Shadows

di Kamirei
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'orfanotrofio di logue town ***
Capitolo 2: *** una storia d'amicizia ***



Capitolo 1
*** L'orfanotrofio di logue town ***


                                SHADOWS 
                                       Capitolo 1: L'orfanotrofio di logue town

 

Ci sono storie che cominciano con draghi.Altre con branchi di lupi,o con sirene.Ma questa comincia con un rospo.La pioggia scrosciava imperterrita sull’orfanatrofio di Logue Town,e i lampi squarciavano ripetutamente quella grigia serata autunnale.-FERMO!-un bambino,di massimo cinque anni,stava cercando,tra le pozzanghere del cortile,di catturare il suddetto rospo.Con il suo impermeabile giallo acceso,il piccolo annaspava sotto la pioggia incessante,e a intervalli irregolari si fermava e saltava addosso alla creaturina,mancandola puntualmente;non si riesce a vedere al di sotto del cappuccio,ma la stizza è evidente.Ad un certo punto,un suono diverso dai tuoni risuona nelle orecchie del bambino,è un…Pianto?Decisamente fuori luogo in un temporale,un pianto era l’ultima cosa che il nostro protagonista si sarebbe aspettato di udire…Ma da dove proveniva?Incuriosito,il piccolo cominciò a vagare senza una meta precisa,alla ricerca del curioso quanto inatteso suono,finchè non giunse all’ingresso dell’orfanatrofio.Lì una figura incappucciata teneva tra le braccia un fagotto avvolto nella seta,il bimbo si accostò dietro un cespuglio,in tempo per vedere l’individuo misterioso poggiare teneramente sui gradini  della porta il fagottino…Lasciati perdere i rospi,il giovane curioso andò a controllare sui gradini,e con stupore,vide…Un  neonato!Si agitava e piangeva disperatamente…-LAW!COS’E’ QUELLO???- Chiese attonita la direttrice quando il bambino si presentò nell’ingresso con il fagotto in braccio-SI PUO’ SAPERE DOVE L’HAI TROVATO?!ERI ANCORA A CACCIA DI RANE?!-lui si strinse nelle spalle-vai ad asciugarti,ne riparleremo domani mattina…-con passo svelto,il bambino si avviò verso un largo corridoio,e prima di entrare in camera gettò un’ultima occhiata al bambino,poi si tolse l’impermeabile ed aprì la porta.

DUE ANNI DOPO

-Riza,questo è Law,ma forse non ti ricordi di lui…Se non ci fosse stato non ti avremmo trovata,lo sai?Devi ringraziarlo...-stava dicendo la direttrice alla bimba lasciata sui gradini un paio di anni prima-lauu?-ripeteva lei-si,Law-annuì la donna indicando il bambino vestito di bianco,con un buffo cappello in testa dello stesso colore,ma macchiato di nero.-ora,giocate un po’ insieme,devo accogliere una coppia di adottanti-e detto ciò si avviò verso la sala principale.Non appenala direttrice se ne fu andata,Law si diresse verso un mobile ad ante,e lo aprì,all’interno vi erano tre cassetti,scassinato il primo ne trasse un grasso rospo-…he faii?-chiese Riza.lui non la ascoltò e recuperò un coltellino nascosto sotto un banco, immobilizzò l’animale con del nastro isolante,poi segnò una X con un pennarello sulla pancia della bestiola,e prese la mira con il coltello.-ma lana si fa male!-per la prima volta il piccolo taciuturno parlò-zitta,devo concentrarmi!chissenefrega se si fa male,tanto non sono io!-e fece per incidere la rana-NO!-strillò la bambina,e le candele si spensero di colpo,le serrande si chiusero di scatto.Attonito,Law iniziò a guardarsi intorno e vide comparire delle esili figure iridescenti dal pavimento-C-CHE STAI FACENDO?!-domandò terrorizzato-tu lascia andale lana!-il bambino strappò lo scotch con foga-F-FATTO!ORA CA-CALMATI!-gridò                                  le figure si dileguarono in una polvere bianca,mentre le candele si riaccendevano,impaurito,Law si accasciò contro il muro …

TRE ANNI DOPO

-hey Law,guarda che ho trovato!-chiamò Riza,oramai di cinque anni,correndo incontro all’amico-è una lumaca,guarda che carina!-il viso del bambino si illuminò-aspettami qui!-tornò poco dopo con un barattolino-hi,hi!guarda adesso…-dal contenitore estrasse una manciata di sale,e la gettò sull’animale                    -NO,CHE FAI!-Urlò Riza,arrabbiatissima,mentre l’esserino si disidratava velocemente-su,su,adesso ti aiuto io-continuò rivolta alla lumaca,e poggiandoci sopra un dito la fece tornare umida e sana-non capirò mai come diamine fai…-disse brusco Law.quella notte,Riza si svegliò nel pieno del sonno e si incamminò,come ipnotizzata,verso la biblioteca,era da qualche tempo che vedeva il suo amico prendere una candela e una coperta e dirigersi in quella direzione.Arrivata nella stanza principale,provò un brivido di freddo ma proseguì fino alla porta della biblioteca.La aprì a fatica,grazie al cielo non cigolò,e si aggirò di soppiatto tra i lunghi corridoi alla ricerca di Law,quando lo trovò era seduto per terra,poggiato ad una grande libreria e con svariate pile di libri sulla anatomia attorno a sé.-Law,stai leggendo?-lui trasalì,e per poco non fece cadere la candela sul libro che teneva aperto sulle ginocchia-ma ti pare?! Sto ammirando la manifattura della carta…E’ ovvio che leggo!-Riza si sedette di fronte all’amico, prese un libro da terra e lo aprì-bleah,che schifo!-disse,storcendo il naso e mostrando a Law l’immagine di un organo rosato e deforme.Al bambino brillarono gli occhi-…Quello è un cuore:bellissimo,vero?-la picco,la voltò pagina-insomma…ma dì un po’,questi non sono libri di anatomia dell’università?-il bambino annuì-e non li trovi difficili?-continuò curiosa,lei-no,se mi impegno nel capire ciò che c’è scritto…Non è tanto difficile,alla fine-La bimba chiuse il libro e lo rimise a posto-perché ogni notte vieni a leggerli qui?-Law alzò la testa-Devo diventare un bravissimo chirurgo,e per farlo studierò già da ora-Riza inclinò la testa a destra-‘chirurgo’?-il ragazzo sospirò-sono quelle persone,quei dottori,che per curare operano il paziente…come dire…hem…usano dei ‘coltellini’speciali.Si,ecco,compiono delle incisioni sul paziente-Riza tremò violentemente-e…t-tu vorresti diventare uno di questi chirurgi?!-Law la guardò,delle profonde occhiaie gli contornavano gli occhi-non hai capito un bel niente di medicina,tu…-la piccola sbuffò-Law,guarda,sorge il sole!-lui,preoccupato,si affrettò a chiudere il libro-aiutami a mettere tutto a posto,svelta!-le ordinò.

TRE ANNI DOPO ,ANCORA

-Riza,vieni cara-chiamò la direttrice-ci sono visite per te.La bambina si stupì di questa rivelazione,ma seguì ugualmente la donna.Law,insospettito,li pedinò a sua volta…Giunti nella sala delle visite,il ragazzo si nascose dietro alla porta,in ascolto.

-Ciao,piccola Riza-disse una voce femminile,fredda quanto allegra

-Hem…buongiorno-rispose lei,titubante,con un inchino

-che bambina deliziosa!-gioì la donna sconosciuta

-dimmi,sai leggere e scrivere?-domandò stavolta un uomo dal tono cavernoso

-hu,si,abbastanza-mormorò la bambina

-Riza,questa giovane coppia di sposi vorrebbe ti vorrebe adott…-

-NEMMENO PER SOGNO!-gridò Law sbucando fuori dal suo nascondiglio

-L…Law! Che fai qua??? Perdonatemi,sono desolata,probabilmente cercava la sua camera e…-

-NO!NON POTETE PORTARE VIA RIZA!-

-smettila,qui c’è di mezzo il futuro della tua amica!-sibilò la direttrice,abbassandosi per guardare negli occhi il dodicenne

-MI LASCI!-si dimenò lui quando la donna lo prese per una mano con grande forza per portarlo in punizione

-Law…-mormorò Riza-lo lasci andare,direttrice-chiese,in un sibilo,ma lai non la sentì-direttrice-ripetè la bambina

Ora Law poteva vedere chiaramente i due individui,la donna era una graziosa ragazza con i capelli biondi e gli occhi verdi,e indossava un colorato vestito decorato con un motivo a limoni,mentre l’uomo era un quarantenne con i capelli grigi e un lungo cappotto,fumava inoltre due sigari contemporaneamente.

-AHIA!MI FA MALE,DIRETTRICE!-strepitò il ragazzo tra le lacrime

-basta-disse piano Riza,e tutti i vetri delle finestre implosero.La sconosciuta si riparò con un ombrellino parasole,mentre il suo compagno tappò la bocca a Riza e fuggì dalla finestra,seguito dalla bionda.

-HANNO RAPITO RIZA,L’HANNO PORTATA VIA CON LORO!SI GIRI,GUARDI,L’HANNO RAPITA!-

-lo so-sorrise pacatamente lei,e successivamente colpì Law con un vaso.L’ultima cosa che lui sentì fu

‘non dovevi vedere tutto questo,non puoi più restare qui’

 
 
 

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Capitolo 2
*** una storia d'amicizia ***


~~Law si risvegliò in un luogo buio. Non vedeva niente,sentiva solo lo stridio di un animale,ma era confuso e non capiva a quale appartenesse di preciso… i suoi occhi si abituarono all’oscurità si guardò attorno confuso la testa gli girava vorticosamente. Si alzò piano e per non cadere si appoggiò ad una parete,ma il mondo attorno a lui non smetteva di muoversi –vado a prendere una rete da pesca!- una voce a Law sconosciuta giunse fino alle sue orecchie,amplificata dal mal di testa. Il tredicenne si toccò la testa,un gonfiore era presente sulla nuca –merda- imprecò-ecco spiegati mal di testa e perdita di memoria- un ragazzino di poco più piccolo di lui si precipitò nella stanza dove si trovava il giovane,tramite una scala –rete,rete- biascicò guardandosi attorno. Il suo sguardo si posò su Law, il quale restò immobile non sapendo che fare –c…ciao- sorrise –sei…un…clandestino?- domandò corucciato il ragazzino appena conosciuto –non sono un clandestino,sono Law…- mormorò lui,sempre appoggiato ad una parete. In quel momento di pausa ebbe il tempo di osservare attentamente il look stravagante dell’interlocutore. Aveva un cilindro con due occhialoni da aviatore,una giacca azzurra spiegazzata e delle scarpe visibilmente troppo grandi per lui                       –mh…Sabo…piacere…-rispose sospettoso il ragazzino.
-dove mi trovo?-continuò Law
-sei sulla Springsun-
-su cosa?!-
-springsun…una nave peschereccio-
Law sgranò gli occhi –sono…su una…nave?!- deglutì a fatica.Sabo inclinò la testa a destra con fare interrogativo –non lo sapevi?- Law abbassò la testa tentando di ricordare –credo che…mi ci abbiano portato contro la mia volontà…-Sabo sospirò –oh comunque…non puoi restare qui…se ti scoprono si arrabbieranno con me per averti fatto salire… siamo quasi arrivati in porto,ma non saprei come farti passare inosservato…-
-SABOOO LE RETIII!!!- chiamò qualcuno da fuori. Il ragazzo si riscosse dai suoi pensieri –accidenti!- sibilò tra i denti,aggrappò una rete da pesca al volo e poco prima di salire avvertì Law-hai circa cinque minuti per trovare uno stratagemma capace di farti uscire di qui senza essere pizzicato,okay?- e detto ciò lasciò il tredicenne da solo. Egli si lambiccò il cervello,voleva sapere cosa era successo ma prima doveva mettersi al sicuro. Pensando,si appoggiò ad una barile quasi vuoto di esche vive.
Pochi minuti dopo, un bambino di undici anni stava facendo rotolare a fatica un barile sul ponte della Springsun… disse che il barile doveva essere portato a terra per essere colmato di esche. Aveva detto anche che esso era mezzo vuoto…ma lo era davvero? Law cercava di non pensare ai piccoli lombrichi con cui era costretto a condividere l’angusto barile,e immaginò il pressante movimento rotatorio come una specie di ‘giostra’… Sabo fece scendere il barile tramite una passerella,ma inciampò e il contenitore iniziò a rotolare per le vie del porto –maledizione!!!- il preoccupato ragazzino iniziò a rincorrere il barile svicolando tra la gente che chiacchierava tranquilla… il ragazzino nel barile emise un colpetto di tosse,mentre sfrecciava a tutta velocità,per richiamare Sabo all’ordine…nessuna risposta… tossì di nuovo,stavolta più forse,ancora niente –psss,Sabo!- chiamò seccato dal barile. All’improvviso,Law si fermò. O meglio, venne fermato. Sabo lo raggiunse tutto trafelato, e notò l’uomo che aveva poggiato un piede sul barile,arrestando la sua corsa.
-m…mi scusi,ho perso il controllo di L…heem,delle esche…-balbettò timido il bambino…l’uomo era alto,dai capelli biondi,e con degli abiti stravaganti,soprattutto il cappotto di piume di fenicottero
-esche,eh?-domandò lui sorridendo. Sabo annuì
-quindi non ti arrabbi se…-parlando,estrasse una spada e la sfoderò,puntandola contro il barile. Il ragazzino iniziò a sudare freddo…
L’uomo prese la mira
Law trattenne il fiato
La spada arrivò ad un centimetro dal barile prima che il braccio dello stravagante figuro venisse fermato dal povero Sabo, pallido come un cencio
-m…mi scusi,ma se rompe il barile si arrabbieranno con me!- esclamò lui
-così,eh?- rise l’uomo –massì,vai…e attento al contenuto,credo sia fragile…-
Sabo non se lo fece ripetere due volte e corse via con il suo barile. Giunto in un vicolo cieco lo aprì,e ne uscì Law,trafelato e con vermi su tutta la giacca –schifo-commentò irritato-ma chi era quel tizio di prima?- domandò. Aveva sentito una voce d’uomo ed aveva come avvertito il suo sguardo penetrante. –non lo so- confessò Sabo. Ci fu un attimo di silenzio,poi l’undicenne sospirò –oh beh,credo che tu non abbia un posto dove stare,vero?- Law scosse la testa –tranquillo-lo rassicurò l’amico –ti conosco da poco,è vero,ma non posso lasciarti in mezzo ad una strada ricoperto di…-Sabo prese un lombrico dalla spalla dell’interlocutore e lo posò a terra-…esche- Law si grattò la testa imbarazzato-ma io…non so nemmeno come ripagarti per questo…- l’altro rise –sei pazzo?! Siamo amici,non devi ripagarmi!- Law lo guardò sorpreso -…amici?- il ragazzino annuì –ma adesso,sarebbe meglio muoversi,casa mia è nel bosco,molto lontano da qui…
Dopo un’oretta abbondante di cammino i due giunsero ai piedi di un grande albero,il quale culminava con una grande capanna di legno. Law restò piacevolmente colpito da essa:sembrava spaziosa e sicura da eventuali animali selvatici, Sabo prese un lungo uncino e con esso fece cadere una scala di corda dalla soglia della casetta,poi invitò il compagno a salire.
Quella sera,Sabo aveva prestato una felpa nuova a Law,era gialla con un cappuccio e le maniche nere. Si sdraiarono a pancia all’aria,ad ammirare il cielo stellato tramite un buco nel soffitto praticato dal ‘padrone di casa’
-io…diventerò un pirata-disse all’improvviso lo stravagante ragazzino. L’amico lo guardò perplesso –pirata?- sabo annuì –essere liberi,senza alcun padrone,senza freni, e poter ammirare questo cielo anche sotto di te,riflesso nel mare…- law sospirò –anche io ho un obiettivo…devo ritrovare una persona- l’altro continuò a guardare il cielo-è scappata?-
-l’hanno rapita-
-mh…brutta faccenda…ho un’idea- sorrise –potretsi diventare un membro della mia ciurma!-
Law ghignò-scordatelo,non sarò mai sottoposto a qualcuno!-
-allora…-continuò lui-diventa il capitano-
-il capitano? Ma non dovevi essere tu?-
-che hai capito?! Sari il co-capitano. Saremo allo stesso esatto livello-
-questa è un’idea molto intelligente- approvò il ragazzino
Ci fu un attimo di pausa –la ritroverai-subentrò sabo,a bassa voce –lo so-rospose l’altro,determinato.
Un patto era stato stretto.
 

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