a dangerous blonde boy

di needlukeshug
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** blue eyes. ***
Capitolo 2: *** forget the math ***
Capitolo 3: *** what about me? ***
Capitolo 4: *** go away. ***
Capitolo 5: *** everything has changed. ***
Capitolo 6: *** you're the only exception. ***
Capitolo 7: *** AVVISO, LEGGETE, PLS. ***
Capitolo 8: *** lost and insicure, you found me. ***
Capitolo 9: *** i think you're lesbian. ***
Capitolo 10: *** ehy mommy. ***
Capitolo 11: *** Confusion. ***
Capitolo 12: *** What happened to that? ***
Capitolo 13: *** delete? ***
Capitolo 14: *** apologize. ***
Capitolo 15: *** you and me. ***



Capitolo 1
*** blue eyes. ***




‘Ashton, oggi usciamo?’chiedo mentre giro i canali alla TV.
‘Oggi no, Carol, viene Luke’  risponde dal piano di sopra.
Oddio, che palle. Non dirmi che mangia qua’ non risponde, bene, Hemmings mangia qua.
Questo biondo dagli occhi blu mare, non lo sopporto. Ho sempre pensato che fosse un rompiscatole assurdo. Lui e Ashton si conoscono sin da piccoli, frequentano la stessa scuola da anni, sono i più ‘popolari’ ma se conoscessero Luke e Ashton come li conosco io, li odierebbero tutti.
Io e Luke, poi, ci siamo sempre odiati. Da piccoli litigavamo per ogni cosa e ora neanche ci rivolgiamo la parola, solo parolacce su parolacce.
Ashton si siede sul divano, il momento per fargli il mio discorsetto.
‘Io volevo passare del tempo con il mio fratellone, invece, arriva quel rompicoglioni del tuo migliore amico, che cazzo.’
‘so che sottosotto ti piace, avanti, vanno tutte pazze per i suoi capelli biondi sparati, i suoi occhi chiari, suona pure la chitarra, dai, ammettilo’
‘Io non sono tutte, Ashton Irwin’ dico seria e con una faccia quasi offesa.
‘Sei una cogliona, ecco cosa sei, Carol Irwin’ gli tiro un cuscino addosso e lui scoppia a ridere.
Mi commuove il tuo tentativo di farmi del male ma tanto non riuscirai mai a picchiarmi e sai perché?’ sbuffo ‘perché tu sei la mia piccola e innocua sorellina’ amo quando mi chiama sorellina e piccola ma odio quando tra queste due parole inoltra ‘innocua’ .
Suona la porta e Ash si precipita ad aprirla, si danno un piccolo pugnetto nel petto, roba da maschi.
Mi soffermo un attimo a guardare Luke, la sua camicia azzurra risalta i suoi grandi occhi blu, vi rendete conto quanta profondità nascondono quegli occhi? Un giorno, mi piacerebbe immergermi dentro. E ha dei capelli biondi che lo fanno apparire un folle  perché non li aggiusta mai, li lascia sempre così e mi piacciono. Ha un sorriso meraviglioso e mi piace quando ride perché sembra osservare le stelle senza bisogno del telescopio, possedeva tutto l’universo in quel sorriso, tutto l’oceano in quegli occhi.
A cosa pensi, Irwin?’ la sua voce interrompe i miei strani pensieri. Ah, invece, la sua voce mi irrita soprattutto quando sbuca all’improvviso.
‘Che te ne fotte, Hemmings?’chiedo cercando di non fissarlo troppo.
Mi prende il telecomando dalle mani e mette una partita di basket.
‘Ma perché devi rompere i coglioni, Luke?’chiedo sbuffando e iniziando a dargli dei pugni per riprendere il telecomando.
Si distende sul divano ed io finisco sopra di lui. I nostri visi sono vicini e ad un tratto dimentico il perché ero finita così vicina alle sue labbra, dimentico il telecomando che dovevo riprendere.
Mi guarda intensamente e percepire il suo sguardo sulle mie labbra mi manda in tilt, in ansia.
‘Sai cosa vorrei fare ora?’chiede avvicinando il suo viso sempre di più al mio, non so cosa mi prende ma ora la sua voce non mi irrita affatto.
‘Ragazzi?’Ashton ci riporta alla normalità, la sua voce ci chiama dalla cucina e ritorniamo ai nostri posti.
Mio fratello ci raggiunge sul divano con dei panini stracolmi di porcherie che solo a tipi come lui e Luke possono piacere.
‘Non vi ho sentiti più, cosa stavate facendo?’chiede curioso.
Io e Luke non parliamo, mi volto verso di lui in imbarazzo e i suoi occhi azzurri mi distraggono da qualsiasi realtà.
‘Tranquillo, Ashton, stavamo solo litigando per il telecomando. Vero, Carol?’ mi chiede Luke cercando la mia complicità.
Annuisco e poi mormoro qualcosa tipo ‘sì, ha ragione Luke’
Ash si rilassa e tornano alla loro partita.
Dopo circa mezz’ora mi stanco di stare là ad ascoltare questi due pazzoidi urlare con la bocca piena, così mi alzo e raggiungo le scale per salire nella mia stanza.
‘Tua sorella ha un bel fondoschiena, non me ne ero mai accorto’sussurra Luke ad Ashton pensando che non lo sentissi.
‘Ehi, non parlare così di mia sorella’ Luke ride e rivedo l’universo, rivedo le stelle e tutte le costellazioni. Luke è il mio telescopio.
Non mi è mai piaciuto quando i ragazzi parlano del mio sedere, però Luke poteva farlo.
Non so che mi prende, fingerò di odiarlo perché non voglio innamorarmi di uno stronzo che tratta le ragazze come premi da mettere in vetrina, io non sono un premio, io non devo essere vinta, devo essere lottata.

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Capitolo 2
*** forget the math ***


‘Calum, vieni qui? Ho bisogno di te, in matematica, ti prego’ supplico il mio migliore amico che è abbastanza più grande di me e se la cava con i numeri.
Io ho quindici anni mentre Calum  frequentava il penultimo anno insieme a Luke con cui erano piuttosto amici. Calum, Luke ed Ashton sono gli ‘inseparabili’.
Non so come mio fratello stia frequentando l’ultimo anno ancora, bocciato. Che idiota. E’ sempre stato amico di Luke e Calum ma non fino a rimanere un altro anno lì. Almeno spero.
Ashton ha sempre affermato che Luke non era un ‘bravo’ ragazzo ma era sempre stato attento a non farsi trasportare, e poi mi meravigliavo del fatto che anche se Luke fosse più piccolo del mio fratellone, avesse avuto più ‘esperienze’ per così dire.
‘Mi dispiace Carol, oggi dovevo venire da tuo fratello ma non potevo, sennò sarei venuto…’ dice dispiaciuto.
Calum è l’unico tra gli amici di mio fratello con cui ho stretto un bel rapporto, è sempre pronto ad aiutarmi.
Lo saluto e chiudo la chiamata.
E ora? Come farò? Ho bisogno di qualcuno in grado di darmi ripetizioni di matematica.
‘la matematica è un gioco da ragazzi’  ecco che la voce di Luke ritorna ad irritarmi, quando fa l’orgoglioso.
Mi giro e lo trovo con le braccia incrociate e le spalle appoggiate alla porta.
‘nessuno ha chiesto il tuo parere, Luke’ dico tra uno sbuffo e l’altro.
‘volevo aiutarti, bellissima’ da quando mi chiama ‘bellissima’? pft.
‘da quando te la cavi con la matematica, idiota?’ gli rivolgo un sorrisetto e accavallo le gambe.
‘mia madre è professoressa di matematica, sono tra i corsi avanzati, io, bellissima’poggio il viso sulle mani, come una bimba e mi alzo dalla sedia.
‘bene, per oggi sostituirai il mio Hood, va bene? Per oggi’  incontro di nuovo i suoi occhi e mi sembra di poter respirare sott’acqua.
‘chi ha detto che vuole aiutarti?’  odio le sue risposte evasive, odio quando cerca di fare il ‘grandioso’.
Alzo gli occhi in cielo e mi volto ma mi prende il braccio e il suo tocco provoca dei brividi alla mia schiena.
‘perché sei così acida? Scherzavo, sì, certo che ti aiuto’mi guarda fisso negli occhi, ti prego, non guardarmi così biondo o sono costretta a baciarti.
Trovo il coraggio di allontanarmi di qualche passo e prendo il libro di matematica.
Glielo sbatto in faccia e accompagno questo gesto con una mia risatina sottovoce per sfotterlo.
‘smettila di farmi male, okay?’dice massaggiandosi il viso.
Mi avvicino a lui e gli schiocco un bacio sulla guancia, devo alzarmi un po’ per arrivare alla sua altezza.
‘non so perché ti ho dato un bacio, era un grazie trasformato in un gesto, mi dispiace’lo dico perché era diventato rosso ed aveva gli occhi sgranati.
Lui abbassa lo sguardo e mi strappa dalle mani il libro che avevo, si siede sulla scrivania e si volta verso di me come per dire ‘siediti’ e raccolgo il suo sguardo.
‘allora questo esercizio come si svolge?’dico indicando il numero dell’esercizio con i capelli che coprono il mio viso.
Luke china il capo e sposta i miei capelli.
‘Hai dei begli occhi, sai?’
Rimango senza parole.
‘anche delle belle labbra…’avvicina il suo viso al mio, non so cosa fare, non era nei miei piani.
‘la matematica?’sussurro, anzi, balbetto.
‘lascia fottere la matematica’butta il libro per terra e appoggia le sue morbide labbra sulle mie.
Quando mi bacia, sembra che il mondo, la realtà intorno a me non esistano, sembra quasi che io abbia aspettato questo momento da tutta la vita perché quando mi tocca, mi guarda, un piccolo tremolio invade la mia anima e mi sento in bilico, tra il cadere ed il resistere, e questa volta sono caduta, sono caduta ai suoi baci ma mi sento libera.
L’intensità con cui ci baciamo, mi fa trasudare, lui mi stringe forte, stringe il mio fondoschiena e percepisco il suo sorriso malizioso. Con le mani accarezzo il suo viso e ogni suo dettaglio per imprimerlo bene nella mia mente.
Le sue mani scivolano per tutto il mio corpo, poi ritornano al mio viso, è così bello percepire il suo calore su di me, mi sento al sicuro.
‘Ti ho sempre odiato’dico tra un sospiro e l’altro mentre le nostre labbra voglio solo incontrarsi.
‘Anche io’
‘Se Ashton sapesse qualcosa..’sussurro.
‘non lo saprà’dice dandomi un altro bacio.
‘Non dovremmo farlo, Luke’sussurro mentre il suo respiro affannato riscalda il mio collo.
‘Lascia che io lotti per te, Carol’la sua mano intreccia la mia e so che nessuno potrà dividerci.

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Capitolo 3
*** what about me? ***


‘Ehi, Carol!’Calum era approdato a casa mia di prima mattina, neanche il tempo di scendere le scale che il suono della sua dolce e mielosa voce mi procura un battito più accelerato.
Avevo sempre avuto una piccola cotta per lui, non di quelle serie, solo una di quelle in cui pensi ‘ehi, non sarebbe male baciarlo’ ma a lui non interessano le ragazzine come me della seconda superiore, lui vuole una più matura, così ho sempre cercato di togliermelo dalla testa. Eppure quella mattina non volevo guardare occhi che non fossero quelli di Luke.
‘che ti prende? Stai bene?’chiede Cal notando il mio stato scosso, nonostante la mattina sono sempre più nervosa e acida del solito.
‘dov’è Luke?’Ashton si volta subito con un’espressione sorpresa, con il caffè in mano.
‘Luke? Da quando ti importa di Luke?’soffoca la sua risata provocata dal nervosismo con la mano e si gratta il naso.
Zittisco e mi sento fulminata dallo sguardo permanente su di me di Calum.
‘beh, Luke è uscito prima stamattina’ dice il moro alzandosi e raggiungendo il divano.
‘Luke è andato a comprare dei biscotti. Mi dici perché vuoi sapere dov’è?’ chiede scontroso Ashton poi.
‘Mi dici quando inizierai a farti dei bei cazzi tuoi?’dico io e sorseggiando del caffè, esco borbottando un ‘che rompicoglioni’
Mi siedo al fianco di Calum che vedo piuttosto preoccupato.
‘Cosa ti affligge, Hood?’chiedo divertita dalla sua espressione seria che, sinceramente, è sempre un po’ buffa per me.
‘non ridere Irwin, mi innervosisci’mi risponde pure male, cosa ho fatto di sbagliato? Mi volto verso di lui e mi siedo a gambe incrociate.
‘cosa ho fatto, ora?’ chiedo sbuffando.
‘lo sai che Luke è un simpatico ragazzo ma…’
‘ehi ehi, Calum, pensi sia una stupida? Sai che odio quel biondo vanitoso e scontroso. Ma poi è vostro amico, cosa fa di tanto brutto?’
‘sua madre combatte contro il suo pessimo carattere ogni giorno ma lui ha occhi solo per la musica e per la matematica, per le ragazze e per la boxe’
‘perché siete suoi amici se è così cattivo?’
‘con noi non si è mai comportato male, ha sempre cercato di non farci prendere parte della parte ‘brutta’ della sua vita e siamo bravi anche a non farci trasportare. Solo stai attenta, va bene, Irwin?’dice stropicciandomi i capelli.
‘non c’è da preoccuparsi, Hood’gli rispondo facendo l’occhiolino.
Mi prende per mano e sorride con le labbra, quel sorriso che brilla e luccica, come mai prima eppure non ci riesco a vedere l’universo ma solo qualche stella.
Mi stringe forte e apprezzo quell’abbraccio, è pur sempre il mio migliore amico. A volte mi ritengo fortunata ad avere i tre più fighi di tutta la città a casa mia, anche se uno di questi è quell’idiota di mio fratello.
‘Hood, avanti, mi accompagni?’ci interrompe l’idiota in questione che dovrebbe andare al parco dalla sua nuova ragazza ed è così bambino che ha bisogno della compagnia del suo migliore amico.
Calum sbuffa e mi rivolge un sorriso per poi prendere la giacca ed uscire di casa.
Ora che sono andati tutti fuori mi rifugio un po’ in me stessa, nelle mie riflessioni, è bello stare soli, almeno per un po’ di tempo, per pensare, per navigare tra le proprie idee.
Neanche un attimo di pace che suona il campanello.
‘Ashton’dico aprendo la porta ‘non ci credo che sei così coglione da aver dimenticato…’ apro gli occhi ma non era Ash, era una scena orribile, avrei voluto chiudere e non aprire mai più.
‘che cazzo hai fatto Luke?’ dico in preda al panico.




ehi, bellissima gente(?) qui è needlukeshug che vi parla ma potrete chiamarmi anche Alice.
beh, che dire lascio a voi il ruolo di pensare cosa sia successo al povero Lukey, potreste anche scrivermelo in una piccola recensione che -forse- mi manderete (sì perché me ne basta anche una piccola per continuare).
ho bisogno di taante recensioni per continuare o non saprete che cosa è successo a Luke, tatatataa.
il capitolo è piuttosto breve, preparatevi al prossimo che occuperà troppo del vostro tempo libero, mi scuso in anticipo.
comunque mi trovate anche su twitter https://twitter.com/holdmehemmings tanto so che non interessa a nessuno ma dettagli,lol
ringrazio intanto le sette persone che seguono la mia storia, due che la preferiscono e due che la recensiscono, VI AMO DA MORIRE, CEH SIETE TROPPO CARINI.
Ora vado che mi sto dilungando troppo.
mi dileguo, adios.

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Capitolo 4
*** go away. ***


‘fammi entrare, per favore’non ci penso due volte e lo tiro verso di me, anche se macchio i vestiti di sangue.
 
‘ho picchiato due ragazzi ma erano più forti del previsto’le lacrime invadono le mie guance, perché piangevo?
Suona il campanello di nuovo, deve essere Calum.
‘non aprire, Caro’dice con una voce debole che non avevo mai sentito.
Ignoro le sue suppliche e apro lo stesso.
Mi ritrovo due omoni, non era Calum.
‘ah, quindi ti rifugi dalla fidanzatina?’ dice uno di loro, piuttosto spelacchiato ‘vediamo se ci ridai i nostri soldi se la tocco un po’’
Mi prende per il braccio e avvicina il suo viso al mio, ho paura e mi viene d’istinto sputargli. Quest’azione lo altera molto e allora interviene l’altro.
vuoi per caso un coltello infilzato, eh, ragazzina?’ sono sempre stata forte ma anche ora non posso resistere a questo genere di minacce e qualche lacrima appanna il mio sguardo.
‘non farle del male, sarà divertente giocare con lei’ afferma quello che mi stringeva il braccio. La sua potente stretta e la sua crudele risata rimbombano nella mia mente, con gli occhi chiedo aiuto a Luke che ha i pugni chiusi e un viso cattivo.
‘lasciala stare, lasciala stare, non farle del male o io…’
‘tu cosa?’chiede uno dei tipi mentre l’altro ride come per dubitare delle capacità di Luke.
‘uccidete me ma, vi prego, non toccate Carol’dice con tono rabbioso.
‘Carol, così ti chiami?’ dice toccandomi il mento e assumendo un sorriso malizioso.
Luke gli sferra un pugno al naso e comincia a dare pugni su pugni a entrambi.
‘ci rivedremo, Hemmings’aggiunge uno dei due uomini coprendo il naso sanguinante e uscendo da casa.
Mi butto tra le braccia di Luke.
‘sei al sicuro adesso, piccola’mi sussurra. Scoppio in lacrime al solo pensiero che quell’uomo puntasse un coltello verso di me.
‘non ti farà del male, mai più’dice stringendomi più forte.
‘ritorneranno, Luke?’chiedo poggiando la testa sul suo petto.
‘credo di sì ma questa volta non ti toccheranno, vedrai’
‘che vogliono da te?’
‘soldi… tanti soldi’
‘a cosa ti servivano quando li hai presi?’dico usando la sua maglia per asciugare la lacrime, o almeno la stoffa rimanente non sporca di sangue.
‘niente di importante, tu non aver paura, ci sono io a proteggerti’
‘io ti aiuterò a restituir loro tutti i soldi, non voglio che ti facciano del male’mi dà un bacio in fronte e mi accarezza i capelli, rivolge il mio viso verso il suo e mi dona un suo bacio. Niente di meglio per rassicurarmi, le sue labbra. Le nostre lingue si rincorrono, vogliose una dell’altra.
‘come facevo ad odiarti?’mi chiede dopo con voce roca.
‘guarda che sei sempre un rompicoglioni, eh’ inizia a ridere ed io rivedo l’universo in quella risata meravigliosa.
‘Caro, vado a farmi una doccia’annuisco e aggiungo che anche io ho voglio di togliermi qualsiasi segno mi abbiano lasciato sulla pelle quei due uomini.
‘vuoi farti la doccia con me?’dice con tono malizioso e alzando le sopracciglia.
‘sì, Hemmings, sogna, sì’sbuffa deluso e sale al piano di sopra per raggiungere la doccia.
Dopo circa mezz’ora ne esce e ha ancora qualche livido e graffio visibili che gli marchiano le braccia, ed il viso angelico.
‘come hanno potuto ridurti così?’ chiedo seduta sul letto di fronte a lui non appena esce in accappatoio bianco dal bagno in camera.
‘Caro, ci pensi ancora? Ti prego, basta’dice dandomi una pacca sulla spalla.
‘non ce la faccio, ogni volta che ti avrò vicino penserò a questo maledetto giorno’si mette in ginocchio sul pavimento di fronte a me seduta sul letto, mi accarezza il viso e mi incanta con il suo sguardo, almeno quello non riporta nessun graffio.
‘devi stare tranquilla, potranno picchiami quanto vogliono, ma l’importante è che non tocchino te’ i suoi lividi gli contornano il viso, delle lacrime rigano le mie guance, mi sento logorare l’anima alla vista di queste ferite, al pensiero che possano fargli del male e magari, chissà, mandarlo in coma.
‘non posso permetterlo, Luke … non voglio ti facciano del male, un’altra volta. Perché non la smetti con questa vita? Cambia. Per te, per me, per i tuoi amici, per tua mamma…’mi lascio scappare queste parole.
‘come fai a sapere queste cose..? Ah, Ashton ti ha fatto la ramanzina su quanto io sia pericoloso, no?’chiede con una voce ridicola e abbassando lo sguardo.
‘lo sai perché … dopo mio padre, non vuole che io mi faccia del male ma lui ti vuole bene’
‘fidati di me’dice poggiando la sua mano sulla mia, stringendola.
‘un uomo mi ha appena minacciato con un coltello, Luke. Per te sarà pure normale ma per me…’
‘ho capito, era meglio se continuavamo ad odiarci, almeno non entravi in questa parte della mia vita’
‘Dio, Hemmings! Ho solo detto che ho avuto paura, come puoi rinnegare tutto ora? Va’ al diavolo, va’!’grido su tutte le furie, uscendo da quella stanza e scendendo al piano di sotto, in cui rimangono alcune chiazze di sangue sul pavimento. Prendo una pezza e inizio a pulire.
‘allora, com’era la mia ragazza? Eh, Calum?’ Ashton entra in casa dopo che ho finito di smacchiare il pavimento, tuttavia mi trova per terra con una pezza in mano. Carol pensa ad una scusa, subito.
‘pulivo la coca cola che era caduta per terra’Ashton annuisce e va in cucina, seguito da Calum che mi rivolge un sorriso.
‘ragazzi, io vado a casa’avvisa Hemmings senza farsi guardare troppo il viso. Neanche mi saluta, mi rivolge solo uno sguardo di rabbia e furore e dopo chiude violentemente la porta di casa e scappa via. Che si faccia fottere, non posso andargli dietro, che altezzoso.
Raggiungo Calum e Ashton in cucina e mi siedo a tavola.
‘Calum, pranzi da noi?’annuisce e mi sorride, come sempre.
‘come va con la matematica?’ricordo avrei dovuto studiarla con Luke ma quel giorno lui mi baciò, lui mi promise che avrebbe lottato per me. Dov’è ora? Maledetta me che ho acconsentito a baciarlo, perché non posso ritornare ad odiarlo? Perché?
‘nessuno mi ha più aiutata’mento, fingo, la cosa che so fare meglio.
‘sai, la ragazza di Ash se la cava con la matematica, potresti chiederle aiuto quando non posso io’ma quale ragazza di Ash, quale matematica, io voglio Luke, ora.
‘ehi, Carol?’richiama la mia attenzione l’idiota che ho per fratello con cui condivido la mia preziosa aria 24h su 24h.
‘ehm, sì, sarebbe … carino’Ashton e Calum si scambiano degli sguardi complici e confusi allo stesso tempo dal mio strano comportamento.
‘cos’è quel grosso livido che hai nel braccio, Caro?’oh.merda. Ashton se ne è accorto.
‘ho solo sbattuto contro un mobile’ mento, è l’unica cosa che faccio da quando ‘sto’ con Luke.
‘è chiaramente causato da una presa umana, Carol, non mi prendi in giro’afferma abbastanza irato.
‘io chiamo Luke e…’inizia ad urlare e sbraitare arrivando a conclusioni sempre troppo affrettate e infondate.
‘smettila! Luke, non mi ha fatto del male, non è stato lui! Io e lui non stiamo neanche insieme, lo odio. E’ questo che vuoi sentire? Lo odio’scoppio in lacrime e mi accascio a terra, in preda alla disperazione.
‘penso tu abbia esagerato, Ash…’afferma Calum dandomi una mano ad alzarmi.
‘ti va di andare a prendere un gelato?’gli sorrido come segno d’assenso. Mi asciuga le lacrime con le sue grandi mani e usciamo da casa.




hola gente bella, grazie per le sei recensioni, per i tre preferiti e per gli 11 che seguono la mia storia.
non so se ho sbagliato qualche numero ma sono molto felice ultimamente e un po', come dire.. psicopatica, ecco anche il motivo per cui ho ritardato ad aggiornare.
per questo mi promettete almeno otto recensioni? dai continuo solo se me ne lasciate otto (vi minaccio con un pinguino, eh) o non scoprirete cosa farà il calum, porello.
vi annoio, come sempre, vi amissimo tutti, tutti quanti, siete bellissimi.
uh fra due giorni si sposa mia zia, sono felice per questo, diodio vi posterei la sorpresa che le ha fatto mio zio ma non ve ne frega niente :c
invece vi posto questo:
http://25.media.tumblr.com/2bc0c5fc805c3cccfdaff81b66db748b/tumblr_mpq0yeFAAF1rob9kbo1_500.jpg
la nostra cara e bella carol, aw
oppure immagino lei come carol:
http://25.media.tumblr.com/93a364152a09a2ffe8604fb9a6d24353/tumblr_mpqpmuB0M71qe3ou6o2_500.png
sì perché la collins è la perfezione ed è mia,uu 
poi immagino carol con i capelli rossi e con luke beh sono teneri, aw
poi fate come volete, omg che rompipalle che sono but remember that i love you, bye.

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Capitolo 5
*** everything has changed. ***


‘Ti va di parlarne?’ dice davanti al suo gelato al cioccolato.
‘no, preferirei di no, scusami Cal…’ ammetto tristemente.
[…]
‘mi sei sempre piaciuta’ dice interrompendo un assordante silenzio.
‘io piaccio a te?’ chiedo incredula. Proprio ora me lo dici? Dopo anni in cui ho sempre cercato di essere più di un’amica per te? Ora che Luke è entrato nella mia confusa vita?
‘non ti ho mai detto niente perché tu eri, e sei, la mia migliore amica e non volevo rovinare nulla…’ si avvicina a me, spostando il ciuffo che copriva il mio viso.
‘non posso Calum… Oggi non è la giornata’ affermo distrutta. Non è che non è la giornata, era lui che non andava bene, volevo altri occhi a guardarmi, altre labbra a baciarmi. ‘ti piace Luke?’ chiede sconsolato.
‘no, in questo momento sono solo delusa un po’ da tutti’
‘dimmi chi ti ha procurato quel livido, ti prego. Pagherà chiunque ti abbia ferita’ dice mettendo il pugno.
‘non i-importa, Calum, davvero’ 
 
 
 
 
 
 
 
 
Oggi è sabato, oggi voglio uscire, svagarmi un po’. 
‘Sarah, ti va di venire da me, oggi?’ chiedo alla mia migliore amica che tipo non vedo dalla fine della scuola. 
‘non posso, oggi, scusami Caro’ risponde. 
Le dico che va bene, in realtà avrei solo bisogno qualcuno con cui parlare che non fosse mio fratello o Calum.
‘posso chiederti scusa, io?’ entra mio fratello in camera con un vassoio pieno di cibo, magari potrei perdonarlo, sì.
Si siede sul letto, accanto a me.
‘è che quando ti ho visto quel livido, non ci ho visto più, ora che tutti gli altri ti sono scomparsi, io…’ 
‘tranquillo, Ash, solo fidati di me, non mi accadrà niente di male, okay?’ gli sorrido e lo abbraccio forte. 
‘cornetto?’ glielo strappo dalle mani senza neanche rispondergli e lo divoro.
‘sempre la solita stronza’ scherza uscendo dalla stanza e lasciandomi gli innumerevoli cornetti. 
Dopo averli mangiati tutti, decido di farmi una doccia veloce per poi andare a fare una breve passeggiata al parco.
‘Ash, sto uscendo’ grido quando sono sul ciglio di uscire da casa. 
Vedo in lontananza un suo ‘okay’ mimato con le mani e gli sorrido. 
 
Il parco oggi è piuttosto affollato, pieno di bambine, di ragazzi, il ché mi fa sembrare ancora più sola di quanto non fossi già. 
Desideravo con tutta me stessa che Luke venisse da me e mi prendesse per mano, che non la lasciasse più. 
‘ti prego, raggiungimi alla fine del parco, ti prego’ arriva un suo messaggio, sembra piuttosto allarmato. 
Senza pensarci due volte, mi metto a correre senza freni, voglio solo raggiungerlo. 
‘così impari a non restituirci i nostri soldi, stronzo, e ringrazia che la tua Carol non era con te stamattina o avremmo picchiato anche lei’ i due uomini, sempre gli stessi, si allontanano e lasciano Luke sanguinante per terra, messo piuttosto male, peggio di ieri. 
Aspetto che se ne vadano per raggiungerlo. 
‘Oddio, Luke, che ti hanno fatto?’ mi metto in ginocchio accanto a lui, sposto i capelli dal viso, e, di nuovo, rivedo qualche lacrima, non ne posso più. 
‘mi dispiace, Caro’ sussurra Luke, incapace di compiere qualsiasi movimento. 
‘non avrei dovuto lasciarti, Luke, dispiace a me’ poggio la mia faccia sul suo petto e a quel punto scoppio a piangere. 
Emette alcuni suoni di dolore, e chiude gli occhi come per sentirne di meno. 
‘che dobbiamo fare? Come faccio a portarti all’ospedale?’ 
‘niente’ ci mette un bel po’ a completare una frase ‘ospedale, no’ 
‘non puoi continuare così, Luke’ prendo il cellulare e mando un messaggio a Sarah in cui chiedo di venire e portare la sua macchina, lei ha 18 anni. Le dico che è urgente, davvero. 
Sarah ci raggiunge ed alla vista di questa scena agghiacciante porta una mano davanti alla bocca. 
‘è Luke, quello?’  è come se intendesse  ‘ommioddio, Luke Hemmings, il più figo di tutta la città’ 
‘sì, ti prego, portiamolo da qualche parte’ 
Lei non ci pensa due volta, lo prendiamo in braccio nonostante i suoi gemiti di dolore, e lo portiamo in macchina.
‘allora, dove lo portiamo?’  chiedo.
‘a casa mia, o almeno nel mio piccolo appartamento, penso basti, no?’ 
‘sì sì, certo che basta, ti ringrazio, Sarah’ mi sorride come per mimare un ‘prego’ 
Quando arriviamo a casa mi accorgo dello stato pessimo di Luke, tutto questo mi fa venir da piangere.
Non bastavano quei lividi e quei graffi? Perché, perché ridurlo così? Maledico mentalmente quel giorno in cui Luke si fece prestare dei soldi per chissà che cosa.
‘vado a prendere da mangiare, avrete fame, è stata una mattina intensa’ avvisa Sarah e apprezzo il gesto anche se io ho già mangiato circa sei cornetti ma non sono mai abbastanza. 
Sento gridare dalla doccia Luke e senza pensarci lo raggiungo. 
E’ nudo ma cerco di non vedere. 
Sorride quando mi vede coprirmi gli occhi, lo intuisco dal suo sospiro divertito.
‘che succede, Luke?’ chiedo orientandomi con la mano, avanzo e alla fine tocco qualcosa, la sua spalla, capisco che è vicino e tolgo la mano cercando di non far calare giù lo sguardo.
‘non riesco a lavarmi, non ho abbastanza forza, mi lavi tu?’ mi chiede serio.
‘ehm, va bene’ sciacquo la spugna e metto un po’ di bagnoschiuma. 
Inizio con il petto pieno di ferite e arrossato, lui si morde il labbro per il dolore e cerca di resistere al bruciore che gli provoca il sapone. 
Passo alle spalle, grandi e forti, e poi scendo per tutta la schiena. 
Ho talmente voglia di lui, avvicino il viso alla nuca e lo riempio di qualche bacio lasciando scivolare la spugna per terra, si volta e poggia le sue labbra sulle mie. Ci scontriamo e mi bagno la maglia.
‘ops, dovremmo toglierla, ora’ dice malizioso. 
Raccolgo la sua proposta e rimango in reggiseno. 
Le sue ruvide mani accarezzano la mia schiena fino ad arrivare al gancetto del reggiseno, fino a slacciarlo.
‘così è meglio’ afferma dandomi un morso sul labbro. Mi fa spazio nella doccia e siamo attaccati e bagnati.
‘ho paura di farti male, Luke’ dico allontanandomi un po’.
‘con te ogni sorta di dolore scompare’ dice riavvicinandomi a lui. 
Gli sorrido e continua a baciarmi con foga, con forza, con furore, quasi non mi baciasse da anni, quasi non mi volesse lasciare andare mai più.
Lui è nudo, io metà, ma dopo un po’ non sento più il disagio. 
Stringe il mio fondoschiena e dopodiché arriva alla cerniera dei miei jeans, la abbassa e lascia che scivolino per terra.
‘adoro queste mutandine’ erano rosse in pizzo, non so che abbiano di speciale.
‘ma le leverei comunque’ 
‘mi dispiace, Hemmings, oggi dovrai tenerle’ lui sbuffa divertito e continua a baciarmi. 
Le sue mani scivolano nel mio interno coscia, un brivido di piacere percorre la mia schiena.
Decido che anche io devo provocargli piacere, porto la mia mano al suo membro e lo massaggio sempre più veloce quanto le spinte che lui dava.
Lo sentivo godere, lo sentivo provare piacere, lo sentivo mordersi il labbro inferiore non più per il dolore.
‘brava così, piccola’ sussurra esausto e sudato.
Riprendo i miei jeans e la mia maglia ed esco dalla doccia.
‘ma che fai? Rientra’ dice invogliandomi ad entrare in doccia.
‘non posso, Luke, tra poco viene Sarah e non possiamo farci trovare in queste condizioni’ dico.
‘almeno continui a lavarmi? Le mie gambe hanno ancora bisogno di te’ mi supplica.
Faccio per dargli un bacio, ma una volta vicina gli sussurro ‘scordatelo’ e corro via ridendo.
‘sei una pazza!’ grida divertito. 
‘ma mi piace il tuo culo’ sussurra ma io l’ho sentito e rientro in bagno. 
Mi appoggio con le spalle alla porta e incrocio le gambe e le braccia.
‘così tu stai con me solo per il mio culo?’ gli chiedo alzando un sopracciglio. 
‘no, sto con te perché mi rendi felice’ dice ed io rimango senza parole. 
‘tu rendi felice me’ dico seria. 
‘rimani stronza perché non mi lavi’ ride poi dietro di me a questa affermazione e questa volta chiudo la porta del bagno perché Sarah è arrivata.
‘buon lavaggio’ gli sussurro divertita e mi risponde con una linguaccia.
Sarah entra e mi incita a sedermi sul divano.
‘cosa è questa storia di Luke? Stai con lui? Dio, sei fortunatissima, ma perché non mi racconti niente?!’ inizia a parlare velocemente e perdo il filo del discorso.
‘non so  se tra me e Luke sia una cosa seria ma sì sto con lui, sì sono fortunatissima, no, non ho potuto raccontarti niente perché non ne ho avuto il tempo’ rispondo cercando di seguire l’ordine delle domande.
‘qualunque ragazza vorrebbe essere al tuo posto qui, mi sembrava strano lo odiassi’ dice ridendo.
‘guarda che prima lo odiavo davvero, ci conosciamo da una vita, poi non so cosa ci è preso ma siamo qua e la cosa non mi dispiace affatto’ 
 
 
 
ciaao ragazzi, intanto vi ringrazio per queste nove recensioni, ceh, siete meravigliosi, aw.
ora volevo informarvi che da questo capitolo cambieranno molte cose quiindi vi chiedo almeno 12 recensioni, plis. vi amissimo comunque, ora vado, cieo.

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Capitolo 6
*** you're the only exception. ***


Sarah mi sorride e capisco che è felice per me, c’è stato un periodo in cui lei è stata una delle poche persone a farmi luce nel buio, lei c’è sempre stata.
Mi abbraccia, prende una ciambella e scappa via.
‘dove vai?’chiedo sorridendo.
‘voglio lasciarvi soli, state solo attenti a non buttarmi giù casa’schiaccia un occhio ed esce fuori.
‘come mai è andata via?’Luke con una tovaglia intorno ai fianchi si accomoda al mio fianco sul divano, con un altro asciugamano si strofina i capelli e alcune gocce rinfrescano il mio viso.
‘chi, Sarah?’chiedo retoricamente aprendo il pacco con i cornetti. Quella stronza si era portata via l’ultima ciambella.
‘anche i cornetti? E’ davvero gentile’annuisco e gli rivolgo uno sguardo sorridente.
Ricambia quel sorriso con i suoi occhi, quegli occhi in cui potrei anche affondare.
‘cosa mi nascondi, Caro?’chiede di punto in bianco.
‘beh, non metto mai dei calzini uguali perché ne perdo sempre uno dei due. Il mio gusto del gelato è la zuppa inglese ma tutti mi guardano in modo strano quando la prendo così fingo sia il cioccolato. Non so cantare ma sotto la doccia mi improvviso Taylor  Swift. Per capire qual è la destra devo prima riflettere con quale mano scrivo. Ho sempre odiato il gioco della bottiglia ma sono la prima a proporlo. Penso che ‘amare’ sia il verbo più difficile da comprendere. Basta così?’
Luke mi guarda in un modo in bilico tra il ‘wow’ ed il ‘sei pazza o cosa?’
‘sai che non intendevo questo’dice con un sorriso beffardo.
Arrossisco.
‘cosa intendi allora?’
‘tutti hanno dei segreti, Caro’ afferma. Cosa vorrà mai dire?
‘siamo nella realtà, Hemming. Non siamo mica in pretty little liars’ rido un po’ pensando che la mia battuta debba essere annotata nel mio libro personale ‘le migliori risposte di sempre’.
‘oh, questo lo so. Solo, nel periodo in cui mi sono trasferito ed io ed Ashton non ci sentivamo più molto, cosa è successo?’deglutisco. Non doveva arrivare a questo punto.
‘perché dovrebbe essere successo qualcosa? Solo perché sei mancato tu e sei riapparso solo da un anno, non significa che in questo asse di tempo in cui tu non ci sei stato, le cose siano andate male’
‘e allora tuo padre? E tua madre?’ chiede lui con un tono curioso e nervoso allo stesso tempo.
Sto zitta e sento gli occhi bruciare, annegare, sprofondare nel vuoto della mia anima.
‘io ricordo raramente tua madre e tu che venivate da noi certe notti e…’
ricordi? Raramente?’ lo interrompo ‘io sai che ricordo? Io ricordo mio padre che picchiava mia madre, ricordo Ashton che cercava di aiutarla e veniva scaraventato a terra, ricordo la mia infanzia come il periodo in cui venivo violentata, ricordo le bottiglie rotte per terra, ricordo quei lividi sulle mie gambe che non scomparivano per avvisarmi che era tutto finito ma rimanevano per ricordarmi che dovevo essere abbastanza forte, ricordo la mamma piangere forte e mio padre che tornava a casa ubriaco, ricordo Ashton che mi abbracciava e cantava con mia madre per me’ ecco che le parole vengono fuori da sole.
Luke abbassa lo sguardo e stringe la mia mano.
‘ricordo anche quelle notti in cui tua madre era l’unica che ci ospitava quando mio padre esagerava e ci rifugiavamo a casa tua e mi sentivo al sicuro almeno per un po’ ed io non parlavo con nessuno, io ti odiavo perché ti vedevo così felice.  Te la spassavi sempre e facevi disperare tua madre. Io mi chiedevo, santo cielo se io avessi una madre in salute e con un buon lavoro, io le starei sempre vicino. Invece tu, tu eri per i fatti tuoi. Tu ed Ashton siete diventati amici e lui è cambiato, con mio padre non era più tanto debole, si mostrava più arrogante e questo lo faceva infuriare. Una sera, Ashton gli diede un pugno, allora papà iniziò a picchiare con furia, mai vista prima, la mamma. Ho sempre pensato che è stata la tua compagnia a cambiare mio fratello, a peggiorare le cose. Per questo non ti ho mai sopportato, tu non sapevi neanche in che condizioni fossimo io e la mai famiglia, ti limitavi a tornare a casa tua tardi, ad uscire con Ashton quando non veniva picchiato’
‘io a volte vi vedevo venire a casa mia, tua madre piangere ma ho sempre pensato che fosse stato meglio non chiedere cosa succedesse’
‘non ne ho mai parlato con nessuno, a parte Sarah. Ho sempre pensato che il silenzio compensasse le mie sofferenze’
‘cosa è successo nei due anni in cui sono stato via?’
‘papà, lui è scappato via e la mamma è andata dalla zia in Inghilterra per riprendersi un po’. Aveva bisogno di cambiare aria’
‘ero piccolo, eravamo piccoli quando sono successe tutte queste cose con tuo padre. E’ stato proprio per lui che ci siamo conosciuti’
‘avrei preferito non conoscerti pur di non subire queste violenze’
La mia affermazione appanna lo sguardo di Luke.
‘Sì, forse sarebbe stato meglio non mi avessi incontrato. Pensi che io abbia cambiato tuo fratello? Eravamo piccoli, avevamo circa nove anni, come puoi pensare che io abbia cambiato tuo fratello?’
‘non dico questo, però lui era più arrogante e questo peggiorava solo le cose’
‘certo e non potevi evitare la mia compagnia, avresti evitato quella di mia madre e lei era l’unica che vi aiutava’ i suoi occhi vagavano nel vuoto.
‘ti prego, luke’ con le dita tocco il suo mento‘volevo solo liberarmi di mio padre, di quei lividi. Vederli su di te oggi mi ha fatta rabbrividire. Non voglio che nessuno ci faccia del male, capisci?’
‘è colpa mia. Dovevo chiedere a mia madre cosa stesse succedendo ma ero troppo occupato a fare il coglione, per questo ci siamo trasferiti, mia madre voleva che io cambiassi, ero ‘cattivo’ già a tredici anni. Per due anni non vi ho visti e ora è da un anno che non vedo mia madre. Sono felice però che anche senza il nostro aiuto ve la siate cavata’
‘per fortuna è arrivato anche Calum, in silenzio si è fatto spazio nella mia vita, ci ha costruito delle mura, incrollabili, e mi ha aiutata’Luke sorride, ma ha gli occhi persi.
Lo abbraccio e lo bagno di lacrime. Il suo petto umido sia d’acqua che di sudore si scontra con la mia maglia. Riesco a sentire ancora di più il suo calore, mi sento dannatamente al sicuro.
‘devi solo andare avanti, io … io so che è difficile ma devi farlo per te, per tuo fratello che ha combattuto tanto per te, ha solo 19 anni e ha tutte queste responsabilità sulle spalle’
Lo bacio, più forte come per non lasciarlo andare. Luke è l’oro che non perde valore. Luke è acqua cristallina in mare aperto. Luke è paradiso terrestre. Luke mi ha rubato il cuore, l’anima e li custodisce in quelle mani in cui ripongo tutta la mia speranza.
Luke, io sono fragile, basta poco per rompermi’ sussurro debolmente.
io-io ti ricostruirò’
E’ il primo ragazzo che mi parla così. Mi ricostruirà? Prenderà ogni mio pezzo caduto per terra e lo rimetterà al suo posto? Mi rialzerà se cadrò? Mi tenderà la mano? Come se leggesse i miei pensieri mi sorride e mi abbraccia.
‘ti ho detto che avrei lottato per te. Lottare per vincere, per salvare il proprio regno. Tu sei il mio regno. Io ti salverò’delle lacrime dolci di felicità invadono il mio viso, proprio come lui che ha invaso la mia vita.
‘e ti prometto che cambierò. La mia vita è un disastro. Ma tu sei l’unica eccezione. La mia’viva i paramore.
grazie Luke’ chiudo il discorso con un dolce rosso bacio.
 



buonsalve gente, non so come ringraziarvi per quelle dodici recensioni, vi amissimo, questo capitolo è molto dialogativo(?) godetevelo, vi amissimo.
vorrei arrivare a 35 recensioni, non per questo capitolo,lol ora vado.(Y)
cieeeo.

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Capitolo 7
*** AVVISO, LEGGETE, PLS. ***


RAGAAAAZZI, VI HO RIUNITI TUTTI QUANTI PER UNA COSA IMPORTANTISSIMA. 
VORREI FARE IL TRAILER DELLA FF,lol
SAREBBE DAVVERO CARINO PER ME MA NON RIESCO A TROVARE UN PROGRAMMA CHE FA VIDEO CON LE GIF, NEL SENSO CHE NON LE FA VEDERE(?)
VOLEVO CHIEDERVI SE NE CONOSCETE QUALCUNO CHE FA VEDERE LE GIF, PER FAVORE:(

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Capitolo 8
*** lost and insicure, you found me. ***


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Guardare Luke mentre dorme è come assaporare il paradiso. Disteso sul divano, con una mano dietro la nuca, quei capelli biondi come una distesa di grano liberi e scompigliati in fronte, quelle labbra color fragola appena colta.
Penso, se lo baciassi, si sveglierebbe? E’ così angelico, perfetto, come può aver trovato me? Non la ricordo nemmeno la mia vita senza Luke, anzi la ricordo, ma non la potrei mai immaginare.
Io e Luke stiamo insieme da così poco ma mi sento coinvolta nella sua vita, in ogni sua parte.
Quell’ angelo mi ha trovata, persa ed insicura.
La suoneria del mio cellulare cattura la mia attenzione, è Ashton, ora cosa vuole?
‘sì, Ash, cosa c’è?’chiedo scocciata.
‘dove sei? Ho bisogno di te, vieni a casa’ha bisogno di me? L’ultima persona che aveva bisogno di me era Luke ed era disteso gemente per terra. L’idea di trovare Ashton in questa condizione mi preoccupa, e se i due omoni se la prendessero con tutta la mia famiglia? O con ciò che ne rimane? Mia madre, se la trovassero? Ah, mia madre… doveva prendersi una pausa ma mi sembra di non averne più una, insomma, ci chiama spesso e sembra così felice, non ho voglia di dirle di tornare, noi stiamo bene anche senza di lei. E lei sta meglio senza di noi, siamo le prove visibili del suo amore sbagliato, mio padre.
‘Caro! Ma dormi? Sei troppo distratta, svegliati!’grida dall’altra parte Ashton.
‘ah, sì, scusami! Allora, perché hai bisogno di me?’
‘ricordi la mia ragazza?’  chiede chiaramente nervoso.
‘non ci credo, ti ha già lasciato?’ rido e posso vederlo arrossire di rabbia.
‘vieni subito o ti chiudo a casa per sempre’sbuffo e chiudo la chiamata. Ed io che pensavo mi avesse chiamato per qualche emergenza, invece si tratta solo di Emily, della sua ragazza che non ho mai visto, tra l’altro.
Non chiamo Luke per dirgli che sto andando, lascio che dorma indisturbato, chissà i suoi occhi color oceano dove staranno vagando in questo momento, spero stia sognando, magari me.
Esco di casa e mi incammino verso casa, casa mia.
Suono al campanello e sento Ashton saltellare verso la porta, si starà mettendo i pantaloni. Odio quando gira per caso in mutande e a petto nudo, mi urta terribilmente e lo riprendo sempre per questo.
Apre con quel sorriso da angioletto –che non è- e lo trovo con i suoi jeans neri sbottonati e senza maglia.
‘quante volte ti ho detto di mettere la maglietta?’sbuffo e mi siedo sul divano a gambe incrociate.
‘allora, perché..’mi guardo intorno e vedo calzini sparsi per terra, magliette che fanno da tappeto per terra ‘cosa è successo qui? Il tornado ha colpito solo casa nostra, Fletcher?’ quando lo chiamo per secondo nome, non scherzo mai.
‘ti prego. Non è il momento.’Dice serio.
‘che tipo di momento sarebbe questo? Quello in cui mi parli della tua fidanzatina o quello in cui ti ordino di sistemare tutto? No, perché io..’
‘Emily non mi ha ancora baciato’dice di punto in bianco.
Inizio a ridere e lui abbassa lo sguardo, che razza di idea ha della frase ‘ho bisogno di te’?
‘no aspetta, tu mi hai chiamato solo perché Emily non ti ha ficcato la lingua nella tua bocca? Fallo tu, no? Lo hai fatto tante volte’la butto giù senza problemi.
‘non capisci, io ed Emily siamo così simili, lei è perfetta per me, combaciamo, capito? Ascoltiamo la stessa musica, facciamo la stessa vita. Non posso trattarla come le altre’
‘sì ma se non ti bacia, tu non sei neanche come gli altri perché gli altri li bacia, tu sei… zero’termino la frase con una risata malvagia.
Ma lui non la prende come un divertimento, si copre gli occhi con la sua grandissima mano che teneva la mia saldamente quando ero solo una bambina e inizio a sorridere senza rendermene conto.
‘ehy, Ashton, tranquillo, non è vero che vali zero’mi metto in ginocchio di fronte a lui e piano piano tolgo le mani dal suo viso, da quegli occhi lucidi.
Emily deve essere davvero importante per lui.
‘E perché ogni volta che mi avvicino, lei gira la faccia? Perché sta ancora con me se non vuole neanche baciarmi?’ chiede in preda al panico.
Sai che fai? Chiami la tua Emily e stasera mangia qua, così la conosco anche io’
‘solo noi tre, dici?’
‘anche Calum e Luke’dico io.
‘Luke?’respira profondamente ‘non lo so…’ scommetto pensa che Luke mi abbia fatto del male, ma non è così.
‘non ha fatto niente di male, Ash’
‘va bene, solo perché è un mio grande amico… sfortunatamente’gli do uno spintone e scoppiamo a ridere, lui è il mio fratellone, non potrei mai abbandonarlo, neanche per Luke.
Gli do un bacio in fronte e esco nuovamente da casa, questa volta raggiungo il mio angelo.
Quando apro la porta, Luke non è più sul divano, si sarà svegliato.
‘dove sei stata?’chiede Luke che trovo in cucina, seduto al tavolo.
Poso la borsa sul tavolo e noto che il biondo è serio e sorseggia del tè.
‘da Ashton’rispondo stranita dal suo tono di voce cupo e preoccupato.
‘sai perché te lo chiedo? Perché io mi sono svegliato, e tu non c’eri. E ho pensato, se mi svegliassi ogni mattina senza di lei? Come farei? Tu sei l’unica persona che mi è rimasta e cercarti ma non trovarti mi fa star male perciò non andare, non andare mai via’parla velocemente e devo essere brava a collegare le parole.
Luke è debole, Luke non mi ha salvata, noi ci salviamo a vicenda.
Lo raggiungo e lo stringo forte, mai visto così a pezzi.
io, Carol, io cado a pezzi ogni giorno e fingo di averli a posto per non avere domande, per sembrare sicuro e forte, ma non lo sono. Poi arrivi tu, inizio a vederti in modo diverso, con il tuo sorriso e la tua dolcezza, io sono crollato a te ma mi stai ricostruendo, non lasciarmi mai più’ mi sussurra con respiro affannato all’orecchio, posso sentire il suo cuore battere contro il mio petto e sento di poter vivere dei suoi battiti.
non ti lascerò mai’ sono felice che lui mi dica queste cose ma non voglio più vederlo in queste condizioni.
‘Caro, ti amo’dice tra un respiro e l’altro.
Amare, lui ama me. Lui. Ama. Me.
Insomma amare è una parola grossa e lui l’ha presa tutta, ha preso questa parola e l’ha detta anche se è pesante, l’ha presa.
Lui ama me. Lui sopporta me.
 
 
SALVE BELLISSIMA GENTE, QUESTA VOLTA VI SCRIVO IN ROSSO, HA HA. AVETE VISTO IL REGALINO CHE VI HO FATTO, LA FOTO, CI HO MESSO ANNI PER RIUSCIRE A FARLA DECENTE, AMATEMI, ANCHE SE FA UN PO' TANTO SCHIFO, MA VABBEH DAI SI APPREZZA LO SFORZO.
BEH COMUNQUE VOLEVO DIRVI CHE VORREI ARRIVARE A 45 RECENSIONI NELLA FANFICTION, PLS, SOLO NOVE MA SONO IMPORTANTISSIME PER ME, QUESTO CAPITOLO FA UN PO’, COME DIRE, SCHIFO PERO’ SAREBBE CARINO QUESTO REGALO, IN OGNI CASO VI AMO.
NOVE RECENSIONE, REMEMBER.

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Capitolo 9
*** i think you're lesbian. ***


‘ho sempre pensato che tu, Luke, sia sempre stato un angelo per me’ dico mentre gioco con i suoi capelli biondi, quei raggi di sole.
‘un angelo?’ sorride con un velo di sarcasmo.
‘ti ho sempre odiato, sempre. Poi sei entrato nella mia vita e l'hai travolta’ non smetto di sorridere, mentre parlo con lui, sono così felice che le mie emozioni non possono che trasparire dal mio viso.
‘in positivo, spero’ assume uno sguardo serio e quando capisce che non sapevo che intenzioni avesse, sale sopra di me e inizia a farmi il solletico, do calci, non respiro, odio il solletico ma da lui sembra il tocco di paradiso.
‘ti prego, Luke basta’ mi allontano da lui, mi alzo dal divano e rimango in piedi, sembro un soldatino.
‘stasera dovrai vestirti elegante perché sei ufficialmente invitato a casa Irwin’ lui mi guarda come fossi pazza, ultimamente le cose tra lui ed Ashton non andavano molto bene, sapevo sarebbe stato uno sforzo per lui.
‘tu cosa?!’ si alza dal divano, mi sorride con gli occhi azzurri e inizia a rincorrermi.
Lo imploro di non farmi solletico e cerco di nascondermi da qualche parte, prego non mi trovi.
Mi chiudo nella camera degli ospiti, e sento nel corridoio il respiro pesante di Luke.
Cerca di aprire la serratura.
‘eh no, caro, ho chiuso a chiave’
‘apri, Caro, voglio baciarti’
quelle parole apparivano così dolci pronunciate da lui che avrei registrato la sua voce per sentirla ogni notte.
Dopo un po' di secondi apro la porta, lo guardo bene perché non può un dono così angelico essere mio.
Mi avvicino e le mie labbra si posano sulle sue, un tocco delicato, quasi rose senza spine.
La mia mano gli accarezza la nuca, le sue mani scivolano per tutto il corpo, accarezzano la mia schiena, come mi volesse tenere al sicuro.
Luke prende la mia mano e la stringe forte, mi sento sua ed essendo sua mi sento forte ed indistruttibile.


‘ricordami perché mi hai convinto a venire a questa cena del cazzo’ dice Luke mentre gli abbottono la camicia bianca, quella stropicciata che mi piace tanto.
‘perché devo conoscere Emily’ mi prende i fianchi e posa le sue mani sul mio fondoschiena.
‘ma io so già una cosa su di lei: non sarà mai bella quanto te’ mi metto a ridere perché questi complimenti suonano sempre così idioti dalla sua voce.
‘stai zitto un po', va’  lo prendo per mano e usciamo da casa. Casa Irwin è un po' distante quindi nel traggitto ci fermiamo in un bar per prendere una coca cola e patatine che puntualmente finisco tutte io.
Suoniamo al campanello, percepisco il nervosismo di Luke dal rossore delle sue guance e dal suo sorriso forzato. Siamo un po' in ritardo, di mezz'ora, scusa fratellone.
‘Buongiorno piccola Irwin’ la porta viene aperta da una ragazza meravigliosa, quegli occhi ambrati quasi verdi mi ricordano tanto quelli di ash, e la delicatezza del suo viso quasi mi dà pace. I morbidi capelli chiari le arrivano un po' più in giù della spalla e ha un sorriso che mi sembra tanto familiare.
‘non chiamarmi così, solo quel coglione di mio fratello mi chiama in questo modo’ dichiaro, dal suo sguardo sembra quasi emozionata di conoscermi.
‘sono emily’ sorride e stringe la mano ad entrambi, Luke sembra più rilassati e assume la sua solita sicurezza.
Sul divano trovo quei due idioti di Calum e mio fratello.
Corro addosso ad Ashton e lo stringo forte, so che gli danno fastidio questi sintomi di dolcezza da parte, sono sempre acida con lui.
‘sì, okay, ciao Carol, ciao’ sbuffo divertita dalla sua reazione e mi alzo, saluto Calum e lui mi guarda in un modo in cui chiunque potrebbe sciogliersi.
Avevo voglia di abbracciarlo ma non potevo, insomma lui provava qualcosa per me e non volevo... No, non so cosa fare con Calum.
E' sempre stato un amico così importante per me che perderlo per una tale sciocchezza mi fa girare lo stomaco.
un freddo 'ciao Calum' viene pronunciato dalla mia alquanto gelida voce da cui non traspariva nessun tipo di emozione.
Mi faccio schifo, mi odio perché lui starà morendo di quel ghiaccio ma non posso salvarlo, io e Calum non possiamo stare insieme e mi dispiace, mi dispiace davvero tanto ma è così.
Luke saluta con la mano e i due si limitano a guardarlo, fulmino Ashton con lo sguardo e lui subita saluta Hemmings mentre Calum non si preoccupa neanche di pronunciare una sillaba, okok.
‘Allora, Carol, ho sentito che ti piace scrivere, è così?’ Emily pone parola in quella situazione imbarazzante, penso andremo d'accordo noi due, due buone cognate, sì.
‘sì mi piace ma lo faccio nel tempo libero, scrivo di persone, di sensazioni, di ciò che il tempo e lo spazio mi offrono’ esordisco io.
‘cosa scriveresti in questo momento?’ chiede Emily.
‘scriverei del ghiaccio'  mi guardano come fossi pazza così continuo da sola.
'il ghiaccio
il ghiaccio gela
ma tu
tu puoi riscaldarti
con uno sguardo
con un sorriso
tu puoi distruggere ciò che distrugge te’

nessuno parla, c'è un silenzio che fischia nelle mie orecchie, odio il silenzio.
Tutti mi guardano ed Emily ha un sorriso dolce e accogliente.
‘Carino. Sai su cosa scriverei io? Su quanto ho fame. Ash quando hai intenzione di farci mangiare?’
‘Ehi, aspettavamo Caro’ lui le si avvicina e penso sia il momento esatto del bacio, si baciano ora lo so.
Lei si scosta, gli sorride e va in cucina.
E' lesbica o cosa?

OKAY, ORA SCUSATEMI CENTO, MILLE, MILIONI, MILIARDI, BILIARDI DI VOLTE SE HO AGGIORNATO COSI' TARDI MA SOLO ORA MI SONO ACCORTA DELLE QUATTRO RECENSIONI IN PIU', VI AMO, VI AMO, VI RISPONDO ORA AL PIU' PRESTO.
VOLEVO SOLO DIRVI CHE QUESTO CAPITOLO FA PENA, SRY ANCHE PER QUESTO.
MA COSA NE PENSATE DI CARUKE? DI CARUM?
ED IO METTEREI PAROLA ANCHE SU EMASHTON, PERCHE' SONO UNA COPPIA STRANA, NO?
HO TAAANTE SORPRESE PER VOI, NON POTRETE MAI IMMAGINARE QUINDI PERDONATEMI PER QUESTO ENORME RITARDO E ALMENO FATEMI ARRIVARE A 55 RECENSIONI, VE NE SAREI GRATA DAVVERO, VI AMO DA MORIRE.

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Capitolo 10
*** ehy mommy. ***


Ashton mi guarda, con quegli occhi mi chiede aiuto, so che è una cosa seria per lui.
Lo prendo per il braccio e lo porto in un angolo.
'Hai visto, Caro? Ora mi credi, eh? Ora mi credi?'  si tocca ripetutamente i capelli e non riesce a guardarmi negli occhi.
'Per quanto io non ti possa sopportare, sei un bellissimo ragazzo. Secondo me vuole essere più sicura prima di baciarti, non devi allarmarti'  cerco di trovare un modo di rassicurarlo ma lui non si lascia ingannare.
Ashton è nervoso, è triste e non riesco a vederlo così giù.
'Ash, ci sono mille ragazze che ti fanno il filo, perché.. perché lei?'  gli chiedo con tono debole.
'Con lei, Carol, io mi sento a casa' gli sorrido e gli faccio cenno di farmi spazio tra le sue braccia.
Torniamo in cucina, Luke con gli occhi mi chiede se va tutto bene e gli rispondo con un sorriso d'assenso.
Mentre mangio la pizza non faccio altro che osservare Emily e tutti i suoi comportamenti.
Se solo si baciassero, li darei per coppia sposata.
Lei lo guarda nello stesso modo in cui io guardo Luke.
E' come se nei suoi occhi ci fosse inciso il viso di Ashton, insomma i loro sguardi fanno scintille in quella stanza, te ne accorgi perché nei loro occhi c'è l'amore.
Non riesco a darmi pace, perché non lo bacia? Non dico che tutta dipenda da un bacio però sarebbe importante.
Insomma, lei ha 17 anni, due anni in più di me e dovrebbe capire certe cose.
Anche se ha un viso così genuino, così tenero che potrei anche pensare che abbia la mia stessa età. 
Amo quel neo che ha sopra il labbro, quei capelli lunghi e biondi e in fine adoro più di tutto quegli occhi ambrati che mi ricordano tanto Ashton.
E' una ragazza bellissima. 
Non mi sorprende che Ashton non voglia rinunciare a lei soltanto perché ancora non c'è stato un bacio.

'Allora, Luke, cosa ne pensi di Emily?' torniamo a casa di Sarah e lei ancora non è tornata, sarà uscita.
Ho convinto il mio fratellone a farmi stare fuori altri due giorni.
'E' una ragazza meravigliosa, potrei prendere lei e Ashton per fratelli e poi ci sei tu che con i tuoi capelli rossi sembri una lontana cugina di campagna' 
Lo prendo a cuscinate per quest'affermazione.
In effetti è vero, io ed Ashton non abbiamo niente in comune a parte che per gli occhi, per il resto potremmo essere sconosciuti agli occhi della gente. 
'Da dove hai preso questi capelli?' chiede accarezzandomeli.
'Forse da lontani parenti di papà' affermo, un brivido di piacere percorre la mia schiena perché le morbide labbra di Luke si sono posate sulla mia nuca.
Mi volta lentamente il viso verso di lui fino a quando la distanza tra le nostre labbra è troppo vicina.
Luke mi bacia, finalmente, e le sue mani mi spingono verso il divano.
Mi distendo e con un sorriso lo invito a posarsi sopra di me.
Accoglie la mia proposta e le sue mani tengono salde le mie fino a quando inizia ad accarezzarmi i fianchi e alza la mia maglietta.
Massaggia il mio seno, ormai nudo, ed io accarezzo la sua schiena e le sue bellissime spalle. 
I nostri piedi si intersecano, siamo una cosa sola ormai.
'Ho una sorpresa per te' dice con respiro affannato.
'Ho affittato un appartamento. Per te, e per me.' mi fermo un attimo, realizzo ciò che ha detto.
'P-per noi?' chiedo incredula.
'Sì, per noi'  risponde sorridendo.
Lo abbraccio forte, non ci credo che finalmente avremo un posto tutto nostro per condividere il nostro amore.
Non so se Ashton lo accetterà, ho solo 15 anni e lui è tutta la mia famiglia. 
Mia madre? Mia madre è ancora all'estero e mi fa schifo pensare che lei è così lontana ma con noi è triste, non è felice.
Poi mi chiedo come ha avuto il coraggio di abbandonarci, sì Ashton è sempre stato responsabile ma ha sempre dei fottuti diciannove anni.
Squilla il telefono.
'Sì, pronto?'  rispondo entusiasta per la notizia ricevuta poco prima
'Carol?'  una voce femminile mi congela il sangue.
'M-mamma?'  chiedo con le lacrime agli occhi.
Non ci sentivamo da settimane ormai.. 
'Sei con Ashton?' 
'N-no, non sono con lui' 
'Sono tornata in Australia, devo parlarvi'
'Ci vediamo, allora'
'Sì, ciao Caro'
chiudo la chiamata e scoppio a piangere.
Luke corre subito da me.
'Ehy, ehy che succede?' mi abbraccia ma niente può fermare le mie lacrime.
'La mamma, mia madre è tornata'


HELLO PEOPLE.
ANCHE PER L'ALTRO CAPITOLO SIETE RIUSCITE A FARLO ARRIVARE A 55 RECENSIONI, SIETE PROPRIO LE REGINE, SRY
BTW QUESTO CAPITOLO FA UN PO' PENA PERO' HO DELLE NOVITA' PER VOI.
HO INTENZIONE DI INTRODURRE UN NUOVO PERSONAGGIO NELLA STORIA E VOI SAPETE COSA DOVETE FARE?
DATO CHE NON HO ANCORA IN MENTE IL NOME DA DARE AL NUOVO PERSONAGGIO (UNA RAGAZZA) VOI DOVRETE TWITTARE #DBB (DANGEROUS BLONDE BOY) UN NOME CHE A VOI PIACE E IL PIU' BELLO VERRA' PRESO DA ME.
VI PREGO, CAGATE LA MIA IDEA.
COOMUNQUE ORA VI POSTO UN PO' DELLE FOTINE.

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Carol.
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Emily.
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Sarah.

vi prego di lasciarmi altre sette recensioni, please, i love you, bye bye.

 

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Capitolo 11
*** Confusion. ***


"you mean so much that i'd fix all that i've done"
-sum 41


Luke mi abbraccia forte, mi tiene salda perché sa che da un momento all'altro potrei distruggermi e nessuno potrà mai recuperare i miei pezzi, neanche lui.
Silenzio, rumore di un cuore caduto a pezzi.
"Dovrei andare da Ashton ora, lei vuole parlare anche con lui"  'lei', la chiamo, non ho il coraggio di associarla a mia madre, per quanto ci sia stata accanto per tanti anni, poi se ne è partita da codarda. 
Luke annuisce, non pronuncia una parola, forse da distrutta faccio più paura di quando ho abbastanza forza da demolire tutto ciò che mi circonda.
Prendo la borsa e in fretta esco dalla porta, lasciando Luke a casa di Sarah. 
Cerco di dirigermi il più velocemente possibile nel vialetto di casa nostra, mia e di Ashton, si perché non era di lei da un bel po'.
Prendo un grande respiro per convincere il mio cuore che questa volta non scoppierò a piangere.
'Caro, che ci fai qui?' mi saluta con un sorriso terribilmente felice.
Butto le braccia attorno al collo di Ashton e inizio a piangere, non mantenendo la promessa che avevo fatto poco fa di non farmi vedere devastata dall'unica persona che ha sempre pensato che io avrei superato sempre tutto e tutti senza troppi lamenti: mio fratello. 
Chiude la porta dietro di me e mi stringe forte anche se non sapeva il perché di quel pianto colmo di lacrime salate.
'Ashton, la mamma, lei è tornata.. e vuole parlarci' non so descrivere esattamente l'espressione di Ashton in quel momento, forse era mista tra la faccia del 'dov'è il mio panino?' e la faccia del 'perché mi hai sbattuto una padella in testa?', era comunque devastata almeno più della metà della mia.
'Dove vuole incontrarci?' chiede mantenendo la calma.
'Ashton, a-a me d-dispiace, io non volevo, non avrei mai voluto farmi vedere in queste condizioni da te, m-mi dispiace' ignoro la sua domanda, e inizio a dire cose senza senso perché quando sono triste e confusa allo stesso tempo, inizio a dire tutto ciò che provo in modo disordinato.
'Ti conosco da quindici anni, ho sempre saputo che non sei mai stata la ragazza forte che volevi farmi credere' mi dà un pugnetto sulla spalla e lascio che le sue dita asciughino le mie lacrime.
'Ora dimmi dov'è lei' io gli rispondo che non ne ho idea, lui prende il telefono e la chiama.
Decido che è meglio andare in un'altra stanza mentre Ashton parla con lei perché anche lui ha bisogno di sentire la sua voce e realizzare bene ciò che sta succedendo.
'Andiamo da Francy's' afferma, francy's è la gelateria dove andavamo spesso a prendere un buon gelato, ora non ci andiamo da tempo.

Ed eccola là in tutta la sua raffinata ed elegante vecchiaia.
I boccoli biondi le contornano il viso e scivolano delicatamente sulle sue spalle, le rughe iniziano a farsi vedere nel suo dolce viso di un tempo, ma le rughe sono bellissime perché raccolgono tutta una vita e nella sua, di vita, direi che ne ha passate di tutte.
I suoi grandi occhi verdi sono identici ai miei, sia per taglio che per sfumatura mentre Ashton, dicono tutti, che ha gli stessi occhi di mio padre.
Le sue labbra, rosa e carnose, riprendono molto quelle di Ash e anche il sorriso.
Sì, nella mia famiglia, io sembro esattamente una lontana cugina di campagna.
Ci sorride e ci saluta con la mano come ci fossimo visti una settimana fa e ora dovessimo incontrarci per comprare un gelato, come ai vecchi tempi.
La sua tranquillità mi stranizza e calma allo stesso tempo.
Io ed Ashton esordiamo con un 'ciao' e ci sediamo ai nostri posti senza neanche darle un bacio sulla guancia.
Nel suo sguardo colgo un senso di nostalgia e rancore, abbassa lo sguardo, si sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sorride malinconicamente e posa il suo sguardo su di noi, di nuovo. 
Cosa vorrà mai dai suoi unici figli che non vede da abbastanza tempo da avermi fatto dimenticare com'è avere una madre?


POV. LUKE.
Aver visto Carol in quella condizione ha quasi distrutto anche me, non riuscivo a spiccicar parola.
Avrà pensato che io sia uno sciocco o troppo stupido per dire qualcosa in quella situazione?
Sicuramente, sicuramente sì.
Mi avrà odiato perché non l'ho neanche rincorsa per chiederle se voleva la mia compagnia.
O forse non le fregava niente della mia compagnia.
'datti alla droga, Luke, fai qualcosa di positivo nella tua vita' è strano come uno dei miei migliori amici sia stato così carino da dirmi queste parole prima di andarsene.
La cosa simpatica e ancora più strana è che io lo abbia fatto veramente.
Michael era un pilastro del gruppo, io, lui, Calum ed Ashton eravamo davvero amici. 
Ero fidanzato con sua sorella, Cassidy, una volta.
Ah, era davvero bella ma era una troia, una donna dai facili costumi, una poco di buono così l'ho lasciata e poi? Poi mi sono ritrovato pieno di botte da Michael ed i suoi amici per aver 'rotto il cuore' della sua sorellina.
Ah, ma vaffanculo, Mikey.
Nessuno lo sapeva, nessuno sapeva che gli amici strani che frequentavo erano Michael e il resto del suo branco.
Calum ed Ashton consideravano me quello pericolo ma non ero io, era Michael.
Quando poi ha lasciato la città è stato tutto più semplice ma a quel punto l'ho lasciata anch'io.
Basta pensare Luke, è da una settimana che la polvere bianca non nevica sul tuo gelido cuore, forse questo è il momento, Luke, forse lo è.
Decido di dare ragione alla simpatica vocina della mia mente, di smettere di pensare a Michael, ormai andato via da tempo e a Cassidy, ai suoi occhi paradiso.
Recupero il mio cappotto, lì da qualche parte conservo una bustina di quella sostanza che ti dà alla testa.
Sistemo per bene i pochi grammi che mi rimanevano sul tavolo della stanza da pranzo, accartoccio una cartuccia e aspiro fino a quando sento raffredare il mio cuore, quasi diventare ghiaccio e questo mi dà una dolce sensazione di vuoto.
'Luke, cosa cazzo combini a casa mia?' una voce squillante richiama la mia attenzione.
Oh merda.

POV. CAROL

'Ashton, Carol, voi dovete sapere che non siete figli unici..'   le faccie sconvolte mie e di Ashton dicono tutto.
Il cellulare vibra: tre chiamate perse di Sarah ma non ho tempo di chiamarla. Ora anche lei, cosa vorrà?
'Mamma cosa stai dicendo?'
'Avete una sorella, vostro padre aveva un'altra figlia, me lo ha detto il giorno prima di andarsene via, andarsene dalla sua famiglia' 

Cosa? Nostro padre aveva una famiglia, io avevo una sorella ed io non ne sapevo nulla?
La mia mente è appena stata investita da mille pensieri.
Chi era mia sorella? Dove abitava? Quanti anni aveva?
'Mi ha lasciato un indirizzo. Un giorno sono andata in questa casa e ho visto tuo padre, la sua fidanzata e la figlia, della tua età circa, Carol. Con loro era felice e non ho avuto il coraggio di fare una scenata e così me ne sono andata via'
Ashton era piuttosto scosso, si alza e inizia a gridare.
'Come hai potuto? Ho una fottuta sorella e solo dopo anni mi dici di averla? Che schifo di madre mi è capitata. Dammi questo indirizzo, la troveremo.'
lei senza aggiungere parola lascia il fogliettino, ci guarda un attimino e se ne va, lasciando ancora una volta i loro figli in panico. 

CIAO RAGAZZEEE, ANCORA UNA VOLTA MI AVETE SORPRESA PERCHE' NON PENSAVO RIUSCISSI AD OTTENERE SETTE RECENSIONI PER QUELLA MERDA DI CAPITOLO.
COOL STORY.
BTW SONO UN PO' IN ANSIA PER QUESTO PERCHE' NON SO SE VI PIACE O NO, PARLATEMI UN PO' DI COSA NE PENSATE.
VI CHIEDO SOLO UN CINQUE RECENSIONI.
LOVE YA.

 

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Capitolo 12
*** What happened to that? ***


"All your promises and all them plans we had

What happened to that? What happened to that?"


-Selena Gomez.





POV. LUKE.

Sarah continuava a guardarmi sconvolta, aveva appena trovato il ragazzo della sua migliore amica mentre si drogava.

"No, Sarah io-" riuscivo a vedere il furore nei suoi occhi.

"Mi dispiace, Luke, non sono pronta rivivere tutto questo, a far vivere tutto questo a Carol." le sue parole possono sembrare parole casuali ma io so a cosa si riferisce.

Quando stava con Michael, scoprì che lui si drogava ma lo amava così tanto da cercare di farlo cambiare ma nessuno riesce a cambiare Michael Clifford, lui può soltanto cambiare le altre persone. Come ha fatto con me, come ha fatto con tutti i suoi amici.

Lui lasciò Sarah e lei iniziò a stare male, malissimo, solo Carol la aiutava in quel periodo.

"Io non farò del male a Carol, io la proteggerò dal male" Sarah sospira un attimo e credo che stia piangendo.

"Sai, Michael, Michael mi diceva pure così, forse non era sincero ma diceva pure così. Guarda come sto io. Pensi stia bene?"

La guardo, la fisso senza che i miei occhi tradiscano i miei silenzi.

"Lo dico io. No, non sto bene, Luke. Ti prego di lasciare in pace Carol, di non avvicinarti mai più a lei."

Mi alzo dal divano e agito le mani come volessi spaccare qualcosa ma riesco a contenere la mia rabbia.

Da quando sto con Carol, sono cambiate tante cose.

Riesco a non ficcarmi nei guai così tanto spesso come facevo prima.

Riesco a contenere la mia rabbia.

Sono meno violento.

Ma la droga, quella ti divora fino all'ultimo respiro.

"COSA CAZZO STAI DICENDO, SARAH? TU VUOI CHE IO LA LASCI?"

sembra quasi che tra un paio di minuti le avrei messo le mani addosso, le avrei tirato uno schiaffo o altro dal modo in cui gridavo e mi agitavo.

Eppure Sarah non si scomponeva, sapeva che non le avrei mai alzato le mani.

E con tutta tranquillità risponde: "Beh, se non vuoi che venga a sapere delle tue dipendenze"

Se resto ancora lì, rischio di prenderla a pugni.

Quanto è irritante la sua espressione, come fanno i ragazzi ad andarle dietro?

Afferro la mia borsa e vado via.

"Lascia che io lotti per te, Carol"

Mi faccio schifo, non sto lottando, ho lasciato che la droga decidesse ancora una volta per me ed ora, eccomi, ridotto in questo modo.

Non avrei neanche dovuto dare ascolto a Sarah, chi era lei per decidere se dovevo lasciarla o no?

Cosa penserà ora Carol di me?

Non ho lottato per lei.

L'ho persa, ho perso la mia battaglia.





POV. CAROL.



"Cosa ne pensi, allora?"

chiedo ad Ashton mentre stiamo camminando per tornare a casa.

"Di quella donna?" chiede retoricamente con quel tono di disprezzo.

Annuisco e lo guardo con occhi sognanti, come se volessi che dicesse qualcosa di bello riguardo a mia madre.

"Beh, cosa dovrei dire? Ora voglio solo conoscere mia sorella" che parole strane, però.

Mia sorella.

"Non avrei mai pensato di avere una sorella, che mi nascondesse una cosa così importante. Ma, chissà, forse questa volta è il mio turno di avere un fratello intelligente"

Ashton mi dà un pugnetto sulla spalla e mi sorride.

"Saremo una famiglia, la troveremo e potremo finalmente essere una famiglia"

Avrei voluto chiedergli se con 'famiglia' intendesse anche la mamma ma era chiaro che non faceva parte della sua concezione di famiglia.



Arrivo a casa di Sarah, con musica che fa come sottofondo nel mio ipod.

Sarah apre con un viso bianco e strano.

"Che succede?" guardo intorno a lei "Dov'è Luke?"

Lei si siede sul divano e non risponde.

"Dov'è?" chiedo ripetutamente.

"Se ne è andato"

Le sue parole mi spiazzano. Che cosa significa che se ne è andato?

Per sempre?

Per prendere la pizza?

Per fare una passeggiata?

Che vuol dire esattamente 'se ne è andato'?

Dalla faccia di Sarah non sarà un 'se ne è andato per andare a comprare del cibo'.

Sarà un 'se ne è andato, via da qui, per sempre' secco e crudo.

Non aggiungo parola, sapevo già che non sarebbe più tornato.

Avrei voluto raccontargli di mamma, della mia sorella, quella nuova.

Ma invece non era qui, e forse non lo è mai stato.

Che fine hanno fatto le sue promesse e tutti quei piani che avevamo?

Sono svaniti, insieme a lui.

Non avrebbe mai più lottato per me, e forse non lo aveva mai fatto.

Forse ha pensato che una bandiera bianca sarebbe stata molto meglio di mille parole, di mille baci.

E' come quando abbandonare una persona è più facile che starle accanto.

E' così che ci si perde, tra parole mai dette, tra abbracci mancati.

Lui ha preferito andarsene.

E che non ritorni più.

 

BUONGIORNO AMICI MIEI!
COME SEMPRE, HO OTTENUTO LE RECENSIONI CHE SPERAVO DI OTTENERE, VI AMO INFINITAMENTE.
ORA, SCUSATE SE QUESTO CAPITOLO FA SCHIFO MA IL LATINO E IL GRECO MI CHIAMANO.
UCCIDETEMI CC.
ANYWAY GUYS, VOLEVO CHIEDERVI 8 RECENSIONI, TANTO PER FAR SEMBRARE QUESTA STORIA BELLA E INTERESSANTE.
AMO TUTTI VOI CHE RECENSITE, CHE METTETE TRA I PREFERITI, TRA I SEGUITI, TUTTI. ANCHE QUELLI CHE LEGGONO IN SILENZIO, AMO ANCHE VOI.
LOVE WILL REMEMBER YOUUU.
EEE SE VOLETE SEGUIRMI SU TWITTER, SONO @oxigenluke (CHIARAMENTE)
SE MI DITE CHE SEGUITE LA MIA STORIA, VI SEGUO SUBITO, LMAO
ODDIO, CHE PROLISSA.
SEMBRO LOGORROICA, NO?
IN OGNI CASO, MI DILEGUO


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Vi lascio con questa foto, idk 
i miei cake feelings, sono bellissimi, cristoddio.

 

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Capitolo 13
*** delete? ***


Ragazze, ho ottenuto solo quattro recensioni per lo scorso capitolo e non sembra che questa storia possa continuar ad interessarvi dato che nessuno lascia una recensione... 
Non so se continuare la storia, se volete che continui, vi prego, ditemelo perché ho il capitolo pronto, aspetto solo voi.:(

SO SAAD.

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Capitolo 14
*** apologize. ***


Questo capitolo lo dedico a tutte voi,
a tutte quelle che mi hanno incoraggiato a continuare,
a tutte quelle che hanno recensito,
a quelle che leggono in silenzio facendosi filmini su Luke e Carol,
vi amo tutte.
"It's too late to apologize, too late."
-OneRepublic.

S
arah mi guarda non sapendo che cosa dire, inerme, è la prima volta che è incapace di consolarmi. In quel momento avrei picchiato qualcuno, avrei picchiato anche lei. Non perché la odiassi, semplicemente perché stava zitta, mi nascondeva qualcosa o anche perché mi andava. Era stata l'ultima persona ad aver visto Luke e lo ha lasciato andare senza fermarlo, sapendo che sarei morta senza di lui, che cosa stava pensando?
"Voglio andare via da qui." dico con uno sguardo fulminante, forse è questo il motivo per cui tiene lo sguardo basso.
"Ti capisco" aggiunge sconsolata "se non vuoi stare più qui, okay." mi guarda un attimo e poi riabbassa gli occhi non riuscendo a sostenere i miei, che sprigionano dolore e odio contemporaneamente.
"No, voglio venga anche tu con me." si gira a questa affermazione e questa volta mi fissa senza voltarsi.
"Da Ashton? Non se ne parla." questa volta è lei quella insicura di se stessa, si tortura le mani sudate.
"No, la prossima settimana, Io, Ashton, Calum e Emily andiamo nella nostra casa delle vacanze." affermo sicura.
"Ma tu odi quel posto."
"Da piccola mi piaceva andarci, poi quando Ashton ha portato Luke, Michael, Cassidy e Luke ho pensato fosse solo un posto in cui fare sesso e canne e quindi non mi è piaciuto più,"
 
"Guarda che ci andavo anch'io quando "stavo" con tuo fratello" mi ricorda.
"Appunto, tutti sanno che sei una troia." ridiamo e quando si alza per abbracciarmi, mi scanso. Diventa pallida e inizia a fissare un punto fisso, odio vederla così ma non riesco, non riesco a starle vicina.
"Vado a comprare qualcosa da mangiare, torno subito." Sarah neanche annuisce, mi guarda solamente uscire da casa sua.

E non è vero che sarei tornata subito, non voglio stare lì, non per Sarah ma perché quella casa e tutto quello che è successo lì mi stanno mangiando via.
Sono incazzata con me stessa per aver creduto a quella scenata di Luke.
‘sai perché te lo chiedo? Perché io mi sono svegliato, e tu non c’eri. E ho pensato, se mi svegliassi ogni mattina senza di lei? Come farei? Tu sei l’unica persona che mi è rimasta e cercarti ma non trovarti mi fa star male perciò non andare, non andare mai via'
E' questo quello che mi ha detto Luke quella mattina, mi ha fatto credere di essere debole, di aver bisogno di me.
Mi ha fatto credere che svegliarsi senza di me fosse la peggior tortura a cui potesse essere sottoposto.
Mi chiedo perché, perché Carol gli hai creduto?
Perché te ne sei innamorata e anche se adesso vuoi ucciderlo, desideri solo lui.
Lui, i suoi baci, la sua voce, i suoi abbracci, desidero solo lui.

All'entrata del supermercato noto un tipo strano con dei capelli fucsia e una ragazza al fianco con una chioma nera e una giacca in pelle.
Il ragazzo si gira verso di me.
Non può essere, non può essere lui.
Non può essere "Michael.". Sussurro.
Mi saluta e mi chiede di venire verso di lui. Riluttante mi avvicino a lui e a sua sorella.
Cassidy, è così bella.
Ha degli occhi e delle labbra con cui potrebbe avere chiunque.
Scommetto che quando Luke la rivedrà, si riaccenderà la fiamma che c'era una volta tra loro.
Anche con quel viso bianco e quell'espressione scavata dalla stanchezza è tremendamente bella.
Inizio a sentirmi a disagio.
"Siamo tornati in città!" dice Michael dopo un lungo silenzio.
"L'ho visto" anche se avrei voluto essere accogliente, le parole escono più acide di quanto avessi immaginato.
"Dovremmo vederci tutti insieme, tutta la vecchia comitiva." continua Michael mentre Cassidy non pronuncia parola e sembra in un mondo tutto suo.
"No." rispondo subito.
Clifford non mi chiede perché, mi guarda come se aspettasse che spiegassi da sola il motivo.
"Io, Calum, Ashton e Sarah andiamo nella casa delle vacanze."  rispondo sicura.
"Bene, allora vedrò Luke, sai dov'è?" subito Cassidy si volta verso di me degnandomi di uno sguardo, aspettando con ansia la risposta.
"L'altro giorno ha detto di aver affittato una casa ma penso sia ancora nella vecchia casa Hemmings." senza dare il tempo a Michael di rispondere, la sorella lo afferra con un braccio e lo porta via da me. Clifford mi sorride e lo saluto con un cenno con la mano.
Che cosa ha in mente quella pazza di Cassidy?
Luke è mio.
Ah no, non lo è più, scordato.

LUKE POV.
Casa mia sembra deserta senza i miei fratelli che giocano alla play, che litigano, senza mia madre che cucina cantando le sue canzoni preferite. 
Mi manca terribilmente la mia famiglia.
E pensare che se la droga e la brutta gente non avessero fatto parte della mia vita, avrei ancora vissuto qui con loro e, invece, ci siamo trasferiti in quella maledetta casa al lago, lasciando i miei amici e Sydney che amavo e amo.
La vita lì mi stava portando alla depressione, mi stava portando al suicidio. 
Mia madre non mi parlava più e i miei fratelli non litigavano più per quale film vedere. Così ho deciso di tornare a Sydney.

"Luke, se tu esci da questa casa, non sarai più mio figlio." grida mia madre in preda al panico, con le lacrime che le rigano il viso e con una voce debole, come se stesse per cadere da un momento all'altro.
Per quanto la amassi, non riesco più a vivere in questa casa, lontano dai miei amici, da tutto, devo andare via, anche se a Sydney dovessi tornare dalla zia June che odio, anche se dovessi vivere sotto i ponti.
"Bene, allora dimenticami. Da oggi non sono più tuo figlio." silenzio, interrotto dalla porta che chiudo violentamente alle mie spalle.
Prendo il treno e torno nella mia città, Sydney.


A che cosa stavo pensando quando ho lasciato mia madre? Tornerei ben volentieri da lei, ora, ma non sono sicuro che mi accetti, dopo un anno che non mi vede.
Suona il campanello.
Oh Signore, anche se ti ho sempre insultato e ignorato, dammi in questo momento la mia Carol.
"Amico mio!"  per Michael Clifford, il ragazzo che mi ha costretto a rinunciare a tutto, quello è esattamente il cattivo momento per presentarsi dopo anni da me chiamandomi amico.
Lo avrei preso volentieri a pugni, ma poi, quando vedo Cassidy, per qualche motivo, non lo faccio.
Li lascio entrare a casa mia e mentre loro siedono sul divano, io sto in piedi, in ansia.
"Non ho i tuoi soldi e i tuoi amici mi hanno già picchiato per questo." affermo con voce dura.
"Non sono tornato per i miei soldi ma per altro." dice guardandomi dritto negli occhi.
"Non dirmi perché ti mancavo, tu e il tuo ego state bene insieme da soli" Michael ride ironicamente a quest'affermazione, ma non ci trovo nulla di divertente.
Cassidy, invece, sta zitta chiusa nella sua giacca. La guardo un attimo, e poi passo al fratello.
Avrei voluto abbracciarla, era da troppo tempo che non la vedevo.
"E in ogni caso non ho bisogno della roba, non più." 
"Ah sì? Allora potresti ridarmi tutte le cose che non riesci a pagarmi, tipo la..."
"Te la ridarò, aspetto solo che le acque si calmino."
"Non manderò i miei uomini a picchiarti, stai al sicuro, adesso che sono ritornato."
"Non per me, per Carol."
 il sorriso e il suono della dolce risata di Carol si fanno lentamente spazio nei miei pensieri e sorrido spontanemante, rendendomi conto di aver un dannato bisogno di lei.
Con la coda degli occhi noto Cassidy fissarmi.
Sarà la volta buona che dica qualcosa? Con me non è mai stata silenziosa.
"Beh, peccato che tu ti sia innamorato di lei, Hemmings." dice sorprendendo non solo me, ma anche Michael, che la guardiamo sorpresi. Le sue parole escono taglienti, come lame di un coltello.
"Che cosa vuoi dire?" chiedo con voce debole.
"Beh" noto un mezzo sorriso mentre parla "lei, Calum, Ashton e Dio sa solo chi altro ancora andranno nella casa delle vacanze Irwin, e noi due sappiamo che cosa succede spesso in quella casa, vero, Hemmings?" chiede retoricamente alludendo a quella notte in cui io e Cassidy abbiamo fatto l'amore. O forse era soltanto sesso.
E comunque, certo che lo so, ma non le rispondo.
"Hai notato che tutti ti dimenticano?" a questa affermazione di Michael, sbotto.
"Ah certo, sei ritornato per farmi diventare uno dei tuoi amici che va in giro a picchiare la gente? Ho già smesso di esserlo. Non sarò mai più tuo amico, mi fai schifo tu e il tuo modo di far sentire inutili le persone. Ora, per carità di Dio, dimmi che sei venuto a fare qui." gli urlo.
"Non siamo ritornati per farti del male, Luke." risponde Michael voltandosi verso la sorella come se aspettasse che dicesse qualcosa.
Cassidy sembra pensarci un po' su e poi mi guarda con quegli occhi che non sono mai riuscito a leggere.
"Siamo tornati perché.." si ferma e con una mano si tocca quei capelli che amo accarezzare.
"Perché ti amo, Hemmings. Ti amo ancora."
Che cosa?

"Have you noticed that everyone forgets you?"

ALLORA VOGLIO DIRVI TRE COSE: LA PRIMA.
GRAZIE DI TUTTO, MA COME AVETE VISTO ALL'INIZIO, AVETE CAPITO QUANTO VE NE SONO GRATA.
LA SECONDA:
IL CAPITOLO PRONTO SI E' CANCELLATO E QUINDI E' MOLTO PROBABILE CHE QUESTA "COPIA" SIA USCITA UNA CAGATA.
LA TERZA:

FINALMENTE SONO ENTRATI IN SCENA I DUE PERSONAGGI CHE MORIVO DALLA VOGLIA DI PRESENTARE: MICHAEL E LA SORELLINA CASSIDY. CHE COSA NE PENSATE? E CHE COSA PENSATE DI CASSUKE? IO PERSONALMENTE, LI ADORO. BEN PRESTO DESCRIVERO' MEGLIO CASSIDY ANCHE SE GIA' VI SARETE FATTI UNA BELLA IDEA DI COME SIA FATTA, MI RITROVO IN LEI, PERCHE' E' UNA RAGAZZA FORTE, TIPO LA AMO, AMO QUESTO PERSONAGGIO QUINDI POSSIBILE CHE CI SIA QUALCHE COLPO DI SCENA.

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PERFETTA, QUESTA E' CASSIDY SECONDO LA MIA IMMAGINAZIONE. CHIARAMENTE SOGNO DI ESSERE COSI' BELLA. 
IN OGNI CASO, VI AMO, VVB E LASCIATEMI QUALCHE RECENSIONE PER FARMI CAPIRE COSA NE PENSATE.

 

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Capitolo 15
*** you and me. ***


"But all I see is you and me."
-OneRepublic.

"D
evo dirti una cosa, Hemmings." dice Cassidy mentre posa la cicca della sua sigaretta nel posacenere. 
E' sopra di me ma non mi pesa.

"Cosa devi dirmi?"  chiedo dandole un bacio sulla spalla. 
Mi rende il ragazzo più felice del mondo, Cristo.
"Credo di amarti."
"Ohw, questa me la segno. Cassidy Clifford che ama qualcuno, woho."
 dico nel modo più tranquillo possibile.
"No, Luke." amo quando pronuncia il mio nome "ti amo nel senso che voglio passare il resto della mia vita con te."

Da Cassidy queste non me le aspettavo, lei non è mai stato il genere.
Le prendo delicatamente il viso, lo volto verso di me e la bacio, la bacio perché è la cosa più bella esistente e non va sprecata.


Guardo un attimo gli occhi impenetrabili di Cassidy e mi rendo conto che mi manca, mi manca ma non la amo.
Il passato è il passato e non ritorna indietro per diventare presente.
Io non la amo, no. Io amo Carol, la mia piccola dolce Carol, lo so. 
Non le rispondo, la fisso solamente.
Cassidy sorride con l'angolo destro della bocca e abbassa lo sguardo.
"Michael, ci puoi lasciare un attimo soli?" non avevo mai sentito questo tono di voce di Cassidy, quello debole e fragile.
Quanto vorrei abbracciarla.
Michael annuisce e in silenzio esce dalla stanza. 
Un silenzio imbarazzante, invece, incombe su di noi e nessuno dei due riesce a guardarsi negli occhi.
"Ricordi... Ricordi quando ti dissi che ti amavo?" perché ha questo potere di riuscire a farmi sentire impotente e imbarazzato? Non riesco a parlare.
"In ogni caso, io, dicevo davvero. Io posso darti tutto quello che vuoi, non sai quanto mi sei mancato, Luke." cazzo.
"Anche tu... Anche tu mi sei mancata." le parole escono sole e vorrei fermarle.
"Che cosa aspetti a baciarmi?" mi chiedo perché sia così dannatamente bella, mi chiedo perché lo sia anche quando dovrei odiarla e respingerla 
"Non posso... Non posso farlo." le guardo le labbra, sono così delicate.
"Bene." si avvcina pericolosamente. "Allora lo farò io."

POV. CAROL.
Ashton è venuto a trovarmi, alla fine gli ho detto lo verità.
Gli ho detto di me e Luke, di tutto il casino che è successo. L'ho fatto perché so che è l'unica persona in grado di consolarmi, lo so. 
"Lo sapevo che ti avrebbe fatto del male." sono appoggiata al suo petto e con una mano mi accarezza i capelli, proprio come quando ero piccola.
Sarah e Calum sono intorno a noi con lo sguardo basso e le mani tra le mani. 
Non avrei mai voluto che Hood mi vedesse in quella situazione ma non potevo farne a meno.
"Io... Io supererò anche questo, lo sai. Lo sai che sono forte."
"Oh avanti, smettila, Carol!"
 Calum inizia a gridare, sorprendendo tutti, soprattutto me dato che non ha aperto bocca da quando è arrivato.
"Di fare che cosa?"
"Di fingere che non ti aspettavi che questo succedesse. Ti avevo pure avvertita, che tutto quello che Luke tocca, rompe. Mi fa male, male da morire vederti così e non posso fare niente e sai perché? Perché te ne sei innamorata."
 tutti mi guardano, avrei voluto gridare di smettere di fissarmi.
"Calum, basta. La fai stare solo peggio, non capisci?" dice poi Ashton.
"Lo so." Calum mi guarda come se mi volesse picchiare, prende la sua giacca ed esce da casa.
"Che cosa gli è preso?" chiedo con una voce acuta.
"Non ne ho idea. Ma sai una cosa?" chiede con una dolce voce da bimbo.
"Sì, lo so, Ashton. Fra tre giorni partiremo e quindi saremo tutti felici e contenti, yey."
"No, non è questo. Ho trovato nostra sorella, Carol."
  le parole di Ashton escono chiare e dure, come fosse la cosa più brutta e bella del mondo.
"C-che cosa?" 



YOU LOOK SO BEAUTIFUL TODAY.
INTAANTO, VOLEVO DIRVI CHE SONO STATE CARINISSIME QUELLE RECENSIONI E ANCHE SE NON HO RISPOSTO A TUTTE, MI DISPIACE, HO AVUTO MOLTO DA FARE IN QUESTI GIORNI ED ECCO PERCHE' IL CAPITOLO E' VENUTO 'NA CAGATA E ANCHE TROPPO BREVE, SRY SRY.
MA LO SO CHE MI AMATE COMUNQUE PERCHE' IO VVB.
QUANTA SUSPENSE STO CREANDO IN QUESTO CAPITOLO? EHEH? LMAO.
IN OGNI CASO, MI LASCIATE ALMENO CINQUE RECENSIONI?:( I LOVE YOU ALLLL.

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