(30) storie da condividere

di Russian Sonia 1992
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'intervista contesa ***
Capitolo 2: *** That day in Vegas ***
Capitolo 3: *** First day trouble ***
Capitolo 4: *** Men for a week ***
Capitolo 5: *** Nei panni del capo ***



Capitolo 1
*** L'intervista contesa ***


PLOT11

L'intervista contesa




(Plot bunny 11)









Vance non riusciva a decidersi.

Entrambe erano perfette per quell'incarico, ma il contratto si riferiva soltanto ad una persona.

"Dannazione, come dirò di averlo assegnato all'una senza ferire l'altra?"

Era in ballo uno scoop sensazionale e Vance voleva vedere quest'occasione servita su un piatto d'argento.

"Signorina Finn, Signorina Mahoney, nel mio ufficio tra dieci minuti!"

*********

"Sei agitata per questa convocazione?"

"Nient'affatto! E tu, Summer?"

"Ho la tremarella da stamattina e mi fischiano le orecchie. Qualunque sia l'incarico, tu lo meriti più di me."

"Ma chi vuoi prendere in giro? Sei tu a cavartela meglio con le interviste!" ridacchiava Autumn.

"Non sarebbe ora di cominciare ad avviarci?" chiedeva Summer sarcastica.

"Mi sembra giusto!"

***********

"Perché ci ha convocate?" domandava Autumn.

"Quello che sto per dirvi sarà doloroso per una sola di voi due."

"Cosa dovrebbe... significare?" chiedeva Summer.

"Accomodatevi e vi spiegherò tutto per filo e per segno.

Giorni fa, come ben sapete, Clayton Whibbard è stato arrestato per guida in stato d'ebbrezza..."

"E a noi cosa importa di un cantante di nicchia, per altro un po' bruttino, che nel giro di tre mesi sarà dimenticato da tutto il genere umano?"

"Non m'interrompa, signorina Mahoney, e tenga le sue considerazioni per se stessa la prossima volta!

Dicevo... questo cantante sta trascorrendo il suo mese di riabilitazione in una clinica fuori città; esigo che una di voi due intervisti il signor Whibbard, in modo che le vendite del giornale vadano di nuovo alle stelle!"

"E perché ha scelto noi due?" chiedeva con insistenza Autumn.

"Perché siete le uniche due donne che gravitano intorno alla redazione; infatti è risaputo che Whibbard si trovi maggiormente a proprio agio con una donna che non con un uomo. Vi ho convocate perché non so decidermi tra voi due."


"E quindi come farà a scegliere la candidata adatta?" s'incuriosiva Summer.


"Lascerò che sia la sorte a decidere per me."

Detto questo, Vance tirava fuori un nichelino dalla tasca della giacca e lo mostrava alle due candidate.

"Ora lancerò in aria questo nichelino: se uscirà testa, l'incarico andrà alla signorina Mahoney; se invece uscirà croce, sarà la signorina Finn ad ottenere l'incarico. Siete pronte a conoscere il vostro destino?"

"Certamente!" rispondevano entrambe in coro.

Il lancio veniva eseguito magistralmente: era uscito croce.


"Signorina Finn, l'intervista è sua!"

"Lo sapevo! Sapevo che l'avresti ottenuta tu!" gridava Autumn saltellando per tutto l'ufficio.

"Non so se merito quest'onore, ma ne sono molto grata!"






Della serie "Russian alle prese con le challenge e gli sfiga!fandom", ecco una nuova raccolta.

La challenge a cui partecipa è "chi, con chi, cosa facevano" di Kukiness.

Essa consiste nello scrivere una raccolta di trenta (o trentuno) storie, ciascuna con un plot bunny vincolante e dieci personaggi da utilizzare.

Ecco la mia lista dei personaggi:

1) Tom Hansen
2) McKenzie
3) Paul
4) Evelyn (OC)
5) Vance
6) Summer Finn
7) Chazz (OC)
8) Autumn
9) Robin (la considero un OC)
10) Rachel Hansen

Il plot bunny di questa prima storia è il numero 11, ovvero "5 non sa decidersi tra 8 e 6, ma non c'entra l'amore".

Ho immaginato che Vance fosse il direttore di una rivista di gossip e che Summer  (Sole) e Autumn (Luna) fossero sue sottoposte.

Il personaggio di Clayton Whibbard è il classico idolo delle ragazzine destinato ad avere un successo tutt'altro che duraturo.

Spero vi sia piaciuta.

Russian



















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Capitolo 2
*** That day in Vegas ***


PLOT18

That day in Vegas



(plot bunny 18)





"Pronto?"

"Mindy, sono nei guai fino all'osso!"

"Spiegati meglio!"

"Io e Chazz siamo sposati!"

"Tu e Chazz COSA?"

"Hai sentito bene, Mindy: ci siamo sposati giusto ieri sera!"

"Robin Gorlinsky, tu non me la racconti giusta! Mi spieghi per filo e per segno cosa ti ha indotto a sposare Chazz, seppur controvoglia? L'hai sposato controvoglia, vero?"

"Ovvio che sì! Sai benissimo che io amo Paul da sempre!"

"Certo. Fuori i dettagli!"

"Va bene, va bene, ti racconterò tutto!"


***************

24 ore prima...


"Ehi, Gorlinsky, ti devo chiedere una cosa!"

Ogni volta che Chazz s'imbatteva in Robin, per lei non era certamente nulla di buono.

E ogni volta che le diceva "Ti devo chiedere una cosa!", sapeva che la domanda era la stessa:

"Robin Gorlinsky, vuoi deciderti a diventare mia moglie una volta per tutte?"


"Per la quarantesima volta, no, non diventerò mai tua moglie!"

"Dai, per una volta potresti accontentarmi!"

"E' inutile che mi supplichi! Sono quindici anni che mi assilli con la tua proposta insistente, pur sapendo benissimo che amo solo Paul!"

"Non capisco cosa ci trovi in quello là, considerando che hai a disposizione un supermacho come me!"

"Ma allora non hai capito niente: io non ti voglio nella mia vita! Puoi convincermi in tutti i modi, ma non mi avrai mai! E ora devo lasciarti, perché sono in ritardo stratosferico!"

"In ritardo per cosa?"

"Devo andare a Las Vegas per una gara di torte e domani ci sarà la finale."

"Allora... in bocca al lupo!"

"Crepi!" "Spero che crepi sul serio!" pensava Robin.

In effetti non aveva mai ceduto agli assilli di Chazz e quella volta  come sempre, l'aveva fatta franca.

O almeno lo pensava fino a quella sera...

La ragazza si trovava nella hall dell'albergo, quando i suoi occhi scorgevano una figura familiare...

"Non è possibile: riesco a trovarti anche qui!" gridava esasperata.

"Pensavi di esserti liberata di me, vero?"

"Chazz Desmond, vuoi fare il piacere di stare alla larga da me e di non assillarmi mai più con quella proposta?"

"Volevo solo chiederti se ti andava di bere qualcosa insieme a me!"

"Sei consapevole di quello che chiedi?"

"Certamente!"

"In questo caso... accetto!"

"Sono contento!"

**************

"E poi come siete arrivati a sposarvi?"

"Ci sto arrivando, Mindy: ho bevuto non so quanti margarita e ho creduto che ci fossero due matrimoni misti nella stessa cappella!"

"E invece?"

"E invece si era sposata solo una coppia mista; e quella coppia mista... eravamo io e Chazz!"

"Ieri notte avete... ehm... concretizzato?"

"Siamo stati a letto insieme, ma abbiamo solo dormito! Ero talmente ubriaca da essere caduta subito in catalessi."

"E adesso cosa pensi di fare?"

"Quello che è giusto che faccia: chiarirò la faccenda e gli dirò che non ero consenziente durante il matrimonio!"

"Così mi piaci!"





Eccomi con un'altra storia!

Per questa ho scelto il plot bunny 18: "7 vuole sposare 9, ma 9 non per forza è consenziente. Matrimonio a Las Vegas!".

Vi presento i due personaggi coinvolti:

Robin (chiunque abbia visto il film ce l'ha presente) è la fidanzata di Paul, quella da lui ritenuta "migliore della ragazza dei propri sogni perché reale"; me la sono immaginata mulatta, non troppo formosa, dai capelli ricci e dagli occhi azzurri.

Veniamo a Chazz: trattasi di un compagno di liceo di Robin, talmente ossessionato da lei da chiederle continuamente di sposarlo; è il classico tipo "tutto muscoli e niente cervello", capelli biondicci a istrice, occhi castani e incisivi sporgenti.

In questa storia, Chazz ha più o meno realizzato il sogno di sposare Robin, ma lei vorrebbe (come è giusto che farà) annullare il matrimonio.

Si può notare che lei è al telefono con un'amica (tale Mindy, che riutilizzerò in altre storie di questa raccolta) e si trova nella propria camera d'albergo con indosso il vestito della sera prima.

Un bacione e... alla prossima storia!

Russian















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Capitolo 3
*** First day trouble ***


PLOT4

First day trouble




(Plot bunny 4)





"Allora ti sei deciso!"

"Sì, caro il mio Tom! Oggi comincerò a lavorare nella tua stessa ditta!" affermava orgoglioso McKenzie.


"Questa cosa non può che farmi piacere; sono certo che sapranno valorizzare le tue qualità."

"Grazie, sei proprio un amico! Un momento... chi è quella ragazza che è appena entrata? La conosci?"

"Non l'ho mai vista prima; è talmente bella da sembrare di un altro pianeta!"

In effetti Tom aveva tutte le ragioni del mondo per sospirare: la ragazza attirava l'attenzione di non pochi passanti a causa della sua bellezza.

Portava i capelli castano scuro, sciolti fino alle spalle e con una frangetta sbarazzina, indossava una camicetta azzurra, una gonna blu a balze ed un paio di ballerine dello stesso colore; ma la cosa che attirava maggiormente l'attenzione erano gli occhi: di un azzurro talmente chiaro da fare in modo che chiunque possa specchiarsi al loro interno.

Appena scesi dall'autobus, i due amici (presto colleghi) correvano incontro alla mirabile visione che li aveva spiazzati.

"Oh, salve ragazzi, dove andate di bello?"

"Ehm... ecco... noi... stiamo..." farfugliava McKenzie.

"Il mio amico è al suo primo giorno di lavoro ed io ho il dovere di accompagnarlo!"

"E' un gesto molto carino da parte tua." replicava la ragazza.

"Posso ben dirlo! A proprosito, io sono Tom Hansen e lui è McKenzie Smythson!"

"Molto piacere! Io sono Summer Finn!"

"Dove lavori di bello?" chiedeva Tom, non senza imbarazzo.

"Sono tirocinante in una ditta produttrice di biglietti d'auguri; nella fattispecie, sarò la nuova assistente del capo."

"Noi siamo arrivati a destinazione!" annuciava McKenzie, ripresosi dallo shock.

"Che coincidenza! E' dove lavorerò io!" gridava Summer festante.

***************

Durante la giornata, i due nuovi dipendenti avevano ricevuto trattamenti diversi.

Summer era ammirata da tutti i dipendenti maschi (escluso il capo); non c'era uomo che non si offriva di aiutarla in qualsiasi faccenda, come non c'era donna che sperava di vederla sparire dalla faccia della Terra.

McKenzie, invece, non era tenuto in considerazione dai colleghi, sia maschi che femmine; le uniche eccezioni erano costituite da Tom (che gli aveva offerto il pranzo) e dal capo.

Ma c'era anche un'altra persona che era fuori dal coro...

Si trattava di Georgia Spinkle, dell'ufficio vendite: era solita vestirsi ed acconciarsi in modi stravaganti e non nascondeva a nessuno la propria bisessualità.

Quel giorno Georgia indossava un abito color pesca, delle calze verde alieno e degli stivali viola; inoltre portava i capelli castano chiaro (con l'aggiunta di alcune extension rosa e azzurre) legati in quattro treccine e indossava degli occhiali dalla montatura arancione.

Costei era l'unica donna che aveva interagito con McKenzie e cercava in tutti i modi di attirare l'attenzione di Summer.

Aveva cercato di portarle il caffè, di aiutarla ad archiviare le pratiche e molte altre cose, ma senza ottenere nemmeno un misero "Ciao, come va?".

Finché, al termine dell'orario d'ufficio...

"Ragazzi, ce l'ho fatta! Lei si è accorta di me!"

"Lei chi, cara la nostra Georgia?" domandava un Tom perplesso.

"Summer Finn, mi sembra ovvio!"

"Hai capito la Spinkle!" gongolava McKenzie "Ma dimmi, cos'hai fatto  di eclatante per conquistarla?"

"Niente di speciale: ha visto che era finita la carta per le fotocopie ed è andata in magazzino a portarmene una risma."

"Wow! Congratulazioni!" esultava Tom.

"Parli del diavolo..." interveniva McKenzie indicando Summer.

La ragazza aveva la stessa camminata sicura che aveva quella mattina, ma qualcosa stava per andare storto...

Infatti, per colpa della porta dell'autobus, Summer esibiva, al posto della gonna, un paio di coulotte color crema, suscitando lo scherno degli altri pendolari.

"Oddio, avrei dovuto mettere i jeans grigi che ho comprato l'altro giorno, così questo non sarebbe successo!"


"Non ti preoccupare" rispondeva Georgia, venuta in soccorso della collega "Nella borsa ho un foulard abbastanza grande da coprire tutto il copribile."

"Grazie, sei davvero un'amica!"

"Avessi anch'io tutta quest'attenzione!" sospirava McKenzie.

"Non scoraggiarti, amico, vedrai che col tempo si accorgeranno che esisti!" lo confortava Tom.

"Se ne sarebbero accorti se ci fosse stato Paul al posto mio."

"Adesso non paragonarti a Paul! Lui potrebbe avere chiunque, ma è troppo innamorato di Robin per curarsi dell'attenzione femminile."













Salve gente!

Giungo qui per annunciare che ho completato il plot bunny numero 4: "Primo giorno di lavoro per 6 e 2; si dovranno vedere le mutande di 6"; ho cercato di renderlo il più esilarante possibile.

E' una what if: e se Summer condividesse con McKenzie il primo giorno di lavoro?

Altra cosa: penso di riutilizzare in futuro il personaggio di Georgia, magari per caratterizzarlo meglio.

Un bacio.

Russian














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Capitolo 4
*** Men for a week ***


PLOT8

Men for a week



(Plot bunny 8)







"Rachel Veronica Hansen, ti ordino di venire qui immediatamente!"


Quando suo fratello si rivolgeva a lei con il nome completo, era certa di trovarsi di fronte ad un brutto guaio.

"Eccomi, Tommy, cosa ho combinato questa volta?"

"Seguimi in cucina! E non ti azzardare a chiamarmi Tommy!"

"Va bene." rispondeva rassegnata.

Arrivata in cucina, Rachel si accorgeva di due strani individui: il primo era abbastanza corpulento e aveva una folta chioma rossiccia,  l'altro aveva una carnagione olivastra e dei capelli riccissimi.

"Chi sono questi due signori? E cosa ci fanno nella nostra cucina?" chiedeva Rachel spaesata.

"Non ci riconosci?" domandava il primo individuo.

"Guardaci bene." replicava quello dai capelli ricci.

"Un momento... ma tu sei Robin!"

"Esatto! E quel ciccione accanto a me è..."

"... La signora Farnsworth, non c'è dubbio!"

"Non chiamarmi ciccione!" protestava Evelyn.

"Scusami. Il fatto è che non riesco ad abituarmi a te in versione maschile."

"Ma anche tu sei un maschio!"

"Osservazione legittima!"

"Smettetela di battibeccare!" gridava Tom; poi, rivolto a sua sorella, ordinava: "E tu, signorinella, spiegami cosa è successo ieri!"

"OK, vi diro la mia versione dei fatti: ieri sera Robin, la signora Farnsworth ed alcune loro amiche hanno organizzato una cena qui a casa nostra."

"Questo lo so, ma come è finita?"

"Invece dei cocktail, ho versato per sbaglio il mio esperimento di scienze e il risultato... lo stiamo vedendo con i nostri occhi!"

"Sai quanto dura l'effetto del tuo... esperimento?"

"Sinceramente no!"

"Allora Robin ed Evelyn dovranno restare per sempre in queste condizioni?"

"Ho paura di sì." rispondeva Rachel avvilita.


**************

Era passata una settimana dall'incidente causato da Rachel e le due donne vivevano diversamente la propria esistenza maschile.

Evelyn frequentava un bar a poche miglia da Los Angeles, popolato da uomini rozzi e fumati e da donne dall'aspetto piacente.

Ogni sera rimorchiava una di quelle donne, facendosi chiamare "Evelard", e trascorrevano insieme una notte di piaceri e appagamenti.

Quella domenica "Evelard" aveva trascinato Robin nel locale, ma quest'ultima non voleva adeguarsi allo stile di vita della futura suocera.

La ragazza, infatti, non si sentiva a proprio agio in vesti maschili: odiava il biliardo, la birra causava in lei un effetto soporifero e, cosa più importante, non era minimamente interessate alle donne che circolavano nel locale.

Motivata da questi pensieri, Robin, facendosi dare un passaggio da un giovane camionista, si recava a casa di Paul.

In realtà si era promessa di non aver rivelato a nessuno la propria nuova identità, ma in cuor suo sapeva di aver fatto una promessa da marinaio.

"Grazie del passaggio, Jake!" gridava, utilizzando un tono più maschile possibile.

"Di nulla, è stato un piacere!"

Con un pizzico di paura in corpo, Robin suonava il campanello di casa Farnsworth.

"Chi è a quest'ora?" si sentiva dall'altro lato della porta.


"Sono Robin, ma non devi aprire..."

"E come mai?"

"Se te lo dico, finirai col prendermi per pazza e mettermi la camicia di forza!"

"Non lo farò, stai tranquilla!"

"D'accordo, puoi aprire." rispondeva Robin a malincuore.

Non appena aveva aperto la porta, Paul non poteva credere ai propri occhi: al posto della ragazza che ama, si trovava davanti un ragazzo mulatto dalla corporatura più o meno identica alla propria.

"Ma che... ?"

"Rachel."

"Cos'ha fatto di preciso?"

"Ha versato il suo esperimento di scienze nel mio daiquiri e guarda come sono diventata!"

"Capisco."

"E non sono l'unica a cui è successo: anche tua madre ora è un uomo!"

"Oh, santa pazienza!"

"E ogni giorno si porta a casa una donna diversa!"

"Non che lei abbia cambiato stile di vita; prima portava a casa un uomo diverso ogni settimana."

"Ma non sono qui solo per parlarti di questo casino."

"E per cos'altro?"

"Lo so che come richiesta è un po' bizzarra, ma... ecco... ti piacerebbe... fare l'amore con me, anche se sono in queste condizioni?"

"Non so cosa rispondere..."

"Di certo avrei voluto adeguarmi al modo di vivere di tua madre, ma il desiderio di stare con te è talmente forte da non farmi sopportare la compagnia di un'altra persona, uomo o donna che sia."

"Non sono ancora sicuro di volerlo fare..."

"Se non vuoi farlo, vorrà dire che non mi ami veramente."

A quel punto, notando il tono supplichevole della fidanzata, Paul non poteva non rispondere: "Io ti amo veramente e intendo dimostrartelo ora."

A quelle parole, Robin finiva per accasciarsi in ginocchio, afferrando così le caviglie del ragazzo.

Paul, d'altro canto, faceva alzare la ragazza e decideva di portarla dentro.

Man mano che salivano nella camera da letto, i due incominciavano rapidamente a togliersi i vestiti (lei) e il pigiama (lui).

Quando erano rimasti in biancheria intima, si bloccavano di colpo.

"Qualcosa non va?" domandava Paul.

"Sei proprio sicuro di volerlo fare?" chiedeva Robin imbarazzata; malgrado le fattezze maschili, indossava un paio di slip rosa antico con fiorellini gialli e azzurri.

"Ne sono più che sicuro."

"Anche se vedi in me un maschio mancato?"

"Sì, perché io non vedo un maschio, ma la ragazza che amo da sempre."

"D'accordo, allora proseguiamo!"

Tolti gli ultimi scampoli di stoffa, i due ragazzi trovavano il coraggio di poter consumare la loro passione anche in questa situazione scomoda.


Il mattino seguente, Robin si era svegliata più confusa del solito; decideva allora di recarsi in bagno per rinfrescarsi.

Ma un urlo interrompeva la quiete mattutina...

"Paul, vieni subito qui!!!"

"Che succede, cara?"

"Ti ho detto di venire qui!"

"Va bene, va bene, sto arrivando!"

Appena varcata la porta del bagno, il ragazzo rimaneva tra lo sbalordito e il rassegnato di fronte a ciò che si era manifestato.

"Sei tornata di nuovo tu!"

"Ebbene sì, sono tornata ad avere il mio vero corpo!"

"Sono molto contento di questa cosa, anche se devo ammettere che ieri notte mi sei davvero piaciuta!"

"Oh, grazie! E' la cosa più bella che sia uscita dalla tua bocca!"

I due erano sul punto di abbracciarsi, quando si sentiva uno squillo di cellulare.

"E' tua madre, caro: ti conviene risponderle!"

"Va bene."

Dopo aver afferrato il proprio cellulare, Paul preme sia il tasto verde di risposta sia il pulsante per il vivavoce.

"Mamma, che succede?"

"Sono in guai inimmaginabili!"

"Cioè?"

"Ieri sera io mi sono portata a letto, o meglio, Evelard si è portato a letto una ragazza stratosferica."

"E dove sarebbe il problema?"

"Sta nel fatto che stamattina sono ridiventata donna! L'effetto dell'intruglio di Rachel dura solo una settimana!"

"Lo vedo."

"E adesso non so come uscire da qui senza farmi vedere da lei!"

"Ma la ragazza è già sveglia?" chiedeva Robin.

"No, cara: perché me lo chiedi?"

"E allora corri fuori da lì prima che si svegli!"

"Oh, grazie, tesoro! Sei la quasi-nuora migliore del mondo!"

"Figurati, è sempre un piacere!"

"A presto, miei cari!"

"A presto, mamma!" rispondevano i due all'unisono.

"Ora che tutto si è risolto, cosa vorresti fare?" domandava Paul.

"Se sei d'accordo, possiamo tornare a letto e restarci ancora per un'oretta."

"Per me va benissimo."








Quanto è difficile tirare su una challenge!

Ed ecco (seppur in un ritardo stratosferico) una nuova storia!

Il plot bunny che ho seguito è il numero 8, ovvero quello del gender bender.

Dico solo questo: spero di aver reso bene questa faccenda.

Un bacione

Russian

PS: Questo fandom è stato coinvolto nel mio disastro chiamato "Eurovision Song Challenge; precisamente l'ho utilizzato in questa storia qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1810396&i=1














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Capitolo 5
*** Nei panni del capo ***


Nei panni del capo

Autumn Mahoney sapeva che quella giornata doveva essere fuori dall'ordinario.

Tanto per cominciare, aveva scelto un look più austero, nei toni truci del grigio e del marrone; in secondo luogo, parlava con un tono di voce più mascolino e, come se questo non fosse sufficiente, cominciava a impartire ordini a chiunque incontrasse lungo il suo cammino.

Eppure non si rendeva conto di una cosa: dentro il suo corpo c'era l'anima di Arthur Vance.

"Qualcuno sa cosa è successo ad Autumn?" domandava un McKenzie preoccupato.

"Non lo so, ma c'è sicuramente qualcosa che non va! Stamattina non mi ha neanche dato il consueto bacio portafortuna!" si lamentava Tom.

"Credo che si stia comportando peggio di Vance, anzi, sembra addirittura posseduta da lui!" ipotizzava Georgia.

"Georgia, le tue ipotesi mi fanno rabbrividire." constatava McKenzie.

"A proposito, oggi Vance non si è fatto vedere qui."

"Come fai a esserne sicura?" chiedeva Tom.

Georgia era sul punto di rispondere quando, per puro caso, Autumn intercettava la loro conversazione.

"Hansen, fila immediatamente al lavoro! E lo stesso vale per Smythson e Spinkle!"

"Signorsì!" sbuffavano in coro i tre dipendenti."

Il giorno dopo, i tre si ritrovavano a chiaccherare di quella bizzarria nel loro solito locale.

"Ieri sera ho incontrato Vance." iniziava a raccontare Tom.

"E cosa ti ha detto?" domandava McKenzie.

"Niente, ma all'improvviso ha iniziato a saltarmi addosso e baciarmi con passione."

"E tu come hai reagito?"

"Gli ho detto che non avevo voglia di andare oltre il bacio e lui se n'è andato deluso."

Georgia era rimasta ad ascoltare in silenzio, ma alla fine riusciva ad azzardare un'ipotesi: "Non è che uno scambio di corpi!"

"Spiegati meglio!" la esortavano i due compari.

"Praticamente Vance è intrappolato nel corpo di Autumn e viceversa."

"Odio ammetterlo, ma sono d'accordo con te." affermava Tom e anche McKenzie era sulla sua stessa lunghezza d'onda.

"Tommy, per caso è un altro esperimento scientifico della tua sorellina?" domandava Georgia riferendosi al caso di Evelyn e Robin.

"No, stavolta Rachel è innocente."

"Ohi, ohi!"

"Che significa?"

"Che questo strano fenomeno potrebbe essere irreversibile!" rispondeva Georgia esitando sull'ultima parola.

"Vi prego, qualcuno mi svegli da questo incubo!" supplicava Tom.

Eccomi dopo due anni dall'ultimo aggiornamento! Dato che la cara Kukiness ha detto che posso ancora partecipare, sono tornata con il plot bunny numero 9 (8 e 5 si scambiano di corpo, ma questa volta 10 è innocente); l'ho scelta per il collegamento con il capitolo precedente.

Un bacio.

Russian

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