Ich wohne in München

di Faith Grace
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** l'ho incontrato di nuovo ***
Capitolo 2: *** nascondere i propri sentimenti ***
Capitolo 3: *** il nostro incontro ***
Capitolo 4: *** azioni avventate ***
Capitolo 5: *** ho ancora sciocchi sogni ***
Capitolo 6: *** non farti illusioni ***
Capitolo 7: *** lacrime in paradiso ***
Capitolo 8: *** per forza o per amore? ***
Capitolo 9: *** un filo di speranza ***
Capitolo 10: *** abbandonato al proprio destino ***
Capitolo 11: *** chiudi gli occhi e premi il grilletto ***
Capitolo 12: *** ci prende come un cielo ancora blu ***
Capitolo 13: *** in sua memoria ***
Capitolo 14: *** chi sono per te? ***
Capitolo 15: *** il passato ***
Capitolo 16: *** preludio ***
Capitolo 17: *** trifoglio ***
Capitolo 18: *** chi amo veramente ***



Capitolo 1
*** l'ho incontrato di nuovo ***


Salve a tutti voi! Come avevo già anticipato sono ritornata, e questa volta con una nuova long-fic ambientata nella Monaco di Baviera del 1924, ovvero un anno dopo il film "The Conqueror of Shambala". In questa storia, come potetrete ben vedere ho inserito luoghi e fatti reali, e parole tedesche (come il titolo dei capitoli e della storia) con relative traduzioni e spiegazioni a fine capitolo.
Ah volevo aggiungere che il vecchio Hohenheim è ancora vivo e Edward ha iniziato a frequentare l'università di Monaco (poi si scoprirà quale), e il titolo della fan fic significa "Io vivo a Monaco"
Detto questo vi lascio alla lettura <3.

Disclaimer: i personaggi di Full Metal Alchemist non appartengono a me, ma ad Hiromu Arakawa.




♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥




Ich wohne in München




#01
Ich habe ihn wieder getroffen






L'ultima cosa che quella volta disse fu “addio” e mi sorrise per poi prendere la sua strada.
Ricordo che quel pomeriggio il tramonto era più bello del solito.
Come per dare un tocco magico alla nostra separazione, che non sarebbe durata a lungo...
Nonostante due anni dopo sia ritornato non ci siamo potuti riunire.
Ora sono tre anni che ti bramo...
...ma io sono ancora qui...



Era una tipica mattina di metà Novembre, e a Monaco la neve aveva preso ad imbiancare i tetti delle case; benché fosse ancora piuttosto presto la città era già gremita di gente presa nelle sue attività giornaliere.
Il vento continuava a sferzare sulla faccia di un ragazzo che si dirigeva a passo lento verso l'università, dove sperava di trovare almeno un po di calore.
Questo si raggomitolò un po di più nel cappotto e si avvicinò a un venditore ambulante di giornali per comprarne uno, pagò e riprese a camminare lungo la Arcistraße, questa volta più veloce.
«Accidenti a questa dannata neve! Mi sto bagnando tutto quanto» fece per scrollarsi un po di neve, ma peggiorò solo la situazione perché continuava a cadere incessante «Possibile che in ogni città debba trovare sempre un tempo di merda?»
Varcò la soglia dell'edificio continuando ad imprecare «Alcune volte mi sembra di stare a Central City»
Si bloccò.
Come gli era venuto un pensiero simile?
Ok erano più o meno tre anni che si trovava in questo mondo (a parte quella breve fuga dell'anno prima oltre il Portale).
E ormai erano svariati mesi che lui e suo fratello avevano accantonato i loro viaggi e si erano stabiliti in quella città con la loro coinquilina Noah.
Quindi anche se che non aveva più ne motivi ne speranze di poter tornare a casa, voleva ancora crederci lo stesso.
Credere che avrebbe potuto rivedere le persone a lui care...Winry, la zia Pinako, Den...
«Chissà come stanno...?»
...Roy...
«No. Non lui» sbottò con tono scocciato continuando ad avanzare tra i corridoi «Perché dovrei interessarmi di quel bastardo? Sicuramente staranno tutti bene!»
...Roy...
«No, no non me ne importa niente di lui»
"Addio"
Edward si girò verso la finestra per contemplare i fiocchi di neve, che scendevano lenti, cercando di scacciare quei stupidi pensieri.
“Ho l'impressione che questa nuova seccatura sia arrivata con te”
«AAAAHHH COM'È IRRITANTE!!! PERFINO LA NEVE DEBBA RICORDARMI QUELLA SOTTOSPECIE DI INUTILE FIAMMIFERO AMBULANTE???!!»
Detto questo continuò a camminare sotto gli sguardi straniti degli altri, questa volta a passo di marcia, quando qualcosa o per meglio dire qualcuno gli andò a dosso, rovesciando a terra tutti i libri che l'altro aveva in mano.
«Ahia che male»
«Ehi ti sei fatta male?» il biondo vedendo la ragazza a terra le porse la mano per aiutarla.
«No non è niente, piuttosto tu? Entschuldigung¹, non volevo farti male solo che con quella pila di libri non vedevo bene (e poi non è che tu sia un gigante)»
Finalmente lei alzò lo sguardo su quello che le porgeva la mano.
Due occhioni blu oltremare si posarono su di lui scrutandolo.
No. Com'è possibile?
«Winry?!» Ed la guardava incredulo.
«Si come conosci il mio nome?» l'altra si stupì alla domanda del giovane.
Giusto. Lei non è la Winry che conosco.
«No niente ti ho scambiata per un altra!»
«Capisco» lanciò uno sguardo per terra sui libri «Oh che disastro sono tutti sparpagliati»
«Aspetta ti aiuto» l'Elric maggiore si inginocchiò vicino a Winry aiutandola a raccogliere i libri.
«Grazie mille» disse sorridendogli «Ah senti non è che potresti indicarmi dove si trova quest'aula?»
Concluse porgendogli un foglio dove vi dovevano essere scritte tutte le informazioni sul suo corso.
«Sei nuova?» chiese quest'ultimo.
«Si mi sono trasferita da poco insieme a mia madre»
«Bene allora percorri questo corridoio a sinistra, la prima a destra è l'aula che cerchi»
«Non so come ringraziarti, sei un tesoro» gli sorrise di nuovo provocando un pallido rossore sulle gote di Ed.
«Di niente» scuotendo le mani e ricambiandole il sorriso.
«Allora alla prossima...» mosse un po la testa come per chiedergli come si chiamasse.
«Edward, mi chiamo Edward»
«Allora alla prossima...Edward. Auf Wiedersehn²» la bionda lo salutò velocemente e si dileguò tra la folla di studenti creatasi.


Le lezioni erano finite da un po e fuori aveva smesso di nevicare, cosi l'ex Fullmetal andò ad accomodarsi su una panchina difronte l'università, iniziando a leggere il giornale che aveva comprato quella mattina.
Segnava l'8 Novembre.
Era già passato un anno da quando era ritornato in questo mondo insieme ad Al, e avevano preso insieme la decisione di vivere senza l'uso dell'alchimia.
Roy stava bene.
Sbuffò sonoramente accantonando quell'inutile pensiero e si soffermò nella lettura.
Sempre le solite noiose cose, dopo il Putsch³ fallito dei nazisti le condizioni avevano iniziato a migliorare, anche grazie al rilassamento nei pagamenti delle riparazioni di guerra e al miglioramento delle relazioni con gli ex-nemici.
«Sempre le solite stupidaggini»
Poco dopo una una figura avanzò alle sue spalle «Hai ragione, però penso sia meglio così. Non vorrai un'altra guerra suppongo?!»
«No no per carità» rispose girandosi verso il suo interlocutore.
Lo sguardo dorato dei biondino incontrò quello antracite dello sconosciuto.
No.
Il terrore si impossessò di lui.
Roy?!



♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥

¹Scusa
²Arrivederci.
³Putsch di Monaco (8-9 novembre 1923), tentativo di colpo di stato messo in atto da un gruppo dell'estrema destra bavarese, facente capo al generale Erich Ludendorff e ad Adolf Hitler, leader del Partito nazionalsocialista tedesco. L'episodio si inserì nei difficili anni del primo dopoguerra, nel clima di aspre tensioni ideologiche, controllate con difficoltà dai deboli governi democratici della Repubblica di Weimar. Il putsch venne represso senza difficoltà dalla polizia e i responsabili condannati a pene lievi poi condonate: Hitler rimase in carcere circa un anno.
(informazioni tratte da Msn Encarta)



Allora come vi è sembrato questo primo capitolo (che considero più come un prologo)? Naturlalmente le vicende si svilupperanno più in la, quindi per ora le cose rimarranno così XD.
Spero vi abbia incuriosito almeno un po e...il prossimo capitolo arriverà presto in base al numero delle recenzioni ( scherzo XD).
Per quanto riguarda il prossimo capitolo di My Little Sister...beh quello arriverà prima o poi X3.
Ringrazio chi commenterà e chi leggerà soltanto.


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Capitolo 2
*** nascondere i propri sentimenti ***


#02
Seine Gefühle verberbergen






Quella volta lo sognai di nuovo.
Aveva sulle labbra un lieve ma dolce sorriso.
Aveva un espressione così rilassata.
Ma quando riaprii gli occhi era una mattina come le altre.
Il tempo passa così in fretta...
...per questo ti ricorderò ogni giorno...



Il dolce sole mattutino si infiltrava tra le tende appena dischiuse facendo mugolare la figura avvinghiata alle coperte.
Gli ci volle un po prima di svegliarsi completamente. Dopo aver sbadigliato sonoramente e aver realizzato la situazione, si tirò su di colpo.
Non può essere successa una cosa simile.
Lui non può essere...
Abbassò lo sguardo davanti a se facendo mente locale e cercando di ricordare ogni minimo particolare del giorno prima.


***



Era come pietrificato.
Adesso si ritrovava in piedi difronte a colui che avrebbe dovuto chiamarsi Roy Mustang.
Era li immobile a fissarlo senza essere capace di pensare razionalmente.
Da parte sua anche l'altro guardava il biondino con aria stupita.
Aveva gli occhi sgranati dallo stupore e non faceva altro che scrutare da capo a piedi il ragazzo.
Il silenzio creatosi fu spezzato da un sussurro appena percettibile da parte del moro.
«Edward...?»
Era un sussurro ma arrivò chiaro alle orecchie del giovane.
“Non può essere la sua versione di questo mondo!”
L'uomo mosse un passo verso Ed, che però iniziò a correre a gran velocità.
A breve ci fu una sfuriata corsa che si concluse solo quando Roy perse l'altro appena sbucati nella strada principale.
«Schwanz!¹»



***


Continuava a guardare avanti a se con lo sguardo perso nel vuoto, incapace di ogni movimento.
Come fa a conoscere il mio nome?
Che succederebbe se fosse o no il Colonnello?
Si prese la testa tra le mani cercando una risposta a quella situazione.
Niente.
«Non era un sogno allora» mormorò «È la realtà, lui è davvero il Colonnello?»
Una calda lacrima prese a scendere solitaria sulla sua guancia.
Dopotutto ci siamo già detti addio.
Un'immagine di Mustang si fece largo nella sua mente.
Lo guardava con il suo solito sorrisetto da quattro soldi.
“Adesso piangi come fanno le ragazzine?”
Non era proprio il momento di quelle stupide visioni, erano l'ultima cosa di cui aveva bisogno in quel momento.
“Non è da te Fullmetal”
«No, non è proprio da me Taisa» sospirò asciugandosi la lacrima .
“Se hai un problema affrontalo e risolvilo...così si comporta un vero uomo”
«Si devo andare avanti. Non posso fermarmi qui, devo andare avanti» si alzò e si guardò deciso allo specchio posto alla parete «Devo farlo per me»



«Guten Morgen²» Edward fece capolino nella cucina salutando il fratello e Noah che era intenta a cucinare.
«Morgen Edward» la zingara accolse il biondino con il solito sorriso.
«Nii-san come sei mattiniero! Guarda che oggi è sabato, non c'è lezione!» disse il minore degli Elric stupendosi dell'ora in cui si era svegliato il fratello.
«Lo so Al, ma ho altri pensieri in testa» rispose scocciato questo rivolgendo lo sguardo fuori la finestra: nevicava ancora.
Che palle!
«Dato che oggi sei libero mi accompagni a fare delle commissioni?» Al aveva preso a sorseggiare una tazza di latte e intanto guardava Ed.
«Hmm»
«Fratellone»
Chissà cosa starà facendo ora quel tizio identico a Roy?
«Hmm»
«FRATELLONE!»
«Cosa?» il diretto interessato si voltò verso l'interlocutore «Scusa Al, cosa dicevi?»
«Ed cosa c'è che non va? Oggi mi sembri pallido, sicuro di sentirti bene?»
«Ma certo» l'altro fece un sorriso forzato «Ho solo fatto uno strano sogno...»
Noah, che aveva assistito alla scena da lontano, si accomodò affianco ad Al «...su una persona dell'altro mando?»
L'ex Fullmetal sgranò gli occhi e si girò verso di lei.
Come diavolo lo sa?
Lei intanto lo guardava, sorridendo, con la coda dell'occhio iniziando anch'essa a fare colazione.
«Stupido con me ne puoi parlare» il castano ora guardava il fratello con aria materna «Non tenerti tutto dentro»
Edward abbassò lo sguardo.
«Se hai dei problemi devi risolverli al più presto, altrimenti ti perseguiteranno per sempre» concluse Noah poggiandogli una mano sulla spalla.
Noah ha ragione, non posso vivere sempre così. Ho deciso scoprirò chi diavolo è quel tizio!!! E me la pagherà cara...non può ridurre così il Fullmetal Alchemist.
La conversazione fu interrotta dal suono del campanello.
«Ma chi sarà a quest'ora?» disse Alphonse avviandosi all'ingresso.
«Forse la nuova vicina!» tentò di ammonirlo la mora, ma l'altro era già nell'altra stanza.
«Di che stai parlando?»
Noah notò l'espressione stupita del biondino e poi realizzò «Ops....»



«Chi è?» chiese l'Elric minore una volta aperta la porta.
Lungi capelli castani e luminosi occhi verdi catturarono subito l'attenzione del ragazzo.
“Mamma?!”
«Buongiorno sono la vostra nuova vicina» gli sorrise gentilmente «Mi chiamo Trisha Wienecke, e lei...»
Una ragazza dalla chioma bionda si fece largo nella sua visuale.
«Io sono Winry, la figlia» continuò per la madre con un sorriso a 34 denti.
«Ah» Al intanto era ancora piuttosto turbato «Io sono Alphonse Elric, prego accomodatevi»
«Abbiamo portato anche una torta di mele – fatta da me naturalmente - » la biondina si avvicinò al giovane, provocandogli non poco disagio.
«Grazie»



Hughes stava facendo il solito giro di perlustrazione mattutino, questa volta accompagnato dal suo fidato amico.
«Possibile che qui debba sempre fare questo freddo?»
«Mi pare ovvio, Roy, qui siamo tra le montagne e non al mare» lo rispose con un sorriso di scherno.
«Per questo non sto mai in questo paese, preferisco viaggiare»
«Piuttosto mi sembra strano che tu sia ancora qui...di solito ti stabilisci per un paio di mesi e poi sparisci nel nulla»
«Questa volta ho un motivo più che valido. Ho incontrati un ragazzo identico a lui»
Maes capì subito a chi si riferiva.
«Non gli avrai mica messo le mani a dosso?» lo guardò con un sopracciglio storto.
«No no, appena ho nominato il suo nome è fuggito via»
«Ahahah povero ragazzo» il poliziotto prese a farsi scherno di Roy facendolo irritare non poco.
«Allora cosa sai dirmi di lui?» chiese quest'ultimo con tono piuttosto scocciato.
«Mica lavoro al reparto investigazione?!» affermò l'altro con noncuranza.
«No, ma so che lo conosci»
«Ah, Roy vecchia volpe, non ti si può tener nascosto niente» mise le mani in tasca e voltarono l'angolo «Si chiama Edward Elric, 19 anni. È qui a Monaco da tre anni; prima viveva con un ragazzo di nome Alfons Heiderich, ma dopo quel piccolo incidente dell'anno scorso l'ha rimpiazzato col fratello, Alphonse, guarda caso proprio identico all'altro. Fino all'anno scorso costruiva i razzi, ma ora ha optato per qualcosa di meno pericoloso e si è iscritto all'università...anche se mi sembra strano da parte sua perché da come ho capito lui dovrebbe essere uno scienziato. Però è anche una gran faccia tosta! Figurati una volta mi ha detto – davanti a tutti! - di fare la dichiarazione a Glacier! Che vergogna!!! Ah, ti auguro di non conoscere suo padre: è un gran rompipalle »
«Questo perché non lavori al reparto investigazione hihi!....Da come ho capito non ti fidi molto di lui»
«Non molto, ci sono molti punti bui, però è un bravo ragazzo...e sta simpatico a Glacier»
«Mmm interessante, soprattutto la parte dell'anno scorso – sai io non c'ero, ma mi sono informato – dimmi qualcos'altro»
Roy ogni volta che aveva bisogno di informazioni si rivolgeva sempre al suo fidato amico Hughes, perché lui sapeva tutto di tutti...una cosa davvero impressionante!
Si sedette su una panchina della Marienplatz³ seguito a ruota dall'altro.
«E che ti devo dire? Non so bene neanche io...comunque è rimasto immischiato in un affare top-secret con, la ora defunta, Bertrin Eckheart. Credo si trattasse di un luogo chiamato Shambala o roba del genere (un mondo leggendario) e si parlava anche dell'uso di una strana magia, l'alchimia...»
«Alchimia dici?»
«Ahahah ma si sa che non è praticata da secoli...secondo me sono tutte fandonie, nessuno crederebbe a una storia simile ahahah» concluse con una fragorosa risata.
«Io invece ci credo» rispose secco l'altro.
«Ma dai Roy sono tutte scemenze...la magia non esiste» scandì le ultime parole per fargliele comprendere bene.
«Secondo me può esistere. Non posso dire che siamo in un paese libero, però non puoi negarmi anche i sogni»
«Infatti, invece di pensare a queste scemenze, pensa al bene della nazione»
«Non entrerò mai nel partito nazista» la risposta assunse un tono glaciale.
«E ti consiglio anche di lasciar perdere quel ragazzino» guardò il moro con la coda dell'occhio «È sbagliata una cosa simile e poi così stai rischiando molto lo sai? Ti ricordo che l'omosessualità non è molto gradita ai piani alti»
«Se intendi i piani alti del tuo partito, non più fregarmene di più» l'uomo ricambiò lo sguardo a Hughes «Guarda non mi sono sfuggiti tutti i casini che ci sono stato l'anno scorso a causa del vostro stupido Putsch, e per poco non finivi al fresco insieme a quello psicopatico di Hitler»
«Shhhh non farti sentire» Hughes lo ammonì sussurrando a bassa voce «ti ricordo che ci sono più sostenitori di quanto tu creda. Non sono bei tempi per la Germania»
«Lo immagino...anzi sai credo che con tutti quegli “amici” che si ritrova, quel pazzo non si sconterà neanche tutti e 5 anni» continuò Roy rivolgendo lo sguardo al cielo.


♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
¹Cazzo.
²Buon giorno.
³È il cuore della città, la piazza più importante e la più visitata dai turisti. Per altre informazione vedete qui

Questa volta ho aggiornato proprio presto!! Wa non avrei mai immaginato di ricevere così tanti comenti ^__^ sono felicissima che vi sia piaciuta questa fic!
Ritornando alla storia, gli eventi iniziano a prendere forma XD ma le cose vere e proprie acadranno nel prossimo capitolo uhuhuh chissà cosa accadra più avanti! E ora prima dei ringraziamenti, dato che mi sento buona, vi lascio anche le anticipazioni XD (tanto questi capitoli vegetavano nel computer da tempi immemori e solo ora ho continuato a scrivere X3)

NEXT

#03
Unsere Zusammenkunft (il nostro incontro)


«Non mi piace questo» si avvicinò al maggiore «Io non so ancora il suo nome, ma immagino che sia diverso da quello che penso»

Ora penso di aver anticipato anche troppo XD...si capisce tutto!!! E con questo alla prossima^^...mica devo minacciarvi come fanno gli altri sulle recenzioni? buahahahah XD

RINGRAZIO:
Crazyforever: thanxxx cara, eccolo il continuo ma tanto già lo conoscevi XD
inuyasha94: Finalmente ricevo un tuo commento!!! XD Davvero lo trovi romantico?? Grazie *__*.
Wow questa cosa non la sapevo o.O, io auf Wiedersehn l'ho scritto da sempre così...non so se si può scrivere attaccato perché dopo che mi hai posto questo quesito mi sono ricavata la radice della parola: auf è una preposizione (e le preposiziono non mi pare che si possano attaccare ad altre cose, se non ai verbi!), wieder significa "di nuovo" (e può diventare anche un sostantivo...vedi la differenza tra il titolo e questa parola) e se sehn è il verbo vedere...quindi non penso che si possa attaccare, ma se te lo fanno fare allora continualo a scrivere così. Appena torno a scuola però mi devo informare! Fami sapere di cosa ne pensi di questo capitolo ^^ ah e grazie per i preferiti!
Roy Mustung sei uno gnocco: Yesss W gli alter Roy XD...a proposito devo leggere il tuo nuovo capitolo! Visto come ho aggiornato presto? XD
beautiful_disaster: Sono felice che ti piaccia...eh si è una yaoi.. stop! Non voglio dare spoiler XD
Liris: Eheh Ed non riesce a non prnsare al suo Roy XD. Grazie per i complimenti ^^. Ma a propoposito quando aggiorni la tua di fic? =3
ranma_kinomiya: Glassie ^^ ma guarda io non scrivo casì bene °-°. Visto ho aggiornato presto proprio per te ^__^
eLiSeTtA: Grazie tesora*o*, felice che l'abbia messa tra i preferiti ...per Winry anche io non l'avrei messa ma...ha una parte molto importante ù.ù *giàgià* ma non anticipo niente XD

...::Starless Night::...

Scusate, ma per mancanza di tempo sono costretta a ringraziare elencando solo:
KuRoNeKoChAn
Crazyforever
ranma_kinomiya
eLiSeTtA
elyxyz
Betta90


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Capitolo 3
*** il nostro incontro ***


#03
Unsere Zusammenkunft






Una volta dissi a Roy che non avrei pianto se lui fosse morto.
E continuai dicendogli che lui non avrebbe dovuto fare altrettanto se fossi scomparso.
Lui dunque immaginava che prima o poi sarei ritornato...
...ma non sapeva che poi l'avrei lasciato di nuovo...
Quella fu l'ultima notte che passammo insieme.




«Grazie mille per il tuo aiuto Edward, senza di te non saprei come avrei fatto»
Winry e Edward erano seduti alla scrivania, nella stanza del biondo, ripercorrendo con attenzione tutti gli argomenti studiati fino a quel momento.
«Non ti preoccupare, in fondo si tratta solo di ripetizioni» disse questo, chiudendo il libro di fisica, rivolgendole un sorriso.
«Io dico davvero. Sei un amico» la bionda lo guardava con intensità negli occhi «Noi ci conosciamo da poco e già ti sei prodigato tanto per me...io non lo merito, dopotutto sono una sconosciuta per te»
«No tu sei Winry, la mia vicina di casa e compagna di università. La mia amica»
A chi vuoi darla a bere Edward?
Vorresti rimpiazzare lei con la tua amica d'infanzia?
...Ma dopotutto a me va bene così...
«Posso sapere per quale motivo tu e tua madre vi siete trasferite qui?» domandò poi cambiando discorso.
«Prima vivevamo in un paesino in mezzo alle montagne, vicino Rosenheim¹, li non c'era quasi niente e con la guerra e tutte le varie crisi il lavoro iniziò a scarseggiare. Mio padre morì nella guerra e mia madre da sola non ce la faceva, quindi abbiamo fatto i bagagli e siamo venute in questa città. Almeno qui ha trovato un lavoro e posso andare anche all'università»
L'Elric maggiore non aveva staccato per un secondo lo sguardo da lei.
Gli sembrava di parlare con l'altra Winry.
Sono così simili, ma anche così diverse.
Lei è più gentile.
decisamente più gentile.
«I tuoi genitori invece?»
Il biondo fu riportato alla realtà dalla domanda della giovane.
«Mia madre è morta quando io e mio fratello eravamo piccoli» rispose con voce atona «Mentre mio padre chi lo sa? È sempre fuori a lavorare»
«Sei fidanzato?» buttò all'improvviso facendo sgranare gli occhi dallo stupore al biondo.
Ma che c'entra questa domanda?
«No»
«Io prima avevo un fidanzato, era proprio un ragazzo stupendo» la ragazza abbassò lo sguardo e si sporse a terra per prendere la borsa «Ma poi se ne è tornato nella sua città»
Edward si alzò incurante del discorso.
Da parte sua Winry guardava incantata il ragazzo accanto a lei.
Gli sembrava un angelo.
Forse era destino incontrarlo.
«Su andiamo devo riportare dei libri in biblioteca. Tu non dovevi comprare un tomo di chimica?»
«Si, andiamo» si alzò raggiungendolo alla porta “Mi sembra un sogno”.



Erano passati vari giorni da quell'incontro, ma non potevo fare altro che domandarmi chi fosse veramente quel tipo...
Camminavano per strada già da un bel po di tempo e rari fiocchi di neve iniziavano a scendere lentamente, come a voler ammonire la gente di un'imminente nevicata.
Adesso nessuno si stupiva più di quel camio repentino di tempo. Ormai era inverno inoltrato.
«Alphonse ciao! Che ci fai qui?» la voce stupita di Winry lo fece sobbalzare...possibile che avesse un tono sempre così alto??
«Ciao Winry, Ed. Sono venuto qui perché domani è il compleanno della piccola Elicya e non le abbiamo comprato ancora un regalo»
«Oh è vero! Anche io non le ho comprato ancora niente» affermò la ragazza portandosi una mano alla guancia.
«Hanno appena aperto un negozio dall'altra parte della strada, che dici di darci un'occhiata?»
«Manco capisce una cosa del genere...Al ti ricordo che compie un anno è non 18» decretò l'Elric maggiore aggiustandosi un po meglio il cappotto.
«Si, come vuoi Ed, comunque io e Winry andiamo»
«Auf Wiedersehn! E grazie ancora per quello che ai fatto»
Edward guardò suo fratello e la ragazza allontanarsi di corsa, quando una voce lo chiamò alle spalle.
«Ehi Ed»
«Buona sera signor Hughes»
«Chi era quella? La tua fidanzata?»
Possibile che debba sempre impicciarsi lui?
«Non ho una fidanzata» ribatté acido il più piccolo.
«Ah ok, allora non mi rimane da dirti buona fortuna» e detto questo si allontanò con un sorrisetto sulle labbra, proseguendo il suo consueto giro.
Ma che voleva?




«Woher sind wir geboren?
Aus Lieb.
Wie wären wir verloren?
Ohn Lieb.
Was hilft uns überwinden?
Die Lieb.
Kann man auch Liebe finden?
Durch Lieb.
Was läßt nicht lange weinen?
Die Lieb.
Was soll uns stets vereinen?
Die Lieb.²» scostò leggermente lo sguardo dal libro.
Si adattava perfettamente alla sua situazione.
«Davvero una poesia magnifica» una voce alle sue spalle richiamò l'attenzione del biondo, che però continuò a rimanere voltato verso lo scaffale «Era Goethe vero?»
«Si»
«Sei uno scienziato e ti interessi anche alla letteratura?»
«So così poco su questo mondo» sospirò, a bassa voce, lascivo.
«O dovrei dire alchimista?» riprovò con uno sguardo malizioso.
Lentamente si girò verso il maggiore guardandolo serio.
«Come fa a saperlo?»
«vai alla TUM³ no? Ottima scelta...»
L'Elric continuava a guardarlo con diffidenza, il moro era seduto su una poltrona li vicino.
«...Edward»
Il diretto interessato spalancò gli occhi dallo stupore. Era la seconda volta che lo chiamava col suo nome.
Ma lui chi diavolo era?
«Non mi piace questo» si avvicinò al maggiore «Io non so ancora il suo nome, ma immagino che sia diverso da quello che penso»
Roy.
«Tu dici?»
«Già»
«Allora presentiamoci» l'uomo tese una mano a Edward «Sono Roy Becker»
Ma certo, lui non è Roy Mustang.
Non ha la benda sull'occhio.
Il biondo sorrise con una scrollata di spalle e rispose alla stretta di mano
«Edward Elric»
Quella stretta di mano.
«Andiamo, ti offro un caffè»


Quel pomeriggio parlammo così tanto che quando tornai a casa andai subito a letto.
Ci raccontammo molte cose, diventando più che intimi amici.
Non sapevo bene neanche io perché facessi tutto questo, ma ero certo che mi faceva stare meglio.
Dopotutto lui non sembrava un semplice sconosciuto.
Forse quella fu la fine di una storia mai (quasi del tutto) cominciata...
...e l'inizio di una nuova storia da cominciare...


♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥


¹Rosenheim è una città in Baviera sul fiume Inn.
Con più di 60 000 abitanti (125 000 includendo l'intero distretto) Rosenheim è la terza città più grande dell'alta Baviera, dopo Monaco di Baviera e Ingolstadt.
²Woher sind wir geboren? (An Charlotte von Stein)
Da dove siamo nati?
Da dove siamo nati?
Dall'amore.
Come saremmo perduti?
Senza amore.
Cosa ci aiuta a superarci?
L'amore.
Si può trovare anche l'amore?
Con amore.
Cosa abbrevia il pianto?
L'amore.
Cosa deve unirci sempre?
L'amore.

Johann Wolfgang von Goethe ((Francoforte sul Meno, 28 agosto 1749 – Weimar, 22 marzo 1832. Poeta e scrittore tedesco) - Contenuta in una lettera a Charlotte von Stein.
Nella sua lunga vita, Goethe si innamorò spesso e volentieri. L'ultima volta, a 74 anni, si innamorò perdutamente di una 17enne. E l'amore, specialmente quella infelice, lo spinse a scrivere poesie...(questo è uno degli amori più importanti - ma platonici - della sua vita)
³Technische Universität München detta anche TU München o TUM è stata costruita nel 1868 e si trova nella Arcistraße 21 (strada citata proprio nel primo capitolo XD) per aggiori informazioni cliccate qui (come università è favolosa... io l'ho visitata XD).

PER NON DIMENTICARE
il 6 agosto 1945
il pilota dell'aereo, da cui fu
sganciata la bomba atomica su Nagasaki,
pronunciò le esatte parole
"Mio Dio cosa abbiamo fatto?"
...e di la a poco la strage ebbe inizio...


Non ci posso credere!! Ben 18 recensioni in soli due capitoli....m-ma voi mi lusingate!!! Non sto scherzando, dopotutto non è che scrivo un gran che °A°.
Grazie a tutti quanti *inchino*.

Eh come molti di voi avevano già intuito, in questo capitolo c'è stato il primo vero e proprio incontro tra Roy e Ed...ma Winry che c'entra? >__>
Naturalmente, tutte le previsioni che avete dato, i vostri dubbi ve li terrete per un bel po XD perché tra poco succederanno dei grandi casini e e cose non si scopriranno a breve...
Che dite sono abbastanza veloce negli aggiornamenti?? XD Tanto mi manca quache battuta e finisco anche il settimo capitolo (ma la trama di tutta la ff è già scritta buahahahahah +__+)...
e siccome ora ci ho preso gusto ecco le anticipazioni e dopo i ringraziamenti^^

NEXT

#04
überstürzte Tätigkeiten
(azioni avventate)

«Papà come hai incontrato l'altro Edward?» chiese infine il biondo, mettendo da parte tutte le ostilità.
«Nello stesso modo in cui tu hai incontrato Alfons o abbiamo conosciuto Trisha e tutti gli altri...»
«Non dirmi che è il destino perché non ci credo»

RINGRAZIO:
inuyasha94: Anche io ci sono stata quest'anno sempre con la mia classe.
Eh chissà se li conosceranno mai, fino a questo momento li sa a stento il diretto interessato XD.
Che dici ho aggiornato abbastanza presto??
Liris: Chi può mai dirlo? Tre persone su dieci hanno fatto la stessa domanda...ma sarà veramente così? Dipenderà tutto dalla bastardaggine dell'autrice (che ha già scritto tutti gli altri capitoli) quindi....la risposta puoi dartela anche da sola XD.
Hughes con la testa a posto mi sembra un po difficile XD...come puoi ben vedere Roy è di tutto ben altro partito. Winry nooo ora è fin troppo buona (anche se non tanto) valuterai un po negli altri capitoli il modo più sadico per ucciderla....oddeo spoiler ò.ò!
Roy Mustung sei uno gnocco: I giornalai? Io direi più le suocere o i vicini di casa XD Ma ti sta propio simpatica Winry vero? X°°°°D.
Chissà perché aggiorniamo quasi sempre lo stesso giorno...telepatia "Elirc"? XD E devo leggere il cap 34!
eLiSeTtA: Chissà se era proprio "quell'Ed" buahahah...la risposta è la stessa che ho dato a Liris...si vedrà poi XD. Certo povera donna, a trovarsi una figlia così.
E i colpi di scena non finiranno mwahahahaha +__+ *sadica 100%* (preoccupati quando faccio così XD). ..ma su msn e sul forum non ci sei più??

Crazyforever: Non si è arrabbiata, si è solo preoccupata =P ma tanto è bonaria ^^
beautiful_disaster: Addorittura adorarla?? XD Sono felice che ti piaccia a tal punto...e quel pizzico di mistero diverterà un sacco intero, quindi continuala a seguire =3
Aki_: Benvy!!! ^__^ non ti preoccupare questa è una EdxRoy e viceversa XD e me lo chiedo anche io: che succederà ora? Boh...
Ma dai è scritta così bene? Io non la vedo un granchè...per il tedesco è una faticaccia^^''' (anche se mi manca mezzo punto per il 10 pieno >__>) io purtroppo sto al livello avvantaggiato ripetto alla mia classe e quindi sono abbituata a fare questi lavori T__T.
Spero continuerai a seguirmi ^^.
ranma_kinomiya: Grazie per i complimenti tesora!!! Hai commentato il capitolo sbagliato, eh? XD Penso proprio che questo sia l'ultimo capitolo che leggerai prima di partire ;__;....snif...micmancherai. Au Revoir *agita il fazzoletto* ma tanto ci sentiremo sulla posta vero? XD
Sally_: Benvenuta ^^ sono felicissima che ti sia piaciuta, come ti è sembrato questo seguito?
valerya90: Ma ciau!!! Benvy ^O^ I'm very happy, glassie per i complimenti. Davvero anche tua sorella parla tedesco?? °O° Ma fa il linguistico? Dai dai che te la caverai *pat pat* anche io fino a poco tempo fa ero una zappa con le lingue...la mia indole linguistica si è svegliata da un giorno all'altro., tanto che ora mischio 4 lingue diverse XD.
Perla domanda su Ed ti rimando alle risposte che ho dato a Liris e
eLiSeTtA...je ne l'sais pas (ovvero non lo so) XD hihi scherzo...ma credo sia ben chiaro.
Grazie per i preferiti *O* mi lusinghi!!! Ci sentiamo su msn, un bacione ^*^

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Capitolo 4
*** azioni avventate ***


#04
überstürzte Tätigkeiten




Erano passato qualche tempo da quel giorno,
e i miei sentimenti non erano cambiati di una virgola.
Uscivamo spesso insieme, il pomeriggio andavo a casa sua, ma non mancavano
le volte in cui mi invitava a fare una passeggiata al chiaro di luna,
proprio come tutte le coppiette felici...
Forse mi ero innamorato...
Ma del vecchio Roy Mustang...
...o del ragazzo che ultimamente mi copriva di attenzioni?...



Continuava a fissare il vuoto davanti a se, cercando di farsi chiarezza.
Ogni tanto gli capitava di alzare lo sguardo verso il moro disinteressatamente, per poi riabbassarlo in fretta ogni volta che incrociava il suo sguardo.
«Ed, ti è successo qualcosa? Mi sembri un po pensieroso ultimamente» chiese Roy posandogli davanti una tazza di cioccolata.
«Mh? No, proprio niente»
Stupido sei innamorato perso.
Il biondo prese tra le mani la tazza fumante, iniziando a guardarsi intorno.
Non c'era che dire, anche se non era una di quelle abitazioni borghesi la casa di Roy era arredata proprio bene. Da un tipo come lui si sarebbe aspettato cose pompose che dessero subito nell'occhio, e invece non era ne troppo appariscente ne troppo spartana.
Non è per niente identico all'altro Roy.
Sorrise a quel pensiero.
L'unica cosa che aveva attirato la sua attenzione era una foto che ritraeva l'uomo in compagnia di un ragazzo identico a lui.
Intanto il moro alla risposta del giovane sembrò un po rattristarsi «Ah sono felice per te» sospirò abbassando lo sguardo.
Edward si accorse del cambio di umore dell'altro così tentò di cambiare argomento, ma quando vide l'orologio scattò subito in piedi.
«Oh no è tardissimo, Al sarà in pensiero. Scusa proprio devo scappare»
«Domani tornerai?» chiese Roy speranzoso, alzandosi a sua volta.
Dopo un attimo di titubanza il biondino rispose affermativamente sorridendogli, arrivato alla porta si infilo velocemente la giacca e fece per uscire ma sentì una mano trattenerlo per la manica.
Non capì bene quello che successe.
Sentì qualcosa di caldo e umido, al sapore di cioccolata, posarsi sulle sue labbra.
Questo è Roy...
Quello fu il suo unico pensiero prima di essere portato alla realtà dall'imminente mancanza di ossigeno.
Aprì di scatto gli occhi e si spostò bruscamente da lui, era tutto rosso in volto e aveva il respiro un po affannato. Non ci pensò due volte e aprì subito la porta salutando fugacemente l'altro «Ci vediamo...»
Dal canto suo Roy stava ancora sulla soglia della porta guardando il vuoto, dove solo qualche minuto prima c'era il biondino.
Il suo cervello non era capace di pensare razionalmente in quel momento, rivedeva solo quel momento.
Aveva agito di scatto.
Quell'intenso gioco di lingue.
Quel sapore dolciastro che gli era rimasto ancora in bocca.
Dopo un po si risvegliò e si rese conto dell'azione appena compiuta.
Un'azione avventata.
«Cosa ho fatto?»



Un Edward particolarmente felice varcò la soglia di casa, aperto da Al ancora piuttosto preoccupato.
«È successo qualcosa di bello fratellone?»
«No non preoccuparti» il maggiore si voltò verso l'altro raggiante «non è successo proprio niente»
“Finalmente gli è ritornato il sorriso” si ritrovò a pensare il castano “Chissà cosa gli è successo da renderlo tanto felice”
Ma non indagò oltre, o almeno non quel momento, però la sua espressione diventò subito afflitta “Ora mi dispiacerebbe dargli quella brutta notizia”
Non appena Edward entrò in cucina, seguito a ruota da Alphonse, il suo sorriso scomparve alla vista di un'ospite.
«E tu che ci fai qui, vecchio?»
Seduto sulla sedia davanti a lui c'era suo padre intento a mangiare una fetta di dolce preparato da Noah.
«Su Edward non trattare così tuo padre» ripose ferito l'uomo.
Di risposta il biondo sbuffò sedendosi riluttante al tavolo difronte al padre.
«Ed li c'è la tua cena, ma si è raffreddata» mormorò la zingara prendendo posto accanto ad Hohenheim.
«Non preoccuparti Noah, improvvisamente mi è passata la fame» replicò acido questo rivolgendosi ad una persona in particolare «Ma tu non eri in viaggio vecchio?»
«I miei viaggi non sono mica eterni»
«Fratellone non trattare così papà» si intromise il minore degli Elric, ma il fratello non lo ascoltò minimamente.
«Piuttosto ho appena conosciuto la vostra vicina, Trisha...non è un amore di donna???» iniziò Hohenheim con gli occhi luccicanti, cambiando discordo.
«Si lo penso anche io, è molto simpatica» rispose Noah con un gran sorriso, le due insieme a Glacier erano diventate subito amiche.
«Già! È stata proprio una fortuna incontrare pure lei. Spero di poterla rivedere ancora»
«Ehi mica vorrai piazzarti sempre qui con il pretesto di volerla vedere di nuovo!» sbottò irato Edward, ma sembrava che l'altro non l'avesse ascoltato perché aveva iniziato a decantare la bellezza di quella donna. Roba da matti.
"È stata proprio una fortuna incontrare pure lei" perché avrà detto così?
Ma certo!
Lui prima di noi aveva già incontrato l'Edward di questo mondo...
Chissà se è stata la stessa cosa quando io ho conosciuto Roy.
Abbassò gli occhi per poi puntarli di nuovo sul padre.
«Papà come hai incontrato l'altro Edward?» chiese infine il biondo, mettendo da parte tutte le ostilità.
«Nello stesso modo in cui tu hai incontrato Alfons o abbiamo conosciuto Trisha e tutti gli altri...»
«Non dirmi che è il destino perché non ci credo»
«...è un miracolo»
«Neanche nei miracoli credo, altrimenti io e Al non staremo qui ora!»
«No ma siete ancora insieme» interloquì Noah accarezzandogli la guancia.
Ed tentenno per un istante, ma poi chiuse gli occhi sorridendo a sua volta e si alzò dal tavolo «Va bene io vado a dormire. Gute Nacht¹»


«Penso che ultimamente Ed si stia comportando in modo strano»
«Tu dici Al? In effetti non mi aveva mai fatto una domanda simile...»
«Dev'essergli successo qualcosa sicuramente. E poi è sempre stranamente felice»
«Sarà il periodo adolescenziale» fece spallucce Hohenheim non capendo cosa volesse dire il figlio.
«Io penso che sia solo innamorato» si intromise di nuovo Noah guardando divertita la facce di padre e figlio.
«Innamorato?!»
«Non vi pare che sia un po troppo felice?»
«Ma è quello che abbiamo appena detto» sbottò il minore degli Elric.
«Si ma io vi ho dato la risposta – naturalmente è solo un ipotesi!-»
«Edward innamorato???» Hohenheim si alzò di scatto dalla sedia e zompettò fino alla porta sprizzando felicità da tutti i pori «Finalmente quel ragazzo ha messo la testa a posto. Avevo iniziato a credere che fosse omosessuale ahahah che stupidaggini. Mio figlio si è innamorato che bello» e detto questo si chiuse la porta alle spalle.
Al e Noah rimasero stupiti ad osservare lo spettacolino idiota dato dal padre del primo.
Un attimo dopo la porta si riaprì e comparve di nuovo l'uomo in questione «Mi sono scordato di dirti Al: trovatela anche tu la ragazza» e sparì proprio come era apparso.
«Ma che gli è preso»
«Non lo so. Però sarebbe proprio bello se il fratellone si fosse innamorato davvero»
«Già»
Ad un tratto il castano si girò a guardare attento la mora «Sai anche dirmi di chi si tratta?» chiese poi sospettoso.
«No. Però se vuoi posso scoprirlo» alzò lei una mano alludendo ai suoi “poteri”.
«No no grazie! Non voglio invadere la privacy del fratellone»
«Se lo dici tu...uff ero curiosa» mormorò un po delusa la mora.
«Se e quando vorrà, ce lo dirà lui stesso»
«Si lo penso anche io. Ora pero vado anche io a dormire, Nacht Al»
«Gute Nacht Noah»


♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥

¹Buona Notte

Evviva sono riuscita a ri-finire questo capitolo!!
Eh già questo è tato scritto una seconda volta, l'altro l'ho perso chissà come =
~=. Comunque mi è stato abbastanza semplice scriverlo anche perché dovevo attenermi ai vari capitoli (si precedenti, sia futuri) e poi avevo fatto anche le anticipazioni quindi mi sono ritrovata pure il titolo del capitolo già pronti XD.

Tornando alla storia, la scena del bacio X3 questa era l'unica cosa che ricordavo bene! Ma qesto è anche il primo capitolo in cui non compare Winry...mmm...l'avranno messa al rogo? XD No naturalmente! Perché servirà nel prossimo capitolo dove la ituazione si movimenterà un bel po e ci saranno dei gran casini XD.
Ma ora le anticipazioni! (Come vedete solo utili ai lettori e agli scrittori)


NEXT

#05
Ich habe noch Verrückte Träume
(ho ancora sciocchi sogni)

«Ed questo è un appuntamento...?» sussurrò ad un tratto speranzosa e un po rossa.

Mmm di chi si tratterà mai? Chi avrà fatto quella battuta? Buahahahahah +__+
Ora però vorrei fare una precisazione sul capitolo precedente. Sia
Roy Mustung sei uno gnocco che Crazyforever hanno sollevato la questione "AlterRoy"
Sappiate che (come
Crazyforever ha detto nella recensione) Roy Becker esiste davvero! L'abbiamo conosciuto all'Hard Rock...diciamo che è un tributo a quel gran narcisista (proprio come il Colonnello!) che lavorava li XD.

Ringrazio:
Liris
Sally_
Roy Mustung sei uno gnocco
Crazyforever
valerya90
inuyasha94
eLiSeTtA
Aki_
mua

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Capitolo 5
*** ho ancora sciocchi sogni ***


#05
Ich habe noch Verrückte Träume




Se ora lasciassi la mia mano,
probabilmente mi sentirei perso nei meandri oscuri della mia tristezza...
L'unica cosa che voglio è stringerti il più possibile...
...come non ho potuto fare con la persona che amavo...



La mattina dopo il sole splendeva alto in cielo illuminando la città già dalle prime ore dall'alba.
Edward e Winry camminavano assieme tra i corridoi dell'università, già affollati, parlando del più e del meno.
«Ed ti vedo particolarmente felice oggi, cos'è successo?»
«...niente di che» mormorò imbarazzato.
La ragazza iniziò a dargli dei colpetti col gomito guardandolo di sottecchi «Dai cosa mi nascondi? Alla tua cara amichetta puoi dire tutto...»
«Ehm»
«Non è per caso che ti sei innamorato?»
l'Elric maggiore la guardò sbigottito, imporporato come non mai, poi gli occhi si ridussero a due fessure.
«Cosa te lo farebbe pensare un fatto simile?» chiese cercando di mantenere un tono fermo.
Ma come diavolo fanno tutti a capirlo? È così evidente?
«Veramente mi sono buttata, è stata la prima cosa che mi è venuta in mente» adesso il turno di arrossire fu il suo.
Allora non è così perspicace...soprattutto se paragonata all'altra Winry. Meno male....
«Ah allora ti sbagli di grosso!» disse tirando un sospiro di sollievo.
La ragazza non rispose, si limitò solo ad abbassare poi lo sguardo.
«Piuttosto in questi giorni ti fai vedere poco in giro» iniziò Ed per cambiare discorso.
«Eh già» rispose lei raggiante «Da poco ho iniziato a lavorare in un bar in cento, per questo sono molto occupata»
Che cambio di umore!
Il biondo rivolse lo sguardo fuori la finestra prestando poca attenzione a quello che diceva l'amica. Ripensava al giorno prima...
A quell'intenso bacio.
Alle migliaia di sensazioni che aveva provato in un solo colpo...
...e quegli occhi pece che lo guardavano sempre con dolcezza, ma velati da un pizzico di nostalgia – o almeno questo gli era sembrato-.
Vorrei che stessimo sempre insieme.
Improvvisamente gli ritornò in mente la figura di Roy.
Del Roy che aveva lasciato dall'altra parte del Portale.
Del Colonnello bastardo.
Di quella persona che lo guardava sempre con un'espressione maliziosa e con quel sorrisetto da quattro soldi che gli avrebbe strappato volentieri dalla faccia.
“Fullmetal...”
Ed ecco che ricominciava...quelle stupide visioni.
È troppo tardi ormai...ci siamo già detti addio...
E questo lo so...
...lo so da molto tempo ormai...
Si ritrovò a sospirare rivolgendo di nuovo lo sguardo davanti a se chinando un po la testa di lato con fare scocciato, ma presto fu riportato alla realtà da una vocetta un po stridula che sembrava volergli perforare i timpani.
«Ed!» la ragazza gli si parò davanti per richiamare la sua attenzione «Allora?»
«Allora che?»
«Ti va di venire oggi pomeriggio al bar dove lavoro? Te l'avrò ripetuto almeno un milione di volte!»
«D'accordo» sbottò poi riprendendo a camminare lentamente.
«Allora alle 18» Winry lo guardava con occhi illuminati.
«Va bene, ora vado. Ci vediamo oggi» Edward fece per andarsene quando si sentì tirare per la manica del cappotto.
«Ed questo è un appuntamento...?» sussurrò ad un tratto speranzosa e un po rossa.
«Si, ci siamo dati appuntamento a oggi» rispose scrollando le spalle, non capendo a cosa volesse arrivare l'altra.
«Oh che bello!!!! Grazie» non finì la frase che era già corsa nella sua aula esultante.
«Ma che le è preso?» continuava a guardarla un po stranito allontanarsi
Le donne sono proprio strane a volte.




«Maesssss ti prego aiutami» Roy si attaccò al collo dell'amico con i lacrimoni agli occhi.
Roy e Maes erano seduti al bancone di una birreria discutendo dell'ennesimo problema...o per meglio dire conflitto amoroso che il primo aveva riportato.
Hughes sospirò.
C'era da aspettarselo, ormai ci era abituato a discorsi del genere con l'amico.
Era diventato un fatto quotidiano quasi.
«Ti sei messo di nuovo nei casini suppongo» sbottò atono l'altro.
«Ma questa volta sono davvero nei guai!!»
«Roy, mio caro, tu sei sempre nei guai» lo corresse voltandosi di lato pur di non vedere l'espressione idiota del moro «...e datti un po di contegno, la gente ci guarda» continuò imbarazzato.
«Maesss» ritentò piagnucolando.
«Non è una novità che fai cazzate. Allora cosa hai aggiunto alla tua collezione questa volta?»
«Questa volta è diverso! Non l'ho fatto apposta...io...» iniziò nervoso con il boccale di birra tra le mani «...io...»
«Tu?» lo incitò Hughes guardandolo con la coda dell'occhio.
«...l'ho baciato....» sussurrò con un filo di voce guardando il vuoto avanti a se.
L'uomo con gli occhiali si affogò quasi con la birra e lo guardò a bocca aperta, ripresosi dopo un po fece un lungo sospiro e chiuse gli occhi.
«Sei proprio nella merda» tese una mano verso il suo boccale ricominciando a bere «Cosa hai intenzione di fare?»
«Lo so...e secondo te perché sono venuto da te?» ammise con tono drammatico.
«Io te l'avevo detto di lasciare stare, ma figuriamoci se qualcuno si degnasse di ascoltarmi»
L'altro non lo rispose prendendo a sorseggiare dal suo boccale.
«È così importante?» Maes sospirò nuovamente rassegnato.
«Indispensabile!» affermò con tono deciso guardandolo con occhi fiammeggianti.
«Allora ti consiglio di parlarci e chiarire ogni cosa. Devi spiegargli come stanno le veramente cose»
«Cosa? Mi chiedi l'impossibile» iniziò andando nel panico rotolandosi sul bancone «Io non posso, non l'ho mai detto a nessuno...e poi non saprei come dirglielo»
L'amico gli mise una mano sulla spalla per infondergli coraggio «Se non sbaglio per amore si dovrebbe fare questo ed altro»
Roy lo guardò con occhi sgranati.
Da quando non amava qualcuno sinceramente?
Chi lo sa quanto era passato...
Fatto sta che da quando lui non c'era più, il suo cuore non era riuscito più ad accogliere nessun'altro.
«Dai questa sera preparati di tutto punto perché avrai una bella sorpresa» Maes si alzò lasciando i soldi sul bancone e iniziò ad incamminarsi per le gelide strade di Monaco seguito a ruota dall'amico.
Se non ci fosse stato lui a guidarlo Roy sarebbe stato praticamente fritto.



Erano le 18 in punto e Edward si era accomodato ad uno dei tavolini del bar in cui lavorava Winry, la quale aveva insistito ad offrirgli un gelato.
«Allora come ti sembra questo posto?»
«Davvero molto accogliente» decretò questo tra una cucchiaiata e l'altra.
«Sono felice che ti piaccia» lei lo guardò mentre mangiava.
Squadrava ogni suo lineamento, beandosi della perfezione di cui era dotato il suo amico.
“Devo dirglielo ad ogni costo! Forza, animo e coraggio Winry!”
«Ed...devo dirti una cosa...» la ragazza abbassò lo sguardo, rossa in volto, sicura che se avesse visto la sua espressione non avrebbe continuato oltre.
«Dimmi Win» Edward posò il cucchiaino nella coppetta «È successo qualcosa?»
«No no non ti preoccupare» cercò di tranquillizzarlo «Solo che è una questione molto importante...riservata» soffiò poi.
Il biondino la guardava incitandola con lo sguardo a parlare.
«Ecco...io...» “Forza Winry! Ce la devi fare!!! Vuoi o non vuoi Ed tutto per te?”
Spinta dalla sua coscienza la ragazza fece per parlare, ma una voce la richiamò.
«WINRY!! VIENI A PORTARE QUESTE COSE AL TAVOLO IN FONDO»
“Dannata vecchiaccia”
«Scusami Ed, torno subito» detto questo si alzò dal tavolo.
Edward intanto continuava a guardare Winry ripensando alla sua amica lasciata nell'altro mondo.
Socchiuse gli occhi appoggiandosi allo schienale della sedia, e poco dopo la bionda si sedette di nuovo di fronte a lui.
«Allora a cosa eravamo rimasti?»
L'altro riaprì gli occhi lentamente «Mi stavi dicendo qualcosa di importante»
«Ah si...allora» Winry iniziò a muovere le mani nervosamente «io ti a...»
Ma non riusci a terminare la frase
«AHH! Com'è tardi sono già le 18.40» la ragazza guardò spaesata l'amico che continuò a parlare «Scusa ma tra poco ho un impegno importantissimo e sono già in ritardo. Me la dirai domani questa cosa ok?»
Detto questo Edward giuzzò via lasciando l'altra immobilizzata ancora seduta.
«C...coooosa???» dopo un po di tempo si alzò come risvegliata «NON PUOI MOLLARMI COSÌ! COS'HAI DA FARE DI PIÙ IMPORTENTE??? ED!!!!»
Ma il ragazzo non c'era più già da un pezzo.
“Edward Elric appena ti avrò tra le mie grinfie giuro che diventerai il mio fidanzato,a qualunque costo. Così ci sposeremo e avremo un esercito di marmocchi buahahahah. Parola di Winry Wienecke!”


Intanto per strada Edward aveva preso a correre come un forsennato pur di non fare tardi all'appuntamento.
Hughes quel pomeriggio lo aveva cercato in lungo e in largo per la città dicendogli che la sera stessa avrebbe dovuto recarsi a casa di Roy. Naturalmente tutto questo gli pareva un po sospetto, ma era una proposta troppo allettante per lasciarsela sfuggire.
Aspettami Roy, sto arrivando...

ҳ̸Ҳ̸ҳ♥

Scusate il ritardo!! Me si era dimenticata proprio di aggiornare X3.
Come vi è sembrato questo capitolo? Uhuhuh adesso si chiarisce anche quello che ha in mente Winry XD...ma Roy sa cosa vuole? Chi lo sa ù.ù.

Ahhh quella scema della mai amica ha commentato col mio nick! Che figura T__T Gattaccio sappi che cambierò password sia qui che su msn!!! >o<

Uff ormai sono andati quasi tutti in vacnza T__T e io sono costretta qui, sotto il sole cocente a Napoli, a rigirarmi i pollici =__=...per questo mi darò alla pazza gioia in qualche modo e la ficcola credo che se ne andrà in letargo per un po (proprio come l'altra che dorme già da Luglio XD).
Adesso il tempo di attesa dipende dai vostri commenti: più saranno e prima arriverà il prossimo capitolo mwahahahah +__+
....e dal prossimo capitolo si piange solo...°A° come si vede che questi capitoli li ho scritti in inverno, frustrada dalla scuola e dalle divise -.-

NEXT

#06

bilde dir nur nichts ein
(non farti illusioni)

«Edward...» tentò cercando di afferrare la sua mano, ma egli si scansò.
«Io mi sento...schifato» il biondinò con uno scatto fulmineo si alzò dalla sedia e guardò con sguardo di fuoco, anche se velato dalle lacrime, Roy «Sia fisicamente...che moralmente» e detto questo schizzò via con la stessa velocità con cui era uscito dal bar poche ore prima.



Ringrazio:
Roy Mustung sei uno gnocco: un parente di Roy? XD Gnooo risposta sbagliata!! Glassie dei complimenti *w*.
Ah se non mi sbaglio una volta, nella tua fic Riders, mi hai chiesto se sarei andata al Lucca comix. Purtroppo fin li non ci posso andare al limite vado solo al Comicon e al Gamecon >__>. Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo ^^
eLiSeTtA: cti sei preparata al colpo? XD Colei che ha nomitato quella frase è...
Hoho per ora non si è acorto di nulla X3 ma come la prenderà se scoprirà qualcosa?
Sally_: Piaciuto tanto il vecchio Hoho? XD Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo^^
valerya90: Tata ciau! La risposta sul Roy la sai ora XD sisi esiste hihi...ma tu mi luinghi troppo con i commeti *///*. Ah dimmi com'è Barcellona? Baciotti baciotti ^*^
Aki_: Si lo so, scusa per gli inconvenienti -///- ma quel capitolo l'ho scritto abbastanza in fretta perché quello che avrei dovuto postare si è perso, e quindi se avrei sontinato a scrivere chissà quando avrei aggiornato. Chiedo venia (_ _).
Si lo so è un po triste XD, ma per la verità non lo sa neancheEd di chi sia innamorato!
Crazyforever: o dovrei dire l'altra me? Beh la ramanzina te l'ho già fatta quando mi sono venuta a riprendere in computer...ma perché non ho cancellato MessengerPass dal pc? Ti sei fregata tutte le mie password!!!! >__< Ti ho già detto che le ho cambiate? XD Idiot! °M°
Liris: Gnoo il cataclisma è troppo poco!! Quella non si toglierà mai da torno °A°...cosa si fa? Neanche con la caccia alle streghe si concluderà qualcosa!! Hai idee? XD

Detto passo e chiudo gente, alla prossima XD Auf Wiedersehn!!!

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Capitolo 6
*** non farti illusioni ***


#6
bilde dir nur nicht ein





Quel pomeriggio corsi a perdifiato tra le strade di Monaco pur di raggiungere il più presto possibile quell'abitazione.
Mi ritrovai a rincorrere quell'amore profondo che provavo per lui...
Non appena lo vidi mi fiondai tra le sue braccia e lo strinsi forte,
come se da un momento all'altro potesse svanire per sempre.
Non so se amassi quella persona per quello che era o perché mi ricordava Roy,
So però che ero felice.
Ma questa era vera felicità...
...o pura illusione?...



Erano le 19 in punto e il campanello suonò.
Roy si affrettò ad andare ad aprire alla porta e quando lo vide ne rimase estasiato, mai aveva visto tanta bellezza risiedere in una persona.
Sull'uscio vi era Ed ancora un po affaticato dalla corsa ma sorridente, un sorriso divino secondo il moro.
«Ti stavo aspettando»
«Non appena Hughes mi ha detto questo mi sono fiondato qui» rispose il biondino affondandosi nel petto dell'altro.
«Allora entra»
«Aspetta ma posso sapere come conosci il signor Hughes?»
«Ci conosciamo da quando eravamo piccoli»
Allora non tutto è diverso rispetto all'altro mondo...
Roy dopo aver ricambiato l'abbraccio, lo prese per una mano e lo condusse in cucina dove aveva apparecchiato la tavola elegantemente.
«Cos'è?»
«Non si vede? Volevo fare una cenetta a lume di candela»
Edward era sbigottito. Mai avrebbe pensato ad una cosa simile.
Un invito a cena...proprio come una coppietta felice.
Questa è la sera più bella di tutte...
«Ma potevi avvertirmi prima! Non sono vestito adatto all'occasione»
«Sei perfetto così»
...ma non farti illusioni.
Il minore, alla vista di tanta dolcezza, non poté che arrossire, facendo sorridere l'altro.


Una volta seduti a tavola ne l'uno ne l'altro sapevano che dire, Roy era nervoso perché non sapeva come iniziare il suo discorso e Edward...beh lui era sempre nervoso in compagnia dell'altro.
Ed dici qualcosa altrimenti farai la figura dell'idiota!
E cosa posso dire?
Chiedigli per esempio chi diavolo è quel ragazzo identico a te.
Ma non entro in un campo troppo personale?
Guarda che sei tu che vai a ficcanasare in giro mentre lui non è con te!
Dettagli...
E allora prendi fiato e inizia a parlare! Chissà che frulla in testa a Roy...
D'accordo..aspetta! Ma perché parlo da solo adesso? Non voglio uscire fuori di senno!
«Allora...iniziamo il discorso...?» chiese un po indeciso l'Elric maggiore.
«Ah! Si» il tono del moro sembrava un po indeciso «...allora inizio io»
«Va bene»
«Senti vorrei pararti di ieri. Ti ho baciato» sulla faccia del minore si dipinse un espressione di stupore, così Roy continuò a parlare «Ma questo lo sai anche tu, perché eri insieme a me» era nel panico, si vedeva a chilometri di distanza.
«Ahahah si c'ero anche io» Edward per drammatizzare iniziò a sorridere, facendo si che l'altro si sentisse meno teso.
«Bene...ecco ti volevo dire che è stato un errore...» abbassò lo sguardo pur di non specchiarsi nelle sue iridi dorate.
«In che senso?» soggiunse con un fil di voce l'ex Fullmetal.
«Devi sapere che io ho già una ragazza ma....» “Sono proprio un verme”.
Le parole gli morirono in gola e la sua voce fu sovrastata da un'altra un po tremolante.
Edward aveva abbassato la testa, e i biondi ciuffi ribelli gli andarono a coprire il volto, non permettendo all'altro di vedere la sua espressione.
«I-io...»
«Edward...» tentò cercando di afferrare la sua mano, ma egli si scansò.
«Io mi sento...schifato» il biondinò con uno scatto fulmineo si alzò dalla sedia e guardò con sguardo di fuoco, anche se velato dalle lacrime, Roy «Sia fisicamente...che moralmente» e detto questo schizzò via con la stessa velocità con cui era uscito dal bar poche ore prima.
Dal canto suo il maggiore, sapeva di aver sbagliato profondamente, ma si sentiva in dovere di rincorrerlo...anche perché non aveva finito il suo discorso e dovevano chiarire.
Uscì di casa senza neanche indossare il cappotto.
Quello che aveva in quel momento in testa era solo ritrovare Ed e spiegargli come stavano realmente le cose. Ma appena sceso in strada quello che vide fu solo una gran folla che camminava per le strade principali.
“Dannazione! Non doveva andare a finire così”
E così iniziò a correre verso mete ignote.


Dopo aver raggiunto il centro pensò che forse il ragazzo potesse essere tornato a casa, e così mentre cercava di ricordare l'indirizzo che gli aveva dato Maes, si ritrovò davanti un bar gremito di gente, e specialmente giovani.
“Chissà, forse si è rintanato qui”
Decise allora di tentare e entrò nel locale per controllare, ma niente.
Appena si voltò per uscire uno sguardo blu oltremare si posò su di lui.
«Roy» una voce familiare pronunciò il suo nome.
Lui si voltò e la guardò avvicinandosi di poco «Winry...?»
«Che ci fai qui?» la ragazza gli si buttò in petto iniziando a stringerlo forte «Mi sei mancato molto»
«Anche tu» mormorò abbracciandola, ma poi tenendola sempre stretta a se continuò sussurrando «Io non ti amo più»
L'altra sorrise e chiuse gli occhi stringendosi di più al petto dell'altro «Per chi mi hai persa? Anche io non ti amo più, è finito tutto lo so. Io non vivo rimembrando sempre il passato»
Roy sgranò gli occhi.
Quelle parole lo avevano colpito.
Era tutto il suo opposto. Lui viveva proprio facendosi forza dai suoi ricordi.
«Anche tu dovresti farlo» alzò lo sguardo verso l'uomo «Vedrai che così non ti tormenterai più»
«Forse hai ragione. Ora però devo andare»
«Aspetta» Winry lo trattenne dalla manica staccandosi dall'abbraccio «Ti chiedo solo un ultimo bacio d'addio» chiese speranzosa.
Roy la guardò per un po e alla fine decise di acconsentire alla richiesta della ragazza.
Gli sembrava una richiesta innocua dopotutto.
E si sa, le cose brutte ti colpiscono quando meno te l'aspetti...

Le sue labbra si posarono su quelle di Winry, ma proprio in quel momento arrivò l'ultima persona che avrebbe dovuto vederli.
«Winry!»


Edward era immobile davanti a loro, con gli occhi sgranati e il respiro mozzato.
Non credeva a quello che aveva davanti agli occhi: Winry e Roy si erano appena baciati.
Non voleva crederci.
Anche Winry mi ha tradito...
«Ed» la ragazza si allontanò da Roy «Che ci fai qui?»
Si preoccupò subito vedendo il ragazzo scosso “Forse è geloso”
«Aspetta, posso spiegarti» ritentò vedendo che li guardava con astio, rivolse una fugace occhiata anche al moro ma anche lui sembrava non voler staccare un attimo gli occhi da Edward.
"È come se si conoscessero da sempre..."
Il biondino però non le lasciò il tempo di parlare che prese di nuovo a correre, questa volta verso casa sua, almeno era sicuro che non avrebbe più rivisto nessuno dei due.
«ED! FERMATI!» Winry era uscita in strada per fermare l'amico, ma era già scappato. Non poteva rincorrerlo, avrebbe dovuto prima finire il suo turno...ci avrebbe parlato prima di rincasare.
Rientrò scoraggiata e si avvicinò all'uomo ancora immobile, con lo sguardo basso, che mormorò deciso «Devo andare da lui»
«Non se ne parla nemmeno! La colpa è mia» la biondina sembrava stesse per piangere, ma una lacrima non le solcò il volto, strinse i pugni e con voce ferma continuò «Andrò io da lui, dobbiamo parlare. Cosa è successo non lo so, e non so neanche che rapporto abbiate...però mi sento in dovere di scusarmi con lui, e tu saresti solo d'intralcio» e detto questo si allontanò per tornare a lavorare .
Roy ancora non riusciva a capacitarsi di quello che era successo.
«Tornatene a casa» sospirò ad un certo punto Winry mentre portava delle ordinazioni ad un tavolo.
Non se lo fece ripetere due volte, benché volesse cvedere Edward non aveva la minima voglia di peggiorare la situazione, per questo avrebbe aspettato un po.


Mentre camminava per strada gli tornarono in mente le parole di Winry.
«Io non vivo rimembrando sempre il passato»
«La colpa è mia»
«Andrò io da lui, dobbiamo parlare...mi sento in dovere di scusarmi con lui, e tu saresti solo d'intralcio»
Quelle parole continuavano a rimbombargli nella testa senza dargli tregua.
Si faceva schifo da solo, perfino una ragazza era più forte di lui.
Lui che non aveva mai temuto niente, che aveva visto e affrontato le cose più disparate, si faceva battere anche da una ragazzina.
Com'era caduto in basso.
Ma non poteva continuare così! Doveva farsi forza proprio come diceva Winry.
«Ho deciso, domani andrò da Edward»


I sogni che ho afferrato tendendo la mano...
...si sgretolano silenziosamente, come un castello di sabbia.
Resto qui, senza muovermi, al bivio dove ci siamo separati.
Dove mi hai lasciato il tuo sorriso...
...Prima che tu sparissi...¹


ҳ̸Ҳ̸ҳ♥



¹tratto dalla canzone "Lost Heaven" degli Arc en Ciel (glassie ely per avermi corretto XD nella fretta non me ne ero accorta)


Allora vi è mancata questa fic? Per la verità questo aggiornamento avrei dovuto farlo tra un paio di settimane, perchè giovedì sarei dovuta partire, ma siccome è tutto saltato a causa di un matrimonio sulla spiaggia (che palle ste feste -.-) eccomi qui, con le valigge mezze piene e i libri a portata di mano...pronta per iniziare a fare tutti i compiti arretrati...

Torniamo a noi...come vi è sembrato questo capitolo? Did you like it? XD
Mwahahahah +__+ basratdaggine acutaaaa l'avevo detto che qualcosa sarebbe successo...ma aimè l'altra volta ho detto che si avrebbè pianto e i pianti verranno! Ma non per la tristrzza dei capitoli...ma perché tutti tutti versano lacrime X3 ok basta!
Quando ho rispolverato il capiolo non ricordavo proprio di aver scritto ste cose °__°...poi ci sarebbe qualcosa da dire sul prossimo, per la verità quello sarebbe dovuto venire attaccato a questo o a quello che dovrebbe essere l'ottavo, perché è un po più corto ed è una sorta di capitolo di transizione.
Quindi penso che dopo il prossimo ci sarà un altro aggiornamento veloce.
Comunque ecco a voi le anticipazioni e subito dopo i ringraziamenti (anche questa volta veloci perché devo correre a studiare)

NEXT

#07
Tränen im Paradies
(lacrime in paradiso)

«Credo che si sia intristito vedendomi con un altro uomo»
“Allora è vero che il fratellone era innamorato...ma se non è Winry, chi sarà allora?!”
«Spero solo che non mi odi»


RINGRAZIO:
Roy Mustung sei uno gnocco
Crazyforever
Sally_
Aki_
beautiful_disaster
Liris
mua
valerya90
eLiSeTtA

Lovers in an Unkonwn Dimension

(eh non avevo scordqato i ringraziamenti XD)



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Capitolo 7
*** lacrime in paradiso ***


#07
Tränen im Paradies




La sua faccia non mostrava mai quello che provava,
sarei rimasto a contemplarla per ore e ore.
Ho pensato spesso che qualche giorno sarebbe accaduto.
Ti ho sempre guardato, scrutato da lotano, come per ammonire me stesso
che, presto, qualcosa sarrebbe successa...
...Colonnello...



Era finalmente arrivato a casa, stava salendo le scale del condominio a testa bassa.
Gli occhi un po gonfi e le guance rigate da calde lacrime che non volevano smettere di scendere.
Il negozio di fiori di Glacier era già chiuso, probabilmente era tardi, ma più di tanto non gli interessava. Non gli importava neanche se Al fosse preoccupato.
Tutto quello che voleva in quel momento era solo potersi sfogare.
Sei uno stupido.
Si fermò sull'ultima rampa di scale notando una figura che camminava felicemente sul pianerottolo, coperta quasi completamente da uno splendido fascio di fiori, e cercò di capire chi fosse ma era quasi impossibile.
«Ciao Edward» era Trisha che ora si era avvicinata a lui, lo guardava dall'alto in basso ancora sorridente «Guarda cosa mi ha regalato tuo padre, non è un tesoro?» gli disse mostrandogli i fiori.
Questo però si limitò solo a mormorare qualcosa e abbassare la testa.
La donna, notando il comportamento del giovane, si fece subito seria e lo guardò comprensiva «È successo qualcosa?»
Ma ancora non ottenne risposta.
Trisha lo affiancò ed aprì la porta di casa sua «Su entra» gli sorrise e lo prese per mano.
Dopo aver sistemato i fiori in un vaso si sedette accanto al biondo, che intanto aveva preso posto sul divano e continuava a guardare davanti a se con sguardo assente.
«Allora mi dici cos'è successo?»
Ancora niente, l'altro si limitò soltanto a stringere i pugni come se volesse farsi male.
Lei però continuò a parlare rivolgendo però lo sguardo davanti a se «Guada che mi sono accorta di una certa diffidenza nei miei confronti già dal primo momento che ci siamo conosciuti, questo è successo ache con tuo fratello. Però lui a differenza di te si è subito abituato» si sistemò un po meglio e lo guardò con la coda dell'occhio «Sia tuo padre che Alphonse mi ripetono spesso che sono simile a vostra madre. Non dico che voglio rimpiazzarla, però vorrei solo aiutarvi e darvi un po di affetto...dopotutto anche io sono mamma» concluse poggiando una mano sul ginocchi del minore.
Improvvisamente si sentì stretta da qualcuno, la bionda chioma tenuta da una coda le ricadeva sparpagliata sul petto e qualcosa di umido le bagnava le spalle.
Finalmente aveva deciso di liberarsi.
Mille e più emozioni vorticavano nella mente del giovane.
«Ti sei innamorato, non è vero?» chiese lei accarezzandogli dolcemente i capelli.
«Io» rispose tra un singhiozzo e l'altro «non so...se lo amo o no...»
«Se non lo amassi non staresti qui a piangere» rispose affondando il viso sulla sua spalla, continuando a stringerlo forte e consolarlo, rassicurandolo con parole intrise di puro amore.
Questa è la prima volta che mi sento più vicino a te, mamma, dopo anni e anni che ho provato a rincorrere quello stupido desiderio di averti con me...
Rimasero in quella posizione per molto.
La donna ad un certo punto parlò di nuovo, facendo destare il ragazzo ormai quasi assopito «Alphonse si starà preoccupando» gli sussurrò all'orecchio «Va da lui»
Edward si sciolse dall'abbraccio e si asciugò le lacrime con la manica della maglia, si diresse verso l'entrata.
«Grazie mille Trisha»
«E di cosa scusa?»
«Per avermi ascoltato, non avrei voluto disturbarti»
«Non dirlo neanche per scherzo! Sai che per te e Alphonse farei questo ed altro, ormai vi vedo come dei figli»
Il biondo sorrise un ultima volta e poi uscì.
Una volta a casa salutò il fratello e Noah, stranamente felici e per niente preoccupati.
Cosa avranno mai da ridere tanto quei due proprio non lo so. Basta solo che non mi diano fastidio, sono proprio irritanti a volte.
Li sorpassò svelto e si chiuse in camera sua dicendo che non voleva vedere gente per nessuna ragione al mondo.
«Che gli sarà successo? Sembrava depresso»
«Avrà fatto un buco nell'acqua» rispose la zingara come se sapesse già tutta la dinamica degli eventi.
«A volte mi fai paura...sai un po troppe cose» Al inarcò un sopracciglio studiandola.
«Sarà l'istinto femminile»


Ormai erano le undici passate e Edward stava ancora rimuginando su quello che era successo quella sera.
Era steso sul letto con le braccia conserte dietro la testa e guardava il soffitto pensieroso.
Stupido, stupido, sono uno stupido! Mi sono solo illuso cadendo nella sua rete infernale. Magari lui stava solo giocando o voleva provare come poteva essere baciare un uomo. E io naturalmente ci sono cascato.
Alla fine avevi ragione tu, Roy, cosa farò adesso?


Intanto nell'altra stanza la quiete fu interrotta dal suono del campanello, e subito l'Elric minore si precipitò alla porta chiedendosi chi fosse a quell'ora.
Una ragazza con il respiro affannato stava immobile sull'ingresso.
«Winry, che ci fai qui?» chiese subito lui allarmato.
«Io...non volevo...» la biondina si gettò tra le sue braccia ancora ansimante «Non l'ho fatto a posta...mi dispiace»
«Winry calmati e spiegami cos'è successo» Alphonse la condusse in cucina e le mise davanti una tazza di the.
«Sono venuta il prima possibile...Ed...» sussurrò flebilmente «...è colpa mia. Mi ha vista mentre mi baciavo col mio ex ed è scappato via piangendo»
Il castano poggiò una mano su quella dell'amica seguendo attentamente le sue parole.
«Credo che si sia intristito vedendomi con un altro uomo»
“Allora è vero che il fratellone era innamorato...ma se non è Winry, chi sarà allora?!”
«Spero solo che non mi odi»
Era sincera.



Ormai il mattino era alle porte: quella notte non aveva fatto altro che girovagare per la città, facendo come ogni volta che aveva bisogno di schiarirsi le idee.
Aveva girato Monaco in lungo e in largo, quando decise di alzarsi dal bordo della fontana sulla quale era rimasto seduto per ore.
Il sole ormai si era levato, dovevano essere più o meno le 8.
In breve si ritrovò difronte un palazzo.
Roy guardava l'edificio davanti se con determinazione.
E niente e nessuno l'avrebbe fermato.
Ormai la sua decisione l'aveva presa.


***



La luna piena brillava alta in cielo specchiandosi in quei profondi occhi onice che scrutavano attentamente la piazza d'armi del Quartier Generale.
Se ne stava da un po di tempo, il Colonnello, ad ammirare il paesaggio dando le spalle alla figura seduta sul divanetto, poco dietro di lui.
«Non è da tutti i giorni ricevere una tua visita, specialmente a quest'ora, Acciaio»
Il biondo sussultò udendo quella voce che lo riscosse dai pensieri «Ringrazi Alphonse allora, perché mi ha costretto lui a venire qui» rispose poi acido.
«Uhm?»
Roy si voltò posando finalmente l'attenzione su Edward.
«Lo conosco quello sguardo Taisa» iniziò il minore accavallando una gamba sull'altra «Andiamo lo dica, cosa si tiene dentro? Cos'è devo farle un quiz per sapere?»
«Penso di si» replicò prendendosi gioco di lui.
«Perché devo essere sempre io quello che ci va di mezzo?» sbottò scocciato.
Il moro fece un mezzo sorriso e si sedette accanto al ragazzo «Mi chiedo se sia giusto dirtelo...»
Il giovane alchimista rimase però ancora immobile con la testa un po girata di lato, gli occhi puntati a terra, Roy lo studiò con la coda dell'occhio e continuò a bassa voce «...con che intento ti sto guardando»
«Devo decidere io?» rispose quest'ultimo con voce atona.
«Non vorrei turbarti con quello che ti dirò»
Ci fu un minuto di silenzio che per i due sembrò un eternità, poi il biondino si decise ad aprir bocca.
«Il silenzio è opprimente, non trova?» sospirò piano, stringendo il pugno sul bracciolo «Dica quello che deve deve dire. Cosa prova quando mi guarda?»
La sua voce anche se doveva essere decisa, apparve un po indecisa e tremolante.
Mustang si accorse subito del disagio creatosi nel suo sottoposto, ma non poté fare a meno di continuare.
«Ebbene, io mi sento soffocare...voglio poterti accarezzare» Edward sgranò gli occhi continuando però a rimanere muto, e lo sguardo basso, mentre Mustang si avvicinava sempre più a lui sussurrandogli nell'orecchio.
«Voglio sentire il dolce profumo della tua pelle, voglio vedere le tue espressioni più dolci» continuò con tono sensuale iniziando a sfilargli il guanto dalla mano d'acciaio «Voglio sentire la tua voce»
«Hai paura?»
Ma non gli arrivò nessuna risposta.
Fece una breve pausa e vide ad un tratto Ed passarsi una mano sulla fronte «Sei disgustato ora?»
Ma ancora niente.
«Mi vedi come un depravato vero? Un maniaco?»
Ewars si voltò verso l'altro e lo guardò negli occhi.
«Che grande idiota. Come potrei pensare questo di lei?» rispose spiazzando del tutto il maggiore «Colonnello che senso dell'umorismo che ha, la vuole smettere di prendermi in giro? È risaputo in tutta Central City che lei è un donnaiolo incallito, quindi come vuole che le creda?» lo guardò accigliato.
«Mmm è vero. Credo che ci debba dormire un po su» il Colonnello si staccò un po dall'altro e incrociò le braccia dietro la testa.
«E allora vada a dormire»
«D'accordo, andiamo a dormire Acciaio?» gli disse con sorriso ebete.
Edward lo guardò stranito, il terrore che si impossessò di lui crebbe mano a mano, e i brividi sulla sua schiena non gli erano per niente d'aiuto «Cosa diavolo sta pensando?! Con andare a dormire...intende cosa???...QUELLO?»
“Questo qui ha frainteso tutto”
«Penso che le mie battutine da playboy abbiano un certo effetto su di te» sghignazzò malizioso, il moro, facendo arrossire violentemente il Fullmetal.
«Dannato vecchio!»
«Oh Fagiolino, non avevi capito che scherzavo?» esplicò con tono melodrammatico.
«Bastardo che tu sia maledetto» sibilò Edward sentendo il suo orgoglio cadere a pezzi.
Ma poi il Flame Alchemist tornò subito serio «Guarda che non voglio affatto forzarti»
«Cos...?» le iridi dorate si posarono sull'uomo davanti a se.
«Ti farò cadere ai miei piedi col tempo, come tutta Amestris. È con l'astuzia che si governa, e non solo con la forza. L'uomo è come un Centauro¹: mezzo uomo e mezza bestia» si alzò dirigendosi di nuovo alla finestra «deve possedere entrambe le qualità per considerarsi un vincente»
Il biondo non capendo le parole del suo superiore si allarmò «È arrabbiato Colonnello?»
«No Acciaio»
«Bene, non vedo a cosa vuole arrivare, questo discorso è senza senso. Allora io vado, è tardi e domani ho da fare» fece per alzarsi ma Mustang, con scatto felino, gli si posizionò davanti.
«Quello a cui voglio arrivare» si specchiò nelle immense pozze d'oro colato dell'altro sorridendo «è che prima o poi cadrai ai miei piedi, e poi non avrai più scelta: correrai da me»
Edward fece un mezzo risolino «Lei è molto spiritoso Colonnello, ma non credo che sarà così facile»
«Io penso che sarai tu quello che si sbaglia. Non scriverai lettere d'amore, non proferirai parole dolci» si inginocchiò davanti a lui avvicinandosi pericolosamente «Mi chiedo proprio cosa farai una volta capiti i tuoi sentimenti»
«Non credo che questo le interessi»
Ma poi le calde labbra del moro si posarono sulle sue.
Spiazzato da quel contatto improvviso, sentì tutto il suo corpo fremere e irrigidirsi al tocco dell'altro.

«Sii sincero Acciaio» sussurrò una volta interrotto quel momento, dopo aver preso aria.
“Mi dispiace Colonnello, ma io dirò sempre la verità perché non sono opportunista come lei...”
Ad un certo punto il biondo si risvegliò, come destato da un lungo sonno.
Sbatté più volte le palpebre rialzandosi da terra: non lo sapeva neanche lui come ci era finito li raggomitolato a terra, con le braccia conserte e la testa nascosta tra le gambe.
Aprì la porta e si fiondò fuori dall'ufficio rincorrendo l'uomo che si era allontanato poco prima «Colonnello lei è un bastardo!»



***


ҳ̸Ҳ̸ҳ♥


¹Secondo le idee Macchiavelliche un buon governatore non deve avere virtù morali, come bontà d'animo, ma dev'essere spietato quando le circostanze lo richiedono. Solo così il Principe può governare uno Stato. (da Il Principe, capitolo 18, Il Centauro)




Bwahahahah ci siete riamsti male dalla piega che ha preso sta storia vero?? Specialmente nello scorso capitolo XD, che facce che avete fatto! Ahahahaha mie care amiche il bello sta per arrivare, ma non temete, il peggio passerà o no? Non ve lo dico X3 e come dice la mia amica "questa si che è cazzimma" hihihi.
Che ve ne è sembrato del flashback? Roy si è distinto come sempre...
Comuque sappiate che l'ultimo capitolo l'ho già scritto °W° (ci sarà una bella sorpresa all'interno!) ora mi mancano solo alcuni capitoli centrali (quelli più importanti per intenderci) e... c'è un'altra sorpresa!
Il mio braccio destro mi ha fatto un videro su questa fic. Appena ci riesco lo inserisco anche °v°...sapete è pieno di spoiler (pensate che da metà trailer ci saranno alcune battute dell'ultimo capitolo XD si capisce tutto però!!!)

E ora (siccome non avevo tempo) mi sento in dovere di rispondere alla recensione di beautiful_disaster che ha fatto una domanda molto importante: «Hughes appartiene al partito nazista nel film, e come tale dovrebbe disprezzare (se non arrivare a denunciare) l'omosessualità...allora perchè aiuta Roy?»
Il fatto è molto semplice, l'anno prima durante il Puch di Monaco, tutti coloro che hanno partecipato a questa rivolta sono stati imprigionati (e alcuni anche uccisi). Quindi per qualche anno è stata vietato qualsiasi atto di manifestazione o di pensiero di questa corrente.
Naturalmente nel 1924 tutto filava per il meglio, ma poi l'anno dopo Hitler è uscito di progione (Roy aveva fatto questa previsione nel capitolo 2) non scontando tutti e 5 anni ma uno solo, e da qui iniziano a fermentare di nuovo tutti i movimenti, fin quando non si arriva alla dittatura vera e propria.
Hughes si è compartato in questo modo con Roy per due motivi:
1) È un amico, e come tale non dovrebbe tradirlo (anche se spesso succede)
2) Non poteva motrarsi come sostenitore del partito altrimenti la brutta fine l'avrebbe fatta prima lui

Detto questo passo alle anticipazioni e ai ringraziamenti.
NEXT:

#08

wohl oder übel?
(per forza o per amore?)

«No, non ho sbagliato casa. Cerco Edward e so che abita qui! Me lo faccia vedere»
«Neanche per sogno, non voglio che lui frequenti certa gente»
«Io ho bisogno di vederlo» replicò quasi scongiurante senza ascoltarlo «Perché sono innamorato di suo figlio!»



RINGRAZIO:

Liris: se le prime due mazzate le hanno date Roy e Winry, la terza chi la darà?? Indovina un po XD Quando hai nominato Al ci hai azzeccato! Naturalmente chi, altre a lui, può fare da mediatore?
Sii i compiti li ho quasi finiti, mi manca pochissimo XD ma la scuola inizia il 15 ^w^ un bacioneeee.
Sally_: E come s'è dato da fare, vedi poi cosa mi combinerà XD all'appello manca ancora qualcuno!
Roy Mustung sei uno gnocco: Roy non l'ha proprio avuta la retta via XD, ma poi da come si vedrà più avanti quella sua e di Winry è una storia mooolto vecchia muahahahaha *pensieri malefici*
eLiSeTtA: grazie cara, me lo dicono tutti che sono bastarda XD Ma quello prendilo come bacio d'addio, ti assicuro che tra loro non c'è più niente^^. Anche tu con i compiti eh? Mi raccomando finiscili in tempo, e non fare come me che passa un oretta scarsa sui libri! Fammi sapere se ti è piaciuto questo ^__^ smuakkkkk
valerya90: Sii te lo dicevo che era peggio di Beautiful XD hai detto bene equivoco, ma Ed lo capirà non preoccuparti ^__^...ma se si mette con questo Roy non te lo dico °w° hihihihi, lo scoprirai solo mooooolto più in la. Grazie comunque per i numerosi complimenti...mi fai montare la testa *////////*
Ah sappi che la storia non arriverà mai neanche a una sessantina di capitoli XD e con Win ho risolto (avevo già scritto che fine faceva e non l'avevo visto XD)...un bacione ^*^ tvttb!!!
Aki_: Non preocuparti tanto di Winry, perché non intendeva lei con la frase «io ho già una ragazza
»...forse si tratta di un'altra persona A__A buahahahahahah +__+ poi si vedrà più avanti!
Crazyforever: tu non sei degna di risposta =__= scherzo *viva la felicità*.

Un benvenuto a:
Sloth: ma ciau cara ^^ finalmente un tuo commento XD...
siii carino quando stanno appiccicati *w*...comunque diciamo che ti sei rifatta un po tu la storia e il finale XD. Naturalmente io non lo cambierò perché ce l'ho già pronto mwahahah quindi si accettano scommesse: finale puccioso o bastardamente triste? Rimarrete tutti col dubbio fino alla fine dei tempi...ti saluto cara^^ fammi sapere se ti è andato a genio il flashback!

E i preferiti:
1 - Aki_
2 - Crazyforever
3 - eLiSeTtA
4 - inuyasha94
5 - Liris
6 - valerya90





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Capitolo 8
*** per forza o per amore? ***


#08
wohl oder übel?




Dopo quell'accaduto, pur avendo udito le parole di Winry, mi chiusi in me stesso
serbando rancore verso colui a cui rivolsi i miei pensieri più dolci.
Spesso si parla di “ferite d'amore”.
Se con quel termine si intende il dolore che provai in quel momento, allora non voglio più amare e essere amato...
...forse è destino che noi restassimo separati¹...





A grandi passi Roy arrivò fino all'appartamento in questione.
Dire che era calmo era come affermare che Edward fosse un gigante, si ritrovò a sorridere a quel pensiero.
Certo che i due si assomigliavano molto, ma non erano la stessa persona...
Il sorriso gli scomparve così come gli si era disegnato sulle labbra.
Non doveva pensare a questo ora, aveva ben altro a cui badare.
“Prendi un bel respiro e bussa...vedrai che tutto si risolverà per il meglio!”
Diede dei leggeri colpi alla porta e poco dopo comparve un uomo biondo di mezza età.
«Si chi è?» chiese con noncuranza aprendo la porta.
Un brivido percorse la schiena del moro non appena incrociò gli occhi dorati dell'altro.
Una vecchia conoscenza....poco gradita.
«...»
Hohenheim squadrò la persona davanti a se, studiandone i minimi particolari, la riconobbe subito: occhi e capelli nero pece, vestiti eleganti, un sorrisetto sempre stampato sulla faccia, che ora lasciava il posto ad un'espressione di stupore.
«Tu sei Becker...l'amico di Edward» sibilò ricordando l'amicizia che quell'individuo strinse con l'altro Edward.
“Il compagno, per la precisione” si ritrovò a sbuffare sonoramente «Roy» sottolineò questo acidamente. Quei due non si erano mai piaciuti molto, ma avevano sempre dovuto sopportarsi.
«Allora cosa vuoi?» chiese infine il più vecchio spazientito.
«Credo di aver sbagliato appartamento, signor..?»
«Elric, e lo penso anche io. Noi due non abbiamo niente da spartire!»
“Aspetta un momento! Ha detto Elric...proprio come Ed. Che fosse il padre? Probabile...ma perché allora qualche anno prima condivideva l'appartamento con l'Edward identico a suo figlio??? Forse aveva ragione Hughes...qui c'è qualcosa che non quadra. Oddio non ci sto capendo più niente!!!”
Hohenheim fece per chiudere la porta quando Roy la bloccò col braccio riprendendo a parlare «No, non ho sbagliato casa. Cerco Edward e so che abita qui! Me lo faccia vedere»
«Neanche per sogno, non voglio che lui frequenti certa gente»
«Io ho bisogno di vederlo» replicò quasi scongiurante senza ascoltarlo «Perché sono innamorato di suo figlio!»
L'aveva ammesso finalmente, l'aveva detto a qualcuno all'infuori della sua coscienza, e in quel momento si sentì soddisfatto.
Il biondo dopo un attimo di tentennamento riacquistò tutta la sua fermezza calcando le parole«Tu non vedrai Edward» e detto questo sbatté la porta in faccia all'altro.



«Papà» un mormorio arrivò alle orecchie dell'uomo ancora girato verso la porta «Chi era?»
«Proprio nessuno» sbottò di spalle.
«Se non mi sbaglio stavi parlando di me»
Hohenheim si voltò si scatto verso il figlio con gli occhi rossi di rabbia «È lui che ami?»
Lui come sapeva?
Un brivido percorse la schiena ritta del giovane, che di tutta risposta abbassò lo sguardo nascondendo la faccia dietro i ciuffi ribelli.
«Allora è come pensavo. Non lo vedrai mai più quell'uomo» decretò autoritario Hohenheim.
Edward rialzò subito lo sguardo posandolo sulla persona davanti a lui, un misto di rabbia e tristezza si potevano leggere in quelle pozze dorate, velate da lacrime che erano respinte a forza.
In quel momento si avvicinò anche Alphonse, richiamato dalla voce alta del padre, fermandosi dietro al fratello non avendo il coraggio di intervenire: non aveva mai visto il genitore comportarsi in quel modo.
«Se volessi vederlo non me lo impediresti di certo tu. Come osi venirmi a dire chi devo frequentare e chi no?» non si era accorto che ormai aveva iniziato a urlare, e le lacrime presero a scendere copiose rigandogli le guance.
«Io sono tuo padre!»
«Per me è come se non lo fossi: prima ci abbandoni per anni e anni e poi vuoi venire e dettar legge? Mi dispiace ma io non ci sto»
Hohenheim, con sguardo serio, andò in direzione del figlio fermandosi accanto a lui senza guardarlo, prendendo la sua giacca appoggiata sul divano «Oggi pomeriggio parto»
«Che liberazione, almeno non ti vedrò per un po» replicò con un mezzo sorriso ad increspargli le labbra.
«Forse non hai capito. Tu parti con me – ti vengo a prendere oggi-» e detto questo fece dietro front per uscire dalla casa.



Fu come se uno schiaffo avesse centrato in pieno volto Edward che, non aspettandosi una risposta del genere, rimase senza parole.
Le gambe non gli ressero più, e si accasciò piano a terra.
Sembrava sul punto di crollare da un momento all'altro: gli occhi, ora vuoti e inespressivi, erano rossi dal pianto e i capelli gli ricadevano sulla faccia come a voler nascondere quelle lacrime che non si addicevano ad un viso così perfetto, continuava a guardare davanti a se come impossibilitato alla parola.
Non poteva crederci.
Sarebbe dovuto partire insieme a quel bastardo, solo per colpa di un capriccio del padre.
Ma poi lui come faceva a conoscere i suoi sentimenti?
Non li aveva rivelati neanche al diretto interessato.
Per la verità non era neanche sicuro di quello che provasse.
Però perché il padre non voleva farli vedere? Che ci fosse qualcosa alle spalle dei due? Che si conoscessero già?
Ad un tratto sentì qualcosa di caldo stringerlo forte, vi riconobbe il fratello che se ne stava avvinghiato a lui con la testa nell'incavo tra il collo e la spalla.
«Fratellone...» iniziò a voce bassa quasi come un lamento, ma l'altro non lo rispose.
«Fratellone mi dispiace» dischiuse appena gli occhi guardando l'esile figura del biondino, che raggomitolata com'era sembrava ancora più piccola e indifesa.
«Guardami ti prego» continuò con tono calmo prendendo la faccia di Ed tra le sue mani.
Poco dopo il maggiore alzo lo sguardo incontrando quello nocciola di Al «Tu sei innamorato di Roy?» ma non ottenne risposta perché Ed lo abbracciò di nuovo continuando a piangere silenziosamente.
«Non preoccuparti Ed io sarò sempre con te» iniziò a cullarlo dolcemente accarezzandogli i morbidi capelli biondi «Se è davvero lui che ami farò il possibile pur di vederti di nuovo felice»
«Al...» sospirò stringendosi di più a quel caldo corpo «...grazie...»
«Ricorda che ti voglio bene. Sempre, dovunque, comunque e costantemente»




Non ho niente di più a cui possa sperare…
Desidero solo…desidero solo di poter restare sempre così.
Il desiderio che tutto questo non sparisca mai…
Desidero soltanto quel bluebird…
…non può essere solo un'altra illusione irraggiungibile²...




ҳ̸Ҳ̸ҳ♥



¹Con un gioco di parole Edward si riferisce sia al Roy del suo mondo che al Roy di questo.
²Tratto dal monologo iniziale di Edward del gioco "Bluebird's Illusion".



La bastardagine acuta persiste °w° chi l'avrebbe detto che il caro Hoho conoscesse già Roy? Forse si inizia un po a delineare la situazione sul suo passato, di cui molte volte avete fatto delle ipotesi, e io naturalmente vi rispondo sempre nella stessa maniera: aspettate...mwahahahahah forse più che bastardaggine io la chiamerei cazzimma!!! XD Il detto della mia amica continua a persistere.
Allora ritornando a noi vi anticipo che ho iniziato a scrivere delle scene, e capite quando dico così X3 hihi mi tengo sempre sul vago...

Prima di tutto in bocca al lupo per tutti coloro che domani inizieranno la scuola, sappiate che condivido con voi il lutto Y__Y...ma io inizio martedi! Gna gna gna =P e quindi avrò un ultimo giorno di libertà.
Già che ci siamo, siccome ieri ho scroccato internet dal pc di Crazy, vi annuncio che il trailer di questa fic è on line!
Tesora non sai quanto sono felice di questa sorpresa che mi hai fatto, per questo insistevi sempre a volerti fregare le mie doujin di Daen XD...non finirò mai di ringraziarti per questo regalino^^
Se volete vederlo lo troverete qui, ma ora passiamo come sempre alle anticipazioni e ai ringraziamenti.

NEXT:

#09
ein Hoffnungsschummer

(un filo di speranza)

«Non fa niente, è per il nostro bene, se proprio non posso stare con Ed...»
«Sapevo che avresti capito»
Winry si alzò e prese la borsa, lanciando una fugace occhiata ad Al «Un ultima cosa, è di Roy che è innamorato vero?»



RINGRAZIO (scusate ma vado di fretta) :
Liris
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Crazyforever
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Roy Mustung sei uno gnocco
Benvenuta a:
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Capitolo 9
*** un filo di speranza ***


#09
ein Hoffnungsschummer





E così mi ritrovai su un treno,
in compagnia di quel bastardo di mio padre,
senza neanche sapere dove fossimo diretti e quanto tempo saremo stati via.
Guardando il cielo uggioso, dal finestrino del vagone, speravo che questo incubo sarebbe finito presto...
...l'unica cosa che mi era rimasta da fare era ricordare i momenti belli passati con la persona che amavo...



Il tempo sembrava peggiorare a vista d'occhi.
Costanti fulmini squarciavano l'ormai nero cielo di Monaco, non più uno stralcio di sole, sostituito invece da un'insistente pioggia gelata che non permetteva quasi di uscire di casa.
Era come se con la partenza di Edward anche il bel tempo avesse deciso di levare le tende per un po. Ma dopotutto il periodo natalizio si stava avvicinando, quindi era del tutto normale.
Erano passati solo pochi giorni ma i pensieri di Alphonse erano costantemente rivolti al fratello; dopo aver scoperto il vero oggetto del suo amore aveva deciso che l'avrebbe aiutato a coronare il suo sogno.
Ma aveva capito però che tra i due c'erano stati dei problemi, altrimenti come spiegare l'arrivo di Edward quasi in lacrime, seguito qualche ora dopo da Winry?
Scosse la testa esasperato, aggiustandosi un po meglio il cappello che aveva in testa, e spostando un po l'ombrello in modo che non si bagnasse.
“Ho deciso! Devo incontrare quel tipo....ma prima devo fare due chiacchiere con Winry”
Immerso ancora nei suoi pensieri, non si era accorto che era arrivato già davanti all'entrata della TU München, guardandosi intorno, dove sapeva di trovare la biondina.
«Al!» l'oggetto dei suoi pensieri, correndogli in contro sorridente, lo riportò alla realtà «Che piacere vederti. Che ci fai qui? Dai entra così ci ripariamo»
Il ragazzo colto alla provvista la seguì all'interno “Cavolo, d'accordo che volevo parlare con lei,ma non così in fretta! E ora cosa le dico?”
«Ehm Winry?»
«Allora Al come te la passi, come mai da queste parti – soprattutto con questo tempo -? E Ed che fine ha fatto? Non lo vedo da un po di tempo»
“Ma questa qui non riprende fiato? Non da neanche il tempo di aprire bocca!”
«Winry io dovrei parlarti proprio di questo...»
«Su come conquistare Ed?»
«No» disse subito lapidario assumendo un tono freddo «Andiamo in una parte più appartata, dobbiamo parlare»
La ragazza guardò a occhi sgranati l'amico, era la prima volta che la rispondeva con quel tono, un brivido le percorse la schiena. Le faceva uno strano effetto vedere il dolce e gentile Al parlarle in quel modo.
Si sistemò meglio una ciocca di capelli dietro l'orecchio e balbettando una frase d'assenso lo condusse nell'area di ritrovo dell'edificio, dove vi erano tavoli e sedie in abbondanza, ma soprattutto si poteva stare in tutta tranquillità.
Alphonse prese posto difronte a lei.
Si morse il labbro inferiore cercando di trovare delle parole adatte per non ferirla.
Si sentiva un verme per quello che stava per dire, il verme più schifoso sulla faccia della terra.
Stava per infrangere i sogni di una ragazza.
Una cosa che normalmente mai si sarebbe azzardato di fare.
“Mi sento un infame...scusami Winry, ma lo faccio per non far soffrire te e il fratellone”.
Un velo pietoso si era steso sui due che cercavano di non incrociare gli occhi, temendo una possibile reazione dell'altro, ma siccome nessuno dei due si decideva a parlare il castano ruppe il silenzio «Win senti»
La ragazza alzò di poco lo sguardo guardandolo con un po di timore, non sapeva perché ma sentiva che qualcosa non andava, e si strinse le mani in grembo.
«Tu sei innamorata ancora di Ed, vero?»
«Si» solo un sussurro arrivò alle orecchie del giovane.
«Ti chiedo di lasciar perdere. Potreste solo soffrire così»
Un attimo di silenzio.
«Perché? Cosa te lo fa pensare questo? Cosa ti fa pensare che mi lasci scappare Edward?» non si accorse, la giovane, di aver alzato la voce e rivolto uno sguardo irato all'interlocutore, che invece continuava a restare calmo.
«Devi sapere che lui è innamorato...» Winry sembrava pendere dalle sue labbra, non accettava quella situazione «...di un'altra persona»
«...»
«Per questo motivo ti ho chiesto di non pensarlo. Lo so che per te è difficile, ma, capisci, in questo modo soffrirai solamente di più»
Attese una risposta della ragazza che però non arrivò, così continuò a parlare con tono dolce e a testa bassa, scrutando la stoffa dei pantaloni come se fosse più interessante di una qualunque altra cosa.
Sembrava essere ritornato il vero Alphonse, cancellando del tutto quella persona fredda e distaccata che si era dimostrata prima. Adesso voleva solo che la sua amica comprendesse tutto.
«...e farai soffrire anche lui. Win guardami, io voglio solo il vostro bene, spero tu comprenda...»
«Come posso comprendere? Tu mi stai dicendo chiaramente che non devo avere più niente a che fare con Edward!»
«No non sto dicendo quest...»
«Si invece! Tu non ti preoccupi dei sentimenti degli altri» si fermò di colpo, come se la calma stesse ritornando in lei, e alzò il viso stranamente inespressivo, ma dal tono di voce si poteva scorgere una vena di rancore «...d'accordo»
Alphonse la guardò sbigottito.
«Non fa niente, è per il nostro bene, se proprio non posso stare con Ed...»
«Sapevo che avresti capito»
Winry si alzò e prese la borsa, lanciando una fugace occhiata ad Al «Un ultima cosa, è di Roy che è innamorato vero?»
«E tu come lo conosci?»
«Non ci pensare, è una storia lunga» disse cercando di mantenere un tono distaccato, come a voler celare un certo interesse per la faccenda «Mi interessa sapere solo di chi è innamorato»
«Si, è lui che ama»
«Va bene» e si incamminò verso la sua aula con un sorriso indecifrabile sul viso “...allora lui non starà con Roy”.






Da un paio d'ore a questa parte sotto l'ombrello camminava, Roy, sotto la scrosciante pioggia che sembrava non voler più terminare.
Ormai, da quando era andato a casa di Edward per scusarsi e aveva trovato il vecchio Elric a sbattergli la porta in faccia, quella era diventata la sua attività quotidiana; e ogni volta si ritrovava sempre davanti quell'edificio, non che lo facesse apposta beninteso, ma le sue gambe sembravano avere solo quella meta.
Non poteva farci nulla se quel dannato ragazzino sortiva un'effetto devastante sulla sua persona.
Si ritrovò a sospirare e alzò lo sguardo avanti a se, inarcando un sopracciglio non appena riconosciuta la sua destinazione.
“E alla fine sono di nuovo qui...”
Scosse un po la testa dandosi dell' “idiota” mentalmente, poi qualcosa catturò la sua attenzione: un'insegna fuori all'edificio “Blumen¹” e dei vasi di fiori sparsi un po ovunque.
Quello era il negozio di Glacier.
Un sorriso affiorò sulle sue labbra, gli sembrava ancora strano che adesso era sposata con il suo migliore amico.
«Ciao»
«Guten Morgen Glacier, bellissima come sempre a quanto vedo»
Un pallido rossore apparve sulle gote della donna che distolse subito lo sguardo «Morgen Roy, dongiovanni come sempre eh?»
«Già questa è la mia natura e mai potrò cambiarla» si ritrovò poi a sorriderle teneramente.
Con lei era stato sempre un piacere parlare, e oramai si conoscevano da tempo, quindi era del tutto normale se le loro conversazioni sfociavano in argomenti personali.
Sia Glacier che Hughes l'avevano ascoltato quando doveva sfogarsi, e lo aiutavano nel momento del bisogno. Erano degli amici insostituibili.
«Maes mi ha detto di te e Edward»
«Che cosa? Se lo vedo lo lincio! Che ti ha detto?»
«Hihi, sta tranquillo non mi ha voluto dire niente. So solo che vi siete conosciuti»
«Quello è un morto che cammina» commentò acido Roy ancora un po contrariato.
«Sono felice per voi» aggiunse lei sorridendo sorione.
«Guarda che non abbiamo fatto niente!»
«Ma sono felice lo stesso se questo serve a donarvi un sorriso. Sai in questi giorni mi sono accorta che passavi sempre qui davanti con sguardo malinconico, totalmente diverso dal Roy gioioso degli ultimi tempi che mi descriveva Maes»
Il moro per tutta risposta abbassò lo sguardo non sapendo cosa risponderle.
«Se non sei ancora pronto per parlarne non ti preoccupare...ma ricorda che sono sempre qui»
«Vielen Danke» la guardò sorridendo.
La donna rispose anch'ella al sorriso e poi aggiunse «Ah! Ho saputo che Alphonse ti cerca»
«Alphonse? E chi sarebbe?»
«È il fratello minore di Ewdard»
“Il fratello? Si, ora ricordo, il fratello sospetto che diceva Hughes!” «E tu come lo sai?»
«Ho le mie fonti» lo liquidò con tono vago, cosa che fece irritare non poco Roy.
«Ricorda, anche i muri hanno le orecchie» Noah sbucò da una porta con un vaso di fiori in mano «Piacere sono Noah, la coinquilina di Ed e Al» disse ad un tratto tendendogli la mano.




Forse è vero, devo andare avanti
ed essere quello che sono realmente...
non appartengo a questo posto
e spero che tu mi capisca.
Un giorno forse, potremmo trovare
il nostro posto in questo mondo,
ma almeno per adesso
io devo prendere la mia strada...
...ma non voglio lasciarmi tutto alle spalle...



ҳ̸Ҳ̸ҳ♥

¹Fiori


Ed ecco un'altro capitolo.
Adesso qualcuno non sa resistere neanche una settimana senza aggioramento XD comunque ci tenevo ad informarvi che da Lunedì inizierà la scuola vera e propria (purtroppo per me Y__Y) quindi non so quando aggiornerò: tanto posso farlo la settimana dopo, tanto può arriare a Natale [e non scerzo °v°] quindo tutto dipende dai vostri commenti {ovviamente scherzo X3}
.
Comunque siccome vado di fretta volevo prima ringraziare la mia nuova amichetta Oana ti voglio troppo bene cara ^w^, e ora passiamo alle anticipazioni e ai ringraziament (questa volta uno ad uno ma brevi)i:

NEXT:

#10

sinem Schicksal überlassen
(abbandonato al proprio destino)

«Questa è una congiura contro di me» sbottò ancora più irato Edward «È per questo motivo che hai scelto quest'orribile città? Per farmi uscire pazzo???»



RINGRAZIO:
Liris: si penso che Roy si sia rimbecillito XD ma chissà forse a tempo debito sistemerà qualcosa, e Al ha fatto una cosa buona...ah se non ci fose lui >w< *cucciolo* ma è un po troppo ingenuo dico io.
eLiSeTtA: e la bastardaggine continuò hihi, ma forse le cose si stanno sistemando.
Roy Mustung sei uno gnocco: Se Al avesse picchiato Winry sarebbe andatocontro natura, purtroppo lui è un tesoro e non può fare certe cose XD.
valerya90: no no Winry non glie l a darà la mano XD forse al contrario. Comunque alcune cose già òle hai azzeccate ^^ brava!
Aki_: ma se stessero sempre insieme poi la mia bastardaggine non avrebbe sfizio XD.
Crazyforever: scusa vado di fretta v.V
KuRoNeKoChAn: che sospetto ti porti??? Già Al non picchiarebbe mai nessuno XD (come già detto a Roy Mustang sei uno gnocco) non è da lui.
beautiful_disaster: ehhh devi sapere che il finale è già pronto XD ma non so come deinirlo.
Sally_: no Roy non aveva niente in mente, è solo scemo =__= No i disegni del video non li ho fatti io, sono di una fic di Daen.


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Capitolo 10
*** abbandonato al proprio destino ***


capitolo 10
#10
sinem Schicksal überlassen




Non le conto più le notti passate a pregare
perché il domani non venisse mai.
Ho perso sogni e amore,
piango mentre la pioggia batte su di me.
Anche se grido mentre verso lacrime amare
il domani arriverà, col suo volto sconosciuto.
Dovrò affrontare gli stessi dolori
Se è questo che mi aspetta voglio sparire lontano
...anche se è da egoista¹


Roy era seduto sugli ultimi gradini del pianerottolo, vicino la porta di casa Elric, attendendo l'arrivo del proprietario.
Quando Glacier gli aveva detto che questo Alphonse lo cercava lo stupore si era impadronito di lui: cosa voleva una persona che neanche conosceva?
Mistero.
Poco dopo l'arrivo di una figura bionda e sottile lo richiamò alla realtà.
Se lo guardò dalla testa ai piedi con interesse e poi chiese «Tu sei Alphonse, il fratello di Edward?»
«E lei è il signor Roy» dichiarò questo con un caldo sorriso sulle labbra «Piacere di conoscerla»
Ormai il gioco era fatto.



Aprì di scatto gli occhi, la forte luce penetrava insistentemente dalle tende della stanza, perforandogli quasi le palpebre. Doveva essere già mattina inoltrata.
Si alzò sui gomiti, aggiustandosi un po i capelli arruffati dietro le orecchie, per vedere l'ora.
Le 10.30.
Non è poi così tardi.
Spostò poi lo sguardo intorno a se guardando meglio l'ambiente circostante. Niente di familiare.
Ma dove sono finito?!
Poi d'un tratto ricordò: quel vecchiaccio che rompeva solamente, il viaggio superpalloso, e in fine quella città di merda.
Scosse stancamente la testa affranto, ormai era da quasi una settimana che si trovava li, ma ancora non aveva capito il motivo di quella partenza e perché il padre avesse scelto una città tanto...“squallida”? Non sapeva neanche lui come definirla.
Fatto sta che ogni volta che camminava per strada gli sembrava di essere in un film per bambini, o per meglio dire in una favola.
Mai parola più azzeccata caro Edward.
Un sorriso stirato si disegnò sulle sue labbra, mentre si alzava per vestirsi, ripesando alla metafora appena formulata.
Una volta pronto usci dalla sua camera dove fu accolto calorosamente dal padre che gli si avvicinò tutto pimpante con delle scarpe in mano.
«Buon St. Nikolaus² Edward!»
«Cosa vuoi vecchio? E che ci fai con le mie scarpe in mano?» sibilò irritato il minore con un sopracciglio inarcato «Prima non mi parli per una buona settimana e poi vieni qui come un emerito idiota dicendomi “Buon St. Nikolaus”? Che poi cosa sarebbe?!»
«Suvvia Ed ti sei alzato col piede sbagliato questa mattina?» si avvicinò di più con aria maliziosa «Non dirmi che non sai cos'è oggi...»
Il biondino spostò lo sguardo imbarazzato non sapendo cosa rispondere.
«Tieni questo è per te. Quest'anno sei stato bravo» disse l'uomo sorridente porgendogli le scarpe e indicandovi l'interno.
«Caramelle?!» chiese sbigottito il minore non capendo.
«E che ti aspettavi? Patate e mandarini? Lo sanno tutti che chi si comporta bene riceve le caramelle» poi si fermò di botto «Aspetta davvero non lo sapevi?»
«Mh» ma poi un flashback si insinuò nella mente del giovane.


***


Era un pomeriggio nuvoloso, i negozi e le bancarelle della Marienplatz³ erano pieni di addobbi e di luci colorate, e tutto intorno il paesaggio era imbiancato dalla neve che cadeva lenta.
Un tipico quadretto pre-natalizio.
Roy e Edward passeggiavano tranquilli, uno affianco all'altro, tra le strade gremite di gente. Sembravano così felici.
«Perché qui iniziano a preparare tutte queste cose per natale così presto? Ci manca più di un mese ancora»
«Si ci vuole ancora molto, ma tra poco ci sarà la festa di St. Nikolaus»
«Chi sarebbe?» chiese interrogativo il biondo alzando lo sguardo sull'altro.
Roy lo guardò sorridente «È il santo protettore dei bambini e dei navigatori»
«E quindi?»
«A volte mi sembri un bambino» il moro sviò discorso, e dopo un attimo di pausa, se ne uscì con un'affermazione un po strana «Voglio vedere la tua faccia la mattina del 6 Dicembre»
«Ma che stai dicendo??» ritentò il minore non riuscendo a capire il filo conduttore di tutte quelle frasi sconnesse secondo lui.
«Mi raccomando non ti scordare di mettere le scarpe fuori alla porta» continuò ora ridendo di gusto notando l'espressione sbigottita di Edward .


***


Adesso capiva lo strano comportamento di Roy.
Maledetto, ti volevi prendere gioco di me.
«Avrei voluto passare questa giornata con Al»
...e con lui.
Alzò di nuovo lo sguardo verso il genitore capendo il significato di quelle caramelle «Mi staresti trattando come un bambino?!»
«Ma che dici...» rispose Hohenheim con una faccia da idiota. Sembrava una presa in giro.
«Questa è una congiura contro di me» sbottò ancora più irato Edward «È per questo motivo che hai scelto quest'orribile città? Per farmi uscire pazzo???»
«Che discorsi sono questi? Hanau è una bellissima e pittorica città, e poi ci sono venuto per motivi di lavoro mica l'ho scelta io»
«Bellissima e pittorica? Ma se mi sono ritrovato in un museo di bambole ieri!»
«Non sapevo che ti piacessero queste cose caro figlio» esclamò commosso l'uomo.
«Taci vecchio! Questa città è tutta una presa in giro e la gente si muove in gruppi di migliaia di persone in bici andando tutte nella stessa direzione. Non è per niente normale!!»
«È l'inizio della Märchenstraße» rispose facendo spallucce, il padre, e mettendosi le mai in tasca «Che vuoi farci i turisti sono fatti così»
«Schwanz!!»
Ed sapeva che quell'uomo aveva la capacità di farlo irritare alla sua sola presenza, se poi si metteva a parlare era la fine, e decise quindi che era meglio girare alla larga da quel vecchio che si ostinava a continuare a trattarlo come un poppante.
Ne valeva della sua integrità mentale.
Così senza dire niente si diresse verso la porta per uscire.



Quanto è odioso quel vecchio rimbambito, sembra che ce la metta tutta per farmi impazzire. Non lo sopporto....neanche Mustang mi faceva arrabbiare così tanto.
Un immagine del Colonnello gli apparve di nuovo davanti agli occhi.
Roy.
A quell'ultimo pensiero si fermò, al centro della strada, e tutto intorno a lui sembrò fermarsi, ma era solo una sua impressione: la gente camminava felice, le lancette degli orologi si spostavano segnando il tempo che scorreva, le acque delle fontane zampillavano, la vita continuava il suo frenetico cammino.
Lo sapeva.
E un pensiero amaro lo assalì.
Non posso tornare indietro.
Eppure c'era qualcosa diverso nell'aria, qualcosa che lo circondava.
Qualcosa di opprimente.
Era accaduto tutto troppo velocemente e ora gli sembrava di vedere immagini al rallentatore.
Improvvisamente le gambe non gli ressero più e così si ritrovò li a terra, davanti l'imponente statua dei fratelli Grimm, al centro della città, sotto gli sguardi attoniti della gente che, curiosa, si chiedeva cosa fosse successo.
Abbandonato al proprio destino, ecco come si sentiva in quel momento.
«Ehi ragazzino, è tutto apposto?»
Ma poi una voce, molto vicina a lui, sovrastò le altre.
Una voce calma, ma autoritaria al tempo stesso. Una voce familiare.
Alzò piano lo sguardo davanti a se per vedere una mano che gli era stata tesa dal proprietario della voce.
Si sentì gli occhi pizzicare alla vista della figura che gli era davanti.
Era vero che nei momenti di bisogno quella persona c'era sempre per tutti.



ҳ̸Ҳ̸ҳ♥

¹Lacrime amare (Kuroi Namida - Anna Tsuchiya)
²Tipica festività pre-natalizia tedesca, una specie di quella che per noi è la Befana. La sera del 5 Dicembre tutti i bambini mettono fouri la porta o vicino la finestra le proprie scarpe dove poi il giorno dopo vi trovano caramelle e dolciumi vari, si dice che chi non si comporti bene oltre a ricevere patate e mandarini, a Natale non avrebbe ricevuto regali.
³I mercatini di Natale di Monaco sono conosciuti in tutto il mondo per la loro bellezza e per la tipicità del luogo, non per altro si consiglia empre di visitare questa città nel mese di Dicembre.
Märchenstraße: ovvero la Strada delle Favole, è una strada lunga circa 600 chilometri che abbraccia le città tedesche più importanti, caratterizzata (come le altre) da luoghi "favoleschi", Hanau, è una delle città più suggestive. Creata in onore dei Fratelli Grimm, è ricordata per il suo spettacolare museo delle bambole e i numerosi castelli.
Oltre a questa ci sono la città di Cappuccetto Rosso, dei Musicanti di Brema e molte altre favole, se passate di li vi consiglio di darci un'occhiata, e se siete fanatici dello sport potrete aggregarvi ai migliaia di turisti che percorrono le città in bicicletta,
Per maggiori informazioni eccovi la pagina in italiano e in tedesco (con un sacco di immagini), in più vi aggiungo la mappa della strada.



E così dopo essere sopravvissuta al gran freddo, alle prime settimane di scuola, alle interminabili ore di DEA, sono riuscita ad aggiornare questo capitolo (che a dirla tutta vegetava da giugno in questo computer).
Dai che questo capitolo non è poi tanto drammatico XD, come vi è sembrato? Ho scelto questa città perché mi ci sono affezionata grazire a delle bellissime figure che ha fatto una mia amica li, meglio però non entrare nei particolari >__>.
Gnoo me ora deve ritornare a studiare perché sommersa di compiti T__T che il Grande Demone Celeste mi aiuti buttando giù per le scale la mia prof di inglese XD buahahahahahah. Purtroppo non ho tempo per ringraziarvi uno ad uno, mi dispiace ^^''''':
NEXT:

#11

mach die Augen zu und den Abzug drück
(chiudi gli occhi e premi il grilletto)

«Gli vorrei chiedere scusa...solo questo»
«Mio fratello è innamorato e io voglio aiutarlo» lo guardò con il suo sguardo nocciola, dove pareva ardere un fuoco irreale «Farei di tutto per vedervi felici, perché so che e questo che volete»



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Capitolo 11
*** chiudi gli occhi e premi il grilletto ***


#11
mach die Augen zu und den Abzug drück





"Non bisogna rovinare il bene presente col desiderio di ciò che non si ha,
ma occorre riflettere che anche su ciò che lo si ha è desiderato.
Niente basta a chi non basta ciò che è sufficiente.
La scontentezza dell'anima porta l'uomo a desideri eccessivi."
...una volta lessi queste parole su un libro e pensai che fossero scritte apposta per me...



Dopo la discussione avuta con Alphonse, Roy, si era ritirato nella sua abitazione per riflettere sugli ultimi avvenimenti.
«La situazione è precipitata» si disse avvicinandosi alla finestra per mirare il cielo «Ma io non lascio che una persona ci divida senza un motivo»
Ripensò alle parole intrise di dolore del ragazzo che, durante la discussione, aveva anche iniziato a piangere silenziosamente.


***


«Edward?»
«È partito. Nostro padre l'ha trascinato, all'improvviso, con se per uno dei suoi viaggi»
«E quando tornerà?»
«Chi può dirlo? Può tornare oggi, come domani o tra due mesi. Purtroppo non sono nelle facoltà di poterlo decretare»
Roy abbassò lo sguardo sostenendo il silenzio che il minore aveva creato.
Non sapeva ne cosa rispondere, ne cosa fare.
Forse Edward lo odiava.
Dopotutto non lo vedeva da quella fatidica sera.
«Gli vorrei chiedere scusa...solo questo»
«Mio fratello è innamorato e io voglio aiutarlo» lo guardò con il suo sguardo nocciola, dove pareva ardere un fuoco irreale «Farei di tutto per vedervi felici, perché so che e questo che volete»
Il moro sorrise e gli passò una mano in testa scompigliandogli i capelli «Alphonse sei un caro ragazzo»


***


Non sapeva che pesci pigliare.
L'unica cosa che lo rincuorava era sapere che Ed era innamorato.
Ma lo avrebbe perdonato per tutto quello che gli aveva fatto passare?
Questo non avrebbe mai potuto dirlo. Tirò l'ennesimo sospiro e si soffermò a guardare il cielo.
“Uggioso come sempre”
Poi voltò lo sguardo verso l'orologio e si decise: prese l'ombrello e il cappotto e uscì di casa.
“Non potrò mai vederlo se non gli vado in contro...”




Edward continuava a fissare stupito, e con gli occhi ancora intrisi di lacrime, la persona che gli era davanti.
Il Tenente Hawkeye.
Colei che le aveva offerto un braccio su cui appigliarsi, e ora gli sorrideva dolcemente.
No, ritorna alla realtà Ed...non è lei.
«È tutto apposto?» ripeté la domanda per accertarsi delle condizioni del ragazzo.
Il biondino la guardò ancora titubante e accennò con la testa un flebile “si”.
«Io sono Riza e tu?»
«E-edward» rispose un po incerto distogliendole lo sguardo di dosso.
Riza lo guardò un po, studiandolo sospettosa, e poi lo prese per mano, portandolo a sedersi proprio ai piedi della statua, dove spesso la gente si riuniva.
Levò lo sguardo in cielo per contemplare le nuvole, sempre sotto lo sguardo indagatore dell'Elric maggiore, poi dopo qualche minuto decise di rompere il silenzio creatosi.
«Non sei di qui vero? Ma da qualche giorno ti vedo sempre gironzolare per la città con aria affranta»
Ma sembro davvero così disperato???
«Beh in un certo senso, si sono un turista...però non di mia scelta!» chiarì subito.
«Capisco. Però quello che non mi convince è la tua espressione da cane bastonato, che a mio parere sta a significare solo una cosa...»
Prese una piccola pausa giusto per notare l'espressione attenta dell'altro, per poi riprendere con calma rivolgendo di nuovo lo sguardo al cielo «...ovvero problemi di cuore, non è così?» decretò secca.
«Cosa?!» rispose Ed sconvolto.
Come è possibile che tutti capiscono i miei problemi? Esiste la privacy dannazione!
La donna leggendo l'espressione sbigottita sulla sua faccia non poté fare a meno di sorridere «Non nasconderlo, so che è la verità, solo un occhio esperto può notare queste cose» continuò socchiudendo gli occhi e si aggiustò meglio i capelli «Allora problemi con la tua dolce metà?»
Il minore in un primo momento non seppe cosa rispondere, non sapeva neanche il motivo della sua tristezza. Erano successe così tante cose che non era riuscito neanche a riordinare le idee.
Ma poi senza farsi troppi problemi iniziò a parlare, trovando il coraggio di cacciare pensieri che avevano preso forma nella sua testa da molto tempo.
Neanche la chiacchierata con Trisha aveva saputo domare quegli stupidi dubbi.
«Non so neanche io cosa dovrei pensare. Non riesco a capire quello che provo...io...alcune volte sento di odiarlo, però ora che è lontano da me mi sento quasi morire...io ho paura. Voglio solo sapere perché...perché non posso essere felice?» chinò il capo mentre silenziose lacrime iniziarono di nuovo a rigare quelle guance rosee.
Il ragazzo non si accorse neanche che aveva iniziato a parlare al maschile, cosa che però non sfuggì alla bionda, ma per il momento non vi diede troppo peso.
«Ciò che più si ama è ciò di cui si ha più paura. Non si è mai troppo vecchi o troppo giovani per essere felici: la felicità dipende dalle persone, e le persone sono tutte diverse tra loro, come le loro idee...Ogni cuore ha una forma diversa...e nel tempo e nello spazio, la forma cambia. Non esistono cuori identici, perciò la forma della felicità non è una sola»
La stessa risposta, ma con parole diverse.
Proprio come quella volta...
Riza sa sempre farsi riconoscere.

«E cosa devo fare allora?» sussurrò asciugandosi le lacrime che fuoriuscivano ancora da quegli occhi arrossati.
«Un uomo non piange per cose a cui non tiene, ricordalo bene....devi chiariti, Edward, devi chiarire i tuoi sentimenti e parlare con quella persona al più presto. Da quello che provi è ovvio che tu lo ami»
«Ma io non ho il coraggio di affrontarlo dopo tutto quello che è successo tra noi»
«Se ogni uomo avesse detto di non avere il coraggio di fare una cosa a quest'ora noi non staremo qui...non so cosa può essere accaduto di tanto grave però ti do un consiglio, come dico sempre io chiudi gli occhi e premi il grilletto. È così che si comporta un vero soldato»
Il minore soffermò le sue polle dorate su quelle castane dell'altra, gli sembrava di parlare davvero col Tenente «Anche lei ha partecipato alla guerra?»
«No, sono solo un cecchino. Mio padre è un Generale delle Forze Armate»
Un sorriso illuminò il volto dell'ex Alchimista ripensando a quanto fossero simili le due a prima vista.
«Potrei sapere per quale motivo mi ha detto tutte queste cose pur non conoscendomi? Insomma io sono un estraneo, perché ha perso tempo vicino a me?»
“Ragazzino tu non sei un estraneo...”
Riza sospirò e si alzò lentamente, dal gradino su cui era seduta, voltandosi per lanciare una fugace occhiata a Edward «Non c'è una ragione ben precisa, ma so che il mio non è fiato sprecato» detto questo si allontanò di qualche passo per rivolgergli di nuovo la parola, dandogli le spalle «e sappi che non sei l'unico ad avere questi problemi. La cosa importante è stringere i denti e andare sempre avanti»
E così scomparve tra la folla, proprio come era apparsa poco prima, lasciando Edward ora con il cuore un po più leggero.



I giorni trascorsero veloci e più sereni da quel momento.
Evidentemente la parlata con Riza gli aveva fatto bene e aveva fatto luce su molti punti bui dei suoi sentimenti; adesso aveva capito che nonostante Roy avesse sbagliato facendosi trovare con Winry, l'errore più grande l'aveva compiuto lui scappando.
Tutto questo l'aveva compreso tardi, ma alla fine si era chiarito un po.
L'ultima cosa da fare era discutere con Roy il più presto possibile appena fosse ritornato a Monaco.
Quel giorno rincasò prima del solito, il tempo già nuvoloso si stava preparando per un probabile acquazzone, e stranamente trovò suo padre che lo aspettava.
Di solito il vecchio rientrava a tarda sera, quando lui spesso era andato già a dormire, e il fatto che stesse già in casa era un po sospetto.
«Ciao Edward» alzò lo sguardo dorato dal giornale che stava leggendo per puntarlo sul figlio «Ti stavo aspettando»
«Ehilà vecchio, che ci fai qui?»
«Volevo sapere se hai riflettuto abbastanza»
Hohenheim chiuse il giornale e lo posò sul tavolo davanti a lui, facendo segno al figlio di accomodarsi difronte.
«Su cosa?»
«Su tutto. Avevi qualcosa da mettere a posto con quel tipo, quello antipatico, no?»
«E a te cosa frega?» ribatté acido Ed incrociandosi le mani al petto.
Aveva capito fin troppo bene a chi si riferiva.
«Secondo te perché ti ho portato qui? Per una semplice scampagnata tra i giardini del castello di Philippsruhe²?»
«No! Per farmi stare lontano da Roy»
«Non per allontanarti da quello, ma per darti il tempo di riflettere su cosa puoi andare incontro frequentandolo»
«Che vuoi dire?»
«Questo devi saperlo tu mio caro Edward. Allora cosa mi dici?»
«Lo amo e non ho intenzione di mollare» affermò con tono deciso, serrando i pugni.
«Bene se è questo quello che pensi» sospirò alzandosi per dirigersi nella sua camera «Prepara le valigie e di “ciao” alla città del loro incontro»
«L'incontro di chi?» chiese Ed allarmato non capendo a cosa si riferisse l'altro.
Hohenheim si soffermò sulla soglia della porta, dando le spalle al minore, e si passò una mano tra i capelli.
«Non credevo che fossi all'oscuro di questo, tuttavia l'unico modo per sapere è attendere il momento in cui lui te ne parli...se ci tiene davvero a te» e detto questi si chiuse la porta alle spalle.



ҳ̸Ҳ̸ҳ♥


¹ Epicuro
² il castello più importante della città, caratterizzato da immensi giardini.

Bene e un'altro capitolo è andato. Inutile dirvi che invece che stare qui dovrei stare sui libri a studiare per quel dannato compito che ho domani T__T me misera.
Tornando alla storia adesso avete capito chi era quella fativica persona, ma cosa c'entrerà mai con lo sviluppo delle cose? Eh booo XD
Gno anche ora vado di fretta e non ho tempo di ringraziarvi uno a uno...però le recensioni hanno cominciato a diminuire, e di queso non me ne sono accorta solo io >__>. Vabbé ora non ho tempo di fare i miei soliti sproloqui inutili quindi vi dico una cosa vi mangio le orecchie (citazione gentilmente scroccata dalla mia madrelinga di tedesco XD).
NEXT:

#12
es nimmt uns wie der blau Himmel
(ci prende come un cielo ancora blu)
«Sei stato tutto questo tempo ad aspettarmi?»
«Tutti i giorni, da mattina a notte»


RINGRAZIO:
Liris

Crazyforever (ho visto grazie^^)
eLiSeTtA
valerya90
Aki_
KuRoNeKoChAn


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Capitolo 12
*** ci prende come un cielo ancora blu ***


#12
es nimmt uns wie der blau Himmel






Quello che amavo fare era da sempre stato guardare il cielo
con le idee che mi correvano per la mente...
Ultimamente avevo preso a farlo solo di notte,
perché quel cielo stellato mi ricordava una persona in particolare...
...era uno spettacolo davvero bellissimo...




Il moro tamburellò con le dita sulla panchina dove ormai se ne stava seduto da un bel po: era un vero strazio restare tutto il tempo li a non far niente.
Da quando Alphonse gli aveva detto della partenza improvvisa di Edward si era fiondato in quella stazione, speranzoso di rivederlo presto.
Ma fin ora era stato vano e stava perdendo la speranza.
Si girò a guardare il tabellone degli orari: erano in arrivo due treni.
“Chissà se lo rivedrò oggi”
La sua attenzione fu richiamata dal capostazione che si avvicinava ai binari «Hanau-München Zug. Ende Station, bitte umsteigen¹»
Hanau? Quel treno è da scartare, e impossibile che quel piccoletto sia andato laggiù. Non c'è niente che avrebbe potuto attrarlo”
Iniziò a guardare svogliatamente la folla scendere ordinatamente dai vagoni, da giorni e giorni non faceva altro che pensare cosa avrebbe potuto dire al biondo, se l'avrebbe capito e perdonato.
Se avrebbero potuto essere felici.
E la fortuna sembrò girare dalla sua parte: una coda dorata risaltò al so sguardo.
Subito si alzò correndo tra la folla incontro alla persona che aspettava da tanto.


Era arrivato finalmente.
Quel viaggio l'aveva stancato molto, i treni, infatti, li non erano veloci come quelli di Amestris.
Ma si corresse subito, li niente era come l'altro mondo, pure le persone seppure uguali fisicamente, erano diverse da quelle che conosceva.
Prese e la valigia e si apprestò a scendere, non prima di aver preso le dovute distanze dal vecchio che rispondeva al nome di Hohenheim.
Era felice di essere ritornato a Monaco, adesso poteva di nuovo riabbracciare Al e tutti i suoi problemi di cui ne avrebbe potuto volentieri fare a meno.
Dannato Roy! È sempre colpa tua, pure quando respiri solamente. Forse è un fatto genetico. Ma quando ci rivedremo te ne dirò quattro e ti farò passare questo brutto vizio!!!
«Edward!»
Improvvisamente si sentì chiamare. Era familiare, su questo non c'erano dubbi. Fece spallucce e continuò a camminare lentamente, doveva essere una sua impressione.
«Edward!»
Ma chi diavolo poteva essere?
Alzò lo sguardo davanti a se ma niente, forse l'aveva immaginato.
«Edward!!!»
Era la terza volta che sentiva quella voce, quindi i punti erano due: o era diventato pazzo – e il padre era riuscito nel suo intento-, o c'era davvero qualcuno che lo chiamava.
Iniziò a voltare il capo quasi isterico, pronto a scattare appena individuato il problema.
«Appena prendo chi mi fa questi scherzi lo stritolo! Oggi non sono in vena di scherzare...» si disse mentre una vena gli pulsava pericolosamente sula tempia.
Ma non riuscì a terminare la frase che un braccio lo tirò a se trascinandolo fuori dalla folla che stava vicino al treno.
Era abbracciato a qualcuno, la testa era premuta sull'ampio petto dello sconosciuto. Sentiva il suo cuore battere, il ritmo un po accellerato che pian piano si regolarizzava, e il respiro affannato gli solleticava il collo.
«Cos...»
«Ed non sai quanto sono felice di vederti»
«Roy? Che ci fai qui? Come...»
Il moro si allontanò e gli posò un dito sulle labbra zittendolo «Tuo fratello è davvero un angelo. Mi ha detto che eri partito e così sono venuto ogni giorno qui alla stazione ad aspettarti»
Il minore lo guardava ancora sbigottito, aveva perso qualche passaggio sicuramente.
«Sei stato tutto questo tempo ad aspettarmi?» sussurrò guardandolo negli occhi.
«Tutti i giorni, da mattina a notte» rispose dolcemente accarezzando i fili dorati.
Si sentì gli occhi improvvisamente pizzicarlo agli angoli, e riuscendo a fatica a trattenere le lacrime, questa volta di gioia, gli sorrise avvinghiandosi di nuovo al petto del maggiore.
Il pensiero che Roy l'avesse aspettato per così tanto tempo, magari al freddo, lo rendeva immensamente felice.
Come non si era mai sentito fino a quel momento.
Mai nessuno aveva fatto una cosa del genere per lui.
Dopo un po la voce del maggiore lo riscosse dal quel dolce torpore «Ed che ne dici di tornare? Ti accompagno a casa»
Il biondino si stacco un po da quell'abbraccio, continuando però a rimanere sempre accanto a lui, e annuì piano.
Aveva lo sguardo basso, non sapeva come comportarsi.
Roy guardandolo dolcemente si abbassò per prendere la valigia, ormai abbandonata a se, e incitò il minore a seguirlo prendendolo per mano.
Il tutto mentre due grandi occhi fissavano attenti la scena da lontano.



Fortunatamente quel giorno non pioveva, per un'oscuro motivo il sole aveva deciso di inondare la città della sua luce, come volesse riscaldarla dopo tanta pioggia, ma il freddo continuava ad essere pungente.
I due camminavano lentamente, tra le strade affollate del centro, volevano arrivare il più tardi possibile alla meta.
Avevano così tanto da parlare. E soprattutto chiarire le questioni lasciate in sospeso.
Il moro si avvicinò ad una panchina al centro della Marienplatz facendo segno all'altro di sedersi affianco a lui.
«Ed»
Edward alzò lo sguardo dorato verso il moro richiamato dalla sua calda voce.
«Lo so è un po difficile, ma ci sono molte cose che dovrei spiegarti...» iniziò a fare un po incerto, ma poi subentrò il minore.
«Anche io ho molte cose che fin ora non ho avuto il coraggio di dirti» abbassò la testa non avendo il coraggio di guardarlo negli occhi «Vorrei iniziare prima io se non ti spiace»
Roy tentennò alla richiesta del giovane, ma poi acconsentì con un movimento del capo «Dopotutto alla base di un rapporto c'è la la sincerità reciproca. Quindi dobbiamo svelare ogni nostro segreto»
Edward rivolse gli un timido sorriso e iniziò il suo discorso parlandogli frammentariamente un po del suo passato, del mondo da cui veniva, dell'esame per accedere alla carica di Alchimista di Stato. Degli Homunculus, della Pietra Filosofale...e di lui.
Dal canto su Roy non aveva battuto ciglio quando nominò il Colonnello, anzi quello che aveva richiamato la sua attenzione furono i suoi auto-mail.
Sembrava che almeno lui credesse alla sua storia, e non come Alfons che pensava che si trattava solo di un mondo immaginario.
«Mi chiedo che tipo di maniaco abbia fatto una cosa del genere. È uno psicopatico» disse Roy indicando la protesi d'acciaio di Ed, viste per la prima volta.
«No, non è stato nessun maniaco. Questi auto-mail me li sono fatti impiantare dopo aver perso i miei arti durante la trasmutazione»
Ma poi Roy, dopo un attimo di silenzio, sviò il discorso «Mi assomigliava così tanto?»
Il biondino rimase stupito da quella domanda, ma sapeva che presto sarebbe arrivata.
Aveva solo bisogno di tempo per accettare la cosa.
Lo guardò attentamente, si assomigliavano tremendamente, dopotutto cosa doveva aspettarsi da un alter-ego?
“Allora Acciaio, ora chi è quello che si sbaglia?”
La figura del Taisa gli balenò in mente, riportando i ricordi di Edward a quella sera.
«Lei è molto spiritoso Colonnello, ma non credo che sarà così facile»
«Io penso che sarai tu quello che si sbaglia. Non scriverai lettere d'amore, non proferirai parole dolci» si inginocchiò davanti a lui avvicinandosi pericolosamente «Mi chiedo proprio cosa farai una volta capiti i tuoi sentimenti»
Passò una mano sulla guancia del maggiore abbozzando un sorriso tirato «Lui era il più bastardo sulla faccia della terra»
«E ti manca?»
«Tremendamente...e non solo lui» rispose con una vena di malinconia nella voce.
Roy accorgendosi del cambio di umore dell'altro gli cinse le spalle «Mi sei mancato molto»
«Anche tu» sussurrò chiudendo gli occhi.
Dopo un po di tempo Ed riprese la parola facendo sobbalzare il maggiore «Roy è tardi, mi riaccompagneresti a casa? Domani devo tornare all'università, questo è periodo di esami e quel vecchio rimbambito mi ha fatto perdere un sacco di tempo»
«D'accordo» disse alzandosi «Ma non ti ho detto quello che avevo da dirti!»
«Se è così importante puoi anche aspettare a domani no?» iniziò ridendo Edward «Dopo tutto questo tempo che te lo sei tenuto per te, non credo che se ritardi a rivelarmele qualche di ora succeda qualcosa»
«M-ma io...»
«Su su adesso devo prendere un po i libri in mano»
Erano giunti davanti al portone del palazzo, il biondino tirò fuori le chiavi e si girò verso l'altro «Ti inviterei ad entrare ma ho un sacco da fare»
«Non preoccuparti, domani ti vengo a prendere all'università»
«Ok» concluse il minore, con uno dei suoi rari sorrisi ad illuminargli il volto, prima di sparire dentro l'edificio.






ҳ̸Ҳ̸ҳ♥


¹Treno da Hanau per Monaco. Capolinea, scendere per piacere.


Salveeee ho aggiornato presto questa volta XD *saku-chan in modaltà para para dance*
Eh già con tutti questi casini e le scuole occupate sto sempre a gironzolare qua senza far niente...forse una cosa buona la Gelmini l'ha fatta: grazie a lei e alle monifestazioni tutti gli studenti si sono presi un po di vacanze >w< e poi venerdì c'è anche Halloween! Devo solo trovare qualche anello punk e ho pronto il mio cosplay di Nana Osaki XD ma questo a voi non interessa proprio.

Iniziamo col capitolo scorso: finalmente le acque si sono un po schiarite, e la maggior parte di voi ha capito qualcosina ^w^, ma nessuna a quanto pare si è soffermata su un pensiero di Ed durante il discorso con Riza...era una frase importante perché si riconduce a qualche capitolo prossimo +w+ ma per ora niente spoiler mwahahahah.
E pure con questo chap la situazione sembra che stia migliorando, ma c'è qualche altra cosa che bisogna chiarire non credete? XD

NEXT:
#13
in seinem Gedächtnis
(in sua memoria)
«E tu che ne sai di questo? Chi mi dice che non sia una frottola?»
«Ed perché allora si è interessato tanto a te? Perché la prima volte che vi siete visti sembrava conoscerti già?»

RINGRAZIO (oggi ho tempo yeee ^O^):
Liris: davvero? Comunque sappi che questo detto è arrivato anche in Germania XD e penso proprio che ha funzonato. La adoro proprio Riza, quella è una santa donna...se non ci fosse lei tutti sarebbero persi, ma non preoccuparti ritornerà prima o poi ^__^
eLiSeTtA: con Hoho stessa antipatia ancora? XD Almeno una cosetta buona l'ha fatta anche se a modo suo...dopotutto non è tanto cattivo (lo stesso pure per l'anime^^''')
Aki_:brava! Hai detto una cosa giusta su Riza, ma sul fatto del vecchio no XD non ti preoccupare qualche capitolo e si capirà perché lei conosce Ed ^^
KuRoNeKoChAn: OMG Armstrong non ce lo appiopperei mai XD ma ti dico che un pensierino pe rIzumi ce lo avevo pure io! Comunque vedo che hai già intuito un'abbozzo dell'intreccio! Sisi *ammicca* sei sulla retta via ^__-
Crazyforever: Yes sei l'unica che hai notato questa cosa X3...perché lei? Ehhhhh si scoprirà più in la v.V
Sally_: non ti preoccupare cara^^ tutti hanno i problemi, sei ancora fermamente convinta delle tue idee?
valerya90: don't worry! -l'influenza colpisce tutti *patpat* ti ha soddisfatto questo pseudo incontro? XD Poi vedrai cosa succederà nel prossimo capitolo >w
Un benvenuto a:
aiko neko black: prima di tutto benvenuta =D noto che pure tu come tutte le altre ti sei creata una storia tutta tua sulle varie possibilità XD purtroppo no, non è la prima opzione ^^'''' però nell'ultimo capitolo ci sarà unapiacevole sorpresa! Grazie per i preferiti ^__-
Mana91: Grazie per i complimenti cara^^ spero che anche questo capitolo non ti abbia delusa


Oggi giornata di ringraziamenti XD

.Per Sempre.
Liris
valerya90
Crazyforever
chibimayu,
beat
elyxyz


Una volta feci un sogno
Rinalamisteriosa
elyxyz
beautiful_disaster
Crazyforever
Roy4ever
strawberry_
valerya90

E per concludere ringrazio tutti coloro che hanno inserito queste tre fic tra i preferiti e me tra gli autori preferiti XD me è molto contenta!!
Adesso me ne vado un po a modificare la grafica del mio blog RoyEd ciauuu >w<


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Capitolo 13
*** in sua memoria ***


#13
in seinem Gedächtnis





Ogni notte, quando andavo a dormire
speravo che, quando mi fossi svegliato,
sarebbe stato tutto solo un sogno.
Chiudevo gli occhi e quando li riaprivo di nuovo mi chiedevo
“Sarà lo stesso mondo in cui c'eri tu?”
Ma ora sono qui, devo aprire gli occhi alla realtà.
E mi trovo in questo mondo...
...dove tu non esisti...


Edward guardò un ultima volta quella pagina del libro con fare stizzito.
Aveva da studiare un bel po di roba e questo inconveniente l'avrebbe sicuramente tenuto lontano da Roy per molto.
Si ritrovò a sospirare sconsolato cercando di concentrarsi su quel tomo, ma una voce alle sue spalle lo fece sobbalzare.
«Buongiorno Edward! Come sei mattiniero oggi, da quanto sei tornato?»
Il biondino si girò di soppiatto guardando l'amica scocciato «Ieri. Ma tu che ne sai della mia partenza? Aspetta fammi indovinare, è stato Al vero?»
«Giusto!»
Alcune volte Alphonse ha la lingua un po troppo lunga per i miei gusti.
«Che stai facendo?»
«Sto cercando di studiare le cose arretrate» disse isterico sfogliando le pagine del libro. Non c'è l'avrebbe mai fatta da solo.
Però la biondina lo colse di sorpresa dicendo prima cosa intelligente che avesse mai formulato fino a quel momento.
Strano ma vero.
«Se vuoi ti aiuto io a studiare, tra poco ci saranno gli esami» Winry si accomodò sulla panchina accanto al ragazzo «E io già ho fatto buona parte del programma»
Gli occhi di Edward iniziarono a luccicare dalla commozione, in questo modo avrebbe avuto un po di tempo da passare con Roy.
«Grazie Win» rispose prendendole le mani in segni di affetto.
Lei di tutta risposta arrossì violentemente, ma per sua fortuna l'altro non si era accorto di niente.
A questo punto poteva anche attuare il suo diabolico - per modo di dire - piano “anti-Roy”. Doveva agire subito e passare il più tempo possibile con l'amico, che tale non sarebbe stato per molto, a detta sua.
«Allora Ed ci vediamo oggi pomeriggio così iniziamo subito»
«Oggi non posso proprio, ho da fare»
«E che cosa devi fare?»
«Uhm una cosetta» si grattò la guancia vago, quando quella iniziava non non riusciva più a staccarsela di dosso.
Winry si alzò mettendosi davanti a lui e gli puntò contro un dito accusatore «Devi vederti con Roy, non è vero?»
L'Elric iniziò a sudare freddo «E chi te l'avrebbe detto?»
«Cosa? Che stai con Roy?»
«È stato di nuovo Al?»
«Ma bravo» sul suo volto si disegnò un sorriso un po strano, molto strano, che non presagiva niente di buono.
Digrignò i denti sibilando piano «Quel fratello degenere poi mi sentirà»
«Ma sei sicuro di aver fatto la scelta giusta?» Winry gli passò una mano davanti agli occhi richiamando la sua attenzione.
«Perché questa domanda?»
«Niente» si sedette di nuovo accanto a lui poggiando la borsa sulle gambe con nonuranza «Con tutte quelle voci che girano sul suo conto...»
«Quali voci?» possibile che non ne sapesse niente?
Almeno aveva catturato la sua attenzione.
“Un punto a mio favore! Sono un genio”
«Beh ce ne sono molte» continuò guardando incurante la folla che si stava creando vicino alla TUM «Per esempio che è un dongiovanni, e che passa da ragazza a ragazza come se niente fosse»
Il biondino la fissò stupito «Era solo questo?»
Che scemenza, anche l'altro Roy era un donnaiolo incallito, eppure sembrava provarci sempre con me.
“Cavolo non ha fatto una piega!” «Questo è quello che sanno tutti, ma pochi sanno la verità»
«E quale sarebbe questa verità?» quella conversazione aveva iniziato a stancarlo.
A cosa voleva arrivare Winry?
Lei lo studiò per un po con occhi maliziosi.
Ci fu un attimo di silenzio prima che si decise a parlare.
«A quanto pare Roy qualche anno fa stava con un tizio identico a te»
Edward si irrigidì d'un tratto e brividi di freddo iniziarono a percorrergli la schiena.
Quella rivelazione l'aveva turbato e non poco.
Spostò subito lo sguardo avanti a se cercando di non incontrare quello della ragazza.
Qualche minuto dopo cercò di riprendere un po di compostezza ma la voce lo tradì «E tu che ne sai di questo? Chi mi dice che non sia una frottola?»
«Ed perché allora si è interessato tanto a te? Perché la prima volte che vi siete visti sembrava conoscerti già?»
Era la verità.
La pura verità.
E gli faceva male.
Avrebbe dovuto capirlo prima. Tutte quelle foto che aveva visto a casa sua quindi lo ritraevano con il suo ex-compagno.
Si mise le mani tra i capelli abbassando il volto.
Winry posò di nuovo il suo sguardo blu sull'altro e continuò piano, quasi sussurrando «Quando io e lui stavamo insieme il signor Hughes me lo diceva spesso che Roy aveva perso una persona importante»
Era proprio l'Edward che ho ucciso io? Dannazione.
«Allora? Cosa hai deciso di fare? Lo lasci?» lo esortò, convinta di essere uscita vittoriosa, non avendo ancora udito un suo commento a riguardo.
Ma dovette ricredersi.
L'ex Fullmetal le rivolse uno sguardo fiammante e le sorrise dandogli una pacca sulla spalla. Era ritornato se stesso «Grazie per avermi detto queste cose»
Per un istante comparve un largo sorriso sul viso della bionda che poi svanì subito udendo il resto del discorso «Ehhhh?...ah...ehm di niente»
«Per questo voglio vederlo il prima possibile, voglio parlare con lui. Forse non mi ha detto queste cose temendo di potermi ferire o non ne aveva il coraggio. Ma sono sicuro che prima o poi me l'avrebbe detto, forse era proprio quello che doveva dirmi!»
«Cosa?!» lei lo guardo sconcertata.
Edward si alzò dalla panchina raccogliendo tutta la sua roba rivolgendole un magnifico sorriso «Non finirò mai di ringraziarti per tutto quello che mi hai detto. Apprezzo la tua buona volontà di farmi riflettere su cosa sarei potuto andare in contro stando con Roy e non sapendo queste cose»
Winry rimase interdetta dalle sue parole, non poteva credere il suo discorso aveva sortito l'effetto contrario.
Edward doveva lasciare Roy perché schifato dal suo comportamento spregevole, e invece era più determinato che mai a continuare il rapporto.
“Roba da matti! Non ho mai conosciuto una persona più ottusa di lui!!!”
«Grazie per l'aiuto Win» concluse stringendola forte a se «Sei un'amica fantastica»
“Già per lui sono solo un'amica...MA PERCHÉ DIAVOLO NON ME NE VA UNA GIUSTA??!"



Due leggeri colpi alla porta richiamarono l'attenzione del giovane Alphonse intento a preparare la cena, visto che Noah era ancora al negozio.
Si stupì molto alla vista della persona che si era presentata.
«Salve signor Roy, posso fare qualcosa per lei? Vuole entrare?» boccheggiò con ancora un guantone da cucina in mano.
«Ciao Alphonse, no volevo solo sapere se tuo fratello è in casa. Oggi dovevo andare a prenderlo all'università ma non l'ho trovato»
«Fino ad un'oretta fa è rimasto a casa di Winry a studiare, poi ha detto che sarebbe andato al cimitero»
«E perché è andato in un posto simile?»
«Va spesso a trovare Alfons, il suo precedente coinquilino» gli occhi del castano si oscurarono da tristi ricordi.
Cercava sempre di non rivangare quell'argomento così bollente per tutti, era sempre stato difficile sia per lui che per Ed parlarne liberamente. E ogni volta che si toccava quel tasto dolente si creava un'atmosfera tesissima.
«Ah ho capito, grazie» concluse il moro pronto a fiondarsi giù dalla rampa di scale.
«Prego ma è sicuro che...» troppo tardi perché l'altro era già saettato via.



Stava camminando per strada cercando di arrivare il prima possibile, o almeno cercava di andargli incontro se Ed era sulla strada del ritorno.
Il parco era deserto e intorno a lui si sentiva solo il frusciare delle foglie sugli alberi.
Ma non si accorse di una figura alle sue spalle che silenziosamente si accostò dietro di lui.
«Ben trovato» una voce dal tono basso, e dolce al contempo, risuonò nell'aria facendo volare gli uccelli che stavano a terra vicino alle due persone.
L'uomo si fermò e piano si voltò spaventato, sorrise non appena riconosciuto chi aveva davanti «Ti stavo aspettando»
«Bene, perché ho qualcosa da dirti»


ҳ̸Ҳ̸ҳ♥


Buona sera a tutti!!!! *saku ancora in modalità para-para dance*
Come si vede che non ho prorpio niente da fare vero? XD Non mi sono neanche accorta che già sono passate due settimane *O* tra poco arriva il Natale...e non vado più a Monaco T__T.
Cooooomunque avete visto l'anime night??? *w* Come adoro quei bastardelli di Death Note XDDD

Passando al capitolo SIAMO ARRIVATI A 103 RECENSIONI!!!!!! *stappa bottiglia di champagne*....cof cof >__> è aperto ancora il caso Winry X3 come avete visto però si è rivelata solo un'inncoua bestiolina che Ed ha domato incosnapevolmente +__+ avevate paura eh? mwahahahah Chi può dire però che non faccia qualcosa nei prossimi capitoli v.V
E chi sarà questa persona misteriosa??? Mumble mumble
NEXT:

«Roy» gli occhi liquidi si posarono amari su di lui «io sono reale...o solo l'ombra di un'altra persona?»


RINGRAZIO:
Liris
eLiSeTtA
Crazyforever
Sloth
KuRoNeKoChAn
valerya90
Sally_


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Capitolo 14
*** chi sono per te? ***


#14
wer bin ich für dich?




Dentro di me era sempre stato tutto oscuro, tetro,
e non riuscivo mai a percepire qualsiasi altra cosa all'infuori del mio dolore.
Per questo non ho mai accettato il fatto che desiderassi qualcosa di proibito,
ma dopotutto io sono un peccatore...
...e la cosa era terribilmente eccitante...



La persona che adesso si trovava davanti a Roy lo scrutò a fondo.
Lunghi capelli biondi ricadevano sulle sue spalle, erano morbidi e luminosi, ma mai quanto quelli di Edward.
Gli occhi color cioccolato vagavano lentamente sul moro.
Indimenticabile la sua figura.
La donna che gli stava di fronte era Riza, la persona che aveva aiutato Roy a superare la morte di Edward.
«È proprio di questo che volevo parlarti» disse di punto in bianco.
«Non capisco, spiegati meglio. Dopo tanto che non ci vediamo, spunti all’improvviso dicendomi di voler parlare di un argomento a me ignoto?»
«Tanto ignoto poi non lo è» esplicò lei inarcando un sopracciglio, incrociò le braccia al petto «Il fatto che tu vivi aspettando sempre che qualcuno venga a salvarti dal tuo incubo. Vivi eternamente nel ricordo delle persone, non guardi in faccia alla realtà. Invece di andare avanti cerchi sempre un modo per tornare indietro, ma il passato è passato» il suo tono era ancora serio.
Come quello di una mamma che faceva la ramanzina al figlio che aveva preso un brutto voto a scuola.
Però aveva tremendamente ragione. Se non c’era qualcuno che lo guidasse costantemente, chissà che fine avrebbe già fatto da molto tempo.
«E proprio grazie a questo sono stato ricompensato» ribatté prontamente il moro.
«Lo so. L’ho già conosciuto»
«Quando?!»
«Ad Hanau, non so cosa ci facesse li, ma abbiamo scambiato quattro chiacchiere» Roy la fissò stupito «Appena l’ho visto ho subito pensato a te» concluse mentre il viso del moro si abbassò.
«Chissà come mai eh?» fece ironico.
«Già» staccò lo sguardo a lui per rivolgerlo in cielo, quel tramonto era bellissimo. «Allora come ho ben capito vi frequentate» quella più che una domanda era un’affermazione.
«Più o meno» pigolò imbarazzato non sapendo come definire quella relazione.
Riza si avvicinò a lui sistemandogli una ciocca nera che gli copriva il viso.
«Lo ami proprio vero?»
«Si» questa volta la sua voce risultava decisa, era fermamente convinto di quello che aveva appena detto, non traspariva alcun tentennamento.
«Allora va da lui, sono sicura che ti stia aspettando» concluse ella sorridendo.
«E tu?»
«Il mio è stato solo un'amore effimero, utopico. Mi sono illusa di poter condividere un sentimento con uno che non potrà mai provare qualcosa di più profondo dell'amicizia verso di me. È lui la persona con cui vuoi passare il resto della vita, e io ne sono consapevole per questo sono pronta a tirarmi indietro»
«Riza io...»
Lei si avvicinò e gli posò un dito sulle labbra sussurrando «Shhh non è di me che devi preoccuparti, devi andare da lui»
Roy la ringraziò velocemente e si allontanò, scomparendo alla sua vista.

La bionda sospirò guardando l'orizzonte, un minuscolo sorriso velato di tristezza le increspava le labbra «Sono sicura che questa è la scelta migliore che abbia mai fatto»



I rossi raggi del tramonto andarono a sfiorare la sua schiena leggermente inarcata.
Era inginocchiato a terra a contemplare quella semplice lastra di marmo bianco.
Era inconcepibile l'idea che qualche metro più sotto ci fosse l'Edward di quel mondo.
Essendo andato a trovare Heiderich, non aveva resistito all'impulso di cercare la tomba della persona morta a causa sua qualche anno prima.
Un dito andò a sfiorare le lettere incassate nel marmo.
Colto sovrappensiero non si accorse di una mano sulla sua spalla e del lieve respiro dietro la sua nuca.
Nessuno osò parlare, rispettavano entrambi il reciproco silenzio.
«Era lui che amavi prima del mio arrivo vero?» mormorò di punto in bianco il minore, dando ancora le spalle al moro.
Dopo un'attimo di silenzio si limitò a sussurrare un flebile “si”.
Ed afferrò la mano poggiata ancora sulla sua spalla e si voltò finalmente rivelandosi all'altro.
«Roy» gli occhi liquidi si posarono amari su di lui «io sono reale...o solo l'ombra di un'altra persona?»
Il maggiore rimase spiazzato dalla sua domanda.
Non sapeva cosa rispondere.
Non sapeva come dirgli cosa provava per lui.
Lo abbracciò, la testolina bionda premeva contro il suo petto, e lo prese sotto di se per sentirne meglio il calore.
Posò un casto bacio sulla sua fronte, e iniziò lentamente ad accarezzargli i lunghi capelli richiusi in un a coda «Con lui questo non potevo farlo...»
Edward si ritrovò inconsciamente a sorridere «È tutto così strano...»
«Cosa?»
«Me e te. Non so come spiegarlo ma mi suona strano il fatto che prima tutti e due stavamo con il nostro...alter
«Sarà destino allora» rispose schietto continuando a tenerlo stretto.
Il biondino alzò di poco lo sguardo, incontrando quello antracite dell'altro, guardandolo malizioso «Io non credo nel destino»
«E allora come definiresti il nostro incontro Ed?»
L'altro si portò un dito alle labbra facendo finta di pensarci un po su.
«Io direi che sia stato un caso»
Roy non rispose ma si limitò solo a guardarlo dolcemente, anche se quel fagiolino gli dava spago – cosa che lo divertiva molto – non aveva voglia di controbattere.
Sapeva che altrimenti l'altro avrebbe iniziato uno dei suoi infiniti soliloqui non degnandolo più delle attenzioni di cui esigeva in quel momento.
«Chi era la tua ragazza allora?» buttò all'improvviso l'Elric.
Il maggiore fu preso un po alla sprovvista, inutile dire che, impegnato com'era sul fantasticare sulla persona che gli stava accanto, non si era minimamente accorto che Ed si era liberato dalla sua presa.
«Riza»
Ed si levò mettendosi davanti a lui, per poterlo guardare meglio, e rimase senza parole udendo quel nome.
Riza? Quella che ho conosciuto io?
Ma sorvolò.
Non ne valeva iniziare un'altra discussione.
Ora l'importante e che stessero insieme.
«Vorrei restare sempre così» si ritrovò a mormorare dando voce ai suoi pensieri.
«Volere è poter
Un timido sorriso si disegnò sulle labbra del biondino che non rispose, ranicchiandosi di nuovo in quell'ampio petto.
«Io voglio, e tu?»
Ed ci pensò un po su e concordò con quello appena detto dall'altro «Anche io»
Quando ormai le prime stelle avevano iniziato ad apparire in cielo, Roy richiamò il minore, e così preso per mano iniziarono a camminare diretti a casa del biondino.




«Avevo promesso che ti avrei raccontato tutto, ma mi sa che sai praticamente ogni cosa» disse imbronciato il moro, quasi come se fosse un bambino.
«Eh già, da come ho notato, i tuoi fatti privati sono di dominio pubblico»
Avendo inteso di chi parlava l'altro, Roy si ritrovò a sbuffare sonoramente, provocando una fragorosa risata da parte di Edward.
L'armonia regnava sovrana tra i due, e nulla avrebbe interrotto quel momento magico tra i due.
«Quindi ora sappiamo praticamente tutto dell'altro»
«Ehm in un certo senso si» tentennò un po Ed: non poteva di certo dirgli che era stato lui ad uccidere Edward?!
Si fermarono, erano arrivati al palazzo.
Glacier si fermò a salutare i due avendoli scorti dal suo negozio, per poi ritronare di nuovo dentro.
«Sali?»
«No, sono proprio stanco. Penso che vado prima a farmi una doccia e poi a letto»
«Ok»
«Senti Ed, cosa fai la vigilia di Natale?»
«A Natale dici? Trisha ci ha invitato a cena. Vuoi venire pure tu?»
«No, c'è una cosa molto importante a cui non posso assolutamente rinunciare»
«Che cosa?»
Roy si allontanò un po, ma non rispose alla sua domanda, si limitò solo a mimargli il gesto di un bacio seguito dalla buona notte.
Edward ancora incredulo si chiuse alle spalle la porta e si poggiò allo stipite ripensando che forse per una volta la fortuna non gli era del tutto avversa.





ҳ̸Ҳ̸ҳ♥

Slave a tutti!
Dopo una breve fuga a Manaco.........in Francia XD sono ritornata ancora più scemunita di prima.
Purtroppo non ho molto tempo ora e a dirla tutta non aveva neanche programmato di pubblicare questo capitolo, quindi ora vi lascio alle anticipazioni (sorpresa nel prossimo capitolo XD) e ai ringrazianmenti.
NEXT:
#15
die Vergangenheit
(il passato)

«NON SI PERMETTA DI FARE QUESTE COSE CON ME! Lei sta attentando alla mia sicurezza!!»

«Il Colonnello ha fatto cilecca! Qua i soldi ragazzi»
«Fallman com'è possibile che vinci tu ad ogni scommessa?!»




RINGRAZIO:
Liris
eLiSeTtA
KuRoNeKoChAn
Crazyforever
valerya90
Sally_
Mana91

Ringrazia anche tutti coloro che hanno aggiunto quasta storia tra i preferiti e me tra gli autori preferiti *O* grazie!!!!

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Capitolo 15
*** il passato ***


#15
die Vergangenheit





Avete mai pensato cosa scandisce il nostro tempo?
Se una vita può veramente avere un'influenza sul mondo
o se le scelte che facciamo siano importanti.
A volte per andare avanti, dobbiamo tornare indietro.



Central City 1915 – Quartier Generale.
«Niente da mostrarmi per oggi?»
Era una fresca mattina primaverile e un raro sole inondava la città del suo calore.
Al Quartier Generale era una giornata come le altre, sempre la stessa monotonia. Ma non per due persone.
«Sei proprio irrecuperabile» il Colonnello Mustang, seduto dietro la sua scrivania, era intento a sorseggiare lentamente il suo caffè mattutino tenendo puntato lo sguardo sul biondino davanti a lui.
«Lei piuttosto, con tutte quelle informazioni sbagliate che mi da cosa dovrei fare? Un'altro buco nell'acqua» rispose accigliato sporgendosi un po verso l'uomo.
«Come sei rude, sappi che è un piacere averti qui Fullmetal, ma dovresti pur ringraziarmi per quello che ti passo. E la prossima volta cerca di usare meglio i fondi dell'esercito»
«Se se va bene» rispose ignorando totalmente le parole del moro.
Dopo qualche secondo di silenzio, Roy porse il palmo della mano a Edward, ottenendo come risposta una scrollata di spalle.
«Il mio souvenir?»
«Cosa?!» il ragazzo lo guardò scandalizzato credendo di non aver capito la domanda.
Sviolinò la voce irritante dell'uomo «Ma come? Non mi hai portato un souvenir?»
Il minore storse un po il naso e si sedette di nuovo sulla poltrona.
«Ma se mi ha appena detto non dover sperperare il denaro dell'esercito» ripose mettendo il broncio, Mustang però lo guardò con sguardo infantile fingendo quasi un'offesa.
«Io ti ho mandato in un luogo in cui ci sono delle cose particolari che non si trovano ovunque!» disse quasi piagnucolando.
«Sta scherzando? Se le vuole quelle cosa, ci vada da se!»
Con un sospiro il maggiore si alzò e si diresse verso uno scaffale pieno di libri da cui prese una cartelletta.
«Acciaio quante volte ti devo dire che devi saperti sdebitare? Questo può riflettersi in maniera negativa su di me...»
Gli occhi dorati di Acciaio lo fissarono incuriositi e perplessi «Allora mi dia delle valide informazioni la prossima volta»
«Come queste? Ho appena messo insieme delle informazioni ricavate dalle varie escursioni di alcuni soldati» Roy gli porse i documenti, era stranamente serio, ma poi gli comparve un sorrisetto malizioso «Dov'è il mio “grazie”?» enfatizzò scompigliandogli i capelli dorati.
«Va bene va bene, grazie. Contento?» sibilò quella parola come per sottolineare il fatto che non l'avrebbe più ripetuta per molto «Adesso vado, ci vediamo Colonnello di merda»
Fece per andarsene, ma il moro fu più veloce di lui e l'afferrò per la treccia.
«AAAAARGHH»
«Aspetta un minuto!»
«COSA DIAVOLO VUOLE? Mi ha fatto male» il biondino si voltò con sguardo tutt'altro che attendibile.
L'ultima cosa che vide fu Colonnello che sorrideva e poi non capì più niente.
Due calde labbra che si sovrapponevano alle sue, l'amaro sapore del caffè.
Solo immagini frammentarie ne rimasero al Fullmetal.
Sembrava che fosse passata un'eternità.
Lentamente Roy si staccò da Ed e sussurrò sensuale «Te l'ho detto prima. Devi saperti sdebitare, altrimenti mi potrei offendere»
Aveva incatenato i polsi del biondino, ancora shockato, in una mano spingendolo contro la parete.
«Se non mi sbaglio dovresti sapere qualcosa dello “Scambio Equivalente”, no?»
«NON SI PERMETTA DI FARE QUESTE COSE CON ME! Lei sta attentando alla mia sicurezza!!» riuscì a liberarsi e lo spinse via.

Un battito di mani e il suono di un'esplosione rimbombò per i corridoi del QG.
«Il Colonnello ha fatto cilecca! Qua i soldi ragazzi»
«Fallman com'è possibile che vinci tu ad ogni scommessa?!»


Camminava, Edward, irato sorpassando velocemente la gente che stava davanti a lui, facendo poco caso a ciò che gli accadeva intorno.
Quel bastardo di un Colonnello. Fare cose come quelle...è già la seconda volta dannazione!
Si fermò di botto pensando che quella era proprio una situazione sgradevole, avrebbe voluto parlarne con qualcuno ma sapeva di non poterlo fare.
E anche quella faccia.
Si ritrovò inconsciamente a sorridere avvampando violentemente proprio come una ragazzina alla sua prima cotta.
Non riseco a capire a cosa stavo pensando in quel momento. Perché non ho avuto la forza di oppormi?
Si appoggiò alla finestra e aprì la cartella ancora pensieroso.
Dannazione ogni volta che siamo soli mi parla diversamente, così come la sua voce, i suoi occhi sono diversi. Sembra quasi un'altra persona. Perché mi succede tutto questo?
Il suo sguardo scorse distrattamente sull'unico foglio presente, dovette rileggerlo parecchie volte a causa della sua disattenzione.
Ma poi con orrore tutte le parole gli entrarono una ad una in testa. Doveva essersi per forza sbagliato.
Il Colonnello non avrebbe ai potuto scrivere quelle cose in un rapporto.


Ci vediamo a cena stasera alle 20.00, a casa mia,
li ti darò tutte le informazioni che vuoi.
Mi raccomando sii puntuale!
Se ti serve il mio indirizzo (cosa molto probabile)
le receptionists saranno felici di dartelo ^^
a presto mon chèr.


Anzi si corresse una persona normale non avrebbe scritto una cosa del genere in un rapporto, cosa che quel misero foglio non poteva considerarsi come tale.
Mon Chèr.
Ma cos'era tutta questa confidenza? Voleva prenderlo in giro per caso?
«Avrei dovuto provocare un'esplosione più violenta! No sarebbe stato comunque troppo poco» digrignò tra se e se serrando i pugni.
«Ah fratellone!» una possente armatura gli si avvicinò velocemente «Ti ho cercato dappertutto, non avrei mai immaginato che fossi andato di tua spontanea volontà dal Colonnello»
Ed si girò in direzione del fratello con una faccia ancora stravolta.
«Al!»
«Quella è la nostra prossima missione?»
No. Non posso parlare con lui di questa situazione.
Il biondino sorrise e abbassò lo sguardo abbracciando Al.
«Fratellone che ti prende?» da parte sua Alphonse si preoccupò non poco del comportamento dell'altro «Cos'è successo?»
«Niente» solo un suono soffuso uscì dalle labbra dell'Elric maggiore, si staccò dall'abbraccio.
Ma il minore non sembrava convinto da quell'affermazione.
«Non ti credo!» disse puntandogli contro il dito «Con il caratteraccio che ti ritrovi non degneresti nessuno di un abbraccio se non fosse successo niente. Ti conosco fin troppo bene, sputa il rospo!!»
Ed si sentì colpito nell'orgoglio...perché suo fratello metteva sempre in discussione la gerarchia familiare? E perché aveva sempre maledettamente ragione?
Dannato Al, ma perché vuole sempre sapere tutto di tutti? Calmati Ed, prendi aria e conta fina a 10...non aggredirlo, dopotutto lui non c'entra assolutamente niente.
Dopo aver inspirato profondamente un paio di volte, si rivolse a lui con tono calmo ma con una punta isterica «Vai a casa ti raggiungo li»
«E vorresti liquidarmi così? No, dimmelo tanto l'ho capito che hai litigato di nuovo col Colonnello» disse con aria di chi la sa lunga.
Acciaio si sentì spiazzato da quell'affermazione e perse la pazienza, e poi non voleva creare inutili preoccupazioni al fratellino.
«Adesso basta Al, o vai a casa o ti trasmuto in un soprammobile!»
L'altro rimase basito da quello che aveva appena pronunciato il biondino.
Non lo aveva mai trattato così, e mai si sarebbe sognato di dire una cosa del genere.
Lo guardò truce dall'alto in basso e se ne andò lasciando l'Alchimista da solo «Sei uno stupido fratellone»


♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥

Salve a tutti! Scusate per il ritardo ma ho avuto un sacco di problemi in questo periodo -.- e solo 30 minuti fa sono tornata a casa.
Comunque vi faccio ora gli auguri di natale (in ritardo) e di capodanno (in anticipo XD).
Purtroppo non ho tempo per rigraziarvi perché devo andare a vedere FMA il film >w<
un bacione e auguri!!!!!
NEXT

#16
Auftakt
(Preludio)

«Edward vuoi farti più in la? Non riesco ad entrare se non ti sposti»
Il biondino si girò scocciato e gli venne un principio d'infarto vedendo la scena davanti a lui.
«C-C-COLONNELLO!! MA COSA CI FA QUI?!! E NUDO PERGIUNTA!! CHE VUOLE DA ME??? IO CHIAMO LA PROTEZIONE CIVILE, IL TELEFONO AZZURRO, LA GUARDIA DI FINANZA E GLI HOMUNCULUS!»

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Capitolo 16
*** preludio ***


#16
Auftakt




Se potessi tornare indietro e cambiare una sola cosa della tua vita, lo faresti?
E se ci riuscissi, sei sicuro che questo renderebbe la tua vita migliore?
O invece questo cambiamento spezzerebbe il tuo cuore o magari quello di qualcun'altro?
Credo che tutti questi pensieri siano dovuti alla tua lontananza,
a volte mi chiedo perché non mi hai impedito di partire...
...sono proprio un egoista...



La porta della bibblioteca era insolitamente aperta, chiaro segno di ammonimento.
Tutti ormai avevano capito che, quando quella polverosa porta era socchiusa, qualcuno facilmente suscettibile aveva i nervi a fior di pelle e quindi se si teneva alla propria salute era meglio non varcarla.
Ma naturalmente erano solo voci di corridoio e per una persona cinica e calcolatrice come il Tenente Hawkeye non c'era assolutamente nessun pericolo.
Si diresse così con passo fermo verso un'angolo un cui spiccava, tra un cumulo di libri, una figura immersa nella lettura di un pesante tomo.
«Sapevo che ti avrei trovato qui»
Edward sorpreso alzò lo sguardo «Cosa c'è? Ho da fare ora»
«Lo so. Hai sempre da fare quando ti rinchiudi nella bibblioteca. Comunque sono venuta a darti questi» rispose lei secca, un po irritata dalla risposta del minore, porgendogli dei fogli.
«Cosa sono?»
«Da parte del Colonnello, ha detto che sono un'“anticipo”»
 Il biondino storse il naso alla parola Colonnello e con riluttanza afferrò quelle che avrebbero dovuto essere le informazioni sulla Pietra Filosofale.
«Il resto a stasera a quanto pare» continuò lei richiamando l'attenzione dell'Elric.
«Cosa?»
«Ho sentito che ne parlava con Havoc»
L'altro non rispose, si limitò solo a borbottare qualche imprecazione sottovoce.
Riza a quel punto si inginocchiò avvicinandosi all'alchimista.
«È innamorato» lo fissò con il suo sguardo autoritario «Ormai molti se ne sono accorti, ma non sanno che sei tu»
«E lei cosa ne pensa? Cosa devo fare?» mormorò quasi sottovoce scostando lo sguardo.
Per lei doveva essere difficile parlare di queste cose, sapeva che amava quell'uomo da molto tempo e ritrovarsi qualcuno che le mette i bastoni tra le ruote non è certamente piacevole.
La risposta non arrivò subito, ma qualche minuto dopo si stupì di ciò che aveva detto la donna.
«Io ti consiglio di andare»
Si girò verso di lei incredulo.
«Sei innamorato vero? Quindi perché non inseguire il tuo amore?»
«Io...io non ho mai detto di essere innamorato di lui» strinse i pugni sulle ginocchia guardandola serio «È quel bastardo che gioca con i sentimenti altrui!» terminò con voce tremolante.
Una lacrima solitaria rigò la sua guancia, prontamente asciugata.
«Perché vuoi comportarti da duro? Al cuore non si comanda»
«Io non vorrei mai essere caduto nella sua trappola»
«Ti capisco» sussurrò dolcemente e lo abbracciò.
Ed spiazzato da quel gesto, non cercò minimamente di scansarsi, ma invece si aggrappò quanto più poteva all'altra.
«La mia è proprio una vita di merda»
 «Ma non puoi opporti... devi soltanto viverla e sperare in bene»
«Di ciò che mi ricordo è sempre stata dolorosa, non ho quasi ricordi piacevoli. E tutto quello che ho fatto fino ad ora è solo cercare di ridare un corpo ad Al. Non vedo alcun motivo per cui possa sperare in bene»
 «Alcune volte il dolore diventa parte della tua vita tanto che ti aspetti che ti perseguiterà sempre, perché non riesci a ricordare un momento in cui non ci sia stato. Ma poi sentirai qualcosa di strano e in quel momento ti rendi conto di cosa sia la felicità. Per questo dovrai sfruttarla! Perché non saprai mai quanto possa essere fugace questa felicità»
«Tenente perché mi dice questo?» alzò appena il suo sguardo per vedere quello color cioccolato dell'altra.
«Perché non voglio che tu faccia degli errori – come ho fatto io – di cui potrai pentirtene»
Lentamente i due si sciolsero dall'abbraccio e Riza riprese la parola acquistando di nuovo il suo tono serio «Ti ho detto queste cose, ma questo non significa che avrai campo libero col Colonnello»
«Non ne avevo dubbi» sorrise schietto vedendola rialzarsi per uscire «Accetto la sfida»
«Buon per te»




Il tiepido sole ben presto tramutò in un vero  e proprio nubifragio, tipico di quella città.
E tutti i buoni propositi che si avevano per una bella giornata soleggiata sparivano di colpo.
Sospirò, Roy, iniziando ad accendere il fuoco nel camino, perdendo la speranza di poter vedere gironzolare per casa quella peste bionda.
Con quell'acquazzone nessuno si sarebbe sognato di attraversare la città solo per andare a prendere dei documenti.
 Già nessuno.
Ma dovette ricredersi quando sentì il campanello bussare e ritrovarsi davanti un faggiolino infradiciato.
«Non pensavo che saresti venuto con questa pioggia» disse il moro facendolo entrare.
 «Non pensavo che avrebbe iniziato a piovere dovrebbe dire. Dannata città di merda»
«Almeno per una volta non sono io quello che viene incolpato» rispose sfoggiando il suo solito sorrisetto.
«Dannato Colonnello la colpa è sua!» il minore lo guardò iroso.
«Ma di cosa scusa?» replicò scocciato, Mustang, portandosi una mano alla fronte con tono teatrale.
Adesso, lo sapeva, avrebbe iniziato ad inveire contro tutto e tutti.
“Ma perché non sono stato zitto?”
«Tutto quello che succede è colpa sua»
«Grazie per la tua riconoscenza! Ti prenderai qualcosa se rimani ancora qui così, vieni ti preparo un bagno caldo»
«Ma Colon...»
«Niente “ma” e seguimi»


Una volta lasciato solo e svestitosi, Edward, si immerse lentamente nella vasca da bagno.
Gli sembrava così strano starsene li a casa del Colonnello, e comunque una certa inquietudine si faceva sempre sentire.
Non doveva dimenticare che era a casa del nemico.
Continuò così a guardarsi furtivamente intorno per qualche minuto, sospettoso di un'altro dei soliti scherzetti di quel bastardo, ed assicuratosi che era tutto apposto, si rilassò del tutto abbandonandosi ai suoi pensieri.
Ma cosa sto facendo? Perché mi trovo qui?


Si era quasi assopito quando uno scossone lo fece risvegliare.
«Fullmetal?»
Qualcuno lo aveva urtato, aprì un'occhio.
«Edward vuoi farti più in la? Non riesco ad entrare se non ti sposti»
Il biondino si girò scocciato e gli venne un principio d'infarto vedendo la scena davanti a lui.
«C-C-COLONNELLO!! MA COSA CI FA QUI?!! E NUDO PERGIUNTA!! CHE VUOLE DA ME??? IO CHIAMO LA PROTEZIONE CIVILE, IL TELEFONO AZZURRO, LA GUARDIA DI FINANZA E GLI HOMUNCULUS!»
Il povero Roy, per non essere affetto da sordità precoce, si era già munito in anticipo di tappetti per le orecchie.
Gli scappò un sorrisetto un po perverso notando il colorito arcobaleno sulla faccia dell'altro.
Mustang 1, Elric 0.
«Secondo te che ci faccio qui? Voglio fare un bagno no? Adesso fammi un po di spazio»
«Ma neanche per sogno! Lo faccia dopo, e si copra!!» gli urlò contro Ed cercando di nascondersi il più possibile a quella vista.
Dannato, dopo ti faccio vedere io cosa ti combino!
«Su su siamo tra uomini» iniziò a sbeffeggiarlo dandogli dei colpetti alla spalla sinistra «Non avrai mica vergogna?»
«CHI?! IO?»
Il moro cogliendo alla sprovvista il ragazzo lo fece da parte e si infilo pure lui nella vasca.
«Colonnello esca subito di qui! Perché si è messo dietro di me?»
Effettivamente Roy si era seduto all'estremità e aveva Edward tra le gambe.
Una posizione alquanto equivoca.
«Non chiamarmi sempre Colonnello, adesso non siamo a lavoro Ed, e non darmi del lei» gli sussurrò sensuale queste parole all'orecchio sentendolo rabbrividire.
Perché mi fa quest'effetto la sua vicinanza? Inizio a sudare freddo...
«Come ci siamo finiti così?» chiese sottovoce Ed dopo un breve silenzio.
«In che senso?» il moro aveva preso ad accarezzare la morbida pelle dell'altro.
Da quanto l'avesse bramata non era dato sapere, anche perché neanche lui lo sapeva più.
Andava sempre dal collo fino a scendere la schiena, in un movimento continuo, scostandogli i capelli in modo che non dessero fastidio.
«Perché sta facendo tutto questo?»
«Te l'ho già detto il perché, non trovi?» rispose questi con non curanza, poggiando il mento nell'incavo tra sua la testa e la spalla, beandosi del profumo che emanava l'altro «Ti amo Ed...»
Edward non rispose e abbassò lo sguardo, dando poco conto alla posizione in cui si trovavano.
«...e lo so che tu provi lo stesso per me»
«Te l'ha detto il Tenente Hawkeye?»
«No»
«E allora come lo sai?»
«Lo so e basta, perché non è vero?»
Ma non ottenne nessuna risposta, gli passò un braccio attorno la vita e lo strinse a se.
«Non ti puoi opporre a tutto questo»
«Lo so Roy» questa volta si girò per specchiarsi in quei profondi occhi onice «Ho solo paura....di amarti troppo»
«Anche io» il maggiore sorrise e lo tirò a se baciandolo.
Mustang 2, Elric 0.



«Colonnello...?»
Chissà che ore sono...
Edward dischiuse un po gli occhi per guardare la figura dormiente di Roy, ma non gli arrivò altro che un debole mugolio di protesta, evidentemente l'altro dormiva già.
Non riusciva ancora a credere che erano nello stesso letto.
«Roy?» questa volta ritentò con un tono più deciso ma sempre sottovoce.
«Si...cosa c'è...?»
«C'è qualcosa che devo dirti»
Roy sbuffò sonoramente e si passò una mano sugli occhi «Non riesci a dormire?»
«No»
«È proprio così importante? Non puoi aspettare domani?»
«No»
Il moro si vide così costretto a girarsi verso il compagno vedendo le sue immense pozze d'oro colato posate su di lui.
«Dimmi» disse sistemandosi un po meglio la coperta sul petto lasciato nudo.
Notò una certa titubanza nel comportamento dell'altro.
«Ecco...se tu dovessi morire...io non piangerò»
«Ed?!» chiese un po incerto avvicinandosi di più.
«È tutto ok, fammi continuare» il biondino riacquistò un po di fermezza nella sua voce non lasciando trasparire più nessuna nota di timore «Per questo tu non dovrai piangere se io scomparissi...»
Mustang lo lasciò parlare ascoltando in silenzio, sapeva che prima o poi un argomento simile sarebbe comunque saltato fuori.
«...non resterò per molto qui»
«È successo qualcosa? Hai trovato una nuova pista?» chiese alla fine con dolcezza andando a sfiorare quei morbidi fili dorati.
Ma non ebbe mai risposta alla sua domanda «Questa è una promessa ok?»
«D'accordo» sospirò solamente avvicinando a se il corpicino dell'altro abbracciandolo.
Entrambi sapevano che il loro era un amore impossibile.
Mustang 2, Elric 3.


Non avresti mai pronunciato quelle parole,
non è da te, Roy.
Probabilmente avevi capito cosa sarebbe successo di li a poco...
...Quella fu la prima e ultima notte che passammo insieme...


ҳ̸Ҳ̸ҳ♥


Guten Abend...alles gut? XD Domani faccio un anno di EFP!!!
Com'è stato il ritorno a scuola? Peccato che siano già finite le vacanze ç_ç vabbé non allaghiamo nel dolore...
Finalmente ho postato questo capitolo che (come gli altri) vegetava nel pc da un tempo indeterminato; per quanto riguarda la scena di Ed e Roy a letto naturalmente sono restata sul vago proprio per far imaginare a voi cosa sarebbe successo XD.
Messaggio importante: il prossimo capitolo sarà il penultimo +__+ (finalmente)

Ora mi sorge una domanda, ma perché le letture aumentano in modo sproporzionato e le recensioni diminuiscono? °A° Mancanza di tempo e/o voglia? O Paura di non sapere cosa scrivere (mi ricorda tanto una mia amica T__T)
Vabbé ora passiamo ai ringraziamenti e alle anticipazioni.
NEXT 
#17
Klee
(trifoglio)



«Dai Al vieni da me!!! Sei l'unico che riesce a consolarmiiii»
«Fratelloneee dove sei??»
Mi dispiace fratellino, sono inconvenienti della vita che vanno accettati.


RINGRAZIO:
Liris
Aki_
valerya90
Crazyforever
eLiSeTtA

E ringrazio anche tutte le persone di questo fandom che hanno fatto un salto a leggere la mia fic bastarda Slpendid Lovestory? No thanks!

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Capitolo 17
*** trifoglio ***


#17
Klee



Solo da quando mi sono ritrovato in questo mondo
ho realizzato il peso del mio ennesimo peccato.
Quando speravo di toccare qualcosa di caldo
il freddo si impadroniva di me.
Anche se avevo dei rimorsi,
sapevo che niente avrebbe potuto cambiare la mia posizione.
Speravo di poter sentire di nuovo quel calore...
...e ci sono riuscito...




La chiave girò nella serratura con uno scricchiolio e subito dopo si rivelò la figura incappottata di Roy.
Finalmente era arrivato a casa.
Tirò un sospiro di sollievo appendendo il cappotto all'attaccapanni, ma una luce proveniente dalle sue spalle catturò la sua attenzione.
“Non avrò mica lasciato le luci accese?”
Ancora un po perplesso, ma non del tutto convinto, si diresse verso la fonte luminosa proveniente dalla sua cucina, pronto ad aspettarsi chissà quale sorpresina.
O meglio dire una sorpresa inaspettata.
«Ma guarda un po chi si vede» Riza sbracata comodamente su una sedia beveva con noncuranza un caffè fumante «Finalmente il cagnolino è tornato a casa»
«Ehilà Roy! Allora ci hai dato dentro? Che hai combinato? Brutto sporcaccione» Hughes sbucò da chissà dove dandogli una pacca sulle spalle.
Quei due avrebbero potuto pure risparmiarsela quella visita.
«Cazzo Hughes mi hai fatto venire un principio d'infarto! Guai a te se lo rifai»
Il moro lo guardò un po seccato per poi spostare lo sguardo sulla ragazza che sembrava estranea alla vicenda, sicuramente da un momento all'altro avrebbero iniziato con i loro stupidi discorsi...e soprattutto con le battute pungenti e totalmente inadatte.
«Inoltre mi pare di averti detto di usare le chiavi di riserva solo ed esclusivamente in casi di emergenza e non per le tue solite idiozie»
Maes mise un piccolo broncio e si andò ad accomodare accanto a Riza «Uff intanto non mi hai ancora riposto!»
A questo punto anche la donna sembrò interessarsi un po alla discussione non attirando troppo l'attenzione.
«Che cosa vuoi?» chiese Roy, quasi esasperato dal suo comportamento, non sapendo cosa volesse l'amico.
«Che hai fatto con Ed? Allora vuoi dirmelo? Voglio tutto in anteprima» disse con una punta di malizia nel tono, dandogli dei colpetti sul fianco incitandolo a parlare.
«E che avrei dovuto fare? Niente abbiamo solo parlato»
«Solo parlato? Solo parlato?? E non nient'altro?»
«No» Roy lo guardò un po stralunato notando che l'altro aveva iniziato ad agitarsi.
«M-ma che diavolo fai?! Non eri tu quello che passava subito all'attacco non appena adocchiata la preda?»
«Ehm si però...»
«Non eri tu il dongiovanni della città???!!» Hughes era partito in quinta non c'è che dire «Non eri tu quello che ci provava con Glacier? La MIA Glacier?» e aveva anche iniziato a sparare le sue solite cazzate.
«Ora non iniziare a rompere pure tu, Ed per me è diverso! E poi non rinvangare il passato» quest'ultima frase la mormorò rendendola udibile solamente alle orecchie dell'occhialuto.
«Non pensavo che dopo tutti questi anni il ricordo di quel biondino ti sia rimasto così vivido nella mente» questa volta però fu Riza a parlare, che fino a quel momento era rimasta in silenzio ad ascoltare.
Il moro sospirò malinconicamente e abbassò lo sguardo «Eh già, ma ora mi sono innamorato di Edward, e lui è una persona che non ha niente a che fare con l'altro»
La bionda non rispose, si appoggiò meglio sullo schienale e socchiuse gli occhi.
Ci furono attimi interminabili di silenzio in cui nessuno aveva il coraggio di proferir parola.
«Sai che noi approviamo, adesso aspettiamo che tu faccia il primo passo»
Con una semplice scrollata di spalle l'uomo capì tutto «Ci ho già pensato, ho in serbo una sorpresa. Voglio solo che sia felice»
«Mi raccomando» Maes si avvicinò un po all'amico e gli passò un braccia attorno alle spalle «non sconvolgerlo troppo...è la sua prima volta»
Stupore misto a indignazione e imbarazzo si potevano intravedere sul volto multicolore assunto da Roy «....e tu che ne sai?»
Questo perché Hughes non lavorava al reparto investigazione!


***



I fiocchi di neve cadevano lenti dal cielo andando ad imbiancare la città rendendola ancora più bella.
Edward si era soffermato a guardare quei minuscoli puntini bianchi con malinconia avvicinandosi di più al vetro della finestra ormai appannato. Aveva sempre odiato la neve perché, anche se era un cumulo di innocue goccioline d'acqua condensata, manteneva incessantemente vivo in lui il ricordo del suo più grande peccato commesso da piccolo.
«Penso che la neve sia una delle più belle cose in natura» una voce lo richiamò alla realtà «è romantica, nostalgica, ma anche distruttiva o può coprire degli errori commessi»
Trisha gli si era avvicinata fermandosi accanto a lui ad ammirare quello spettacolo.
«No, credo che per me sia diverso» rispose, dopo un po, quello andando a sfiorare leggermente l'auto-mail con la mano sana.
La donna non rispose, si limitò solamente ad annuire con un cenno del capo.



«Non sono un amore?» dichiarò ad un tratto Noah con occhi sognanti.
«Si, sono proprio carini» a lei si aggregò anche Trisha.
«No! Sono proprio cretini» Edward naturalmente doveva sempre distinguersi con i suoi modi educati.
I tre se ne stavano nascosti dietro la porta spiando la – pietosa - scena che si stava consumando nella camera della dolce donzella di casa: un Alphonse quasi in lacrime che cercava di sfuggire dalle grinfie di un altrettanto assatanata Winry.
«Dai Al vieni da me!!! Sei l'unico che riesce a consolarmiiii»
«Fratelloneee dove sei??»
Mi dispiace fratellino, sono inconvenienti della vita che vanno accettati.
Inutile aggiungere che Edward Elric fosse il più grande bastardo sia di questo che dell'altro mondo, e anche che era risaputo che in passato facesse a gara con Roy Mustang per il premio “miglior carogna dell'anno”...quindi meglio stendere un velo pietoso.



Erano le quasi le 23.30, Winry era finalmente riuscita ad accoppare Al, a breve Hohenheim sarebbe arrivato vestito da Babbo Natale per rendere quella festa ancora più squallida...e di Roy non si sapeva niente.
Si ritrovo a sospirare per la millesima volta, appoggiando la testa sulla mano.
Che fantastica serata.
Se solo quella mattina Al non lo avesse costretto ad aiutarlo ad impacchettare tutta quella miriade di regali, sarebbe andato a casa di Roy e lo avrebbe trascinato a quella cena.
Dannato sosia del Colonnello di merda!
Due leggeri colpi alla porta richiamarono l'attenzione generale.
«Questo dev'essere Babbo Natale» decretò tutta contenta Trisha zompettando allegramente verso la porta.
Stranamente non si udì nessun verso osceno degno di Hohenheim-Babbo Natale.
Niente. Solo silenzio.
Poco dopo la donna ritornò nella stanza rivolgendosi all'Elric maggiore con un dolce sorriso sulle labbra «Il tuo regalo è fuori che ti aspetta»
Edward drizzò subito in piedi e attraversò a grandi falcate il salotto, sparendo nel corridoio.
Si trovò a fissare sbigottito la figura davanti a lui, oggetto dei suoi pensieri.
«Che ci fai qui?» abbassò la testa e stirò la bocca in un mezzo sorriso.
L'uomo non lo rispose, gli afferrò il polso e rispose atono «Vieni con me»




ҳ̸Ҳ̸ҳ♥


Guten Abend! Scusate per il tedesco, ma proprio domani ho un compito =__=.
Allora iniziamo con le precisazioni sul capitolo +__+ questa volta ci sono delle parole chiave da non tralasciare:
perché proprio il titolo Trifoglio (che proprio di botanica non si parla)? Il trifoglio è una cosa che porta fotuna, ma a volte simboleggia delle cose a tre...non so se mi spiego XD.
Inoltre cosa vorrà mai dire la frase di Roy
«Voglio solo che sia felice»? Per una persona normale non ci sarebbe nessun'anomalia, ma per la mia mente contorta e diabolica è un segno di ammonimento per il prossimo capitolo.
Cosa succederà mai? Come finirà sta fic? Non ve lo dico XD anche se avete fatto già le vostre teorie.
Vi ricordo che il prossimo capitolo sarà l'ultimo e alla fine ci sarà un piccolo bonus scritto da Crazyforever.
Vabbè ora vi lascio alle anticipazioni e ai ringraziamenti.
NEXT:
#18
wem ich wirklich liebe
(chi amo veramente)

«Avresti dovuto distruggerlo il Portale...» una voce familiare giunse alle sue orecchie.
«E cosa ne avrei guadagnato io?»


RINGRAZIO:
KuRoNeKoChAn
Liris
eLiSeTtA
Aki_
Crazyforever
valerya90

and this is a gift for Crazyforever per il suo piccolo bonus XD:




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Capitolo 18
*** chi amo veramente ***


Salve gente sono rispuntata ^^''''''''' *non ha il coraggio di mostrarsi in pubblico*
Dopo una piccola pausa finalmente ho deciso di aprire questo capitolo - ormai marcito nel pc - e premere il il bottone aggiorna fic. Beh non aspettatevi chissà che °A° quindi:
Attenzione la lettura di questo può causare sintomi quali vomito, giramenti di testa, spasmi, perdita di identità ecc ecc
vi ho avverte! XD 


♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥


#18

wer liebe ich wirklich




Quel pomeriggio di più di tre anni fa,
in cui tutto finì,
con una sola e semplice stretta di mano...
...gli dichiarai il mio amore eterno....




«Roy cosa ci facciamo sulla terrazza del palazzo?»
Il biondino si accostò all'uomo cercando in lui un po di calore.
«Penso che da questo posto ci sia un'ottima visuale...» allungò  un braccio attorno alle sue spalle «Va meglio?»
«Mh»
Sentì una stretta improvvisa.
Roy gli circondò il collo con le braccia, affondando le dita tra i fili d’oro dei capelli di Ed, e lo strinse a sé finché i loro corpi non combaciarono perfettamente.
Le loro lingue si incontrarono, e si accarezzarono prima timidamente, e poi con fervore crescente fino a quando la mancanza di ossigeno si fece sentire.
Il moro a malincuore abbandonò quelle labbra così morbidi e calde, e indietreggiò di qualche passo per appoggiarsi alla ringhiera della terrazza.
Alzò gli occhi al cielo.
L'altro lo segui e lo fiancheggiò, guardandolo un po incuriosito, cercando di capire a cosa pensasse.
«Calma i tuoi spiriti bollenti, mi devi ancora spiegare cosa ci fai qui» esclamò il il minore incrociando le braccia al petto.
Il moro arricciò le labbra in una smorfia «Deduco che fin quando non avrai una risposta non ti metterai l'anima in pace»
«Esattamente» si avvicinò di più all'uomo moro socchiudendo gli occhi.
Roy gli spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Voleva guardarlo, guardarlo e assaporare il gusto della sua presenza.
Portò la mano destra a sfiorare delicatamente la pelle diafana del ragazzo accanto a lui.
«E se ti dicessi che vorrei passare un po di tempo solo con te?»
Edward lo guardò di traverso «Ti risponderei di inventarti una scusa migliore»
L'uomo si morse un labbro, non c'era che dire, quel ragazzo era la seduzione in persona.
Ogni cosa che faceva, ogni parola pronunciata, ogni suo sguardo provocava in Roy un brivido lungo la spina dorsale.
E quelli non erano affatto brividi di freddo.
«D'accordo hai vinto tu»  Roy alzò le mani in segno di resa «ho una cosa per te»
Lentamente sfilò da sotto al cappotto un oggetto luccicante porgendolo nelle mani del giovane.
Le sue iridi dorate si dilatarono e lo stupore s'impadronì di Ed.
«Non può essere...» un sussurro quasi impercettibile si levò dalle sue labbra «...il mio orologio d'argento»
Quanti ricordi erano rinchiusi in quell'oggettino dalle misere dimensioni, sogni infranti e speranze realizzate.
Ma come aveva fatto ad arrivare fin li?
«Me l'ha dato Alphonse» iniziò Roy con tono dolce, quasi gli avesse letto nel pensiero «Lui non ha mai avuto il coraggio di dartelo...aveva paura di farti rattristare»
Il biondo non disse nulla, continuò a scrutarlo a fondo studiandone i particolari e lo sfiorò con estrema delicatezza, come se potesse rompersi da un momento all'altro, avrebbe tanto voluto piangere ma non ne ebbe il coraggio.
Il moro dal canto suo allungò una mano e accarezzò l'altro sulla testa.




***



Quella che si prospettava era una comune e banale mattina come tutte le altre.
Il solito caffè schifoso, la solita scrivania, le solite scartoffie...e la solita aria malinconica che si portava da quando era stato  abbandonato.
Roy Mustang si trovava imperterrito con lo sguardo perso nel vuoto a pensare a quegli ultimi istanti in cui rivide per l'ultima volta la persona che gli aveva letteralmente strappato il cuore.
Gli era ancora difficile comprendere il motivo per il quale Edward l'avesse lasciato li, e spesso si malediceva da solo per non averlo afferrato per un braccio ed avergli impedito di allontanarsi nuovamente da lui.
 Ma come diceva sempre “nessuno fa niente per niente”, e il suo essersene andato aveva comportato la conseguente salvezza del loro mondo.
Tsè, baggianate!
A chi voleva darla a bere...dopo tutti questi anni ancora non si era messo l'anima in pace.
Strinse convulsamente la tazza tra le mani.
«Generale»
Una voce calma alla sua destra ruppe il silenzio.
«...»
«Sta ancora pensando a lui?»
L'ex Colonnello assottigliò gli occhi con amarezza.
«L'ha fatto per il bene di tutti...»
Ma ancora nessuna risposta.
«...e non vorrebbe vederla in questo stato»
«Riza secondo te avrò fatto la scelta giusta a farlo andare?»
La donna lo guardò prima con malinconia ma gli riservò uno dei suoi splendidi sorrisi «Assolutamente»
L'uomo si girò verso la finestra specchiandosi in quell'enorme cielo scuro denso di pioggia.
Lo scambio equivalente esiste e io ci credo, perché non si può avere niente senza sacrificare qualcosa. Questo è il principio che regola il mondo chiamato comunemente dolore.
«Ovunque tu sia, Edward, sappi che ogni mio pensiero è rivolto a te» più che a qualcuno si ritrovò a sussurrare a se stesso quelle parole, mentre una lacrima solitaria rigò il volto dell'uomo.
«E non si dimenticherà mai di noi...»
Riza si soffermò a studiare il viso triste ma in qualche modo appagato  del moro.
Forse anche Ed in quel momento stava pensando a loro.
«Generale è iniziato a piovere, sarà meglio chiudere la finestra»




Le strade un tempo affollate, adesso erano deserte a causa della guerra consumatasi poco più di un anno prima, le uniche anime solitarie erano coloro che si dedicavano alla ricostruzione della città.
E Roy Mustang era di nuovo li, camminando tra le macerie, nel luogo in cui Edward se ne era andato.
«Avresti dovuto distruggerlo il Portale...» una voce familiare giunse alle sue orecchie.
Era li.
«E cosa ne avrei guadagnato io?» con molta calma si girò verso la persona alle sue spalle. In tutta quella desolazione spiccavano un'antenna e due pozze dorate.
L'altro non rispose, limitandosi solo a sorridere.
«Cos'hai fatto fino ad ora? Perché ci hai messo tutto questo tempo a tornare?» il moro avanzò verso il giovane passandogli una mano trai fil i color grano.
«Mi illudevo di poter viveresenza di te brutto bastardo»
L'ex Fullmetal si alzò in punta di piedi e diede un casto bacio al maggiore.
Quanto era mancato a entrambi quel contatto
«Ti amo mame-chan»
«Ti odio Colonnello di merda» si aggrappò alle spalle dell'altro, stringendole forte, beandosi del suo profumo «Non fai altro che perseguitarmi, anche nei sogni»
«Vedo che i nostri cuori non hanno mai smeso d'intendersi¹»
Roy dal canto suo non sapeva come Edward fosse tornato e sinceramente poco gli importava...tutto quello che voleva era stare con la persona che amava davvero.
«Bentornato»



***


Il tempo sembrava non voler passare mai per Roy, stava li su quella fredda terrazza accarezzando dolcemente Ed con la testa china da un tempo indefinito. Erano passato solo qualche minuto o forse pure delle ore ma a lui non dispiaceva affatto quella sensazione.
«Dimmi la verità, non sei venuto fin qui solo per darmi questo vero?» il silenzio venne rotto improvvisamente dalla voce, stranamente, neutra del ragazzo «C'è quacosa che devi dirmi»
«Ormai non posso nasconderti più niente» sospirò il moro passandosi una mano dietro la nuca fintamente scocciato.
Si girò affacciandosi alla ringhiera della terrazza, inspirò cercoando di riordinare un po tutti i pensieri e iniziò a parlare non appena l'altro gli si avvicinò. Cercava di mantenere sempre un'espressione rassicurante, anche se in quel momento era lui che doveva essere consolato.
«Dimmi. Ormai ci sono abituato alle brutte notizie»

«Sai Alphonse mi ha detto tutto di voi...» notò un flebile cenno del capo del suo interlocutore così continuò «...tutto»
«Tutto in che senso?»
«Il portale è ancora aperto non è vero?»
Edward lo guardava stupito, non sapeva cosa dire, sapeva che una volta per tutte quell'argomento sarebbe riaffiorato ma non credeva così presto.
Perché Al gli aveva rivelato ciò? Perché?
E cos'è che provava in quel momento sottostando a quegli occhi scrutatori?
«Perché non sei ancora tornato?»
Paura?
«...»
Smarrimento?
«Edward rispondimi» gli si era avvicinato, e ora lo teneva per le spalle. In quel momento gli sembrava ancora più piccolo e indifeso.
«Io...io non ero...pronto»
«Ma ora devi esserlo perché non ci sarò più io a darti una mano» il biondino lo guadrò interrogativo stringendosi nelle spalle «Domani parto per la guerra»
«Cos-?» non riuscì a finire la frase che delle calde lacrime scesero silenziose dagli occhi dorati del giovane.
«Roy!»

Roy si staccò e lo sorpassò dirigendosi verso la porta della terrazza «Per ironia della sorte anche io sono un Colonnello, ma non vorrei essere ricordato come un bastardo come l'altro» si voltò verso la persona che amava mostrandogli un sorriso tirato.
L'altro lo guardava ancora con sguardo arrossato.
«Roy io...»
"Grazie"
Gli ultimi fiocchi di neve si posarono su quella figura che non avrebbe nmai più dimenticato, mentre delle parole risuonarono nel cielo.
«Non dimenticare chi sei Alchimista...»




♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
¹ Je vois que nos coeurs n'ont jamais cessé de s'entendre. (La Promenade sur le lac)
Jean Jeaques Russeau - La Nouvelle Heloise ou Julie.

Allora se siete giunte fin qui significa che siete sopravvissute OvO compliments!
Purtroppo non ho potuto inserire anche il bonus demenziale perché ho formattato il pc e mi sono rimaste solo 3 frasi sconnesse >__>
cooooomunque passando al capitolo, siccome no nsono brava nei finali sono stata fiancheggiata da diciamo una ventina di persone (la mia intera classe) e alla fine abbiamo optato per un happy ending XD
una domanda che mi hanno fatto spesso è: com'è ha fatto Ed alla fine a tornare?
Dettagli mie care >v< questa è un'altra storia!
e ora un paio di battute-parodia gentilmente offerte sempre da Crazyforever:

es war einmal...die  Bananesrepublik
(c'era una volta la repubblica delle banane)



«Fratellone dato che oggi sei libero mi accompagni a fare delle commissioni?»
«...»
«Fratellone»
«...»
«FRATELLONE!»
«Cazz Al non posso farmi neanche una canna in santa pace?»
(capitolo 2)


«Ma sei sicuro di aver fatto la scelta giusta?»
«Perché questa domanda, Winry?»
«Niente con tutte quelle voci che girano sul suo conto...»
«Quali voci?»
«Pare che non faccia un servizio completo»
«OAO»
(capitolo 13)


RINGRAZIO: 
Liris

valerya90
Aki_
KuRoNeKoChAn
eLiSeTtA
Crazyforever

tutti coloro che hanno letto, hanno inserito la fic tra i preferiti e tra le storie preferite ^__^
detto questo passo e chiudo °ò°

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