My scars are my story...

di Alex___
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** *Un giorno come tanti altri... Se vabbè* ***
Capitolo 2: *** *No, una cotta no!* ***
Capitolo 3: *** *E ora?* ***
Capitolo 4: *** *Confessioni* ***
Capitolo 5: *** *And let me kiss you* ***
Capitolo 6: *** *we are friends for life* ***
Capitolo 7: *** *where are you ?* ***
Capitolo 8: *** *help me* ***
Capitolo 9: *** *I'm losing myself* ***
Capitolo 10: *** *ti racconto* ***
Capitolo 11: *** *who are you?* ***
Capitolo 12: *** *help* ***
Capitolo 13: *** *per sempre insieme* ***
Capitolo 14: *** *I love you* ***
Capitolo 15: *** *non è un arrivederci* ***
Capitolo 16: *** *I'll help you* ***
Capitolo 17: *** *I will always love you* ***
Capitolo 18: *** *my love is like a star* ***
Capitolo 19: *** *sembrava andasse tutto bene* ***
Capitolo 20: *** *e tutto precipita, di nuovo* ***
Capitolo 21: *** *Il giorno dopo...* ***
Capitolo 22: *** ATTENZIONE ***
Capitolo 23: *** *the gift of a friend* ***
Capitolo 24: *** *I have found true love* ***
Capitolo 25: *** Fine. ***
Capitolo 26: *** *the end* ***



Capitolo 1
*** *Un giorno come tanti altri... Se vabbè* ***


Un giorno come tanti altri. Mi svegliai alle 7 come tutte le mattine, andai in bagno, mi vestii e mi diressi verso scuola. Appena arrivai sentii il suono della Campanella che annunciava a tutti i ragazzi l'inizio delle lezioni. Sbuffando entrai nella vecchia e noiosissima scuola di sempre. Strano, ancora nessuna traccia di Sel. Selena, detta Sel, era la mia migliore amica, o forse dovrei dire l'unica amica che avevo, fin dai tempi dell'asilo. Tutti i giorni ci trovavamo davanti al cancello di suola per poi entrare in classe insieme. Non era mai successo che non mi avvertisse se non veniva. Pensai che fosse già entrata e mi affrettai a raggiungere la mia classe. Entrai, lanciai un'occhiata veloce ai miei compagni e mi diressi al mio banco. Selena non c'era. Accesi il cellulare per mandarle un messaggio: "Sel ma dove sei finita ?? Io sono già in classe, muoviti !!!" Ormai erano 12 anni che ci "sopportavamo" a vicenda, in realtà io non saprei proprio come fare senza di lei !!! "Drin!!" Era il suono della Campanella che annunciava l'intervallo. Ero seduta sola soletta al mio fottuto banco e stranamente si avvicinò una mia compagna di classe, non era mai successo prima !!! Mi chiese se sapevo dove era Sel. "No, non lo so. Le ho mandato un messaggio ma non mi ha ancora risposto." Ok fu la sua risposta, poi giró i tacchi e se ne andò quasi infastidita dalla mia risposta, e io che credevo che fosse venuta a farmi un po' di compagnia. Sel era sempre stata più aperta di me con le altre persone ed è anche per questo che ha più amici di me, ma in ogni caso lei c'è sempre per me: mi ha aiutata quando ha saputo della mia bulimia e non se n'è andata nemmeno quando ha saputo che mi tagliavo, mi è stata accanto e ha cercato in tutti i modo di aiutarmi. Io sono molto più debole di lei questo lo so, ma la mia vita è forse più difficile. Insomma, mio padre se ne era andato di casa quando ero molto piccola lasciando me,  mia mamma e mia sorella da sole. Poi due anni fa il nostro migliore amico si era suicidato, lei lo aveva già superato e io ancora no, ci tenevo molto a trenton! Comunque è da quando avevo 11 anni che mi tagliavo, la prima volta fu accidentale ma mi sentii meglio e così iniziò ad essere un'ossesione. Perché? Perché sono sempre stata vittima di bullismo perché sono grassa. "Drin" i dieci minuti di ricreazione erano già finiti e io li avevo passati solo a pensare a Sel, mi ero anche dimenticata di fare merenda e la mattina non avevo fatto colazione, ma infondo non avevo tanta fame. Entrò la professoressa di matematica ci diede il buongiorno e noi facemmo lo stesso tutti all'unisono come se fossimo un bravissimo coro di voci bianche. Subito dopo di lei entrò un ragazzo. Io non lo vidi nemmeno, gli diedi attenzione solo perché tutte le ragazze della mia classe avevano soffocato dei piccoli urletti non appena il ragazzo era entrato. Sollevai la testa e lo guardai attentamente. Capivo gli urletti striduli delle mie compagne. Il ragazzo aveva dei bellissimi capelli dorati che incorniciavano il suo bellissimo viso delineato da bellissimi lineamenti marcati. Aveva un sorriso luminoso che riuscì a tirarmi un po' su di morale, ma quando arrivai agli occhi rimasi pietrificata: erano due bellissimi occhi celesti che non potevi far finta di non notare. Stavo sprofondando nel celeste dei suoi occhi quando mi accorsi che mi stava fissando, arrossii leggermente e abbassai la testa per coprire il rossore. "Ragazzi date il ben venuto al vostro nuovo compagno di classe Niall Horan, è arrivato ora dall'irlanda quindi dovrete aiutarlo un po' ad orientarsi". Niall, si chiamava Niall, era un bellissimo nome. "Niall per ora puoi sederti accanto al banco di demi finché non torna selena". Avevo sentito bene ?? Sarebbe venuto accanto a me ?? A quanto pare si perché il ragazzo dagli occhi da angelo si stava dirigendo proprio verso di me! Si sedette. "Ciao!" Aveva parlato lui. Il suo accento irlandese era fantastico e mi faceva scogliere appena lo sentivo. Farfugliai una specie di ciao, ma non sono sicura che fosse veramente un saluto. "Ti chiami demi??" Era stato di nuovo lui a parlare. Non avevo il coraggio di guardarlo perché sapevo che mi sarei incantata di nuovo a guardare i suoi magnifici occhi, ma se non lo facevo sarei sembrata una stupida asociale quindi mi voltai leggermente verso di lui un po' incerta. Forse lui notò questa incertezza perché mi fece un grandissimo sorriso come per calmarmi ma questo mi fece agitare ancora di più, sentivo le guance bruciare, dovevo essere rossa come un pomodoro. Mi voltai subito dall'altra parte. "Guarda che non ti mangio mica" l'irlandese aveva di nuovo parlato con me, mi venne il dubbio che volesse costruire una vera e propria conversazione con me, con Demetria Devonne Lovato, la ragazzina timida e cicciona che ero sempre stata. Mi rivolse la parola con il suo accento irlandese e quasi ridendo. -Demetria fatti coraggio, non essere codarda come sempre pensai- mi girai di nuovi verso di lui e iniziai: "scusa è che sono molto timida e... Emh... Comunque si, mi chiamo demi e il tuo accento è molto carino!" Ecco, ma perché non imparavo a controllarmi ?!? "Il tuo accento è molto carino"?? -andiamo demi puoi fare di meglio, smettila di dire cazzate- lui rise, meno male, almeno forse non mi aveva presa per pazza. "Grazie" disse arrossendo leggermente. La lezione continuó ma io mi sentivo più osservata di sempre. Suonó la Campanella dell'ultima ora. Finalmente si usciva!! Misi i miei libri nella cartella e, come sempre ero la ultima ad uscire, ma non ero sola: c'era lui, Niall era rimasto li con me. Ma a fare cosa ?? "Perché sei così timida ?" Domandó lui. Non avevo voglia di raccontargli tutta la mia vita, era carino ma comunque non lo conoscevo ancora. "Beh... Sono sempre stata vittima di bullismo..." Tagliai corto. "Mi dispiace... Ma perché ?! Una ragazza dolce e carina come te a chi può dare noia ?!" Ok. Mi aveva appena definita dolce e carina. Nessuno l'aveva mai fatto prima apparte Sel e mia mamma!! "Nessuno dice che sono dolce e carina, da piccola ero un po' grassoccia, per quello mi prendevano in giro... E ora lo fanno perché tanto io non dico niente" stavo davvero avendo una conversazione seria con lui, ma ancora non avevo avuto il coraggio di guardarlo negli occhi. "Dovresti rispondergli quando ti trattano male!" Disse lui con un tono un po' arrabbiato credo. "Si, così poi mi picchiano... Comunque di solito c'è Sel che mi difende!" Dissi io. Mi stavo per mettere a piangere, dovevo cambiare discorso, ma non feci in tempo ad aprire bocca che lui mi chiese:" chi è Sel ?" "La mia migliore amica, oggi non c'era a scuola e non so perché, quindi adesso devo andare da lei!" Dissi io velocemente e mi diressi verso la porta. "Aspetta!" Gridó il biondo. Mi voltai. "Che c'è ?" Chiesi un po' spaventata da quella che poteva essere la sua risposta. "Io non so dove andare, non è che potresti indicami la strada per casa mia o per un buon ristorante dove pranzare ??" Mi chiese un po' timidamente. "Ok, ma fai veloce, andiamo" dissi un po' sgarbatamente. Usciti di scuola li chiesi dove abitava. Rispose che non ricordava precisamente il nome della strada ma che c'entrava qualcosa Londra! Ma si certo london big street! Aspetta un attimo, ma quello era il nome della mia strada! Gli domandai se fosse quella la strada e lui rispose di si. "Ci abito anche io in quella strada" dissi freddamente. "Davvero ?? Che bello così potremo vederci spesso e fare sempre la strada insieme!!" Era davvero contento di questo ?? "Ok, andiamo" dissi io e ci incamminammo per la strada. Mi parló della sua vita nella sua città: mullingar. Mi disse che i suoi genitori si erano separati da poco e che lui e suo padre erano dovuti venire qui per lavoro. Diceva che gli mancava molto la sua città, ma soprattutto i suoi amici. Arrivammo nella nostra strada. Gli chiesi a che numero abitava e lui rispose che non se lo ricordava ma che tanto riconosceva la casa. Ci incamminammo. Si fermò davanti ad una casetta molto carina. "Ecco, sono arrivato. Questa è casa mia." Disse lui fiero. No, non ci potevo credere, la mia casa era quella accanto, eravamo vicini di casa. Dovevo essere davvero molto stupita perché lui mi chiese se andava tutto bene. "Si, va tutto bene solo che... Io abito qui accanto, siamo vicini di casa." Dissi la ultima frase con un filo di voce. "Ma è fantastico!" Disse lui. Mi aspettavo che iniziasse a saltellare da un momento all'altro ma per fortuna non lo fece. "Non sei contenta demi ?? È fantastico, è il mio primo giorno qui e ho già trovato un'amica e ho scoperto di vivere accanto a lei!!" Mi aveva appena definita "amica", era da tanto che non sentivo questa parola pronunciata nei miei confronti, ovviamente sempre ad eccezione di Sel. Mi salutó, ma prima di andare mi chiese il numero di cellulare. Glielo diedi. Ero un po' frastornata!! Mi ringrazió e si avviò al portone di casa. Io rimasi li immobile a guardarlo, non riuscivo a muovermi. Suonó il campanello. Nessuno apriva. Si girò verso di me e mi sorrise. Prese il cellulare, digitò un numero e se lo mise all'orecchio. Due minuti dopo era davanti a me. "Demi non è che potresti indicarmi un buon ristorante, vedi mio padre è a lavoro e io non ho ancora le chiavi". Mi guardava in modo strano ma anche supplichevole. Forse stava dubitando che quella fossi io. Forse credeva che fossi un manichino tanto ero immobile. "Si...ehm...un ristorante...ehm...no...ma perché non vieni a mangiare da me?" Ok. Gli avevo davvero chiesto di venire a mangiare a casa mia, con mia madre che sicuramente avrebbe detto qualcosa di sconveniente. "Beh...certo, se non disturbo" disse lui. "No, certo che no" non mi riconoscevo più, ieri non mi sarei mai comportata così. Andammo verso casa mia. Bussai alla porta. Aprì mia mamma. Vivevo solo con mia mamma da quando mio padre se n'era andato. Non mi ricordavo nemmeno che faccia avesse. Quando era andato via io avevo solo tre anni. Mia sorella Dallas se ne era andata qualche anno fa per vivere con un tizio di cui non ricordavo bene il nome. "Demi finalmente" disse mia mamma aprendo la porta, ma subito cambió espressione quando vide Niall. "Mamma questo è Niall, un mio nuovo compagno di classe e oggi pranzerà qui" dissi prontamente io. "Ok"disse mia mamma un po' sospettosa. "Buongiorno signora" era stato Niall a parlare. Entrammo in casa, ci levammo i giubbotti e posammo gli zaini. Niall mi chiese se poteva andare in bagno e io glielo indicai: infondo a destra, i bagni sono sempre infondo a destra. Mente lui era in bagno mia mamma mi guardava male. "Che c'è mamma?!" "Niente, è carino!" Disse lei con uno strano sorrisetto sulle labbra. "Sai dove è Sel?" Chiesi io cambiando discorso. " oggi non c'era a scuola e non mi ha nemmeno avvertita" continuai. "Non lo so tesoro, l'hai chiamata?" Rispose lei. "Le ho mandato un messaggio ma non mi ha risposto. Dopo andrò a casa sua." Niall uscì dal bagno e ci andai io. Mangiammo in silenzio, loro mangiarono, io non molto. "Tesoro ma non mangi!?" Mi chiese mia mamma un po' preoccupata. "Non ho molta fame, ho mangiato a scuola" una piccola bugia innocente. Finito di mangiare aiutai mia mamma a sparecchiare mentre Niall ci stava a guardare. Andai in camera mia facendo cenno a Niall di seguirmi, lui lo fece quasi correndo. Mi sedetti sul letto e gli dissi che poteva sederai sulla sedia. "Allora, a che ora torna tuo padre?" Chiesi io. "Dopo cena" disse lui guardando per terra. "Cosa ?!" Urlai io "e tu ora dove hai intenzione di andare?" Chiesi io. "Non lo so" rispose lui. Gli raccontai la storia di Selena e gli dissi che dovevo andare a casa sua perché ero preoccupata. "Ti accompagno" disse lui. Lo guardai un po' male. "Tranquilla aspetterò fuori" continuó lui "tanto non ho nulla da fare" "ok" dissi io "allora andiamo, lo zaino puoi lasciarlo qui, lo riprenderai stasera" dissi giocherellando con i miei capelli. Mi accorsi che dovevo lavarli, lo avrei fatto quella sera. Uscimmo di casa salutando mia mamma e lui la ringrazió per il pranzo. "Comunque è molto carina la tua camerina" disse lui ridacchiando. "Lo dici davvero o mi prendi per il culo?" Ribattei io ma con la stessa sua risatina. "No no dico davvero" disse lui. Camminammo per cinque minuti parlando della mia camera e poi arrivammo a casa di selena. Dissi a Niall di aspettarmi su una panchina li di fronte, sarei tornata il più velocemente possibile e possibilmente con selena, doveva conoscerla. Suonai il campanello del portone della casa di Sel. Aprì suo fratello maggiore, mi salutó e mi fece entrare. C'erano solo lui è la sorellina di Sel in casa. Lui si chiamava joseph, ma io lo avevo sempre chiamato joe, lo conoscevo da quando conoscevo Sel, era molto protettivo nei nostri confronti pur avendo solo due anni in più di noi. Io ero stata anche insieme a lui alle elementari ed era il primo ragazzo che avevo baciato, ovviamente a stampo. Poi alle medie era cambiato tutto. La sorellina invece aveva solo tre anni e si chiamava Alice. Joe aveva gli occhi lucidi come se avesse pianto. Si mise a sedere sul divano e mi fece segno di sedermi accanto a lui. Non era un buon segno. Mi sedetti sul divano e chiesi dove fosse selena. Lui iniziò a pingere e disse fra i singhiozzi che la sera prima lei e la loro mamma avevano fatto un incidente in macchia mentre tornavano dal cinema. Ora erano in ospedale e il padre era andato a trovarle. I miei occhi si riempirono di lacrime, no riuscii a trattenermi e le lacrime diromperono come se fossero delle cascate. Bisbigliai un ok e una specie di grazie e uscii di casa. Inizia a correre verso l'ospedale. Non potevo lasciarla sola, era l'unica persona di cui mi importava veramente. Ero quasi arrivata quando mi ricordai di Niall. Mi voltai e lo vidi che correva affaticato dietro di me. Sembrava che stesse dicendo qualcosa, si, stava urlando il mio nome chissà da quanto, e io non lo avevo sentito, ero troppo impegnata a pensare a Sel. Rallentai un po' e mi ritrovai all'entrata dell'ospedale. Aspettai che Niall mi raggiungesse e entrai. Cercai un'infermiera o qualcuno che potesse dirmi dove era Sel. Mi avvicinai ad un'infermiera secca e bassina, doveva essere molto giovane. Mi asciugai le lacrime e mi feci coraggio. "Mi scu... Mi scusi" dissi singhiozzando e un po' troppo piano perché  lei mi sentisse. "Mi scusi" ripetei a voce più alta. Lei si girò. "Mi scusi sto cercando selena gomez e sua mamma, lei sa dove posso trovarle?" Guardó dei fogli con delle scritte per me indecifrabili. Sentivo che Niall era dietro di me e aveva ancora il fiatone. Mi dispiaceva per averlo fatto correre. "Secondo piano stanza 269" disse l'infermiera dopo alcuni secondi che mi erano sembrati interminabili. Mi diressi all'ascensore. Sarei anche andata per le scale ma non volevo far affaticare ancora di più l'irlandese bellissimo che mi stava seguendo da più di un'ora. In ascensore Niall farfuglió un "mi dispiace" ma io ero ancora troppo sconvolta per risponedrgli. Arrivammo al secondo piano e ci incamminammo verso la stanza.         -Eccoci- pensai -stanza 269, devo essere forte-. Mi voltai verso Niall e lui capì che volevo che restasse fuori. Mi fece cenno di si con la testa e io entrai. C'erano due lettini: in uno era sdraiata Sel, nell'altro sua mamma. Stavano dormendo tutte e due. Mi si riempirono di nuovo gli occhi di lacrime. C'era un'infermiera che stava ripulendo un vassoio con delle medicine. "Ciao tesoro" mi disse gentilmente, "sei venuta a trovarle ? Ti resta mezz'ora e poi il tempo delle visite sarà finito" disse lei con un sorrisino rassicurante sulle labbra. "Ma cosa hanno?" Chiesi io con il groppo in gola. "La ragazza ha una gamba rotta e una tibia fratturata, ma per fortuna non ha sbattuto la testa, fra poco sarà operata e ritornerà nuova, la mamma invece ha un braccio e una gamba rotta e ha perso molto sangue, dopo gli verrà fatta una radiografia per vedere se ha sbattuto la testa e ha qualche frattura interna, ma per ora sembra che vada tutto bene, comunque non sono in pericolo di vita" rispose lei. Selena si svegliò con un mugolio. Mi precipitai da lei. "Demi... Mamma" bisbiglìo lei quando mi vide. "Va tutto bene tesoro sei all'ospedale e tua mamma è qui nel letto accanto al tuo che dorme, la tua amica è venuta a trovarti. Ricordi quello che è successo?" Chiese l'infermiera. "Si" bisbigliò Sel. "Demi, non piangere, io sto bene!" Mi disse voltandosi a guadarmi. "Ti voglio bene" dissi io. "Anche io" rispose lei. Si rimise giù e chiuse gli occhi. "È molto stanca" disse l'infermiera, "forse è meglio se la lasci riposare, domani sarà più sveglia" continuó. "Tornerò domani, te lo prometto" dissi a Sel, anche se sapevo che non mi aveva sentita. Uscii dalla stanza e vidi che Niall era seduto su una sedia poco distante. Lo raggiunsi e mi sedetti accanto a lui. "Come sta?" Mi chiese. Gli spiegai quello che era successo e le condizioni di entrambe. "Mi dispiace" disse lui alla fine. Appoggiai la testa alla sua spalla e chiusi gli occhi, forse avevo davvero trovato un amico. Aveva un buonissimo profumo di lavanda ma più dolce, lo adoravo. Riaprii gli occhi pochi minuti dopo e chiesi che ore fossero. Erano già le quattro e un quarto. Proposi a Niall di andare a prendere un gelato. Lui accettò. Mentre andavamo telefonai a mia mamma per informarla dell'accaduto. Mi scese di nuovo una lacrima. Poco dopo incontrammo il babbo di selena che stava andando in ospedale. Gli dissi che ero appena stata a trovarle e che mi dispiaceva molto, lo salutai e continuammo a camminare. Arrivammo ad una gelateria, ordinammo i gelati e li mangiammo in silenzio. Finito di mangiare avrei voluto andare in bagno perché mi scappava da vomitare ma mi sforzai di non andarci. Ci sedemmo su una panchina nel giardino di fronte alla gelateria. "Sei vergine?" Iniziai io. Sei vergine? Era la domanda più stupida che potessi fargli. "Ehm... Perché mi fai questa domanda?" Chiese lui con un'espressione stupita e anche un po' disgustata. "Non sapevo che dire!" Dissi io. "È la prima cosa che ti è venuta in mente ?" Chiese lui stupito. "Si" risposi secca io. "Ok...ehm...wow" farfugliò lui. "Io non sono più vergine" dissi. Ma che stavo facendo ? Perché gli stavo dicendo questo ? Mi sentivo la testa girare forte, forse perché non avevo praticamente mangiato niente tutto il giorno, ma credo che la colpa era anche di tutto quello che era successo. Ero frastornata, non capivo più niente e lui se ne accorse. "Demi forse dovresti tornare a casa a riposarti un po'" mi propose lui. "Perché ? Ti sembro stanca?" Chiesi io già sapendo quale sarebbe stata la sua risposta. "Beh, un po'" disse lui. "O forse ti sembro pazza" continuai io stupidamente. "Che? No..." Rispose lui prontamente. "Tranquillo, non saresti il primo a pensarlo" lo zittii io. Eravamo zitti su quella panchina a fissarci da almeno qualche minuto. Io stavo ammirando i suoi capelli dorati con una cresta un po' spettinata, erano fantastici. Passai al viso: il nasino era leggermente rosso, forse aveva un piccolo raffreddore dato che eravamo in inverno; la sua bocca non era sorridente come la prima volta che l'avevo visto; i suoi occhi però erano esattamente come questa mattina, celesti come il cielo. Pensai che lui stesse facendo la stessa cosa con me, rabbrividii al solo pensiero; cosa poteva pensare di miei capelli? Della mia faccia? Si avvicinò, non sapevo cosa volesse fare, ma mi abbracciò e io potei sentire ancora una volta il suo profumo che aveva invaso le mie narici all'ospedale e che lo stava facendo anche adesso. "Mi dispiace" sussurrò al mio orecchio. Lo strinsi forte come per ringraziarlo, era strano: lo conoscevo solo da qualche ora e potevo già considerarlo il mio migliore amico. Mi resi conto che quella mattina mi ero svegliata pensando che fosse un giorno come tutti gli altri, che mi avrebbero presa in giro come sempre e che Sel mi avrebbe difesa; invece non era successo niente di tutto ciò, realizzai che era il giorno più importante di tutta la mia vita: 21 novembre 2007, nessuno mi aveva insultata, presa in giro o picchiata, avevo incontrato Niall e Sel era in ospedale, certo questa non era una bella cosa ma era comunque un avvenimento insolito. Ci sciogliemmo da quell'abbraccio che durò almeno 5 minuti. Squillò il mio cellulare: era mia mamma. "Si" risposi. Mi disse che stava andando a lavoro e che dopo sarebbe passata a casa di Sel. Mi chiese se avevo le chiavi di casa. "Si mamma, ho le chiavi. Ciao" dissi io e riattaccai. Niall mi guardava come se aspettasse che io gli dicessi qualcosa, lo accontentai. "Hai freddo?" Gli chiesi. "Un po'. Tu?" Rispose. " si, ti va di andare a casa?" Chiesi. "Ok" fu la sua risposta. Ci incamminammo verso casa mia ma questa volta prendemmo l'autobus. Salimmo sull'autobus e ci mettemmo a sedere. Si avvicinò a noi una ragazza. La riconobbi solo dopo che iniziò a parlare. Era Miley, la ragazza più popolare della scuola, capitano delle cheerleeder e era andata con tutti i maschi possibili e immaginabili della mia scuola. "Ma guarda un po' chi si vede! La Lovato con il suo nuovo amichetto! Non è un po' troppo carino per te Demetria ?" Iniziò lei. La conoscevo fin dall'asilo, io lei e Sel eravamo in classe insieme, poi lei era cambiata. Comunque era una delle poche persone che sapeva che il mio nome completo era Demetria Devonne Lovato, e mi aveva chiamata Demetria davanti a lui! Pensai di tirargli un pugno in faccia ma la candida voce del l'irlandese mi precedette. "Non ho idea di chi tu sia ma so per certo che quello che hai appena detto è una stupidaggine, demi è una delle ragazze più carine che abbia mai conosciuto e di certo è molto più carina di me e te messi insieme!" Ribattè. Niall mi aveva appena difesa e aveva detto che ero una delle ragazze più carine che avesse mai conosciuto! Ora potevo anche morire. L'autobus si fermò. " siete fortunati che devo scendere, demi faremo i conti a scuola!" Disse Miley e scese dal l'autobus. "Ti presento quella che era una delle mie migliori amiche all'asilo e che ora è diventata la più popolare e antipatica della scuola! Si chiama Miley. Comunque grazie per avermi difesa." Dissi io tutto d'un fiato. "Prego ma... Com'è che ti ha chiamata ?" Chiese lui. "Demetria... È il mio vero nome, demi è solo un soprannome. Lo so è brutto." Dissi. "No, a me piace" disse, sapevo che mentiva, e mi veniva ancora più voglia di abbracciarlo di quanta ne avessi per questo. Mi trattenni e non lo feci. Scendemmo dopo poco. Entrammo in casa mia, lanciai un'occhiata all'orologio appeso nell'ingresso: segnava un quarto alle sette. Era tardi: dovevo farmi la doccia, preparare da mangiare e apparecchiare, non mi preoccupai dei compiti perché tanto non li facevo mai. Salimmo in camera mia, mi sedetti sul letto e mi tolsi le scarpe velocemente. "Niall io dovrei fare la doccia, tu mentre mi aspetti cosa vuoi fare ?" Gli chiesi gentilmente sperando che afferrasse il senso della scusa. "Giocherò col cellulare non ti preoccupare!" Rispose. Andai in bagno, mi struccai, mi spogliai, accesi la doccia e mi ci infilai sotto. Come sempre mi misi a cantare. Dopo un quarto d'ora uscii e mi misi l'asciugamano in testa e addosso. Andai in camera e trovai Niall che guardava le foto che avevo sulla scrivania. Non mi disse niente e nemmeno io, ma si girò a guardarmi. Mi affrettai a prendere mutande, reggiseno e vestiti e corsi in bagno. Mi vestii e presi il phone. Raggiunsi Niall in camera e mi misi ad asciugare i capelli. Niall mi sorrise e stammo un altro quarto d'ora a guardarci mentre mi asciugavo i capelli. Quando finii andai a riportare il phone in bagno. Andai in camera e mi misi a sedere sul letto. "Hai tantissime foto" disse subito lui per evitare silenzi imbarazzanti. "Si" risposi io tagliando corto. Non amavo le mie foto e non volevo parlarne visto che rappresentavano la mia infanzia. "Sono tutte con selena, suppongo sia lei." Continuó lui. "Si" risposi di nuovo io prontamente. Avevo capito che sarebbe andato fino in fondo, voleva farmi parlare della mia infanzia. Ma io non ero pronta a raccontargli tutto, infondo ci conoscevamo solo da un giorno. "Ce n'è una anche con Miley" continuai io. "Eravate proprio amiche! Che peccato!" Disse lui. "Si, le persone cambiano e lei è cambiata, è diventata una Troia" risposi velocemente e forse anche un po' sgarbatamente perché lui disse subito: "okok non voglio farti arrabbiare quindi cambiamo discorso"... Silenzio... "Canti molto bene" continuó Niall. "Grazie ma... Come fai a saperlo ?" Risposi io arrossendo leggermente. "Da qui si sente tutto" disse lui soffocando una risatina. "Oh no! Mi hai sentita mentre cantavo sotto la doccia ?! Non ci posso credere, che vergogna!" A quel punto Niall scoppiò in una fragrante risata "ma perchè ? Sei bravissima!" Continuó sghignazzando. "Che canzone era? Non credo di conoscerla." Disse lui. "No, non la conosci. L'ho scritta io un po' di tempo fa." Risposi arrossendo leggermente. "Wow davvero scrivi canzoni? Era molto bella!" Riprese lui. Sembrava davvero stupito e sorrideva, era bellissimo! "Si, grazie. Ora devo preparare da mangiare, rimani a cena?" Accettò nuovamente l'invito. Non fu una cena divertente, mia mamma era passata a casa di Sel e parlammo solo di loro. Finito di mangiare Niall ricevette la chiamata di suo padre che gli chiedeva di tornare a casa. Ringraziò, si scusò per il disturbo, salutò e andò via. Mia mamma mi guardava con un sorrisetto strano sulle labbra. Aveva tutta l'aria di una che vuole farti confessare, non appena aprì bocca per dire qualcosa io la precedetti dandole la buona notte. Andai in camera mia, mi infilai sotto le coperte e non potei non pensare a Sel, mi scese una lacrima ma subito si fece spazio nella mia mente l'immagine dell'irlandese attraente con quei suoi occhi celesti e con quel suo sorriso smagliante e

mi addormentai con il sorriso stampato sulle labbra, era la prima volta ormai da tanto tempo, forse avevo davvero trovato un amico!
SCIAU BELIIIII
Salve a tuttiiiiiiii !!! Sempre che ci sia qualcuno che sta leggendo...
Che dire, questa è la mia prima fanfiction, quindi se volete dirmi qualcosa per migliorarla o qualsiasi altra cosa io sarò ben lieta di ascoltarviiiiii!!! Ho scelto di usare come protagonisti principali demi e Niall, perché io li adoro insiemeeee awwwww sono troppo dolciosi (?) comunque... Non sapevo dove mettere questa fanfiction, se in quelle che parlano di demi o quelle che parlano dei One direction, insomma per decidere ho lanciato la monetina... Per farvi capire fino a che punto arriva la mia intelligenza !! AHAHAHAHAHAH no vabbè la smetto!! Ok! Spero che vi piaccia e che lascerete molte recensioni, non solo positive ma anche negative, come ho già detto io accetto tutto !!!! Non vedo l'ora di arrivare ai capitoli più hot aaaaawwwwww !!!! 

 

 

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Capitolo 2
*** *No, una cotta no!* ***


Mi svegliai con il suono della mia solita sveglia. 'Drin drin', insopportabile! Mi alzai, mi faceva un po' male la testa. Ovviamente il mio primo pensiero era stata Selena, ma ora si stava facendo spazio nella mia testa dolente anche un' altra faccia, ma chi era ? Ricordai, ma certo! Era Niall! L'irlandese con cui avevo trascorso tutta la giornata precedente! Ma allora non era un bel sogno! Mi pizzicai per svegliarmi meglio ma lo feci un po' troppo forte. "Ahi" gridai. "Stupida Devonne, ma che fai?" Mi ripetevo. "Demi ? Tutto bene?" Mia mamma che si preoccupa subito. "Si mamma, tranquilla" la rassicurai. Mi preparai per andare a scuola, stavo per uscire di casa quando il mio stomaco protestò, avevo fame. Presi velocemente un biscotto dalle mani di mia mamma mentre lei lo stava per inzuppare nel latte. "Ehi!" Fece mia mamma. "Scusa" ribattei subito. Le scoccai un bacio sulla fronte e me ne andai. Appena uscita di casa mi ritrovai davanti un biondo. Stavo per urlare quando lo riconobbi, era Niall! "Ciao demi!" Disse allegramente e con il suo solito sorriso sulle labbra. "Ciao" lo salutai non troppo contenta. "Mi hai aspettata fuori ? Potevi suonare!" Proseguii. "Non volevo disturbarvi." Camminammo in silenzio fino a scuola. Credo che lui non volesse dire niente perché aveva paura di cadere sull'argomento Selena.

NIALL'S POV.
La mattina avevo aspettato Demi fuori di casa, volevo farle una sorpresa ma lei non ne sembrava molto entusiasta, forse era ancora scossa per Selena. Decisi di non dire nulla per non farla innervosire, forse voleva solo riflettere. La osservai per tutto il tragitto. I suoi capelli erano bellissimi, castani chiari e mossi. Le ricadevano sulle spalle e andavano lungo la schiena, sembravano così soffici che mi venne voglia di toccarli, per fortuna non lo feci. Le incorniciavano quel visino perfetto. Mi piaceva tanto il suo nasino, era leggermente all'insù! Adoravo anche la sua bocca carnosa, ma non troppo. E i suoi occhi castani erano semplicemente stupendi, mi ci perdevo ogni volta che la guardavo. Aveva le gote un po' rosse, forse per il freddo. Arrivammo a scuola, stavamo per salire in classe quando sentii una voce chiamare Demi. Mi voltai per vedere chi la cercava: era Miley! Ma perché non si facevano i cazzi loro le persone in questa scuola? Miley si avvicinò a Demi con i maschi della squadra di rugby che le sbavavano dietro. "Ma che ci fai qui ? Non dovresti essere all'ospedale a tenere la manina alla tua amichetta?" Esordì con un tono insopportabile e un sorrisetto sulle labbra. Avevo una voglia tremenda di tirargli un pugno in faccia !!! "Andrò a trovarla dopo, ma non parlare più di lei con quel tono, stronza!" Era stata Demi a parlare, aveva risposto! "Hai voglia di tornare a casa con qualche livido anche oggi Devonne?" Chiese Miley sempre con il solito sorrisino stupido sulle labbra. "No" rispose timidamente Demi. Ok. Si era zittita, non poteva rispondere di nuovo o l'avrebbero veramente pestata. "Ma tu rimani comunque una Troia, stronza" riprese Demi. Ecco, pensai che fosse spacciata! Dovevo fare qualcosa. Vidi che il più alto e muscoloso dei ragazzi che finora erano stati dietro a Miley si stava avvicinando a Demi. Lei non si muoveva, ma che volava fare? Doveva scappare! Non appena vidi il ragazzo alzare una mano gridai "no!" E mi misi tra il ragazzo e Demi. "Ah, ti sei portata l'amichetto a difenderti oggi Demi?" Sputò il ragazzo digrignando i denti in una smorfia che poteva far paura solo a un bambino di due anni. Stavo per rispondere che poteva tirarlo a me il pugno ma che avrebbe dovuto tenere le mani lontane da Demi quando Miley squittì "kyle lascia stare, andiamo. Non puoi rovinare il bel faccino dell'irlandese il secondo giorno che è qui". Se ne andarono senza lasciarmi nemmeno il tempo di ribattere. Mi voltai di scatto verso Demi e le chiesi come stesse. Rispose che andava tutto bene e che mi ci dovevo abituare perché era tutto normale. Entrammo in classe e ci sedemmo accanto come il giorno prima. Le lezioni erano noiose e capivo poco di quello che spiegavano i professori. Mi concentrai su quello che mi aveva detto Demi quella mattina: 'dovrai abituartici perché è tutto normale' ma che voleva dire? L'avevano già picchiata? Quante volte? Queste domande mi risuonavano in testa da almeno tre ore quando suonò la Campanella dell'intervallo.

DEMI'S POV.
Orami ci ero abituata. Non sarebbe stata la prima volta se kyle mi avesse davvero tirato un pugno in faccia. Avevo avuto paura che lo tirasse a Niall quando lui mi si era parato davanti. Non potevo crederci, lui mi aveva difesa. Davvero avrebbe preferito prendere un pugno in faccia lui piuttosto che guardare mentre lo prendevo io? Ma perché che gli importava di me? Infondo ci conoscevamo solo dal giorno prima! Ma lui si era già definito il mio migliore amico ed era fantastico! Mentre ero immersa nei miei pensieri suonò la Campanella. Niall stava addentando un panino e io non potevo fare a meno di guardarlo e ridere mentre si riempiva la bocca facendo facciacce e sbriciolandosi su tutti i vestiti. Per 10 minuti non parlammo, ridemmo soltanto. Riniziarono le lezioni e la noia. Per fortuna l'ultima ora arrivò in fretta. Quando la Campanella suonò uscimmo di corsa per evitare di incontrare Miley e i suoi amici. Eravamo già a metà strada quando Niall iniziò a parlare. "Gli hai risposto stamattina". "Si" dissi guardando l'asfalto sotto i miei piedi. "Io non voglio abituarmici Demi, non è normale! Ti hanno già picchiata ?" Sentii gli occhi riempirsi di lacrime. 'Si stupido, non gli hai sentiti ? Mi picchiano quasi ogni giorno ormai, e sai perché ? Perché sono brutta, grassa e tutti mi odiano per questo, anche il mio specchio, cazzo!' Pensai. Avrei voluto dirlo, anzi urlarlo ma le parole non uscivano, uscivano solo tanti singhiozzi. Niall mi abbracciò. Stemmo 10 minuti abbracciati finché non mi calmai. A quel punto riprendemmo a camminare. "Mi picchiano spesso perché sono grassa" dissi con il groppo in gola. "Ma non essere ridicola Demi, tu non sei per niente grassa" disse Niall. "Non cambia niente se lo dici a me, nè il loro parere nè il mio" continuai. Mi stavo sforzando di non rincominciare a piangere. "Demi non voglio che ti facciano del male, non te lo meriti. Ti giuro che ti proteggerò e d'ora in poi non ti torceranno più neanche un capello." Disse lui convinto. "Ok. Ma non voglio che ti facciano del male per colpa mia" dissi. Le lacrime erano sull'orlo dello strabordamento. No, pensai, non dovete scendere. Non volevo assolutamente stare tutto il tempo a piangere, avevo paura che Niall mi avrebbe presa per una bimba isterica. "Non succederà piccola" disse lui cingendomi i fianchi con un braccio. Ero completamente stordita. Non capivo più niente. Mi aveva appena chiamata piccola e mi aveva detto le cose più dolci del mondo! Arrivammo davanti a casa sua. Prima di andare mi chiese se dopo sarei andata a trovare Selena e se volevo che mi accompagnasse. Risposi di si ad entrambe le domande e gli dissi che lo avrei chiamato. Mi salutò con un bacio sulla guancia che ricambiai con un sorrisetto imbarazzato! Mi voltai e mi avviai verso casa. Quando entrai il profumo di pollo e patate arrosto invase le mie narici. Salutai mia mamma e corsi in camera. Non volevo che vedesse che avevo pianto ancora.
Mi lavai la faccia e andai a pranzare. Mia mamma mi convinse a raccontare di Niall e io accennai poche cose sulla sua vita e dissi che eravamo molto amici. Le si formò un enorme sorriso sulle labbra. Si, finalmente avevo un amico!
Dopo aver pranzato salii in camera mia e mi misi distesa sul letto. Decisi che sarei andata a trovare Sel e sua mamma verso le 5. Se non ricordavo male l'orario delle visite iniziava alle 4 ma io volevo fare qualche compito, magari insieme a Niall. Lo chiamai. Rispose la segreteria telefonica. Strano. Mi misi a pensare a come mi aveva difesa stamattina e arrossii leggermente. No, non era possibile. Non provavo un'emozione così forte per un ragazzo da quando ero alle elementari. Non potevo, non volevo essermi presa una cotta per lui !! Lo conoscevo solo da due giorni, eppure mi aveva fatta sentire speciale. Avrei cercato di capirlo. E se fosse stato veramente così... Potevo solo sperare di non soffrire ancora e che lui ricambiasse. 'Ma dai Devonne, è solo una piccola cotta, vedrai che passerà presto' continuavo a ripetermi quando il cellulare iniziò a cantare 'beautiful' di Christina Aguilera facendomi sobbalzare. Era Niall. Risposi velocemente. Gli spiegai che volevo andare all'ospedale alle 5 e alla fine fissammo di trovarci fuori di casa alle 4 e mezzo. Posai il cellulare e rimasi distesa sul letto a fissare il soffitto. Penso che ci vollero solo pochi minuti e sprofondai in un sonno pesante.

SCIAU BELIIIIII
Allorrrr... Scusate se non è un gran che ma oggi è una giornata un po' di merda! comunque... Prima di tutto vorrei ringraziare il mio primo fan @SALVIUX08, love you <3 e poi vorrei ringraziare anche @ddloovato e @xLittle_Mixerx perché seguono la mia storia !! Grazie girl !! Detto questo... Non so, cosa ne pensate di questo capitolo ?? Lo so, non è successo ancora niente di così eclatante ma... Ci arriveremo !!! Bien ora vi lasciò !!! LOVE YOU !! <3
#STAY STRONG
 

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Capitolo 3
*** *E ora?* ***


Mi risvegliò un grande stonfo seguito da un urlo. Di mia madre ? Non so. Mi alzai e scesi di corsa le scale. Quando entrai in salotto mi ritrovai davanti ad una scena raccapricciante: mia mamma era stesa per terra sopra la cesta del bucato, ormai rotta, e i vestiti erano sparsi per tutto il pavimento. Mi affrettai ad aiutarla a rimettersi in piedi mentre lei malediceva un qualcosa che doveva averla disturbata e fatta cascare. Non appena ebbe finito di parlare al niente le chiesi cosa fosse successo e se stesse bene. “Si si, sto bene ma dobbiamo deciderci a mettere le zanzariere qui!!” Disse sbuffando. “Perché vuoi mettere le zanzariere?”. Non capivo cosa c’entrassero con la caduta. “C’era un’ape! Lo sai che io ho la fobia delle api. Beh… mi ha fatta cascare!” Disse mentre raccoglieva i vestiti. Non potei trattenermi e scoppiai in una risata fragorosa!!! “Che ridi?” Ribattè mia mamma, ma subito dopo fu contagiata dalla mia risata e ridemmo insieme. L’occhio mi cascò sull’orologio appeso al muro: segnava le 4 e 20! Merda, avevo dormito troppo e avevo solo 10 minuti per prepararmi. Senza dire niente a mia madre salii velocemente le scale e mi cambiai i vestiti, mi pettinai e mi ritoccai il trucco. Presi velocemente la borsa e il giubbotto e scesi. “Ehi ma dove vai così di corsa?” Mi chiese mia mamma. Le spiegai che sarei andata da Selena e che Niall mi stava aspettando. Uscii di casa e decisi di andare ad aspettarlo davanti a casa sua. Guardai il cellulare:  4:29. Perfetto! Dopo qualche secondo uscì Niall. Appena mi vide sul suo viso prese forma il suo bellissimo sorriso e io ricambiai con un abbraccio. Ci avviammo all’ospedale.
 
NIALL’S POV.
Stavamo camminando verso l’ospedale e Demi mi sembrava contenta. Le chiesi se dopo aveva voglia di cenere fuori in un ristornate di lusso. Volevo farla stare bene. “Di lusso?” Mi chiese ridendo. “Si certo, una ragazza come te non può certo mangiare in un ristornate da quattro soldi!” Risposi ridendo a mia volta. “Ok. E cosa mangeremo?” Chiese lei con un tono divertente. “Beh... puoi prendere un piccione grasso grasso, oppure il pesce spada unto unto, ma io opterei per una bella pizza. È molto più raffinato e saporito...” scherzai. “Si, e anche poco costoso” continuò lei scoppiando in una bellissima risata che contagiò pure me.
 
DEMI’S POV.
Adoravo la sua risata, ma ancora di più il fatto che mi avesse invitata a mangiare una pizza. Arrivammo all’ospedale. Entrammo. Odiavo profondamente l’odore degli ospedali. Ci dirigemmo verso la stanza di Sel. Feci segno a Niall di entrare con me, volevo che si conoscessero. C’era solo un lettino con Selena distesa sopra. Non appena mi vide gridò il mio nome e mi fece segno di abbracciarla. La abbracciai forte, felice che stesse bene. Le chiesi come stesse e lei rispose che si sentiva meglio e che fra qualche giorno l’avrebbero operata e sarebbe tornata a casa la settimana seguente all’operazione. Aveva un grosso sorriso sulle labbra, sembrava contenta. Avevo paura della risposta ma le chiesi ugualmente dove fosse sua madre. Il suo volto si rattristò un po’ e disse che le stavano facendo delle analisi e che quindi dormiva in un’altra stanza. “Mi dispiace Sel” dissi. “Tranquilla, guarirà” rispose lei. Ma come faceva ad essere sempre così positiva? Vidi che stava guardando Niall. Glielo presentai. “Sel lui è Niall, è in classe nostra. È arrivato ieri e viene dall’Irlanda.” Dissi. “Piacere” disse Selena allungando la mano verso Niall che ricambiò la stretta dicendo. “Piacere mio! Finalmente ti conosco, Demi non faceva altro che parlare di te!” Gli lanciai un’occhiata accusatoria che Sel intercettò e si mise a ridere. Restammo lì per un’ora e mezzo a parlare del più e del meno, poi arrivò un’infermiera che ci avvertì che il tempo per le visite era terminato. Salutammo Sel e ci avviammo al ristornate. Chiamai mia mamma per avvertirla che non sarei tornata a cena.
 
NIALL’S POV.
Arrivammo al ristorante e ci mettemmo a sedere in un tavolino in un angolo. La feci sedere e le tolsi il giubbotto per poi metterlo all’attaccapanni. Volevo che si sentisse una regina. Forse iniziava a piacermi, ma ogni volta che mi piombava in testa questa idea la scacciavo pensando che per lei ero solo il suo migliore amico. Ordinammo entrambi un pizza. Lei margherita, io quattro formaggi. Stavamo aspettando che ci portassero da mangiare quando lei disse: “perché mi hai portata a mangiare fuori?”. “Volevo stare con te. Ci conosciamo da pochissimo, solo due giorni, ma sento che abbiamo molto in comune e te sei diventata la mia migliore amica. Non sono mai stato così bene con una persona come sto con te Demi! Sei importante e ti voglio bene.” Risposi. Avevo paura che prendesse la candela che era accesa al centro della tavola e me la tirasse in testa dicendo che ero pazzo a pensare così perché due giorni sono troppo pochi per definire una persona migliore amica e dirgli ‘ti voglio bene’ ma fece semplicemente un enorme sorriso e rispose “grazie Niall, anche per me sei importante e sto davvero bene con te. Sei il mio migliore amico, ti voglio bene!” Ci guardammo negli occhi per alcuni minuti, poi arrivò la cameriera con le nostre pizze. Mangiammo e io cercavo di farla ridere facendo lo scemo o facendo battute stupide sui camerieri e sui clienti. Sembrava che si divertisse.
 
DEMI’S POV.
Niall mi faceva ridere. Lo adoravo per questo e quello che mi aveva detto era bellissimo, però mi aveva definita la sua migliore amica. ‘Vabbè’ pensai ‘un passo alla volta’. Finimmo di mangiare e per la prima volta da tanto tempo non ebbi la voglia sfrenata di andare in bagno e rigettare tutto, Niall mi faceva un buon effetto. L’irlandese insistette perché pagasse lui. Uscimmo dalla pizzeria e decidemmo di fermarci in un giardinetto, erano solo le 10 e mezzo. Volevo chiarire quello che era successo solo un giorno prima (?!) wow era passato solo un giorno e credevo di conoscerlo da una vita. “Sai Niall, quello che ti ho detto ieri, sul fatto che... ehm... non sono vergine, io, beh non volevo dirlo, ero confusa e...” cominciai. “Non ti preoccupare Demi” mi interruppe lui. “Capisco, eri spaesata!” continuò. “si” annuii. “Ma... non l’ho fatto perché volevo. Insomma... quando avevo 11 anni due ragazzi della mia scuola, più grandi di me, mi hanno violentata... è stato terribile.” Era la prima persona a cui lo raccontavo, a parte mia mamma. Non lo sapeva nemmeno Selena. Avevo una dannata voglia di dirlo a qualcuno e Niall era sicuramente la persona giusta. “Mi dispiace Demi. Vorrei picchiare a morte quei ragazzi che hanno osato toccarti!” Rispose lui abbracciandomi. Lo ringraziai. Rimanemmo in silenzio per un po’ poi lui disse: “sai, io suono la chitarra. Se ti va possiamo fare un duetto! Io suono e tu canti, le tue canzoni!”. “Cosa? No, non mi sembra il caso... io mi vergogno e poi non sono molto belle, e sono anche un po’ depresse.” Dissi velocemente. “Dai, ti pregooooo!” Disse lui con una faccia da cucciolo alla quale era impossibile dire di no. “Ok, ma solo quelle che voglio io.” Tgliai corto. Annuì felice.
 
NIALL’S POV.
Non ci credevo. Demi era stata violentata da piccola. Ora capivo tutti i suoi discorsi sull’essere brutta e grassa. Poverina! Guardai il telefono: erano le 11 e 15. Decidemmo di tornare a casa. Per la strada le raccontai che quando ero in Irlanda avevo una band formata da me e altri tre ragazzi. Io suonavo la chitarra, per il resto uno stava alla batteria, uno cantava e l’altro suonava il basso. Eravamo abbastanza forti! Le raccontai di quando vincemmo la gara scolastica con una canzone scritta da me e lei insistette per sentirla un giorno. Glielo concessi. Avevamo anche questo in comune: scrivevamo canzoni, amavamo la musica. Arrivammo a casa mia. La ringraziai per aver accettato il mio invito e lei mi ringraziò per la SPLENDIDA serata. Era davvero stato SPLENDIDO stare con me ? Di sicuro per me lo era stato stare con lei. Avevo una voglia matta di baciarla ma avevo paura che mi potesse tirare uno schiaffo. Pensai che non mi importava e che non poteva mandarmi via, infondo aveva solo me finchè Selena era in ospedale. Mi avvicinai piano al suo viso e le diedi un bacio a stampo sulle labbra candide.
 
DEMI’S POV.
Niall si avvicinò a me e mi stampò un bacio sulle labbra per poi staccarsi velocemente. Mi fece l’occhiolino, mi diede la buona notte e rientrò in casa. Io mi affrettai a rientrare nella mia. Ero scioccata, mi aveva appena baciata. Allora non mi considerava solo la sua migliore amica! Forse c’era una remota possibilità che io gli piacessi. Dovevo avere una faccia molto stupita perché mia mamma mi chiese subito cosa avessi fatto. “Niall mi ha appena baciata.” Dissi quasi sottovoce soffocando l’ultima parola. Mia madre spalancò la bocca. “Un piccolo bacio a stampo ma mi aveva appena definita la sua migliore amica!” continuai. “Forse in Irlanda usa baciare a stampo le migliori amiche.” Disse mia mamma tutta contenta. Le rivolsi uno sguardo accusatorio e lei ricambiò facendo spallucce. “Ti piace?” Mi chiese. “Credo di si.” Risposi per poi voltarle le spalle e salire le scale. Feci due scalini, poi mi voltai e le diedi la buona notte. Lei disse: “anche a te” e finì con una risatina. Mi feci una doccia calda per schiarirmi le idee ma, ovviamente, servì a tutto meno che quello. Avevo la mania di farmi la doccia tutti i giorni perché, da quando mi avevano violentata, mi sentivo sporca, o almeno questo è quello che mi aveva detto la psicologa quando mia mamma mi ci aveva portata contro la mia volontà dopo l’accaduto. Mentre il getto d’acqua calda ricopriva il mio corpo l’occhio mi cascò sui miei polsi. Li guardai attentamente. Erano pieni di graffi. Passai alle gambe, anche quelle piene di graffi. Pensai che se Niall li avesse visti avrebbe pensato che fossi una pazza, ovviamente se non lo pensava già. Uscii dalla doccia. Mi infilai il pigiama e mi rintanai nel letto sotto alle mie soffici coperte. E ora che sarebbe successo? Pensai. Mi addormentai con questa domanda in testa.
 
SCIAUUU BELIIIII
Allora prima di tutto, visto che oggi è la festa della mamma vorrei fare gli auguri a tutte le mamme del mondo ma soprattutto alle mamma di Demi e dei One Direction, grazie per aver dato la vita alla mia vita !!! <3 Detto questo... che ve ne pare del capitolo ?? Ho inserito la scena iniziale dell’ape perché io ho la fobia delle api e non ho una zanzariera, e poi non sapevo come far svegliare Demi !! Ahah ma quanto sono sciocchina !!!!! Poi... Niall decide di baciare Demi, ha fatto bene o era un po’ troppo presto ?? Recensite in tanti !!! Per ultimo vorrei dedicare questo capitolo a SALVIUX08 perché anche noi, come Demi e Niall, ci conosciamo da poco ma ci vogliamo già bene !!! Ti voglio bene amica mia !!! Grazie a tutti quelli che leggono la storia e che recensiscono, quelli che la seguono a anche a quelli che la leggono senza seguirla né recensirla !!! Love u all !! <3
#STAY STRONG 

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Capitolo 4
*** *Confessioni* ***


Il giorno dopo mi svegliai alle 6:30 e mi misi a pensare al giorno prima. Niall mi aveva baciata. Se non era vero che nel suo paese fosse normale baciare la propria migliore amica l’unica spiegazione era che io gli piacessi. Non potevo crederci. Se era davvero così cosa aspettava a dirmelo ? Mi alzai e mi preparai con calma. Pensai che finalmente stava succedendo qualcosa di bello proprio a me: Demetria Devonne Lovato! Non era possibile, ero felice! Dopo tanto tempo! Tirai fuori dall’armadio un paio di pantaloni neri, una maglia grigia e una felpa nera. Ero solita vestirmi molto scura, mi rispecchiavano i colori scuri. Ma quella mattina decisi di cambiare. Ero felice! Lanciai quei vestiti nell’ armadio e ne presi altri. Scelsi un paio di jeans chiari, una maglietta celeste, che non sapevo nemmeno di avere e una felpa bianca. Mi truccai e mi pettinai. Mi guardai allo specchio: sembravo un’altra persona con quei colori addosso ma mi piaceva. Scesi in cucina e trovai mia mamma a fare colazione. “Wow, come siamo belle oggi!” Mi disse appena mi vide. Le rivolsi un sorriso e mi sedetti al tavolo. Mi guardò con uno sguardo perplesso. “Che c’è? È presto!” Dissi io prendendo un biscotto e infilandomelo in bocca. Accesi il cellulare e trovai un messaggio di Sel. Me l’aveva mandato alle due di notte. Ma che ci faceva sveglia alle due di notte? Il messaggio diceva: ‘ehy Dems ! come va ? non riesco a dormire per questo ti scrivo. Il tuo nuovo amico è molto carino! L’hai già baciato? Dimmi di si ti prego. A domani! Ti voglio bene! Sel.’ Arrossii leggermente. L’adoravo, era la mia migliore amica. Lei mi chiamava Dems non so bene perché ma mi piaceva. Le risposi così: ‘perché vuoi vhe ti dica di si? Comunque lui mi ha baciata, solo a stampo. Dopo veniamo a trovarti e, siccome ti conosco, evita di fare smorfie, risatine, tossi finte, domande inappropriate e roba varia!’. Era la prima volta che baciavo qualcuno e lo dicevo a Sel, a parte Joe, ma quello non conta. Comunque un po’ mi vergognavo. “Allora? Cosa hai intenzione di dirgli?” mi chiese mia mamma. La guardai per qualche secondo per capire a cosa si stava riferendo e dal suo sguardo e le sopracciglia alzate capii che stava parlando di Niall. In realtà non avevo idea di cosa dirgli. Sicuramente volevo chiarirmi sul bacio e, nel caso davvero in Irlanda esistesse la tradizione della migliore amica, beh, mi sarei rassegnata dicendogli che mi piaceva. Lo spiegai a mia mamma che annuì. Mi alzai, la salutai e mi affrettai a raggiungere la porta. Mi arrivò un messaggio: Sel. ‘Okok basta che stai calma! Jlkbrvacgtnaoieury non ci credo ti ha baciata!!!! Che bello!!!! Hai un ragazzo!!!!’ Le risposi che non era il mio ragazzo e rimisi in tasca il cellulare. Uscii dalla porta e mi avviai davanti a casa di Niall.
 
NIALL’S POV.
Quella mattina mi ero svegliato con il desiderio di fare una sorpresa a Demi. La sera prima era stato tutto fantastico, l’avevo baciata ed era stato fantastico anche se corto. Volevo assaporare le sue labbra più di ogni altra cosa al mondo e pensai che con una sorpresa l’avrei conquistata del tutto. Mi misi nascosto dietro le scale che portavano alla porta di casa mia con il mazzo di rose rosse dietro la schiena pronto per saltare fuori. La vidi arrivare, era bellissima! Salì le scale e si appoggiò alla ringhiera. Decisi di salire la ringhiera dietro di lei e metterle il mazzo di rose davanti alla faccia. Non appena lo vide si girò di scatto e io barcollai parecchio ma non caddi. “Niall!” esclamò. Io mi misi a ridere, scesi e la raggiunsi. “Ma che stavi facendo?” continuò Demi. “Volevo farti una sorpresa! Ti sei sorpresa?” le chiesi. “Si, forse anche troppo.” Rispose lei ridendo. “E queste rose?” continuò con il suo meraviglioso sorriso stampato sul volto. “Sono per te!” dissi e gliele porsi. “Grazie Niall!” rispose. “Ma dove le metto?” continuò lei. Le dissi di portarle a scuola ma rifiutò dicendo che l’avrebbero presa in giro ancora di più e andò ad appoggiarle in casa sua.
 
DEMI’S POV.
Ok. Pensai. Un mazzo di rose non è da amici. Entrai in casa e posai le rose. Mia mamma probabilmente era in bagno. Mi affrettai a tornare da Niall. Lo trovai a sedere sulle scale che portavano al portico di casa sua. Ci incamminammo verso scuola. Mentre camminavamo lui disse: “Demi, sinceramente ti sono piaciute le rose?” “Certo” risposi sicura. “Sai, mi sono accorto che tu sei la persona più bella, sia interiormente che esteriormente, che ci sia a questo mondo, non potrei vivere senza di te. Tu sei perfetta per me!” Mi sentivo svenire, nessuno mi aveva mai detto una cosa simile! “Grazie Niall, lo stesso vale per me.” Dissi velocemente. Due lacrime iniziarono a rigarmi il volto. Lui se ne accorse e mi abbracciò. “Spero che siano lacrime di gioia.” Sussurrò lui al mio orecchio. “Si.” Dissi piano asciugandomi le guance.
 
NIALL’S POV.
Arrivammo a scuola e mi sganciai da lei. Vidi Miley e gli altri che stavano parlando in un angolino e feci cenno a Demi di passare dall’altra parte. Entrammo e ci dirigemmo verso la nostra classe. Ci sedemmo ai nostri soliti banchi. Le ore di lezione passarono veloce. La ricreazione Demi la passò quasi tutta in bagno mentre io mangiavo una mela. La campanella della fine delle lezioni suonò e i nostri compagni di classe si alzarono e in due minuti ci ritrovammo da soli.
 
DEMI’S POV.
Eravamo da soli. Avevo fatto lentamente proprio per questo. A ricreazione ero andata in bagno perché volevo evitare di parlare con lui del bacio e lì mi ero preparata il discorso da fargli. Iniziai: “Niall senti... io sono stata molto bene ieri sera con te e mi piacerebbe rifarlo una volta però non ho capito bene, quel bacio, insomma...” vedevo che sul volto di Niall stava prendendo forma uno strano sorrisino di cui ignoravo il significato. Avevo paura ma dovevo chiarirmi le idee. “è stato un bacio da amici perché nel tuo paese esiste la tradizione di baciare a stampo la migliore amica e io non lo sapevo oppure l’hai fatto perché ti piaccio?” finii tutto d’un fiato. A quel punto Niall scoppiò in una fragorosa risata. Non sapevo che fare, perché rideva? “Ma Demi, certo che mi piaci! Credevi davvero che in Irlanda esistesse questa tradizione?” rispose dopo poco ridendo ancora come un matto. Lo guardai non sapendo cosa fare, poi mi misi a ridere anche io.
 
NIALL’S POV.
Io la adoravo. Ma come gli era venuta l’idea della tradizione del bacio?! La adoravo. Uscimmo da scuola e per fortuna fuori non c’era più nessuno. Ci incamminammo verso casa, io le cingevo i fianchi e lei aveva una mano nella tasca posteriore dei miei jeans. Avevamo riso, io le avevo detto che mi piaceva, ma lei non aveva detto niente. “Demi, abbiamo riso e io ti ho detto che mi piaci, ma io ti piaccio?” le chiesi timoroso della risposta. “Ma certo che mi piaci sciocco!” disse lei ridendo. Ok. Potevo morire felice. Camminammo senza parlare ma scambiandoci tenere occhiate ogni tanto. Arrivammo a casa e la salutai con un bacio a stampo. “Ciao cucciola, ci vediamo dopo?” le chiesi poi. “Si, andiamo da Sel alle sei.” Disse lei. Volevo vederla prima delle sei. Le chiesi di venire a casa mia per studiare alle quattro. Accettò.
 
DEMI’S POV.
Entrai in casa con un sorriso a 32 denti. Mi tolsi il giubbotto e mi misi a tavola, che era già apparecchiata. Mia mamma arrivò poco dopo portando in tavola due piatti di pasta. Mi chiese come era andata e le raccontai tutto. Ero felice e lo era anche lei. Finii di mangiare la piccola porzione di paste e andai a fare una doccia. Mentre ero in bagno passai davanti allo specchio e faci lo sbaglio di guardare il mio riflesso. Non mi era mai piaciuto guardarmi allo specchio. Ogni volta che lo facevo pensavo a quanto le persone mi vedevano brutta e grassa e piangevo o vomitavo o mi tagliavo. Quella volta fu diverso. Mi guardai attentamente: i miei fianchi, le mie gambe, le mie braccia erano tutte tagliate, ricoperte di graffi, ma non mi misi a piangere. Rimasi immobile, senza nemmeno un pensiero che mi passasse per la testa. Mi sentivo così, libera di esprimermi, libera di essere quella che sono, apprezzata da un tipo conosciuto soltanto tre giorni prima ma che aveva già rubato il mio cuore. Feci la doccia, i graffi bruciavano ma non così tanto. Andai in camera e mi vestii. Mi misi a rileggere tutte le mie canzoni. Parlavano della mia vita, della mia infanzia, erano tristi. Mi misi a scrivere, volevo comporre almeno una canzone felici, magari sull’amore.
 
NIALL’S POV.
Sentii il campanello suonare. Guardai l’orologio: erano le quattro in punto. Andai ad aprire. Era Demi, la abbracciai forte e la feci salire in camera mia. A parte il bagno era l’unica stanza in ordine. La feci sedere e iniziammo a fare gli esercizi di matematica. Mi spiegò delle cose che non avevo capito e finimmo in un’ora. “Cosa vuoi fare ora?” le chiesi. “Mi fai ascoltare la canzone che hai scritto?” mi chiese. Le dissi che non me la sentivo, ma poi mi convinse facendo gli occhi dolci. Iniziai a suonare e a cantare:
‘I’m broken, do you hear me
I am blinded, ‘cause you are everything I see
I’m dancing, alone
I’m praying,
That your heart will just tourn around...’
Finii la canzone e vidi che Demi era in lacrime. Le chiesi cosa c’era che non andava e lei rispose soltanto che la canzone era bellissima e che io avevo una bella voce e quindi si era emozionata, che cucciola, pensai. La abbracciai e ci coccolammo per un po’ distesi sul mio letto.
 
DEMI’S POV.
Niall mi aveva emozionata con quella sua voce perfetta e poi il testo della canzone era bellissimo. Mi guardai attorno nella sua stanza mentre lui mi accarezzava i capelli. Vidi che c’erano molte foto di lui con i suoi genitori, erano molto giovani. “Wow Niall, quante foto!” dissi, “già” rispose lui. “Non assomigli per niente ai tuoi genitori lo sai?” chiesi. Era vero, erano molto differenti. “Si, lo so.” Disse un po’ sconsolato. Decisi di lasciar perdere, magari stava ancora male per la separazione. “Demi sei bellissima” disse lui ad un certo punto. “Ho deciso di comporre una canzone per te” continuò. Wow. Ringraziai e dissi che ne ero onorata. Si fecero le cinque e mezzo e decidemmo di andare da Selena. Arrivammo e salimmo velocemente. Entrammo e corsi ad abbracciarla. Niall la salutò e Sel fece lo stesso ridacchiando sotto i baffi. Ecco. Lo sapevo, inizia con le risatine. La guardai male e lei capì subito. Parlammo del fatto che lei sarebbe stata operata il giorno dopo e che quindi non ci saremmo viste per qualche giorno. Sarebbe tornata a scuola lunedì prossimo. Parlammo del fatto che Niall cantava benissimo, che mi voleva scrivere una canzone. “Ma state insieme?” chiese Sel ad un certo punto. Io e Niall ci guardammo e sorridemmo. Sel capì e si fece indietro ridendo. Ero diventata rossa come un peperone e anche Niall, mi sentivo le guance bruciare. Il tempo per le visite finì e noi andammo via augurando buona fortuna a Sel per l’operazione. Mentre tornavamo a casa ci tenevamo per mano e Niall continuava a dirmi che ero bellissima, mi faceva sentire una principessa. Arrivammo a casa e io sbadigliai. Niall si mise a ridere e disse che ero carina quando sbadigliavo. Arrossii. “Sei molto carina anche quando arrossisci” continuò lui. Mi abbracciò e mi ringraziò. “Sono io che devo ringraziare te” dissi velocemente. Ci sciogliemmo da quell’abbraccio che durò troppo poco, mi prese il viso tra le mani e mi baciò. Questa volta il bacio durò di più. Sentii che stava aprendo la bocca e mi staccai. Non ero ancora pronta. Ci salutammo e tornai a casa. Dissi a mia mamma che non avevo fame perché avevo mangiato un pezzo di pizza con Niall. Una piccola bugia innocente. Mi chiese se le rose fossero mie e io le spiegai che me le aveva date Niall. Le mise in un vaso e mi fece l’occhiolino. Corsi in bagno e mi spogliai. Mi guardai allo specchio, non avevo più paura perché qualche ora prima era andato tutto bene. Invece vidi il solito riflesse della ragazza brutta, grassa e pazza che ero. Le lacrime iniziarono a rigare il mio viso. Gli occhi mi bruciavano. Ma perché piangevo? Niall mi aveva detto che ero bellissima! Realizzai che avevo paura. Paura che tutto questo fosse solo un sogno, che Niall stesse fingendo, che finisse troppo presto. Mi ero pentita amaramente di essermi staccata dalle sue labbra poco prima. Mi sentivo pazza, i miei pensieri mi stavano sovrastando la mente. Mi tornarono alla mente molti ricordi di quando ero alle elementari. Dei dispetti, degli scherzi, delle cose brutte che mi avevano detto tutti quei bambini. Non riuscivo a smettere di piangere. Per fortuna avevo imparato a farlo silenziosamente, senza singhiozzi o altro. Presi le forbici e incisi nuovamente il mio polso. Il sangue iniziò ad uscire. La vista del sangue mi placava sempre. Smisi di piangere e rimisi le forbici apposto dopo averle lavate. Il polo graffiato mi pulsava. Mi infilai sotto la doccia e cercai di non pensare al bruciore. Cantai, fra singhiozzi e smorfie di dolore, la canzone di Niall. Mi era rimasta in testa e non mi sarebbe più andata via. Finii, misi un cerotto sulla ferita perché non pungesse quando veniva a contatto con i vestiti. Mi misi il pigiama e andai a letto.
 
SCIAUUU BELIII
Ehy ! come va? Scusatemi tantissimo se sono in ritardo ad aggiornare ma la scuola mi ha riempito di compiti e poi non è stata una settimana facile, con i concerti dei ragazzi e altri problemi. Comunque... che ne pensate? Lasciate tante recensioni mi raccomando! E visto che siamo al capitolo 4 aggiorno a 4 recensioni! Ah... se volete ho pubblicato un one-shot. Basta che andate sul mio profilo, si chiama “I’ve got a war in my mind”. Mi farebbe piacere che passaste e che lasciaste qualche recensione. Non parla di nessuno! CiaoCiaoCiaoCiaoCiao !!!!!!
  
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Capitolo 5
*** *And let me kiss you* ***


 

Mi svegliai in preda al panico. Sudavo, quasi piangevo e respiravo male. Non capivo il perché, ma cosa era successo ? Mi calmai e mi misi ad osservare la mia stanza, non c'era niente di strano, niente che potesse spiegarmi quello che era successo. Poi un lontano bagliore si fece spazio nella mia testa. Allora ricordai. Avevo appena fatto un terribile incubo. Si, mi ricordai vagamente che avevo sognato un incidente, un incidente mortale. Ma chi erano quei due corpi per terra ricoperti da un lenzuolo bianco che da poco avevano preso posto nella mia mente ? Mi ricordai, erano mia mamma e Niall. Come se fosse stato tutto vero mi presi la faccia tra le mani e iniziai di nuovo a piangere, singhiozzavo e pure nessuno era veramente morto, ma il solo pensiero di perdere le due persone più importanti della mia vita mi uccideva. Mi calmai. Guardai il cellulare: le 5: 21. 'Perfetto', pensai, 'ora non mi riaddormenterò più'. Andai in bagno e feci una doccia. Non appena l'acqua calda sfiorò la mia pelle sentii il bruciore proveniente dai tagli sul polso fatti la sera prima. Trattenni a stento un urlo. D'un tratto la sensazione che avevo provato la sera prima per non aver baciato Niall si impossessò di nuovo di me. Le lacrime iniziarono a rigare di nuovo il mio viso. Pensai che prima o poi le avrei finite veramente. Mi misi a sedere mentre l'acqua ancora scendeva. Speravo solo che mia mamma non si svegliasse. Dopo poco spensi e uscii. Mi coprii velocemente con l'accappatoio. Non avevo idea di come asciugarmi i capelli, non volevo svegliare mia madre. Mi misi un asciugamano in testa come se fosse un turbante e andai in camera a vestirmi. 
Ero seduta alla mia scrivania con un foglio bianco davanti. Inizialmente volevo fare un disegno ma non avevo l'ispirazione. Poi mi venne e il foglio iniziò a sporcarsi dell'inchiostro della penna. Non stavo disegnando, stavo scrivendo. Le parole iniziarono a venirmi spontaneamente e ancora più spontaneamente la mia penna le riportava non molto ordinatamente sul foglio. Avevo tante cose in testa e le parole sul foglio erano tante 'puoi prendere tutto quello che ho, puoi rompere tutto quello che sono, come se fossi fatta di vetro, come se fossi fatta di carta. Vai avanti e prova a farmi crollare, mi rialzerò da terra come un grattacielo' e molte altre. Dopo poco mi fermai, il foglio era pieno. Lo rilessi piano, mi venne in mente una melodia. Avevo appena composto l'ennesima canzone. 
Sentii la pancia che brontolava per la fame. Erano le 7: 10 e mia mamma si stava svegliando. Decisi di preparare la colazione per tutte e due. Quando scese mi ringraziò ma io avevo già finito di mangiare. Corsi velocemente in bagno per asciugarmi i capelli ancora un po' umidi. scesi nuovamente in cucina, presi il giubbotto, salutai mia madre e uscii di casa. 
NIALL'S POV.
Mi feci trovare davanti a casa, pronto per andare a scuola. Quando arrivò Demi sembrava un po' stanca. Le chiesi cosa avesse fatto. "No niente, non ho dormito molto" rispose sbadigliando. Ci incamminammo verso scuola. Arrivammo e andammo in classe. Aveva qualcosa che non andava, non aveva detto nulla per tutta la strada. Ci sedemmo e le lezioni iniziarono. Dopo poco Demi chiese alla professoressa di andare in bagno. Avrei voluto tanto seguirla ma non mi avrebbe mai mandato. Aspettai con ansia il suo ritorno. Quando la porta si aprì entrò una Demi un po' più pallida di prima ma forse anche un po' più sveglia. Non appena raggiunse il banco le chiesi cosa era successo. Mi guardò con una smorfia di disgusto e disse "Niall sono solo andata in bagno stai tranquillo". Ok. Mi zittii. Suonò la ricreazione e lei non aveva la merenda come sempre. Le offrii un pezzo della mia ma rifiutò. Pensai che avesse le sue cose. Non c'era altra spiegazione a questo comportamento. Le chiesi se era preoccupata per Selena e lei rispose con un si secco. No, stava rispondendo a monosillabi, non l'aveva mai fatto. C'era qualcosa che non andava. Avevo con me il braccialetto che mi aveva regalato la mia migliore amica delle elementari che non vedevo da una vita. Decisi di regalarglielo per farla sorridere. Le presi il polso, stavo per tirarle su la manica per legare il braccialetto ma lei ritrasse il braccio velocemente e anche abbastanza violentemente da far cadere a terra il suo astuccio. "Che c'è ?" Disse scocciata. "Demi volevo solo regalarti questo braccialetto." Dissi io. "Ok, scusa" disse lei porgendomi la mano e facendomi segno di darglielo. Glielo porsi. 'Ok?' Pensai 'stai scherzando?' La Campanella suonò e le lezioni ripresero. Demi andò in bagno altre due volte nel corso della giornata scolastica. Finalmente l'ultima ora suonò. Era giovedì quindi il giorno in cui facevamo un'ora in più. Uscimmo da scuola e Miley si avvicinò a noi. Non capii cosa disse a Demi ma lei le rispose "rompi meno il cazzo Troia" e se ne andò velocemente senza dare il tempo a Miley di ribattere o di chiamare qualcuno. Io la seguii. Arrivammo a casa senza rivolgerci ancora la parola. Non ne potevo più. "Demi o mi dici cosa è successo o non ti lascio entrare in casa." Dissi. Vidi che i suoi occhi si fecero lucidi ma abbassò veloce lo sguardo per poi rialzarlo e rispondermi con un finto sorriso "niente, sono solo un po' stanca. Scusa per come mi sono comportata prima, ma sono preoccupata per Selena. Allora, dopo vieni da me alle quattro ?". Risposi con un si un po' incerto e la vidi sparire nel suo portone poco dopo. Un po' frastornato entrai in casa.
DEMI'S POV.
Mi ero comportata male lo sapevo, ma non potevo rischiare che mi scappasse tutta la storia di questa notte e dei tagli davanti a lui e sicuramente se avessi iniziato a parlare mi sarei messa a piangere. Avevo paura che mi chiedesse cosa avevo da fare così tanto in bagno. Non potevo dirglielo, avevo vomitato, di nuovo. Ormai i segni sulle mie nocche stavano diventando sempre più evidenti, dovevo trovare un modo. Ma non mi preoccupavo di questo, sicuramente l'avrei trovato come per i tagli. Mangiai poco a andai al pianoforte per finire di comporre la canzone scritta quella mattina. Non appena finii di suonare l'ultima nota sentii degli applausi dietro di me. Mi voltai e vidi Niall che applaudiva compiaciuto. Erano già le quattro ? Wow. Risi e salimmo in camera mia. Scoprii che mia mamma era andata a lavorare. Perfetto, eravamo soli. Vidi che sul mio letto c'era una chitarra e mi voltai verso Niall. "Beh abbiamo tutto il pomeriggio e ho pensato che potevamo suonare e cantare un po'" "certo" risposi sorridendo. Iniziammo facendo i compiti di inglese e matematica. Impiegammo un'ora per finirli. "Allora? Suoniamo?" Chiese Niall dopo aver riposto i libri nello zaino. Accennai un si con la testa. Prese la chitarra e iniziò a riprodurre le note che avevo suonato poco prima al pianoforte. "Come fai a sapere le note di questa canzone? L'ho composta prima!" Dissi esterrefatta. "Tutto orecchio." Rispose. "È molto bella Demi, come si chiama?" Continuò. "Skyscraper" dissi io ancora incredula. Niall continuò a suonare e io iniziai ad intonare le prime note della mia canzone. Suonammo altre due mie canzoni e la sua, quella stupenda canzone che non ero riuscita a far uscire dalla mia testa. Alle sei Niall posò la chitarra e iniziammo a parlare. Mi disse che stava finendo di comporre la canzone per me. "Demi, ma perché ieri sera non hai voluto baciarmi?" Mi chiese. "Scusa Niall, non mi sentivo pronta, non ho mai baciato nessuno sul serio prima, ho paura." Dissi arrossendo. "Non devi averne." Rispose lui avvicinandosi al mio viso. 'Cazzo' pensai 'sta per baciarmi, non voglio deluderlo'. Niall si avvicinava sempre di più alla mia bocca fino a che le nostre labbra non combaciarono perfettamente. Lui aprì piano la bocca incoraggiandomi a fare lo stesso con delle carezze dietro il collo. La aprii. Sentii il sapore della sua lingua che si intrecciava alla mia. Era come se avesse aspettato questo bacio per secoli. Mi piaceva tutto, il momento era perfetto, il sapore candido delle sue labbra era perfetto, lui era perfetto. Prese a morderemi il labbro inferiore mentre con la lingua cercava ancora disperatamente la mia. Mi fece distendere sul letto e mi sovrastò. In un primo momento ebbi paura, ma poi mi rilassai. Ci baciammo per un tempo interminabile, non avrei voluto mai staccarmi ma dopo un po' lui si staccò. "Visto? Non era così terribile" sussurrò al mio orecchio. "No." Risposi sussurrando a mia volta. Eravamo li, distesi nel mio letto a coccolarci, abbracciati l'uno all'altra come se non esistesse nessun altro e non volevo che finisse. Avevo sempre fatto tanta fatica a fidarmi delle persone da quando mi avevano violentata, ma con Niall era diverso, con lui mi sentivo protetta. Mi sentivo amata. "Demi, ti amo." Mi disse. "Ti amo anche io." Risposi. Restammo avvinghiati nel mio letto per un tempo indeterminato finché non sentimmo le chiavi infilarsi nella serratura della porta di casa mia. Era mia madre. Guardammo l'orologio: erano le sette e venti. Ci alzammo ricomponendoci e io aiutai Niall a preparare lo zaino e la chitarra. Scendemmo al piano terra e salutai Niall con un abbraccio molto forte. Lui uscì mentre mia mamma entrò in casa. "A domani piccola." Disse Niall uscendo. "A domani." Risposi. La porta si chiuse e mi ritrovai lo sguardo accusatorio di mia mamma addosso. "Che avete fatto?" Mi chiese. "Niente." Risposi andando ad apparecchiare la tavola con un grande sorriso. "Se se " disse lei. 
NIALL'S POV.
Uscii da casa di Demi con il sorriso stampato sulla faccia. Finalmente l'avevo baciata, l'avevo strinta a me, l'avevo sentita mia, le avevo detto che l'amavo ed era stato tutto perfetto. Era la mia piccola. Ero felicissimo. Entrai in casa con un sorriso che andava da un orecchio all'altro. Salutai mio babbo che stava apparecchiando la tavola e lui ricambiò con un sorriso. Pensai che forse era arrivato il momento di raccontare a Demi qualcosa della mia vita, fondamentalmente che ero stato adottato da piccolo. Decisi di dirglielo il giorno seguente ma ancora io perché non potevo dirglielo. Avevo paura che me lo chiedesse, avrei mentito. Mi sedetti a tavola e mangiammo. Raccontai tutto quello che era successo al mio padre adottivo e lui acconsentì felice. Poi si rattristò e disse "Niall, devo dirti una cosa. Sai, tua madre è incinta. Non te l'ho detto perché pensavo di non rimanere in buoni rapporti con lei dopo la separazione ma invece è stato così. Mi ha chiamato e ha detto che fra qualche settimana partorirà a quindi dobbiamo andare li." Lo guardai spiazzato. Ero arrabbiato perché non mi avevano detto niente ma ancora di più ero arrabbiato perché avrei dovuto lasciare Demi. Misi i piatti nella lavastoviglie e andai in camera mia. 
DEMI'S POV. 
Raccontai a mia mamma tutto quello che era successo. Lei si mise ad applaudire e a saltellare per tutta la casa. Mi sentivo in imbarazzo per lei, anche se l'unica a vedere quello spettacolo raccapricciante ero io. Finita la cena andai a farmi una doccia. I graffi non bruciavano più. Tolsi il cerotto. C'erano le cicatrici adesso. Stetti un po' a guardarle, poi uscii dalla doccia e andai a letto. Mi addormentai con il pensiero di Niall e delle sue labbra perfette. Pensai che finalmente avevo baciato un ragazzo ed era stato perfetto. Mi addormentai.
SCIAUUUU BELIIII 
Allor... Come vi sembra ? Non sono dolcissimi ?? Ok. Per questo capitolo mi sono ispirata a me stessa perché anche io ho dato il mio primo bacio serio fjdgbkbdshjkvuonilb !!! Scleroooooo !! Insomma... La scuola è finitaaaaa che bello, finalmente, spero solo di non essere rimandata a niente !! Comunque ritornando al capitolo... Non sono cucciolosissimiiii ??!! Ok basta. Anche se l'altro capitolo ha ricevuto solo due recensioni ho deciso di aggiornare perché voglio continuare la storia... Ho in mente moltissime sorpreseee !! Bene bene recensite in tantiiii !!
I love you all <3 
#STAY STRONG

 

 

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Capitolo 6
*** *we are friends for life* ***


Mi svegliai con il suono assordante della sveglia, la odiavo! Finalmente era venerdì e il giorno dopo avrei potuto dormire beatamente nel mio caldo lettino fino a tarda mattinata. Mi alzai e mi preparai per andare a scuola. Salutai mia mamma dopo aver mangiato mezzo biscotto per farla contenta e uscii. Scesi le scale e vidi Niall che mi aspettava appoggiato alla ringhiera delle scale del portico di casa sua, era bellissimo. I suoi capelli biondi gli incorniciavano il visino perfetto, e poi il suo ciuffo all'insù mi faceva impazzire, aveva un profilo perfetto. Mi avvicinai a lui con un sorriso enorme. Ripensai al bacio della sera prima e a quanto fosse stato perfetto, sperai con tutta me stessa che si sarebbe ripetuto ora. Arrivai davanti a lui ma il suo sorriso sembrava più spento del solito, c'era qualcosa che non andava. Mi salutò con un abbraccio e un bacio a stampo sulle labbra. Ci incamminammo e dopo poco lui iniziò a parlare. "Cucciola io vorrei dirti una cosa, sai, i miei genitori sono molto diversi da me perché io sono stato adottato." "Davvero?" Dissi, ero stupita. "Si." Continuò. "Wow... Ehm..." Non sapevo che dire. "Tranquilla, non devi dire niente, te l'ho detto solo per fartelo sapere, perché sei la mia ragazza e voglio che tu sappia le cose poi importanti di me." Disse lui tutto d'un fiato. Annuii. Mi aveva definita la sua ragazza, quello era ufficialmente il giorno più bello della mia vita. Camminammo abbracciati e per tutto il tragitto ci scambiavamo baci veloci e frasi dolci. Ma non potevo far a meno di pensare a quello che aveva detto Niall. Aveva detto che mi aveva raccontato dell'adozione perché gli sembrava giusto che la sua ragazza sapesse le cose più importanti di lui, ma allora anche io avrei dovuto dirgli le cose più importanti di me, e quindi che mi tagliavo, che non mangiavo, che vomitavo. Non potevo dirglielo, mi avrebbe lasciata sicuramente. Decisi di lasciar perdere. Arrivammo a scuola e senza accorgermene andai a sbattere contro qualcuno. Non avevo visto chi era e mi affrettai a chiedere scusa ma quando alzai lo sguardo vidi che era kyle. Ecco, pensai, proprio lui. "Ehi Lovato" iniziò lui "fai attenzione a dove metti i piedi, ma non lo sai che devi camminare a distanza di sicurezza da me, altrimenti mi fai rimbalzare con tutto il tuo grasso!" Si mise a ridere. Niall si staccò da me, gli stava per tirare un pugno dritto in faccia ma io lo fermai. "No Niall, lascia perdere, andiamo." Dissi piano. Ci avviammo in classe e ci sedemmo ai nostri banchi.

NIALL'S POV.
Avevo una gran voglia di tornare indietro e di spaccargli tutti i denti ! Nessuno poteva trattare così la mia ragazza. Avevo detto a Demi dell'adozione ma per fortuna lei non mi aveva chiesto io perché. Decisi di non parlargli ancora della storia di mia mamma e che sarei dovuto partire tra qualche settimana, non volevo farla rattristare troppo. Il giorno scolastico finì e noi tornammo a casa. Durante il tragitto parlammo di kyle e del fatto che la prossima volta gli avrei sicuramente tirato un pugno in faccia. Arrivammo a casa e ci salutammo. Lei si voltò per entrare in casa sua ma io la presi violentemente per un braccio e la feci voltare. Mi mancavano troppo le sue labbra. La baciai appassionatamente. Aprii piano la bocca e lei fece lo stesso. Amavo il sapore delle sue labbra. Quel secondo bacio durò tanto, ma non quanto il primo. Ci staccammo. "Cucciola vieni da me alle quattro ?" Le chiesi. "Si" rispose. La vidi entrare in casa sua e io entrai nella mia. "Ciao" dissi a mio padre. "Ciao" rispose. "Niall, oggi devi venire ad aiutarmi a lavoro, non c'è justin !" Continuò. Justin era il ragazzo che lavorava con mio padre al ristorante. "Cosa? No, io voglio stare con la mia ragazza oggi !" Dissi arrabbiato, quasi urlando. Non poteva farmi questo, non poteva allontanarmi da lei sapendo che fra poco avrei dovuto lasciarla. "Mi dispiace figliolo ma ci servono quei soldi o non riusciremo a pagare il volo per tornare da tua madre." Era importante per lui, dovevo farlo.
DEMI'S POV.
Avevo appena finito di 'mangiare' e ero salita in camera. Stavo cantando una delle mie canzoni quando mi arrivò un messaggio. Era di Niall e diceva "scusami cucciola ma oggi non possiamo vederci perché devo aiutare mio padre a lavoro. A domani. Ti amo." Lo amavo infinitamente anche io. Risposi "va bene, buon lavoro! A domani. Ti amo." Ricordai che Selena il giorno prima si era operata e che oggi tornava a casa. Decisi di chiamarla. Rispose subito. "Ciao Sel." Dissi. "Ciao Dems come stai ?" "Bene te ?" "Bene, sono a casa da poco e ho una grande voglia di vederti!" "Anche io" "allora vieni da me verso le quattro ?" "Certo!" Riattaccammo. Finalmente avrei passato un po' di tempo con la mia migliore amica. Le quattro arrivarono velocemente e io ero davanti al portone di casa sua. Suonai il campanello e la porta si aprì mostrandomi Joe in tutta la sua bellezza. "Ciao Demi !" Mi salutò e mi abbracciò. "Ciao!" Risposi. Salii in camera di Selena, la trovai distesa sul letto. Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lei. "Ciao Dems!" Mi salutò. "Ciao Sel!" Risposi. Mi fece segno di abbracciarla, lo feci. Avevo tanto bisogno di quell'abbraccio. Mi chiese se ci fossero novità e io iniziai a parlare di Niall, le dissi che stavamo insieme, le raccontai delle canzoni, di come mi aveva difesa e le raccontai del bacio. Quando finii sul suo volto si era formato un enorme sorriso! "Sono molto felice per te Dems!" Disse muovendosi un po' nel letto e trattenendo una smorfia di dolore. "Sai Demi, tu sei la mia migliore amica, ti ho sempre detto tutto, sei la persona che mi conosce di più al mondo, però c'è una cosa che non ti ho mai detto, e visto che ora ci stiamo 'confessando' te la dico, sono stata io a dire a Joe di lasciarti, l'ho fatto perché ero gelosa che tu stavi sempre con lui e mai con me." Scoppiai a ridere. Lei mi guardò male, evidentemente si aspettava un'altra reazione. "Sel, wow, me lo dici ora? Non mi importa, ora ho Niall, e ti prometto che non ti trascurerò, tu sei la mia migliore amica!" Mi sorrise. Si, era la mia migliore amica e mi aveva sempre detto tutto di lei, io non le avevo detto tutto di me ma decisi di farlo. "Sel, anche io ho una cosa da dirti. Non te l'ho mai detta perché mi vergogno ma ho deciso che devi saperlo." La sua faccia diventò più seria. Le raccontai del fatto che ero stata violentata, lei si mise a piangere dicendo che le dispiaceva e che si sentiva una stupida perché non se n'era accorta. Io la calmai. Ma non appena lei finì di piangere iniziai io. Avevo bisogno di sfogarmi. Le raccontai della notte precedente, dei tagli. Lei insistette per vederli. Dopo un po' acconsentii e mi tirai su le maniche. Sel iniziò a piangere di nuovo alla vista del mio polso ricoperto di cicatrici. "Demi" disse tra i singhiozzi "io non voglio che tu ti faccia del male, sono sempre stata forte, ho sempre cercato di starti accanto e dirti che sarebbe andato tutto bene. Ho sempre cercato di restare calma e non mi sono mai messa a piangere davanti a te, ma ti assicuro che quando tu te ne andavi io scoppiavo. Dems mi uccide vederti così, tu soffri ma io soffro ancora di più a vedere questi tagli, a vedere che ti odi. Io ti amo Demi, ti prego smettila." Ormai tutte e due eravamo diventate delle fontane umane, stavamo affogando nei singhiozzi e nelle nostre lacrime. Era il discorso più bello che qualcuno mi avesse mai fatto. La mia migliore amica stava soffrendo per me, non potevo permetterlo. La abbracciai e le promisi che avrei smesso perché non potevo vederla così. Ci calmammo un po' e poi le chiesi come stesse sua mamma. Mi rispose che fra una settimana circa l'avrebbero operata e poi sarebbe tornata a casa. Ormai si erano fatte le sette e decisi di tornare a casa. Promisi a Selena che sarei tornata a trovarla.
Entrai in casa e incontrai il mio riflesso nello specchio nel corridoio. Sembravo un panda, il trucco era tutto colato. Realizzai che ero appena stata fuori e che quindi molte persone mi avevano vista così. Non mi importava. Salii di corsa e mi feci una doccia calda. Mentre mi spogliavi ripensavo al discorso di Selena. Quando il mio sguardo cascò sulle forbici ripensai alla mia promessa e questo mi aiutò, entrai un doccia e quando uscii mi asciugai i capelli senza badare troppo alla mia immagine riflessa nello specchio. Andai in camera e sorrisi, ero riuscita a non piangere e a non tagliarmi, era la prima volta da tanto tempo. Mi misi sotto le coperte e mi arrivò un messaggio. Niall. "Buona notte cucciola mia. Ti amo." Era dolcissimo e riusciva sempre a farmi sorridere. "Buona notte a te dolcissimo. Ti amo." Risposi. Spensi il cellulare e mi addormentai. Sognai Niall.
SCIAUUUU BELIIII 
alloraaaa... Prima di tutto volevo scusarmi perché sono in ritardassimo! Scusate mi davvero tanto ma non avevo il mio iPod e quindi non potevo aggiornare! Anyway...spero che con questo capitolo mi possiate scusare ! sorrysorrysorrysorrysorry!! ritornando al capitolo... è molto delenoso (?) sono dolcissime, personalmente le adoro e spero che molto presto le rivedremo insieme ! E poi c'è Niall che come sempre è molto dolce ! Fatemi sapere cosa ne pensate. Recensite recensite recensite !!!!! Aggiorno a cinque recensioni ! Vi amo <3
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Capitolo 7
*** *where are you ?* ***


Il fine settimana seguente lo passammo a casa di Sel. Niall e Selena andavano molto d'accordo e questo mi faceva felicissima. Arrivò il lunedì e Sel tornò a scuola. Aggiungemmo un banco accanto al mio. Era molto buffa perché doveva stare con la gamba distesa su una sedia e ogni volta che qualcuno doveva passare doveva scavalcarla e lei si scusava arrossendo. Quella settimana fu bellissima. Ogni giorno ci ritrovavamo a casa di qualcuno dei tre per studiare e scherzare. A volte capitava che Niall non ci fosse perché era a lavorare con suo padre e allora io e Selena facevamo le pazze scatenate come facevamo prima dell'incidente, ovviamente lei stava seduta o in piedi con le stampelle. Altre volte capitava che io e Niall ci baciavamo davanti a lei e quindi lei si girava e iniziava a fare le tossi finte per interromperci. Quella fu la settimana più bella della mia vita e riuscii a non tagliarmi, a non vomitare e anche a mangiare un po' di più. Pensai molte volte che finalmente fosse arrivato il mio lieto fine, finalmente stavo guarendo, finalmente stavo vedendo l'arcobaleno dopo la tempesta. 

NIALL'S POV.
Io Demi e Selena ci divertivamo molto ma io avevo sempre in testa una cosa: come potevo fare a dire a Demi che sarei dovuto partire tra circa una settimana?! Non volevo lasciarla da sola, non potevo! C'era Selena ma non era abbastanza forte da proteggerla. Anzi, avrei dovuto proteggere anche lei. Decisi ancora di non dirglielo. 
DEMI'S POV.
Arrivò velocemente il lunedì successivo. Uscii di casa come tutte le mattine e andai verso casa di Niall. Lui non c'era. Pensai che si fosse svegliato tardi e che si stesse preparando. I minuti passavano e di lui non c'era traccia. Decisi di suonare il campanello ma nessuno venne ad aprirmi. Allora decisi di chiamarlo, ancora nessuna risposta. Gli lasciai un messaggio con scritto "cucciolo io sono andata a scuola, dove sei ?" Arrivai a scuola e raccontai a Selena quello che era successo. Dovevo essere abbastanza scossa perché lei mi disse che andava tutto bene e che sicuramente c'era una spiegazione. Mi tranquillizzai un po' ma per tutta la giornata scolastica non feci altro che sperare che lui arrivasse o che rispondesse al mio messaggio, ma non successe. Tornai a casa, raccontai tutto a mia mamma che mi tranquillizzò ma stavo davvero iniziando ad avere paura. Il pomeriggio lo passai con Selena. Lei cercava di distrarmi facendomi domande su altri argomenti, ma io ero molto preoccupata. Nel corso della giornata mandai altri sette messaggi a Niall e lo chiamai cinque volte. Non rispose mai. Tornai a casa verso le sette e mezzo e mangiai poco. Mia mamma cercò di tranquillizzarmi e di farmi mangiare. Poi mi abbracciò e io ricambiai ma dopo scoppiai a piangere. Le dissi che avevo paura che fosse successo qualcosa o che mi avesse lasciata. Mia madre mi calmò dicendomi che non dovevo pensare a queste cose e che sicuramente si sarebbe risolto tutto. Andai in bagno a farmi una doccia, ma prima vomitai le poche paste che mi ero sforzata di mangiare. Guardai le mie nocche, erano piene dei segni tipici di chi vomita e dovevo trovare un modo per nasconderli, decisi che ci avrei messo sopra il fondotinta. Entrai in doccia e sprofondai in un pianto profondo. Avevo davvero tanta paura che fosse successo qualcosa, ma soprattutto avevo paura che lui mi avesse lasciata. Avevo paura che fosse stato tutto finto quello che avevamo passato, avevo paura che non mi amasse più. Avevo già subito la stessa cosa da mio padre, io lo amavo e lui diceva di amarmi ma poi un giorno se n'era andato senza dire nulla, non volevo che succedesse di nuovo. Uscii dalla doccia, mi sentivo debole ma presi ugualmente le forbici perché non riuscivo a smettere di piangere. Mi ricordai del discorso di Sel, della mia promessa, delle nostre lacrime ma decisi che se non gliel'avessi detto sarebbe stato tutto come prima. Feci affondare la lama delle forbici nei miei polsi. Continuai per molto tempo, non riuscivo a smettere. Quando gli avambracci furono pieni passai alle cosce e dopo ai fianchi. Avevo macchiato il pavimento con il sangue. Mi affrettai a pulirlo e a mettere dei cerotti sui tagli più profondi. Misi in tutto quindici cerotti se non di più. Avevo smesso di piangere, ora l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era il bruciore dei tagli. Mi vestii e andai a letto. Mi ci volle un po' per trovare la posizione giusta per non sentire male. Ma poi mi addormentai. 
Mi svegliai per lo spavento. Qualcosa mi aveva fatta svegliare ma non capivo cosa. Mi ero mossa troppo in fretta e ora il mio corpo si stava contorcendo per il dolore. Mi misi a sedere così che nessuno dei tagli venisse a contatto con il materasso. Mi guardai intorno e vidi che il cellulare era illuminato, avevo dimenticato di spegnerlo. Mi avvicinai per prenderlo e vidi che erano le tre e mezzo del mattino. Poi vidi che c'era un messaggio e capii che era stato quello a svegliarmi. Lo aprii e vidi che era di Niall. Finalmente, pensai. Lo aprii per leggerlo. 
SCIAUUUU BELIIII 
come state ?? Allora in questo capitolo Niall è sparito ! Dove sarà ? Quando scrivevo la parte dei tagli mi veniva quasi da piangere :'( ok, lo so, è un po' cortino ma mi è venuto così, anyway... fatemi sapere cosa ne pensate !! Recensite tanto ! Nel prossimo capitolo vi aspettano un po' di sorpresine !! Aggiorno a sette recensioni visto che siamo al capitolo sette!
I love you all <3
#STAY STRONG 

 

 

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Capitolo 8
*** *help me* ***


"Cucciola mi dispiace tanto di non averti risposto ma sono sceso da poco dall'aereo e sopra dovevo tenere spento il cellulare. Sono tornato a casa perché è nata la mia sorellina. Ti amo." Lo rilessi almeno tre volte prima di capire veramente quello che era successo. Niall era partito. Era ritornato in Irlanda e non sapevo quando sarebbe tornato. Ma perché non mi aveva avvertita prima ? 

NIALL'S POV.
Quella mattina ero dovuto partire presto e senza preavviso. Sarei dovuto partire una settimana dopo circa ma mia nonna aveva telefonato tutta agitata perché a mia mamma si erano appena rotte le acque. Mio padre ha fatto velocemente le valigie e siamo partiti. Mi dispiaceva infinitamente per Demi, non avrei mai voluto lasciarla così e quando lessi tutti i messaggi che mi aveva mandato mi si spezzò il cuore. Le risposi mentre ci dirigevamo verso l'ospedale. Arrivati all'ospedale salimmo velocemente le scale e arrivammo in una stanza dove vidi mia mamma che teneva in braccio una piccola creaturina. Mi avvicinai accompagnato da mio padre e entrambi salutammo mia mamma per poi prendere in braccio la bimba. Ero felice che i miei genitori andassero d'accordo nonostante la separazione improvvisa. "Come si chiama?" Chiesi non sapendo se rivolgermi a mia mamma o a mio babbo. In coro loro risposero "Alice". Wow! Pensai che l'avessero scelto per telefono. Negli occhioni color nocciola della mia piccola sorellastra vidi qualcosa che mi fece ricordare Demi e allora chiesi subito quando saremmo ritornati in America dalla mia ragazza. "Tra almeno un mese." Disse secco mio padre. "Cosa?" Ribattei io. "Io voglio tornare là. Non posso lasciare Demi sola per tutto questo tempo!" Continuai. Mia mamma mi fece segno di abbassare la voce per non svegliare la bambina. "Nial,l è una ragazza grande e vaccinata, saprà badare a se' stessa." Riprese il discorso mio padre. "No Papà, tu non sai niente di lei, le serve il mio aiuto." Continuai con un tono più triste e più basso di voce. "Niall non possiamo fare altrimenti." Disse. Feci cenno con la testa di aver capito ma dentro stavo per esplodere. Avrei trovato un modo per tornare il prima possibile da Demi. Lasciammo l'ospedale per dirigerci a casa di mia mamma, nella casa che prima era stata anche la mia. Entrai nella mia vecchia stanza e un uragano di emozioni e ricordi della mia infanzia mi percosse. Mi ricordai della prima volta che entrai in quella stanza. Ero piccolo e i miei genitori mi avevano appena adottato. Non li conoscevo ancora e ero timido. Ricordai la paura che avevo il primo giorno di scuola. Ricordai la prima volta che incontrai i miei nonni. Stavo per mettermi a piangere ma mi sforzai di togliere quei pensieri dalla mia testa. Non perché fossero brutti ricordi ma perché per me era stato abbastanza traumatizzante e non volevo rivivere quelle emozioni. Mi distesi sul letto. Ero esausto e mi addormentai velocemente. 
DEMI'S POV.
Risposi a quel messaggio il più freddamente possibile per far capire a Niall che ero arrabbiata perché non me l'aveva detto prima. Scrissi: "ok. Ma perché non me l'hai detto prima? E quando torni?" Inviai il messaggio dimenticandomi di scrivere 'ti amo' infondo, ma pensai che Niall non gli avrebbe dato molta importanza. Stetti distesa nel letto ad occhi aperti ad aspettare che lui mi rispondesse. I minuti passavano ma non c'era nessuna risposta, nessun messaggio. Pensai che mi mancava già tantissimo e sperai con tutto il cuore che sarebbe tornato presto. Mi misi a pensare al fatto che ancora Niall non sapeva niente dei miei tagli e della mia bulimia. Lui credeva solo che fossi una ragazzina sfortunata e presa in giro da tutti. Avevo tanta voglia di parlargliene, tanta voglia di sfogarmi con lui. Ma non avevo il coraggio di dirglielo perché avevo tanta paura che mi lasciasse, che mi definisse una pazza isterica. Io lo amavo e non potevo rischiare di perderlo. Fra i tanti pensieri mi addormentai ancora dolorante per tutti i tagli fatti qualche ora prima.
La mattina mi svegliai alle sette e mi ci vollero un po' di minuti per riuscire ad alzarmi dal letto senza urlare dal dolore. Andai in bagno a lavarmi e a vestirmi. Mentre mi lavavo il viso mi guardai allo specchio e pensai a cosa avessi fatto di tanto brutto da meritarmi tutto questo. Pensai che forse nella mia vita precedente ero un delinquente che non aveva scontato la sua pena e quindi la stavo scontando ora. Lasciai perdere questi pensieri e mi concentrai sulla nottata che avevo appena passato. Mi ricordai di Niall, mi ricordai del messaggio. Scoppiai a piangere e corsi in camera per vedere se mi aveva risposto. Nessuna risposta. Mi calmai e ritornai in bagno. Ero stanca di questo sbalzi di umore continui. Finii di prepararmi velocemente e scesi in cucina per salutare mia mamma. Passai davanti allo specchio dell'ingresso e mi fermai a guardarmi. Ero vestita di nero. Avevo i pantaloni neri, una maglia nera e una felpa nera. Ero ritornata quella di prima e questo mi faceva male. Mia mamma si accorse che qualcosa non andava e venne ad abbracciarmi. "Su Demi, stai tranquilla, vedrai che si risolverà tutto." Mi disse accarezzandomi il collo. "Mamma Niall è tornato in Irlanda perché è nata la sua sorellina. Non so quando tornerà." Dissi a malincuore. "Vedrai che tornerà presto." Mi disse per rassicurarmi. Presi il giubbotto e mi avviai a a scuola. Quando passai davanti a casa del mio ragazzo cercai di non voltarmi a guardarla. Il tragitto fu molto più lungo e noioso senza di lui. Mi mancava da morire. Arrivai a scuola e vidi Selena seduta su una panchina. La raggiunsi e mi sedetti accanto a lei. Non parlammo per un po', poi io mi resi conto che c'era qualcosa di strano. Mi guardai intorno per capire di cosa si trattasse ma non vidi niente di strano. "Hai visto che non c'è Miley?" Mi chiese Sel. Ecco cosa c'era di strano. Ancora nessuno mi aveva offesa, Miley non c'era. Mugugnai un si. Notai Kyle e gli altri ragazzi seduti su una panchina davanti a noi ma troppo lontana per capire di cosa stessero parlando. Non capivo cosa stessero facendo, sembrava quasi che stessero piangendo. Lo dissi a Sel e lei annuì. Decidemmo di entrare a scuola. Arrivate in classe la aiutai a mettersi a sedere e la lezione iniziò. "Come stai?" Mi chiese lei dopo poco. "Potrebbe andare meglio." Le risposi senza alzare lo sguardo dal libro di scienze. "Mm" mugugnò lei. "Niall è tornato in Irlanda perché è nata sua sorella. Non so quando tornerà." La informai. "Mi dispiace Dems, vedrai che tornerà presto." Mi rassicurò lei abbracciandomi. Non parlammo per il resto del tempo, cercavo di stare attenta alle lezioni visto che i miei voti non erano dei migliori, ma in testa avevo sempre e solo un pensiero, o meglio una persona, Niall. 
NIALL'S POV.
La mattina mi svegliai e feci colazione. Mi stavo preparando per andare a scuola ma mi resi conto che non sapevo dove andare, quella non era più casa mia. Chiesi a mio padre cosa avremmo fatto e lui disse che lui sarebbe dovuto stare dietro alla mamma mentre io dovevo sostituita nella pasticceria dove lavorava. Pensai che fosse meglio di tornare a scuola. Mi incamminai verso la pasticceria e accesi il cellulare. Lessi il messaggio di Demi e pensai che fosse arrabbiata perché l'avevo lasciata senza dire niente. Le risposi "ciao piccola, mi manchi tanto. Scusa se non te l'ho detto prima ma c'è stato un imprevisto. Mio padre ha detto che dovremmo restare qui almeno per un mese, ma non ti preoccupare, appena raccimolo un po' di soldi o riesco a rubarli a mio padre prendo un aereo e torno da te. Ti amo." Arrivai alla pasticceria e mi misero subito a lavoro. 
DEMI'S POV.
La giornata scolastica finì e io e Selena ci salutammo. Stavo tornando a casa quando sentii una macchina avvicinarsi velocemente a me. Mi scansai per farla passare pensando che fosse solo un automobilista che andava di fretta, invece la macchina si fermò accanto a me e due grosse mani potenti mi caricarono sopra. Cercai di urlare ma altre due mani mi tapparono la bocca. Mi dimenai ma senza ottenere risultati. Non vedevo chi erano e nemmeno in quanti erano. Poi sentii una voce "ehi Lovato, come si sta senza il fidanzatino che ti protegge?" Era Kyle. Avrei potuto riconoscere la sua schifosa voce tra mille. Non risposi. Non sapevo dove mi stavano portando e nemmeno cosa volessero farmi. Non potevo muovermi, ero tenuta ferma da due mani possenti. Alzai la testa per vedere fuori dal finestrino dove eravamo ma mi trovai davanti solo la faccia di Kyle. Lo osservai e vidi che aveva il volto rigato di lacrime. Perché piangeva?
SCIAUUUU BELIIII 
Ehilà! Rieccomi con un altro capitolo! E, come vi avevo detto tante sorpresine!! Scusatemi tantissimo per il ritardo ma ero in vacanza !! Anyway... che ne pensate ? Io li A.D.O.R.O. #diall o #nemi boh non ho mai capito quale dei due è giusto :P   Comunque... Recensite tanto !!! Aggiorno a otto (?) recensioni ! Spero di arrivarci! Vi amo e vi ringrazio tutti quanti !! <3
#STAY STRONG 

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Capitolo 9
*** *I'm losing myself* ***


 

Il viaggio in auto fu molto scomodo. Ero seduta sopra a uno dei ragazzi che accompagnavano sempre Kyle e mi teneva le mani ferme dietro alla schiena. Ma in compenso non fu lunghissimo. Infatti dopo circa un quarto d'ora la macchina si fermò e il ragazzo che mi aveva tenuta in braccio tutto il tempo mi ordinò di scendere. Non avevo mai sentito la sua voce e appena parlò un brivido mi percosse tutta la schiena. La sua voce assomigliava a quella di Niall ma era un po' più profonda. Mi diede una spinta e uscimmo dall'auto. Uscirono anche altri tre ragazzi. Uno aveva i capelli neri con un ciuffo biondo e un accenno di barba, la pelle era olivastra, pensai che avesse origini asiatiche. Un altro aveva i capelli castani e molto ricci che gli incorniciavano il viso dai lineamenti soffici, gli occhi erano verdi. L'altro era anche lui castano, ma la prima cosa che notai furono gli occhi, celesti, bellissimi. Mi ricordarono Niall, anche se non erano uguali, quelli di Niall erano speciali. Ancora non avevo visto la faccia della persona che mi teneva le braccia. Comunque sembravano tutti molto tristi. Arrivò Kyle con il suo solito ghigno sulla faccia. "Sai perché sei qui?" Mi chiese. "N-no" balbettai. "Sei qui perché è successa una cosa molto brutta." Abbassò lo sguardo e con una mano si stropicciò gli occhi. Stava piangendo di nuovo ? "La mia ragazza è in coma etilico e sai perché  ha bevuto ?" Continuò. "N-no" dissi piano io. "Perché pensava a te, pensava a quello che avete passato quando eravate amiche e era triste che tu fossi diventata così ! Io non capisco come faceva ad esserti amica!" Si portò una mano alla bocca, il suo sguardo mi faceva paura. "Non è la prima volta che lo fa ma questa volta ci è andata giù pesante." Continuò. Davvero Miley era in coma etilico? davvero pensava ancora a me, a come stavamo bene prima? Non potevo crederci ma, nonostante avessi avuto la notizia che pensava a me e nonostante da piccole fossimo amiche, non riuscii proprio a starci male. Non che fossi contenta, ma nemmeno mi sarei messa a piangere come stava facendo Kyle. "Mi dispiace." Dissi piano. Sapevo che sarebbe andata a finire male, Kyle mi dava la colpa. "Ti dispiace?" Sbraitò. Si avvicinò a me. Avevo paura ma non potevo muovermi. Lui fece segno con la mano di spostarsi al ragazzo che mi teneva le braccia. Lui si spostò e raggiunse gli altri ragazzi. Lo vidi. Era castano con un piccolo ciuffo all'insù. Gli occhi erano marroni e aveva un nasino a patatina che mi faceva impazzire. Era davvero un bel ragazzo, e anche gli altri non erano male. Non feci in tempo a finire i miei pensieri che sentii un colpo secco nello stomaco. Mi accasciai a terra e mi scappò un mugolio di dolore. Kyle iniziò a ridere seguito a ruota dagli altri ragazzi. 'Ritiro tutto quello che ho pensato su di voi' pensai. Mi stavo rialzando quando un altro calcio mi buttò di nuovo a terra, questa volta sulla gamba destra. Le lacrime iniziarono a rigarmi il viso. Arrivarono altri dieci colpi nelle varie parti del mio povero corpo, non riuscivo ad alzarmi. Poi Kyle si fermò. Pensavo che avesse finito invece si era fermato perché c'era un cellulare che stava suonando. Era il mio. Subito pensai che fosse Niall, ma poi mi convinsi che era mia madre, poverina doveva essere preoccupata. Stavo per prendere il cellulare ma Kyle fece più veloce. Sentii il rumore di qualcosa che si frantuma e di nuovo le loro risate. Mi avevano anche rotto il cellulare. "Liam, Harry volete favorire?" Sentii Kyle incitare i ragazzi a picchiarmi. Non avevo sentito la risposta dei ragazzi ma evidentemente era stato un no perché Kyle stava continuando a parlare con loro "ma come Zayn, Miley è la tua migliore amica." Sentii Zayn farfugliare delle scuse e subito dopo ancora calci da parte di Kyle. Dopo una decina di minuti si avvicinò al mio orecchio e sussurrò "sei fortunata che mi sono già sfogato, ci vediamo domani Lovato e non provare a far parola con nessuno di quello che è appena successo, altrimenti la prossima volta andrà peggio." Si allontanarono ridendo. Sentii la macchina sgommare e  allontanarsi. Cercai di alzarmi ma mi faceva male tutto. Dopo vari tentativi riuscii a mettermi in ginocchio. Vidi il mio cellulare rotto che giaceva li per terra. Decisi di lasciarlo li, ma prima presi la sim sperando che quella fosse intera. Mi misi in piedi con un urlo di dolore. I vestiti non erano sporchi perché ero sull'erba, e non avevo nemmeno perso sangue, o almeno non da quello che riuscivo a vedere in quelle condizioni. Feci un passo verso la strada per capire dove ero ma barcollai così tanto che, se non ci fosse stato un palo poco lontano, sarei sicuramente cascata.  Mi ci appoggiai e mi sollevai la maglia per vedere se perdevo sangue. Ferite non c'erano ma ero piena di lividi viola. Pensai che le gambe fossero dello stesso colore e anche le braccia. Mi incamminai zoppicando lungo una stradina. Non avevo idea di dove fossi. Camminai per circa mezz'ora nella stessa direzione. Ci avrei messo dieci minuti se non fossi stata in quelle condizioni. Girai l'angolo e riconobbi la strada. Ero davanti alla gelateria dove avevamo preso il gelato io e Niall il giorno in cui ci eravamo conosciuti. Tornai a casa e entrai. Mia mamma mi corse incontro e mi abbracciò. Trattenni un urlo di dolore e cercai di sorriderle. "Demi ma dove eri? Mi hai fatta preoccupare!" Le raccontai che ero stata all'ospedale a trovare Miley e che il cellulare mi si era rotto perché era cascato dal terzo piano della mia scuola. Mi credette e andò a comprarmi un cellulare nuovo mentre io mi precipitai in bagno. Mi spogliai, ci misi almeno dieci minuti per levarmi tutti i vestiti. Come avevo immaginato ero tutta piena di lividi viola. Iniziai a piangere mentre mi guardavo allo specchio. Stetti più o meno dieci minuti con la testa tra le mani a piangere. Di solito quando piangevo lo facevo silenziosamente per non farmi sentire da mia madre ma in quel momento mia madre non c'era e poi il dolore sia fisico che morale era troppo. Iniziai a singhiozzare. Non riuscivo più a smettere. Decisi di entrare in doccia pensando che mi sarei calmata. Non appena il getto d'acqua scivolò sul mio corpo urlai. I lividi facevano ancora più male, soprattutto quelli fatti sopra ai tagli che avevo fatto il giorno prima. Al dolore dei lividi si aggiunse dopo poco anche il bruciore dei tagli. Mi sedetti piano nella doccia e lasciai scendere le lacrime che non avevano smesso di uscire dai miei occhi. 
"Demi". Alzai la testa di scatto. Mia mamma era tornata. Spensi il getto d'acqua. "Si mamma, sono in bagno." Urlai. "Ti ho comprato il cellulare, ma da quanto è che sei in doccia?" Chiese. "Poco." Risposi. Guardai fuori dalla finestra, era buio. Dovevano essere le sette o le sette e mezzo perché la mia pancia iniziò a lamentarsi per la fame. Ero entrata in doccia verso le quattro. Wow, non ci ero mai stata così tanto. Mi coprii con l'accappatoio e mi asciugai i capelli. Gli occhi mi bruciavano perché avevo pianto troppo. Mi guardai allo specchio e notai che erano anche abbastanza rossi. Andai in camera mia e mi vestii per poi scendere da mia mamma. Cercai di comportarmi il più normalmente possibile e di non zoppicare. Presi il cellulare nuovo e la ringraziai. Salii il più velocemente possibile in camera mia e pregai che la SIM funzionasse. La inserii, funzionava. Quando il cellulare si accese vidi un messaggio e una chiamata persa. La chiamata era di mamma, il messaggio di Niall. Lo lessi e non potei credere a quello che diceva. Sarebbe dovuto restare li per almeno un mese. Pensai che senza di lui ero morta. Diceva anche che avrebbe fatto di tutto per tornare prima. Gli risposi "ciao cucciolo, manchi tanto anche a me. Ti prego torna da me, ho bisogno di te. Ti amo." Non volevo forzarlo a tornare ma avevo davvero bisogno del suo aiuto. Avevo paura di Kyle, avevo paura che potesse picchiarmi di nuovo e che sarebbe potuta andare peggio. Pensai che avevo passato una lunga giornata e decisi di andare a letto. Ero stanchissima. Mi ci vollero diversi minuti per posizionarmi nel letto. Prima di addormentarmi pensai che in questo periodo mi stavo dedicando poco alla mia musica e mi mancava. Mi promisi che da domani avrei composto, cantato e suonato di più. Durante la notte mi svegliai diverse volte per il dolore.
SCIAUUUUU BELIIII
Questo è un capitolo un po' duro, infatti ci ho messo un po' a scriverlo e mentre lo scrivevo mi venivano i brividi. Comunque... Avete visto chi è comparso? Gli altri 4/5 dei 1D. Non potevo non farli comparire. Che ne pensate ? Recensite !!! Aggiorno a nove recensioni se ci arrivo ! Grazie a tutti quelli che recensiscono la mia ff, che ce l'hanno nelle preferite/seguite/ricordate e grazie anche a le persone che la leggono solamente senza lasciare traccia del loro passaggio ! I love you all <3
#STAY STRONG 

 

 

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Capitolo 10
*** *ti racconto* ***


NIALL'S POV.
La mattina mi svegliai molto presto, verso le 5:30. Lessi il messaggio di Demi. Non le risposi perché non sapevo che dirle. Volevo a tutti i costi tornare da lei ma non c'era modo di convincere mio padre. Ormai era da un po' che avevo in testa l'idea di scappare, ma non avevo idea di come avrei fatto. Non ero maggiorenne e sicuramente non potevo prendere un aereo per l'America da solo. Iniziai ugualmente a racimolare i soldi. Lavorando ero arrivato a più o meno ottanta euro. Mi alzai dal letto e andai in terrazza. Era da tanto che non vedevo l'alba. La aspettai. Era il momento del giorno che preferivo. Mi ricordai che da bambino, quando ero appena stato adottato, mettevo la sveglia per vedere sorgere il sole. Era un momento magico per me. Stetti li al balcone fino alle 6:30 circa. Poi rientrai in casa e mi preparai per andare a lavorare. 
DEMI'S POV.
La mattina mi svegliai ancora dolorante per tutti i lividi. Per fortuna i tagli non bruciavano così tanto ma avrei preferito il loro bruciore che il dolore dei lividi. Feci quello che facevo sempre la mattina. Cercai di sembrare il più normale possibile. Tutte le azioni che facevo quotidianamente mi risultavano più faticose ma cercavo di nasconderlo a mia mamma. Uscii di casa per andare a scuola un po' prima perché sapevo che ci avrei messo di più. Arrivai e mi precipitai tra le braccia di Sel e quasi la facevo cascare. "Ehi Dems, tutto bene?" Mi chiese Sel stupita del mio abbraccio. "Si, avevo bisogno dell'abbraccio della mia migliore amica." Mi guardai intorno ma non vidi ne Kyle ne gli altri ragazzi. Io e Sel entrammo a scuola e tutto il giorno parlammo del più e del meno. Lei mi raccontò di sua madre e del fatto che l'operazione che aveva fatto era andata bene e che quindi oggi sarebbe tornata a casa. Mi raccontò anche che qualche giorno fa aveva conosciuto il dottore che avrebbe operato sua madre e che era una ragazzo giovane e carino e aveva il suo numero di telefono. Mi fece stare bene per tutta la giornata. Quando uscimmo mi chiese se nel pomeriggio sarei andata da lei e risposi di si, mi mancava la mia migliore amica. Tornai a casa e apparecchiai la tavola. Mia mamma mi abbracciò e mi sussurrò all'orecchio "tesoro non essere triste, vedrai che Niall tornerà presto." Lei pensava che stessi male solo per Niall, lei non sapeva niente. Iniziai a piangere senza controllo e lei mi strinse ancora più forte. Mi ci vollero dei minuti per calmarmi ma poi mi sedetti a tavola e mia mamma accanto a me. Lei mangiò, io stetti seduta a guardare il cibo che avevo nel piatto e a toccarmi le punte dei capelli come ero solita fare quando ero nervosa. Non mangiai niente. A guardare il cibo mi veniva la nausea quindi decisi di andare in camera mia. Iniziai a scrivere una nuova canzone. Parlava di amore, di un ragazzo stupendo, e di tutte le emozioni provate a stare con lui. Era la prima canzone di amore che scrivevo e alla fine ne fui soddisfatta. 
NIALL'S POV.
A lavoro non riuscivo a concentrarmi su quello che dovevo fare. Più di una volta sbagliai le ordinazioni e ricevetti molti rimproveri ma non mi importava, io pensavo solo a Demi e mi chiedevo come stesse, cosa stesse facendo in quel momento. Volevo a tutti i costi tornare da lei. Aspettai con ansia la pausa. Avevo deciso di chiamarla anche se avrei speso tantissimo. Mi mancava la sua voce e volevo sentirla. Volevo assicurarmi che andasse tutto bene. 
DEMI'S POV.
Raggiunsi velocemente la casa di Sel voltandomi ogni cinque secondi per assicurarmi che una macchina non arrivasse da dietro un'altra volta. Arrivai a casa sua ed entrai. Sia suo padre che sua sorella che Joe mi abbracciarono forte, e io ricambiai felice. Mi sentivo proprio bene in quella famiglia. Raggiunsi Sel nella sua camera e mi sedetti sul letto con lei. La trovai con il computer. Stava piangendo. Mi avvicinai di più per vedere cosa stava guardando. Erano i nostri video. Tutti i video che avevamo fatto prima dell'incidente, prima di tutti questi problemi. Nei nostri occhi si vedeva che eravamo felici. Mi misi a piangere anche io e quando finimmo di vedere i video ci abbracciammo senza dire una parola. "Ti voglio bene Dems" mi disse poi. "Ti voglio bene anche io Sel" risposi. Ed era vero, avrei dato la vita per lei. Era come una sorella per me. Parlammo un po' e dopo poco suo padre venne a chiamarci perché era arrivata sua madre a casa. La salutammo e io le chiesi come stesse. "Tutto bene stellina." Mi rispose. Si, lei mi chiamava così. Mi aveva sempre chiamata così e io l'adoravo. Restammo tutti insieme per circa mezz'ora poi la mamma di Sel si stancò e andò a letto. Noi ritornammo in camera sua. Eravamo distese sul suo letto una accanto all'altra. Lei si girò e per sbaglio mi diede un calcio. Io trattenni un urlo ma lei si accorse di avermi fatto male perché stavo per piangere. "Scusami Dems, ti ho fatto tanto male?" Mi chiese. "No Sel tranquilla, non è colpa tua. Sono i lividi che fanno male." Mi pentii subito di aver detto quella frase e non feci in tempo ad aggiungere altro che lei mi chiese "quali lividi?". Cercai di trovare una scusa ma non riuscii a mentirle più di tanto. Le raccontai l'accaduto, che Miley era in coma e che Kyle mi dava la colpa. Le raccontai anche dei tagli e mi scusai per aver infranto la promessa. Piangevamo ormai entrambe da molto tempo e non riuscivamo a smettere. "Demi mi dispiace tanto, scusami dovevo proteggerti, dovevo dedicarti più attenzioni." "Macché dici Sel, non è colpa tua, devi smetterla di pensare sempre che sia colpa tua, è solo colpa mia e tu non dovresti stare così per me!" Lo urlai quasi. "Demi sei la mia migliore amica, è normale che stia male se ti succedono certe cose. E ci rimango male perché non riesco mai ad aiutarti, arrivo sempre dopo che le cose succedono." La abbracciai. Restammo attaccate per molto tempo senza dire una parola. Smettemmo di piangere e ci calmammo un po'. Ci lasciammo e io dissi quasi ridendo "ne ho abbastanza di questi pomeriggi insieme dove si piange e basta, voglio ritornare a prima, voglio fare di nuovo quei video pazzi insieme a te." "Anche io Dems!" Disse "però devi promettermi che se succede qualcosa tu mi chiamerai subito e che andrai a raccontare a tua mamma quello che è successo con Kyle." Annuii anche se non sapevo se gliel'avrei detto veramente. Poco dopo suonò il mio cellulare. Guardai chi era ma non riconobbi il numero. Risposi ugualmente e sentii la voce più bella del mondo rispondermi. Era Niall. "Ehi cucciola come stai?" Mi chiese subito. Guardai Sel prima di rispondergli, lei capì che non sapevo se raccontargli dell'accaduto con Kyle. Mi fece segno di no con la testa. Aveva ragione, non potevo dirglielo ora, non potevo farlo preoccupare. "Tutto bene te?" Risposi poi. Stetti un po' a parlare con lui. Mi disse che aveva già un po' di soldi e che avrebbe trovato un modo per tornare presto. Gli feci salutare Selena e poi parlammo ancora per un po'. "Ciao cucciola devo tornare a lavoro." mi salutò dopo poco. "Ciao Niall, ti amo." "Io ti amo di più."  Finimmo la conversazione e io e Sel facemmo un video insieme come ai vecchi tempi e ci divertimmo molto. Tornai a casa e salutai mia mamma con un forte abbraccio. Le raccontai della mamma di Sel  e lei fu contenta. Mangiai insieme a lei mentre ridevamo per cose stupide. Alla fine della cena avevo mangiato solo una fetta di pane con lo stracchino ma ero sazia. La salutai e andai a fare la doccia. Pensai che non le avevo raccontato niente e che non l'avrei fatto, almeno per ora. Mi guardai allo specchio e ispezionai bene tutti i miei lividi. Facevano un po' meno male ma comunque mi ci volle un po' per abituarmi al getto d'acqua che cadeva senza pietà sul mio corpo. Finii e mi precipitai in camera. 
NIALL'S POV.
Finalmente avevo sentito la voce di Demi. Mi mancava tantissimo. Le avevo detto che avevo un po' di soldi da parte. Non mi era sembrata triste o preoccupata quindi andai a letto tranquillo, ma prima finii la canzone che avevo scritto per lei, ora dovevo solo trovare il titolo e la melodia e poi avrei potuto cantargliela. La amavo da morire.
DEMI'S POV.
Non sapevo che fare. Non avevo per niente sonno e la mia mente era attivissima. Avevo troppi pensieri in testa e l'unico modo per farli uscire era la musica. Mi misi a scrivere canzoni. Ne scrissi sette in tutto poi mi accorsi che erano le 5:30 e allora mi sforzai di andare a letto. Mi addormentai con fatica. 
SCIAUUUU BELIIII 
Ehilà bellezze! ok. Scusate se ho aggiornato tardi ma ero al mare. Allora questo è un po' un perdio di merda quindi non mi dilungo molto a scrivere. Scusate se il capitolo è un po' corto ma mi serviva da passaggio. Spero che mi rifarò con il prossimo! Ok! L'altra volta mi avete lasciato tutte le nove recensioni richieste!!!! Awwwww quanto siete dolciiii!! Vi amo <3 questa volta allora ne chiedo 10 (?!) spero tanto di arrivarci!! Fatemi sapere che ne pensate! anyway... Qui Demi racconta tutto a Selena, cazzo mi veniva da piangere anche a me. Sono così tenere !!! Vero? Ok. Ditemi che ne pensate!! Aggiorno a dieci ! Vi amoooo <3 grazie a tutti <3
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Capitolo 11
*** *who are you?* ***


DEMI'S POV.

Passò velocemente un'altra settimana. La passai tutta con Selena, ogni giorno io e Niall ci sentivamo per telefono ma c'era una cosa strana. Kyle e gli altri non si erano ancora fatti vedere a scuola dal giorno dopo che mi avevano pestato. I lividi sul mio corpo non erano più viola ma avevano preso un colorito più verdognolo, mi facevano ancora male ma per lo meno ora riuscivo a vestirmi senza sembrare una vecchietta di novanta anni. L'ultima volta che avevo sentito Niall mi aveva detto che aveva quasi convinto suo padre a farlo tornare prima del dovuto, anche perché lavorando era riuscito a guadagnare i soldi necessari per l'aereo. Speravo davvero con tutto il cuore che sarebbe tornato presto.
NIALL'S POV.
I soldi li avevo, mi mancava solo il consenso di mio padre. Mi avvicinai piano a lui e con un fil di voce iniziai a parlare "papà, ho i soldi per l'aereo, potrei tornare a casa? Ho già guardato gli orari e tutto, dovresti solo accompagnarmi a..." Non feci in tempo a finire la frase che lui rispose con un secco "no" "ma dai papà!" Ribattei. "Niall non puoi tornare da solo, sei pure minorenne! Non se ne parla." Dovevo assolutamente convincerlo. "Papà ti scongiuro, ho bisogno di vedere Demi!" Avrei anche potuto inginocchiarmi e piangere per convincerlo se solo fosse servito a qualcosa. Sembrava di marmo, non cambiava idea. "Ti giuro che se non mi mandi scappo!" Conclusi così la conversazione e corsi rapidamente in camera mia.
DEMI'S POV.
Era sabato e per la prima volta da tanto tempo mi svegliai verso le dieci. Andai in cucina ma non trovai nessuno. Mia mamma doveva essere a lavoro. Avrei voluto andare un po' a correre ma i lividi mi facevano ancora troppo male. Mi misi al pianoforte e iniziai a suonare e cantare le mie canzoni. Poco dopo suonò il mio cellulare. Corsi a prenderlo pensando che fosse Niall, magari che mi diceva che sarebbe tornato. Presi il cellulare e risposi con il fiato sospeso. 'Ciao Dems! Come va?' Era Selena. Decidemmo di passare il pomeriggio al giardinetto dietro la nostra scuola elementare come eravamo solite fare prima dell'incidente. 
'Quindi Miley pensa ancora a te eh?' Iniziò Selena dopo poco che eravamo arrivate. 'A quanto pare... Però non capisco perché, non mi sembra che gli importi tanto di me da come si comporta sempre.' Non rispose. Poco dopo ripresi il discorso 'siamo vicine all'ospedale, ti va di andare a trovarla?' Non sapevo neanche perché mi fosse venuta questa idea, infatti Sel mi guardò storto prima di rispondermi con un'altra domanda: 'davvero? Dopo tutto quello che ti ha fatto vuoi davvero andare a trovarla?' Forse me ne sarei pentita ma risposi di si non sapendo bene nemmeno perché per poi alzarmi e dirigermi verso l'ospedale seguita da Selena che sembrava sempre più stupita. 
Entrammo nello stesso ospedale dove ero entrata qualche tempo prima quando Selena aveva fatto quel terribile incidente. Vidi un'infermiera un po' grassoccia e mi diressi verso di lei. 'Scusi, potrebbe dirmi la stanza dove è Miley Cyrus.' Mi guardò per un po' tanto che credevo non avesse capito ma poi si mise a guardare i fogli che aveva in mano. 'Stanza 120.' Disse dopo un po'. 'Grazie.' Risposi gentilmente seguita subito da Selena. 
Arrivammo davanti alla stanza che aveva i vetri abbastanza trasparenti da vedere dentro quello che succedeva. Stavo per entrare quando mi accorsi di una figura piegata su Miley che era distesa sul lettino immobile. Realizzai dopo poco che quella figura era Kyle. Mi girai verso Sel che si avvicinò a me. 'Dems, forse è meglio se rimaniamo fuori. Feci segno di si con la testa ma poi le mie gambe camminarono verso la porta della stanza per poi aprirla. Non sapevo che stavo facendo. Sembrava che le gambe non rispondessero alla mia testa. Sentivo Selena che continuava a chiedermi che stessi facendo. Mi ritrovai davanti al letto di Miley, la fissavo e non sapevo che fare. Ero completamente immobile. Non sembrava neanche più lei. Sentivo qualcosa ma realizzai solo dopo che era Kyle che mi parlava. Mi girai verso di lui, mi stava fissando e dicendo qualcosa che non capivo. 'Allora? Mi rispondi? Che ci fai qui?' Realizzai che mi stava chiedendo questo. 'Sono venuta a vedere come sta Miley.' Risposi spostando di nuovo lo sguardo verso la ragazza che giaceva nel lettino davanti a me. 'Perché? Che te ne frega? Vattene! Non ti è bastata la lezione dell'altra volta.' Non risposi ma Selena dopo un po' che continuava a ripetermi di andarmene riuscì a trascinarmi fuori. 'Tutto bene?' Mi chiese appena uscite. 'Si, credo di si.' Risposi ancora un po' stordita. 'Sel l'hai vista? Non sembra nemmeno lei.' La guardai ma lei mi trascinò via dicendomi che avevo bisogno di riposarmi. Mi accompagnò fino all'inizio della via di casa mia. 'Allora ci vediamo domani Dems.' Mi disse abbracciandomi. 'Si.' Risposi dopo aver ricambiato l'abbraccio. 'E non pensarci troppo capito?.' 'A che?' 'A questa storia Demi! A Miley!.' 'Ok.' Risposi. Ci salutammo e mi incamminai verso casa mia. Come potevo non pensarci? Miley era irriconoscibile ed era in condizioni davvero gravi. Avevo paura che le succedesse qualcos'altro. Forse non avrei dovuto preoccuparmi visto che lei era una delle cause per cui facevo tutto quello che facevo, ma io non ero quel tipo di persona. Io non avrei mai potuto dimenticare il mio passato e lei ne faceva parte, lei era stata importante per me. Arrivai velocemente a casa mia. Salii gli scalini. Stavo per aprire la porta quando mi accorsi che c'era qualcuno davanti ad essa. Mi presi paura ma poi lo riconobbi. Aveva le braccia incrociate e un espressione molto stanca e preoccupata. 'Ciao.' Disse.
SCIAUUUU BELIIII 
Innanzi tutto scusate se il capitolo è un po' corto ma mi serviva per passaggio al prossimo! Anyway... Chi è secondo voi il ragazzo davanti a casa di Demi ?? Sarà Niall che finalmente è tornato? O magari Kyle che vuole dare un'altra lezione a Demi per essere andata all'ospedale? Lo scoprirete nella prossima puntata! Ahaha mi sento tanto la voce delle telenovelas che alla fine fa il riepilogo e dice così ahahah! Comunque... Che ne pensate di Demi che è andata a trovare Miley? Secondo voi a fatto bene?  Recensiteeee e fatemi sapere! 
Grazie a tutteeeeee!!!! ma io vi amo! cioè, non credevo di arrivare veramente a 10 recensioni!!!!! Vi amo vi amo!!!! Grazie a tutti <3 Aggiorno a 10 :) Bacioni <3
#STAY STRONG 

 

 

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Capitolo 12
*** *help* ***


Ero stordita. Non sapevo se credere ai miei occhi o alla mia testa che continuava a ripetermi che era tutta una stupida allucinazione. Forse ero troppo stanca o magari ancora troppo scossa dalla faccenda di Miley. Eppure quegli occhi color dell'oceano sembravano tutt'altro che un'allucinazione. Feci velocemente i conti in testa. Erano passate esattamente due settimane e due giorni da quando Niall era partito inaspettatamente. Sarebbe dovuto tornare tra circa due settimane, invece era lì, in piedi davanti a me. Ero immobile. Credevo che se l'avessi abbracciato lui sarebbe svanito nel nulla ricordandomi ancora una volta che ero pazza e per di più avevo le allucinazioni. 'Demi tutto bene?' Parlò di nuovo il biondo. Fece un passo in avanti e mi abbracciò. Ora avevo la certezza che non fosse un'allucinazione. Lo abbracciai forte. Affondai il viso nell'incavo del collo. Finalmente lo avevo di nuovo li con me, ora ero al sicuro. Gli occhi mi si riempirono di lacrime. Non riuscii a trattenerle e iniziarono a sgorgare senza pietà dai miei occhi che intanto iniziavano a bruciare. Ci staccammo e lui asciugò le lacrime che mi bagnavano le guance passandoci sopra i pollici delle mani. 'Sei tornato.' Dissi finalmente. 'Si Demi, non riuscivo a starti lontano ancora per molto.' Mi abbracciò di nuovo. 'Vieni entriamo così mi racconti come è andato il viaggio.' Dissi ancora singhiozzando e entrammo in casa. Ci sedemmo sul divano. 'Allora? Hai convinto tuo padre?' Chiesi incuriosita. 'No, probabilmente adesso starà scoprendo che non ci sono e si arrabbierà, poi mi chiamerà e io gli dirò che l'avevo avvertito.' Disse ridendo. Io non ridevo, Niall era scappato per me. 'Sei scappato?' 'Si.' Sorrideva. 'I tuoi si arrabbieranno tantissimo.' 'Lo so ma non mi importa, l'unica cosa che voglio è stare con te.' Non feci in tempo a rispondere che le sue labbra assalirono le mie. Avevo un disperato bisogno di quel bacio. Mi mancava il suo profumo, il suo sapore, mi mancava tutto di lui. Ci baciammo per interminabili minuti che però sembravano sempre troppo pochi. Avrei voluto baciarlo per tutta la notte. 'Tu come te la sei cavata senza di me?' Mi chiese dopo poco che ci eravamo staccati. Esitai un momento prima di rispondergli. Non sapevo se dirgli di Kyle, aspettai di consultare Selena. 'Bene' risposi. 'Kyle?' Mi chiese. 'Credo che stia bene, ma che ti importa?' 'Demi! Intendevo se ti ha dato noia!?' 'Aaah' dissi come se davvero non avessi capito. 'No' risposi secca. 'Ultimamente non viene a scuola per Miley.' Continuai. 'Perche? Che ha fatto Miley?' Mi chiese piegando leggermente di lato la testa, gesto che mi fece ridere sotto i baffi. Era dolcissimo quando lo faceva. 'Ah non te l'ho detto?! È in ospedale.' Dissi più allegramente di quanto in realtà mi sentissi. 'Davvero? Perché?' Mi chiese strizzando un po' gli occhi. Mi venne voglia di abbracciarlo ma mi trattenni. 'È in coma etilico.' Dissi con un tono più basso di voce e abbassando la testa. Lui non rispondeva, io continuavo a ispezionare i miei pantaloni per poi passare alla pelle bianca che ricopriva il mio divano. Aspettavo che mi chiedesse qualcosa di più, aspettavo che in qualche modo mi mettesse i bastoni tra le ruote e io avrei dovuto dirgli che l'aveva fatto per colpa mia, e poi sarebbe venuta fuori la storia di Kyle, delle botte. Non parlava ma sentivo i suoi occhi pesanti osservarmi, forse aspettava che io parlassi. Tirai su la testa e mi ritrovai immersa nei suoi occhi. 'Sei dispiaciuta?' Mi chiese dopo poco. 'Non lo so' risposi. Ed era vero, non sapevo cosa provavo, non sapevo se ero davvero dispiaciuta o era solo pena per quella povera creatura. 'Posso farti sentire una cosa?' Mi chiese dopo poco Niall cambiando discorso. 'Si' dissi. 'Però ho bisogno della chitarra.' 'È su vieni.' Andammo in camera mia e gli porsi la mia chitarra. Lui mi fece sedere sul letto e si mise sulla sedia davanti a me. Iniziò a suonare e subito dopo a cantare.

'You're insecure 
Don't know what for
You're turning heads
When you walk through the door
Don't need make up
To cover up 
Being the way that you are is enough 
Everyone else in the room can see it
Everyone else but you...'
Ero letteralmente incantata, stregata. Continuavo a fissarlo, i suoi occhi bellissimi, la sua pelle perfetta, le sue labbra da cui uscivano quelle bellissime parole, quelle parole che erano dedicate solo a me. Inutile dirlo, mi si riempirono gli occhi di lacrime e in poco tempo mi ero trasformata in una fontana umana. Mai nessuno mi aveva dedicato una canzone, e tanto meno così! Mi descriveva benissimo, Niall l'aveva scritta per me e io ero la ragazza più felice del mondo. Mi accorsi che lui era l'unico che riusciva a non farmi pensare ai miei problemi, l'unico che riusciva a distrarmi completamente, lo amavo. 
'...Baby you light up my world like nobody else
The way that you flip your hair gets me overwhelmed
But when you smile at the ground it ain't hard to tell 
You don't know oh oh
You don't know you're beautiful
If only you saw what I can see 
You'll understand why I want you so desperately 
Right now I'm looking at you and I can't believe 
You don't know oh oh 
You don't know you're beautiful 
Oh oh oh 
You don't know you're beautiful 
Oh oh oh
That's what makes you beautiful.'
La canzone finì e io restai immobile a piangere come una deficiente. Niall mise a posto la chitarra e venne ad abbracciarmi. 'Ti è piaciuta?' Mi chiese. 'No Niall, sto piangendo perché era troppo brutta e ora mi sanguinano le orecchie.' Dissi sarcasticamente. Lui si mise a ridere. Amavo la sua risata. 'Grazie amore.' Sussurrai mentre lo stringevo sempre di più a me. 
NIALL'S POV.
Ero finalmente di nuovo fra le braccia di Demi. Lei mi aveva chiamato 'amore' e io ero il ragazzo più felice del mondo. La mia canzone le era piaciuta ma ora volevo sentire la sua voce. 'Perché ora non mi canti qualcosa tu, amore?' Le chiesi soffocando una risatina. Lei si staccò e mi lanciò uno sguardo accusatorio. 'Che c'è?' Le chiesi. 'Lo sapevo! Era solo perché vuoi sentirmi cantare!' Disse con una smorfia. Mi misi a ridere per la sua faccia. 'Se non vuoi va bene.' Dissi. 'No, accetto la sfida.' 'Ma non è una sfida Demi!' Non riuscivo a smettere di ridere. La sua faccia era sempre più divertente e il tono di voce anche. 'Vabbè, da ora è una sfida!' Disse lei e subito dopo scoppiò a ridere. Ridemmo insieme e poi lei tornò seria e disse 'ho davvero scritto anche io una canzone per te. Vuoi sentirla?' 'Certo' risposi ancora ridacchiando. Demi prese la chitarra e ci scambiammo i posti. La sua voce invase i miei orecchi. Era bellissima, sembrava un angelo.
'I can't sleep tonight 
Wide awake and so confused
Everything's in line 
But I am bruised 
I need a voice to echo 
I need a light to take me home 
I kinda need a hero 
Is it you?
I never see the forest for the trees
I could really use your melody
Baby I'm a little blind
I think it's time 
For you to find me 
Can you be my nightingale?...'
Le parole della canzone mi entravano una a una tutte dritte al cuore e lo fracassavano per riuscire ad entrarci, ci riuscivano tutte. Provavo sentimenti diversi, ero felice di essere di nuovo li con lei, ero felicissimo che avesse scritto una canzone per me ma le parole erano dure, molto dure per una ragazza di soli 15 anni. Era come se con quella canzone mi stesse chiedendo aiuto, e io volevo aiutarla, in qualsiasi cosa lei avesse bisogno. Io ero il maschio e io dovevo proteggerla, da tutto e da tutti. Sentii le lacrime salirmi agli occhi. La canzone, Demi, tutti quei pensieri erano troppo per me. Non volevo piangere, non me lo potevo permettere. Io ero il maschio, quello duro. Se mi fossi messo a piangere avrei dimostrato debolezza e uno debole come fa a proteggere una ragazza? Ero completamente immerso nei miei pensieri che non mi accorsi che le lacrime stavano già rigando il mio viso, mi affrettai ad asciugarle e montai un finto, smagliante sorriso sulla faccia. 
'... Oh oh oh nightingale 
Sing to me I know you're there 
Cuz baby you're my sanity 
You bring me peace 
Sing me to sleep 
Say you'll be my nightingale, oh.'
Demi finì di cantare e mise apposto la chitarra. 
DEMI'S POV.
Avevo cantato per lui ed era stato fantastico. Avevo paura che la mia canzone non potesse piacergli ma si era commosso e questo mi rendeva felicissima.
Mi sedetti accanto a lui e lo abbracciai. Ripetei la scena di prima all'inverso e gli chiesi se gli fosse piaciuta. 'È bellissima amore, grazie.' Rispose sorridendomi e stampandomi un bacio sulle labbra.
Ero la ragazza più felice del mondo, Niall mi faceva sempre sentire così. Ero intenta a immaginarmi il mio futuro con lui quando all'improvviso mi prese per i fianchi e in un attimo mi ritrovai sul mio letto distesa sotto di lui. Rideva ma non feci in tempo a realizzare quello che era successo che gridai di dolore. Niall mi aveva presa per i fianchi, dove avevo i lividi e avevo sentito una fitta insopportabile. Realizzai solo dopo il disastro che avevo combinato.
'Scusa Demi! Ti ho fatto tanto male?' Mi chiese gentilmente Niall mentre io stavo versando lacrime, ancora. 'N-no, tranquillo.' Faticai tantissimo a dire quella frase. I lividi mi pulsavano ma trattenni i gemiti. 'Non credevo di aver fatto così forte, scusa. Ti prego perdonami, non piangere.' Mi accarezzava il viso per asciugarmi le lacrime salate. Mi sentivo in colpa perché lo stavo facendo sentire in colpa mentre non era colpa sua. 'No Niall, n-non è colpa tua.' Dissi cercando di sorridergli. 'Si invece e ora non so come rimediare.' Si alzò dal letto e iniziò a camminare per la stanza. 
'Niall fermati, sto bene.' Dissi per tranquillizzarlo. Feci diversi tentativi per mettermi seduta sul letto ma dopo cinque volte ci rinunciai e rimasi distesa, il dolore era troppo. Faceva quasi più male di quando quelli stronzi me li avevano procurati. 
'Vuoi un po' di ghiaccio?' Mi chiese Niall. 
'No.' Risposi. 'Solo, aiutami a mettermi a sedere.' Si avvicinò e mi aiutò. Poi si sedette accanto a me ma senza toccarmi.
'Demi, dimmi che sta succedendo.' 
'Cosa? No! Niente. Non succede niente, sono solo io che sono troppo fragile, scusa.' Dissi. Sapevo di essere molto impacciata ma quella domanda mi aveva spaventata molto.
'No Demi, non ci credo. Non sono scemo, le capisco certe cose e tu hai qualcosa che non va. Insomma, prima la canzone, poi questo. Che succede?' La sua voce stava tremando, era davvero spaventato e preoccupato per me.
'Cosa ha la canzone che non va?'
'Demi, una ragazza di 15 anni non scriverebbe mai cose così profonde. Nella canzone tu mi chiedi quasi un aiuto. Io voglio aiutarti ma tu devi dirmi cosa c'è che non va.' 
Ero, ancora, completamente in lacrime. Niall aveva ragione, non ero una ragazzina di 15 anni normale. Non avrei dovuto cantargliela quella canzone.
'Demi!' Interruppe bruscamente i miei pensieri. 
Non potevo dirgli tutto. Non potevo dirgli che si, gli chiedevo aiuto. Non potevo dirgli dei tagli, della bulimia. Non ero pronta. Avevo paura della sua reazione.
'Dimmi che c'è.' Mi interruppe ancora.
'Niall...' Non volevo farlo arrabbiare di più, non volevo che mi lasciasse pensando che ero pazza. Decisi di fidarmi di lui. Avrei voluto consultare prima Selena ma era un momento critico e l'unica che potevo consultare ero me stessa. Presi un grande respiro. 
'Non sei stato tu a farmi male, sono piena di lividi perché mi hanno picchiata.' Dissi tutto d'un fiato. 
Non avevo il coraggio di guardarlo in faccia. Speravo con tutta me stessa che non mi chiedesse di mostrargli i lividi perché altrimenti avrebbe visto i tagli. Stavo pensando che se ne sarebbe sicuramente andato dalla mia vita perché non voleva problemi e io ero pronta a dirgli che lo capivo. 
'Chi?' Chiese soltanto. 
Mi girai per guardare la sua faccia. Aveva una smorfia di dolore sulla faccia, quasi che invece di me avessero picchiato lui, ma l'unica colpevole di quel dolore ero io, e mi dispiaceva infinitamente per questo. 
'Kyle e i suoi amici.' Dissi io piano. 
Si girò verso di me e vidi che piccole lacrime stavano solcando il suo viso. 
Mi abbracciò piano per non procurarmi altro dolore. 
'Mi dispiace.' Disse piano.
Restammo circa dieci minuti abbracciati, poi ad un tratto Niall si alzò, prese il mio viso tra le mani e mi baciò la fronte. 
'Domani se la vedrà con me quello stronzo!' Disse.
'No Niall, non voglio che ci vada di mezzo anche tu. Lascia stare.'
'Lascia stare Demi? Come faccio? Non posso scusa.' Disse. Si stava arrabbiando. Sentii una musica che non riconoscevo. Niall si toccò la tasca dei pantaloni e ne tirò fuori il suo cellulare. Capii che era la sua suoneria. 'È mio padre.' Disse. 'Mi farà la predica, è meglio se ora vado. Buonanotte amore.' Così disse e se ne andò velocemente lasciandomi immobile sul mio letto incapace di muovermi sia per il dolore fisico che per lo shok. Avrei voluto andare in bagno, prendere le mie forbici e affondarle in qualche punto del mio corpo non ricoperto da lividi o da altri tagli ma non ne avevo la forza. Cercai qualcosa di tagliente vicino a me ma non trovai niente. Mi presi la testa tra le mani e iniziai a scuoterla mentre ancora singhiozzavo. Pensai che ora sicuramente Niall si sarebbe messo in guai seri e tutto per colpa mia. Non me lo sarei mai perdonato. Mi addormentai con questi pensieri in testa e con il viso ancora inzuppato delle mie salate e pesanti lacrime.
SCIAUUUU BELIIII
Allora... prima di tutto immaginatevi 'what makes you beautiful' cantata molto più dolcemente, bene... Questo capitolo mi piaciucchia anche se è molto triste. Sono felice di aver messo queste due canzoni perché sono due delle mie preferite in assoluto :3 comunque... Che ne pensate? Secondo voi che succederà, ora che Niall ha scoperto i lividi di Demi, tra lui e Kyle? Fatemi sapere cosa ne pensate e  recensite!!!!  
Ultima cosa... Volevo ringraziarvi di cuore tutti quanti. Sia quelli che recensiscono, quelli che hanno la mia ff tra le preferite/seguite/ricordate ma anche quelli che la leggono e basta senza lasciare traccia del loro passaggio. Vi ringrazio tanto a tutti perché non è un periodo facile e scrivere questa ff mi aiuta a scaricarmi e a non pensare alle cose che mi fanno stare male. Sapere che scrivo per persone che apprezzano davvero la mia storia e le mie idee è davvero bellissimo e molto molto importante per me. Voi mi fate sentire accettata, cosa che non molte persone fanno, e per me è veramente una cosa grandissima. Voi non sapete quanto sono felice quando leggo le vostre recensioni o quando guardo quanti hanno la mia storia nelle preferite ecc. Vi giuro che ogni volta piango. Quindi grazie. Forse a voi tutto questo sembrerà poco, magari per voi saranno cose insignificanti, ma vi giuro che per me tutto questo è tantissimo quindi grazie di cuore a tutti. Vi amo davvero tanto <3 
E volevo anche dirvi che se volete contattarmi tramite messaggio personale potete tranquillamente farlo. Per qualsiasi cosa, dubbi, domande, semplicemente per conoscerci meglio o dirmi 'ciao'. A me fa solo piacere. Detto questo, bene, alla prossima! 
Aggiorno a 10 <3 kiss at all <3
#STAY STRONG 

 

 

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Capitolo 13
*** *per sempre insieme* ***


Quella mattina mi svegliai con un grande anticipo. Erano circa le cinque ma ripensai alla sera prima e mi ricordai che mi ero addormentata prima di cena quindi avevo dormito forse più del solito. Mi sembrò strano che mia mamma non mi fosse venuta a svegliare per cena ma decisi di dargli poca importanza. Pensai che magari mi aveva vista stanca e mi aveva lasciata dormire. L'unica cosa a cui in quel momento potevo pensare però era Niall. Avevo paura che Kyle picchiasse anche lui, per colpa mia. Non potevo permetterlo! Non sapevo cosa fare ma sicuramente non mi sarei riaddormentata. Decisi di andare in cucina per bere un bicchiere d'acqua. Scesi le scale facendo attenzione a non fare troppo rumore, non volevo svegliare mia mamma. Arrivai in cucina e bevvi il bicchiere d'acqua. Poi mi misi a sedere e pensai che non c'era niente da fare. Non potevo proteggere Niall, almeno che non dicessi a Kyle di picchiare me invece che Niall. Tanto ormai i lividi li avevo, non mi importava se mi avesse fatto ancora più male. Sicuramente avrei sopportato meglio altri calci e pugni da Kyle che la visione di quegli stessi pugni e calci però diretti a Niall. Lo amavo troppo per fargli questo ed era solo colpa mia. 

Feci una lunga doccia e mi preparai per andare a scuola. Preparai per modo di dire, non ero per niente preparata a quello che sarebbe potuto succedere. Avrei tanto voluto restarmene a casa a poltrire nel mio comodissimo letto ma non potevo lasciare Niall da solo. 
Appena fui pronta scesi le scale e andai a prendere il giubbotto.
'Buongiorno amore.' Mi chiamò mia mamma. Negli ultimi tempi non eravamo molto legate. Prima parlavamo di più ma con tutti gli avvenimenti che erano successi non avevo avuto né il tempo né la voglia di parlarne con lei. Decisi di concederle cinque minuti.
'Buongiorno.' Le risposi avvicinandomi a lei con un sorriso che nascondeva perfettamente le mie emozioni. 
'Ieri sera dormivi proprio profondamente. Non ti ho voluta svegliare. Hai già fatto colazione?'
'Si' mentii. 'Sai, ieri ho avuto una sorpresa.' Le dissi guardando per terra. 
'Si? Cosa?' Chiese curiosa.
'È tornato Niall.' Dissi con un filo di voce. 
'È fantastico! Non sei contenta?' Continuò lei.
'Certo.' Dissi sorridendo. 
'Allora? Come va fra di voi?' Mi chiese alzandosi per sparecchiare la tavola. Io la seguii con lo sguardo. 
'Bene' risposi dopo qualche secondo un cui non potei fare a meno di pensare che in realtà erano ben poche le cose che andavano realmente bene. 
'Non mi sembri molto contenta.' Riprese mia mamma. Ovviamente lei, come del resto quasi tutte le mamme, riusciva a capire al volo quando mentivo o quando comunque c'era qualcosa che non andava come avrebbe dovuto. Lei sapeva benissimo che non ero la persona più felice di questo mondo e faceva di tutto pur di tirarmi su di morale, ma c'erano quelle volte, come quella mattina, in cui sembrava che io stessi ancora peggio del solito e che niente potesse tirarmi su di morale. Allora mia mamma iniziava a sentirsi in colpa e io odiavo quando succedeva. Per questo cercavo sempre di fingere un sorriso e di negare l'evidenza. 
'Lo sono, solo che sono un po' stanca.' Cercai di mentire fingendo un sorriso che mi sembrò più una smorfia.
'Come fai ad essere stanca se hai dormito tantissimo?' 
Aveva ragione, e io ero fregata.
'Demi, lo vedo che non stai bene. Per favore tesoro, dimmi che c'è. Possiamo risolverlo insieme.' 
Riprese allungando una mano per carezzare la mia. 
Le lacrime minacciavano di uscire dai miei occhi ma riuscii a ricacciarle dentro. Non volevo piangere davanti a lei, non volevo che mi vedesse debole. Dopo tutto quello che avevamo passato quando io ero più piccola, con mio padre e i bulli, lei credeva che io l'avessi superato e che fossi più forte. Questo era quello che le avevo sempre fatto credere per non farla preoccupare, e forse la cosa peggiore è che l'avevo fatto credere anche a me stessa. Credevo che il peggio fosse passato, credevo che gli insulti e le botte che ricevevo ora fossero solo un assaggio di quello che avevo passato e che un giorno sarebbero finite. Mi accorsi quella mattina, seduta di fronte a mia madre e con il pensiero fisso su Niall che in realtà le cose erano solo peggiorate. Le botte che avevo ricevuto in passato non erano niente in confronto a quelle di ora e la cosa peggiore era che adesso avevo una persona accanto che rischiava di ricevere le botte che in realtà spettavano solo a me. 
Ero immobile, non riuscivo a parlare. Sapevo che se avessi parlato le lacrime avrebbero cominciato a scendere. Pensai che non potevo rattristare ancora di più mia madre. Mi limitai a sorridere e ad abbracciarla. Mentre l'abbracciavo le accarezzavo la schiena, sapevo che le piaceva e che la aiutava a calmarsi. Mi calmai anche io. Sciogliemmo l'abbraccio e finalmente riuscii a parlare. 
'Stai tranquilla mamma, sto bene. Ricordati che se avrò mai bisogno di aiuto da parte tua non esiterò a chiedertelo ok?' Le dissi cercando di essere il più rassicurante possibile. 
'Ok.' Rispose lei con gli occhi lucidi. 
Mi alzai e recuperai giubbotto e zaino, poi mi incamminai alla porta ma, prima di aprirla, mi voltai verso mia madre un ultima volta.
'Ti voglio bene mamma.' Le dissi. 
'Ti voglio tanto bene anche io amore mio.' Rispose lei. Le sorrisi e uscii di casa. 
Trovai Niall ad aspettarmi fuori da casa sua e mi sentii a casa. Mi era mancato trovarlo la mattina per andare a scuola. Pensai che finalmente i tragitti casa-scuola e viceversa non sarebbero stati più noiosi e ansiosi. Ora c'era lui a proteggermi. 
Non appena mi vide scese velocemente gli scalini e mi corse in contro a braccia aperte ma non appena arrivò davanti a me le richiuse e non mi abbracciò. Pensai che si fosse ricordato dei lividi. 
'Buongiorno amore.' Mi disse.
'Buongiorno a te.' Risposi.
'Posso abbracciarti?' Mi chiese. 
'E lo chiedi anche? Certo che puoi scemo!' Dissi tirandogli una piccola pacca sul braccio. Mi abbracciò piano per non farmi male. 
'Ora tocca a me.' Dissi io.
'Tocca a te a fare cosa?' Chiese alzando divertito un sopracciglio. 
'A fare la mia domanda!' Risposi alzando a mia volta un sopracciglio. Mi piaceva da matti scherzare con lui. Si mise a ridere. Amavo infinitamente quella risata. 
'Certo signorina.' Rispose.
'Posso baciarti?' 
Niall sorrideva, sorrideva mostrandomi i suoi denti perfetti. Non erano sempre stati perfetti. In camera sua avevo visto delle foto di quando era piccolo e aveva i denti storti. Avevo riso guardandole ma mi erano sembrate anche infinitamente dolci. In altre foto aveva l'apparecchio, era perfetto anche con quello.
'Ma che domande!! Certo.' Rise per poi farsi serio. 
Mi fece l'occhiolino e io scoppiai a ridere. 
Appoggiò la fronte alla mia. I nostri nasi si toccavano.
'Ti amo.' Dissi piano.
'Ti amo anche io Demi, e non lascerò mai che nessuno ti faccia del male.' 
A quella frase mi vennero i brividi. Ripensai a Kyle e la paura che Niall potesse cadere vittima dei suoi pugni e di quelli dei suoi amici mi invase. 
Le nostre labbra si attaccarono. Le nostre lingue si intrecciarono. Il suo sapore era perfetto. Ma quel bacio fu diverso. Non era dolce e lento come gli altri, ma più veloce, confuso e pieno di paura e dolore. Mi staccai prima di quanto volessi e usai la scusa del 'siamo in ritardo'.
Camminammo mano nella mano fino a scuola.
NIALL'S POV.
Arrivammo a scuola. Il pensiero dei lividi di Demi era fisso nella mia mente. Quella mattina Kyle avrebbe ricevuto una vera lezione. Non lo vedevo in giro ma l'avrei aspettato. Volevo che la mia piccola per una volta avesse vendetta. 
Io e Demi eravamo ancora mano nella mano e io stavo seguendo lei. 
Ci stavamo dirigendo verso Selena che era seduta sulla panchina di sempre. 
'Ehi Sel!' La salutò Demi abbracciandola. Continuarono a parlare ma io non riuscivo ad ascoltarle, ero troppo impegnato a cercare Kyle. 
'Niall ti ho salutato!' Mi girai e vidi Selena guardarmi. 
'Oh si, scusa. Ciao Sel.' Dissi frastornato. 
'Tutto bene amore?' Mi chiese Demi. 
'Si.' Risposi secco. Demi si sedette accanto a Selena trascinando sulla panchina anche me. Passarono circa due o tre minuti quando mi girai e lo vidi. Marciava per il cortile con la sua schiera di soldati dietro. Come si chiamavano? Ah si, Harry, Zayn, Liam e Louis. Anche loro l'avrebbero pagata. Mi alzai di scatto senza pensare che tutta scuola mi avrebbe visto. Sentii le varie domande di Demi e Selena che ignorai. 
Mi diressi verso Kyle e quando fui abbastanza vicino lo chiamai.
Si voltò verso di me e, dopo avermi riconosciuto, mi sorrise maliziosamente. Si avvicinò a me seguito dai suoi quattro compagni fedeli.
'Horan! Ma quanto tempo!' 
'Vaffanculo stronzo!' Gli sputai in faccia.
'Ma come siamo acidi oggi!' 
'Come hai osato mettere le mani addosso alla mia ragazza? Sei un bastardo! Vergognati e vai all'inferno! Brutto pezzo di merda!' 
Sentivo gli occhi di tutte le persone che orami si erano riunite in cerchio attorno a noi puntati su di me. Non guardai in giro per paura di incontrare quelli di Demi. 
Kyle si mise a ridere.
'La tua ragazza è venuta a lamentarsi da te? O poverino! Ma sai una cosa, la mia sta anche peggio. Demi se lo merita!'
Non ne potevo più di quel bastardo. Stava ancora ridendo. Interruppi la sua risata con un pugno dritto sul naso. Lui si accasciò per terra, in ginocchio. La folla attorno a noi iniziò ad eccitarsi. Kyle si rialzò mostrando la mano con cui si copriva il naso, piena di sangue. 
'Sei uno stronzo.' Mi urlò contro.
E prima che potessi accorgermene mi tirò un calcio dritto nei miei gioielli. Mi accasciai a terra, respiravo male.
Sentii qualcuno urlare tra la folla un 'no'. La riconobbi, era Demi. Non potevo credere che lei stesse partecipando a tutto questo. Mi sentivo una stupido. Un altro calcio interruppe i miei pensieri. Poi il buio.
DEMI'S POV. 
Giaceva li per terra mentre Kyle continuava a pestarlo. 'Su ragazzi aiutatemi!' Continuava a dire lo stronzo. E i suoi amici lo assecondavano con qualche calcio. Avrei voluto correre la in soccorso di Niall ma Selena mi tratteneva dicendomi che mi avrebbero pestata ancora. Ma non mi importava. Mi liberai dalla sua presa e cercai di urlare più forte. 'No! Basta! Lasciatelo stare!' Tutti si voltarono verso di me. 
'Eccola la fidanzatina! Sei arrivata in soccorso del tuo amore mezzo morto?' 
'Sei uno stronzo!' Dissi piangendo. 
'Anche tu e lui lo siete.' Rispose per poi voltarsi di nuovo verso Niall. 
'No fermo. Lascialo stare! Picchia me, non lui!' Urlai con tutto il fiato che avevo in corpo. 
'Oh ma davvero?' Kyle si avvicinò a me ridendo. Chiusi gli occhi e mi preparai al pugno.
'Dove lo vuoi? Pancia, faccia o cos'altro?' Chiese sarcastico.
Piangevo e non avevo voglia di rispondergli ancora.
'Stupiscimi.' Risposi. Speravo solo che così avrebbe lasciato in pace Niall. Ed ecco il pugno. Secco. In pancia. Mi accasciai a terra anche se in realtà avrei solo voluto correre da Niall ma sapevo che quello era il rituale. Adesso Kyle e i suoi amici avrebbero iniziato a tirarmi calci in ogni parte del mio corpo. Mi preparai ai calci. Ma non appena il primo calcio arrivò sentii una voce.
'No fermati.' Qualcuno stava dicendo a Kyle di fermarsi, di non farmi più del male. Era una voce maschile ma non la riconoscevo.
'Come scusa?' Chiese Kyle spazientito.
'Ho detto di smetterla, lasciala stare.' Continuò il ragazzo. Non era Niall, questo era certo, ma non lo riconoscevo.
'Liam ma sei impazzito? Perché dovrei fermarmi?' 
Liam. Si chiamava Liam. Ma chi era Liam? Cercai di aprire gli occhi e lo vidi. Ricordai. Era il ragazzo che mi aveva tenuta ferma in macchina quando Kyle mi aveva picchiata, quello che avevo considerato il più carino, era uno della compagnia di Kyle. Ma allora perché voleva che Kyle smettesse? 
'Non è colpa sua Kyle, lei non c'entra niente. E nemmeno il biondino. Dovresti lasciarli stare.' Rispose Liam. 
'Liam ma tu sei diventato pazzo?!' Continuò Kyle. 
'Non è pazzo, ha ragione.' 
Questa volta a parlare era stato il tipo con i capelli riccioli, mi pareva che si chiamasse Harry. Gli altri due ragazzi acconsentirono. Non potevo credere alle mie orecchie. Mi stavano difendendo e, cosa più importante, si stavano mettendo contro Kyle! 
'Ragazzi ma che dite? È colpa sua se Miley adesso è all'ospedale. Harry, Miley è la tua migliore amica! Come puoi difendere lei?' Disse indicandomi. 
'No Kyle, Miley non è più la mia migliore amica. Mi sono rotto di voi due e delle vostre prepotenze!' Detto questo si avvicinò a me e mi aiutò ad alzarmi seguito a ruota da Liam. 
Riuscii a sussurrare un 'grazie' ma qualcuno coprì la mia voce. Capii subito che si trattava del preside Snow. Il preside Snow era un uomo abbastanza anziano, con pochi capelli bianchi e una barbetta bianca che, a mio parere, avrebbe fatto più figura a radersela. Comunque era un uomo davvero gentile e premuroso. Di solito le persone odiano i propri presidi ma il preside Snow era tutto il contrario dell'uomo scorbutico con cui si rappresenta ogni preside. Era deciso e composto e sapeva sempre cosa fare. 
'Che sta succedendo qua?' Chiese.
Io mi liberai subito dalla presa dei due ragazzi, non volevo che il preside vedesse che mi avevano picchiato, altrimenti avrebbe chiamato mia mamma. Arrivò davanti a Niall che giaceva ancora per terra. Si impaurì a quella visione e ordinò a tutti di rientrare a scuola. Nel cortile rimanemmo solo io, il preside, Niall, Selena, Kyle, Liam, Harry, Zayn e Louis. 
'Presto andiamo tutti in infermeria!' Ordinò il preside Snow.
Selena aiutò me a camminare, visto che zoppicavo leggermente per colpa del calcio che Kyle mi aveva tirato nello stinco. Mentre Liam e Louis trasportarono Niall. 
Arrivati in infermeria l'infermiera curò immediatamente Niall e Kyle, mente il preside cercò spiegazioni. 
'Allora, che è successo?'
'Quello stronzo mi ha rotto il naso!' Iniziò Kyle indicando Niall e rendendo impossibile l'applicazione di una benda sul suo naso all'infermiera.
'Ok, intanto vacci piano con le parole.' Disse calmo il preside. 
'Vorrei sentire il parere di uno di voi altri ragazzi.' Continuò rivolgendosi agli altri quattro. 
'Niall stava solo cercando di difendere Demi e Kyle l'ha ridotto così.' Iniziò Zayn. 
'Quindi mi dite che ha iniziato Kyle infastidendo Demi?' 
'Si.' Rispose subito Harry. 
'Non è vero stronzo!' Ribatté subito Kyle.
'No, non oggi. Ma è da due anni che la  infastidisci!' Ribatté deciso Harry. 
Io assistevo e non riuscivo a parlare. Selena mi abbracciava le spalle e io non riuscivo a credere che loro mi avessero difesa e che continuassero a farlo! Cercavo di non guardare Niall ma era praticamente impossibile. Non gli levavo gli occhi di dosso e non riuscivo a smettere di piangere. Se si ritrovava in quelle condizioni era solo colpa mia e ora l'unica cosa che potevo fare era sperare che si risvegliasse presto e che non avesse lesioni interne o cose varie. Mentre pensavo a Niall mi ero persa nella conversazione tra il preside e gli altri ma ogni tanto sentivo Kyle ribattere e offendere. 
'Non mi interessa Kyle! Orami ho deciso... Tu sarai sospeso per due settimane mentre Horan per tre giorni. Potete andare.' 
Quindi il preside aveva già preso la sua decisione. Ero contenta che mi avesse levato di torno Kyle almeno a scuola, ma ero anche triste perché per tre giorni Niall non sarebbe stato qui con me. 
Il primo a uscire dalla stanza fu Kyle che sbatté forte la porta arrabbiato. Poi uscirono i ragazzi. Selena iniziò a strattonarmi per uscire ma io non ne volevo sapere. Volevo restare li, accanto al mio ragazzo. Desideravo con tutta me stessa che si svegliasse e volevo restargli accanto. 
'Demi andiamo.' Mi incitò Selena.
'No, voglio restare qui con lui.' Dissi io senza distogliere lo sguardo del corpo di Niall. 
'Mi dispiace Demi ma devi uscire.' Intervenne subito il preside Snow.
'Non ti preoccupare tesoro, quando si sveglia ti vengo a chiamare. Vedrai, andrà tutto bene e fra meno di dieci minuti sarà sveglio. Però ora dovete uscire perché devo somministrargli un antidolorifico.' Mi rassicurò l'infermiera. Così mi feci trascinare fuori dalla stanza da Selena.
Uscite trovammo i quattro ragazzi che mi avevano difesa appoggiati al muro ad aspettarci. 
'Eccovi finalmente!' Iniziò Louis. 
Mi girai per controllare che non ci fosse nessun altro e che stessero parlando davvero con noi. Non ci ero abituata.
'Sto parlando con voi.' Continuò Louis. 
Vidi Selena sorridergli. 
'Demi, volevamo scusarci con te per il nostro comportamento e per quello di Kyle e Miley. Ci dispiace e vorremmo farci perdonare.' 
Ero immobile e non riuscivo a spiccicare parola. Selena mi diede una piccola spinta per farmi parlare.
'G-grazie.' Riuscii a dire.
'Da ora in poi abbiamo deciso che ti proteggeremo!' Disse Zayn. 
'Grazie.' Dissi di nuovo. 
Avrei voluto chiedere spiegazioni del loro comportamento, ma in quel momento davvero non riuscivo a parlare. Mi accontentai di sorridergli.
Loro fecero lo stesso. 
'Che bello!' Urlò Selena mettendosi a saltellare mentre Zayn rideva guardandola. Harry la guardava come se fosse un pasticcino da mangiare. Quei ragazzi mi avevano salvata e avevano salvato il mio ragazzo ma mi sembravano comunque molto strani. 
Si aprì velocemente la porta dell'infermeria interrompendo i miei pensieri. Ne uscì l'infermiera tutta sorridente. 'Potete entrare, Niall si è svegliato. Però fate piano.' 
Senza farmelo ripetere due volte entrai di corsa nella stanza. Corsi in contro a Niall che era sempre disteso e sembrava anche molto stordito. Lo abbracciai forte e lui fece lo stesso.
'Scusami, è tutta colpa mia.' Dissi mentre iniziavo a piangere. 
'No Demi. Non è colpa tua. Scusa, non avrei mai voluto che tu mi vedessi in queste condizioni.' Disse tossendo varie volte. Sciogliemmo l'abbraccio e lo vidi irrigidirsi. 'Voi che ci fate qui?' Chiese ai ragazzi. Si stava agitando e lo rassicurai raccontandogli di quello che era successo dopo che lui aveva perso i sensi. 
'Grazie.' Dissi Niall dopo aver capito, era sempre molto serio però. 
'Ok Niall, ora che ti sei ripreso abbastanza devo chiamare i tuoi genitori, non puoi restare a scuola.' Disse l'infermiera.
'No. Non può!' Rispose subito Niall. 
'Perché?' Chiese lei.
Vedevo che Niall era in difficoltà. Non sapeva che dire. Certamente non poteva dirgli che era scappato ed era qui da solo. 
'Perché suo padre è fuori casa per lavoro per alcuni giorni.' Risposi io. 
'Gia!' Riprese Niall contento della mia risposta. 
'Ok... E allora... Tua madre?' 
'Lei abita in Irlanda.' Disse lui.
'Ok, e allora chi potrebbe venire a prenderti?' Chiese.
'Mia madre?' Chiesi io. 
'Non credo sia possibile. Vado a chiedere al preside.' Disse e uscì velocemente dalla stanza.
'Perché avete cambiato idea?' Chiese Niall rivolgendosi ai ragazzi.
'Abbiamo capito che non era giusto quello che Kyle faceva a Demi.' Disse Louis.
'Wow, meglio tardi che mai!' Disse Niall sarcasticamente. Si vedeva che era ancora molto arrabbiato con loro ma allo stesso tempo molto grato per averci salvati.
'Comunque grazie.' Concluse.
Liam accennò un sorriso, un sorriso stupendo. Ma nessun sorriso avrebbe mai potuto superare quello che Niall fece a me quando mi avvicinai a lui per abbracciarlo. Mi strinse forte mentre mi diceva che mi amava. Mentre ancora lo abbracciavo le lacrime non ressero. 'Non farlo mai più.' Gli dissi fra i singhiozzi.
'Mai più Demi, te lo prometto.' Mi rispose accarezzandomi per calmarmi. 
L'infermiera irruppe nella stanza interrompendoci. 
'Abbiamo risolto e la mamma di Demi sta venendo a prendervi. Voi altri ragazzi potete, anzi dovete, tornare immediatamente in classe.' Disse velocemente. I ragazzi uscirono seguiti da Selena che mi aveva abbracciata molto molto forte! 
Poco dopo arrivò mia mamma e ci portò a casa. Ovviamente appena arrivati volle sapere cosa era successo esattamente, glielo spiegammo a grandi linee, evitando di dirle dei lividi sul mio corpo. Non volevo farla spaventare.
'E tuo padre è fuori per lavoro?' 
Chiese mia mamma a fine racconto.
'Già' rispose Niall. 'Per qualche giorno.' 
'Quindi sei solo a casa?' Continuò mia mamma. Non capivo dove volesse arrivare.
'Si.' Rispose Niall. 
'Se vuoi puoi restare a dormire qui fino a quando non tornerà.' Disse contenta lei.
'No, grazie ma non vorrei essere di disturbo.' 
'Ma che dici Niall! Tu non disturbi mai! Ti prego resta!' Dissi eccitatissima. Non avrei mai immaginato che mia madre avrebbe permesso questo! Ero contentissima! 
'Se insisti allora ok... Grazie.' Disse timidamente Niall. 
Salimmo in camera e lo aiutai a distendersi sul mio letto per poi mettermi accanto a lui. 
'Ti amo.' Iniziò lui. 
Mi misi a ridere. Non c'era molto da ridere in quel momento. Eravamo entrambi pieni di lividi e in più lui aveva perso i sensi poco prima. Ma forse mi veniva da ridere proprio per quello, perché nonostante tutto eravamo sempre accanto ed ero felice, felice come non lo ero da tanto, troppo tempo. Lo amavo e questo non sarebbe mai cambiato. 
'Ti amo.' Risposi.
stavamo li, distesi sul mio letto a coccolarci aspettando l'ora di pranzo. 
'Sposami.' Esordì lui dopo poco.
Mi misi a ridere. Mi aveva davvero chiesto di sposarlo? Pensai che fosse colpa dell'antidolorifico. Però lo volevo, lo volevo davvero. Sarei stata capace di organizzare la cerimonia per il giorno dopo ma non credo che i nostri genitori sarebbero stati molto contenti.
'Certo amore, ti prometto che ci sposeremo. Adesso però dovresti un po' riposarti, cerca di dormire un po' ok?' Gli dissi.
'Ok.' Mi rispose chiudendo gli occhi. 
Non appena si addormentò scesi in cucina, non c'era nessuno, mia mamma doveva già essere tornata a lavoro. 
Decisi di dedicarmi un po' alla mia musica. Mi misi al pianoforte e composi molte melodie carine. 
All'ora di pranzo mia mamma tornò e cucinò. 
'Demi, vai a chiamare Niall che è pronto.' Urlò mia mamma dalla cucina. 
Salii le scale e entrai piano in camera mia. Niall era ancora sul mio letto che dormiva. Mi avvicinai al letto e mi misi a sedere accanto a lui.
'Amore svegliati, è pronto il pranzo.' Sussurrai al suo orecchio mentre lo scuotevo un po'. Si svegliò.
'Ciao principessa.' Mi disse stiracchiandosi. Mi misi a ridere. Scendemmo e mangiammo commentando tutto quello che facevano vedere alla tv. Poi, dopo aver sparecchiato, salimmo di nuovo in camera. Ci mettemmo sul letto distesi a coccolarci, poi ci addormentammo. Verso le quattro mia mamma venne a svegliarmi per dirmi che c'era Selena. Per fortuna Niall non si era svegliato. Sembrava proprio un angioletto, il mio angioletto! Accolsi Selena e la feci salire in camera mia dicendogli di parlare piano per non svegliare Niall. 
SCIAUUUU BELIIIII
Eccomi di nuovo con il nuovo capitolo. Innanzi tutto devo scusarmi tantissimo con tutti voi per l'enorme ritardo!!!!! PERDONATEMIIIIII!!!!!! Ero in vacanza e non avevo internet. Scusate ancora. Mi sento davvero in colpa e non so come farmi perdonare. Ho provato a farmi perdonare scrivendo un capitolo mooooolto lungo. Spero tanto che vi sia piaciuto. Fatemi sapere che ne pensate. 
Poiiiii..... GRAZIE GRAZIE GRAZIE... Cioè 12 recensioni?!?!?! 12!!!! Lo scorso capitolo ha ricevuto 12 recensioni! Non posso crederci! Grazie di cuore davvero a tutti ! Vi amo <3 
Un' altra cosa. Volevo chiedervi se per favore potreste passare a leggere la mia os. Diciamo che è quello che provo, l'ho scritta in un momento di debolezza e questi momenti sono sempre più frequenti. Mi farebbe davvero tanto piacere, grazie se lo fate e se vi va lasciatemi anche delle recensioni per sapere cosa ne pensate! Grazie <3
Aggiorno a 10! <3

 

 

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Capitolo 14
*** *I love you* ***


'Allora? Come sta?' Chiese Selena indicando con la testa Niall. 

'Meglio, è da un po' che dorme, meglio lasciarlo riposare.' Dissi io.
'Tu come stai?' Mi chiese dopo che ci eravamo messe a sedere sul piccolo divanetto in camera mia. 
'Abbastanza bene.' Risposi sempre sussurrando per non svegliare Niall.  
NIALL'S POV 
Mi svegliai. Mi accorsi che Demi non era più accanto a me. Sentii delle voci vicino ma non mi voltai. Capii che erano Demi e Selena. Parlavano di quello che era successo oggi. Decisi di far finta di dormire per ascoltare quello che dicevano. 
'I lividi ti fanno male?' Chiese Selena.
'Un po' ma non troppo, sicuramente meno di quelli dell'altra volta.' Disse Demi. Un momento? Quali lividi? Ero svenuto e non sapevo cosa era successo nell'arco di tempo in cui mi avevano portato in infermeria. Demi era stata picchiata di nuovo? Non potevo sopportarlo, mi sentivo disperatamente in colpa per questo. Stavo per alzarmi e chiedere a Demi spiegazioni ma un'altra domanda da parte di Selena mi bloccò.
'E come va con i tagli?' Chiese.
Tagli? Quali tagli? La mia Demi non ha nessun taglio, perché dovrebbe averne? 
'Alcuni sono cicatrici, altri fanno ancora un po' male, soprattutto quelli sulle braccia.' Disse Demi. Sentivo nella sua voce la tristezza che le provocava anche soltanto ammettere di avere dei tagli. Avrei voluto alzarmi e andare ad abbracciarla ma me ne restai li, fermo immobile. Non sapevo nemmeno cosa pensare.
'Demi, non farlo più, ti prego.' Disse Selena.
'Sel lo sai che è difficile. Io cerco di non farlo ma a volte è veramente difficile trattenermi.' Disse Demi.
Mi faceva infinitamente male sentire quelle cose. In tutto questo tempo non avevo capito nulla, non aveva capito che c'era di più, che Demi stava ancora peggio di quello che mi immaginavo. Sentii gli occhi farsi pesanti e iniziare a bruciare. Gli chiusi e le lacrime iniziarono ad uscire piano. Pensai che forse sarebbe stato meglio se non mi fossi svegliato. No, io dovevo aiutarla. Assolutamente. Feci finta di svegliarmi sbadigliando e stropicciandomi gli occhi. 
DEMI'S POV 
'Ben svegliato amore mio.' Dissi non appena Niall finì di sbadigliare.
'Come ti senti?' Chiese Selena.
'Stanco e mi fa male la testa.' Disse Niall. Istintivamente andai dritta fra le sue braccia. Lo strinsi forte ma lui non fece lo stesso. Ci rimasi male ma feci finta di niente, pensai che fosse solo la stanchezza. 
'Vuoi qualcosa per il mal di testa?' Gli chiesi. 
'Si grazie.' Disse sollevando lo sguardo e puntando i suoi occhi nei miei. Stranamente quello sguardo non mi fece perdere un battito come faceva di solito. Era uno sguardo diverso, triste, sembrava quasi arrabbiato. 
'Torniamo subito.' Dissi prendendo Selena per mano e trascinandola fuori dalla camera con me. Ci dirigemmo in bagno per prendere la medicina per Niall. 
'Sel Niall è diverso.' Dissi non appena arrivate in bagno.
'Che vuoi dire?' Mi chiese Selena insospettita.
'Hai visto il suo sguardo? Non è quello di sempre, è spento.'
Dissi abbassando lo sguardo.
'Stai tranquilla Dems, sarà solo un po' stanco.' Mi rassicurò Selena accarezzandomi una spalla. 
'Sel, ho paura che questa cosa lo abbia cambiato. Pensi che sia arrabbiato con me per quello che è successo?' Chiese preoccupata.
'Ma che dici Demi?! È ridicolo! Stai tranquilla ok, è solo stanco e gli fa male la testa, è normale che sia un po' giù.' Disse sel trascinandomi fuori dal bagno. 
Rientrammo in camera e Niall era ancora seduto sul letto con lo sguardo fisso a terra. 
'Ecco la medicina.' Dissi alzandola in alto. Lui alzò la testa e accennò un sorrisetto.
'Grazie.' Bofonchiò.
Ingoiò la pasticca accompagnandola con una smorfia di disgusto.
'Che facciamo?' Chiese dopo poco.
'In teoria dovremmo fare i compiti di matematica e latino...' Dissi io abbassando lo sguardo. 
'In pratica non ti va di farli.' Concluse la frase Selena.
'Ti conosco troppo bene Dems!' Continuò.
Accennai un sorrisetto. Stavo aspettando che Niall mi imponesse di fare i compiti come faceva di solito riempiendomi di buoni motivi per farli. Voleva che studiassi per passare bene la scuola, trovare un buono lavoro ecc, ma sapeva bene che odiavo studiare. Comunque quella volta non mi disse niente. Mi pareva strano che mi lasciasse stare e che non mi impedisse di copiare tutto il giorno dopo. Alzai lo sguardo per vedere se non aveva sentito e se stava per parlare. Era seduto immobile sul letto e guardava un punto non preciso sul pavimento. Era davvero strano. 
'Amore ti sei incantato?' Gli chiesi ridendo.
'È? No! Cosa? Stavo solo... Niente.' Balbettò.
'Tutto bene?' Gli chiesi. Avevo paura che tra le botte e l'antidolorifico fosse successo qualcosa e che Niall non stesse molto bene. 
'Si benissimo, la pasticca sta già facendo effetto.' Disse senza alzare lo sguardo da terra.
'Ok, allora che facciamo?' Chiese ancora Selena.
'Vi va di vedere un film?' Chiesi io.
'Ok ma non Titanic ti prego!' Disse Selena guardandomi male.
'Ma è il mio film preferito!' Ribattei subito io.
'Lo so ma guardiamo sempre quello, non ne posso più! E poi tu piangi sempre.' Disse lei ridendo.
'È molto emozionante! Ma voi insensibili non potete capire.' Dissi facendo la finta offesa.
'Ok, vi va bene vedere The Hunger Games?' Chiesi speranzosa.
'Certo!' Disse Selena alzandosi dal divano velocemente.
'Niall?' Chiesi.
'Si certo, va benissimo.' Disse alzandosi a fatica dal letto. Lo aiutai a camminare fino al salotto e iniziammo a guardare il film. Di solito quando guardavamo i film Niall mi abbracciava o mi accarezzava sempre, questa volta invece non mi guardò nemmeno. Ci restai un po' male ma pensai che fosse solo ancora un po' sotto shok per oggi. 
Finito il film Selena andò a casa e io Niall e mia mamma cenammo. 
'Demi prendi una fetta di carne per favore?' Mi chiese mia mamma. In realtà era più un ordine che una domanda.
'Non mi va grazie, sono apposto così.' Dissi gentilmente.
'Avanti Demi, devi mangiare qualcosa.' Insisté lei.
'Avanti Demi, mangia la carne. Ti fa bene.' Esordì Niall. Finalmente parlava. 
'Ok.' Dissi e presi la carne. Lo feci soltanto perché me lo aveva detto Niall e questo mi aveva fatta stare bene. Mi aveva dimostrato che teneva ancora a me nonostante non mi parlasse o quasi da tutto il giorno.
'Noi andiamo a prepararci per andare a letto.' Annunciai a mia mamma. 
'Ok. Niall la tua camera è quella accanto a quella di Demi, è la camera degli ospiti. Demi metti tu le coperte nel letto?' Chiese mia mamma alzandosi dal tavolo per rimettere apposto.
'Ehm...' Guardai Niall in cerca di qualche segnale di conferma ma niente. Decisi di fare da sola.
'Niall non può dormire con me?' Chiesi molto velocemente.
'Nel tuo letto?' Chiese mia madre.
'Si.' Risposi.
'Ma non state più comodi in due letti... separati?' Disse quasi urlando.
'Niall?' Chiesi voltandomi verso di lui. 
'Si, in effetti penso che staremmo meglio in due letti.' Disse guardandomi negli occhi per la prima volta da qualche ora.
'Ah. Bene.' Dissi e salii di corsa le scale per poi andare dritta in camera mia. Chiusi la porta sbattendola forse un po' troppo forte. Ero arrabbiata. Perché non voleva dormire insieme a me? Era cambiato. Forse non mi amava più. Le lacrime iniziarono a scendere dai miei occhi.
NIALL'S POV
Ero frastornato. Ero ancora sconvolto per la faccenda di Demi. Si tagliava e io me ne ero accorto solo ora e mi sentivo profondamente in colpa per questo. Chissà quante altre cose non sapevo di lei. Ma perché non me lo aveva detto? Entrai di corsa in camera sua e la trovai distesa sul suo letto con la faccia immersa nel cuscino. Sentivo che singhiozzava. Stava piangendo. Mi avvicinai piano e mi sedetti accanto a lei. Ero stato piuttosto freddo con lei da quando avevo scoperto il suo segreto. Avevo paura che se le avessi parlato dopo mi sarebbe scappato di bocca e ancora non me la sentivo di parlarne. 
'Amore?' Le dissi spostandole una ciocca di capelli.
Lei alzò la testa.
'Amore? È questo il modo di trattare il tuo "amore"?' Gridò arrabbiata.
'Perché non vuoi dormire con me? Non mi ami più? Sei arrabbiato con me per quello che è successo oggi? Perché non mi hai parlato per tutto il giorno? Niall sei diverso! Che succede?' Continuò dicendo tutto d'un fiato.
'No Demi. Ascoltami amore. Mi dispiace che tu abbia pensato tutte queste cose ok? Io ti amo tantissimo. Scusami se sono stato distante ma sono ancora un po' scosso per stamattina. Io ho detto dei due letti per assecondare tua madre, non mi sembrava educato contraddirla.' Le dissi. Mi sembrava di essere stato abbastanza convincente ed ero stato bravissimo a trattenermi perché lei stava per farmi esplodere. Odiavo vederla piangere. Le accarezzai la guancia asciugandole le lacrime.
'Ti amo Demi.' Le dissi.
'Ti prego, non lasciarmi mai.' Disse lei ancora tra le lacrime.
'Mai.' Ripetei abbracciandola. 
'Allora? Dormi con me?' Mi chiese dopo poco.
'Se ti fa piacere si.' Dissi.
'Ok.' Rispose.
 
DEMI'S POV.
Ok, Niall mia amava ancora. Questo era l'importante, ma mi dispiaceva che fosse rimasto tanto scosso dalla mattinata.
'Con cosa dormi tu?' Gli chiesi. Non avevo nessuno pigiama da uomo.
'Dormirò con questi pantaloni da ginnastica che ho addosso e con la maglia che ho sotto la felpa, andrà benissimo.' Disse sorridendomi. 
'Ok, domani andiamo a casa tua a prendere qualche vestito.' 
Dissi. Lui sorrise. Era così dannatamente bello quando sorrideva.
'Vado in bagno a lavarmi.' Annunciai per poi uscire dalla stanza. Raggiunsi il bagno e feci quello che dovevo fare, poi mi accorsi di aver lasciato la maglia lunga con cui dormivo in camera mia. Tornai in camera e trovai Niall sotto le coperte che mi aspettava.
'Mi sono dimenticata la maglia.' Dissi prendendola e sventolandola in aria.
'Non puoi cambiarti qui?' Mi chiese prima che me ne andassi.
'Qui?.' Ripetei io.
'Si, non dirmi che ti vergogni!' Disse lui sorridendomi.
'No ma, insomma...' Non sapevo che dire. Noi potevo spogliarmi davanti a lui o avrebbe scoperto dei miei tagli, non potevo permetterlo.
'Demi! Non devi vergognarti! E quando faremo l'amore cosa farai?' Mi chiese. Arrossi al solo pensiero che io e lui avremmo potuto fare l'amore.
'Scusa.' Dissi e me ne andai. Tornai in camera con la maglia che mi arrivava fino a sopra le ginocchia.
Mi infilai sotto le coperte con Niall.
'Devi smetterla di vergognarti di me.' Disse. Lo guardai negli occhi. Avevano una strana luce. Mi facevano quasi paura.
'Zitto.' Gli dissi e lo baciai. Lo baciai tanto, appassionatamente. Non mi volevo più staccare ma alla fine fuori costretta a farlo o saremmo soffocati entrambi. 
'Ti amo.' Mi disse.
'Ti amo.' Risposi.
Spensi la luce e entrambi ci distendemmo nel letto. Lui mi abbracciava da dietro e con una mano mi accarezzava la pancia da sopra la maglia.
Chiusi gli occhi. Stavo dannatamente bene. Era la prima volta che qualcuno mi accarezzava così delicatamente la pancia e mi faceva stare benissimo. Lo sentii muoversi sempre più giù. Scendeva. Mi stava tirando su la maglia. Sapevo dove voleva arrivare ma io ero davvero pronta? Lo lasciai fare per un po' fino a quando le sue dita non vennero a contatto con la mia pelle. Era appena un po' sopra le mutande.
'Niall.' Lo interruppi.
'Shh.' Mi sussurrò all'orecchio.
'No Niall.' Dissi. Mi stava accarezzando e sentivo che stava per scendere sotto le mutande. 
'Niall, io non credo...' Cercavo di temporeggiare. Non sapevo se ero davvero pronta. 
'Shh... Tranquilla amore, andrà tutto bene. Non è nulla, vedrai che ti piacerà.' Mi interruppe. Aveva il potere di farmi credere che tutto quello che diceva fosse la verità. Lo lasciai fare, per fortuna era lontano dalla zona dei tagli. Sentii la sua mano entrare nelle mutande. Iniziò ad accarezzarmi e poco dopo lo sentii dentro di me. Prima una, poi due dita, poi tre. Mi scappo un gemito e lui si fermò. Estrasse le dita dopo circa cinque minuti. Mi rimise la maglia apposto e mi abbracciò di nuovo.
'Ti è piaciuto?' Mi chiese sussurrando al mio orecchio.
'Da matti.' Risposi ridendo. Avevo paura di sentire male, invece avevo sentito solo piacere. 
'Domani tocca a me.' Disse lui ridendo. A quella frase mi prese il panico. Tocca a me? Io non sapevo niente di niente. Avrei dovuto consultare Selena. 
'Buonanotte amore.' Disse dopo poco dandomi un bacio sul collo. 
'Buonanotte.' Risposi.
Ci addormentammo dopo poco, così, abbracciati.
SCIAUUUU BELIIII
scusate per il ritardo ma è appena ricominciata la scuola e devo un po' riprendere il via. Ultimamente ho molto mal di testa! Comunque ecco il nuovo capitolo molto dolce ma anche duro. Insomma, spero che vi piaccia. Fatemelo sapere con una recensioncina. Oggi è il compleanno di Niall! Il mio amore fa 20 anni :') auguri principe azzurro <3
Ok non mi va più di scrivere.
Vi amo a tutti quanti, davvero tanto. Grazie per quelli che la scorsa volta mi hanno dato retta e sono andati a leggere la mia os, grazie mille! E poi non finirò mai di ringraziare tutti voi che preferite/seguite/ricordate questa storia o che semplicemente la leggete. Grazie mille davvero. Vi voglio tantissimo bene <3 mi fate davvero felice! E un grazie speciale alle persone che mi hanno tra gli autori preferiti, è un vero onore. Grazie! Vi amo <3 mi sto dilungando basta.
Alla prossima. Aggiorno a 10 <3
Auguri Niall! <3
#STAY STRONG

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Capitolo 15
*** *non è un arrivederci* ***


'Buongiorno amore'.

Aprii piano gli occhi e trovai Niall che mi fissava. Era già vestito e pettinato e era seduto accanto a me sul letto.
Ma come era possibile che non lo avessi sentito alzarsi? 
'Dormito bene?' Mi chiese.
Mi stropicciai gli occhi e sbadigliai.
'Si e tu?' Chiesi dopo poco.
'Meravigliosamente.' Mi rispose facendomi un grande sorriso.
'Come mai sei già sveglio?' Chiesi.
'Volevo farti una sorpresa per ringraziarti di avermi ospitato a casa tua, così mi sono alzato prima e ti ho preparato la colazione.' Mi disse tutto eccitato posandomi un vassoio stracolmo di cose buonissime sopra le ginocchia. Mi misi a sedere e iniziai ad ispezionare tutto quello che Niall mi aveva portato. C'era un cappuccino bello caldo, una brioche alla cioccolata, una pila di biscotti e una spremuta di arancia.
'Grazie amore, non dovevi.' Gli dissi dopo poco. 
'Sai che non finirò tutto vero?' Gli chiesi sorridendo.
'Intanto inizia a mangiare, poi quello che resta lo mangio io.' Mi disse carezzandomi la guancia per poi posizionare una ciocca di capelli fuori posto dietro l'orecchio.
Mangiai e bevvi. Non finii tutto ma comunque mangiai più del solito.
Andai in bagno e mi preparai velocemente.
'Sei bellissima.' Disse Niall appena rientrai in camera.
'Mai quanto te.' Risposi ammiccando e facendolo ridere.
Salutai mia mamma baciandola su una guancia e poi mi voltai per salutare Niall.
'Che stai facendo?' Gli chiesi quando lo vidi prendere il giubbotto.
'Anche se sono stato sospeso nessuno mi vieta di accompagnarti a scuola.' Disse sorridendo.
'Ok.' Dissi ridendo.
Uscimmo di casa e ci incamminammo.
'Ti amo Demi.' Mi disse poco dopo prendendomi per mano.
'Ti amo anche io.' Dissi.
'Sai che puoi dirmi qualsiasi cosa vero?' Mi chiese. Ma dove voleva arrivare?
'Si amore, e lo stesso vale per te.' Risposi un po' incerta.
'Hai qualcosa da dirmi?' Mi chiese guardandomi.
Non capivo davvero perché mi stesse facendo quelle domande.
'No... e tu?' Chiesi. 
'No.' Rispose lui.
'Ok... Bella conversazione.' Dissi ridendo per smorzare un po' l'atmosfera che si era creata. Lui non rise. C'era qualcosa di strano.
Arrivammo a scuola e le nostre mani si sciolsero.
'Buona scuola.' Mi disse abbracciandomi.
'Grazie.' Risposi.
'Dopo non posso venire a riprenderti a scuola, devo andare in un posto. Non ci sono nemmeno a pranzo, ci vediamo quando torno ok?' Disse guardando altrove.
'Ok... Ma dove vai?' Chiesi incuriosita.
'Sorpresa.' Disse lui. 
Sorrisi. Ci baciammo e io entrai a scuola con Selena.
NIALL'S POV
Quella notte non avevo dormito molto, per questo mi ero alzato presto per fare la colazione a Demi. Avevo pensato molto. Avevo pensato ovviamente a Demi, ai suoi tagli, ai suoi lividi e quindi anche a kyle, a Miley. Volevo fargliela pagare. Mi era venuta una idea, una folle idea ma, accecato dalla rabbia avevo deciso di metterla in pratica.
Sapevo che ci sarebbero state delle ripercussioni ma speravo che non sarebbe cambiato niente con Demi. Tutto quello che volevo era semplicemente allontanare Kyle da noi. Speravo che Demi non avrebbe scoperto o sospettato niente. Le avevo detto che le avrei fatto una sorpresa quindi dovevo comprarle qualcosa. Per prima cosa mi diressi verso l'ospedale. Entrai e una sensazione di chiuso, di tristezza, di malinconia mi persuase. Mi feci indicare da un'infermiera quale fosse la stanza di Miley. Ci andai. Per la strada incontrai molte persone. Alcuni più giovani, alcuni più vecchi. Alcuni legati ad una flebo e costretti a portarsela dietro attaccata ad un palo, alcuni con un bastone o quant'altro per riuscire a camminare e non cadere nel mezzo al corridoio. C'era però una cosa che li accomunava tutti. La loro espressione. Era un'espressione cupa, triste, vuota, persa in chissà quali pensieri o ricordi felici. Mi sentivo male a stare in mezzo a quelle persone, mi facevano diventare più triste di quello che ero. Incrociai per sbaglio lo sguardo di una vecchia signora che camminava molto lentamente. Aveva i capelli riccioli e ormai bianchi. Il camice che indossava la rendeva ordinaria, come tutti gli altri, ma la cosa che la distingueva erano gli occhi, celesti. In quegli occhi vidi tanto, erano degli occhi splendidi ma spenti e pieni di tristezza. Cercai di immaginarmi i suoi pensieri. Aveva paura, paura della morte, era arrabbiata, arrabbiata perché non avrebbe mai voluto lasciare la sua vita e le persone a cui voleva bene. Avrei tanto voluto aiutarla a sorridere ma ero qui per un altro motivo. 
Entrai nella stanza di Miley. La vidi li, stesa sul letto. Mi convinsi che era relativamente facile quello che ero venuto a fare. Dovevo soltanto staccare un filo, semplice. L'importante era non pensare alle conseguenze, non pensare a quello che significava quel filo, non pensare che era l'unica ancora di salvezza per molte persone, e anche per quella ragazza che continuavo a fissare. Come potevo riuscire a farlo? Io che poco prima avevo provato tanta pena per tutte quelle povere persone che si ritrovavano a vivere qui, in questo posto? Nessuno vorrebbe mai che la propria casa fosse un ospedale. E Miley? Lei non stava forse peggio di quelle persone di poco prima? Se avessi spezzato quel filo avrei spezzato la sua vita. Spesso diciamo che la vita di ognuno di noi è un filo e che a volte il filo si può intrecciare e creare situazioni complicate, o può cedere e magari far cadere la persona a cui appartiene. Il filo della vita di Demi aveva ceduto ma anche quello di Miley. Se Demi era appesa al filo con le mani Miley lo era solamente con un dito. Già, era appesa a un filo, al filo della sua vita. Per un attimo mi fece quasi pena, poi ricordai perché era li, ricordai tutto quello che aveva fatto a Demi e mi arrabbiai, mi arrabbiai tanto. Mi avvicinai al suo letto. Presi quel filo, che in quel momento era molto più di un filo, tra le mani. Dovevo farlo? Era la vendetta perfetta. Ma Demi? Che avrebbe pensato se qualcosa fosse andato storto? 
'Tutto bene?' Mi interruppe una voce. Lasciai il filo e mi voltai per vedere chi era. Un'infermiera.
'Si, benissimo.' Risposi un po' stordito.
'È la tua ragazza?' Mi chiese lei.
'Che? Lei? No!' Dissi io. Mi resi conto un po' dopo di essere stato troppo diretto.
'Solo... Un'amica.' Continuai sperando di aver rimediato.
'Vedrai che si riprenderà presto.' Disse.
'Oggi le daranno una medicina forte che dovrebbe smuovere qualcosa.' Continuò sorridendo.
Le sorrisi a mia volta non sapendo che dire.
'Molto presto saprete qualcosa in più.' Disse lei con il solito sorrisino. In realtà quel sorriso mi faceva stare bene. Era bello vedere qualcuno felice in mezzo a tutta quella tristezza.
'Grazie.' Balbettai sorridendo.
Se ne andò salutandomi con la mano.
Presi un'ultima volta il filo tra le mani e poi uscii di corsa dall'ospedale cercando di non pensare a quello che era appena successo. Non avevo fatto un bel niente. Ero arrabbiato per questo ma anche sollevato. Avrei trovato un altro modo per vendicarmi di Kyle. Mi sedetti su una panchina. Sentii il cellulare vibrare, guardai lo schermo e vidi da chi proveniva la chiamata. Mi feci coraggio e risposi.
'Pronto.' Dissi.
'Niall, scusami.' Disse mio padre.
Non sapevo che dire. Perché mi chiedeva scusa?
'Avrei dovuto ascoltarti e accettare di farti tornare a casa.' Continuò.
'Grazie.' Dissi.
'Tornerò fra tre giorni.' 
'Ok, telefonami quando l'aereo atterra ok?' Dissi.
'Ok. Ciao figliolo.' 
'Ciao papà.' 
'Ti voglio bene.' 
'Anche io.' La conversazione finì. Ero contento che tutto si fosse risolto fra noi. 
Decisi di tornare a casa ma prima andai in qualche negozio, dovevo fare una sorpresa a Demi, altrimenti avrebbe fatto troppe domande. Avevo già in mente cosa prendere, l'avrei fatta felice.  Mi incamminai contento verso la mia meta.
DEMI'S POV
La scuola era finita. Salutai Selena e mi incamminai verso casa. Non vedevo l'ora di sapere quale era la sorpresa di Niall. Camminavo a passo veloce, ero veramente curiosa. Stavo camminando quando mi sentii tirare per un braccio da dietro e un pugno in pancia mi fece accasciare per terra. Non avevo visto chi era ma ero sicura che si trattasse di Kyle. Ma ora che voleva da me? 
'Stronza!' Gridò per poi colpirmi di nuovo alla pancia. Ancora un altro colpo e avrei vomitato tutta la stupenda colazione di stamattina. 
Ma che gli avevo fatto?
'Sei contenta adesso? Miley è morta! Ma io lo so... Io lo so!!! Ve la farò pagare.' Urlava mentre continuava a picchiarmi. Ormai non sentivo dolore. Miley era morta? Ma che significava? Non poteva essere. Le lacrime iniziarono a rigarmi il viso. Ero triste, nonostante tutto ero triste. Non poteva dire sul serio, non poteva essere morta veramente. 
Ero così immersa nei miei pensieri e sconvolta dalla notizia che non ascoltavo nemmeno più quello che diceva Kyle e non mi ero neanche accorta che due potenti mani mi avevano aiutata ad alzarmi e ora mi stavano abbracciando. 
'Va tutto bene Demi, sta tranquilla. Ora ci sono qui io.' Quella voce candida e profonda mi calmò ma continuai a piangere ancora per molto. Liam mi accarezzava la schiena e mi ripeteva che andava tutto bene.
Quando mi ripresi lo guardai negli occhi e lui mi asciugò le ultime lacrime. 
'Harry, Louis e Zayn hanno portato via Kyle, adesso ti accompagno a casa.' Disse calmo. Ci incamminammo.
'Grazie.' Dissi dopo un po'.
'Come stai?' Mi chiese.
'Insomma. È vero?' 
'Cosa?' 
'Miley?' Chiesi mentre le lacrime stavano minacciando di uscire di nuovo.
'Si.' Disse lui abbassando lo sguardo.
Non potevo crederci. Ero triste, tremendamente triste. 
'Come è possibile?' Chiesi. Sentivo un nodo alla gola ma non volevo piangere ancora, infondo lei mi aveva solo fatto del male. 
'Non sanno ancora le cause. Mi dispiace Demi, per tutto quanto. Tu sei così dolce. Piangi per Miley anche se lei e Kyle ti hanno sempre dato noia. Spero che adesso lui ti lasci stare.' Disse molto dolcemente.
'Grazie ma credo che Kyle non me lo perdonerà mai.' 
'Perdonerà? Tu non hai fatto nulla!' 
'Per lui si.' Dissi abbassando la testa. 
Non parlammo per il resto del breve percorso e quando arrivammo davanti a casa mia ci abbracciammo.
'Grazie Liam, a domani.' 
'A domani.' Disse salutandomi con la mano e mostrandomi uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
Entrai velocemente in casa e mi accomodai a tavola. Pranzai con mia mamma.
'Demi, tesoro, mangia qualcosa.' Mi incoraggiò mia mamma.
'Non ho fame.' Le risposi fissando il piatto.
'Che è successo?' Mi chiese con un tono di voce molto dolce.
'Niente.' Dissi alzando lo sguardo per osservare la sua faccia.
'Non è vero.' 
Sentivo gli occhi pungere. 
'Miley è...' Iniziai. Non feci in tempo a finire la frase che le lacrime invasero la mia faccia.
'Amore che c'è?' Disse mia mamma correndo ad abbracciarmi.
Mi tenne stretta a lei per molto tempo fino a quando non mi calmai.
Quando ci staccammo lei mi chiese 'che ha fatto Miley?'.
'Non c'è più.' Dissi io piano abbassando lo sguardo.
Mia mamma non parlava. Decisi di sbirciare la sua espressione. Alzai lo sguardo e potei constatare che i suoi occhi erano rossi, stava trattenendo le lacrime a stento. Lei aveva voluto bene a Miley quando, da piccole, giocavamo insieme. 
'Non ce l'ha fatta?' Mi chiese. La sua voce era strozzata.
'No.' Dissi io abbassando nuovamente lo sguardo.
'Mi dispiace.' Disse.
'Io vado in camera mia.' La avvertii per poi salire velocemente le scale.
Arrivata in camera mi buttai sul mio letto e sprofondai la testa nel cuscino. Non mi ci vollero molti minuti per cadere in un sonno profondo di stanchezza.
SCIAUUUUU BELIIII
ok, inizio subito scusandomi immensamente per questa pazzia che mi è venuta in mente. Ora sarete arrabbiatissimi con me perché ho deciso di mettere fine alla vita della povera Miley... Mi dispiace tantooooooo! Per favore non uccidetemi! Sia chiaro, non ho nulla contro Miley, è soltanto la storia! Per il resto... Vi ho messo un po' di paura nella parte di Niall all'ospedale?!?!? Spero che nonostante la scomparsa di Miley (poverina :c) questo capitolo vi sia piaciuto ugualmente. Fatemi sapere che ne pensate! Credete che nel prossimo capitolo Niall dirà a Demi dei tagli ecc...? Rispondete e lasciatemi una recensioncina! 
Vi voglio bene <3
Aggiorno a 10 come al solito <3
#STAY STRONG 

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Capitolo 16
*** *I'll help you* ***


'Buon pomeriggio bell'addormentata! Dormito bene?' 
Mi svegliai di soprassalto sentendo queste parole. Mi stropicciai gli occhi e sbadigliai. Niall era seduto sul letto accanto a me e mi sorrideva. 
'Ciao.' Dissi solo.
'Ehi, cosa è questo viso lungo?' Mi chiese smettendo di sorridere.
'Niente.' Dissi mettendomi seduta sul letto. Non sapevo se dirgli di Miley, magri sarebbe rimasto sconvolto anche lui. 
'Non è vero.' Disse lui guardandomi con un sorrisetto per costringermi a dirgli quello che mi passava per la testa. Non riuscivo mai a combattere con quel sorrisetto, era inevitabile, vinceva sempre lui. 
Sentii gli occhi riempirsi di lacrime. 
'Ehi piccola.' Disse lui vedendomi con gli occhi rossi.
'Niall, Miley è morta.' Dissi buttandomi fra le sue braccia. Lui non disse niente, mi abbracciava soltanto e mi accarezzava la schiena per calmarmi. 
Quando ci staccammo notai che aveva versato qualche lacrima. 
'Mi dispiace Demi.' Disse dopo poco. 
Annuii asciugandomi le lacrime.
'Ma... Si sa la causa?' Chiese dopo. Non mi aspettavo che si interessasse molto alla faccenda.
'Non ancora.' Risposi secca. 
Mi abbracciò di nuovo e dopo esserci ricomposti cambiammo discorso. 
'Ti ho portato una sorpresa.' Mi disse facendo riaffiorare il suo magnifico sorriso.
Mi ero completamente dimenticata della sorpresa di Niall, ero stata troppo impegnata a pensare... ad altro.
Gli sorrisi per poi dire 'che cosa è? Sono curiosa!' 
Tirò fuori la mano che teneva nascosta mostrandomi un mazzo di margherite, il mio fiore preferito. A quella vista spalancai gli occhi, mi veniva quasi da piangere di gioia.
'Grazie amore.' Dissi.
'Ma non è finita qui.' Disse lui. Risi. 
NIALL'S POV 
Non vedevo l'ora di mostrarle gli altri regali che le avevo preso.
Tirai fuori dalla busta il secondo e lo posizionai sulle sue ginocchia. Una scatola a forma di cuore con cioccolatini al cioccolato bianco e al latte.
Sul suo volto si formò un enorme sorriso.
'Grazie Niall, non dovevi.' Disse continuando a sorridere. Il suo sorriso faceva invidia al sole da quanto era bello e luminoso.
'Ti è piaciuta la sorpresa?' Gli chiesi.
'È tutto bellissimo, grazie.' 
'Non sembri molto felice.' Il sorriso che aveva prima si stava piano piano spegnendo e non capivo perché. Ma ero sicuro che sarebbe ritornato presto.
'Demi?' Dissi spostando i fiori e i cioccolatini dal letto per mettermici seduto io.
'Si?' Mi chiese alzando la testa.
'C'è un'ultima cosa.' Dissi sorridendole.
'Ancora? Ma tu sei pazzo!' Disse ridendo.
Le chiesi di chiudere gli occhi e lei ubbidì. Presi la scatolina dalla busta e la aprii.
'Ora puoi aprire.' Dissi piano. Lei aprì gli occhi che si inumidirono subito. 
'Niall ma... Sono due anelli!' Disse incredula portandosi una mano alla bocca.
'Si amore, sono le nostre fedine.' Le dissi prendendole la mano e mettendole al dito la sua. Poi presi la mia e me la misi. Ero felicissimo di vederla finalmente contenta.
Il cuore mi scoppiava di gioia.
Vedevo che stava esaminando bene l'anello.
'Niall ma... Questo è oro bianco.' Disse con un filo di voce.
'Si amore.' Risposi fiero
'Ma... Ti sarà costato tantissimo! Niall non dovevi comprarli' urlò. Sembrava quasi arrabbiata.
'Demi qual è il problema? Non ti piace? Credevo ti piacesse l'oro bianco!' Dissi io.
'Certo, mi piace tantissimo ma io non sarò mai all'altezza di farti un regalo così, non ho tutti questi soldi.' Disse abbassando la testa.
'Demi, a me non interessano i soldi, a me basta che tu mi ami.' Le dissi accarezzandole una guancia. 
'Ti amo.' Disse lei sorridendo e alzando la testa.
'E guarda.' Proseguii facendole vedere le incisioni che avevo fatto fare su entrambe le fedine. 'È un infinito con le nostre iniziali dentro' la guardai soddisfatto e vidi che stava piangendo.
'Spero che quelle siano lacrime di gioia.' Le dissi.
Lei annuì e io la abbracciai forte.
Restammo un po' in casa a mangiare i cioccolatini e a coccolarci fino a quando non venne l'ora di andare a casa mia per prendere alcuni vestiti.
Ci incamminammo mano nella mano.
Durante il percorso pensai a Miley. Non mi sembrava possibile che non ci fosse veramente più e mi ero sorpreso di essermi commosso alla notizia, se ripensavo a quello che poche ora prima avevo in mente di fare mi venivano i brividi. Mi domandai diverse volte come fosse potuto accadere. Provai a darmi qualche spiegazione ma nessuna era plausibile. Per un attimo pensai perfino di aver staccato il filo per sbaglio prima di andarmene senza essermene accorto. Ricacciai subito l'idea indietro. Non ero così stupido! Questa idea continuò a ronzarmi in testa per tutto il tempo e avevo l'impressione che non avrebbe lasciato la mia mente per un bel po'. 
Ma ora dovevo concentrarmi su Demi, ancora non le avevo parlato dei tagli. 
DEMI'S POV
Ero stanca, infinitamente stanca. Questo giorno era stato pieno di eventi, troppi eventi, e tutti troppo sconvolgenti, e la cosa brutta era che non era ancora finito. Ma tanto ero con Niall, quindi sarebbe andato tutto bene, però l'unica cosa che volevo veramente fare in quel momento era scordarmi di tutto, cose belle e cose brutte, per un attimo, e dormire, dormire tanto. 
Ma non potevo.
Arrivammo a casa di Niall e salimmo in camera sua per prendere i vestiti.
Ero seduta sul suo letto mentre aspettavo che prendesse il necessario e mi resi conto che non avevamo detto niente da prima di uscire da casa mia. Avevo troppe cose in testa e sentivo che stavo per scoppiare, la morte di Miley, le botte di Kyle, ero ancora sconvolta. 
'Demi che è successo?' Mi chiese Niall dopo un po'.
'Niente.' Risposi automaticamente, ormai quella era la risposta standard anche se era una grande bugia.
'E allora perché stai piangendo?' Mi disse avvicinandosi sempre di più a me. Piangendo? Stavo davvero piangendo e non me ne ero neanche accorta?
'Sono solo molto stanca.' Dissi asciugandomi le lacrime.
'Non è vero.' Ribatté lui buttando a terra tutto quello che aveva raccolto fino ad ora. Stava iniziando a farmi paura quel suo atteggiamento.
'Demi sono stanco di tutte le tue bugie, ora basta, dimmi la verità' disse cercando di mantenere calmo il tono della voce per non spaventarmi troppo. 
'Non ho da dire niente Niall.' Mentii.
'Invece si! Demi io lo so, io so tutto.' Disse questa volta urlando un po' più forte.
Ma cosa intendeva? Cosa sapeva? Non sapevo che dire. Mi sembrava stupido chiedere cosa.
'Ti ho sentita parlare con Selena' disse più piano abbassando la testa. 
'Parlare di cosa?' Chiesi timorosa.
'Dei tuoi tagli.' Disse lui dopo una lunga pausa. Stava piangendo. Non ci potevo credere, lui sapeva tutto. Mi sentivo malissimo, mi vergognavo, era come se fossi stata nuda. 
'Demi... Io voglio che tu stia bene. In questi giorni ho cercato di farti sorridere il più possibile, ho cercato di proteggerti, di farti sentire amata e di farti divertire. Mi dispiace se non ci sono riuscito abbastanza ma ti prego, smettila perché fai stare male anche me.' Disse ormai fra le lacrime. Non ce la facevo più. La vergogna era troppa e non capivo perché lui, sapendolo non mi avesse ancora lasciata. Feci una cosa che forse non avrei dovuto fare, negai e, come prevedibile, lo feci arrabbiare moltissimo. Mi sentivo una stupida. Ero riuscita a nasconderlo per ben quattro anni alla mia famiglia, a mia mamma, a tutti. Mi ero fidata solo di Selena, mi sarei dovuta fidare anche di lui.
'Non è vero Demi?! Mi vuoi prendere in giro? Ho sentito tutto!' Urlò.
Ormai piangevamo tutti e due. Nessuno sapeva più cosa dire. Era evidente che adesso mi avrebbe lasciata, nessuno vorrebbe mai stare con una come me.
Non so esattamente quanti minuti fossero passati quando Niall riniziò a parlare.
'Scusa Demi, non avrei dovuto urlare.' Disse piano. Non risposi.
'Piccola, posso vederli?' Mi chiese il più dolcemente possibile. 
Tenevo la testa bassa senza parlare, non sapevo che dire. Non volevo che li vedesse, mi vergognavo. 
'No.' Dissi sempre fissando il pavimento. 
'Perché?' Cercò di essere il più gentile possibile ma si sentiva bene che era arrabbiato.
'Non voglio.' Dissi piano. 
'Demi io voglio aiutarti!' Disse alzando il tono di voce.
'Se li vedrai mi lascerai e io non voglio che accada.' Dissi con un filo di voce e con la voce rotta dal pianto.
'Ma non essere stupida Demi! Io non ti lascerei mai! Per nessuna ragione al mondo! Ora dammi quelle braccia!' Disse quasi come un ordine. 
'No, non voglio.' Ribattei io urlando e alzando la testa per guardarlo dritto nei suoi bellissimi occhi che in quel momento facevano paura a guardarli per quanto ardevano di rabbia. 
"Demi fammi vedere quei cazzo di polsi !" Urlò. Le lacrime salate scendevano velocemente sul mio viso. Ne sentivo il sapore in bocca.
"N-no Niall, non costringermi." Borbottai singhiozzando. Non ero pronta, non volevo che vedesse i miei tagli e, inoltre, ero anche piena di lividi per colpa dei calci di Kyle... Quello stronzo! 
"Demi io voglio solo aiutarti!" Disse Niall. I suoi occhi si stavano facendo lucidi.
"Non puoi, tu non sai, è difficile, la mia infanzia è... Difficile!" Piagnucolai cercando di spiegare quello che provavo.
"Demi, cucciola, so che hai sofferto ma, credimi, io posso veramente aiutarti... Sai, c'è una cosa che non ti ho mai detto." Non capivo cosa stesse per fare. Alzò le braccia e... Capii, si voleva togliere la maglia. Si girò mentre io ancora piangevo seduta sul suo letto. Rimase a torso nudo. Io non vedevo niente di strano perché era girato di schiena. Poi si girò. Allora vidi... Smisi di piangere immediatamente e mi portai una mano alla bocca. Non ci potevo credere. Non sapevo che dire o che fare. Sentivo che stavo per svenire. Non capivo più nulla. Niall si avvicinò a me e mi prese una mano. "Visto?" Disse. "Posso capirti e aiutarti!"  
SCIAUUUU BELIIII
OKOKOKOK penso che vi stia mettendo più ansia io che qualsiasi professore!!! Omg ahah :) ok, allora... Come vi sembra questo capitolo? L'ho scritto molto velocemente quindi non so se sia proprio venuto benissimo ma comunque mi piace abbastanza. Che ne pensate dei regali che Niall ha fatto a Demi? E dei pensieri di Niall riguardo alla morte di Miley? Ma soprattutto finalmente Niall ha detto dei tagli a Demi e avete visto che lei non l'ha presa molto bene naturalmente... Ma perché Demi si sarà stupita così tanto alla vista di Niall senza maglia? Che cosa avrà Niall di così strano? Lo scoprirete nella prossima puntataaaa! Ok, ora mi sento una delle voci narranti delle telenovelas ahahah :) 
Ok, passiamo ad altro. Anche io sono molto stanca come Demi in questo capitolo oggi ma comunque ci tengo a ringraziare come sempre ognuna di voi per il supporto che mi date. Grazie come sempre a chi ha la mia ff nelle preferite/ricordate/seguite, grazie a chi recensisce e a che legge solamente. Ma soprattutto grazie mille alle cinque stelline che mi hanno fra gli autori preferiti. Vi amo. Spero che non mi abbandonerete prima che la storia finisca ma nemmeno dopo. Voi contribuite a rendere migliore la mia insensata esistenza. Grazie di cuore. Ora sono stanca quindi vi saluto e mi dileguo. Kiss at all <3
Aggiorno come sempre a 10 :)
#STAY STRONG 

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Capitolo 17
*** *I will always love you* ***


 

Lo guardai sempre più sbalordita. Non credevo ai miei occhi. Non capivo nemmeno di cosa di trattasse ma non avevo mai visto nessuno con quei segni sul corpo. Piano levai la mano che ancora tenevo davanti alla mia bocca che si era spalancata. Lo osservai più attentamente. Aveva molti segni, forse cicatrici. Erano disposti in maniera simmetrica, gli formavano una 'x' sul petto e qua e là c'erano altre cicatrici. Dei segni lunghi. La mia mano era ancora intrecciata a quella di Niall e quando me ne resi conto la ritrassi.
'Demi.' Disse lui avvicinandosi a me. Io indietreggia sul letto per quanto mi fosse possibile. Non volevo scappare da lui ma mi faceva un po' impressione e poi volevo capirci qualcosa.
'Non aver paura.' Mi disse tendendomi una mano che afferrai dopo qualche secondo. Mi aiutò ad alzarmi dal letto e ci ritrovammo faccia a faccia. Lui mi fece un piccolo sorriso, io non ricambiai. Non ce la facevo, i muscoli della mia faccia erano rimasti paralizzati con tutto il resto del corpo.
'Piccola tutto bene?' Mi chiese lui quando se ne accorse.
Annuii dopo un po'.
Mi fece sedere di nuovo suo letto per poi sedersi accanto a me. Fissavo il pavimento, nessuno dei due osava proferire parola.
NIALL'S POV.
Finalmente avevo mostrato a Demi il mio più grande segreto. La sua reazione mi stava un po' preoccupando ma ero sicuro che si sarebbe ripresa a breve. Dopo una lunga pausa in cui non parlai per farla riprendere e ragionare finalmente parlò.
'Che cosa sono? Chi te le ha fatte? Come? Quando? Perché? Perché non me lo hai detto prima?' Sparò tutte queste domande senza mai fermarsi e con la voce tremante.
Mi ero immaginato che mi avesse fatto tante domande ma tanto la risposta era solo una, la mia infanzia. 
'Sono cicatrici.' Iniziai piano.
'Chi te le ha fatte?' Chiese lei girandosi verso di me per guardarmi in faccia. Io non la guardai. Già mi era faticoso parlare della mia infanzia a me stesso, figuriamoci a lei. Continuai a fissare il pavimento.
'Mio padre, intendo quello biologico.' Dissi malinconicamente. Mi faceva immensamente male parlare di quelle cose. 
'Perché?' Continuò lei con le domande.
'Era arrabbiato con me perché la mia mamma biologica è morta durante il parto e lui mi accusava. Da piccolo mi mandava sempre in giro per negozi o abitazioni a rubare qualcosa da mangiare o da rivendere perché eravamo poveri, il più delle volte io non riuscivo a prendere quasi niente e allora lui mi puniva. Mi legava ad una sedia con delle corde e mi frustava, poi mi lasciava li tutta la notte.' Dissi. Sentivo un enorme nodo alla gola, come se potessi esplodere da un momento all'altro. Avevo ancora alcuni ricordi vividi che mi affioravano alla mente e facevano più male di 100 frustate, più male di un coltello conficcato in una qualsiasi parte del corpo. Qualche lacrima scese dai miei occhi senza che me ne accorgessi.
'Poi un giorno ho fatto un grosso furto in una casa importante e la polizia mi ha arrestato. Vedendo in che condizioni ero mi ha chiesto dei miei genitori e io gli ho raccontato tutto. Hanno portato via mio padre, non so bene dove. Io sono andato in orfanotrofio.' Conclusi a fatica. 
'Mi dispiace.' Disse lei con la voce rotta dal pianto.
Qualche secondo dopo ebbi il coraggio di guardarla. Stava piangendo.
'Ehi piccola, va tutto bene.' Le dissi accarezzandole una guancia per asciugare le lacrime che continuavano ad uscire dai suoi profondi occhi.
'No, non va bene. Niall, mi dispiace così tanto. Ma perché non me lo hai detto prima?' Mi chiese.
'Neanche tu mi hai detto una cosa molto importante su di te mi sembra.' La guardai dritto negli occhi. Volevo farla sentire in colpa per non avermi parlato dei tagli. Abbassò lo sguardo.
'Quindi siamo pari.' Conclusi.
Le alzò nuovamente la testa. Era spaventata e confusa. Odiavo vederla in quello stato ma dovevo andare fino in fondo.
'Amore, io ho mostrato le mie cicatrici, ora tocca a te.' Dissi il più dolcemente possibile.
Lei mi guardò incerta. Aveva paura. Le presi dolcemente il polso e la guardai negli occhi. Non dava nessun segno di ribellione ma tremava.
'Tranquilla.' Le sussurrai sorridendo leggermente. Si calmò. Le sollevai la manica e li vidi. Tantissimi tagli le ricoprivano il braccio. Abbassai per un attimo lo sguardo. Non ce la facevo a vedere quello spettacolo orrendo. 
'Puoi toglierti la maglia?' Le chiesi. 
Lei mi guardò sorpresa. Ma poco dopo si sfilò la felpa restando in canottiera. 
La guardai attentamente. Moltissimi tagli le ricoprivano i bracci interamente e intravedevo anche qualcosa sotto la canottiera. Sulle braccia vidi pure qualche livido. 
'Demi, promettimi che non lo farai più ti prego. Ora ci sono io con te. Se qualche volta ne senti il bisogno invece di correre in bagno chiama me. A qualsiasi ora, io ci sarò sempre.' Le dissi. Iniziò a piangere.
'Grazie.' Disse piano. 
La abbracciai forte e iniziai a baciarla tutti i tagli. Quando finii con le braccia le chiesi di togliersi la canottiera. Lei se la sfilò titubante. 
Era bellissima. La ragazza più bella che avessi mai visto. L'unica cosa che c'era di sbagliato erano quei tagli e quei lividi. Stava fissando il pavimento. Si vergognava.
'Non dovresti vedermi così.' Mi disse sempre fissando per terra.
'Perché?' Le chiesi.
'Perché adesso sicuramente non vorrai avere più niente a che fare con me.' La sua voce era fredda. Non faceva trasparire nessuna emozione. 
'Ma che dici Demi? Io ti amo e non ti lascerò mai. Guardati la mano, quell'anello ne è la prova.' Si guardò la mano e sorrise. 
'Sei ancora più bella quando sorridi.' Alzò lo sguardo verso di me. Mi avvicinai a lei e la feci distendere sul letto, poi mi distesi accanto a lei. Eravamo faccia a faccia, entrambi senza maglia, entrambi con le nostre cicatrici, entrambi con i nostri lividi. Ci amavamo. 
'Demi?' La chiamai poco dopo.
'Si.' Mi rispose.
'Questi lividi sono troppo recenti, chi te li ha fatti?' Chiesi accarezzandole i capelli per tranquillizzarla e per farle capire che con me poteva parlare di qualsiasi cosa.
'Nessuno.' Rispose.
'Demi! Lo sai che puoi dirmi tutto.' La incoraggiai.
'Kyke.' Disse incerta rassegnandosi. Mi irrigidii. Quello stronzo aveva osato toccarla ancora. 
'Quando?' Le chiesi smettendo di accarezzarla e con un tono sempre più neutro di voce.
'Oggi, quando sono uscita da scuola. Mi dà la colpa della morte si Miley. Ma sono arrivati subito i ragazzi e mi hanno aiutata. Poi Liam mi ha accompagnata a casa.' Disse.
'Mi vendicherò.' Dissi sicuro. La rabbia mi stava invadendo e mi ritrovai a pensare che Miley aveva fatto bene a morire, così lui aveva sofferto. Mi maledissi subito per questo pensiero. 
'No Niall, l'altra volta non è andata bene ricordi?' Disse ridendo. Come faceva a ridere in una situazione così? Io ero sconvolto, arrabbiato.
'Perché ridi?' Le chiesi un po' scocciato.
'Perché ti amo e finalmente mi sento amata e felice e non c'è niente di meglio al mondo.' Disse sorridendo. Amavo quella ragazza più di ogni altra cosa al mondo. 
La abbracciai e la tenni stretta a me.
DEMI'S POV
Era la prima volta che qualcuno mi vedeva senza maglia. Neanche mia madre mi vedeva senza maglia da molto tempo. Mi vergognavo da morire, l'unico mio pensiero erano le mie forme. Credevo che Niall le odiasse, invece ora eravamo sdraiati sul suo letto e lui mi stava accarezzando tutto il corpo.
'Ti amo tanto.' Disse dopo poco.
Risi. 'Anche io.' 
Amavo il tocco delle sue mani che accarezzavano il mio corpo. Chiusi gli occhi e mi accoccolai sempre più stretta a lui. 
'Sei bellissima.' Disse. Non risposi ma il grande sorriso che avevo sulle labbra era la risposta a tutti i complimenti che mi faceva. 
'Posso baciarli tutti?' Mi chiese dopo poco. 
'Si' risposi aprendo di nuovo gli occhi. Lui si mise sopra di me e iniziò a baciare tutti i tagli che avevo sulle braccia e sui fianchi. 
'Posso continuare?' Mi chiese sorridendo. Sapevo che si riferiva alle gambe. Mi sentivo un po' in imbarazzo ma feci segno di si. 
Mi tolse piano i pantaloni per poi buttarli a terra e iniziò a baciare tutti i tagli che avevo sulle gambe. Quando arrivò all'inguine sobbalzai ma lo feci continuare. Finì e si sdraiò di nuovo accanto a me sorridendo. 
'Possiamo rimanere così per sempre?' Chiesi.
'Per sempre rispose lui.'
Sorrisi e dopo pochi minuti mi addormentai. 
Ci risvegliò la suoneria del mio cellulare. Assonnata lo presi e guardai l'ora. Le 7:30. Era mia mamma. 
'Ehi mamma.' Dissi assonnata. Niall si mise seduto accanto a me. 
'Tesoro ma dove siete?' Chiese.
'Da Niall.' Risposi. Niall iniziò a baciarmi il collo. Mi faceva il pizzicarono e mi veniva da ridere.
'Ancora? Ma quanto vi ci vuole per prendere due vestiti?' Mi chiese un po' scocciata. 
'Ci siamo addormentati.' Risposi cercando di allontanare Niall che rideva.
'Si certo... Addormentati. Demi, stai attenta.' Mi disse.
'Attenta a cosa mamma? Stai tranquilla. Abbiamo solo dormito un po'.' Le dissi.
'Ok ok ma non tornarmi a casa con venti figlioli!' Mi disse ridendo.
'Mamma!' Urlai ridendo a mia volta.
'Arriviamo.' Dissi e chiusi la telefonata. 
Mi voltai verso di Niall e lo trovai disteso e intento a guardarmi. 
Era bellissimo. Quelle cicatrici lo rendevano ancora più speciale, anche se non in un modo molto bello. Gli sorrisi. 
'Sei bellissima.' Mi disse. 
'La più bella ragazza che abbia mai incontrato.' 
Risi. 'Tu sei il ragazzo più bello, gentile, straordinario, simpatico, incredibile del mondo. Sei perfetto.' Dissi. Lui rise. Mi alzai dal letto e mi rivestii. Poi gli lanciai la sua maglia e lui se la infilò. Rimettemmo apposto e prendemmo la borsa che avevamo preparato. Andammo a casa mia e cenammo con mia mamma che non smetteva di sorridere e di fare domande imbarazzanti. Le mostrai i nostri anelli e lei fu contentissima. 
Finita la cena andammo a prepararci per la notte. 
Eravamo in intimo. Stavo prendendo la mia maglia con cui dormivo quando lui mi prese per i fianchi e mi spinse al muro. Mi baciò con tantissima passione, e io naturalmente ricambiai. Quando si staccò mi misi a ridere contagiando lui.
'Amore ti è venuto un attacco di bacite?' Gli chiesi divertita.
'Attacco di bacite?' Disse ridendo. Ci calmammo.
'Ti amo.' Mi disse. Gli sorrisi mostrando uno di miei più sinceri sorrisi. 
Ci vestimmo e ci mettemmo sotto le coperte a coccolarci.
'Cos'è che ti diceva prima a telefono tua mamma?' Mi chiese.
Lo guardai stranita. Poi capii dove voleva arrivare. Divisi di stare al gioco.
'Non mi ricordo...' Feci la vaga.
'A no?' Mi chiese lui ridendo. 
'E se faccio così ti ricordi?' Mi chiese sollevandomi la maglia e iniziando ad accarezzarmi il seno. Stava andando dietro la schiena per slacciarlo ma lo fermai. 
'Niall, no.' Dissi.
'Perché?' Chiese triste.
'Non mi sento pronta, e poi vuoi farti sentire da mia mamma?' Chiesi provando a convincerlo.
'No.' Disse.
'Ma perché non siamo restati a casa mia?' Chiese levando la mano da sotto la mia maglia e guardando il soffitto.
'Perché lei non ci avrebbe mai fatto restare.' Dissi io.
'E poi non cambia il fatto che io non mi senta pronta.' Dissi.
Non rispondeva allora continuai pensando che ci fosse rimasto male.
'Scusa Niall ma ho paura. Insomma io mi fido ciecamente di te ma sai quelle che mi è successo e per me non è facile farmi toccare dalle persone, da nessuna persona.' Dissi sperando che lui mi capisse.
'Tranquilla tesoro, lo so e ti rispetto.'
Disse sorridendomi e tornando a guardarmi.
'Grazie.' Dissi.
'Su, adesso dormiamo pervertito che io domani devo andare a scuola.' Dissi ridendo e abbracciandolo. Lui rise e mi strinse forte a se. Dormimmo un'altra notte abbracciati e io mi sentii più protetta che mai. Lo amavo e avrei davvero voluto passare tutto il resto della vita con lui. 
SCIAUUUU BELIIIII
che dolcioso questo capitolo!!! Finalmente ho aggiornato! Scusate per il ritardo ma ho avuto da fare con la scuola, il canto e vari problemi vari. Comunque adesso ho aggiornato e volevo davvero ringraziarvi perché nell'alto capitolo ho ricevuto 14 recensioni!!!!! Ajhsjqbzkazjabzjshaj voi mi volete far morire di diabete da quanto siete dolciiiii ahahahah!!! Omg vi adoro. Grazie mille di cuore. Non mi dilungherò molto perché devo fare i compiti so.... Che ne pensate del capitolo? 
Fatemi sapere con una recensioncina!!! E visto che siete state gentilissime e io sono una pazza faccio una delle mie tante pazzie... Provo ad aggiornare a 15 (?) recensioni. Se non ci arrivo non è un problema ma ci provo :) baci a tutti <3 vi amo <3
#STAY STRONG 

 

 

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Capitolo 18
*** *my love is like a star* ***


 

La mattina ci svegliò il suono della sveglia. Andammo a fare colazione e ci preparammo. Niall mi accompagnò a scuola come tutte le mattine. Quando arrivammo mi salutò baciandomi. 
'Ci vediamo a pranzo amore.' Mi disse.
'A dopo.' Risposi già correndo verso Selena. Non vedevo l'ora di raccontarle tutto e di mostrarle l'anello. 
'Ehi Dems!' Mi salutò aprendo le braccia. Io mi ci catapultai dentro e la strinsi forte. Mi era mancata in questo poco tempo che non ci eravamo viste.
Entrammo a scuola e andammo in classe. Mi sedetti accanto a lei aspettando l'arrivo dei nostri compagni e del professore di matematica.
'Allora? Come stai?' Mi chiese.
'Benissimo!' Risposi con un grande sorriso.
'Wow! E perché così bene? Non ti ho mai vista così felice!' Disse guardandomi sbalordita.
'Guarda' le dissi porgendole la mano per mostrarle l'anello.
'Oddio ma questo è oro bianco!' Urlò appena lo vide.
'Zitta!! Si è oro bianco. È la fedina che mi ha regalato ieri Niall, ce l'ha anche lui.' Dissi orgogliosa senza togliere il sorriso che avevo stampato in faccia.
'Che bello Dems! Sono così felice per voi!' Disse abbracciandomi.
'Sai poi è successa un'altra cosa.' Continuai.
'Cosa?' Mi chiese aggrottando la fronte.
'Gli ho mostrato i miei tagli e lui mi ha mostrato le sue cicatrici.' 
'Le sue cicatrici?' Chiese.
'Si.' Le raccontai tutta la storia e le dissi che avevo capito che lui mi amava davvero. Ero felicissima.
Per questo le prime ore di scuola finirono velocemente.
'Sai Dems, devo dirti una cosa anche io...' Disse Selena mentre la professoressa di filosofia era intenta ad interrogare un ragazzo che probabilmente avrebbe preso un bell'impreparato.
'Dimmi.' Dissi lasciando a metà l'esercizio di chimica che stavo cercando di risolvere per l'ora successiva.
'Ieri sono uscita.' Disse con lo sguardo fisso sul suo quaderno.
'Bene.' Dissi guardandola. Non capivo dove volesse arrivare.
'Con Zayn.' Continuò alzando lo sguardo.
'Davvero?' Chiesi sorridendo.
'Si.' Rispose ridendo.
'Che bello! Sono così contenta Sel! Zayn è un bravo ragazzo! Ti piace tanto?' 
'Si. E io a lui. Ci siamo baciati ma non so se stiamo insieme.' Disse arrossendo leggermente.
'Fra poco starete insieme non ti preoccupare. Sono felicissima per te. State bene insieme.' Conclusi. Ero davvero felice. 
Mi sembrava di essere troppo felice. Non ero mai stata così felice in vita mia ed era strano. Mi convinsi che ci fosse qualcosa che non andava. Mi ricordai. Ecco cosa non andava. Miley. Selena non lo sapeva ancora.
'Sel, devo dirti una cosa.' Le dissi respirando profondamente. Non sapevo come l'avrebbe presa. Mi guardò dubbiosa aggrottando la fronte. 'Dimmi.' Disse piano.
'Sai Miley...' Non sapevo davvero come fare a dirglielo.
'Se n'è andata, lo so.' Disse guardando per terra con voce molto triste. 
'Come lo sai?' Chiesi stupita.
'Me lo ha detto Zayn. Mi sono messa a piangere davanti a lui e lui mi ha coccolata per calmarmi. È così dolce e premuroso.' Disse e un piccolo sorrisetto si formò sulle sue labbra.
'Ho pianto anche io.' Le confessai.
Mi guardò con uno sguardo molto dolce e sorridendo leggermente.
'Ci avrei scommesso, sei troppo buona. Ma ora dobbiamo andare avanti Dems.' Disse sempre sorridendo.
'Certo.' Risposi sorridendo a mia volta. Ci abbracciammo attirando l'attenzione del professore che ci guardò storto per qualche secondo per poi tornare alla lezione.
La giornata scolastica si concluse velocemente.
NIALL'S POV
Stavo facendo un giro nel centro della città. Volevo comprare qualcosa a mio padre per il suo ritorno. Sarebbe tornato l'indomani verso l'ora di pranzo e io ero molto agitato. Una maglia forse sarebbe andata bene.
Vidi un negozio di abbigliamento maschile ed entrai. Non volevo metterci troppo per scegliere, mi bastava una polo semplice. Mi incamminai per il negozio passando dall'abbigliamento per notte a quello per il bagno. Arrivai nel reparto di maglie. 'Ehi giovanotto! Ti serve una mano?' Mi chiese un commesso avvicinandosi e mettendomi una mano sulla spalla, il che mi fece sobbalzare leggermente.
'Si, stavo cercando una polo per mio padre, magari blu o nera se c'è.' Dissi guardandomi attorno.
'Certo, seguimi.' Mi disse facendomi segno con la mano di seguirlo
Arrivammo davanti ad uno scaffale pieno di maglie di tutti i colori.
'Ecco qua, qui ci sono tutti i colori e le taglie. Scegli e poi vai a pagare. Se hai bisogno di qualcos'altro chiamami.' Mi disse sempre con il solito sorriso da ebete stampato in faccia.
Farfugliai un grazie guardandolo male.
Scelsi veloce una maglia nera con i risvolti bianchi e mi diressi verso la cassa. Pagai e uscii dal negozio dirigendomi al supermercato per comprare qualcosa da mangiare. Volevo far felice anche la mamma di Demi. 
Stavo andando quando mi accorsi che il cellulare stava suonando. C'era molto rumore per strada e non l'avevo sentito. Per fortuna c'era la vibrazione.
'Pronto.' Risposi senza nemmeno guardare che numero fosse.
'Horan.' Rispose una voce dall'altro capo del telefono.
Riconoscevo quella voce anche con soltanto una parola. Kyle. Ma che voleva?
'Che vuoi?' Domandai freddo.
'Parlare.' Disse lui con un tono sarcastico.
'Non ho per niente voglia di parlare con te.' Dissi. Stavo per riattaccare ma la sua frase mi fece cambiare idea.
'So una cosa su di te.' 
Cosa? Cosa poteva sapere su di me? Il mio passato? No, lo sapevano solo i miei genitori e Demi. Cosa allora? 
Non sapevo che dire. Volevo capirci qualcosa ma non mi veniva in mente nulla.
'Ti ho visto. So che sei stato tu.' Continuò Kyle. 
Ma di che stava parlando? 
'A fare cosa?' Chiesi dopo qualche secondo.
'Miley.' Disse arrabbiato.
Non capivo. Dove voleva arrivare?
'Non capisco di che parli.' Dissi freddo.
'So che sei stato tu. Ti ho visto uscire di corsa dall'ospedale e poco dopo lei...' Non finì la frase. Stava piangendo. 
Credeva che fossi stato io ad ucciderla. Mi aveva visto uscire dall'ospedale. Ma io non avevo fatto nulla. Giusto? Questo pensiero iniziò a tormentarmi nuovamente ma dovevo difendermi. Dovevo parlare, non volevo che sembrasse che lui mi facesse compassione.
'Io non ho fatto nulla.' Dissi duro.
'Ti ho visto... Non negare. Te la farò pagare Horan. Molto presto. Vedrai. C'è un solo posto per chi uccide. Stronzo.' Disse e prima che potessi rispondere chiuse la telefonata.
Ero nella merda. Non avevo nessun alibi. Come potevo passarla liscia? Mi diressi molto velocemente al supermercato per comprare qualcosa e tornai a casa. La telefonata non mi passava di mente. Avevo paura, per la prima volta dopo tanto tempo avevo paura. Arrivai a casa di Demi e misi quello che avevo comprato al proprio posto. 
Era quasi ora di pranzo e volevo fare qualcosa di buono. Nella mia vita ero sempre stato visto come il ragazzaccio. Da piccolo rubavo. A scuola avevo continuato a farlo per un po' di tempo. Ero un piccolo bulletto. Ma cosa ci si può aspettare da un bambino con la mia infanzia? Quando ci siamo trasferiti mi ero ripromesso di cambiare, ma evidentemente questa è la mia natura. Non riesco mai a fare qualcosa di buono, faccio solo del male. Mi misi a cucinare. Volevo che almeno qualcuno mi ricordasse come il bravo ragazzo. Quando Demi e sua madre tornarono a casa il cibo era già tutto pronto e in tavola. Rimasero piacevolmente sorprese e io ne fui infinitamente contento.
'Wow Niall. Grazie. Non dovevi.' Disse la madre di Demi con un grande sorriso.
'Grazie amore.' Disse Demi avvicinandosi e baciandomi. Pranzammo in silenzio e dopo sparecchiammo. 
Poi io e Demi salimmo in camera sua.
'Amore, ti va di venire a casa mia?' Le chiesi. Volevo passare una giornata con lei. Non volevo perdere tempo.
'Ok.' Disse sorridendo.
Ci incamminammo salutando sua madre. 
Quando arrivammo andammo in camera mia e lei mi raccontò di Selena e Zayn. 
'Sono una bella coppia.' Dissi contento. 
'Già.' Disse lei sorridente.
'Ma mai quanto noi.' Continuai.
Lei si mise a ridere.
'Demi, voglio che questo sia un giorno speciale.' Dissi senza pensare troppo.
'Perché?' Mi chiese. 
Avevo paura che il giorno dopo sarebbe successo qualcosa, avevo paura di Kyle. Ma questo non potevo dirglielo.
'Perché domani torna mio padre e non potremo più avere una casa tutta libera per noi!' Dissi sorridendo e cercando di essere il più credibile possibile.
Rise. Era bellissima quando rideva. La sua risata era stupenda e contagiava tutti. Il suo sorriso poi mi faceva svenire ogni volta. Era il sorriso più bello del mondo. 
'Ok.' Disse guardandomi dritta negli occhi.
Marrone nel celeste.
Celeste nel marrone.
Cioccolato nell'oceano.
L'oceano nel cioccolato.
L'atmosfera che si creava fra di noi quando i nostri occhi si incontravano era magnifica.
Il suo era l'unico sguardo che riuscivo a reggere. È scientificamente provato che tutte le volte che hai un contatto visivo con qualsiasi persona abbassi lo sguardo, questo succede perché molto spesso gli occhi parlano molto più delle stesse parole. Abbassando lo sguardo si crea uno scudo che nessuno può oltrepassare e ti senti protetto, nessuno può scoprire quello che si nasconde dentro di te. Con Demi questo non succedeva, era l'unica persona che riuscivo a guardare dritta negli occhi senza imbarazzo e senza la paura che lei leggesse i miei pensieri attraverso i miei occhi. La amavo più di ogni altra cosa e questo traspariva dai miei occhi più di ogni altro sentimento, per questo non proavo vergogna ma solo piacere a guardarla negli occhi. 
Mi avvicinai a lei prendendola per i fianchi e iniziando a baciarla e accarezzarla dietro la schiena. Sapevo che le piaceva. Dopo poco la feci distendere sul letto continuando a baciarla e coccolarla. 
Giocherellavo con la sua felpa, volevo toglierla ma prima volli chiederle il permesso.
'Amore non ti voglio forzare.' Dissi piano.
'Tranquillo.' Sussurrò al mio orecchio.
'Sei pronta?' Le chiesi per assicurarmene.
'Si.' Rispose chiudendo gli occhi. Sorrideva. Era dolcissima. Era mia. 
Ci misi poco per spogliarla e per spogliarmi. 
Finalmente ci completavano a tutti gli effetti. Non ci staccavamo mai. 
Facemmo l'amore per tantissimo.
Era il giorno più bello della mia vita.
Fare l'amore con la persona che ami è una cosa bellissima, non si può nemmeno spiegare. È strano. È come se non ti potessi più staccare dalla tua metà. Hai voglia di rifarlo e di rifarlo mille volte senza mai una tregua. E le sensazioni che provi sono tantissime, non si possono nemmeno descrivere. Se non lo provi non puoi saperlo. È strano, ma è la cosa più bella che ci sia in questo mondo. Facemmo l'amore finché non fummo troppo stanchi per continuare e dopo qualche minuto di coccole eravamo già sul punto di addormentarci. 
'Demi?' 
'Si?' 
'Ricordati che ti amerò per sempre, qualunque cosa succeda.' Dissi senza pensare troppo.
Non rispose e capii che era un po' confusa.
'Ok. Lo stesso vale per me.' Disse dopo poco.
'Mi prometti che non mi lascerai?' Chiesi. Volevo averne la certezza. Avevo paura.
'Certo, ma solo se anche tu non lo farai.'
'Mai.' Risposi.
Lei sorrise. 
'Ti amo.' 
'Ti amo.' 
Ci addormentammo dopo poco.
 I nostri corpi erano nudi, attaccati, combaciavano perfettamente. Sembravano due pezzi di un puzzle che si completano. 
DEMI'S POV
Ci risvegliò il suono del mio cellulare che squillava. Lo presi velocemente cercando di liberarmi da Niall il più dolcemente possibile. Era stato il giorno più bello della mia vita. Fare l'amore con Niall era stato bellissimo, avevo voglia di rifarlo milioni e milioni di volte. Ero felicissima, non ero mai stata meglio che un quel momento. Lo amavo con tutta me stessa.
Risposi al cellulare quasi del tutto sicura che fosse mia madre.
'Demi ma quando tornate?' Chiese mia madre.
'Emh... Ma che ore sono?' Chiesi.
Niall si alzò e si mise seduto accanto a me. Iniziò a baciarmi il collo e io trattenni a stento le risate.
'Le 7:30!' Disse mia madre seria.
Wow. Avevamo dormito un bel po'.
'Ah... Ora veniamo, facciamo una doccia e arriviamo!' Dissi senza pensare.
'Una doccia? Perché?'
'No. Cosa? No, volevo dire... Ehm.' 
'Ok Demi lascia stare, fate quello che volete ma fate veloce e state attenti.' Disse lei un po' scocciata.
'Ok.' Risposi riattaccando.
'Facciamo una doccia?' Chiesi rivolgendomi a Niall che mi stava ancora baciando il collo.
'Certo.' Disse alzandosi dal letto. Mi prese in braccio e mi portò in bagno. Facemmo una doccia veloce ridendo per varie stupidate e baciandoci tanto.
Poi finalmente tornammo a casa e cenammo in silenzio.
Mia mamma era un po' scocciata e questo mi dispiaceva, ci avrei parlato il giorno seguente.
Andammo a letto e io mi addormentai di sasso. Ero veramente stanca ma molto felice. 
SCIAUUUUU BELIIIII
FINALMENTE HO AGGIORNATOOOOO!!!!
Per favore non uccidetemi!!! Lo so ci ho messo tantissimo ma avevo da fare!!! E poi la scuola mi sta uccidendo! La terza superiore non è uno scherzo :/ 
Comunque... Questo capitolo è molto dolce :3 che ne pensate? Avete visto che carini Selena e Zayn?
Secondo voi che farà Kyle? 
Ho deciso di non descrivere molto la scena dove Niall e Demi fanno l'amore perché non credo di essere molto brava in queste cose quindi ho provato a descriverla così, spero vi piaccia. Nel prossimo capitolo ci sarà un colpo di scena (ovviamente! Ormai mi conoscete, non poteva non succedere nulla ahahah :P) <3
Ho aggiornato anche se nello scorso capitolo non ho ricevuto tutte le 15 recensioni ma comunque non ci speravo ahah :) grazie a quelli che hanno recensito :) 
Diciamo che questa volta ne chiedo almeno 12 o 13, ma comunque dopo un po' aggiorno anche se non ci arrivo :P 
Insomma, fatemi sapere che ne pensate!!!! 
Tre cose che non c'entrano nulla...
-È morto il nonno di Liam e mi dispiace tantissimo :'( povero amore mio :'( però nonostante tutto lui continua a ringraziarci, lo amo. <3
#StayStrongLiam
#RipGrandpaPayne
-mi sono arrivati i bigliettiiiiii awww shsbkashba che bello!!!!! Si, vado al concerto dei miei idoli :') 
Sarebbe bellissimo se venisse anche Demi! 
-gli account ufficiali delle news di Demi dei vari paesi europei stanno organizzando qualcosa per farci notare da Demi e per farla venire qui, quindi fate attenzione e Twittate tanto!!! Deve venire!!! <3
#STAY STRONG

 

 

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Capitolo 19
*** *sembrava andasse tutto bene* ***


 

La mattina avemmo un risveglio un po' brusco. Mia mamma entrò in camera mia e tirò su gli avvolgibili facendo molto rumore, poi spalancò la finestra lasciando spazio ai raggi del sole mattutino che subito non persero l'occasione per entrare ed accecarci entrambi. Mi accorsi che c'erano diversi flash ma dubitavo che fosse il sole. 
Mi costrinsi ad aprire gli occhi lamentandomi e mugugnando mentre Niall si stirava accanto a me.
Vidi mia mamma difronte a noi con una macchina fotografica intenta a scattare più fotografie che poteva in mille pose diverse. Di solito sono le persone a cui si fa la foto a cambiare posizione, mia mamma è alternativa e quindi quella che cambiava posizione era lei mentre noi eravamo sempre più perplessi.
'Buongiorno mamma.' Dissi.
'Buongiorno amore, buongiorno Niall. È pronta la colazione.'
Disse uscendo di camera senza lasciare il tempo a Niall di risponderle. 
'Dormito bene?' Chiesi al mio ragazzo sfoggiando uno dei miei sorrisi più veri. 
'Si tu?' Disse lui sorridendo.
'Mm' annuii.
'Ma perché stava facendo delle foto?' Mi chiese aggiustandosi per quanto possibile i capelli che stavano sparati in tutte le direzioni. 
'Non ne ho idea, è strana lasciala stare.' Dissi alzandomi. Si mise a ridere e si alzò seguendomi in cucina. 
Ci sedemmo entrambi a tavola con mia mamma che aveva preparato due fette a testa di pane, burro e marmellata di albicocche accompagnate da una tazza di cappuccino. 
Iniziammo a mangiare e a bere il cappuccino. Da quanto era caldo mi bruciai la lingua. 
'Mamma perché ci facevi le foto?' Chiesi dopo poco. 
'Perché questa era l'ultima notte che Niall dormiva qui e volevo fotografavi appena svegli dopo aver dormito insieme. Ieri sera vi ho fotografato anche mentre dormivate.' Disse ridendo per poi alzarsi dalla tavola.
'Ok.' Dissi alzandomi a mia volta. Guardavo Niall con una faccia che voleva dire 'questa non è normale' e lui si mise a ridere contagiando anche me.
'Noi andiamo a prepararci mamma' 
'Ok.' 
Ci preparammo velocemente e in poco tempo fummo pronti per uscire di casa. 
Mi dispiaceva che quel giorno Niall sarebbe tornato a casa sua ma ero anche felice perché si era chiarito con suo padre. 
Ci incamminammo a scuola e in poco tempo arrivammo.
'Ci vediamo dopo amore.' Mi disse abbracciandomi.
'Si.' Risposi con un grande sorriso.
'Ti vengo a prendere e dopo pranzo andiamo a prendere mio padre all'aereoporto ok?' 
'Certo.' Lo baciai e mi allontanai per entrare a scuola con Selena. 
NIALL'S POV
Cercavo di essere il più naturale possibile ma avevo molta paura. Non riuscivo a non pensare alla telefonata di Kyle. Camminavo velocemente e con la testa bassa.
Quando arrivai davanti a casa di Demi sospirai di sollievo, non mi era successo niente, per ora.
Entrai e vidi che la mamma di Demi era già andata a lavorare.
Salii in camera di Demi per prendere i pochi vestiti che avevo portato li e li riportai tutti a casa mia. Decisi di incartare per bene la maglia che avevo comprato per mio padre e scrissi anche un biglietto:
'Grazie di essere il padre migliore del mondo. Grazie di esserci sempre e di capirmi. Ti voglio bene.' 
Lo posizionai sopra al regalo e feci una doccia veloce. 
Appena finito ritornai a casa di Demi per aspettare l'ora di pranzo.
DEMI'S POV.
Stavo cercando di seguire la lezione di matematica. Negli ultimi tempi mi risultava difficile stare attenta e non avevo capito proprio niente di quello che stavamo facendo. Le equazioni fratte... Non ne comprendevo il senso. Seguii alcuni passaggi ma poi mi persi subito. Mi ero sempre chiesta a che cosa servissero veramente nella vita reale tutte quelle cose, insomma... Se uno deve comprare sei uova mica si mette a fare le equazioni fratte! Mi ripresi dai miei pensieri sulla matematica e potei notare che la professoressa era già molto avanti nella spiegazione e io, ovviamente, mi ero persa la metà dei passaggi e non avevo capito niente. Decisi di non dargli importanza e di pensare ad altro. Mi tornò in mente il giorno prima. Avevo fatto l'amore con Niall ed era stato tutto perfetto.
'Ehi Sel.' Bisbigliai stando attenta che la professoressa non sentisse.
'Si?' Mi disse.
'Come va con Zayn?' Le chiesi sorridendo.
'Molto bene, mi ha regalato questa collana.' Disse mostrandomi il gioiello luccicoso che aveva al collo. Era molto bella. 
'Wow, è bellissima!' Dissi un po' troppo a voce alta.
'Lovato, non sapevo ti piacesse così tanto la matematica, addirittura bellissima?! Dagli ultimi voti non sembrerebbe che tu la ami tanto.' Disse la professoressa ammonendomi con lo sguardo. 
'Scusi' bisbigliai.
Sentii delle risatine dietro di me ma non ci feci caso.
'Beccata.' Disse Selena ridendo.
Risi.
'A te come va con Niall?' Mi chiese.
'Benissimo' dissi con un grandissimo sorriso sulle labbra ricordando il giorno prima. 
'Ieri abbiamo fatto l'amore.' Dissi arrossendo leggermente e abbassando lo sguardo.
Era la mia migliore amica ma su queste cose mi vergognavo comunque tanto. 
'Davvero?!' Disse Selena saltellando sulla sedia e battendo le mani attenta a non fare rumore.
'Si' dissi guardandola nuovamente negli occhi.
'È stato bellissimo, perfetto.' Dissi sognante.
'Sono felicissima per te.' Disse la mia migliore amica abbracciandomi. 
'Sai Sel, Niall è la mia medicina, la mia salvezza. È da tanto tempo che non mi faccio più del male. Lui mi ha salvata.' Dissi.
'Si, è un angelo.' Disse lei.
Io la guardai sorridendo. Si, lui era davvero il mio angelo, il mio angelo caduto. 
NIALL'S POV
Stavo sdraiato beatamente sul divano guardando la televisione quando sentii la porta di casa aprirsi, segno che la madre di Demi era tornata. Spensi e mi alzai per aiutarla ad apparecchiare e cucinare.
'Buongiorno signora, le serve una mano?' Le chiesi.
'Si tesoro grazie. Potresti portarmi queste buste in cucina e mettere le cose al loro posto?' Mi chiese porgendomi le sue buste.
'Certo.' Dissi prendendo le buste e avviandomi in cucina.
Mentre mettevo le cose al loro posto sentii suonare il campanello di casa e la mamma di Demi andò ad aprire.
La sentii parlare con un uomo ma non capivo cosa stessero dicendo.
'Niall.' Sentii chiamarmi.
Mi diressi velocemente verso la porta. Due uomini in divisa erano li che mi fissavano. Ma che volevano da me?
DEMI'S POV
Le lezioni erano finite e, dopo essermi divisa da Selena, mi avviai verso casa. Chiami diverse volte Niall per sapere dove fosse ma non ci fu nessuna risposta. Gli mandai dei messaggi ma non rispose nemmeno a quelli. Decisi di avviarmi a casa. 
Entrai in casa e un profumo di paste al forno mi travolse. Posai la cartella e mi tolsi il giubbotto che attaccai all'attaccapanni. Mi diressi in cucina e trovai mia mamma intenta a maneggiare la pirofila con dentro le paste. La appoggiò con cautela sul tavolo che, stranamente era apparecchiato solo per due. 
'Ciao.' Dissi.
'Ciao.' Mi rispose.
'Dov'è Niall?' Chiesi subito.
'Ci vuoi il formaggio sulle paste' disse mentre me ne metteva una manciata nel piatto.
'Ti ho fatto una domanda mamma.' Dissi spazientita.
Ma che stava succedendo?
'Ah no, il formaggio lo devo ancora tagliare.' 
'MAMMA! RISPONDIMI!' Urlai con tutta la voce che avevo.
Per la prima volta da cui ero entrata mi guardò negli occhi.
'Demi.' Iniziò.
'Lui non è qui.' Disse. Mi stavo davvero preoccupando. Non capivo. Dove poteva essere?
'E dov'è?' Chiesi con il groppo in gola.
'Due carabinieri l'hanno portato via. È in caserma tesoro.' Disse abbassando lo sguardo.
No. Perché? Non capivo. 
SCIAUUUU BELIIIII 
ODDIO!!!!! Non ci credo!!!!! Ho aggiornatooooo!!!! Ahahah! No, davvero... Scusatemi tantissimo per l'enorme ritardo ma a scuola mi stanno ammazzando e poi ora ho anche gli stage il pomeriggio!!!! Comunque... Quali sono le vostre idee per questo capitolo?? Che ne pensate? Che pensate di Niall? Che pensate che faccia ora Demi? Insomma fatemi sapere!!!! Recensite e alla prossima!!! :) 
GRAZIE A TUTTI!!!
Vi amo <3 <3
Aggiorno a 12 <3
#STAY STRONG 

 

 

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Capitolo 20
*** *e tutto precipita, di nuovo* ***


 

'C-cosa?' Chiesi con un filo di voce. Mi faceva male la gola, volevo piangere e urlare ma non ci riuscivo, ero paralizzata.
'Si, l'hanno portato in caserma perché è stato accusato... Di omicidio...' Disse mia mamma guardando sempre in basso e diminuendo il tono di voce ad ogni parola. 
'Omicidio?' Non ci potevo ancora credere. Una lacrima iniziò a rigare il mio viso. 
Mia mamma annuì. 
'Non hanno detto altro tesoro, oggi ci sarà il primo processo e dopo potremo andare a trovarlo.' Disse rimettendosi al lavoro in cucina. 
'Io non mangio.' Dissi e scappai in camera mia.
Mi buttai sul letto e scoppiai in un pianto isterico. Non potevo crederci. Avevo la testa piena di pensieri e di dubbi. Ma omicidio di chi? No, non poteva essere! Non il mio Niall! 
Piansi tanto finché non mi addormentai ormai stanca di tutti i pensieri che mi affollavano la mente. 
'Demi tesoro...' Sentii chiamarmi. Una mano mi stava accarezzando leggermente la testa. 
Mi alzai e trovai mia madre seduta sul letto accanto a me.
'Sono le quattro, che vuoi fare?' 
'Andiamo.' Dissi senza pensarci due volte. Non volevo aspettare oltre, dovevo sapere.
Senza dire niente uscimmo di casa e ci infilammo in macchina.
Nel tragitto chiamai Selena per avvertirla.
'Oddio Demi, non ci credo.' 
'Ora stiamo andando a fare chiarezza, non ci capisco niente.'
'Quando sai qualcosa chiamami.' Mi disse prima di attaccare. 
Ero devastata, stordita, raffreddata per il troppo pianto. Mi sentivo stanca e debole. Probabilmente avevo anche qualche accenno di febbre, ma non mi importava, volevo vedere Niall e chiarire. 
NIALL'S POV.
Mi trovavo lì. Nella cella provvisoria del carcere minorile. Non sapevo bene nemmeno io perché mi ci trovavo. Anzi, si, lo sapevo. Quello stronzo di Kyle mi aveva denunciato e io non avevo nessun halibi per difendermi, d'altronde era vero, io ero stato li quel giorno e lui mi aveva visto. C'era anche un testimone, l'infermiera. Però nessuno mi aveva visto staccare quel famoso filo, certo che no! Io non l'avevo fatto, non l'avevo staccato! Ma coma potevo fare a difendermi. 
Mio padre mi era venuto a trovare non appena la polizia l'aveva chiamato. Era appena arrivato a casa ed era corso subito qui. Lui mi crede. Meno male. Era andato via da poco per andare a parlare di lavoro. 
Io me ne stavo li a girarmi i pollici e a pensare a Demi. Cosa penserà di me ora? Volevo vederla, volevo parlarle. 
Sentii la porta del corridoio che portava alla stanza dove c'era la mia 'gabbia'. Dei passi si avvicinavano finché la porta si aprì e la vidi. Li in piedi. Bellissima. Girò la testa verso di me e i nostri sguardi si incrociarono per un attimo, poi lei distolse lo sguardo. 
Il capitano della polizia che mi sorvegliava uscì dalla stanza con la mamma di Demi e ci lasciarono da soli. Demi si avvicinò alle sbarre dietro le quali ero rinchiuso da ormai un po' di ore. Non mi guardava. Avevo il terrore di quello che mi avrebbe detto. 
'Ciao Demi.' Iniziai.
Sollevò lo sguardo e finalmente mi guardò. Aveva degli occhi spenti, tristi, arrabbiati e pieni di speranza. Aveva pianto. Per colpa mia. 
'Ciao.' Rispose. 
'Demi io...'
'Spiegami.' Disse soltanto.
'Kyle mi ha accusato.' 
'Di cosa?' I suoi occhi erano fissi nei miei. Non distoglieva lo sguardo.
'Di omicidio. Di Miley.' 
'Miley?' Chiese sollevando un ciglio.
'Si. Il giorno che è morta io ero li. Lui mi ha visto uscire dall'ospedale poco prima che lei morisse. Pensa che sia stato io a staccare i fili che la tenevano in vita.' Dissi tutto d'un fiato.
'Che ci facevi li da lei?' Mi chiese senza cambiare espressione.
Ecco. Questa era la domanda che temevo. Come avrei potuto rispondere. Ero li perché volevo ucciderla per vendicarti ma poi ho cambiato idea? No, sicuramente non era la giusta soluzione. 
'Niall, rispondimi. Che ci facevi li?' 
'Ero... Solo andato a trovarla.' Dissi abbassando lo sguardo. Si, certo. Scommetto che anche la persona più stupida di questo mondo avrebbe capito che stavo mentendo.
'A trovarla? Tu? Non ti credo... Dimmi la verità Niall. L'hai uccisa tu?' Mi chiese e sentii la sua gola stringersi. Ma non mollava, il suo sguardo era ancora fisso nel mio.
'No Demi! Come puoi pensare una cosa del genere? Non mi credi?'
'Niall vorrei crederti. Cosa facevi li?
E non dirmi un'altra volta che eri in visita perché non ci credo!' 
Non sapevo che dire. Non avevo idea di come convincerla. Ma d'altra parte le persone innamorate dovrebbero fidarsi l'una dell'altro... Anche se in mezzo c'è un omicidio... No? Forse no. Non lo sapevo. Avevo troppe domande in testa e troppo stress addosso. Scoppiai a piangere davanti a lei. Lei che si era mostrata così debole ai miei occhi ora era davanti a me impassibile. Sembrava quasi di ghiaccio, faceva paura. E io stavo crollando li davanti a lei. Non volevo perderla, ma che potevo fare? 
'Perché piangi?' Mi chiese senza muovere un ciglio.
'Perché tu non mi credi. Pensavo che mi amassi.' Dissi tirando leggermente su col naso e asciugandomi le lacrime. 
'Io ti amo Niall ma... Non hai nessun halibi, Kyle ti ha visto. E tu odiavi Miley... E anche Kyle.' 
'E allora? Credi davvero che avrei potuto ucciderla?' 
'Eri strano quel giorno.' 
Non mi credeva, e non l'avrebbe mai fatto. Ero arrabbiato, con me stesso, con lei, con il mondo. Mi girai velocemente e senza pensare tirai un calcio al muro, forte, troppo forte. Mi accasciai a terra piangendo. Mi ero fatto male, ma forse quello era il minor motivo per cui piangere.
Speravo che Demi mi dicesse qualcosa o che andasse a chiamare qualcuno per chiedere aiuto. 
Invece no. 'Credevo fossi diverso.' Disse solo. 'Anche io.' Dissi senza pensare. Non era assolutamente vero. Io sapevo esattamente come era fatta, ormai la conoscevo in ogni suo più piccolo particolare, conoscevo ogni sua particolarità, ogni suo modo di agire, tutto. Ma ero arrabbiato, tanto. 
Non la sentivo più. Non sapevo che stesse facendo. Forse se ne stava andando, magari sarebbe stato meglio. Non volevo più che mi vedesse in quelle condizioni. Ero seduto di spalle a lei. Mi massaggiavo il piede e guardavo la parete con gli occhi pieni di lacrime. Decisi di voltarmi. Ci misi un po' ma riuscii anche a mettermi in piedi. La guardai. Stava piangendo. Era crollata anche lei. Stava piangendo come solo lei sapeva fare, in silenzio. Nessuno se ne sarebbe accorto se non l'avesse fissata bene in faccia. Mi avvicinai alle sbarre zoppicando.
'Demi... Non piangere.' 
'Non piangere?!' Sbraitò guardandomi con occhi che non avevo mai visto addosso a lei. Infuocati, arrabbiati. Mi faceva quasi paura. Barcollai all'indietro e per poco non cascai.
'Come puoi anche chiedermi di non piangere? Io ero riuscita a superare quasi tutto grazie a te. Sai da quanto era che non toccavo niente di tagliente? Tre fottutissime settimane! È un record per me, lo sai bene.' Fece una pausa. Io non sapevo che dire. Me ne stavo li imbambolato a fissarla mentre aspettavo che si riprendesse. 
'Ce l'avevo fatta. Ero quasi felice. Grazie a te ho superato la bulimia.' Sussurrò. Bulimia. Non avevo capito che ci fosse un problema così serio dietro al suo scansare il cibo. Mi assalirono mille immagini di Demi mentre vomitava. Piombai a sedere per terra senza nemmeno accorgermene. Ecco cosa voleva dire l'espressione 'sentirsi mancare'. Mi portai le mani alla faccia e inizia a piangere. Singhiozzavo, non riuscivo più a smettere. 
'Non piangere.' Disse. Mi asciugai velocemente le lacrime e la guardai. Aveva lo sguardo fisso a terra. Non voleva guardarmi. 
'Mi dispiace. Di tutto.' Dissi lentamente.
'Sono abituata a soffrire.' Disse guardandomi negli occhi. No. Mi stava accusando. Stava dicendo che la causa della sua tristezza ero io. Non poteva essere. Io avevo lottato per lei, avevo lottato per farla stare bene, per vederla felice. E ora ero io la causa delle sue lacrime. 
Non sapevo più che dire.
Continuavo a ripetere 'mi dispiace' come uno scemo, quasi fossi un cd rotto, inceppato. Perché alla fine mi sentivo proprio così. Rotto. Inceppato. 
La vidi asciugarsi quelle poche lacrime che aveva fatto troppa fatica a trattenere e che le erano sfuggite riducendo la veridicità del suo comportamento da dura. Sapevo che non mi era indifferente, era inevitabile. 
'Niall... Io ti amo, però è meglio se la smettiamo. Almeno fino a quando tutta questa storia non sarà risolta.' 
Disse sempre fredda. 
'Vuol dire che mi stai lasciando?' Dissi mentre una lacrima si calava furtivamente dal mio occhio come se fosse un ladro. 
La vidi annuire. 
'Quando faranno il processo e mi rimanderanno a casa giuro che la prima cosa che farò sarà venire da te e abbracciarti... Tanto.' Dissi tra le lacrime che ormai non riuscivo più a reggere. 
Evidentemente anche lei stava facendo molta fatica perché non parlava. Scosse solamente la testa. 
'Non verrai al processo vero?' Le chiesi. 
Scosse nuovamente la testa.
'Ok.' 
'Non so per quanto rimarrai qua dentro...' Iniziò.
'Poco.' La interruppi urlando.
Mi guardò accigliata per non avergli permesso di finire la frase.
'Ma sappi....'
'Che non verrai lo so.' Completai la sua frase. 
Annuì. 
Eravamo zitti. Io la fissavo. Lei fissava il pavimento. La cosa che mi faceva stare più male era che l'avevo delusa. Non me lo sarei mai perdonato.
'Addio.' Disse dopo poco incamminandosi verso la porta. 
La guardavo camminare. Non cercavo nemmeno di fermarla, non sarebbe servito a nulla. 
'Ti amo.' Dissi appena mise la mano sulla maniglia della porta. 
'Anche io.' Sussurrò fissando la sua mano che spingeva sulla maniglia. 
Uscì. 
Mi misi a piangere. 
Dopo poco entrò la guardia. Si mise seduto dietro alla sua scrivania mentre io piangevo. 
'Le persone non vogliono stare con gli assassini ragazzo, vedrai che se è vero quello che dici e se ti manderanno a casa, lei tornerà immediatamente tra le tue braccia.' 
Non risposi. Continuai a piangere disperatamente. Lei non c'era più, mi aveva lasciato. Non mi credeva, io l'avevo delusa. Questi erano i soli pensieri che avevo in mente e che ero sicuro mi avrebbero torturato finché non fossi uscito da quell'incubo. 
DEMI'S POV.
Il viaggio di ritorno fu molto silenzioso. Mia mamma non mi chiese niente e io me ne stavo con il cappuccio in testa a fissare le cose, le persone fuori dal finestrino. Tutte così contente... Perché sembrava che io fossi l'unica scema a soffrire? L'unica scema a stare male? Cosa avevo fatto per meritarmi tutto questo? Non lo sapevo. Nessuno avrebbe mai risposto a queste mie domande. L'unica cosa di cui adesso ero certa era che l'avevo lasciato. Non avrebbe mai più fatto parte della mia vita. Ma forse era meglio così. Cioè, meglio per lui. Almeno non avrebbe mai più avuto niente a che fare con una psicopatica come me. Infondo io lo amavo, volevo solo il meglio per lui. Non sapevo se era colpevole o no, ma non mi interessava più di tanto. Il fatto era che non potevo rischiare di stare con una persona falsa. Non che io non gli credessi ma infondo io mi ero innamorata del Niall che avevo conosciuto, magari lui in realtà era tutta un'altra persona. Non conoscevo bene il suo passato, certo me ne aveva parlato, ma magari erano solo bugie. Aveva quei segni sul corpo... Magari non erano quello che diceva. Un po' mi sentivo in colpa a pensare queste cose. Io lo amavo, avevo condiviso tanto con lui. Speravo solo di non sbagliarmi. Ma l'unica cosa che potevo fare era aspettare il processo e sperare. 
Arrivammo a casa sempre in silenzio e mia mamma mi aiutò a scendere dalla macchina. 
Appena entrammo in casa mi diressi verso camera mia ma mia mamma mi prese per un braccio e mi abbracciò, molto forte. Avevo proprio bisogno di quell'abbraccio. Lei, la persona più importante della mia vita, la persona che mi era sempre stata accanto e che mi aveva aiutata e sostenuta in ogni occasione. Sapevo che lei sarebbe rimasta fino a quando ne avrei avuto bisogno, mia mamma, ovvio, avrebbe dato la vita per me. L'unica persona al mondo che avrebbe dato la sua vita per salvare la mia. Le ero così grata, di tutto. La strinsi forte a me, non volevo staccarmi. Nascosi il mio viso tra il suo collo e le spalle e iniziai a piangere, dapprima piano, poi sempre più forte e mi ritrovai a singhiozzare disperatamente mentre bagnavo di lacrime amare ogni piccolissimo punto della sua maglia. Iniziò a carezzarmi la schiena per calmarmi sussurrandomi che andava tutto bene. Riuscii a calmarmi solo dopo qualche minuto. 
'Amore, va meglio?' Mi chiese sorridendomi. Amavo il suo sorriso, era il più bello del mondo! 
'Si' risposi regalandole il miglior sorriso che ero in grado di sfoggiare in quel momento. 
'Cosa vuoi mangiare amore?' Mi chiese dolcemente anche se penso che avesse già intuito la risposta perché quando le risposi 'non ho molta fame' lei annuì senza replicare e mi baciò la fronte. 
Me ne andai in camera mia. L'unica cosa che volevo fare in quel momento era dormire, dormire e non svegliarmi per un bel po', magari per qualche settimana. Mi avrebbe fatto sicuramente bene un po' di riposo. Però dormire in quello stato era un'impresa. Avevo mille pensieri per la testa. Non riuscivo a pensare al momento in cui avevo detto a Niall che era finita. Forse ero stata un po' troppo dura. Non volevo che lui pensasse che io pensavo che lui fosse colpevole, ma non avevo altra scelta. Ecco, questi pensieri così contorti mi occupavano la mente senza lasciarla riposare nemmeno per una frazione di secondo. Mi decisi ad alzare la faccia dal cuscino e chiamare Selena. 
'Ehi Dems' mi rispose. Era così felice. Era sempre così, ma come faceva? 
Le racconti tutto l'accaduto. 
'E quindi non state più insieme...' Disse dopo.
'No.' Risposi soltanto, con il groppo in gola.
'Mi dispiace Demi, hai fatto bene. Ora devi solo aspettare il processo.' Disse. Annuii stupidamente sapendo che lei non mi avrebbe vista. 
'Ora cerca di riposarti e di dormire un po' Dems. Ma soprattutto stai tranquilla. Ti voglio bene.' Mi disse sentendo che non rispondevo.
'Ok. Grazie Sel, ti voglio bene anche io.' 
Riattaccai la telefonata e mi misi sotto le coperte per provare a riposarmi come aveva detto Selena ma l'unico risultato fu che inzuppai in poco tempo tutto il cuscino con le mie lacrime. Stetti molto a piangere, molto più di sempre. Non sapevo come avrei potuto affrontare la vita senza di lui. Era diventato fondamentale per me, era come la mia medicina. Adesso mi sentivo persa, di nuovo. 
Riuscii ad addormentarmi dopo circa quasi quattro ore con la speranza di svegliarmi il giorno dopo e scoprire che tutto questo era stato solo un bruttissimo incubo. 
SCIAUUUU BELIIIII 
Ooooohhhhhh!!!! Alleluia! Finalmente ho aggiornato! Scusate se ci ho messo tanto ma con tutti gli impegni che ho purtroppo non trovo molto tempo per scrivere. Comunque le recensioni non sono state quelle richieste, quindi in teoria non avrei dovuto aggiornare. Però ho aggiornato lo stesso perché voglio andare avanti con la storia. 
Quindi... Parlando del capitolo... Che ne pensate? Secondo voi Demi ha fatto bene? E ora che succederà? Demi come si comporterà? E Niall riuscirà a provare la sua innocenza contro Kyle? Madonna quante domande!!! Ahah! Rispondete e lasciatemi una recensioncina per dirmi che ne pensate e come andrà avanti la storia secondo voi. 
Detto questo... Ovviamente vi ringrazio tutti come sempre <3 spero che questa storia vi piaccia ancora e che continuerete a seguirla fino alla fine. So che in questo periodo siamo tutti più impegnati, infatti non mi aspetto tantissime recensioni e comunque anche io aggiornerò con ritmi più lenti. Insomma, andremo a rilento ahah 
Ok, ora mi dileguo! Vi amo a tutti!!!! <3 <3 kiss at all <3 <3
Aggiorno a 10 se ci arrivo (spero) :) <3 <3
#STAY STRONG

 

 

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Capitolo 21
*** *Il giorno dopo...* ***


 

La mattina seguente mi svegliai con un forte mal di testa e con gli occhi gonfi e indolenziti. Mi trascinai a fatica in camera di mia mamma e mi infilai sotto alle coperte avvolgendola in un abbraccio. Era da tanto che non dormivo con lei , e mi mancava. 
Dopo un po' mi girai dall'altra parte facendo girare anche lei. Volevo che mi abbracciasse, avevo disperatamente bisogno di un suo abbraccio. Quando le sue braccia mi strinsero a se mi sentii molto meglio. Restammo abbracciate fino a che l'insistente suono della sveglia non costrinse mia mamma ad alzarsi. Il lavoro era importante, non si poteva tardare. Aprì le finestre e la luce del sole mi accecò. Mi girai dalla parte opposta mugugnando e facendo ridere mia madre. 
'Buongiorno amore' disse.
'Buongiorno mamma' risposi con la voce molto roca.
'Come stai?' Mi chiese dolcemente avvicinandosi al letto e sedendosi accanto a me.
'Bene' dissi meccanicamente senza pensare.
'Te la senti di andare a scuola?' Mi chiese accarezzandomi il viso.
'Mm' risposi non sapendo bene se quel mugugno significasse si o no.
'Demi, ma tu bruci.' Disse mia mamma.
'Mi sta scoppiando la testa.' Risposi piano.
'Ti porto il termometro così ti provi la febbre'
Annuii e la vidi scomparire dietro la porta. Tornò dopo poco e mi provai la febbre mentre lei si preparava per andare a lavorare. 38,8. 
'Mamma ho la febbre.' Dissi dopo aver letto. 
Mi guardò come se fossi un cucciolo di cane abbandonato.
'Mi dispiace amore. Vuoi che chiami la nonna o la zia per farti compagnia?' Chiese.
'No mamma, sto bene da sola grazie.' 
In realtà mia nonna non mi sarebbe dispiaciuta. Era una donna molto dolce e simpatica, ma abitava molto lontana e non mi andava di farla venire solo per 'farmi compagnia', che poi la compagnia era l'unica cosa di cui non avevo bisogno, o meglio, si, forse ne avevo bisogno, ma tanto non ero dell'umore per stare con qualcuno. Se fosse venuta sarebbe stata tutto il tempo da sola a guardare la televisione o a leggere mentre io sarei rimasta in camera a dormire o soprattutto a pensare. Mia zia era un'altra storia. Non gli era mai importato nulla di me. Era una di quelle riccone snob pronta a vantarsi di tutto quello che faceva o che aveva. Non la sopportavo. Meglio la compagnia di un gatto morto.
'Ok' rispose mia mamma.
Finì di prepararsi e mi salutò baciandomi la fronte.
Restai molto ferma nel letto a guardare il vuoto. Ero indecisa su cosa fare, avrei potuto dormire tutto il giorno senza pensare troppo, oppure avrei potuto alzarmi dal letto e provare a 'vivere'. Optai per la prima scelta, non avevo per niente voglia di 'vivere' in quel momento, meno del solito. Ci misi poco per riaddormentarmi, forse due o tre minuti. Ero veramente esausta. Tutto quello che era successo era veramente troppo. Ero appena piombata nel mondo dei sogni quando un suono mi riportò alla realtà. Aprii gli occhi affaticata senza capire da dove provenisse. Quando le idee mi si schiarirono riconobbi la suoneria del mio cellulare. Mi alzai con fatica dal letto e mi trascinai in camera mia per rispondere. Era Selena. Mi ero dimenticata di avvertirla che non sarei andata a scuola. 
'Ehi Dems, ma dove sei?' Mi chiese quando risposi.
'Sel ho la febbre, non vengo. Scusa, mi sono dimenticata di dirtelo.'
Spiegai con la voce di uno zombie raffreddato.
'Oh mi dispiace. Ok, riposati, dopo passo a trovarti.' 
Riattaccammo e decisi di scendere in salotto.
Mi misi sul divano con la coperta e un pacchetto di fazzoletti e scelsi un film. 
'The last song'.
Adoravo quel film, forse anche perché parlava dell'amore tra padre e figlia, quello che io non avevo avuto. Mi sarebbe piaciuto che quello fosse stato mio padre.
Forse non era una buona scelta perché alla fine del film piangevo sempre. Era inevitabile. 
Infatti mi ritrovai avvolta nella coperta con mille fazzoletti accartocciati e bagnati intorno. Spensi la televisione dopo circa dieci minuti che il film era finito ma non riuscii a smettere di piangere. Piansi tanto, più di quanto potessi immaginare. Tanto che ad un certo punto fui troppo stanca e smisi di botto chiedendomi perché stessi piangendo. Mi facevo quasi pena. Ovviamente avevo il pensiero fisso di Niall in testa e sapevo che non mi avrebbe mai lasciata, nemmeno per un secondo, finché questa faccenda non sarebbe finita. Mi alzai a fatica dal divano ma subito fui costretta a risedermi perché mi sentivo svenire. La testa mi pulsava e mi girava tantissimo. Forse mi mancavano un po' di zuccheri. Era da un po' che non mangiavo niente, ma non mi importava. Non avevo nessun motivo per mangiare. Mi trascinai a fatica in bagno per una doccia calda lasciando cadere per strada la coperta e tutti o fazzoletti usati. Sapevo di aver ridotto la casa a un porcile ma non mi importava. Non mi importava di nulla in quel momento. Mi sentivo come se stessi guardando la mia vita solo da spettatore e non la stessi vivendo veramente. Sembrava tutto davvero un film, un pessimo film. Accesi l'acqua nella doccia e mi spogliai. Buttai i vestiti a terra e vidi del sangue. Cazzo, il ciclo. Proprio in quel momento. Mi maledissi. Mi infilai sotto la doccia e lasciai che l'acqua bollente avvolgesse il mio corpo. Non mi sentivo per niente bene. Mi sedetti a terra e misi il viso nelle mani. Chiusi gli occhi e lasciai che l'acqua mi coccolasse. Non pensavo a niente. Ero troppo stanca anche per pensare. Ero come in coma. Dopo molto tempo mi rimisi in piedi e mi decisi a fare veramente la doccia. Feci per prendere lo shampo ma le vidi. Le mie piccole forbici che da così tanto tempo non usavo. Le presi meccanicamente e senza pensare incisi qualche taglio sul polso e sull'avambraccio. Vedevo il sangue colare ma non sentivo niente. Nessun tipo di dolore. Ero impassibile. Non sapevo nemmeno perché lo stavo facendo. Quando fui soddisfatta le misi apposto e mi finii di lavare. Poi uscii, mi asciugai, misi un assorbente, dei cerotti e mi rivestii. Tutto sommato la doccia mi aveva fatto abbastanza bene. Mi sentivo un po' meglio, più leggera. Decisi di mettere apposto il casino che avevo fatto prima. Scesi le scale e quando arrivai nel soggiorno mi trovai davanti mia mamma scioccata. 
Ci guardammo negli occhi per un po'.
'Ciao Demi.' Disse.
'Ciao mamma.' Le risposi.
'Cosa è questo casino?' Chiese indicando i fazzoletti sparsi per tutta la casa.
'Nulla, ora metto apposto.' Dissi iniziando a raccattare tutto. 
Finii di ripulire e andai in cucina dove mia mamma stava cucinando.
'Come stai amore?' Mi chiese vedendomi arrivare.
'Abbastanza male. Mi gira la testa, credo di avere ancora la febbre molto alta.' Risposi.
'Prendi questo.' Mi disse porgendomi una scatolina con delle pasticche. 
'Ok.' Dissi.
'Prima però devi mangiare.' 
'Ho già mangiato.' Mentii e ingoiai la pasticca senza pensarci due volte.
'Vado a dormire un po' mamma.' Dissi dopo.
'Ok tesoro, dopo non ti sveglio quando torno a lavorare. Ci vediamo stasera.' 
'Si.' 
Salutai mia mamma e mi diressi in camera. 
Mi gettai sul letto e in poco mi addormentai. 
Mi svegliai di soprassalto sentendo il campanello suonare molto insistentemente. Mi alzai e scesi velocemente. Ebbi il tempo di constatare che non avevo più mal di testa, mi sentivo molto meglio. Forse la pasticca aveva fatto effetto. Mentre mi dirigevo verso la porta incrociai l'orologio. Le 16:45. Wow, avevo dormito molto. Aprii la porta non curandomi del fatto che avevo i capelli completamente spettinati e annodati, le occhiaie che mi arrivavano alle ginocchia, avevo addosso dei pantaloni larghissimi, una maglia a mezze maniche di quelle straccione che usi per dormire e una felpa messa abbastanza male. Ma il pezzo più bello erano le ciabatte a forma di homer simpson. Fui felice e molto sollevata di trovarmi dietro la porta Selena. La feci entrare e lei mi avvolse in uno dei suoi calorosissimi abbracci. 
'Come stai Dems?' Mi chiese sciogliendo l'abbraccio.
'Ora un po' meglio anche se non sembrerebbe.' Dissi allargando le braccia e ridacchiando. 
'Menomale.' Rispose lei ridacchiando a sua volta. 
Andammo a sederci sul divano e  decisi di provarmi la febbre.
36,8. Era quasi passata del tutto. Avevo solo un po' di alterazione. 
'Bene Demi!!!' Esplose Selena vedendo la temperatura del termometro. Scoppiai a ridere e lei mi seguì. Mi raccontò molte cose. Di Zayn, dei ragazzi. Mi fece stare bene e mi fece ridere senza pensare troppo a Niall. Quando venne l'ora di andare via fui triste. 
'Allora ci vediamo domani?' Mi chiese.
'Non penso di venire a scuola.' Dissi.
'Ok, allora forse passo da te dopo.' 
Ci salutammo con un abbraccio e io tornai in casa e mi misi sul divano ad aspettare mia mamma e a guardare il vuoto. 
Per fortuna mia mamma arrivò dopo poco e decisi di stare un po' di tempo con lei. Le feci compagnia a cena e mangiai una fetta di pane con lo stracchino per farla felice.
Poi guardammo la tv insieme sul divano e io mi addormentai molto presto.
NIALL'S POV
La mattina dopo aver visto Demi mi svegliai con un senso di nostalgia molto forte. Mi mancava già. Non avrei mai potuto stare senza di lei per così tanto tempo. La amavo davvero tanto. 
L'agente che mi sorvegliava mi fece alzare per la colazione ma io non avevo per niente fame. Non mangiai niente. Restai nel letto, se si poteva chiamare così. Mi faceva male tutta la schiena e la testa per quello stupido lettino. Non mi meritavo tutto questo. Non mangiai niente ne a pranzo ne a cena. Me ne stavo li a pensare a Demi, a mio padre, a piangere. Volevo uccidere Kyle. Lo odiavo tantissimo. Ma non potevo, poi sarei stato davvero in prigione, e per tanto tempo. Non volevo. Mi faceva schifo stare li. Mi annoiavo e mi mancavano le persone che amavo. Avrei fatto qualsiasi cosa per provare la mia innocenza. 
DEMI'S POV
'Amore?' Sentii chiamarmi.
Aprii gli occhi e vidi mia mamma che mi guardava sorridendo. 
'È l'ora di andare a dormire piccola.' Mi disse.
'Si.' Dissi soltanto alzandomi.
Insieme andammo nelle rispettive camere salutandoci con un bacio.
Mi distesi sul letto e l'immagine di Niall mi apparse subito nella mente. Lui, così bello e sorridente. Solo il ricordo del suo sorriso riuscì a strappare un sorriso anche a me. Lo amavo. Troppo. 
'Buona notte amore mio. Quando tutto questo sarà finito staremo insieme, te lo prometto.' 
Dissi sorridendo ad occhi chiusi.
E con questo pensiero mi addormentai presto.
SCIAUUUU BELIIIII 
Eccomi. Here I am. Finalmente ho aggiornato. Vi prego non uccidetemi!!!! Ok, so che come capitolo non è un capolavoro, non piace molto neanche a me, ma ho fatto il possibile per continuare. Scusate. Nei prossimi vi prometto che andrà meglio. Dio che stanchezza. Ok, spero che non mi abbandoniate e che continuerete a seguire questa ff, spero che vi piacerà fino alla fine. 
Bene... detto questo... nello scorso capitolo non ho raggiunto le recensioni chieste ma non importa, aggiorno lo stesso. Per favore ditemi che ne pensate, le vostre considerazioni, come continuerà secondo voi. Tutto quello che volete. Grazie. Vi amo davvero tanto. 
Aggiorno a almeno più di 5 recensioni. 
Mi dileguo.
Kiss at all.
Love you <3
#STAY STRONG 

 

 

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Capitolo 22
*** ATTENZIONE ***


Ragazzi volevo dirvi che mi dispiace tantissimo ma adesso non ce la faccio a continuare la storia. Vi prometto che la finirò, perché devo farcela, è importante. Ma non so quando riuscirò a finirla. Spero il più presto possibile e spero che non mi mangerete viva... Perdonatemi!!!!! Non è proprio un buon momento. Comunque non vi abbandono, lo giuro. A presto :) vi amoooooooo <3 <3

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Capitolo 23
*** *the gift of a friend* ***


 

La mattina seguente mi svegliai e stranamente mi sentivo rilassata. Ci misi un po' ad alzarmi perché il letto era veramente comodo. Poi finalmente mi decisi. Rifeci il letto e mi misi le ciabatte. Mentre andavo in bagno vidi l'ora. Erano le 11:30. Wow. Andai in bagno per lavarmi e poi scesi di corsa le scale. Inciampai nei miei stessi piedi e feci una rampa di scala rotolando. La pancia mi brontolava tanto, quindi decisi di bere un bicchiere di latte. Quando finii di bere mi accorsi che la pancia mi faceva ancora male. Pensai che fosse colpa delle mestruazioni. Decisi di prendere una pasticca. La ingoiai frettolosamente e mi misi un po' alla televisione a massaggiarmi la pancia. Il pensiero di Niall che mi accarezzava la pancia mentre io mi contorcevo dal dolore ogni volta che avevo il ciclo mi assalì la mente. Non riuscivo a togliermelo dalla testa. Mi mancava tanto. Mi mancavano le sue coccole, le sue carezze, le sue frasi dolci. Pensai che se lui fosse stato li a massaggiarmi non avrei provato così tanto dolore. Feci finta che fosse la sua mano ad accarezzarmi e chiusi gli occhi per rendere più vera l'immaginazione. Stetti molto a massaggiarmi la pancia con gli occhi chiusi e con un sorriso sulla faccia al pensiero di Niall. Il dolore passò presto e quando fu svanito del tutto decisi di farmi una doccia. Mi diressi verso il bagno e mi infilai velocemente sotto l'acqua. Quel giorno ero particolarmente rilassata e positiva. Non sapevo spiegarmi il perché però. Non ci pensai troppo per paura di rovinarmi con i miei stessi ragionamenti. Quando finii la doccia scesi in cucina e vidi che mia mamma era tornata ed era già ai fornelli. 
"Mamma che stai cucinando?" Le chiesi dandole un bacio sulla guancia.
"La pasta tesoro. Come stai?" Mi chiese con una faccia molto sorpresa.
"Meglio grazie. Mangio anche io la pasta." Dissi apparecchiando la tavola. Mia mamma era sempre più stupita. 
Mangiammo e mi feci raccontare di come andava il suo lavoro. Scherzammo molto e quando finimmo la aiutai a sparecchiare la tavola. 
"Ci vediamo stasera tesoro." Disse mia mamma prima di andare via.
"Si mamma. Ti voglio bene." Dissi sorridendole.
"Anche io amore." Mi rispose sorridendo. Sapevo che si stava chiedendo come mai fossi così di buon umore. E in realtà me lo stavo chiedendo anche io perché non ne avevo idea. Le dissi di affrettarsi altrimenti avrebbe fatto in ritardo e lei se ne andò ridendo.
Salii in camera e mi misi al pianoforte. Suonai e cantai tutte le canzoni che avevo scritto. Quando arrivai a quella che avevo composto per Niall mi si strinse la gola. Tossii varie volte e bevvi molto prima di riuscire a cantarla ma alla fine ce la feci. Mentre la cantavo mi passavano per la mente tutte le immagini dei momenti passati insieme. Quando finii mi resi conto che avevo molto chiara una cosa. Io lo amavo, e non avrei mai permesso a nessuno di separarci. Io gli credevo. In amore è così, bisogna fidarsi. E io mi fidavo ciecamente di lui. Decisi che sarei andata a trovarlo per dirglielo. Non sapevo quando, ma sarei andata. Sorrisi senza motivo. O forse il motivo c'era. Era sempre quello. Io lo amavo. Il campanello mi riportò alla realtà. Scesi velocemente le scale e aprii la porta trovandomi davanti l'intera schiera dei miei amici. Selena teneva la mano a Zayn ma quando mi vide lo lasciò per abbracciarmi. Ricambiai l'abbraccio e chiesi che ci facessero tutti insieme a casa mia. 
'Siamo venuti a coccolarti un po' no?' Disse Louis entrando in casa mia e facendomi barcollare. 
'Ooook' dissi facendo entrare il resto del gruppo. 
Richiusi la porta e quando mi girai li trovai tutti appollaiati sul divano a fissarmi. 
'Che ne dici di guardare un film tutti insieme?' Chiese Harry sorridendomi.
'Buona idea, ho portato i pop-corn' disse Louis alzandosi e dirigendosi velocemente in cucina.
Mi misi a ridere vedendo come decidesse sempre tutto lui, non si poteva discutere. Però faceva sempre lo scemo e mi faceva ridere. Selena e Zayn andarono a scegliere un film e io mi misi a sedere tra Liam e Harry. 
'Allora Demina? Come stai?' Mi chiese Harry sorridendo. 
'Oggi meglio grazie.' 
'Demi puoi venire un attimo con me?' Mi chiese Liam.
'Certo' risposi seguendolo in terrazza. 
'Sono contento che tu stia meglio' mi disse appoggiandosi alla ringhiera.
'Grazie' risposi.
Non capivo dove volesse arrivare. 'Mi dispiace per tutto quello che è successo prima che ci conoscessimo veramente, io non avrei mai voluto fare tutto quello che ho fatto. Adesso che ti conosco so che sei una persona stupenda e ti voglio bene. Mi dispiace così tanto.' Disse tutto d'un fiato.
'Ehi, va tutto bene.' Dissi sorridendo.
'È una storia passata ok?'
'Ok...' Disse incerto.
Che ragazzo dolce che era. Lo abbracciai forte forte. Mi sentivo molto legata a lui. Tornammo in salotto e trovammo gli altri sul divano con i pop-corn e pronti per vedere il film. Io e Liam ci unimmo e vedemmo il film. Per tutta la durata stetti appiccicata a Liam. Lui mi accarezzava i capelli e mi faceva stare benissimo. Quando il film finì invitai tutti a cenare da me e finita la cena li salutai abbracciandoli, soprattutto abbracciando Liam. Poi andai a dormire, ero molto stanca e avevo deciso che il giorno seguente sarei andata a trovare Niall per dirgli quello che pensavo. Non vedevo l'ora di rivederlo. Così mi addormentai.
CIAO BELLI
Ehi :) finalmente adesso posso riniziare a scrivere. Mi dispiace tanto se ho dovuto sospendere la ff, ma veramente non ce la facevo. Adesso però sono tornata!! Spero che non mi abbiate abbandonata e spero che questo capitolo vi piaccia e vi invogli a continuare la storia. Grazie a tutti quelli che mi seguono ancora. Vi voglio tanto bene <3 
E ricordate sempre...
#STAY STRONG 

 

 

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Capitolo 24
*** *I have found true love* ***


 

La mattina seguente mi svegliai molto presto e decisi di andare a scuola. Mi sentivo bene e non mi andava di fare troppe assenze. All'entrata di scuola incontrai i ragazzi e Sel, Liam mi prese in braccio e mi baciò le guance così tanto che poi mi sentii frastornata per i seguenti dieci minuti ma mi era piaciuto. In classe ritornai al mio posto, accanto a Selena. Io odiavo la scuola ma tutto sommato un po' mi era mancata. Ormai tutti sapevano quello che era successo, erano dispiaciuti per Miley e io ero convinta che mi avrebbero dato la colpa e che mi avrebbero preso in giro perché avevo il ragazzo in prigione o cose simili. Invece non successe nulla di quello che avevo previsto. Tutti erano molto silenziosi. Mi guardavano senza dire una parola. Certe volte quando passavo per il corridoio i gruppetti di amici che parlavano si zittivano e mi guardavano, come se fossi un mostro o un alieno. Può sembrare strano ma non mi dava noia quel comportamento. Almeno nessuno mi offendeva o peggio mi picchiava più come prima. E poi tutti adesso sapevano chi ero. Quando tornai a casa da scuola raccontai quanto tutto fosse cambiato a mia mamma. Le dissi che tutto sommato ero contenta di quella reazione. Così nessuno mi avrebbe dato noia incolpandomi o facendo troppe domande. Stavano semplicemente zitti e fissavano. 
'Se non ti da noia allora bene. Forse tra un po' se continuano a fare così non li sopporterai più.' Disse mia madre. Sempre pessimista.
'Mamma non continueranno per molto.' Dissi convinta.
'E come lo sai?' 
'Perché Niall tornerà presto, e quando tornerà loro la smetteranno.' Dissi sicura e sorridente addentando il panino che mi ero preparata per pranzo.
'Wow. Da quando sei così positiva? Non ti riconosco più.' Disse mia mamma sghignazzando. Mi resi conto solo dopo quell'ultima frase di quanto in realtà Niall mi avesse cambiata, migliorata. Nonostante non fosse un bel momento e lui fosse in carcere era riuscito ugualmente a trasformarmi. Cercai vagamente di ricordare la ragazza che ero prima di conoscerlo. Mi apparve in mente l'immagine di una ragazza vestita tutta di nero, spettinata, con una faccia infelice e non completamente sana. Non potevo credere che prima fossi davvero così. Lui mi aveva guarita. Era stato la mia medicina, l'unico che mi aveva teso una mano e per fortuna io avevo deciso di afferrarla e di farmi trascinare in salvo. Pensai che se fosse stato qualcunaltro a tendermi la mano io non l'avrei accettata, e questo perché lui era l'unico in cui avessi trovato qualcosa. L'unico che era riuscito a farmi provare qualche emozione, a farmi ritrovare il mio cuore, a farmi vivere di nuovo. Mi aveva stregata con quei suoi occhi, quel suo sorriso, quel suo corpo, tutto perfettamente perfetto ai miei occhi. Mi aveva fatto scoprire cosa voleva dire amare veramente qualcuno. Avevo sempre letto o sentito parlare di amore ma non l'avevo mai provato prima di lui. Adesso ne ero convinta, lui era il mio amore. E lo sarebbe restato per sempre. 
'Da quando c'è lui.' Dissi sorridendo. 
Non importava nemmeno che specificassi di chi stavo parlando. Mia mamma lo sapeva benissimo e sorrise anche lei. 
'Mamma?' 
'Si?' 
'Oggi mi accompagni da Niall?' 
'Vuoi andare a trovarlo? Ma amore, domani ci sarà il processo finale, sei sicura?' 
'Si mamma, devo dirgli che qualsiasi cosa succederà io continuerò ad amarlo e ad aspettarlo.' Dissi sicura.
Lei sorrise.
'Sei convinta che sia innocente vero?' 
'Totalmente.' 
Alle quattro in punto eravamo già in macchina pronte a partire. Per tutto il viaggio non parlammo ma entrambe avevamo un gran sorriso stampato sulle labbra. Arrivammo e scesi velocemente dalla macchina dirigendomi all'entrata senza nemmeno aspettare mia mamma. Entrai e la guardia di servizio mi fermò. Dissi che mia mamma sarebbe arrivata subito. La aspettammo e quando arrivò ci accompagnò davanti alla cella di Niall. Mi avvicinai lentamente. Iniziai a tremare, avevo paura di rivederlo, non sapevo nemmeno perché. 
'Vuoi che vi lasci soli?' 
'Grazie.' 
Guardai mia mamma allontanarsi e poi mi avvicinai fino a che non lo vidi. Era seduto a terra, mi dava la schiena. Tossii per fargli capire che aveva visite. Si voltò per vedere chi fosse e appena mi riconobbe scattò in piedi come un soldatino facendomi ridere. Vedevo che era molto sorpreso di vedermi e anche molto felice, anche se non sorrideva.
'Demi' iniziò 'cosa ci fai qui?' Chiese avvicinandosi alle sbarre che ci dividevano.
'Sono venuta a trovarti no?' Dissi sorridendo.
'Avevi detto che non saresti venuta.' Disse con il volto ancora sorpreso. Non c'era nemmeno l'accenno ad un sorriso. Pensai a come stesse male li dentro. Decisi di venire subito al punto per farlo stare meglio.
'Lo so ma mi mancavi e dovevo dirti un cosa.' Dissi sempre con lo stesso sorriso stampato in faccia.
'Cosa?' Disse avvicinandosi ancora e appoggiandosi sulle sbarre. 
'Che ti amo e ti amerò per sempre, qualunque cose succeda. E voglio che tu sappia che io ti credo. Ti aspetterò anche tutta la vita.' Dissi tutto d'un fiato. Per fortuna non mi impappinai, e ringraziai Dio per questo. 
'Davvero lo pensi?' Chiese incredulo.
'Certo.' 
'Io credevo di no' disse abbassando lo sguardo.
'Mi dispiace se ti ho fatto credere che pensassi il contrario ma è stata una brutta botta quando sono venuti a prenderti e sono stata molto male, ma adesso ho capito. Io ti amo.' 
'Ti amo anche io.' Disse facendo trasparire il primo sorriso. 
Avvicinò il viso alle sbarre e mi disse di farlo anche io. Lo feci e lui mi baciò. Non era molto comoda come posizione ma fu un bacio bellissimo. Si poteva percepire tutta mancanza che avevamo provato l'uno per l'altra e soprattutto tutto l'amore che provavamo. Quando venne l'ora di tornare a casa gli dissi che sarebbe andato tutto bene al processo e che ci saremo visti presto. Lo speravo con tutta me stessa ma allo stesso tempo avevo molta paura. Io e mia mamma tornammo a casa e a cena non mangiai molto. Non avevo fame ed avevo un grande mal di testa. Andai presto a dormire e cercai di non pensare troppo a quello che sarebbe successo il giorno dopo. Mi addormentai dopo molto tempo con un grande groppo in gola e un nodo allo stomaco. 
La mattina mi svegliai molto presto, non avevo dormito per niente bene. Mi preparai per andare a scuola pensando il meno possibile a Niall. Mangiai biscotti e bevvi un bicchiere di latte e dopo aver portato la colazione a mia mamma e averla salutata  uscii di casa. Era molto presto per andare a scuola, allora decisi di andare a sedermi a quei giardini dove ero andata con Niall il primo giorno che ci conoscemmo. Mi misi a sedere ed iniziai a guardarmi intorno. Mi piaceva osservare le persone e gli animali intorno a me. Vidi una vecchia signora con piccolo cagnolino al guinzaglio. Anche il cagnolino sembrava abbastanza anziano. La signora aveva dei capelli bianchi e molto riccioluti, il cagnolino era un barboncino. Pensai che fossero una coppia perfetta. Ricordai di un video che avevo visto dove i padroni e i cani si assomigliavano proprio come loro e sorrisi. Mi piacevano i cani, ne avevo sempre voluto uno ma non credevo di essere abbastanza responsabile e di avere abbastanza tempo da dedicarmi a lui, e poi con questa cosa che i cani assomigliano ai padroni avevo paura di beccare proprio il mio sosia canino e non sarebbe stato bello nè facile da accudire, quindi lasciai stare l'idea. Dopo poco passò una donna con una carrozzina. Era una donna alta e molto giovane, e anche molto bella. Bionda, con occhi azzurri e un bel corpo. Avrei tanto voluto vedere il neonato che aveva in carrozzina. Adoravo i bambini. Avevo pensato spesso a come sarebbero stati i miei figli se ne avessi mai avuti. Però da quando stavo con Niall non avevo mai pensato a come sarebbero i NOSTRI figli. Mi misi a fantasticare. Immaginai due bambini, un maschio e una femmina. Li immaginai molto simili a Niall, volevo che i nostri figli fossero belli come lui. Ai nomi non pensai, avrei deciso insieme a lui. Quando finii le mie fantasie guardai l'ora e mi accorsi di dover avviarmi in fretta a scuola. La giornata scolastica fu molto simile alla precedente ma finì abbastanza velocemente, soprattutto grazie a Selena e ai ragazzi che mi facevano ridere e non pensare a nulla. Finita la scuola mi avviai verso casa. Quando entrai vidi mia mamma in cucina e la salutai. Stava cucinando ma ancora non era apparecchiato, allora presi la tovaglia e iniziai ad apparecchiare.
'Amore prima di apparecchiare vai a posare la roba in camera tua e vai in bagno.' Mi disse. C'era qualcosa di strano perché non me l'aveva mai detto, ma decisi di darle retta. Salii le scale e appena aprii la porta di camera mia lo zaino cadde a terra e io lanciai un urlo restando immobile e a bocca aperta. Non capivo. Era presto. Ma cosa?! 
CIAO BELLI
Aaaaallooooora... Credo che questo capitolo sia migliore del precedente, parere mio, mi sto rimettendo in carreggiata :D voi che ne pensate? Siete felici che Demi sia andata da Niall a dirgli quelle cose? Cosa pensate che succederà? Perché secondo voi Demi ha urlato entrando in camera? Fatemi sapere che ne pensate e cosa succederà secondo voi :) spero di avervi lasciati abbastanza sulle spine come piace a me ahahah :) alla prossima <3
Spero di ricevere almeno 5 recensioni, magari di più ahah :) 
#STAY STRONG 

 

 

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Capitolo 25
*** Fine. ***


ATTENZIONE Mi dispiace mi dispiace mi dispiace. Ho finito già di scrivere la storia ma non la pubblicherò, non posso. Capirò se vi arrabbierete ma per favore non uccidetemi. Sono cambiate e successe tante cose e proprio non posso farlo. Mi dispiace davvero perché non voglio deludere nessuno ma è meglio non pubblicarli, è meglio finirla qui. Scusate tanto.

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Capitolo 26
*** *the end* ***


 

NIALL'S POV 
Il giorno prima Demi era venuta a trovarmi e mi aveva detto quelle cose che mi avevano fatto essere felicissimo e mi avevano ovviamente rallegrato la giornata. Il mio soggiorno non era certo stato bello ma quantomeno adesso sapevo che lei mi credeva e questo rendeva tutto più bello e perfino più confortevole. La sera della visita di Demi riuscii ad addormentarmi molto serenamente, più di quanto avessi riuscito a fare i giorni prima. 
La mattina seguente ero molto riposato e anche abbastanza felice. Certo, ero comunque teso perché quel giorno ci sarebbe stato il processo e speravo tanto che sarei tornato a casa sano e salvo. La guardia che sorvegliava il mio corridoio mi venne ad aprire la cella e mi portò in mensa per fare colazione come tutte le mattine. Quella mattina stranamente avevo fame, molta fame. Presi molte cose da mangiare e ben due cappuccini. A metà del secondo cappuccino una guardia mi si avvicinò. 
"Signor Horan può seguirmi per favore?" Chiese, anche se sapevo benissimo che non era una domanda a cui avrei potuto rispondere scegliendo come preferivo.
"Ok..." Dissi alzandomi molto spazientito e anche spaventato.
Non capivo cosa volesse. Avevo paura. Lo seguii. Non sapevo dove mi stesse portando, sicuramente non era nè la direzione della mia cella nè quella per andare in tribunale. Scendemmo le scale, verso l'uscita. Non capivo. Poi ci fermammo e mi fece entrare dentro ad un ufficio. Appena fui entrato vidi mio padre seduto ad aspettarmi. Quando mi vide si alzò e venne ad abbracciarmi con le lacrime agli occhi. Io ricambiai l'abbraccio ma ero molto confuso. Sapevo che il processo sarebbe stato il pomeriggio, non capivo cosa ci facesse li a quell'ora. Si staccò dall'abbraccio e vidi che stava piangendo ma aveva un grande sorriso sulle labbra. Non feci in tempo a chiedere che stesse succedendo che lui parló.
"Torniamo a casa figliolo." Disse tenendo una mano sulla mia spalla. Non credevo alle mie orecchie. Non sapevo che stesse succedendo e non riuscivo nemmeno a chiedere spiegazioni. Sorrisi soltanto. Fu un sorriso spontaneo, non mi accorsi neanche che le mie labbra si stessero piegando e che le lacrime stessero iniziando a scendere dai miei occhi. Non riuscivo nemmeno a pensare ma sapevo che tutto lo stress accumulato se ne stava andando.
DEMI'S POV
Restai con gli occhi spalancati per almeno mezzo minuto mentre Niall non smetteva di sorridere. Quando mi ripresi riuscii a parlare e ad avvicinarmi a lui. 
Dopo averlo strinto forte chiesi che ci facesse li.
"Mi hanno mandato a casa"  
Rispose sempre sorridendo. Io ero ancora sconvolta invece.
"Ma il processo non doveva essere oggi pomeriggio? L'hai già fatto? Che hanno detto? Niall dimmelo!" Sembravo isterica lo sapevo ma lui si mise a ridere.
"Prima calmati e mettiti seduta." Obbedii e mi misi accanto a lui sul letto. Mi raccontò come erano andate le cose. Avevano fatto l'autopsia al corpo di Miley e l'unica causa di morte era dovuta alla reazione allergica che il suo corpo aveva avuto dopo aver preso delle medicine che i dottori le somministravano ogni giorno. Ero così felice che tutto si fosse risolto per il meglio. Lo abbracciai forte e piansi dalla felicità.
"Sapevo che non eri colpevole, l'ho sempre saputo" dissi sorridendo.
"Anche io" rispose e mi baciò. 
Restammo distesi sul mio letto a baciarci e coccolarci fino all'ora di cena. Poi mia mamma venne a chiamarci per la cena, ovviamente Niall sarebbe restato a cena da noi e mia mamma aveva invitato anche suo padre per conoscerlo meglio. Fu una cena imbarazzante ma anche molto divertente. Dopo cena il padre di Niall aiutò mia mamma a mettere apposto la cucina mentre io e Niall guardavamo la tv. Se ne andarono verso mezzanotte e io mi preparai per andare a dormire. Pensai che non avevo avvisato ne Selena ne i ragazzi di quanto era successo, lo avrebbero saputo il giorno seguente vedendoci arrivare insieme a scuola. E così anche il resto della scuola avrebbe potuto vedere che il mio ragazzo era innocente. Il mio ragazzo. Solo al pensiero che lui era mio mi veniva da sorridere. Inevitabilmente mi misi a fantasticare sul nostro futuro. Mi immaginai il nostro matrimonio con Selena e Liam come testimoni e il resto dei ragazzi seduti in prima fila. Mi immaginai mia madre in lacrime e sicuramente anche io avrei pianto. Pensai anche al tipo di vestito che mi sarebbe piaciuto indossare. Forse esageravo ma mi piaceva sognare ad occhi aperti, mi faceva felice anche se era faticoso perché la mente si affaticava dopo poco. Infatti non ci misi molto ad addormentarmi, ma ovviamente dormii con un grande sorriso stampato sulle labbra. 
Ciao
Lo so avevo detto che non avrei continuato ma ho deciso di pubblicare questo come ultimo capitolo anche se ce ne sarebbero altri due dopo di questo. Ma comunque avete potuto immaginare da soli la fine. Scusate ancora. Spero che vi sia piaciuta la storia. È stato bello <3

 

 

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