Naruto in Seven Weeks [Winter Edition]

di Midori_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un albero con migliaia di foglie. ***
Capitolo 2: *** Dolce come la cannella. ***



Capitolo 1
*** Un albero con migliaia di foglie. ***


La storia partecipa al contest Seven Weeks 3 - Winter Edition {NARUTO}

Nick: Midori_chan
PG Base: Naruto
PG Aggiunto: Killer Bee
Prompt: Albero
 

*499 parole


 ̴ Un albero con migliaia di foglie ̴ 

 


La voce di Shikaku Nara arrivavò forte e chiara:« … coordinatevi con il team medico e fate in modo che il vostro attacco duri per più di cinque minuti. Naruto, adesso è come hai detto tu: questo è il Jutsu dell’alleanza degli shinobi!»1.
Un numero tanto vasto da coprire il cielo partì all’attacco, Naruto in prima fila.
Killer Bee, recuperato il fiato e un po’ d’energia, caricò il suo colpo.
«Volo come una farfalla, ma pungo come un'ape! E ora balla!»2 aggiungendo una delle sue solite frasi rapper, che non si evitava neppure durante una guerra tanto rischiosa.
Il deserto risuonò dell’eco dello scontro, un nube fitta si alzò da dove era imprigionato il Juubi e la forza dell’impatto di tutti gli shinobi andati all’attacco si riversò sui presenti, con impeto, smuovendo l’aria e il terriccio.
Prima ancora che la nube di terra si diradasse i primi corpi cominciarono a tornare indietro, spinti con  vigore dal contrattacco di Madara.
Non tornarono Naruto e Bee, più forti degli altri avevano resistito e come prima dell’arrivo degli alleati, si ritrovarono nuovamente soli contro Obito e Madara.
«Il Juubi sta per raggiungere la forma perfetta, cosa pensate di fare?», chiese Madara Uchiha, con calma e una nota di scherno che derivava dalla sicurezza di avere la vittoria in mano.
« Fermeremo questa follia!», risposero in coro i due Jinchuuriki, Killer Bee aggiunse anche uno “Yoh!” alla fine.
Madara alzò il labbro in una piega di derisione, come ad invitare gli sfidanti a farsi avanti, a sottolineare che loro due non gli facevano alcuna paura.
Fu con un solo colpo che spinse Bee lontano, oltre la cortina di fumo.
« Naruto, trattieni le forze, un altro manipolo dei nostri sta per attaccare! », la voce di Shikaku lo fermò dal generare un nuovo rasengan.
Naruto si girò verso il compagno, in cerca di un segno di vita; Bee non si muoveva.
Imprudentemente, l’Uzumaki, lasciò il campo di battaglia per raggiungere il figlio adottivo del Terzo Raikage.
« Bee?»
Lo scosse per le spalle, non sembrava avere ferite gravi, a parte qualche graffio.
L’uomo aprì un occhio solo, senza più gli occhiali neri a proteggere la vista; alzò il braccio e il pollice, a dimostrare che stava “Ok”.
«Killer Bee non morirà, Yoh!, un rapper diventerà quando il villaggio lascerà, Yoh!», disse con il fiato corto.
«E allora facciamoli fuori!»
I due Jinchuuriki, pugno contro pugno, in un gesto che già altre volte avevano fatto, ma che ora stava a significare qualcosa di più oltre alla loro amicizia, promisero in silenzio; una certezza, da quel momento sarebbero stati la base, il tronco, di un futuro, le fronde verdi di un domani. L’idea di un albero, verdeggiante, forte, con migliaia di foglie quanti gli abitanti di tutte le regioni, in un deserto come quello in cui si trovavano ora, era davvero una visione da realizzare, una speranza.
Il futuro sarebbero stati loro due.
«Dobbiamo riuscirci» strinse il pugno, Naruto, con un sorriso raggiante.
«Yeeh! »


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[1] Tratto dal capitolo 612
[2] Venne pronunciata per la prima volta dal famoso pugile statunitense Muhammad Ali.
 

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Giudizio:
Midori_chan con “Un albero con migliaia di foglie”
 
☑Originalità 
☑Grammatica 
☐IC Personaggio Base (troppo spazio a Bee ha tolto visibilità a Naruto) 
☑IC Personaggio Aggiunto 
☑Uso del Prompt 
☑Gradimento personale 
☑Bonus/Malus 
Con questa flashfic ho ottenuto 6 punti per un totale di 6 punti nella sfida.

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Capitolo 2
*** Dolce come la cannella. ***


 

 ̴ Dolce come la cannella ̴

 
 
 
La guerra aveva uno strano odore, un misto di sangue e cannella, ferro e terra.
Un odore talmente pungente da far girare la testa, da far rivoltare le budella; tanto dolce da richiamare istinti primitivi, i muscoli che fremono, frenetici, ansiosi di intraprendere un movimento fino allo stremo.
All’inizio era stato invitante, quasi necessario combattere; ora il dolore della perdita, la spossatezza del corpo e della mente avevano preso il sopravvento.
Mentre il corpo combatteva, la mente si chiudeva a riccio.
E la guerra pesava, pesava sulle sue spalle e sulle sue gambe; un peso immenso che non riusciva più a controllare.
Non poteva permettere ai suoi amici di fargli da scudo, non poteva permettere che altri morissero, non dopo aver gridato che nessuno dei suoi compagni sarebbe morto.
 
… e poi Neji.
Il profumo della cannella e del sangue gli invase le narici.
Un altro, ancora un altro macigno sulle sue ossa stanche.
 
Poteva ancora sentire la mano di Hinata nella sua, riusciva a percepirne il calore vero.
Non era riuscito a salvarla, non era riuscito a salvare nessuno.
Puntò lo sguardo nel cielo azzurro, così splendente da ferire gli occhi, così finto, senza neanche una nuvola.
 
«Ora non hai più nessuno. Tutto questo poteva finire molto prima, nessuno avrebbe sofferto. Sei stato cieco e stupido, Naruto.»
C’era solo Naruto sul campo di battaglia, solo lui vivo, tra i cadaveri.
Non aveva più senso nulla.
Né il corpo di Neji, il suo primo amico a morire, né quello di Killer Bee, l’ultimo ad andarsene.
Lui aveva fallito.
Naruto tese una mano, ormai spossato, ormai senza forze, senza speranza, senza motivo d’esistere ed ad afferrare quella mano ci fu solo Obito.
Dov’era a quel punto Sasuke? 
 
Tornò in sé quando una piccola manina si strinse nella sua: «Papà?»
Naruto guardò suo figlio, poi alzò lo sguardo su sua moglie Hinata e un sorriso gentile gli si dipinse in volto.
«Stavo solo pensando», disse, la voce spenta.
Suo figlio era finto, sua moglie era finta, anche il suo migliore amico era finto.
 
«Sarà come tu vorrai…» la voce di Obito non era mai stata tanto invitante.
«Come ho sempre sognato?», domandò ingenuamente Naruto, gli occhi chiari innocenti come quelli di un bambino.
«Assolutamente»
Non ci furono amici a convincerlo del contrario, non ci furono mani a salvarlo, neanche una.
 
«Papà, lo hai fatto di nuovo!» suo figlio gli tirò la maglia.
«Scusa piccolino. Mi faccio perdonare subito», disse, afferrando con entrambe le mani il bambino.
Su, verso il cielo: « Vola-vola!»
A chi importa se questo è finto? 
La risata divertita di suo figlio era finta, ma era pur sempre una risata.
Basta pianti, basta grida, basta disperazione.
In quel mondo c’era solo gioia e non era il sangue ad odorate di cannella, ma solo i dolci.

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Giudizio:
Midori_chan con “Dolce come la cannella” 
☑Originalità
 (è fantastico! sarebbe stupendo se finisse così!) 
☑Grammatica 
☑IC Personaggio Base 
☐IC Personaggio Aggiunto 
(sarebbe stato perfetto se il pg fosse stato Obito, ma Hinata è stata solo nominata) 
☑Uso del Prompt (all'inizio mi sembrava stonato e ficcato a caso, misto al sangue non sembrava c'entrasse nulla... poi è stato perfetto come una ciliegina sulla torta!) 
☑Gradimento personale 
☑Bonus/Malus 
(prima nel turno precedente) 
Totale: 7 punti!

Con questa flashfic ho ottenuto 7 punti per un totale di 13 punti nella sfida

 

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