Capitolo 1: L'orfanotrofio di logue town
Ci sono storie che cominciano con draghi.Altre con branchi di lupi,o con sirene.Ma questa comincia con un rospo.La pioggia scrosciava imperterrita sull’orfanatrofio di Logue Town,e i lampi squarciavano ripetutamente quella grigia serata autunnale.-FERMO!-un bambino,di massimo cinque anni,stava cercando,tra le pozzanghere del cortile,di catturare il suddetto rospo.Con il suo impermeabile giallo acceso,il piccolo annaspava sotto la pioggia incessante,e a intervalli irregolari si fermava e saltava addosso alla creaturina,mancandola puntualmente;non si riesce a vedere al di sotto del cappuccio,ma la stizza è evidente.Ad un certo punto,un suono diverso dai tuoni risuona nelle orecchie del bambino,è un…Pianto?Decisamente fuori luogo in un temporale,un pianto era l’ultima cosa che il nostro protagonista si sarebbe aspettato di udire…Ma da dove proveniva?Incuriosito,il piccolo cominciò a vagare senza una meta precisa,alla ricerca del curioso quanto inatteso suono,finchè non giunse all’ingresso dell’orfanatrofio.Lì una figura incappucciata teneva tra le braccia un fagotto avvolto nella seta,il bimbo si accostò dietro un cespuglio,in tempo per vedere l’individuo misterioso poggiare teneramente sui gradini della porta il fagottino…Lasciati perdere i rospi,il giovane curioso andò a controllare sui gradini,e con stupore,vide…Un neonato!Si agitava e piangeva disperatamente…-LAW!COS’E’ QUELLO???- Chiese attonita la direttrice quando il bambino si presentò nell’ingresso con il fagotto in braccio-SI PUO’ SAPERE DOVE L’HAI TROVATO?!ERI ANCORA A CACCIA DI RANE?!-lui si strinse nelle spalle-vai ad asciugarti,ne riparleremo domani mattina…-con passo svelto,il bambino si avviò verso un largo corridoio,e prima di entrare in camera gettò un’ultima occhiata al bambino,poi si tolse l’impermeabile ed aprì la porta.
DUE ANNI DOPO
-Riza,questo è Law,ma forse non ti ricordi di lui…Se non ci fosse stato non ti avremmo trovata,lo sai?Devi ringraziarlo...-stava dicendo la direttrice alla bimba lasciata sui gradini un paio di anni prima-lauu?-ripeteva lei-si,Law-annuì la donna indicando il bambino vestito di bianco,con un buffo cappello in testa dello stesso colore,ma macchiato di nero.-ora,giocate un po’ insieme,devo accogliere una coppia di adottanti-e detto ciò si avviò verso la sala principale.Non appenala direttrice se ne fu andata,Law si diresse verso un mobile ad ante,e lo aprì,all’interno vi erano tre cassetti,scassinato il primo ne trasse un grasso rospo-…he faii?-chiese Riza.lui non la ascoltò e recuperò un coltellino nascosto sotto un banco, immobilizzò l’animale con del nastro isolante,poi segnò una X con un pennarello sulla pancia della bestiola,e prese la mira con il coltello.-ma lana si fa male!-per la prima volta il piccolo taciuturno parlò-zitta,devo concentrarmi!chissenefrega se si fa male,tanto non sono io!-e fece per incidere la rana-NO!-strillò la bambina,e le candele si spensero di colpo,le serrande si chiusero di scatto.Attonito,Law iniziò a guardarsi intorno e vide comparire delle esili figure iridescenti dal pavimento-C-CHE STAI FACENDO?!-domandò terrorizzato-tu lascia andale lana!-il bambino strappò lo scotch con foga-F-FATTO!ORA CA-CALMATI!-gridò
TRE ANNI DOPO
-hey Law,guarda che ho trovato!-chiamò Riza,oramai di cinque anni,correndo incontro all’amico-è una lumaca,guarda che carina!-il viso del bambino si illuminò-aspettami qui!-tornò poco dopo con un barattolino-hi,hi!guarda adesso…-dal contenitore estrasse una manciata di sale,e la gettò sull’animale
TRE ANNI DOPO ,ANCORA
-Riza,vieni cara-chiamò la direttrice-ci sono visite per te.La bambina si stupì di questa rivelazione,ma seguì ugualmente la donna.Law,insospettito,li pedinò a sua volta…Giunti nella sala delle visite,il ragazzo si nascose dietro alla porta,in ascolto.
-Ciao,piccola Riza-disse una voce femminile,fredda quanto allegra
-Hem…buongiorno-rispose lei,titubante,con un inchino
-che bambina deliziosa!-gioì la donna sconosciuta
-dimmi,sai leggere e scrivere?-domandò stavolta un uomo dal tono cavernoso
-hu,si,abbastanza-mormorò la bambina
-Riza,questa giovane coppia di sposi vorrebbe ti vorrebe adott…-
-NEMMENO PER SOGNO!-gridò Law sbucando fuori dal suo nascondiglio
-L…Law! Che fai qua??? Perdonatemi,sono desolata,probabilmente cercava la sua camera e…-
-NO!NON POTETE PORTARE VIA RIZA!-
-smettila,qui c’è di mezzo il futuro della tua amica!-sibilò la direttrice,abbassandosi per guardare negli occhi il dodicenne
-MI LASCI!-si dimenò lui quando la donna lo prese per una mano con grande forza per portarlo in punizione
-Law…-mormorò Riza-lo lasci andare,direttrice-chiese,in un sibilo,ma lai non la sentì-direttrice-ripetè la bambina
Ora Law poteva vedere chiaramente i due individui,la donna era una graziosa ragazza con i capelli biondi e gli occhi verdi,e indossava un colorato vestito decorato con un motivo a limoni,mentre l’uomo era un quarantenne con i capelli grigi e un lungo cappotto,fumava inoltre due sigari contemporaneamente.
-AHIA!MI FA MALE,DIRETTRICE!-strepitò il ragazzo tra le lacrime
-basta-disse piano Riza,e tutti i vetri delle finestre implosero.La sconosciuta si riparò con un ombrellino parasole,mentre il suo compagno tappò la bocca a Riza e fuggì dalla finestra,seguito dalla bionda.
-HANNO RAPITO RIZA,L’HANNO PORTATA VIA CON LORO!SI GIRI,GUARDI,L’HANNO RAPITA!-
-lo so-sorrise pacatamente lei,e successivamente colpì Law con un vaso.L’ultima cosa che lui sentì fu
‘non dovevi vedere tutto questo,non puoi più restare qui’