Believe it

di always_in_my_heart_
(/viewuser.php?uid=316095)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


A volte la gente è crudele. Ti sbatte in faccia la verità senza interessarsi minimamente se quest’ ultima possa farti del male, ferirti o ucciderti.
Entrai di corsa in casa salutando frettolosamente mia madre e salendo di corsa le scale. Puntavo al mio obbiettivo. Sapevo ciò che volevo in quel momento, e lo avrei avuto a breve. Corsi nella mia stanza, afferrai di corsa il taglierino e corsi in bagno più veloce della luce. Se mi avesse visto la prof di educazione fisica mi avrebbe sicuramente dato una A+.
Appoggiai le mani sul lavandino guardandomi allo specchio: schifo schifo e ancora schifo. Era questo che provavo ogni volta che mi guardavo allo specchio.
‘sei soltanto una lurida puttana’..’fai ribrezzo! Ma guardati! Dove vai con quella faccia? Sei la vergogna dell’ Inghilterra! Fai davvero schifo! E poi vedi di far sparire quei rotoli di  lardo dai fianchi se vuoi trovare un fidanzato decente’
Ripensai alle parole di Jason, aveva ragione. Aveva perfettamente ragione.
E senza neanche pensarci, quasi fosse una cosa normale affondai la lama sulla mia pelle. Bruciava, ma mai quanto le sue parole. Una lacrima solcò il mio viso. Mentre una lacrima rossa scendeva dal mio polso.
Ogni giorno era una lotta contro me stessa. Dovevo sentire ogni santissimo giorno gli insulti di quei 3. Alla fine avevo imparato a credere a ciò che dicevano. Sfido chiunque a non farlo. L’unica cosa che mi teneva ancora in forza erano loro.. la ragione della mia vita.. del mio sorriso, il mio tutto:
One Direction una famosissima boy band. Le loro voci erano tutto per me, quando le ascoltavo dimenticavo qualsiasi cosa.. tutti i problemi scomparivano.
 
***  POV
-la vedi quella ragazza?- disse l’uomo a fianco a me indicando lo schermo di fronte a noi. Una ragazza bionda con un’enorme felpa con scritto LOL in verde fluorescente e due grandi occhi azzurri stava ascoltando la musica stesa sul suo letto.
Ma che razza di domande fa questo?certo che la vedo non sono ceco..
-si è la classica sfigata e quindi??- l’uomo di fronte a me fece un cenno di dissenso.
-bene, lei ha bisogno di te. Aiutala. Poi se ne riparlerà..- ma dico era impazzito o cosa?
-chi io? aiutare quella sfigata? Scordatelo!-
-1 non chiamarla sfigata, 2 lei è la tua ultima speranza..- fantastico!
-che vuoi dire?- l’uomo indicò lo specchio.
-quella ragazza sarà l’unica persona che potrà vederti-
-uff ma non si può fare con una un po’ più bella almeno?- il suo aspetto non era uno dei migliori,hey io avevo pur sempre una reputazione da mantenere!
-mi dispiace.. non sono io a decidere, e guarda che lei è bellissima!-
-se e io sono Geroge Clooney. E allora chi è a decidere? Voglio parlare con chi lo ha deciso!!-
-è il tuo destino-  che? No dico ma questo per caso vaneggia??
-che vuoi dire?- chiesi sempre più arrabbiato e spazientito
-dico che è il tuo destino a decidere, ma per il momento non posso dire altro- disse guardandomi
-bene, vai, ora spetta a te-  e senza avere il tempo di ribattere lui scomparve.
POV Skylar
Ero beatamente distesa sul letto a sentire la mia musica che ultimamente era la mia unica cura.. le loro voci mi facevano sentire bene..
Mi girai verso l’armadio e quasi mi venne un colpo: un ragazzo era in piedi, alto, magro, occhi verdi profondi e dei bellissimi capelli ricci che gli ricadevano sulla fronte. Portava una maglietta grigia scura, un paio di jeans scoloriti a sigaretta e delle converse bianche. Non sapevo che fare..  che ci faceva un ragazzo nella mia stanza?? Di solito io li allontanavo, non il contrario!! Oh diamine Sky è nella tua stanza fatti sentire!! La mia vocina interiore mi rimproverò.
-che ci fai tu qui?- chiesi con un tono freddo.
-mmm pure molto simpatica la ragazza-rispose lui di rimando con altrettanta acidità. La sua voce ha un non so che di particolare.. è roca e alta, ma allo stesso tempo è lenta e molto sexy. O almeno lo sarebbe se non fosse così acido.
-chi sei?-
-mi chiamo Harry.- fece per darmi la mano ma mentre io gli stavo porgendo la mia lui la ritrasse velocemente-oh! La situazione è ehm.. come dire.. è un po’ imbarazzante.. io sono morto- sgranai gli occhi. Forse è ora che cambia spacciatore questo. Se vuole gliene consiglio uno io che non da roba troppo forte. Scoppio in una sonora risata.
-ahahahahahah ma senti questo!! Ahahahahah morto! Ahahahahahah sai era da tanto che non ridevo più così- il riccio mi fece uno sguardo omicida poi sentii bussare alla porta.
-hey Skylar ma con chi stai ridendo- la testa di mia madre sbucò dalla piccola apertura.
-ahahahahahahah mamma ahahahahah c’è ques..- poi mi fermai improvvisamente vedendo che mia madre non aveva ancora fatto nessuna domanda sul perché Mr. Nonhonientedafarequindirompolescatolealprimochecapita era qui. Che fosse davvero m-morto?
-ehm niente mamma è che pensavo ad una cosa che mi era accaduta oggi e sono scoppiata a ridere!-
-ah bene comunque scendi che tra un po’ è ora di cena-
-va bene, tra poco scendo- appena la porta si richiuse io mi voltai verso il riccio
-allora sei davvero morto?-
-no per finta!- disse sarcastico.
-mi dispiace. Ma come mai posso vederti solo io?-
-non lo so ancora bene. Quel tizio vestito di bianco mi ha detto che dipende dal destino-
-il destino.. che gran cazzata!-dissi con disprezzo.
-oh! Siamo d’accordo su qualcosa! È già un passo avanti- disse sorridendo e mostrando le fossette ai lati della bocca
-oh no no no no- disse facendo una faccia schifata- non dirmi che ascolti questa schifezza!- disse indicando i poster appesi alle pareti. Grande errore mio caro..
-questa roba! È musica! Ha un senso!-
-tsè ma sta zitta! Sono solo 4 gay-
-non ti permettere di insultare i miei idoli!-
-e tu non ti permettere di insultare me!- disse scomparendo.
-ma chi ti ha mai insultato!- gridai, anche se ormai era inutile, tanto se n’era andato. Ma seriamente questo deve prendere roba meno forte o rischia l’overdose! Ah già.. tanto è morto..
-Sky vieni a cena!-
-Arrivo mamma!-
 
Dopo un ora di interrogatorio dei miei tornai in camera esausta. Mi avevano annunciato che come al solito l’indomani sarebbero partiti per un viaggio di lavoro di 3 mesi e io come al solito sarei rimasta da sola a casa. Niente di che. Ormai ci ero abituata.
Harry era seduto sul mio letto..
-ciao!- disse guardandomi. Io non risposi.
-senti so che sei abbastanza arrabbiata per prima.. è che ero nervoso, lo sono tuttora.. è che è strano. Un attimo prima stai bene e quello dopo sei steso a terra privo di vita.-
-a volte vorrei esserci io al tuo posto- mi uscì detto senza pensare. Grave errore.
-ma sei impazzita? Non ci devi nemmeno pensare. Morire è la cosa più brutta del mondo! D’improvviso nessuno ti vede o ti sente più, nemmeno le persone a cui sei più caro, è questo che fa più male, magari ti vede solo una stupida sconosciuta che non può fare più niente per te!- grazie per la stupida! Però lo capivo, per lui deve essere davvero terribile.
-scusa, non volevo darti della stupida-disse dispiaciuto.
-tranquillo, ci sono abituata-direi che tra tutti era il soprannome che faceva meno male.
-che vuoi dire- sul suo viso si dipinse un’espressione interrogativa.
-oh niente! Ora vado a letto che domani ho scuola-cercai di sviare e il tentativo riuscì.
-va bene, buonanotte..ehm.. come ti chiami!? Non te l’ho ancora chiesto..- altra cosa a cui ero abituata, quei pochi che mi parlavano pensavano solo a se stessi, nessuno i preoccupava di come potessi stare io.
-Skylar-
-Skylar, bè allora buonanotte-
-buonanotte- dissi infilandomi sotto le coperte e spegnendo la luce mentre il riccio si accomodò sulla sedia della mia scrivania a pensare chissà cosa.



I'm here
allora innanzitutto vorrei dire che questa è la mia prima ff, spero vi piaccia..
Grazie a tutti quelli che stanno leggendo perchè vuol dire che hanno letto anche la storia(spero ahahahah).

Continuerò la storia se avrò qualche recensione. Ciao! 
Hatchi_1D

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Oggi non avevo voglia di andare a scuola così decisi di rimanere a casa, tanto i miei erano partiti stamattina alle 5.00. Mi distesi comodamente sul divano e accesi la tv.
-Mi serve una mano- gridò il riccio arrabbiato comparendo improvvisamente.
-buongiorno anche a te!-
-mi devi aiutare a parlare con mia madre- disse ignorandomi completamente, altra cosa a cui ero abituata.
-cosa? Ma sei impazzito? Mi scambierà per pazza.-
-tu me lo devi!-gridò agitando le mani. Ma è impazzito? Io non gli devo proprio niente, non lo conosco nemmeno! Figuriamoci se gli devo qualcosa.
-io non ti devo proprio niente!- ero furiosa ma come poteva pensare anche minimamente che io gli dovessi qualcosa.
-e invece si! È colpa tua se sono intrappolato qui!- direi che la mia teoria era giusta, doveva farsi meno canne questo qua.
-colpa mia!? Colpa mia?! Ma se nemmeno ti conosco, sei piombato nella mia stanza così, all’ improvviso, mi hai detto che eri morto e che solo io potevo vederti. Sai qual è la mia unica colpa? Quella di averti parlato! Non dovevo parlarti, non dovevo dirti nulla, dovevo semplicemente ignorarti come hai fatto tu prima con la mia domanda! A quest’ ora non avrei una persona morta a cui badare, sei peggio di un bambino! Anzi sai che ti dico? Cavatela da solo! Arrangiati!- ripresi fiato dopo aver gridato tutte quelle parole, colpa mia! Ma guarda tu che mi tocca sentire! Il riccio di fronte a me sbarrò gli occhi sorpreso e sembrò calmarsi.
-senti Skylar mi dispiace, hai ragione..- mmm abbastanza remissivo il ragazzo.
-no dispiace più a me per te perché non ti aiuterò, non voglio problemi!- ero furiosa e nulla avrebbe potuto farmi cambiare idea in quel momento.
Nei suoi occhi si dipinse una rabbia immensa e si avvicinò al mio viso con la mano stretta a pugno.
-che c’è vuoi picchiarmi? Fai pure, so incassare abbastanza bene! Ci sono abituata!- il moro davanti a me esitò guardandomi con odio.
-non picchio le ragazze- bella scusa! La verità è che non ha il coraggio per farlo.
-bene!- dissi allontanandomi da lui.
-bene!- rispose arrabbiato dissolvendosi nel nulla.
Mi distesi di nuovo nel mio amato divano guardando la tv ma in realtà ero concentrata su altro.. forse ero stata troppo dura con Harry, in fondo, ma moolto infondo non era poi così antipatico, dalla conversazione di ieri sera si capiva benissimo che ci stava male, corsi in camera e presi l mio computer. Quel computer era tutta la mia vita, era grazie a lui se potevo sapere cosa facevano i miei 4 angeli, si erano i miei angeli, loro mi salvavano ogni giorno da me stessa, dalle cattiverie di Jason, dal fatto che ero sempre sola, loro mi aiutavano a non pensare a quella lametta che era la mia linfa vitale, mi tenevano lontana da lei. Bè forse non ci riuscivano sempre, almeno una volta al giorno crollavo e mi affidavo a lei, ma farlo una sola volta al giorno per me era già una conquista.
Iniziai ad ascoltare la loro cover di Torn, quella canzone mi rispecchiava così tanto, io ero lacerata dentro, mi sentivo distrutta, non avevo altro motivo per vivere se non loro.
Mentre ascoltavo la canzone mi tornò di nuovo in mente Harry e decisi di fare qualche ricerca. Digitai il nome Harry Styles su google e mi comparse un’articolo:

Si svolgeranno oggi i funerali di Harry Styles il ragazzo morto mentre faceva paracadutismo.
La cerimonia avrà inizio oggi alle 12 alla chiesa di Santa Lucia.
Guardai l’orologio, segnava le 12 esatte. Mi vestii velocemente. Percorrendo la strada a piedi riflettei di nuovo sull’ accaduto. Arrivai che la messa era già finita e lo stavano portando al cimitero vicino alla chiesetta. C’era molta gente. Una donna dai capelli neri lunghi, vestita di nero era seduta in prima fila, doveva essere la madre. A fianco a lei c’era una ragazza dai capelli castano-rossicci, riccia e vestita di nero anche lei. Si abbracciavano e piangevano insieme. Un ragazzo biondo con dei capelli lunghi lisci a caschetto andò verso il palchetto in cui il parroco poco prima aveva detto due parole per Harry.
-bè..per chi non mi conoscesse io sono Will, il migliore amico di Harry. Noi ci siamo conosciuti in terza media e siamo andati daccordo fin dal primo istante. Come tutti ben saprete suonavamo anche insieme in una band chiamata White Eskimo, aveva davvero talento. La sua voce era meravigliosa e sono convinto che in questo momento ci sta provando con qualche angelo femmina super-figo facendole sentire la sua voce!- tutti scoppiarono a ridere a quelle parole- ma a parte gli scherzi- disse il ragazzo, asciugandosi una lacrima che gli era scesa indisturbata lungo la guancia- lui era davvero una persona straordinaria, sempre pronto ad aiutare gli amici in difficoltà. Ci mancherai Harry, dormi bene amico mio- disse l’ ultima frase guardando in cielo, ma non sapeva che in realtà Harry era proprio davanti a lui che lo guardava con le lacrime agli occhi.
-anche tu mi mancherai Will- disse in risposta. Ok forse non era così insensibile come pensavo. Mi sentivo quasi in colpa ad avergli detto quelle parole.
A quel punto la cerimonia finì. Io fino a quel momento ero rimasta in disparte sotto una grande quercia, la madre(o credo lo fosse) di Harry mi si avvicinò.
-ciao- aveva una voce squillante ma triste.
-salve- risposi educatamente.
-eri un’amica di mio figlio?- e ora che le dicevo? Che suo figlio era ancora lì spiritualmente? Che potevo vederlo e che l’ho conosciuto così? Non potevo di certo dirle questo!
-in un certo senso- ero incerta.. la donna aggrottò le sopracciglia.
-che vuoi dire?-
-diciamo che l’ho conosciuto solo negli ultimi giorni..- rimasi sul vago e la donna non fece altre domande.
-comunque piacere, io mi chiamo Anne-
-ah scusi che maleducata! Io mi chiamo Skylar- la donna sorrise lievemente.
-bene Skylar ora io vado se ti va passa pure a trovarmi, mi farebbe molto piacere!-
-certamente! Grazie-
-che ci fai tu qui- la voce del riccio alle mie spalle mi fece saltare, era arrabbiato. Immaginavo di trovarlo qui perciò mi ero portata l’auricolare che infilai accuratamente all’ orecchio.
-che c’è non posso nemmeno venire al tuo funerale?-
-ma se fino a un’ora fa avevi detto che non volevi aiutarmi!-
-bèè.. potrei aver cambiato idea, forse sono stata troppo dura, so che è difficile trovarsi nella tua situazione, perciò ho deciso di aiutarti- il riccio mi guardò arrabbiato.
-bè ora sono io a non volere il tuo aiuto va bene? Sei solo una bambina viziata che cambia idea mille volte- una bambina viziata?! Magari lo fossi! Non dovrei passare tutto ciò che sto passando ora!
- bene allora ci si vede in giro!- una bambina viziata! Tsè pensasse per lui.
 


Holaaa(?)
come va gente??
bene che dire sono ancora qui per vostra sfortuna C:
ci tenevo a precisare(cosa che ho simenticato nelo scorso capitolo) che non ho nulla contro Harry nella band.. semplicemente poi ci sarà un certo continuo..
ora scappo perchè ho svelato anche troppo.. 
ciao bella gente(?) ahahahah perdonate i miei scleri.. 
P.S. non sapevo la descrizione di Will l'amico di Harry così ho un po' inventato perdonatemi T.T

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Purtroppo oggi sarei dovuta andare a scuola. Presi lo zaino e mi avviai a piedi. Ero terribilmente in ritardo, non era mai accaduto prima, mi ero riaddormentata dopo aver staccato la sveglia. Oltrepassai come al solito il cancello sul retro della scuola. Il vialetto era deserto, almeno per le prime due ore sarei stata al sicuro da Jason. Il grigio delle mattonelle del vialetto si mescolavano al verde del prato che c’era ai lati. Improvvisamente tre figure si avviarono verso di me. Il mio cuore perse un battito.
-guarda guarda chi si rivede, che è successo Grey stavi male ieri.. povera piccola- disse appoggiando la sua mano sotto il mio mento. Affondai i miei occhi pieni di rabbia nei suoi azzurri così limpidi e sereni.- uuh qualcuno qui è arrabbiato. Che paura!- Mark e Jake i suoi amici, o meglio i suoi scagnozzi dato che facevano tutto ciò che lui ordinava, iniziarono a ridere. Lui mi sferrò un pugno nello stomaco e mi guardò ridendo mentre mi piegavo in due dal dolore, poi continuò - ma guardati! Fai davvero pena! Te lo ripeto ogni giorno e non mi stancherò mai di farlo, sei grassa, se morissi non se ne accorgerebbe nessuno, a chi vuoi che interessi, nessuno ti vuole bene!  Anche i tuoi ti lasciano da sola perché non ti sopportano più!- detto questo continuò a sferrarmi calci nello stomaco.
-sei grassa- e mi sferro un calcio –fai schifo- un altro calcio – nessuno ti ama- un altro calcio ancora –muori! Faresti un favore a tutti- disse infine dandomi un pugno nell’occhio destro, dopo se ne andarono lasciandomi distesa a terra come sempre. Poi ricordo una voce che chiamava il mio nome e poi più nulla.
POV Harry
Ero a casa di mia madre e tentavo di parlare con lei, ma ovviamente non mi sentiva. Maledetto me e quando ho detto a Skylar che non volevo il suo aiuto, era stata coraggiosa, aveva ammesso i suoi errori anche se non mi sopportava(e la cosa è reciproca) e si era scusata, e io che ho fatto? L’ ho respinta, solo un idiota come me poteva fare una cosa simile. Uscii dalla porta e mi avviai verso la sua scuola. Quella era anche la mia scuola, frequentavo l’ultimo anno lì, spesso mi piaceva passare ai giardinetti sul retro, decisi di passarci anche questa volta,  tanto prima dovevo scoprire in segreteria che classe faceva Skylar, anzi quasi quasi dopo essermi fatto perdonare vado a dare un occhio in palestra negli spogliatoi, tanto nessuno lo scoprirà. Improvvisamente mi bloccai. Una ragazza bionda con la divisa della scuola era accovacciata a terra in posizione fetale, sembrava perdesse del sangue, una sensazione strana si insinuò nel mio “corpo” poi mi resi conto che la ragazza stesa a terra era Skylar. Gridai il suo nome ma non si mosse così mi precipiti su di lei, era svenuta a terra e aveva un occhio nero, teneva la mano destra sul basso ventre, alzai la maglietta e quello che vidi mi lasciò senza parole, il suo ventre era pieno di lividi scuri, segni di scarpe, e non solo nel punto in cui teneva la mano ma anche più in alto aveva dei lividi chiari, segno che se li era fatti ormai da qualche giorno. Non sapevo che fare, non potevo alzarla, sarebbe insolito vedere una ragazza svenuta che viene trasportata da qualcosa di invisibile. C’era un ragazzo biondo seduto sul muretto, gli andai vicino e tentai di spronarlo ma ovviamente non mi sentiva. Poi mi venne un’idea, andai vicino a Skylar e feci volteggiare il suo zaino. Uno zaino che volteggia non passa di certo inosservato.. infatti il biondo lo notò e si avvicinò, fiondandosi su di lei per vedere come stava, la prese in braccio e dato che, non so come, sapeva dove abitava la riportò a casa e la distese sul letto. Le lasciò un bigliettino con il suo numero e se ne andò.
POV Skylar
Mi risvegliai su qualcosa di morbido, aprii gli occhi e mi ritrovai nella mia stanza. Come ero finita lì? Mi ricordavo solo di Jason e che mi aveva lasciata stesa a terra dolorante, poi il buio più totale.
Girai la testa, a fianco a me c’era Harry seduto sulla sedia della scrivania che aveva trasportato a fianco al mio letto. Aveva la testa bassa e le mani sul viso, sembrava che piangesse.
-Harry che è successo?- il riccio alzò la testa, aveva gli occhi lievemente umidi.
-Skylar per fortuna ti sei svegliata! Non so di preciso cosa è successo! Quando sono arrivato tu eri distesa a terra priva di sensi così ho chiesto aiuto ad un ragazzo che ti ha riportata a casa-
-ah! Un momento! Hai chiesto aiuto ad un ragazzo? C’è qualcun altro che può vederti?-
-no ma uno zaino che vola non passa mai inosservato- disse ridacchiando. Sorrisi anche io al pensiero.
-yeah uno a zero per Styles! Sono riuscito a farti sorridere!- cosa era tutta questa confidenza all’ improvviso??
Sorrisi di nuovo e lui mi mimò un 2 a 0 con le mani.
-tranquillo, quando starò meglio ti supererò-
-certo come no- disse il riccio ridendo e mettendo in mostra quelle splendide fossette.
-a proposito che ci facevi lì a scuola?-
-ecco.. io.. ero venuto a scusarmi sono stato un idiota a trattarti in quel modo, tu hai superato il tuo orgoglio e mi hai chiesto scusa perché ti sei resa conto di aver sbagliato mentre io mi sono comportato malissimo.
-e chi ti ha detto che io ti ho chiesto scusa perché ho capito che ho sbagliato.. magari ho solo bisogno che qualcuno mi suggerisca nei compiti in classe e.. un fantasma fa davvero comodo- il riccio mi guardò triste e io scoppiai a ridere.
-ma che mi hai creduta davvero? Ahahahahah- dopo aver riso sussultai per colpa della fitta allo stomaco. Il riccio smise di ridere e mi guardò preoccupato.
-fa male?-
-un pochino –
-su ora riposati chiacchiereremo più tardi, comunque complimenti! Siamo 2 a 1- risi di nuovo poi dopo un po’ mi addormentai.
 
Erano passate un paio d’ore da quando mi ero svegliata e di Harry non c’era nemmeno l’ombra. Andai in cucina e preparai una tazza di the.
-ma tu non mangi mai?- di nuovo la voce del riccio mi fece sussultare.
-ma devi comparire sempre così all’ improvviso tu?- il riccio ridacchiò.
-sai che non si risponde mai ad una domanda con una domanda?- sorrisi.
-lo hai appena fatto-
-giusta osservazione! Comunque scusa non volevo spaventarti , ti va di chiacchierare un po’?- annuii e ci andammo sul divano.
-allora Skylar pronta all’ interrogatorio?-
-tranquillo non mi spaventerai i miei me lo fanno sempre quando sono a casa-
-ah! Io speravo di farti fuggire a gambe levate- disse sempre sorridendo –allora quanti anni hai?
-16, tu quanti ne avevi?-
-18-
-Come mai i tuoi non ci sono mai a casa?-
-sono spesso via per lavoro-
-ah! E la scuola come va? Hai davvero bisogno di un fantasma che ti suggerisce?- scoppiai a rider.
-fortunatamente no!-
-bè meglio per te, però dai è una bella scuola e i ragazzi sono tutti molto simpatici- sapevo esattamente dove voleva andare a parare con quell’ affermazione e infatti.. – che ti è successo stamattina?-
-oh! Nulla di che, sono scivolata- una scusa peggiore no eh!
-non ci credo, una che scivola non si fa tutti quei lividi, e poi all’ occhio come hai fatto?- non so perché ma in quel momento sentivo di potergli dire tutto.
-e va bene 3 a 1 per te- dissi esasperata mentre lui sorrideva, poi si fece subito serio- mi hanno picchiata-
-da quanto va avanti questa storia?-
-dall’ anno scorso-
-e perché lo fanno?- non mi andava di raccontargli questa parte della storia.
-non lo so un giorno mi hanno picchiata e dato che io ho tentato di reagire hanno continuato anche il giorno dopo e quello dopo ancora, fino ad oggi.- Harry strinse i pugni.
-chi sono?-
-Harry lascia perdere sono solo tre idioti!-
-no! Devono mangiare la polvere quei tre, devono venire a chiederti scusa strisciando.- Scoppiai a ridere all’ idea di Jason che strisciava ai miei piedi, poi tornai subito seria.
-no Harry davvero, non meritano la tua rabbia, ti prego cambiamo discorso- esitò un attimo poi annuì.
-come ti chiama tua madre?-
-Sky, ma perché lo vuoi sapere?-
-voglio chiamarti anche io con un soprannome, ma ne voglio uno che sia solo mio.. mm fammi pensare.. che ne dici di Skyl?-
-si Skyl mi piace! Io posso chiamarti riccio?-
-ma così sembrerò un riccio da giardino- si lagnò. Gli feci la faccia da cucciolo e lui non resistette.
-va bene chiamami riccio!- battei le mani felice e Harry scoppiò a ridere.
-sai Skyl in realtà sei simpatica, diversamente da quello che pensavo all’ inizio!-
-grazie anche tu sei simpatico riccio!- era bello dirlo ad alta voce e non pensarlo solamente- ah che bello questo soprannome!- dissi ridendo.
Passammo la giornata a ridere e scherzare sul divano e imparai qualcosa di più su di lui, ad esempio che lavorava in una panetteria. Poi si fece notte, io andai a dormire e Harry si mise  sulla solita sedia..



HOLAA!!
come state?? 
vi prego non uccidetemi.. so che ho aggiornato tardi ma ho avuto tantissimo da fare questa settimana
ecco un altro capitolo.. che ne pensate??
Harry è diventato improvvisamente dolce ed ha imparato qualcosa di più so Skylar!
credete che diventeranno amici quei due??
ora vi saluto e vado a scrivere un altro capitolo.
Un bacio :**
                                                                                                        -Hatchi_1D


 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


-Skylar! Skylar svegliati devi andare a scuola!- il riccio si avvicinò a me.
-mmm no oggi non ci vado!- dissi ancora assonnata.
-no tu devi andarci!- ma come fa a non essere stanco? Ah giusto  è morto, non dorme!
-e  va bene!- mi alzai ed infilai velocemente la gonna a scacchi blu e bianchi della divisa scolastica poi la camicetta e la cravatta, ma che utilità può avere una cravatta su una divisa scolastica di una ragazza? Bah! Scesi le scale e il riccio mi aspettava seduto sul piano bar della cucina.
-finalmente! Iniziavo a pensare che fossi morta!-
-spiritoso!- lo schernii prendendolo in giro. Per tutta risposta mi fece una smorfia facendomi sorridere. Iniziai a preparare il caffè. Di punto in bianco il riccio si alzò e si diresse verso il cassettone dietro di me. Lo aprì e prese un sacchetto pieno di brioche.
-la vedo un po’ difficile per te mangiare una di quelle- dissi scoppiando a ridere.
-lo so, infatti non sono per me!-
-e per chi sono allora, sei così altruista da voler sfamare il criceto morto di Timmy Turner!?(che poi in realtà non è morto XD)- mi guardò truce.
-no!- disse soddisfatto- sono per te!- ahahahahah bella questa!
-grazie ma io non mangio!-
- tu non mangi mai! Quindi adesso ti mangi un cornetto e stai zitta-
-no, io non mangio mai il mattino, se mangio poi sto male-
-e va bene! Fai come vuoi! – sorrisi per il fatto che mi aveva lascato fare come volevo poi infilai le cuffiette e mi diressi a scuola con Harry dietro.
La mattinata passò velocemente, per fortuna oggi Jason era assente e i suoi amichetti non avevano voglia di infastidirmi, quindi fu anche una giornata tranquilla. Harry mi era rimasto a fianco tutta la mattina facendo ogni tanto qualche commento idiota sui professori che avevo.
 
Aprii la porta di casa e andai ad appoggiare lo zaino in camera, mi infilai uno dei miei enormi pantaloni della tuta verde con una felpa Jack Willis nera.
Scesi in salotto ed andai a sedermi sul divano.
-ALZATI IMMEDIATAMENTE DA LI’- sussultai al sentire il suo tono di voce alto.. se voleva spaventarmi ci è riuscito alla perfezione. Mi girai verso di lui. Aveva la mascella contratta e uno sguardo arrabbiato. Che avevo fatto adesso?
-che c’è?-
-TU ORA FILI IMMEDIATAMENTE DI LA’ A MANGIARE!- disse scandendo bene le parole.
-non ho fame!-
-oohh si che hai fame! È da ieri sera che non mangi quindi ci vai subito!- sbuffai.
-e va bene-
Andai in cucina e misi su un po’ d’acqua per il tè. Mi appoggiai al ripiano della cucina aspettando che bollisse.
-che stai facendo?-
-sto aspettando che bolla l’acqua non vedi?-
-e tu hai intenzione di pranzare con una tazza di tè?-
-si perché??-non rispose, si diresse verso il ripiano della cucina e tirò fuori lo stesso  sacchetto di cornetti di questa mattina, ne tirò fuori uno e ,me lo porse.
-mangia!-
-no Harry non mi va!-
-non mi interessa! Mangia o te lo faccio ingoiare io con la forza, stamattina non mi interessava, anche mia sorella non mangiava mai il mattino perché non ci riusciva ma ora devi magiare!- ho già detto che è un rompiscatole?
-hai una sorella?-
-si ma non cercare di cambiare discorso!-
-e va bene lo mangerò- addentai un pezzo- quanti anni ha?-
-ventidue-
-era quella ragazza riccia seduta vicino a tua madre?-
-si- l’acqua iniziò a bollire così mi affrettai a preparare il tè e iniziai a berlo andando a sedermi sul divano.
- che lavoro fanno i tuoi per rimanere fuori così tanto?- chiese interessato il riccio.
-oh loro viaggiano per il mondo, hanno un’azienda e sono continuamente fuori per farsi pubblicità!-
-oh capisco, mio padre faceva lo stesso lavoro ed era sempre fuori casa-
-era?-
-si, ora è separato da mia madre, ha perso la testa per una e si è trasferito in Brasile. Ha affidato la conduzione dell’azienda a  mio zio. Non era nemmeno al mio funerale-
-mi dispiace-
-oh! Tranquilla ci sono abituato. Sono due anni che non lo vedo.-ci fu un momento di silenzio- Ma ora smettiamola di parlare di me. Qual è la tua canzone preferita?-mi chiese accennando un sorriso.
-la mia canzone preferita in assoluto è Torn degli One Direction, la tua?-
-al momento non ho una canzone preferita. Ma mi dici come fai ad ascoltare quella musica?- non avevo voglia di litigare, perciò dato che lo aveva detto in modo abbastanza tranquillo e senza disprezzo decisi di non attaccarlo, ma di rispondergli sinceramente.
-loro sono il mio ossigeno, con la loro musica mi aiutano ogni giorno a superare le difficoltà, quando sento la loro musica tutto svanisce, tutti i problemi, le delusioni, gli insulti di Jason. Tutto scompare magicamente, è come se queste cose non esistessero. Loro mi salvano ogni giorno da me stessa.- alzai lo sguardo verso di lui e vidi che mi ascoltava attentamente. Corrugò la fronte.
-ti salvano da te stessa?- e ora che gli rispondevo? Complimenti Skylar!
Fortunatamente squillò il telefono.
Mi alzai di scatto ed andai a rispondere.
-si?- chiesi schiacciando il tasto verde del cordless.
-casa Gray?- disse una voce femminile dall’ altra parte del telefono.
-si-
-vorrei parlare con il signor Gray-
-al momento non è in casa, tornerà tra un paio di mesi, vuole lasciare un messaggio?-
-si grazie.-
-un momento-aprii il cassetto del mobile ed estrassi un block notes.-mi dica-
- dica a suo padre che siamo interessati a fare pubblicità alla sua azienda, siamo la S&G(nome inventato al momento)-
-S&G va bene! Glielo riferirò stasera quando lo chiamerò-
-ok la ringrazio. Buona giornata.-
-buona giornata a lei.-
Stavo per tornare in sala quando un foglietto a terra attirò la mia attenzione. Lo raccolsi e lo spiegai. La calligrafia era disordinata e molto piccola.
                                                            
                                                          mi sarebbe piaciuto aspettare che ti svegliassi ma
                                                         purtroppo ho un impegno a cui non posso proprio      
                                                        mancare, se ti va chiamami, questo è il mio numero *****
                                                                                                                            xx Luc
-e questo?- esclamai
-che è?- chiese Harry.
Glielo mostrai.
-non so.. che c’è scritto?- rilessi il biglietto ad alta voce e lui iniziò a fischiettare.
-Harry ne sai qualcosa?-
-chi io? no, certo che no, che ne dovrei sapere io?-
-Harry?- lo spronai.
-e va bene, forse l’ha lasciato il ragazzo che ti ha riportata a casa!-
-e come mai lo hai messo qui dentro?-chiesi indicando il cassetto da cui era caduto-Non sarai mica geloso vero?-
-chi io? ma figurati ahahahah io sono morto! E poi tu sei solo un’amica.- disse per poi scomparire.
se non era geloso perché è scomparso? Ah uomini! Valli un po’ a capire!
Dato che non sapevo che fare decisi di chiamare quel ragazzo..



I'm here!!
Sono di nuovo qui a rompervi çç
come va bella gente(?)
a me non molto bene.. 
mi sto deprimendo.. faccio davvero così schifo?? 
vorrei sapere chi segue la mia storia.. altrimenti è il caso di cancellarla .-. mi basta anche una piccola piccolissima recenzione please  *fa gli occhi dolci e batte le palpebre velocemente*

cambiando discorso.. ma avete visto i ragazzi in Ghana?? sono così fiera di loro <3 <3
bene ora scappo mi raccomando lasciatemi una recenzione :3
                                                                                                                             -Hatchy_1D

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


-pronto?- la voce che rispose dall’altra parte del telefono era calda e profonda, ma molto dolce.
-Luc?-
-si chi parla?-
-ehm mi chiamo Skylar.. mi hai lasciato un biglietto l’altro giorno con il tuo numero..-
-ah si! Come stai? Eri messa parecchio male!-E ora che gli dico? Sentivo di dovergli una spiegazione..
-bene grazie! Sono famosa per la mia poca grazia!-
-oh meglio così-
Ci fu un momento di silenzio, eravamo entrambi imbarazzati..
-scusa il disturbo, ti ho chiamato per ringraziarti dell’altro giorno..-
-oh e di cosa? Figurati, ti ho solo riportata a casa-
-invece io direi che hai fatto tantissimo, se non ci fossi stato tu sarei rimasta lì per tutta la mattina-
-ma che hai fatto?-
-oh nulla di che, è che sono molto sbadata e sono caduta per le scale-
-non ci credo! Sono abbastanza intelligente da capire che i lividi sullo stomaco non te li sei fatti cadendo per le scale, poi eri troppo lontana dalla scalinata della scuola. È stato di nuovo Jason vero?- e lui come lo sapeva?
-cosa? No!-il mio tono di voce era diventato stridulo– un’altra volta? Che dici?-il ragazzo iniziò a raccontare.
-un paio di settimane fa ero seduto sul muretto della scuola e ho sentito la voce di Jason, così sono andato a controllare che stava combinando e l’ho trovato mentre ti riempiva di calci sullo stomaco, tu eri svenuta, così l’ho fermato e quando se n’è andato ti ho riaccompagnata a casa.- ecco perché mi sono ritrovata a casa quel giorno. Mi sembrava di non esserci arrivata da sola..
-oh! Grazie di nuovo allora! Ma come facevi a sapere dove abito?-
-ehm.. non so se ti ricordi di me.. io mi chiamo Lucas, giocavamo insieme da bambini perché le nostre madri erano amiche!-
-tu sei quel Luc?! Ora mi ricordo si!!-in quel momento mi vergognavo del fatto che lui sapesse come venivo trattata.. io e lui eravamo molto amici ma poi lui si è schierato con Jason e ha iniziato ad insultarmi, qualche anno dopo per una qualche ragione a me ignota aveva lasciato il loro gruppo ma noi non siamo più tornati amici.
-allora come stai- gli chiesi io.
-bene bene, non mi lamento. Ascolta ti andrebbe di uscire qualche volta? Magari andiamo a prendere un gelato!-la sua richiesta mi spiazzò ma non mi dispiaceva poi così tanto.
-certo! Volentieri!-
-ok Skylar ora ti saluto che devo uscire, poi ti chiamo!-
-va bene. Ciao Luc a presto!-
-ciao-
Misi giù il cordless e andai a letto.
-e così ora siete diventati amici!?-sussultai.
-cazzo riccio ma la vuoi smettere di comparire così all’ improvviso? E comunque eravamo già amici ma ci siamo persi di vista qualche anno fa-
-davvero?-
-si- raccontai al riccio tutta la storia poi andai a letto.
 
Ero davanti al cancello della scuola e stavo aspettando che la bidella aprisse.
Mi piaceva arrivare presto, amavo camminare per i corridoi deserti e vederli riempire piano piano di persone.
Una figura si avvicinò a me.
-hey! Guarda chi c’è. Piccola Grey non si saluta più?? Che è successo?- bene! Sono fottuta di nuovo, o forse no? Peri i corridoi qualcuno avrebbe potuto vederlo quindi forse non avrebbe provato a fare nulla..
-ecco la nostra troietta!- ad un tratto comparve Harry. No. non doveva assistere. Sarebbe successo il finimondo.
-allora che fai, non reagisci nemmeno? Hai finalmente capito chi comanda? Allora dillo a tutti noi.- indicò i suoi amichetti con un gesto delle mani- allora? Chi è che comanda?- io non  rispondevo. Guardavo Harry negli occhi supplicandolo di non fare nulla. Aveva i pugni serrati e la mascella contratta. Capivo dal suo sguardo che se avesse potuto lo avrebbe ucciso.
-allora!?- disse Jason alzando la voce- chi comanda, me lo dici??-era furioso.
-ma lasciala perdere. È solo una cicciona che ha bisogno di cure. Ma ti sei vista? Nemmeno un By Pass gastrico non ti farebbe dimagrire- disse uno dei suoi amici. Quelle parole bruciavano più dei fatti. Più di qualsiasi pugno o calcio che mi avessero dato.
-massì.. lasciamola in pace per questa volta. Poveretta, resterà sola a vita. Anche il tuo migliore amico e il tuo ragazzo ti hanno abbandonata. Anzi dovrei dire ex ragazzo.-io crollai in ginocchio piangendo. Non mi aveva colpita fisicamente ma quelle parole erano come un pugno in pieno stomaco. Era furbo sapeva quali tasti toccare.
I tre se ne andarono e Harry si fiondò su di me.
-Skyl alzati su. Non li ascoltare.- gli diedi retta. Mi alzai e recuperai il mio zaino poi uscii correndo dall’ edificio diretta a casa. Sapevo cosa volevo in quel momento. Troppe volte ci avevo fatto. Dovevo solo cacciare il riccio in qualche modo. Arrivai a casa e non ce ne fu bisogno. Dato che non reagivo quando mi parlava se ne andò di sua spontanea volontà.
Andai davanti al lavandino. Estrassi una lametta nuova dalla plastica. Era quello che mi meritavo. La lama nuova tagliava di più, faceva più male ed era quello che mi spettava. Era tutto quello che mi meritavo. Affondai la lama più volte nel polso, pulii la lametta poi mi accasciai tra la vasca e il muro e iniziai a singhiozzare.
-scusa se me..-il riccio entrò oltrepassando la porta-che diamine!? Skylar!- no, io pensavo se ne fosse andato e non sarebbe tornato per un po’! non doveva vedermi in quel modo!
 
POV Harry
Mi sentivo davvero in colpa. Ci credo che non rispondeva  alle mie domande, quello che le avevano detto era davvero terribile. Ed io le avevo urlato contro invece di cercare di sostenerla. Andai subito a cercarla scusandomi. La cercai in tutte le stanze ma non la trovai, così decisi di andare in bagno sperando che non stesse facendo niente di ‘personale’.
Oltrepassai la porta scusandomi, il bagno a prima vista sembrava vuoto. Ma c’era qualcosa di strano. Il lavandino e tutto il marmo intorno erano ricoperti di sangue. Ma che diamine stava succedendo?
Poi sentii un singhiozzo, abbassai lo sguardo e tra la vasca e il muro c’era lei. Skylar. Era sull’orlo di una crisi isterica. Aveva i polsi martoriati. Una sensazione strana attraversò il mio corpo. La stessa di quando l’avevo trovata distesa a terra nel cortile della scuola. Che poteva voler dire?
Non persi tempo andai verso di lei.
-si può sapere cosa diavolo combini?- per tutta risposta le uscì un ‘vattene’ strozzato. Flebile. Debole. Perché era questo lei. Debole. Anche se voleva sembrare forte. Non lo era, aveva bisogno di qualcuno accanto, qualcuno che la sostenesse. Ora capivo cosa voleva dire quell’ uomo vestito di bianco quando mi diceva di salvarla. Ed è questo quello che farò.
-No! No! Non me ne andrò, scordatelo! Non ti lascio, soprattutto in questa situazione.- ma che la saltava in mente?
-non devi più farlo, hai capito? E adesso alzati e vai a letto. Ma volevi ucciderti?- sussurrò un ‘sarebbe stato meglio’ facendomi infuriare, ma io non reagii. Ero ancora folgorato da quella strana sensazione. Ma ero anche troppo arrabbiato per non rimproverarla.
Eseguì il mio comando, andò nella sua stanza infilandosi sotto le coperte mentre io la seguivo con del disinfettante e delle bende per medicarla.
 
Dopo aver pianto ancora per un po’ si era finalmente addormentata. Io ero sul divano del salotto e meditavo su ciò che era successo.
POV Skylar
Ero stesa nel mio letto, non ricordavo cosa fosse successo. Sentivo solo un forte dolore al polso sinistro che era schiacciato sotto il mio corpo. Mi spostai e notai che era fasciato da bende bianche. Decisi di scendere di sotto.
Harry era sul divano. Sembrava pensieroso.
-ciao-il riccio sussultò, finalmente ero riuscita a spaventarlo io per una volta!
-hey, come stai?-la sua voce era apatica. Vuota.
-ora meglio, grazie. Ma che è successo?-il riccio mi raccontò tutto. Non poteva avermi vista in quello stato. Nessuno mi aveva mai vista così. Cosa sarebbe successo ora che sapeva il mio segreto?
Mi fece una predica di un’ora sul fatto che non dovevo tagliarmi. Ma non era colpa mia, non riuscivo a farne a meno. Era la mia droga.
Infine ci stendemmo sul divano e iniziammo a parlare.
 Ad un tratto lo schermo del mio cellulare si illuminò scoprendo la foto dei miei idoli. Tutti e quattro lì sorridenti. Sorrisi nel vedere le loro facce buffe nell’immagine.
-è per questo che dicevi che loro ti salvano da te stessa?-
-si- abbassai la testa-se mi distraggo con la loro musica non penso a tagliarmi, lo faccio di meno se loro “mi distraggono” dal pensarci- mimai le virgolette con le dita.
-allora non sono poi così male se fanno questo- mi fece l’occhiolino- ti va di farmi sentire qualche canzone?- spalancai gli occhi e sorrisi felice andando a prendere il portatile.
-wow, Harry Styles che cambia opinione su qualcosa, questa si che è la fine del mondo!- dissi facendolo ridere.
Gli feci ascoltare le canzoni di x- factor e gli erano anche piaciuti, mi chiese di raccontargli un po’ di loro.    Gli raccontai del Bad-boy “duro” e “cattivo” che in realtà aveva un cuore enorme, gli raccontai del Daddy Direction sempre pronto a sostenere tutti, gli raccontai dell’ irlandese biondo così dolce e innocente e insicuro, gli raccontai di Boo Bear il ragazzo che non voleva mai crescere, proprio come Peter Pan, che era sempre pronto a far ridere tutti con le sue battute. Lui mi ascoltava folgorato, gli raccontai anche altre cose, facts e gli feci vedere qualche video.diary, poi tra una risata e l’altra mi addormentai mentre il riccio vegliava su di me seduto nella sedia accanto al mio letto.

Hey!!
Eccomo di nuovo qui con un altro capitolo..
che ve ne pare?
sinceramente a me non ispira molto, però non avevo altre idee quindi ho deciso di pubblicarlo comunque .-.
piano piano Harry sta scoprendo sempre più cose su Skylar, cose non troppo belle.. però finalmente ha capito quanto sono importanti i suoi idoli per lei :3
cosa pensate che succederà nel prossimo capitolo?? scrivetemelo in una piccola recensione.. <3
cambiamo discorso.. 
ma avete visto i ragazzi ai Brit la loro esibizione è stata bfvildabvapahfkjgfhkkdjb e il video di One Way or Another?? io sono morta quando l'ho visto.. poi il sorriso di quei bambini *-* penso sia stata la cosa più bella in assoluto(nonostante tutto il video sia stato meraviglioso) e in fine il TMH tour.. io sono molto emozionata per i ragazzi, e sono felice per chi ha i biglietti ma ogni volta che vedo una loro foto o un video mi viene da piangere perchè so che non ci sarò.. :(
dai non pensiamoci.. arriverà il nostro momentoe, scusate per il piccolo sfogo :)
ora me ne vado spero di non avervi annoiate <3
un bacio <3
                                                                                                 -Hatchy_1D

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Erano passati ormai un paio di mesi dal giorno in cui Harry aveva scoperto il mio segreto e non mi aveva lasciata sola un attimo. Era sempre con me. Ora erano iniziate le vacanze di Natale, vacanze che avrei passato da sola, di nuovo. Come tutti gli anni.
-Allora? Siete soliti mettere qualche decorazione qui o c’è una forma di odio contro gli addobbi natalizi?- la voce del riccio era tranquilla e sarcastica.
-Di solito non metto addobbi perché normalmente passo il Natale da sola- abbassai lievemente la testa. Il riccio venne di fronte a me alzandomi il viso con due dita.
-Ma quest’ anno non sarai sola.. ci sono io con te-                        
-Non andrai dalla tua famiglia?-
-A fare cosa? Non possono vedermi ne sentirmi, magari posso farci un salto veloce più tardi per vederli ma nulla di più- sorrisi.
-Grazie Harry-
-Grazie a te Skyl,  mi hai insegnato a vedere il mondo da un’altra prospettiva- posò la sua mano sulla mia guancia e io sentii un piccolo venticello. Era questo che accadeva ogni volta che mi toccava.
Andai in cucina a preparare qualcosa da mangiare e mentre aspettavo  accesi il computer andando su twitter. Oggi era il 24 dicembre e oltre alla vigilia era il compleanno di uno dei miei idoli.
Gli inviai un tweet con gli auguri. Sapevo che non l’avrebbe visto ma ero felice comunque di averglielo inviato. Li amavo con tutta me stessa e anche se sapevo che ad ogni tweet senza risposta stavo male dovevo augurargli buon compleanno perché non farlo sarebbe stato come mancare a quell’avvenimento importantissimo per lui. 19 anni.. stava davvero crescendo il mio Boo.
-Allora signorina ha intenzione di aiutarmi o no?- Harry sbucò dalla sala con un festone attorcigliato intorno alla testa facendomi ridere.
-Wow come sei sexy con quel festone intorno alla testa- per tutta risposta fece una  faccia indignata.
-Hey io sono sempre sexy- allargò le braccia mentre io ridevo.
-Certo! L’importante è cederci!- mi trucidò con lo sguardo poi mi trascinò in salone dove un grande albero era posizionato proprio al centro della sala.
-E questo da dove sbuca fuori?- la mia faccia doveva essere davvero meravigliata perché il riccio a fianco a me scoppiò a ridere.
-Era nel boschetto qui dietro- sorrise divertito mettendo in mostra le sue bellissime fosette.
-Ma povero! Così lo hai ucciso! Sei un assassino riccio!- dissi scherzando.
-Bè almeno non possono mettermi in carcere no??-
-Ah ah ah ma come siamo simpatici!- lui scoppiò di nuovo a ridere. Era bello vederlo sorridere, aveva una luce diversa negli occhi.
Iniziammo ad addobbare l’albero. Era davvero bello. C’era un clima sereno e tranquillo, non era mai successo in casa nostra.
-Come mai non fate mai l’albero qui?-
- Veramente non abbiamo mai passato un Natale in casa tutti insieme. I miei trovavano sempre un imprevisto e mi scaricavano dai miei nonni materni, la maggior parte dei miei natali li ho passati con loro poi tre anni fa sono morti in un incidente stradale e io ho iniziato a passare il Natale in casa da sola. Ci sono abituata, ormai non ci faccio più nemmeno caso-
- Mi dispiace. Nessuno dovrebbe passare il Natale da solo. È bruttissimo. A me è accaduto un anno ed è stato terribile-
-Già, non è il massimo, ma poi ti abitui- sorrisi.
-A proposito.. che facevi prima al computer?- sorrisi.
-Oggi è il compleanno di Boo- il riccio sbarrò gli occhi.
-Davvero? Devo fargli gli auguri allora!-mi guardò con una faccia da furbetto e scomparse. Come risposta sorrisi scuotendo la testa. Negli ultimi tempi si era appassionato molto ai ragazzi, Lou era il suo “prferito” nonostante si fosse affezionato molto anche agli altri.
Continuai ad addobbare l’albero.
Dopo un po’ il riccio comparse dietro di me con una faccia imbarazzata.
-Che hai combinato?-
-Nulla.. è che.. non so dove è lui ora- scoppiai a ridere, sempre il solito lui.
- È  a casa dei suoi a Doncaster- mi fece un gran sorriso.
-Grazie- poi scomparse di nuovo.
A dir la verità per questo lo invidiavo un pochino. Essendo un fantasma poteva andare dai ragazzi quando voleva, un mese fa si era persino intrufolato ad un concerto e seguiva i ragazzi sul palco divertito. Andava spesso da loro quando era triste.
 
-Dovevi vederlo!- il riccio ricomparse entusiasta della sua visita- Stava giocando con le gemelline, è davvero un ragazzo dolcissimo , se le stava coccolando e nel frattempo faceva loro il solletico- sorrisi vedendo la luce nei suoi occhi, lo avevo davvero contagiato.
-Già mi piacerebbe vederlo-feci una piccola pausa- Allora? Gli hai fatto gli auguri?- lui sorrise soddisfatto.
-Si, mi ha sentito, ha sentito la mai mano posarsi sulla sua spalla e s è fermato per un momento- sorrise felice. Lo ammetto, ci stavo davvero male perché io probabilmente non lo avrei mai incontrato, però ero davvero felice per lui.
-Wow che capolavoro- esclamò guardando l’albero meravigliato. Devo dire che mi era venuto davvero bene. Avevo messo delle luci colorate e c’erano fiocchi rossi sparsi per tutto l’albero.
-Già non è venuto poi così male-
Finito di riordinare mi distesi sul divano con il riccio vicino e mi coprii con una coperta. Poi mi addormentai.
 
Al mio risveglio il riccio non c’era.
Salii in camera ed andai a prepararmi, ero solita andare a fare un giro in centro il giorno della vigilia.
Infilai un paio di jeans con un maglione nero che lasciava scoperte le mie spalle  e le mie amate converse nere.
Scesi di sotto e Harry era seduto sul divano.
-Hey riccio bentornato!-
-Hey, dove vai?-
-A fare un giro in centro, vieni con me?-
-Certo!- sorrise.
Uscii di casa respirando quell’odore meraviglioso dell’ inverno.. come quando sta per nevicare.
In centro c’erano tantissime persone. Le vetrine erano piene di luci e fiocchi, palline colorate, festoni. Era tutto così bello. Guardai Harry che si guardava intorno felice.
Entrai in diversi negozi di abbigliamento provando ogni tanto qualche capo ma senza comprare nulla. Non mi andava di spendere soldi, non ero dell’ umore giusto.
Stavo camminando per il lungo viale che brulicava di persone quando andai a sbattere contro qualcuno..
-Hey attenta a dove cammini.. – guardai il ragazzo biondo di fronte a me e lui fece altrettanto.
-Lucas! Come stai?-
-Bene grazie e tu??-
-anche io tutto bene- Harry di fronte a me grugnì  e io scoppiai a ridere beccandomi un’occhiataccia del biondo.
-allora che fai di bello?
-mah nulla di che, giro qua e là-
-oh ti va di fare un giro insieme?-
-volentieri!- Harry se ne andò arabbiato.. mi dispiaceva, ma mi sembrava scortese non accettare dopo tutto quello che ha fatto per me.
Iniziammo a girare, andammo persino al London Eye, però sentivo che mi mancava qualcosa, mi sentivo vuota. Luc era davvero un bravo ragazzo ma in tutto il tempo che avevamo passato insieme non era riuscito a farmi sorridere nemmeno una volta.. già, è un’impresa farmi sorridere.
Lo salutai frettolosamente prima di rientrare in casa.
Il riccio era steso sul divano e aveva acceso la tv, ma credo non la stesse guardando..
-Hey- sussurrai.
-Ti sei divertita?- il suo sguardo era indagatore, avrei voluto dirgli di si ma non ce la facevo.
- A dir la verità non molto, però è un bravo ragazzo infondo-
-Un bravo ragazzo? È un bravo ragazzo quello che abbandona la sua migliore amica per entrare a far parte della banda dei bulli che la perseguitano?-
-Harry è stato tanto tempo fa’..-il riccio non rispose- oggi mi ha raccontato un po’ di cose, mi ha detto di essersi pentito , non dico di fidarmi di lui come una volta ma ogni tanto per distrarmi ci potrei uscire-
-Ma tu hai me per uscire-
-Harry non tutti sanno che posso parlare con un morto, se esco con te mi scambierebbero per pazza vedendomi parlare da sola, è vero che prima o poi un giro al manicomio ce lo devo fare ma mi sembra un po’ presto..- il riccio scoppiò a ridere.
-Non cambi mai tu eh?- sorrisi per poi andare in cucina a mangiare sotto lo sguardo attento di Harry dopo mi diressi in camera, infilai il pigiama e mi misi sotto le coperte. Feci cenno a Harry di raggiungermi e non se lo fece dire due volte.
Non era mai successo prima ma mi sentivo sola e avevo bisogno di qualcuno a fianco a me.
Spensi la luce ma non riuscivo a dormire comunque.
La luce che entrava debole dal lampione fuori dalla finestra accompagnava i miei pensieri. Uno in particolare mi tormentava..
-Harry- sussurrai dolcemente.
-Si?-
-Vorrei che fossi qui-
-Ma io sono qui- disse con voce dolce.
-No. Vorrei che fossi qui fisicamente-
Una lieve brezza mi pervase tutto il corpo.
-Visto? Posso abbracciarti anche così- sembrava mi avesse letto nel pensiero, avevo davvero bisogno di un abbraccio. Sorrisi e mi addormentai tra le sue braccia mentre quella lieve brezza stava diventando sempre più calda.
 
 

Heyy!!
rieccomi di nuovo :3
come va bella ccente??
come avrete visto è solo un capitolo di passaggio.. però si scoprono comunque diverse cose <3
uff mentre scrivo penso sempre a un sacco di cose da dirvi ma poi non mi vengono mai in mente -.-'' ahahahahah
bè ditemi che ne pensate..
spero vi sia piaciuto <3 
se vi va nella recensione mettete cosa pensate che succederà nel prossimo capitolo.. sappiate solo che anche se non l'ho scritto vi stupirò! <3
ora scappo che se mi beccano i miei mi fanno fuori.. help!! D: 
un bacio <3

                                                                                        -Hatchy_1D

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Mi rigirai di nuovo nel letto. Niente. Non riuscivo proprio a dormire. La sveglia nel comodino segnava le 6.52 mi girai di nuovo mentre sempre più rabbia si diffondeva nel mio corpo. Ma come è possibile che nemmeno in vacanza si può dormire in santa pace, per di più nemmeno l’ultimo giorno dell’anno! Iniziavo a sentire un nervosismo pervadermi tutto il corpo così decisi di alzarmi.
Era il 31 dicembre ed io avrei passato il capodanno da sola a casa. Non c’è niente di più bello direi!
Scesi di sotto e mi preparai una tazza di tè verde.
-Come mai già sveglia a quest’ora?- la voce del riccio era divertita.
-Zitto o ti picchio- dissi minacciosa guardandolo di sottecchi.
-Mmm vedo che siamo di buon umore stamattina- come risposta lo fulminai con lo sguardo e lui alzò le mani sulla difensiva. Scoppiai a ridere vedendo la sua faccia da ‘io non ho fatto niente’ e lui mi  guardò male.
-Certo che sei proprio lunatica tu eh!-
-Già me lo dicono in tanti- sorrisi.
-E immagino il perché- senza degnarlo di uno sguardo andai verso il salone tossendo.
-Mmm qualcuno qui si è preso un malanno. Certo che sei proprio irresponsabile- disse con la faccia da papà preoccupato che rimprovera la figlia. Dato che non avevo una battuta pronta rimasi in silenzio dando un altro colpo di tosse e toccando la mia fronte. Non avevo la febbre ma sarei comunque dovuta rimanere a casa per non prendere freddo.
-Allora, che farai stasera?-
-Rimarrò a casa, mi aveva chiamato mia cugina per andare a ballare come facciamo tutti gli anni ma sono quattro giorni che ho il raffreddore. Il mio aspetto non è dei migliori.-
-Bene allora ti farò compagnia- io annuii felice.
La giornata passò in fretta tra le chiacchiere e le dormite, si sono una gran pigrona lo so.. ma in mia difesa posso dire che stavo male.
Erano le sette e mezzo e Harry mi aveva convinta a cuocere la lenticchia perché diceva che portava fortuna.
-Dai Skyl un altro boccone, non ci vuole molto devi solo dire aaaaa- disse facendo una faccia da idiota e indirizzando il cucchiaio nella mia direzione. Io rifiutai per l’ennesima volta.
-E va bene per oggi puoi smettere- disse facendo cadere il cucchiaio nel piatto per poi dirigersi  verso il salone e si gettarsi sul divano. Io mi gettai sopra di lui.
-Hey così mi schiacci!!-come se potessi schiacciare un fantasma.
-Ma ceerto! Poverino non posso schiacciare un riccio così adorabile- lui sorrise e si portò una mano al petto come a dire ‘effettivamente io sono il migliore’ facendomi ridere poi mi fece spazio a fianco a lui.
Iniziammo a guardare il film “Quasi amici” ma Harry si stancò quasi subito e iniziammo a giocare a ‘obbligo e verità’. Premetto che odio quel gioco e Harry mi aveva dovuto minacciare con le lenticchie per convincermi a giocare.
-Inizio io- disse il riccio felice guardandomi in modo malizioso. Come risposta io starnutii e lui scoppiò a ridere.
-Che hai da ridere! Sono raffreddata.-
-Ahahahaahah è che sei troppo ahahahahah sei ahahah troppo buffa ahahah  con ahahahah con quel naso rosso ahahahahah-
-Riccio se non la smetti di ridere dico a tua madre  che non eri vergine quando sei morto- la mia voce era seria e minacciosa.
-Non lo faresti mai- lui rispose convinto ed io feci una risata malefica.
-Pensa che colpo prenderebbe alla povera Anne se venisse a sapere che il suo piccolo dolce e innocuo figliolo non è poi così piccolo e innocuo- lo guardai divertita.
-Ah! Però rimango sempre dolce! Lo hai detto tu-
-Ho detto dolce? Volevo dire giovane, scusa- dissi sbattendo più volte e velocemente le palpebre.
Lui mi fulminò. Ma ne era valsa la pena.
-Allora, obbligo o verità?-
-Mmm obbligo-
-Mangia un cucchiaio di lenticchie- io odiavo le lenticchie.
-Non ci penso minimamente!-
-È un obbligo mia cara- disse tutto felice.
Dopo aver sbuffato più volte andai in cucina e di malavoglia feci ciò che mi aveva chiesto.
-Adesso tocca a me- la mia voce era minacciosa. Avevo pronto qualcosa di davvero imbarazzante in entrambi i casi.
-Allora obbligo o ver..- non finii di dire la frase che suonò il campanello e il riccio esultò. Io sbuffai arrabbiata. Ma chi era che rompeva alle nove e dieci della sera del 31 dicembre?
Aprii la porta e mi trovai davanti una chioma bionda e due occhi azzurri.
-Hey! Ho saputo che eri a casa malata perciò ho deciso di prendere due cioccolate calde e venire a farti compagnia- disse agitando le due mani con i bicchieri fumanti di starbucks. Harry strinse i pugni arrabbiato sussurrando un ‘proprio stasera deve rompere questo’ che mi fece venir da ridere ma riuscii a trattenermi per fortuna. Ed ecco la mia vendetta.
-Luuucas! Ma che bella sorpresa! Vieni accomodati!- il riccio mi guardò ancora più arrabbiato poi scomparse.
Ok forse era un po’ crudele come vendetta.
Ricominciammo a guardare il film “Quasi Amici” poi verso le undici iniziammo a chiacchierare e il riccio ricomparse.
-Allora bionda come va con i tuoi?-
-Mah sempre alle solite- mi voltai per un attimo verso il riccio – Come sta Jade?-
-Mamma sta bene..  invece Jason ti ha più infastidita?- il riccio strinse i pugni e si avvicinò mise davanti al viso del biondo facendo una faccia minacciosa. Come se avesse potuto vederlo.
-No, non ultimamente- alzai le spalle. Il riccio mi guardò brutto.
-Che c’è non glielo dici dato che ti fidi tanto di lui? Non gli dici niente?- la sua voce era arrabbiata.
Io lo ignorai continuando a parlare con Luc e dopo un po’ salì di sopra.
-Allora.. quali sono gli ultimi pettegolezzi a scuola? Aggiornami un po’ va!- dissi sorridendo-
-Sai che Lana si è messa con Mike?-
-Noo non ci posso credere- dissi sorpresa.
Continuammo così per tutto il tempo. Verso le undici e cinquanta Harry non si era ancora fatto vedere ed io iniziai a preoccuparmi.
Luc a fianco a me era tutto eccitato per l’orario ma io ero concentrata a pensare al riccio. A pensarci bene il mio programma era quello di passare la serata con lui, invece Lucas inconsapevolmente aveva rovinato tutto, capivo perché era arrabbiato, e mi dispiaceva. Anche io avrei voluto passare la mezzanotte con lui.
Tra i vari ragionamenti mancavano solo cinque minuti a mezzanotte. Mi sentivo davvero in colpa. Non avrebbe dovuto passare il capodanno da solo. Nessuno dovrebbe. Allo stesso tempo mi dispiaceva anche lasciare Luc da solo.
Però conclusi che alla fine Luc se ne sarebbe fatto una ragione. In fondo era con Harry che passavo le mie giornate, lui mi capiva, mi ascoltava.
Portai velocemente una mano allo stomaco guardando il biondo vicino a me.
-Scusa vado in bagno- dissi velocemente correndo di sopra con una mano sulla bocca senza lasciargli il tempo di rispondere.
Corsi velocemente nella mia camera dove il riccio era steso sul mio letto.
-Che c’è il tuo amichetto ti ha lasciata sola?- non era il momento adatto per litigare perciò lo lasciai perdere e mi avvicinai a lui.
-Mi dispiace. Ha rovinato tutti i nostri piani lo so, però era con te che volevo passare il capodanno. Tu hai scoperto più cose di me in soli tre mesi di quante lui ne abbia scoperte in 15 anni che ci conosciamo. Perciò è con te che voglio passare la mezzanotte- lui sorrise mentre il tizio della tv di sotto iniziava il conto.
-Dieci!-il riccio mi sorrise.
-Nove!-
-Otto!-
-Sette!- il riccio si alzò dal letto venendo di fronte a me.
-Sei!-
-Cinque!- 
-Quattro!-
-Tre!- il riccio si avvicinò sempre di più a me.
-Due!- sorrise scompigliandosi i capelli.
-Uno!- chiusi gli occhi.
-Buon annoooo!!- da fuori arrivava il rumore dei fuochi d’artificio e delle persone che festeggiavano.
-Anche tu sei diventata importante Skyl- il suo sorriso era bellissimo – e sono felice che tu abbia deciso di passare la mezzanotte con me-
Aprii gli occhi e il naso del riccio era a pochi centimetri dal mio.
-Ti voglio bene riccio- sussurrai.
-Anche io lenticchia- disse scoppiando a ridere mentre io lo guardavo con una faccia schifata.
-A proposito.. come hai fatto a toglierti di torno il rompi scatole?-
-Oh! Lucaaas!- dissi portandomi una mano alla fronte –Povero ha dovuto passare la mezzanotte solo-
-Povero!? Quello ha disturbato la nostra quiete!- scoppiai a ridere.
-Da quando usi parole da dizionario?-
-Hey non sono così somaro come credi! Allora mi dici come hai fatto?-
-Ho finto di avere problemi.. ehm..come dire.. problemi intestinali.. - dissi con voce maliziosa.
- Vedo  che stai facendo progressi, batti il cinque sorella- scoppiai a ridere ma poi tornai subito seria..
-Sarà meglio che vado a mandarlo via.. almeno può andare a divertirsi a qualche festa prima che sia troppo tardi- dissi cercando di fare la mia miglior faccia malata/sconvolta scompigliandomi i capelli.
Mi dispiaceva ma non avevo proprio voglia di stare con lui.. Harry mi metteva allegria, con lui era tutto diverso.
So che non posso stare con lui per tutta la vita ma almeno ora dovevo godermelo.

 
 
 

HEY!
*si fa sempre più piccola*
lo so sono pessima.. non aggiorno da non so quanto.. ma in mia difesa devo dire che sono stata sommersa da un casino di compiti e interrogazioni..
allooooora.. lo so sono doppiamente pessima perchè il capitolo fa davvero schifo çç povera me..
spero che vi piaccia comunque :3 ci ho messo tutta la mia buona grazia per scriverlo: l'ho scritto, ho sclerato, l'ho cancellato, l'ho riscritto..
e alla fine mi sono decisa a pubblicarlo :3
un ultima cosina.. so che la sorpresa non è molto "sorpresa" però mi sono detta: dato che già mi odiano perchè non farmi odiare ancora di più? lol
no ok ora la smetto altrimenti mi scambiate per una psicopatica .-.
è che mi sembrava un po' esagerato e quindi ho deciso di aspettare..
ora scappo <3
non faccio annunci che non posso mantenere sul prossimo capitolo.. intanto ditemi che ne pensate di questo :3 <3
ciao dolcezze un bacio <3 

                                                                                                                              -Hatchy_1D

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Erano passati un po’ di giorni da capodanno e la scuola era ricominciata. Mi incamminai per il lungo corridoio meravigliandomi del fatto che Jason non mi aveva ancora infastidita.
Lo avevo incrociato prima di entrare ma non mi aveva nemmeno guardata. Meglio così, però continuavo a chiedermi il perché.
Le cinque ore di lezione erano passate in fretta e dato che non sapevo che fare decisi di andare al parco.
-Dove vai??- mi chiese il riccio venendo verso di me.
-Faccio un giro al parco- lui annuì seguendomi.
-Allora?? Dove sei stato tutta la mattina?-
-Sono stato un po’ da mia madre, sta passando un periodo molto difficile, mio padre le vuole togliere la casa perché dice che è sua e ora che io sono morto e mia sorella è andata a vivere dal suo ragazzo non è più costretto a lasciarla a mia madre- la sua voce era triste.  
-Mi dispiace.  Ma lui non vive in Brasile?-
-Si, ma rivuole tutto ciò che è suo, è un bastardo. Vuole lasciare mia madre in mezzo ad una strada e non gli interessa se non ha un posto dove andare. Lui non l’ha mai amata. Non gli interessa dei suoi figli, figuriamoci della sua ex-moglie-
-E quindi ora tua madre è sola?-
-Si, mia sorella è tornata a New York dal suo ragazzo-
-Potrei andare un po’ da lei, così avrebbe qualcuno con cui parlare, se vuoi- il riccio a fianco a me sbarrò gli occhi.
-Davvero lo faresti?-
-Perché no? Sono giorni che interagisco con un morto, ogni tanto fa bene anche parlare con i vivi- dissi ridendo.
Certo ci sarebbe stata qualche difficoltà su alcune domande che mi avrebbe posto su Harry, ma avrei trovato il modo di sviare.
Lui mi guardò male ma poi scoppiò a ridere.
Mi incamminai verso la sua vecchia casa.
 
Una donna dai lunghi capelli neri e gli occhi verdi contornati da due profonde occhiaie mi aprì la porta.
-Salve-  la salutai sorridendo.
-Ciao, tu sei Skylar vero?- io sorrisi.
-Si-
-Vieni, entra- mi fece cenno con la mano di seguirla –sai, ti ho pensato spesso ultimamente-
-Davvero?? Anche io l’ho pensata molto ma ho avuto tante cose da fare e non sono riuscita mai a passare- lei mi sorrise.
-Dammi del tu, così mi fai sentire vecchia!- ridemmo entrambe.
- Ok, come vuol.. ehm come vuoi, scusa. Come stai?-
-Dai si va avanti- rispose con voce triste, io annuii mentre Harry ci guardava entrambe.
-Sai Skylar la vita a volte è cattiva, Harry era l’unico figlio che avevo qui, Gemma, l’altra mia figlia si è trasferita a New York qualche anno fa con il suo ragazzo e lì ha tutto.. il suo lavoro, i suoi amici, il suo ragazzo.. non può tornare qui per me- per tutta risposta annuii.
-Certo, la capisco- lei accennò un sorriso.
-Skyl- Harry si mise di fianco a sua madre- ricordale che io sarò sempre qui con lei, anche se non può vedermi, lei crede molto in queste cose- io annuii guardandolo.
-Ma tuo figlio sarà sempre con te..- dissi cercando d spronarla un po’-Magari non fisicamente, però spiritualmente la sosterrà sempre- lei sorrise annuendo.
-Sai, vi assomigliate molto- la sua voce era malinconica- Se lui fosse qui ora mi direbbe la stessa cosa. Però è difficile- Harry sorrise soddisfatto.
-Già.. ti capisco. E comunque non sei proprio sola, se non disturbo posso passare a trovarti ogni tanto, e se vuoi puoi passare anche tu a casa mia quando vuoi parlare un po’- i suoi occhi divennero lucidi.
-Certo, passa quando vuoi, ma io non vorrei disturbarti-
-Ma non disturbi, io sono sempre sola-
-Come mai??-
-I miei sono quasi sempre in giro per il mondo per lavoro e ogni tanto, quando si ricordano di avere una figlia, chiamano a casa per sapere come sto- lei annuì e si fece dire il mio indirizzo mentre Harry sorrideva soddisfatto.
-Anne scusa ma ora si è fatto tardi- dissi guardando l’orologio che segnava le sette di sera- mi raccomando quando vuoi passa a trovarmi!-
-Certo, lo farò sicuramente. Ciao!!- disse sorridendo.
Io ed Harry uscimmo dalla casa.
-Skyl sei stata grandissima. L’hai ascoltata per tutto quel tempo, le hai ridato un po’ di speranza. Ti adoro ragazza- io scoppiai a ridere mimando un ‘lo so sono una grande’.
-No, seriamente, tua madre è fantastica.. è dolcissima e si vede che vi vuole davvero bene. Tutte le madri dovrebbero essere così.-
-Lo so- rispose lui sorridendo, poi tornò serio- Davvero Skyl.. grazie.. grazie per tutto quello che stai facendo con me, per la tua pazienza, per la tua dolcezza.. tu sei fantastica-
I miei occhi divennero lucidi. Quel ragazzo mi stupiva ogni giorno di più.
-Grazie anche a te Harry- gli sorrisi mentre lui mi guardava interrogativo.
-Che c’è? Guarda che anche io ti stresso abbastanza con i miei problemi-
-Tsè ma stai zitta va! In confronto a me tu sei moolto più leggera- io sorrisi.
-Bene ma cambiamo discorso và.. basta con questi momenti dolciosi(?)- disse facendomi sorridere, in fondo era Harry, per lui era già troppo questo- che fai stasera per cena?-
-Non lo so- dissi dubbiosa- il frigo è vuoto.
A quel punti ci guardammo complici sorridendo.
-Pizza?!- dicemmo contemporaneamente per poi scoppiare a ridere di nuovo.
Lui non poteva mangiarla ma adorava sentirne il profumo.
Iniziammo a correre verso la pizzeria.
-Ciao- disse Cristian, il ragazzo delle pizze, vedendomi entrare- Dimmi-
-Una pizza all’ ananas grazie-
-Certo, sarà pronta tra 20 minuti-
-Ok ti ringrazio, intanto vado a farmi un giro-
-Certo! A dopo- sorrise cordiale salutandomi con la mano e scrutandomi con quei suoi bellissimi occhi color cioccolato.
Adoravo quel ragazzo, mi ricordava Zayn: occhi marroni, ciuffo sempre ben curato, pelle un po’ più scura della mia e un sorriso bellissimo con quel lieve accenno di barbetta che faceva impazzire tutte le ragazze.
Io risposi al saluto mezza imbambolata mentre Harry ci guardava male.
 
Mi incamminai nella Londra piovosa di gennaio inspirando a pieni polmoni quell’odore di pioggia che tanto amavo.
Harry a fianco a me mi scrutava silenzioso.
-Non mi cadrai mica ai piedi di quel bambolotto?- mi chiese dopo un po’ alludendo a Cristian. Io scoppiai a ridere.
-Harry, anche se fosse non mi guarderebbe mai. Non sono alla sua portata- dissi con tono lievemente dispiaciuto.
-Skyl semmai è lui a non essere alla tua portata!-mi rimproverò.
-Tsè ma taci và!- dissi ridendo e abbassando la testa
-Hey, guardami..- io continuai a guardare verso il basso- Skyl guardami!- disse con tono di rimprovero per poi alzarmi il viso con due dita mentre il solito venticello mi solleticava il mento –Skyl tu sei bellissima- il suo naso era ormai a pochi centimetri dal mio mentre quegli smeraldi verdi osservavano i miei occhi blu e mi sembrava di sentire il suo respiro sulla mia guancia.
Io per tutta risposta sorrisi.
Erano molto importanti quelle parole per me, non tanto per ciò che aveva detto.. ma perché le aveva dette lui e lui ora era importante per me, senza lui sarei rimasta sola. Era grazie a lui se ero più forte, mi dava la forza di reagire.
 
Entrambi tornammo alla pizzeria a ritirare la mia pizza e una volta a casa iniziai a mangiarla seduta sul divano con Harry accanto.
Dopo cena dato che non ero molto stanca decisi di farmi un giro.. era da tanto che non vedevo più Londra sotto la luce della luna.
Dopo essermi preparata andai da Harry che era comodamente disteso sul divano.
-Hey riccio io vado a farmi un giro. Vieni con me??-
-Certo!- sorrise alzandosi e spegnendo la tv.
Stava diventando un po’ troppo comodo per i miei gusti.
Uscimmo e una lieve brezza sollevò i miei capelli.
-Brrr che freddo!- lui sorrise.
-Tu non puoi sentire il caldo e il freddo vero?- non so perché in tutto questo tempo non glielo avevo ancora chiesto.
Lui scosse la testa.
-No- disse sorridendo.
Improvvisamente vidi Harry irrigidirsi, allora guardai il punto che stava fissando e vidi due ombre che si avvicinavano..





Heilà!! 
Ciaooo <3 che mi raccontate di bello??
Vi è piaciuto il capitolo?? 
Speri tanto di si.. ci ho messo tanto impegno.. è vero è solo un capitolo di passaggio(ultimamente sto facendo solo quelli) quindi può risultare un po' noioso.. però più avanti accadranno cose più interessanti.. :3
avete sentito che i ragazzi hanno vinto ai KCA(o come si scrive) *-* awww sono felice per loro se lo meritavano(non ho nulla contro gli altri ma i ragazzi sono i miei idoli e ho votato per loro perciò sono felice che abbiano vinto <3) 
bene ora vi saluto.. 
dato che vi faccio sempre la solita domanda oggi cambio.. 
ditemi la vostra parte preferita nella recensione <3 <3
ciao bellezze un bacio <3 <3 
                                 
                                                                                                                                                                                                                                              -Hatchy_1D

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Harry al mio fianco iniziò ad avvicinarsi a loro gridando. Io iniziai a tremare mentre le due sagome di Jason e Mark erano sempre più vicine..
Infine arrivarono di fronte a me mentre Harry continuava ad imprecare..
No, non doveva assistere..
-Bene bene- iniziò Jason - Guarda chi si vede in giro. E così hai chiamato le guardie del corpo eh?- ma di che diavolo stava parlando?
-N-non capisco..- dissi pensando poi che forse non avrei dovuto dirlo.
-Ah no? Se vuoi te lo facciamo capire noi.- La voce di Mark era minacciosa e cattiva.
-No Mark, lasciala perdere. È solo una puttana.  Basta dire che il suo migliore amico l’ha abbandonata.. ha preferito andarsene piuttosto che sopportarla ancora- disse con tono sprezzante- e se poi ci aggiungi che anche il suo ragazzo l’ha abbandonata capisci proprio tutto.. nessuno la sopporta, nessuno è in grado di reggerla- avrei preferito che mi picchiassero piuttosto che sentire le sue parole. Ma l’unica cosa che mi preoccupava in quel momento era Harry.. non avrebbe dovuto sentire quelle parole.
Scoppiai  in un pianto isterico.
-Dai su andiamo, guardala.. non riesce nemmeno a trattenere un paio di lacrime.- Jason fece cenno a Mark  di seguirlo e questi se ne andarono lasciandomi da sola.
Harry era immobile al mio fianco. Fissava un punto indefinito.
Non doveva ascoltare.
Improvvisamente si abbassò alla mia altezza.
-Skyl- mi chiamò – stai bene?- io gli risposi con un lieve cenno della testa.
-Dai andiamo a casa- annuii.
Ci incamminammo verso casa nel silenzio più totale, non passava nemmeno un’auto, si sentivano solamente i nostri passi. Era quasi fastidioso tutto quel silenzio.
Harry guardava in basso come se stesse meditando ed io guardavo in basso per la vergogna.
Sapevo che avrei dovuto spiegargli tutto sin dall’inizio ma ogni volta che ne parlavo era sempre più doloroso.
Arrivati a casa andai diretta nella mia stanza con Harry al mio seguito.
Mi sedetti sul letto preparandomi mentalmente a ciò che stava per accadere.
Lui si sedette vicino a me.
-Sicura di stare bene?- la sua voce era apatica, non lasciava trapelare nessun sentimento.
Io annuii con la testa.
-Ti va di spiegarmi un po’ questa storia?- no. Non mi andava, ma non avevo scelta. Se non lo facevo lo avrei perso e non potevo perdere l’unica persona che mi confortava, è vero era un pensiero egoista ma non riuscivo a non pensarci. Non riuscivo più ad immaginare una vita senza Harry.
-Cosa vuoi sapere prima?- la mia voce era tremolante per la paura e lui se ne accorse, infatti esitò a parlare.
-C-Che intendeva Jason quando ha detto che il tuo amico ha preferito andarsene piuttosto che sopportarti?- una lacrima scese dal mio viso. Risentire quella frase faceva ancora più male.
-Io.. Lui..- non sapevo nemmeno io cosa stavo dicendo. Harry mi guardava aspettando una mia risposta. Presi un bel respiro –Avevo un migliore amico fino a due anni fa. Eravamo sempre insieme, o quasi. Ci conoscevamo dall’asilo.- feci una lunga pausa, ricordarlo faceva malissimo- Due anni fa scoprii che quando non era con me si drogava. Pian piano questa divenne un’abitudine. Un giorno sua madre venne a casa mia disperata dicendomi che ogni volta che lui tornava a casa era strafatto e ubriaco e mi chiese di darle una mano a farlo smettere. Decisi di farlo - il mio viso era ormai invaso da tantissime lacrime e le mie parole erano quasi incomprensibili- È stato uno dei periodi più brutti della mia vita. Lui non voleva parlarmi né vedermi, anche sapeva che lo facevo per il suo bene- Harry posò la punta delle sue dita sulla mia guancia come per infondermi forza ed io continuai -Un giorno lui venne a casa mia tutto sorridente dicendomi che aveva deciso di smetterla. Io ero felicissima- sorrisi involontariamente ripensandoci- Finalmente eravamo tornati quelli di una volta. Eravamo io e lui, sorridenti, giovani e felici. Scherzavamo e ridevamo proprio come un tempo- mi bloccai.
Non avevo il coraggio di continuare.
-E poi?- Harry mi incitò a continuare.
-Poi un giorno stavo per uscire da casa quando notai un bigliettino infilato sotto la porta. Lo aprii quasi con mano tremante, forse avevo già capito senza nemmeno leggere.. – il mio pianto era divenuto ormai isterico- c’-c’era scritto ‘Mi dispiace Sky ci ho provato per te, perché ti voglio bene.. ma l’astinenza mi stava uccidendo,  sappi che ti voglio bene e che sei un’amica fantastica. Per sempre tuo, Thomas’ quando andai a casa sua la polizia aveva già portato via il suo corpo. Si era buttato da quinto piano del suo appartamento- Harry mi strinse forte a sé mentre piangevo.
-Mi dispiace Skyl. Ma sappi che Jason è un idiota. Non è stata colpa tua. Non devi nemmeno pensarlo.-
-Si ma se io non lo avessi costretto lui sarebbe ancora vivo, magari sarebbe strafatto.. ma vivo-
-Shh non lo devi nemmeno dire.. lo hai fatto per il suo bene. Dovevi provarci.- mise la sua mano dietro la mia nuca spingendomi verso il suo petto mentre la lieve brezza del suo tocco mi sfiorava.
-Posso chiederti una cosa?- si allontanò da me mentre io annuivo.
-La storia del tuo ex ragazzo è lacrimosa come questa?- io scoppiai a ridere. Riusciva sempre a farmi sorridere.
-No-
-Ti va di raccontarmela? Voglio sapere chi era il fortunato-
-Ohh ti stupirai.. –
-Allora stupiscimi- disse sorridendo.
-Stavo con Jason- lui spalancò gli occhi.
-Vuoi dire quel Jason? Quel mostro che ti picchia ogni giorno?-
-Già.. ma lui non è un mostro, non capisco perché fa così. Un giorno improvvisamente mi ha detto che voleva chiudere con me e il giorno dopo a scuola mi ha picchiata e così anche i giorni dopo fino ad oggi. Ancora devo capire il perché, anzi, non credo ci sia bisogno.. me lo dice ogni giorno, faccio allontanare tutte le persone che mi vogliono bene- mi rattristai un pochino. Chiedendomi che avevo di sbagliato.
-Non è vero. Io ci sono-
-Per ora ci sei- sussurrai.
-E per sempre Skyl. Te lo prometto-
Lo abbracciai di scatto.
-Grazie Harry, davvero- dissi tra le lacrime sperando che fosse davvero così.
Lui prese il mio viso tra le mani ed affondai in quelle iridi verde smeraldo, la luce della luna entrava dalla finestra e le rendeva ancora più verdi illuminandole della sua luce.
Era bellissimo.
Lui continuò a tenere il mio viso tra le sue mani, si avvicinò sempre di più a me e poi fece una cosa inaspettata: posò le sue labbra morbide sulle mie lasciandosi andare. Effettivamente non potevo dire che le sue labbra erano morbide perchè era come se stessi baciando l’aria però sentivo quella lieve brezza pervadere la mia bocca ed era così dolce.
Lui si staccò da me imbarazzato.
-Scusa. Mi sono lasciato andare un po’ troppo.-
-Io lo rifarei- le mie labbra si mossero da sole. Lo avevo davvero detto?- Scusa. Hai ragione, ci siamo lasciati andare entrambi, anche perché tu sei morto-
-Si ma io provo qualcosa per te Skyl, non ce la faccio più a tenermelo dentro.. per me sei più di un’amica, e anche più di una sorella, non avevo mai provato questo prima- la sua voce era spinta, quasi avesse paura di dire ciò che aveva detto, e forse aveva ragione ad averne.
-Harry tu sei morto. Non posso. Non finirebbe bene-
-Hai ragione, non parliamone più. Allora vieni a letto?- si infilò sotto le coperte e battè una mano sul materasso per invitarmi a distendermi a fianco a lui.
-Buonanotte Skyl-
-Buonanotte anche a te Harry-  detto questo iniziai a pensare.
Davvero Harry mi aveva baciata? Come era possibile?
Lui era morto.
Avevo quasi paura a pensarlo. Ma la cosa che mi spaventava di più era immaginare la mia vita senza di lui.
Sarebbe stata vuota, difficile. Al solo pensiero mi venivano i brividi.
Come avrei fatto senza lui? Non riuscirei ad andare avanti senza i suoi consigli, le sue battute, il suo sorriso, senza tutte quelle piccole cose che mi avevano aiutata ad andare avanti..
Sospirai chiudendo gli occhi.
Ero stanca, non volevo più pensare a queste cose.  
Al momento volevo godermelo.
Lui si girò verso di me.
Mi osservò per qualche minuto, pensando che mi ero addormentata mi posò un piccolo bacio in fronte per poi scomparire. Mentre io piano piano mi addormentai.
 
 
 
 
Hey!!!
Allora come va??
sono tornata con qualche giorno di anticipo dato che domenica è Pasqua anzi.. ne approfitto per farvi gli auguri <3
Parliamo del capitolo ora.. a dir la verità non mi piace molto ma l’ho scritto un po’ di corsa perché ho avuto molto da fare .-.
però ciò che è successo è molto importante.. Skyl si è aperta totalmente(o forse no.. ora vi farò stare nel dubbio muahahahahah) a Harry <3 e inoltre si sono baciati..
che ne dite??
Sinceramente sto correndo molto.. però le mie intenzioni sono quelle di fare una storia non troppo lunga quindi forse è anche per questo che sto andando così veloce con i fatti..
Bene ora scappo, spero davvero che vi sia piaciuto il capitolo <3
Lasciate la vostra parte preferita in una recensione <3
Ciao a tutti <3
                                       
                                                                                                                  -Hatchy_ 1D

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Uno strano odore mi spinse a scendere dal letto..
In cucina c’era Harry intento a preparare dei pancake.
-Buongiorno- sussurrai con la voce ancora impastata dal sonno.
-Buongiorno- la sua voce sembrava felice – Dormito bene?-
-Si si-
-Dai allora vieni che la colazione è pronta-
Io annuii sorridendo e andandomi a sedere.
-Wow non sapevo fossi così bravo a cucinare riccio! Mi stupisci- lui sorrise.
-Ci sono tante cose che non sai di me-
-Allora dimmele- gli dissi sorridendo e addentando un’altra fetta di pancake.
-Mmm non ora.. non mi va- disse per poi andare a distendersi sul divano.
Certo che era strano forte oggi.
Dopo un po’ lo raggiunsi anche io.
-Allora che facciamo oggi?- chiese.
-È domenica, non si fa niente- lui sorrise felice.
Dopo qualche ora passata a chiacchierare e guardare la tv il riccio mi disse che era ora di pranzo e andammo entrambi a preparare qualcosa.
Preparai l’acqua per la pasta e allungai la mano per prendere il sale dallo scaffale in alto. La mia manica si alzò mostrando dei tagli freschi, mi affrettai a coprirli di nuovo con la manica ma purtroppo non sfuggirono ad Harry.
-Ti avevo detto di non farlo più- la sua voce era fredda, apatica. Non lo avevo mai sentito così distaccato. Io lo guardai.
-Harry..- la mia voce era quasi un sussurro- Tu, tu non puoi capire- una lacrima si fece spazio sul mio viso.
-Cosa non posso capire? Cosa?- ormai stava urlando- Che non puoi fare a meno di farti del male? Di ucciderti ogni giorno non mangiando? Credi non me ne sia accorto? Guardati! Sei anoressica, è inutile che continui così.. non serve a nulla, inoltre hai idea di quanti problemi porta l’anoressia? –
-Io..-
-Tu cosa Skylar, sei solo una stupida egoista. E non dire di no. Pensi solo a te stessa, non ti interessa nulla delle persone che ti vogliono bene..-  stava urlando.
-Ma chi mi vuole bene a me? –
-Ci sono tante persone che ti vogliono bene: i tuoi genitori e Lucas, già.. non lo sopporto è vero, ma non vuol dire nulla. Ti sei mai accorta di come ti guarda? È come se fossi una dea per lui. Lui ti vuole davvero bene, e forse è anche per questo che non lo sopporto, devo dividere il tuo affetto con lui e la cosa non mi va giù.-
-Harry io non vorrò mai bene a lui quanto ne voglio a te. E comunque ai miei non interessa di me -
-E invece si, altrimenti ti avrebbero abbandonata da qualche parte e non ti avrebbero mai più cercata. E poi ci sono io.. ti conosco da quasi tre mesi e sei riuscita a farti volere bene come se ti conoscessi da una vita, come se fossimo cresciuti insieme. E l’unica cosa che desidero ora sarebbe averti conosciuta prima per poter evitare tutto questo disastro perché non lo meriti affatto- io lo guardai con le lacrime agli occhi mentre la sua voce arrabbiata ed alta mi spaventava un pochino.
-Harry.. la verità è che se non fossi esistita sarebbe stato meglio per tutti, persino per te. Vedi ora ti ho fatto arrabbiare, io creo solo problemi- la mia voce tremava, tremava dalla rabbia e non solo. Il riccio venne velocemente verso di me. Aveva la mascella contratta e i pugni stretti.
-Tu.. tu non hai capito nulla di quello che ho detto. Non devi nemmeno dire una cosa simile. Stai solo confermando la mia tesi, sei un’egoista. Non hai la più pallida idea di cosa vuol dire essere morti. Darei qualsiasi cosa pur di tornare in vita. Non sai che vuol dire ritrovarsi a terra senza riuscire a muoversi. Quando ho perso il controllo del paracadute è stata la cosa più brutta del mondo. Non sono riuscito a riprenderlo. Ma la parte peggiore è stata quando ero a pochi metri da terra, sapevo che sarei morto ed è stato bruttissimo. Avevo la certezza di ciò che mi stava per accadere ma i miei problemi non erano scomparsi, anzi era molto peggio. Ed ora mi trovo qui, sotto forma di.. non so nemmeno io cosa, e invece vorrei essere vivo: per farmi ascoltare da mia madre, per poterla abbracciare, perché avrei potuto evitarle tutto questo stress, se non fossi morto la casa sarebbe rimasta a lei, vorrei fare tutte le cose che non posso fare.-
-Si Harry ma qui parliamo di te, per te è così perché hai una madre che ti vuole bene, una sorella e tanti amici che ti adorano. Io non ho nessuno, i miei non so nemmeno in che parte del mondo si trovano e Lucas.. gli voglio bene ma non so.. e poi ho te, se non fosse stato per te io ora forse non sarei nemmeno viva, se tu non fossi entrato nella mia vita io ora avrei trovato il coraggio di porre fine a tutto questo dolore. Anche Jason mi odia, stavamo ancora insieme quando ho iniziato a fargli schifo. Perché è questo che sono io: uno schifo. Non so nemmeno tenermi un ragazzo o un migliore amico-
-Bene- la sua voce era rassegnata - e così non hai nessuno? Allora non hai nemmeno me. Fai quello che vuoi. Io ho tentato in tutti i modi di farti capire che io ci sono ma sei troppo testarda per capirlo. Perciò ora sei sola, fai pure la vittima. Ora hai un motivo per farlo- gridò per poi scomparire.
Io scoppiai a piangere. Ora ero sola davvero.
Rimasi per circa dieci minuti a fissare il vuoto,
L’acqua iniziò a bollire. Spensi il fornello. Poi però iniziai a ricordare ciò che aveva detto Harry poco prima.
“-Cosa non posso capire? Cosa?Che non puoi fare a meno di farti del male? Di ucciderti ogni giorno non mangiando? Credi non me ne sia accorto? Guardati! Sei anoressica, è inutile che continui così.. non serve a nulla, inoltre hai idea di quanti problemi porta l’anoressia? –“
Lasciai comunque il fornello spento ma presi il pacco di biscotti dal cassetto e iniziai a mangiarne alcuni.
Non mi andavano ma dovevo farlo, dovevo dimostrare a Harry che sarei riuscita a mangiare. Sempre se fosse tornato. A quel pensiero rabbrividii.. come potevo vivere senza di lui? Sapevo che quel giorno sarebbe arrivato prima o poi, ma lui ancora era qui, c’era ma non voleva vedermi. Non voleva più saperne di me.
Iniziai a piangere e gridare.
Erano passati circa dieci minuti da quando se n’era andato e già mi mancava.
Non doveva finire così.
Anche io lo vedevo come qualcosa di più, era come se lo conoscessi da sempre e non volevo perderlo.
-Se solo non fosse morto- sussurrai tra me e me piangendo.
Poi ci ripensai meglio.. forse se non fosse morto non ci saremmo mai conosciuti.. è triste pensarlo ma sarebbe accaduto. Eravamo troppo diversi, troppo orgogliosi. Lui ora doveva per forza stare con me perché ero l’unica a vederlo ma se fosse stato vivo? Se ci fossimo incontrati per caso scontrandoci al parco ci saremmo mai innamorati? Forse no, lui era il classico ragazzo da feste e divertimenti. Io ero il suo opposto.
I miei pensieri furono interrotti dal campanello.
-Hey bionda!- un Lucas tutto felice e pimpante mi si presentò quando aprii la porta. Forse era lui il mio futuro, forse è così che deve andare.. di certo non è con Harry che devo stare.
-Perché stai piangendo?-
Posò la mia mano sulla mia guancia.
-Nulla di che- affermai decisa.
-Non è ‘nulla’ se ti fa piangere. Deve essere qualcosa di importante- e ora che gli dicevo? Avevo bisogno di un buon consiglio.. però non potevo raccontargli la verità, non potevo dirgli che mi ero innamorata di un fantasma che ora non voleva più saperne nulla di me.
-Ho litigato con il mio migliore amico- lui mi fissò per qualche secondo.
-Dai vedrai che si sistemerà tutto-
-No, questa volta non si sistemerà nulla, non l’ho mai visto così arrabbiato, era furioso- dissi piangendo.
-Come mai avete litigato?-
-Io.. io sono stata una stupida. L’ho trattato male per un mio capriccio e lui ha iniziato ad urlare, ed io..- tirai su con il naso asciugandomi qualche lacrima- Io ho continuato a trattarlo male-
-Dai vedrai che ti perdonerà- disse abbracciandomi stretta.
Stavo bene tra le sue braccia, mi davano sicurezza.
-Speriamo- dissi sospirando pesantemente. Però sapevo che non lo avrebbe mai fatto.
-Dai ti va di fare qualcosa?- io feci di non con la testa continuando a piangere.
-No, Sky adesso ti alzi e andiamo a fare un giro, devi distrarti in qualche modo- disse dolcemente.
-No Luc, non mi va.. sono troppo sfinita. Come farò ora?-
-Innanzitutto reagisci! Su andiamo.-
Non so come ma alla fine mi convinsi e andai a cambiarmi.
Ci avviammo verso il parco del centro.
 
-Ohh guarda chi c’è.. i due amichetti di gioco..-
La sua voce mi fece sobbalzare. Un misto di paura, ma allo stesso tempo rabbia si insinuarono in me. Avrei voluto rispondergli ma Lucas fu più veloce di me.
-Jason- accennò come saluto- Qualche problema?-
-Oh no, assolutamente- la sua voce era calma, sembrava come quando stavamo insieme.
Non so perché ma continuava a fissarmi. Uno scontro con Jason era l’ultima cosa che mi serviva in quel momento, ma a quanto pareva il destino non era dalla mia parte.
Lucas aveva messo il suo braccio intorno alle mie spalle come a volermi proteggere.
-E così ora state insieme voi due- disse con tono calmo, quasi dispiaciuto. Ma che problemi aveva?- Sai è un vero peccato, io avrei potuto darti molto di più-
-Primo: noi non stiamo insieme, secondo: se anche fosse non sarebbero affari tuoi e terzo: mi hai lasciata tu, non io, e sinceramente devo ancora capire il perché- il mio tono era calmo.
-Il perché..- sospirò- Perché sono uno stupido- io sbarrai gli occhi- Già, hai sentito bene. La verità è che i miei amici continuavano a dirmi che facevo male a stare con te, che non eri bella e tante altre cose.. io li ho ascoltati come un idiota. E guarda come ti sei ridotta, guarda come ti ho fatta diventare.. scusa- ero stupita da ciò che mi aveva detto, sapevo che non era cattivo. Ed era sincero. Lo vedevo subito se mi mentiva. Mi bastava guardarlo negli occhi
-Ti prego Sky.. perdonami. Torniamo insieme e dimentichiamo tutto-
Io non sapevo che dire, magari era davvero lui il mio destino. Era lui l’uomo della mia vita.
Rimasi in silenzio per un po’. Lucas mi guardava supplicandomi di non perdonarlo.
Che dovevo fare? Se solo ci fosse stato Harry.
-Io.. io..- esitai un momento- Va bene, ti perdono. Però per il fatto di tornare insieme vedremo. Ci devo pensare, non è facile dimenticare anni e anni di torture- lui mi guardò sorridendo.
-Mi basta questo. Mi basta sapere che mi perdoni. Ti prego posso abbracciarti?- io annuii mentre Luc toglieva il suo braccio dalle mie spalle e Jason mi avvolse con le sue braccia. Mi erano mancate così tanto. Mi mancavano il suo profumo di dopobarba e i suoi capelli biondo cenere che sfioravano il mio viso.
-Mi sei mancata bionda- sussurrò al mio orecchio. Io gli sorrisi poi mi staccai da lui.
-Ora però noi dobbiamo andare- dissi guardandolo.
-Va bene ci rivediamo Sky-
-A presto-
Non potei fare a meno di pensare ad un particolare: avevo risolto un problema ma avevo perso la persona a cui tenevo di più.. Harry. Un’altra lacrima solcò il mio viso.

 


Ok so che mi ucciderete per tutto quello che ho fatto accadere.. ma spero vi piaccia comunque.. poi nel prossimo capitolo.. forse mi odierete.. o forse no u.u
comunque.. oggi faccio un piccolo spazio autore perchè non sono proprio in vena.. 
ciao a tutte e grazie di cuore <3


                                                                                                                           -Hatchy_1D

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Andai ancora assonnata verso il portone sbattendo il piede contro il mobile e imprecando.
Chi può essere alle nove di mattina? Tutti sanno quanto amo dormire..
-Hey- il castano di fronte a me agitò le mani mostrando i caffè su una e una busta sull’altra. Ciambelle. Sorrisi pensando che avrei anche potuto perdonarlo per avermi svegliata se aveva portato le ciambelle di Joe. Erano secoli che non andavo in quel posto.
-Buongiorno- lo salutai strofinando le dita negli occhi.
-Ti ho portato ciambelle e caffè come ai vecchi tempi- sorrise. Il suo sorriso era stupendo come sempre.
Io gli feci cenno di entrare e lui non se lo fece dire due volte.
-Senti.. so che sono piombato qui all’ improvviso ma mi mancavi. Mi dispiace così tanto di tutto-
-Dai Jason, non ti preoccupare. Una chiacchierata non ha mai ucciso nessuno- sorrisi. Lui scosse la testa facendo muovere i suoi capelli che in realtà erano di uno strano colore.. tra il biondo e il castano chiaro chiaro.
-No- insistette- io devo sdebitarmi in qualche modo, non ho scusanti per come mi sono comportato- io ci rinunciai esasperata. Se si metteva in testa una cosa nessuno gliela toglieva.
-Va bene, se mi viene in mente qualcosa ti faccio sapere- lui annuì soddisfatto.
In realtà c’era una cosa che desideravo, ma era impossibile.
Harry.
Non lo vedevo da cinque giorni.
 Cinque giorni sprecati in cui potevamo stare insieme.
Ma perché sono stata così stupida? Poteva essere qui ora, poteva anche vedere che Jason non era cattivo come sembrava.
-Sky.. posso chiederti una cosa?- io annuii distrattamente ancora immersa nei miei pensieri.- Perché?- alzai la testa verso di lui guardandolo interrogativo- Perché hai deciso di perdonarmi?- non mi aspettavo questa domanda.
Era difficile rispondere, non lo sapevo bene nemmeno io. O forse si.
Io conosco bene Jason, so come è in realtà. La sua cattiveria è solamente una maschera, lui non è cattivo.
Troppe volte è successo. Si colpevolizza troppo. Si colpevolizza sempre ed ha sempre paura che qualcosa che dice o fa possa mettere in crisi gli altri, perciò immagino quanto deve essergli costato trattarmi in quel modo, certo non avrebbe dovuto farlo. Non c’è scusa che tenga, però in parte lo capivo.
Ovviamente non potevo dirgli questo però era quello che pensavo realmente.
-So che non sei duro e cattivo come vuoi far credere. Ecco il perché- sorrisi. Lui mi guardò.
-A no? Io non sono cattivo? Vediamo ora se lo sono- disse con tono minaccioso gettandosi su di me. Io per fortuna riuscii a sfuggirgli e sgattaiolai via dalle sue braccia correndo verso la mia stanza e gridando.
Però non fui abbastanza veloce e lui infilò il piede nella porta che si stava chiudendo.
-Ora sei finita Gray- disse con voce minacciosa venendo verso di me. Io mi girai scontrandomi però con il letto. Lui mi raggiunse avvolgendo il mio bacino con il suo braccio destro e mi buttò sopra il letto iniziando a farmi il solletico.
Io iniziai a ridere pregandolo di smettere  dopo un po’ finalmente mi lasciò libera. E per un momento mi sentii davvero libera, libera da tutto e da tutti.
Dopo qualche ora Jason se ne andò.
Ero felice di poter finalmente recuperare il mio rapporto con lui.
Decisi di andare al parco a fare una passeggiata.
 
Quando uscii di casa era mezzogiorno. Era bello sentire la brezza fresca sul viso.
Andando verso il parco iniziai a pensare di nuovo a Harry. Chissà come stava.
Mi mancava così tanto..
Arrivai al parco decisa a sedermi sulla mia solita panchina. Era occupata ma potevo sempre chiedere al ragazzo se mi faceva sedere comunque..
-Hey scusa.- il ragazzo si girò verso di me. Il mio cuore iniziò a battere all’impazzata. Non ci potevo credere. Lui era lì che mi guardava. Lì, di fronte a me, in carne ed ossa. Lo avevo sognato così tante volte..
-N-Non ci credo- la mia voce tremolava- Tu.. Tu sei Niall Horan. Tu sei seduto nella mia panchina- certo non era una cosa intelligente da dire ad uno dei tuoi idoli..
Lui si alzò di scatto.
-Oh scusa. Non volevo rubarti la tua panchina- disse in modo gentile. Io scoppiai a ridere.
-No, non intendevo dire questo. Volevo dire che .. ahh lascia perdere. Io sono una vostra grande fan-
-Davvero? Vuoi una foto?- io sorrisi. Tante volte avevo immaginato quel momento. E avevo deciso una cosa.
-No, basta un abbraccio- lui mi sorrise stupito per poi sussurrare un ‘come vuoi’ ed abbracciarmi stretta. Tra le sue braccia ero a casa. Tutti i problemi svanirono improvvisamente.
-Come ti chiami?-
-Skylar-
-Skylar. Bel nome-
-Grazie-
Da lì iniziammo a chiacchierare. Era a Londra solo per qualche giorno, il loro tour era stato sospeso per qualche giorno a causa del maltempo.
Andammo persino a mangiare una pizza. Era così strano. Io, proprio io Skylar Gray ero da Joe a mangiare una pizza con Niall Horan.
Non mi sembrava vero
Bè lui era esattamente come lo immaginavo.. dolce e coccoloso.
Parlammo un po’ del suo tour e della mia scuola poi lui se ne andò dopo una chiamata intimidatoria(?) di Zayn.
Mi avviai verso casa.
Entrando sentii uno strano rumore provenire dalla cucina.
Harry era lì e aveva svuotato una delle tre mensole appese al muro gettando a terra gli oggetti che vi erano sopra.
-Harry! Che diavolo stai facendo!- lui si voltò di scatto verso di me con la faccia da colpevole.
-Io.. io stavo cercando una mia cosa- la sua voce.. era così bella. Era così bello sentirla. Mi era mancata tantissimo.
-Cosa? Tu non hai nulla di tuo qui.- la mia voce era fredda e lui rimase come stupito.
-La cosa non ti riguarda- anche lui era freddo.
-Non mi riguarda?- gridai- Per prima cosa sei a casa mia quindi mi riguarda a prescindere, come seconda cosa sei scomparso per cinque giorni senza lasciare traccia, ti sembra una cosa normale? Hai idea di come sono stata io? Forse non sono l’unica ad essere egoista qui dentro.- lui mi guardò non sapendo cosa dire.
-Senti Skylar mi dispiace. Ma io non posso stare a guardare mentre ti distruggi-
-Harry, ho ripreso a mangiare. Mangio normalmente senza che nessuno mi avverta quando è ora di pranzo. E non mi taglio più da cinque giorni, guarda- gli mostrai i tagli nelle braccia tutti cicatrizzati.
Lui sembrò felice di questa cosa.
-Sono fiero di te Skyl- sorrise felice mostrando le fossette ai lati della bocca.
-Pace?- allungai il mio mignolo verso la sua mano come una bimba dell’asilo.
-Pace- affermò lui sorridendo di nuovo e porgendomi la mano.
Improvvisamente un uomo comparve davanti a me. Era vestito con uno smoking bianco. Mi guardò per qualche secondo per poi voltarsi verso Harry.
Io non capivo.
Che ci faceva quel tizio a casa mia?
-Bene. Vedo che sei riuscito nel tuo incarico- un momento, quale incarico?- E anche molto bene direi- la sua voce forte rimbombava per tutta la stanza, ma io non ci facevo caso. Di che stava parlando quel tizio?
Harry lo guardò quasi spaventato, ma anche con sguardo implorante.
-Complimenti- disse per poi scoccare le dita e scomparire, portandosi con se anche Harry.
Io ero confusa più che mai. Chi era quel tizio? Che voleva da Harry?
Provai a gridare il suo nome più volte ma non rispose.
Mi gettai a terra scoppiando in un pianto isterico.
Perché proprio ora che avevamo fatto pace dovevano portarmelo via?
 
 
Harry’s POV
-Harold Edward Styles hai aiutato quella ragazza a superare i suoi problemi e ad aumentare la sua autostima. Hai fatto davvero un ottimo lavoro. Hai ascoltato i miei consigli e sei andato oltre il suo carattere. Sei maturato molto e sono davvero fiero di te- l’uomo vestito di bianco mi spronò con la sua forte voce- Il tuo compito in terra è terminato-
Cosa? No. Non poteva farmi questo.
-Non puoi farmi questo. Me lo avevi promesso. Lei ha ancora bisogno di me. Ti prego- lui se ne andò lasciandomi lì senza alcuna possibilità di fuga.  
Ed ora come avremmo fatto?






HOLA(?)
ahahahahah già so che in questo momento mi vorreste uccidere ma sappiate che se lo fate non saprete mai il finale u.u
allora.. qui si inizia a conoscere meglio ciò che pensa Skyl di Jason e si capisce che non è poi così cattivo..
Piaciuta la sorpresa *-* Il nostro Irlandese biondo *w* 
Il dialogo co Niall non è molto chiaro lo so ma già è tanto che si sono messi a chiacchierare così dal nulla(o almeno credo ahahah)
Invece parliamo di Harry.. a quanto pare se ne andrà per sempre.. che ne pensate?? 
Bene ora vi lascio ma volevo dirvi che ho scritto una nuova OS e se vi va di passare e lasciare una piccola recensione mi farebbe molto piacere:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1754849&i=1
Grazie a tutti <3 <3
un bacio <3

                                                                                                                                                        -Hatchy_1D




Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Harry se n’era andato. Era scomparso, e questa volta per sempre.
Quell’uomo tutto vestito di bianco lo aveva portato via da me. Non aveva il diritto di farlo.
 Piangevo ininterrottamente dalla sera prima.
Fuori aveva iniziato a nevicare.
Era come seil cielo piangesse con me, ma le sue lacrime erano dei bellissimi fiocchi di neve che cercavano  di rallegrare la mia vita per l'assenza del mio bellissimo angelo .
Ma quella neve non bastava a colmare il vuoto dentro me.
Ora come avrei fatto?
Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato ma non credevo così presto.
Non riuscivo ancora a credere che se n’era andato, speravo di risvegliarmi da un momento all’altro e trovare Harry lì, sulla sedia della mia scrivania, mentre meditava e mi guardava sorridendo.
Un’altra lacrima solcò il mio viso.
Sospirai.
Mi affacciai di nuovo alla finestra. La neve aveva iniziato ad imbiancare le strade con il suo candore. Altri fiocchi continuavano a scendere e si posavano dolcemente sulle strade, sui prati e sulle poche auto parcheggiate nel vialetto.
Pensai di nuovo ad Harry. Non riuscivo a non farlo.
Un brivido percorse la mia schiena, un brivido che sapeva di solitudine, di rimpianti
Poi ripensai a lei. La mia migliore  amica, colei che mi sosteneva sempre: la mia lametta rosa, quella con la punta bianca. Quella che mi piaceva tanto. E a quel punto ricordai che era ancora lì, era sempre dove l’avevo lasciata. Forse lei poteva aiutarmi, forse poteva farmi sopportare tutto questo.
La verità era che in quel momento avevo solo voglia di andarmene. Magari sarei potuta stare con Harry finalmente, e avrei anche potuto liberare i miei dal peso che ero per loro.
Una strana euforia si insinuò in me prendendo il sopravvento sulla disperazione. Ero felice, per la prima volta nella mia vita ero felice. Mi succedeva solo quando ero con Harry.
Pensai che dato che me ne andavo avrei dovuto farlo per bene.
Anne.
Non potevo non salutarla.
Corsi a prendere la mia giacca dall’attaccapanni.
Dovevo stare tranquilla, a breve sarei andata da Harry e lui mi avrebbe accolta tra le sue braccia calde.
Però dovevo giocare bene. Nessuno doveva sospettare nulla.
Se Anne non se ne accorgeva mi avrebbero trovata solo quando  i miei sarebbero tornati a casa, cioè troppo tardi.
Sorrisi felice iniziandomi ad incamminarmi per le strade di Londra mentre il freddo punzecchiava le mie guance e i fiocchi di neve si insinuavano tra i miei capelli.
L’ultima neve che avrei visto.
Inspirai profondamente. Ho sempre adorato l’odore di quando nevicava. Sapeva di pulito.
Arrivai davanti al grande portone scarlatto e bussai.
Una Anne stanca e con profonde occhiaie venne ad aprirmi.
Era dimagrita moltissimo, era gracile e debole ma trovò comunque la forza di farmi uno dei suoi bellissimi sorrisi.
-Skylar- sussurrò stancamente ma con lieve enfasi.
-Anne, come stai?- cercai di non sembrare troppo euforica.
-Eh è difficile andare avanti, però tutto sommato bene- sorrise- Ma vieni, entra!- io annuii entrando.
Pensai a quanto ammiravo quella donna: nonostante tutto quello che aveva passato riusciva ancora a sorridere, era davvero difficile.
Entrambe ci incamminammo verso la cucina.
-Tu come stai?- mi chiese intenta a preparare un tè.
-Mah alle solite. Sono stanca Anne- ed ero davvero stanca. Avrei voluto non trasparire nulla, ma lei era lì, ed era disposta ad ascoltarmi.
-Sai Skylar, la vita ti manda delle prove davvero dure da superare. Ma c’è sempre  qualcosa che ti aiuta ad andare avanti. Nel mio caso c’è Gemma. Ma a volte nemmeno lei basta. Non la vedo mai. E allora a quel punto penso a te- mi stupii di ciò che aveva detto- Sei diventata come una figlia per me, dopo tutto ciò che hai passato con i tuoi hai solo bisogno di affetto. E pensare a te mi aiuta ad andare avanti- non riuscii più a resistere e la abbracciai di scatto.
 Quella donna era la persona più forte e più dolce della terra.
-Grazie Anne, ti voglio bene- e non sapevo definire se quel ‘Ti voglio bene’ era un addio o una promessa.
-Anche io ti voglio bene tesoro- entrambe continuammo a chiacchierare e a bere il nostro tè.
Parlammo di tante cose quel pomeriggio. Era come se avessi ritrovato la mia migliore amica.
Durante il tragitto per tornare a casa iniziai a riflettere.
Io, proprio io davo la forza a lei di andare avanti, e se mi fosse accaduto qualcosa? Come avrebbe reagito lei? Non potevo farle questo. Ma allo stesso tempo volevo andare da Harry. Volevo stare tra e sue braccia. Però gli avevo anche promesso che sarei stata vicino a sua madre e che mi sarei presa cura di lei.
Non sapevo cosa fare.
Il destino quel giorno sembrò volermi dare dei segni a tutti i costi.
Ero completamente assorta nei miei pensieri e non mi accorsi del ragazzo di fronte a me. Sentii un lieve botto e finii con il sedere a terra e la gamba destra del ragazzo sopra la mia.
-Scusami, non ti avevo vista- la sua voce era familiare, il suo accento così buffo e simpatico mi faceva sempre ridere.
Io sorrisi guardandolo negli occhi.
-Non ti preoccupare anche io ero distratta- sussurrai boccheggiando mentre il cuore iniziò a martellarmi nel petto.
-Due volte in due giorni! Stiamo stabilendo un record- esclamò divertito.
-Già- sussurrai.
-Abbraccio?- chiese sorridendo. Il suo sorriso.. era qualcosa di indescrivibile. Metteva così tanta allegria, ma allo stesso tempo faceva così tanta tenerezza.
Io annuii mentre lui avvolse le sue braccia sul mio corpo. Aveva un profumo così buono e dolce, e la sua stretta era così confortante.
Improvvisamente scoppiai a piangere. Non sapevo nemmeno io il motivo esatto di quel pianto. C’erano così tanti motivi per piangere, il principale era sicuramente lui, Niall. La prima volta che lo avevo incontrato non avevo pianto, non mi aveva fatto ne caldo ne freddo, ma forse era perché non mi ero ancora completamente resa conto che era lui, non ero ancora ben consapevole del fatto che uno dei miei idoli era davanti a me, ma questa volta lo ero e l’emozione si impossessò di me.
-Hey, hey che succede?- chiese preoccupato appoggiando le sue dita sulla mia guancia. Io sorrisi.
-Nulla, tranquillo. È l’effetto che fai a tutte le ragazze, non lo sapevi?- dissi scherzosa quasi rimproverandolo.
Lui scoppiò a ridere annuendo. La sua risata. Dal vivo era qualcosa di ancora più spettacolare.
-Bè dato che il destino sembra avercela con noi che ne dici di prendere una cioccolata calda da qualche parte?- io sorrisi annuendo ancora un po’ stordita. Io a prendere una cioccolata con Niall Horan, era davvero strano. Però era bello.
Mi porse la mano aiutandomi ad alzarmi da terra. Tolsi la neve dai pantaloni e ci avviammo verso il negozio.
-Allora Skylar, quanti anni hai?-
-Sedici- lui mi guardò stupito.
-Sembri più grande- io sorrisi.
-Me lo dicono tutti- anche lui sorrise.
Arrivammo al bar e ordinammo due cioccolate poi ci sedemmo ad un tavolo gustandocele.
-Amo la neve- gridò lui mentre alcune persone si girarono a guardarlo.
Io scoppiai a ridere.
-Anche io amo la neve. Nasconde tutti i problemi- sussurrai a voce bassa.
Lui sembrò voler dire qualcosa ma venne interrotto.
-Scusa, tu sei Niall Horan vero?- lui annuì- puoi farci un autografo?- lui mi guardò ed io annuii. Chi ero io per dirgli di no? E soprattutto chi ero io per infrangere il sogno di quelle ragazze?
Dopo i vari autografi volle accompagnarmi a casa.
-Bene, ora so anche dove abiti. Non hai scampo Skylar. Ti darò il tormento- accennò una risata malefica.
Io scoppiai a ridere.
-Oh fai pure, magari però fatti aiutare anche dagli altri ragazzi- scherzai facendogli l’occhiolino.
-Oh verranno volentieri se dirò loro che una directioner molto carina ha bisogno di quattro stalker- io mi soffermai sul ‘molto carina’ davvero lo pensava? Gli sorrisi arrossendo lievemente.
Guardò l’ora nel cellulare.
-Ora si è fatto tardi ma sono stato davvero bene con te Skylar,tieniti pronta, tornerò a trovarti.-  
-Ti aspetto qui- sorrisi felice e lui se ne andò.
Rientrai a casa e ciò che avevo dimenticato, almeno per un paio d’ ore tornò a tormentarmi.
 Harry.
Mi sentii stupida, crudele. Lo avevo dimenticato per un paio d’ ore.
Poi iniziai a ripensare al mio pomeriggio, a Anne e a Niall.
Pensai che forse potevo rimandare i miei piani. Dovevo farlo. Per Anne prima di tutto, lei andava avanti anche grazie a me e non si meritava un’altra perdita, avrebbe significato altro dolore, altre difficoltà.  
Ma lo facevo anche per Niall, lui era uno dei miei idoli e non avrebbe mai voluto questo.
Andai in salotto e mi distesi sul divano ancora indecisa iniziando a piangere.



 
Hey!
Ok lo so ora mi vorrete uccidere ancora di più ma questa è la schifezza che mi è venuta çç(inoltre se mi uccidete non saprete il finale della storia..)
Allora.. Sky ha di nuovo incontrato Horan *-* è davvero segno del destino(?) ahahahah :')
inoltre qui le debolezze di Skylar tornano a fare leva su lei.. poi però Anne e Niall le fanno cambiare idea.. 
che ne pensate di questo capitolo?? scrivetemi lavostra parte preferita in una recensione <3
grazie di cuore a tutti i lettori e i recensori(?) sappiate che siete importanti(#dolcezzatime)
un bacio <3
    
                                                                                                                                -Hatchy_1D

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Chiudi solo i tuoi occhi
Starai bene,
vieni luce del mattino
Tu e io saremo sani e salvi

 
Erano passati un paio di giorni dal mio incontro/scontro con Niall.
La neve continuava a cadere indisturbata e sulle strade c’era uno strato candido di due o tre centimetri a ricoprire giardini e viali, panchine e auto.
L’assenza di Harry si faceva sempre più pesante.
Avevo passato le mie giornate da sola e lui era costantemente nei miei pensieri.
Con la neve le scuole erano chiuse.
Non avrei mai immaginato che persino la scuola potesse mancarmi.
Avevo sentito un paio di volte Anne per telefono e mi aveva detto che il suo ex marito la stava tartassando, voleva toglierle la casa entro la fine della settimana e  lei non sapeva dove andare.
Io mi sentivo in colpa perché non potevo nemmeno aiutarla.
Poi improvvisamente mi venne un’idea.
Afferrai velocemente il telefono componendo il numero.
-Pronto- la sua solita voce atona risuonò nelle mie orecchie.
-Mamma sono Skylar-
-Oh Sky, ciao. È successo qualcosa?- la sua voce non era preoccupata, anzi era divertita. Divertita da cosa? Dal fatto che l’avevo chiamata forse? Scossi la testa in segno di dissenso.
-Senti mi serve un favore- tirai dritto senza chiedere spiegazioni altrimenti mi avrebbe solo fatta arrabbiare.
-Sentiamo- era fredda e sembrava di malumore. Perfetto.
-Una mia amica ha bisogno di un posto dove stare perché i suoi l’hanno cacciata da casa. Può stare da noi per un po’ fino a quando non troverà un appartamento?-
Silenzio.
La sentii poi parlottare con qualcuno, mio padre credo.
-Sky, ho parlato con tuo padre e abbiamo deciso che la tua amica può rimanere, ma solo per un po’- io saltai felice e ringraziai mia madre che non si preoccupò nemmeno di chiedermi come stavo e chiuse il telefono.
Composi frettolosamente il numero di Anne.
-Pronto?-
-Hey Anne sono Skylar-
-Oh ciao Skylar, non mi aspettavo una tua chiamata!-
-Eh lo so ma ho buone notizie da darti. Ho chiamato mia madre e mi ha detto che se vuoi puoi restare da noi fino a quando non troverai una casa.-ci fu un attimo di silenzio, poi la sentii piangere dall’altra parte del telefono.
-Ma tu sei impazzita! Non posso accettare.. davvero, non mi sembra giusto-
-Anne non puoi accettare, devi.- sapevo che non avrei avuto più nulla a che fare con Harry, ma gli avevo promesso che mi sarei presa cura di lei. E poi quella donna mi ricordava così tanto lui. Avevano lo stesso sorriso, gli stessi occhi, gli stessi modi di fare, erano identici.
-Va bene ma verrò solo quando mi avrà cacciata del tutto, non voglio disturbarti prima.-
-Anne ma tu non disturbi, anzi mi fai compagnia dato che sono sempre da sola-
-Va bene allora mi troverai lì entro la fine della settimana- affermò ridendo.
Anche io sorrisi.
-Va bene, ciao Anne a presto-
-Ciao dolcezza- dissi per poi chiudere il telefono. La dolcezza di quella donna era infinita.
Ed io ritornai alla mia malinconia.
Però ero felice di  poter aiutare Anne. Lei era sempre così dolce con me, era un po’ come la madre che non avevo mai avuto.
Iniziai a girare per casa malinconicamente. Tutto era ritornato nel silenzio più totale, si sentiva solamente il rumore del lieve venticello che soffiava fuori.
Dato che non sapevo che fare accesi un po’ il mio pc portatile.
Scoprii che i ragazzi erano ancora bloccati a Londra a causa della neve e ripensai al mio incontro con Niall, ancora non riuscivo a crederci. Avevo sempre pensato che non li avrei mai incontrati e invece  non avevo solo incontrato un quarto del mio mondo per ben due volte, ma mi aveva persino invitata a bere una cioccolata calda insieme. Al solo pensiero avevo ancora la pelle d’oca.
Passai un paio d’ore al pc cercando notizie sui miei ragazzi e ascoltando qualche canzone poi mi infilai sotto le coperte e mi addormentai.
 
 
Aprii gli occhi strofinandoli con le mani. La sveglia sul mio comodino segnava le quattro del pomeriggio.
Scesi le scale ed andai in cucina. Dal finestrone entrava una luce debole e attraverso le tende bianche si intravedeva il cielo grigio da neve e tanti fiocchi che cadevano indisturbati.
Improvvisamente sentii la necessità di affacciarmi alla finestra.
Avevo sempre amato guardare la neve che cadeva e ogni tanto mi soffermavo davanti alla finestra per ore ad osservarla, ma questa volta era diverso, era come se qualcuno mi spingesse a guardare fuori.
Mi avvicinai al grande finestrone nero e scostai la tenda.
Il cielo era grigio, grandi fiocchi di neve cadevano leggeri e venivano sospinti da un lieve venticello.
Sul mio giardino ci saranno stati all’incirca nove o dieci centimetri di neve.
Spostai gli occhi dal giardino al marciapiede.
Poi lo vidi.
Era lì in tutta la sua bellezza, indossava dei jeans scoloriti una giacca invernale beige di pelle con la lana che spuntava dal colletto, le mani in tasca. Alla testa aveva un cappello grigio con delle scritte e alcuni disegnini natalizi bianchi.
Si stava avviando verso la porta e osservava la casa con sguardo felice.
Senza nemmeno riflettere iniziai a correre verso l’entrata.
Indossavo solamente un pullover blu notte, il pantalone del pigiama bianco e le mie pantofole con Minnie, ma non mi interessava molto.
Aprii la porta e corsi il più veloce possibile .
Appena mi vide i suoi occhi si illuminarono e iniziò a sorridere.
Io mi fiondai velocemente su di lui stringendolo più forte possibile. Lui mi tirò su e mi fece girare in aria mentre il mio viso era sprofondato sull’incavo del suo collo.
Iniziai a piangere e lui mi mise giù. Mi allontanai da lui e mi presi qualche secondo per guardarlo meglio: i capelli che uscivano dal cappello erano pieni di fiocchi di neve e venivano mossi lievemente dal vento, i suoi occhi mi fissavano increduli e sulle labbra aveva un sorriso bellissimo.
-Sei davvero qui?- sussurrai piano.
-Sono davvero qui- affermò sorridendo e mordendosi il labbro anteriore per poi abbracciarmi.
Mi ero sempre chiesta che effetto avrebbe fatto trovarsi tra le sue braccia ma  tutte le volte che me l’ero immaginata non gli rendevano giustizia.
Il suo odore di menta  mescolato al fresco odore della neve mi faceva impazzire, il calore che emanava era così surreale, così strano su di lui.
Lui si staccò di nuovo da me e iniziò a fissarmi.
-Mi sei mancata Skyl- la sua voce roca mi riportò alla realtà.
-Anche tu mi sei mancato- sorrisi poi lui si avvicinò sempre di più a me e le sue labbra calde e morbide si posarono sulle mie. Quel contatto scatenò in me miriadi di emozioni, nemmeno io sapevo descrivere esattamente ciò che provavo in quel momento e quando finì desideravo solamente che durasse all’infinito.
Harry sembrò vedermi bene solo in quel momento.
-Ora forse è meglio che entriamo, non voglio che mi vai in ipotermia-io annuii ancora mezza imbambolata da lui.
Era così bello averlo di nuovo con me, ci hanno dato una “seconda possibilità” e non avevo intenzione di sprecarla in alcun modo.
Lui mi circondò con il suo braccio sinistro mentre ci avviammo verso la porta.
Era così strano averlo con me in carne ed ossa.
Però ero così felice.
-Allora? Ti sei divertita senza di me?- la sua voce era maliziosa.
-Si, tantissimo- dissi sarcasticamente.
Lui sorrise per poi stringermi di nuovo a sé.
-Sai ho un sacco di cose da raccontarti- affermai mentre giocavo scherzosamente con i suoi ricci.
-Allora raccontamele- sussurrò al mio orecchio facendomi rabbrividire.
-No, prima mi devi raccontare tu tutto quello che ti è successo. Voglio sapere come è il paradiso.- risposi sorridendo.
-Ci sono già in  paradiso- sussurrò sfiorandomi una guancia con il suo indice.
Io  mi sentii arrossire.
Non lo facevo così romantico.
Poi improvvisamente mi ricordai una cosa.
-Harry devi andare da tua madre, tuo padre vuole toglierle la casa entro fine settimana. Le ho detto che può stare un po’ da me ma almeno se ti vedrà sarà un po’ più felice. Mi dispiace così tanto.- lui mi guardò.
-Ti sei affezionata molto a lei vero?-
-Già.. è una donna fantastica- lui annuì.
-È un gesto gentile da parte tua. Grazie.- non capivo perché fosse così serio. Improvvisamente era diventato cupo, come se si sentisse colpevole di qualcosa.
-Comunque ci sono già stato da mia madre. Mi sono ritrovato nella mia stanza, poi mi sono cambiato e sono venuto qui-
-Ah e scommetto che era molto felice quando ti ha visto- sorrisi al pensiero. Volevo davvero bene a quella donna.
-Già..- a quel punto non resistetti più, era troppo strano.
-Harry, che hai? Sei diventato strano improvvisamente-
-Nulla, tranquilla va tutto bene- sorrise. Ma non era un sorriso vero.
Decisi di lasciar perdere.
-Comunque uno di questi giorni devo passare a trovarla, tua madre.- era più una riflessione a voce alta la mia.
-Skyl, non credo sia il caso- io non capivo.
-Come, perché?-
-Lei non si ricorda si te- non ci stavo capendo più nulla, perché non si ricordava di me? Stavamo così bene insieme.
-Non capisco-
-È una storia lunga. Ora ti spiego- io annuii sedendomi sul divano sopra le sue gambe.





Eccomi di ritorno..<3
Dato che avevo il capitolo già pronto da domenica ho deciso di aggiornare 
So che vi ho fatti sospirare molto per questo capitolo e che lo aspettavate da molto ma io sono mooolto cudele xD
No, scherzi a parte.. non è un caso che ho fatto tornareHarry proprio nel capitolo 13, il tredici è il mio numero fortunato e nonostante non sia una persona superstiziosa questa volta ho voluto metterlo così <3
Per la possima volta che aggiornerò dovrete aspettare un po' perchè ho molto da fare questa settimana.. intanto vi avverto :3
Spero che vi sia piaciuto.
Come avrete visto ho messo una piccola frase all’inizio del capitolo(anche se non centrava molto) non credo che lo farò sempre.. ma forse ogni tanto ne metterò alcune.
Passiamo alla storia, secondo voi perchè Anne non si ricorda più di Skyl?? Se vi va scrivetemelo in una recensione <3
Ora scappo a studiare. Ciao dolcezze :3
un bacio <3

                                                                                                                                                        -Hatchy_1D

P.S. se mi volete chiedere qualcosa su Twitter sono @Dear_Lou

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


-Vedi Skyl.. quando l’uomo vestito di bianco è comparso e mi ha portato via voleva farmi sparire per sempre.. io gli ho detto che non aveva il diritto di farlo perché volevo stare con te, e inoltre avevamo un patto insieme.. Se io aiutavo te poi lui mi faceva tornare in vita- io lo guardai stupita e interrogativa.
-Se tu aiutavi me?-
-Si.. è una storia un po’ complicata.. io dovevo aiutarti ma non sapevo come, poi ho capito.. dovevo aiutarti a superare tutto ciò che stavi passando- affermò guardandomi- E io ti ho aiutata, lo ha detto lui stesso.. infatti poi sono riuscito a convincerlo- io ero ancora sopra le sue gambe. Lo guardavo basita e anche incerta.. un pensiero si insinuò nella mia mente: quindi lui mi aveva aiutata solo per poter tornare in vita.. mi aveva sfruttata. Poi però il pensiero se ne andò subito perché se è vero che all’inizio gli servivo solo per il suo scopo poi aveva iniziato a conoscermi ed era venuto da me. La prima cosa che ha fatto appena è tornato in vita era stato venire da me. Gustai la gioia che mi provocava questo pensiero stringendo forte a me il riccio.
-Poi?- chiesi incuriosita.
-Poi però ho dovuto stringere un  patto con lui.. se io tornavo in vita le persone non avrebbero ricordato nulla di ciò che è accaduto in questi pochi mesi in cui io sono stato un fantasma, o almeno, ricordavano solo la solita routine quotidiana.. tranne te-
-Perché tranne me?- lui accennò un piccolo sorriso.
-Ho lottato tanto per arrivare a questo.. lui voleva far dimenticare tutto anche a te ma alla fine sono riuscito a fargli cambiare idea per fortuna- io sorrisi affondando le mie mani tra i suoi ricci morbidi.
-Harry io non ti avrei dimenticata, mi ricorderei di te anche se non fossi mai esistito- anche lui ricambiò il sorriso. Il suo sorriso mi stava letteralmente mandando in tilt, mi chiedevo come un solo sorriso potesse fare tutto ciò.
Poi un altro pensiero catturò la mia attenzione.
-Quindi nemmeno Niall si ricorda di me?- lui mi guardò come si guarda una pazza.
-Niall?-
-Si, sai mi sono scontrata con lui per ben due volte quando tu non c’eri.. abbiamo preso anche qualcosa al bar e lui sa dove abito- risposi restando sul vago.
Harry mi guardò con una faccia indecifrabile.. era un misto tra la gelosia e il confuso.
-Insomma è meglio quando non ci sono.- affermò sarcasticamente per poi scoppiare a ridere-Comunque dipende.. solo chi sapeva della mia morte ha dimenticato quei mesi.. quindi se lui non ha visto il tg in teoria si ricorda di te- io sorrisi felice.
-Però ora mi devi raccontare tutto dell’incontro con il biondo- io iniziai a raccontare felice mentre lui mi ascoltava rapito. E devo ammetterlo, anche un po’ geloso.. si vedeva dalla sua faccia.
 
 
-Allora.. che facciamo adesso?-
La voce del riccio mi fece sobbalzare, anche da vivo ci riusciva!
Io mi voltai verso di lui.
-Come prima cosa ti preparo qualcosa da mangiare, scommetto che non mangi da secoli!-
Lui annuì felice.
-Ti do una mano anche io- affermò aprendo il frigo- Allora signora cuoca che ha in programma nel menù?-
Lo vidi sorridere sereno e non riuscivo ancora a realizzare che io ero la causa di quel sorriso.
-Mmm pensavo ad un menù all’italiana: in  congelatore ho dei tortellini e funghi e in frigo ho alcune salsicce.. possiamo fare i tortellini alla boscaiola e come secondo pizza!- lui batté le mani felice annuendo.
Trai fuori la tavola per preparare la pizza.
-Allora, che devo fare?-
-Tu prepara il sugo e metti su l’acqua per la pasta mentre io preparo la pizza, come la vuoi?-
-Mmm- appoggiò una mano sul mento- Per me fai una quattro stagioni- io annuii ed iniziai a preparare l’impasto.
Il pomeriggio volò via così.
Ci divertimmo come pazzi e alla fine Harry riuscì persino ad imbrattarmi di farina così dovetti fare una doccia.
Cenammo insieme ridendo e scherzando poi guardammo un film accoccolati sul divano.
Finito il film andammo a letto.
Io non riuscivo proprio a dormire.
Non credevo ancora a ciò che era successo.
-Harry- lo chiamai e lui si voltò verso di me.
-Non riesco ancora a credere che tu sia qui. È così strano.-lo vidi sorridere nella penombra.
-Lo so, fa molto strano anche a me- affermò stringendomi a se e facendomi poggiare la testa sul suo petto.
Poi iniziò a cantare una dolce canzone.
(vi consiglio di ascoltarla mentre leggete e di immaginare che sia il nostro Hazza a cantarla *____* 
http://www.youtube.com/watch?v=5K4PGpXsOAI )
“I remember tears streaming down your face When I said I’ll never let you go,
When all those shadows almost killed your light
I remember you said don’t leave me here alone”
La sua voce mi cullava dolcemente mentre ripensavo a tutto quello che avevamo passato insieme.
Erano successe talmente tante cose in quei pochi mesi..
“Just close your eyes, the sunny is going down
You’ll be alright no one can hurt you now,
Come morning light.. you and I’ll be safe and sound”
-Harry sai che hai una voce stupenda?-
Lui sorrise baciandomi.
Ero così felice in quel momento.
Piano piano mi addormentai accoccolata a lui.
 
La luce bianca che entrava dalla finestra mi accecò gli occhi.
Mi voltai verso Harry che dormiva ancora.
Era così perfetto anche mentre dormiva.
Gli occhi chiusi, un sorriso dolcissimo stampato in volto e le sue braccia avvolte intorno al mio corpo.
Ero in paradiso.
-Buongiorno- sussurrò dolcemente baciandomi sulla fronte.
-Buongiorno- risposi felice rispondendo al suo sorriso.
-Allora sei pronta per il programma che ho per oggi?-
-Che programma?- chiesi titubante. I suoi programmi mi spaventavano sempre un po’.
-Colazione da starbucks, giro sulla ruota panoramica e infine.. visita a mia madre- disse soddisfatto del suo piano.
Alla sua ultima affermazione sbarrai gli occhi.
-Tua madre?- chiesi stupita.
-Si, anche se non può riconoscerti voglio che ti conosca- affermò sicuro.
Io corsi ad abbracciarlo.
La mattinata passò velocemente ed anche la visita a sua madre.
Era stato difficile per me non poterla abbracciare o non poterle fare domande ma alla fine tutto era andato per il meglio e lei non aveva sospettato nulla.
Tornati a casa preparammo il pranzo poi passammo il pomeriggio in giro per Londra.

 
 
I’m sorry! 
Scusate scusate scusate, sono in un ritardo pazzesco lo so ma purtroppo prima c’è stata la scuola che mi ha oppressa, non ho avuto un ,minuto libero  -.-“ poi ho avuto un blocco e non sapevo che cosa far accadere in questo capitolo quindi ci ho dovuto ragionare per un po’..
Mi dispiace davvero tanto :(
Ora passiamo al capitolo.. lo so fa pena.. non sapevo davvero che far succedere L
Inoltre ho una notizia per voi.. questo era l’ultimo capitolo, ora manca l’epilogo(so che la storia non ha un prologo ma volevo comunque mettere l’epilogo.. io può lol) spero davvero che la storia vi sia piaciuta <3
Grazie di cuore a tutti coloro che hanno recensito, o che hanno messo la storia tra le seguite, preferite, ricordate <3
Vi prometto che l' epilogo lo metterò presto <3
fatemi sapere che ne pensate in una recensione <3
Un bacio <3
 
                                                                                                                                                                   -Hatchy_1D



P.S. per farmi perdonare vi lascio con questa foto nfibwuvgouen del nostro Hazza <3 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Epilogo. ***


“I know you’ve never loved
The sound of your voice on tape
You never want to know how much you weight
You still have to squeeze into your jeanz
But you’re perfect to me…”

 
Guardai il mio ragazzo cantare sul palco e mi chiesi cosa lo spingeva a stare ancora con me dopo due anni.
Insomma, non che non fossi felice per questo ma ora aveva a disposizione tutte le ragazze che voleva e invece lui ha sempre scelto me per tutto questo tempo.

Dopo un anno che stavamo insieme lui ha deciso di fare il provino per x-factor, la sua voce era piaciuta tantissimo ai giudici ma non lo avevano ritenuto adatto a cantare da solo, dicevano che aveva un tipo di voce che andava accompagnata.
Lui era davvero triste per questo.
Qualche mese dopo ricevemmo una chiamata da parte di un uomo che diceva di essere il manager degli One Direction, i ragazzi lo avevano visto cantare e avevano deciso di farlo entrare nella band dato che cercavano da un po’ un quinto membro.
Entrambi eravamo felicissimi di questo ovviamente.
È stato molto duro per lui abituarsi a quel tipo di vita e per entrambi è stato difficile dover star lontani per molto tempo ma alla fine credo che lui sia davvero felice della sua vita.
Così ora lui fa parte della boyband più famosa al mondo ed io ogni tanto lo raggiungo da qualche parte  per assistere ai loro concerti.
I ragazzi erano proprio come me li immaginavo e mi facevano sempre ridere con le loro scenate, trovavano ogni pretesto per litigare scherzosamente tra loro per poi abbracciarsi prendendosi in giro.

Harry scese dal palco e venne verso di me seguito dagli altri.
-Allora come siamo stati?- mi sussurrò all’ orecchio destro facendomi rabbrividire.
Mi chiedevo come era possibile che mi facesse ancora quell’effetto anche dopo due anni.
Molti dicevano che dopo poco tempo la passione svanisce e rimano solo del semplice amore, senza brividi e cose varie ma lui continuava a farmi sempre lo stesso effetto, ancora mi sudavano le mani ogni volta che dovevo vederlo, e credo che non smetterà mai di essere così, perché se è amore è amore e dura per sempre, anche nei piccoli gesti di tutti i giorni, anche in un ti amo sussurrato dopo aver fatto l’amore, anche dopo una lunga giornata di lavoro in cui si torna a casa sfiniti. L’amore è alla base di ogni cosa.
Senza amore non si vive.
-Meravigliosi come sempre direi-
Tutti i ragazzi acclamarono felici della mia affermazione. Li abbracciai uno ad uno per salutarli poi mi sentii trascinare via.
Mi voltai verso Harry che mi aveva afferrato il polso e mi stava allontanando dai ragazzi.
-Dove mi porti?- lui si voltò per un attimo verso di me.
-È un segreto amore- anche dopo due anni mi faceva così strano sentirmi chiamare ‘amore’ da lui, ecco un’altra delle cose a cui non mi abituerò mai.
Io annuii silenziosa ed iniziammo a salire delle scale, poi altre, altre e altre ancora.
Alla fine arrivammo in cima.
Si vedeva il cielo stellato di Verona delle undici di sera.
Ma non era quello il suo intento.
-Guarda giù-indicò verso il basso con la mano, io abbassai lo sguardo.
Migliaia di lucine colorate  erano sollevate verso il cielo da altrettante persone che le scuotevano a destra e sinistra lievemente.
-Vedi quelle ragazze?- indicò la folla che non si era accorta di noi.
Io annuii chiedendomi dove volesse arrivare.
-Tutte loro sono qui per i ragazzi e per me, e altrettante ce ne sono in tutto il mondo, in ogni stato, in ogni città.. anche nel luogo più remoto della terra e sarebbero pronte a dare qualsiasi cosa per me, ma io- sottolineò l’ultima parola- io amerò sempre e solamente te Skylar, perché tu sei unica al mondo. Se la prima, e l’ultima, persona che mi ha rubato il cuore e ti amo con tutto me stesso in un modo che tu non puoi nemmeno immaginare, perciò ogni volta che vorrai chiedermi perché sto ancora con te e non con una di loro.. ripensa a questa serata, ripensa alle mie parole. Ti amo Skyl, sei tutta la mia vita-
Le lacrime si impossessarono di me e lo abbracciai istintivamente stringendomi a lui e poggiando la testa nell’incavo del suo collo.
Non immaginava nemmeno lontanamente quanto lo amassi.
-Anche io ti amo Harry Styles, ti amo più di ogni altra cosa al mondo- alle mie parole lui mi baciò dolcemente e poi rimanemmo insieme abbracciati sotto il cielo notturno.
Questo era il nostro futuro e forse lo sapevamo da sempre, anche se non ce ne siamo resi subito conto.
 

 
Bene, bene, bene.
E così la storia è finita.
Lo devo ammettere mi dispiace davvero tanto, ho pianto come una scema scrivendo l’epilogo perché ormai Skyl ed Harry fanno parte di me e mi mancherà un po’ scrivere di loro.
Innanzitutto vorrei ringraziare chiunque abbia seguito pazientemente la mia storia, chi ha recensito, chi ha messo la storia tra le preferite,seguite,ricordate e tutti i lettori/lettrici silenziosi.
GRAZIE DI CUORE, SIETE FANTASTICI <3
Ora avevo in mente una piccola cosa per voi..
So che normalmente nelle ff questo passaggio si fa nel primo capitolo ma siccome io sono speciale(come Zayn che mangia il pollo speciale lol) lo faccio ora e vi spiego anche il perché..
Voglio mettervi le foto di quelli che per me sono i personaggi,prima lo volevo fare all’ inizio ma poi mi sono detta: ‘perché non lasciarli immaginare e lavorare con la fantasia?’ (Non fateci caso io studio psicologia a scuola e mi è stato messo in testa che è importante la visione del mondo di ognuno di noi lol)
E così ho deciso di postarvi alla fine le foto dei personaggi(tranne i ragazzi ovviamente) per confrontarli con voi, INFATTI(ora mi uccidete lo so) se vi va, se ne avete la possibilità e il tempo mi farebbe piacere se oltre alla recensione mi lasciaste i link  con le foto di quelli che voi immaginate come personaggi, o anche semplicemente il nome o una piccola descrizione (se non sono reali) tutto questo perché sono curiosa di sapere come li vedevate voi xD
Ora vi lascio i miei:


Lei è Skylar, l’ho vista per caso un giorno mentre mio fratello guardava un film su Disney Channel  e me ne sono subito innamorata, quindi ho pensato subito a lei come protagonista della storia <3




Lui è Lucas, bè.. che dire di lui.. è dolcissimo, mi fa tanta tenerezza fin dalla prima volta che l’ho visto nel video di Taylor Swift ‘You belong with me’ *-* <3





Invece Jason.. Jason è tutta un’altra storia.. non ho una sua foto perché è tutto nella mia testa, non è reale.. quindi posso solo fornirvi una sua descrizione:
io lo immagino come un ragazzo alto, magro ma muscoloso al punto giusto. Capelli castani chiari chiari, naso all’insù occhi color mare, labbra carnose e un sorriso bellissimo.
 
Ed infine.. so che vi avevo detto che non li avrei messi ma un regalino ve lo meritate..
Quindi ecco i nostri ragazzi <3



E con questo vi saluto <3
mi raccomando recensite e fatemi sapere i vostri personaggi <3
un bacio a tutti e spero vi sia piaciuta la storia <3
se mi cercate per qualsiasi cosa su twitter sono @Dear_Lou

                                                                                                                                               -Hatchy_1D
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1569788