Welcome to my life.

di Turo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** It hurts. ***
Capitolo 2: *** Bakery. ***
Capitolo 3: *** Hi Hannah. ***
Capitolo 4: *** Sandwich. ***
Capitolo 5: *** Beach. ***
Capitolo 6: *** Ecologist. ***
Capitolo 7: *** Sound of the waves. ***
Capitolo 8: *** Isn't she lovely. ***
Capitolo 9: *** Trouble. ***
Capitolo 10: *** Party. ***
Capitolo 11: *** Market. ***
Capitolo 12: *** Why him? ***
Capitolo 13: *** I like you. ***
Capitolo 14: *** John? ***
Capitolo 15: *** Auditions. ***
Capitolo 16: *** Epilogo. ***
Capitolo 17: *** AVVISO. ***



Capitolo 1
*** It hurts. ***


Brighton, Inghilterra.
Alzai con delicatezza la maglia del pigiama, fermandola a metà della pancia. Li, sfiorai quei segni viola che riempivano la mia pelle, gemendo ad ogni singolo contatto.
Perché mio padre doveva farmi questo? Perché ogni volta doveva picchiarmi davanti a mia madre, che nonostante provasse a reagire, veniva allontanata bruscamente, minacciata di essere picchiata se avesse mosso un passo? Perché ero un errore – diceva mio padre- uno stupido e inutile errore.
Lui voleva stare con mia madre, di me gli importava ben poco, e quindi ricorreva alla violenza per informarmi di quanto ero pesata sulla loro vita. Anzi sulla sua, perché mia madre mi amava, e me lo ripeteva sempre dopo che papà finiva di tirarmi i calci. Lei non poteva fare niente,  perché era fragile, e se avesse provato a difendermi, mio padre se la sarebbe presa anche con lei, e io non volevo.
Mi chiamo Hellen, ho diciassette anni. Mia madre aspettava pazientemente il quattro giugno, cioè oggi, per mandarmi via di casa. Non perché lei non mi voglia, ma per allontanarmi da mio padre. L’idea non mi piace per niente, non voglio lasciarla da sola, ho paura che le succeda qualcosa, ma ogni volta che provo a convincerla, mio padre mi prende e mi schiaffeggia, così ci ho rinunciato. A causa di queste ritorsioni da parte di mio padre, non conobbi nessuno a scuola, perché ero solita a stare sola, con il mio ipod, e a pensare al dolore fisico e mentale che provavo ogni giorno. L’unica persona con cui feci amicizia, era Sam, una ragazza che mi capiva, una persona fantastica. Che ogni volta mi prendeva il ghiaccio e lo adagiava sulla mia faccia viola, e che cercava di nascondere l’occhio nero comprandomi dei fondotinta. Faceva davvero molto per me, le dovevo tutto.
Tutto è iniziato quando mia madre aveva sedici anni, ad un ballo della scuola. Era ubriaca e non ragionava più, così incontrò mio padre – ubriaco anche lui- e lo fecero senza protezioni. Così arrivai io. Mio padre era disperato, mia madre pure. Lui voleva abortire, ma lei decise di tenermi. Ecco perché la amo, anche per questo.
Così, nove mesi dopo, nacqui io, lo schifo di figlia- come diceva mio padre ogni volta che mi vedeva. E adesso lui se la prendeva con me, per ogni cosa. Anche perché il giornale arrivava tardi alla mattina.
Ma oramai erano anni che sopportavo questa situazione, così ci feci l’abitudine. Ma un giorno mia madre decise che al compimento dei miei diciotto anni, mi avrebbe mandata via da qui, da mio cugino Niall, a Londra.
Niall lo conoscevo poco, l’avevo visto a qualche cena in famiglia, di lui non sapevo niente, solo il nome. Non volevo andare da lui, non se mia madre era qui, in balia di quell’uomo, che ormai non consideravo padre.
“Hel” sussurrò qualcuno. Mi spaventai perché ero avvolta nei miei pensieri. Tirai giù la maglia e uscii dal ripostiglio – che lui aveva etichettato come camera mia, mettendoci un letto e una cassettiera per i vestiti- incrociando la figura scura di mia madre con in mano qualcosa.
“Fammi spazio” sorrise entrando.
Lei mi porse un pacchetto verde e giallo, e mi incoraggiò ad aprirlo. “Auguri amore mio” mi disse tra le lacrime. Feci come mi aveva detto e lo aprii: era un bracciale colorato, davvero bellissimo.
“Grazie mamma” dissi abbracciandola.
“Tesoro, oggi ti porto a Londra, ma promettimi una cosa..” iniziò a bassa voce.
“Dimmi”
“Promettimi che ci sentiremo..” singhiozzò.
“Mamma, lo sai che cercherò di chiamarti sempre. Io non volevo neanche andarmene” ammisi abbassando la testa.
“E invece no, Hel, devi andare. Ho aspettato tanti anni vedendoti soffrire e non potendo aiutarti, ora voglio che tu viva una bella vita, te la meriti. Non sei l’errore di cui parla sempre tuo padre, tu sei la cosa più bella che mi sia capitata” disse sistemandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Ma tu starai con lui, non voglio”
“Io me la caverò. Tu assicurami che sarai forte”
“Mamma, sono forte” le assicurai. “E lo sai” conclusi.
“Lo so, hai ragione.” Rispose triste.
“Grazie ancora per il bracciale, è bellissimo” dissi dandole un bacio.
“Dammi che te lo sistemo” sorrise asciugandosi una lacrima e iniziando a trafficare per aprire il gancio.
“Mamma, non piangere, ti prego” le chiesi.
“Scusa” sussurrò.
Mentre vedevo le lacrime rigarle il volto, non riuscii a trattenermi, e mi unii a lei.
“Ho solo paura di non trovarmi bene la” commentai.
“Hel, tutti i posti sono migliori di questo, te lo assicuro. Non ti meriti tutto questo odio inutile. Non meriti di essere picchiata. Guardati, sei così bella, sei simpatica. Sorridi, ti troverai benissimo” rispose con una punta di insicurezza nella sua voce.
“Come faccio a sorridere, dopo tutto questo?” le chiesi alzandomi la maglia, per farle vedere i lividi.
Lei lasciò cadere il bracciale a terra e si coprì la faccia con le mani.
“E’ colpa mia” ammise.
“No mamma, è colpa sua. Di John”
Non riuscivo neanche a chiamarlo padre, quindi preferivo dire il nome.
“E’ ora di andare” sbuffò guardando l’orologio al polso “Prendi la borsa e cambiati, ti aspetto giù. Ah, e scusa per non averti fatto una festa, una torta, insomma, i diciotto anni sono importanti per..”
“Mamma, non importa. E’ tutto ok. Apprezzo tantissimo tutto quello che hai fatto per me” la interruppi. “E ora andiamo, prima che lui si svegli” dissi prendendo la borsa e avviandomi verso il bagno, cercando di fare meno rumore possibile.
Sistemata, ritornai in camera per vedere se mancava qualcosa, e notai il bracciale sul pavimento, così lo presi, e lo infilai nella borsa.
“Andiamo” dissi abbracciandola.
“Andiamo” ripetè lei.
*
Due ore dopo, alle sette, eravamo davanti alla villetta di mio cugino Niall. Nonostante avessimo questo legame di parentela, eravamo totalmente diversi: lui, biondo, occhi azzurri mentre io, capelli neri e occhi verdi.
Mia madre suonò il campanello , e poco dopo il biondo comparve  sorridente sulla soglia. Prima abbracciò mia madre, sussurrandole qualcosa all’orecchio, lei annuii; Poi mi guardò e mi strinse forte. Le sue braccia intorno alla schiena mi provocavano un gran dolore a causa dei lividi, ma cercai di nasconderlo.
“Ciao” riuscii a dire.
“Ehi, Hel” rispose lasciando spazio a mia madre per potermi salutare.
“Allora ciao, mi mancherai” disse abbracciandomi delicatamente, sapendo che se mi avesse stretta mi avrebbe fatto male. Sentivo il suo profumo. Chiusi gli occhi e inspirai per custodirlo bene.
“Mamma, abbi cura di te”
“Lo farò” sorrise “E tu” disse indicando Niall “abbi cura di lei, per favore” chiese con voce tremante.
“Sicuramente” sorrise lui.
“Grazie Niall, ringrazia tutti”
“Tutti chi?” domandai.
“Ti spiega lui, ora devo scappare, ciao tesoro” pianse.
“Ciao mamma” le diedi un bacio sulla guancia, poi la osservai mentre se ne andava.
“Allora, entriamo?” chiese Niall.
“Come vuoi” risposi. Non ero mai stata brava a fare amicizia, quindi mi risultò difficile reggere una conversazione con lui.
“Scusa per la galanteria degli altri, stanno ancora dormendo” rise.
“Chi?” lo guardai curiosa.
“Bhe, Louis,Zayn,Liam e Harry. Non sapevi ci fossero anche loro?”
“In realtà no”
“Tranquilla, non recheranno alcun disturbo.. Ok, no, cazzata colossale. Sono dei casinisti, ma sono davvero bravi, non ti preoccupare”
“Tutto ok”
“Volevo dirti che io so cosa è successo e perché sei qua. Mi dispiace, davvero. Io non so come aiut..”
“Per favore, ne voglio uscire. Non voglio più sentire parlare di quel lurido” sbottai convinta, sapendo che  ero al sicuro.
“Scusami” abbassò il volto.
“Non importa. Anzi, ti devo ringraziare, davvero” cercai di sorridere.
“Non ti avevo mai vista sorridente, ma spero di vederti spesso così” ammise.
“Non avevo ragioni per sorridere” decretai.
“Seconda figura di merda.” Osservò battendosi una mano sulla fronte.
Risi. Forse era una delle prime volte che ridevo veramente. O forse mi bastava davvero poco per ridere, visto tutto quello che avevo passato.
“Posso..” iniziò titubante “vedere cosa ti ha fatto?” chiese.
Lo guardai storta.
“Se ci tieni” gli mostrai quello che voleva vedere.
La sua faccia era bianca.
“O mio dio” uscì un verso strozzato dalla sua bocca.
“Fa niente, tranquillo”
“Dio, poverina” mi abbracciò.
Rimasi li, tra le sue braccia. Ok, lo conoscevo poco, mi faceva male stringendomi, ma era da tanto che non abbracciavo un maschio, e mi faceva sentire protetta.
“Ti mostro la tua camera, puoi sistemarti e riposarti. Tra due ore circa sveglio gli altri” sorrise accompagnandomi su per la rampa delle scale.
“Ah, che gentiluomo, dammi la valigia, scusami” allungò la mano e la prese.
Mi condusse lungo il corridoio, davanti ad una porta bianca. La aprii e mi mostrò la camera. Era stupenda, non avevo mai immaginato  potesse essere così bella. Tutta addobbata, attrezzata, e tiepida, nonostante fosse giugno.
“E’ bellissima” riuscii a dire ammirando quel ben di dio di cui avrei potuto usufruire.
“Grazie, io e i ragazzi ci siamo dati da fare. Il bagno e li” disse indicandomi una porta rossa dentro la stanza “ sistemati, ci vediamo dopo Hel” sorrise e chiuse la porta.
Mi sdraiai sul letto: era comodissimo. E mi addormentai.

Angolo della scrittrice.
Buongiorno, mi presento (per chi non mi conosce già vista la precedente fan fiction) sono Vittoria, la vostra scrittrice (?). Allora, che dire, spero che questa storia vi abbia attirati, e che sia scritta bene. Sono le cose più importanti. C:
Se vi va, datemi i vostri pareri su questo capitolo, aggiungerò il prossimo dopodomani.
Un bacio a tutti.
@sheisamuggle (per qualsiasi cosa cercatemi su twitter c:)  

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Capitolo 2
*** Bakery. ***


“Ehi, Hel..” mi sentii scuotere delicatamente da qualcuno. Aprii a fatica gli occhi e vidi Niall che sorrideva.
“Ehi” risposi stroppicciandomi gli occhi.
“Eri così stanca che ti sei addormentata in una posizione piuttosto scomoda” rise aiutandomi ad alzarmi.
“No, non era scomoda” sentii un dolore alla schiena “ok, lo era”constatai toccando dove faceva male.
“I ragazzi ti stanno aspettando giù, non vedono l’ora di conoscerti” disse eccitato.
“Oh, certo, i ragazzi” risposi “vado un attimo al bagno? Posso?” chiesi.
“Hel, fa come se fossi a casa tua, tranquilla. Ti aspetto giù” concluse chiudendosi la porta.
Mi avviai verso il bagno, e appena entrata, mi guardai allo specchio. I segni sulla faccia non erano più quasi visibili – per fortuna- ma solo guardando le mie gambe o la mia schiena, si poteva capire perfettamente tutto. Quindi sarei rimasta vestita così, i pantaloncini corti non sarebbero stati mai indossati da me, come per tutte le altre estati d’altronde.
Cercai di aprire il rubinetto arrugginito , ma non ne voleva sapere di aprirsi, così tirai con tutta la mia forza- che equivaleva a quella di un bradipo- e tirai, fino a che l’acqua non schizzò su tutta la mia maglietta. Non riuscì a trattenere una piccola risata davanti a quella scena, così mi levai la maglia per cambiarla, ma appena rividi quei segni viola sulla mia pelle chiara, il sorriso sparì, e tornò il solito muso lungo. Però non potevo presentarmi ai ragazzi in questo stato, mi avrebbero etichettata come una noiosa. Ma alla fine che importa? Sono stata diciotto anni senza uno straccio di amico, qualche mese in più cosa può significare? Niente. Rientrai in camera per prendere la felpa preferita di Sam, che regalò a me  qualche giorno prima della mia partenza, dovendole promettere che l’avrei messa e avrei pensato a lei. Mi mancava Sam, molto. Infilai la testa dentro, e la adagiai sul mio corpo. Era larga, così da non farmi male sui lividi.
Dopo essermi data un’ultima occhiata allo specchio, uscii nel corridoio e scesi le scale. Un parlottare proveniva da una porta socchiusa, così mi avvicinai e la aprii timidamente. Niall era in compagnia di altri quattro ragazzi impegnati a ridere e a scherzare, lanciandosi il cibo in faccia. Un ragazzo castano si accorse della mia presenza, e mi sorrise.
“Ehi ciao” disse.
Tutti cessarono di fare quello che stavano facendo per puntare gli occhi contro di me. Mi sentivo andare a fuoco. Non ero mai stata così osservata, ero abituata agli occhi azzurrini di Sam, a quelli marroni di mia madre, o.. a quegli altri occhi, quelli cattivi di mio padre.
Prima che potessi salutare, Niall si fiondò contro di me, mettendomi un braccio intorno al collo e stringendomi. Gemetti. Lui si accorse e allentò la presa, scusandosi.
“Allora ragazzi, lei è Hel, mia cugina”
“Ciao Hel” urlò un ragazzo dagli occhi azzurri “Io sono Louis” disse stringendomi la mano e abbracciandomi.
“Io Liam” disse il ragazzo di prima, facendo la stessa cosa del primo, di cui ovviamente avevo già scordato il nome.
“Io Harry” mi sorrise un ragazzo riccio, baciandomi due volte sulle guance.
“E io Zayn” commentò un moro con il ciuffo, salutandomi con la mano.
“Zayn, l’ospitalità non fa a caso tuo” lo rimproverò Niall.
Tutti risero, cercai di farlo anche io.
“Bene, vuoi qualcosa per colazione? Abbiamo di tutto” domandò il ricciolino.
“No, grazie, sono a posto” risposi.
“Ma come, guardati, sei magrissima” continuò.
“Ho già mangiato” mentii.
“Ah” rispose deluso.
“Bhe, è stato un piacere Hel, io ora devo uscire” venne a ri-abbracciarmi Louis.
“Con chi esci?” domandò Zayn sorseggiando una tazza di the, ma si scottò la lingua e la tazza si rovesciò sul tavolo. Lui borbottò qualcosa- da quello che capii era una bestemmia- scatenando le risate di tutti i presenti.
“Comunque, esco con Hannah” disse Louis ridendo “Ciao belli, e ciao bella” mi sorrise uscendo.
“Un po’ più caldo il the la prossima volta?” ironizzò Zayn guardando Harry.
“Sai che non sono sempre stato un cuoco” rispose in sua difesa.
“Sai che ci vuole a fare un the” sbottò alzandosi dalla sedia e andando in camera.
“Scusali, sono fatti così. Non ti avremo sicuramente dato una buona impressione di noi” disse mortificato Liam.
“No, assolutamente, tranquilli” sorrisi.
“Veramente, uno è uscito, l’altro è incazzato, scusaci davvero” continuò Harry.
“Non vi preoccupate” sorrisi di nuovo.
“Bene, adesso che abbiamo tutti la coscienza a posto” scherzò Niall “Liam, tu che sei il suo migliore amico, va a vedere Zayn, tu Harry, sparecchia, io arrivo subito” esclamò uscendo dalla stanza.
Harry iniziò a prendere i piatti e a metterli nella lavastoviglie.
Hel, dio mio, fa qualcosa, aiutalo. Così mi avvicinai alla tavola e iniziai a prendere i bicchieri e a sciacquarli.
“Nonono, assolutamente no, metti giù. Non facciamo lavorare gli ospiti” mi sgridò Harry.
“Tanto non sarò ospite per molto” risposi.
“Bhe ma ora lo sei” si avvicinò a me e mi prese i bicchieri dalle mani.
“No, davvero” insistei prendendo le brioches dal tavolo.”Anche perché non so che fare”
“Mmh. Va bene, una mano serve sempre, soprattutto se è da una ragazza bella com.. “cercò di dire.
Io abbassai la testa per nascondere il rossore sulle mie guance, nessuno mi aveva fatto mai un complimento, così ero a disagio. Fu interrotto da Zayn che mi diede una lieve pacca sulla spalla. Inarcai la schiena dal dolore.
“Oddio scusa” si affrettò a dire “ti ho fatto male?” chiese.
“No e che li.. Ho sbattuto contro un mobile qualche giorno fa” risposi.
“Ah, bhe, volevo dirti, scusa per essere stato brusco prima, non è un bel periodo” ammise.
“Tranquillo, capita” lo rassicurai. Dovresti sapere io che periodo ho passato.
“Rifacciamo da capo. Io sono Zayn, piacere” sorrise.
Mi soffermai sul suo sorriso, era luminoso, denti perfetti.
“Hel, piacere mio” gli strinsi la mano e sorrisi di rimando.
“Vi va di guardare un bel film tutti insieme?” domandò Harry “e comunque, Zayn, sei un gentiluomo, mi hai interrotto.” Sbuffò.
“Oh scusi, mister simpatia, e comunque, vediamoci sto film” rispose.
“Niall?” domandai.
“Uhm.. E’ da Nando’s.. Aveva bisogno di prendere del pollo per pranzo” rise Liam entrando in cucina.
“Ah, fantastico” sussurrai. Ora ero in casa con tre sconosciuti, e Niall era la mia unica ancora di salvezza, ma era a comprarsi il pollo. Fantastico.
“Bene” mi prese sottobraccio Liam “Niall mi ha detto che se non c’è lui, mi prendo cura di te io” sorrise.
Eh no, ho diciotto anni cribbio, non cinque.
“Va bene” cercai di essere convinta.
“Vi piace Sognando Beckham?” chiese Zayn buttandosi sul divano.
“Si” risposi. Era uno dei pochi film che vidi con mia madre, e quindi lo amavo.
“Oh bene” disse Liam facendomi segno di sedersi tra lui ed Harry.
“Hel, posso chiederti una cosa?” mi guardò Zayn.
“Certamente”
“Ti sei fatta la doccia stamattina?”
“No, perché?”
“Era tutto bagnato in bagno”
Mi misi una mano sulla bocca per trattenere la risata, poi però scoppiai. Era davvero strano ridere -può sembrare una cosa stupida provare una bella sensazione mentre si ride- ma per me era così.
Rise anche Zayn, nonostante non stesse capendo il motivo.
“E che” risi “Ho provato ad aprire il rubinetto ma.. è esploso” feci un lungo respiro.
“Oddio” disse Harry “il rubinetto malvagio ha colpito ancora” si grattò la testa.
“Zayn, sta iniziando il film” lo rimproverò Liam con dolcezza “guardalo”.
*
“Heeeeeel, vieni” urlò Niall dal piano di sotto.
“Un attimo, arrivo” risposi infilandomi le ciabatte.
Dopo aver visto il film avevamo deciso di andare ognuno nella propria camera a farsi i fatti propri, anche se a me la compagnia di quei ragazzi non dispiaceva affatto.
Controllai l’ora sulla piccola sveglia accanto alla lampada, e notai che era arrivata già la mezza. Uscii dalla camera e osservai il corridoio buio. Iniziai a cercare la luce, quando qualcuno mi posò una benda sugli occhi e la strinse.
“Oddio, che succede” chiesi.
“Tranquilla. Vieni con me” mi rassicurò una voce. Pareva quella di Zayn. Mi accompagnò giù dalle scale aiutandomi ad non inciampare nei gradini, poi si fermò, accese la luce, e andò via.
“Puoi toglierla” mi consigliò.
Slegai quello straccio profumato dalla testa e lo levai.
“SORPRESAAAAAA!” urlarono tutti e cinque in coro.
Davanti a me era stato allestito un tavolo con una tovaglia bianca e rossa, e sopra c’era una grande torta con due candele: l’uno e l’otto. E Niall, Louis,Liam,Zayn e Harry circondavano il tavolo sorridenti.
“O mio dio” riuscì a dire. “Ragazzi, grazie mille,davvero” ripetei più volte con un sorriso stupido stampato in faccia.
“Happy Birthday to you.. “ iniziarono a cantare.
Io li guardavo imbarazzata, non sapevo che fare. Mi misi due mani davanti alla bocca per mostrare di più il mio stupore.
Insieme facevano una bella melodia. “Potreste andare ad x factor” gli dissi quando la canzone terminò.
“Come no” rise Louis.
“Abbraccioooo” urlò Niall correndo verso di me. Tutti fecero lo stesso.
Ero tra le loro braccia, mi sentivo protetta, sentivo che non avrei più provato quel male che avevo sopportato fino a un giorno prima.
“La scusa del pollo era credibile?” mi chiese Liam.
“Si” risi.
“Stringiamola di più” ordinò Harry, e tutti racchiusero l’abbraccio. Guardai Niall, preoccupato per il dolore che provavo, ma io gli sorrisi.
Quando ci sciogliemmo, ringraziai uno per uno.
“Pensavi che mi fossi dimenticato del tuo compleanno?” domandò Niall.
“Me lo ero dimenticata io, pensa un po’” risi.
“E ora il regalo!” esclamò Harry passandomi un pacchetto.
“Ma no, ragazzi, mi avete ospitata qui, questo è il regalo. In più la festa, la torta.. Non dovevate!” dissi.
“Ma cosa dici, aprilo!” mi incoraggiò Zayn.
Scartai l’involucro dorato e ci trovai una scatola bianca.
“E’ un i-pod, so che ami ascoltare la musica, e bhe.. Il tuo era un po’ vecchio. Alle feste di famiglia ti vedevo sempre con quello, e ogni tanto lo sbattevi per farlo funzionare” rise Niall prima che potessi aprirla e ammirare un MP3 rosso.
“Vero, lo sbattevo sempre.” Risi anche io “Grazie mille ragazzi, siete stati fantastici” dissi abbracciandoli ancora una volta.
“E ora la torta!” trillò Louis. “E’ buonissima, l’ha fatta Harry, lui lavora in una pasticceria/panetteria, e si è offerto” sorrise.
“Anche se era in vacanza” aggiunse Liam.
“Oh, Harry, grazie mille, è bellissima” la guardai.
“Peccato che non sa preparare un the” scherzò Zayn.
“Ti tiro la torta in faccia se non ti stai zitto” rispose Harry prendendo un coltello per tagliarla.
“Ma l’hai fatta per trenta persone” osservò divertito Liam.
“Se avanza la mangia Niall” commentai.
“Mi vuoi fare ingrassare? Sto prendendo la linea” rise Niall.
“Fetta grande o piccola?” chiese Harry.
“Grande, non ha fatto colazione” rispose al mio posto Zayn.
“AHAHAHAHA va bene” presi il piattino e mi feci mettere un pezzo di torta da Harry.
Tutti iniziarono a mangiare e a ridere.
“Allora com’è?” chiese Harry avvicinandosi.
“Buonissima” sorrisi “Complimenti”
“Ora posso morire felice, il mio capo dice che ci metto troppo zucchero” sbuffò infilandosi la forchetta in bocca.
“No, è perfetta” lo rassicurai.
“Quindi sei in vacanza?”
“Si, quelle estive, per fortuna. Lavorare li è stancante”
“Come mai?”
“Ci sono quelle vecchiette bastarde che contestano ogni cosa che fai, e poi vogliono pure assaggiare le cose esposte per decidere se comprarle o meno, ma si può?” chiese irritato.
Scoppiai a ridere, che la torta mi andò di traverso.
“Oddio, Hel” iniziò a battermi sulla schiena.
“Tutto ok” tossii. Risi di nuovo, stavolta assicurandomi di non avere niente in bocca, e Harry mi seguì a ruota.
Una musica riempì la camera. La canzone doveva essere “A thousand years” di Christina Perri.
Niall posò il piattino sul tavolo, e si avvicinò a me e a Harry.
“Mi concedi questo ballo?” chiese inchinandosi.
“Ahaha si” risposi.
“Io ballo con Harry” esclamò Louis prendendo il riccio e iniziando a fare un ballo assurdo..
“E io con Zayn” decretò Liam.
“No, Liam. Non mi piace ballare, non so ballare” si lamentò.
“Dai, impari”
“No, odio ballare” rispose.
“Dai Zayn, guarda me, non so muovere un passo, non ti guarderà nessuno” lo rassicurai.
“E va bene, principessa Payne, andiamo a ballare” sbuffò.
E così iniziammo a “ballare” sulle note di quella splendida canzone. Per una volta mi sentivo felice, davvero.

Angolo della scrittrice.
Buonsalve c: Grazie mille a tutte le persone che hanno recensito/seguito/preferito la storia, vi amo. Non sto a commentare il capitolo dicendo tipo “Hel ha trovato quasi la felicità” perché insomma, lo avete appena letto AHAHA Ok la smetto.
Detto ciò, lasciatemi i vostri pareri, sarò ben felice di vederli e commentarli.
Un bacio. Ah e BUON ANNO A TUTTI! C:
@sheisamuggle 

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Capitolo 3
*** Hi Hannah. ***


Ci buttammo sfiniti sul divano. Avevamo ballato di tutto: dal tango, a una musica rock, ad un lento.
“Malik, come balli bene” punzecchiò Harry.
“Taci” rispose secco il moro, irritato.
“No davvero, Cenerentola ti fa una pippa in confronto” sogghignò Louis.
“State zitti o vi castro tutti e due” sbuffò tirandogli due cuscini, che colpirono Liam.
“Zayn, ti ammazzo” disse Liam rilanciandoglieli in testa.
Sorrisi.
“Fermi tutti. Ascoltatemi.” Urlò Niall posizionandosi al centro della stanza per farsi sentire meglio da tutti. “Stavo pensando” continuò.
“Perché? Tu pensi?” scherzò Louis che si guadagnò un pizzicotto sul braccio dal biondo, scatenando le risate di tutti.
“Dicevo” sbuffò Niall guardando Louis che gli faceva il verso “ perché noi non.. non so..” balbettò.
“Ci mette di meno mia nonna a mangiare il torrone. Ed ha pure la dentiera” si lamentò Zayn, facendo cadere Louis per terra da quanto rideva. Quest’ultimo si protese verso Zayn dandogli un cinque e complimentandosi per l’ironia.
“Ora vi state zitti!” ordinò Niall guardandoci tutti negli occhi “ Perché non andiamo in vacanza? Visto che è estate. Che so, alle Hawaii!” esclamò. Sorrise vedendo che tutti presero l’idea molto in considerazione, iniziando ad urlare e ad abbracciarsi, pensando a tutti quello che avrebbero potuto fare in spiaggia.
“Surf, ragazze, surf, cibo, e ancora ragazze” trillò Louis eccitato.
“E’ l’idea migliore che ti sia mai venuta in questi due anni di convivenza” ammise Zayn.
“Adoro il tuo cervelletto” disse Liam scompigliando i capelli a Niall.
“Io ci sto! Grande irlandese!” urlò Harry abbracciando un cuscino.
“E tu?” lo sguardo dolce di Liam si posò su di me “Hel, che ne pensi?” sorrise. Tutti si girarono verso di me, attendendo una risposta.
“Non voglio rovinare la festa, ma in vacanza insieme? Io neanche vi conosco quasi” decretai.
“Oh, questo non è un problema, avremo modo di conoscerci meglio” ammiccò Harry, prendendosi una gomitata sulle costole da parte di Niall.
“Stava scherzando” mi rassicurò Liam “ E comunque, facciamo così, è una specie di gioco” disse alzandosi dal divano per venirmi incontro “Sono Liam, diciannove anni. Nato il 29 agosto 1993 a Wolverhampton,  e trasferito qui a causa dei miei genitori, sai, lavoro. Mio padre mi iscrisse alla stessa scuola di questi cinque idioti” li indicò” e quindi li conobbi. Diventammo subito grandi amici, e dopo due anni, decidemmo di vivere assieme. Ho paura dei cucchiai, sono single, e mi piace il gelato” concluse facendo un inchino, lasciando spazio ad Harry.
“Harry, Harry Styles, nato 1º febbraio 1994 a Evesham ma cresciuto a Holmes Chapel.  Trasferito qui a causa della separazione dei miei, stessa scuola. Ho paura dei serpenti, ma amo le donne, le felpe.. E sono single” sorrise.
“Zayn Malik, nato il 12 gennaio 1993 a Bradford.  Sono venuto qui perché la mia famiglia voleva darci una buona istruzione.. Bhe, altre cose noiose. Ho paura delle altezze, e dell’acqua. Fumo, sono single”
“Louis Tomlinson” sorrise il ragazzo avvicinandosi “ nato il 24 dicembre 1991 a Doncaster, cittadina di merda, malfamata. Non andarci. Mi trasferì qua perché la mia famiglia preferiva sistemarsi in un bel posto. Amo la musica, le ragazze, e Harry” sorrise al riccio che si precipitò verso di lui facendo finta di baciarlo “ Non fumo, al contrario di quel cannato di Zayn, e sono fidanzato da un anno con Hannah”
“Di me sai tutto, cuginetta” mi abbracciò Niall.
“Allora, vieni con noi?” sorrise Liam.
“Aspettate, noi non sappiamo niente di lei” intervenì Zayn con aria pacata.
No, non dovevano sapere della mia vita.
“Non c’è da sapere niente di interessante” cercai di dire.
“Aah, non ci credo. Dai, racconta” mi incitò Harry.
Guardai Niall in cerca di aiuto, lui annuii, e mi sorrise.
“Uhm, dunque. Sono Helena Domsey” iniziai.
“Ma non sei Horan? Come Niall?” mi interruppe Louis.
“No, perché è una cosa strana nella nostra famiglia, lei ha preso il cognome di sua madre” mi salvò Niall.
Grazie mille.
“Esatto. Sono nata il 4 Giugno a Brighton, poi sono qui per.. Bhe lo sapete.”
“In realtà no” incalzò Zayn fissandomi con quei suoi occhi nocciola.
“I suoi sono in viaggio” intervenì Niall, aiutandomi ancora. “Ora la fate parlare?” rimproverò.
“Si, e comunque.. Che dire.. Mi piace la pizza, la musica, e il mare, anche se l’ho visto solo una volta. Odio i piccioni, li trovo orribili. Ah, e odio .. No nessuno. Finito” sorrisi.
“Quindi ti dobbiamo scoprire?” chiese Harry.
“In un certo senso”
“Si fa interessante. Quindi vieni con noi?” mi pregò Harry mettendosi in ginocchio.
“Va bene” dissi ridendo dopo qualche minuto di attesa.
Nella stanza esplose un boato, e Niall e Louis si misero a fare una danza piuttosto assurda, concludendo il tutto saltando addosso a Harry, che rise di gusto.
“E allora, vi comunico, che tra una settimana si parte per le Hawaii” urlò Liam, scatenando ancora le urla di tutti.
*
Non riuscivo ad addormentarmi. Era stata una giornata parecchio strana, ma in senso positivo. Il mio arrivo a Londra, la calda accoglienza dei ragazzi, la festa, il ballo, l’annuncio della vacanza. Non mi erano mai successe tante cose positive nel giro di ventiquattro ore, chissà se mia madre era consapevole di quanto era gentile Niall. A proposito, chissà cosa stava facendo. Chissà mio padre come aveva reagito sapendo che me ne ero andata, sicuramente bene. Probabilmente avrà organizzato una festa invitando tutti i vicini coi quali era tanto gentile e diverso, offrendo cibo gratis. Sbuffai a quel pensiero. Decisi di alzarmi e scendere, giusto per prendere un po’ d’aria estiva, nonostante fossero le quattro di notte. Infilai le ciabatte e mi avviai al buio, per non svegliare nessuno, verso il piano di sotto. Arrivai alla porta del giardino, e la aprii con tutta la delicatezza che potevo, uscendo fuori. Una figura maschile comparì appoggiata al muretto del giardino.
“Oh scusa” dissi mortificata, tornando indietro.
“No, figurati, vieni pure” rispose Zayn.
Ah ecco chi era. Mi avvicinai cautamente, sentendo i fili d’erba bagnata inumidirmi i piedi non coperti dalla parte in stoffa delle ciabatte. Sorrisi e mi sedetti sul muretto, di fianco a lui.
“Ti da fastidio il fumo?” chiese dolcemente, allontanando la sigaretta.
“No, figurati. Jonh fuma sempre” mi giustificai, nonostante quell’odore mi pizzicasse il naso.
“John?” domandò.
“Mio padre” risposi distrattamente, maledicendomi per non averlo chiamato “padre” così da non destare sospetti.
“Oh, come mai lo hai chiamato per nome?”
Non risposi, abbassai la testa e rimasi li. Mi morsi le labbra, sapendo che lui desiderava una risposta.
“Ho detto qualcosa di male?” chiese.
“No” deglutii cacciando dentro le lacrime.
“Non ti va di parlare Hel?” continuò.
“No, solo che..” iniziai, ma le lacrime ebbero la precedenza sulle mie parole, impedendo di esprimermi in qualsiasi modo.
“Ehi, che succede?” si preoccupò spegnendo la sigaretta e avvicinandosi a me. “Non piangere Hel” mi disse.
“Scusami” singhiozzai scendendo dal muretto e percorrendo il giardino, per poi tornare in camera e rimanere li, a piangere fino a che mi addormentai.
*
Bip Bip Bip Bip. La sveglia vibrava sul comodino, dandomi un fastidio allucinante alle orecchie.
“Vaffanculo” dissi allungando un braccio e spegnendola dopo vari tentativi.
Sprofondai la testa nel cuscino, abbandonando il braccio a penzoloni.
Bip bip bip. Ancora? Mi alzai di malavoglia e premetti di nuovo il pulsante.
“Vaffanculo, ancora” sbraitai contro la sveglia, buttandola sul letto.
Andai in bagno e chiusi la porta a chiave. “Cristo” esclamai quando vidi il mio volto nel riflesso dello specchio. Iniziai a spogliarmi.
“Come siamo sexy questa mattina, eh Hel?” ironizzai contro me stessa, aprendo il rubinetto della doccia, e appoggiando l’accappatoio li vicino, in modo tale che mi sarebbe venuto più facile prenderlo una volta lavata.
Attesi che il getto diventò tiepido, poi entrai e iniziai ad insaponarmi il corpo, cercando di evitare i lividi. Poi passai le mani piene di shampoo tra i capelli scompigliati, lavandoli per bene.
Restai un po’ sotto l’acqua a pensare a qualsiasi cosa mi venisse in mente in quel momento, poi decisi di sciacquarmi e uscire.
Mi infilai l’accappatoio, e mi fissai allo specchio. I capelli bagnati mi incorniciavano il volto, rendendolo ancora peggio di quanto già non fosse. Non mi ero mai lamentata del mio aspetto esteriore, ma quando ero assonnata o particolarmente stressata, il mio viso sembrava cambiare. Sembrava contenere tutta la tristezza e lo stress del mondo. Rimasi a osservare il mio corpo, poi decretai che il bagno di li a poco sarebbe servito a qualcuno, così uscii e mi avviai in camera.
Mi vestii con una tuta e una maglietta, poi decisi di truccarmi un po’, nonostante non l’avessi quasi mai fatto prima, solo nei pranzi di famiglia, in cui mio padre fingeva di amarmi.
Mia madre mi aveva regalato qualche cosmetico a Natale, e visto che non ne avevo mai fatto uso, erano come nuovi. Presi la matita nera e la passai sulla parte inferiore dell’occhio, accecandomi.
“Stramaledetti trucchi!” imprecai tenendomi una mano sull’occhio “Sapevo che c’era qualcosa di malvagio in voi” continuai, bestemmiando a bassa voce per il dolore. Mi resi conto che me la stavo prendendo con una matita nera, così mi ricomposi, e tornai a truccarmi, cercando di non compromettere seriamente la mia vista. Riuscii per grazia di Dio a non farmi più male, così- soddisfatta- scesi giù e raggiunsi gli altri.
Trovai Niall in compagnia di una ragazza bionda. Era molto carina, magra, con un bel viso.
“Buongiorno” disse entrando in cucina “Ho interrotto qualcosa?” chiesi.
“Figurati!” esclamò Niall venendomi in contro per abbracciarmi “ Wow Hel, ti avevo vista raramente truccata, sei davvero stupenda” mi sorrise. “Comunque lei è Hannah, la ragazza di Louis. Hannah, lei è Hel”
“Piacere” mi sorrise la ragazza , stringendomi calorosamente la mano.
“Piacere mio” sorrisi di rimando.
“Ti vado a svegliare Lou, tu intanto se vuoi mangia qualcosa.” Disse cordialmente Niall “E tu” mi indicò “Se non mangi qualcosa ti picchio” rise per poi sparire dalla cucina.
“Tu sei la sua cugina, vero?” chiese la ragazza.
“Si” risposi.
“Lou mi ha parlato molto di te, del fatto che dovevi arrivare, e che erano tutti agitati, perché non sapevano come comportarsi” ridacchiò “Però ora mi sembra più sollevato. Mi dice che sei un po’ silenziosa, ma per essere il primo giorno, sei molto simpatica” concluse prendendo un muffin dal cestino sul tavolo.
“Oh, bhe almeno ho fatto una bella impressione.. Credo” risi.
“Sicuramente. Stai tranquilla, non li conosco molto bene, ma sono veramente delle ottime persone. So che partirete per le Hawaii tra qualche giorno”
“Si, è vero. Sono un po’ agitata”
“Ti credo, anche se non so come farò a stare senza Lou” disse malinconica.
“Perché non vieni? Non credo sia un problema, e poi avere una presenza femminile mi farà sentire più sicura” sorrisi.
“Mi farebbe piacere, ma non posso autoinvitarmi, non sarebbe gentile. Comunque grazie del pensiero, Hel”
“Ma no, seriamente. Parlerò con Niall, vedrai”
“Ma..”
“Buongiorno” irruppe Louis in cucina, interrompendo la ragazza, che vedendolo, gli mollò un bacio sulla guancia, evidentemente sentendosi imbarazzata davanti a noi.
“Ciao amore” le disse dolcemente “Ehilà Hel, dormito bene?” chiese abbracciandomi.
“Perfettamente” risposi.
“Meglio così. Fa caldo fuori?” domandò sporgendosi dalla piccola finestra della cucina.
“Penso di si. Dovrai abituarti alle temperature delle Hawaii” risposi, cercando di fargli capire il messaggio.
“Hai ragione Hel! Ah, amore, devo parlarti apposta di questo” guardò Hannah , che si lasciò scappare un piccolo sorriso. “Ma prima usciamo” constatò “Due minuti e sono da te, vado a vestirmi” sorrise e andò in camera.
“Oddio, e se mi chiede di venire?” chiese eccitata Hannah.
“Visto?” sorrisi.
“Mi hai portato fortuna” disse battendomi il cinque. Risi.
“Eccomi” entrò Louis indossando una maglietta Rossa con un paio di jeans. “A dopo” disse mandandomi un bacio volante, che ricambiai volentieri.
“Ciao Hel, è stato un piacere” sorrise Hannah.
“E pare che lo sarà ancora” risi riferendomi alle Hawaii.
“Penso che tu abbia ragione” rispose e mi abbracciò velocemente. “Ciao” concluse uscendo di casa.
Iniziai a cercare tra la dispensa le bustine del the.
“Sono nel terzo scompartimento a partire da destra” mi indicò Zayn entrando in cucina assonnato.
“Oh, grazie” sorrisi.
Mi ero dimenticata di averlo lasciato in quel brutto modo, la sera prima, così non riuscii a nascondere il mio imbarazzo, arrossendo come un pomodoro.
“Ti va di farne due. Sai, qualcuno non è capace” ironizzò vedendo Harry entrare in cucina, a petto nudo, in boxer.
“C-certo” balbettai cercando di allontanare lo sguardo dal riccio, che mi diede un lieve bacio sulla guancia come saluto.
“Ciao Zayn” disse guardando il ragazzo che stava mangiando un biscotto.
“Ciao genio del the” scherzò lanciandogli un po’ di zucchero.
“Ancora?” chiese Harry pulendosi i capelli.
“Si, così impari a scottarmi il mio organo vitale” sbottò Zayn.
“C’è una donna, ti ricordo, quindi smettila di parlare in questo modo” lo rimproverò Harry trattenendo una risatina.
“Ma se sei il primo che parla così” si lamentò.
“Non in presenza di una ragazza” rispose.
“Minchione” ribadì Zayn.
“Vuoi il limone nel the?” chiesi.
“Certo, grazie” sorrise Zayn, per poi rivolgersi ad Harry che gli aveva tirato della mollica di pane sul ciuffetto “Hai rotto il cazzo”
“Come sei maleducato” rise Harry.
“Tieni” dissi porgendo la tazza a Zayn, che mi ringraziò.
“Visto come si fa?” disse in tono di scherno a Harry, che si sbilanciò sul tavolo per picchiarlo.
Li vidi picchiarsi amichevolmente, e ficcarsi biscotti in bocca. Risi ammirando quella scena, poi iniziai a bere il mio the.
“Ehi Hel, è vero che ho la vista offuscata di mattina, ma ti sei truccata, vero?” domandò Harry.
“Si” risposi imbarazzata. Ma si notava così tanto.
“Stai benissimo” ammiccò Harry.
“Grazie” sorrisi.
Zayn alzò gli occhi al cielo. “Possibile che tu devi sempr..”
“Zitto”
“Ma..”
“Zayn, sta zitto” urlò Harry.
“Che è sto bordello?” chiese Liam entrando in cucina salutando tutti.
“E’ colpa di Zayn” si lamentò Harry.
“No, di Harry”
“Facciamo così, è colpa mia. Ma finitela di fare i neonati” sbuffò mollando un lieve schiaffo sulla nuca di entrambi, che risero divertiti.
“Hel, stai molto bene truccata” sorrise Liam.
“Anche senza” aggiunse Harry.
“Hai finito di provarci con mia cugina?” intervenne Niall entrando in cucina.
“Le ho solo fatto un complimento” si giustificò.
“Si, ma non mi pare sia il primo”
“Tranquillo Niall” sorrisi.
“Visto? Le fanno piacere. Hel, andiamo a vederci la tv, questi qua non ci meritano” disse facendo finta di essere offeso, per poi prendermi sotto braccio e fare la lingua a Zayn.
“Guardiamoci Il Boss Delle Torte, ti va?” chiese facendomi spazio sul divano.
“Perché no” risposi appoggiando le gambe al pouf davanti a me.
Era piacevole stare li, ma ogni volta mi tornava in mente mia madre. Cosa stava facendo? La curiosità riempiva la mia testa.
Mi mancava.

Angolo della scrittrice.
Buongiorno c: Come mai non cagate più i miei capitoli? :c
Anyway, ovviamente ringrazio tutti quelli che leggono la storia, vi adoro. (Ma questo mi pare di averlo già detto c: ).
Spero vivamente che vi piaccia questo capitolo, e spero che lo recensirete in tanti.  C:
So che vi faccio aspettare un po’ da un capitolo all’altro, ma così è più piacevole la lettura. (Tutta strategia ahahah)
Inoltre, vi do un piccolo consiglio, e cioè quello di leggere la fanfiction di Simply_Alex  . E’ veramente brava a scrivere, e la ff è molto originale ed è stupenda. Insomma, è un consiglio da lettore a lettore c:
Grazie a tutti.
Un bacio c:
@sheisamuggle
 

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Capitolo 4
*** Sandwich. ***


“Siamo tornati!” urlò Louis tenendo per mano Hahhah e chiudendo la porta.
“Ciao ragazzi” li salutai sporgendomi dal divano.
“Ci sei solo tu? Che fai?” mi chiese Hannah lasciando la mano di Louis e sedendosi di fianco a me.
“Leggevo. Harry è su che dorme, Liam è uscito, Niall sta imparando una canzone con la chitarra, e Zayn lo sta ascoltando” sorrisi.
“Bene, noi.. Andiamo in camera” ammise Louis un po’ imbarazzato.
“A dopo” risi.
La rivista si stava rivelando davvero noiosa, così mi stiracchiai e uscii in giardino, raggiungendo Niall e Zayn.
Vidi mio cugino muovere delicatamente le dita sulle corde della chitarra, creando una melodia dolce e sinfonica. Mi avvicinai per sentirla meglio.
“Ehi Hel” disse lui vedendomi.
“Ciao” risposi rivolta anche a Zayn, che mi mostrò un lieve sorriso.
“Ti piace? Sto scrivendo una canzone”
“Davvero? Devi farmela sentire” esclamai.
“Ovvio, ho il testo sopra, vado a prenderlo!” posò la chitarra e corse in casa.
Alzai lo sguardo per ammirare il cielo, ma insomma, quello di Londra non era mai stato azzurro, ma di un grigio piuttosto inquietante. Feci una smorfia di disapprovazione.
“Così ieri mi hai lasciato solo” disse Zayn secco.
“Hai ragione, scusami.” Mi morsi le labbra.
“Non è importante dai” mi guardò “ Ora però , visto che ho pure spento una sigaretta praticamente nuova per te, mi devi dire come mai sei scappata.” Mi sorrise.
“E’ una situazione difficile, un giorno te la spiegherò” risposi.
“Quando?”
“Quando saremo alle Hawaii”
“Quindi mancano..” si fermò a pensare “.. sette giorni, si.” Concluse soddisfatto.
“Esatto”
“Facciamo così: in questi sette giorni, tu mi dirai sette piccoli segreti su di te, e io sette su di me..”
“Perché?” domandai incuriosita.
“Non sei tu che volevi conoscerci meglio?E poi così ti fiderai di più quando mi dirai perché sei scappata, e avrai sette cose con cui ricattarmi. Io inizierò da questo. Ci stai?” chiese tendendomi la mano.
“Affare fatto” gliela strinsi.
“Oggi è già il primo.. Aspetto..” rise.
“Mmmh..”
“Eccomi” urlò Niall con il fiatone. “Leggi” mi porse un foglietto spiegazzato. Lo  aprii delicatamente, cercando di non strapparlo . La prima cosa che notai fu una calligrafia un po’ tozza, da bambino, che riconobbi subito come quella di Niall, visto che avevo un biglietto Natalizio da parte sua.

I'm broken, do you hear me?
I'm blinded cause  you are everything I see
I'm dancing alone
I'm praying that your heart will just turn around

And as I walk up to your door
My head turns to face the floor
'Cause I can't look you in the eyes and say..

“Che belle parole” osservai.
“Devo ancora finirla.. Anzi sono messo male” ammise grattandosi la testa.
“Ti va di cantarmela?” chiesi.
“No, Zayn è quello che canta, io suono”
“Ma no, lui ha una bella voce, solo che si convince del contrario” intervenì Zayn.
“No. E comunque devo ancora sistemare gli accordi, poi te la farò sentire meglio” rispose.
“D’accordo” affermai.
“Vi va un panino?” chiese.
“A me si, col prosciutto” rispose Zayn.
“Io pure va” sorrisi.
“Bella, torno subito.” Prese la chitarra e tornò dentro.
“Una volta mi vestii da principessa e ballai con Harry in giardino” rivelò Zayn, mettendosi le mani in tasca.
Non riuscii a non ridere immaginandolo, così finì direttamente a terra.
“Ehi, così non vale” si lamentò lui.
“Scusa Zayn.. è che..” risata. “è strano” continuai tenendomi la pancia.
“Voglio sentire il tuo” dichiarò fingendo di essere offeso.
“Mmh.  Dovrei pensarci.. “
“Ti lascio tutto il tempo” sorrise sedendosi sul prato vicino a me.
Restammo qualche minuto in silenzio, poi lui si protese verso di me con aria interrogativa. Ci guardammo negli occhi per qualche minuto, senza un motivo valido.
“Ok non mi viene” risi ancora.
“Ah no, troppo semplice sputtanare solo me” sghignazzò.
“Ok hai ragione.. Allora..Una volta a scuola mi piaceva un ragazzo, si chiamava Peter. Un giorno, stavo facendo la doccia dopo allenamento, e sento qualcuno che entra in spogliatoio. Pensando fosse Sam, la mia migliore amica, uscii tutta nuda chiedendogli un asciugamano..”
Zayn scoppiò letteralmente a ridere, rotolandosi nel prato.
“Ma non ho ancora finito!” dissi.
“Scommetto che..” pausa in cui si asciugava le lacrime “ era lui e non la tua amica” continuò.
“Perspicace” ammisi.
“Oddio che figura di merda” urlò spingendosi all’indietro, urtando contro le gambe di Niall che portava i panini, facendo cadere tutto a terra.
“Cristo!” esclamò Niall accorgendosi di quello che era appena successo.
“Oddio Niall scusa” si affrettò a rimediare il moro.
“I miei panini, li avevo fatti con cura, con le mie manine belle, con tutto l’amore del mondo, con la passione di un contadino che coltiva le piant..”
“Hai finito?” chiese Harry spuntando. “Mi hai svegliato per tre panini” si lamentò con voce roca.
“Ma erano fatt..”
“Non continuare, contadino che coltiva le piante” scherzò Harry. “Sai che hanno un gusto migliore con la terra?” lo prese in giro.
“Dici?” chiese Niall prendendone uno e alzandosi.
“Sicuro.. Non imm..” provò a dire Harry prima che il biondo gli infilasse il panino in bocca, facendo cadere Harry a terra.
“O dio” risi.
“Sono sempre così” sospirò Zayn continuando ad osservare la lotta Niall vs. Harry.
“Che schifo!” urlò Harry sputando per terra “Ho mangiato anche un lombrico”
“Sai che ha un gusto migliore con il lombrico?” lo imitò Niall.
“Spero che qualcuno ti rubi il frigo questa notte” sbottò.
“Non potresti mangiare nemmeno tu, idiota”
“Smettila di essere così intelligente, mi irriti”
Io e Zayn assistevamo scommettendo chi dei due avrebbe vinto, ma non riuscivamo a trovare una risposta, così ci alzammo e ce ne tornammo in casa.
“Siamo messi bene eh?” ironizzò Zayn.
“A Niall un po’ ero abituata” ammisi.
“Io a tutti e due, ma speravo di farti provare un po’ di compassione”
“Quello sicuramente” risi.
“Sei eccitata?”
“Per cosa?”
“Per le Hawaii!” esclamò con tono ovvio Zayn, sedendosi sul piano della cucina.
“Ah, certo, è ovvio”
“Chissà Harry cosa farà quando ti vedrà in costume” ridacchiò addentando una mela.
“Già, il costume..”
“Che c’è?” chiese.
“No niente, è che ne .. dovrei comprare di nuovi, certo..”mentii.
“Sai che ci sono ad aiutarti, a sceglierli, a metterli..”
“A toglierli” intervenii Harry avendo sentito tutto.
“Ma smettetela” dissi tirando un pugno sul braccio ad entrambi , che risero soddisfatti.

Angolo della scrittrice.
Salve belli.
Innanzitutto scusate se questo capitolo è un po’ corto, ma con la scuola e tutto, è assai difficile trovare tempo per scrivere. Grazie a tutti i lettori, vi adoro.
Volevo annunciarvi che ho scritto il nuovo capitolo di una ff che parla di questa ragazza che va in vacanza in un villaggio famiglia con i suoi e suo fratello, e tra gli animatori ci saranno anche i nostri cinque idioti <3
Se vi piace come idea la inizio c:
A proposito, visto il video di Kiss You? Che ne pensate? Io mi ammazzo dal ridere ogni volta AHAHAHAHHA
Un bacio.
@zaynsarmrests (cambiato nome) c:


 

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Capitolo 5
*** Beach. ***


“Oggi è il gran giorno, Hel!” urlò Niall vedendomi scendere le scale. “Pronte le valigie?” mi chiese prima che potessi sedermi sullo sgabello per fare colazione.
“Pronte” sorrisi.
“Ma lasciala stare, le fai ste domande presto. Anche io odio quando mi rompono le palle di prima mattina” disse Harry.
“Tanto non te la da” sentimmo Louis urlare dal bagno.
Ridemmo tutti.
“Buongiorno” borbottò Zayn sedendosi di fianco a me e dandomi un bacio sulla guancia.
Nella settimana passata tra me e Zayn si era creata una bella complicità; Era davvero piacevole stare con lui, non avevamo bisogno di avere sempre argomenti pronti perché a volte rimanevamo a contemplare i nostri silenzi, ognuno immerso nei suoi pensieri.
“Giorno” risposi.
“Ragazzi, qualcuno ha visto le mie pinne? Non le trovo!” esclamò Liam oramai in preda al panico.
“Mi pare di averle viste nello sgabuzzino” disse Harry addentando una brioche.
“Ah, giusto, giusto posto”
“E’ così eccitato e preoccupato?” chiesi guardando Niall che rideva vedendo l’amico che correva da una parte all’altra della casa.
“Si, è sempre così quando partiamo” ammise.
“Dai che siamo in ritardo!” sbottò Louis tirando Harry giù dalla sedia, visto che era ancora in mutande, e mancavano pochi minuti alla partenza.
“Hei piano, hai paura che Hannah mi veda in mutande e si innamori?” ridacchiò il riccio ricevendo una gomitata in pancia.
“Sta zitto” sbuffò Louis.
E così, due ore dopo, eravamo tutti dentro l’aereo per le Hawaii. Louis e Hannah vicini, Liam e Niall , Zayn, io e Harry nel posto da tre.
“Zayn, abbassa il finestrino, ho sonno” si lamentò Harry.
“E io voglio vedere il decollo” rispose.
“Ti faccio decollare io se non abbassi quella cazzo di tendina!”
“Ragazzi, zitti” li incitai “Oppure la signora davanti si lamenta”
“Ma voglio che abbassi il coso”
“E io non voglio farlo”
“Ora tacete” dissi mettendo la mia mano sinistra sulla bocca di Harry e quella destra sulla bocca di Zayn.
“Scusa” sentenziò Harry togliendola dolcemente. La levai anche da Zayn.
“Allora, con questo fantastico i-pod non puoi evitare di ascoltare musica” sorrise Zayn prendendo una cuffietta e mettendomi l’altra.
“Hai ragione” sorrisi di rimando facendo partire una canzone casuale.
Cambiammo canzone mille volte, perché non riuscivamo a trovarne una che piacesse ad entrambi. Un’ora dopo sentii le palpebre farsi pesanti, così abbassai un po’ il volume – giusto per tenerlo come sottofondo- e chiusi gli occhi poggiando la testa all’indietro.
Zayn mi disse di appoggiarmi sulla sua spalla, e così feci, addormentandomi.
*
“Mi spiace svegliarli, sono così belli insieme” sentii.
Aprii debolmente gli occhi, richiudendoli subito a causa della troppa luce.
“Ecco, bravo, hai rovinato il momento” disse Niall a Harry.
“Cosa volevi? Lasciarli dormire qua solo perché erano carini?” chiese il riccio in sua difesa.
“Siamo arrivati?” domandai.
“Si” sorrise Harry scuotendo Zayn che fece un sussulto.
“Su ragazzi” ci incoraggiò Louis prendendo Hannah per mano ed incamminandosi verso l’uscita dell’aereo.
“Andiamo Zayn” gli accarezzai una spalla visto che non aveva intenzione di muoversi da li.
“Che ore sono?” chiese.
“Penso siano le due di notte” risposi.
“Ma che caz..”
“E’ il fuso” risi.
“Hai ragione” rise anche lui.
Riuscimmo a recuperare le valigie abbastanza in fretta – cosa parecchio strana.
“HAWAII” urlò Niall appena uscito dall’aereoporto.
“Stiamo arrivando” continuò Harry.
“Ho sonno” dissi io provocando le risate degli altri.
“Chiamo due taxi” esordì Liam avvicinandosi ad un uomo. Poco dopo tutti fummo sistemati in due veicoli, perché su uno solo non ci saremmo stati- e portati davanti alla nostra casa.
Hannah si lasciò scappare un urletto eccitato alla vista della casa, della spiaggia e della luna.
“Wow, Louis, ci sai fare” si congratulò Liam dandogli una pacca sulla spalla.
“Ora tutti a dormire, che domani si va in spiaggia” disse Harry aprendo la porta.
Io e Hannah ci fiondammo subito nella nostra camera, cambiandoci velocemente e dandoci la buonanotte.
Non riuscii subito a prendere sonno perché il giorno seguente avrei dovuto dire a Zayn la mia storia, mostrando i lividi anche a tutto il resto della combriccola. Avevo paura che mi avrebbero presa in giro, evitata, pensata come una brutta persona nonostante la colpa non fosse mia. Sbuffai e mi girai nel letto.
Zayn mi avrebbe trattata ancora come faceva adesso? O mi avrebbe trattata come una poverina. E se avessero provato pietà per me? Era l’ultima cosa che volevo. Una ragazza normale, che può mettersi in costume senza problemi, che poteva raccontare della sua famiglia con tono fiero, senza nascondere dei dettagli essenziali ma talmente brutti da non poter essere rivelati. Ecco cosa volevo essere. Però non potevo, e questo mi distruggeva.
Con questi pensieri lasciai che il dolce rumore del mare mi cullasse, fino ad addormentarmi.
*
“Spiaggia! Spiaggia! Spiaggia” urlò Harry.
“Aaa, non dimenticate il pic nic” raccomandò Niall.
“Le pinne, dove sono finite di nuovo?” chiese Liam.
“Hel, vuoi che ti metta la crema?” mi domandò Zayn dopo aver finito di spalmarsela sui pettorali poco scolpiti.
“N-no” sentenziai abbassando la testa.
“Ma finisce che ti scotti” insistì il moretto.
“Tranquillo, ci penso io a lei” intervenì Niall aiutandomi.
“Come volete” disse in tono offeso.
“Hannah e Louis?” chiedi per sviare argomento.
“Sono già la, volevano fare una passeggiata” ridacchiò Niall prendendo l’asciugamano e le chiavi di casa.
“Forza gente, tutti in spiaggia. Non vedo l’ora di usare le pinne”
“Hai rotto con questa storia delle pinne” rispose Zayn.
“Come sei simpatico. Hel, ma perché hai i pantaloni lunghi? Fa un caldo boia” chiese curioso Liam.
“Uhm, no sto bene” sorrisi.
“Sei strana” rise oltrepassando la porta, lasciando spazio a Niall che la chiuse.
“Me lo dicono in molti” ammisi.
“Dai Niall, muovi il culo, ho voglia di fare il bagno!” si lamentò Harry mettendomi un braccio intorno al collo.
“Questo non è un buon motivo per abbracciare Hel” rispose il biondo.
“C’è sempre un buon motivo” sorrise.
“Giusto” decretai non dando importanza alla confidenza che aveva nei miei confronti.
Arrivati in spiaggia, Harry e Liam corsero verso il mare, sparpagliando tutti i vestiti dall’ombrellone all’acqua.
“Hel, vieni” mi consigliò Harry , già zuppo dalla testa ai piedi.
“No grazie” sorrisi.
“Scherzi vero?”  chiese Zayn spuntando da dietro.
“Ecco, a proposito, penso che sia l’ora che Hel vi dica una cosa” decretò Niall “vado a chiamare i ragazzi, voi aspettate”
“Cosa devi dirci?” sentii gli occhi color caramello di scrutarmi.
“Ora lo scopri” sussurrai.
Un minuto dopo Harry e Liam ritornarono indietro, guardando interrogativi prima Zayn, poi me.
“Dai Hel” mi incoraggiò mio cugino.
“Allora.. ehm” tentennai “porto i pantaloni lunghi.. Insomma, come avrete visto non metto mai canottiere, pantaloncini e questo tipo di abbigliamento.. Perché..” sospirai “Per questo” conclusi sfilandomi velocemente sia i pantaloni che la maglia, rimanendo in costume sotto gli sguardi sbalorditi degli altri.
“E’.. quasi tutta viola e rossa..” balbettò Harry.
Deglutii rumorosamente, aspettando un’altra reazione, forse negativa.
“Cosa ti.. ti è successo?” chiese Zayn continuando a osservare quei lividi enormi.
“M.. “ altra pausa. Sentivo le lacrime uscire. Era uno di quei momenti in cui in cui devi prendere un respiro profondo prima di parlare perché sai che sei così vicino a piangere.
E infatti una striscia umida percorse la mia guancia. Mi buttai tra le braccia di Niall, che mi strinse forte a se.
“Suo padre l’ha sempre picchiata fin da quando aveva quattro anni” spiegò Niall ai tre ragazzi.
“C-cosa?” Liam si mise una mano sulla bocca.
“E’ per questo che lei è qui con noi, perché sua madre non sopportava più di vederla soffrire senza poter fare niente.” Continuò.
“Mio dio” sospirò Zayn aggiungendosi all’abbraccio “Ora nessuno ti torcerà un capello fino a che sarai con me, ok?” chiese.
Annuii debolmente.
“Hei Hel, non ti preoccupare, è tutto finito. Sei sempre stupenda, con o senza lividi.” Mi assicurò Harry accarezzandomi una guancia.
“Scusate se non do il mio conforto, ma sono rimasto.. Non ho parole per descrivere il mio stato d’animo attuale. E comunque Harry ha ragione, non avere timore. Ora sei con noi, e noi non guardiamo i lividi. “
“Spariranno prima o poi, ora devi solo essere felice” disse Zayn.
“Grazie ragazzi” risposi cercando di sfoderare un piccolo sorriso.
“Poi mica nel mare ti vediamo il corpo” Harry cercò di tirarmi su il morale.
“Si infatti. Dai, non pensare a questo. Facciamo finta che non ci sia niente, e vieni a fare il bagno” sorrise Niall.
“No ragazzi”
“Invece si che vieni” disse Zayn prendendomi in braccio “ ora tu fai il bagno con me” mi sorrise.

Angolo della scrittrice.
Holas. (?) Scusate se aggiorno poco ma ho deciso di farmi il culo ( #finezzamodeon ) a scuola così da poter andare in America questa estate. *incrocia le dita*
Che dirvi? Cosa ve ne pare della storia fino ad adesso? Datemi i vostri pareri!
Un bacio.
@zaynsarmrests c:
 

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Capitolo 6
*** Ecologist. ***


Dopo aver passato un’intera giornata in spiaggia , a cui si erano aggiunti anche Louis ed Hannah che – vedendo i miei lividi per poco non svenivano, decidemmo di tornare a casa a rilassarci e a trascorrere una serata tranquilla.
Infatti, arrivati a casa, preparammo una cena veloce, mentre i due piccioncini se ne andavano in un ristorante che avevamo scoperto tornando dalla spiaggia.
“La pasta va messa quando l’acqua bolle o no?” chiese Zayn sporgendosi dalla cucina.
“Quando bolle” risi io finendo di sistemare i  bicchieri “Ma non sapete cucinare?” chiesi.
“Di solito cucina Lou” ammise Harry aggiungendo le posate.
“E io” aggiunse Liam affettando i pomodori per l’insalata “Ma la teoria della pasta non l’ho mai capita”
“La teoria della pasta? Ma sei scemo?” sghignazzò Niall , addetto al pane, ma che invece di tagliarlo se lo stava mangiando.
“Parla quello che mangia solo” ribattè Liam lanciandogli uno straccio con cui si stava asciugando le mani.
“Ehi” si lamentò il biondo ricevendolo in piena faccia.
“Zayn come va la pasta?” chiese Harry per sviare argomento.
“Non so..” indugiò il moro “Fa un rumore strano.. Tipo brlblblrlrlr “ ammise.
“Hel, puoi andare a vedere te? Vado un attimo al bagno” chiese Harry.
Annuii e mi avvicinai a Zayn, che fissava timoroso la pentola.
“Si, bolle!” esclamai prendendo la scatola di pasta e aprendola.
“E ora?” domandò.
“Prendi il sale” ordinai dolcemente.
“Subito” sorrise facendo quello che gli avevo chiesto, lasciando lo sportello aperto, su cui Liam andò a sbatterci qualche minuto dopo.
“Cristo” urlò portandosi una mano alla testa e mostrandoci una smorfia di dolore.
“Oddio scusa” cercò di dire Zayn, ma non riuscì a non ridere. Niall corse in cucina per vedere quello che era successo, e la sua risata contagiosa fece un gran effetto anche su di me.
“Posso dirti che sei un idiota?” rise ancora Niall.
“Posso avvisarti che se continui a ridere ti infilo questo coltello su per il naso?” imitò il suo verso.
“No, bleah. Naso al pomodoro” decretò disgustato.
“Cosa mi sono perso?” chiese Harry avvicinandosi.
“Una capocc..”
“STA ZITTO” lo interruppe Liam.
“Dio, Liam ha sbattuto la testa” sbuffò Zayn evidentemente infastidito dal troppo frastuono.
“Gente, la pasta è quasi pronta, a tavola” intervenni prima che si potesse creare un casino.
“Metto l’olio nell’insalata e vi raggiungo” disse Liam.
“Io prendo la pasta, voi sedetevi” sorrisi scolando quest’ultima, facendo attenzione a non scottarmi.
Cinque minuti dopo eravamo tutti a tavola, con una grande porzione di pasta al sugo nel piatto.
“E’ buona” commentò Niall .
“Ovvio, l’ho cucinata io” scherzò Zayn appoggiandosi allo schienale della sedia.
“Cos’è tutto questo merito, Malik?” risi.
“Hai ragione cuoca per eccellenza “ sorrise alzandosi dalla sedia “Vado a fumare un po’” ci informò sparendo nella terrazza.
“Sparecchio io dai, tanto mi sa che la pasta ha riempito tutti, voi rilassatevi” disse dolce Liam.
“Penso che ti sposerò” annunciò Harry schioccandogli un bacio sulla guancia per poi buttarsi sul divano insieme a Niall.
Io decisi di raggiungere Zayn, visto che la TV non mi andava. Lo intravidi appoggiato al balcone, mentre guardava il mare. Uscii nella terrazza e richiusi la porta a vetro dietro di me, provocando un “click” silenzioso.
Mi affiancai a lui che- non avendomi vista- fece un balzo.
“Oddio scusa” risi.
“No Hel, scusa te, non.. Proprio.. Sei così leggera che non ti avevo sentita” sorrise.
“Tranquillo”.
Ci fu un silenzio imbarazzante, in cui si sentiva solo l’odore del fumo.
“Da quanto fumi?” chiesi nel modo più discreto possibile.
“Due anni circa” fece una pausa per aspirare un’altra boccata.
“Posso provare?”
“Fa male Hel, non voglio che i tuoi polmoni..”
“Ehi, sono grande e vaccinata “ lo interruppi “E’ solo che sono curiosa”
“E va bene” disse porgendomi la sigaretta “Ma se diventi dipendente non è colpa di Zayn” scherzò.
“Al massimo fumeremo insieme”
“Questa non è una cattiva idea” ammise “Allora devi aspirare, piano” disse premuroso osservando tutti i miei movimenti.
Seguii le sue indicazioni, ma il fumo mi andò di traverso e iniziai a tossire.
“Classico” sghignazzò Zayn colpendomi dolcemente la schiena.
“Madonna” dissi tra un colpo di tosse e l’altro.
“Tutto bene?”
“Si, ora” risi. “Posso riprovare?” chiesi titubante.
“E fu così che Niall Horan lo denunciò per aver indotto la cugina nelle vie scure e perfide del fumo” ironizzò riporgendomi la cicca.
“Grazie” risi prima di fare un altro tiro- riuscendo a non tossire. “Uhu!” urlai eccitata “ci sono riuscita” agitai la sigaretta.
“Wow, benvenuta nel club. Ma non servono due boccate per decidere se fumare o meno.”
“Quante?”
“Non so.. Una sigaretta, due”
“Allora dammele, così posso capire”
“No, mi sento in colpa.”
“Dai Zayn, è solo una prova, non diventerò una fumatrice”
“Assicurami che è solo curiosità la tua” alzò un sopracciglio.
“Io, Helena, assicuro che è solo una curiosità”
“E che non fumerai con me nonostante amo la tua compagnia” continuò mostrando i suoi denti bianchi in un sorriso.
“.. E che non fumerò con Zayn nonostante lui ami la mia compagnia”
“Ehi, tu non la ami la mia di compagnia?” chiese offeso.
“E’ ovvio” risi.
“Bene” disse in finto tono deluso “E che non dirai agli altri di aver fumato così Zayn evita di essere scuoiato vivo..”
“Non dirò niente agli altri” risi ancora.
“E che ora mi dai un bacio”
“E che ora ti do un bac.. Aspetta un attimo” lo guardai divertita. Lui protese la guancia verso di me, e io gli mollai un lieve bacio sopra.
“Perfetto” sorrise soddisfatto “Ora entriamo che fa fresco” spense la sigaretta con un piede e la lanciò sulla spiaggia.
“Ehi, e all’ambiente chi ci pensa?” scherzai.
“Gli spazzini” rise.
“Stupido, pensa ai delfini”
“Si perché i delfini stanno sulla spiaggia” mi prese in giro.
“Questi sono dettagli.” Dissi tirandogli una gomitata.
Entrammo in casae ci aggiungemmo ai ragazzi che stavano guardando X factor USA.
“Questa deve passare assolutamente” commentò Harry.
“Lo dici solo perché è figa” rispose Niall facendo finta di soffocarlo con un cuscino.
“E quindi?” chiese il riccio liberandosi dalla presa “Deve passare”
“Avete finito voi due?” sospirò Liam “mi farete cadere il the”
Io e Zayn ridemmo guardandoli. Poi Harry urtò la tazza di Liam, che andò a finire dritta sul pavimento.
“Ora son cazzi” mi sussurrò Zayn.
“Cosa. Hai. Fatto” disse Liam a scatti.
“Uhm, ha buttato giù il the?” intervenne Niall per mettere ancora più in difficoltà Harry, che stava indietreggiando.
“Basta, sta sera non vi sopporto più” si lamentò Liam alzandosi velocemente dal divano “ Buonanotte” concluse salendo a passi pesanti le scale e andando in camera.
“Ma ha le sue cose?” chiese Harry cercando di pulire il divano con un po’ di scottex.
“Probabilmente, ma voi smettetela si stuzzicarlo” intervenne Zayn.
“Colpa di Harry” si difese Niall indicandolo.
“Biondo, rischi grosso.”
“Sarebbe figo fare il giudice di x factor” osservai portando lo sguardo sul televisore.
“Sarebbe figo vincerlo, sai quanti soldi” mi corresse Zayn.
“Sarebbe figo parteciparci” ri-coresse Niall.
“Sarebbe figo che qualcuno mi aiutasse a pulire” sentenziò Harry.
“Eccomi” mi alzai e presi un panno dalla cucina, iniziando a asciugare per terra “E comunque, davvero, immaginatevi vincere..”
“Oppure avere, che ne so, milioni di ragazze ai tuoi piedi” disse sognante Niall.
“Ou, svegliatevi, siamo nella realtà” rise Zayn stirando le gambe.
“Sempre a rovinare i bei momenti eh Zayn?” ironizzò Harry passando per l’ultima volta lo scotex sul pavimento.
“O le spiagge” intervenni.
“Simpatica” mi fece la lingua.
“Vado a dormire va” annunciai “Ci vediamo domani mattina, e salutate Hannah e Lou” sorrisi.
“Notte” dissero in coro Niall e Harry, mandandomi entrambi un bacio volante.
“Notte Hel” sorrise Zayn.
“Notte ecologista” risi per poi andarmene.

Angolo della scrittrice.
Hola. Come state? Io tutto bene (facciamo finta che me lo abbiate chiesto lol).
Che dirvi su questo capitolo? Niente, giudicate voi c:
Datemi le vostre opinioni!
Un bacio.
@zaynsarmrests

 

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Capitolo 7
*** Sound of the waves. ***


Un tonfo giunse al mio orecchio, facendomi sobbalzare dal letto.
“Oddio scusa, non volevo svegliarti, è che non trovavo la mia felpa e volevo cercarla al buio per non dare fastidio ma sono inciampata ” si scusò Hannah.
“Stai tranquilla” sorrisi “Dove stai andando?” chiesi rendendomi dopo conto che poteva essere una domanda personale.
“Volevo fare una passeggiata sulla spiaggia” rispose gentilmente esultando per aver  trovato ciò che cercava.
“Oh, ma sono le cinque del mattino” dissi dopo essermi sporta verso la sveglia.
“Si, hai ragione, scusa ancora per averti sv..”
“Non ti preoccupare, davvero” la tranquillizzai.
“Uhm, se non hai niente da fare- a parte dormire- ti va di venire con me?”  mi chiese.
“Come potrei rifiutare?” decretai alzandomi faticosamente dal letto e stiracchiando la schiena. “Ti spiace se vengo in pigiama? Non riesco a staccarmi da lui” risi.
“Assolutamente, guardami, sono in pigiama pure io” rise di rimando.
“Allora perfetto, andiamo” esclamai prendendo un golf e uscendo dalla camera.
In pochi minuti giungemmo alla spiaggia desolata, che pareva terribilmente triste ai miei occhi. Decidemmo di sdraiarci sulla sabbia fresca e alzare il volto al cielo, per ammirare tutte le stelle possibili.
“Sai cosa mi piace fare?” chiese interrompendo i miei pensieri.
“No, non lo so”
“Bene” si tirò su per potermi guardare “Adesso prova a chiudere gli occhi e a mettere due mani dietro la testa. Esatto, così. Ora rilassati e ascolta il mare.. “
Chiusi la mente ed aprii le orecchie, concentrandomi al massimo sul rumore delle onde che infrangevano il bagnasciuga.
“Non trovi sia estremamente stupendo? Il rumore del mare è il più bello..” si sistemò accanto a me.
“Hai ragione Hannah, è bellissimo..” ammisi.
Restammo li per mezz’ora, o un’ora ; mi era difficile riconoscere il tempo che passava perché mi stavo facendo cullare dalle onde.
“Fanno male?” chiese.
“C-cosa?” chiesi sovrappensiero.
“I lividi” si morse il labbro.
Aprii gli occhi di colpo, formulando bene quello che aveva appena chiesto. Non vedendomi rispondere, Hannah si grattò la testa con fare nervoso.
“Forse non dovevo..”
“No.. E’ che.. Non saprei come spiegare, perché si, ha fatto davvero tanto male”
“Hai paura di lui?”
“Si, fin troppa”
“Passerà?”
“Fisicamente si..”
“Mentalmente no” completò la frase per me. Mi girai per guardarla e rivolgerle un sorriso che lei ricambiò volentieri.
“Posso?” alzò lievemente i pantaloni del mio pigiama.
“Fare cosa?” chiesi prima che lei iniziasse a passare delicatamente il pollice su una grossa macchia viola.
“Ti faccio male?” domandò premurosa.
“N-no” tentennai.
“Io non ho mai provato queste cose” disse a bassa voce.
“E spero che tu non ne provi mai, è brutto..”
“Oh, si.. scusa, cioè..” iniziò a balbettare “Non volevo dire quello, era un.. commento” continuò a passare il pollice.
“Ehi Hannah” mi alzai “Puoi dire tutto quello che vuoi, non devi avere timore” le presi la mano “E’ davvero bello parlare con te, poi mi hai portata qui ad ascoltare il mare.. Questo è forse il gesto più bello che qualcuno potesse fare per me” sorrisi. “E se tu vuoi dirmi qualcosa, non devi preoccuparti, io ti ascolto. Per me è stata dura, ma oramai è un argomento chiuso- o quasi- e ne posso parlare tranquillamente, come se fosse solamente un brutto sogno da cui mi sono svegliata”
“E’ che mi sembra di sbagliare in ogni cosa che faccio. Quello che dico, quello che.. Mi sembra sempre al momento e nel posto sbagliato..” singhiozzò stringendo la mia mano.
“E non devi fare così, perché è grazie a te che stasera mi sono sentita davvero bene per la prima volta. Mi hai fatto scoprire il dolce suono del mare, ed è stato bellissimo. Fai male a bloccarti davanti ai tuoi timori, devi superarli”
“Grazie” disse prima di scoppiare a piangere. La strinsi forte a me, accarezzandole i capelli biondi che cadevano disordinati sulle spalle.
“Ora sarà meglio andare” constatai alzandomi e pulendomi dalla sabbia.
“Torneremo?” mi guardava come un bambino che stava scoprendo che Babbo Natale era soltanto frutto della sua immaginazione.
“Certo” tesi una mano per aiutarla ad alzarsi.
Il suo sguardo si addolcì, prendendo la mia mano e tirandosi su.
“Andiamo a dormire” consigliò incamminandosi.
*
“Buongiorno” dissi in uno sbadiglio osservando tutti i ragazzi e Hannah intorno al tavolo, intenti a far colazione.
“Giorno” risposero in coro.
“Vuoi del the, del latte, caffè?” chiese Liam.
“Del the grazie” sorrisi abbandonandomi sulla sedia.
“Non hai dormito questa notte?” due occhi caramello mi fissavano.
Io e Hannah ci lanciammo un’occhiata veloce per poi lasciarci scappare una piccola risatina.
“No, è che io sono una dormigliona” mi giustificai prendendo la tazza dalle mani di Liam. “Oggi andiamo in spiaggia?” domandai.
“Cosa vuoi fare alle Hawaii?” mi prese in giro Louis- allegro fin dal mattino “visitare un museo sui montoni?”
“Potrebbe essere interessante” risi.
“Se ne trovo uno vi faccio sapere” intervenne Harry.
Non sentendo nessun commento da parte di Niall, mi girai nella sua direzione, guardandolo mentre si rimpinzava di biscotti.
Dopo aver mangiato abbastanza, decidemmo di avviarci verso il mare, così che avremmo potuto godercelo a pieno.

“Arrivo, un attimo” urlai dalla camera, sapendo che gli altri stavano aspettando solo me.
“Voi andate, la aspetto io” sentii la voce di Zayn parlare in modo calmo.
La porta si chiuse e il silenzio regnò sovrano in casa. Presi velocemente l’asciugamano messo ad asciugare sul balcone e scesi le scale.
“Pronta?” sorrise.
“Grazie per avermi aspettata” risposi uscendo.
“Ma figurati, allora, cosa hai fatto questa notte?”
“Niente perché?”
“Mmh, si vede che menti” rise “Allora?”
“Ho fatto una passeggiata sulla spiaggia con Hannah”
“Oh, solo questo?”
“Nha, poi ho fumato due o tre canne con lei”
Zayn si paralizzò in mezzo alla strada e spalancò gli occhi.
“Hel.. cosa hai fatto?”
“Sto scherzando Zayn” risi.
Un respiro di sollievo uscì dalle sue labbra, dipingendo sul suo volto una smorfia più tranquilla.
“Mi avevi fatto spaventare”
“Sono grande, posso fare ciò che mi pare” sbottai.
“Concordo ma..” mi prese per il braccio “puoi fumare solo con me” fece offeso.
“Contaci”
“Guarda che ci rimango male, e poi seriamente Niall mi fa a pezzettini minuscoli”
“Vorrà dire che terrò un tuo orecchio o il tuo naso dentro una teca di cristallo”
“Non ti farebbe senso?” rise.
“Si, infatti non lo farei” ammisi.
“Dopo questa, la nostra amicizia è chiusa, finita” sottolineò mantenendo il finto tono deluso, aumentando il passo.
“Daaai Zayn” lo affiancai prendendolo a braccetto “Mi perdoni?”
“No” dichiarò.
“Fumerò con te tutte le volte”
“Ti ho detto che non voglio che diventi una fumatrice”
“E io ti ho detto che faccio quello che voglio” misi il broncio.
Mi sentivo davvero una bambina, ma quella situazione era divertente quanto dolce.
“Ok ok, potrai fumare anche da sola, ma devi ricordarti del maestro supremo”
“Va bene” sorrisi.
“Owh, ti ho fatta sorridere, mi devi un abbraccio, e anche bello grande” allargò le braccia.
E arrivammo alla spiaggia abbracciati.

Angolo della scrittrice.
Hola. Tutto bene? Non posso dilungarmi molto perché devo andare a studiare, ma comunque ci tengo  a sapere cosa ne pensate di questa storia.
Recensite in tanti!
Un bacio.
@zaynsarmrests

 

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Capitolo 8
*** Isn't she lovely. ***


“Ragazzi, ragazzi” ci richiamò all’attenzione Louis. Tutti ci girammo verso di lui, chiedendoci cosa aveva di così importante da annunciare.
“Sapete cosa ho scoperto? Che qui, a due orette e mezzo di macchina, c’è una sottospecie di museo delle cere- ovviamente non ai livelli di Madame Tussaud- ma dicono che sia carino da vedere, giusto per non stare tutti i giorni in spiaggia” sorrise compiaciuto notando le nostre facce sorprese.
“Sembra una bella idea” dissi io saltando in piedi.
“Si, anche a me piace” esclamò Niall.
Essendoci trovati tutti della stessa opinione, decidemmo di andare a casa a prepararci per non perdere tempo, e recarci verso questo museo.
*
“Ma ci stiamo in sette in macchina?” chiese Zayn prendendo la felpa e chiudendo casa.
“No, infatti ho affittato due macchine. Il noleggio è proprio qui vicino” affermò Louis indicandoci la strada. In neanche dieci minuti eravamo davanti alle due vetture.
“Hannah, tu sei con me, voi con chi andate?” domandò Louis.
“Io sto con Hel” sorrise Niall.
“Io pure” aggiunse Zayn.
“Ok, visto che io so guidare, sto con loro” disse Harry salendo in macchina.
“Perfetto, io vado con Hannah e Lou” constatò Liam seguendo i due piccioncini.
Mi sedetti dietro con Zayn, mentre Niall teneva compagnia ad Harry davanti.
“Quindi, andiamo a questo museo” annunciò Harry mettendo in moto e accedendo lo stereo.
Isn't she lovely
Isn't she wonderful
Isn't she precious
Less than one minute old
I never thought through love we'd be
Making one as lovely as she
But isn't she lovely made from love..


La voce di Harry riempiva la macchina, accompagnando il viaggio. Subito si aggiunsero Zayn e Niall a cantare, creando un insieme di voci davvero strabiliante: quella lievemente roca di Harry, quella avvolgente di Zayn, e quella dolce di Niall.
“Ragazzi, ma siete bravissimi” sorrisi. “Avete mai pensato di cantare insieme?” chiesi curiosa.
La loro risata mi fece capire che non avevano mai preso in considerazione quell’idea, neanche per un momento.
“Ma chi ci cagherebbe?” scherzò Niall girandosi verso di me.
“Io” risi.
“Comunque Hel non ha tutti i torti” ammise Harry.
“Infatti, potreste provare con x factor” suggerii io in preda all’eccitazione.
“Nah” liquidò velocemente Zayn “Non ne siamo capaci” concluse.
“Zayn, non è vero, avete delle belle voci” corressi.
Nessuno disse più niente, rimanemmo in silenzio ad ascoltare tutte le altre canzoni che passava la radio. Notai che Niall si era addormentato, stravaccato sul sedile con la bocca aperta.
“Isn't she pretty  ,Truly the angel's best” sussurrò Zayn al mio orecchio, provocandomi un brivido che percorse tutta la mia schiena.  Abbassai la testa imbarazzata, per poi girarmi verso il finestrino, tartassandomi le dita nervosamente.
Sentii una piccola risata provenire dalla sua bocca, evidentemente consapevole di avermi fatta arrossire.
Guardai le case sfrecciare sotto i miei occhi ed ebbi un sussulto quando vidi un bambino attraversare la strada.
“FERMO” urlai ad Harry facendolo spaventare. Lui fermò la macchina, e si girò verso di me con gli occhi sbarrati. Il bimbo passò sopra le strisce, salutandoci con la mano.
“E’ bellissimo” dissi guardandolo e ricambiando il saluto.
“Dio Harry, potevi investirlo” lo sgridò Zayn tirandogli i ricci.
“Cazzo Zayn, non l’avevo visto. Ho la patente da poco” sbottò lui tirando un pugno sul volante.
“Basta ragazzi” misi una mano sul petto di Zayn prima che potesse schiaffeggiare Harry “l’importante è che non è successo niente, ok? Andiamo” consigliai abbandonandomi sul sedile. Lasciai scivolare la mano lungo la pancia di Zayn , per poi toglierla.  Niall continuava a dormire tranquillo, non essendosi accorto di niente.
Harry riprese a guidare tamburellando le dita sul volante, provocando l’unico rumore all’interno della macchina insieme al basso volume della radio.
E quindi si, le boyband come i Backstreet boys non sono molto amate cari radioascoltatori, sapete dirci il motivo?” chiese la voce di una donna.
Mi sporsi per alzare un po’ perché quell’argomento mi interessava. Anche Zayn ed Harry sembravano darci  ascolto.
“Secondo me sai cosa, Jenna?” chiese il probabile collega “Forse perché si pensa che da giovani non si possa raggiungere tutto questo successo”
O forse è solo invidia” corresse Jenna.
“Visto cosa potrebbe suc..” iniziò Zayn ma io e il riccio gli facemmo segno di tacere.
“Bhe ma avranno anche molti fans, sai .. “ tentennò l’uomo “Sono bravi, belli e simpatici, a chi non piacerebbero?” chiese.
“A chi vorrebbe solo essere al loro posto, e quindi si limita ad insultarli” disse la donna meritandosi tutta la stima di Harry, che applaudiva.
“Dicevo” ricominciò Zayn “che secondo me finirebbe così. Finirebbero solo per insultarci” sbuffò.
“Ma no! Ci sarebbero anche le persone che difendono” sbottai io.
“Si ma sarebbero poche”
“Ma chi lo dice? Tu?” chiesi sarcastica.
Prima che Zayn potesse ribattere, Harry si girò verso di noi “La piantate? State discutendo su una cosa che molto probabilmente non succederà mai”
“Ha ragione” ammisi vergognandomi.
Il viaggio continuò tranquillo, ricevendo solo qualche grugnito da parte di Niall. Vedemmo la macchina di Louis accostare, quindi capimmo che eravamo finalmente arrivati. Ci parcheggiammo davanti ad un piccolo edificio giallo-arancio e scendemmo.
Liam e Louis andarono a fare i biglietti mentre noi ci guardavamo intorno.
“A voi” disse Liam distribuendoci dei pezzi di carta verde “Ora andiamo” sorrise.
Entrammo e iniziammo a girare tra le statue: ovvio, non erano mai come quelle di Madame Toussaud, ma erano spiritose e ben fatte.
“Uh” mi tirò per un braccio Harry “voglio fare la foto con la statua di Obama” urlò eccitato mettendosi davanti ad essa.
“Dammi il telefono, te la faccio” sorrisi.
“Eh no, voglio che la fai con me, vieni” mi spinse verso di se. Mi misi alla destra della statua, e lui alla sinistra.
“Sei pronta? Cheese ” disse lasciando che un ampio sorriso gli incorniciò il volto. Sfoderai un sorriso anche io, chiudendo leggermente gli occhi alla potenza del flash.
“Guardiamola” esclamò prendendo il telefono.
“Oddio, ma sembro una cannata!” commentai osservando la mia faccia nella foto.
La risata di Harry provocò anche la mia, e decidemmo di scattarne un’altra.
“3.. 2..1..” click.
“Oddio ma qua stavo parlando” si lamentò Harry.
“E’ che non sei capace!” risi.
“Vediamo allora cosa sai fare” mi sfidò porgendomi il telefono.
“Sorridi!” gli ordinai “Ora sta fermo” scattai.
“Cavolo, è venuta bene” ammise guardandola.
“Visto? Dovevi fidarti di una fotografa come me” lo presi in giro.
“Bhe, allora usa le tue doti da fotografa, perché la c’è anche Victoria Beckham e ne voglio una con lei” annunciò avviandosi per poi bloccarsi.
“Ah , ovviamente ci devi essere pure tu” mi lanciò un bacio volante.
Io e lui ci divertimmo un sacco a fare le foto, perché il 90% di queste venivano male oppure sfocate, alcune con delle facce stupide, altre carine.
“Questa me la metto come sfondo” mi disse scegliendo quella con i Beatles.
“Lo fai apposta? Sembro stupida” sbuffai osservandolo mentre armeggiava con il telefono.
“Lo sei” sghignazzò lasciandomi un bacio sulla guancia.

Angolo della scrittrice.
Buonasera c: Tutto bene? Io non ce la faccio più di questa scuola, sto facendo il conto alla rovescia lol
Comunque, spero che il capitolo vi sia piaciuto, lasciatemi le vostre recensioni, mi fa davvero piacere.
Un bacio, alla prossima.
xx
@zaynsarmrests
 

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Capitolo 9
*** Trouble. ***


Passammo il resto della giornata in giro per quella piccola città chiamata Honolulu.
Poi, visto che iniziava a fare tardi e che avremmo dovuto sostenere altre due ore e mezzo di macchina decidemmo di tornare a casa.
Il viaggio trascorse in silenzio perché eravamo tutti abbastanza stanchi, a parte Harry che ogni tanto smetteva di guardare la strada per mostrarmi la sua foto di sfondo, ricordandomi di quanto ero venuta male.
“La smetti di farmela vedere?” risi tirandogli un pugno sulla spalla.
“E’ bellissima, anche se dici di no” sorrise mostrando le fossette.
“Come ti pare” sbuffai abbandonandomi sul sedile per addormentarmi pochi minuti dopo.
*
“Hel, siamo arrivati” mi scosse Niall.
“Arrivo” borbottai stropicciandomi gli occhi e scendendo dalla macchina.
Entrai in casa seguita dagli altri, notando la mancanza di qualcuno. Quando mi accorsi che quel qualcuno era Zayn, non riuscii a non chiedere agli altri dove fosse finito.
“E’ andato in camera, sembrava piuttosto arrabbiato” mi informò Louis.
“Perché?” domandai curiosa.
“Ah non ne abbiamo idea, ha solo detto di non avere fame e se ne è andato” disse Harry con un’alzata di spalle.
“Uhm, ok.. Voi apparecchiate, io vado in bagno” sforzai un sorriso catapultandomi al piano di sopra.
Appena giunsi davanti alla porta di Zayn, la tentazione di entrare e sapere cosa fosse successo era alta, così misi una mano sulla maniglia e l’abbassai spingendo la porta. Un cigolio fastidioso fece accorgere Zayn della mia presenza- intento a fumare una sigaretta sul balcone.
“Hei Zayn” camminai verso di lui.
“Ciao” rispose facendo cadere la cenere nell’apposito contenitore.
“T-tutto bene?” chiesi rabbrividendo per la temperatura lievemente fresca per una ragazza in pantaloncini e canottiera.
“Si, aspetta, metti questa” disse sfilando la sua felpa e poggiandola sulle mie spalle.
“Grazie” sorrisi “Sei sicuro che stai bene?” azzardai vedendolo trasalire.
“Si, davvero, tu?” mi guardò.
“Abbastanza”
“Perché? Perché ti manca stare vicino ad Harry?” domandò seccato.
“Harry?” mi fermai un attimo ad elaborare le parole del moro “Cosa diamine c’entra?”
“Cosa c’entra Hel? Il fatto che ci sei stata tutto il giorno a farti le foto con lui basta?”
Strabuzzai gli occhi. Ma che problemi aveva quel ragazzo? Da quando gli importava cosa facevo io, specialmente se erano delle stupidissime foto.
“Sembravate fidanzati” disse a bassa voce, quasi per non farsi sentire.
“Zayn..”
“Cosa Hel?”
“Cosa cambia a te se io ho passato la giornata con Harry?”
“Ah, ma allora non capisci” esclamò gettando la sigaretta a terra “Lascia perdere, buona notte” lasciò la camera.
Rimasi sul balcone a fissare la spiaggia, con la sua felpa che mi riscaldava e la testa piena di dubbi. Lui era sempre stato un mistero per me, ma non pensavo potesse farmi scervellare fino a questo punto per trovare una risposta alle sue stesse domande.
Sbuffai raggiungendo gli altri per la cena continuando a pensare a quello che mi aveva appena detto Zayn.
“Hel” Liam mi svegliò dai miei pensieri
“Si?” chiesi distrattamente.
“Sembri strana, hai qualcosa?”
“No, non ho fame. Scusate ragazzi, buonanotte” dissi andandomene in camera.
Mi misi in pigiama tenendo la felpa di Zayn tra le mie braccia, e mi addormentai subito.
*
Il bussare alla porta mi fece svegliare. All’inizio mi guardai intorno pensando che fosse stato solo frutto della mia immaginazione, ma quando sentii la sua voce, decisi di andare ad aprire.
“Zayn, cosa c..” non riuscii a finire la frase che lui mi tirò per il braccio e mi condusse giù dalle scale fino alla porta d’ingresso. Mi fece uscire e mi portò sulla spiaggia senza proferire parola.
Arrivati, lasciò andare il polso e mi guardò fisso negli occhi, poi si girò verso il mare respirando rumorosamente.
“Ma si può sapere che ti prende?” chiesi facendolo voltare verso di me.
Guardai il suo volto farsi sempre più vicino al mio, fino ad avvertire le sue morbide labbra sulle mie. Presa da non so quale istinto lo allontanai da me mordendomi il labbro.
“Lo sapevo” borbottò lui iniziando a tornare verso casa.
“Zayn” lo chiamai ma lui non mi ascoltò. “Zayn” ripetei correndogli dietro fino a bloccarlo per le spalle.
“Cosa?” chiese.
“Non te ne andare” dissi mettendo le mie mani intorno al suo collo, e spingendolo lentamente verso di me. Ci guardammo negli occhi fino a che lui non fece aderire di nuovo le nostre bocche. Dischiusi le labbra per permettergli di approfondire il bacio, mentre con le mani gli accarezzavo i capelli.
Ci staccammo col fiato corto, non sapendo quali parole usare in quella situazione.
L’avevo baciato, ed era stata la sensazione più bella della mia vita, e volevo riprovarla; Così fui io a prendere l’iniziativa facendolo sussultare al contatto delle mie mani sul suo petto.
Lui si sedette sulla sabbia, facendomi adagiare sulle sue gambe: e continuammo a baciarci fino a che non costatammo che era ora di tornare dagli altri.
Ognuno tornò nella propria camera visibilmente imbarazzato, con le farfalle allo stomaco a causa della serata appena trascorsa.
*
“Buongiorno” sorrise Zayn entrando in cucina.
Alzai lo sguardo dalla tazza di the notando che era solamente in boxer. Arrossii davanti a quella scena.
Durante tutta la colazione Zayn cercava il mio sguardo, che io evitavo completamente. Mi piaceva, e non poco, ma mi vergognavo a incrociare i suoi occhi marroni. Quegli occhi stupendi, che la sera prima mi avevano scrutata nei minimi dettagli.
“Scusate ragazzi” disse Hannah cercando di attirare l’attenzione di tutti noi visibilmente addormentati “Perché se abbiamo una casa del genere, per giunta sulla spiaggia, non organizziamo una di quelle feste stupende?” chiese eccitata.
Subito l’attenzione dei presenti crebbe visibilmente.
“Assolutamente si” esclamò Harry.
“Dai, una cosa strafiga” aggiunse Liam seguito da urli di approvazione da parte degli altri ragazzi.
“Mi piace come idea” sorrisi guardandola.
“Perfetto, allora non perdiamo tempo, dobbiamo preparare tutto per stasera”
“Ma qui non conosciamo nessuno” osservò Zayn.
“Oh fratello, chi rifiuterebbe di partecipare ad un party sulla spiaggia?” domandò Liam.
“In effetti” ammise.
“Bene, facciamo così, io e Hel prepariamo qualcosa da mangiare, Haz, Zayn e Lou vi occupate dei tavoli, sedie e tutto quello che può servire, e Liam e Niall andranno ad informare tutti della festa” disse Hannah.
“Si ma adesso? Io son pigro” rise Louis.
“Si, ci siamo svegliati a mezzogiorno, quindi muoviamoci. Su, al lavoro” ordinò la bionda facendo alzare tutti dal tavolo.
Ci sarebbe stata una festa, e che festa.

Angolo della scrittrice.
Buoooonasera c: Avete visto che ho aggiornato anche questo? Come sono brava. No, seriamente, scusate se posto sempre in ritardo, ma tra la scuola, l’influenza e.. e basta, sono occupata.
Bho, lasciatevi i vostri pareri c:
Un bacio.
@zaynsarmrests
 

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Capitolo 10
*** Party. ***


Mancava circa mezz’ora all’inizio della festa, e ci eravamo assicurati che fosse tutto perfetto: la casa era ordinata e addobbata, avevamo trovato parecchi ospiti festaioli, e c’era cibo per un esercito intero. L’unica cosa da fare era aspettare.
Hannah era in camera a prepararsi, mentre io avevo dei pantaloncini e una canottiera perché avevo sempre odiato vestirmi elegante, specialmente per le feste.
Harry, Louis,Liam e Niall stavano facendo una partita al biliardino fuori e Zayn stava cercando e mixando del pezzi per poterli mettere alla festa.
Io e lui non c’eravamo parlati tutta la giornata, ogni tanto ci sfuggiva uno sguardo, un sorriso, ma niente di più. Io ero troppo timida per andare da lui, e lui.. Bhe, non sapevo perché non venisse, probabilmente per lo stesso mio motivo.
Assolta nei miei pensieri, non mi accorsi che Zayn era entrato in casa, e si era seduto sul divano di fianco a me. Quando si dice “parli del diavolo e spuntano le corna”.
“Salve” disse in tono serio.
“Ciao” risposi abbassando lo sguardo.
“Oggi neanche mi hai salutato” osservò in tono offeso “E mi sa che ti toccherà rimediare” sorrise sporgendosi verso di me per lasciarmi un dolce bacio a fior di labbra. In quel momento apparve Hannah, che si coprì la bocca con le mani.
“Ma voi vi siete baciati” urlò eccitata battendo le mani.
“Come sei perspicace” sbuffò Zayn allontanandosi da me.
“Hanna, potresti non dire niente agli altri?” chiesi gentilmente.
“Certo che no, non ti preoccupare” mi sorrise “E tu, l’acidità è nel tuo DNA eh Zayn?” domandò sarcastica alzando gli occhi al cielo.
“Non credo siano tuoi problemi, pensa ad esplorare il DNA di Louis” rispose a tono.
Cercai di trattenere una risata, mentre Hannah diventava palesemente rossa e se ne usciva in giardino, lasciandoci di nuovo soli.
“Sei un bastardo” risi.
“Quella deve imparare a farsi i fatti suoi” rise anche lui.
“Ma poverina”
“Da quando provi pietà?”
“Non ne ho idea”
Il suono del campanello ci fece sobbalzare e io corsi ad aprire la porta, trovandomi davanti circa sei ragazzi palestrati in costume da bagno, con alcolici tra le mani.
“Ciao bellezza” ammiccò uno biondo “Possiamo entrare?”
“S-si” mi spostai di lato per permettere a tutti di passare e di salutare Zayn.
Un’ora dopo eravamo già nel pieno della festa, tutti che ballavano, si divertivano, ridevano e bevevano. Zayn era alla postazione dj, con le cuffie che spettinavano un po’ il suo ciuffo, mentre si lasciava trasportare dalla musica, lasciandomi ogni tanto dei baci che ricambiavo volentieri.
I sei ragazzi di prima si stavano dando da fare con qualche ragazza in bikini, Hannah e Lou stavano ridendo con due birre in mano, e gli altri non riuscivo a vederli perché erano in mezzo alla mischia di gente.
“Balliamo Hel?” chiese Harry prendendomi la mano e trascinandomi verso tutte le altre persone.
“Va bene” esclamai seguendolo.
Iniziammo a muoverci a tempo, dimenticandoci di tutto e di tutti, ridendo come due idioti perché nessuno dei due era un grande ballerino. Harry mi fece fare tante di quelle giravolte che per poco non vomitavo, così gli chiesi se potevamo fermarci qualche minuto.
Ci sedemmo su due sgabelli cercando di riprendere fiato.
“Vado a prenderti da bere” disse scompigliandomi i capelli e allontanandosi dalla mia visuale.
Ne approfittai per guardare Zayn, cosa che non avrei assolutamente dovuto fare: aveva un sorriso stampato sulla faccia, mentre due ragazze si strusciavano su di lui – facendo qualche bel pensierino sul ragazzo- e teneva un bicchiere di alcolico in mano, che sorseggiava spesso.
Strinsi le labbra e cercai di scacciare quel pensiero. Magari le stava solo lasciando fare, o semplicemente non gli interessavano. Nonostante cercavo di convincermi di questo, la vista di quella scena mi fece cambiare totalmente umore, tanto che tornai in casa e corsi in bagno.
Rimasi a guardarmi allo specchio per qualche minuto, per poi bagnarmi la faccia con un panno intinto d’acqua e sedermi sulla tavoletta chiusa del wc, abbandonando la testa sul muro.
Sentii bussare violentemente alla porta, e poi la voce di Harry che mi chiamava.
“Harry va tutto bene” lo rassicurai.
“Se va tutto bene allora esci” disse preoccupato.
Gli diedi ascolto e uscii dal bagno, sorridendogli e ritornando fuori.
“Che ti succede?” mi raggiunse.
“Niente, avevo bisogno di riprendermi un po’, sai, con un ballerino come te” scherzai.
“Ei, cosa vuoi insinuare?” chiese ridendo.
“Assolutamente niente” alzai le mano in modo di resa facendo una faccia del tutto innocente.
“Bevi un po’ va” mi consigliò passandomi una birra, che finii in circa due minuti.
Una volta ero stata ad una festa come questa- quando mio padre era partito e io ero potuta uscire senza essere picchiata o presa a male parole- e avevo bevuto un sacco; Però avevo retto l’alcool davvero bene, quindi una birra non mi avrebbe fatto assolutamente niente.
“Ubriacona” commentò Harry indicandomi la sua mezza piena.
“Avevo sete” mi giustificai guardandolo dritto negli occhi.
“Ehi ragazzi, avete visto Zayn?” chiese Niall avanzando verso di noi.
“N-no” balbettai allarmata.
“Neanche io, sarà con qualche ragazza” rise Harry.
Quella frase mi fece immobilizzare completamente. Zayn con una ragazza? Non credo fosse possibile, insomma.
“Io direi di andare a cercarlo, mi pare che abbia bevuto tanto questa sera” aggiunse Niall ignorando le parole del riccio.
“Ti aiuto” constatai seguendolo nel retro della casa, con il cuore che mi batteva talmente forte che avrebbe potuto sovrastare la musica spaccatimpani della festa.
Dopo averlo cercato per tutta la casa, decidemmo di avvicinarci alla spiaggia, nostra ultima speranza. E fu li che lo trovammo: sdraiato sulla sabbia con una ragazza seduta sopra di lui, che lo stava baciando appassionatamente.
Niall tirò un respiro di sollievo, io invece deglutii rumorosamente, indietreggiando come per scappare da quell’orribile vista e camminando verso la  camera, facendo sbattere la porta.
Ma tanto nessuno avrebbe sentito, tutti si stavano divertendo come matti, specialmente Zayn, e questo faceva davvero male. Mi tolsi i vestiti e mi buttai sotto l’acqua gelida della doccia, cercando di nascondere le lacrime che scorrevano sul mio viso pallido.
Mi sedetti nell’angolo e lasciai che il rumore delle gocce mi facesse rilassare per un attimo.
Passai un quarto d’ora la dentro e poi mi avvolsi in un asciugamano e mi sedetti sul letto, lasciando una chiazza bagnata sul lenzuolo azzurro.
La porta si aprii e si richiuse alle mie spalle e io avvertii due braccia circondarmi le spalle, e dei capelli lunghi solleticarmi la pelle. Mi girai lentamente e vidi Hannah con una espressione scura e delusa dipinta sul volto.
“Cosa succede?” chiesi.
“Ho visto cosa ha fatto Zayn, ho visto anche come hai reagito e volevo raggiungerti subito, ma dovevo assicurarmi che Louis non facesse la stessa cosa” rispose dispiaciuta.
“Non ti preoc..”
“Si che mi preoccupo” mi interruppe “Quel ragazzo si è fatto una stupida oca in costume neanche tre ore dopo averti baciata, è stupido e .. lo odio. Domani mattina mi sente, e non me ne frega niente di cosa ne possano pensare gli altri”
Cercai di rispondere ma la voce non uscii, sentii solo un acuto dolore allo stomaco e un senso di nausea che saliva, così mi precipitai in bagno e posizionai la testa sul gabinetto, in tempo per non fare disastri.
Hannah corse da me e mi tirò su i capelli mentre vomitavo tutto il vomitabile, e quando ebbi finito mi aiutò a pulirmi con uno straccio.
“Faccio schifo” dissi tirando lo sciacquone e prendendo lo spazzolino per togliermi quell’orribile gusto di vomito dalla bocca.
“Non scherzare Hel, se qui c’è una persona che fa schifo, è proprio quel deficiente di Zayn Malik, che non oso e voglio sapere cosa stia facendo in questo preciso istante” sbottò lei.
Passai le setole lungo tutti i denti formando la schiuma bianca che sputai nel lavandino, mi risciacquai la bocca e presi un po’ di collutorio.
Dopo essermi legata i capelli in una coda, mi buttai tra le braccia di Hannah per la prima volta, e piansi fino ad esaurire tutte le lacrime.
“Non ti merita” ripeteva lei accarezzandomi la testa. “Sei molto meglio, hai bisogno di un vero ragazzo, uno serio”
“Hannah, per favore, non dire niente a nessuno” singhiozzai “Non voglio che sappiano questa cosa” sussurrai.
“In realtà avrei proprio bisogno di dirgliene a Malik, ma se questo è ciò che vuoi..”
“Grazie” dissi stringendola di più a me, ricordando tutte le volte che facevo così con mia madre, dopo che mio padre si sfogava sul mio fragile corpo.
“Dai su, non ci pensiamo, facciamo qualcosa ..Uhm, ti va di farci lo smalto? Ho un sacco di colori” sorrise.
Il mio sguardo non la convinse più di tanto, e questo la fece continuare “Avanti, è solo un modo per dimenticarti per qualche minuto della storia, piangere troppo ti fa male, e poi i miei smalti sono favolosi” disse in sua difesa.
“E va bene” accettai pensando a quanto fosse fantastica quella ragazza.
“Mettiti sul letto, ora li prendo” mi ordinò sciogliendo l’abbraccio e iniziando a rovistare nel suo armadio.
“Che colore vuoi?” chiese facendo sbucare la testa.
“Fammi vedere quali hai” sorrisi.
“Giusto”
“Hannah” la chiamai facendola voltare verso di me “Ma non devi guardare Louis?”
“Nah, mi fido di lui, so che non mi tradirebbe mai” mi tranquillizzò porgendomi una scatola di latta.
“Oddio ma sono tantissimi” ammisi aprendola e osservando la quantità di boccette dai colori e forme diverse.
“Dieci anni di collezione, tutti i regali di compleanno, natale eccetera, erano solo smalti” mi informò prendendone uno blu e rigirandolo tra le sue mani. “Questo secondo me ti sta benissimo, risalta un sacco con la tua pelle”
“Ah, ma allora te ne intendi anche”
“Ovvio, e invece io quale dovrei mettere?”
“Quello giallo”
“Giallo con i capelli biondi? No no, non ne sai niente” mi prese in giro.
“Ma io so come.. uhm.. come fare una torta buonissima” risi.
“Allora domani la facciamo”
“Ti avverto che è di un colore giallognolo”
“Accidenti, allora non potrò mangiarla, non si abbina”
“La tua pancia è rosa, ed è li che andrà a finire, quindi non c’è nessun problema”
“Ok, in fondo hai ragione”
“Io ho sempre ragione”
“Ora non montarti” disse tra le risate di entrambe.
*
“Sembri un’aquila, sta ferma con quelle mani” mi ammonì dolcemente lei.
“Ma è per fare asciugare più in fretta lo smalto, son passati venti minuti” mi lamentai.
“Che donna senza pazienza” sogghignò. “Sono esausta, e mi sa che tutti gli invitati se ne stanno andando, la festa deve essere finita” mi informò guardando dalla finestra.
“Per fortuna, una serata da dimenticare”
“Un pezzo devi dimenticare, lo smalto con me deve rimanerti in testa”
“Quello è ovvio” appoggiai le mie mani sul cuscino per osservare meglio il lavoro che Hannah mi aveva fatto sulle unghie “Senti ma, Niall mi ha vista allontanarsi, perché non è venuto?”
“Oh, sapevo che me lo avresti chiesto. In realtà volevamo venire tutti , ma visto che loro non sapevano della tua uhm, storia con Zayn, ho detto loro di stare li e che ci avrei pensato io. Ed è stato molto difficile, visto che Harry insisteva che voleva vederti”
“Ah, pensavo non importasse a nessuno..”
“Ti pare? Non ho mai visto i ragazzi comportarsi così con una persona di sesso femminile, di solito ci provano e basta- questo non vuol dire che non lo faranno- mentre con te sono gentili e premurosi, e poi mi dicono sempre che sei stupenda. Tranne Louis ovviamente, sennò l’avrei ucciso”
Sorrisi a quelle parole. Non pensavo di poter  stare simpatica ai ragazzi, visto il carattere chiuso e timido che mi ritrovavo.
“Ci conviene andare a dormire, ed è meglio se domani tu non vai in spiaggia. Sai, il sole cocente, il caldo, il sale non fanno bene ad una persona che ha appena vomitato.”
“Ma no, tranquilla. Passerà”
“Non se ne parla. Domani spediamo tutti e cinque i ragazzi al mare e io e te ci dedichiamo alla tua salute e alla nostra torta gialla, e non ribattere” sorrise sdraiandosi sull’altro letto.
“Va bene capo”
“Ora dormi, sennò domani stai peggio”
“Allora notte, e grazie ancora” dissi alzandomi e lasciandole un bacio sulla guancia, per poi ritornare indietro.
“Ehi Hel, vuoi che chiudo a chiave la porta? Così ce ne stiamo belle tranquille?”
“Non sarebbe male” ammisi sistemando il cuscino.
“La chiudo allora. Occhio alle unghie” mi raccomandò.
Mi girai verso la finestra e sentii il rumore della serratura che scattava, poi nel giro di dieci minuti mi addormentai.
*
“No Harry, andateci voi in spiaggia” urlò Hannah svegliandomi.
“Ma vogliamo vedere Hel come sta” rispose il riccio dall’altra parte della porta “Apri, cazzo” sbottò.
“Harry, ti ripeto, andate al mare, Hel non sta tanto bene, questa notte ha vomitato perciò ha bisogno di riposarsi, quando tornate questo pomeriggio, la vedrete. Ora, se non vuoi che ti spranghi la testa, convinci gli altri ad alzare il culo”
“E va bene” sospirò.
“Buongiorno” dissi a bassa voce avvertendo i passi di Harry che si allontanavano.
“Giorno” sorrise Hannah dando una sbirciata sotto la porta.
“Che fai?” chiesi curiosa.
“Vedo che non ci siano altri rompicoglioni” si tirò su e si sedette vicino a me. “Come stai?” domandò premurosa.
“Tutto bene, un po’ di nausea”
“Allora appena se ne vanno vado giù a prenderti qualcosa.”
“Non ti preoccupare, ora sono a posto. Quindi si stanno avviando verso la spiaggia?”
“Si, almeno da quello che mi ha detto Harry. Zayn non si sa dove sia.. Pare che..”  si interruppe.
“Pare che?”
“Che sia andato a casa di quella tipa..” concluse.
“Ah” riuscii solamente a dire.
“Hel davvero, lascia perdere, per favore. So che fa male, ti capisco, ma quel ragazzo avrà la lezione che merita”
“Non è importante.” Ribadii secca.
“Oh, sappiamo entrambe che lo è, questo non puoi nasconderlo. Ma devi voltare pagina. Ok che lui era ubriaco fradicio e magari non si era accorto di quello che faceva ma..”
“Lo ha pur sempre fatto” completai la frase per lei.
“Vero” sospirò lei rifacendosi la coda di cavallo.
Mi alzai dal letto e mi diedi una veloce sistemata nel bagno, poi mi vestii e aspettai che gli altri se ne fossero andati.
Solo quando sentimmo la porta chiudersi , scendemmo le scale e andammo in cucina a pensare alla torta.
“Allora, farina?” chiese.
“C’è” risposi indicando il pacchetto.
“Zucchero?”
“Pure”
“Uova?”
“Uhm” cercai in tutti gli scaffali possibili “Non ci sono” affermai con una punta di delusione nella mia voce.
“Facciamo così, il market è a cinque minuti, corro a prendere le uova e torno, tu aspettami” mi fece l’occhiolino prendendo il portafoglio e uscendo di casa.
Mi sedetti sul divano e iniziai a fare zapping alla TV non trovando niente di interessante.
Qualche minuto dopo bussarono alla porta, e io mi affrettai ad aprire.
“Wow, non pensavo che il market fosse così vicin..” mi bloccai guardando Zayn affannato sulla porta.
“Oddio Hel ti prego” disse cercando di entrare.
“Vaffanculo Zayn” risposi chiudendogli la porta in faccia.

Angolo della scrittrice.
Buon pomeriggio lettori e lettrici (?).
Tutto bene? Avete visto che bel casino che ha combinato il nostro pakistano? Lascio a voi i commenti.
Volo a scrivere gli altri due capitoli, un bacio.
@zaynsarmrests

 

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Capitolo 11
*** Market. ***


“Andiamo Hel, apri questa porta” mi pregò lui.
“Non ci penso nemmeno Zayn” ribattei sicura, indecisa sul da farsi.
“Posso spiegare tutto. Davvero” sospirò sbattendo la testa contro la porta, in segno di resa.
“E’ tutto abbastanza chiaro” risposi con le lacrime che rigavano il volto.
“Hel per..” la sua voce fu interrotta da un’altra.
“Cosa cazzo ci fai qui Zayn?” chiese Hannah.
“Ci abito”
“Dopo quello che hai fatto a Hel, non ti devi più far vedere da lei e da me. E anche dagli altri se solo sapessero .. Specialmente Niall, penso di ucciderebbe” urlò lei.
“Non sono cazzi tuoi quello che succede con lei, levati dai coglioni e aprimi questa porta, devo parlarle”.
Non ce la facevo più a sopportare quelle urla, così fui io ad aprire, trovandomi una Hannah rossa in volto dalla rabbia e uno Zayn sorpreso nel vedermi.
“Dio, vieni qui ti prego” sospirò il moro correndomi incontro. Io indietreggiai allarmata, sbattendo sul bracciolo del divano. Hannah si avvicinò a me, mi prese per mano e mi portò in cucina con lei.
“Fa finta che non ci sia” disse mentre apriva le buste della spesa.
“C-come?” domandai girandole il volto verso il mio, per farmi dare attenzione.
“Hel..” sussurrò Zayn prendendomi la mano, che tolsi velocemente. “Ascoltami, ti chiedo solo questo.. Io …”
“Io niente Zayn” sbottai brusca “Non me ne frega niente di perché l’hai fatto, va bene? Che fossi ubriaco o meno. Fine.”
“Ma..” provò a ribattere.
“Chiusa la faccenda” decretai inchiodando il mio sguardo nel suo ma, appena i suoi occhi entrarono in contatto con i miei, non riuscii più a sostenerlo e abbassai le pupille sulle mie mani smaltate.
“No, ora parliamo” disse convinto ma il rumore della porta di ingresso che veniva aperta e poi successivamente chiusa, fece bloccare tutti quanti.
“Buon giorno gente!” esclamò Niall vedendoci “Le onde facevano schifo, e siamo tornati per vedere come stava la nostra Hel” sorrise.
“Tutto bene, stavamo facendo una torta” lo informai scuotendo il sacchetto di farina.
“Mi piace quando prendete l’iniziativa” rise Louis baciando Hannah che ricambiò quel gesto con passione.
“Principessa” Harry mi abbracciò da dietro, lasciandomi un bacio sulla guancia “Sei guarita?” chiese.
“Assolutamente” sorrisi. “Ti va di aiutarmi a cucinare, perché mi sa che qualcuno ha qualcosa di meglio da fare” sogghignai vedendo i due piccioncini che oramai erano presi l’uno dall’altra.
“Certo, Niall, ci fai da assistente?”
“Solo se posso avere un’anteprima”
“Quello è ovvio” dissi assumendo una finta espressione scandalizzata. “Che domanda stupida” risi.
“Mi cambio e sono da voi soci” e corse in camera.
“Li, Zayn?” chiese il riccio guardando i due bisbigliare.
Il secondo neanche rispose e corse via dalla nostra vista, lasciandoci spiazzati.
“Cosa gli succede?” insistette Harry.
“Mi ha detto che deve parlarmi, non ne ho idea” sospirò triste Liam.
“Ma stava piangendo o sbaglio?” continuò.
“Si, l’ho notato anche io. Mi spiace Hel per la torta, contribuirò sicuramente a mangiarla” rise raggiungendo l’amico. Quanto poteva essere dolce quel ragazzo? Aveva un cuore tre volte più grande di uno normale.
“Chissà che ha..” borbottò Harry.
“Bho” risposi evitando di guardarlo.
“Tutto bene?” chiese facendomi girare verso di lui.
“S-si” balbettai a disagio.
“Ehi ehi ehi” fece una faccia triste “so che non stai bene, cosa c’è?”
“Mi è mancato il mio ricciolo preferito” sorrisi sperando che l’avesse bevuta.
“Così mi fai arrossire” disse lui coprendosi la faccia scherzosamente.
“Puoi quasi sembrare tenero”
“Sentite, abbiamo una torta da fare” si intromise Niall guardando storto prima Harry e poi me.
“Giusto” iniziai a tirare fuori scodelle, mestoli e tutto l’occorrente.
*
“Ha una bella faccia” osservò Liam quando , quel pomeriggio, servimmo la torta.
“Solo una bella faccia? Devi assaggiarla!” gli ordinai tagliandola.
Eravamo tutti seduti sul divano – tranne Zayn che era ancora barricato per i fatti suoi- e io, Niall e Harry stavamo distribuendo le fette.
“Se è venuta bene è solo merito mio” insinuò Niall addentando un pezzo.
“Horan, taci, tu hai solo mangiato” rise Harry.
Hannah e Lou si complimentarono con noi per il lavoro fatto, poi decisero di andare a fare un giro soli per “un po’ di privacy amorosa” come diceva Louis.
Liam si abbandonò sul divano grattandosi la testa con fare nervoso.
“Liam, cosa ti succede?” chiese Niall mentre sistemava i piatti.
“No, niente..” serrò le labbra guardandomi. “Solo..” si interruppe “Avrei bisogno di parlarti” mi disse.
“Va bene,  andiamo sul balcone” mi alzai dal divano e lo seguii fuori.
Si girò verso di me e mi rivolse un sorriso, poi mi strinse a se come un padre fa quando un bambino si è fatto male.
“So quello che è successo..” mi sussurrò all’orecchio “E penso che tu abbia ragione”
“Scusa eh, è ovvio che ho ragione. Lui si bac..” mi feci interrompere.
“Abbassa la voce, capisco che tu sia arrabbiata, ma quei due idioti sono ficcanaso”
“Va bene” sospirai allontanandomi ancora un po’ dalla porta finestra “Cosa ha Zayn?” chiesi.
“Sta malissimo, dice che vuole parlarti perché vuole spiegare, ma io gli ho detto che non c’è molto da spiegare, i fatti erano chiari e cristallini.”
“Infatti”
“Solo che a vederlo così mi si stringe il cuore, è un ragazzo d’oro, e si vedeva che si era preso una cotta per te, già dal primo giorno ti guardava con troppo interesse. Sai, il problema di Zayn..” iniziò sedendosi su una delle due sedie di vimini “E’ che non regge per niente l’alcool , fa cose di cui di dimentica. Ieri ha bevuto un po’ troppo e si è lasciato andare, ma ti posso assicurare che se ne sta pentendo e che non l’avrebbe mai – e dico mai- voluto fare. Hel, lui è innamorato di te, non ha mai pianto per una ragazza”
“Sta piangendo?”
“S-si”
Abbassai la testa e mi triturai il labbro. Forse Liam aveva ragione, era tutta stata colpa dell’alcool, anche a me Zayn sembrava una persona fantastica, ma quello che aveva fatto non mi era affatto piaciuto.
“La ragazza?” domandai.
“Cosa?”
“La ragazza” ripetei impaziente.
“Quella con cui..?”
“Ci ha pure fatto sesso?” esclamai mordendomi la lingua per essermi accorta del troppo baccano.
Vidi Liam che non sapeva cosa fare, se rispondere o no.
“Si Hel” concluse alla fine.
“Fantastico, bhe allora non abbiamo più niente da dirci io e Zayn” feci per andarmene ma lui mi bloccò.
“Ascolta, ti capisco e fai bene ad essere così, ma ti prego, perdonalo”
“No Liam, non è questione di perdonare o meno, scusami” aprii la porta finestra.
“Però io e te avremmo gli stessi rapporti di prima vero?”
“E’ sicuro!” sorrisi abbracciandolo per poi lasciarlo solo sul balcone.
Per tutto il resto del pomeriggio non ci fu traccia di Zayn, e tutti gli altri volevano sapere cosa fosse successo, specialmente Harry che trovava ogni occasione buona per chiedermelo.
“Harry, niente” assicuravo mostrandomi serena.
“Ma che ti ha detto Liam?”
“No era una cosa del surf, niente di importante” mentii osservando Louis che correva verso di noi.
“Gente, non abbiamo più roba da mangiare” esclamò allarmato.
Niall si girò di scatto verso di lui , tenendo le orecchie ben aperte.
“Ma Hannah non ha fatto la spesa stamattina?” si intromise Liam.
“Io ho preso solo l’occorrente per le uova” si giustificò lei continuando a sfogliare una rivista di moda.
“Bhe andiamo a far la spesa” proposi io.
“Ma manca mezz’ora alla chiusura, non riusciremo mai in tempo” protestò il biondo.
“Se partiamo ora si!” decretò Harry “Tanto questa cittadina è uno sputo, tre minuti a piedi e siamo al supermercato, Liam va a chiamare Zayn e digli di muoversi, voi andate a prepararvi” ci ordinò.
“Sembriamo ad una missione spaziale” risi io.
“Cosa fai ancora qui?” alzò un sopracciglio “Vuoi venire la in pigiama?” rise.
“Okok, vado” corsi a cambiarmi.
Cinque minuti dopo eravamo tutti sulla soglia aspettando Zayn, che arrivò un minuto dopo con gli occhi rossi e la faccia distrutta.
“Amico, tutto ok?” lo abbracciò Harry.
“Si, un po’ di febbre” disse lui cercando il mio sguardo ancora una volta, che evitai uscendo fuori con Hannah.
*
“Allora, ci servono ancora milioni di cose” ci informò Louis spingendo un carrello.
“Perché non ci dividiamo in due gruppi? Facciamo prima” consigliò Harry.
“Ottima idea Boo” sorrise Lou.
“Zayn vieni con me” lo prese Liam per un braccio “E andiamo con Hannah e Louis” mi sorrise.
Ringraziai Liam mentalmente, almeno non mi sarei dovuta subire i sensi di colpa nel vedere Zayn in quello stato.
“Hazza, piglia un carrello, noi ti aspettiamo nel reparto della frutta e della verdura” disse Niall portandomi con se.
Il supermercato chiuderà tra dieci minuti.
“Ce la faremo a comprare tutto”
“Ma possiamo anche tornare domani” risi guardando Niall in preda al panico.
“Scherzi? Ho fame” sbuffò prendendo il carrello che Harry aveva appena portato. “Tu” mi indicò “prendi le banane e il cocco, tu” spostò il dito sul riccio “anguria e.. mh.. fragole, mentre io la verdura, andiamo!” urlò correndo via.
“Quando non c’è niente da mangiare diventa isterico” sogghignò Harry “Prende tutto troppo sul serio, non ci fare caso”
“Mi ricordo che ad una cena di famiglia aveva pianto perché non c’era la torta alla panna, fu esilarante” sorrisi al pensiero.
Lui alzò gli occhi al cielo “che gente”
“Vado alla ricerca delle banane”
“No aspetta, alla frutta ci penso io perché è tutto più vicino, tu vai ai biscotti e compra.. penso che quelli al cioccolato vadano bene” sorrise.
“Agli ordini” iniziai a cercare tra i reparti. Pasta, patatine, bibite..
Il supermercato chiuderà tra cinque minuti, chiediamo cortesemente di uscire.
Biscotti! Mi inoltrai nel reparto fino a cercare quelli al cioccolato e notai con dispiacere che erano troppo in alto per me. Provai a allungare la mano, a saltare, ad arrampicarmi sugli scaffali, ma decisi di smettere prima che crollasse tutto.
Intenta a stirarmi più che potevo, vidi un braccio sorpassare la mia altezza e agguantare il pacco di biscotti. Seguii con lo sguardo fino a che mi ritrovai davanti Zayn.
“Tieni” me lo porse.
Deglutii e afferrai dalle sue mani il pacco, per poi voltarmi ed andare via.
“Hel” provò a chiamarmi ma io non lo ascoltai e mi affrettai verso un altro reparto. Stavo per svoltare l’angolo quando tutte le luci si spensero, facendomi andare a sbattere contro uno scaffale di pasta.
“Cazzo” imprecai cercando di muovermi al buio. “Ragazzi?” urlai nel supermercato deserto. Aveva chiuso, e non eravamo rimasti dentro.
“Hel” sentii la voce di Louis non troppo lontana. “Sta li dove sei, ho il telefono e mi faccio luce per cercare gli altri, poi ti raggiungo”
“Ma ho paura” sussurrai sedendomi per terra.
“Stai con me fino a che non troviamo gli altri” la mano di Zayn spuntò davanti ai miei occhi.
Riuscii a riconoscerlo solo grazie al grande ciuffo e alla puzza di fumo. Presi la sua mano e mi tirai su trovandomelo davanti. Subito lasciai la sua presa e mi mossi a destra ma lui mi bloccò.
“Finisce che ti fai male, stai qui” mi ordinò dolcemente.
“D’accordo” decretai.
“Vieni, andiamo più in la, in mezzo al corridoio”
“Dove?”
“Vicino alla colonna, la vedi?”
“No..” ammisi.
“Seguimi”
Avanzammo verso il reparto di prima, facendo attenzione a non andare addosso a qualcosa. In quel momento sentii dei brividi attraversarmi la schiena e come una presenza vicino a me.
“Oddio Zayn” urlai fermandomi di botto.
“Che succede?” chiese girandosi verso di me preoccupato.
“Ho s-sentito qualcosa vicino a me, fa paura”
“Stai tranquilla, non è niente, dai che ci siamo.” Continuò a camminare ma io avvertii di nuovo la sensazione di prima, così mi slanciai verso Zayn, mettendogli le mani sulle braccia muscolose.
“Ohi ohi” disse dolcemente “Non c’è niente, ok?”
“Ma l’ho sentito due volte.. Poi quanto è grande questo supermercato? Louis ci sta mettendo anni”
“Ha tre piani, ed il nostro gruppo era tutto su al terzo” mi informò.
“E perché tu eri qui?”
“Per te” sussurrò.
Feci finta di non sentirlo mentre un piccolo sorriso spuntò sul mio volto, ma grazie al buio non si vide.
“Aspettiamoli qua, che dici?” domandò sedendosi e appoggiando la schiena ad una colonna.
“Io vado a cercare Harry e Nialler” gli dissi.
“No Hel, è buio! Staranno sicuramente facendo gli stupidi da qualche parte, loro non hanno paura del buio” mi rassicurò.
“Perché tu si?”
“Un po’” ammise.
“Non dovevi venire a cercarmi allora”
“Si che dovevo”
“Quindi ora hai paura?”
“Non se c’è qualcuno con me, specialmente tu. E tu? Ne hai?”
“No” risposi decisa ma appena avvertii una scatola di qualcosa cadere dallo scaffale vicino a me, feci un salto e per poco non caddi su Zayn.
Sentii la sua leggera risata.
“Vieni, siediti”
Seguii le sue indicazioni e mi misi non troppo vicino a lui, ok che avevo paura, ma non avevo certo dimenticato la sera prima.
“Senti Hel..”
“No ti prego, non dirmi niente”
“Almeno posso mettermi vicino a te? Stai tremando”
“E’ il freddo, non ho paura” mentii.
“Bhe, stai tremando comunque” si avvicinò a me. “Metti la testa sulla spalla” mi consigliò.
“No, sto bene”
“So che non vuoi sentirmi ma io sono una per..”
“RAGAZZI” urlarono Liam, Louis,Hannah e Niall vedendoci “Vi abbiamo trovati”
Fummo illuminati dalla luce bianca-azzurra del telefono e Liam ci aiutò ad alzarci.
“Harry?” chiesi preoccupata notando che Zayn sbuffava e si girava verso Liam che annuiva debolmente.
“Sarà in giro, andiamo a cercarlo” mi invitò Louis tendendomi la mano.
Guardai Hannah per paura che potesse ingelosirsi, ma vidi che sorrideva.
“Andiamo Lou” presi la sua mano e mi incamminai.
“Noi siamo qui, reparto.. Lou illumina l’insegna per favore”
“B 14 “ aggiunse Zayn.
*
“Sarà qui?” chiese Louis.
“Harry?” chiamai a gran voce, non ricevendo alcuna risposta.
“Aspetta, vado a vedere la, resta qui” si avvicinò ad una porta grigia.
Sentii per la terza volta quel brivido gelido per la schiena, e la voglia di correre da qualche parte era tanta.
Due mani mi cinsero la vita, facendomi urlare e sobbalzare nello stesso istante.
La risata roca di Harry echeggiò nel supermercato, facendo arrivare Louis spaventato dal mio urlo.
“Oddio Harry ti odio” dissi allontanandolo. “Sei uno stronzo, potevo morire di infarto” mi misi due mani in faccia.
“Dai principessa, volevo solo divertirmi” allargò le braccia e si avvicinò di nuovo, ma un pugno di Louis lo colpì sulla spalla, facendolo gemere.
“Che stronzo” rise. “Per poco non muore” continuò illuminando la mia faccia.
“Ha fatto un salto alto così” la grande mano si Harry fu portata all’altezza della sua testa, provocando le risate ancora più forti di Louis.
“Siete assurdi” sbuffai “Torniamo dagli altri” decretai andandomene.
“Lou, illumina la” gli ordinò Harry. “Guarda, c’è un interruttore, potrebbe essere della luce” esclamò felice e ci si fiondò sopra premendolo.
Venimmo tutti illuminati dai grandi lampadari.
“Per fortuna” sorrisi “Ma questa me la paghi Harry” lo minacciai.
*
“E così le ho preso i fianchi e lei si è messa ad urlare” raccontò Harry tra le risate di tutti gli altri.
“Ma povera” Liam mi mise un braccio intorno alla spalla.
“Sei un infame” rise Niall trattenendosi la pancia.
“Lou, è tuo quel carrello?” chiese Hannah indicandone uno mezzo pieno.
“Si perché?”
“Svuotiamolo, veloci” ordinò.
“Perché?” domandò Zayn interessato.
“Ora ci si diverte” esclamò tutta eccitata.
La aiutai a togliere tutto il cibo e poi la guardai perplessa; Lei mi rivolse un sorriso malizioso.
“Sali Hel” mi disse.
“Dove?”
“Nel carrello, ti spingo”
“Ma tu sei matta!”
“Sali dai!” mi incitò Harry.
“Tu ti diverti a farmi del male?” gli chiesi.
“Vado piano” mi giurò lei facendomi gli occhioni.
“Ok” risposi titubante infilandomi dentro.
“Sapete cosa possiamo anche fare?” iniziò Niall “ Mettiamo Hel e Hannah in due carrelli, poi ci dividiamo in due gruppi e ce le lanciamo”
“Ma cosa?” spalancai gli occhi.
“Ok, Lou, Niall e Zayn si prendono Han, mentre noi due” Harry indicò Liam “Hel”
“No, io non ti voglio” dissi.
“Ecco infatti, così impari a farla spaventare” rise Hannah.
Harry si avvicinò velocemente al carrello e mi guardò negli occhi divertito “Anche tu me la paghi questa” mi lasciò un bacio sulla guancia e raggiunse gli altri che stavano cercando un posto libero.
“Ehi” urlò Liam “Mi serve una persona! Zayn vieni”
Mi girai verso di lui che rispose con un’alzata di spalle e uno “scusami Hel, dovevo farlo”.
Zayn ci raggiunse e spinse me e il carrello, seguiti da Liam, verso uno spazio abbastanza vuoto.
“Oddio, fate piano eh”
“Vai Zayn, lanciamela” lo incoraggiò l’amico. Sentii il carrello muoversi pericolosamente in avanti.
“ O santa Mariaaa” urlai prima di essere presa da Liam.
Il gioco continuò un bel po’, tra le mie urla e le grandi risate degli altri due.
“Vado in bagno” ci disse Liam spingendo il carrello e me verso Zayn,  che lo fermò poco prima di un impatto con una montagna di scatolette di tonno.
“Grazie” sorrisi.
“Hel, devo parlarti assolutamente”
“Va bene, dimmi”
“E-ero ubriaco, io non volevo fare ciò. Quando mi sono ritrovato a casa di quella ragazza mi sono sentito uno schifo e sono subito corso da te perché volevo scusarmi, volevo farti capire che non è stato niente. Sai perché?”
“No, non lo so”
“Perché io ti amo Hel, ti amo” disse inchiodando gli occhi nocciola nei miei. “E io vor..”
Prima che potesse dire altro lo abbracciai forte e cercai di non piangere.
“Non immagini quanto mi sia sentito male, davvero” i suoi occhi erano lucidi.
Era sincero, si vedeva dal modo in cui mi guardava, dal modo in cui quel fiume di parole era uscito dalla sua bocca, così lo baciai.

Angolo della scrittrice.
Buongiorno! Penso che questo capitolo sia più lungo degli altri, e l’ho fatto per ringraziarvi di tutto quello che fate per me: recensite, leggete, preferite, mi fate mille complimenti stupendi.
Quindi grazie!
Volevo anche dire – parlo soprattutto per chi ha letto la mia prima ff- che mi manca tantissimo scrivere di Ross. Ci stavo proprio pensando poco fa, e vorrei ancora scrivere le battute di Jack, le frasi di Harry, di Chiara.. Della mia Ross.
Era solo un pensiero che volevo condividere con voi, un bacio a tutti e grazie ancora. C:
@zaynsarmrests
PS( Qualcuno mi aveva chiesto la foto di Hel giusto? Chi era stato che non ricordo?)
 

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Capitolo 12
*** Why him? ***


Le sue labbra sulle mie mi provocarono un brivido lungo tutto la schiena, quel ragazzo aveva un effetto assurdo su di me. Lui mise le sue mani sui miei fianchi e mi tirò a se, facendomi traballare sul carrello.
Ma subito le immagini dell’altra sera mi tornarono in testa, scorrendo nel mio cervello simili ad un uragano che spazza via tutte le cose positive, facendo riaffiorare le peggiori.
Mi staccai bruscamente da lui, creando sul suo volto uno sguardo impaurito e dubbioso.
“S-scusa Zayn, non riesco” mi giustificai scendendo goffamente e passandogli accanto.
“Hel, dove vai, aspetta” cercò di bloccarmi il polso, ma io ritirai la mano, allontanandomi da lui.
Andai alla ricerca degli altri, giusto per non stare da sola in quel grande supermercato che -nonostante fosse illuminato- metteva in soggezione. Le urla di Hannah mi aiutarono ad arrivare da loro senza la minima difficoltà, che inizialmente non si accorsero di me, così decisi di vendicarmi di Harry.
Così presi del vino dallo scaffale retrostante, e cercando di non far rumore, aprii la bottiglia. Mi avvicinai di soppiatto ad Harry, che era girato verso gli altri, attendendo che il carrello arrivasse a lui, e senza pensarci troppo sopra, rovesciai il liquido rosso sulla sua testa, fino a che la bottiglia fu svuotata.
Il riccio si girò verso di me, spalancando le iridi verdi, mentre tutti gli altri ridevano e scattavano foto per ricattarlo in futuro.
Mantenendo lo sguardo sorpreso, avanzò verso di me, sovrastando la mia altezza con la sua, facendomi indietreggiare pericolosamente.
Sentii la mano di qualcuno stringere la mia, per poi condurmi verso una fuga disperata dal ragazzo pieno di vino.
“Di qua” urlò Hannah trascinandomi.
“Oddio, ora mi ammazza” risi facendo lo slalom tra gli scaffali.
Corremmo per altri cinque minuti buoni, spaventandoci ad ogni rumore di passi verso di noi, fino a che ci prendemmo una piccola pausa- viste le nostre doti atletiche molto scarse.
Ma appena provai a sedermi per terra, avvertii un liquido fresco scorrermi lungo la schiena, impregnandomi totalmente i capelli di quella che sembrava – olfatto permettendo- birra.
“Questa è una vendetta della vendetta” commentò Hannah mentre mi guardava divertita, ma subito dopo comparì Louis, che le lanciò del succo d’arancia sui vestiti, dando il via ad una guerra fredda – in tutti i sensi visto che vidi Niall lanciare ghiaccioli a Liam e Zayn, che si erano aggiunti.
“Bella la tua maglietta bordeaux” schernii verso Harry.
“I tuoi capelli hanno un profumo divino, come quelli degli alcolisti” scherzò lui.
“Mai come i tuoi, sempre con queste sfumature rossastre” continuai.
“Mi stai provocando?” chiese.
Provai a rispondermi, ma una banana passò a pochi centimetri dalla mia testa, facendomi spaventare.
“Accidenti, ho una mira pessima” disse Liam.
“Ei, cosa volevi fare?” domandai raccogliendo la banana e rilanciandola, colpendo la testa di Zayn. “Ops” mi morsi il labbro mentre Zayn si guardava intorno.
“Chi è stato?”
“Io” intervenne Liam capendo la situazione e precipitandosi verso Zayn, colpendolo più volte con la banana.
“E comunque” sorrise Harry “Ora puzzo di vino”
“E io di birra” decretai in mia difesa.
“Mi hai rovinato la maglia”
“E tu i capelli”
“E..” si fermò a pensare.
“Non sai più come ribattere eh?” risi guardandolo in difficoltà.
“Non ti lascerò l’ultima parola”
“E cosa vuoi fare? Tapparmi la bocca con uno straccio? O con una mela?” chiesi indicando Niall intento a mangiarne una.
“Non con una mela, te la tapperei in un altro modo”
“Con una lattuga”
“Oh no, in un modo più semplice di quanto tu possa pensare” sorrise malizioso, ma la scena fu rovinata da Louis che gli sbriciolò un biscotto in testa.
“Frollino” risi battendo il cinque al moro.
Continuammo così per tutta la serata, fino a che si fece tardi, e decidemmo di dormire.
“Problema, dove dormiamo?” chiese Niall.
“Uhm, per terra?” rispose ironico Liam “Non vedo altri posti”
“Se dormissimo sulle casse? Sapete che c’è il la striscia di gomma nera” intervenni io.
“No, li no, non mi piace.” Protestò Hannah “E’ sporco”
“Perché invece per terra è un bagno di pulito” la prese in giro Zayn.
“Come sei” sbuffò la bionda “Bhe io dormo qui, voi fate quel che volete” si incamminò verso un reparto.
“Aspettami Hannah” dissi seguendola.
“Non c’è altra scelta, non vorrete mica lasciarle sole?” chiese Louis “Mi aggrego a loro”
Alla fine eravamo tutti nello stesso reparto, ammucchiati l’uni contro gli altri per tenerci un po’ caldo.
Hannah era rannicchiata al petto di Louis, che le accarezzava i capelli dolcemente.
“Vado a spegnere l’interruttore della luce!” annunciò Harry. Mentre tutti annuivano, io mostrai il mio dissenso.
“Perché non vuoi?” chiese.
“Ho paura” ammisi.
“Non ti preoccupare” intervenne Niall “ti abbraccio io cuginetta”
“Si, poi la lasci anche un po’  a me eh” sorrise Harry allontanandosi di qualche metro fino all’interruttore.
In un millesimo di secondo il buio sprofondò su di noi, facendoci vedere poco e niente.
“O dio” sussurrai sistemandomi meglio.
“Eccomi principessa” la voce di Harry giunse al mio orecchio “fammi spazio”. Mi spostai di lato, permettendogli di sedersi di fianco a me. Zayn era vicino a Niall, che stava con la testa appoggiata allo scaffale, e lo sguardo verso l’alto.
Mi sentii in colpa, perché era colpa mia se lui appariva triste. Ma se avesse evitato di fare il dongiovanni alla festa, tutto questo non si sarebbe creato, e a quest’ora probabilmente sarei appoggiata alla sua spalla.
La voce di Harry mi risvegliò dai miei pensieri.
“Cosa?” chiesi.
“Ti ho chiesto se hai freddo” ripeté paziente.
“Ah no, sto bene” sorrisi.
“Peccato, ti avrei scaldata volentieri”
Ringraziai che fosse buio, così l’arrossamento sulle mie guance non si vide neanche un po’, ma si sentì comunque Zayn sbuffare e girarsi dalla parte opposta alla nostra.
“Zayn, che hai?” chiese Louis spostando lo sguardo sul moro “Sei strano” ammise.
“Non ho niente Lou” rispose sicuro.
“Starà pensando ancora alla ragazza dell’altra sera, eh Zay?” rise Niall beccandosi una gomitata da parte di Liam.
Il moro abbassò il viso, iniziando a torturarsi le dita. Io invece cercavo di fare finta di niente, immaginando di non poter sentire quella conversazione.
*
Un tonfo mi fece svegliare di soprassalto.
“Cosa è stato?” chiesi a vuoto, visto che tutti stavano dormendo. Spostai delicatamente la testa di Harry che si era adagiata sulla mia spalla poco prima di addormentarsi, e mi alzai curiosa. Scavalcai la figura di Niall accasciata sul pavimento freddo per poter seguire meglio il nuovo tonfo che aveva squarciato il silenzio, ma una mano bloccò la mia caviglia, facendomi cadere.
“Zayn, sei impazzito?” sbottai cercando di rialzarmi, ma lui continuava a trattenermi.
“Non andare” disse solo.
“Perché? Tu dormi, non preoccuparti”
“Si che mi preoccupo, per piacere, sta qui” continuò.
“Lasciami stare”
“Hel” alzò il tono di voce “Ferma.”
“Cosa c’è?”
“Voglio che stai con me”
“Bhe io non voglio, scusami”
“Hel, ti prego” singhiozzò.
“Zayn?” mi avvicinai a lui “Stai piangendo?” chiesi alzandogli il volto.
Non ricevetti alcuna risposta da parte sua, segno che avevo ragione. Travolta da altri sensi di colpa lo abbracciai e chiusi gli occhi, godendomi quell’istante.
Quel ragazzo mi piaceva, negarlo era solo una cosa inutile.
“Non voglio perderti per una mia cazzata Hel” disse sciogliendo l’abbraccio per guardami dritto negli occhi.
Ci fu un silenzio parecchio lungo, nel quale riflettei su cosa dire.
Aveva ragione in fondo, però nonostante per lui fosse stata una cosa da niente, per me aveva significato molto, mi aveva fatta stare male.
“Neanche io lo voglio Zayn” dissi finalmente guardandolo negli occhi.

Angolo della scrittrice.
Buonasera lettori e lettrici (?).
E’ tardi e ho finito di scrivere il capitolo, quindi se non volete che mia mamma mi uccida, dovrete accontentarvi di queste poche righe AHAH
A voi le opinioni c:
@zaynsarmrests 

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Capitolo 13
*** I like you. ***


Sentivo un respiro caldo sulla mia fronte, e due braccia che mi cingevano saldamente.
Mi sentivo una bambina che viene portata nel letto dal papà perché si è addormentata sul divano. Però a me non era mai successo, perché io non avevo mai avuto un vero padre, una di quelle persone disposte a tutto pur di farti vivere una vita stupenda, invece che cercare di complicartela ancora di più.
A quel pensiero feci una smorfia di disapprovazione, continuando a mantenere gli occhi chiusi.
Avvertii una superficie morbida venire a contatto con la mia schiena, e poi le due braccia scivolare via dal mio corpo, così aprii lievemente gli occhi, trovandomi uno Zayn in maglietta bianca e con il ciuffo spettinato.
“Buongiorno” sussurrò mettendosi in ginocchio davanti alla poltrona sulla quale ero mezza-sdraiata io.
“Ehi Zayn” risposi con un sorriso.
“Dormito bene?”
“Si..” mi stiracchiai la schiena e portai le braccia tese al di sopra della mia testa. “Ma mi hai portata qui dal supermercato in braccio?” chiesi.
“Per tutto il tragitto” puntualizzò.
“Grazie mille, mio eroe” risi.
Il sorriso che aveva scomparse dal suo volto non appena chiesi dove fossero finiti gli altri.
“S-sono in spiaggia” disse deluso.
“Li raggiungiamo?”
“Non so, torneranno a momenti, andiamo oggi pomeriggio, ti va?”
“Va bene” acconsentii alzandomi e dirigendomi in bagno. “Ah Zayn” lo richiamai.
“Dimmi” si voltò verso di me.
E li ebbi un blocco: era bellissimo. Lo guardai a lungo, soffermandomi su ogni particolare del suo corpo, ammirandone il profilo del suo viso e i suoi lineamenti duri e perfetti, facendo aumentare i battiti del mio cuore. Solo in quel momento mi accorsi che ero rimasta ad adularlo più che a lungo, così cercai di ricompormi, imponendo al mio cervello di tornare in se e di formulare una frase di senso compiuto.
“I-io..” ancora quel sorriso perfetto- probabilmente a causa della consapevolezza dell’effetto che mi faceva. “Cioè, ieri sera, alla fine, cosa è successo?”
“Ti sei addormentata” rise.
Maledettissima me, pensai. Non potevo evitare di crollare nel mondo dei sogni per stare ancora un po’ con Zayn? Insomma, cosa avevo al posto della testa? Ero cotta, no. Stracotta a puntino.
“Ah” sospirai passandomi una mano nei capelli.
“Perché?” si avvicinò a me.
“No, niente” mi affrettai a dire.
“Sicura?” si morse il labbro.
“Si” deglutii. “Meglio che vada eh” corsi via lasciandolo in salotto.
Mi fiondai in bagno, aprii l’acqua e – ancora vestita- mi infilai sotto il getto fresco. Lasciai che l’acqua scivolasse su tutto il mio corpo, eliminando ogni traccia di stanchezza e di stress.
Un quarto d’ora dopo uscii e mi cambiai, mettendo ad asciugare i vestiti bagnati e indossandone di nuovi, poi mi sedetti sul letto, prendendomi il viso tra le mani.
Il rumore della porta che veniva aperta mi fece tornare alla realtà. Zayn entrò nella camera e si diresse verso il cassettone, estraendone dal terzo cassetto il mio phon.
“Posso asciugarti i capelli?” chiese solamente.
Annuii e lo guardai mentre si sedeva sul letto dietro di me, attaccando l’apparecchio alla presa e dando via a quell’ondata di aria calda. Il suo tocco sulla mia spalla mi fece rabbrividire, ma cercai di non darlo a vedere.
“Mmm ..” inspirò avvicinando il naso ai miei capelli “cocco..”
“Si, cocco” confermai arrossendo leggermente.
“Hel..” disse a bassa voce che quasi non lo sentii.
“Si Zayn?” mi girai verso di lui.
Lui spense il phon, facendo piombare un silenzio nella stanza.
“Volevo dirti..” mi prese le mani “Che tu mi piaci, tanto” sospirò guardandomi negli occhi, ma io fui costretta ad abbassare i miei, incapace di parlare o muovere un muscolo. Fu come se Katy Perry si fosse messa a cantare Firework nella mia pancia, provocandomi delle piccole scariche di adrenalina nel corpo.
Mi inumidii le labbra in cerca di qualche risposta da dargli, ma le sue dita afferrarono il mio mento e lo tirarono su, in modo che i nostri sguardi potessero incrociarci, mettendomi ancora più a disagio.
“Zayn, io..” le parole mi si bloccarono in gola.
“Se per te non è lo stesso, va bene, cioè.. non va bene ma..”
“Zayn, fermati” sorrisi “Non ho detto questo”
“Ah, scusa, è che io.. Bhe non.. Insomma..”
“Anche tu mi piaci” risposi.
“Anche dopo quello che ho fatto?”
“Si, anche dopo quello..”
“E se io ora dovessi baciarti, che faresti?” si avvicinò malizioso.
“Farei questo” dissi accendendo il phon e puntandoglielo in faccia, facendolo indietreggiare allarmato.
“Il mio ciuffo” rise “Sta ferma” cercò di prendermelo dalle mani ma io mi liberavo dalla sua presa.
“Uhuhuh, ora guarda quanto sei sexy” lo presi in giro continuando ad agitare l’arnese.
“Ma allora vuoi proprio..” lasciò la frase in sospeso girando la bocchetta verso di me, facendo svolazzare tutti i miei capelli.
“Accidenti a te Zayn, ora avrò trecento nodi” lo sgridai mettendo le mani davanti per deviare il getto.
“Ti sta solo bene” rise.
Mi allungai verso la presa e la staccai, mettendo fine a tutto quel casino.
“Vieni qua che ti pettino i capelli” mi attirò a se.
“Non voglio che tu me li pettini” cercai di divincolarmi per dargli fastidio.
“Oh si che lo vuoi” premette un bacio sulla mia testa.
“Eccoci” la voce squillante di Niall giunse alle nostre orecchie.
“Andiamo, è meglio” consigliai legandomi i capelli in una coda- visto lo stato in cui erano ridotti.
“Vieni qui” mi prese per il braccio, ma io scivolai dalla presa. Lui mi bloccò lo gambe così che io caddi sul letto di Hannah.
“E' comodo il letto?”
“Comodissimo” risposi.
“ Ah si? “mi si avvicinò con sguardo malizioso e si stese sopra di me. ”Confermo. Molto comodo.” - ammiccò dandomi un leggero bacio sulle labbra. “Dove vuoi andare?” chiese.
“A salutare gli altri” confermai.
Lui incominciò a baciarmi la guancia, poi scese fino al collo dove lasciò degli umidi baci che mi provocarono dei piccoli brividi.
“Obbligatorio?” domandò in tono di supplica.
“Sai com'è, potrebbero darmi per dispersa”
“Perchè non resti qui?” soffiò sulla mia pelle. “Con me .. “
Salì un pò piu' su e mi baciò sulla pelle appena sotto l'orecchio, succhiando leggermente facendomi gemere.
“ .. Soli soletti .. “ scese giù fino alla mia spalla scoperta.
“Ma c’è qualcuno?” sentimmo i passi di Harry affrettarsi a salire le scale. Premetti le mie mani sul petto di Zayn e lo spinsi a terra, tirandomi a sedere sul letto.
In quell’istante Harry fece la sua entrata in camera, guardando storto prima me e poi Zayn.
“Cosa ci fa lui a terra?” rise.
“Stavo dormendo e .. ho avuto un incubo” si giustificò.
“E ha svegliato pure me” continuai.
“Che casi persi, e comunque, finalmente ti sei svegliata” si protese verso di me e mi lasciò un bacio sulla guancia.
Vidi i lineamenti di Zayn indurirsi e le sue mani serrarsi in un pugno.
“Finalmente, ma i custodi del supermercato hanno detto niente?”
“No, siamo scappati prima, mica siamo stupidi!” esclamò.
“A davvero?” lo presi in giro.
“Simpatica” disse prima di buttarsi su di me per farmi il solletico.
“Harry” risi “Smettila” altre risate.
“Così la soffochi” intervenne secco Zayn.
“E’ quello il mio scopo” continuò lui.
“Io vado dagli altri” ci informò il moro prima di sparire dalla camera.
“Che ha?” chiese Harry fermandosi e sedendosi di fianco a me.
“Non ne ho idea, sarà stanco”  
“Sa, scendiamo principessa?” mi sorrise.
“Va bene” sorrisi di rimando per poi seguirlo giù.
*
“Eliminala” urlò Louis al televisore.
“No, non deve eliminarla, è bravissima” ribattei io.
“Si, non sa cantare”
“Si invece, ha una voce bellissima”
“Avete finito di litigare?” rise Hannah “Tanto non la eliminano, e se lo fanno, sono stupidi”
“Grande” le battei il cinque.
Eravamo tutti in salone a guardare X Factor. Io ero vicina  a Lou, Hannah ed Harry, mentre gli altri erano sparsi tra l’altro divano e la poltrona.
“Hel, non dirmi che ti piace davvero!” disse il riccio.
“Ma ha una voce particolare” mi giustificai.
Allora Sasha, è arrivato il momento di dirti se sarai ancora in gara o meno.
“Oddio zitti” esclamai.
Sei ancora con noi.
“Evviva!” urlai abbracciando Hannah “Che ti avevo detto Lou?”
“Ah andiamo, quei giudici non capiscono niente di musica”
“Ma sta un po’ zitto” lo ammonì Hannah.
Lo squillare del mio telefono interruppe il nostro “scambio di opinioni”, così mi affrettai a rispondere.
“Pronto?” chiesi.
“Tesoro..”
“Mamma, oddio”
“Scusami.. Scusami..” disse prima che avvertimmo un bussare alla porta. “Mamma, che stai dicendo?” chiesi avviandomi ad aprire. Ma quando afferrai la maniglia e aprii, capì perché mi stava dicendo tutto questo.
“Non ti dovevo lasciare” balbettò ancora lei tra le lacrime.
E si, l’avrei capito qualche momento dopo.

Angolo della scrittrice.
Vi lascio sempre sul più bello OuO, come sono simpy eh?
Comunque, cosa succederà? Dovete solo aspettare c:
Aspetto le vostre recensioni nrihubritr
Un bacio <3
Ah, se volete aggiungermi su facebook per qualsiasi cosa io sono : http://www.facebook.com/vittoria.turone?cropsuccess#!/vittoria.turone
@zaynsarmrests
 

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Capitolo 14
*** John? ***


“Cosa..” il mio telefono scivolò dalle mie mani schiantandosi a terra, facendo girare tutti i ragazzi intenti a guardare ancora la TV.
“Cosa ci fai tu qui?” balbettai indietreggiando frettolosamente.
“Oh, ora hai una vita perfetta qui vero?” iniziò avvicinandosi a me.
“Ma cosa succede?” intervenne Zayn inconsapevole.
“Zio!” esclamò Niall sgranando gli occhi.
“Oh, ora hai anche cinque omaccioni e una bella donzella a farti compagnia? Ti si è capovolto tutto? Ma tu non hai capito che sei solo un errore” sbraitò in mia direzione “e voglio rinfrescarti un po’ la memoria.”
Prima che potessi accorgermi di quello che aveva detto o semplicemente di ribattere a sua mano raggiunse la mia faccia lasciando il segno rosso delle cinque dita, facendomi cadere all’indietro.
Gemetti portandomi le mani sul volto.
Non potevo crederci, davvero. Perché era ritornato? Non mi voleva in casa sua, e nonostante me ne fossi andata continuava a non andargli bene la situazione. Ma perché?
Mentre la mia testa elaborava queste domande, l’altra mano si alzò in aria per colpirmi ancora, ma fu bloccata da un’altra persona, che non riuscii a riconoscere vista la mia testa china sul pavimento.
“Cosa cazzo hai fatto?” la voce di Harry appariva parecchio irritata.
“Anche il fidanzatino hai?” rise l’uomo.
“No” urlò Zayn avanzando verso i due.
Alzai lievemente lo sguardo per vedere le facce sconvolte di Niall, Liam, Lou ed Hannah, che osservavano la scena con il fiato sospeso.
“Addirittura due fidanzatini?” continuò a mantenere  il tono ironico.
Io non parlai, mi limitavo ad ascoltare ed osservare quello che sarebbe successo, come lui mi aveva sempre detto di fare.
“Sta zitta e non ti farò niente” così diceva sempre. Però alla fine riusciva a lasciarmi lividi su ogni parte del corpo, facendomi dolere anche quando mi sedevo o mi sdraiavo.
“Ti ripeto, cosa hai fatto?” Harry era sul punto di esplodere.
“Ma dico, ci vedi? Le ho tirato uno schiaffo. Ma tanto la mia piccola è abituata, vero?” ironizzò alzandomi il mento e dandomi un buffetto in testa. Mi scostai lievemente dalla sua presa, facendo spuntare una smorfia di dissenso sulla faccia.
“Bhe, ti conviene alzare il tuo culo lardoso e levarti dai coglioni” sputò Harry ad un centimetro dal volto dell’altro “E soprattutto” puntò il dito contro il suo petto “Non ti azzardare a toccarla più, sono stato chiaro?”
“Ma che paura!” esclamò con finto tono sorpreso Jonh.
“Harry, lascia stare, ora se ne va” disse Zayn calmo premendo la mano contro la spalla di “mio padre” per smuoverlo da li.
“Avete capito male” urlò con voce roca “Io sono venuto a riprendermela, con chi mi sfogherò adesso?” sogghignò guardandomi.
Osservai il suo piede slanciarsi all’indietro per poi sentire una fitta dolorosa allo stomaco.
“Le ha tirato un calcio in pancia” urlò Hannah preoccupata, riparandosi tra le braccia di Louis.
“Non avresti dovuto farlo” Harry scattò verso John tirandogli un pugno in piena faccia che lo fece sbilanciare all’indietro e perdere l’equilibrio, fino a trovarsi per terra a qualche metro da me.
“Brutto figlio di..” John si slanciò su Harry colpendolo in mezzo al petto.
“Oddio, fanno a botte” urlò spaventato Niall.
“Lou, chiamo la polizia” intervenne Liam sparendo in cucina.
Un quarto d’ora dopo due ufficiali fecero il loro ingresso nella nostra casa, guardando il ragazzo e l’uomo sporchi di sangue, e il mio sguardo vuoto e  terrorizzato.
I due uomini portarono via quello che avrebbe dovuto essere mio padre, e consigliarono ad Harry di recarsi all’ospedale per farsi medicare le ferite.
Appena la porta si richiuse, portandosi via il mio incubo peggiore, nessuno sapeva più cosa dire o cosa fare, restavamo tutti zitti.
“Hel, mi spiace” azzardò Louis “Non pensavo.. Fosse.. “ sospirò.
“Tranquillo.” Deglutii “Scusate, vado a vedere come sta Harry” dissi avviandomi su per la rampa di scale.
Sentii l’acqua del bagno scorrere velocemente, così dedussi che Harry doveva trovarsi li dentro.
“Harry?” chiesi alla porta semichiusa.
“Oh Hel, arrivo subito” rispose gentilmente.
E infatti mezzo minuto dopo lo ritrovai sorridente sulla soglia. Senza dire altro mi fiondai tra le sue braccia e iniziai a piangere, e avvertii la presa delle sue braccia aumentare al mio contatto.
“Scusami” dissi solo.
“E’ tutto ok” mi diede un bacio sulla nuca “Non deve toccarti quel bastardo”
“M-ma guarda come sei ridotto” passai un dito sul suo occhio gonfio e sui segni rossi marcati chiaramente sulla sua pelle chiara “Non dovevi”
“Si che dovevo” sorrise.” Nessuno tocca la mia principessa”
“Harry..” sospirai guardandolo “Grazie”
“A me dispiace.. Vederti in quello stato mi ha fatto proprio scattare. E il solo pensiero che tu hai subito tutte queste cose per anni, mi fa pensare al motivo per cui non ti ho incontrata prima..”
“Perché dovevi essere il mio supereroe e salvarmi” provai a dire.
“Ma ti avrei dovuta proteggere fin dall’inizio..” sbuffò.
“Oh, l’importante è che lo farai ora” sorrisi abbracciandolo.
“Quello  è sicuro”
*
“Iscrizioni a partire dai sedici anni” sbattei il giornale sul tavolo dove erano seduti tutti.
“Ma di che parli?” chiese Zayn prendendo l’oggetto cartaceo e scrutandolo bene. Niall gli si avvicinò a lesse con lui l’articolo stampato in rosso.
“X-Factor? Ma che ti sei fumata?” rise Niall.
“Avanti ragazzi, è un occasione stupenda, e voi insieme andate fortissimo”
“Penso che gli avvenimenti di questa mattina le abbiano rigirato il cervello” mi prese in giro Louis.
“No ma dico, che problemi avete?” intervenne Hannah “Che vi costa provare? Le audizioni sono tra cinque giorni, tra una settimana sarà già tutto finito”
“O tutto iniziato” esclamai eccitata.
“Voi siete da ricovero” ammise Harry.
“No, lo siete voi.” Ribattei decisa “Al massimo vi eliminano, ok?”
“Sai che figura di merda?” constatò Liam.
“Dai Liam, almeno tu.” Hannah gli buttò le braccia al collo con l’intenzione di persuaderlo.
“Bhe, provare non costa nulla”
“Visto? E’ rimasto qualcuno con un po’ di buonsenso” osservai battendo una mano sulla spalla di Liam.
“Si, infondo domani dobbiamo ripartire per Londra, passare a fare una prova non sarebbe male, insomma..”
“Giusto” urlammo io e Hannah.
“Allora, ci state?” chiesi io guardando Zayn, sapendo che almeno lui l’avrei convinto.
“E facciamolo” sorrise il moro.
“Zayn, ti fai contagiare da un sorriso bellissimo e da due occhi da cerbiatto?” ironizzò Louis.
“Owh, grazie Lou. E tu Harry, vero che parteciperai anche tu?”
“Ci sto. Ah, io confermo anche per Lou, dove vado io, va lui.”
“E viceversa” corresse il ragazzo.
“Niall?” domandò Hannah.
“Andiamo, potrò salutarvi in televisione! Ma che figata” esclamò facendoci ridere tutti quanti.
*
Angolo della scrittrice.
Salve.
Allora, vi avviso già che il prossimo capitolo sarà quello dell’audizione, quindi a parer mio sarà vrbuvbyhrbryhbrtu.
AHAHA poi dipende anche da come lo scrivo, ma questi sono dettagli.
Lasciatemi le vostre opinioni c:
Un bacio.
@zaynsarmrests
PS. Sto notando che le recensioni di questa storia sono davvero calate, non mi date questo dispiacere :C


 

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Capitolo 15
*** Auditions. ***


Erano passati cinque giorni da quando tornammo a Londra, visto che la vacanza alle Hawaii era finita, ed era stata una delle esperienze più belle della mia vita. Anche se il mare e il caldo mi mancavano, e non mi ero ancora abituata al clima freddo e piovoso di Londra, che in quei giorni sembrava ancora più gelida di sempre. Io e Hannah eravamo riuscite a convincere i ragazzi a partecipare al provino di X-factor, anche se non riuscivamo a trovare un nome per la band che andasse bene a tutti e cinque, visti i loro gusti difficili e totalmente diversi l’uno dall’altro.
Mentre ero avvolta nei miei pensieri, avvertii il fruscio delle coperte fresche di bucato e poi una mano calda sulla spalla. Mi girai pigramente e sorrisi quando riconobbi quei riccioli che spuntavano da sotto le coperte.
“Harry” sussurrai osservando la figura scura mentre si sistemava più vicino a me.
“Hel..” tentennò “ho paura”.
“Un uomo come te ha paura?” scherzai spostandogli il lenzuolo dalla faccia per poter vedere meglio.
“Domani abbiamo l’audizione e .. e se non vado bene? Se stono? Se ci odieranno tutti?” chiese nervoso.
Sembrava uno di quei bambini tesi per il primo giorno di scuola, che ti fanno domande su domande convinti che tu possa risolvere le loro ansie.
“Andrà tutto bene, smettila di preoccuparti” sorrisi.
“Ma non.. insomma.. farò casino, e inoltre non abbiamo ancora un nome..” sbuffò agitando i ricci.
“Harry, il nome lo troverete, hai tutto domani per preoccuparti, devi solo dormire e non pensarci.. andrà magnificamente.. pensa se diventate famosi” esclamai cercando di coinvolgerlo.
“Si certo, convinta. Scommetto che avremo milioni di fans in tutto il mondo” ironizzò.
“Perché no? E io e Hannah saremo le prime due”
“Quello è sicuro” sorrise “Notte principessa” mi lasciò un lieve bacio sulla guancia.
“Notte Harry” ricambiai tirandomi le coperte fino a sopra il naso.
“Se ti abbraccio Zayn si arrabbia?” domandò dopo qualche minuto di silenzio.
“Cosa c’entra Zayn?” risposi infastidita.
“Cosa c’è tra voi due Hel?” mi fece girare per guardarlo negli occhi, ma era buio, quindi guardavo un punto indefinito del suo volto.
Già, cosa eravamo io e Zayn? Era sempre stato uno scambio di baci e di carezze, di parole dolci e ancora baci, ma non stavamo insieme, no.
“Niente, perché?” mi morsi il labbro.
“Ti ho visto come ti guarda, si vede da lontano un miglio che ti desidera, e tu? Tu lo vuoi?”
“Harry, ho sonno, notte”
“No Hel ascolta..”
“Harry ho detto buonanotte” ripetei secca e mi girai dalla parte opposta alla sua.
“Scusa” sussurrò al mio orecchio ma io feci finta di niente.
“Almeno posso abbracciarti?” chiese cingendomi i fianchi e lasciandomi un bacio sulla spalla.
Non aveva bisogno di risposta, faceva già tutto da solo.
*
“Oddio oddio oddio, aria aria! Ho bisogno di aria. Sapete quella cosa che noi usiamo per respirare? Ecco, quella. Ora mi manca. Hel, hai dell’aria?” chiese Liam andando avanti e indietro per la cucina.
“Liam calmati, ho male alla testa” risposi appoggiandomi al bancone per finire i miei cereali.
“Tu non capisci” disse scrollandomi euforicamente le spalle “Io ho l’ansia, e mi manca l’aria”
“E va fuori e non rompere i coglioni” ribadì Harry già pronto.
“Come fai a stare tranquillo?” chiese il moro avvicinandosi.
“Bho, lo sono” sorrise debolmente guardandomi con la coda dell’occhio.
Sapevo che non lo era, che stava morendo dentro. Ma volevo lasciargli la soddisfazione di sentirti figo per qualche minuto, poi lo avrei sputtananto per bene.
“Zayn?” chiese Louis entrando in cucina.
“E’ su, chiuso in camera” informò Hannah stiracchiandosi sullo sgabello.
“Vai a vedere se è vivo?” mi sorrise Niall “Io devo ancora finire”
“Certo!” esclamai avviandomi.
“Zayn” sussurrai vicina alla porta.
“Entra” disse una voce da dentro.
Impugnai la maniglia e feci come mi aveva detto. La camera era un disastro: tutti i vestiti sparsi, lattine di birra, mutande ovunque.
“Tutto bene?” domandai timidamente.
Lui mi prese per un braccio e mi tirò a se, azzerando le distanze fra noi, e fece combaciare le nostre labbra.
“Mmh” sospirò una volta staccati.
“Cosa succede?” gli presi una mano e la strinsi delicatamente.
“Non voglio venire” ammise.
“perché?”
“Perché no, non voglio, ho paura, non so cantare, mi prenderanno in giro tutti, no no e no.” Ripetè sicuro.
“Zayn, tu ed Harry vi siete messi d’accordo?” scherzai sperando di fargli spuntare un piccolo sorriso, e così fu. “Andrete perfettamente, vi ameranno tutti quanti, avanti” lo abbracciai forte tanto da sentire il battito del suo cuore.
“Dobbiamo andare!” urlò Niall dal piano di sotto.
“Su, muoviti, ti aspetto giù” gli stampai un bacio a fior di labbra e mi fiondai dagli altri.
*
“Ragazzi, ragazzi, i prossimi siete voi” ci annunciò il ragazzo responsabile.
“Grazie” rispondemmo in coro io e Hannah visto che i nostri cinque amici non riuscivano a spiccicare parola che non fosse “Non ce la faccio” “Io me ne vado”.
“Ragazzi, tra poco tocca a voi” esclamò Hannah eccitata non sapendo che così li avrebbe messi ancora di più in agitazione. Infatti qualche minuto dopo Harry iniziò a torturarsi i ricci, Zayn a balbettare, Niall a mordersi il labbro, Louis a camminare in cerchio e Liam a parlare a vanvera.
“Avete qualche consiglio?” ci chiese Liam attirando l’attenzione degli altri quattro.
“Io si” sorrisi “Liam, non parlare troppo velocemente , state calmi, prima di cantare fate un bel respiro e dateci tutti voi stessi, mi raccomando”
“Ah e Harry” aggiunse Hannah “sistemati quel capelli per diana, sembri appena sveglio” rise.
Lui iniziò a scompigliarseli ancora di più, così mi offrii di aiutarlo.
“Vieni qui” lo tirai lievemente per la camicia.
“Ehi?” sventolai una mano davanti alla sua faccia notando che continuava a fissare il vuoto.
“S-si?” disse a bassa voce.
“Ti calmi?” iniziai a sistemargli i ricciolini in un modo un poco più ordinato “Passerete, ne sono sicura”
“Ma io..” fummo interrotti dalla voce dell’uomo di prima che ci disse di avviarci.
“Vai Harry, spaccate tutto, potete farcela” gli appoggiai una mano sulla spalla.
“Passerò per te” sussurrò lasciandomi un bacio fuggente sulla guancia, per poi lasciarmi li con Hannah.

Erano ormai dieci minuti buoni che erano la dentro, e io ed Hannah iniziavamo a preoccuparci. Ce l’avrebbero fatta davvero? O i giudici li avrebbero ritenuti non adatti per questo programma? Ci sarebbero sicuramente rimasti male, e io mi sarei sentita in colpa. Già, perché ero stata io a convincerli a partecipare, e in fondo me ne stavo pentendo un poco.
Fu proprio in quel momento che le due grandi porte furono spalancate e un boato investii me, i miei pensieri ed Hannah. Qualcuno mi saltò addosso e mi strinse forte a se, poi si creò un unico abbraccio.
“Ci hanno presi!” urlò Harry al mio orecchio.
“Ce l’abbiamo fatta” esclamò Liam.
In quel momento scoppiai a piangere: erano passati. I miei ragazzi, quelli che avevano paura di tutto questo, erano stati accettati dai giudici.
“Non piangere” rise Zayn prendendomi il volto tra le mani per poi abbracciarmi ancora.
E passammo un quarto d’ora buono a ridere, esultare, e ad abbracciarci ancora.
“Ora per festeggiare si va a cena, ci state?” sorrise Louis euforico.
“Ovvio” rispondemmo tutti.
“Ah ragazzi..” chiesi facendoli girare verso di me “Che nome avete inventato?”
“E’ stata tutta un’idea di Nialler..” iniziò Harry.
“Si” confermò il biondo “Appena siamo entrati, ho visto un cartello che indicava la direzione della stanza e diceva IN THIS DIRECTION” sospirò “Allora ho pensato subito al nome. All’inizio ho proposto five directions, ma alla fine..”
“Alla fine abbiamo scelto One Direction” concluse Zayn.
“Vi piace?” chiese Liam.
“No, fa cagare” rise Hannah.
“Ma va, è stupendo” risi anche io “Bell’idea Irish”
“So di essere un genio” scherzò incamminandosi verso l’uscita.
“Visto che lo sei allora stasera paghi tu” intervenne Zayn facendo ridere tutti quanti.

Angolo della scrittrice.
Hola!
Scrivere sto capitolo mi ha riportata ai vecchi tempi, e me li sono immaginata quando facevano i videodiaries e per poco non piangevo.
Comunque, spero vi piaccia! Lasciatemi tante recensioni se vi va c:
Grazie a tutti!
Un bacio.
@zaynsarmrests

 

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Capitolo 16
*** Epilogo. ***


“E quindi cosa dovrete fare?” chiesi io facendo un cenno di ringraziamento al cameriere che ci aveva appena portato il dessert.
“Domani sera dobbiamo fare i bagagli e raggiungere gli altri nella casa di X-Factor” sorrise Harry sbavando dietro al suo budino.
“E quanto ci starete?” domandò Hannah preoccupata.
“Fino a che non ci cacceranno” disse Zayn.
“O fino a che non vinceremo” rise Niall.
“Così ti voglio, positivo” urlò Louis battendogli il cinque.
“Andiamo, siamo realisti. Hai sentito quella ragazza prima di noi? E’ stata semplicemente bravissima e noi in confronto non eravamo niente” sbuffò Liam.
“Se vi hanno scelti ci sarà stato un motivo, o no?” sorrisi al moro.
“Infatti. Ora datevi tutti una calmata e smettetela di pensarci ok? Andrete bene, e se non lo farete amen.” Commentò Hannah.
“Appunto” Louis si allungò per lasciare un bacio sulle labbra della bionda che arrossì vistosamente.
“Bando alle ciance , alzatevi che vado a pagare, aspettatemi fuori” decretò Niall allontanandosi da noi.
Aspettammo qualche minuto fuori dal locale poi vedemmo Niall correre verso di noi, e senza spiegazioni ci convinse a seguirlo.
*
“Ma sei idiota?!” urlò Hannah seduta sul divano del soggiorno “Come ti è venuto in mente di non pagare e scappare in quel modo?”
“Ma non c’era nessuno. Sono andato alla cassa e ho aspettato. Non veniva nessuno e quindi me ne sono andato, ho pure risparmiato soldi!” rispose Niall alzando le mani in segno di resa.
“Niall, se ci beccano siamo fottuti” continuò lei incazzata.
“Sei stato un fottuto genio, ti farò una statua” rise Louis.
“Louis William Tomlinson” urlò Hannah “Non dare ragione a questo deficiente.” Concluse avviandosi a grandi passi verso le scale.
“Ma Hannah daaaaai” sbuffo Louis “Aspettami” la seguì.
“Un giorno impazzirà il povero Louis” ammise Harry buttandosi a peso morto sul divano e iniziando a fare zapping alla tv.
“Non solo lui. Voi non immaginate che casino fanno quando sono insieme” aggiunse Liam.
“Perché? Come fai a saperlo?” domandai curiosa.
“Sono nella camera a fianco” mi informò Zayn.
“A proposito di camere, io vado a dormire che sono stanco” ci disse Liam “Notte”.
“Vado pure io” sbadigliò Niall “A domani, sogni d’oro One Direction”
“Ehi, e io?” chiesi in finto tono offeso.
“One Direction and friends” rise lui seguendo Liam sopra.
“Mo che si fa?” mi aggiunsi ad Harry e Zayn sul divano.
“Ti va di vedere un po’ di TV o vuoi andare a dormire pure te?” sorrise Zayn.
“Vada per la TV, ma scelgo io il programma” presi il telecomando dalle mani di Harry che cercò di riacchiapparselo.
“Andiamo Zayn, ci farà vedere una soap opera romantica” sbuffò Harry.
“Mmh” fu il commento di Zayn.
“Ora guardiamo Noi siamo infinito ok? E tu” dissi indicando Harry “Non provare a lamentarti”
*
La mattina dopo mi risvegliai accanto a Zayn, intento a russare come non mai.
“Zayn.” Sussurrai baciandogli l’orecchio.
Lui grugnii, segno che avrei dovuto lasciarlo stare, e così feci.
Mi infilai le ciabatte e scesi al piano di sotto dove trovai Harry in boxer intento a fare colazione.
“Giorno” sorrisi circondandolo con le mie braccia.
“Giorno” rispose secco.
“Cosa hai?” chiesi guardandolo negli occhi.
“Ieri ti sei addormentata sulla spalla di Zayn e poi all’ora di andare a letto io volevo portarti con me ma Zayn ha insistito perché andassi con lui”
“Owh” gli diedi un bacio sulla guancia “Tranquillo staremo insieme oggi, sai che è un po’ geloso” dissi addentando un biscotto.
“Ma non capisco questo senso di appartenenza che ha Zayn. Non siete niente giusto? E allora perché si ostina a voler stare sempre con te? Siamo in sei in questa casa , facciamo sette con Hannah , e non può pretendere di averti per se” sbottò.
“Oh andiamo, è fatto così”
“Si ma è fatto di merda” ribadì lui.
“Chi è fatto di merda?” sibilò Zayn facendo il suo ingresso – ovviamente anche lui in mutande.
“Nessuno” rispose il riccio a disagio.
*SCUSATE LA PAUSA, MA DA QUI VI CONSIGLIO VIVAMENTE DI LEGGERE ASCOLTANDO “NOTHING LIKE US” DI JUSTIN BIEBER. IO L’HO SCRITTO CON QUELLA IN SOTTOFONDO. (METTETELA FINO A CHE NON FINISCE LA STORIA  ) *
“Comunque” tossì l’altro “Mi ha chiamato il tipo di ieri, e mi ha detto che tra due ore dobbiamo essere li visto che hanno anticipato l’orario”
“Cosa?” chiesi alzandomi dalla sedia “Ve ne andrete già?”
Harry abbassò lo sguardo mentre Zayn annuì debolmente.
“Ma io pensavo che .. questo giorno l’avremmo passato insieme” sussurrai più a me che a loro.
“Mi spiace Hel, vado ad avvertire gli altri” sospirò e se ne andò.
In cucina rimanemmo io e Zayn, lui con le labbra serrate e gli occhi lucidi.
“Ehi” mi richiamò dolcemente “Devo parlarti”
“Dimmi tutto” chiusi gli occhi per impedire alle lacrime di scivolare fuori.
Lui si avvicinò a me e mi prese le mani nelle sue, poi le alzò e le fece appoggiare sul suo petto nudo.
“Allora” si schiarì la voce “Non pensavo ci prendessero, non pensavo succedesse tutto così velocemente ma..”
“Ma è capitato” completai io.
“Voglio solo dirti che.. per tutto il tempo che starò la dentro io ti penserò sempre, e mi mancherai da morire. Hel, io ti amo, davvero. So di essere troppo geloso, a volte acido, ma tu sei una cosa mia, e vederti con altri mi spezza il cuore perché vedere il tuo sorriso , quel sorriso per cui muoio ogni volta , rivolto a qualcuno che non sono io, mi fa pensare di non essere abbastanza per te.”
 “Zayn.. Non dirmi queste cose.. Ti prego. Così mi fai pentire di avervi convinti.”
“No, non è stata colpa tua. E’ solo che non ce la faccio a non vederti per una notte, figurati per tutto quel tempo” sospirò lasciando un lieve bacio sulle mie mani.
“Guarda, Le tue mani combaciano con le mie come se fossero state create per me, non si separeranno, non adesso”
Lui iniziò a piangere e appoggiò la testa alla mia spalla.
“Ti prego, non fare così..”
“Non voglio lasciarti, io.. io ti amo Hel”
“Anche io Zayn, anche io” ammisi stringendolo a me.
“Oooooooowh” la voce squillante di Louis ci fece separare “E’ già arrivato il momento dei saluti vero?”
“Si” rispondemmo entrambi.
“Zayn levati, voglio abbracciare la mia Hel” disse prima di buttarmi le braccia al collo e stritolarmi.
“Louis” risi.
“Non pensare di esserti liberata di me, ti seguirò ovunque andrai, e tornerò a romperti le palle”
“Non vedo l’ora” sorrisi.
Si fece avanti anche Liam, che mi abbracciò.
“Le hai portate le pinne?” scherzai.
“Quelle le lascio a te, così ti ricordi di me”
“Andiamo, non stiamo partendo per l’Afghanistan” commentò Louis facendoci ridere.
“Ciao cuginetta, ti voglio bene” Niall mi baciò la guancia “Mi mancherai”
“Anche tu Nialler”
Salutarono anche Hannah , che iniziò a piangere a dirotto.
“Andiamo a mettere i bagagli in macchina, Niall, Liam e Zayn mi aiutate?” chiese Louis tenendo la mano della sua ragazza.
“Arrivo” sospirò Zayn “Voi andate”
“Si andiamo, susu” disse Hannah lasciandoci da soli.
“Allora ciao”
“Ciao Zayn” lo baciai allacciandogli le mani al collo per sentirlo più vicino.
“Ricordati ciò che ti ho detto prima. Ti amo” sorrise sulle mie labbra per poi lasciarmi da sola in cucina.
Se ne sarebbero andati. Ok, nella stessa città, a mezz’ora di pullman. Ma vedendo le precedenti stagioni di X-Factor i famigliari o gli amici non potevano vedere quasi mai i ragazzi all’interno della casa, e  ciò mi spaventava. Perché? Perché non ce l’avrei fatta senza di loro.
Non ce l’avrei fatta senza gli scherzi stupidi di Louis.
Non ce l’avrei fatta senza la risata contagiosa e lo stomaco senza fondo di Niall.
Non ce l’avrei fatta senza i consigli di Liam.
Non ce l’avrei fatta senza i baci e le belle parole di Zayn.
Non ce l’avrei fatta senza i ricci e il tempo passato assieme ad Harry.
Loro mi avevano salvata, mi avevano fatto provare per la prima volta il significato di voler bene ad una persona. Ed ora che tutto andava a gonfie vele, mi venivano strappati. Per una mia idea, poi.
“Hel?” chiese una voce. La riconobbi, era quella di Harry.
Così mi girai verso di lui, per poi iniziare a piangere appena i nostri sguardi si incrociarono.
“Vieni qui” disse rinchiudendomi tra le sue braccia “Va tutto bene”
“Non va tutto bene” singhiozzai contro il suo petto.
“No, non piangere, o inizio a farlo anche io” sorrise.
“Troppo tardi” balbettò qualche secondo dopo con le lacrime che scorrevano sulle sue guance.
“Vedila come una vacanza con i tuoi migliori amici” dissi.
“Si, ci saranno i miei migliori amici ma..” prese una pausa “Non ci sarai tu” pianse ancora.
“Non pensare che a me non mancherai”
“Promettilo”
“Promesso” ammisi stringendo la sua mano.
“Harry, muoviti!” urlò Niall da fuori.
“Vai, canta, ma dedicamela una canzone” scherzai.
“No, non ti dedicherò una canzone. Ti dedicherò tutto quello che farò la dentro. Tutte le canzoni”
Harry rise vedendo la mia faccia sconvolta.
“Ma io scherzavo” ammisi.
“Io no, perché..” venne interrotto da un altro urlo di Niall “Perché io ti amo Hel, non te l’ho mai detto prima, ma è così”
“Ha-Harry.. cosa..”
“Mi sei sempre piaciuta, ogni giorno di più. Ciao Hel, ci sentiamo” concluse asciugandosi l’ultima lacrima e abbracciandomi ancora una volta.
Non mi lasciò il tempo per ribattere, ma se ne andò.
Cosa sarebbe successo da li in poi? Mi avrebbero abbandonata? O avrebbero mantenuto la promessa? Da una parte sapevo cosa mi aspettava, ma dall’altra preferivo far finta di niente.
Ma non mi sarei mai aspettata che il successo li avrebbe trasformati in persone che non erano loro, che non conoscevo. Ma in quel momento, seduta sullo sgabello della cucina, con gli occhi che pizzicavano, pensavo solo al loro ritorno. Ma ero inconsapevole che non sarebbe mai avvenuto.

Angolo della scrittrice.
Piango, davvero.
Ok che sono una super sensibile, ma con la canzone di Justin Bieber come sottofondo ho fatto strage.
Questa storia è finita? NI.
Intendiamoci, “Welcome to my life” è finita, ma sto scrivendo il continuo.
Ovvero la vita di Hel e Hannah senza i ragazzi. Ma chi lo sa cosa potrebbe succedere? Li farò rincontrare , promesso. E cosa succederà ai ragazzi quando rivedranno Hel? E a Louis quando vedrà Hannah?
Dovete solo leggere. c:
Grazie mille a tutti i lettori.
(Il continuo della storia lo pubblicherò penso venerdì”)
Un bacio.
@zaynsarmrests

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Capitolo 17
*** AVVISO. ***


Volevo solo avvisarvi che ho pubblicato il continuo della storia.
Questo è il link.
Grazie ancora a tutti e spero vi piaccia c:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1745588&i=1

@
zaynsarmrests

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