dirò una volta per tutte: Io vado ad allenami da un’altra parte e non sarai tu a farmi cambiare idea. Ho detto che me ne andrò, non che ti avrei lasciata!” Detto questo si girò e prese ad allontanarsi da lei. Bulma rimase come pietrificata “Tornerai?” lei aveva bisogno di lui…gli mancava già e sentiva un nodo dentro al petto, lui si fermò un attimo “Credo di averti già risposto, Bulma…”

 

 

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Capitolo 10
*** L'ultima sera... ***


La ragazza dai capelli turchini vide atterrare l’amico davanti a sé

Questo è il mio ultimo capitolo…così si conclude la mia visione di ciò che successe tra Bulma e Vegeta…Ringrazio ancora una volta tutti quelli che mi hanno seguito!

 

Shari_Aruna,, grazie mille per i tuoi complimenti sul mio Vegeta…

Kikk@93, spero proprio che tu continuerai a seguirmi! 1 bacio

bulma_92, grazie per avermi seguito e incentivato con le tue recensioni!

 

Grazie anche a Elechan86 e a Heleamicachipss

 

Buona lettura, 1 bacio.

 

 

La ragazza dai capelli turchini vide atterrare l’amico davanti a sé. Gli sorrise. “Ciao Crilin!!!” gridò al ragazzo con la testa pelata, lui si fermò al suolo “Ciao Bulma!” poi rimase come pietrificato quando vide la creaturina che la ragazza aveva in braccio. “Bulma e quel bambino chi è?”

Lei osservò divertita il figlioletto di un anno che teneva fra le braccia “E’ mio figlio…si chiama Trunks!”. Crilin la guardò sorpreso “Non sapevo che alla fine tu e Yamcha…”

Yamcha, sentendosi tirato in causa, si avvicinò al gruppetto “Non è mio figlio…io e Bulma ci siamo lasciati da un pezzo ormai” Bulma sorrise “E allora chi è il padre?” “Bè…Vegeta”

Crilin ne rimase di stucco “Veg-eta! E sai per caso ora dove si trovi?” “A dire il vero no…non viviamo più insieme…”

Più di un anno era passato da quando lui era partito, lei non l’aveva più rivisto…ma non si sentiva triste, il suo piccolo bambino la riempiva di gioia. Ma non c’era solo questo, aveva la consapevolezza che lui avrebbe mantenuto le sue ultime parole.

Tre anni erano passati, i guerrieri z si erano ritrovati per combattere i cyborg, si trovano sull’altura che sovrastava la città del nord.

Bulma era curiosa, voleva vedere i cyborg…d’altronde era sempre stata una tipa avventurosa…Ma c’era dell’altro, Vegeta avrebbe sicuramente fatto la sua comparsa. E lei voleva rivederlo e mostragli suo figlio.

Da qui in poi i fatti sono noti, Vegeta arrivò sul campo di battaglia appena prima che Goku venisse fatto fuori, il ragazzo venuto dal futuro riapparve, Bulma scoprì una navicella abbandonata identica a quella che il figlio aveva usato per viaggiare nel futuro.

Cell propose il cell game, i guerrieri si prepararono ad affrontarlo.

Vegeta tornò con Trunks alla Capsule Corp.

 

Era passato molto tempo, finalmente aveva raggiunto i suoi obbiettivi, era diventato un super saiyan! Si era allenato duramente…impedendosi di pensare a qualcos’altro. Ma a volte era difficile fingere di avere dimenticato. Fingere che lei non fosse mai esistita.

Una volta, una sola però, si era concesso il lusso di tornare.

Era notte, lei aveva lasciato come sempre la finestra spalancata. Lui era entrato, lei dormiva profondamente, l’aveva osservata lungo. Non aveva neppure provato a svegliarla. Poi aveva dato un’occhiata all’esserino che dormiva in una culla. Aveva i capelli viola, assomigliava a sua madre.

E se ne era andato e poi non si era più concesso questo lusso, ed era stata solo debolezza, si disse.

Dieci giorni al torneo, con suo figlio future Trunks era tornato alla Capsule Corp.

Bulma sembrava la solita donna tenace e forte, adorava il ragazzo venuto dal futuro, era sempre li attorno a lui. E Vegeta se ne stava il disparte, sprezzante.

Lei non era corsa da lui…si aspettava forse che fosse lui a farlo? Aveva ben altro da pensare che alla donna con il caschetto azzurro e il moccioso con i capelli viola. Però lei era sempre bellissima.

Pensava che sarebbe potuto finire tutto da li a pochi giorni se non avessero sconfitto Cell. E allora il nulla e basta, e la fine, di loro non sarebbero rimasti neppure i ricordi.

 

Era la sera prima del grande giorno, domani si sarebbe affrontato il grande torneo e in palio c’era tutto.

Vegeta non negava di provare una certa agitazione, era sempre stato sicuro di sé stesso, ma Cell era un avversario formidabile. Si trovava in quel momento nella più completa solitudine, il sole stava tramontando. Improvvisamente sentì che lei gli mancava e che quella poteva essere la loro ultima notte. Quanto tempo era che non stava più con lei? Tantissimo…si era negato tutto per raggiungere il suo scopo, e ora…poteva cedere proprio ora? Ma mettiamo il caso che contro Cell non c’è l’avesse fatta…perché negarsi una notte di pace? Di quiete? Perché non illudersi che la realtà fosse diversa, che lui non fosse ciò che era…

Si elevò in volo, fino a trovarsi davanti alla sua finestra. Lei stava facendo addormentare il bambino, lui entrò, ma lei non lo aveva sentito, non si accorse che era dietro li lei.

Vegeta non sapeva che fare, improvvisamente fece una cosa che non aveva mai fatto, si chiese cosa provasse lei in quel momento. Lui l’aveva abbandonata per tanto tempo, ora se lo sarebbe ritrovato li, sarebbe stato corretto nei suoi confronti? O l’avrebbe solo fatta soffrire di più?

Non era certo che la sua ultima frase le fosse bastata, ma lui non aveva veramente avuto l’intenzione di lasciarla quando era partito, ma lei? Lui aveva ragionato solo dal suo punto di vista.

La ragazza si voltò, un espressione di stupore si dipinse sul suo viso quando lo vide.

“Vegeta…” lui non disse nulla “ Cosa ci fai qui?” Bulma era emozionata, ma non voleva darglielo a vedere “Tu non hai preso sul serio le mie parole, vero?” chiese lui, di getto “Quali parole?”

“Quando sono partito, ti ho detto che me ne sarei andato, non che ti avrei lasciata…”

Bulma si strinse nelle spalle “Non c’è mai nulla di certo con te, Vegeta. Ora non so se crederti o meno, non so perché sei qui…Non so se è perché senti qualcosa per me o perché avevi bisogno di qualcuno che ti scaldasse il letto in questa ultima notte. Da domani sarà tutto in forse”

Lei parlava così per contenere i salti che faceva il suo cuore dentro di lei…lo aveva aspettato per così tanto tempo! Ma la ragione…

Il principe aveva capito, lei non si fidava di lui, d’altronde non era niente di meno che un bastardo… “Non riuscirai mai a dirmi ciò che provi realmente, vero Vegeta?” riprese Bulma, avvicinandosi a lui “Ormai dovresti conoscermi…Un tempo mi capivi” “No, io non ti ho mai capito! Mi sono sempre sforzata di farlo ma…Credevo che a modo tuo, tu mi amassi…ma come posso essere certa di questo?” “Se ora io ti dicessi che ti amo, cambierebbe qualcosa?” le disse lui “No, non cambierebbe nulla…non avrei mai la certezza della sincerità delle tue parole…” “Senti Bulma, basta. Questa potrebbe essere l’ultima notte che noi passiamo insieme, l’ultima notte per tutti, vuoi veramente sprecarla a litigare?” Lei scosse la testa “Qualunque cosa tu mi chiedessi ora, non potrei mai dirti di no, Vegeta. Io t i amo ancora”

Lui la baciò, senza lasciarle aggiungere niente. Lei aveva sognato quel bacio per notti intere…lui la desiderava ancora, forse più di prima.

Fare l’amore dopo tutto quel tempo fu meraviglioso, si amarono come se non dovessero farlo più, con la disperazione di un destino incerto.

E il nuovo giorno nacque, Vegeta si svegliò prestissimo, come era sua abitudine, ma questa volta si svegliò anche lei. Non voleva vederlo partire senza averlo prima salutato.

Il principe scese silenziosamente dal letto e indossò la sua tuta blu da combattimento, sotto lo sguardo apprensivo di Bulma, “Ti preparo qualcosa da mangiare” disse la ragazza, scendendo dal letto.

C’era imbarazzo fra di loro e lei si sentiva il cuor pesante nel petto…se lui non fosse più tornato…Non sapeva come comportarsi. Lui mangiò silenziosamente, lei non toccò cibo.

Poi uscirono entrambi dalla Capsule corp. Lui aveva deciso di arrivare prima di tutti gli altri.

Bulma stringeva a sé il piccolo Trunks…quella poteva essere l’ultima volta che vedeva la sua famiglia tutta riunita. Che terrore perderlo subito dopo averlo ritrovato!

“Io vado” disse lui, semplicemente. Bulma annui “Certo”

Avrebbe voluto aggiungere qualcosa, ma le parole le morirono in gola “Ti prego, sconfiggi Cell”

Lui si allontanò a piccoli passi, poi si voltò e improvvisamente ritornò accanto al lei “Volevo dirti che…” Bulma era tutta orecchie “Se io non dovessi tornare sappi che sei stata l’unica” lei non voleva piangere, non voleva però… “No ti prego, odio la gente che frigna. Non c’è bisogno, io sconfiggerò Cell e tornerò. Da te” Poi gettò uno sguardo sul bambino che lei teneva in braccio. Avrebbe voluto aggiungere “Anche da te” ma non ci riuscì.

Incrociò gli occhi di lei per un istante solo…poi si levò in volo.

Bulma lo seguì con lo sguardo fino a che lui divenne solo un pallino blu lontano.

Il resto è noto.

 

                                                           THE END

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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