I am nothing without you

di MiChiamoChiara
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo. ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo. ***
Capitolo 3: *** Terzo capitolo. ***
Capitolo 4: *** Quarto capitolo. ***
Capitolo 5: *** Quinto capitolo. ***
Capitolo 6: *** Sesto capitolo. ***
Capitolo 7: *** Settimo capitolo. ***
Capitolo 8: *** Ottavo capitolo. ***
Capitolo 9: *** Nono capitolo. ***
Capitolo 10: *** Decimo capitolo. ***
Capitolo 11: *** Undicesimo capitolo. ***
Capitolo 12: *** Dodicesimo capitolo. ***
Capitolo 13: *** Tredicesimo capitolo. ***
Capitolo 14: *** Quattordicesimo capitolo. ***
Capitolo 15: *** Quindicesimo capitolo. ***
Capitolo 16: *** Sedicesimo capitolo. ***
Capitolo 17: *** Diciassettesimo capitolo. ***
Capitolo 18: *** Diciottesimo capitolo. ***
Capitolo 19: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Primo capitolo. ***


Primo capitolo:

                                                                                                  Buona lettura.


La stanza era buia e cupa, come rumore di sottofondo c'erano alcune persone che parlottavano tra loro con fare piuttosto preoccupato, ma poco importa. In quel mese avevo messo piede lì dentro una decina di volte sperando di non ritornarci più, ma dall'altro canto, le mie preghiere e speranze non furono ascoltate mai dall'uomo che stava lassù a vegliare sulle persone. Le lacrime erano sul punto di sgorgare dai miei occhi azzurri, ormai spenti e stanchi da molto tempo. Mi trattenni per non piangere l'ennesima volta, concentrandomi su qualcos'altro... Per esempio sulla scritta pronto soccorso che mi lampeggiava davanti. Oppure sulla coppia di vecchietti che stavano in un'angolo della stanza, scambiandosi rassicurazioni come 'Andrà tutto bene, non ti preoccupare. Ci sono io con te'. Era davvero fortunata quella coppia di anziani, nonostante tutte le peggiori disgrazie erano lì, sorridenti con l'amore della propria vita ancora difianco dopo tutti gli anni passati insieme.

'Io invece?'

'Io non ho nessuno. Tranne mio padre che sta lottando contro la morte proprio in quella stanzetta, che conosco fin troppo bene.'

Ormai parlavo da sola, senza avere nessuno con cui  parlare e raccontare le mie paure o semplicemente ascoltare le mie preghiere per lui. Parlavo con me stessa, con la mia persona, rassicurandomi continuamente che andrà tutto a meraviglia quando quest'ultime erano soltanto pure illusioni. In questi tre anni i pensieri sia buoni che cattivi, mi giravano vorticosamente nella mia testa senza dare tregua alla mia persona, alla mia anima che continuava a soffrire sempre di più. Alzai volontariamente le maniche della mia felpa azzurra, osservando i tagli non ancora rimarginati del tutto ma ancora ben aperti. Infatti, da un taglio particolarmente profondo stava scendendo una piccola gocciolina di sangue di colore rosso acceso. Avvertii una presenza al mio fianco, ma non badai ad alzare la testa per vedere chi fosse, continuando ad esaminare le lesioni.
"Possono prendere infezione, sai?"
Mi voltai di scatto alla mia destra, immergendomi involontariamente in una foresta verde. Aveva dei ricci non ben definiti ma spostati lateralmente e due occhi così grandi e verdi che nelle iridi ci si poteva specchiare. Vidi il suo viso che si dipinse in un leggero sorriso, appena si accorse che sembrava che gli stavo facendo una tac. Lo guardai un pò confusa non ricordandomi della domanda di prima, lui capì subito.
"Possono prendere infezione, se non te li disinfetti."  ripetè con un velo di preoccupazione, indicando i tagli ben evidenti su entrambe le braccia, per poi guardarmi. Distolsi subito quel contatto visivo, annuendo solamente sperando che andasse via e mi lasciasse in pace con i miei pensieri. Si alzò dalla sedia in plastica piuttosto scomoda, stiracchiandosi un poco per poi guardarmi un'altra volta.
"Vieni con me. Non ti farò del male, voglio solo disinfettarli." disse dolcemente, per ispirarmi sicurezza ma stava facendo il contrario dato che farmi medicare i miei tagli da un perfetto sconosciuto non è un'idea allettante. Mi vide in balìa dalla indecisione, quindi si affrettò a presentarsi meglio, non volendo sembrare proprio il primo che passa per strada.
"Scusami non mi sono presentato, mi chiamo Harry Styles. E tu?"
"S-sophie Anderson."  risposi balbettando, alzandomi a mia volta dalla sedia e sgranchendomi bene le mie gambe indolenzite dal troppo tempo che ero in quella posizione. Forse la sedia aveva preso la forma del mio fondoschiena.
"Da quanto sei qui, in ospedale?" mi domandò subito dopo. Che dovevo rispondere? 'Sai, è da tre anni che ormai sto qui, pur contro la mia volontà e speranza.'

Flashback.

Ero in cucina a prepargli la sua camomilla, la solita bevanda che beveva prima di andare a letto. Sussultai quando dei piccoli gemiti di dolore lasciarono la stanza di sopra. Salii più in fretta possibile le scale per salire al secondo piano, ed entrai velocemente in camera da letto sua e lo vidi che respirava affannosamente, con una mano sul petto.
Vedevo il suo petto alzarsi e abbassarsi più velocemente del solito, segno che qualcosa stava andando nel verso sbagliato. Notai con la coda dell'occhio che le linee sul piccolo televisore che tracciavano il respiro era pari a zero. No, un'altra volta.

Fine Flashback.

"Dalle tre di ieri notte."  risposi ritornando finalmente alla realtà.
"E non sei neanche uscita un'attimo?" chiese lui meravigliato, guardandomi con gli occhi leggermente spalancati più del dovuto. Scossì la testa un paio di volte, per poi rispondere con un flebile no accorgendomi che mi stava allungando un mano, per far sì che io la afferrassi e la stringessi.
"Vieni, andiamo a prendere qualcosa da mangiare al bar qua di fronte."  
Annuii. Dato che un certo brontolio di stava impossessando della pancia già da qualche ora prima, ma non avendo il coraggio di alzarmi non presi nulla, dato che prendere un panino farcito da quelle macchinette che non danno neanche il resto equivale a vomito e mal di pancia. Ed era vero, prima della morte di mia mamma quando ero ancora piccolina, mio papà mi accompagnò a una di quelle macchinette per prendere un panino al formaggio e prosciutto. Ricordandomelo come se fosse ieri, neanche mezzo'ora che lo finii un mal di pancia pervase la mia pancia. Mio papà mi portò da un'infermiera che lavorava sul posto, spiegandogli cos'era successo non feci neanche tempo di parlare che vomitai tutto addosso a quest'ultima. Sorrisi ripensando a quel momento buffo, provando a immedesimarmi nella parte dell'infermiera schifata.
"Sophie, ci sei?" chiese Harry sventolandomi una mano davanti alla faccia, provando a staccarmi da quella frase di trance. Annuii sicura, dicendogli di aspettare lì dov'era che dovevo avvisare l'infermiera che uscivo un'attimo. Mi avvicinai al bancone di legno, dove un signora sulla cinquantina mi guardava sorridente da quegli occhiali così spessi e grandi.
"Mi scusi, esco un'attimo. Se succede qualsiasi cosa al signor Frank Anderson mi venga a chiamare, sono al bar qua di fronte."
"Non si preoccupi, signorina."
"Grazie." risposi cordialmente alla gentile signora, per poi girare i tacchi e avvicinarmi a Harry che mi guardava con un sorriso stampato sulla faccia. Presi mia borsa grigia in pelle dal tavolino su cui era appoggiata per poi mettermela sulla spalla destra, dicendo a Harry che potevamo andare.
Appena uscii dalla stanza, l'aria britannica era freddissima per il primo inverno in corso.
Il Bar era proprio di fronte a noi neanche venti passi eravamo sulla soglia e fui pervasa da un calore intenso della piccola stufetta in un'angolo della stanza, dato il freddo di quel gelido inverno. Si poteva già inspirare il buon profumo di caffè caldo e brioche appena sfornate, quella mattina. Ci avvicinammo a passo felpato vicino alla vetrina contenente le brioche di vario tipo e una leggera aquolina mi pervase in un'attimo.
"Quale prendi?" mi chiese indicando le brioche appena calde che si presentavano davanti a noi.
"Una brioche alla Nutella." lui rise sorridendomi ordinando la stessa cosa, per poi ordinare due caffè caldi e due brioche alla Nutella. Ci sedemmo ad un tavolino bianco per due, aspettando impazienti la nostra ordinazione.
"Vedo che abbiamo qualcosa in comune." sorrise, riferendosi alla brioche.
Annuii, vedendo la cameriera con il seno prosperoso che si metteva in bella mostra a Harry, che era assolutamente impassibile e non gli rivolgeva neanche un'occhiata. Lo osservai attentamente : labbra fini e rosee, capelli un pò di qua e un pò di là ma perfetti e i  due foreste verdi al posto degli occhi. Era un bel ragazzo, non potevo biasimarlo sennò avevo due pezzi di prosciutto sugli occhi, ma mia mamma quando mi piaceva qualche ragazzo mi ripeteva sempre con la sua voce calda e dolce:  'Non soffermarti solo sull'aspetto fisico ma devi scoprire cosa si cela nell'anima di colui che ti fa battere il cuore.'  Non che mi piacesse Harry ma aveva dannatamente ragione, perchè poco tempo dopo il ragazzino bello e simpatico si trasformava in un  vero e proprio mostro antipatico e terribilmente stronzo. Mia mamma aveva ragione su tutto, in pratica da piccola pensavo che sapesse prevedere il destino perchè lei diceva che le cose andavano così, e infatti andavano sempre come diceva lei.
Afferrai in mano la brioche ancora calda e la mangiai, accompagnata da qualche sorso di caffè. Era da due giorni che bevevo solamente acqua oppure thè, ritrovandomi in paradiso con l'aroma di Nutella in bocca.
"Buona la brioche, Sophie?"
"Sì." risposi semplicemente.
"Ti posso fare una domanda?"
Annuii leggermente, per poi guardare Harry davanti a me.
"Perchè sei qui?"
Ricevetti un colpo basso.  Abbassai la testa, anzi la incassai direttamente rannicchiandomi per sembrare più piccola, mentre una lacrima solitaria percorreva il sentiero sulla mia guancia pallida. Vidi Harry allarmarsi e avvicinare la sedia alla mia, ritrovandoci a pochi centimentri di distanza.
"Ehi, Sophie." mi richiamò dolcemente per poi con il suo grande pollice tirar via le lacrime cadute sul mio viso "Tranquilla, non sei obbligata a dirmelo." detto questo si avvicinò per abbracciarmi mettendo le sue grandi mani sui miei fianchi e io attorno al suo collo.
Il suo profumo sapeva di fresco e di muschio e i suoi capelli profumavano di mele misto qualcos'altro, che non riuscii ad edentificare bene. Ero intrappolata in un suo abbraccio e mi aveva fatto tremendamente bene riceverlo  da qualcuno, cosa che mancò da tre anni. Si staccò e si ricompose, mettendo la sua schiena sullo schienale della sedia di pelle.
"Grazie." lo ringraziai semplicemente.
"Per cosa?"
"Per l'abbraccio."








Ciao a tutti! c:
Come vi sembra? A me piace dai :)
La FF mii è venuta in mente oggi pomeriggio e mi sono FIONDATA  a scriverla sul computer.
Spero che sia di vostro gradimento!<3

Lascio a voi il comando di dirmi se vi piace oppure no e poi le vostre IMPRESSIONI. Mi farebbe davvero piacere!
La trama non è venuta granchè perchè l'ho presa da diverse parti del 1° capitolo quindi non sapevo come diavolo farla e.e
Vado! Buona serata a tutti quanti.


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Capitolo 2
*** Secondo capitolo. ***


Secondo capitolo:

                                                                                                           Buona lettura.

Harry aveva insistito a farmi compagnia per il resto della giornata, per cambiare aria eravamo andati a un parchetto vicino, sedendoci beatamente sul prato pieno di neve bianca. Avevo scoperto tantissime cose su di lui durante la giornata, e lui di me, tralasciando per strada tutta la storia dei miei genitori. Volevo tenermi tutto dentro, non far sapere niente alle altre persone che di conseguenza non mi guarderanno con sguardo pieno di compassione e dolcezza.
"Un'ultima domanda,dai." insistè lui guardardomi con i suoi occhi enormi. Era divertente stare con lui, indipendentemente dalle domande stupide che mi poneva.
Annuii sorridendo, guardando sul suo viso comparire due graziose fossette.
"Quanti anni hai?"
"Ho diciassette anni e tu?" domandai piuttosto curiosa, dato che Harry ne dimostrava almeno venti o ventuno.
"Diciotto."
"Te ne davo di più." accentuai sinceramente , provocando una piccola smorfia da parte sua
"Ah sì?" rispose in modo provocante, alzando solamente un sopracciglio facendomi sorridere.
"Sì."
Non mi diede neanche il tempo che si avventò giocosamente su di me, facendomi il solletico sotto le ascelle e sui fianchi. Continuavo a ridere come una pazza, come da tanto tempo non facevo, facendo probabilmente girare alcuni passanti che passeggiavano tranquillamente per il piccolo parco di Londra.
"B-basta!" riuscii a dire a stento tra le risate. Finalemente lui smise e si ricordò,vedendo i polsi quando involontariamente si alzò la felpa, che doveva disinfettarmeli. Si alzò di scatto, pulendosi dai residui di neve bianca addosso porgendomi poi una mano per riuscire ad alzarmi senza fatica.
"Andiamo a disinfettarli."
Lo seguii e mi accompagnò all'interno dell'ospedale, in una piccola stanza con un lettino  molto simile a un letto e vari armadietti contenenti disinfettanti,pomate,garze,cerotti e quant'altro.
"Distenditi,così sei più comoda."
Annuii dolcemente, per poi distendermi sopra quella specie di letto morbido intanto che lui era intento a cercare delle garze e un flacone di disinfettante. Quando le trovò imbagnò un dischetto di stoffa per poi cominciando a medicarmi come un vero dottore.
"Farà un pò male ma tran-"
"Non fa male, tranquillo."
Vidi che sorrise, mostrando bene le sue due fossette che gli davano un'aspetto da bambino cresciuto, erano terribilmente carine che mentre lui era intento a useguire il suo lavoro affondai un mio dito in una delle sue fossette scavate. Lui rise sommensamente al mio gesto, mostrandomele di nuovo incitandomi a toccarle ancora.
"Sono bellissime, anche io le vorrei avere."
"Tranquilla, non vuol dire se io ho le fossette ho il sorriso più bello di chi non ce le ha. E credo che il tuo  sia meglio del mio, quindi sorridi spesso." mi fece l'occhiolino e io inevitabilmente arrossii come un pera cotta. Harry rise finendo di medicare entrambi i bracci, finendo il suo lavoro avvolgendo le braccia a delle garze bianche di un tessuto ruvido che provoca solletico.
"Finito."
"Grazie mille, Harry."
Sorrise per poi aiutarmi a  scendere dal lettino che era abbastanza alto, infatti io essendo bassa potevo agitare le gambe come volevo, senza toccare il freddo pavimento dell'ospedale. Appena toccai terra vidi che la sua altezza mi sovrastava, facendomi sembrare una piccola bambina con il proprio papà. Si abbassò un pò per potermi schioccare un bacio sulla mia guancia, leggermente tinta di rossa per la vergogna.
"Ora andiamo al pronto soccorso da tuo papà,Sophie."  mi disse dolcemente, afferrandomi la mia mano magra e fine.
"Sì, andiamo."
                                                                              ****
Arrivammo al pronto soccorso in meno di cinque minuti, dato che Harry avendo le gambe lunghe e mi trascinava, quasi. Le nostre mani erano ancora incollate fra loro e dato il freddo che soffro molto durante l'inverno, con quel contatto mi sentivo tremendamente bene.
"Eccoci. Sediamoci." disse Harry, entrando nella sala d'attesa.
Annuii, per poi sedermi su una sedia appoggiando la mia borsa sul tavolino. Vidi sulla parete un grande orologio e notai che erano le sette meno un quarto, fra poco era ora di cena e io come tutte le volte non mangiavo nulla. Poi mi accorsi di Harry.
"Harry?"
"Mmh?"
"Sono le sette meno un quarto. Non devi andare a casa dai tuoi genitori?"
Lui sospirò profondamente. "Sophie, vivo da solo. Non ho nessuno che mi aspetta."
Dalla mia bocca uscii solo un piccolo e flebile "oh", segno di stupore. Tantissime domande mi giravano per la testa, cos'era successo ai suoi genitori? Mi stupii un'altra volta, quando incominciò a raccontare come se mi avesse letto nella mente, come un libro aperto.
"Un giorno stavamo andando da mia zia per trovarla visto che aveva appena partorito, avevo nove anni. Eravamo sulla macchina e ad un certo punto un camion sbandò, non si sa la causa, fatto sta ci andò addosso... Provocando l'ammaccamento totale della macchina e si catapultò. Mia mamma morì sul colpo e mio padre qualche giorno dopo. Io invece, l'unico superstite, solo un pò di sangue alla testa." mi guardò con gli occhi stracolmi di lacrime e io istantaneamente lo abbracciai forte, accarezzandogli i capelli dolcemente.
"Mi dispiace."
"Tranquilla, Sophie."
Ad un certo punto dalla porta verde dove si trovava mio padre, uscii un uomo con i capelli brizzolati e  con un camice color panna.
"Chi è la signorina Anderson?"
"Io!" mi feci notare alzando un braccio. Lui si avvicinò a me con cautela, guardandomi con i suoi occhi neri che mi incutevano solo paura.
"Mi dispiace, signorina."
Cosa?
Un giramento di testa. Due giramenti di testa. Tre giramenti di testa. Poi vidi tutto nero,non capendo più nulla.

                                                                ****
Aprii lentamente gli occhi che sembravano incollati fra di loro, vidi un pò appannato ma quando riuscii a focalizzare bene l'immagine che mi si rappresentava di fronte sorrisi leggermente: Harry.
"Sophie, come stai?"
“Sopravvivo."  dissi sinceramente.
“Fa male?"
“Cosa?"
“Sentirsi così, insomma, in bilico."
“Sì, ma dopo un po’ ci si abitua."
“Abitua a cosa?"
“Al dolore, alle lacrime, alle notti insonni, al silenzio."
“Non ti dispiace lasciarti andare?"  chiese Harry, stringendomi prontamente la mia mano fredda.
“A volte, lasciarsi andare è l’unico modo per non soffrire."
“Sì, ma dopo stai peggio." constatò lui.
“Non c’è mai fine al peggio."
“Perchè non chiedi aiuto?" chiese come se fosse la cosa più naturale di questo mondo.
“Sono tutti troppo sordi per non sentire che sto urlando in silenzio.”
                                                                         ***
Harry gentilmente, mi riportò a casa con la sua macchina dato che dopo lo svenimento, le lacrime, il mal di testa per la morte di mio padre, non ce la potevo fare ad andare a casa a piedi da sola con questo freddo allucinante.
"Eccoci." disse Harry, spegnendo il motore della Range-Rover nera.
"Harry?"
"Mmh?"
"Non lasciarmi sola." una piccola lacrima calda rigò il mio viso pallido e stanco, con la manica della felpa me l'asciugai, bagnando il tessuto. Mi voltai verso Harry, che mi continuava a fissare con uno sguardo stupito su ciò che gli avevo appena chiesto.
"Scusami Harry, non dovevo chied-"
"Non ti lascerò sola, Sophie."
"Grazie."
"Figurati."
Scesi dalla macchina nera, dirigendomi sulla soglia di casa mia, cercai le chiavi nella mia borsa e quando le trovai girai quest'ultime nella toppa tre volte, sotto lo sguardo attento di Harry.
"Vieni." lo incitai ad entrare, visto che mi sembrava un pò timido.
"Io dove dormo?"
"C'è il mio letto, se ti va. Io dormo nella camera dei miei genitori."
Lui annuì, salii al piano superiore spiegandogli che poteva fare come se fosse a casa sua, senza problemi. Mi diede la buonanotte con un piccolo bacio sulla fronte, io ricambiai subito con un bacio in guancia. Entrai in camera dei miei genitori, e notai che era ancora come tre giorni fa, come l'avevo lasciata, non avevo sonno quindi presi un foglio e una penna, incomiciando a scrivere una lettera:

Caro papà,

Non puoi nemmeno immaginare cosa ho provato quando te ne sei andato, non ci crederesti mai nemmeno se te lo dicessi perché credi che non sia nemmeno lontanamente in grado di provare certe emozioni. Non sai quanto soffro, non hai idea di quanto sono stata male per  te, non puoi nemmeno immaginartelo perché credi che io sia forte, credi che io non provo nulla di intenso. Tu non hai idea di  di quanto ti voglio bene, papà. Ci sono stati periodi in cui credevo che andasse tutto bene, di stare bene così e ne ero convinta, mi bastava che tu sorridevi e ridevi e mi tornavano in mente  tutti quei ricordi  e che con tutta me stessa cercavo di reprimere. Mi ricordo quando ci dicevamo che ci volevamo bene a vicenda, ma non abbiamo risolto nulla perché siamo troppo orgogliosi. Papà, io non sono forte come credi. Il problema è che non c’e l’ho mai avuta tutta questa forza perché non riesco a stare senza parlarti, senza riguardare le vecchie foto fatte insieme al mare o le vecchie conversazioni e mi davi consigli e opinioni, senza ripensare ogni tanto ai momenti passati insieme. Avrei voglia di dirti un sacco di cose ma non cambierebbe nulla, tu non torneresti mai più qui, qui da me.
Non immagini quanto sto male, di quanto tempo passo a pensarti e a piangere perché ho sbagliato tanto con te, ma ti giuro, non ho mai voluto una cosa cosi tanto in tutta la mia vita. Non so quando finirà questa cosa, credo mai, ma anche se mi fa soffrire vorrei non finisse mai perché voglio te, Papà.
Voglio la ta risata. Voglio il tuo sorriso che mi riempie il cuore. Voglio sentire la tua voce. Voglio sentire quando mi dicevi che ero la tua bambina, nonostante avessi diciassette anni. Voglio te che lì, in qualche posto in Paradiso, stai bene con mamma. Voglio il tuo amore, quello di mamma. Voi siete la mia vita e vi ho perso entrambi, ora ho il compito di portare avanti questa famiglia anche se ci sono solo io da prendere cura. Mi devo prendere cura di me stessa, ma non ce la farò, Papà.
Un giorno forse ci rivedremo e saremo ancora una famiglia felice, come ai vecchi tempi.
                                
                                                                                                                        La tua bambina. x




Non mi resi nemmeno conto che stavo piangendo, che stavo bagnando il foglio su cui stavo scrivendo perchè i pensieri, ancora un volta, mi avevano bloccato il cervello, la mente. Presi una busta e piegai con cura la lettera, mettendola dentro a quest'ultima. Gliel'avrei data domani, al suo funerale. Erano tutte cose che gli avrei voluto dire di persona, ma non ci sono mai riuscita. Mi stesi sul letto, addormentandomi pervasa dall'odore di gelsomino di mio padre sul cuscino.
                                                                                    ****

BOOM!

Sussultai quando sentii un tuono forte, io avevo paura dei tuoni e dei temporali fin da piccola. Quando c'erano andavo sempre a rintarmi nelle braccia di mia mamma, invece ora sto tremando dal terrore. Uscii dalla stanza, urlando ogni volta che c'era un tuono e qualche lacrime scendeva solitaria, improvvisamente vidi Harry uscire allarmato, così mi rintanai subito nelle sue possenti braccia in cerca di contatto, calore. Lui ricambiò l'abbraccio, accarezzandomi dolcemente  i miei  capelli.
"Shh, Sophie. Ci sono io con te, tranquilla."
Non sentii più il freddo pavimento sotto i miei piccoli piedi, segno che Harry mi aveva presa in braccio portandomi in camera sua, ovvero la mia. Mi posò delicatamente sulle sue gambe e lui si sedette sul comodo letto, mi accarezzò la guancia e io lo strinsi a me.
"Sophie, che è successo?"
"Ho paura."
"Di chi? Di cosa?"
"Di tutto, Harry."
Mi strinse di più a lui, infondendomi calore necessario.
"Grazie per tutto." dissi dolcemente cospargendolo di baci sulle due guancie morbide.
"Non ringraziarmi, lo sto facendo volentieri."
"Ora vado di là, buonanotte."
"Notte, Sophie."

Corsi verso la mia camera urlando contro il cuscino.
Voglio soltanto lasciare andare fuori tutto quello che ho tenuto durante il giorno. Sensazione di stanchezza. Sono stanca. Stanca di tutto, stanca di niente. Voglio solo qualcuno che ti dice che va tutto bene, che mi stia affianco per il resto della vita, senza che se ne vada. Ma non ci sarà nessuno. Lo so che devo essere forte per me stessa,  perchè nessuno può aggiustarmi, tanto meno Harry.  Sono stanca, stanca di essere forte. Per una volta vorrei che sia facile. Che sia semplice. Essere aiutata. Essere salvata. Ma so che non succederà. Ma sto ancora aspettando, sto ancora desiderando. E sto tenendo duro e sto combattendo con le lacrime negli occhi. Sto combattendo.








Ciao ragazze!
Allora, vi piace? A me molto, in questo capitolo si vede tanto il lato protettivo di Harry nei confronti della nostra piccola Sophie.
Il padre è morto, e lei ci sta molto male come avrete capito.
Cosa succederà? Ci sarà anche il funerale, quindi aspettatevi di tutto.
RINGRAZIO MOLTISSIMO le cinque ragazze che hanno recensito il 1 capitolo. Cioè.. BEN 5 RECENSIONI PER IL PRIMO CAPITOLO!
GRAZIE MILLE!
Ringrazio molto anche le ragazze che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
A 4 recensioni continuo, vorrei che nelle recensioni scrivete le vostre impressioni sul nostro Harry e sulla nostra piccola Sophie.
Vi ringrazio ancora, mi avete fatta felicissima.
Baci a tutti.















 
















 

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Capitolo 3
*** Terzo capitolo. ***


Terzo capitolo:

 

                                                                                                        Buona lettura.


Mi svegliai cullata da un leggero profumo di brioche e vaniglia, io non stavo cucinando delle brioche tanto meno stavo facendo qualcosa a base di vaniglia. Mi resi conto che c'era Harry, aprii piano gli occhi impastati dal sonno e scesi le scale per andare al primo piano. Il profumo si faceva più insistente fino a quando andai in cucina ritrovando Harry alle prese con il forno. Sorrisi involontariamente, vedendo che stava tirando fuori le brioche appena calde dal forno, che profumo delizioso che avevano.
"Buongiorno." lo salutai dolcemente. Lui si voltò e mi venne incontro con il vassoio ancora bollente e un sorriso più grande di una casa sulla faccia. Che bel sorriso che ha. E' il più che avessi mai visto.
"Buongiorno, ti ho voluto fare una piccola sorpresa per tirarti su il morale." disse dolcemente per poi mostrarmi il vassoio contenente almeno dieci brioche.
Risi un poco.
"Harry, sembra che devi sfamare un esercito." sorrisi nella sua direzione e lui posò il suo sguardo sul vassoio nero e annuì convinto con me.
"Forse hai ragione." constatò lui. "Tieni." me ne porse gentilmente una e io l'afferrai prontamente per poi metterla in bocca.
"Com'è?"
"Buonissima, grazie di tutto."
"Di niente, Sophie." mi intrappolò in uno dei suoi abbracci, belli come lui li sa dare.
"A che ora c'è il funerale?" mi chiese con una nota di tristezza nella sua voce.
"Fra... Un'ora."
"Allora è meglio prepararsi." disse Harry, accarezzandomi una guancia con la sua mano grande e liscia.
"Vado un'attimo in bagno."
"Okay, fai come se fossi a casa tua!" risposi cordialmente, mettendo una ciocca bionda dietro al mio orecchio. Lui annuì sicuro, per poi salire le scale con passo felpato.
Io e Harry non eravamo parenti, nemmeno fidanzati. Eravamo un qualcosa e quel qualcosa mi piace dannatamente tanto.
 Salii le scale e mi preparai velocemente, mettendo un jeans blu e un maglione beige con sopra la giacca pesante per non patire il freddo. Lasciai i miei capelli biondi sciolti, non avevo proprio voglia di legarmeli e sentire tutto il freddo sul mio esile collo.
"Sei pronta?"
"Sì."
Chiusi la casa e mi misi seduta nella Range Rover di Harry nuova di pacca. Chissà... Magari aveva appena fatto la patente. Tenevo tra le dita la busta contente la lettera di mio pardre, sotto lo sguardo piuttosto interrogativo di Harry.
"Che cos'è?" mi chiese curioso indicando la busta beige.
"Una lettera." risposi semplicemente. Lui fece un cenno con il capo capendo subito,  per poi prendermi la mia mano fredda nella sua, calda e accogliente come sempre. Harry mi dava quell'affetto che nessuno mi ha mai dato, un'affetto che ti rimpie il cuore in un batti baleno. Lui era il mio unico e migliore amico, cosa nuova per me perchè io non ho mai avuto nessuno amico, neppure una misera amica che mi facesse compagnia. Che mi ascoltasse. Che mi confortasse quando ce n'era bisogno. A scuola mi chiamavano depressa,associale e idiota. Le lame taglienti di mille coltelli erano meno affilate di quelle definizioni, così squallide e così cattive da riferire a una persona. Insomma, io non vado mai bene. Gli altri sono sempre meglio di me e lo saranno sempre. In diversi momenti della mia vita volevo prendere un treno, starmene sola per un pò e pensare a tutto ciò che mi va. Senza impegni, senza persone intorno, senza preoccupazioni. Guardare dal finestrino e non vedere altro che i miei maledetti pensieri.
Perchè? Questa è la domanda che mi pongo sempre e comunque. Ho provato ad avere amiche ma tutte mi abbandarono come un cane malato, dicevano che ero soltanto un'errore. Sono così fottutamente sbagliata?! Tutti intorno a me fuggono, mi amano e poi mi lasciano sola, con l'amaro in bocca e mille domande. Io non so più cos'ho. Sono solo sbagliata.
Mi risvegliai dai miei pensieri sentendo, appena udibile, la voce calda e roca di Harry dicendo che eravamo arrivati. Io annuii come sempre, per poi chiudere la portiera dietro di me con un colpo secco e deciso.
Il funerale iniziò dopo qualche secondo che eravamo arrivati. Notai che sulla bara di mio padre c'erano i gigli, i fiori suoi fiori preferiti e di mamma. Il prete iniziò la sua messa, davanti alla bara di legno che era sostenuta da dei fili piuttosto resistenti, in tal modo da appoggiarla lentamente sul fondo della grande buca scavata. Non riuscivo ad ascoltare la preghiera e tutto il resto, semplicemente perchè pensavo come sarebbe stato vivere senza nessuno. Senza un padre, una madre o un parente. Niente di niente.
Mi avvicinai, appoggiando saldamente la lettera tra i fiori, per non farla cadere al primo impatto.
"Sophie."
Mi ricordo di quella voce. Mamma? Ma che dico, ho le allucinazioni. Sophie, risvegliati dai!
"Sophie, sono qui."
Di nuovo quella voce. Alzai la testa e la vidi, lì in tutta la sua bellezza. Ma... Ma...
"Sophie, piccola mia. Come stai?" la sua voce. Era proprio come me la ricordavo.
"Mamma? Sei davvero tu?"
"Sì, piccola. Mi manchi tanto."
Delle piccole lacrime salate iniziarono a bagnare il mio viso pallido e stanco.
"Anche tu, mamma. Non sai quanto."
"Papà starà bene, tesoro. Non ti devi preoccupare."
"Mamma, come farò? Vi ho perso entrambi in tre anni, sono distrutta. Ritorna da me."
"Sophie, anche se non ci saremo lì con te tu avrai tutta quella forza che non credevi di avere per andare avanti e continuare a percorrere il sentiero della tua bellissima vita. Non posso ritornare indietro, vorrei ma non posso, tesoro."
"Mamma non ho tutta quella forza, non ce la faccio."
"Ce la farai tesoro, credi in te stessa.Te sarai sempre la mia piccola bambina sempre e comunque, ora devo andare, Sophie. Ti aspetto."
"Mamma, no! Non andare, ti prego! Mi mancherai tanto."
"Anche tu, Sophie."
Vidi la sua figura sparire nella luce. Le lacrime che scendevano erano tante e non potevo fare a meno di versarle.
"Mamma, no! Mamma, non andare via!" urlai in preda al panico, mi stesi per terra piangendo, implorando continuamente che ritornasse da me e non andasse più via. Percepii una mano che mi aiutava ad alzarmi, ma le gambe cedettero sembrando due pezzi di gelatina. Mi girò la testa e caddi per terra con un tonfo perdendo completamente i sensi.
                                                                                                                            ****

"Sophie, Sophie!" mi risvegliai con qualcuno che mi chiamava, e quel qualcuno era Harry. Sembrò quasi sollevato nel vedermi aprire gli occhi, dato che dalla sua bocca uscirono un paio di sbuffi.
"D-ove s-sono?" chiesi balbettando, afferrando la mano di Harry che me la strinse subito. Vidi che le pareti erano bianche panna, ero in un letto grande e scomodo con Harry seduto difianco. Aspetta, ma questo è un'ospedale.
"Sei in ospedale, tranquilla."
"Harry, che è successo?"
"Ad un certo punto, al funerale, hai cominciato a gridare e a chiamare qualcuno. Poi sei svenuta, cadendo quasi nella buca."
Sgranai gli occhi a ciò che avevano appena sentito le mie orecchie. Mi ricordo, quel qualcuno era mia mamma. Ad un tratto, entrò un dottore piuttosto giovane, tenendo in mano una cartella clinica con alcuni fogli scritti.
"Signorina... Anderson. Può andare a casa." annunciò quest'ultimo con un leggero sorriso.
                                                                                  ****
"Come stai?" mi chiese preoccupato Harry porgendomi una tazza di thè fumante. Era davvero un ragazzo d'oro. Annuii lentamente per poi accucciarmi contro il suo petto, respirando di tanto in tanto il suo odore dolce e delicato. Mi accarezzò dolcemente i capelli, dandomi un bacio sulla mia guancia pallida.
"Harry?"
"Mmh?"
"Perchè mi aiuti?"
"Perchè mi sono innamorato di te, Sophie."
Alzai di scatto la testa, guardando negli occhi Harry che mi sorrise calorosamente. Piano piano si avvicinò a me, eravamo distanti massimo due centimentri, sentivo il suo caldo respiro sulla mia faccia, sulla mia pelle. In pochi secondi mi ritrovai le labbra morbide e calde di Harry attaccate alle mie, in un bacio calmo e tranquillo. Si staccò e posò la fronte sulla mia, io immediatamente attaccai di nuovo le mie labbra alle sue, questa volta in un bacio molto più passionale. Le nostre lingue si toccavano, si accarezzavano e si intrecciavano fra di loro in un ritmo lento e cadenzato. Mi sedetti in grembo a lui, mentre mi accarezzava dolcemente la schiena e una scia di brividi accarezzavano lasciarono la mia schiena. Si alzò con me in grembo, portandomi in camera ma e appoggiandomi delicatamente sul morbido letto, con ancora le nostre labbra attaccate. Capii cosa voleva fare quando una sua mano s'insinuò sotto il mio maglione di lana.
"Harry, fermati."
"Perchè?"
"Non sono pronta."
Lui annuì scusandosi, così rimanemmo sotto le coperte. Lui mi accarezzava i capelli e mi schioccava baci di qua e di là, mentre io disegnavo sul suo petto cerchi immaginari, fino a quando non caddi in un sonno profondo, cullata dal profumo di Harry.















Hola ragazze!
Questo capitolo è una cacchetta, ma spero che a voi piaccia sennò mi suicido! Ieri ero lì davanti al pc non sapendo che scrivere, quando mi è venuta l'illuminazione della mamma. ahah
Alla fine Harry e Sophie si baciato, non sono teneri? frbwdjwl c:
RINGRAZIO per tutte le recensioni scorse, siete davvero fantastiche!
Continuo a 4 recensioni.
Goodbye. x


Posto le foto della nostra Sophie, che sarà Alli Simpson. E' bellissima vero?



E il nostro Harry. *muore*

 

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Capitolo 4
*** Quarto capitolo. ***


Quarto capitolo:

                                                                                                      Buona lettura.


                                                                                                                        ****
Sentii delle grandi mani che mi accarezzavano la testa, i capelli, il viso. Riconobbi immediatamente il profumo di Harry, aprii gli occhi e lo vidi che mi sorrideva calorosamente.
"Ciao dormigliona."
"Hey." dissi con una voce flebile, poco udibile. Mi schioccò dolcemente un bacio sulla mia mascella, poi sul mio nasino all'insù leggermente rosso per il freddo che avevo preso quella mattina.
"Come stai ora?"
"Così così, grazie e tu?"
"Bene, tranquilla."
Attaccai le mie labbra a quelle di Harry, chiedendo disperatamente accesso che non tardò ad arrivare. Una scia di brividi si impossessarono della mia schiena, del mio corpo che era sotto il tocco esperto di Harry. Mi staccai, accucciandomi sul suo petto e intrecciando le nostre mani.
"Che ore sono?" domandai.
"Sono le quattro del pomeriggio, e tra poco vengono i miei amici. Li ho invitati qui, ti dispiace?"
Scossi la testa un paio di volte, quando improvvisamente suonarono il campanello di sotto. Scesi le scale velocemente, aprendo la porta a quattro bei ragazzi che non avevo mai visto in vita mia. Tranne uno.
"Ciao, tu devi essere la ragazza di Harry?" mi domandò un ragazzo con un ciuffo che sparava in sù, ma non ci feci caso alla domanda, stavo guardando l'altro ragazzo. Niall.
"Niall, sei proprio tu o sto sognando?"
Lui alzò la testa di scatto alle mie parole, perchè prima l'aveva tenuta giù tutto il tempo. Le lacrime sgorgarono dai miei occhi in preda dalla gioia e dalla felicità. Era la prima volta che piangevo dalla felicità.
"Sophie?" mi guardò dolcemente con gli occhi lucidi, pronti a versare una cascata di lacrime calde e salate. Non era cambiato neanche un pò: capelli biondi tinti, occhi azzurro ghiaccio che guardandoli mi raffiorano sempre vecchi ricordi, che cercavo di reprimere con tutta me stessa per non stare male. Corsi da lui e mi intrappolò in un'abbraccio. Piangevo sulla sua giacca e sul suo pullover nero e bianco, ma non importava adesso, il solo pensiero che mi girava in testa era:  finalmente l'ho ritrovato.
"Mi sei mancata, amica mia." disse dolcemente, per poi posarmi un leggero e casto bacio fra i capelli.
"Anche tu."
"Ma che sta succedendo?" domandò Ciuffo. Prima di rispondere alla sua domanda li invitai, comprenso Harry, ad accomodarsi nel piccolo salotto di casa mia. Mi sedetti tra Harry e Niall, sorridendo e ridendo di tanto in tanto per le battute che facevano.
"Comunque, Sophie, piacere io sono Zayn." disse Ciuffo. Io annuii sorridendo agli altri due  ragazzi, dato che mi presentò. Si chiamano Louis e Liam.

Zayn mi guardò malizioso.

"Allora Sophie, che succede con Niall?"
"Non pensare male. Ci conosciamo da tanto tempo e poi lui... è andato via."
"Non ti ho raccontato tutto, Sophie."  intervenì prontamente Niall che mi guardava di sottecchi, sorridendo leggermente.
"Ti ricordi quando dovetti andare via, al parco?"
Annuii, ricordandomi perfettamente quel ricordo.
"Bene, mia mamma e mio padre avevano divorziato. Mia mamma è rimasta qui e io sono dovuto andare con mio padre, in California. Non mi piaceva vivere con mio papà, si ubriacava e certe volte veniva a casa non conosciente. Volevo andarmene via. Poi, i miei nonni mi informarono che mia mamma era malata di tumore, quindi ritornai subito qui e quando arrivai lei era... morta."
Lo abbracciai forte, sotto gli occhi preoccupati di tutti quanti.
"Mi dispiace."
"Niente. Poi, mi trasferii subito qui dato che ero maggiorenne e ora eccomi qui."
Un ricordo mi balzò in mente. Avevo otto anni anni.

Flashback.
Andai come prestabilito al parcogiochi e lo vidi, stava andando sull'altalena. Vedevo la sua faccia triste e cupa. Non era da Niall.
"Ciao Niall!"
"Ciao Sophie."
"Che succede?"
"Sophie, non tornerò più devo andare via."
"NO! Niall, non lasciarmi qui da sola."
"Non ti lascerò mai sola! Voglio che tu prenda questa."
Si sfilò la piccola catenina con un piccolo angelo attaccato, mi fece girare e me l'agganciò al collo.
"Così ti ricorderai di me, per sempre."

Fine Flashback.

Involontariamente tirai fuori la catenella, incastrata nella sciarpa color corallo. Niall mi sorrise vedendola.
"Ce l'hai ancora."
"Certo, non l'ho più tolta da quando me l'hai messa."
Mi girai verso Harry, mi sorrise e mi lasciò un piccolo e casto bacio sulle labbra.
"State insieme voi due?" chiese Niall, torturandosi le mani.
"Sì."

NIALL POV:
Sophie era come me la ricordavo, ma si era fatta più bella, più donna. La fissai sorridendo tra me e me:  occhi verdi e azzurri, di un colore non ben definito, magra, labbra carnose e nasino all'insù. Era davvero bellissima.
Si girò verso Harry che le diede un bacio. Il mio cuore si spezzò in due. La mia piccola princessa Sophie, me l'hanno rubata. Ero innamorato da lei fin da subito, quando andai via piangevo sempre per la sua mancanza. Con il passare degli anni, provai con altre ragazze ma quando le guardavo mi ricordavo sempre e solo il suo viso. La mia bellissima Sophie.
"State insieme voi due?" chiesi torturandomi le mani per il nervoso.
"Sì." rispose lei sorridendo. Era felice con lui.

Se ora il mio cuore si era spezzato il due, ora si era letteralmente spaccato in mille pezzi.


















Buonasera c:
Ecco come promesso il capitolo quattro, che a me fa un pò schifo.  A voi?
Niall e Sophie. Che ne pensate? Io li trovo molto dolci, ma io voto per la coppia Harry/Sophie! Voi ragazze per chi votate?
Ringrazio moltissimo le ragazze fantastiche che hanno recensito gli scorsi capitoli e ringrazio moltissimo anche le persone che hanno aggiunto la mia FF alle preferite/ricordate/seguite. Grazie davvero.
Beh. lascio a voi (?)
Byee.

























 








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Capitolo 5
*** Quinto capitolo. ***


Quinto capitolo:


Sophie POV:


"Perchè me l'hai chiesto Niall?" chiesi io un pò curiosa,dato che la sua faccia era quasi stupita da quando gli avevo risposto con quel "sì."
"No, niente. Non ti preoccupare." disse lui abbassando completamente la testa per non guardarmi negli occhi. Non mi aspettavo un comportamento così da lui, era così.. diverso da quando ci siamo allontanati da bambini. Annuii.
"Vi fermate qui a cena ragazzi?" proposi io alla banda. Loro ci pensarono sù poi annuirono felici e sorridenti. Presi il mio cellulare e chiamai il pizzaiolo e gli dissi che per sette e mezza doveva portarci le pizze da noi ordinate.

Erano ormai le sette passate e fra poco ci avrebbe portato la pizza. Il mio cellulare iniziò a squillare ripetutamente, quasi rabbioso. Risposi subito portandolo all'orecchio destro.
"Pronto?"
"Hey. Da quanto tempo che non ci si sente."
Dio, dimmi che è un fottuto scherzo telefonico, per favore. Riconoscerei quella voce tra mille persone, iniziai a tremare facendo quasi cadere il cellulare sulla moquette. Trattenni le lacrime e parlai.
"Che vuoi?"
"Voglio te, puttana. Attenta, stai molto attenta perchè ti troverò."
"LASCIAMI STARE!" urlai facendo sussultare tutti quanti, buttando sul muro il mio telefono. Le lacrime iniziarono a sgorgare dai miei occhi gonfi e rossi, e la testa mi incominciò a girare ripetutamente senza darmi una tregua.
"Sophie! Che succede?" mi domandò Harry cullandomi al suo petto caldo, quasi per darmi conforto incitandomi a parlare e a raccontare tutta la verità.
"L-lui.. è tornato." risposi balbettando continuando a piangere.
"Chi Sophie? Spiega." disse questa volta Niall accarezzandomi dolcemente i capelli come faceva da piccolino, e a quel gesto mi calmai un pò.
"Vedete, un giorno i miei genitori litigarono. Mia mamma per dimenticare andò a letto con un suo amico. Mio padre lo scoprì e per un pò di giorni andò via di casa, lasciandomi con mia mamma e il suo nuovo compagno. Lui, quando mia mamma era andata a fare la spesa mi violentò." finì il discorso con le mani tremanti e con la testa che mi girava più di prima, sotto gli occhi increduli di tutti i ragazzi.
"Ora mi cerca e mi chiama puttana." conclusi brevemente.
"Sophie ti faremo uscire da questa situazione okay?!" mi abbracciò Harry. Io annuii poco convinta, il compagno di mia mamma era un'uomo duro  e potente. Mi diede un bacio in fronte ma sussultò un poco.
"Ma tu hai la febbre! Vieni, ti porto sù a letto. Ragazzi, la pizza è rimandata a un'altro giorno." disse Harry facendomi salire le scale cautamente con una coperta di lana sulle spalle per non avere freddo. Mi misurò la febbre con il termometro e segnò quasi 39° di febbre. Mi fece distendere sul mio letto e mi rimboccò le coperte dandomi un'aspirina.
"Stai meglio?"
"Sto male come prima." risposi sinceramente cercando la sua mano da stringere.
"Ora dormi però, sto qua con te."
"Non ho sonno, Harry."
Sospirò profondamente. Improvvisamente incominciò a cantare.
"Isn't she lovely
Isn't she wonderful
Isn't she precious
Less than one minute old
I never thought through love we'd be
Making one as lovely as she
But isn't she lovely made from love

Isn't she pretty
Truly the angel's best
Boy, I'm so happy
We have been heaven blessed
I can't believe what God has done
Through us he's given life to one
But isn't she lovely made from love

Isn't she lovely
Life and love are the same
Life is Aisha
The meaning of her name
Londie, it could have not been done
Without you who conceived the one
That's so very lovely made from love."

 

Caddi in un sonno profondo cullata dalla voce di Harry.

                                                                                             ****
Era la quinta o la sesta volta che continuavo a vomitare senza sosta sotto lo sguardo preoccupato di Harry, ed era ormai notte inoltrata.
"Sophie, mi dici cos'hai? E' impossibile che da un momento all'altro hai la febbre e gli attacchi di vomito così forti."
"Harry.. è meglio che tu non lo sappia."
"Dimmelo, Sophie."
"Harry.. io ho la leucemia."







Ehilààà!
Allora premetto che questo capitolo fa schifo di per sè, ora sappiamo che la ragione dei giramenti di testa, vomito e svenimenti di Sophi sono a causa della leucemia.
Come la prenderà il nostro Harry? Male o cercherà di stargli vicino tutti i giorni? A voi la parola!
A 4/5 recensioni continuo <3


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Capitolo 6
*** Sesto capitolo. ***


Sesto capitolo:

                                                                                            Buona lettura.


Appena lo dissi vidi gli occhi di Harry sgranarsi, mentre si passava ripetutamente la mano nei capelli facendo avanti e indietro per la piccola stanza, non sapendo cosa fare o cosa dire.
"No." si fermò e mi guardò negli occhi "Non è possibile!" questa volta urlò facendomi sussultare. Vidi una piccola lacrima che percorreva il suo viso, ora pallido.
"Harry..."
Non sapevo che cosa dire, l'unica parola che mi era uscIta di bocca era il suo nome.
"Ti rendi conto Sophie? Mi sono innamorato di te e tu.. stai per morire."
"No Harr-"
"Cosa no Harry eh? " mi interruppe subito puntandomi un dito contro.
"Harry! Io mi sono follemente innamorata di te e tu? Te ne stai andando via. D'altronde stai facendo la fine di tutte le persone che conosco.
"Non sto andando via, Sophie!"
"E' quello che mi stai facendo credere, Harry."
Era turbato e si vedeva. Stava andando nel panico, finchè non fece almeno dieci respiri per calmarsi e continuare la conversazione.
"Sophie, oltre che avere.. tu sai cosa, ti tagli anche.Smetti. Fallo per me."
"“E tu Harry? Sai cos’è l’autolesionismo? No, non mi riferisco solo a tagli e cicatrici. C’è molto di più. C’è che stai male dentro. Che ti senti l’anima nera e la coscienza sporca.C’è che le lacrime non ti bastano e le parole non ti escono. Dopo entri te nella mia vita, cambiando tutto. Te mi hai dato la voglia di vivere, Harry. Mi hai dato la vita! Te non sai com'è veramente la  mia, che si distrugge giorno dopo giorno sotto quei violenti passi di una lametta.Che scivola via… Insieme al tuo sangue. Che si scolora ogni volta che tiri lo sciacquone dopo aver vomitato la tua delusione, rabbia, tristezza.
Forse sai che non è la cosa giusta, ma ti fa stare così… Bene. Come se, davvero ferire il corpo guarisca. Le ferite… Dell’anima.
E ora, pensi, andrà tutto bene, ho trovato un modo. Ma tu, non ci pensi. Perché… i problemi aumentano, i pensieri sono troppi, i ricordi di asfissiano. Ogni mattina a scuola speri che qualcuno guardi nei tuoi grandi occhi e ti… Salvi. Ma non succede. Non succederà mai, questo, lo sai. Torno a casa piangendo. Sono ancora una volta morta dentro.Ti copri le braccia, usando ancora la felpa. Anche se fa, tanto, caldo.Nessuno farà domande. Come sempre.
Ed intanto, l’ennesimo taglio comincia a chiudersi. Un’altra cicatrice.Un altro dolore. Ci pensi. Ti fai schifo.Ti nascondi. Nessuno ti accetterà così. Sei pazza. Sei strana. Sei malata.
Si vive in una stanza nera e buia, macchiata di rosso."
Presi un gran respiro per poi continuare velocemente.
"Se tu mi darai un mano io smetterò, con te al mio fianco. Aiutami, Harry."
Alzai la testa per la prima volta e lo vidi con le cascate al posto delle lacrime che mi guardava triste.
"Ti aiuterò, Sophie."
Gli andai incontro e lo abbracciai mettendo la mia testa nell'incavo del suo collo.
"Senti, quanti mesi ti hanno dato?"
"Dai cinque ai sei mesi, non di più." risposi singhiozzando, bagnandogli tutta la sua maglietta.
"Sophie, io.. io.. ti amo."
Rimasi colpita da quelle parole così.. semplici ma piene di significato, dette da lui. Era la prima volta che me lo diceva e ne fui felice.
"Anche io." risposi dandogli un bacio sulla sua guancia, leccando via le lacrime scese dai suoi occhi così belli.
E' lui. Sì, me lo sento, è lui. E' Harry il ragazzo che non mi lascerà mai sola anche se.. sto per morire. E' la persona che ho aspettato da tanto tempo e che ora è qui, con me. Lui non era come tutti gli altri, e lo capii adesso.
"Harry?"
"Mmh?"
"Fai l'amore con me."
Si staccò di scatto da me e mi abbracciò più forte di prima, come se non volesse lasciarmi andare.
"Sophie, non vuoi-"
"Voglio, Harry."








Eccomi qui. ?

Allora, diciamo che a me di questo capitolo mi piace la frase lunga di Sophie e.. BASTA.
Non so perchè, ma forse mi sta venendo il blocco dell'autore.. Non so mettere insieme due cose ._.
Speriamo di no, anche perchè so già come farlo finire. LOL
Voi che ne pensate? Dalle recensioni ho capito che preferite la coppia Sophie/Harry. cc:
Ditem9i un vostro parere, pls.

Se siete arrivate fino a qua, perchè non lasciate una piccolissima recensione?

Ringrazio chi ha messo la mia FF tra le seguite/preferite/ricordate. VI AMO. ♥
RINGRAZIO MOLTISSIMO ANCHE PER LE RAGAZZE CHE SEGUONO E RECENSISCONO SEMPRE. GRAZIE DI CUORE♥
Mi dileguo, byyyee.




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Capitolo 7
*** Settimo capitolo. ***


Settimo capitolo:

                                                                                                       Buona lettura.


Detto questo annuì, prendendomi in braccio a mo di sposa appoggiandomi sul letto, cominciando a baciarmi le mie labbra, la mascella e infine il collo impregnato dal profumo di mia mamma. Stavo andando già su di giri sentendo le labbra calde e piene di Harry posarsi sulla mia pelle. Mi baciò per l'ennesima volta sulla bocca, questa volta chiese l'accesso alla sua lingua che non tardò ad arrivare. Una scia di brividi s'impossessarono della mia schiena. Mi tolse il maglione cautamente e i miei jeans, e io feci lo stesso con lui, così rimanemmo entrambi in intimo. Cercò il gancetto del mio reggiseno nero e quando lo trovò lo sganciò togliendomelo del tutto, intanto la mia faccia era color porpora.
"Sei bellissima." mi disse con un sorriso che io ricambiai subito.
Incominciò a lasciarmi dei leggeri baci sul mio ventre, eccitandomi ancora di più. Mi tolse le mie mutandine e io feci la stessa cosa con i suoi boxer neri, rivelando il suo membro. Mi incomiciò a baciare il seno mandandomi alle stelle. Gemetti un poco, e Harry sorrise sulla mia pelle sapendo di stare facendo un buon lavoro. Si alzò e prese il preservativo infilandoselo velocemente per poi tornare sopra di me, baciandomi.
"Sei sicura?" mi chiese prima di entrare in me.
"Sì."
Detto questo entrò in me. Urlai dal dolore, rendendomi conto che mi aveva appena strappato via la mia verginità, la mia innocenza. Appena entrò in me rimase fermo per farmi abituare al dolore, baciandomi. Quando si incominciò a muovere lentamente fui invasa dal puro piacere, gemendo senza sosta sotto di Harry. Gemette anche lui insieme a me. Continuava a muoversi, fino a quando non toccò dentro di me un punto sensibile che mi fece venire con ancora lui dentro, dandogli solo piacere facendolo venire anche a lui. Uscii dal me sfilandosi il preservativo e buttandolo, per poi ritornare sul letto da me e abbracciarmi, facendomi accucciare contro il suo petto accaldato.
"Ti ho fatto male?"
"Per niente."
Ridacchiò per poi posarmi un bacio in fronte. Notai al suo collo che aveva un catenina con appeso un piccolo aereoplanino, quelli che si fanno con la carta. Ci incomiciai a giocare e lui con i miei capelli un pò arruffati. Ad un certo punto si tolse la collana e me la mise al collo, dandomi un bacio.
"Che significa?" chiesi prendendo in mano l'aereoplanino e stringerlo nella mia mano, come se non lo volessi perdere.
"Significa che ora è tua." sorrisi.
"Grazie."
"Ti amo." mi disse.
"Anche io, tanto."
Con la sua mano incominciò ad accarezzarmi il ventre e i miei fianchi, facendomi rilassare notevolmente.
"Dormi, sei stanca."
"Cantami qualcosa."
"Ancora?" ridacchiò baciandomi la guancia arrossata.
"Sì, adoro quando lo fai, dai."
Mi strinse di più a sè e incominciò a cantare.
"Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of being alone

Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone

I promise one day I’ll bring you back a star
I caught one and it burned a hole in my hand oh
Seems like these days I watch you from afar
Just trying to make you understand
I’ll keep my eyes wide open yeah

Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone
Don’t let me
Don’t let me go

Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone

Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone

Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of sleeping alone."
mi sussurrò.

Non feci tempo di ascoltare il finale della canzone che caddi, ancora una volta, in un sonno profondo.
 'La sua voce è magica.' pensai tra me e me.
                                                                                     ***
Un'industurbato raggio di sole penetrò dalla finestra della mia stanza, facendomi aprire gli occhi che mi diede visione di un Harry sorridente.
"Buongiorno." lo salutai dandogli un leggero bacio sul suo naso.
"Buongiorno piccola."
"Stai bene?" mi chiese accarezzandomi i capelli, lasciando un leggero bacio sopra di essi.
"Sì, tranquillo."
"Vado a preparare la colazione, più tardi viene Liam con la sua fidanzata." sorrisi annuendo, rimboccandomi le coperte fino al seno.
Liam aveva una fidanzata? Beh, un'amica non mi avrebbe fatto male, anzi. Poco dopo ritornò Harry munito di caffè e brioche, che divorai in un nano secondo sotto il suo sguardo divertito. Feci colazione, poi mi preparai per uscire per andare al supermercato, mi accorsi che nel frigo e nella dispensa non c'era quasi niente se non degli Yoghurt. Harry era rimasto a casa ad accogliere il suo amico.
Appena entrai nel supermercato intravidi subito una testa bionda: Niall.
"Niall!"
"Hey." mi salutò schioccandomi un bacio in guancia sorridendo.
"Come stai?"
"Bene, tu?"
"Bene.Ti va di venire a prendere un caffè da me?"
"Scusami Nì,  ma c'è Harry, Liam e la sua ragazza che mi aspettano. Ero venuta solo a prendere qualcosa, dato che è da un pò che non faccio la spesa."
"Oh, va bene. Allora sarà per la prossima volta."
"Va bene, ciao Niall."
"Ciao bellissima."
Arrossii al nomignolo che mi aveva dato. Presi l'occorrente e mi diressi subito a casa con le borse piene di cose da mangiare. Aprii la porta di casa, e vidi subito Liam e la sua ragazza con Harry sul divano del soggiorno che chiaccheravano.
"Ciao piccola." mi salutò Harry.
"Ciao Sophie, questa è Danielle la mia ragazza." m'informò Liam sorridendo.
La ragazza si alzò porgendomi la mano che strinsi subito sorridendo. Era davvero bella: magra e slanciata, fondoschiena fatto con il compasso e seno quanto basta. Occhi color nocciola e capelli marroni.
"Piacere, Danielle."
"Piacere, Sophie."
Mi accomodai sul divano, dopo aver appoggiato la spesa in cucina iniziando a parlare con la ragazza.
"Allora Sophie, sei la fidanzata di Harry?" mi domandò Danielle con un sorriso stampato in faccia. Io annuii ricambiando il sorriso.
Mi fece domande sulla mia vita, su di me, su di Harry. Era davvero simpatica come ragazza, ed era anche divertente per le battute. Erano ormai le due,dopo aver pranzato insieme, dovettero andare perchè la mamma di Liam aveva bisogno che l'accompagnasse a una visita medica. Mi vibrò il cellulare sul tavolo.
Un messaggio.
Da; Niall.
Adesso puoi venire da me per un caffè o sei ancora occupata? x -N.
Ci pensai un pò sù per poi dirgli la mia decisione.
A; Niall.
Va bene, sono lì fra poco. Porto anche Harry. x -S.
Da; Niall.
No, vieni da sola. Voglio chiaccherare un pò con la mia vecchia e cara amica. xx -N.
Che strano.
A; Niall.
D'accordo, a dopo. -S.
"Harry?" lo chiamai.
"Dimmi piccola."
"Niall mi ha invitato a bere un caffè, ora."
"Ah bene, allora vengo anche io!" disse sorridendo, alzandosi dal divano bianco. Scossi la testa un paio di volte, sotto il suo sguardo interrogativo.
"Vuole che vada solo io perchè mi vuole parlare."
"Ah, okay. A dopo, bellissima."
"Non torno tardi. Ti amo." dissi per poi schioccargli un bacio sulle sue labbra piene e calde, come sempre. Uscii di casa e mi incamminai fino ad arrivare al viale Horan, ritrovandomi in men che non si dica dentro la sua umile dimora.






*si nasconde per il capitolo schifoso*
Heeyy. Allora, non è che sia tanto bello questo capitolo.
C'è una scena.. come dire.. Hot (?) tra Harry e Sophie ahahah
Poi poi..
UNA DOMANDA. YO.
Secondo voi Niall ha cattive o buone intenzioni con la nostra Sophie? Ditemi il vostro parere :3
Grazie mille per chi recensisce ogni volta.! c:
Alla prossima!

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Capitolo 8
*** Ottavo capitolo. ***


Ottavo capitolo:



Appena entrai nelle sua piccola casa fui pervasa dal calore di un piccolo camino. Le pareti erano arancioni, divanetti rossi e munita di tappeto per la sala piuttosto grande. C'era già l'albero di Natale, cosa che io Harry ci siamo totalmente dimenticati, presi dai nostri problemi. Non mancavano, naturalmente, le decorazione natalizie di vario genere e colore. Mi ricordai quando Niall, da piccolo, si metteva una specie di cerchietto con le corna delle renne con i campanellini. Risi al pensiero, riflettendoci un'attimo se Niall era ancora preso da queste cose. Il biondo mi salutò come suo solito dandomi un leggero bacio sulla mia guancia arrossata dal freddo, dicendomi di accomodarmi e di comportarmi come se fossi a casa mia. Io annuii accennando un lieve sorriso, accomodandomi sul divano dove sul tavolino adiacente, mi aspettava il thè caldo e i biscotti glassati con il cioccolato e marmellata. Erano davvero buoni.
"Li hai fatti tu questi biscotti, Niall?"
"Sì, ti piacciono?"
"Sono buonissimi." risposi addentando il secondo biscotto, questa volta con la marmellata di fragola, supposi. Lui mi sorrise di rimando, sinceramente colpito che mi piacessero veramente i suoi biscotti.
"Di cosa mi dovevi parlare, Niall?" chiesi bevendo un sorso di thè bollente.

NIALL POV:
"Di cosa mi dovevi parlare, Niall?" mi chiese Sophie, bevendo un pò del thè che gli avevo preparato prima. Mi irrigidii facendo assumere sul suo volto uno sguardo interrogativo. Lei deve sapere cosa provo. Mi accomodai sul divano difianco a lei incominciando il discorso che gli avrei voluto fare da una vita.
"Vedi Sophie ... Da quando ci siamo separati non vedendoci più ti pensavo sempre. Ventiquattro ore su ventiquattro, te lo giuro. Piangevo quasi sempre, ogni ragazza che frequentavo vedevo solamente te e nessu'altro."
Il mio discorso non era ancora finito, mi guardava rimanendo impassibile: non sorrideva nè era triste, era come se le emozioni gli fossero volate via in una folata di vento. Non so come l'avrebbe presa una volta detto, ma credo che non cambierebbe nulla: lei ha lui e sono felici. Sapevo e ne ero certo di essere importante per Sophie, ma non a questo punto. Mi risvegliò dai miei pensieri dandomi una pacca sulla spalla, incitandomi a continuare.
"Come stavo dicendo prima vedevo solo te, quando ho sentito quella voce pochi giorni fa, dopo anni non ci credevo. Ti sei fatta più bella..." dissi accarezzandogli una guancia "Sei diversa, sei cambiata in positivo. Per questo voglio dirti che ti amo, Sophie. Ti amo fin da quando eravamo piccoli e non smetterò mai di farlo." conclusi il discorso soddisfatto di me stesso, vedendo Sophie che si tappava la bocca con una mano e con le lacrime agli occhi. Quando si riprese parlò.
"N-niall, so quanto ci tieni a me, e lo apprezzo veramente tanto. Ti ringrazio per tutti i momenti belli passati insieme da piccoli e adesso, ma..."
"Ma?" stavo diventando completamente congelato, non era un buon segnale dato il camino acceso.
"Ma io amo Harry, Niall."
Ricevetti un colpo basso. Sapevo che andava a finire così questa storia con Sophie, sudavo freddo e non era un buon segnale. Era come una fitta al cuore amare  e non essere ricambiati. La persona che amo da una vita me l'ha rubata il mio migliore amico.
L’avevo amata alla follia. Perché noi uomini amiamo?
Non è una stranezza vedere ormai al mondo un solo essere, avere in mente un solo pensiero, in cuore un solo desiderio e sulla bocca un nome solo: un nome che sale incessantemente, sale come l’acqua di una sorgente, sale dalle profondità dell’anima, sale alle labbra e viene detto, ripetuto, mormorato senza posa, dovunque, come una preghiera. Mi salutò con un caldo abbraccio per poi ritornarsene a casa visto che era già tardi, io invece dopo che se n'era andata ero andato al bar a dimenticare, per poi andare al cimitero da mia mamma. Ero ubriaco fradicio.
Quando fu notte buia, notte fonda, lasciai il bar e mi misi a camminare pianamente, con passi felpati sul quel suolo pieno di morti. Errai a lungo, a lungo. Non la rintracciavo. Le braccia tese, gli occhi sbarrati, urtando nelle tombe con le mani, coi piedi, con le ginocchia, col petto, procedevo senza trovarla. Toccavo, brancicavo come un cieco che cerchi la sua strada. Niente luna.. Avevo paura, una paura atroce, in quei sentieri stretti, tra due file di tombe. Tombe. Tombe. E sempre tombe. Sedetti su una di esse, poichè non potevo più camminare per il giramento di testa causato dall'alcool di prima. Udivo battere il mio cuore. E udivo anche altre cose. Un rumore confuso, innominabile. Era nel mio cervello sconvolto, nella notte impenetrabile, o sotto la terra misteriosa, sotto la terra seminata di cadaveri umani, quel rumore? Mi guardavo intorno. Quanto tempo rimasi là? Non so. Ero paralizzato dal terrore, ero ubriaco sia di spavento sia di alcool, pronto a urlare, pronto a morire. Alzai lo sguardo per vedere che tomba era e lessi il nome di mia mamma inciso sulla lapide:  


                                                                                  Kate Horan - 22/9/1973 - 13/06/2012.


Intorno c'erano dei fiori, quelli che gli avevo portato io l'ultima volta che gli avevo fatto visita.  Ero disteso sulla lapide di mia mamma a piangere come un bambino, mi mancava terribilmente e avevo la voglia irrefrenabile di catapultarmi fra le sue braccia.
Singhiozzavo, la fronte sulla lapide. Mi trattenni a lungo, a lungo. Poi mi accorsi che imbruniva. Allora un desiderio strano, pazzesco, un desiderio di riavere mia mamma con me si impadronì di me. Volli passare la notte accanto a lei, piangendo sulla sua tomba. Ma mi avrebbero visto, mi avrebbero scacciato. Mi alzai un pò dolorante e vidi, due tombe più in là, il nome inciso: Frank Anderson.
Impossibile, era il papà di Sophie! Suo papà era.. morto?
Incominciai ad urlare, solo i morti mi sentivano, ero distrutto sia psicologicamente che fisicamente. Ero stanco di tutto. Mi sdraiai non so dove e mi addormentai, con le goccioline di pioggia che sembrano voler lacerare la mia pelle.





Hola! Ho aggiornato, come promesso♥
A me piace questo capitolo, non so a voi? Ho voluto introdurre i biscotti di Niall. LOL.
Comunque vi vedo meno attive. ? D:
Recensite in tante perchè nei prossimi capitoli ci saranno taaaaaanti colpi di scena :')
Credo che questa FF non durerà ancora molto: credo ancora 3/4 capitoli. BOH!
Mi sono già messa in testa come finirla e sarà un finale tragico. *muahaha*
*preparate i fazzoletti* c:
DOMANDEEEE:
1) Secondo voi ha fatto male Sophie con Niall?
2) Che ne pensate del comportamento di Niall?
3) Cosa prevedete nel prossimo capitolo? HAHAH.
Basta, mi dileguo.
A 4/5 recensioni continuo, SENNO NON VADO AVANTI. U.U
Bye!

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Capitolo 9
*** Nono capitolo. ***


Nono capitolo:


SOPHIE POV'S:


Ero distesa sul mio comodo letto con Harry che mi stringeva a sè, ma non riuscivo a prendere sonno comunque. Guardai l'orologio sulla parete davanti a me e notai  che segnava le tre di notte. Pensavo a Niall, a cosa stesse facendo in questo momento e ho i sensi di colpa per averlo liquidato con una banale scusa di essere in ritardo e che Harry mi aspettava a casa. In realtà non ero per niente in ritardo, ero andata via solamente perchè non volevo creargli altri dispiaceri, ne ha avuti abbastanza per oggi. Non avevo detto niente a Harry, e non credo lo farò, forse. Pensai alle parole di Niall, come mai non mi ero accorta che mi amava fin da subito? Magari perchè sono un'idiota che non aprei gli occhi e basta. Ma io amavo Harry, e lo avrei amato per sempre anche con Niall che mi diceva che mi amava alla follia. Mi girai verso Harry e vidi che dormiva beatamente con la testa che profondava nel morbido cuscino. Ormai ritornava a casa sua raramente, oramai viveva lì con me. Pensai a quanto fossi fortunata ad avere un ragazzo d'oro come lui al mio fianco che mi sopportasse, che mi consolasse.
Mi alzai dal letto disfatto senza svegliare Harry. Volevo andare in un solo e unico posto in quel momento: al cimitero da mio padre. Andavo tante volte a parlare con lui, cosa mi succedeva durante la giornata e come andava con Harry. Anche se non rispondeva, era sempre lì ad ascoltare i miei monologhi quasi senza senso, e gliene sono immensamente grata. Mi misi una felpa di Harry che era il doppio di me, un paio di Jeans a caso e le mie amatissime Vans nere. Uscii di casa, complimentandomi con me stessa per non aver fatto alcun tipo di rumore.
Entrai nell'entrata principale del cimitero. Faceva freddo e io avevo solamente una felpa addosso che non mi teneva caldo perchè era grandissima. M'incamminai verso la tomba di mio padre quando vidi una figura distesa e prviva di sensi due tombe più in là. Aspetta un'attimo: biondo, pullover, le Supra ai piedi. Niall! Ma che ci faceva lì a quest'ora?! Corsi verso di lui e vidi che era completamente congelato sopra la tomba di sua mamma. Lo tirai sù ma non dava segni di vita.
«Niall svegliati! Ti prego, non lasciarmi!» urlai.
Lo chiamai un decina di volte ma smisi subito quando vidi che aprì la bocca mugugnando qualcosa di incomprensibile per le mie orecchie. Lo attirai a me e mi tolsi la felpa per coprirlo, serviva di più a lui che a me. Aprì gli occhi faticosamente.
«Niall stai bene? Che è successo?»
«P-portami a casa, ti prego.» mi disse con la voce roca e impastata dal sonno. Annuii un paio di volte, per poi tirarlo su con la mio abilissimo corpo. Faceva fatica a camminare, zoppicava e un'unica domanda che sorgeva in testa era: ma che cosa gli è successo?
                                                 ****
«Sophie sicura che non sai il perchè era conciato così?»
Ennesima domanda di Harry, mi aveva fatto quella domanda una decina di volte e gli rispondevo sempre che non sapevo il perchè. Appena portai a casa Niall urlai a Harry di venire giù ad aiutarmi e mi aveva tempestato di domande appena mi vide con il biondino in braccio. Lo liquidai dicendogli che non era il momento di parlare e che a Niall servivano delle cure. Ora, era disteso sul divano che dormiva con almeno tre coperte sopra.
«Diamine Harry ti ho detto di no! Stavo andando da mio papà e l'ho visto inerme sulla tomba di sua mamma, era privo di sensi e l'ho portato qui.»
«Okay. Ma tu perchè eri nel bel mezzo della notte al cimitero?» mi chiese inarcando un sopracciglio.
«Mi mancava mio papà e volevo andarlo a trovare anche se era notte fonda.»
Annuì con la testa e mi sorrise abbracciandomi, facendogli sedere in grembo a lui con una coperta attorcigliata a noi. Erano circa le nove di mattina, e Niall non si era ancora svegliato, e a dir la verità mi stavo un pò preoccupando.
«Piccola tu stai bene?» sussurrò Harry accarezzandomi una guancia.
«Sì, non ti preoccupare per me.» mi diede un bacio sulle labbra, scendendo sulla mascella e sul collo impregnato di profumo. Ci staccammo subito quando notammo che Niall si mosse, aprendo gli occhi leggermente e sorridere.
«Niall!» scesi dall gambe di Harry e lo abbracciai calorosamente e sorrisi quando lui ricambiò l'abbraccio.
«Come stai amico?» gli chiese Harry sorridendo leggermente nella sua direzione.
«Mi fa male la testa.» rispose il biondino mettendosi una mano sulla testa. Allora corsi subito a prendere un fazzoletto di stoffa, imbagnadolo con dell'acqua fresca mettendolo sopra alla sua fronte. Mi ringraziò facendo un cenno con il capo, posizionandosi meglio sul divano.
«Hai fame o sete?» gli chiesi.
«No, g-»
«Guarda che ti faccio subito qualcosa se vuoi.»
«Sophie.»
«Magari dei biscotti.»
«Sophie!» urlò Niall con tutta l'energia che aveva in corpo.
«Che c'è?»
«Non ho fame, grazie.» rispose ridacchiando, mostrando la fila di denti bianchi. Rise anche Harry alla scena comica, abbracciandomi un pò.
«Oh, scusa.» risposi sorridendo leggermente.
«Non ti preoccupare.»
In realtà ero piena di sensi di colpa, perchè sapevo che Niall era ridotto così per colpa mia, solamente colpa mia. Ero io l'artefice della situazione e mi comportavo come se niente fosse, in realtà i sensi di colpa mi stavano divorando letteralmente.  Anche Niall si stava comportando come niente, ma sapevo che anche lui ci stava male per me e io per lui. Ma non potevo cambiare un'amore, io amavo Harry, fine.
Harry. Mi chiedevo come l'avrebbe presa una volta che gliel'avrei detto.
«Ma Niall, come mai eri lì?» chiese Harry a Niall, una volta ripreso. Quest'ultimo s'irrigidì completamente, sotto lo sguardo attento di Harry.

E ora?





STO AGGIORNANDO, NON E' UN MIRAGGIO!
Ahah, scusate per il ritardo!
Allora, come vi sembra questo capitolo? Chissà cosa diranno a Harry, voi che cosa ne pensate? Dovrebbero dire tutto oppure no?
A voi i pareri!
RINGRAZIO TANTISSIMO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO LO SCORSO CAPITOLO!
E RINGRAZIO ANCHE CHI HA MESSO LA STORIA TRA LE SEGUITE/PREFERITE/RICORDATE!
Fatemi sapere, buona serata!

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Capitolo 10
*** Decimo capitolo. ***


Decimo capitolo:

                                                                                                           Buona lettura.

Io e Niall ci guardammo complici per un nano secondo, sotto lo sguardo piuttosto confuso di Harry che ci fissava di sottecchi. Presi un bel respiro profondo per incominciare un discorso, ma come sempre Niall mi precedette.
«Non ti preoccupare Harry, ero ubriaco e non sapevo cosa stavo facendo.»
Che cosa? Io ero pronta a dirgli che cosa Niall provava per me e lui se ne esce con una frase patetica e squallida come questa?
«Sicuro?» chiese conferma Harry guardando Niall e poi passò lo sguardo a me, guardandomi negli occhi come se volesse leggere la verità dentro di me. I sensi di colpa mi attenagliarono lo stomaco, e questa volta decisi di andare incontro alla verità. Il mio ragazzo doveva sapere tutto quanto, non essere l'ultimo a sapere le cose.
«No.» risposi io sfacciata, al posto di Niall. Quest'ultimo posò lo sguardo su di me sgranando leggermente gli occhi color ghiaccio. Harry mi guardo un pò confuso e con l'aria di voler sapere tutto quanto. Aprii bocca, lasciando uscire fuori tutta la verità.
«Harry, ieri quando sono andata da Niall abbiamo parlato un pò e mi ha offerto i bisc-»
«Arriva al sodo, Sophie.» mi bloccò subito Harry.
«Harry, lui mi ama.» risposi tutto d'un fiato, facendo un sospiro di sollievo quando sentii lo stomaco allergerirsi notevolmente. Vidi Niall stringere gli occhi e mi fulminò con uno sguardo di fuoco, mentre Harry si passava la sua grande mano nei capelli riccioli, ora un pò più spettinati del solito.
«E' vero tutto questo Niall?» domandò a Harry duramente. Quest'ultimo lo guardai negli occhi: erano spenti, scuri e privi di emozioni. Il biondino annuii insicuro con fare risoluto abbassando la testa e incominciando a torturarsi le mani fredde. Harry s'alzò di scatto dal divano avvicinandosi pericolosamente a Niall, in quale lo guardò con uno sguardo spaventato.
«Non avvicinarti più a lei, capito?!»  sbottò Harry, io intervenii subito in preda alla rabbia.
«Harry! Non puoi dirmi con chi vedermi o no, io amo te e questo mi sa che non l'hai ancora ben in mente! Non puoi dirmi di non vedere più il mio migliore amico!» sbottai in preda al panico.
«Ma lui ti porterà via da me, lo capisci questo o no?!»
«Finiscila di fare il bambino, Harry! Nessuno mi porterà via da te, e lo sai dannatamente bene.» risposi abbassando un pò la voce, la testa pulsava terribilmente e feci due o tre respiri per calmarmi e riprendere il controllo.
«Non te la porterò via, Harry. Sono arrivato troppo tardi, ormai.» disse Niall dispiaciuto, guardando Harry negli occhi per capire come avrebbe reagito.
«Non mi fido più di te, Niall.» disse Harry in un sussurro.
«Harry... Lui non ha fatto niente.»
«Niente?! Ti rendi conto della cazzata che hai appena detto, uh? L'amore della mia vita me la sta portando via Niall, un fottuto deficiente!»
«Hey! Non sono un deficiente, tu lo sei comportandoti in questo modo!»
Harry era teso come una corda di violino e si vedeva lontano un miglio. Quella frase fu l'ultima goccia che fece traboccare il vaso. Vidi Harry che sferrò un pugno in faccia a Niall che lo fece cadere a terra rovinosamente. Il sangue gli colava dal suo naso e si passò la mano sulla ferita, sporcando di colore rosso le sue mani. Scansai Harry lontano da Niall, piangendo come un fontana pregando mentalmente che non gli sferrasse altri pugni.
«Harry...» ero incredula misto arrabbiata. Non pensavo che Harry era così, così... violento. Si era dimostrato un bravissimo ragazzo fin dal primo giorno e ora, tutta questa violenza dove l'ha tirata fuori? Non ci potevo credere.
«Scusam-»
«Vattene.» gli imposi duramente per poi aiutare Niall ad alzarsi.
«Sop-»
«Vattene!» gli ripetei questa volta urlando, facendolo sussultare leggermente. Senza dire un'altra parola prese la giacca dall'appendiabiti, e uscì dalla mia casa sbattendo la porta per la rabbia. Pulii il naso e le ferite di Niall, facendo attenzione a non fargli male.
«Non dovevi cacciarlo, mi sta bene.» disse Niall, guardandomi negli occhi.
«Spero stai scherzando! Guarda come ti ha ridotto la faccia. Odio le persone violente.»
«Sophie, è stato giusto così. Non mi sarei mai dovuto mettere in mezzo fra voi due.»
«Non ti sei messo in mezzo a niente, Niall. Ora riposa.» disse rimboccandogli le coperte del mio letto fin sopra il petto per non fargli prendere freddo. Mi ringraziò sprofondando la testa nel cuscino.
 

Ero distrutta. Completamente distrutta. Era tutta colpa mia e dovevo punirmi di ciò che avevo fatto. Cercai nel cassetto della cucina la mia amata lametta, per poi dirigermi con passo felpato nel bagno, quello più lontano dalla camera dove dormiva Niall. Era da un pò che non mi tagliavo e dovevo dire che quasi quasi mi mancava. Oramai c'erano solo delle piccole croste che coprivano i miei tagli profondi, così incominciai a tagliare partendo da quelli. Delle piccole goccie di sangue sporcarono il mio maglione di lana, la pelle incominciò a bruciare come non mai e mi sentii tremendamente bene al contatto con la punta tagliente della lama. Sentii dei passi, così pensai che erano i miei vicini dell'appartamento su di sopra che camminavano, ma un secondo dopo la porta si aprii mandandomi in agitazione.
«Sophie sai dove poss-» mi fissò con occhi disperati, io invece mi limitai a piangere e a posare a lametta nel lavandino grondante di sangue.
«Sophie... Che cosa stai facendo.» mi disse più che come domanda, come affermazione a se stesso.
«Niente.»
«Non credo.»
Sospirò un paio di volte per poi intrappolarmi in un suo abbraccio caldo e accogliente. Erano così diversi da quelli di Harry che per un'attimo sentii la sua mancanza. Ricambiai immediatamente quel gesto d'affetto con riluttanza.
«Ti prego, non farlo.» sussurrò nel mio orecchio.
«Fallo per me, non tagliarti mai più.» aggiunse accarezzandomi dolcemente la schiena per tranquillizzarmi..
«Non riesco. Scusami Niall, per tutto quanto.» mi scusai abbracciandolo una seconda volta, scavando il mento nell'incavo della sua spalla.
«Non ti devi scusare di niente, vieni.»
Andammo nella mia camera, lui si distese nel letto facendomi spazio per sdraiarmi accanto a lui. Ubbidii subito, mettendomi sotto la sua ala di protezione. Mi feci coccolare da lui, perchè ne avevo terribilmente bisogno in quel momento. Mi addormentai scacciando tutti i brutti pensieri, provando a dimenticare la brutta giornata trascorsa.





SORPRESA. (?)
Ho aggiornato il giorno dopo, quindi ringraziatemi ahahah
Allora allora... Sophie e Harry hanno litigatto e vedrete come andrà a finire. E Niall, il nostro angelo biondo, è il "poverino" di turno.
UNA COSA: SONO ARRIVA A 44 RECENSIONI!
GRAZIE MILLE, SIETE DELLE RAGAZZE FANTASTICHEEEEEE! ♥
VI AMO, LETTERALMENTE.
Ringrazio anche le persone che hanno messo la mia FF tra le ricordate/preferite/seguite.
Alla prossima! ♥




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Capitolo 11
*** Undicesimo capitolo. ***


Undicesimo capitolo.

Vi lascio tre foto: Sophie, Harry e Niall!
      Sophie.





Harry!






Niall. Sì, lo so. Una è più grande l'alatra più piccola t.t
Harry è troppo grande, scusatemi t.t




Mi svegliai a causa del russare di Niall, russava davvero tanto e pesantemente. Presi in mano il mio cellulare, erano le otto di mattina ma il mio sguardo fu rapito da un messaggio di Harry.
Da: amore.
Scusami piccola per essere stato così violento, è che non voglio perderti per nulla al mondo. Sei la cosa più bella che ho, perdonami. - H x

Le farfalle incominciare a svolazzare nel mio stomaco creando un subbuglio enorme. Sembravo una ragazzina alla presa con le prime cottarelle adolescenziali, non era da me mettermi in confusione un messaggio così semplice. Io amavo Harry, ma dopo quello che aveva fatto non sapevo se perdonarlo oppure no. Decisi di non rispondere, anzi il termine esatto è che non sapevo rispondere a un messaggio del genere. In realtà mi mancava tutto di Harry: le sue labbra calde e piene, il suo profumo, i suoi riccioli da stringere quando desideravo un pò di contatto. Mi ha fatta rinascere dal quella mattina in ospedale, ma a pensare che ha picchiato il mio migliore amico mi fa andare letteralmente  in bestia. Sentii dei passi leggeri, per poi diventare più insistenti.
«Sophie stai bene?» mi chiese Niall appoggiato allo stipite della porta in legno della camera, con aria assonnata. Annuii sorridendo leggermente alla vista di Niall: ciuffo scompigliato, occhi leggermente gonfi per il sonno e vestiti stropicciati.
«Vado a fare la spesa, non c'è nulla nel frigo.» dissi.
«Sì, altrimenti divento isterico senza cibo!» esclamò sorridente, mi lasciai scappare una leggera risatina. Prima di andare decisi di fare una doccia calda e rilassante. Chiusi la porta a chiave del bagno, mi spogliai dai mie vestiti di ieri e li lasciai scendere lungo le mie esili gambe, scavalcandoli con un solo passo affrettato. Entrai nel box doccia, lasciando che le piccole goccioline di acqua calda sfiorassero il mio corpo, rilassandolo. Uscii, avvolgendomi subito in un'asciugamo color panna, mi infilai i miei vestiti puliti e mi asciugai come capitava i miei capelli biondi lisci come spaghetti.
«Niall, se vuoi puoi fare una doccia mentre sono via.»
«Grazie.»
«Figurati, a dopo.»
Appena uscii di casa l'aria di Londra mi stravolse completamente, faceva un freddo cane e meno male che avevo indossato il maglione di lana. Il supermercato era a due passi da casa mia, quindi arrivai in meno d cinque minuti. Era un negozietto, nulla di che, ma vendevano sempre cose buonissime a poco prezzo, ecco perchè ci andavo sempre.
                                                          ****
Avevo preso tutto, o almeno credo: pasta, affettato, yoghurt, cioccolato, gelati, frutta, verdura e ovviamente le patatine per Niall da portarsi a casa. Ecco cos'avevo dimenticato: il formaggio! Andai nella corsia dei formaggi quando un'uomo attirò la mia attenzione: capelli brizzolati, alto e slanciato e con un sorriso beffardo stampato in faccia. Non può essere. Fanculo al formaggio, corsi velocemente verso le casse ma appena feci dieci passi sentii una mano piuttosto grande sussultai.
 «Hey, puttana.»
«Lasciami stare, stronzo!» dissi con la mia vocina, poco udibile per la paura che stavo provando in quel momento. Corsi buttandogli il cestino addosso con tutta la spesa, dirigendomi a passo veloce fuori dal supermercato. Corsi ma lui mi stava dietro alle calcagna, non voleva lasciarmi stare e io avevo una paura folle. Svoltai, ma la sfiga vuole che rimasi intrappolata in un vicolo cieco, privo di vie d'uscita.
«Sei in trappola.»
«Lasciami stare!» urlai con tutta l'energia in corpo mentre si era già avventato su di me a baciarmi il collo, ma quando sentii una sua mano schifosa insinuarsi nei miei pantaloni provai davvero terrore. Mi infilò un dito dentro di me facendomi male, aggiungendone un secondo per aumentare la sensazione di bruciore. Le lacrime scendevano minacciosamente dai miei occhi gonfi e spalancati, fino a quando non sentii più lui addosso, aprii gli occhi quando vidi Harry tirarmelo via di dosso, sferrandogli un paio di pugni mettendolo k.o.
«Bastardo, pezzo di merda. Non ti permettere mai più di toccarla.» imprecò Harry guardandolo con disgusto sdraiaiato a terra che gemeva dal dolore. Non sentii più il suolo sotto i miei piccoli piedi, segno che Harry mi aveva presa in braccio.
«Sophie stai bene? Ora chiamo la polizia per questo pezzente.» disse posandomi giù, io annuii flebilmente mentre Harry digitò sul suo I-Phone nero il numero della polizia, dicendo che sarebbero arrivati in meno di cinque minuti dato che erano lì in zona. Notai con la coda dell'occhio il compagno di mia mamma, George, che era ancora steso per terra, così mi tranquillizzai.
Il suono della sirena della polizia mi fece riscattare subito, mentre un'uomo in divisa venne verso di me e gli altri due misero le manette a George facendolo salire in macchina.
«Signorina, è stata violentata da costui?»
«Sì.» risposi flebilmente, ancora seduto sull'asfalto sconvolta e sotto shock.
«Deve venire con noi, per un'interrogatorio per capire cos'è successo, insieme al suo ragazzo qui.» disse indicando Harry al mio fianco, io annuii salendo sulla loro macchina titubante. Harry chiamò Niall per avvisarlo al posto mio, anche se lo fece un pò titubante.
                                                        ****
«Allora signorina, cos'è successo?» un'uomo piuttosto paffutello mi continuava a fare domande. Ero alla stazione di polizia in una stanzetta tutta grigia che mi incuteva solo paura.
«Ero andata a fare la spesa da sola...»
«Perchè non era con il suo ragazzo?»  mi bloccò subito lui, sedendosi nella sedia adiacente alla mia.
«Ecco... avevamo litigato.» risposi titubante, torturandomi le mani che divennero rosse.
«Continui, signorina.»
«Avevo appena fatto le mie compere quando lo vidi rincorrermi, allora ho corso anch'io ritrovandomi in un vicolo cieco. Lì, mi ha violentato.»
«Testimoni?» mi domandò lui inarcando un pò il sopracciglio.
«Harry, il mio ragazzo.» lo era ancora?
«Abbiamo già parlato con lui, quindi...» non finì la frase, ma guardò dei vari fogli scritti in penna. «Può andare signorina. Non si deve più preoccupare, è in cella ormai.»
«Grazie, arrivederci.» lo salutai cordialmente accennando un lieve sorriso, tanto per essere gentili.
Appena uscita feci un sospiro di sollievo. Vidi Harry appoggiato alla sua Range-Rover nera, gli andai incontro un pò timida. Sorrise appena mi vide, rimettendo il suo cellulare nella tasca dei suoi jeans blu.
«Emh.. Grazie.» dissi intimorita da una sua reazione, dopo quella che era successo ieri.
«Di nulla. Senti Sophie, mi dispiace non sapevo cosa stavo facendo ieri e-.» non lo feci neanche finire la frase che mi avventai sulle sue labbra, all'inizio era un pò rigido ma poi si sciolse posando le sue grandi mani sui miei fianchi. Le nostre lingue si toccavano, poi come se si scottassero al loro incontro si allotanavano. Mi staccai ansimando, mi aveva lasciata letteralmente senza fiato. Lo abbracciai e lui ricambiò accarezzandomi i capelli un pò arruffati.
«Ti amo.» sussurrò.
«Anch'io.»












FA SCHIFO. LO SO.
GEORGE ALL'ATTACCO AHAH!
RINGRAZIO MOLTO LE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO LO SCORSO CAPITOLO, GRAZIE!
LASCIO A VOI, byyeee.

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Capitolo 12
*** Dodicesimo capitolo. ***


Dodicesimo capitolo.

                                                                                                             Buona lettura!



Arrivammo a casa mia dove Niall ci aspettava impaziente. Intrecciai le mie dita a quelle di Harry per poi varcare la soglia di casa mia, dove il biondo mi abbracciò, rivolgendo uno sguardo severo a Harry.
«Horan...» Harry salutò Niall che quest'ultimo si limitò a fare un cenno con la testa.
«Niall se vuoi puoi andare a casa, ora c'è Harry con me. Solo se ti senti meglio.» dissi sorridendo leggermente. Lui annuii dicendo che andava a prendere le sue cose in camera. Poco dopo andò via salutandoci.

                                                                                                                       ****
Le mani di Harry esploravano il mio corpo allo sfinimento, e io il suo. Eravamo mezzi nudi entrambi, avevamo solo il pezzo sotto. Non esitò a togliermele del tutto, fecero la stessa fine anche i suoi boxer neri. Si poteva notare già la prominente erezione.
«Sicura?»
Annuii e entrò in me con un gesto secco ma dolce. Mi fece abituare un'attimo, e subito dopo si mosse facendomi gemere rumorosamente. Mi aggrappai alla schiena di Harry, lasciandogli probabilmente alcuni graffi rossi sulla schiena. Anche lui gemeva insieme a me, ma con una spinta toccò l'apice del piacere, facendomi raggiungere l'orgasmo rilasciando il liquido caldo, quando era ancora in me. Poco dopo venne anche lui, sfilandosi immediatamente il preservativo e buttarlo. Appoggiai la testa sulla sua spalla, intanto che lui giocherellava con una ciocca dei miei capelli biondi.
«Sophie, lo so che non sono discorsi da fare.. però io non ce la faccio a vederti andare via da me in così poco tempo.» sospirò accarezzandomi il viso dolcemente con le punta delle dita. Sospirai anche io, lasciandomi trasportare da quel gesto.
«Harry io non ti ho detto tutto.»
«Cioè?»  era visibilmente confuso e lo capivo.
«All'ultima visita che ho fatto il dottore mi ha detto che c'è ancora una possibilità.»
Gli occhi di Harry si illuminarono, e sul suo volto si dipinse un sorriso enorme, lasciando formare due piccole fossette che adoravo.
«Spiegati, piccola.»
«Potrei anche vivere, se solo ci fosse un donatore di sangue uguale al mio, dovrei fare il trasferimento di sangue. Ma prima dovrei iniziare a fare una chemio terapia fortissima.»
«Sophie, ti prego fallo per me, domani andremo dal dottore okay?»
Annuii leggermente, pensando a com'è stare sul letto di un'ospedale senza capelli, vomito e quant'altro. Mi addormentai sul petto di Harry, lasciando perdere i miei pensieri.
                                                                                                                  
                                                                                                                 ****
«Oh, buongiorno signorina Anderson!»
«Salve Marie!» salutai l'infermiera dell'ospedale che aveva circa una cinquantina d'anni. Ormai mi conoscevano perfettamente tutti quelli che lavoravano lì da un pò, sapevano che non mi volevo far curare, ma ora ci avevo ripensato dopo la chiaccherata di ieri sera con Harry. Prima non avevo motivo di vivere, la mia vita era uno schifo. Ora sì, c'è Harry. Aspettammo il sala d'attesa per circa dieci minuti, fino a quando non entrai nella piccola stanzetta bianca con affianco Harry che mi stringeva forte la mia mano fredda e tremolante.
«Ciao Sophie!»
«Salve Dottor Brent.»
«Cosa ti porta qui?» domandò curioso, sedendosi sulla sedia davanti a noi.
«Beh, ecco, ci ho ripensato su. Voglio farmi curare assolutamente e, al più presto possibile.»


                                                                                         Due mesi dopo.


«Ciao piccola!» mi salutò Harry sorridente, entrando nella mia stanza d'ospedale. Tipo una cella di isolamento.
«Hey amore.»
«Va meglio?»
 Sbuffai sonoramente.
«Va una merda! Ho perso tutti i capelli e vomito tutti i fottuti giorni!» mi toccai da sopra la bandana nera e bianca. Niente. Li avevo persi tutti quanti, i miei bellissimi capelli biondi erano spariti. Da quando prendo le pastiglie sto male, troppo male per i miei gusti. Vomito tutti i giorni, sotto gli occhi preoccupati di Harry e del dottore.
«Vedi, ti devo parlare proprio di questo. Mi hanno fatto le analisi del sangue, e mi hanno detto che non vado bene per il traferimento del midollo osseo.» rispose abbassando la testa. Una piccola lacrima sgorgò dal mio occhio.
«Aspetta piccola, c'è solamente uno che può, hanno detto che è...»
«Chi? Dai Harry!»
«Niall.»   
Sgranai gli occhi al nome. Niall? Oh Dio, ma aveva accettato? Come se Harry mi avesse letto come un libro aperto mi rispose.
«Ha subito accettato, ha detto che è felice di poterti salvare la vita. Ti operano domani!»
Piansi sul petto di Harry per almeno mezz'ora. Era lacrime di gioia queste, da quanto ne sapevo c'era una percentualità bassissima di trovare una persona che ti può donare una cosa così preziosa.
                                                        
                                                                                                   Il giorno dopo.


NIALL POV'S:
Mi diressi in macchina verso l'ospedale. Oggi era il grande giorno. Salutai subito Sophie che mi ringraziò abbracciandomi. Le infermiere mi misero un camice bianco, sotto ovviamente ero nudo e mi misero la flebo per farmi addormentare. Mi ricordai una macchinario, il dottore che mi diceva che andava tutto bene e poi buio.


«Ragazzo, sveglia.»  sentii qualcuno chiamarmi, e aprii gli occhi leggermente strizzandoli dicendo che andava tutto bene, ero completamente intontito. L'infermiera teneva in mano una scatoletta, dove ci doveva essere il mio midollo osseo. Mi misero in stanza con Sophie, che mi guardò sorridendo. Gli attaccarono la flebo con una specie di cavo, dove scorreva il mio sangue rosso.
«Niall stai bene?» mi chiese Harry. Annuii sorridendo leggermente per poi vedere Sophie felice, piena e sorridente come non mai. Avevo fatto la cosa giusta, e ne era valsa la pena.








Holaaaaa!
Allora, vi chiedo immensamente scusa per il capitolo ORRENDO. Ma alla fine Sophie non poteva morire no? Ma vedrete come andrà a finire...
Mi sono informata su vari siti e l'unica era il midollo osseo. Anche perchè ho visto un programma dove lo facevano vedere come si mette ecc ecc, quindi mi sono documentata bene u.u
RINGRAZIO CHI HA MESSO LA MIA FF TRA LE PREFERITE/SEGUITE/RICORDATE.
RINGRAZIO MOLTISSIMO CHI RECENSISCE SEMPRE!
Buona domenica!
Byeee! ♥


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Capitolo 13
*** Tredicesimo capitolo. ***


                                                                     Leggete in fondo per favore, è molto importante. Grazie mille!

Tredicesimo capitolo.


SOPHIE POV:

Erano passati oramai tre giorni da quando mi avevano fatto quella specie di trasfusione di midollo osseo. Niall era andato a casa ieri, dicendomi di stare benone e che sarebbe passato a trovarmi in questi giorni. Speravo con tutta me stessa di poter vivere avendo fatto questa operazione. Non ringrazierò mai abbastanza Niall per quello che ha fatto, è un'angelo in carne ed ossa.
«Signorina Anderson?»
Il dottor Brent mi risvegliò dai miei pensieri, facendomi incuriosire dalla sua presenza. Sussurrai un flebile "sì?", per far si che lui si avvicinasse con in mano una cartella clinica, con alcuni fogli scritti.
«Secondo tutti gli esami che le abbiamo fatto... Può andare a casa, è fuori pericolo signorina.»
Non ci potevo credere, mi tappai con la mano la bocca per non urlare per poi vedere il mio ragazzo, Harry, abbracciarmi piangendo silenziosamente sulla mia spalla coperta da una delle sue maglietta giganti. Il dottor Brent mi sorrise calorosamente, per poi avvisare alcune infermiere che l'indomani potevo andare a casa. Mi sentivo così libera, sicura di me stessa e senza preoccupazioni di andarmene via da questo mondo, da Harry.
«Harry hai sentito? Sono felicissima!» sussurrai con la mia voce flebile, sembrando una bambina di massimo massimo sette anni. Lui ridacchiò leggermente per poi stamparmi un piccolo bacio sulle mie labbra rosee.
«Anche io sono felicissimo, amore mio. Ho aspettato tanto questo momento e ora è arrivato.» sorrisi incosciamente.
Farfalle basta svolazzare nel mio stomaco!
Mi abbracciò per poi staccarsi, dicendo che mi avrebbe aiutato volentieri a mettere i miei vestiti  - puliti e sporchi - nella mia valigia marroncina. Presi il mio cellulare per poi pigiare il bottone verde quando vidi nella rubrica il nome che cercavo.
"Niall! Mi dimettono, domani torno a casa!" urlai facendo sorridere Harry.
"Ma è fantastico Sophie! Cosa hanno detto?"
"Hanno detto che sono fuori pericolo, non ti ringrazierò mai abbastanza Niall."
"Non mi devi ringraziare, l'ho fatto per te Soph. Ora vado, ti passo a salutare a casa se ho tempo, con la mia ragazza."
"Hai una ragazza? E bravo Niall, non vedo l'ora di conoscerla!"
Ridacchiò dall'altra parte del telefono. "Ci conto, ciao Soph."
"Ciao Nialler."
Attaccai, pigiando il bottone rosso del mio BlackBerry. Harry mi sorrise, sedendosi sul lettodove ero distesa io.
«Così Niall ha trovato l'anima gemella eh?»
«Così dice. Ha detto che me la farà conoscere.» lui annuì lentamente per poi sorridermi. Gli feci segno di sedersi difianco a me, e così fece, lo abbracciai mettendogli la sua testa sul mio seno e lui mi arpionò i fianchi ridacchiando leggermente per la posizione in cui c'eravamo messi. Inspirai il suo profumo dei capelli ricci, ora un pò scompigliati, sapevano di mele. Sorrisi.
«E' eccitante questa posizione.» disse ridendo, intendendo la sua testa sul mio petto coperto solo dalla maglietta.
«Idiota.» ridacchiammo insieme un pò, per poi addormentarci aggrovigliati l'uno con l'altro assaporandoci il profumo a vicenda.

                                                                                                                 Il giorno dopo.

Mi risvegliai per la luce che filtrava dalla finestra della camera dell'ospedale. Meno male che c'era qualche spiraglio di luce che entrava, sennò era proprio buia e spenta. Notai che io e Harry eravamo aggrovigliati insieme, sembravamo una cosa sola. Gli diedi una bacio sul naso, sulla guancia, per poi completare l'opera con un bacio sulle labbra. Le arricciò chiedendomi un'altro bacio, aveva gli occhi chiusi ma sapevo che non stava affatto dormendo. Gli posai un'altro bacio, ma lui chiese di più, mordicchiandomi giocosamente il labbro. Chiese l'accesso alla mia lingua che non tardò ad arrivare, le nostre lingue erano aggrovigliate come noi la sera prima. Sorrisi sulle sue labbra interrompendo il bacio, scrutando i suoi occhi verdi che si erano ppena aperti.
«Ti piace essere svegliato così eh?»  risi di gusto quando annuì leccandomi leggermente il mio naso all'insù. Aw, Harry e i suoi baci. Erano la cosa di cui ne sarei andata pazza se non ne avessi avuto uno - al giorno - come si deve.
«Harry, dai svegliati! Oggi posso tornare a casa!»

                                                                                                                   ****

Scesi dalla Range - Rover di Harry trovando - ovviamente - la scusa per portarmi il borsone con dentro tutti i miei vestiti e cianfrusaglie varie. Entrai in casa mia sorridendo come non mai. Non mi ero mai sentita così felice in vita mia. Mi stupii quando gli amici di Harry, ovvero Louis, Niall, Zayn e Liam, mi urlarono "BEN TORNATA!"
Ammirai il cartellone davanti a me con scritto: "BEN TORNATA SOPHIE, CI SEI MANCATA!"
«Grazie ragazzi!» mi sorrisero calorasamente per poi abbracciarmi tutti. Arrivò il turno di una ragazza che assolutamente non conoscevo.
«Ciao, sono la ragazza di Niall. Tu devi essere Sophie!» mi disse sorridendo una ragazza abbastanza alta, capelli mori mossi e occhi azzurri intensi, come quelli di Niall. Annuii semplicemente, mi sembrava una ragazza simpatica e molto semplice.
«Spero che diventeremo amiche!» esclamò la mora.
«Lo spero anch'io.» risposi sinceramente, per poi festeggiare con tutti quanti.
E' il più bel giorno di sempre.  Pensai posando un bacio sulle labbra di Harry.






SI, STO AGGIORNANDO. NON E' UN MIRAGGIO! LOL.
LA STORIA COMUNQUE NON E' FINITA OKAY?
Scusatemi per il ritardo ma ho avuto tante cose da fare e cambiando il discorso.. il capitolo fra proprio schifo. *mi scuso due volte*
Comunque, allora, avete lettto l'avviso in alto vero? Beh, la notizia è che fra 4 giorni parto e fino al 29 non posso aggiornare. Poichè ci rivedremo ai primi di settembre con il capitolo già postato.. *crede*
Spero che non mi dimenticherete è.é
Mi collegherò dalla Sardegna con il cellulare, quindi posso recensire e se volete farmi domande sono a vostra disposizione.. Ma postare il capitolo dal cellulare è proprio impossibile. LOL.
Ringrazio moltissimo le ragazze che hanno messo la mia FF tra le preferite, seguite e ricordate.
Un MEGA grazie alle meravigliose ragazze che recensiscono sempre.
Alla prossima. xx

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Capitolo 14
*** Quattordicesimo capitolo. ***


                                                      *evvai, finalmente uso il banner. Grazie mille a fedee_missmalik.*



Quattordicesimo capitolo.


                                                                             Buona lettura!



Erano le sei del pomeriggio e gli altri erano andati via circa un'ora fa. Abbiamo festeggiato per il mio ritorno a casa, abbiamo mangiato e abbiamo chiaccherato tutti insieme. Guardavo svogliatamente il film che mi si presentava di fronte, mentre giocavo con le dita lunghe di Harry che mi abbracciava da dietro coccolandomi. Finalmente potevo godermi a pieno la mia vita, con l'uomo che avrei voluto difianco. Sorrisi quando Harry mi depositò un bacio sulla guancia rossa. Mi voltai, scrutando millimetro dopo millimetro i suoi occhi, così sinceri, così.. belli. Aveva della venature di verde chiaro e scuro, proprio come le pietre più preziose. Strofinai il mio naso contro il suo, provocando solletico ad entrambi. Gli diedi un bacio a stampo, sorridendo sulle sue labbra rosee e fini.
«Fra due giorni è il tuo compleanno.» sussurrò sul mio collo, provocandomi una serie di brividi. Annuii lentamente, beandomi del suo tocco dolce, mentre gli accarezzavo dolcemente i suoi capelli - riccioli - disordinati.
«Ci saranno tante sorprese, piccola.»
«Non farmi nulla, Harry. Mi basta una torta.» mi guardò quasi scioccato dalla mia risposta, inarcando un sopracciglio facendomi ridacchiare per la faccia che aveva assunto. Scosse la testa piuttosto serio.
«Piccola, ti meriti una bellissima festa e naturalmente, un bellissimo regalo.»
«Sei impossibile.»
«No, sono Harry, piacere!» esclamò ridendo, facendo comparire sulle sue guance due fossette scavate. Risi di gusto anche io, dandogli un leggero pugno sulla spalla. Dalla sua bocca uscii un "ahi!"" e io lo guardai abbastanza divertita.
«Oh, scusami tanto Harry, o meglio, Harryna.» sgranò gli occhi fissandomi, mentre ridevo ancora. Si avventò su di me giocosamente, facendomi distendere sul divano sotto di lui. Mi mordicchiò il lobo dell'orecchio, prendendo fra i denti  l'orecchino a forma di cuore, poi leccò dolcemente il collo impregnato di profumo. Attaccò le sue labbra alle mie, chiedendo immediatamente accesso che non tardò ad arrivare. Alla fine del bacio gli mordicchiai giocosamente il labbro inferiore facendolo sorridere. Ansimai  forte quando sentii le sue labbra baciare un pò più in giù del collo, proprio sopra il seno.
«Chi è la femminuccia qua?» disse tra un bacio e l'altro.
«H-harry, fermati.. ho avuto un'idea.»
Mugulò leggermente, per poi staccarsi e sedersi di fronte a me con aria piuttosto curiosa.
«Facciamo una torta?» feci il labbruccio a mò di bambina piccola.
«Stai scherzando spero!»
«Dai.»
«No.»
«Dai!»
«No!»
Sbuffai sonoramente, pensando a un'idea per convincerlo a cucinare.
"O con le buone o con le cattive." pensai ghignando fra me e me.
Con aria abbastanza sensuale, mi sedetti su di lui attorcigliando le mie gambe al suo busto, iniziando a lasciargli dei piccoli baci sul naso, sulla bocca e la parte cruciale per lui: il collo. Glielo mordicchiai abbastanza decisa, sentendo il suo respiro che si faceva più pesante. Posò le mani sul mio fondoschiena tirandomi un pò più in su. Quelle mani gliele avrei mozzate, ma faceva tutto parte del mio diabolico piano. Con decisione, con le mie mani arrivai alla cintura dei suoi jeans. Gliela slegai velocemente, abbassandogli un pò i pantaloni. Massaggiai il suo membro da sopra il tessuto di cotone, mentre sentivo che adesso ansimava molto forte.
«S-sto per v-enire, vai così.» mugulò, mentre un'ondata di piacere lo stava pervadendo.
Poi di scatto mi alzai lasciandolo spiazzato, con i pantaloni abbassati e una piccola chiazza sui boxer. Sorrisi vedendo che mi lanciava sguardi di fuoco.
«Stronza.» disse alzandosi e mettendosi un pò a posto.
«Se vieni a fare la torta con me, saprai cosa ti aspetterà dopo.» dissi provocante, facendogli un'occhiolino. Si alzò di scatto sorridente, sistemandosi i capelli con il suo movimento sexy.
«Allora andiamo a preparare la torta!»
                                                                   ****
Dopo circa un'ora e mezza, tra le imprecazioni  di Harry quando si bruciava con il forno e le mie continue lanciate di farina addosso per terra e addosso a lui, la nostra piccola torta al cioccolato era pronta ed era cotta a puntino. Mentre stavo mettendo a posto insieme a Harry la cucina, notai con la coda dell'occhio che un pò di cioccolato fuso era avanzato. Lo stavo per buttare ma fui subito fermata.
«Non buttarlo, lo daremo a Niall.» disse ridendo sotto i baffi, avvolgendo la ciotola con della pellicola trasparente. Lo misi in frigo. Quando Niall sarebbe venuto glielo avrei dato, lui va pazzo per queste cose.
«Cos'è che mi aspettava dopo?» mi sussurrò sul mio collo, facendo il finto tonto. Lo sapevo meglio di me.
«Harry.. non ho voglia, davvero.» ed era verissimo, mi sentivo stanca e anche molto. Non avrei mai rinunciato a delle coccole sotto il piumone ma adesso proprio no.
«Sei mai stata in discoteca a ballare?» mi domandò Harry, staccandosi da me di poco. Scossi la testa un paio di volte, forse in quel momento gli parevo una perfetta sfigata.
«Meglio, piccola. Vuol dire che stasera di verrai con me.»





  

SONO TORNATA.

CIAO PRINCIPESSE!
CHE CACCA, NON RIESCO A FARLI PIU LUNGHI. MANNAGGIAALCLERO.
Eccomi qui, con un'altro capitolino, o devo dire.. cacchetta? LOL.
Finalmente ho aggiornato, eh? Pensate che sono arrivata a casa neanche un'ora fa e sono qui per SOLO per voi. AMATEMI.
Ahahah il mare mi ha dato alla testa. c:
R
ingrazio moltissimo le ragazze (meraviglie) che ricensiscono SEMPRE.
VI AMO. VI AMO. VI AMO.
Ringrazio anche chi ha messo la mia FF tra le preferite/seguite/ricordate!

Spero che il capitolo vi piaccia :)
Un bacio! ♥

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Capitolo 15
*** Quindicesimo capitolo. ***




Quindicesimo capitolo.


Ci pensai un pò su ma poi annuii sorridendo, non era una pessima idea. Corsi al piano di sotto per prepararmi, aprendo velocemente l'anta dell'armadio di legno. Frugai tra i vestiti, ma mi cadde subito l'occhio in una gonnellina alta sul rosa e una camicia bianca trasparente da mettere dentro. Scelsi un'intimo decisamente semplice, di pizzo bianco.
Sgattaiolai nel bagno spogliandomi e facendo una doccia veloce, permettendo alle goccioline calde di picchiettarmi sulla mia pelle rilassandomi notevolmente. Uscii e mi avvolsi in un'asciugamano bianco, mi infilai il tutto, asciugando i capelli facendo dei piccoli boccoli con la piastra.
Misi un leggero strato di matita, fondotinta e rossetto non troppo rosso. Sentii appena udibile la voce di Harry, diceva di scendere. Mi infilai velocemente dei tacchi neri per poi precipitarmi giù, quasi ammazzandomi cadendo dalle scale. Stupidi tacchi.
Appena vidi Harry mi trattenni dal saltargli addosso. Era semplicemente meraviglioso: aveva indossato una canottiera bianca a V con sopra un giacchetto di pelle, completando il tutto con una collana lunga. I capelli erano più ricci del solito e aveva in viso un sorriso a trentadue denti.

Trattieniti Sophie, trattieniti.

«Sei bellissima, piccola.» mi sussurrò a fior di labbra, io inevitabilmente arrossii come una pera cotto facendo ridacchiare Harry.
«Grazie, anche tu.»
Mi accompagnò mano nella mano fino alla sua Range-Rover nera, accendendo subito il rumore e partendo in quarta.
«You say yes,
 I say no.
And I say go, go, gooo.
» canticchiai mentre guardavo fuori dal finestrino.
«Ti piacciono i Beatles, a quanto pare.» constatò Harry ridacchiando per la mia esibizione canora. Io annuii sorridendo per poi continuare a guardare fuori dal finestrino, c'erano tante persone che camminavano per le vie di Londra. Mi soffermai su una scena che mi fece riaffiorare ricordi: una mamma e un papà che tenevano per mano il loro bambino.
Mi mancano i miei genitori e non poco, mi mancano perfino ciò che facevano abitualmente in casa.
Il profumo delle torte squisite di mamma che faceva alla domenica.
L'odore di dopo barba di mio papà.
Quando papà mi chiamava "principessa".
Le loro carezze.
I loro baci.
Ma sopratutto il loro amore.


Chissà cosa penseranno di me in questo momento. A come sono diventata, a come mi sto comportando.

«Sono fieri di te.» disse rassicurante, appoggiando la sua mano grande e calda sopra la mia piccola e completamente gelata. Certe volte mi stupivo del mio ragazzo, a come poteva leggere dentro di me ciò che pensavo. Sinceramente mi fidavo ciecamente di Harry e delle sue rassicurazioni, ma questa volta non ci credevo.
«Non lo so.» risposi sinceramente abbassando la testa, cercando assolutamente di non piangere. Sentii che Harry mi strinse la mano, sospirando.
«Non devi dire così, loro saranno sempre fieri di te. Sei una ragazza bellissima sia fuori che dentro, ti preoccupi prima degli altri poi di te. Certe volte fai del male a te stessa quando litighi con qualcuno o ti senti inutile, sperando che le cose si aggiustino in queste modo. Non devi dubirne mai più.»
«Harry, io non sono il tipo di figlia che tutti vogliono.»
Di certo nessuno voleva una ragazza che:
Si tagliava.
Vomitava per stare meglio.
E che è appena guarita dalla leucemia.


«Tu lo credi! Non ce ne sono tante di persone al mondo come te, speciali, bellissime e.. uniche.»
«Grazie per tutto quello che fai.» sussurrai posandogli un bacio sulla guancia morbida, mentre lui sorrideva. Mi disse quasi subito che eravamo arrivati, infatti si sentiva una musica assordante provenire da un capannone grandissimo. Entrammo intrecciando le mani sorridenti.
«Vado a prendere qualcosa da bere.»
Annuii staccando la mia mano dalla sua, vedendolo scomparire tra la folla già ubriaca. Un'uomo piuttosto ubriaco, avrà avuto all'incirca trent'anni, si avvicinò pericolosamente a me, eravamo vicinissimi e io sentivo una fortissima puzza di alcool provenire dalla sua bocca. Emisi una smorfia di disgusto.
Mi afferrò il braccio facendomi male, mentre si avvicinò ancora di più a me e mi baciava il collo. Cercavo di liberararmi da lui urlando, ma dato la musica altissima non credo che qualcuno mi avrebbe sentito.
Harry, dove sei?
«Lasciala andare! Brutto stronzo.» non mi ritrovai più davanti il ragazzo ma Niall. Lo abbracciai ringraziandolo infinitivamente.
«Grazie a Dio. Sono arrivato in tempo?» annuii dolcemente, per poi vedere arrivare Harry con due champagne in mano. Lo abbracciai dicendogli cos'era successo pochi secondi prima, mentre lui sgranava gli occhi.
«Oddio, grazie Niall!» ringraziò Niall per poi passarmi un bicchiere che mandai giù in un paio di sorsi. Sentii una voce squillante e stridula, ma chi arciminchia è che chiama Harry?
«Harreeeeeh!» cazzo che pronuncia, ma che cos'è? Araba per caso?
Mi girai di scatto, vedendo una ragazza mora, occhi azzurrissimi e naturalmente con seno e fondoschiena prosperoso. Avvolse le sue barccia al collo di Harry, dandogli un leggero bacio sulla guancia.

Puttana, preparati all'inferno perchè ti ci ritroverai molto presto.

Incrociai le braccia al petto, aspettando che quella troia staccasse le sue mani dal collo del mio ragazzo.
«Hem hem..» tossii violentemente, avvicinandomi a loro con una sguardo quasi intimidatorio.
«Oh, emh, questa è la mia ragazza Sophie.» mi presentò alla ragazza, che subito mi porse la mano che strinsi con fatica mentre entrambe sorridevamo falsamente.
Finalmente se ne andò, lasciandoci soli a goderci la nostra serata in santa pace.

NIALL POV'S:
«Naiiiiil!»
Nail?
Mi girai vedendo Kate, l'ex di Harry.
«Sì, Kate?» domandai sorridendo falsamente, mentre sorseggiavo un pò di champagne dal mio bicchiere.
«Beh, vedi.. ho visto come guardi la ragazza di Harry. Ti piace, non è vero?»
Silenzio.
Era un pò vero, con Alicia, la mia ragazza di adesso ero riuscito a spegnere un pò questo sentimento. Ma nonostante tutto un pò l'amavo ancora.
«Beh, chi tace accossente» disse passandosi la lingua sulle labbra «Ho in mente un'idea per farla diventare tua mentre io mi prenderò Harry. Tu organizza una festa a casa tua domani, al resto penserò io.»







Eccomiiiiiiiiiii pipol (?)
FATEMI UNA STATUA. HO FATTO UN CAPITOLO PIU' LUNGO. oddio, mica tanto ahaha
Ho un sacco di idee da mettere giù per questa storia.
Chissà cosa succederà alla festa di Niall, ma posso anticiparvi che ci saranno brutte sorprese..
Adoro tenervi sulle spine. lol
Ringrazio a tutte le MERAVIGLIOSE ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo.
8 RECENSIONI.
VI AMO. TUTTE. DALLA PRIMA ALL'ULTIMA. ♥
Lascio a voi il capitoletto :)
Recensite in tante, ci saranno delle soprese, sia belle che brutte ovviamente.
Buona serata e bacioni ♥



 

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Capitolo 16
*** Sedicesimo capitolo. ***




Sedicesimo capitolo.

Ci pensai tantissimo alla proposta che mi aveva fatto Kate: non era giusto nei loro confronti, ma io volevo Sophie. Oramai ero andato a casa da un bel pò dalla festa in discoteca ma sapevo che Harry e Sophie erano ancora là a divertirsi. Presi il mio I-Phone bianco dalla tasca e digitai il numero di Harry.
«Ciao biondo!» esclamò dall'altra parte del telefono. Si sentivano ancora le voci e la musica ad alto volume, ripresi a parlare dopo un profondo respiro.
«Ciao riccio. Volevo solamente chiedervi se domani vi va di venire a una festa a casa mia, ci saranno tutti quanti.» dissi con la voce tremolante, non ero assolutamente abituato a mentire agli altri. Mi sentivo una merda. Presi coraggio e sentii le parole di Harry.
«Certo, ci saremo. Ciao Niall!» salutai di ricambio, posando nuovamente il cellulare nelle tasche dei jeans.
Ora bisogna solo aspettare.

HARRY POV'S:
Baciavo languidamente il collo di Sophie, impregnato del profumo per cui impazzivo, letteralmente. La portai a mo di sposa al piano di sopra in camera, sbattendo la porta non curante. Chiesi immediatamente accesso alla mia lingua, che subito incominciò a perlustrarle la bocca mentre gli cingevo i fianchi e lei mi buttava le braccia al collo stritolandomi.
Sorrisi sulle sue labbra interrompendo il bacio frenetico che ci stavamo dando. Ci togliemmo i vestiti a vicenda, buttandoli da qualche parte della stanza di Sophie. Entrai in lei con un gesto dolce, provocando piacere a entrambi. Questi gesti dolci vennero subito sostituiti da movimenti violenti e più bruschi. Toccai l'apice del piacere ad entrambi, facendo arrivare sia me che Sophie all'orgasmo.
Mi tolsi da sopra di lei, distendomi di lato con il respiro ancora affannato.
«Wow.» commentò lei ansimando ancora. Ridacchiai per poi farla accoccolare dolcemente al mio petto caldo e sudato.
«Ti amo» sussurrai passandomi la lingua sulle labbra secche «Da impazzire.»
«Anche io.» mi sussurrò baciandomi il lobo dell'orecchio dolcemente.
«Non so come farei senza di te, Sophie.» mi lasciò un bacio a fior di labbra, mostrandomi una dei suoi sorrisi da togliere il fiato.
«Niall ci ha invitato alla sua festa domani?» mi domandò scostandosi i capelli da un lato, coprendoci tutti con il piumone bianco.
Annuii sorridendo. «Come fai a saperlo?»
«Ho origliato.» rispose ovvio lei ridacchiando. Risi con lei, per dirmi poi che ci voleva andare, io invece mi limitai ad annuire accarezzandogli i capelli e vegliare tutta la notte su di lei che dormiva beatamente attaccata a me.
                                                              
                                                                                    ****
«Sophie sei pronta?!» urlai dal piano di sotto non ricevendo alcuna risposta. Corsi su per le scale di corsa per poi vedere Sophie intenta a allacciarsi il vestitino, ma senza risultati.
«Ti serve un mano ad allacciarlo?» domandai, quando annuì, mi diressi verso di lei a passo felpato prendendo delicatamente fra le mani la cerniera e con un gesto deciso gliela tirai su, lasciandogli un leggero  casto bacio sulla spalla nuda.
«Sei bellissima.»
Aveva indossato, questa volta, un vestito nero che lasciava la schiena nuda e tacchi anch'essi neri.
Rise baciandomi castamente. «Me l'hai già detto ieri, amore.»
«Ma tu sei sempre bella.» constatai incrociando le braccia al petto facendo il labbruccio come un bambino piccolo. Mi sussurrò un flebile "grazie" per poi partire e andare a casa di Niall.
                                                     ****
SOPHIE POV'S:
«Ciao Sophie, ciao Harry!» ci salutò sorridente il biondino, ma sapevo che sorrideva falsamente, quei sorrisi li utilizzavo certe volte anche io.
Chissà che cos'ha.
«Hareeeeh! Sopheeee!»
Oh no, ancora lei? Ma cazzo, quella troietta non azzecca nemmeno un nome? Wow, mi stupisci ragazza. Notai con la coda dell'occhio che Harry ruotò gli occhi e la salutò come sempre. Io non gli degnai di un'occhiata.
«Emh.. Sophie vieni con me a prendere qualcosa da bere?» annui sorridendo mentre lasciavo la mano di Harry, e mi dirigevo verso il bancone di legno. Presi una birra che tragugiai letteralmente, reggevo bene l'alcool. Presi invece una vodka a Harry, ne andavo pazzo. Non feci neanche dieci passi che il bicchiere mi cadde a terra provocando la rottura del bicchiere, mentre io osservavo la scena tremando.
Harry. Troia. Baciando.
Gli occhi incominciarono a pizzicare, mentre Harry mi guardava venendo verso di me con aria da "scusami amore, perdonami, ti amo."
«Sophie ha cominciato lei e mi-» cerco di dire ma lo sbloccai urlando. Ero paonazza in viso.
«Vaffanculo Harry! Io mi fidavo te, e tu appena hai l'occasione vai a baciare un'altra. Vaffanculo, vai da quella troia!» sbottai urlando, puntando il dito contro Harry. Le lacrime ormai avevano preso il sopravvento su di me, bagnandomi completamente il viso.
Mi disse qualcosa ma non lo ascoltai, uscendo da casa di Niall. Mi tolsi i tacchi, incominciando a correre dove mi capitava non avendo un meta ben precisa. Il vento mi scompigliava i capelli, rendendo gelide le mie mani e il mio viso impregnato di lacrime calde e salate.
Tutte le promesse.
Tutti i suoi "ti amo".
Tutti i suoi "se bellissima, amore."
Le sue carezze.
I suoi baci.
I suoi piccoli gesti di ogni giorno.
Erano tutti una bugia. Una grande bugia.
Ho capito adesso:
Lei è più bella,
Più simpatica,
Più attraente,
Tranquillo, anche io al posto tuo non sceglierei me.
Ma il problema è che io mi sono ammalata di te, non di febbre, ma di amore.





SPAZIO AUTRICE.
Hola, belle chiche! Si scrive così, vero? HAHAHA.
Alloora, questo capitolo è un pò movimentato eh? Scometto una mano che non ve lo aspettavate da Harry e da quella Kate che ha rovinato tutto, giusto? ehheheh c:
La nostra povera Sophie è distrutta e fra poco è il suo compleanno.. lo passerà senza o con Harry? eheh lo scoprirete presto.. ma non adesso. MUAHAHAHHA :')
SABATO VADO A VEDERE THIS IS US. AWWW, NON VEDO L'ORA! SONO LETTERALMENTE IN FIBRILLAZIONE :D
ritornando alla nostra storia...
Vi vedo meno attive, o sbaglio?
Nello scorso capitolo solo 4 recensioni e due capitoli fa 8. addirittura nel primo 10 recensioni...
Che succede? Sto incominciando a fare schifo? DD:

Ringrazio molto chi ha messo la mia FF tra le seguite/preferite/ricordate.
e... un grazie speciale a chi recensisce seeeempre! fantastiche! ♥
chissà se riusciremo ad arrivare a 100 c.c
ringrazio anche i lettori muti.
alla prossima! ♥

Fotuzze:

con quella mossa mi fai avere un'attacco di cuore.

e lo chiedi pure se voglio sposarti, uh?

voglio essere come lei ersdkje.


Alla prossima principesse ♥

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Capitolo 17
*** Diciassettesimo capitolo. ***



 

Diciassettesimo capitolo:

Erano passati circa quattro giorni da quando è successa quella cosa. Erano quattro giorni che non uscivo, bevevo solamente acqua e che mi punivo continuamente. Il cellulare era spento da quella sera, non volevo che mi chiamassero. Lo accesi con le mani tremolanti e fredde - molto probabilmente era perchè non avevo addentato neanche un pezzo di pane - e lo sbloccai con il PIN.
1345 chiamate, soprattutto di Harry.
89 messaggi.

Mi ha intasato il cellulare, perfetto.
In questi 89 messaggi due erano di Niall.
Da: Niall.
Sophie dove sei? Stai bene? Rispondi presto per favore.
Il secondo:
Sophie mi stai facendo preoccupare. Rispondi a questo cazzo di cellulare o ti vengo a cercare.

Peccato che nessuno mi ha mai cercato in casa in questi quattro giorni, si sono limitati tutti a inviarmi messaggi e chiamate.
Decisi di chiamarlo, d'altronde lui è il mio migliore amico.
«Pronto?»
«Niall..» sussurrai con voce roca.
«Sophie! Grazie al dio, dove sei?!»
«A casa, non ti preoccupare per me.»
«Invece sì Sophie, non dire cazzate! Ora vengo lì da te
Non feci neanche tempo di ribattere che attaccò e mi si strinse il cuore.

NIALL POV'S:
Sapevo che c'era qualcosa che non andava a Sophie, al telefono sembrava spenta, stanca. Si capiva dal tono della sua voce, non era più dolce e divertente ma bensì diversa. Arrivai davanti a casa Anderson in meno di dieci minuti, le finestre erano chiuse, così pure le persiane verdi. Sapevo che teneva le chiavi sotto lo zerbino infatti le trovai e aprii la porta di casa.
Era tutto buio, spento, come lei.
«Sophie! Dove sei?»
Non sentii nulla, andai al piano superiore per trovarla. Nella camera dei suoi genitori non c'era, nella sua camera neanche. In bagno!
Ho brutte sensazioni.
Niall, che dici? Certo che hai queste brutte sensazioni, sono i sensi di colpa.
Parlò la mia vocina interiore e.. aveva ragione. Vaffanculo me e la mia competività del cazzo di avere Sophie! Aprii lentamente la porta del bagno azzurro e la trovai rannicchiata nella vasca vestita. Chiamai il suo nome sussurrando spaventato, mentre lei si voltò di scatto fissandomi con i suoi occhi enormi, scavati da due profonde occhiaie. Notai che all'interno dell'acqua c'era... sangue?
«Sophie! Che cazzo hai fatto?!» urlai spaventato, mentre lei incominciava a piangere. M'avvicinai e la presi in braccio a mo di sposa per poi accoccolarla a me. Era una Sophie diversa da come la vedevo di solito: le labbra erano quasi viola, aveva le occhiaie, ed era magrissima. Urlai, urlai tanto forte da far rimbombare la mia voce nel piccolo bagno, mentre una signora che era venuta qui per vedere che era successo - era venuta qui grazie alle urla - chiamava l'ambulanza.
In pochi minuti portarono vai Sophie in ambulanza e io li seguii in macchina, decisi di chiamare tutti, anche Harry.

HARRY POV'S:
Sapevo che stava succedendo qualcosa in questi quattro giorni, ho provato a chiamarla ma nessuno rispondeva. Sono andato sotto casa sua una decina di volte, ma era sempre chiusa e spenta. Attaccai il cellulare in faccia a Niall e presi la mia Range Rover nera e partii in quarta.
                                                                   ****
«Niall!»  chiamai il biondino che era seduto su un seggiolino in plastica insieme a Zayn, Louis, Liam e Danielle. Il biondo mi fece un cenno con il capo per salutarmi e gli altri non mi salutarono nemmeno.
«Che è successo?»
«Sono andato a casa sua e l'ho trovata rannicchiata in vasca, ed era... ricoperta di sangue. Ma era viva.» sussurrò con le lacrime agli occhi. Mi sedetti su una di quelle cazzo di seggiole, mentre mi mettevo le mani nei capelli come nel volerli strappare del tutto. Piangevo, sì. Vaffanculo Kate, me e  il bacio che non ho mai ricambiato e che non ho mai voluto dare.
                                                           ****
Era circa di quattro ore che stavo in ospedale con tutti quanti. Loro chiaccheravano di cosa può essere successo. Io non dissi nulla per tutto il tempo. Pochi minuti dopo uscii un dottore in camice bianco.
«Siete gli amici della signorina Anderson?» tutti annuimmo mentre il dottore ci fissava.
«Sophie è viva, ora sta riposando.» tirai un sospiro di sollievo, tutti lo fecero.
«Possiamo andare dentro a vederla?» chiese Danielle preoccupata, mangiandosi le unghie laccate di rosso acceso.
Il dottore annuii. «Solo due alla volta.»
Entrai io e Niall, per primi mentre gli altri aspettavano fuori. Ero terribilmente agitato.
La vidi stesa su un lettino, con la camicia da notte blu che gli avevo regalato e aveva alcuni tubi collegati al braccio, le flebo. Inoltre aveva una fascia bianca un pò macchiata di rosso, segno che perdeva ancora sangue. I capelli erano scompigliati, era pallida e sapere che era conciata così per colpa mia mi sentii morire dentro.



HOLAAAAAAAAA.
Scusate per l'enorme ritardo ma ho avuto un sacco da fare.
E scusate per il capitolo orrendo.. sì, orrendo.
PASSIAMO ALLE NOTIZIE BUONE:
Ho il trailer, però è su Tumblr e chi non è registrato lo può vedere lo stesso.

http://mamacitaslips.tumblr.com/post/60542164835/trailer-per-michiamochiara-regole-crediti

Ditemi come vi sembra :)
Vorrei dire una cosa: ci sono tante ragazze che hanno messo questa storia tra le seguite/preferite e mi ritrovo massimo 4/5 recensioni.. D:
Perchè? :c
Alla prossima
, dai..
Bacioni.

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Capitolo 18
*** Diciottesimo capitolo. ***




Diciottesimo capitolo.

La vidi aprire gli occhi poco alla volta, mentre si abituava alla luce che penetrava dalla finestra accanto al letto. Quando vide Niall sorrise calorosamente ma poi appena mi notò il suo sorriso scoparì immediatamente.
«Niall che cosa ci fa lui qui?» domandò stizzita, mentre non staccava neanche un'attimo il suo sguardo da me. Lui l'abbracciò un'ultima volta per poi posarli su di me e sospirare.
«Sophie, vedi non è colpa s-»
«Vattene Harry! Hai anche il coraggio di venirmi a trovare qui in ospedale, bene. Non ti vergogni almeno un pò? Perchè non eri dalla tua amata Kate a divertirvi invece di venire a trovare la tua ex psicopatica del cazzo?» urlò rossa in viso, mentre Niall le prendeva la mano fredda, cercando di farla calmare invano. Sgranai gli occhi e cercai con tutte le mie forze di non piangere dal dolore.
«Sophie calmati, prendi un bel resp-» cercò di dire Niall ma fu subito fermato da Sophie che ricomiciò a inveirmi contro.
«Un bel respiro un cazzo - disse massaggiandosi le tempie - vattene Harry, non voglio più vederti. Io ti amavo con tutta me stessa e lo sapevi benissimo, ma tu mi hai rotto. Vai  baciare la troia.» ora la rabbia stava salendo a me, e non riuscii a tenermi la bocca chiusa.
«Ora mi ascolti Sophie! Quando eravamo in discoteca tu eri andata a prendere da bere io ero lì da solo. Poi ho visto Kate e ho cercato di allontanarmi da lei ma si è avventata su di me, mentre tu arrivavi.» dissi completamente esausto, con alcune lacrime agli occhi che continuavano a percorrere la mia guancia pallida.
«Non ti credo.»
«Ti sta dicendo la verità.» disse improvvisamente Niall, e sia io che Sophie lo gurdammo abbastanza confusi. Ma se il biondino c'entrasse qualcosa...
«Ho architettato un piano con Kate, consisteva di farti vedere Harry e Kate baciarsi per far si che che quella puttana avesse la via libera, io invece l'ho fatto per avere... te.» Sophie si tappò la bocca stupefatta io mi limitai a correre fuori dala stanza andando verso una meta a me conosciuta.




Erano le due e mezza di notte e ancora non riscivo a prendere sonno.

SOPHIE POV'S:
Vidi l'orario sul mio display del cellulare ed erano le 2.33 di notte e io mi limitavo a guardare il soffitto della stanza. Preferirei non guardarlo, ma guardare i tuoi occhi tanto belli quanto misteriosi.
Mi convinsi: se non volevo perderlo dovevo farlo.
Mi alzai dal letto infilando le ciabatte, scollegando dalle mie braccia tutte le flebo attaccate. Incominciai a correre, nche se mi vedevano i dottori e mi ordinavo di fermarmi io non li ascoltavo. Scesi le scale e uscii dall'ospedale. Pioveva, perfetto. Incomiciai a correre/camminare velocemente verso la casa di Harry, inzzuppandomi completamente la camicia di notte leggera e i capelli ormai erano tutti bagnati. Se non mi sarei mossa mi sarei presa una polmonite.
Scorsi l'appartamento di Harry a poch mentri da me e percorsi velocemente il viale ciottolato e suonai alla porta. Tremavo con una foglia. Finalmente la porta si aprì rivelandomi un Harry chiaramente sorpreso e preoccupato per le mie condizioni.
«Sophie, che ci fai qui zuppa di acqua?»
«Scusa Harry, avrei dovuto crederti sin dal primo momento che hai baciato Kate. Non dimenticherò mai quello che hai fatto per me sin dal primo giorno in ospedale. Ero scettica che un perfetto sconosciuto così bello, potesse avvicinarsi a un essere insignificante come me, innamorarsene e farle passare i momenti più belli della sua vita. Sono qui per dirti che ho bisogno della tua presenza, perchè io non sono niente senza di te. E sono così zuppa d'acqua perchè ho corso un quarto d'ora sotto l'acqua per venire qua.» dissi mentre tremavo e mi mordevo il labbro inferiore dal nervoso.
Tutto successe in pochi attimi: le mani di Harry si posarono sulle mie guancie grondanti di acqua piovana, e lacrime che le facevano compagnia e mi baciò a stampo sulle labbra. Riattaccai immediatamente le mie labbra alle sue chiedendo l'accesso che non tardò ad arrivare. Le nostre anime erano ancora unite, come prima.
«L'ho sempre voluto.» dissi dolcemente avvolgendo le mie braccia al suo collo, lasciandogli un leggero bacio sulla mascella.
«Cosa?» chiese, confuso.
«Te e un bacio sotto la pioggia.»





Holaaaaa!
Allora, questo - mi spiace - ma è il penultimo capitolo, quindi manca solo ll'epilogo.. AAAAA mi dispiace lasciarvi, siete tutte così meravigliose :c
Beh, passiamo al capitolo: RAGAZZE, SEGNATEVELO, ALL'AUTRICE PIACE IL CAPITOLO.
Sì, mi piace e voi?
Niall finalmente dice la verità perchè ha i sensi di colpa e perchè come dice una citazione? Se ami qualcuno lascialo andare. così ha fatto lol
Ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
WOOOOOOOOOOOW, ABBIAMO RAGGIUNTO LE 102 RECENSIONIIII. VI AMO.
Ho scritto un'altra FF: "Skinny Love."
Mi sa che è molto meglio di questa.
Eccovi il link :
Skinny Love
Se non ve lo prende ecco direttamente il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2144281&i=1
Beh, alla prossima allora!
Bacioni.









mi fate morire tutti e tre.

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Capitolo 19
*** Epilogo. ***


                                                     Epilogo.


 
                                                                   DUE ANNI DOPO.
Mi svegliai a causa di alcuni raggi timidi che perforavano la finestra della camera da letto. Aprii svogliatamente gli occhi, ancora incollati dal sonno. Mi girai su un fianco e notai, con mia felicità, che mio marito stava ancora dormendo. Sì, ci eravamo finalmente sposati. Mi ricordo ancora quell'abito bianco, sembravo una meringa umana. Invece Harry aveva uno smoking nero e i capelli erano più belli del solito. I suoi occhi erano più verdi, pieni gioia. Non dimenticherò mai un momento così bello.
 Ritornai ai miei pensieri e lo fissai sorridendo. Aveva un'aria da bambino. I suoi meravigliosi ricci erano sparsi sul cuscino, incastrati con i miei biondi tagliati di pochi centimetri da poco. Le gote erano arrossate lievemente e le labbra rosee corrucciate. Notai che erano ormai le 8.30.
Gli presi ad accarezzare le guance, i capelli e i torace che si era fatto più tonico e muscoloso. Mugugnò qualcosa di incompresibile, per poi accovacciarsi come un bambino al mio petto, appoggiando l'orecchio alla mia pancia dove c'era il nostro bambino. Sorrisi e gli baciai castamente la fronte.
«Non vedo l'ora» disse aprendo finalmente gli occhi «non vedo l'ora di poter abbracciare e viziare la nostra bimba.»
Sorrisi. «Presto potrai farlo.» gli sussurrai coccolandolo dolcemente, mentre gli spostavo alcune ciocche che gli erano finite indisturbate sugli occhi.
«Ti amo.» mi disse, baciandomi il mio naso all'insù.
«Anch'io, tanto.»
«Come la chiameremo la nuova arrivata?» mi chiese spostando la testa dalla mia pancia al cuscino bianco del letto. Scrollai le spalle, non mi veniva in mente nessun nome adatto.
«Spero che abbia gli occhi verdi, come il papà.» esclamai, avvicinandomi maggiormente a lui che mi arpionò i fianchi, stando attento a non farmi male.
«Spero che abbia i capelli biondissimi, come la mamma.» sorrisi e attaccai le mie labbra alle sue, chiedendo alle notre anime di unirsi ancora una volta.
«Vado a preparare la colazione.»  lo avvertii mentre si staccò da me e annuiva sorridendo, mentre osservava la mia pancia cresciuta nell'arco di pochi mesi.
Scesi al piano di sotto e preparai la caffettiera per un buon caffè caldo. Lui lo adorava. Pescai dentro a un piccolo sportello di legno delle fette biscottate e una marmellata ai lamponi.
«Harry! La colazione è pronta!» 
Mangiammo gustandoci le fette biscottate, chiaccherando del nome che avremmo dovuto dare alla nostra bambina.
                                                        *****
Appena finii di mangiare, andai subito a lavare i denti ma delle contrazioni mi fecero bloccare a metà strada. Strinsi i denti, ricominciando a camminare molto più lentamente di prima. Ma i dolori non diminuivano, anzi.
«H-harry, vieni qui.» chiamai, mentre una pioggia di gemiti di dolore fuoriscivano dalla mia bocca. Arrivò trafelato, mentre mi chiedeva che cos'era successo.
«Credo che.. Mi si siano rotte le acque.» sussurrai gemendo dal dolore, mentre vidi con la coda dell'occhio che sgranava gli occhi.
«O-oddio.. O-ora, emh..»
«Harry! Non è morto nessuno, prendi la macchina e portami all'ospedale!»
Lui annuì correndo e mi aiutò a salire in macchina, porgendomi una coperta di pile visto che si gelava.
HARRY'S POV:
Appena arrivai all'ospedale, portarono Sophie su una barella e mi dissero di venire con lei. Gli strinsi la mano e aspettai.
                                                            

                                                                                  ****
Era il momento, Sophie stava per partorire e io ero agitato come non mai.
«Allora signora, spinga forte. Se segue le nostre indicazioni in pochi minuti sarà tutto finito.» disse un'infermiera. Strinse saldamente la mia mano, mentre spingeva e imprecava sottovoce. Io ero lì vicino, quindi sentivo tutto.
«Bravissima signora. Continui così! Riesco a vedere la testa!» sorrisi felice, mentre alcune goccioline di sudore percorrevano il viso di Sophie, invasa dal dolore.
Diede una, quattro, otto spinte e alla fine la bambina venne alla luce.
SOPHIE POV'S:
Diedi l'ultima spinta forte, mentre stringevo la mano di Harry nella mia. Finalmente mi sentii vuota, senza un'essere umano dentro di me. Mi diedero subito il fagotto,  e le infermiere si complimentavano per la bellezza della piccola bambina.
«Brava amore, ce l'hai fatta.» mi sussurrò Harry all'orecchio, mentre accarezzava la fronte della bambina che aveva incominciato a ciucciare il latte dal mio seno sinistro.
Sorrisi, solo quello sapevo fare in quel momento.

                                                                     TRE ANNI DOPO.

SOPHIE POV'S:
«Papà, papà! Voglio il giocattolo che mi hai plomesso ieri!» strillò Elizabeth a mio marito, mentre corrucciava le labbra a mo di cuoricino. Avevamo scoperto che era bionda come me e aveva gli occhi più scuri di Harry, ma sempre verdi. Sorrisi, mentre gli rifacevo la treccia che si era disfatta giocando al parco.
«Piccola di papà,» disse Harry prendendola in braccio «che gioco vuoi?»
«La balbie che mi abbiamo visto ieli al supelmelcato.»
«Chiedi a mamma se possiamo comprarla.» disse Harry sorridendo, mentre Elizabeth si voltava verso di me sorridente.
«Mamma, posso complare la balbie?»
«Certo che puoi, tesoro.» gli risposi dolcemente, mentre si aggrapava al collo di Harry giocherellando con i suoi ricci. Sono le cose più belle che mi siano capitate nella vita: Elizabeth e Harry, senza di loro sarei completamente persa e smarrita. Come cappuccetto rosso.
«Allora quando torniamo a casa te la compro. Ora vai a giocare con la tua amichetta.» la incoraggiò Harry, mentre Eli saltellava sorridente incomiciando a giocare con Luise, una sua amichetta conosciuta all'asilo da poco.
Harry si sedette sulla tovaglia a quadri rossa che avevo messo sul prato all'ombra, mentre mi stampava un leggero bacio sorridendo.
«E' troppo intelligente la quella bambina» disse arricciando il naso mentre io ridevo « ma alla fine si sa... Ha preso da me.» constatò con ovvietà, mentre gli tiravo un piccolo sbuffetto sul braccio.
«Ti amo, amore.»  mi sussurrò.
«Anch'io tesoro, senza voi due non sarei niente.»
 


ecco l'epilogo, scusate il ritardo ma avrei già dovuto postarlo ieri ma non me lo pubblicava .---.
Allora, alla fine anche lororo hanno una bella bambina, come questa: :3





Diooo, non è fantastica?! *---*
Beh, grazie di tutto allora. Siete state delle lettrici FANTASTICHE, davvero. Le migliori ♥♥♥
Ma non è finita qui! Passate nell'altra mia FF, è solo tre capitoli ma è a 34 recensioniiii. AAAAAAAAAAAAAA, muio. :')

Ecco il link:  Skinny love

se non ve lo prende, eccolo qui per intero: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2144281&i=1
Grazie di tutto, ancora una volta. Mi mancheranno Sophie, Niall e Harry TUTTI QUANTI.
Mi ci ero affezionata.. :')
Beh, alla prossima storia allora (?)
Baci.



 

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