Beautiful Sunshine.

di Theyaremyworld
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I. ***
Capitolo 2: *** II. ***
Capitolo 3: *** III. ***
Capitolo 4: *** IV. ***
Capitolo 5: *** V. ***
Capitolo 6: *** VI. ***
Capitolo 7: *** VII. ***
Capitolo 8: *** VIII. ***
Capitolo 9: *** IX. ***
Capitolo 10: *** X. ***
Capitolo 11: *** XI. ***
Capitolo 12: *** XII. ***
Capitolo 13: *** XIII. ***
Capitolo 14: *** SEQUEL. ***



Capitolo 1
*** I. ***



Chapter 1.
 
Non pensare che tutti ti siano davvero amici,
tu potrai crederci, ma l'apparenza inganna.
In ogni caso.
 
<< Quello è un fottutissimo bastardo! >> imprecò Michelle entrando furiosa in camera mia, senza permesso ovviamente, interrompendo la sonata di Bach assegnatami dal professore che stavo ripetendo da non so quanto. Ma ormai ci avevo fatto l'abitudine a queste sue irruzioni volontarie, ci aveva preso il vizio e ormai credevo che anche accennare l'argomento permesso fosse un caso perso.
Arrivavo persino a non ascoltarla, a volte.
A volte invece dovevo per forza, si aspettava il parere o non so cosa della sua migliore amica, e quel ruolo toccava a me. Da sempre.
Io, Sunshine Tomlinson, sono amica di Michelle Parker dai tempi dell'asilo.
Siamo migliori amiche,si, ma il nostro carattere non coincide,siamo diverse, troppo diverse.
Michelle era alta, snella, seducente, provocante la maggior parte delle volte.
Io ero non tanto alta, non tanto snella, goffa, e i miei weekend consistevano nel stare con una coperta sulle gambe e un buon libro da leggere.
Iniziò ad andare avanti e indietro per la stanza imprecando ed urlando ad alta voce per quanto fosse il nervoso che le scorreva dentro. Credo fosse in cerca di vendetta, infatti.
Decisi di fermare i miei esercizi al piano almeno fino al momento in cui lei se ne fosse andata, lasciandomi in pace.
<<  Se lo prendo giuro che lo ammazzo con le mie stesse mani! Questa volta non la passa liscia.  >> continuò.
<< Michelle smettila di fare avanti e indietro mi stai facendo venire il volta stomaco >> brontolai seccata.
In quel momento spuntò Niall fuori dal nulla che venne a sedersi vicino a me sul piccolo seggiolino solo dopo avermi lasciato un piccolo bacio in guancia.
<< Allora, qual è l'urgenza questa volta? >> chiese guardandomi, ma alzai e abbassai in fretta le spalle non potendogli dare una risposta se prima la mia amica non si sarebbe decisa a parlare.
Niall Horan era il terzo e ultimo membro del nostro gruppo, credetemi, non so nemmeno perché ci fosse anche lui. Di sicuro il suo carattere era migliore, molto più dolce e pacato di quello di Michelle. Ed era per questo che tra i due, nonostante lei mi conoscesse meglio, Niall mi capiva al volo. Inutile dire che la sua presenza non dava nessun fastidio. A me andava bene, a Michelle faceva comodo.
<< Esattamente di cosa stiamo parlando? >> chiese un po' annoiato anche lui.
<< Harry. Edward. Styles. >> sbraitò Michelle.
Fermai i miei esercizi di pianoforte mentali che avevo ripreso appena quel nome mi risuonò in testa. Ora che aveva combinato? Michelle sembrava tutta presa da lui due giorni fa tanto da definirlo Il ragazzo più dolce e sexy della scuola e ora gli sbraitava contro.
Certo Harry Styles non aveva una bella reputazione, questo era sicuro. Non so nemmeno per quale motivo.
So che lui e mio fratello ad esempio non sono mai andati d'accordo a causa di questo fatto, ma niente di più.
Non definirei Styles un menefreghista. Sarebbe troppo poco.
<< Quello stronzo...me lo sono ritrovata a baciare un'oca bionda dopo nemmeno due giorni dalla nostra rottura! >>
''Rottura'' non erano nemmeno stati insieme, almeno non per Harry. Semplicemente lui aveva ottenuto quello che voleva, niente di più, niente di meno. - pensai.
<< Allora, non dite niente? >> disse infuriata mentre noi ce ne stavamo zitti aspettando che si calmasse, ma non credo fosse quello il caso.
<< Michelle, ci dispiace. Ma devi lasciarlo stare. >> intervenne Niall.
<< Dio, siete patetici. >> rispose prima di raccattare le sue cose e uscire da casa mia con poca finezza.
<< Sunshine Tomlinson, io davvero non so come tu possa avere tutta questa pazienza. >> lo guardai e sorrisi.
<< Anni ed anni di esperienza >>
 
<< Louis >> chiamai mio fratello mentre passava dal corridoio.
<< Che c'è? >> si fermò.
<< Hai visto mamma? >>
<< No. Ah, e va a comprarmi una pizza, ho fame. >>
disse aprendomi una mano lasciando una banconota.
<< Ehi io non sono la tua serva! >>
<< E a me non va di uscire. Forza Sunshine non fare i capricci. >>
rispose prima di andarsene.
Non che non andassi d'accordo  con mio fratello, ma a volte avrei voluto ucciderlo.
Mi avvicinai alla finestra della mia camera, il tempo non era dei migliore e non voleva migliorare all'apparenza. Ma Londra era bella così, uggiosa, misteriosa a volte, sconvolgente.
Misi un maglioncino rosso sopra la mia camicetta color pesca per proteggermi dal vento visto che il freddo penetrava attraverso il cappotto fino ad arrivare alle ossa. Andai alla pizzeria più vicina, la stessa in cui lavorava Niall.
<< Ehi dolcezza >> mi salutò << tuo fratello vuole il solito? >>
<< Già >> risposi con un lieve sorriso
<< Mi fai vedere quel sorriso come si deve? Ti ho già detto che non devi vergognarti del tuo apparecchio. L'ho avuto anch'io, lo sai.  >>
<< E tu sai quanto odio il mio sorriso >>
<< Non fa differenza avere l'apparecchio. Prima o poi lo toglierai e sarai più bella di quanto tu non lo sia già >>
sorrise passandomi il trancio di pizza per Louis.
<< Ecco qui dolcezza. Ma la prossima volta di a tuo fratello di alzare il culo >>
<< Lo farò! >>
dissi mentre uscivo dalla pizzeria.
Iniziai a camminare non avendo né scooter né una stupida bici.
Mi fermai a guardare la vetrina di un'edicola, poco conosciuta per me, dopo aver notato una rivista sul pianoforte e decisi di entrare per comprarla con il resto dei soldi.
Mi guardai intorno, era tutto ordinato e pulito. Ero più che sicura di non esserci mai entrata prima.
Dietro al bancone un ragazzo girato di spalle con l'aria conosciuta, di vista.
Tossii per attirare l'attenzione di lui che si girò facendomi vedere il suo volto stanco con occhi rossi ma sempre con un sorriso.
Zayn, Zayn Malik. Uno dei fidati amici di Harry, l'acerrimo nemico.
Con un grande ciuffo rivolto all'insù e degli occhi color miele bellissimi. Peccato fossero gonfi per chissà quale motivo. Mi sorrise poggiandosi con le braccia sul bancone.
<< Ehi, che ti serve? >> chiese dolcemente. Credo per lo più stesse dormendo in piedi.
<< La rivista di pianoforte, grazie >> dissi con poca sicurezza, mio solito d'altronde.
La prese per poi porgermela mentre con la mano libera gli lasciavo i soldi.
<< Tu suoni? >> voltai la testa verso la porta notando che non era stato Zayn a parlare.
Fu li che me lo ritrovai davanti. Alto, snello, con i suoi jeans che avvolgevano a perfezione le sue gambe lunghe. Una semplice canottiera bianca e una giacca sportiva di sopra.
Il suo amato skate sottobraccio e un cappellino verde proprio come i suoi occhi che lo proteggeva dal freddo lasciando che alcuni ricci ribelli cadessero sul viso, all'apparenza, angelico.
Proprio come Michelle me lo aveva descritto.
<< Si >> riuscì solo a dire e lui mi sorrise.
<< Ciao Zayn >>
<< Ciao Harry >> si scambiarono uno sguardo veloce.
<< E tu sei? >> chiese il riccio avvicinandosi.
<< Sunshine Tomlinson >>
<< Sei la sorellina di Louis? >>
chiese Zayn e mi limitai ad annuire.
<< Finalmente ho il piacere di conoscerti >> disse Harry.
<< In verità abbiamo il corso di spagnolo ed italiano insieme a scuola >> il suo sorriso si allargò ancora per quanto fosse possibile non rimanere con la mascella bloccata, mostrando delle tenere fossette.
<< Già, la scuola. Bé la prossima volta riservami un posto vicino a te... se verrò >>
<< Io...ora devo andare. Si, bé...grazie Zayn. Ciao >>
dissi avviandomi verso la porta e uscendo dopo aver sentito un:
<< Piacere di averti conosciuto Sunshine! >> da parte di Harry.
Di una cosa Michelle poteva aver ragione, Harry era veramente bello, ma i suoi occhi così pieni di sentimenti mescolati non mi davano fiducia e non credo che mai potrebbero farmi cambiare idea.
 
<< Sunshine ci hai messo una vita! >> disse Louis in preda ad una crisi di nervi.
<< E la pizza si è anche raffreddata! Mi toccherà riscaldarla ed aspettare ancora! >>
<< Ma che diamine Louis! Io vado a piedi e la pizzeria più vicina è quella in cui lavora Niall ad un quarto d'ora da qui! Che cosa ci posso fare io?! La prossima volta esci tu con la tua bella macchina, almeno non ti congeli. >>
dissi prima di scappare in camera mia e iniziare a suonare qualcosa per distrarmi da quella sensazione orribile che avevo dentro. Louis a volte mi faceva incavolare e la mia musica era l'unica cosa che mi facesse rilassare.
Ero così presa da non accorgermi che Louis era entrato, così mi fermai.
<< Ehi, mia piccola pianista >> disse mettendo una mano sulla mia spalla e solo quando si sedette sul mio letto mi girai per guardarlo.
<< So che non sono il fratello perfetto. Mi dispiace. >> scossi la testa.
<< Tu non capisci. Io non mi sento parte di questa famiglia. Vorrei solo fare parte della tua vita almeno un po'. Sei l'unico che può capirmi. A volte mi fa schifo anche toccare questi maledetti tasti, mi sembra che mamma e papà mi abbiano piantato questo pianoforte davanti solo per togliermi di mezzo. Tu invece, sei il figlio perfetto per loro. >>
<< Spero tu stia scherzando! Non sono io quello che è bravo a scuola, anche perché non ci vado, non sono io quello che eccelle nel suo quasi lavoro, visto che non ho un lavoro, alla perfezione. Sun quando capirai che io non sono alla tua altezza? >>
<< Lou non dire così...oh, ed era tanto tempo che non mi chiamavi Sun. >>
mi sorrise e allargò le braccia per farmici sprofondare dentro e non me lo feci ripetere.
Non ricevevo un abbraccio da mio fratello da un bel po'.
<< So che non te lo ripeto spesso, ma ti voglio bene Sun >> sorrisi
<< Ti voglio bene anche io Lou >> si alzò per andarsene quando lo feci girare di nuovo.
<< Sai Lou, oggi... ho incontrato e parlato con Harry Styles. Tu lo conosci? >> vidi il suo volto cambiare in un istante. L'espressione di disgusto dipinta su di esso.
<< Sunshine non avvicinarti mai più ad Harry, capito? >>
<< Ma io... >>
<< Niente ma!, Non voglio che tu finisca in compagnie sbagliate, ci basterebbe un secondo per farti fuori. Promettimi che starai lontana da lui >>
sospirai
<< D'accordo >>
 
Svogliatamente mi alzai dal mio comodo e caldo letto aprendo l'armadio per prendere dei vestiti puliti.
Presi un maglioncino blu e un normalissimo paio di jeans.
Mi lavai e dopo aver cercato di dare un senso alla mia chioma ondulata, ma invano, misi un cappellino dello stesso colore del maglioncino.
Scesi giù dove mi aspettava la colazione preparata da mamma che probabilmente era tornata a letto. Non toccai niente se non un po' di succo all'ace. Presi la colazione di Louis e gliela portai in camera attenta a non far rumore visto che dormiva ancora. Gli lasciai un bacio in guancia e dopo due minuti mi ritrovavo in strada con lo zaino sulle spalle ad incamminarmi verso scuola.
 
<< Ehi bellissima >> chiusi l'armadietto per ritrovarmi Harry davanti.
<< Oh, ehm, ciao Harry >> mi incamminai verso il corso di spagnolo mentre lui mi affiancava, anche se non glielo avevo chiesto. -detto fra noi forse quella era la seconda volta dall'inizio dell'anno che si presentava in classe-.
<< Sai, tuo fratello è andato da Zayn ieri e ha lasciato un messaggio per me. Più che messaggio una raccomandazione o minaccia. Non so come definirla. Comunque sia non credo che gli darò ascolto. Lui non mi spaventa. >> lo guardai e lo vidi sorridermi.
<< Ossia? >>
<< Ha detto di starti lontano. >>
<< Oh. E perché non dovresti ascoltarlo? >>
domandai fermandomi << Per fargli un dispetto? >> rise.
<< No, niente del genere. Mi piace stare con te. >>
<< E' strano sentirselo dire da un ragazzo che non è mai stato in mia compagnia >>
precisai. Era solo la seconda volta che mi rivolgeva la parola, figuriamoci a cosa stesse puntando.
<< Ma ora sono qui no? Mi piace parlare con te. Tu sei intelligente a differenza di qualcun'altra. >>
<< Su quello ci metto la mano sul fuoco, non per essere una orgogliosa. >>
<< Mi fai divertire, è un punto a tuo favore. >>
<< A favore mio per cosa? >>
mi guardò
<< Sei molto bella, Sunshine. >> disse lasciandomi un bacio in guancia ed entrò in classe dove tenne il posto accanto al suo riservato per me.
 
<< Perché parlavi con Harry oggi? >> chiese Michelle entrano in camera, senza permesso, di nuovo.
<< Ferma la tua stupida musica e rispondimi Sunshine! >>
Fantastico. Ora la mia musica era stupida, cosa veniva dopo? Schifosa, noiosa, da far ribrezzo? Sospirai.
<< Niente di speciale. L'ho conosciuto ieri. >>
<< E cosa aspettavi a dirmelo? >>
<< Perché avrei dovuto dirtelo scusa? >>
<< Sunshine stai facendo un grande errore. Non lasciarti abbindolare da quegli occhi verdi. >>
<< Ma di che stai parlando? >>
<< Non innamorarti di Harry,Sun. Non farlo. >>
<< Innamorarmi di lui?! Ma sei pazza, forse? Insomma è di Harry Styles che stiamo parlando, quel ragazzo come mi era indifferente prima, mi è indifferente adesso. >>
<< Promettimelo Sunshine >>
<< ...Promesso. >>

 
Ciao a tutte!
Ecco come promesso il nuovo capitolo!
Spero vi piaccia, visto che ci tengo molto, fatemi sapere.
A presto!

-A.

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Capitolo 2
*** II. ***


Chapter 2
Le persone prima o poi se ne vanno,
e tu, non puoi farci niente.
 
Innamorarmi di Harry, che idea assurda.
Anche se avrei voluto, non avrebbe funzionato.
Io ed Harry eravamo così diversi. Non compatibili, non con la realtà dei fatti.
Mi chiedevo come solo Michelle era riuscita ad immaginarselo, in confronto a me -bassa, studiosa, goffa- lui -alto, bel sorriso, occhi verdi- ero il nulla. Forse era perfetto, credo. Almeno esteriormente.
 
<< Posso sapere a che cosa pensava questo bellissimo raggio di sole? >> alzai gli occhi dal punto fisso sul quaderno che stavo fissando da quando, come sempre, ero entrata in classe con cinque minuti di anticipo per trovarmi proprio Harry intento a sedersi vicino a me come aveva fatto i giorni precedenti, in cui si era degnato di venire, ed iniziare a fissarmi.
<< Niente, solo ad una cosa che Michelle mi ha detto e continua a ripetermi >> alzò gli occhi al cielo sin dal momento in cui nominai la mia amica.
<< Ah, Michelle, Michelle, Michelle. Ruota ancora tutto intorno a lei? >> disse sotto una risatina.
<< Posso sapere perché l'hai trattata in quel modo? >> Posò i gomiti sul banco aggrottando le sopracciglia.
<< Trattarla in quel modo? >> ripeté, io mi limitai ad annuire.
<< Dolcezza, io non l'ho trattata in nessun modo. Se ancora non l'avessi capito Michelle a me non interessa, no se non ci metti di mezzo il suo fisico, lei si è semplicemente fatti dei film mentali. Io non le avevo promesso niente. >> L'unica cosa che feci fu abbassare lo sguardo.
Forse Michelle aveva ragione, se i suoi ragionamenti erano quelli poi. Sentii un suo sospiro e lo spiai vedendo che si passava una mano sul viso.
<< Non mi comporto così con tutte, Sun. Se voglio posso regalarti anche l'anima. >>
<< E perché vieni a dirlo proprio a me? >>
<< Tutti mi scambiano per la persona che non sono. E lo fanno solo perché ho smesso di fidarmi delle persone da un po' di tempo ormai, tutti sono pronti a giudicarti nel momento sbagliato. Volevo solo che tu lo sapessi. >>
<< Oh... >> precisamente, che cosa avrei dovuto dirgli? << Sai, anche a me Louis ha detto di starti lontano >>
<< Mh, e perché non lo fai? >>
<< Non... in realtà, non lo so. >> si avvicinò piano al mio orecchio;
<< Carino il tuo lato ribelle >> mi sorrise e scossi la testa per non far vedere quel po' di rossore che aveva invaso le mie guance. Non mi accorsi del professor Newman che entrò in classe, e iniziò a spiegare.
<< Svegliami quando ha finito. >> brontolò il riccio.
<< Perché vieni in classe se poi non segui? Illuminami. >>
<< Perché ci sei tu. >> disse sorridendo con tanto di fossette.
 
Avevo deciso di rimanere a scuola un altro po' per usufruire dell'aula di musica ed esercitarmi.
Certo, sarei potuta andare a casa, ma tra mia madre e il suo prezioso giardino e Louis che mi comandava a bacchetta non sarei riuscita a fare nulla.
E poi quella giornata, era stata piuttosto spenta. Suonare un po' l'avrebbe migliorata.
Così, finite le lezioni corsi nell'aula musica e ci rimasi per due ore buone.
Dopo dieci telefonate di Louis a cui non avevo risposto, decisi di alzarmi e andare via, sicura che tra un po' mio fratello sarebbe arrivato per controllare che io fossi ancora lì. Almeno avrei potuto schioccargli un passaggio in auto.
Uscii da scuola nascondendomi nel mio caldo cappotto forse un po' troppo grande per me, ma era un regalo di mia nonna. Sentii delle voci provenire dall'angolo e sicura che fosse Louis mi avvicinai. Ma dovetti nascondermi in fretta, quella voce non era di mio fratello, ma era di Liam, Liam Payne, altro fidato amico come Zayn di Harry. Non volevo orecchiare ma non avevo così tante scelte visto che la strada da percorrere era proprio quella. Inoltre, non volevo farmi vedere. Non so perché, ma non mi piaceva quella situazione.
A distrarmi fu la voce di un altro ragazzo però, Harry.
 
<< Tu non capisci Liam, non puoi capire. >> disse.
<< Io capisco, io ho visto, ho le prove. Ma che ti prende, si può sapere? >>
<< Lei è diversa, non è come la sua amica. >>
<< Ti ricordo che la sua amica ci ha fatto quasi dividere. >>
<< Appunto, non è stata lei >>
<< Tu sei fuso, no, sei andato proprio. Ma l'hai vista?! >>
<< Si, è molto bella. >>
<< Su questo non è ho di dubbi. Ma è una ragazzina, la Tomlinson non fa parte del tuo modo, svegliati! Sarebbe come mischiare latte e petrolio, una grande cazzata. >>
<< Sta tranquillo, so quello che faccio.>>
Ragazzina? Avrei voluto ricordargli che erano loro che si trovavano nel posto sbagliato, avrebbero dovuto essere al collegge in quel momento! E poi di che aveva paura?
Che li dividessi? A me nemmeno importava Harry, ed ero sicura che per lui fosse una passeggiata.
Dovevo andarmene da lì. Cercai di farmi passare in osservata camminando il più veloce possibile e cercando di nascondermi.
<< Sunshine! >> non credo di esserci riuscita.
Mi girai lentamente vedendo Harry sorridere ed avvicinarsi a me, con le mani nelle tasche dell'enorme felpa blu, insieme a Liam che in viso non aveva alcuna espressione.
 
<< Ciao Harry >> gli sorrisi.
<< Come mai qui? >>
<< Oh, io mi sono fermata a suonare un poco. >>
<< Capisco >> mi disse sorridendo.
<< Sun! >> mi voltai prontamente trovando Louis, e la sua espressione faceva paura.
<< Forza, vieni subito a casa! >>
<< Io, ora devo andare >>
<< Ci vediamo >> rispose Harry sempre con il sorriso.
<< D'accordo >> andai da Louis pronto a dirmene quattro o a farmi sempre la solita ramanzina.
Sentivo ancora gli occhi indiscreti di Harry e Liam sulla mia figura esile ma cercai di non farci caso mentre man mano mi avvicinavo a mio fratello.
 
<< Che ti avevo detto? >>
<< Lou, stavamo solo parlando. >> guardò dietro di me mentre mi prendeva per i fianchi e incitandomi a camminare.
<< Stalle lontano Styles! >>
Avrei davvero, tanto, voluto sapere perché tutto quel mistero, che cosa mi ero persa durante quegli anni in cui non avevo fatto altro che studiare infischiandomene delle questioni altrui?
<< Forse, un giorno te lo dirò. >> disse come se mi avesse letto nel pensiero.
 
<< Stavi mentendo >> disse Michelle dopo che mi aveva trascinata per mezza scuola e portata nel bagno delle ragazze.
Che ci crediate o no, era la prima volta che mettevo piede lì dentro, e guardandomi intorno supposi che facesse anche più schifo di quello dei ragazzi.
<< Riguardo cosa? >> dissi spostando lo sguardo da un angolo all'altro.
<< Ad Harry >>
<< Oh, no. Ci risiamo. >>
<< Si! E ti esaurirò fino alla morte se è necessario. Devi stargli lontana! >>
<< Ma a me non interessa Harry! >>
<< Spero che non cadrai nella trappola, non voglio che tu stia male. >>
Credo significasse di più qualcosa tipo ''non voglio che mi rubi il ragazzo'', e non ce n'era bisogno, anche perché non sarebbe successo.
<< Sta tranquilla. >>
 
<< Mi sta riempiendo la testa di Harry, Harry, Harry... solo e solamente Harry! >> sbuffai facendo avanti e indietro mentre Niall mi fissava. Che stessi diventando isterica come Michelle? Nah.
<< E a te interessa? >>
<< Per la trentesima volta Niall, NO. >>
<< Va bene, d'accordo. >> disse alzando le mani in segno di resa.
<< In che casino mi sono andata a cacciare. >> mi sedetti  accanto di lui con le mani nei capelli.
<< Non l'hai voluto, è successo. >>
<< E perché a me? >>
<< Forse, è destino. >>
 
<< Ehi Sunshine! >> mi voltai mentre quella voce mi distrasse dal mio ritorno a casa.
Misi a fuoco la figura dentro la piccola macchina rosso fuoco, Zayn.
<< Ciao Zayn >> lo fissai mentre si grattava la nuca, in segno di agitazione.
<< Ti... serve un passaggio? >>
<< Oh no non preoccuparti >>
<< Guarda che non c'è problema, e poi fa freddo. Dai salta su. >> aprii lo sportello non facendolo implorare ancora e ricevendo un sorriso.
<< Grazie Zayn, ti devo un favore. >>
<< Non mi devi niente. E poi tu sei amica di Harry, quindi sei anche amica mia, e gli amici è questo che fanno, giusto? >> lo guardai sperare in una risposta affermativa.
Avrei dovuto cambiare la mia opinione per quanto riguardava Zayn. Pensavo fosse solo uno stupido ragazzo capace di pensare, o morire -è ancora tutto da vedere- , solo per il suo enorme ciuffo e invece, mi ero sbagliata.
<< Giusto. >> sorrise mentre prese dalla tasca del cappotto il suo cellulare che lo avvisò di un messaggio.
<< Sunshine, ti dispiace se facciamo una piccola sosta? Cinque minuti non di più. >>
<< Oh si, certo. Non preoccuparti, sei stato già abbastanza premuroso. >>
Deviammo per una piccola e stretta stradina per poi uscire in uno spazio aperto con un'enorme palazzina grigia con delle grandi vetrate, piena di ragazzi che si allenavano con il loro skate. Era pieno di graffiti colorati ma di sicuro non era il posto giusto per me.
<< Harry! >> sentii urlare Zayn per richiamare l'amico che ancora non avevo visto. Mi voltai sentendo il suo nome vedendolo avvicinarsi a noi con un sorriso e un'espressione sorpresa.
Aveva un paio di jeans scuri e una canottiera dalla quale si potevano intravedere molti dei suoi tatuaggi, non immaginavo ne avesse così tanti. E soprattutto non potevo credere che con quel freddo lui girasse con una semplice canottiera.
Mi avvicinai a lui insieme a Zayn vedendo poi Liam raggiungerci.
<< Sunshine! >> mostrò le fossette << come mai qui? >>
<< Oh Zayn si è offerto di riaccompagnarmi a casa, è stato... molto gentile. >> guardai Zayn che in risposta mi regalò un sorriso e ricambia. Rivolsi poi lo sguardo a Liam ma lui non accennò nemmeno un saluto, niente. Così, mi limitai ad abbassare lo sguardo.
<< Si, bene. Liam muoviamoci se ti devo aiutare, devo riaccompagnare Sun. >> disse Zayn e dopo un accenno di Liam se ne andarono.
<< Quindi... >> iniziò Harry
<< Ti piace lo skate vedo >> stupida. Cosa diavolo poteva farci un ragazzo con uno skate in un posto come quello, di cui ancora non avevo capito il nome, vedersi un concerto di musica classica? Rise.
<< Già. >> << Tu ci sai andare? >> mi chiese.
<< No, non è il mio... genere. >> lanciai un'altro sguardo veloce a Zayn sperando avesse finito ma ricevetti solo un'occhiataccia da Liam e abbassai lo sguardo di nuovo dopo che Harry guardò nella mia stessa direzione.
<< Credo di non andargli a genio >>
<< Liam è fatto così. Crede solo che tu non appartenga al mio mondo. >> lo so.
<< Bé direi che ha ragione. Insomma... guardami >>
<< Non ti senti a tuo agio vero? >>
<< No, direi proprio di no. >> mi sorrise voltandosi poi dai suoi amici.
<< Zayn! Dammi le chiavi! La riaccompagno io! >> urlò per farsi sentire, l'ultimo gliele lanciò dopo che mi sorrise.
<< Ciao Sunshine! >> mi salutò sbracciandosi e io ricambia salutandolo con la mano.
Harry mi prese per mano trascinandomi via da lì e facendomi risalire in macchina.
 
<< Perché non sei venuto oggi? >>
<< Ti mancavo? >> mi guardò e sorrise mentre abbassavo lo sguardo.
<< Guarda che con me non attacca >> dissi mentre lui iniziava a ridere.
<< Avevo da fare >> rispose semplicemente, il che non mi fece andare avanti.
<< Allora grazie per il passaggio, e salutami Zayn >>
<< A domani Sunshine. >>
 
 
Tau c: *saluta con la manina*
Come state? Spero tutto bene.
Ecco qui il secondo capitolo di questa storia, che spero vi stia piacendo.
Il primo capitolo è arrivato ad una 50ina di visualizzazioni e spero sia positiva come cosa, lo è, vero?.
Comunque! Ditemi come vi sta sembrando la storia, il vostro parere, se vi piace, se vi fa vomitare, non so qualcosa che mi faccia capire se vado per il verso giusto xD

A presto!
-A.
 

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Capitolo 3
*** III. ***


Chapter 3
Il libro della vita è sempre diverso da come
avremmo voluto scriverlo.
La trama, è sempre opera degli altri.
 
<< Possiamo cambiare argomento? >> dissi annoiata dalla solita cantilena di Michelle su Harry, su quanto fosse manipolatore, egoista ma allo stesso tempo perfetto.
<< No, sono cose importanti che tu devi sapere per non fare la mia stessa fine >>
<< Quale? Quella in cui non vivi più la tua vita per rovinarla agli altri? >> chiesi rovistando tra il mio armadietto mentre cambiavo i libri per l'ora successiva, sempre se le mani le avrei avute ancora dopo che Michelle lo chiuse con entusiasmo facendomele finire quasi incastrate.
<< E' un'idea geniale! >> riaprii l'armadietto sospirando per lo spavento avuto poco prima e poggiando il libro di matematica per prendere quello di spagnolo.
<< Che idea? >> chiesi confusa
<< Rovinare la vita di Harry! E tu mi aiuti! >>
<< Assolutamente no. >>
<< Ma come Sunshine! E' perfetta come idea >>
<< Non ti aiuterò a rovinare la vita di qualcuno solo per un tuo capriccio, non se ne parla. >>
<< Lo sapevo a te Harry piace! >>
<< Sai che non è così >> incrociò le braccia sotto al seno con uno strano sorrisetto in faccia stampato.
<< Dimostralo. >>
 
Perché Sunshine, perché le hai detto di si?
Ed ora che avrei dovuto fare, io che non ero proprio il tipo di persona che avrebbe fatto una cosa del genere in tutta la sua vita. Sei caduta veramente in basso, Tomlinson.
Non sapevo nemmeno cosa avrei dovuto fare.
Arrivai a lezione di spagnolo sperando che Harry non fosse lì, era l'ultima cosa che volevo vederlo dopo la chiacchierata con Michelle, ma lui era lì.
Seduto all'ultimo banco con le gambe incrociate su di esso che giocava con un foglio di carta piegato per formare un piccolo aeroplano. Teneva sempre il posto accanto al suo riservato per me, così presi coraggio ed andai da lui. Mi sforzai di sorridere il più possibile e mi sedetti.
Si avvicinò lasciandomi un bacio sulla guancia mentre la sua mano era ferma sulla mia schiena.
<< Ciao bellissimo raggio di sole >>
<< Ciao >> sussurrai.
<< Va tutto bene? >> inclinò la testa guardandomi con quei grandi occhi verdi da costringermi a distogliere lo sguardo. I sensi di colpa mi stavano divorando, anche se ancora in pratica non avevo messo niente.
<< Alla grande >> dissi a bassa voce. Mi fece voltare dolcemente il volto per incastonare di nuovo il suo sguardo con il mio.
<< Sunshine, che succede? >>
<< Niente >>
<< Te lo si legge negli occhi. >>
<< Che cosa? >>
<< Che ti stai divorando dentro. Parla con me. >> non potevo.
Certo Harry, non mi era mai piaciuto, ma non avrei mai osato, neanche pensato, di fargli del male.
Anche perché lui a me, non aveva fatto niente.
<< E' solo che Michelle... >>
<< Credo di aver sentito abbastanza. Il nome basta e avanza. Sunshine, in questi anni di amicizia con lei, se così la vogliamo chiamare, hai mai fatto qualcosa per te? Eh, Sun? Qualcosa che non ti fosse riferita da lei, magari per ''il tuo bene'' ? Sinceramente parlando, credo di no.
Io ci sono stato per tre giorni con quella vipera accanto e tu dopo anni ancora non ti sei accorta di come sia fatta?
Davvero stai lasciando a lei il comando di tutto quello che ti appartiene, a cominciare dalla tua vita? Non permetterglielo Sun, non permetterle di comandarti a bacchetta come se tu fossi il suo burattino, perché tu sei abbastanza forte. E se non le darai un freno, non si fermerà Sunshine. >>
Abbassai lo sguardo sentendomi sottopressione con il suo addosso a me.
Non poteva essere così, sicuramente non era così.
<< Potrai anche avere ragione, ma in ogni caso io sono divisa in due. Michelle e famiglia, so solo che non voglio deludere nessuno Harry. In tutti questi anni  sono sempre stata la figlia dalle mille doti musicali e scolastiche nonché l'amica che accontentava tutti. Credi che a volte non mi sia sentita usata? Ma se dovesse essere così puoi anche solo immaginare in quanti pezzi io potrei rompermi e cadere? Credo di preferire che le cose vadano così invece di lasciare tutto e ritrovarmi sola. >>
<< Ed è proprio questo il punto Sunshine! Apri i tuoi bellissimi occhi chiari e guardati intorno. Lì fuori c'è un mondo che ti aspetta, per ora, e solo tu puoi decidere come affrontarlo. Ma non così, non lasciandoti usare dalle persone che non ti amano, il tuo mondo non aspetterà per sempre.  Fai qualcosa per te qualche volta, ma non perché te lo chiedono, ma perché ti va. Anche la cosa più stupida. >>
Presi lo zaino per poi alzarmi e mettermelo in spalla. Mi girai iniziando a camminare verso la porta, prima che Harry mi bloccasse.
<< Dove vai? >>
<< Vado via >>
<< Ma non puoi... >>
<< Sto facendo qualcosa per me Harry, non commentarci su. La faccio e basta. >> mi sorrise prendendo anche il suo zaino per portarmi fuori di lì. Appena aprimmo la porta però trovammo il professore che iniziò a minacciarci dicendo che avrebbe chiamato i nostri genitori, ma ormai.
Presi per mano Harry iniziando a correre fino ad arrivare alla porta di ingresso che spalancammo. Guardandoci indietro vedemmo il professore che cercava di raggiungerci, così ripresi di nuovo la sua mano e iniziammo a correre di nuovo.
 
<< Corri Sunshine corri! >> urlò Harry mentre cercavamo di scappare ancora più velocemente per poi nasconderci dietro ad un palazzetto vicino l'angolo.
Iniziammo a ridere come due stupidi mentre cercavamo di non farci sentire.
<< Credo sia la cosa più disonesta che io abbia mai fatto in tutta la mia vita, a parte quella volta che mi alzai da tavola senza permesso >> dissi ancora ridendo e con tanto di fiatone.
<< Come ti senti? >>
<< Libera >>
 
<< Quindi è qui che passi la maggior parte del tuo tempo? >> chiesi mentre camminavamo mano nella mano  nello stesso posto in cui avevamo fatto sosta con Zayn il giorno prima.
<< Già. Mi sento libero  quando sono sullo skate. E' una bella sensazione. >> gli sorrisi
<< Ti capisco, per me è lo stesso quando suono. >>
<< Mi piacerebbe sentirti suonare qualche volta sai? >>
<< Davvero? >>
<< Certo >>
<< Allora tu fammi vedere come sai andare sul tuo skate >> sorrise per poi annuire.
<< D'accordo, forza siediti >> mi sedetti su una piccola scalinata per vederlo andare avanti e indietro, fare degli slalom, acrobazie di tutti tipi e posso confermare che si sentisse davvero libero. Si vedeva dal suo sorriso.
<< Forza, tocca a te >> disse una volta fermatosi per venire da me e farmi alzare.
<< E il pianoforte dove lo trovo? >> rise scuotendo la testa
<< Intendo lo skate >>
<< Che cosa?! >>  iniziò a tirarmi mentre cercavo di prendere residenza nel piccolo spazio in cui i miei piedi erano incollati al pavimento.
<< No, no Harry cadrò sicuramente, non voglio fare la figura dell'idiota >>
<< Ti tengo io Sun, forza >> sospirai
<< D'accordo, ma non provare a lasciarmi >>
<< Non è mia intenzione lasciati >>
Credo che con lui mi sentissi accettata, proprio in quel momento.
Nessuno mi obbligava a fare qualcosa che io non volessi, nessuno mi impediva di vedere nessun'altro, c'ero solo io.
Salii sul suo skate mentre lui mi teneva le mani e mi faceva camminare.
Ci ritrovammo a ridere come degli attimi prima. Poi provai ad andarci da sola mentre lui camminava dietro di me pronto a prendermi in caso di emergenza. Feci un po' di strada per poi finire tra le sue bracci che mi alzarono in altro prendendomi da dietro e circondandomi la vita. Mi mise giù ancora ridendo quando ci zittimmo al sentire dei colpi di tosse chiaramente finta che si rivelarono di Liam.
 
<< Scusate, non volevo disturbare >> disse senza che nessuna emozione gli attraversasse il viso. Come sempre del resto.
<< Oh no.. >> provai a dire ma Harry mi bloccò.
<< Stavamo andando via >> disse per poi guardarmi << Prendo la giacca e andiamo >> annui mentre camminava per andare a prendere la sua roba lasciandomi da sola con Liam.
<< Questa non è una favola Sunshine. Tu potrai anche essere la bella principessa e lui il ragazzo cattivo ma la realtà è ben diversa dai sogni >> disse con voce profonda.
<< Non capisco >>
<< Andiamo? >> disse Harry arrivando al mio fianco, mi prese lo zaino che mi caricai in spalla e uscimmo da quel posto.
Continuavo a pensare alle parole di Liam.
Dalla conversazione origliata, per puro caso, avevo capito la sua paura di perdere un suo amico, ma io non glielo avrei portato via.
<< Fregatene di chi non ti accetta >> disse il riccio come se mi avesse letto nel pensiero.
Ma prima che rispondessi il mio cellulare iniziò a squillare così risposi.
<< Louis >>
<< Sunshine dove diamine sei?! >> sembrava passata solo mezz'ora ma guardando il piccolo orologio che indossavo mi resi conto che a passare erano state altre due ore.
<< Louis sto arrivando giuro! >>
<< Sunshine, dimmi. dove. sei. >>
<< Sono in giro con Niall >> vidi Harry che scosse la testa e abbassò lo sguardo e inaspettatamente sentii un vuoto nello stomaco.
<< Ah, davvero?. Quindi la persona che ho davanti io, non è il vero Niall? >>
<< Louis... >>
<< So con chi sei Sun. Digli di riportarti subito a casa e di sparire per sempre. >>
 
Arrivammo a casa con un silenzio imbarazzante che ci faceva compagnia. Piuttosto non gradita.
 
<< Harry >>
<< Il concetto è stato chiaro, non preoccuparti >>
<< Cosa?! No, io non volevo. E' solo che Louis è protettivo e insomma...Harry non voglio che ti succeda niente di male, tutto qui >>
<< Mi... mi sono divertita oggi con te. Davvero. >> alzò lo sguardo che fino a quel momento era abbassato sulle sue converse malandate.
<< Anche io, dovremo rifarlo >>
<< Sono d'accordo >> si avvicinò per lasciarmi un piccolo bacio all'angolo della bocca facendomi rimanere paralizzata per qualche secondo.
<< A domani raggio di sole >>
<< Ciao Harry >>
 
<< Sunshine! Ma perché non ascolti mai quello che ti dico? >> Louis era su tutte le furie, parlava facendo avanti e indietro mentre io ero seduta sul divano a lasciare che i miei occhi lo seguissero.
Era solo un miscuglio di parole, già dette e ripetute fino allo svenimento, era il limite.
<< Sai che c'è Louis? C'è che nessuno, mai, in questo posto, o nella mia vita, si sia mai sforzato di capirmi minimamente come fa Harry.
Al contrario di quello che voi pensate, lui è un bravo ragazzo e se lo vuoi sapere a me non importa cosa abbia combinato, e mai mi importerà. >>
<< Ma ti senti quando parli? Che razza di ragionamento... >>
<< Ma cosa ne vuoi sapere tu di come ragiono io? Cosa vuoi sapere tu della mia vita? Come ho già detto né tu né gli altri vi siete mai sforzati di capire cosa mi passasse per la mente. Mai mi avete chiesto se stessi bene avete sempre dato tutto per scontato. Allora sai che c'è? Che da ora in poi me ne infischio di quello che pensate. >>
 
<< Amica mia che hai in mente? Stai escogitando un piano? >> chiese entusiasta Michelle avvicinandosi a me.
<< Potrei sapere di che stai parlando? >>
<< Andare via con Harry durante le lezioni. Vuoi davvero ripagarlo con la stessa moneta eh! >>
<< Ma se a me non ha fatto niente! >>
<< Fa lo stesso! Lo fai per me no? >>
 
Aveva frainteso, aveva frainteso tutto.
 
 
 
Ciaaaaau :3
Ho aggiornato prima, spero siate contente.
Allora come vi sta sembrando questa storia? Vi piace?
Ditemi tutto quello che volete, scrivetemi perché con le vostri idee io posso migliorarla se ce n'è bisogno!
Intanto vi lascio con questa gif (il momento in cui scappano) : http://www.gifpal.com/image/1PSCs4XwtRG/
 
A presto!
-A.

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Capitolo 4
*** IV. ***


Chapter 4.
Tu mi illumini, quando tutto quello che vedo
è l'oscurità,
Tu mi illumini, quando sono giù.
E se io cado a pezzi tu sai come trovarli,
quando loro non lo sono.
-Birdy(Light Me Up)
 
<< Rispondi subito di si! >> scattai subito in piedi da sopra il seggiolino all'entrata improvvisa di Michelle in camera. Era così agitata che per un attimo rimasi pietrificata.
<< Devo rispondere di si, a chi? >>
<< Ad Harry! >> mi porse il mio cellulare con un messaggio del riccio nel quale chiedeva se mi andava di prendere qualcosa al bar insieme. Ripresi l'oggetto di mia proprietà per poi guardarla.
<< Perché hai il mio cellulare? >>
<< Non è importante! Devi accettare! >>
<< Perché mai dovrei? >>
<< Ogni occasione è buona per fargliela pagare >>
<< Ma io non...  >>
<< Sbrigati dai! >> sospirai sapendo che ogni cosa che io avrei detto non sarebbe stata utile.
Forse Harry non aveva proprio torto.
''A che ora?'' mandai il messaggio ad Harry e la risposta non tardò ad arrivare, il che spronò Michelle a togliermi il cellulare dalle mani di nuovo.
'' Alle 19.00 vicino l'angolo'' iniziò a scrivere la risposta, ovviamente senza nemmeno aver pensato di consultarmi.
'' Ci vediamo dopo allora!''
<< Forza Sunshine devi iniziare a sistemarti! >> disse ridandomi definitivamente il cellulare.
<< Si però puoi ascolta...>>
<< Non c'é tempo. Me lo dirai un'altra volta. Muoviti! >>
Andò via saltellando,chissà cosa aveva in mente di farmi fare.
Conoscendola a quest'ora aveva già programmato un piano da far venire i brividi, solo lei poteva pensare delle cose assurde, cose con cui io non volevo averci a che fare.
Aprii l'armadio sperando in un'apparizione di mia madre che mi impedisse di uscire.
Certo con Harry stavo bene, era davvero bravo a tenere compagnia, ma non ci volevo uscire per scopi ingannatori. Io non ero quel genere di persona. Io che da piccola piangevo quando mio padre tornava a casa dopo aver pescato, piangevo per ore per quei pesci. Forse era da stupidi ma che ci potevo fare?
Ovviamente questo succedeva prima che lui partisse e non si facesse vivo per quasi quattro anni se non di più, ho smesso di contarli. Lui non capisce che una sua telefonata ogni due mesi non basta. Forse è per questo che mia madre non è come prima. Se ne sta sempre chiusa nella libreria di famiglia a leggere.
In casa non la si vede quasi mai se non a pranzo, credo non dorma nemmeno più in camera da letto.
Smisi di pensare al disastro di famiglia che mi ritrovavo affianco e presi dall'armadio delle calze color carne con delle varie fantasia nere da abbinare sotto il vestitino bianco che mi ritrovavo già addosso.
Per andare ancora mancavano pochi minuti così decisi di scendere giù e accomodarmi sul divano con Louis.
Lo sentii schiarirsi la voce.
<< Dove devi andare vestita così? >> disse guardando sempre fisso il televisore facendo finta che non gli interessasse più di tanto.
<< Esco, vado al bar >>
<< Eh, con chi? >>
<< C'è davvero bisogno che io te lo dica? >>
<< Vado, non so a che ora torno >> dissi alzandomi dopo aver guardato il mio piccolo orologio e dirigendomi verso la porta.
<< Che diamine vuol dire ''non so a che ora torno'' ? >>
<< Esattamente questo >>
<< Sunshine alle 23.00 a casa, o vengo a riprenderti io. >>
<< Bene. Almeno ti alzerai da quel divano e farai qualcosa! >>
<< Io lavoro tutto il giorno! >>
<< Hai fatto male a lasciare scuola e famiglia per la tua cara Jenn. E ora lei dov'è, eh Louis? >>
<< Alle 23.00 a casa >> ripeté per poi ritrovarsi solo una porta chiusa violentemente.
Camminai per raggiungere Harry che vidi guardarsi intorno in cerca di qualcuno.
<< Harry >> lo vidi sorridere appena si girò verso di me, e le sue fossette comparire.
<< Ciao raggio di sole! >> disse prima di lasciarmi un bacio sulla guancia << Sei bellissima >>
<< Grazie... anche tu. Cioè, stai bene, si >> che ho detto?
<< Dai andiamo >> disse sorridendo e prendendomi la mano per incitarmi a camminare.
<< Ehi un momento! Ora che ci penso, come hai fatto ad avere il mio numero? >>
<< Zayn >> sorrisi ricordando il giorno in cui diedi il mio numero a Zayn in caso avessi bisogno di qualcosa, diceva lui.
 
<< Harry questo rispetto al bar di poco prima è di un livello...un po' più basso >> dissi guardando la casa davanti a noi.
<< E' abbandonata >> rise << Io e i ragazzi ci passiamo la maggior parte del tempo >>
<< Si, lo vedo >> dissi guardando i graffiti sui muri.
<< Ci vorrebbe una mano femminile però >>
<< Si vedo anche questo, è pieno di polvere. >> dissi guardandomi intorno. All'interno vetri appannati, vestiti sporchi a terra, cartoni di cibo da asporto.
<< Non è il massimo, vero? >>
<< E' ... carino >> lo vidi scorrere la testa sorridendo
<< Dai, andiamo da qualche altra... >>
<< Harry, va bene così >>
Fu così che ci ritrovammo a parlare fino a non trovare più niente da dire.
A mettere parole a caso in frasi senza senso e ridere come degli stupidi.
Harry, non era assolutamente il ragazzo di cui parlavano tutti, potevo confermarlo.
Non era senza cuore, non era manipolatore, non era menefreghista, non era egoista.
Mi piaceva parlare con lui, lo sapevo già ora lo confermo.
Non mi sentivo usata con lui, posso confermare anche questo.
In poche parole Harry era il ragazzo che ci voleva per farmi uscire dal mio piccolo buco di stanza in cui passavo tutti i pomeriggi, di tutte le giornate, di tutti gli anni passati.
E non mi costringeva a farlo, io avrei accettato di uscirci un'altra volta per parlare ancora e ancora perché mi sentivo bene, niente di più.
 
<< Scusa per la brutta casa in cui ti ho portata, era pessima >> disse strappandomi un sorriso.
<< Mi è piaciuto, sono stata bene >>
<< Da quanto non ti sentivi così ? >> disse guardando il portico di casa.
Avevamo dovuto tornare, era tardi e Louis sarebbe uscito a cercarmi se non fossi rientrata.
<< Da un po' >>
<< Bé sono stato bene anch'io ...la prossima volta sarà migliore però >>
<< Dovrei considerarlo...un appuntamento? >> chiesi abbassando la testa per non far vedere quel poco di rossore sulle gote.
<< Direi, di si >> disse inclinando la testa per guardarmi e sorridermi.
La porta si aprì facendo poggiare Louis con braccia e gambe incrociate sullo stipite della porta.
<< Che ti avevo detto? >> si rivolse a me guardando Harry con fare disgustato. Mi dava fastidio quando si comportava in quel modo.
<< Arrivo >> dissi guardando anch'io Harry. Con la coda dell'occhio continuavo a vedere Louis che indeciso, poi, rientrò in casa.
<< Dovresti andare >>
<< Si... allora, ci vediamo domani >>
<< Ci vediamo domani a scuola >> disse prima di prendersi i capelli con la mano destra per portarseli indietro e girarsi. Lo guardai per vari minuti prima di voltarmi anche io, quando sentii una mano poggiarsi sul mio braccio. Mi lasciò un semplice piccolo bacio all'angolo della bocca, un piccolo bacio che però mi lasciò senza nulla da dire se non mostrargli un sorriso e delle guance rosse.
<< Buona notte raggio di sole >> sussurrò poi, prima di andare via.
 
<< Sei sempre la solita ritardataria >>
<< Ieri ho passato tutta la notte a suonare >>
<< Forza pianista, io ti sto aspettando >> disse ridendo
<< D'accordo arrivo >> dissi sorridendo e mettendo giù la chiamata.
 
<< Finalmente! >> disse vedendomi arrivare, sempre con il sorriso e le sue fossette in bella vista.
<< Buongiorno Harry >>
<< Dormito bene? >>
<< E chi ha dormito? >>
<< Ma tu non pensi ad altro che suonare? >> disse lasciandosi sfuggire una risatina
<< E a che dovrei pensare? >>
<< A goderti la vita? Ormai quello per te è un lavoro, dovresti rilassarti >>
<< Non credo di potercela fare >> dissi sorridendo e andandomi a sedere.
<< Oh, Sunshine. Devi distrarti un po' >>
<< Come? >>
<< Vieni da me, oggi? >> gli sorrisi
<< Scusa, devo suonare ad un evento oggi >> mi fece una faccia. Ecco il punto, si aveva ragione.
<< E va bene, d'accordo non penso altro che a quello. Se è così che posso garantirmi un futuro... però potresti venire tu...dico all'evento >>
<< Mi piacerebbe >>
<< Ma ? >>
<< Io non ho un vestito elegante >> mi fece sorridere quella sua 'preoccupazione'.
<< E chi ti ha detto che bisogni essere vestiti eleganti? >> si girò guardandomi con un espressione ovvia scritta in volto che mi fece ridere ancora di più.
<< D'accordo hai ragione, ma io ho un idea >>
 
<< Tuo fratello ci ucciderà >> sentii la sua voce dal bagno.
<< Forza Harry esci, voglio vedere come stai >> dissi sedendomi sul mio letto con le gambe incrociate.
Uscì dal bagno con il vestito nero di mio fratello addosso, Harry era un poco più basso di lui, ma il completo gli calzava alla perfezione. Istintivamente iniziai a battere le mani con un sorriso in volto.
<< Mi piace! Solo... >> mi alzai dal letto per avvicinarmi a lui e togliergli la cuffia di lana che aveva in testa per poi sistemargli i capelli.
<< Su, guardati >> lo feci voltare dalla parte dello specchio così che potesse specchiarsi.
<< Sunshine >>
<< Mh >>
<< Sembro un pinguino >> iniziai a ridere  tenendomi la pancia per la sua affermazione, non ero riuscita proprio a trattenermi.
<< Aspetta di vedere i Mr. Hotantisoldidapulirmici, stasera. Loro si che sembrano dei pinguini.
Questo vestito ti sta alla perfezione. >>
<< Aggiudicato allora, ma chi lo dice a tuo fratello? >> sbuffai aprendo la porta di camera mia
<< Non muoverti, vado e torno >> mi diressi verso il salotto dove mio fratello stava aspettando che mamma uscisse dal bagno per andarsi a cambiare anche lui.
<< Ciao >> sussurrai
<< E' ancora di sopra? >>
<< Si >>
<< Che sta aspettando ad andarsene? >>
<< Louis >>
<< Non la smetto Sunshine, non la smetterò mai capito? Se non gli starai alla larga io non la smetterò! >>
<< Allora che ne dici di troncare tutti i rapporti di parentela eh Louis? >>
<< Ma di che stai parlando?! Io senza di te sono perso >>
<< Appunto, io lo sarò se non la smetterai >> ci fu un lungo periodo di silenzio in cui solo i respiri affannati di mio fratello riscaldavano il salotto.
<< Sta sera verrà con noi, indosserà uno dei tuoi vestiti >> dissi prima di tornarmene in camera cercando di non ascoltare le sue urla piene del mio nome.
<< Tutto sistemato >> dissi mentre entravo in camera dove Harry era tornato ai suoi jeans stretti e la sua canotta.
<< E tuo fratello sta urlando perché...>>
<< Niente >>
<< Sun forse è meglio che io non venga, non sei la ragazza che si mette nei pasticci >>
<< Appunto Harry, sono stanca di essere la perfettina di casa >>
<< E' meglio che io venga un'altra volta >> disse mentre la sua mano si poggiava sulla maniglia.
<< Ti prego,non lasciarmi sola >> dissi di fretta, più sicura che lui non avesse capito le mie parole.
Sentii delle braccia circondarmi e un calore trasmessomi dal corpo caldo di Harry.
<< A che ora è? >> disse facendomi sfuggire un piccolo sorriso.
<< Alle 19.30 >>
<< Voglio vedere cosa indossi tu >> disse facendomi l'occhiolino, di conseguenza scossi la testa
<< Ora devo ripassare il pezzo >>
 
Ci sedemmo entrambi sul seggiolino nonostante fosse un po' piccolo per entrambi.
Feci provare anche a lui, non se la cavava male anche se era un po' impacciato.
Lo guardavo attentamente mentre cercava di creare una melodia sensata, mentre le sue mani piano scivolavano sui tasti e i suoi ricci a volte gli oscuravano la vista cadendogli sulla fronte fino ad arrivare agli occhi.  Mi piaceva nei momenti in cui aggrottava le sopracciglia quando non gli suonava bene qualcosa.
Poggiai le mani sulle sue per fargli suonare qualcosa di non troppo difficile cosicché lui potesse seguirmi.
<< Sunshine >>
<< Si? >>
<< Ti ricordi quando la prima volta ti ho detto che mi piaceva stare con te? >> chiese mentre continuavamo a suonare insieme. Sorrisi ricordando le sue parole e accennai un si con la testa.
<< Ora posso confermalo >> mi fermai per guardarlo
<< Mi piace stare con te >> ripeté.
<< Io, davvero, non so come la gente possa giudicare qualcuno solo per uno sbaglio commesso. Sei fantastico Harry, e non lo dico perché ormai tu, come Niall, siete gli unici che mi rimangono, ma perché lo penso davvero. Perciò, si Harry, anche a me piace stare con te. >>  mi sorrise mostrando le sue fossette che ormai amavo.
Parlando di lui qualche mese fa mi sarebbe solo sembrata una perdita di tempo, ora era diverso.
 
 
 
Ehi, ciau c:
Ho aggiornato prima lalala mi amate? :3
Comunque volevo informarmi che ho aggiunto la gif al capitolo precedente, prima non si vedeva.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e che mi lascerete delle recensioni positive :D
Vi lascio con la gif di Harry prima del bacio sotto il portico di casa Tomlinson:

 
E la nostra bellissima protagonista:
 
A presto!
-A.
 

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Capitolo 5
*** V. ***



Chapter 5
La vita è un tenersi per mano.
Perché la vita è amore e l'amore è mantenere.
 
<< Ma che fine avevi fatto? >> disse Niall con il sorriso sulla bocca prima di abbracciarmi.
Era più di una settimana che non ci vedevamo tranne che qualche saluto veloce a scuola.
<<  Mi sei mancato tanto >> gli risposi ricambiando la stretta.
Mi era piaciuta l'espressione di felicità che aveva mostrato appena aperto il portone di casa sua per trovarsi faccia a faccia con me.
<< Mi sei mancata anche tu >> disse mentre ci sedevamo sul divano vicino al camino caldo di casa.
Sin da quando c'eravamo conosciuti amavo andare a casa di Niall, era calda, comoda, accogliente e poi ovviamente c'era lui, con cui potevi esprimerti e ridere in sana libertà.
<< Allora come va? >>
<< Bé vediamo: Michelle crede che io abbia messo in atto qualche specie di piano, se così vogliamo definirlo, per distruggere la vita al povero Harry e ovviamente ci sto andando sempre di mezzo io. Ho provato a dirle che si sta immaginando tutto ma lei come al solito non mi fa parlare, per il resto, tutto a meraviglia. >> sorrise scuotendo la testa
<< Anche con Harry? >>
<< Con Harry va tutto bene. Lui è di ottima compagnia, non è come le persone pensano. Sotto tutti quei tatuaggi e dietro quel suo scudo c'è un ragazzo dolce e comprensivo forse anche premuroso. Come sappiamo il suo passato non è dei migliori, anche se ancora io non so esattamente per cosa, ma a me piace stare in sua compagnia. Insomma, quale altro ragazzo del suo mondo sarebbe venuto ad un noioso evento di beneficenza solo per non lasciarmi sola? >> continuò a guardarmi con un sorriso
<< Te ne stai innamorando vero? >>
<< Cosa? No, insomma,te l'ho detto. Siamo amici e poi, oddio, è stato severamente vietato da Michelle. No, credo di no. >>
<< Quando aprirai gli occhi, Sun? >> scosse la testa
<< Quando tu, Horan, imparerai che le bugie non si dicono >> lo presi in giro tirandogli un leggero schiaffo sulla spalla destra.
<< Sunshine, ad Harry piaci! >>
<< Smettila di dire stupidaggini >>
<< D'accordo, va bene. Fa pure finta di niente, finta che non sia così. Spero solo che lui non sia così stupido da non rendersi conto che giorno per giorno tu ti stai innamorando sempre di più.
Perché lo vedo nei tuoi occhi, nel modo in cui ti comporti quando Harry è anche solo nei paraggi, nel modo in cui il tuo sorriso si accende quando senti pronunciare il suo nome, perché tu, cara Sunshine Tomlinson, sei perdutamente, incondizionatamente presa da quel ragazzo, tanto da dimenticarti di quello che ti accade intorno. E per quanto tu possa essere intelligente, ti ci voglio io, per fartelo capire. >>
 
 
<< Ciao Sunshine, sono Zayn >>
Era l'ultima persona di cui io mi sarei aspettata una chiamata ma mi incuriosiva molto il motivo.
<< Oh Zayn, ciao. Ti serviva qualcosa? >>
<< Si, cioè no, insomma volevo chiedere a te una cosa >>
Sorrisi per il suo modo impacciato con cui si poneva a me. Non era così con tutti, anche se sembrava Zayn Malik il ragazzo che usa il cervello poco e niente.
La pensavo anche io così, ma non ci misi molto a rimangiarmi la mia opinione perché non lo conoscevo e di conseguenza era del tutto sbagliata.
<< Dimmi tutto >>
<< Bé, c'è una festa da Liam domani, volevo sapere se volevi farci un salto. Insomma siamo amici e non siamo usciti nemmeno una volta insieme. Oh, ci sarà anche Harry se ti fa stare più tranquilla. Si ecco, volevo chiederti solo questo... >>
Se fosse stato qualcun'altro non avrei accettato, non ci avrei pensato nemmeno su. Soprattutto per il fatto che la festa fosse a casa di Liam. Io passavo il sabato sera vestita con una tuta calda e un libro seduta sulla banca vicino alla finestra per leggere al chiaro di luna, ma era Zayn e me lo aveva chiesto gentilmente, non volevo deluderlo o farlo rimanere male.
<< Mi piacerebbe tanto Zayn. Hai ragione, siamo amici quindi si, vengo volentieri. >>
Il suo sospiro alla fine, mi fece intuire che stesse trattenendo il fiato e mi fece sorridere solo al pensiero.
<< Io ed Harry possiamo a prenderti alle 20 va bene? >>
<< Certo, ma Harry è lì ora? >> non rispose.
In compenso lo sentì urlare qualcosa del tipo 'Romeo vieni qui'
<< Zayn perché l'hai chiamato Romeo? >> chiesi ridendo dopo aver cercando di non cedere, ma anche lui rispose con lo stesso modo.
<< Per una Giulietta ci vuole un Romeo >> disse sarcastico. Tutti con questa fissa.
<< Te lo passo >> continuò.
<< Ciao Zayn, a domani >>
<< Raggio di sole! >> sentii la sua voce roca provenire dall'altro lato della cornetta.
<< Ciao Harry >>
<< Allora...Zayn, ti ha chiesto di venire domani? >>
<< Si, è stato gentile >>
<< E tu? >>
<< Ho accettato, >>
<< Fantastico! Allora ti farò divertire domani! >>
<< Se non sarà così non verrò mai più ad una festa con te >> ironizzai.
<< Sfida accettata >> lo sentii un attimo lontano << Zayn sto parlando, aspetta un secondo >>
<< Dai Harry altrimenti mi dimentico! >>
<< Si ok, ora te la passo >> sorrisi aspettando senza dire nulla, ascoltando quella curiosa conversazione.
<< Sun, ma si può sapere che hai fatto a Zayn? Non è più lo stesso! >> rise
<< E' una cosa positiva? Dai passamelo >>
<< Sono di troppo? >>
<< Assolutamente no >>
<< A domani raggio di sole >>
<< A domani Harry >> subito sentii la voce di Zayn  chiamarmi
<< Grazie per aver accettato, mi serviva un'amica >>
<< Figurati Zayn, è un piacere. Ci si vede domani >>
<< A domani, Sun >>
 
<< Sunshine puoi venire di sotto? >> mia madre urlò per sovrastare la musica prodotta da me e il mio fidato pianoforte. Lasciai a metà la mia composizione per raggiungerla in salotto.
Ci trovai anche Louis.
Erano seduti entrambi sul divano a parlare sottovoce, cosa che non capitava spesso nelle mura di casa.
<< Che succede? >> domandai confusa, vedendo mia madre venendomi incontro lasciando in sospeso la conversazione con mio fratello.
<< Tesoro mio, c'è un'importante notizia >> guardai Louis che mi guardò a sua volta con un' espressione impassibile.
<< Che notizia? Volete decidervi a parlare? >>
<< Papà >> disse mio fratello, il che mi fece riportare lo sguardo su di lui.
<< Papà? >> domandai,
<< Papà >> confermò.
<< Basta ripeterlo, che cosa centra papà con questa notizia? >>
<< Tuo padre è riuscito a farti ottenere un'importante audizione a Los Angeles. Ti trasferirai e starai da lui >>
<< Aspettate! Chi ha deciso tutto questo? >>
<< Te l'avevo detto avrebbe fatto così >> disse Louis sospirando.
<< Che cosa c'era da decidere tesoro? >>
<< Mamma spero tu stia scherzando. Avete preso questa decisione senza consultarmi. Io non voglio trasferirmi a Los Angeles e fare quella stupida audizione, tantomeno non voglio trasferirmi da papà, non siete nemmeno separati e vivete in due posti diversi. >>
<< Sai che tuo padre è in viaggio >>
<< Da cinque anni? >>
<< Questo non centra, è una grande possibilità per te >>
<< Nessuno ve lo ha chiesto. Io sto bene qui con i miei amici >> dissi prima di ritornare di corsa in camera e prendere un respiro. Ora, dopo cinque anni, quell'uomo si faceva vivo per portarmi con sé a LA per un'audizione che non gli avevo nemmeno chiesto.
E di certo qualcosa sotto c'era.
Non aveva mai fatto qualcosa per me, per noi.
Squillò il telefono, non smetteva, risposi con più calma possibile.
<< Sun, sono Harry >>
<< Oh Harry >>
<< Va  tutto bene, Sun? >>
<< Alla grande. Ti serviva niente? >>
<< Si in verità ti volevo dare una cosa. Pensavo ti sarebbe piaciuta. Ma non so se è il caso >>
<< Vengo. Dimmi dove e quando, devo uscire da qui >>
 
Andai al luogo che Harry mi aveva indicato per incontrarlo. Era un parco isolato dal resto di Londra, non c'era quasi nessuno, nemmeno lui, così mi sedetti su una panchina ad aspettarlo.
<< Dove sei Harry, dai forza, ti sto aspettando >> sentii provenire dalla mia bocca inconsciamente.
Sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla e la sua voce roca.
<< Ciao raggio di sole >>
<< Ciao >> guardai la mano dietro la sua schiena
<< Che nascondi li dietro? >> chiesi curiosa
<< Il tuo regalo... regalino >> sorride
<< Dai voglio sapere cos'é >> dissi mentre si sedeva accanto a me
<< Chiudi gli occhi >> feci come mi chiesi e aspettai che mi desse il via per riaprirli.
Chissà cosa gli era saltato in mente quel giorno.
<< Apri >>
Ritrovai il mio sguardo incrociato a quello di un gattino piccolo tenerissimo. A dire il vero mi assomigliava quasi ad Harry.
<< Harry ma è bellissimo >> dissi prendendolo in braccio
<< Ti piace? >>
<< Tantissimo! >>
<< La mia gatta ha partorito due cuccioli, la femmina l'ho tenuta io, il maschietto ho pensato di darlo a te >>
<< E' stato un pensiero molto carino, grazie >>
<< Ho pensato che ti servisse un po' di compagnia in certi giorni >>
<< Hai fatto bene, allora ... come hai chiamato la gattina? >> ci fu un minuto di silenzio, vidi Harry guardarsi intorno
<< Harry? >>
<< Si, ehm, io ...Sunshine >> spuntò un sorriso sul mio viso
<< Dici che gli si addice il nome Harold? >>
<< Come fai a sapere il mio vero nome? >> alzai e abbassai le spalle velocemente
<< Zayn >>
<< Ah, non sa tenere la bocca chiusa >>
<< A me piace il tuo nome, è così sofisticato >>
<< Proprio per quello che mi chiamano Harry >>
<< Comunque sia, lo chiamo Harold >>
<< Gli si addice, solo a lui però >> ci scappò una risata.
Era bello sentirsi così uniti ad una persona che ti faceva stare bene.
<< Allora, mi vuoi dire che è successo oggi? >>
<< Ma a te non sfugge mai niente? >>
<< Non quando si tratta di te >>
<< Mio padre, dopo cinque anni si è fatto sentire. A quanto pare è riuscito a trovarmi un'audizione importante >>
<< E... non è una bella cosa? >>
<< Si, se il tutto non fosse a Los Angeles >>
<< Oh, e tu... tu che hai risposto? >>
<< Ho risposto di no. Non voglio andare via, qui ho la mia vita per quanto poco mi possa piacere, ma è qui che devo viverla. E poi io non mi fido così tanto di un uomo che è stato assente per noi. >>
<< Forse c'era un motivo >>
<< Non c'è un motivo per qualcuno che parte e dopo cinque anni, a parte qualche telefonato, vuole portarmi via con sé. Né io né tantomeno mio fratello ne abbiamo più bisogno. Io sono cresciuta ormai, non mi serve. Sono capace di gestire le mie cose da sola. >>
<< So come ci si sente a non avere un padre >>
<< Perché il tuo dov'è? >>
<< E' partito anni fa, io e mia madre non gli interessavamo. Ci ha praticamente lasciati. >>
<< Quindi sei tu l'uomo di casa >>
<< Si. E purtroppo non basta. Io non basto >>
<< Basti. Credimi. >>
<< Per chi? >>
<< Per me. E sicuramente per tua madre. >>
<< Come fai a saperlo? >>
<< Louis è nella tua stessa situazione da cinque anni, mia madre non lavora eppure ci basta >>
<< Anche tu basti per me >>
 


Ciaooo!
Scusate davvero il ritardo ma ho dei buoni motivi!
Volevo aggiornare la settimana scorsa ma ho avuto un blocco a metà capitolo visto che ho deciso di cambiarlo; (a proposito di questo, nel prossimo capitolo si scoprirà il passato di Harry)
Lunedì poi sono stata in gita e sono tornata mercoledì, di conseguenza ieri ho dormito tutto il giorno!
Spero comunque che questo capitolo vi sia piaciuto, fatemelo sapere!
Cinque capitoli, due recensioni...fa davvero così schifo?
Va bene! Vi lascio con un bellissimo fotomontaggio dei miei due bellissimi protagonisti:

Un bacio! x
-A.

 

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Capitolo 6
*** VI. ***



Chapter VI.
Non giudicare una persona dal suo passato,
perché il passato rimane lo stesso,
le persone cambiano.
 
<< Sun, sei pronta? >> chiese Zayn. Sentivo la sua voce ovattata dall'altra parte della colletta.
<< Si Zayn >>
<< Tra non meno di dieci minuti saremo lì, ora passo a prendere Harry >>
<< D'accordo a dopo >> chiusi la chiamata e scesi giù in cucina a prendere un bicchiere d'acqua.
Sinceramente, non ero mai stata ad una festa. Non una festa come quelle a cui partecipavano loro.
Mandai giù la bevanda che in quel momento non mi sapeva di niente.
<< Ehi, sei bellissima >> mi girai per trovarmi Louis davanti.
<< Ehm, grazie >>
<< Dico sul serio >>
<< Si, scusa. Sono un po' nervosa >>
<< Ma, si può sapere dove devi andare >>
<< Zayn ed Harry mi hanno invitata ad una festa >>
 
E' inutile dirvi che a sentire quei due nomi già iniziò ad alterarsi e andare avanti e indietro per la cucina.
Oppose resistenza perché io non andassi a quella festa, ma fortunatamente per una volta mamma era dalla mia parte, e ringraziai non so chi per il fatto che acconsentì a lasciarmi andare.
Louis come sempre  andò su tutte le furie, sapevo che stava tentando di proteggermi ma a volte esagerava veramente. Gli avrei voluto un gran bene ma lui avrebbe dovuto lasciarmi fare nuove esperienze, e poi si sa che sbagliando si impara...o no?.
 
Arrivati, la musica era forte.
Riusciva ad entrarmi nelle orecchie come un fulmine a ciel sereno fino ad arrivare pian piano alla testa facendoti stare quasi male.
Ovviamente il tasso alcolico lì dentro era alto e le persone sobrie potevano contarsi sulle dita di una mano.
Coppiette che si strusciavano invece di ballare, ragazzi -appunto- ubriachi, ragazze disposte a tutto e quelle poche persone normali con una birra in mano.
Come mi aspettavo, quel posto non faceva per me.
Stetti dietro ad Harry e Zayn fin quando arrivammo ad un angolo appartato e ci sedemmo ad un tavolino.
Gentilmente poi, Harry si offrì per andare a prendere da bere, e rimanemmo solo io e Zayn.
Inutile dirvi che presi solo un po' di acqua.
 
<< Ti piace la festa? >> chiese Zayn alzando un po' la voce a causa della musica alta.
<< Non è il mio genere, ma è carina! >> mentii con il più entusiasmo possibile.
<< Come va con Harry? >>
<< E' un buon amico >>
<< Oggi ho dovuto chiamarti io >> si lasciò sfuggire, lo vidi dal suo sguardo, e sorrisi
<< Sai... lui diceva di non sentirsi sicuro, strano da parte sua, ma mi faceva tenerezza perciò... >>
E la frase era stata detta dal ragazzo con il viso più dolce di un cucciolo, figuriamoci.
<< Lui non è come gli altri dicono, io so la verità >> dissi girandosi un pezzo di tovaglia tra le mani
<< Cos'ha mai potuto fare per avere tutte queste persone che non fanno altro che giudicarlo? >>
Il suo sguardo rabbuiatosi di colpo mi fece male, e il suo sospiro accelerare il battito del cuore.
Non perché stavo per scoprire cosa Harry avesse fatto, ma in quel preciso momento capii quanta sofferenza squarciava vivi quei due ragazzi solo pensando al passato.
 
 
Sentivo i suoi passi avvicinarsi dietro le sue spalle.
Mi provocarono un brivido uniti al piacevole vento che faceva svolazzare i miei capelli e l'erba sulla quale ero seduta.
Lo sentivo procedere verso di me, che fissavo un punto indefinito illuminato dalla fioca luce del giardino.
 
<< Sun >>
<< Sei stato dentro per droga >> sussurrai, interrompendolo, così piano che temetti non mi avesse sentito.
<< Non è come pensi, Zayn ha tralasciato la parte più importante della storia >> mi alzai lentamente per poi procedere verso di lui e guardarlo attentamente. La testa abbassata, lo sguardo sulle sue converse un tempo bianche e rovinate dal tempo. I ricci che morbidamente gli cadevo dinanzi al viso coprendolo.
<< Raccontamela allora >> sospirò prima di iniziare a parlare.
Sapeva che prima o poi quel momento sarebbe arrivato, era inutile rimandare.
<< I genitori di Liam se ne sono andati prematuramente, lui aveva solo quindici anni.
Non voleva andare in un orfanotrofio >> gli scappò una risatina e scosse la testa << non ci voleva proprio mettere piede. Ricordo quando di notte bussava alla mia porta per piangere. Faceva male.
Così io e Zayn l'aiutammo a nascondersi, purtroppo la mancanza di denaro non fece durare il nostro piano a lungo, eravamo solo dei bambini del resto. Il lato più negativo di quella storia è che un lavoro per bene lui non poteva proprio permetterselo a quell'età,  o avrebbero subito avvisato qualcuno.
Così iniziò a spacciare, all'inizio io non volevo farmi coinvolgere, ma una sera io e Zayn sentimmo bussare alla porta. Ci trovammo Liam davanti con gli occhi gonfi di lacrime, non lo vedevamo da due giorni, da due giorni non smetteva di piangere. Fu lì, che iniziammo ad aiutarlo. Non potevamo lasciarlo in quelle condizioni.
Andammo in un locale un sabato, e facemmo un passo falso.  La persona a cui cercammo di vendere era un poliziotto sotto copertura da lì finimmo dritti in caserma.
Liam si prese tutta la colpa dicendo che io e Zayn eravamo innocenti, infatti i test antidroga erano negativi perché ne io ne loro avevamo mai pensato di usarle quelle sostanze. Presero solo lui, solo lui perché disse di aver dato inizio a quella storia. Ci restò per tre mesi lì dentro, dopo riuscimmo a farlo uscire altrimenti ora sarebbe ancora chiuso.
Noi volevamo soltanto aiutarlo Sunshine, devi credermi >>
 
Restai in apnea per tutto il racconto, mi prese così di sorpresa.
Cercai di ragionare il più in fretta possibile, per potergli rispondere.
Di sicuro alcuni miei pensieri su Liam avrei dovuto rimangiarmeli, questo era sicuro.
<< Ti credo >> Alzò di scatto la testa per far incrociare i nostri sguardi.
<< Mi credi? >>
<< Ti credo>>
Credo che tu e Zayn dovreste essere apprezzati per quello che siete. Siete delle persone stupende e non meritate tutto questo dolore. Mi dispiace tanto Harry di essere quasi fuggita. Oggi ho avuto la prova che io di te mi posso fidare veramente perché il tuo cuore è davvero immenso >>
<< Ho avuto davvero paura che te ne andassi >>
<< Sono qui >>
Sentii il suo respiro più calmo diventare di nuovo regolare quando mi abbracciò. Respirai a fondo il suo profumo. Un misto di menta, vodka e fumo. Ma inspiegabilmente diventava piacevole, ogni volta, sempre di più.
<< Penso di essere uno sbaglio che solo tu puoi aggiustare Sunshine >>
<< Tu non sei uno sbaglio, ma sarei felice di farti sentire bene >>
<< Credo di essermi innamorato di te, Sun >>
 
 
Entrai in classe con il fiatone, per aver fatto tutto velocemente quella mattina.
Tutta colpa della sveglia.
La predica del professore non mancò ma la mia attenzione era rivolta all'ultimo banco, ossia il mio.
E quello accanto, completamente vuoto.
Era passata una settimana dalla festa di Liam e non avevamo più parlato di quella faccenda.  Tutto era tornato come prima, almeno credo.
Lui sembrava normale e andava bene così, era meglio.
Andai a sedermi cercando con lo sguardo Zayn, gentilmente mi disse che Harry ancora dormiva.
All'uscita non feci molto caso alle persone che avevo intorno, mi dimenticai di salutare anche Zayn.
Iniziai lentamente a camminare mentre l'aria ormai un po' più calda della primavera mi attraversava creando dei piccoli brividi sulle mie braccia scoperte.
 
<< Pensavi che sarei stato tutto il giorno senza nemmeno un tuo saluto? >> la sua voce roca mi fece sorridere istintivamente e mi voltai per trovarmelo di fronte.
Una maglietta nera con su scritto RAMONES, dei jeans scuri che gli fasciavano le lunghe gambe e un cappellino con la visiera rivolta all'indietro e un sorriso perfetto come sempre.
<< Potevi anche avvisare >> scherzai.
<< Stai diventando gelosa, Sun? >> arrossii sul suo sguardo fisso su di me completo di sorriso.
<< Ti va di fare un giro? >> annuii mentre mi prendeva per mano.
<< Ieri Michelle mi ha chiamata, di nuovo >>
<< Che voleva? >>
<< Non lo so. Non l'ho ascoltata >> se solo avessi il saputo il vero perché.
<< La mia Sunshine fa progressi? >>
<< Direi di si >>
<< Va tutto bene? >>
<< Alla grande >> si fermò e posò le sue grandi mani sulle mie spalle
<< Parla >> sorrisi scuotendo la testa
<< Harry, è tutto a posto >> la sua espressione era di quelle di uno che non ci credeva affatto ma poi lasciò stare.
<< Va bene, facciamo finta che io ti credi. Che si fa di bello? >>
<< Per prima cosa chiamo mio fratello >> dissi mentre componevo il numero sul cellulare.
<< Pronto? >> La sua voce addormentata rispose
<< Lou non torno a casa >>
<< Come prego? >>
<< Cioè torno, ma più tardi >> sentii un suo sospiro, probabilmente iniziava a svegliarsi del tutto.
<< Aspetta, sei con lui? >>
<< Si >>
<< Ma come devo fare io con te? >>
<< Louis >> lo richiamai, ormai sapeva essere inutile la ramanzina.
<< Va bene, ne riparliamo dopo. Per favore fa attenzione >>
<< Certo, ti voglio bene >>
<< Si, anch'io >>
 
 
Ciaaaaaao!
Scusate tanto il ritardo ma gli ultimi mesi di scuola c'è tanto da fare D:
Comunque spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto, ora sappiamo tutti la storia di Harry!
Com'è? A me sa tanto di film poliziesco, lol.
Bene, allora io vi lascio con alcune belle foto *w* e ci sentiamo al prossimo capitolo.
Spero di trovare delle recensioni baci x -A.
 

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Capitolo 7
*** VII. ***



Chapter 7.
Non ti illudere se ti guarda,
Non sognare se ti sorride,
Non cercare di capirla.
Finiresti solo per amarla.
 
<< Allora, ragazza che perde tempo con la musica, come procede la situazione? >> chiese Michelle piombando in camera, anche se non lo faceva più così spesso. Mi sorpresi di vederla in verità.
Non la sentivo da circa due settimane se non per un saluto di sfuggita. Ogni volta che mi capitava di vederla, o lei cercava di far ingelosire Harry con qualche povera vittima capitata per caso, o io avevo voglia di girare i tacchi e allontanarmi il più possibile.
Iniziava a starmi stretta come quei vestitini che mi faceva indossare per seguirla a delle stupide feste.
Come quando un pezzo non mi riusciva e iniziavo ad odiare quello strumento che mi portavo dietro da una vita, come se non mi appartenesse, come se non fosse fatto per me, eppure non potevo farne a meno.
Perché Michelle era l'unica che avevo avuto nella mia vita a parte Niall, forse per usarmi, forse perché provava un senso di compassione non lo so.
<< Prima cosa: Io non perdo tempo. Secondo: di cosa stai parlando? >>
<< Di Harry ovvio, di chi se no? >> disse con modi da padrona come se fosse ovvio, e lo era.
Ma io Harry non lo vedevo come lei. Io lo guardavo in modo diverso quando ne avevo l'occasione, e se non lo facevo riuscivo a pensarlo senza sapere che dall'altra parte avevo un'amica che mi ci aveva messo a forza vicino a lui.
<< Cosa dovrei dirti? >>
<< Cosa state combinando >>
<< Un bel niente >>
<< No aspetta, quindi mi stai dicendo che non hai concluso niente? >> feci per ribattere ma mi fermò << Zitta, non una parola. Tu continua, poi ci penso io >> uscì con la sua puzza sotto il naso da casa mia e io mi sentivo stanca, senza più forze per sopportare, senza più forze per andare avanti e lottare.
Ma lottare per cosa? Battaglie da vincere non ce n'erano, o forse si.
Forse non centravano con Harry, forse appartenevano a me, solo a me. Ma non sapevo come capirlo, cosa fare e soprattutto da chi farmi consigliare.
E se avrei dovuto affrontare tutto da sola?
 
<< Allora, mi dici dove stiamo andando? >> Harry sospirò perché era l'ennesima volta che gli rivolgevo quella domanda e ancora lui insisteva a dirmi che se me lo avrebbe detto non sarebbe stata più una sorpresa. Ma avevo imparato a giocarci con lui, mi piaceva la sua espressione quando se ne rendeva conto.
Gli persi più saldamente la mano per farlo indietreggiare un po' e pararmi davanti. Cercai di guardarlo negli occhi il più possibile di tempo con un espressione tipo cucciolo bastonato che ha bisogno d'affetto.
<< E no signorina, se ha funzionato l'altra volta, a questo giro non ci casco >> disse girando di lato la testa ma continuando a guardarmi con la coda dell'occhio.
<< Ti prego, ti prego, ti prego Harry >>
<< Non usare quel tono dolce con me >> disse prendendomi alla sprovvista per caricarmi sulle sue grandi spalle che amavo vedere muoversi mentre camminava. Iniziò a correre fino allo svenimento per le risate e le urla.
<< Harry mettimi giù! >>       
<< Oserai più fare quel faccino? >>
<< Oh si che oso >> non potevo vederlo ma avrei giurato di sentire una piccola risata uscire dalle sue labbra.
<< Ti faccio scendere solo perché siamo arrivati >> mi sistemai il vestitino bianco che indossavo sgualcito ormai dalle braccia di Harry, ma non mi dava fastidio, perché in qualche modo sentivo che le sue braccia e le sue mani avrebbero potuto aderire, in ogni momento, perfettamente su di me.
Ed era strano che io pensassi questo genere di cose, perché prima non avevano spazio nella mia mente.
Harry mi stava aiutando a crescere e ne ero più che consapevole. Lo ero dalla prima volta che mi consigliò di guardarmi intorno. E ovviamente con lui mi sentivo al sicuro, protetta. Perché la sua, era una promessa fatta silenziosamente. Non me lo aveva mai detto, non aveva mai usato quelle espressioni prese dai romanzi solo per fare bella figura. Lui me lo aveva fatto capire, mi aveva fatto capire chi era e che per me c'era sempre. Anche se avessi dovuto chiamarlo nel bel mezzo della notte.
<< Mi meraviglio che sia ancora in piedi >> commentò guardando l'ennesima casa abbandonata che avevamo di fronte. Sembrava tanto una di quelle case da film horror, mostruose di notte, innocue di giorno.
La vernice esterna bianca ormai quasi sottostante al grigio dell'umido. Le piante rovinate e l'erba fin troppo alta.
<< Mette i brividi >> commentai ingoiando un groppo rimastomi in gola.
<< Hai paura? >> chiese prendendomi per mano e incrociando le nostre dita. Solo strinsi la sua mano che mi dava forza e gli sorrisi.
<< Vieni, ti mostro la vera sorpresa >>
Entrammo da una porta del retro, oltrepassando la cucina si arrivava alla sala da pranzo. Doveva essere una di quelle case nobili. Una grande scalinata partiva dall'ampia entrata che raggiungemmo per salire al piano di sopra. Piene di polvere come il resto ormai, le scale e i pochi quadri rimasti appesi.
Entrammo in una delle stanze. Non era molto grande come mi sarei aspettata vedendo il piano inferiore di quella villa. L'edera cresciuta fin troppo entrava dalla finestra lasciata aperta da chissà quanto tempo. Da li stesso entravano alcuni raggi di sole che rendevano piacevole il stare lì dentro.
C'era un pianoforte.
Guardai Harry che mi sorrise così gli lasciai la mano per avvicinarmi allo strumento e sedermi sullo sgabello ancora intatto dopo aver tolto un po' di sporco di sopra. Schiacciai alcuni tasti per provarlo, ovviamente non era in delle condizioni perfette, ma la situazione lo era. Io ero lì, con Harry e nessuno poteva costringermi a fare qualcosa. Harry mi venne incontro e ci stringemmo su quel seggiolino troppo piccolo per starci in due, ma andava bene così, perché le sue mani si posizionarono sui miei fianchi fino ad unirsi poco sopra il mio ventre per stringermi in un abbraccio.
<< Mi suoni qualcosa? >> chiese appoggiando il mento sulla mia spalla sinistra e io annuii solamente per non rovinare quel momento. Una parola fuori posto e tutto sarebbe tornato alla sciatta normalità.
Forse era questo il mio problema, pensavo troppo. Pensieri fissi sulle conseguenze quando poi in alcuni casi non ce n'era nemmeno bisogno. Perché Harry pian piano stava riuscendo anche a farmi vivere pienamente e con gioia secondo per secondo della mia vita.
Iniziai, così, a suonare una melodia lenta, forse troppo, ma era rilassante. E a me piace rilassarmi.
Quel momento in cui si chiudono gli occhi e per un secondo ci si dimentica di tutto. Davvero di tutto.
Quel momento in cui tutto è nero, ma c'è sempre uno spiraglio di luce che sorge pian piano e ti fa sorridere.
<< Troppo lenta? >> chiesi a bassa voce per non interrompere il momento che si stava andando a creare.
<< Decisamente. Ma a modo suo, mi piace >>
<< Non ti piace proprio il romanticismo vero? >>
<< Il romanticismo è una perdita di tempo. Significa accontentare chi ti vuole solo per gentilezza e ci si aspetta solo amore. Non che sia sbagliato amare, forse, ma non ce la farei >>
<< Perché non ti piace l'idea dell'amore puro? Ti sembra così strano amare qualcuno follemente? Non  ti è mai passata per la testa l'idea di avere qualcuno disposto a tutto per te? E'...romantico >>
<< No, è disgustoso. Perché dare qualcosa ad una persona senza sapere se lei ricambierà o meno. E' stupido. >>
<< Hai paura di essere rifiutato? >> chiesi interrompendo la musica per girarmi verso di lui e guardarlo negli occhi.
<< Lo sono stato così tante volte da abituarmici. Ma il fatto sta che tu vorresti qualcuno tutto dolcetti e zucchero >>
<< Perché no. In fondo non c'è niente di male. Tu non lo desideri? >>
<< No, non credo. Non è il mio genere. >>
<< E quale credi che sia il tuo genere? >>
<< Qualcosa di reale, non immaginario >>
<< Tutto può diventare reale, ma solo se ci credi veramente >>
 
 
Due settimane.
Erano passate due lunghissime settimane dal giorno che passammo in quella casa.
L'ultimo giorno che io passai con lui.
Ed era strano. Strano non sentire la sua enorme mano prendere la mia e riscaldarla senza nemmeno pensarci. Strano non sentire la sua voce o la sua risata cristallina, non fissare i suoi occhi verdi per più di due minuti senza dire una parola. Strano vivere senza Harry.
Sentivo un vuoto dentro il petto che scavava, scavava ed arrivava dritto al cuore per strapparmelo via senza nemmeno preoccuparsi di avermi fatto del male.
Mi mancava, ora lo sapevo. Forse lo amavo, o forse era solo perché lui riempiva le mie giornate di sole. Si forse era per quello.
No, mi sa che lo amavo anche.
Inventare scuse non era mai stato il mio forte, ma dovevo farlo se volevo tenere lontana Michelle. Non me la sentivo di parlare di lui perché qualcosa mi attraversava il corpo solo a sentire il suo nome.
La maggior parte delle volte non funzionavano però e la situazione peggiorava di continuo.
Tutto andava male senza Harry.
Ho iniziato a piangere.
Ma non per il nervosismo come mi capitava di solito. Ho iniziato a piangere con il cuore in mano.
Anche i miei occhi supplicavano pietà e il mio corpo chiedeva del cibo, che io non toccavo da...non lo so, non lo ricordo.
Volevo sentirlo, volevo cercarlo, bastava anche Zayn che mi comunicava non fosse morto. Ma non sentivo Zayn da tempo, e l'unica volta che mi alzai dal mio letto per parlarci, trovai Liam a sostituirlo in edicola.
Provai ad andare nel posto pieno di graffiti, ma anche li fu un buco nell'acqua.
Fu così che ritornai di nuovo in camera mia, sul mio letto, immaginando che lui fosse li con me. Ma, anche se lo amavo, tutto quello che ricevetti fu un abbraccio da parte di mio fratello.
 
<< Cosa ti succede, Sunshine? >>
<< Non chiederlo, non ho la risposta >>
<< Si che ce l'hai >>
<< Non ti piacerebbe >>
<< Dillo >> mi strinsi di più a lui cercando di affondare il viso nella sua maglietta blu a maniche corte sperando che la voce non uscisse.
<< Mi manca Louis, mi manca terribilmente >> iniziarono a pizzicarmi gli occhi.
Ecco che ricominciavo a piangere.
Sentii mio fratello sospirare mentre si passò una mano sul viso stanco.
<< Puoi anche dire che me lo avevi detto, se ti fa stare meglio >> continuai.
<< Mi tenti, ma lo sai, ed è inutile ripeterlo. Quella che deve reagire qui sei tu >>
<< Non ci riesco, non senza di lui. Perché lui mi da forza. >>
<< Lo so >>
<< Cosa devo fare, Louis? >> ma ricevetti solo un abbraccio un po' più stretto per farmi compagnia e riscaldarmi.
Lui sapeva che Harry mi aveva confidato il suo passato, sapeva che Harry voleva lo tenessi al sicuro, e nonostante la situazione complicata io gli ripetessi che nel riccio di sbagliato o pericoloso non ci fosse nulla, Louis rimaneva nella sua posizioni, delle sue idee formate su un fatto non approfondito per lui.
E così non andava bene. Provai a dirglielo ma il campanello ci distaccò da uno dei nostri pochi momenti insieme.
Mi ripersi quindi di nuovo nei miei pensieri, nel soffitto che diventava una storia scritta per sognare. Ritornai alla realtà solo quando sentii delle voci, la sua voce.
<< Ho detto che devi andare via, hai capito?! >> sentii le urla di Louis, e mi spaventai.
La paura che potesse fargli del male mi stava divorando e non potevo permetterlo.
Feci una corsa lungo il corridoio per poi scendere le scale attenta a non cadere, ma rallentai verso la fine dove i raggi del sole che passavano dalla porta ancora aperta penetravano in casa. Presi coraggio e mi affacciai. Ed eccolo li, con i capelli mossi dal vento di primavera appena arrivata, il fiatone per aver corso che cercava di oltrepassare Louis per entrare in casa.
<< Louis, che sta succedendo? >>
<< Niente Sun, torna di sopra >>
<< Ti prego Sunshine, devo dirti una cosa importante. Lasciami entrare ti prego >>
<< Louis >> sussurrai per paura della sua reazione
<< Il tuo momento da piccola ribelle è finito Sun, ho detto di tornare di sopra >>
<< Per favore >>
Lasciò libero il passaggio andandosene in cucina e sbattendo la porta così forte che credevo sarebbe crollata da un momento all'altro.
Andammo in camera mia e mi sedetti sul letto guardando Harry fare avanti e indietro con le mani nei capelli.
<< Senti Sun, mi dispiace di essere sparito >>
<< Io avrei voluto solo una spiegazione >>
<< Ho dovuto pensare Sun >>
<< A cosa? >>
<< A tutta la mia vita, Sunshine. A quello che ci siamo detti, a quello che mi hai detto. Per la prima volta ho cercato di capire cosa volesse il mio cuore, figurati. >>
<< E l'hai capito cosa vuole? >>
<< Si, l'ho capito. L'ho capito solo ora eppure ho avuto la risposta davanti agli occhi per tutto questo tempo. >> sospirò sedendosi di fronte a me.
<< Il fatto è che ho capito che non me ne può fregare un cazzo del romanticismo perché con te mi viene naturale riempirti di attenzioni, perché tu sei così piccola e fragile tra le mie mani che anche un bacio potrebbe allontanarti da me. E ho capito che non è questo che voglio. Non voglio starti lontano per più di cinque secondi, non voglio che nessun'altro oltre me ti abbracci come faccio io. Non voglio che tu arrossisca a complimenti che non escono dalle mia labbra, non a parole che non siano le mie per dirti quanto sei bella e quanto io desidererei, se solo tu mi lasciassi provare, essere quella persona tutta dolci e zucchero pronta disgustosamente a fare di tutto per te Sunshine. Voglio essere l'unico nella tua vita a sapere come ti piace essere toccata, voglio essere l'unico ragazzo che pensa quanto tu sia perfetta anche di prima mattina con i capelli spettinati e gli occhioni grandi ancora chiusi perché la luce del sole appena sveglia ti da fastidio. Voglio essere l'unico per te. Perché se prima lo pensavo, ora ne sono sicuro. Sono innamorato di te, Sun. >>
 

CIAAAAAAO!
OK,Sono da uccidere, lo so.
Chiedo perdono, sia per il ritardo e sia perché rileggendo i vecchi capitoli c'erano alcuni errori.
Sono stata impegnatissima in quanto ho deciso di scrivere il mio primo libro! (yeee) ma comunque cercherò di aggiornare di nuovo prima di ritornare a scuola per l'ultimo periodo!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!Vi lascio con una foto di Sunshine nella casa e il nostro bellissimo Harry:


 (<< Sono innamorato di te, Sun >>
BACI, A PRESTO X

-A.

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Capitolo 8
*** VIII. ***



Chapter 8.
In questo momento vorrei che tu fossi qui con me
Perché in questo momento ogni cosa mi sembra una novità
Sai che non posso combattere questa sensazione e che la sento ogni notte
In questo momento vorrei che tu fossi qui con me



Pensavo fosse uno scherzo.
Io e lui, insieme. Uno scherzo al quale avrei riso di gusto, o avrei pianto fino allo sfinimento.
Qualcosa che terminasse con un ''insieme fino a quando mi vorrai al tuo fianco'', oppure qualcosa tipo ''mi dispiace, io non ci casco più nella tua trappola'' .
Ogni cosa dipendeva da qualcos'altro.
Per esempio, il modo in cui io vedo Harry.
Il momento in cui lo guardo e mi chiedo cosa ho fatto per meritarmelo. Io guardo oltre il suo corpo macchiato da dei segni d'inchiostro, oltre quei suoi occhi che a volte riescono ad essere così limpidi e puri e in altri momenti sembrano non trasmettere nessuna emozione.
Il modo in cui lo vedo sorridere o soffocare delle risate mordendosi il labbro per non sembrare scortese.
Cose, che altri, non vedono in lui.
Gli altri si fermano abbastanza sulle apparenze e quelle che ti colpiscono di Harry sicuramente non sono delle migliori.
Ma poi un giorno, per caso, inizi a conoscerlo per come è realmente, e non ti importa quello che ha fatto, lui è comunque quel ragazzo dolce nascosto da un muro che vorrebbe urlare ma non fa altro che prendersi delle responsabilità di cui ancora non si dovrebbe occupare.
<< Sunshine >>
Ed ecco che sussurra il mio nome mentre con una mano mi accarezza la schiena e con l'altra ci gioco io facendomi sorridere per grande differenza.
Le coperte che ci coprono e noi due uniti come mai lo eravamo stati prima.
Ed è così bello guardarlo mentre è steso accanto a me con la fronte sudata e il suo splendido sorriso.
<< Hmm >> cercai di sussurrare il più che potevo perché tutto quel  silenzio mi rilassava e stare abbracciati insieme faceva battere il mio cuore ancora più forte.
<< Come ti senti? >>
<< Sto bene Harry, non preoccuparti >>
<< Sei sicura? >> alzai un po' il volto per guardarlo e mi sembrava così incredibile che ogni volta ai miei occhi diventava sempre più bello.
<< Harry, sto benissimo >> mi sorrise stringendomi di più a lui lasciandomi un bacio tra i capelli.
<< Se ti serve qualcosa... >> sorrisi per il sua testardaggine, nonostante gli avessi detto di stare alla grande lui continuava a chiedermelo.
<< Non continuare a preoccuparti per me >>
<< Se non mi preoccupo di farti stare bene, che vivo a  fare? >> il mio cuore iniziò a battere ancora più forte. Così tanto che temetti mi potesse sentire.
<< Vivi per me? >>
<< Si >> disse stringendomi ancora di più.
 
<< Io, sinceramente... >> iniziò Niall con un sorrisetto stampato in faccia;
<< Dillo >> dissi alzando gli occhi al cielo
<< Te lo avevo detto! >> disse urlando e alzando le braccia al cielo. Non potei far altro che ridere dei suoi gesti.
<< Va bene, va bene, me lo avevi detto >> dissi mentre mi trascinava nel suo caldo abbraccio.
<< Ti sento strana, diversa >>
<< Sono solo... felice >>
<< Sono contento per te, Sun. Te lo meriti >>
<< Grazie Niall. Non solo per questo, ma di tutto. Tutto quello che hai fatto dal momento in cui ci siamo conosciuti. Sei sempre stato il mio unico amico e ti devo veramente tutto. >>
<< Non devi ringraziarmi di niente Sunshine. Se ho fatto tutto questo è perché ci tengo a te e ti voglio bene >>
<< Ti voglio bene anch'io >>
<< Non per rovinare questo momento, ma hai intenzione di dire ad Harry di Michelle e i suoi giochetti? >>
<< Anche se non l'ho accontentata, e ne sono felice, si ho intenzione di dirgli tutto e al più presto. In un certo senso mi sento come se lo stessi usando >>
<< No, non è così. Tu non hai colpe, non hai iniziato quei giochetti, sta tranquilla >>
 
 
<< Hei, Sun >> mi sorrise Zayn appena entri nell'edicola.
<< Ciao Zayn, come stai? >> ricambiai il sorriso del ragazzo che ormai consideravo un mio amico.
<< Bene, tu? >>
<< Alla grande >> appoggiò i gomiti sul bancone per avvicinarsi di più a me
<< Vedo qualcosa nei tuoi occhi, una strana lucentezza, credo sia un misto tra felicità e amore >>
<< Oh, e tu da quando sei un poeta? >> dissi facendolo ridere
<< Tu ed Harry mi ispirate >> scrollò velocemente le spalle
<< Potresti diventare uno scrittore, sarei la prima a comprare i tuoi libri >>
<< Non credo che faccia per me, ma ci penserò >> disse ammiccando con l'occhio e facendo un cenno con la testa verso la porta.
Non ci misi molto a capire chi fosse mentre sentivo i suoi passi venire verso di noi.
<< Cosa c'è di tanto divertente che mi sono perso? >> domandò mettendo un braccio intorno alla mia vita e lasciandomi un bacio tra i capelli.
<< Zayn ha un futuro come scrittore >>
<< Figo amico, mi inviterai alle conferenze? >>
<< Assolutamente, no. Solo Sun >>
<< Non credo di piacergli >> fece finta di sussurrare Harry al mio orecchio facendomi ridere.
Eppure c'era qualcosa che non andava, la sua voce era strana e mentre lo guardavo vedevo che cercava di spostare lo sguardo oltre, non faceva altro che deglutire. Sul suo viso era stampato il sorriso più falso della storia. Volevo sapere cosa lo turbava, forse io avrei potuto aiutarlo o semplicemente ascoltarlo.
Tutto pur di non vederlo così agitato.
Salutammo Zayn avviandoci per fare una passeggiata al parco e c'era silenzio. Troppo.
<< Harry >>
<< Dimmi >>
<< C'è qualcosa che non va? >>
<< No, è tutto ok >> disse guardandosi intorno
<< Posso dirti una cosa? >> aspettai che annuisse per continuare
<< Non sei bravo a fingere >> lo vidi abbassare lo sguardo e lasciare un sospiro che a pensarci non sapeva nemmeno di star trattenendo il fiato.
<< Dai Harry, magari posso aiutarti >>
<< E' solo che, io ... insomma è stato strano per me svegliarmi nel letto con te vicino. Non...non era mai successo, quindi... >>
<< Abbiamo sbagliato? >>
<< Cosa? NO! Assolutamente no...io, mi stavo solo chiedendo, si insomma, sei stata bene Sunshine? Non te ne sei pentita vero? >>
<< Certo che no Harry, perché l'hai pensato? >> lo vidi scuotere la testa ed un sorriso fece apparire le sue fossette
<< Scusa, non avrebbe dovuto nemmeno sfiorarmi quest'idea, non dovevo pensarci >> disse prendendo la mia mano nella sua
<< No, non dovevi >> ricambiai il sorriso.
E in quel momento era così bello vederlo sorridere, per davvero.
Vedere quei suoi occhi illuminarsi e io non desideravo altro.
Nient'altro se non sentire il suo profumo e sentirlo da tutte le parti anche quando lui non c'era. Non riuscivo a togliermelo dalla testa.
Ogni cosa che facevo ritornava sempre Harry nella mia mente.
<< Allora, che si fa? >> disse alzandosi
<< Oh, no dai Harry rimaniamo qui seduti. Sono ore che camminiamo da quando siamo andati via da Zayn >>
<< Forza bella principessa >>
<< Per favore >> cercai di usare di nuovo la carte dello sguardo, ingannatore, da cucciolo.
<< Oh, no. Qui non ci siamo capiti >> disse portando un braccio sotto le mie ginocchia per prendermi a mo' di principessa. Mi aggrappai subito a lui per non cadere, ma rimanevo nella sua presa come niente fosse. Era molto più forte di quanto mi sarei aspettata.
<< Lo sai che funziona sempre quel faccino, vero? >> mi disse guardandosi negli occhi
<< Mi spaventano le circostanze in cui potresti usarlo >> continuò facendomi ridere.
Era stupendo farlo insieme.
<< Dai forza, mettimi giù >> dissi mentre lui allentava la presa per farmi scendere, ma un secondo prima che i miei piedi toccassero terra riprese la sua stretta su di me.
<< Voglio un bacio >> motivò con gli occhioni spalancati.
Era un lato di lui, un'altro, che stavo imparando a conoscere.
Sapevo che Harry poteva essere dolce, ma non credevo così tanto.
Ma non credevo nemmeno che un giorno saremmo finiti così, quindi non ci misi molto a rimangiarmi tutti quei pensieri.
Mi avvicinai a lui per premere le mie labbra sulle sue così da accontentarlo mentre contemporaneamente mi riportava con i piedi per terra accarezzandomi la guancia.
Sentivo il sapore di menta rimanere sulle mie labbra e il suo respiro mischiarsi al mio.
Era una sinfonia perfetta per me.
<< Ti riporto a casa >>
<< Va bene >> risposi mentre mi prendeva la mano incrociando le nostre dita.
<< Oh, comunque bella la tua maglietta >> mi prese in giro.
Indossavo la sua, cosa che non avevo mai fatto in vita mia.
Indossare la maglietta di un ragazzo, mia madre mi avrebbe già fatta fuori.
Ma mi piaceva così tanto che tempo fa me la prestò, da allora rimase a casa mia e quasi ci dipendevo da quella maglietta, se non da Harry stesso.
<< Si, lo so >> scherzai lanciandogli una leggera gomitata facendolo sorridere.
Ogni volta sentivo qualcosa nello stomaco, forse mi piaceva l'idea che fossi io a farlo sorridere.
Forse mi piaceva vedere le sue fossette e basta.
Non mi riconosco nemmeno più.
Prima questi pensieri non avevano posto dentro di me, da nessuna parte. Il mio cervello li ributtava immediatamente anche solo al piccolo accenno.
E invece ora non faccio altro che pensarci.
Harry mi ha cambiata, ha fatto venire fuori la vera Sunshine Tomlinson e gli sono grata per questo.
Arrivammo a casa per trovare solo Louis che ovviamente fece storie per far entrare il riccio e iniziò a farmi un sacco di domande.
<< Louis, basta, per favore? >> chiesi per farlo smettere non ce la facevo più.
<< Senti io lui in casa mia non ce lo voglio! >>
<< Be' è il caso che questa è anche casa mia, e lui è ben accetto! >> replicai. Harry non meritava di sentire quelle cose.
<< Non rispondermi così Sunshine! >>
<< Louis che ti prende? >> chiesi in preda al nervosismo.
Non avevamo mai, in tutti questi anni litigato così.
Perché ora? Perché ora che c'è Harry?
<< Non mi vuoi qui vero, Louis? >> chiese Harry
<< Si, Harry. >>
<< Tu non sei migliore di me, se è questo che vuoi sentirti dire >>
<< Smettila >> ringhiò.
Avevo davvero paura di quello che sarebbe potuto succedere,
<< Perché dovrei? Non fai altro che sminuirmi, perché io non dovrei raccontare il tuo... >>
<< Sta zitto, Styles. Non qui, non ora che lei è presente, o giuro che ti ammazzo >> disse tra i denti.
<< Louis! Sei impazzito? >> mi affrettai tra di loro per evitare ogni tipo di inconveniente.
<< Mi ... mi dispiace Sun, è solo che... ne riparliamo un' altra volta >>
Perché nessuno mi rendeva partecipe della loro vita, diamine.
Louis, mia madre, mio ...padre.
Sono parte della famiglia tanto quanto loro, ho il diritto di sapere.
<< Harry di che cosa stavate parlando? >>
<< Niente Sun, non preoccuparti >>
<< Preoccuparmi? Io non sono preoccupata. Sono terrorizzata. Tu non hai visto la scena, Harry, ma io si. So che vi odiate a vicenda ma voglio sapere quello cos'era >> mi attirò a sé per stringermi forte e non potei far altro che ricambiare e inspirare il suo profumo, ma dovevo comunque sapere.
<< Harry per favore dimmelo >>
<< Non posso. Non posso dirtelo io, deve farlo lui. E' qualcosa che solo lui può spiegarti. >>
<< Spero lo farà presto >>
<< Lo farà, ne sono sicuro. >>
 
 
 
EEEEEEEHI.
OK, LO SO.
Avevo detto che avrei aggiornato prima che le vacanze fossero finite e non ci sono riuscita.
COLPEVOLE.
Comunque spero che vi sia piaciuto il capitolo.
(Cos'ha da nascondere Louis?) Secondo voi?
Fatemelo sapere e intanto vi lascio con questa foto carinissima:




Vi aspetto al prossimo capitolo.
Baci x
-A.
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 9
*** IX. ***



Chapter 9.
Dammi amore, più di lei
Perché ultimamente mi sveglio da solo
Il dolore spruzza lacrime sulla mia maglia
Ti ho detto che le avrei lasciate scorrere
E che avrei trovato il mio angolo
Forse stanotte ti chiamerò
Dopo che il mio sangue si sarà tramutato in alcool
No, voglio soltanto stringerti
Dammi un po’ di tempo per me
Dammi amore come mai prima d’ora
Perché ultimamente ne ho un bisogno disperato
Ed è passato un po’ ma i miei sentimenti sono rimasti uguali
Forse dovrei lasciarti andare
 






<< Louis >> sussurrai aprendo lentamente la porta della sua stanza.
La luce era spenta ma grazie a quella nel lungo corridoio di casa vidi la sua figura stesa sul letto, girata su un lato che dava le spalle alla porta.
Mi avvicinai piano per paura di svegliarlo ma quando si girò mi resi conto che non stava dormendo.
<< Sun, vieni >> disse facendo posto accanto a lui.
Mi stesi avvolta tra le sue braccia e rimasi a fissarlo per paura di dire la cosa sbagliata.
I suoi occhi di ghiaccio studiavano il mio viso in cerca di non so cosa. Non mi ero mai accorta di quanta paura contenessero, quanta voglia di libertà il suo cuore aveva. Avrei tanto voluto prendere la bellezza di mio fratello. A parte gli occhi chiari, eravamo quasi totalmente diversi.
<< Vuoi parlare di quanto è successo? >> chiesi continuando a guardarlo
<< E' difficile, Sun. E' tutto complicato >>
<< Provaci, Lou. Apriti con me, fammi essere partecipe della tua vita >>
 
E Louis pensava che fosse strano sentire quelle parole lasciare le labbra delicate della sua sorellina, quando lui in tutta la vita non aveva cercato di fare altro se non essere partecipe di vita della sua piccola Sunshine.
 
<< Non sai quanto lo vorrei. Sei sempre così distante da me, sempre nel tuo mondo. Fin da quando eri piccola. Sapevi già quali sarebbero stati i tuoi obbiettivi. Passavi ore a suonare così concertata senza mai spostare lo sguardo da quei tasti che nemmeno ti accorgevi di me, che passavo tutto il tempo a fissarti seduto dietro di te, sul pavimento, con le gambe incrociate e un sorriso ebete stampato sul viso. Mi piaceva vederti, mi alleggerivi l'anima. Per quanto la mia anima a quei tempi potesse essere brutalmente pesante. Ma, a volte, lo faccio ancora. E tu continui a non accorgertene. Ho passato la maggior parte della mia esistenza a cercare di stare con te, a cercare di proteggerti, ma non credo che ci sia posto per me. >>
<< Louis >> sussurrai mentre le lacrime iniziavano a rigarmi il viso. Iniziò ad asciugarle con la sua grande mano. Non lo sapevo.
Non potevo saperlo.
E la colpa era solo mia, mia e di nessun'altro. Mio fratello voleva passare del tempo con me, ESSERE un fratello. E io non gliel'ho permesso.
<< Non piangere >> disse dandomi un bacio tra i capelli.
<< Mi dispiace tanto, Louis. Non era mia intenzione. Non mi sono mai resa conto di essere così egoista. Non ti ho permesso di essere il fratello che volevi per me, mi dispiace da morire. >>
<< Tu non sei egoista >>
<< Si, invece. Ho sempre incolpato te per la nostra distanza, sempre te perché credevo che non mi stessi mai accanto, non l'avevo mai pensata dal tuo punto di vista, e non mi importava. Non volevo, Louis, non volevo davvero, perdonami >> mi aggrappai a lui affondando la testa nel suo petto mentre i singhiozzi rimbombavano nella grande stanza. Poggiò la testa sulla mia spalla per stringermi forte.
<< Sei la mia sorellina, non hai niente da farti perdonare. Va tutto bene, non ti preoccupare. Tu sarai per sempre la mia piccola, grande salvezza. >>
<< Come fai a dirlo, non ho mai fatto niente di concreto per te >>
<< Invece si, magari senza accorgertene, ma l'hai fatto. E' grazie a te che ho smesso di essere quello che ero. >>
<< Parlamene. Potremmo così dimenticarlo, insieme. >> sospirò prima di sistemarsi e mettersi più comodo accanto a me.
<< Ricordi, Jenn? >> annuii al ricordo della sua ex ragazza.
<< Sai che uscivamo spesso, e sai quanto importante era per me. L'amavo davvero. >>
Certo che me lo ricordo. Era anche per quello che incolpavo mio fratello di non esserci al mio fianco. Era davvero preso da quella ragazza, ed io, anche se non lo ammetterò mai ad alta voce, ero gelosa fino al midollo di lei. Mi stava togliendo qualcosa che era parte di me, si stava portando via il mio fratellone, e a me questa cosa non andava a genio.
<< Una sera uscimmo. Andammo in un locale non molto lontano da qui, e iniziammo a bere. Io non volevo nemmeno farlo. Quasi mi implorò lei. Così cedetti, non avevo molta scelta.
Certo, avrei potuto alzarmi e andare via prima che tutto succedesse. E non l'ho fatto.
Comunque dopo un paio di bicchieri mi disse di aspettarla al bancone, e mentre io me ne stavo lì seduto da solo, lei era in macchina con un cretino. >> mi guardò per assicurarsi che stessi seguendo e per farmi intendere cosa la sua adorata ex ragazza stesse combinando. Gli presi la mano per rassicurarlo e farlo andare avanti. Dovevamo chiudere questo discorso, o non sarebbe più successo.
<< Da allora ho iniziato a bere, alcune volte, fino a quando non riuscivo più a reggermi in piedi. Tornavo a casa strisciando, e sentivo mamma piangere, per papà e per me, la stavo lasciando anch'io. Una volta presi della droga da Harry, ecco perché lo conosco e perché volevo - voglio - che gli stessi lontana. In quel momento mi resi conto di star perdendo anche te. Quando ho avuto quel piccolo sacchetto in mano sono arrivato a chiedermi che senso aveva tutto quello, tutto quel tempo perso a piangersi addosso, e il mio primo pensiero sei stata tu, con la tua musica e quello che provavo quando ti ascoltavo. Quindi buttai via tutto. Ti pensavo, e aprivo la porta della tua stanza, ogni notte, appena tornato a casa. Ti guardavo dormire, con il tuo viso angelico e pensavo a quanto fossi bella ed innocente e che da quel momento mi avresti sempre e comunque salvato. Piangevo come un cretino pensando sapendo che schifo di fratello ero senza provare a cambiare, ero così stanco di andare avanti e solo tu potevi salvarmi. Lo feci solo per te. Tu meritavi qualcuno che ti proteggesse al posto di papà ed era compito mio, lo sentivo nel cuore. Senza di te mi sentivo perso, come se tu fossi la mia metà. Solo tu mi hai salvato da quello che ero. Ma ora che c'è Harry qui con te, io mi sento inutile. Harry ha fatto tutto quello che avrei voluto fare io prima di me, proteggerti, tenerti al sicuro... >>
<< Harry non potrebbe mai prendere il tuo posto, mai. Lui è molto importante per me, ma tu sei mio fratello, sei la maggior parte di me, niente potrebbe mai farmi cambiare idea. Tu, sei la persona per cui darei la vita, ma non ti nascondo che lo fare anche per Harry. Ma tu sei Louis, sei il mio sorriso e dire che ti voglio bene è poco Louis. Io non lo sapevo, non potevo immaginarlo. Se solo tu me lo avessi detto prima di tutta questa storia... >>
<< Non staresti con lui? >>
<< No, non questo. Lui mi fa stare bene, ma tu, io non potrei nemmeno immaginare di vivere senza di te.
Sapevo che Jenn non mi sarebbe piaciuta nemmeno sul punto di morte, e sai che queste cose non sono da me, ma non mi è mai piaciuta, solo non credevo sarebbe stata capace di provocarti così tanto dolore. Ti prometto che non ti farò mai del male come lei, tu meriti di meglio e non mi interessa quello che hai fatto, è passato e tu sei riuscito a superarlo, sono fiera di te. >> finalmente vidi un suo vero sorriso in quella giornata ormai troppo spenta.
<< E' solo merito tuo >> lo abbracciai forte per inspirare il suo buon profumo .
<< Ti voglio bene, Louis. E da oggi dimmi tutto quello che vuoi, sarò sempre lì ad aiutarti, te lo prometto. >>
<< Mi ricordo una sera che tornai a casa. Dopo averti guardata dormire, almeno così pensavo, nel tuo letto caldo, tornai qui, nella mia stanza e iniziai a piangere come di solito succedeva. Sentii la porta aprirsi e quando mi girai trovai te che a piccoli passi ti avvicinavi. Mi abbassai un po' per raggiungerti, non sei mai stata tanto alta, e tu ti sedesti sulle mie gambe. Mi venne spontaneo sorridere perché cercasti di abbracciarmi con tutta la forza che avevi e poi mi chiedesti di dormire con me. Non potevi sapere cosa stava succedendo, ma era bello averti lì con me. >>
<< Me lo ricordo, Lou. Ricordo che avevi uno strano odore ma mi piaceva stare abbracciata a te >>
<< Ti voglio bene, Sun. Grazie. >>
 
 
<< Pensavo fossi andato via >> dissi vedendo Harry seduto sul mio letto.
<< Volevo assicurarmi che stessi bene >>
<< Come hai potuto vendere della droga a mio fratello? >>
<< Sai benissimo il motivo, Sun >> andai a sedermi vicino a lui
<< Solo, vorrei non l'avessi data a Louis >> mi prese la mano per farmi alzare lo sguardo.
<< Sei arrabbiata con me? >> strinsi la mano che aveva portato nella mia
<< No, solo con me stessa. E' tutta colpa mia >>
<< Tu non centri niente. >> disse dandomi un baco tra i capelli
<< Sei speciale per tutti, Sun. Soprattutto per me >>
<< E voi per me >>
<< Credi di potermi perdonare? >>
<< Certo, sempre. >>
<< Quel pezzo di passato non mi apparteneva e non mi appartiene tutt'ora. Voglio dimenticare tutti quei tempi e grazie a te ci sto riuscendo, sei un angelo. >>
<< Non lo sono, non lo sono mai stata >>
<< Per me, lo sarai sempre. Io...io ti amo, Sun >> alzai il volto per guardarlo.
Aveva detto di amarmi.
Lo aveva detto veramente.
<< Ti amo, Harry >>
<< E' bello sentirselo dire >> sorrise mostrando le sue fossette e non potei far altro che ricambiare.
<< Lo sento veramente >>
 
 
 
Ciaaaaaaao a tutte!
Ho aggiornato prima, amatemi LOL
Ok, comunque so che il capitolo non è molto lungo ma mi sembrava abbastanza intenso.
Comunque spero che vi sia piaciuto, ci sentiamo al prossimo.
Baci x
-A.

La foto dei fratelli Tomlinson, ci voleva! :

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Capitolo 10
*** X. ***



Chapter 10.
La vita non si conclude mai,
la vita è sempre un inizio.
 

<< Non credo sia un buona idea, per me >> dissi ad Harry seduto sul seggiolino mentre cercava di suonare una qualsiasi melodia.
<< Perché no? >> perché no, ecco.
Andare ad un festa, o anche solo pensare di andarci, mi soffocava.
Non ci volevo andare.
Non avevo una bella sensazione, non mi convinceva per niente.
<< Non fa per me, lo sai. Mi sentirei solo fuori luogo >>
<< Anche se ci sono io? >>
<< Forse un po' di meno, ma non cambia la situazione. E poi non sono sicura, c'è qualcosa che mi dici di non andarci. >>
<< Hai paura che succeda qualcosa? >> chiese alzandosi mentre io andavo avanti e indietro nella stanza, facendo innervosire Louis al piano di sotto.
Harry mi fermò prendendomi per i fianchi e mi avvicinò a lui incrociando le braccia infondo alla schiena.
<< Io, si. Forse, non lo so, Harry. >>
<< E' solo una festa, Sun >>
Forse aveva ragione, era solo una stupida festa, potevo benissimo andarci.
Che cosa sarebbe mai potuto accadere?
<< Facciamo così, non ci andiamo >> disse dolcemente
<< No, hai ragione tu, è solo un po' di divertimento, mi farà bene, andiamoci. >>
<< Sei sicura? >>
<< Certo, sicurissima >> davvero?
Devi dirglielo Sun, digli di Michelle.
Di quanto manipolatrice è, anche se lo sa già, digli quello che lei crede tu stia facendo.
Diglielo.
Ora o mai più.
<< Devo dirti una cosa però >> dissi uscendo dal suo abbraccio e facendolo sedere sul letto.
Da dove diamine avrei dovuto iniziare.
E se mi avesse lasciata?
Niall aveva ragione, dovevo dirglielo sin da subito. Non dovevo lasciar passare tutto questo tempo.
Sei una codarda, Sun. Una stupida codarda egoista.
<< Okay, questo mi preoccupa >>
<< Si, anche a me >> dissi sedendomi vicino a lui e iniziando a strofinarmi le mani sui jeans.
<< Inizio a preoccuparmi seriamente >>
<< Si tratta di Michelle >> dissi d'un fiato.
Lo vidi fissarmi più di quanto non lo stesse facendo prima.
<< Sun, parla >>
<< Vedi. Il giorno in cui ci siamo conosciuti, all'edicola, è stata una coincidenza. Poco prima lei era a casa mia a sfuriarsi e insultarti per quello che le avevi fatto. Quindi... >>
<< Sun, non per metterti fretta. Ma ci stai girando intorno piccola >>
<< Hai ragione, scusa. Aveva saputo che c'eravamo parlati, ci aveva visti a scuola, così mi disse di starti vicino, farti innamorare e poi lasciarti per farti del male. Così lei si sarebbe presa la sua rivincita. >>
<< Cosa? >> disse alzandosi velocemente dal letto.
Lo presi per la manica sperando che la mia, quella che avevo, forza sarebbe bastata per fermarlo.
<< No aspetta, lasciami finire >> lo implorai con lo sguardo. Si risedette accanto a me e presi un respiro profondo prima di continuare.
<< Non ho accettato, Harry. Non ero interessata a te, ma non volevo farti del male. Anche perché non ne avrei avuto il coraggio. Non volevo soffrissi. Ma lei crede che il suo piano stia funzionando, ecco perché gira ancora qui intorno, oltre per ricordarmi che fallita sono quello è ovvio, ma il punto è che se avesse scoperto che noi stiamo insieme avrebbe inventato cose non vere e io non voglio perderti. Sul serio Harry, devi credermi. >>
<< Perché me lo dici solo ora? >>
<< Non avevo il coraggio nemmeno di dirtelo. Sto così bene quando tu sei con me che avevo paura mi lasciassi. Ho provato tante volte a dirle che non volevo seguirla ma lei non mi lasciava parlare. Ti giuro che non ti ho mai usato, Harry. Mi dispiace di avertelo detto ora, scusami. >> sospirò prima di alzarsi e iniziare a camminare di fronte a me con una mano tra i capelli e gli occhi socchiusi.
<< Harry, dì qualcosa >> un altro sospiro.
<< Vieni qui >> mi tirò da un braccio per attirarmi a sé abbracciandomi e affondando la testa nell'incavo del mio collo.
Lo abbracciai forte; non volevo mi lasciasse, da quando l'avevo conosciuto era la mia più grande paura.
<< Mi dispiace tanto >>
<< Mi basta sapere che questo tra di noi non era un gioco, mi basta questo. Morirei se mi avessi usato, Sunshine. >>
<< Non lo farei mai. Non lo farò mai, promesso. >>
 
 
 
<< Che cosa vuoi, Michelle? >> chiese Niall impaziente di sapere cosa volesse la ragazza bionda piombata a casa sua.
<< Niall siamo amici o sbaglio? >>
<< Sbagli. Non lo siamo mai stati Michelle. >>
<< A dire la verità non mi cambia la vita. >>
<< Allora puoi anche andare >> disse il biondo sperando che sparisse dalla sua vista.
<< Con calma, Niall, con calma. >> Buttò il cardigan sul divano mentre si sedeva e aspettava che Niall la seguisse. Alzò gli occhi al cielo quando il biondino fece resistenza e iniziò a parlare.
<< Allora, la cara e piccola Sunshine... >>
<< Cosa vuoi da lei? La devi lasciare vivere la sua vita. Lei non è un oggetto di tua proprietà non puoi usarla come vuoi.>> ringhiò.
<< Secondo lei io sono all'oscuro di questa situazione, vero?. Pensate che io non sappia che quei due stronzi stanno insieme? >> disse infuriata alzandosi dal divano.
<< Lasciali stare, Michelle, lasciali vivere in pace. >>
<< E il povero piccolo Niall dentro di te, che dice eh? >>
<< Sono felici. Questo basta. >>
<< Sei ridicolo, proprio come lei. >>
<< Mi fai solo pena, Michelle. Ed ora va via. >> La ragazza prese la sua borsa ed uscì da casa di Niall subito pensando a qualcosa.
L'avrebbe fatta pagare a tutti e due, di quello era sicura.
 


<< Ti prometto che sta sera non ci sarà nessun passato che verrà fuori >>
<< Lo spero, passato e feste messi insieme, sono troppo per me >> scherzai ricevendo una leggera spinta da Harry che poi mi abbracciò.
Non sarebbe mai appartenuta a me la parte in cui si esce per fare baccano.
Ma seguirei Harry ovunque vada.
Forse per la paura di perderlo. Ci sono tante ragazze molto più belle di quella che sono io, sarebbe impossibile che lui non le guardasse.
Stai cadendo in basso Sunshine, davvero troppo in basso.
Harry incastrò le nostre dita e mi attirò di più a se ma mentre stavamo per entrare svoltò l'angolo trascinandomi con sé.
<< Che ti prende? >> chiesi vedendolo fissarmi.
<< Volevo solo un bacio >>
<< Tu sei completamente pazzo >> dissi iniziando a farlo ridere.
<< Di te, soprattutto >>
<< Stai iniziando ad usare frasi sdolcinate, devo preoccuparmi? >> alzò gli occhi al cielo per la battuta.
Essere sdolcinato non faceva per lui, anche se in fondo, senza saperlo, lui lo era.
<< Me lo dai questo bacio o no? >> mi sorrise mostrando le fossette.
Sapeva che era il mio punto debole.
Amavo quelle fossette, amavo il suo sorriso, amavo lui.
Avvicinai i nostri volti per poi unire le nostre labbra.
Il suo sapore di menta e una sigaretta fumata prima di arrivare era così buono.
Mi appoggiai su una macchina ferma che era dietro di noi, era incredibile che io stessi facendo una cosa del genere.
<< Harry >> mi sorrise lasciandomi un bacio tra i capelli
<< Scusa piccola >> disse mentre camminavamo per tornare davanti alla porta, ma si fermò di nuovo.
<< Perché indossi dei pantaloncini? >> guardai lungo le mie gambe.
Sapevo che non era una buona idea chiedere a Zayn.
<< Io... volevo vestirmi per una festa, quindi ho chiesto consiglio a Zayn >>
<< A  Zayn? >>
<< Già, però non guardarmi così altrimenti torno a casa a cambiarmi >> scosse la testa
<< Ti stanno una favola. >> disse prima di lasciarmi un altro bacio.
Entrammo in casa di Liam, dove si teneva la festa.
Harry andò a salutarlo mentre io rimasi dietro di lui.
A Liam ancora non andavo a genio, a dir la verità non sapevo se gli sarei mai piaciuta.
Ma cercavo di seguire il più possibile i consigli di Harry, di fregarmene, ma non era da me.
Io volevo sapere cosa c'era di sbagliato.
Trovammo poco dopo Zayn che ci stava tenendo i posti ad un tavolino, forse lo stesso dell'altra volta.
<< Sunshine! >>
<< Ciao Zayn >> gli sorrisi e dopo mi strattonò in un abbraccio che ricambiai volentieri.
<< Vado a prendere da bere, torno subito >> mi avvisò Harry, feci un cenno con la testa sapendo che sarebbe stato in grado di scegliere un bicchiere d'acqua per me. Mi lasciò un bacio all'angolo della bocca e sparì dalla visuale.
Parlai con Zayn di tante cose, troppe, tanto da perdere la condizione del tempo.
Ma che ci potevo fare? Zayn era così divertente.
Come Niall, mi faceva divertire e mi sentivo bene in sua compagnia.
Non era come i soliti amici, anche se io non avevo molte esperienza in questo campo.
Dopo che passi l'intera vita chiusa in una stanza con solo uno strumento non ti puoi godere praticamente niente.
Era passata mezz'ora.
Non credevo ci volesse mezz'ora per prendere da bere.
Forse c'era fila.
Avrei dovuto andare a cercalo per far divertire anche un po' Zayn con i suoi amici.
<< Zayn, vado a cercare Harry >>
<< D'accordo, ti aspetto qui. >>
L'impresa iniziava in quel momento.
La casa di Liam era enorme. Come avrei fatto a trovarlo con tutte quelle persone?
Girai per tutto il salotto, la cucina, il terrazzo, nel giardino. Ma niente. Di Harry nemmeno una traccia.
Magari era in bagno.
Perché non ci avevo pensato prima?
Salii le scale e percorsi il lungo corridoio chiamai il suo nome con voce alta per sovrastare la musica, ma non mi rispondeva nessuno.
Provai a bussare sulla porta del bagno ma quando si aprì mi trovai davanti solo una ragazza che a malapena si reggeva in piedi.
Si sentiva dal pessimo odore che aveva appena rimesso.
Chiusi la porta del bagno pronta a ritornare di sotto quando una porta dietro di me si aprì.
La cintura sbottonata, la maglietta su una spalla mentre si reggeva per non cadere.
I capelli disordinati che gli cadevano sul viso, ma non come il solito.
Erano stati toccati più volte.
Dietro di lui, Michelle.
Mi accorsi di star trattenendo il fiato solo quando provai a parlare.
<< Harry >>
Alzò lo sguardo, gli occhi rossi, le labbra schiuse.
<< Sunshine >>
Fin da piccola ho sempre seguito il mio istinto.
Ogni cosa mi suggerisce io la facevo. In quel preciso momento il mio istinto mi diceva di correre.
Correre lontano da quella casa, magari cercare Zayn, ma gli avrei rovinato la festa.
Corsi fino a non sentire più Harry urlare il mio nome.
Non volevo sentirlo, non volevo sentire più quel suono uscire dalle sue labbra.
Uscii fuori e continuai a correre.
Mi venne in mente la prima volta che corsi via da scuola, con lui.
Ora ero sola.
-Rispondi, Louis, Rispondi- pensai mentre le lacrime iniziavano a scendere rigandomi il viso.
Avrei voluto trattenerle, non ci ero riuscita.
<< Pronto? >>
<< Louis... puoi venire a prendermi? >>
 
Ciaaaaao.
Ho aggiornato di nuovo. Due volte in questa settimana. Mi sento un mito.
Comunque sia, domanda finale: COSA SUCCEDERA'?
Eheheh, lo so solo io, lol.
Comunqueee HO UNA SORPRESA, TATATATATATAAA : IL TRAILEEER!
 http://www.youtube.com/watch?v=fbKdd9J8_Jg
Vi lascio con una foto, sono sicura saprete riconoscere la scena!

A presto x
-A.

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Capitolo 11
*** XI. ***


Chapter 11.
 E quando pensi che tutto stia andando per il meglio,
una bomba ti uccide.
 
<< Sunshine dove sei, che succede? >> rispose preoccupato mio fratello.
Sentivo il fiatone che aveva dal cellulare. Forse stava saltando da un parte all'altra per infilarsi i vestiti con il cellulare incastrato tra l'orecchio e la spalla.
<< Sono a casa di Liam, per favore Lou, vieni a prendermi >> dissi tra i singhiozzi non riuscendo più a trattenerli.
<< Sto arrivando, Sun, sono da te tra due minuti >> chiusi la chiamata dopo che sentii lo sportello della sua macchina sbattere.
Non avrei mai dovuto avvicinarmi, avrei dovuto rimanere nella mia camera quel giorno o dopo aver preso da mangiare non sarei dovuta entrare in quella stupida edicola.
Avrei dovuta rimanere nel mio stupido mondo per non accorgermi di niente.
Io nemmeno la volevo questa vita, non l'avevo chiesta.
Mi sentivo così imbecille d'aver creduto a tutte le sue parole, che lui ci tenesse a me, e dire che sembrava così sincero.
Vidi Louis arrivare e corsi verso di lui quando sentii Harry chiamarmi a gran voce.
Salii in macchina e feci partire velocemente mio fratello, non volevo altri problemi quella sera, non me li meritavo. Come non meritavo quella tortura.
<< Sunshine >>
<< Ti prego, Lou. Portami a casa e basta >>
<< Certo >> disse baciandomi la fronte << ma da oggi in poi non chiedermi più di far finta di niente >>
<< Non ce ne sarà bisogno >>
Il viaggio di ritorno, per il resto, fu silenzioso, non ne volevo parlare.
Volevo solo andare a dormire, forse per la prima volta l'indomani avrei saltato scuola, sarei rimasta a casa.
Non mi interessava.
Andai in camera mia a cambiarmi e mi stesi sul letto pur sapendo che tra poco sarei finita tra le braccia di Louis.
Quella scena si ripeteva nella mia testa, non voleva andarsene.
Ma lui doveva farlo, al più presto.
Doveva lasciare i miei pensieri, non volevo ci rimanesse un minuto di più.
Come aveva potuto farmi una cosa del genere.
A me, che l'avevo ascoltato in qualsiasi momento;
A me, che lo avevo accettato come lui aveva accettato me, per come ero;
A me, che lo avevo amato come nessun'altro aveva mai fatto, e invece lui mi aveva abbandonato nella maniera più orribile di sempre.
Comunque il giorno dopo andai a scuola lo stesso.
Gli occhi gonfi e rossi per aver pianto tutta la notte.
Nessuna voglia di stare in quell'edificio troppo vecchio e sporco. Voglia di andare via, scappare da tutto.
<< Ciao tesoro >> disse Niall stringendomi.
Sicuramente qualcuno lo aveva raccontato in giro di quello che era successo, Niall mi abbracciava in quel modo, quasi soffocante, solo quando sapeva che io con la testa non ci stavo proprio.
<< Non qui >> sussurrai.
Se avesse continuato così sarei di nuovo scoppiata in lacrime e non mi andava per niente.
<< Senti ti va se usciamo di qui, prendiamo un po' d'aria e poi prendiamo un gelato? >>
Non mi andava di mangiare, ma volevo andarmene, così accettai.
Uscimmo senza fretta, camminando lentamente, mentre l'aria fredda ci faceva compagnia.
<< Sunshine, aspetta! >> Harry.
<< Niall continua a camminare per favore >> dissi quanto sentii i passi di Niall svanire.
<< Harry va via >> gli disse in modo rude
<< Sunshine, ascoltami! >>
<< Niall andiamo via, ti prego >> non mi girai nemmeno, volevo andare via.
Presi Niall per mano e nonostante i tentativi del riccio di fermarci continuammo a camminare.
 
 
<< Com'è il gelato? >> chiese Niall guardandomi .
<< Buono >> non l'avevo nemmeno assaggiato in verità.
<< Si sta sciogliendo tutto >>
<< E' che non mi va più >> dissi buttandolo in un bidone.
Mi sedetti su una panchina guardando il Tamigi farsi portare dal vento. Come faceva Harry con me.
Io ero il fiume, indistinto, sempre uguale, e lui era il vento, che mi faceva cambiare.
<< Ti devo dire una cosa, Sunshine >> feci un cenno per fargli capire che lo stavo sentendo.
<< L'altra sera Michelle è venuta a casa mia. Lei sapeva che tu e lui stesse insieme >> mi voltai per guardarlo.
<< Non so cosa abbia escogitato, ma io non giudicherei tutto così in fretta >> continuò.
<< Sono stati insieme, Niall. Non c'è niente da mettere in dubbio >>
<< Sun >> sentii un sussurro alle mie spalle, mi voltai trovando il mio amico di fronte a me.
<< Ciao, Zayn >> venne vicino a noi e salutò Niall con un piccolo sorriso.
<< Come stai? >> mi chiese piegandosi sulle gambe e prendendomi la mano
<< Non benissimo >>
<< Scusate se vi ho seguito, ma volevo starti vicino >> gli sorrisi per quanto potessi riuscirci.
<< Non fa niente, grazie >>
<< Cosa vuoi fare ora? >>
<< Non lo so. Voglio solo dimenticare. >>
<< Scusami se te lo dico, Sun, ma se io fossi in te non dimenticherei la parte della mia vita in cui potevo sentirmi libero >>
<< Non ho mai detto di riuscirci >>
<< Ma vuoi farlo >>
<< E' stato tutto uno sbaglio, Zayn >>
<< La Sunshine che ho conosciuto io non si sarebbe mai fermata alle apparenze >>
<< Non serve, non in questo caso >>
<< Io non ne sono sicuro >>
<< Comunque pensavo di andare a LA da papà, sai, per quell'audizione >>
<< Cosa? >> Niall si intromise
<< Si, ci stavo pensando da tempo >> mentii
<< Quindi stai praticamente scappando >> affermò Zayn.
<< No >> SI.
Si, sto scappando.
Voglio andare via, da qui.
Voglio andare via e dimenticare ogni cosa. Persino il suo nome.
Il maledetto giorno in cui l'ho incontrato. Voglio dimenticarmi di come mi faceva stare bene, di come mi faceva divertire, di come mi faceva ridere. E sentire libera.
Voglio dimenticare tutto quello che ha fatto per me, il giorno in cui siamo scappati da scuola, il giorno in cui mi ha baciata, il giorno in cui mi ha detto di essere innamorato di me.
Voglio dimenticare tutto.
Anche com'è fatto.
I suoi occhi troppo versi, troppo verdi e allo stesso tempo così scuri, i suoi capelli troppo disordinati e troppo ricci, le sue gambe troppo lunghe rispetto alle mie, le sue mani, il suo viso, voglio dimenticarlo.
Voglio dimenticare tutti quei dettagli che amo di lui, perché se non lo faccio per me è la fine.
Sono finita, ecco cosa.
Non posso vivere senza lui, maledizione.
Mi ha fatto sentire in capo al mondo e poi come se fossi stata schiacciata, mi ha fatto sentire amata e poi usata, mi ha fatto sentire in così tanti modi diversi che non saprei nemmeno descrivere.
Mi diceva di essere ossessiva - compulsiva nei riguardi della musica, mi diceva di divertirmi e di aprire il mio cuore.
L'ho fatto! E guarda cosa è successo. -avrei voluto urlargli in faccia.
 
 
<< Sun >> mi chiamò Louis al piano di sotto.
Doveva essere appena rientrato.
<< Sono di sopra >> dissi ricominciando a suonare.
Anche quegli stupidi tasti mi ricordavano lui e di come si concentrava per suonare qualcosa di decente.
<< Ehi >> mi girai per vedere mio fratello appoggiato alla porta.
<< Ciao >>
<< Ho sentito che ci sarà un ballo a scuola >> disse sedendosi sul letto.
Lo seguì con lo sguardo, senza alcuna espressione in faccia. Alzai e abbassai le spalle in fretta.
<< E allora? >>
<< Tu non ci vai? >>
<< No. >>
<< Come no? Sarebbe una buona scusa per divertirsi un po' >>
<< Ho chiuso con il divertimento, Louis. Non fa per me. >> sospirò.
Da giorni non faceva altro.
E io non gli rendevo il compito semplice, ma non potevo fare niente, non per ora.
<< Va bene. >> disse strofinandosi le mani sulle gambe per poi alzarsi << ci penserai almeno? >>
<< D'accordo >>
Dissi di si, solo per non vederlo con quella faccia ancora.
Mi dispiaceva in fondo.
Ma io non avevo intenzione di andarci a quel ballo, magari lui sarebbe stato lì.
Ma poi pensai che Harry gli odiava i balli scolastici, me lo disse il giorno in cui andammo in quella casa.
La casa.
Scesi da Louis in salotto trovandolo a guardare la tv.
<< Louis, mi potresti accompagnare da una parte? >>
 
 
<< Sun, vieni devo chiederti una cosa. >> urlò Louis dalla cucina.
Scesi ancora con indosso i pantaloni della tuta e una felpa di Louis. Infondo era calda e comoda.
<< Cosa c'è? >>
<< Hai pensato alla questione del ballo? >>
Aveva quel viso pieno di speranza, e ora?
<< Io, non so se andarci >>
<< E se una persona speciale ti invitasse? >>
Speravo non fosse Harry.
Non volevo riapparisse in questo momento.
<< Di che stai parlando, Louis? >> scosse la testa sorridendo.
<< Vieni con me, ti faccio vedere >> mi porse la mano che accettai e mi guidò fino in garage.
<< Che ci facciamo in garage? >>
<< Calmati Sunshine, non ti mangio mica >> disse ridendo facendo ridere lievemente anche me.
<< Bene, ora chiudi gli occhi >>
Feci come mi aveva detto mentre mi lasciava la mano.
Senti dei strani rumori provenire di fronte a me.
 << Louis? >>
<< Apri gli occhi >>
Me lo ritrovai davanti con un mazzo di fiori in mano.
Tulipani e margherite, i miei preferiti.
Si schiarì la voce e sorrise.
<< Vuoi venire al ballo con me, Sun? >>
In quel momento mi sentii così stupida ad aver pensato fosse Harry.
Ma come facevo ad immaginare che Louis avrebbe fatto una cosa del genere.
Sorrisi di rimando abbracciandolo.
<< Si >>
 
 
 
C.I.A.O.
Lo so, lo so, di nuovo in ritardo.
Ma ho un mare di interrogazioni. *non uccidetemi*
Anche se conosco due persone ( loro sanno chi ) che mi stordiscono ogni giorno haha, le amo lo stesso.
Comunque sia, vi metto un po' di foto della famosa casa, e spero che il capitolo vi sia piaciuto!
     
Un bacio, alla prossima
-A.

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Capitolo 12
*** XII. ***



Chapter 12.
 
 
I wanna take you somewhere,
so you know I care.
But it's so cold,
And I don't know where.
I brought you daffodils in a pretty string,
But they won’t flower like they did last spring.
 
 
<< Sarà una bellissima serata, vedrai >> disse Louis prendendomi sottobraccio.
<< Grazie per avermi invitato fratellone >>
<< Sei la mia sorellina, chi altro avrei potuto invitare? >>
<< Una ragazza che ti piace? >> dissi fare ovvio sotto le sue risatine.
A dir la verità, ragazze intorno a mio fratello non ne volevo. Almeno non se fossero state come la precedente. Ma sapevo anche che da solo non volevo vedercelo.
Meritava di essere felice.
<< La mia ragazza preferita rimani sempre tu >> disse stampandomi un bacio sulla fronte.
<< Per me è lo stesso >>
 
 
La serata non andò male, ma tutta quella musica mi stava torturando le orecchie.
Informai Louis che sarei uscita a prendere un po' d'aria e lui annuì.
Uscita fuori al campo della scuola mi sedetti sulle grandi scalinate in marmo.
Sentii dei passi di qualcuno che poi si sedette accanto a me. Guardai di sottecchi.
Le mani giunte poggiate sulle gambe, la testa bassa, la voce più roca di quando avrebbe dovuto essere.
<< Ciao >>
<< Tu odi i balli. Cosa ci fai qui? >>
<< Ci sono venuto per te >> mi scappò una risatina ironica.
<< Hai bevuto >> constatai.
<< Solo un po' >> annuii e basta.
<< Sunshine >> continuò.
Sembrava stesse piangendo.
Credevo di esserci riuscita. Di essere riuscita a mandarlo via.
Tutti quei pensieri nella notte che tornavano da me a farmi quella compagnia poco desiderata;
Tutti quello che avevamo passato ritornò a galla nel preciso istante in cui era arrivato, e vederlo così non migliorava la situazione.
Vederlo così, in lacrime, era la scena che mai, anche dopo tutto quanto, avrei voluto vedere.
<< No, Harry >> sussurrai.
Non potevo farlo andare oltre.
<< Mi manchi da morire >> disse ignorandomi  mentre i suoi ricci si muovevano con il vento.
<< Non è colpa mia, Harry >>
<< Ti devo dire una cosa >> ci fu qualche minuto di silenzio prima che potesse iniziare a parlare di nuovo.
<< Michelle >> fece una piccola pausa  << E' incinta >>
Mi voltai di scatto per guardare quegli occhi verdi troppo spenti, per i miei gusti, gonfi di lacrime e rossi che mi fissavano con debolezza.
<< Cosa? >>
Si prese la testa tra le mani stringendosi i capelli.
<< Ho tanta paura Sunshine >> disse tra i singhiozzi.
E io restavo lì immobile, così confusa da quelle inudibili parole pronunciate.
Era incinta. Aveva dentro quello che sarebbe stato il bambino di Harry.
Quello che forse avrei voluto io.
<< Di' qualcosa, ti prego >>
<< Cosa ti aspetti che ti dica? >> dissi abbassando la testa mentre tirò su con il naso.
<< Non so. Non so più niente ormai >>
Incerta poggiai la mia mano sulla sua, prese ad accarezzarmi le dita con il pollice per poi guardarmi.
<< Harry Styles non ha mai paura >> mi guardò triste.
<< Quella più grande si è già avverata >>
<< Diventare padre? >>  scosse la testa per poi ritornare con lo sguardo, che poco aveva distolto, nei miei occhi.
<< Perderti >>
Tolsi la mia mano da sopra la sua, forse troppo in fretta. Troppo congelata sarebbe stata ora senza la sua.
<< Mi dispiace, Harry, devo andare >> dissi alzandomi
<< No, ti prego, resta con me >> disse fermandomi.
Mentre si alzava, il vento scosse lievemente i suoi capelli, ma abbastanza da farmi arrivare il loro profumo che mi fece saltare dei battiti.
<< Non posso >>
<< Sunshine >> sussurrò stringendomi di nuovo la mano.
Non potevo stare più lì ferma a guardarlo.
Era troppo per me, davvero troppo.
Lasciai di nuovo la sua mano e andai via.
Non dovevo, potevo, rivederlo. Tutto quello che provavo per lui, in parte anche quell'odio che alla fine mia aveva fatto provare, tutti i miei sentimenti d'amore, stavano ritornando in me.
Ma in realtà sapevo che non erano mai andati via, li avevo ricoperti solo di indifferenza e menefreghismo.
Ora però lui stava male, in altro modo stava passando quello che passavo io.
Io non ero abbastanza forte. Non lo ero per me stessa, figuriamoci se avrei potuto esserlo per entrambi.
Era troppo da sopportare.
<< Sunshine! >> mi voltai al suo urlo.
Pur essendo lontana avrei potuto sentirlo anche sussurrare.
Lo guardai in piedi su quei grandi scaloni grigi.
Non parlò, non spiccicò una parola, mi guardò e basta.
Mi guardò allontanarmi da lui, perché era quello che in quel momento dovevamo fare.
Andare via.
<< Addio, Harry >>.
 
 
<< Ehi, Sun >>  chiusi l'armadietto per ritrovarmi Niall davanti.
<< Ehi >>
<< Ti dovrei parlare >> lo guardai agitarsi sotto il mio sguardo indagatore.
Non faceva altro che torturarsi le mani. Non era un buon segno.
Notò il mio sguardo fisso sul suo nervosismo, sapeva anche lui cosa significava.
Andammo in cortile e ci sedemmo su di una delle vecchie panchine di legno che se ci avessi fatto un po' di pressione sopra sarebbero crollate.
<< Non è una cosa positiva a quanto vedo >> dissi prendendogli le mani per impedirgli di torturarsele ancora.
<< Già >> sospirò  << non so in realtà, può darsi >>.
Sospirò di nuovo così forte che avrebbero potuto sentirlo anche dalla palestra. E si trova dalla parte opposta.
<< Niall >> lo richiamai.
<< Vado via >> annunciò guardando davanti a sé.
Io invece continuavo a fissare i suoi lineamenti  che ricoprivano il suo dolce viso pieno di preoccupazione, ansia e paura.
<< Cosa? >>
<< Questo posto non è casa mia >> continuò abbassando lo sguardo sulle sue blazer verdi.
<< Non posso più vivere qui >>
<< Ma... cosa stai dicendo, Niall? >> mi guardai intorno come se fosse una specie di scherzo.
Doveva esserlo.
<< E la tua famiglia, i tuoi amici, io? >> sorrise debolmente prendendomi per mano.
<< Mi mancherete tutti. Soprattutto tu, lo sai. Ti devo, davvero, tutto. Ma io devo andare via da qui >>
<< Non puoi lasciarmi sola >>
<< Io ci sarò sempre per te, sempre >>
<< Quando... quando parti? >>
<< La prossima settimana >>
<< Così presto? >> annuì solamente.
Mi stava chiaramente dicendo che non c'era altra soluzione.
Non aveva senso rimanere ancora.
<< Parto per Miami alle 18. Non venire a salutarmi, non mi piacciono gli addii >>
<< Quindi dovrei far finta di niente tutto questo tempo? >>
<< Passeremo questi giorni come sempre. Non è mica l'ultima volta che ci vediamo. Sei la mia migliore amica. >>
<< Promesso? >>
<< Su tutto il bene che ti voglio >> lo abbracciai forte come facevamo solo poche volte da quando ci siamo conosciuti.
Come avrei fatto io senza di lui.
Era il mio migliore amico, e stava andando via.
Tutti stavano andando via.
Stavo rimanendo da sola. La più grande paura che avevo stava iniziando ad avverarsi.
Ero praticamente persa.
Senza le giornate passate con lui,
senza le serate passate accanto al fuoco,
senza le cioccolate calde,
senza le nostre passeggiate,
senza le nostre chiacchierate,
senza il suo sorriso,
senza i suoi abbracci,
senza il suo profumo,
senza Niall.
<< Mi mancherai da morire >>
<< Anche tu piccola, anche tu >>
 
 
Quando tornai a casa trovai solamente Louis ad aspettarmi a tavola.
Le mani giunte poggiate sotto il mento, gli occhi persi nel vuoto.
<< Che fai, preghi ? >> cercai di scherzare.
<< Più o meno >>
<< Non è stata una buona giornata? >>
<< Diciamo, e la tua?  >>
<< La peggiore che potessi avere. Niall va via >> mi guardò scioccato.
<< Sul serio? >> annuii in silenzio.
<< Mi dispiace tesoro >>
<< Già anche a me >>
Ora c'era troppo silenzio in quella stanza.
<< Mamma dov'è? >>
<< Ecco, proprio di questo volevo parlarti >> disse alzandosi e venendo vicino a me.
<< Bene, ora mi preoccupi  >>
Sentii dei passi provenire dalle scale, erano troppi per essere solo di mamma.
Continuavo a guardare Louis per paura di girarmi e facevo bene, perché quando scoprii di chi fossero avrei preferito rimanere nella mia ignoranza.
<< Papà >> sussurrai.
<< Ciao >> disse sorridendo  e avanzando verso di me. Di conseguenza feci un passo indietro.
<< Non sei felice di rivedere tuo padre? >> chiese mamma contenta.
<< Questa domanda sarebbe dovuta arrivare cinque anni fa >> dissi io incenerendoli entrambi con lo sguardo.
<< Non fare così, Sunshine, è sempre tuo padre >> mi rimproverò
<< Fare cosa, sbattervi in faccia la verità?  >>
<< Sun >> mi girai verso mio padre
<< Non chiamarmi in quel modo >>
<< Lo so che ho sbagliato. Ma sono qui per rimediare >>
<< Sei qui per ora. Ma tanto te ne tornerai da dove sei venuto, non è vero ? >>  non rispose. Era così.
Lo sapevano tutti, ma nessuno lo ammetteva. Io invece ero stanca.
<< Proprio come pensavo >>
Uscii nel giardino sedendomi accanto ad Harold affusolato sull'erba morbida. Harold.
<< Forse è davvero qui per rimediare >> Lou si sedette accanto a me prendendo il gatto in braccio e iniziò ad accarezzarlo.
<< Non rimedierà mai >>
Ci furono dei secondi di silenzio prima che iniziasse a parlare di nuovo, era come se volesse parlare ma aveva troppa paura.
<< Dovresti andare con lui >>
<< Ti sei fumato il cervello? >>
<< Dico sul serio. Potresti ricominciare, andare a quell' audizione e passarla, diventare qualcuno come sempre hai desiderato, dimenticare il resto, essere felice >>
Non l'avevo studiata sotto questo punto di vista.
Avevo perso Harry, Niall si stava per trasferire, ma Louis e Zayn?
Mio fratello mi guardò come se mi stesse leggendo nel pensiero e mi sorrise.
<< Starò bene, pensa a te stessa >>
Lo fissai per qualche interminabile minuto imprimendo il suo volto bene nella mia mente. Poi gli strinsi la mano che prima mi aveva dato e gli sorrisi come lui aveva fatto con me.
 
<< Mi mancherai, Louis >>
 
 
 
 
 
SI LO SO.
Sono in ritardo, di nuovo, non ci sono scuse.
Avevo il blocco.
Comunque sia...spero non mi uccidiate per questo capitolo (lol) ma che vi sia piaciuto.
Volevo informarmi che il prossimo sarà L'ULTIMO.
Ma non disperate. C'è il sequel che sto già scrivendo, ma vi avviso che saranno pochi capitoli.  
Detto questo ci sentiamo presto (questa volta sul serio ), baci! xxxx

-A.

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Capitolo 13
*** XIII. ***



Chapter 13.
 
 
'' Ti aspetterò fino alla fine dei miei giorni''
- Harry
 

Uscire avrebbe dovuto farmi stare meglio, ma non fu così.
Ogni singolo cosa che entrava nel mio raggio visivo mi ricordava qualcuno. Niall...Harry.
La maggior parte mi facevano pensare a lui.
Così decisi di guardare solo la strada, l'asfalto che scivolava sotto le mie scarpe sotto quel cielo scuro di nubi. Purtroppo anche quello mi fece pensare ad Harry ed il suo amato skateboard, mentre si divertiva a fare avanti e indietro.
Forse Louis aveva avuto ragione sin dall'inizio.
Non avrei dovuto affezionarmi tanto, o tantomeno avvicinarmici.
''Ti farà soffrire'' aveva detto.
Avrei dovuto ascoltarlo, eppure dentro di me c'era qualcosa che mi convinceva che se fosse stato possibile, avrei rifatto di nuovo tutto.
Non lo so.
Aggiungendosi ai miei pensieri non felici, la mia bella Londra quella sera non era dalla mia parte.
Iniziò a piovere forte e io ero lontana da casa. Non mi restava altro che correre, così lo feci.
Pensare a correre mi sarebbe servito a non pensare ad altro, ma solo fino a quando non mi scontrai con un ammasso di capelli bagnati.
<< Sunshine >> gli scendevano sul volto, i vestiti zuppi ormai come i miei e le gocce di pioggia che riempivano lo spazio tra noi.
<< Harry >>
<< Perché ...cosa ci fai da solo da queste parti? >> mi guardai intorno. Senza accorgermene ero finita in una delle zone non tanto sicure di Londra, quelle che tua mamma ti farebbe evitare perché troppo oscure.
Non so nemmeno come ci sono arrivata qui, Harry - avrei voluto dirgli.
<< Stavo tornando a casa >> mentii alzando un po' la voce per sovrastare la pioggia.
<< Si sta facendo buio, Sun. Ti accompagno >>
<< No >>
<< Ti prego, Sun >> guardarlo implorare con quel volto pieno di tristezza faceva così male.
<< E cosa vuoi, Harry. Correre sotto la pioggia con me tipo nei film romantici? Non fa per te, ci hai già provato >>
<< Per favore, Sunshine. Non fare così, non dirlo >>
<< Mi hai tradita, Harry >>  le lacrime iniziarono a mischiarsi alla pioggia fitta << Io mi fidavo di te, e ora mi ritrovo il ragazzo che amo aspettare un figlio da quella che per dire era la mia migliore amica >> quasi urlai.
<< Mi ami ancora? >>
<< Cosa credi, che sia un burattino che riesce a cambiare i suoi sentimenti  in un mese ? >>
<< Sunshine io non mi ricordo nemmeno cosa sia successo quella sera! Credi davvero che sarei andato a letto con Michelle di proposito, è questo che pensi? >>
<< E' quello che ho visto >>
<< Io ti amo, Sunshine. Ti amo come mai nessuno è stato amato. Non lei, mi prenderò la responsabilità di mio figlio ma è con te che voglio stare! >>
<< Non funziona così, Harry. Non è così che deve andare. E io non sono pronta a ritrovarmi un bambino mentre frequento suo padre >>
<< Sun, io non voglio stare con Michelle >>
<< Avresti dovuto pensarci prima di ubriacarti >> dissi prima di girarmi e iniziare a correre di nuovo, ma lo sentii dietro di me e raggiungermi.
<< Lasciati accompagnare a casa, non ti lascerei mai sola qui...o da qualsiasi altra parte >>
 
 
Il viaggio di ritorno fu silenzioso da quando raggiungemmo la sua auto.
Prese prima di salire una coperta e me la mise sulle spalle per stare al caldo.
Mi guardava di sottecchi, lo sapevo, ma io non toglievo lo sguardo da fuori il finestrine nemmeno per un secondo.
<< Grazie del passaggio >> dissi lasciando la coperta sul sedile e scendendo dall'auto più in fretta possibile per non bagnarmi tutta un'altra volta.
<< Sunshine, aspetta >> sentii il suo sportello sbattere e mi girai per veder lo venire verso di me.
<< Volevo dirti, si insomma, prima io stavo venendo a cercarti. Forse è destino >>
<< Tu non credi nel destino >>
<< Ma tu, si >>
<< Non sono situazioni in cui il destino si può intromettere >>
<< Non lasciarmi, Sunshine >>
<< Non l'avrei mai fatto, lo sai. Mi dispiace >>
Entrai in casa per chiudere la porta e scivolarci contro.
Le lacrime iniziavano a scendere di nuovo senza sosta e mi sentivo vuota, abbandonata, un puzzle i cui pezzi non volevano saperne di riunirsi.
<< Sunshine, che ti è successo? >> chiese Louis venendo verso di me e accasciandosi
<< Lasciami sola, Lou, per favore va via >>
<< Forza piccola, ti porto di sopra al caldo. Ho acceso il riscaldamento in camera >>
Non che non volessi andare al caldo, ma la forza ormai era andata via e lui sembrò capirlo perché mi prese in braccio.
Negli ultimi giorni non era potuto stare con me, aveva lavorato senza sosta.
<< Sei distrutta >> disse mentre mi preparava un paio di pantaloni di pigiama a quadri blu e una sua felpa.
Sapeva che mi sentivo al sicuro con i suoi vestiti addosso.
Dopo che mi cambiai mi sedetti sul suo letto mentre lui accendeva il phon per asciugarmi i capelli.
<< Da quanto tempo non dormi? >>
<< Non lo so >>
<< E da quanto tempo non mangi ? >> disse accarezzandomi la schiena
<< Non me lo ricordo >> sussurrai << Puoi dormire con me sta notte? >>
Si stese al mio fianco dopo che lo feci io e mi strinse forte per farmi affondare il viso nella sua maglietta.
 
 
La partenza era stata fissata.
Tra una settimana sarei partita con papà per Los Angeles.
Sarei ripartita da capo.
Diedi la notizia a Niall e Zayn la mattina dopo a scuola.
Entrambi mi augurarono il meglio e a chiunque me lo avesse chiesto avrei risposto che io avevo avuto l'opportunità di vedere Zayn Malik piangere.
Mi sarebbe mancato da morire. Forse anche Liam, per quel poco che c'eravamo scontrati.
Quella decisione dopo tutto non sarebbe stata tanto male,  sarebbe stata davvero un'opportunità per me.
Le lezioni erano già iniziate da un po' e la giornata stava passando molto velocemente.
Mi sarebbe mancata anche quella topaia, le aule troppo piccole per contenere venti alunni e il mio solito banco.
I miei professori, il mio insegnante di musica, quasi tutto.
 
<< Credi che ti divertirai lì? >> chiese Niall
<< Suppongo. Sarà difficile, comunque >>
<< Lo so, ti capisco >>
<< E' la scelta giusta >> dissi per convincere più me stesa che lui.
<< Vuoi dimenticarlo davvero? >>
Non c'era davvero bisogno di fare nomi. Sapevo si stesse riferendo ad Harry.
<< Non so se ci riuscirò >>
<< Allora non vuoi farlo veramente >>
<< Perché lo dici? >>
<< Avresti risposto con un ''si'' netto >>
 
 
<< Louis sono a casa >> dissi poggiando lo zaino sul salotto.
<< E' uscito >> la voce di mio padre risuonò alle mie spalle
<< Sai quando torna? >>
<< Ha detto che ci voleva poco >> annuii
In quel momento suonarono alla porta un paio di volte.
Qualcuno lì fuori era davvero ansioso di una risposta.
<< Che ci fai qui? >>
<< Parti per Los Angeles? >>
 
 
<< Quando avevi intenzione di dirmelo? >> disse Harry facendo avanti e indietro per la camera e poi sedendosi sul mio letto.
<< Forse non volevo >>
<< Sunshine tu non puoi andare via. E' questa la tua casa >>
<< Ne ho bisogno >>
<< Perché? >>
<< Per chiarire quello che penso, le mie idee, insomma tutto. >>
<< Sai anche tu che la tua vita è qui con me >> disse alzandosi
<< Lo era >> puntualizzai mentre mi veniva incontro
<< Lo è tutt'ora >>
<< No, Harry. Ti sbagli >>
<< So che il tuo cuore batte ancora forte quando sei con me. Che la tua testa ti porta sempre a me. E so anche che ti manca tutto di noi, proprio come manca a me >>
<< Non complicare tutto >>
<< Cosa può esserci di peggio? >>
<< Questa vicinanza è il peggio, Harry. Credi che io non voglia avresti vicino? Ma non così, non in questa situazione >>
<< Io ti amo da morire, Sunshine >>
<< Harry, ti prego >>
<< No, qui sono io quello che ti sta supplicando. Mi ami anche tu, l'hai detto tu stessa >>
<< Lo so >>
<< E allora perché no? >>
<< Ho paura quanto te, Harry. Ed è sbagliato. Per tuo figlio. >>
 
 
Cercai una scusa per andare in bagno, la lezione del professor Carter era davvero pesante.
Mi serviva una pausa, decisamente.
Attraversai il lungo corridoio quasi deserto.
<< Non hai paura che il tuo piano possa fallire? >>
Quella voce io la conoscevo. Mi affacciai dalla fila di armadietti per non farmi vedere.
Era Lauren.
Michelle se l'era presa dopo che era rimasta sola.
<< Fallire? >> era lei.
Mi ricordai all'istante che stavo origliando come quando sorpresi Liam ed Harry parlare di me.
Lì era tutto più semplice.
<< Quella piccola ingenua non sospetta niente >> continuò
<< Si, ma se lo viene a sapere? >>
<< E' troppo convinta che il suo amato Harry l'abbia tradita >>
Cosa?
Lauren mi notò, mi fece segno di rimanere lì ferma e immobile senza farmi vedere.
<< Mi spieghi per bene com'è andata? >>
Michelle sbuffò pesantemente prima di sedersi, seguita dalla ragazza.
<< Semplicemente l'ho drogato e quando cercavo di portarlo con me e spogliarlo non faceva altro che ripetere il nome della sua stupida ragazza >>
<< Quindi non ci sei stata a letto, e non sei incinta >> affermò Lauren.
<< No, era troppo occupato a dire il suo nome. E' stata solo una coincidenza che lei ci abbia trovati >>
<< Si, ma Harry aveva i pantaloni sbottonati  >>
<< Gli ho dato una dose in più, non riusciva nemmeno a reggersi in piedi, figuriamoci ad abbottonarsi i pantaloni >>
Mi nascosi per vedere Michelle passarmi davanti e Lauren che veniva verso di me.
<< Ora sai la verità, non ho mai voluto lo facesse >>
<< Quindi è tutto un'invenzione >>
<< Si. Corri e va a riprenderti Harry, Sunshine. >>
<< Grazie Lauren, grazie >>
 
Iniziai a correre il più veloce possibile fino a sentire le gambe troppo pesanti anche per muoverle.
Mi scontrai con Liam nel corridoio parallelo.
<< Liam, dov'è Harry? >>
Mi guardò con il suo solito sguardo privo di sentimento.
<< Ti prego, Liam. E' importante >>
<< E' fuori, sta per andarsene. Corri >>
 
Iniziai a correre dal lato opposto per raggiungere l'uscita, aprii di scatto la porta tanto da farla sbattere e far girare Harry che era lontano qualche metro.
 
<< Harry >> urlai per farlo fermare e un ultimo sforzo per corrergli incontro lo feci.
<< Che succede?  >>
<< Non mi hai tradita >> mi guardò confuso
<< Che cosa? >>
<< Hai sentito, non mi ha tradita. Ti ha drogato e fatto credere ci fossi stato a letto. Non arriverà nemmeno un bambino così presto >> il suo sguardo si fece ancora più confuso
<< E' tutta una bugia >> sussurrò
<< Non mi hai tradita, Harry, non l'hai fatto >>
Vidi una scintilla illuminargli il viso e un sorriso spuntare sulle sue labbra a forma di cuore che tanto amavo.
Mi prese in braccio girando su se stesso facendomi gridare e ridere per le sue urla.
<< Non è successo! Non è successo! >> gridava di gioia.
Mi fece scendere e mi strinse così forte che a stento respirai.
Ma non importava niente.
Avevo riavuto il mio Harry. Lo era sempre stato.
Ma eravamo così stupidi da non accorgercene.
Potevo di nuovo abbracciarlo, baciarlo e riuscire a sognare.
Non appena quell'abbraccio finii lo baciai.
Quel contatto mi era mancato troppo e ora potevo riaverlo.
Ma non per sempre come avevamo sognato.
<< Harry >>
<< Lo so >>
<< Credi sia giusto? >>
<< Ci ho riflettuto. Si, Sun. Devi, è importante >>
<< Ti amo Harry >>
<< Ti amo anch'io Sunshine >>
<< Ti ricorderò per sempre >> mi sorrise
<< Ti aspetterò fino alla fine dei miei giorni >>
 
 
 
The End


 

 
 
Io ora davvero spero non mi uccidiate.
Ma voglio ringraziarvi davvero tutte, da chi ha recensito a chi ha messo la storia nelle seguite, preferite o ricordate, grazie davvero di cuore.
Vi voglio un sacco di bene!
Per quanto riguarda il SEQUEL lo posterò o la prossima settimana o dopo il concerto del 29 giugno dei ragazzi. (scusate per quelle che non ci vanno )
Comunque sia metterò un annuncio anche sui i capitoli di questa prima parte.
Spero ritornerete per il continuo, come ho già detto sarà di pochi capitolo.
Detto questo, grazie ancora a tutte voi.
Un bacione grande.
-A.

  

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Capitolo 14
*** SEQUEL. ***




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