Quel che giace nel ripostiglio

di Rosheen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Testo originale ***
Capitolo 2: *** Commedia ***
Capitolo 3: *** Imperfetto ***
Capitolo 4: *** Lipogramma in a ***
Capitolo 5: *** Sogno ***
Capitolo 6: *** Notazioni ***



Capitolo 1
*** Testo originale ***




QUEL CHE GIACE NEL RIPOSTIGLIO

 
 
 
 
 
Testo originale tratto dal libro Harry Potter e il Calice di Fuoco
Capitolo 18 – La pesa delle bacchette
Pagine 263 e 264
 
 
 
 
 
«Ti ricordi vagamente i tuoi genitori?» chiese Rita Skeeter, dandogli sulla voce.
«No» rispose Harry.
«Come credi che si sentirebbero se sapessero che parteciperai al Torneo Tremaghi? Orgogliosi? Preoccupati? Arrabbiati?»
Ora Harry era seccato davvero. Come diavolo faceva a sapere cos'avrebbero provato i suoi genitori se fossero stati vivi? Si accorse che Rita Skeeter lo osservava con molta attenzione. Incupito, evitò il suo sguardo e lesse le parole che la penna aveva appena tracciato.
 
I suoi occhi di un verde stupefacente si riempiono di lacrime quando la nostra conversazione verte sui genitori che a stento ricorda.
 
«Non ho gli occhi pieni di lacrime!» disse Harry ad alta voce.
Prima che Rita Skeeter potesse proferir parola, la porta del ripostiglio delle scope si aprì. Harry alzò gli occhi, strizzandoli nella luce forte. Albus Silente era in piedi e guardava tutti e due lì schiacciati nello sgabuzzino.

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Capitolo 2
*** Commedia ***




COMMEDIA

 
 
 
 
 
Atto primo
 
 
Scena Ī
 
(Ripostiglio delle scope.)
 
RITA SKEETER: Dimmi, caro, riesci a ricordare qualcosa sui tuoi genitori?
 
HARRY: No
 
(La penna scribacchia qualcosa su di una pergamena.)
 
RITA SKEETER: Pensi che i tuoi genitori sarebbero orgogliosi, preoccupati, oppure arrabbiati se sapessero che parteciperai al Torneo Tremaghi?
 
(Harry ostenta un'espressione irritata.)
 
 
Scena ĪĪ
 
(Harry si rende conto dello sguardo di Rita Skeeter su di sé. Osserva  le parole che la penna ha appena tracciato.)
 
HARRY: (leggendo ad alta voce) I suoi occhi di un verde stupefacente si riempiono di lacrime quando la nostra conversazione verte sui genitori che a stento ricorda.
 
 
Scena ĪĪĪ
 
HARRY: (Ad alta voce) I miei occhi non sono pieni di lacrime!
 
(Rita Skeeter sta per parlare, ma qualcosa la interrompe. La porta del ripostiglio si apre.)
 
 
 
Atto secondo
 
 
(Stesso ambiente.)
 
(Una forte luce lo colpisce, e Harry strizza gli occhi. Albus Silente è in piedi. Lancia loro un'occhiata.)
 
ALBUS SILENTE: Scusatemi, ma cosa state facendo voi due chiusi nello sgabuzzino?

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Capitolo 3
*** Imperfetto ***




IMPERFETTO

 
 
 
 
 
Rita Skeeter gli chiedeva se si ricordava qualcosa dei suoi genitori, e lui le rispondeva che no, non se li ricordava. Quella, insistente, proseguiva il suo interrogatorio.
Ipotizzava questo: che i suoi genitori erano ancora vivi. Come si sentivano, al pensiero del figlio iscritto al Torneo Tremaghi? Erano orgogliosi? Preoccupati? Oppure arrabbiati?
Harry non lo sapeva, non lo sapeva di certo. Come poteva, in fondo? I suoi genitori erano morti. E, ora, Harry era davvero seccato.
Intanto, si accorgeva che la Skeeter lo fissava attentamente. Lui, cupo, evitava il suo sguardo, cosicché questo gli cadeva sulle parole che la penna tracciava su di una pergamena. Dicevano che a lui, Harry, Harry dagli occhi verdi, quando la conversazione verteva sui genitori morti, ecco allora gli occhi si riempivano di lacrime.
Harry alzava il tono di voce, e negava ciò che le parole riportavano. Perché lui, gli occhi pieni di lacrime, proprio non ce li aveva.
Rita Skeeter tentava di parlare, ma veniva interrotta dalla porta del ripostiglio delle scope, che si apriva. Harry alzava gli occhi, e li strizzava nella luce forte. Albus Silente era in piedi e li guardava tutti e due, così schiacciati nello sgabuzzino.

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Capitolo 4
*** Lipogramma in a ***




LIPOGRAMMA IN A

 
 
 
 
 
Lei, Skeeter - questo è il suo nome - gli chiede se gli riesce di produrre un ricordo dei genitori. Lui risponde di no. Di nuovo: se i suoi genitori fossero vivi, come si sentirebbero di fronte l'iscrizione del figlio in quel pericoloso torneo? Orgogliosi? Impensieriti? O furenti?
Testé nervoso, lui non ne possiede nessun sentore. Si rende conto che lei lo tiene d'occhio. Incupito, distoglie gli occhi, che gli sfuggono sul testo scritto per opre di strumento idoneo.
 
Gli occhi di un verde intenso si riempiono di gocce or che denomino i genitori, di cui poco egli conosce.
 
«I miei occhi non si riempiono di gocce!» dice lui in tono distinto.
Lei vuole intervenire, sebbene l'uscio del ripostiglio che si dischiude non glielo concede. Lui volge in su gli occhi, stringendoli per il forte lucore. Silente, in piedi, segue i due con gli occhi, lì compressi nel ripostiglio. 

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Capitolo 5
*** Sogno ***




SOGNO

 
 
 
 
 
Non sapeva né come né perché, ma si ritrovò nel ripostiglio delle scope.
Tutto intorno a lui era avvolto da una pesante coperta d'ombra. Le mani, i piedi: non riusciva a vederseli. Non si rendeva nemmeno conto se fosse seduto o meno; era come se stesse galleggiando, fluttuano in un mare d'inchiostro, che catturava luci e suoni. E poi una flebile voce gli giunse all'orecchio; gli chiedeva se ricordava qualcosa dei suoi genitori.
«No» si sentì rispondere.
La voce si fece di nuovo sentire, questa volta più forte, e con essa prese a delinearsi la figura di una donna. La riconobbe: era Rita Skeeter. Come illuminata di una luce propria, la Skeeter gli chiese come si sarebbero sentiti i suoi genitori al pensiero del figlio iscritto al Torneo Tremaghi. Se orgogliosi, preoccupati, oppure arrabbiati…
Sebbene tutto ciò non gli paresse minimamente reale, Harry si sentì ugualmente seccato. Come diavolo faceva a sapere cosa avrebbero provato i suoi genitori? Loro erano morti…
La Skeeter, ora, era totalmente in luce, come una fiamma avvolta dalle tenebre. Lo stava fissando. Harry si sentì a disagio, e volse lo sguardo da un'altra parte. Una penna apparve dalle ombre: aveva appena finito di scrivere qualcosa. Harry si sporse per leggere quanto vi era riportato:
 
I suoi occhi di un verde stupefacente si riempiono di lacrime quando la nostra conversazione verte sui genitori che a stento ricorda.
 
Alzando la voce, rispose che i suoi occhi non erano pieni di lacrime. La donna parve sul punto di parlare, ma fu interrotta dall'improvvisa apertura della porta del ripostiglio. La luce che li investì era talmente intensa che costrinse Harry a strizzare gli occhi.
Una nera figura si stagliava sulla porta. Era Albus Silente e li stava scrutando, lì stipati nello sgabuzzino.
A quel punto, Harry si svegliò.

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Capitolo 6
*** Notazioni ***




NOTAZIONI

 
 
 
 
 
Rita Skeeter domanda a Harry se si ricorda i suoi genitori. Lui risponde di no. Lei gli domanda come crede si sarebbero sentiti sapendo che parteciperà al Torneo Tremaghi. Harry si secca. Harry si accorge che Rita Skeeter lo fissa. Nell'evitare il suo sguardo legge le parole tracciate dalla penna. Dicono che i suoi occhi (di un verde stupefacente) si riempiono di lacrime quando la conversazione verte sui genitori. Harry alza la voce, asserendo il contrario. La porta del ripostiglio si apre, impedendo a Rita Skeeter di parlare. Albus Silente è in piedi e guarda i due schiacciati nello sgabuzzino.

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