What's left of me. di Mylia (/viewuser.php?uid=37330)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno a Hogwarts ***
Capitolo 2: *** Chiacchierata al campo da Quidditch ***
Capitolo 3: *** La proposta e il rifiuto ***
Capitolo 4: *** Amici? Si può fare. ***
Capitolo 5: *** Confessioni ***
Capitolo 6: *** Il Patronus di Draco ***
Capitolo 7: *** I ragionamenti di Luna ***
Capitolo 8: *** Il ballo in maschera ***
Capitolo 9: *** L'illusione dei sogni ***
Capitolo 10: *** Da sogno a realtà ***
Capitolo 11: *** Padre e figlio ***
Capitolo 12: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Ritorno a Hogwarts ***
Voldemort era stato sconfitto, finalmente.
Il Bene aveva trionfato sul Male, la profezia era stata
rispettata: Harry Potter, il Precelto, aveva ucciso il Lord Oscuro, grazie
all’aiuto dell’Ordine della Fenice e dei suoi migliori amici, Ron Weasley e
Hermione Granger.
E ora, il Trio si preparava ad affrontare l’ultimo anno di
scuola, a Hogwarts. Parecchie cose sarebbero cambiate quell’anno: prima di
tutto, molti ragazzi di Serpeverde non sarebbero stati presenti. I loro
genitori, infatti, riconosciuti Mangiamorte e complici del Signore Oscuro, erano
stati incarcerati ad Azkaban, non più sorvegliata dai terribili Dissenatori,
bensì da Auror ben addestrati.
Quell’anno inoltre, Silente l’aveva già anticipato ai tre
amici, sarebbe stato lui stesso ad insegnare Difesa contro le Arti Oscure, con
grande disappunto del professor Piton, che per l’ennesimo anno consecutivo
vedeva sfumare la possibilità d’insegnare finalmente la sua materia
preferita.
Infine, Harry sarebbe stato praticamente messo al centro
dell’attenzione e idolato da tutti i suoi compagni e amici: come poteva essere
diversamente, d’altronde, dopo aver ucciso il leggendario Lord Voldemort,
l’incarnazione del Male?
Hermione sorrise al suo migliore amico, nel vagone centrale
dell’Espresso per Hogwarts. Finalmente Harry sembrava essere tornato quello di
sempre, sebbene spesso un velo di malinconia fosse visibile nei suoi occhi;
tuttavia, ora che Voldemort non costituiva più un perricolo, anche lui sembrava
essere pronto a vivere come un ragazzo normale.. o quasi.
- Ultimo anno a Hogwarts. - annunciò teatralmente Ron,
guardando fuori dal finestrino. - Pazzesco, vero? -
Hermione non poteva essere più d’accordo: erano già passati sei
anni da quando si erano conosciuti, e quell’anno, il settimo, sarebbe stato il
loro ultimo anno a scuola. Il loro ultimo anno insieme.
La ragazza fu presa dalla malinconia: erano stati anni
difficili, pericolosi, anche molto dolorosi.. anni in cui il futuro si
presentava come un gigantesco buco nero, pronto ad inghiottire ogni cosa,
trascinando tutto nell’oblio della morte.
Quante volte avevano rischiato la vita? Hermione aveva smesso
di contarle. Eppure, se fosse potuta tornare indietro, avrebbe rifatto ogni
cosa.
Perchè quegli anni le erano serviti per crescere, come persona
e come strega, e soprattutto perchè, in quegli anni, aveva instaurato un
rapporto di amicizia profonda con Harry e Ron, un rapporto che nemmeno il tempo
sarebbe riuscito a logorare.
- Sì, pazzesco. - rispose Hermione, fissando i suoi amici.
Harry e Ron ricambiarono la sua occhiata.
- Sta per aprire i rubinetti.. di nuovo. - la canzonò
dolcemente Harry, riferendosi ai frequenti pianti che, durante quell’estate,
prendevano a Hermione.
La ragazza aveva infatti gli occhi lucidi e, dopo aver fatto
una linguaccia a Harry, li abbracciò entrambi.
- Vi voglio bene.. - mormorò, la voce rotta dal pianto.
- Anche noi te ne vogliamo Hermione - le disse Ron, e Harry
annuì.
Erano più che amici, erano come fratelli: i due ragazzi
capivano Hermione, poichè anche loro avevano temuto tante, troppe volte, di
veder uno di loro morire. Quello di Hermione era uno sfogo alla pressione e al
nervosismo di quell’estate, in cui ogni istante passato insieme poteva essere
l’ultimo.
Durante il viaggio in treno, nessuno di loro parlò: non ce
n’era bisogno. Per la prima volta dopo sette anni, nessuno sentiva il bisogno di
riempire il silenzio con le parole: e questo, perchè non si trattava di un
silenzio teso o di paura, ma era il silenzio della pace, della stabilità.
Hermione sorrise al suo riflesso nel finestrino, chiudendo
lentamente gli occhi: era ancora difficile da credere, spesso pensava di vivere
un sogno. Ma era davvero tutto finito: avevano finito di combattere, di avere
paura, di piangere. Ora potevano godersi la vita, come dei ragazzi 17enni
dovrebbero poter fare.
Arrivarono a Hogwarts, e scesero dal treno, giusto in tempo per
vedere Hagrid, il mezzogigante, radunare gli studenti del primo anno. Se solo
Hermione ripensava a tutte la volte che la scuola aveva rischiato di chiudere..
eppure era ancora lì, e loro con lei.
Hagrid li salutò con un cenno della mano, che loro ricambiarono
con un gran sorriso; si avviarono poi alle carrozze, dove Neville, Luna e Ginny
li stavano aspettando: loro erano rimasti i più fedeli amici del Trio,
soprattutto dopo aver combattutto nell’ES, l’Esercito di Silente, al quinto
anno, ad insaputa dell’Inquisitore Supremo e successivo, quanto temporaneo,
Preside di Hogwarts, Dolores Umbridge.
Quell’esperienza li aveva avvicinati, nonostante le loro
differenze, e ora si ritrovavano più che volentieri per parlare o allenarsi: era
diventata un’abitudine, quella di allenarsi nei duelli, e anche dopo la
sconfitta di Voldemort avevano continuato nello stesso modo.
- Ultimo anno, eh? - disse Neville con un gran sorriso.
- Parla per te. - replicò Ginny - Io e Luna ne avremo ancora
per un altro anno. -
- Sarà un anno decisamente interessante, questo. - disse Luna
con la voce di chi è immerso nei propri pensieri, leggendo il Cavillo, la
rivista di suo padre, come al solito al rovescio.
Nel corso degli anni, da quando l’aveva conosciuta, Hermione
aveva dovuto ammettere che Luna, pur avendo un atteggiamento alquanto strano e
incantato, era in realtà una ragazza molto sveglia: a dirla tutta, spesso capiva
cose che gli altri non riuscivano a cogliere; era inoltre una persona dalla
sincerità disarmante, senza peli sulla lingua. Non aveva problemi a dire ciò che
pensava, indipendentemente da quanto la verità potesse essere imbarazzante.
- Avete sentito di Malfoy? - disse Neville, sporgendosi verso
gli altri, incuriositi; persino Luna aveva smesso di leggere.
Hermione si volse verso il ragazzo, svegliandosi dai suoi
pensieri.
- E’ tornato per finire la scuola. - annunciò Neville,
orgoglioso di essere proprio lui il primo a riportare la notizia agli amici.
Ron strabuzzò gli occhi: - Ma è impazzito?! Perchè non ha fatto
come i suoi amici? Appena metterà piede a scuola, verrà massacrato! -
commentò.
Anche Hermione era perplessa: tutti i figli dei Mangiamorte
avevano preso la saggia decisione di non tornare ad Hogwarts. Allora perchè
Malfoy aveva deciso di finire la scuola? Proprio lui, figlio del braccio destro
di Voldemort? Non aveva senso.
La ragazza cercò Harry con lo sguardo, ma il ragazzo era
perplesso quanto lei: qualunque fosse il motivo per cui Malfoy aveva deciso di
tornare a scuola, sarebbe stato un anno difficile, addirittura massacrante per
lui.
I ragazzi arrivarono finalmente a Hogwarts, e si diressero
subito in Sala Grande, dove Silente, dopo aver assistito come ogni anno allo
smistamento, fece il solito discorso di apertura.
- Studenti, professori, ben tornati. Non riesco a esprimere la
mia gioia, nel vedervi tutti qui, di fronte a me, vivi e vegeti. Sono stati anni
difficili questi, lo so bene. Molti di voi si sono trovati davanti a prove che
ragazzi della vostra età non dovrebbero mai affrontare. - disse il Preside,
indugiando con lo sguardo al Trio - Molti di voi hanno perso persone a loro care
in questo scontro contro il Male. So che niente di ciò che dirò potrà riportare
in vita coloro che avete perso, nè alleviare il vostro dolore, ma lasciatemi
dire una cosa. Ovunque si trovino, sono tutti fieri di voi. -
Il Preside si sedette, e un fragoroso applauso esplose dopo le
sue parole, applauso che nacque anche tra i ragazzi di Serpeverde. Molti, come
Neville, avevano gli occhi lucidi per le parole di Silente; Hermione si volse
alla sua sinistra, verso Harry, e gli sorrise, stringendogli la mano: Silente
aveva ragione. Ovunque si trovasse, Sirius e i suoi genitori erano fieri di lui.
Dopo le parole del Preside, le lunghe tavolate si riempirono di
cibi e bevande di ogni tipo, e i ragazzi iniziarono a mangiare.
Ron, che sedeva alla destra di Hermione, le diede una
gomitata.
- Guarda un pò lì! - esclamò, facendo un cenno con la testa
verso il tavolo dei Serpeverde.
Draco Malfoy mangiava da solo, ad occhi bassi: intorno a lui,
il vuoto: letteralmente. Nessuno si era seduto vicino a lui, creando così un
enorme spazio vuoto tra il ragazzo e gli altri.
- Lo trattano come un lebbroso.. - mormorò Hermione,
fissandolo.
- Beh, gli sta bene, no? Se lo merita! - esclamò Ron, ma
Hermione scosse la testa.
- Non è questo il punto. - replicò - Malfoy non è uno stupido,
sapeva a cosa andava incontro, decidendo di venire a Hogwarts quest’anno.. ma
allora, perchè tornare? -
Durante la cena mille ipotesi, una più fantasiosa dell’altra,
si fecero strada nella mente di Hermione: la ragazza non si accorse nemmeno dei
suoi amici che, a cena finita, la chiamavano per andare in sala comune.
Arrivatavi, salutò Harry e Ron, e andò subito in camera sua: una stanza singola,
essendo stata promossa Caposcuola insieme a Ron, il quale aveva tra l’altro
dovuto sopportare l’abbraccio soffocante di una Molly Weasley in lacrime
dall’orgoglio, e le infinite prese in giro dei suoi fratelli, Fred e George.
Quella notte, Hermione si addormentò a fatica: non riusciva a
togliersi dalla testa l’immagine di Malfoy in Sala Grande, ad occhi bassi, da
solo.
Quando finalmente la ragazza riuscì a prendere sonno, un’unico
interrogativo era rimasto fisso nella sua mente, deciso a non andarsene.
Perchè?
Finalmente, la mia prima
longfiction!! Non tiene conto degli avvenimenti di "Harry Potter e il Principe
Mezzosangue", in quanto Voldemort è stato sconfitto, e Silente è ancora vivo.
Spero vi piaccia, vi prego, me li concedete due minuti per un commento?? Anche
solo per sapere se la storia vi è piaciuta.. è molto importante per me!!
Grazie!
Bacionissimi a
tutti!!!
Mylia
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Capitolo 2 *** Chiacchierata al campo da Quidditch ***
Primo giorno di scuola: quell’anno, l’anno dei M.A.G.O.,
sarebbe stato a dir poco estenuante per tutti gli studenti. L’unica che sembrava
ansiosa di cominciare, sembrava Hermione.
- Cos’abbiamo stamattina? - le chiese Harry a colazione,
mentre Ron, come suo solito, s’ingozzava di cibo.
- Vediamo.. due ore di Pozioni, Incantesimi, e.. Difesa
contro le Arti Oscure. - rispose la ragazza, inghiottendo una cucchiaiata di
porridge.
- Ma che orario del cavolo.. tutto con Serpeverde! - sbottò
Ron, e la conseguenza fu quella di beccarsi l’occhiata assassina di
Hermione.
- Ronald, non credi che dovremmo cercare di essere più
tolleranti verso i Serpeverde, ora che la guerra è finita? - disse la ragazza
con cipiglio severo.
Ron alzò le spalle, riprendendo a mangiare, e Hermione
scosse la testa; il suo sguardo si posò sul tavolo delle Serpi, dove Malfoy
mangiava nuovamente da solo. Alla ragazza non sfuggirono le occhiate di puro
odio che non solo tutti gli studenti delle altre case, ma anche i suoi stessi
compagni, gli lanciavano.
Hermione sentì una sorta di fitta al petto: non aveva senso
provare pena per Malfoy.. eppure, era esattamente quello il sentimento che
prevaleva in quel momento nel suo cuore.
- Dai, muoviamoci.. altrimenti Piton rompe! - esclamò
Harry, e i due amici lo seguirono.
I ragazzi arrivarono nei sotterranei: il professor Piton
era già lì. Harry e Piton si scambiarono un freddo cenno di saluto, e Hermione
sorrise lievemente: quei due non si erano mai sopportati, ma la guerra aveva
cambiato tutto. Certo, non erano di sicuro diventati amici, ma se non altro
Piton aveva capito che Harry era molto diverso da suo padre e, vedendolo
combattere, aveva iniziato a rispettarlo. Il che, a pensarci bene, era già un
gran risultato.
Poco dopo arrivarono gli altri: essendo l’anno conclusivo,
i ragazzi avevano inevitabilmente dovuto separarsi, per seguire lezioni diverse
a seconda della carriera che si voleva intraprendere.
Harry, Ron e Hermione avevano deciso di diventare tutti e
tre Auror, perciò il problema per loro non si poneva: dei loro compagni di
Grifondoro, però, solo Dean Thomas aveva preso la loro stessa decisione.
Contando loro quattro, tre ragazzi di Corvonero, e due di Tassorosso, meno di
dieci persone occupavano l’aula. Nessun ragazzo di Serpeverde era presente, ma
Hermione non se ne stupì.
- Molto bene, possiamo cominciare. - disse Piton, ma in
quel momento la porta dei sotterranei si aprì, lasciando entrare l’ultima
persona che Hermione si sarebbe aspettata di vedere: Draco Malfoy.
- Ma ci prende in giro? - chiese Harry a Ron, che gli
lanciò un’occhiata ostile.
Gli sguardi dei non erano certo più amichevoli, ma il
ragazzo sembrava non farci caso: percorse l’aula ad occhi bassi, e si sedette
nel primo banco, da solo.
Hermione si morse il labbro, poi prese le sue cose, e si
sedette accanto a Malfoy, sotto gli sguardi stupiti e increduli dei suoi
amici.
- Granger. Non fare l’idiota. Non ho bisogno di compagnia.
- le sibilò Draco senza guardarla, ma ad Hermione non sfuggì l’assenza di
arroganza nella sua voce.
- Non fare tu l’idiota, Malfoy. Lo faccio solo perchè da
qui si sente molto meglio. - mentì la ragazza, mantenendo lo sguardo fissò
davanti a sè.
Piton li fissò per qualche istante, poi iniziò a spiegare
una complicata pozione che, se ingerita, permetteva di cambiare colore in base a
ciò che si trovava intorno: in pratica, ci si trasformava in una specie di
camaleonte.
- Troverete tutte le istruzioni sulla lavagna - disse Piton
agitando la bacchetta, la lavagna nera si riempì di scritte - Mentre gli
ingredienti sono sugli scaffali dietro di voi. Datevi da fare. - detto questo, i
ragazzi si misero subito al lavoro.
Mentre Ron e Harry si scambiavano pareri e consigli,
Hermione e Draco preparavano la pozione in assoluto silenzio.
Ci sarebbero state tante cose che Hermione avrebbe voluto
dire Malfoy, ma non riusciva a parlare: non sapeva come instaurare una
conversazione con lui, e, a dirla tutta, era quasi certa che fare conversazione
con lei fosse l’ultima cosa che il ragazzo voleva.
- Devi girarla dall’altra parte. -
Hermione alzò lo sguardo su di lui: aveva sentito..
sicuramente se l’era immaginato, ma.. le era parso che lui le avesse detto
qualcosa.
- Granger, devi girare la pozione dall’altra parte.
-
Questa volta non poteva esserselo immaginato: l’aveva
guardato in faccia, aveva visto le sue labbra muoversi, e da quelle labbra aveva
sentito uscire un.. cosa? Suggerimento?
La ragazza si affrettò a fare come lui le aveva detto, e
immediatamente, la sua pozione divenne trasparente, esattamente come sarebbe
dovuta essere se preparata correttamente.
- Ti ringrazio. - mormorò Hermione in direzione del
ragazzo.
Se lui l’avesse sentita o meno, Hermione non era in grado
di dirlo, poichè lui non aveva mostrato la minima reazione.
La ragazza iniziò a riflettere per l’ennesima volta su
Malfoy: era un ragazzo strano, testardo, orgoglioso, spesso bastardo.. eppure,
non si poteva negarlo, anche tremendamente solo.
Anche quando era circondato dai suoi amici, bastava pensare
all’anno prima, non aveva mai dato l’impressione di tenere a loro, e nemmeno i
suoi amici avevano mai fatto intendere di tenere a lui. Draco Malfoy era un
ragazzo solo. E, Hermione lo sapeva, nessuno meritava di sentirsi solo: nemmeno
lui.
Quando, allo scadere delle due ore, Piton fece il giro dei
calderoni, Hermione era soddisfatta: la pozione le era riuscita
perfettamente.
Piton infati, fissata la sua pozione, emise la sua
approvazione con un cenno del capo.
La ragazza sorrise felice, poi si volse verso il suo
compagno di banco.
- Se tu non mi avessi aiutata, avrei combinato un gran
casino. - gli disse con un sorriso dolce - Sei stato gentile. Ti ringrazio.
-
Lui la fissò con espressione indecifrabile, alzando le
spalle.
- Volevo evitare che saltassimo tutti in aria - le rispose
- Anche se immagino che a molti non dispiacerebbe, se succedesse a me. -
aggiunse.
L’ultima frase del ragazzo lasciò Hermione a bocca aperta:
la ragazza non fece però in tempo a replicare, perchè l’ora era finita, e Malfoy
era uscito velocemente dalla classe.
- Hermione andiamo! Hai piantato le radici qui? - le chiese
Ron con un sorriso.
La ragazza seguì gli amici fuori dai sotterranei, ma la
mente era altrove: possibile che Malfoy pensasse davvero ciò che aveva detto? E,
cosa ancora peggiore, possibile che ci fosse davvero qualcuno che pensava
sarebbe meglio se Malfoy sparisse? Hermione non riusciva a crederci: è vero,
Malfoy era figlio del braccio destro di Lord Voldemort, ma santo cielo! Nemmeno
lei, che pure l’aveva odiato per sei anni, non aveva mai pensato ad una cosa del
genere! Hermione ripensò al terzo anno: quando l’ippogrifo di Hagrid,
Fierobecco, aveva aggredito Malfoy.. è vero, se l’era andata a cercare, ma per
quanto lei potesse odiarlo non aveva pensato neanche un secondo che fosse giusto
che morisse!
Le parole di Malfoy si erano insinuate dentro la sua testa,
rifiutandosi di uscire: non voleva, non poteva accettarlo. Odiava Malfoy, ma
l’idea che lui pensasse quelle cose.. no, si rifiutava categoricamente.
- Ragazzi, ci vediamo ad Incantesimi! - esclamò la ragazza,
correndo via.
- Ma dove sta andando? - chiese Ron ad Harry, il quale
scosse la testa.
Il ragazzo seguì con lo sguardo l’amica, perplesso:
qualcosa in Hermione non andava. Perchè si era seduta accanto a Malfoy? Harry
non si beveva la scusa del "non ci sento
bene" , era semplicemente ridicolo. No,
il motivo doveva per forza essere un altro. E il modo in cui era corsa via..
sempre più sospetto; in ogni caso, l’unica possibilità era aspettare e vedere
come si sarebbero evolute le cose.
Hermione intanto, correva trafelata per la scuola: come
cavolo faceva a trovare Malfoy? Insomma, se qualcuno voleva cercarla, il primo
posto a cui pensava era la biblioteca; ma se voleva cercare Malfoy.. un lampo le
attraversò la mente: il campo da Quidditch!
La ragazza girò su se stessa, e riprese a correre; e Malfoy
era lì. Seduto sugli spalti, la testa tra le mani. Solo. Per la prima volta
fragile e vulnerabile.
Hermione si avvicinò a lui, incerta, e lui, sentendo il
rumore di passi, alzò lo sguardo su di lei.
- Granger. Che diavolo ci fai qui? - le chiese lui in un
sibilo.
Hermione prese mentalmente appunto del fatto che Malfoy non
l’aveva ancora chiamata Mezzosangue. Lo fissò, poi gli rispose, incerta: - Io..
volevo parlarti. -
Malfoy la fissò, in silenzio.
- Quella cosa che hai detto.. a lezione.. io non.. non
voglio che la pensi. -
Il ragazzo sembrò soppesare le sue parole, poi ghignò
divertito: - E dimmi, Miss So-Tutto-Io, cosa secondo te posso pensare
liberamente? - le chiese, incrociando le braccia al petto.
Hermione gli sorrise in risposta: - Allora qualcosa del
vecchio Malfoy è rimasto.. - commentò.
Draco sorrise amaramente: - Non dovresti parlare con me,
Granger. Sono il cattivo della scuola, potrei avere una cattiva influenza su di
te. -
Hermione rimase titubante per qualche istante, poi si
sedette accanto a lui: - Non posso credere che ci sia davvero chi pensa che
sarebbe meglio se tu.. - la ragazza non riuscì a finire la frase, un groppo alla
gola le impedì di proseguire.
- Temo che dovrai ricrederti Granger. - ribattè lui, senza
guardarla.
- Vuoi dire che qualcuno ti ha detto.. -
Lui non le fece finire di parlare: - Diciamo che me l’hanno
velatamente fatto capire. -
Hermione abbassò lo sguardo, torturandosi le mani: -
Perchè.. perchè sei tornato? Insomma.. sapevi come sarebbe stato.. difficile,
per te.. ma allora.. -
Draco alzò per la prima volta lo sguardo su di lei: - Per
la prima volta ho voluto fare una cosa per mia scelta. Capisci? Finora, fino a
quando.. Voldemort.. era vivo, ho dovuto fare ciò che tutti si aspettavano che
io facessi, essendo figlio di un Mangiamorte. Questa è la prima scelta che
prendo di mia iniziativa. Non lo faccio per gli altri, lo faccio per me. E non
m’importa quanto difficile sarà, sono pronto a tutto, pronto a lottare per il
mio futuro. -
Hermione aveva gli occhi lucidi: se Harry e Ron fossero
stati presenti in quel momento, avrebbero detto stava per avere uno dei suoi
soliti attacchi da "rubinetto che
perde" , ma questa volta il motivo era
diverso.
Anche Draco se ne accorse, e la fissò: - Granger, che hai?
-
Hermione respirò a fondo, in parte incredula per ciò che
pensava e stava per dire: - Io.. ti ammiro. Davvero. Non so cosa tu abbia fatto
in passato, ma.. quello che hai intenzione di fare ora, per te stesso, è
ammirevole. E.. se hai bisogno.. per quanto assurdo possa sembrare.. sono qui.
-
Dopo aver pronunciato queste parole, Hermione corse via,
senza dare a Malfoy il tempo di rispondere. Non credeva possibile che fosse
stata proprio lei a pronunciare quelle parole, ma d’altronde le riusciva
difficile digerire anche quello che Draco le aveva detto. Eppure non ne era
pentita: lo ammirava davvero per il suo coraggio, e se lui avesse avuto bisogno
di lei, ci sarebbe stata.
Draco era rimasto alquanto spiazzato dalla reazione della
ragazza, ma la sua improvvisa fuga gli aveva impedito di risponderle.
La vide allontanarsi, e ripensò alla conversazione avuta
con lei: era stato facile parlare con lei, più facile di quanto si sarebbe mai
aspettato.
- Grazie Granger. - mormorò al vento, mentre le labbra gli si
increspavano in un lieve sorriso.
Ecco qui il secondo chappy,
che spero vi piaccia come il precedente!!! Ora passo subito a
ringraziarvi:
sesshoyue: sono felice che
l'inizio ti sia piaciuto, spero che anche questo sia di tuo gradimento! Che ne
pensi?? Baci!!
guenny: non ti preoccupare,
le sviste capitano a tutti!! Sono felice che la storia ti abbia incuriosita,
perciò aspetto una tua recensione per sapere cosa ne pensi, spero ti piaccia!!
Baci!!
illyria93: ma sai che per
un attimo ci ho creduto?? ^^ Comunque sono contentissima che la storia ti
piaccia, e spero ti piacerà anche questo nuovo capitolo, fammi sapere come ti
sembra!!! Baci!!
Crazy_Fra: ciao!! Sono felice che la storia ti sia
piaciuta, penso che molte di noi vorrebbero consolare Draco, ma purtroppo temo
che questo piacere sia riservato a qualcun altro! Fammi sapere se il
capitolo ti è piaciuto!!! Baci!!!
noekali: ciao!! Sono felice
che il capitolo sia riuscito ad incuriosirti, fammi sapere che ne pensi di
questo!!! Baci!!!
tinky tinky: sono felice
che l'inizio ti sia piaciuto, e spero che anche questo secondo capitolo sia di
tuo gradmento!! Fammi sapere!! Baci!!!
Ringrazio anche le 5
persone che hanno aggiunto la storia ai preferiti: guenny, illyria93, lelina,
Louanne, Martuzza, vi ringrazio!!
Detto questo, direi che ci
sentiamo al prossimo aggiornamento: mi raccomando, continuate a recensire se
avete un attimo di tempo!! Ci tengo a conoscere il vostro
parere!!!
Bacionissimi a tutti, a chi
legge, a chi recensisce, a chi mette la storia tra i preferiti, e a tutti coloro
che, spero, si emozionino un pò con la storia, prendendo parte ai sentimenti dei
personaggi!!
Mylia
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Capitolo 3 *** La proposta e il rifiuto ***
Hermione entrò nell’aula d’Incantesimi col fiato corto: Harry e
Ron le avevano tenuto il posto, ma Harry sembrava fosse convinto che l’amica non
si sarebbe seduta con loro.
- Hai di nuovo bisogno di sederti davanti per vedere meglio? -
le sussurrò ad un orecchio, e lei abbassò lo sguardo, colpevole.
Harry era un ragazzo molto perspicace, e, a differenza di Ron,
faceva molta attenzione ai dettagli: era praticamente impossibile, nascondergli
qualcosa.
- Harry, io.. -
Lui la fermò con un gesto della mano: - Non devi giustificarti
con me, Hermione. Ma stai attenta, d’accordo? E se hai bisogno.. sai dove
trovarmi. - le disse con un sorriso, che la ragazza ricambiò.
Erano i momenti come questi, che facevano capire a Hermione
quanto Harry fosse importante per lei: non che solitamente non lo pensasse, ma
purtroppo dopo tanti anni passati insieme, a volte le capitava di dimenticarsi
quanto Harry fosse un amico prezioso: non per cattiveria, ma per il semplice
fatto che speeso molte cose, o persone, vengono date per scontate.
Hermione pensò alla differenza tra Harry e Ron: erano davvero
l’opposto, sotto certi aspetti. Ron era poco riflessivo, agiva d’impulso, e
spesso trovava difficile lasciarsi alle spalle i pregiudizi verso gli altri; era
però anche spiritoso, dolce, buffo in modo tenero, anche se bisognava ammettere
che mancava un pochino di sensibilità, a volte. Harry invece, per quanto a volte
fosse impulsivo, ragionava a fondo nelle cose, cercando di capire quale cosa
fosse giusta da fare, e non quale avrebbe voluto fare lui; insomma, se avesse
avuto bisogno di un consiglio, si sarebbe rivolta più verso Harry, ma se aveva
bisogno di tirarsi su di morale.. beh, avrebbe sicuramente chiesto aiuto a
Ron.
Era persa nei suoi ragionamenti, quando Draco entrò: l’aula era
più piena rispetto a quella di Pozioni, ma rimanevano comunque molti posti
liberi. Il ragazzo vide Hermione, poi si guardò intorno, e scelse il primo
banco, lasciando intenzionalmente il posto accanto a lui vuoto, e preferendo
appoggiare le sue cose per terra.
- Vai.. - le sussurrò Harry - Non vedi che ti sta aspettando? -
Hermione gli sorrise riconoscente poi rifece ciò che aveva fato
nell’ora precedente: si sedette accanto a Draco Malfoy.
Ron la fissò accigliato, poi si volse verso l’amico: - Non è
solo una coincidenza, vero? - sì, perchè a volte anche Ron Weasley riusciva ad
essere tremendamente perspicace.
Harry scosse la testa, e Ron sospirò a fondo: Malfoy non gli
piaceva, e non gli sarebbe mai piaciuto.. ma conosceva Hermione, e si fidava
cecamente di lei. E questo era sufficente.
- Certo che sei proprio ceca, eh? - le disse Draco, con un
mezzo sorriso.
Hermione non gli rispose ma, a guardarla bene, si sarebbe
potuto scorgere un luccichio nei suoi occhi.
La lezione passò velocemente: Draco era molto intelligente, se
si applicava, e lavorava in coppia con lui era quasi.. piacevole. Quando il
professor Vitious disse agli studenti che potevano andarsene, Hermione e Draco
uscirono insieme dalla classe: il ragazzo era evidentemente stupito da ciò che
la giovane faceva. Un conto era sedersi accanto a lui a lezione con una scusa,
un altro era parlare e camminare accanto a lui davanti a tutti la scuola.
Harry e Ron si avvicinarono a loro, e Draco fece per andarsene:
non voleva creare problemi.
- Malfoy. -
La voce di Harry risuonò per l’intero corridoio, e gli studenti
si fermarono, ansiosi di vedere cosa sarebbe successo: Hermione fissò l’amico
negli occhi, in una muta preghiera, e lui annuì.
- Fai coppia con me, Ron e Hermione a Difesa? -
La reazione degli altri studenti non fu nemmeno lontanamente
paragonabile a quella di Draco: il ragazzo spalancò la bocca, gli occhi quasi
fuori dalle orbite, mentre le parole sembravano essergli morte in gola.
Se Hermione avesse potuto, sarebbe saltata in braccio a Harry:
era stato grandioso, semplicemente fantastico.
Draco lo fissò, poi sposò lo sguardo su Hermione, e infine su
Ron, che lo studiava con espressione indecifrabile. Anche lo sguardo di Hermione
si spostò sull’amico, e la ragazza trattenne il fiato.
- ... d’accordo. Ma sappi che, durante le esercitazioni, non mi
farò problemi a schiantarti. - sbottò Ron, scrollando le spalle, e ricevendo
un’occhiata di pura riconoscenza da parte dell’amica.
Attorno a loro, gli studenti mormoravano parole di sgomento:
non era possibile che proprio Harry Potter, il Prescelto, colui che aveva
sconfitto il grande Lord Oscuro, avesse chiesto al figlio dell’ex braccio
destreo di Voldemort, Draco Malfoy, di unirsi a loro, al magico Trio! Il mondo
doveva essersi capovolto.
Draco rimase per parecchi minuti in silenzio, fissandoli con
sguardo penetrante: quando parlò, il suono della sua voce assomigliò in modo
impressionante ad un sibilo: - Non ho bisogno della tua pietà Potter. Ficcati il
tuo invito su per il didietro. -
Il ragazzo diede loro le spalle, allontanandosi velocemente,
sotto lo sguardo di una Hermione esterrefatta.
- Io.. ragazzi, tenetemi il posto a Difesa! -
Ancora una volta, Hermione corse dietro a Malofy, decisa a
chiarire che cavolo gli era preso; dovette uscire fuori dal castello, nei pressi
del Lago Oscuro, prima di raggiungerlo.
- Draco.. aspetta.. Draco! - Hermione era arrabbiata, ma quando
Draco si volse verso di lei, la ragazza arretrò istintivamente: lui era più che
arrabbiato, era semplicemente furioso.
- Che cosa ti sei messa in testa, eh Granger?! Cosa sono, la
tua causa dell’anno? Che cazzo hai detto ai tuoi amichetti!? Mi hai fatto fare
la figura dell’idiota di fronte a tutta la scuola, stupida Mezzosangue!! -
Hermione aveva gli occhi lucidi, ma quando Draco la insultò,
quando la chiamò di nuovo Mezzosangue, fu come se un pugnale le si fosse
conficcato nel petto.
La ragazza aprì la bocca per parlare, ma dalle sue labbra non
usciva alcun suono.
- Allora, Miss-So-Tutto-Io?! Sto aspettando una risposta!! - le
urlò Draco in faccia.
- Io.. io.. - la voce le tremava, il pianto che voleva essere
lasciato libero le impediva di controllare la sua voce, che rimaneva a tratti
spezzata - Io volevo solo... io non.. non gli ho detto niente.. volevo... volevo
solo.. aiutarti.. -
Lui la fissava, l’odio negli occhi color della tempesta.
- Io.. mi.. mi dispiace.. Draco.. -
Hermione gli diede le spalle, e corse via, più veloce che
poteva, mentre le lacrime le offuscavano la vista: si sentiva una stupida, ma
cosa le era saltato in mente? Lui non era cambiato, era sempre il solito Malfoy.
Non si sarebbe dovuta intromettere, avrebbe dovuto restarne fuori.
Correva, senza pensare a ciò che gli altri vedevano: per una
volta, non le importava di come appariva agli altri. Dopo la sconfitta di
Voldemort, tutti avevano idealizzato loro tre, lei, Ron e Harry, pensando a loro
come a dei ragazzi perfetti, forti e invincibili, che erano riusciti a
sconfiggere il mago più oscuro di tutti i tempi. La verità, è che erano dei
ragazzi come tanti: avevano sconfitto Voldemort, certo, ma questo non faceva di
loro delle persone migliori. Lei era debole, fragile, esattamente come tutti gli
altri: e poco importava che tutti la vedessero per come era veramente; non se
n’era mai vergognata, e mai l’avrebbe fatto.
Draco rimase lì, di fronte al lago, i pugni chiusi e il respiro
irregolare: era arrabbiato, no, era furibondo. Con se stesso.
Aveva rovinato tutto, ma cosa gli era preso? Le aveva gridato
in faccia, a lei all’unica persona che gli si era avvicinata dopo mesi, l’aveva
ferita e.. l’aveva insultata. Se l’era promesso, aveva giurato che non sarebbe
diventato come suo padre, che non avrebbe commesso i suoi stessi errori.
- Sono un’idiota. Sono solo uno stronzo idiota. -
Si passò una mano tra i capelli, rabbioso: una lacrima, una singola, lacrima
salata, gli scese sulla guancia, prima di cadere a terra, e scomparire.
Ma ciauu a tutti!!!!!!! Ecco
qui il terzo capitolo, che spero vi piaccia come i precedenti!! Adesso passo ai
ringraziamenti singoli:
Crazy_Fra: eh sì, Draco che
sorride è una visione decisamente paradisiaca!! ^^ Sì beh, se fosse rimasta, che
gusto ci sarebbe stato?? Naaa, così è molto meglio!! Spero che il capitolo
ti sia piaciuto, fammi sapere!! Baci!!
Angelgirl1993: sono felice che
tu abbia notato la fiction, e che ti sia piaciuta!! ^^ Ti ringrazio per i
complimenti, e spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento!! Fammi
sapere che ne pensi, ci conto!! Bacioni!!
AuraD: oh grazie, sono molto
felice che la storia ti piaccia!! Sì, in effetti l'idea è quella, voglio che i
due personaggi si scoprano piano piano.. altrimenti, la storia non riuscirebbe
ad essere reale!! Spero tanto che questo capitolo ti piaccia, aspetto una tua
recensione!! Baci baci!!
Colleghe for life: ti ringrazio
tantissimo!! ^//^ Mi fa molto piacere che la fiction ti piaccia, che ne pensi di
questo capitolo?? Bacioni!!
illyria93: tranquilla non ho
intenzione di sparire, amo scrivere e amo ricevere recensioni!! ^^ Sono
contenta che la storia ti piaccia, in effetti Hermione che aiuta Draco.. ma
come hai potuto notare, il nostro simpatico Serpeverde ha già rovinato tutto..
d'altronde, è sempre lui no?? Fammi sapere se il capitolo ti è piaciuto,
baci!!
Voglio ringraziare tantissimo
le 19 persone che hanno messo la storia tra i preferiti, non me lo sarei mai
aspettato e per questo vi ringrazio sinceramente!! Come sempre, attendo le
vostre recensioni, accetto consigli, critiche e suggerimenti, tutto mi è utile
per migliorare!! Perciò, se potete, fatevi sentire!!
Grazie a tutti, e
bacioni!!!
Mylia
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Capitolo 4 *** Amici? Si può fare. ***
Quella mattina, Hermione non si presentò alla lezione di
Difesa, sebbene fosse consapevole che sarebbe stata la lezione più interessante
della giornata.
Quando la ragazza scese a pranzo, dopo essere rimasta chiusa in
camera sua per tutto il tempo, Harry e Ron la fissarono come se fosse
impazzita.
- No dico, ti rendi conto della lezione che hai saltato? -
l’apostrofò Ron, scuotendo vigorosamente la testa.
Harry fissò l’amica, poi le sorrise appena.
- Harry.. ho.. bisogno di parlare con qualcuno.. - mormorò
Hermione.
Il ragazzo annuì e, lasciando un Ron intento a ingoiare quanta
più roba possibile, i due uscirono dal castello.
- Hai parlato con Malfoy, non è vero? - le chiese Harry, per
rompere il silenzio.
- E’ così evidente? - chiese Hermione in risposta, e lui
annuì.
Hermione sospirò, mentre gli occhi le si facevano lucidi: - Lui
mi ha.. aggredita.. crede che lo consideri una specie di anima da salvare.. e
mi.. ha chiamata Mezzosangue.. -
Harry fissò intensamente l’amica, poi le offrì le sue braccia,
tra le quali lei si rifugiò, sollevata di avere un amico come lui.
- Malfoy è un idiota, Hermione.. - le disse Harry - E sai che
mi sentirei molto meglio se tu lo lasciassi perdere.. ma.. -
Hermione alzò lo sguardo su di lui, confusa: - Ma? -
Lui le sorrise dolcemente: - Ma ti conosco, e sono convinto che
non lo farai.. vero? -
Hermione si staccò lentamente dall’abbraccio di Harry, poi si
sedette sull’erba fresca, sulla sponda del Lago Nero.
- Harry, lo so che sembra assurdo.. ma io sono convinta che in
Malfoy ci sia del buono.. -
Lui si sedette accanto a lei, passandosi una mano tra i capelli
e spettinandoli ulteriormente: - Forse.. e guarda che non lo sto difedendo..
forse non se lo aspettava.. forse ha pensato che fosse una specie di..
trappola.. -
Hermione volse lo sguardo di lui: - Trappola? Come trappola? -
- Hermione, io non sono nella testa di Malfoy, perciò non posso
sapere come ragiona - le disse Harry lentamente - E nemmeno ci tengo a saperlo,
ad essere sinceri - aggiunse, facendo sorridere l’amica - Ma forse si è
spaventato.. insomma, si era immaginato un anno di completa solitudine, e poi di
colpo il Prescelto ti invita a far parte del magico Trio? Io mi sarei
spaventato.. -
- Ma Harry, tu gli hai solo proposto di fare gruppo con noi a
lezione! - ribattè la ragazza accigliata.
Il ragazzo alzò le spalle e, con lo sguardo, notò una figura
che li studiava da non molto lontano.
- Hermione, credo ci sia qualcuno per te.. - disse Harry,
alzandosi in piedi.
La ragazza, confusa, si volse per guardare l’amico allontanarsi
e andare incontro all’ultima persona che in quel momento Hermione voleva
vedere.
Harry si avvicinò a Malfoy, accostandosi a lui.
- Ti ho già dato una possibilità, e l’hai sprecata. Non ce ne
saranno altre, dopo questa. - gli disse con tono deciso.
- Non lo farò. - fu la risposta del ragazzo che, oltrepassato
Harry, si avvicinò a Hermione.
- Granger, io.. -
Non sapeva da che parte iniziare, le parole non ne volevano
saperne di uscire.
Hermione si alzò in piedi, fronteggiandolo: - Hai ragione, mi
sarei dovuta fare i fatti miei. Non accadrà più. -
Detto questo, fece per andarsene, ma la sua voce la bloccò.
- Mi dispiace, ok? Sono imperdonabile, io.. scusa per aver
reagito così. E scusa anche per.. non volevo insultarti. Davvero. -
Hermione lo fissò stupita, perchè non aveva mai sentito Malfoy
scusarsi per qualcosa. Mai. E dire che lo conosceva da sette anni, ormai.
- Io.. beh, volevo solo dirti questo. -
Un lieve rossore aveva colorato le guance di Draco, solitamente
pallide, e Hermione capì che si sentiva in imbarazzo: il fatto che anche una
persona come Malfoy potesse provare un sentimento come la timidezza o
l’imbarazzo, la fece sorridere.
- Ti sei persa il pollo, a pranzo. - le disse, cambiando
completamente discorso.
Hermione sorrise nuovamente a quel buffo tentativo di fare
conversazione: - Era buono? - gli chiese.
Lui alzò le spalle: - Non male.. anche se mangiare è abbastanza
deprimente, se hai il vuoto intorno. -
Hermione si morse un labbro: - Potresti mangiare al nostro
tavolo - propose d’istinto; poi, rendendosi conto del passo troppo azzardato, si
corresse: - O potremmo prendere da mangiare dalle cucine, e mangiare per conto
nostro.. almeno non staresti da solo.. -
Lui la osservò intensamente, talmente intensamente che a
Hermione sembrò di essere trapassata dal suo sguardo, come se lui volesse
leggerle nell’anima.
- Dimmi perchè lo fai, Granger. -
Sembrava un ordine il suo, ma nel tono di voce Hermione vi
lesse solo il desiderio di capire.
- Perchè, a dispetto di quello che pensano gli altri, per me
non sei un Mangiamorte. Non sei una cattiva persona, sebbene tuo padre non sia
certo uno stinco di santo. Ma non credo si debbano giudicare le persone per ciò
che fanno i loro genitori. Credo ci sia del buono in te, solo che nessuno ti ha
mai insegnato a tirarlo fuori. -
Lui sorrise, sebbene fosse chiaro dalla sua voce che si
trattava di un sorriso intriso di amarezza: - Sei l’unica a pensarla così. -
Hermione scosse vigorosamente la testa: - Anche Harry e Ron la
pensano come me! E sono sicura che molte persone la penserebbero come noi, se tu
dessi loro la possibilità di conoscerti per come sei veramente! - affermò
decisa.
Lui le sorrise, ma questa volta era un sorriso diverso, poichè
i suoi occhi scintillavano: - Non ti arrendi mai, eh Granger? -
Lei ricambiò il suo sorriso, mentre dai suoi occhi spiccavano
l’orgoglio e la fierezza, caratteristiche peculiari della sua Casa: - Mai
Malfoy. -
Si fissarono per diversi istanti, istanti nei quali a Hermione
sembrò che il tempo si fosse fermato: nemmeno lei riusciva a spiegarsi questo
desiderio che la spingeva ad avvicinarsi a Malfoy, il desiderio di essergli
amica.. era qualcosa che la sua mente faceva fatica ad accettare, ma che nasceva
dal profondo del suo cuore.
Draco, da parte sua, si chiese seriamente se fosse il caso di
buttarsi in una situazione come quella: la sua immagine era segnata per sempre,
oramai il suo nome era sinonimo di Mangiamorte.. avvicinarsi al Trio,
significava dare vita ad una serie di ipotesi da parte degli altri, prima tra
tutte il fatto che forse il suo avvicinamento a Potter e compagni era solo un
modo per trovare vendetta.. eppure, sentiva il disperato bisogno di aggrapparsi
a quella mano che la Granger sembrava tendergli. Per la prima volta in vita sua,
Malfoy si trovava di fronte ad una scelta: e per la prima volta, non c’era
nessuno che poteva prenderla al posto suo.
- Pensi di stare qua fuori tutto il pomeriggio? - gli chiese
gentilmente Hermione, riportandolo alla realtà.
- E a te cosa importa? - sbottò il ragazzo, maledicendosi
immediatamente dopo.
- Granger, scusa. Non sono abituato a.. perdonami. Non ti
risponderò più così. -
Era la seconda volta che si scusava in meno di un’ora, ma
l’avrebbe fatto altre mille volte, pur di non vedere gli occhi della ragazza
esternare quanto lui l’avesse ferita. E mentre si scusava, Draco si chiese da
quando l’immagine della Granger ferita gli provocava rimorso.
- Allora.. amici? - propose lei, guardandolo incerta.
Lui le sorrise: - Si può fare. -
Ma buonaseeeera!!! Ecco qui il
quarto capitolo, fresco fresco di pubblicazione!! Passiamo ai
thanks:
noekali: ti ringrazio
tantissimo!! Spero che il capitolo ti piaccia!!! Baci!!
Angelgirl1993: beh, a volte le
coincidenze sono impressionanti!! Sono felice che il chappy ti sia piaciuto,
come vedi in questo capitolo le cose sembrano essersi messe a posto, contenta??
Fammi sapere che ne pensi, baci!!
AuraD: hai visto che si è dato
da fare per sistemare le cose? Soddisfatta?? ^^ Come vedi Harry è disposto a
fidarsi di lui, ma non posso assicurare lo stesso per Ron.. per lui, dovrai
aspettare il prossimo capitolo!! Fammi sapere che ne pensi del capitolo, ci
conto!! Baci!!
Crazy_Fra: no, in effetti non
me l'avevi mai detto.. ma è u piacere sentirselo dire!! ^^ Eh sì, Draco è
stupendo sempre, ma quando mostra la sua fragilità.. baaava!! ^^'' Ok, la
smetto.. sono decisamente poco professionale.. spero che il capitolo ti sia
piaciuto, aspetto un tuo parere!! Baci!!
titti6943: uao, ti ringrazio
tantissimo, mi fa davvero piacere!!! ^//^ Spero di non deluderti, e che il
capitolo ti piaccia come i precedenti!! Fammi sapere se ti è piaciuto, ci
tengo!! Grazie ancora, baci!!
illyria93: eh sì, Draco si è un
pò lasciato andare, ma come hai potuto vedere ha cercato di mettere le cose a
posto.. anche perchè se non lo faceva, la storia non si poteva continuare!! ^^
Spero che il capitolo ti sia piaciuto, attendo una tua recensione per sapere
cosa ne pensi!! Ciao, baci!!!
E così, si è concluso anche
questo quarto capitolo.. certo, ci sono ancora degli interrogativi da risolvere:
come la prenderà Ron? Draco sarà in grado di essere amico di Hermione? Riuscirà
la ragazza a far uscire il lato buono del Principe, o meglio, ex Principe delle Serpi? Per scoprirlo.. beh, mi sa che non
potete far altro che seguirmi!!
Un mare di ringraziamenti alle
25 persone che hanno messo la storia tra i preferiti, siete stupendi davvero!!
Quindi grazie a:
1 - Angelgirl1993 2 - AuraD 3 - bluesnaky 4 - Colleghe for life 5 - DamaArwen88 6 - Diddola 7 - excel
sana 8 -
frafave 9 - guenny 10 - illyria93 11 - isabell 1 12 - Leleo
91 13 -
lelina 14 - Louanne 15 - luana1985 16 - Martuzza 17 - mirta 18 - painkiller 19 - Sardignola 20 - Selene_Malfoy 21 - sheila 22 - steg94 23 - titti6493 24 - whitewolf88 25 - willina
Al prossimo capitolo,
bacioni!!!!
Mylia
|
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Capitolo 5 *** Confessioni ***
Quella sera, a cena, due ragazzi mancavano ai loro tavoli: un
Serpeverde, e una Grifondoro, i quali si trovavano ai marigini del Lago, seduti
su una tovaglia bianca e con una montagna di cibo.
- Mi sa che abbiamo esagerato.. - commentò Hermione, con un
sorriso.
- Perchè? Quegli elfi sembravano felici, ce ne avrebbero dato
ancora se non li avessimo fermati. - replicò Draco, bevendo un sorso del suo
succo di zucca.
La ragazza gli sorrise, rendendosi conto di quanto quella
situazione fosse surreale: lei e Malfoy, a fare un picnic sul Lago.. pazzesco!
Eppure, si sentiva stranamente a suo agio, sebbene parlare con lui non gli
riuscisse facile come parlare a Ron o a Harry. Ron.. Hermione si chiese quale
sarebbe stata la sua reazione, saputo che Draco si era scusato con lei e che lei
lo aveva perdonato: tra i tre, Ron era sicuramente il meno propenso a fare
amicizia con Malfoy. Troppi dissapori tra loro, forse perchè a Ron non era mai
andato giù il fatto che a Draco tutto fosse concesso grazie alla sua ricchezza:
ricchezza che Draco non aveva mai mancato di sottolineare di fronte al ragazzo,
tanto Purosangue quanto povero.
- Lo fai spesso? - le chiese Draco, alzando un
sopracciglio.
Lei si volse verso di lui, l’espressione confusa: - Come scusa?
-
- Perderti nei tuoi ragionamenti.. lo fai spesso? - le chiese
di nuovo.
Hermione arrossì: - Io.. scusa, è che è una situazione nuova
per me.. -
- Sì, perchè io invece lo faccio tutti i giorni.. - ribattè
Draco ironicamente, facendo sorridere la ragazza.
- Hai ragione.. sono proprio una frana, vero? - un’altra cosa
che Hermione non riusciva a spiegarsi, era questo bisogno di fare buona
impressione su Draco: era come se avesse avuto paura di dire la cosa sbagliata,
qualcosa che magari l’avrebbe fatto allontanare.
- Fidati Granger, io sono decisamente peggiore di te. - la
rassicurò lui con un ghigno.
Nel frattempo, Harry aveva preso Ron da parte, aggiornandolo
sulla situazione.
- Cosa?! - sbottò Ron indignato - Malfoy non si merita una
seconda occasione, hai visto come ci ha trattati?? Cavolo, non sono certo io il
figlio del Mangiamorte più vicino a Voldemort! Avrebbe dovuto mostrare un pò di
gratitudine. -
Harry lasciò sfogare l’amico, poi si preparò a parlare: - Ron,
sai bene quanto io odi Malfoy. Ma Hermione.. lei crede che ci sia del buono in
lui. E, se siamo davvero suoi amici, dobbiamo esserle accanto. Siamo una
squadra, no? -
Harry rimase in silenzio, per dare il tempo a Ron di assimilare
per bene le parole dell’amico.
- D’accordo. - mormorò Ron alla fine - Ma non ho intenzione di
diventare suo amico! -
Harry si mise a ridere, annuendo.
- Parlami dei tuoi - disse all’improvviso Draco a Hermione -
Com’è vivere con dei genitori che non sanno nulla di magia? -
Hermione riflettè qualche istante, prima di rispondere: - Beh,
è.. comodo e.. difficile. Comodo perchè, capisci, loro non hanno idea di cosa
succede qui e io non sono certo così stupida da raccontarglielo.. ma a volte..
vorrei che loro sapessero, così potrei confidarmi con loro.. è difficile
sorridere alle loro domande, e fingere che vada tutto bene, quando in realtà sai
che.. potresti non vederli più. - concluse, la voce che malcelava un sottile
tremito.
- Ti riferisci a quest’estate, non è vero? - disse Draco, serio
come non mai.
Hermione annuì: - Quando ho detto loro che avrei passato
l’estate da Ron, subito dopo la fine della scuola, sapeva che poteva essere
l’ultima volta che li vedevo, che sentivo le loro voci, l’ultima volta che
potevo dire loro quanto fossero importanti per me. E quando Harry l’ha ucciso..
l’unica cosa che volevo era correre da loro e abbracciarli, perchè era tutto
finito, perchè eravamo tutti fuori pericolo.. ma non potevo, capisci? Perchè
sarebbe apparso strano, e io non potevo dare spiegazioni.. -
Mentre parlava, Hermione si rese conto che quel discorso non
l’aveva mai espresso ad alta voce, nemmeno a Ron o a Harry, suo confidente da
quando si conoscevano. Se l’era tenuto dentro, pensando che fosse qualcosa di
personale, troppo personale per poter essere condiviso da qualcuno: eppure,
l’aveva rivelato a qualcuno. E quel qualcuno, era colui che, fino all’anno
prima, credeva di odiare. Era proprio vero che, a volte, il destino crea
situazioni incredibili.
- Io invece, non ho mai avuto questo tipo di problemi. -
Il tono freddo del ragazzo, fece alzare istantaneamente la
testa di Hermione.
- A loro non è mai importato molto di me.. beh, perlomeno a mio
padre. Mia madre mi voleva bene a modo suo, nel senso che con Lucius Malfoy in
giro per casa, le smancerie non erano certo permesse. Mio padre.. lui si
rispecchiava tanto in me, in un certo senso mi vedeva come se stesso da giovane,
capisci? Il che stava a significare che avrei dovuto seguire le sue orme.: non
importava se lo volessi o meno, era già tutto deciso. Il prezzo da pagare per
portare un cognome come il mio, suppongo. -
Hermione trattenne il fiato, mentre lui raccontava: non c’era
bisogno di dirlo, sapeva che quel discorso Draco non l’aveva mai fatto con
nessuno, e per nessuna ragione al mondo si sarebbe sognata di interromperlo.
Probabilmente, sfogarsi è la cosa di cui aveva veramente bisogno.
- Quando mi hanno marchiato.. la sera prima, avevo pensato di
scappare: non era ciò che volevo, capisci? Sapevo di non avere altra scelta,
sapevo che se mi fossi rifiutato, lui mi avrebbe ucciso.. sono rimasto per mia
madre. -
Draco non guardava Hermione mentre parlava, ma dalla voce
traspariva perfettamente quanto fosse difficile per lui pronunciare quelle
parole.
- Quella sera, mio padre è entrato in camera mia: penso che
avesse intuito la mia insicurezza, perchè utilizzò il modo più veloce per
convincermi. Minacciarmi di uccidere mia madre. -
Hermione si portò una mano alla bocca, inorridita: com’era
possibile che un uomo, per quanto crudele, potesse anche solo pensare di
uccidere sua moglie?
- Non mi diede altra scelta: non volevo che mia madre morisse
per colpa della mia codardia, così sono rimasto. E sono stato marchiato; non
dimenticherò mai le parole di mia madre, pochi minuti prima che venissi
condannato ad essere un Mangiamorte.. mi ha chiesto scusa. Scusa, perchè sapeva
che, se non fosse stato per lei, sarei scappato. Era convinta che fosse colpa
sua, se stavo per diventare uno degli scagnozzi del Signore Oscuro. Non si era
resa conto che non era colpa di nessuno: era semplicemente destino. Lei non è
mai stata d’accordo con mio padre o.. Voldemort.. riguardo al modo di trattare i
Babbani o ai Mezzosangue. Certo, non li amava.. ma non li avrebbe mai uccisi.
-
Hermione riflettè rapidamente: - Draco, ma perchè non ne parli
a Silente? Lui troverebbe sicuramente il modo di far uscire tua madre da
Azkaban! Basterebbe somministrarle una dose di Veritaserum, e lei potrebbe
confessare di non essere mai stata complice di Voldemort, potrebbe tornare
libera! -
Lui alzò gli occhi su di lei, per la prima volta da quando
aveva iniziato a raccontare, e lei rimase profondamente colpita da ciò che vi
lesse dentr: c’era dolore, un dolore immenso, un dolore che lacera l’anima.
- Mia madre è morta, Granger. -
Le parole di Draco la colpirono come un pugno nello stomaco: -
Non.. non è possibile.. la Gazzetta del.. -
- Il Profeta non si spreca a dire chi muore tra i prigionieri
di Azkaban, Granger. E, in ogni caso, sospetto sia stato Silente a chiedere di
non lasciar trapelare la notizia: immagino che avrebbe suscitato un certo
scalpore. -
Hermione era senza parole: avrebbe voluto trovare un modo per
dirgli quanto le dispiaceva, avrebbe voluto trovare le parole giuste.. ma non le
veniva in mente nulla, nulla che potesse esprimere a fondo il dispiacere che
sentiva nel cuore.
- Draco, io.. -
- Ho capito Granger, grazie. -
La ragazza alzò gli occhi su di lui, e vide che le stava
sorridendo: lui, Draco Malfoy, stava sorridendo.. dolcemente.. sì, dolcemente..
a lei, Hermione Granger. Surreale. Magico.
Hermione lo fissò per un lungo istante, poi ascoltò il suo
istinto, e lo baciò dolcemente su una guancia.
- Sarà meglio che vada.. Harry e Ron si staranno chiedendo che
fine ho fatto.. buonanotte Draco. -
Se ne andò, lasciando un Draco interdetto, confuso.. ma felice.
Lui, Malfoy, felice? Sembrava impossibile, eppure.. sì, era quello il sentimento
che Malfoy provava.
Per la prima volta in vita sua, era felice.
Buonasera a tutti!! Ecco a voi
il quinto capitolo: la storia comincia a prendere una sua piega, anche se non ho
intenzione di far correre troppo le cose tra i nostri protagonisti.. spero che
continuerete in ogni casoa seguirmi!! Ora passo ai singoli
thanks:
AuraD: ciao Susy!! Sono felice
che i capitoli continuino a piacerti!! Penso tu sia rimasta un pò sorpresa dalla
reazione di Ron, ma ho notato che spesso viene dipinto come un collerico e
un insensibile.. e volevo darne un'interpretazione diversa!! Spero che il
capitolo ti piaccia, fammi sapere!! Ci conto!! Baci!!
illyria93: sì, aggiorno in
fretta, contenta?? Sono felicissima che il capitolo ti si piaciuto!! E spero
vivamente che anche questo ti piaccia!! Aspetto un tuo commento!!
Baci!!
noekali: mi fa molto piacere,
di questo che ne pensi?? Baci!!
Angelgirl1993: oh, ti ringrazio
tantissimo!! ^//^ Spero che anche questo capitolo ti piaccia come i
precedenti!!! Sì, Draco che si scusa è molto strano.. ma ho trovato che lo
rendesse molto tenero!! ammi sapere che ne pensi del capitolo!!
Baci!!
Detto questo, voglio
ringraziare tantissimo le 28 persone che hanno messo la storia tra i preferiti:
non me l'aspettavo davvero, il numero cresce sempre di più e questo mi rende
orgogliosa!! Al prossimo capitolo!!
Bacionissimi!!!
Mylia
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Capitolo 6 *** Il Patronus di Draco ***
La mattina dopo, a colazione, il Trio discuteva sulle materie
del giorno: Difesa contro le Arti Oscure, due ore buche, Trasfigurazione per due
ore, ed Erbologia nel pomeriggio.
- Io amo le ore buche.. - commentò Ron con sguardo
sognante.
- Peccato che siano fatte per studiare, e non per dormire,
Ronald. - lo riprese Hermione, col solito tono severo che usava quando si
parlava di studio - Abbiamo i M.A.G.O. quest’anno, o te ne sei forse
dimenticato? -
- Dai Hermione, è solo il secondo giorno di scuola.. lasciaci
respirare! - la supplicò Harry, e la ragazza, sbuffando, si arrese.
- Io comunque passerò le ore buche in biblioteca a studiare..
voi cos’avete intenzione di fare? - chiese poi la ragazza.
Harry e Ron si voltarono verso di lei, guardandola come se
fosse pazza: - Quidditch! - risposero all’unisono.
Hermione sbuffò ancora più raccogliendo la sua borsa da terra:
- Ci vediamo in classe. - sibilò furibonda, allontanandosi con un sottile
borbottìo che suonava come - Maschi.. -
Si avviò a grandi passi verso l’aula di Difesa, e, appena
svoltato l’angolo, si trovò faccia a faccia con Draco.
- Ciao. - la salutò lui con un sorriso imbarazzato: Hermione
non credeva possibile che Malfoy sapesse sorridere e per di più che sapesse
sorridere in quel modo, così dolce e.. tenero. Ok, aveva appena detto che Malfoy
era tenero, il che in effetti non aveva nessun senso.. doveva dormire di più, la
mancanza di riposo le faceva pensare cose decisamente strane.
- Ciao.. sto andando in classe.. - rispose Hermione,
ricambiando il sorriso.
- Ti accompagno, se vuoi. - propose lui, fissandola di
sottecchi.
In quel momento, un gruppo di Corvonero del quinto anno pasò
accanto a loro.
- Assassino. - sibilarono in direzione di Draco, rivolgendo poi
occhiate di solidarietà verso Hermione.
Draco li fissò per un lungo istante, poi le diede le spalle e
si allontanò velocemente. Hermione ci mise esattamente mezzo secondo per
decidere cosa fare: lasciò cadere la borsa dei libri, e corse dietro a lui,
pensando che era ora di smetterla di inseguirlo.
- Draco, aspetta! - lo raggiunse, prendendolo per un polso e
obbligandolo a farlo voltare.
- Devi starmi lontana. -
Hermione scosse la testa, convinta: - No, mi rifiuto. Siamo
amici, e non m’interessa cosa pensano gli altri. -
Lui sbottò a ridere sarcasticamente: - Hai visto? Mi ritengono
un assassino, e pensano che tu sia una povera vittima, ti hanno lanciato
occhiate della serie "Se ti farà del
male ci pensiamo noi"! Lasciami perdere.
-
La ragazza lo guardò con espressione indecifrabile, dopodichè
gli diede uno schiaffo. Un potente, sonoro ceffone che colorò instantanemente la
pallida guancia del ragazzo.
- Sai cosa penso? - gli disse Hermione, la voce che tremava per
la rabbia - Che in fondo le tue siano solo scuse. Tu hai paura di avere degli
amici veri, perchè significherebbe provare al mondo che sei normale, che anche
tu provi dei sentimenti. A te sta bene rimanere da solo. E non fai altro che
prendermi in giro. -
Gli lasciò il polso, allontanandosi da lui, le mani tra i
capelli: non riusciva a capirlo, non sapeva come prenderlo, ogni volta finiva
per fare la cosa sbagliata. Era assurdo, non poteva rovinarsi l’anno, saltare le
lezioni per.. per lui!
Accadde in un attimo: si sentì afferrare per una mano, e
stringere in un abbraccio.
- Sei maledettamente perspicace, Granger. Mi perdoni? - glielo
disse tenendola stretta, con il viso affondato tra i suoi capelli.
- D.. Draco.. - Hermione era completamente paralizzata, non
sapeva cosa dire, non riusciva nemmeno a pensare. Non era la prima volta che
abbracciava un ragazzo, abbracciava Harry e Ron in continuazione.. ma allora,
cosa c’era di diverso? Perchè all’improvviso sentiva il bisogno di rimanere tra
le sue braccia per sempre?
Quando Draco si staccò da lei, fu come se entrambi avessero
ricevuto una pugnalata allo stomaco: il desiderio di abbracciarsi nuovamente era
forte, troppo forte per essere normale.
Hermione tenne gli occhi a terra, le guance in fiamme: - Sì..
ti.. ti perdono.. - balbettò, torturandosi le mani.
- Andiamo in classe? - le disse Draco, evitando di guardarla:
si sentiva strano, confuso come non lo era mai stato in vita sua. Non era un
adolescente alle prime armi, anzi: era stato con molte ragazze, si poteva dire
che in quel campo era un vero esperto.. e allora perchè, abbracciato a lei,
aveva sentito come una scossa elettrica propagarsi per tutto il corpo?
I due si avviarono verso l’aula uno di fianco all’altro, in
silenzio. Quando entrarono in classe, Harry e Ron erano già dentro.
- Pensavo fossi già dentro - le disse Harry, quando lei si
avvicinò - Ti ha creato problemi? - disse poi a voce più bassa, indicando Draco
con un cenno della testa.
Hermione scosse la testa, sorridendogli: - Harry.. -
Lui capì, e le posò una mano sulla spalla, strizzandole
l’occhio; si avvicinò a Draco, che era rimasto sulla porta: - Ti unisci a noi?
-
Draco sapeva bene cosa voleva dire quella domanda:
apparentemente era solo una semplice proposta di studiare insieme, ma in realtà
era molto di più. Era un richiesta di amicizia, la seconda ad essere
precisi.
E Potter era stato chiaro, non ce ne sarebbero state altre dopo
questa: e lui lo doveva. Lo doveva alla Granger, che aveva creduto in lui, lo
doveva a se stesso, per provarsi che era davvero diverso da suo padre.. e lo
doveva a sua madre, che era stata l’unica persona a volergli bene davvero.
- Con piacere. - gli costò fatica pronunciare quelle parole,
forse perchè era quello il momento, l’istante preciso in cui tutti i pregiudizi,
tutti gli insegnamenti di suo padre, tutto le sue certezze crollavano.
Harry lo studiò con sguardo penetrante, poi annuì
impercettibilmente e si avvicinò al tavolo che divideva con Hermione e Ron.
- Malfoy. - Ron sputò il saluto riempiendolo di disprezzo, ma
per Hermione il fatto che non l’avesse preso a pugni era già un gran
risultato.
Poco dopo, quando tutti i ragazzi si furono sistemati nei
banchi il professor Silente fece il suo ingresso nell’aula.
- Buongiorno. - li salutò con il solito sorriso dolce e
l’espressione serena. Si posizionò dietro la cattedra, di fronte ai suoi
studenti, e li studiò uno ad uno, prima d’iniziare la spiegazione.
- Benvenuti alla vostra seconda lezione di Difesa Contro le
Arti Oscure: come ho già detto durante la nostra prima lezione, è importante che
voi impariate a difendervi contro la magia oscura, poichè il male, cari ragazzi,
è sempre in agguato. Ora, se siete pronti, oggi vorrei fare un ripasso di tutti
gli incantesimi difensivi studiati fino ad oggi: so che molti di voi conoscono e
sanno effettuare incantesimi molto complicati - disse l’insegnante, con chiaro
riferimento alle lezioni dell’ES durante il quinto anno - Tuttavia vorrei che
foste tutti allo stesso livello, prima di proseguire. Vi pregherei perciò di
disporvi a coppie, così da poter iniziare la lezione. -
Ci fu un rumore di voci, sedie che si spostavano e persone che
prendevano posto in banchi diversi: a quanto sembrava, era desiderio di Silente
che le coppie non fossero troppo ovvie, sicuramente per promuovere la
socializzazione tra le diverse case.
- Facciamo coppia? - propose Hermione a Draco, vedendolo in
difficoltà: era palese che nessuno sarebbe mai stato disposto a fare coppia con
lui.
Il ragazzo, sovrappensiero, si ridestò a quella domanda,
fissando Hermione con uno sguardo strano. Lei, accortasi del doppio senso con
cui poteva essere interpretata la frase, si affrettò a correggerla: - Nel senso
di fare coppia adesso.. cioè, per la lezione.. insomma, non volevo certo dire
che.. ecco.. - balbettò, facendo saettare lo sguardo da una parte all’altra
della stanza.
Lui alzò un sopracciglio, e le sorrise: - Rilassati Granger,
avevo capito. -
Hermione sentì le guance avvampare, assumendo un colorito
decisamente paonazzo: c’era qualcosa di strano, quel ragazzo le faceva un
effetto troppo.. nemmeno lei sapeva come definirlo.. ma la rendeva nervosa, e
questo non le piaceva affatto.
La lezione vide il lancio di incantesimi semplici, come
l’Expelliarmus, ma anche di incantesimi di livello avanzato, come lo
Stupeficium, il Protego, l’Impedimenta, e perfino i Patronus. I ragazzi che
avevano preso parte alle esercitazioni con Harry al quinto anno, si divertirono
molto durante quella lezione, perchè per loro era un pò come essere tornati
indietro nel tempo. Draco invece, trovava qualche difficoltà a rimanere al passo
con gli altri, specialmente per quanto riguardava l’Incanto Patronus.
- Devi pensare ad un ricordo che ti ha reso particolarmente
felice! - ripetè Hermione per l’ennesima volta.
- Certo, come se avessi solo l’imbarazzo della scelta. -
replicò lui, acido.
Chiuse gli occhi, cercando di concentrarsi: andiamo, doveva
solo trovare un ricordo felice.. ce ne doveva essere almeno uno!
E poi, all’improvviso, il ricordo si fece nitido nella sua
mente, quasi ce l’avesse avuto da sempre sotto gli occhi.
- Expecto.. Patronum!! - gridò il ragazzo, e la punta della sua
bacchetta s’illuminò di luce bianca, facendo scaturire da essa una bellissima
aquila.
- Draco.. è bellissima.. - mormorò Hermione, fissando incantata
l’aquila che volteggiava maestosa per la classe.
- Molto bene signor Malfoy, molto bene. - disse Silente,
muovendo il capo in segno di approvazione.
Quando la lezione finì, con sommo dispiacere di tutti gli
studenti, Hermione si azzardò a fare quella domanda che le risuonava in testa da
almeno mezz’ora prima.
- Draco.. perdona la mia indiscrezione, ma.. a cos’hai pensato,
per il tuo Patronus? -
Lui si volse verso di lei: - Non lo vuoi sapere veramente. - le
rispose, guardandola serio.
- Cosa.. certo che lo voglio sapere! - ribattè la ragazza,
spalancando gli occhi, preoccupata che quello di Draco fosse un ricordo
malvagio.
Draco la guardò, poi si accostò al suo orecchio: - Ho pensato a quando ti ho
abbracciata, prima di entrare in classe.. è il ricordo più bello che ho,
Granger. Ed è con te. - le sussurrò, prima di darle le spalle e avviarsi verso
la sua sala comune.
E... ta daaaan!!! Fine del
sesto capitolo!!! Che ovviamente, spero vi sia piaciuto come i precedenti!! Come
sempre, vi ringrazio singolarmente:
Angelgirl1993: sì, sono veloce
io!! ^^ Hai centrato il punto, farli mettere subito insieme non sarebbe molto
credibile, ed è ciò che voglio evitare.. ma questo non significa che non possa
iniziare a farli avvicinare.. non sei d'accordo?? Fammi sapere che ne pensi!!!
Baci!!!
felpatosb: ti ringrazio tanto!!
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!! Fammi sapere,
baci!!!
Crazy_Fra: ma grazie!! Spero
tanto che anche questo capitolo ti paiccia, fammi sapere!!!
Baci!!
noekali: sono felice di non
deluderti, è il mio obiettivo!! Spero che il capitolo ti piaccia, fammi sapere
che ne pensi!!!
Ringrazio immensamente le 33
persone che hanno aggiunto la storia ai preferiti, grazie!!!! Vi chiedo solo un
piiiiiiccolo favore.. so che probabilmente siete abituati a sentirvelo chiedere,
ma... me lo lasciate un commentino-ino-ino-ino?? Per favooooore!!! Grazie!!
^^ Al prossimo capitolo!!
Bacionissimi!!!
Mylia
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Capitolo 7 *** I ragionamenti di Luna ***
Hermione rimase paralizzata, e lo guardò allontanarsi a passo
tranquillo, come se quello che le aveva appena detto non fosse importante.
Era stordita, imbarazzata, confusa.. le ultime parole di Draco
le rimbombavano in testa in un unico, gigantesco eco: - Ho pensato a quando ti
ho abbracciata, prima di entrare in classe.. è il ricordo più bello che ho,
Granger. Ed è con te. -
Aveva bisogno di parlare con qualcuno. Subito.
- Hermione, allora te ne vai in bioblio.. -
La ragazza si voltò di scatto, guardando il suo migliore amico
con uno sguardo talmente serio che lui indietreggiò istintivamente.
- Dobbiamo parlare. Adesso. -
Lo trascinò di peso lontano da Ron, che li guardava perplesso,
e lo lasciò andare solo quando furono arrivati nella biblioteca deserta, lontano
da orecchie indiscrete.
- Perdonami se ti ho trattato un pò bruscamente - disse
Hermione, guardando Harry con un sorriso colpevole - Ma avevo urgente bisogno di
parlare con qualcuno. -
- Sì, l’avevo notato. - commentò Harry, lisciandosi la
camicia.
Hermione aprì la bocca per parlare, ma poi si morse il labbro:
una parte di lei non voleva che Harry sapesse cos’era successo, voleva che quel
momento tra lei e Draco rimanesse solo suo. D’altra parte, però, aveva bisogno
di un consiglio, e Harry non poteva aiutarla se prima lei non gli spiegava la
situazione.
- Prometti di non parlarne con nessuno? - gli chiese la
ragazza, dopo aver fatto un respiro profondo.
Lui annuì e Hermione gli spiegò brevemente cos’era successo.
Harry l’ascoltò attentamente, poi la fissò con sguardo interrogativo.
- Quindi? - le chiese, grattandosi la testa.
- Come quindi? - Hermione non riusciva a capire.
- Quindi che vuoi da me? -
- Beh, spiegami! -
- Spiegarti cosa? - Harry non ci stava capendo più niente,
possibile che si fosse perso qualcosa del racconto dell’amica? Eppure l’aveva
ascoltata per tutto il tempo!
- Spiegami cosa vuol dire! - Hermione pensava che se Harry la
stesse prendendo in giro, non era affatto divertente: perchè non si decideva a
risponderle?
- Cosa vuol dire cosa?? - a Harry stava venendo da piangere per
l’esasperazione.
Hermione si alzò di scatto, scoccandogli uno sguardo furibondo:
- Harry James Potter, a volte sei un vero idiota. - sbottò, uscendo dalla
biblioteca a grandi passi.
- ... ma che ho fatto? - piagnucolò il ragazzo, del tutto
confuso, prima di alzarsi e dirigersi verso il campo da Quidditch, dove Ron e il
resto della squadra lo stavano aspettando.
Hermione si passò una mano fra i capelli: sperava che Harry le
avrebbe chiarito le idee, e invece..
- Ciao Hermione. -
La ragazza si volse, sorridendo a colei che l’aveva chiamata: -
Ciao Luna, come stai? -
Luna alzò le spalle, guardandosi intorno con sguardo incantato:
- Tutto come al solito, le mie cose sono di nuovo sparite.. ma ho tutto l’anno
per ritrovarle, perciò non me ne preoccupo.. - disse la ragazza con voce
flautata.
Hermione era dispiaciuta per lei, non capiva cosa ci trovassero
di tanto divertente gli altri nel nascondere a Luna le cose, era così stupido!
- Mi sembri pensierosa.. va tutto bene? - le chiese la giovane
Corvonero con un sorriso.
- .. sì.. in realtà no.. sono confusa Luna.. - Hermione non
poteva credere di averlo appena ammesso di fronte a lei: non che non ci tenesse
all’amica ma, diciamoci la verità, Luna non era esattamente la prima persona a
cui avreste parlato, nel caso vi fosse servito un consiglio.
- Vuoi parlare un pò? -
Come faceva a dirle di no? Non voleva ferirla, e in fondo, non
poteva andare peggio della chiacchierata con Harry. Hermione annuì, e le
ragazze, approfittando della mattinata tiepida e dell’ora buca che entrambe
avevano, uscirono dal castello, sedendosi sotto uno dei tanti alberi del
giardino.
Hermione spiegò a Luna, come aveva già fatto con Harry, cos’era
successo con Draco, e rimase poi in silenzio, aspettando che l’amica
parlasse.
- Hermione, cosa ti preoccupa esattamente? - le chiese Luna,
dopo essere rimasta alcuni secondi in silenzio, a riflettere.
La ragazza guardò Luna negli occhi, quegli specchi d’acqua che
la studiavano con un sorriso.
- Io.. quando sto con lui sento che.. non è come stare con
Harry o Ron.. e quell’abbraccio.. Luna, è stato incredibile.. sarei voluta
rimanere tra le sue braccia.. per sempre.. -
L’aveva detto. Aveva detto ciò che pensava davvero a Luna Lovegood. Poteva andare peggio?
- Secondo me, Draco Malfoy ti piace. - sentenziò Luna con aria
saggia.
... sì, poteva andare decisamente peggio.
- Luna.. ma cosa dici?? - esclamò Hermione, avvampando
istantaneamente.
La ragazza sorrise all’amica: - Beh Hermione, io non posso
considerarmi un’esperta in questo campo.. ma le sensazioni che dici di aver
provato, non sono certo quelle di un’amica.. e potrei aggiungere con discreta
sicurezza che anche tu non gli sei indifferente.. -
Hermione guardò l’amica, poi abbassò lo sguardo: e se, solo per
ipotesi, Luna avesse avuto ragione? Le piaceva veramente.. Draco? Ripensò per
l’ennesima volta a ciò che aveva provato quando lui l’aveva abbracciata, e
percepì distintamente i battiti del suo cuore accelerare. D’accordo, era
evidente che le piaceva Malfoy.. ma questo non cambiava le cose.
- Cosa pensi di fare? - le chiese Luna, risvegliandola dai suoi
pensieri.
Hermione la guardò, sorridendo lievemente: - Cosa vuoi che
faccia? Ha bisogno di un’amica adesso.. e io sarò questo per lui. -
Nel momento stesso in cui pronunciò quelle parole, Hermione
sentì una fitta al petto: le faceva male l’idea che lui potesse innamorarsi di
un’altra, e questa nuova consapevolezza la spaventò.
Come aveva potuto non accorgersi di cosa stava avvenendo nel
suo cuore? Avrebbe dovuto accorgersi di quel sentimento che era sbocciato per
Draco!
Luna le sorrise: - Non devi impensierirti se l’hai capito solo
ora, sai? E’ normale.. probabilmente lui prova la stessa cosa! -
Hermione alzò la testa di scatto: - Luna, ma cosa stai dicendo?
Lui.. cosa c’entra lui? -
La ragazza sentiva le guance diventare, se possibile, ancora
più rosse e bollenti, mentre il cuore rischiava di scoppiarle nel petto.
- Lui ti ha abbracciata, no? E ha creato il suo Patronus
utilizzando come ricordo più bello il vostro abbraccio: secondo te non prova
nulla? -
Luna si stava dimostrando ogni minuto più perspicace, e la cosa
impressionava non poco Hermione.
- Forse lui ha pensato a quell’abbraccio come ad una
dimostrazione di affetto.. - azzardò la giovane grifona, che non voleva in alcun
modo illudersi.
Luna le sorrise dolcemente: - Se avesse voluto pensare a te
come ad un’amica, avrebbe scelto come ricordo la prima volta che gli hai
parlato, o che gli hai detto che volevi essere sua amica.. può darsi che quel
sentimento che hai provato abbracciandolo, l’abbia provato anche lui. -
Hermione riflettè in silenzio sulle parole dell’amica:
d’accordo, c’era la possibilità che Luna avesse ragione.. ma lei non poteva
esporsi. Non poteva dire a Draco cos’aveva provato in quei pochi istanti tra le
sue braccia. Il loro rapporto di amicizia era appena nato, e lei non aveva
intenzione di sconvolgerlo.
- Ti ringrazio Luna.. - disse Hermione, sorridendole
riconoscente.
La ragazza le sorrise in risposta: - Figurati, è stato un
piacere aiutarti! Ci vediamo Hermione, e buona fortuna! -
La giovane guardò l’amica allontanarsi saltellando, e si poggiò
contro la corteccia dura dell’albero. Quella situazione l’aveva scossa,
soprattutto se si teneva conto di un particolare importante: a lei non era mai
piaciuto nessuno davvero. C’era stato Victor Krum, ma non contava molto. E
Draco.. doveva reprimere quel sentimento che stava nascendo contro la sua
volontà, prima che fosse stato troppo tardi. Non poteva permettersi di..
innamorarsi di lui.
- Ehi.. ciao.. -
Hermione aveva chiuso gli occhi senza nemmeno accorgersene, e,
quando sentì la sua voce li aprì di scatto: - .. ciao.. -
Draco si sedette accanto a lei, e il cuore di Hermione iniziò a
battere forte, più forte di quanto lei stessa credeva possibile.
- Ho visto che parlavi con Lunatica.. - commentò il ragazzo, e
lei si rabbuiò all’istante.
- Si chiama Luna.. ed è una mia amica.. - replicò con tono
duro. Lui capì all’istante, e alzò le mani in segno di resa.
- Credevo fossi nella tua sala comune - gli disse lei, evitando
d’incrociare il suo sguardo.
Lui alzò le spalle con noncuranza: - Le occhiate omicide mi
danno sui nervi, e considerato quante maledizioni mi erano già state lanciate,
ho preferito uscire. E tu? Credevo avessi deciso di andare in biblioteca.. -
- Sì.. ma avevo bisogno d’aria.. - rispose la ragazza, voltando
la testa e cercando di nascondere il suo viso ai suoi occhi; lui, però, se ne
accorse.
- Granger, va tutto bene? - le chiese, e lei annuì, cercando di
coprire il viso con i capelli.
Draco però, non si diede per vinto: le prese il mento tra le
dita, e la costrinse a voltarsi verso di lui.
Hermione si rese conto dopo qualche istante di quanto fosse
vicina al viso di lui, e di come il suo cuore avesse improvvisamente cessato di
battere.
Lui studiò il viso di lei, poi sorrise: - Sai una cosa Granger?
Sei bella. -
Le lasciò il mento e, con un sorriso, si alzò: - Ti lascio ai
tuoi pensieri, a più tardi. -
Quando si fu allontanato, Hermione si sfiorò il mento, dove le
dita di lui l’avevano tenuta.
Le aveva detto che era bella. Non che era una sporca
mezzosangue, non che era feccia, non che era una babbanofila zannuta. No, le
aveva detto che era bella.
Hermione era nei guai fino al collo: si stava pericolosamente innamorando di
Draco Malfoy.
Et voilà, fine capitolo sette!!
Passo subito ai ringraziamenti:
ladymarie: sì, praticamente
ogni giorno, impegni permettendo, ovviamente! Sono felice che la storia e lo
scorso capitolo ti siano piaciuti, che ne pensi di questo? Fammi sapere!!
Baci!!!
noekali: sei contenta? Direi
che in questo capitolo di sviluppi sentimentali ce ne siano stati, non trovi??
^^ Spero che il capitolo ti sia piaciuto, fammi sapere!!! Baci!!
titti6493: oodio, grazie
mille!! ^//^ Deduco che la storia ti sta piacendo, e questo mi rende
immensamente felice!! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto come i
precedenti, aspetto un tuo perere!!! Baci!!!
Ringrazio tantissimo le 39
persone che hanno messo la storia tra i preferiti, state aumentando e
questo mi rende sempre più felice!! Devo però ammettere che sarei ancora più
felice se ricevessi qualche commento in più.. anche se il fatto che
aggiungiate la storia tra i preferiti, mi fa pensare che vi piaccia, quindi.. mi
rimetto alla vostra generosità!!
Al prossimo capitolo,
bacionissimi!!
Mylia
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Capitolo 8 *** Il ballo in maschera ***
Senza che nemmeno se ne accorgesse, anche la seconda ora buca
era volata, ed Hermione non era nemmeno riuscita ad andare in biblioteca. Si
alzò e, dopo essere passata nella sua stanza per prendere i libri, si avviò in
aula: per la prima volta in vita sua, Hermione non voleva andare a lezione. E
non per la materia, adorava Trasfigurazione e trovava che la McGranitt spiegasse
in modo eccellente: no, lei non voleva andare a lezione.. perchè ci sarebbe
stato lui. Era pazzesco, avrebbe voluto saltare la lezione solo per non vederlo!
La situazione, per lei, era più grave del previsto: doveva rimanere concentrata,
era l’anno dei M.A.G.O. santo cielo!
Entrò in classe, e si accorse che era in tremendo anticipo: -
Poco male - pensò, sedendosi in prima fila, ed estraendo dalla borsa il libro di
Trasfigurazione. Aveva appena iniziato a leggere, quando dei passi nell’aula le
fece alzare lo sguardo.
- No.. - mormorò, mordendosi il labbro inferiore.
Draco le si avvicinò con un sorriso, ed Hermione si sentì
morire: la consapevolezza di quello che provava per lui la rendeva molto più
sensibile ad ogni sua azione, così come le faceva percepire in modo più distinto
cosa provava il suo cuore.
- In anticipo anche tu, eh? -
Hermione annuì, abbassando poi gli occhi sul libro, e
riprendendo a leggere. Draco la fissò accigliato, ma non potè chiederle nulla,
perchè furono interrotti dall’arrivo degli altri studenti.
Nei giorni successivi, Hermione fece di tutto per evitare
Draco: arrivò persino a saltare un paio di lezioni, accusando forti mal di
testa. Harry e Ron erano preoccupati, ma nemmeno loro riuscivano a parlare con
l’amica: era sfuggente, distante, come se volesse evitarli. Ron dava ovviamente
la colpa a Malfoy, fissandolo perennemente con guardo omicida. Harry invece era
più accomodante verso il ragazzo: per qualche strana ragione, il suo istinto gli
diceva che si poteva fidare di lui, e che Malfoy ci teneva all’amicizia di
Hermione. Lo capiva, perchè era palese come lui fosse frustato da quella
situazione: la cercava, persino più di loro, voleva disperatamente parlare con
lei.
Senza che nessuno ci facesse molto caso, settembre lasciò
spazio ad ottobre, e con esso si avvicinò la festa di Halloween. Il professor
Silente, che sembrava adorare questa festa, diede annuncio, all’incirca una
settimana prima del 31 ottobre, che per celebrare il giorno di Halloween sarebbe
stata organizzata in Sala Grande una festa in maschera, a cui avrebbero potuto
partecipare tutti i ragazzi dal quarto anno in su.
Inutile dire che l’eccitazione, in quella settimana, si fece
sempre più densa e palpabile. Gli unici che non ne sembravano minimamente
interessati, erano Draco e Hermione: il primo era sempre più imbronciato e
arrabbiato, di fronte alla decisione della ragazza di evitarlo, la seconda era
troppo presa a studiare e ad evitare il giovane Malfoy per preoccuparsi di una
stupida festa come Halloween.
La sera della festa arrivò, portando con sè maschere e trucco a
volontà: tutti i dormitori erano in fermento, persino tra i ragazzi si poteva
notare un certo nervosismo. Harry e Ron si fissavano allo specchio,
completamente nel pallone: Harry si era travestito da cavaliere medievale, con
tanto di armatura e spada, mentre Ron aveva deciso di travestirsi da pirata,
utilizzando persino una benda nera da mettere sull’occhio.
- Harry, dimmi la verità: sembro un’idiota? - chiese Ron
all’amico.
Harry lo fissò seriamente, poi si studiò allo specchio: -
Tranquillo Ron, non sembri più stupido di quanto lo sembri io. -
- Ora sì che sono tranquillo.. - commentò Ron, mogio.
I ragazzi uscirono dal loro dormitorio, dove altri loro
compagni commentavano le proprie maschere.
- Hermione? - chiese Ron ad Harry, e il ragazzo alzò le
spalle.
- Non credo che venga alla festa.. anche se non posso saperlo
con certezza, sembra che si sia resa invisibile. -
- Tutta colpa di Malfoy.. - disse Ron, stringendo i pugni.
Nel frattempo, nella stanza della Caposcuola di Grifondoro,
Hermione e Luna discutevano degli avvenimenti dell'ultimo mese.
- Vuoi dire che non vi siete più parlati? -
Hermione annuì, tormentandosi una ciocca di capelli; le
sembrava stranissimo confidarsi con Luna, solitamente la sua migliore amica e
confidente era Ginny.. ma la giovane grifona era troppo impegnata con i suoi
mille flirt per prestarle attenzione.
- Hermione, non so se stai facendo bene.. forse dovresti
parlargli.. magari lui ci sta male.. -
Luna, dal canto suo, era ben felice di parlare con Hermione:
l’aveva sempre considerata una ragazza estremamente intelligente, anche se a
volte forse un pò troppo razionale e pratica. Era contenta che Hermione si
fidasse di lei al punto di confidarle i suoi dubbi, e Luna provava un gioia
disinteressata nell’aiutarla.
- Perchè non vai alla festa stasera? E’ l’occasione ideale per
parlargli! - propose la giovane Corvonero, e Hermione spalancò gli occhi
inorridita.
- Io non.. assolutamente no! E poi.. non ho nulla da mettere..
-
Luna le sorrise: - Per tua fortuna, conosco molti incantesimi
per cucirti un abito su misura! Sai, da quando è morta mia madre, ho dovuto
arrangiarmi da sola.. - le spiegò, e Hermione si sentì in trappola.
- Luna.. ma cosa potrei dirgli? Che lui mi.. mi piace? Che lo
evito perchè non riesco più a sostenere il suo sguardo? Non me la sento.. -
- Allora vuoi scappare da lui a vita? - ribattè Luna.
- Finora ci sto riuscendo benissimo.. - commentò Hermione,
riferendosi agli espedienti usati per evitarlo, come entrare in classe
all’ultimo minuto, sedendosi il più lontano possibile da lui, e schizzare via a
lezione finita, studiare nella sua sala comune e non in biblioteca, mangiare in
fretta in Sala Grande e correre via prima che lui avesse finito il suo
pasto.
Luna la fissò in silenzio per qualche secondo: - Se continuerai
così, allora non sei la ragazza che credevo. - sentenziò, in un tanto tanto
dolce quanto fermo, che fece riflettere Hermione.
Lei per prima aveva sempre preteso chiarezza dagli altri,
affermando che se c’erano dei problemi era necessario parlarne, per non lasciare
cose in sospeso: eppure, era esattamente ciò che stava facendo verso Draco.
Stava lasciando la loro amicizia, o quello che era, in sospeso.
Sospirò leggermente, poi alzò gli occhi su di lei: - Da cosa
dovrei travestirmi, secondo te? -
Luna fece un salto dalla gioia, poi afferrò la bacchetta ed
iniziò a trafficare intorno all’amica, mentre Hermione pregava che Luna non
avesse intenzione di trasformarla da Nargillo o qualcosa di simile.
Mezz’ora dopo, 30 minuti in cui Hermione si era categoricamente
rifiutata di aprire gli occhi, Luna si scostò da lei, con un sorriso di
soddisfazione stampato sul volto: - Finito! -
Hermione aprì lentamente gli occhi, e ciò che la sua immagine
riflessa nello specchio le mostrò la lasciò senza fiato.
- Luna è.. sono.. sei stata.. - balbettò senza riuscire ad
emettere frasi di senso compiuto.
- Ho capito Hermione, e sono felice che ti piaccia. Stai
benissimo! -
Hermione si rimirò allo specchio, girando lentamente su se
stessa, l’espressione sbalordita che lasciava il posto ad un sorriso
raggiante.
- Cosa aspetti? Vai! - la incitò l’amica, e Hermione fu
nuovamente assalita da mille dubbi.
Luna sbuffò dolcemente, spingendola fuori dalla sua camera: -
Le parole ti verranno fuori al momento giusto - la rassicurò.
Hermione annuì incerta, poi l’abbracciò: - Grazie Luna. Sei una
vera amica. -
Uscì dalla sua sala comune, e si diresse alla Sala Grande:
arrivatavi, sorrise di fronte all’arredamento, che consisteva in zucche
intagliate sospese per aria, ragnatele giganti appesa ai quadri, tutti i
fantasmi della scuola, musica d’atmosfera con una lunga tavolata piena di cibi e
bevande e, ovviamente, centinaia di ragazzi mascherati.
Ron stava bevendo, quando all’improvviso il succo di zucca gli
andò di traverso, rischiando di soffocarlo.
- Amico, tutto bene? - gli chiese Harry, mentre Ron
tossiva.
- Quella.. quella è.. è Hermione! - biascicò tra un colpo di
tosse e l’altro.
Harry si volse verso l’ingresso della Sala, e la figura che gli
si presentò davanti lo lasciò a bocca aperta.
- E’.. bellissima.. -
Hermione si guardava intorno intimidita, torturandosi le mani,
senza nemmeno accorgersi che molti si erano voltati verso di lei, ed erano
rimasti stupiti dalla sua bellezza: Luna era stata incredibile.
Anche Draco la vide, e il suo cuore saltò diversi battiti nel
momento in cui i suoi occhi si posarono su di lei: era un angelo. Letteralmente,
considerato che quello era il suo travestimento. Uno scollato abito bianco,
lungo fino ai piedi, le fasciava il corpo, lasciando scoperta la schiena:
attorno alla vita, era stata applicata sopra l’abito una fascia bianca
brillantinata, che si concludeva dietro con un fiocco; grazie alla magia, Luna
aveva creato due ali bianche, che nascevano dalla sua schiena, dando
l’impressione che appartenessero veramente a lei. Ai piedi calzava delle
ballerine bianche, con un accenno di tacco; i capelli erano stati lasciati
sciolti in morbidi boccoli sulle spalle, e attorno ad alcune ciocche erano stati
applicati fili argentati. Il viso era luminoso e semplice, con un filo di matita
per gli occhi, ombretto rigorosamente bianco e gloss neutro sulle labbra.
Il ragazzo le si avvicinò: sentiva le mani tremare leggermente,
mentre il suo cuore iniziava ad accelerare i battiti. Mai una ragazza gli aveva
fatto un effetto del genere, mai nessuna era riuscito a sconvolgerlo fino a quel
punto.
Si fermò davanti a lei, ammirandola in tutta la sua bellezza, e
lei gli sorrise timidamente.
- Sei.. sei bellissima.. - mormorò, senza avere il coraggio di
toccarla, come se lei non fosse altro che una splendida visione, pronta a
sparire da un momento all’altro.
Hermione abbassò lo sguardo, arrossendo; poi studiò
l’abbigliamento di lui, semplice e alquanto banale: pantaloni neri, scarpe nere,
camicia bianca, con i primi tre bottoni rigorosamente aperti, e capelli lasciati
liberi di cadere sugli occhi.
- Tu.. da cosa.. da cosa sei vestito? - gli chiese, senza
alzare gli occhi su di lui.
Draco le sorrise, e le prese il viso tra le mani, obbligandola a guardarlo: -
Sono mascherato da ragazzo innamorato, Granger. Solo che, nel mio caso, non si
tratta di un travestimento. - le disse in un soffio, prima di poggiare
dolcemente le sue labbra su quelle di lei.
E così si conclude anche
l'ottavo capitolo!! Prima di tutto, i ringraziamenti:
Crazy_Fra: ti perdono, ti
perdono!! Eh sì, Draco dolce è spettacolare, e devo ammettere che in questo
capitolo avrei tanto voluto essere nei panni di Hermione.. e non solo io, vero?
Piaciuto il chappy?? Fammi sapere che ne pensi!! Baci!!
noekali: mi fa molto piacere,
spero che anche questo soddisfi le tue aspettative!! Baci!!
illyria93: ma ciao!! Ti
capisco, non è mai un bel periodo.. comunque spero che i precedenti capitoli ti
siano piaciuti, e che anche questo ti piaccia!! Fammi sapere, mi raccomando!!
Baci!!
ladymarie: eh, a chi lo dici!!!
^^ E allora, che ne pensi di questo capitolo?? Quanto avrei voluto essere al
posto di Hermione!!! Fammi sapere se ti è piaciuto, baci!!
titti6493: ciao!! Innanzitutto
sono felicissima che il capitolo ti sia piaciuto, e spero che anche questo sia
di tuo gradimento.. poi volevo dirti che appena capisci cosa c'è nella mia
fiction che la rende speciale, fammelo sapere, che sono curiosa!!
Intanto spero che, qualunque cosa sia, sia presente anche in questo
capitolo!! ^^ Fammi sapere, e grazie per i complimenti!!
Baci!!
E dopo avervi ringraziato, mi
inchino alle 42 persone che hanno messo la storia tra i preferiti, aumentate
ogni giorno di più!! Quindi grazie a:
Grazie, grazie e
grazie!!! Aspetto con ansia le vostre recensioni, mi raccomando!!! Sono davvero
importanti per me!!!
Bacionissimi!!!
Mylia
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Capitolo 9 *** L'illusione dei sogni ***
Hermione aprì gli occhi all’improvviso, tirandosi
su di scatto.
- No.. non è possibile.. -
Era stato un sogno. Si era immaginata tutto: il
vestito, l’arrivo in Sala Grande.. il bacio..
Gli occhi le divennero improvvisamente lucidi:
voleva riaddormentarsi, continuare quel bellissimo sogno dove lui, Draco,
l’aveva baciata.. e lei si era sentita felice come mai prima.
Qualcuno bussò alla porta della sua stanza, e
Hermione si alzò per andare ad aprire: di fronte a lei, Luna Lovegood la fissava
sorridente.
- Ciao Hermione.. mi ha fatto entrare Harry nella
vostra sala comune.. come mai non ti prepari per il ballo? -
Hermione spalancò gli occhi: era assurdo, stava
rivivendo la serata che aveva sognato fino a pochi istanti prima!
- Luna.. tu per caso conosci.. incantesimi per
creare abiti? - le chiese con voce tremante.
La ragazza s’illuminò: - O sì, ne conosco
parecchi! Sai, da quando mia madre è morta.. -
Hermione si portò le mani alla bocca: non c’era
dubbio, ciò che aveva sognato coincideva perfettamente con la realtà che stava
vivendo in quel momento! La ragazza fece un respiro profondo, poi si volse verso
l’amica: - Luna, ho bisogno di un favore. -
Hermione spiegò alla ragazza del sogno che aveva
fatto, tralasciando la parte del bacio con Draco, e chiese all’amica se fosse in
grado di ricreare lo stesso vestito del sogno.
- Certo, non è difficile! - esclamò Luna allegra,
mettendo mano alla bacchetta.
In poco più di venti minuti, Hermione fu pronta,
mascherata nello stesso identico modo del sogno.
Ora non le restava che andare in Sala Grande.. e
scoprire se anche il resto della serata sarebbe stata uguale a quella del
sogno.
- Cosa aspetti? Vai! - la incitò l’amica, e
Hermione fu per qualche istante incerta, timorosa per ciò che sarebbe avvenuto
dopo.
Luna sbuffò dolcemente, spingendola fuori dalla
sua camera: - Le parole ti verranno fuori al momento giusto - la
rassicurò.
Hermione spalancò gli occhi alle parole
dell’amica, esattamente identiche a quelle del sogno, poi annuì incerta, poi
l’abbracciò: - Grazie Luna. Sei una vera amica. -
Percorse quasi di corse il tragitto che la
separava dalla Sala Grande e, quando arrivò di fronte alla porta, fu presa dal
panico: Hermione Granger stava morendo dalla paura. Ma doveva sapere cosa
sarebbe avvenuto dopo.. ed in cuor suo, pregò che la realtà fosse bella quanto
il sogno.
Ron stava bevendo, quando all’improvviso il succo
di zucca gli andò di traverso, rischiando di soffocarlo.
- Amico, tutto bene? - gli chiese Harry, mentre
Ron tossiva.
- Quella.. quella è.. è Hermione! - biascicò tra
un colpo di tosse e l’altro.
Harry si volse verso l’ingresso della Sala, e la
figura che gli si presentò davanti, lo lasciò a bocca aperta.
- E’.. bellissima.. -
Hermione vide Harry avvicinarsi a lei, e agrottò
appena la fronte: il sogno non era andato così..
- Hermione, sei stupenda! Non credevo che
venissi.. ci eviti.. - le disse, con un sorriso che però lasciava trasparire una
nota d’accusa.
La ragazza alzò lo sguardo su di lui: - Hai
ragione Harry, io.. -
Non finì la frase, perchè la sua attenzione fu
catturata da due figure accanto al tavolo delle bevande.
Harry seguì il suo sguardo, e sorrise soddisfatto:
- Sai, io e Ron.. beh, in realtà solo io.. ho fatto un pò di pubblicità a
Malfoy, ho spiegato agli altri che è cambiato, e che in fondo è un bravo
ragazzo.. e a quanto pare, ha funzionato! -
Hermione non riuscì nemmeno ad annuire: la sua
mente era fissa su Draco, vestito come nel sogno, che flirtava spudoratamente
con Lavanda Brown, travestita da put.. ehm.. donna di facili costumi.
- A quanto pare Malfoy ha recuperato il suo
fascino, non trovi? - proseguì imperterrito Harry, convinto di aver fatto la
cosa giusta: non poteva sapere, perchè lei non gliel’aveva confessato, che in
quel momento Hermione avrebbe voluto strozzare Lavanda.
La ragazza in questione, dopo aver accarezzato
languidamente il petto del ragazzo, si sporse verso di lui, baciandolo sulle
labbra. Fu troppo per Hermione, che non resse a quella scena. Indietreggiò, una
mano alla bocca nel tentativo di impedire ai singhiozzi di uscire, mentre Harry
cercava di capire cosa non andasse.
- Hermione.. -
Ma lei non voleva, non poteva ascoltarlo.. si girò
di scatto, mentre Harry cercava di afferrarle la mano, con l’unico risultato di
strappare una delle ali create da Luna. La ragazza non ci fece nemmeno caso, e
si mise a correre, per quanto le scarpe col tacco glielo
permettessero.
Draco, nel momento in cui Hermione era entrata
nella Sala, era stato bloccato da Lavanda Brown, una ragazza del suo stesso anno
di Grifondoro, molto carina anche se forse un pò troppo facile. Lei aveva
flirtato con lui, e Draco aveva ricambiato quel gesto, felice che non solo lei,
ma che molti studenti quella sera, gli avessero rivolto la parola.
Lei lo aveva baciato, un bacio corto, accompagnato
da una carezza al petto, ma che lasciava trapelare una richiesta molto
esplicita, e quando si era staccato da lei, l’aveva vista: la Granger,
bellissima ma sconvolta. Draco aveva visto Potter tentare di fermarla, riuscendo
solo a strapparle una parte dell’abito.
Si era scusato con Lavanda, era uscito dalla Sala,
e aveva rincorso Hermione, che a causa dei tacchi non riusciva a correre
abbastanza velocemente da seminarlo.
La prese per il polso, facendola voltare:
piangeva, ma per qualche strano motivo i suoi occhi erano ancora più belli, così
grandi e lucidi.
- Granger, ma cos’hai? -
- Lasciami in pace Draco, mollami! - sbottò la
ragazza tra le lacrime.
Lui però, non aveva intenzione di lasciarla
scappare: era un mese che lei lo evitava, un mese che faceva di tutto per
stargli alla larga, ed era giunto il momento di capire perchè.
- E’ un mese che mi eviti Granger, si può sapere
che ti ho fatto? - lei si ostinava a non guardarlo negli occhi, e lui si
infuriò: la scrollò, e la sbattè con non troppa delicatezza contro il
muro.
- Rispondimi! - sibilò furibondo - Cos’ho fatto?
Ti ho offesa? Ho detto qualcosa di male verso la tua famiglia? Ho fatto qualcosa
di sbagliato? Dimmelo Granger! Sei venuta alla festa, ma sei scappata via quando
mi hai visto con Lavanda: perchè? Rispondimi maledizione! -
Lei sussultò quando Draco chiamò Lavanda col suo
nome di battesimo; poi alzò gli occhi su di lui, calde lacrime salate rigavano
le sue guance morbide: - Non mi hai mai chiamata per nome.. -
sussurrò.
Lui, sbigottito, la lasciò andare, e lei ne
approfittò per fuggire via, lontano da quel ragazzo che, senza nemmeno saperlo,
le aveva spezzato il cuore.
Draco avrebbe voluto correrle dietro, ma era come
se le gambe non riuscissero a muoversi: - Non mi hai mai chiamata per nome.. -,
così gli aveva detto lei. E per qualche strano motivo, sembrava che fosse
questa, la cosa che la faceva soffrire più di tutte.
Hermione corse forte, piangendo e singhiozzando:
arrivò nella sua sala comune, dopo aver balbettato alla Signora Grassa la parola
d’ordine, salì i gradini che la conducevano alla sua stanza, e spalancò la
porta, che si richiuse alle sue spalle, buttandosi disperata sul letto, la testa
affondata nei cuscini, come a voler smorzare il rumore dei
singhiozzi.
- Stupida.. stupida, stupida, stupida! -
singhiozzò la ragazza, rivolta a se stessa.
Non sarebbe dovuta andare alla festa, sarebbe
dovuta rimanere nella sua stanza con Luna, non avrebbe dovuto dar retta a quel
sogno: già, il sogno.. Hermione si rannicchiò in posizione fetale, senza nemmeno
curarsi di togliersi il vestito. Avrebbe voluto addormentarsi e non sognare,
sprofondare in un sonno profondo e nero, senza sogni che le facessero vivere ciò
che il suo cuore tanto bramava.
Chiuse gli occhi, cercando di calmarsi, e piano piano il sonno
prevalse su di lei, facendole nuovamente rivivere, per tutta la notte,
quell’illusione d’amore.
Scioccate, non è
vero?? Penso, e spero, che questo sia stato per voi un vero e proprio
colpo di scena!! Anche se un pò, beh, in realtà molto più di un pò, mi dispiace
per Hermione.. è proprio vero che, a volte, sarebbe meglio continuare a sognare!
Ora passo, come sempre, ai singoli ringraziamenti:
ladymarie: ti ringrazio
tanto, anche se penso che dopo questo capitolo mi vorrai uccidere.. e non
avresti del tutto torto!! ^^ Però se non altro, non è colpa di
Hermione.. lei si è solo fidata del sogno, posso affermare che anch'io
l'avrei fatto!! Che ne pensi di questo capitolo, ti è piaciuto??
Baci!!!
noekali: mi fa piacere,
spero che anche questo capitolo ti piaccia, anche se forse non è esattamente ciò
che ti aspettavi!! Baci!!
Crazy_Fra: ti ringrazio
tanto!! Spero che tu non voglia uccidermi dopo questo capitolo, anche se ho
stravolto completamente le cose.. fammi sapere!! Baci!!!
Sardignola: grazie!!
Sono felice che la storia ti stia piacendo, di questo capitolo che ne pensi??
Fammi sapere, e grazie per i complimenti!!! Baci!!
Angelgirl1993:
perdonata, tranquilla!! Sono felice che l'abito di Hermione ti
piaccia, pensa che è nato da un sogno.. e ho pensto di farglielo indossare!!
Spero che anche questo capitolo ti piaccia, anche se ovviamente non è andato
esattamente come speravi.. vero? ^^ Baci!!
bLooDyRoSe: figurati,
nessun commento è idiota! Come richiesto, ho postato più in fretta che potevo,
anche se forse non è esattamente l'aggiornamento che ti aspettavi..
ho ragione?? Fammi sapere che ne pensi, baci!!!
illyria93: non ti
preoccupare, l'importante è che tu sia riuscita a leggerli e che ti siano
piaciuti!! Sono felice che il Patronus di Draco ti piaccia, l'ho scelto
perchè l'aquila è il mio animale preferito, e il suo ricordo.. beh, chi non
vorrebbe vivere una situazione così romantica?? ^^ Anche se adesso le cose
non sono proprio rose e fiori.. se puoi, fammi sapere che ne pensi!!!
Baci!!!
Detto questo, ringrazio
le 45 persone che hanno messo la storia tra i preferiti, voi non avete idea di
quanto mi faccia piacere, soprattutto visto che si tratta della mia prima
longfiction!! Spero di non deludervi mai e, come sempre, attendo ansiosa le
vostre recensioni, perciò... fatevi sentire!!!!
Bacionissimi!!
Mylia
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Capitolo 10 *** Da sogno a realtà ***
Hermione non uscì dalla sua stanza per due giorni: solo Luna
aveva il permesso di entrarvi, per portarle da mangiare e da bere, sebbene il
cibo rimanesse ogni volta intatto. Draco, nel frattempo, aveva riacquistato la
sua popolarità, grazie alle parole messe in giro da Harry: il fatto di non
essere più guardato come un mostro gli ridiede un pò della sua arroganza,
tuttavia non tornò ad essere il bastardo di sempre. Anzi, in quei due giorni lo
si vide spesso in giro per la scuola con Harry e Ron, sebbene quest’ultimo
avesse lo sguardo più torvo degli altri due.
Il terzo giorno, all’ora di pranzo, Luna entrò come di consueto
nella camera dell’amica: il vassoio con la cena della sera prima non era stato
toccato, fatta eccezione per la brocca d’acqua, svuotata per metà.
- Hermione - la chiamò dolcemente Luna - Devi mangiare.. -
- Non ho fame.. - mormorò la ragazza, sepolta sotto le
coperte.
- Stai sbagliando.. così non migliorerai le cose.. - Luna
voleva far reagire l’amica, ma non aveva idea di come poterlo fare.
- Luna, voglio restare sola - disse Hermione, e Luna abbassò lo
sguardo, triste.
- Non puoi restare qui per sempre.. - commentò in un soffio;
poi, non vedendo nessun cenno di risposta da parte della ragazza, sospirò
lievemente ed uscì, chiudendosi la porta alle spalle.
Hermione iniziò a versare calde lacrime, che inzupparono ancora
di più il cuscino già fradicio. Si stava comportando in modo infantile, lo
sapeva, ma non se la sentiva di affrontare Draco, non ce la faceva proprio.
Se solo ripensava alla sera di Halloween.. aveva fatto una
figura pessima, avrebbe voluto seppellirsi e scomparire.
- Non mi hai mai chiamata per nome.. - .. ma da dove le era
uscito? Certo, era la verità, ma il concetto che avrebbe voluto esprimere era
molto più complicato di così! Ciò che l’aveva ferita davvero, era che il suo
cuore aveva iniziato ad illudersi sulla possibilità che.. insomma.. che forse
lei avrebbe potuto piacergli.. e invece, si era sbagliata di grosso: era
evidente che lui preferiva ragazze più appariscenti, ragazze più sicure di sè,
ragazze come Lavanda Brown.
E ora se ne stava lì, sotto le coperte, a piangere. Non
mangiava da due giorni, ma il solo pensiero del cibo le dava la nausea;
probabilmente puzzava pure, ma tanto non aveva nessuna importanza, fintantochè
rimaneva chiusa nella sua solitudine.
Mentre Hermione si disperava nella sua stanza, due ragazzi
parlavano nei pressi della Foresta Proibita.
- E’ il terzo giorno che rimane chiusa nella sua stanza. -
- Ho parlato con Luna, ma nemmeno lei sembra essere riuscita a
smuoverla.. è come se si fosse.. spenta.. -
- E la colpa di tutto questo, sono io.. anche se non sono
ancora riuscito a capire perchè.. -
Harry sospirò lievemente, riflettendo: non capiva perchè doveva
essere proprio lui a dare delucidazioni al ragazzo sul comportamento di
Hermione; d’altronde, era pur vero che se nessuno dei due faceva la prima mossa,
la situazione non si sarebbe mai più sbloccata.. e non poteva essere nessun
altro a parlargliene, perchè erano a conoscenza dei veri sentimenti di Hermione
solo lui e Luna. Anzi, se non fosse stato per lei, nemmeno Harry lo sarebbe
venuto a sapere.
- Draco.. non ti è mai passato per la testa che Hermione..
insomma.. che magari lei prova qualcosa per te? - chiese incerto Harry.
Il ragazzo alzò lo sguardo verso l’amico, se così si poteva
definire, con la fronte agrottata: - Prego? -
Harry si schiarì la gola: - No dico.. magari Hermione si
comporta così perchè è.. ehm.. innamorata di te.. -
Odiava fare da Cupido tra loro, anche perchè si sentiva
impacciato e stupido nel dire quelle cose.
Draco assimilò le parole di Harry, prima di rispondere: - La
Granger.. innamorata.. di me? -
Harry sbuffò: - Mi spieghi una cosa? Ormai chiami tutti per
nome, me, Ron, Lavanda.. perchè non Hermione? Perchè ti ostini a chiamarla per
cognome? -
Draco aprì la bocca per replicare, quando si rese conto che in
realtà non sapeva cosa dire: non ci aveva mai pensato, anche se in effetti la
domanda di Harry era più che legittima.
- .. Hermione.. - mormorò, pronunciando per la prima volta il
suo nome: fu come se la nebbia che l’aveva circondato, sparisse di colpo,
lasciando il posto alla luce.
Hermione. La dolce, fiera, orgogliosa, intelligente, bellissima
Hermione.
Ora tutto aveva un senso: il rossore del suo viso quando, sotto
l’albero vicino al Lago Nero, le aveva preso il mento tra le dita, avvicinando
il suo viso al suo, il fatto di volerlo evitare per non sentirsi in imbarazzo..
e, cosa più importante, la sua reazione la sera del ballo.
Draco alzò gli occhi stupiti su Harry, che lo guardava con un
sorrisetto ironico: - Chiaro adesso? Ora resta da capire cosa provi tu. -
Il ragazzo rimase perplesso alle parole dell’amico: come si
faceva a capire quando si era innamorati? A lui non era mai successo.
Harry sbuffò nuovamente, questa volta più forte: - Ti batte il
cuore quando la vedi? Provi una gioia immensa nel vederla sorridere? La cerchi
sempre, anche solo per parlare con lei? Soffri nel vederla piangere? E, cosa più
importante, ti dà fastidio l’idea che possa amare qualcun altro? -
Draco riflettè attentamente, per la prima volta voleva essere
sicuro al 100% di quali fossero i suoi sentimenti: ripensò al periodo in cui lei
non gli rivolgeva la parola, a quanto fosse intrattabile e irritato al pensiero
di averla fatta star male per qualche motivo; ripensò a quando l’aveva vista
alla festa, bellissima nella sua semplicità, semplicissima nella sua bellezza. E
ripensò a quando era scappata via piangendo, e a come i suoi occhi riflettessero
dolore e delusione. Infine, provò ad immaginarla tra le braccia di qualcun
altro: di un ragazzo senza volto, che però l’abbracciava, la faceva ridere.. e
la baciava.
Subito, un sentimento nuovo e sconosciuto s’impadronì di lui,
facendogli ribollire il sangue nelle vene: quella era gelosia allo stato
puro.
- Harry.. sono innamorato di Hermione Granger. - proferì Draco,
lo sguardo che lasciava trasparire il suo sbigottimento.
Harry sorrise: non ne aveva alcun dubbio. Ricordava
perfettamente lo stato del ragazzo nel mese precedente.. nemmeno Ron ci sarebbe
stato così male.
- Io cosa.. che dovrei fare adesso? - chiese Draco, ancora
sotto shock.
- Dirglielo? - ipotizzò Harry con tono sarcastico.
Il ragazzo si rabbuì istantaneamente: - Non ne sono capace,
Potter. Non so essere dolce, o smielato.. sembrerei solo ridicolo. -
L’amico gli sorrise comprensivo, soffermandosi su come Draco
tornasse ad usare lo stesso tono di sempre, quando si sentiva sotto
pressione.
- Non sono certo un esperto, Malfoy.. ma immagino che le parole
giuste verranno fuori senza che tu te ne accorga. Devi solo lasciarti andare e
far parlare il tuo cuore.. ammesso che tu ne abbia uno. -
Certo, l’ultima frase era stata una frecciatina bella e buona,
ma ottenne l’effetto desiderato: Draco gli lanciò un’occhiataccia, e dopo un
"Fottiti" sibilato a denti stretti, si diresse
velocemente verso il castello.
Nella camera di Hermione, intanto, stava avvenendo un’autentica
rivoluzione: Luna, grazie al supporto di Ginny, aveva costretto Hermione a
uscire da sotto le coperte, e l’aveva letteralmente buttata sotto la doccia,
mentre lei e l’amica rimettevano a posto la stanza della Caposcuola.
Dopo una doccia che, Hermione doveva ammetterlo, ci voleva
proprio, le due ragazze la costrinsero a mangiare tutto ciò che avevano portato,
prima di decidersi finalmente a lasciarla sola.
Hermione le aveva lasciate fare, anche perchè sapeva che da
sola non sarebbe mai riuscita a darsi una sistemata: la stanza era stata pulita,
e le finestre erano state aperte, sia per cambiare l’aria sia per lasciare
entrare un pò di luce, data la giornata soleggiata.
La ragazza, dopo aver indossato un pigiama pulito ed essersi
asciugata i capelli con un tocco di bacchetta, si era seduta sul letto: non
aveva nè la forze nè la voglia di uscire dalla sua stanza, ma era stufa di
dormire. Prese quindi un libro, e si immerse nella lettura, la sua consolazione
di sempre.
Ginny e Luna erano appena uscite dal dormitorio di Grifondoro,
soddisfatte del lavoro compiuto, quando Malfoy si fermò davanti a loro.
- Come sta? - niente saluti, niente covenevoli. Diretto e
preciso come sempre, ma non per questo meno interessato verso lo stato di
Hermione.
- Come vuoi che stia? - gli rispose Luna, e Draco avvertì con
sorpresa il tono accusatore nella sua voce - L’abbiamo scrollata un pò, ma non
possiamo fare molto.. non spetta a noi. -
Draco annuì, intuendo ciò che si celava dietro le parole della
ragazza: non era compito loro farla reagire. Era compito suo.
- La parola d’ordine della sua stanza è "Giglio" , nel dormitorio può farti entrare Ginny. -
gli disse poi Luna, scambiandosi un’occhiata con l’amica, che annuì.
- Buona fortuna, Draco. - disse Luna più dolcemente,
saltellando via.
Ginny gli fece cenno di seguirla, poi disse alla Signora Grassa
la parola d’ordine, e fece entrare Draco nel dormitorio di Grifondoro,
pressocchè deserto.
- Sali le scale, e pronuncia la parola d’ordine: la porta si
aprirà da sola. Ti avverto Malfoy: falla soffrire, e giuro che ti ammazzo. - gli
disse Ginny, prima di dargli le spalle e lasciarlo solo.
Draco rimase immobile per qualche istante: andare da lei
significava dover ammettere ciò che provava.. e lui non era sicuro di esserne
capace. D’altra parte, non farlo avrebbe significato farla stare ancora male: e
lui non voleva, non poteva ferirla.
Era diventata, senza che nemmeno se ne accorgesse, la persona
più importante della sua vita. Il ragazzo si chiese se anche lei si era resa
conto all’improvviso dei suoi sentimenti: doveva essere così, perchè così si
spiegava il suo repentino cambiamento nel porsi verso di lui. Draco provò ad
immaginarsi cosa aveva provato lei, nel guardarlo, nel sorridergli, senza poter
esprimere i suoi sentimenti.. non era giusto, aveva sofferto abbastanza.
A passo deciso, salì i gradini di pietra e pronunciò la parola
d’ordine: la maniglia ruotò, e la porta si aprì.
Hermione era totalmente concentrata sulla lettura, da non
badare allo scatto della porta che si apriva. Un’ombra si proiettò sul letto, e
quando alzò gli occhi dal libro, per poco non le venne un infarto.
- Ciao. - la voce di lui era sicura, tranquilla, ma per qualche
strano motivo anche dolce.
- Cosa.. come hai fatto ad entrare? - gli chiese lei,
spalancando gli occhi subito dopo: Luna e Ginny, di sicuro. Doveva ricordarsi di
strozzarle, assolutamente.
- Le tue amiche. -
- Sì, avrei dovuto immaginarlo. - il cuore di Hermione batteva
all’impazzata, le mani avevano preso a tremarle: non aveva via di scampo, era in
trappola. Doveva solo sperare che lui se ne andasse il più velocemente possibile
da lì, e che la lasciasse in pace.
- Come stai? - le chiese, avvicinandosi al letto.
- E a te cosa importa? - ribattè Hermione.
- Sai che m’importa. - replicò lui, sedendosi sul bordo del
letto, e chiedendosi se fosse normale che il cuore prendesse a battere così
veloce.
- Certo, è una cosa scontata no? Tutto di me è scontato.. è
scontato che io sia sempre preparata, è scontato che io sia ligia al dovere e
rispettosa delle regole, è scontato che.. -
Lui non le diede modo di finire di parlare: la prese tra le
braccia, stringendola a sè, mozzandole il respiro e mozzandolo anche a se
stesso.
- Hermione.. dolce, stupenda Hermione.. - mormorò, mentre gli
occhi di Hermione si spalancarono: non poteva essere lui, non poteva essere lo
stesso Draco che conosceva.. l’aveva chiamata per nome, la stringeva a sè come
se non potesse farne a meno.
- Perdonami.. - sussurrò lui - Sono stato cieco, avrei dovuto
capire.. scusami Hermione.. ma ora ho capito.. non posso fare a meno di te. -
Gli occhi di lei si fecero lucidi, e d’istinto, si aggrappò a
lui, il petto che si abbassava e rialzava in modo irregolare, perchè scosso dai
singhiozzi.
- Sono qui.. non me ne vado.. e se lo vorrai, non me ne andrò
mai più.. starò sempre con te.. - la strinse più forte, chiedendosi come aveva
fatto a starle accanto per tutto quel tempo, senza avere il desiderio di
inebriarsi col suo profumo. Stentava a riconoscersi in ciò che diceva, non
credeva possibile che fossero parole sue.. ma Potter l'aveva avvertito, gli
sarebbe bastato aprirle il suo cuore, e le parole sarebbero venute da sole.. ed
era proprio quello, che il suo cuore voleva dirle. Non voleva più allontanarsi
da lei.
- Draco io.. - Hermione non riusciva a parlare: ci sarebbero
state tante, troppe cose che avrebbe voluto dirgli, ma in quel momento non
gliene veniva in mente nemmeno una.
- Mi sono innamorato di te, Hermione. -
Una frase semplice, ma che racchiudeva in sè il sentimento più
complesso del mondo. Lui le fece alzare la testa, perdendosi nell’oro dei suoi
occhi.
Il cuore di Hermione minacciava di schizzarle fuori dal petto, ma lei non ci
fece nemmeno caso: chiuse gli occhi, conscia che, quella volta, le labbra di
Draco sulle sue non erano frutto di un sogno: erano la pura e semplice realtà.
Contente??? Spero proprio di
sì, io lo sono tantissimo!!!! Prima di tutto, i ringraziamenti:
Angelgirl1993: ti piace?? Forse
era un pò troppo presto per farli innamorare, ma d'altronde in Hermione la
scintilla era già scoccata, e a Draco.. serviva solo qualcuno che glielo facesse
capire!! Spero che il capitolo ti piaccia, fammi sapere!! Baci!!
AuraD: visto che Draco ha
capito?? Anche se dubito sarebbe riuscito a farcela, senza una spintarella da
parte di Harry.. ^^ Fammi sapere se il capitolo ti è piaciuto,
baci!!!
Crazy_Fra: figurati, fai pure!!
^^ Visto che hanno fatto pace?? E che pace direi!!! ^^ Spero tanto che il
capitolo ti piaccia, aspetto un tuo commento!! Baci!!!
bLooDyRoSe: i colpi di scena
sono la mia specialità!! ^^ Aggiorno in fretta perchè le mie mani si sentono
persesenza la tastiera, quindi devi ringraziare loro!! Spero che il capitolo ti
piaccia, fammi sapere che ne pensi!! Baci!!!
Bimba91: o mamma, grazie!! ^//^
Contenta che abbia aggiornato?? Eh, a chi non piacerebbe un Draco così? ^^ Spero
di sì, e spero che il capitolo ti piaccia!! Baci!!!
ladymarie: a domani, ormai hai
capito che aggiorno giornalmente eh?? ^^ Per fortuna Lavanda ha lasciato posto a
Hermione.. non poteva essere altrimenti, d'altronde!! Spero che il capitolo ti
sia piaciuto, fammi sapere cosa ne pensi!! Baci!!!
Diddola: non ti preoccupare,
anch'io avevo gli occhi lucidi mentre scrivevo!! Eh sì, Lavanda sa come rendersi
antipatica.. ma per fortuna c'è Harry, che insieme a Luna e Ginny, riesce a
salvare la situazione!! ^^ Fammi sapere se il capitolo ti è piaciuto,
baci!!!
coffe14: non ti preoccupare,
anche il mio pc a volte non collabora.. l'importante è che la storia ti
piaccia!!! Che ne pensi del capitolo?? Fammi sapere, baci!!!
Nic91: ^///^ Quando ho letto la
tua recensione, sono diventata più rossa delle orecchie di Ron!! Sono
onorata per tutto ciò che mi hai detto, soprattutto considerato che non mi ero
mai cimentata in qualcosa di così impegnativo come una longfiction.. per questo
i tuoi complimenti mi rendono orgogliosa della mia storia, più di quanto già non
lo sia. Grazie, grazie davvero, sono lusingata di aver ricevuto una recensione
come la tua. Spero di continuare a farti vivere i pensieri e le emozioni dei
personaggi, senza deluderti mai. Baci!!
noekali: sìì, io e i miei colpi
di scena!! ^^ Però come hai visto, tutto si è aggiustato.. meglio così, no?
Piaciuto il capitolo?? Fammi sapere, baci!!!
E dopo questo, ringrazio le 49
persone che hanno messo la storia tra i preferiti, mi rendete davvero felice, e
annuncio che questa storia non durerà ancora per molto.. tuttavia, tornerò
presto con nuove storie, e spero di ritrovarvi anche lì!! Nel frattempo.. al
prossimo capitolo!!!
Bacionissimi!!
Mylia
|
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Capitolo 11 *** Padre e figlio ***
Diversi mesi erano passati da quel loro primo bacio: il Natale
era volato via velocemente, ma per Draco era stato il più bello della sua vita,
perchè l’aveva passato con la sua ragazza, e i suoi amici, Harry e Ron, anche se
si divertiva a chiamarli ancora Sfregiato e Lenticchia.
La più raggiante di tutti, era Hermione: stava col ragazzo di
cui era innamorata, e questo senza dover compromettere l’amicizia con i suoi
migliori amici. Era davvero felice, e ringraziava ogni giorno per la fortuna che
le era stata concessa.
L’aria gelida di Gennaio aveva lasciato il posto al pallido
sole di Febbraio, ed infine ai primi tepori di Marzo. Era proprio una mattina di
fine Marzo, quando Draco ricevette una lettera.
Il ragazzo stava facendo colazione al suo tavolo, quando il
gufo di famiglia planò davanti a lui, con una lettera legata alla zampa
destra.
Draco la prese e, dopo averla aperta, la lesse lentamente: si
alzò lentamente dal suo tavolo e, ignorando lo sguardo curioso di Hermione, si
diresse in tutta calma verso l’ufficio del Preside.
- Avanti. - disse l’anziano Preside, quando sentì bussare alla
porta - Prego Draco, siediti. Ti stavo aspettando. -
Il ragazzo si sedette di fronte alla scrivania, lo sguardo
freddo e distaccato: - Ho ricevuto una lettera, questa mattina. -
Il professor Silente annuì: - Sì, ne sono stato informato. Non
posso impedirti di andare, tuttavia ti chiedo di riflettere attentamente sulla
tua scelta. -
Draco rimase per qualche istante sulle parole del Preside, poi
si alzò in piedi: - E’ mia intenzione concludere questa storia il più brevemente
possibile, per quanto l’idea di incontrarlo mi disgusti. Ho il suo permesso di
lasciare la scuola? -
Il Preside annuì, la preoccupazione gli si leggeva da sopra gli
occhiali a mezzaluna.
Il ragazzo lo ringraziò con un cenno della testa, poi uscì dal
suo ufficio: prima andava, prima finiva.
- Hermione, dov’è Draco? -
Harry scrutò la classe di Trasfigurazione, ma del ragazzo non
c’era traccia. L’aveva visto di sfuggita a colazione, ma dopo sembrava essersi
dissolto nel nulla.
Hermione scosse la testa, leggermente in ansia: - L’ho visto
leggere una lettera in Sala Grande, e poi è uscito.. ma non ne ho la più pallida
idea.. -
- Credete che gli sia successo qualcosa di grave? - chiese Ron,
e ad Hermione non sfuggì la nota di sottile speranza nella sua voce.
Harry lo guardò malissimo, mentre Hermione, se avesse potuto
uccidere con lo sguardo, avrebbe posto fine alla vita del suo migliore amico, il
quale si affrettò a scusarsi: certo, indubbiamente rispetto agli inizi, Ron
aveva fatto molti miglioramenti verso Draco.. ma tra loro correva sempre una
vena d’ostilità. Vena che, nemmeno col passare degli anni, sarebbe svanita del
tutto.
In quel momento, la professoressa McGranitt entrò nell’aula, e
il Trio dovette tacere: ciò nonostante, Hermione continuava a lanciare
frenetiche occhiate alla porta, sperando di vederlo entrare da un momento
all’altro.
Mentre questo accadeva, un ragazzo veniva scortato da un Auror
all’interno della prigione di Azkaban. Il volto del giovane uomo era una
maschera di freddezza, era come se non provasse nulla a trovarsi lì.
L’Auror lo fece entrare in una stanza, poi si volse verso di
lui: - E’ senza bacchetta, ma rimane potenzialmente pericoloso. Stia attento. In
ogni caso, ci saranno due Auror qui fuori, pronti ad intervenire in caso di
bisogno. -
- Non sarà necessario. - fu la risposta del ragazzo, che, dopo
un breve cenno del capo all’Auror che l’aveva scortato fino a lì, si chiuse la
porta alle spalle.
L’uomo che aveva di fronte gli sorrise, e Draco potè scorgere
la bellezza di un tempo nei suoi lineamenti.
- Padre. - un saluto secco, che non aveva nulla di affettuoso,
anzi, appariva quasi forzato.
- Mio figlio si è degnato di venire a trovarmi, quale onore. -
commentò Lucius Malfoy sarcasticamente, tentando di provocare il figlio, che
però non si scompose.
- Allora dimmi, come vanno le cose alla cara, vecchia Hogwarts?
Silente ti crea problemi? -
Draco sorrise appena: - Se c’è qualcosa che mi creava problemi,
quello era il mio, anzi, il tuo cognome. Ma adesso non rappresenta più un
ostacolo per me. -
Lucius rimase qualche secondo interdetto dalle parole del
figlio, ma si ricompose subito: - Spiegati. - non una domanda, un ordine. Lucius
Malfoy non era abituato a chiedere, ma ad ordinare.
Draco incrociò le braccia la petto: - All’inizio dell’anno, la
gente mi additava come Malfoy junior, figlio di un Mangiamorte. Ora parlano di
me come Draco, figlio di nessuno, proprietario di se stesso, e che non deve
rispondere a nessuno delle sue azioni. Un bel miglioramento, decisamente. -
L’uomo strinse i pugni: - Non puoi rifiutare il nome
dell’antica e prestigiosa casata Malfoy, è un insulto! -
Draco rise, divertito dal tono arrabbiato del padre : -
Non lo capisci, Lucius? L’ho già fatto. -
- Perchè sei venuto ? Sei indegno di essere mio figlio, ti
sei venduto al nemico, hai disonorato tuo padre! - sibilò Lucius, muovendo un
passo verso di lui.
Draco non accennò ad indietreggiare: - Per salutarti. E per
dirti che, da oggi in poi, tu per me non esisti più. Non ti cercherò, e se un
giorno avrò dei figli, dirò loro che sei morto. -
La furia di Lucius crebbe, e venne lasciate trapelare dalla
voce dell’uomo, tremante per la rabbia e il disprezzo: - Se un giorno avrai dei
figli, ti assicuro che farò di tutto per portarteli via.. avrò la mia vendetta!
-
Draco rise: - Dubito che uscirai da qui.. e, in ogni caso, io e
Hermione saremo perfettamente in grado di proteggere i nostri figli. -
Lucius sbiancò a quelle parole: - Non è possibile.. mio
figlio.. con un Mezzosangue.. -
Lo guardò, e il suo sguardo era folle: - Hai dimenticato tutto
ciò che ti ho insegnato?! Ti sei forse scordato di essere superiore?!? Come hai
potuto abbassarti a tanto?! Andare con una Mezzosangue, con della feccia.. sei
il disonore dell’intera Casata Malfoy!! -
Draco gli sorrise, poi volse le spalle, e aprì la porta: due
Auror si fecero avanti, nel caso in cui il prigioniero avesse tentato la
fuga.
Il ragazzo fece per andarsene, poi sembrò cambiare idea, e si
volse verso l’uomo: - Lei è molto più nobile di quanto tu potrai mai sperare di
essere. E in quanto alla Casata, puoi stare tranquillo: aveva già toccato il
fondo con te. -
La porta alle sue spalle si chiuse, ma le urla rabbiose
dell’uomo erano perfettamente udibili.
L’Auror che l’aveva scortato all’inizio lo riaccompagnò fuori,
in silenzio. Quando i due furono usciti dalla prigione, Draco si rivolse a lui:
- Non voglio essere più disturbato per lui, qualunque cosa accada. Da oggi in
poi, non è più mio padre. -
La lezione di Trasfigurazione, intanto, era terminata, ma
Hermione non aveva sentito una parola di ciò che la McGranitt aveva detto: anche
volendo, non sarebbe mai riuscita a concentrarsi, senza sapere dove fosse
Draco.
- Ragazzi, io vado a cercarlo. - disse Hermione uscita
dall’aula. Non ce la faceva più, l’ansia e la preoccupazione la stavano
divorando.
Senza dare agli amici il tempo di rispondere, uscì velocemente
dal castello, passando in rassegna tutti i posti dove il ragazzo avrebbe potuto
essere. Stava elencando mentalmente ogni possibile luogo, quando lo vide: era
appoggiato ad un albero, di fronte al Lago Nero, intento a fissare il vuoto.
La ragazza gli si avvicibò, incerta: - Draco.. -
Lui si volse, e lei lesse nei suoi occhi un sentimento di
tristezza, di dolore, ma anche di vuoto profondo.
- Cos’è successo? Dove sei stato? - gli chiese, scossa dallo
sguardo di lui.
Lui la fissò ancora per qualche istante, poi l’abbracciò,
chiudendo gli occhi, e Hermione, percependo quanto lui avesse bisogno di lei in
quel momento, ricambiò la stretta.
- E’ tutto finito. Adesso, è davvero tutto finito. - mormorò
Draco.
Parole, che per Hermione non avevano alcun senso, ma che per lui esprimevano
un concetto ben chiaro: fine.
Mesdames e Messieurs, questo
era il penultimo capitolo!! Ebbene sì, col prossimo si conclude questa storia,
ma non disperate, tornerò presto con un'altra longfiction!! Nel frattempo, ecco
i personal thanks:
noekali: ma grazie!! Piaciuto
il chappy?? Un pò più tetro.. ma comunque indispensabile!!
Baci!!!
ladymarie: ecco il solito
aggiornamento giornaliero!! Oggi mi sono dedicata alla fine del rapporto tra
Draco e Lucius, argomento un pò più serio.. ma che spero ti piaccia lo stesso!!
Fammi sapere, baci!!!
coffe14: mi fa piacere, spero
che anche questo capitolo sia di tuo gradimento!!! Baci, fammi
sapere!!
Olimpic: ciao, sono felice che
la storia ti sia piaciuta, e ti ringrazio per il consiglio, che terrò a mente
per le prossime fanfiction!! Spero che anche questo capitolo sia di tuo
gradimento, fammi sapere mi raccomando!! Baci!!!
nic91: oh, sono felicissima di
tenerti compagnia e di farti sognare, mi fa molto piacere!! ^^ Spero tanto che
anche questo capitolo ti piaccia, aspetto una tua recensione!!!
Baci!!!
Diddola: eh sì, ho voluto
ammorbire Draco, ma solo per quel momento!! Dai, in fondo un pò di tenerezza e
romanticismo se la può permettere pure lui ogni tanto, non credi?? Piaciuto il
capitolo?? Fammi sapere, baci!!!
Angelgirl1993: ti ringrazio!!
Lo so, non è nell'indole di Draco la dolcezza.. ma per una volta ho voluto
descriverlo versione "tenerone" !! ^^ Piaciuto il chappy?? Aspetto un tuo
commento, baci!!!
Bimba91: lo so, lo so, non è
proprio nel carattere di Draco la dolcezza.. ma per una volta, si poteva fare,
non credi?? ^^ Sì beh, la loro amicizia è particolare quanto paradossale.. ma
ovviamente, bisogna ringraziare Hermione per questo, se non ci fosse stata lei..
^^ Piaciuto il capitolo?? Fammi sapere, baci!!!
illyria: eh sì, finalmente
Draco si è lasciato andare!! E adesso.. beh, con questo capitolo si conclude il
rapporto tra lui e Lucius, e nel prossimo.. aspetta e vedrai!!! ^^ Fammi sapere
se ti è piaciuto, baci!!!
E così, ringrazio le 51 persone
che hanno messo la storia tra i preferiti (*me felicissima!!*), e vi dò
appuntamento al prossimo aggiornamento per l'ultimo capitolo della
storia!!!
Bacionissimi!!!
Mylia
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Capitolo 12 *** Epilogo ***
Altri mesi erano passati da allora, da quell’ultima visita che
aveva permesso a Draco di tagliare per sempre i ponti con il suo passato; ora
aveva una nuova vita, e poteva contare sulla presenza di buoni amici. Certo, il
suo carattere non gli permetteva di essere espansivo e socievole come avrebbe
voluto, ma sapeva che, per uno come lui, arrivare a quel risultato poteva già
considerarsi un ottimo traguardo.
Draco alzò gli occhi al cielo: era almeno la decima volta che
pensava ad altro, invece di concentrarsi sul ripasso di Incantesimi. Se solo
Hermione l’avesse saputo, l’avrebbe ucciso.
Hermione.
Quando pensava a lei, o quando solo pronunciava il suo nome, un
sorriso gli increspava le labbra: non poteva credere che, dopo sei anni passata
ad odiarla, ora ne fosse profondamente innamorato.. eppure era così.
Certo, stare con lei voleva dire fare amicizia anche con
Sfregiato e Lenticchia, ma aveva scoperto che, lasciando da parte gli
insegnamenti di suo padre e giudicandoli con occhio obiettivo, non erano così
male.
- Draco! Perchè non stai ripassando?? -
Beccato. Ora avrebbe dovuto blandire la sua fidanzata in
ansia.
- Hermione, tranquilla. Sto ripassando, mi ero solo distratto
un attimo. - provò a dirle, ma lei, mani sui fianchi e cipiglio severo, lo
fissava e non sembrava ascoltarlo.
- Ti rendi conto che domattina sosterremo l’orale di
Incantesimi?? Dobbiamo essere più che preparati!! -
Draco spostò lo sguardo su Potter e Weasley, in cerca di aiuto,
ma i suoi " amici" si guardarono bene dall’alzare la testa dai
libri.
Maledicendoli mentalmente, Draco si alzò in piedi e prese per
mano la sua ragazza.
- Draco ma cosa.. -
Lui però, non volle sentire ragioni: doveva farla rilassare, e
alla svelta. La fece salire nella sua camera da Caposcuola, il luogo più vicino
a loro, visto che stavano studiando nella sala comune di Grifondoro, e la fece
sedere sul letto.
- Hermione, devi darti una calmata. Ok? Agitandoti così non
migliorerai le cose, anzi. Devi cercare di rilassarti, distendere i nervi, e
considerato che oggi non ti sei fermata un attimo, provare a dormire. -
- Ma io devo.. -
Lui sbuffò, poi utilizzò l’unico modo che conosceva per
zittirla: la baciò. Per Hermione, baciare Draco era ogni volta un’emozione
indescrivibile. Sentì la lingua di lui stuzzicarle le labbra, e immediatamente
le dischiuse, approfondendo quel bacio che le faceva provare brividi intensi
lungo tutta la schiena.
Si baciarono per diversi minuti, e per Hermione fu come stare
in paradiso: lo amava, e stare con lui le dava una gioia che non avrebbe mai
pensato di poter provare.
- Ti sei rilassata? - le chiese in un soffio, e lei, ancora con
gli occhi chiusi, annuì.
Lui la fece stendere, poi la coprì con una coperta; fece per
andarsene, ma la mano di lei lo fermò.
- Dormi con me, stanotte. -
L’aveva appena mormorato, ma per Draco era come se lei
gliel’avesse urlato nell’orecchio. La desiderava, la voleva con tutte le sue
forze, doveva ammetterlo: ma.. aveva paura. Non voleva farle del male, e fare
l’amore con lei.. era assurdo, lui che non se la sentiva!
- Draco.. -
La sua voce dolce e morbida lo fece eccitare ulteriormente, e
dovette esercitare su di sè un notevole autocontrollo.
- Hermione, non credo sia il caso.. -
Ma questa volta, era lei a non volere sentire ragioni: si
inginocchiò sul letto, per arrivare alla sua altezza, gli mise le mani intorno
al collo e prese a baciarlo, con dolcezza ma allo stesso tempo con
decisione.
Draco fece appello a tutte le sue forze per resistere, ma
quando lei portò le labbra sul suo collo, baciandolo timidamente, non ci vide
più.
Quella notte, Hermione donò la cosa più preziosa che possedeva
alla persona che amava, e il dolore che aveva provato quando lui era entrato
dentro di lei, svanì con la consapevolezza di essere diventata sua.
La mattina dopo, svegliandosi con Hermione nuda tra le braccia,
Draco avvertì una pace mai provata prima: si sentiva diverso, come se quel
marcio che aveva vissuto dentro di lui fosse misteriosamente scomparso.
Quando Hermione aprì gli occhi, la prima cosa che vide fu il
volto del suo ragazzo, che sorrideva; la seconda furono i raggi del sole che
riflettevano ombre nella stanza, e che le diedero la consapevolezza di che
giorno fosse.
- Oh cazzo, l’esame!! - imprecò la ragazza, balzando giù dal
letto, incurante del fatto di essere nuda.
Draco, con il lenzuolo che gli copriva l’inguine al pelo,
incrociò le braccia dietro alla testa: - Uhm.. questa sì che è una bella
visione.. l’ideale per svegliarsi piacevolmente.. - la stuzzicò maliziosamente,
e Hermione assunse un colorito violaceo, mentre strattonava la coperta e con
essa si copriva.
Draco scoppiò a ridere di fronte all’imbarazzo di lei, mentre
Hermione non ci trovava nulla di divertente.
- Si può sapere cos’è che ti fa tanto ridere?? Oggi abbiamo
l’ultimo esame!! - esclamò la ragazza, rivestendosi in tutta fretta.
Lui le cinse i fianchi da dietro, appoggiando le sue labbra sul
collo di lei.
- Ti preoccupi decisamente troppo, Granger. - le mormorò ad un
orecchio.
Per un millesimo di secondo, la mente di Hermione accarezzò
l’idea di lasciar perdere l’esame e passare tutto la giornata a letto con il suo
ragazzo. Ma ovviamente, non sarebbe stata Hermione Granger, la studentessa più
brillante di tutta Hogwarts, se avesse dato ascolto a quell’impulso. Imponendosi
la calma, baciò dolcemente Draco, e si preparò a scendere.
Harry e Ron li aspettavano di sotto, un sorrisetto malizioso
increspava le loro labbra.
- Beh, che c’è? - chiese Hermione in evidente imbarazzo.
- Niente, perchè? - chiese a sua volta Harry con noncuranza.,
mentre Ron ghignava più apertamente.
Hermione arrossì, consapevole che i suoi migliori amici
sapevano perfettamente cos’aveva fatto con Draco.
- Com’è andato il ripasso? - le chiese Ron, fissandola con
sguardo eloquente.
- Magnificamente Weasley. Non puoi nemmeno immaginare quanto. -
rispose Draco, che nel frattempo si era rivestito ed era uscito dalla camera di
Hermione.
Ron storse la bocca, ma non replicò: per quanto gli fosse
costata fatica, ormai aveva accettato il fatto che la sua migliore amica,
Hermione, e il suo ex peggior nemico, Draco, stessero insieme.
I quattro scesero in Sala Grande, dove erano presenti solo i
ragazzi del settimo anno: durante la settimana di esami, infatti, gli studenti
che dovevano affrontare i M.A.G.O. erano stati separati dagli altri, per
permettere loro di concentrarsi al massimo.
- Con oggi si chiude tutto.. - mormorò Ron, stranamente a corto
di appetito.
La tensione era palpabile, tutti gli studenti avevano i nervi a
fior di pelle, e non vedevano l’ora che tutto fosse finito.
Dopo colazione, anche se nessuno degli studenti mangiò, i
ragazzi si avviarono verso il corridoio di fronte all’aula di Incantesimi, dove
gli studenti sarebbero stati fatti entrare a gruppi, per sostenere l’esame.
Hermione non parlava, ma aveva lo stomaco contratto per il
nervosismo, a malapena riusciva a stare in piedi.
Draco le strinse la mano, in silenzio: non c’era bisogno di
parole, in quel caso erano sufficienti gli occhi per comunicare.
L’esame iniziò, e i primi studenti vennero fatti entrare
nell’aula. Un silenzio innaturale avvolgeva il corridoio, smorzato da qualche
bisbiglio che sapeva di incantesimo mormorato a fior di labbra.
Poi fu il turno di Hermione: era pallida, e il cuore le batteva
a mille. Sapeva di essere preparata, era tutto l’anno che si preparava per gli
esami, ma non poteva fare a meno di sentirsi nervosa. Gettò un’occhiata ai tre
uomini della sua vita, Harry, Ron e Draco, che le sorrisero, ed entrò in
classe.
- Andrà bene. - sussurrò Draco.
- E’ ovvio: se non dovesse andare bene a lei, noi potremmo
anche evitare di presentarci. - disse Ron, e Harry annuì.
Hermione uscì dalla classe mezz’ora dopo, ma non ebbe occasione
di parlare con gli altri, perchè fu immediatamente fatta allontanare dal
corridoio, al fine di evitare il passaggio di informazioni.
Subito dopo toccò a Harry e Draco, e quando furono usciti, a
Ron.
- Dovrebbe aver quasi finito, no? E’ quasi mezz’ora che è
dentro.. -
I tre si erano ritrovati in Sala Grande, e ora aspettavano solo
l’arrivo di Ron.
- Come pensate sia andata? - chiese loro Hermione, scrutando i
loro volti con ansia.
- Tranquilla Hermione, io e Potter abbiamo fatto scintille - la
rassicurò lui con un ghigno, ricambiato dal ragazzo.
Doipo qualche minuto, Ron fece il suo ingresso in Sala,
sedendosi sgraziatamente accanto ad Harry.
- Uff.. e anche questa è andata! - esclamò, visibilmente più
rilassato.
Hermione si mordeva il labbro, e Harry alzò gli occhi al cielo:
- Ron, dille com’è andata, altrimenti le fai venire un infarto.. - gli disse,
canzonando l’amica.
- E’ andata bene Hermione, tranquilla.. con tutto il ripasso
che mi hai fatto fare.. - la tranquillizzò Ron, e lei sorrise.
- E tu Hermione? Com’è andato il tuo esame? - le chiese Harry
curioso.
- Bene - sillabò lei, arrossendo un pò.
- Solo bene? - le chiese Ron, ma Draco intuì qualcosa.
- Che ti ha detto l’esaminatore? -
Hermione sbuffò: - Mi ha detto che.. il mio esame è stato.. il
migliore a cui abbia mai assistito.. - ammise, mentre le sue labbra si aprivano
in un sorriso riluttante, e i suoi amici scoppiavano a ridere.
- Oddio Hermione, lo sapevo! - biascicò Harry tra le risate, e
la ragazza fece l’offesa per qualche minuto; poi non resistette, e scoppiò a
ridere anche lei, mentre un pensiero si formulava nella sua testa: erano
liberi!
Smorzate le risate, la ragazza si rabbuiò, fatto che non sfuggì
ai tre amici: - Hermione, cos’hai? - le chiese Harry.
Lei abbassò lo sguardo: - E’ che.. insomma.. è tutto finito..
Hogwarts.. rimarrà solo un ricordo.. -
Hermione si sentiva triste: Hogwarts era diventata la sua casa,
loro la sua famiglia.. e ora, abbandonare tutto così.. non si sentiva
pronta.
Draco le strinse la mano: - Ma noi quattro siamo ancora uniti,
no? Voglio dire, ci specializziamo tutti per diventare Auror.. e Hogwarts
rimarrà per sempre una parte di noi. -
Ron annuì, appoggiando ciò che il ragazzo aveva detto: -
Studieremo ancora tutti insieme, e meno male, altrimenti come faremmo senza i
tuoi programmi di studi? -
Hermione lo fissò, poi sorrise: Ron e Draco avevano ragione.
Avrebbero lasciato Hogwarts, questo sì, ma il ricordo di essa non avrebe mai
abbandonato i loro cuori. Lì aveva conosciuto i suoi migliori amici, lì aveva
vissuto insieme a loro avventure incredibili, lì aveva trovato l’amore. Sì,
decisamente Hogwarts avrebbe sempre fatto parte di lei.
- Programmi per quest’estate? - chiese Harry.
- Tutti da me alla Tana, no? - rispose subito Ron con un gran
sorriso.
Hermione guardò Draco: - Tu cosa.. -
Lui alzò le spalle: - Credo che venderò Malfoy Manor.
Rappresenta un passato che mi sono lasciato alle spalle. L’eredità di famiglia è
cospiscua, mi comprerò una casa meno grande e soprattutto meno tetra. -
Mentre Draco parlava, Ron sembrava preso da una difficile lotta
interiore; rimase assorto per diversi istanti, poi alzò lo sguardo sul
ragazzo.
- Perchè non passi l’estate con noi? - gli chiese a
bruciapelo.
- Come? - Draco pensò di aver capito male.
Ron alzò le spalle: - Dovremo stringerci un pò, ma ci staremo
tutti. E mamma sarà felice di farti mangiare, il progetto di nutrire Harry fino
a farlo scoppiare non la soddisfa più. -
Se Hermione avesse potuto, avrebbe baciato Ron: sapeva cosa
significava per lui quell’invito. Voleva dire cessare ogni ostilità, e gettare
le basi di una vera amicizia.
Draco guardò Weasley negli occhi, ripensando a quante volte
l’aveva preso in giro per la sua famiglia e per la sua povertà. E ora lui lo
stava invitando a casa sua.
Guardò Hermione, che lo fissava speranzosa: se davvero voleva
gettarsi il passato alle spalle, era ora di cominciare a pensare con la propria
testa, e non seguendo le regole di suo padre.
- Ci sto Weasley. Ma solo ad una condizione. -
Hermione trattenne il fiato.
- Che mi concedi una sfida a Quidditch. -
Ron sorrise, e allungò la mano a Draco, che gliela strinse: -
Andata. -
Hermione sorrise: quella sarebbe stata l’estate più bella di
tutta la sua vita.
E così, siamo
giunti alla fine. Nonostante sia stata una storia non troppo lunga, mi ci sono
affezionata. E mi sono affezionata anche alle vostre recensioni, che mi hanno
accompagnato in questa esperienza.. come sempre, i thanks:
Bimba91: sì,
niente più Lucius, yeeeh!! ^^ Ok, mi ricompongo.. spero anche che quest'ultimo
capitolo ti piaccia, e che continuerai a seguirmi!! Un bacione!!!
coffe14: sono
molto felice che ti sia piaciuto, e spero continuerai a seguirmi!!! Fammi sapere
che ne pensi del chappy!! Bacioni!!
ladymarie: eh lo
so, ma essendo la mia prima longfiction non ho voluto strafare.. comunque certo
che l'ho promesso, e non ho intenzione di rimangiarmi la parola!! Ho già pronto
il primo capitolo di una nuova longfiction, che spero seguirai!!! ^^ Aspetto la
tua recensione, bacioni!!!
Angelgirl: non ti
preoccupare!! ^^ Fammi sapere se il chappy ti è piaciuto,
bacioni!!!
noekali: suiamo
arrivati alla fine, ma spero che nemmeno quest'ultimo capitolo ti deluda!! Fammi
sapere!! ^^ Bacioni!!
ashara: oh, mi
dispiace deluderti.. ma ho preferito chiudere il capitolo Lucius, perlomeno in
questa fiction.. ma non è escluso che non manchino scontri da altre parti.. o
per meglio dire, in altre storie!! ^^ Fammi sapere cosa ne pensi del capitolo!!!
Baci!!!
illyria93: un
mega "in bocca al lupo" per tutte le tue verifiche e interrogazioni, inglese in
particolare!! ^^ Per il resto, grazie per aver seguito e recensito la mia
storia, e spero che anche questo capitolo ti piaccia!!! Fammi sapere!!!
Bacioni!!!
Grazie ancora a
tutti coloro che hanno letto, recensito e messo la storia tra i
preferiti, mi inchino davanti a voi. Nel frattempo, se vorrete,
potrete continuare a seguirmi nella mia nuova longfiction, "La Bussola D'Oro",
il cui primo capitolo sarà disponibile già da adesso.
Sperando di
avervi fatto emozionare almeno un pochino, vi abbraccio con tanto
affetto.
Bacionissimi!!!
Mylia
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