- Ricordi.
- A volte vorresti
cancellarli.Perché ti fanno soffrire. Perché ti fanno piangere.
Perché ti fanno desiderare di essere ancora così felice, mentre non
lo sei affatto.
- A volte vorresti
tornare indietro. Per cambiare le cose. E ti chiedi cosa sarebbe
successo se lei non fosse mai entrata nella tua vita.
- Forse non avresti
sofferto. Ma non saresti stato neppure così felice.
- Ma poi ci pensi. Non
puoi cancellarli. Perché sono parte della tua vita.
- A volte vorresti
solo riviverli.
-
- La valigia è
pronta. Esco dall’uscita sul retro.
- Per quanto voglia
bene alle mie fan so che sono appostate lì attorno e se mi vedessero
non riuscirei più ad andarmene.
- Fortunatamente non
incontro nessuno. Arrivo in un piazzale e cerco di fermare un taxi.
- Ho fortuna. Mi siedo
sul sedile posteriore e dico semplicemente che vorrei andare
all’aeroporto.
- L’autista, un uomo
sui 45-50 anni,segue le mie istruzioni,ma continua a guardarmi dallo
specchietto retrovisore con aria curiosa.
- - Ma lei non è un
attore per caso?-mi chiede dopo un po’
- Sorrido imbarazzato.
Ci risiamo. -Già..-mi limito a rispondere
- - Ma
si!quel..aspetta..-gesticola mentre parla cercando di ricordarsi il
mio nome..-Quello di quel film..Sam !Mia figlia ha almeno una decina
di suoi poster in camera- aggiunge ridendo
- -Si mi chiamavo Sam
nel film, ma io sono Zac - gli spiego
- -Certo,
certo…-annuisce
- Ormai siamo
arrivati, grazie al cielo.
- -Eccoci qua.
Aeroporto. -mi dice voltandosi
- Prendo il
portafoglio dalla tasca dei jeans e lo apro guardando il tassametro.
- -Aspetti.-mi ferma-
se mi fa un autografo per mia figlia non le faccio neppure pagare la
corsa-
- -Ma no non ce n’è
bisogno. Glielo faccio volentieri l’autografo senza che non mi
faccia pagare..davvero..-
- Vorrei sprofondare
quando mi succedono cose di questo tipo.
- Ma com'è possibile
che il mio nome scribacchiato di fretta su un pezzo di carta sia così
importante? Perché la gente continua a volere le mie foto?a voler
sapere dove vado e cosa faccio?perché hanno aperto siti, forum e
quant’altro dedicati a me?lo sapete quanti risultati appaiono se
scrivo il mio nome su un motore di ricerca? 3.220.000!!
- Perché le ragazze si comportano come delle
isteriche quando mi vedono?
- Nessuno capisce che sono come gli altri..sono un
ragazzo normale..
- Perché se su quel taxi fosse salito il signor Smith
il taxista non gli avrebbe mai proposto di fare la corsa gratis in
cambio di un autografo?Anche se il signor Smith si fosse impegnato
offrendo perfino una foto con dedica non ce l’avrebbe fatta.
- L’uomo insiste.
Faccio l’autografo per la figlia e lui se ne va senza farmi pagare.
- Oh bè..peggio per
lui.
- Entro
all’aeroporto. Ormai non mi faccio più impressionare dalla
grandezza e della confusione di questo posto. Ho preso così tanti
aerei negli ultimi tempi.
- Mi avvicino al
tabellone delle partenze chiedendomi dove potrei andarmene per
rilassarmi un po’.
- New York
- Chicago
- Miami
- Seattle
- San Diego
- Philadelphia
- Los Angeles
- Non ho voglia di
tornare a casa. Mia madre mi riempirebbe di domande. Ma perché sei
tornato?Non va bene il lavoro?Hai problemi con una ragazza?
- No.
- Continuo a leggere.
- Londra
- Parigi
- Si perché non
andare in Europa?
- Milano.
- Milano.
- Milano
- Già città piena di
monumenti, musei, arte, storia..L’Italia.
- Ma chi voglio
prendere in giro?Musei?Storia? Ma che dico?
- Lei.
- Tornare da lei.
- Sono due anni che
non la vedo. Sono due anni che vivo di rimpianti.
- Distolgo lo sguardo
da quella scritta che lampeggia ammiccante.
- No, non posso. Che
cosa farebbe lei se mi trovasse alla sua porta? Magari ha già un
altro. Anzi di sicuro. Le creerei solo problemi.
- Prendo la foto che
avevo trovato quella mattina. Ora è al sicuro nel mio portafoglio,
dietro alla carta d’identità. Come se cercassi di dire a me stesso
“Ricordati chi sei!Non puoi tornare e rovinarle tutto!”
- Mi siedo lì nella
sala d’aspetto dell’aeroporto con la testa tra le mani. Con questa
domanda che mi gira nella testa.
- Voglio davvero
rischiare?
- Torno da lei?