15 giorni per farlo innamorare

di Serpeverde_
(/viewuser.php?uid=350125)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** Giorno 1 - parte 1 ***



Capitolo 1
*** Prologue ***



Ringrazio la mia migliore amica per il trailer,
ringrazio Gimp per il banner ,
e ringrazio tutti voi che state leggendo.



15 giorni per farlo innamorare.

Prologue.



Trailer

 

22 dicembre

 

Finalmente me ne sarei andata. Scappata via da quel trambusto,da quella 
St. Francisco chiassosa, da quel baccano che ogni mattina mi disturbava il sonno. Scappata via dalle persone che mi giudicano, mi deridono, mi usano e mi gettano,anche se solo per 16 giorni.
«Signori passeggeri tra dieci minuti atterreremo all'aeroporto di Manchester, si prega di allacciare le cinture».
Ebbene sì, stavo per atterrare nella sognata Inghilterra. 
Tra pochi minuti avrei rivisto mio fratello, finalmente. Ogni giorno pensavo a lui e immaginavo un Liam più alto, più muscoloso, con la barbetta da uomo cresciuto.
Avrei rivisto mio padre e mi chiedevo se anche lui fosse diverso da come lo era due anni fa', mi chiedevo se si fosse deciso a indossare le lenti a contatto anziché quegli orribili occhiali che lo invecchiavano di tanto.
Ma tutte quelle domande che mi frullavano nella testa, da lì a poco, avrebbero avuto una risposta.
L'aereo aveva iniziato la sua ripida discesa, avevo sempre avuto paura dell'altezza, ma poco importava quel giorno.

 

Liam.

«Scusami amico, ma è tardi» urlai cercando le chiavi della macchina.
Morivo dalla voglia di rivedere la mia sorellina, volevo abbracciarla forte fino a farle mancare il respiro, pizzicarle le guance rosse come ai vecchi tempi.
Aprii il cassetto dove normalmente tenevo le posate ed eccole lì, le chiavi verdi della mia Audi. 
L'aggettivo 'ordinato' non mi si ad diceva molto, anzi era proprio l'opposto di quello che ero io.
«è tardi per cosa?» continuava a ripetere il pakistano confuso dalla mia agitazione, ma diciamocelo lui non era mai stato tipo da zittirsi e acconsentire, doveva sempre mettere il dito nella piaga.
«Mia sorella,Zayn» dissi esausto infilandomi la giacca in pelle nera «Devo andarla a prendere all'aeroporto, tra poco atterrerà ed io sono ancora qui a darti spiegazioni che possono certamente aspettare» finii spintonandolo fino alla porta.
«Okey amico rilassati, posso farti un'ultima domanda?» propose il moro.
Le sue domande non erano mai state interessanti e non avevano mai un vero senso logico, a meno che non si trattasse di ragazze.
Inarcai un sopracciglio prima di schiudere le labbra: «Sputa il rospo» affermai facendo intanto scattare l'apertura della macchina.
«Com'è tua sorella?» chiese con il suo solito sorrisetto malizioso, e ci avrei scommesso milioni che sarebbe stata una di quel tipo di domande.
«Ha due occhi, due gambe, due braccia.. vuoi che continui?» dissi saccente con un accentuata ironia nella voce.
Il moro sbuffò «Almeno me la presenterai?» propose ulteriormente combattuto.
«Ma certo che no Zayn, la rinchiuderò in casa e non la farò uscire se non per andare in chiesa» conclusi con sarcasmo facendolo ridere prima di entrare nel posto guida e infilare la chiave. 
«Ci conto Payne» urlò per un ultima volta scomparendo nel lato opposto della strada verso la palestra del quartiere.
Ingranai la marcia e partii.

 

Winter.

Era più di mezz'ora che stavo seduta su quella panchina talmente consumata che sembrava stesse per cedere da un momento all'altro. Guardavo la gente: la studiavo, ma al di fuori potevo sembrare solamente una ragazza morbosa che non aveva altro da fare se non impicciarsi negli affari degli altri, cosa che non ero assolutamente. 
Mi divertivo a leggere le emozioni dei passanti, provavo a leggere gli occhi, le movenze, l'atteggiamento e provare a decifrarne la vita, le difficoltà con cui avevano a che fare.
Un vento gelato mi fece rabbrividire così mi cinsi ancora di più nel mio cappotto bianco quasi come la mia pelle, mi strofinavo i palmi in un tentativo vano di scaldarmi. Mi spostai il ciuffo che mi impediva la visuale e mi lasciò in mostra una serie infinita di uomini e donne che aumentavano il passo in vie opposte, probabilmente dovuta a un nuovo atterraggio. 
Un ragazzo impacciato si fece largo tra loro, correva tenendosi stretti i pantaloni poco più larghi di lui, si scontrava con la gente ma nello stesso tempo si scusava.
Sventolai la mano verso quel ragazzo e subito vidi i suoi occhi illuminarsi.
Accelerò schivando, o meglio urtando, una scia indescrivibile di uomini senza mai togliermi gli occhi di dosso.
«Liam!» urlai alzandomi dalla panchina poco prima che lui mi alzasse da terra in un lieve e dolce abbraccio. 
Mi staccai per guardare meglio il suo viso: era rimasto uguale se non per una leggera barbetta che li dava un fascino più virile da ragazzo ventunenne.
«Winter, quando sei bella» affermò facendomi fare una piroetta di fronte a lui e facendomi colorare le gote di rosso.
Afferrò il manico della mia valigia e cominciò a camminare sul marciapiede facendomi cenno di seguirlo, e così feci seppure sviando di tanto in tanto a causa del mio piede addormentato.
«Abbiamo quindici giorni giusto?» mi chiese mentre non distoglieva mai gli occhi dalla strada, ma tanto la maggior parte della gente l'aveva già urtata, non credo potesse fare peggio.
«Si signore, ed è tuo dovere mostrarmi qualsiasi angolo della città» proseguii io soddisfatta. Liam si girò divertito «Da quando sei tu a darmi ordini?» 
«Beh sai ora ho diciott'anni, non potrai più dirmi 'quando sarai maggiorenne potrai,forse, contestarmi'» dissi saccente mentre seguivo le sue movenze.
Lui sbuffò ricordandosi probabilmente che ormai la sua piccola sorellina era cresciuta e che avrebbe cominciato a dettare lei le regole.
Mi aprì la portiera facendomi accomodare su quegli splendidi sedili di pelle nera per poi richiuderla pesantemente e entrare nel posto guida.
«Winter, Bradford non è come St. Francisco» spiegò scuotendo la testa, ma questo io lo sapevo bene. 
«Per fortuna» sussurrai prima di appoggiarmi al finestrino gelido.
«Allora- esortò per rallegrare la situazione- preferisci andare a casa per sistemarti o..» lo interruppi.
«Preferisco andare a casa e prendere confidenza con il tutto» 
Liam rise rumorosamente «Oh certo vuoi passare un po' di tempo da sola per prendere confidenza con il tuo letto, dopo tutto dovrete passare 15 giorni assieme»
Sì, era certamente rimasto identico a come lo era prima' pensai ridendo seppure fosse una pessima battuta.

                                                                                                                                   
 

Era più di un'ora che me ne stavo sdraiata sul letto ad ascoltare canzoni a manetta, come primo giorno era stato un po' noioso ma alla fin fine ero io ad aver deciso di starcene a casa.
Mi guardavo intorno, pensavo a cosa stesse facendo mia madre in quel momento, pensavo se le stessi mancando oppure se fosse felice della mia partenza. Ma mia madre non era una donna che mostrava le sue sofferenze, preferiva tenersi i dispiaceri per sé e non urlarli al mondo come faceva,invece, mia zia Wenda.
Ed io, come lei, preferivo chiudermi in me stessa.
Mi girai di scatto vedendo una sagoma far capitolino nella stanza che, a causa della musica alta, non avevo sentito entrare.
Lo guardai perplessa «A cosa è dovuta la tua visita?»
Continuava a sorridermi, e questo mi metteva in grossa soggezione.
«Lo so che devi prendere confidenza con il tuo letto ma ti andrebbe di uscire?» mi domandò titubante e non mi lasciò nemmeno schiudere le labbra per rispondere «Potremmo andare a mangiare assieme, fare un giro per i negozi come piace a voi femmine, trovarti magari dei..» lo interruppi ridendo.
«Va bene, ma niente McDonald» lo ammonii per poi sentirlo sbuffare.



                                                                                                                                      
 

Ero sfinita, quando mi aveva chiesto di uscire non intendevo farci tre chilometri a piedi girando a vuoto.
Ero stanca, volevo solo buttarmi su un letto morbido e lasciarmi cullare dalle braccia di Morfeo, ma dopotutto mio fratello stava facendo questo per non portarmi alla noia.
Camminavamo sul marciapiede anche se, a dirla tutta, non ne sapevo il motivo dato che la strada era vuota se non deserta. Ero avvolta nella mia sciarpa che a poco serviva, e nel mio capello che a momenti mi volava via a causa del vento forte.
Sentii qualcuno picchiettarmi il braccio per richiamare la mia attenzione che in quel momento era rivolta a una vetrina di bigiotteria, Liam.
«Devo un attimo entrare in quel negozio, mi sono ricordato che il tubo della doccia è guasto vuoi venire co...» non lo lasciai finire.
«Vai, ti aspetto qua» e così mi guardò perplesso «Tranquillo non scappo mica» sbraitai prima di spintonarlo verso l'entrata.
Mi rivolse un sorriso a 4567 denti prima che la porta scorrevole si aprisse e me lo portasse via dalla vista.
Mi sistemai la sciarpa e mi infilai le mani dentro le tasche del cappotto cominciando a soffiare solo per vedere fuori uscire dalla mia bocca tutto il respiro ghiacciato.

 

You and I, 
we don't wanna be like them,
we can make it 'till the end,
nothing can come between you and I

 

La mia attenzione fu subito catturata da quella melodia, così dolce, così melodica, così vera.
Mi girai innumerevoli volte per cercare la fonte ma sembravo solo una ragazza schizzata che si agitava per niente.
Era una voce così bella che ci tenevo a scoprire chi fosse colui che la possedesse, ma in quella via non c'era nessuno che potesse essere un sospettato, dato che l'unico ragazzo/uomo presente era un anziano di settant'anni con la busta della spesa.
Mi ricomposi appoggiandomi al muro opposto pensando di essere completamente pazza.
Poi apparve, un ragazzo alto dalla pelle ambrata. Un ragazzo con degli splendidi occhi color cioccolato fondente, un ragazzo con una giacca in pelle nera da vero 'badboy' ma che sembrava essere tutt'altro.
Era lui?Era sua quella splendida voce? 
«Ehi» urlò guardandomi, o almeno io in quel momento pensavo mi stesse guardando così mi indicai il petto con l'indice come a chiederli se stesse parlando con me.
«Leeroy» ripeté successivamente facendomi diventare rossa come l'insegna del negozio.
Solo dopo mi accorsi che Liam lo aveva raggiunto per batterli in cinque sorpassandomi e lasciandomi come una povera disgraziata a sprofondare nella vergogna.
Il moro mi fissava, e quella volta ne ero certa, così si voltò pure mio fratello e insieme aspettavano che mi avvicinassi ma sfortunatamente ero incollata al cemento.
Mi ripetevo 'Rilassati stai facendo la figura della idiota, muovi quel bel culetto che ti ritrovi e raggiungili' ma il mio corpo me lo impediva, e la mia mente alla fine non era molto convinta.
Sospirai un paio di volte e mi feci coraggio, così un passo alla volta mi ritrovai di fronte a quegli splendidi occhi marroni e accanto al fisico virile di Liam. Sorrisi, seppure le mie labbra sembravano sigillate.
«Quindi sei tu la sorella di cui Liam mi parlava» alluse il ragazzo con una voce profonda ma allo stesso tempo calda.
Annuii incantata.
«Beh io sono Zayn» continuò allungando la mano che io lasciai sospesa in aria dato che i miei avambracci erano bloccati.
Lui continuava a fissarmi confuso.
«Oh scusa» sussurrai imbarazzata afferrando la mano del moro «Winter» conclusi facendolo sorridere, mi persi nei suoi occhi.

 

                                                                                                                                 


«Tesoro come procede?» urlò agitata la mia migliore amica dall'altro lato della cornetta.
«Benissimo?Stupendamente bene? Fantasticamente?» urlai a mia volta entusiasta.
«Conosco quel tono, o meglio quegli urletti.. chi hai conosciuto Winter?» disse, ormai mi conosceva meglio di me stessa.
«Un' amico di Liam, credo si chiami Zayn ma non me lo ricordo..» 
«Zayn? Beh vedo che ti interessa molto dato che non ricordi nemmeno il nome» rise
«Ero troppo concentrata sui suoi occhi» mi giustificai lanciandomi sul letto.
«Tu invece? Ti sei decisa a parlare con Edward?»
Stette zitta.
«Eddai Abigail tira fuori le palle!» urlai.
«Vorrei vedere te, lo sai che non ce la faccio» mormorò lei.
«Devi solo dirgli 'ciao' non credo ci sia qualcosa di troppo complicato in questo»
«Parla quella che si agita se qualcuno la guarda»
«Cosa c'entra ora? Lo sai benissimo che ho problemi di autostima»
«Facciamo un patto allora»
«Di che tipo? Non inventarti cagate per piacere »
«Se tu riuscirai a far passare il tuo problema di autostima, io parlerò a Edward»
Inarcai un sopracciglio.
«E come potrei far scomparire il mio problema?» chiesi strafottente.
«Con quel tipo, con quello.. Zono?Zano?»
«Zayn»
«Ecco sì lui, con Zayn»
Risi di gusto.
«Con Zayn? Ti ricordo che starò qui solo poco più di una settimana»
«Questo sarà il bello»
«Non ti seguo» affermai persa.
«Dovrai farlo innamorare di te in soli 15 giorni, se ci riuscirai io gli parlerò»
«Ci sto» urlai,
tanto cosa avevo da perdere?



Spazioperme

Buonasera a tutti, ebbene eccomi con una nuova storia. 
Devo dire che a me piace parecchio, e spero vivamente che piaccia anche a voi. 
Stavolta il protagonista maschile è Zayn, il nostro caro e dolce Zaynuccio.
La protagonista femminile invece è Miranda Kerr, Winter nella storia.
Ora vi mollo.
Vi dico solo due ultime robette:
Mi fa' molto piacere ricevere qualche recensione, negativa o positiva che sia. 
Quindi vi invito a farmi sapere la vostra, ci conto.
 


Banner5

Questa è l'altra mia storia, vi lascio il link qui : Hot Chocolate
Potete accedervi anche solo schiacciando il banner. 
Il trailer lo potete trovare nella bio della storia. 
Passate e ditemi che ne pensate, fondalmentalmente è diversa da questa.
Per il banner di Hot Chocolate, i crediti vanno ad underline


 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Giorno 1 - parte 1 ***


 


 Ringrazio infinitamente la mia migliore amica per il trailer,
ringrazio Gimp per il banner, 
e ringrazio tutti voi che state leggendo

15 giorni per farlo innamorare
Giorno uno 
(1   pt.1/2)




Trailer


 

23 dicembre

La fioca luce che oltrepassava le persiane mi fece prendere nuovamente coscienza. Aprii gli occhi e inclinai la testa a sinistra per controllare che ora fosse, per poi spingere il lenzuolo giù fino alle mie gambe.
Erano le nove di mattina, eppure mi sentivo più stanca di quando passavo le nottate insonni sul computer. Appoggiai i
talloni sulla moquette e mi diedi la spinta con gli avambracci trovandomi finalmente alzata in piedi.

Sentivo un leggero vento rinfrescarmi le caviglie, l'unica parte non coperta dal pigiama, e mi stupii quando non sentii il fracasso infernale che c'era,invece, a San Francisco.Infilai le ciabatte e a passi pesanti mi recai in cucina, nonostante andai a tentativi per trovarla.
«Buongiorno» mi cantilenò Liam facendomi sussultare dallo spavento.
Portai una mano al petto e mi calmai constatando che era mio fratello.
«Buongiorno» mugugnai prendendo posto sulla sedia.
Seguivo con lo sguardo il castano correre da una parte all'altra della cucina intento a preparare una colazione che fosse almeno decente.  
«Senti» cominciò afflitto «Mi dispiace tantissimo, lo so che dovevo stare con te e distrarmi ma i doveri sono doveri...»
Mi persi letteralmente.
«Avevo chiesto dei giorni di ferie ma come ben sai l'Ospedale è imprevedibile e mi hanno richiamato per l'abbondanza di pazienti..»
Abbassai la testa afflitta, insomma cosa avrei fatto da sola in una casa che nemmeno conoscevo e in una città a me ignota. Vacanza perfetta.
«Se fosse stato per me avrei preferito lasciarti sola anziché accettare l'offerta di..» borbottò tra sé. Io non ci stavo capendo niente. Guardò l'orologio e sussultò «Okay Winter ora devo proprio andare, non aprire a nessuno mi raccomando» marcò la parola 'nessuno' prima di sbattersi la porta alle spalle.
Ero sola, come sempre.


                                                  
 

Stavo rosicchiando un pacchetto di patatine quando sentii qualcuno bussare alla porta.
Le patatine fecero un volo di un metro e mezzo, il telefono precipitò sulla moquette e la bibita che stavo bevendo per poco non mi andava di traverso. Guardai l'orologio, era passata meno di un ora, non poteva essere Liam.
A scatti mi avvicinai alla porta blindata e sussurrai un 'si?' strozzato.
Afferrai la maniglia e contai fino al 3.
1,2,3 e aprii con uno strattone che a momenti mi si staccò il braccio.
Alzai un braccio e colpi la sagoma sulla spalla involontariamente.
Quest'ultima emesse uno stridulo 'ahia' e lì mi sentii terribilmente in colpa.
«Sei forte per essere una ragazza!» constatò. Aveva una voce così familiare.
Abbassai la testa rossa sperando che il mio pigiama mascherasse il mio imbarazzo, avevo appena iniziato la giornata al meglio.
«Non volevo,scusa, mi dispiace tanto» urlai tutto d'un fiato.
Il ragazzo mi sorrise a 23456 denti e non potei fare a meno di farlo anche io.
«Beh hai intenzione di farmi rimanere qua fuori o..?» chiese lui.
«Oh si scusa entra» mormorai impacciata.
E così fece, varcando la soglia con quel suo charme misterioso e provocante. Indossava una giacca di pelle nera che lo rendeva più muscoloso, dei pantaloni a vita bassa e delle converse bianche.
Tossii «Beh che ci fai qui Zayn? Liam non c'è» iniziai prevenuta. Avrei voluto aggiungere un 'dovevi proprio venirci a trovare mentre sono in pigiama e ho un alito pestilenziale, idiota?' ma mi trattenni, fortunatamente.
Lui mi scrutò dall'alto, da molto in alto.
Prese il cellulare tra le mani per controllare l'ora e poi rispose «Lo so».
Ero rossa, tra il nervoso e l'imbarazzo. Avrei voluto prenderlo tra le mie mani per strangolarlo, e poi solo dopo sarei andata
a cambiarmi.

Tirai su una mano assente. Schiusi una bocca ma non mi lasciò finire « Non ti ha avvisato il tuo caro e dolce fratellino?»
Notai un pizzico di sarcasmo, ma lasciai scorrere.
«Non andiamo proprio d'accordo,caro» cantilenai melensa.
Si schioccò una lingua nel palato, perchè doveva fare la parte dell' incredibilmente sexy?
Cominciai ad avere la gola secca, e mi portai il bicchiere che avevo lasciato sul tavolo, alla bocca. Mi passò per la testa la voce di Abigail 'dovevo andarci d'accordo, seno avrei perso la scommessa'.
«Dovremo, dato che passeremo l'intera giornata assieme» rispose.
Trattenni l'acqua che stava per uscirmi sotto forma di sputo dalla bocca, e ottenni il processo in verso. Mi chinai mentre tossivo pericolosamente, la bevanda mi era scesa per la via sbagliata.
«Fottuta acqua» imprecai cercando di riprendere il mio colorito normale.
Zayn non si scompose, all'inizio sembrò preoccupato.. chiunque lo sarebbe stato mentre assisteva a un completo suicidio, ma poi rilassò i muscoli e cominciò a ridere. Mi calmai, lentamente, ma ce la feci.
Il moro mi invitò a sedermi sul divano, il che mi sembrò ambiguo dato che il divano era di mio fratello. Portai la testa indietro rassegnata poggiandomi sullo schienale.
«Tu mi stai dicendo che tu ed io passeremo uno in compagnia dell'altro?»
Lui scosse la testa sorridendo «Vedi altre persone qui? Ovvio»
«Sono abbastanza grande per il babysitter» constatai giocando con una ciocca nera dei capelli.
«Su questo ho dei dubbi» incalzò ridendo «Ma considerami un 'amico da compagnia'» sottolineò il tutto facendo il segno
delle virgolette sopra la sua testa.

«Preferisco babysitter» lui sorrise prima di alzarsi e porgermi la mano.
«Su,sconosciuta, abbiamo una giornata da programmare»
Ma si, perchè no?

                                                         


«Come primo giorno cosa pensi di fare?»incalzò sistemandosi per bene sul sofà. Ormai era perso, si era completamente steso sul divano mentre me ne ero andata un attimo in bagno.
E cosi mi ritrovai a star in piedi.
Presi un cuscino e mi ci sedetti sopra «Primo giorno?Questo significa che ne dovremo passare degli altri assieme?»
Scrollò le spalle e sorrise «Dipende dai turni di Liam. Insomma cosa ti va di fare?»
Buttai la testa all'indietro e allungai le gambe, stavo alquanto scomoda seduta sul pavimento «Sono ancora un po' scossa dal viaggio di ieri»
Alzò le mani in segno di resa «Perfetto, nemmeno io avevo tanta voglia di uscire» notai un pizzico di malizia nel suo tono. Il suo sguardo metteva assolutamente a disagio.
Poi ricominciò «Okey, decido io. Film?»
Ripensandoci bene l'idea dell'uscita non era affatto male.
«Non credo che Liam abbia qualcosa, non è mai andato pazzo per i film»
Alzò un dito sorridente e corse su per le scale. Avevo paura che tornasse con qualcosa di potenzialmente pericoloso, ma
fortunatamente scese con una pila di DVD che non avevo mai visto.

Mi alzai di scatto confusa ma lui mi invitò a risedermi.
«Liam odia i film giusto, ma io no»
Scrollai la testa trattenendo una risata, rialzai gli occhi e notai che mi stava fissando.
Sperai non si notasse il mio imbarazzo, ma le guance rosse non aiutavano affatto.
Mi schiarii la voce «Quindi che film proponi?»
«Horror? - scossi la testa e passò all'altro CD – Romantico?»
«Tu saresti un tipo da film mielosi?» dissi sarcastica.
«A dire il vero no – sorrise – ma,ehi, io sono il babysitter devo assecondarti»
Presi il primo cuscino che mi capitò a tiro e glielo tirai. Con un gesto rapido lo fermò e lo rilanciò a sua volta il quale mi colpì in piena faccia facendomi cadere di schiena.
Fortunatamente ero seduta.
«Idiota»
«Hai iniziato tu» rise.
«Mi dispiace dirti che un babysitter non ride quando una bambina si fa male»
«Ti sei data della bambina da sola» sorrise.
Quel fottuto sorriso.
Mi alzai «Ti farò licenziare per questo» la schiena faceva male, molto male.
Mi sarebbe uscita una chiazza viola enorme il giorno dopo.
Svanì per qualche secondo, poi riapparse sulla soglia della cucina con una borsa del ghiaccio. Mi fece cenno di avvicinarmi ma come la sera prima i miei piedi erano incollati a terra, era incredibile come quel ragazzo mi facesse uscire di testa.
«Non ce ne bisogno Zayn»
«Sì invece, ce ne bisogno»
Mi prese il braccio e mi tirò a sé.
Quando il mio petto toccò il suo sentii un brivido scorrermi per tutto il corpo, e il dolore della botta svanì velocemente. Sentivo il suo cuore, e il che significava che il mio lo sentiva anche lui. E dato che il mio stava battendo a una velocità assurda non era un buon segno.
Rialzai gli occhi e mi trovai a pochi centimetri dalla sua bocca.
Controllo.
Mi fece cenno di girarmi e così feci, ma peggiorò soltanto le cose. Era una scena a dir poco imbarazzante.
Sentii le sue mani indugiare sull'orlo della mia maglietta «Posso?»
Avrei voluto dirgli 'no' ma la mia bocca parlò da sola. Sollevò la maglietta così da scoprirmi la schiena, e così un altro brivido corse sulla mia colonna vertebrale.
Scossi i capelli all'indietro così da coprirmi per lo meno il dietro del reggiseno. Le sue dita percorsero il punto dove avevo
sbattuto la schiena, non mi fece male anzi provai sollievo. Poi posò velocemente il ghiaccio e mi abbassò la maglietta, probabilmente si era accorto che quella situazione era diventata imbarazzante.

«Grazie» dissi senza girarmi. Sentii il suo petto allontanarsi così mi decisi a respirare.

                                                          


«Sono a casa» sbraitò Liam assieme al fragore della porta che si chiudeva.
Sentivo il tintinnio delle chiavi e la guancia mi doleva.
Ci misi un attimo a capire che mi ero assopita.
Invece, ci misi molto di più a metabolizzare dove mi ero assopita.
«Zayn perchè mia sorella è sul tuo petto?» notai il nervoso impresso in quella frase.
«Shht – si affrettò a dire lui – sta dormendo»
Tirai su la testa in poco meno di due secondi e tale velocità mi portò a cadere dal divano in un tonfo sordo. Presi il lembo
della coperta e mi feci forza per rialzarmi «Quanto ho dormito?»

«Per la bellezza di ben due ore» sorrise malizioso.
Guardai mio fratello, il ritratto della non-pazienza, e sorrisi sghemba.
«Ah sì – aggiunse il moro – e parli mentre dormi»
Fottuta me.
Lo presi per il braccio e lo spinsi verso l'uscita. Sfortunatamente non sono mai stata tanto forte per riuscire a spingerlo via.
«Leeroy – si rivolse a mio fratello – stasera usciamo? Chessò una cena in centro, per mostrare a questo scricciolo – mi
pizzicò la guancia – la bellezza della nostra città, e non solo»

Liam serrò la mascella ma poi sorrise titubante «Okey»
Perfetto, una cena insieme a Zayn e mio fratello. Cosa ci può essere di peggio?

 


Spazioperme
Inanzitutto buonasera gente, come state? Le vacanze procedono bene? Mi piacerebbe dire lo stesso per me, purtroppo non è così. Sto passando un momento abbastanza brutto, ma le idee e la voglia di esprimermi non mancano.
Ebbene la nostra Winter ha passato una giornata divertente con Zayn. 
La serata con lui sarà altrettanto divertente o ci saranno degli imprevisti?
Vi lascio con alcune gif dei nostri protagonisti 
Buonasera e buonanotte 
Fatemi sapere cosa ne pensate e grazie a tutti per le recensioni passate :)
Baci, 
Tul 

Banner5

Questa è l'altra mia storia, vi lascio il link qui : Hot Chocolate
Potete accedervi anche solo schiacciando il banner. 
Il trailer lo potete trovare nella bio della storia. 
Passate e ditemi che ne pensate, fondalmentalmente è diversa da questa.
Per il banner di Hot Chocolate, i crediti vanno ad underline




 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2457150