Shards of Life

di Temari
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Requiem Under the Moonlight ***
Capitolo 2: *** Not a Morning Person ***
Capitolo 3: *** Serves You Right ***
Capitolo 4: *** Damsel(?) in Distress ***
Capitolo 5: *** Flying Textbooks ***
Capitolo 6: *** Could Have Fooled Me ***
Capitolo 7: *** Magnet ***
Capitolo 8: *** Still Crossroads ***
Capitolo 9: *** His Personal Cure ***
Capitolo 10: *** Nightly Heartbeat ***
Capitolo 11: *** Minor Setback ***
Capitolo 12: *** Persuasion Tecnique #1 ***
Capitolo 13: *** Bad Timing ***
Capitolo 14: *** Friday ***
Capitolo 15: *** Lone Planet ***
Capitolo 16: *** Lost Chance ***
Capitolo 17: *** Change of Plans ***
Capitolo 18: *** Unlucky Day ***
Capitolo 19: *** Private Concert ***
Capitolo 20: *** In His Mind ***
Capitolo 21: *** Letting Go ***
Capitolo 22: *** Waterfall ***
Capitolo 23: *** The Melody of Two Souls ***
Capitolo 24: *** Bad Timing #2 ***
Capitolo 25: *** Daydreaming ***
Capitolo 26: *** Goukon? ***
Capitolo 27: *** River Flows in You ***
Capitolo 28: *** Oh, well...! ***
Capitolo 29: *** A Woman's Understanding ***



Capitolo 1
*** Requiem Under the Moonlight ***


Salve a tutti! :D
Ho deciso la settimana scorsa di partecipare ad una challenge indetta nel forum del sito, ovvero I Cinque Minuti del Martedì, e stasera parte ufficialmente, perciò ecco qui la prima drabble.
Il prompt del capitolo: Luna (122 parole).

Note: Spero di riuscire a far sì che tutte le drabble siano collegate tra loro, e non solo un'accozzaglia di spaccati di vita presi a caso. XD Una sfida nella sfida!

Ja ne,
Temari

Shards of Life





        «Ok, allora benvenuto nel complesso, Aaron.» Gli aveva detto il responsabile dell'edificio, passandogli le chiavi del suo appartamento con un sorriso e girando i tacchi per andarsene, prima di fermarsi di colpo ed aggiungere, «Ah! Dimenticavo, spero che la musica dopo la mezzanotte non ti dia fastidio...»
        «...? Ma non è contro le regole?» Aveva chiesto Aaron, spiazzato.
        «Sì, in teoria lo è, ma c'è una persona per cui facciamo un'eccezione—ogni martedì suona col suo violino... Quando lo sentirai, capirai anche tu il perché di questa piccola concessione.»
 
        Si era trasferito un sabato pomeriggio, ed ora finalmente, seduto alla finestra che dava sul cortile interno, fissava la luna spendente in cielo con il suono di un violino stranamente malinconico e bellissimo a fargli da sottofondo.

 

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Capitolo 2
*** Not a Morning Person ***


Salve a tutti! =D
Dunque, ecco qui la seconda drabble partecipante alla challenge...!!

Note:
Prompt => Semaforo
Wordcount: 147 (in poco più di cinque minuti)

Ja ne,
Temari

Shards of Life



        «Arrivederci, signor Sanders! Buona giornata!» Salutò Aaron, oltrepassando le porte automatiche ed agitando una mano sopra le spalle.
        Il proprietario del complesso di appartamenti salutò di rimando, un sorriso condiscendente sulle labbra—quel ragazzo aveva un sacco di energia, così di prima mattina, non se ne vedevano più spesso. Pochi secondi dopo, l'uomo di mezza età sentì dei passi scendere la piccola rampa di scale che portava all'ingresso e, voltandosi, si trovò davanti una persona che era l'esatto contrario di Aaron.
        «Chi si vede, buongiorno Keith.» Disse Liam Sanders, un pizzico di sarcasmo nella voce quando l'altro parve non sentirlo—camminava ad occhi chiusi quasi fosse un sonnambulo.
        L'uomo non ricevette risposta, ma non ci diede molto peso, quel ragazzo era sempre così la mattina. «Ricordati di fermarti al semaforo!! Non vorrai attraversare col rosso e farti investire...!» Gli ricordò con un mezza risata mentre Keith proseguiva imperterrito senza dargli retta.

 

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Capitolo 3
*** Serves You Right ***


Salve a tutti! =D
Altro martedì, altra drabble per la challenge.
Anche se stavolta non è una drabble, ma una piccola flashfic--ho sforato leggermente sul tempo limite... che volete, il prompt sembrava scelto a posta per me. LOL

Note:
Prompt => Violino
Wordcount => (in 5 minuti) 149; (in totale, circa 10 minuti) 319

Ja ne,
Temari

Shards of Life





        Messo piede nell'aula, schioccando la lingua contro il palato quando la porta in legno cigolò, Keith vide che le gradinate erano già occupate per tre quarti e notò anche che la gran parte delle persone si erano voltate a fissarlo con un misto di curiosità e - in alcuni casi - disgusto. Passando in rassegna i presenti, il ragazzo constatò che tutti i presenti erano più grandi di lui.
        "Sicuramente pensano che abbia sbagliato aula..." Pensò, nascondendo un sogghigno dietro uno sbadiglio, facendosi strada verso il fondo e di conseguenza verso la cattedra.
        Appoggiò la custodia del suo violino sul lungo tavolo di legno che costituiva un unico banco e si sedette, deciso a pensare ai fatti suoi fino all'inizio della lezione. «Ehi, ragazzino, questo è il corso avanzato.» Disse un uomo sui trent'anni, con un verso sdegnoso, «Farai meglio ad uscire adesso prima di fare una pessima figura.»
        Keith lo ignorò.
        Poco dopo arrivò il professore, che decise di ascoltare tutti i presenti per valutarne il livello. Keith fu il primo ad alzarsi, aprendo la custodia ed estraendo il violino; si fece strada fino al piano rialzato della cattedra, «Nessuno spartito?» gli chiese l'insegnate in tono sorpreso.
        «Non ne ho bisogno.» Rispose Keith, spostando una ciocca di capelli neri dal lato del viso, prendendo posizione ed iniziando a suonare ad occhi chiusi—le mani non avevano alcuna incertezza nel muovere l'archetto e nel pizzicare le corde.
        Quando terminò il pezzo, il professore, basito, non poté che battere le mani complimentandosi. «La Sonata del Diavolo [*], terzo movimento, di Tartini... Un'esecuzione a dir poco superba, uh, signor Heathcote. Cos'altro potevo aspettarmi da uno studente che ha terminato il corso di primo livello solo in un anno e mezzo...?»
        Keith si limitò a rispondere con un piccolo inchino, tornando poi al suo posto, lanciando un sogghigno in direzione dell'uomo che gli aveva rivolto la parola poco prima e trovandolo a bocca aperta e con gli occhi fuori dalle orbite.




Note 2: [*] Sonata del Diavolo, 3° movimento.

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Capitolo 4
*** Damsel(?) in Distress ***


Salve a tutti! =D
Quarto martedì della challenge, quarto capitolo della raccolta!
Senza indugi ecco a voi. ^^

Note:
Prompt => Scala
Wordcount => 170 (in circa 10 minuti)

Ja ne,
Temari

Shards of Life





        Guardando l'orologio mentre saliva le scale fino al terzo piano, Aaron notò che erano già le sette e mezza passate... Ma chi glielo aveva fatto fare di dare il consenso per partecipare a quell'inutile lezione supplementare? Era stata una perdita di tempo, tanto più che non sopportava nemmeno il professore. La monotonia della voce di quel vecchio gli aveva pure fatto venire sonno, pensò sbadigliando generosamente.
        Sospirò e scosse appena la testa. Aveva lo stomaco che brontolava, non vedeva l'ora di mettere qualcosa sotto i denti.
        Aggiustando la tracolla della borsa, Aaron si bloccò appena prima di mettere piede sull'ultima rampa di scale—davanti a lui, steso in lungo sui gradini c'era qualcuno; una persona con corti capelli neri ed una giacca verde scuro addosso.
        Riscuotendosi dallo stupore, Aaron corse al fianco della persona, la voltò e vide che si trattava di un ragazzo della sua età «Wah! È svenuto?!» sbottò Aaron, preoccupato. «Ehi, sei ferito da qualche parte...?» Chiese, scuotendo il ragazzo per le spalle delicatamente.
        L'altro, ancora svenuto, borbottò solo «... Ci... bo...»

 

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Capitolo 5
*** Flying Textbooks ***


Salve a tutti! =D
Quinta settimana di challenge!
Ok... ammetto che questo capitoletto è stato complicato da scrivere: non avevo idea di come usare il prompt! ^^" Spero però che sia uscito qualcosa di decente, haha!!

Note:
Prompt => Filosofia
Wordcount => 190 (in circa 10 minuti)

Ja ne,
Temari

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         «Nnnh...» Dopo quella che gli sembrò un'eternità, Keith aprì faticosamente gli occhi e, ancora troppo intontito, cercò di fare mente locale: l'ultima cosa che ricordava era un giramento di testa terribile, che l'aveva costretto ad appoggiarsi al muro mentre saliva le scale e poi... Nulla. Doveva essere svenuto, allora. Quella pareva la sola spiegazione.
        Sbattendo le palpebre più volte, si accorse che non si trovava più sulla rampa di scale, bensì su un... Letto??
        "Di chi? Come ci sono finito??" Pensò iniziando ad agitarsi—era stato rapito e segregato da un maniaco?!
 
        All'improvviso, la porta della stanza si aprì piano e un cono di luce si fece strada all'interno, accompagnato da una figura in ombra, che si bloccò sulla soglia nel vederlo seduto e sveglio. «Ah, ero proprio venuto a chiamarti!" Disse una voce allegra.
        Preso dal panico, Keith allungò una mano alla cieca ed afferrò il primo oggetto che gli capitò sotto mano, lanciandolo contro l'estraneo con tutte le sue forze. «Stammi lontano!!» Gridò.
        «Gah!» Urlò di rimando il suo rapitore, scansando l'arma improvvisata: un volume piuttosto spesso. «Ehi! Attento con quello...! Volevi uccidermi?!» Fece una pausa, prima di aggiungere, «È un ottimo sonnifero, quel libro di filosofia!!»
 

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Capitolo 6
*** Could Have Fooled Me ***


Salve a tutti! =D
Sesta settimana di challenge - che, a quanto pare, andrà in pausa per le feste... quindi sarà da aspettare dopo capodanno per il prossimo aggiornamento! -.

Note:
Prompt => Suicidio
Wordcount => 192 (in 10 minuti)

Ja ne,
Temari

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         «Quindi... Fammi capire...» Disse Aaron, mentre addentava un pezzo di pizza fumante alla salsiccia e peperoni ed osservava il ragazzo - Keith; Aaron era riuscito a convincerlo a dirgli il suo nome, dopo che quest'ultimo l'aveva quasi centrato col libro - che aveva raccattato sulle scale fare altrettanto, con una foga che non si sarebbe aspettato e senza quasi prendersi il tempo per mandare giù. «Eri così impegnato a studiare che ti sei dimenticato di pranzare o di mangiare qualsiasi cosa durante tutto il giorno
        Keith, seduto di fronte a lui, lo fissò da sopra il bicchiere di birra con occhi indifferenti e alzò una spalla con noncuranza, «Sì, in sostanza è andata così... Non è la prima volta che succede.» rispose prima di riprendere a mangiare—si era fatto fuori quasi due pizze e mezzo da solo.
        Aaron non avrebbe mai detto, dall'aspetto dell'altro, che fosse il tipo da mangiare così tanto; di quel passo avrebbe dovuto preparare dei popcorn per riempirsi lo stomaco... «Cioè... Rischi di morire di fame ogni volta?!» Sbottò scioccato, «Cos'è, un tentativo ripetuto di suicidio?!»
        «Non essere idiota, non ho alcuna intenzione di morire.»
        «Ah, be', non l'avrei mai detto...!»

 

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Capitolo 7
*** Magnet ***


Salve a tutti! =D
Woah, è passato un sacco da quando ho aggiornato questa raccolta, ma la challenge era in pausa per le vacanze e che volete farci...! ^^"
Comunque ora rieccomi qui--scusate se il capitolo è un po', uhm, insulso (?) ma il prompt non è stato facile da integrare; me ne stavo pure dimenticando, in realtà! In ogni caso, c'è qualche passo avanti nella storia...! *lancia coriandoli*

Note:
prompt => Saggio
wordcount => 206 parole (in 7 minuti circa)

Ja ne,
Temari

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        "Che ci faccio, esattamente, ancora qui?"
        Quella era la domanda che, da non meno di due minuti, continuava a riecheggiare nella mente di Keith; ed erano altrettanti minuti che se ne stava in piedi davanti alla porta dell'appartamento di Aaron Baker, con il pugno alzato come se fosse sul punto di bussare ma senza farlo effettivamente.
        Era stato stupido. Per nulla saggio—che fine aveva fatto la sua razionalità?
        Erano passate due settimane dall'incidente che l'aveva visto svenire sulle scale e risvegliarsi nel letto di uno sconosciuto. Il ragazzo che l'aveva trovato, dopo avergli offerto una pizza, gli aveva detto che era il benvenuto a tornare per mangiare qualcosa insieme— «Piuttosto che tornare a casa e trovarti di nuovo svenuto sui gradini...!» quelle erano state le parole del biondo ventitreenne.
        Il sorriso e l'atteggiamento amichevole che Aaron gli aveva rivolto, in qualche modo, avevano fatto sì che Keith avesse accettato l'invito quasi inconsciamente.
        Non era stato affatto saggio, da parte sua... Forse era solo stata una debolezza momentanea derivata dallo stomaco pieno che gli aveva giocato un brutto scherzo.
        E allora perché era ormai la quinta volta che si presentava davanti a quella porta...?
        E perché diavolo si ritrovava a sorridere nel sentire la voce dell'altro steccare orribilmente mentre cantava, dall'altra parte della porta??

 

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Capitolo 8
*** Still Crossroads ***


Salve a tutti! =D
Ok, questo capitolo è stato piuttosto difficile da scrivere... la challenge mi ha davvero messo in crisi stavolta XD Infatti temo di non essere riuscita a interpretare bene il prompt, ma volendo - chiudendo un occhio e girando la testa di lato -, si può cogliere il riferimento alla parola della settimana... *si arrampica sugli specchi*

Note:
Prompt => Organizzare
Wordcount: 302 (in circa 15 minuti)

Ja ne
Temari

Shards of Life




        Sentendo bussare alla porta, Aaron terminò velocemente di apparecchiare il tavolo e andò ad aprire. «Keith!» Disse, con un sorriso, facendosi da parte per lasciar entrare il ragazzo più grande, «Ho appena finito di preparare tutto—ho ordinato del cinese, va bene, vero?»
        «Eh? Ah, sì... Perfetto.» Rispose Keith, spostando lo sguardo da una parte e dall'altra, senza però posarlo direttamente sul ventitreenne.
        «Bene, allora, vogliamo mangiare?» Aaron prese due bottiglie di birra dal frigo e le posò in tavola, prima di sedersi. Sentendo il peso degli occhi verdi dell'altro su di sé, Keith sembrò riscuotersi e si affrettò a seguire l'esempio del padrone di casa.
 
        «Senti, Keith...» Aaron, seduto al tavolo della cucina - sparecchiato dopo aver finito di cenare - era intento a guardare il suo ospite dargli le spalle mentre lavava i piatti. «Non sei costretto a mettere a posto, sai.»
        Il venticinquenne sbuffò appena «Non lo faccio perché sono costretto: mi sembra il minimo che possa fare.» rispose, scrollando le spalle e prendendo un altro piatto insaponato dal lavello. «Non sono forse io quello che si impone, qui?»
        Aaron non poté fare a meno di ridacchiare al pensiero che Keith si sentisse in colpa a presentarsi a casa sua per mangiare: era stata una sua proposta, in fondo, che motivo aveva l'altro di sentirsi colpevole? «Se mi desse fastidio averti intorno, non ti avrei invitato, non credi?» L'altro non rispose e il silenzio calò nella stanza - solo con la TV che faceva da sottofondo -.
        Il biondo ventitreenne riprese il suo casuale scrutinio, la testa poggiata al palmo della mano, e l'unica cosa che gli passava per la testa in quel momento era che non gli sarebbe dispiaciuto conoscere meglio Keith... «Ehi.» Disse, attirando l'attenzione dell'altro e quando fu sicuro di averla, continuò «Sei libero uno di questi giorni...?»
        «Perché?»
        «Potremmo andare a fare un giro.»
 

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Capitolo 9
*** His Personal Cure ***


Salve a tutti! =D
Eccomi qui con il 9° capitoletto di questa raccolta/long a colpi di flashfic per la challenge. XD
Probabilmente non quello che ci si aspettava per questo capitolo, ma che ci volete fare--è andata così. *sente su di sé sguardi contrariati/omicidi*

Note:
prompt => Traccia
wordcount => 234 (in 15 minuti circa)

Ja ne,
Temari

Shards of Life




        «Hah...» Richiudendosi la porta alle spalle, Keith ci si appoggiò con tutto il peso, gli occhi serrati al punto da vedere puntini bianchi dietro le palpebre e il cuore che batteva in petto. «Idiota. Idiota, idiota!» Borbottò a denti stretti, «Che bisogno c'era di scappare a quel modo...?!»
        Non poteva credere di aver reagito così scortesemente alla domanda di Aaron—l'aveva colto alla sprovvista, vero, ma gli aveva solo chiesto se aveva voglia di andare a fare un giro con lui uno di quei giorni! Eppure era arrossito di botto ed aveva quasi rotto un bicchiere, prima di rispondere con un «N-non so, ti so dire... Ora è meglio che vada...» che gli era uscito roco e forzato, e fuggire di corsa.
        "No. Così non va..." Pensò Keith, dopo cinque minuti passati immobile nell'ingresso e senza un segno che i suoi nervi si sarebbero calmati a breve. C'era solo un modo per far sparire ogni traccia di agitazione—staccandosi infine dalla porta, il venticinquenne si diresse in camera a grandi passi ed una volta lì, prese il suo violino dalla custodia ed uno spartito a caso; tornato in salotto, preparò il leggio in acciaio placcato di nero e prese posizione.
        Il solo contatto del legno con le dita ed il viso lo calmò visibilmente e, una volta che le note iniziarono a vorticargli intorno come una coltre protettiva, finalmente Keith riuscì a pensare di nuovo chiaramente. "... Dovrei accettare l'invito..."



Note 2: se a qualcuno può interessare, il brano suonato a caso da Keith è questo.
 

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Capitolo 10
*** Nightly Heartbeat ***


Salve a tutti! =D
Finché EFP funziona, mi conviene caricare subito... *cough*
Yeeeh, sono arrivata al 10° capitolo, wow! Non l'avrei mai creduto, quando ho iniziato la challenge...

Note:
Prompt => Notte
Wordcount => 169 (in dieci minuti)

Ja ne,
Temari

Shards of Life





        Era l'una passata di notte quando sentì vibrare il cellulare.
        Non era andato a letto da molto, quindi il suono soffocato dal cuscino lo svegliò subito e, chiedendosi chi potesse essere, Aaron afferrò il telefono. - Mi dispiace di essere andato via a quel modo... Avevo da fare (brani da ripassare per le lezioni, eccetera). Se l'invito vale ancora, venerdì sono libero. -
        Era un messaggio di Keith, vide, e si ritrovò a sorridere istintivamente, «Pfft, avrebbe anche potuto scrivermi domani.» mormorò tra sé e sé, ma il fatto che l'altro si sentisse in colpa per averlo lasciato lì, interdetto, dopo cena gli fece piacere... Non voleva forse dire che al venticinquenne in fondo importava di lui?
        Aveva una chance, allora!
        - Hey. Figurati, non c'è bisogno che ti scusi; ti ho sentito, sai, che suonavi, intendo—davvero un brano stupendo! =D E per l'invito, certo che è ancora valido! Perfetto, venerdì allora! =3 Buona notte, Keith! - Rispose, riponendo il cellulare al suo posto e chiudendo gli occhi con il battito leggermente accelerato.

 

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Capitolo 11
*** Minor Setback ***


Salve a tutti! =D
La faccio breve e vi lascio a questo 11^ capitoletto della challenge...!

Note:
Prompt => Ferire.
Wordcount => 132

Ja ne,
Temari

Shards of Life





        Mettendo piede oltre le porte del condominio, Keith si aggiustò la custodia del violino sulla spalla con un sospiro che subito dopo si trasformò in una smorfia di dolore nel flettere la mano destra; portandola all'altezza del viso, il venticinquenne fissò con irritazione i tagli che si era fatto al palmo: un dannato moccioso in skateboard l'aveva praticamente placcato, facendolo cadere all'indietro sul marciapiede.
        La ferita non era molto profonda - fortunatamente - ma le escoriazioni pulsavano, e piegare la mano era quasi impossibile... Avrebbe dovuto mettere del disinfettante appena arrivato all'appartamento.
        La cosa che lo preoccupava di più in quel momento, però, era che non sarebbe stato in grado di prendere in mano l'archetto per qualche giorno... E fra poco avrebbe avuto un'esibizione piuttosto importante per cui doveva prepararsi—quell'inconveniente non gli ci voleva.

 

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Capitolo 12
*** Persuasion Tecnique #1 ***


Salve a tutti! =D
Ed eccomi con un altro capitolo della raccolta/long-a-flashfic collegata alla challenge del martedì ^^

Note:
prompt => Persuasione.
wordcount => 277 (in 15 minuti)

Ja ne,
Temari

Shards of Life




        Avrebbe dovuto immaginare che Aaron si sarebbe accorto della fasciatura alla mano. Aveva cercato di evitarlo, davvero, ma si erano incrociati all'entrata del complesso - mentre Keith prendeva la posta e l'altro rientrava dal lavoro part-time - e il cervello non si era messo in moto abbastanza in fretta da voltarsi immediatamente ed andarsene.
 
        «Ehi, Keith!»
        Sul momento la reazione del venticinquenne fu contrastante: da una parte era contento di vedere Aaron, dall'altra avrebbe preferito diventare invisibile. «... Aaron.» Aveva risposto poi, con un mezzo sorriso e tentando di nascondere la man ferita con nonchalance. Per sua sfortuna, il ragazzo più giovane si era accorto che il suo tono era un tantino forzato—infatti Keith poté vedere un cipiglio confuso formarsi fra le sopracciglia di Aaron,
        Spostando lo sguardo verso il basso, gli occhi azzurri del ragazzo si soffermarono sulla mano nascosta. «Ti sei fatto male, per caso?»
        "... Accidenti." Pensò Keith. «Oh... non è nulla. Sono solo caduto, ieri; un ragazzino mi è finito addosso per strada.»
        Inclinando la testa di lato, il ventitreenne allungò una mano, «Fa' vedere...» disse, facendo un passo in avanti.
        «... No... Davvero, non è niente, sta già guarendo.» Rispose Keith, in tono sicuro, indietreggiando.
        «Voglio solo vedere se è grave—suoni il violino! Una ferita alla mano non può essere una cosa da niente!» Insistette Aaron, un'espressione preoccupata sul viso; ma di fronte all'evidente ritrosia del musicista, decise che non gli rimaneva che trovare un modo per persuadere l'altro a collaborare. «Se non mi fai vedere quella ferita, niente cena per una settimana.»
        L'espressione shoccata di Keith rischiò di farlo scoppiare a ridere, così come la rassegnazione che ne seguì mentre il moro sospirava e gli mostrava la mano fasciata.

 

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Capitolo 13
*** Bad Timing ***


Salve a tutti! =D
La challenge è arrivata alla 13° parola, come la mia long-a-drabble, yuhuu!

Note:
prompt => Pericolo
wordcount => 310 (in 20 minuti, stavolta *sigh* la cosa si è protratta un po' troppo D:)

Ja ne,
Temari

Shards of Life

 

 



        Sospirando spazientito, Keith continuò a cambiare canale, passando da un programma all'altro cercando di trovarne uno decente che lo interessasse. Non guardava quasi mai la televisione, com'era che l'unica volta che lo faceva, non trasmettevano nulla?! Era una vendetta...? «Uff...»
        Avrebbe voluto andare a bussare alla porta di Aaron, per passare la serata con lui, ma il solo pensiero lo faceva innervosire: non voleva combinare disastri, non quando il giorno dopo era finalmente venerdì.
        Dopo diversi tentativi, infine trovò un documentario sugli Egizi—non era niente di che, ma l'argomento gli piaceva e tanto bastava. Per una mezz'ora buona il venticinquenne guardò il programma con fare passivo, spaparanzato sul divano a gambe divaricate, le braccia aperte ai lati del corpo.
        All'improvviso la sua trance venne bruscamente interrotta dal cellulare, che prese a suonare. «... Sì?» Borbottò, accettando la chiamata senza nemmeno guardare lo schermo, e sentendo una voce familiare invadergli l'orecchio. «Ke~ith...! Ehilà, come va?»
        Era sua sorella, constatò con una smorfia di esasperazione. «Ugh...»
        «Ehi ti ho sentito, sai?!»
        «Lib... Che c'è? Come mai chiami così all'improvviso...?» Chiese, con voce piatta—gli faceva piacere sentirla, dato che era passato più di un mese e mezzo, ma in quel momento non aveva l'energia necessaria a parlare con lei.
        «Che ingrato! E pensare che ti ho chiamato per dirti che sono tornata a casa~» Rispose fintamente contrariata sua sorella, iniziando a raccontargli tutto quello che aveva fatto e visto in vacanza col suo fidanzato. «Oh, prima che me ne dimentichi... Perché non ci vediamo un po' domani?  Potremmo passare la giornata insieme, eh?!»
        Gli mancò il fiato per un secondo "—Proprio domani?!" pensò, prima di rispondere. «Uuh, a dire il vero ho già dei piani per domani...»
        «... Un appuntamento?! Chi è, chi è? Dimmi tutto!!»
        «Scusa, devo andare!» Tagliò corto, chiudendo la chiamata in fretta e furia per evitare domande pericolose o di lasciarsi scappare cose che non avrebbe dovuto rivelare.




Note 2: 'Lib' non è un errore di battitura, è il diminutivo di 'Liberty'--sì, si chiama così. LOL

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Capitolo 14
*** Friday ***


Salve a tutti! =D
Questo 14° prompt della challenge mi ha messo un po' in difficoltà (un po' TANTO), ma spero ne sia valsa la pena!!

Note:
prompt => Rete
Wordcount => 226 (in 15 minuti)

Ja ne,
Temari

Shards of Life




        Alzando gli occhi dal marciapiede, Aaron fissò lo sguardo sul grande orologio dall'altra parte della strada; i led arancioni incastrati nell'edificio di fronte segnavano le 15:20 e il ragazzo iniziava ad essere preoccupato per Keith, che tardava ad arrivare.
        Avevano deciso di trovarsi davanti al Museo di Storia Naturale (perché il ventitreenne aveva una lezione nei dintorni, dalle 12:30 alle 14:30), ma ormai stava aspettando da venti minuti. «Mmmh...» Prendendo il cellulare, Aaron decise di provare a chiamare l'altro per assicurarsi che non gli fosse successo qualcosa - o che fosse ancora effettivamente intenzionato ad uscire con lui, ma cercò di non pensare a quella possibilità -.
        «Il numero da lei chiamato non è al momento raggiungibile—»
        "Accidenti, non prende... Che sia in metro?" Pensò Aaron, indeciso se restare lì ad aspettarlo o provare a dirigersi verso la fermata più vicina; ma prima che potesse muoversi, sentì la voce di Keith attirare la sua attenzione e, voltandosi sollevato, vide il venticinquenne corrergli incontro.
        «Scusa il ritardo.» Disse mentre riprendeva fiato, le guance arrossate e qualche goccia di sudore sul viso. «Hanno bloccato il treno e sono dovuto arrivare fin qui a piedi...»
        Sorridendo appena, cercando di non far caso al cuore che aveva preso a battere più forte alla vista di Keith, Aaron dissipò le preoccupazioni dell'altro agitando un mano. «Tranquillo, figurati, non ho aspettato a lungo! Allora... Dove vuoi andare?»

 

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Capitolo 15
*** Lone Planet ***


Salve a tutti! =D
Bah, non ho molto da dire a riguardo... Quindicesima parola della challenge, a voi!

Note:
Prompt => Universo
Wordcount => 260 (in 15 minuti)

Ja ne, 
Temari

Shards of Life




        «Pensavo di andare al cinema, ma è un po' troppo presto quindi...» Aveva detto Aaron, lasciando a lui la scelta di cosa fare nel frattempo e, come un stupido, se n'era uscito proponendo di fare un giro al museo.
        Era stata la prima cosa che gli era passata per la testa, al di fuori di un imbarazzante "Finirà per uccidermi con un sorriso del genere..." che l'aveva immobilizzato sul posto per diversi secondi, sforzandosi di non fissare il ventitreenne troppo intensamente. Avrebbe potuto scommettere che Aaron si stesse annoiando a vagare per le varie sale, fra scheletri di dinosauri e pezzi di roccia; lanciando un sguardo di sottecchi verso il ragazzo notò che, al contrario, sembrava divertirsi. "Fiuu, per fortuna."
        Battendo le palpebre interdetto, Keith si chiese quando aveva iniziato a preoccuparsi così tanto di quello che pensava l'altro... In realtà era la prima volta che si trovava in quella situazione: la sua vita era sempre ruotata intorno alla musica, al violino. Le sue energie erano spese nello studio di quello strumento e negli spartiti; le sue scelte in materia di istruzione avevano sempre tenuto conto di quello.
        Nulla di 'superfluo' entrava in quella piccola bolla.
        Quello era il suo habitat naturale, il suo universo privato.
        "Però adesso..." Fermandosi sul posto, Keith si voltò a guardare apertamente Aaron, in piedi di fianco a lui a leggere una targhetta. "Adesso è come se il mio piccolo pianeta fosse bombardato di asteroidi..."
        «Keith?» Fece Aaron, accorgendosi di essere fissato.
        «Ahaha, credo di essere stato influenzato dal museo.» Disse, con una risata leggermente nervosa prima di riprendere a camminare lungo la sala col pavimento in marmo, il viso in fiamme.

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Capitolo 16
*** Lost Chance ***


Salve a tutti! =D
Bando alle ciance--altro capitolo della challenge!

Note:
Prompt => Assenza
Wordcount => 107 (in 5 minuti)

Ja ne.
Temari

Shards of Life





        Fissando la figura slanciata di Keith proseguire lungo la sala, Aaron non poté fare a meno di notare come il suo cuore avesse stranamente ripreso a battere con la stessa intensità di quando si era visto arrivare incontro il venticinquenne davanti all'ingresso del museo, mezz'ora prima.
        Aggrottando le sopracciglia, pensò che doveva essere a causa della sensazione di essere osservato che l'aveva colto e che, subito dopo, l'aveva portato a voltarsi, finendo per incrociare gli occhi scuri di Keith—"Sbaglio o quello sguardo diceva che avrebbe voluto... Ma non l'ha fatto."
        «Ho come l'impressione di aver sprecato un'occasione d'oro...» Borbottò fra sé e sé Aaron, sospirando e seguendo il violinista.
 

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Capitolo 17
*** Change of Plans ***


Salve a tutti! =D
Capitolo 17 nato dalla challenge... che è stato piuttosto difficile da scrivere e che credo non c'entri molto con il prompt. D:
Oh, ci sarà una pausa per Pasqua decisa dalle organizzatrici, quindi il prossimo capitolo arriverà il 9/4.

Note:
Prompt => Dittatura
Wordcount => 149 (in 5 minuti)

Ja ne,
Temari

Shards of Life





        «Vorrai scherzare...!» Sbottò Keith, indignato, rivolgendosi a nessuno in particolare.
        Non poteva credere che proprio quel giorno il cinema al quale avevano deciso di andare per vedere un film insieme, lui ed Aaron, indicesse una giornata di proiezione esclusivamente per bambini! Gli schiamazzi dei ragazzini in fila coi genitori gli stavano facendo venire mai di testa. "L'hanno proprio preso d'assalto, dannazione."
        «Accidenti, avrei dovuto controllare prima, immagino...» Disse il ventitreenne, un'espressione leggermente contrita sul viso mentre si passava una mano distrattamente sulla nuca. «Mi spiace, Keith, mi sa che dovremo rinunciare al cinema... A meno che tu non ne conosca un altro nei dintorni.»
        Il violinista scosse la testa—in realtà un altro c'era, ma gli era passata la voglia di vedere un film, «Karaoke?» propose quindi.
        «Eh?? Ma non so cantare...» Fece Aaron, preso in contropiede.
        «Non importa. Nemmeno io.»
        Senza aspettare una risposta, Keith afferrò l'altro per il polso Aaron e prese a camminare.

 

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Capitolo 18
*** Unlucky Day ***


Salve a tutti! =D
Oggi riprende la challenge, quindi ecco qui il 18° prompt della challenge!

Note:
Prompt => Fango
Wordcount => 147 (in 7 minuti)

Ja ne,
Temari

Shards of Life




        Continuarono a camminare per diversi minuti.
        Fissando la schiena di Keith, che sembrava determinato ad arrivare solo lui sapeva dove, mentre trascinava Aaron senza la minima esitazione lungo il marciapiede, il ventitreenne si domandò se l'altro si era accorto che ancora lo teneva per mano.
        «... Keith?» Cercò di attirare l'attenzione del venticinquenne, ma fu inutile. Con un sospiro appena accennato, si arrese e lasciò la mano dov'era—in fondo non gli dispiaceva affatto, anzi.
        Ad un certo punto Keith si fermò ad un semaforo pedonale: dovevano attraversare. Mentre aspettavano, una macchina passò loro affianco, centrando in pieno una pozzanghera fangosa al lato della strada e finendo per bagnare e sporcare completamente i pantaloni di entrambi.
        «...»
        «... Sul serio?!» Sibilò Keith. Pareva sul punto di esplodere dalla rabbia.
        Stringendo la mano che ancora aveva nella sua, Aaron tentò di calmarlo. «Nemmeno fosse venerdì 13, eh? Forse faremmo meglio ad andare a casa... Ha-ha...»
 

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Capitolo 19
*** Private Concert ***


Salve a tutti! =D
Mi do una mossa e vi lascio al capitolo 19 di questa long-fic fatta di mini-capitoli, nata grazie alla Challenge dei 5 Minuti del Martedì.

Note:
Prompt => Smeraldo
Wordcount => 314 (in 10 minuti, perché volevo davvero arrivare a questo punto quindi ho sforato un po' ^^")

Ja ne,
Temari

Shards of Life



        Una volta tornati al loro complesso ed aver recuperato un cambio di vestiti, Keith si ritrovò ad invitare il ventitreenne da lui—in un certo senso, si sentiva in colpa per la pessima riuscita di quel loro quasi appuntamento. Se si fermava a pensarci, era la prima volta da quando si erano incontrati che Aaron metteva piede in casa sua... La cosa non poté che innervosirlo un poco.
        «Uhm... Cosa posso offrirti? Non ho molto, però...» Disse, passandosi una mano sulla nuca mentre osservava il deserto dei ripiani.
        Con una risata leggera, Aaron si limitò a rispondere con un «Va bene qualsiasi cosa.» ed accettando tranquillamente una lattina di Coca-Cola. «Senti Keith...» Fece il più giovane dei due ed il musicista si accorse che lo sguardo dell'altro, nel vagare per la stanza, si era soffermato sull'angolo in cui spiccavano il leggio ed un tavolino ricoperto di spartiti con poggiata sopra la custodia del violino.
        «Sì?»
        «Mi piacerebbe vederti suonare.» Per qualche ragione, la richiesta di Aaron lo fece arrossire leggermente, ma non aveva un valido motivo per rifiutare e dopo tutto quello che l'altro aveva fatto per lui, accontentare quel piccolo desiderio gli pareva il minimo.
        «... Be', d'accordo—ma potrei sbagliare qualcosa, la mano mi dà ancora qualche fastidio.» Detto questo, si diresse verso la custodia e preparò il violino; lo spartito sul leggio era uno dei brani che doveva preparare per la prossima esibizione.
        Chiuse gli occhi, cercando di non pensare alla presenza di Aaron, e si concentrò, iniziando a suonare. Tutto procedette senza intoppi fino a metà dell'esecuzione, quando una piccola fitta alla mano fece sbagliare accordo al venticinquenne, che sentì il dovere di scusarsi per l'errore. «Ah... Mi dispiac—eh?» Fece, interrompendosi nel ritrovare Aaron a meno di un passo da sé. «... Aar—»
        La frase si perse, la sua attenzione catturata dai lucidi occhi verde smeraldo del ventitreenne, prima che questi azzerasse la distanza che li separava, baciandolo d'impulso.





Note 2: Il brano suonato - a metà - da Keith è questo: Bach, violino in La Minore.

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Capitolo 20
*** In His Mind ***


Salve a tutti! =D
Altro martedì, altra drabble per la challenge--wah! 20 capitoli... *shock*

Note:
Prompt => Angolo
Wordcount => 112 (in 6 minuti)

Ja ne,
Temari

Shards of Life




        «—Nng!»
        L'aveva baciato sul serio.
        Poteva sentire l'assenza del respiro di Keith, che dallo shock aveva trattenuto il fiato, ma al contempo avvertiva anche il calore intensificarsi sul viso del violinista mentre avvampava - così come Aaron stesso -.
        Non avrebbe mai immaginato che vedere il venticinquenne suonare con i suoi occhi gli avrebbe fatto quell'effetto... In fondo l'aveva sentito fare pratica parecchie altre volte, prima, e la sua stessa reazione l'aveva lasciato di stucco: si era accorto di essersi mosso solo quando si era trovato ad un passo da Keith ed in un angolo della mente era risuonata una voce quasi disperata che gli aveva urlato «Ti piace, dannazione—bacialo!»...
        E lui l'aveva fatto sul serio.

 

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Capitolo 21
*** Letting Go ***


Salve a tutti! =D
Anche questa settimana, un nuovo capitoletto di questa 'long' che segue
paro-paro la Challenge del Cinque Minuti.

Note:
Prompt => Bottiglia
Wordcount => 181 (in circa 8 minuti)

Ja ne,
Temari


Shards of Life




        «—Nng!»
        La sensazione della bocca di Aaron sulla sua fu così improvvisa ed inaspettata che rimase immobile per più di un minuto. Le sole cose che riusciva a registrare erano il suo cuore che martellava impazzito contro la cassa toracica e la leggera ruvidezza del labbro inferiore del ventitreenne.
        Fece per alzare un braccio, con tutta l'intenzione di staccarsi delicatamente dall'altro e chiedere il motivo di quel gesto—perché era certo che Aaron non fosse interessato a lui... Non nel modo in cui lo era Keith nei suoi confronti, per lo meno.
        Posò una mano sulla spalla del più giovane e fece una piccola pressione, quando avvertì la carezza appena accennata di quella che poteva essere solo la lingua di Aaron sfiorare le sue labbra, già molto più sensibili del normale, e facendo aumentare esponenzialmente il formicolio che le aveva invase.
        «Keith...»
        —Come il tappo di una bottiglia di champagne con troppe bollicine, il venticinquenne sentì volare via tutte le domande che gli si erano affollate in testa, e lasciò che l'attrazione verso il ragazzo biondo prendesse il sopravvento, ricambiando il bacio con altrettanta passione. «... Mmh.»
 

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Capitolo 22
*** Waterfall ***


Salve a tutti! =D
Un po' tardi perché ho avuto da fare a scrivere altro oggi, ma ecco il capitolo 22 -- un grazie alle organizzatrici della challenge, senza questi prompt settimanali probabilmente non avrei avuto modo di conoscere meglio questi due miei OC, thank you! ♥

Note:
Prompt => Cascata
Wordcount => 115 (in 5 minuti)

Ja ne,
Temari

Shards of Life




        Dal momento in cui aveva sentito Keith ricambiare il suo bacio ed afferrargli la manica della maglia, ad Aaron parve che il tempo fosse accelerato improvvisamente.
        Le acque placide e tranquille del fiume - quello dei suoi pensieri, quello del suo respiro - avevano accelerato all'improvviso come se il terreno sotto i suoi piedi si fosse inclinato senza preavviso... Precipitandolo oltre il ciglio di una cascata—la sensazione inebriante della pelle, calda, e del corpo lievemente tremante (di desiderio o nervosismo, forse entrambi) del venticinquenne sotto le sue mani, e il rumore assordante del suo cuore che batteva all'impazzata... Era paragonabile alle farfalle nello stomaco durante quel salto nel vuoto, oltre il bordo di una cascata rombante.
 

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Capitolo 23
*** The Melody of Two Souls ***


Salve a tutti! =D
Anche stavolta c'ho messo un sacco per farmi venire un'idea decente da sviluppare a partire dal prompt della challenge di questa settimana... è stata dura!! *fiuu*

Note:
Prompt => Scavare
Wordcount => 211 (in 10 minuti)

Ja ne,
Temari

Shards of Life




        «—Il primo amore? Mmh, è un'esperienza difficile da spiegare, fratellino. È quella persona che, senza alcuno sforzo, riesce a superare tutte le barriere fra te e il resto del mondo; quella persona che scava un tunnel in quel muro che circonda la parte più importante del tuo essere, incurante dei tentativi di cacciarla via; quella persona che ti rende nervosa ed estatica allo stesso tempo... Potrà sembrare stupido, ma si avvicina molto alla verità. Quando lo proverai, capirai subito, Keith.»
 
        Era nervoso.
        Non ricordava di essere mai stato tanto nervoso—nemmeno la prima volta che aveva preso in mano un violino per esibirsi in pubblico... In quel momento, però, avvertendo su di sé quegli occhi verdi, il suo corpo pareva bruciare di febbre e le mani gli tremavano leggermente, sudate, mentre aiutava l'altro a sfilargli la maglia e facendo altrettanto con quella di Aaron. «Hah...»
        «Posso... Toccarti...?» Gli chiese il ventitreenne, le guance arrossate e gli occhi lucidi dall'eccitazione.
        Era davvero nervoso, ma non riusciva a smettere di fissare il viso di Aaron e quello che vi leggeva riflesso faceva risuonare il suo corpo con accordi del tutto nuovi; suoni e sensazioni che si mescolavano soavemente e lo facevano sentire completo—un magnifico duetto, fra lui ed Aaron.
        Forse era questo, quello che aveva voluto dire Liberty...
        «... Sì.»



Note 2: Questo capitolo l'ho scritto con questo bellissimo brano in sottofondo: Reflection (Mulan) - violin/piano cover. ^^

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Capitolo 24
*** Bad Timing #2 ***


Salve a tutti! =D
Eccomi con un altro capitolo di questa long-a-drabble legata completamente alla challenge dei 5 minuti del martedì.

Note:
Prompt => Genitori
Wordcount => 218 (in 8 minuti circa)

Ja ne,
Temari


Shards of Life





        Sdraiato per lungo sul divano, Aaron  fissava lo schermo del televisore senza vederlo realmente; aveva la mente piacevolmente sgombra di qualsiasi cosa non fosse il ricordo di ciò che era successo fra lui e Keith... Era tutto ancora così recente ed ancora chiaro in ogni suo dettaglio—il corpo sotto di lui, con quella pelle chiara, che rispondeva e ricambiava ogni suo movimento; la voce, così inconsciamente sensuale, che gemeva e pronunciava il suo nome; il viso e le espressioni che Keith gli aveva mostrato...
        Il solo ricordare tutti quei piccoli dettagli era sufficiente per fare riaffiorare il desiderio.
        Più rimaneva lì a bearsi della memoria che mai più se ne sarebbe andata, più Aaron inconsciamente avvicinava la mano ai boxer: l'eccitazione che aumentava di secondo in secondo, mentre in un angolo della mente il ventitreenne chiedeva scusa a Keith per l'uso improprio che si accingeva a fare della sua immagine—
 
        —Il cellulare prese a suonare improvvisamente, facendo saltare Aaron sul divano dallo spavento. Allungandosi verso il tavolino da caffè, vide sullo schermo la scritta "Mamma", premette il pulsante per rispondere alla chiamata e cercò allo stesso tempo di far sparire il rossore che gli aveva invaso il viso dalla vergogna, come se sua madre avesse potuto intuire cosa suo figlio era stato sul punto di fare soltanto sentendone la voce.

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Capitolo 25
*** Daydreaming ***


Salve a tutti! =D
Altro martedì, altro capitolo di questa storia nata grazie alla challenge dei '5 minuti'...! ^^

Note:
Prompt => Inchiostro
Wordcount => 158 (in 6 minuti circa)

Ja ne,
Temari


Shards of Life




        «Ugh...» Con una smorfia, Keith allontanò il bicchiere di carta dalle labbra; quel caffè era decisamente troppo amaro per i suoi gusti, ma aveva pensato fosse l'unico modo per svegliarsi, quella mattina... Aveva dormito poco e quel poco era stato un sonno movimentato e per nulla rilassante—il solo ricordare le mani bollenti di Aaron che la sera prima gli avevano dato piacere era abbastanza da fargli girare la testa.
        Sospirando pesantemente, gli occhi chiusi mentre tentava di costringere il rossore delle sue guance a calmarsi, scese le scale dell'aula. Quella mattina tutti gli studenti dovevano presentare un adattamento personale di un brano a scelta non originariamente scritto per il proprio strumento.
        «EHI!»
        «AH!»
        Strappato alla propria trance, Keith si accorse di essere finito addosso ad un compagno di corso ed aver lasciato andare il caffè ed i fogli che aveva in mano; chinandosi a raccoglierli, notò con disappunto che lo spartito con il suo brano adattato aveva l'inchiostro sbavato ed illeggibile... «Accidenti...»
 

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Capitolo 26
*** Goukon? ***


Salve a tutti! =D
Eccomi con un altro capitolo...!

Note: 'Goukon' è il termine giapponese che indica un appuntamento/un'uscita di gruppo fra ragazzi e ragazze (di solito in numero uguale XD).
Prompt => Esca
Wordcount => 218 (in 7 minuti)

Ja ne,
Temari

Shards of Life




        Chiudendo il quaderno con un sospiro e facendo per mettere tutto nella borsa a tracolla ed andarsene, dato che la lezione era finita ed aveva mezz'ora di pausa prima della successiva, Aaron non si accorse di qualcuno che gli si stava avvicinando finché non gli batterono sulla spalla.
        «Aaron.»
        Voltandosi, il ragazzo biondo posò lo sguardo su Michelle, una sua compagna di corso, che sfoggiando un sorriso a trentadue denti lo fece insospettire non poco: conosceva la ragazza da abbastanza tempo e quell'espressione furba non poteva che significare che voleva chiedergli un favore. «Micha...» Disse, «Cosa vuoi stavolta?... Non ho intenzione di accompagnarti di nuovo a scegliere lingerie—non mi freghi più.»
        Per un secondo la ragazza sembrò profondamente offesa, salvo poi scoppiare a ridere. «No no, tranquillo!» Fece, agitando una mano come a scacciare le preoccupazioni del ventitreenne, «Solo... volevamo organizzare un goukon, come ha suggerito il professore prima, sai, per "entrare nello spirito di un costume tipicamente Giapponese"... Che dici? Vuoi venire?»
        Aaron fissò Michelle negli occhi, notando uno scintillio che gli era molto familiare. Sospirò con un mezzo sorriso e disse «Non ho intenzione di fare da esca anche questa volta, Micha—so benissimo che vuoi che venga nella speranza di aumentare il numero di ragazze con cui provarci...!» Ridendo apertamente quando l'altra si rese conto di essere stata scoperta.
        «... Cattivo!!»
 

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Capitolo 27
*** River Flows in You ***


Salve a tutti! =D
Come ogni martedì, sono qui con la challenge~~
Senza perdere tempo in inutili convenevoli, eccovi il capitolo!

Note:
Prompt => Dito (o in questo caso 'ditA')
Wordcount => 209 (in 7 minuti)

Ja ne,
Temari

Shards of Life




        Per le prime tre esibizioni dall'inizio della lezione, Keith non prestò quasi per nulla attenzione: era troppo impegnato a cercare nella borsa una copia dello spartito che aveva rovinato col caffè (aveva perfino guardato dentro alla custodia del suo violino, nella speranza di trovare i fogli), ma non aveva avuto fortuna.
        Scuotendo la testa per l'ennesima volta, sospirò un poco sconsolato ed irritato dalla sua stessa sbadataggine, quindi poso i gomiti sul lungo banco di legno scuro e si arrese ad osservare i compagni di corso; molti erano piuttosto bravi e i loro arrangiamenti davvero molto buoni.
        Quando fu il suo turno, il venticinquenne si scusò col professore per non avere uno spartito... Ma per sua fortuna aveva un ottimo orecchio e ricordava alla perfezione il brano originale che aveva scelto, perciò suonare d'istinto anche senza vedere le note scritte su carta non gli era difficile. Prese perciò posizione, le dita posate delicatamente alle corde e chiuse gli occhi—non fu una sorpresa quando il viso di Aaron gli si materializzò nella mente: quella canzone in molti versi rispecchiava il ragazzo più giovane.
        Con un piccolo sorriso che gli incurvava le labbra, Keith sentì le proprie dita muoversi fluidamente fra un accordo e l'altro, sicure e morbide. "Un fiume che scorre in me..."



Note 2: Il brano suonato da Keith è 'River Flows in You' (Yiruma) -- qui adattato per violino ed arpa. ^^ Adoro questo brano! 

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Capitolo 28
*** Oh, well...! ***


Salve a tutti! =D
Eccovi il 28° capitolo di questa storia nata da questa challenge!

Note:
Prompt => Sorriso.
Wordcount => 206 (in 6 minuti)

Ja ne,
Temari

Shards of Life



        "Ancora cinque minuti... Sono arrivato un po' in anticipo." Pensò Aaron, guardando l'orologio che aveva al polso per assicurarsi di essere in tempo per l'appuntamento che aveva fissato con Keith—be', non era proprio un appuntamento, era più un'uscita casualmente arrangiata... O qualcosa del genere.
        In fondo, anche dopo quel momento di intimità piuttosto intenso, non si poteva dire che fossero una coppia. Non ufficialmente.
        Infatti uno degli argomenti che ci teneva a discutere era proprio quello: l'ultima volta era stato troppo preso per dirlo, ma stavolta aveva tutta l'intenzione di chiedere al venticinquenne di diventare il suo ragazzo ed era piuttosto sicuro che Keith non avrebbe detto di no.
        Appoggiando la schiena al palo della luce, Aaron sentì il cellulare suonare e, tirandolo fuori dalla tasca, vide un messaggio del più grande: - Hey... Uuh, so che dovevamo vederci solo noi due ma... Mia sorella mi ha fatto un agguato fuori dal conservatorio e non vuole sentire ragione—preferisci rimandare o...? -
        Il ragazzo biondo trovò un sorriso spuntargli spontaneamente sulle labbra, immaginando alla perfezione l'espressione scocciata e probabilmente esasperata che l'altro aveva fatto mentre gli scriveva. - No, non ce n'è bisogno! :) Sono curioso di vedere se vi somigliate, haha! - Rispose quindi, un poco deluso ma divertito all'idea.

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Capitolo 29
*** A Woman's Understanding ***


Salve a tutti! =D
Dunque, dunque... la challenge va in vacanza per qualche mese, quindi questo è l'ultimo aggirnamento fino a settembre -- sto attivamente pensando alla possibilità di approfondire ed espandere ulteriormente la storia lontano da questa 'long a frashfic', con una raccolta di one-shot collegate, perché mi dispiace lasciare le cose in sospeso... ma è ancora solo una possibilità che sto considerando. Staremo a vedere. ^^
Nel frattempo, eccovi l'ultimo capitolo, per ora.

Note:
Prompt => Fontana
Wordcount => 275 (in 13 minuti, sorry >.<)

Ja ne,
Temari

Shards of Life




        "Strano..."
        Era il termine che continuava a spuntare sempre più frequentemente nella sua mente e, per qualche motivo, più il tempo passava più le era difficile trattenersi dal lasciare che un sorriso compiaciuto, genuinamente felice ed orgoglioso le distendesse le labbra. "Strano..." Non sapeva nemmeno lei con precisione perché avesse la sensazione di qualcosa che non quadrava, e non capiva perché quel 'qualcosa' la spingesse a sorridere.
 
        La conversazione fra i due ragazzi seduti alla sua destra e di fronte a lei continuava—l'avevano lasciata in disparte ma Liberty non ne era particolarmente contrariata, in fondo in quel modo aveva tutto il tempo di riflettere e capire cosa fosse strano in quel che stava osservando.
        C'era suo fratello, Keith, che stava raccontando al ragazzo biondo - presentatole come 'Aaron' - di aver fatto un qualche disastro, quella mattina al conservatorio; e c'era Aaron che rispondeva e commentava animatamente, dicendo a sua volta di aver avuto lezione su questo o quell'altro.
        Sembrava una conversazione normalissima.
        "Strano." Ancora quel pensiero—fu in quell'istante che Lib capì.  Il modo in cui quel ragazzo, Aaron, guardava suo fratello traboccava di qualcosa, che non poteva passare inosservato, non a lei.
        Aaron aveva un'enorme cotta per Keith, se non anche di più... Probabilmente ne era innamorato. Era evidente, quei sentimenti ribollivano sotto la superficie come gli zampilli sul fondo di una fontana, ma non era solo quello il motivo... Il suo fratellino sembrava provare gli stessi sentimenti, ed era questo che spingeva quel sorriso a mostrarsi al mondo.
        "Aaron sembra un ragazzo d'oro... Fratellino, hai avuto un ottimo occhio." Pensò, ridacchiando fra sé e sé, e cogliendo al volo l'occasione di levarsi di torno quando le squillò il cellulare.

 

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