Roi et Reine di Shatzy (/viewuser.php?uid=8433)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Real ***
Capitolo 2: *** Reason ***
Capitolo 3: *** Red ***
Capitolo 4: *** Refuse ***
Capitolo 5: *** Regret ***
Capitolo 6: *** Release ***
Capitolo 7: *** Remember ***
Capitolo 8: *** Repeat ***
Capitolo 9: *** Replica ***
Capitolo 10: *** Request ***
Capitolo 11: *** Rhythm ***
Capitolo 12: *** Risk ***
Capitolo 13: *** Road ***
Capitolo 14: *** Rule ***
Capitolo 15: *** Run ***
Capitolo 1 *** Real ***
Disclaimer generale per tutta la raccolta:
i personaggi citati in queste storie non sono miei, ma appartengono al legittimo
proprietario. Di mio ci sono solo le idee e le trame.
Nota generale di introduzione alla raccolta (che si può tranquillamente
saltare): eccomi qui con un nuovo lavoro che mi ha impegnato notevolmente e a
lungo. In questi temi ho messo tutto ciò che ritengo rilevante nel rapporto tra
Roy e Riza, quindi è probabile che alcuni aspetti siano ripresi in più capitoli.
E' una specie di enorme storia in cui credo di aver trattato tutte le
sfaccettature del loro carattere, volevo fare un lavoro generale in cui inserire
tutta la mia visione del RoyAi, e spero di esserci riuscita. A me continuano a
sembrare immensamente pesanti e noiosi. Però ho voluto scriverle per mettermi
alla prova, perché la mia vita va da tutt’altra parte rispetto al mondo
letterario e non mi era mai passata neanche per l’anticamera del cervello l’idea
di scrivere qualcosa, così invece provo a tenermi in esercizio, e a far uscire tutta
questa passione che sento dentro di me per questa coppia ^^
Ho scelto gli R-15 perchè è stato un amore a prima vista, come li ho notati mi
hanno ispirato e mi sono ripromessa di provare a scriverli. Li ho trovati
divertenti e penso che non possano esistere themes più adatti per loro due,
infatti tutti e 15 iniziano con la lettera R, che è l'iniziale di entrambi i
loro nomi (è il segno del loro grande amore destino).
Il titolo della raccolta, che significa "Re e Regina", mi ha fatto penare non poco, ed è stato gentilmente
fornito da mio fratello, che non conosce nulla di FMA, ma non so come è riuscito
ad aiutarmi... gli avevo chiesto spassionatamente di trovarmi un titolo per una
raccolta che iniziasse con la R, e lui se ne è uscito con questo dopo mezzo
secondo… ancora non capisco come cavolo abbia fatto! Insomma, il bello di mio
fratello è che non fa domande, ma anche che è un genio in queste cose. In
effetti il titolo è davvero la parte che mi piace di più, perchè oltre ad
iniziare per R (ed era una cosa a cui tenevo molto), è in francese (mio fratello
è la mia fonte di francese, io non so nulla) e quindi in contrasto con i titoli
in inglese dei themes, e poi ha un significato perfetto: mi ha ricordato il
gioco degli scacchi, che il manga riprende, oltre al fatto che Roy (il cui nome
è scelto proprio per riprendere la parola francese, e quindi altra attinenza sul
titolo) un giorno diventerà davvero re, o Führer che sia, o almeno io ne sono
sicura ^^ e poi l'attuale Führer si chiama King, un motivo ci sarà!
A parte gli scherzi, a mio fratello è uscito quel titolo perchè appartiene a un
film che aveva sentito, di cui però non ricorda né il regista né l'anno, lo dico
per correttezza, non posso inserirlo nel disclaimer perchè appunto non so di che
film si tratti.
Tutti i themes riguarderanno il manga, quindi non ci saranno bende sull’occhio,
viaggi al Nord e genitori uccisi.
Sono in modo preoccupante incentrati su Roy per la maggior parte, e la cosa mi
ha fatto riflettere non poco, pensavo che fosse più facile per me descrivere il
carattere di una donna, e invece no. O Riza è troppo complicata per me o ho
facilità nel capire gli uomini (… e no, ne sono sicura XD). Tra l’altro è
successa una cosa strana e assolutamente non voluta: i themes iniziali sono
tutti su di Roy e introspettivi, mentre i dialoghi e le parti insieme o su Riza
sono concentrate alla fine… insomma, un casino! Li ho scritti non seguendo
l’ordine, e alla fine quando li ho organizzati è uscita fuori questa “bella”
sorpresina…
Non dovrebbero esserci spoiler, perché, ringraziamo tutti insieme, è finalmente
uscito il meraviglioso volume 15, comunque ogni volta metterò l’avviso del
capitolo da cui è tratto il theme, se ce ne sarà bisogno, così da evitare brutte
sorprese a coloro che ancora non conoscono tutti gli avvenimenti.
Grazie per aver letto fino qui (se qualcuno c’è riuscito ^^”).
E ringrazio Stray per avermi sempre spinto a pubblicare questi themes
(nonostante non li abbia mai letti, probabilmente dopo se ne pentirà :P ).
Ps. Grazie ancora a tutti
coloro che hanno letto l'altra mia storia, ho lasciato i ringraziamenti ad
ognuna che mi ha commentato in fondo alla pagina dell'altra ff.
Nota relativa al primo theme: “Real” è stato uno dei più difficili da
scrivere, tanto che è stato uno di quelli che ho lasciato per ultimo. L’ho
riscritto due volte, tre se si considera che nell’ultima revisione ho
praticamente stravolto ancora tutto… e ancora non sono molto soddisfatta di come
è uscito fuori, c’è qualcosa che non mi convince. Ma pazienza. La scena è tratta
dal capitolo 56 del volume 14 del manga. Ho sempre pensato cosa potesse agitarsi
nella mente di Roy dopo quell’incontro, e ho provato a spiegarlo. C'è un
leggerissimo accenno finale al volume 15.
Buona Lettura!
-REAL-
Camminava a passo veloce e deciso, avvolto dalla luce del giorno, immerso nei
pensieri e incapace di riflettere, ricordando il discorso avvenuto poco prima, e
le relative scoperte, e rivolgendo la mente al futuro, prospettando già come
agire.
È difficile poter capire gli altri, più difficile che imparare la più complicata
formula alchemica. Perché molto spesso ogni persona non riesce a comprendere a
fondo neanche se stesso, quindi che riesca a farlo un’altra al proprio posto
sembra un’impresa impossibile.
La sua era stata una scoperta eclatante, e ora gli apparivano più chiare molte
cose, come se si fosse svegliato da un lungo sonno e potesse vedere la realtà
senza un velo di nebbia davanti agli occhi. Tutti i più alti ufficiali erano
corrotti, il Paese era da sempre volontariamente in guerra, seguendo gli ordini
del Führer di Amestris, un dittatore che neanche apparteneva al genere umano.
Come aveva fatto a non accorgersene prima? Come aveva potuto chiudere così gli
occhi di fronte alla realtà? Gli sembrava tutto così logico adesso, si sentiva
uno stupido. Ma ora sapeva cosa si nascondeva veramente dietro tutto, e avrebbe
agito di conseguenza. L’unica cosa certa, dopo una notte che aveva visto
vacillare la sua sicurezza, era che non sarebbe rimasto con le mani in mano,
immobile spettatore della rovina del suo Paese.
Dello stesso Paese che sognava di salvare.
Possibile che non si era mai reso conto che in quell’uomo c'era troppo che non
andava? Che non era neanche umano, a dirla tutta. Erano davvero particolari così
piccoli da passare inosservati? O era lui che non aveva voluto guardare con
attenzione?
Eppure lo vedeva di continuo… la verità non sarebbe dovuta sfuggirgli da sotto
al naso. Forse se fosse stato più attento molta gente non sarebbe morta, il suo
migliore amico ad esempio.
Si sentiva un idiota per non essere stato capace di riconoscere realmente gli
scopi del Führer, avrebbe dovuto almeno tentare.
Ora che ci pensava, però, erano pochi quelli in grado di individuare la vera
anima di una persona. Di sicuro anche lui non era un uomo tanto facile da capire
a prima vista, e i pregiudizi erano quasi d’obbligo.
Ovvio, Roy Mustang è un arrivista, un manipolatore di uomini, pronto a tutto per
raggiungere i suoi scopi, bramoso di fama, gloria, ricchezze, più di quanto
gliene dà già la sua vita da Alchimista di Stato. La sua sete di potere spiega
come è riuscito a fare carriera così velocemente, e ad arrivare al grado di
Colonnello prima dei trent’anni.
È facile farsi un’idea completamente sbagliata, è anche meno impegnativo.
Si ritrovò a pensare che non gli importava più di tanto cosa pensassero gli
altri, dentro di sé sapeva che c’era qualcuno in grado di leggere il suo cuore,
e il sogno racchiusovi dentro. Sapeva che erano poche quelle persone che gli
erano vicine, probabilmente solo i suoi fedeli subordinati. Già, gli stessi
subordinati che a causa sua erano stati mandati ai quattro angoli del Paese. Ma
di sicuro un legame forte creato negli anni non verrà spezzato dalla distanza,
si ripeteva ogni notte. E ora che ci faceva attenzione, tra i suoi subordinati
ce n’era uno che non era come appariva, proprio come lui.
Il suo Tenente a prima vista era sempre fredda, distaccata, lontana, come se non
le importasse nulla del mondo, ma solo del lavoro, incapace di avere rapporti
umani con altre persone, non ricercava la compagnia, non sorrideva, non alzava
la voce, sempre composta e controllata, dava quasi fastidio per la sua
perfezione.
E adesso era verso di lei che si dirigeva. Dentro di sé si congratulava con se
stesso per aver mostrato tanta freddezza quando spiegava tranquillamente a
Edward, di fronte al Führer, che Riza sarebbe diventata la segretaria di quest’ultimo.
Ma non poteva dimenticare il senso di rabbia e frustrazione mentre ammetteva a
voce alta quel destino. Avrebbe voluto rovesciare quel tavolino, e, mentre le
gocce di quello stupido the si versavano sul pavimento, risolvere i conti in
quel preciso momento; nel suo animo si era sentito solidale con Edward, che
aveva reagito apertamente, ma infine si era trattenuto, e aveva optato per una
strategia di finta resa, per aver più tempo per progettare un piano utile. In
fondo quello era il suo campo. Il Führer non aveva punti deboli, neanche suo
figlio sembrava esserlo, eppure questi con una facilità estrema aveva capito
qual’era quello di Roy, e ne aveva approfittato. Era davvero un sempliciotto che
poteva essere letto con la facilità di un libro aperto? Il legame tra lui e Riza
era così lampante?
Ora che si avvicinava sempre di più al cancello del Quartier Generale, in lui si
agitavano sentimenti contrastanti. Non meritava che lei lo stesse ancora
aspettando là fuori, dopo che lui l’aveva dimenticata per tutta la notte, e di
certo si sarebbe sentito con la coscienza pulita se lei fosse tornata a casa a
riposarsi. Ma un angolino del suo cuore non riusciva a non sperare che lo stesse
ancora aspettando, memore della promessa della sera precedente. Quelle parole lo
avevano colpito profondamente, non si aspettava tanta stima, e tanta
preoccupazione. Era stata ostinata, ma il suo gesto gli aveva fatto sentire la
sua anima meno pesante.
Uscito dal cancello, appena aveva visto che lei non c’era il suo cuore si era
fermato per un secondo, aveva sentito la gola stringersi e un senso di inutilità
attanagliargli lo stomaco. Si era voltato a cercarla freneticamente, come se
potesse apparire dal nulla.
Non ce la faceva più, era stanco per la mancanza di sonno, esausto per la
tensione del tacito scontro con il Führer, non voleva stare da solo adesso, e di
certo il Maggiore Armstrong non era la compagnia perfetta. Aveva bisogno di fare
luce tra i suoi pensieri, di mettere in chiaro le idee e progettare un piano.
Non riusciva a capire perché se ne era andata, non doveva lasciarlo ora;
preferiva mascherare la delusione che sentiva nel petto dicendosi che era per
lei la cosa più giusta da fare, che sarebbe stata stupida a rimanere là,
ripetendosi la scusa che forse aveva già dovuto iniziare a lavorare dal nemico e
non poteva perdere tempo dietro a lui. L’unica cosa che chiedeva veramente era
che fosse sana e salva, se le fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai
potuto perdonare. Avrebbe rinunciato a tutto quello che aveva saputo, rifiutando
il passo in avanti verso la vetta, pur di saperla al sicuro. Il suo cuore era
già macchiato di troppe atrocità, non avrebbe retto oltre, soprattutto per
qualcosa che riguardasse lei. Non ora, non più.
Soltanto una voce che lo chiamava, alle sue spalle, lo ridestò dai pensieri. Una
voce che non avrebbe mai potuto dimenticare neanche volendo. Si girò verso di
lei, cercando forse uno spettro, un’immagine distorta della sua figura.
Eppure lui la conosceva bene, doveva aspettarselo.
Avrebbe voluto tastare la sua consistenza, assicurarsi che fosse davvero lei e
non uno scherzo della sua mente. Ma era là, reale. Niente gli era mai sembrato
più vero.
Aveva sempre letto in lei la sua profondità: era gentile, tranquilla,
rispettosa, una persona su cui poter fare affidamento e di cui fidarsi
ciecamente, in qualunque situazione. Era con lei che aveva condiviso il suo
sogno, ed era sempre lei che credeva fermamente in lui. E Riza a sua volta
vedeva il lato umano di Roy.
Per un istante, si chiese se questo legame fra loro esistesse davvero, o se
fosse solo lui a volerlo vedere. Aveva bisogno di qualcuno che lo capisse così a
fondo, che interpretasse i suoi pensieri e leggesse il suo cuore. Riza, ormai, era
rimasta l’unica a farlo.
Adesso che gli si trovava di fronte, poteva specchiarsi nei suoi occhi, e
leggervi tutti i sentimenti più bassi e dolorosi che aveva provato anche lui,
nel suo passato, e che era certo fossero stampati anche nei propri, di occhi, a
un esame attento e scrupoloso. Le esperienze più difficili legano le persone,
soprattutto se sono vissute insieme e condivise. Nella sofferenza emerge la
propria personalità e solo se si è forti non si soccombe.
Gli occhi di Riza però non erano spenti, o freddi come quelli di un assassino.
Poteva percepire una calda speranza, la stessa che era in lui, e che ravvivava
la sua luce interiore nei momenti più bui.
E ne era consapevole.
Lei era lì, davanti a lui, e ci sarebbe rimasta per sempre.
La sua vita poteva anche aver subito un arresto, o un cambio di direzione, ma il
legame con Riza esisteva, indissolubile e deciso, un appiglio per non naufragare
nel mare delle incertezze. E tutti i dubbi che potevano crearsi si dissolvevano
come cenere al vento appena i loro occhi si incontravano. Solo di questa cosa
era certo.
Ed era reale.
- Fine -
Nota finale:
ammetto che il finale è debole, ma non sono riuscita a trovare di meglio...
sorry!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Reason ***
Note:
l’idea di questo theme mi è venuta subito, infatti
è stato il secondo che ho scritto in ordine di tempo, è una visione un po’
particolare, secondo me, infatti lo trovo un po’ strano rispetto agli altri. Ho
usato le informazioni a mia disposizione, diciamo che per questo theme ho
giocato in casa XD
Però stavolta la nota è fondamentale, perché è un argomento un po’ delicato e
non vorrei aver turbato la sensibilità di nessuno. Ci tengo a far presente che,
tra l’altro, non è neanche la mia visione, ma ho solo provato ad immaginare ciò
che deve pensare Roy su questo argomento (sì, è un altro theme Roycentrico).
Comunque alla fine, io una nota positiva di speranza ce la vedo. Se ci fossero
problemi vorrei che me lo faceste sapere, cercherò di rimediare in qualche modo.
Non sono presenti spoiler.
I've found a reason for me
To change who I used to be
A reason to start over new
and the reason is you
(Ho trovato una ragione per me,
Per cambiare quello ero solito essere.
Una ragione per ricominciare di nuovo,
La ragione sei tu.)
-REASON-
Una luce che illumina il cammino della propria vita, una forza che avvolge
l’anima e se ne prende cura, una speranza, una visione ottimistica della vita,
una pace interiore con se stessi e con il mondo, una presenza rassicurante a cui
affidarsi totalmente. Ci sono molti modi per definire la religione.
Una sciocchezza inutile. E’ questo quello che pensano al riguardo molti
scienziati. C’è chi pensa che sia una storia per bambini, chi si mette a ridere
solo a sentirla nominare, e chi è convinto che sia soltanto una debolezza
affidarsi a un’entità superiore e misteriosa, come se la vera bravura sia
affrontare, con successo o meno, gli ostacoli della vita.
Ma in fondo è naturale pensarla così per loro, chi la vede in modo diverso è
deriso, non è preso in considerazione, viene additato come un folle visionario,
perde di credibilità, fosse anche il migliore.
Sono abituati a studiare la natura e il mondo in ogni suo dettaglio, ad
analizzare ogni singola forma. Si deve partire dal fenomeno visibile, dopo di
che si passa allo studio delle varie parti, cercando di comprendere il
funzionamento. Analizzano ogni singola cosa in modo razionale, non importa se
sia l’oggetto del loro studio o i loro sentimenti, per molti di essi l’emotività
è una debolezza.
Sono arrivati a scomporre la materia in particelle minuscole, alle quali hanno
dato loro un nome diverso a seconda della specie, e hanno capito la verità della
natura. Legando insieme gli atomi, pochi, finiti atomi, si può ricreare
qualunque cosa, tutto il nostro mondo è composto così. E’ una verità che ha del
ridicolo. Tutta la varietà del mondo, la bellezza della natura, i colori
cangianti, non sono altro che aggregazioni di semplicissime particelle.
E con una verità del genere è facile non poter credere ad una qualche divinità
superiore. Gli uomini, coloro che erano destinati ad essere inferiori, ad
accettare la vita così come decideva un dio per loro, hanno carpito il segreto
del mondo. E la cosa più interessante è che sono in grado di ricrearlo.
Comprensione, distruzione e ricomposizione. E’ il principio dell’alchimia.
Con una conoscenza del genere, a che serve credere in dio?
Sono gli stessi uomini che lo hanno sfidato e hanno vinto, elevandosi al rango
di dei. Se mai ci sia stato un dio da sfidare…
Uno scienziato non vede la mano di dio nelle cose. Sa che le stelle, così
romantiche e irraggiungibili, non sono altro che ammassi di gas incandescenti
che ruotano su loro stessi. Sa che il tanto raro arcobaleno non è dovuto ad
altro che alla diffusione della luce attraverso le gocce di pioggia. Sa che le
pietre preziose, come lo smeraldo o il rubino, ricercate e invidiosamente
ammirate da sempre, si formano grazie a piccole impurezze presenti nelle pietre,
lo stesso diamante è destinato a diventare nel tempo semplice grafite. Niente è
infinito.
Con queste conoscenze, come è possibile credere in qualcosa di superiore? Dove
sarebbe la mano di un dio in una natura così facile da razionalizzare, così
incapace di meravigliare uno scienziato?
Non che gli alchimisti si credano dei. Solo che poter spiegare tutto con un
metodo inattaccabile e con una rigorosa logica, rende le cose per quello che
sono. Perché credere in una entità che segue la vita di ogni uomo, che si
infuria facilmente e che si placa solo con l’umiliazione della persona stessa?
Perché credere ad un mondo oltre la morte, dove ritrovarsi tutti insieme, se
ogni persona è un aggregato di atomi, e perciò facilmente scomponibile?
Non c’è ragione di credere ad altro.
C’è qualcosa però che sfugge anche a loro. L’essere umano è composto da corpo,
mente e anima. E se i primi due possono scomparire, l’anima non si distrugge
facilmente. Alcuni dicono che l’anima sia immortale e che siano i corpi e le
menti a cambiare nel tempo. Se è davvero così allora forse è possibile poter
incontrare anime che già si sono conosciute in passato. La teoria però non è
dimostrabile, neanche da un alchimista eccellente. E non lo sarà mai.
Sembra una cosa così stupida, però qualcosa non torna, anche ai rigorosi uomini
di scienza, perché anche loro sentono che c’è qualcos’altro, che per quanto
siano fermamente convinti che il mondo si fermi lì, che non possa andare oltre a
delle già elaborate leggi fisiche naturali, ci sia qualcosa che non si possa
studiare, qualcosa di fronte alla quale anche la scienza deve fermarsi. Ad
esempio ci si può chiedere perché si riesca a sentire se una persona piace o no
senza bisogno di conoscerla, o percepire le situazioni di pericolo prima che
queste avvengano, o come sia possibile riuscire a comprendere perfettamente
qualcun altro scambiandosi soltanto uno sguardo. Ci sono cose che anche il
migliore scienziato non spiegherà mai. Ed è anche questo il bello della scienza:
poter continuare a studiare qualunque campo, perché non si esaurirà mai. Ogni
uomo continuerà sempre a porsi delle domande, a cercare delle risposte, a
comprendere una ragione di un qualcosa più grande di lui. E’ nella natura umana
puntare verso un obiettivo, e una volta raggiunto se ne troverà un altro.
Quello che uno scienziato non capisce è come sia possibile entrare in sintonia
con un altro essere umano, poterne percepire i pensieri, prevenirne le azioni.
Come è possibile provare dei sentimenti non spiegabili razionalmente, come la
rabbia, la solitudine, l’amore. Questo fa supporre che ci sia altro? Che una
vita passata ad analizzare ogni singolo processo, a razionalizzare ogni evento,
sia stata forse tutto uno sbaglio? Che allora possa esistere veramente qualcosa
all’interno di ogni essere umano, che spinga i moti dell’animo?
Alcuni la chiamano coscienza, altri divinità.
Uno scienziato che conosce le leggi naturali, che ha visto nella sua breve vita
i peggiori orrori possibili, guerra, morte, distruzione, che ha provato il
desiderio di morire, che ha passato sensi di colpa e rimorsi incancellabili, non
può credere in un dio superiore, perché sarebbe un dio crudele quello che
permettesse cose del genere, che lasciasse morire degli innocenti per uno scopo
superiore. Ogni vita umana è importante e va salvaguardata. Non si può credere a
una divinità malvagia, è preferibile non credere a niente e fidarsi solo della
propria ragione, è questo il motivo della scelta di uno scienziato, un
alchimista e un soldato. La scelta di Roy Mustang.
Ci sono così tanti modi di vedere il mondo, così tante religioni. Uno scienziato
si pone dei dubbi, ma non può risolverli tutti, anche la scienza più sicura è
altamente incerta. L’unica cosa che sa è che non si può vivere senza una
ragione, che sia un ideale o una persona, che illumini il suo cammino, che dia
un senso a tutta la propria vita, che lo sproni nei momenti di incertezza, che
lo faccia rialzare dalle proprie debolezze. E Roy l’ha trovata la sua ragione,
nel posto più vicino a lui, non ha dovuto cercare lontano, spesso le cose di cui
si ha più bisogno sono quelle che sono state sempre a portata di mano, anche
inconsapevolmente, e una volta presa coscienza del loro valore diventano
indispensabili alla propria vita e si usa tutta la propria forza e volontà per
non allontanarsene mai, per non perderle di vista.
E così Roy Mustang continua a seguire la luce di Riza Hawkeye, e accetta questa
conclusione come unica fede.
- Fine -
Nota finale: per scrivere che l’alchimia è scienza ho dovuto fare violenza su me
stessa XD però mi sono accorta che nel mondo di FMA intendono l’alchimia quasi
esattamente come la nostra scienza, ad esempio per tutta quella minuziosità del
cambiamento di materia (mi viene in mente lo scontro con Greed, e quindi la
diversa combinazione del diamante in grafite, e lo scontro con Sloth, quando
l’acqua è trasformata in etanolo), e la conoscenza precisa degli atomi (anche
nel manga), per cui ho pensato di poter fare questo paragone. Ho messo la parola
"dio" appositamente in minuscolo, ad indicare una divinità qualunque, non ben
specificata, pagana.
L’ultima frase l’ho sognata, non sto scherzando, mi sono svegliata una mattina
così e me la sono appuntata… se la trovate assurda prendetevela con il mio
inconscio, io non c'entro!
Il titolo vuol dire “ragione”, meglio specificare ^^
La canzone citata all’inizio (qui uso il metodo di Stray ^^) è “The reason”
degli Hoobastank, di qualche annetto fa, orecchiabile e carina, che una mia
amica mi ha gentilmente fatto conoscere perché la sentiva di continuo… -___-
In settimana posterò qualcosa di più leggero, lo giuroooo!
Ringraziamenti ai commenti di Real: non mi aspettavo tutti questi consensi,
davvero io non so come ringraziarvi, sono contenta che sia piaciuta la mia prima oneshot, temevo fosse un po’ noiosa perché era lunga. Ci ho lavorato sopra un
bel po’ perché volevo che il primo theme fosse d’impatto, come l’ultimo (di cui
sono orgogliosa), e non pensavo di esserci riuscita, per cui grazie del
sostegno! Ora passo a ringraziare una per una (in ordine cronologico), perché
è il minimo che possa fare:
Nimphadora: ma grazie per il poema, e per i complimenti ^^ sono contenta che hai
trovato vero quello che ho descritto, addirittura naturale e vivo, e che sono
riuscita a farti immedesimare un pochino in Roy… wow. E’ vero che ‘sti due sono
difficili da trattare, lo sono separatamente, figuriamoci insieme XD però voglio
almeno provarci, e dare una mia idea del loro rapporto. Posso dirti che mi sono
innamorata di come hai descritto il loro legame? XD inscindibile e perfetto,
limitato ma estasiante… uhm, possiamo farlo diventare il motto del fandom RoyAi!
Sei stata molto gentile, ti ringrazio per tutto ciò che hai scritto. Tu sai
dipingere? Non sai quanto ti invidio… in senso buono, ovvio ^^ però anche tu
continua anche a scrivere su Roy e Riza, oltre che disegnare, così allarghiamo
il fandom! Grazie ancora.
Stray: ma come? Io mi aspettavo lo champagne e tu stappi lo spumante? XD
scherzo. Grazie del tuo commento, divento sempre tutta rossa a leggere ciò che
mi scrivi, tu che sei il mio guru del RoyAi XD Le tue parole hanno avuto un peso
importante per me, primo perché sono una persona insicura e indecisa da fare
schifo e quindi se mi si dicono le cose di continuo alla fine mi convinco (non
c’è altro modo), e secondo per la storia del guru delle righe precedenti XD. Sì
sì, mio fratello è un genio, lo so, appena lo vedo (spero prima di Natale)
glielo dico, e gli dico anche che il suo titolo è stato così apprezzato. Sono
contenta che hai apprezzato il momento tra l’uscita dal Quartier Generale e l’arrivo alla
macchina, non hai idea di quante volte ho rivisto questo theme, avevo cominciato
ad odiarlo (anzi, lo odio proprio XD), e mi dispiaceva iniziare la raccolta con
un theme di cui non andavo molto fiera, ma ho buttato materia grigia preziosa
per pensare ad altre idee, e non è uscito fuori un fico secco, quindi mi sono
tenuta ‘sta cosa… meno male che l’avete apprezzata! Sinceramente mi aspettavo 1
o 2 commenti, i themes migliori devono ancora arrivare. La raccolta la continuo,
ormai ciò che è iniziato va concluso, e poi ho quasi finito, sarebbe uno spreco
abbandonarla (oh, se poi non piace si può sempre levare XD). Grazie mille per
tutti i tuoi complimenti e il tuo entusiasmo contagiante!
_mame_: io sono strafelice che le raccolte ultimamente si sono diffuse, almeno
accresciamo un po’ il fandom ^^ e sono contenta che il mio theme ti sia
piaciuto, e anche la scena del manga da cui l’ho preso. Sì, la raccolta è sul
manga, nel senso che le riflessioni sono tratte da là, ma non credo ci saranno
altre scene da cui ho tratto ispirazione, però, ehm, se devo dire la verità,
vostro onore, c’è un theme più in là in cui sono stata ispirata da una scena
dell’anime… ma non è neanche propriamente dell’anime, ed è una cosa
minuscolissima… devo scappare o mi perdoni? XD Il titolo riprende sia il fatto
dei loro sentimenti reali, come dici tu, sia il fatto che Roy ha scoperto la
realtà, dietro le azioni di Brad, e sia il fatto che Riza alla fine è
fisicamente là, reale. Insomma, un casino, ma io sono contorta! Quell’accenno a
Hughes ha fatto male a me che l’ho scritto, perché per me non è morto (infatti
in altri themes ho dovuto lottare contro me stessa per scrivere della sua
scomparsa, perché questo tema tornerà, oh se tornerà… non è una minaccia ^^”), e
mentre leggevo il tuo commento ho cominciato a sudare freddo, temendo che
finissi in qualcosa di yaoi… dillo, è colpa di hisui AdF che ti sta portando
sulla strada dello yaoi XD scherzo, un saluto anche a lei. Il titolo della
raccolta in teoria era tradotto implicitamente nell’introduzione, ma ora che mi
ci hai fatto fare caso non l’ho tradotto nella nota generale… vado a rimediare.
Ho sempre fatto caso al significato del nome di Roy in francese, e a quello di
brad in inglese, per cui io sono sicura che alla fine Roy diventerà Fuhrer
(basta che sono convinta io, poi pazienza se l’Arakawa non è d’accordo XD), ma
la cosa eccezionale è che ho trovato esattamente la mia teoria su Touchstone! O
era Pyrography? Boh, non mi ricordo, ma dato che il primo sito è legge e il
secondo è la bibbia (sconsigliato a tutte coloro che amano Roy, onde evitare un
infarto da cotanta bellezza XD ne sono rimasta sconvolta io, ed è risaputo che
lui mi è indifferente come uomo… XD), sono sicura che è vero così e non ho detto
una cavolata! Anche a me piacciono gli scacchi, peccato che non piaccio a loro e
sono una frana totale ^^” Ciao e grazie!
elyxyz: vedere il tuo commento mi fa sempre imbarazzare in modo incredibile…
però sono contenta che hai apprezzato la mia one-shot, anche se il pair non è il
tuo preferito. In effetti proprio per questo non pensavo di ritrovarti qui, la
bella sorpresa ce l’ho avuta io! ^^ Comunque non ci saranno mai smancerie e
romanticismi di alcun genere (bè, diciamo che in alcuni themes ci saranno, ma
molto velati) quindi la mia raccolta può essere seguita da chiunque. Sono
contenta che condividi le mie riflessioni su Roy, vuol dire che sono almeno
realistiche… e poi, da notare, che c’è anche Ed in questo theme! Sì, un po’
implicito, ma c’è sempre la muta ammirazione di Roy nei suoi confronti! Credo
che sarà l’unico in cui accenno ad Ed, anche perché solo accenni posso fare, non
so muoverlo… ç___ç E Riza è proprio una costante della sua vita (di soldato,
certo XD), era quello che volevo rendere.
L’idea degli R15 è del fandom inglese, ma me ne sono innamorata subito, anche
perché la mia fantasia, soprattutto con i titoli, lascia parecchio a desiderare…
considera che ci sono un paio di cosettine che ho scritto ma che non posso
postare perché manca il titolo e non ha intenzione di uscire fuori facilmente
^^” Grazie del tuo commento, mi ha riempito di gioia ^^
Irene Adler: posso cominciare dicendo che amo il nome del tuo nick? E’ un
bellissimo nome, e ha anche un bellissimo significato (pace) ^^ Oddio, dire che
il mio Roy è uguale a quello dell’Arakawa mi fa volare 3 metri sopra il cielo
(per riprendere uno stupido film), diciamo che ci provo, l’autrice originale è
un vero e proprio un genio. Spero ti sia piaciuto anche il secondo capitolo, e
che non ho spento tutto l’entusiasmo ^^” grazie mille per i complimenti, sei
molto gentile!
The_Dark_Side: wow, davvero trovi questo theme romantico? Tutto pensavo tranne a
questo… sono così contenta che sorrido da giorni come un’idiota grazie al tuo
commento ^^ se poi dici che è leggero mi metto a saltare dalla felicità, io
pensavo risultasse pesante… sono felice!!! Grazie! E ti piace anche il mio
finale debole… ma io ti amo XD Ormai continuo a scriverle, quando inizio una
cosa devo finirla! Grazie ancora, e ciao ^^
faccina buffa: sì, sono tornata! (può anche essere una minaccia XD). Non ti
preoccupare se recensisci in ritardo, non c’è alcunissimo problema, capisco che
vuol dire la parola “università” (un po’ meno “vita privata” a causa della prima
XD). So che ami l’EdWin e per questo non devi assolutamente sentirti in dovere
di leggere la mia raccolta. Però credo che EdWin e RoyAi vadano di pari passo,
sono coppie che stanno bene insieme e i sostenitori di ognuna non sono contro
l’altra… uhm, ne potrebbe uscire un discorso filosofico! XD Sono molto contenta
quando leggo i tuoi commenti, perché per me è molto importante il tuo occhio
critico, per questo ho apprezzato ciò che mi hai obiettato. In effetti la frase
che ho scritto è malefica, non avevo pensato a ciò che dici, io mi riferivo al
fatto che sicuramente Roy si è accorto che c'era qualcosa di strano, ma magari
non fino a questo punto, oddio, ha scoperto che sono tutti corrotti e che il
Fuhrer è un homunculus, non credo che neanche nei suoi peggiori incubi si sia mai
trovato di fronte a ‘sto casino XD Comunque hai ragione, cercherò di dare un
taglio diverso a quella frase, magari tra un po’ di tempo ci torno su a mente
fresca. Grazie, comunque, ti sono grata di avermi fatto notare questo
particolare. Per l’altra frase a cui ti riferisci, detto sinceramente, non avevo
fatto caso al doppio senso di inutilità, ma è stupendo e d’ora in poi farò finta
di averlo scritto apposta così XD a parte gli scherzi, ho fatto una fatica
immensa a cercare di rendere la scena un po’ seria, perché quando l’ho letta nel
manga sono scoppiata a ridere nel vedere la faccia di Roy davanti ad Armstrong
XD Sono contenta che la scena sia la più riuscita, sono orgogliosa di me ^^ e no
che non ti pesto, il tuo commento è importante, come quello delle altre, e non
mi fai perdere tempo (al momento ho poco da fare). Aspetto il tuo pseudonimo
allegro appena ti registri, ci conto ^^ ciao fe, e grazie!
jacky_dragon: ohi, non mi aspettavo il tuo commento, ma grazie!!! Non immaginavo
leggessi anche RoyAi, so che non è il tuo genere, quindi sì, leggere la tua
recensione positiva mi ha reso immensamente felice! Sono contenta di essere
riuscita a rendere bene i pensieri di Roy, e che ti sembrano veri, anche perché
so che a te il personaggio non piace, quindi il tuo commento mi fa essere fiera
di me ^^ in effetti ci ho lavorato su parecchio, volevo proprio rendere quel
senso di confusione e incertezza. Anche se non ho ancora capito se è più
difficile il POV o i dialoghi… ho fatto un’immensa fatica per entrambe le cose ^^”
Non credo che cambierò questo primo tema, forse solo una frase poco chiara, ma
tra un po’ di tempo. Grazie ancora per il sostegno e l’incoraggiamento, e il
commento, ovviamente, mi ha reso molto felice, tutto quanto. Grazie mille!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Red ***
Nota: questa è stata la prima ff che ho
scritto, quindi, che dire… abbiate pietà? È il primo POV, il secondo sarà più
avanti. Ho voluto usare una tecnica strana qui, al testo ci sono intermezzate
delle frasi (che ho trovato sparse sul web), spero di non aver fatto una
schifezza ^^” Mi sono divertita molto a scriverlo, non so perchè, forse perchè
per la prima volta sono entrata nel punto di vista di un uomo.
E’ molto lunga, spero che non sia troppo un problema, ma diciamo che 30 anni
sono tanti (mica tanto poi ^^”) e di cose ne sono successe… vabbè, sto cercando
scuse.
Dato che è un POV su Roy, e che ripercorre un po’ tutta la sua vita fino ad ora,
è inutile dire che riguarda anche gli avvenimenti del volume 15.
Ps. Yuppie, ultimamente c’è uno sbocciare continuo di ff royai ^^ sono felice!!
Evviva, conquistiamo il sito! (ora mi arriva una scarpata collettiva dalle royed
fan XD)
How I wish I could walk through the doors of my mind;
Hold memory close at hand,
Help me understand the years.
How I wish I could choose between Heaven and Hell.
How I wish I would save my soul.
I'm so cold from fear.
(...)
All pleasure's the same: it just keeps me from trouble.
It's more than just words: it's just tears and rain
(Come potevo voler camminare attraverso le porte della mia mente;
ricordi legati vicino alla mano,
aiutami a capire gli anni.
Come potevo voler scegliere tra il Paradiso e l'Inferno.
Come avrei voluto salvare la mia anima.
Sono così indifferente alla paura.
Tutto il piacere è lo stesso: mi sottrae appena dalla preoccupazione.
è più di una semplice parola: sono lacrime e pioggia.)
- RED -
Il rosso è il colore di una fiamma che raggiunge circa 800 gradi, temperatura
alla quale si emette energia sottoforma di luce e calore.
Unire due dita e sfregarle forte sui guanti di stoffa d’accensione per produrre
una scintilla, a questo punto basta regolare la quantità di ossigeno dell'aria
circostante, che fa da combustibile per alimentare la fiamma appena creata, e
indirizzarla verso un obiettivo, artificiale o umano. Schioccare, aggiungere
l'ossigeno e puntare. L'abilità sta nel poter giocare a piacimento con la
concentrazione di ossigeno da aggiungere, così da creare le più spettacolari
evoluzioni del fuoco, e calibrare l’intensità della fiamma in base a ciò che si
vuole ottenere.
Questo è il segreto dell'Alchimia di Fuoco, la mia potente alchimia.
Tutti ne rimangono sempre stupiti. Ovunque io vada e mostri la mia abilità, le
facce della gente non cambiano mai. Percepisco incredulità, timore, paura, odio
in loro, di fronte a quello che molti chiamano prodigio, o stregoneria. Sento i
loro sguardi colmi di rispetto, ammirazione e disprezzo puntati su di me. La mia
abilità. Io ormai ne ho fatto la mia ragione di vita.
Tutti si chiedono sempre come sia possibile riuscire a controllare un elemento
della natura a proprio piacimento, io a volte mi domando se sia giusto. Si
chiedono se non sono veramente un demonio che anche l’inferno ha risputato
indietro. Comincio a domandarmelo anche io.
Tutti sono affascinati da ciò che non si può controllare, da ciò che è proibito,
ognuno nel suo cuore desidera potersi affermare sugli altri, e ottenere
ciò che agli altri non è concesso, e così di rendersi unico, vivendo in bilico
sul sottile filo tra onestà e ingiustizia, tra egoismo e generosità, sopportando
le tentazioni ogni istante della propria vita. Chiunque è attratto da ciò che
teme, inesorabilmente, come una falena sarà per sempre sedotta dal fuoco, fino a
bruciarsi. Io ho il potere di dominare le paure degli altri.
Schioccare, aggiungere l'ossigeno e puntare.
E' talmente facile che ci riuscirebbe anche un bambino.
Il rosso è il colore associato all'elemento fuoco, e quindi contemporaneamente
alla vita e alla morte.
Ho studiato per molti anni l'arte dell'alchimia, per poter rendere la mia vita
diversa dalle altre, per poter essere ricordato, e per cercare la verità
autentica delle cose. Volevo poter mettere le mie conoscenze al servizio della
gente, per aiutarla a sopportare le difficoltà della vita, così da renderla meno
dura di quanto già non sia sopravvivere in un Paese perennemente in guerra.
Poter diventare una delle pietre miliari del Paese e riuscire ad aiutare gli
altri con le mie mani sarebbero state le cose che mi avrebbero finalmente reso
felice. Ho sempre sognato un mondo libero dalle guerre, dalle lotte civili,
libero dall'odio e dall'oppressione, in cui le persone possano manifestare la
loro vera anima, vivere in pace e armonia. E ho sempre creduto che con l'aiuto
di tutti quanti, uomini, donne, bambini, anziani, tutti, insieme, questo sogno
si sarebbe realizzato.
Ma ben presto ho capito che i sogni giovanili sono destinati a rimanere tali, in
qualunque epoca e in qualunque mondo si viva. I sogni devono restare
irrealizzabili, così da poter dare speranza alle generazioni future di cambiare
questo ingiusto mondo. I giovani sono fatti per sognare, ma quando le proprie
idee si scontrano con la realtà, allora la verità del mondo si rivela in
tutta la sua crudezza, lasciandoti domandare inutilmente a te stesso se non era
meglio continuare a vivere dove i tuoi sogni infantili e le speranze vane
fossero l'unico motivo che alimentava la tua anima, l’unica forza che ti
spingesse ad andare avanti. A credere nel domani.
Tutto ciò che volevo riuscire a imparare era il segreto dell'alchimia del mio
Maestro. Ho decifrato il suo codice, cerchi e linee intricate tra loro, un
disegno inciso in maniera indelebile con l'inchiostro rosso nella carne della
sua stessa figlia. Ho ancora quegli occhi grandi puntati dentro la mia anima
quando le ho chiesto se era stato doloroso... ma per capire non ebbi bisogno
della sua risposta, che non mi arrivò mai. Sapevo che avrebbe preferito morire
piuttosto che continuare quella lenta e inesorabile tortura, a suo tempo, mentre
la sua candida pelle veniva marchiata per sempre, trattata come un foglio bianco
di un qualunque manoscritto, ma il più sicuro e impensabile, per contenere le
preziose ricerche del padre. E in quel momento capii che se diventare adulto
significava calpestare i sentimenti degli altri per arrivare ai propri scopi,
macchiarsi di una verità terribile, allora avrei preferito non essere costretto
a vivere oltre, avrei preferito morire finché ero un ragazzo che ancora viveva
di illusioni.
E la mia richiesta venne esaudita poco dopo.
La guerra cambia qualunque uomo che vi partecipi. Ma dover eseguire l'ordine di
uccidere con l'alchimia che tanto faticosamente avevo imparato, togliere la vita
alle stesse persone che volevo salvare, senza alcuna differenza tra donne e
bambini, per me è stato troppo. Uno sterminio, ecco cosa è stato, ecco cosa ho
provocato con le mie stesse mani. Non ho avuto neanche la magra consolazione di
uccidere per legittima difesa, pietosa bugia con cui forse avrei potuto
convivere più facilmente ingannando il mio inconscio, mi sarei ripetuto fino
alla nausea nelle notti insonni dei miei anni futuri che non avevo strappato una
vita qualunque, ma quella di un criminale, che avevo fatto un bene all’umanità
cancellando la sua esistenza, che non avevo colpa, che non potevo fare
altrimenti se volevo sopravvivere. Tutte menzogne che avrei accettato, di cui mi
sarei convinto, a fatica, certo, ma avrei potuto farcela.
Invece no, ho dovuto abbandonare precocemente la mia giovinezza per diventare
uno spietato assassino, ho perso i desideri e le speranze, ho capito che il
mondo non è fatto per i sognatori. Gli uomini sono crudeli, egoisti, spietati, e
finché sarà così le mie idee infantili non potranno cambiare proprio nulla. Ed è
poco consolatorio sapere di essere ammirato dai compagni di squadra, essere
considerato un eroe di guerra, uno stupido e inutile eroe di guerra. Per molti
ero solo uno sciocco infantile, che viveva di sogni. Quello che so è che per me
adesso il fuoco, il mio fuoco, significa morte. E il colore che immagino per la
mia alchimia non è il rosso scarlatto di una fiamma accesa che crepita in un
camino per scaldare le persone in una serata invernale, ma quello del sangue
rappreso di tutti gli innocenti della cui morte mi sono macchiato. Ancora adesso
riesco a sentire le urla, i pianti, le richieste negate di pietà, le
imprecazioni, il rumore lontano di scoppi e di case che si sgretolano, vedo il
fumo davanti ai miei occhi, rivoli di sangue che impregnano le strade, ruderi da
me creati di una città un tempo splendente, percepisco l'odore di carne
bruciata, di grasso, di cenere. Ormai è questo quello che sogno ogni notte della
mia vita, e la cosa divertente è che non riesco a ricordare gli occhi di neanche
una delle mie vittime. Sono state troppe, non è possibile ricordarle tutte, non
sarebbe umano.
Schioccare, aggiungere l'ossigeno e puntare.
Secondo non so quale dio, i peccatori bruceranno nelle fiamme per l'eternità. Mi
viene da ridere a pensare a quanto sia sciocca la religione, perchè mai una
divinità dovrebbe avere interesse ad osservare la vita di noi uomini e a
giudicarla? Noi umani siamo così noiosi, e prevedibili. L'inferno sono io stesso
a crearlo, non serve nessun altro demone.
Ma, ancora mi chiedo, per quale motivo ho dovuto sopportare tutto questo? Perché
mi sono stati strappati in un modo così violento tutti miei sogni? Ho dovuto
abbandonare tutto ciò che ero per incarnare ciò che volevano che fossi. E ancora
adesso, pur lontano da quei giorni, sono tormentato dal mio passato, dai sensi
di colpa. E allora cosa è cambiato? A che serve continuare a vivere se non si
possono superare i rimorsi, se non si possono detergere le proprie mani, se non
si può purificare il proprio cuore? Dove sono finiti i sogni di libertà, le
speranze di felicità in una vita migliore? Di tutta la mia giovinezza, cosa
resta?
La verità è che sono riuscito a superare la guerra conservando la mia vita, e
non solo. Ho sempre pensato di essere una persona debole, degna soltanto di
essere punita per i crimini commessi, ma forse un qualche dio mi ha voluto dare
un'altra possibilità di redenzione. Perchè ci sono volte attualmente in cui
penso che quel dio esista veramente.
Il rosso infonde calore e rassicura.
Quando l'ho incontrata sul campo di battaglia, dopo la fine della guerra, stava
cercando di seppellire un bambino morto sulla strada. Non un compagno, non un
alleato. Un nemico. Uno di quelli che nei mesi precedenti avevo ucciso con la
semplicità di uno schiocco di dita. Uno di quelli che neanche lei aveva
risparmiato dall'alto delle sue postazioni nascoste. Eppure quel gesto, così
umano, mi ha riportato alla mente i miei ricordi, le nostre chiacchierate
adolescenziali sulle speranze e sui sogni di un mondo migliore. E la sua
vicinanza nei giorni successivi, giorni che poi sono diventati mesi e anni, mi
ha dato la certezza che forse non era ancora tutto perduto, che se c'era anche
una sola minima speranza che quei sogni infantili potessero realizzarsi, allora
dovevo provarci con tutte le mie forze, che dovevamo provarci insieme. Lei mi ha
ridato la volontà di vivere inseguendo i miei sogni, non soltanto con la sua
vicinanza rassicurante, ma anche con le sue azioni. Probabilmente dipende dal
fatto che la sento simile a me. Quando sono tornato a casa, dopo la guerra, alla
mia vita precedente, ho notato che tutto era uguale a prima, le cose intorno a
me erano rimaste ferme, immutabili, ero solo io quello che era cambiato. Avevo
dovuto cambiare, modificare, adattare alle circostanze il vero me stesso. Ho
dovuto indossare una maschera che rappresentava tutto ciò che non avrei mai
voluto essere. Sapere che anche lei provava le mie stesse emozioni, i miei
dubbi, le mie paure, mi ha fatto sentire meno impotente. E ho finalmente capito.
Sì, ho capito che qualunque cosa succeda nella vita, a qualunque situazione ci
si debba sottomettere, anche soffrendo e modificando il proprio Io, alla fine
ciò che rimane non è altro che la vera essenza di ogni persona. Bisogna
effettuare un percorso per comprendere la propria natura, le proprie necessità
ed esigenze. La vita ti cambia, senza dubbio, ma credo che alla fine si ritorni
al punto di partenza. E la cosa certa è che dopo aver affrontato ogni sorta di
difficoltà si è pronti a tutto, e non si è più disposti a cambiare, a mettere in
dubbio la propria vita. Se passare tutto ciò che ho dovuto sopportare è servito
a farmi rendere conto che non è ancora tutto perduto, allora forse è stato
giusto così, e quel dio non è del tutto indifferente o maligno.
Mi sono sempre chiesto come facciano certe persone ad emanare calore, sono rare,
ma esistono. Scientificamente ogni essere umano ha la stessa temperatura
corporea, possono esserci variazioni solo di qualche decimo di grado. Eppure
quando le sono vicino percepisco il suo calore, come un flusso caldo ed
energetico che si muove verso di me, a scaldare la mia pelle, e il mio cuore.
Il rosso indica coraggio, dedizione, impeto e protezione.
In tutto questo tempo non l'ho mai vista tentennare una sola volta. A volte mi
chiedo come sia possibile che abbia così tanta fiducia in me, conoscendo bene i
crimini di cui mi sono macchiato e le debolezze del mio carattere. Ma il suo
coraggio e la sua tenacia mi spingono ad andare avanti, a realizzare i miei
sogni. E non importa quante volte ancora dovrò indossare i miei guanti bianchi e
usare il cerchio alchemico tracciato in linee rosse stampato sopra, rinnegando
le promesse che avevo giurato al mio Maestro, non importa quando invece di
vedere il colore della mia pelle vedrò le mie mani sporche del sangue che ho
versato, io voglio proteggerla con tutta la mia forza. Perchè lei è la mia
speranza per il futuro. Lei mi protegge con la sua stessa vita, non ha mai messo
in discussione le mie idee, non sono sicuro del perchè però, forse ha bisogno di
aggrapparsi a qualcuno per trovare anche lei un motivo che la spinga nuovamente
a vivere, forse è troppo debole per sopravvivere da sola. No, non è così, e lo
so. Devo sempre trovare una spiegazione razionale a qualunque cosa, ma spesso è
l’orgoglio a muovermi.
Sapere che anche lei è colpevole di aver ucciso innocenti, sapere che anche le
sue mani sanguinano, mi fa sentire meno solo. Perchè se si è in due a sopportare
lo stesso dolore, questo si dimezza. Hanno ragione a dire che sono egoista,
meschino e approfittatore. Ma mi piace pensare che un giorno avremo anche una
stessa gioia da dividere, così da raddoppiarla.
Il rosso simboleggia l’amore platonico, e la passione.
So che lei è l'unica che può capire profondamente ciò che sento, lei conosce ciò
che ho provato. Dicono che chi ha vissuto esperienze simili si ritrova collegato
in qualche modo. Forse è per questo che spesso mi basta guardarla negli occhi
per comunicarle qualcosa. E forse è per questo che quando è lei che mi rivolge
il suo sguardo mi sento che possa leggermi il cuore. Sembra sapere quando ho dei
tentennamenti o perdo la fiducia nel mio obiettivo, ma so anche che riesce
sempre a rassicurarmi. Io sono il Flame Alchemist, eppure quando le sono vicino
è lei che emana calore. Un calore positivo, sicuro, certo. E allora torno a
pensare che il mio fuoco può ancora avere qualche speranza finché lei mi resterà
accanto. Le ho affidato la protezione della mia schiena qualunque cosa accada,
le ho affidato la mia vita, e le ho dato l'ordine di uccidermi se dovessi un
giorno perdere di vista il mio scopo. Questo perchè so di potermi fidare di
lei ciecamente, non perchè mi sentivo in obbligo nei suoi confronti. In fondo è
stata lei tempo prima ad affidarmi la sua, di schiena, con un gesto spontaneo e
di fiducia. L’unica cosa che lei ha chiesto in cambio è che io riesca a
realizzare il mio obiettivo, e di rimanere vivo.
Ho capito che nella vita i sogni non devono mai essere abbandonati, ma bisogna
inseguirli con tutte le proprie forze, non si deve relegarli nel proprio cuore
perché il mondo non permette di realizzarli o perché sono considerati
sciocchezze infantili. Proprio perché si è diventati adulti si hanno maggiori
possibilità e mezzi per avverarli. Solo che non bisogna perderli di vista, mai.
Io sono un alchimista, e come tale credo nel Principio dello Scambio
Equivalente, per poter capire la verità ho dovuto sacrificare molto della mia
vita, ho dovuto passare attraverso l'inferno. Ma a volte credo che il Principio
non venga sempre rispettato nei giusti termini. Perchè io dalla vita ho ricevuto
qualcosa che ha un valore inestimabile.
Non importa che sia fiamma, sangue, amore o passione.
Per me il rosso significa il fuoco che arde il mio cuore e infiamma la mia
anima. E so che senza di lei la scintilla in me sarebbe stata soffocata molto
tempo fa, o forse non si sarebbe mai accesa.
Ma finché non sarò solo so che non si spegnerà mai.
- Fine -
Nota finale: all’inizio ho detto che schioccare le dita è facile
anche per un bambino, bè, è autoironia, io non sono capace ^^” Non c’è bisogno
che dica chi è la “lei” del theme, vero? ^^
Ho riletto la ff dall’inizio alla fine, per controllare i periodi, e dalla fine
all’inizio, per gli errori ortografici, spero che non ne troverete troppi, come
si dice: sbagliare è umano ^^’
Tra l’altro mi è venuto il dubbio, non ho capito come funziona la sua alchimia,
cioè, l’ossigeno è il combustibile o il comburente? boh, passateci sopra.
Altra cosa, non ho mai capito di che colore è il tatuaggio di Riza, io qui ho
scritto che è rosso, perché mi serviva così (per riprendere il colore del
titolo), ma in alcune immagini l’ho trovato anche verde e nero… boh, io penso
che rosso sia perfetto. Per cui se ho sbagliato passate sopra anche su questo ^^
La canzone citata all'inizio è “Tears and Rain” di James Blunt (ero in vena romantica quando l’ho
scelta ^^).
Mi sono accorta che questi primi themes sono un po’ simili, e forse anche i
prossimi sono sullo stesso stile, ma mi piace ragionare sulle situazioni, e che
si parta da un concetto generale per poi arrivare alla conclusione in cui ci si
rende conto dell’altra persona, perché se già all’inizio sapevano l’importanza
dell’altro nella loro vita allora avrei fatto un altro tipo di raccolta, mentre
questa è ancora legata all’amore-non amore del manga, o anime, diciamo che
ancora non conoscono bene i loro sentimenti. (Per una raccolta decisamente
romantica e splendida leggete i 100themes… faccio un po’ di pubblicità
progresso, anche se è inutile, perché tutti conoscono quella raccolta ^^).
Ringraziamenti a Reason: sono contenta che la frase finale sia piaciuta,
ringrazierò il mio inconscio, ma secondo voi devo iniziare a preoccuparmi se mi
sogno ‘sti due anche la notte? O___o secondo me sì…
elyxyz: ehm, mi imbarazzo sempre a leggere il tuo commento. Grazie. Hai fatto
bene ad essere sincera, lo so da sola purtroppo che alcune parti erano pesanti,
sfortunatamente ho avuto subito l’idea, ma non sono riuscita a renderla in modo
più leggero, è stata una mia incapacità. Comunque dovrebbe essere l’unico così,
gli altri sono diversi (spero), o almeno sono messi in forma di dialogo. Bah,
speriamo. Il fatto è che ‘sti maledetti themes sono in ordine alfabetico, quindi
non posso postare il prossimo se prima non posto questo, anche se è poco
convincente (e non sono riuscita a migliorarlo più di così ç__ç). Meno male che
la frase finale ti è piaciuta… Cmq ti avvertirò nel caso scrivessi qualcosa di
sdolcinato o estremamente romantico (come ad esempio la longfic ^^’), così eviti
brutte sorprese ^__- qua rimaniamo ancora sul pair- non pair. Grazie ancora, il
tuo giudizio è sempre molto importante per me.
Stray: ok, dato che a parole non credo di essere capace, provo a riassumere le
mie espressioni dopo aver letto il tuo commento, con le faccine: O__O --->
>////< ---> ç__ç sono stata chiara? XD Sono sempre più sconvolta a leggere i
tuoi commenti, sono troppo belli, mi imbarazzano in modo preoccupante, tanto che
la prendo io la sfumatura paonazza-mattone XD, e mi commuovono tanto, non credo
di meritare tutte quelle belle parole… Passando al capitolo, in effetti volevo
trattare il rapporto con la religione, che comunque è sempre in agguato, nel
manga e nell’anime (qualunque cosa sia XD), ne parlano di continuo e volevo dare
una mia visione. Sono davvero felice che il capitolo ti sia piaciuto, ma lo
ammetto anche io che era pesante ^__- Sì, la conclusione piace tanto anche a me
(chissà perché… ^^), ma dove vuoi che andava a parare? Sono royai fin dentro le
cellule, e a quanto pare anche nell’inconscio, ovvio che si arrivi a quella
conclusione ^^ secondo me c’è questo tipo di legame profondo, quasi ossessivo
direi, tra loro due, è come se lui dipendesse completamente da lei; per ora solo
di questo ho trattato, ma più avanti si vedrà anche il contrario, non dubitare
^^ perché se fosse stata una cosa a senso unico non avrebbe funzionato così
bene, no? L’immagine del diamante l’ho spudoratamente copiata dall’incontro con
Greed, tanto per riprendere un attimino l’anime, altrimenti vagavo troppo
lontano, però è una cosa che mi affascina da sempre, da quando un mio prof anni
fa me ne ha parlato, insomma, ho scoperto che il diamante evapora!! E così anche
le poche certezze che si hanno nella vita sfumano via... la frase sull’infinito,
successiva, era d’obbligo, e proprio perché nulla dura per sempre (nemmeno il
Trilogy, quindi XD) Roy dovrebbe darsi una mossa con Riza XD, sì la conclusione
di tutto il theme si può racchiudere in questo ^^ Grazie di tutto, come sempre,
mi incoraggi molto (e mi imbarazzi altrettanto) ^^ Io sono ancora un pochino
malinconica per la fine del tuo lavoro, speriamo che passi presto ^^ Grazie
ancora di tutto, cara ^^
Nimpha: ma che fai? Ringrazi per i ringraziamenti? No, no, sono io che mi
inchino alla tua gentilezza nel commento! Hai capito benissimo il senso del
capitolo, sono contenta ^^ è vero, Roy sarà anche un grande alchimista e
compagnia bella, ma rimane pur sempre un uomo, e come tale ha bisogno delle
piccole cose che lo facciano continuare a vivere, e ha trovato Riza per questo
scopo (e a lei non dispiace più di tanto, ne sono sicura ^^). Sì, meno male che
se ne è reso conto! Vorrei però che non lo tenesse dentro di sé, ma che glielo
dicesse è__é uhm, dato che ‘sti due non si danno una mossa ci penseremo noi del fandom XD Condivido in pieno il tuo pensiero, hai ragione, sembrano veri, sono
troppo umani, forse per questo ci piacciono tanto ^^ è vero, è bello condividere
le proprie impressioni con altre persone, soprattutto se la pensano come te ^^
Grazie per tutti i tuoi complimenti e per il tuo entusiasmo, mi hai seguito
sempre, ma non paragonarmi alla Woolf, ti prego, non sono mica così brava, tu mi
imbarazzi >///< Ti chiedo scusa, comunque, se qualcosa di questa ff ti sembra
simile alla tua, "Solitudine", mi si è preso un colpo quando l'ho letta,
stamattina, spero che non ti sia offesa, ecco, c'è qualcosa di troppo simile, ma
un plagio non sarebbe stato possibile, perchè io ho scritto questa a luglio, e
non ne sono sicurissima, ma non credo che tu sia telepatica (poi non so XD), per
cui forse dipende solo da una visione simile della coppia.
Ps. Non pensavo che addirittura studiassi in Accademia *__* wow, allora sei
bravissima! Ammiro sempre chi sa disegnare, io a malapena riesco a tenere una
matita in mano… dimmi come è andato il primo giorno! (ormai è passata una
settimana, quasi ^^”). C’era una che conoscevo che faceva l’Accademia, mi
divertivo troppo a guardare tutti i suoi disegni, mi piace l’arte ^^ Grazie
ancora, ciao!
Irene Adler: oddio, chiamarlo trattato magari no, non credo di essere
all’altezza di fare un trattato XD però ti ringrazio per aver detto che riprende
molto gli avvenimenti del manga e dell’anime, era ciò che volevo provare a fare,
perché mi sono resa conto che è un tema, quello della religione, che accompagna
un po’ tutta la serie, e volevo provare a descrivere come si deve sentire un
alchimista di fronte a certe cose, come l’amore. Il preambolo iniziale, me lo
dico da sola, è noioso e pesante, forse avrei dovuto sfoltirlo un po’, ma sono
contenta che l’hai trovato interessante, e addirittura piacevole ^^ a dirla
tutta, c’è molto di mio qua dentro, anche io condivido alcune considerazioni,
non tutte ovviamente, ma alcune, ho cercato sempre di vedere le cose dal punto
di vista di Roy, ma, amando le materie scientifiche, inevitabilmente ci è
entrato qualche mio pensiero, che poi a pensarci bene è uguale a quello di Roy…
insomma, ho fatto un casino tutto da sola XD. Grazie per tutti i complimenti che
mi fai, mi hai imbarazzato parecchio, io ho iniziato a scrivere da poco, sono
contenta che qualcuno apprezzi così tanto. Ah, e un GRAZIE enorme per averla
messa tra i preferiti, nonostante siano passati solo due themes, spero che i
prossimi non ti deluderanno, anche se dovrebbero essere migliori di questi.
Ps il personaggio letterario del tuo nick non lo conosco… strano che me lo sia
perso. Comunque anche il tuo vero nome non è brutto ^__-
jacky_dragon: pensavo che non ti fosse piaciuto, dopo aver letto le prime 5
parole… ma mi ha sconvolto il contrario, e che addirittura hai apprezzato più
dell’altro O__O ancora non ci credo, l’ho trovo pesante io ^^” e mi sconvolge
come hai capito bene il capitolo, le tue recensioni sono proprio ben fatte,
complimenti. Ho lavorato parecchio per dare quel senso di cui parli, perché
volevo intendere che la sua ragione di vita è l’alchimia, e la scienza, però ci
sono cose che questa non può capire, e allora si passa alle ragioni del cuore,
che in realtà non possono essere comprese (se non sono contorta non sono
felice). In effetti sì, l’inizio era volutamente più freddo e distaccato,
esattamente come è uno scienziato, più analizzatore e logico, mentre quando si
capisce che ci sono cose che sfuggono, come la sfera dei sentimenti, doveva
essere più umano, più vicino alle cose comuni, ai sentimenti delle persone.
Perché nessuno può capire completamente tutto, ci si può solo arrendere
all’evidenza, e continuare a vivere senza avere risposte alle proprie domande,
che poi, chissà, magari arriveranno comunque con il tempo. Ora che ci penso, ho
detto che per quanto uno studi e si affermi come alchimista, o scienziato che
sia, alla fine ci saranno cose che non possono essere comprese… ho sputato nel
piatto in cui mangio XD Vabbè, a parte gli scherzi, sono delle domande che si
pongono un po’ tutti, ad esempio fino a che punto credere nella scienza o nella
religione, e ho cercato di far fare a Roy queste riflessioni, che in parte sono
le mie, credo. Grazie mille per i complimenti, davvero, sei molto gentile, mi
scrivi dei commenti stupendi!
Ps, devo chiederti scusa, ma proprio non riesco a leggere la tua raccolta su
Envy e Greed, è più forte di me, non mi piacciono neanche da soli… però l’altra,
la HxE, è molto carina ^^
The_Dark_Side: sì, è un capitolo un po’ strano, non capiterà più, lo giuro XD e
meno male che ti è piaciuto, sono proprio contenta ^^ il preambolo non è che
poteva risultare pesante, lo è proprio ^^” ancora non ho capito tutti questi
consensi da dove escano fuori… la conclusione piace molto anche a me, dovevo
metterci qualcosa di simil-romantico, altrimenti veniva fuori un theme solo sul
pensiero di Roy, e chissenefrega XD questa è una raccolta royai, quindi ci sono
entrambi, l’ho deciso io! ^^ Oddio, non dire che ti piace il mio modo di
raccontare, mi imbarazzi >/////< so che abbiamo in comune l’amore per le royai,
quindi don’t worry, continuo questa raccolta e ho cominciato a pubblicare altro,
così allarghiamo il fandom ^^ grazie mille per il commento!!
_mame_: sì, infatti ho notato che nessuno si è lamentato che ho turbato la
sensibilità, ma è sempre meglio specificare ^^ tra parentesi questa è anche
molto vicina alla mia, di visione, diciamo che ho messo tra i pensieri di Roy
anche molto di mio (ma li ho camuffati abilmente tra pensieri suoi XD), ho la
mentalità da scienziato (purtroppo o per fortuna non mi è dato sapere) infatti
si vede che questa esce fuori quando devo recensire: analizzo e sviscero tutto
quanto (ed ecco svelato il mistero, signore e signori XD). Ringrazio anche te
per non aver trovato eccessivamente pesante la parte iniziale, e di aver detto
che è “bella” (ç___ç). Per il capitolo sull’anime dovrai aspettare il theme n.6,
ma non prende propriamente l’anime, ma non voglio svelare nulla o si capisce
tutto, ti lascio il dubbio ^^ e meno male che mi hai graziato XD (aspetta di
leggerlo, poi ne riparleremo… non credo che mi salverò dopo!), tra l’altro è in
quel theme che parlo di Maes, quindi preparati psicologicamente, anche perché è
l’unico di una tristezza assurda, ho preso spunto da te e dalle tue tristologie
^^ saprai giudicare tu, a tempo debito, se ho fatto un buon lavoro (la brava
maestra c’è). Il primo capitolo Rizacentrico sarà il n.7 (mi aspetto il tuo
giudizio critico, tu che ormai sei esperta e la conosci meglio dell’Arakawa… bè,
forse dell’autrice no, ma di Roy di sicuro sì, lui non ci capisce nulla XD), ma
lei comparirà già da prima con dei capitoli di dialogo. Sì, l’anime ha qualche
parte carina, tra loro due, soprattutto nell’episodio 51, con la scena della
camera da letto (sembra una lemon detta così XD), però ormai sono stata convinta
inconsciamente, e ho iniziato a vedere dello yaoi nell’anime O__O credo di aver
letto troppe royed… aiuto!! Cioè, rimango sempre fedele, anche nell’inconscio,
al royai, ma alcune scene sono in dubbio… benedetto sia il manga! XD Del film
non ne parliamo, Havoc l’ho sempre amato, ma dopo una certa frase, quella sul
“non credo che il colonnello stia aspettando il tenente” o roba simile (che
credo sia quella a cui ti riferisci), l’ho odiato dal profondo -___- non solo
non lascia scampo a lemon, non lascia scampo a niente di niente!! Grazie per
aver precisato, era Pyrography, bene. Tu vedi i documentari sugli aerei da
guerra? Chissà perché pensavo lo facessero solo i vecchietti ^^” (senza offesa,
ovvio), io non posso guardare nulla che riguardi la guerra o mi sento male (sono
peggio di una mocciosa). Comunque sì, la Arakawa ha preso esattamente da là il
nome, come anche per gli altri militari, figurati che io l’ho scoperto con una
ff inglese, di cui non ricordo titolo o autrice perché l’ho letta mesi fa, in
cui c’era Riza che scriveva sul suo diario con dei nomi in codice, e si riferiva
a Roy come P51 (e lui che ovviamente aveva trovato il diario e non sapeva di chi
era, non aveva capito un cavolo XD), ma questo non c’entra niente. Ti scrivo i
poemi anche qui ^^” oddio, però adesso mi hai messo addosso un senso di
curiosità e ansia, per la sorpresina che stai preparando insieme a hisui… ehm,
io confido in te, l’ho sempre detto, tienila a bada XD aspetto il vostro lavoro
allora (ma avete abbandonato i militari ubriachi? Mancava solo un capitolo ;__;). E meno male che ultimamente il fandom
si è allargato alla grande, io sono felicissima ^^ Ho notato l’immagine che hai
nell’account, mi piace, mi sembra esotica, non so perché (anche se c’è una benda
di troppo -___-), dovevo dirtelo. A proposito, le raccolte royai impazzano, come
giustamente dici, ma io non ne vedo una da tempo… che fine ha fatto il PAVI? ^^
Grazie mille per tutto, per i complimenti, per il commento, per il fatto che mi
diverto a chiacchierare con te tramite commento… ciao fagiolina ^__-
fe: (abbrevio, che è ancora più carino ^^). Mi hai fatto venire un infartooooooooooo!!!! Non farlo mai più, altrimenti me lo cerchi tu un cuore
nuovo XD mi sono letta i tuoi commenti di fila, ed ero molto contenta dei primi
due, ma quando ho letto il terzo più o meno la mia espressione era così:
O__________O ho seriamente pensato di essermi impazzita di colpo, e già stavo
chiamando il medico per una visitina al cervello (in più considera che è un mese
che sono stressata e le mie amiche mi dicono che dimentico le cose di
continuo, sto già preoccupata di mio, il tuo commento è stata la goccia che ha
fatto traboccare il vaso XD), per fortuna che non sono collassata prima di
leggere il quarto commento ^^’ ok, scuse accettate, ogni tanto un po’ di
adrenalina fa bene alla vita ^^ Mica per niente, sono un po’ fissata, vorrei che
quello che scrivo fosse corretto, e pensavo di avere una base abbastanza solida
in grammatica, e so che gli accenti non vanno su alcune parole… va bene, lo
spavento è passato XD Passo alla risposta vera e propria.
Ogni volta che trovo un nuovo commento inizia a salire l’ansia, temendo in
qualche critica (sono molto emotiva ç__ç), ma appena ho aperto il tuo ho trovato
il “sei bravissima”, è disarmante, non puoi iniziare un commento così! Volevo
sotterrarmi dall’imbarazzo XD insomma, critica o complimento, questo è il
problema, ancora non ho capito cosa voglio XD sono un caso raro, non ti
preoccupare. Allora, per cominciare, grazie mille per gli errori che mi hai
fatto notare, ho corretto “ammassi…stessi”, ma sull’altro sono rimasta un po’ in
dubbio, perché mi sembra più fluido da leggere con il congiuntivo, ma il punto è
che non so se è un errore ^^’ però ho anche chiesto a una prof di italiano del
mio palazzo, e mi ha detto che il mio congiuntivo ci sta bene, quindi penso di
lasciarlo così, sperando che non sia un problema. Ma mi raccomando, fammeli
notare sempre, ci tengo che ciò che scrivo sia quanto meno decente sul piano
grammaticale ^^.
Poi, oddio, tu mi fai morire con tutti quei complimenti… io ci provo, a
scrivere, sono davvero contenta che qualcuno apprezzi. Ma, ehm, la frase in cui
volevo cancellare tutto non era dell’altro capitolo? Cmq, non si sa mai, se a
nessuno piaceva era meglio cancellarla piuttosto che occupare spazio inutile sul
sito, no? Meno male che il mio lavoro è stato ricompensato da commenti gentili
come il tuo. Sono contenta che ti sia piaciuta la prospettiva generale e poi la
visione di Roy che si inseriva in questa, era esattamente quello che volevo
dimostrare, è stata l’idea da cui è partito tutto: spiegare i concetti generali
della vita di un alchimista, e poi vedere come in realtà Roy li ha modificati
per adattarsi, perché la vita va vissuta in pratica, non in teoria. L’unica cosa
è che la parte iniziale è venuta un po’ troppo pesante, vabbè, questo dovrebbe
essere l’unico di questo genere, il bello (?) della raccolta è che ogni theme
dovrebbe (e metto il condizionale) avere uno stile diverso, perché, appunto, è
stata un esercizio di stile. Il tema alchimia- scienza so che di solito si pone
per Ed, ma io volevo proprio vederlo con Roy, perché è alchimista anche lui
(tendo a dimenticarlo ^^’), e so che l’alchimia non è una scienza, per questo
nella nota finale ho scritto che ho dovuto fare violenza su me stessa, anche
perché io faccio studi scientifici (l’argomento di questo theme non è puramente
casuale XD), e ho sempre considerato l’alchimia una specie di magia, ecco. Però
penso che l’Arakawa abbia studiato molto anche la scienza, perché l’alchimia del
mondo di FMA la riprende molto, è una sorta di fusione tra le due cose, per
questo la trovo interessante: non usano fialette e calderoni, non cercano
l’elisir di lunga vita o la pietra filosofal- ah, no, questa sì, la cercano XD E
meno male che nessuno se l’è presa per l’argomento scienza-fede, ma è sempre
meglio specificare, almeno l’avvertenza c’è, poi è la scelta personale di ognuno
di leggere o meno.
Il mio problema con gli scacchi è patologico, io so perfettamente le regole, ma
quando mi tocca giocare mi viene l’angoscia ^^’ mi blocco e puntualmente perdo
dopo 5 secondi… farò una visitina a qualche manicomio , prima o poi.
Guarda, per la canzone, mi odio profondamente da sola, è stata un’illuminazione
malefica, perché mi è tornata in mente il giorno prima di postare, ma adesso è
una settimana che non riesco a schiodarmela dalla testa!!! È lo scambio
equivalente (per cosa poi non lo so, ma ci sta sempre bene XD). Figurati che a
suo tempo, quando è uscita, la mia amica la metteva di continuo… avrei
voluto farle mangiare il CD XD. Gli indirizzi che mi hai chiesto sono di
Touchstone e Pyrography? Spero di aver capito bene, in tal caso sono
www.royandhawkeye.net/otp e www.roy-mustang.net/pyro/ , sono entrambi in
inglese, ma sono fatti veramente bene (soprattutto Pyrography). Ma che bel
papiro che ho scritto, quasi più del capitolo XD, grazie mille per tutti i
complimenti, e per i tuoi commenti mirati e precisi (tranne gli ultimi due :P).
Ok, per ora non cancello niente, tranquilla ^^’ Ciao!
Un ringraziamento finale a che mi segue anche qui (grazie) e ha messo la mia
raccolta tra i preferiti (grazieeeee ç___ç).
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Refuse ***
Nota:
questo theme è stato un vero e proprio parto… -___- l’ho riscritto da poco, bah,
non mi convince, ma confido nei prossimi XD
E’ corto corto, per la vostra felicità ^^
Non ci sono spoiler, comunque. Il
titolo l’ho tradotto come “rifiuto”.
-REFUSE-
L’istinto di sopravvivenza è qualcosa di radicato in qualunque
essere umano. Ogni uomo lotta con tutte le sue forze per resistere, per non
morire. In fondo la vita è il tesoro più prezioso, e ognuno ha paura di
perderla. L’Accademia Militare insegna a superare difficoltà e pericoli mortali,
in addestramento, proprio attingendo a questo istinto.
"Questa è la pianta dell'edificio. Voi due vi posizionerete su questo lato,
controllate gli ingressi principali e le finestre, tenetevi sempre pronti, tu
invece su quest'altro lato, rimani insieme alla retroguardia, mi servirà il tuo
dettagliato resoconto alla fine, mentre tu resti al Quartier Generale, ci
terremo in contatto via radio per aggiornarmi sui vari spostamenti. Qualunque
cosa accada non dovete mai lasciare la vostra postazione, è un ordine, chiaro?
Il resto della squadra che ci hanno fornito circonderà tutto il palazzo,
controllando ogni via di fuga."
È scontato voler vivere, desiderarlo, si è disposti a perdere dignità, a
piangere, a supplicare per aver salva la vita.
Eppure, come in ogni cosa, l’eccezione esiste.
"Io ovviamente entrerò all'interno, da solo, non esiste ancora niente al mondo
che io non possa fare, sarà un gioco da ragazzi, non capisco neanche perchè ci
abbiano affiancato un'altra squadra: per catturare una semplice banda di
criminali basto e avanzo io."
Roy Mustang rifiuta di appellarsi a questo principio. Non ritiene necessario
proteggersi, non sta attento nelle situazioni di pericolo imminente, non si
preoccupa della sua salvezza.
Ma non si comporta in questo modo perché è una persona spericolata, amante del
pericolo, desideroso del rischio, per potersi mettere in mostra, per farsi
notare da chiunque e accrescere la propria fama.
E non è neanche uno sciocco, che non si rende conto delle situazioni in cui si
trova, e che non sa badare a sé.
La ragione del suo comportamento è che si preoccupa degli altri, prima di
pensare a se stesso. Pensa prima alla protezione e alla salvaguardia delle altre
persone, che siano civili, subordinati, amici, o i fratelli Elric. Certo questo
suo lato del carattere lo porta ad esporsi in primo piano, a rischiare, ma non
ha importanza, per lui è naturale agire così, rifiuta qualunque altra decisione.
E forse è anche per questo che ha così tanti sostenitori.
"Colonnello, credo che sia meglio se entriamo dall'ala Est, ci sono più punti
per proteggersi, la sala centrale dove si nascondono i nemici si raggiunge con
solo due rampe di scale e l'illuminazione è adatta per prendere la mira più
facilmente."
Ma tanto Riza resterà al suo fianco, sempre, per dargli sicurezza. Lei gli
permette di agire come meglio crede, di concentrarsi su qualunque cosa senza
preoccuparsi della propria vita, Roy può progettare anche il piano più
pericoloso ed essere certo di non rischiare nulla. E’ come se neanche ci
pensasse più ormai, lui le ha affidato la sua esistenza completamente, senza
rimpianti, come se fosse un oggetto concreto, quindi adesso è compito di lei
occuparsene, a lui non compete più.
"Va bene, Tenente, ma voglio che rimani sempre dietro di me, non devi
interferire, io sono più che sufficiente"
"Agli ordini, signore. So qual è il mio dovere"
Sicuramente la sua indole naturale gli fa affrontare le situazioni senza
particolare attenzione, è sprezzante del pericolo, e questo lo porta
inevitabilmente ad essere in costante minaccia. Ma Riza è ben lieta di poter
svolgere questo compito difficoltoso, di proteggerlo sempre, così da permettere
il raggiungimento di un traguardo molto più alto della semplice vita di una
persona. Infatti sa che la propria esistenza, al contrario di quella di lui, non
vale la pace del Paese, l’attesa fiduciosa di una felicità futura, di una
possibile tranquillità. Senza di Roy non potrebbero raggiungere il loro scopo
comune, ne è certa, per questo considera l’esistenza di lui al pari di tutte le
speranze future, per lei ha lo stesso identico valore.
Per questo continua a proteggerlo, dandogli certezze e sicurezze in cambio della
rinuncia di lui.
Per questo ha riempito la sua intera esistenza del suo rifiuto, dando un assenso
totale al suo appoggio, alla sua incolumità.
È lei la salvezza di Roy Mustang.
Riza Hawkeye è il suo istinto di sopravvivenza.
- Fine –
Nota finale:
non ho note da fare, se non che la preparazione della missione iniziale è frutto
della mia fantasia e si vede, per cui non ve la prendete se fa schifo, non sono
uno stratega, ho cercato di rendere le cose più vaghe possibili ^^’
Ah, il prossimo theme, Regret, è tutto un dialogo! (piccola anticipazione).
Ringraziamenti per Red: sono felice che lo
scorso theme vi sia piaciuto, anche io ne ero abbastanza orgogliosa, mi sono
divertita un sacco a scrivere tutto al maschile XD
The_Dark_Side: grazie come sempre per i complimenti, sei troppo gentile
>///< non ho idea se a Roy piaccia davvero il rosso, ma ci stava bene, no? XD ma
meno male che è sembrato IC, doveva essere un POV, se non era consono al
personaggio voleva dire che non l’avevo minimamente compreso ^^’ quindi grazie
per la tua opinione. Io invece odio l’arancione, è troppo allegro per i miei
gusti, come il giallo… però il rosso non mi dispiace più di tanto, non lo
metterei mai addosso, però mi piace. Speriamo davvero che questo nuovo theme non
ti abbia deluso, il prossimo comunque prevede dei dialoghi, sarà più leggero (seeee,
come no XD). Ciao!! ^^
Nimpha: caspita, sei tu che fai commuovere me, con i tuoi commenti… è
stato un po’ difficile trovare tutte quelle cose rosse, ci sono diventata scema
XD ma sì, oltre ai piccoli particolari (come il tatuaggio, o il disegno del
guanto), il colore era importante per le cose che hai scritto, perché doveva
dare sensazioni contrastanti, di calore e di paura. Ma alla fine tutto si
scioglie, perché ritorna ad essere un rosso di speranza, di fiducia, grazie a
lei. Anche perché, diciamocela tutta, senza di lei, lui non sarebbe proprio
nessuno… XD Sono strafelice che hai notato il particolare del dividere un giorno
qualcosa insieme, ripeto che questa è stata la prima ff che ho scritto, per cui
volevo metterci qualcosa di mio, e a questo tema (il dimezzare i dolori e
raddoppiare le gioie) ci sono molto affezionata, sono quelle cose con cui cresci
fin da bambina, e ti porterai dentro per sempre. Magari è anche stupido, ma mi
hanno insegnato a credere in questa cosa. Tutto questo per dire che volevo
scrivere un’intera ff su questo piccolo particolare, ma non ho trovato l’idea,
per cui l’ho relegato a minuscola frase. Sapere che tu l’hai notata, e che ti ha
anche commosso, mi ha fatto piacere (non perché ti ha commosso, non voglio far
piangere nessuno ^^’). Ad essere sincera, neanche io riesco più a fare a meno di
loro, è diventata una droga XD
Evviva per la nostra congiunzione mentale!! ^^ meno male che non ti sei
arrabbiata perché alcune idee erano uguali alle tue, ero molto spaventata ^^” Fa
piacere anche a me che condividiamo così alcune cose, e che abbiamo
reinterpretato alcuni momenti nello stesso modo ^^ vuol dire che non sono una
pazza XD Saltello anche io dalla gioia (ma spero che tu non sia caduta su
qualche scatolone ^^” traslochi? Sì, gli affari miei mai).
No, scusa, tu hai disegnato qualcosa su di loro?? Perché non lo pubblichi da
qualche parte? Io sono curiosa, voglio vedere i tuoi disegni!!! *.* ti preeeeego
^^ Ok, la pianto, grazie ancora per tutto quanto, ciao ^^
elyxyz: uhm, meno male, stavolta non dovrei aver fatto errori ^^ sono
contenta che ti sia piaciuto, in effetti ero abbastanza orgogliosa anche io,
forse perché è stata la prima cosa che ho scritto, anche se mi sono resa conto
che l’idea è un po’ banale, ma con un titolo così, “rosso”, non è che esce fuori
chissà che cosa, volevo studiare un po’ il significato di quel colore, che cmq è
una costante nella sua vita, e vedere come è cambiato nel tempo. E meno male che
sembrano riflessioni IC, ci ho preso, urrà! Il legame con Riza non l’ho capito
neanche io se è bene o male… boh, ci penserò su XD. Grazie mille per i tuoi
commenti così gentili ç__ç
mame: non sai quali sono gli R15? Dovrebbe essercene qualcuno anche su
ff.net, io però non li ho letti, tanto per evitare plagi involontari. Cmq vanno
in ordine alfabetico, pensa a qualche parola con un significato decente che
inizi per R ed è fatta XD altrimenti aspetta gli aggiornamenti e lo scoprirai ^^
In effetti questo titolo è un maledetto (e ce ne saranno anche altri peggiori),
ma, come dici tu, l’ho inteso sia come colore che come sensazione: il rosso è
una costante della sua vita, la cosa interessante è che le sensazioni associate
variano nel tempo, parte dal positivo dell’alchimia, passa per la guerra, e
torna la speranza (cioè Riza), più varie riflessioni e dubbi nel mezzo. Tu dici
che si è sentito rassicurato quando l’ha rivista sul campo? Uhm, può essere…
secondo me gli si è preso comunque un collasso cardiaco XD Ma com’è che tiri
fuori sempre Hughes? Non starai passando allo yaoi, vero? XD guarda che se è
così scrivo solo su di lui, per la tua gioia, così altro che tristologie :P no,
scherzo, tranquilla. Cmq hai ragione, è normale che Roy e Maes siano amici, sia
perché si capiscono a vicenda, sia perché sono entrambi uomini (e questo in
qualche modo li unisce, che ne so, li vedo molto come compagne di bevute, e a
fare tutte quelle cose “da uomini”, qualunque esse siano XD), ma in un certo
senso il fatto che Roy sia l’unica persona viva ad aver visto il tatuaggio di
Riza non può non unirli. Per il capitolo tristologo-hughes, ti avverto che ero
molto giù di morale quando l’ho scritto, e sono soddisfatta di ciò che ne è
uscito fuori (e quindi sarà una catastrofe), solo che prima di quello ce ne sono
altri, e se magari mi do una mossa a ricontrollarli forse riesco anche a
postarli prima di diventare vecchia! XD Ecco cosa mi ricordava la tua immagine!
Una stampa giapponese! E’ vero, è molto bella ^^ e mi spiace, ma la benda
proprio no XD Invece quando sono triste mi basta vedere la mia immagine
dell’account per ridere un po’, è veramente troppo stupida, ma è carina XD Il
mio nick non è niente di particolare, mi sono iscritta che era sera ed ero
stanca, avevo provato altri mille nick ma erano tutti presi, così mi sono
ricordata di un libro che avevo appena finito di leggere, “City”, che è di uno
dei miei scrittori italiani preferiti (se non IL preferito), Alessandro Baricco,
così ho scelto il suo personaggio, che cmq mi piaceva, tutto qui ^^ E sono
contenta che è arrivata qualche idea per il PAVI ^^ urrà! Grazie mille per il
commento, ciaooooo!
Irene Adler: davvero ti piacciono le introspezioni? A me no (ed è tutto dire
dato che scrivo solo quello XD). Però anche io adoro analizzare i caratteri dei
personaggi, figurati che lo faccio anche con le persone ^^ La prima riflessione,
sull’alchimia, è stata la più difficile… però ci ho riflettuto parecchio, mi
sono posta io come persona di fronte alla sua alchimia, insomma, se uno mi si
presenta davanti con un potere del genere penso che avrei paura, perché è
pericoloso. Si è visto in guerra che è riuscito a distruggere intere case solo
con uno schiocco, bè, fa riflettere (anche perché è un gesto che riescono a fare
anche i bambini, me esclusa). Però allo stesso tempo mi affascinerebbe molto, si
dice di non giocare con il fuoco, ma lui c’è riuscito, è molto figo (la sua
alchimia, non lui :P ). Insomma negli “altri” in realtà ho messo le mie
impressioni, ho manie di protagonismo XD Anche la penultima è la mia preferita,
perché qui c’è Roy solo con se stesso, ho cercato di delinearlo come realmente
è, senza scuse e senza maschere, e quindi può permettersi di essere debole, di
chiedersi tutto ciò che vuole, ad esempio perché Riza rimane con lui, o perché
lei sembra così forte. Ho pensato che potesse dargli fastidio il fatto che lei
abbia superato apparentemente i problemi legati alla guerra, mentre lui no, e
che per questo rifletta sul fatto che magari lei non sia tanto forte, e che
abbia bisogno di seguire e dedicarsi totalmente a qualcuno solo per tenersi
occupata e dimenticare ciò che veramente la angoscia. Io lo so che non è così,
ma magari il dubbio per Roy è lecito, bè, più che altro un leggero fastidio. Ma
poi se ne rende conto da solo che ha pensato una sciocchezza XD. Ho voluto
dargli questa piccola sfumatura più umana, io non credo che lui sia perfetto,
quindi l’ho reso un pochino meschino, perché preferisce credere che lei sia
debole piuttosto che sia più forte di lui, nella mia testa lui non può
accettarlo. Anche se poi lo ha fatto, eccome, se ne è accorto da solo della
forza di Riza, sa che per il solo fatto che hanno condiviso qualcosa di così
intenso il loro dolore si dimezza da solo, e quindi è d’obbligo che sia così
legato a lei, e che in fondo voglia poterle donare una gioia da raddoppiare.
Insomma, senza di lei lui sarebbe ancora un alchimista mediocre! Ho sempre visto
Roy come quello un po’ più debole, ma non credo che Riza sia una fortezza,
vedremo in seguito ^^ Grazie mille per tutti i tuoi complimenti >///< ti
ringrazio dal cuore, io intanto continuo a controllare i capitoli, così cerco di
migliorarli ^^ e incrementiamo sempre il fandom ^^ ciao!
Stray: lo scambio equivalente è roba da alchimisti, noi tiriamocene
fuori! Assolutamente non devi commentare per scambio, non ce ne è bisogno,
davvero. Io non ho commentato te o le altre per ricevere qualcosa in cambio, per
cui non sentirti minimamente legata da questa cosa. Ehm, grazie per i
complimenti, lo sai che mi imbarazzi… vuoi usare la mia storia per iniziare una
tua amica? Ma il mondo va al contrario? Scusa la domanda, ma perché non le fai
leggere i tuoi themes? Quelli sì che sono belli… vedrai che se ne innamorerà
subito ^___- e beata te che hai amiche da iniziare, le mie se ne fregano
enormemente ;___; I punti che dici che ti hanno colpito sono quelli su cui ho
lavorato di più. Sinceramente pensavo che il paragone tra Riza e il foglio
bianco ci fosse anche nel manga… oddio, e adesso da dove l’ho preso??? Boh,
magari l’ho sognato XD Cmq io ho sempre pensato a qualcosa del genere, odio quel
tatuaggio e tutto ciò che rappresenta, anche perché se lei chiede a Roy di
bruciarle la pelle (non so se mi spiego! Preferisce una cicatrice enorme a un
disegno!), vuol dire che non è che ci fosse affezionata poi tanto a quel coso…
io la trovo una cosa orrenda da fare alla propria figlia, perché il padre l’ha
trattata esattamente così, come un foglio su cui scrivere i suoi appunti, chissà
se l’Arakawa ci spiegherà mai come è successo realmente, per adesso c’è il theme
n.7 e le mie idee di una futura raccolta sulla loro adolescenza. Credo che il
momento in cui Roy apprende del tatuaggio sia quello in cui si rende conto di
come va la vita, di cosa significhi crescere, perché, per quanto pazzo possa
essere stato, il suo maestro ha fatto una cosa del genere solo per egoismo,
perché la sua alchimia era più importante anche di un essere umano. Penso che
Roy abbia sempre stimato il suo Maestro, altrimenti non lo trattava così fino
alla sua morte, ma dopo quello che ha scoperto deve averlo valutato in modo
diverso, in fondo lui ha fatto esattamente ciò che dice a Roy di non fare: il
padre di Riza si schiera contro l’esercito perché dice che i militari uccidono
solo con un ordine, ma lui ha dato idea di disprezzare la vita della figlia
esattamente come l’esercito. A meno che non abbia voluto unirla di più a sé, ho
preso in considerazione anche questo. Ma ci ritornerò, perché è un punto che mi
interessa molto, mi diverto a cercare di capire i ragionamenti degli altri. La
frase sulla gioia da raddoppiare piace anche a me, figurati che volevo scrivere
un’intera ff su questo tema, ma non è arrivata l’ispirazione, così ho ripiegato
su una frase, sono contenta che in molti abbiate apprezzato ^^ è una frase che è
vera, me l’hanno insegnata quando ero piccola, per cui ci sono molto
affezionata, è un po’ una filosofia di vita, quando si ha un problema si deve
dividerlo con un’altra persona, così diventa più leggero, ma anche la gioia va
divisa, perché raddoppia. E credo che loro si meritino questa fine, no? ^^ Le
frasi sul colore dovevano dare un’anticipazione su cosa trattava il paragrafo
successivo. Oddio, il finale come “apoteosi”… magari ^^ io credo che la loro
forza sia nel fatto che siano insieme, perché da soli non valgono niente
(soprattutto lui XD). Il mio morale sta lentamente risalendo dagli abissi, va
meglio. Ma tu hai già iniziato a studiare? Si vede che sei proprio una brava
ragazza, molto diligente ^^ prestami un po’ di volontà! XD Grazie di tutto,
davvero, e anche per aver messo la ff nei preferiti ç__ç
faccina buffa: tranquilla, non fa niente per i tuoi 4 messaggi ^^ mi
dispiace se soffri di emicrania, so che è un dolore forte, io ci soffro solo
ogni tanto e mi sembra di impazzire ;___; vorrei augurarti di stare meglio, ma
credo che queste cose non passino facilmente. Ah, io amo tutta la scienza, anche
l'astronomia (be', la fisica no -___-). Ehm, ci pensavo anche io di mettere le
traduzioni delle canzoni in inglese ^^" anche io sono very ingnorant, ma sono
anche molto pigra XD vado e correggo tutto! scusa! Sono contenta che il capitolo
ti sia piaciuto, con tutte le frasi che hai citato è praticamente tutto XD wow!
tutti quei MI servivano, perchè è un POV e perchè si sta analizzando, quindi è
tutto rivolto a se stesso. Red è una delle mie preferite, forse anche perchè è
la prima cosa che ho scritto (a suo tempo mi fece ridere, ho iniziato scrivendo
il punto di vista di un uomo XD magari servisse per capirli meglio, nella vita
reale ç__ç). Pensavo che l'idea di mettere delle frasette che anticipassero
quello che era scritto nel paragrafo fosse un po' stupido... invece a quanto
leggo è piaciuto O__O tutti questi commenti positivi mi fanno venire voglia di
scrivere, ho un sacco di idee al momento ^^ (tanto al prossimo esame mancano 3
mesi, ho tempo XD). In effetti mi stavo preoccupando, non ti vedevo più sul
sito, quindi non era solo che avevi abbandonato me e le mie fic, ma anche quelle
di tutte le altre... spero non sia niente di grave (oltre a università, vita
sociale ed emicranie). I tuoi commenti mi fanno sempre piacere, perchè sei molto
critica e dici tutto senza problemi, quindi grazie. E grazie anche per i
complimenti... aiuto, non ci sono abituata ^^" però se tutti criticavano forse
era un tantino peggio (leva quel forse, lo era e basta). Ancora non ci
credo che il mio modo di scrivere e le mie fic possano piacere... il mio era
solo un esperimento, tanto per passare il tempo... sono felice!!! ^^ Poi fammi
sapere se i siti che ti ho dato sono stati di tuo gradimento! Ciao.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Regret ***
Nota: Ta dan! Ecco il
primo dialogo, e quindi l’entrata in scena, attiva, di Riza, che non sarà più
relegata a personaggio implicito. Allora, il titolo l’ho tradotto come
“rammarico, rimpianto”, quindi, ehm, non è che sarà proprio allegrissimo ‘sto
coso ^^’ chiedo perdono, ma è colpa di chi ha inventato i 15R, io non c’entro
(sì, come no). Credo sia un po’ banale come argomento, e anche pesante, e sono
sicura che dopo questa introduzione incoraggiante andrete tutti di corsa a
leggere il theme ^^” Comunque, in parte c’è qualche accenno di romanticismo.
Ah, riguarda anche gli eventi del volume 15. Vabbè, vi lascio che è meglio.
Ultima cosa: presto avremo un’altra bella raccolta ^^ non mia, tranquilli XD
Volevo solo fare un po’ di pubblicità in anteprima, anche se so che non ne ha
bisogno (ora la diretta interessata non può più tirarsi indietro ^^ sempre se
non vorrà uccidermi ^^”).
-REGRET-
Era notte fonda, ormai quasi mattina. Il cielo era scuro, privato delle stelle a
causa dell’illuminazione della grande città, l’aria rigida, le strade silenziose
e vuote, gli unici rumori, sporadici e lontani, erano dovuti a qualche lotta tra
gatti randagi. Sembrava tutto avvolto in una foschia scura.
Il Quartier Generale di Central City, illuminato solo da poche luci
obbligatorie, pareva un gigante addormentato posto a guardia della città.
Eppure, in una stanza, in uno dei piani più alti, le luci erano ancora accese,
segno di un affaccendamento all’interno.
Il Colonnello Roy Mustang, indossando ancora i suoi guanti, era in piedi rivolto
alla libreria che scartabellava freneticamente tra innumerevoli documenti,
mentre il Tenente Riza Hawkeye era seduta alla sua scrivania a controllare altri
preziosi fogli, le sue armi posate sulla superficie del tavolo e i caricatori
vuoti. Probabilmente erano le uniche due anime ancora sveglie nel raggio di
chilometri.
“Trovato!” esultò lui. “Meno male che ancora non avevo consegnato questo
rapporto, adesso abbiamo le prove che il comportamento dei nostri cari superiori
non è stato lecito fino in fondo. Domani lo consegnerò a chi di dovere, non
potranno passare sopra a prove così schiaccianti.”
“Anche perché è l’unica che abbiamo” precisò lei “chiunque potesse testimoniare
non è sopravvissuto, dopo stasera.”
Un’altra missione era stata svolta senza eccessivi problemi. Avevano entrambi
eseguito gli ordini, e ucciso chi si opponeva ad essi, sedando così la rivolta
di una manciata di uomini che avevano avuto il coraggio di opporsi al Comandante
Supremo. Poco importava se erano uomini male armati, non più giovanissimi, senza
un piano e senza un leader, che di certo non costituivano un’eccessiva minaccia.
Non potevano permettersi di minare l’ordine dittatoriale raggiunto ad Amestris,
per questo andavano eliminati. Niente di nuovo per dei soldati.
Ma l’unica cosa che potevano fare era almeno provare ad avere un po’ di
giustizia verso chi aveva impartito quegli ordini assurdi. Il Führer non poteva
contraddire dei documenti firmati da alcuni dei suoi Generali che indicavano
palesemente che avevano infranto la legge, segnando la loro fine. Era una
piccola giustizia, ma per ora si accontentavano di questo traguardo. Per questo
appena conclusa la missione si erano chiusi nel loro ufficio e buttati a
capofitto alla ricerca di quei preziosi documenti.
“Crede che adesso possiamo andare a casa? Vorrei almeno potermi cambiare” chiese
Riza.
“Direi di sì, ma teniamoci pronti per domani mattina” accordò lui.
Mentre Riza stancamente si alzava dalla sedia e recuperava le sue cose sparse
per la stanza, Roy la osservava con occhi tristi. Vedeva la sua figura stanca
per la notte passata in missione, i capelli non più in quell’ordine rigido
quotidiano, poteva sentire ancora la polvere da sparo depositata sui suoi
indumenti sporchi, ma forse era soltanto quello della cenere presente sui
propri. Non poteva sopportare di vederla così, non voleva sentirla così vicino
in quelle esperienze terribili, anche se era grazie ad esse che si era formato
il loro legame. Sapeva cosa lei stava provando, era lo stesso per lui.
Riza non aveva bisogno di voltarsi per sentirsi quegli occhi addosso, sapeva
cosa lo turbava, avevano appena ucciso degli esseri umani, di nuovo, e questo
non poteva che riportare alla mente i pensieri di Ishbar.
“Qualcosa non va, signore?” chiese lei senza distogliere l’attenzione dai suoi
preparativi.
Dopo un sospiro profondo, Roy si apprestò a rispondere: “Hawkeye, ti sei mai
pentita di qualcosa?”
Quella frase così banale, che aveva un sapore di infantile, era come se le fosse
stata appena strappata dal cuore, dove era incisa a chiare lettere da anni.
Pentirsi di qualcosa. Chi non lo ha mai fatto? Gli esseri umani sono delle
creature così deboli, incapaci di pensare alle conseguenze delle loro azioni,
per questo poi se ne rammaricano, a volte solo per qualche tempo, finché altri
pensieri non li distolgono dalle colpe commesse, altre volte è un sentimento che
li accompagna per tutta la vita.
“No, signore, non credo di poter affermare di essermi mai pentita di una
decisione presa, qualunque essa sia stata: mi sono sempre assunta le mie
responsabilità per aver seguito degli ordini. È inutile perdere tempo e
crogiolarsi in inutili rimpianti.” Affermò decisa lei, ma con un tono sommesso,
mentre interrompeva il recupero delle sue cose. Sapeva che cosa intendeva Roy
con quella frase che le aveva rivolto.
E in fondo era vero, per quanto assurdo potesse sembrare, era insensato piangere
per le colpe passate.
Aveva strappato innumerevoli innocenti vite, in guerra, ma non se ne
rammaricava, era stata una sua scelta entrare nell’esercito, e questi erano i
rischi che si correvano. Sapeva a cosa andava in contro quando si era arruolata
in tempo di guerra - anche se era difficile poter dire di aver mai avuto un
tempo di pace da quando il Fuhrer attuale era al potere - era consapevole degli
obblighi dei soldati. Poteva sentirsi triste, sporca, vile, il sangue sulle sue
mani continuava a non voler andare via, le sue notti erano tormentate da incubi,
ma di certo non era pentita. E sarebbe stato sciocco farlo per qualcosa di cui
si sapeva già l’esito.
Roy conosceva i sentimenti che si muovevano nell’animo di lei, in fondo erano
gli stessi che provava anche lui, anche se era sicuro che non sarebbe mai
riuscito a dar voce così chiaramente come aveva fatto Riza alla sua paura più
grande. Un po’ lo infastidiva, mai una volta che il suo Tenente si aprisse con
lui, che gli rivelasse i suoi timori, no, era sempre lì, ferma e perenne nel
tempo, pronta ad aiutarlo, a farsi carico dei suoi incubi.
“Davvero? E… ma io… non parlo solo della guerra. Intendo… ecco, se nella tua
vita ti sei mai pentita di qualcosa, di qualunque cosa…” riprese lui, lo sguardo
rivolto verso il pavimento.
Riza si voltò verso di lui, la borsa ancora aperta tra le mani.
“No, non mi pare”
“Qualcosa deve esserci!” alzò lo sguardo per fissarla negli occhi, ma quelli che
incontrò erano fermi e decisi, mentre poteva sentire l’insicurezza dei propri.
“Magari qualcosa che sei stata costretta a fare quando eri ancora molto giovane,
e che a ripensarci col senno di poi ti è sembrato sbagliato” riprese a fissare
in basso.
Riza sapeva cosa intendeva il suo superiore, poteva leggere nel suo sguardo la
domanda che voleva porle da anni, senza mai trovare il coraggio.
“Tutto ciò che ho fatto è stato scelto di mia volontà, non sono mai stata
costretta. E se di qualche azione mi sono pentita, non ho perso tempo in
rimorsi, ma ho cercato di rimediare” disse piano, scandendo bene le parole in
modo che lui potesse capirle veramente.
“Quindi hai cercato di rimediare quando mi hai chiesto di liberarti dal segreto
di tuo padre? Volevi poter continuare a vivere senza il rimorso di ciò che mi
avevi mostrato, dopo quello che avevi visto che ero in grado di fare?” domandò
lui, con lo sguardo che timidamente si rivolgeva verso di lei, in cerca di una
risposta che non era sicuro di essere ancora pronto a ricevere.
Riza emise un sospiro di rassegnazione mista a contentezza, era sollevata che
finalmente fosse riuscito ad ammettere ciò che lo tormentava da anni. Ammettere i
propri limiti e le proprie paure è il primo passo verso la loro risoluzione.
“In parte ha ragione, ho cercato di rimediare chiedendole quel favore, ma solo
perché volevo poter continuare a vivere come un essere umano, non per altro”
spiegò lei con calma. “E poi non crede che se avessi avuto dei rimorsi verso di
lei non avrei mai accettato di lavorare alle sue dipendenze e di aiutarla a raggiungere
i suoi obiettivi, Colonnello?” si fermò a fissarlo, i loro occhi incatenati
l’uno all’altro, in uno sguardo che andava ben oltre la fiducia e la stima tra
due colleghi di lavoro. “Non ho motivo di non credere in lei, sia allora che
adesso, le ho affidato il segreto dell’Alchimia di Fuoco solo perché mi fido di
lei. E quindi, non ho alcun rimorso nella mia vita” finì con un sorriso quella
che sembrava la verità più logica del mondo, un dato di fatto.
“Sì, be'… grazie” rispose lui, un po’ imbarazzato da tanto affetto appena
dimostrato.
Un velo di tristezza sembrò per un attimo attraversare gli occhi ambrati di
Riza, cosa che a lui, ancora perso nello sguardo di lei, non passò inosservata.
“E lei?” chiese titubante la ragazza poco dopo “lei non si è mai pentito di
nulla nella sua vita?”
Roy si aspettava che il discorso prendesse questa piega, ecco che tornava la
solita Riza che si preoccupava di lui come se fosse stato un moccioso di pochi
anni, eppure quella domanda non riuscì a non spiazzarlo per un momento. Era
incredibile come lei riuscisse a dar voce a tutte le sue preoccupazioni e le
rendesse così cristalline alla luce della semplicità. Ed era ancora più
incredibile come tutto apparisse più facile, svilito quasi, quando si riusciva a
parlarne. Non sembrava più un ostacolo insormontabile come quando il pensiero
era nascosto in qualche angolo del suo cuore, o della sua mente.
“Assolutamente sì.” Iniziò con tono canzonatorio. “Soltanto oggi mi sono pentito
terribilmente di non aver preso quel dolce con la panna in mensa, ho provato ad
assaggiarlo da Havoc, ma appena se ne è accorto è fuggito via come il vento. Per
non parlare di ieri che era una così bella giornata di sole, mi sono rammaricato
moltissimo di non aver preso un giorno di malattia. E poi c’era quella nuova
segretaria del primo piano, mi sono venuti i sensi di colpa per non aver
accettato la sua richiesta di matrimonio, dovevi vederla come piangeva, ma non
potevo proprio-”
“Si è mai pentito di aver imparato l’alchimia da mio padre?” Riza bloccò il suo
flusso di sproloqui. Non era il momento per giocare, non le andava di perdere
tempo, ed era ora che risolvessero questa faccenda. E se lui ancora non aveva il
coraggio per affrontarla, lei avrebbe preso in mano le redini della situazione,
questo Roy lo sapeva bene. Perciò non si oppose alla sua domanda, ma fece un
respiro pesante, come a voler riordinare i suoi pensieri.
“Se non avessi imparato l’Alchimia di Fuoco ora non sarei qui” disse. Non poteva
credere che gli avesse chiesto davvero una cosa del genere.
“Se non avesse imparato l’Alchimia di Fuoco ora non avrebbe incubi tutte le
notti, non avrebbe partecipato ad un massacro e la sua vita non sarebbe in
continuo pericolo.” Finì lei.
A quanto pare qualche rimorso era presente anche in lei, e finalmente sembrava
ammetterlo, pensò Roy.
“Una volta una persona mi ha detto che non si può vivere pensando a ciò che
sarebbe potuto essere, ma si deve guardare avanti, sempre, cercando di non
cadere negli stessi errori” iniziò lui dopo aver cercato nuovamente il suo
sguardo. “L’unico modo che avevo per raggiungere il mio obiettivo era diventare
un alchimista, ed è solo grazie alle esperienze che ho vissuto che ho preso
coscienza di me e di ciò che mi sta intorno. Se non fossi stato un Alchimista di
Stato non sarei mai riuscito a fare carriera così velocemente. Per cui ti devo
ringraziare per quello che hai fatto per me, senza il tuo aiuto non sarei qui
ora, non saremmo ad un passo dalla realizzazione dei nostri sogni.” Avanzò di
qualche passo, così da poterle essere più vicino, i loro occhi non si erano
lasciati neanche per un secondo, specchiandosi in quelli dell’altro. “Non ho
motivo di avere rimpianti, perché l’alchimia mi ha regalato tutto ciò che di più
bello potesse esistere in questo mondo.” Gli sembrò di percepire un brillio di
speranza futura in quegli occhi luminosi, ma non riuscì a capire se erano quelli
di Riza a brillare di luce propria o era una cosa dovuto al riflettersi dei suoi
occhi in quelli di lei.
“Credo che sia meglio andare, almeno riusciremo a dormire per qualche ora prima
di tornare al Quartier Generale per i documenti da dare al Fuhrer. E poi ormai è
quasi giorno, il sole sta nascendo.” Attestò lei, rompendo quel contatto visivo
e ricominciando a preparare le sue cose.
Non c’era bisogno di dirsi altro. Si erano chiariti, e questo li rendeva
entrambi più sereni, alleggeriti di un peso che si portavano dentro da anni. Non
avrebbero mai sopportato di essere la causa del rammarico dell’altro. Ma non
avevano pensato che esisteva qualcosa di più grande rispetto al dolore e alla
sofferenza.
Roy si soffermò ancora per un attimo a guardarla mentre lei si apprestava ad
aprire la porta dell’ufficio, pensando a quanto era gratificante iniziare un
nuovo giorno con un peso in meno sulla coscienza, era un po’ come una nuova
rinascita. Sarebbe stato bello se ogni mattina fosse cominciata così.
“Colonnello, lei rimane qui?” chiese Riza con un piccolo sorriso sulle labbra.
Non era solo lui a sentirsi così leggero, era come essere svuotati e pronti per
essere riempiti con nuovi sentimenti positivi. Tutto ciò di brutto che avevano
passato, erano certi che insieme lo potevano sconfiggere e relegare in un luogo
sperduto nei loro ricordi. Non esiste alcuna sofferenza se si ha qualcuno con
cui dividerla, che è in grado di accettarti per quello che sei. E loro di certo
non erano soli.
Mentre uscivano dal Quartier Generale, avvolto nelle prime luci rosate
dell’alba, Roy non poté fare a meno di pensare che in realtà c’era qualcosa di
cui si rammaricava, e tanto. Ma non poteva parlarne con lei, non adesso.
Lavorare insieme per un futuro migliore era di certo un ottimo obiettivo, una
prospettiva allettante per continuare a vivere, che poteva unirli ancora di più
di quanto già non fossero. Però non poteva non pensare che quella stessa
uniforme che li aveva uniti in un sogno più grande di loro, non gli permetteva
di mostrarsi come esseri umani, tenendo racchiusi dentro quella divisa tutti
quei sentimenti che non avevano il permesso di essere svelati.
O almeno non ancora.
- Fine -
Nota finale: yuppie, finito anche questo ^^ Come al solito, la parte iniziale
che ricercano il documento per incastrare dei superiori, me la sono inventata di
sana pianta, e qui ritorna il concetto del theme precedente: non sono uno
stratega, per cui se è debole non ve la prendete troppo, in fondo non è
importante ^^ Mi piace un sacco il colore che ho scelto per questo capitolo ^^, vabbè che mi piacciono tutte le tonalità del rosa...
Se volete lasciarmi un commentino anche minuscolo io ne sarei felice, anche
perché credo che dal prossimo theme non mi seguirà più nessuno, ma verrete a
cercarmi sotto casa per uccidermi ^^” (mi sono lasciata prendere la mano dalla
tristezza). Per cui il vostro commento a questo capitolo sarebbe un modo per
salutarci XD. Ok, la pianto con le scemenze. Ciao!
Ringraziamenti per Refuse: ç_____ç io non so più come ringraziarvi… vi basta il
mio pianto di gioia? grazieeee!!!!
Nimpha: ringrazio la nostra congiunzione mentale, perché come sempre hai colto
perfettamente il senso del mio capitolo. Questo theme è stato particolarmente
difficile, cioè, ma che cavolo ti viene in mente con un titolo come “rifiuto”?
rifiuto di che??? Sono stata un sacco di tempo dietro a un senso, ed è uscito
fuori questo: il rifiuto di pensare a se stesso, perché comunque lui pone come
cosa più importante la salvezza degli altri, sempre, e quindi mi sono messa a
riflettere sul perché si comportasse così… un pazzo non è (non del tutto almeno
XD), e per quanto uno vuole raggiungere il suo scopo (quello che lui protegge le
persone sotto di lui e loro fanno lo stesso con altre persone, ecc ecc) la
propria vita è importante… perciò ho avuto l’illuminazione e ho pensato: Riza!
Potrebbe essere lei che si occupa di lui. Il tema principale era esattamente la
fiducia reciproca, come dici tu, perché non so tu, ma io non affiderei a nessuno
la mia vita, per ora… e tanto meno affiderei il mio futuro ad un’altra persona!
Il punto è che da soli non valgono niente, la loro forza è l’essere insieme,
avere un rapporto così profondo e fidato. Io amo la frase che il padre di Riza
dice a Roy in punto di morte, prima o poi ci scrivo qualcosa sopra, secondo me
anche quello è un punto importante. Per i capitoli lunghi, sei stata
accontentata con questo ^^” e ritorneranno presto (prestissimo XD)… in effetti
vorrei anche sforzarmi di scrivere di meno, vorrei provare il genere flashfic (drabble
no, farei un disastro!), solo che è difficile ç__ç
Ho visto la tua pagina di deviantArt! E mi sono fatta gli affari tuoi XD Si vede
che il tratto è di una esperta ^^ però mi sembra che ci siano solo schizzi, e
solo di lei (sì, lo so, me lo avevi detto ^^’)… quando finisci il trasloco metti
qualche altro disegno, magari in coppia ^^
Spero anche io di aggiornare presto, è solo che mi dimentico sempre di
controllare i capitoli, quindi vado davanti al pc, tutta pronta per aggiornare,
e mi trovo un cap disastrato, che magari non è neanche finito ^^’ e quindi mi
saltano i giorni così, sono un caso raro, don’t worry. Grazie mille per i tuoi
commenti, e per i complimenti, sei sempre super gentile! ^^
Stray: wow, trovo una filosofia di vita? Ma non potevi farmi un complimento più
bello! Solo per questo ti sarò grata a vita! In effetti la raccolta è nata
perché volevo dare un ordine nel loro complicatissimo rapporto, questi themes
sono la mia visione della coppia, di tutti i momenti che reputo importanti (o
che sono riuscita a farci entrare ^^’). Refuse è stato un parto, perché il
titolo non mi ispirava proprio nulla… ci sono stata sopra un sacco di tempo,
alla fine mi sono anche detta di aspettare finché non trovassi l’ispirazione da
qualche parte, in giro… perché “rifiuto” non ce lo vedo con loro due, rifiuto di
che? Di una vita propria perché l’hanno consacrata ad altre cose? Ma sarebbe
venuto immensamente triste. Di uscire insieme? Ma se sono royai fan non è una
cosa che concepisco! Di vivere? Ma poracci ^^’ Insomma, ero un po’ confusa… Poi
un giorno ho riletto il volume 15 ed è venuta fuori questa idea, perché se Roy
cerca sempre di aiutare gli altri mettendosi in prima linea un motivo ci sarà:
deve sentirsi protetto, perché la propria vita è importante anche per lui, io
credo, ma se ha una guardia del corpo così efficiente non ci sono problemi, no?
Poi di sicuro è una fiducia reciproca, ma qui mi interessava il concetto di
istinto di sopravvivenza personificato, come dici tu. E poi io credo che se una
persona affida così spassionatamente la propria vita ad un’altra non sia solo
fiducia smisurata o senso del dovere verso il proprio maestro… non devo dirti
cos’è vero? ^__- (sì, lascia stare, è sempre la mia anima da fangirl che esce
nei momenti meno opportuni, e vede amore ovunque XD). In effetti è un theme
complicato, se mi mettevo a dire che era una cosa reciproca scrivevo mille
pagine sul loro rapporto ^^”
Ok, ho capito il discorso dei tuoi commenti, grazie ^^ in effetti sono stupita
anche io di averti recensito 100themes… ma erano troppo belli, e in fondo passo
dal sito un paio di volte al giorno, quindi non mi è costato niente recensirti
^^ tanto più che mi diverto a commentare, e i tuoi temi sono splendidi da
leggere, saltavo di gioia quando vedevo l’aggiornamento, non scherzo! Awww, gli
“amori in divisa” *.* posso unirmi al gruppo? Anche io ho un debole (debolissimo
a dire il vero). Sì, sì, convinci la tua amica, così magari allarghiamo il
fandom ^^
Hai ragione, leggere i commenti è di aiuto, mi sento più spronata a continuare,
più sicura di me stessa, e mi aiuta anche ad orientarmi sul genere da scrivere,
figurati che ho un sacco di idee al momento, e tutto grazie a voi ^^ Più vedo un
numero alto di commenti e più voglio aggiornare presto, mi metto subito a
ricontrollare i capitoli.
Non so perché, ma i tuoi commenti mi commuovono… ç___ç grazie, sei un vero
tesoro ^^
Ps. Ho letto il capitolo 76 fresco fresco, ma che fine hanno fatto i militari? uffa... XD
The_Dark_Side: sono contenta che ti sia piaciuto anche questo capitolo ^^ grazie
mille! Sì, sono sicura anche io che si proteggano a vicenda, ma qui ho
riflettuto sul fatto che Roy si preoccupa sempre degli altri, prima che di se
stesso, pur amando la propria vita (penso, altrimenti che razza di essere umano
è?), e forse sa di poter rischiare tranquillamente tanto sarà sempre protetto da
Riza. Io gli consiglierei di non rischiare troppo però XD Tornando al capitolo,
quella frase che dice Roy, sul fatto che lui va avanti nella missione e dice a
Riza di restare dietro di lui, secondo me non vuol dire solo che è lui che deve
andare per primo per proteggerla, ma anche che lei gli sta a cuore, anche perché
è l’unica che accetta nella missione, vicino a lui ^^ Sì, sono complicati, si
proteggono a vicenda e non lo ammetteranno mai (soprattutto lui), ma non si
chiama complicazione, si chiama amore ^^ (come sono romantica oggi). Ah, per la
tua curiosità, il POV è quando si scrive dal punto di vista del personaggio
(credo che significhi point of view, ma non te lo assicuro, io e l’inglese
facciamo a cazzotti ^^’), e quindi quando il capitolo è in prima persona, come
se chi scrive fosse direttamente il personaggio. Spero di essere stata chiara ^^
Aggiornerò appena mi degno di ricontrollare i capitoli… grazie per i tuoi
commenti sempre belli ^^
elyxyz: sono felice che ti sia piaciuto, a me è quello che piace di meno ^^” vabbè… ho cercato di rendere una parte di questo loro rapporto tanto complicato,
non so se la mia visione è originale o vedo cose strane dove non esistono, ma mi
piace questa idea che Riza sia il suo istinto di sopravvivenza, quasi
personificato, perché ho notato che lui dà molta importanza a preoccuparsi degli
altri, prima che di se stesso, e non credo che sia un pazzo che non ha a cuore
la sua vita, ma se avesse la certezza e la fiducia di una protezione sicura,
sempre, allora è un altro discorso. E sono felice che hai apprezzato la frase
finale, vuol dire che non ho inventato cose strane, presa dal sacro fuoco del
fangirlismo, ma che quello che ho visto è reale, e che anche fan di altri pair
possano apprezzare (anche perché non parlo di amore o cose del genere, ma di un
rapporto di fiducia nato e consolidato dal tempo, se poi non la vedi così sei
liberissima ti tirarmi qualcosa dietro XD). Grazie per leggere sempre quello che
scrivo, nonostante il pair ç__ç sappi che se ogni tanto non ti va nessuno ti
costringe, io non mi offendo! ^^ Grazie.
mame: sì, hai ragione, in questo theme ci sono un po’ di rifiuti, quello
principale era quello di rifiutare l’istinto di sopravvivenza, da parte di lui,
poi c’è quello di Riza di abbandonarlo, e sì, anche quello di lui di stare senza
di lei, perché io credo che se uno dice di voler essere protetto sempre vuol
dire che ci sta anche bene con la sua guardia del corpo, no? ^^ Io continuo a
dire che il loro rapporto è complicato: la vita di roy è importante per il
futuro del Paese, e per questo Riza lo protegge, ma era troppo facile se si
fermava qui la storia… infatti Roy non può andare avanti da solo, ha bisogno di
lei, per cui la valenza di Riza è doppia, protettrice e protetta, perché, in
tutta franchezza, anche i sassi si sono accorti che lei è il punto debole di Roy
(e viceversa). E allo stesso tempo non credo che Riza potesse dedicarsi così
tanto ad un altro uomo, anche se avesse gli stessi obiettivi di Roy… sarà che si
conoscono da una vita, sarà che hanno passato la guerra insieme, sarà che vanno
d’accordo, ma io un una parola lo chiamo “amore” (oggi mi sento particolarmente
romantica XD). Uhm, sì, forse Roy rischia di essere ucciso anche dal primo
barbone che incontra, chissà, oppure è una sua scusa per avere Riza vicino ^^
avevo pensato di ambientare la missione nel cap 39 del manga, perché senza
dubbio è un momento splendido per loro e per noi fan *.* però non mi si
incastrava, pensavo di riprendere la missione e inventare il dialogo che devono
aver avuto prima, la divisione dei vari compiti, solo che non ci azzeccava
molto, perché mi serviva che Roy fosse in prima linea, altrimenti come facevo ad
indicare che non gli importava di rischiare la vita? E in quel capitolo lui se
ne sta beatamente seduto in ufficio (vabbè che chiama di continuo perché è
ansioso XD). Guarda, io credo che a Roy interessi la sua vita, altrimenti
sarebbe un pazzo arrivista, e penso anche che per arrivare in alto con le sue
buone intenzioni si deve mettere in prima linea, e rischiare, altrimenti non
sarebbe neanche un buon esempio se fosse sempre al sicuro, no? Io lo vedo così
(non mi fiderei di affidare il mio futuro a uno che nemmeno se ne preoccupa e
che magari lascia il lavoro difficile e pericoloso ai subordinati). Solo che
convengo con te nel dire che la vita di Riza ha la priorità per lui, ma non lo
ammetterà mai, altrimenti inizierebbero a litigare su chi deve difendere chi e
finirebbero uccisi a vicenda XD meglio un tacito accordo.
Ho visto il tuo disegno, mi ha colpito la maglietta, mi piace un sacco come è
disegnata *.* (sono pazza, lasciami stare), e facendomi i fatti tuoi nel tuo
profilo, ho scoperto che non sei affatto un fagiolo! Sei alta ^^ e ho scoperto
che 1.60 è la norma… non lo sapevo ^^” E comunque la mia immagine riguarda
esattamente questo argomento: ovunque stanno è lei che si preoccupa per lui!
Anche nelle piccole cose, come una sciarpa… sono troppo carini!!! E poi l’ho
scelta in un momento in cui ero troppo uguale a Roy: raffreddatissima XD Spero
che avrai apprezzato il dialogone! Grazie mille per il commento! Ciao ^^
faccina buffa: non ci avevo pensato a questo tipo di somiglianza, tra Roy e
Ed, ma hai ragione, entrambi cercano sempre di proteggere le persone che stanno
loro a cuore (fa sempre bene confrontarsi con amanti di altri pair, come l'edwin
^^). Il titolo non è che mi fa pena, è solo che è stato complicato trovare un
rifiuto... sono stata a pensarci un sacco di tempo, non avevo proprio idea di
cosa potesse rifiutare Roy (o Riza). Meno male che è arrivata questa idea un po'
stiracchiata. E poi hai ragione, suona molto bene XD Hawkeye-sensei è un "soggettone"
(come si dice dalle mie parti), è un tipo parecchio strano, il potere gli ha
dato alla testa (e poi si lamenta di Roy, bah -__-), io non so se è normale fare
una cosa del genere alla propria figlia... senza contare che quel tatuaggio è a
dir poco orrendo! Secondo me Riza non ha coperto il tatuaggio con un altro
perchè era troppo grande, e poi non so le tecniche di Amestris a riguardo... e
poi fa più figo essere sbruciacchiati da Roy XD (io passo volentieri però XD). A
parte gli scherzi, è un tema che mi piace molto, quel disegno di sicuro li ha
uniti, ma secondo me il fatto che poi è stato distrutto li ha uniti ancora di
più, cioè, non è un qualcosa che è andato perduto, ma è un qualcosa che adesso
possono condividere loro due e basta, perchè nessun altro può studiare su quel
tatuaggio (a meno che Roy non si mette a dire in giro i segreti della sua
alchimia XD). Eccomi, presente! hai trovato l'altra "bestia rara" che odia i colori caldi!
Arancione e giallo soprattutto. Se sui tuoi capelli il rosso ci sta bene allora
vuol dire che hai anche la carnagione adatta, ma che imbrogli la gente dicendo
che è il tuo colore naturale? :P. Sui miei capelli il rosso c'è fin dalla
nascita XD per cui se vesto di rosso ci sta anche bene (però mi vergogno perchè
il rosso fa notare, e sembro tanto una femme fatale ^^" poi mi guardi in faccia
e dimostro 15 anni, ma questo è un altro discorso XD). Che eri nottambula lo
avevo notato dall'orario dei tuoi post ^^" basta notare questi tuoi tre commenti
che mi hai lasciato, alle 3, alle 4.40 e alle 9.40... ma tu non dormi? :P e io
sono una persona discreta ma molto curiosa (è un controsenso, ma intendo che non
mi faccio gli affari degli altri, non sono insistente, ma se qualcuno mi parla
di sé mi fa piacere), quindi non ti scusare se mi parli di cose tue XD sei
divertente ^^ Ciao, e grazie del commento.
E grazie anche a chi solo legge, e a chi mette la mia raccolta nei preferiti,
vorrei ringraziarvi personalmente, ma se non vi siete palesati forse un motivo
ci sarà, e non vorrei fare danni ^^” Comunque grazie davvero, spero continuerete
a seguirmi ^^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Release ***
Nota: ecco il famoso
theme… ho scelto un argomento già trattato abbondantemente, ho usato toni tristi
e drammatici (forse), una volta nella vita dovevo scrivere qualcosa del genere,
ma giuro che non lo farò più, non è per me. Diciamo che ho approfittato di un
momentaccio per far uscire questa cosa dalla mia testolina. Il titolo è stato
troppo difficile (e qualcuna, cofffStray, ne sa qualcosa XD), volevo mollare
tutta la raccolta solo per questo, ma per vostra sfortuna non l’ho fatto :P
Allora, io sono una frana in inglese, ho cercato sul vocabolario e ho trovato
che la traduzione è “liberare, sollevare, sciogliere, rilasciare”, non ho idea
di chi abbia inventato gli R15, ma ha avuto tutta la mia particolare attenzione…
io l’ho inteso come una sensazione, più che altro, un senso di rilassatezza, di
stasi, come se il personaggio fosse sciolto dalla realtà, fosse libero di stare
solo con se stesso. E’ stata l’unica cosa che mi è venuta in mente, spero di non
aver sbagliato, è stato anche il penultimo theme che ho scritto. Mi sono
ispirata ad un’immagine della quarta sigla di apertura dell’anime (non proprio
all’anime, quindi, anche se un comportamento del genere lo vedo solo
nell’anime), e anche ad una fotografia che ogni tanto si ritrova, sempre
nell’anime (mi pare alla puntata 37, nell’introduzione).
Spero di non incorrere nelle ire di mame (lo so che l’accostamento Hughes-
tristezza porta solo da una parte) e nella parte Hyde di Irene Adler. Se
possibile evitate le minacce di morte XD se volete compensare ci sono le mie
altre fic dementi ^^” (tra l’altro appena dopo questo theme ho scritto la parte
iniziale del cap5 della longfic, che ho postato pochi giorni fa… la famosa scena
dei militari… tanto per riprendermi XD).
Io e le mie tante sere chiuse come a chiudere un ombrello
col viso sopra al petto a leggermi i dolori ed i miei guai
ho camminato quelle vie che curvano seguendo il vento
e dentro a un senso di inutilità...
e fragile e violento mi son detto tu vedrai vedrai vedrai
strada facendo vedrai che non sei più da solo
- RELEASE-
La storia non si sceglie, si accetta per quello che è.
E' questo quello a cui pensi le notti in cui stai da solo, a casa, cercando di
alleviare la tua sofferenza? La divisa abbandonata sul pavimento, la camicia
sbottonata e un bicchiere di liquore in mano, la mancanza di sonno, e poi sei
pronto per essere cullato dal doloroso ricordo del tuo passato.
Ah, dimenticavo, la fotografia. Senza di essa non è la stessa cosa. Tu vuoi
vedere chiaramente in faccia il tuo peggior incubo, o forse stai solo cercando
di ricordare meglio le sue fattezze, che ormai stanno svanendo insieme alla tua
dignità.
E stai lì, quasi ogni notte, incapace di dormire, con un'espressione sofferente
dipinta sul volto, con il tuo bicchiere e la tua fotografia.
Una foto di gruppo. Di tutta la tua famiglia, o almeno di quella che consideri
tale. Tu al solito sei al centro, la figura principale, fulgido nella tua
bellezza giovanile. E lo vedi, in un angolo, in basso, con quel suo solito
sorriso da ebete, che amavi e detestavi contemporaneamente. Il tempo che hai
perso ormai non lo conti più, avresti potuto assaporare ogni secondo, ogni
attimo passato con lui, invece di mandarlo via in malo modo quasi ogni volta che
vi incontravate. Avresti voluto che le ultime parole rivoltegli non fossero
state delle futili minacce, ma fargli capire quanto era importante la sua
amicizia per te, quanto lo ammiravi segretamente, perchè di certo non avresti
mai ammesso di aver ammirato una persona, tanto più un uomo. E avresti
volentieri fatto a meno di vederlo per l'ultima volta in quello stato, buttato
per terra dentro quella cabina telefonica, sporco di sangue e urina, con
un’espressione spenta e rilassata sul volto - non hai mai desiderato più di quel
momento rivedere il suo sorriso ebete - i palmi rivolti al cielo, in balia del
mondo.
Sei lì, vittima e colpevole delle tue azioni, soffermandoti su ogni
sfaccettatura del tuo dolore, concentrandoti sui piccoli particolari che possano
farti più male. E in questo masochismo autoimposto tu trovi la tua identità, ti
bei del dolore che stai provando perchè alleggerisce il tuo già grave animo. Ma,
come ogni cosa piacevole, dura poco, e ti assuefai a quella dolcissima
sofferenza, per cui non ti rimane altro che cercare un nuovo particolare, un
altro momento della tua vita che hai passato con lui in cui ti sei comportato da
idiota - e devi ammettere che c'è l'imbarazzo della scelta - e ricominciare da
capo. Ormai ci sei abituato, la novità di un ricordo appena affiorato ti
spaventa, ti addolora, ma alla fine finisci per trovare un equilibrio
involontario.
Non è quello che vuoi, se fosse per te sprofonderesti nel baratro della
disperazione anche subito. Ed è per questo che spezzi quello schifoso
equilibrio, e ti trastulli in un altro attimo di vita perduta.
E' questo che vuoi, non vuoi essere salvato.
Quindi stai lì, disteso e contrito, a ricordare il passato. L'alcool aiuta, te
ne sei accorto da tempo, dà quell'impulso per forare la barriera della
coscienza, permettendo di attingere alla memoria, che di giorno tieni sigillata
per evitare che ne fuoriesca un ricordo felice di voi due insieme, e allo stesso
tempo ti manda in quello stato di dormiveglia che non ti permette di ribellarti
al dolore che provi, nel folle caso in cui il tuo Io si rivelasse debole e
volessi riprendere a vivere.
O forse serve un Io forte per riprendere a vivere. Ma non ti interessa, tutto
quello che vuoi è stare quasi sdraiato su quella sedia scomoda, al buio, a
riflettere. Su cosa poi non lo sai neanche tu, anche perchè non sei tu che
pensi: sono i ricordi e le emozioni che si impossessano di te e ti manovrano,
facendoti arrivare a delle conclusioni. Tu non fai proprio niente, ti lasci
vivere.
E poi è bello lasciarsi andare, lo ammetti anche tu: l'alcool, la divisa sfatta,
l'aria da bello e dannato, ti conferiscono una bellezza non indifferente. E'
bello crogiolarsi nelle proprie paure, rifiutandosi di superarle, nascondersi
dietro il muro dei propri limiti. E' per questo tuo modo di fare, che tieni
segreto e che perciò tutti conoscono, che la gente ti lascia in pace, ti
commisera. Che bello! E' quello che vuoi: essere commiserato.
E' molto più facile lasciarsi andare al dolore, invece di affrontarlo. E poi tu
sei stanco di affrontare il mondo, vuoi solo riposarti, a volte, sempre più
spesso, vuoi mollare tutto ciò che stai facendo, e chiuderti per sempre dentro
casa con il tuo bicchiere e la tua fotografia, evolvendoti a larva.
E la morte del tuo amico è proprio una bella scusa, devi ammetterlo.
Ma il tuo dolore è reale, lo sai, soffri veramente per questa mancanza
interiore, sei sopraffatto dai sensi di colpa, che spariranno come hanno fatto
quelli della guerra. Adesso sei solo, e tu non eri ancora pronto. Sai che devi
andare avanti e continuare con ciò che era anche il suo sogno, glielo devi, per
la miseria!, lui ha dato la vita per te, non puoi tradirlo così, onoreresti la
sua memoria molto più di quanto stai facendo ora. Ma è difficile, sai che non ce
la farai mai da solo.
Ora ci ripensi a quanto ti manca, a quanto daresti indietro tutto quello che hai
conquistato nella tua sporca vita per riaverlo, anche soltanto un minuto, e
dirgli tutto quello che ti sei tenuto dentro in questi anni. Lo so che gli
diresti "sei un idiota, Hughes, te ne sei andato e mi hai lasciato in questo
schifo, quindi adesso sbrigatela da solo, perchè io mi sono rotto di star male
per un cretino". So che quelle sarebbero parole di affetto, gli dimostreresti la
tua amicizia e il tuo rispetto. Quelle sono parole molto più sincere e vere di
un "ti voglio bene" o un "rimarrai sempre il mio migliore amico".
Ti guardi, nella fotografia, e vedi un ragazzo giovane, pieno di ideali e
speranze, forte come una roccia, a quel tempo eri convinto che saresti stato il
punto di riferimento per tutti quanti, il perno attorno a cui tutto ruota. Vedi
il tuo sorriso smagliante, i tuoi occhi limpidi. All'epoca non sapevi cosa
avresti passato, cosa la vita ti avrebbe riservato. Vorresti stupidamente
tornare là, ora saresti più maturo e affronteresti le cose con cognizione di
causa, non rifaresti gli stessi errori. Ma la propria storia va accettata, lo
dici sempre. E in fondo anche adesso l'unica cosa che ti è rimasta è quella
foto, in cui il tuo Io attuale sembra appigliarsi al tuo Io passato, a quello
forte di un tempo.
Daresti tutto per liberarti di questo peso. O forse no.
Il tuo sguardo si posa sulla figura accanto alla tua, nella fotografia. Ancora
non hai capito cosa hai fatto per meritarti un essere del genere al tuo fianco,
e non lo capirai mai probabilmente. Sorridente guarda il fotografo, ma sembra
che con la coda dell'occhio stia fissando te e che quel viso felice e rilassato
sia opera tua. Di certo è l'alcool che ti fa vedere cose simili.
Guardi di nuovo il tuo amico nell'angolo, ma inesorabilmente il tuo occhio
ricade su di lei. E' sempre così, è inutile che ti opponi, tu ci provi, ci metti
tutto te stesso ogni volta, ma sembra che la sua figura sia una calamita per te,
i tuoi occhi non riescono a staccarsi. E quindi ti abbandoni anche stavolta, ti
lasci vivere anche per questo.
Ti dà fastidio come lei ti sia vicino, come accetti ogni cosa di te e ti perdoni
ogni azione, anche la più spregevole. Tu ami essere commiserato, non capito. Lei
sa sempre tutto di te, è incredibile, sicuramente adesso sa anche che te ne stai
a piangere come un moccioso per le tue azioni.
Ma la cosa che ti dà ancora più fastidio è che lei c'è riuscita. Lei non deve
autocommiserarsi, non ha bisogno di nottate passate tra alcool e fotografie. Sai
benissimo che anche lei ha dentro di sé dei mostri del passato, sono gli stessi
che hai tu per la maggior parte, e ti disturba profondamente che al contrario di
te lei li abbia sconfitti. E non solo, è capace anche di occuparsi dei tuoi, si
vede dal fatto che in questo momento in te non c'è più desolazione infinita, ma
rabbia, fastidio, o quello che sia. E sai che è il primo passo per la
guarigione. Perchè stai reagendo, in qualche modo. E non vuoi.
Lo sai che sei debole, sai che da solo non vali niente. Lei ti ha dato un'altra
possibilità e dentro di te non vuoi sprecarla, forse perchè ti è rimasto ancora
un briciolo di dignità, o forse perchè non vuoi deluderla, perchè sai che lei è
l'unica che ti è rimasta vicino e non vuoi restare solo, nessuno deve stare da
solo. Lei è la tua salvezza, lo sai coscientemente. Lei, bionda e sorridente
come una dea scesa sulla terra a redimere un peccatore del tuo rango. Sì, ora
sei sicuro che l'alcool ti fa uno strano effetto. Forse dovresti smettere di
bere. Forse dovresti smettere di crogiolarti nel tuo dolore. Forse dovresti
smettere di comportarti da idiota, e basta.
A quanto pare c'è ancora una scintilla dentro di te del tuo vecchio Io, e speri
che tu possa farla crescere, non vuoi più vederla morire. Puoi farcela, ora ne
sei sicuro, le scintille le conosci bene, forse anche meglio di te stesso.
Pensi che sia ora di andare, posi il bicchiere, ancora mezzo pieno, sul tavolo,
decidi di trovare un nuovo posto a quella fotografia, nel tuo cassetto, a
portata di mano ma nascosta. E' ora di andare a dormire, hai sonno.
Domani ricomincerà tutto da capo, sprofonderai nella tua solitudine, aumenterà
il disprezzo che nutri di te stesso, sarai ottenebrato dai tuoi ricordi, ti
farai portare alla deriva da questa tua insulsa mania di masochismo. Poi ti
ricorderai di lei, proverai rabbia e impotenza e alla fine passerà tutto.
Non sarà tutta una tecnica inconscia per arrivare a pensare a lei? Per poterti
addolcire nella sua immagine, essere rapito dalla sua forza? Quand’è che
crescerai?
Dovresti fare luce dentro di te. Ora sei libero, hai la tua assoluzione per
questa notte, puoi riposare, ma tanto lo sai che domani sarà tutto uguale. Lo
sai, e ti senti patetico. Ma non puoi farne a meno.
E’ sempre la stessa storia, ogni volta.
- Fine -
Note: la canzone iniziale è “Strada Facendo”
di Claudio Baglioni, per fortuna è in italiano e non c’è bisogno di traduzione.
La prima frase della fanfic è invece, non mia, ma di Cesare Brandi, l’ho trovata
su un suo libro mentre studiavo e mi è piaciuta.
Secondo voi sono andata un po’ fuori? L’ho reso OOC? Forse un pochino sì…
Non so con che coraggio pubblico ‘sta cosa lo stesso giorno degli altri 15R, ma
se rimando mi salta l’aggiornamento della longfic…
Ringraziamenti per Regret: come al solito, grazie, io sono sempre più
commossa…
Curiosità (che non c’entra nulla con il theme) per Stray e mame: domenica
abbiamo aggiornato una dopo l’altra, penso che se ci mettevano d’accordo non ci
saremmo riuscite ^^” mi ha fatto effetto vedere tre royai una dopo l’altra… wow
^^
Nimpha: bene, allora finalmente questo trasloco ha inizio, così eviti di
essere sommersa da qualche scatolone di troppo XD come al solito hai colto
perfettamente il senso del capitolo, per cui potrei anche chiudere qui XD è
stato un theme pesante, ma l’argomento (e il titolo) lo richiedeva. Sono sicura
che il loro rapporto sia indissolubile, sembra che sono radicati l’uno
nell’altro, però hanno anche passato delle situazioni molto brutte, come la
guerra o la storia del tatuaggio orrendo, e quindi penso che ci siano delle cose
non dette, dei timori, in fondo sono esseri umani anche loro. Ecco, credo che la
profondità del loro rapporto sia un aspetto fondamentale, e che sia molto
importante per la loro relazione (volendo anche d’amore, perché hanno un
qualcosa in più). Io ho provato a scrivere quello che devono sentire dentro di
loro, perché tenersi un rimorso è una cosa opprimente e terribile, ma temere di
essere il rimorso della persona a cui sei più affezionato può essere devastante.
Alcune cose hanno la necessità di essere chiarite, l’ho già detto non mi ricordo
nel caso di quale altro capitolo, non importa se si ha la capacità di capirsi
con uno sguardo, o si vuole talmente bene ad una persona da sorvolare su alcune
cose, ci sono dei problemi che vanno risolti, e solo parlandone possono essere
messi in luce. Penso che loro si siano sentiti, entrambi, causa del rimorso
dell’altro, per anni, perché con l’alchimia Roy ha ucciso, e perché Riza pensa
che senza alchimia lui avrebbe vissuto meglio. Quindi mi serviva che si
chiarissero. Ah, questa frase, nel tuo commento è stupenda: “lui ha lasciato una
ragazzina con gli occhi e il cuore carichi di speranze e si è ritrovato di
fronte una donna con lo sguardo di un assassina e un fucile in grembo”, cioè, è
poetica… soprattutto quel fucile in grembo, significa molte cose, considerando
che di solito nel grembo di una donna non ci sono armi… fossi in te ci penserei
per scrivere una bella fic, perché è davvero una frase splendida, mi ha colpito
un sacco.
Il tuo DA in effetti è un pochino particolare per Riza ^^” la versione Lust è
terrificante, non so come ti sia venuta in mente o cosa ti abbia suggerito il
tuo subconscio (dato che stavi sognando), è un’idea geniale però, chissà, magari
ci diventa davvero, la nuova Lust ^^” Ok, spero che il trasloco vada bene, io
aspetto i tuoi prossimi lavoretti (sono troppo curiosa del tuo progetto forte
>.<). Grazie mille per tutti i complimenti, e non ti preoccupare se per un po’
non potrai commentare, io ancora non credo che le mie storie ti piacciano tanto…
grazieeeee!!
mame: tu comprendi così bene i miei capitoli ç___ç Il titolo del theme
richiedeva un argomento pesante… e penso che questo sia anche fondamentale per
loro due. Come dici perfettamente tu, è difficile vivere sopportando il peso di
un rimorso, ma penso che sia anche peggio tenere il peso di essere la causa del
rimorso della persona a cui tieni. Per cui ho pensato bene di farli chiarire,
perché parlare a volte è necessario. Roy è quello più emotivo, soprattutto
nell’anime, e penso anche io che i suoi crimini di guerra se li porterà per
sempre dietro, in più ha commesso tutti quegli orrori con l’alchimia che tanto
amava apprendere, quindi andando contro gli insegnamenti del maestro, e rompendo
anche le promesse che aveva fatto a Riza, quando lei gli ha mostrato il
tatuaggio. Credo che quando Roy l’abbia rivista ad Ishbar gli si sia preso un
colpo anche per questo XD Mentre Riza è più complessa, credo, perché ha gli
stessi problemi di Roy (forse ha ucciso meno gente), ed non ha passato
un’infanzia felice, però è più controllata di Roy, e oltre a se stessa deve
pensare anche a lui. Ma anche lei essendo una persona deve avere qualche
rimpianto, e potrebbe sentirsi in colpa dato che è stata una sua decisione,
quella di mostrare il segreto del padre a Roy, ed è partito tutto da lì. ‘Sti
due sono un vero e proprio casino, altro che coppia più sconclusionata del
mondo… mi faranno impazzire per quanto sono complicati! Uffa, devono darsi una
mossa XD. Ah, volevo proprio rendere questo senso di Riza che è stanca, non solo
fisicamente, hai ragione a dire che lei di solito non lo è, ma credo che davanti
a Roy possa permettersi di esserlo, che si senta più sicura e tranquilla. Sono
contenta che la scena ti sia sembrata dolce ^^ Grazie del commento! E
pubblicherai mai le storie di Mr Trigger? (anche se non ti prometto che leggerò
mai, se è splatter). A proposito della tua foto, io ti do 25 anni… e non sei
neanche truccata… mi odio sempre di più XD e ho notato la pettinatura alla Riza,
la sciarpa viola (il tuo colore preferito ^^), e lo smile a tre occhi, prima non
ci avevo fatto caso, ma cos’è, un poster? Perché non capisco dove stai... e
perché a tre occhi, nascondi il terzo occhio sotto la frangetta? XD Ciao
fagiolina mimetizzata XD
Irene Adler: ti perdono per non aver recensito lo scorso cap, tranquilla,
non hai mica firmato un contratto ^^ anzi, ti ringrazio per aver recensito
questo! Sì, era ora che entrasse in gioco anche Riza, ho fatto un casino con i
themes e mi si sono concentrati all’inizio tutti quelli su Roy -___- Io credo
che abbiano davvero qualcosa di cui rammaricarsi, vista la loro vita passata, ma
sono sicura che siano riusciti a parlarne, quella sera, perché entrambi sapevano
già cosa aspettarsi dall’altro (almeno Riza) e quindi hanno potuto fare in modo
di mettere l’altro a suo agio e farlo parlare, risolvendo così i loro problemi.
E’ stato un theme difficile ç___ç e pesante, ma il titolo lo richiedeva, non mi
viene in mente niente di allegro con “rammarico”… La parte finale doveva
lasciare un po’ di dolcezza, ad indicare che ormai i loro timori erano superati,
sono contenta che l’ultima frase ti sia piaciuta ^^ Riza è un personaggio che
adoro, perché non abbiamo nulla in comune (se non gli orecchini e la
riservatezza XD), la ammiro molto, perché è forte e decisa. Anche io non sarei
sopravvissuta a ciò che le ha fatto il padre (è pazzo, Hawkeye-sensei è matto da
legare, io l’ho sempre detto dalla prima volta che lessi il vol 15!), e tanto
meno a una guerra in cui lei ha preso parte in prima persona. E solo una donna
così poteva stare al fianco di Roy ^^ (evvai, diamo libero sfogo alla fangirl
che è in me). Spero di non aver scatenato la tua parte Hyde, con quest’ultimo
theme, è di una tristezza assoluta… grazie mille per il commento, alla prossima!
The_Dark_Side: sono contenta che i miei cap non ti deludano ^^ hai fatto
un’analisi molto giusta del capitolo, è vero che entrambi hanno condiviso molto,
anche cose brutte, però questo li ha uniti molto. E anche se hanno dei rimpianti
sul loro passato, io credo che il peggio sia credere di essere la causa del
rimpianto della persona cara, per questo hanno bisogno di aprirsi e mettere in
chiaro, a parole, i loro sentimenti. E’ verissimo che ti fa sentire meglio ^^
Uhm, sì, forse Riza ce l’ha qualche rimpianto, anche io non credo che sia l’aver
seguito Roy, o avergli dato il segreto dell’alchimia del padre, ma qualcos’altro
c’è, magari il fatto di essersi arruolata, chissà… Neanche io immagino Roy senza
alchimia di fuoco, oddio, perderebbe tutto il suo fascino, ce lo vedi a fare
l’impiegato da qualche parte? XD Ormai è il loro destino, e io sono sicura che
alla fine Roy sconfiggerà tutto il mondo corrotto, il punto è vedere se Riza
sarà ancora là o ce la saremo persa per strada (io non so perché, ma ho un
pessimo presentimento da tempo, per il manga…). L’ultima frase serviva per
alleggerire il tono del cap e lasciare un velo di speranza, per il futuro, spero
anche io che un giorno si diranno di più >///< io però non riesco a concepire
una fic in cui si dichiarano, sarebbe difficilissimo!!! O il prima o il dopo, la
dichiarazione è un casino! Se mi verrà un’idea geniale (ma ne dubito fortemente)
scriverò qualcosa a riguardo. Intanto in questa raccolta non c’è niente del
genere ;___; Grazie mille per i complimenti, a presto ^^
elyxyz: grazie mille del tuo commento, sono contenta che tu abbia
apprezzato il capitolo, sono riuscita a rendere il loro legame? ç___ç è stato
difficile scrivere questo capitolo, l’idea ce l’ho avuta subito, ma scriverla è
stato un altro paio di maniche… grazie ancora ^^ Ps. Hai notato se c’è qualche
errore? (tu sai a cosa mi riferisco ^^”).
Riza_chan: caspita, grazie mille per i complimenti, mi imbarazzi ^^” in
effetti non so neanche io da dove prendo queste idee, sono da qualche parte nel
mio cervello, prima o poi escono fuori (ci sono anche cose assurde come quest’ultimo
capitolo). Grazie per aver commentato, mi ha fatto piacere ^^ sì, i 100 temi
sono splendidi, solo che non li ho scritti io (magari ç____ç) ma Stray! A lei va
tutto il merito ^.- Ciao, e grazie ancora!
faccina buffa: ho letto le tue recensioni, e ho già risposto nei capitoli
corrispondenti, grazie per aver lasciato un commento, non importa se sei
impegnata e non puoi sempre farlo ^^ La mia longfic la amo anche io, e l’ho
pubblicata contemporaneamente a questa raccolta perché, per prima cosa, potevate
pensare che ero una pazza amante dei cap pesanti e noiosi (invece è questa
raccolta che è l’eccezione, preferisco scrivere cose comiche), e poi mi serviva
per spezzare, altrimenti vi ritrovavo tutte sotto casa armate di forconi e torce
pronte ad uccidermi XD Non pensavo la seguissi più, però, sei sparita… ma sono
contenta che continua a piacerti, grazie!!! Cmq quando la longfic sarà finita ci
sarà un’altra raccolta a sostituirla, sempre comica (quasi demenziale), così
bilancio lo stesso. Passando al theme, davvero l’inizio ti è sembrato una
favola? Io non ci avevo pensato, ma se la cosa ti piace sei liberissima di
pensarlo ^^ solo che non so come sei arrivata dalla mia fic all’uomo ragno… XD
Acc… non posso postare niente che al tuo occhio non sfugge nulla… in effetti ero
scettica anche io sulla scena dei documenti, all’inizio, e… sì, è un tappabuchi,
lo ammetto! Mi serviva un motivo per farli rimanere lì al quartier generale, e
dovevano essere abbastanza storditi da qualcosa da mettersi a parlare dei loro
problemi (altrimenti lo facevano sempre, stanno sempre insieme). Per il fatto
che è strano che eseguano ordini anche se non sono convinti, è vero che cercano
sempre di trovare qualche soluzione, ma ho pensato che se magari gli viene
ordinato qualcosa di chiaro e preciso, debbano eseguire senza fiatare, se non
vogliono trovarsi in qualche guaio e perdere punti per raggiungere il loro
scopo. Il problema non credo che sia solo tuo, magari le altre l’hanno
tralasciato… E grazie per l’errore che mi hai fatto notare, era una ripetizione
orribile >.< grazie davvero, ho corretto subito. Il fatto è che quando ho
pubblicato avevo ancora il raffreddore (dopo una settimana che stavo male), e
non ho ricontrollato molto… la prossima volta starò più attenta, anche perché
oltre a te anche un’altra ragazza mi ha fatto notare gli strafalcioni che ho
scritto ^^” mi raccomando, conto su di te se ci fossero altri errori, in futuro.
E’ una cosa bella secondo me dire quello che si pensa. Comunque ti ringrazio per
i complimenti, sono contenta di aver reso Riza (hai ragione, suona proprio male
XD) umana, in fondo è quello che è. Questo theme è stato difficile da scrivere,
ho avuto subito l’idea, ma poi scriverlo è stato un altro conto… tra l’altro ho
avuto la malaugurata idea di rendere l’argomento di ogni theme da più punti di
vista, e quindi non mi sono concentrata solo su un punto, proprio perché volevo
che la raccolta riguardasse tutta la mia visione di questa coppia, non solo una
parte (e poi perché credo di essere masochista XD), perciò in questo cap c’era
il rimorso di Roy e quello di Riza, ecco perché è uscito fuori un capitolo così
pesante T-T ma tanto questo cap nuovo è anche peggio XD Grazie dei complimenti,
spero di non soffocare XD Ciao!
Stray: sono contenta che ti sia piaciuto, io sono sicura che poteva
essere migliore di così, anche perché qualche giorno fa mi è venuta in mente
un’altra idea per questo theme, peccato che l’avevo già pubblicato -___- e no,
non è una tristologia (per quelle ci pensa mame), la fine è volutamente
speranzosa… sono curiosissima di leggere il tuo, anche se è amaro ^^
“Non ho motivo di avere rimpianti, perché l’alchimia mi ha regalato tutto ciò
che di più bello potesse esistere in questo mondo”. Hai notato quella frase!!!
Che bello! Pensavo passasse inosservata, ma è l’essenza del royai XD perché
sappiamo tutti l’alchimia cosa, o meglio chi, gli ha regalato ^^ tra l’altro
anche l’aggettivo “bello” non è usato a caso, mi sono rifatta a una delle poche
puntate decenti dell’anime, la 51 ^^ Grazie per tutti i complimenti, sono
contenta davvero che la mia raccolta possa piacerti. E sono ancora più contenta
che hai trovato il titolo e hai pubblicato, stavo per dirti di pubblicare anche
senza titolo (te lo inventavi a caso, poi lo cambiavi quando ne trovavi uno
carino), ma poi ho visto la tua nuovissima fic *___* oltre al fatto che senza
dubbio sarà una raccolta splendida, anche il titolo mi piace molto ^^ E Request
è abbastanza in là nei themes, hai tutto il tempo che vuoi per scriverla. Ma poi
ti è arrivato l’ultimo dj che ti ho mandato? Credo che prima o poi scapperà
anche a me qualche lacrimuccia per i commenti che ricevo, sono tutti splendidi
ç____ç e mi diverto un sacco a rispondere a te, mi fa uno strano effetto XD e
grazie per avermi accettata nel club degli amori in divisa XD Ciao! ^^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Remember ***
Nota: salve a tutti!
Ebbene sì, sono ancora qua :P Questo capitolo è immensameeeeente lungo, perdono.
Nel cap 3 c’è stato il POV di Roy, adesso tocca a Riza. Ok, credo che sia
abbastanza banale come tema, collegato a questo titolo, ma è un argomento che mi
è sempre interessato. Riguarda anche il volume 15.
No more memories,
no more silent tears . . .
No more gazing across
the wasted years . . .
Help me say
goodbye
(mai più ricordi,
mai più lacrime solitarie,
mai più sguardi attraverso
gli anni passati...
Aiutami a dirti addio)
-REMEMBER-
Papà,
ciao. È tanto che non passo più a trovarti, perdonami. In effetti è trascorso
davvero troppo tempo dall’ultima volta, una figlia non dovrebbe mancare così
tanto dai suoi genitori, dalla sua casa. Potrei dirti che il motivo è dovuto ai
miei numerosi impegni, e questo in parte è vero, essere un soldato, e una donna,
è un compito estremamente difficile, inoltre il lavoro che ho deciso di prendere
non è dei più semplici. Ma la verità è un’altra, l’ho sempre saputa.
Per poter ripagare al mio torto, dato che questo peso grava insieme agli altri
sulla mia coscienza, sono qui, e voglio metterti al corrente della mia vita.
Prendilo come uno scambio equivalente, tu che amavi tanto l’alchimia da farne la
tua unica ragione di vita.
Prima di venire fin qui sono passata a casa, è proprio come me la ricordavo, non
è cambiato nulla, beh, in realtà è invecchiata anche lei. Ho rivisto il giardino
interno, quello che curava la mamma con tanto amore, e che poi è stato
tramandato a me, ricordo il cespuglio di rose che avevo piantato quando ero
ancora una bambina, sono rimasti solo dei rovi ormai, ma è ancora là. Tu te lo
ricordi quel giardino, papà? Lì ho i miei ricordi più felici, quando eravamo
ancora una famiglia unita e felice, mi ricordo che mi ci portavi spesso da
piccola, avvertendomi di stare attenta a non graffiarmi, e mentre io giocavo con
i petali, tu e la mamma vi tenevate per mano mentre mi sorridevate dolcemente.
Io vi vedevo, ed ero felice.
Dopo la sua morte tu non sei più entrato là dentro, ero solo io ad occuparmene,
ma ne ero contenta lo stesso, in fondo è l’unica cosa che mi univa ancora a lei,
come se fosse qualcosa che mi avesse lasciato in memoria.
Mentre giravo per le stanze vuote della nostra casa, come un fantasma, mi sono
ritrovata davanti al tuo studio, al tuo maledettissimo studio. E se vuoi
saperlo, sono entrata, finalmente. Ha ancora il tuo odore, o forse è solamente
l’odore di libri, ce ne sono sempre stati in grande quantità. Non ero mai
entrata nel tuo regno, a meno che non si trattasse di portarti la cena, ma mi
limitavo solo a poggiare il vassoio sul tavolino rotondo vicino alla porta. Non
volevo mai entrare più a fondo, odiavo quel posto, tu eri sempre là dentro,
chiuso, a volte mi ritrovavo perfino gelosa di quella stanza, perché almeno lei
poteva vederti, io a malapena riuscivo a ricostruire tutti i lineamenti del tuo
volto se chiudevo gli occhi. Però mi sono accorta di un particolare, la finestra
del tuo studio dà sul giardino della mamma. Chissà se tu ci avevi fatto caso...
vorrei illudermi di questo, almeno.
In fondo, a quel posto ci sono legata, è l’ultimo luogo dove ti ho visto vivo.
È come se alla fine quella stanza ti avesse reclamato, e ti avesse portato via
da me, per sempre stavolta. Ricordo ancora bene quel giorno. Ero ancora così
giovane, ed ero terrorizzata, vederti lì coperto del tuo stesso sangue, mi sono
sentita così sola, impotente, inutile. Credo che il Signor Mustang si fosse
spaventato più per la mia espressione inorridita che per te. Ricordo che
continuava ad urlarmi qualcosa, sentivo che mi chiamava, ma non riuscivo a
capire nulla di ciò che dicesse. So solo che se non fosse stato per lui io non
ti sarei sopravvissuta.
Il signor Mustang. Adesso per me è diventato il Colonnello Mustang: lavoro con
lui, sono un suo subordinato. Non è cambiato per niente, dovresti vederlo. È il
solito pigrone scansafatiche, ogni mattina arriva in ritardo, ed è una continua
lotta cercare di fargli fare il suo lavoro. Ma se devo concentrarmi su queste
piccole cose non penso ad altro, a volte mi viene il dubbio che lo faccia
apposta, ma poi scaccio via dalla testa questo pensiero, e mi torna alla mente
quanto ti faceva dannare con i compiti di alchimia. Mi sembra di sentirlo
ancora, si lamentava che quello che gli assegnavi era una “noia totale”, voleva
subito arrivare alla pratica, alle cose difficili. Era così buffo.
Mi ricordo il modo in cui, dopo qualche ora di studio, sbuffava stancamente,
allungava le braccia sul tavolo e si distendeva sui suoi compiti, quante volte
lo abbiamo trovato addormentato in quella posizione assurda, ti ricordi?
Anche adesso non è cambiato per nulla, solo che lo trovo sdraiato su documenti
importanti, non su appunti di alchimia. E nessuna delle tue punizioni severe è
mai riuscita a fargli togliere questo brutto vizio, si vede che era proprio nel
suo carattere. Mi ricordo di aver riso spesso, di nascosto, mentre lo vedevo
intento a scontare la tua punizione, con il visetto perennemente imbronciato.
Anche adesso ha la stessa espressione. Le sue abitudini sono sempre le stesse,
soltanto una cosa è cambiata. I suoi occhi. Ogni tanto in lui vedo la freddezza
di un assassino. Ma probabilmente sono anche i miei, di occhi, e quelli di
chiunque altro abbia passato un orrore che gli ha distrutto la vita, e al quale non
è riuscito ad opporsi.
Vivo anche con un cane. È ancora un cucciolo, ma è molto intelligente, sto
cercando di disciplinarlo bene. Non pensavo che alla fine avrei seguito la tua
linea di educazione, anche se un cane non è certo un figlio. Anche a te
piacevano i cani, me lo ricordo. Io non li amavo particolarmente, avevo un po’
paura, come ogni bambina ne ha, ma tu me li hai fatti apprezzare. Giocavi sempre
con il cane dei vicini, e io, vedendo il tuo sorriso disteso, imparai ad amarli.
Dopo la morte della mamma, però, non c’è stato tempo più nemmeno per un cane, in
casa non è più entrato nulla che potesse portare un po’ di gioia.
Eravamo soltanto tu ed io, ed ognuno viveva per conto suo, pur se nella stessa
casa. Le poche volte che mangiavamo insieme non avevamo argomenti di cui
parlare, tu eri intento a riflettere su qualche teoria, ed io neanche provavo a
proporre un discorso, certa che non ti sarebbe mai interessato.
In quel clima glaciale che si era creato, mi chiedo ancora perché hai voluto un
apprendista. Credevo che ormai avevamo trovato un nostro equilibrio, invece tu
lo hai distrutto improvvisamente con quella decisione, che io ho accettato senza
fiatare.
Forse volevi trovare un modo per rompere quel silenzio tra noi? Volevi ricucire
il nostro rapporto? Eri infelice anche tu come lo ero io? Avrei dovuto
chiedertelo prima, ormai è troppo tardi. E comunque la tua scelta non è servita
a niente per noi, non hai neanche pensato che l’arrivo di un ragazzo, del figlio
maschio che hai sempre desiderato, per di più alchimista, potesse farmi solo
male, che potessi avere paura che tu mi odiassi, che volessi rimpiazzarmi.
Ero così gelosa di voi due. Lui aveva tutto ciò che volevo da te: attenzione,
rispetto, stima, aveva il padre che avevo sempre desiderato. Eppure tu eri mio,
che diritto aveva quel ragazzo di portarti via da me? Non ho mai esternato al
signor Mustang questi pensieri, non era colpa sua, e poi se avessi creato dei
fastidi ti avrei solo deluso ancora di più.
Ora che ci penso mi sono comportata davvero da stupida, adesso di certo non
provo gelosia per lui, anche se ha un grado più alto del mio ed ha una grande
fama, come soldato e come alchimista. Io rimango sempre nella sua ombra, e non
avrei mai immaginato che avrei potuto desiderare di restare dietro di lui,
nascosta ma necessaria.
E in fondo anche all’epoca la mia gelosia durò molto poco, è impossibile voler
male a quel ragazzo, sa sempre come farsi benvolere, e questo lo sai anche tu,
altrimenti lo avresti rispedito a casa dopo tutte le innumerevoli punizioni che
gli avevi imposto, dopo tutta la pazienza che ti aveva fatto perdere.
Ancora sento le vostre litigate, io me ne stavo nascosta da qualche parte, ma
tanto vi avrei sentito comunque, urlavate così forte… certo, parlavate di
alchimia, e di cose che non potevo capire, ma era il vostro tono che mi piaceva,
più che altro il suo, di tono. Era così sicuro di sé mentre esponeva il suo
punto di vista, un po’ arrogante e presuntuoso, sì, ma aveva fascino anche
quando urlava.
E non ti ha mai mancato di rispetto, neanche una volta. So che se così fosse
stato lo avresti spedito a casa sua in un attimo, se non con qualche bruciatura
qua e là. Invece so che anche tu gli volevi bene, e ti piaceva discutere con
lui. Mi ricordo che una volta è venuto da me, chiedendomi scusa se tu avevi
tutti quei capelli bianchi ultimamente, si diede la colpa anche di questo,
dicendo che gli dispiaceva che mi stesse facendo perdere l’immagine che avevo di
mio padre. Ancora non ho capito se stava scherzando o diceva seriamente. E non è
cambiato, sempre a preoccuparsi per gli altri anche adesso.
Poi non so come mai a un tratto siamo diventati amici, non ricordo neanche il
perché, so solo che era sempre lui a cercarmi, non voleva mai che stessi da
sola, mi raccontava tutto, della sua famiglia, dei suoi studi, di quanto era
buono il suo pranzo quel giorno, riusciva a parlare per ore, ed io stavo intenta
ad ascoltarlo, non riuscendo a capacitarmi di come non avesse mai la gola secca
o di come riuscisse a raccontare cose così personali a un’estranea.
Di solito ci ritrovavamo la sera, avevamo finito i nostri compiti e tu eri
chiuso nel tuo studio, stavamo a chiacchierare anche tutta la notte, in camera
mia o nella sua, sotto le coperte, come se fosse il nostro nascondiglio segreto,
eppure lui era abbastanza grandicello per queste sciocchezze. Non è mai successo
niente comunque, neanche una volta, non mi ha mai neanche sfiorato, e non che
non ne avesse avuto l’occasione. Per lui ero sacra, già, la figlia del suo
maestro. A ripensarci ora, forse “fraternizzavamo” di notte perché aveva ancora
paura di incontrare la tua ira, se lo avessi visto con me. Era pauroso come un
bamboccio. E anche adesso sono sempre io a dovergli mostrare la realtà dei
fatti, sembra che sia maturata solo io in questi anni.
Lo sai? Mi sento un po’ strana a pensare a te come a un padre geloso. Però in
fondo lo eri, e Roy mi ha aiutato ad accorgermene, be’, lui mi ha aiutato molto
in questi anni. Mi ricordo che eri sempre restio a farmi andare in città da
sola, ed eri sempre preoccupato del comportamento di Roy nei miei confronti,
all’inizio, quando ancora non lo conoscevi bene. Se penso a questo aspetto di
te, mi sembra di vederti come un padre normale, che tiene alla sua bambina.
Mi sono chiesta spesso cosa ti abbia portato alla morte, mi ero accorta che stavi
male, e che neanche la presenza di Roy riusciva a farti trovare un po’ di forza,
ma non me ne sono curata più di tanto, non voglio trovare scuse dicendo che ero
solo una ragazzina e che neanche sapevo cosa ti passasse per la testa. Forse
avevi deciso di prendere un apprendista perché sentivi scivolare via la vita da
te? Perché volevi un erede alla tue ricerche? Perché, mi azzardo a pensare, non
volevi che restassi da sola?
Ero felice in quegli ultimi tempi, avevo un amico, il primo, e mi sentivo
finalmente completa, non ero più sola.
E poi tu sei morto.
Ricordo di non aver pianto durante il tuo funerale, ma non ce l’ho fatta ad
occuparmi di tutto, e forse capendo ciò, fu il signor Mustang ad organizzare le
cose. Tu mi avevi cresciuta insegnandomi ad essere forte, a non mostrarsi mai
deboli e in lacrime di fronte agli altri, e io ho fatto come dicevi, ho eseguito
alla perfezione tutti i tuoi insegnamenti. Mi sono comportata così, mentre ti
davo l’ultimo addio, per renderti onore. E ricordo che l’ultima volta che venni
a visitare la tua tomba fu il giorno prima di partire per l’accademia militare,
dopo non ne ho più avuto il coraggio.
Al tuo funerale, sentire Roy dire tutte quelle parole, sul suo sogno di una vita
migliore, sul voler aiutare gli altri, mi ha ricordato molto come eri tu un
tempo, quando c’era ancora la mamma ed eravamo una famiglia.
Chissà, forse lui è felice di sapere che un po’ ti somiglia. O forse no. Ho
impresso ancora dentro di me il suo volto, la sua espressione terrorizzata, era
puro orrore, quella sera che gli svelai il tuo segreto. Non ebbi neanche il
coraggio di guardarlo in faccia, sentii prima il suo sussulto, dopo essermi
spogliata, poi mi voltai lentamente, avevo paura che mi disprezzasse per non
averglielo mai detto o forse avevo solo paura di fargli ribrezzo. Il suo viso
sfigurato, senza quel fascino magnetico che aveva innato, quella sera, mi
accompagnerà sempre. Non credo di essermi sentita così male neanche a Ishbar.
Ma sai papà? Non so se tu ti sei mai chiesto se era giusto quello che mi stavi
facendo, se ti sei soffermato a pensare anche solo per un istante al dolore che
mi procuravi, oltre a pensare a me soltanto come al posto migliore a cui
affidare la tua vita di ricerca; in fondo, la carne umana ha un fascino
proibito, vero? Deve essere così, altrimenti la trasmutazione umana non sarebbe
vietata. È qualcosa che ti attrae, molto meglio di un semplice quaderno di
appunti, di volgare carta, erano più importanti i tuoi studi di una stupida
figlia, no? Ti sei mai accorto di come trattenevo a stento le lacrime, di come
dovevo mordermi le labbra per non urlare di dolore, mentre tu incidevi nella mia
carne, lentamente, il tuo stupido segreto della tua potentissima alchimia? Eri
così attento a non sbagliare, e meticoloso, in fondo non potevi sprecare uno
spazio così prezioso, sì, prezioso solo per poterci affidare le tue memorie, non
per il legame che ti univa al possessore, a me.
Tu non hai mai capito cosa ho provato, ma Roy sì, ho letto sul suo viso che lui
capiva. Capiva che quello a cui mi avevi sottoposto era stata una tortura, e nei
suoi occhi per la prima volta ho visto odio, e non era dovuto al fatto che gli
avevo tenuto nascosto un segreto così terribile, ma era odio nei tuoi confronti,
e odio per se stesso per aver ammirato un uomo che era stato in grado di fare un
gesto del genere sulla sua unica figlia.
Come ti senti adesso, eh? A sapere di essere odiato dal tuo amato apprendista?
Ma sai? Io invece non ti ho mai odiato, neanche in quel momento. Perché
nonostante il dolore e la vergogna, potevo stare con te, mi dedicavi il tuo
tempo, ero qualcosa di indispensabile. Sono contenta che tu abbia scelto me a cui
affidare tutti i tuoi studi, tutta la tua vita. Mi piace credere che non mi hai
scelto perché eri sicuro che nessun uomo avrebbe mai visto il tuo segreto, ma
perché volevi creare una sorta di legame con me, quello che si era spezzato con
la morte della mamma. Era il tuo modo di dirmi che mi volevi bene, che per te
ero importante.
Ma ad un certo punto ho capito che dovevo liberarmi di questo fardello, che
dovevo rinascere come me stessa e non dipendere più da nessun altro. Per questo
gli ho chiesto di bruciare il tuo disegno, so che nei miei occhi c’era
determinazione e sicurezza, eppure il suo sguardo era così addolorato, con un
velo di tristezza. So che aveva sofferto per aver usato il potere a cui tu tanto
lo avevi preparato, e che io gli avevo svelato, per uccidere. Lui, che voleva un
mondo di pace, dove l’alchimia doveva servire solo per aiutare le persone a
vivere bene.
È sempre stato un sognatore, molto più di me, ero io a riportarlo con i piedi
per terra, allora e adesso. Gli chiesi comunque quel favore, conscia di quanto
avrebbe sofferto, eppure era l’unico a cui potevo chiederlo, e in fondo mi
doveva un favore… scambio equivalente, no? Ricordo che rimase con me, finché
l’ustione non migliorò, e quando mi ritrovai a guardare la cicatrice che aveva
lasciato mi stupii a pensare che era stato anche gentile, distruggendo solo una
piccola parte di quell’orrendo disegno, una parte fondamentale a detta di lui,
senza la quale era inutile cercare di comprendere il tutto.
Gli credo, ovvio, è stato così tanto tempo a studiare la mia schiena,
l’importante è che avesse impresso dentro di lui tutto il tuo segreto.
È stato gentile, come sempre, non so proprio come avrei fatto, non riesco a
immaginare la mia vita senza di lui, tanto meno ora. Le nostre vite si sono
davvero intrecciate, e sono sicura che tu ne saresti contento, papà, lui ti è
sempre piaciuto.
Ora la mia vita va bene, certo, devo combattere ogni giorno con Roy, ma non è
una cosa tanto sgradevole. Ma da quando ho iniziato a chiamarlo per nome? In
fondo non importa, tanto sarà solo nei miei pensieri, e quando parlerò con te,
papà.
Sembra che io abbia finalmente trovato un mio equilibrio, vorrei dire che sono
felice, ma ho paura che potrebbe finire, come quando sei morto tu, e la morte
del mio colonnello non mi lascerebbe indifferente, non sarei in grado di
trattenere le lacrime.
Papà, ti ringrazio per avermi ascoltato, la prossima volta che verrò a trovarti,
davanti alla tua lapide, forse ti porterò anche lui. Spero che anche tu abbia
raggiunto la pace, mi piace pensare che sei insieme alla mamma, da qualche
parte.
Riza
- Fine -
Nota finale: mi spiace che sia così lungo questo capitolo… però penso che sia
abbastanza discorsivo, non c’è niente da capire. Ho cercato di tracciare un po’
le linee della nascita del rapporto tra Roy e Riza, attraverso i pensieri di
lei… non so che è uscito fuori ^^” Io continuo a dire che Hawkeye-sensei è un
pazzo, e questa è una mia piccola vendetta verso di lui! Spero di non avergli
fatto fare una bella figura (anche se cmq rimane sempre suo padre).
La canzone citata all'inizio è "Wishing you were
somehow here again", tratta dal film "Il fantasma dell'opera" (che è una delle
mie passioni più profonde *.*).
Sono stata parecchio indecisa se postare o no, ho ricontrollato il cap mille
volte per cambiarlo, com’è che più vado avanti e più sono insicura? O__o
Ringraziamenti ai commenti di Release: ancora non ci credo che qualcuna ha avuto
il coraggio di commentare quel coso… grazie ç____ç
Stray: lo so che commentare è un lavoro duro, ma dai, non è poi così sporco XD e
non importa se non hai parole per descrivere ciò che provi, mi basta una piccola
impressione, un “ok, mi è piaciuto”, non voglio farti perdere del tempo con le
mie storie. E, per la cronaca, “meraviglioso” rende perfettamente l’idea, anzi,
è anche troppo >/////< Meno male che hai trovato tutto IC (magari venisse l’Arakawa
a scrivermi la fic XD mi hai fatto morire con quel commento XD ma noi ci
accontentiamo anche di qualche scena visiva del manga, anche solo velatamente
royai ^___-). Dici che è un comportamento suo? Non so, credo di averlo
complicato un po’ troppo, è quasi un pazzo maniaco-ossessivo XD Quella immagine
però mi piaceva, non so, era quel malinconico- dolce… e poi, ma che cavolo di
titolo hanno messo per questo theme??? Vorrei proprio sapere a chi è venuto in
mente (no, meglio di no o commetto un omicidio XD). Sono più che sicura che la
tua Release sarà splendida, come tutti gli altri themes, sono contenta che è
arrivata un’ispirazione improvvisa ^^ Ah ah ah, complesso d’inferiorità, questa
sì che è divertente! E rialzati subito, altro che inchino, che qua va a finire
che diamo una testata una contro l’altra se continuiamo così (mi inchino io, ti
inchini tu… XD). Grazie mille per il commento, sono così felice quando leggo che
mi lasci il tuo pensiero ^^ per me è bellissimo lo stesso, anche se le emozioni
ti inceppano il cervello (anzi, forse è anche più bello così, percepisco delle
belle sensazioni, reali). La telepatia si è diffusa di nuovo, tanto che abbiamo
aggiornato insieme di nuovo. Si vede che abbiamo pensato agli stessi giorni per
aggiornare XD (lasciandone così altri scoperti da fic royai, ma pazienza, vorrà
dire che ci sarà il pieno tutto in una volta). Ah, il sito pro-divise!!! Anche
io, anche io, conta anche meeeee!!!! Se non muoio prima per cotanta bellezza XD
Ciao!
Irene Adler: se ti piacciono le fic tristi e introspettive allora il capitolo è
stato tutto per te XD A me invece non piacciono molto le fic tristi, non so se
ne scriverò altre. Anche se non avevi parole hai espresso bene il tuo pensiero,
hai capito il capitolo (scusa il gioco di parole ^^”), la parte su Roy che
ripensa a Maes doveva essere triste e malinconica (ed hai ragione, l’anime è
migliore rispetto al manga da questo punto di vista… se vuoi farti un bel pianto
basta rivedere quella maledetta puntata). La parte di Riza io non so come mi sia
uscita fuori, davvero, ne sono sorpresa io stessa, ma penso che in preda
all’alcool si facciano discorsi strani (come il fatto di essere invidioso di
lei, per la sua forza), e che esca anche il vero io di una persona (il fatto che
lui non possa fare a meno di lei, neanche quando è a casa sua). Io ti ringrazio
tantissimo per il tuo commento, perché nonostante fosse un cap difficile ti sei
comunque messa d’impegno a scrivermi un commento. Grazie mille, al prossimo
themes allora ^^
elyxyz: grazie per il tuo apprezzamento, io non so più come dirtelo (ogni volta
scopro nuove sfumature di imbarazzo XD). Volevo renderlo umano, ma pensavo di
averlo reso un maniaco-ossessivo… ma sì, diamo la colpa all’alcool! Ho notato
che fa fare cose strane a chi ho visto ubriaco, poi non so, io non bevo, mi
sento male dopo solo un sorso ^^” su di me non ho sperimentato. Meno male che
per il “tu sai cosa” è tutto a posto… Mai dire l’ultima parola però XD Grazie
ancora.
mame: scusa, non ho capito… il theme era tutto incentrato sulla scena della 4
opening… era quella a cui ti riferivi? Perché allora la risposta è sì, mi sono
rifatta a quella scena. Per la foto, ho immaginato quella dell’episodio 37,
nell’introduzione, prima della sigla, hai presente? Allora, come al solito la
tua analisi va benissimo ^^ Io mi sono rifatta a quell’immagine dell’anime, ma
il mio cuore rimane al manga, per cui il rapporto tra Roy e Riza nasce già molti
anni prima della serie, per questo è così forte. Sinceramente lo trovo più bello
così, perché loro si conoscono anche prima dell’incontro con Maes. In effetti
nell’anime lei in guerra non c’è mai stata, e non c’è nessun riferimento ad un
passato comune, per cui mi fa pensare che il fatto che Roy si affezioni a lei,
sia per compensare la morte dell’animo, stile ruota di scorta, e poverina, non
lo merita. Già, alla faccia del qualcosina che prova per lei, anche io penso che
non sia solo l’alcool se lo sguardo va a finire sempre là (inoltre è una foto di
gruppo, poteva finire a guardare qualcun altro della truppa XD), e che forse
l’alcool gli serva per arrivare alla sua vera coscienza, magari si sente libero
e ha bisogno di amarla, anche se è ubriaco e non lo ammetterà mai da sobrio.
Penso che lui abbia bisogno di lei per continuare a vivere, come lei deve aver
bisogno di lui per la stessa cosa (io ho preso in esame solo lui, ma non credo
che lei stia tanto meglio ^^”).
Chiedo scusa per l’errore mr/the trigger… non me ne ero accorta, sorry ^^” io
pensavo fossero solo storie disegnate, invece se c’è una fic io la leggo (a meno
che non ci sia troppo sangue di mezzo ç____ç). Capita la storia dello sfondo
della tua foto ^^ Ciao, grazie del commento e alla prossima!!
Riza_chan: grazie mille del commento, e per aver detto che secondo te in Roy c’è
questo sentimento di autolesionismo, allora non sono pazza!!! Non lo vedo solo
io! Grazie davvero (anche per i complimenti). Se vuoi coccolarlo accomodati, il
tuo nick è perfetto, tu puoi (e io te lo cedo volentieri XD). E non c’è bisogno
che ti scusi, capita di sbagliare, penso che i nick possano risultare simili
(tra l’altro non sei la prima ad aver confuso me con Stray XD), e non penso che
Stray se la sia presa, è una persona dolce, quindi tranquilla, nessuno ti
picchierà per una piccola svista ^__-
The_Dark_Side: oh caspita, che bel commento. Sono contenta che ti sia piaciuto
il theme, nonostante la massiccia dose di tristezza (eh, lo so… non accadrà
più). Non so come mi sia uscito fuori questo capitolo, ma meno male che l’hai
trovato introspettivo! Pensavo di averlo reso un po’ OOC (stile
manico-depressivo). Ho pensato che il rapporto con Hughes fosse molto importante
per entrambi, così ci ho scritto qualcosa (e non lo farò mai più, mi si è presa
a male anche a me!!). Io sono sicura che sarà Riza a risvegliarlo da tutto,
prima o poi, altrimenti che royai fan sarei? ^^ grazie per tutti i tuoi
complimenti ç____ç ciao!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Repeat ***
Nota:
eccomi di nuovo qui. Ho riscritto questo theme all'ultimo secondo, tra
l'altro devo ancora capire perchè questo e il prossimo hanno lo stesso
significato -___- E' corto corto, per la vostra felicità ^^
Riguarda vari volumi del manga, ma soprattutto...
Attenzione: è spoiler del capitolo 74 (non pensavo di scrivere
mai su uno spoiler...).
-REPEAT-
“Per qualsiasi cosa, puoi rivolgerti alle autorità militari in ogni momento. Io
credo che ci passerò l’intera vita.”
“L’intera vita? Non muoia la prego”
Era seduto in quel bagno piccolo, con quel pezzetto di carta, stretto ancora
nella sua mano tremante, ma prima di poter pensare ad altro, di focalizzare il
problema, quelle ultime parole, appartenenti a una conversazione avvenuta anni
prima, pronunciate da una voce preoccupata e insicura, avevano cominciato a
riecheggiare nella mente di Roy.
Ma era stato lo sguardo di quella ragazza ad averlo colpito veramente, a suo
tempo, tanto che, tutte le volte che sapeva di essere in pericolo, sembrava
rivederlo davanti a sé quando abbassava le palpebre, ogni volta, per tutti
quegli anni.
Erano occhi sinceri, e disperati, che lo pregavano di non abbandonarli, ora che
era rimasto solo lui, per lei, ultimo appiglio al suo desiderio di famiglia,
ultimo ricordo del suo passato, di tutto ciò che aveva considerato "casa".
Continuava a custodire nel suo cuore, inconsapevole, lo sguardo di Riza in quel
frangente.
Ogni volta che si presentava una missione difficile, una situazione pericolosa,
quelle parole e quegli occhi riaffioravano nella sua mente, e lo bloccavano.
Non muoia, la prego.
Quando si era scontrato con Scar, la prima volta, era rimasto indietro,
lasciandosi difendere da lei, lottando contro il suo desiderio di proteggere, e
contro la situazione atmosferica.
Non muoia, la prego.
Quando si era gettato a tutta velocità nel luogo in cui si trovava il suo
Tenente, appena un attimo dopo che la conversazione telefonica venne interrotta,
sfidando la fortuna di riuscire a mantenere una copertura plausibile.
Non muoia, la prego.
Quando il Führer gli aveva esposto la verità dei fatti, mostrandosi per quello
che era in realtà, resistendo all’impulso di affrontarlo sul momento.
Quelle parole erano una sorta di ammonimento, appena Roy le ricordava era come
se si fermasse, e iniziasse a ragionare. Forse era stato tutto merito di quella
frase se lui era ancora vivo, e continuava a chiedersi come era strano, quasi
assurdo, che Riza lo proteggesse anche indirettamente.
Era vero che ormai la sua vita appartenesse a lei, lo aveva salvato troppe volte,
e chissà se lei sapeva dell’effetto che avevano avuto su di lui quelle parole
lontane nel tempo, chissà se lei le ricordava ancora…
Roy non voleva più dover rivedere quegli occhi addolorati, non avrebbe retto di
nuovo di fronte a quello sguardo, sapendo stavolta di essere la causa della
sofferenza della persona a lui più cara. Era per questo che in tutti quegli
anni, tutte le volte che si trovava di fronte al pericolo, doveva reprimere la
sua natura di affrontarlo a viso aperto, ripetendo dentro di sé quella frase
come una cantilena.
Lasciandosi difendere, avrebbe protetto il suo Tenente dal dolore, cosa che
riteneva molto più importante di qualunque altra.
Ogni volta quelle parole: “Per favore, cerchi di non morire”, un monito
invisibile, lo faccia per me, la prego, non mi lasci da sola anche lei, e gli
sembrava di sentirla davvero, la sua richiesta celata dietro quelle parole, le
sue reali paure.
No, non poteva lasciarla, non voleva.
E avrebbe fatto anche l’impossibile pur di non vederla di nuovo così come tanti
anni prima, anche stavolta avrebbe pensato alla strategia migliore da usare,
unita ad una tattica invincibile, anche se davanti a sé non vedeva un terreno
liscio su cui combattere. Sapeva che questa circostanza sarebbe stata più
difficile di tutte le altre volte, che forse non tutti ne sarebbero usciti vivi,
eppure doveva nascondere dentro di sé le paure e le insicurezze, per progettare
il migliore dei piani di attacco, e per evitare di rivivere la sua paura più
profonda.
Comunque, ammirare il suo leggero sorriso, o vederla pulire più energicamente le
sue armi, dopo una missione ben riuscita, erano piccole azioni che lo
ricompensavano, che lo rendevano completo, era sicuro di aver adempiuto alla sua
richiesta, ed era questo l’importante. A lui bastavano quei pochi momenti di
tranquillità per essere certo che andasse tutto bene.
Ma Riza neanche in questo lo aveva lasciato solo: aveva messo tutta se stessa
per fare in modo che le sue stesse parole di anni prima risultassero vere.
Avrebbe dato la sua vita per lui, per non far avverare le sue paure più
profonde. E non si era appoggiata a lui, sperando che tornasse vivo da ogni
incarico, come una donna debole e indifesa, ma si era adoperata per essere lei
stessa a proteggerlo, lavorando duramente negli anni per essere in grado di
combattere alla pari degli uomini. Non che non si fidasse di lui, sapeva che
poteva proteggersi da solo, ma voleva costruire lei stessa, con le sue forze, le
sue sicurezze, la sua felicità.
E finché avesse avuto Riza al suo fianco, o dentro la sua mente, Roy era certo
che poteva rispondere a quella frase senza dubbi, con uno sguardo dolce e
sicuro, e con la voce ferma di chi è convinto di quello che fa.
“Sta' tranquilla, non morirò di certo.”
- Fine -
Ringraziamenti per Remember: nello scorso capitolo ho dimenticato di dire che
tutte quelle scenette tra Roy e Riza, ambientate nella loro adolescenza, me le
sono inventate di sana pianta ^^” Magari era chiaro, ma sempre meglio
specificare…
Io sono di parte, dato che il padre di Riza non lo sopporto, però volevo cercare
di rendere la difficoltà di lei di interagire con lui, anche da morto. A me il
padre non sembra tanto normale, anche se ammetto che si sa poco su di lui (dalle
pagine del volume 15), sembra un tipo solitario, immerso nelle sue ricerche, non
so quanto si sia mai preoccupato per la figlia… anche se le sue ultime parole
sono state rivolte a lei (a parte che non si sa neanche se lei la sappia questa
cosa). Poi se in futuro nel manga si spiegherà che lui è una persona
meravigliosa cercherò di rimangiarmi tutto! Insomma, un padre così è odioso
(vago riferimento alla storia del tatuaggio), però è difficile per una figlia
odiare un genitore, soprattutto se hai solo quello. E qui entra in gioco la mia
mente malata, ho pensato che sia un modo di difendersi dal dolore, quello di
credere che tuo padre abbia fatto una cosa del genere per stare con te, e creare
un legame. Ho strutturato la storia in modo strano: non a caso la storia del
tatuaggio è alla fine, è la cosa più pesante, e quindi ci deve arrivare dopo un
certo discorso, partendo da cose comuni, come parlare della sua vecchia casa,
passando per Roy e il loro rapporto, intervallando ogni tanto momenti di vita
presente tanto per allontanarsi dal problema, e arrivando infine alla vera
difficoltà.
Per quanto riguarda il padre, io non so nulla di psicologia, le mie sono solo
supposizioni, ma prima di pensare che al Vecchio (mame, prendo in prestito il
termine XD) non importasse nulla della figlia, preferisco credere che sia
incapace di ricucire un legame ormai perso, e che abbia una “strana invalidità
sentimentale e affettiva” (come diceva perfettamente Stray nel suo commento), e
che alla fine si sia ritrovato a fare la scelta peggiore, solo per incapacità
personale, magari lui pensava davvero che fosse una cosa normale. Ok, sono la
prima a non credere a questa cosa, ma sarebbe una cosa troppo brutta, e io
queste cose non le sopporto, aspetto delucidazioni dall’Arakawa ^^ Comunque, di
sicuro è un tipo che deve aver sofferto, prima per la morte della moglie, poi
per la perdita del suo amato apprendista (andato via per la sua strada, prima di
tornare un’ultima volta dal suo maestro), forse è “normale” attaccarsi così
all’unica persona che gli è rimasta: la figlia, fino a fare ciò che ha fatto,
incidendo praticamente se stesso nella pelle di lei. Non lo sto giustificando,
uno psicologo avrebbe giovato molto di più al vecchio…
Altro appunto sul tatuaggio (questa nota è più lunga di tutti i capitoli insieme
^^”), volevo dirlo da tempo, e da quel che ricordo non dovrei averlo scritto in
qualche altro theme futuro (al massimo non sarà più una sorpresa ^^”), non penso
che quell’obbrobrio sia del tutto negativo, infatti è un legame visibile tra
Riza e Roy, lei ha sulla sua schiena lo stesso segno che Roy ha sui guanti… non
so se Roy lo abbia fatto apposta, quando le ha provocato l’ustione, ma la zona
del disegno non l’ha toccata ^^
Basta, vi lascio alla risposte, prima che mi arrivi qualche maledizione XD
elyxyz: oddio, che bel commento… io non so mai come risponderti, sono sempre
troppo imbarazzata per scrivere qualcosa di decente. Sono contenta che ti sia
piaciuto, e che addirittura tu l’abbia trovato coinvolgente, nonostante la
lunghezza. Il rapporto con il padre me lo sono totalmente inventato, ma non
credo che lui sia stato un santo, penso piuttosto che sia stato difficile vivere
con uno così, e ho provato ad immaginare cosa si prova in situazioni del genere
(ma è tutta fantasia, non so di preciso come può funzionare un rapporto di
questo tipo). Anche il rapporto con Roy è tutta fantasia, ma lei non mi sembra
un tipo di persona molto solare, quindi se uno ti entra in casa da un giorno
all’altro, è normale rimanerci male, all’inizio (o almeno per me è così). Grazie
per il commento, e per essere sempre così gentile con me (aiutandomi anche a
fare qualche correzione ^^”).
Stray: ahia, tu hai trattato un punto fondamentale, sul quale neanche io era
sicura… e cioè il fatto che Riza parla troppo XD Provo a spiegare le mie
motivazioni. Quando ho deciso di scrivere un capitolo su Riza, ho pensato subito
al pov, perché non ce la vedo a chiacchierare per un capitolo intero, l’unica
soluzione era che il discorso avvenisse dentro di lei. Per questo forse parla un
po’ troppo liberamente, perché nessuno la sta ascoltando, è tutto immaginario.
Non so neanche se lei si sia mai posta questi tipi di problemi, magari li tiene
ancora chiusi dentro di sé. Però ho pensato che a volte fa bene sfogarsi, anche
per lei, e anche se non è il tipo di persona da farlo “a parole”, lo fa dentro di sé, però
lo fa. Quindi ho lasciato che pensasse liberamente e si liberasse di ciò che
poteva essere un problema. Io sono convita che il Vecchio abbia qualche
disturbo, forse dovuto alla morte della moglie, o forse era così di natura,
fatto sta che è pazzo, l’unica fortuna è che è schiattato XD Per me potevi
lasciare il tuo theme così com’era, lo sai, però so anche che le tue “cosucce”
si rivelano essere stupende, quindi sono contenta che hai cambiato ^^ Mi hai
fatto morire con la storia che sembri un tifoso giapponese XDD proprio in questo
periodo mi sto vedendo, dopo pranzo, un programma che danno su una rete locale
che riguarda proprio i giapponesi, una sorta di “giochi senza frontiere”
nipponico (se consoci “mai dire banzai” è la stessa cosa con gli stessi giochi,
solo commentato da Lillo e Greg), e mi faccio tante risate perché i concorrenti
prima di lanciarsi nel gioco urlano qualcosa di incomprensibile e assurdo, con
tanto di fascette in fronte, ma è stupendo XDDD Tornando a cose serie, ti
ringrazio tantissimo per il commento e i vari banzai di incoraggiamento ^^
The_Dark_Side: grazie ^///^ “stupenda” è anche troppo, non serve che
cerchi sinonimi… ^^ sono contenta che sei d’accordo con me e la mia visione: il
padre è mezzo matto, ma rimane pur sempre l’unico genitore che ha, e poi non so
neanche se lei avrebbe avuto la forza di opporsi, io penso che il tatuaggio
risalga alla sua adolescenza, verso i 16 anni forse, io non ne avrei avuto la
forza, tu magari sei più combattiva (lo spero per te) ^^. Io ancora non ho
capito come mi siano uscite certe immagini, tipo quella della stanza gelosa
O____O vabbè, meno male che ti è piaciuta ^^ e il rapporto con Roy ovviamente dovevo
inserirlo, devono essere stati così carini da piccoli ^////^ ok, basta o mi
sciolgo del tutto. Pensavo anche io che sarebbe stato difficile scrivere i
pensieri di Riza, sono d’accordo con te, è immensamente complicata, però alla
fine il cap si è scritto da solo… anche se io come donna non la capisco in molte
cose che fa (cioè, la capisco, ma io non lo farei mai ^^”), tipo voler
proteggere un uomo con la scusa del suo sogno del futuro migliore, ma con la
verità di stargli vicino per evitare che l’unica persona che ti rimane nella tua
famiglia muoia… Io me ne sarei stata a casa ad aspettare il suo ritorno, ma si
sa che io non sono forte come lei ^^” Grazie per il commento, ci sei sempre…
baci anche a te!
Irene Adler: bene, credo anche che rimarrà per sempre il tuo cap preferito, gli
altri non sono così ^^” a parte l’ultimo forse, ma lì c’è tutta un’altra
atmosfera. Concordo nel dire che è più difficile scrivere di Riza che di Roy, lo
dirò per sempre! Il loro passato comune mi ha sempre affascinato, diciamo che
dopo aver scritto questo theme e vedendo che mi era piaciuto un sacco, mi è
venuta un’idea… Ma ti assicuro che non è stata Riza a scrivere il capitolo XDDD
stavo morendo quando ho letto questa frase XD I momenti tra Roy e Riza sono di
mia invenzione, non ti sarai andata a spulciare tutto il manga, nel dubbio? XD
se c’erano davvero cose del genere nel manga non stavo qui, ma ero stile budino,
e ci sarei rimasta a vita!! La tua opinione sul padre, che è un pazzo svitato,
incontra la mia perfettamente, però, come ho detto nella nota, preferisco
ingenuamente credere che non sia completamente un pazzo. Purtroppo so che non è
vero. Per me il suo è stato un abuso in piena regola, e questo genere di cose mi
fa venire la nausea, quindi non potevo non mettere una nota di ottimismo, l’ho
fatto per il mio bene. Sono contenta che il mio umile theme ti abbia fatto
riflettere, non pensavo di arrivare a tanto, mi fai sentire importante XD Ma ora
che hai nominato la tua idea della ff royai, sai che dovrai scriverla, vero? Ti
darò il tormento finché non la leggerò :P Ora, finito di leggere qui, vai a
scrivere!!! XD grazie per tutti i tuoi complimenti super imbarazzanti, se vedi
che non aggiorno più sappi che mi hai fatto venire un attacco di cuore (sebbene
sia impossibile alla mia età e con la mia pressione inesistente)! Ciao Fede,
alla prossima allora, che sia tu a commentare me, o io te ^^
mame: eccola, la mia fagiolina, ti aspettavo per questo theme, lo avevo detto in
qualche commento scorso. Era il pov di Riza, ero curiosa del tuo giudizio (non
potevi mancare, non per lei). E quindi sto ballando dalla gioia nel sapere che
ti è piaciuto!!! Non so se Riza possa mai riconciliarsi con il padre (se non
fosse stato per Roy, la sua infanzia sarebbe stata uno schifo), però penso che
abbia bisogno di tirare fuori i suoi problemi. Da qui nasce il theme. Il cap
doveva essere malinconico, quindi sono riuscita nel mio intento, yuppie (cosa
c’è da esultare ad aver intristito gli altri non lo so -__-), in effetti il tema
infanzia è già malinconico di suo… Per i momenti con Roy ho dato libero sfogo
alla mia anima royai, l’ho lasciata scorrazzare libera, ed ecco che è uscito
fuori. La scena di loro che dormono insieme è piaciuta anche a me ^////^ mi sono
ispirata ad un’immagine che ho visto tempo fa e che mi è rimasta dentro, troppo
bella! Per la storia del tatuaggio, sono contenta che andiamo d’accordo, io
credo che dopo tutto quel tempo che roy ha passato con riza, sia nato qualcosa,
se non amore, di certo una profonda amicizia, magari nata per la sacralità di
Riza, ma poi si è evoluta di suo, altrimenti ora non sarebbero così uniti.
Quindi quando ha scoperto quell’obbrobrio sulla sua schiena, si deve essere
sentito tradito, avrà odiato il maestro. Il Vecchio (è troppo bello ‘sto
termine, sei un genio ad inventare soprannomi XD te lo copio subito) adesso sarà
felice che loro due stanno insieme, se mai si ricorderà di avere una figlia, il
maledetto! Meno male che le mie scenette ti sono sembrate plausibili, ero
sicura che qualcuna si sarebbe ribellata ^^” Hai ragione a dire che la lunghezza
è necessaria, ho provato in tutti modi a tagliare, e pensa che alcuni pezzi li
ho anche tolti, però c’erano alcune parti che non potevo proprio eliminare…
grazie ancora per tutti i tuoi commenti dettagliati, e per il supporto ^^
Grazie!
E grazie anche a chi solo legge
^^ sperando che apprezzi sempre... Alla prossima!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Replica ***
Nota: salve!
Per questo theme dal titolo così diverso dal precedente, e dal prossimo, mi sono
ispirata a un'immagine che ho visto da qualche parte su Touchstone. Tanto per
cambiare non sarà affatto triste e malinconico, quando mai scrivo cose del
genere? (sono molto ironica, se non si era capito). So che qualcuna vorrà
uccidermi per aver tirato in ballo, di nuovo, questo argomento. Credo che il
problema sia da ricercare nel fatto che per me una certa morte non sia mai
accaduta... Magari ho trattato gli stessi argomenti in più temi (credo proprio
di sì), ma questo era nato per essere molto generale, mentre gli altri
dovrebbero riprendere e approfondire un solo argomento... sì, sono un po'
confusionaria, ma un ordine io ce lo vedo ^^"
Ah, dimenticavo, comunicazione di servizio: ho
risposto finalmente ai commenti all'ultimo capitolo di Once Upon a Time...
grazie mille a tutti quanti! ^^
Per questo capitolo mi sono impegnata molto, perchè volevo che uscisse fuori
qualcosa di decente, doveva essere uno dei più importanti della raccolta. Sono
abbastanza contenta del risultato, per questo motivo lo voglio dedicare a Irene Adler, per il semplice fatto che ha lasciato il mio cinquantesimo commento a
questa raccolta. Grazie ^^
-REPLICA-
Era una mattinata fredda, umida, il sole era alto nel cielo libero da nubi, ma i
suoi raggi non riuscivano a scaldare, ogni tanto l’erba del prato ben curato era
percorsa da un’onda, dovuta alla leggera brezza che spirava da nord. Un uomo si
trovava di fronte ad un’incisione scolpita nella dura roccia di una pietra
tombale. Nonostante fosse passato del tempo ormai, ancora non riusciva a
capacitarsi della perdita. Non che fosse una cosa possibile accettare la morte
del suo migliore amico... Era lì in silenzio, perso nell’inutile scorrere del
tempo, a contemplare quella lapide come se fosse chissà quale tesoro, come se
nascondesse chissà quali misteri.
“Colonnello” una voce dietro di lui lo riportò nel mondo reale, ma non ebbe
bisogno di voltarsi per identificare il proprietario. Una ragazza con i capelli
biondi, sciolti, in abiti borghesi, si avvicinò a lui, tenendo in mano un mazzo
di fiori bianchi.
“Tenente…” quasi sussurrò lui.
La ragazza si fermò a pochi passi da lui, e rimasero in silenzio a fissare la
tomba per qualche minuto, insieme.
“Colonnello Mustang, è molto che è qui? Comincia a fare freddo, farebbe meglio a
coprirsi se non vuole prendere un colpo di freddo” iniziò lei.
Un sorriso triste, malinconico, prese a dipingersi sul volto di Roy. Continuando
a fissare la lapide, le si rivolse debolmente, in modo che potesse sentire solo
lei: “Riza” pronunciò il suo nome talmente piano come se avesse paura di
rovinarlo, destando l’attenzione della ragazza che non si sentiva chiamare per
nome dal suo superiore da anni ormai. “Sembra una scena già vissuta…”
“E’ vero, ma a quel tempo eravamo entrambi più giovani” gli rispose dolcemente.
Roy, per la prima volta, si girò verso di lei, un’espressione stupita e contenta
sul viso. Ancora si chiedeva come riuscisse a comprenderlo come un libro
aperto.
“Sembra che ci ritroviamo sempre davanti a qualche tomba… Avrei preferito un
posto più romantico” scherzò lui, mantenendo uno sguardo basso, e triste.
“Sì, ma all’epoca i ruoli erano invertiti, è sempre stato lei a cercare qualche
parola per confortarmi”
“Già, ed è finita al contrario, come sempre” si riprese lui, abbozzando un
sorriso “Ancora ci ripenso a volte... spesso. A Ishbar. Quando non riesco più a
risollevarmi dai miei pensieri mi vieni in mente tu, e la tomba che avevi
costruito per quel bambino. Forse è iniziato tutto da lì.”
“Ma quella non è stata la prima volta. C’è ne è stata un’altra, precedente” lo
corresse Riza.
Roy abbassò il capo, e prese a fissare l’erba scossa dal vento per qualche
istante, prima di rialzarlo.
“E’ vero, il funerale del maestro” sorrise amaro. “E’ lì che è iniziato davvero
tutto.”
Entrambi ricordavano fin troppo bene quel giorno lontano. Faceva freddo anche
quella mattina, gli alberi erano spogli e ogni tanto volava qualche corvo, per
rendere l’atmosfera ancora più lugubre e triste, come solo un cimitero poteva
essere. Riza era inginocchiata sulla tomba del padre. Non piangeva. Non l’aveva
mai fatto davanti ad altre persone, e accanto a lei in quel momento c’era Roy,
che era da poco entrato nell’esercito; mentre provava a confortarla per la
recente perdita, finì col parlare dei suoi ideali giovanili, del suo desiderio
di cambiare il mondo. Ricordavano come era nato tutto da lì, come il loro
rapporto si fosse approfondito, con la condivisione di un sogno, e di come si
erano accorti che per cercare di realizzarlo era necessario conoscere l’Alchimia
di Fuoco, tecnica di cui il padre di Riza era maestro, finendo con il dividere
il peso che comportava la scoperta di quel segreto, indelebile nella mente di
lui e sulla pelle di lei.
“Quel giorno non si è comportato molto bene” disse scherzando Riza “mio padre
era appena morto, mi ritrovavo da sola ad affrontare il mondo, nonostante fossi
ancora così giovane, e lei che fa? L’unica cosa che riesce a dirmi è quanto sono
profondi i suoi ideali e come è rammaricato di non aver appreso il segreto di
mio padre” finì, con l’aria fintamente seccata.
“Hai ragione, ma mi ero scusato già all’epoca, guarda che fa male portare
rancore per troppo tempo" scherzò. "E poi non eri affatto una ragazzina debole e
indifesa, mi sembra che te la sei cavata egregiamente anche da sola.” concluse,
falsamente offeso dalle sue parole, ma con una punta di divertimento nella voce.
Entrambi sorrisero, di un sorriso sincero e spontaneo. Si guardarono negli occhi
per qualche secondo, prima di abbassare lo sguardo di nuovo.
“Non che mio padre fosse mai stato di compagnia.”
“No.” Constatò lui. “ma quando ti rividi, a Ishbar, eri molto cambiata.”
“Lo era anche lei.”
“Pensavo di aver perso tutto. Tutto quello in cui credevo mi si era sgretolato
tra le mani, come la sabbia di quella terra. Forse se tu non fossi stata lì, a
seppellire quel bambino straniero, non sarei dove sono ora...”
“Sono le persone che incontriamo e gli eventi che viviamo a fare di noi ciò che
siamo, è inutile pensare a ciò che sarebbe potuto succedere. Il passato non si
può cambiare.” Affermò lei, malinconica. “e anche quella volta è stato lei ad
avvicinarsi a me” sorrise, cercando di rialzare il tono del discorso, mentre lui
le sorrideva di rimando.
La guerra era finalmente finita, uno sterminio durato sette lunghi anni aveva
trovato la sua triste conclusione. Mentre i soldati si apprestavano a tornare a
casa, e a lasciare quel campo di morte, Roy, cercando tra la gente Riza, in una
giornata calda e afosa come tutte le altre che avevano vissuto nell’estremo est,
la vide lontano dagli altri, non ancora pronta ad andare via, ma intenta a
coprire di terra un bambino morto, uno di Ishbar, ucciso e lasciato a marcire
sulla strada. Con quel gesto, Roy capì che forse non era tutto perduto, forse
esisteva ancora una speranza, e se si fosse circondato di persone fidate, che lo
potevano aiutare e sostenere, e che credevano in lui, allora avrebbe avuto
ancora qualche possibilità di raggiungere il suo obiettivo. Finché ci sarebbe
stata una persona come Riza, pronta a non fare distinzioni tra amici e nemici,
il mondo sarebbe potuto cambiare. E mentre lui ritrovava se stesso, vinto da
tempo in quell’inferno sabbioso, Riza perdeva se stessa, non riuscendo a
capacitarsi di come fosse facile levare la vita a qualcuno, premendo un
grilletto, di come bastasse seguire un ordine per farlo, sapendo che era inutile
negare, biasimarsi o chiedere perdono a qualcuno per ciò che si è fatto,
ritenendosi responsabile delle proprie azioni. E in nome del loro profondo
legame, chiese a Roy di distruggere il tatuaggio che portava sulla schiena,
volendo rinascere come un singolo individuo e convivendo con le proprie colpe.
Fu solo in seguito, decidendo di seguire il carisma e la forza di Roy, che trovò
un altro scopo per vivere.
“Mi ricordo che eri lì, per terra, tutta sporca di terra, che non ti preoccupavi
minimamente degli altri che si preparavano a partire.” Rise lui leggermente.
“La guerra è stata difficile per chiunque” sussurrò lei, abbassando lo sguardo
verso la tomba.
“Ti ha fatto male?”
“Cosa?”
“L’ustione che ti ho provocato. Non te l’ho mai chiesto...”
"Lei era con me quando è successo, e anche durante il primo soccorso, dovrebbe
ricordarlo..." un lampo di dolore, misto a paura, percorse gli occhi di Riza, ma
lui era ancora di spalle e non se ne accorse.
"Sì, hai ragione." rispose tristemente, come se quei ricordi dolorosi fossero
riaffiorati alla mente tutti insieme, sentendo ancora vive dentro la sua testa,
le urla di lei, che aveva provato a trattenere a stento all'inizio. "Scusa" si
affrettò ad aggiungere, sapendo che non era di questo che lei voleva parlare.
Ma l'ultimo incontro che rimaneva era ancora doloroso dentro di lui, e aveva
cercato di sviare il discorso. Era consapevole però che da solo non ce l'avrebbe
mai fatta ad affrontare i suoi problemi, e che forse se lei era là, e se il
discorso aveva preso quella piega nostalgica, forse un motivo c'era. Sapeva che
solo a lei avrebbe potuto parlare in quel modo.
Dopo dei minuti che parvero interminabili, mentre Roy schiacciava nervosamente
con la punta del piede un pezzetto d'erba, come a volerne sentire la
consistenza, Riza parlò.
"Non crede che sia ora di rientrare? Non è neanche coperto a dovere..." il suo
solito tono formale era tornato, pur mantenendo una sincera vena di
preoccupazione nella voce.
Roy rimase un attimo colpito da quelle parole. No, non era quello che voleva
sentirsi dire adesso, erano arrivati fin là, rievocando il passato e i relativi
ricordi dolorosi che appartenevano a entrambi, non poteva lasciar stare, doveva
almeno provarci. Vedendo lei che si preparava ad andare via, lui si voltò di
scatto.
"L'ultima volta però è stato il contrario" quasi le urlò dietro. "L'ultima
volta, ero io che..." abbassò lo sguardo.
Riza gli sorrise dolcemente e gli si avvicinò di nuovo, e rimanendo al suo
fianco aggiunse: "L'ultima volta è stata diversa. Sì. Era lei ad essere sulla
tomba di qualcuno, ed ero io quella preoccupata che lei non potesse farcela."
Roy continuava a fissare l'erba appena prima del marmo bianco della tomba.
Era ancora troppo presto per dimenticare quella mattinata fredda. Non sentivano
un gelo così intenso nel cuore dai tempi di Ishbar. Era ancora tutto così
vivido, le persone vestite di nero, qualche debole pianto sommesso, la
disperazione di una bambina, qualche strumento che intonava musiche di morte.
Eppure intorno sembrava tutto così immobile. Roy ricordava solo di essere
rimasto là finché non si ritrovò solo. Ma in realtà solo non lo fu mai, Riza era
sempre dietro di lui, anche in quel momento. Chissà che avrebbe fatto senza di
lei in tutta la sua vita, non si era mai accorto di quanto fosse una costante la
sua presenza...
"La morte del tenente colonnello Hughes è stata dolorosa per ognuno di noi. Mi
dispiace, in quell'occasione, di non essere riuscita a sostituirlo, a darle il
conforto che sicuramente lui sarebbe riuscito a infonderle."
Roy si voltò di scatto, la osservò sbalordito. Come poteva pensare di non essere
riuscita ad aiutarlo? Non era forse stata lei l'unica ad aspettarlo, a
rivolgergli parole di conforto, cercando di alleviare il suo dolore? Non era
stato a lei che aveva concesso di vedere una sua lacrima?
"Non dire stupidaggini" le urlò contro "io adesso l'unica cosa che voglio è
vendetta. Voglio poter venire quassù, sulla tomba di Maes, senza sentirmi in
colpa. E non mi importa aver cambiato ancora una volta obiettivo. Ma se io mi
fossi lasciato andare dopo il funerale, non sarei mai sopravvissuto, e di chi
credi che sia il merito, se io sono ancora vivo? Non ci pensi a cosa ne sarebbe
stato della mia vita senza di t-?" rendendosi conto di quanto aveva appena detto,
si girò lentamente, evitando accuratamente di guardarla negli occhi.
Riza dal canto suo rimase per un attimo basita, poi iniziò anche lei a fissare
il prato, che mai aveva trovato così interessante. Entrambi arrossirono
lievemente.
"Certo che siamo proprio incapaci di consolarci a vicenda..." disse Roy,
passandosi una mano tra i capelli "sembriamo due imbranati".
Riza sorrise, mentre il rossore lasciava le sue guance. "Basta conoscere i
propri limiti" si limitò a rispondere lei. In fondo a cosa sono necessarie
parole di conforto, quando basta la presenza dell'altro per non sentirsi più
soli?
"Speriamo di non dover affrontare più situazioni del genere, vista la nostra
incapacità" riprese lei.
"Non credo che questo passerà facilmente" disse lui rivolgendosi alla tomba
bianca dell'amico.
Chiudendo gli occhi per un momento e sospirando debolmente, Riza si avvicinò a
lui ancora di più, e gli prese la mano con la sua.
"Ogni volta che c'è stato un problema siamo sempre stati in grado si superarlo,
noi due, e anche insieme agli altri ragazzi. Non ho intenzione di lasciarla da
solo, mai. Le cose non vanno mai come ci si aspetta, è normale soffrire su
questa Terra. Ma lei non può dargliela vinta, non può perdere questa sfida.
Nessuno deve perderla, perchè ogni essere umano ha diritto di vivere e di
ricercare la felicità. Che senso avrebbe la nostra vita se ci lasciassimo andare
alle prime difficoltà? Bisogna sempre lottare per ciò che si vuole, e lei ne è
l'esempio, ha sempre adattato i suoi ideali a ciò che le si parava di fronte, e
ad ogni confronto ne è uscito sempre più forte di prima. Non si abbatta proprio
adesso. Non avrebbe avuto senso soffrire così tanto in passato, non crede? E
poi, se lei abbandonasse tutto, sono sicura che molte persone sarebbero tristi.
I ragazzi in ufficio sarebbero i primi, lo sa quanto la ammirano. E il Maggiore
Armstrong? non vorrà farlo piangere spero... Anche i fratelli Elric ne
soffrirebbero, hanno già perso troppe persone nella loro vita, non può
permettere che perdano uno dei pochi punti fermi della loro esistenza."
"E tu? tu saresti triste per me?" si azzardò a chiedere lui, alzando timidamente
lo sguardo su di lei.
"Se lei morisse io la seguirei. Il dolore che proverei non sarebbe misurabile".
Si guardarono negli occhi per un istante che parve infinito. Improvvisamente Roy
sorrise, voltandosi nuovamente verso la tomba e passando di nuovo la mano tra i
capelli.
Strinse più forte la mano di Riza, che non aveva mai lasciato.
"Non posso certo far star male così tante persone, no?"
Riza gli mostrò il suo sorriso più radioso, ricambiò la stretta alla mano e
lentamente, insieme, uscirono dal cimitero.
Era vero, si ritrovò a pensare Roy, per quanto possa sembrare strano, nella sua
vita le decisioni importanti le aveva prese tutte davanti a delle tombe, insieme
a Riza.
Ma ancora non aveva capito se era tutto merito del luogo, o di lei.
- Fine -
Noticina
finale: sono tornata con un tema
immenso, e chiedo scusa se c'è qualche errore, ma non sono riuscita a
ricontrollarlo oggi (l'avevo controllato ieri però...). Se non si era capito, mi
sono immaginata che Roy ogni tanto vada a trovare Maes, e quel giorno ha
incontrato anche Riza. C'è un'immagine su Touchstone, da qualche parte, con le
tre scene vicine di loro due sulle tre tombe, e mi ha fatto riflettere... certo,
un posticino molto allegro, eh? XD Comunque il titolo riprende proprio questo, la replica della scena davanti alla tomba per ben tre volte.
Ringraziamenti per Repeat: non so come abbia fatto a ricevere tutti quei
commenti per un capitolo che neanche mi convinceva, mi sa che siete troppo buone
^^" tra l'altro era anche tutto incasinato, credo di aver fatto un po' un
miscuglio di cose... ma se dite di averlo capito... ^^ Grazie comunque!!!
ç_____ç
Oggi sono stata presa dalla scrittura di un'altra
fic, con un grado di demenza elevatissimo (quasi al livello dell'autrice), che
non posterò mai perchè non riesco a trovarle un titolo!!! Sì, lo so, non c'entra
niente, ma dovevo sfogarmi XD Dopo la faccio leggere a una mia amica e vedremo
se mi consiglierà qualcosa... perchè sono incapace? ç_____ç
mame: il theme era tutto incentrato sul capitolo del funerale del
Vecchio, però ho voluto inserire questo fatto che Roy sente le voci in un
contesto più mangoso, ed ecco qui il cap 74, che nemmeno si capisce, perchè è
uno spoiler velatissimo, neanche ci si fa caso, e neanche serve più di tanto ^^"
ma meglio avvertire, non si sa mai. Ok, è nato tutto dal fatto che nel cap 74
Roy si rende conto (o almeno credo, questo lo deduco io) che si sta avvicinando
un'altro scontro, peggiore di quello del volume 9 (o 10? maledetta memoria
corta). E quindi si ricorda tutti i momenti pericolosi della sua vita (quelli
che noi sappiamo attraverso il manga), e si prepara a questo nuovo scontro.
Diciamo che appena si rende conto della situazione imminente gli tornano in
mente le parole di Riza del vol15, volevo solo motivare la mia scelta inserendo
questa cosa in una scena reale. Spero di non aver svelato troppo del cap 74,
altrimenti ti autorizzo a picchiarmi XD Poi mi devi spiegare perchè capisci i
capitoli meglio di me XD è vero che non possono vivere senza l'altro, e penso
che alcune frasi che si sono detti long time ago, rispunteranno fuori, prima o
poi. Io, quando qualcosa o qualcuno mi colpisce, in una determinata situazione,
continuo a rivedere quall'immagine o quel volto, anche a distanza di tempo. A
questo mi sono ispirata per Roy, che rivede Riza come tempo prima. E sono anche
sicura che lui ammiri la forza di Riza, e che sia una specie di modello da
seguire. No, no, la battuta finale non era ufficiale, magari, me la sono
inventata io di sana pianta ^^" Il famoso tatuaggio non è che è brutto, in sé, è
brutto per essere un tatuaggio, come disegno posso anche apprezzarlo. Ma è
enorme, le copre mezza schiena, ed è pieno di quelle scritte minuscole che le
hanno rovinato la pelle. Poi non so se è stato doloroso o meno, non sappiamo
niente su come è stato fatto, magari il vecchio, dato che è così buono, ha usato
l'alchimia e lei non ha sentito niente! (se, vabbè, non ci crede nessuno). ciao
^^
Irene Adler: ma grazie per tutti i tuoi complimenti ^///^ qui va sempre
peggio, la situazione carnagione- lampada ad incandescenza ha raggiunto livelli
massimi XD sono contenta che anche il mio piccolissimo theme non ti abbia
deluso... ho scoperto che c'è un problema di fondo, e i themes pari sono delle
schifezze ^^" la frase di Riza è importante, io credo, anche solo per il
contesto in cui la dice: l'adolescenza comune, la morte del padre, un dolore
vissuto insieme. E la mia testolina ci ha lavorato su. Quindi sono contenta se
qualcun'altra la vede come me, ed è d'accordo sui miei temi ^^ E poi andiamo
d'accordo anche sulla storia del tatuaggio, sul padre pazzo (non ci credo
neanche io che l'abbia fatto per creare un legame, è solo Riza che ci crede XD),
e sulla bruciatura romantica di Roy... si vede che siamo proprio royai fan!!! ^^
Spero che in questo giorni tu abbia scritto la ff royai... su, su, che voglio
leggerla! ^^ ma la longfic che hai in mente, su chi è? me curiosa!!! E spero
tanto che anche questo ultimo theme ti sia piaciuto, in caso contrario dimmelo e
cancello la dedica, posso sempre inserirla in Remember XD ciao ciao ^^
Stray: come non te l'aspettavi? io non lo trovo molto originale... però
se tu dici che quello che ho scritto ti è sembrato vero, allora mi fido! Il
sunto del royai non direi, io non sono convinta per niente di questo theme, più
che altro come sintesi suprema del royai io ci vedrei bene un certo "drawing a
boundary line" (?) di una certa raccolta di 100 temi di una certa Stray ^^ Sul fatto
che il loro legame va oltre la presenza di uno o dell'altro, questo è vero, è
proprio quello che volevo indicare. Insomma, è una frase che lei gli ha detto
circa 7 anni prima, se per lui lei non fosse importante non la ricorderebbe, no?
io non ricordo neanche cosa ho mangiato il giorno prima... Ok, sveliamo gli
altarini: sia Repeat che Request sono stati in dubbio fino alla fine, sono
praticamente lo stesso tema ^^" non c'è un motivo per cui ho scelto l'uno o
l'altro, non dico di aver fatto con il lancio di una moneta (ma poco ci è
mancato), ma ho scritto prima uno e ho deciso di metterlo come Repeat, senza
cambiare più idea. Anche Replica non scherza, come significato, poteva essere
simile a Repeat! devo scoprire chi ha inventato gli R15, poi mi vendicherò!!!
anche se la colpa è mia che ho deciso di scriverli... grazie mille per il
commento, e per i banzai di incoraggiamento ^^
elyxyz: avevo sbagliato a scrivere il tuo nome, me ne sono accorta poco
prima di postare, ma mi sono corretta subito, per evitare di incorrere nella tua
ira funesta XD caspita, se a te, leggendo 'sta roba, viene in mente il legame
che li unisce allora qualcosa di decente c'è, evviva ^^ penso che il funerale
del padre sia un momento importante (da come puoi intuire leggendo quest'ultimo
theme), quindi ho rielaborato le cose. Se mi dici che ricordare la frase di Riza
è molto "da Roy" allora ci credo, io pensavo di averlo reso un po' Giovanna
D'Arco, che sente le voci ^^" Grazie per tutto ^///^ (e meno male che non ci
sono errori, era anche corto!!).
The_Dark_Side: hola, ma che entusiasmo ^^ non so come fanno a piacerti i
miei capitoli, ma ti ringrazio un milione di volte per seguirmi sempre ^^ io
spero che quelle 4 parole lo facciano ragionare... non si sa mai, la protezione
fisica di Riza è necessaria comunque! la frase finale è come dici, Roy non può
morire sia perchè ha Riza accanto, sia perchè non può lasciarla sola. Ma la cosa
del fatto che lei lo segue perchè gli vuole stare vicino la immagino io, non è
una cosa certa, non andare a dirlo in giro o le fan di altri pairing mi linciano
XD Anche io li voglio vedere insieme, e uno dei due può anche morire, basta che
poi risusciti con qualche trasmutazione umana riuscita! Ciao!!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Request ***
Nota: questo capitolo l'ho riscritto
oggi, mi è venuta un'idea decisamente malsana in testa, non so come e non so
perchè. Me lo dico da sola che non sono normale >.< Scusatemi se ci
sono errori.
comunque, volevo ringraziare le adorabili personcine che commentano sempre, vi
adoroooooo XD
questo capitolo vede la luce oggi grazie alla mia mascotte personale, che mi ha
spinto a continuare a pubblicare, perchè ero in uno di quei momenti in cui
volevo cancellare tutto ^^" quindi ringraziatela, o prendetevela con lei, a
seconda dei casi XD
-REQUEST-
Sei seduta di fronte a me, come ogni sera. Posso leggere nei tuoi occhi, nella
mia anima.
La calma è la virtù dei forti. Così recita un vecchio proverbio.
Non c’è stato un solo momento di panico in tutta la tua vita. L'educazione
familiare rigorosa e severa, la rigida disciplina dell’Accademia Militare... sei
una dei pochi ad incarnare l’ideale del soldato perfetto.
Che senso ha, in fondo, mostrare le proprie emozioni? Si soffre solamente, si è
deboli e vulnerabili, te lo ripeti sempre. Tu vuoi stare in vantaggio, far
trovare i nemici, e gli amici, di fronte all'ignoto, al muro del tuo sguardo.
La freddezza e la calma spiazzano gli avversari.
Le tue qualità sono ottime per la sopravvivenza, specie nell’esercito. E tu non
fai neanche fatica: sono insite nel tuo carattere da sempre, è servita solo
qualche esperienza giusta e necessaria, come la perdita di un familiare o la
partecipazione a una guerra, per farle destare dal torpore.
Hai imparato a nascondere i tuoi sentimenti, a mostrare a tutti sempre la stessa
espressione spenta e a lasciarti scivolare la vita addosso. O almeno a fare
finta.
I nostri occhi si concedono di essere stanchi solo la sera, quando siamo sole,
lontane dal mondo.
È semplice, si devono solo eseguire degli ordini. Un uomo qualunque, di cui non
ti poni il problema nemmeno di giudicare se sia un emerito cretino o se abbia
delle idee sensate nel cervello, dice cosa devi fare e tu senza alcun dubbio,
senza pensare, lo esegui. È meccanico, non è difficile. Ci riuscirebbe chiunque.
Che importanza vuoi che abbia se l’ordine sia di compilare pile di documenti, di
essere trasferiti in un altro ufficio, o di sparare a qualche innocente? È
sempre la stessa cosa. Basta eseguire tutto ciò che viene detto. Semplice, no?
Prendi una spazzola per sistemarci i capelli, sembra che pettinandoti si
sciolgano tutti i nodi della giornata. Il tuo viso è stanco, i tuoi occhi sono
tristi.
Non è sempre facile mantenere questa facciata di fronte agli altri, non puoi
evitare di pensare, di riflettere, anche se nel tuo sguardo non traspare vita.
Ma questa facciata incorruttibile che è il tuo viso deve rimanere impassibile.
Sempre. Se fai vedere che sei emotiva sei finita, tanto più se sei una donna e
lavori nell’esercito. La tua maschera di pietra puoi levarla solo qui, la sera,
davanti a me.
Tutto ciò che hai imparato a fare, è chiudere con la serratura, dentro di te,
tutte quelle cose che possono averti colpito. Hai rafforzato la tua attitudine
naturale.
Io vedo dentro di te, io leggo le tue azioni. Ma tu... tu cosa vedi in me?
Sono seduta di fronte a te, come ogni sera. Puoi leggere nei miei occhi, nella
tua anima.
Ti passi una mano sulla guancia, come a constatare i segni invisibili di un
tempo mai trascorso. Ti imito, come in ogni cosa. Eppure siamo diverse, tanto
quanto siamo uguali.
Quando mi guardi tu ritrovi la vera te stessa, vedi di nuovo i tuoi occhi veri,
la tua anima fragile.
Io sono rimasta cristallizzata in quell'attimo di quel giorno, quando tutto ciò
che ti eri creata intorno si è sciolto come neve al sole.
Hai voluto nascondere anche quella richiesta dentro di te, insieme a tutte le
altre cose, ma io sono ancora qui, lo sono sempre stata. E so che non riesci a
liberarti di me, e nemmeno lo vuoi.
E' bastata una semplice frase per incrinare la superficie di questo ordine.
“Se farò qualcosa che non dovrò fare, uccidimi con le tue stesse mani.”
Tutte le volte che guardi nei miei occhi, che sono anche i tuoi, senti quelle
parole, rivivi quel giorno. Un semplice ordine, uno dei tanti, uno dei più
facili. Però c'è qualcosa che ti blocca, una consapevolezza che ti assicura che
non avrai mai la forza necessaria per realizzare questa richiesta.
Finché io sarò qui, tu avrai una speranza di non soccombere. Non devi farmi
sparire.
È strano a volte come una piccola, semplice frase, possa far rivalutare tutta la
filosofia di una vita. È talmente stupido.
Quella richiesta lontana ha infranto qualcosa, dentro di te, continua a
martellarti nella testa, incessante, e non sai il motivo, non te lo sei posto.
Ma io sì, io ho capito. Mi hai relegato in questo posto solitario, non mi
permetti di mostrarmi, per questo ho avuto il tempo per riflettere.
So cosa hai
provato, e cosa provi.
So che non è stata la richiesta in sé ad averti turbato,
ma la persona dalla quale proveniva.
So anche che quella frase è diventata il centro della tua vita,
nonostante il tuo cercare di nasconderlo, e il segreto dietro a questo tuo
ostinato comportamento. Perchè se sei sempre pronta puoi proteggerlo, perchè se
rimani fredda puoi aiutarlo, perchè se ti mostri distaccata lui non ha la
possibilità di fare passi falsi, di cadere fuori dal percorso che ha scelto, di
avvicinarsi troppo a te. Potevi decidere di stargli accanto in un altro senso,
lui avrebbe accettato, ma non era quello che sapevi fare, non era nel tuo
carattere. Hai nascosto in me i tuoi sentimenti, così da poter sostenerlo nel
solo modo in cui sei in grado.
Ti sei trovata di fronte ad un ostacolo, sapevi cosa fare: dovevi distruggerlo.
O aggirarlo. Io l'ho semplicemente fatto diventare parte integrante di me, così
da non consideralo più negativo.
Perchè con una richiesta del genere l’unica cosa che puoi fare è cercare di non
dover mai arrivare ad eseguirla.
- Fine -
Nota finale: ok, spiego. E' un POV particolare. C'è Riza, che torna a casa la
sera, dopo il lavoro, e si siede davanti ad uno specchio. Sì, il POV è della
Riza nello specchio. Tutto è nato dalla richiesta assurda di Roy di sparargli se
dovesse uscire dal cammino (altro punto fondamentale del royai, a mio avviso),
però Riza non ha fatto una piega in quel momento... ho pensato che una parte di
lei fosse stata colpita da questo, la stessa che lei rinchiude dentro di sé
perchè è sempre imperscrutabile e seria. Ho pensato anche che quella stessa
parte umana esca fuori ogni tanto, perchè lei non l'ha distrutta, ne ha ancora
bisogno per vivere. E quindi mi è venuto in mente lo specchio. Se qualcuno c'era
arrivato è un genio, perchè è riuscito a trovare un senso nella mia mente
contorta!
Non so se aggiornerò mai altro, sento già le sirene dell'ambulanza che si
avvicinano per portarmi in qualche reparto psichiatrico, dove c'è già una
camicia di forza pronta per me... XD se mi faranno usare il pc ci rivedremo,
amici, non disperate! (sì, sono totalmente andata, e non ho neanche la scusa
della droga).
E grazie a tutti coloro che hanno letto la mia nuova raccolta,
anche se è scema: Work in Progress (faccio pubblicità XD).
Risposte ai commenti di Replica: ^^
The_Dark_Side: ma ciao! hai colto i punti importanti: è macabro
ritrovarsi a discutere davanti alle tombe, ma che ci vuoi fare? per la serie: se
sono normali non li vogliamo XD le tombe cmq fanno pensare, a ciò che si è
stato, a ciò che si potrebbe essere, a ciò che si è perso... ci si ritrova
davanti la morte, per questo forse parlano sinceramente, o prendono decisioni
importanti. La scena di quando si prendono per mano dovevo metterla, lo sai, non
poteva non inserire qualcosa di romantico! che carini, mi sono sciolta da sola
al solo immaginarla XD ha dato proprio un legame fisico a quello che già hanno,
se si tengono per mano devono stare insieme ^^ è vero, separati avrebbero fatto
una brutta fine, lui di sicuro ce lo saremmo giocato da tempo XD grazie mille
del commento, e dei complimenti ^///^ non so più come ringraziarti! quando leggo
i tuoi commenti mi sento proprio allegra ^^
Irene Adler: sì, a questo punto sono sicura che il cap ti sia piaciuto,
perchè Roy non è una donna (si ucciderebbe piuttosto XD). meno male che ti è
sembrato tutto IC, pensavo di aver strafatto stavolta... magari la scena era un
po' eccessiva, ma ho pensato che tutta la situazione era un po' pesante, magari
è utile in questi casi sfogarsi. Sono contenta che hai notato la frase di riza,
sul fatto che una persona è in base a ciò che vive. beh, io la penso più o meno
così, anche gli psicologi dicono che il carattere di un bambino si forma anche a
seconda dell'ambiente in cui vive, e di sicuro le esperienze vissute possono
cambiare una persona. nel caso di riza e roy questo ha più valore, dato che le
loro esperienze sono davvero serie e pesanti. è un po' come dire che non si ha
la colpa di tutto. grazie mille per tutti i complimenti, ormai sono fluorescente
^///^ grazie davvero. Ah, per la tua storia royai, sono curiosa di leggerla,
perchè anche io sto progettando una raccolta sulla loro infanzia comune, e
vorrei evitare il plagio ^^ tutto è nato dal mio theme remember, dopo averlo
scritto ho scoperto che mi ha divertito un mondo scrivere del loro passato
comune, così ho optato per la raccolta (di cui però sono scritti solo alcuni
capitoli, e sono solo bozze, neanche so se vedrà mai la luce ^^"). sapere che
proprio quel tema ti ha ispirato mi fa piacere, vuol dire che ho trasmesso la
mia stessa passione per quel momento! E poi... la fic post film con gli alter!!!
non ci credo, abbiamo le stesse passioni!!! anche io volevo scrivere qualcosa
sugli alter di roy e riza nel nostro mondo! ma wow ^^ non ho parole! ok, aspetto
i tuoi lavori, ciao e grazie mille per il sostegno!
Stray: ma no, non voglio che il mio guru anneghi nei kleenex! come
facciamo poi? non sapremo mai la fine dei tuoi 15R, e la raccolta di Ishbar? io
voglio leggerla!! non mi annegare, ti prego ç_____ç non scriverò più nulla del
genere, lo giuro! (no, meglio non giurare, proprio oggi mi è venuta un'ideuzza...
mame mi conferirà la laurea ad honoris in tristologia XD). Lo so, il theme era
triste... in fondo davanti ad una tomba non si può mica essere allegri, no? la
morte di hughes (ma no, che dico, non è mai morto >.<) fa commuovere chiunque,
tranquilla. è ironico che i loro momenti insieme, quelli più intimi, siano
proprio di fronte a delle tombe, alla morte. ma se non erano complicati non ci
sarebbero piaciuti, no? la loro bellezza è anche nella complessità del loro
carattere. maledetti titoli dei 15R, e maledetta me quando ho deciso di
scriverli -____- forse è un bene che non ci sia Rain, come titolo, perchè hai
ragione a dire che più royai di così non si può (e il fatto che non sia venuto
in mente a chi li ha inventati, che credo sia americano, è molto grave!), però è
anche complicato... io non saprei che scrivere per non scadere nel banale...
uffa. grazie mille del commento, ciau!
dianatabo: ma ciao! sono felicissima di ritrovarti anche qui ^^ il theme
ti è piaciuto? bene! grazie mille. i flashback mi sono stupita io stessa che
siano usciti fuori così bene... ne sono fiera! è bello che dici che sembra che
si stiano confessando, è una bella immagine, sono contenta di essere riuscita a
dare quell'impressione. in effetti quelli che ho scelto sono i momenti salienti
della loro vita e del loro rapporto, quelli più seri, quelli più dolorosi, ma il
fatto che li abbiano vissuti insieme può essere un bene, perchè ognuno comprende
l'altro e può aiutarlo, sorreggendosi a vicenda, appunto. credo sia questa la
bellezza di questa coppia, hanno entrambi bisogno dell'altro e sono a loro volta
necessari all'altro. è un'interdipendenza. grazie mille del tuo commento, in
poche righe hai analizzato il capitolo alla perfezione, dovrei prendere esempio
da te ^^" ciao ciao!
elyxyz: ohi, neanche io mi rassegnerò mai alla morte di maes, per me non
è mai accaduta! ç____ç devo esorcizzare il mio dolore scrivendolo, mi sa. ma non
ho capito: ti piace tanto che riesca a farli essere IC e contemporaneamente a
dichiararsi il loro amore? O.O chi sei tu? dov'è la nostra ely? XD qui mi sa che
ci stiamo contagiando a vicenda, sarà un casotto alla fine ^^" a parte le mie
solite scemenze, ti sono sempre grata dei tuoi commenti, sei gentilissima, e io
mi emoziono per poco ç____ç grazieeee!!!
mame: hola! che fa se sei in ritardo? io sono più che felice se si
commenta, poi il giorno e l'ora non ha importanza ^^ sì, la tomba è un posto
lugubre, lo ammetto, ma è come dici tu, il fatto di stare davanti alla morte, e
vicino a un loro caro, li fa pensre a cosa hanno e a cosa potrebbero essere o
diventare. è da sempre un luogo carico di significato. e cmq un posto del genere
fa entrare anche nello stato d'animo di una confessione, non so se in altri
posti potrebbero dirsi le stesse cose che gli ho fatto dire io qui, cioè,
servirebbe l'atmosfera adatta, il momento giusto... qui è già tutto compreso.
no, le cose che ho scritto alla fine non si dicono tutti i giorni, concordo...
forse sono stata un po' eccessiva, sono discorsi un po' seri e intimi, insomma,
ammettere che se lui morisse anche lei morirebbe è una cosa seria! Il momento in
cui Riza gli dice di essersi comportato male al funerale del Vecchio è solo per
smorzare la tensione, il famoso discorso che a suo tempo le fece Roy l'ha
colpita eccome, altrimenti non stava con lui ^^ sì sì, se Roy non si dà una
mossa ad ascoltare Riza, la prossima volta lei si ritroverà da sola, sulla tomba
di lui XD ma noi li amiamo anche perchè sono imbranati, no? e per questo li
faremo avvicinare, a che servono le fanfiction altrimenti? ^^
Ahhhh, hai nominato il mio idolo *.* ora non me lo schiodo più dalla testa.
Figurati che nella raccolta sulla loro infanzia comune che sto scrivendo, voglio
dedicare un intero capitolo a lui, Grumman *.* grazie mille del commento, ciao
ciao ^^
Riza_chan: ma grazie! ^^ addirittura ti si illuminano gli occhi ad ogni
aggiornamento? non so se essere imbarazzata o preoccupata XD scherzo, ti
ringrazio un milione di volte per questo tuo dolcissimo commento. capolavoro mi
sembra eccessivo, ma sono davvero davvero contenta di essere riuscita a
trasmetterti qualcosa, scrivendo. non importa se non puoi leggere volta per
volta, a me vanno benissimo anche i tuoi commenti sparsi, li aspetto. ciao ciao
^^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Rhythm ***
Nota: eccoci di nuovo qui. Questo theme doveva essere romantico, è uscito
fuori di tutto tranne il romanticismo >.< adoro leggere scene dolci, ma sono
incapace di scriverle, uffa. Il titolo è tradotto come ritmo. Non ci sono
spoiler.
Give me a taste of something new
To touch to hold to pull me through
Send me a guiding light that shines
Across this darkened life of mine
Breathe some soul in me
Breathe your gift of love to me
Breathe life to lay ¹fore me
Breathe to make me breathe
(dammi un sapore di qualcosa di nuovo
che mi tocchi, mi stringa, che mi metta in sesto
mandami una luce guida che splende
attorno a questa mia vita buia.
Respira l'anima in me
respira il regalo del tuo amore per me
respira la vita che hai coperto prima di me
respira per farmi respirare)
-RHYTHM-
Era raro vederla così. Quando Roy Mustang pensava al suo Tenente, la immaginava
sempre attenta al più piccolo particolare, preparata ad ogni evenienza, non
c’era una singola cosa che sfuggisse alla sua vigilanza, era il ritratto
dell’ordine e dell’autocontrollo. Invece adesso…
Ancora seduta alla sua scrivania, le braccia piegate sulla superficie del piano
a formare uno scomodo cuscino, e il capo reclinato su di esse... era così che
appariva Riza Hawkeye, mentre dormiva dolcemente.
Il suo viso era così rilassato, tranquillo, gli occhi socchiusi e le labbra
leggermente dischiuse, una ciocca di capelli sfuggita al fermaglio le
accarezzava gentilmente una guancia.
Roy rimase in un primo momento come pietrificato da quella visione rilassante,
lentamente poi le si avvicinò e, presa una sedia, le si sedette accanto, quasi
trattenendo il respiro. Avere la possibilità di vedere il suo Tenente in un
atteggiamento così informale, libera dalla stretta disciplina che si imponeva
quotidianamente, non era certo cosa di tutti i giorni, non poteva permettersi di
svegliarla e rompere l’incantesimo.
Si mise ad osservarla da vicino, incolpandosi mentalmente sia per essere la
causa della sua stanchezza, dato che per tutta la settimana lei aveva atteso che
lui finisse di lavorare, invece di andare casa, e sia perché inconsciamente si
sentiva felice, completo, appagato, nel sapere che c’era qualcuno ad aspettarlo,
anche se non lo avrebbe mai ammesso neanche a se stesso.
E si colpevolizzava ancora di più perché era soltanto grazie alle sue negligenze
che ora poteva permettersi di guardarla in quello stato, cosa che, si ripeteva,
non gli sarebbe mai stata permessa per altri motivi o in altre circostanze... e
godeva dello stato di informalità in cui aveva trovato la ragazza e al quale gli
era stato concesso di partecipare, ritrovandosi vicino a un sentimento che
assomigliava tanto al calore di una famiglia.
Continuando ad esaminarla attentamente, fece ben attenzione ai suoi deboli
movimenti, il respiro faceva ondeggiare leggermente la ciocca di capelli che le
si era riversata sul volto, che le si spostava dalla guancia per poi cadere di
nuovo poco dopo nello stesso punto di prima.
Il suo lento e calmo respirare le faceva alzare lentamente le spalle, le quali,
raggiunto l’apice, rimanevano per un attimo immobili, per poi abbassarsi
nuovamente di colpo e restare quello che pareva un attimo interminabile in
quello stato, basse, come se si fosse svuotata non solo dell’aria presente nei
suoi polmoni, ma anche della sua anima.
E lui si ritrovò ad avere quasi paura che quel movimento non ricominciasse dopo
quei brevi istanti di stasi, prima di ricominciare la danza, da capo,
incessantemente; si scopriva inconsciamente impaurito, leggermente terrorizzato
che quel momento di intimità potesse sparire.
Roy rimase incantato nel constatare quanto potesse essere affascinante veder
respirare un’altra persona, un gesto così naturale e comune, e vitale, era come
se Riza fosse la prima al mondo a farlo, il suo movimento aveva qualcosa di
magico, di sovrannaturale, e riusciva a sbalordirlo totalmente, catturato dalla
lenta ipnosi elegante di quel semplice gesto.
Perdendosi nel ritmo delicato di lei, aveva cominciato ad abituarsi a quei
movimenti, e al suono leggero del suo respiro, aveva iniziato a contare quanto
tempo impiegava per un respiro completo, annotando mentalmente la differenza tra
il momento in cui inspirava, più lungo e lento, come la carica di una molla, e
quello in cui espirava, veloce e breve, neanche avesse dovuto usare tutte le sue
forze per quel gesto finale...
Inspirare, pausa, espirare, pausa.
All’infinito.
Senza rendersene conto, aveva adattato il suo respiro a quello di lei, cercando
di sentirsi più vicino, di capirla, di far parte di quell’incantesimo che
sembrava avvolgerla e di cui prepotentemente voleva fare parte.
Era come se il mondo si fosse fermato, ormai erano solo loro due, sussistevano,
il tempo non esisteva più, erano fissi in uno spazio separato da tutto, la loro
vita era scandita solo dai loro calmi respiri, intorno tutto era immobile.
Era tutto così diverso da quello che lui considerava la normalità.
Quella ragazza addormentata pacatamente sulla scrivania era la stessa che
lavorava con lui ogni giorno, ricordava benissimo dentro di sé il lento
cadenzare dei suoi passi leggeri, fuori del suo ufficio, li aveva studiati
inconsciamente, li aveva impressi in modo indelebile nel suo cuore, e sapeva
riconoscerli anche in mezzo alla confusione.
Era la stessa che lo accompagnava nelle missioni, poteva vederla chiaramente
nella sua mente. La stessa che non esitava a sparare se qualcuno le sembrava un
malintenzionato qualsiasi che potesse attentare alla vita del suo Colonnello.
Sentiva nella testa ancora il piccolo clic che avvertiva della pistola caricata,
sentiva il rumore secco e deciso dei suoi spari, ad intervalli regolari uno
dall’altro, il caricatore che veniva svuotato con un altro clic, uno diverso dal
precedente, un cambio di pistola e di nuovo altri spari.
Ed era quello il suo ritmo.
E a pensarci bene era molto simile al pacato respirare. L’arma si alzava
lentamente a prendere la mira, con precisione e freddezza, poi una leggera pausa
come a fermare l’attimo, e infine il colpo tanto desiderato, veloce, sicuro, a
conclusione del movimento, e un’altra piccola pausa, per riprendersi, per
staccare ogni sparo dall’altro, come se ognuno di essi fosse un qualcosa di
completo e concluso in sé, che non aveva bisogno degli altri, e tutto
ricominciava.
Precisa. Diretta. Implacabile.
Ma adesso era diverso, non c’era alcun rumore, tutto era ovattato.
Avvicinò una mano al suo volto, come per avere una prova tangibile che
respirasse veramente, sentì il calore del respiro di lei sulla pelle della sua
mano, provocandogli dei piacevoli brividi, le scostò la ciocca ribelle,
riportandola ordinata dietro l’orecchio. Ora poteva ammirare anche il suo viso
perfetto, senza interferenze, delineò il suo profilo, tenendosi a distanza di
qualche centimetro, senza toccarla eppure rimanendole il più vicino possibile.
Era come trovarsi davanti a qualcosa di sconosciuto, di nuovo, di proibito. E di
profondamente eccitante.
L’unico suono, debole e lontano, era il ticchettio dell’orologio da muro, che
sembrava scandire il tempo, come a ricordare che loro due esistevano ancora, nel
mondo, che la vita andava avanti.
Questa consapevolezza lo riportò alla realtà, e rendendosi conto di quello che
stava facendo, mentre rideva dentro di sé del suo sciocco comportamento,
ritrasse la mano, lentamente, in modo da non lasciare quel piacevole contatto
bruscamente.
Con un braccio le cinse le spalle e con la mano libera ne prese una delle sue.
Dolcemente la attirò a sé per svegliarla, in fondo non poteva lasciarla dormire
tutta la notte in quella posizione scomoda, anche se affascinante, in ufficio.
Riza non si svegliò, contrasse leggermente i lineamenti del viso ed emise un
mugolio di insoddisfazione e disappunto, cercando di tornare alla posizione di
prima. Roy non glielo permise, continuava a tenerla con fermezza, ma dolcemente.
In risposta, Riza si strinse al petto di lui, assestandosi meglio per cercare un
po’ di comodità, trovando, senza rendersene conto, calore, sicurezza e
protezione.
Roy sorrise dolcemente, ora poteva percepire chiaramente il suo caldo respiro
direttamente sul suo collo, poteva abbracciarle la schiena e sentire i suoi
movimenti altalenanti con le sue mani, e si rese conto da quella distanza
ravvicinata, che ora non solo il loro respiro era sincronizzato, ma il loro
cuore sembrava battere all’unisono, scandendo il tempo con i piccoli battiti,
rilassati e tranquilli.
E con questa consapevolezza, la strinse ancora di più a sé: così vicini lei non
avrebbe avuto freddo, e lui avrebbe avuto tutto il tempo che voleva per
imprimere dentro di sé quelle sensazioni piacevoli.
La notte era appena iniziata.
Fine
Note: troppo smielato? troppo
noioso? troppo scontato?
temo di sì ^^"
La canzone citata all'inizio è Breathe di Midge Ure.
Ringraziamenti per Request: sapevo che era un theme un tantino
incasinato, ma mi ha fatto dannare, e per non vederlo più l'ho pubblicato il
prima possibile! Grazie a tutte per i commenti ^^ Siete anche aumentate, grazie!
dianatabo: oh, davvero lo avevi capito? urrà! No, non sei pazza, sei un
genio XD sono contenta che ti sia piaciuta la Riza che ho descritto, già, per
motivi vari, primo tra tutti il lavoro, ha dovuto isolare la sua parte emotiva
da quella più seria, diciamo. A me ha dato sempre questa idea, nell'anime è
serissima sempre! Un motivo ci sarà, mica è un androide... La tua noticina
personale è interessante, ho combattuto a lungo per questo theme, ma non potevo
scrivere un altro POV, perchè era già stato scritto con Remember, e in questa
raccolta avevo intenzione di fare ogni capitolo diverso dagli altri, per stile.
O almeno ci ho provato ^^" Grazie mille per il tuo stupendissimo commento!
elyxyz: sì, lo so che ci stiamo rovinando... andrà a finire che tu
scriverai royai e io royed, e avremo di nuovo fandom diversi, è destino XDDD
Bene, anche tu sei un genio che aveva capito dello specchio, sono felice ^^ Che
bella la tua riflessione su Riza come una bambola di porcellana *.* sarà che io
odio le bambole e non ci avevo pensato ^^" ma è solo apparenza, perchè, come
dici tu, il "fuoco" lo sente! Grazie del commento ç_____ç ciao ciao
Irene Adler: Fede, non ti preoccupare se non hai capito cosa voleva dire
questo theme, a volte io non mi capisco da sola... ebbene sì, era lo specchio,
un semplice e banalissimo specchio. Sì, quella frase di Roy è un punto
importante, ma pure lui che richieste assurde! Ti ringrazio per i complimenti, cara
^///^
Sì, sto progettando una raccolta sull'infanzia, ma sto anche pensando di lasciar
stare, ora come ora verrebbero 2000 capitoli, poi diventa noiosa... boh, vedrò.
Cmq anche io volevo scrivere un cap sul loro primo incontro ^^ e un paio di
notte... se mai pubblicherò mi sa tanto che verrà una bella copiatura della tua
^^" vabbè, mi regolo appena posti qualcosa, ma postala! Io voglio leggerla! ^^
Sugli Alter appena mi viene una qualche idea geniale, la scrivo, ma deve essere
davvero geniale, perchè ho letto una fic così in inglese, e non riesco a
togliermela dalla testa... @___@ sì sì, mettiti al lavoro, che io aspetto le tue
nuovissime fic ^^ a presto, ciao!
valy88: ohi, mascottina, grazie del commento ^^ Sì, ero in un momento di
crisi, e tu mi hai spronato, grazie. Assolutamente non sei scema tu è__é io sono
complicata e a volte non mi capisco nemmeno da sola, per questo è uscito fuori
un capitolo del genere... ^^" ma sono contenta che ti sia piaciuto lo stesso!
Durante il giorno lei mi sembra sempre così rigida, anche più del necessario, e
non credo che sia un'aliena o cose strane del genere... per questo mi è venuta
l'idea che si sia autoimposta questa freddezza, per nascondere i suoi
sentimenti. Sì, la richiesta (assurda) di Roy è un punto importante ^^ Lei deve
proteggerlo, se mostrasse i suoi sentimenti sarebbe più difficile, per ora non
può permetterselo, ma credo sia cmq una cosa stressante, ed ecco che nasce la
storia dello specchio. Grazie mille dei complimenti, come vedi ho aggiornato.
ciao ciao ^^
The_Dark_Side: ma non sei stupida! assolutamente no! sono io complicata,
e scrivo sempre dei papiri inutili al posto delle note d'autore, per questo è
normale che nessuno le legga ^^" in effetti, ad essere sincera, quando mi sono
riletta il capitolo, sembrava anche a me che potesse essere Roy! era volutamente
complicato ^^ L'importante è che ti sia piaciuto lo stesso... è esattamente come
dici tu, hai fatto un'ottima analisi ^^ lei è sempre così fredda, però un
cuoricino che batte deve averlo anche lei. C'è un motivo per cui è così, ne sono
sicura, va bene che è nel suo carattere, ma è sempre impassibile (specie
nell'anime), ma se questo le serve per svolgere bene il suo lavoro allora va
benissimo ^^ Spero solo che anche Roy si renda conto di questa cosa ^^" ma sì,
ne sono sicura, il loro rapporto è eccezionale! XD Certo pure lui che se ne esce
con queste frasi assurde... ma secondo te lei potrà mai sparargli? Roy, ma che
dici! -___- e caspita, mi hai eletto a psicologa di Riza XDDD mi diverto con le
introspezioni, e pensare che come genere neanche mi piacciono ^^" ciao ciao, e
grazie mille del commento!
mame: il theme era volutamente complicato, ma sono contenta che alla fine
ci sei arrivata, non avevo dubbi ^^ in effetti il tema dello specchio è stato
trattato altre volte, anche da te e da Stray, però mi ispirava. Come dici tu,
quell'immagine le fa da coscienza, e le mostra ciò che lei è realmente, ciò che
ha abbandonato per essere fredda e distante, quando lavora. Quella stessa
immagine le mostra il ricordo della frase di Roy, e di come lei, dentro di sé,
si sia sentita forse umana e debole (o almeno io credo).
Il punto è che le due sono la stessa persona, sta a Riza adesso cercare di
bilanciare i suoi due aspetti. Io dico che quella richiesta è importante proprio
perchè simboleggia la fiducia che ognuno ripone nell'altro. Sinceramente penso
che quella frase prima o poi ritornerà, nel manga, mi è sembrata troppo
importante. E credo che ci sarà qualche bella scena tristologa, perchè io sono
più che sicura che Riza non lo potrebbe mai fare. Boh, speriamo il manga non
diventi una tragedia (o almeno ci sia qualche trasmutazione umana riuscita!).
Grazie mille del commento, sei sempre così gentile ^^ e concordo: Grumman rulez
XD
Stray: ehm, scusami se ti ho mandato in confusione con questo theme...
non volevo ^^" era volutamente contorto, lo ammetto, ma non volevo farti
esplodere il cervello! Noooo ç_______ç perdono, non lo farò mai più ^^ anche
secondo me quella richiesta è un punto importante, non deve avverarsi, per
questo lei per ora non può mostrare i suoi sentimenti, ma deve essere il
soldatino perfetto, così può proteggere Roy. Speriamo che un giorno la via
d'uscita la troveranno, io ne sono quasi sicura. Grazie dei complimenti, sono
contenta che il theme ti sia piaciuto ^///^ ciau!
Ps. Ma hai notizie del cap 77? il sito famoso è ancora chiuso...
Riza_chan: ma ciao! grazie del commento ^^ sì, quella richiesta è
particolarmente assurda (pure Roy, ma che va a chiedere alla gente? -____-), ed
è difficile proprio perchè si conoscono da anni, e i sentimenti ci sono. Per
questo lei deve essere sempre preparata, da bravo soldatino, così se lo
protegge, in tutti i modi possibili, eviterà di tener fede a quella richiesta,
un giorno. Di sicuro quella frase mostra la fiducia reciproca tra loro. Temo
anche io per la loro felicità, siamo nelle mani dell'Arakawa! >.< ciao ciao, e
grazie ancora ^^
E grazie anche a chi solo legge ^^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Risk ***
Nota: non so che dire su questo capitolo… credo sia un delirio in tutto e per
tutto, mi è venuto in mente mentre guidavo (invece di pensare alla strada io
vado in automatico, e la mia mente si rilassa a pensare a tutt’altro. Sono un
pericolo!).
La cosa importante è che in parte questo theme si rifà a uno dei 100 di Stray
(non ricordo quale, cara, perdono ç___ç). Non era voluto, lo giuro, me ne sono
accorta dopo e non sapevo come modificare (se poi avessi ritrovato quel tema
sarebbe stato meglio…). Chiedo scusa.
Anche qui, nessuno spoiler. Il titolo è “rischio”.
I will never let you fall
I'll stand up with you forever
I'll be there for you through it all
Even if saving you sends me to heaven
(Non ti farò mai
cadere
Mi rialzerò con te per sempre
Sarò lì per te nonostante tutto
Anche se salvarti mi porterà in cielo)
-RISK-
Un'altra giornata era iniziata come sempre, niente di nuovo si prospettava
all'orizzonte.
Ogni mattina cominciava nello stesso modo, e la giornata proseguiva seguendo
l'ordine dei punti fondamentali annotati sulla lista mentale di Riza Hawkeye.
La ragazza, già pronta per uscire, alzò la cornetta del telefono e compose un
numero ben noto, aspettando una risposta.
"Pronto...?" rispose una voce parecchio assonnata.
"..."
"Pronto?"
"..."
"Ehi, c'è nessuno? chi è?"
"..."
"Senti, sono stanco, quasi tutte le mattine è la stessa storia, non so come tu
abbia il coraggio di chiamare a casa mia, di sicuro non sai chi sono, perchè
chiunque tremerebbe anche solo a sentir pronunciare il mio nome! Quindi
smettila, se non vuoi che ti bruci il-"
Clic.
Punto zero: assicurarsi che il soggetto in questione sia sveglio e non abbia
subito attacchi notturni.
Riza aveva preso il suo compito molto seriamente, quando si accetta un incarico
lo si deve portare a termine a qualunque costo. E se il costo prevedeva di
svegliare il suo Colonnello ogni mattina, con una telefonata, non era poi così
eccessivo. Soprattutto nel caso in cui, non potendo ogni volta inventarsi una
scusa per chiamarlo, tipo un documento urgente che non ricordava se lui avesse
consegnato o domandargli se avesse accidentalmente preso lui i croccantini
preferiti di Black Hayate, aveva trovato un altro metodo: le telefonate anonime.
Che a dirla tutta erano anche abbastanza divertenti...
Anche in ufficio, la guardia non andava abbassata. Mai.
“Buongiorno! Ma… Tenente, che stai facendo?”
“Buongiorno, signore. Sistemo l’ufficio”
“Lo vedo, ma… ci siamo trasferiti qui appena ieri, possibile che già sei stanca
della posizione dei mobili?”
“Chiedo scusa, signore, ma questo è il mio dovere” e senza aggiungere un’altra
parola Riza proseguì il suo lavoro.
Punto uno: evitare rischi inutili.
E questo prevedeva anche spostare l’attrezzatura, e sistemare le scrivanie e i
mobili lontano dalle finestre, così che lui non dovesse avvicinarsi troppo ad
esse, creando una sorta di labirinto che lo ponesse al sicuro da possibili
pericoli. Lei conosceva fin troppo bene i modi di agire dei cecchini, senza
contare che organizzando le cose in modo rigoroso e ordinato gli permetteva di
avere qualunque cosa necessitava per il lavoro a portata di mano, evitandogli
scuse assurde per allontanarsi.
Poco dopo...
“Vado a fare un gir- ehm, vado dal Generale Hakuro” affermò Roy, alzandosi dalla
sedia e uscendo dalla porta.
“Arrivo, signore” e senza proteste alcune, si alzava dalla sua scrivania pochi
secondi dopo di lui, seguendolo nel suo percorso, ovunque portasse.
Punto due: non separarsi mai dall'obiettivo.
Per questo era sempre alle sue costole, ritrovandosi anche a fare la guardia
fuori il bagno degli uomini, se la situazione si fosse resa necessaria - e solo
perchè Roy si era categoricamente rifiutato di farla entrare.
"Uffa, un'altra missione" si lagnò Roy, rientrando in ufficio, qualche tempo
dopo.
"Non sarà poi tanto male, si ricorda come è andata l'ultima volta, vero?" gli
ricordò lei, alludendo alla quasi promozione che aveva ricevuto.
Ma la mente di Roy vagava su un altro piccolo particolare...
“Bene, il viaggio si prospetta lungo, io mi siedo qui e mi faccio un sonnellino”
chiarì Roy, abbandonandosi sul sedile del treno.
“Aspetti!” e prima che lui potesse sedersi nel posto che aveva scelto, Riza lo
afferrò per un braccio, spingendolo verso il lato lontano dal finestrino.
“Ahi, potevi semplicemente dirlo che volevi tu quel posto!” si lamentò lui.
“Siamo ancora in stazione”
“Eh?”
Senza dire una parola si sedette al suo fianco, scrutando attentamente l’esterno
del treno ancora fermo.
"Per favore, signore, mi dà fastidio questo posto, può gentilmente scambiarlo
con il mio?" chiese, appena il treno partì, ma senza attendere risposta si era
già alzata e aveva posizionato il suo colonnello vicino al finestrino.
Punto tre: controllare l'ambiente circostante e prendere le adeguate
precauzioni.
Non si sa mai che qualche malintenzionato attaccasse il vagone ancora fermo in
stazione...
Però, nonostante i sogni ad occhi aperti, la vita proseguiva il suo corso... con
i sogni ad occhi chiusi!
“Signore, è sveglio? Siamo quasi arrivati” domandò pacatamente Riza.
“Eh? Sì sì, ci sono, certo, non stavo dormendo” rispose, con la voce ancora
impastata dal sonno.
Erano usciti dall'ufficio, e come ogni sera, era sempre Riza che lo riportava a
casa, in auto. Lo conduceva seguendo dolcemente le curve morbide della strada,
tanto che lui poteva anche permettersi, fin troppo spesso, di scivolare nel
sonno.
Punto quattro: non rendere il soggetto da proteggere svantaggiato.
In fondo, chi guida è più a rischio, deve tenere gli occhi fissi sulla strada e
non può permettersi di difendersi, inoltre con le mani sul volante lui non
potrebbe nemmeno usare i suoi guanti alchemici, era a questo a cui era arrivata
lei, dopo un'accurata riflessione sui vari mezzi di trasporto per garantire
un'eccellente sicurezza.
Ma la giornata non era ancora finita...
“Hawkeye, che ci fai qui? Non pensavo che questo posto ti piacesse...”
“Buonasera, Colonnello” rispose solamente, scrutando con occhi indagatori
l'accompagnatrice di Roy.
“Che strano, eh? Ci incontriamo sempre anche la sera… nonostante io cambi locale
quasi ogni volta”
“Sì, è strano” ammise, poco convinta.
Punto cinque: porre attenzione sugli individui che il soggetto frequenta, e non
perderlo mai di vista.
Controllare i locali che lui frequentava, le strade che percorreva, e
casualmente anche le compagnie che incontrava, rientrava nella regola.
Un'altra pesante giornata era trascorsa, niente di nuovo aveva turbato l'ordine
della vita di Riza.
Posò la fondina sul tavolo della cucina, liberandosi i capelli con l'altra mano.
Quando si accetta un incarico lo si deve portare a termine a qualunque costo. Se
lo ripeteva ogni mattina appena alzata e ogni sera prima di coricarsi, come se
dovesse prendere una medicina... una complicatissima e dolcissima medicina.
Doveva occuparsi di lui, peggio che con un bambino... il suo compito era
neutralizzare qualunque luogo potesse essere fonte di pericolo, e doveva
ammettere che la cosa le riusciva abbastanza bene. Si congratulò con se stessa
concedendosi di sorridere appena, in uno slancio di euforia.
All'inizio era stato complicato, spesso si era ritrovata addirittura a pagare
qualche barbone per riportarlo a casa, dopo che lui era scivolato in qualche
vicolo sperduto, addormentato e ubriaco fradicio... ma alla fine doveva
ammettere che Roy aveva ritrovato il senno, ultimamente non era poi un compito
così gravoso - non lo era mai stato, a dirla tutta - anzi, quasi piacevole: il
suo superiore aveva cominciato a frequentare posti più elitari, più sicuri, non
faceva quasi mai tardi e aveva perso del tutto l'abitudine di bere fuori casa.
Che fosse finalmente diventato adulto?
Nello stesso momento, in un altro luogo, Roy rientrava a casa, abbandonando il
cappotto su una sedia e riavviandosi i capelli con l'altra mano.
All'inizio non si era neanche accorto di tutti quei particolari strani, come la
totale assenza di pericoli anche quando si trovava da solo nel cuore della
notte, nel quartiere più buio e malfamato di tutta Central City, o come si fosse
ritrovato nel proprio letto dopo aver preso una sbronza colossale, o come il
fatto che avesse ancora il suo portafogli quando l'ultima cosa che ricordava era
un lurido vicolo pieno di gentaglia... poi, si ritrovò casualmente a frequentare
posti affollati, luminosi e tranquilli, a condurre una vita più regolare, e a
smettere di bere, non si sa mai potesse servire il suo aiuto per salvare una
volta tanto il suo angelo custode!
- Fine -
Nota finale: spero sia abbastanza chiaro
come svolgimento ç____ç Ho cercato di delineare una giornata-tipo. Magari è
dispersivo, dato che ogni paragrafetto è un salto.
La canzone iniziale è Your Guadian Angel, dei The Red Jumpsuit
Apparatus, molto molto bella, a mio avviso (c'è anche un video royai su youtube
con questa canzone ^^). Lo so, la canzone è da un uomo a una donna, ma il testo
mi piaceva. La scelta del colore, stavolta, è tutto per mame ^^
Ringraziamenti per Rhythm: ^^
Stray: ci ho lavorato parecchio sopra, proprio per dare questo senso di
immobilità, di ritmo, anche con le parole. Non pensavo di esserci riuscita
tanto, ma se a te è piaciuto io sono più che contenta ^^ sì, in effetti erano
più ritmi, il respiro, il cuore, e gli spari. Meno male che sono riuscita a
coinvolgerti, qualcosa di buono lo faccio, allora ^^ Grazie per i complimenti
^///^ io sono curiosa del tuo, di theme!
A proposito, fammi sapere se c’è stato un plagio da parte mia! Provvederò a
riscriverlo. Avevi scritto un theme in cui si parlava di lei che proteggeva lui
in ufficio, solo che non l’ho trovato, se mi dici qual è almeno lo cito.
Grazie per il cap 77. C’erano anche i siti inglesi in cui trovarlo, erano su
blackenoir, solo che ho dimenticato di salvarli ç_____ç aiuto. Allora aspetto il
tuo regalino di Natale, altrimenti me lo tengo in spagnolo ^^
Valy88: ciao. È dolce? Meno male ^^ Roy può dimostrare i suoi sentimenti solo di
nascosto, in questa raccolta, infatti lei dorme e non lo saprà mai. Mi ero
ripromessa di scrivere una raccolta sul loro rapporto, prima di fidanzamenti o
matrimoni o cose del genere. E se mi dici che li descrivo come sono io faccio i
salti di felicità, ma non so se fidarmi del tutto: tu sei troppo buona, lo so da
tempo ^^ Grazie mille dei complimenti, e per seguirmi sempre, al prossimo
allora.
Sisya: ohi, sinceramente non pensavo di trovarti qui, ne sono stata molto felice
^^ Ma non perché sei un bradipo, ma perché io ancora mi chiedo come è possibile
che abbia ricevuto più di un commento… e poi vedere i commenti di una delle mie
scrittrici preferite (tu) è un’emozione! Davvero pensi che questo sia il
migliore? È stato il terzo in ordine di tempo che ho scritto, non pensavo fosse
niente di che… beh, ma tu puoi pensare tutto ciò che vuoi ^^ Guarda, l’idea di
questo tipo di ritmo a me è venuta subito, e l’ho trovata anche estremamente
banale, forse tu non ci avevi pensato perché le cose scontate non le prendi
neanche in considerazione ^^” Ma come, ti stavi per commuovere? O___O non
esagerare, su, io ho provato con tutta me stessa a descrivere la scena nel
dettaglio, così da far percepire al lettore il respiro, ma addirittura
commuovere? No, non credo, sei tu che sei troppo buona ^^” La scena in cui lui
cerca di svegliarla… eh, già, chissà che la nostra Riza non fosse ben sveglia XD
lei non sarà il tipo da fare certe cose, ma considera che erano soli, di notte,
e lui le stava appiccicato… è una donna anche lei! XD Non so, il problema non me
lo sono posto, ma mi hai fatto ridere. Lasciamoli soli, poi quel che è successo
non ci riguarda XD GRAZIE per aver inserito la raccoltona nei preferiti.
Commentare le tue fic per me è un piacere, sono stupende, le adoro veramente,
quando vedo l’aggiornamento (tasto dolente XD) faccio veramente i salti di
gioia.
L’immagine del mio account è meravigliosa!!!! L’ho scelta dopo un’ardua
decisione.
Penso sia l’essenza del royai, lei che, ovunque si trovino, si prende cura di
lui, anche facendogli una sciarpa, dato che lui come al solito è stato poco
attento e si è ammalato. E poi c’è anche Buraha. Che carini!!! Mi sciolgo ogni
volta che la vedo, divento simil- budino, e la cosa è grave, dato che so già a
cosa vado incontro quando apro l’account, dato che l’img l’ho scelta io ^^”
Pensa che mi ha anche ispirato una fic super fluffosa che pubblicherò domenica
prossima. L’immagine però la cambierò, ne ho trovata una natalizia che è un
amore *.*
Elyxyz: se dici che è dolce ci credo, hai ragione, non potrei mai contestarla,
signora maestra XD L’idea del respiro simile a uno sparo non ho minimamente idea
da dove sia saltata fuori… meglio non porsi il problema ^^” sì, alla fine
sincronizza il respiro suo a quello di lei, molto smielato dolce. Grazie del
commento, non so più come dirtelo. Potrei provare così: (_ _) ma poi mi viene da
ridere XD
Mame: sì, la situazione era invertita, volevo inventare qualcosa che fosse il
contrario (è sempre roy che dorme in ufficio), ma magari può capitare anche a
lei, se è stanca, ha finito il lavoro e non ci sono pericoli in giro. Hai
ragione, lui deve approfittarsene, infatti cerca di abbracciarla ^^ e meno male
che non si è svegliata, ci ha guadagnato anche lei, dai ^^ poi non so se hanno
veramente dormito insieme per tutta la notte, o lei si è svegliata dopo un po’ e
le si è preso un colpo! Tutto può essere (anzi, è molto probabile). Ma il dopo è
poco romantico e non l’ho descritto XD sono contenta se mi dici che questa
scenetta sia realizzabile, vuol dire che non sono andata troppo OOC ^^ Mi piace
questa idea della continuazione del respiro di riza in roy, in effetti è così,
ed è molto dolce.
Guarda, che io sappia il royai e l’edwin sono le coppie pensate fin dall’inizio
anche dall’Arakawa, poi non so se le metterà mai in pratica (non mi sembra che
il manga vada in direzione romanticismo), però ci sono, inutile negarselo. Poi
il fatto che ognuno ci vede i pair che vuole, quello è un altro discorso, ognuno
è liberissimo di fare ciò che vuole. Però quelle coppie ci sono, basta pensare
all’edwin, che negli ultimi cap diventa palese (già da inizio vol15 si vede che
Ed prova qualcosa per Win, e non solo il contrario… e cmq Win ha ammesso di
essere innamorata di lui, in qualche cap). per il royai aspetteremo, ma credo
che qualcosa ci sarà, in fondo il manga ha avuto un successo mondiale,
soprattutto tra le ragazze ^^ il 39, il 72 e il 74 sono dei gran bei capitoli,
soprattutto il 74, si sente un forte legame anche senza parole, lui la capisce
lo stesso. E vabbè, il 39 mette i brividi ^^
Grazie mille per il commentone stupendo. Ciaoooo ^^
The_Dark_Side: grazie per i complimenti, sono contenta che alla fine sia
risultata dolce e non smielata ^^ Io mi sono immaginata lui con un sorriso da
ebete sulla faccia mentre la guarda XD e sì, tanto lui mica ha lavorato, è
fresco come una rosa! Meno male che stavano da soli, sennò davvero il momento
dolce svaniva ^^ per la tua curiosità, ci sono delle liste di temi in inglese,
ci sono i 100 temi (quelli che ha fatto Stray), i 30, i 20 e i 15. Io ho scelto
proprio questi ultimi, che iniziano tutti con la R, infatti si chiamano R15. Le
parole quindi non le ho scelte io, le ho trovate sui siti inglesi, e mi sembrava
carino scriverci sopra, dato che Roy e Riza hanno la stessa iniziale (mi sembra
che questi temi siano adattissimi a loro, quanto meno è una cosa carina che
inizino tutti per R ^^). Poi il punto che mi hanno fatto dannare è un altro
discorso, ci sono parole che ritornano, che hanno significati simili (repeat,
replica – road, run), e manca rain, che in teoria dovrebbe essere il primo della
lista!!! Ma ormai mi sono imbarcata in questo progetto e vado avanti. Tra
l’altro li sta scrivendo anche Stray, nella raccolta Raindrops, ma non è che li
abbiamo inventati noi. Spero di essere stata chiara, altrimenti tu chiedi pure
^^ ciao!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Road ***
Nota: chiedo scusa per l'enorme ritardo con cui aggiorno, ma sono molto
impegnata durante la settimana e non trovo il tempo per ricontrollare i
capitoli.
Questo è il theme più banale che possa esistere sulla faccia della Terra.
-ROAD-
Era una serata tranquilla, il sole stava lentamente tramontando, inondando di
luce rosata la volta celeste, mentre qualche ultimo raggio dorato illuminava
ancora la strada. Il paesaggio era monotono, le case si susseguivano tutte
uguali, e gli unici esseri viventi erano solo loro due nel raggio di miglia,
chissà se lei se ne rendeva conto, beh, non sembrava che la cosa la mettesse a
disagio…
Roy Mustang pensava anche a questo, durante il viaggio di ritorno a casa dopo
una faticosissima giornata passata a firmare documenti che neanche ricordava.
L’unica cosa piacevole di quelle interminabili ore di lavoro era proprio questo
momento, e le occhiate di sottecchi al suo Tenente, che lo accompagnava in auto,
per la sua sicurezza. Quelli erano i rari e preziosi attimi in cui si potevano
permettere di essere veramente soli, senza nessuno a interrompere, e senza
documenti che necessitavano una firma urgente.
Riza continuava a guidare senza mostrare alcuna emozione, ogni tanto buttando lo
sguardo di lato, rivolto al suo superiore, che stava con un braccio appoggiato sul finestrino aperto
e la guancia sulla mano, lo sguardo verso l’esterno. Spesso si chiedeva a cosa
pensasse Roy in quei momenti, di certo non al fatto che adesso fossero solo loro due, si disse, ma aveva un’aria così strana,
sembrava assorto nei suoi pensieri, e lei avrebbe dato di tutto per riuscire a
leggere nella sua mente come riusciva a leggere i suoi impercettibili movimenti,
a capire le sue azioni.
La forza di volontà, la capacità di comando, la gentilezza, l’orgoglio, erano di
certo tutte caratteristiche riferibili a Roy Mustang, questo aveva sempre
pensato Riza. Ma una in particolare era quella più importante, che gli aveva permesso
di diventare quello che era.
La determinazione.
Roy dal canto suo continuava a fissare l’asfalto scorrere veloce sotto il suo
sguardo, non riusciva a fissare un punto che già era passato. Un po’ gli
ricordava la sua vita.
Fin da molto giovane era sempre stato un idealista, ingenuo sicuramente, ma
convinto dei suoi ideali.
L’alchimia è per la gente, credeva, e per creare con le sue mani la pace avrebbe
scalato i gradi dell’esercito, fino all’ultimo piano, il più alto.
Ed era sempre stato questo il suo obiettivo, la sua strada.
Ricordava però anche come avesse desiderato con tutto se stesso imparare il
segreto dell’alchimia di fuoco, e di come questo gli fosse sfuggito dalle mani
quando aveva la possibilità di catturarlo, a causa della morte del suo Maestro. Un
primo piccolo sasso sulla sua strada dei sogni.
Per quanto ricordasse, ogni volta c’era stato qualche ostacolo da superare, sembrava
che ogni cosa lo volesse sfidare.
Qualunque strada non sarà mai sgombra, aveva imparato a sue spese, ma avrà
sempre qualche ostacolo, nascosto, insidioso, piccolo, ma presente.
“Tra poco sarà buio” costatò Riza.
“Mh” fu la sua unica risposta, che sembrava provenire da così lontano, e non
dall’uomo seduto tanto vicino a lei.
E mentre il sole veniva inghiottito dall’asfalto, lontano, all’orizzonte, a Roy
tornarono alla mente scene passate in guerra, nella sabbiosa terra di Ishbar.
Il suo desiderio di maneggiare l’alchimia era stato raggiunto, ma
improvvisamente si era anche infranto, come piccole lame di vetro conficcate nel
suo cuore puro. Ogni vita strappata era diventata un sassolino sulla sua strada,
tanto da rendere impraticabile il percorso.
E infine un altro sasso, più pesante, ad ostacolare la sua vita. Un sasso di
egoismo e corruzione, che lo fece rendere conto che da solo non ce l’avrebbe mai
fatta, che il suo obiettivo sarebbe sfumato in lontananza prima ancora di essere
raggiunto.
“Le luci della strada sono già accese, non crede che sia una fortuna? Ormai è
buio” continuò la ragazza, cercando di fare un po’ di conversazione, non gli
piaceva vederlo in quello stato.
“Sì” fu il suo semplice assenso, forse neanche aveva sentito quello che aveva
detto, si ritrovò a pensare lei.
Ma la grandezza di un uomo si vede anche dalla capacità di non abbattersi quando
vede fallire i suoi sogni, e di trovare altre strade per raggiungere i suoi
obiettivi passati, se quella prescelta è impraticabile.
Riuscì a conoscere e a far suo il tipo di alchimia del maestro, infatti, quando
ormai si era rassegnato, una speranza apparve davanti a lui, nel posto e nella
persona più impensabili. E grazie alle sue abilità divenne un Alchimista di
Stato.
Dopo la guerra i suoi ideali cambiarono, provò sulla sua pelle, nel modo più
diretto possibile, che una singola persona non può cambiare il mondo, da sola.
Modificò la sua prospettiva iniziale, instaurando un rapporto di protezione e
fiducia reciproca.
E infine l'ultimo, l'ostacolo più difficile da superare, un macigno che avrebbe
gravato sul suo cuore forse per sempre. Ma in fondo, al suo
progetto precedente dovette solo aggiungere un’altra priorità: la vendetta. Il
suo scopo finale rimaneva immutato, per sempre.
“… Vuole che resti al suo fianco?” una voce chiara lo ridestò dai suoi pensieri,
riportandolo alla realtà.
“Cosa?” si affrettò a rispondere.
“Le ho chiesto se le serve che la accompagni fin dentro casa, se vuole che le
stia vicino o che chiami un medico, non mi sembra che stia molto bene, forse ha
lavorato troppo?” la sua voce rimaneva ferma e impassibile, ma un orecchio
esperto come quello di Roy poteva chiaramente percepire la nota di
preoccupazione, anche in quelle ultime parole scherzose, che volevano tirarlo su
di morale.
“No, grazie” rispose dopo un attimo di pausa “ora è tutto passato, non potrebbe
andare meglio” finì, regalandole un sorriso gentile.
Riza sorrise a sua volta, comprendendo, da quel piccolo gesto che lui le aveva
rivolto, la fiducia smisurata che nutriva in lei.
Il cielo era cupo, ma si intravedevano le prime stelle.
E capì che era davvero tutto a posto.
- Fine -
Ringraziamenti per Risk: in questo cap avevo volutamente esagerato il
comportamento di Riza, meno male che avete capito e non vi è sembrata assurda
^^"
elyxyz: ciao ^^ hai ragione a dire che le telefonate anonime sono
"inquietanti" più che "divertenti", solo che qui era il punto di vista di Riza,
e per lei sono divertenti XD magari per Roy un po' di meno... solo per questo ho
scelto quel termine, me la sono immaginata che ridacchia sotto i baffi per quel
che ha fatto, sono scherzi che di solito si fanno da bambini, ma non credo che
lei abbia mai provato cose del genere, quindi si rifà ora XD e sì, l'autrice (XDDD)
sono io. E di certo Riza ce la mette tutta, anche troppo, per portare la
pagnotta a casa ^^ Il tema della protezione è stato trattato moltissime altre
volte, e poteva uscire un cap serio e pesante (un altro ^^"), quindi ho optato
per una scelta ironica e divertente (o che almeno doveva essere così), perchè
qui la protezione di Riza rasenta l'ossessione. La cosa buffa è che mentre
scrivevo, e dovevo essere ironica, mi sono accorta che è tutto plausibile ^^" mi
è venuto in mente l'ep 5, in cui lei in mezzo secondo è pronta a sparare al
tizio del treno, o quello del primo incontro con Scar, o il fatto che è sempre
lei a guidare, e nel manga c'è il vol in cui lei lo sgrida per aver fatto
saltare la copertura, nonostante la abbia appena salvata, e lei ha sempre quell'espressione
seria che non ammette repliche, e che sarebbe pronta a prendere sul serio
qualunque cosa, se glielo ordinassero, e tante altre cose...
Poi, se ce lo vuoi vedere (no, non ce lo vuoi vedere), c'è da considerare che se
si vuole bene ad una persona il lavoro non è mai faticoso, qualunque esso sia ^^
Roy me lo sono immaginato un po' come un bamboccio XD
Solo che non capisco di che parli, risposte in codice? ma dove? grazie del
commento, io continuo ad arrossire, non posso farci niente. (_ _)
valy88: il lavoro di Riza è impegnativo, ma forse lei un pochino se lo
complica, eh? ^^ di sicuro però lei conosce Roy perfettamente, è la perfetta
guardia del corpo. Roy non so se ne è tanto contento... ma sì, dai, anche se se
la ritrova sempre tra i piedi ^^ grazie dei complimenti, ma io sono felicissima
che stanno finendo 'sti themes, non li sopporto più! Ora mi manca solo il
prossimo da ricontrollare, l'ultimo già è pronto, e poi archivierò questa
storia. Ciao ciao ^^
*O* (Sisya): ma tu dimmelo pure che è un cap bellissimo, io ne sono solo
che contenta, e la mia autostima forse riesce a raggiungere lo zero, dopo essere
stata per troppo tempo tra i numeri negativi XD Passando al cap. La dedizione di
Riza non è solo spaventosa, è anche ossessiva! però ammetto di essere stata
ironica volutamente. ma senza di lei Roy altro che 3 giorni, neanche 3 minuti
resisterebbe!!! XD la parte finale, il fatto che lui se ne renda conto, fa
presupporre che la protezione è reciproca, era l'unico punto serio del cap. C'è
questo tema della fiducia e della dedizione, tra loro, molto importante, ho
provato a renderlo in chiave ironica, ma con un cenno di serietà, perchè Riza
farà le cose con troppa fermezza, forse, ma le fa con il cuore. E lo stesso Roy,
l'ho descritto come un bamboccio, incapace di capire le situazioni, ma in realtà
alla fine lui sa tutto, e anche da parte sua c'è protezione. Il punto è che non
se lo diranno mai, sono due testoni >.< E poi è tutto quel che volevo delineare
con questa raccolta: un rapporto che C'E', ma che per vari motivi non è palese.
Ehm, ma che è un'improvvisata se ti dico che sei una delle mie autrici
preferite? O.o secondo te ti scrivo i commenti a caso??? se dico che le tue
storie le apprezzo, e aspetto veramente l'aggiornamento, e contorno tutto con
complimenti vari, vuol dire che è vero! perchè dovrei perdere tempo a scrivere
tutte quelle cose sennò? e che ci starebbero a fare le tue fic tra i miei
preferiti? ^___-
Hai un account su youtube? voglio vedere i tuoi video royai preferiti!!! ti
prego ti prego ti prego, mi dai gli indirizzi? ç____ç Grazie del commento, ciau
^^
The_Dark_Side: uhm, la giornata di Riza è intensa, sì, ma direi anche
ossessiva e spaventosa! Non ha un secondo libero. Hai presente i bambini? si
devono avere sotto controllo 24 ore su 24, e qui è la stessa cosa XD Sarà
un'ottima mamma. si è scritta nella mente tutto ciò di cui lui può aver bisogno,
senza contare che stando sempre insieme conosce anche le sue abitudini e i suoi
impegni... potrebbe essere un'ossessione per roy, ma non è così, non gli dà poi
tanto fastidio averla sempre tra i piedi ^___^ E Riza lo fa con piacere, sì,
anche perchè secondo me c'è anche altro sotto, se si vuole bene a qualcuno la
fatica non si sente. Grazie dei complimenti, ciao!
Irene Adler: eh, già, hai dimenticato un capitolo... come faremo adesso?
uhm, per farti perdonare vorrà dire che dovrai scrivere una bella fic royai ^^
per Rhythm, forse Roy è un po' troppo dolce, hai ragione, però ho considerato
che è da solo e lei dorme: e chi lo scoprirà mai? ^^ Per questo cap invece, mi è
piaciuto che hai scritto che la giornata è realistica, anche se c'è dell'ironia,
è davvero un bel complimento! Credo che Riza possa fare questo e altro per
tenere d'occhio Roy, le telefonate mattutine non so proprio come mi siano uscite
fuori, so solo che una mattina mi sono svegliata con questa immagine e ho
iniziato a ridere come una pazza ^^" ho dovuto scriverla. Che bello, i miei cap
ti hanno ispirata! io aspetto allora ^^ Mi spiace che non hai tanto tempo, non
ti stressare troppo!! ciao ^^
Stray: guarda, io ancora non capisco perchè apprezziate le mie
riflessioni su Riza, perchè io e lei non abbiamo nulla in comune, quindi non
pensavo proprio di riuscire a descriverla così bene... mah, è un mistero. Non so
se Roy abbia cambiato le sue abitudini volontariamente o non se ne sia accorto,
ma sono certa che a lui non è dispiaciuto minimamente ^^ Grazie per il commento.
mame: avevo pensato di mettere alla fine che lui sapeva chi lo chiamava
tutte le mattine, però ho preferito lasciare in sospeso, perchè altrimenti non
mi veniva la battuta delle imprecazioni: se lui sapesse che c'è Riza dall'altra
parte della cornetta non le direbbe mai tutte quelle parole! (spero ^^"). Ci
sono alcune parti più tenere, anche perchè cmq tutto il loro rapporto è profondo
(e tenero), però ho mantenuto tutto sull'ironia e sulla maniacalità. Secondo me
dentro di sé, quando Riza trova Roy ubriaco da qualche parte, alza gli occhi al
cielo e si dice "ma chi me l'ha fatto fare?", però lei è sempre seria e non si
scompone mai XD Ma in fondo non è un lavoro pesante, se si vuole bene a qualcuno
si fa qualunque cosa, no? ^^ Hai centrato il punto della parte finale, era forse
la parte un po' più seria: è come se anche quando sono soli non sono mai senza
l'altro, oltre ad entrare nello stesso momento, fanno anche gli stessi gesti
(posano la giacca e si sistemano i capelli). Volevo mettere un po' di intimità,
e simboleggiare il loro legame forte. Grazie della tua analisi ^^ ciao
Riza_chan: già, a Roy non dispiace ritrovarsi Riza sempre tra i piedi ^^
però immagino che se lui esce con un'altra donna e si ritrova Riza davanti deve
sudare freddo XD la lista mentale indicava proprio la freddezza di Riza, anche
in situazioni del genere, lei ha preso sul serio il suo lavoro, e la cosa bella
è che le piace! Anche tu vuoi seguire un individuo come Roy? XD se diventi come
Riza però ti stressi troppo! ^^ Grazie dei complimenti!!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** Rule ***
Nota: questo theme è uscito fuori da una riflessione che feci anni fa su
un altro fandom, a cui ho dato il mio cuore per sempre, credo. Penso che la cosa
si possa adattare bene anche qui ^^ sarà un caso che dopo ho scelto proprio il
royai? la mia mente rimane un mistero...
E' un capitolo corto corto, un po' dolce, e un po' insensato.
Il titolo, non so se è giusto, ma io l'ho tradotto con "regola".
-RULE-
L’esercito è regolato da leggi precise e inviolabili.
Come comportarsi in battaglia, come regolare la vita d'ufficio, come evitare
qualunque contatto informale con i propri superiori.
Un bravo soldato deve attenersi a tutto questo sempre, in qualunque momento e in
qualsiasi situazione.
“Tenente?” iniziò Roy, lo sguardo leggermente infastidito, fisso in avanti, e le
mani in tasca.
“Mi dica, signore” rispose Riza, decisa e quieta.
“Mi ripeti perché siamo qui?” chiese appena spazientito. Era almeno la quarta
volta che le rivolgeva quella domanda.
Era un’altra missione, l'ennesima in quel mese, e come sempre Roy aveva deciso
di occuparsene insieme a lei. Non sapeva bene perché le affidasse qualunque
cosa, dai documenti alla sua stessa vita...
“Per ispezionare questo quartiere, signore” rispose lei senza batter ciglio, e
senza neanche preoccuparsi della stranezza della domanda del suo superiore.
“Esatto. E siamo in borghese per non dare nell’occhio, se non sbaglio” un
leggero disappunto nella sua voce.
“Sì, signore” gli accordò lei.
“Allora mi spieghi perché continui a camminare dietro di me? È imbarazzante, li
vedi gli sguardi che ci rivolge la gente… oltre al fatto che è scomodo parlare a
distanza” si affrettò a spiegare lui, voltandosi verso Riza mentre continuava a
camminare.
Due passi indietro e uno di lato. Una distanza spontanea, uscita dalla rigidezza
delle regole militari che obbligano il subordinato a non precedere mai il
superiore.
“E’ il mio dovere, signore, e se mi permette di parlare liberamente, non pensavo
le interessasse così tanto cosa pensa la gente del suo comportamento” spiegò con
calma la ragazza.
Roy si fermò, forse in cerca delle parole adatte.
“No, non è questo, ma… così ci salta la copertura…” cercava in tutti i modi una
scusa per togliersi da quella situazione al limite della stranezza. “Dai… sei il
mio Tenente, no?” aggiunse, abbassando di un tono la voce, e passandosi una
mano, ormai libera dalla tasca, tra i capelli.
Roy non ricordava neanche più da quando pensava a lei come al suo Tenente, con
un aggettivo che specificava un’appartenenza più profonda.
Non avrebbe voluto continuare a sentire solo la sua presenza, il ticchettio dei
suoi passi. Voleva averla nel suo raggio visivo.
Gli basterebbe voltarsi leggermente per vederla, allungarsi di poco per
sfiorarla…
La sua stella polare gli era indispensabile, seppur dietro le spalle.
“E’ il mio dovere restare dietro a proteggerla, senza contare che le regole-”
iniziò Riza.
“Te lo devo ordinare?” la bloccò prima che lei partisse con quel discorso che
conosceva già a memoria.
Due passi avanti. Una distanza banale che non può essere colmata.
Non c'era la paura di non riuscire a raggiungerlo. La consapevolezza che lui
sarebbe rimasto sempre là, davanti a lei, era vivida e forte in Riza.
Ogni volta, in ogni tentennamento, le bastava alzare lo sguardo e ritrovare il
suo traguardo, il suo sogno.
“Le regole devono essere seguite, se ognuno facesse come vuole ci sarebbe una
gran confusione e-” provò di nuovo lei.
“A volte alcune stupide regole possono essere infrante” ribatté, interrompendola
ancora e mettendo il broncio.
Riza non trovò nulla da ribattere e i due ripresero a camminare in silenzio
ancora per qualche minuto.
Vedendo che la situazione non accennava a cambiare, Roy si voltò all’improvviso
e la prese per mano, costringendola, con quell’improvviso e caldo legame, ad
avvicinarsi a lui. Le rivolse un sorriso gentile, mentre Riza distoglieva lo
sguardo imbarazzata, notando che il Colonnello non accennava a lasciarle la
mano. Stando così vicini potevano sentire il calore dell’altro, e una
completezza fino ad allora solo sognata.
Continuarono ad andare avanti, anche se sembrava molto più una passeggiata che
un’ispezione di lavoro.
Non si guardarono, e non si parlarono, soltanto il lento rumore dei loro passi
riecheggiava nella strada quasi deserta.
Un'unica, piccola affermazione, sussurrata appena, spezzò il silenzio.
“Rimani al mio fianco per sempre.”
- Fine
-
Nota: tanto per fare la cretina, Riza vede il lato B di Roy, che non è da buttar
via, ecco perchè rimane là dietro, la regola è tutta una scusa XD
Vabbè, torniamo seri. Mi sono accorta che ultimamente tutto ciò che scrivo ha un
tono allegro. Tipo questo theme, l'ho completamente stravolto pochi giorni fa.
Eppure è strano, la mia vita è uno stress continuo e io scrivo roba allegra...
Freud ne avrebbe di cose da dire, su di me.
Non so se si capisca bene questo theme, magari do qualche spiegazione in più nel prossimo capitolo.
Ok, voglio concludere la raccolta prima della fine dell'anno. Ci vediamo nel
prossimo capitolo, "Run", il gran finale, e sarà anche molto leggero come
argomento.
Ringraziamenti: sarò sintetica, chiedo
scusa. Abbiate pietà (di una povera demente che si dimentica di aggiornare) ^^
Irene Adler: *.* voglio leggere la tua ff!!! Pubblica presto! Grazie dei
complimenti cara, sei sempre troppo gentile. E' vero, il tragitto in macchina è
qualcosa di molto intimo per loro, lì sono davvero soli ^^ Ho preso spunto dalla
puntata 37, quando sono in auto insieme, mi è piaciuta tanto quella scena. Alla
prossima!
valy88: ohi, meno male che dici che non stravolgo i personaggi, non sai quanto
mi fai felice ^^ ci tengo sempre, ci lavoro tantissimo sopra, meno male che tu
apprezzi! non esageriamo però a dire che può averla scritta l'autrice stessa
>///< La scena forse era più ispirata all'anime, stavolta, nel manga mi sembra
che guidi anche lui, mentre nell'anime no. Eh, sì, siamo a -2, anzi, a -1, manca
poco ormai. Fai buon viaggio, ti perderai il prossimo aggiornamento, ma tanto la fic è qui, per quando vuoi leggerla. Ciao!!!
elyxyz: ormai ho completa fiducia in te, se dici che non è banale ci credo ^^
anche perchè sì, le m. hanno sempre sempre ragione XD Però io avevo trovato sul
dizionario che "constatare" si può anche scrivere "costatare", senza la n. Mi
spieghi anche questo? XD A parte che ora che ci penso, credo di essermi confusa,
e invece di correggere qui ho corretto nell'altra raccolta (e infatti non
trovavo l'errore... mistero svelato) ^^" Ora controllo. Ciao e grazie.
Sisya: già, la mia autostima è sempre a -20, che possiamo farci? XD Ho pensato
che il theme fosse banale perchè l'accostamento strada-strada di vita è scontato
^^" Roy ogni tanto è pensieroso, credo, soprattutto per cose così serie, dai,
concediamoglielo XD e Riza cerca di fare conversazione perchè lo vede che c'è
qualcosa che lo turba e vuole aiutarlo. In effetti è strano, ma penso che possa
esserci una cosa del genere ^^ Grazie dei complimenti *O*
PS. grazie ancora per quei video, non sai quanto te ne sono grata, hanno avuto
un effetto devastante su di me ^^
mame: grazie del sostegno ^^ sono contenta che il theme ti sia piaciuto, l'idea
strada-vita è banale, ma non mi è venuto in mente altro ^^" Le frasi di Riza
servivano per tirargli su il morale, perchè lei si accorge che qualcosa lo
turba, e alla fine ci riesce, lui sorride. Credo anche io che senza di lei, Roy
non avrebbe fatto poi molto... A presto!! E poi... accidenti, mi dimentico
sempre di leggere la tua COAT ç___ç ma tanto non fugge, vero? XD
Ultima cosa: grazie a chi ha aggiunto la mia raccolta tra i preferiti, c'è stata una new entry recentemente ^^ Grazie davvero!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** Run ***
Nota: e siamo giunti alla conclusione. Prima o poi doveva succedere (e meno male
^^).
Questo capitolo è nato volutamente leggero, direi che come genere è commedia e
romantico. E’
un po’ lunghetto, ma spero sia leggero (almeno per me è così).
Volevo ringraziare tutte le persone gentili che hanno sempre commentato e mi
hanno sostenuta, e anche quelle che si sono perse per strada, e di cui non ho
più notizie :(. Grazie! Questo ultimo capitolo lo voglio dedicare a voi. (In
ordine alfabetico):
elyxyz (so che farai i salti di gioia, visto che ti ho dedicato una royai, eh?
^^)
Irene Adler
Mame
Nimphadora (non ho più tue notizie, ancora rotoli tra gli scatoloni? XD)
Riza_chan
Sisya
Stray
The_Dark_Side
Valy88
- RUN -
“Colonnello? Colonnello Mustang!”
Il diretto interessato si fermò di colpo, arrestando la sua corsa in una
posizione decisamente sbilanciata.
“Che c’è? Havoc, non vedi che sono di corsa? Ne riparliamo dopo in ufficio”
sputò fuori Roy, riprendendo a correre e sparendo dietro l’angolo del corridoio.
Lo vedo che va di corsa, avrebbe voluto controbattere ironicamente il
Sottotenente, che non aveva fatto in tempo neanche ad aprire la bocca. Il suo
superiore era fuggito via come il vento prima di qualunque spiegazione.
“Che succede?” chiese Breda, arrivando vicino all’amico, mentre teneva tra le
mani una pila di documenti.
“Vorrei tanto saperlo… stamattina il Colonnello mi ha chiesto di recuperargli
questo documento” espose, agitando un foglio davanti agli occhi dell’altro, “ma
è tutto il giorno che lo cerco, è come sparito nel nulla, e adesso che l’ho
trovato è fuggito via senza una scusa.”
“Perché, era al Quartier Generale, oggi? in ufficio non c’era…”
“Ma che gli prende?”
Intanto Roy continuava a correre per tutto il Quartier Generale, poteva
assicurare di conoscerlo meglio dell’architetto che aveva ideato il progetto,
non sapeva neanche lui quante volte quel giorno avesse incontrato quei corridoi,
salito e disceso scale, varcato porte e travolto personale. Ormai non esistevano
più segreti, aveva scoperto l’esistenza di piani a lui sconosciuti, o trovato
uffici che non immaginava neanche esistessero. Conosceva ogni ala dell’edificio
meglio di casa sua, nonostante fosse risaputo che più di un militare aveva vagato
per ore all’interno del palazzo senza trovare la strada da cui era partito…
c’era da perdersi là dentro!
“Uhm, cos’era?”
“Cos’era cosa?”
“Non lo so, una macchia blu ha appena attraversato il corridoio.”
I due si spinsero oltre l’angolo, per avere una migliore visuale del corridoio e
dell’essere che doveva ancora stare là.
“Quella figura di schiena che corre non mi è nuova” pensò Fuery.
“Ma certo, è il Colonnello Mustang!” chiarì Falman.
“E che ci fa qui? Pensavo che oggi non fosse in ufficio, è tutto il giorno che
non l’ho visto.”
“La domanda giusta è perchè corra...” lo corresse l’altro.
Roy ormai non ce la faceva più, era tutto il giorno che correva avanti e
indietro, su e giù. Ricordava perfettamente una delle regole fondamentali che
gli avevano insegnato in Accademia: fai perdere le tue tracce al nemico. E oggi,
per lui, quella era diventata una regola aurea. Ed era sicuro di aver pedinato
il suo inseguitore, di essersi mimetizzato bene, fuso con l’edificio e nascosto
tra il personale. Colui che lo stava seguendo di certo sarebbe impazzito, e
questo lui lo sapeva bene, aveva appositamente cambiato direzione ogni cinquanta
metri, allungato e rallentato il passo, tendendo agguati, sparendo alla visuale,
magari entrando di soppiatto in qualche ufficio (con evidente incomprensione
dell’ufficiale di turno), senza contare che aveva in pugno il suo nemico, con il
coltello dalla parte del manico. Poteva osservare i suoi spostamenti, e quindi
regolarsi di conseguenza.
Era tutto il giorno che fuggiva, beh, lui non l’avrebbe mai ammesso, era più un
“prendere le dovute precauzioni” che fuggire. Era arrivato in ufficio come al
solito in ritardo e dopo neanche dieci minuti ne era uscito di corsa, inventando
che aveva bisogno di un caffè, scusa di certo non accettabile, dato che sulla
sua scrivania c’era ancora una tazza fumante della suddetta bibita, preparata
dal suo Tenente in persona, come ogni mattina.
Ma ormai era quasi finita. La giornata lavorativa era al termine, mancavano
trenta minuti, dopo di che sarebbe stato finalmente salvo. Anche perché avrebbe
avuto tutto il fine settimana per scampare al pericolo.
Trenta minuti e sono salvo, pensava, trenta stupidissimi minuti e poi potrò
riposarmi, e poi…
“Colonnello? Allora è qui!”
Roy fece un salto di venti centimetri, mentre il cuore gli si fermava per cinque
secondi buoni. Conosceva quella voce, era quella del suo inseguitore, del suo
nemico, di colui che aveva cercato di evitare per tutto il giorno! A quanto pareva
invano.
“C-che ci f-fai tu q-qui?” balbettò lui, in preda all’agitazione di essere
braccato, e alla mancanza di fiato dovuta alla corsa.
“Deve ritornare in ufficio, subito” il suo tono non ammetteva repliche, “ha
perso fin troppo tempo oggi.”
“Ma… ecco, io…” provò, sconsolato.
“Niente ma! Avanti Colonnello, non faccia storie, è già abbastanza nei guai per
il lavoro che non ha svolto oggi.”
“Ma Hawkeye, io” tentò di spiegare lui, ma un’occhiata fulminante di Riza lo
bloccò, “arrivo subito” si affrettò a rispondere, impaurito.
Non poteva essere… aveva perso. Era tutto il giorno che correva da tutte le
parti, lui aveva il controllo, lui era nella posizione migliore, lui era
avvantaggiato, poteva spiarla, vedere le sue mosse, eppure… No, non l’avrebbe
mai permesso. Mancavano venticinque minuti alla salvezza, non poteva arrendersi
proprio ora, non lui, non Roy Mustang!
E infatti appena poté voltò di scatto l’angolo e si precipitò giù per le scale,
sfuggendo dalle grinfie del suo Tenente. Riprese a correre, ce l’avrebbe fatta,
doveva solo nascondersi per altri venti minuti e poi era finita. Dopo quella
giornata passata ad essere inseguito non sarebbe più stato sotto pressione
durante una missione, ne era sicuro. Certo, era arrivato con il fiato corto, un
dolore lancinante alla milza, le gambe che gli tremavano e i capelli spettinati,
ma questo era niente in confronto a ciò che lo aspettava se fosse stato
catturato. Non pensava potesse esistere niente di peggio, sarebbe stata una cose
terribile, una catastrofe! Sarebbe andato di sua spontanea volontà a combattere
in cento guerre pur di non dover affrontare quel pericolo.
Mancavano cinque minuti. Decise che era meglio uscire dal ripostiglio delle
scope, dove aveva trovato un non tanto accogliente rifugio, e dirigersi verso
l’uscita secondaria, dopodiché allontanarsi di soppiatto, scavalcare il cancello
del Quartier Generale, e poi avrebbe assaporato la tanto agognata libertà. Già
sentiva il gusto in bocca, i dolori fisici erano miracolosamente passati. Guardò
prima a destra e poi a sinistra: via libera! Il corridoio era deserto. Scese per
le scale e vide davanti a sé la porta dell’uscita aperta, e il sole rosso sangue
che tramontava all’orizzonte, libero e lontano come si sentiva lui in quel
momento. Era il momento perfetto, uno scatto e varcò la soglia.
“Colonnello, se ha finito di giocare la pregherei di tornare in ufficio”
pronunciò una voce alla sua destra, appartenente a una figura poggiata sul muro
appena fuori la porta, evidentemente ad attenderlo.
“Hawkeye! Ma come cavolo hai fatto a sapere che ero qui?” strillò lui,
decisamente in preda al panico, bagnato di sudore e ricominciando a sentire
tutti i suoi acciacchi.
“Ancora non l’ha capito? Ora mi segua, credo proprio che dovrà passare tutta la
notte qui. E se ha intenzione di farmi perdere ancora altro tempo, sappia che
sono stanca e non tollererò oltre, signore” aggiunse marcando l’ultima parola,
mentre portava una mano al fianco, e alla fondina.
Roy deglutì, spaventato, e decise che per il suo bene era meglio seguirla. La
vita aveva ancora importanza per lui, anche se piena di umiliazioni e sconfitte.
Aveva perso, lo sapeva, e forse lo sentiva dentro di sé dall’inizio della fuga.
Non sarebbe mai stato capace di sfuggire al suo Tenente, neanche dopo mille anni
di addestramento.
Se ne stava mogio dietro di Riza, seguendola pedissequamente. Certo che aveva
proprio una bella andatura, fluida ed elegante, non ci aveva mai fatto caso,
anche perché di solito era lui a starle davanti. E quella divisa le stava così
bene, senza una piega, e i capelli perfettamente raccolti…
“Ehi!” si riprese lui dai suoi pensieri, “ma non è possibile! Dovrebbe essere
stanca almeno quanto me!” gridò, più a se stesso che a qualcuno in particolare.
“Cos’ha detto, signore?” chiese Riza, voltandosi verso di lui e inarcando un
sopracciglio.
“Ehm, niente…”mormorò Roy, arrossito, non si era accorto di aver formulato ad
alta voce i suoi pensieri.
“Tenente?” azzardò timidamente, “dove è stata oggi?”
“Ho lavorato in ufficio, io” rispose, “poi sono stata in biblioteca, nella mensa
C, al Reparto Cancelleria, alla reception dell’ala nord, e.. ah sì, in
infermeria” enumerò.
Roy rimase attonito, non riusciva a capire perché mai il suo Tenente avesse
visitato tutti quei posti, che si trovavano ognuno in un punto lontano
dall’altro, nell’edificio. Ma soprattutto non capiva perché si era trovata in
tutti i posti che aveva frequentato lui quel giorno, e non solo, tutti quei
posti che lui aveva frequentato appositamente per sfuggirle!
“Come mai ha fatto tutti questi giri così lontani dal nostro ufficio?”
“Avevo voglia di una passeggiata” spiegò lei, con un chiaro sorriso che lasciava
intendere ben altro.
Continuarono a camminare in silenzio fino a raggiungere il loro ufficio, Riza
aprì la porta e vi fece entrare per primo Roy, che si buttò letteralmente sulla
sua sedia.
“Sono stanco morto! Vorrei solo andarmene a casa” sospirò lui.
“Ci andrà, signore, ma prima deve finire il lavoro di oggi. E se non si fosse
messo in testa di correre i cento metri per tutti i corridoi dell’edificio sono
sicura che non sarebbe così stanco, Colonnello” disse tranquilla lei.
Inziarono a lavorare in silenzio, ma dopo poco Roy non poté fare a meno di non
pensare a ciò che aveva passato quel giorno. Non ci poteva ancora credere, erano
ore che cercava di nascondersi da Riza, aveva percorso i sentieri più impervi e
i luoghi più nascosti dell’intero palazzo. Per scoprire poi che Riza sapeva
esattamente dove era, che lo precedeva ogni volta. Ecco perché la trovava sempre
sul suo cammino, Roy pensava di essere il cacciatore, di conoscere i suoi
spostamenti, e appena l’avvistava correva nella direzione opposta, sicuro di
perderla di vista. In effetti si era chiesto perché la ritrovava sempre davanti
a sé, dopo ore che correva zigzagando per i piani più disparati, ma non aveva
avuto tempo per fermarsi a riflettere. Si era riscoperto preda, debole, inutile,
prevedibile preda. Eppure non gli dispiaceva più di tanto.
“Hawkeye, a quanto pare per quanto io possa stare lontano sono destinato a
correre sempre incontro a te, eh?” domandò sorridendo, anche se non era tanto
sicuro che fosse una domanda, “e a quanto pare anche tu fai lo stesso con me,
dato che sai sempre dove sono e riesci a sentire la mia presenza ovunque…”
concluse, con il sorriso che divenne incredibilmente malizioso.
“A quanto pare, signore, ormai la conosco così tanto bene da sapere che è
disposto a rendersi ridicolo davanti a tutto il Quartier Generale per non voler
firmare uno stupido foglio.”
Colpito e affondato, ormai aveva perso il conto di tutte le volte che era
successo.
Ma Riza sapeva che le sue parole erano vere, in qualche modo sapeva sempre lui
che stesse facendo, dove volesse andare, come volesse agire.
Era quasi come leggergli nella mente.
Era divertente, e utile, ma le dava anche un senso di unicità, perché lei era la
sola a riuscire in questo scopo, a capirlo perfettamente. Forse dipendeva dal
fatto che in fondo, molto in fondo, i loro caratteri erano simili; e qualcosa di
uguale c’era, a pensarci bene.
Avevano lo stesso sogno, e questo non vuol forse dire che si è simili
nell’anima?
E poi bisognava considerare gli anni passati insieme, prima come convivenza in
casa di lei, poi come lavoro nello stesso ufficio, e inoltre c’era l’esperienza
degli stessi dolori, la conoscenza della sofferenza, ma anche del cameratismo,
la gioia di avere una famiglia non comune, formata dai colleghi, e i piccoli
momenti divertenti e rilassanti che si concedevano tra una firma e l’altra, o
tra una battuta contro Edward e la sua conseguente smisurata reazione.
Era questo, sicuramente, o forse era quel qualcosa di indefinito che sentivano a
livello del cuore quando si guardavano negli occhi, o il sussulto dello stomaco
quando si sfioravano, o la capacità innata di entrambi di percepire la presenza
dell’altro, e di sapere a priori se stesse bene o se fosse in pericolo. In
realtà, potevano correre quanto volevano lontano dalla verità, ma prima o poi la
strada sarebbe finita, la loro corsa si sarebbe arrestata, e si sarebbero
guardati negli occhi, uno di fronte all’altro, perché i loro percorsi
camminavano paralleli per buona parte della vita, come i loro sogni, ma
inevitabilmente alla fine si sarebbero incrociati, e loro si sarebbero dovuti
fermare, perché la strada era finita, perché la loro conclusione era l’altro, e
non potevano andare da nessuna altra parte se non continuare a rimanere così,
l’uno di fronte all’altra, per sempre.
E forse allora avrebbero ammesso quel “qualcosa in più” che tenevano ben
relegato dentro di loro, ignorandolo continuamente. Sarebbe arrivato il tempo in
cui tutto fosse perfetto, senza leggi, senza guerre, senza morte, c’erano
soltanto loro due, in un infinità immobile.
“Colonnello, firmi questo foglio, per favore, è l’ultimo.”
Roy guardò il pezzo di carta, riflettendo per un momento. Era per questo che era
fuggito per tutto il giorno, non voleva trovarselo davanti. Eppure era là.
Sapeva di doverlo affrontare prima o poi, e il suo Tenente gli aveva gentilmente
offerto questa possibilità.
“Sei sicura? Devo proprio?” chiese speranzoso, scrutando il foglio e
rigirandoselo tra le mani.
“Temo di sì, signore” rispose semplicemente, ma subito dopo aggiunse, con voce
più dolce “ma non credo che sia un grande problema, non ha proprio niente di cui
preoccuparsi, e poi sono solo tre giorni, passeranno presto.”
Roy sembrò convinto, prese la penna e firmò, liberandosi di un peso che lo aveva
oppresso per tutto il giorno, rendendosene conto solo ora. Riza prese il
documento e fece per andarsene, ma prima di uscire definitivamente dalla porta
si voltò, fissando pensierosa il suo Colonnello.
“Credo proprio che dovrò chiamare spesso in ufficio, altrimenti i ragazzi non
combineranno niente, per lei va bene?” e senza aspettare una risposta, sorrise
ed uscì, lasciando Roy solo e rassicurato, in ufficio.
Si alzò e si mise a guardare fuori dalla finestra: ormai era notte fonda, non si
riusciva bene a distinguere le figure, in strada.
“Per me va bene” si rispose da solo, “lo so che il corso di addestramento
annuale per tiratori scelti è fondamentale, ma tre giorni senza di te saranno
lunghi e noiosi.”
-
Fine -
Nota: se non finivo con una scemenza non ero felice, e quindi eccola qua!
Purtroppo per voi ho altre idee in programma, quindi non vi libererete presto di
me! E poi c’è anche un famoso seguito a cui ho iniziato a lavorare… vedremo se
ne uscirà fuori qualcosa di decente.
Oddio, è finita davvero, un po' di tristezza c'è :(
Intanto,
BUON ANNO NUOVO
^^
Ringraziamenti: grazie per aver lasciato un parere, anche se le vacanze sono
impegnative ^^
Nel caso qualcuno avesse il coraggio di commentare anche questa mia ultima
cretinata, aggiungerò le risposte sotto a queste (sarà un casino, me lo sento,
sono quasi tentata di chiedervi di non commentare XD no, era uno scherzo!!! Non
fuggite!).
Stray: fa nulla se hai perso il cap precedente ^^ credo che se Roy avesse detto
ad ognuna di noi (mi ci metto anche io nel mucchio) di essere “sua”, come lo
dice di Riza, essendo il suo Tenente, credo che saremmo tutte delle gelatine
ambulanti XD anche per me il tema della distanza è significativo per loro, ci
sono quei maledetti gradi militari nel mezzo, che sono la gioia e il dolore di
noi fan (gioia per la famosa storia delle divise *ç*), è la loro bellezza.
Secondo me Roy considera Riza ad un livello più alto, esattamente come Riza
considera Roy ad un livello più alto del suo… insomma, non ne escono fuori XD
magari dovrebbero solo fermarsi e girarsi indietro, come è stato fatto in questo
capitolo, così da accorgersi che l’altro è là, a una piccola distanza di due
passi ^^ Eh, il lato B… Riza ne sa una più del diavolo XD
Mame: grazie per aver commentato ^^ sì, i giri di ronda sono una bella
occasione, e non trasgrediscono neanche le regole! Meglio di così… Ho evitato di
scrivere qualcosa di spinto, dai, è stato un gentiluomo, in fondo ^^ E poi a
“quelle cose” ci pensi tu, no? Mi avevi detto che avevi in programma qualche
altro lavoretto, ma temo sia stato cancellato dalla lista L Cmq, sono contenta
che Roy ti abbia intenerito con l’ultima frase ^__^ io non oso pensare a come è
andata dopo, cioè, o Riza è svenuta o gli è saltata addosso XD
Ps. Leggerò COAT, è deciso! Anche nel caso tu aggiornassi non preoccuparti che
ti commento ogni capitolo ^^ ma perché trascrivi al pc? Non ti conviene scrivere
direttamente là? È più comodo.
Irene: sì sì, il lato B rimane il lato B! XD Ci sarà anche rimasta male che lui
l’ha presa per mano e l’ha avvicinata a sé XD Guarda, io sono ingenua come una
bimbetta di 5 anni, e mi piace tantissimo l’idea del prendere per mano un’altra
persona, non so, mi affascina, la trovo una cosa molto più intima di un bacio.
Mi dà idea dell’affetto che lega due persone, il loro volersi bene, e questo può
essere più importante dell’amore stesso, a volte (volere il bene di un’altra
persona… io lo trovo meraviglioso). Quindi nelle mie storie ci sono sempre
questi piccoli gesti, al massimo qualche carezza sfiorata, preferisco queste
piccole cose a baci, abbracci o altro. E sono contenta che hai apprezzato, in
effetti sono molto carini così vicini ^^ Eh, già, mi sono accorta che l’Arakawa
ultimamente non si preoccupa di Roy e Riza, e neanche di noi povere fan! -___-
Io continuo ad aspettare le tue ff, ti presterei volentieri il mio pc, se il tuo
non funziona, ma non credo sia una cosa fattibile XD Ciao!
elyxyz: ma di che ti scusi? Io ancora mi sto chiedendo perché leggi ^^” Riza è
proprio fortunata… altro che panorama! Dillo che vorresti stare volentieri al
suo posto XD Dici che neanche di fianco è male? Uhm, ma non è che a te va bene
sempre, da qualunque angolazione lo si guardi? XD Ok, la smetto, scusami, torno
seria. Bah, a me non dispiace che sia finita, almeno non dimenticherò più di
aggiornare ^^ e tanto ho altro lavoretti da sistemare (tu-sai-cosa). Ciao ^^
Un piccolo ringraziamento anche a chi ha messo la
raccolta nei preferiti ^^
Ringraziamenti per Run: ed eccoci qui, abbiamo finito davvero adesso. Grazie a tutte per le splendide
rencensioni sempre troppo buone, non smetterò mai di essere grata ad ognuna di voi!
Kathleen: XD Non avevo pensato che potesse sembrare che Roy fosse inseguito da una delle sue ragazze XD
o da il ragazzo di una delle ragazze XD certo che sarebbe stato proprio ridicolo! Ma Roy avrebbe affrontato il
pericolo a viso aperto, dai, non ce lo vedo a fuggire (anche se l'idea mi fa ridere come una pazza). Ma penso che
Riza lo possa spaventare molto più di ragazze e fidanzati messi insieme! E tre giorni senza di lei saranno
veramente lunghi... Grazie mille del commento, non sai quanto mi abbia fatto felice, andavo in giro saltellando
per casa gridando "una nuova lettrice!!!". E non preoccuparti, anche io all'inizio mi vergognavo tantissimo di
lasciare una recensione, poi ho finito con lo scrivere commenti-fiume ^^" Grazie per aver lasciato un segno della
tua presenza, l'ho apprezzato molto. Spero leggerai altro, anche perchè questa raccolta era abbastanza pesante...
ed è sempre un piacere quando si incontrano altre royai fan! Ciao ^^
Ps. scusami se ti rispondo in ritardo, mi ero proprio dimenticata che mancavano ancora le risposte a questa raccolta
^^" tu in particolare avevi la precedenza su tutto, essendo una mia nuova recensitrice.
*O* (Sisya): hai ragione, cara, ho aggiornato velocemente, ma ci tenevo a terminare la raccolta entro l'anno, era
troppo che me la portavo dietro. Così ho concluso senza aspettare i commenti, scusamiii. Figurati se mi sono
offesa, mica hai firmato un contratto per cui devi commentarmi sempre XD Ma sì, viva la liquefazione! La presa per
mano ci voleva, è un particolare che adoro, fosse per me scriverei ff piene zeppe di romanticherie smielate del
genere. E alla mia liquefazione ci pensi tu e i tuoi lavoretti meravigliosi *O* passando a Run, ora sono curiosa
di sapere da cosa pensavi che Roy fuggisse!E poi mi pare che ne parlavo proprio con te, del fatto che Roy non
riuscirebbe a resistere neanche tre giorni senza la sua Riza (neanche tre secondi, per me)... questo theme
l'ho scritto
molto tempo fa, ma a quanto pare ho ripreso il concetto XD Guarda, ho talmente tanti altri lavori che il fandom
chiuderà prima che riesca a postarli tutti ^^" quindi non disperare, mia carissima Sisya XD Ok, mi prendo
volentieri i tuoi complimenti, ma il bacio appiccicoso magari lo lascio in disparte, ok? XD Sono contenta che
la mia raccolta ti sia piaciuta, io aspetto i tuoi lavori, e non studiare troppo che fa male! Ciao ciao
elyxyz: XD Buraha non inseguirebbe mai Roy, io sono sicura che sia affezionatissimo a lui! ^^ o almeno
nelle mie fic è così. Amo troppo quel cagnolino. Volevo concludere 'sta pesantezza di raccolta con un theme
più leggero, che almeno rialzasse i toni un pochino. Non mi sembrava carino concludere con una deathfic, io amo
i lieto fine!! Grazie per aver commentato sempre (posso ringraziarti o ti arrabbi? XD), per me è stato molto
importante. A presto ^^
The_Dark_Side: ebbene sì, la raccolta è proprio finita, prima o poi doveva accadere ^^ Ma brava, hai intuito
subito da chi scappava Roy, e in effetti solo Riza poteva essere XD Lei lo conosce benissimo, quindi sa già dove
si dirigerà, per questo lo riacchiappa sempre. E beh, 3 giorni sono tanti da passare senza qualcuno a cui sei
affezionato ^^ io mi immagino che la chiamerà ogni 3 secondi inventando qualche scusa, tipo "dov'è la spillatrice",
"oggi a pranzo c'era il pesce", "con quante N si scrive Colonnello" e cose stupide del genere XD Grazie mille anche
a te per essere stata sempre presente! Baci.
mame: oh, bene, non sapevi dove volessi andare a parare ^^ in effetti non poteva fuggire dal lavoro, lui è
un uomo adulto e vaccinato, non farebbe mai una cosa del genere. In compenso scappa dal suo tenente perchè non
vuole autorizzarla ad andare via 3 giorni XD Penso che Riza abbia capito cosa aveva in mente, il senso di tutta la
raccolta era mostrare il legame che c'era tra loro, tra frasi non dette e sguardi eloquenti, quindi in questo
ultimo capitolo c'era un po' la somma di tutto.
Uhm, io allora continuo ad aspettare i tuoi lavoretti royai, se dici che non hai smesso del tutto (ma che è, un vizio? XD)
, grazie per avermi seguito sempre, a presto spero.
Irene Adler: sì, tutto sto casino per una firma, esattamente! XD Ma era una firma importante, in fondo. Eh già,
'sti due testoni sono proprio fatti l'uno per l'altra, speriamo che se ne accorgano, io intanto continuo a decantarli
per mari e monti XD Ho in serbo per voi altre fic royai, devo ultimarle e poi viene la parte più difficile: trovare
il coraggio di pubblicarle! Grazie per avermi sempre seguito, un bacione!
Nimpha: il tuo commento collettivo va benissimo ^^ la raccolta era votata a descrivere il loro rapporto,
sono felice che tu l'abbia notato. In particolare sono contenta che tu abbia notato il theme Replica, e il fatto
che tutti i momenti più importanti della loro vita siano davanti a delle tombe, per me è un particolare importante,
mi ha emozionato molto (insomma, davanti a delle tombe! Mica è da tutti, e se non sono fuggiti l'uno dall'altra
vuol dire che è amore, ormai non si divideranno più!). Per Risk, mi sono rotolosamente rotolata anche io mentre
scrivevo, ho calcato un po' la mano su tutta quella ossessione di Riza nel proteggere Roy, ma è stato proprio
divertente, non ridevo così tanto dai tempi di Once upon a time (e dalla nascita del rotolamento collettivo XD).
Insomma, senza rendermene conto ho trattato vari generi, dal serissimo al comico-ironico (mi sto facendo i
complimenti da sola, non farci caso, sono matta. No, scherzo, il fatto è che me ne sono resa conto solo ora di
questa cosa ^^"). Grazie del commento cara, a presto!
Stray: ma no, non piangere ç___ç ma almeno adesso capisci cosa si prova quando finisce una raccolta che piace,
e quindi moltiplica il tuo stato d'animo per mille e otterrai cosa ho provato io alla fine dei tuoi 100themes! XD
Non ti preoccupare se il tuo capitolo sarà simile, Run non è che ha molti significati, ed è vero, si pensa subito
a Roy, chissà perchè XD E poi c'è sempre la nostra telepatia di mezzo, già già ^^ Quindi il tuo preferito è Road?
e pensare che a me non ha entusiasmato tanto, ma mi fido del tuo giudizio ^^ A presto!
valy88: ma certo che continuo a scrivere su loro due! che domande sono? ho il pc pieno di fic sul royai ^^
Roy in questo ultimo cap è a metà tra il dolce e il ridicolo, mi sa, ma il foglio che doveva firmare era molto
improtante, tutta la raccolta serviva per rendere lode al loro legame, e io alla fine gli faccio firmare un foglio
che li divide, per questo doveva essere qualcosa di difficile da fare, e da qui l'idea della corsa per tutto il HQ.
Volevo concludere con un cap comico, me lo era ripromessa da tempo, ed eccolo qui. Grazie come sempre del sostegno,
sei tanto tanto gentile, ciao ciao ^^
Lely1441: non finirò mai di ringraziarti per aver letto questa raccolta, e per averla giudicata positivamente ^^ Non riponevo molta fiducia nei miei 15R, sarà l’insicurezza di fondo, o i temi particolarmente pesanti e seri. Il punto è che il loro rapporto è molto complicato, secondo me non si finirebbe mai di descriverlo in tutte le sue sfaccettature. Io ci ho provato, qui, ma credo di averne trattato solo una piccola parte. Rhythm è stato uno dei primi che ho scritto, il secondo o terzo capitolo scritto nella mia vita, ci sono affezionata. Considera che ci ho messo due mesi solo per capire quante H c’erano ^^” Scrivere qualcosa di romantico, o dolce, per me è difficile, bisogna cercare di trasmettere molte emozioni o il pezzo perde significato. Sono contenta che addirittura risulti il tuo preferito, significa che i miei sforzi sono stati capiti, grazie ^^ C’erano diversi ritmi inseriti nel capitolo, quello del respiro, del cuore, dei passi, dello sparo e dell’orologio (e forse qualcos’altro che non ricordo), in particolare lo sparo legato al respiro indicava quanto le due cose fossero diverse e simili allo stesso tempo.
Release è anche uno dei miei preferiti, l’ho scritto in un momento particolare e si vede dalla pesantezza che ne è uscita fuori. Sono stata cmq soddisfatta del risultato finale, ci ho messo molto animo a scriverlo. Remember forse è il mio preferito tra tutti, mi sono talmente divertita a scriverla che dopo ho avuto l’idea della raccolta famosa sulla loro infanzia, è stato un po’ il trampolino di lancio, e mi ha fatto scoprire la mia passione per il “prima” della storia, per la loro adolescenza comune. Sulla tua frase preferita non ho nulla da dire, ma forse inconsciamente Riza risente un po’ del fascino di Roy, per quanto voglia farci credere il contrario. Di sicuro ammette che il suo superiore ha fascino, ma dirlo davanti al padre (beh, alla tomba del padre) secondo me ha un tocco in più ^^.
Dovresti cercare di fare un’opera di convincimento alla tua amica XD il Royai è una coppia meravigliosa, Riza sarà anche divertente quando è minacciosa, ma c’è molto altro sotto, molto più profondo e affascinante. A volte non riesco neanche a vederli insieme per quanto sono legati, penso che una storia romantica tra di loro in parte rovinerebbe il loro legame. Confido nell’Arakawa ^^ (se non me li fa morire -___-). Con me sfondi una porta aperta, non mi chiedere come si fa a non adorare questa coppia o parto per la tangente con un discorso a metà tra il serio e il fangirlismo (solo io ci riesco XD). Grazie ancora per il commento, sei stata proprio gentilissima, a presto!
silvia: ciao! una nuova lettrice, una nuova appassionata di royai ^^ me entusiasta! non so neanche se leggerai mai questa risposta, vista dove si trova (in fondo alla pagina), ma sono proprio contenta del tuo commento! ti ringrazio per i complimenti, non so se hai letto tutta la raccolta o solo il primo capitolo, ma tanto trovo "debole" tutto ciò che scrivo ^^". Grazie ancora, ciao ciao.
Grazie a chi mi ha sempre seguito e sostenuto, e a chi ha solo letto, e ha apprezzato comunque.
E un grazie particolare a chi ha messo la mia raccolta tra i preferiti. Vi adoro dal profondo del cuore.
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=167129
|