A Forbidden Love

di BellaSwan95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Licantropo ***
Capitolo 2: *** Vampiro ***
Capitolo 3: *** Visione ***
Capitolo 4: *** Infinito ***
Capitolo 5: *** Rivelazioni ***
Capitolo 6: *** L'avvertimento ***
Capitolo 7: *** Netto Contrasto ***
Capitolo 8: *** L'addio a casa Black ***
Capitolo 9: *** Mai più insieme ***
Capitolo 10: *** La radura ***
Capitolo 11: *** Prometti di credermi? ***
Capitolo 12: *** Il tempo perduto ***



Capitolo 1
*** Licantropo ***


Eccomi di nuovo qui,con un’altra ficcy.

Allora,innanzitutto devo dire che non so ancora se la continuerò o no … voglio dire,se avrà un buon numero di letture e magari anche qualche recensione ^_^, potrei andare avanti (d’altronde in testa mi frullano così tante idee …)

Poi ..

In questa storia troverete una bella leggermente differente (ma solo all’inizio)…

… e non temete: io non sono una pro bella/jacob ( per capire a cosa mi riferisco leggete tutto il capitolo…)

Credo di aver dato tutte le mie insulse spiegazioni,per il momento …=)

Vi lascio alla lettura di questo primo cappy (sperando che non sia anche l’ultimo … *sigh*)

Sara

 

 

 

Licantropo

(Bella)

L’idea di essere uno strano essere peloso,per lo  più di dimensioni stratosferiche ed incredibilmente caldo,non riusciva ancora ad andarmi giù. Eppure gli altri sembravano sempre così a loro agio,una grande famiglia alla quale a volte mi sentivo totalmente estranea … perché dovevo creare così tanti problemi?

Non riuscivo a capacitarmi del fatto che non mi avessero ancora cacciata via,in fondo il mio compito,il mio dovere in quel branco sembrava consistere solo nel peggiorare le situazioni,le più svariate situazioni,quando non ce n’era veramente bisogno.

Però allo stesso tempo sentivo una strana affinità con ciò che ero veramente … e questo non faceva altro che confondermi le idee. Nonostante non mi venisse mai rivolto un sorriso,non scambiassi una parola con nessuno,sentivo di essere parte di quella grande famiglia … in qualche modo,era questo ciò che provavo.

Non mi avrebbero mai permesso di uscire a piede libero dalla microscopica riserva di La Push,ovviamente … ero fin troppo inesperta,avrei rischiato di dare nell’occhio,con tutta quella mia forza.. Già,era quella la loro teoria: ero dotata di quella forza,un potere strabiliante, con la quale avrei potuto stritolare,con le mie fragili mani, un tipo come Sam.

Era forse quello il motivo per cui mi tenevano a distanza?

Bah,probabilmente … ma ormai non aveva più importanza …

Avevo rinunciato ad ogni mia singola speranza di uscire,raggiungere la cittadina più vicino,probabilmente la piovosa Forks,e allora sì che mi sarei diveritita..

Stranamente per i miei standard, divertirsi non voleva dire necessariamente attaccare la prima persona innocente che mi capitasse a tiro,bensì respirare aria salubre … inebriarmi i polmoni di nuove essenze che non fossero lo stufato di Billy o l’olio della moto di Jacob …

No,io volevo tornare a vivere.

Avevo amato la mia vita.

L’avevo apprezzata più di qualsiasi altra cosa.

La mia vita con mia madre,Phil …

La mia vita nella calda e soleggiata Phoenix …

Ma la mia vita si era interrotta all’improvviso …

Una semplice febbre,o meglio … sintomi di febbre,ed ecco il bel Charlie Swan fare irruzione nella nostra umile dimora e portarmi via,sotto lo sguardo inebetito e sconcertato di mia madre …

Probabilmente a causa delle mie condizioni non mi ero totalmente resa conto di ciò che stesse accadendo,ma bastò una notte … una semplice e sola notte …

Sentivo il sangue scorrere veloce nelle vene,l’adrenalina che pompava con altrettanta forza …

Il cuore che batteva all’impazzata e poi eccomi che corro verso il bosco più vicino che riesco a trovare … corro a perdifiato,senza conoscere la mia meta … gli alberi mi sfrecciano accanto,o forse sono io che li supero … e poi il tremito,una strana sensazione che mi pervade il corpo,una sensazione mai provata prima …

Sento ogni mia singola cellula del corpo vibrare, desiderosa di liberarsi da qualcosa,qualcosa che la ostacola … I miei gemiti sembravano suoni estranei,non riuscivo a riconoscere più la Bella di pochi minuti prima … no,non ero più quella Bella:

il mio corpo era ora ricoperto da un manto peloso,folto e rossiccio,tendente al colore dei miei capelli … poggiavo sul terreno umido servendomi di ben quattro zampe,quattro zampe che non ricordavo di aver mai posseduto ..

E poi il mio riflesso nell’acqua corrente di un ruscello in prossimità del bosco: erano ancora lì i miei occhi,i miei banali occhi castani,ma per qualche strano motivo il poterli riconoscere mi fece sospirare di sollievo … o per meglio dire,ringhiare …

Avrei desiderato immensamente cancellare quei ricordi,ma lo stesso Charlie mi aveva detto,con severità,che non sarebbe stato possibile …

Beh,se le cose stavano veramente così,allora avrei cessato di vivere.

Non sopportavo l’idea di riprovare quella strana sensazione,l’orribile sensazione, ogni volta che il mio stesso corpo ne sentiva il bisogno ..

Spesso domande  riguardo la trasformazione degli altri membri del clan mi attraversavano la mente,e appena tentavo di porle ai rispettivi interlocutori,un’occhiata scocciata e un ringhio,ed io tacevo …

Non avrei retto quella situazione molto a lungo …

Sarei arrivata a fuggire se avessi dovuto ….

Ma per il momento non sembrava essere necessario …

C’era qualcosa in agguato,una strana emozione che non seppi riconoscere …

Tensione? Paura? Preoccupazione?

A proposito di cosa non riuscivo a comprenderlo …

Ma probabilmente le loro occhiate eloquenti avrebbero dovuto farmelo intendere.

-Abbiamo bisogno di lei, Sam. –

-Ne sei sicuro? Con tutta quella forza potrebbe solo peggiorare la situazione!-

Percorsi con passo incerto il piccolo tratto di giardino della riserva e mi accucciai accanto al cespuglio d’erba,appena sotto la finestra del salotto.

-No invece … quella forza,come la chiami tu,ci sarebbe molto utile.-

-Dici?- ribatté una voce con una punta di sarcasmo,- E se si spingesse a compiere qualcosa di azzardato? Come la metti?-

-Non lo farebbe … troppa inesperienza che la indurrebbe a restarci accanto.- rispose una seconda voce,prontamente.

-Jacob, ha ragione Sam.- intervenne un terzo interlocutore,che riconobbi come Billy.

-Cosa?- ringhiò,colui che probabilmente era Sam.

Stranamente non avevo mai udito la sua voce … lo avevo mai incontrato?

-Sii ragionevole: la ragazza non saprebbe come gestire tutto quel potere e non si arrischierebbe di certo a mettere in pericolo non solo la sua vita,ma anche quella di tutti noi.- proseguì Billy,saggiamente.

-Esatto.- annuì Jacob,e nella mia mente comparve una sua immagine .. a cavallo della bella moto,i capelli ondeggianti sulle spalle ..

-Oh,ma andiamo … è fin troppo ingenua! Cosa potrebbe importarle? Non mettere a rischio la nostra vita è il suo ultimo pensiero!- gridò Sam,in preda alla rabbia.

-Ma l’hai vista? È così indifesa … - mormorò Jacob, seguito a ruota da una conferma di Billy.

-Non oserebbe mai. Sono convinto che ci resterà vicino.-

-Jacob!- ringhiò Sam,- Non possiamo rischiare! Qui si tratta di una questione molto più importante di ciò che avremmo mai potuto immaginare!-

-Perfetto. Lei lo saprà e vedrai che non oserà mettersi nei guai. – borbottò Billy,e alzando leggermente lo sguardo intravidi,attraverso la finestra,le tre sagome muoversi impercettibilmente nella stanza.

- Ci odia! Hai visto che occhiate ci lancia!- protestò Sam,e lo vidi prendersi il capo tra le mani.

-Ma comprenderà la gravità di una situazione come questa,suppongo.- fece Jacob,per controbattere,ed un suo movimento repentino in direzione della finestra mi fece sussultare .. mi accasciai a terra,cercando di non fare il minimo rumore …

-Comunque,preferisco che sia Leah a partecipare.- proseguì Sam,deciso.

-Leah è troppo debole ….- sbottò Billy,indifferente.

-No invece. E’ più forte di quanto tu possa anche lontanamente immaginare.- sibilò Sam,digrignando i denti.

Ricordai la dolce figura di quella ragazza, Leah Clearwater, che si offriva di accompagnarmi alla spiaggia per una boccata d’aria … probabilmente era stata l’unica persona a non mettermi a disagio dal mio arrivo in quello strano e soleggiato posto ..

-Sam,oramai è deciso. Bella parteciperà.- concluse Billy.

Trasalii.

Bella?

Era … era il mio nome!

Cosa c’entravo in quella discussione?

Mi avevano di già nominato prima che arrivassi?

Cosa volevano da me?

Beh,probabilmente avrei già dovuto intuire che riferendosi alla “ragazza con troppa forza” si riferissero a me,si intende. In fondo le uniche donne presenti in quel branco eravamo Leah ed io .. e a sentirli parlare,la mia amica non era affatto al mio livello ..

Stranamente fui pervasa da una sensazione di orgoglio,di sollievo.

-Billy,stammi a sentire … - protestò Sam,che non si era ancora rassegnato.

-No Sam,non torniamo più su questo punto.- lo interruppe Billy,severo,- Sai bene quanto me che la ragazza è fondamentale per questa battaglia,perciò … -

Battaglia?

Ok,il mio cervello cominciava a recepire informazioni che non avrebbe dovuto ..

-Bene,mettiamo che io la lasci … -

-Sam, le tue decisioni … la tua opinione … in questo caso non conta molto.- lo interruppe Billy.

-Come scusa?- fece,in un sussurro,ed intuii che quella discussione non sarebbe terminata come avrei desiderato ..

-Sam,sii razionale. Noi ce ne stiamo qui a discutere,quando è la sua opinione quella che conta. Non trovi?-

-In effetti … - assentì Jacob,e lo vidi scrutare Sam con severità.

- Ma … - protestò quest’ultimo,- E cosa intendi dirle?-

-Chiariremo per bene la situazione. Le diremo tutto,senza tralasciare quei particolari che vorremo nasconderle, e poi a lei spetterà la decisione.-

Rabbrividii e distogliendo lo sguardo da quella scena inquietante,mi portai le mani alle orecchie,per capacitarmi di cosa stava accadendo?

Mi avevano forse presa per una combattente?

Non ci avevo capito un’acca in quel discorso,eppure allo stesso tempo sembrava tutto così logico ...

La ragazza dai super- poteri che viene ingaggiata per una super- battaglia contro una qualche strana entità che non conosce neppure ..

Beh certo,più logico e lineare di così non avrebbe potuto esserlo.

                                                                                 ***

Tremavo da capo a piedi quando feci il mio ingresso nel salottino della casa di Billy, Leah al mio fianco che mi sorreggeva per un braccio .. temeva forse che perdessi l’equilibrio?

Quando raggiunsi la stanza,mi fece accomodare sul divanetto e lei si sedette accanto a me,senza smettere di accarezzarmi freneticamente il braccio.

Le lanciai un’occhiata che esprimeva tutta la mia gratitudine,dopodiché volsi lo sguardo ai miei interlocutori: Billy,nella sua immensa stazza, nel mezzo di una piccola folla che stranamente riusciva a terrorizzarmi; jacob alla sua destra,che mi scrutava con un’espressione quasi compassionevole; Charlie,alla sinistra,che mi parve decisamente a disagio; e infine,in fondo alla stanza,come se volesse nascondersi, il nerboruto Sam,gli occhi iniettati di sangue.

-Bella .- mormorò Billy e tornai a fissarlo.

Annuii,come per intimarlo a proseguire.

-Ci dispiace … ci dispiace davvero molto … -

-A cosa ti riferisci?- ebbi il coraggio di domandare.

-Al nostro comportamento in questi mesi. Non è stato dei migliori,e ti preghiamo di perdonarci.- e sul suo viso potei leggere un’espressione di vero rammarico.

Restai inespressiva,in attesa che continuasse.

-Ora. Tu sai perfettamente di avere qualcosa che ti contraddistingue da tutti noi,esatto?-

-Più o meno … - sussurrai,indifferente.

-Ok. Sai che ci riferiamo alla tua … forza?-

Quando pronunciò quella parola,sentii Sam irrigidirsi,seppur a distanza.

-Sì.- annuii.

-Ecco … non ci era mai capitato di accogliere in questo branco una come te,così dotata … -

Ma cosa c’era scritto sulla mia fronte? Fenomeno da baraccone?

-Vedi,ci sono situazioni in cui queste qualità vanno,anzi.. devono .. essere sfruttate. Spero tu comprenda.- proseguì lanciando un’occhiata fugace a Charlie.

-Sì?- lo incitai a continuare nuovamente.

-Quella  a cui stiamo andando incontro è una delle tante situazioni che richiede il tuo aiuto,il poter utilizzare le tue straordinarie potenzialità.-

-Cosa intendi dire?- chiesi,benché sapessi a cosa si riferisse.

-Vedi,stiamo per dare inizio ad una guerra.-

Sussultai e Leah al mio fianco,mi cinse le spalle con un braccio.

-G-guerra?- balbettai.

-Esatto.-

-Perché?-

-Ci sono patti che non devono essere infranti … ma sfortunatamente,non tutte le persone di questo mondo se ne capacitano … per i loro scopi non si curano di rispettare niente e nessuno … -

La sua voce era rotta dall’emozione.

-A cosa ti riferisci?- chiesi impaziente.

-Ai Cullen. – concluse,con tono più deciso.

-Chi?-

-I Cullen. Comunemente noti come … unici succhiasangue nella nostra zona. – rispose,mentre jacob soffocava un risolino.

-Succhia cosa?- replicai inorridita,facendomi ancora più piccola accanto a Leah.

- Quello è semplicemente il soprannome che gli abbiamo affibbiato. – si affrettò a dire Charlie,- Che devo dire si adatta molto alla loro natura … -

-Ma cosa vuol dire?- chiesi,inebetita.

-Suppongo tu conosca,o almeno .. sappia qualcosa riguardo i vampiri.- proseguì Billy,scrutandomi con aria interrogativa.

- … Sì? – azzardai,ma non ero davvero sicura del fatto che nella mia scuola di Phoenix qualcuno ci avesse accennato un argomento al riguardo.

-Oh beh … - sbottò Billy,- al momento non è necessario che te ne conosca vita,morte e miracoli .. Ciò che più conta è che tu sappia che il nostro obbiettivo è eliminarli.-

Rabbrividii,probabilmente per l’ennesima volta.

Mi figurai nella mente una mia immagine,intenta a combattere contro strani esseri assetati di sangue …

-Perché?- domandai, inorridita.

-Non voleva impressionarti … - sogghignò Jacob, guardandomi con un’espressione divertita.

-Vedi Bella … tempo fa,molto tempo fa,i nostri antenati e il capo del clan dei Cullen … -

-Clan dei Cullen?- ripetei, sicura di non aver udito per bene.

-Beh si,sai .. anche loro sono una grande famiglia,come noi .. – spiegò,- Allora,dicevo.. ? Ah si … Ecco,a seguito di alcuni eventi spiacevoli – ed intendo morti e cose varie – avvenute a   causa dei succhiasangue, i nostri antenati e il capo Cullen,decisero di stabilire questo patto: non avrebbero dovuto mordere nessun umano … -

-Perché? Accadde?-

Lo vidi annuire e un’ombra di dolore comparve sul suo volto.

-Beh …  le cose sono procedute per il meglio per … anni e anni?- chiese conferma Billy,rivolgendo la sua attenzione a Charlie.

-Fino a pochi giorni fa. – assentì quest’ultimo.

-Cosa?- gridai, e sentii Leah sussultare al mio fianco,forse a causa  della mia reazione esagerata.

-Esatto. Uno di loro ha … ucciso,di nuovo.-

Rimasi a fissarlo,sconvolta.

Di nuovo?

-Si chiamava Jessica Stanley quella povera ragazza … - intervenne Leah.

-Già ..- confermò Billy.

-E allora?- li incitai.

-Cosa?- sbottò Charlie.

-Cosa volete che faccia?-

-Sapevo che non ti saresti tirata indietro .. – mormorò Jacob,che mi elargì un gran sorriso.

Io lo ricambiai,ma mi voltai immediatamente in direzione di Billy.

-Bella,questa battaglia è vicina. Non possiamo assicurare che ne usciremo tutti vivi,ma la speranza è l’ultima a morire,o no?-

Annuii vigorosamente.

-Beh, ciò che devi fare è partecipare a questa guerra utilizzando tutte le tue potenzialità … -

-Ed evitare qualsiasi atto che possa metterci in pericolo. – intervenne Sam.

Incrociai il suo sguardo e mi pentii immediatamente di averlo fatto.

Tornai a fissare Billy che sprizzava gioia da tutti i pori.

-Ne sei sicura,Bella?- proferì Charlie,in un sussurro.

-Certo. Non possiamo permettere,per quanto poco ne sappia, che questi succhiasangue mettano fine alla vita di giovani innocenti solo per … -

-Nutrirsi.- intervenne Billy,notando quanto fossi in difficoltà.

-Perfetto. Noi li fermeremo.-

 

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Capitolo 2
*** Vampiro ***


Ok,

devo dire che sono molto felice del risultato che ottenuto pubblicando questa fanfiction =)

Ben 4 recensioni,che sono davvero un record per me,

ovviamente aspiro a riceverle sempre di più man mano che continuo ad aggiornare.

Volevo ringraziare per aver commentato:

_sefiri_

ka chan [grazie per aver inserito la storia tra i preferiti]

 gianna88

memi16 [idem: è bello sapere che a qualcuno piace questa ficcy .. ]

 

In questo capitolo,raccontato da Edward,noterete che non apprezza moltissimo la sua natura e arriva quasi a desiderare di non appartenere alla sua famiglia …

 

 

 

 

 

Vampiro

(Edward)

 

 

 

 

 

Avrei desiderato che tutto ciò non fosse mai accaduto.

Ci stavamo preparando ad una battaglia e,perlomeno nell’epoca in cui avevo vissuto ed ero nato,non era un buon segno. Mi chiedevo come ne saremmo usciti: vincitori?

Già,la vittoria …

Leggevo chiaramente l’emozione,l’eccitazione sui volti dei miei familiari,pronti a combattere.

Perché mi sentivo così estraneo a quel luogo in quel momento?

Era come se un soldato non volesse arruolarsi  nell’esercito locale .. come se stessi cercando di sfuggire al mio stesso destino …

Ma no,quale destino …

Il mio destino era già compiuto: una vita eterna davanti ai miei occhi,fatta di monotonia e solitudine. Non esistevano i pro nell’esistenza di una creatura dannata come me,non sarebbero mai esistiti.. Mi vergognavo di ciò che ero,ma non lo avrei mai detto a nessuno,specialmente a Carlisle. Lo avrei ferito,sicuramente,ma avevo l’impressione che in fondo lui l’avesse sempre saputo .. avesse sempre percepito che quella vita non era per me …

Io avevo aspirato ad altro.

Ma oramai era troppo tardo.

“Tanto vale che anche il soldato Edward Cullen si dia da fare”,mormorai tra me e me,con una vaga sensazione di rammarico.

 

“Mi chiedo cos’abbia Edward … “

Ecco,questo era esattamente uno dei tanti contro esistenti nella vita di un vampiro.

Ovviamente non vampiri in generale,si intende.

Pareva che al momento fossi l’unico ad avere la possibilità,se così poteva essere definita,di percepire ogni singolo pensiero della gente.

Girava voce che ci fosse anche qualcun altro,forse in Italia,ma che i suoi potenziali non fossero tanto eccessivi quanto i miei ..

Sentire quel solito e fastidioso ronzio nella testa,mi fece irrigidire ancora di più,come se non fossi di già una statua senza anima e cuore …

“Edward?” mi richiamò una voce squillante,preoccupata.

“Sì?”

Quei dialoghi mentali erano davvero curiosi nella maggior parte dei casi …

A volte preferivo non conoscere l’opinione di Alice sui bicipiti di Jasper …

“Va tutto bene?” chiese la solita vocina.

“Ti importa veramente?” chiesi,indifferente.

“Andiamo … cosa c’è?”

“Niente.” Ribattei prontamente,misurando il salotto a grandi passi.

“Edward,sappiamo entrambi che c’è qualcosa che ti turba.” Replicò.

Sospirai rumorosamente e mi voltai nella sua direzione: Alice Cullen sedeva sul divanetto appostato contro la parete sud e mi scrutava pensosa.

Mi soffermai con lo sguardo sui capelli corvini che racchiudevano quel volto così grazioso,ma allo stesso tempo capace di penetrarti all’interno …

Trasalii inspiegabilmente.

Temevo forse per il fatto che potesse esistere qualcuno capace di leggere anche me?

Beh,sarebbe stato giusto …

“Edward,parliamone.” Continuò.

“Alice,sto bene.”

“Non mi sembra.” Bisbigliò e la sua vocina era un che di irritante nella mia mente.

“Sul serio .. Falla finita.”

“Edward,magari posso aiutarti …”

-Sto bene!- gridai inconsapevolmente.

Abbassai immediatamente lo sguardo quando mi accorsi di aver letteralmente urlato … avevo ..aperto la bocca e dato fiato alle trombe senza nemmeno pensare ..

Percepii lo sguardo di tutti su di me e desiderai sprofondare sotto terra.

Ma non era quello l’Edward Cullen che conoscevo: alzai a mia volta lo sguardo su di loro e li scrutai con aria interrogativa,deciso a far distogliere l’attenzione dal momentaneo fenomeno da baraccone.

-Ehm,comunque … - proferì Carlisle,mantenendo l’attenzione su di me,- dovremmo organizzarci,ora. Jasper?-

E si rivolse al figlio, in piedi accanto ad Alice,le braccia incrociate sul petto.

Lo vidi sospirare rumorosamente,per poi lanciare un’occhiata fugace a tutti i presenti: Emmett,a poca distanza dalla mia postazione,sbuffò rumorosamente.

Mi voltai a guardarlo e avrei preferito non infiltrarmi nei suoi pensieri …:

“Disposizioni … qui ci vuole ben altro … “

Lessi sul suo volto l’afflizione,il dolore,la disperazione,la preoccupazione che aveva tenuto nascosta per anni e anni .. Ora tutte quelle emozioni erano riaffiorate in un colpo solo ..

Maledii gli umani,i vampiri .. tutte le creature presenti su quello che poteva essere definito,in qualche modo ( a me sconosciuto ) ..mondo.

Rammentai,senza volerlo, la figura di mio fratello  che tornava a casa Cullen,il mento … l’intero volto,incrostato di sangue.

Non era sangue di cervo … grizzly … puma ..

No,ben altro: sangue umano.

Non so quale volontà divina mi impedì di balzargli addosso,aggredirlo,imprecare e pregare che l’Inferno lo accoglierà a braccia aperte,se mai giungerà la sua ora …

Ma l’espressione che mi aveva lanciato .. di dispiacere,di afflizione.. lo aveva salvato dalla mia furia indomabile.

Avevo visto nella sua mente l’ancora ben nitido ricordo di pochi minuti prima,quando aveva attaccato la giovane Jessica Stanley in un vicoletto deserto della piovigginosa Forks.

Impaurita aveva seguito ogni singolo movimento del suo assassino …

Il passo lento con il quale le si era avvicinato … il volto che si chinava di lato … i denti,inizialmente serrati, che si schiudevano con un ringhio e si posavano con ferocia sul suo collo.. E poi i suoi ultimi gemiti.. le sue ultime parole inintelligibili ….

Ed ecco Emmett che fugge,in preda alla disperazione ..

Incapace di credere a ciò che ha appena compiuto …

 

-Per ovvie ragioni,Emmett non parteciperà.- sbottò Jasper,posizionandosi all’angolo opposto della stanza.

-Cosa?- protestò lui,avanzando verso il fratello con le mani chiuse a pugno.

Vidi la figura di Rosalie raggiungerlo e condurlo verso un divano,dove lo spinse ad accomodarsi.

“Ma come …” ringhiò Emmett fra se e se, incenerendo Jasper con uno sguardo.

Non se ne curò,ma riprese a parlare,mentre Carlisle ed Esme mi raggiungevano con rapidità.

Con la coda dell’occhio li vidi intenti a mantenere le distanze fra me e loro,come se non volessero intralciare la mia intimità ..

-Bene, ora tutti voi sapete,- continuò Jasper,- che i Quilete sono convinti che anche Emmett sarà con noi,nonostante abbia compiuto..

-E cosa diranno notando la sua assenza?- intervenne Rosalie.

-Probabilmente si stupiranno,ma noi diremo loro che ha semplicemente raggiunto il clan di Tanya a Denali.- rispose,prontamente.

-Per fare cosa?- intervenne Esme,lanciando ad Emmett un’occhiata compassionevole.

-Ritrovare il giusto equilibrio.-

“il giusto equilibrio … “ ripeté Emmett,con un ghigno.

Tentai di concentrarmi,seppur con discreti risultati,sulle parole di Jasper:

-Ora,sappiamo bene che la polizia locale sta ancora investigando sulle cause della morte di Jessica Stanley e al momento non hanno trovato una buona pista da seguire.- proseguì,- Ben presto scopriranno che in realtà non si è trattato di un banale omicidio,vista la totale mancanza di prove,ma non arriveranno mai ad una conclusione che potrebbe includere parole come “vampiro” o “collo mozzato”.-

-E allora perché non posso partecipare?!- gridò Emmett,facendo sobbalzare Esme al mio fianco,- Hai detto tu stesso che al momento non sono ricercato dagli agenti,o no?!-

-Certo,- annuì Jasper,cercando di mantenere la calma,- ma i Quilete,notando che sei ancora tra noi,potrebbero indirizzare la polizia ad investigare su di te .. e gli “esperti” agenti che hanno qui a Forks,pur di portare a termine questo caso,si inventerebbero una qualsiasi scusa appena plausibile per sbatterti dentro.-

La spiegazione di Jasper,la sua teoria,sembrava avere una certa logica,e a quanto pareva dai loro pensieri,anche gli altri erano pienamente d’accordo.

Con una piccola eccezione …

-Perché mai i Quilete vorrebbero farmi incarcerare?- sbottò Emmett,- Non sarebbe meglio per loro uccidermi e basta?-

-Oh Beh … - sospirò Jasper,- A quel punto sarebbe difficile dare una spiegazione a proposito della tua improvvisa sparizione … oppure,se volessero mostrare il tuo cadavere agli abitanti di Forks,capire la causa della tua morte.. A quel punto gli agenti sarebbero ancora più confusi,e più occupati.. e finirebbero per non portare a termine ne le investigazioni sulla tua deceduta,né su quella della Stanley. Perciò … -

-Ok,ok … - si arrese Emmett,appoggiandosi alla poltrona con un sospiro,mentre Rosalie gli carezzava delicatamente i capelli.

-Quindi Jasper? Quali sono le disposizioni?- proruppe Carlisle,lo sguardo sempre più duro.

Vidi Jasper avanzare verso la libreria del salotto,afferrare uno dei tanti volumi e aprendolo,far scorrere le varie pagine fino a puntare lo sguardo su un piccolo foglio bianco che riuscivo ad intravedere dalla mia posizione.

Lo afferrò e,spiegandolo,gli diede una rapida occhiata.

-Allora ..-

-Ma te lo sei scritto?- sbottò Emmett,con un ghigno.

Jasper lo ignorò e nascose il foglio nella tasca dei jeans.

“Idiota.” Borbottò una vocina distante,che riconobbi come quella di Alice ; stava scrutando Emmett con uno sguardo che la diceva lunga.

-Beh?- proferì Esme,facendo tornare jasper a concentrarsi sul suo discorso.

-Ecco,io pensavo che potremmo dividerci in questo modo: Esme e Rosalie si occuperanno di Forks e dintorni,prestando attenzione anche ai boschi.- ed indicò le due donne,rivolgendo a Carlisle un sorriso cameratesco: come facevano ad essere così felici?

Non riuscivo ad essere tanto esultante,era come se il vecchio Edward Cullen fosse scomparso … .

-Bene.- riprese,sorridendo ancora una volta,- Ora,sono quasi del tutto convinto che loro assegneranno lo stesso compito ai più deboli del branco.

-Quindi,chi..?-

-Non so … - sospirò,- voglio dire ..  i pochi che conosco hanno dei potenziali piuttosto alti e probabilmente avranno il compito che io assegnerò ad Alice e Carlisle.-

-Sarebbe?- squittì Alice entusiasta.

-Il confine.-

-Il confine?!- gemette Esme,e voltandomi notai la sua espressione preoccupata.

-Esatto.-

-Jasper .. è troppo pericoloso … - mormorò,e se non fosse stato per la consapevolezza di sapere che mia madre adottiva era un vampiro, l’avrei sorretta per evitare che svenisse.

-Questo non è nulla in confronto a ciò che ho deciso di assegnare a Edward.- proseguì,rivolgendomi un ampio sorriso.

Io sostenni il suo sguardo,cercando di mantenere un’espressione neutra.

-E cosa sarebbe?-

-La Push. – rispose in un sussurro.

Notai le espressioni sbigottite di tutti i presenti,e nel frattempo tutti i loro pensieri cominciarono a farsi spazio tra i miei,nella mia mente.

Annuii,incapace di fare altro. La parte meno nobile di me mi spingeva a rifiutare,ad oppormi alle decisioni di mio fratello per il bene dei miei famigliari … ma dall’altra,ero estatico .. probabilmente la parte cavalleresca del mio essere cominciava a riaffiorare pian piano...

-Jasper..- lo richiamò Alice, e ci voltammo tutti nella sua direzione.

-La Push …?- ripeté,incredula.

-Sì. E’ il compito più adatto a lui.- rispose,e non potei fare a meno di trattenere un sorriso.

-Ma Jasper … - protestò Rosalie,e mi stupii del fatto che avesse deciso di intervenire.

-Suvvia, Edward sarà molto attento,non è vero?- borbottò Carlisle,voltandosi nella mia direzione. Annuii,e tornai subito a concentrarmi sulle parole di Jasper:

-Ed io infine, mi appresterò ad aiutare chi di voi ne avrà bisogno.-

-Giusto .. – sussurrò Esme,con uno sguardo a dir poco materno.

-Esme,andrà tutto bene … - la rassicurò Carlisle,stringendola in un abbraccio.

 

Per un instante che definirei infinito,il silenzio calò sulla stanza e potei percepire,seppur non volendolo,i pensieri di tutti:

“ Come ha potuto … Edward,voglio dire.. è pur sempre Edward! “ piagnucolava Alice,seduta al solito divano.

“Non sono convinta che tutto si risolverà … “

Stranamente Rosalie con quel suo insulso pensiero riuscì a farmi irrigidire.

“Non ci posso credere … i miei figli … “

Cercai di ignorare i pensieri di Esme ..  probabilmente ascoltandoli,se avessi avuto la possibilità di piangere,lo avrei fatto.

E ovviamente Emmett e Carlisle erano altrettanto poco convinti..

“Forse dovrei parlare con Edward … “

Mi sorprese il fatto che Jasper stesse rimuginando su ciò,probabilmente mi sarei aspettato un “ma guarda che idioti .. come ci si può preoccupare di una cosa del genere?”

Mi affrettai a raggiungerlo e quando gli fui davanti,gli rivolsi un’occhiata interrogativa.

-Hai sentito,eh?- sussurrò.

-Già .. –

-Senti,dobbiamo parlare.- e mi condusse fuori.

Quando si fu richiuso la porta alle spalle,riprese a parlottare:

-Vedi,io non sono sicuro di aver fatto la scelta giusta … -

-No jasper,vedrai che andrà tutto bene … - lo interruppi,lo sguardo fisso davanti a me,perso nel vuoto.

-E se così non fosse? Edward,non mi sono mai sentito così perso … - confessò,sospirando.

-Perso? Jasper,hai fatto un ottimo lavoro.-

-Dici? E se per caso i Quileute assegnassero lo stesso compito di Alice a … Billy Black?!-

-Probabile … - mormorai,- ma Alice saprà cavarsela,in ogni caso. -

-Sai cosa devi fare Edward,vero?- si rabbuiò,all’improvviso.

-Sì?-

-Eliminarli.- sibilò.

-E cosa si dirà in giro a proposito della loro improvvisa sparizione?-

-Beh .. una partenza che nessuno si aspettava.- ghignò.

Ricambiai,ridendo di gusto.

 

 

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Capitolo 3
*** Visione ***


Eccovi il terzo capitoloo!!

Allora,questo sarà raccontato da Bella …=) =) =]

 

E beh,spero di ricevere altre recensioni … !!

..magari sempre di più,sisisisi …

Comunque,grazie a : ka chan; _sefiri_; gianna88

Per aver commentato!! =D

 

-$ara

 

 

 

 

Visione

 (Bella)

 

 

 

 

-Leah,Quil, Embry e Paul avranno sotto controllo Forks.-

-Cosa? Jacob,scherzi,vero?- protestò Charlie,fissandolo inorridito.

-Perché dovrei?- ribatté, perplesso.

-Voglio dire .. Leah! Senza offesa,- si affrettò a precisare,rivolgendo uno sguardo alla ragazza,-  è un compito troppo arduo per lei … è,debole! – esclamò,non trovando altre parole.

- Charlie,non hai riflettuto sul fatto che i succhiasangue,probabilmente,assegneranno ai più deboli i territori che meglio possono controllare? Quindi Forks e i boschi,si intende.- osservò Jacob,con l’aria di chi la sa lunga.

-E se non fosse così? Se questi ragazzi si ritrovassero a combattere contro tipi come il capo e il ragazzo nerboruto?- proseguì Charlie,sicuro delle sue parole.

-Oh beh … - intervenne Quil, appostato in un angolino della stanza,- Sapremo difenderci. Anche se questa tua opinione che hai di noi Jacob,non mi piace affatto .. –

-Che intendi?- protestò.

-Ci hai veramente assegnato questo compito perché ci consideri deboli?-chiese,in un sussurro.

Vidi Jacob indugiare a lungo e poi,con un’espressione di vago imbarazzo,alzare lo sguardo sul compagno ed annuire debolmente.

Preferii non assistere alla reazione di Quil, quindi mi voltai e attesi che Jacob riprendesse a parlare:

-Bene … detto questo,passiamo agli altri .. io,Charlie, Billy e Sam ci occuperemo del confine.-

Osservai chi era appena stato nominato annuire e sorridere,esultante.

Si poteva essere felici al pensiero di partecipare ad una battaglia?

Forse sapere che c’era una speranza di eliminare stupidi assassini riusciva a rendere estatica anche me …

-Seth e Jared,la costa.- continuò.

-E infine,il nostro asso nella manica: Bella. – concluse,quasi in un sospiro.

Incontrai il suo sguardo e rimasi a fissarlo assorta,in attesa che anche la guerriera Swan venisse arruolata.

-La Push. -

Annuii,convinta,ma a quanto pareva tutti gli altri intorno a me non erano pienamente sicuri  che Jacob avesse fatto la scelta giusta ….

-Se è come dici tu,i succhiasangue avranno assegnato la stessa zona ai più forti,o no?- intervenne Sam,le braccia incrociate sul petto. Scorsi la figura di Billy a pochi centimetri da lui che scrutava il figlio con curiosità.

-Esattamente: e non vi sembra forse che il membro più “forte” di questo branco sia Bella?- replicò,guardandomi di sottecchi.

-Ovvio … - borbottò Sam,in risposta.

Jacob lo incenerì con uno sguardo,poi si voltò verso Leah,intenta a rimuginare su  chi fosse stato assegnato a  La Push tra i succhiasangue.

-Se la mia teoria è esatta,ci sarà il capo,suppongo … -

-Chi,il biondone?- rise Jared,dando di gomito a Paul.

-Non c’è nulla da ridere …. Quello è uno forte,con una certa esperienza. – sbottò Billy,irrigidendosi.

-Ha ragione Billy … - confermò mio padre,e la sua espressione era così dura che temevo potesse dare in escandescenze da un momento all’altro.

-Comunque,- proruppe Jacob,- volevo sapere cosa ne pensa Bella.-

-A proposito di cosa?- chiesi,dubbiosa.

-Del compito che ti abbiamo assegnato.- spiegò.

-Uhm ..  perfetto.- assentii cercando di non far risultare il mio tono di voce fin troppo sicuro.

-Ok … - annuì a sua volta, e si voltò in direzione di Charlie e Billy:

-Quando inizierà ufficialmente?-

Li guardai sbigottita,chiedendomi se si riferissero alla guerra o cos’altro.

-Suppongo ogni momento sia buono … - bofonchiò Billy,con una vaga punta di rammarico nella voce.

-perciò?- insistette Jacob,stringendo le mani a mo’ di pugno.

-Perciò diamoci da fare.- concluse Sam,guardandoci uno ad uno.

Quando il suo sguardo si soffermò su di me,avvampai violentemente,sicura che mi avesse rivolto un’occhiata intimidatoria .. finché riuscivo ad evitarle sarebbe stato meglio.

 

-E sia.-

 

 

 

                                                                 ***

Era tutto pronto.

Gli ultimi preparativi e la battaglia avrebbe avuto inizio.

Sentivo il cuore martellare freneticamente nel mio petto,minacciando di uscire da un momento all’altro. Ero già in posizione,nel territorio che avrei dovuto tenere sotto controllo: alla fin fine non mi aspettava un compito tanto impegnativo,si trattava semplicemente di uccidere ogni succhiasangue che si fosse infiltrato nelle proprietà di La Push.

Ero a pochi metri dalla microscopica casa di Billy e Jacob,piuttosto distante dal confine, dove erano invece appostati Charlie,Billy,Sam e Jacob.

Mi chiesi se fossero nascosti ..  cosa avrebbero fatto se un vampiro gli si fosse parato davanti all’improvviso? Beh ..  probabilmente mi avrebbero fatto risparmiare le forze,in quanto io avevo il compito di affrontare i succhiasangue già entrati nel territorio di La Push … e se fossero stati attaccati prima della loro infiltrazione,allora magari mi sarei potuta godere la giornata.

Sorrisi al pensiero …

Non avevo ancora effettuato la trasformazione,in quanto preferivo utilizzare le mie “incredibili” forze solo in un secondo tempo ..

Me ne stetti per diversi minuti appostata accanto ad un cespuglio,le braccia incrociate sul petto.

Era una vera noia ..

Forse avrebbero fatto meglio ad assicurarsi di sapere con precisione quando i Cullen avrebbero iniziato la battaglia … così si rischiava di morire per “disagio esistenziale” ..

I minuti trascorsero ed ero quasi sul punto di ritirarmi nella dimora dei Black,quando un movimento furtivo tra i cespugli a pochi metri di distanza,mi fece irrigidire.

Mi voltai in quella direzione,scrutando con attenzione ogni arbusto,ogni radice,ogni singolo albero …

Ed eccolo,il secondo fruscio. Non potevo arrischiarmi ad allontanarmi per la trasformazione … ma non intendevo nemmeno combattere il succhiasangue nelle vesti di inutile umana …

Certo un modo per difendermi dovevo pur trovarlo ..

Mi accucciai in posizione di difesa a pochi metri dai cespugli da cui proveniva il rumore,in attesa.

Mi chiesi se fosse veramente un succhiasangue …

Avrei dovuto avvertire l’odore sgradevole (fin troppo) già da parecchio tempo …

Ma non avevo arricciato il naso,nessuna essenza strana mi aveva invaso i polmoni …

Sospirai di sollievo,quando appresi che probabilmente mi stavo sbagliando,era solo uno del branco,arrivato in quelle zone per assicurarsi che stessi bene.

-Guarda che qui fila tutto liscio!- gridai,aggiungendo una risatina che avrebbe attenuato la tensione.

-Sul serio,torna a controllare il tuo territorio … - continuai,non ricevendo alcuna risposta.

Trascorsero alcuni minuti,durante i quali l’unico suono che continuai ad udire fu solo quel leggero fruscio che oramai continuava a riecheggiare nella mia mente.

-Ok … fa come vuoi .. – mi arresi,stanca di restare in allerta,- ora sai che sto bene,puoi anche andartene … - e mi accasciai contro un cespuglio,mentre l’aria umida mista di salsedine mi inebriava la mente.

Giocherellai con una ciocca di capelli,rimuginando su cosa stesse facendo quel licantropo nascosto … se voleva assicurarsi che fossi ancora pelle e ossa,perché non usciva allo scoperto?

Avrebbe di sicuro risparmiato quel tempo definito vitale in una battaglia …

-Senti,se sei Jacob,o non so chi … ti scongiuro di andartene: se dovessero arrivare i Cullen,cioè … - mi corressi all’istante,- i succhiasangue … -

-Ci hai chiamati Cullen?-

Trasalii.

Mi rizzai in piedi di scatto,mentre il cuore riprendeva il volo,sbattendo le ali veloce come un colibrì.

Mi voltai in direzione dell’ammasso di cespugli da cui era provenuta quella voce,così strana … dolce,soave … decisamente fin troppo differente da quella dei Quileute che conoscevo.

Mi arrestai nella mia solita posizione di difesa,attendendo che quell’essere si facesse vivo.

-Perché ci hai chiamati Cullen?- ripeté,in un sussurro,che però mi giunse alle orecchie forte e chiaro.

Avrei voluto rispondere, o meglio ancora … attaccare,lanciandomi verso gli arbusti …

Ma la bocca era chiusa ermeticamente e le gambe praticamente paralizzate.

Respirai a fondo,cercando di capire a cosa fosse dovuta tutta quell’insicurezza.

-Timida?- bisbigliò di nuovo la voce.

Ecco. Una provocazione. Proprio quello a cui avrei risposto se ne fossi stata capace.

-Giusto per la cronaca … io non sono uno dei tuoi. – continuò, e mi parve di udire anche una risatina sommessa.

“Già,come se non lo sapessi … “ pensai tra me e me,contorcendo i muscoli del volto in una smorfia.

Perfetto, L’unica cosa che ero capace di fare erano  sorrisini e smorfie varie.

Mi chiedevo dove fosse finita tutta quella forza che dicevano che possedessi …

-Senti, non sono venuto qui per parlare da solo,come uno sciocco per di più … Perciò,ti potresti degnare di rivolgermi almeno un saluto come si deve?-

Rabbrividii per l’ennesima volta,mentre il dolce suono di quelle parole echeggiava costantemente nella mia testa …

Perché diavolo me ne stavo lì impietrita,ad attendere chissà cosa! Possibile che non trovassi la forza di emettere un solo,ed unico suono … ?

-Allora?- s’intestardì ed io mi ritrovai ad essere scossa da brividi,o forse da singhiozzi … non riuscivo a rendermene perfettamente conto.

E poi …

.. lo vidi.

Una figura snella,slanciata che avanzava verso di me,facendosi largo, con grazia innaturale, tra i vari arbusti. Mi chiesi se fosse un miraggio,ma lì davanti avevo davvero la sagoma così elegante di un … vampiro. Respinsi la parola “succhiasangue”,che non si addiceva decisamente a quella creatura che mi si stava avvicinando con una naturalezza,bellezza e disinvoltura tale da farmi sentire un essere insignificante … e pensare che avevo definito la mia abbronzatura Quileute,i mie tratti forti ciò che di più incredibile potesse esistere a questo mondo ..

Ovviamente allora non ero consapevole del fatto che potessero esserci creature del genere …

Rimasi ammaliata di fronte a tanta bellezza ; gli occhi dorati,color topazio … un bagno d’oro nel quale avrei desiderato volentieri annegare ;i capelli ramati che racchiudevano quel viso così delicato,qualche ciocca ribelle che copriva la fronte;e poi il suo sorriso …

..quel sorriso sfavillante che quasi mi accecò.

Cercai di convincermi che quella creatura a pochi centimetri da me fosse solo una visione,eppure era così .. concreta? Fui quasi sopraffatta dal desiderio di allungare una mano e sfiorare quella pelle pallida,seguire il profilo perfetto dei muscoli del torace,delle braccia,raggiungere il volto e sfiorare le scure occhiaie.

-Edward.- sussurrò,tendendomi una mano.

-Isabella.- risposi,allungando a mia volta la mano ed afferrando la sua.

Rabbrividii al contatto con quella pelle fredda,eppure fu piacevole,una sensazione che mi parve di non aver mai provato in tutta la mia vita …

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Infinito ***


Allora …

Devo dire che questa volta mi avete fatta veramente feliceee!

Ho battuto il mio record personale di 4 recensioni …

Questa volta ne ho ricevute 5!! Whoooo!! [ovviamente continuate ad aiutarmi a battere questo penoso record … ugghhh…. ]

Comunque grazie a tutte voi che avete commentato,cioè:

sophie_95

_sefiri_

gianna88

ka chan

Inuyasha__girl92

 

Ok,ora vi lascio alla lettura di quest’altro capitolo,ancora una volta raccontato da Bella …

 

-Sara- =)

 

 

 

 

 

 

 

Infinito

(Bella)

 

 

 

 

 

-Beh,piacere di conoscerti.- continuò lui con disinvoltura,curvando le labbra in un ampio sorriso. Lo ricambiai,mentre la mia mente veniva invasa da un numero di domande a cui non seppi trovar risposta.

-E così i tuoi amichetti ti hanno assegnato La Push,eh?- non era ovviamente una domanda,bensì una constatazione,e lo osservai prendere a camminare su e giù per il piccolo giardino di casa Black. Notai quanto la sua figura,bellissima nonché dall’aspetto delicatissimo, fosse in contrasto con quel luogo,quasi … squallido.

-Non pensavo … - borbottò,- che potessero affidare un compito tanto difficile ad una fragile ragazza come te … -

-Sono molto più forte di quanto tu creda.- ribattei prontamente,e le parole mi uscirono così velocemente che non mi resi conto di aver ripreso il perfetto controllo dei muscoli della bocca.

-Ah,- sogghignò,voltandosi nella mia direzione,- allora è una provocazione ciò che serve per farti parlare?-

Avvampai fino alla radice dei capelli,ma riuscii comunque a mantenere il suo sguardo.

-Sei testarda.- osservò,incatenando quei suoi occhi dorati ai miei.

-Sì.- risposi,in un sussurro,cercando di mantenere un tono di voce neutro.

-Lo avevo capito …. –

-Da cosa?- sbottai,mentre riprendeva ad avanzare in mia direzione.

 

-Tu non accetti la tua natura.- constatò,oramai a pochi centimetri da me.

Aveva evitato la mia domanda,ed io ero il tipo di persona che odiava gli atteggiamenti evasivi. Decisamente. Indugiai con lo sguardo sul suo volto perfetto,per poi abbassarlo e imbarazzata,presi a fissarmi i lacci delle scarpe.

-Non c’è nulla di cui vergognarsi.- continuò,e il suo tono di voce era così profondo che sembrava stesse parlando a se stesso.

-Nemmeno te,vero?- domandai,notando quel vago senso di rammarico che la sua espressione esprimeva.

-Più o meno … - rispose,indifferente,- Mi sorprende il fatto che tu non mi abbia ancora ucciso.-

Quel cambio repentino di discorso mi disorientò per un momento,ma ripresi immediatamente il controllo di me stessa,anche se quel volto perfetto davanti ai miei occhi sembrava non smetterla di ipnotizzarmi ..

-Nemmeno te lo hai fatto.- replicai,incrociando le braccia sul petto,ed incontrando nuovamente quei bellissimi occhi color topazio.

-Già … - borbottò,- E stranamente la cosa non mi sorprende.-

-Cosa?-

-Beh … non ho voglia di attaccare una giovane signora.- rispose,elargendomi un altro dei suoi sorrisi.

-Sono pur sempre un licantropo.-

-Lo sei … ma non nel profondo.- sussurrò.

-Ma che vai dicendo?!- gridai inorridita,voltandogli le spalle,e avviandomi verso la dimora dei Black,decisa ad evitare il suo sguardo incantatore.

-E’ inutile fingere. Lo sappiamo entrambi.-

Mi sorprese la rapidità con cui  mi aveva raggiunto, e pensare che mi ero sempre considerata la creatura più veloce del mondo.. Cominciai a rimuginare sul fatto che forse ero sempre stata un po’ troppo orgogliosa di me stessa …

-Bella.-

Un mormorio. Una dolce parola che mi giunse alle orecchie con la stessa delicatezza di una carezza. Mi voltai,oramai a pochi passi dalla porta di casa Black,e  lo vidi ancora una volta intento a scrutarmi.

-Come mi hai chiamata?-

-Bella,sbaglio forse?- domandò,fingendo un’espressione preoccupata.

Scossi la testa impercettibilmente,chiedendomi come facesse a conoscere il mio … nome. Insomma,io mi ero presentata semplicemente come Isabella.

-Come devo chiamarti,io?- risi,cercando di eliminare la tensione scesa tra noi due,- Ed? Eddino?-

-Edward.- rispose,in un sussurro.

-Okay … - ghignai,questa volta determinata a sostenere il suo sguardo.

 

-Ehm,ti sembrerà stupido … - riprese a parlare,- ma … te senti,il … il .. mio odore?-

Esitai, chiedendomi se stesse mettendo in atto uno sporco trabocchetto o non so cosa per uccidermi .. ma che diavolo andavo a farneticare?

Probabilmente era il suo volto a mandarmi in trance … Forse avrei dovuto rischiare di mostrarmi meno coraggiosa,ed evitare il suo sguardo per potermi concentrare …

-No.- risposi,forse dopo un’attesa di un minuto o due ..

-Pensi che io senta il tuo?-

-No.-

-Perché?-

-Mi avresti già uccisa,suppongo.- osservai,- Quindi,alla fin fine … quando mi hai vista poco fa,non mi hai attaccato perché non hai percepito il mio incredibile e fetido odore,e non perché sono una signora.- e pronunciai l’ultima parola con una certa enfasi.

-Forse … - rispose semplicemente,- Ma una giovane signora lo sei di sicuro.-

-Se lo dici te … - sospirai.

Restammo in silenzio per diversi minuti,un silenzio imbarazzante rotto solamente dal lontano infrangersi delle onde sugli scogli di First Beach.

Ad un tratto cominciai a sentire che le gambe rischiavano di cedere sotto il mio stesso peso,probabilmente per il troppo tempo trascorso in una posizione a dir poco eretta (visto che avevo cercato di sostenere lo sguardo di quell’Edward,ben più alto di me di una decina, o giù di lì,di centimetri) e quindi mi accasciai a terra, in prossimità della finestra che dava sul salotto di casa Black.

-Dovrei aiutare il branco … - mormorai,pervasa improvvisamente da un vago senso di colpa.

-Perché … devi?- domandò,e notai la sua perfetta figura sedersi a pochi centimetri di distanza da me.

-Perché mi è stato assegnato un compito. Un compito importante. E … e non voglio deluderli,visto il fatto che alcuni di loro mi considerano addirittura debole per questa battaglia.- sbottai,irritata.

-Debole?- rise.

-Sì,cosa c’è di tanto divertente?!- sbottai,voltandomi a fissarlo.

-Sei la creatura più pericolosa che abbia mai incontrato.-

-Ah si?- sogghignai,- e come fai ad esserne certo, se non ti ho ancora attaccato? Che ne dici,un piccolo scontro – me e te – e poi potrai anche rimangiarti le tue parole.-

-Non intendo battermi.- rispose deciso, fissandomi con sguardo inquisitore.

-Ok … era solo un’idea … -

-Pessima idea. -

-Andiamo … non dirmi che da perfetto vampiro che sei,non oseresti attaccare un licantropo indifeso per portare a casa un po’ di quella gloria che tutti desidererebbero conquistare?-

-Dipende dal licantropo.- borbottò,guardandomi severo.

-E allora …  che genere di licantropo saresti disposto ad uccidere?-

- Al momento non lo so … - rispose,pensoso- ne conosco solo uno che non oserei toccare.-

Mi chiesi a chi si riferisse … Non potevo di certo essere io,in fondo non mi aveva attaccata semplicemente perché non aveva percepito il mio orribile odore .. Forse cominciava addirittura a dubitare che fossi un licantropo.

-Ah.-

-Ne sei sorpresa?- domandò,inclinando il capo di lato per potermi osservare.

Rimasi nuovamente incantata da tanta bellezza,ma riuscii a riprendermi, e distogliendo lo sguardo,annuii impercettibilmente.

-Io non lo sarei,al tuo posto.-

-Perché non hai intenzione di uccidere questo licantropo?- proseguii,intimandolo ad andare avanti.

-Percbè … Sa che in questo dannato mondo c’è una vita migliore per lui,ma che non avrà mai la possibilità di goderne i privilegi … Non apprezza perciò quello che è,o meglio … è diventato. Ma non vuole deludere chi gli sta intorno,quindi cerca di convincere anche se stesso che in fondo deve accettare e andare fiero della sua natura … . – concluse,in un sospiro.

-Come hai saputo cogliere tanti particolari della mia vita in così pochi minuti?- domandai,cercando di non mostrarmi sbigottita. Lo ero,eccome se lo ero.

Io ero il licantropo di cui parlava.

E quella che aveva appena terminato era la perfetta descrizione della mia stessa vita.

-Sai … spesso anche un’espressione,una parola .. possono farti intendere molto.- rispose,sorridendomi con disinvoltura.

-A me sembra che tu possa fare molto di più. – replicai,con aria pensosa.

-In che senso?-

-Beh … è come se io fossi stata .. voglio dire,come se io sia un libro aperto per te. – risposi,cercando di spiegare ciò che frullava nella mia mente con le parole più semplici che riuscii a trovare.

-Vorrei fosse così … - sospirò,rivolgendo lo sguardo al cielo plumbeo.

-Cosa intendi dire?-

-Nulla .. – si affrettò a rispondere,- niente di cui preoccuparsi.-

E gettando il capo all’indietro esplose in una fragorosa risata,tanto divertita e sincera che riuscì a contagiare anche me. Lo guardai di sottecchi,chiedendomi cosa volesse dire con il suo discorso di poco prima …

Era strano,essere così vicina ad una creatura che mi avevano insegnato a definire pericolosa,un assassino. Ed era altrettanto difficile capacitarsi che quell’Edward potesse avere la forza,il coraggio di commettere azioni condannate dalla legge.

Eppure aveva appena detto che avrebbe deliberatamente ucciso un licantropo …

… ma non me.

Tutto ciò riusciva a  rassicurarmi,anche se in realtà avrei dovuto temere per i restanti componenti del branco,continuamente minacciati dal fatto che un vampiro potesse ucciderli.

 

-Bella?-

-Sì?-

 

-Non puoi immaginare quanto vorrei che questo momento si prolungasse all’infinito.-

 

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Capitolo 5
*** Rivelazioni ***


Allora,eccomi qui con il quinto capitolo!

Beh,devo dire che sono davvero soddisfatta … grazie a tuttee!!

In particolar modo a gianna88, _sefiri_, Inuyasha__girl92, ka chan, MoonlessNight e memi16 per aver commentato .

E a kira988 per aver inserito la storia tra i preferiti =)

 

Bene …

… ora vi lascio alla lettura del nuovo capitolo,

che io considererei di transizione,

in quanto non accade nulla di speciale [il bello arriva nel prossimo … ] ..

spero vi piaccia comunque ….

 

Commentate in tante

e.. aggiungete ai preferiti!

 

-Sara =)

 

 

 

 

 

Rivelazioni

(Bella)

 

 

 

 

Infinito.

Quella parola riecheggiò a lungo nella mia mente.

Mi voltai nuovamente in sua direzione,e notai dipinta sul suo viso un’emozione che sembrava non aver mai provato … libertà,spensieratezza ….

-Edward?- lo richiamai.

-Sì?- mi guardò e cessò di ridere con la stessa rapidità con cui aveva iniziato.

-Perché ci stiamo comportando così?-

-Che vuoi dire?-

-Dovremmo … combattere, e invece … -

-Bella,- mi interruppe, con tono severo,- io non voglio scontrarmi con nessuno. Non ne ho la minima intenzione. Perché dovrei?-

-Io non sto parlando solo di te … - sospirai,- ma anche di me … E ciò che più mi sorprende è il fatto che … non sento nascere in me quell’istinto battagliero che dovrei avere. Che dovrei saper dominare. E’ come se …. –

-Bella, a volte devi lasciare che i fatti prendono quella piega a cui sono destinati,senza interferire.- intervenne nuovamente,incatenando il suo sguardo al mio.

-Cosa intendi?-

-Non vedo perché dobbiamo portare guerra e morte in questa piccola cittadina se … se non vogliamo.-

Notai che anche lui aveva difficoltà ad esprimersi,probabilmente per il mio stesso motivo … senso di colpa.

-Edward … io devo aiutarli.- ribattei,in un sussurro, e tentai di ricacciare indietro le lacrime.

Mi chiesi a cosa diavolo fossero dovute,ma in quel momento la mia mente era completamente annebbiata …

-Desideri la guerra,l’odio .. la morte,allora?- mi rimproverò severamente.

-No,no … - protestai,scuotendo la testa vigorosamente,- è solo che loro si fidano di me,e secondo i loro piani .. te ora non dovresti essere qui.-

-Cosa?-

-Intendo che dovrei averti già ucciso.- spiegai,fissandolo negli occhi.

-Ah  …. –

-Ma non voglio. Perché … perché … - balbettai,incapace di formulare un concetto che avesse potuto comprendere. In realtà io stessa non riuscivo a capire la situazione in cui mi trovavo, e ciò non faceva altro che peggiorare la situazione.

-Io non avrei il coraggio di ucciderti,Bella.- bisbigliò,e il suo sguardo era così profondo che temetti stesse penetrando all’interno del mio stesso corpo.

-Neanche io … -

-Perché in te c’è qualcosa di diverso.- mi interruppe nuovamente.

Esatto. Diverso.

Era quella la parola giusta.

In Edward c’era qualcosa di diverso.

Avevo sempre pensato che i vampiri fossero strane creature omicide, pronte a mozzare il collo al primo passante e a nutrirsi della loro … vita.

Ma lui no …

Certo,nella mia mente riecheggiavano sempre le sue parole di poco prima:

Dipende dal licantropo” aveva detto …

Perciò avrebbe deliberatamente ucciso  un tipo come Jacob,Billy o  … mio padre.

Ma non me.

 

-Anch’io credo che tu non sia come gli altri.-

-Ne hai incontrati altri? Di vampiri,intendo.- chiese,quasi sbalordito.

-No … ma il branco me ne ha parlato.- risposi,cercando di rilassarmi un poco,appoggiata contro il muro esterno della dimora dei Black.

-Ah … non voglio nemmeno immaginare cosa ti abbiano detto … - sospirò,e a stento riuscì a trattenere una risatina.

-Perché dici così?-

-Probabilmente ti avranno riferito che ce ne andiamo in giro a nutrirci del sangue di povera gente innocente,badando quindi solo ai nostri bisogni .. che viviamo in un’oscura cripta, e che non possiamo girovagare per le strade di Forks di giorno.-

-Premettendo che l’ultima affermazione non mi sembra assolutamente verosimile,in quanto siamo in pieno giorno e tu te ne stai seduto comodamente all’ombra …. –

-Già. Ombra … - sussurrò,trafiggendomi con un’altra di quelle sue occhiate intense.

-Allora … allora è vero?-

-No … se ce ne stiamo al sole,l’unico effetto può essere questo … - borbottò, alzandosi in piedi e posizionandosi a pochi metri da me,in un punto perfettamente illuminato dal sole.

E allora lo vidi …

Era .. strabiliante.

Mi sorpresi del fatto che non me ne fossi resa conto all’inizio …

La sua pelle era come un diamante dalle mille sfaccettature,sfavillante …

.. ed era bellissimo.

-Ti faccio paura?- domandò divertito,ma io in tutta risposta,scossi la testa.

-Bene.- commentò,con un ampio sorriso sulle labbra.

Tornò a sedersi al mio fianco,e questa volta fu così vicino, che sentii le nostre ginocchia sfiorarsi appena.

-E comunque … - proseguì,sogghignando,- viviamo in una normalissima casa al limitare di Forks e … non uccidiamo nessuno.-

-E allora quella ragazza? Jessica Stanley … -

-A volta l’istinto prevale sulla logica,sui nostri principi … -

-Principi? –

-Solo per mettere le cose in chiaro … quello che voi chiamate il nostro capo,ci ha insegnato a non assassinare povere persone umane … per nutrirci. No … -

-E allora … -

-Animali. –

-Ah … - assentii,con un sospiro di sollievo.

-Che c’è? Temevi che i tuoi avessero ragione?-

-Già …. – annuii,leggermente imbarazzata.

-Sai … a me non si può mentire a proposito del tuo branco …. – aggiunse,lasciando vagare lo sguardo da me ai cespugli davanti a lui.

-Come sarebbe a dire?-

-Più o meno … non mi si possono nascondere le bugie,sì .. diciamo così. –

-Ehm … - balbettai confusa,cercando ci capire dove andasse a parare con quel discorso.

-Sono tutti libri aperti da poter leggere,a volte noiosi … altre interessanti … Spesso i loro pensieri sono anche insulsi,stupidi … -

-Pensieri?- gridai incredula,e solo allora mi resi conto di ciò che stava realmente dicendo.

A quanto pareva … leggeva nella mente delle persone,i loro pensieri …

Avvampai immediatamente,chiedendomi se avesse colto tutte le mie assurde fantasie sulla sua bellezza e roba varia …

-Tranquilla,non riesco a captare anche un tuo solo ed unico pensiero … -mi rassicurò,e nella sua voce mi parve di cogliere una punta di tristezza.

- Che?-

-Già … lo avevo detto che eri diversa dagli altri … i pensieri del tuo branco riesco perfettamente a percepirli,ma non i tuoi … - spiegò,voltandosi a guardarmi.

-Ah …. – mormorai,ancora incapace di credere alle sue parole.

 

-Comunque, per quanto altro tempo hai intenzione di restare a cuocerti sotto questo sole?- proruppe di colpo,quasi divertito,dopo un silenzio che sembrava fosse durato secoli.

-Dove credi che possa andare?- sbottai, rendendomi conto che se mi fossi allontanata troppo dal territorio di La Push avrei rischiato di incrociare un licantropo.

-Oh beh … hai tutta La Push per te. – rispose,sorridendo e tendendomi una mano per alzarmi.

Indugiai, sicura che probabilmente la sensazione sarebbe stata la medesima di quando ci eravamo presentati … uno strano contatto,freddo ma … piacevole.

Perciò accettai l’aiuto e mi ritrovai in piedi accanto a lui,ora intento a scrutare tra i cespugli da cui era spuntato poco prima.

-Allora?- chiesi irritata,le mani sui fianchi,- Te cosa fai? Te ne torni dai tuoi?-

-In teoria dovrei controllare il territorio di La Push,in fondo erano queste le disposizioni … - rispose,con aria pensosa,- Quindi non vedo perché dovrei far ritorno a Forks.-

-Okay … - assentii,- ed in teoria,- imitai la sua voce con un risolino,- anch’io dovrei restare qui … -

-Esatto … -

-Allora? Che si fa?-

Stranamente comparve nella mia mente l’immagine di noi due che combattevamo visto il fatto che stavamo morendo di noia … oh beh,che sciocchi pensieri  erano i miei …

Continuava a ripetermi che,per qualche strano motivo,non mi avrebbe attaccata,e per un’altrettanta strana ragione,nemmeno io lo avrei fatto …

-La costa … - sussurrò lui,dopo qualche minuto di riflessione.

-Eh?-

-Una passeggiata sulla costa .. – chiarì,rivolgendo il suo sguardo agli scogli di First Beach,- a quest’ora dovrebbe essere deserta,perciò non darò troppo nell’occhio … -

Capii cosa intendeva,e probabilmente aveva ragione .. non ero sicura che quella sua vaga somiglianza con un diamante sarebbe passata inosservata agli occhi di un normale essere umano ..

-Non possiamo.- risposi,cercando di non mostrare quanto fossi delusa.

-Perché no? Sei ancora convinta che l’idea di combattere sarebbe di gran lunga migliore?-

-No … -

-Beh? –

-La costa è sotto controllo di alcuni membri del branco.- risposi,alzando lo sguardo sul suo volto assorto.

-Cercheremo di non farci notare. – fece lui,dopo qualche secondo,con una disinvoltura alquanto incredibile.

-Sei serio?-

-Certamente.- rispose,e prese a camminare verso un sentiero che conduceva alla spiaggia.

Mi affrettai a raggiungerlo,accecata dalla luce del sole e contemporaneamente dai vari bagliori che emanava la sua pelle.

-Edward,stai scherzando,vero?!- gridai,apprestandomi ad imboccare la stradina,seppur con fare incerto.

-Perché dovrei?- urlò lui di rimando,ridendo sommessamente.

-Vuoi che ti uccidano subito? Lascia almeno  che sia io a compiere il grande atto … - scherzai, e in pochi secondi mi ritrovai al suo fianco.

Mi chiesi se avesse rallentato o se io avessi semplicemente accelerato, ma la seconda opzione mi parve alquanto strana …

-Quanti sono?- domandò all’improvviso,e notai che la sua voce era diventata quasi un sussurro.

-Uhm … due. – risposi,cercando di mantenere un tono di voce altrettanto basso e accorto.

-Ah …. – rise,divertito,- nulla di cui preoccuparsi allora.-

-Edward.- lo richiamai,afferrando un lembo della sua leggera camicia.

-Sì?- si voltò nella mia direzione con un’espressione curiosa dipinta sul volto.

Esitai,chiedendomi cosa in realtà volessi dirgli …

.. Che non volevo che lo uccidessero?

Che non poteva rischiare?

Sì … era vero,ma non riuscivo a trovare le parole adatte … Forse mi stava ipnotizzando per l’ennesima volta.

Alzai lo sguardo in alto,e scrutai attentamente tra i fitti rami degli alberi che si incrociavano a pochi metri dalle nostre teste … era come se gli stessi chiedendo aiuto,ma ero consapevole del fatto che non sarebbe mai arrivato …

Sospirai,e facendomi forza dissi:

-No Edward. Non puoi … morire.-

-Morire? Credi davvero che se non fossi certo della nostra incolumità,mi arrischierei a raggiungere la spiaggia,nonché zona costantemente sotto controllo dei licantropi?-

-E come fai ad esserne certo?-

-Lo sono .. e basta.- concluse,ricominciando ad avanzare rapidamente.

Fortunatamente riuscii a mantenere il suo passo e in meno di un minuto fummo alla spiaggia.

-Uhm … - borbottò,arricciando il naso,- in effetti riesco a percepire una scia della vostra,o meglio … della loro,sgradevole essenza …. –

Mi guardai intorno preoccupata,in cerca dei licantropi che erano stati assegnati alla costa.

Ma non vi era nessuna traccia …

-Torniamo indietro.- feci,misurando il tono della voce.

Si voltò nuovamente e ancora una volta potei realizzare quanto fosse … non avevo parole adatte per descrivere una simile bellezza.

Mi soffermai con lo sguardo sui lineamenti perfetti di quel volto,i capelli … le ciocche ribelli che gli coprivano la fronte … era l’incarnazione terrena della perfezione,della bellezza più assoluta …

Non osai confrontarmi con lui …

Probabilmente ai suoi occhi risultavo squallida ….

Alzai lo sguardo sugli occhi topazio,ora incatenati ai miei.

Mi resi conto che era tanto vicino che allungando una mano avrei potuto (ma non sarebbe di certo accaduto)sfiorare il bel volto,ora concentrato e … l’espressione dolce che vi lessi mi colse di sorpresa.

-No.- bisbigliò,scuotendo impercettibilmente il capo,e lo vidi allungare una mano che si posò delicatamente sulla mia guancia.

 

Avvampai fino alla radice dei capelli,e solo la sua pelle fredda riuscì ad attenuare l’incredibile sensazione di calore.

 

 

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Capitolo 6
*** L'avvertimento ***


Allora,dopo aver passato una notte insonne a causa del triste finale de “Il bacio d’argento”,mi sono decisa a mettermi al pc e scrivere questo sesto capitolo …

Devo davvero ringraziarvi tutte,per aver commentato di nuovo … non potete immaginare la mia felicità quando noto che ci sono nuove recensioni!!!!

Quindi, grazie in particolare a MoonlessNight, gianna88, Inuyasha__girl92, memi16 e Mamara per aver commentato; niky_d e Roxyz per aver inserito la storia tra i preferiti!

 

Bene,ora potete leggere questo ennesimo capitolo,e mi raccomando … recensitee!!

 

-Sara {

 

 

 

 

 

 

L’avvertimento

 (Bella & Edward)

 

 

 

Fece scorrere delicatamente le sue dita lungo la mia guancia, tracciando strani ghirigori. Alzai lo sguardo sul suo volto e lo vidi ancora più concentrato di prima,la stessa concentrazione che io avrei applicato per risolvere un problema di trigonometria.

Attesi che quella magnifica sensazione svanisse con le sue dita affusolate che si ritiravano,ma non accadde … anche quando mi sorrise e notai che aveva ritratto la mano,la scia di calore lasciata dal suo tocco aggraziato non scomparve,e feci del tutto per godere al massimo di quel momento.

-Beh?- rise divertito, guardandomi assorto.

-Beh cosa?- ripetei,perplessa.

-Niente … - sospirò, e cominciò ad avanzare verso gli scogli appena visibili all’altro capo di First Beach. Senza pronunciarmi,lo raggiunsi e procedetti in silenzio il mio cammino,ritornando con la mente a pochi minuti prima,alla strana sensazione che avevo provato.

Ebbi l’impressione che anche Edward avesse percepito qualcosa di strano nell’aria,come me,qualcosa di eccezionale … ma mentre mi apprestavo a percorrere la mezzaluna sabbiosa di First Beach,rimuginai sul fatto che forse aveva semplicemente avvertito essenza di licantropo per l’ennesima volta.

Scossi la testa,come per liberarmi da quegli assurdi pensieri che continuavano ad attraversare incessantemente la mia mente …

Mi accorsi solo a metà del tragitto che ero immersa sino alle caviglie nell’acqua fredda e pura dell’oceano,mentre Edward a pochi metri di distanza da me,procedeva lentamente, lo sguardo come al solito intenso e le mani che affondavano nelle tasche dei blue jeans.

Era bellissimo,e non avrei mai cessato di ripetermelo …

Mi domandai se anche gli altri membri della sua famiglia fossero come lui,le incarnazioni terrene di perfezione,grazia e naturalezza …

Ma no,probabilmente lui era una qualche strana entità divina discesa dal cielo per incantare persone come me …

Già,quella teoria cominciava a rafforzarsi sempre di più nella mia mente.

Aveva il vago aspetto di un diamante e di un angelo allo stesso tempo … sorrisi divertita,dopo che il mio subconscio aveva fabbricato una così assurda similitudine …

-Come te la cavi a nuotare?- proruppe all’improvviso,il tono di voce curioso.

-Beh … - borbottai,voltandomi verso quel meraviglioso angelo,- … me la cavo.-

Esplose in una risata fragorosa,e ancora una volta non riuscii a reprimere la mia strana teoria del dio sceso dal cielo …

-Perché me lo domandi?-

-Pensavo fossi stato chiaro … -

-Cosa stai dicendo?- domandai,preoccupata.

-Andiamo … se una persona ti rivolge un quesito del genere non è forse chiaro che ti sta invitando a fare una nuotata?- spiegò.

M’irrigidii, e non osai rispondere finché non ci trovammo in prossimità degli scogli.

Lasciai vagare lo sguardo dalle acque profonde dell’oceano alle mie scarpe,in preda ad una strana agitazione.

-Allora?- insistette,e in pochi secondi me lo ritrovai davanti,il suo sguardo inquisitore che mi scrutava attentamente.

-E vada per questa nuotata … - sbottai alla fine,incapace di rifiutare quella proposta tanto assurda quanto eccitante.

Sorrise e,mentre i riflessi della sua pelle continuavano ad abbagliarmi,mi tese la mano ancora una volta. Ma questa volta la differenza fu nel fatto che non esitai,ma l’afferrai immediatamente e mi lasciai trascinare verso la riva dove,presa dalla mia irrefrenabile frenesia,mi tolsi le scarpe da tennis e in meno di un secondo sprofondai nelle acque dell’oceano.

Sentii la mano di Edward abbandonare la mia,e con una certa riluttanza mi arresi,senza tentare di riafferrarla come una maniaca.

Sguazzai nell’acqua per un tempo che mi parve infinito,m’immersi sino a sfiorare con le dita la sabbia sul fondo, ne afferrai una manciata … e mi parve di essere tornata ragazzina.

Sentii le mie labbra curvarsi in un ampio sorriso quando sentii le agili braccia di Edward cingermi la vita e riportarmi a galla,come se invece di pesare ben più di cinquanta chili,ne pesassi semplicemente una decina.

Riaffiorai ridendo, e incontrando lo sguardo di Edward mi resi conto di quanto anche lui in quel momento si sentisse libero,come non lo era mai stato.

Allentò la presa sui miei fianchi,e ben presto mi ritrovai a galleggiare da sola nelle acque oscure e profonde di quell’immenso specchio d’acqua.

 

-E’ fantastico … - osservò Edward poco dopo,e parve un bambino che prende parte alla sua prima lezione di nuoto.

-Già … - assentii.

 

Non rispose,ma riprese a nuotare in direzione degli scogli ed io automaticamente,gli fui dietro in pochi secondi. Era come se una sconosciuta forza di attrazione mi conducesse a lui,era un qualcosa a cui non potevo sfuggire.

Furono momenti magici quelli che trascorsi nell’acqua,e forse con una certa nostalgia mi apprestai ad abbandonarla,per distendermi al sole,cocente e che riusciva ad influenzare moltissimo la mia eccitazione.

-Sei interessante,Bella.- mormorò all’improvviso,facendomi ridestare da quello stato di incoscienza nel quale ero caduta.

-Anche tu lo sei … - risposi poco originale,ma sapevo perfettamente che ai miei occhi era molto di più ….

-Non sapevo che i licantropi fossero così …. –

-Così come?-

-Uhm … interessanti,ecco.-

-Puoi spiegarti meglio?- domandai impaziente,chiudendo gli occhi per evitare che la luce del sole mi accecasse.

-Non lo so Bella … è strano,ma sembra che te oltre a differenziarti dagli altri licantropi, sia piuttosto diversa da qualsiasi essere umano … -

-Io non son un essere umano.- precisai,punta sul vivo.

-Per metà sì. – replicò, e colsi una punta di tristezza nella sua voce.

Restai in silenzio per diversi minuti, attendendo che fosse lui a pronunciarsi, a spiegarmi il motivo di tanto rancore.

-Hai sempre vissuto qui?- domandò, e la sua voce mi parve così vicina da pensare che si fosse proteso sul mio volto. Non osai aprire gli occhi.

-No … fino a poco tempo fa la mia casa era Phoenix,la bellissima e vitale Phoenix … - sospirai.

-Vuoi dire che non ti soddisfa la vita di La Push?-

-Non sempre … - confessai,ripensando a quanto mi fosse parso difficile affrontare quella nuova famiglia,la loro repulsione verso la mia forza.

-Uhm … - disse soltanto,e forse si ritirò nuovamente al suo posto.

Tentai di rilassarmi,ma saperlo così vicino non faceva altro che aumentare l’agitazione.

 

 

                                                                                  ***

Per il pranzo mi arrangiai con i pochi avanzi di cibo presenti nel frigorifero di casa Black e così per la cena, ed Edward se ne stette a fissarmi a lungo,arricciando il naso di tanto in tanto …

Mi chiesi se fosse tanto difficile per lui sopportare la nostra essenza sgradevole … Certo,sgradevole lo era solo per lui,in fondo a me non pareva così male …

La notizia del suo digiuno mi aveva incuriosito,perciò si era spinto a raccontare del fatto che quelli come lui non mangiavano,ma si nutrivano soltanto di sangue di animali,così come aveva insegnato loro Carlisle Cullen.

Mi parlò della sua famiglia,dei poteri speciali che avevano i suoi fratelli.

Rimasi ammaliata da quel racconto,che sembrava tanto veritiero quanto assurdamente incredibile. Non avevo mai creduto che una persona potesse controllare i sentimenti di un’altra,oppure prevedere il futuro …

Solo a quel punto mi resi conto di quanto noi licantropi fossimo banali.

Già … quei doni non li avevamo davvero.

E poi,proprio mentre Edward si immergeva in una nuova storia riguardante i suoi primi anni da vampiro, percepii uno strano odore nell’aria.

Arricciai il naso istintivamente ed Edward di tutta risposta corrugò la fronte,chiedendomi cosa avessi. Ma quell’odore si intensificava sempre di più,m’invadeva i polmoni e raschiava le pareti di essi … era troppo forte e non riuscivo a sopportarlo.

-Tutto a posto,Bella?- mi domandò preoccupato,sporgendosi verso di me.

-Non lo senti anche te?-

-Cosa?- bisbigliò,un’ombra di agitazione che gli attraversò di colpo il volto,- Odore di licantropo? Quello sì … -

-No,no … è … forte.- risposi,non riuscendo a spiegare per bene cosa stessi percependo in quel momento.

-Bella … -

Mi voltai in sua direzione e lo vidi scrutarsi tutt’attorno con fare inquisitorio,le sopracciglia aggrottate. Doveva sentirlo anche lui.

Stavo per parlare di nuovo,ma un suo cenno della mano mi fece zittire.

-Sono i miei.- sbottò irritato,dopo lunghi minuti di attesa.

-Cosa?-

-Gli altri vampiri.- mormorò,fissandomi dritto negli occhi.

-A quanto pare il loro fetore riesco a percepirlo … -

-Siamo due casi piuttosto strani … - sghignazzò, e lo vidi alzarsi dalla sedia aggraziatamente.

Ne seguì il grattare di quella sul pavimento,e poi la figura di Edward che mi si avvicinava e si chinava su di me.

-Torno subito.- bisbigliò,sorridendo appena.

-Dove vai?- esclamai impaurita,- Potrebbero prenderti,io … -

-Shhh … - mi zittì,posando un dito sulle mie labbra,- Devo solo parlare alla mia famiglia … A quanto pare è ciò che vogliono.-

-Ah si?- sbottai,quando ebbe ritirato il dito.

-Già … - e picchiettandosi la fronte mi rammentò il suo dono speciale.

Sorrisi,e lui lo prese probabilmente come un “ Vai e torna presto.”

 

 

 

 

Edward

Mi avviai lungo il sentiero che conduceva alla spiaggia,continuando a percepire i pensieri della mia famiglia a pochi metri di distanza. Forse si trovavano in prossimità degli scogli e accelerando il passo sarei stato capace di raggiungerli in pochi secondi,ma decisi di non mettere fretta al tempo. Certo,desideravo immensamente far ritorno alla dimora dei Black dove Bella mi aspettava, e al pensiero sorrisi felice,ma allo stesso tempo temevo per la reazione che avrebbero avuto tutti i Cullen. Credevano che fosse pericoloso starmene in quella catapecchia con un licantropo,e i loro pensieri la dicevano lunga …

Una volta alla spiaggia cominciai a mettere a fuoco alcune figure indistinte nello stesso luogo in cui Bella ed io quella stessa mattina,ci eravamo distesi sulla sabbia rovente … benché io non ne avessi percepito veramente gli effetti.

Raggiunsi gli scogli,e li trovai tutta la mia famiglia,ogni singola persona ad attendermi,e li odiai come non mai.

“Non ci puoi odiare … “

Una vocina irritata si fece breccia tra i miei pensieri,e la riconobbi come quella di Alice.

Alzai lo sguardo su tutti quei soldatini che erano venuti a rimproverare il maggiore Masen … mi sorprese il fatto che avessi utilizzato quel cognome,ma forse in quel momento mi sentivo quasi estraneo alla famiglia Cullen.

Li scrutai uno ad uno,mantenendo un’espressione neutra: Carlisle,le braccia incrociate sul petto,che ricambiava il mio sguardo con curiosità; Rosalie appoggiata ad Emmett,i cui pensieri non facevano altro che irritarmi; Esme,a poca distanza da Carlisle,la cui espressione materna e compassionevole sospettai non avesse la minima intenzione di tramutare; ed infine Jasper,che stringeva Alice in un abbraccio rassicurante.

-Edward.- mi salutò Carlisle,elargendomi un debole sorriso.

Annuii,come per fargli segno di aver compreso perché si trovassero lì.

-Beh? – sbottai dopo qualche minuto di silenzio,- Avete lasciato tutti i territori scoperti?-

-Ovviamente.- rispose Emmett,- Ci sembrava una ragione più che giusta quella di venire a dissuaderti.-

-Dissuadermi?- replicai,perplesso.

-Edward,ti rendi conto di cosa stai facendo?- proseguì Carlisle,interrompendomi con severità.

-Cosa?-

-Innanzitutto hai abbandonato la battaglia come se nulla fosse,- spiegò,- e poi sei caduto vittima di un tranello.-

-Un tranello?- ripetei,sempre più confuso.

-Il cane. – intervenne Jasper,e non so per quale ragione evitò di placare la mia ira.

-A che ti riferisci?-

-Il licantropo che ti ha misteriosamente incantato.- sopraggiunse nuovamente Carlisle.

-Oh,fatela finita … -

-Edward,non stiamo scherzando. E’ pericolosa.-

-Pericolosa?- ribattei,soffocando una risata,- Perché dovrebbe esserlo? Certo,mi ha spiegato qualcosa a proposito della sua incredibile forza … -

-Esatto.-

-E cosa vorresti dire con questo?-

-Che sei in grave pericolo Edward. E stai mettendo a rischio non solo la tua vita,ma anche quella di tutti noi.- chiarì Carlisle,con un’espressione dura dipinta sul volto.

-Bella non oserebbe mai.-

-E chi può assicurarlo?- sbottò Rosalie,e mi voltai a fissarla con disprezzo.

Lei ricambiò il mio sguardo con un’aria irritata,ma preferii riservare le mie forza per sbraitare contro qualcun altro.

-Carlisle,Bella è una brava ragazza.- proseguii.

“ Se non di più … “ pensai tra me e me.

-Edward,non possiamo esserne certi. Potrebbe attaccarti da un momento all’altro e allora a quel punto saresti davvero perduto.-

-Perché continuate a ripetermi che vorrebbe uccidermi? E’ da quando l’ho incontrata che non la smette di ripetermi che non si azzarderebbe mai.-

-Davvero?- mormorò Esme,rivolgendomi un’occhiata dolce.

Annuii,- E quindi non vedo perché ci sia tanto da preoccuparsi.-

-Come puoi fidarti di una che è stata allevata in una famiglia di licantropi?-

-La trasformazione è avvenuta solo pochi mesi fa: sino ad allora viveva a Phoenix,con una normale famiglia,normali amici e la sua normale vita. – replicai convinto.

-Già … -

-Non mi credete.-

-Certo che ti crediamo,ma non puoi comunque continuare a rischiare. Cosa di questa ragazza ti ha spinto a … a …. –

Non avevo mai notato Carlisle in difficoltà con le parole,e nemmeno pronto a dimostrare tanta avversione nei confronti di un essere vivente.

Avevo sempre pensato che non avrebbe mai osato nemmeno  mettersi contro un licantropo, a contrastarlo grazie al perfetto autocontrollo che aveva,lo strano desiderio di portare pace ovunque.

Il lavoro all’ospedale aveva influito moltissimo,pensai tra me e me.

Ma ora avevo davanti un Carlisle mutato dalla … paura.

-Sul serio,non c’è nulla da temere.- tentai di rassicurarli,ma il risultato fu solo quello di un’orda di pensieri assurdi che mi invasero la mente … perché non cessavano di pensare anche solo per un minuto?

Oh beh … che stupida richiesta,la mia …

-Ha ragione.- proruppe all’improvviso una voce dolce e soave,ma allo stesso tempo turbata e dura.

Mi voltai istintivamente in direzione di Alice,che si era liberata dalla stretta di Jasper e mi fissava con uno sguardo sincero,che riuscì a risollevarmi.

-Cosa?- esclamò Emmett,inorridito.

-La ragazza … Bella,- si corresse,con un ampio sorriso sulle labbra,- non vuol far del male a nessuno. Sembra non voglia nemmeno accettare la sua natura da cane puzzolente .. –

Annuii in tutta risposta,felice che almeno quel piccolo folletto si degnasse di appoggiarmi.

-Ne sei sicura Alice?- domandò Jasper alle sue spalle.

-Assolutamente.- confermò,- L’unica cosa che devi fare Edward … -

-Ho un compito da svolgere oltre alla battaglia?- domandai confuso.

-Lascia perdere la battaglia,ora.- mi zittì,- Anche se in qualche modo ciò che sto per dirti è piuttosto inerente … Allora,devi portare Bella il più lontano possibile da La Push. –

Lessi chiaramente le sue intenzioni nella sua mente,ma la lasciai proseguire: desideravo che le espressioni dipinte sul volto della mia famiglia divenissero ancora più incredule.

-Vedi,il branco ha intenzione di sfruttare la forza di Bella,la sua incredibile forza,contro di noi. All’inizio ciò non era previsto,avevano preferito farla restare nel territorio di La Push,dove avrebbe combattuto contro il più forte di noi,in loro opinione Carlisle. Non si aspettavano di ritrovarselo però al confine,e la sua forza,- e rivolse un sorriso al padre,- unita a quella di noi altri,li ha ovviamente impauriti. Ora si sono ritirati per discuterne,ma temono un nostro attacco da un momento all’altro. Ho previsto che decideranno di venirsi a riprendere Bella per impiegarla nella battaglia al confine,quindi … -

-Quindi?- sbottò impaziente Emmett,serrando le mani a mo’ di pugno.

-Quindi Edward dovrà portarla il più lontano possibile da La Push,come ho già detto. Inventati una qualsiasi scusa,ma non ti lasciar sfuggire quello che ti ho appena detto. Non deve sapere. Potrebbe attaccarti.-

Sbuffai sonoramente,ma ad un tratto un pensiero improvviso mi attraversò la mente,- Come hai fatto a vedere tutta questa roba? Voglio dire,solitamente non riesci a prevedere le decisioni dei licantropi .. –

-E infatti,- spiegò,divertita,- ho colto tutti questi vari particolari interrogando il futuro di Emily Young.-

-Chi?- chiese Rosalie,sconcertata.

-La ragazza di Sam Uley … - borbottò,- ha assistito alla riunione del branco … e ho visto che una volta fatto ritorno a casa, avrebbe discusso del piano con un’altra ragazza … ho colto perciò ogni singola parola del loro discorso” … 

Annuii, sorprendendomi delle capacità strabilianti della mia cara sorellina.

-Chi era?- domandò Carlisle,curioso.

-Bah … mi pare una certa Kim … -

-Ah.-

-Beh Edward,hai afferrato il concetto,allora?- riprese Alice,trafiggendomi con un’occhiata intensa.

-Certo.- assentii,- Ma dove devo portarla di preciso?-

-Bah,non so … trovatevi un bel posticino al di fuori della penisola di Olympia.- rispose,strizzandomi l’occhio.

Lessi nella sua mente tutte le sue assurde fantasie,e risposi con uno sguardo inceneritore.

-Ok. Allora è deciso.- intervenne Carlisle,- Grazie Alice. E anche a te,Edward.-

Sorrisi,risollevato al pensiero che finalmente si fosse deciso a credermi. O almeno così pensavo ..

-Forse,in fondo, Questa Bella non è così male come pensiamo … -

Rise divertito,contagiando anche Esme e Alice.

Restammo a parlare a proposito degli ultimi eventi della battaglia,del fatto che un certo Jared si fosse quasi rotto una gamba,e solo quando mi accorsi dell’ora decisi che sarebbe stato meglio far ritorno alla dimora dei Black.

Ci congedammo,e mentre sfilavano davanti ai miei occhi,notai Emmett rifilarmi un’occhiata divertita.

“ E dai Eddino … Dacci dentro!!”

Non potei fare a meno di sorridere e quando furono scomparsi all’orizzonte,mi incamminai anch’io ,questa volta correndo, e sicuro del fatto che avrei messo Bella al corrente dell’intera situazione.

 

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Capitolo 7
*** Netto Contrasto ***


Allora … eccovi quest’latro capitolo …

Purtroppo oggi non posso dilungarmi molto nei ringraziamenti e cose varie …

Ma prometto che mi farò perdonare la prossima volta! =)

 

Beh … magari un semplice grazie a chi ha commentato e aggiunto ai preferiti .. !

 

-Sara (questo capitolo l’ho scritto ascoltando the bella’s lullaby ,cioè river flows in you di yiruma … )

 

Netto Contrasto

(Edward & Bella)

 

 

 

Edward

 

-Dove andremo?-

Guardai Bella con un’espressione sorpresa dipinta sul volto. Possibile che non si fosse lasciata impressionare dal mio racconto di ciò che era accaduto poco prima con la mia famiglia? No,sembrava pienamente cosciente delle sue parole.

-Bella, pensavo che avresti preso le loro parti.-

Si strinse nelle spalle,mentre una folata di vento improvviso le accarezzò violentemente il volto.

-Non voglio essere presa come un’arma qualsiasi che viene sfruttata nel momento del bisogno.- rispose,con un tono di voce duro,che mi fece intendere l’arrivo di una possibile reazione esagerata.

-Ne sei sciura,Bella?-

-Ovvio.-

Sorrisi,ma non nascosi il mio entusiasmo,non quella volta.

Bella aveva qualcosa di speciale,qualcosa che mi attirava a lei come la forza di gravità,ed adoravo quella sensazione. Sapere che non sarebbe scomparsa all’improvviso con un possibile schieramento dalla parte dei licantropi,non poté far  altro che rincuorarmi.

-Ok,ma dove andremo?- sbottò all’improvviso,lasciandosi sfuggire una risatina isterica.

-Non lo so … - ammisi,vagamente imbarazzato.

-Quanto tempo abbiamo?-

-Non ne ho la minima idea,ma suppongo meno di ventiquattro ore. –

Si irrigidì e per un istante non desiderai fare altro che stringerla fra le mie braccia.

Ma il mio autocontrollo me lo impedì. A volte lo odiavo.

-Edward,fatti venire un’idea prima di domani.- sibilò,riducendo gli occhi a due piccole fessure.

Fui sul punto di ribattere,chiedendole perché tutta questa avversione così all’improvviso,ma me ne stetti semplicemente a rimirarla mentre si ritirava nuovamente nella casa dei Black.

 

 

                                                                         ***

Bella

 

La mattina seguente mi svegliai con la mente piuttosto annebbiata,quasi incosciente di ciò che fosse accaduto dei giorni precedenti. E poi a mano a mano le immagini cominciarono a riaffiorare velocemente: Edward che spuntava dai folti cespugli presentandosi ai miei occhi come la creatura più bella di questo mondo; i nostri discorsi tanto assurdi e bizzarri quanto eccitanti; la nuotata nelle acque di First Beach; i suoi occhi dorati che mi trafiggevano dolcemente; il racconto della sera precedente della sua discussione con la famiglia.

Mi chiesi quanti giorni fossero trascorsi … forse due o tre,ma in realtà quell’arco di tempo pareva essere durato secoli,millenni … Cominciai a pensare di aver perso la concezione del tempo.

-Ben svegliata.-

Aprii rapidamente gli occhi,sbattendo più volte le palpebre, e lo vidi proteso sul mio volto,a pochi centimetri di distanza … Fui quasi sul punto di domandargli come avesse dormito,ma un altro suo discorso mi tornò alla mente in fretta e furia … Loro non dormivano.

Mi chiesi che sensazione fosse …

Ed istintivamente rabbrividii.

-Vuoi fare colazione?-

Ma io evitai prontamente la sua domanda,- Ti sei fatto venire qualche idea? –

Si rabbuiò in volto e temetti il peggio.

La sua espressione mi fece intendere che non era arrivato a nessuna conclusione.

-Edward … - sospirai,chiedendomi quanto tempo ci rimanesse.

-Bella, e se non ce ne andassimo? Se restassimo qui,in questa puzzolente casa di licantropi?- suggerì esasperato.

Doveva esserlo veramente se mi proponeva ciò.

-Stai scherzando,vero?-

Scosse  impercettibilmente la testa.

-Stai dicendo che oseresti metterti contro la tua cara sorellina veggente?- sbottai,sul punto di dare in escandescenze.

-Bella,non sappiamo dove andare, e anche se ci venisse in mente un luogo … un qualsiasi posto in questo dannato mondo … non faremmo in tempo a nasconderci.- spiegò,la voce ridotta ad un sussurro,- A quest’ora,secondo i piani di Alice,avremmo dovuto essere già lontani.-

-Quindi?-

-Quindi … quindi non ci rimane che segregarci in questa catapecchia … - concluse,sospirando rumorosamente.

Lo osservai per diversi minuti,seduto con aria pensosa all’altro capo dell’unico letto di casa Black, e fu la sua espressione ad irritarmi in modo particolare.

-Edward!- gridai,facendolo trasalire,- Dimmi che è uno scherzo! Non puoi arrenderti così,non possiamo ..!! Non dobbiamo voltare le spalle alla tua famiglia,Alice ci ha dato delle disposizioni ben precise e …. –

Le parole mi si soffocarono in gola,bloccate da un irremovibile nodo.

Solo quando Edward si voltò preoccupato nella mia direzione,mi accorsi del mio corpo scosso da violenti singhiozzi. Non riuscii a ricacciare indietro quelle stupide lacrime,che ora mi solcavano le guancie imperterrite … tentai di asciugarle con il dorso della mano,ma subito venivano sostituite da altre. A quel punto mi abbandonai al mio pianto isterico,lasciandomi sprofondare tra i soffici cuscini del letto.

-Bella … - sussurrò Edward,rizzandosi in piedi e raggiungendomi con fare agitato.

Non mi sforzai nemmeno di respingerlo mentre si chinava per attirarmi a sé e stringermi in un abbraccio soffocante. Appoggiai esausta il volto contro la sua spalla,inumidendo la sua camicia delle mie lacrime amare. Una sua mano arrivò prontamente a carezzarmi i capelli,ed ogni suo tocco era un nuovo brivido che mi pervadeva il corpo.

Le lacrime non cessavano di rigarmi il volto,ma oramai non me ne curavo più … sentivo che tra quelle braccia avevo trovato il mio rifugio. Il rifugio che avevo attesa da tanti anni.

E quello stesso rifugio aveva aspettato il mio arrivo.

 

 

I giorni trascorsero velocemente,e finalmente mi lasciai convincere dall’idea di Edward di restare nel territorio di La Push. Al minimo sentore dell’arrivo dei licantropi saremmo scappati in fretta e furia. Non riuscivo ancora a capacitarmi dell’assurdità di quel piano,nato semplicemente perché non ci eravamo dati da fare sin dall’inizio .. se fossimo partiti la notte stessa dell’avvertimento di Alice,in quel momento saremmo stati al sicuro da qualche parte in Alaska,nel Montana,o addirittura in Canada .. un bel posticino nell’Ontario.

Eppure allo stesso tempo l’idea di restare in un luogo che conoscevo alla perfezione riusciva a risollevarmi e la presenza di Edward era ormai diventata vitale.

 

Troppe volte mi domandai che fine avessero fatto i licantropi … Alice aveva detto che in poco tempo si sarebbero apprestati a raggiungermi per impiegarmi nella battaglia,ma niente traccia né scia,a sentire Edward.

C’era qualcosa di strano in tutto ciò,e in più temevamo che anche i Cullen sarebbero potuti spuntare da un momento all’altro,rimproverandoci il fatto di non essere fuggiti.

 

Ovviamente nessuna traccia neanche di loro ed Edward si fidava del mio fiuto.

Era una situazione fin troppo bizzarra,ma non avevamo la minima intenzione di sfidare il destino apprestandoci a raggiungere i boschi di Forks per una rapida controllatina alla battaglia in corso.

In quel periodo solo lo sconcio calendario appeso nel salotto di casa Black riuscì a farmi mantenere aggiornata sullo scorrere veloce del tempo.

Settembre …  ottobre …

Eravamo appena agli inizi di novembre e il freddo pungente proveniente da Forks cominciava a farsi sentire.

-Solitamente,quanto dura una battaglia del genere?- domandai ad Edward una sera di inizio Novembre,seduti in spiaggia,illuminati solo dalla fioca luce della luna.

-Non vi è un limite si tempo … - spiegò,quasi divertito,- potrebbe andare avanti per anni ed anni … finché ovviamente non si giunge alla proclamazione di un vincitore.-

Annuii,avviluppandomi ancora di più nella leggera giacca nera che avevo indossato.

Edward mi rifilò un’occhiata interessata,e notando che il mio corpo continuava ad essere scosso dai tremiti,si allungò per passarmi anche la sua giacca,ma la parte più nobile di me mi spinse a rifiutarla.

-Io non sento freddo,Bella.-

-Se è per questo neanche io dovrei … - mormorai preoccupata,pensando alla temperatura corporea dei licantropi.

-Andiamo … potresti essere solo stanca … - mi rassicurò,avvicinandosi e sedendosi a pochi centimetri di distanza da me.

-Tu dici? A me sembra qualcosa di decisamente più anomalo … -

-Anomalo?-

-Edward,ti è mai capitato di sentire caldo?- sbottai,irritata.

Scosse la testa,sorridendo appena. – Ecco,appunto.- ribattei,rivolgendo lo sguardo alle onde spumeggianti che si infrangevano sulla costa.

-Bella …  non te la prendere … - bisbigliò,e sentii la sua voce più vicina del dovuto.

Voltandomi notai che oramai i nostri volti erano assurdamente vicini,troppo vicini .. quella vicinanza avrebbe rischiato di farmi impazzire …

Non osai distogliere lo sguardo,ma lo intensificai,soffermando mi a  rimirare ancora una volta tanta bellezza. Le sue sopracciglia erano leggermente aggrottate,e infatti notai che mi stava scrutando con un’aria quasi preoccupata;le labbra perfette quasi distese in un sorriso; nel complesso sembrò ancora una volta un dio sceso dal cielo.

 

-Sono felice di averti conosciuta,Bella.- mi alitò,i nostri volti che oramai distavano pochi millimetri.

Annuii,incantata,come per ricambiare il suo stesso entusiasmo.

Continuò a scrutarmi con aria interrogativa per diversi secondi …

Pretendeva forse che rispondessi? Oh beh … in quelle condizioni mi era praticamente impossibile.

-Non avrei immaginato che roba del genere potesse accadere veramente..- sopraggiunse di nuovo,con aria sognante.

-Che intendi dire?- riuscii finalmente a domandare,la voce strozzata dall’eccitazione.

-Non ho mai creduto a tutte quelle romanticherie di Alice … Rosalie … Jasper … - e supposi che anche a lui si fossero soffocate le parole in gola.

Oramai la vicinanza era troppa.

Non riuscivo più a resistere.

Sentivo il suo sguardo addosso.

Io ricambiavo con un’occhiata che sarebbe dovuta risultare dolce,ma mi chiesi se non fosse stupida e banale …

Che importanza aveva poi in quel momento?

Chiusi prudentemente le palpebre degli occhi e lasciai che le sue labbra caste,sottili premessero sulle mie con delicatezza innaturale.

Gemetti impercettibilmente e  non mi curai del sangue che aveva cominciato ad affluire alle guancie,oramai in quel dannato mondo,come lo chiamava lui, non esistevamo altro che noi due.

Una sua mano raggiunse delicatamente la mia vita e cingendola con un braccio,mi strinse ancora di più a sé.

Quel bacio,che pareva non aver infine,cominciò a darmi le vertigini.

Ogni punto del mio volto che veniva anche solo sfiorato dalle sue mani prudenti si lasciava dietro una scia ardente,calorosa,nettamente in contrasto con la sua pelle fredda,ghiacciata …

Lasciai vagare anche le mie mani per il suo volto,attorcigliai le dita attorno ai soffici capelli ramati,mentre lui faceva scorrere le sue dita lungo le mi guancie colorate di un bel rosso porpora.

 

-Bella?- sussurrò il mio nome così dolcemente che sembrò quasi un’illusione.

-Sì?- mormorai ansimando,e incatenando il mio sguardo al suo.

 

Non rispose,ma si limitò a sorridere compiaciuto,come se mi avesse richiamato all’attenzione solo per constatare che fossi ancora viva.

Ovviamente le probabilità che resistessi per oltre un minuto di più in quella situazione erano scarsissime …

Mi lambì dolcemente il labbro inferiore,e quando dischiuse nuovamente le labbra perfette,rosee e che creavano un leggero contrasto con le mie,riprese a parlare,la voce ridotta ad un sussurro.

 

Non gli prestai molta attenzione …

Ora ero io a desiderare che quel momento si prolungasse all’infinito.

 

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Capitolo 8
*** L'addio a casa Black ***


Whoa … ma ci pensate che sono arrivata all’ottavo capitolo??

Cioè … è un miracolo!!

Con qualsiasi altra fanfiction mi sarei già fermata … a corto di idee. Beh,per il momento l’ispirazione ancora c’è … già già …

Comunque,volevo ringraziare quelle persone che continuano a recensire [per l’ultimo capitolo : MoonlessNight e Inuyasha__girl92 ]

,mi fa davvero tantoooooooooo piacere!!!!!

Comunque,spero che chi continuerà a leggere questa ficcy voglia commentare e farmi sapere cosa ne pensa … ne sarei davvero molto felice =) =)

-Sara

[ah, questo capitolo è raccontato da Bella e oramai non ci sarà quasi più di mezzo la guerra vampiri vs licantropi ... ora dedicherò i prossimi capitoli a questi due piccioncini ... e aspettatevi di tutto ....muahahahahaha ...]

 

“L’addio a casa Black”

(Bella)

 

 

 

Bella

 

Restammo avvinghiati l’una all’altro  per un tempo interminabile,finché sentii la sua figura allontanarsi dalla mia con estrema delicatezza. Alzai lo sguardo sul suo volto,impaurita,chiedendomi cosa fosse accaduto.

-Nulla … - mi tranquillizzò,- Non cominci a sentire freddo veramente?-

-Mm-mm … - annuii sovrappensiero e stringendomi ancora di più nella mia giacca.

Possibile che la mia temperatura corporea,di solito intorno ai quaranta gradi,fosse diminuita così velocemente e inaspettatamente?

-Andiamo allora … - mi aiutò ad alzarmi ed insieme raggiungemmo casa Black.

Non riuscivo a guardare il suo volto,quasi imbarazzata per ciò che era accaduto poco prima.

In fondo era stato lui a dare inizio alle scintille,quindi non avevo nulla di cui rimproverarmi ..

E poi,anche se fossi stata io,non me ne sarei pentita affatto …

Era stata una sensazione mai provata prima di allora e ne avrei conservato per sempre il ricordo.

 

Temevo che non sarebbe accaduto nuovamente,perciò avrei davvero fatto meglio a non dimenticare …

Edward mi aiutò a distendermi sul letto,indolenzita com’ero,e solo pochi minuti dopo,senza pronunciarsi,uscì velocemente dalla stanza,lasciandosi dietro una scia di … tensione,preoccupazione.

Non me ne curai,ma passandomi la lingua sul labbro inferiore riuscii ad avvertire nuovamente la sua essenza …

 

Essenza? No,forse era solo un’illusione … io non riuscivo a cogliere il suo fetore,così come accadeva nei licantropi nei confronti degli altri vampiri, ma non aveva importanza …

 

Nulla in quel momento contava veramente,

desideravo solo abbandonarmi ad un sonno profondo.

 

 

                                                                                           ***

La mattina dopo aprii debolmente gli occhi e fui accecata dall’inconfondibile brillio della sua pelle,così simile ad un diamante dalle mille sfaccettature … Indugiai per un momento sulla luce del sole che filtrava attraverso le tendine della camera di casa Black,poi mi voltai a guardarlo. Un’espressione angelica dipinta sul volto,i bei capelli ramati più scompigliati del dovuto; rammentai di averlo sognato quella notte,ma l’immagine che mi ero figurata nella mente non gli aveva ovviamente reso giustizia.

-Ben svegliata … - mormorò,elargendomi un ampio sorriso.

In tutta risposta mi limitai a sorridere e ,con le gambe piuttosto intorpidite,mi rizzai dal letto.

-Allora? Sei andato a caccia? Notizie sulla battaglia?-

Al suono di quelle parole lo vidi rabbuiarsi in viso. Lo scrutai a lungo,mentre si alzava a sua volta e prendeva a misurare la stanza a grandi passi.

-Vorrei davvero sapere cosa sta succedendo . – rispose in un sussurro,rifilandomi una fugace occhiata.

-Che intendi dire?-

Scosse impercettibilmente la testa ed evitò la mia domanda,-  Avevo in mente .. qualcosa per questa mattina.-

Sorrisi compiaciuta,e l’idea di dover raggiungere i combattenti scomparve immediatamente dalla mia testa.

-Ah si?-

-Già .. – rispose,sorridendo a sua volta,- Pensavo di … ecco,volevo farti visitare un posto.-

-Uhm … e dove si trova?- domandai per non sembrare troppo entusiasta della risposta.

-Nei boschi.- rispose. Mi irrigidii e i miei pensieri volarono subito ai licantropi del branco che erano stati assegnati a quelle zone.

-Non ti preoccupare … - mi rassicurò,quasi mi avesse letto nel pensiero ,- Sembra che ognuno abbia abbandonato la zona al quale era stato assegnato. Anche Forks sembra … innocua.-

-Scherzi?-

-Come potrei se si tratta di qualcosa di così importante?- rise divertito.

-Okay … quindi in teoria,potremmo anche abbandonare questa catapecchia?!- gridai entusiasta,e non mi sforzai di non lasciar trapelare l’entusiasmo dalla mia voce.

-Esatto. Perciò … che ne dici di visitare la casa dei terrificanti succhiasangue?- domandò,passandosi una mano tra i capelli.

Oramai non stavo più nella pelle.

Avrei risposto sì con tutto il fiato che avevo in gola,ma  sarei potuta risultare sovreccitata,quindi mi limitai ad annuire con il capo.

 

 

                                                                                                        ***

Arrivammo a casa Cullen nel tardo pomeriggio,visto che avevo trascorso quasi tutto il giorno a raccattare tutte le mie cianfrusaglie nella dimora dei Black. Dissi addio a quella casa con ben poco nostalgia,che scomparve definitivamente quando mi ritrovai di fronte alla maestosa,nonché magnifica, abitazione dei Cullen.

Fu necessario uno strattone di Edward per costringermi ad entrare,incantata com’ero a rimirare quella costruzione. Mi scortò sin nel garage,dove potei notare con una punta di gelosia,che tutti,e dico proprio tutti,i componenti di quella famiglia possedevano un auto di gran lusso. A partire dalla Volvo tirata a lucido di Edward alla Porsche 911 Turbo di Alice.

L’interno della casa era luminoso,spazioso e arioso … mi sembrava impossibile che esistesse un luogo così .. perfetto.

Ma che si addiceva pienamente alla natura della persona che mi era accanto in quel momento.

Depositai i miei bagagli nella camera stessa di Edward e non potei fare a meno di avvampare debolmente quando notai il grande letto nel mezzo della stanza … Assurde immagini comparvero nella mia mente,ma mi affrettai a cancellarle,temendo che Edward potesse intuire qualcosa.

Quando ebbi terminato il giro turistico della dimora,mi accomodai sul tappeto della camera in cui ci trovavamo,e guardai al di fuori dell’ampia vetrata che correva lungo una delle pareti: era il crepuscolo,e la luna cominciava a far capolino.

Restammo in silenzio a lungo,mentre Edward faceva scorrere le dita lungo alcuni dei tanti cd contenuti dagli svariati scaffali lì presenti. Fui quasi sul punto di domandargli che genere di musica amasse ascoltare,ma mi bloccai appena lui stesso fece partire un brano … musica classica,un autore che non avevo mai udito. Forse mi suggerì anche il nome,ma ero fin troppo concentrata a seguire il tono melodioso e armonico di quella composizione … Era dolce,e quasi mi stupii del fatto che una persona come Edward ascoltasse quella roba.

Passarono forse due o più minuti,ma il brano non sembrava voler terminare .. e a quel punto vidi la mano di Edward allungarsi fino a sfiorare la mia e afferrandola mi costrinse ad alzarmi. Lo fissai con aria interrogativa ma lui mi rivolse semplicemente un ennesimo sorriso e cingendomi la vita con le braccia,cominciò a muoversi a passo di danza …

-Edward … io non … -

Ma lui si affrettò a portarmi un dito alle labbra e ricominciò con quei movimenti che non riuscivo minimamente a seguire. Cercai di rammentare una sola volta in cui avessi danzato in vita mia,ma le uniche possibilità che mi si erano presentate erano stati i balli di primavera e fine anno a Phoenix,ai quali mi ero rifiutata di partecipare. Mi chiesi cosa stesse pensando Edward in quel momento,così assorto .. concentrato sul mio volto. Tentai di sorridergli,ma ero troppo a disagio … sentivo i miei piedi che urtavano i suoi,ma lui si limitava semplicemente a sorridermi incoraggiante  ….

La musica continuò ad echeggiare nella stanza,nella mia mente,per diversi minuti,ed anche quando terminò,Edward non cessò di volteggiare,trascinandosi dietro tutta la mia goffaggine.

Odiavo pensare,sapere  …. Che non riuscivo a muovermi a passo di danza con la stessa naturalezza con cui effettuavo la mia trasformazione in licantropo … possibile che lui fosse tanto perfetto?

Già … a quanto pareva era possibile.

Oramai anche la stanza sembrava volteggiare,e quell’improvvisa sensazione di vertigini che iniziai a provare,mi spinse ad appoggiare il capo contro il petto di Edward … lui mi strinse ancora di più a sé con una delicatezza innaturale,e lasciò scorrere le sue dita lungo la mia schiena .. Era un contatto piacevole,unico … Gli cinsi il collo con le braccia e inspiegabilmente lacrime amare cominciarono a rigarmi il volto.

Cercai di nascondergliele,affondando ancora di più nella sua camicia. Non riuscivo a comprenderne la causa …

Ma alzando leggermente lo sguardo sul suo volto,vidi chiaramente la risposta … la lessi nei suoi occhi,nella sua espressione: era lui,lui la causa delle mie lacrime.

Era una sensazione che non provavo da tempo,forse mai davvero provata …

Sentivo che non volevo perdere la causa delle mie lacrime. Avrei lasciato che continuassero a scorrere solo se la causa fosse stato lui. Ciò sarebbe significato che  lo .. amavo più di ogni cosa,lo consideravo ciò che di più importante avessi mai potuto ricevere.

Forse non era lo stesso ciò che lui provava nei miei confronti … Ma i miei sentimenti,in ogni cosa,non sarebbero cambiati.

-Bella?- mi richiamò preoccupato. Intuii immediatamente che si fosse accorto delle lacrime.

Cercai di evitare il suo sguardo,ma una sua mano arrivò a sollevarmi il mento,e allora fui costretta  a guardarlo in viso.

-Cosa c’è? –

-Niente,niente ... – risposi,scuotendo vigorosamente la testa.

-Qualcosa non va? Vuoi tornare ... –

-No,no Edward.- lo interruppi,cercando di risultare il più calma possibile.

-E allora ... queste?- continuò,asciugandomi alcune lacrime con un dito.

-Bella,- sospirò,- non voglio che tu abbia problemi ... parlami,dimmi quello che ... –

-Edward,smettila.- lo zittii,rifilandogli un’occhiata disperata.

-Se ho fatto qualcosa,voglio saperlo. Voglio esserne messo al corrente. Non voglio assolutamente che te .... –

Sospirai rumorosamente e affondai nuovamente il volto contro il suo petto freddo e duro come il marmo.

-Sul serio Bella,se sono io la causa di queste lacrime ... –

Perfetto. Aveva intuito tutto. Non nel senso desiderato,ma ci era andato vicino.

-No ... Edward,falla finita ... –

-Bella,ti prego ... mi stai facendo impazzire. Posso stare tranquillo se so che ogni tanto potresti scoppiare a piangere ... inaspettatamente?-

-Certo che puoi ... –

-No invece.-

 

-Ok Edward.- mi rassegnai,alzando nuovamente lo sguardo ed incatenandolo al suo.

-Sì?-

-Dimmi,cosa provi per me?-

 

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Capitolo 9
*** Mai più insieme ***


Ciaoo a tutte!! Allora,volevo ringraziare chi continua a seguire questa storia e che ...  mi incoraggia ad andare avanti. Significa davvero molto per me.

Un grazie speciale lo rivolgo a MoonlessNight e Inuyasha__girl92 per aver recensito [siete davvero fantastiche!grazie!!! =)].

E poi a Allen_Anne_Black ; Bells87 e eddy per aver aggiunto la storia ai preferiti.

Ora vi lascio alla lettura di questo nuovo capitolo .. vi avverto,sarò molto perfida. Voi capite,non potevo mica far continuare questa storia vampiro & licantropo senza alcuna complicazione .. anzi,devo proprio dire che questo capitolo è piuttosto drammatico.

L’ho scritto ascoltando questa http://www.youtube.com/watch?v=J09Tlzk1G88&feature=related ,magari provate anche voi a leggere con la canzone di sottofondo. Ora,mi raccomando ... recensite e aggiungete ai preferiti,come sempre!!! =) =)

-Sara

[ah,ecco,dovevo dirvi una cosa ... non so chi di voi andrà a vedere il film di Twilight al cinema,comunque chi lo farà ... ma sapete che sono stati scelti i doppiatori ufficiali di edward & bella? Io l’ho saputo solo oggi ... Beh,sono Stefano Crescentini e Federica de Bortoli. Credo siano piuttosto azzeccati ...]

 

 

 

 

 

Mai più insieme

(Bella)

                           

 

 

 

 

Con il pollice della mano seguì i lineamenti del mio viso e continuò a fissarmi con uno sguardo dolce,intenso.

-Dirti che ti amo è poco,ma sono le uniche parole che mi vengono in mente in questo momento.- sussurrò,con voce più morbida della seta,- Ti sembrerà strano che un vampiro possa dichiararsi ad un licantropo così in fretta,ma è anche vero che sono un uomo di altri tempi.-

-Tu ... tu ... m-m-i  ami ... ?- singhiozzai incredula,mentre le lacrime scorrevano imperterrite lungo le mie guancie.

-Bella,non sono affatto pentito di aver trascorso più di un secolo ad aspettare che la mia monotona ed inutile vita prendesse una piega diversa. Avrei potuto esserlo fino a pochi mesi fa,ma quando ho constatato che la ricompensa di tale attesa potevi essere te,mi sono ricreduto. – trasse un profondo respiro,- Sei ciò che di più bello mi sia mai stati donato. E forse non merito questo dono,forse sarà lo stesso dono a voler tornare indietro.-

-Oh Edward!!- e a quel punto non tentai di reprimere i singhiozzi. Lasciai che mi avvolgesse in un abbraccio rassicurante,mentre sfiorava con le sue fredde mani ogni punto del mio volto che riusciva a raggiungere. Avrei dovuto sorridere ripensando alle sue parole,oramai impresse a fuoco nella mia mente,ma sapere che nessuno mi aveva mai parlato con simile dolcezza e amore,non poté fare a meno di provocare quel pianto.

-E ora dimmi .... – riprese,cullandomi gentilmente tra le sue braccia,- Provi lo stesso per me?-

Al suono di quelle parole nuovi singhiozzi tornarono a scuotermi,e tutto ciò che di più sdolcinato avevo mai osato pensare, si bloccò in gola.

-Devo prenderlo per un sì?- insistette,e bloccandomi il mento tra il pollice e l’indice,mi costrinse a guardarlo.

Sorrisi,e con il dorso della mano tentai di asciugare quelle lacrime fuggiasche.

-.. Sì. – annuii debolmente,e a quel punto sentii le dita con cui Edward mi stringeva il mento allentare la presa e prendere ad accarezzarmi delicatamente. Poi lo vidi inclinare il volto e chinarsi sino a sfiorare prudentemente le mie labbra con le sue,fredde e marmoree.

Il contatto cominciò a far scorrere l’adrenalina nelle vene,mi strinsi ancora di più a lui e lasciai che tutte le mie paure riguardo al mio amore non ricambiato si dissolvessero con quel bacio impetuoso,che mi lasciò senza fiato.

-Sei stanca?- bisbigliò lui quando sciolse l’abbraccio.

Lo abbandonai con una vaga sensazione di rammarico,e poi annuendo,mi diressi inconsciamente verso il letto,dove mi allungai per un buon sonno. Chiusi gli occhi e pochi minuti dopo sentii le sue braccia attirarmi a sé,e a quel punto,accoccolandomi al suo petto,mi abbandonai al mio torpore.

 

 

                                                                                                                      ***

La mattina seguente mi svegliai ancora piuttosto intorpidita ed il mio primo pensiero fu quello di controllare che Edward fosse al mio fianco. Ma stranamente non percepivo alcuna pressione sui fianchi,né il suo freddo respiro che mi gonfiava i capelli uno ad uno.

Confusa,mi voltai a guardare,ma al posto della sua perfetta figura,scorsi un semplice bigliettino di carta che riportava scritte alcune frasi con una calligrafia a dir poco perfetta. Cercando di reprimere la delusione,lo afferrai e lessi le poche diciture:

“Bella,ho ricevuto una chiamata importante,sono dovuto scappare.

Cercherò di tornare il prima possibile,te nel frattempo resta in casa,e non fare nulla.

Aspettami,poi magari facciamo un giretto a Port Angeles.

Fai attenzione,

                                             Edward.”

Sospirai rumorosamente,chiedendomi cosa di tanto importante lo avesse spinto ad andarsene così all’improvviso.

Per un momento il pensiero che i Cullen potessero averlo contattato mi attraversò veloce la mente,ma scomparve all’istante. Erano lontani,insieme al branco ... ed ancora una volta fui pervasa da un improvviso senso di colpa.

Certo,desideravo più di qualsiasi altra cosa restare lì con Edward,ma allo stesso tempo era come se rivedessi i volti di Charlie,Billy,Jacob che mi imploravano di raggiungerli.

No. Non l’avrei fatto.

Mi avevano praticamente considerata un semplice asso nella manica da utilizzare nel momento opportuno. Se mai avessi dovuto prendere parte a quella battaglia,mi sarei schierata dalla parte dei vampiri. Poco ma sicuro.

Come potevano ancora sperare che li appoggiassi? Dopo tutti i loro racconti a proposito di quanto fossero orribili i succhiasangue ...

Chissà,forse non ne avevano mai realmente incontrato uno.

Eppure mi resi conto che l’unico che avevo visto era Edward,non ero mai stata presentata ai membri della sua famiglia ...

Mi chiesi per l’ennesima volta se fossero belli e perfetti come lui.

 

 

Trascorsi quasi tutta la mattinata e l’intero pomeriggio a girovagare per casa Cullen,infiltrandomi di nascosto nelle camere dei così orrendi vampiri. Avevi desiderato scovare qualche loro foto,ma in realtà le uniche immagini incorniciate e sepolte in vecchi diari e quaderni,riguardavano strani posti,spesso immersi nel verde,che non avevo mai visitato.

Era una dimora fin troppo normale,nulla di cui preoccuparsi in fondo ...

 

Per i pasti mi arrangiai con il poco cibo presente nel frigorifero dei Cullen,che immaginai conservassero solo in caso di emergenza ... magari una visita inaspettata da parte di umani.

Ed ero nel bel mezzo della cena,quando la porta della cucina si spalancò ed entrò Edward,indosso una mantella piuttosto scura,i capelli scompigliati che ricadevano a ciocche ribelli sulla fronte. La sua espressione mi fece intendere che era in preda all’agitazione,e quando mi venne vicino non mi diede il tempo di domandare cosa fosse accaduto,ma mi strinse in un abbraccio soffocante.

-Edward ... – riuscii finalmente a sussurrare,guardandolo in volto.

-Bella,mi ero sbagliato.-

-Cosa?-

-Non se ne sono andati.-

-Cosa ... cosa stai dicendo?- domandai,sbigottita e perplessa.

Passandosi una mano tra i capelli,riprese a parlare,- Bella ... ti stanno cercando.-

-Stanno ... stanno ... cosa?-

Trasse un profondo respiro,e cominciando a misurare la stanza a grandi passi,continuò a spiegare:- Ci siamo illusi ... come speravamo di poter vivere una vita felice ... –

-Edward,che stai dicendo?-

-Lo sapevo. Come possono un licantropo ed un vampiro ... stare insieme?- disse,e sapevo che se avrebbe potuto avrebbe pianto.

-Edward,Edward ... ora basta,dimmi cosa sta succedendo.- lo interruppi,alzandomi in piedi con uno scatto repentino e facendo grattare la sedia contro il pavimento.

-Bella,i mesi passati con te sono stati i più belli della mia orribile vita. E a quanto pare questo mondo è tanto crudele da desiderare che finiscano.-

- ... Cosa?- balbettai,mentre sentivo gli occhi gonfiarsi di lacrime.

- Vampiri ... licantropi .. non potranno mai condividere lo stesso territorio ... la stessa vita. Siamo destinati a prendere strade diverse.-

Scosse impercettibilmente il capo,- .. Mi dispiace. Avevi ragione tu. Dobbiamo combattere.-

-Edward! Non dirlo nemmeno per scherzo!- gridai,e sentii salate lacrime cominciare a rigarmi il volto.

-Bella ... Bella ... Vorrei anch’io che non fosse così. E pensare che solo ieri eravamo così felici di poter tornare a Forks,avere questa casa tutta per noi ... liberandoci per un momento del pensiero delle nostre famiglie. Tutto ciò mi ricorda qualcosa .... –

- ... Romeo e Giulietta.- intervenni,rendendomi conto della drammaticità della situazione.

-In ogni caso,non lascerò che tu muoia ... –

-Edward .. noi possiamo cambiare il finale. Possiamo cambiare la storia. Possiamo metterci nei panni di quei disgraziati e .... – ma le parole mi si soffocarono in gola.

-Bella,non possiamo fare nulla. Come Romeo e Giulietta ... nati sotto una cattiva stella.-

-Noi possiamo Edward! Noi dobbiamo!-

-No Bella ...  non possiamo. Non hai capito che vampiri e licantropi non accetteranno ... questo?- e con un gesto indicò prima me e poi lui.

-Cosa vogliono da noi?! Perché non .. perché non proviamo Edward? Noi faremo in modo che ... –

-Bella,ascoltami.- mi interruppe,avanzando di qualche passo verso di me,- Noi dobbiamo seguire il corso degli eventi. Dobbiamo lasciare che ci trasportino con sé. Continuare a .. vivere in questo modo,che entrambi desideriamo,non servirà ad altro che a peggiorare la situazione. Io .. Io mi batterò insieme alla mia famiglia,te con la tua.-

-No.- mi opposi,incrociando le braccia sul petto.

-Bella,ti prego ... continuando in questo modo,sul serio,ci faremo solo del male.-

-Ma cosa dici?! Non ... non è vero!!- protestai,asciugandomi le lacrime con il dorso della mano.

-Purtroppo sì. I licantropi non vogliono avere niente a che fare con noi. E noi con loro. Ah,- mi interruppe con un gesto della mano,- io non potrò mai odiarti Bella. Come Montecchi e Capuleti ... Romeo non odierà mai la sua Giulietta.-

-Ma loro hanno infranto tutte le regole per stare insieme ... – sussurrai,rammentando la tragedia,- Anche noi possiamo.-

-A quanto pare no. –

-Edward ... – singhiozzai,incapace di trattenere le lacrime.

-Bella .. – sussurrò il mio nome con la stessa dolcezza che aveva sempre utilizzato da quando ci eravamo conosciuti,- Io ti amerò per sempre.-

A quel punto mi fu impossibile non cedere sotto il mio stesso peso. Le mie lacrime.

Caddi in ginocchio,lo sguardo fisso sul pavimento,chiedendomi perché di tante persone esistenti al mondo,proprio noi due avessimo dovuto ricordare la tanto conosciuta tragedia shakespeariana.

-Credimi,Bella.- continuò,inginocchiandosi davanti a me.

-Non .. non .. sarà mai più lo stesso.-

-Lo so. Lo so. Ma noi non possiamo fare nulla.-

-A questo punto mi chiedo se non sia veramente meglio vestire ... vestire davvero i panni di Giulietta.-

Intuendo dove volevo andare a parare,si irrigidì e mi alzò il mento,trafiggendomi con un’occhiata intensa.

-No.-

Non risposi,ma mi limitai a distogliere lo sguardo.

 

Non poteva essere vero.

 

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Capitolo 10
*** La radura ***


Allora,eccovi  qui questo decimo capitolo.

Sapete ... è uno degli ultimi. Ancora pochi e la storia terminerà. Grazie comunque a coloro che continuano a seguirmi [MoonlessNight, Inuyasha__girl92 e  gianna88]!!!!!

-Sara

[l’avete visto il trailer di Twilight in italiano?? ^_^]

 

La radura

(Bella)

 

 

-Mi dispiace Bella. Anch’io ci avevo sperato.- furono le sue ultime parole,e nel bel mezzo del mio pianto isterico,lo vidi rizzarsi in piedi ed uscire dalla stanza.

Mi abbandonai alle lacrime,tutte quelle lacrime che non avevo mai pianto in diciassette anni.

Avevo perso metà della mia persona. Non avrei mai più potuto ricongiungere le due metà.

Solo quella mattina mi era parso che il mondo avesse preso a girare nella direzione da me desiderata,con Edward al mio fianco.

Ma quella era stata solo un’altra delle mie tante illusioni. Illusione causa di dolore.

Con la mente ritornai al giorno precedente,quando Edward mi aveva dichiarato i suoi sentimenti.

Ed ora,solo pochi minuti prima,piombava nella cucina di casa Cullen annunciando che era tutto finito.

Tutto. Chissà,forse per rinunciare così presto alla felicità che diceva di aver ritrovato,non si era davvero curato del mio amore per lui ...

No. Forse aveva sempre sperato in un finale del genere.

Ma io ... io .. io non ci avevo sperato. Io mi ero illusa. Esatto,quella parola continuava a riecheggiare incessantemente nella mia testa.

In cuor mio sapevo che alla fin fine quel vampiro che mi aveva distrutta aveva ragione ... non eravamo destinati a vivere insieme.

Mai avremmo potuto. Esattamente come Romeo e Giulietta. Nati per loro disgrazia sotto una cattiva stella.

Ma loro avevano tentato di combattere i pregiudizi di quell’epoca ... perché noi non potevamo?

Eravamo forse così diversi?

“No ... “ pensai tra me e me.

In fondo eravamo due innamorati che non avrebbero mai potuto vivere la loro felice storia d’amore a causa delle divergenze che erano sempre esistite tra le loro famiglie ... tra licantropi e vampiri ...

 

Scossi la testa,e con la mano mi asciugai quelle lacrime reduci del mio pianto,ormai divenuto arido.

Trovando sostegno su di una sedia lì accanto,riuscii ad alzarmi e sperando che Edward fosse ancora nel salotto,raggiunsi la stanza con la maggior velocità che mi era concessa dal mio corpo indolenzito.

Fui sopraffatta da una nuova sensazione di dolore quando notai che tutto era al suo posto,nessuna traccia di un vampiro pallido e perfetto. Cercai di combattere di nuovo le lacrime,e con passi incerti mi diressi verso la porta di casa. L’aprii con mano tremante e quando uscii fui avvolta dall’oscurità della notte.

Sentii la porta richiudersi con un cigolio alle mie spalle,dopodiché,ancora incerta sulla mia meta,mi avviai verso il sentiero che conduceva in strada.

Lo percorsi cercando di non rivivere gli eventi di poco prima,ma soprattutto ciò che era avvenuto nei mesi precedenti,i più belli della mia vita. Tentai di concentrare la mia attenzione sui rami degli alberi,fitti e scuri,che si intrecciavano sulla mia testa.

Finalmente riuscii a raggiungere l’asfalto della strada che cercavo e mi guardai intorno disorientata: sapevo di trovarmi piuttosto fuori Forks,e ben distante da La Push. Da quella postazione non avrei potuto fare un gran che.

Mi chiesi dove si trovasse Edward in quel momento,se stesse di già combattendo ... Forse ciò che dovevo fare era restarmene lì e nient’altro. Lui stesso aveva detto che i licantropi mi stavano cercando. Ebbene,mi avrebbero trovato con una certa facilità.

E tutto grazie a lui ... inizialmente così convinto di potermi proteggere ... E poi divenuto insicuro,incerto all’improvviso,mi aveva abbandonata dicendomi che il nostro destino era quello di combattere l’uno contro l’altra,con le rispettive famiglie.

Stanca ed intorpidita mi accasciai a terra,scrutando tra gli alberi e cespugli in cerca di un qualsiasi segnale che mi avrebbe avvertito dell’arrivo dei licantropi.

Se era davvero quello il compito che il fato mi aveva affidato,allora mi sarei dovuta rassegnare ...

Ma perché essere così crudele? Perché non fare un’eccezione e donare un futuro felice ad una povera ragazza?

A quanto pareva era davvero nata sotto una cattiva stella ... prima la trasformazione in licantropo,l’improvviso trasferimento da Phoenix a La Push,e poi ... lui. L’ultimo evento si era forse rivelato il peggiore.

Già ... avrei preferito non averlo mai incontrato.

“Ma cosa dici ... “ insisteva una vocina dentro di me,e non potei fare a meno di darle ragione.

Non volevo ammetterlo,ma l’aver conosciuto Edward aveva cambiato la mia vita.

Fui ancora una volta sopraffatta da un’orribile sensazione,divorata dal dolore com’ero ...

Ma cos’altro potevo fare se non rimpiangere la felicità che mi aveva donato?

“Stupida domanda retorica ... “

 

Restai in quella posizione per un arco di tempo che parve infinito,finché con mio grande stupore,non avvertii dei ringhi e dei sibili non molto distanti. Mi alzai in piedi,sicura che fossero i licantropi alla mia ricerca, e mi avviai rapidamente verso la direzione da cui provenivano i rumori. Ce ne occorse di tempo prima che mi accorgessi che in realtà non erano le urla del branco che tentava di ritrovarmi ... erano le grida,i ringhi di una battaglia.

Trasalii,al pensiero di trovarmi a pochi passi da un luogo di morte,di distruzione ...

Ma lo stesso pensiero che lì,a poco distanza da me, si trovasse Edward .. mi spinse a proseguire.

Procedevo camminando lungo il ciglio della strada,illuminata solo dalla luce fioca della luna,in direzione di alcuni alberi piuttosto alti che si innalzavano in una zona non troppo distante.

Ogni volta che quei ringhi riecheggiavano nella mia testa, non potevo fare a meno di rabbrividire,ma all’istante una perfetta immagine di Edward ricompariva nella mia mente,e allora mi facevo sempre più vicina.

Finalmente giunsi nel punto esatto in cui era possibile udire perfettamente le grida della battaglia e, dubbiosa,mi inoltrai nella boscaglia.

Inciampai maldestramente in alcune radici,ma aggrappandomi ai bassi rami di alcuni alberi,riuscii a proseguire e impiegando un minor tempo del previsto,giunsi in un punto in cui i rami ed i cespugli erano più fitti,ma alcune fessure mi permettevano di avere una perfetta visuale su quella che era la piccola radura dove si stava svolgendo la battaglia.

Accucciandomi vidi alcuni dei miei,lupi di una certa stazza nella zona più recondita dello spiazzo, che ringhiavano sonoramente contro i vampiri,al momento non visibili ai miei occhi.

Mi sporsi ancor di più e finalmente li vidi: un ragazzo alto,snello e biondo nella mia stessa posizione,ma che presupposi fosse di difesa; una ragazzina dai corti capelli corvini che scrutava la radura ed i suoi avversari con sguardo concentrato; una seconda ragazza,dai lunghi capelli biondi ed un aspetto etereo,sfoggiava un sorriso meschino; e infine un uomo ed una donna a poca distanza l’uno dall’altra, anch’essi in posizione di difesa.

Il mio cuore prese a battere freneticamente quando vidi lui ...

Edward,nella zona più vicina ai licantropi, li osservava quasi incuriosito,ma sul suo viso mi parve di leggere una seconda emozione .. una seconda espressione .. dolore? Afflizione?

Possibile che si potesse essere rattristati anche durante una battaglia?

Sì. Era possibile.

 

Seguii attentamente i movimenti di ognuno,seppur impercettibili,che avanzavano a mano a mano verso i licantropi. Tra di loro intravidi Jacob,Billy,Charlie,Sam,Paul e  ... Leah.

Dovevano essere davvero a corto di risorse se avevano deciso di sfruttare anche lei.

“Ma che egoista che sono ... “ pensai tra me e me,accentuando la repulsione verso il mio atteggiamento con una smorfia.

Mi chiesi se i vampiri percepissero il mio fetore .. forse sì,ma non potevano rischiare di essere attaccati dai licantropi venendo a scovare la sottoscritta. Mi feci quindi ancora più piccola,ed attesi che avvenisse qualcosa.

Ma niente. Erano tutti immobili. Sembrarono restare in quelle posizioni,impietriti,per non so quanto tempo,finché l’azione che attendevo,cominciò nel giro di pochi minuti.

Vidi Edward balzare con un colpo solo sulla figura maestosa di Sam,che riuscì però ad evitarlo. A quel punto si scatenarono anche gli altri,e miei occhi non riuscirono a seguire i movimenti di tutti.

Ma lui ... Edward ... riuscivo a seguire ogni attacco,ogni nuova espressione del suo volto ..

Lo vidi avventarsi contro Jacob,tentare di morderlo.

Mi chiesi perché diavolo me ne stessi lì immobile,senza fruttare nessun aiuto. Forse era meglio così .. se fossi intervenuta avrei peggiorato la situazione.

Continuai a seguire il combattimento dei due,sempre più intenso.

Riuscivo a percepire,con il mio udito piuttosto sviluppato,ogni loro ringhio e sibilo. A volte anche qualche parola ... il che mi sorprese.

-Ti piacerebbe,eh?- borbottò Edward,mentre sfoggiava i suoi affilati canini.

Jacob rispose con una specie di grugnito e probabilmente Edward,con la sua abilità speciale,riuscì a carpire la risposta.

-Sai bene a cosa mi riferisco,cane. – ringhiò,scaraventandolo con forza contro una roccia poco distante.

Resistetti all’impulso di correre nella radura e fermare quel combattimento,e continuai ad udire la loro bizzarra conversazione.

Dopo altri scambi di insulti,vidi il pelo scuro di Jacob rizzarsi,come se le ultime parole pronunciate da Edward fossero state la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.

Trattenni il respiro,mentre si scagliava contro Edward e lo gettava a terra,imprigionandolo fra le sue zampe.

Sentivo che ora deboli ringhi cominciavano a nascere anche dal mio petto ed un gemito improvviso di Edward mi fece reagire.

Scostai con forza ogni singolo ramo che mi impediva il passaggio e raggiunsi la radura,senza staccare gli occhi di dosso ad Edward.

Sentivo gli altri sguardi dei combattenti puntati su di me,ma l’unica cosa che in quel momento contava era il mio amato.

Nessuno dei due si accorse della mia snella figura che correva imperterrita in loro direzione,e mi chiesi cosa avrei fatto una volta troppo vicina.

Avrei urlato? Avrei tentato di liberare Edward? La seconda opzione sembrava più attendibile.

Ero ormai ad un passo dall’imponente lupo che lo sovrastava e con un solo balzo,sicura delle mie azioni,gli fui sopra.

Lo colsi di sorpresa,scaraventandolo dal lato opposto della radura,ed io con lui.

Era come se avessi spiccato il volo e non ero sicura che l’atterraggio sarebbe stato dei migliori.

Fortunatamente l’impatto con il suolo avvenne prima del previsto e non si rivelò molto doloroso,ma la posizione in cui mi ritrovai non fu a mio favore.

Ero nella stessa condizione di Edward pochi istanti prima.

Imprigionata tra le zampe di Jacob.

Incontrai i suoi occhi,ridotti a due piccole fessure,che mi scrutavano con disprezzo. Faceva bene ... li avevo traditi,tutti quanti.

Era giusto che mettesse fine anche alla mia vita,da vampira acquisita che ero divenuta.

Chiusi gli occhi,sicura che la mio ora sarebbe giunta da un momento all’altro.

Beh .. perlomeno il mio compito lo avevo svolto.

Quella sarebbe stata una morte più che nobile ... avevo salvato la vita del mio amore.

 

E aspettando che Jacob sferrasse il colpo di grazia,chiusi gli occhi e con un sussurro pronunciai ancora una volta il suo nome.

-Edward ... -

 

 

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Capitolo 11
*** Prometti di credermi? ***


Ebbene sì,eccomi qua con l’undicesimo capitolo :]

La storia è agli sgoccioli ....

Allora,vi ho fatto prendere un bel colpo con l’ultimo capitolo,eh?

Beh,ora vedrete cosa succede ...

Grazie a MoonlessNight, gianna88 e Inuyasha__girl92 per aver recensito; e scheggia94 per aver inserito la storia tra i preferiti.

Grazie a tutte,davverooo!!!!!!! =)

-Sara <3

“Prometti di credermi?”

(Bella)

 

 

 

 

Attesi che l’oscurità mi inghiottisse,ma stranamente non accadde. O meglio,non era ancora accaduto.

Forse Jacob voleva solamente prendere tempo ... farmi soffrire di più.

In effetti se mi avesse lasciata morire in quel preciso istante avrei abbandonato quel dannato mondo più velocemente,e tutte le sofferenze che mi aveva causato ...

Ancora una volta mi fu difficile ricacciare le lacrime,ma forse quella era davvero l’ultima volta in cui avrei potuto abbandonarmi ad uno dei miei pianti,quindi tanto valeva che le lasciassi scorrere.

Sentii le guancie bagnarsi del mio dolore e non osai aprire gli occhi: non volevo guardare in faccia la morte.

Desideravo affrontarla quasi incosciente ...

Udii nuovamente un ringhio nascere da quella creatura che mi imprigionava,un ringhio quasi di soddisfazione.

Ancora una volta il suo volto ... il volto della persona che avevo tanto amato, comparve nella mia mente.

Rividi i suoi lineamenti perfetti che provocarono altre lacrime amare,altro dolore.

Non riuscivo a capire perché Jacob non si desse da fare .. cosa diavolo aspettava?

E poi,come una perfetta illusione,la sua voce mi giunse all’orecchio,soave come sempre:

-Non osare,cane ... – sibilò.

Stavo di nuovo impazzendo. Non riuscivo a togliermelo dalla testa anche in fin di vita.

Possibile che fossi così stupida? Così ... masochista? Mi stavo infliggendo delle sofferenze inutili quando non ne avevo davvero bisogno ..

Con la mascella serrata e le palpebre degli occhi chiusi,attesi qualche altro minuto .. impaziente.

E poi tutto avvenne con la stessa rapidità con la quale aveva auto inizio il combattimento poco prima: sentii l’imponente corpo del lupo sopra di me venir sbalzato via violentemente,e nel frattempo un paia di braccia fredde e forti che mi aiutavano a rimettermi in piedi.

Temevo di aprire gli occhi,scoprire cosa stesse succedendo.

Ma una vocina dolce e tenera si affrettò a tranquillizzarmi:- Va tutto bene ... tutto bene ... – e decidendomi a dischiudere le palpebre,mi resi conto di trovarmi a pochi passi dalla zona in cui avevo rischiato di morire. Ma ora ero stretta tra le braccia di una giovane vampira,la ragazza con i capelli corvini. Mi voltai ad osservarla per un momento,e sul suo volto vidi dipinta un’espressione dolce e preoccupata allo stesso tempo. Non mi curai di chiederle cosa stesse accadendo,ma mi affrettai a cercare con lo sguardo lui.

Lo scorsi nel lato opposto della radura,intento in uno scontro con Jacob.

Quella scena rievocò i fatti di poco prima,quando lo avevo salvato dalle grinfie del lupo,rischiando io stessa di morire.

Avrei rischiato ancora una volta,ma mi sentivo debole,indolenzita,ed era come se avessi due tronchi di legno al posto delle gambe.

Non riuscivo a muovere un solo muscolo.

-Bella ... Bella ... calmati ... – continuava a ripetermi la vampira,accarezzandomi freneticamente il braccio.

Non capii a cosa si riferisse finché non mi accorsi di essere nel bel mezzo di un altro dei miei pianti.

Tentai invano di calmarmi,mentre davanti ai miei occhi,Edward continuava a fronteggiare Jacob con aria di sfida. Trasalivo quando gli si avventava addosso,o lo stesso lupo lo scagliava contro la roccia più vicina.

Non riuscivo più a resistere a quel tormento senza fine e mi chiesi perché le rispettive famiglie non si degnassero di aiutarli: era necessario davvero il mio coraggio? Se avessi potuto,avrei volentieri tentato di salvare la vita a colui che amavo ...

Ma non potevo.

Scrutai indignata il branco di licantropi posizionati sul lato destro della radura,e nel frattempo i vampiri schierati nella zona opposta.

Sentivo nascere profondi ringhi dal mio petto,ma nessuno sembrava curarsene.

 

 Trattenni il respiro mentre il lupo veniva sbalzato in aria per l’ennesima volta ed Edward lo aggrediva,mostrando gli aguzzi canini.

Non so cosa avrei dato per raggiungerlo .... impedire ad entrambi di farsi del male a vicenda ...

E poi eccolo. Un gemito sommesso proveniente dal corpo del lupo,disteso sulla terra umida.

Era inerme. Impietrito. Tanto immobile da sembrare un vampiro.

Lasciai vagare lo sguardo dalla sua sagoma ad Edward,in piedi accanto a lui,lo sguardo sprezzante.

Guardai per un momento la vampira che mi stringeva tra le braccia,come me intenta ad osservare i due combattenti.

 

Quelli che trascorsero sembrarono i minuti più lunghi della storia.

Edward ancora lì,concentrato a scrutare la grande figura del lupo. E lui ... Jacob,nella stessa posizione di poco prima.

Un guaito acuto proveniente dalla zona in cui erano disposti i licantropi mi fece destare dall’apatia di cui ero caduta vittima,e mi ritrovai a fissare l’immagine di un lupo che raggiungeva con uno scatto repentino Jacob.

Solo allora compresi.

Era davvero accaduto.

Era ... morto.

 

Vidi tutti i licantropi accorrere nella zona dove era situato il lupo,e con un leggero stupore,mi accorsi che anche i vampiri si stavano avvicinando. Sentii la vampira dai capelli corvini sciogliere la presa attorno a me ed unirsi ai suoi famigliari.

Io me ne restai al limite della radura,lo sguardo perso nel vuoto.

Avevo appena assistito alla morte di un ... essere vivente.

Il mio corpo era scosso da brividi di freddo ... forse terrore,che non cessarono nemmeno quando notai la sagoma perfetta di Edward abbandonare la folla e dirigersi verso di me con passo incerto.

Alzai lo sguardo su di lui,ed incontrai i suoi occhi ... Il volto era una maschera di preoccupazione,dolore ... amore.

Resistetti all’impulso di corrergli incontro e stringerlo fra le mie braccia,sicura che mi avrebbe respinta.

-Bella ... – sussurrò,a pochi metri da me.

Non risposi,ma lo fissai con espressione totalmente vuota.

-Perdonami .... – continuò,una punta di vero dolore nella voce. – Io non ... –

Ma non proseguì.

Non ebbi nemmeno il tempo di accorgermi che con un passo aveva coperto la distanza che c’era tra di noi,ed ora mi stringeva con forza tra le sue braccia.

Sentii gli occhi riempirsi di lacrime,che inumidirono la sua camicia.

-Scusami ... scusami ... – bisbigliò,il volto appoggiato contro i miei capelli.

Il suo respiro freddo mi dava i brividi,ma in quel momento non riuscivo a curarmene.

Ero lì. Tra le sue braccia. Non potevo desiderare altro.

Quando mostrò di voler allentare la stretta,lo costrinsi invece ad aumentare,fui quasi tentata dalla voglia di obbligarlo a farmi mancare il fiato ... lo avrei accettato.

Singhiozzando paurosamente contro il suo petto,sentii una sua mano carezzarmi delicatamente i capelli e nel frattempo sussurrarmi scuse di ogni genere ... scuse che non desideravo udire ... non ne avevo bisogno,perché mai doveva chiedermi di essere perdonato? Per aver ucciso qualcuno che aveva osato cancellarlo dalla mia vita per sempre?

No,non aveva nessun bisogno di farsi perdonare.

-Bella, ti prego di ... –

-Edward,basta .... – lo ammonii,alzando lo sguardo sul suo volto.

Mi scrutava con aria innocente,quasi confusa.

-Edward,non devi ... non devi .. – ma non riuscii a dire altro. Le lacrime me lo impedivano.

-Bella,se ti dico una cosa,prometti di credermi?- chiese,con tono implorante.

-S-sì .. – balbettai. Avrei creduto ad ogni sua parola in quel momento. Gli avrei creduto anche se avesse detto che non aveva ucciso Jacob Black.

-Bella,io ti amo. –

-Anch’io.- risposi.

Al suono di quelle parole mi strinse ancora di più a sé.

E tutto quel dolore che mi aveva divorato nei precedenti minuti scomparve all’improvviso,tanto velocemente che sembrò quasi non aver mai causato le mie stupide lacrime.

-Non ti lascerò mai ... –

-Prometti.-

-Certo.- rispose,guardandomi in volto con i suoi occhi penetranti,- Non lo farei mai.-

-Lo hai fatto.-

-Ma non ho intenzione di ripetere l’errore ... –

-Mi dirai almeno cosa ti ha spinto a lasciarmi,nel bel mezzo del mio pianto isterico?-

-Certo,lo saprai ... magari anche Alice ti spiegherà qualcosa ... –

-Ed  ora?-

-Ora cosa?- chiese,perplesso.

-La battaglia,intendo.-

-Suppongo sia finita.-

 

 

 

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Capitolo 12
*** Il tempo perduto ***


Allora ... eccoci qui con l’ultimo capitolo =)

Beh ... lo so,forse questa vi è parsa una storia troppo corta,ma ... boh,non lo so perché “12” capitoli =]

Comunque,spero vi sia piaciuta e ringrazio tantissimooo MoonlessNight,Inuyasha__girl92 ed  eddy  per aver recensito l’ultimo capitolo *_* e la stessa Sara [Inuyasha__girl92] per aver inserito la storia tra i preferiti.

Spero che continuerete a seguirmi anche quando pubblicherò nuove fanfiction =] [ a proposito ... ho proprio un paio di idee che mi frullano nella mente ...  *O*]

Ora potete dedicarvi alla lettura di quest’ultimo capitolo ...

Baci

-RSara R

[per tutte coloro che desiderano l’aggiornamento di “dark Threats” ... dovrete aspettare,perché uno sgradevole incidente ha fatto in modo che tutto che ciò avevo scritto si cancellasse dal pc ... >.< Mi dispiace davvero =(]

 

 

 

 

 

“Il tempo perduto”

(Bella)

 

 

 

Sbattei più volte le palpebre e finalmente riuscii a mettere a fuoco una figura distesa al mio fianco.

Il mio cuore prese il volo quando compresi che era proprio lui: il mio Edward.

Decisamente un brutto sogno il mio ... le immagini di me stessa che rischiavo di essere uccisa ricomparvero nella mia mente,così come quelle di una giovane vampira che mi stringeva tra le sue braccia,e poi lui che avanzava verso di me ... mi diceva che mi amava e le mie stupide lacrime ricominciavano a scorrere.

-Bella?- la sua voce vellutata mi accarezzò delicatamente.

-Uhm?-

-Come hai dormito? Sembravi molto agitata ... – rispose,scostandomi alcune ciocche di capelli dalla fronte imperlata di sudore. Feci spallucce,in segno di indifferenza.

Mi chiesi se ciò che avessi vissuto fosse stato veramente un incubo ... lo credevo,eppure tutti quei ricordi che si susseguivano nella mia mente sembravano così veri ...

Rammentai anche una stanza,vagamente somigliante al salotto dei Cullen,dove la giovane vampira che ora ricordavo si chiamasse Alice mi aveva spiegato cosa era accaduto.

Già ... Edward aveva finto di dovermi lasciare per aiutare la sua famiglia a combattere i licantropi .. mi aveva ordinato di aiutare il mio branco,di partecipare alla battaglia come lui,solamente perché sapeva che non avrei mai avuto il coraggio di farlo ... Oh beh,tutto pareva seguire una certa logica,ma quando mi aveva detto addio nella cucina dei Cullen ... altro che logica!

-Jacob?- domandai all’improvviso.

Edward,accanto a me e che stringeva i miei fianchi,si irrigidì e si limitò a fare una leggera smorfia.

Ovviamente nemmeno quello avevo sognato. Il giovane e forte licantropo del mio branco era morto. Sul serio.

-Pensi che ora dovrò tornare a La Push?- chiesi,voltandomi a guardarlo.

Lui mi scrutava con un’espressione dolce e angelica,e quando gli rivolsi quella domanda,le sue labbra si curvarono in un ampio sorriso.

-Nessuno ti obbliga.- rispose.

-Bene ... – annuii,facendolo scoppiare in una fragorosa risata.

-Bella?- mi richiamò all’improvviso,e lo osservai sedersi più compostamente sul letto.

-Sì?-

Con una mano mi aiutò a prendere posto davanti a lui,le mie mani nelle sue.

-Bella,tu credi a quello che ho detto ieri sera?-

-Se ti riferisci ... –

-Mi riferisco al fatto che ti amo. – mi precedette,- Ma io non ti obbligo ad amarmi. Forse lì fuori c’è qualcuno meglio per te,che potrebbe renderti felice come io non potrei mai. E ... –

Ma lo interruppi avventandomi su di lui e baciandolo come mai avevo fatto. All’inizio era incerto,insicuro,ma lo costrinsi a sciogliersi,e a quel punto eravamo divenuti un’unica cosa.

Mi sorreggeva mantenendo un braccio dietro la mia schiena,mentre con una mano mi scostava i capelli dal volto .. ogni punto del mio corpo che riusciva a raggiungere cominciava a bruciare,come se fosse appena entrato a contatto con un fuoco ardente.

Mi lambì il labbro inferiore ed io mi lasciai sfuggire una risatina nervosa.

-Bella,se davvero ... –

E ancora una volta non gli consentii di proseguire,ma feci in modo che mi stringesse ancora di più a lui,che la mia esile figura si adattasse alla sua,fredda e marmorea.

-Ora sei tu che devi credermi Edward.-

-Cosa?-

-Ti amo. –

-Credimi,anch’io.-

 

 

                                                                                             ***

Quel pomeriggio impiegai tutto il tempo che avevo a disposizione per conoscere la famiglia Cullen al completo.

Si rivelarono persone a dir poco perfette,e far parte di loro non mi sarebbe dispiaciuto per niente ...

Sapevo che a stento riuscivano a trattenersi dal saltarmi addosso visto il mio odore,ma Edward doveva averli preparati.

-Oh Bella,non sai come sono felice che tu sia qui con noi!!!- gridò Alice,in salotto,dopo le varie presentazioni.

-Ehm ... anch’io lo sono.- risposi,vagamente imbarazzata.

Edward,seduto al mio fianco sul divano,mi strinse la mano ed io rivolsi un sorriso allegro a chi era lì con noi,valeva  a dire: Alice e Emmett.

Sapevo che proprio lui, “l’assassino” di Jessica Stanley avrebbe dovuto nascondersi per molto altro tempo,fin quando i licantropi non avrebbero dimostrato di non voler annunciare a tutti che era proprio lui il colpevole.

 

Io non avevo intenzione di recarmi al funerale di Jacob,sapendo che in troppi mi avrebbero puntato addosso i loro sguardi accusatori.

Fortunatamente i Cullen si erano dimostrati ben disposti ad accogliermi fin tanto che non avessi deciso di far ritorno a La Push.

Consideravo questa un’opzione che avrebbe potuto sostare per molto tempo in qualche angolo recondito della mia mente,e l’opinione di Edward era la medesima: potevo tranquillamente rimanermene a casa Cullen per tutto il tempo che avessi desiderato.

Lui sperava che questo “tempo” si trasformasse in “eternità”,ma sapevamo bene entrambi che in qualche modo sarei dovuta tornare a La Push ... almeno per dire addio a Charlie e gli altri licantropi.

Forse dire addio era esagerato,ma probabilmente avrei evitato di recarmi a trovarli per molto tempo.

Il tempo necessario per far riprendere tutti dallo shock della morte di Jacob,causata nientemeno che dal fidanzato del licantropo Bella Swan,un tempo anch’essa parte del branco.

-Allora Bella,- eruppe Alice,facendomi sobbalzare,- come sai dovrai arrangiarti con i vestiti che hai ...  E che,se mi permetti,non sono un gran che ... –

Le rifilai un’occhiata confusa,ma lei non si diede la briga di fornirmi spiegazioni,- Ma ti assicuro,che presto andremo a fare un po’ di shopping,eh??-

-Ehm ... Certo.- annuii,guadagnandomi un’occhiata divertita da parte di Edward.

-Ma sappi cara sorellina,- intervenne lui,sorridendo gioviale,- che Bella sarà mia prigioniera per un bel po’ di tempo ... –

Sbottò in una risata allegra quando notò la mia espressione terrorizzata,e quindi si affrettò a spiegare,- Come sai ... dobbiamo recuperare un po’ del tempo perduto ... –

-Tempo perduto?! Intendi dire un ... giorno??- esclamò Alice,sogghignando.

-Esatto ... –

-Ok ... posso anche aspettare ... –

Non riuscii ad evitare di sorridere di fronte alla sua espressione delusa,subito sostituita da una irritata quando Emmett le scompigliò i capelli con un gesto repentino.

Li guardai discutere a lungo,mentre Edward continuava a fissarmi come fossi una reliquia.

-Vieni?- mi chiese all’improvviso,alzandosi e prendendomi per mano.

-Dove?- domandai,mentre mi conduceva fuori casa.

-Non lo so ... – mormorò,lo sguardo perso nel vuoto mentre ci dirigevamo sul retro.

-Che vuol dire .. “ non lo so”?-

-Non lo so davvero ... –

-Andiamo Edward,che stai dicendo ... –

-Questo.- e fermandosi in prossimità di un sentiero che conduceva nel bosco,mi prese il volto tra le mani e mi regalò un bacio impetuoso,quasi avesse paura che quell’occasione non gli si sarebbe più presentata.

I pochi secondi in cui mi lasciava riprendere fiato gli erano necessari per scorrere con le labbra lungo il mio collo,e quei suoi gesti così ... agitati,mi fecero preoccupare.

-C’è qualcosa che non va,Edward?-

-Dovrebbe?-

-No ... –

-Sai ... mia sorella può essere tremenda,quindi vale la pena godere al meglio di questi momenti ... –

Ero felice che parole del genere uscissero dalla sua bocca, ed estatica risposi:

-Sono d’accordo.-

 

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