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Ehilà, pucciosi lettori!
Sono commossaaaaa ;___;! Grazie a tutti
quelli che hanno commentato le mie fanfiction, vi lovvo :3
-Risposta
alle recensioni su "White and Hidden"-
-Blamblerose: Ma, sai, secondo me il
manga finirà in modo simile ;__;. Sakura si becca il biondo e Hinata...beh,
Hinata....UAHHHH, io ammazzerò Kishimoto A__A
I tuoi complimenti non me li merito
:*
-LEA91: E' esattamente quello il
pensiero che volevo provocare! Uh, uh grazie alle fanfiction posso manipolare la
mente *pensa ad un piano di conquista ai danni del Turkmenistan*
-celiane4ever: Già, hai ragione la
vita è una...vabbè, non importa. Organizziamo una spedizione punitiva a casa
di Kishi? è__é
Ma chi li compra i biglietti per il
giappone? ;__;
-Secchan: Grazie per i complimenti
:3
Uh, abbiamo un'altra estimatrice del
NaruHina....ti unisci anche tu alla spedizione? XDD
E mi ritrovo
totalmente (sottolineo quel totalmente) d'accordo sul tuo
discorso su Sakura e Naruto U__U
-Mary
Garner: Apprezzo
particolarmente i commenti come i tuoi, sai?
Cioè, non che non mi importi sapere
se ho sbagliato i congiuntivi o la grammatica in generale, ma se non ho
trasmesso niente, allora perché ho scritto una fanfic?
Tu hai detto che ci sono riuscita
almeno un po' e
ti credo, sebbene debba migliorare. MOLTO.
Sì, adesso la pianto di menarmela
XDDD grazie per il commento :*
-ino_chan96: Un bacino anche a te
:*
-Risposta
alle recensioni su "Risacca"-
-Felicia91: Su, dai, addirittura una
delle più belle SasuSaku che tu abbia letto °-°?
*rotola sul pavimento per l'imbarazzo*
Anche a me piace questo pairing, non
ho iniziato questa raccolta con una loro storia per caso.
Altre SasuSaku? *cough* Different *cough*
Ways *cough* (Sono un genio dello spam :D)
E una piccola drabble che devo solo
controllare e postare. Mi raccomando, se vuoi, leggile e dimmi che ne pensi,
mi farebbe piacere ^___^.
-SakuraChan92: *porge fazzoletto*
Quattro lacrime è sempre un traguardo :D
E non mi merito tutti quei
complimenti, su. Come ho già detto, ho in mente altre fic SasuSaku.
Adesso ti consiglio di cliccare
quell'affascinante e secsì freccetta in alto a destra; questo capitolo è
SasuIno e non penso ti
piacerà.
Un bacio :* anzi no, visto mi hai
messo nei preferiti, te ne meriti due :**
-celiane4ever: ma eccoti anche qui!
:3
A proposito, ti posso chiamare solo
celiane? celiane4ever è lungo e io sono pigra é__è
Lo so che sto diventando monotona,
ma ho apprezzato i tuoi complimenti. Fanno bene al mio già gonfiato
ego.
Questo cap è SasuIno, ti piace
come pairing?
Il prossimo sarà OrochimaruAnko
è__é.
Lo so, sono pazza XDD.
Infine ringrazio (quante volte ho
ripetuto questa parola?) anche chibi51 e Zenity che hanno messo le mie fic tra i
preferiti ^__^
Parlando di questo capitolo, lo
dedico alla mia amica Queen_of_hearts che me lo ha richiesto.
Già, adesso accetto pure richieste
di fanfic '-'
*silenzio*
Ho capito, a nessuno interessa
;__;...
...ma
stavo parlando del capitolo...
Io AMO Ino Yamanaka, la adoro e, se
potessi, la sposerei. Stessa cosa dicasi per Sasuke (diciamocelo: chi vorrebbe condividere
il talamo con l'Uchiha? :D).
Ma non li avevo mai immaginati come
coppia e, sinceramente, non sono affatto male. Entrambi belli e stronzi, in AU mi
ispirano parecchio.
Una cosa: Ino e Sakura sono forse un po' OOC, Karin,
nonostante la lovvi (sono praticamente l'unica), mi sono divertita a stravolgerla del tutto, Hinata e Naruto
abbastanza In Canon, ma Sasuke....Sasuke somiglia a Fonzie di Happy Days!
;____;
Ci manca solo che colpisca le
macchinette e ne faccia cadere le merendine.
Certo, non potevo fargli fare l'emo-vendicatore
perché ai giorni nostri risulterebbe un po' improbabile ma...non mi soddisfa
molto.
Stessa cosa per il finale, forse un
po' affrettato. Avrei avuto tante cose da aggiungere, ma questa è una
one-shot ;____;
L'ho suddivisa in parti
cosicché, se doveste andare in bagno, ritrovare il segno non sarebbe un
problema (e anche perché faceva figo).
Dal punto di vista temporale questa
storia è abbastanza incasinata, ma voi mi volete bene, perciò capirete tutto e
mi vorrete bene ancora di più.
No, sinceramente: si capisce chi
sono i personaggi che parlano nelle parti scritte tra le parentesi quadre?
E, cosa ancora più importante, si
capisce che le situazioni descritte in quelle parti sono ambientate nel futuro?
Vi lascio, la fanfic è uscita abbastanza
lunga di suo senza che io mi metta a blaterare.
Enjoy it!
Sayuri
Capitolo:
"Elevation"
1.
The quiet before the storm
[Ino
sentiva la stoffa morbida del kimono frusciare sulle braccia ad ogni movimento.
Doveva
essere un po' brilla, la vista era annebbiata e la mente faticava ad articolare
pensieri compiuti, ma non importava.
Ino
ballava.
E rideva.
Quella
sensazione totale di libertà le scorreva sotto la pelle, provocandole i brividi
per quant'era forte. Non si sentiva più le gambe.
Ma
continuava a ballare.
Lui
la stava scrutando attentamente, quasi volesse imprimersi a fuoco
tutti i suoi movimenti.
Ino
rise ancora più forte.
Come
era finita in quella situazione?]
Sasuke osservò la palla che si
stagliava contro il cielo azzurro. Magnifico, aveva calcolato perfettamente la
forza e l'inclinazione.
Il risultato era che quella palla
non si vedeva più, aveva superato la rete ed era scomparsa dietro alle lievi
collinette che circondavano la scuola.
Sentì le pacche amichevoli dei suoi
compagni sulle spalle. Si erano radunati intorno a lui e si complimentavano
entusiasticamente.
-Lo sai che se continui così
finiremo la scorta di palle da baseball, Sas'ke?- Naruto gli batté la mano
sulla schiena più vigorosamente di tutti, facendogliela dolere. La cosa strana era che sembrava genuinamente felice
della bravura dell’amico.
Chi aveva giurato davanti a tutti
che sarebbe diventato capitano della nazionale? Buffone.
E, mentre era circondato dalle facce
sorridenti dei suoi compagni di squadra, Sasuke provò una sensazione di rigetto
per tutti quegli sguardi adoranti.
Era decisamente superiore a loro. A
tutti.
Bastava solo guardare come lo
ammiravano, come gli cedevano il passo quando lo incrociavano nei corridoi della
scuola. Sguazzavano nella mediocrità.
Lui, piuttosto che subordinarsi così
a qualcuno, si sarebbe strappato volentieri la pelle per poi immergersi in una
tanica d'acqua ossigenata.
L'orgoglio dove l'avevano messo?
E tutto questo per cosa? Per un
fuori campo?
-Sasuke-kun!- La ragazza che l'aveva
chiamato aveva un tono piuttosto
acuto e solo dopo un po' i timpani smisero di vibrargli. Qualche decibel in più
e il sangue gli sarebbe uscito dalle orecchie.
Girandosi per capire chi era il
proprietario di quella voce infernale, si ritrovò un asciugamano piegato
zelantemente sotto il naso e si dovette spostare all'indietro per non riceverlo
in faccia.
-
Saivistochehaiterminatolallenamentotihoportatoquestoperrinfrescartinontidispiace?-
Dall'asciugamano rosa con dei coniglietti ricamati sopra emerse la faccia di una ragazza che gli
sorrideva.
-Grazie Kairi...- Biascicò poco
convinto Sasuke occhieggiando l'asciugamano. Alla fine, convincendosi che la sua
virilità non ne sarebbe stata intaccata, lo prese.
-Karin, il mio nome è Karin!-
Sembrava parecchio risentita del fatto che il suo compagno di classe, dopo
quattro anni di scuola, non ricordasse neanche il suo nome.
-Mh...-
Interpretando quel monosillabo come un gesto di scusa, Karin sorrise.
Forse a Sasuke lei piaceva davvero e
un giorno l'avrebbe invitata ad uscire, combattendo così la sua
timidezza.
Sarebbero andati a mangiare da
McDonald e lui le avrebbe dichiarato il suo amore eterno e imperituro davanti ad un
Crispy McBacon.
Beh, Karin era una ragazza semplice
che si accontentava di poco.
Subito dopo, lei, con le guance arrossate e gli occhi languidi che fanno tanto shojo manga, gli
avrebbe risposto che sì, era innamorata di lui da ben quattro anni; Sasuke si
sarebbe commosso e si sarebbero baciati davanti a tutti gli avventori del locale
che applaudivano, proprio così.
Poi subito a casa di Karin a
divertirsi, che lei aveva aspettato fin troppo (quattro anni, mica niente) e i
suoi genitori facevano il turno di notte.
Stava per aprire la bocca per
chiedergli se gli piacevano i Crispy McBacon, quando si accorse che lui se n'era
andato da un bel pezzo e lei aveva passato mezz'ora a parlare da sola.
Sospirò affranta.
Un urlo la fece sobbalzare.
2.
Meeting
[-Davvero?-
-Si, giuro. La prima volta che ti ho
visto ho pensato che fossi dell'altra sponda!-
-Ma era solo un asciugamano rosa...-
-Con i coniglietti.-
-Ma...-
-C.o.n.i.g.l.i.e.t.t.i.-]
-Tu!-
Per la seconda volta nella giornata,
Sasuke si dovette girare per vedere da dove proveniva la voce.
Una ragazza con la divisa della
squadra di pallavolo era entrata nel campo e stava
camminando a passo spedito nella sua direzione. A giudicare dal viso doveva
essere piuttosto arrabbiata.
Dietro di lei un’altra ragazza dai
corti capelli neri le stava bisbigliando qualcosa all'orecchio, cercando al
contempo di tenere il passo.
Giunsero davanti a Sasuke, e gli
occhi azzurri della prima lo guardarono in cagnesco. A quanto pare ce l’aveva
con lui.
-Tu!- Ripeté la bionda, il tono, se
possibile, ancora più arrabbiato.
-Io...?- Chiese dubbioso.
Sasuke cercò di ricordarsi se le
doveva i soldi o se, dopo una notte di passione, se ne fosse andato via senza
salutarla.
Stava giusto per dirle qualcosa tipo
"non sei tu, sono io" o "sai, ho scoperto di essere gay", quando la ragazza,
dopo aver alzato in modo melodrammatico gli occhi al cielo, aveva incominciato a
frugare nel taschino della maglietta, per poi tirarne fuori un oggetto.
Sempre per la seconda volta nella
giornata, Sasuke si dovette spostare all'indietro per non ricevere la cosa in
faccia.
La situazione stava diventando seccante.
Quella "cosa" era la palla
da baseball che aveva spedito fuori dal campo.
-Oh grazie, ma non ti dovevi
disturbare a riportarmela.-
No, a giudicare dal calcio nello
stinco che la bionda gli rifilò, quella non era la cosa giusta da dire.
Dio.Che.Botta.
-A forza di fare il figo con i tuoi
fuori campo, oggi una mia compagna di squadra s'è fatta male!-
Molto male, a giudicare dal veleno
che gli stava sputando addosso.
Sasuke cercò di elevarsi in tutta la
sua altezza, facendo leva col piede sano.
Ma cosa le davano da mangiare i
genitori? Lo stinco gli faceva un male cane e, se il solo pensiero di picchiare
una donna non gli avesse fatto rivoltare lo stomaco, le avrebbe tirato uno schiaffo.
Magari, concentrandosi, poteva far
finta che fosse un ragazzo.
Inutile, quella era una ragazza.
"E che ragazza!" avrebbe pensato in una situazione normale, ma si
trovava nel bel mezzo di un campo da baseball, con tutti gli occhi puntati su di
lui, un piede dolorante a causa di una femmina in chiara crisi premestruale e,
cosa peggiore di tutte, non capiva che cazzo stesse succedendo.
Il dolore alla caviglia si rifece
sentire.
-E io che cavolo c'entro con la tua
amica?!-
Gli occhi azzurri di lei si dilatarono
per lo stupore e inarcò le sopracciglia chiare con fare scettico. Sasuke
realizzò di essere un idiota e di aver appena fatto una domanda stupida.
Fuori campo.
Palla che vola oltre la collina.
Amikette infuriate.
Ebbe un flash dove un essere
appartenente al cromosoma XX, d'età/altezza/bellezza indefinite, veniva
c'entrata in pieno da una palla e cadeva a terra come un sacco vuoto.
Si sentì stranamente in colpa, cosa
che accadeva molto di rado, e tutto a causa di una bionda irascibile.
-Dai Ino-chan, non fare così, non lo ha
fatto apposta...-
La ragazza mora, che fino a quel
momento se n'era rimasta in disparte, si fece avanti intimorita e guardò Sasuke
con quegli occhi così chiari da sembrare bianchi.
Era bassa e, a causa della sua
magrezza quasi eccessiva, dava l'impressione di essere fatta di vetro o di un
materiale analogamente fragile. Si stava torturando nervosamente le mani e si
guardò intorno intimorita; si vedeva che essere al centro dell'attenzione la
mettesse a disagio.
Si avvicinò all’isterica, che a
quanto pareva si chiamava Ino, quasi fosse la sua roccia dagli sguardi indiscreti
e le mise la mano sulla spalla, lanciandole uno sguardo che Sasuke non riuscì a
decifrare.
I lineamenti della bionda che si
rilassarono lievemente.
-Ehilà Hinata-chan!- Sasuke trasalì.
S'era dimenticato, come succedeva spesso, della presenza di Naruto e dei suoi
compagni.
-C-ciao, N-Naruto-kun...-
Ah, però. Sembrava uno che non
rimorchia neanche per sbaglio o solo tipe rigorosamente fatte, ma a qualcuna
piace.
E a proposito di tipe fatte...
-Tu che vuoi da Sasuke?- Karin era
apparentemente spuntata dal nulla e stava guardando in cagnesco Ino.
Quest'ultima la squadrò da capo a piedi con un'aria da superiore che a Sasuke
stranamente piacque e, ignorandola, si rivolse alla propria amica.
-Andiamocene, Hinata.-
La mora annuì e rivolse un'ultima
occhiata di sfuggita a Naruto. Stavano per uscire dal campo, quando Ino si girò.
-E' in infermeria.-
Sasuke doveva aver assunto
un’espressione interrogativa, perché la ragazza aggiunse:
-Sakura Haruno, quella che hai
colpito, coniglietto.- Un sorrisetto sarcastico s'aprì sulle sue labbra.
In quel momento Sasuke realizzò d'avere ancora sulle spalle quel maledetto asciugamano.
D'istinto lo lanciò via e la
visuale di Naruto fu oscurata da un coniglio rosa che stringeva amorevolmente
tra le zampe una carota.
3.
Contrast
[Era stato stupido pensare che
con un semplice monosillabo sarebbe riuscito ad evitare la domanda.
Funzionava con gli altri, ma non
con lei.
Lei non era "gli
altri".
-Allora?-
-Un po'.-
Sasuke sperò che come risposta
le bastasse.
Ino sorrise maliziosa. A quanto
pare le bastava.
-Ma da quando?-
Sasuke se lo chiedeva spesso.
Quand'è che aveva capito di
adorarla, in ogni suo dettaglio, in ogni suo difetto?
Non se lo ricordava, ma gli venivano in mente solo due cose, due colori.
L'azzurro e il giallo.]
I-n-f-e-r-m-e-r-i-a.
Era stampato a caratteri cubitali
sulla porta; impossibile sbagliarsi, anche volendo.
In fondo non gli costava niente
entrare per vedere come stava la ragazza. Se non altro, aiutato da un pizzico di
savoir faire, avrebbe evitato una
visita dal preside.
In famiglia bastava già suo
fratello Itachi a combinare casini, aiutato dai suoi amici metrosexual.
Come aveva detto che si chiamava?
Sakuta, Saruta...bah, lui non era mai stato bravo a ricordarsi i nomi.
Sasuke bussò, ma non arrivò
risposta. Aprì lentamente la porta, sbirciando all'interno.
Dov'era la dottoressa Shizune? Era
raro non trovarla in infermeria.
-Chi è?-
Avanzò fino al telo verde che
divideva la stanza in due e lo scostò.
Seduta sul letto, davanti ad una finestra spalancata, una ragazza lo stava guardando con i grandi occhi verdi
colmi di stupore. Stupore che ben presto si trasformò in rabbia.
-Tu!-
Ma, quel giorno, che avevano tutti?!
-Sì, io.- Sospirò stancamente
Sasuke e, prima che la ragazza potesse dire alcunché, aggiunse:
-Non ti volevo colpire, è stato un
incidente, puoi credermi. Anche perché solo un malato di
mente potrebbe avere l'hobby di prendere a pallonate la gente, cioè, te lo immagini? Un tizio che si apposta dietro le colline,
ah ah ah...no, non guardarmi così…in effetti, la cosa non
fa ridere. Davvero, nel tempo libero la cosa più pericolosa che faccio è
guardare "Il padrino" ma, insomma, è solo un film abbastanza innocuo
e...-
-Piantala Uchiha! Ho capito che non
lo hai fatto apposta e, se vuoi dirmi qualcosa, dillo subito!-
Si mise la mano sulla fronte con
fare dolorante, scompigliandosi i capelli e Sasuke notò il cerotto che le copriva
metà zigomo.
-Allora?- Disse con tono impaziente,
girandosi a guardarlo negli occhi.
Silenzio.
Su,
Sasuke, devi solo dirle che ti dispiace. Dai, muoviti.
Silenzio.
Dannazione,
perché in questa scuola non insegnano a scusarsi? Nella vita reale serve di più
che sapere quelle tre stupide leggi di Keplero!
Ancora silenzio.
O
erano quattro?
-Uchiha...- La sua voce lasciava trasparire
chiaramente l'irritazione.
Dille
la prima cosa che ti viene in mente!
-Certo che hai una fronte davvero
spaziosa...-
Sasuke vide, come a rallentatore, la
scena:
-Il colorito di Sakuta che si faceva
sempre più pericolosamente vicino al rosso.
-Sakuta che prendeva un libro
poggiato sul comodino e gli urlava a gran voce la sua opinione sulla virtù
della madre, Mikoto Uchiha.
-Lui che cercava di calmarla dicendo
"Scusa, Sakuta, stavo scherzando!".
-Lei che gli lanciava contro il
libro.
-Il libro che gli colpiva in pieno
l'occhio destro.
-Il d-o-l-o-r-e.
-Sakuta che gli rispondeva che si
chiamava Sakura e che lui era uno stupido idiota.
-"Ho sempre avuto una brutta
memoria per i nomi"
-"E il mio savoir faire fa
schifo"
-Sakura che prendeva lo sgabello,
pronta al lancio.
-Lui che usciva a tutta velocità
dalla stanza, appena in tempo per sentire lo schianto dello sgabello contro il
muro.
-Sempre lui che si scontrava con
qualcosa o qualcuno.
-Quel qualcosa o qualcuno era lei.
-Sasuke si sentì mancare il fiato.
-Ma sei fuori a correre così per i corridoi?!-
Alcune ciocche disordinate le ricadevano sugli occhi ma, invece che oscurarne la bellezza, la differenza tra
l'azzurro di quest'ultimi e il biondo dei capelli li faceva risaltare per
contrasto.
4.
Seven years
[-Tre
mesi.-
-Cosa?-
-Stiamo
insieme da tre mesi.-
I
suoi occhi azzurri da gatta si assottigliarono sospettosi.
-Perché
ci badi? E'
importante?-
-No,
è poco.-]
Sette anni, tre delle medie e quattro delle superiori.
Trecentosessantacinque per sette fa
duemilacinquecentocinquantacinque.
No, cavolo, non aveva pensato al
mese di febbraio. In tal caso faceva duemilacinquecentocinquantadue giorni in
sette anni.
Ma aveva iniziato le medie con
l'anno bisestile o no?
Oh, al diavolo!
Sta di fatto che in
duemilacinquecentocinquantadue giorni, uno più uno meno non faceva differenza,
aveva solo incontrato gente mediocre, persone come tante destinate a sparire
nella massa.
Tutti uguali, tutti stupidi, tutti
anonimi. Nessuno catturava la sua attenzione.
Ma finalmente, dopo
duemilacinquecentocinquantadue giorni, uno più uno meno non faceva differenza,
Sasuke aveva trovato qualcosa d'interessante.
E quel qualcosa d'interessante
tirava delle schiacciate da paura, dovette costatare.
-Ehi, Sas'ke, cosa ti sei fatto
all'occhio?-
-Niente.-
-Ti sei buttato in una rissa come al
tuo solito?-
Naruto non era il tipo da mollare
senza aver avuto una risposta, per cui Sasuke optò per un monosillabo, che
poteva essere d'assenso o meno, tutto dipendeva da come lo interpretava
l'interlocutore.
-Mh...-
Naruto lo guardò pieno di
ammirazione. A quanto pareva, aveva deciso
che sì, il suo amico, sempre così sprezzante del pericolo, doveva essere
capitato in una rissa e, conoscendolo, aveva di sicuro vinto contro tizi cinque
volte più grossi di lui, rimediandone solamente un occhio nero.
-Sas'ke...-
-Che c'è ancora?!-
-Perché siamo qui da mezz'ora ad
osservare le ragazze che giocano a pallavolo?-
Per la verità, neanche Sasuke ne
comprendeva il motivo. Sapeva solamente che aveva trovato qualcosa
d'interessante, di non stupido, di non anonimo.
-Allora?-
Sì, Naruto era davvero un rompipalle.
Sapeva che stava per aprire di nuovo
la bocca per ripetere la domanda, così decise di dire la prima cosa che gli
veniva in mente, tanto per farlo stare zitto.
-Mi piace quella ragazza.-
Ed indicò l'oggetto dei suoi
pensieri.
Per la prima volta in quella
discussione non aveva detto una bugia.
5.
Only two times
[Con
quella domanda erano a quota due.
Due
le volte che l'aveva colta di sorpresa.
E,
come era accaduto tempo prima, l'unica risposta che riuscì a trovare fu "Sì".
Vide
il viso di Sasuke avvicinarsi sempre di più.
Le
sue labbra erano così dolci.]
Dovevano essere venti, trenta volte
che le chiedeva di uscire, ma la sua risposta era sempre le stessa.
No.
Ma Sasuke non era tipo da mollare
così facilmente.
Durante quell'estenuante rincorsa,
aveva imparato molte cose su di lei.
Molte.
Tipo il fatto che Ino aveva la fobia
degli insetti, in particolare le api la terrorizzavano.
Sapeva il suo compleanno, dove
abitava e il suo numero di cellulare.
Non amava il blu, ma l'azzurro sì e
il viola ancor di più.
Il giovedì arrivava sempre con
dieci minuti di ritardo perché odiava la matematica e dieci minuti in meno
erano sempre dieci minuti in meno.
Gli mancava sapere quando avesse le
sue cose, ma ci stava lavorando.
E aveva scoperto qualcosa di molto
utile.
Si aggiustò la cravatta della
divisa scolastica, sorridendo tra sé e sé.
Appena la preside lo chiamò sul
palco si schiarì la voce, pronto a fare il suo discorso sul perché-dovreste-iscrivervi-al-club-di-baseball-piuttosto-che-a-quello-di-punto-croce.
Srotolò il foglietto e cominciò a
leggere. Si vedeva che l'aveva scritto lo Hyuuga, Sasuke non avrebbe mai
utilizzato termini quali "caustico" e "infinitesimale".
Appena smise di parlare lo
raggiunse l'applauso dei pochi studenti che erano rimasti ancora svegli.
Ma lui non aveva ancora finito.
-Vorrei aggiungere un'ultima cosa.-
Si girò verso il gruppetto del club di pallavolo, individuando subito Ino e
rivolgendole un sorriso che aveva ben poco di rassicurante.
-Questa domenica ci sarà la
fioritura dei ciliegi.-
Tutti la conoscevano, era
l'occasione per la festa tradizionale che si teneva in primavera, con uomini,
donne e bambini che si riversavano in kimono nell'immenso parco nel centro della cittadina.
-Yamanaka Ino, mi faresti l'onore di
andarci con me?-
Tutti, ma proprio tutti,
gli studenti si girarono a fissare la ragazza, i più bassi si alzarono in piedi
sulle sedie per aver maggiore visuale.
Ino aveva spalancato la bocca in
modo poco elegante, per poi richiuderla quando aveva sentito quegli sguardi
puntati su di sé, ma lo stato catatonico in cui era sprofondata permaneva.
Hinata s'era girata verso di lei,
sussurrando qualcosa che non riuscì a sentire e TenTen l'aveva scrollata per
farla rinvenire, visto che continuava a rimanere in silenzio.
L'aveva.Invitata.Davanti.A.Tutta.La.Scuola.
-Ino, rispondigli!-
Gli scossoni di TenTen, combinati
con il parlottare degli alunni che cresceva sempre di più, riuscirono
finalmente a risvegliarla.
-Allora, Yamanaka?- Sasuke la stava
fissando beffardo, incurante della preside che avanzava spedita
verso di lui.
Rispondi!
Aprì la bocca.
Digli
la prima cosa che ti viene in mente!
-Sì.-
Sì?!
Persino la sua coscienza ne era
rimasta scandalizzata.
Sentì qualcuno dietro di lei urlare
"ha detto di sì" e le giunsero alle orecchie gli inevitabili
commenti maligni, sputati da circa metà della popolazione femminile del liceo.
"Uchiha, fuori!" La
preside Tsunade, riappropriatasi del microfono, lanciò un'occhiata gelida a
Sasuke, indicandogli il portone in fondo all'aula magna.
Quest'ultimo lanciò un occhiata in tralice ad Ino.
Sembrava che stesse sorridendo.
Chi gli ha detto
che vado in confusione quando mi prendono alla sprovvista?!
Prima di uscire, Sasuke sillabò
nella sua direzione:
D.o.m.e.n.i.c.a.
A.l.l.e.
S.e.t.t.e.
Ino fece un profondo respiro per
calmarsi.
Intanto era solo un appuntamento, un
caso isolato.
Non ce ne sarebbero stati altri.
Illusa.
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