I will sing with you

di thankyouidols_
(/viewuser.php?uid=223551)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologue ***
Capitolo 2: *** chapter one ***
Capitolo 3: *** chapter two ***
Capitolo 4: *** chapter three ***
Capitolo 5: *** chapter four ***
Capitolo 6: *** chapter five ***
Capitolo 7: *** chapter six ***
Capitolo 8: *** chapter seven ***
Capitolo 9: *** chapter eight ***
Capitolo 10: *** chapter nine ***
Capitolo 11: *** chapter ten ***
Capitolo 12: *** chapter eleven ***
Capitolo 13: *** chapter twelve ***
Capitolo 14: *** chapter thirteen ***
Capitolo 15: *** chapter fourteen ***
Capitolo 16: *** chapter fifteen. ***



Capitolo 1
*** prologue ***


Non c’era cosa più bella di cambiare scuola.
Solo perché ci eravamo trasferiti qualche kilometro di distanza.
Ma sinceramente non mi importava perché più o meno conoscevo chi c’era in quella scuola.
Il primo giorno non ero affatto agitata, beh certo un po di ansia c’era perché era tutta una classe dove già si conosceva infatti dovevo frequentare il quarto liceo.
Mia madre mi accompagnò in macchina e con ‘ci vediamo dopo tesoro’ se ne andò via.
Sorpassai un grande atrio e salì le scale.
La mia nuova classe sarebbe stata la quarta G.
Dopo averla trovata ci entrai.
Il professore mi sembrò abbastanza in difficoltà.
Nessuno gli dava retta.
«oh buongiorno,lei è la signorina Adams giusto?»
«si, buongiorno»
Si schiarì e urlò.
«questo anno abbiamo una nuova alunna»
Mi guardai in giro.
Quasi a nessuno interessava.
Meglio così.
«prego si accomodi»
Cercai un posto giusto e mi misi seduta vicino ad un ragazzo con il ciuffo di lato e occhi blu.
«benvenuta »
«grazie »
Di nuovo il professore era pronto a parlare
«bene, come sapete anche questo anno si organizza la gara delle band. Troviamo tra le classi gli alunni più bravi e più talentuosi. Solo tre classi per ogni scuola possono partecipare e questa classe è una di quelle»
La classe iniziò a battere i piedi per terra per l’eccitazione.
Io ancora non ci stavo capendo molto.
«quindi, dai risultati dell’anno scorso ora abbiamo le cinque persone che formeranno una band, in questa classe»
Ero curiosa di sapere chi erano questi cinque.
Il professore prese dalla sua valigetta una scheda.
E sempre schiarendosi la voce annunciò i nomi.
«liam payne»
Un ragazzo al secondo banco si alzò andando vicino al professore.
«zayn malik»
Anche lui, si alzò dall’ultimo banco e seguì l’altro.
«niall horan»
Un ragazzo biondo si alzò dal primo
«harry styles»
Riccio, occhi verdi, si alzò dal terzo banco sorridendo e facendo l’inchino per gli applausi.
Non sopportavo quelli così.
«e per finire.. » continuò il professore
«louis tomlinson»
Non vidi alzarsi nessuno, poi accanto a me una voce.
«scusami, dovrei passare» disse con un sorriso bellissimo.
Gli feci spazio spostandomi con la sedia in avanti.
Erano tutti e cinque li.
Il professore non parlava e fissava la scheda.
«professore che succede?» chiese una ragazza bruna dietro di me.
«è cambiato qualcosa. Invece di cinque devono essere sei alunni, tra cui una ragazza»
Salì la tensione.
Soprattutto tra le ragazze.
C’erano quelle che avevano paura e quello che non vedevano l’ora di entrare nella band solo per il riccio che avvolte sorprendevo dare delle occhiatine maliziose ad una bionda al centro.
Già odiavo la maggior parte.
«ally adams»
Senza rendermene conto aveva appena detto il mio nome.
«cosa? Io non ho fatto nessun test, non ero qui l’anno scorso»
«lo sappiamo. Ma qui dicono che sei stata protagonista di parecchi musical»
«alle elementari e alle medie»
«è comunque stata scelta e non può rifiutarsi»
Sbuffai.
Mi alzai e andai vicino ai cinque.
«bene! Questa è la prima band»
Applaudirono.

Dopo la lezione del professore, che da quanto ero riuscita a ricavare da louis si chiamava professor james, ci richiamò tutti e sei e ci disse che gli orari delle prove in teatro erano appesi in bacheca.
Mi sentivo come un pesce fuor d’acqua tra quei cinque ragazzi.
Alla fine della giornata, fuori scuola ci riunimmo. Non tutti.
Louis, zayn e harry erano con le loro ragazze e quindi ritardarono ad arrivare all’incontro.
«ehm.. ciao» iniziai.
Ok non ero partita benissimo.
«ciao, tu ti chiami.. ally giusto?»mi chiese niall.
«esatto»
«ciao io sono harry» si fece spazio tra tutti
Gli strinsi la mano.
E un sorrisetto gli si formò sul volto.
Non lo guardai.
Staccai subito la mia mano dalla sua che per i miei gusti era rimasta li per troppo tempo.
«io.. non ho la più pallida idea da dove iniziare» dissi.
Tutti iniziarono a pensare
«io direi che prima dovremmo conoscerci.. o meglio dovremmo conoscere te visto che sei la nuova arrivata» disse liam.
«bene, quindi che si fa?»
«potremmo andare da me questo pomeriggio» propose louis.
«ho casa libera e non ci sono le mie sorelle»
La cosa non mi piaceva.
Io tra tutti maschi.
Ma ero grande, dovevo iniziare a cavarmela da sola.
Accettai.

>
-------------------------------------------------

Saalve c:
nuova ff.
mi piacerebbe sentire cosa ne pensate

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** chapter one ***


15.30
dopo scuola tornai a casa e raccontai tutto a mia madre che era felicissima per me, solo io non lo ero. era da una vita che non cantavo e avevo paura di come sarebbe andata.
mangiai e mi preparai per scendere siccome non sapevo dove si trovasse casa di Louis, Liam si era proposto di venirmi a prende per poi andare insieme.
andai in camera e presi la borsa con il minimo indispensabile e salutai mia madre con un misero 'ciao a dopo'
scesi giù e Liam ancora non c'era quindi mi misi seduta sul muretto.
per vedere che ore erano guardai il telefono e trovai tre messaggi:
'attenta al riccio'
'quanto vorrei essere al tuo posto, io me li sarei portati tutti e cinque a letto'
'non chiedermi come ho fatto ad avere il tuo numero, sto arrivando'
ma che cazzo? una che mi diceva di stare attenta al riccio e un'altra che voleva scoparseli, dove ero finita?
però almeno Liam stava arrivando.
alle quattro una macchina si fermò davanti a me, si abbassò il finestrino e lo riconobbi.
«ciao Adams»
«ciao Payne»
entrai in macchina e si formò un silenzio imbarazzante
Liam aveva provato un paio di volte a parlare ma non ci era riuscito.
io avevo le mani in mezzo alle gambe per riscaldarle e non mi sentivo a mio agio in quella macchina.
«ehi rilassati»
abbozzai un sorriso
cos'era tutta questa confidenza?
pensandoci in effetti ero scivolata per colpa del sedile di pelle e ancora non mi ero sistemata.
«ti dispiace se accendo la radio?»
«no no fai pure, la macchina è tua»
mi sorrise e l'accese.
iniziò a canticchiare e rimasi a bocca aperta
«perchè mi fissi?»
«ti sto solo guardando mentre canti, sei davvero bravo»
accenno un sorriso.
per distrarmi guardai fuori dalla finestra ma dopo cinque minuti Liam mi disse che eravamo arrivati.
scese e venne ad aprirmi la portiera e l'unica cosa che uscì dalla mia bocca fu un timido 'grazie'
dietro alla mia schiena sentivo la sua mano e se solo fosse scesa un po, timidezza o no, gli avrei dato uno schiaffo.
Louis ci invitò ad entrare e la casa era immensa anche se da fuori non sembrava.
ci sedemmo sul divano per aspettare gli altri

«harry's voice»

ero in ritardo, lo sapevo ma Janette voleva stare con me dopo la scuola e sapevo a cosa si riferiva.
dovevo anche andare a prendere Zayn, più volte mentre facevo godere la mia bionda avevo sentito il telefono squillare ma ero impegnato in altro.
mi alzai dal letto e mi vestì in fretta.
«già te ne vai?» disse Jane con la sua faccia da cucciolo.
«si, devo stare con i ragazzi.. e la nuova arrivata»
l'espressione da cucciolo si trasformò in un 'prova a toccare il mio riccio e ti spezzo le ossa' o almeno io la vidi così.
«giusto, c'è anche lei. »
conoscevo Jane, si sentiva minacciata da quella Ally e per essere sicura che io non fossi attratto da lei mi aveva invitato nel suo letto e di certo non potevo rifiutare.
la baciai, ancora immersa tra le lenzuola e mi precipitai in macchina

corsi in più fretta possibile davanti a casa di Zayn e lui era già la era di sicuro infuriato
«dove cazzo eri finito?»
«scusa ma Jane mi ha trattenuto»
non parlò più.
salì in macchina e a tutta velocità mi diressi verso casa di Louis.

«Ally's voice»

in mezz'ora avevo pianto già due volte.. dal ridere.
Louis ci stava facendo ammazzare dalle risate e ci si metteva la risata di Niall che era contagiosa al massimo.
eravamo tutti ancora che ridevamo quando suonò il campanello ed entrarono Zayn e Harry.
«com'è questo ritardo?» chiese Louis a tutti e due, non sapendo di chi fosse la colpa.
Harry non si imbarazzò affatto nel dire «la mia ragazza mi ha invitato a casa, più precisamente in camera sua»
ci fu uno dei quei 'oooh' che fanno i maschi quando si parla di ragazze.
ero impegnata a rispondere ad un messaggio di una mia amica e per un momento mi sentì tutti gli sguardi addosso. alzai gli occhi e si, era così.
«allora ally, perchè ti sei spostata in questa scuola?» cominciò Louis.
«ci siamo trasferiti e la scuola precedente era troppo lontana per dove stiamo ora quindi ho deciso di cambiare anche scuola.»
sembravano tutti interessati
«ci dai i tuoi numeri?» mi chiese zayn
«ehm.. okay»
feci passare il mio telefono e io scrissi il mio sul loro
«quindi anche tu sai cantare?» mi chiese Niall
«si, diciamo che me la cavicchio.»
«secondo me è davvero brava» disse Liam, mi mise una mano sulla gamba precisamente sul ginocchio.
non sapevo che fare, avrei voluto levargliela ma.. non ci riuscivo.
sorrisi timidamente guardandolo negli occhi
«sei fidanzata? o almeno sei stata fidanzata?» mi chiese ad un certo punto Harry
«no, non sono fidanzata e si, sono stata fidanzata»
«e perchè vi siete lasciati?» continuò.
quella domanda non doveva farmela
«perchè ti interessa?»
si azzittì.
«basta con queste domande personali, dobbiamo dare le postazioni» disse Louis
fece il gesto delle virgolette alla parola 'personali'
in meno di dieci minuti ognuno aveva una postazione:
Niall la batteria.
Liam e Louis la chitarra
Zayn la pianola
e io ed Harry il microfono.
ma comunque tutti e sei cantavamo.
rimasi li per altre due o tre orette con altre domande del tipo ‘hai fratelli o sorelle?’ e qualche battuta di Louis.
poi se ne andarono.
rimanemmo solo io ed Harry, Liam aveva da fare e non poteva accompagnarmi a casa, ma mi promise che sarebbe stata la prima e l'ultima volta poi mi avrebbe accompagnato a casa sempre lui.
anche se mi era sembrato troppo confidenziale mi piaceva.
ora il problema era un altro però.

CIAAAAAO
spero che vi piaccia e vi pregooo con tutto il cuore di recensiree c:
scriverò presto l'altro

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** chapter two ***


Eravamo rimasti solo io, Louis e quella scorbutica Ally.
Perché Liam aveva da fare? Non poteva chiedere a qualcun altro di accompagnarla?
Oltretutto io dovevo andare da Josh e Ed.
Ally non mi aveva rivolto la parola e nemmeno lo sguardo e sinceramente non sapevo che fare.
C’era un silenzio imbarazzante, Louis era in cucina e Ally era sul divano a messaggiare, molto probabilmente con una sua amica.
Muovevo nervosamente il piede e non smettevo di fissarla.
Mi leccai le labbra e mi alzai dalla poltrona
«direi di andare»
Mi squadrò per un secondo
Si alzò anche lei, prese la sua borsa e andò in cucina per salutare Louis.
Dovevo ammettere che era carina quando mi ignorava
Cosa cavolo stai dicendo Harry?
«grazie per averci ospitati a casa tua» gli disse lei.
Lui la salutò con un abbraccio e uscì dalla porta
«sbava di meno amico»
«che cazzo dici Louis?»
Non rispose e mi chiuse la porta in faccia.
Ero infastidito da tutte e due.
A lei l’avrei lasciata a piedi e a lui gli avrei dato un bel cazzotto.
Gli feci strada verso la macchina e ancora non mi aveva guardato del tutto.
Montammo e partì subito.

Qualche volta cercavo di guardarla, anche per cominciare una conversazione ma lei non muoveva lo sguardo dal panorama fuori dal finestrino.
Finalmente distolse lo sguardo.. verso la sua borsa.
«vogliamo iniziare una conversazione o no?»
Dissi scocciato.
Okay si mi stavo innervosendo.
«se proprio dobbiamo»
«sei insopportabile adams»
«anche tu styles»
Sorrisi per la conversazione che era appena iniziata
«levati quel sorrisino fastidioso dalla faccia!»
«mi dicono che è uno dei più belli»
«le troiette che ti vengono dietro lo dicono, con me non attacca»
Non seppi ribattere.
Non vedevo l’ora di levarmela dai piedi.


«Ally’s voice»

Non lo sopportavo, era da neanche un giorno che lo conoscevo e avevo già capito che persona era.
Era uno di quelli che pensava solo ed esclusivamente a una cosa
Sesso, sesso, sesso e spezzare il cuore alle ragazze quando ne trovava una stupida da far entrare nella sua trappola.
Sarei andata a casa anche a piedi.
Iniziai di nuovo a riguardare fuori ma senza accorgermene mi addormentai.

«svegliati, siamo arrivati» disse una voce che anche da mezza addormentata riconobbi per quanto la odiassi.
«muoviti» continuò a dirmi quando aprì la portiera.
Mi stiracchiai e con calma presi la borsa e scesi.
Mentre mi dirigevo verso il cancello, frugavo nella mia borsa alla ricerca delle chiavi.
Non le trovavo mai per colpa delle cose inutili che si trovavano li dentro.
«non trovo le chiavi»
«e che vuoi da me?»
«che te ne vada, almeno non mi rompi»
Si spostò verso la macchina e aprì la portiera.
Lo guardai fino a quel punto poi ricominciai a cercare le chiavi e finalmente le trovai.
«prima che me ne vado.. voglio dirti che quell’occhiatine, quelle guance che ti diventano rosse con Payne non funzionano»
Cosa? Stava scherzando vero?
Si buttò dentro alla macchina e accese il motore.
Avevo sprecato già abbastanza le mie contro battute.


«Harry’s voice»

Ancora non capivo perché gli avevo detto quella cosa.
Si ok, forse mi avevano dato fastidio gli sguardi che si davano loro due ma tutto qui.
Mi dirigevo con la macchina verso casa di Josh, di solito passavo sempre il pomeriggio con loro ma quella volta avevo fatto un po tardi.
Parcheggiai, diedi una scossa ai miei capelli ed entrai senza bussare, ormai ero di famiglia.
«ehi amico»
Mi disse Ed stringendomi la mano
«Josh è in soggiorno?»
Ed annui e insieme a lui andai da Josh.
«Zayn ci sei anche tu?»
«eh già»
Ci sedemmo e Josh arrivò dalla cucina con quattro lattine di birra.
«allora? Siete stati presi per la band?»
Io e Zayn soddisfatti annuimmo.
«anche noi due, e come ragazza ci è capitata una bella figa»
Josh lo confermò.
«e a voi?»
Io e Zayn ci guardammo, io avevo già la mia idea su di lei.
Una gran rompi palle.
«è.. carina»
Carina? Amico stai scherzando? È una rompi coglioni assurda.
«io non la penso così mio caro Zayn, è scorbutica, menefreghista e non la sopporto»
Ed bevve un sorso di birra senza smettere di guardarmi
«secondo me dici così perché ti sei accorto che non te la darà mai»
Scoppiarono tutti a ridere, compreso me perché forse aveva c’entrato il punto.
«prima o poi succederà»
Dissi posando la lattina.
«scommettiamo» se ne uscì Josh.
Lo guardai male
«avanti.. non mi dire che hai paura di perdere?»
«sai che vincerei di sicuro, ho sempre vinto»
«ma questa volta è diverso. Lei ti odia e non mi sembra una.. facile»
Mi scappò una risata, avrei vinto costi quel che costi, tutti erano a conoscenza di quanto fossi competitivo soprattutto quando si parlava di ragazze
Notai che Zayn era rimasto fuori da tutto questo, non capì il perché.
«cosa ci guadagno?»
«non dovrai usare più la macchina perché ti accompagneremo sempre noi, questo naturalmente se vinci. Invece se perdi sarai tu ad accompagnarci sempre ed ovunque per un mese»
Josh e Ed si guardarono soddisfatti della loro proposta.
Josh mi porse la sua mano.
Esitai un attimo ma.. infondo l’idea di andare a letto con lei non mi dispiaceva.
Ricambiai la stretta


«Ally’s voice»

Non ci stavo capendo una mazza.
Biologia proprio non la capivo, lanciai il libro sulla scrivania e mi sdraiai sul letto.
Iniziai a pensare a come sarebbe andata con la band.
non avevo mai partecipato a nessun concorso e non sapevo nemmeno cosa si vinceva.
Ricevevano qualcosa i ragazzi o invece era solo per la scuola?
Ally ma cosa ti frega? Vai li canti e basta.
Mi ripetevo nella mia testa.
A farmi alzare fu un messaggio dal cellulare.
Liam.
‘ehi Adams, stavi dormendo? Volevo solo dirti che domani abbiamo la riunione in teatro con il professore e le altre band. Alle 7.30 ti voglio pronta che ti vengo a prendere’
Liam, liam, liam.
quel nome mi rimbombava nella mente.
Mi addormentai con il cellulare sul petto.
Non riuscì a spiegarmi quel gesto, forse volevo solo sentirmi più vicina quel ragazzo.

__________________________________________
saalve gentee
Come prima cosa volevo ringraziarvi per le otto menzioni.
Mai avute in precedenza.
E anche per le 121 visualizzazioni e per le tre persone che stanno seguendo la storia.
Bene, questo è il terzo capitolo e spero vi piaccia.
Presto scriverò l’altro e..
Recensite
Recensite
Recensite
Baci, se volete contattarmi su twitter sono @harryispervert c:

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** chapter three ***


7.15
Merda, quindici minuti e Liam sarebbe venuto a prendermi.
Mi alzai di scatto dal letto, scesi e mi piombai in bagno, mi feci una doccia svelta, mi misi l’intimo e guardai l’orologio
7.20, corsi in camera e mi misi i jeans del giorno precedente, una camicia a mezze maniche e le ballerine.
Andai di nuovo in bagno, un filo di matita, mascara e un un po’ di fondotinta per coprire quel fastidioso brufolo sulla fronte.
Capelli sciolti, no troppo gonfi. Coda, no troppo gonfia anche quella, allora chignon. Perfetto.
Presi lo zaino e salutando mia madre con la mano scesi di fretta.
Arrivata giù ancora non c’era nessuna macchina.
Ora quello che sta facendo tardi sei tu payne.

dopo quindici minuti liam arrivò.
Montai macchina e quasi urlando gli dissi «faremo tardi»
«no se accelero»
Mordendosi il labbro inferiore spinse il piede sull’acceleratore di botto
Mi sentivo schiacciata al sedile.
«cazzo liam rallenta»
Avevo promesso a mia madre che non avrei detto parolacce davanti ai ragazzi, lei diceva che non era carino sentir dire parolacce da una ragazza e che ai maschi non piacevano le bocche femminili volgari, se lo era inventato lei.
Liam rallentò, ma eravamo già a un buon punto anche se in meno di dieci minuti sarebbe suonata la campanella di entrata.
«ce la faremo»
Si fermò ad un semaforo e appena diventò verde, partì di nuovo.
«che ore sono? » Chiese impegnato al volante
Guardai l’orologio, che dopo tanto tempo avevo rimesso per comodità
«mancano cinque minuti alle otto»
Mise la marcia e continuò su quella velocità.

Parcheggiammo, scendemmo e iniziammo a correre per l’interno della scuola. Sembravamo degli elefanti che correvano e in più ridevamo, diventò ancora più divertente solo quando Liam cadde per le scale ma proprio mentre stavamo per arrivare alla nostra metà qualcuno ci bloccò.
«dove pensavate di andare eh?»
Liam mi bloccò mettendomi un braccio davanti agli occhi.
«che vuoi mike?»
Questo ‘Mike’ si appoggiò sul muro, vicino alla porta della nostra classe chiusa e intrecciò le braccia al petto.
«volevo conoscere la nuova arrivata, sai com’è.. mi piace, che arrivi nuova gente altrimenti è sempre la stessa e solita palla» mi guardò con uno sguardo malizioso e prepotente.
Mi ricordò qualcuno, forse un certo harry, pft.
«non metterti strane idee in testa e lasciaci stare»
Liam gli fece cenno di spostarsi ma lui non si mosse di li.
«non ho finito di parlare con voi»
Liam indietreggiò e torno alla posizione precedente.
«come va con il vostro coretto da chiesa? Sapete, anche la nostra classe ha una band e di sicuro arriverà in finale, speriamo che voi non ci facciate fare una brutta figura»
Ci fu una pausa, mike alzò il sopracciglio e finalmente si mosse dicendo «bene, adesso vi lascio»
Si avvicinò a me e io indietreggiai.
«ci vediamo»
Di nuovo quel sorrisetto strafottente.
Per quale motivo ricevo questi sorrisetti maliziosi ma odiosi? Non mi ritengo nemmeno una bella ragazza, ho occhi marroni semplici con qualche riflesso verde ma che si vedono solo con la luce del sole, sono castana, capelli scalati e non hanno nemmeno senso, solo mossi con ciuffi che vanno di la e di qua, non sono secca sono normale ho le mie curve ma mi reputo grassa, cosa trovano di attraente in me?
Mike sparì dalla circolazione.
Liam posò la mano sulla maniglia e mi guardò di traverso
«stai lontana da lui, è uno pericoloso»
Sentì un brivido percorrermi la schiena.
Quel pericoloso non mi piaceva perché sembrava molto serio.
Aprì la porta ed entrammo in classe.
«adams! Payne! Siete in ritardo di dieci minuti! Adams non hai iniziato per niente bene il tuo anno, sei nuova e sei riuscita ad arrivare in ritardo il secondo giorno» Abbassai lo sguardo. Sentivo tutti gli occhi su di me.
«ho fatto tardi io, mi dispiace»
La professoressa ci guardò con due occhi grandi come due palloni, ma poi all’improvviso si rilassò e facendo dei gesti con le mani ci disse «oggi chiudo un occhio. Andate ai vostri posti, svelti. »
Io e liam ci sbrigammo e quando mi misi seduta vicino a Louis, con le labbra dissi ‘grazie’
Lui si limitò a sorridermi.
Sempre grazie a Louis capì che quella professoressa insegnava chimica e che si chiamava la Davis.

L’ultima ora stava per terminare e io non vedevo l’ora di andare con il resto della band alla riunione, anche perché volevo capirci qualcosa di questa competizione. Insieme, appunto ai miei ‘colleghi’ ero fuori alla porta della classe ad aspettare che la campanella suonasse per andarcene.

Subito dietro a Niall e Zayn salì sul grande palco che si trovava all’interno della scuola.
Eravamo tutti in riga davanti al professore che era seduto in prima fila sulle poltrone.
Eravamo quindici ragazzi e tre ragazze, bello no?
«siamo tutti giusto? Bene, benvenuti alla prima riunione delle band. Vorrei subito iniziare a spiegarvi bene questa competizione. Dieci scuole parteciperanno e quindi ci saranno trenta band, in questo mese si svolgeranno tre gironi dove verranno eliminate venti classi. Poi ci sarà la semi-finale e infine la finale. Sappiamo che questa scuola ha buone speranze di vincere quindi vogliamo il meglio da voi. Ma, esistono delle regole.. »
Il professore si alzò e salì sul palco dirigendosi verso una lavagna, prese del gesso e iniziò a scrivere
«..non devono esserci sentimenti, ovvero, amore e odio. Perché finirebbero solo per rovinare le band e questo non vogliamo che succeda, sia per la scuola sia per voi.. »
Ci guardò tutti negli occhi con aria di sfida.
«..il premio è ancora un mistero ma ve lo faremo sapere presto. »
Finalmente concluse, tutti presero per andarsene ma non era finita li.
«pensavate di andarvene senza farci sentire di cosa siete capaci? »
Altro sorrisetto da sfida.
Insieme agli altri ci mettemmo seduti in cerchio mentre tutti gli strumenti venivano portati al centro.
Ognuno iniziò a suonare uno strumento e a cantare, rimasi impressionata perché erano tutti davvero bravi.
«adams, tocca a te»
Mi venne un brivido, iniziai a sudare freddo e le gambe mi tremavano. Con i piedi di piombo mi trascinai al centro del palco
«tu canti solo vero? Scegli quello che vuoi»
Presi il microfono tra le mie dita e come dicevo anni prima ‘ci dovevo entrare in simbiosi’
Mossi le dita a scaletta per sentirlo bene mio.
L’unica canzone che mi venne in mente fu quella che non doveva venire.
Chiusi gli occhi e con tutta la concentrazione a l’amore che avevo, la mia voce uscì più bella che mai.

Cause everytime we touch, I get this feeling.
And everytime we kiss I swear I can fly.
Can’t you feel my heart beat fast, I want this to last.
Need you by my side.
Cause everytime we touch, I feel this static.
And everytime we kiss, I reach for the sky.
Can’t you hear my heart beat so
I can’t let you go.
Want you in my life


Quando finì, aprì gli occhi che sentì pieni di lacrime, un grande applauso rimbombò nel grande teatro.
Passai il microfono ad Harry, che mi guardò con aria interrogativa ma io abbassai velocemente lo sguardo e ritornai a sedermi.
Rimasi con gli occhi abbassati per tutto il tempo, l’emozione era stata forte e se non fosse stata per la vocina dentro di me che diceva ‘non qui non qui’ sarei scoppiata a piangere. Sempre con quella vocina mi salvavo.
Sentivo spesso gli occhi su di me, soprattutto dalle persone accanto. Pensavo che fosse passato tutto quel dolore ma probabilmente non era così.
Non ascoltai più l’esibizione di nessuno, mi impegnai solo a trattenermi.


«harry’s voice»

Dopo aver cantato ‘isn’t she lovely’, mi misi seduto vicino ad Ally.
L’avevo vista con gli occhi pieni di lacrime e quando una ragazza era fragile, con lei si poteva fare tutto.
Rimase per tutto il tempo con il viso abbassato verso le sue gambe, era successo qualcosa.
Ma che poteva essere? Era andata alla grande, era riuscita a emozionare anche me. la sua voce era qualcosa di indescrivibile, aveva anche cantato un pezzo davvero difficile
Quando il professore annunciò la fine della riunione, Ally si alzò e sempre con quel cazzo di sguardo abbassato che mi faceva tremendamente innervosire andò dietro alle quinte.
Il mio istinto fu quello di seguirla, ma qualcuno ci andò prima di me.

_______________________
gioooorno.
Mi state dando taante soddisfazioni, 218 visualizzazioni, 15 recensioni, insomma grazie mille jfjgjjkd
Mi dispiace se questo capitolo fa schifo ma dovevo spiegare un po di cosa parlava la gara
Beene, mi manca solo una cosa da scrivere
Recensite
Recensite
Recensite
Baaci. Twitter @harryispervert

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** chapter four ***


Volevo stare solo da sola.
Lo so, non avevo scelto un bel posto per nascondermi ma lì dietro c’erano stanze e stanzette.
Mi nascosi in una, molto piccola devo dire.
Mi appoggiai al muro e piano scesi fino ad arrivare con il sedere a terra, sul freddo pavimento. Portai le ginocchia al seno e appoggiai la testa su esse.
Le lacrime iniziarono a scendere silenziose.
Chiusi gli occhi. Non volevo vedere e sentire nessuno
Ma qualcosa sentì..
Dei passi e una voce.
Mi spostai all’angoletto della stanza, per vedere chi fosse.
Appoggiai di nuovo la testa sulle ginocchia e riconobbi quelle scarpe.
«hey piccola Ally»
Piccola. Piccola? Piccola?!
Senti le guance andare a fuoco.
«tutto bene?»
Si inginocchiò davanti a me, incrociai i suoi occhi, blu.
Sorrisi timidamente.
Lui fece lo stesso, ma era un sorriso sicuro di se.
Un’altra lacrima scese ma io continuavo a nuotare nei suoi occhi, blu oceano.
Ormai ero stata in un modo o in un altro scoperta. Odiavo quando la gente mi vedeva piangere, non volevo farmi vedere fragile.
Avvicinò la sua mano alla mia guancia e mi levò con delicatezza quella goccia d’acqua salata.
«forse.. è troppo presto per dirlo, insomma ci conosciamo da un giorno ma.. puoi dirmi tutto»
Lo disse con un sorriso rassicurante.
Feci un grande respiro, mi fidavo di niall.
«quella canzone.. l’ho dedicata a mio padre prima che..morisse. »
Mi fermai, senti un dolore tra polmoni, cuore e stomaco. Non sapevo da dove provenisse.
«è morto un anno fa, non pensavo che quella canzone mi avrebbe rifatto piangere»
Abbassai lo sguardo per non far vedere altre lacrime.
C’erano ancora tante cose che avrei voluto tirare fuori, l’avrei fatto, ma non quel giorno
Con il dito sollevo il mio viso da sotto il mento.
«lascia che passi un po di tempo, poi quel dolore si stringerà sempre più fino a scomparire»
Mi iniziarono a brillare gli occhi.
L’abbracciai quasi strangolandolo, sentendo la sua risata.
«grazie»
«voglio che tra noi nasca una bella amicizia, quando vuoi parlare io ci sono»
Lo strinsi ancora più forte.
Si alzò porgendomi la mano per aiutarmi ad alzare, mi strinse il braccio intorno alla vita e mi baciò sulla fronte.
Amavo già quel ragazzo, mi sentì amata solo per cinque minuti ma fu una sensazione fantastica.
Chissà come sarebbe stato sentirsi amata per mesi, anni o addirittura per sempre..


Guardavo di fuori, attraverso la vetrata del bar.
Mamme con i passeggini, signori anziani che chiacchieravano del più e del meno.
Di cosa parlavano gli anziani?
Della pensione, delle bollette, si, insomma cose che a me non interessavano.
«Ally! Ci sei? Sei connessa? »
Balbettai qualcosa di incomprensibile sentendo Louis.
Presi il mio frappuccino tra le mani e inizia a berlo, amavo il cioccolato e starbucks
«io e Niall stiamo già lavorando a qualcosa, volete sentire? » Disse liam tirando fuori da un borsello un foglio.
Tutti annuimmo curiosi.
Dovevamo anche scrivere noi le canzoni, ne bastava una ma se erano di più era meglio, era meglio per la band
Liam e niall si schiarirono le voci e aprirono la bocca per tirare fuori la loro voce, le voci di due angeli.

You're insecure
Don't know what for
You're turning heads
When you walk through the do-o-or
Don't need make up
To cover up
Being the way that you are is en-o-ough..


«si insomma.. siamo arrivati solo qua» disse il biondo, sembrando imbarazzato.
Lo guardai abbassando la testa da un lato, come i cani quando non capiscono un comando.
Non contraccambiò lo sguardo.
Finì il mio frappuccino e lo buttai nel bidono vicino all’uscita, faceva abbastanza freddo e io ero solo con una camicia.
Sentì un peso sulle spalle che piano piano mi riscaldò
Era qualcosa di morbido.
Me lo misi per bene e mi girai per ringraziare.
«grazie»
Gli angoli della bocca di Harry si allargarono, sembrava per la prima volta un sorriso sincero, puro. Non malizioso. Gli si formarono quelle due fossette che avrei voluto tanto toccare.
Ricambiai il sorriso e con i ragazzi mi incamminai verso casa.


13.30
«io non ci capisco niente di matematica, a cosa serve? »
Risi per la faccia buffa di Louis.
«dai, ti aiuto io» dissi ancora ridendo.
La Jones ci fulminò, forse avevamo parlato a voce alta.
«liam e niall hanno finito la canzone, oggi abbiamo le prove vediamo come va»
Disse louis guardando la lavagna
«davvero? L’hanno già finita? » Chiesi stupita, quando l’avevano finita?
Sono stati tutta la notte svegli?
«si, non hanno dormito. Immagino come erano, rincoglioniti e storditi ma avranno fatto comunque un buon lavoro. »
Mi sorrise.
Appoggiai la testa sulla mano sperando che quella mezz’ora passasse in fretta.


«ciao, ancora non ci siamo presentate»
Avevo appena messo piede fuori dalla classe che qualcuno mi picchiettò la spalla.
Dietro mi ritrovai tutte le ragazze della mia classe che iniziarono a presentarsi.
Risposi a tutte con un ‘piacere’ ma rimasi abbastanza scandalizzata.
Arrivo il turno della bionda, quella che avevo visto scambiarsi sguardi maliziosi con Harry.
Pft, già l’odiavo.
«piacere Janette ma mi chiamano Jane, cioè solo il mio ragazzo mi chiama così» faccia da ‘sono tutta io, sono bella, sono intelligente’
Ciao troietta dei miei cazzi, non me ne frega niente.
ma naturalmente risposi come alle altre.
Mi avvicinai alle scale, pronta ad uscire da quell’inferno.
Avrei mangiato, mi sarei fatta una piccola passeggiata e poi sarei ritornata a scuola. Figo.
«ciao, sai non volevo presentarmi tra tutte quelle ochette fastidiose, sono Rachel. »
Mi tese la mano
«piacere, sono ally»
La strinsi e scoppiai a ridere per quel ‘ochette fastidiose’
«ti sto simpatica, hai risposto diversamente»
Mi sorrise, aveva un sorriso dolce.
«dove stavi andando? »
«a mangiare qualcosa, vuoi unirti a me? »
Accettò subito.
Nel tragitto verso una pizzeria, mi misi a guardarla.
Era leggermente più bassa di me, aveva occhi verdi, capelli neri mossi ed era abbastanza magra, forse andava in palestra o correva ogni sabato, mah.
Entrammo nella piccola pizzeria e ci sedemmo al bancone con due pezzi di pizza.
«allora, come va con la band? »
«bene» solo e un semplice bene. Non lo sapevo nemmeno io come stava andando.
«sicura? » Disse addentando quel crostino e guardandomi negli occhi.
«si, insomma ancora non so bene come stia andando è solo il terzo giorno. »
«capisco»
Finimmo la pizza, la salutai e mi incamminai per ritornare a scuola


«harry’s voice»

«zayn? Mi spieghi perché non ne vuoi sapere niente? » Quel ragazzo mi stava facendo innervosire, che cosa aveva che non andava?
«harry, devi crescere tutto qui»
Eravamo seduti sui gradini del palco, mentre aspettavamo gli altri.
«zayn, è solo una scommessa»
Non mi guardava nemmeno in faccia.
«no non lo è»
Continuava e continuava. Non lo sopportavo.
«avanti, arriva al punto e basta»
Finalmente girò il viso e mi guardò dritto negli occhi.
«a differenza tua io non rischierei mai di perdere la mia ragazza per una scommessa e.. »
Stava per continuare ma la porta si aprì, ally.
Ci salutò con la mano prima di bloccarsi.
«ho interrotto qualcosa? »
«no no, tranquilla»
Disse subito zayn ma fece sentire il suo nervosismo
Posò la borsa al centro del palco e venne e sedersi vicino a noi.
C’era silenzio, troppo.
«quindi la canzone è pronta? » Anche lei non mi guardava?
«si, ma di sicuro ci sarà qualcosa da cambiare» rispose zayn sorridendo.
I loro occhi si incontrarono.
Sentì come qualcosa bollire dentro di me.
«ciao ragazzi, allora? Pronti? »
Finalmente il resto della band arrivò.
«bene, per adesso abbiamo solo le parole e il ritmo, quindi direi di cominciare. » Disse liam entusiasta
«voi due -ci indicò- oltre che cantati siate anche attori, metteteci amore okay? »
Guardai ally per un secondo, poi girai velocemente il viso
Presi il foglio con le parole e iniziai a leggerlo.
Payne mi aveva stupito.
«ma.. questo è un assolo? »
Merda.
«si, visto che la canzone è dedicata ad una ragazza, dovrai far vedere che la dedichi ad ally, non è un problema vero? »
È una sfida horan?
«certo che non lo è»
Di nuovo il mio occhio cadde su ally, era presa a leggere. Non aveva per niente calcolato la mia domanda, significava che gli andava bene.
Prendemmo posizione, io accanto alla castana e gli altri dietro.
Era troppo silenziosa quindi per farla svegliare l’avrei infastidita un pochetto.
A ritmo di battiti sulle gambe iniziammo a cantare.
Le nostre voci combaciavano perfettamente.
Ognuno cantava un pezzo, solo io avevo qualche parola in più appunto per l’assolo che si stava avvicinando.
Sapevo già cosa avrei fatto. Volevo solo divertirmi.
Non ci pensai due volte, dopo il ‘na na na’ presi per un braccio Ally e l’attirai a me, continuando a cantare. La mia voce era particolarmente sexy, ero abbastanza modesto. Le misi una mano dietro alla schiena poi piano piano scesi. Sprofondai nei suoi occhi marroni e verdi, sentivo il suo seno premere sul mio petto, ma sinceramente e stranamente non fu quella la cosa da cui rimasi attratto in quel momento.. erano i suoi occhi e la sua bocca. Così disegnata e perfetta. Mi avvicinai con il viso sempre più vicino al suo, i nostri nasi si sfiorarono ma la mia mano era scesa fin troppo giù.
Mi scansò di colpo e mi tirò uno schiaffo.
Sorrisi tirando su un angolo della bocca, così da formare un sorrisetto malizioso.
Cazzo, non quel sorriso. Non in quel momento
Pensai.
Prese la sua borsa e senza dire una parola uscì da dove era entrata.
«harry, cazzo sei sempre il solito coglione»
Mi disse louis. Poggiai una mano su dove mi aveva colpito e dovevo dire che mi faceva male.
Scesi quasi correndo le scale e andai a cercarla prima che lo facesse qualcun altro.
Guardai a destra e sinistra ma la strada giusta era quella davanti a me.
Era li. Stava camminando in direzione casa.
«harry, non mi seguire» disse urlando
Già mi aveva visto? Che cosa aveva, gli occhi di dietro?
«avanti, non mi dire che te la sei presa»
Si fermò di botto.
«la cosa che mi ha dato fastidio è stata la mano sul sedere, tutto qui. Altrimenti sarebbe andato tutto bene»
L’ultima frase la disse quasi come se lo dicesse a se stessa.
«certo, ci saremmo baciati»
Era a un paio di metri lontano da me e io ero con le mani in tasca, come se non avessi detto niente.
«si, hai ragione, ma adesso so con certezza che tu avresti cercato solo altro»
Si girò guardandomi negli occhi.
«cioè? »
Mi andava di stuzzicarla, ma sapevo benissimo a cosa si riferiva
Si avvicinò a grandi passi.
«Styles, ti dico solo una cosa, tu non mi devi toccare okay? »
Scandì bene le parole. Questa volta mi avvicinai io.
«sei tu che mi devi fermare»
Dissi quasi sussurrando e avvicinandomi a lei sempre più.

__________________________

MAAA CIAAAAO
Hdjfhjs più scrivo la storia e più la amo.
Che ne dite? Vi piace? Sto correndo troppo? Perché se no rallento (?)
Cioè io penso che vada bene, insomma in questa storia harry è così e vuole subito tutto troppo in fretta.
Vi piace la coppia harry-ally o liam-ally?
E l’amicizia tra niall e ally? Secondo me è fantastica, boh. lol
Ok sto commentando da sola la mia storia.
Bene, ringrazio sempre per le recensioni e anche per chi ha messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate.
Recensite e recensite
Vi lascio.
aaalla prossima c’:

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** chapter five ***


Le sue iridi puntavano le mie, sentivo la presa sui miei polsi e i nostri nasi che si sfioravano, di nuovo.
Il suo respiro, il suo profumo e il suo cuore che.. accelerava?
Era nervoso?
Harry Edward Styles nervoso?
Mi scappò una risata interna ma tornai a quello che stava per accadere.
Non dovevo dargliela vinta.
Mi scansai liberandomi anche della sua presa.
Alzai le mani in segno di non cedimento
«Mi dispiace Styles, ma prova a ritoccarmi e ti ritrovi castrato»
Dissi con un tono scherzoso ma anche serio
«da Payne ti saresti fatta toccare volentieri o sbaglio? »
Lo guardai con disgusto.
Come poteva dire una cosa così, mi faceva salire il sangue al cervello.
Girai i tacchi e mi incamminai dalla parte opposta.
«chi tace acconsente»
Forse era arrivato il momento di castrarlo.
Ma continuai a camminare come se non avessi sentito niente.

Era passata una settimana e più da quelle prove e si, anche da quel quasi bacio.
La canzone era definitivamente pronta e quel pomeriggio avremmo avuto la prima gara.
Ero in ansia, soprattutto perché dovevo riaffrontare quelle palle di occhi verdi.
giuro che se prova a ritoccarmi il culo gli taglio le mani
ma a parte questo ero anche in ansia per l’esibizione, insomma, avremmo cantato in pubblico.
a interrompere i miei pensieri fu il suono del clacson della macchina di Liam.
Entrai e lo salutai con un bacio sulla guancia.
«salve signorina, svegliata bene? »
Mi faceva sciogliere con quel sorriso.
«diciamo di si, pronto per oggi? »
«si, sono un po’ nervoso »
«lo siamo tutti»
Mi guardò di nuovo.
«Ally, devo parlarti»
Parlarmi? Parlarmi di cosa?
Il mio cuore iniziò a battere più veloce e le mie guance presero fuoco.
«di.. cosa? »
Sembrava nervoso, passavo lo sguardo da me alla strada, alla strada e me
«io.. cioè tu, no io, no, tu.. mi piaci Ally »
La testa mi girava e ormai avevo una giungla al posto delle farfalle nello stomaco
Che fai Ally, vuoi rispondergli o no?
«anche.. tu mi piaci Liam»
Sentivo andare a fuoco tutto, non solo le guance.
Gli si formò un sorriso che gli arrivò fino alle orecchie.
Io sorridevo e lui sorrideva.
I suoi occhi, dio.
«LIAM ATTENTO! »
Urlo e lui con dei ottimi riflessi riesce ad evitare la macchina che stava uscendo da un garage.
Sia io che lui eravamo rimasti terrorizzati ma scoppiamo in una risata sdrammatizzante.
«parliamo meglio dopo eh? »
Annuì ed eravamo di nuovo in direzione scuola.


P.O.V HARRY

Ero già stanco, stavamo provando da tutta la mattinata insieme all’altre band e non ne potevo più.
Andavamo benissimo, io con Ally mi stavo comportando bene anche perché volevo vincere.
Era particolarmente felice e dolce.
E questo, non so perché, ma mi faceva andare in tilt.
Vedevo lei e Liam darsi delle occhiatine ma come sempre feci finta di niente.
Dopo ben sei ore di duro lavoro, insieme alle band e al professore, prendemmo un pullman che ci portò a un'altra scuola poco distante.
nel pullman entrò qualcun altro della scuola, come le ragazze di Louis e Zayn e qualcun altro che voleva assistere all’esibizione. Io avevo chiesto a Jane di non venire, le avevo detto che non volevo distrazioni, che la sua bellezza mi avrebbe distratto, quando poi era solo per non rovinare la scommessa.
Presi posto vicino al finestrino e vidi gli altri mettersi seduti.
Zayn e Louis con le proprie ragazze, Niall con Liam e Ally vicino a Rachel, quanto mi irritava quella ragazza.
Quindi, avevo già programmato che sarei rimasto da solo
«posso? »
Mi girai e Mike si era già seduto
«già ti sei accomodato»
Dissi girando la testa verso il finestrino, il pullman stava per partire.
«allora? Paura? »
«io non ho mai paura»
Si lasciò scappare una risata.
Conoscevo quella risata, un tempo ero nel suo gruppo, andavamo a casa sua, suonavo e cantavo ma poi hanno iniziato a diventare peggio dei tipi che girano intorno a casa mia, rubando, bruciando cassonetti e ho deciso di staccarmi da loro.
Ally, che si trovava davanti a me con la sua amica si girò all’improvviso.
La guardai strano.
Guardò prima me e poi Mike
«hei bellezza ci sei anche tu»
Appena sentì quelle parole si rigirò. Non la capivo.
Mike, aveva quel tono agghiacciante quando parlava, quella cresta da duro e quel piercing sul labbro superiore che non davano l’aria da persona affidabile e forse Ally l’aveva capito.
«avanti, non fare la timida»
Mike si alzò per toccarle la spalla
Lei non si mosse, perché?
Vidi il braccio di Mike scendere, forse fino al seno.
Allungai il braccio per allontanarlo ma ci pensò prima lei.
«non toccarmi»
Secca e fredda.
Sorrisi per quel gesto che aveva appena fatto.
Mike mi diede un occhiata poco simpatica, si alzò e si andò a sedere dietro.

Mancavano dieci minuti e saremmo saliti noi.
Niall ed Ally erano abbracciati da ore, lei tremava per la paura e lui che cercava di tranquillizzarla.
Bleah, odiosi
Gli unici tranquilli erano Louis e Zayn.
Feci qualche saltello per scaricare la tensione e con coraggio, seguito dagli altri, entrai in scena.
«bene, ecco la prossima band! Presentatevi velocemente»
Disse la ‘presentatrice’, per modo dire.
Ci presentammo velocemente e poi andammo alle proprie postazioni.
Presi il microfono tra le mani e prima che potessi dare l’attacco ai ragazzi, Ally mi si avvicinò.
«Harry, non penso di farcela»
Aveva gli occhi che le brillavano ed era tutta rossa sulle guance.
«ce la DEVI fare»
Avvicinai la mia mano sulla sua e lei, senza esitare, la strinse.
Ci sorridemmo prima di cominciare a cantare.

Andò tutto alla grande, ci fecero i complimenti per la canzone e anche per il mio assolo ‘dedicato’ ad Ally
Lei saltellava e abbracciava tutti per quanto era felice
Si avvicinò a me dandomi un bacio sulla guancia
«grazie»
Mi sussurrò all’orecchio
Questo, mi fece venire un certo brivido, ma non lo feci notare.
Si allontanò, donandomi un altro dei suoi bellissimi sorrisi e uscì dalla porta esteriore mano nella mano con Liam.
Della nostra scuola, solo una band venne scartata, per fortuna.
Il professore venne a complimentarsi con noi, avevamo stupito tutto il pubblico, ci disse.
Iniziò a parlare ma la curiosità era troppa, quindi lascia Niall, Zayn e Louis per andare a cercare il resto.
Uscì e fuori faceva parecchio freddo.
Vidi due ombre vicino al muro
Mi avvicinai per vedere meglio
Liam aveva il braccio sopra alla spalla di Ally e lei era a braccia conserte.
non era molto felice, aveva la fronte contorta e la gamba che si muoveva nervosamente.
Mi avvicinai ancora, mettendomi dietro ad un albero, per sentire
«mi dispiace, Ally»
«no, tranquillo, hai ragione»
un sorriso finto Ally, beccata
«ma, quando tutto questo sarà finito.. »
Non finì la frase, premette le sue labbra su quelle perfette di Ally.
Perfetto Harry, perfetto
Quando si staccarono a lei era tornato il sorriso di prima invece lui..
«Harry? Che ci fai qui? »
Merda
«ci stavi spiando? »
Chiese la castana mettendo le mani sui fianchi e alzando un sopracciglio
«non stavo spiando nessuno, volevo solo dirvi che Jane ci ha invitati a una festa a casa sua sta sera»
Loro due si scambiarono degli sguardi
Dai Harry, forse l’hai scampata
«sei sicuro che Jane mi voglia? »
«perché non ti dovrebbe volere? »
Imitai la sua voce mettendomi anche io le mani sui fianchi.
«no, così»
Mi sorpassò sbattendo la mia spalla contro la sua.
«ah, e non pensare di essertela cavata così, dopo ne parliamo»
Mmh, no Harry, sei nella merda




Giorno geeente
Ho avuto l’ispirazione e quindi ho scritto subito yaya
Il nostro Harry si sente sempre più attaccato alla nostra Ally e a quanto pare è anche un po’ geloso.
Tenete d’occhio Mike, perché se l’ho messo qualcosa succederà anche con lui SBEEEM.
Ok, ringrazio sempre chi recensisce e chi legge di nascosto, grazie a chi mette la storia tra seguite/preferite/ricordate
Recensite e recensite
Al prossimo capitolo c’:

Un favore piccolo piccolo?
Passate nella mia prima one shot? Lasciate una recensioninaina, thaaank you!
QUI

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** chapter six ***


Il pullman ci riportò a scuola ma invece di andare a casa, prendemmo la macchina di Harry e Liam.
Liam Liam Liam
Si, ripetevo quel nome ma questa volta era per tristezza.


«ally? Ti ricordi quello che ci siamo detti oggi no? »
«certo che me lo ricordo »
«ecco, beh..per me la band è molto importante e non vorrei rovinarla. Ti ricordi la regola? Quella che che non ci devono essere sentimenti? Ecco.. insomma è per quello. Io vorrei tanto mettermi con te ma non vorrei rischiare, mi piaci davvero ally. »
«anche tu mi piaci tanto Liam »
«mi dispiace, Ally »
«no, tranquillo, hai ragione »
«ma, quando tutto questo sarà finito.. »



Eh si, poi quel bacio. Quanto avrei voluto che durasse di più, ma quel rompi scatole di Harry, che ora si trovava al volante accanto a me, era rimasto li a spiarci.
Eravamo in direzione casa della troietta e sua fidanzata Janette.
Ci stavo andando solo per gli alcolici, che sicuramente ci sarebbero stati.
«allora.. perché ci stavi spiando? »
Questa volta mi sarei divertita io.
Alzò gli occhi al cielo
«non vi stavo spiando »
Purtroppo ero andata a finire in macchina con Harry, perché Louis e Zayn sarebbero andati insieme alle loro ragazze nella macchina di Liam, avendo più posti.
«perché sono qui? »
Sbuffai e misi le braccia intorno al petto
«se vuoi ti accompagno casa, non averti tra i piedi mi fa molto piacere »
Simpaticone

Finalmente arrivammo nella casa che era meglio chiamare villa.
Mi bloccai davanti all’entrata a bocca aperta.
Era così lussuosa, grande, bella
«Adams, muoviti! »
Louis mi diede una spinta facendomi quasi cadere in avanti, ma per fortuna mi sistemai e entrai.
Cosa trovai davanti a me? Gente, fin troppa, che ballava e che era già sbronza.
Musica a palla, ragazze che si strusciavano tra loro e i ragazzi erano lì, seduti sul divano, che le guardavano con gli ormoni che esplodevano.
Impalata ad assistere tutto quello, Harry mi sorpassò sbattendo la sua spalla sulla mia, e si piombò da Janette che era con un gruppetto che ballava, la baciò immediatamente senza preoccuparsi.
Mi guardai intorno e vidi Zayn con Perrie e Louis con Eleanor.
Perfetto Ally, starai da sola
Mi accorsi del banco con gli alcolici e cibo.
mi diressi li e mi versai nel bicchiere la prima cosa che trovai.
Uno, due, tre, quattro, cinque bicchieri.
Ero abbastanza ubriaca da andare a ballare ma prima che lo facessi qualcuno mi prese per il polso e mi fece girare verso di lui.
«balli con me? »
Niall
«certo principe azzurro »
Si, aveva del principe azzurro. Occhi chiari, biondo e bellissimo fisico, lo era proprio.
Insieme a lui mi spostai al centro della stanza e iniziammo a ballare a casaccio.
Ridemmo e ci pestammo anche i piedi ma non ce ne importò.
Lui era leggermente più ubriaco di me.
Quando la musica cambiò sentì il bisogno di bere ancora.
Mi spostai di nuovo verso gli alcolici e presi un altro bicchiere.
Mi appoggiai al muro e iniziai a cercare Liam.
L’avevo perso fin dall’inizio ma volevo che ballasse con me, che male c’era.
Iniziai a cercarlo più attentamente anche se facevo fatica per il troppo alcool che mi stava facendo girare la testa
«ora vomito»
Dissi posando il bicchiere e iniziando a camminare per andare a cercare Liam.
Vidi Mike con dei suoi amici che mi fissavano, non ci stavo capendo niente.
Gli alzai il dito medio e mi diressi vicino alle scale ma mi fermai di botto.
Janette sembrava una cozza, no di più. Era attaccata ad Harry in una maniera assurda, lo baciava e stringeva i suoi ricci tra le dita.
Liam sparì dalla mia mente, iniziai a cercare Niall.
Appena lo trovai riguardai di nuovo loro due, si erano staccati e mano nella mano stavano per salire le scale.
Saltai letteralmente addosso al biondo facendolo sbattere al muro baciandolo.
Sentì ricambiare il bacio e le sue mani sui miei fianchi.
Ma con delicatezza, come per non far vedere che mi stava ‘rifiutando’, mi staccò da lui, facendo rimanere il nostri visi vicini.
«Ally, no. »
Cosa stavo facendo?
Mi girai di nuovo verso quei due, Harry aveva cambiato all’improvviso sguardo e non so per quale motivo, mi sembrò che non volesse più salire su con Janette.
Mi spostai ancora più vicino alle scale e vidi loro entrare nella prima porta a destra.
Ero infuriata, con loro, con Niall e con me. soprattutto con me.
Mi allontanai con lo sguardo abbassato da Niall.
Avevo voglia di piangere e l’unico con cui riuscivo a farlo era con quello che avevo appena baciato per.. gelosia.
Mi misi seduta sul divano, ma poi ci ripensai e uscì fuori.
C’era un grande giardino con un divano a dondolo tutto decorato attaccato al muro esterno della casa.
Mi sdraiai li per guardare le stelle e per pensare a quello che provavo.
Niall? Solo amicizia, ma la stavo subito rovinando.
Liam? Amore, cotta, non lo sapevo.
Harry? Harry, confusione.
Mi scese una lacrima, ma mi addormentai subito con il vento che mi accarezzava i capelli.


P.O.V HARRY

Mi ordinò di sdraiarmi sul letto e con movimenti sensuali si tolse la camicetta mettendosi a cavalcioni su di me. Mi tolse la maglietta e con la sua lingua iniziò a perlustrare ogni centimetro della mia pelle.
«ti desidero harry »
Me lo disse all’orecchio, facendomi rabbrividire. Ma non mi faceva più l’effetto di una volta.
Quella ragazza era una furia ma ultimamente non la volevo più.
La scena di Ally che baciava Niall mi tornava in mente, e non mi accorsi che Jane si era tolta il reggiseno. Una splendida terza.
La sua bocca tornò sulla mia e con un movimento svelto mi tolse la cinta.
Di solito, ero io quello che comandava la situazione ma quel giorno non ne avevo voglia.
Si staccò di nuovo dalla mia bocca e piano piano scese fino ad arrivare agli addominali.
Mi sbottonò i pantaloni e me li sfilò, facendo lo stesso anche lei.
Eravamo solo in intimo ma non volevo andare oltre.
Naturalmente lei non lo capì, fece per sfilarmi l’ultimo mio indumento ma rigirai la situazione, io sopra di lei.
Sentì il suo corpo eccitarsi, ma non pensava lo stesso il mio.
«scusa Janette »
Mi alzai da lei e mi vestì in fretta.
Chiusi la porta alle mie spalle sentendo solo un ‘ma’
Scesi le scale di fretta e incontrai tutti, tranne chi volevo.
Mi feci spazio tra chi ballava ma non trovai nessuno dei due.
Stavo per andare a cercare fuori quando vidi delle supra spuntare dal divano
«Niall? »
Era sdraiato e tutto rosso in faccia, ma mi fece solo rabbia
«Ally? Dov’è? »
«non lo so Harry »
«sbaglio o vi siete baciati? Lo dovresti sapere »
«l’ho allontanata ed è scappata via »
Scappata via?
Lasciai Niall e mi precipitai fuori.
Iniziai ad urlare il suo nome, sperando che fosse lì nei dintorni.
Dietro di me sentì dei lamenti
Mi girai e sul dondolo vidi Ally, che si era fatta piccola forse per il freddo.
Mi avvicinai e mi misi seduto ai suoi piedi.
«vattene »
Disse fredda.
La vidi tremare e battere i denti.
Mi alzai, per andarle a prendere una coperta.
Rientrai in casa e dall’armadio nell’ingresso presi un piumone tutto stirato e in ordine. Conoscevo bene quella casa.
Ritornai in giardino e glielo poggiai sul suo corpo.
Non mi ringraziò, se lo sistemò addosso e fece il suo braccio da cuscino.
«nel mio paese si dice grazie »
Dissi con tono scherzoso
«tornatene a scopare con la tua ragazza »
«penso che lo farò, sono qui a morirmi di freddo quando potrei tornare su e –mi avvicinai al suo orecchio- fare sesso fino al mattino »
Lo dissi quasi sussurrandoglielo
«zitto! »
Mi mise una mano in faccia per allontanarmi.
Mi scappò una risata. Mi alzai per rientrare in casa e bere qualcosa
«non ci riusciresti fino al mattino »
Disse alzando la testa per guardarmi negli occhi.
«non conosci Styles »
Ero fermo, i suoi occhi marroni penetravano i miei verdi.
Sembrò imbarazzata.
«se vuoi.. puoi rimanere qui »
Disse rigirandosi subito e infilandosi nel grande piumone.
Mi avvicinai piano con le mani nelle tasche dei pantaloni
Non capì a cosa si riferiva, quindi rimasi in piedi vicino a lei.
Si spostò lasciando uno spazio sul dondolo.
«c-c’è posto »
Non ci credevo. Mi stava chiedendo di mettermi vicino a lei, sotto le coperte?
Mi leccai le labbra e senza fare rumore mi sdraiai accanto a lei.
Mezzo corpo era di fuori, e stavo davvero scomodo.
«se ti metti su un lato non cadi »
La guardai.
Aveva sempre quel sorriso che mi faceva innervosire per quanto fosse bello.
Mi misi su un lato, come mi aveva consigliato lei e le toccai i fianchi
La vidi chiudere gli occhi per un secondo
L’avvicinai a me, tanto da sentire il suo profumo e l’odore di alcool.
Avevo il cuore che andava a mille, ma non capivo perché
Non ero mai stato uno che si innamorava facilmente
Cazzo dici? Tu non sei innamorato
Hai ragione, non lo sono.
«hai degli occhi bellissimi »
Se ne uscì lei appoggiando la sua testa sul mio petto.
«si vede che sei ubriaca »
Rise.
I suoi capelli scorrevano tra le mie dita.
Aveva dei bellissimi capelli e morbidissimi.
«hai ragione, lo sono »
Chiusi gli occhi e con il suo profumo, che invadeva le mie narici, e il calore che emanava il suo corpo mi addormentai.




Hoooola gente
Scusate per ritardo ma sono partita per tre giorni e non avevo il computer.
Cooomunque ecco qui il capitolo, spero vi piaccia.
Ally ha fatto una grande cavolata, ma ora sta dormendo con Harry sul dondolo.
Come la prenderanno gli altri a scuola e Jane?
Lo saprete al prossimo capitolo jdfhd
Continuerò presto, quindi rimanete qui c’:
graazie a chi recensisce e che mette la storia tra le seguite/preferite/ricordate
presto scriverò anche un'altra one shot
un caaaloroso abbraccio lol

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** chapter seven ***


Qualcosa di vetro si era appena rotto, così mi svegliai. Con un rumore fastidioso che proseguì con un bel ‘vaffanculo’
Mi alzai, rimanendo seduta su un letto a me sconosciuto
Strofinai gli occhi per poterli aprire, ma peggiorai la situazione perché iniziai a vedere appannato e sfocato.
Scesi dal letto e mi guardai intorno con ancora gli occhi mezzi chiusi.
Poster, cd, una scrivania disordinata e vestiti da tutte le parti. Ne presi uno, un pantalone, ed era da uomo.
Guardai me, per essere sicura di non aver fatto cavolate la scorsa notte.
No no era tutto okay, ero vestita.
Aprì la porta chiusa di quella camera e davanti trovai delle scale.
Mi affacciai piano e vidi una testa riccia spuntare dalla cucina, un fisico da paura e..
Cazzo ma è Harry!
Ritornai subito in camera e chiusi la porta.
Mi appoggiai e rimasi immobile
«Ally? Sei sveglia?»
Non risposi.
Lo sentì salire le scale velocemente e fermarsi davanti alla porta.
Bussò.
Ora apre la porta, ora apre la porta.
no, non lo fece.
Non sentì più rumori quindi posai la mano sulla maniglia e piano la tirai giù, aprì lentamente la porta.
Quando fu completamente aperta feci due passi in avanti, guardai a destra, verso le scale ma prima che mi girassi dall’altra parte qualcuno avvolse le sue braccia intorno al mio corpo e con le mani iniziò a farmi il solletico
«allora sei sveglia eh?»
Iniziai a ridere e a chiedere pietà, soffrivo il solletico come nessun’altro.
«harry stronzo lasciamii»
Ero praticamente per terra a morire e lui continuava.
«ti prego ti prego bastaa!»
Era a cavalcioni sopra di me e io sembravo un babbuino con problemi mentali che si muoveva a scatti
«Harry Edward styles SMETTILA!»
Finalmente smise, mi calmai e come se avevo fatto un kilometro iniziai a respirare faticosamente.
Si alzò da me e mi porse la mano per aiutare ad alzarmi.
Mi faceva male tutto per quanto avevo riso
«sei uno stronzo Harry!»
«lo so»
Sorriso beffardo, l’avrei preso a schiaffi.
Scesi le scale insieme a lui.
«cosa.. è successo ieri sera?»
Non mi ricordavo niente, ricordavo solo di aver bevuto
«non ti ricordi niente?»
Disse rimanendo a bocca aperta,cosa avevo combinato?
«si e no, ma non dirmi cavolate!»
Lo minacciai puntandogli un dito
«beh, allora.. sei venuta a letto con me e mi hai anche detto che sono stato bravissimo»
Si poggiò con i gomiti sul tavolo fissandomi.
Pft, no, ma ti pare che sono così stupida da andare a letto con lui?
Non lo sono vero?
No
No
No

Lo sentì ridere
«dovresti vedere la tua faccia»
«smettila e dimmi cosa è successo»
Mi venne un attacco omicida
«ieri sera ti sei ubriacata, hai baciato Niall per non so quale motivo, ti sei addormentata sul dondolo, poi sono arrivato io, ci siamo abbracciati e ti risei addormentata. Per fortuna io poi mi sono svegliato e non potevo portarti a casa in quelle condizioni quindi ti ho portato da me»
Finì con un sorriso a 32 denti.
Merda! Il bacio con Niall
Dovevo assolutamente scusarmi
Senza dire una parola e rimanendo con lo sguardo sconvolto andai verso la porta per andarmene
«non fai colazione?»
«no, grazie»
«vuoi andare a scuola a piedi?»
«si, problemi?»
«ti accompagno io»
«mi accompagna sempre Liam»
«e tu pensi che con quello che ha combinato ieri venga a scuola oggi?»
Cosa aveva combinato? No merda
Rimasi sempre sconvolta, mi prese per un braccio e mi strascinò fuori casa, entrai nella sua macchina e partì in direzione scuola.

Erano più di trenta minuti che eravamo in viaggio, a quanto pare Harry non sapeva la scorciatoia che usava Liam.
Lui era di buon’umore, io avevo mille casini in testa.
Lo squillo del mio telefono interruppe quel silenzio.
Guardai lo schermo e vidi il nome: Rachel.
«pronto?»
«Ally? Tutto okay?»
«si perché?»
Non rispose
«rachel? Cosa c’è?»
La sentì fare un grande respiro
«sono qui fuori scuola e ci sono persone che mi stanno venendo in contro chiedendomi se so la storia tra te e Niall, io non la so quindi vorrei che tu mi spiegassi, sai cosa provo per Niall, mi sono confidata con te e ti prego, dimmi che non è come pensano tutti!»
«okay okay, calmati»
Disse tutto così velocemente che mi fece venire mal di testa.
«no, non è come pensano tutti, tra me e Niall non c’è niente!»
Mi sentì osservata dai verdi e intensi occhi di Harry.
mi spostai verso il finestrino e abbassai la voce.
«e allora perché quel bacio? Perché parlano tutti di quello?»
Era disperata
«ero ubriaca okay? Ho.. visto una persona e mi sono ingelos..»
Non mi fece finire la frase
«aah ora capisco, Liam! Ieri sera era con una ragazza e tu per farlo ingelosire hai baciato Niall?»
Liam? No.. io l’ho fatto per..per..non ci credo.
Guardai con la coda dell’occhio il ragazzo alla mia sinistra che sentendosi osservato si girò all’improvviso.
«ne parliamo dopo, sto arrivando»
Attaccai il telefono
Sperai solo che Harry non mi chiedesse chi fosse quella persona.

Appena Harry parcheggiò la macchina scesi di fretta e andai a cercare Niall.
La gente mi guardò,ma cercai di far finta di niente
La campanella ancora non era suonata, quindi erano tutti fuori.
Vidi una testa bionda, con degli occhiali appoggiata al muro, fissava il suo telefono.
Mi avvicinai con calma e poi l’abbracciai da dietro.
«Niall! Scusa, ti chiedo infinitamente scusa, non ero cosciente di quello che facevo, ti prego perdonami!»
Si girò per guardarmi, alzò gli occhiali e mise il telefono in tasca.
«Ally, non sono arrabbiato con te»
Disse freddo.
«non è vero lo sei»
Gli occhi iniziarono a pizzicarmi.
«ehi, no non piangere! Sul serio, non lo sono. Ho capito subito perché l’hai fatto»
Mi fece l’occhiolino.
Feci un grande respiro e mi appoggiai al muro con lo sguardo basso.
«l’unico che l’ha capito sei tu, nemmeno io so’ il perché l’ho fatto»
Si mise davanti a me mi alzò il viso da sotto il mento.
«non mentire a te stessa, all’amore non si comanda Ally, viene all’improvviso forse nel peggiore dei modi,e bisogna stare al suo gioco altrimenti si rischia di soffrire»
E con questo mi baciò sulla guancia. Prese il suo zaino che si trovava vicino a miei piedi e se ne andò dentro.
All’amore non si comanda?
Viene all’improvviso?
Cosa voleva dire?
Cosa sapeva lui?
Di sicuro sapeva più di me, questo era ovvio.




P.O.V. HARRY

Anche quella giornata stressante era finita, non vedevo l’ora di ritornarmene a casa, farmi una doccia e uscire con Josh e Ed e Zayn
Una forma minuta mi si piombò davanti, appena fuori dall’edificio. Braccia conserte,gambe allargate e sguardo incazzato.
Promette bene insomma
Proprio per niente

mi scappò una risata e Jane mi guardò storto.
«dobbiamo parlare»
Senza dire una parola la seguì, camminava decisa e con il sedere che andava a destra e a sinistra.
Si fermò dietro al muretto poco distante dall’entrata
Fece peso su una gamba.
«cosa ti è preso ieri?»
Sbuffai, come se non fosse successo niente
«non mi andava Jane, semplice»
«perché non ti andava? Non sono brava forse»
Mi venne da ridere, ma cercai di trattenermi
«Jane, non mi andava e basta»
«da quando è arrivata quella Ally non sei più come prima»
«non è lei il problema»
Ero scocciato da quella conversazione
«pensi che non vi abbia visto ieri sera?»
Beccato Harry!
«dobbiamo finirla qui»
Mi girai dalla parte opposta e vidi Ally che scendeva le scalette esterne con Rachel, mi sorrise e io ricambia con un saluto di mano. Tutto questo con Jane dietro che mi guardava sicuramente in cagnesco.

«come va con Amy.. Amalia..?»
«Ally, si chiama Ally»
Dissi scocciato.
Camminavamo da mezz’ora e stavo davvero amando quella birra. Oltre a noi quattro doveva venire anche Louis ma sapevo che si sarebbe parlato della scommessa e a Louis non volevo farglielo sapere. Mi avrebbe donato una delle sue ramanzine sullo non sfruttare le donne o usarle solo per il sesso.
Louis era uno di quelli, forse l’unico, che amava davvero la sua ragazza. Lei naturalmente ricambiava. Louis sapeva parlare, sapeva ascoltare, avendo quattro sorelle doveva aver imparato per forza qualcosa
«comunque bene, adesso andrà più che bene visto che mi sono lasciato con Jane»
Bevvi un sorso di birra
Vidi Zayn lanciarmi un occhiataccia.
«amico ma vai alla grande»
Josh mi diede una pacca sulla spalla, facendomi quasi sputare tutto.
«quindi, hai lasciato Jane solo per la scommessa?» se ne uscì Zayn
Non sapevo bene se fosse per quello oppure perché alla fine Ally mi piaceva
Si, è per la scommessa
Annuì.
«ma la nostra storia stava prendendo una brutta piega»
Altro sorso di birra.
«senti, che ne dici se mettiamo anche una scadenza così ti dai da fare eh?»
Propose Ed mettendo uno mano sulla mia spalla.
«per me non c’è problema, vincerò comunque»
«bene, allora che ne dici..»
Iniziò a pensare e io lo guardai aspettando
«prima della semi finale»
Un mese
«perfetto»
Decisi di cambiare discorso, zayn era abbastanza scocciato e silenzioso
«come vi è andato a voi il primo girone?»
Dissi curioso, anche per vantarmi
«bene, siamo passati, non vi ho visto ieri. Volevo vedere tanto la tua preda»
Non mi piaceva come pensavano di Ally. Alla fine, non ero poi così.. insomma.
Harry, tu sei uno stronzo con le donne e così rimani va bene?
No, non sarei rimasto così per sempre
Mi limitai a rispondergli freddo
«la vedrai»




Sciaaao
Ho voluto mettere subito questo capitolo perché domani inizio scuola *si dispera*
Comunque, scusate se è corto ma ultimamente l’immaginazione mi ha abbandonato, lol.
Nel prossimo ci sarà più su Liam e Ally, visto che in questo non ne ho parlato per niente
Vi avverto che dal prossimo succederanno parecchie cose, ad esempio si faranno sentire più Louis e Zayn.
Ally approfondirà il suo rapporto con Niall ilprincipeazzurro Horan, lol.
Beeeene, ringrazio chi recensisce, chi legge silenzioso e anche chi mi fa i complimenti su twitter (@harryispervert).
Grazie a chi mette la storia tra le seguite/preferite/ricordate, love you :3
Continuate a rendermi felice
È grazie a voi che continuo questa storia c:
mi dileguo
al prossimo, presto presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** chapter eight ***


«ancora non hai parlato con Liam? »
Disse Rachel mordendo un panino con dentro insalata e pomodoro.
Dissi di ‘no’ con la testa e morsi anche io la mia pizza.
Eravamo sedute su una panchina, poco lontana dalla scuola per pranzare.
In quel posto non ci andava mai nessuno e lo amavo per quello, l’avevamo scoperto pochi giorni prima.
«ma è passata una settimana, non vuoi sapere perché era con quella ragazza? Ti piaceva una volta»
Alzai la testa e ci fu un vento all’improvviso
«si, mi piace ma.. »
Riabbassai subito la testa e continuai a gustarmi il mio pranzo
Sentì i suoi occhi puntati su di me
«ma? allora perché hai baciato Niall? »
Mi alzai di scatto buttando la carta della pizza nel bidone accanto alla panchina
«l’ho baciato non per Liam»
Dissi guardandola negli occhi
«e per chi allora? »
Si alzò anche lei e insieme riprendemmo a camminare
Ci pensai un attimo.
«harry»
È quello il nome giusto?
Si, lo è.


Non ci credevo, avevamo passato anche quel girone.
Nella classificava eravamo secondi, prima di noi c’era una scuola a me sconosciuta
Ero di nuovo contentissima, che saltellavo, ridevo e abbracciavo tutti, ma quello che volevo tra le mie braccia era Niall.
Piano, lo sorpresi e lo abbracciai da dietro
«sei poco contenta eh? »
Si girò e ricambiò l’abbraccio.
Ogni giorno che passava tenevo sempre di più a Niall, era un ragazzo d’oro. Dava dei consigli fantastici e mi sapeva far ritornare il sorriso.
Mi staccai da lui per andare da Liam, volevo chiedere spiegazioni. In fondo mi aveva sempre baciata e ‘promesso’ che dopo la competizione ci sarebbe stato un ‘noi’, forse.
«ehi Liam, volevo parlarti»
Era seduto sul divanetto rosso dietro alle quinte, dove ci rilassavamo prima di salire sul palco.
fece spazio e mi fece segno di sedermi
«Liam, la scorsa settimana alla festa di Janette.. insomma.. ti ho visto con una ragazza»
Cosa non vera. Io non l’avevo visto.
Mi fece cenno di continuare
«volevo sapere.. perché? Insomma poche ore pri.. »
«Ally, ti ho spiegato il perché»
Ci pensai un attimo
«non capisco.. »
«facciamo parte della stessa band, era quella regola, non ci deve essere amore NELLA band»
Tutto si fece più chiaro, avevo capito.
Abbassai lo sguardo, avevo fatto la figura della stupida.
Abbozzò un sorriso
Feci per andarmene ma ci ripensai
«tu, comunque mi hai baciata e mi hai detto che ci sarebbe stato qualcosa tra noi dopo, non scordatelo»
«non ti ho confermato.. niente»
Abbassò la testa e la voce
Mi alzai dal divanetto e mi appoggiai vicino alla porta, pronta ad uscire e andarmene a casa.
Non riuscivo a dare un senso a tutto quello.
Vidi arrivare Harry sorridente con dietro due ragazzi
Un roscio, poco più basso di Harry con una felpa e jeans e un castano, i capelli assomigliavano molto a quelli di Louis, con una maglietta attillata e anche lui con dei jeans.
«loro sono Ed e Josh -si rivolse a loro- e lei è Ally»
«sappiamo chi è»
Ed, se non sbaglio, disse guardandomi dalla testa ai piedi
Mi tesero la mano e io le strinsi tutte e due con una sguardo confuso.v «anche noi siamo in una band ma siamo amici di Harry»
Josh, gli diede una pacca sullo stomaco
«mi.. fa piacere»
Risposi sempre guardandoli storti.
Avevano un non so che di strano, Harry era teso e i suoi amici tra un po’ non mi sbavavano addosso, visto le loro facce.
«io.. devo andare, mi ha fatto piacere conoscervi»
Presi la borsa, il giacchetto di jeans e aprì la porta. Li salutai per l’ultima volta con la mano e mi incamminai verso casa.

La mia mente era altrove e i miei piedi camminavano da soli.
Faceva abbastanza freddo e avevo tutti i muscoli tesi, non c’era nessuno in strada
Sono le dieci di sera, ti credo che non c’è nessuno
Pft.
Senza accorgermene arrivai a casa, aprì la porta e buttai la borsa accanto allo specchio.
C’era un silenzio inquietante
«sono a casa»
Urlai sorpassando l’ingresso e arrivando in salone.
Niente.
Ancora nessuno.
Spostai la testa per vedere in cucina e mi ritrovai tutta la tavola apparecchiata, con tutto il cibo possibile
È il compleanno di qualcuno?
Mia madre spuntò da dietro facendomi saltare
«ho cucinato tutto quello che ti piace, avanti. Siediti»
Mi spinse vicino alla tavola facendomi sedere. Lei si posizionò davanti e iniziò a mettermi tutto nel piatto
La guardavo strano e sconvolta
«avanti tesoro mangia»
Mi faceva paura..
«mamma! mamma, un attimo! Sai che questo.. mi farà ingrassare e anche tanto? »
«ma è solo per oggi»
Iniziò a mangiare senza lasciarmi parlare
Erano passati già dieci minuti e mi stava irritando per come si scannava su quel pollo.
Sbattei le mani sul tavolo e mi alzai di scatto
«cosa devi dirmi? Cosa succede? »
«niente tesoro»
«mamma, ti conosco. Non cucini mai così tanto e se lo fai è perché devi dirmi qualcosa»
Il volto di mia madre cambiò, posò la coscia di pollo e mi guardò negli occhi
«ok, hai ragione c’è qualcosa che ti devo dire. Da quando è morto tuo padre, io e te ci siamo buttate giù ma ora.. voglio ricominciare a vivere. E forse.. ci sto riuscendo»
Lo stomaco mi si strinse
«cosa vuoi dire? »
Fece un grande respiro
«mi sto vedendo con un uomo. Voglio che tu ricominci a vivere insieme a me.. »
«io sto vivendo, mamma. »
Si alzò venendomi incontro
«no tesoro, tu hai bisogno di una figura paterna, hai bisogno di tuo padre e penso che frank sia quello giusto, stiamo pensando di andare a vivere insieme e.. »
«fare un figlio? non ti capisco, stai correndo troppo! Da quanto è che ci esci un mese? Una settimana? Hai ragione, io ho bisogno di papà ma non del tuo Frank. »
Lasciai mia madre e corsi in camera chiudendo la porta sbattendola.
Che giornata di merda
Pensai. Mi sdraiai sul letto e mi misi sotto le coperte con la musica nelle orecchie
Cosa voleva? Voleva che quello prendesse il posto di papà? Non sa nemmeno lei chi sia veramente. Quante storie avevo sentito dove il compagno della madre picchiava la figlia, non volevo arrivare anche io a quel punto. Non lo conoscevo.
Liam mi stava già ‘tradendo’, per modo di dire.
E adesso ci si metteva anche mia madre con il suo compagno.
Non poteva andare peggio.
O forse si..


P.O.V HARRY

Non sapevo cosa mi avesse spinto ad andare fin lì, forse il suo volto triste o semplicemente la voglia di vederla, o ancora la voglia di vincere quella fottuta scommessa.
I minuti passavano così lentamente. Stavo anche morendo di freddo
Porca troia
Sentì dei passi avvicinarsi e finalmente la porta si aprì.
«salve»
Mi disse una donna castana, slanciata e in ottima forma,anche se con il viso stanco e occhi tristi, assomigliava molto alla figlia.
Coglione, è la figlia che assomiglia alla madre
Giusto.
Sentì il suo sguardo pesante
«ehm.. salve. C’è ally? »
«tu chi sei? »
Dovevo ammettere che aveva un corpo davvero sexy.
«Harry, sono in classe con lei e faccio parte della band»
Mi squadrò dalla testa ai piedi e da lei uscì solo un ‘oh’
Mi fece entrare,invece lei salì al piano di sopra
Sentì bussare e dire ‘c’è un certo Harry di sotto, lo faccio salire?’
Ci fu un tonfo e poi vidi la madre scendere le scale rivolgendosi a me
«è un po’ arrabbiata, ma sali su, digli che io sto uscendo e che per qualsiasi cosa può chiamarmi, non so a che ora torno»
La scommessa Harry, la scommessa.
«certo.. »
La vidi uscire e mi precipitai sulle scale, consapevole di ciò che poteva succedere.
Bussai la porta, aspettando una risposta ma niente.
urlai il suo nome.
Provai ad aprire la porta ma qualcosa la bloccava.
Diedi una spinta e inciampai su un cuscino, che si trovava sulla mia traiettoria questo spiegò il tonfo di prima
La sentì ridacchiare
Era tutto buio, per fortuna la luce del corridoio non mi impediva di vedere Ally sotto le coperte.
Nessuno parlava, lei non dava segni di vita, io mi dondolavo sulle gambe
«perché devi sempre rompere i coglioni Harry? »
«sei fine ragazza»
Dissi con un filo di serietà
La vidi mettersi seduta e fissarmi.
«che vuoi? »
«volevo solo sapere come stavi»
«esiste il telefono, oppure il computer ma se vuoi anche il piccione viaggiatore»
Si ristese sul letto, stava delirando
«comunque tua madre è uscita, ha detto che non sa’ a che ora torna»
«andrà a scopare sicuramente con quello.. »
«cosa? »
«lascia stare»
Sembrava che stesse parlando da sola.
Mi stavo stufando a stare così fermo, e per la prima volta non sapevo come agire
Ma le tolsi le coperte.
«va bene, mi alzo. »
Si alzò e accese la luce.
Era con una felpa grande e lunga, che lasciava nude le sue gambe.
Aveva gli occhi gonfi e il naso rosso.
«è successo qualcosa? »
Le chiesi senza pensarci.
Si rimise seduta sul letto e io vicino a lei.
«no, niente. Solo che ho aggiunto alla lista ‘ragazzi che mi deludono’ il numero 634523»
Sentivo la sua voce spezzata
«e questo ragazzo sarebbe.. payne? »
Mi guardò, voleva dirmi dell’altro.
Abbassò immediatamente lo sguardo
«non so’ cosa vuole, prima mi bacia e poi va a spassarsela con un’altra»
«ti consiglierei di lasciare stare se lui non sa cosa prova»
Alzò lo sguardo verso di me
«in realtà, sono io quella che non sa cosa prova»
Ricambiai, penetrando nei suoi occhi
«è strano parlare con te di queste cose.. »
Disse sorridendo
«E perché? »
Mi scappò un sorriso anche a me, era incredibile come trasmettesse felicità e benessere «niente niente»
Si alzò dal letto, ma io rimasi lì seduto.
«sai, anche io ho problemi sentimentali»
Sul volto gli si formò una finta espressione sorpresa
«no! Sul serio? Anche Harry ilputtanieredellascuola Styles ha problemi con le ragazze? »
Abbassai lo sguardo sorridendo
«ho lasciato Jane»
Non la sentì più ridere, respirare, muoversi.
«mi sto commovendo, guarda»
Fece finta di asciugarsi una lacrima
«e per quale motivo l’hai lasciata? »
Disse quasi ridendo
Le presi il polso e l’attirai a me
«mi piace un’altra»
La situazione era cambiata in un secondo, ero sopra di lei, i suoi occhi brillavano, i nostri nasi si sfioravano, il battito cardiaco era accelerato a tutti e due e stessa cosa il respiro.
La mia mano stringeva ancora il suo polso stretto e fragile.
Chiusi gli occhi e la mia bocca combaciò perfettamente con la sua,
la voglia di baciarla era immensa, ogni secondo che passavo il bacio approfondiva.
Mi diede accesso alla sua lingua ma subito dopo mi ritrovai dall’altra parte del letto, «No!», e lei che.. piangeva.




MUHAHAHAHAHA
Vi lascio con un po’ di suspance lalalala
Come vi sta andando scuola? A me una vera merda, ho iniziato il liceo e ci sono tutte zoccoleett.
Vi chiedo scusa per il ritardo, la scuola mi sta mandando in tilt.
Ma comunque, cosa ne pensate di Liam? E di Harry? Dgjfdfgj
Beeene, non ho altro da dire, ci vediamo al prossimo capitolo
Ciaaaaao
VI ADORO!

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** chapter nine ***


Oh mio dio. Cosa stavo facendo?
Un momento prima avevo le sue labbra sulle mie e subito dopo l’avevo scansato facendolo ritrovare dall’altra parte del letto e io che piangevo come una fontana.
Fece per avvicinarsi ma io indietreggiai ancora di più.
La situazione era la stessa, era tutto così simile.
Non volevo essere di nuovo ferita, ne avevo abbastanza. Avevo sofferto abbastanza.
Stavo soffrendo già con Liam e se mi avesse fatto soffrire anche lui? Non sarei riuscita a sopportarlo.
Avevo le ginocchia al petto e le lacrime non cessavano
«Ally, spiegami, cosa succede? »
Era così fottutamente prefetto.
E per questo lo odiavo.
Odiavo la sua perfezione che mi stava facendo innamorare di lui.
«perché siamo così? Perché prima ci odiamo e poi finiamo per baciarci, perché?
Spiegamelo Harry, io non capisco»
Lo vidi avvicinarsi piano
Sentì il suo respiro vicino, levai le mani dal viso e incrociai i suoi occhi
«non lo so nemmeno io»
Stavo rovinando tutto.
Se non fosse stato per..
«David»
L’ho detto ad alta voce?
«chi è David?»
Sembra proprio di sì
Sentì le mani di Harry toccarmi i fianchi e i suoi occhi trasmettermi coraggio.
Feci un grande respiro.
Stavo veramente per raccontargli tutto?
«era il mio migliore amico, ma forse non lo è mai stato»
I suoi occhi continuarono a trasmettermi serenità
«mi ero innamorata di lui e ero convinta che lui ricambiasse. Una sera, eravamo a casa sua e stavamo andando oltre un semplice bacio, lo respinsi. Non ero pronta. »
Arrossì violentemente.
Stavo raccontando al più stronzo, coglione, stupido ma il più bello della scuola che in passato avevo rifiutato di fare sesso.
Avevo praticamente confessato di essere vergine. Bello.
Abbassai immediatamente il viso, concentrandomi sulla non distanza che c’era tra di noi.
«non c’è niente di grave sai? »
«non è finito qua.. »
Lo interruppi subito.
«lo andò a dire a tutta la scuola, la gente iniziò a prendermi in giro, tutto questo successe nel periodo in cui mio padre morì. Mi sentivo uno schifo e dopo vari mesi decisi di cambiare scuola»
Un ultima lacrime mi rigò il volto e harry, con la sua mano l’asciugo.
«non ho intenzione di fare una cosa del genere»
Disse sorridendo.
Dio il suo sorriso
alzai il viso e incrociai di nuovo i suoi occhi.
Avrei voluto dirgli tutto, tutto quello che provavo, che stavo iniziando a provare verso di lui.
Ma l’abbracciai solo.
Lo sentì stringermi a lui sempre più forte.
Una forte emozione si impossessò di me.
Farfalle nello stomaco, giramento di testa, tutto e di più.
«promettimi che non soffrirò più, ti prego»
«lo prometto»
Non rispose subito, notai un filo di incertezza ma mi importò poco.

La mattina dopo non trovai mia madre a casa e Harry se ne era andato poco dopo quell’abbraccio.
Rimasi qualche minuto a stiracchiarmi ripensando a lui.
Alle sue parole, al suo sorriso, ai suoi occhi.
Mi stavo veramente per innamorare di lui? Della persona che odio perché amo?
Mi alzai dal letto con un sorriso stampato in faccia, andai in bagno per lavarmi, poi tornai in camera e mi infilai i primi jeans che trovai, sopra mi misi una maglietta a pipistrello grigia e come scarpe le ballerine. Mi lasciai i capelli sciolti e mi truccai leggermente.
Uscì di casa, aspettandomi Liam ma ricordai la discussione del giorno prima.
Sarei andata con i mezzi.
Arrivai naturalmente in ritardo.
Aprì la porta della classe e senza dare nell’occhio mi misi al mio solito posto.
«giorno Ally»
«giorno Louis»
«com’è questo ritardo? Di solito ritardi con Liam»
Disse dandomi una gomitata sul braccio
Iniziai a guardare per la classe e lo trovai sempre lì. Non mi aveva nemmeno guardata Ma incrociai il sorriso di qualcun altro.
Harry
Ricambiai il sorriso timidamente
«è successo qualcosa? »
«non sta andando molto bene tra noi due. Invece tu e Eleanor?»
«bene, benissimo»
Louis era davvero il ragazzo perfetto. Amava la sua ragazza e non l’avrebbe mai tradita.
La campanella suonò e quando in classe rimanemmo solo io e Louis lo fermai
«mi puoi dare un consiglio?»
Si girò e mi guardò un attimo storto
«si, certo. Tu ed harry state benissimo insieme»
Mi impietrì un attimo
«n-no era questo»
«beh, allora se riguarda su come devi comportarti con lui, non dargli subito quello che vuole»
Anche lui sapeva fare quel sorrisetto malizioso?
«vuoi dire.. »
«si Ally, hai capito bene»
Mi scappò da ridere e lui si unì a me.
«non sono una facile»
«si vede, ed è per questo che a lui interessi»
Un sorriso spontaneo mi si formò sul volto
Interesso a lui?
Lasciai Louis davanti all’entrata e mi incamminai verso la fermata dell’autobus.
Ricevetti un messaggio con il nome Niall.
‘sta sera vieni con me, punto’
Era incredibile come stava andando tutto bene, a parte la questione mamma e il suo compagno, ma poco importava. Certo, ero triste ma sapevo che mia madre non era stupida, non sarebbe mai andata a vivere con un uomo sapendo che io penso ancora a papà. Al mio papà. Quanto mi mancava.
Mi mancava la sua gelosia, la sua voce quando cantava e quando suonava il piano ogni sera per farmi dormire tranquilla.
Cercai di trattenere le lacrime, anche perché davanti mi ritrovai un Zayn al quanto sciupato e sbiancato.
«hei zayn tutto ok? »
Era appoggiato ad un palo con le cuffie nelle orecchie e l’ipod in mano
Gli mossi la mano davanti agli occhi per interrompere i suoi pensieri
Sorrise appena mi vide
«ciao, anche tu l’autobus? »
Annuì
Dopo cinque minuti arrivò e io presi posto vicino a lui.
Zayn non parlava mai tanto, era così misterioso, ma davvero molto affascinante
Dava tanto l’aria di uno dolce ma anche stronzo
Non avevo ancora avuto modo di parlarci e forse quello era il momento giusto.
«è la prima volta che ti vedo prendere l’autobus. Quindi qualcosa non va con Liam»
Ma perché tutti lo sapevano, tutti riuscivano a capire tutto.
Si insomma mi sono capita da sola.
«si, ok,c’è qualcosa che non va.. »
Non mi andava di parlarne, girai la testa verso il grande vetro dell’autobus e iniziai a guardare a vuoto
«parliamo di altro?»
«meglio»
Girò il viso e iniziò a fischiettare
Gli presi una cuffietta e la misi al mio orecchio.
Che roba si stava ascoltando?
Si girò verso di me e stoppò la musica
«non vorrei essere troppo invadente ma.. tra te ed Harry è successo qualcosa?»
Nessuno quel giorno si voleva fare gli affari propri
«no ma.. sto iniziando a guardarlo in modo diverso, non è lo stronzo che pensavo»
Soddisfatta delle pura verità in quelle mie parole, gli presi l’ipod e feci ricominciare la canzone.
«ally, non cascarci anche tu»
Sussurrò zayn, ma non lo sentì per il volume troppo alto.

Salutai Zayn e scesi dall’autobus, mi rimase solo poca strada e sarei arrivata finalmente a casa. Era tutto buio, per colpa di qualche lampione rotto.
Ero quasi arrivata ma davanti a me trovai tre sagome..


P.O.V. HARRY

Mi stavo sentendo terribilmente in colpa.
Le avevo promesso che non l’avrei fatta soffrire ma ero consapevole che avevo detto una grande bugia.
L’unica cosa in cui potevo sperare era che, lei non venisse mai a conoscenza della scommessa.
Per tutta la giornata non mi aveva considerato.
Ora mi ritrovavo spaparanzato sul divano solo con un paio di boxer a cambiare canale, cercando qualcosa di divertente
In casa ero da solo, mia madre e il suo compagno sarebbero tornati più tardi per colpa del lavoro e mia sorella era uscita con gli amici.
Mi sarei cucinato qualcosa e poi me ne sarei andato a letto, pensando a quanto tempo ancora avessi per vincere quella scommessa
Solo otto giorni.
Il suono del citofono mi fece saltare
Mi alzai e mi diedi un’occhiata.
Sperai che non fosse qualcuno d’importante.
Aprì la porta e davanti mi ritrovai una Janette infreddolita.
Entrò in casa senza salutarmi e senza aspettare il mio invito
«che vuoi Jane?»
«stai ricominciando a chiamarmi Jane, che carino che sei»
Disse con un falso sorriso in viso
Aveva un impermeabile che le arrivava fino alle ginocchia.
Mi infilai i pantaloni che avevo lasciato sul divano e mi rimisi seduto per guardare la tv
«che hai fatto oggi?»
Non sapeva proprio più che dire
«niente»
Ero freddo.
La vidi muoversi agilmente su quei tacchi a spillo, e si posizionò davanti a me.
Sfilò il telecomando tra le mie mani e spense la tv.
«ora si sta meglio»
«Jane, smettila»
Piano si tolse l’impermeabile
«sei impazzita?»
Era solo in intimo.
Come avevo fatto ad uscire così con quel freddo?
Si mise a cavalcioni su di me e spinse il mio busto addosso ai cuscino del divano, facendomi andare indietro con la testa
Iniziò a baciarmi il collo e con le mani mi accarezzava i pettorali
Volevo liberarmela subito, una volta per tutte.
«ti stai comportando da bambina. Vuoi che tutto giri intorno a te. il tuo giocattolo si è stufato di te, non ti ama più e non ti ha mai amato. Sono sempre stato attratto dal tuo fisico ma mai da quello che sei interiormente. Non ti amo più Jane, quindi smettila ed esci da questa casa»
Si bloccò.
Con quelle parole si alzò da me si rivestì in fretta e senza dire niente uscì di casa sbattendo la porta.
Mi aveva usato come un burattino
Da quando guardo oltre l’aspetto fisico?
Sei complicato harry

Fiero delle mie parole e di averla respinta me ne andai su in camera, senza aver mangiato niente, e l’unica persona che mi venne in mente fu Ally.
Feci il suo numero e spinsi il tasto verde
Era occupato.




SEEEEEEERA
scusate se è corta la parte di harry cwc
Vi lascio con la doppia suspance.
Allora, la storia sta finalmente per arrivare all’argomento principale, ovvero la scommessa.
Vi dico che o al prossimo o all’altro ci sarà la parte HOOT. lol
Ma non finirà tutto lì MUAHAHAHA
Vorrei dedicare questo angolino alla mia migliore amica che è l’unica a sapere della storia e a leggerla sjfdghsjf
Ringrazio chi continua a recensire, mettere la storia nelle seguite/preferite/ricordate e chi legge silenziosamente (?)
Love you c’:

twitter: @harryispervert

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** chapter ten ***


Venivano verso di me con passo svelto e l’unica cosa che mi venne da fare spontaneamente fu indietreggiare.
Era buio. Non riuscivo a vedere bene le facce and
«non avere paura»
Che voce strana, quasi forzata.
«che volete? »
Mi stavo seriamente spaventando.
Li sentì ridere
Più si avvicinavano e più riuscivo a vedere i lineamenti del viso
Quelle tre persone, o meglio ragazzi, si spostarono sotto la luce del lampione.
«vaffanculo stronzi mi avete fatto cagare sotto»
Dissi dando una spinta a Niall.
Louis, insieme a Liam, era piegato in due dalle risate.
Niall invece era venuto ad abbracciarmi, ma sempre continuando a ridere
Non ricambiai l’abbraccio, o almeno avrei valuto, ma feci la finta offesa
«s-scusaci»
Disse Louis, continuando a ridere.
«scusaci un corno»
Mi staccai da Niall e incazzata aprì il cancello e mi fiondai dentro casa, lasciandoli fuori.
Mi misi ad osservarli dalla finestra.
Liam mi fissava e piano formò un sorriso.
Non ricambiai.
«avanti, facci entrare»
Disse Louis ancora ridendo.
ma la vuole smettere?
Aprì la finestra
«se smetti di ridere vi faccio entrare»
Dissi seria.
Lo vidi tossire e finalmente smettere.
Gli aprì la porta e ricevetti un grande abbraccio da lui e Niall.
«siete dei fottuti stronzi»
Cercai di liberarmi da quell’abbraccio troppo soffocante, ma niente, mi strinsero ancora di più.
«ti vogliamo bene»
Diedi un’occhiata a Liam, che si trovava vicino alla porta ancora aperta
Aveva la testa abbassata e le braccia incrociate.
«anche io ve ne voglio»
Dissi rassegnata.
Ma gli volevo davvero bene, forse più di quanto mi sarei mai immaginata
Finalmente ci staccammo e andai verso di Liam.
Mi misi a braccia conserte come lui.
Avrei voluto iniziare io a parlare ma non mi vennero le parole.
Lo vidi alzare il viso con un certo sguardo sexy.
Mi bloccai un attimo.
Uno scambio di sguardi intensi poi scoppiò a ridere
«eri terrorizzata»
Non smetteva più.
«ma la vuoi finire? BASTA»
Dissi più seria possibile.
si bloccò all’improvviso.
«mi dispiace»
Abbassai il viso.
Non volevo per niente guardarlo negli occhi. Era l’ultima cosa che volevo
«è tutto ok»
Dissi sempre guardandomi le scarpe, o meglio, i movimenti dei piedi che facevo.
Cosa strana lo so.
«potremmo ricominciare d’accapo.. »
«no Liam. Per stare insieme dovrei aspettare una settimana? Che ragionamento stupido. all’amore non si comanda. Se veramente tu volevi stare con me non avresti messo in mezzo la band»
Dissi queste parola alzando il viso e incrociando i suoi occhi
«ho detto che tengo alla band»
«non è un ragionamento da innamorato, Liam»
Stava per ribattere ma il mio telefono iniziò a squillare.
Lo tirai fuori dalla tasca e sullo schermo c’era la parola ‘sconosciuto’
Risposi con incertezza
Rumori strani e una risata di sottofondo poi, attaccarono.
«chi era? »
«non lo so»
Rimisi il telefono in tasca e ritornai a guardare Liam.
«non dare solo a me la colpa. So che anche a te piace qualcun altro.. »
Rimasi impietrita.
Abbassai solamente lo sguardo.
«non siamo così innamorati come credevamo. Non ce ne facciamo una colpa, rimaniamo amici. »
Mi alzò il viso e istintivamente mi venne d’abbracciarlo.
Aveva ragione.
Bastava solo rimanere amici.
Non avevamo fatto niente che poteva rovinare qualcosa.
Mi lasciai stringere dalle sue braccia poi insieme andammo in cucina
«allora, tutto apposto? Tutto finito? »
Disse Louis.
Mi venne da ridere.
Annuì e Liam mi avvicinò a se baciandomi sulla fronte.
«che facciamo allora? Usciamo o rimaniamo a casa»
Chiese Niall.
Li guardai tutti.
«un bel film non mi dispiacerebbe»
Gli altri annuirono.

Ci mettemmo comodi sul divano pronti per vedere ‘inception’.
Un film complicato secondo me, ma Niall aveva insistito.
Ma, c’era Leonardo di Caprio e questo rendeva già migliore il film.

«io non lo capirò mai questo film»
«zitto Louis. Questo è il momento forte»
I miei occhi stavano per chiudersi, sentivo solo Louis e Niall bisticciare come dei bambini davanti a un cartone.
Senza volerlo appoggiai la testa sulla spalla di Liam
«hai sonno? »
Feci un cenno con la testa
Lo sentì muoversi e sul corpo mi ritrovai qualcosa di morbido, guardai, era la mia coperta calda che avevo fin da piccola. L’amavo ancora anche se c’erano disegnati dei panda.
«puoi usare la mia spalla o le mie gambe come cuscino se vuoi»
Era incredibile quel ragazzo.
Era così dolce.
Eppure, giorni prima era stato così stronzo.
Mah.
Optai per le sue gambe.
Mi stesi per tutto il divano, poi ci ripensai perché li alla fine c’era Niall che stava cercando di seguire il film.
Quindi mi rannicchiai e in batter d’occhio mi addormentai.


P.O.V HARRY

Bussai alla porta.
Da fuori sentivo solo la tv e qualche voce.
Davanti non mi ritrovai proprio chi mi aspettavo di trovare.
«ciao.. »
Mi uscì così freddo.
«ehi Harry. »
Louis si appoggiò alla porta, mi squadrò.
«che ci fai qui? »
Disse con un sorrisetto malizioso.
«potrei chiedere la stessa cosa a te»
Dissi altrettanto malizioso.
Mi fece segno di entrare.
«non disturbare Niall. Si sta vedendo un film»
Non feci in tempo a girarmi
«ciao Harry»
Riconobbi la voce, Liam.
Mi tornarono in mente tutte le parole di Ally. La sua paura di essere ferita.
Poi, guardai sulle sue gambe e trovai un’ally stanca che dormiva.
Guardai strano Liam.
Aveva quello sguardo da strafottente.
«avete fatto subito pace, vedo. »
Stranamente mi stavo innervosendo.
Non rispose.
Piano appoggiò la testa di Ally sul cuscino del divano e si alzò venendomi incontro.
«problemi Styles? »
«abbastanza Payne. So’ cosa hai fatto»
Gli scappò una risatina.
Per Niall diventammo io e lui il film.
Louis si trovava vicino a noi, pronto ad agire.
«non fare l’angioletto Styles. »
Non risposi. Stavo solo cercando di calmarmi
«e comunque abbiamo deciso di restare amici»
Ecco, ora calmati..
«per adesso.. visto che qui c’è qualcun altro che la farà soffrire»

«che vuoi dire? »
Si avvicinò al mio orecchio
«so’ della scommessa. »
Mi si gelò il sangue.
Iniziai a sudare freddo
Deglutì a vuoto
«e con questo? »
«tu la farai soffrire e lei verrà da me. »
Lo scansai da me.
«io non la farò soffrire e lei non verrà da te. Non è così stupida»
«sai anche tu che non sarà così. »
Stavo per fargli qualcosa quando il telefono di Ally iniziò a squillare.
Guardammo tutti nella stessa direzione.
Dalla tasca le presi il telefono lentamente, senza svegliarla.
Sconosciuto
«la stanno chiamando da prima»
Mi disse Liam guardandomi negli occhi.
Risposi.
Una voce soffocata, rumori e poi la linea che cadde.
Posai il telefono sul tavolo e proprio in quel momento la porta di casa si aprì
«ciao ragazzi, che ci fate tutti qui? »
Era la madre
«volevamo vederci un film, ma Ally si è addormentata»
Disse Louis guardandoci male.
«oh, si è addormentata sul divano. La lascio dormire qui
«no, la posso portare io su»
Si offrì Liam.
Stavo.. stavo per.. non lo so.
«oh grazie, come sei dolce. »
La madre andò in cucina lasciandoci tutti e quattro da soli
«Liam.. »
Ringhiai tra i denti
«fermi. La porto io su, così non creiamo risse o altro. »
Niall prese delicatamente Ally tra le braccia e piano salì le scale.

Liam e io eravamo divisi tra Niall e Louis.
Camminavo per strada senza pensare.
«la farete soffrire entrambi»
Se ne uscì Louis all’improvviso.
Io e Liam ci lanciammo uno sguardo e poi ci concentrammo su Louis.
Niall rimaneva in silenzio con la testa bassa
Si bloccò all’improvviso.
«mi sono sbagliato, la macchina è dall’altra parte. Ci vediamo domani ragazzi»
«Niall aspetta ti accompagniamo.. »
Stava già correndo nella parte opposta.
Louis continuò a camminare e noi lo seguimmo.
«quindi.. se dovesse iniziare una rissa, sarò solo io a dividervi Incoraggiante»
Disse.
Mi venne da ridere.
Louis era l’unico che nei momenti meno opportuni se ne usciva con delle battute o semplicemente delle frasi che servivano per sdrammatizzare la situazione.
Era anche l’unico che riusciva a farmi ridere. Un tempo, io e lui eravamo grandi amici ma poi mi legai a Zayn, quando arrivò a scuola nostra e lui si allontanò.
Ancora mi chiedo il perché.
Arrivai alla macchina, salì e me ne ritornai a casa, per una bella dormita.



SAAAAALVE
In questo capitolo non succede un gran che, ma nel prossimo mi rifarò lol
Si scopre il lato dolce e il lato stronzo di Liam.
Si scopre il lato protettivo di Harry
E nel prossimo.. qualcosa su Niall? Forse..
E rachel? L’unica amica vera che Ally abbia mai avuto?
Insomma, ci sono ancora parecchie cose da chiarire lol.
Non abbandonatemi.
Ringrazio chi recensisce ogni volta e anche chi legge silenziosamente e mi scrive su twitter (@harryispervert)
Vi ringrazio tanto tanto tanto.
Al prossimo ngjdfghd

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** chapter eleven ***


«ehi.. Ally.. svegliati»
Chiunque fosse, gli avrei tirato uno schiaffo per attappargli quella bocca
Piano aprì gli occhi per vedere.
Vedevo dei bellissimi occhi blu luccicare per la luce della luna che entrava dalla finestra
Non ero più sulle gambe di Liam e non ero nemmeno in salone, ero nel mio letto caldo e comodo.
Però, stava veramente rompendo le palle, mi scuoteva e quasi mi urlava nell’orecchio.
«niall..zitto»
Gli scappò una risata
Mi tolse le coperte
«dai alzati che voglio parlare»
«adesso? »
Non rispose ma lo presi per un si
Mi misi seduta sul letto ancora con gli occhi chiusi
Lo vidi prendere la sedia della scrivania e sedersi davanti a me
«come hai fatto ad entrare? »
Gli domandai insospettita alzando un sopracciglio.
«ho detto a tua madre che mi ero dimenticato di darti una cosa»
Sorrise
Il suo sorriso era il più sincero, rassicurante, solare di tutti.
«di cosa vuoi parlare? »
Era agitato, si strofinava le mani e avevo il viso abbassato
Ero impegnata a guardare tutto questo, cercando di capire cosa volesse dirmi
«ti fidi di loro? Dico di Harry e Liam? »
La domanda mi spiazzò
«perché me lo chiedi? »
«sai, prima quando dormivi sono successe un po’ di cose»
«del tipo? »
«no.. niente.. è venuto Harry, ad una certa ora»
«e che ha combinato? »
Dissi preoccupata
Niall rise
«niente, niente»
Non mi convinceva.. ma tralasciai questo fatto perché dovevo rispondere ad una domanda di cui la risposta non conoscevo.
«sono sincera.. non lo so. Ho solo qualche dubbio su Liam»
«e su Harry? »
«Harry.. »
Abbassai lo sguardo
Non lo sapevo.
«non voglio metterti in imbarazzo, non voglio nemmeno che mi rispondi, non è un interrogatorio»
Abbozzai un sorriso e abbassai di nuovo lo sguardo.
Niall prese il mio viso tra le mani per guardarmi negli occhi
«voglio solo che tu sappia che puoi sempre contare su di me, che sei hai bisogno io ci sono, non sarai mai sola»
Mi buttai fra le sue braccia, come potevo aver trovato un ragazzo così dolce, tenero, sincero, affidabile, perfetto?
Io poi, trovare qualcuno di perfetto? Pft, mai.

Cinque giorni dopo..
Semi finale o no, eravamo arrivato sempre ad un buon punto rispetto agli anni precedenti.
Dovevamo di nuovo salire su un palco, ma quella volta avremmo cantato un'altra canzone, scritta da Harry, Liam e Niall.
Ad ogni girone cambiavamo scuola e quel girono ci toccava la scuola dove andavano Josh e Ed, quindi giocavano in casa.
A me piaceva, ma la prima mi rappresentava di più.
Questa volta non c’erano assoli tra me ed Harry.
Così non c’era il rischio di sprofondare nei sui occhi.
«sei pronta? » Mi chiese Zayn
Strano da parte sua parlarmi, insomma, non mi aveva mai chiesto prima se fossi pronta all’esibizione.
Annuì.
Mi sorrise e poi si aggiusto i capelli per l’ultima volta, prima di salire a far sentire la sua voce.
Zayn era davvero bravo, come tutti, ma lui aveva un non so che di naturale quando cantava.
Immersa nei miei pensieri Louis mi diede una spinta per farmi camminare
«sei sempre così fastidioso»
«mai come te Adams»
Mi fece l’occhiolino.
Vedevo qualcosa di speciale in tutti e cinque miei amici, si dai, potevo definirli amici dopo mesi.
«ti decidi a muoverti o no? »
Continuò sempre Louis
Non fiatai, li seguì e mi ritrovai di nuovo su un palco.
Diedi l’attacco e cominciammo a suonare e cantare la nuova canzone



So get out, get out, get outta my head
And fall into my arms instead



Mi concentrai sul pubblico per un secondo, giusto per vedere chi tipi di persone erano presenti. Erano soprattutto giovani, c’era qualche genitore e qualche insegnante


I don't, I don't, don't know what it is
But I need that one thing
So get out, get out, get outta my mind
And come on, come in to my life



riconobbi. Era lui. Che cosa ci faceva li? Perché mi fissava? Perché sorrideva? Cercai lo sguardo di Harry, come per chiedergli aiuto. Si girò verso di me, con ancora il microfono vicino alla bocca e mi guardò confuso Io continuavo a cantare anche se con gli occhi che mi pizzicavano


I don't, I don't, don't know what it is
But I need that one thing, that you've got
That one thing



Finimmo in bellezza, ci abbracciamo tutti, come una specie di vera band e poi ricevemmo un lungo applauso.
Facemmo l’inchino e ce ne ritornammo dietro le quinte.
Mi sbrigai a cambiarmi, prima che arrivasse lui.
«che cosa è successo Ally? »
Mi domandò Harry venendomi incontro e prendendomi per gomiti
«niente.. devo andare»
Mi liberai da lui e uscì da quell’inferno.
Non aspettai nemmeno il giudizio finale, me ne fregai. L’avrei saputo comunque dopo.
Mi incamminai in più fretta possibile verso casa, quando mi sentì bloccare il polso.
Mi girai di scatto, con le lacrime che ancora riuscivo a trattenere
«da.. quanto tempo»
Cercai di liberarmi dalla sua presa, ma niente.
«perché sei venuto? »
Chiesi, senza guardarlo negli occhi
«volevo vederti, sei sparita, hai cambiato scuola e per l’estate non ti sei fatta sentire»
«e ti stai chiedendo anche il perché? »
«n.. »
«David, lasciami in pace e non farti più vedere»
Dissi con calma anche se con la voce tremante per le lacrime trattenute.
Sentì la presa allentarsi e ne approfittai per togliere il braccio
Ripresi a camminare dalla parte opposta, ma da li le lacrime non cessarono più.
Lo odiavo.
Era riuscito a dirmi anche che ero sparita.
Avrei dovuto fargli un bel lavaggio del cervello per fargli ricordare cosa mi ha fatto.
Più ricordavo che era venuto a vedermi e aveva avuto il coraggio di presentarsi, più mi faceva schifo.
Aprì la porta di casa e come al solito non trovai nessuno per colpa del lavoro che faceva mia madre.
Mi buttai sul divano e continuai a piangere
Senza accorgermene mi addormentai


P.O.V HARRY

Erano da ore che cercavo di chiamarla, ma niente, lei non rispondeva
Dove cazzo sta?Sta bene? Dov’è? Perché è scappata così?
Mi facevo mille domande e camminavo avanti e indietro per la stanza.
Riprovai per la ventesima volta a chiamarla ma il telefono squillava e basta.
Buttai il telefono sul letto e proprio in quel momento mia madre fece irruzione nella mia camera.
«tesoro, si sentono i tuoi passi sin da sotto. C’è qualcosa che non va? »
«no, niente, tutto ok. »
Dissi falsissimo.
«va bene, ma non fare più casino»
Finalmente uscì dalla camera, mi precipitai a cercare il telefono che era caduto dietro al letto.
Quando lo trovai rifeci di nuovo il numero
Uno squillo, due squilli, tre squilli, quattr..
«pronto? »
«Ally, dove sei? »
«Harry? »
«si sono Harry, dove sei? »
Ero infuriato ma allo stesso tempo rassicurato che avesse risposto
«sono.. a casa»
Aveva una voce assonnata
«credo di essermi addormentata»
Continuò.
Mi misi seduto sul letto, passandomi una mano sulla fronte e poi sui capelli.
«tutto bene? »
Mi ero calmato, e il tono della mia voce era cambiata
«n-non molto»
«cosa è successo? »
Aspettai una sua risposta. Passò forse un minuto
«puoi venire qua? A casa non c’è nessuno e non mi va di stare sola, per niente»
Mi si formò un sorriso spontaneo
«sto arrivando»
Me la immaginai sorridere e fu la scena più bella al mondo.
Inventai qualcosa sul momento da dire a mia madre e uscì di casa, montai in macchina e partì.
Non sapevo come sarebbero andate le cose, ma sapevo che mi mancavano solo tre giorni per vincere quella scommessa.
Parcheggiai davanti casa sua e mi precipitai a bussare la porta.
Sentì dei passi e infine, la porta si aprì, ritrovandomi il quasi sorriso di Ally.
«ehi»
Dissi
Lei abbozzò un sorriso, ma notai i suoi occhi rossi.
Mi fece accomodare e ci sedemmo sul divano.
C’era un silenzio imbarazzante. Quindi decisi di fare io la prima mossa
«cosa è successo? »
Cercai di guardarla negli occhi, per trasmettergli più sicurezza possibile
Mi guardò anche lei negli occhi ma poi distolse subito lo sguardo.
«David.. oggi è venuto in teatro»
Vidi una lacrima rigarle la guancia e con un gesto svelto l’asciugai
«Mi ha anche detto che sono sparita! Dopo quello che mi ha fatto, IO sono sparita. Mi sembra il minimo»
L’ascoltavo, l’ascoltavo e basta.
Era questo che cercava. Qualcuno che l’ascoltasse.
Altre lacrime le scesero.
«non capisco come ho fatto ad innamorarmi di uno così»
«forse non eri proprio innamorata»
Tirò su il viso incrociando i miei occhi.
«cosa vuol dire innamorarsi per te? »
La guardai dritto negli occhi, come per cercare lì la risposta.
«non lo so..forse,sentire le famose farfalle nello stomaco, i battiti del cuore aumentano, l’unica cosa che vedi è lei, e quando te ne vai senti già che ti manca, il suo sorriso ti pietrifica e i suoi occhi ti incantano. Lei è bellissima per te.. »
Deglutì a vuoto senza staccare i miei occhi dai suoi.
Le vidi un filo di dispiacere e di amarezza sfiorarle il volto
«sembra che tu l’abbia provato.. »
Disse guardando leggermente più distante dai miei occhi
«si.. lo sto provando»
Fermati Harry. Fermati.
«oh.. »
Abbassò il viso e iniziò a stuzzicare le sue unghie
«in questo momento.. »
Continuai
Cosa stai dicendo? Tu NON sei innamorato.
Tirò su il viso e per chiarirgli meglio le idee mi fiondai sulle sue labbra, cogliendola di sorpresa.
Con una piccola esitazione, le nostre labbra si muovevano lente e combaciavano perfettamente.
Sentivo il sapore della sconfitta e dell’ingenuità, ma sentivo il mio di vittoria e di rimorso.
Sentì la sua mano dietro al mio collo stringere i miei capelli tra le sue dita.
Cinse la mia vita con le sue gambe e involontariamente scivolammo lungo il divano.
Senza staccare le mie labbra dalle sue, mi alzai con ancora lei stretta tra le mie braccia e salì le scale, verso la sua camera.
Chiusi la porta dietro alle nostre spalle e l’appoggiai delicatamente sul letto semi fatto.
Mi staccai da lei per togliermi la maglietta e continuai a baciarla, sempre più appassionatamente. Sentivo le sue mani sfiorare il mio petto, come se avesse paura a commettere un passo falso.
Le mie mani scivolarono sui suoi fianchi salendo sempre più, fino a togliergli la canottiera.
Dalla bocca, mi spostai al collo, facendola sospirare.
Arrivai fino al seno, una quasi terza. Iniziai a baciarle ogni singolo centimetro della pelle.
Le abbassai una spallina, baciandole anche la spalla.
Alternai i baci a qualche morsetto. Le slacciai il reggiseno, così da poter baciare e stuzzicare tutto il seno.
Mi tolsi i jeans e li buttai non so dove nella stanza, fece lo stesso lei.
I suoi occhi brillavano come non mai e questo mi fece sorridere.
La baciai per l’ultima volta prima di togliergli anche l’ultimo indumento rimasto.
Iniziai a massaggiarle il clitoide, per abituarla, facendola sussultare.
Infilai due dita, muovendole lentamente.
La vidi serrare la bocca, cercando di trattenere i sospiri che si facevano sempre più pesanti e calcati.
Aggiunsi un terzo dito, facendola arrivare quasi al limite. Ma levai tutto, prima che venisse.
Mi fulminò per un istante, ma le sorrisi più dolcemente possibile, facendole capire che non era quello che volevo.
Mi posizionai sopra di lei, spostando il peso sugli avambracci.
Il calore del mio e del suo corpo aumentarono, lo capì dalle sue guance rosse.
«dimmi se ti faccio male»
Le sussurrai all’orecchio.
Si limitò ad annuire.
Entrai in lei con spinte lente e calme, ma la voglia di sentirla mia era immensa.
Aumentai le spinte, sempre più veloci e forti.
Aveva sempre la bocca serrata, ma sentivo che non ci riusciva più.
«n-non trattenerti»
Le dissi.
Si lasciò andare e questo mi diede soddisfazione. Ma non cedeva e nemmeno io.
Continuai su quella frequenza per poco, aumentai ancora di più, sentendola finalmente urlare e gemere dal piacere.
Vidi che con una mano stringeva il lenzuolo e con l’altra i miei ricci.
Ero al limite, diedi un ultima spinta e lei venne sussurrando il mio nome, cosa che mi fece impazzire.
Subito dopo venni anche io.
Continuai con piccole spinte, per allungargli il piacere, poi uscì sfinito.
Mi sdraiai accanto a lei, stringendola a me.
Sentivo il suo cuore che ancora batteva senza fermarsi, ma il mio non era da meno.
I nostri corpi, combaciavano perfettamente, stanchi e sudati.
La stanza era buia, riuscivo a malapena a intravedere i miei vestiti in mezzo alla camera.
Solo la luna ci illuminava.
Per la prima volta, non pensai alla scommessa, non pensai a quanto mancasse alla scadenza, non pensai a lei come ‘una delle tante’, era diverso e mi sentivo.. strano.
Nessuna avevo mai trattato così, come avevo trattato lei. Le altre entravano nel mio letto, o io entravo nel loro, e agivo e basta, senza pensare se fosse la loro prima volta o senza cercare di non farle male, erano quelle da una botta e via, giusto per divertimento.
Ma lei no.
La guardai ed era già entrata nel mondo dei sogni.
Dovevo ammetterlo..
Forse mi stavo innamorando..










*si nasconde*
No, seriamente. È la prima parte mlmlml che faccio e ci è voluto tempo prima che mi decidessi di scriverlo lol
So che fa schifo, ma capitemi, è la prima volta che scrivo una cosa simile.
Coooomunque.. ce l’hanno fatta sti due eh? ahahaha
Ma non è finito qui, la storia non finisce qui e non continua per il verso giusto.. ecco vi ho dato anche uno spoiler lol.
È lungo come capitolo, ma ne vale la pena.
Vi chiedo enormemente scusa per il gran ritardo! Non volevo, ma non mi decidevo a scrive oh.
Ora però ecco qui e spero che vi piaccia.
RECENSITE.
Voglio sapere cosa ne pensate, accetto anche recensioni negative eh.
Vaaaaaa beneee, ringrazio sempre tutti, chi legge, chi recensisce e chi salva la storia.
Ci vediamo, spero presto, al prossimo capitolo.
Aaaaaaaadios.

ps. HO SCRITTO IL PROLOGO DI UNA NUOVA FF.
QUALCUNO CI PASSA?
prologo nuova fanfiction

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** chapter twelve ***


Mi rigirai nel letto, poi ancora una volta.
Non mi sarei mai più riaddormentata, quindi aprì gli occhi lentamente.
La luce del sole di prima mattina che batteva precisamente nella mia camera, me li rifece richiudere.
Mi girai verso la scrivania per vedere l’orario, ma notai qualcos’altro: i miei vestiti in mezzo alla stanza.
Mi alzai di scatto, tenendo il lenzuolo sopra il seno e sforzai gli occhi aprendoli.
Mi guardai in giro.
La porta della camera era chiusa.
I miei vestiti, canottiera, pantaloni e intimo, erano per terra.
Guardai sotto a quel grande lenzuolo che avvolgeva il mio corpo nudo.
Mi ricordai tutto.
Harry, David, Harry, camera mia, ancora Harry, dolore, piacere... BASTA.
Decisi di alzarmi e notai che le parti basse erano indolenzite.
Raccolsi tutti gli indumenti che si trovavano sparsi per la stanza e li posizionai sulla sedia girevole. Ne presi altri e me li infilai. Sopra all’intimo mi misi solo una grande felpa.
Diedi ancora un occhiata alla camera e non vidi altri vestiti, quindi pensai che Harry se ne fosse andato.
Scesi le scale pensando alla notte trascorsa con un sorriso stampato sulle labbra.
Attraversai il salone e entrai in cucina.
Avevo voglia di latte e biscotti e magari più tardi sarei andata a prendermi un cornetto. Presi dal primo scaffale una tazza, poi mi spostai al frigo e presi la bottiglia di latte.
«Buongiorno»
Saltai dallo spavento e quasi non feci cadere la tazza.
Le sue braccia cingevano i miei fianchi da dietro e la sua testa si trovava tra l’incavo della mio collo e della mia spalla.
I suoi ricci mi facevano il solletico ma la sua stretta mi creò un brivido che partì dal fondo schiena.
«Buongiorno»
Risposi, facendomi ancora cullare dalle sue braccia potenti e sicure.
«Ti ho preparato io la colazione»
mi lasciò un bacio sull’angolo della bocca e sciolse l’abbraccio.
Mi girai e sul tavolo c’era di tutto.
Dalla marmellata e fette biscottate al succo di frutta.
Dai cereali ai cornetti.
Posai incredula il latte e la tazza rimanendo a bocca aperta.
«Hai fatto tutto questo per me? »
Mi sorrise penetrando nei miei occhi.
«E per chi se no? »
Si avvicinò a me, spostando una ciocca dei miei capelli dietro l’orecchio.
Continuai a guardarlo negli occhi.
I suoi occhi erano il miglior paesaggio che avessi mai visto.
«Così però mi farai ingrassare»
Dissi cingendo il suo collo con le mie braccia.
«Saresti comunque bellissima»
Sorrisi come un ebete.
Gli occhi mi iniziarono a pizzicare.
Mi alzai in punta di piedi e gli sfiorai le labbra con le mie.
Mi staccai da lui e senza dire una parola mi misi seduta pronta a divorare ogni singola cosa sul quel tavolo.
Harry mi guardò stupito e dal suo sguardo capì che si sarebbe presto vendicato.

Dopo la ‘sana’ colazione, montai in macchina di Harry per andare a scuola.
Lungo il tragitto diedi un’occhiata al mio telefono: venti chiamate perse e un messaggio.
La maggior parte delle chiamate erano da parte di Harry della scorsa notte, le restanti più il messaggio invece erano da parte di mia madre.
‘tesoro, faccio tardi da lavoro e passo da Frank. A dopo, mamma xx’
Pft, non ti sei fatta proprio viva. Bella scopata vero mamma?
«Tutto ok? »
Mi chiese Harry mettendo una mano tra le mie gambe, cosa che mi fece sussultare.
«Si, solo mia madre, ma niente di che»
Lo tranquillizzai.
Mi sorrise e continuò a guidare.

Parcheggiò davanti all’edificio e mi aprì la portiera.
Quel ragazzo più i minuti passavano più mi stupiva.
Si mise gli occhiali da sole che gli davano un’aria da duro.
Io mi sistemai lo zaino sulla spalla, ancora sentendomi in imbarazzo e fuori posto.
Ci incamminammo verso il cancello e prima che potessimo sorpassarlo, Harry mi prese la mano.
Mi sorrise incoraggiandomi e dandomi più sicurezza.
Ragazze, ragazzi, professori, bidelli, segretari, tutti ci guardavano.
Io abbassai istintivamente lo sguardo, non abituata a quelle situazioni.
Non mi piaceva essere al centro dell’attenzione, anzi, lo odiavo. Speravo che quel momento finisse subito, invece sembrava non finisse mai.
Quando salì le scale dell’entrata capì che il peggio era passato.
Ci dirigemmo, sempre sotto gli occhi di tutti, nella nostra classe.


P.O.V HARRY.

Sentivo che il gomito stava per scivolare e i miei occhi per chiudersi.
Avevo la testa appoggiata sulla mano e con l’altra picchiettavo con la matita sul banco.
Odiavo chimica.
Non riuscivo proprio a capirla.
Quando la campanella suonò, mi risvegliai e guardai in direzione di Ally.
Stava parlando con Louis.
Lei rideva, beh, Louis faceva questo, faceva ridere la gente e farla stare bene.
Si abbracciarono e lui gli diede un bacio sui capelli.
Lo fulminai, ma poi capì che non ce ne era bisogno.
Ally venne verso di me, le presi il viso tra le mani e le sfiorai le labbra per poi baciarle il naso.
«Ti sei vendicato vero? »
«Esatto»
le misi un braccio intorno al collo e uscimmo dall’aula.
Al nostro ingresso a scuola, avevo notato una Janette abbastanza infuriata, un Zayn deluso e un Liam altrettanto incazzato.
Camminammo lungo tutto il corridoio per far vedere appunto la nostra unione.
«Io vado in bagno»
Ally si allontanò da me e entrò nel bagno femminile.
Io tornai indietro e davanti a me trovai un Zayn a braccia conserte.
«Allora? »
«Allora cosa? »
Risposi poggiandomi al muro.
«Ci hai fatto sesso o vi siete solo messi insieme? »
Sbuffai
«Zayn, stai tranquillo, mi piace davvero»
«Rispondi alla domanda»
Lo guardai negli occhi.
«Si, ci sono andato a letto»
Zayn sciolse le sue braccia e sussurrò un ‘lo sapevo’ guardando da un'altra parte.
«Non la voglio far soffrire»
Mi si rivoltò contro, mettendo un braccio lungo il mio petto e facendomi scontrare con il muro.
«La farai soffrire coglione, c’è la scommessa non ricordi? Non capisci niente»
Urlò stringendo i denti.
Cercai di non mostrare nessuna emozione, cercai di sembrare forte.
«Non sono cazzi tuoi, vai dalla tua ragazza e non rompere a me. »
Un ultimo sguardo e mollò la presa.
Se ne andò riprendendo la sua giacca che era caduta.
Lo guardai girare l’angolo poi tornai verso i bagni.
Ally era davanti a Liam a parlare.
Persi un battito.
Aveva la fronte curvata e una mezza bocca aperta.
Prima che potesse succedere il peggio, la presi per un braccio e la portai fuori, lontana da lui.
Scesi le scale di fretta con Ally che cercava di mantenere il mio passo.
«Harry fermati! »
Mi fermai
«Cosa ti ha detto Liam? »
Dissi preoccupato
«Niente perché sei arrivato tu»
Mi tranquillizzai.
«Ora un bacio me lo dai? »
Mi chiese avvicinandosi di nuovo a me.
La guardai maliziosamente, come se non aspettassi altro.
Avvicinai piano il mio viso al suo, le sfiorai le labbra facendola ridere, poi posai le mie labbra sulle sue e iniziarono a muoversi da sole, combaciando perfettamente.
Mi diede accesso alla sua lingua e iniziarono a danzare anche loro.
Finì il bacio mordendomi il labbro inferiore, mi fece girare la testa.
In quel momento mi squillò il telefono.
«Torno subito»
Le dissi lasciandole un ultime bacio.
Guardai sullo schermo: Josh.
Mi spostai il più lontano possibile, andai vicino al grande cancello della scuola e notai un Mike che mi guardava male. In realtà anche la stessa mattina avevo notato quella espressione.
«Pronto? »
«Ehi amico, allora che mi dici? »
«Niente di che»
«Dai, so che mi devi dire qualcosa»
Risi, volevo lasciarlo sulle spine.
«Devo andare, ci sentiamo presto eh»
Attaccai senza sentire una sua risposta.
Tornai da Ally e rientrammo in classe.

«Che facciamo dopo? »
Mi chiese Ally alzando la testa per guardarmi.
Era sdraiata sul divano e aveva poggiato la testa sulle mie gambe.
Era incredibilmente bella anche con i capelli arruffati.
«Invitiamo gli altri qui? »
Ci pensò un attimo su, poi accettò.
Dopo mezz’ora arrivarono gli altri componenti della nostra band, in più le ragazze di Zayn e Louis e Rachel.
Purtroppo, Ally mi aveva costretto a invitare Liam.
Ci sedemmo tutti sui divani e essendo casa mia portai qualcosa da bere e da mangiare.
Ally era diventata all’improvviso fredda con me.
Io cercavo di toccarle i fianchi ma lei si allontanava, mi fulminava o faceva finta di niente.
Mi lasciava sul divano da solo per andare ad abbracciare Niall.
È il suo migliore amico, che ci vuoi fare?
Rachel, era seduta tra Liam e Zayn, ma guardava in cagnesco Ally.
Avevo capito che provava qualcosa per Niall parecchi giorni fa. Quindi decidi di avvicinarmi.
«Come te la passi? »
Mi guardò di traverso.
«Bene. »
Rispose fredda.
Le sorrisi.
«Devi stare tranquilla, Ally non è interessata a Niall. »
Diventò rossa in viso, non se lo aspettava.
«Si, ma guarda come si abbracciano»
Diedi un occhiata anche io a loro e non potevo darle torto.
«Sono amici. Non è amore»
Si girò di scatto verso di me
«E tu che ne sai? »
Mi venne da ridere
«La conosco abbastanza da capire che non è amore»
Abbozzò un sorriso
«Che devo fare secondo te? »
Li riguardai un attimo.
«Vai li e cominci a parlarci, avrai successo fidati»
Mi alzai per andare da Ally e insieme osservammo Rachel alzarsi e dirigersi verso Niall.

Più tardi, tutti se ne andarono e io ed Ally rimanemmo di nuovo soli.
Zayn ed io non ci eravamo parlati per tutta la serata e continuavo a pensare alle occhiatine di Liam.
«Penso che vado anche io, si è fatto tardi»
Si alzò dal divano per andare verso l’attaccapanni
La tirai per un braccio verso me e la baciai con foga.
«Sei sicura che te ne vuoi andare? »
«Vacci piano Styles. Non puoi riavere tutto subito. »
Mi diede uno schiaffetto sul viso, si mise la giacca e salutandomi con la mano uscì dalla porta.
Come avevo previsto, già sentivo la sua mancanza.










Giornooooo.
Questo capitolo non è niente di che, ma mi serviva per collegare la storia.
Fin qui tutto bene, ma preparatevi al peggio. *risata malvagia*
C’è il problema della scommessa e secondo voi Ally lo scoprirà o no?
Mike a me continua a puzzare, quindi preparatevi anche al suo rientro in scena.
E Niall e Rachel come li vedete? Questa coppia l’ho dedicata alla mia amica *ciao raaaaaff* lol.
GRAZIE A CHI CONTINUA A RECENSIRE, VI VOGLIO BENE dbjghs
Qualcuno mi può fare un piccolo favoretto?
Sto iniziano una nuova ff, ma mi servono qualche recensione in più per il prologo,
non è che qualcuno ci può passare? *occhi dolci* prologo nuova fanfiction

Beeene, ora me ne vo.
Al prossimo capitolo djgdnf

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** chapter thirteen ***


Erano passati solo due giorni dal nostro fidanzamento ed eravamo di nuovo in un letto, insieme.
Eravamo semplicemente abbracciati dopo aver sprecato tutte l’energie rimaste dopo una settimana di scuola.
Il giorno dopo ci sarebbe stata la semi-finale e sinceramente non vedevo l’ora per far vedere chi avevano davanti.
Della nostra scuola, come gruppi, eravamo rimasti solo noi e la band della classe di Mike. Quindi c’era competizione anche tra di noi.
Stavo per abbandonarmi ai sogni.
Era tutto così fantastico. Ero tra le braccia della persona che amavo.
Si, amavo.
Harry era il ragazzo che avevo sempre sognato e desiderato.
Quel tipo che sembra stronzo, prepotente ed egoista e che invece se lo conosci è tutto l’opposto.
Avevo la testa poggiata al suo petto e mi stringeva a lui sotto le coperte.
«Sai.. »
Inziò accarezzandomi una guancia e facendomi aprire gli occhi
«E’ vero, la nostra relazione potrebbe mettere in pericolo la band ma io sento che non potrei mai dire di no a te. Non ci riuscirei. Sei tutto per me e a questo punto la band la manderei a quel paese.
Non respiravo più.
Mi concentrai sui suoi occhi che luccicavano per il nervosismo e l’amore.
«Ti amo Ally. Non voglio perderti e non voglio farti soffrire. »
Mi guardò negli occhi aspettando una risposta.
Ero incantata.
«Ti amo anche io Harry. Ogni tua singola cosa mi fa star bene, sono felice, sto bene.
Amo tutto di te, anche i difetti. Ti amo e Ti amo, nemmeno io voglio perderti. »
Mi precipitai sulle sue labbra.
Erano morbide, umide e non sapevano di niente in particolare o niente di cui riuscivo a distinguere, perché forse i nostri sapori si erano mischiati in una cosa sola.
Mi ritrovai di nuovo sopra di lui.
«Vuoi fare il bis? »
Mi chiese con quel sorriso che avevo tanto odiati fino ad amare.
«Nah. Ora mi alzo proprio»
Dissi sorridendo.
Mi alzai da lui e raccolsi i miei vestiti nella stanza mettendomeli.
Mi girai e lui aveva fatto lo stesso.
«Mi vado a fare una doccia»
Annuì e lo scrutai dalla testa ai piedi mentre usciva dalla camera.
La luce entrava nella stanza e anche l’aria natalizia.
Amavo l’inverno, il natale, i regali, le luci e tutti gli addobbi per le strade. Tutto questo mi metteva allegria e non mi faceva sentire sola.
Era appena cominciato dicembre e faceva già freddo e quindi avevo tirato fuori dall’armadio i miei amati maglioni.
Mi misi, per ultima cosa le scarpe e scesi giù.
In cucina non trovai nessuno, quindi presi dalla mensola un barattolo con dentro dei biscotti.
Ne mangiai cinque o anche più.
Poco dopo scese Harry con i capelli bagnati e un asciugamano che gli avvolgeva i fianchi.
«Io vado, ti chiamo dopo ok? »
Gli diedi un bacio svelto, presi la mia borsa e me ne andai.
Fuori faceva freddo e in giro, soprattutto vicino al parco, c’erano bambini che correvano o mamma che gli obbligavano a mettersi il cappello o la sciarpa.
Mi scappò un sorriso spontaneamente.
Anche mia madre faceva così con me ma poi vedeva me e mio padre giocare e correre e lasciava stare. ‘siete un caso perso’ diceva sorridendo.
Mi mancava tutto quello, mi mancava mia madre innamorata di mio padre e mi mancava soprattutto papà.
Sospirai per togliermi tutti quei pensieri dalla testa e continuai a percorrere la strada di casa.
Aprì il cancelletto e la porta.
Posai la mia borsa in un lato del corridoio e mi buttai sul divano.
Era possibile che tutto mi andasse così bene?
Avevo tutto.
Amore, amicizia, salute, famiglia. Ecco, forse su famiglia non andava proprio bene. Mi allungai per prendere il telecomando.
«Già di ritorno? »
Caddi dal divano per lo spavento
Sentì la sua risata contagiante e capì subito.
«NIALL! Oddio, ma sei stupido? mi hai fatto prendere un colpo! »
Continuava a ridere ma mi aiutò ad alzarmi.
«Scusa.. veramente.. non volevo»
Continuava a ridere e non potevo fare altro che unirmi a lui.
«Ok dai basta. Perché sei qui? »
Ci sedemmo sul divano
«Perché non avevo niente da fare e volevo rubarti qualcosa da mangiare»
Addentò il panino che si era fatto evidentemente da solo. »
Risi.
«Dai c’è qualcos’altro. »
Iniziò a fissare il panino e poi continuò a mangiarlo
«Dai Niall! »
«Va bene, sto con Rachel. »
Gli saltai letteralmente addosso
«ma sono felicissima! Sia per te che per lei
L’abbracciai forte
«Ehi, ehi, attenta al panino»
Gli schioccai un bacio sulla guancia e mi ricomposi
«Volevo che tu fossi la prima a saperlo, sei la mia migliore amica. »
«Non sai quanto ti voglio bene Niall. Grazie di tutto. Mi hai offerto la tua amicizia fin da subito, grazie. »
Sorrisi sinceramente.
«Anche tu ci sei sempre stata per me. Grazie»
Posò il panino e ci abbracciammo.
Rimanemmo così per un paio di minuti poi decisi di andare a fare un giro con lui.
Andammo in giro per il parco e poi andammo al centro della città.
Vidi le vetrine di ogni negozio e si offrì anche di comprarmi un cappello.
Ridemmo e scherzammo per tutto il tempo.
Ci prendemmo una cioccolata calda e poi riprendemmo la strada del ritorno.
A metà strada iniziarono a scendere dei fiocchi di neve.
Rimasi a bocca aperto per quella meraviglia.
Le strade si riempirono subito di neve anche se di un piccolo strato e di quel poco ci facemmo delle palle di neve.
Percorremmo l’altra metà strada tirandoci neve, finchè non arrivai a casa e mi salutò.
Avevo passato una giornata bellissimo e sperai che tutte i giorni fossero così.
Andai in camera e mi levai la neve dai vestiti, poi mi misi a guardare dalla finestra i fiocchi che si poggiavano sui tetti delle case, sulle macchine, sugli alberi, sulle strade.
La neve mi faceva amare ancora di più l’inverno.
Il telefono iniziò a squillare e mi precipitai a rispondere
«Ehi amore, sta sera ti va di stare insieme? »
«Mh.. non lo so. Ho tante cose da fare. »
Dissi scherzando
«Cose più importanti di rendermi felice? »
«E vediamo, come posso renderla felice signorino Styles? »
«Già questa telefonata mi fa star bene
Sorrisi e mi immaginai anche lui farlo.
«Va bene, ci vediamo da te. »
Attaccai e mi andai a preparare.


P.O.V. HARRY.

Attaccai e continui a camminare.
Era bella la neve, rendeva tutto più natalizio.
Faceva freddo ma presto sarei arrivato a casa.
Ero con la testa bassa e cercavo di coprirmi il viso con la sciarpa anche se il capello più o meno già mi copriva.
Superai il parco e stavo per girare l’angolo quando davanti mi ritrovai Liam.v «Te la stai spassando vero Styles? »
«Più di te sicuro. »
Feci per sorpassarlo ma mi bloccò.
«Sai come andrà a finire. Se fossi in te starei attento, se non vuoi che soffra. »
Gli diedi un’ultima occhiata, poi strattonai il braccio e mi liberai dalla presa.
Continuai la strada, arrivai a casa, entrai e salì in camera.
Entrai in bagno e mi feci una doccia.
Ripensai alle parole di Liam.
Mi cambiai mettendomi qualcosa per casa ma di caldo, poi scesi giù.
Dissi a mia madre che sarebbe venuta a cena Ally e che avrei cucinato tutto io.
Ma lei decise di uscire con mio padre, così per tornare ai vecchi tempi e per stare un po da soli.
Mi misi subito a lavoro.
Presi dalla credenza e dal frigo tutto il necessario.
Indossai il grembiule di mia madre e mia sorella vedendomi così scoppiò a ridere.
L’azzittì lanciandogli un pomodoro.

Erano già quaranta minuti che cucinavo, quando il telefono squillò.
Andai a vedere ed era Ed.
«Ehi amico! Allora? Dai racconta. »
Scoppiai a ridere.
Mi tolsi il grembiule e lo posai sulla sedia.
Corsi in camera e chiusi la porta.
«Non resisti vero? »
«No. E ora racconta tutto. Anche ogni particolare»
«Va bene.. »


P.O.V. ALLY.

Bussai alla porta di casa e aspettai una risposta sotto la neve che scendeva leggera.
Sentivo freddo, ma pensavo solo ad Harry e questo mi faceva riscaldare.
Bussai per una seconda volta quando la sorella di Harry mi venne ad aprire.
«Oddio scusa non avevo sentito. Vieni entra, fa freddo. »
«Tranquilla, grazie»
Entrai e domandai subito di Harry
«E’ in camera sua, sali pure. »
Così feci, salì le scale e mi ritrovai di fronte alla porta della sua camera.
Stavo per aprire quando lo sentì parlare.
«No, lei non sospetta niente, credo. Perché tutti hanno provato a dirgli di questa scommessa. Per adesso me la godo finché posso, sai cosa intendo. E’ stata abbastanza stupida a cascarci. »
Le si fermò il cuore, il respiro, il sangue.
Non ci poteva credere.
Era stata il premio di una scommessa fin da subito, lui puntava su questo.
Lui l’aveva usata.
E lei era stata una stupida.
Le scese una lacrima, poi due e così via.
Scese correndo le scale e senza salutare nessuno uscì dalla casa.
Iniziò a correre, con le lacrime che non si fermavano, con il cuore spezzato, delusa.
Delusa da se stessa e da lui.
Le gambe gli cedettero, si accasciò sul bianco e soffice ma freddo marciapiede, portò le mani sulla testa e sul viso, non smettendo di piangere. Il dolore la stava distruggendo, tanto da non accorgersi del pericolo che aveva accanto.










SCUSATE, SCUSATE, SCUSATEEEE.
VERAMENTE, FACCIO SCHIFO LO SO. E’ DA UN MESE CHE NON AGGIORNO.
MIO DIO CHE SCHFIO CHE FACCIO.
PERDONATEMI çç. Scusate anche se è corto cwc
Comunque, questo è il capitolo, il prossimo lo scriverò prestissimo, promesso sdghjsf
Grazie a chi continua a seguire la storia e a chi recensisce ogni volta. Grazie e grazie.
Ringrazio tutti lol. Ora scappo.
Ciaaaao djgh
VI AMO.
twitter: @harryispervert
PASSATE?
PROLOGO NUOVA FF

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** chapter fourteen ***


Mi faceva male il petto, il cuore.
Odiavo lui, ma odiavo anche me stessa per la mia stupidità, ingenuità.
Toccai per sbaglio la neve fredda e l’associai immediatamente al cuore di Harry, freddo. Mi aveva promesso di tutto, che non mi avrebbe fatta soffrire e invece eccomi li con il cuore a pezzi.
Mi aveva presa in giro, usata, era stato un pezzo di merda.
E non me lo sarei mai aspettato.
Ero disperata, distrutta.
Le lacrime scendevano e cercavo di asciugarmele continuamente ma era inutile.
Cercai di aprire gli occhi ma per il freddo, per le lacrime non ci riuscì.
Ma per sbaglio toccai qualcosa di duro e non era la neve.
Era una scarpa.
Alzai il viso rimasi sorpresa da chi mi ritrovai davanti.
«Mike? Che ci fai qui? »
Sul suo viso apparve un sorriso strano che non riuscì a decifrare.
«Potrei farti la stessa domanda, ah no, io lo so il perché»
Si chinò in basso per guardarmi negli occhi.
Quella situazione non mi trasmise niente di positivo.
Allungò una mano accarezzandomi il viso.
Lo guardai impaurita.
Non avevo la forza di alzarmi e scappare, non ce l’avrei fatta.
«Che vuoi? »
Chiesi semplicemente, cercando di non far vedere la mia disperazione.
Aveva sempre quel sorrisetto strano ma questa volta rise, anche di gusto.
«Ciò che vogliono tutti i ragazzi della mia età»
Mi guardò negli occhi e sorrise di nuovo, facendomi rabbrividire.
In quel momento mi vennero in mente le parole di Liam:
«stai lontana da lui, è uno pericoloso»
Mi allontanai di scatto da lui.
«Allontanati. Non mi toccare! »
Dissi agitandomi.
«Ma guardati, sembri un cucciolo che ha perso la strada per tornare a casa. »
Rise di nuovo.
Fece un passo avanti verso di me
«Non ti avvicinare! »
Urlai.
«E’ inutile che urli, sei in una piccola stradina dove non ti sentirà nessuno»
Si scaraventò sopra a me tappandomi la bocca.
Cercai di liberarmi da lui e cercavo anche di urlare, di farmi sentire, di chiedere aiuto.
«Finalmente Styles ha perso qualcuno d’importante. Finalmente sta male per qualcosa»
Disse tra i denti, avvolto dalla rabbia.
«Ti prego, non farmi niente, non fare niente a lui»
Dissi liberandomi della mano che subito dopo tornò sulla mia bocca.
«Dopo quello che ti ha fatto tu pensi ancora lui? Ti ha spezzato il cuore, ti ha usato come un giocattolino, eri la sua bambola per il sesso, lo sapevano tutti di questa scommessa e qualcuno ha cercato anche di dirtelo ma tu eri troppo impegnata a fare la puttana. »
Iniziai a piangere, ero senza forze.
Quello che era successo, quello che mi stava dicendo. Non lo stavo sopportando.
«Perché fai questo? Perché mi dici questo? »
Dissi con il volto pieno di lacrime.
«Questa è la verità e sono contento che tu abbia scoperto tutto. »
«Perché sei felice? »
Dissi cercando di liberarmi di lui.
Mi bloccò i polsi e fece ancora più pressione sulla bocca
«Perché non sopporto Styles, non sopporto la sua vita perfetta, la sua casa, la sua famiglia, i suoi amici, tutto perfetto. Un tempo usciva con me e gli altri, poi ha conosciuto quei quattro sfigati e si è separato da noi. L’ho sempre odiato per questo. E poi sei arrivata tu, che hai fatto aumentare la mia rabbia e il mio odio verso lui- strinse i polsi facendomi male- ti sei innamorata di lui e vi siete messi insieme così da rubarmi anche la ragazza. Ho iniziato a chiamarti con l’anonimo ma quando invece di te ha risposto Styles, non ci ho visto più. Così alla sua lista ti sei aggiunta anche tu, la ragazza perfetta che io avrei voluto accanto a me. »
Disse guardandomi negli occhi e io feci lo stesso.
«Io.. non mi sarei.. mai innamorata di te»
Cercai di dire anche con la mano che mi impediva di parlare.
Tutto ad un tratto trovai la mano sul mio collo e iniziai a non respirare.
«Questo non dovevi dirlo. »
I suoi occhi diventarono rossi di rabbia.
Strinse ancora di più la mano e la testa iniziò a girarmi.
«Questo non avrei voluto farlo qui, ma visto che tu non mi darai mai ciò che voglio, me lo prenderò io. »
Vidi la cattiveria, la rabbia, la crudeltà passargli davanti gli occhi.
Con l’altra mano lasciò i miei polsi, ma scese sul fianco per poi spostarsi e slacciandomi i pantaloni.
«No! »
Urlai ma lui strinse ancora di più sul mio collo e persi i sensi.
L’ultima cosa che vidi fu una macchina che si fermò vicino a noi, scese qualcuno e di cui riconobbi solo le scarpe: blazer rosse.


P.O.V. HARRY

Attaccai.
Mi sedetti sul letto passandomi una mano sui capelli.
Avevo detto cose che non pensavo solo per far vedere che Harry Styles non si poteva innamorare.
Che idiota!
Mi alzai, sospirai e mi scrollai un po la tensione.
Prima o poi avrei spiegato ai miei due amici che finalmente amavo una ragazza.
Uscì dalla camera e scesi giù in soggiorno.
«Ally è arrivata? »
Chiesi a mia sorella che si trovava in cucina ad apparecchiare la tavola.
«Si, non l’hai vista su? »
«Su quando? » Dissi aiutandola
«Quindici minuti fa, l’ho mandata su, ti cercava»
Mi bloccai.
«C’è qualcosa che non va? » Mi chiese Gemma.
«no, tutto ok. »
Intanto nella mia mente mi ripetevo: coglione, merda, idiota, stupido.
Posai i piatti sul tavolo e corsi in soggiorno per prendere la giacca poi uscì.
Ero indeciso tra destra o sinistra ma scelsi sinistra, dove si trovava casa di Ally.
Dopo pochi passi iniziai a correre e urlai il suo nome.
Avevo una strana sensazione addosso.
Mi stavo preoccupando.
Stavo percorrendo una stradina buia e isolata quando davanti mi trovai Mike.
Era per terra con la bocca gonfia e piena di sangue e anche il naso non era da meno.
«Che ti è successo? »
Chiesi
«Fatti i cazzi tuoi. »
«Avanti, ti aiuto»
Mi chinai per tirarlo su
«Non voglio il tuo aiuto. Pensa alla tua ragazza e non scassare i coglioni a me. Che proprio il tuo aiuto non lo voglio. »
Indietreggiai.
«Dov’è Ally? »
Dissi serio.
Rise.
Lo presi per il colletto della giacca e lo tirai su.
«Dov’è? »
Continuò a ridere.
«Dimmi dov’è!? »
Urlai sbattendolo al muro.
«Quella troia si sta scopando il tuo amico»
Mi si gelò il sangue.
Lo lasciai cadere sul marciapiede ma prima che me ne andassi, gli tirai un pugno.
«Non ti azzardare a dare della troia alla mia ragazza. »
Gli lanciai un ultimo sguardo e ripresi alla mia disperata ricerca.
Non sapevo quanta verità c’era nelle parole di Mike, ma decisi di provare a chiamare tutti e quattro. Cominciai da Louis.


P.O.V. ALLY

Appena aprì gli occhi, il mal di testa si fece risentire.
Mi toccai subito la fronte e oltre al dolore sentì anche che era bollente.
«Si, hai la febbre, ma tranquilla ti sto portando a casa»
Mi girai a sinistra, dove proveniva la voce.
Avevo ancora gli occhi socchiusi e non riuscì a vedere bene chi fosse.
«No, no. Non portarmi a casa, ti prego. »
Sentì la presenza di qualcosa sopra alla mia mano, ed era la sua.
«Come vuoi. »
Percepì anche il suo sorriso.
«Ti porto a casa mia, tu ora riposa. Ti ho acceso l’aria calda e se vuoi puoi andare giù con il sedile. Tieni- spostò il braccio nei sedili posteriori sempre guardando la strada- questa è una coperta. »
Me la misi e visto che stavo ricordando tutto quello che era successo quella sera, decisi di addormentarmi.
«Grazie, Zayn. »
Mi sorrise di nuovo.
Il suo telefono squillò, guardò lo schermo e attaccò.
Dopo quello, chiusi gli occhi.










Questa volta sono stata brava jdfhsdk
Ho aggiornato subito. Inchinatevi ai miei piedi. lol scheeeeeerzo. c:
Bene, allora. Ringrazio chi continua a seguirmi e chi ha iniziato a seguirla anche adesso, dove siamo praticamente agli sgoccioli.
Eh si, sta per finire :’c
Mi dispiace un po, ma comunque ne sto cominciando un’altra che spero vi piaccia come questa.
THANK YOU EVERYONE!
VI AAAAAMO. lol
Twitter: @harryispervert

PASSATE? :
PROLOGO NUOVA FF

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** chapter fifteen. ***


Quando aprii gli occhi la mattina dopo tutto il corpo mi faceva male, sentivo dolore dappertutto e un gran dolore alla testa; sembrava come se qualcuno continuasse a picchiettare dentro un chiodo.
Non mi importò di dove mi trovavo, il dolore prese tutte le mie attenzioni.
Ero su un letto, quello l’avevo capito.
Mi rigirai lamentandomi ma qualcosa mi bloccò non facendomi girare completamente dalla parte opposta.
Aprii piano gli occhi e il moro dormiva beatamente come se fosse un bambino.
Un viso di un angelo, pure troppo perfetto.
Lo guardai attentamente: la sua bocca, le sue palpebre chiuse e i suoi capelli scapigliati.
Dopo un paio di minuti notai di essere un po’ troppo attaccata a lui, quindi mi staccai, forse troppo in fretta perché si svegliò.
«Ehi, sei sveglia»
Disse stiracchiandosi appena per non darmi un pugno in faccia.
«Hai dormito tutta la notte vicino a me?»
Gli chiesi mettendo una mano sotto il mio viso e l’altra sotto il cuscino.
«Già, ieri sera quando ti ho portata in camera hai iniziato a delirare forse per la febbre e non me la sono sentita di lasciarti sola.»
Sorrise aprendo di più gli occhi.
«Immagino cosa avrò detto.»
Accennai un sorriso.
«Ripetevi il nome ‘Harry’.»
Si fece serio e spalancò quasi completamente gli occhi.
Lo guardai dritto in viso facendomi seria anche io.
La testa iniziò a girarmi e mi sentì all’improvviso più bollente di come ero già.
«Ferma. Non ti muovere. Vado a prendere una pezza d’acqua fredda.»
Rimasi immobile come mi aveva detto, mentre lui scendeva dal letto e usciva dalla stanza.
Scoppiai a piangere ripensando a quello che mi era successo.
Oltre ad essere a pezzi dentro, lo ero anche fuori.
Mi misi le mani in faccia cercando di bloccare le lacrime e di non farmi vedere da Zayn prima che rientrasse. Ma non ci riuscì.
«Ehi, ehi, non piangere. E’ la febbre, ieri sera ce l’avevi davvero alta e pensa che stavo entrando nel panico ma poi mi sono ricordato di quella volta che anche mia sorella aveva la febbre ed ero rimasto da solo a casa con lei perché i miei erano fuori per lavoro. Me la cavai con acqua fredda, medicine e un grande abbraccio.»
Risi sotto le lacrime.
Me lo immaginai mentre correva per tutta casa alla ricerca di qualche medicina adatta per l’età della sorellina.
Mentre mi calmavo, posizionò la pezza sopra la mia fronte. Fu abbastanza piacevole.
Chiusi gli occhi, cercando di non pensare a niente.
Ma ovviamente non ci riuscì.
Qualche lacrime continuò a scendere silenziosa.
In quel momento avrei preferito non poter aprire più gli occhi.
«Hai sentito Harry?»
Gli chiesi con un nodo in gola.
Esitò.
«No, ancora no.»
Non sapevo che dire, come lui.
«Sapevi della scommessa?»
Aprì gli occhi e lo guardai dritto in faccia.
«Si.»
Prima che potesse continuare li chiusi di nuovo per bloccare le lacrime.
«Ma non sono mai stato d’accordo con Harry su questa cosa, sapevo che avresti sofferto e non mi piace veder le persone soffrire.»
«Lui non mi ama veramente, quindi?»
Mi sforzai di dire.
Sentì stringere la mia mano.
«Non era previsto che lui si innamorasse di te, ma è successo. Lui ti ama più di quanto tu immagini.»
Non sapevo più cosa pensare, cosa provare, in cosa credere.
Ero caduta nella sua trappola, nel suo letto e da me non me lo sarei mai aspettato.
Ma l’amavo e ci stavo soffrendo.
«Grazie Zayn, davvero.»
Dissi sincera.
Lui mi sorrise e si abbassò per abbracciarmi.
Dopo una paio di minuti ci staccammo e chiesi l’ora. Era quasi l’ora di pranzo.
«Ti vado a preparare a qualcosa da mangiare, tu riposati.»
Sorrise ed uscì quasi saltellando dalla stanza.
Mi accucciai di nuovo nelle coperte cercando il conforto di quel morbido tessuto. Strinsi tutto a me, come una bambina stringe a se tutti i peluches che ha.
Chiusi gli occhi cercando di allontanare quel dolore che bussava sempre alla porta del mio cuore. Io gli urlavo di andarsene, di lasciarmi in pace ma lui non si rassegnava ed eccolo di nuovo li.
Sentivo gli occhi diventare umidi ma prima che le lacrime potessero bagnarmi le guance, entrai nel modo dei sogni, o nel mio caso, degli incubi.


Era buio e camminavo per una strada forse conosciuta.
C’era la nebbia e faceva freddo. Ero impaurita e con il viso bagnato.
Non sapevo dove ero diretta ma di tornare indietro non avevo proprio intenzione.
Continuai ad andare dritta. C’erano alberi spogli e di case non c’era traccia.
Era tutto così lugubre e pietrificante. A destra notai un edificio. Da fuori mi sembrò la scuola e quindi entrai. All’interno tutto cambiò. Ora ero in una stanza e davanti a me c’era un tavolo, illuminato da una luce non troppo potente sopra al centro. Feci un passo avanti e apparvero delle figure intorno all’area illuminata.
I volti di tutti si fecero più chiari e tra quelli riconobbi quello di Harry, David, Liam e Mike. Erano tutti sorridenti che giocavano a carte. In realtà, il loro sorriso mi fecero paura.
Sentivo che erano soddisfatti di qualcosa, erano orgogliosi. Ma di cosa?
Ero immobile davanti al tavolo e nessuno sembrava avermi visto.
Ridevano e urlavano parole che non riuscivo a capire. Stavo per andarmene quando Harry urlò due parole che invece riuscì a capire perfettamente.
«Cuore spezzato!»
Mi bloccai e mi girai. Nel sogno per me, quella era una carta da gioco.
Tutti risero. Erano tutti felici per qualcosa. Per quella carta che era venuta fuori?
Ad un certo punto buttarono tutti le carte sul tavolo e Mike, mettendo le mani dietro la testa disse: «Siamo stati bravi.»
Bravi a fare cosa? Poi come nei cartoni, mi si accese la lampadina.
Erano stati bravi a ferirmi, erano stati bravi a spezzarmi, a tagliarmi, a sbriciolare il mio cuore. Erano tutti riuniti per festeggiare il mio dolore, la mia tristezza, la mia sconfitta. Stavano andando fieri di questo. Ridevano per come ero ridotta, per quanto stavo piangendo, per quanto ero stata stupida a fidarmi di loro.
Continuai a guardarli con il volto pieno di lacrime, poi sparirono ma il tavolo rimase li, in mezzo a quella stanza.
Mi avvicinai e sul tavolo c’erano varie carte: cuore spezzato, delusione, ingenuità, dolore, tristezza, cuore, mente, corpo, lacrime, occhi. E in ognuna di queste carte trovai un pezzo di me. Tutto dall’immagini sembravo io. Non molto distante, c’era la scatola del gioco. Il nome mi fece rimanere di sasso: Ally. Ero io il gioco. Ero io quelle carte. Le persone giocavano con me, mi prendevano in giro per come ero. Le persone mi rigiravano, mi guardavano e cercavano il modo e il momento giusto per giocarmi. Le persone si divertivano con me, mi consideravano solo questo: un gioco.
Scoppiai a piangere e caddi con le ginocchia a terra.


Mi svegliai come se mi mancasse l’aria. Ero sconvolta iniziai a piangere e urlare allo stesso tempo, ero così distrutta da non accorgermi di Zayn che mi accarezzava i capelli.
«Hai fatto un brutto sogno, tranquilla»
«Sono solo un gioco..»
Dissi quasi bisbigliando. Mi strinsi a lui. Avevo bisogno di qualcuno che mi tenesse in piedi psicologicamente parlando. In quel momento ero come una bambola di pezza, dovevo per forza essere sostenuta da qualcuno, altrimenti sarei crollata a terra.
«Cosa?» Chiese Zayn spaventato.
«Perché le persone si prendono gioco di me?»
Chiesi più forte.
«Perché sei una brava ragazza, sei giusta e gli altri cercano di distruggerti perché non sono e non possono essere come te.»
Sprofondai tra le sue braccia.
Per un istante gli diedi ragione, per il resto del tempo la mia testa rimase piena di confusione.



P.O.V. HARRY.


Per tutta la notte avevo continuato a cercare Ally per strada, chiamando il suo nome. Ma niente e nessuno si era fatto vivo.
Avevo chiamato Louis continuamente chiedendogli se avesse notizie e ogni volta era con esito negativo. Avevo chiamato Niall ma anche lui non sapeva niente. Zayn, invece, pur avendolo chiamato due volte, non mi aveva risposto, anzi mi aveva attaccato. Ero scocciato dal suo atteggiamento. Mi tornarono in mente le parole di Mike: «Quella troia si sta scopando il tuo amico»
Mi domandai quanta verità c’era in quelle parole.
Pensai se era vero, chi sarebbe stato quel ‘mio amico’?
Non lo potevo sapere, però una cosa la potevo fare.
Sarei andato a chiedere a Mike qualche informazione su chi l’aveva ridotto così ieri notte.

Girai l’angolo. Camminavo sul marciapiede pieno di neve, in realtà, era tutto pieno di neve. Era un bel panorama. Conoscendo Ally, avrebbe trovato tutto quello ancora più bello di come lo trovavo io.
La casa di Mike si trovava dopo quattro lampioni. Tempo fa la trovavo così casa sua, essendo tutte uguali.
Non sapevo cosa esattamente era successo ieri notte ad Ally, ma avevo una brutta sensazione su Mike.
Ero al secondo lampione. Anzi, più mi avvicinavo più si faceva più forte.
Il vento mi muoveva i capelli ed io non facevo altro che pensare ad Ally. Ogni cosa mi ricordava lei.
Arrivai all’ultimo lampione, ed ecco li la casa.
Salì gli scalini e bussai.
Nessuno rispose, ma io riprovai.
Dopo un paio di minuti, Mike mi venne ad aprire.
«Che vuoi? »
«E ciao anche a te.»
Risposi guardandolo dalla testa ai piedi. Era in boxer ed era abbastanza palestrato, devo dire.
«Posso entrare?»
Chiesi.
«No.»
Stava per chiudere la porta ma io ci misi il piede e lo supplicai di farmi entrare.
Mi guardò senza trasmettere nulla e riaprì la porta.
Dall’ultima volta la casa era cambiata. Avevano fatto qualche ritocco alle pareti e c’erano dei mobili nuovi.
Rimasi in piedi, sapevo che non mi avrebbe chiesto di accomodarmi.
«Sputa il rospo. Se mi vuoi picchiare, è meglio se andiamo fuori, mia madre odia il pavimento sporco, soprattutto di sangue.»
Sorrise mettendosi una maglietta.
«Non sono qui per picchiarti.. e perché dovrei farlo?»
Mi puzzava sempre di più.
«Oh, niente»
Si accomodò sul divano e mise i piedi sul tavolino davanti alla tv.
«Vado subito al dunque, ieri, chi ti ha spaccato il labro e il naso?»
«Pensavo l’avessi capito chi.»
Prese in mano la lattina di birra che si trovava vicino ai suoi piedi e se la portò alla bocca.
«No, non l’ho capito. Ho qualche dubbio su chi.»
«Ti do un indizio.»
«Avanti Mike, non è la caccia al tesoro, non siamo bambini.»
Sorrise divertito.
«E’ una persona con cui hai litigato ultimamente.»
Ero indeciso tra due persone, ma dissi la più ovvia.
«Liam?»
«Gne gne! Errato.»
«Zayn?»
«Ci hai messo un po eh.»
«E perché ti ha ridotto così?»
«Quello chiediglielo a lui, non voglio rovinarti la sorpresa.»
Che strano sorrise. Un misto dal divertito e dal malvagio.
Mi diressi verso la porta e l’aprii.
«Nemmeno grazie mi dici?»
«Non ti meriteresti nemmeno un ciao.»
Risposi e uscii.

Ero indeciso se andare direttamente a casa sua o chiamarlo. Ma forse presentarmi li non sarebbe stato molto corretto.
Con le mani in tasca e la testa bassa, tornai davanti a casa ed entrai in macchina.
Accesi l’aria calda e feci il numero.
Qualche squillo e poi, finalmente, rispose.









SAAAAAAAAAAAAAAALVE.
Mi sotterro. Ok, faccio schifo lo so. Scusatemi, vi prego. Non ho avuto tempo e non sapevo come continuarla.
Perdonatemi çç.
Bene, questo è l’altro capitolo. So già che non riceverò così tante recensione come l’altro capitolo, ma pazienza lol.
Cooomunque, io non so se avete capito il sogno di Ally, cioè a me piace tantissimo perché per ma ha senso.. poi non so se anche per voi ce l’ha. lol.
Come ve la passate? Io abbastanza bene dai.
Beneee, ora vi lascio.
RECENSITE, RECENSITE E RECENSITE.
Un bacio. Fgjhjdk


PASSATE NELLA NUOVA FF? QUI


Twitter: @harryispervert

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1216498