They read all about it

di JustNiki
(/viewuser.php?uid=238934)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Flashback ***
Capitolo 3: *** Everything has changed ***
Capitolo 4: *** Hesitation ***
Capitolo 5: *** Backstage... ***
Capitolo 6: *** Life's a crap! ***
Capitolo 7: *** As skin wraps the muscle ***
Capitolo 8: *** Sometimes truth hurts ***
Capitolo 9: *** Mum, Maura, Mother - in – law ? ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



 

Non so se è amore,
posso solamente dirti che durante quei pochi momenti trascorsi con te io non volevo essere in nessun altro posto.







Gli sorrideva. Stava lì proprio di fronte a lei e continuava a sorridere. Non una parola. Non un gesto. Solo un semplice sorriso. Un sorriso spontaneo e sincero. E forse quel sorriso era tutto ciò di cui ci fosse bisogno. Non serviva altro. Le parole avrebbero solo guastato quel momento!  In fondo quel sorriso comunicava già tutto quello che c'era da dire. Erano passati 6 mesi. 

6 lunghi e interminabili mesi. 

Entrambi non erano riusciti a smettere di pensare l'uno all'altra. 
Hope si era fidanzata con Sam, ma il capitolo con Niall non era ancora stato chiuso, lo sentiva in fondo al cuore. Lo sentiva ogni volta che in televisione appariva una sua foto, ogni volta che un suo collega faceva un servizio su gli One Direction, ogni volta che le fan la indicavano per strada o in qualche negozio, ogni volta che Perrie accennava al fattore Zayn. Ogni cazzo di volta il suo pensiero andava a lui. La cosa la faceva arrabbiare e cercava di pensare ad altro ma più si sforzava, più pensava a lui. 

Niall pensò che fosse un sogno. Un miraggio. Ne aveva già avuti. Quante volte nella folla delle fan urlanti gli era parso di aver visto Hope? Troppe. Anche quando l'aveva incontrata a Milano, le era sembrata un miraggio ma lei si era girata. Gli aveva sorriso ed era scappata. Era scappata. Era stata chiara la prima volta. Era stata chiara a MilanoNon voleva avere più nulla a che fare con lui. Eppure Niall continuava a sorriderle sperando che lei potesse dire una sola cosa. Sperando che lei potesse chiedergli di restare. Sperando che lei non sarebbe scappata. Lui sarebbe potuto restare in piedi a sorriderle, fermo nella stessa posizione, tutto il giorno. L'importante era che Hope sarebbe rimasta li con lui. Respirare la sua stessa aria per lui era già un traguardo. Non si sarebbe mai immaginato di poterlo pensare. Pensava che le sue fan erano pazze quando dicevano che a loro bastava sapere che stavano respirando la stessa aria per essere felici. Ma all'epoca lui non capiva.
Ora si!

Più pensava più iniziava a considerarsi un pazzo. Un pazzo maniaco. Ma ora erano lì, uno di fronte all’altra e in quel momento Niall non desiderava essere da nessun altra parte. Quei palchi, stadi, arene per i quali una volta avrebbe fatto di tutto ora erano nulla paragonati a quella stanza.
Quella stanza completamente vuota.
Solo uno specchio e due anime.



 









Ciaoooooo!  
Questo è il prologo di "They read all about us" e spero vi piaccia! ora scappo! Un bacione 

Per il banner devo ringraziare infinitamente http://thephanie.livejournal.com/ è stata bravissima! 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Flashback ***




La distanza potrà anche separare due corpi, ma non potrà mai separare due cuori che battono all' unisono. 




*  2 mesi prima *

<< No, cazzo! Ho fameeeeee! >> disse Niall continuando a tirare la maniglia della porta d'ingresso. 
<< Ma perché il Mc è chiuso di notte? Non dovrebbe essere chiuso! >> gli rispose, un po’ brillo, Josh.
<< Ho fameeeee! >> Quella sera Niall si era agitato come un matto sul palco dell’arena di  Verona. Era naturale che fosse affamato ma non poteva mangiare nel ristorante del loro hotel perché lì c’era Perrie e lui proprio non riusciva a vederla. Ormai erano quasi quattro mesi che non riusciva a guardarla, a parlarci e riusciva a stento a stare nella stessa stanza con lei. Non perché la odiasse, anzi, le era sempre stata simpatica ma da quattro mesi a questa parte le ricordava Hope. E Niall preferiva non pensare a lei. Aveva passato tre settimane a scriverle, chiamarla e si era anche presentato a casa sua ma Finn e Jack continuavano a dirgli che lei non c’era. Non gli avevano mai detto dov’era nonostante lui continuasse a chiederglielo.
<< Andiamo al ristorante dell'albergo! >> disse Josh. 
<< No! >> 
<< Daii, Niall non fare il bambino! Perrie e Zayn ormai saranno in camera! >> 
<< Ok. >>
In fondo Josh aveva ragione, probabilmente Zayn e Perrie erano già in camera a divertirsi e poi lo stomaco richiedeva cibo. Tanto cibo.
<< Pauly, ci fai una foto davanti al duomo prima? >>  disse Josh eccitato come un bambino che vede per la prima volta un'altalena. Non era la prima volta che erano a Milano ma Josh non aveva ancora avuto modo di vedere il Duomo. E quella sera, quella cattedrale era una meraviglia.
<< Certo! Andiamo! >> rispose Paul.

<< Uno, due, tre... >> Nella piazza quasi vuota il click della macchina fotografica sembrò rimbombare. C'erano solo Niall, Josh, Paul e un paio di  ragazzi. Ma in quella piazza quasi vuota, forse per uno scherzo del destino, una risata catturò l’attenzione di Niall.
Era lì. Con tutti i posti in cui lui avrebbe potuto vederla la vide lì! Bellissima. Forse più bella di qualche mese prima. O forse, lei era sempre la stessa. Ma come quando vai al mare dopo un lungo inverno, questo ti sembra più bello, la solita spiaggia ti sembra più pulita, la sabbia più morbida e l’acqua più splendente dell’anno precedente.
Hope era insieme ad un' altra ragazza e stavano passeggiando per la piazza. La sua risata lo fece rabbrividire. Quanto gli mancava! Troppo.
D’un tratto i piedi di Niall si mossero senza essere comandati. O almeno non era il suo cervello a comandarli. Come una calamita si avvicinai a colei che aveva attratto la sua attenzione. 
Cosa ci faceva a Milano? Cosa ci faceva in giro a quell'ora di notte? Per cosa stava ridendo? Due ragazze da sole a piedi di notte. Poteva essere pericoloso. Aveva bisogno di protezione, pensò Niall.
No! Era Niall che aveva bisogno di proteggerla. Lei stava benissimo. Non aveva bisogno di lui. Ero lui ad aver bisogno di lei.
Niall ormai era molto vicino a lei quando la chiamò.
<< Hooope! >>
 
 
 
 
Quando Giulia le raccontava le sue disavventure Hope iniziava a ridere e non la finiva più! Erano sempre state amiche e ne avevano passate tante insieme e purtroppo trasferendosi a Londra le era mancata molto. Poi era tornata a Milano a causa della sfuriata di sua madre e le due amiche si erano potute finalmente incontrare ma ora era giunta l’ora di separarsi nuovamente, per questo quella sera erano uscite a bere. “L’ultima bevuta prima dell’arrivederci”, così avevano intitolato la serata!
<< E poi mi ha portata in camera sua, mi ha sbattuta sul letto, dove io ho pestato talmente forte la schiena che mi sono alzata di botto urlando e gli ho dato involontariamente una testa… >>
<< No, no. Aspetta! Sto maleee! >> disse Hope mentre cercava di smetterla di ridere. Ma non era possibile, insomma, la storia di Giulia era così ridicola. Tutte le sue storie erano ridicole. Come quelle di Hope d’altronde. Era questo uno dei principali motivi per cui erano amiche.
Mentre Hope e Giulia erano perse nelle loro risate una voce catturò la loro attenzione, o forse è più adeguato definirlo un urlo. Un urlo di gioia, di stupore, una chiamata disperata, un disperato tentativo di farsi notare.
<< Hoooooopee! >> Ad Hope sembrò di riconoscere quella voce. Ma non era possibile. Non poteva essere lui. Ovviamente lei sapeva che loro erano in Italia in quei giorni ma Milano era grande. Non era possibile che entrambi si ritrovassero nello stesso posto, alla stessa ora involontariamente. Allora Hope, incredula, si girò per verificare quello che pensava.
Eccolo lì. Niall camminava velocemente verso di lei e continuava a chiamarla. Non era probabile che i due si ritrovassero nello stesso posto, nonostante Hope avesse fatto il possibile per allontanarsi da lui, ma non era neanche impossibile. Era come se i loro destini continuassero ad incrociarsi. A quel pensiero e vedendo quel viso che tanto le mancava Hope sorrise. Ma ben presto capì che non poteva restare a parlare con lui. Se qualcuno li avesse visti? Non poteva salutarlo. Non voleva dargli false speranze salutandolo. Non voleva dare a se stessa false speranze salutandolo. Non voleva restare con lui perché sapeva che forse non avrebbe avuto il coraggio di lasciarlo andare, non più. Perché ora sapeva cosa voleva dire stare senza Niall dopo aver conosciuto Niall. Prima stava bene da sola. Ora no.
Perciò Hope prese Giulia per mano e iniziò a correre trascinandosi dietro l’amica. Corse. Corse lontano da ciò che voleva ma che la spaventava. Corse lontano da lui.
Quando finalmente Hope si fermò, Giulia ebbe tempo di riprendere fiato per poter rifilare una sfilza di domande all’amica.
 
 
<< Mi spieghi perché siamo corse lontano da quello degli One Direction? >>
<< Lo conosci? >>
<< E chi non lo conosce?! Le loro facce sono ovunque! >>
<< Ah! E’ una lunga storia! >>
<< E noi abbiamo tutto il resto della notte prima che tu parta! >>
<< Ok. >> Hope inspirò a lungo come se avesse un grosso masso poggiato sul diaframma e che non le permetteva di respirare o parlare. Quel masso era qualcosa di difficile da confessare. Non perché fosse davvero difficile dirlo ma perché sapeva che se lo avesse detto alla sua migliore amica sarebbe stato diverso. Gli altri non si sarebbero accorti dei suoi sentimenti, ascoltando quella storia ma la sua amica se ne sarebbe accorta e la cosa più atroce era che l’avrebbe riempita d’insulti. Insulti meritati e amorevoli. Ma pur sempre insulti che l’avrebbe fatta riflettere e lei non voleva riflettere.
 
<< Mia madre mi ha fatta tornare a Milano perché inizialmente avevo perso il lavoro in redazione… >> iniziò a dire Hope per poi fermarsi a riprendere fiato.
<< Ok… >> disse Giulia annuendo con la testa, invitando così l’amica a continuare.
<< Avevo perso il lavoro in redazione perché il direttore del giornale si era incazzato perché ero stata paparazzata insieme a quel ragazzo di prima, che per l’appunto si chiama Niall! >> Hope si fermò nuovamente.
<< Continua…. >> disse Giulia
<< Ecco… la foto è uscita sui giornali e ha fatto scalpore e hanno iniziato a dire in giro che eravamo stati a letto insieme e il direttore si è incazzato con me e mi ha chiesto di riparare la situazione ma non ci sono riuscita così ho perso il lavoro. >>
<< Oddioo! Che stronzi! Che stronzo! Ma scusa questo Niall non poteva smentire? >>
<< Anche volendo, non sarebbe servito a nulla! >> Hope chinò rassegnata la testa.
<< Beh.. comunque tu non ci sei andata a letto, vero?! >>
<< No, cioè si! No. No. No. Si. Si . Si! >>
<< Si o no? Ti vedo poco convinta? Non ti ricordi di esserti fatta quel pezzo di gnocco? >>
<< Mi ricordo di essermelo fatta! >>
<< Ah, quindi Si! Brutta maiala! >> urlò Giulia
<< Giuliaaaaaaaaa! >> disse Hope imbarazzata per l’urlo e le parole dell’amica. 
<< Beh… allora diciamo che il direttore aveva ragione! >>
<< Noooo! Quello è successo dopo! Sono professionale, io! >>
<< Aaaah, hai capito?! Ha deciso di rimediare la signorina “io sono professionale, che ti credi?!” >> Hope scoppiò a ridere. Ma perché proprio a lei doveva capitare un’amica del genere?! Se lo era sempre chiesta! << Su, su! Racconta!  Racconta più nei particolari!  >> continuò Giulia
<< Noooo! >> le guancie di Hope ormai erano dipinte di un porpora acceso.
<< Daiii! >>
<< Solo se vieni a Londra! Una volta lì, ti racconterò TUTTO! >>
<< Attenta ragazza a fare patti con il diavolo! >>
<< Da quando saresti un diavolo! >>
<< Ovvio! Da quando mi hanno fatto le corna! >> entrambe le amiche scoppiarono a ridere e la serata continuò all’insegna del divertimento ma quella notte prima di addormentarsi Hope pensò a Niall e Niall la sognò! 








Ciaoooooooooooooooooooooo bellissimeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee! 
Come va?? Quì tutto KO! Dovete amarmi perchè sto pubblicando mentre sto guardando Harry Potter e io quando lo guardo non devo MAI fare nulla ma per amor vostro sto pubblicando! ;) Ahahahahahhahahahaha 
No, va beh, ve lo dovevo! In realtà avrei dovuto pubblicare sabato ma non ho avuto tempo! 
Spero che il capitolo vi piaccia e vi ringrazio di cuore per tutte le recensioni che avete lasciato lo scorso capitolo IO VI AMO! Avete lasciato tantissime recensioni, non me ne aspettavo così tante (magari a voi non sembrano molte ma a me si! =D )
GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE 
In particolare grazie a MARIELLE che è stata capace di lasciarmi tre recensioni in un solo pomeriggio e che è sempre dolcissima! GRAZIEEEEEEEEE <3 
Ma non mi dimentico neanche le altre ragazze che hanno recensito (siete state tutte carinissime) e anche la marea di persone che ha messo la storia già dal primo capitolo tra le preferite e le seguite e le ricordate! 
Fatemi sapere cosa ne pensate! 

LOVE YA CRAZY PEOPLE!
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Everything has changed ***



 

*2 mesi dopo il flashback ci ritroviamo al momento del prologo*



Le era sempre piaciuta la saga di Harry Potter. In fondo era cresciuta con quei film. Aveva sempre desiderato di ricevere la famosa lettera di ammissione ad Howgarts e di avere amici come Ron ed Hermione. Ma sapeva benissimo che quella era solo fantasia. Era a Los Angeles da una settimana con Jack, Finn e i loro colleghi youtubers. Lei si era aggregata impropriamente al gruppo e quando il giorno prima i ragazzi avevano proposto di andare a vedere la ricostruzione del castello di Howgarts che si trovava proprio ad LA, Hope aveva fatto i salti di gioia.

Ora si ritrovava da sola nella stanza dei desideri e si stava specchiando nell'enorme specchio che avrebbe dovuto far comparire ciò che lei desiderava. O almeno così avveniva nella fantasia di J.k. Rowling. Ciò che più Harry desiderava era rivedere i suoi genitori. Ma Hope cosa desiderava? Qual era il desiderio che si celava nel profondo del suo cuore? Così… come per magia. Ciò che più desiderava comparve dietro le sue spalle. Ma Hope non sapeva di desiderarlo. Non ancora. Dopo alcuni interminabili minuti passati a sorridere Niall decise che era ora di parlare. << Ciao! >>

Hope si guardò intorno e poi rispose. << Ciao! >>

La stanza era molto ampia e alcune colonne poste al suo interno creavano una specie di labirinto, c'erano solo due uscite, la porta da cui era entrato Niall e un'uscita di emergenza. Niall si chiese cosa stava cercando. Una via di fuga oppure stava controllando che non ci fosse nessuno. La metteva così in imbarazzo o la irritava così tanto la presenza di Niall?

<< Se cerchi una via di fuga, li c'è un'uscita di sicurezza! >> disse Niall irritato per il suo comportamento.

<< Non voglio scappare! >> disse Hope infastidita per l'insinuazione di Niall, ponendo le mani sui fianchi. Vedere quel ragazzo e parlarci la sfiniva.

<< Allora cosa stai facendo? Non c'è nessun paparazzo! >>

<< Si, ma potrebbe arrivare il mio ragazzo a momenti. >> Niall non ne rimase scioccato perché sapeva che Hope si era fidanzata. Andy gliel'aveva detto. Gli aveva raccontato tutto. Non perché lui volesse farlo ma perché Niall continuava a pregarlo di informalo su tutto ciò che sapeva di Hope. Più che altro voleva sapere se stava bene, se era andata avanti, se le fan l’asfissiavano. A quanto pare Hope era andata avanti. Aveva conosciuto Sam subito dopo esser tornata da Londra e aveva riottenuto il lavoro al giornale. La vita di Hope trascorreva serenamente. Anche quella di Niall era perfetta. Insomma…. Era un star mondiale, stava girando per il mondo e presto avrebbe iniziato un tour negli stadi. Era un po’ stressato e stanco, gli mancava la sua famiglia ma non poteva lamentarsi perché qualunque cosa volesse la otteneva. O quasi. Era quel “quasi” ad incasinarlo, a renderlo paranoico, noioso e insopportabile con tutti. Negli ultimi mesi aveva spesso litigato con i ragazzi perché qualunque cosa sembrava innervosirlo. Non aveva più la serenità di un anno prima. Dava la colpa alla stanchezza, in fondo erano stati 3 anni pieni di avvenimenti che lo avevano messo alla prova, ma in cuor suo sapeva che c’era dell’altro ma fingeva. Fingeva che fosse tutto come prima. Fingeva perché da quando aveva conosciuto Hope, tutto era cambiato. E tutto quello che sapeva era che quando la vedeva, come in questa occasione, sentiva le farfalle nello stomaco, quel bellissimo tipo di sensazione che ti contorce le budella, ma anche con le budella che chiedono pietà non potresti essere più felice, non potresti star meglio. E ora si chiedeva perché aveva la sensazione che Hope le era mancata in tutti quegli anni. Le era mancata quando ancora non si conoscevano. Non come gli mancavano i suoi famigliari e i suoi amici. Quello per Hope era un sentimento diverso. Quando sentiva la mancanza dei suoi amici e parenti era triste e quando li vedeva li abbracciava e raccontava loro tutto quello che gli era successo e voleva sapere da loro cosa si era perso e…. si divertiva. Si esatto! Quando rivedeva i suoi amici dopo tanto tempo aveva una sensazione di gioia e basta. Mentre quando le mancava Hope quasi faceva fatica a respirare e quando la rivedeva, d’un tratto era in pace con se stesso. In quei momenti chiunque avrebbe potuto dirgli qualsiasi cosa ma a lui non sarebbe importato perché era in pace con se stesso. Perché c’era Hope e quando lei era lì tutto andava bene.
In quel momento Niall decise che doveva fare in modo di vedere Hope in futuro.

<< Come mai sei qui? >> continuò Hope vedendo Niall perso nei suoi pensieri.

<< Siamo in tour! Non l’hai saputo? >> rispose risvegliandosi dallo stato di trance in cui era caduto.

<< Ah! Già. >>

<< Tu? >>
Hope lo guardò stranita. Davvero?! Non gli aveva fatto nessuna domanda riguardo a Sam, non appena l’aveva nominato e non ne era rimasto neanche stupito, gliel’aveva letto in faccia, perciò doveva sapere qualcosa. Molto probabilmente Andy aveva parlato a Niall di lei in quei mesi. Non c’era altro modo in cui Niall potesse essere venuto a conoscenza di Sam . E ora, Niall le chiedeva come mai lei era lì?! Sicuramente Niall lo sapeva meglio di lei. Ma la credeva così stupida da non poter capire certe cose?

<< Davvero me lo stai chiedendo, Niall? Non fare il finto tonto! Ho capito che Andy ti ha parlato di me, o sbaglio? >> Niall rimase un attimo zitto. Era furba, questo era fuori dubbio. Il cervello di Hope era talmente bravo e veloce ad elaborare le cose che tutte le volte lui ne rimaneva basito.

<< Non sbagli! >>

<< Beh… allora saltiamo i convenevoli, che ne dici? Passiamo subito alla parte in cui ci salutiamo e ognuno se ne va per la propria strada? >>
Hope si era stupita dell’atteggiamento stronzo che stava usando con Niall. Era troppo brava a fingere. A fingere di non voler saltare al collo di Niall, incollarsi a lui con l’attack e non lasciarlo andare mai più. Se avesse potuto si sarebbe congratulata con se stessa stringendosi la mano per la recitazione da oscar.

<< Aspetta… >> Niall prese un lungo respiro. Sapeva che Hope avrebbe rifutato ma doveva provarci. << Vieni al nostro concerto stasera…. porta anche il tuo ragazzo e tutta la vostra allegra combricola! >> Gli occhi di Hope si illuminarono. Nonostante il modo in cui lei lo trattava, Niall era gentile e carino con lei e la stava invitando al loro concerto insieme a Sam e a tutti gli altri. Come poteva rifiutare di fronte a così tanta dolcezza?! Ma doveva!

<< Stasera l’allegra combricola ha un meeting, quindi non credo che verremo >> disse schietta.

<< Ok. Nel caso dite alle guardie che vi ho invitato io. Vi faranno entrare! >> Oooh, non voleva proprio mollare la presa sull’osso, pensò Hope. Peggio di un cane ostinato.

<< Certo! Ora vado! Ciaoo! >> gli rispose scocciata.

<< Ciao! >> così Niall si ritrovò da solo in una sala gigantesca, circondato solo da una marea di domande e pensieri.







 
Tesori scusate il chappi corto e acidello ma non è stato una buona settimana per me! Spero che per voi vada tutto BENONE! ;) Allora che ne pensate di questa Hope acidella e questo Niall cotto a puntino? Se hope lo prendesse a calci lui neanche se ne accorgerebbe! Ahahahahaha Nooo, va beh.... Chi lo sa! magari i ruoli si scambieranno! Vi amo da morire, lo sapete? beh... Sappiatelo! Grazie a tutti per le visualizzazioni (SONO VERAMENTE TANTISSIME! *piange*), per tutti coloro che hanno messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate e anche a tutti coloro che mi fanno sempre sapere cosa ne pensano tramite recensioni e messaggi! Giuro che vi amo tutte/i!!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Hesitation ***





 

Qualsiasi felicità è un capolavoro: il minimo errore la falsa, la minima esitazione la incrina, la minima grossolanità la deturpa, la minima insulsaggine la degrada.
Cit. Marguerite Yourcenar





<< Hope! Dov’eri? >> chiese Sam andandole incontro e poggiando le mani sulle braccia della povera Hope ancora un po’ turbata dall’incontro che aveva avuto.

<< Nella sala grande! >>

<< Ci sono stato anch’io, ma non ti ho vista! >> disse Sam confuso, inarcando un sopracciglio. Poi continuò  << Va tutto bene? >> era visibilmente preoccupato.

<< Si, tranquillo! Perché me lo chiedi? >> chiese Hope

<< Perché hai la faccia di una che ha avuto un incontro ravvicinato con Mirtilla Malcontenta! >>  

A quell’affermazione entrambi scoppiarono a ridere. << Ok. Ora si che mi piaci! >> disse Sam non appena Hope smise di ridere. Voleva bene a quel ragazzo che diceva ogni cagata pur di farla ridere. E che involontariamente aveva paragonato Niall Horan a Mirtilla Malcontenta, pensò Hope.
 
 

 
<< No. No, aspetta! Mi stai dicendo che hai incontrato Niall?! >>   chiese Perrie dall’altro capo del telefono.

<< Si, Pez! In che altra lingua te lo devo dire? >>

<< E lui ti ha invitata al loro concerto di stasera? >> continuò Perrie scioccata ed elettrizzata per la notizia, perché lei aveva sempre pensato che quei due erano fatti per stare insieme. In fondo, come recita il detto “Dio li fa e poi li accoppia! “.

Hope annuì alla domanda di Perrie, accorgendosi solo dopo che lei non la poteva vedere << Si, Pez! Daaii, non farmi ripetere le cose! >>

<< Lo so, baby. Ma sono scioccata! Insomma, neanche Zayn mi ha invitata al loro concerto ad LA! >> disse la bionda mentre si faceva smaltare le unghie.

<< Baby… >> Hope le fece il verso << Zayn non ti ha invitata perché tu sei a Londra! >> continuò, poi, ridendo.

<< Si, beh… E’ irrilevante poteva farlo per carineria! >> rispose la bionda.

<< Ooooh santa madre… Mi manchi, lo sai?! >> disse Hope dopo aver sonoramente sbuffato per il ragionamento cretino di Perrie.
Spesso faceva quei ragionamenti insensati ma a Hope piacevano, li faceva anche lei. Entrambe lo facevano per ironizzare oppure per cambiare argomento, in questo caso Hope aveva capito che Pez aveva preferito ironizzare per non farla pensare troppo. Ciò fece capire ad Hope quanto le mancasse quella bionda che le voleva tanto bene.

<< Anche a me, baby! Porta le tue chiappe italiane qui, al più presto, capito?  >>

<< Si, capo! >> disse Hope sbattendo i piedi per terra e facendo il saluto militare, poi si accorse nuovamente che Perrie non la poteva vedere.

<<  Hai fatto il saluto militare? >> chiese Perrie dopo qualche momento di silenzio, leggendo così nella mente di Hope.

<<  Si!  >> ed entrambe scoppiarono a ridere.

<< Allora? >> disse Perrie quando entrambe finirono di ridere.

<< Allora, cosa? >>

<< Allora… ci andrai? >>

<< Al concerto? >>

<< No, a vedere Niall! >>

<< Non lo so! >>

<< Si che lo sai! >>

<< Gli altri stasera hanno una specie di meeting, non possono venire. >>

<< E il problema dov’è? >>

<< Perrie, non posso andarci da sola! >>

<< Devi andarci da sola! Spiegami …. Se non vai al concerto cosa farai? Passerai tutta la sera in camera da sola o peggio al meeting ad annoiarti?! >>

<< L’idea è quella! >>

<< Oppure vai al concerto, ti diverti e rivedi tutti i ragazzi! So che ti stavano simpatici e che ti mancano, soprattutto Niall! >>

<< Dovevi sentire come gli rispondevo… Sono stata acida con lui! Sicuramente avrà cambiato idea! >>

<< Non ha cambiato idea! >> disse Perrie. Hope sentì qualcuno che stava parlando con Perrie in sottofondo.

<< Devi andare? >> chiese

<< Si, tesoro! Appena mi libero, ti chiamo perché voglio sentirli cantare, ok? >>

<< Ok! >>

<< Perfetto! Ciaooo! >> concluse Perrie poi Hope sentì solo il bip bip, segnale che la chiamata era stata conclusa. In quel momento Hope si sentì tremendamente sola.
Tutti i suoi amici avevano altro da fare e a lei non rimaneva che aspettare che si liberassero. Il concerto sarebbe cominciato alle 21 mentre il meeting alle 20. Tutti erano nelle loro camere a prepararsi mentre Sam era andato con Finn e Jack a fare un giro in skateboard. Sentiva provenire dall’altra stanza le voci delle ragazze che si stavano preparando e immediatamente le si accese la lampadina in testa. Corse verso l’armadio e notò che in effetti non aveva niente di adeguato da mettersi per un concerto perciò si diresse dalla migliore blogger in fatto di moda.
 
 
 


Quando Zoe aprì la porta Hope la investì abbracciandola. << Zoe, ho bisogno del tuo aiuto! >>

<< Certo! >> rispose Zoe sorridendole << Tutto quello che vuoi! >>

<< Mi  devi prestare dei vestiti adatti ad un concerto! >>

<< Un concerto? >> Zoe inarcò un sopracciglio. Perché lei non sapeva niente di un concerto? Non è che i ragazzi avevano organizzato qualcosa senza dirle niente? << Un concerto? >> questa volta si girò verso le altre ragazze che si stavano truccando in un angolino della stanza ed anche le altre fecero una faccia stupita, anzi sulle loro facce si poteva proprio leggere un punto di domanda gigante.

<< Sii… mi hanno invitata ad un concerto, stasera! Perciò non verrò con voi al meeting! >>

<< Aaaah! Mi hai spaventata! >> disse Zoe accennando un sorriso. Poi posò la trousse di trucchi viola sulla scrivania in mezzo ad un pantano di trucchi rovesciati e aperti ovunque, prese Hope a braccetto e si avviò all’armadio. << Alloraa… di chi è questo concerto? >> chiese indagatoria.

Hope sorrise timidamente e Zoe notò che i suoi occhi si illuminarono anche se prontamente Hope abbasò la testa per non darlo a vedere. << E’ il concerto dei One Direction!>>

<< Oddiooooooo! >> esclamarono le tre ragazze presenti in stanza. A quella reazione Hope iniziò a torturarsi le labbra e pensò che forse avrebbe fatto meglio a non dirlo.

<< Aspetta… Tu, Hope Harris vai al concerto dei One Direction? La stampa e i paparazzi ci andranno a nozze con questa notizia! >> disse Tanya avvicinandosi sempre di più a Hope e additandola. Hope iniziava ad odiarla, non che prima le fosse molto simpatica, in effetti.

<< Beh… sto andando ad un concerto non sto mica scappando in luna di miele! >> fu la risposta acida, più che meritata, di Hope.

<< Sam lo sa? >>  chiese Zoe, più preoccupata per il suo amico che per il concerto, i paparazzi e la stampa.

<< Appena torna glielo dico! Ma insomma Zoe, anche tu? Non sto facendo niente di male! Cosa dovrei fare stare in albergo ad annoiarmi mentre voi avete il meeting?! >>

<< No. Fai bene ad andare, solo avvisa Sam. Potrebbe non esserne molto contento. >> disse Zoe iniziando a rovistare nel suo armadio per trovare qualcosa da prestare ad Hope.

<< Lo so! In effetti mi piacerebbe se potesse venire anche lui. Se poteste venire tutti quanti, l’invito è stato rivolto a tutti! >> disse Hope sentendosi tremendamente in colpa.

<< Chi è che ti ha invitato scusa? >> chiese sempre più acida Tanya.  

<< Il loro manager! >> la risposta di Hope fu sprezzante e anche falsa, ma questo poteva saperlo solo lei.

<< Ecco, secondo me questi dovrebbero andare bene. >> disse Zoe porgendo i vestiti a Hope ma Tanya la interruppe.

<< Aaah, il manager. Cos’è ti sei fatta anche lui? >> Hope strabuzzò gli occhi e strinse i pugni, voleva grattugiarle la faccia e quel nasone che si ritrovava sul muro ma non poteva permettersi di fare casino, perché purtroppo quella gran vacca era amica dei suoi fratelli. Zoe e l’altra ragazza presente nella stanza strabuzzarono gli occhi.

<< Vorrei tanto aver tempo da perdere per stare qui e risponderti come ti meriti, ma io devo andare a farmi tutta la band, quindi… scusami se non mi trattengo!  >> ogni parola di Hope era tinta di sarcasmo e odio poi, prendendo i vestiti dalle mani di Zoe, Hope uscì da quella stanza che iniziava a starle stretta e a soffocarla . Ma poté sentire Zoe riprendere il comportamento di Tanya.

<< Ma sei tutta scema? >> chiese Zoe, ma più che una domanda era un’affermazione.

<< E’ una poco di buono! Volete aprire gli occhi! >> disse Tanya con quella sua vocina da cazzo.

<< Noooo! Li vuoi aprire tu gli occhi? La tratti di merda solo perché sei gelosa di lei! Solo perché lei sta con Sam! Ma la vuoi sapere una cosa Sam sta con lei perché non è te e non ha quella tua boccaccia e scontrosità! >> disse Zoe, più adirata di prima.

<< Mi stai offendendo! >> disse quasi tra le lacrime Tanya. Beh… forse Zoe aveva colpito nel segno.

<< Beh, vuoi sapere una news?! Tu hai appena offeso una mia amica! >> disse Zoe. Poi Hope vide muoversi la maniglia della loro camera, segno che qualcuno stava uscendo da lì, quindi decise di dileguarsi prima che la potessero vedere o peggio che Tanya la potesse vedere e decidesse di sfogare la sua rabbia su Hope.
 


Hope odiava truccarsi. Non era una cosa normale. Tutte le ragazze amavano truccarsi ma Hope no! Era una tortura tutte le volte. Era poggiata sul mobiletto del bagno per mettersi un po’ di kajal quando due braccia forti le strinsero la vita rischiando prima di farla accecare con il kajal e poi di soffocarla.

<< Mi stringi troppo! >> riuscì ad urlare Hope con quel poco di fiato che le era rimasto. Sam iniziò a ridere mentre lentamente la liberava dalla stretta.

<< Come mai ti tiri a lucido? Hai deciso di venire con noi al meeting? >> disse Sam mentre iniziava a spogliarsi per entrare in doccia. Hope nel frattempo aveva dato un’ultima ridefinita al kajal e si era girata per parlare con Sam.

<< Veramente…  >> Hope fu fermata da una visione. Il culo di Sam, che in quel momento stava entrando in doccia. Si! Una vera e propria visone. Era la prima cosa che aveva notato di Sam. O almeno, aveva notato Sam ma ciò che più l’aveva colpita inizialmente era stato il suo sodo fondoschiena. E non poté far altro che pensare a ciò che l’aveva colpita per primo in Niall. Erano stati i suoi occhi. I suoi magnifici occhi, dalla forma lunga e sottile, con quelle pupille azzurre cristalline in cui potevi perderti.

<< Hooopeee?! >> la richiamò Sam per la seconda volta. Hope si era persa nei suoi pensieri, si era dimenticata di continuare la frase e non si era minimamente accorta che Sam le stava parlando. << Terra chiama Hoopee! >>

<< Si, scusa. Cosa stavo dicendo? >> chiese Hope del tutto intontita, l’immagine di quelle due pupille ancora le fluttuava in testa.

<< Mi stavi spiegando perché ti sei messa in tiro! >> Hope si guardò. Non era in tiro. Aveva una semplice salopette corta e un paio di ballerine.

<< Non sono in tiro! Comunque stasera non vengo con voi al meeting ma vado ad un concerto. >>

<< Ad un concerto? Di chi? >>

<< Dei One Direction! >> lo scroscio dell’acqua si fermò e hope si paralizzò guardando in direzione di Sam che aveva aperto l’anta della doccia e ne stava uscendo.

<< Di chi? >>  chiese nuovamente Sam, ma era chiaro che in realtà aveva sentito, solo non ci voleva credere.

<< Dei One Direction! Avevi sentito anche la prima volta! >> rispose Hope

<< Si, ma volevo essere sicuro di aver capito bene! Quindi se vai al loro concerto ci sarà anche Niall! >>

<< Si, Mr. Ovvio! Facendo parte della band, credo proprio che ci sarà anche lui. >>

<< Mmm.. è che non mi piace l’idea che ci vai ! So quello che è successo tra voi e vi preferisco lontani. >>

<< Sam… >> disse Hope avvicinandosi a lui e abbracciandolo, ancora tutto nudo come madre natura lo aveva fatto. << loro suoneranno , neanche baderanno a me! Stai tranquillo! Vorrei tanto che tu potessi venire con me, in fondo l’invito era esteso a tutti, ma non posso chiederti di non andare al meeting. >>

Sam le diede un bacio sulla tempia, stringendo Hope forte a se. << Che invito? >>

<< Andy deve aver detto a Liam che noi eravamo qui a LA e Liam ci ha invitato ad andare al concerto. Ha invitato tutto il gruppo. Comunque se preferisci sto qui in camera ad aspettarti, magari fanno qualcosa di carino alla tv. >>

<< No assolutamente. Non voglio che rimani qui ad annoiarti. Ti preferisco a quel concerto. Magari ti raggiungo dopo il
meeting, eh?! >>


<< Sarebbe bellissimo! >> disse Hope che gli sorrise a 32 denti, per poi poggiare le labbra sul suo petto e mordergli un punto dove c’era il suo tatuaggio preferito, poi al debole gridolino di Sam, Hope posò un delicato bacio sul morso.

Sam le mise un dito sotto al mento e le tirò su il viso e quando le loro bocche furono a pochi centimetri le disse << Ti amo Hope Harris >> e in quel momento Hope azzerò la distanza tra le loro labbra. Qualche tempo prima quando Sam le aveva detto il primo “Ti amo” e Hope aveva deviato il discorso, lui si era arrabbiato ma con il tempo e le litigate aveva capito che Hope quelle parole per ora non le avrebbe dette.
 
 


Il taxi la portò esattamente davanti allo Staples Center, dove si sarebbe tenuto il concerto. Era un edificio dalla forma circolare e l’entrata principale era costruita da enormi vetrate e strutture decorative in acciaio. Fuori dallo Staples c’erano migliaia e migliaia di fan pronte ad invadere come le acque di uno tsunami lo spazio riservato al concerto.
Hope iniziò a girovagare attorno allo stabilimento cercando una porta sul retro, qualche guardia o qualcuno che la potesse far entrare senza fare quella fila. Non perché non volesse fare una fila come era giusto che fosse ma perché non avendo il biglietto non sarebbe potuta neanche entrare e inoltre avrebbe potuto essere riconosciuta.
Passando sul retro dello Staples Center Hope vide all’interno del cortile i furgoni del tour dei ragazzi. Il problema era che anche le fan li avevano visti e si erano incollate ad effetto ventosa alla recinzione in ferro che circondava lo stabilimento. Le fan urlavano come se avessero visto qualcuno ed in effetti poco dopo fece la sua comparsa Liam col suo, ormai inseparabile, cappellino e una maglia dei Lakers. Forse quella maglietta non era stata poi la scelta giusta, in quel caso. Liam si avvicinò lentamente alle fan e iniziò a autografare qualsiasi cosa, dalle cover, alle magliette, ai quaderni, ai pacchetti di fazzoletti…. Con tutte quelle urla intorno Hope non sapeva proprio come attirare la sua attenzione così iniziò a fissarlo intensamente ma la tattica non funzionò molto però ad un certo punto le fan smisero di urlare il nome di liam e iniziarono ad urlare quello di Hope.

<< Oddiooo! Lei è Hope! Lei è la giornalista che stava con Niall! >>

<< Ti odiooooo! >>

<< Sei una puttana! Lui è mio! >>
Queste erano alcune delle cose che urlavano le fan ma altre fan urlavano solamente il suo nome tentando di farsi notare da lei che nel frattempo iniziava a sentirsi soffocare in quella calca. Liam, che ovviamente sentii le fan urlare il suo nome, la vide e chiese alle guardie di farla entrare. Ormai le fan l’avevano circondata e la spingevano così tanto da non permetterle di riuscire a respirare. Non appena la guardia la fece entrare Hope ricominciò a respirare ma sul suo viso si poteva leggere un’espressione di puro terrore. Capitava che ogni tanto le fan la guardassero o la fermassero per strada ma una cosa del genere non le era mai successa prima.

<< Tranquilla! Respira ed entriamo! >> disse Liam ponendogli una mano dietro la schiena. A quel gesto le urla delle fan, che nel frattempo non avevano smesso di farsi sentire, si alzarono di qualche decibel.  La situazione stava davvero terrorizzando Hope.

<< Sono pazzesche! >> disse Hope rabbrividendo al pensiero di quelle ragazze.

<< Si, purtroppo! L’eccitazione nel vederci le fa esagerare e non si rendono conto del casino e delle azioni che fanno, molte volte ! >>

<< Spero per voi che non siano tutte così! >>

<< Fortunatamente ci sono fan più razionali e più civili! >>

<< Quelle mi starebbero simpatiche! >>  alla risposta di Hope, Liam rise. Non tanto per la risposta ma per il fatto che lui e i ragazzi ormai erano abituati alle loro fan ma le loro ragazze o gli amici no e per tutti era uno shock le prime volte.

<< Niall sarà contento di sapere che sei venuta!  >> disse Liam abbassando la testa e sorridendo, sapendo di aver appena umiliato il suo amico. Ma in fin dei conti lo aveva fatto per un buon fine. Quando Hope rimase zitta decise di continuare << Sai… era sicuro che non saresti venuta! >>

<< Beh… anch’io stamattina ero sicura che non sarei venuta!  >>

<< Cosa ti ha fatto cambiare idea? >> chiese Liam curioso.

<< Hooooppicciiiiinaaaaaaaaaaaaaaa! >> quel nomignolo interruppe bruscamente la conversazione tra Hope e Liam, anche perché Harry non solo urlò a squarcia gola quel nomignolo ad un paio di metri da loro ma nell’urlarlo saltò, letteralmente, addosso a Hope facendola cadere a terra.  Rimasto inizialmente basito di fronte a quella scena Liam iniziò a ridere e si buttò a terra con quei due. La risata contagiosa di Liam e Harry alla fine fece cedere anche il cuore duro e ancora spaventato di Hope.

 








 
Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaooooo caramelline mie! =) 
Allora.... Hope è andata al concerto!!!! YEAAAAAAAAAH *balla la conga* Ma Niall ancora non lo sa! Quale sarà la sua reazione? Succederà qualcosa durante il concerto, prima del concerto o dopo il concerto? Maaaah.... si vedrà....! Hope si riscatterà per il comportamento che ha avuto nel terzo capitolo, questo ve lo assicurò! Lei stessa non voleva comportarsi così ma ha dovuto per motivi personali che nei prossimi capitoli svelerò.... 
Scusate lo sfogo ma Tanya a me sta proprio sulle ovaie! La detesto! =( 
Poveraccia, non che abbia fatto niente di male ma la odio quindi da qualche parte dovevo scrivere di questo odio che provo nei suoi confronti e ho deciso di farlo qui! Spero che il capitolo vi sia piaciuto! E' più che altro un LUNGOOOO capitolo di passaggio. Avete visto quanto sono brava e quanto l'ho fatto lungo?! 
Volevo ringraziarvi perchè non mai ricevuto tante recensioni e messaggi da parte vostra come nell'ultimo capitolo! Anche se siete stati delusi dal comporatamento di Hope, mi avete avvisato di ciò e mi avete spiegato le vostre idee e per questo, lo giuro, IO VI AMO! =) 
Inoltre so che le vacanze di alcuni di voi stanno andando benissimo e quelle di altri un pò meno. Non abbiate paura si sistemerà tutto e passerete un'estate 2013 indimenticabile, in fondo c'è ancora tutto agosto davanti a noi! ;)

Quindi..... ancora una volta ringrazio di cuore tutti coloro che leggono questa storia ( mi fate sentire apprezzata) e anche tutti coloro che recensiscono o ciu tengono a farmi sapere sempre la loro opinione anche tramite messaggio! Un bacioooooooo e un mega abbraccioooooooooooo! 
- Nicholl 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Backstage... ***





 

 

Hope era distesa a terra su un pavimento che poteva anche essere sudicio con addosso due cretini. Uno che la sbaciucchiava e un altro che continuava a farle il solletico. Più tentava di lavorare di addominali e alzarsi più quei due si buttavano di peso su di lei. Dopo un po’ si arrese. Quando quei due avrebbero deciso che ne aveva avuto abbastanza l’avrebbero lasciata in pace, almeno così sperava. Dato che le mancavano le forze per toglierseli di dosso capì che forse le conveniva riscriversi in palestra, se lo annotò mentalmente. Quante ragazze avrebbero pagato per ritrovarsi quei due addosso a torturarle?! Troppe. L’avrebbero invidiata e insultata sicuramente se fossero venute a saperlo. Finalmente quei due si alzarono da lei e una mano amica le fu offerta per aiutarla ad alzarsi. Zayn. Non appena strinse la sua mano lui l’alzò da terra come se stesse alzando un leggerissimo sacchetto della spesa, Hope non ebbe il tempo di fare alcun minimo sforzo per sollevarsi.

 

<< Allora, come va? >> le chiese Zayn mentre Hope era intenta a pulirsi la salopette, impregnata dello schifo che c’era, in effetti, su quel pavimento lercio.

 

<< Io li uccido! >> rispose lei lanciando uno sguardo di fuoco a Liam e Harry . Poi pensò ai suoi capelli e ci immerse le mani per verificare che anch’essi non fossero sporchi.

 

<< Allora è tutto apposto! Benvenuta nel club! >> gli disse Zayn con un sorriso sornione.

 

<< Ci sei mancata! >> aggiunse Harry prima di avvicinarsi a lei ed abbracciarla forte.

 

<< Davvero, Harry?! E non potevi dimostrarmelo in un altro modo? Sono appena stata aggredita prima dalle vostre fan e ora da voi! Non è giornata questa! >> disse strabuzzando gli occhi e sbuffando per poi lasciarsi andare tra le braccia di Harry. Le piaceva quel ragazzo. Era affettuoso, simpatico e intelligente, tutto ciò che lei amava.

 

<< Aspetta… ti hanno aggredita? >> chiese Zayn che si trovava sul confine dello stupefatto e incazzato nero.

 

<< Si, stava cercando di farsi notare da me e dalle guardie qua fuori e le fan l’hanno riconosciuta! >> rispose Liam al suo posto. Nel frattempo lo sguardo di Hope fu attirato da qualcuno alle spalle di Zayn e Liam. Qualcuno che stava guardando la scenetta. Niall che aveva sentito del casino provenire dall’altra stanza era andato a vedere cosa stava succedendo ed aveva visto Hope infuriata con Liam e Harry. Dapprima vedendola là, non poté fare a meno di sorridere. Lei era venuta. Lui l’aveva invitata e lei era venuta, non se lo sarebbe mai immaginato dopo il modo in cui l’aveva trattato la mattina stessa. Ma invece lei era lì e per di più da sola!  Non poteva sperare di meglio! Poi aveva sentito Hope e Liam parlare del fatto che poco prima lei fosse stata aggredita dalle fan e il suo sorriso era sparito per lasciare spazio ad un altro sentimento: la delusione e la paura. Era deluso dall’atteggiamento delle sue fan, fin da quando erano uscite le loro foto insieme per il modo in cui loro si erano comportate, ma ora lo era ancora di più ed aveva anche paura che le fan avessero fatto male a Hope o avrebbe potuto farlo. Come al solito quando c’era qualcosa che lo rendeva felice doveva venire distrutta dagli altri.

 

Vedendo Niall immobilizzato a pochi passi da loro, Hope capì a cosa stava pensando, capì che aveva sentito dell’aggressione da parte delle fan, perciò si liberò in fretta dall’abbracciò di Harry e si avvicinò a Niall. Harry, Liam e Zayn seguirono la scena con i loro occhi senza fare un passo verso Hope e Niall.

 

<< Sto bene, tranquillo! >> disse sorridendo al biondo che alzò la testa  e ricambiò il sorriso. Subito, Niall si sentiva meglio!

 

<< Sicura? >> lo sguardo che Niall le rivolse sembrò quasi supplichevole. Supplichevole di sapere la verità!

 

<< Sto benissimo! >> Hope sorrise e poi lo abbracciò. Poi gli sussurrò all’orecchio << Scusa per stamattina! >>

 

Niall si liberò dall’abbraccio << A proposito, cosa sei venuta a fare? Non credevo saresti venuta. Insomma… non avevate un meeting?! >>

 

Hope sospirò. Cosa voleva sentirsi dire?! Che era andata lì per lui?! Non gliel’avrebbe mai detto. << Loro hanno un meeting. Non io! Poi non mi sarei mai persa un concerto dei famigerati “One Direction”! >> disse sorridendo poi girandosi, verso Zayn e gli altri che erano ancora fermi dietro di lei a fissare la scena, aggiunse << A proposito… Zayn, hai addestrato bene la tua ragazza! >>

 

Zayn sorrise fiero e innamorato << Lo so! >>

 

Niall capì immediatamente. Perché Hope aveva detto “a proposito”?! Ci doveva essere un nesso. Magari Perrie aveva convinto Hope ad andare al concerto. Era stato certamente quello a convincere Hope. D’ora in poi Niall avrebbe amato Perrie. O, almeno, ora che nella sua vita era ritornata Hope, avrebbe ricominciato a parlare con la ragazza di Zayn.

 

<< Cosa c’entra Perrie? >> chiese Liam, ancora all’oscuro di quello che era successo e di quello di cui stavano parlando. A quella domanda seguì un silenzio colmo, però, di sguardi.

 

<< Io ho fame! >> disse Niall pronto a cambiare discorso.

 

<< Anch’io! >> risposero Hope e Harry in coro.

 

<< Allora, pancia mia fatti capanna! >> disse Niall battendosi ripetutamente le mani sullo stomaco.

 

<< Ei, non dovete esagerare se no rischiate di star male.  >> disse il solito premuroso Liam.

 

<< Si, mammina, li controllo io! >> gli rispose Hope.

 

 

 

 

 

<< Grazie  di esser venuta! Hai reso questa serata nettamente migliore! >> disse Niall non appena Harry si alzò a prendere un secondo hot dog, lasciando così Hope e Niall da soli.

 

<< Sono contenta di esser venuta, non devi ringraziarmi! >> disse Hope abbassando leggermente la testa nel momento in cui le sue guancie si colorarono di rosso per lì’imbarazzo. Aveva detto a Niall di essere contenta di essere lì, si era esposta decisamente troppo per i suoi gusti e la cosa la imbarazzava molto.

 

<< Visto che fa piacere ad entrambi… >> disse Niall poggiando due dita sotto il mento di Hope e tirandole su delicatamente la testa<< …potremmo vederci anche a Londra qualche volta! >>

 

<< Non credi che stiamo rischiando già troppo? Siamo seduti nel pieno centro di Los Angeles a mangiare un hot dog ed è praticamente un miracolo che nessuno abbia ancora riconosciuto te e Harry. Non credo che una cosa del genere sia possibile anche a Londra! >> appena finì quel lungo monologo Hope riprese fiato. In quel momento Niall capì che Hope aveva paura. Aveva una fottuta paura degli altri. Aveva paura ancora una volta di quello che avrebbero detto le fan, il suo direttore e tutti gli altri.

 

<< Perché hai paura degli altri? Hanno già letto tutto di noi! Sanno già tutto e hanno già detto tutto il possibile. Cos’altro potrebbero fare di così terrificante? È per questo che non ti sei più fatta sentire da quando ci siamo salutati in aeroporto? È per questo che sei scappata quando mi hai visto a Milano? È per questo che stamattina mi hai trattato di merda? E se è per tutto questo, perché ora sei qui?? Hope svegliati. Devi prendere una decisione. >> più parlava più Niall si alterava ed alzava il tono di voce contro Hope che si sentiva nuda, spogliata di ogni velo sotto quegli occhi azzurri.

 

<< Io l’avevo presa una decisione! Avevo deciso di non vederti mai più ma poi… >>  ma Hope non riuscì a terminare la frase.

 

<< Ragazzi, che codaaaa!!! Forse è meglio andare Niall, tra meno di un’ora comincia il concerto! Muoviamoci! >> disse Harry intromettendosi in quella discussione senza rendersene conto, o almeno senza rendersene conto finchè era ormai troppo tardi. Infatti quando finì di parlare notò la tensione nell’aria tra quei due e gli occhi rossi e pieni di lacrime di Hope. Ma cavoli, li aveva lasciati soli per poco!

 

I tre si avviarono verso lo Staples Center.

 




 

Chiedo perdonoooooooooooooo! Scusatemi..... avrei dovuto aggiornare prima ma il capitolo non mi piaceva per niente. Era pronto da settimane ma non mi convinceva poi sono andata in vacanza e mi sono scordata anche come mi chiamavo perciò CIAO CIAO CAPITOLO! Aahahahaha 
In ogni caso il capitolo continua a non piacermi.... spero che per voi non sia così. Comunque anche se per voi sia così, vi capisco, e vi prometto che cercherò di farmi perdonare con il prossimo capitolo. Volevo dirvi che comunque le cose tra Niall e Hope andranno un pò a rilento perchè nella vita reale le cose vanno così... non è che appena due persone si incontrano nasce subito l'amore o dopo due settimane si fidanzano.... le persone nella vita reale devono dare tempo al tempo e conoscersi man mano.... inoltre i nostri due protagonisti hanno anche delle faccende in sospeso e non hanno chiarito bene tra di loro quindi.... non aspettatevi tutto subito! ;) Ma ad ogni modo prometto che ci saranno avvenimenti che vi terranno attaccate allo schermo e che vi faranno ridere... come cerco di fare sempre! 
Volevo ringraziare le lettrici silenziose che hanno deciso di farsi sentire, le lettrici che tengono sempre a farmi sapere le loro opinioni (VI AMO) e le lettrici silenziose (A VOLTE AMO VOI ANCHE PIU' DELLE ALTRE! Aahahah ) 
No, davvero, grazie mille perchè non mi fate sentire del tutto inutile... 
Se volete farmi qualche domanda sulla storia su possibili spoiler o parlarmi di qualunque altra cosa potete aggiungermi su twitter (però scrivetemi che siete le ragazze che leggono la storia così so chi siete =D ), mi chiamo   @OneLuckyStrike 
UN BACIONEEEEEEEEEEEEEEEE! 
P.S. avete visto la premiere?!?!?!?!? Come cacchio era conciato Niall???? Ma era bellissimo come al solito.... come anche gli altri 4 deficienti, OVVIAMENTE! ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Life's a crap! ***


Life's a crap!


Se riesci a mantenere la calma
quando tutti intorno a te hanno perso la testa
forse non hai afferrato bene la situazione.

Cit.    J. Kerr

Lo Staples Center era affollato. Tutte le fan sbandieravano cartelloni, bandiere, lanciavano pupazzi o addirittura mutandine e reggiseno. Hope si guardava intorno stupita per quel grande amore ma anche inorridita per quello scempio. Come si poteva lanciare un paio di mutandine al tuo cantante preferito?! Che schifo! Anche Hope ci era passata per quell’amore sottovalutato dai genitori o dagli amici troppo ciechi per capire che a volte un cantante distante milioni di chilometri da te per quei quattro minuti di una canzone può renderti veramente felice. Ma non aveva mai lanciato il suo perizoma sul palco! 

Hope si girò alla sua destra e vide, Sam che premeva una mano sull’orecchio sinistro, molto probabilmente qualche fan aveva emesso un acuto troppo alto capace di stordirlo. Ma era bello vederlo così. Sofferente ma deciso a non andarsene solo per lei. Perché in fondo, lui era andato lì solo per lei e Hope lo sapeva. Sapeva che lui ascoltava qualche canzone dei ragazzi e li trovava dei tipi simpatici ma non sarebbe mai andato ad un loro concerto se non per Hope. Per questo motivo, guardandolo, Hope sorrise e poi si avvinghiò al suo braccio lasciando prima un leggero bacio sulla pelle tatuata.

Sam continuava a guardare quei cinque dimenarsi sul palco. Doveva ammettere che erano dei bravi cantanti e le loro canzoni ti entravano in testa come un jingle, non ballavano ma comunque riuscivano a intrattenere le loro fan e questo faceva loro onore. Ma Niall proprio non gli andava giù. Non capiva come mai! Niall non aveva fatto niente di male. Ma sapere che Hope era stata in qualche modo "sua", anche se per poco, lo infastidiva. In quei mesi aveva imparato a conoscere e amare Hope come nessun altra e quindi pensare che prima di lui, lei avesse avuto altri ragazzi lo mandava fuori di testa. Altre due cose non rassicuravano Sam sul fattore Niall. Per primo, il fatto che Hope fosse ancora in contatto con Niall, anche se non direttamente, e secondo, il fatto che un paio di volte aveva sentito Hope nominare Niall mentre sognava. Quelle notti Sam aveva fatto fatica a riprendere sonno, perché molte domande avevano iniziato a frullare nel suo cervello. Perchè Hope nominava il suo "ex", sebbene Hope diceva che definirlo "ex" era una parolona perchè non avevano definito il loro rapporto, nei suoi sogni? Significava che lo sognava? Significava che era ancora legata a lui? Aveva mai sognato Sam? Sam, per lo meno, non l'aveva mai sentita nominare il suo nome. 



 

<< Hope, abbiamo una notizia che non ti piacerà! >> disse Jack che affiancato da Finn si era avvicinato alla sorella poco prima di rientrare nell’hotel dove alloggiavano. Il concerto era finito da un’oretta ma Alfie, Marcus e altri ragazzi, che erano lì con loro, volevano incontrare gli One Direction così Hope e Maz avevano fatto loro strada verso il backstage. Nonostante le paure di Hope, Sam e Niall si erano salutati e scambiati qualche battuta, ridendo allegramente come due amici di vecchia data insieme a Jack e Finn. Questa cosa non le andava a genio! Non che lei volesse che Sam e Niall si prendessero a sprangate nei denti, ma non si aspettava ne voleva tutta quella complicità che si era creata tra i due. I maschi dovrebbero segnare il territorio intorno alla loro ragazza come i cani segnano il territorio intorno al giardino dove abitano, non snobbarla e fare comunella con il suo “quasi ex”. Comunque la serata si era svolta bene e ora stavano tornando tutti in hotel.

<< Iniziate già male! >> Hope si fermò con faccia disgustata e si rivolse a quei due. Se qualcuno doveva darle delle brutte notizie doveva sganciarle come una bomba con un attacco a sorpresa, senza avvertirla che la bomba sarebbe esplosa. In quel modo Jack e Finn le mettevano solo più ansia. 

<< Io vado in camera. A dopo, amore! >> disse Sam, lasciando la mano di Hope, dopo aver valutato la situazione. Il tangibile alone di nervosismo che avvolgeva Jack e Finn, comunicava chiaramente che i due erano quasi terrorizzati nel dover dare quella notizia a Hope, quindi era meglio filarsela per Sam. 

<< Prima papà ci ha inviato un messaggio! >> cominciò Finn…

<< Mmm.. Perfetto! >> fu la risposta immediata di Hope seguita da uno sbuffo profondo.

<< Ci ha detto che viene a farci visita! >> continuò Jack.

<< E casualmente io non ci sarò perché sarò in giro a visitare LA! >> rispose Hope, quasi sollevata in effetti. Era fiera di se stessa aveva trovato un’ottima scusante per evitare suo padre.

<< No. Non hai capito, Hope! >> disse ancora Jack << Papà viene a trovarci a Londra! Ha detto che viene a stare con noi fino a tempo indeterminato! >>

A quella notizia Hope ebbe uno shock. Come avrebbe sopportato suo padre a tempo indeterminato? I suoi occhi si sbarrarono e le mani iniziarono a sudarle. Dentro di se le emozioni continuavano ad alternarsi. Rabbia, paura, dolore, stupore, disgusto per quell’uomo, nervoso, sconcerto… ecco cosa le frullava dentro!

<< Io non… non posso farcela… >> fu l’unica cosa che riuscì a dire.

<< Tranquilla, magari riuscirete ad andare d’accordo! >> disse Jack per poi avvicinarsi ad abbracciarla seguito subito da Finn. Cosa c’era di più confortante di un abbraccio tra fratelli?!

 





Sam era in bagno quando senti la porta della stanza sbattere così forte da fargli temere un terremoto, subito dopo si rese conto che si trattava solo una Hope frustrata e nervosa. Cioè addirittura peggio di un terremoto.

<< Ehi! Cos’è successo? >> gli chiese preoccupato, vedendola distesa supina, sul letto, orizzontalmente. La faccia compressa contro il cuscino e le mani racchiuse a pugno. Era tangibile il nervosismo in quella stanza. Hope non rispose subito alla domanda di Sam così lui paziente si sdraiò al suo fianco in silenzio.

<< Biene mio dafre a cafa! >> disse Hope ma le sue parole vennero soffocate dal cuscino e il risultato fu una frase senza senso.

<< Mmm… amore potresti ripetere senza il cuscino in faccia? >> disse Sam soffocando una risata che sapeva Hope non avrebbe gradito in quel momento.

<< Si! >> disse, anzì quasi urlò girandosi su un fianco in modo tale da vedere Sam in faccia. << Mio padre si trasferisce a casa da noi per un po’. O forse è meglio dire…. Si trasferisce a casa sua a Londra per un po’! >>

<< Aaaah! E qual è il problema? >> chiese Sam sempre più terrorizzato dal tono di Hope.

<< Qual è??? >> praticamente Hope stordì l’altro orecchio superstite del concerto ma non della furia di Hope.  << Semplicemente, il mio peggior incubo viene a vivere con me! >> e fu lì che Hope scoppiò a piangere. Anche se non voleva. Anche se odiava piangere di fronte agli altri, perché si era costruita una facciata da dura.Scoppiò a piangere! Il nervosismo era troppo da contenere e quello era l’unico modo per sfogarsi.

 Non sapendo cosa fare Sam l’abbracciò semplicemente.

<< Non è che posso stare da te finchè non se ne va? Ti pago l’affitto! >> chiese Hope implorante con un espressione da cucciola in viso.

<< No, amore… Vedi, dovrei dirti anch’io una cosa! >> Al “no” Hope si staccò subito come colpita in piena faccia da una gigante palla da bowling. Non se lo aspettava. Si aspettava che Sam annuisse e tutto andasse per il meglio.

<< Cosa? >> chiese titubante.

<< Vedi… io e Maz abbiamo deciso di fare un tour mondiale e partiremo da qui, perciò io non torno con voi a Londra dopo domani. >>

Ma com’era possibile?! Quando l’aveva deciso? La stava prendendo in giro? << E quando pensavi di informarmi? >>

<< Al momento adatto! >> rispose Sam alzandosi in piedi.

Hope si mise seduta sul letto a gambe incrociate. I suoi occhi erano piantati in quelli di Sam con un’espressione sconcertata e stupita. Di colpo era riuscita a dimenticarsi di suo padre ma il prossimo problema sembrava altrettanto incasinato.  << Scusami, e questo a te sembra il momento esatto?! Insomma, potevi dirmelo prima… potevamo parlarne visto che a quanto mi risulta stiamo insieme. È vero che non siamo sposati ma comunque siamo legati. Non ti è venuto in mente che forse dovevi avvisarmi che ti era venuta in mente quest’idea prima di metterla in pratica. Sam le cose non si decidono così facilmente quando si sta insieme ad una persona. >>

<< Si. Ma questo non cambia niente tra di noi! Non ti devi preoccupare! >>

<< Non mi devo preoccupare?! >> il tono di voce di Hope si alzò molto, ma cercò di  riportarlo normale come cercò di riportare la calma in se. Non voleva fare la figura dell’isterica anche se in quell’occasione le era consentito. Le sembrava di stare con un idiota. Pensò che forse, una volta tornata  a Londra avrebbe dovuto cominciare a prendere lezioni di yoga. << Questo cambia, eccome, le cose tra di noi. Come dovremmo vederci o sentirci, eh? Tramite messaggini e skype? Non ti è, anche solo per un momento, passato per la testa che magari a me non sta bene avere una relazione con il mio cellulare o con skype ma che voglio avere una relazione con una persona in carne e ossa che mi possa abbracciare, prendere per mano e con cui io possa andare in giro per la città?! >> disse tutto senza riprendere fiato, ecco perché l’ultima parola le uscì smorzata come se fosse sull’orlo di una crisi di pianto ma nessun'altra lacrima minacciava di scendere da quegli occhi. Non per un coglione del genere!

<< Ce la faremo! Dimmi che ci proveremo! Ti prego! >> disse Sam avvicinandosi al letto e stringendole le mani, aveva gli occhi lucidi e imploranti. Cosa poteva dire Hope? Quella situazione le ricordava tanto la situazione che si era ritrovata ad affrontare alcuni mesi prima con Niall. In quel caso non c’era solo il problema che si sarebbero potuti vedere poco perché lui stava per cominciare un tour mondiale ma c’erano anche aggravanti come le fan, il lavoro di Hope e la paura che quello che provava per lui sarebbe potuto essere troppo. Con Sam era diverso ma comunque lei sarebbe rimasta impegnata e sola. Ma una prova a Sam era dovuta. Se l’era meritata.

<< Ci proviamo! >> rispose, allora, Hope cercando di sorridere ma il risultato fu misero.

Ciaaaaaaaoooo bella gente!!!! What's up??? 

Allora volevo scusarmi in anticipo per eventuali errori perchè visto che la mia beta e amica è in vacanza il capitolo l'ho riletto io, e di solito, quando rileggo io ci sono sempre troppi errori. Perchè? Semplice! Mi annoio a leggere le stronzate che scrivo! Ahahahaha 

Ad ogni modo, spero non ci siano errori  e che il capitolo vi piaccia.
Hope in questo capitolo è stata martoriata da CATTIVE NUOVE notizie, tutte insieme (giusto perchè mi piace vederla soffrire! Muahahaha ). Comunque che ne dite?! Secondo voi ce la farà a mantenere una relazione a distanza con Sam? Entreranno in gioco altre variabili chiamate "Niall" ?!? MAH.... CHI LO SA?!
E per quanto riguarda la situazione con il padre? Magari non ne avete capito tanto ma comunque nel prossimo capitolo, sarà tutto più chiaro. Inoltre la situazione familiare di Hope era già stata accennata in uno degli ultimi capitoli di "Un amore in prima pagina" tramite un flashback e mi dispiace dirvelo ma ce ne saranno altri ( amo i flashback! ). Avete visto?! Io non lascio niente al caso... quindi se ogni tanto vi chiedete o vi chiederete "Ma questo che centra?! " pensate alla mia mente DIABOLICA.
Un bacione bellezzeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

Grazie alle lettrici silenziose o non che siete! Mi fa piacere vedere che apprazzate la storia.

P.s. avete visto come ho aggiornato presto?????? SOLO PER VOI!

Aaaaah! P.p.s. Ho caricato il prologo di una nuova storia su Louis che si chiama "Perfect Oddities", credo che sia molto bella perciò se volete farci un salto, mi fa solo piacere! ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** As skin wraps the muscle ***



 
Ci sono persone che sono legate da un elastico e non lo sanno.
Ad un certo punto prendono e partono, ognuna per la sua strada, ognuna per fatti suoi, e l’elastico le lascia fare, le asseconda, al punto che di quell’elastico alla fine quasi ci si dimentica.
Poi però, arriva il momento estremo, quello al limite dello strappo, e l’elastico reagisce, non si spezza, anzi, piuttosto, con un colpo solo, violentissimo, le fa ritrovare di nuovo faccia a faccia.
 
 


 
 
Hope poggiò le sue valigie sul pianerottolo di casa e subito si sentì in pace. Le piaceva molto viaggiare ma la parte più bella di un viaggio, secondo lei, era tornare a casa. Davanti a lei, quei deficienti dei suoi due fratelli stavano litigando perché non si ricordarono chi aveva le chiavi di casa. Prima di partire avevano deciso di portare un solo mazzo di chiavi con loro ma ora non le trovavano. Hope si chiese come mai era stata così sprovveduta da lasciare che le chiavi le tenessero uno di loro due. Jack continuava a tastare l’interno delle tasche dei suoi jeans e del giubbotto. Prima i jeans, poi il giubbotto, poi ancora i jeans e così via… Come se le chiavi potessero comparire da un momento all’altro. Finn, invece aveva aperto le sue valigie e stava controllando all’interno se ci fossero le chiavi. Alzava le mutande e ci guardava dentro come se ci fosse un doppio fondo. Guardandoli ammutolita Hope si chiese “Perché? Perché proprio a lei?”
D’un tratto una chiave iniziò a girare la serratura dall’interno dell’appartamento e la porta si aprì.

<< Allora siete arrivati, finalmente! >> esclamò suo padre guardando prima i due gemelli, più vicini a lui, poi i suoi occhi si piantarono in quelli di Hope, nascosta dietro ai gemelli.
Lo sguardo di suo padre era indecifrabile, duro e fintamente dolce nello stesso tempo. Hope non si sentì più in pace e contenta di essere a casa. Ora le sue mani fremevano per la voglia di prendere in mano le sue valigie, scendere dalle scale e andarsene il più lontano da lì. Non era più in pace, un turbinio di emozioni le pervadeva il corpo.

<< Papà! >> disse Jack sorpreso << Non ci aspettavamo che fossi in casa, se no avremmo suonato il campanello! >>

George Harris si scostò dalla porta per lasciar entrare i propri figli e si avviò lungo il corridoio. << Oggi ho deciso di lavorare in casa visto che non c’era nessuno a disturbarmi. >> disse poi, schiarendosi la gola alla fine della frase.

George aveva un vocione rauco e forte e due gelidi occhi azzurri, che ci si aspetta da un generale tedesco. Però era un uomo sulla cinquantina, di bell’aspetto e curato, sempre vestito in giacca e cravatta poiché il suo lavoro lo richiedeva, e con banconote da 100 sempre presenti nel suo portafoglio, accanto alle immancabili 6 carte di credito. Hope conosceva bene quel portafoglio, poiché nei due anni che aveva passato in casa con suo padre e quella sottospecie di barbie che si ritrovava per moglie, ci aveva messo mano di nascosto parecchie volte, ritrovandosi poi nei casini con suo padre. In quei due anni, di cui a Hope non piaceva parlare, si era comportata da vera e propria figlia ricca e strafottente ma, come la psicologa lo aveva chiamato, quello era “ un periodo di richiesta di attenzioni” mentre per Hope era solo un modo per farla pagare a quello stronzo di suo padre che non l’aveva minimamente
calcolata per bene dieci anni.

Hope e George non si degnarono della minima attenzione per tutta la giornata. “Ti pareva” pensò Hope. Cosa si aspettava che la degnasse di qualche attenzione? E poi davvero Hope voleva delle attenzioni da parte di suo padre?
Quando Hope scese per cena trovò Jack e Finn intenti come al solito a fare il nuovo video per youtube, di suo padre in sala non c’era traccia.

<< Io vado di là a cucinare qualcosa. Chi ha fame? >> i due trogloditi seduti davanti alla scrivania alzarono le mani immediatamente.
Dirigendosi in cucina, Hope sentì un profumino pervaderle le narici e vide suo padre davanti ai fornelli con un grembiulino da donna di casa.

<< Non ti avevo mai visto sotto queste spoglie. >> gli disse Hope, cogliendolo di sorpresa.
George non si era accorto che sua figlia era lì. Appoggiata allo stipite della porta con le braccia conserte e gli occhi puntati su di lui. << E’ una cosa nuova! >> disse lui.

<< Come mai? Quando stavo da te, la cucina era solo un elemento d’arredo. Mi ricordo che non ho mai visto cucinare te e tanto meno la barbie. >> disse acida.

<< Non chiamarla barbie! Comunque è proprio grazie a lei se ho cominciato a cucinare. >>

<< Ah! Ti sta mettendo in riga! >> disse Hope gustandosi la scena di suo padre che cercava maldestramente di girare la frittata nella padella.

<< Più che altro è per la bambina… >> disse sovrappensiero George, ricordandosi poi che sua figlia non ne sapeva nulla. Si maledì mentalmente per aver aperto bocca senza pensare. Si girò a guardare Hope terrorizzato dalla reazione che avrebbe avuto.

Hope si staccò dalla parete a cui era appoggiata e avvicinandosi a George disse << Quale bambina? >>

<< Hope… non avevo intenzione di fartelo sapere così! Sono venuto qui a Londra apposta per dirvelo ma pensavo di farlo in un altro modo…. >> disse George cercando di giustificarsi e prendere tempo per gestire la reazione di Hope, che sapeva non sarebbe stata contenta.

<< Quale bambina?? >> lo interruppe Hope alzando il tono della voce. Cazzo, odiava quando gli faceva delle domande e lui la ignorava. Jack e Finn, intanto, allertati dal tono alto della sorella, corsero a vedere cosa stava succedendo.
George trovandosi di fronte tutti e tre i suoi figli non riuscì a proferire parola. Aveva un aspetto da dure (?) generale ma di fronte a quei tre si sentiva una piccola formichina bloccata in una scatola tenuta in mano da tre giganti, pronti a fargli del male. Ma sapeva che in fondo quel male se lo meritava, soprattutto da Hope.

<< Quale bambina??? >> chiese nuovamente Hope di fronte al silenzio di George, e il tono della sua voce si alzò ancora di più. Fu ciò che indusse Jack a metterle una mano sulla spalla cercando di calmarla. Jack e Finn ancora non capivano. Di cosa stavano parlando quei due? Quale bambina? Non poteva essere che…

<< Emily è incinta! >> disse finalmente George, facendo un bel respiro per trovare il coraggio.

Gli occhi di tutti e tre i suoi figli si spalancarono increduli della notizia appena ricevuta. << Incinta? >> chiesero all’unisono Jack e Finn mentre Hope non aveva parole. Semplicemente era incredula che quell’uomo avrebbe avuto un’altra figlia e l’avrebbe trattata come aveva fatto con i tre precedenti. Non era capace di fare il padre e non meritava di esserlo. Non voleva che sua sorella soffrisse come aveva sofferto lei. Non voleva una sorella in questo modo.
Hope non resistette più e se ne andò. Non aveva più fame, aveva solo un gran mal di testa e sentiva che stava per scoppiare a piangere. Mille interrogativi offuscarono la sua mente. George voleva un’altra figlia? Perché? Voleva rimediare a come aveva trattato lei e i gemelli? Come poteva pensare che si sarebbe comportato in modo diverso con questa nuova figlia? Come? Forse si sarebbe comportato diversamente perché questa nuova figlia non era Hope! Non l’aveva avuta con sua madre ma con la barbie. E l’odio e la rabbia offuscarono ancora di più la mente di Hope. Perciò si chiuse in camera, si buttò sul letto e iniziò a urlare contro il cuscino mentre le lacrime rigavano il suo viso. Il mal di testa pian piano diminuì così come si fecero sempre più leggeri e radi i pensieri nella sua testa e Morfeo le diede il benvenuto nel suo mondo.
 




Quando quella mattina si svegliò con i capelli appiccicati sul viso e sopra le coperte, Hope si sentiva tutta indolenzita. Era caduta nel sonno ma non si poteva dire che aveva dormito bene. Si alzò contro voglia, avrebbe voluto rimanere a letto tutto il giorno ma purtroppo doveva lavorare. In quei giorni rimpiangeva i tempi in cui andava al liceo e poteva decidere di restare a casa e darsi malata per un giorno. Si lavò e si  vestì contro voglia. Ora aveva solo bisogno di una grande tazza di caffè.

George era in cucina, poggiato contro il lavandino a bere la sua calda tazza di caffè. La sera prima era stata uno schifo. Dopo Hope anche i gemelli se ne erano andati senza proferire parola, lasciandolo solo con la sua frittata. Aveva fatto una frittata sia letteralmente che retoricamente parlando. Aveva combinato un bel casino. Era così bravo al lavoro e nella vita sentimentale a gestire le persone e parlarci ma quando si parlava dei suoi figli era un completo disastro. Vide Hope entrare assonnata in cucina con i capelli scompigliati. Indossava una grande felpa che la copriva fino alle ginocchia, sembrava pronta per andare a fare jogging non per andare al lavoro.

<< Hai intenzione di andare al lavoro conciata così? Poi non ti lamentare se ti licenziano! >> disse scrutandola dall’alto verso il basso.
In quel momento Hope aveva solo voglia di avventarsi addosso a quell’uomo odioso e strappargli tutti i capelli grigi e ben pettinati che si ritrovava.

<< Hai intenzione di iniziare a fare il padre dopo così tanto tempo? Poi non lamentarti se i tuoi figli non sono euforici all’idea di vederti! >> disse sarcastica. Poi uscì furiosamente dalla cucina e si sbatté la porta di casa alla spalle. Si sarebbe fermata da qualche parte a prendere un caffè.
 
<< Allora quando ci vediamo? >> chiese Perrie dall’altro capo del telefono.
 
<< Aspetta un attimo, Pez! >> disse Hope poggiando il cellulare sul tavolino di Starbucks e mettendo lo zucchero nel bicchiere. Poi riprese il cellulare lo mise tra l’orecchio e la spalla e con in mano il bicchiere uscì dal bar. << Cosa stavi dicendo scusa? >> disse aumentando il passo, altrimenti sarebbe arrivata tardi al giornale.

<< Quando ci vediamo? Oggi tornano i ragazzi e stasera Zayn mi ha promesso una serata a lume di candela. >> disse Perrie addolcendo il tono. Hope si staccò disgustata il bicchiere dalla bocca, improvvisamente sentiva di avere il diabete.

<< Beh… se vuoi oggi pomeriggio. Meno sto in casa, meglio è! >> rispose immediatamente dopo.

<< Da quando ti fa così schifo stare in casa? >> chiese Perrie.

<< Ti spiego dopo. Alle quattro, stesso posto! >> disse entrando nella sede del Times.

<< Ok, acida! A dopo! >> disse Perrie prima di darle un bacio rumoroso attraverso il telefono. Il fischio che arrivò alle orecchie di Hope le diede fastidio facendola rabbrividire e poi chiuse la chiamata.
 




 
Quando finalmente arrivò a casa si buttò sul divano. Le piaceva stare con Perrie ma quella ragazza la stancava da morire, soprattutto quando le parlava di Niall. Al solo pronunciare il suo nome Hope si sentiva tremendamente agitata e stanca di sentire quel nome che le dava emozioni che doveva nascondere prima agli altri e poi a se stessa. Perrie le aveva detto che si erano visti ai Teen Choice Awards e lui le aveva chiesto di Hope. Insomma si erano visti appena due giorni prima e chiedeva di lei? Per infierire il sorriso di Perrie mentre la guardava agitarsi e far di tutto per nascondere le sue emozioni la faceva innervosire. Hope non capiva cosa le succedeva. Com’era possibile provare così tante emozioni una dietro l’altra. Era come se la sua anima si dividesse in tante parti e ognuna cercava di emergere sopra l’altra. Non si sentiva libera ma costretta ad essere razionale. Le sue emozioni cercavano di affogare la sua razionalità come dei naufraghi in mare durante una tempesta che spaventati cercano di appoggiarsi l’uno all’altro cercando la salvezza ma ottenendo solo confusione e rischiando di affogare.

Ora, sdraiata sul divano, Hope si sentiva, invece, come se tutta quella confusione fosse svanita e le sue emozioni galleggiavano senza vita trascinate dalla corrente che quella tempesta aveva scatenato. Quella “pace” – se così la possiamo chiamare – durò poco. Giusto qualche minuto. Giusto il tempo che separò il ritorno a casa di Hope dal ritorno a casa di suo padre.

George si chiuse la porta alle spalle e lasciando la sua ventiquattrore nel corridoio si avvicino al divano dove Hope si era sdraiata. Posizionandosi davanti le disse << Hope, dobbiamo parlare! >>

Hope aprì gli occhi che aveva chiuso nella speranza che suo padre credesse che stava dormendo e decidesse di non svegliarla e mettersi a discutere. Perché sapeva che prima o poi sarebbe arrivato quel momento. George era un tipo pratico, o almeno ci provava, e ogni santa volta doveva mettere in chiaro le cose anche se con Hope non ci era mai riuscito. Tutti i loro litigi iniziavano con delle urla e finivano con delle porte che sbattevano consentendo ai due di tornare a far finta di niente. Non c’erano mai state delle scuse o degli abbracci rincuoranti tra padre e figlia. Mai.

<< Non voglio parlare. Ho mal di testa! >> rispose Hope.

<< Non mi interessa! Io devo dirti delle cose e tu mi stai a sentire! >>

<< Infatti! A te non interessa mai di quello che voglio o non voglio io! Quindi mi sembra logico dirti che a me non interessa sentire le cose che hai da dirmi! Finiamola di far finta di interessarci l’uno all’altra! >> rispose lei alzandosi dal divano pronta a chiudersi l’ennesima porta alle spalle, quella della sua camera.

<< No! >> il tono di voce di suo padre si fece forte e Hope si bloccò per lo spavento. Non era abituata a sentire il tono autoritario di un padre e quelle poche volte che lo sentiva, le gambe le tremavano e non riusciva a far un passo in più. Perciò, dando le spalle a suo padre chiuse gli occhi e cercò di trovare il coraggio per andare avanti. Ma George continuò  << Questa è casa mia, quindi fai quello che ti dico io! >>

Questo fu troppo per Hope. George aveva ragione. Quella era casa sua. L’aveva pagata lui. Quindi lei doveva stare ad ascoltarlo oppure andarsene. La seconda opzione fu quella definitiva. Ignorando le continue urla di suo padre che la seguiva, entrò nella sua stanza, raccolse qualche vestito che mise in borsa e questa volta si chiuse un’altra porta alle spalle. Quella di casa. Finché l’uomo si fosse trovato lì, lei non ci avrebbe più messo piede.
 
 
 


Mentre camminava per le strade di Londra sotto un cielo sempre più scuro continuava a pensare a quello che suo padre le aveva detto la sera prima e un’ora prima. Ormai era quasi un’ora che camminava con le cuffiette dell’ipod nelle orecchie. Non sapeva dove stava andando, ma i suoi piedi continuavano a porsi uno di fronte a l’altro. Erano loro a guidarla. Si stava facendo buio, era stanca e doveva trovare un posto per andare a dormire. Fece un veloce calcolo mentalmente dei soldi che aveva dietro con se e capì che non ne aveva abbastanza per pagarsi una stanza d’albergo, non in quella zona, almeno. Dove poteva andare? In un ostello, no certamente. Le faceva ribrezzo dover passare la notte con gente che non conosceva e chissà che abitudini aveva o cosa poteva fare o farle. Da Perrie, non poteva assolutamente andare. Non le avrebbe rovinato la cena con Zayn. Pensò agli amici di suo fratello ma aveva il numero solo di Marcus e Zoe, ed entrambi non erano a Londra, sarebbero tornati solo il giorno dopo. Improvvisamente si fermò di camminare, si girò a destra e riconobbe quella casa. Forse lui era la sua unica opportunità al momento. Poteva chiedergli un favore anche se non era sicura che avrebbe accettato. Salì le scale e quando arrivò davanti alla porta fece per suonare ma ritrasse subito il dito. Non poteva andare da lui. Sarebbe stata una situazione imbarazzante. Ecco perché si girò e mentre stava per scendere le scale, quella voce famigliare la bloccò.

<< Hope! >> disse Niall, con un po’ di fiatone. Stava passando vicino alla finestra quando vide Hope di fronte alla porta di casa sua e si mise a correre, pronto ad aprirle.
Hope si girò. Le lacrime iniziarono a pizzicarle gli occhi in quel momento. Ma perché?

<< Ciao! >> rispose Hope girandosi verso Niall e abbassando la testa. Gli occhi le pizzicavano sempre di più.
Niall le si avvicinò e quando erano a pochi centimetri l’uno dall’altra le mise due dita sotto il mento e le alzò il viso, nonostante la forza che Hope metteva nel contrastarlo.

Eccola la forza dell’elastico che era stato tirato troppo. All’inizio si era abbandonato alla loro volontà e gli aveva permesso di tirare e tirare ma ora aveva reagito. Aveva reagito e le due calamite ora erano faccia a faccia, più strette che mai.
Vedendo gli occhi gonfi di lacrime di Hope, Niall non potè fare altro che stringerla forte a se. Così forte che il corpo di Hope si annullò quasi in quello di Niall. Come la pelle ricopre i muscoli per proteggerli, Niall ricoprì Hope.

 
 
 
 
 
Angolo autrice.... 
Ciaooooooo meraviglie? Come va? Todo bien? 
Io sto aggiornando da "incazzata nera" e tra l'altro tra dieci minuti dovrei uscire di casa per andare a bere qualcosa con degli amici ma visto che piove mi sa che la serata salta ( ed io sono anche già vestita! )
Anyway, a voi non interessa! 
Cosa ne pensate del capitolo????????? 
FINALMENTE questo elastico ha riavvicinato i NOPE!!! ( Yuppiii! *esulta* ) Siete contente? 
Invece avete visto il rapporto tra Hope e George?! Come ve lo immaginavate George? 
Fatemi sapere ....... 


*Angolo pubblicità! 
Vorrei consigliarvi una OS molto bella. Si chiama "She will be loved", è ispirata ad una canzone dei Maron5 (nel caso non lo sapeste) ed è anche una delle mie canzoni preferite.
Qui il link alla storia: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2102459&i=1

Poi c'è una mia nuova long su Louis che si chiama "Perfect oddities" ( che significa stranezze perfette)! Ne sono molto orgogliosa, sinceramente quindi PASSATEEEE! 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2099222&i=1

UN BACIONE!! 
- Nicholl 



 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Sometimes truth hurts ***



 




“Quelle come lei non andavano capite, ma amate.”
 




 
“Quelle come lei non andavano capite, ma amate.” è quello che pensava Niall mentre entrava in cucina e la vedeva lavare i piatti mentre muoveva i fianchi a destra e a sinistra a ritmo di una canzone che stava fischiettando, o almeno ci provava. Perché Niall aveva capito che Hope non sapeva fischiare e quando ci provava le uscivano dei flebili fischi oppure solo aria. Decise anche che un giorno glielo avrebbe insegnato.

Ormai era circa una settimana che Hope stava a casa di Niall. Quando quella sera era arrivata lui l’aveva consolata quasi tutta la notte perché non smetteva di piangere ma non le aveva chiesto niente, voleva che fosse lei a sfogarsi con lui. Il giorno dopo Hope voleva andarsene, un po’ perché si sentiva a disagio ma soprattutto perché venne a scoprire che la sera prima, dieci minuti prima che era arrivata a casa di Niall, da lì se ne era andata Amy Green. Quindi, un po’ per gelosia un po’ per imbarazzo, aveva rimesso quelle due cose che si era portata in borsa ed era uscita di casa ma Niall l’aveva bloccata e l’aveva convinta a restare, dicendole che gli serviva un po’ di compagnia se no si sarebbe sentito solo in quella casa. Da quel giorno Hope viveva a casa di Niall, i due non si vedevano tantissimo perché quando Niall era in casa Hope era al lavoro e quando Hope era a casa Niall era a qualche festa o cena. Aveva provato ad invitarla una volta ad una festa a cui stava andando ma lei si era messa a ridere e lo aveva mandato al diavolo, lui aveva sbuffato e si era chiuso la porta alle spalle. Da quando stava a casa di Niall, Hope era diversa. Era uscita si e no tre volte. Una per festeggiare con Perrie e le ragazze il suo fidanzamento, l’altra per stare con i suoi fratelli e un’altra volta della quale Niall non era riuscito a scoprire niente. Inoltre indossava sempre un sorriso debole, malato quasi per la maggior parte del tempo, poi Niall si metteva a fare lo stupido, come suo solito, e sulle sue labbra si disegnava un sorriso più sincero ma sempre debole. Per questo Niall decise di prendere in mano la situazione e capire cosa le era successo. Voleva che quella ragazza tornasse a mostrare il sorriso e la fossetta sulla guancia destra di cui si era innamorato.

<< Domani c’è la premiere! >> disse Niall sperando in una reazione di Hope, che ormai aveva finito di lavare i piatti, nonostante ci fosse la lavastoviglie, e aveva iniziato a pulire il lavandino. Per sdebitarsi della gentilezza di Horan, infatti, erano giorni che puliva casa a destra e a manca, faceva cose inutili come lavare i piatti e cucinava, l’ultima parte era quella che Niall apprezzava di più, non perché lui non sapesse cucinare ma solo perché lei sapeva cucinare italiano e Niall andava in paradiso solo a sentire l’odore del ragù, figuriamoci a mangiarlo.

<< Ci vieni? >> continuò Niall dato che alla prima frase non c’era stata nessuna reazione da parte di Hope.

Ma a questa domanda Hope si girò a guardarlo incredula. << Direi che non è il caso. Potrebbero inventarsi di tutto e poi se il mio direttore viene a sapere che vengo alla premiere di sicuro mi affida un’altra intervista a voi e non mi va. >>

<< Potresti venire prima, così ci sono meno probabilità che qualcuno ti riconosca. >>

<< Niall, io e le probabilità non andiamo d’accordo! >>

<< E daaii.. vieni! >>

<< E’ meglio di no! Ma ora che ci penso, se vuoi che me ne vado da casa domani sera o qualche altra sera lo faccio. Basta dirmelo. >>

Niall proprio non capiva da quale perverso ragionamento fosse risultata quella frase. << No! Perché te ne dovresti andare? >>

<< Perché magari tu vuoi festeggiare … sai.. con Amy, magari! >> disse alzando le sopracciglia per fargli capire che stava alludendo al sesso.

<< Cristo Hope, NO! Ma cosa ti dice il cervello? Mica ti farei uscire di casa per scoparmi una. Al limite prendo una camera in hotel o vado a casa sua. >>

<< No… era solo per dire. Insomma, sono qui da una settimana, ormai, e non hai mai portato nessuna a casa pensavo fosse perché ti vergognassi o io ti dessi fastid…. >>

<< Non continuare! >> la fermò Niall facendo un passo avanti nella sua direzione, poi continuò << che ne sai che io in questa settimana non l’abbia fatto e in ogni caso sono problemi miei, non ti preoccupare, ok?! >>

Quando Niall terminò, il volto di Hope assunse un’espressione indecifrabile agli occhi di Niall. << Ah, quindi tu questa settimana hai… >> iniziò Hope, mordendosi il labbro inferiore. Ma a lei cosa interessava di quello che aveva fatto Niall quella settimana? “Stupida, stupida, stupida, stupida, stupida… “ continuò a ripetersi mentalmente quando Niall a metà della sua frase iniziò a ridere.
Sbagliava, o Hope era gelosa? A Niall quell’espressione e il tono della voce suggerivano una traccia di gelosia in Hope. Era gelosa. Era gelosa che lui avesse potuto avere dei contatti con altre ragazze. Questa cosa lo rallegrò molto perciò scoppiò a ridere non appena se ne rese conto.

<< Perché ridi? Non ridere! Non c’è niente da ridere! >> disse Hope incrociando le braccia al petto e mettendo su un’espressione imbronciata. Non era nient’altro che una farsa. Come poteva essere arrabbiata con Niall davanti a lei che si contorceva dal ridere? Come poteva essere arrabbiata, per più di due secondi, quando le sue orecchie udivano quella risata melodiosa che le piaceva tanto?

Vedendo che Niall non esitava a smettere di ridere Hope si avviò verso la sua stanza congedando freddamente Niall. << Domani non vengo! Notte! >> e la porta della sua camera si chiuse dietro le sue spalle. In quel momento Niall smise di ridere mentre Hope diede sfogo, appoggiata contro la porta della camera, alla risata trattenuta e che era il contagioso risultato della risata di Niall.

Niall si ritrovò in piedi in quella casa e d’improvviso guardandosi intorno si sentì solo. Non si era mai sentito solo in quella casa e ora che non era più l’unico a vivere in quella casa non avrebbe dovuto sentirsi solo, ma con Hope chiusa in camera sua quella casa sembrava deserta. Le luci in sala spente come la tv e la radio, le persiane ormai chiuse e nessun rumore di acqua che scrosciava dal lavandino o della lavastoviglie in azione. Lui restava lì statico tra il soggiorno e la cucina con le braccia abbandonate lungo i fianchi. Si guardava intorno e si sentiva solo.
 
 
 



In televisione quella sera c’era Easy A. In assoluto il film preferito di Hope “Il film perfetto, una via di mezzo tra il romantico e il comico! “, così lo definiva sempre. Appena era iniziato si era sdraiata comodamente sul divano con una coperta rubata dal letto di Niall e aveva stretto in un abbraccio la coppa di popcorn che si era preparata poco prima. Quando si muoveva sotto le coperte perché era scomoda o per le risate, dalla coperta saliva il profumo di Niall e subito lei si immobilizzava, come se il suo profumo fosse un calmante in grado di rendere docile anche un leone in gabbia.
Perché Hope in quella circostanza si sentiva proprio così. La gabbia erano i suoi sentimenti che con la forza e la tenacia di un leone cercava di contrastare, proprio come un leone cerca un varco per scappare dalla sua gabbia Hope cercava un varco per scappare dai suoi sentimenti. Nonostante la sua tenacia però il calmante, e quindi il profumo di Niall, riusciva a renderla docile a quei sentimenti e lei in quel momento si faceva trasportare da loro.
Ed è proprio  a causa del suo film preferito e della coperta intrisa di profumo che quello era il peggior momento in cui Niall potesse arrivare e pretendere di parlare.
 



Niall, aveva lasciato prima di tutti l’after party della premiere del loro film, si era fatto portare a casa dall’autista e l’alcool che aveva in corpo aveva preso una decisione al posto suo. L’alcool aveva deciso che lui doveva parlare con Hope. Perciò una volta entrato in casa Niall si fiondò in soggiorno vedendo la ragazza sotto una coperta, persa anima e corpo nel film che stava guardando.
Disturbata dalla poca grazia che Niall aveva messo nel fiondarsi in soggiorno e sentendosi osservata, Hope si girò scocciata a guardarlo. Lui la guardava perso e le fu subito chiaro che doveva essere un po’ alticcio.

<< Cosa ci fai qui così presto?  >> chiese Hope, poco interessata.

<< Ho deciso di tornare prima! >>  rispose Niall, alterando la voce in modo da sembrare del tutto lucido. Vana impresa.

<< Vedendoti qui l’avevo sospettato, sai? Ma volevo sapere perché sei tornato prima! >>

<< Allora chiedi, semplicemente, “ perché? “ ! >>

<< Perché, di grazia? >>

<< Perché non ti lascio da sola! >>

<< Io stavo bene da sola, non ti preoccupare. >>  rispose Hope con un tono rasserenante.

<< Ero io a non stare bene! >>

<< Beh… forse conviene che ti fai una tisana e vai a nanna e spera di non avere un dopo sbronza troppo forte domani. >> gli prescrisse Hope, quasi come se fossero medico e paziente.

<< Non intendo fisicamente! >>

<< Dai Horan! Eri circondato da gente che era pronta a dare attenzioni solo a te e tu te ne vai?! >>

<< Non voglio stare in un posto circondato da gente di cui m’importa relativamente quando tu sei a casa mia… >>

<< Tranquillo, non rubo e non faccio festini rumorosi con i miei amici spacciatori! >> disse ironica.

<< Cazzo, Hope! Smettila! Perché fingi di non capire? Sai benissimo che non è questo ciò che mi preoccupa! Ma la causa è che io voglio stare con te più tempo possibile, perché ho già perso fin troppo tempo standoti lontano! >> il tono di voce di Niall si era alzato di molto e lui si era avvicinato di più ad Hope che era ancora sdraiata, come paralizzata, sul divano e lo guardava perdendosi nel suo gesticolare e nelle sue parole.

<< Horan… >>

<< Smettila! Smettila di chiamarmi Horan e di fare la finta tonta! >> disse, aumentando ancora il tono di voce. Ormai urlava e l’avrebbero potuto sentire fin dall’altro lato della strada. Hope si stringeva sempre più nelle coperte e si faceva piccolina.

<< Non alzare la voce, ti prego. >> chiese Hope implorante e impaurita. Odiava quando qualcuno alzava la voce perché si sentiva minacciata, soprattutto se era un uomo a farlo.

<< Allora tu smetti di fingere! Perché fingi di non capire quello che ti voglio dire? Perché non vuoi capire che sono innamorato di te e che quando ti ho vicina tutto il resto non conta? Non mi interessa se ho impegni o se devo lavorare perché ci sei tu e io ho bisogno di stare con te. >>

A quelle parole, Hope spostò lo sguardo sulla tv. Non sapeva come difendersi da tutta quella sincerità sputatale in faccia di punto in bianco. Il film era quasi finito ed era arrivata la sua scena preferita quella dove Emma Stone elencava alcuni film d’amore degli anni ottanta perché diceva che lei stessa desiderava quell’amore e trovare un uomo come quelli di quei film. Un uomo che ti dichiara il suo amore sotto la finestra di casa tua in sella ad un tosa erba. E lì Hope scoppiò!
<< Perché è più semplice! È più semplice fingere che tu non provi niente per me perché se mi metto in testa il contrario, non ci sarà più niente ad impedirmi di dirti che mi sono innamorata anch’io e forse non ci sarà niente ad impedirmi di amarti anche di più! Questo sentimento mi fa già male e non vorrei potesse farmene ancora di più!  >> disse Hope senza riprendere fiato e tormentata dalle lacrime che le pungeva sotto gli occhi, minacciando di uscire e mostrarla ancora più debole di quanto stesse già facendo.

<< Fa male solo perché ti ostini a fingere!  >>

<< Farebbe male anche se io non lo facessi! L’amore è sempre un disastro! >>

<< Se sei innamorata di me, cos’è Sam? >>  chiese Niall sedendosi sul divano, affranto dalle parole di Hope.

<< A Sam sono molto affezionata. Gli voglio bene! >>

<< Ma non ne sei innamorata? >>

<< No! Il mio cuore non è in grado di amare due persone contemporaneamente! >> quella frase venne pronunciata con un tono di accettazione da parte di Hope. Come se dopo tanto tempo lei stesse finalmente accettando la realtà dei fatti. La situazione era quella e ormai lei doveva farci i conti, non poteva più negare.
Cambiò posizione e si accoccolò tra le braccia di un Niall dagli occhi esausti, la schiena ricurva ma i lati delle labbra portati in su che suggerivano uno stanco ma felice sorriso.
 









 


Spazio autrice..... 
Ciao bellezzeeeeee! Spero che il rientro a scuola non sia stato una completa catastrofe! In questo caso tiratevi su le maniche e non datevi per vinte! Questi sono i migliori anni (detto dal profondo del mio cuore! Gli anni dopo il liceo sono i PEGGIORI!)
Nel caso, come me non siate tornate a scuola ma state per tornare all'università o al lavoro beh.... BUONA FORTUNA! 

Vi piace il capitolo?? Spero di si! Tra l'altro mi devo scusare per il ritardo nell'aggiornare ma ho avuto alcuni problemi. La mia beta mi voleva uccidere, dopo aver letto questo capitolo, perchè ha detto che le ho fatto venire troppo Niall feels e che lei non ne ha bisogno. Vi dico ciò perchè spero di aver fatto venire i Niall feels anche a voi! (*sono malefica*) 
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, vi prego! 

Voglio anche ringraziarvi per l'enorme numero di visualizzazioni, per tutte le recensioni fino ad oggi ricevute e soprattutto voglio ringraziarvi di cuore perchè in tantissimi avete messo questa storia tra preferite/seguite/ricordate! Questa cosa mi rincuora molto, perchè mi fa capire che forse non faccio schifo proprio in ogni aspetto della mia vita e in ogni cosa che faccio! GRAZIE DI CUORE, vi amo! 

Un bacioneeeeee 
- Nicholl
 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Mum, Maura, Mother - in – law ? ***







 
Qualcosa era cambiato.
Fu quello che pensò Hope non appena si svegliò sul divano di Niall, aveva quella sensazione che le frizzava sotto la pelle.
La causa?
Le mancavano le braccia di Niall attorno al suo corpo, che l’avevano coccolata tutta la notte.
 Niall era andato via da qualche ora, cercando di non svegliarla, o almeno lui credeva così.
Avevano dormito tutta la notte raggomitolati sul divano. Il film era finito e loro si erano addormentanti. Hope non aveva idea di chi si fosse addormentato per primo, si ricordava solamente che a un certo punto aveva smesso di sentire le dita di Niall che le accarezzavano la pelle.
Ora, provava una strana sensazione come se durante la notte il corpo di Niall avesse lasciato l’impronta sul suo, lasciando un conseguente vuoto quando si era alzato per andare via.
Guardandosi intorno mentre era ancora distesa sul divano Hope notò che Niall le aveva lasciato un cioccolatino sul tavolino davanti al divano.
Non avrebbe potuto sperare in un risveglio migliore!
Mangiò il cioccolatino, si stiracchiò sul divano e guardò l’ora che segnava l’orologio digitale appeso alla parete di fronte a lei.
Quel mattino sarebbe arrivata in ritardo al lavoro, per l’ennesima volta.
 
Come al solito Hope si dimenticava sempre qualcosa quando era di fretta. Questa volta aveva completamente scordato il portatile in stanza perciò lasciò la tazza che avrebbe lavato una volta tornata a casa e corse in stanza. Preso il computer e il caricatore buttò tutto, alla rinfusa, in borsa e si precipitò fuori sbattendo contro qualcuno.
 
 
 
 
 
 
Erano le nove del mattino e Maura, che previdentemente si era portata da Mullingar la copia del mazzo di chiavi di casa di Niall, aveva deciso di andare a casa sua per preparare a suo figlio qualche pasto casalingo da mettere in freezer e scongelare. Era stufa di sentirgli dire che mangiava carne alla brace, schifezze da asporto o al ristorante. Niall sapeva cucinare ma era svogliato quindi aveva deciso di preparagli qualcosa. Era un modo per prendersi ancora cura di suo figlio nonostante ormai fosse grande  e vivesse per conto suo, inoltre voleva fargli una sorpresa e dato che Niall era a fare alcune interviste quella mattina non ci sarebbe stato in casa nessuno. O almeno così credeva.
Maura posò a terra le borse della spesa e girò la chiave nella serratura. Entrata in casa si diresse subito in cucina per poggiare le borse e notò due tazze di caffè che si premurò di lavare, poi decise di controllare se fosse tutto in ordine e nel caso di mettere a posto.
Maura e Hope si scontrarono.
 
Hope indietreggiò e per un momento chiuse gli occhi per poi riaprirli disorientata dalla figura che aveva di fronte. Che ci faceva la mamma di Niall in casa?
Maura guardò la ragazza dai capelli rossicci e scompigliati, ben vestita e… agitata?! Aveva un’aria familiare, ma non ricordava dove l’aveva già vista. Cosa ci faceva in casa di suo figlio? A quanto ne sapesse lei, Niall era single, nonostante le varie ragazze con cui era stato paparazzato.
 
<< Chi sei? >> chiese Maura.
Bene. Non aveva idea di chi fosse, pensò Hope. Ma cosa poteva dirgli? Perché era qui la madre di Niall? Perché Niall non le aveva detto che a casa c’era Hope? Doveva nasconderla? Ok. Avrebbe inventato una balla.
<< Io essere la donna pulizia. >> iniziò a farfugliare Hope metà in inglese, metà in italiano. Così sarebbe sembrato più veritiero, pensò. Subito dopo, vedendo la faccia stranita della signora di fronte a lei, dovette ricredersi.
Se avesse potuto si sarebbe messa a ridere per la figuraccia che stava facendo e per l’inglese indecente in cui aveva parlato ma sarebbe saltata la “copertura”.
Maura guardò la ragazza stranita e dopo qualche momento di silenzio annuì semplicemente. Non aveva capito un gran che di quello che la ragazza le aveva detto, se non “donna delle pulizie”. Non appena Maura annuì la ragazza la salutò e corse, letteralmente fuori di casa.
Maura entrò nella camera da cui era uscita quella ragazza e notò una piccola valigia per terra con dentro dei vestiti femminili, trucchi sparsi ovunque e una rivista sul tavolino, a cui si avvicinò. Il Times.
 
Un’illuminazione si fece spazio nella mente di Maura. Capì chi era quella ragazza e dove l’aveva vista.
In alcune foto con suo figlio, su un giornale scandalistico, che raccontava i soliti pettegolezzi. Niall dopo qualche settimane dall’apparizione delle foto le aveva detto che non era vero niente e che lei era solo una giornalista. Ma allora che ci faceva lì? E perché fingeva di essere la donna delle pulizie? Maura voleva delle spiegazioni per essere sicura che suo figlio sapesse che quella ragazza era a casa sua.
 
 
 
 
 
 
 
 
Un ragazza era appena entrata nel camerino per avvisare lui e i ragazzi che presto sarebbe iniziata l’intervista. Era una ragazza nella media. Carina, e sicuramente in una situazione normale, Niall ci avrebbe provato ma in quel periodo era tutto diverso. Non appena la ragazza uscì dalla stanza non senza prima lanciare un sorriso a trentadue denti verso Harry, Niall iniziò a guardarsi intorno. Lui era già pronto da cinque minuti mentre Lou stava cercando di sistemare i capelli ad un Louis energico che non era in grado stare fermo. Liam stava messaggiando con la sua nuova fiamma, Sophia, che Niall aveva conosciuto solo la sera prima, e Zayn era sparito da un paio di minuti. Il suo vagare con lo sguardo per la stanza venne interrotto dalla vibrazione del cellulare che faceva vibrare la sua chiappa.
 
Tirò fuori il cellulare dalla tasca e sbloccò la chiamata rispondendo così a sua madre che sapeva non avrebbe dovuto disturbarlo in quel momento.
 
<< Mamma! Ho un intervista non ci possiamo sentire dopo? >> chiese Niall a sua Madre.
 
<< No, Niall James Horan! – quando lo chiamava per esteso erano cazzi amari, perciò Niall si irrigidì sul posto come una statuetta di pietra – Cosa ci fa la giornalista del Times a casa tua? >>  fu l’ultima frase che consentì a Niall di rilassarsi. Aveva pensato che sua madre avesse scoperto di peggio, perciò espirò tutta l’aria trattenuta negli istanti precedenti. Prima di rispondere prese tempo, sistemando il telefono meglio sull’orecchio.
 
<< Mamma… vedi , le sto dando una mano. >> disse poi. Come poteva spiegare a sua madre il rapporto che aveva con Hope quando non lo capiva nemmeno lui. Erano amici che si sostenevano l’un l’altro ma erano anche molto di più, e in ogni caso non stavano insieme.
 
<< Una mano? >> constatò Maura curiosa.
 
<< Dorme da me perché ha avuto problemi con il padre. Ne possiamo parlare a casa e in un altro momento? >> chiese Niall. Non poteva di certo mettersi a spiegare tutta la storia al telefono dato che intorno a lui c’erano giornalisti ovunque e inoltre lo stavano chiamando per ricominciare l’intervista.
 
<<  Certo, tesoro, ne parliamo stasera a cena con tuo padre e Hope! >> disse Maura chiudendo subito dopo la chiamata.
 
<< Che cos.. ? >> provò a dire Niall ma venne interrotto dall’avviso di fine chiamata.  Strinse a pugno la mano sinistra, poggiata lungo il suo fianco. Odiava quando sua madre non le dava il tempo di ribattere e gli programmava la vita come voleva lei. In questo caso la odiava ancora di più perché invitare Hope a cena con loro sarebbe stato impossibile oltre che imbarazzante. Ora cos’avrebbe dovuto fare?
L’ennesimo richiamo da parte dei manager lo costrinse a mettere da parte quel problema, fingere un sorriso e dirigersi  nella sala dove sarebbe avvenuta l’ennesima intervista della giornata.
 
 
 
 
 
Quando l’ultima giornalista li ringraziò, Harry, di fianco a lui, si fece scappare un sonoro sbuffo. Erano tutti stanchi. Le domande stupide che i giornalisti facevano loro, li portavano all’esasperazione e quel giorno avevano dovuto rispondere a molte domande stupide. Insieme ad Harry, anche lui si alzò dalla sedia scomoda sulla quale aveva tenuto il culo per almeno due ore, ormai.
 
<< Ehi amico, che fai stasera? >> gli chiese Liam sorridente. Era attivo e felice, non sembrava essere stanco della giornata appena trascorsa.
 
<< Ho un programmino imbarazzante. >> rispose lui abbassando la testa, con lo sguardo di tutti i suoi amici addosso.
 
<< Cioè? >> chiese Louis, iniziando già a ridere con chissà che idea in mente.
 
<< Mia madre mi ha praticamente costretto ad andare a cena con loro e portare Hope. >> Alla risposta di Niall seguirono le risate generali di tutti gli altri componenti della band, compreso Paul, Marco e alcune guardie del corpo. Ormai Hope era infelicemente conosciuta come la testardaggine in persona e tutti sapevano che non sarebbe stato facile convincerla ad andare a cena con i suoi genitori. Per Niall sarebbe stato più facile fare il cecchino in una qualunque zona di guerra. Ma disobbedire all’ ”ordine” di sua madre sarebbe stato come ritrovarsi in mezzo a due fuochi nemici senza armi ne qualcosa per difendersi. Litigare con Hope era pericoloso e inutile ma litigare con Maura era letale.
 
<< Al posto di ridere, potreste aiutarmi! >> disse Niall, profondamente offeso da tutte quelle risate.
 
<< Io no! >> urlarono all’unisono Liam, Louis e Zayn, mettendo le mani avanti in segno di resa. Harry che era intento ad armeggiare con il suo Iphone si risvegliò troppo tardi. Era rimasto solo lui e Niall lo stava guardando con occhi da cucciolo.
 
Harry guardò Niall e iniziò a scuotere la testa in segno di dissenso << N…no, noo, nnooo, no, no! Non ci pensare nemmeno! >> disse indietreggiando.
 
<< Eddai, Harry! Tu sei quello che va più d’accordo con Hope qui! >> disse Niall
 
<< Ma non dovresti essere tu quello che ci va d’accordo? >> chiese lui negando.
 
<< Ti prego, fratello! >> disse Niall. Harry lo guardò truce. Si era giocato la carta del fratello cercando di impietosirlo e ci stava riuscendo. A quello sguardo Niall lo abbracciò e così Harry cedette una volta per tutte.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
<< Ok, pez! Grazie mille! Non sapevo proprio con chi andare. >> disse Hope entrando in casa. Non appena si chiuse la porta alla spalle trovò Niall seduto sul divano che la guardava con uno sguardo da cucciolo offeso e arrabbiato.
La tv e le luci erano spente e la posizione di Niall, seduto sul divano con lo sguardo fisso sulla porta e su di lei, le fece intendere che stava aspettando proprio il suo ritorno. Il suo sguardo la incupiva ma era anche buffo perciò Hope iniziò a ridere. Niall, in quel momento le ricordava sua madre che la aspettava alle 4 di notte sul divano, quando lei tornava a casa ubriaca fradicia.
 
<< Aspetta un attimo Pez! Ti sto per inviare una foto. >> disse Hope mentre Perrie ancora farfugliava qualcosa la telefono, e velocemente fotografò Niall e la sua espressione che non accennava a voler cambiare e la inviò a Perrie, che iniziò a ridere non appena la vide.
 
<< Ora la metto su twitter! >> disse Perrie ridendo.
 
<< No, ti prego Pez! Ora vado che Niall sta iniziando a preoccuparmi! A domani. >> Hope chiuse la chiamata e lasciando il cappotto e la borse all’entrata si diresse verso Niall, appoggiandosi al bordo del divano sul quale lui era seduto. Si inginocchiò davanti a Niall e mise le mani sulle sue ginocchia aspettando che il biondo parlasse.
 
<< Stasera sei impegnata? >> chiese lui semplicemente. Non sapeva proprio come iniziare il discorso in modo da far accettare ad Hope la proposta. Doveva riuscire a convincerla.
 
<< Noo. >> rispose Hope titubante cercando di intercettare con il suo sguardo quello di Niall che lo aveva abbassato sui suoi jeans scuri.
 
<< Ora si! >> e finalmente Niall la guardò dritta negli occhi.
 
<< Perché? Cosa dobbiamo fare? >> chiese Hope curiosa.
 
Niall inspirò a fondo << Dobbiamo andare a cena con i miei! >> disse tutto d’un fiato, non permettendo ad Hope di capire subito quello che aveva detto.
 
Dopo alcuni minuti, nei quali Hope rielaborò la frase, si alzò di scatto e emise un << No! >> deciso ma allo stesso tempo spaventato e stupito. << Ho visto tua madre stamattina! >> continuò subito dopo.
 
<< Lo so! >> ammise Niall per poi continuare << E’ proprio per questo che mi ha costretto a portarti a cena con noi stasera! >>
 
<< Ha capito che non ero la domestica? >> chiese Hope.
 
<< La domestica? >> Niall però non era a conoscenza della “scenetta” di quella mattina e quindi rimase stupito e incuriosito dalle parole di Hope.
 
<< Non ne sai niente? >> alla domanda di Hope, Niall dissentì muovendo il capo. Il biondo, strabuzzò gli occhi, mise i gomiti sulle ginocchia sporgendosi in avanti e poggiando il mento sui palmi delle mani, facendo intendere a Hope che era disposto ad ascoltare ciò che ancora non sapeva.
 
<< Quando oggi tua madre è entrata in casa tua, ci siamo scontrate in corridoio perché io non l’avevo sentita entrare in casa e al momento non sapevo cosa dire quando mi ha chiesto chi ero e ho finto di essere la tua domestica italiana. >>
 
Niall la guardò incredulo e scoppiò in una sonora risata. Buttò la testa indietro e unì le mani, dondolandosi avanti e indietro mentre rideva. Hope invece dopo un sorriso imbarazzato appoggiò le mani sui fianchi e continuò a fissare il biondo con aria sognante. Quanto gli piaceva quando rideva anche se in questo caso l’avrebbe dovuta far incazzare dato che stava ridendo di lei.
 
<< Quindi… no, no, no! >> Niall provò a dire qualcosa ma non riusciva a smettere di ridere.
 
Hope decise di riprendere a parlare visto che Niall non sembrava voler smettere di ridere. << Quindi io stasera non vengo, sai che figuraccia ci farei? Ma soprattutto perché mai IO dovrei venire a cena con i tuoi? Mica siamo marito e moglie. >> disse Hope  accigliata.
<< Perché se non vieni mia madre me la farà pagare in qualunque modo ed è capace di piombare qua in piena notte, svegliarci e fare conoscenza. Quindi preferisci conoscerla cenando o conoscerla mentre ti sveglia alle 3 di notte e ti fa il terzo grado? >>
 
<< Mmmm….. >>
 
<< Dai Hope! Verrà anche Harry, così sarà meno imbarazzante! >>
 
<< Harry! >> disse Hope allargando il sorriso.
 
<< A proposito dobbiamo parlare di quello che siamo o non siamo, perché non saremo marito e moglie ma qualcosa siamo e dobbiamo definirlo. – diceva Niall mentre seguiva Hope che stava letteralmente fuggendo in camera sua per non dover affrontare il discorso- Poi mi spieghi anche quel sorriso quando ho pronunciato il nome di Harry, hai capito? >> disse Niall dopo che Hope gli aveva sbattuto la porta in faccia.
 
<< Niallll!!! Smettila mi devo preparare per stasera, se vuoi ancora che io venga. >>
 
<< Certo! >>
 
<< Allora stai zitto! >>
 
<< Hai un carattere di merda! >>
 
<< Lo so, tesoro! >> 






Hope stava giocherellando con il tovagliolo, che sembrava essere di prezioso tessuto. Continuava a fare scorrere le dita sulle cuciture e arrivata ad un angolo passava all’altra cucitura, ormai erano dieci minuti che andava avanti così mentre continuava a sorridere e fingersi interessata ai discorsi degli uomini presenti al tavolo. Bobby, Niall e Harry si erano infatti persi in discorsi sportivi mentre Maura, che non le aveva tolto gli occhi di dossi dall’inizio della cena, non accennava a smettere. Anzi, da quando gli altri si erano persi nel loro mondo di calcio e golf, ad Hope sembra di andare a fuoco come se lo sguardo di Maura avesse potuto incenerirla. 
Hope cercava di guardare altrove: si concentrava sulle persone sedute a tavolo lontano da loro, sulle coppiette che in un altro momento le avrebbero fatto venire il diabete per quanto erano mielose oppure sui colleghi di lavoro che si facevano il piedino sotto al tavolo. Ovviamente la sua visione era privilegiata dato che si trovavano in una saletta appartata al primo piano che consentiva di vedere tutti gli altri dall’alto.
 
Mentre si rigirava il tovagliolo tra le mani, tirò troppo e le scappò la mano che colpì inavvertitamente Harry.
Il ricciolo si girò di scatto a guardarla preoccupato e disturbato, lo aveva distolto dall’elogio che il signor Horan stava facendo di Ronaldo. Ma Hope sembra assente, persa nel vuoto, non si accorgeva del suo sguardo su di lei.
 
<< Che c’è? >> chiese quasi in un sussurro Harry, catturando finalmente l’attenzione della bella addormentata.
Hope scosse la testa, come svegliata da un lungo sonno << Eh? >>
 
<< Mi hai colpito sul braccio! >> disse ovvio Harry.
 
<< Davvero? >> a quella domanda Harry annui, solamente. << Scusa non me ne ero accorta. >> continuò Hope.
 
<< Cosa succede? >> chiese ancora Harry. Da quando la conosceva non gli era mai capitato di vederla persa nel suo mondo, anzi Hope era spesso attiva e partecipe nelle conversazione anche se si stava parlando di calcio. Era una qualità di lei che lui aveva sempre creduto essere causa del suo lavoro di giornalista, in qualche modo riusciva sempre a mettersi in mezzo.
 
<< Solo io la trovo inquietante? >> mormorò vicina al suo orecchio in modo che solo Harry potesse sentire ma cercando di non farsi vedere mentre bisbigliava per non sembrare sgarbata. Poi Harry seguì il suo sguardo, dritto davanti a lui in direzione di Maura. La quale in effetti stava guardando Hope, sembrava la stesse studiando.
 
Harry sorrise a quella scena. Era semplicemente surreale! Lui non avrebbe mai voluto essere al posto di Niall in quel momento.
 
<< Tranquilla, la cena è quasi finita. >> disse accarezzando la schiena di Hope cercando di rilassarla.
 
In quel momento il cameriere che li aveva serviti tutta la serata si avvicinò al loro tavolo per avvertirli che fuori dal ristorante c’era una folla di fan e le uniche due persone famose in quel ristorante erano sedute al loro tavolo.
Inutile dire che Hope tirò giù tutti i santi mentalmente. 
 
<< Che si fa? >> chiese Harry guardando Niall. Dato che le loro fan sembravano essere figlie di agenti di Scotland Yard, sicuramente avevano preso d’assedio anche l’uscita di servizio.
 
<< L’uscita di servizio è libera? >> chiese Niall al cameriere.
 
<< No! – rispose lui prontamente – Vi porto il conto? >>
 
<< Si. >> rispose Harry e il cameriere sparì.
 
<< Io non ho voglia di uscire, dormo qui stanotte! >> disse Hope tutto d’un fiato, incoraggiando un sorriso sul volto dei presenti al tavolo, anche sul volto di Maura.
 
<< Potete uscire tu , papà e Harry dall’entrata principale così distraete le fan e io ed Hope proviamo ad uscire dall’uscita di servizio. >> propose dolcemente Maura al figlio.
 
L’idea di restare sola con quella donna non esaltò Hope che strinse la mano sulla coscia di Harry, facendolo gemere.
Il povero Harry si girò implorante verso Hope che stava massacrando la sua coscia.
 
<< Hai ragione mamma! Non ci sono alternative migliori. >> disse Niall lasciando delle banconote sul tavolo dopo aver letto il conto e alzandosi dalla sedia.
 
I ragazzi e Bobby uscirono dall’uscita principale mentre il cameriere scortò Maura e Hope all’uscita di servizio.
Fuori dall’uscita di servizio Maura prese Hope a braccetto e si fecero strada tra le poche fan che erano rimaste lì fuori e le salutavano, mentre si sentivano le urla delle fan che acclamavano Niall e Harry.
 
Hope salì sulla macchina che Maura e Bobby avevano noleggiato per la loro permanenza a Londra.
 
 << Parli inglese molto bene! >> constatò Maura, riferendosi chiaramente alla sceneggiata di quella mattina.
 
Hope inspirò profondamente prima di parlare, quella donna le metteva paura. << Si. Volevo scusarmi con lei per stamattina ma non sapevo come comportarmi. >> disse giustificandosi.
 
<< Dammi del tu, Hope! >> Maura la guardò e sorrise.
 
<< Jackpot! >> esultò Hope, non riuscendo a trattenersi.
 
<< Cosa cara? >>
 
<< Mi hai sorriso! >> disse Hope sorridente
 
<< Aaah! Beh.. ogni tanto mi capita! >>
 
<< Pensavo che mi odiassi…. >>
 
<< No, assolutamente. Ma voglio capire cosa c’è tra te e Niall. Sai, sono sua madre e nonostante lui sia grande mi preoccupo della gente che lo circonda. >>
 
<< Non lo so nemmeno io cosa c’è! >> la sincerità di quella frase colpì Maura, che non se lo sarebbe mai aspettato.
 
<< Allora siete a buon punto. >> Hope la guardò confusa. << Io non ho mai capito cosa c’era tra me e Bobby finchè non mi ha chiesto di sposarlo. >> continuò Maura.
 
<< Beh… non credo… non mi fraintenda ma… Cacchio, questa situazione è imbarazzante. >> l’incapacità di formulare una frase di senso compiuto fece ridere Maura.
 
<< Va bene, parliamo di qualcos’altro. >>
 
<> rispose Hope riconoscente.
 
 
 
 
<< Stai ancora mangiando? >> chiese Hope retorica quando vide Niall abbuffarsi sulla teglia che gli aveva preparato sua madre.
 
<< Le fan mi fanno venire fame! >> rispose lui a bocca piena. << Vuoi? >> continuò poi indicando la teglia.
Hope si sedette di fianco al biondo e prese una forchetta. << E’ buona! >> disse dopo aver assaggiato un po’ del contenuto.
 
<< Mia madre è la migliore! >> rispose Niall ridendo con un baffo di sugo sopra il labbro.
Hope, ridendo, prese un fazzoletto e glielo porse. << Pulisciti! >> 
Niall la guardò e poi velocemente le posò un bacio di fianco alle labbra, pulendosi così sul viso di Hope che rispose con un grazie seccato.
 
<< Io e tua madre siamo diventate bro! >> disse ridendo Hope.
Niall la guardò per qualche secondo poi bevve un sorso di birra. << Povero me! >> alimentando la risata di Hope.
 
<< Harry sta dormendo nel mio letto! >> disse poi.
 
<< Perché? >>
 
<< Ha detto che non aveva le forze per andare a casa e che gli dovevo questo favore. >>
Il sopracciglio destro di Hope si alzò leggermente << Allora stanotte, divano? >> lo provocò Hope che sapeva dove voleva arrivare.
 
Niall la guardò sorridendo. << Già, credo che tu dovrai dormire sul divano. Dopo ti porto le coperte! >>
 
Hope finse un sorriso, storcendo il naso. << Oppure possiamo dividere il letto! >> si arrese. Non avrebbe dormito un’altra notte sul divano.
 
<< Così mi piaci! >> Niall le si avvicinò.
 
Quando però i loro visi erano a pochi centimetri l’uno dall’altro Hope aggiunse << Intendo che posso dividere il tuo letto con Harry! >>
 
Calò il silenzio, mentre Niall la guardava truce.
<< Ora vado a svegliarlo e lo caccio fuori a calci nel culo! >> disse alzandosi di scatto dalla sedia ma prima che facesse un passo Hope che stava ridendo lo prese per il braccio fermandolo.
 
<< Dove vai? Lascialo dormire! >>
 
<< No! C’è troppa gente in casa mia! >>
 
<< Tra un po’ non sarà più così! >> si lasciò scappare Hope.
 
<< Che intendi? >>
 
<< Domani vado a vedere una casa in affitto, così ti tolgo il disturbo. >> spiegò.
 
<< No! Non intendevo questo Hope! >>
 
<< Niall, tranquillo! Ho preso l’appuntamento oggi pomeriggio. Stavo cercando una sistemazione alternativa da un po’ e questa mi sembra perfetta. >>
 
<< Ma puoi stare qui. Insomma mi sembrava che stessimo mettendo le cose a posto tra di noi. >> Niall sembra essere in panico, quelle poche sicurezze che aveva ricevuto la sera prima si stavano nuovamente frantumando.
 
Hope capì il suo stato d’animo e cercò di rassicurarlo accarezzandogli il braccio che ancora teneva stretto, poi si buttò tra le sue braccia.
<< Niall non è cambiato niente! Non cambierà mai, credo! Però è meglio per entrambi avere una propria casa, non credi?! >> Si staccò un po’ da lui per guardarlo dritto negli occhi e gli sorrise dolcemente.
 
<< Come vuoi tu! >> disse prima di lasciarle un bacio sulle labbra carnose.
Hope fu tentata di rispondere al bacio ma non poteva, era ancora fidanzata.
 
<< Finchè non lascio Sam però si dorme! >> disse sorridendo.
<< Quindi stasera si dorme? >> il tone di Niall era speranzoso. Sperava che non fosse così, che si potesse fare un’eccezione ma aveva a che fare con Hope.
 
<< Già! – annuì lei sorridendo – Mi dispiace rovinare i tuoi piani! >>
Niall scosse lentamente la testa fingendo di essere deluso. In realtà era fiero della persona che era Hope. È vero, era una ragazza molto confusa e sicuramente avrebbe spezzato il cuore a Sam, ma nonostante non l’amasse non l’avrebbe mai tradito finchè fossero stati ufficialmente insieme. Non era il massimo ma a suo modo quella ragazza cercava di essere coerente.
 









 
Ciaoooooooooooooooooooooooooooooooooo caramelline mieeeeeeeee! 
Vi chiedo perdono sebbene io sappia di essere imperdonabile! Il ritardo è dovuto a diversi fattori, tra cui poco tempo per scrivere e rifiuto per ciò che scrivevo. Ora però mi sono portata un pò avanti con qualche capitolo quindi dovrei riuscire a pubblicare a ritmo regolare. 
Spero di non deludervi ancora. 

Parlando del chappi (come lo chiama la mia beta) spero vi sia piaciuto! E' lunghissimo rispetto agli altri capitoli pubblicati fin'ora e spero che la cosa vi abbia fatto piacere ( mi dovevo far perdonare) e c'è qualche novità! 
Novità 1: MAURA!! Io amo quella donna e forse l'ho fatta apparire un pò stronza ma non lo è per niente, cerca solo di proteggere il suo bambino, come fanno tutte le mamme! 
Novità 2: Hope si trsferisce! 
Ora tranquilleee, non è che adesso sti due vanno in crisi perchè lei si trasferisce. Potete concordare con me sul fatto che Hope non può stare tutta la vita a casa di Niall a rompere i coglioni! Ognuno ha la propria vita. 

Il prossimo chappi mi piace da morireeeeee. Anche questo era uno dei miei capitoli preferiti, sinceramente, perchè mi piace la parte in cui Maura e Hope si scontrano. Mi piace perchè mi sono divertita a scriverla, mi diverte rileggerla, mi sono divertita quando la immaginavo e ho fatto ridere la mia beta. Che dire spero che abbia fatto ridere anche voi. 

Vi ringrazio per le recensioni magnifiche che mi avete lasciato. Davvero io non so che dire oltre a GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE..............................
E ovviamente ringrazie anche i nuovi lettori/lettrici che hanno messo la storia tra le preferite, seguite, ricordate!
Lasciatemi una recensioncinaaaaa !!!! 

Un bacioneeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee! Vi voglio bene 

P.S.    Marielle io ti amo tantissimo per le tue bellissime recensioni ma tesoro non ti devi preoccupare se recensisci dopo anni, capisco che tu possa non avere internet o debba studiare o non avere il computer sotto mano o boh....... qualunque altra cosa tranquilla! Ma sappi che ti amo tantissimoooo! ;) 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1953108