Storia sui Diru, scritta più di un anno fa. Yaoi. L'idea del titolo mi è venuta da una canzone di Giuliano Palma, che si chiama appunto "Girati e Perdonami", infatti la scena finale di tutta la storia è ispirata a questa canzone *-*
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Die, Shinya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Titolo: Girati e Perdonami Pairing: DiexShin,
accenno di KaoxMiyavi Genere: Romantico Rating: R Capitoli: 1/6 Disclaimer: I Dir en
Grey non mi appartengono e nemmeno Miyavi (purtroppo XD), questa fic
non è scritta a scopo di lucro, ma solo per puro diletto
personale. Enjoy! Commento: la mia
primissima ficcola sui diru. L’ho scritta più di
un anno fa XD quindi…non so come sia rispetto a come scrivo
ora. È una mia personale fantasia su come potrebbe iniziare
una probabile storia tra Daisuke Andou e Shinya Terachi dei Dir en
Grey.
CAPITOLO
1
yoake
no naka wo tesaguri de aruite/Camminavo brancolando dentro l'alba hikari
wo abita anata no sugata ga kioku ni yakitsuite/la tua figura inondata
dalla luce mi scottava in un ricordo ima
mo koko ni iru/ed è ancora qui (Gackt-“Asrun
Dream”)
Questa sera
abbiamo litigato, pesantemente. E tu sei uscito sbattendo la porta di
casa mia e urlandomi che non vuoi mai più vedermi. Forse hai ragione. Forse hai fatto bene a
lasciarmi lì, solo come un cane. Forse me lo sono
meritato. Sicuramente me lo sono
meritato. Non ho capito quando era
il momento di smettere, come al solito mi sono lasciato trascinare
dalla mia natura goliardica, da quella voglia di prenderti in giro che
mi sento dentro quando ti vedo. Eppure lo sai che eri, anzi sei ancora,
la mia luce. Piccolo Shinchan, mi hai
salvato dall’autodistruzione e ora che mi hai abbandonato ho
paura di trovarmi nella stessa situazione di allora. Non voglio
tornarci, è stato un periodo pessimo. Perché mi
hai lasciato di nuovo solo? No. La domanda
è sbagliata. Lo so perfettamente perché mi hai
lasciato solo. Ma io scherzavo Shinchan! Non pensavo che te la
prendessi così… Sono un imbecille. Il
problema è che ho bisogno di conferme. So benissimo quello
che provi per me, ho cominciato a notarlo dai tuoi atteggiamenti nei
miei confronti da quando abbiamo iniziato ad uscire assieme.
Però non l’hai mai espresso a parole a causa di
quel tuo carattere, così diverso dal mio, così
taciturno e silenzioso. E io volevo sentirtelo dire almeno una volta,
volevo sentire uscire dalle tue labbra, gonfie dai miei baci, che mi
amavi, che ero importante per te, che eri almeno un po’
geloso di me! Mai nulla invece è uscito, ci ho sempre
sperato molto, sai, di sentirtelo dire. Per questo
l’ho fatto. Per questo ieri
pomeriggio ho proclamato in sala prove che avevo voglia di uscire e
festeggiare quella sera. Per questo ho chiesto a
Kaoru se volesse venire con me. L’ho fatto
perché tu, ogni volta che propongo qualcosa, sei passivo. Ti
è sempre andato bene quello che propongo io. E quando decido
di andare a bere tu non vieni mai. Mi hai sempre lasciato andare da
solo. “mi fido di
te.” mi hai sempre detto. Io lo sapevo che Kaoru
ha sempre avuto un debole per me. Perciò gli ho chiesto di
uscire, volevo farti ingelosire. Ma tu mi hai mandato una strana
occhiata e te ne sei andato salutando a mezza voce tutti. Gli altri non sanno di
noi. Io non voglio dirlo, ho paura dei loro giudizi, lo sai e per
questo non hai replicato e non hai fatto scenate alla mia sparata di
uscire con Kaoru. Non ricordo molto di
quella sera tranne che ho bevuto un sacco e che Kaoru ordinava sempre
qualcosa ogni volta che vuotavo il bicchiere. Era euforico quella sera,
era finalmente riuscito a chiudere con un tipo con cui usciva e mi ha
detto che la mia idea capitava a proposito. Per questo abbiamo bevuto
tanto piccolo Shinya. Lo sai che in ogni caso all’alcol non
dico mai di no. Soprattutto se pagano
gli altri. E poi…e
poi…e poi non ricordo più nulla
sennonché la mattina mi sono svegliato con un mal di testa
atroce e con Kaoru nel letto. Poi sei arrivato tu. Ti
avevo dato le chiavi, di modo che tu potessi entrare a tuo piacimento,
visto che sei mattiniero e io amo dormire, oppure la sera dopo il
lavoro o quando avessi voluto tu. Assieme alle chiavi ti
ho dato tutto me e come un idiota mi sono dato la zappa sui piedi. Quando sei entrato ti
sei diretto subito in camera mia. Ci hai visti sul letto,
io ero sveglio lo sai e mi sono voltato. Quando i nostri occhi si sono
incrociati mi sono sentito morire. Mi hai rivolto uno sguardo che non
posso scordare, che mi sento ancora addosso. I tuoi occhi
così tristi, mi è sembrato di vedere una
scintilla di rabbia in quello sguardo ma è stata subito
nascosta dalla tristezza e dalla delusione. “scusa. Me ne
vado. Non volevo disturbarti” queste parole mi hanno ucciso
Shin. Sono rimasto seduto su
quel letto a guardarti andare via. Quando dopo poco si
è svegliato Kaoru io ero ancora seduto sul letto con la
testa tra le mani. Si è vestito
e se n’è andato, non era nudo, portava ancora i
boxer; quindi io non so cosa abbiamo fatto perché pensandoci
razionalmente ora, eravamo entrambi a letto ma non nudi. Quando Kaoru
è uscito da casa mia mi sono risvegliato di colpo. Non so
nemmeno se lui abbia provato a parlarmi, so solo che sono rimasto su
quel letto finché non è suonato il campanello e
dietro alla porta c’eri tu.
Mi hai detto che venivi
a ridarmi le chiavi, che d’ora in poi, se mai fossi tornato a
casa mia, avresti suonato, sarebbe stato meglio per tutti. Mi hai gettato in faccia
tutte queste parole senza guardarmi quasi e a voce bassissima. Poi ti
sei girato e stavi per andartene. “Shinchan!”
ti ho chiamato, volevo scusarmi, spiegarti l’equivoco. Ti sei fermato e mi hai
guardato. Allora ti ho invitato ad
entrare. Tu sei troppo buono per dire di no, che non te la sentivi, che
forse non era il caso. Non hai detto nulla di tutto ciò e mi
hai seguito docilmente dentro casa. Una volta dentro ti sei
seduto sul divano e io sono rimasto in piedi di fronte a te. Per un po’
siamo rimasti zitti: tu guardavi per terra e io fissavo te. Quel
silenzio mi era insopportabile, non ce l’ho fatta a
trattenermi e ad aspettare un qualunque segno da parte tua che mi
facesse capire a cosa stavi pensando. Così ho
parlato io per primo, ma non ho detto quello che pensavo. Io volevo
scusarmi, spiegarti tutto e invece “come mai mi
stai ridando le chiavi Shinya?” stupido che sono. Scusami
Shinchan! Questo pensavo, questo dovevo dirti in realtà. Tu mi hai guardato e mi
hai detto “è meglio così
Daisuke.” Sono rimasto gelato, era tantissimo tempo che non
mi chiamavi più con il mio nome completo, lo hai fatto solo
agli inizi della nostra amicizia e hai continuato a farlo quando ti
rendevo vittima dei miei scherzi. Dovevo chiederti scusa e
invece ho continuato a darti addosso, come se quello colto con le mani
nel sacco fossi tu e non io! Sono uno stupido. Ma
questo tuo mutismo e questa faccia quasi colpevole mentre continui a
tenere lo sguardo basso mi stanno irritando e sento la
necessità di difendermi, allora ti provoco,
t’incalzo a rispondermi male. “allora
Shinya, non devi dirmi nulla? Sei venuto solo per ridarmi le
chiavi?” ti guardo malizioso mentre ti parlo. “io…”
non sai cosa rispondermi. Perché ti colpevolizzi anche se il
casino l’ho fatto io? Ora alzi lo sguardo e
vedo la rabbia nei tuoi occhi, assieme a disperazione e a quella
tristezza che ho visto stamattina. “io…cosa
vuoi che ti dica eh? Andiamo Daisuke! Cosa vuoi sentirti
dire?” m’incalzi e io rimango spiazzato. Volevo che
reagissi ma non mi aspettavo così. “vuoi sentirti
dire che sono geloso marcio? Che stamattina quando sono entrato in casa
tua e ho visto Kaoru nel tuo letto sono morto? VUOI SENTIRE QUESTO
ANDOU?” l’ultima parte la urli e mi hai chiamato
per cognome, questa volta ti ho fatto proprio incazzare piccolo Shin. “Shinchan…io
scherzavo…” provo quasi vergogna ora nel parlarti. “Scherzavi
Andou? Non m’interessa. E ora, se permetti, me ne
vado!” e con queste ultime parole ti alzi dal divano e te ne
vai. Ma prima di fermi davanti alla porta e ti volti. “sai una cosa
Daisuke? Non abbiamo mai parlato di stare insieme in fondo anche
quell’unica volta che hai detto di amarmi, eri ubriaco.
Quindi questi mesi sono stati solo sesso, vero Andou? Bene.
Addio.” Stai per uscire ma io non voglio che tu te ne vada
senza che ti abbia spiegato la mia versione dei fatti. “aspetta
Shinchan!” ti chiamo prendendoti per un braccio. Ma tu non
vuoi ascoltarmi. Ti giri e vedo le lacrime nei tuoi occhi: mollo la
presa sul tuo braccio per lo stupore, tu ne approfitti e apri la porta.
Cerco di riprenderti il braccio. Devo spiegarti! Non andartene piccolo
Shinya! Ma tu sposti il braccio di scatto e te ne vai sbattendo la
porta e urlandomi che non vuoi più vedermi. E così siamo
tornati all’inizio. Da quando sei uscito mi
sono seduto sul divano e fisso il muro dietro al televisore senza
vederlo. L’unica cosa di cui mi rendo conto è che
ho finito le sigarette. Pazienza. Non ho voglia
di scendere a comprarle, preferisco stare qui. Così posso
pensare. Pensare a quanto sono
stato idiota. Pensare che non ti
meritavi tutto questo. Pensare a come
è iniziata tra noi…
**FlashBack**
Cazzo! Sono in
ritardissimo per le prove! Questa è la volta buona che Kao
mi ammazza!! Tanto per cambiare quel
giorno, quasi sei mesi fa, ero in ritardo e correvo per strada. Fino a
che non le sono andato contro. “Ahio!!ma chi
cazzo è che corre come un animale per strada???”
ha detto lei da per terra. Io la guardavo e le ho dato la mano per
aiutarla ad alzarsi. “scusami…sono
stato io…il fatto è che sono di corsa e non ho
visto che stavi uscendo da quel negozio.” Mi scusai e lei
prese la mia mano alzandosi. Non avevo mai creduto
all’amore a prima vista, ma quando i miei occhi hanno
incrociato i suoi mi sono sentito mancare un battito. Mi sono perso in
quell’azzurro. “ehi! Ti piace
tanto la mia mano?” mi ha ripreso, in effetti la stringevo
ancora. Penso che in quella situazione una qualunque persona si sarebbe
sentita in imbarazzo alle parole di quella ragazza senza peli sulla
lingua. Ma io non sono una persona qualunque e in quanto a faccia tosta
la eguagliavo, quasi. In realtà lei era e credo che sia
ancora molto peggio di me. Sempre che sia
viva…d’altra parte con la vita che
faceva… Ma in quel momento
pensai che fosse solo bellissima, non mi importava di che vita facesse,
poteva anche essere una spietata killer, io la guardavo e non riuscivo
a lasciare quella mano. “in effetti
hai una bella mano” le ho risposto. Lei mi ha guardato prima
stupita e poi è scoppiata a ridere. Una risata cristallina
da cui ho notato il suo piercing proprio in mezzo alla lingua. “non pensavo
che ci fosse qualcun altro con tanta faccia da culo come me! Senza
offesa, eh?!” mi ha detto subito dopo facendomi un largo
sorriso. Mi ha affascinato subito. Se credessi alla magia direi che mi
aveva proprio stregato. “figurati. Il
nostro chitarrista-leader me lo dice sempre che ho un enorme faccia da
culo.” A queste mie parole vidi il suo viso illuminarsi. “suoni in
gruppo?” mi ha chiesto, tirando via la sua mano dalla mia per
congiungerla con l’altra a mo’ di preghiera. “si…”
le ho risposto. Ma non sapevo se dirle che ero il chitarrista dei Dir
En Grey. Dopotutto non la conoscevo, anche se m’ispirava
fiducia. “fantastico!!!
Stai andando a provare?? Posso venire a vedervi??” ma lei non
aveva fatto caso al mio tono titubante e mi guardava con due occhi
dolcissimi, così mi convinsi che non c’era nulla
di male. Anche Kyo un paio di volte aveva portato la sua ragazza alle
prove. Certo questa non era la mia ragazza, ma in fondo
perché non portarla con me? Almeno Kao avrebbe visto che
avevo un ottimo motivo per il ritardo. “va
bene” le dissi. “che bello!! A
proposito, io mi chiamo Nimura Merumo! Tu??” stavolta me la
strinse lei la mano guardandomi ancora con quel sorriso che mi ha
sempre fatto sciogliere. “io…Andou
Daisuke.” Non scorderò mai lo stupore in quegli
occhi quando le dissi il mio nome. “tu!
Andou…Quel Daisuke Andou??” balbettava, mi venne
da ridere. “se intendi
l’Andou chitarrista dei Dir En Grey, altrimenti detto Die, si
sono io!” questa volta non riuscì a trattenere le
risate alla sua faccia sconvolta. “oddio!
Scusami…io…non ti avrei mai chiesto di poter
venire con te, se ti avessi riconosciuto. Cazzo! Scusami ancora. Ti
lascio andare. Addio Andou! Sono stata felice di averti
conosciuto…” dopo queste parole si
voltò e fece per andarsene e io forse feci
un’enorme cazzata, ma la fermai. “Nimura!
Guarda che puoi venire con me se vuoi, non c’è
nessun problema.” Si girò a guardarmi titubante “ma
veramente…io non vorrei disturbarvi…”
provai una dolcezza infinita a guardarla rigirarsi una ciocca di
capelli tra le dita con uno sguardo incerto. “nessun
disturbo! Kaoru, il nostro leader, abbaia ma non morde; Kyo, il
cantante, potrebbe mordere ma con le ragazze diventa la persona
più buona del mondo; Shinya, il batterista, è la
gentilezze fatta a persona, così gentile che a volte mi da
sui nervi; e poi c’è Totchi, il bassista, forse di
lui devi preoccuparti perché ci prova con ogni essere di
sesso femminile che entra nel suo campo visivo, ma in fondo
è un bravo ragazzo…” le spiegai tutto
perché volevo assolutamente che venisse. Cominciavo a
sentire che mi avrebbe dato molto fastidio se si fosse allontanata da
me. “e tu Andou?
Come sei tu?” mi chiese lei con uno sguardo che sentii
entrarmi dentro l’anima. “io? Io sono
il cavaliere in armatura nera e capelli rossi che ti salverà
dai tentativi di approccio diretto di Totchi…” le
risposi alzando le spalle “sei forte
Andou. Mi hai convinta. Andiamo!” così dicendo mi
prese sottobraccio e mi trascinò fino a una macchina blu
parcheggiata là vicino. La guardai perplesso e
lei se ne accorse. “allora Andou?
Scommetto che sei pieno di ammiratrici, quindi ho pensato che non fosse
salutare, per te e soprattutto per me, arrivare assieme agli studi dove
provate, quindi monta in macchina e dimmi la strada. Tanto ho i vetri
scuri” mi rassicurò, e dovetti ammettere che aveva
perfettamente ragione lei. Entrai nella macchina e
notai subito che assomigliava all’interno di una sala comandi
di un’astronave, tipo quelle di Gundam. “ti piace la
macchina? Scommetto che ti stai chiedendo che è tutta sta
roba dentro. Corse clandestine, hai presente? Io partecipo a volte e
questi sono accessori indispensabili in una macchina da
corsa.” Rimasi stupito. Corse clendestine? Le conoscevo si,
ma non avrei mai pensato che una ragazza
così…così…insomma
così come lei, che tanto mi aveva colpito, potesse
parteciparvi. “mi piace
molto la tua macchina Nimura!” le risposi veramente
entusiasta di tutti quegli accessori che notavo mentre lei guidava e
ogni tanto mi guardava sorridendo del mio stupore per la sua macchina. “chiamami pure
Merumo, Andou e dimmi la strada perché, purtroppo, io non
sono una star e non la conosco” scherzò lei
guardandomi negli occhi e facendomi mancare ancora una volta un battito. “d’accordo
Merumo, ma tu chiamami pure Die, odio essere chiamato per cognome. E
alla prossima svolta a destra che siamo arrivati.” “perfetto.
Dove devo lasciare la macchina?” mi chiese svoltando a
destra. Le indicai l’ingresso del parcheggio e, una volta
chiusa la macchina ci avviammo al portone.
Già da sotto
sentivo le urla di Kao, doveva essere incazzatissimo, guardai
l’orologi appeso al muro. Cazzo! Ero in ritardo di quasi
un’ora e mezza. Stavolta nulla mi avrebbe salvato da morte
certa. Dovevo avere una faccia sconvolta quando arrivammo nei pressi
della sala prove, perché Merumo si fermò e mi
tirò per un braccio. “che hai Die?
Non ti senti bene? Oppure…ho capito. È meglio che
me ne vada vero? Immagino che queste urla disumane siano del vostro
leader.” Ma cosa aveva capito? Io non ero preoccupato per
lei! La volevo lì con me in quel momento e nemmeno
l’imperatore mi avrebbe convinto a mandarla via, figuriamoci
se ci fosse riuscito Kaoru. “ma no Merumo!
Cosa hai capito? Semplicemente mi preoccupavo per la mia
morte…il fatto è che sono in un ritardo pazzesco,
peggio del solito e queste urla annunciano che è giunta la
mia ora.” Le spiegai e lei scoppiò a ridere. “va bene
Andou. Andiamo allora” “ok, ma non
chiamarmi Andou. E poi sarebbe meglio che tu aspettassi due secondi
fuori” le dissi quando arrivammo davanti alla porta. Lei
annuì e io aprii la porta della sala. “BUONGIORNO
GENTE! Scusate il ritardo” dissi entrando. “ANDOU!!!!!!!RAZZA
DI DECEREBRATO!!UN’ORA E MEZZA DI RITARDO!NEMMENO KYO LO HA
MAI FATTO!” urlò Kaoru saltandomi al collo. “Ehi! Ma io
non faccio sempre tardi” provò a lamentarsi Kyo,
ma l’occhiata assassina che Kao gli rivolse lo convinse a
desistere. “Hai ragione!
Scusami Kao, ma avevo un ottimo motivo per far tardi
oggi…” cercai di giustificarmi. “prega per te
che sia più che valido Andou, o questa volta ti ammazzo sul
serio!” e a queste parole segui un’occhiata che mi
fece capire che l’avrebbe fatto sul serio. “bene ragazzi
il motivo del mio ritardo si chiama Nimura Merumo!” dissi
queste parole uscendo dalla porta e tirando dentro Merumo. “ora capisco
perché hai insistito tanto che venissi, Andou. Volevi
pararti il culo, eh?” disse lei dandomi un pizzicotto sul
braccio. Non fece in tempo a
girarsi per salutare gli altri, che già Totchi le era
addosso. “Nimura
Merumo, giusto? Piacere Hara Toshimasa, ma chiamami Toshiya. Vieni a
cena con me stasera?” incredibile. Totchi in tempo di record
si era già presentato e l’aveva anche invitata a
cena. Alla faccia stupita di Merumo, scoppiammo tutti a ridere. E le risate aumentarono
alla risposta della ragazza. “Toshiya,
giusto? Die mi aveva detto che sei un playboy, ma nella vita ci va un
po’ di tatto. E quindi non vengo a cena con te
Totchi.” Lo prese per il culo lei. Lui la guardò
stupito prima di sorridere e darle una pacca sulla spalla. “mi piaci
Merumo, di solito mi dicono tutte di si subito. È uno smacco
sentirsi dire di no…pazienza. Ma stai in guardia,
perché riuscirò ad invitarti a cena, per il
momento vuoi fare un figlio con me??” lo guardammo allibiti,
non era mai stato così diretto. Merumo evidentemente lo
trovava divertente, perché scoppiò a ridere e,
dandogli una pacca sulla spalla pure lei, gli disse “ritenta
Toshiya, sarai più fortunato oppure no! Chi lo sa? E poi
stasera ho già un impegno mi dispiace.” La guardai deluso e
geloso, dava corda a Totchi ma non ci stava e poi avrei voluto
chiederle io di uscire. Lei si accorse del mio
sguardo e mi sorrise “stasera mi
porta già a cena fuori Die, vero? E poi dobbiamo andare in
un posto…” disse lasciandomi completamente
spiazzato. “eh?...ah
sì…è vero!” dissi stando al
suo gioco. Intanto lei si stava presentando agli altri “Kyo giusto?
Die dice che tu potresti mordere…ma che con le ragazze sei
gentile…” Kyo mi rivolse un’occhiata
strana e poi le strinse la mano. “si, sono Kyo.
E non mordo…soprattutto le ragazze.” Il tono di
Kyo era gentile con Merumo, ma era distaccato. Lei sembrò
non accorgersene e andò a stringere la mano a Shinya. “e tu devi
essere Shinya vero? Cazzo, dal vivo sembri ancora più
dolce…” a queste parole Shinya arrossì
e noi scoppiammo a ridere. “piacere di
conoscerti Nimura” disse Shinya a mezza voce e ancora rosso
per l’imbarazzo mentre ci guardava in cagnesco. “non dargli
retta Shinya, il mio era un complimento” e così
dicendo gli diede un bacio sulla guancia, facendomi incazzare
moltissimo. E come al solito lei se n’era accorta
perché mi guardò maliziosamente e poi ci fece una
linguaccia. “ahahahah!la
vostra è invidia ragazzi…” ci disse
canzonandoci. Alla fine si diresse da Kaoru. “piacere
signor Kaoru-Leader…lo sai che mi hai spaventato
prima?” quella ragazza era incredibile prendeva tutti in
giro: proprio il mio tipo. L’avevo appena conosciuta ma
sentivo che non volevo più lasciarla andare. “Kaoru-Leader??
Te l’ha detta Andou questa, Nimura?” disse lui
sorridendo a lei e poi voltandosi a guardarmi ancora con
l’intento di uccidermi. Lei rise delle sue
occhiate assassine rivolte alla mia persona. “o no!
Tranquillo, lui ha solo detto che abbai ma non
mordi…” oh no! Dicendo questo, lei aveva firmato
la mia condanna a morte senza saperlo. “e
così non mordo, eh? ANDOU! Preparati perché tu
morirai coi miei morsi! L’aver portato qui una stupenda
ragazza come diversivo e scusa per il ritardo, non ti
salverà.” Kaoru non aveva nemmeno finito di
pronunciare queste parole che già mi stava inseguendo con la
sua chitarra sollevata. Aveva il chiaro intento di spaccarmela in testa. Alla fine ci fermammo e
tornammo dentro la sala dove gli altri avevano preso i loro posti,
mentre Merumo si era accomodata sul divano che avevamo dentro. “io sono
stanco! Kao per arrivare qui ho corso e poi tu mi hai pure fatto fare
il tour degli studi, quindi suono da seduto.” Proclamai
lasciandomi cadere sul divano affianco a Merumo. “non esiste!
Alzati Die! O giuro che al prossimo tour tu suonerai su una
carrozzella, perché sarai senza gambe” il sorriso
di Kao che accompagnò queste parole mi fece paura,
così mi alzai. Una volta che fui al mio posto cominciammo. Merumo rimase seduta
tutto il tempo a guardarci con gli occhi che le brillavano e fumando
una sigaretta ogni tanto. Io invece a volte la
guardavo e ne rimanevo incantato dalla posa sexy e affascinate che
assumeva ogni volta che fumava. Chissà se ne è
mai stata consapevole? Mi fissavo tanto che un
paio di volte sbagliai e Kaoru provava ad uccidermi scatenando sempre
l’ilarità generale, compresa quella di Merumo. Alla fine dopo un paio
di ore il nostro leader schiavista ci concesse una pausa. Totchi usci a prendersi
qualcosa da mangiare e cercando di convincere anche Shinya ad andare
con lui, ma il nostro piccolo batterista è sempre stato
schizzinoso con il cibo quindi Totchi non sarebbe riuscito a
convincerlo a mangiare, ma riuscii a farsi accompagnare comunque. Kaoru disse che doveva
assolutamente andare a prendersi qualcosa di forte da bere o mi avrebbe
ucciso, mentre Kyo si sdraiò sul divano dove fino a poco
prima c’era Merumo e si addormentò. Tipico. Rimanemmo solo io e lei. “ti va di
venire fuori con me?” le chiesi e senza aspettare una sua
risposta la portai sulle scale antincendio che erano affianco alla
nostra sala. Adoro quel posto. Ci vado ancora ogni volta che ho voglia
di stare tranquillo. Lo so che fa strano. Daisuke Andou che vuole stare
tranquillo non si è mai visto. Ma sto posto mi piace
così tanto. Uscimmo e ci accendemmo
una sigaretta “allora,
Merumo…stasera ti ho invitata a cena?” le domandai
sorridendo. “certo!
Daisuke Andou! Non ti ricordi? Devi ripagarmi della bella botta che mi
hai fatto prendere stamattina” mi rispose sorridendo
maliziosa e facendomi l’occhiolino. “oh! Ma allora
non posso proprio rifiutarmi. E poi dove dovremmo andare?”
mentre le parlavo mi ero avvicinato col viso al suo. “vedrai
Andou…ti piacciono le corse di macchine?” fu
l’ultima cosa che sentì provenire da quelle
labbra, prima che finissero a chiudere le mie.prattutto le
ragazze.” Il tono di Kyo era gentile con Merumo, ma era
distaccato. Lei sembrò non accorgersene e andò a
stringere la mano a Shinya. “e tu devi
essere Shinya vero? Cazzo, dal vivo sembri ancora più
dolce…” a queste parole Shinya arrossì
e noi scoppiammo a ridere. “piacere di
conoscerti Nimura” disse Shinya a mezza voce e ancora rosso
per l’imbarazzo mentre ci guardava in cagnesco. “non dargli
retta Shinya, il mio era un complimento” e così
dicendo gli diede un bacio sulla guancia, facendomi incazzare
moltissimo. E come al solito lei se n’era accorta
perché mi guardò maliziosamente e poi ci fece una
linguaccia. “ahahahah!la
vostra è invidia ragazzi…” ci disse
canzonandoci. Alla fine si diresse da Kaoru. “piacere
signor Kaoru-Leader…lo sai che mi hai spaventato
prima?” quella ragazza era incredibile prendeva tutti in
giro: proprio il mio tipo. L’avevo appena conosciuta ma
sentivo che non volevo più lasciarla andare. “Kaoru-Leader??
Te l’ha detta Andou questa, Nimura?” disse lui
sorridendo a lei e poi voltandosi a guardarmi ancora con
l’intento di uccidermi. Lei rise delle sue
occhiate assassine rivolte alla mia persona. “o no!
Tranquillo, lui ha solo detto che abbai ma non
mordi…” oh no! Dicendo questo, lei aveva firmato
la mia condanna a morte senza saperlo. “e
così non mordo, eh? ANDOU! Preparati perché tu
morirai coi miei morsi! L’aver portato qui una stupenda
ragazza come diversivo e scusa per il ritardo, non ti
salverà.” Kaoru non aveva nemmeno finito di
pronunciare queste parole che già mi stava inseguendo con la
sua chitarra sollevata. Aveva il chiaro intento di spaccarmela in testa. Alla fine ci fermammo e
tornammo dentro la sala dove gli altri avevano preso i loro posti,
mentre Merumo si era accomodata sul divano che avevamo dentro. “io sono
stanco! Kao per arrivare qui ho corso e poi tu mi hai pure fatto fare
il tour degli studi, quindi suono da seduto.” Proclamai
lasciandomi cadere sul divano affianco a Merumo. “non esiste!
Alzati Die! O giuro che al prossimo tour tu suonerai su una
carrozzella, perché sarai senza gambe” il sorriso
di Kao che accompagnò queste parole mi fece paura,
così mi alzai. Una volta che fui al mio posto cominciammo. Merumo rimase seduta
tutto il tempo a guardarci con gli occhi che le brillavano e fumando
una sigaretta ogni tanto. Io invece a volte la
guardavo e ne rimanevo incantato dalla posa sexy e affascinate che
assumeva ogni volta che fumava. Chissà se ne è
mai stata consapevole? Mi fissavo tanto che un
paio di volte sbagliai e Kaoru provava ad uccidermi scatenando sempre
l’ilarità generale, compresa quella di Merumo. Alla fine dopo un paio
di ore il nostro leader schiavista ci concesse una pausa. Totchi usci a prendersi
qualcosa da mangiare e cercando di convincere anche Shinya ad andare
con lui, ma il nostro piccolo batterista è sempre stato
schizzinoso con il cibo quindi Totchi non sarebbe riuscito a
convincerlo a mangiare, ma riuscii a farsi accompagnare comunque. Kaoru disse che doveva
assolutamente andare a prendersi qualcosa di forte da bere o mi avrebbe
ucciso, mentre Kyo si sdraiò sul divano dove fino a poco
prima c’era Merumo e si addormentò. Tipico. Rimanemmo solo io e lei. “ti va di
venire fuori con me?” le chiesi e senza aspettare una sua
risposta la portai sulle scale antincendio che erano affianco alla
nostra sala. Adoro quel posto. Ci vado ancora ogni volta che ho voglia
di stare tranquillo. Lo so che fa strano. Daisuke Andou che vuole stare
tranquillo non si è mai visto. Ma sto posto mi piace
così tanto. Uscimmo e ci accendemmo
una sigaretta “allora,
Merumo…stasera ti ho invitata a cena?” le domandai
sorridendo. “certo!
Daisuke Andou! Non ti ricordi? Devi ripagarmi della bella botta che mi
hai fatto prendere stamattina” mi rispose sorridendo
maliziosa e facendomi l’occhiolino. “oh! Ma allora
non posso proprio rifiutarmi. E poi dove dovremmo andare?”
mentre le parlavo mi ero avvicinato col viso al suo. “vedrai
Andou…ti piacciono le corse di macchine?” fu
l’ultima cosa che sentì provenire da quelle
labbra, prima che finissero a chiudere le mie.