Girati e Perdonami di catlady (/viewuser.php?uid=2635)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Asrun Dream ***
Capitolo 2: *** Au Revoir ***
Capitolo 1 *** Asrun Dream ***
Titolo: Girati e Perdonami
Pairing: DiexShin,
accenno di KaoxMiyavi
Genere: Romantico
Rating: R
Capitoli: 1/6
Disclaimer: I Dir en
Grey non mi appartengono e nemmeno Miyavi (purtroppo XD), questa fic
non è scritta a scopo di lucro, ma solo per puro diletto
personale. Enjoy!
Commento: la mia
primissima ficcola sui diru. L’ho scritta più di
un anno fa XD quindi…non so come sia rispetto a come scrivo
ora. È una mia personale fantasia su come potrebbe iniziare
una probabile storia tra Daisuke Andou e Shinya Terachi dei Dir en
Grey.
CAPITOLO
1
yoake
no naka wo tesaguri de aruite/Camminavo brancolando dentro l'alba
hikari
wo abita anata no sugata ga kioku ni yakitsuite/la tua figura inondata
dalla luce mi scottava in un ricordo
ima
mo koko ni iru/ed è ancora qui
(Gackt-“Asrun
Dream”)
Questa sera
abbiamo litigato, pesantemente. E tu sei uscito sbattendo la porta di
casa mia e urlandomi che non vuoi mai più vedermi.
Forse hai ragione.
Forse hai fatto bene a
lasciarmi lì, solo come un cane.
Forse me lo sono
meritato.
Sicuramente me lo sono
meritato.
Non ho capito quando era
il momento di smettere, come al solito mi sono lasciato trascinare
dalla mia natura goliardica, da quella voglia di prenderti in giro che
mi sento dentro quando ti vedo. Eppure lo sai che eri, anzi sei ancora,
la mia luce.
Piccolo Shinchan, mi hai
salvato dall’autodistruzione e ora che mi hai abbandonato ho
paura di trovarmi nella stessa situazione di allora. Non voglio
tornarci, è stato un periodo pessimo. Perché mi
hai lasciato di nuovo solo?
No. La domanda
è sbagliata. Lo so perfettamente perché mi hai
lasciato solo. Ma io scherzavo Shinchan! Non pensavo che te la
prendessi così…
Sono un imbecille. Il
problema è che ho bisogno di conferme. So benissimo quello
che provi per me, ho cominciato a notarlo dai tuoi atteggiamenti nei
miei confronti da quando abbiamo iniziato ad uscire assieme.
Però non l’hai mai espresso a parole a causa di
quel tuo carattere, così diverso dal mio, così
taciturno e silenzioso. E io volevo sentirtelo dire almeno una volta,
volevo sentire uscire dalle tue labbra, gonfie dai miei baci, che mi
amavi, che ero importante per te, che eri almeno un po’
geloso di me! Mai nulla invece è uscito, ci ho sempre
sperato molto, sai, di sentirtelo dire.
Per questo
l’ho fatto.
Per questo ieri
pomeriggio ho proclamato in sala prove che avevo voglia di uscire e
festeggiare quella sera.
Per questo ho chiesto a
Kaoru se volesse venire con me.
L’ho fatto
perché tu, ogni volta che propongo qualcosa, sei passivo. Ti
è sempre andato bene quello che propongo io. E quando decido
di andare a bere tu non vieni mai. Mi hai sempre lasciato andare da
solo.
“mi fido di
te.” mi hai sempre detto.
Io lo sapevo che Kaoru
ha sempre avuto un debole per me. Perciò gli ho chiesto di
uscire, volevo farti ingelosire. Ma tu mi hai mandato una strana
occhiata e te ne sei andato salutando a mezza voce tutti.
Gli altri non sanno di
noi. Io non voglio dirlo, ho paura dei loro giudizi, lo sai e per
questo non hai replicato e non hai fatto scenate alla mia sparata di
uscire con Kaoru.
Non ricordo molto di
quella sera tranne che ho bevuto un sacco e che Kaoru ordinava sempre
qualcosa ogni volta che vuotavo il bicchiere. Era euforico quella sera,
era finalmente riuscito a chiudere con un tipo con cui usciva e mi ha
detto che la mia idea capitava a proposito. Per questo abbiamo bevuto
tanto piccolo Shinya. Lo sai che in ogni caso all’alcol non
dico mai di no.
Soprattutto se pagano
gli altri.
E poi…e
poi…e poi non ricordo più nulla
sennonché la mattina mi sono svegliato con un mal di testa
atroce e con Kaoru nel letto.
Poi sei arrivato tu. Ti
avevo dato le chiavi, di modo che tu potessi entrare a tuo piacimento,
visto che sei mattiniero e io amo dormire, oppure la sera dopo il
lavoro o quando avessi voluto tu.
Assieme alle chiavi ti
ho dato tutto me e come un idiota mi sono dato la zappa sui piedi.
Quando sei entrato ti
sei diretto subito in camera mia.
Ci hai visti sul letto,
io ero sveglio lo sai e mi sono voltato. Quando i nostri occhi si sono
incrociati mi sono sentito morire. Mi hai rivolto uno sguardo che non
posso scordare, che mi sento ancora addosso. I tuoi occhi
così tristi, mi è sembrato di vedere una
scintilla di rabbia in quello sguardo ma è stata subito
nascosta dalla tristezza e dalla delusione.
“scusa. Me ne
vado. Non volevo disturbarti” queste parole mi hanno ucciso
Shin.
Sono rimasto seduto su
quel letto a guardarti andare via.
Quando dopo poco si
è svegliato Kaoru io ero ancora seduto sul letto con la
testa tra le mani.
Si è vestito
e se n’è andato, non era nudo, portava ancora i
boxer; quindi io non so cosa abbiamo fatto perché pensandoci
razionalmente ora, eravamo entrambi a letto ma non nudi.
Quando Kaoru
è uscito da casa mia mi sono risvegliato di colpo. Non so
nemmeno se lui abbia provato a parlarmi, so solo che sono rimasto su
quel letto finché non è suonato il campanello e
dietro alla porta c’eri tu.
Mi hai detto che venivi
a ridarmi le chiavi, che d’ora in poi, se mai fossi tornato a
casa mia, avresti suonato, sarebbe stato meglio per tutti.
Mi hai gettato in faccia
tutte queste parole senza guardarmi quasi e a voce bassissima. Poi ti
sei girato e stavi per andartene.
“Shinchan!”
ti ho chiamato, volevo scusarmi, spiegarti l’equivoco.
Ti sei fermato e mi hai
guardato.
Allora ti ho invitato ad
entrare. Tu sei troppo buono per dire di no, che non te la sentivi, che
forse non era il caso. Non hai detto nulla di tutto ciò e mi
hai seguito docilmente dentro casa.
Una volta dentro ti sei
seduto sul divano e io sono rimasto in piedi di fronte a te.
Per un po’
siamo rimasti zitti: tu guardavi per terra e io fissavo te. Quel
silenzio mi era insopportabile, non ce l’ho fatta a
trattenermi e ad aspettare un qualunque segno da parte tua che mi
facesse capire a cosa stavi pensando.
Così ho
parlato io per primo, ma non ho detto quello che pensavo. Io volevo
scusarmi, spiegarti tutto e invece
“come mai mi
stai ridando le chiavi Shinya?” stupido che sono. Scusami
Shinchan! Questo pensavo, questo dovevo dirti in realtà.
Tu mi hai guardato e mi
hai detto “è meglio così
Daisuke.” Sono rimasto gelato, era tantissimo tempo che non
mi chiamavi più con il mio nome completo, lo hai fatto solo
agli inizi della nostra amicizia e hai continuato a farlo quando ti
rendevo vittima dei miei scherzi.
Dovevo chiederti scusa e
invece ho continuato a darti addosso, come se quello colto con le mani
nel sacco fossi tu e non io!
Sono uno stupido. Ma
questo tuo mutismo e questa faccia quasi colpevole mentre continui a
tenere lo sguardo basso mi stanno irritando e sento la
necessità di difendermi, allora ti provoco,
t’incalzo a rispondermi male.
“allora
Shinya, non devi dirmi nulla? Sei venuto solo per ridarmi le
chiavi?” ti guardo malizioso mentre ti parlo.
“io…”
non sai cosa rispondermi. Perché ti colpevolizzi anche se il
casino l’ho fatto io?
Ora alzi lo sguardo e
vedo la rabbia nei tuoi occhi, assieme a disperazione e a quella
tristezza che ho visto stamattina.
“io…cosa
vuoi che ti dica eh? Andiamo Daisuke! Cosa vuoi sentirti
dire?” m’incalzi e io rimango spiazzato. Volevo che
reagissi ma non mi aspettavo così.
“vuoi sentirti
dire che sono geloso marcio? Che stamattina quando sono entrato in casa
tua e ho visto Kaoru nel tuo letto sono morto? VUOI SENTIRE QUESTO
ANDOU?” l’ultima parte la urli e mi hai chiamato
per cognome, questa volta ti ho fatto proprio incazzare piccolo Shin.
“Shinchan…io
scherzavo…” provo quasi vergogna ora nel parlarti.
“Scherzavi
Andou? Non m’interessa. E ora, se permetti, me ne
vado!” e con queste ultime parole ti alzi dal divano e te ne
vai. Ma prima di fermi davanti alla porta e ti volti.
“sai una cosa
Daisuke? Non abbiamo mai parlato di stare insieme in fondo anche
quell’unica volta che hai detto di amarmi, eri ubriaco.
Quindi questi mesi sono stati solo sesso, vero Andou? Bene.
Addio.” Stai per uscire ma io non voglio che tu te ne vada
senza che ti abbia spiegato la mia versione dei fatti.
“aspetta
Shinchan!” ti chiamo prendendoti per un braccio. Ma tu non
vuoi ascoltarmi. Ti giri e vedo le lacrime nei tuoi occhi: mollo la
presa sul tuo braccio per lo stupore, tu ne approfitti e apri la porta.
Cerco di riprenderti il braccio. Devo spiegarti! Non andartene piccolo
Shinya! Ma tu sposti il braccio di scatto e te ne vai sbattendo la
porta e urlandomi che non vuoi più vedermi.
E così siamo
tornati all’inizio.
Da quando sei uscito mi
sono seduto sul divano e fisso il muro dietro al televisore senza
vederlo. L’unica cosa di cui mi rendo conto è che
ho finito le sigarette.
Pazienza. Non ho voglia
di scendere a comprarle, preferisco stare qui.
Così posso
pensare.
Pensare a quanto sono
stato idiota.
Pensare che non ti
meritavi tutto questo.
Pensare a come
è iniziata tra noi…
**FlashBack**
Cazzo! Sono in
ritardissimo per le prove! Questa è la volta buona che Kao
mi ammazza!!
Tanto per cambiare quel
giorno, quasi sei mesi fa, ero in ritardo e correvo per strada. Fino a
che non le sono andato contro.
“Ahio!!ma chi
cazzo è che corre come un animale per strada???”
ha detto lei da per terra. Io la guardavo e le ho dato la mano per
aiutarla ad alzarsi.
“scusami…sono
stato io…il fatto è che sono di corsa e non ho
visto che stavi uscendo da quel negozio.” Mi scusai e lei
prese la mia mano alzandosi.
Non avevo mai creduto
all’amore a prima vista, ma quando i miei occhi hanno
incrociato i suoi mi sono sentito mancare un battito. Mi sono perso in
quell’azzurro.
“ehi! Ti piace
tanto la mia mano?” mi ha ripreso, in effetti la stringevo
ancora. Penso che in quella situazione una qualunque persona si sarebbe
sentita in imbarazzo alle parole di quella ragazza senza peli sulla
lingua. Ma io non sono una persona qualunque e in quanto a faccia tosta
la eguagliavo, quasi. In realtà lei era e credo che sia
ancora molto peggio di me. Sempre che sia
viva…d’altra parte con la vita che
faceva…
Ma in quel momento
pensai che fosse solo bellissima, non mi importava di che vita facesse,
poteva anche essere una spietata killer, io la guardavo e non riuscivo
a lasciare quella mano.
“in effetti
hai una bella mano” le ho risposto.
Lei mi ha guardato prima
stupita e poi è scoppiata a ridere. Una risata cristallina
da cui ho notato il suo piercing proprio in mezzo alla lingua.
“non pensavo
che ci fosse qualcun altro con tanta faccia da culo come me! Senza
offesa, eh?!” mi ha detto subito dopo facendomi un largo
sorriso. Mi ha affascinato subito. Se credessi alla magia direi che mi
aveva proprio stregato.
“figurati. Il
nostro chitarrista-leader me lo dice sempre che ho un enorme faccia da
culo.” A queste mie parole vidi il suo viso illuminarsi.
“suoni in
gruppo?” mi ha chiesto, tirando via la sua mano dalla mia per
congiungerla con l’altra a mo’ di preghiera.
“si…”
le ho risposto. Ma non sapevo se dirle che ero il chitarrista dei Dir
En Grey. Dopotutto non la conoscevo, anche se m’ispirava
fiducia.
“fantastico!!!
Stai andando a provare?? Posso venire a vedervi??” ma lei non
aveva fatto caso al mio tono titubante e mi guardava con due occhi
dolcissimi, così mi convinsi che non c’era nulla
di male. Anche Kyo un paio di volte aveva portato la sua ragazza alle
prove. Certo questa non era la mia ragazza, ma in fondo
perché non portarla con me? Almeno Kao avrebbe visto che
avevo un ottimo motivo per il ritardo.
“va
bene” le dissi.
“che bello!! A
proposito, io mi chiamo Nimura Merumo! Tu??” stavolta me la
strinse lei la mano guardandomi ancora con quel sorriso che mi ha
sempre fatto sciogliere.
“io…Andou
Daisuke.” Non scorderò mai lo stupore in quegli
occhi quando le dissi il mio nome.
“tu!
Andou…Quel Daisuke Andou??” balbettava, mi venne
da ridere.
“se intendi
l’Andou chitarrista dei Dir En Grey, altrimenti detto Die, si
sono io!” questa volta non riuscì a trattenere le
risate alla sua faccia sconvolta.
“oddio!
Scusami…io…non ti avrei mai chiesto di poter
venire con te, se ti avessi riconosciuto. Cazzo! Scusami ancora. Ti
lascio andare. Addio Andou! Sono stata felice di averti
conosciuto…” dopo queste parole si
voltò e fece per andarsene e io forse feci
un’enorme cazzata, ma la fermai.
“Nimura!
Guarda che puoi venire con me se vuoi, non c’è
nessun problema.” Si girò a guardarmi titubante
“ma
veramente…io non vorrei disturbarvi…”
provai una dolcezza infinita a guardarla rigirarsi una ciocca di
capelli tra le dita con uno sguardo incerto.
“nessun
disturbo! Kaoru, il nostro leader, abbaia ma non morde; Kyo, il
cantante, potrebbe mordere ma con le ragazze diventa la persona
più buona del mondo; Shinya, il batterista, è la
gentilezze fatta a persona, così gentile che a volte mi da
sui nervi; e poi c’è Totchi, il bassista, forse di
lui devi preoccuparti perché ci prova con ogni essere di
sesso femminile che entra nel suo campo visivo, ma in fondo
è un bravo ragazzo…” le spiegai tutto
perché volevo assolutamente che venisse. Cominciavo a
sentire che mi avrebbe dato molto fastidio se si fosse allontanata da
me.
“e tu Andou?
Come sei tu?” mi chiese lei con uno sguardo che sentii
entrarmi dentro l’anima.
“io? Io sono
il cavaliere in armatura nera e capelli rossi che ti salverà
dai tentativi di approccio diretto di Totchi…” le
risposi alzando le spalle
“sei forte
Andou. Mi hai convinta. Andiamo!” così dicendo mi
prese sottobraccio e mi trascinò fino a una macchina blu
parcheggiata là vicino.
La guardai perplesso e
lei se ne accorse.
“allora Andou?
Scommetto che sei pieno di ammiratrici, quindi ho pensato che non fosse
salutare, per te e soprattutto per me, arrivare assieme agli studi dove
provate, quindi monta in macchina e dimmi la strada. Tanto ho i vetri
scuri” mi rassicurò, e dovetti ammettere che aveva
perfettamente ragione lei.
Entrai nella macchina e
notai subito che assomigliava all’interno di una sala comandi
di un’astronave, tipo quelle di Gundam.
“ti piace la
macchina? Scommetto che ti stai chiedendo che è tutta sta
roba dentro. Corse clandestine, hai presente? Io partecipo a volte e
questi sono accessori indispensabili in una macchina da
corsa.” Rimasi stupito. Corse clendestine? Le conoscevo si,
ma non avrei mai pensato che una ragazza
così…così…insomma
così come lei, che tanto mi aveva colpito, potesse
parteciparvi.
“mi piace
molto la tua macchina Nimura!” le risposi veramente
entusiasta di tutti quegli accessori che notavo mentre lei guidava e
ogni tanto mi guardava sorridendo del mio stupore per la sua macchina.
“chiamami pure
Merumo, Andou e dimmi la strada perché, purtroppo, io non
sono una star e non la conosco” scherzò lei
guardandomi negli occhi e facendomi mancare ancora una volta un battito.
“d’accordo
Merumo, ma tu chiamami pure Die, odio essere chiamato per cognome. E
alla prossima svolta a destra che siamo arrivati.”
“perfetto.
Dove devo lasciare la macchina?” mi chiese svoltando a
destra. Le indicai l’ingresso del parcheggio e, una volta
chiusa la macchina ci avviammo al portone.
Già da sotto
sentivo le urla di Kao, doveva essere incazzatissimo, guardai
l’orologi appeso al muro. Cazzo! Ero in ritardo di quasi
un’ora e mezza. Stavolta nulla mi avrebbe salvato da morte
certa. Dovevo avere una faccia sconvolta quando arrivammo nei pressi
della sala prove, perché Merumo si fermò e mi
tirò per un braccio.
“che hai Die?
Non ti senti bene? Oppure…ho capito. È meglio che
me ne vada vero? Immagino che queste urla disumane siano del vostro
leader.” Ma cosa aveva capito? Io non ero preoccupato per
lei! La volevo lì con me in quel momento e nemmeno
l’imperatore mi avrebbe convinto a mandarla via, figuriamoci
se ci fosse riuscito Kaoru.
“ma no Merumo!
Cosa hai capito? Semplicemente mi preoccupavo per la mia
morte…il fatto è che sono in un ritardo pazzesco,
peggio del solito e queste urla annunciano che è giunta la
mia ora.” Le spiegai e lei scoppiò a ridere.
“va bene
Andou. Andiamo allora”
“ok, ma non
chiamarmi Andou. E poi sarebbe meglio che tu aspettassi due secondi
fuori” le dissi quando arrivammo davanti alla porta. Lei
annuì e io aprii la porta della sala.
“BUONGIORNO
GENTE! Scusate il ritardo” dissi entrando.
“ANDOU!!!!!!!RAZZA
DI DECEREBRATO!!UN’ORA E MEZZA DI RITARDO!NEMMENO KYO LO HA
MAI FATTO!” urlò Kaoru saltandomi al collo.
“Ehi! Ma io
non faccio sempre tardi” provò a lamentarsi Kyo,
ma l’occhiata assassina che Kao gli rivolse lo convinse a
desistere.
“Hai ragione!
Scusami Kao, ma avevo un ottimo motivo per far tardi
oggi…” cercai di giustificarmi.
“prega per te
che sia più che valido Andou, o questa volta ti ammazzo sul
serio!” e a queste parole segui un’occhiata che mi
fece capire che l’avrebbe fatto sul serio.
“bene ragazzi
il motivo del mio ritardo si chiama Nimura Merumo!” dissi
queste parole uscendo dalla porta e tirando dentro Merumo.
“ora capisco
perché hai insistito tanto che venissi, Andou. Volevi
pararti il culo, eh?” disse lei dandomi un pizzicotto sul
braccio.
Non fece in tempo a
girarsi per salutare gli altri, che già Totchi le era
addosso.
“Nimura
Merumo, giusto? Piacere Hara Toshimasa, ma chiamami Toshiya. Vieni a
cena con me stasera?” incredibile. Totchi in tempo di record
si era già presentato e l’aveva anche invitata a
cena. Alla faccia stupita di Merumo, scoppiammo tutti a ridere.
E le risate aumentarono
alla risposta della ragazza.
“Toshiya,
giusto? Die mi aveva detto che sei un playboy, ma nella vita ci va un
po’ di tatto. E quindi non vengo a cena con te
Totchi.” Lo prese per il culo lei.
Lui la guardò
stupito prima di sorridere e darle una pacca sulla spalla.
“mi piaci
Merumo, di solito mi dicono tutte di si subito. È uno smacco
sentirsi dire di no…pazienza. Ma stai in guardia,
perché riuscirò ad invitarti a cena, per il
momento vuoi fare un figlio con me??” lo guardammo allibiti,
non era mai stato così diretto.
Merumo evidentemente lo
trovava divertente, perché scoppiò a ridere e,
dandogli una pacca sulla spalla pure lei, gli disse “ritenta
Toshiya, sarai più fortunato oppure no! Chi lo sa? E poi
stasera ho già un impegno mi dispiace.”
La guardai deluso e
geloso, dava corda a Totchi ma non ci stava e poi avrei voluto
chiederle io di uscire.
Lei si accorse del mio
sguardo e mi sorrise
“stasera mi
porta già a cena fuori Die, vero? E poi dobbiamo andare in
un posto…” disse lasciandomi completamente
spiazzato.
“eh?...ah
sì…è vero!” dissi stando al
suo gioco. Intanto lei si stava presentando agli altri
“Kyo giusto?
Die dice che tu potresti mordere…ma che con le ragazze sei
gentile…” Kyo mi rivolse un’occhiata
strana e poi le strinse la mano.
“si, sono Kyo.
E non mordo…soprattutto le ragazze.” Il tono di
Kyo era gentile con Merumo, ma era distaccato. Lei sembrò
non accorgersene e andò a stringere la mano a Shinya.
“e tu devi
essere Shinya vero? Cazzo, dal vivo sembri ancora più
dolce…” a queste parole Shinya arrossì
e noi scoppiammo a ridere.
“piacere di
conoscerti Nimura” disse Shinya a mezza voce e ancora rosso
per l’imbarazzo mentre ci guardava in cagnesco.
“non dargli
retta Shinya, il mio era un complimento” e così
dicendo gli diede un bacio sulla guancia, facendomi incazzare
moltissimo. E come al solito lei se n’era accorta
perché mi guardò maliziosamente e poi ci fece una
linguaccia.
“ahahahah!la
vostra è invidia ragazzi…” ci disse
canzonandoci. Alla fine si diresse da Kaoru.
“piacere
signor Kaoru-Leader…lo sai che mi hai spaventato
prima?” quella ragazza era incredibile prendeva tutti in
giro: proprio il mio tipo. L’avevo appena conosciuta ma
sentivo che non volevo più lasciarla andare.
“Kaoru-Leader??
Te l’ha detta Andou questa, Nimura?” disse lui
sorridendo a lei e poi voltandosi a guardarmi ancora con
l’intento di uccidermi.
Lei rise delle sue
occhiate assassine rivolte alla mia persona.
“o no!
Tranquillo, lui ha solo detto che abbai ma non
mordi…” oh no! Dicendo questo, lei aveva firmato
la mia condanna a morte senza saperlo.
“e
così non mordo, eh? ANDOU! Preparati perché tu
morirai coi miei morsi! L’aver portato qui una stupenda
ragazza come diversivo e scusa per il ritardo, non ti
salverà.” Kaoru non aveva nemmeno finito di
pronunciare queste parole che già mi stava inseguendo con la
sua chitarra sollevata. Aveva il chiaro intento di spaccarmela in testa.
Alla fine ci fermammo e
tornammo dentro la sala dove gli altri avevano preso i loro posti,
mentre Merumo si era accomodata sul divano che avevamo dentro.
“io sono
stanco! Kao per arrivare qui ho corso e poi tu mi hai pure fatto fare
il tour degli studi, quindi suono da seduto.” Proclamai
lasciandomi cadere sul divano affianco a Merumo.
“non esiste!
Alzati Die! O giuro che al prossimo tour tu suonerai su una
carrozzella, perché sarai senza gambe” il sorriso
di Kao che accompagnò queste parole mi fece paura,
così mi alzai. Una volta che fui al mio posto cominciammo.
Merumo rimase seduta
tutto il tempo a guardarci con gli occhi che le brillavano e fumando
una sigaretta ogni tanto.
Io invece a volte la
guardavo e ne rimanevo incantato dalla posa sexy e affascinate che
assumeva ogni volta che fumava. Chissà se ne è
mai stata consapevole?
Mi fissavo tanto che un
paio di volte sbagliai e Kaoru provava ad uccidermi scatenando sempre
l’ilarità generale, compresa quella di Merumo.
Alla fine dopo un paio
di ore il nostro leader schiavista ci concesse una pausa.
Totchi usci a prendersi
qualcosa da mangiare e cercando di convincere anche Shinya ad andare
con lui, ma il nostro piccolo batterista è sempre stato
schizzinoso con il cibo quindi Totchi non sarebbe riuscito a
convincerlo a mangiare, ma riuscii a farsi accompagnare comunque.
Kaoru disse che doveva
assolutamente andare a prendersi qualcosa di forte da bere o mi avrebbe
ucciso, mentre Kyo si sdraiò sul divano dove fino a poco
prima c’era Merumo e si addormentò. Tipico.
Rimanemmo solo io e lei.
“ti va di
venire fuori con me?” le chiesi e senza aspettare una sua
risposta la portai sulle scale antincendio che erano affianco alla
nostra sala. Adoro quel posto. Ci vado ancora ogni volta che ho voglia
di stare tranquillo. Lo so che fa strano. Daisuke Andou che vuole stare
tranquillo non si è mai visto.
Ma sto posto mi piace
così tanto.
Uscimmo e ci accendemmo
una sigaretta
“allora,
Merumo…stasera ti ho invitata a cena?” le domandai
sorridendo.
“certo!
Daisuke Andou! Non ti ricordi? Devi ripagarmi della bella botta che mi
hai fatto prendere stamattina” mi rispose sorridendo
maliziosa e facendomi l’occhiolino.
“oh! Ma allora
non posso proprio rifiutarmi. E poi dove dovremmo andare?”
mentre le parlavo mi ero avvicinato col viso al suo.
“vedrai
Andou…ti piacciono le corse di macchine?” fu
l’ultima cosa che sentì provenire da quelle
labbra, prima che finissero a chiudere le mie.prattutto le
ragazze.” Il tono di Kyo era gentile con Merumo, ma era
distaccato. Lei sembrò non accorgersene e andò a
stringere la mano a Shinya.
“e tu devi
essere Shinya vero? Cazzo, dal vivo sembri ancora più
dolce…” a queste parole Shinya arrossì
e noi scoppiammo a ridere.
“piacere di
conoscerti Nimura” disse Shinya a mezza voce e ancora rosso
per l’imbarazzo mentre ci guardava in cagnesco.
“non dargli
retta Shinya, il mio era un complimento” e così
dicendo gli diede un bacio sulla guancia, facendomi incazzare
moltissimo. E come al solito lei se n’era accorta
perché mi guardò maliziosamente e poi ci fece una
linguaccia.
“ahahahah!la
vostra è invidia ragazzi…” ci disse
canzonandoci. Alla fine si diresse da Kaoru.
“piacere
signor Kaoru-Leader…lo sai che mi hai spaventato
prima?” quella ragazza era incredibile prendeva tutti in
giro: proprio il mio tipo. L’avevo appena conosciuta ma
sentivo che non volevo più lasciarla andare.
“Kaoru-Leader??
Te l’ha detta Andou questa, Nimura?” disse lui
sorridendo a lei e poi voltandosi a guardarmi ancora con
l’intento di uccidermi.
Lei rise delle sue
occhiate assassine rivolte alla mia persona.
“o no!
Tranquillo, lui ha solo detto che abbai ma non
mordi…” oh no! Dicendo questo, lei aveva firmato
la mia condanna a morte senza saperlo.
“e
così non mordo, eh? ANDOU! Preparati perché tu
morirai coi miei morsi! L’aver portato qui una stupenda
ragazza come diversivo e scusa per il ritardo, non ti
salverà.” Kaoru non aveva nemmeno finito di
pronunciare queste parole che già mi stava inseguendo con la
sua chitarra sollevata. Aveva il chiaro intento di spaccarmela in testa.
Alla fine ci fermammo e
tornammo dentro la sala dove gli altri avevano preso i loro posti,
mentre Merumo si era accomodata sul divano che avevamo dentro.
“io sono
stanco! Kao per arrivare qui ho corso e poi tu mi hai pure fatto fare
il tour degli studi, quindi suono da seduto.” Proclamai
lasciandomi cadere sul divano affianco a Merumo.
“non esiste!
Alzati Die! O giuro che al prossimo tour tu suonerai su una
carrozzella, perché sarai senza gambe” il sorriso
di Kao che accompagnò queste parole mi fece paura,
così mi alzai. Una volta che fui al mio posto cominciammo.
Merumo rimase seduta
tutto il tempo a guardarci con gli occhi che le brillavano e fumando
una sigaretta ogni tanto.
Io invece a volte la
guardavo e ne rimanevo incantato dalla posa sexy e affascinate che
assumeva ogni volta che fumava. Chissà se ne è
mai stata consapevole?
Mi fissavo tanto che un
paio di volte sbagliai e Kaoru provava ad uccidermi scatenando sempre
l’ilarità generale, compresa quella di Merumo.
Alla fine dopo un paio
di ore il nostro leader schiavista ci concesse una pausa.
Totchi usci a prendersi
qualcosa da mangiare e cercando di convincere anche Shinya ad andare
con lui, ma il nostro piccolo batterista è sempre stato
schizzinoso con il cibo quindi Totchi non sarebbe riuscito a
convincerlo a mangiare, ma riuscii a farsi accompagnare comunque.
Kaoru disse che doveva
assolutamente andare a prendersi qualcosa di forte da bere o mi avrebbe
ucciso, mentre Kyo si sdraiò sul divano dove fino a poco
prima c’era Merumo e si addormentò. Tipico.
Rimanemmo solo io e lei.
“ti va di
venire fuori con me?” le chiesi e senza aspettare una sua
risposta la portai sulle scale antincendio che erano affianco alla
nostra sala. Adoro quel posto. Ci vado ancora ogni volta che ho voglia
di stare tranquillo. Lo so che fa strano. Daisuke Andou che vuole stare
tranquillo non si è mai visto.
Ma sto posto mi piace
così tanto.
Uscimmo e ci accendemmo
una sigaretta
“allora,
Merumo…stasera ti ho invitata a cena?” le domandai
sorridendo.
“certo!
Daisuke Andou! Non ti ricordi? Devi ripagarmi della bella botta che mi
hai fatto prendere stamattina” mi rispose sorridendo
maliziosa e facendomi l’occhiolino.
“oh! Ma allora
non posso proprio rifiutarmi. E poi dove dovremmo andare?”
mentre le parlavo mi ero avvicinato col viso al suo.
“vedrai
Andou…ti piacciono le corse di macchine?” fu
l’ultima cosa che sentì provenire da quelle
labbra, prima che finissero a chiudere le mie.
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Capitolo 2 *** Au Revoir ***
Titolo: Girati
e Perdonami
Pairing: DiexShin,
accenno di KaoxMiyavi
Genere: Romantico
Rating: R
Capitoli: 2/6
Disclaimer: I Dir en
Grey non mi appartengono e nemmeno Miyavi (purtroppo XD), questa fic
non è scritta a scopo di lucro, ma solo per puro diletto
personale. Enjoy!
Commento: la mia
primissima ficcola sui diru. L’ho scritta più di
un anno fa XD quindi…non so come sia rispetto a come scrivo
ora. È una mia personale fantasia su come potrebbe iniziare
una probabile storia tra Daisuke Andou e Shinya terachi dei Dir en Grey.
Grazie a chi ha letto il
primo capitolo ù.u se mi lasciate anche qualche commento la
cosa non mi fa schifo eh! XD Ok...basta vaccate e a voi il capitolo...
CAPITOLO
2
“anata
wo dakishime nemuritai/ voglio dormire abbracciandoti
Yasashii
kioku ni kawatta ima de sae mo/ persino ora che sei diventata solo un
dolce ricordo
Kono
ude de dakishime nemuritai/ voglio dormire stringendoti tra le mie
braccia
Deatta
no koro no futari no you ni/ come al tempo in cui ci siamo
incontrati”
(“Au
revoir” Malice Mizer)
“ehi…Me-Merumo?
Non è che stai esagerando??” le domandai alquanto
preoccupato ma al contempo sentivo l’adrenalina che aveva
raggiunto un livello disumano nel mio corpo. Ero eccitatissimo.
“rilassati
Die…dopotutto ti ricordo che questa è una gara.
Ti avevo chiesto se preferivi stare giù e guardare. Tu hai
voluto salire. E ora non si scende.” L’ultima frase
la pronunciò scherzando, facendomi passare un po’
l’ansia.
Credevo scherzasse quel
pomeriggio quando mi aveva chiesto se mi piacessero le gare di
macchine. Eravamo andati a cena dopo le prove, dopo quel bacio
così dolce che mi aveva dato durante la pausa e che mi aveva
lasciato completamente spiazzato.
La cena era stata
tranquilla, per quanto possa essere tranquilla una cena con Daisuke
Andou. Poi dopo siamo saliti sulla sua macchina e lei mi ha chiesto se
ero pronto. E mi portò ad una gara di macchine clandestina.
Correndo per strada la
osservai per tutta la durata della gara: non aveva detto una parola, la
sua espressione era concentratissima mentre fissava la strada e
bruciavamo tutti i semafori.
Non avevo mai vissuto
un’esperienza simile, quando la gara finì avevo
addosso un’eccitazione pazzesca e sentivo ancora tutta
l’adrenalina in circolo; di sicuro non mi aiutò a
calmarmi il fatto che Merumo, finita e vinta la gara, si sporse verso
di me, mi abbracciò e mi baciò di nuovo. Quella
volta però non restai immobile, risposi a quel bacio con
tutto me stesso e la strinsi a me.
Quando il bacio
finì rimanemmo a fissarci negli occhi e nei miei doveva
essere evidentissimo il desiderio di lei perché Merumo
arrossì e abbassò lo sguardo.
“senti
Die…tu…hai fretta di tornare a casa?
Perché sennò potresti venire da me e ci facciamo
un ultimo bicchiere, tanto abito qui dietro…” mi
domandò guardandomi finalmente negli occhi, nei suoi
riuscì a leggere lo stesso intenso desiderio che provavo
anche io, ovviamente annui e andammo a casa sua.
Il tragitto fu breve e
silenzioso. Arrivati davanti al suo palazzo non resistetti
più e questa volta fui io a baciarla appena scendemmo dalla
macchina.
“io…saliamo
va bene?” mi disse lei appena il bacio finì.
“o-ok…”
le risposi, mi prese per mano e arrivammo all’ascensore quasi
di corsa. Una volta dentro quella stretta cabina persi totalmente il
controllo, la desideravo con tutto me stesso e glielo feci capire
baciandola sempre con foga maggiore. Lei corrispondeva ogni mio bacio e
quando arrivammo al suo piano e di fronte al suo appartamento ci
staccammo giusto il tempo di aprire la porta. O meglio, lei si
staccò e cercò le chiavi nella borsa mentre io
l’avevo abbracciata da dietro e avevo cominciato a baciarle
il collo.
Quando entrammo in casa
sua, le diedi giusto il tempo di chiudere la porta e ricominciai a
baciarla. Intanto lei si era sfilata la giacca di jeans e ora la stava
togliendo a me. interruppi il bacio solo per aiutarla a sfilarmi la
giacca e poi la presi in braccio portandola verso il divano. Ve
l’adagiai sopra e mi prese per la maglia trascinandomi
giù con lei.
La guardai negli occhi e
le posai un lieve bacio a fior di labbra poi mi alzai in ginocchio e mi
sfilai la maglia. Sentivo le sue piccole mani sfiorarmi il petto mentre
mi abbassavo di nuovo per darle un bacio, stavolta fu lei a tirarsi su
mentre le nostre labbra ancora si cercavano e si sfilò la
maglia. Poco dopo tutti i nostri abiti seguirono le nostre maglie
buttate sul pavimento e mi fermai a guardarla. Quando la vidi nuda
notai un sacco di piccoli tatuaggi sul suo corpo e un altro anellino
all’ombelico, oltre al piercing alla lingua che sentivo ogni
volta che ci baciavamo o che lei passava la sua lingua su di me. La
accarezzai con lo sguardo e poi con le mani, baciai ogni suo singolo
tatuaggio mentre le mi teneva le mani tra i capelli, cominciavo a non
resistere più. La volevo con tutto me stesso.
Ma lei voleva giocare e
ribaltò le posizioni e fu il suo turno di esplorare il mio
corpo con le mani e con la bocca. Mi sentivo morire ogni volta che
sentivo la pallina di metallo della sua lingua sul mio corpo.
Mi stava portando al
limite così ribaltai nuovamente le posizioni, e quando lei
fu sotto di me la baciai e entrai in lei. Facemmo l’amore su
quel divano in modo quasi violento.
Ogni volta che lo
facemmo su quel divano, lei mi piaceva sempre di più.
Ogni volta che la
sentivo sospirare sotto di me, la volevo sempre di più.
Ogni volta che mi
baciava a fior di labbra, io m’innamoravo piano piano di lei
sempre di più.
Quella notte dormimmo
abbracciati sul suo divano. Al mattino dopo quando mi alzai lei non
c’era. Feci un giro per la casa e quando entri in cucina
notai un biglietto sul tavolo
“buondì
Andou! Dormito bene? Io sono andata al lavoro, torno verso le 15.00.
Se
intanto devi andare a fare le prove ci vediamo dopo.
Ti
ho lasciato la colazione e qui sotto il mio numero di cellulare. Se
vuoi chiamami
e
appena finisco ti raggiungo. ^.- un bacio
Merumo”
Vidi che sul tavolo
effettivamente c’erano una tazza di caffé e un
croissant. Mangiai e poi telefonai a Kao.
“Moshi-moshi
Kao? Die desu.”
-ANDOU!!!!!!!!MA DOVE
CAZZO SEI CON LA TESTA???- mi aveva bucato un timpano
“ehi! Ma sei
impazzito?? Che hai da urlare tanto!”
-ti sei forse
dimenticato che anche stamattina dovevamo provare???- cazzo!
È vero! Me l’ero completamente scordato.
“eh?...A-ah
si! Mi ricordavo, ti chiamavo appunto per dirti che tardo un
po’…” mi giustificai
-non ce
n’eravamo accorti Die…sai dopo ieri pensavo che
avessimo stabilito di cambiare orario…- disse sarcasticamente
“ahahaha!
Molto spiritoso Kao. Oggi non sono molto in ritardo. Dammi il tempo di
trovare i vestiti e arrivo..”
-trovare i vestiti? Come
mai devi cercarli Die?- il suo tono era diventato malizioso, maledetto
Kaoru riusciva sempre a fare centro.
“che domandi a
fare se tanto sai già la risposta? Dopo ieri sera sono
sparsi un po’ per tutta la casa di
Merumo…” lasciai la frase in sospeso apposta.
-E BRAVO DIE!-
sentì urlare nell’orecchio una voce che mi
ricordò molto quella di Totchi
“Totchi??”
domandai
-sisi sono
io…bravo Die!! Poi mi devi raccontare tutto!ahahaha! uh!
Muoviti che Kaoru sta sclerando. Mancate tu e Kyo, almeno oggi arriva
prima di lui! Ciao ciao Andou! Muoviti!- e mi chiuse il telefono in
faccia.
Alla fine decisi che era
meglio sbrigarmi , così mangiai quello che Merumo mi aveva
lasciato, mi vestii di corsa e mi misi a correre per arrivare a
prendere il treno in tempo.
Arrivai a casa, presi la
chitarra, scesi di corsa per non peggiorare ancora il mio ritardo e
andai a riprendere il treno.
Ci misi poco a giungere
allo studio e quando arrivai io Kyo non c’era ancora.
“SALVE
GENTE!!” urlai spalancando la porta.
“alla
buon’ora Die…” mi salutò Kao
“ECCOTI!!
Vieni qui e racconta tutto a Toshimasa che ha deciso di farsi un
po’ i cazzi tuoi stamattina…allora!
Com’è andata ieri sera??” mi
domandò immediatamente Toshiya passandomi un braccio intorno
al collo. Ma io non avevo voglia di raccontare tutto a lui,
così mi limitai a un “tutto bene” mentre
volgevo lo sguardo verso Shinya per salutarlo. Come lo guardai negli
occhi vidi una strana occhiata che sparì non appena lo
salutai.
Poco dopo
entrò Kyo e finalmente cominciammo. Per tutte le prove mi
sentii addosso lo sguardo di Shinya, ma non ci feci molto caso in quel
momento.
“ne! Ma
cos’è questo trillo??” domandai quando
mi accorsi che qualcosa stonava con le nostre prove.
“è
il tuo telefono idiota...” mi fece notare Kao.
“…giusto…”
risposi mentre prendevo il cellulare e uscivo fuori dalla sala per
rispondere.
“Moshi-moshi?”
-Die? Sono
Merumo…ti disturbo?- sentii il cuore il cuore balzarmi in
gola riconoscendo la sua voce.
“Merumo! Non
mi disturbi dimmi pure!” risposi felicissimo della sua
telefonata.
-ecco io volevo scusarmi
per stamattina. Sono uscita e ti ho lasciato solo un biglietto, ma
dovevo correre al lavoro e…-
“non
preoccuparti! Piuttosto, dove sei ora?” la interruppi, non
importava nulla di essermi svegliato a casa sua da solo,
cioè mi era dispiaciuto non trovarmela affianco, ma ero
rimasto molto felice del suo biglietto e della colazione. Almeno non
era scappata, non ancora…
-sono in giro per la
pausa pranzo, perché?- mi domandò con tono
sorpreso.
“hai tempo di
passare un attimo? Ho voglia di vederti…”
-cosa
c’è Andou? Non riesci già a fare a meno
di me?- mi domandò ironicamente, senza sapere quanto avesse
ragione.
“certo! Allora
passi?”
-va bene. Cinque minuti
e arrivo, ok?-
“ok. Ti
aspetto all’entrata secondaria…a dopo”
-a dopo…- e
chiuse la chiamata.
Cinque minuti dopo e
Merumo era arrivata. All’entrata la accolsi con un bacio e la
trascinai verso il bagno.
Appena entrati
cominciammo a baciarci sempre più freneticamente, poi la
presi in braccio e la feci sedere sul ripiano del lavandino mentre
cominciavo a levarle la maglia per poter assaporare di nuovo il sapere
della sua pelle. Eravamo così presi in quel momento che non
ci accorgemmo che in bagno era entrato qualcuno.
“ehm…DIEEEEE!!!!!”
urlò in quel momento la persona che ci aveva interrotti.
“oh cazzo!
Kao…come mai qui?” che domanda stupida feci, era
ovvio che mi stesse cercando.
“mi annoiavo
Die, così ho deciso di fare una visita al bagno. Era un
po’ che non ci venivo sai? Credo che stesse sentendo la mia
mancanza…” la sua ironia mi lasciò come
sempre spiazzato.
“Ma davvero
Kao? Allora hai fatto bene a venire a
trovarlo…”risposi cercando di fare finta di nulla
mentre il nostro leader mi lanciava occhiate assassine.
Intanto Merumo era scesa
dal ripiano e si era messa a posto la maglia. Si avvicinò a
noi
“scusate? Die,
io andrei allora ci vediamo quando finisci, fammi uno squillo e ti
vengo a prendere, ok?” ci interruppe.
“ok ci vediamo
dopo.” Le risposi e lei mi diede un bacio a fior di labbra.
Uscendo passò
di fianco a Kao e gli diede un bacio sulla guancia mettendogli una mano
sulla spalla.
“non
è colpa sua Kaoru. Mi dispiace. Ciao ciao ragazzi”
ci disse mentre eravamo tutti e due pietrificati a guardarla: io per la
gelosia e Kao non si aspettava quel gesto.
Una volta che ci
riprendemmo e che io guardai il nostro leader in cagnesco, tornammo
dagli altri.
“ne ma eravate
caduti nel buco?” ci domandò ridendo Kyo, facendo
ridacchiare Toshiya e Shinya.
“macchè!
Die stava dando prova delle sue qualità di latin lover nel
cesso…” rispose Kao, ma farsi un pacchetto di
cazzi suoi mai?
“ooh! E con
chi?” figurarsi se Toshiya non interveniva. Ma nemmeno questa
volta feci in tempo a rispondere
“con quella
che sembra essere la sua nuova ragazza…erano intenti in una
gara di apnea quando sono entrato in bagno a cercarlo.” Mi
anticipò Kaoru facendomi arrossire alquanto questa volta.
Tutti si voltarono a guardarmi e dopo pochi secondi Kyo e Toshiya
stavano ridendo facendo battutine, mentre ancora una volta Shinya mi
guardò in modo strano. Chissà perché
mi guarda così? Mi domandai, ma non esternai questo dubbio.
Un paio d’ore
dopo avevamo finito le prove e io feci lo squillo a Merumo per farmi
venire a prendere.
Quando arrivò
dovette pensare che eravamo pazzi perché io e Kyo
scappavano, correndo attorno a Kaoru, da uno Shinya alquanto incazzato
dopo che avevano usato il suo zaino come palla da lanciarci per
l’ennesima volta; Toshiya aveva fermato alcune fan e stava
cercando di convincerle a uscire con lui tutte e quattro quella sera e
Kaoru continuava a fumare la sua sigaretta non facendo minimamente caso
a noi.
“ne ragazzi!
Ma è sempre così?” domandò
avvicinandosi a Kao che perse la sua aria meditativa e la
guardò negli occhi.
“oh! Questo
non è nulla…di solito Shinya tira le bacchette a
Die e Kyo ride come un pazzo, per poi cadere addormentato, mentre
Toshiya importuna, non solo le fan, ma qualunque esemplare di donna gli
passi davanti.” le rispose il nostro leader, mentre io mi
accorgevo solo in quel momento del suo arrivo e interrompevo di colpo
la mia fuga facendo sbattere Kyo contro la mia schiena.
“Merumo! Sei
arrivata da molto?” le domandai, mentre il nostro piccolo
vocalist cercava di ammazzarmi ma veniva trattenuto da Kaoru.
“non
preoccuparti Die, non mi sono persa la tua performance di
corsa.” Ridacchiò lei assieme all’altro
chitarrista.
“umpf! E io
che mi preoccupavo di averti fatto aspettare
troppo…” le risposi facendo il finto offeso. Ma
evidentemente lei non ci cascò perché scoppio a
ridere e mi abbracciò
“andiamo…te
la sei presa per la mia battuta Andou?” mi domandò
dandomi poi un bacio sulle labbra.
“mmmh…no.
Però questa me la paghi lo stesso piccola strega.”
Le risposi ridendo e prendendola dai fianchi tirandola su fino ad
appoggiarmela su una spalla a mo di sacca.
“bene ragazzi.
Noi andiamo. Ci vediamo stasera ok?” dissi guardando gli
altri, senza badare a Merumo che si lamentava per la posizione in cui
la tenevo.
“ok
Die…a più tardi ragazzi!” mi risposero
in coro gli altri e io mi avviai verso la macchina di Merumo sempre
tenendola sulla spalle.
“Andou?? Ti
dispiace mettermi giù?” mi domandò
quando arrivammo alla sua macchina.
“ma certo mia
principessa!” la canzonai io mettendola giù e
facendo uno pseudo-inchino al quale lei rispose con una linguaccia e
salì in macchina subito seguita da me.
Dopo poco arrivammo a
casa mia.
Come entrammo,
l’abbracciai da dietro poggiando il mento sulla sua spalla e
lei mise le sue mani sulle mie
“che figura
della minchia prima, dopo che Kao ci ha beccati mi hanno preso per il
culo per un bel po’…” le dissi ridendo.
Lei si staccò
da me e si girò guardandomi maliziosamente.
“a proposito
Die…cosa voleva dire quell’occhiata assassina che
hai rivolto a Kao quando è entrato in bagno?” ma
perché non le sfuggiva mai nulla? Semplicemente mi aveva
dato fastidio, molto fastidio, quel bacio che lei gli aveva dato. Ma
non avrei mai ammesso di essere geloso, o almeno non direttamente.
“quale
occhiata? Intendi dopo che l’hai salutato?” le
dissi facendo due passi verso di lei, che cercava di sfuggirmi
arretrando lentamente.
“oh! Ti ha
dato fastidio quel bacino innocente che gli ho dato?” mi
domandò fintamente sorpresa, facendo centro di nuovo.
Intanto mentre cercava di sfuggirmi era arrivata nella sala. Ma io non
sono uno che demorde e riuscii a chiuderla tra me e il tavolo, mi
avvicinai ancora fino a che i nostri corpi non si sfioravano.
“si
sai…sono geloso del nostro leader…soprattutto se
qualcuno lo tocca troppo…” la buttai sulla gelosia
per Kaoru mentre le avevo messo le mani sui fianchi e lei si era
appoggiata al tavolo.
“mi stai
dicendo, Daisuke, che devo essere gelosa del vostro leader?”
mi domandò alzando un sopracciglio.
“centro
principessa! A Kaoru piacciono gli uomini…”
“ah si? Non mi
interessa, ognuno è libero di fare le sue scelte in
qualunque campo, e onestamente ora c’è una cosa
che m’importa molto di più dei gusti sessuali da
Kaoru…” mentre mi parlava aveva portato una sua
mano sul mio petto e l’altra tra i miei capelli.
“e quale
sarebbe questa cosa più interessante?” le domandai
avvicinando il mio viso al suo.
“indovina…”
mi disse prima di baciarmi. Risposi al suo bacio e infilai le mani
sotto la sua maglia, sempre tenendola dalla vita la sollevai mettendola
a sedere sul tavolo. Avevo una voglia pazzesca di continuare da dove
eravamo stati interrotti quella mattina, così cominciai a
sfilarle la maglia. Ma lei aveva in mente altro e si stacco da me.
“non era
proprio questo quello di cui parlavo, comunque
Die…”
Ma proprio in quel
momento voleva continuare il discorso?
“mmmh…Merumo
non possiamo parlarne dopo?” mormorai sul suo collo.
“dopo poi
diventa tardi Die…dai! Volevo solo sapere una
cosa” parlò sollevandomi la testa e guardandomi
negli occhi con un sorriso dolcissimo.
“e va bene
dimmi…”le dissi con un sospiro frustrato
abbassando la testa.
“dai non fare
così, dopo possiamo riprendere da dove siamo stati
interrotti…volevo solo sapere cosa intendevi dire oggi
quando hai detto agli altri che vi sareste visti
stasera…” uh! È vero mi ero scordato di
dirglielo
“stasera
festeggiamo il compleanno di Totchi, e avevamo pensato di andare a bere
qualcosa fuori. Ovviamente tu sei invitata a venire con me, hai
voglia?”
“sai che non
rifiuto mai da bere. Ok vengo con te, ma a che ora dobbiamo
andare?”
Ci pensai su
“uhm…alle
22.00 circa ci troviamo davanti al locale”
“cosaaa?!?
Alle 22.00?? Ma lo sai che sono già le 19??” mi
domandò balzando giù dal tavolo
“si che lo
so…” risposi tranquillamente
“sei
incredibile! Ho solo tre ore per prepararmi e devo fare ancora un sacco
di cose! Devo andare Die, ci vediamo dopo. Passo a prenderti io appena
sono pronta ok?”
“nononono! Hai
ancora un sacco di tempo e io è da prima che aspetto,
quindi…” lasciai la frase in sospeso e la presi di
nuovo in spalla come oggi dirigendomi verso la mia camera.
“dai Andou!
Mettimi giù!! O faremo tardi…”
provò a convincermi
“aspetteranno
e capiranno…” le dissi semplicemente.
In camera la feci
scendere sul mio letto e mi misi affianco a lei dopo aver chiuso la
porta…
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