Warblers Xmas Week (a cura di Black_eyes e _zia cla_)

di _zia cla_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo giorno- Il calore del camino (di Black_eyes) ***
Capitolo 2: *** Secondo giorno-Cioccolata in tazza (di _zia cla_) ***
Capitolo 3: *** Terzo giorno-Pattinare sul ghiaccio (di _zia cla_) ***
Capitolo 4: *** Quarto giorno- Neve (di Black_eyes) ***
Capitolo 5: *** Quinto giorno- Baci sotto al vischio (di _zia cla_) ***
Capitolo 6: *** Sesto giorno- Ricordi di Natale (di _zia cla_) ***
Capitolo 7: *** Settimo giorno- Prepararsi alla notte di Natale (di Black_eyes) ***
Capitolo 8: *** Ottavo giorno- Mezzanotte (di Black_eyes) ***
Capitolo 9: *** Nono giorno (giorno facoltativo) - Dolci natalizi (di Black_eyes) ***



Capitolo 1
*** Primo giorno- Il calore del camino (di Black_eyes) ***


Il calore del camino - di Black_eyes






Una sera fredda, alla Dalton. Due Warblers dall'aria assonnata se ne stavano in biblioteca a finire alcune ricerche, prima di poter passare la settimana natalizia in completa tranquillità.

''Non capisco perchè quei deficenti non accendono i riscaldamenti pure qui!'' ringhiò Jeff, scaldandosi le mani soffiandoci sopra e sfregandole fra loro ''Pure l'inchiostro mi si è gelato!'' gemette.

Nick scosse le spalle stringendosi la sciarpa sul collo ''Non accendono i caloriferi perchè sono taccagni. L'inchiostro ti sta finendo...'' disse scorbutico.

''Zitto che ho quasi finito.'' aggiunse poi, dolcemente.

''Io non mi sento più le mani!'' piagnucolò il biondino, buttando sul tavolo la penna e scrocchiandosi la schiena. ''Ti prego, torniamo in sala. Ti prego! Abbiamo ancora domani!'' lo scongiurò.

Il moretto sbuffò alzando gli occhi al cielo ''Va bene piccoletto, andiamo a scaldarci.''

Risero entrambi e sistemarono le proprie cose nelle borse. Portarono tutto nella loro stanza e tornarono in sala, dove c'era un fuoco scoppiettante che rendeva l'atmosfera più calda e familiare.

Rimasero lì sul divano, vicini, a coccolarsi, a stringersi e, di tanto in tanto, a darsi qualche leggero bacio a fior di labbra.

Forse perchè fuori faceva freddo, c'era aria di neve, perchè era sera, perchè erano stanchi, ma stare lì, in un momento di calma, unico momento di calma veramente assoluta nella scuola, era perfetto.

Gli altri Warblers erano in giro per l'accademia o a festeggiare prima il Natale in un modo abbastanza … intimo, personale e privato.

''Si sta bene qui... Vero?'' chiese Nick accoccolandosi meglio sul divano, accanto al suo ragazzo.

''A me piace più la compagnia.'' sussurrò Jeff stringendogli le braccia attorno alla vita ''Lo sai che starei persino in un igloo senza lamentarmi, purché ci sia tu.'' marcò quest'ultimo punto baciandolo su una tempia.

''Il Natale ti rende troppo dolce.'' sorrise il moretto, strofinando la testa contro la sua spalla.

''Naa. Sbagliato!'' rispose dandogli un bacio leggero a fior di labbra. ''Sono dolce solo con te.''

Nick fece delle piccole fusa stringendosi, come se fosse stato possibile, tra le sue braccia forti.

Fissarono entrambi le fiamme che piano piano si spensero sotto ai loro occhi.

''Hai freddo?'' chiese Jeff protettivo verso il suo fidanzato.

''Se sono con te sto sempre bene.'' gli rispose mettendo la testa nello spazio tra il collo e la spalla.

E restarono lì, semplicemente a coccolarsi e a farsi compagnia. Ad amarsi a loro modo, nel modo più dolce che esista, fino a che non si addormentarono abbracciati sul divano.






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Salve a tutti! Quì è _zia cla_ che vi parla! Bene, come avete appurato la prima storia della week appartiene a quella tenerona di Black_eyes. Dato che le OS le pubblicherò tutte io, non mi dilungherò in spiegazioni tecniche o di scelta perchè non ne ho nè la facoltà nè il diritto. Sappiate solo che le sue storie non avranno nessun collegamento tra loro, avranno solo un punto in comune: Niff ship + 2 shot collettive.
Beh, se vi va lasciate un commento, a Lauretta farebbe tanto piacere!
A domani per il secondo giorno curato dalla sottoscritta! Un bacione da entrambe! ;)

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Capitolo 2
*** Secondo giorno-Cioccolata in tazza (di _zia cla_) ***


                                                                                                                                    

    
2000 miles - di _zia cla_




  He’ gone 2000 miles
  It’s very far
The snow is falling down
Gets colder day by day
 I miss you...

 

                                                                                                                                                                    



 

‘…La neve quest’anno ha deciso di non arrivare, è un Natale stranamente caldo qui a Westerville. A New York probabilmente farà un freddo d’inferno… Se teniamo conto del girone dei traditori, naturalmente…’
 
Blaine fa un mezzo sorriso amaro, mentre, seduto sul davanzale della finestra della sua camera, guarda i rami spogli ma privi di neve degli alberi che circondano l’accademia Dalton.
Dovrebbe studiare per gli ultimi test prima delle vacanze, ma è proprio durante le feste che la nostalgia per le persone che ami si fa sentire di più… soprattutto quando queste sono lontane.
Appoggia la fronte al vetro freddo, lasciando che il suo respiro lo appanni appena.
 
‘’Stai meditando se buttarti di sotto?!’’
 
Thad non è stato mai un tipo dalla battuta originale. Il suo compagno di stanza lo guarda dalla sua scrivania ricoperta di libri e appunti. Vorrebbe davvero darci un taglio con tutti quei compiti (arretrati) ma purtroppo o per fortuna, non ha nessuno a cui pensare.
 
‘’Aveva detto che avremmo passato il Natale insieme… Ma alla fine ha deciso di non tornare.’’ Sospira Blaine, stringendo ancora di più le ginocchia al petto e facendo cadere il quaderno che aveva in grembo.
 
‘’Amico, ti prego. Riprenditi. E’ il suo primo anno in un’altra città, New York per l’esattezza. New York! L’avrà raggiunto suo padre e avranno deciso di passare insieme le vacanze… Tornerà per Capodanno, vedrai!’’ Thad gli rivolge un sorriso sincero e incoraggiante, al quale Blaine cerca di ricambiare.
 
‘’Se lo dici tu…’’
 
‘’Deve essere vero! Stai o non stai parlando con il veggente Harwood!’’ la figura di Nick compare sulla porta -perché non la chiudono mai?!- seguito a ruota da Jeff. Entrambi entrano di furia e con pile di libri sotto ogni braccio. Li poggiano sui due letti nella stanza per poi buttarcisi anche loro su e cominciando a studiare.
 
Blaine e Thad si guardano perplessi, desiderosi di porre ai due la stessa domanda:
‘’Ehm… che fine ha fatto la vostra camera?!’’
 
‘’E’ sempre lì… purtroppo.’’ Risponde il biondo, senza sollevare lo sguardo dal suo libro di francese.
 
‘’E’ assurdo che con tutti i soldi che i nostri genitori sborsano per questa scuola, non abbiano ancora reso le pareti delle camere insonorizzate…’’ continua atono Nick, mentre sfoglia il suo manuale di matematica.
 
I due compagni di stanza si guardano complici, avendo capito esattamente il problema di quei due.
 
‘’Di cosa stanno discutendo oggi?! Di chi dei due è più bravo a rivolgere sguardi sexy al pubblico?!’’ chiede ironicamente Blaine, mentre scende dal davanzale e recupera il quaderno dal pavimento.
 
I ragazzi scoppiano in una leggera risata, consci di quanto quella, potrebbe benissimo non essere una battuta.
 
‘’Secondo me non hanno neanche visto l’invito che gli abbiamo lasciato sotto la porta.’’ Dice Jeff, rivolgendosi al ragazzo bruno sull’altro letto.
 
Blaine e Thad si voltano incuriositi verso i due.
‘’Che invito?’’
 
Nick e Jeff li guardano con gli occhi spalancati, come se fossero increduli che gli venga posta quella domanda.
 
‘’Al Warblers Christmas Party di stasera!’’ risponde con entusiasmo il biondo.
 
‘’E quando avevate intenzione di dircelo?’’ chiede stranito Thad, anche se Blaine è perplesso quanto lui.
 
‘’Ora!’’ rispondono entrambi con un sorriso a trentadue denti.
 
‘…Quei due sono davvero inquietanti a volte…’
 
 
 

*

 
 
 
‘’Niente alcool?!’’
La domanda non è chiaro da quale Warbler provenga, dato che tutto il gruppo sta squadrando i due organizzatori come se volessero incenerirli o farli esplodere il mille pezzi.
 
‘’R-ragazzi, manteniamo la calma. E’ pur sempre un party di Natale…’’ Dice il più alto della coppia, alzando le mani in segno di resa.
 
‘’…E poi non dimentichiamoci il vero motivo per il quale siamo qui!’’ continua Nick, indicando con un movimento del capo una zona della stanza.
 
Tutto il gruppo si volta a guardare il divano dove è seduto Blaine, malinconico e perso nei suoi pensieri.
In meno di trenta secondi, tutti i Warblers sono intorno a lui, chi seduto sui divani, chi per terra e chi sul tavolino.
Quando si riscuote, Blaine non può fare altro che sussultare.
‘’Che c’è?!’’
 
‘’Sei uno straccio, amico!’’ esclama Richard.
 
‘’Quello che voleva dire Rich, -lo scavalca Flint, spostandolo malamente con una manata- è che sei troppo giù di morale… E’ Natale, Blaine!’’
 
‘’L-lo so ragazzi… perdonatemi, ma proprio non riesco a sentirlo il clima natalizio… Mi manca troppo Kurt.’’
 
‘’Lo capiamo e vogliamo davvero darti una mano, è per questo che stasera non ci sarà alcool ma solo… questa.’’ esclama Jeff, mentre piazza davanti al naso di Blaine una tazza fumante di cioccolata calda. ‘’Serotonina liquida!’’
 
‘’Non vedo come questa possa aiutarmi…’’ sospira Blaine, con un mezzo sorriso.
 
‘’Mi stai mettendo in dubbio Anderson?! Tutti conoscono le proprietà benefiche di una buona cioccolata calda bevuta insieme ad un caro amico, nel periodo natalizio… Se poi la cioccolata è con un intero gruppo di Warblers, il risultato è assicurato al 200%!’’ gli fa l’occhiolino Jeff.
 
Blaine ride. Ride di gusto, come non faceva da giorni; poi solleva verso il gruppo la sua tazza, raffigurante Cucciolo dei Sette nani (Jeff ha ingegnato la sua collezione di tazze Disney per l’occasione), in segno di brindisi e ne beve un sorso; quando solleva gli occhi verso i suoi amici sente il cuore riscaldarsi, aiutato forse dal rassicurante calore della bevanda, ma è certo che l’amicizia sia la causa principale.
Perché i Warblers sono la sua famiglia, e anche se l’amore della sua vita è lontano miglia, finchè rimarrà alla Dalton, non gli mancherà mai affetto né supporto, non sarà mai solo. Loro non glielo permetteranno mai.
 
 
 
 
‘…Alla fine Sebastian e Hunter, tra una discussione e l’altra, hanno trovato il loro invito. Si sono presentati con un’ora di ritardo ma non a mani vuote. Inutile dire che la cioccolata calda non è rimasta pura così a lungo.
Ho paura che l’immagine di Trent ubriaco, in mutande e con la cravatta legata attorno alla testa, che urla alla fine del mondo, tormenterà i miei sogni per molto, moltissimo tempo…’

 

 
 
 
 

Shake it up
     Shake up the happiness
Wake it up
   Wake up the happiness
Come on you all

 It's Christmas time!





 

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Eccoci arrivati al secondo giorno! Spero che fino ad ora la week vi stia piacendo! Non mi dilungo troppo, vi dico solo che le mie shot (in tutto 4) non saranno collegate tra loro ma avranno molti elementi comuni; primo fra tutti: saranno ambientate in un universo ideale dove Blaine non ha lasciato la Dalton, non ha tradito nessuno, la famiglia Warblers si è comunque allargata e non esiste la Seblaine (spero apprezziate questo mio sforzo -.-).
Ci saranno anche le canzoni naturalmente! La colonna sonora che me le ha ispirate! A domani con la mia prossima shot! Un bacione!!!

 









 

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Capitolo 3
*** Terzo giorno-Pattinare sul ghiaccio (di _zia cla_) ***


Winter wonderland - di _zia cla_
 
 

…Later on, we’ll conspire,
As we dream by the fire
To face unafraid,
The plans that we’ve made,
Walking in a winter wonderland.

 
 
 

‘… Il mondo sta davvero impazzendo! Fino ad una settimana fa si sarebbe potuto fare il bagno nel lago vicino l’accademia e ora… ghiaccio! Ghiaccio e neve ovunque! ... Purtroppo so benissimo cosa vorrà dire, questo…’
 
 
‘’Sai, sono contento che alla fine il clima sia cambiato… Non sarebbe stato Natale senza neve… vero?!’’ Nick, seduto alla sua scrivania posta frontalmente alla finestra, si volta verso il suo migliore amico, seduto sul suo letto, intento a scrivere su una strana agenda.
 
‘’Uhm, mh…’’
 
‘’Qualcosa non va, Jeff?!’’ chiede il bruno, mettendo per un attimo da parte il suo entusiasmo per il clima, vedendo il suo compagno di stanza così distratto e poco entusiasta.
 
‘’Cosa?!’’ si ridesta Jeff. Quando solleva lo sguardo verso Nick, nota che lo sta scrutando con gli occhi sgranati, come se aspettasse una risposta. ‘’N-no, non preoccuparti. Sono solo un po’ teso per il test di francese di domani.’’
 
‘’Oh, andrà bene! Se poi hai qualche difficoltà particolare, potresti sempre chiedere una mano a Sebastian.’’ Nick non se la sente di proporsi come doposcuola, i suoi risultati in quella lingua sono appena nella norma.
 
‘’Naaa….! Già fatto. Mi ha risposto che la sua bontà di quest’anno non prevede ripetizioni della sua lingua madre… Però se mi andava, poteva darmi altre lezioni di lingua…’’
 
‘’Bleh...’’ Nick inarca un sopracciglio, accompagnando il tutto con un’espressione schifata.
 
‘’Dopo quello, ho deciso di evitare ogni contatto con lui per almeno una settimana. E’ stato inquietante.’’ Continua il biondo, alzandosi dal letto per andare a riporre l’agenda nel cassetto del comò.
 
‘’Quando finisce la settimana?’’ chiede Nick, facendo un giro completo con la sua sedia per continuare a guardare il suo amico.
 
‘’Domani. Sarò costretto a vederlo domani…’’ esclama il biondo, con un sospiro affranto.
 
Nick scoppia a ridere seguito a ruota da Jeff. Sono ancora lì che sghignazzano quando l’allegria del biondo viene smorzata da una frase di Nick.
 
‘’Beh, meno male. Una battuta di pessimo gusto non sarebbe stata una buona scusa per non venire all’annuale pattinata sul ghiaccio dei Warblers!’’
 
‘Ecco. Come volevasi dimostrare.’
 
 
 

 

*
 

 
 
‘’Cosa vuol dire che non vieni?!’’ esclama quasi irato Andrew, ad un Jeff sdraiato nel suo letto ed imbalsamato in tre strati di coperte.
 
‘’Sto male… Perché ti arrabbi con me, non si maltrattano i malati.’’ Si lamenta Jeff, mentre cerca di rigirarsi in quel fagotto informe.
 
‘’Beh, Jeffino caro, forse è il caso che tu faccia un bel pellegrinaggio in Terra Santa; tutti gli anni vieni colpito da qualche strana influenza, sempre a Natale, poi!’’ esclama a braccia conserte Trent.
 
‘’Non è vero!’’ ribatte in modo piuttosto infantile il biondo, cominciando a tossire in modo un po’ troppo secco.
 
I Warblers, intorno al suo capezzale, sospirano rassegnati.
‘’Beh, è un peccato che tu non venga a pattinare con noi neanche questa volta…’’ afferma sconsolato Blaine, mentre gli da una pacca su una sporgenza del fagotto che dovrebbe essere la spalla.
 
Tutto il gruppo esce dalla stanza, lasciando il piccolo (si fa per dire) malato da solo.
 
‘’Esci fuori di lì, prima di cominciare a sudare come una foca monaca all’Equatore.’’ Esclama all’improvviso Nick.
 
 
‘…Mi ero sbagliato, non ero solo…’
 
‘’Cos- cosa dici? Non posso uscire, sto m…’’
 
‘’Stai benissimo!’’ lo interrompe il ragazzo bruno. ‘’Siamo compagni di stanza da tre anni, so riconoscere quando stai male. Ti ricordo che io, sono quello che ti ha mantenuto la testa sul water mentre vomitavi l’anima è l’ultima bottiglia di Jack Daniel’s, bevuta all’ultimo party dei Warblers.’’
 
Jeff abbassa la testa e annuisce piano mentre si scosta a fatica le coperte di dosso; si mette a sedere sul bordo del letto, le mani intrecciate tra loro e gli occhi tristi puntati sul suo compagno di stanza.
 
‘’Allora, cos’hai? Perché questa sceneggiata?’’ gli chiede con il viso corrucciato Nick.
 
Il biondo si guarda per un po’ intorno, come smarrito. Alla fine, decide di sputare il rospo.
‘’Non voglio venire a pattinare sul ghiaccio con voi.’’
 
‘’Da quando ti facciamo così schifo?!’’
 
‘’N-no idiota! Voi non c’entrate niente. Sono io… Non ho mai pattinato sul ghiaccio in vita mia.’’ Continua timido Jeff, già imbarazzato dalla piega che prenderà quella discussione.
 
‘’Non è difficile, posso aiutarti io e…’’
 
‘’No, Nick- lo interrompe il biondo- io non pattino sul ghiaccio perché non voglio pattinare sul ghiaccio.’’
 
‘’Perché?!’’ chiede confuso il suo compagno di stanza.
 
‘’A causa di Piccole donne.’’
 
 
 
‘…Ero più che sicuro che in quel momento, gli occhi di Nick sarebbero esplosi fuori dalle orbite, tanto erano sbarrati…’
 
 
 

 

*

 
 
‘’Ci stai prendendo per il culo, Duval?!’’
 
‘’Sebastian, la tua delicatezza ci colpisce sempre.’’ Esclama ironico Blaine, voltandosi verso il ragazzo seduto al suo fianco sul divano.
 
‘’Te lo assicuro killer, se solo me ne dessi la possibilità, apprezzeresti molto la mia indelicatezza.’’ Gli sorride malizioso il ragazzo alto, facendo ruotare gli occhi di tutti i presenti.
 
‘’Smythe ti prego… Almeno a Natale, evita.’’ Lo ammonisce Thad.
 
Sebastian acconsente a tacere sollevando le mani in segno di resa, permettendo a tutti di focalizzare nuovamente la loro attenzione su Nick.
 
‘’Dunque Nick, ci stavi dicendo che il motivo per il quale Jeff non viene a pattinare con noi, è perché da piccolo sua madre gli ha letto Piccole donne e ha paura di cadere nel ghiaccio come Amy?!’’ chiede perplesso Trent.
 
‘’Esattamente.’’
 
‘’Ma è… è…’’
 
‘’Ridicolo.’’
 
Tutti gli Warblers si voltano a guardare il loro capitano che, seduto sulla sua poltrona di comando- è stata soprannominata così oramai- accarezza impassibile il suo adorato Mr. Pussy… il gatto.
 
‘’Con tutto il rispetto mia cara gattara dei sogni, ma è la prima volta che apri bocca stasera e hai detto una cazzata.’’ Esclama con sufficienza Sebastian, meritandosi uno sguardo truce da Hunter e un insieme di bocche spalancate dal resto del gruppo.
 
Rimangono tutti per qualche istante in silenzio prima che Trent dica qualcosa:
‘’B-beh Bas, per quanto tutti apprezziamo il tuo slancio di bontà, devi ammettere che Clarington ha ragione. Il comportamento di Jeff è…’’
 
‘’Infantile?! Irragionevole?! Forse. Ma ammettiamolo, chi di noi non ha una paura immotivata o una ridicola fissazione?!’’ chiede Sebastian, inarcando le sopracciglia e squadrando tutti i Warblers intorno a lui.
Può constatare come la maggior parte si guardino intorno con fare vago, può notare come Blaine si passi una mano tra i capelli e come Hunter smetta di accarezzare per un attimo il suo gatto.
Sorride fra sé e sé, prima di rivolgere la sua attenzione a Nick, in piedi vicino al camino.
 
‘’Allora Parson Brown, dicci: cosa vuoi che facciamo?’’
 
 


 

*
 

 
 
‘’Dove stiamo andando, Nick?!’’ chiede smarrito Jeff, mentre segue per le scale dell’accademia il suo compagno di stanza nonché migliore amico; infatti è solo in virtù della loro amicizia, che ora lo segue chissà dove con il cappotto in una mano e cappello e sciarpa nell’altra.
 
‘’Seguimi e non fare storie!’’ lo rimbecca il bruno davanti a sé.
 
‘’Nick, mi era parso di essere stato chiaro: non vengo a pattinare con voi!’’ si lamenta ancora il biondo, piantandosi su uno dei gradini.
 
Nick alza gli occhi al cielo e sospira, prima di girarsi e strattonare Jeff per farlo continuare a salire la scalinata.
‘’Ti ho detto che non usciamo dalla scuola!’’
 
‘’Allora perché ci portiamo dietro i cappotti?!’’ chiede inquieto.
 
‘’Aspetta e vedrai… Dobbiamo arrivare all’ultimo piano.’’
 
L’ultimo piano è sede di un’ala completamente disabitata; mesi prima è stata smantellata e sono cominciati i lavori di ristrutturazione. Non ci va mai nessuno, hanno staccato anche i riscaldamenti.
Jeff non ha idea del motivo per cui sono diretti proprio lì.
La risposta arriva qualche minuto dopo, quando hanno entrambi svoltato l’angolo. Sono costretti ad indossare sciarpe e giacche, Nick si infila anche il cappello.
Le finestre del largo corridoio sono spalancate a far entrare il vento gelido, gli specchi, precedentemente staccati dai muri, sono adagiati alle pareti in modo da riflettere la luce notturna e il riverbero della neve; lo spettacolo più impressionante agli occhi di Jeff però, sono il gruppo di Warblers che volteggiano su pattini a rotelle per tutta l’ala.
 
Li guarda tra lo stupito e lo scioccato, indeciso se definirli adorabili o semplicemente pazzi da legare.
Fa vagare il suo sguardo su tutti i suoi amici fino a scorgere un nano, infondo al corridoio, che si sbraccia per attirare la sua attenzione: Blaine.
Sta per andargli incontro quando viene fermato da Nick.
‘’Ehi, non vorrai entrare in pista senza questi?!’’
Gli passa un paio di rollerblade, sicuramente trafugati dal suo armadio, e gli sorride, prima di allontanarsi ad indossare anche lui i suoi pattini.
 
Quando è pronto, può finalmente raggiungere Blaine che, nel frattempo, è stato buttato a terra da un Sebastian piuttosto tronfio.
 
‘’Così impari a mettermi alla prova, hobbit!’’ gli sente dire mentre gli porge una mano per aiutarlo ad alzarsi.
 
‘’Solo perché ha detto che sembri un elfo di babbo Natale, con quelle orecchie rosse?!’’ esclama sarcastico Hunter poco distante da loro.
 
‘’Non ho nessuna intenzione di mettere uno di quegli orrendi paraorecchi e somigliare ad uno dei Teletubbies!’’
 
‘’Magari potresti optare per un cappello?!’’ lo canzona con sufficienza il capitano dei Warblers.
 
‘’Ottima idea, penso che accetterò la tua offerta.’’ Gli sorride sornione il mezzo francese, sfilandogli il cappello dalla testa e scappando via.
 
‘’Ha-ah! Sì, Smythe, tu sì che sei un vero bad boy!’’ esclama ironico Hunter prima di cominciare a rincorrerlo per tutto il corridoio.
 
Jeff sorride a tutto quello e, quando si volta verso Blaine, tutto quello che riesce a chiedere è un flebile: ‘’Perché?!’’
Il ricciolino gli sorride affabile:
‘’Sei un Warbler Jeff. Ricordati, noi non siamo solo un coro. Tutti noi abbiamo le nostre paure, ma le affrontiamo insieme, come gruppo.’’
 
A quelle parole, il sorriso di Jeff si allarga un po’ di più, fino a diventare un sorriso smagliante e semplicemente… felice.
 
Blaine gli dà una pacca sulla spalla prima di tornare a volteggiare per tutta l’ala con lo stile di una ballerina volante.
 
Decide di unirsi al gruppo, ma prima si guarda intorno alla ricerca del suo migliore amico. Quando lo intercetta, gli corre o meglio, sfreccia incontro.
Si ferma a pochi centimetri da lui e gli sorride, allargando le braccia come un bambino: ‘’Il migliore Natale di sempre!’’
 
 
‘Mi sbagliavo su tutta la linea! Non sono solo, penso che non lo sarò mai finchè sarò costretto a rimanere in mezzo a questo gruppo di debosciati… Magari il prossimo Natale potrei fare la mia prima pattinata sul lago o su una pista… Chissà! Sicuramente non avrò più paura di non essere ripescato, nel caso cadessi in una voragine… E potrei non preoccuparmi troppo del clima e lasciare semplicemente che nevichi…’








 

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Bom dia! Spero che anche questo terzo giorno sia stato di vostro gradimento! Se vi ha fatto schifo, mi dispiace... :(
Rincuoratevi, domani è la volta di Black_eyes con la sua delirante versione del propt: Neve!
Vi saluto tutti e ci risentiamo domani.
Se volete lasciarmi/ci un parere sulla week o sulle shot, ci farebbe piacere! x)
Sempre se vi interessi, potete trovarci anche quì e quì!
PS: Chiedo scusa se ci fossero degli errori vari, non è betata e l'ho riletta di corsa...
Un bacione! A domani!

 

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Capitolo 4
*** Quarto giorno- Neve (di Black_eyes) ***




- Neve - di Black_eyes






A Westerville, c'era una scuola molto carina, senza soffitto, senza cucina … ah no! Questa è un'altra cosa!

Dicevamo! A Westerville c'era una scuola di soli maschi: la Dalton!

Codesta scuola aveva un glee club, e che roba è? Comunque! In questo … club … vi erano dei ragazzi che cantavano: i Warblers.

Ragazzi. Warblers. Usignoli. Fantasia portami via!

Comunque! Alla Dalton studiavano dei ragazzi molto bravi, molto ligi, con un gran senso del dovere e molto seri.

''Moriremo tutti!!!'' si sentì qualcuno urlare nei corridoi freddi della scuola.

Come non detto.

''Moriremo tutti! Rimarremo in questa scuola, dove le provviste finiranno e dovremmo ucciderci per soppravvivereeee! Moriremo tuttiii!''

''Jeeeff!'' un moretto gli corse incontro ''Non voglio morire!''

''Neanche io!'' disse stringendolo in un abbraccio dolce e premuroso ''Ti amo! Adesso il mondo può anche finire dato che ti ho detto tutto!''

''Oh! Jeff! Ti amo anche io!''

Ecco spostiamoci e lasciamo la privacy a questi Usignoli.

Comunque, a parte questi due, gli altri Warblers dovrebbero essere … normali, giusto?

''Smythe?!'' un moretto seduto a gambe incrociate sul letto, alzò lo sguardo sul biondino che era appena uscito dalla doccia ''Lo sai che dire al biondo e al nasone che il mondo finisce oggi non è stata una buona idea, vero?!'' gli chiese retoricamente.

''Ovvio Harwood, ma sai che mi diverto con poco!'' sorrise il francesino ''E poi almeno si sono detti che si amano e fanno un po' di sano sesso!''

''Ma te pensi solo a quello?'' rise quello seduto sul letto, scuotendo il capo.

''Naa, penso anche a fare l'amore con te.'' disse sedendosi a cavalcioni del moretto ''Buon Natale Thad.''

''Buon Natale amore.'' e lo baciò.

Ok, e lasciamo anche a questi due la loro privacy.

Ma praticamente c'è qualcuno in questa scuola che non è matto?

''Guardateee!'' un urlò squarciò la calma, mezza calma, nei corridoi della Dalton.

Probabilmente no.

''Nevicaaa!'' delle urla di giubilo riempirono i corridoi, le camere, le aule. Iniziarono i cori natalizi, seguiti da balletti e coreografie inventate sul momento.

In questa scuola nessuno è al sicuro.

Gli studenti uscirono dall'edificio imbacuccati e coperti fino al naso da sciarpe e para-orecchi, di colore blu e rosso, ovviamente, e iniziarono a fare palle di neve.

Ma scusate un secondo. Non aveva iniziato a nevicare poco fa? Come fanno a fare battaglie con le palle di neve adesso?

Allontaniamoci prima di impazzire come loro … and merry merry Christmas to everyone!






 

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Eccoci! E fu sera e fu mattina. Quarto giorno (sembra la creazione del Mondo).
Perfetto, in questa shot la natura delirante di Black_eyes è venuta fuori in tutto il suo splendore! xD
Sappiate che lei è così normalmente!
Alloura! Spero che queste montagne russe di ff non vi stiano facendo venire la nausea... sapete, questa continua altalena di stili differenti! Perchè volevo avvisarvi che la prossima è mia!
Vi aspetto il quinto giorno con il propt: Baci sotto il vischio.
Muahahahah!


Un bacione a tutti!

_zia cla_

PS: Lo so che è una cosa brutta e triste da fare, ma elemosiniamo recensioni. ;P






 

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Capitolo 5
*** Quinto giorno- Baci sotto al vischio (di _zia cla_) ***


 - Christmas is all around me - di _zia cla_
 
 
 
 

Your soul is full of gunk, Mr. Grinch.
The three words that best describe you
are as follows, and I quote: "Stink. Stank. Stunk."
 
You're a rotter, Mr. Grinch.
You're the king of sinful sots…

 
 
 
 

 

‘…Essere quello cattivo è sempre una gran fatica. Finisci spesso per dipendere da quello che gli altri si aspettano da te; perché tu non sei un tipo che si comporta bene, tu non ami essere gentile, tu non vuoi essere amato… Così impari a regolarti su certi schemi prestabiliti, anche se a volte vorresti essere qualcosa di diverso da uno schema… … 
 

 Fortunatamente, per reindirizzarmi sulla buona strada,  esiste il Natale! …’
 

 
 
 
‘’Ricordatemi perché lo state facendo…’’ cantilena Sebastian, seduto su una delle poltrone della biblioteca, mentre guarda con sufficienza un piccolo gruppo di Warblers che stanno addobbando a festa la grande stanza.
 
‘’Perché è Natale!’’ rispondono con slancio Thad e Trent.
 
‘’Oh, certo… mi sembra una spiegazione più che valida.’’ Esclama ironicamente il mezzo francese, mentre arrotola l’elastico del suo piccolo quaderno e lo mette nella tasca del blazer.
 
‘’Sebastian, in realtà non capisco per quale motivo tu sia ancora qui… Sappiamo benissimo quanto non approvi tutto ciò!’’ esclama con uno sbuffo Blaine, mentre appende una ghirlanda su una finestra.
 
‘’Intendi l’inutile e ridicolo festival del pacchiano?!’’ chiede retoricamente e in tono svogliato.
 
‘’Avanti, non è poi così male…’’ lo rimprovera Nick.
 
‘’Sto avendo l’istinto di suicidarmi con una di quelle ghirlande. Non è male, è peggio.’’
 
‘’Disse il Grinch!’’ lo prende in giro Jeff.
 
Tutti gli Warblers nella stanza sghignazzano, mentre Sebastian allarga il suo sorriso in modo grottesco. Per un secondo tutti i ragazzi nella sala, hanno l’impressione che il suo viso diventi verdognolo.
 
‘’Avete ragione, razza di Nonsochi fanatici… Ma permettete che vi rifaccia la stessa domanda di prima: perché? E non rispondetemi ‘perché è Natale’, altrimenti potrei ficcarvi in gola una di quelle decorazioni.’’
Sebastian squadra tutto il gruppo che lo guarda come se avesse appena chiesto quante zampe ha un gatto.
 
‘’E’ semplice Bas, per stare insieme.’’ Il tono nella voce di Blaine è candido, come se quelle poche parole bastassero a spiegare tutto.
 
 
‘… ho sentito più volte parlare di Natali passati in famiglia, insieme con le persone che ami. Ma non è facile capirne il vero significato se non lo sperimenti sulla tua pelle…’
 
 
‘’Stronzate.’’
 
 
 

 

*

 
 
‘’Potevi risparmiartelo.’’  Blaine entra come una furia nella camera di Sebastian, che però resta impassibile e continua a leggere il suo libro, sdraiato sul letto.
 
‘’Cosa?!’’
 
‘’Quella tua uscita in biblioteca. Sai, c’è gente che ci crede davvero.’’ Lo rimprovera in tono severo il ragazzo bruno.
Sebastian allora poggia il libro sul comodino e si mette a sedere.
 
‘’Beh, è ora che si diano una svegliata. Possibile che io sia l’unico essere umano sulla faccia della terra a pensare che sia da ipocriti concedersi un solo periodo all’anno per fingere di essere felici e di sopportare la costante presenza di amici e parenti?!’’
 
‘’Ma noi non lo facciamo.’’ Afferma con dolcezza, Blaine.
 
‘’Cosa?’’ chiede confuso il ragazzo più alto.
 
‘’Noi siamo sempre così: cerchiamo di essere felici ogni giorno e amiamo stare in compagnia. Ricordi?! Warblers=famiglia?!’’ scimmiotta un po’ Blaine.
 
‘’Non so neanche cosa sia una famiglia!’’ sbuffa frustrato Sebastian, alzandosi all’improvviso dal letto.
 
‘’Possiamo mostrartelo noi! Vieni alla cena della Vigilia, stasera.’’ Gli propone il ricciolino.
 
‘’Non che voglia turbarti e riportarti alla realtà Blaine, ma la vigilia di Natale è tra quattro giorni.’’ Lo rimbecca con sufficienza.
 
‘’Non che voglia ribadirti l’ovvio Smythe, siamo i Warblers.’’
 
 
 

 

*

 
 
 
‘’La cena della plus pre-Vigilia… a base di cucina cinese da asporto?!’’
 
Sebastian guarda con aria per niente persuasa la sua scatoletta di pollo al curry. Tutti gli Warblers sono riuniti in biblioteca, davanti al camino acceso.
 
‘’La Warbler Vigilia vorrai dire! Accontentati Smythe, non abbiamo avuto l’accesso alle cucine, ci siamo dovuti arrangiare.’’ Si giustifica Jeff, mentre si ficca in bocca un raviolo a vapore intero.
 
‘’Ma come avete fatto a ritirare la consegna, i cancelli sono chiusi da ore ormai.’’ Chiede incuriosito Thad.
 
‘’Abbiamo dato una cospicua mancia al fattorino per convincerlo a scavalcare il muretto sul lato Nord.’’ Afferma con non curanza Nick.
 
Per un attimo è possibile osservare nella stanza come tutti sembrino perfettamente coordinati nello stupore. Occhi sgranati e uno sbattere di palpebre sincronizzato.
Dopo quell’attimo di black out riprendono tutti a consumare la propria cena. La serata trascorre piacevole, tra risate, chiacchiere, lamentele di Sebastian, nenie natalizie e, naturalmente, lamentele di Sebastian.
Però è chiaro, da come ride, da come scherza con gli altri, quanto si trovi a suo agio in quell’ambiente di festa. Come se avesse aspettato quello da tutta una vita.
 
 
‘’Oh, prima che mi dimentichi! Ecco a te!’’ Blaine smette per un attimo di assillare il resto del gruppo con i suoi aneddoti natalizi per recuperare e porgere a Sebastian un pacchetto colorato, abbellito da un nastro.
 
‘’Cos’è?!’’ chiede titubante il biondo.
 
‘’Il tuo regalo di Natale da parte di tutti noi.’’ Esclamano in coro i Warblers.
 
‘’Perché?’’
 
‘’Smythe, solitamente il periodo del perché finisce intorno ai cinque anni d’età. E’ preoccupante che tu sia ancora a questi livelli.’’ Scherza Jon, beccandosi una gomitata nel fianco da parte di Nick.
 
‘’Perché è la tradizione.’’ Risponde Duval.
 
‘’Io però non vi ho fatto niente.’’ afferma senza vergogna Sebastian.
 
‘’E ce lo dici così?!’’ sghignazza Jon.
 
‘’Puoi sempre rimediare. Che ne dici di una canzone natalizia improvvisata?!’’ Propone Blaine, inarcando un sopracciglio.
 
‘’No.’’
 
‘’Avanti, abbiamo la canzone adatta a te.’’ Gli sorride il nanetto, trascinandolo al centro della stanza e intonando la melodia iniziale.
Appena riconosce la canzone, Sebastian non può trattenere un ghigno imbarazzato. Anche perché alcuni Warblers hanno indossato dei cappelli rossi e bianchi e stanno improvvisando una coreografia intorno a lui, atteggiandosi a sexy Babbi Natale.
 
I feel it in my fingers, I feel it in my toes, Christmas is all around me and so the feeling grows…
 
Sebastian comincia a cantare, inizialmente indeciso se assecondare quegli idioti dei suoi amici, che ora gli si stanno strusciando addosso, o mandarli a quel paese.
 
 
…Christmas is all around me and so the feeling grows. It`s written in the wind, it`s everywhere i go…
 

 
Infine decide di stare al gioco, prendendosi anche qualche licenza non autorizzata. Dopotutto non sarebbe lui se non ne approfittasse. Si ferma quando rischia seriamente di beccarsi un pugno da Jeff.
 
 
…So if you really love Christmas, come on and let it snow.
 
 
La canzone continua, in un tripudio di movenze vagamente sexy, risate e punzecchiamenti vari. Quando la performance si conclude, tutti applaudono all' esibizione. Sebastian fa un piccolo inchino; quando si rialza, assiste ad uno spettacolo piuttosto insolito, anche se gradito.
Thad ed Andrew si stanno scambiando un bacio.
 
‘’Ehi voi due, non pensavo di farvi questo effetto.’’ Li canzona divertito.
 
I due ruotano gli occhi al cielo ed indicano qualcosa al di sopra delle loro teste.
‘’Vischio.’’
 
Sebastian si gira verso tutti con aria strafottente.
‘’Fatemi indovinare… E’ la tradizione.’’
 
 
 

 

*

 
 
Sebastian cammina per il corridoio del suo dormitorio, diretto alla sua stanza, Blaine lo affianca. Ha insistito per poterlo accompagnare nonostante la sua camera sia al piano inferiore.
Quando arrivano davanti la porta, si voltano uno di fronte l’altro.
 
‘’E’ poi così male?!’’ chiede Blaine con un sorriso sornione.
 
‘’Cosa?’’
 
‘’Il Natale!’’ afferma Blaine con tutta naturalezza.
 
‘’Questo non era Natale. E’ stata una pre-pre-pre… pre-vigilia di Natale!’’ afferma saccente Sebastian, alzando un dito ammonitore.
 
‘’Pensala come vuoi! So che sei stato bene; il 25 non avrai con te i tuoi parenti e Natale è passare dei bei momenti con le persone che ti amano, nonostante tu sia una testa di cazzo!
Possiamo dire che è stato oggi il tuo Natale.’’ Gli sorride infine. ‘’Beh, buonanotte Bas.’’
Sebastian guarda il suo amico con un sorriso incerto, ma sicuramente grato.
 
Fa per girarsi per entrare in camera sua, quando urta qualcosa con i capelli; alza lo sguardo e per un attimo non sa se ridere o rimanere a bocca aperta per il resto della nottata.
 
‘…Maledetti uccellacci! Loro e le loro tradizioni!’
 
La trave della porta è completamente ricoperta di vischio, su tutta la sua lunghezza.
Abbassa lo sguardo verso Blaine che ha la sua stessa espressione scioccata.
Sorride intenerito vedendo come il ricciolino sta guardando smarrito il ‘cespuglio’ sopra la sua testa.
 
‘’Non sanno che favore mi hanno fatto!’’ esclama piano ma con il suo solito sorriso malizioso. Blaine abbassa lo sguardo e scuote impercettibilmente la testa.
 
‘’Non sei costretto se n-‘’ il tentativo diplomatico di Sebastian viene messo a tacere da Blaine. Il moro si alza sulle punte, aggrappandosi piano ad una spalla del più alto.
Il bacio che si danno è distaccato, è un bacio in amicizia, ma Sebastian non se ne lamenta affatto: si gode il contatto di quelle labbra morbide sulle sue per quella manciata di secondi, trasformandoli, nella sua testa, in ore.
Quando si staccano hanno entrambi un sorriso sulle labbra.
 
‘’L’hai detto tu che sono un Nonsochi fanatico! Io le tradizioni le rispetto.’’ Afferma Blaine con il sorriso di un bambino.
 
Sebastian ride, carezzandosi la punta del naso.
‘’Allora buonanotte Cindy Lou.’’
 
‘’Buonanotte Mr. Smythe! Spero passi un felice Natale’’ Blaine accenna un inchino con il capo e si allontana verso le scale, Sebastian lo segue con lo sguardo. Sorride perchè non può farne a meno, perché, in una serata, il suo cuore è cresciuto di almeno due taglie.
 
 
‘… non è mai stato il Natale ad essere sbagliato, solo ora me ne rendo conto. Fino ad ora, ho semplicemente sbagliato famiglia! …’
 





 

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Lo so, lo so. Non ho mantenuto la promessa... Ma la Seblaine friendship ci sta sempre bene!!!
All'inizio (parliamo all'incirca del lontano del 15/18) il tizio che si doveva beccare il bacio sotto il vischio era Hunter... Ma la Sebanter non me garba manco per niente.

Alzi la mano chi ha amato come me l'esibizione di Sebastian. Io me lo vedo troppo versione Billy Mack! xD
Spero vi sia piaciuta anche questa mia terza shot e quinta shot della Week.
Se volete, mi farebbe piacere avere un vostro parere.
A domani con la mia ultima OS della week! Un bacione! ;D

la vostra _zia cla_


 

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Capitolo 6
*** Sesto giorno- Ricordi di Natale (di _zia cla_) ***


 -Something about December- di  _zia cla_
 
 

…Let all your memories
Hold you close
No matter where you are.
You're not alone,
Because the ones you love are never far
If Christmas is in your heart.

 
 
 
 
 

 

Era l’ultimo giorno prima delle vacanze natalizie per gli studenti della Dalton.
Tutti erano indaffarati a preparare gli ultimi bagagli e a salutare i propri compagni, in vista delle due settimane di separazione.
Tutti avevano già la mente in vacanza, proiettata verso i regali, i festeggiamenti e l’immensa tavolata del pranzo di Natale.
Tutti tranne due ragazzi.
 
 
‘’Guarda, dovrebbe essere lì in alto, sul penultimo scaffale!’’ esclamò Trent ai piedi della scala a pioli della biblioteca, mentre Thad si era arrampicato sulla libreria per cercare la versione originale de ‘’Il canto di Natale di C. Dickens’’ per la relazione di letteratura inglese, assegnatagli per le vacanze.
 
‘’Non c’è. Aspetta, letteratura straniera. Letteratura spagnola, italiana… Eccola! Letteratura inglese!’’
Thad scorse tutte le iniziali degli autori fino ad arrivare alla D.
‘’Dallas, Defoe… Dickens! A Christmas Carol!’’ sorrise vittorioso il ragazzo.
 
Si sporse un po’ dalla scala per estrarre il volume che si rivelò più incastrato di quanto pensasse; dopo essere riuscito a cacciare con calma un lembo, lo strattonò con forza, portandosi dietro un paio di altri libri, uno dei quali colpì in pieno la testa di Trent.
 
‘’Ahio!’’
 
Thad si voltò verso l’amico e scoppiò a ridere: ‘’Avanti Nixon, una bella botta in testa non può farti che bene!’’
Trent stava per rispondergli lanciandogli dietro il libro che aveva raccolto da terra, ma si arrestò all’improvviso quando si accorse che, quello che aveva in mano, non era un libro.
Era una specie di quaderno con la copertina rigida e rossa, fissata con un elastico. Incuriosito, Trent srotolò l’elastico e l’aprì; quando lesse l’intestazione in prima pagina quasi ci rimise la mandibola dallo stupore.
 
 

 

*

 
 
‘’E’ davvero l’agenda di Wes!’’
 
Tutti gli Warblers si erano raccolti in biblioteca, tutti seduti intorno al tavolino dove era stata poggiata l’agenda. Tutti la scrutavano e guardavano affascinati, come se fosse un importante reperto archeologico.
 
‘’E’ lei.’’ Blaine si ritrasse un attimo, portandosi una mano davanti la bocca, cercando di trattenere un gemito emozionato. ‘’E’ come essere in possesso del diario di Tom Riddle.’’
Tutti gli altri asserirono emozionati alle sue parole.
 
In quel momento entrarono nella stanza i due leader del gruppo.
‘’Cosa fate, ragazzi?’’ chiese titubante Sebastian, avendo notato l’atteggiamento inquietante dei suoi compagni.
 
‘’Thad e Trent hanno trovato l’agenda di Wes Montgomery!’’ affermò Jeff al limite dell’entusiasmo.
Sebastian si ficcò le mani in tasca e fece una smorfia compiaciuta.
 
‘’Chi è Wes Montgomery?’’ chiese candido il loro capitano.
Tutti gli Warblers si voltarono verso di lui, guardandolo a bocca aperta, inorriditi e offesi.
Sebastian alzò gli occhi al cielo davanti a quella scena, alla quale aveva dovuto assistere in prima persona tempo addietro.
 
‘’Cosa ho detto?’’ bisbigliò Hunter, voltandosi verso Sebastian al suo fianco.
 
‘’Hai appena chiesto chi è Wes. Nessuno può chiedere chi è Wes.’’ Gli rispose in tono annoiato il suo co-capitano.
 
‘’Ma io non so chi è questo Wes.’’ Ribattè Hunter con un’alzata di spalle.
 
‘’Nessuno non può sapere chi è Wes!’’ lo rimproverò Nick.
 
‘’Ma io come faccio a sapere chi è Wes se non chiedo chi è Wes!’’
Hunter stava per superare il limite della sopportazione. Ma in che gabbia di matti era finito?! Perché aveva accettato quella borsa di studio?! Lui era anche ricco sfondato, non gli serviva neanche una borsa di studio!
 
Fortunatamente arrivò in suo soccorso Sebastian che era ormai stufo di quel teatrino dell’assurdo.
‘’Prima del mio arrivo, tutte le decisioni sui Warblers venivano prese da un consiglio composto da una triade. Wes era il capitano del gran consiglio. Tutto questo risale a quando Thad aveva ancora un qualche minimo ruolo di rilievo all’interno del gruppo.’’
 
‘’Ehi!’’ esclamò Thad, sentendosi offeso dalle parole di Sebastian.
 
‘’Harwood, accetta la dura verità.’’  Lo rimbeccò con sufficienza il ragazzo.
 
‘’Uhm. Un pezzo grosso dunque. Dov’è ora?’’ chiese Hunter incuriosito.
 
‘’Si è diplomato. Frequenta Harward ora.’’ Gli rispose malinconico Blaine.
 
‘’Vi sentite ancora?’’
 
Nella sala si diffuse un silenzio di tomba. Tutti si guardarono intorno imbarazzati. Dopo aver lasciato la Dalton, Wes aveva mantenuto i contatti con gli altri per qualche tempo, poi pian piano le chiamate si erano diradate sempre di più finchè tutti i contatti non si erano annullati.
 
‘’ Caspita… Beh, un classico.’’ Affermò Sebastian con tono fintamente colpito, sporgendosi verso il tavolino e prendendo l’agenda in mano.
Tutti gli Warblers si sporsero verso di lui, spaventati da quel gesto inconsulto.
 
‘’Ragazzi calmatevi. Non è il Santo Graal!’’
 
Li squadrò tutti come se fossero pazzi poi, quando si furono risistemati tutti ai loro posti, l’aprì e cominciò a leggere.
 
‘Cari Warblers,
se avete trovato questo mio diario, vorrà dire che la professoressa Douglas ha nuovamente assegnato la relazione su ‘’A Christmas Carol’’ per le vacanze.
Mi rivolgo direttamente a voi perché sono sicuro che, chiunque abbia trovato questa mia, ve l’abbia consegnata…’
 
‘’Ma è per caso morto, questo tizio?!’’ il commento di Hunter bloccò la lettura di Sebastian che sghignazzò. Tutti gli altri li zittirono con uno shhh indignato.
Sebastian alzò gli occhi al cielo e ricominciò a leggere.
 
‘…Come potrete constatare, raccoglie tutti i miei ricordi di Natale che mi legano a voi. Siete stati la mia seconda famiglia ,e non so se ora continuiamo a sentirci, ma lo sarete sempre.
Nonostante spesso fossi intransigente e un tantino freddo, vi ho sempre ritenuto dei fratelli, degli amici veri. Spero che leggere questo mio rememberingvi faccia piacere quanto a me ha fatto piacere scriverlo.’
 
Sebastian interruppe la lettura e alzò il suo sguardo sui ragazzi seduti, che lo guardavano in attesa.
 
‘’Allora?! Perché ti sei fermato?’’ chiese un Warbler.
 
‘’L’introduzione si conclude qui, d’ora in poi inizia la trama vera e propria.’’ Rispose scherzosamente il loro co-capitano.
 
‘’Forse è il caso che ’’- Hunter prese il diario dalle mani di Sebastian e lo porse a Nick, seduto più vicino a lui rispetto agli altri- ‘’leggiate voi il resto, fateci conoscere chi è Wes Montgomery.’’
 
Gli Warblers si scambiarono un’occhiata complice, poi Nick abbassò lo sguardo sulle pagine e cominciò a leggere.
A turno lessero aneddoti, racconti, piccoli stralci di giornate e pensieri personali. Ogni volta che veniva citato un evento riconosciuto da qualcuno o da tutti, era un susseguirsi di commenti e ricordi soggettivi, prese in giro e risate.
I due capitani ridevano e ascoltavano interessati, era bello sapere che c’era un povero martire come Wes Montgomery a sopportare quei caproni, prima di loro.
 
Pian piano arrivarono alla fine delle pagine; letta l’ultima riga, sui volti di tutti c’erano sorrisi, malinconici e non, lacrime e gioia.
Dopo essere rimasti per un po’ in silenzio però, sui volti di tutti cominciarono a delinearsi dei sorrisi amari.
Wes era stato, era importante per loro: come era possibile che avessero lo tagliato fuori dalle loro vite fino a quel momento? Pigrizia, orari differenti, la vita privata di ognuno... Rendeva tutto giustificabile ma non era una scusante abbastanza valida.
All’improvviso, Blaine si ridestò ed estrasse il cellulare dalla tasca dei pantaloni, scorse la rubrica e, quando ebbe trovato il numero che cercava, ringraziò il Cielo di non averlo cancellato.
Premette il tasto di invio e mise il telefono al centro del tavolo, dopo aver impostato il vivavoce.
 
Attesero tutti impazienti, guardandosi tra loro e chiedendosi cosa stesse combinando Blaine. Qualche squillo, poi tutto fu chiaro come il suono della voce che arrivò alle loro orecchie.
 
‘’Pronto?!’’
 
‘’Ehi Wes! Buon Natale, amico…’’






 

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Eccomi qua! Scusate il ritardo! x3
Forse sono uscita un po' fuori tema (sembra più una cosa del genere: ricordi A Natale) però volevo davvero inserire Wes e questo è quello che mi è uscito.

Alcuni di voi sicuramente hanno notato il cambio di tempo verbale. Non è un errore, l'ho fatto apposta ad usare, per questo propt, il passato. xD
Beh, questa era la mia ultima storia! Vi mando un bacione e vi lascio nelle psicopatiche ma tenerone mani di Black_eyes.

;D

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Capitolo 7
*** Settimo giorno- Prepararsi alla notte di Natale (di Black_eyes) ***




-Prepararsi alla notte di Natale-  di Black_eyes




La notte prima di Natale: una notte magica, una notte piena di neve e silenzio.

Alla Dalton era tutto ovattato, i corridoi erano vuoti e lucidi, gli addobbi, rossi e oro, pendevano dai soffitti e dai cornicioni delle finestre.

Fuori, il giardino era tutto coperto da un manto di neve bianca e soffice, neanche un'orma intaccava quel manto bianco.

Dormivano tutti, tutto era calmo e quieto.

Tutto tranne due ragazzi, uno moro e uno biondo, che stavano ridendo nella loro stanza.

''Te lo giuro! Da bambino ne ho visto uno!''

''Era un'ombra Nick.'' sbuffò il biondino.

''No! Te lo giuro! Quando avevo sette anni, ho visto un aiutante di Babbo Natale che sistemava un pacchetto sotto l'albero e poi è scomparso nel nulla.''

''Avevi bevuto.''

''A sette anni non bevevo, io!'' disse il moretto, mettendo il broncio.

''Ok. Ma devi capire che era impossibile che avevi visto un … elfo o un nano, di nani ne abbiamo già abbastanza in questa scuola, tra te, Blaine e altri usignoli.''

''Stronzo.'' disse facendogli una linguaccia.

Si misero a ridere ancora, poco dopo.

''Comunque! Altri ricordi?! Com'è stato il tuo Natale Jeff?''

''Non sono stati molto belli i miei Natali, erano freddi, poca famiglia e … niente dolcezza, era un giorno come un altro.''

Ci fu silenzio anche in quella stanza, l'allegria di prima sparì, Jeff se ne stava con gli occhi fissi su un punto non definito verso il muro bianco.

Nick aprì e chiuse la bocca un paio di volte, poi lo fece voltare verso di sé.

''Se vuoi puoi venire da me e dalla mia famiglia domani.'' disse tranquillo.

''Cosa?'' Jeff deglutì ''Sul serio?''

''Sì.'' sorrise timido ''Tanto, tra stare qui alla Dalton, tra i matti, e a casa mia con i matti di famiglia Duval, non è molto diverso.''

''Grazie. Vengo volentieri.'' annuì diventando rosso in viso ''E poi … una cosa diversa c'è.'' lo strinse a sé e tirò su di loro la coperta ''Sarò con te. Un Natale assieme a te. Lontano da questi matti.''

Si fissarono dolcemente, occhi negli occhi, le fronti attaccate le une alle altre, le mani strette e unite.

''Ok … però ti giuro che quel nano/elfo/aiutante di Babbo Natale l'ho visto.'' disse piccato il brunetto.

''Va bene Nick. Avrai fatto un sogno …''

''E
ro sveglio ti dico!'' borbottò Nick, sbuffando.

''Ok, sarà stato sonnambulismo.'' ridacchiò il suo ragazzo.

Nick gli fece la linguaccia prima di stringersi fra le sue braccia.

''Non vedo l'ora che sia domani. Natale con te. Almeno ti potrò presentare, però ti avverto'' alzò il viso verso di lui ''mia nonna ti stringerà le guance fino a farle diventare scarlatte, mia madre ti riempirà il piatto più e più volte, mio padre ti farà domande sullo sport e …'' non riuscì più a dire nulla perchè Jeff lo baciò.

''Zitto un pò.'' disse sfiorandogli il naso ''Sarà tutto perfetto.'' spiegò il biondino ''Mi basta stare con te.''

E passarono la Vigilia stretti l'uno all'altro, ridendo e parlando, baciandosi e sfiorandosi.

Tutto era perfetto: il Natale, il posto; bastava stare assieme.






 

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Che vi avevo detto?! Niff a go go! Dolcissimi questi due!
Certo, Laura è estremamente psicopatica ma ha un cuore di panna... x3
(ora nel suo commento mi prenderà a vergate letterali xD)
Beh, speriamo che la week vi stia piacendo immensamente come a noi è piaciuta scriverla... Oddio, immensamente forse è esagerato... Ci basta che vi stia piacendo.
Un baione, a domani! xD

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Capitolo 8
*** Ottavo giorno- Mezzanotte (di Black_eyes) ***


-Mezzanotte-  di Black_eyes

 

Stare lontani, problemi e contrattempi.

Il peggior Natale della loro vita.

''Tutto bene Nick?'' chiese Blaine, porgendogli un bicchiere colmo di spumante.

''Certo.'' disse prendendolo e stringendosi nelle spalle ''Tutto ok.''

''E allora come mai hai il muso lungo?'' chiese Sebastian passando di lì ''Sembra ti sia morto il cane.''

''Finezza portami via, vero Bas?'' rise Blaine scuotendo il capo  ''Vai e aiuta Trent a sistemare gli ultimi addobbi.''

''Ma no! Ce ne sono già troppi!''

''Sebastian. Non te lo stavo chiedendo. Vai.'' sospirò Blaine fissandolo.

''Ok.'' e se ne andò a schiena ricurva.

''Adesso dimmi che c'è.'' Blaine si voltò verso Nick ''Dai!''

''Dovevamo passare il Natale assieme, giusto? E invece non è così.''

''Jeff. Come mai?''

''I suoi hanno voluto farlo tornare a casa.'' alzò le spalle ''E niente …''

''Secondo me bisogna scrivere una lettera a Babbo Natale. Almeno così lui la legge.'' si intromise uno dei Warblers che passava di lì con scatoloni e quant'altro.

Nick sorrise, una lettera, ovvio, se fosse così semplice l'avrebbe fatto fin dalla mattina. Quando Jeff uscì in silenzio dalla loro camera.

''L'abbiamo scritta tutti, che credi?'' rise Sebastian tornando in sala, rincorso da Trent.

''Perchè non ci provi anche tu?'' chiese Trent sorridendo a Nick ''Provare non costa nulla.

''Ma non sono più un bambino … e Babbo Natale non esiste.''

''Come lo sai? A Natale tutti torniamo bambini.'' spiegò Blaine ''...E poi non dirlo neanche per scherzo! Babbo Natale esisteeee!'' si voltò verso Bas ''Vero?'' chiese facendo gli occhioni dolci.

''Certo cucciolo, ora però andiamo a cenare. Ho fame.''

Trent si voltò verso il moretto che non aveva ancora bevuto un goccio di spumante ''Vieni con noi o provi?''

''Arrivo tra 10 minuti.'' sorrise mordendosi il labbro inferiore.

Quando se ne furono andati tutti, prese carta e penna, una stronzata la notte di Natale, Blaine lo ha contagiato un po' troppo.

Iniziò a scrivere, anche se, alla fine, la lettera, gli sembrava più il testo di una canzone natalizia.

Caro Babbo Natale,

per questa notte non ti chiedo regali da trovare sotto l'albero, sono diventato un po' troppo vecchio per quelli, ma ho un desiderio nel cuore.

Quello di trovare il mio ragazzo per mezzanotte, anche solo per un saluto.

Per questo Natale non ho bisogno di regali, o auguri falsi, l'unica cosa di cui mi interessi sul serio è lui.

Per favore, se vuoi farmi felice quest'anno portamelo qui, alla Dalton.

Non so se sto chiedendo troppo, ma è il mio unico desiderio, ancor più forte di quello di trovare la neve la mattina di Natale.

Perchè mi manca, vorrei che mi abbracciasse stretto stanotte, vorrei essere il primo a fargli gli auguri di buon Natale.

Lo vorrei qui con me.
Ecco, tutto quello che vorrei, che desidero è lui. Jeff, il mio Jeff.

Piegò la lettera e la depose sul cornicione della finestra, poi andò a cena.

Passò la serata, tra risate, chiacchierate e ricordi. Nick si dimenticò della lettera lasciata sul cornicione, ma non dimenticò del fatto che avrebbe passato quella notte solo.

Quella sera andò a letto con un peso sul cuore e il gelo nelle ossa.

Tutti avevano qualcuno, ma lui no. Si strinse nelle coperte per stare un po' al caldo, ma era come se il freddo provenisse da dentro di sé.

Stava per addormentasi quando la porta della camera si aprì, la luce si accese e un ammasso di vestiti si gettò su di lui.

Aprì gli occhi per vedere Jeff con il naso rosso, coperto fino alla bocca da una sciarpona blu e gli occhi lucidi

''Babbo Natale mi ha detto che ti mancavo.'' gli sussurrò in un orecchio ''E poi mi mancavi anche tu.''

''Babbo Natale non esiste.'' disse Nick diventando rosso.

''Strano, lui mi ha detto che gli hai scritto una lettera. Seriamente?'' ridacchiò togliendosi i vari strati.

Nick lo fissò, da una tasca del giubbino gli cadde un foglio, andò a raccoglierlo. La sua lettera!

''Ma che?'' alzò gli occhi sul suo ragazzo che stava indossando il pigiama.

''Babbo Natale esiste. Qual'era il tuo desiderio?'' gli chiese sdraiandosi accanto a lui.

''Zitto e fammi stare al caldo.'' disse baciandolo dolcemente.

''Ok ghiacciolino.'' ridacchiò abbracciandolo.

''Grazie stufetta.'' nascose il volto nell'incavo del suo collo ''Questo è Natale.'' sussurrò dolcemente.

''No.'' sussurrò Jeff facendogli alzare il volto. Si sentirono le campane suonare la mezzanotte ''Questo lo è.''

E rimasero lì, su quel letto da una piazza, a crogiolarsi e a festeggiare il Natale. Il loro Natale.






 

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Uaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Mezzanotte alla Dalton... Natale alla Dalton?! Ma non vanno in vacanza gli studenti delle scuole private?!
Naaaaaa! La Dalton è la seconda casa degli Warblers!
Niff a tutto spiano! Domani però arriva una dolcissima shot.
Due parole: kids!Warblers
+
guest star (love for Laura <3)

Un bacioneeeeeee!

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Capitolo 9
*** Nono giorno (giorno facoltativo) - Dolci natalizi (di Black_eyes) ***


-Dolci Natalizi- di Black_eyes

 

 

 


‘’Bambini!’’ una voce femminile fa zittire tutta la classe di piccoli bimbi che stanno parlando fra loro. ‘’Chi mi dice che giorno è oggi?’’ chiede, andando verso la lavagna.

‘’Oggi è il 20 dicembre. Mancano 5 giorni a Natale.’’ disse un bambino dagli occhi azzurri come il cielo.

‘’Secchione.’’ sbuffò un altro bambino dietro di lui.

‘’Sebastian! Non si dicono queste parole. E sì, bravo Kurt!’’ sorrise ‘’Sapete cosa accade il 25 dicembre?’’

‘’Arriva Shanta Claushe!’’ urla un nanetto ai primi banchi.

‘’Sì Blaine. E cosa fa Babbo Natale prima di lasciare i giocattoli?’’

‘’Mangia i bishcotti e beve il latte.’’ dicono contemporaneamente un biondino e un moretto.

‘’Jeff, Nick, avete ragione entrambi.’’ sorride dolce ‘’E guardate qui! Oggi prepareremo dei biscotti! Così vedete come si fanno e poi con le vostre famiglie li preparate.’’

‘’Shiiii!’’ un urlo si alza dal banco di Blaine.

Tutti quanti ridono.

‘’Ok. Adesso dividetevi a gruppetti e poi metteremo le tovaglie sui banchi, poi passerò fra voi e vi insegnerò come si fa.’’ spiega la maestra allacciando a tutti i bambini i grembiulini.
‘’Trent! Non si mangia la farina!’’

Quando tutti sono ai propri posti, con i grembiuli e una manciata di farina ciascuno, iniziano a preparare l'impasto per i biscotti.
È tutto tranquillo, alcune volte si sentono dei coretti, piccole strofe di canzoni natalizie.
La maestra di tanto in tanto aiuta i bambini e controlla che tutto vada bene.

‘’Sei sporco!’’ Nick si volta verso il suo amico Jeff e lo guarda strano per poi grattarsi una guancia con la mano tutta infarinata.

‘’Ecco.’’ ride ancora Jeff.

‘’Che fai?’’ chiede Nick vedendo Jeff che gli sta passando la mano pulita sia sulla guancia che sulla punta del naso.

‘’Ti ho pulito dalla farina … torniamo ai biscotti!’’ ride felice.

‘’Quanto siete appiccicoshi!’’ borbotta Sebastian fissandoli e modellando il biscottino a forma di albero.

‘’Shebashian! Non fare il cattivo!’’ lo riprende Blaine incrociando le braccia al petto.

‘’Nano!’’ dice facendogli una linguaccia, ma poi lo aiuta a formare il suo dolcetto.

I bambini si divertono a giocare con le formine e a mettere i canditi, gli zuccherini colorati sulla pasta frolla e a stendere lo zucchero a velo.
Si stanno divertendo tutti, tranne un bambino dagli occhi color del cielo; era tranquillo ma non rideva.

‘’Kurt?’’ la maestra si avvicina a lui e si siede sul pavimento ‘’Come mai triste?’’

‘’Il mio papà non mi farà fare altri biscotti…’’ dice sconsolato mentre continua a fare biscotti con varie formine; erano perfetti, non una sbavatura, non un pezzo di pasta fuori forma. Era perfetto in ogni particolare.

‘’Come mai?’’ chiede aiutandolo a mettere i bottoni di gomma sugli ometti di Pan di Zenzero.

‘’La mia mamma è volata in cielo’’ spiega tranquillamente ‘’e mio papà non è capace di fare i dolci.’’

‘’Puoi sempre insegnargli tu.’’ gli prende il mento fra le dita della mano ‘’Sei bravissimo Kurt, sei un ometto grande e dolce. Non permettere a nessuno di intaccare la tua felicità. Se vuoi essere felice, se vuoi qualcosa va a prenderlo. Perchè ognuno di noi la merita e tu non sei da meno.’’ gli sorride sfiorandogli la punta del naso.
‘’Ok?’’ gli prende la manina ‘’E adesso andiamo a portare queste belle creazioni in forno.’’

‘’Ma dopo si mescoleranno.’’ fa il broncio il piccolo Kurt.

‘’Allora sai cosa facciamo?!’’ la maestra prende un piccolo coltellino e incide una minuscola K in un angolo dei dolci.
‘’Ecco’’ glielo mostra ‘’così sono tuoi.’’

Kurt sorride e le prende la mano, andando verso gli altri che avevano radunato tutti i biscotti e tutte le formine che avevano usato.

‘’Bravissimi bimbi! Trent non si mangiano crudi! Metti giù!’’ sospira e mette i dolcetti sulle varie pirofile.

‘’Maestra Evelyne’’ la chiama Sebastian ‘’dopo quando li possiamo avere?’’

‘’Quando saranno cotti li potremo mangiare, oppure facciamo dei piattini che porterete a casa.’’

‘’E she ce li dividiamo?’’ chiede Blaine, che era coperto di farina da capo a piedi.

‘’Anche questa è un'idea, Blaine … ma come mai sei completamente coperto dalla farina?’’

‘’Me ne sherviva altra’’ alza le spalle ‘’e shono riuscito a prenderla!’’

‘’Io volevo aiutarlo ma è un nano testardo!’’ sbuffa Bas fissandolo.

‘’Va bene, fa nulla.’’ gli scompiglia i capelli ricci facendo cadere la maggior parte della farina. ‘’Ecco. Adesso andate a ripulirvi, io porto questi in forno, quando sono pronti li porto in classe!’’

Come una mandria di animali tutti i bambini corrono fuori. Tutti tranne Kurt.

‘’Che fai qui? Vai anche tu.’’ gli sorride dolcemente.

‘’Vorrei aiutarla’’ alza le spalle ‘’non mi va di andare a giocare.’’

‘’Kurt … non puoi restare sempre solo, fatti degli amici; Blaine è un po' pazzo e maldestro, Sebastian è un po' cattivello ma solo perché infondo è troppo dolce e poi ci sono Trent, Jeff, Nick, Thad, David, Weasley, Jhon, Luke, Flint … siete amici, e poi vedrai che ti sapranno voler bene; ho sentito dire che sei piuttosto bravo a cantare. Facciamo così, vai a chiedere se hanno voglia di cantare per me. Io sarò la vostra giuria. Se vincete … niente compiti delle vacanze. Allora?!’’ sorride dolcemente prima di sistemargli il colletto della camicia.

Kurt annuisce felice per poi correre fuori e venire subito salutato dagli altri.
I piccoli Warblers sono un gran bel gruppo di amici.

 

 

 

Ehm sì ecco, è Black_eyes che vi parla!

Oggi sono io che pubblico, dato che la cara Claudia non può.

Come avete potuto leggere c'è anche Evelyne! Il personaggio creato da _zia cla_ che potete 'incontrare' e conoscere nella sua long “I've got you under my skin” che potete trovare qui:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1264991&i=1

Tanto amore per la dolce _zia cla_ che ha messo a suo nome le mie spasticate.

Questa ultima OS è molto fluffosa, spero che non vi siate annoiati e che vi sia piaciuto leggere questa week dei Warblers.

Alla prossima e buon Natale dalla premiata ditta _zia Eyes_! :) 

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