Girati e Perdonami

di catlady
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Asrun Dream ***
Capitolo 2: *** Au Revoir ***



Capitolo 1
*** Asrun Dream ***


Titolo: Girati e Perdonami
Pairing: DiexShin, accenno di KaoxMiyavi
Genere: Romantico
Rating: R
Capitoli: 1/6
Disclaimer: I Dir en Grey non mi appartengono e nemmeno Miyavi (purtroppo XD), questa fic non è scritta a scopo di lucro, ma solo per puro diletto personale. Enjoy!
Commento: la mia primissima ficcola sui diru. L’ho scritta più di un anno fa XD quindi…non so come sia rispetto a come scrivo ora. È una mia personale fantasia su come potrebbe iniziare una probabile storia tra Daisuke Andou e Shinya Terachi dei Dir en Grey. 


CAPITOLO 1


yoake no naka wo tesaguri de aruite/Camminavo brancolando dentro l'alba
hikari wo abita anata no sugata ga kioku ni yakitsuite/la tua figura inondata dalla luce mi scottava in un ricordo
ima mo koko ni iru/ed è ancora qui
(Gackt-“Asrun Dream”)

Questa sera abbiamo litigato, pesantemente. E tu sei uscito sbattendo la porta di casa mia e urlandomi che non vuoi mai più vedermi.
Forse hai ragione.
Forse hai fatto bene a lasciarmi lì, solo come un cane.
Forse me lo sono meritato.
Sicuramente me lo sono meritato.
Non ho capito quando era il momento di smettere, come al solito mi sono lasciato trascinare dalla mia natura goliardica, da quella voglia di prenderti in giro che mi sento dentro quando ti vedo. Eppure lo sai che eri, anzi sei ancora, la mia luce.
Piccolo Shinchan, mi hai salvato dall’autodistruzione e ora che mi hai abbandonato ho paura di trovarmi nella stessa situazione di allora. Non voglio tornarci, è stato un periodo pessimo. Perché mi hai lasciato di nuovo solo?
No. La domanda è sbagliata. Lo so perfettamente perché mi hai lasciato solo. Ma io scherzavo Shinchan! Non pensavo che te la prendessi così…
Sono un imbecille. Il problema è che ho bisogno di conferme. So benissimo quello che provi per me, ho cominciato a notarlo dai tuoi atteggiamenti nei miei confronti da quando abbiamo iniziato ad uscire assieme. Però non l’hai mai espresso a parole a causa di quel tuo carattere, così diverso dal mio, così taciturno e silenzioso. E io volevo sentirtelo dire almeno una volta, volevo sentire uscire dalle tue labbra, gonfie dai miei baci, che mi amavi, che ero importante per te, che eri almeno un po’ geloso di me! Mai nulla invece è uscito, ci ho sempre sperato molto, sai, di sentirtelo dire.
Per questo l’ho fatto.
Per questo ieri pomeriggio ho proclamato in sala prove che avevo voglia di uscire e festeggiare quella sera.
Per questo ho chiesto a Kaoru se volesse venire con me.
L’ho fatto perché tu, ogni volta che propongo qualcosa, sei passivo. Ti è sempre andato bene quello che propongo io. E quando decido di andare a bere tu non vieni mai. Mi hai sempre lasciato andare da solo.
“mi fido di te.” mi hai sempre detto.
Io lo sapevo che Kaoru ha sempre avuto un debole per me. Perciò gli ho chiesto di uscire, volevo farti ingelosire. Ma tu mi hai mandato una strana occhiata e te ne sei andato salutando a mezza voce tutti.
Gli altri non sanno di noi. Io non voglio dirlo, ho paura dei loro giudizi, lo sai e per questo non hai replicato e non hai fatto scenate alla mia sparata di uscire con Kaoru.
Non ricordo molto di quella sera tranne che ho bevuto un sacco e che Kaoru ordinava sempre qualcosa ogni volta che vuotavo il bicchiere. Era euforico quella sera, era finalmente riuscito a chiudere con un tipo con cui usciva e mi ha detto che la mia idea capitava a proposito. Per questo abbiamo bevuto tanto piccolo Shinya. Lo sai che in ogni caso all’alcol non dico mai di no.
Soprattutto se pagano gli altri.
E poi…e poi…e poi non ricordo più nulla sennonché la mattina mi sono svegliato con un mal di testa atroce e con Kaoru nel letto.
Poi sei arrivato tu. Ti avevo dato le chiavi, di modo che tu potessi entrare a tuo piacimento, visto che sei mattiniero e io amo dormire, oppure la sera dopo il lavoro o quando avessi voluto tu.
Assieme alle chiavi ti ho dato tutto me e come un idiota mi sono dato la zappa sui piedi.
Quando sei entrato ti sei diretto subito in camera mia.
Ci hai visti sul letto, io ero sveglio lo sai e mi sono voltato. Quando i nostri occhi si sono incrociati mi sono sentito morire. Mi hai rivolto uno sguardo che non posso scordare, che mi sento ancora addosso. I tuoi occhi così tristi, mi è sembrato di vedere una scintilla di rabbia in quello sguardo ma è stata subito nascosta dalla tristezza e dalla delusione.
“scusa. Me ne vado. Non volevo disturbarti” queste parole mi hanno ucciso Shin.
Sono rimasto seduto su quel letto a guardarti andare via.
Quando dopo poco si è svegliato Kaoru io ero ancora seduto sul letto con la testa tra le mani.
Si è vestito e se n’è andato, non era nudo, portava ancora i boxer; quindi io non so cosa abbiamo fatto perché pensandoci razionalmente ora, eravamo entrambi a letto ma non nudi.
Quando Kaoru è uscito da casa mia mi sono risvegliato di colpo. Non so nemmeno se lui abbia provato a parlarmi, so solo che sono rimasto su quel letto finché non è suonato il campanello e dietro alla porta c’eri tu.

Mi hai detto che venivi a ridarmi le chiavi, che d’ora in poi, se mai fossi tornato a casa mia, avresti suonato, sarebbe stato meglio per tutti.
Mi hai gettato in faccia tutte queste parole senza guardarmi quasi e a voce bassissima. Poi ti sei girato e stavi per andartene.
“Shinchan!” ti ho chiamato, volevo scusarmi, spiegarti l’equivoco.
Ti sei fermato e mi hai guardato.
Allora ti ho invitato ad entrare. Tu sei troppo buono per dire di no, che non te la sentivi, che forse non era il caso. Non hai detto nulla di tutto ciò e mi hai seguito docilmente dentro casa.
Una volta dentro ti sei seduto sul divano e io sono rimasto in piedi di fronte a te.
Per un po’ siamo rimasti zitti: tu guardavi per terra e io fissavo te. Quel silenzio mi era insopportabile, non ce l’ho fatta a trattenermi e ad aspettare un qualunque segno da parte tua che mi facesse capire a cosa stavi pensando.
Così ho parlato io per primo, ma non ho detto quello che pensavo. Io volevo scusarmi, spiegarti tutto e invece
“come mai mi stai ridando le chiavi Shinya?” stupido che sono. Scusami Shinchan! Questo pensavo, questo dovevo dirti in realtà.
Tu mi hai guardato e mi hai detto “è meglio così Daisuke.” Sono rimasto gelato, era tantissimo tempo che non mi chiamavi più con il mio nome completo, lo hai fatto solo agli inizi della nostra amicizia e hai continuato a farlo quando ti rendevo vittima dei miei scherzi.
Dovevo chiederti scusa e invece ho continuato a darti addosso, come se quello colto con le mani nel sacco fossi tu e non io!
Sono uno stupido. Ma questo tuo mutismo e questa faccia quasi colpevole mentre continui a tenere lo sguardo basso mi stanno irritando e sento la necessità di difendermi, allora ti provoco, t’incalzo a rispondermi male.
“allora Shinya, non devi dirmi nulla? Sei venuto solo per ridarmi le chiavi?” ti guardo malizioso mentre ti parlo.
“io…” non sai cosa rispondermi. Perché ti colpevolizzi anche se il casino l’ho fatto io?
Ora alzi lo sguardo e vedo la rabbia nei tuoi occhi, assieme a disperazione e a quella tristezza che ho visto stamattina.
“io…cosa vuoi che ti dica eh? Andiamo Daisuke! Cosa vuoi sentirti dire?” m’incalzi e io rimango spiazzato. Volevo che reagissi ma non mi aspettavo così.
“vuoi sentirti dire che sono geloso marcio? Che stamattina quando sono entrato in casa tua e ho visto Kaoru nel tuo letto sono morto? VUOI SENTIRE QUESTO ANDOU?” l’ultima parte la urli e mi hai chiamato per cognome, questa volta ti ho fatto proprio incazzare piccolo Shin.
“Shinchan…io scherzavo…” provo quasi vergogna ora nel parlarti.
“Scherzavi Andou? Non m’interessa. E ora, se permetti, me ne vado!” e con queste ultime parole ti alzi dal divano e te ne vai. Ma prima di fermi davanti alla porta e ti volti.
“sai una cosa Daisuke? Non abbiamo mai parlato di stare insieme in fondo anche quell’unica volta che hai detto di amarmi, eri ubriaco. Quindi questi mesi sono stati solo sesso, vero Andou? Bene. Addio.” Stai per uscire ma io non voglio che tu te ne vada senza che ti abbia spiegato la mia versione dei fatti.
“aspetta Shinchan!” ti chiamo prendendoti per un braccio. Ma tu non vuoi ascoltarmi. Ti giri e vedo le lacrime nei tuoi occhi: mollo la presa sul tuo braccio per lo stupore, tu ne approfitti e apri la porta. Cerco di riprenderti il braccio. Devo spiegarti! Non andartene piccolo Shinya! Ma tu sposti il braccio di scatto e te ne vai sbattendo la porta e urlandomi che non vuoi più vedermi.
E così siamo tornati all’inizio.
Da quando sei uscito mi sono seduto sul divano e fisso il muro dietro al televisore senza vederlo. L’unica cosa di cui mi rendo conto è che ho finito le sigarette.
Pazienza. Non ho voglia di scendere a comprarle, preferisco stare qui.
Così posso pensare.
Pensare a quanto sono stato idiota.
Pensare che non ti meritavi tutto questo.
Pensare a come è iniziata tra noi…

**FlashBack**

Cazzo! Sono in ritardissimo per le prove! Questa è la volta buona che Kao mi ammazza!!
Tanto per cambiare quel giorno, quasi sei mesi fa, ero in ritardo e correvo per strada. Fino a che non le sono andato contro.
“Ahio!!ma chi cazzo è che corre come un animale per strada???” ha detto lei da per terra. Io la guardavo e le ho dato la mano per aiutarla ad alzarsi.
“scusami…sono stato io…il fatto è che sono di corsa e non ho visto che stavi uscendo da quel negozio.” Mi scusai e lei prese la mia mano alzandosi.
Non avevo mai creduto all’amore a prima vista, ma quando i miei occhi hanno incrociato i suoi mi sono sentito mancare un battito. Mi sono perso in quell’azzurro.
“ehi! Ti piace tanto la mia mano?” mi ha ripreso, in effetti la stringevo ancora. Penso che in quella situazione una qualunque persona si sarebbe sentita in imbarazzo alle parole di quella ragazza senza peli sulla lingua. Ma io non sono una persona qualunque e in quanto a faccia tosta la eguagliavo, quasi. In realtà lei era e credo che sia ancora molto peggio di me. Sempre che sia viva…d’altra parte con la vita che faceva…
Ma in quel momento pensai che fosse solo bellissima, non mi importava di che vita facesse, poteva anche essere una spietata killer, io la guardavo e non riuscivo a lasciare quella mano.
“in effetti hai una bella mano” le ho risposto.
Lei mi ha guardato prima stupita e poi è scoppiata a ridere. Una risata cristallina da cui ho notato il suo piercing proprio in mezzo alla lingua.
“non pensavo che ci fosse qualcun altro con tanta faccia da culo come me! Senza offesa, eh?!” mi ha detto subito dopo facendomi un largo sorriso. Mi ha affascinato subito. Se credessi alla magia direi che mi aveva proprio stregato.
“figurati. Il nostro chitarrista-leader me lo dice sempre che ho un enorme faccia da culo.” A queste mie parole vidi il suo viso illuminarsi.
“suoni in gruppo?” mi ha chiesto, tirando via la sua mano dalla mia per congiungerla con l’altra a mo’ di preghiera.
“si…” le ho risposto. Ma non sapevo se dirle che ero il chitarrista dei Dir En Grey. Dopotutto non la conoscevo, anche se m’ispirava fiducia.
“fantastico!!! Stai andando a provare?? Posso venire a vedervi??” ma lei non aveva fatto caso al mio tono titubante e mi guardava con due occhi dolcissimi, così mi convinsi che non c’era nulla di male. Anche Kyo un paio di volte aveva portato la sua ragazza alle prove. Certo questa non era la mia ragazza, ma in fondo perché non portarla con me? Almeno Kao avrebbe visto che avevo un ottimo motivo per il ritardo.
“va bene” le dissi.
“che bello!! A proposito, io mi chiamo Nimura Merumo! Tu??” stavolta me la strinse lei la mano guardandomi ancora con quel sorriso che mi ha sempre fatto sciogliere.
“io…Andou Daisuke.” Non scorderò mai lo stupore in quegli occhi quando le dissi il mio nome.
“tu! Andou…Quel Daisuke Andou??” balbettava, mi venne da ridere.
“se intendi l’Andou chitarrista dei Dir En Grey, altrimenti detto Die, si sono io!” questa volta non riuscì a trattenere le risate alla sua faccia sconvolta.
“oddio! Scusami…io…non ti avrei mai chiesto di poter venire con te, se ti avessi riconosciuto. Cazzo! Scusami ancora. Ti lascio andare. Addio Andou! Sono stata felice di averti conosciuto…” dopo queste parole si voltò e fece per andarsene e io forse feci un’enorme cazzata, ma la fermai.
“Nimura! Guarda che puoi venire con me se vuoi, non c’è nessun problema.” Si girò a guardarmi titubante
“ma veramente…io non vorrei disturbarvi…” provai una dolcezza infinita a guardarla rigirarsi una ciocca di capelli tra le dita con uno sguardo incerto.
“nessun disturbo! Kaoru, il nostro leader, abbaia ma non morde; Kyo, il cantante, potrebbe mordere ma con le ragazze diventa la persona più buona del mondo; Shinya, il batterista, è la gentilezze fatta a persona, così gentile che a volte mi da sui nervi; e poi c’è Totchi, il bassista, forse di lui devi preoccuparti perché ci prova con ogni essere di sesso femminile che entra nel suo campo visivo, ma in fondo è un bravo ragazzo…” le spiegai tutto perché volevo assolutamente che venisse. Cominciavo a sentire che mi avrebbe dato molto fastidio se si fosse allontanata da me.
“e tu Andou? Come sei tu?” mi chiese lei con uno sguardo che sentii entrarmi dentro l’anima.
“io? Io sono il cavaliere in armatura nera e capelli rossi che ti salverà dai tentativi di approccio diretto di Totchi…” le risposi alzando le spalle
“sei forte Andou. Mi hai convinta. Andiamo!” così dicendo mi prese sottobraccio e mi trascinò fino a una macchina blu parcheggiata là vicino.
La guardai perplesso e lei se ne accorse.
“allora Andou? Scommetto che sei pieno di ammiratrici, quindi ho pensato che non fosse salutare, per te e soprattutto per me, arrivare assieme agli studi dove provate, quindi monta in macchina e dimmi la strada. Tanto ho i vetri scuri” mi rassicurò, e dovetti ammettere che aveva perfettamente ragione lei.
Entrai nella macchina e notai subito che assomigliava all’interno di una sala comandi di un’astronave, tipo quelle di Gundam.
“ti piace la macchina? Scommetto che ti stai chiedendo che è tutta sta roba dentro. Corse clandestine, hai presente? Io partecipo a volte e questi sono accessori indispensabili in una macchina da corsa.” Rimasi stupito. Corse clendestine? Le conoscevo si, ma non avrei mai pensato che una ragazza così…così…insomma così come lei, che tanto mi aveva colpito, potesse parteciparvi.
“mi piace molto la tua macchina Nimura!” le risposi veramente entusiasta di tutti quegli accessori che notavo mentre lei guidava e ogni tanto mi guardava sorridendo del mio stupore per la sua macchina.
“chiamami pure Merumo, Andou e dimmi la strada perché, purtroppo, io non sono una star e non la conosco” scherzò lei guardandomi negli occhi e facendomi mancare ancora una volta un battito.
“d’accordo Merumo, ma tu chiamami pure Die, odio essere chiamato per cognome. E alla prossima svolta a destra che siamo arrivati.”
“perfetto. Dove devo lasciare la macchina?” mi chiese svoltando a destra. Le indicai l’ingresso del parcheggio e, una volta chiusa la macchina ci avviammo al portone.

Già da sotto sentivo le urla di Kao, doveva essere incazzatissimo, guardai l’orologi appeso al muro. Cazzo! Ero in ritardo di quasi un’ora e mezza. Stavolta nulla mi avrebbe salvato da morte certa. Dovevo avere una faccia sconvolta quando arrivammo nei pressi della sala prove, perché Merumo si fermò e mi tirò per un braccio.
“che hai Die? Non ti senti bene? Oppure…ho capito. È meglio che me ne vada vero? Immagino che queste urla disumane siano del vostro leader.” Ma cosa aveva capito? Io non ero preoccupato per lei! La volevo lì con me in quel momento e nemmeno l’imperatore mi avrebbe convinto a mandarla via, figuriamoci se ci fosse riuscito Kaoru.
“ma no Merumo! Cosa hai capito? Semplicemente mi preoccupavo per la mia morte…il fatto è che sono in un ritardo pazzesco, peggio del solito e queste urla annunciano che è giunta la mia ora.” Le spiegai e lei scoppiò a ridere.
“va bene Andou. Andiamo allora”
“ok, ma non chiamarmi Andou. E poi sarebbe meglio che tu aspettassi due secondi fuori” le dissi quando arrivammo davanti alla porta. Lei annuì e io aprii la porta della sala.
“BUONGIORNO GENTE! Scusate il ritardo” dissi entrando.
“ANDOU!!!!!!!RAZZA DI DECEREBRATO!!UN’ORA E MEZZA DI RITARDO!NEMMENO KYO LO HA MAI FATTO!” urlò Kaoru saltandomi al collo.
“Ehi! Ma io non faccio sempre tardi” provò a lamentarsi Kyo, ma l’occhiata assassina che Kao gli rivolse lo convinse a desistere.
“Hai ragione! Scusami Kao, ma avevo un ottimo motivo per far tardi oggi…” cercai di giustificarmi.
“prega per te che sia più che valido Andou, o questa volta ti ammazzo sul serio!” e a queste parole segui un’occhiata che mi fece capire che l’avrebbe fatto sul serio.
“bene ragazzi il motivo del mio ritardo si chiama Nimura Merumo!” dissi queste parole uscendo dalla porta e tirando dentro Merumo.
“ora capisco perché hai insistito tanto che venissi, Andou. Volevi pararti il culo, eh?” disse lei dandomi un pizzicotto sul braccio.
Non fece in tempo a girarsi per salutare gli altri, che già Totchi le era addosso.
“Nimura Merumo, giusto? Piacere Hara Toshimasa, ma chiamami Toshiya. Vieni a cena con me stasera?” incredibile. Totchi in tempo di record si era già presentato e l’aveva anche invitata a cena. Alla faccia stupita di Merumo, scoppiammo tutti a ridere.
E le risate aumentarono alla risposta della ragazza.
“Toshiya, giusto? Die mi aveva detto che sei un playboy, ma nella vita ci va un po’ di tatto. E quindi non vengo a cena con te Totchi.” Lo prese per il culo lei.
Lui la guardò stupito prima di sorridere e darle una pacca sulla spalla.
“mi piaci Merumo, di solito mi dicono tutte di si subito. È uno smacco sentirsi dire di no…pazienza. Ma stai in guardia, perché riuscirò ad invitarti a cena, per il momento vuoi fare un figlio con me??” lo guardammo allibiti, non era mai stato così diretto.
Merumo evidentemente lo trovava divertente, perché scoppiò a ridere e, dandogli una pacca sulla spalla pure lei, gli disse “ritenta Toshiya, sarai più fortunato oppure no! Chi lo sa? E poi stasera ho già un impegno mi dispiace.”
La guardai deluso e geloso, dava corda a Totchi ma non ci stava e poi avrei voluto chiederle io di uscire.
Lei si accorse del mio sguardo e mi sorrise
“stasera mi porta già a cena fuori Die, vero? E poi dobbiamo andare in un posto…” disse lasciandomi completamente spiazzato.
“eh?...ah sì…è vero!” dissi stando al suo gioco. Intanto lei si stava presentando agli altri
“Kyo giusto? Die dice che tu potresti mordere…ma che con le ragazze sei gentile…” Kyo mi rivolse un’occhiata strana e poi le strinse la mano.
“si, sono Kyo. E non mordo…soprattutto le ragazze.” Il tono di Kyo era gentile con Merumo, ma era distaccato. Lei sembrò non accorgersene e andò a stringere la mano a Shinya.
“e tu devi essere Shinya vero? Cazzo, dal vivo sembri ancora più dolce…” a queste parole Shinya arrossì e noi scoppiammo a ridere.
“piacere di conoscerti Nimura” disse Shinya a mezza voce e ancora rosso per l’imbarazzo mentre ci guardava in cagnesco.
“non dargli retta Shinya, il mio era un complimento” e così dicendo gli diede un bacio sulla guancia, facendomi incazzare moltissimo. E come al solito lei se n’era accorta perché mi guardò maliziosamente e poi ci fece una linguaccia.
“ahahahah!la vostra è invidia ragazzi…” ci disse canzonandoci. Alla fine si diresse da Kaoru.
“piacere signor Kaoru-Leader…lo sai che mi hai spaventato prima?” quella ragazza era incredibile prendeva tutti in giro: proprio il mio tipo. L’avevo appena conosciuta ma sentivo che non volevo più lasciarla andare.
“Kaoru-Leader?? Te l’ha detta Andou questa, Nimura?” disse lui sorridendo a lei e poi voltandosi a guardarmi ancora con l’intento di uccidermi.
Lei rise delle sue occhiate assassine rivolte alla mia persona.
“o no! Tranquillo, lui ha solo detto che abbai ma non mordi…” oh no! Dicendo questo, lei aveva firmato la mia condanna a morte senza saperlo.
“e così non mordo, eh? ANDOU! Preparati perché tu morirai coi miei morsi! L’aver portato qui una stupenda ragazza come diversivo e scusa per il ritardo, non ti salverà.” Kaoru non aveva nemmeno finito di pronunciare queste parole che già mi stava inseguendo con la sua chitarra sollevata. Aveva il chiaro intento di spaccarmela in testa.
Alla fine ci fermammo e tornammo dentro la sala dove gli altri avevano preso i loro posti, mentre Merumo si era accomodata sul divano che avevamo dentro.
“io sono stanco! Kao per arrivare qui ho corso e poi tu mi hai pure fatto fare il tour degli studi, quindi suono da seduto.” Proclamai lasciandomi cadere sul divano affianco a Merumo.
“non esiste! Alzati Die! O giuro che al prossimo tour tu suonerai su una carrozzella, perché sarai senza gambe” il sorriso di Kao che accompagnò queste parole mi fece paura, così mi alzai. Una volta che fui al mio posto cominciammo.
Merumo rimase seduta tutto il tempo a guardarci con gli occhi che le brillavano e fumando una sigaretta ogni tanto.
Io invece a volte la guardavo e ne rimanevo incantato dalla posa sexy e affascinate che assumeva ogni volta che fumava. Chissà se ne è mai stata consapevole?
Mi fissavo tanto che un paio di volte sbagliai e Kaoru provava ad uccidermi scatenando sempre l’ilarità generale, compresa quella di Merumo.
Alla fine dopo un paio di ore il nostro leader schiavista ci concesse una pausa.
Totchi usci a prendersi qualcosa da mangiare e cercando di convincere anche Shinya ad andare con lui, ma il nostro piccolo batterista è sempre stato schizzinoso con il cibo quindi Totchi non sarebbe riuscito a convincerlo a mangiare, ma riuscii a farsi accompagnare comunque.
Kaoru disse che doveva assolutamente andare a prendersi qualcosa di forte da bere o mi avrebbe ucciso, mentre Kyo si sdraiò sul divano dove fino a poco prima c’era Merumo e si addormentò. Tipico.
Rimanemmo solo io e lei.
“ti va di venire fuori con me?” le chiesi e senza aspettare una sua risposta la portai sulle scale antincendio che erano affianco alla nostra sala. Adoro quel posto. Ci vado ancora ogni volta che ho voglia di stare tranquillo. Lo so che fa strano. Daisuke Andou che vuole stare tranquillo non si è mai visto.
Ma sto posto mi piace così tanto.
Uscimmo e ci accendemmo una sigaretta
“allora, Merumo…stasera ti ho invitata a cena?” le domandai sorridendo.
“certo! Daisuke Andou! Non ti ricordi? Devi ripagarmi della bella botta che mi hai fatto prendere stamattina” mi rispose sorridendo maliziosa e facendomi l’occhiolino.
“oh! Ma allora non posso proprio rifiutarmi. E poi dove dovremmo andare?” mentre le parlavo mi ero avvicinato col viso al suo.
“vedrai Andou…ti piacciono le corse di macchine?” fu l’ultima cosa che sentì provenire da quelle labbra, prima che finissero a chiudere le mie.prattutto le ragazze.” Il tono di Kyo era gentile con Merumo, ma era distaccato. Lei sembrò non accorgersene e andò a stringere la mano a Shinya.
“e tu devi essere Shinya vero? Cazzo, dal vivo sembri ancora più dolce…” a queste parole Shinya arrossì e noi scoppiammo a ridere.
“piacere di conoscerti Nimura” disse Shinya a mezza voce e ancora rosso per l’imbarazzo mentre ci guardava in cagnesco.
“non dargli retta Shinya, il mio era un complimento” e così dicendo gli diede un bacio sulla guancia, facendomi incazzare moltissimo. E come al solito lei se n’era accorta perché mi guardò maliziosamente e poi ci fece una linguaccia.
“ahahahah!la vostra è invidia ragazzi…” ci disse canzonandoci. Alla fine si diresse da Kaoru.
“piacere signor Kaoru-Leader…lo sai che mi hai spaventato prima?” quella ragazza era incredibile prendeva tutti in giro: proprio il mio tipo. L’avevo appena conosciuta ma sentivo che non volevo più lasciarla andare.
“Kaoru-Leader?? Te l’ha detta Andou questa, Nimura?” disse lui sorridendo a lei e poi voltandosi a guardarmi ancora con l’intento di uccidermi.
Lei rise delle sue occhiate assassine rivolte alla mia persona.
“o no! Tranquillo, lui ha solo detto che abbai ma non mordi…” oh no! Dicendo questo, lei aveva firmato la mia condanna a morte senza saperlo.
“e così non mordo, eh? ANDOU! Preparati perché tu morirai coi miei morsi! L’aver portato qui una stupenda ragazza come diversivo e scusa per il ritardo, non ti salverà.” Kaoru non aveva nemmeno finito di pronunciare queste parole che già mi stava inseguendo con la sua chitarra sollevata. Aveva il chiaro intento di spaccarmela in testa.
Alla fine ci fermammo e tornammo dentro la sala dove gli altri avevano preso i loro posti, mentre Merumo si era accomodata sul divano che avevamo dentro.
“io sono stanco! Kao per arrivare qui ho corso e poi tu mi hai pure fatto fare il tour degli studi, quindi suono da seduto.” Proclamai lasciandomi cadere sul divano affianco a Merumo.
“non esiste! Alzati Die! O giuro che al prossimo tour tu suonerai su una carrozzella, perché sarai senza gambe” il sorriso di Kao che accompagnò queste parole mi fece paura, così mi alzai. Una volta che fui al mio posto cominciammo.
Merumo rimase seduta tutto il tempo a guardarci con gli occhi che le brillavano e fumando una sigaretta ogni tanto.
Io invece a volte la guardavo e ne rimanevo incantato dalla posa sexy e affascinate che assumeva ogni volta che fumava. Chissà se ne è mai stata consapevole?
Mi fissavo tanto che un paio di volte sbagliai e Kaoru provava ad uccidermi scatenando sempre l’ilarità generale, compresa quella di Merumo.
Alla fine dopo un paio di ore il nostro leader schiavista ci concesse una pausa.
Totchi usci a prendersi qualcosa da mangiare e cercando di convincere anche Shinya ad andare con lui, ma il nostro piccolo batterista è sempre stato schizzinoso con il cibo quindi Totchi non sarebbe riuscito a convincerlo a mangiare, ma riuscii a farsi accompagnare comunque.
Kaoru disse che doveva assolutamente andare a prendersi qualcosa di forte da bere o mi avrebbe ucciso, mentre Kyo si sdraiò sul divano dove fino a poco prima c’era Merumo e si addormentò. Tipico.
Rimanemmo solo io e lei.
“ti va di venire fuori con me?” le chiesi e senza aspettare una sua risposta la portai sulle scale antincendio che erano affianco alla nostra sala. Adoro quel posto. Ci vado ancora ogni volta che ho voglia di stare tranquillo. Lo so che fa strano. Daisuke Andou che vuole stare tranquillo non si è mai visto.
Ma sto posto mi piace così tanto.
Uscimmo e ci accendemmo una sigaretta
“allora, Merumo…stasera ti ho invitata a cena?” le domandai sorridendo.
“certo! Daisuke Andou! Non ti ricordi? Devi ripagarmi della bella botta che mi hai fatto prendere stamattina” mi rispose sorridendo maliziosa e facendomi l’occhiolino.
“oh! Ma allora non posso proprio rifiutarmi. E poi dove dovremmo andare?” mentre le parlavo mi ero avvicinato col viso al suo.
“vedrai Andou…ti piacciono le corse di macchine?” fu l’ultima cosa che sentì provenire da quelle labbra, prima che finissero a chiudere le mie.

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Capitolo 2
*** Au Revoir ***


Titolo: Girati e Perdonami
Pairing: DiexShin, accenno di KaoxMiyavi
Genere: Romantico
Rating: R
Capitoli: 2/6
Disclaimer: I Dir en Grey non mi appartengono e nemmeno Miyavi (purtroppo XD), questa fic non è scritta a scopo di lucro, ma solo per puro diletto personale. Enjoy!
Commento: la mia primissima ficcola sui diru. L’ho scritta più di un anno fa XD quindi…non so come sia rispetto a come scrivo ora. È una mia personale fantasia su come potrebbe iniziare una probabile storia tra Daisuke Andou e Shinya terachi dei Dir en Grey.
Grazie a chi ha letto il primo capitolo ù.u se mi lasciate anche qualche commento la cosa non mi fa schifo eh! XD Ok...basta vaccate e a voi il capitolo...



CAPITOLO 2

“anata wo dakishime nemuritai/ voglio dormire abbracciandoti
Yasashii kioku ni kawatta ima de sae mo/ persino ora che sei diventata solo un dolce ricordo
Kono ude de dakishime nemuritai/ voglio dormire stringendoti tra le mie braccia
Deatta no koro no futari no you ni/ come al tempo in cui ci siamo incontrati”
(“Au revoir” Malice Mizer)

“ehi…Me-Merumo? Non è che stai esagerando??” le domandai alquanto preoccupato ma al contempo sentivo l’adrenalina che aveva raggiunto un livello disumano nel mio corpo. Ero eccitatissimo.
“rilassati Die…dopotutto ti ricordo che questa è una gara. Ti avevo chiesto se preferivi stare giù e guardare. Tu hai voluto salire. E ora non si scende.” L’ultima frase la pronunciò scherzando, facendomi passare un po’ l’ansia.
Credevo scherzasse quel pomeriggio quando mi aveva chiesto se mi piacessero le gare di macchine. Eravamo andati a cena dopo le prove, dopo quel bacio così dolce che mi aveva dato durante la pausa e che mi aveva lasciato completamente spiazzato.
La cena era stata tranquilla, per quanto possa essere tranquilla una cena con Daisuke Andou. Poi dopo siamo saliti sulla sua macchina e lei mi ha chiesto se ero pronto. E mi portò ad una gara di macchine clandestina.

Correndo per strada la osservai per tutta la durata della gara: non aveva detto una parola, la sua espressione era concentratissima mentre fissava la strada e bruciavamo tutti i semafori.
Non avevo mai vissuto un’esperienza simile, quando la gara finì avevo addosso un’eccitazione pazzesca e sentivo ancora tutta l’adrenalina in circolo; di sicuro non mi aiutò a calmarmi il fatto che Merumo, finita e vinta la gara, si sporse verso di me, mi abbracciò e mi baciò di nuovo. Quella volta però non restai immobile, risposi a quel bacio con tutto me stesso e la strinsi a me.
Quando il bacio finì rimanemmo a fissarci negli occhi e nei miei doveva essere evidentissimo il desiderio di lei perché Merumo arrossì e abbassò lo sguardo.
“senti Die…tu…hai fretta di tornare a casa? Perché sennò potresti venire da me e ci facciamo un ultimo bicchiere, tanto abito qui dietro…” mi domandò guardandomi finalmente negli occhi, nei suoi riuscì a leggere lo stesso intenso desiderio che provavo anche io, ovviamente annui e andammo a casa sua.

Il tragitto fu breve e silenzioso. Arrivati davanti al suo palazzo non resistetti più e questa volta fui io a baciarla appena scendemmo dalla macchina.
“io…saliamo va bene?” mi disse lei appena il bacio finì.
“o-ok…” le risposi, mi prese per mano e arrivammo all’ascensore quasi di corsa. Una volta dentro quella stretta cabina persi totalmente il controllo, la desideravo con tutto me stesso e glielo feci capire baciandola sempre con foga maggiore. Lei corrispondeva ogni mio bacio e quando arrivammo al suo piano e di fronte al suo appartamento ci staccammo giusto il tempo di aprire la porta. O meglio, lei si staccò e cercò le chiavi nella borsa mentre io l’avevo abbracciata da dietro e avevo cominciato a baciarle il collo.
Quando entrammo in casa sua, le diedi giusto il tempo di chiudere la porta e ricominciai a baciarla. Intanto lei si era sfilata la giacca di jeans e ora la stava togliendo a me. interruppi il bacio solo per aiutarla a sfilarmi la giacca e poi la presi in braccio portandola verso il divano. Ve l’adagiai sopra e mi prese per la maglia trascinandomi giù con lei.
La guardai negli occhi e le posai un lieve bacio a fior di labbra poi mi alzai in ginocchio e mi sfilai la maglia. Sentivo le sue piccole mani sfiorarmi il petto mentre mi abbassavo di nuovo per darle un bacio, stavolta fu lei a tirarsi su mentre le nostre labbra ancora si cercavano e si sfilò la maglia. Poco dopo tutti i nostri abiti seguirono le nostre maglie buttate sul pavimento e mi fermai a guardarla. Quando la vidi nuda notai un sacco di piccoli tatuaggi sul suo corpo e un altro anellino all’ombelico, oltre al piercing alla lingua che sentivo ogni volta che ci baciavamo o che lei passava la sua lingua su di me. La accarezzai con lo sguardo e poi con le mani, baciai ogni suo singolo tatuaggio mentre le mi teneva le mani tra i capelli, cominciavo a non resistere più. La volevo con tutto me stesso.
Ma lei voleva giocare e ribaltò le posizioni e fu il suo turno di esplorare il mio corpo con le mani e con la bocca. Mi sentivo morire ogni volta che sentivo la pallina di metallo della sua lingua sul mio corpo.
Mi stava portando al limite così ribaltai nuovamente le posizioni, e quando lei fu sotto di me la baciai e entrai in lei. Facemmo l’amore su quel divano in modo quasi violento.
Ogni volta che lo facemmo su quel divano, lei mi piaceva sempre di più.
Ogni volta che la sentivo sospirare sotto di me, la volevo sempre di più.
Ogni volta che mi baciava a fior di labbra, io m’innamoravo piano piano di lei sempre di più.

Quella notte dormimmo abbracciati sul suo divano. Al mattino dopo quando mi alzai lei non c’era. Feci un giro per la casa e quando entri in cucina notai un biglietto sul tavolo

“buondì Andou! Dormito bene? Io sono andata al lavoro, torno verso le 15.00.
Se intanto devi andare a fare le prove ci vediamo dopo.
Ti ho lasciato la colazione e qui sotto il mio numero di cellulare. Se vuoi chiamami
e appena finisco ti raggiungo. ^.- un bacio
Merumo”

Vidi che sul tavolo effettivamente c’erano una tazza di caffé e un croissant. Mangiai e poi telefonai a Kao.
“Moshi-moshi Kao? Die desu.”
-ANDOU!!!!!!!!MA DOVE CAZZO SEI CON LA TESTA???- mi aveva bucato un timpano
“ehi! Ma sei impazzito?? Che hai da urlare tanto!”
-ti sei forse dimenticato che anche stamattina dovevamo provare???- cazzo! È vero! Me l’ero completamente scordato.
“eh?...A-ah si! Mi ricordavo, ti chiamavo appunto per dirti che tardo un po’…” mi giustificai
-non ce n’eravamo accorti Die…sai dopo ieri pensavo che avessimo stabilito di cambiare orario…- disse sarcasticamente
“ahahaha! Molto spiritoso Kao. Oggi non sono molto in ritardo. Dammi il tempo di trovare i vestiti e arrivo..”
-trovare i vestiti? Come mai devi cercarli Die?- il suo tono era diventato malizioso, maledetto Kaoru riusciva sempre a fare centro.
“che domandi a fare se tanto sai già la risposta? Dopo ieri sera sono sparsi un po’ per tutta la casa di Merumo…” lasciai la frase in sospeso apposta.
-E BRAVO DIE!- sentì urlare nell’orecchio una voce che mi ricordò molto quella di Totchi
“Totchi??” domandai
-sisi sono io…bravo Die!! Poi mi devi raccontare tutto!ahahaha! uh! Muoviti che Kaoru sta sclerando. Mancate tu e Kyo, almeno oggi arriva prima di lui! Ciao ciao Andou! Muoviti!- e mi chiuse il telefono in faccia.
Alla fine decisi che era meglio sbrigarmi , così mangiai quello che Merumo mi aveva lasciato, mi vestii di corsa e mi misi a correre per arrivare a prendere il treno in tempo.

Arrivai a casa, presi la chitarra, scesi di corsa per non peggiorare ancora il mio ritardo e andai a riprendere il treno.
Ci misi poco a giungere allo studio e quando arrivai io Kyo non c’era ancora.
“SALVE GENTE!!” urlai spalancando la porta.
“alla buon’ora Die…” mi salutò Kao
“ECCOTI!! Vieni qui e racconta tutto a Toshimasa che ha deciso di farsi un po’ i cazzi tuoi stamattina…allora! Com’è andata ieri sera??” mi domandò immediatamente Toshiya passandomi un braccio intorno al collo. Ma io non avevo voglia di raccontare tutto a lui, così mi limitai a un “tutto bene” mentre volgevo lo sguardo verso Shinya per salutarlo. Come lo guardai negli occhi vidi una strana occhiata che sparì non appena lo salutai.

Poco dopo entrò Kyo e finalmente cominciammo. Per tutte le prove mi sentii addosso lo sguardo di Shinya, ma non ci feci molto caso in quel momento.

“ne! Ma cos’è questo trillo??” domandai quando mi accorsi che qualcosa stonava con le nostre prove.
“è il tuo telefono idiota...” mi fece notare Kao.
“…giusto…” risposi mentre prendevo il cellulare e uscivo fuori dalla sala per rispondere.

“Moshi-moshi?”
-Die? Sono Merumo…ti disturbo?- sentii il cuore il cuore balzarmi in gola riconoscendo la sua voce.
“Merumo! Non mi disturbi dimmi pure!” risposi felicissimo della sua telefonata.
-ecco io volevo scusarmi per stamattina. Sono uscita e ti ho lasciato solo un biglietto, ma dovevo correre al lavoro e…-
“non preoccuparti! Piuttosto, dove sei ora?” la interruppi, non importava nulla di essermi svegliato a casa sua da solo, cioè mi era dispiaciuto non trovarmela affianco, ma ero rimasto molto felice del suo biglietto e della colazione. Almeno non era scappata, non ancora…
-sono in giro per la pausa pranzo, perché?- mi domandò con tono sorpreso.
“hai tempo di passare un attimo? Ho voglia di vederti…”
-cosa c’è Andou? Non riesci già a fare a meno di me?- mi domandò ironicamente, senza sapere quanto avesse ragione.
“certo! Allora passi?”
-va bene. Cinque minuti e arrivo, ok?-
“ok. Ti aspetto all’entrata secondaria…a dopo”
-a dopo…- e chiuse la chiamata.

Cinque minuti dopo e Merumo era arrivata. All’entrata la accolsi con un bacio e la trascinai verso il bagno.
Appena entrati cominciammo a baciarci sempre più freneticamente, poi la presi in braccio e la feci sedere sul ripiano del lavandino mentre cominciavo a levarle la maglia per poter assaporare di nuovo il sapere della sua pelle. Eravamo così presi in quel momento che non ci accorgemmo che in bagno era entrato qualcuno.

“ehm…DIEEEEE!!!!!” urlò in quel momento la persona che ci aveva interrotti.
“oh cazzo! Kao…come mai qui?” che domanda stupida feci, era ovvio che mi stesse cercando.
“mi annoiavo Die, così ho deciso di fare una visita al bagno. Era un po’ che non ci venivo sai? Credo che stesse sentendo la mia mancanza…” la sua ironia mi lasciò come sempre spiazzato.
“Ma davvero Kao? Allora hai fatto bene a venire a trovarlo…”risposi cercando di fare finta di nulla mentre il nostro leader mi lanciava occhiate assassine.
Intanto Merumo era scesa dal ripiano e si era messa a posto la maglia. Si avvicinò a noi
“scusate? Die, io andrei allora ci vediamo quando finisci, fammi uno squillo e ti vengo a prendere, ok?” ci interruppe.
“ok ci vediamo dopo.” Le risposi e lei mi diede un bacio a fior di labbra.
Uscendo passò di fianco a Kao e gli diede un bacio sulla guancia mettendogli una mano sulla spalla.
“non è colpa sua Kaoru. Mi dispiace. Ciao ciao ragazzi” ci disse mentre eravamo tutti e due pietrificati a guardarla: io per la gelosia e Kao non si aspettava quel gesto.
Una volta che ci riprendemmo e che io guardai il nostro leader in cagnesco, tornammo dagli altri.
“ne ma eravate caduti nel buco?” ci domandò ridendo Kyo, facendo ridacchiare Toshiya e Shinya.
“macchè! Die stava dando prova delle sue qualità di latin lover nel cesso…” rispose Kao, ma farsi un pacchetto di cazzi suoi mai?
“ooh! E con chi?” figurarsi se Toshiya non interveniva. Ma nemmeno questa volta feci in tempo a rispondere
“con quella che sembra essere la sua nuova ragazza…erano intenti in una gara di apnea quando sono entrato in bagno a cercarlo.” Mi anticipò Kaoru facendomi arrossire alquanto questa volta. Tutti si voltarono a guardarmi e dopo pochi secondi Kyo e Toshiya stavano ridendo facendo battutine, mentre ancora una volta Shinya mi guardò in modo strano. Chissà perché mi guarda così? Mi domandai, ma non esternai questo dubbio.
Un paio d’ore dopo avevamo finito le prove e io feci lo squillo a Merumo per farmi venire a prendere.
Quando arrivò dovette pensare che eravamo pazzi perché io e Kyo scappavano, correndo attorno a Kaoru, da uno Shinya alquanto incazzato dopo che avevano usato il suo zaino come palla da lanciarci per l’ennesima volta; Toshiya aveva fermato alcune fan e stava cercando di convincerle a uscire con lui tutte e quattro quella sera e Kaoru continuava a fumare la sua sigaretta non facendo minimamente caso a noi.

“ne ragazzi! Ma è sempre così?” domandò avvicinandosi a Kao che perse la sua aria meditativa e la guardò negli occhi.
“oh! Questo non è nulla…di solito Shinya tira le bacchette a Die e Kyo ride come un pazzo, per poi cadere addormentato, mentre Toshiya importuna, non solo le fan, ma qualunque esemplare di donna gli passi davanti.” le rispose il nostro leader, mentre io mi accorgevo solo in quel momento del suo arrivo e interrompevo di colpo la mia fuga facendo sbattere Kyo contro la mia schiena.
“Merumo! Sei arrivata da molto?” le domandai, mentre il nostro piccolo vocalist cercava di ammazzarmi ma veniva trattenuto da Kaoru.
“non preoccuparti Die, non mi sono persa la tua performance di corsa.” Ridacchiò lei assieme all’altro chitarrista.
“umpf! E io che mi preoccupavo di averti fatto aspettare troppo…” le risposi facendo il finto offeso. Ma evidentemente lei non ci cascò perché scoppio a ridere e mi abbracciò
“andiamo…te la sei presa per la mia battuta Andou?” mi domandò dandomi poi un bacio sulle labbra.
“mmmh…no. Però questa me la paghi lo stesso piccola strega.” Le risposi ridendo e prendendola dai fianchi tirandola su fino ad appoggiarmela su una spalla a mo di sacca.
“bene ragazzi. Noi andiamo. Ci vediamo stasera ok?” dissi guardando gli altri, senza badare a Merumo che si lamentava per la posizione in cui la tenevo.
“ok Die…a più tardi ragazzi!” mi risposero in coro gli altri e io mi avviai verso la macchina di Merumo sempre tenendola sulla spalle.

“Andou?? Ti dispiace mettermi giù?” mi domandò quando arrivammo alla sua macchina.
“ma certo mia principessa!” la canzonai io mettendola giù e facendo uno pseudo-inchino al quale lei rispose con una linguaccia e salì in macchina subito seguita da me.
Dopo poco arrivammo a casa mia.
Come entrammo, l’abbracciai da dietro poggiando il mento sulla sua spalla e lei mise le sue mani sulle mie
“che figura della minchia prima, dopo che Kao ci ha beccati mi hanno preso per il culo per un bel po’…” le dissi ridendo.
Lei si staccò da me e si girò guardandomi maliziosamente.
“a proposito Die…cosa voleva dire quell’occhiata assassina che hai rivolto a Kao quando è entrato in bagno?” ma perché non le sfuggiva mai nulla? Semplicemente mi aveva dato fastidio, molto fastidio, quel bacio che lei gli aveva dato. Ma non avrei mai ammesso di essere geloso, o almeno non direttamente.
“quale occhiata? Intendi dopo che l’hai salutato?” le dissi facendo due passi verso di lei, che cercava di sfuggirmi arretrando lentamente.
“oh! Ti ha dato fastidio quel bacino innocente che gli ho dato?” mi domandò fintamente sorpresa, facendo centro di nuovo. Intanto mentre cercava di sfuggirmi era arrivata nella sala. Ma io non sono uno che demorde e riuscii a chiuderla tra me e il tavolo, mi avvicinai ancora fino a che i nostri corpi non si sfioravano.
“si sai…sono geloso del nostro leader…soprattutto se qualcuno lo tocca troppo…” la buttai sulla gelosia per Kaoru mentre le avevo messo le mani sui fianchi e lei si era appoggiata al tavolo.
“mi stai dicendo, Daisuke, che devo essere gelosa del vostro leader?” mi domandò alzando un sopracciglio.
“centro principessa! A Kaoru piacciono gli uomini…”
“ah si? Non mi interessa, ognuno è libero di fare le sue scelte in qualunque campo, e onestamente ora c’è una cosa che m’importa molto di più dei gusti sessuali da Kaoru…” mentre mi parlava aveva portato una sua mano sul mio petto e l’altra tra i miei capelli.
“e quale sarebbe questa cosa più interessante?” le domandai avvicinando il mio viso al suo.
“indovina…” mi disse prima di baciarmi. Risposi al suo bacio e infilai le mani sotto la sua maglia, sempre tenendola dalla vita la sollevai mettendola a sedere sul tavolo. Avevo una voglia pazzesca di continuare da dove eravamo stati interrotti quella mattina, così cominciai a sfilarle la maglia. Ma lei aveva in mente altro e si stacco da me.
“non era proprio questo quello di cui parlavo, comunque Die…”
Ma proprio in quel momento voleva continuare il discorso?
“mmmh…Merumo non possiamo parlarne dopo?” mormorai sul suo collo.
“dopo poi diventa tardi Die…dai! Volevo solo sapere una cosa” parlò sollevandomi la testa e guardandomi negli occhi con un sorriso dolcissimo.
“e va bene dimmi…”le dissi con un sospiro frustrato abbassando la testa.
“dai non fare così, dopo possiamo riprendere da dove siamo stati interrotti…volevo solo sapere cosa intendevi dire oggi quando hai detto agli altri che vi sareste visti stasera…” uh! È vero mi ero scordato di dirglielo
“stasera festeggiamo il compleanno di Totchi, e avevamo pensato di andare a bere qualcosa fuori. Ovviamente tu sei invitata a venire con me, hai voglia?”
“sai che non rifiuto mai da bere. Ok vengo con te, ma a che ora dobbiamo andare?”
Ci pensai su
“uhm…alle 22.00 circa ci troviamo davanti al locale”
“cosaaa?!? Alle 22.00?? Ma lo sai che sono già le 19??” mi domandò balzando giù dal tavolo
“si che lo so…” risposi tranquillamente
“sei incredibile! Ho solo tre ore per prepararmi e devo fare ancora un sacco di cose! Devo andare Die, ci vediamo dopo. Passo a prenderti io appena sono pronta ok?”
“nononono! Hai ancora un sacco di tempo e io è da prima che aspetto, quindi…” lasciai la frase in sospeso e la presi di nuovo in spalla come oggi dirigendomi verso la mia camera.
“dai Andou! Mettimi giù!! O faremo tardi…” provò a convincermi
“aspetteranno e capiranno…” le dissi semplicemente.
In camera la feci scendere sul mio letto e mi misi affianco a lei dopo aver chiuso la porta…

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