Convivenze

di Alexys_Tenshi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Q.I. ***
Capitolo 2: *** Basketball ***
Capitolo 3: *** And the violence causes silence ***
Capitolo 4: *** E' per sentirti ancora con me quando non ci sei ***
Capitolo 5: *** Pioggia ***
Capitolo 6: *** Licantropi e cacciatori ***
Capitolo 7: *** Sigaretta ***
Capitolo 8: *** Videogame ***
Capitolo 9: *** Gather ***



Capitolo 1
*** Q.I. ***


 Convivenze

Autrice: Killuale 94
Titolo: Q.I.
Pairing: Shika/Sui
Raiting: verde
Avvertimenti: one-shot, shonen-ai, raccolta, crack, AU
Genere: generale
Prompt: quoziente intellettivo 
Note: scritta per  Sconfiggiamo l'autofill! di piscinadiprompt. Grazie aKuma Cla per il prompt, spero che non sia così orrenda la fic.

 

Dedicata a Silvar Tales,
perché ami questa coppia e mi supporti sempre.


 

Q.I.

Shikamaru è sdraiato sul divano dell’ appartamento che ha preso in affitto con Suigetsu.

È riuscito a tornare prima dall’ Università e può godersi quei pochi attimi di serenità, senza sentire il suo coinquilino urlare come un matto.

Allunga bene i muscoli delle braccia e delle gambe, si gira lentamente a pancia in giù e sospira dolcemente, poggiando la testa sul cuscino color panna in coordinato con il divano.

La porta di casa viene aperta violentemente, e un ragazzo corre a chiudersi in camera sua così veloce da sembrare un fulmine.

Il moro non alza nemmeno lo sguardo, sa che è successo qualcosa a Suigetsu e che tra poco sarà accanto a lui a raccontare tutto.

Come da programma il ragazzo dai capelli azzurri, quasi bianchi, riapre la porta della sua stanza e corre a buttarsi sul divano, accanto a Shikamaru.

Silenzio.

Shikamaru non apre gli occhi, riesce ad immaginare nei minimi dettagli la scena.

Suigetsu ha un braccio attorno al suo fianco, la faccia schiacciata nella sua schiena, i piedi arrivano fuori dal divano. A malincuore Shikamaru deve parlare, anche se preferirebbe restarsene in silenzio e dormire.

<< Cosa è successo Suigetsu? >> chiede infine Shikamaru.

Suigetsu si muove sopra di lui per stringerlo meglio, ricorda un bambino a cui è scoppiato un palloncino appena comprato.

<< Oggi ci hanno fatto fare quello stupido test del Q.I. >> mugugna Suigetsu contro la sua schiena.

<< Deduco che non è andato bene >> risponde Shikamaru girandosi in modo da poterlo guardare meglio.

Suigetsu alza la testa e guarda il suo coinquilino con i suoi “ occhi tristi ” di un viola che, come ricorda Rimbaud in “ Vocali ”: O l’ Omega, raggio viola nei suoi occhi.

Shikamaru scuote la testa a quel pensiero. Anche nell’ orario extra scolastico deve pensare alla letteratura?

<< Se vuoi c’è dello yogurt nel frigo. Mangialo, oppure scadrà tra due giorni >> gli dice all’ improvviso Shikamaru. Suigetsu non se lo fa ripetere due volte: si alza da sopra Shikamaru e strusciando con i piedi, scalzi come sempre, si avvia verso il frigo.

Ora Shikamaru si siede composto sul divano, sempre controvoglia si sa, e aspetta che il suo coinquilino-drogato di yogurt torna a sedersi accanto a lui.

Fondamentalmente il problema non è che lo yogurt scade, ma Suigetsu. Quando è triste solo lo yogurt può risollevargli l’umore. Questo… e Shikamaru.

<< Tu quanto hai avuto al tuo test di Q.I? >> chiede Suigetsu portandosi il cucchiaio pieno di yogurt bianco alle labbra.

<< 200… o qualcosa di più >> risponde il ragazzo grattandosi la testa.

Per poco il cucchiaio non cade a terra, tanto dallo stupore. Suigetsu guarda esterrefatto il suo compagno di appartamento.

<< Non me l’hai mai detto >> risponde un po’ amareggiato.

<< Non pensavo che sapere il Q.I. di una persona rientra nelle domande da fare quando cerchi un coinquilino >>. Shikamaru fa una pausa, porta le braccia incrociate dietro la testa e si allunga di nuovo sul divano. << Vuoi dirmi quello stupido numero Hozuki? >>

<< 100 >>. Sussurra Suigetsu.

Shikamaru resta immobile, occhi chiusi, braccia dietro la testa, respiro lento. Un sorriso si dipinge sul suo volto e inclina leggermente la testa a sinistra.

<< Non è poi così male, sei proprio sulla mediocrità >> parla infine il ragazzo moro.

Suigetsu poggia a terra il contenitore dello yogurt vuoto, si volta verso di lui e lo fissa intensamente.

<< Questo è il problema, Nara. Io non sono mediocre >>.

<< Ed io non passo tutto il giorno a dormire >> risponde Shikamaru alzandosi dal divano e scompigliando i capelli a Suigetsu.

Si avvia verso la sua stanza e, quando è sull’ uscio della porta, lo guarda.

<< Se sei mediocre la gente non si aspetta grandi cose da te. Non avrà delle grandi aspettative. >> dice passandosi una mano sul viso.

<< Per me non conta il tuo Q.I. l’importante è che tu sei perfetto così come sei >>

Suigetsu rimane fermo, osservando la porta che si chiudeva. Passano due minuti esatti e il ragazzo si alza, camminando in punta di piedi verso la camera di Shikamaru. Apre la porta lentamente e la richiude dietro di sé, guardando il letto con Shikamaru addormentato con un ghigno divertito.

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Capitolo 2
*** Basketball ***


Torno a postare in questa raccolta, rigorosamente ShikaSui. Questa è una Kids!AU e Suigetsu va sempre di fretta, per i miei gusti. Sono 359 parole e non mi convincono neanche un po'. Perdonatemi se i caratteri vi sembreranno OOC, ma è da molto che non scrivo su di loro. Lasciate un commento per farmi sapere se la storia vi è piaciuta.
Dedico questa storia alla mia adorata Sil che adora questa coppia. ❤️
 
Basketball
 
Il sole comincia a tramontare, colorando il cielo di rosa. Suigetsu corre più veloce che può, cercando di non inciampare e cadere rovinosamente a terra. Juugo lo sta già aspettando al campo di basket per la loro partita giornaliera, peccato che il piccolo Hozuki abbia scordato il pallone a casa.

Mentre percorre le strade del paese, nota in lontananza casa Nara, ed una lampadina gli si accende.

“Certo!” dice mentre fa girare più veloce le gambe e muovendo le braccia più forte. Quando arriva sotto la finestra del suo amico Shikamaru prende un sassolino da terra e lo lancia. Non succede nulla. Suigetsu sbuffa e lancia un altro sassolino. Stavolta sente il rumore degli infissi che si aprono ed una massa di capelli scuri appare lentamente.

“Shikamaru! Devi aiutarmi” urla il bambino agitando le braccia. Shikamaru si passa una mano sul viso. E’ scocciato come sempre e probabilmente stava già dormendo. Eppure, quando nota il suo amico nella sua grande felpa viola, mormora un “cosa vuoi?” e si porta una mano a grattarsi la testa.

“Mi presti il tuo pallone?” chiede Suigetsu con un sorriso sghembo.

“Cosa?” risponde.

“Il tuo pallone da basket. Quello che ti ha regalato Naruto al tuo compleanno” spiega Suigetsu alzando gli occhi al cielo.

Shikamaru, per tutta risposta, sparisce nella sua stanza. Suigetsu resta a fissare la finestra, immobile e con la bocca a formare una ‘O’. Batte il piede destro a terra e prende una caramella dalla tasca dei suoi pantaloncini.

Quando sente la voce di Shikamaru che gli dice “eccola”, posa gli occhi viola sul bambino e sulla palla arancione mai usata. Mima con le braccia di lanciarla, così Shikamaru con la sua lentezza che lo caratterizza fa cadere il pallone, che finisce tra le braccia di Suigetsu.

“Te lo riporto domani” dice prima di cominciare a correre per raggiungere Juugo. Shikamaru lo osserva mentre attraversa la strada, incurante delle automobili. Decide di tornare al suo pisolino e fa per chiudere la finestra. In quel momento sente la voce del piccolo Hozuki che urla un “grazie amico”. Shikamaru torna a guardare fuori.

Suigetsu gli sorride e torna a correre lontano da lui.

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Capitolo 3
*** And the violence causes silence ***


Terzo capitolo di questa raccolta ShikaSui.
Questa è una ApocalisseZombie!AU e devo ringraziare kuma_cla [❤️] per il prompt. Inoltre la storia partecipa alla challenge "La sfida dei duecento prompt" con il prompt numero 62.Apocalisse.
Spero che vi piaccia e potete anche recensire se vi va, non vi mangio.
Dedico, come sempre, questa storia alla mia adorata Sil.

And the violence causes silence

It’s the same old theme since nineteen-sixteen.
In your head, in your head they’re still fighting,
With their tanks and their bombs,
And their bombs and their guns.
In your head, in your head, they are dying…
-The Cranberries (Zombie)
Sembrerebbe che gli unici esseri viventi rimasti in città siano loro due.

Shikamaru si guarda intorno, cerca di percepire ogni minimo spostamento, ascolta ogni suono e non abbassa mai la guardia. Suigetsu è dietro di lui, la balestra tra le mani, pronta ad essere usata, il respiro pesante e la maglia strappata.

Nuvoloni grigi si avvicinano sempre più, segno che tra meno di venti minuti potrebbe cominciare a piovere. Shikamaru, accertatosi che la strada non presenta nemici, indica a Suigetsu una casa abbandonata. Corrono fino alla porta in legno, che Suigetsu apre con un calcio. I proprietari devono essere scappati in tempo, prima che gli zombie arrivassero in quel quartiere. Come ogni giorno, i ragazzi controllano se negli scaffali è possibile recuperare del cibo in scatola o sottovuoto. Passano ai kit d’emergenza, recuperando bende e del disinfettante.

“Ho trovato un pacco di cerotti” dice Suigetsu mostrando la scatola. Shikamaru annuisce e gli passa lo zaino, per mettere dentro i cerotti e anche un flacone di acqua ossigenata.

Dopo dieci minuti si posizionano sul divano, accanto alla finestra. È il turno di guardia di Suigetsu, così Shikamaru può riposare per un’oretta. “Speriamo” si dice prima di alzare il cappuccio della sua felpa verde e poggiare la testa sul bracciolo.

“Shikamaru!” il moro apre gli occhi appena sente pronunciare il suo nome. Si ritrova il viso di Suigetsu a pochi centimetri dal suo e non può non sussultare. “Stanno arrivando” spiega il ragazzo con gli occhi viola che si allargano sempre più.

Non se lo fa ripetere una seconda volta che Shikamaru scatta vicino alla finestra, cacciando la pistola dalla fondina attaccata alla sua gamba destra. Mentre era addormentato ha cominciato a piovere, e la visuale non è perfetta. Riesce a scorgere il primo zombie a due case di distanza, e il suo cuore perde un battito.

“Ino” mormora, ricevendo un’occhiata da Suigetsu. Il ragazzo dai capelli chiari stringe la presa sulla sua balestra e con un “dovevamo aspettarcelo, prima o poi” cerca di calmare il suo amico. Shikamaru annuisce e si passa la punta della lingua sulle labbra screpolate. È la freccia di Suigetsu che si pianta nel cranio della ragazza-zombie dai capelli biondi. Sapeva che Shikamaru non avrebbe avuto il coraggio di sparare alla sua migliore amica.

I successivi zombie vengono abbattuti in fretta, con colpi precisi e rapidi. Escono dalla casa quando smette di piovere. Osservano con riluttanza e stanchezza i corpi dei loro amici. Suigetsu ha lo sguardo fisso su Karin, con i capelli rossi pieni di fango e la pelle diafana piena di morsi. Accanto, anche stavolta, c’è Juugo, con un braccio staccato ed un foro sulla fronte.

La mano di Shikamaru si posa sulla spalla dell’ Hozuki. “Dobbiamo proseguire”.

Ed è con quelle parole che si lasciano la loro città alle spalle, i loro amici e la loro famiglia che ormai non esiste più. Camminano verso luoghi lontani, in cerca di un briciolo di salvezza.

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Capitolo 4
*** E' per sentirti ancora con me quando non ci sei ***


Note: Questa fic si ricollega a Alarm Clock And Breakfast.. e a Q.I.. Flashfic di pochissime pretese. Shikamaru e Suigetsu mi faranno morire, un giorno. Fluff, dolcezze.

Killuale
 
È per sentirti ancora con me quando non ci sei.
 
A Sil.
Il Fluff si impossessa di me.

 
E’ in una calda mattina di Giugno che Shikamaru nota un piccolo dettaglio che fino a quel momento era passato del tutto inosservato.

Sono entrambi seduti a tavola. Shikamaru con i libri sparsi per tutta la sua parte di tavolo, intento a ripetere gli ultimi appunti e le parti più importanti per il suo esame di “Analisi II”. Evidenzia con la penna blu le parti più importanti, in matita scrive sul quaderno sigle per ricordare i vari capitoli, legge velocemente le spiegazioni che ha segnato durante le lezioni.

Suigetsu non ha mai visto il suo coinquilino così preso dallo studio. Di solito lo trova sul divano o a letto, che dorme tranquillo e i libri sono sempre a terra o sulla sua scrivania. Intanto lui prende l’ennesima cucchiaiata di yogurt e legge i fumetti appena acquistati.

Shikamaru chiude il quaderno e si stiracchia, portando le braccia dietro la testa. Si passa una mano tra i capelli e posa lo sguardo sul ragazzo assorto nella lettura di “Avengers vs X-Men”. Ed ecco che la nota.

“Quella è la mia maglietta” dice semplicemente mentre si allunga per prendere il succo d’arancia vicino al suo coinquilino.

“Sì, l’ho presa prima dal tuo armadio” risponde facendo spuntare un mezzo ghigno sul suo viso.

“Scommetto che non è la prima volta che lo fai, vero Suigetsu?”. Shikamaru riordina i libri, si alza e li porta nella sua stanza.

“No!” urla Suigetsu che continua a leggere.

Sì, Suigetsu ha quest’abitudine di prendere le maglie di Shikamaru quando è a casa. A volte si dimentica di restituirle al proprietario, lasciandole nel suo armadio, altre volte le prende appena esce dalla doccia, prima di andare a dormire, mentre Shikamaru è a lezione.

“Non so davvero cosa dire” mormora il moro quando ritorna in cucina. Suigetsu alza le spalle ed inclina la testa verso sinistra. “Fai pure”, continua Shikamaru mentre invia un messaggio ad Ino per dirle l’orario dell’esame.

Suigetsu punta i suoi occhi viola su Shikamaru e si lecca le labbra sottili.

“È per sentirti ancora con me quando non ci sei”, ammette l’Hozuki finendo di mangiare il suo yogurt bianco.

Entrambi sorridono. Shikamaru farà trovare le sue maglie preferite sul suo letto, in bella mostra, più spesso.

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Capitolo 5
*** Pioggia ***


Pioggia
 
La pioggia batte forte sui vetri del piccolo appartamento. Il cielo scuro, illuminato solo dai fulmini, sembra voler inghiottire tutto.

Suigetsu inclina la testa a destra, mordendosi il labbro inferiore con il canino appuntito ed appoggia una mano sul vetro freddo. Sospira e si gira per tornare sul divano. Shikamaru è ancora fuori, con questo temporale, e Suigetsu spera non gli sia successo nulla. Odia doversi preoccupare anche per il suo coinquilino.

Prova a chiamarlo al cellulare, ma non c’è segnale. Proprio come dieci minuti prima.

Quella giornata sembra non terminare mai. La mattina la pioggia era già arrivata al livello dei marciapiedi per poi salire sempre più. Alle ore 12:00 sembrava essere passato tutto. Invece, mentre le persone erano in strada per ripulire le strade dall’acqua e dal fango, ecco che la pioggia ritorna a scendere, sempre prepotente.

Suigetsu si sistema i capelli in un codino basso e prende l’impermeabile giallo. Prende le chiavi di casa e scende in strada. Non sa davvero come fare con Shikamaru. Prima o poi lo farà morire di crepacuore. Scende le scale a due a due, visto che l’ascensore è rotto, ed apre il portone del palazzo fino a trovarsi, in pochi secondi, bagnato fradicio.

Non demorde, però. Cammina spedito verso il negozio di dischi, poi nel parco, arriva perfino ad una delle sedi universitarie di Shikamaru. Nulla.

Torna a casa con una strana sensazione al petto ed un formicolio odioso alle mani. La pioggia gli bagna il viso e la vista gli si appanna. Quando svolta l’angolo e si trova a pochi metri dal suo palazzo, una figura scura richiama la sua attenzione. Suigetsu sente il cuore esplodere e le gambe cominciano a muoversi da sole.

Shikamaru si volta verso il suo coinquilino ed alza un sopracciglio. “Cosa ci fai tu fuori?”

Suigetsu punta gli occhi in quelli di Shikamaru, un senso di odio, paura e voglia di prendere a pungi il suo coinquilino si possono leggere chiaramente nelle iridi viola.

“Sai, ho provato a chiamarti al telefono, a lasciarti messaggi, a cercare di capire perché ancora non tornavi a casa… ma alla fine mi sono deciso e sono sceso io a cercarti, Nara dei miei stivali”, sbotta il ragazzo.

Shikamaru allunga la mano e Suigetsu gli passa le chiavi. Aprono il portone e solo quando sono al sicuro, all’ interno del palazzo, Shikamaru si gira e gli dice “Hozuki, ti preoccupi per me. Allora ci tieni davvero”.

Inutile dire che Suigetsu gli urlerà fino a quando non saranno rientrati nel loro appartamento e poi lo abbraccerà forte.

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Capitolo 6
*** Licantropi e cacciatori ***


★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” a cura di Fanwriter.it!
★ Numero Parole:  556
★ Prompt/Traccia: 35. A è un cacciatore di creature sovrannaturali e B si trova coinvolto.

Note: Finalmente aggiorno questa raccolta! In questa AU Shikamaru è un cacciatore ci licantropi e Suigetsu... beh, lui è Suigetsu. Credo dico credo ma so già che sarà così che questo sarà un prequel per qualche altra storia. Sì, in queste poche e orrende parole ho trovato qualcosa che mi piace.
 

Licantropi e cacciatori
 
Suigetsu odia con tutto il cuore il suo migliore amico Juugo. Gli ha dato appuntamento avanti la scuola alle 20:30 per andare a festeggiare Halloween nel nuovo locale che i fratelli Uchiha hanno inaugurato.
Sono le 21:15 e ancora non c’è traccia del ragazzo.
Suigetsu si siede sul muretto accanto l’entrata e guarda ancora una volta il cellulare. Nessun messaggio. Riprova a chiamarlo per la quinta volta, ma come le precedenti risponde la segreteria telefonica. Lo odia davvero tanto.
Un rumore proviene dalla scuola. Suigetsu si gira e guarda in alto. Qualcosa salta dal tetto e atterra a pochi metri da lui. Un cane enorme, pensa come prima cosa. Lo guarda meglio, notando la grande stazza dell’animale, il pelo scuro e folto e gli occhi rossi come sangue. Lo stava fissando, emettendo poco dopo un lungo e basso ringhio.
“Abbassati adesso!” urla una voce indistinta.
Suigetsu non se lo fa ripetere una seconda volta e riesce a scendere dal muretto giusto in tempo per non prendere una freccia in testa. Il lupo viene colpito al fianco destro ma riesce a scappare. Suigetsu cerca di fermare il cuore che sembra battere come un tamburo e cerca di alzarsi lentamente.
“Tutto bene?” domanda un ragazzo che corre verso Suigetsu. Ha i capelli scuri, legati in una coda altissima e veste per intero di una tinta militare. Tra le mani ha una balestra nera e vede spuntare la faretra con le frecce da dietro la schiena.
Annuisce semplicemente, stringendosi nella felpa blu e bianca. Non ci sta capendo granché di quella situazione.
“Cos’era quello? E perché hai una balestra con te? Oddio, dov’è Juugo io volevo solo andare a quella stupida inaugurazione” urla Suigetsu alzando le braccia al cielo e sedendosi di nuovo sul muretto. Almeno le gambe smetteranno di tremare.
“Sono Shikamaru Nara e sono un cacciatore di licantropi” si presenta – finalmente – il ragazzo. “Mi spiace averti fatto spaventare e coinvolgere nella mia caccia. Spero non ci saranno altri problemi” continua guardando un punto impreciso avanti a sé.
“Quindi tu dai la caccia a quei grossi lupi? Ma è una cosa fortissima! Li fai fuori con quelle frecce? Ti hanno mai fatto male? Se mi mordono divento uno di loro?” Suigetsu si è lasciato prendere fin troppo dalla notizia. Ha sempre adorato il sovrannaturale ma non avrebbe mai immaginato che esistessero davvero le ‘creature della notte’.
“Sì, sì, qualche volta e… per tua sfortuna sì”. Shikamaru inizia a pendere la pazienza. Dovrebbe rincorrere quel licantropo invece di parlare ancora con quel ragazzo.
Decide di andare nella direzione del lupo, forse si sarà nascosto nel piccolo boschetto lì vicino, quando la voce dell’altro è di nuovo nelle sue orecchie.
“Posso venire con te?” domanda sorridendo. Stanno camminando uno accanto all’altro, Shikamaru con aria scocciata e Suigetsu con le mani unite in segno di preghiera.
“No. Non è uno scherzo e non potrei mai lasciare che una persona comune si faccia male… o peggio” risponde scuotendo la testa.
“Io non sono una persona comune! Sono il grande Suigetsu! Maestro spadaccino!”
Shikamaru lo guarda con un sopracciglio alzato.
“Faccio kendo…” alza le mani Suigetsu ammettendo la verità.
“La risposta è ancora no”.
“Dai, ti prego!”
Arrivano all’inizio del bosco insieme. Shikamaru vede davvero nera questa situazione.
“Se ti morde uccido anche te” mormora prima di scattare in avanti e perdersi nell’oscurità.

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Capitolo 7
*** Sigaretta ***


Note: Nuovo capitolo di questa raccolta! Stavolta il prompt mi è stato lasciato da kuruccha per il #dashingprompt su LJ.
Voglio solo avvisare che Shikamaru in questa fic è un controsenso vivente! (un po' come la sottoscritta) quindi non prendetevela con lui e continuate a pensare "cosa fai? ma sei scemo?" grazie ❤
Asuma è morto anche qui. Mi spiace ma è andata così.

Prompt: Naruto, Shikamaru/Suigetsu, HighSchool!AU in cui si conoscono sul terrazzo della scuola e uno dei due spinge l'altro a fumare per la prima volta.

Partecipa alla challenge "La sfida dei 200 prompt" sul forum di efp, con il prompt: 8 Sigaretta

 
Sigaretta


Il suono della campanella è uno dei suoni più belli per uno studente. Questo vale soprattutto per Shikamaru, che non ha mai voglia di stare seduto per troppe ore in un aula ad ascoltare noiose lezioni.
Cammina per i corridoi, osservando il cielo grigio di Dicembre. Manca ancora qualche settimana all’inizio delle vacanze natalizie e il ragazzo non vede l’ora di restare a dormire nel suo letto.
Saluta svogliatamente alcuni ragazzi che si dirigono al club di arte, mentre lui sale le scale per arrivare fino al terrazzo della scuola. Apre la porta che come ogni volta produce un suono sgradevole. Dovrebbero davvero metterne una nuova.
Il vento lo colpisce forte e Shikamaru prova a pensare a qualcosa di caldo. Chiude la porta alle sue spalle e avanza fino ad arrivare al centro del terrazzo. Si sdraia supino, portando le braccia dietro la testa e incrociando le gambe. respira profondamente e chiude gli occhi. Ogni giorno ha bisogno del suo momento di tranquillità. Da quando ha scoperto che sul terrazzo della scuola non c’è quasi mai nessuno – tranne quando una volta ha trovato due studenti intenti a dichiarare i reciproci sentimenti – ha optato per passare dieci minuti del suo tempo in quel luogo.
 
Un rumore gli fa aprire gli occhi e girare la testa verso destra. È la porta che si è aperta ed un ragazzo dai capelli chiarissimi e gli occhi viola (esiste davvero qualcuno con quegli occhi?).
Appena il nuovo arrivato si accorge di Shikamaru sussulta.
“Scusa, non pensavo ci fosse qualcuno a quest’ora” dice avvicinandosi alla rete e prendendo un pacchetto di sigarette dalla tasca dell’uniforme.
“Sai che è vietato fumare?” domanda Shikamaru quando sente il rumore dell’accendino che non funziona mai al primo colpo.
Lo studente accende finalmente la sua agognata sigaretta e dopo qualche tiro gli risponde semplicemente con un “sì. Però ora sono fuori dalla scuola”.
“Sei sempre a scuola però. Non conta il fatto che sei all’aria aperta” borbotta l’altro.
“Ah, sì? Non ci avevo mai pensato.” Risposta ed ennesimo tiro. “Non lo dirai a nessuno vero?” domanda successivamente girandosi per guardare il ragazzo sdraiato.
Shikamaru mette una leggera pressione sugli avambracci e si alza leggermente per guardare il ragazzo fumatore. Si scrutano per qualche secondo, in rigoroso silenzio.
“Sarebbe solo una seccatura in più, non trovi?”
Suigetsu sorrise facendo bella mostra dei denti aguzzi. Si avvicina all’altro e gli si siede accanto. Tira un’ultima volta e poi spegne la sigaretta a terra, lasciandola accanto a loro.
“Io sono Hozuki Suigetsu, terzo anno, sezione due” dice allungando una mano per un saluto.
“Nara Shikamaru, terzo anno, sezione quattro” mormora Shikamaru osservando la mano, indeciso se sprecare energie per stringerla.
“Non siamo mai stati insieme in questi tre anni! Ah, che brutta storia. Se ti avessi conosciuto prima saremmo diventati ottimi amici, vero?” Suigetsu ridacchia e si passa una mano tra i capelli chiari.
Nessuna risposta. Shikamaru pensa solo che questo Suigetsu sia proprio strano e seccante.
 
Il cielo sembra schiarirsi leggermente. Suigetsu ha iniziato a parlare a raffica di tutto quello che gli passa per la testa: la classe, il suo odio verso la matematica, il gruppetto di ‘amici’ che riescono a sopportarlo, suo fratello che si preoccupa sempre per lui…
“Ok, ho capito.” Lo ferma, finalmente, Shikamaru. Tra poco dovrà tornare in classe a prendere il suo zaino e andare a casa.
Vede con la coda dell’occhio Suigetsu mentre prende la seconda sigaretta. Questo ragazzo adora trasgredire le regole, pensa.
“Ne vuoi una?” chiede l’altro allungando il pacchetto fino a farlo finire sotto il naso di Shikamaru. Quest’ultimo guarda male prima l’oggetto e poi il proprietario.
“Non credo sia il caso” risponde.
Un broncio si dipinge sul viso del giovane.
È strano, pensa Shikamaru, tutto questo cambiamento repentino d’umore in quel ragazzo. Sospira e si passa una mano sul viso. Non deve assolutamente accettare. Ricorda ancora il maestro Asuma mentre fuma con gioia le sue sigarette e continua a vincere a shogi, nelle sfide che si lanciavano durante le domeniche.
Il suo ricordo torna a farsi vivo ogni volta che sente l’odore del fumo.
“Shikamaru?” Suigetsu gli poggia una mano sulla spalla e si avvicina al suo volto. Ha notato subito che qualcosa non andava. Crede proprio che quelle che sta vedendo siano lacrime, ma non vuole far pesare la cosa all’altro ragazzo.
Shikamaru si mette seduto a gambe incrociate, lo sguardo perso tra le nuvole sempre meno presenti nel cielo. Sa benissimo che è una cosa davvero stupida da fare… eppure la fa.
“Ok, passamene una” borbotta allungando la mano destra. Quando sente la consistenza leggera della sigaretta, la carta che potrebbe subito rompersi e il filtro che da piccolo schiacciava sempre quando Asuma gli chiedeva gentilmente di passare una delle sue ‘care’ sigarette, ecco che il suo cuore perde un battito.
No, non è per questo, in realtà. La semplice verità è che le dita fredde si Suigetsu hanno sfiorato leggermente le sue. Ed è stata una sensazione diversa. Diversa da quando lui e Chouji infilano la mano nella busta di patatine in contemporanea e si scontrano. Diversa dalla mano di Ino che gli poggia una corona di fiori sulla testa e gli prende le mani prima di dire che dovrebbe sorridere più spesso.
La sensazione della mano di Suigetsu è pura elettricità.
Si risveglia da quello stato di trance e torna a respirare normalmente. Strine piano la sigaretta e la porta alle labbra. La fiamma fa bruciare la cartina e il tabacco, Shikamaru cerca di tirare e ovviamente – come quasi tutti alla loro prima volta – sente gli occhi riempirsi di lacrime, il sapore forte e la gola pizzicare. Tossisce e si asciuga le lacrime.
Suigetsu ridacchia, continuando a fumare. “La prima volta è sempre così brutta. Migliorerà con il tempo” spiega sorridendogli. “Ora siamo… com’è che si dice in inglese? ‘partner in crime’!” esordisce allargando le braccia.
“Questo momento, questo attimo, questa sigaretta che hai tra le dita, segna l’inizio di qualcosa di grande… te lo posso giurare” continua il ragazzo agitandosi sempre più.
Il vento si alza ancora una volta, su quel terrazzo ci sono solo loro due e la giornata sta per terminare. Il fumo delle sigarette si alza, come a voler raggiungere il cielo.

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Capitolo 8
*** Videogame ***



Prompt: A e B stanno giocando ad un videogioco. B sta perdendo e per distrarre A gli lecca il collo.
                Naruto, Shikamaru/Suigetsu, partita  (piscinadiprompt)
 

Videogame

Buon compleanno Sil!
 
Il Sabato è il giorno della settimana che più preferiscono. Shikamaru non deve andare all’università e Suigetsu ha la sua meritata giornata libera dal lavoro. (Non ne ha proprio voluto sapere di andare all’università dopo il diploma.)
Sono le 18:30 e i due sono seduti sul divano, joystick della PS4 tra le mani e concentrazione al massimo mentre si sfidano da ore a Battlefield.
 
Come sempre è stato Suigetsu ad avere l’idea, entrando nella camera da letto di Shikamaru urlando e mostrando il gioco che Juugo gli ha prestato.
“Quando fai così, Suigetsu, sembri un bambino di dieci anni… non un ragazzo di venti” gli dice il compagno girandosi sul letto e guardandolo negli occhi. Ha un dito tra le pagine di un libro (perché prendere un segnalibro se puoi usare tutto quello che ti trovi avanti in quel momento?) e gli occhiali da lettura gli ricadono leggermente sul naso.
Suigetsu sbuffa, infastidito da quel commento, ma si riprende subito quando vede Shikamaru posare il libro sul comodino e alzarsi lentamente dal letto. Si morde il labbro inferiore e quasi saltella sul posto.
“Ti sei meritato un bacio per il tuo sacrificio” gli sussurra quando è quasi arrivato alla sua bocca per poggiare le labbra in un bacio che dura meno di due secondi.
Esce dalla stanza ed inizia a preparare tutto il necessario.
 
Ed eccoli qui dove li avevamo lasciati!
“Mi domando perché, anche se tu non giochi mai, continui a vincere! Stai premendo i tasti a caso! Lo vedo sai?” urla Suigetsu mentre viene ucciso ancora una volta.
Pensava di cogliere Shikamaru alla sprovvista, colpendolo da sopra un tetto con un colpo del suo fucile da cecchino. Ovviamente è stato tutto inutile visto che il personaggio del suo ragazzo gli era apparso dal lato sinistro (Suigetsu non aveva proprio notato la scala laterale del palazzo) e lo ha ucciso con un colpo di pistola.
“Stupida pistoletta del cavolo!” ringhia buttando il joystick sul tappeto ed imprecando qualcosa di insensato.
Shikamaru sospira, guardando prima lui e poi il cellulare pieno di notifiche da parte del gruppo di amici dell’università (la maggior parte dei messaggi è da parte di Ino).
“Ultima partita ok?” chiede sperando di poter tornare nella sua stanza per un po’ prima di cena.
Suigetsu non risponde ma prende semplicemente il joystick da terra e preme il tasto centrale. Cambia la mappa, scegliendo quella dell’aeroporto visto che è la sua preferita e prova a cambiare il suo equipaggiamento. Shikamaru lascia tutto com’è, non ha proprio voglia di impegnarsi nello scegliere nuove armi.
 
“Questa è una combutta! Non so quale divinità ce l’abbia con me ma… questo è troppo!”
Shikamaru ridacchia e cerca di raccogliere delle munizioni extra. Corre fino alle vetrate che danno sulla pista di atterraggio, nascondendosi dietro una delle quattro colonne, ed individua il personaggio di Suigetsu che lo attende nell’aereo, posizionato quasi a metà del velivolo.
Si passa prima una mano tra i capelli e prende un lungo respiro. Hanno lo stesso punteggio e quest’ultima uccisione decreterà i vincitore. Sta davvero pensando di dargliela vinta a quella seccatura del suo fidanzato, quando sente qualcosa di umido sul suo collo. Suigetsu si è allungato verso di lui, il joystick ancora saldo tra le mani e la lingua a leccare il collo del moro. Attacco finale improvviso. Sale lentamente fin dietro l’orecchio destro, facendo venire un brivido a Shikamaru che si morde le labbra.
Un colpo di fucile e Suigetsu si stacca velocemente, alzando le braccia e sorridendo mentre indica lo schermo della televisione. La partita è finita e lui ha vinto.
“Finalmente! La mia tattica ha funzionato alla perfezione” annuncia portandosi le mani sui fianchi.
Shikamaru si passa una mano sulla faccia. Lo ha ingannato con un trucchetto stupidissimo… almeno adesso è felice.
“Non hai proprio notato che hai mosso il personaggio fuori dal tuo nascondiglio? Ah, sono troppo intelligente” gongola buttandosi addosso all’altro.
“Sono felice per te. Ora fammi tornare in camera”. Il più grande si alza dal divano e si ritira nella sua stanza, buttandosi sul letto.
È solo quando non sente la porta chiudersi che alza un sopracciglio e si gira. Suigetsu o fissa intensamente, un sorriso quasi malefico spunta sulle sue labbra. Quando fa così a volte Shikamaru si spaventa.
“Cosa?” domanda semplicemente.
“Mi stavo chiedendo se non potremmo finire quello che avevo iniziato…”
Ora gli sembra che di anni ne abbia quattordici mentre osserva il suo ragazzo saltare sul letto e imprigionandolo in una stretta.
“Basta che finiamo prima di cena” borbotta Shikamaru passando una mano tra i capelli chiarissimi di Suigetsu.
“Potrei volere una rivincita” gli mormora all’orecchio con la voce roca quest’ultimo.

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Capitolo 9
*** Gather ***


Note: Questa OS potrebbe essere collegata a questa, ma può benissimo essere letta da sola. Non penso che i caratteri siano IC e me ne dispiace un sacco, però ultimamente non scrivo per niente e questo è stato il meglio che è uscito dalla mia testolina.
Tra i due "gruppi" c'è una differenza di tre anni (ormai è diventato un headcanon questo).
Prompt pseudo rispettato: irish pub
 
 
A Sil,
buon compleanno amica mia



Gather

Ritrovarsi nello stesso luogo dopo non essersi visti per anni è come se per Suigetsu fosse il giorno di Natale, Capodanno e il suo compleanno tutti nello stesso momento.

È sabato sera ed è seduto al bancone dell’Irish Pub con Juugo e Sasuke, intento a mangiare delle patatine fritte, quando una voce femminile – e davvero acuta – urla il nome del ragazzo moro. I tre si girono all’unisono, incuriositi, ed ecco che al tavolo nell’angolo accanto alla porta una ragazza sta agitando energicamente la mano, invitando Sasuke ad avvicinarsi.

“Oh, è Ino” borbotta semplicemente prima di scendere dal suo sgabello ed avvicinarsi al tavolo.

Suigetsu osserva i due scambiarsi un saluto, Ino sorridergli ed inclinare la testa facendo ondeggiare la lunga coda alta che raccoglie i suoi capelli, poi puntare un indice nella loro direzione. Sasuke annuisce, in modo elegante si gira e con un minimo movimento della mano intima ai due di raggiungerli.

È quando sono a pochi passi dagli altri che Suigetsu lo nota. Shikamaru Nara sta bevendo della birra e ascoltando – o facendo finta? – il terzo componente del gruppo, un ragazzo paffutello che tenta di mangiare e parlare contemporaneamente.

Suigetsu trattiene il respiro e cerca di non fermarsi in mezzo alla sala. Jugoo, come suo solito, capisce che qualcosa non va e lo guarda. Per tutta risposta Suigetsu scuote la testa e si avvicina a Sasuke.

“Loro sono i miei compagni di classe, Jugoo e Suigetsu” li presenta distrattamente Sasuke. Juugo abbassa leggermente il capo e risponde con un “piacere di conoscervi” mentre Suigetsu alza la mano e sorride.

“Io sono Ino Yamanaka e questi due sono Choshi Akimichi e Shikamaru Nara, i miei due migliori amici” dice la ragazza indicando prima uno e poi l’altro.

Ino li invita a prendere qualcosa con loro, portando letteralmente Sasuke accanto a lei ed iniziando un monologo infinito su come fosse cresciuto e sul fatto che suo fratello Itachi non desse notizie della sua esistenza da troppo tempo. Ino passava intere giornate con suo fratello prima che si trasferisse in un’altra città per via dell’università, e molto spesso Sasuke la ritrovava nel loro salotto a prendere del tè mentre Itachi provava a farle imparare storia o matematica.

Suigetsu, dopo aver recuperato la sua porzione di patatine lasciata sul bancone, ne passa una a Jugoo che è leggermente imbarazzato dalla situazione. Cerca di osservare con la coda dell’occhio Shikamaru e notare come sia cresciuto. Gli sembra quasi un adulto dopo tutto questo tempo. I capelli sono tenuti nella solita maniera ‘ad ananas’ come usava portarli da ragazzino, nota che sul mento si sta lasciando crescere un pizzetto ed automaticamente Suigetsu si porta una mano sulla guancia perché a lui la barba sembra davvero che non voglia crescere neanche un po’. Le spalle sono diventate ampie, strette nella maglietta verde scuro…

“Hozuki?” sussurra Shikamaru girandosi a guardarlo.

“Sì?” risponde Suigetsu sentendosi colto in flagrante a fissarlo. Stringe il pugno nella tasca dei jeans chiari e cerca di sorridere senza mostrare troppo i denti aguzzi che si ritrova.

“Suigetsu Hozuki che era fissato con lo yogurt e con il colore viola?” domanda poggiando una guancia sul palmo della mano e guardando distrattamente il bicchiere di birra scura come se non sapesse se prendere un altro sorso o no.

Si morde l’interno della guancia, Suigetsu, prima di annuire. Non pensava davvero che ricordasse quelle cose così stupide di lui. Beh, sempre meglio che non ricordarsi per nulla.

“Mi spiace ma per stasera dovrete restare qui perché non credo che Ino lascerà in pace il vostro amico Sasuke. Quando inizia a parlare non la finisce mai” borbotta lanciando un’occhiata alla sua migliore amica che non ha occhi che per “il piccolo Sasuke”, come lo chiamava sempre. Non che tre anni di differenza siano tanti ma per lei è sempre stato così.

“Vi conoscete?” domanda alla fine Juugo facendo passare lo sguardo da un viso all’altro.

“Da piccoli i nostri genitori si frequentavano, così molto spesso passavamo i pomeriggi insieme…” inizia Suigetsu cercando di restare sul vago. Ricorda che quando dimenticava di portare il pallone per giocare a basket con Jugoo andava sempre da lui e gli chiedeva se potesse prenderlo in prestito.

“Ah! Era lui il ragazzino…” urla Choshi portando un pezzo di tramezzino in bocca e masticando velocemente per terminare la frase.

Shikamaru prova a fermarlo prima che termini la frase ma il calcio che dà al suo migliore amico sembra non fare effetto. Dall’altro lato del tavolo Jugoo e Suigetsu si guardano titubanti.

“… quello che aveva gli occhi più belli di tutti, a detta tua amico!”

Suigetsu sussulta e fissa Shikamaru, che si porta una mano sul viso e scuote la testa. Sente le guance rosse e non riesce a credere che il suo ‘primo amore’ abbia sempre pensato che i suoi occhi fossero belli.

“Sono di una sfumatura particolare, ecco perché sono… interessanti” annuncia Shikamaru cercando di non far sembrare la situazione troppo imbarazzante.

È come se la musica nel locale passasse in secondo piano e le orecchie di Suigetsu riescono a sentire solo la parola ‘interessanti’. I suddetti occhi si illuminano e lui cerca di non mostrare troppo il sorriso a trentadue denti che sta prendendo forma sul suo viso.
 

Quando escono dal pub Juugo spinge leggermente Suigetsu e mima, prendendo il cellulare, di farsi dare il numero di Shikamaru. Sasuke, accanto a lui, annuisce portando le braccia al petto.

Suigetsu passa la lingua sulle labbra secche, gesto che compie sempre prima di concentrarsi su qualcosa, e si avvicina al trio.

Si schiarisce la gola e picchietta con un dito sulla spalla sinistra di Shikamaru.

“Ehi, Shikamaru… stavo pensando che non sarebbe male se anche mio fratello ti incontrasse perché… beh, eravate amici no? Sarebbe contento di vedere come sei cresciuto e…”

Shikamaru alza solo un lato della bocca in un sorriso sghembo prima di alzare una mano in modo che Suigetsu si fermi.

“Ti lascio il mio numero, se per te va bene” risponde allungando la mano in una muta richiesta di ricevere il suo cellulare.

Suigetsu annuisce e vorrebbe darsi dello stupido perché ha cacciato la scusa di suo fratello e tutto quel preambolo, ma alla fine le cose stanno andando bene.

“Ecco a te, fammi uno squillo così salvo il tuo” dice il ragazzo più grande posando il telefono tra le sue mani e aspettando per salvare il suo contatto.

“Allora ci vediamo eh!” continua salutandolo e voltandosi per raggiungere Ino che sta urlando di dover raggiungere al più presto Sakura per darle un passaggio a casa.

“Serata produttiva” mormora Sasuke che appare al suo fianco come un ninja.

Suigetsu sussulta e annuisce, stringendo la presa sul telefono.
 

Sente la notifica di un messaggio ricevuto dopo soli cinque minuti. Il mittente è ‘Shikamaru Nara’ e il testo dice ‘martedì verso le 18:00 al bar dell’università di ingegneria?’.

Suigetsu perde un battito ma subito dopo un altro messaggio appare nella chat.

‘Era Ino, non sa farsi i fatti suoi…’

Il sorriso svanisce in un millisecondo. Ovvio che non poteva aspettarsi chissà cosa, la sua buona stella sembra essere svanita.

Il trillo lo sta snervando questa sera.

‘…comunque, va bene a quell’ora.’

Suigetsu ha davvero un appuntamento – è giusto chiamarlo così? – con Shikamaru, cosa che desiderava da anni nel profondo del suo cuore. Il miracolo è compiuto.

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