Glad You Came

di Miss Black Eyes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Mi chiamo Angel e ora ho 18 anni, sono una tipica ragazza italiana: alta, magra, mora e con un sorriso contagioso.
Eccomi qui a raccontare una storia che tenevo per me da molto tempo, troppo forse.
Nessuno sa di questo se non tu mio caro Diario, sei il primo a cui lo dico quindi dovresti sentirti onorato!


Iniziamo: era un orribile giornata d’inverno e dovevo andare dai miei zii a Londra, da quando i miei erano morti, tutti parenti dispersi in tutto il mondo mi sballottavano da una parte: dall’America a Berlino, e ora da Berlino dovevo andare a Londra e presto da Londra sarei andata in Svezia e poi sarebbe ricominciato il giro dei parenti, insomma la mia vita era un continuo ‘’mi adatto e fuggo’’.
Finalmente la sgradevole e antipatica voce dell’aeroporto disse il numero del mio volo e io con il mio trolley e il mio zainetto mi diressi verso il mio aereo.

Una volta lì mi sedetti con il mio amatissimo iPhone e inizio ad ascoltare la musica, l’unica cosa che toglie tutto dalla mia mente e lascia il vuoto e la pace, solo la musica poteva farmi dimenticare i fari gialli che arrivavano a velocità supersonica e mi abbagliavano regalando poi un mese di coma.
Non ricordo cosa fosse successo durante il coma, mi sembrò di dormire un paio d’ore, le infermiere mi dissero che mi ero svegliata con il sorriso sulle labbra e poi mi diedero la notizia che rovino la mia vita: i miei genitori erano morti sul colpo, non ce l’avevano fatta, purtroppo non c’erano più e poi iniziarono a dire cazzate varie su ematomi, eccetera; insomma la mia vita non aveva più senso, non mi consideravo neanche più un essere vivente, non parlavo più da un anno ormai, le uniche parole che mi uscivano erano quelle delle canzoni di Demi Lovato, Bruno Mars e altri cantanti spettacolari, come i Beatles e altre grandi band.

Di certo mio caro diario non immaginavo che proprio quello che stava per succedermi poteva rivoluzionare la mia vita, nel vero significato della parola! 

Guardavo dal finestrino sapendo che l’avrei guardato per altre due lunghe e logoranti ore, come se la mia intera vita non lo fosse già, almeno sull’aereo cera una possibilità su quattro che questo precipitasse e finalmente avrebbe messo a freno quello schifo di sensazione che continuava a starmi a fianco e che mi sussurrava: ‘’è tutta colpa tua, e ora tu non puoi più essere considerata, non puoi più Essere’’ era questo che nella mia contorta mente vacillava; in effetti era così! Insomma era davvero colpa mia, se io li avessi ascoltati e non fossi andata a quella stupidissima festa di drogati loro non sarebbero dovuti venire a prendermi e l’incidente non sarebbe accaduto.
Era solo ed esclusivamente colpa mia, o almeno era quello che pensavo.
La musica continuava a fare effetto finché qualcosa o qualcuno mi tolse la cuffia, io istintivamente mi voltai e vidi un ragazzo, non uno qualunque: lui era il ragazzo, perfetto in ogni suo dettaglio:il suo viso angelico andava oltre ogni immaginazione, ogni oltre limite di bellezza...


Ciao a tutti questa è la mia prima storia e ho bisogno di consigli!! vi prego recensite!!! un bacio!!!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


La musica continuava a fare effetto finché qualcosa o qualcuno mi tolse la cuffia, io istintivamente mi voltai e vidi un ragazzo, non uno qualunque lui era il ragazzo, perfetto in ogni suo dettaglio:il suo viso angelico andava oltre ogni immaginazione, ogni oltre limite di bellezza.
Aveva i capelli corti, castano chiaro, con un ciuffo di capelli che copriva la fronte, coperti leggermente da un cappellino rosso.
Esprimeva tutta la solarità, la purezza, la bellezza che esisteva in natura. La cosa che più mi colpì e che mi bloccò il respiro furono i suoi occhi.
I suoi fantastici occhi.
Azzurri, azzurri come il mare più puro, azzurri come il cristallo più lucido, azzurri come il cielo infinito in un pomeriggio d'estate.
Quelle iridi piene di riflessi solari erano quasi impossibili da guardare, perché ti sentivi opprimere, affogare dall'oceano limpido che vi traboccava dentro.
E quei piccoli, minuscoli punti neri che erano le pupille si confondevano in tutto quell'azzurro così mistico e fantasioso, che nemmeno la mente del più grande artista avrebbe potuto realizzare lucidamente.
Tutte le volte che ci penso mi viene da tremare violentemente, e vedo impressi nella mia memoria quei due occhi angelici.
Mi sorrise, un semplice sorriso rassicurante.
<< Scusa, davvero non l’ho fatto apposta >> disse con voce simpatica.
Era la prima volta che rivolgevo la parola a qualcuno che non fosse una lapide, e le mie parole furono: <> e un sorriso, era da un anno che non sorridevo, un anno senza sorridere o ridere, niente, solo in quel momento mi resi conto di quanto fosse passato in fretta il tempo, mi sembrava solo ieri quando uscivo con gli amici e ridevo, ridevo, ridevo di gusto e stavo bene, in pace con me stessa.
<< Sai che hai davvero uno splendido sorriso? >> disse lui interrompendo bruscamente i miei primi pensieri felici.
<< Grazie, anche il tuo non è male! >> risposi, mi sembrava di sognare, stavo parlando, con un perfetto e meraviglioso sconosciuto.
<< Piacere il mio nome è Nathan, Nathan Sykes >> mi tese la mano, con gentilezza.
<< Tu sei? >>
<< Sono Angel, Angel Bianchi, mia mamma era di origine inglese e volle darmi il nome di sua madre >> dissi.
<< Piacere! >> e strinsi la sua mano, così calda, accogliente e sicura.
<< Non sei inglese! Hai un accento bellissimo! >> e scoppiò a ridere.
<< No non lo sono, Sono Italiana! >> e condivisi la risata.
<< Wow adoro l’Italia, anche se non ci sono mai stato… >> disse con espressione dispiaciuta.
<< Bhe non ti perdi niente… >>…
<< Come mai vai a Londra? >> mi chiese curioso.
<< Ci sono i miei zii, penso che sarò lì per un po’ e se non mi troverò bene andrò da altri miei zii >> il mio sorriso scomparve nel nulla come il freddo in Estate.
<< scusa se te lo chiedo, magari sembro impertinente ma perché? Insomma perché vai dai tuoi zii al posto di stare con i tuoi? >> …
<< Sai è lunga la storia e ora non mi va di parlarne >> feci un sorriso per rallegrare la situazione.
<< Tu? Come mai vai a Londra? >> domandai sedendomi rivolta verso di lui anche con il corpo.
<< Io, è strano che tu non mi sia saltata addosso! >> disse divertito.
<< È più strana le tua risposta >> spiegai stranita. << Perché sarei dovuta saltarti addosso? >> ero curiosa e allo stesso tempo confusa, non è normale che un ragazzo ti dica: “perché non mi sei saltata addosso? ’’.
Scoppiò a ridere e poi disse: << Davvero tu non sai chi sono? >>
<< No, scusa ma non lo so... Sei molto importante? Devo sentirmi in imbarazzo o presa in giro? >> avevo ancora un’espressione dubbiosa.
<< No, nessuna delle due, sono un cantante! E di solito tutte le ragazze che incontro mi saltano addosso e mi fanno anche male a volte… >> continuava a ridere e io non sapevo se mi stesse prendendo in giro o se fosse serio.
<< Davvero? >> chiesi.
<< Si e siamo anche molto famosi io e la mia band >> aveva uno sguardo fiero e un sorriso orgoglioso.
<< Che bello in quanti siete? Come vi chiamate? >>
<< Siamo in 5 e ci chiamiamo: The Wanted >> ancora quel sorriso orgoglioso, mi faceva impazzire, era splendido e speravo con tutta me stessa che non vedesse i miei occhi a cuoricino.
<< Bello come nome! >> lo feci sentire ancora più soddisfatto di se.
<< Grazie! Vuoi sentire qualche nostro singolo? >> chiese speranzoso.
<< Certo! Lo chiedi anche? >>
<< Prometti di non ridere? >> così mi deludeva, insomma era così fiero e soddisfatto e ora aveva paura di un mio giudizio? Quindi mi dava importanza! Okey ci mancava il cuore a mille.
<< Prometto >> e misi la mano sul cuore.
Mi fece ascoltare un po’ delle loro canzoni la mia preferita era e lo è ancora: Glad You Came. Quella canzone sarà sempre spettacolare.
<< Sono canzoni splendide! >> fece una faccia strana come a dire ‘’è una battuta? ’’ così ripresi: << Non ti sto prendo in giro! Per me sono fantastiche e quella che preferisco è: Glad You Came >>
<< Davvero? >>
<< Si! Ma come mai sei qui senza i tuoi compagni di band? >>
<< Vado dai miei, sai le vacanze! Tra un po’ è natale e tutti tornano dai familiari e dalle ragazze… >>
<< Tu sei fidanzato? >> chiesi speranzosa in un no.
<< In realtà… No >> aveva il viso dispiaciuto e non me la sentivo di insistere.
<< Bene ma ora parliamo di te! >> e mi indicò con sguardo malizioso!
<< Okey, cosa vuoi sapere! >> chiesi ricambiando lo sguardo.
 
Caro diario ti ricordo che il mio cuore aveva smesso di battere perché era troppo stanco dato le corsa che aveva fatto fin ora, quindi mi ritengo abbastanza fortunata per non essere svenuta quel giorno.
  
<< Innanzi tutto quanti anni hai… dato che ancora non me l’hai detto! >>
<< 17… tu? >>
<< 19… ora prossima domanda… >>
<< Mi sembra uno di quei show televisivi dove si vincono soldi se rispondi correttamente alle domande! >> scoppiammo a ridere anche se era pessima!
<< Non mi distrarre! Continuiamo con le domande: Cosa fai nel tempo libero? >>
<< Diciamo che io o dormo, disegno o ascolto musica >>
<< Bello! Voglio vedere un tuo disegno! >>
<< Non posso farli comparire dal nulla! >> anche questa era pessima ma ridemmo lo stesso.
Il tempo passava velocemente ed eravamo già a terra…
Per la prima volta mi sentii apprezzata e non giudicata, era una sensazione bellissima, stavo di nuovo bene con me stessa ed ero Felice, quel ragazzo, un semplice e divertente ragazzo spuntato dal nulla mi aveva fatto sorridere di nuovo, e fu così che conobbi il mio angelo custode.
Passai il viaggia migliore della mia vita.
Ma ecco il problema: mi ero maledettamente dimenticata di chiedergli il numero e volevo assolutamente rintracciarlo, insomma era stato il primo che era riuscito a farmi essere felice; ma oramai era troppo tardi, purtroppo.

Ecco il secondo capitolo... ho avuto un po' di problemi a postarlo... spero vi piaccia... recensite ho assolutamente bisogno di consigli e di sapere se sto andando bene... è la prima volta che scrivo una FF... un bacio e recensite!!! An

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Passai il viaggia migliore della mia vita.

Ma ecco il problema: mi ero maledettamente dimenticata di chiedergli il numero e volevo assolutamente rintracciarlo, insomma era stato il primo che era riuscito a rendermi felice; ma oramai era troppo tardi, purtroppo.

La serata dai miei zii fu noiosa, come tutte le serate con i miei parenti, facevano sempre le stesse domande: << Come sta? Ti sei ripresa? Com’è andata la scuola? Vedrai che qui rincontrerai i tuoi vecchi amici! >> gli amici che non avevo mai avuto, ma quel giorno era speciale e al posto di rispondere con il mio solito sguardo, uno sguardo semplice e preciso che diceva: << So’ che non vi importa nulla di me quindi finitela di parlare! >> risposi con un sorriso e dissi che andava tutto meglio e che sapevo che mi sarei trovata bene.

Loro rimasero scioccati e sorrisero tutti, forse non era vero che a nessuno importava di me, forse a qualcuno si, e questo migliorava ancora di più quella splendida giornata.

Finalmente in camera! Adoravo la camera dell’Inghilterra, per precisione mi trovavo in una via dal nome impronunciabile a Gloucester, questa camera mi rappresentava, c’era uno splendido letto matrimoniale con rifiniture semplici in ferro, i muri erano bianchi tranne uno che era dipinto con un dolce motivo a fiori in stile country, in quel muro c’era un armadio e una scrivania, ma la cosa che più di tutte mi piaceva erano le luci, tutte intorno agli angoli del tetto, tipo quelle natalizie, le avevo sempre desiderate nella mia camera in Italia ma alla fine non le ho mai chieste.

Dormivo e sognavo, sognavo Nathan e la sua voce, il suo splendido sorriso, il suo cappellino rosso, mi piaceva tutto di lui dall'aspette esteriore alla sua solarità!
I sogni erano il mio altro rifugio, quando sognavo vedo i miei genitori, il mio ex ragazzo e immaginavo le cose belle successe in tutta la mia vita; il problema dei sogni? Finiscono. Finiscono sempre.

Finalmente mattina, mi sentivo piena di gioia e corsi in cucina.

<< Zia Elen… Sai… devo dirti una cosa molto importante! >> mia zia era l’unica parente che mi capiva anche quando non parlavo lei sapeva cosa volevo dire e mi rispondeva anche con un solo gesto.

<< Dimmi amore mio! >> disse lei impiantando i pancake, i miei preferito con la cioccolata calda che decorava quel meraviglioso miscuglio di zuccheri calorici.

<< Sono felice. >> dissi con un sorriso a 32 denti.

Mi abbracciò e disse: << Cos’è successo? Io scommetto che è un ragazzo! >> gli sorrisi di nuovo!

<< Si! >> e i miei occhi divennero lucidi.

<< Chi è? Come si chiama? Quanti anni ha? Dove l’hai conosciuto? State già insieme? Allora rispondi ti prego… Mi mancava la tua voce! >> Incominciai a ridere.

<< Mi sta venendo voglia di non parlare più di nuovo! >> risi a crepa pelle
<< Allora l’ho conosciuto l’altro giorno sull’aereo e si chiama Nathan, abbiamo parlato tutto il tempo e lui mi ha detto che fa parte di una band molto famosa… si chiamano… ah sì: The Wanted… li conosci? >> chiesi speranzosa.

<< Se li conosco? Ne ho la testa piena! Qui tutti parlano di loro, è strano che tu non li conosca… >>

La mia mente volò tra le nuvole e iniziai a fantasticare su Nathan…
volevo a tutti i costi revederlo e non sapevo come fare... Speravo di cercarlo su internet ma il wi-fi era rotto e i tecnici ci avrebbero messo giorni per venire e riparalo... ero disperata, io volevo e dovevo rincontralo, avevo bisogno di lui per stare bene, era la mia unica fonte di felicità e dovevo riaverlo, a qualunque costo!

sai caro diario io da piccola ero molto viziata, non che io chiedessi tante cose però qualunque cosa io volessi, in qualunque modo io riuscivo ad ottenerla! 

Finii la colazione e mia zia Elen mi chiese di andare a chiedere le uova ai vicini, lei non li aveva mai visti e si vergognava ad andare lì quindi andai io, le uova servivano per fare una torta, la torta era per me, perché ero felice e zia Elen voleva farlo sapere a tutta la famiglia.

Fuori faceva molto freddo e anche con il mio mega maglione di lana e i miei leggings e i miei ugg congelavo, dimenticavo il mio cappellino lo adoravo anche perché l’avevo pagato un sacco di soldi, ma ne valeva la pena!

Cammino per il vialetto in pietra che porta al marciapiede e poi attraverso la siepe e percorro il vialetto in sassolini della casa accanto. 

Suonai il campanello e ad aprirmi la porta c’era…


Forse non è il massimo però spero sia almeno ok... ahahahahahaha... recensite! ;)
baci An

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


---Nathan---
<< È la ragazza più bella che io abbia mai visto! Dovevi esserci Max! >> dissi a telefono con Max.
<< Scusa amico ma se è davvero così bella credo che me la sarei presa io, quindi ringraziami che non sono venuto! >>
<< Sai stai diventando sempre più spiritoso!>> e scoppiò a ridere, io invece ero più che serio.
<< Ehi amico stavo scherzando >>disse e poi continuò.
<< Ma dimmi come hai fatto per conoscerla? >>
<< Allora: mi ero appena seduto di fianco a lei, ma lei era persa a guardare il finestrino, e poi aveva la musica e neanche si era accorta che ci fosse qualcuno di fianco a lei… era bellissima i suoi occhi marroni erano grandi e dolci e poi le sue labbra, perfette in ogni singola cellula sembra quasi che mi chiamassero, hai presente la perfezione? … per me lei lo era… però ora mi sto perdendo… dov’ero rimasto? >>
<< Eri arrivato a quando lei non ti cagava di striscio… >> sempre con finezza.
<< Va beh, poi non sapendo come attirare la sua attenzione mi sono stiracchiato e gli ho fatto cadere la cuffia, lei si è girata e dalla sua espressione sembrava mi volesse tirare un ceffone invece non lo fece; ci guardammo per qualche istante e poi io mi scusai e incominciammo a parlare…>>
<< Non è per criticare la tua descrizione angelica di questa ragazza e di questo vostro dolciastro incontro ma, non hai ancora detto il suo nome, e neanche hai spiegato il momento in cui lei ti è saltata addosso e ti ha fatto muovere la piccola anguilla che ti ritrovi in mezzo ai pantaloni! >> lui rise.
<< No dico ma questa tua finezza e dolcezza da dove ti esce? Dal culo? >> dissi sarcastico.
<< Comunque si chiama Angel e mi dispiace deluderti ma non mi è saltata addosso… >> conclusi.
<< Non ci credo! NON TI È SALTATA ADDOSSO? PERCHÉ?! >> era sconvolto, neanche fosse capitato a lui!
<< Non ci conosceva come band e quindi non mi conosceva e io gli ho fatto sentire alcune delle nostre canzoni e ci ha fatto i complimenti, soprattutto a me! >> mi sentivo così soddisfatto!
<< Ah! >>
<< Senza parole vero? >> chiesi divertito!
<< Si, per la prima volta si, ora però devo andare e tu invece devi trovare il tuo bell’angelo! >>
<< Ahahah ok salutami gli altri due coglioni che stanno origliando la nostra telefonata! Ci sentiamo. >>
Finalmente ero a casa mia e mi sentivo in pace con i sensi, anche perché avevo fatto un incontro meraviglioso con una ragazza bellissima.
Dovevo incontrarla!
Passai la notte a sognarla e a pensare a come rintracciarla… Avevo pensato di andare a Londra e cercare nelle pagine gialle, ma secondo me non era diretta alla città di Londra… Chissà dov’è ora... Chissà se mi ha pensato e se anche per lei è stato un bell’incontro…
Devo fare assolutamente qualcosa!
La mattina seguente mi alzai per preparare la mia colazione e tutto a un tratto suona il campanello, vado ad aprire e con mia grande sorpresa e stupore vedo…


Ciao a tutti i lettori/lettrici volevo solamente dirvi che non tutto è come sembra quindi aspettatevi l'improbabile anche se vi sembra impossibile! ;) un bacio!!!
recensite e seguite la mia storia!!! :D 
baci An

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


---Angel---

Suonai il campanello e ad aprirmi la porta c’era… Siva Kaneswaran il fratello di Sahra!

Io e sua sorella Sahra giocavamo assieme circa 5 anni fa e lei è stata la mia più grande amica, anche se per poco purtroppo!
I miei genitori con me si erano trasferiti a Blanchardstown, Dublino, per lavoro ma ci stemmo solo un anno, ma quell’anno fu uno dei migliori della mia infanzia-adolescenza.

Avevo 13 anni e anche Sahra, io non conoscevo nessuno e lei ha subito fatto amicizia con me facendomi sentire come gli altri. Ovviamente conoscevo anche Siva, a dire il vero ne ero cotta come un biscotto bruciato! Insomma lui faceva il modello ed era come se fosse mio fratello più grande, infatti mi abbracciava mi coccolava e io ne ero più che felice.

Quando lo vidi gli saltai subito addosso e lo strinsi fortissimo, non rendendomi conto che lui era in mutande e forse non mi aveva neanche riconosciuto!

<< Sei una fan? >> chiese lui spaventato.

<< Cosa? >> risposi io stupita della domanda.

<< Si, vuoi un autografo? >> chiese lui con un sorriso bellissimo, non era cambiato affatto era sempre una meraviglia statuaria.

<< No! Io non voglio un autografo! ... non mi riconosci? >> chiesi un po’ delusa, ma lo capivo, erano passati tanti anni.

<< Sono Angel! Come sta’ tua sorella Sahra? >> chiesi sorridendogli a 32 denti!

<< Angel! >> gridò a squarcia gola. E mi riabbraccio ancora più forte di come l’avevo abbracciato io, sentivo la sua pelle liscia emanare calore sul mio maglione e i suoi muscoli mi proteggevano da qualsiasi cosa! Mi sentivo al sicuro.

<< Come stai? Entra! ... ah scusa se sono in mutande ora vado a cambiarmi, aspetta pure in soggiorno >> arrossì e scappò per le scale che portavano al piano superiore.

Mi accomodai nel salotto e lo aspettai con ansia e anche tanta, tanta emozione!

Dopo neanche 2 minuti scese e si sedette di fronte a me.

Siva stava iniziando a dire qualcosa ma io lo bloccai subito.

<< Guarda Siva, io vorrei restare ora a parlare con te e raccontarti un sacco di cose e anche tu ne avrai da dire tante, però… mi servono le uova! >> la mia voce era diventata supplicante e lui era scoppiato a ridere e poi mi rispose.

<< Ti prendo le uova se tu mi prometti che vieni a pranzare da me così chiacchieriamo un po’! >>

Mi fece uno dei suoi splendidi sorrisi e io ricambiai con uno dei miei.

<< ok ci sto! Però dammi le uova servono a mia zia… >> ridendo si alzò e corse a prendere le uova e quando me le diede corsi immediatamente da mia zia per avvertirla che stavo andando a casa del vicino.

Bussai il campanello.

<< Arrivo! >> gridò zia Elen.

<< Amore pensavo ti fossi persa >> rise.

<< Zia vado a mangiare dal vicino, è un vecchio amico che conobbi a Dublino 5 anni fa… posso andare? Ti prego! Mi renderebbe più che felice! >> gli feci un sorriso che dimostrava la mia felicità e lei non poté resistere e mi diede il consenso.

Corsi nell’altro vialetto e bussai alla porta di Siva.

<< Sono io! >> dissi.

<< Eccomi! >> rispose lui aprendo la porta.

Entrai e andammo subito in cucina a preparare qualcosa da mangiare dato che erano già le 11.30.

<< Come stai? I tuoi? >> mi chiese lui aprendo il frigorifero.

<< Io sto abbastanza bene, non proprio, sai i miei sono morti un anno fa e io ho ripreso a parlare e a sorridere solo ieri… >> lui si voltò e mi strinse forte a se, sentivo il suo cuore battere all’impazzata.

<< Mi dispiace tanto, so’ come ti senti, anche io ho avuto una perdita in questi anni… mia sorella Sahra era malata di leucemia ed è morta due anni fa >> si voltò per posare la carne sul tavolo.

Scesero due lacrime che rigarono la mia guancia, ogni lacrima sembrava una lama affilata che penetrava nel mio cuore.

Anche lui era commosso e quando mi vide asciugò le mie lacrime con i sui pollici, poi cambiò discorso.

<< Come mai hai iniziato a sorridere solo ieri? >> gli tornò il sorriso, anche se io sapevo che doveva essere difficile, in quella situazione fare l’uomo duro che resiste e va avanti.

<< Ho conosciuto un ragazzo bellissimo e simpaticissimo… ma aspetta… quando sono entrata tu mi hai chiesto se ero una fan… fan di cosa? >> domandai incuriosita.

<< Sai io sono… >> squillò il cellulare, che interruppe la nostra conversazione.

Sentivo solo le risposte di Siva.

<< Davvero? Ahahahahah >>

<< è troppo dolce quel ragazzo!>>

<< Non riuscirà mai a trovarla… ne sono certo!>>

<< Ti saluto ho ospiti! >>

<< Si! Molto! >>

<< No! Vai a farti fottere coglione! Ahahahah >> e chiuse il telefono.


Come avevo detto nel capitolo precedente: nulla è come sembra... spero vi sia piaciuto... l'ho scritto tutto d'un fiato e forse non è il migliore però spero vi piaccia! 
baci An

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


---Nathan---
La mattina seguente mi alzai per preparare la mia colazione e tutto a un tratto suona il campanello, vado ad aprire e con mia grande sorpresa e stupore vedo Samantha, la mia ex fidanzata, mi mollò lei per un altro circa un mese fa e dovevo ammettere che provavo ancora qualcosa per lei; ragazza viziata perché molto ricca, bella: occhi azzurri, capelli biondo scuro e un fisico quasi perfetto se non fosse per la sua altezza, snob: credeva e continua a credere di essere la dea onnipotente di ogni essere umano, quindi quest’ultimo inferiore a lei e simpatica: quando si lasciava andare diventava anche scherzosa ed era piacevole passare del tempo insieme, caratteristiche invitanti ma non solo per me, anche per gli altri ragazzi e a quanto pareva lei mi aveva tradito per uno di questi.
<< Nathan! >> gridò saltandomi addosso.
<< Ciao Samantha >> dissi io senza ricambiare l’abbraccio.
<< Che hai? Sembri un ghiacciolo! >> disse lei con il suo tono acido.
<< Non sono felicissimo di vederti >> risposi senza farla entrare.
<< Bene, lo sarai! >> mi sorrise e poi mi spinse ed entrò come se fosse casa sua, lanciò la borsa sul divano e poi si tolse il lungo cappotto nero e … non aveva niente addosso sotto, se non delle mutandine di pizzo nero, era davvero bella ma non potevo cedere.
<< Allora? Pensi di stare lì così? Non vieni qui vicino a me? >> chiese lei con sguardo malizioso, leccandosi le labbra.
<< No! E se tu non hai un cambio vado a prenderti una maglia altrimenti esci da casa mia! >> mi sentii soddisfatto.
<< Ok, sembra che tu abbia ‘’mal di testa’’ >> rise avvicinandosi e sfiorando le mie labbra con le dita.
<< Spostati! >> e mi voltai.
<< Ehi ascolta ho lasciato un super modello per venire da te, e ora tu mi rifiuti?! >> andò a prendere il suo cappotto e continuò << Non funzionano così le cose, quindi stai tranquillo che non è finita! >> uscì sbattendo la porta.
Mi sedetti sul divano sperando che una macchina la prendesse sotto e la facesse diventare un vegetale, ma cosa stavo dicendo! Era una buffona attratta dalla mia fama e dai miei soldi, quindi non dovevo neanche pensarla, piuttosto dovevo pensare ad Angel, lei sì che era una dea e poteva sentirsi superiore a tutti gli umani…
‘’ Dlin Dlon… Dlin Dlon…’’ di nuovo il campanello, speravo solo non fosse di nuovo Samantha.
<< Ehi! Amico mio! >> era Tom, mi abbraccio e anche lui come se fosse casa sua entrò e butto le valige in corridoio, quando aprii la porta a Tom notai che in neanche dieci minuti la neve che già c’era si era alzata di centimetri e c’era un fortissimo vento che faceva muovere i fusti degli alberi.
<< Ehi! Tom! Che ci fai qui? E con le valige? >> chiesi sarcastico e curioso.
<< La vedi la bufere di neve? Perfetto, tutte le strade sono chiuse a parte quelle di campagna quindi il posto più vicino a dove mi trovavo era Gloucestere mi sei venuto in mente tu! Ah e poi lo sapevi che qui vicino si è comprato casa Siva? >>
<< Ah quindi pensi di stare qui? >> chiesi innervosito per la sua sfacciataggine.
<< Si per te non è un problema… >> lo interruppi.
<< No non lo è… aspetta quindi Siva è qui? Davvero? >> chiesi stupito.
<< Si in pratica il nonno abitava qui e da quando è morto nessuno l’ha più aperta e ora lui ci vive, magari uno di questi giorni possiamo andare a trovarlo… comunque grazie per avermi ospitato >> sorrise e mi riabbracciò.
<< Ok, bene! Ma Max e Jay? Li hai lasciati soli? >> chiesi preoccupato.
<< Si! Ma tranquillo mi hanno promesso che non faranno danni! >> sorrise e poi andò a prendere le sue valige.
Nella mia mente immaginavo un enorme festino in casa con Jay ubriaco fradicio che ci provava con le ragazze e Max che scopava sul divano… che schifo, avrebbero combinato di sicuro un sacco di danni, li avrei chiamati forse domani, almeno per sapere se erano vivi e poi forse li avrei fatti venire a casa mia almeno Tom poteva aiutarmi a tenerli sotto controllo e poi con Siva qui vicino potevo scatenarmi anche io, tanto di solito erano lui e Tom ad occuparsi dei tre cretini!
Sarebbe stato fantastico passare il natale insieme e poi avrebbero potuto aiutarmi a trovare il mio angelo… perfetto domani li avrei chiamati.
Intanto mentre aiutavo Tom a sistemare la sua stanza gli raccontai del mio angelo…

Bene bene ... non so' che dire... fatemi sapere se vi piace :D
recensite-recensite-recensite-recensite-recentite! ^_^
Baci An!

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


---Angel---
Siva chiuse il telefono e tornò in cucino da me.
<< Dove eravamo rimasti? >> mi chiese facendo un occhiolino.
<< Avevi tirato fuori questa! >> e gli mostrai la carne.
Iniziammo a cucinare e a scherzare, diciamo che impanando la carne io mi ero leggermente sporcata per non parlare di lui, anche se tutto sporco era bellissimo, ogni tanto mi fermavo a fissarlo e vedevo la perfezione, era splendido, non esisteva e non esiste ancora una parola per descrive in modo appropriato questo tipo di bellezza.
<< Ah ecco cosa ti dovevo chiedere! >> dissi io tutto a un tratto mentre mangiavamo.
<< Cosa? >> mi sorrise.
<< perché quando sono entrata pensavi fossi una fa… >> squillò di nuovo il cellulare, che nervoso non riuscivo a capire perché il destino non volesse farmi sapere la risposta della mia domanda, così decisi che non ci avrei più pensato e che se mai fosse saltato fuori gle lo avrei chiesto.
Intanto Siva a telefono:

<< Ah ma quindi ci siete tutti? >>

<< Ok quando arriveranno chiamami, devo farvi conoscere una persona speciale! >>

<< No no >>

<< Ok allora salutami Nath! >> sorrise chiudendo la chiamata.
Mentre Siva era a telefono pensai di incominciare a mettere nei piatti la carne che avevamo preparato, intanto canticchiavo.
Quando chiuse la chiamata tornò a tavola.
<< Scusami davvero, cosa stavi dicendo? >>
<< Mi sono dimenticata >> mentii sorridendo.
<< Ah ok >> sorrise e poi continuammo a mangiare.
<< Siamo degli ottimi cuochi io e te! >> rise.
<< Già, potremmo partecipare a gare internazionali! >> ridemmo insieme.
<< Ti va di stare un po’ sul divano? >> mi chiese gentilmente.
<< Si sì, non ce problema >> e ci alzammo dalla tavola sparecchiata per sederci vicini sul divano, guardammo un film e poi mi addormentai sulla sua spalla.
<< Ehi, Angel? Svegliati! >> sentii una voce soave chiamarmi.
<< Mmmm… si? >> dissi alzandomi dal divano con la bocca impastata di saliva.
<< Ti sei addormentata sul finale! >> disse sempre la voce soave piagnucolando.
Riuscii finalmente ad aprire gli occhi e mi accorsi che la misteriosa voce soave era lo splendido ed inimitabile Siva.
<< Oddio scusami! Era un po’ annoiante… comunque hai una spalla comodissima! >> sorrisi avviandomi in bagno per darmi una sciacquata alla faccia.
<< Magari sta sera potresti dormire qui! Proveresti il mio petto e poi mi diresti se è comodo anche quello! >> disse serio con un occhiolino.
Io gli sorrisi e non pensai tanto a quello che mi disse, in realtà stavo ancora cercando di convincere il mio corpo che il riposino era finito.
Appena uscii dal bagno ero fresca come una rosa, nulla era più rigenerante di una lavata di faccia!
<< Ehi Angel dopo domani sei ufficialmente invitata ad una festa >> mi disse ridente.
<< Una festa? No io non vado alle feste >> dissi convinta.
<< No tu ci verrai! tornano dei miei amici che erano rimasti in America e poi ce ne sono due che sono già qui a Gloucestere dobbiamo festeggiare insieme la rimpatriata e poi tu devi assolutamente conoscerli! Sono davvero simpatici! Ti piaceranno >> la cosa non mi convinceva molto, insomma io in una casa con dei ragazzi che festeggiano con alcol e musica… non era da me… ma … insomma io non ero più me!
<< Ok >> e Siva rispose con un sorriso a 32 denti!
Ero felice di quello che stavo per fare, insomma non sarebbe potuto accadere nulla di male!

eccccco l'altro :D
è un po' cortino però ci sta! ;) fatemi sapere se vi piace se è giusto continuare per questa strada ^_^
baci baci An

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Fan fiction The Wanted
 
Capitolo 8
 
---Nathan---
Intanto mentre aiutavo Tom a sistemare la sua stanza gli raccontai del mio angelo…
Passammo il pomeriggio davanti a pc, televisione, play e ancora pc, play pausa cena, play televisione; era davvero bello avere una amico in casa e lo sarebbe stato anche con 4 però mi spaventava la cosa.
La mattina seguente mi sveglia presto e io e Tom ci sentivamo delle donnine di casa.
Dopo una giornata molto pesante a fare pulizie, preparare le stanze per i ragazzi e rendere il resto della casa a prova di Max e Jay, mi rilassai sul divano mentre Tom giocava alla play.
Iniziai a diventare agitato.
I ragazzi sarebbero arrivati a breve e non sarei riuscito a frenare il l’istinto animale di Max.
<< Nervoso? >> mi chiese Tom vedendomi muovere morbosamente i piedi.
<< Si ho paura che mi distruggano la casa e che io la distrugga con loro! >> mi morsi un labbro.
<< Secondo me dovresti preoccuparti più di Max che di Jay, insomma lui è un bravo ragazzo >> disse mettendo in pausa e girandosi verso di me.
<< Jay è un bravo ragazzo finché non tocca alcol! >> dissi alzandomi in piedi.
<< Tranquillo, si comporteranno bene >> e mi sorrise. 
Dopo mezzora per prepararmi psicologicamente all’arrivo delle belve feroci sentii bussare alla porta.
<< Non possono essere loro! >> disse Tom.
<< Infatti non saranno loro, è troppo presto! >> mi avviai alla porta e quando l’aprii e tutto d’un tratto mi ritrovai ricoperto di neve, solo un cretino come Max poteva fare una cosa del genere.
<< Ciao Max >> dissi scocciato e anche stupito del fatto che fossero arrivati così presto e che già la partenza era stata ‘’fantastica’’.
Tom venne alla porta aiutandomi a scrollare la neve dai capelli.
<< Ehi amici! >> gridò lui entrando e sporcando tutta la casa.
<< Ehi Nathan, mi sembri un pupazzo di neve! >> disse Jay ridendo e prendendo le sue valige.
<< Ciao Jay >> sta volta la mia voce era più cantilenante.
Appena tutti si salutarono e io mi cambiai, cenammo con un arrosto preparato da Tom e poi brindammo alla nostra unione.
Iniziammo a divertirci come al solito: c’era chi balla va ubriaco, Max, chi faceva battute orribili, Tom, chi rideva, piangeva e picchiava un cuscino tutto allo stesso tempo, Jay e poi c’ero io che dopo circa una bottiglia di vodka e una di birra inizia a dare di matto, cantammo canzoni senza senso e i vicini bussarono tre volte per richiamarci, ricordo poche cose di quella notte, dovevo essere stato sobrio poche ore.
I ricordi erano dei piccoli flashback appannati e nebbiosi e anche se mi sforzavo non riuscivo a vedere nulla.
Un dolce raggio di sole mi stava riscaldando la guancia destra, non riuscivo ad aprire gli occhi, mi veniva da vomitare e la testa mi faceva malissimo, era il tipico dopo sbronza, quindi rimasi altri dieci minuti con gli occhi chiusi e poi li aprii…
Aprendo gli occhi mi resi conto che, oltre ad aver dormito in soggiorno, eravamo in delle stranissime posizioni: c’era Jay in posizione fetale con il dito in bocca sul tappeto, Max con la testa sul pavimento e le gambe accavallate sul divano e poi c’era Tom sdraiato sul divano a modi morto con al posto dei fiori tra le mani, un bicchiere di spumante.
Io forse ero l’unico normale, si fa per dire, avevo la testa sul divano e i piedi a terra.
La voglia di fargli uno scherzo era molto invitante, così tanto che mi diede la forza di alzarmi.
Così senza farmi sentire andai a prendere l’iPhone e feci una bella foto da usare in caso di ricatto, poi sempre in silenzio andai a prendere la tromba dello stadio e… 3… 2… 1… BOOOM
Tutti si alzarono di soprassalto e fecero delle facce stranissime, io non riuscivo più a smettere di ridere.
<< No dico ma non hai un cazzo da fare tu la mattina? >> disse, con una voce rauca e con tutta la finezza di un marinaio, Max.
<< No! Niente, se non svegliare voi! >> e continuai a ridere, tutti si erano alzati, non proprio tutti Jay era ancora che si succhiava il pollice sul tappeto, così per traumatizzarlo, prima gli feci una bella foto ricordo e poi gli suonai la tromba vicino alle orecchie.
Quando si sveglio iniziò a rincorrermi per tutta la casa finché non mi prese e con un cuscino me le diede di santa ragione, io intanto continuavo imperterrito a ridere.
Quando ci vestimmo, tutti andarono nelle loro stanza e iniziarono a disfare i bagagli.
Io presi il mio iPhone e vidi un sacco di notifiche su twitter: avevo pubblicato tantissime foto e non ricordavo nessuno di quei momenti immortalati, ce n’erano di diverse ma la mia preferita era quella dove come protagonista vedeva Max con una bottiglia in mano che cercava di mettere lo spumante in bocca ma era troppo ubriaco e l’unica cosa che assaggiava quello spumante era la sua maglia, nello sfondo c’era Tom che giocava a testa in giù alla play e gli pendeva qualcosa dalla bocca  di fianco a lui c’era Jay che parlava o gridava contro un cuscino, era davvero da ridere!
Mentre vedevo le strane e divertenti foto pensai a cosa dovessi mettermi questa sera per la festa a casa di Siva, non avevo neanche un idea!
L’unica cosa da fare era andare al centro commerciale e fare shopping.
I ragazzi scesero e dopo aver commentato tutte le foto e aver sistemato la casa andammo al mc e pranzammo.
Eravamo seduti e poi Max, come suo solito, si alzò ‘’infastidendo’’ due ragazze sedute al tavolo difronte. Erano abbastanza carine: una bionda dagli occhi bruni, e l’altra mora dagli occhi cielo, stranamente il mio istinto animale nei confronti di qualsiasi ragazza si era quasi totalmente annullato e l’unica cosa a cui riuscivo a pensare era il sorriso di Angel.
<< Salve belle signore! >> disse lui sedendosi di fianco a loro, lo vedevo così morto di sesso che mi faceva quasi pena.
<< Si?! >> risposero in coro sarcastiche e poco toccate, di sicuro non lo conoscevano o comunque non cedevano al suo atteggiamento da farfallone.
<< Come mai due belle ragazze come voi sono sedute da sole? >> la solita frase da allupato che tenta un approccio; mi faceva molto ridere la sua faccia anche perché notava che il suo “sguardo sexy” stranamente non funzionava e cercava di fare altre facce che lo rendevano solo ridicolo.
<< Mangiamo! >> rispose la bionda divertita. L’altra guardava sfuggente Jay e lui invece la fissava mangiandosela con gli occhi!
<< Come vi chiamate? >> chiese da ‘’bravo’’ ragazzo Max.
<< Giulie e Sydney >> sorrisero, forse gli interessava.
<< Io sono Max e… >> lo interruppero.
<< Sappiamo chi siete! Anche se non siamo due vostre fan sfegatate! >> disse la bionda sempre sorridente.
<< Vi va di unirvi a noi? >> chiese Jay avvicinandosi e lanciando un sorriso dolce alla mora.
<< Si! Ci piacerebbe molto >> rispose Giulie.
Quando finimmo di pranzare, subito dopo Giulie e Max se ne andarono e li seguirono anche Jay e Sydney.
Io e Tom andammo a fare shopping e poi tornammo a casa per preparaci.
Avevo una semplice camicia nera e dei jeans blu intenso e poi uno dei miei soliti cappellini.
Tom aveva una maglia attillata e dei pantaloni neri; Jay e Max non erano ancora tornati così gli mandai un messaggio, ci saremmo visti li.
Prima di andare a casa di Siva dovevamo passare a prendere April, la fidanzata di Tom, April è la mia migliore amica, è una persona splendida oltre che bellissima: ha gli occhi blu e i capelli lunghi e biondi, è perfetta ma ovviamente io posso pensare a le come la mia sorella più grande.
Arrivammo a casa di Siva e suonammo il campanello…

Ciao a tutti! SCUSATE il ritardo, spero possiate perdonarmi! SCUSATE SCUSATE SCUSATE SCUSATE SCUSATE!!! spero che questo capitolo vi piaccia :)
il grande momento si avvicina *--* non vedo l'ora di farvi leggere il loro incontro! 
un bacio An

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Fan fiction The Wanted

Capitolo 9

---Angel---

Mi svegliai felice.

Che poi caro diario, felice di cosa? Di ave trovato un amico? o di essermi infatuata di un ragazzo di cui so' solo il nome? Non sapevo neanche io il perchè, insomma mi è tornata la vita in corpo, era come se da una lunga pausa finalmente qualcuno avesse schiacciato il pulsante play e il film migliore che io abbia mai visto fosse ricominciato...

mi sentivo così viva e felice, ero in pace con i sensi e adoravo questa situazione.

<< Angel! Angel! Angel! >> la voce di mia zia si faceva sempre più acuta, di sicuro la colazione era pronta così misi le ciabatte e scesi giù per le scale.

<< Eccomi! >> schioccai un bacio a mia zia e al suo nuovo marito, Brad, è simpatico e non la picchia, anzi la bacia spesso e mi vuole bene.

<< Bene ora mangia e poi vatti a vestire che ha già chiamato Siva e ha detto che appena eri pronta dovevi andare da lui! >> Brad e Elen si lanciarono uno sguardo malizioso e io mi scottai con le uova.

<< Vado in doccia! >> gridai ad entrambi salendo le scale.

Finito il mio momento di pace andai subito in camera e misi dei semplici jeans e una delle mie tante felpe, le adoravo! Mi facevano sentire al sicuro e non mi avrebbero mai abbandonato!

Scesi e misi le mie Vans e poi scappai con la borsa dando un bacio a Brad e uno a zia Elen.

Dlin... Dlon...

<< Finalmente dormigliona!>> mi disse dandomi un bacio all'angolo della bocca, sul moneto non ci diedi troppa importanza ma poi ragionai un po' su tutto quelle che mi diceva e avevo la brutta impressione che ci stesse provando con me; la cosa non mi dispiaceva dato che era uno dei ragazzi più belli che io avessi mai visto in tutta la mia vita però io pensavo a Nathan e non mi piaceva illudere Siva.

<< Scusa! >> dissi sorridendo imbarazzata. Prese le chiavi dell'auto e poi scappammo verso il centro commerciale.

Arrivati lì andammo prima a comprare i vestiti per lui:

<< Come mi sta? >> mi chiese indossando una splendida maglia nera e dei blue jeans.

<< Benissimo! Però è troppo normale, dovresti trovare qualcosa di più ''FESTA!'' >> dissi gesticolando con le mani.

<< Okkey cercherò qualcosa di più ''FESTA'' >> disse ridendo e provando una altro completo.

...

<< Ed ora? >> uscì con una semplice maglia bianca con una scollatura a ''v'' e sopra una giacca di pelle i dei pantaloni chiari.

non riuscivo a parlare, era così attraente, ogni parte del mio corpo voleva saltargli addosso e assaporare ogni cellula del suo fisico statutario.

<< Direi... Penso... Che... Sei... OK >> OK? da dove mi era uscito quell'OK? era perfetto e io ho detto OK?

<< Vai benissimo >> cercai di riparare il mio errore.

<< Sicura? Non mi sembri convinta! >> disse facendo una smorfia.

<< No no convintissima! Stai benissimo! >> cercai di sorridere per nascondere l'imbarazzo.

<< Perfetto allora mi cambio e prendiamo questo! >> gli sorrisi e usci dai camerini.

Usciti dal negozio andammo in un'altro per donna e presi un sacco di vestiti.

uscii dal camerino con un vestito azzurro stretto in vita e più gonfio sulla gunna.

<< Che ne dici? >> chiesi imbarazzata.

<< Sei splendida! >> disse lui a bocca aperta.

<< Non mi piace molto ne provo altri >> e mi richiusi nel camerino.

ne provai altri tre ma non mi convincevano, poi ne provai uno rosso aderente senza spalline.

<< Troppo rosso? >> chiesi esausta.

<< Direi troppo sexy! >> disse lui tutto rosso.

<< Provo l'ultimo se non mi piace giuro che non vengo alla festa! >> dissi innervosita. Cercai di slacciarlo ma niente.

<< Cazzo! >> gridai! Non potevo chiedere a Siva di aiutarmi perché dovevo fare di tutto por di non illuderlo e diciamo che questo non era il modo migliore!

<< Ehi tutto bene? >> chiese preoccupato.

<< No! Cazzo cazzo cazzo! >>

<< Hai bisogno! >>

<< No no! Cioè.. Si >> dissi infine esausta!

<< Non mi si slaccia il vestito! >> ero imabarazzatissima anche perchè la cernera arrivava fin sotto il sedere.

<< Okkey arrivo! Sono un maestro in queste cose! >> disse malizioso e poi senti le sue mani far scivolare la cerniera, quando arrivò al coccige gli fermai la mano.

<< Basta così grazie! >> e scoppiai a ridere.

<< Ma dai! Il punto cruciale! >> disse lui ridendo e uscendo dal camerino.

provai l'ultimo:601107_386191191476417_295222341_n_large.jpg

Era perfetto! e l'adoravo.

<< Okkey questo è splendido! >> disse lui vedendo uscire dal camerino.

<< Si, lo penso anche io! >> mi ricambiai e comprai il vestito.

appena usciti dal centro commerciale andammo al discount vicino casa e comprammo tutte le schifezze e gli alcolici presenti nel discount!

Entrai a casa di Siva e iniziammo subito a sistemare la roba e poi io scappai a preparami anche perchè erano già le 7.00 p.m. e la festa era alle 9.00 p.m.

Mi vestii, mi truccai, mi sistemai i capelli e mi sentii una vera principessa.

Si erano fatte le 8.30 p.m. e decisi di andare da Siva e aiutarlo negli ultimi preparativi. 


BENE!! Non so' cosa commentare, solo che il momento dell'incontro si avvicina e anche che Siva ha delle strane idee per la testa! ahahahahah spero vi piaccia!
baci An

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