Ich wohne in München di Faith Grace (/viewuser.php?uid=38646)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** l'ho incontrato di nuovo ***
Capitolo 2: *** nascondere i propri sentimenti ***
Capitolo 3: *** il nostro incontro ***
Capitolo 4: *** azioni avventate ***
Capitolo 5: *** ho ancora sciocchi sogni ***
Capitolo 6: *** non farti illusioni ***
Capitolo 7: *** lacrime in paradiso ***
Capitolo 8: *** per forza o per amore? ***
Capitolo 9: *** un filo di speranza ***
Capitolo 10: *** abbandonato al proprio destino ***
Capitolo 11: *** chiudi gli occhi e premi il grilletto ***
Capitolo 12: *** ci prende come un cielo ancora blu ***
Capitolo 13: *** in sua memoria ***
Capitolo 14: *** chi sono per te? ***
Capitolo 15: *** il passato ***
Capitolo 16: *** preludio ***
Capitolo 17: *** trifoglio ***
Capitolo 18: *** chi amo veramente ***
Capitolo 1 *** l'ho incontrato di nuovo ***
Salve
a tutti voi! Come avevo già anticipato sono ritornata, e
questa volta con una nuova long-fic ambientata nella Monaco di Baviera
del 1924, ovvero un anno dopo il film "The Conqueror of Shambala".
In questa storia, come potetrete ben vedere ho inserito luoghi e fatti
reali, e parole tedesche (come il titolo dei capitoli e della storia)
con relative traduzioni e spiegazioni a fine capitolo.
Ah
volevo aggiungere che il vecchio Hohenheim è ancora vivo e
Edward ha iniziato a frequentare l'università di Monaco (poi
si scoprirà quale), e il titolo della fan fic significa "Io vivo a Monaco"
Detto
questo vi lascio alla lettura <3.
Disclaimer:
i personaggi di Full Metal Alchemist non appartengono a me, ma ad
Hiromu Arakawa.
♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
Ich wohne in München
#01
Ich
habe ihn wieder
getroffen
L'ultima cosa che quella
volta disse fu “addio” e mi sorrise per poi
prendere la sua strada.
Ricordo che quel
pomeriggio il tramonto era più bello del solito.
Come per dare un tocco
magico alla nostra separazione, che non sarebbe durata a lungo...
Nonostante due anni dopo
sia ritornato non ci siamo potuti riunire.
Ora sono tre anni che ti
bramo...
...ma io sono ancora
qui...
Era una tipica mattina di metà Novembre, e a Monaco la neve
aveva preso ad imbiancare i tetti delle case; benché fosse
ancora piuttosto presto la città era già gremita
di gente presa nelle sue attività giornaliere.
Il vento continuava a sferzare sulla faccia di un ragazzo che si
dirigeva a passo lento verso l'università, dove sperava di
trovare almeno un po di calore.
Questo si raggomitolò un po di più nel cappotto e
si avvicinò a un venditore ambulante di giornali per
comprarne uno, pagò e riprese a camminare lungo la
Arcistraße, questa volta più veloce.
«Accidenti a questa dannata neve! Mi sto bagnando tutto
quanto» fece per scrollarsi un po di neve, ma
peggiorò solo la situazione perché continuava a
cadere incessante «Possibile che in ogni città
debba trovare sempre un tempo di merda?»
Varcò la soglia dell'edificio continuando ad imprecare
«Alcune volte mi sembra di stare a Central City»
Si bloccò.
Come gli era venuto un pensiero simile?
Ok erano più o meno tre anni che si trovava in questo mondo
(a parte quella breve fuga dell'anno prima oltre il Portale).
E ormai erano svariati mesi che lui e suo fratello avevano
accantonato i loro viaggi e si erano stabiliti in quella
città con la loro coinquilina Noah.
Quindi anche se che non aveva più ne motivi ne speranze di
poter tornare a casa, voleva ancora crederci lo stesso.
Credere che avrebbe potuto rivedere le persone a lui care...Winry, la
zia Pinako, Den...
«Chissà come stanno...?»
...Roy...
«No. Non lui» sbottò con tono scocciato
continuando ad avanzare tra i corridoi «Perché
dovrei interessarmi di quel bastardo? Sicuramente staranno tutti
bene!»
...Roy...
«No, no non me ne importa niente di lui»
"Addio"
Edward si girò verso la finestra per contemplare i fiocchi
di neve, che scendevano lenti, cercando di scacciare quei stupidi
pensieri.
“Ho
l'impressione che questa nuova seccatura sia arrivata con te”
«AAAAHHH COM'È IRRITANTE!!! PERFINO LA NEVE DEBBA
RICORDARMI QUELLA SOTTOSPECIE DI INUTILE FIAMMIFERO
AMBULANTE???!!»
Detto questo continuò a camminare sotto gli sguardi straniti
degli altri, questa volta a passo di marcia, quando qualcosa o per
meglio dire qualcuno gli andò a dosso, rovesciando a terra
tutti i libri che l'altro aveva in mano.
«Ahia che male»
«Ehi ti sei fatta male?» il biondo vedendo la
ragazza a terra le porse la mano per aiutarla.
«No non è niente, piuttosto tu? Entschuldigung¹,
non volevo farti male solo che con quella pila di libri non vedevo bene
(e poi non è che tu sia un gigante)»
Finalmente lei alzò lo sguardo su quello che le porgeva la
mano.
Due occhioni blu oltremare si posarono su di lui scrutandolo.
No. Com'è
possibile?
«Winry?!» Ed la guardava incredulo.
«Si come conosci il mio nome?» l'altra si
stupì alla domanda del giovane.
Giusto. Lei non
è la Winry che conosco.
«No niente ti ho scambiata per un altra!»
«Capisco» lanciò uno sguardo per terra
sui libri «Oh che disastro sono tutti sparpagliati»
«Aspetta ti aiuto» l'Elric maggiore si
inginocchiò vicino a Winry aiutandola a raccogliere i libri.
«Grazie mille» disse sorridendogli «Ah
senti non è che potresti indicarmi dove si trova
quest'aula?»
Concluse porgendogli un foglio dove vi dovevano essere scritte tutte le
informazioni sul suo corso.
«Sei nuova?» chiese quest'ultimo.
«Si mi sono trasferita da poco insieme a mia madre»
«Bene allora percorri questo corridoio a sinistra, la prima a
destra è l'aula che cerchi»
«Non so come ringraziarti, sei un tesoro» gli
sorrise di nuovo provocando un pallido rossore sulle gote di Ed.
«Di niente» scuotendo le mani e ricambiandole il
sorriso.
«Allora alla prossima...» mosse un po la testa come
per chiedergli come si chiamasse.
«Edward, mi chiamo Edward»
«Allora alla prossima...Edward. Auf
Wiedersehn²» la bionda lo salutò
velocemente e si dileguò tra la folla di studenti creatasi.
Le lezioni erano finite da un po e fuori aveva smesso di nevicare, cosi
l'ex Fullmetal andò ad accomodarsi su una panchina difronte
l'università, iniziando a leggere il giornale che aveva
comprato quella mattina.
Segnava l'8 Novembre.
Era già passato un anno da quando era ritornato in questo
mondo insieme ad Al, e avevano preso insieme la decisione di vivere
senza l'uso dell'alchimia.
Roy stava bene.
Sbuffò sonoramente accantonando quell'inutile pensiero e si
soffermò nella lettura.
Sempre le solite noiose cose, dopo il Putsch³ fallito dei
nazisti le condizioni avevano iniziato a migliorare, anche grazie al
rilassamento nei pagamenti delle riparazioni di guerra e al
miglioramento delle relazioni con gli ex-nemici.
«Sempre le solite stupidaggini»
Poco dopo una una figura avanzò alle sue spalle
«Hai ragione, però penso sia meglio
così. Non vorrai un'altra guerra suppongo?!»
«No no per carità» rispose girandosi
verso il suo interlocutore.
Lo sguardo dorato dei biondino incontrò quello antracite
dello sconosciuto.
No.
Il terrore si impossessò di lui.
Roy?!
♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
¹Scusa
²Arrivederci.
³Putsch di Monaco (8-9 novembre 1923), tentativo di colpo di
stato messo in atto da un gruppo dell'estrema destra bavarese, facente
capo al generale Erich Ludendorff e ad Adolf Hitler, leader del Partito
nazionalsocialista tedesco. L'episodio si inserì nei
difficili anni del primo dopoguerra, nel clima di aspre tensioni
ideologiche, controllate con difficoltà dai deboli governi
democratici della Repubblica di Weimar. Il putsch venne represso senza
difficoltà dalla polizia e i responsabili condannati a pene
lievi poi condonate: Hitler rimase in carcere circa un anno.
(informazioni tratte da Msn Encarta)
Allora come
vi è sembrato questo primo capitolo (che considero
più come un prologo)? Naturlalmente le vicende si
svilupperanno più in la, quindi per ora le cose rimarranno
così XD.
Spero vi abbia incuriosito almeno un po e...il prossimo capitolo
arriverà presto in base al numero delle recenzioni ( scherzo
XD).
Per quanto riguarda il prossimo capitolo di My Little Sister...beh quello
arriverà prima o poi X3.
Ringrazio chi commenterà e chi leggerà soltanto.
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Capitolo 2 *** nascondere i propri sentimenti ***
#02
Seine
Gefühle verberbergen
Quella volta lo sognai
di nuovo.
Aveva sulle labbra un
lieve ma dolce sorriso.
Aveva un espressione
così rilassata.
Ma quando riaprii gli
occhi era una mattina come le altre.
Il tempo passa
così in fretta...
...per questo ti
ricorderò ogni giorno...
Il dolce sole mattutino si infiltrava tra le tende appena dischiuse
facendo mugolare la figura avvinghiata alle coperte.
Gli ci volle un po prima di svegliarsi completamente. Dopo aver
sbadigliato sonoramente e aver realizzato la situazione, si
tirò su di colpo.
Non può
essere successa una cosa simile.
Lui non può
essere...
Abbassò lo sguardo davanti a se facendo mente locale e
cercando di ricordare ogni minimo particolare del giorno prima.
***
Era come pietrificato.
Adesso si ritrovava in
piedi difronte a colui che avrebbe dovuto chiamarsi Roy Mustang.
Era li immobile a
fissarlo senza essere capace di pensare razionalmente.
Da parte sua anche
l'altro guardava il biondino con aria stupita.
Aveva gli occhi sgranati
dallo stupore e non faceva altro che scrutare da capo a piedi
il ragazzo.
Il silenzio creatosi fu
spezzato da un sussurro appena percettibile da parte del moro.
«Edward...?»
Era un sussurro ma
arrivò chiaro alle orecchie del giovane.
“Non
può essere la sua versione di questo mondo!”
L'uomo mosse un passo
verso Ed, che però iniziò a correre a gran
velocità.
A breve ci fu una
sfuriata corsa che si concluse solo quando Roy perse l'altro appena
sbucati nella strada principale.
«Schwanz!¹»
***
Continuava a guardare avanti a se con lo sguardo perso nel vuoto,
incapace di ogni movimento.
Come fa a conoscere il
mio nome?
Che succederebbe se
fosse o no il Colonnello?
Si prese la testa tra le mani cercando una risposta a quella situazione.
Niente.
«Non era un sogno allora» mormorò
«È la realtà, lui è davvero
il Colonnello?»
Una calda lacrima prese a scendere solitaria sulla sua guancia.
Dopotutto ci siamo
già detti addio.
Un'immagine di Mustang si fece largo nella sua mente.
Lo guardava con il suo solito sorrisetto da quattro soldi.
“Adesso piangi
come fanno le ragazzine?”
Non era proprio il momento di quelle stupide visioni, erano l'ultima
cosa di cui aveva bisogno in quel momento.
“Non
è da te Fullmetal”
«No, non è proprio da me Taisa»
sospirò asciugandosi la lacrima .
“Se hai un
problema affrontalo e risolvilo...così si comporta un vero
uomo”
«Si devo andare avanti. Non posso fermarmi qui, devo andare
avanti» si alzò e si guardò deciso allo
specchio posto alla parete «Devo farlo per me»
«Guten Morgen²»
Edward fece capolino nella cucina salutando il fratello e Noah che era
intenta a cucinare.
«Morgen Edward» la zingara accolse il biondino con
il solito sorriso.
«Nii-san come sei mattiniero! Guarda che oggi è
sabato, non c'è lezione!» disse il minore degli
Elric stupendosi dell'ora in cui si era svegliato il fratello.
«Lo so Al, ma ho altri pensieri in testa» rispose
scocciato questo rivolgendo lo sguardo fuori la finestra: nevicava
ancora.
Che palle!
«Dato che oggi sei libero mi accompagni a fare delle
commissioni?» Al aveva preso a sorseggiare una tazza di latte
e intanto guardava Ed.
«Hmm»
«Fratellone»
Chissà cosa
starà facendo ora quel tizio identico a Roy?
«Hmm»
«FRATELLONE!»
«Cosa?» il diretto interessato si voltò
verso l'interlocutore «Scusa Al, cosa dicevi?»
«Ed cosa c'è che non va? Oggi mi sembri pallido,
sicuro di sentirti bene?»
«Ma certo» l'altro fece un sorriso forzato
«Ho solo fatto uno strano sogno...»
Noah, che aveva assistito alla scena da lontano, si accomodò
affianco ad Al «...su una persona dell'altro mando?»
L'ex Fullmetal sgranò gli occhi e si girò verso
di lei.
Come diavolo lo sa?
Lei intanto lo guardava, sorridendo, con la coda dell'occhio iniziando
anch'essa a fare colazione.
«Stupido con me ne puoi parlare» il castano ora
guardava il fratello con aria materna «Non tenerti tutto
dentro»
Edward abbassò lo sguardo.
«Se hai dei problemi devi risolverli al più
presto, altrimenti ti perseguiteranno per sempre» concluse
Noah poggiandogli una mano sulla spalla.
Noah ha ragione, non
posso vivere sempre così. Ho deciso scoprirò chi
diavolo è quel tizio!!! E me la pagherà
cara...non può ridurre così il Fullmetal
Alchemist.
La conversazione fu interrotta dal suono del campanello.
«Ma chi sarà a quest'ora?» disse
Alphonse avviandosi all'ingresso.
«Forse la nuova vicina!» tentò di
ammonirlo la mora, ma l'altro era già nell'altra stanza.
«Di che stai parlando?»
Noah notò l'espressione stupita del biondino e poi
realizzò «Ops....»
«Chi è?» chiese l'Elric minore una volta
aperta la porta.
Lungi capelli castani e luminosi occhi verdi catturarono subito
l'attenzione del ragazzo.
“Mamma?!”
«Buongiorno sono la vostra nuova vicina» gli
sorrise gentilmente «Mi chiamo Trisha Wienecke, e
lei...»
Una ragazza dalla chioma bionda si fece largo nella sua visuale.
«Io sono Winry, la figlia» continuò per
la madre con un sorriso a 34 denti.
«Ah» Al intanto era ancora piuttosto
turbato «Io sono Alphonse Elric, prego accomodatevi»
«Abbiamo portato anche una torta di mele – fatta da
me naturalmente - » la biondina si avvicinò al
giovane, provocandogli non poco disagio.
«Grazie»
Hughes stava facendo il solito giro di perlustrazione mattutino, questa
volta accompagnato dal suo fidato amico.
«Possibile che qui debba sempre fare questo freddo?»
«Mi pare ovvio, Roy, qui siamo tra le montagne e non al
mare» lo rispose con un sorriso di scherno.
«Per questo non sto mai in questo paese, preferisco
viaggiare»
«Piuttosto mi sembra strano che tu sia ancora qui...di solito
ti stabilisci per un paio di mesi e poi sparisci nel nulla»
«Questa volta ho un motivo più che valido. Ho
incontrati un ragazzo identico a lui»
Maes capì subito a chi si riferiva.
«Non gli avrai mica messo le mani a dosso?» lo
guardò con un sopracciglio storto.
«No no, appena ho nominato il suo nome è fuggito
via»
«Ahahah povero ragazzo» il poliziotto prese a farsi
scherno di Roy facendolo irritare non poco.
«Allora cosa sai dirmi di lui?» chiese quest'ultimo
con tono piuttosto scocciato.
«Mica lavoro al reparto investigazione?!»
affermò l'altro con noncuranza.
«No, ma so che lo conosci»
«Ah, Roy vecchia volpe, non ti si può tener
nascosto niente» mise le mani in tasca e voltarono l'angolo
«Si chiama Edward Elric, 19 anni. È qui a Monaco
da tre anni; prima viveva con un ragazzo di nome Alfons Heiderich, ma
dopo quel piccolo incidente dell'anno scorso l'ha rimpiazzato col
fratello, Alphonse, guarda caso proprio identico all'altro. Fino
all'anno scorso costruiva i razzi, ma ora ha optato per qualcosa di
meno pericoloso e si è iscritto
all'università...anche se mi sembra strano da parte sua
perché da come ho capito lui dovrebbe essere uno scienziato.
Però è anche una gran faccia tosta! Figurati una
volta mi ha detto – davanti a tutti! - di fare la
dichiarazione a Glacier! Che vergogna!!! Ah, ti auguro di non conoscere
suo padre: è un gran rompipalle »
«Questo perché non lavori al reparto
investigazione hihi!....Da come ho capito non ti fidi molto
di lui»
«Non molto, ci sono molti punti bui, però
è un bravo ragazzo...e sta simpatico a Glacier»
«Mmm interessante, soprattutto la parte dell'anno scorso
– sai io non c'ero, ma mi sono informato – dimmi
qualcos'altro»
Roy ogni volta che aveva bisogno di informazioni si rivolgeva sempre al
suo fidato amico Hughes, perché lui sapeva tutto di
tutti...una cosa davvero impressionante!
Si sedette su una panchina della Marienplatz³ seguito a ruota
dall'altro.
«E che ti devo dire? Non so bene neanche io...comunque
è rimasto immischiato in un affare top-secret con, la ora
defunta, Bertrin Eckheart. Credo si trattasse di un luogo chiamato
Shambala o roba del genere (un mondo leggendario) e si parlava anche
dell'uso di una strana magia, l'alchimia...»
«Alchimia dici?»
«Ahahah ma si sa che non è praticata da
secoli...secondo me sono tutte fandonie, nessuno crederebbe a una
storia simile ahahah» concluse con una fragorosa risata.
«Io invece ci credo» rispose secco l'altro.
«Ma dai Roy sono tutte scemenze...la magia non
esiste» scandì le ultime parole per fargliele
comprendere bene.
«Secondo me può esistere. Non posso dire che siamo
in un paese libero, però non puoi negarmi anche i
sogni»
«Infatti, invece di pensare a queste scemenze, pensa al bene
della nazione»
«Non entrerò mai nel partito nazista» la
risposta assunse un tono glaciale.
«E ti consiglio anche di lasciar perdere quel
ragazzino» guardò il moro con la coda dell'occhio
«È sbagliata una cosa simile e poi così
stai rischiando molto lo sai? Ti ricordo che l'omosessualità
non è molto gradita ai piani alti»
«Se intendi i piani alti del tuo partito, non più
fregarmene di più» l'uomo ricambiò lo
sguardo a Hughes «Guarda non mi sono sfuggiti tutti i casini
che ci sono stato l'anno scorso a causa del vostro stupido Putsch, e
per poco non finivi al fresco insieme a quello psicopatico di
Hitler»
«Shhhh non farti sentire» Hughes lo
ammonì sussurrando a bassa voce «ti ricordo che ci
sono più sostenitori di quanto tu creda. Non sono bei tempi
per la Germania»
«Lo immagino...anzi sai credo che con tutti quegli
“amici” che si ritrova, quel pazzo non si
sconterà neanche tutti e 5 anni»
continuò Roy rivolgendo lo sguardo al cielo.
♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
¹Cazzo.
²Buon giorno.
³È il cuore della città, la piazza
più importante e la più visitata dai turisti. Per
altre informazione vedete qui
Questa volta ho aggiornato
proprio presto!! Wa non avrei mai immaginato di ricevere
così tanti comenti ^__^ sono felicissima che vi sia piaciuta
questa fic!
Ritornando alla storia, gli eventi iniziano a prendere forma XD ma le
cose vere e proprie acadranno nel prossimo capitolo uhuhuh
chissà cosa accadra più avanti! E ora prima dei
ringraziamenti, dato che mi sento buona, vi lascio anche le
anticipazioni XD (tanto questi capitoli vegetavano nel computer da
tempi immemori e solo ora ho continuato a scrivere X3)
NEXT
#03
Unsere
Zusammenkunft (il
nostro incontro)
«Non
mi piace questo» si avvicinò al maggiore
«Io non so ancora il suo nome, ma immagino che sia diverso da
quello che penso»
Ora
penso di aver anticipato anche troppo XD...si capisce tutto!!!
E con questo alla prossima^^...mica devo minacciarvi come
fanno gli altri sulle recenzioni? buahahahah XD
RINGRAZIO:
Crazyforever:
thanxxx cara, eccolo il
continuo ma tanto già lo conoscevi XD
inuyasha94:
Finalmente ricevo un
tuo commento!!! XD Davvero lo trovi romantico?? Grazie *__*.
Wow questa cosa non la sapevo o.O, io auf Wiedersehn l'ho scritto da
sempre così...non so se si può scrivere attaccato
perché dopo che mi hai posto questo quesito mi sono ricavata
la radice della parola: auf
è una preposizione (e le preposiziono non mi pare che si
possano attaccare ad altre cose, se non ai verbi!), wieder
significa "di nuovo" (e può diventare anche un
sostantivo...vedi la differenza tra il titolo e questa parola) e se
sehn è il verbo vedere...quindi
non penso che si possa attaccare, ma se te lo fanno fare allora
continualo a scrivere così. Appena torno a scuola
però mi devo informare! Fami sapere di cosa ne pensi di
questo capitolo ^^ ah e grazie per i preferiti!
Roy
Mustung sei uno gnocco: Yesss
W gli alter Roy XD...a proposito devo leggere il tuo nuovo capitolo!
Visto come ho aggiornato presto? XD
beautiful_disaster:
Sono felice che ti
piaccia...eh si è una yaoi.. stop! Non voglio dare spoiler XD
Liris: Eheh Ed non
riesce a non prnsare al suo Roy XD. Grazie per i complimenti ^^. Ma a
propoposito quando aggiorni la tua di fic? =3
ranma_kinomiya:
Glassie ^^ ma guarda io
non scrivo casì bene °-°. Visto ho
aggiornato presto proprio per te ^__^
eLiSeTtA: Grazie tesora*o*, felice che l'abbia messa tra i
preferiti ...per Winry anche io non l'avrei messa ma...ha una
parte molto importante ù.ù
*giàgià* ma non anticipo niente XD
...::Starless
Night::...
Scusate, ma per mancanza di tempo
sono costretta a ringraziare elencando solo:
KuRoNeKoChAn
Crazyforever
ranma_kinomiya
eLiSeTtA
elyxyz
Betta90
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Capitolo 3 *** il nostro incontro ***
#03
Unsere Zusammenkunft
Una volta dissi a Roy
che non avrei pianto se lui fosse morto.
E continuai dicendogli
che lui non avrebbe dovuto fare altrettanto se fossi scomparso.
Lui dunque immaginava
che prima o poi sarei ritornato...
...ma non sapeva che poi
l'avrei lasciato di nuovo...
Quella fu l'ultima notte
che passammo insieme.
«Grazie mille per il tuo aiuto Edward, senza di te non saprei
come avrei fatto»
Winry e Edward erano seduti alla scrivania, nella stanza del biondo,
ripercorrendo con attenzione tutti gli argomenti studiati fino a quel
momento.
«Non ti preoccupare, in fondo si tratta solo di
ripetizioni» disse questo, chiudendo il libro di fisica,
rivolgendole un sorriso.
«Io dico davvero. Sei un amico» la bionda lo
guardava con intensità negli occhi «Noi ci
conosciamo da poco e già ti sei prodigato tanto per me...io
non lo merito, dopotutto sono una sconosciuta per te»
«No tu sei Winry, la mia vicina di casa e compagna di
università. La mia amica»
A chi vuoi darla a bere
Edward?
Vorresti rimpiazzare lei
con la tua amica d'infanzia?
...Ma dopotutto a me va
bene così...
«Posso sapere per quale motivo tu e tua madre vi siete
trasferite qui?» domandò poi cambiando discorso.
«Prima vivevamo in un paesino in mezzo alle montagne, vicino
Rosenheim¹, li non c'era quasi niente e con la guerra e tutte
le varie crisi il lavoro iniziò a scarseggiare. Mio padre
morì nella guerra e mia madre da sola non ce la faceva,
quindi abbiamo fatto i bagagli e siamo venute in questa
città. Almeno qui ha trovato un lavoro e posso andare anche
all'università»
L'Elric maggiore non aveva staccato per un secondo lo sguardo da lei.
Gli sembrava di parlare con l'altra Winry.
Sono così
simili, ma anche così diverse.
Lei è più gentile.
decisamente più gentile.
«I tuoi genitori invece?»
Il biondo fu riportato alla realtà dalla domanda della
giovane.
«Mia madre è morta quando io e mio fratello
eravamo piccoli» rispose con voce atona «Mentre mio
padre chi lo sa? È sempre fuori a lavorare»
«Sei fidanzato?» buttò all'improvviso
facendo sgranare gli occhi dallo stupore al biondo.
Ma che c'entra questa
domanda?
«No»
«Io prima avevo un fidanzato, era proprio un ragazzo
stupendo» la ragazza abbassò lo sguardo e si
sporse a terra per prendere la borsa «Ma poi se ne
è tornato nella sua città»
Edward si alzò incurante del discorso.
Da parte sua Winry guardava incantata il ragazzo accanto a lei.
Gli sembrava un angelo.
Forse era destino incontrarlo.
«Su andiamo devo riportare dei libri in biblioteca. Tu non
dovevi comprare un tomo di chimica?»
«Si, andiamo» si alzò
raggiungendolo alla porta
“Mi sembra un sogno”.
Erano passati vari
giorni da quell'incontro, ma non potevo fare altro che domandarmi chi
fosse veramente quel tipo...
Camminavano per strada già da un bel po di tempo e rari
fiocchi di neve iniziavano a scendere lentamente, come a voler ammonire
la gente di un'imminente nevicata.
Adesso nessuno si stupiva più di quel camio repentino di
tempo. Ormai era inverno inoltrato.
«Alphonse ciao! Che ci fai qui?» la voce stupita di
Winry lo fece sobbalzare...possibile che avesse un tono sempre
così alto??
«Ciao Winry, Ed. Sono venuto qui perché domani
è il compleanno della piccola Elicya e non le abbiamo
comprato ancora un regalo»
«Oh è vero! Anche io non le ho comprato ancora
niente» affermò la ragazza portandosi una mano
alla guancia.
«Hanno appena aperto un negozio dall'altra parte della
strada, che dici di darci un'occhiata?»
«Manco capisce una cosa del genere...Al ti ricordo che compie
un anno è non 18» decretò l'Elric
maggiore aggiustandosi un po meglio il cappotto.
«Si, come vuoi Ed, comunque io e Winry andiamo»
«Auf Wiedersehn! E grazie ancora per quello che ai
fatto»
Edward guardò suo fratello e la ragazza allontanarsi di
corsa, quando una voce lo chiamò alle spalle.
«Ehi Ed»
«Buona sera signor Hughes»
«Chi era quella? La tua fidanzata?»
Possibile che debba
sempre impicciarsi lui?
«Non ho una fidanzata» ribatté acido il
più piccolo.
«Ah ok, allora non mi rimane da dirti buona fortuna»
e detto questo si allontanò con un sorrisetto sulle labbra,
proseguendo il suo consueto giro.
Ma che voleva?
«Woher sind
wir geboren?
Aus Lieb.
Wie wären wir
verloren?
Ohn Lieb.
Was hilft uns
überwinden?
Die Lieb.
Kann man auch Liebe
finden?
Durch Lieb.
Was
läßt nicht lange weinen?
Die Lieb.
Was soll uns stets
vereinen?
Die Lieb.²»
scostò leggermente lo sguardo dal libro.
Si adattava perfettamente alla sua situazione.
«Davvero una poesia magnifica» una voce alle sue
spalle richiamò l'attenzione del biondo, che però
continuò a rimanere voltato verso lo scaffale «Era
Goethe vero?»
«Si»
«Sei uno scienziato e ti interessi anche alla
letteratura?»
«So
così poco su questo mondo»
sospirò, a bassa voce, lascivo.
«O dovrei dire alchimista?» riprovò con
uno sguardo malizioso.
Lentamente si girò verso il maggiore guardandolo serio.
«Come fa a saperlo?»
«vai alla TUM³ no? Ottima scelta...»
L'Elric continuava a guardarlo con diffidenza, il moro era seduto su
una poltrona li vicino.
«...Edward»
Il diretto interessato spalancò gli occhi dallo stupore. Era
la seconda volta che lo chiamava col suo nome.
Ma lui chi diavolo era?
«Non mi piace questo» si avvicinò al
maggiore «Io non so ancora il suo nome, ma immagino che sia
diverso da quello che penso»
Roy.
«Tu dici?»
«Già»
«Allora presentiamoci» l'uomo tese una mano a
Edward «Sono Roy Becker»
Ma certo, lui non
è Roy Mustang.
Non ha la benda
sull'occhio.
Il biondo sorrise con una scrollata di spalle e rispose alla stretta di
mano
«Edward Elric»
Quella stretta di mano.
«Andiamo, ti offro un caffè»
Quel
pomeriggio parlammo così tanto che quando tornai a casa
andai subito a letto.
Ci raccontammo molte cose, diventando più che intimi amici.
Non sapevo bene neanche io perché facessi tutto questo, ma
ero certo che mi faceva stare meglio.
Dopotutto lui non sembrava un semplice sconosciuto.
Forse quella fu la fine di una storia mai (quasi del tutto)
cominciata...
...e l'inizio di una nuova storia da cominciare...
♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
¹Rosenheim è una città in Baviera sul
fiume Inn.
Con più di 60 000 abitanti (125 000 includendo l'intero
distretto) Rosenheim è la terza città
più grande dell'alta Baviera, dopo Monaco di Baviera e
Ingolstadt.
²Woher
sind wir geboren? (An Charlotte
von Stein)
Da dove siamo nati?
Da dove siamo nati?
Dall'amore.
Come saremmo perduti?
Senza amore.
Cosa ci aiuta a
superarci?
L'amore.
Si può
trovare anche l'amore?
Con amore.
Cosa abbrevia il pianto?
L'amore.
Cosa deve unirci sempre?
L'amore.
Johann Wolfgang von Goethe ((Francoforte sul Meno, 28
agosto 1749 – Weimar, 22 marzo 1832. Poeta e scrittore
tedesco) - Contenuta in una lettera a Charlotte von Stein.
Nella sua lunga vita, Goethe si innamorò spesso e
volentieri. L'ultima volta, a 74 anni, si innamorò
perdutamente di una 17enne. E l'amore, specialmente quella infelice, lo
spinse a scrivere poesie...(questo è uno degli amori
più importanti - ma platonici - della sua vita)
³Technische
Universität München detta anche TU
München o TUM è stata costruita nel 1868 e si trova
nella Arcistraße 21 (strada citata proprio nel primo capitolo
XD) per aggiori informazioni cliccate qui
(come università è favolosa... io l'ho visitata
XD).
PER NON DIMENTICARE
il 6 agosto 1945
il pilota dell'aereo, da
cui fu
sganciata la bomba
atomica su Nagasaki,
pronunciò le
esatte parole
"Mio Dio cosa abbiamo
fatto?"
...e di la a poco la
strage ebbe inizio...
Non ci posso credere!! Ben 18
recensioni in soli due capitoli....m-ma voi mi lusingate!!! Non sto
scherzando, dopotutto non è che scrivo un gran che
°A°.
Grazie a tutti quanti *inchino*.
Eh come molti di voi avevano già intuito, in questo capitolo
c'è stato il primo vero e proprio incontro tra Roy e Ed...ma
Winry che c'entra? >__>
Naturalmente, tutte le previsioni che avete dato, i vostri dubbi ve li
terrete per un bel po XD perché tra poco succederanno dei
grandi casini e e cose non si scopriranno a breve...
Che dite sono abbastanza veloce negli aggiornamenti?? XD Tanto mi manca
quache battuta e finisco anche il settimo capitolo (ma la trama di
tutta la ff è già scritta buahahahahah +__+)...
e siccome ora ci ho preso gusto ecco le anticipazioni e dopo i
ringraziamenti^^
NEXT
#04
überstürzte
Tätigkeiten
(azioni
avventate)
«Papà come
hai incontrato l'altro Edward?» chiese infine il biondo,
mettendo da parte tutte le ostilità.
«Nello stesso
modo in cui tu hai incontrato Alfons o abbiamo conosciuto Trisha e
tutti gli altri...»
«Non dirmi
che è il destino perché non ci credo»
RINGRAZIO:
inuyasha94: Anche io
ci sono stata quest'anno sempre con la mia classe.
Eh chissà se li conosceranno mai, fino a questo momento li
sa a stento il diretto interessato XD.
Che dici ho aggiornato abbastanza presto??
Liris:
Chi
può mai dirlo? Tre persone su dieci hanno fatto la stessa
domanda...ma
sarà veramente così? Dipenderà tutto
dalla bastardaggine dell'autrice
(che ha già scritto tutti gli altri capitoli) quindi....la
risposta
puoi dartela anche da sola XD.
Hughes con la testa a posto mi sembra
un po difficile XD...come puoi ben vedere Roy è di tutto ben
altro
partito. Winry nooo ora è fin troppo buona (anche se non
tanto)
valuterai un po negli altri capitoli il modo più sadico per
ucciderla....oddeo spoiler ò.ò!
Roy
Mustung sei uno gnocco: I
giornalai? Io direi più le suocere o i vicini di casa XD Ma
ti sta propio simpatica Winry vero?
X°°°°D.
Chissà perché aggiorniamo quasi sempre lo stesso
giorno...telepatia "Elirc"? XD E devo leggere il cap 34!
eLiSeTtA:
Chissà
se era proprio "quell'Ed" buahahah...la risposta è la stessa
che ho
dato a Liris...si vedrà poi XD. Certo povera donna, a
trovarsi una
figlia così.
E i colpi di scena non finiranno mwahahahaha +__+
*sadica 100%* (preoccupati quando faccio così XD). ..ma su
msn e sul
forum non ci sei più??
Crazyforever:
Non si è
arrabbiata, si è solo preoccupata =P ma tanto è
bonaria ^^
beautiful_disaster:
Addorittura
adorarla?? XD Sono felice che ti piaccia a tal punto...e quel pizzico
di mistero diverterà un sacco intero, quindi continuala a
seguire =3
Aki_:
Benvy!!! ^__^ non ti
preoccupare questa è una EdxRoy e viceversa XD e me lo
chiedo anche io: che succederà ora? Boh...
Ma
dai è scritta così bene? Io non la vedo un
granchè...per il tedesco è
una faticaccia^^''' (anche se mi manca mezzo punto per il 10 pieno
>__>) io purtroppo sto al livello avvantaggiato ripetto
alla mia
classe e quindi sono abbituata a fare questi lavori T__T.
Spero continuerai a seguirmi ^^.
ranma_kinomiya:
Grazie
per i complimenti tesora!!! Hai commentato il capitolo sbagliato, eh?
XD Penso proprio che questo sia l'ultimo capitolo che leggerai prima di
partire ;__;....snif...micmancherai. Au Revoir *agita il fazzoletto* ma
tanto ci sentiremo sulla posta vero? XD
Sally_:
Benvenuta ^^ sono
felicissima che ti sia piaciuta, come ti è sembrato questo
seguito?
valerya90:
Ma
ciau!!! Benvy ^O^ I'm very happy, glassie per i complimenti. Davvero
anche tua sorella parla tedesco?? °O° Ma fa
il linguistico? Dai dai
che te la caverai *pat pat* anche io fino a poco tempo fa ero una zappa
con le lingue...la mia indole linguistica si è svegliata da
un giorno
all'altro., tanto che ora mischio 4 lingue diverse XD.
Perla domanda su Ed ti rimando alle risposte che ho dato a Liris e eLiSeTtA...je
ne l'sais pas (ovvero non lo so) XD hihi scherzo...ma credo sia ben
chiaro.
Grazie per i preferiti *O* mi lusinghi!!! Ci sentiamo su msn, un
bacione ^*^
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Capitolo 4 *** azioni avventate ***
#04
überstürzte
Tätigkeiten
Erano passato qualche
tempo da quel giorno,
e i miei sentimenti non
erano cambiati di una virgola.
Uscivamo spesso insieme,
il pomeriggio andavo a casa sua, ma non mancavano
le volte in cui mi
invitava a fare una passeggiata al chiaro di luna,
proprio come tutte le
coppiette felici...
Forse mi ero
innamorato...
Ma del vecchio Roy
Mustang...
...o del ragazzo che
ultimamente mi copriva di attenzioni?...
Continuava a fissare il vuoto davanti a se, cercando di farsi chiarezza.
Ogni tanto gli capitava di alzare lo sguardo verso il moro
disinteressatamente, per poi riabbassarlo in fretta ogni volta che
incrociava il suo sguardo.
«Ed, ti è successo qualcosa? Mi sembri un po
pensieroso ultimamente» chiese Roy posandogli davanti una
tazza di cioccolata.
«Mh? No, proprio niente»
Stupido sei innamorato perso.
Il biondo prese tra le mani la tazza fumante, iniziando a guardarsi
intorno.
Non c'era che dire, anche se non era una di quelle abitazioni borghesi
la casa di Roy era arredata proprio bene. Da un tipo come lui si
sarebbe aspettato cose pompose che dessero subito nell'occhio, e invece
non era ne troppo appariscente ne troppo spartana.
Non è per
niente identico all'altro Roy.
Sorrise a quel pensiero.
L'unica cosa che aveva attirato la sua attenzione era una foto che
ritraeva l'uomo in compagnia di un ragazzo identico a lui.
Intanto il moro alla risposta del giovane sembrò un po
rattristarsi «Ah sono felice per te»
sospirò abbassando lo sguardo.
Edward si accorse del cambio di umore dell'altro così
tentò di cambiare argomento, ma quando vide l'orologio
scattò subito in piedi.
«Oh no è tardissimo, Al sarà in
pensiero. Scusa proprio devo scappare»
«Domani tornerai?» chiese Roy speranzoso, alzandosi
a sua volta.
Dopo un attimo di titubanza il biondino rispose affermativamente
sorridendogli, arrivato alla porta si infilo velocemente la giacca e
fece per uscire ma sentì una mano trattenerlo per la manica.
Non capì bene quello che successe.
Sentì qualcosa di caldo e umido, al sapore di cioccolata,
posarsi sulle sue labbra.
Questo è
Roy...
Quello fu il suo unico pensiero prima di essere portato alla
realtà dall'imminente mancanza di ossigeno.
Aprì di scatto gli occhi e si spostò bruscamente
da lui, era tutto rosso in volto e aveva il respiro un po affannato.
Non ci pensò due volte e aprì subito la porta
salutando fugacemente l'altro «Ci vediamo...»
Dal canto suo Roy stava ancora sulla soglia della porta guardando il
vuoto, dove solo qualche minuto prima c'era il biondino.
Il suo cervello non era capace di pensare razionalmente in quel
momento, rivedeva solo quel momento.
Aveva agito di scatto.
Quell'intenso gioco di lingue.
Quel sapore dolciastro che gli era rimasto ancora in bocca.
Dopo un po si risvegliò e si rese conto dell'azione appena
compiuta.
Un'azione avventata.
«Cosa ho fatto?»
Un Edward particolarmente felice varcò la soglia di casa,
aperto da Al ancora piuttosto preoccupato.
«È successo qualcosa di bello
fratellone?»
«No non preoccuparti» il maggiore si
voltò verso l'altro raggiante «non è
successo proprio niente»
“Finalmente
gli è ritornato il sorriso” si
ritrovò a pensare il castano “Chissà
cosa gli è successo da renderlo tanto felice”
Ma non indagò oltre, o almeno non quel momento,
però la sua espressione diventò subito afflitta “Ora mi dispiacerebbe
dargli quella brutta notizia”
Non appena Edward entrò in cucina, seguito a ruota da
Alphonse, il suo sorriso scomparve alla vista di un'ospite.
«E tu che ci fai qui, vecchio?»
Seduto sulla sedia davanti a lui c'era suo padre intento a mangiare una
fetta di dolce preparato da Noah.
«Su Edward non trattare così tuo padre»
ripose ferito l'uomo.
Di risposta il biondo sbuffò sedendosi riluttante al tavolo
difronte al padre.
«Ed li c'è la tua cena, ma si è
raffreddata» mormorò la zingara prendendo posto
accanto ad Hohenheim.
«Non preoccuparti Noah, improvvisamente mi è
passata la fame» replicò acido questo rivolgendosi
ad una persona in particolare «Ma tu non eri in viaggio
vecchio?»
«I miei viaggi non sono mica eterni»
«Fratellone non trattare così
papà» si intromise il minore degli Elric, ma il
fratello non lo ascoltò minimamente.
«Piuttosto ho appena conosciuto la vostra vicina,
Trisha...non è un amore di donna???»
iniziò Hohenheim con gli occhi luccicanti, cambiando
discordo.
«Si lo penso anche io, è molto
simpatica» rispose Noah con un gran sorriso, le due insieme a
Glacier erano diventate subito amiche.
«Già! È stata proprio una fortuna
incontrare pure lei. Spero di poterla rivedere ancora»
«Ehi mica vorrai piazzarti sempre qui con il pretesto di
volerla vedere di nuovo!» sbottò irato Edward, ma
sembrava che l'altro non l'avesse ascoltato perché aveva
iniziato a decantare la bellezza di quella donna. Roba da matti.
"È stata
proprio una fortuna incontrare pure lei" perché
avrà detto così?
Ma certo!
Lui prima di noi aveva
già incontrato l'Edward di questo mondo...
Chissà se
è stata la stessa cosa quando io ho conosciuto Roy.
Abbassò gli occhi per poi puntarli di nuovo sul padre.
«Papà come hai incontrato l'altro
Edward?» chiese infine il biondo, mettendo da parte tutte le
ostilità.
«Nello stesso modo in cui tu hai incontrato Alfons o abbiamo
conosciuto Trisha e tutti gli altri...»
«Non dirmi che è il destino perché non
ci credo»
«...è un miracolo»
«Neanche nei miracoli credo, altrimenti io e Al non staremo
qui ora!»
«No ma siete ancora insieme» interloquì
Noah accarezzandogli la guancia.
Ed tentenno per un istante, ma poi chiuse gli occhi sorridendo a sua
volta e si alzò dal tavolo «Va bene io vado a
dormire. Gute Nacht¹»
«Penso che ultimamente Ed si stia comportando in modo
strano»
«Tu dici Al? In effetti non mi aveva mai fatto una domanda
simile...»
«Dev'essergli successo qualcosa sicuramente. E poi
è sempre stranamente felice»
«Sarà il periodo adolescenziale» fece
spallucce Hohenheim non capendo cosa volesse dire il figlio.
«Io penso che sia solo innamorato» si intromise di
nuovo Noah guardando divertita la facce di padre e figlio.
«Innamorato?!»
«Non vi pare che sia un po troppo
felice?»
«Ma è quello che abbiamo appena detto»
sbottò il minore degli Elric.
«Si ma io vi ho dato la risposta – naturalmente
è solo un ipotesi!-»
«Edward innamorato???» Hohenheim si alzò
di scatto dalla sedia e zompettò fino alla porta sprizzando
felicità da tutti i pori «Finalmente quel ragazzo
ha messo la testa a posto. Avevo iniziato a credere che fosse
omosessuale ahahah che stupidaggini. Mio figlio si è
innamorato che bello» e detto questo si chiuse la porta alle
spalle.
Al e Noah rimasero stupiti ad osservare lo spettacolino idiota dato dal
padre del primo.
Un attimo dopo la porta si riaprì e comparve di nuovo l'uomo
in questione «Mi sono scordato di dirti Al: trovatela anche
tu la ragazza» e sparì proprio come era apparso.
«Ma che gli è preso»
«Non lo so. Però sarebbe proprio bello se il
fratellone si fosse innamorato davvero»
«Già»
Ad un tratto il castano si girò a guardare attento la mora
«Sai anche dirmi di chi si tratta?» chiese poi
sospettoso.
«No. Però se vuoi posso scoprirlo»
alzò lei una mano alludendo ai suoi
“poteri”.
«No no grazie! Non voglio invadere la privacy del
fratellone»
«Se lo dici tu...uff ero curiosa»
mormorò un po delusa la mora.
«Se e quando vorrà, ce lo
dirà lui stesso»
«Si lo penso anche io. Ora pero vado anche io a dormire,
Nacht Al»
«Gute Nacht Noah»
♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
¹Buona Notte
Evviva sono riuscita a ri-finire
questo capitolo!!
Eh già questo è tato scritto una seconda volta,
l'altro l'ho perso chissà come =~=. Comunque mi è
stato abbastanza semplice scriverlo anche perché dovevo
attenermi ai vari capitoli (si precedenti, sia futuri) e poi avevo
fatto anche le anticipazioni quindi mi sono ritrovata pure il titolo
del capitolo già pronti XD.
Tornando alla storia, la scena del bacio X3 questa era l'unica cosa che
ricordavo bene! Ma qesto è anche il primo capitolo in cui
non compare Winry...mmm...l'avranno messa al rogo? XD No naturalmente!
Perché servirà nel prossimo capitolo dove la
ituazione si movimenterà un bel po e ci saranno dei gran
casini XD.
Ma ora le anticipazioni! (Come vedete solo utili ai lettori e agli
scrittori)
NEXT
#05
Ich habe noch
Verrückte Träume
(ho ancora sciocchi
sogni)
«Ed
questo è un appuntamento...?» sussurrò
ad un
tratto speranzosa e un po rossa.
Mmm di chi si tratterà
mai? Chi avrà fatto quella battuta? Buahahahahah
+__+
Ora però vorrei fare una precisazione sul capitolo
precedente. Sia Roy
Mustung sei uno gnocco che
Crazyforever
hanno sollevato la
questione "AlterRoy"
Sappiate che (come Crazyforever
ha detto nella recensione) Roy Becker esiste davvero! L'abbiamo
conosciuto all'Hard Rock...diciamo che
è un tributo a quel gran narcisista (proprio come il
Colonnello!) che
lavorava li XD.
Ringrazio:
Liris
Sally_
Roy
Mustung sei uno gnocco
Crazyforever
valerya90
inuyasha94
eLiSeTtA
Aki_
mua
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Capitolo 5 *** ho ancora sciocchi sogni ***
#05
Ich habe noch
Verrückte Träume
Se ora lasciassi la mia
mano,
probabilmente mi
sentirei perso nei meandri oscuri della mia tristezza...
L'unica cosa che voglio
è stringerti il più possibile...
...come non ho potuto
fare con la persona che amavo...
La mattina dopo il sole splendeva alto in cielo illuminando la
città già dalle prime ore dall'alba.
Edward e Winry camminavano assieme tra i corridoi
dell'università, già affollati, parlando del
più e del meno.
«Ed ti vedo particolarmente felice oggi, cos'è
successo?»
«...niente di che» mormorò imbarazzato.
La ragazza iniziò a dargli dei colpetti col gomito
guardandolo di sottecchi «Dai cosa mi nascondi? Alla tua cara
amichetta puoi dire tutto...»
«Ehm»
«Non è per caso che ti sei innamorato?»
l'Elric maggiore la guardò sbigottito, imporporato come non
mai, poi gli occhi si ridussero a due fessure.
«Cosa te lo farebbe pensare un fatto simile?»
chiese cercando di mantenere un tono fermo.
Ma come diavolo fanno
tutti a capirlo? È così evidente?
«Veramente mi sono buttata, è stata la prima cosa
che mi è venuta in mente» adesso il
turno di arrossire fu il suo.
Allora non è
così perspicace...soprattutto se paragonata all'altra Winry.
Meno male....
«Ah allora ti sbagli di grosso!» disse tirando un
sospiro di sollievo.
La ragazza non rispose, si limitò solo ad abbassare poi lo
sguardo.
«Piuttosto in questi giorni ti fai vedere poco in
giro» iniziò Ed per cambiare discorso.
«Eh già» rispose lei raggiante
«Da poco ho iniziato a lavorare in un bar in cento, per
questo sono molto occupata»
Che cambio di umore!
Il biondo rivolse lo sguardo fuori la finestra prestando poca
attenzione a quello che diceva l'amica. Ripensava al giorno prima...
A quell'intenso bacio.
Alle migliaia di sensazioni che aveva provato in un solo colpo...
...e quegli occhi pece che lo guardavano sempre con dolcezza, ma velati
da un pizzico di nostalgia – o almeno questo gli era
sembrato-.
Vorrei che stessimo
sempre insieme.
Improvvisamente gli ritornò in mente la figura di Roy.
Del Roy che aveva lasciato dall'altra parte del Portale.
Del Colonnello bastardo.
Di quella persona che lo guardava sempre con un'espressione maliziosa e
con quel sorrisetto da quattro soldi che gli avrebbe strappato
volentieri dalla faccia.
“Fullmetal...”
Ed ecco che ricominciava...quelle stupide visioni.
È troppo
tardi ormai...ci siamo già detti addio...
E questo lo so...
...lo so da molto tempo
ormai...
Si ritrovò a sospirare rivolgendo di nuovo lo sguardo
davanti a se chinando un po la testa di lato con fare scocciato, ma
presto fu riportato alla realtà da una vocetta un po
stridula che sembrava volergli perforare i timpani.
«Ed!» la ragazza gli si parò davanti per
richiamare la sua attenzione «Allora?»
«Allora che?»
«Ti va di venire oggi pomeriggio al bar dove lavoro? Te
l'avrò ripetuto almeno un milione di volte!»
«D'accordo» sbottò poi riprendendo a
camminare lentamente.
«Allora alle 18» Winry lo guardava con occhi
illuminati.
«Va bene, ora vado. Ci vediamo oggi» Edward fece
per andarsene quando si sentì tirare per la manica del
cappotto.
«Ed questo è un appuntamento...?»
sussurrò ad un tratto speranzosa e un po rossa.
«Si, ci siamo dati appuntamento a oggi» rispose
scrollando le spalle, non capendo a cosa volesse arrivare l'altra.
«Oh che bello!!!! Grazie» non finì la
frase che era già corsa nella sua aula esultante.
«Ma che le è preso?» continuava a
guardarla un po stranito allontanarsi
Le donne sono proprio
strane a volte.
«Maesssss ti prego aiutami» Roy si
attaccò al collo dell'amico con i lacrimoni agli occhi.
Roy e Maes erano seduti al bancone di una birreria discutendo
dell'ennesimo problema...o per meglio dire conflitto amoroso che il
primo aveva riportato.
Hughes sospirò.
C'era da aspettarselo, ormai ci era abituato a discorsi del genere con
l'amico.
Era diventato un fatto quotidiano quasi.
«Ti sei messo di nuovo nei casini suppongo»
sbottò atono l'altro.
«Ma questa volta sono davvero nei guai!!»
«Roy, mio caro, tu sei sempre nei guai» lo corresse
voltandosi di lato pur di non vedere l'espressione idiota del moro
«...e datti un po di contegno, la gente ci guarda»
continuò imbarazzato.
«Maesss» ritentò piagnucolando.
«Non è una novità che fai cazzate.
Allora cosa hai aggiunto alla tua collezione questa volta?»
«Questa volta è diverso! Non l'ho fatto
apposta...io...» iniziò nervoso con il boccale di
birra tra le mani «...io...»
«Tu?» lo incitò Hughes guardandolo con
la coda dell'occhio.
«...l'ho baciato....» sussurrò con un
filo di voce guardando il vuoto avanti a se.
L'uomo con gli occhiali si affogò quasi con la birra e lo
guardò a bocca aperta, ripresosi dopo un po fece
un lungo sospiro e chiuse gli occhi.
«Sei proprio nella merda» tese una mano verso il
suo boccale ricominciando a bere «Cosa hai intenzione di
fare?»
«Lo so...e secondo te perché sono venuto da
te?» ammise con tono drammatico.
«Io te l'avevo detto di lasciare stare, ma figuriamoci se qualcuno si
degnasse di ascoltarmi»
L'altro non lo rispose prendendo a sorseggiare dal suo boccale.
«È così importante?» Maes
sospirò nuovamente rassegnato.
«Indispensabile!» affermò con tono
deciso guardandolo con occhi fiammeggianti.
«Allora ti consiglio di parlarci e chiarire ogni cosa. Devi
spiegargli come stanno le veramente cose»
«Cosa? Mi chiedi l'impossibile» iniziò
andando nel panico rotolandosi sul bancone «Io non posso, non
l'ho mai detto a nessuno...e poi non saprei come dirglielo»
L'amico gli mise una mano sulla spalla per infondergli coraggio
«Se non sbaglio per amore si dovrebbe fare questo ed
altro»
Roy lo guardò con occhi sgranati.
Da quando non amava qualcuno sinceramente?
Chi lo sa quanto era passato...
Fatto sta che da quando lui
non c'era più, il suo cuore non era riuscito più
ad accogliere nessun'altro.
«Dai questa sera preparati di tutto punto perché
avrai una bella sorpresa» Maes si alzò lasciando i
soldi sul bancone e iniziò ad incamminarsi per le gelide
strade di Monaco seguito a ruota dall'amico.
Se non ci fosse stato lui a guidarlo Roy sarebbe stato praticamente
fritto.
Erano le 18 in punto e Edward si era accomodato ad uno dei tavolini del
bar in cui lavorava Winry, la quale aveva insistito ad offrirgli un
gelato.
«Allora come ti sembra questo posto?»
«Davvero molto accogliente» decretò
questo tra una cucchiaiata e l'altra.
«Sono felice che ti piaccia» lei lo
guardò mentre mangiava.
Squadrava ogni suo lineamento, beandosi della perfezione di cui era
dotato il suo amico.
“Devo
dirglielo ad ogni costo! Forza, animo e coraggio Winry!”
«Ed...devo dirti una cosa...» la ragazza
abbassò lo sguardo, rossa in volto, sicura che se avesse
visto la sua espressione non avrebbe continuato oltre.
«Dimmi Win» Edward posò il cucchiaino
nella coppetta «È successo qualcosa?»
«No no non ti preoccupare» cercò di
tranquillizzarlo «Solo che è una questione molto
importante...riservata» soffiò poi.
Il biondino la guardava incitandola con lo sguardo a parlare.
«Ecco...io...» “Forza
Winry! Ce la devi fare!!! Vuoi o non vuoi Ed tutto per te?”
Spinta dalla sua coscienza la ragazza fece per parlare, ma una voce la
richiamò.
«WINRY!! VIENI A PORTARE QUESTE COSE AL TAVOLO IN
FONDO»
“Dannata
vecchiaccia”
«Scusami Ed, torno subito» detto questo si
alzò dal tavolo.
Edward intanto continuava a guardare Winry ripensando alla sua amica
lasciata nell'altro mondo.
Socchiuse gli occhi appoggiandosi allo schienale della sedia,
e poco dopo la bionda si sedette di nuovo di fronte a lui.
«Allora a cosa eravamo rimasti?»
L'altro riaprì gli occhi lentamente «Mi stavi
dicendo qualcosa di importante»
«Ah si...allora» Winry iniziò a muovere
le mani nervosamente «io ti a...»
Ma non riusci a terminare la frase
«AHH! Com'è tardi sono già le
18.40» la ragazza guardò spaesata l'amico che
continuò a parlare «Scusa ma tra poco ho un
impegno importantissimo e sono già in ritardo. Me la dirai
domani questa cosa ok?»
Detto questo Edward giuzzò via lasciando l'altra
immobilizzata ancora seduta.
«C...coooosa???» dopo un po di tempo si
alzò come risvegliata «NON PUOI MOLLARMI
COSÌ! COS'HAI DA FARE DI PIÙ IMPORTENTE???
ED!!!!»
Ma il ragazzo non c'era più già da un pezzo.
“Edward Elric
appena ti avrò tra le mie grinfie giuro che diventerai il
mio fidanzato,a qualunque costo. Così ci sposeremo e avremo
un esercito di marmocchi buahahahah. Parola di Winry
Wienecke!”
Intanto per strada Edward aveva preso a correre come un forsennato pur
di non fare tardi all'appuntamento.
Hughes quel pomeriggio lo aveva cercato in lungo e in largo per la
città dicendogli che la sera stessa avrebbe dovuto recarsi a
casa di Roy. Naturalmente tutto questo gli pareva un po sospetto, ma
era una proposta troppo allettante per lasciarsela sfuggire.
Aspettami Roy, sto
arrivando...
♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
Scusate il ritardo!! Me si era
dimenticata proprio di aggiornare X3.
Come vi è sembrato questo capitolo? Uhuhuh adesso si
chiarisce anche quello che ha in mente Winry XD...ma Roy sa cosa vuole?
Chi lo sa ù.ù.
Ahhh quella scema della mai amica ha commentato col mio nick! Che
figura T__T Gattaccio
sappi che cambierò password sia qui che su msn!!!
>o<
Uff
ormai sono andati quasi tutti in vacnza T__T e io sono costretta qui,
sotto il sole cocente a Napoli, a rigirarmi i pollici =__=...per questo
mi darò alla pazza gioia in qualche modo e la ficcola credo
che se ne
andrà in letargo per un po (proprio come l'altra che dorme
già da
Luglio XD).
Adesso il tempo di attesa dipende dai vostri commenti: più
saranno e prima arriverà il prossimo capitolo mwahahahah +__+
....e dal prossimo capitolo si piange solo...°A° come
si vede che questi capitoli li ho scritti in inverno, frustrada dalla
scuola e dalle divise -.-
NEXT
#06
bilde
dir nur nichts ein
(non
farti illusioni)
«Edward...»
tentò cercando di afferrare la sua mano, ma egli si
scansò.
«Io
mi sento...schifato» il biondinò con uno scatto
fulmineo
si alzò dalla sedia e guardò con sguardo di
fuoco,
anche se velato dalle lacrime, Roy «Sia fisicamente...che
moralmente» e detto questo schizzò via con la
stessa
velocità con cui era uscito dal bar poche ore prima.
Ringrazio:
Roy Mustung sei uno gnocco:
un parente di Roy? XD Gnooo risposta sbagliata!! Glassie dei
complimenti *w*.
Ah se non mi sbaglio una volta, nella tua fic Riders, mi hai
chiesto se sarei andata al Lucca comix. Purtroppo fin li non ci posso
andare al limite vado solo al Comicon e al Gamecon >__>.
Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo ^^
eLiSeTtA:
cti sei
preparata al colpo? XD Colei che ha nomitato quella frase
è...
Hoho per ora non si è acorto di nulla X3 ma come la
prenderà se scoprirà qualcosa?
Sally_: Piaciuto tanto il vecchio
Hoho? XD Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo^^
valerya90:
Tata ciau! La risposta
sul Roy la sai ora XD sisi esiste hihi...ma tu mi luinghi troppo con i
commeti *///*. Ah dimmi com'è Barcellona? Baciotti baciotti
^*^
Aki_: Si lo so,
scusa per gli inconvenienti -///- ma quel capitolo l'ho scritto
abbastanza in fretta perché quello che avrei dovuto postare
si è perso, e quindi se avrei sontinato a scrivere
chissà quando avrei aggiornato. Chiedo venia (_ _).
Si lo so è un po triste XD, ma per la verità non
lo sa neancheEd di chi sia innamorato!
Crazyforever:
o dovrei dire l'altra
me? Beh la ramanzina te l'ho già fatta quando mi sono venuta
a riprendere in computer...ma perché non ho cancellato
MessengerPass dal pc? Ti sei fregata tutte le mie password!!!!
>__< Ti ho già detto che le ho
cambiate? XD Idiot! °M°
Liris: Gnoo il cataclisma è
troppo poco!! Quella non si toglierà mai da torno
°A°...cosa si fa? Neanche con la caccia alle streghe si
concluderà qualcosa!! Hai idee? XD
Detto passo e chiudo gente, alla prossima XD Auf Wiedersehn!!!
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Capitolo 6 *** non farti illusioni ***
#6
bilde dir nur nicht
ein
Quel pomeriggio corsi a
perdifiato tra le strade di Monaco pur di raggiungere il più
presto possibile quell'abitazione.
Mi ritrovai a rincorrere
quell'amore profondo che provavo per lui...
Non appena lo vidi mi
fiondai tra le sue braccia e lo strinsi forte,
come se da un momento
all'altro potesse svanire per sempre.
Non so se amassi quella
persona per quello che era o perché mi ricordava Roy,
So però che
ero felice.
Ma questa era vera
felicità...
...o pura illusione?...
Erano le 19 in punto e il campanello suonò.
Roy si affrettò ad andare ad aprire alla porta e quando lo
vide ne rimase estasiato, mai aveva visto tanta bellezza risiedere in
una persona.
Sull'uscio vi era Ed ancora un po affaticato dalla corsa ma sorridente,
un sorriso divino secondo il moro.
«Ti stavo aspettando»
«Non appena Hughes mi ha detto questo mi sono fiondato
qui» rispose il biondino affondandosi nel petto dell'altro.
«Allora entra»
«Aspetta ma posso sapere come conosci il signor
Hughes?»
«Ci conosciamo da quando eravamo piccoli»
Allora non tutto
è diverso rispetto all'altro mondo...
Roy dopo aver ricambiato l'abbraccio, lo prese per una mano e lo
condusse in cucina dove aveva apparecchiato la tavola elegantemente.
«Cos'è?»
«Non si vede? Volevo fare una cenetta a lume di
candela»
Edward era sbigottito. Mai avrebbe pensato ad una cosa simile.
Un invito a cena...proprio come una coppietta felice.
Questa è la
sera più bella di tutte...
«Ma potevi avvertirmi prima! Non sono vestito adatto
all'occasione»
«Sei perfetto così»
...ma non farti
illusioni.
Il minore, alla vista di tanta dolcezza, non poté che
arrossire, facendo sorridere l'altro.
Una volta seduti a tavola ne l'uno ne l'altro sapevano che dire, Roy
era nervoso perché non sapeva come iniziare il suo discorso
e Edward...beh lui era sempre nervoso in compagnia dell'altro.
Ed
dici qualcosa altrimenti farai la figura dell'idiota!
E cosa posso dire?
Chiedigli
per esempio chi diavolo è quel ragazzo identico a te.
Ma non entro in un campo
troppo personale?
Guarda che sei tu che vai a
ficcanasare in giro mentre lui non è con te!
Dettagli...
E allora prendi fiato e
inizia a parlare! Chissà che frulla in testa a Roy...
D'accordo..aspetta! Ma
perché parlo da solo adesso? Non voglio uscire fuori di
senno!
«Allora...iniziamo il discorso...?» chiese un po
indeciso l'Elric maggiore.
«Ah! Si» il tono del moro sembrava un po indeciso
«...allora inizio io»
«Va bene»
«Senti vorrei pararti di ieri. Ti ho baciato» sulla
faccia del minore si dipinse un espressione di stupore, così
Roy continuò a parlare «Ma questo lo sai anche tu,
perché eri insieme a me» era nel panico, si vedeva
a chilometri di distanza.
«Ahahah si c'ero anche io» Edward per drammatizzare
iniziò a sorridere, facendo si che l'altro si sentisse meno
teso.
«Bene...ecco ti volevo dire che è stato un
errore...» abbassò lo sguardo pur di non
specchiarsi nelle sue iridi dorate.
«In che senso?» soggiunse con un fil di voce l'ex
Fullmetal.
«Devi sapere che io ho già una ragazza
ma....» “Sono
proprio un verme”.
Le parole gli morirono in gola e la sua voce fu sovrastata da un'altra
un po tremolante.
Edward aveva abbassato la testa, e i biondi ciuffi ribelli gli andarono
a coprire il volto, non permettendo all'altro di vedere la sua
espressione.
«I-io...»
«Edward...» tentò cercando di afferrare
la sua mano, ma egli si scansò.
«Io mi sento...schifato» il biondinò con
uno scatto fulmineo si alzò dalla sedia e guardò
con sguardo di fuoco, anche se velato dalle lacrime, Roy «Sia
fisicamente...che moralmente» e detto questo
schizzò via con la stessa velocità con cui era
uscito dal bar poche ore prima.
Dal canto suo il maggiore, sapeva di aver sbagliato profondamente, ma
si sentiva in dovere di rincorrerlo...anche perché non aveva
finito il suo discorso e dovevano chiarire.
Uscì di casa senza neanche indossare il cappotto.
Quello che aveva in quel momento in testa era solo ritrovare Ed e
spiegargli come stavano realmente le cose. Ma appena sceso in strada
quello che vide fu solo una gran folla che camminava per le strade
principali.
“Dannazione!
Non doveva andare a finire così”
E così iniziò a correre verso mete ignote.
Dopo aver raggiunto il centro pensò che forse il ragazzo
potesse essere tornato a casa, e così mentre cercava di
ricordare l'indirizzo che gli aveva dato Maes, si ritrovò
davanti un bar gremito di gente, e specialmente giovani.
“Chissà,
forse si è rintanato qui”
Decise allora di tentare e entrò nel locale per controllare,
ma niente.
Appena si voltò per uscire uno sguardo blu oltremare si
posò su di lui.
«Roy» una voce familiare pronunciò il
suo nome.
Lui si voltò e la guardò avvicinandosi di poco
«Winry...?»
«Che ci fai qui?» la ragazza gli si
buttò in petto iniziando a stringerlo forte «Mi
sei mancato molto»
«Anche tu» mormorò abbracciandola, ma
poi tenendola sempre stretta a se continuò sussurrando
«Io non ti amo più»
L'altra sorrise e chiuse gli occhi stringendosi di più al
petto dell'altro «Per chi mi hai persa? Anche io non ti amo
più, è finito tutto lo so. Io non vivo
rimembrando sempre il passato»
Roy sgranò gli occhi.
Quelle parole lo avevano colpito.
Era tutto il suo opposto. Lui viveva proprio facendosi forza dai suoi
ricordi.
«Anche tu dovresti farlo» alzò lo
sguardo verso l'uomo «Vedrai che così non ti
tormenterai più»
«Forse hai ragione. Ora però devo andare»
«Aspetta» Winry lo trattenne dalla manica
staccandosi dall'abbraccio «Ti chiedo solo un ultimo bacio
d'addio» chiese speranzosa.
Roy la guardò per un po e alla fine decise di acconsentire
alla richiesta della ragazza.
Gli sembrava una richiesta innocua dopotutto.
E si sa, le cose brutte ti colpiscono quando meno te
l'aspetti...
Le sue labbra si posarono su quelle di Winry, ma proprio in quel
momento arrivò l'ultima persona che avrebbe dovuto vederli.
«Winry!»
Edward era immobile davanti a loro, con gli occhi sgranati e il respiro
mozzato.
Non credeva a quello che aveva davanti agli occhi: Winry e Roy si erano
appena baciati.
Non voleva crederci.
Anche Winry mi ha
tradito...
«Ed» la ragazza si allontanò da Roy
«Che ci fai qui?»
Si preoccupò subito vedendo il ragazzo scosso “Forse è
geloso”
«Aspetta, posso spiegarti» ritentò
vedendo che li guardava con astio, rivolse una fugace occhiata anche al
moro ma anche lui sembrava non voler staccare un attimo gli occhi da
Edward.
"È come se si
conoscessero da sempre..."
Il biondino però non le lasciò il tempo di
parlare che prese di nuovo a correre, questa volta verso casa sua,
almeno era sicuro che non avrebbe più rivisto nessuno dei
due.
«ED! FERMATI!» Winry era uscita in strada per
fermare l'amico, ma era già scappato. Non poteva
rincorrerlo, avrebbe dovuto prima finire il suo turno...ci avrebbe
parlato prima di rincasare.
Rientrò scoraggiata e si avvicinò all'uomo ancora
immobile, con lo sguardo basso, che mormorò deciso
«Devo andare da lui»
«Non se ne parla nemmeno! La colpa è
mia» la biondina sembrava stesse per piangere, ma
una lacrima non le solcò il volto, strinse i pugni e con
voce ferma continuò «Andrò io da lui,
dobbiamo parlare. Cosa è successo non lo so, e non so
neanche che rapporto abbiate...però mi sento in dovere di
scusarmi con lui, e tu saresti solo d'intralcio» e detto
questo si allontanò per tornare a lavorare .
Roy ancora non riusciva a capacitarsi di quello che era successo.
«Tornatene a casa» sospirò ad un certo
punto Winry mentre portava delle ordinazioni ad un tavolo.
Non se lo fece ripetere due volte, benché volesse cvedere
Edward non aveva la minima voglia di peggiorare la situazione, per
questo avrebbe aspettato un po.
Mentre camminava per strada gli tornarono in mente le parole di Winry.
«Io non vivo
rimembrando sempre il passato»
«La colpa
è mia»
«Andrò
io da lui, dobbiamo parlare...mi sento in dovere di scusarmi con lui, e
tu saresti solo d'intralcio»
Quelle parole continuavano a rimbombargli nella testa senza dargli
tregua.
Si faceva schifo da solo, perfino una ragazza era più forte
di lui.
Lui che non aveva mai temuto niente, che aveva visto e affrontato le
cose più disparate, si faceva battere anche da una ragazzina.
Com'era caduto in basso.
Ma non poteva continuare così! Doveva farsi forza proprio
come diceva Winry.
«Ho deciso, domani andrò da Edward»
I sogni che ho afferrato
tendendo la mano...
...si sgretolano
silenziosamente, come un castello di sabbia.
Resto qui, senza
muovermi, al bivio dove ci siamo separati.
Dove mi hai lasciato il
tuo sorriso...
...Prima che tu
sparissi...¹
¹tratto dalla canzone "Lost Heaven" degli Arc en
Ciel (glassie ely per avermi corretto XD nella fretta non me ne ero
accorta)
Allora vi è mancata
questa fic? Per la verità questo aggiornamento avrei dovuto
farlo tra un paio di settimane, perchè giovedì
sarei dovuta partire, ma siccome è tutto saltato a causa di
un matrimonio sulla spiaggia (che palle ste feste -.-) eccomi qui, con
le valigge mezze piene e i libri a portata di mano...pronta per
iniziare a fare tutti i compiti arretrati...
Torniamo a noi...come vi è sembrato questo capitolo? Did you
like it? XD
Mwahahahah +__+ basratdaggine acutaaaa l'avevo detto che qualcosa
sarebbe successo...ma aimè l'altra volta ho detto che si
avrebbè pianto e i pianti verranno! Ma non per la tristrzza
dei capitoli...ma perché tutti tutti versano lacrime X3 ok
basta!
Quando ho rispolverato il capiolo non ricordavo proprio di aver
scritto ste cose °__°...poi ci sarebbe
qualcosa da dire sul prossimo, per la verità
quello sarebbe dovuto venire attaccato a questo o a quello che dovrebbe
essere l'ottavo, perché è un po più
corto ed è una sorta di capitolo di transizione.
Quindi penso che dopo il prossimo ci sarà un altro
aggiornamento veloce.
Comunque ecco a voi le anticipazioni e subito dopo i ringraziamenti
(anche questa volta veloci perché devo correre a studiare)
NEXT
#07
Tränen im Paradies
(lacrime in paradiso)
«Credo
che si sia intristito vedendomi con un altro uomo»
“Allora
è vero che il fratellone era innamorato...ma se non
è Winry, chi sarà allora?!”
«Spero
solo che non mi odi»
RINGRAZIO:
Roy
Mustung sei uno gnocco
Crazyforever
Sally_
Aki_
beautiful_disaster
Liris
mua
valerya90
eLiSeTtA
(eh non avevo scordqato i ringraziamenti XD)
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Capitolo 7 *** lacrime in paradiso ***
#07
Tränen im
Paradies
La sua faccia non
mostrava mai quello che provava,
sarei rimasto a
contemplarla per ore e ore.
Ho pensato spesso che
qualche giorno sarebbe accaduto.
Ti ho sempre guardato,
scrutato da lotano, come per ammonire me stesso
che, presto, qualcosa
sarrebbe successa...
...Colonnello...
Era finalmente arrivato a casa, stava salendo le scale del condominio a
testa bassa.
Gli occhi un po gonfi e le guance rigate da calde lacrime che non
volevano smettere di scendere.
Il negozio di fiori di Glacier era già chiuso, probabilmente
era tardi, ma più di tanto non gli interessava. Non gli
importava neanche se Al fosse preoccupato.
Tutto quello che voleva in quel momento era solo potersi sfogare.
Sei uno stupido.
Si fermò sull'ultima rampa di scale notando una figura che
camminava felicemente sul pianerottolo, coperta quasi completamente da
uno splendido fascio di fiori, e cercò di capire chi fosse
ma era quasi impossibile.
«Ciao Edward» era Trisha che ora si era avvicinata
a lui, lo guardava dall'alto in basso ancora sorridente
«Guarda cosa mi ha regalato tuo padre, non è un
tesoro?» gli disse mostrandogli i fiori.
Questo però si limitò solo a mormorare qualcosa e
abbassare la testa.
La donna, notando il comportamento del giovane, si fece subito seria e
lo guardò comprensiva «È successo
qualcosa?»
Ma ancora non ottenne risposta.
Trisha lo affiancò ed aprì la porta di casa sua
«Su entra» gli sorrise e lo prese per mano.
Dopo aver sistemato i fiori in un vaso si sedette accanto al biondo,
che intanto aveva preso posto sul divano e continuava a guardare
davanti a se con sguardo assente.
«Allora mi dici cos'è successo?»
Ancora niente, l'altro si limitò soltanto a stringere i
pugni come se volesse farsi male.
Lei però continuò a parlare rivolgendo
però lo sguardo davanti a se «Guada che mi sono
accorta di una certa diffidenza nei miei confronti già dal
primo momento che ci siamo conosciuti, questo è successo
ache con tuo fratello. Però lui a differenza di te si
è subito abituato» si sistemò un po
meglio e lo guardò con la coda dell'occhio «Sia
tuo padre che Alphonse mi ripetono spesso che sono simile a vostra
madre. Non dico che voglio rimpiazzarla, però vorrei solo
aiutarvi e darvi un po di affetto...dopotutto anche io sono
mamma» concluse poggiando una mano sul ginocchi del minore.
Improvvisamente si sentì stretta da qualcuno, la bionda
chioma tenuta da una coda le ricadeva sparpagliata sul petto e qualcosa
di umido le bagnava le spalle.
Finalmente aveva deciso di liberarsi.
Mille e più emozioni vorticavano nella mente del giovane.
«Ti sei innamorato, non è vero?» chiese
lei accarezzandogli dolcemente i capelli.
«Io» rispose tra un singhiozzo e l'altro
«non so...se lo amo o no...»
«Se non lo amassi non staresti qui a piangere»
rispose affondando il viso sulla sua spalla, continuando a stringerlo
forte e consolarlo, rassicurandolo con parole intrise di puro amore.
Questa è la
prima volta che mi sento più vicino a te, mamma, dopo anni e
anni che ho provato a rincorrere quello stupido desiderio di averti con
me...
Rimasero in quella posizione per molto.
La donna ad un certo punto parlò di nuovo, facendo destare
il ragazzo ormai quasi assopito «Alphonse si starà
preoccupando» gli sussurrò all'orecchio
«Va da lui»
Edward si sciolse dall'abbraccio e si asciugò le lacrime con
la manica della maglia, si diresse verso l'entrata.
«Grazie mille Trisha»
«E di cosa scusa?»
«Per avermi ascoltato, non avrei voluto disturbarti»
«Non dirlo neanche per scherzo! Sai che per te e Alphonse
farei questo ed altro, ormai vi vedo come dei figli»
Il biondo sorrise un ultima volta e poi uscì.
Una volta a casa salutò il fratello e Noah, stranamente
felici e per niente preoccupati.
Cosa avranno mai da
ridere tanto quei due proprio non lo so. Basta solo che non mi diano
fastidio, sono proprio irritanti a volte.
Li sorpassò svelto e si chiuse in camera sua dicendo che non
voleva vedere gente per nessuna ragione al mondo.
«Che gli sarà successo? Sembrava
depresso»
«Avrà fatto un buco nell'acqua» rispose
la zingara come se sapesse già tutta la dinamica degli
eventi.
«A volte mi fai paura...sai un po troppe cose» Al
inarcò un sopracciglio studiandola.
«Sarà l'istinto femminile»
Ormai erano le undici passate e Edward stava ancora rimuginando su
quello che era successo quella sera.
Era steso sul letto con le braccia conserte dietro la testa e guardava
il soffitto pensieroso.
Stupido, stupido, sono
uno stupido! Mi sono solo illuso cadendo nella sua rete infernale.
Magari lui stava solo giocando o voleva provare come poteva essere
baciare un uomo. E io naturalmente ci sono cascato.
Alla fine avevi ragione
tu, Roy, cosa farò adesso?
Intanto nell'altra stanza la quiete fu interrotta dal suono del
campanello, e subito l'Elric minore si precipitò alla porta
chiedendosi
chi fosse a quell'ora.
Una ragazza con il respiro affannato stava immobile sull'ingresso.
«Winry, che ci fai qui?» chiese subito lui
allarmato.
«Io...non volevo...» la biondina si
gettò tra le sue braccia ancora ansimante «Non
l'ho fatto a posta...mi dispiace»
«Winry calmati e spiegami cos'è
successo» Alphonse la condusse in cucina e le mise davanti
una tazza di the.
«Sono
venuta il prima possibile...Ed...» sussurrò
flebilmente «...è colpa
mia. Mi ha vista mentre mi baciavo col mio ex ed è scappato
via
piangendo»
Il castano poggiò una mano su quella dell'amica seguendo
attentamente le sue parole.
«Credo che si sia intristito vedendomi con un altro
uomo»
“Allora
è vero che il fratellone era innamorato...ma se non
è Winry, chi sarà allora?!”
«Spero solo che non mi odi»
Era sincera.
Ormai
il mattino era alle porte: quella notte non aveva fatto altro che
girovagare per la città, facendo come ogni volta che aveva
bisogno di
schiarirsi le idee.
Aveva girato Monaco in lungo e in largo, quando
decise di alzarsi dal bordo della fontana sulla quale era rimasto
seduto per ore.
Il sole ormai si era levato, dovevano essere più o meno le 8.
In breve si ritrovò difronte un palazzo.
Roy guardava l'edificio davanti se con determinazione.
E niente e nessuno l'avrebbe fermato.
Ormai la sua decisione l'aveva presa.
***
La luna piena brillava
alta in cielo specchiandosi in quei profondi occhi onice che scrutavano
attentamente la piazza d'armi del Quartier Generale.
Se ne stava da un po di
tempo, il Colonnello, ad ammirare il paesaggio dando le spalle alla
figura seduta sul divanetto, poco dietro di lui.
«Non
è da tutti i giorni ricevere una tua visita, specialmente a
quest'ora, Acciaio»
Il biondo
sussultò udendo quella voce che lo riscosse dai pensieri
«Ringrazi Alphonse allora, perché mi ha costretto
lui a venire qui» rispose poi acido.
«Uhm?»
Roy si voltò
posando finalmente l'attenzione su Edward.
«Lo conosco
quello sguardo Taisa» iniziò il minore
accavallando una gamba sull'altra «Andiamo lo dica, cosa si
tiene dentro? Cos'è devo farle un quiz per sapere?»
«Penso di
si» replicò prendendosi gioco di lui.
«Perché
devo essere sempre io quello che ci va di mezzo?»
sbottò scocciato.
Il moro fece un mezzo
sorriso e si sedette accanto al ragazzo «Mi chiedo se sia
giusto dirtelo...»
Il giovane alchimista
rimase però ancora immobile con la testa un po girata di
lato, gli occhi puntati a terra, Roy lo studiò con la coda
dell'occhio e continuò a bassa voce «...con che
intento ti sto guardando»
«Devo decidere
io?» rispose quest'ultimo con voce atona.
«Non vorrei
turbarti con quello che ti dirò»
Ci fu un minuto di
silenzio che per i due sembrò un eternità, poi il
biondino si decise ad aprir bocca.
«Il silenzio
è opprimente, non trova?» sospirò
piano, stringendo il pugno sul bracciolo «Dica quello che
deve deve dire. Cosa prova quando mi guarda?»
La sua voce anche se
doveva essere decisa, apparve un po indecisa e tremolante.
Mustang si accorse
subito del disagio creatosi nel suo sottoposto, ma non poté
fare a meno di continuare.
«Ebbene, io mi
sento soffocare...voglio poterti accarezzare» Edward
sgranò gli occhi continuando però a rimanere
muto, e lo sguardo basso, mentre Mustang si avvicinava sempre
più a lui sussurrandogli nell'orecchio.
«Voglio sentire il
dolce profumo della tua pelle, voglio vedere le tue espressioni
più dolci» continuò con tono sensuale
iniziando a sfilargli il guanto dalla mano d'acciaio «Voglio
sentire la tua voce»
«Hai
paura?»
Ma non gli
arrivò nessuna risposta.
Fece una breve pausa e
vide ad un tratto Ed passarsi una mano sulla fronte «Sei
disgustato ora?»
Ma ancora niente.
«Mi vedi come
un depravato vero? Un maniaco?»
Ewars si voltò verso l'altro e lo guardò negli
occhi.
«Che
grande idiota. Come potrei pensare questo di lei?» rispose
spiazzando del tutto il maggiore «Colonnello che senso
dell'umorismo che ha, la vuole smettere di prendermi in giro?
È risaputo in tutta Central City che lei è un
donnaiolo incallito, quindi come vuole che le creda?» lo
guardò accigliato.
«Mmm
è vero. Credo che ci debba dormire un po su» il
Colonnello si staccò un po dall'altro e incrociò
le braccia dietro la testa.
«E allora vada
a dormire»
«D'accordo,
andiamo a dormire Acciaio?» gli disse con sorriso ebete.
Edward lo
guardò stranito, il terrore che si impossessò di
lui crebbe mano a mano, e i brividi sulla sua schiena non gli erano per
niente d'aiuto «Cosa diavolo sta pensando?! Con andare a
dormire...intende cosa???...QUELLO?»
“Questo qui ha
frainteso tutto”
«Penso che le
mie battutine da playboy abbiano un certo effetto su di te»
sghignazzò malizioso, il moro, facendo arrossire
violentemente il Fullmetal.
«Dannato
vecchio!»
«Oh Fagiolino,
non avevi capito che scherzavo?» esplicò con tono
melodrammatico.
«Bastardo che
tu sia maledetto» sibilò Edward sentendo il suo
orgoglio cadere a pezzi.
Ma poi il Flame
Alchemist tornò subito serio «Guarda che non
voglio affatto forzarti»
«Cos...?»
le iridi dorate si posarono sull'uomo davanti a se.
«Ti
farò cadere ai miei piedi col tempo, come tutta Amestris.
È con l'astuzia che si governa, e non solo con la forza.
L'uomo è come un Centauro¹: mezzo uomo e mezza
bestia» si alzò dirigendosi di nuovo alla finestra
«deve possedere entrambe le qualità per
considerarsi un vincente»
Il biondo non capendo le
parole del suo superiore si allarmò «È
arrabbiato Colonnello?»
«No
Acciaio»
«Bene, non
vedo a cosa vuole arrivare, questo discorso è senza senso.
Allora io vado, è tardi e domani ho da fare» fece
per alzarsi ma Mustang, con scatto felino, gli si posizionò
davanti.
«Quello a cui
voglio arrivare» si specchiò nelle immense pozze
d'oro colato dell'altro sorridendo «è che prima o
poi cadrai ai miei piedi, e poi non avrai più scelta:
correrai da me»
Edward fece un mezzo
risolino «Lei è molto spiritoso Colonnello, ma non
credo che sarà così facile»
«Io penso che
sarai tu quello che si sbaglia. Non scriverai lettere d'amore, non
proferirai parole dolci» si inginocchiò davanti a
lui avvicinandosi pericolosamente «Mi chiedo proprio cosa
farai una volta capiti i tuoi sentimenti»
«Non credo che
questo le interessi»
Ma poi le calde labbra
del moro si posarono sulle sue.
Spiazzato da quel contatto improvviso, sentì tutto il suo
corpo fremere e irrigidirsi al tocco dell'altro.
«Sii sincero
Acciaio» sussurrò una volta interrotto quel
momento, dopo aver preso aria.
“Mi dispiace
Colonnello, ma io dirò sempre la verità
perché non sono opportunista come lei...”
Ad un certo punto il
biondo si risvegliò, come destato da un lungo sonno.
Sbatté
più volte le palpebre rialzandosi da terra: non lo sapeva
neanche lui come ci era finito li raggomitolato a terra, con le braccia
conserte e la testa nascosta tra le gambe.
Aprì la porta
e si fiondò fuori dall'ufficio rincorrendo l'uomo che si era
allontanato poco prima «Colonnello lei è un
bastardo!»
***
♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
¹Secondo
le idee Macchiavelliche un buon governatore non deve avere
virtù morali, come bontà d'animo, ma dev'essere
spietato quando le circostanze lo richiedono. Solo così il
Principe può governare uno Stato. (da Il Principe, capitolo 18, Il
Centauro)
Bwahahahah ci
siete riamsti male dalla piega che ha preso sta storia vero??
Specialmente nello scorso capitolo XD, che facce che avete fatto!
Ahahahaha mie care amiche il bello sta per arrivare, ma non temete, il
peggio passerà o no? Non ve lo dico X3 e come dice la mia
amica "questa si che è cazzimma" hihihi.
Che
ve ne è sembrato del flashback? Roy si è distinto
come sempre...
Comuque
sappiate che l'ultimo capitolo l'ho già scritto
°W° (ci sarà una bella sorpresa
all'interno!) ora mi mancano solo alcuni capitoli centrali (quelli
più importanti per intenderci) e... c'è un'altra
sorpresa!
Il
mio braccio destro mi ha fatto un videro su questa fic. Appena ci
riesco lo inserisco anche °v°...sapete è
pieno di spoiler (pensate che da metà trailer ci saranno
alcune battute dell'ultimo capitolo XD si capisce tutto
però!!!)
E ora
(siccome non avevo tempo) mi sento in dovere di rispondere alla
recensione di beautiful_disaster
che ha fatto una domanda molto importante: «Hughes appartiene
al partito nazista nel film, e come tale dovrebbe disprezzare (se non
arrivare a denunciare) l'omosessualità...allora
perchè aiuta Roy?»
Il
fatto è molto semplice, l'anno prima durante il Puch di
Monaco, tutti coloro che hanno partecipato a questa rivolta sono stati
imprigionati (e alcuni anche uccisi). Quindi per qualche anno
è stata vietato qualsiasi atto di manifestazione o di
pensiero di questa corrente.
Naturalmente
nel 1924 tutto filava per il meglio, ma poi l'anno dopo Hitler
è uscito di progione (Roy aveva fatto questa previsione nel
capitolo 2) non scontando tutti e 5 anni ma uno solo, e da qui iniziano
a fermentare di nuovo tutti i movimenti, fin quando non si arriva alla
dittatura vera e propria.
Hughes
si è compartato in questo modo con Roy per due motivi:
1)
È un amico, e come tale non dovrebbe tradirlo (anche se
spesso succede)
2)
Non poteva motrarsi come sostenitore del partito altrimenti la brutta
fine l'avrebbe fatta prima lui
Detto
questo passo alle anticipazioni e ai ringraziamenti.
NEXT:
#08
wohl
oder übel?
(per
forza o per amore?)
«No,
non ho sbagliato casa. Cerco Edward e so che abita qui! Me lo faccia
vedere»
«Neanche
per sogno, non voglio che lui frequenti certa gente»
«Io
ho bisogno di vederlo» replicò quasi scongiurante
senza
ascoltarlo «Perché sono innamorato di suo
figlio!»
RINGRAZIO:
Liris: se le
prime due mazzate le hanno date Roy e Winry, la terza chi la
darà?? Indovina un po XD Quando hai nominato Al ci hai
azzeccato! Naturalmente chi, altre a lui, può fare da
mediatore?
Sii i compiti li ho quasi finiti, mi manca pochissimo XD ma la scuola
inizia il 15 ^w^ un bacioneeee.
Sally_: E come
s'è dato da fare, vedi poi cosa mi combinerà XD
all'appello manca ancora qualcuno!
Roy Mustung
sei uno gnocco: Roy non l'ha proprio avuta la retta via XD, ma poi da
come si vedrà più avanti quella sua e di Winry
è una storia mooolto vecchia muahahahaha *pensieri malefici*
eLiSeTtA:
grazie cara, me lo dicono tutti che sono bastarda XD Ma quello prendilo
come bacio d'addio, ti assicuro che tra loro non c'è
più niente^^. Anche tu con i compiti eh? Mi raccomando
finiscili in tempo, e non fare come me che passa un oretta scarsa sui
libri! Fammi sapere se ti è piaciuto questo ^__^ smuakkkkk
valerya90: Sii
te lo dicevo che era peggio di Beautiful XD hai detto bene equivoco, ma
Ed lo capirà non preoccuparti ^__^...ma se si mette con
questo Roy non te lo dico °w° hihihihi, lo scoprirai
solo mooooolto più in la. Grazie comunque per i numerosi
complimenti...mi fai montare la testa *////////*
Ah sappi che la storia non arriverà mai neanche a una
sessantina di capitoli XD e con Win ho risolto (avevo già
scritto che fine faceva e non l'avevo visto XD)...un bacione ^*^
tvttb!!!
Aki_: Non
preocuparti tanto di Winry, perché non intendeva lei con la
frase «io ho
già una ragazza»...forse
si tratta di un'altra persona A__A buahahahahahah +__+ poi si
vedrà più avanti!
Crazyforever:
tu non sei degna di
risposta =__= scherzo *viva la felicità*.
Un benvenuto a:
Sloth: ma ciau cara ^^ finalmente un
tuo commento XD...siii carino quando stanno
appiccicati *w*...comunque diciamo che ti sei
rifatta un po tu la storia e il finale XD. Naturalmente io non lo
cambierò perché ce l'ho già pronto
mwahahah quindi si accettano scommesse: finale puccioso o bastardamente
triste? Rimarrete tutti col dubbio fino alla fine dei
tempi...ti saluto cara^^ fammi sapere se ti è andato a genio
il flashback!
E i preferiti:
1
- Aki_
2 - Crazyforever
3 - eLiSeTtA
4 - inuyasha94
5 - Liris
6 - valerya90
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Capitolo 8 *** per forza o per amore? ***
#08
wohl oder
übel?
Dopo quell'accaduto, pur
avendo udito le parole di Winry, mi chiusi in me stesso
serbando rancore verso
colui a cui rivolsi i miei pensieri più dolci.
Spesso si parla di
“ferite d'amore”.
Se con quel termine si
intende il dolore che provai in quel momento, allora non voglio
più amare e essere amato...
...forse è
destino che noi restassimo separati¹...
A grandi passi Roy arrivò fino all'appartamento in questione.
Dire che era calmo era come affermare che Edward fosse un gigante, si
ritrovò a sorridere a quel pensiero.
Certo che i due si assomigliavano molto, ma non erano la stessa
persona...
Il sorriso gli scomparve così come gli si era disegnato
sulle labbra.
Non doveva pensare a questo ora, aveva ben altro a cui badare.
“Prendi un bel
respiro e bussa...vedrai che tutto si risolverà per il
meglio!”
Diede dei leggeri colpi alla porta e poco dopo comparve un uomo biondo
di mezza età.
«Si chi è?» chiese con noncuranza
aprendo la porta.
Un brivido percorse la schiena del moro non appena incrociò
gli occhi dorati dell'altro.
Una vecchia conoscenza....poco gradita.
«...»
Hohenheim squadrò la persona davanti a se, studiandone i
minimi particolari, la riconobbe subito: occhi e capelli nero pece,
vestiti eleganti, un sorrisetto sempre stampato sulla faccia, che ora
lasciava il posto ad un'espressione di stupore.
«Tu sei Becker...l'amico
di Edward» sibilò ricordando l'amicizia che
quell'individuo strinse con l'altro Edward.
“Il compagno,
per la precisione” si ritrovò a
sbuffare sonoramente «Roy» sottolineò
questo acidamente. Quei due non si erano mai piaciuti molto, ma avevano
sempre dovuto sopportarsi.
«Allora cosa vuoi?» chiese infine il più
vecchio spazientito.
«Credo di aver sbagliato appartamento, signor..?»
«Elric, e lo penso anche io. Noi due non abbiamo niente da
spartire!»
“Aspetta un
momento! Ha detto Elric...proprio come Ed. Che fosse il padre?
Probabile...ma perché allora qualche anno prima condivideva
l'appartamento con l'Edward identico a suo figlio??? Forse aveva
ragione Hughes...qui c'è qualcosa che non quadra. Oddio non
ci sto capendo più niente!!!”
Hohenheim fece per chiudere la porta quando Roy la bloccò
col braccio riprendendo a parlare «No, non ho sbagliato casa.
Cerco Edward e so che abita qui! Me lo faccia vedere»
«Neanche per sogno, non voglio che lui frequenti certa
gente»
«Io ho bisogno di vederlo» replicò quasi
scongiurante senza ascoltarlo «Perché sono
innamorato di suo figlio!»
L'aveva ammesso finalmente, l'aveva detto a qualcuno all'infuori della
sua coscienza, e in quel momento si sentì soddisfatto.
Il biondo dopo un attimo di tentennamento riacquistò tutta
la sua fermezza calcando le parole«Tu non vedrai
Edward» e detto questo sbatté la porta in faccia
all'altro.
«Papà» un mormorio arrivò
alle orecchie dell'uomo ancora girato verso la porta «Chi
era?»
«Proprio nessuno» sbottò di spalle.
«Se non mi sbaglio stavi parlando di me»
Hohenheim si voltò si scatto verso il figlio con gli occhi
rossi di rabbia «È lui che ami?»
Lui come sapeva?
Un brivido percorse la schiena ritta del giovane, che di tutta risposta
abbassò lo sguardo nascondendo la faccia dietro i ciuffi
ribelli.
«Allora è come pensavo. Non lo vedrai mai
più quell'uomo» decretò autoritario
Hohenheim.
Edward rialzò subito lo sguardo posandolo sulla persona
davanti a lui, un misto di rabbia e tristezza si potevano leggere in
quelle pozze dorate, velate da lacrime che erano respinte a forza.
In quel momento si avvicinò anche Alphonse, richiamato dalla
voce alta del padre, fermandosi dietro al fratello non avendo il
coraggio di intervenire: non aveva mai visto il genitore comportarsi in
quel modo.
«Se volessi vederlo non me lo impediresti di certo tu. Come
osi venirmi a dire chi devo frequentare e chi no?» non si era
accorto che ormai aveva iniziato a urlare, e le lacrime presero a
scendere copiose rigandogli le guance.
«Io sono tuo padre!»
«Per me è come se non lo fossi: prima ci abbandoni
per anni e anni e poi vuoi venire e dettar legge? Mi dispiace ma io non
ci sto»
Hohenheim, con sguardo serio, andò in direzione del figlio
fermandosi accanto a lui senza guardarlo, prendendo la sua giacca
appoggiata sul divano «Oggi pomeriggio parto»
«Che liberazione, almeno non ti vedrò per un
po» replicò con un mezzo sorriso ad increspargli
le labbra.
«Forse non hai capito. Tu parti con me – ti vengo a
prendere oggi-» e detto questo fece dietro front per uscire
dalla casa.
Fu come se uno schiaffo avesse centrato in pieno volto Edward che, non
aspettandosi una risposta del genere, rimase senza parole.
Le gambe non gli ressero più, e si accasciò piano
a terra.
Sembrava sul punto di crollare da un momento all'altro: gli occhi, ora
vuoti e inespressivi, erano rossi dal pianto e i capelli gli ricadevano
sulla faccia come a voler nascondere quelle lacrime che non si
addicevano ad un viso così perfetto, continuava a guardare
davanti a se come impossibilitato alla parola.
Non poteva crederci.
Sarebbe dovuto partire insieme a quel bastardo, solo per colpa di un
capriccio del padre.
Ma poi lui come faceva a conoscere i suoi sentimenti?
Non li aveva rivelati neanche al diretto interessato.
Per la verità non era neanche sicuro di quello che provasse.
Però perché il padre non voleva farli vedere? Che
ci fosse qualcosa alle spalle dei due? Che si conoscessero
già?
Ad un tratto sentì qualcosa di caldo stringerlo forte, vi
riconobbe il fratello che se ne stava avvinghiato a lui con la testa
nell'incavo tra il collo e la spalla.
«Fratellone...» iniziò a voce bassa
quasi come un lamento, ma l'altro non lo rispose.
«Fratellone mi dispiace» dischiuse appena gli occhi
guardando l'esile figura del biondino, che raggomitolata com'era
sembrava ancora più piccola e indifesa.
«Guardami ti prego» continuò con tono
calmo prendendo la faccia di Ed tra le sue mani.
Poco dopo il maggiore alzo lo sguardo incontrando quello nocciola di Al
«Tu sei innamorato di Roy?» ma non ottenne risposta
perché Ed lo abbracciò di nuovo continuando a
piangere silenziosamente.
«Non preoccuparti Ed io sarò sempre con
te» iniziò a cullarlo dolcemente accarezzandogli i
morbidi capelli biondi «Se è davvero lui che ami
farò il possibile pur di vederti di nuovo felice»
«Al...» sospirò stringendosi di
più a quel caldo corpo «...grazie...»
«Ricorda che ti voglio bene. Sempre, dovunque,
comunque e costantemente»
Non ho niente di più
a cui possa sperare…
Desidero
solo…desidero solo di poter restare sempre così.
Il desiderio che tutto
questo non sparisca mai…
Desidero soltanto quel
bluebird…
…non
può essere solo un'altra illusione
irraggiungibile²...
♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
¹Con un gioco di parole Edward si riferisce sia al Roy del suo
mondo che al Roy di questo.
²Tratto dal monologo iniziale di Edward del gioco "Bluebird's
Illusion".
La bastardagine acuta persiste
°w° chi l'avrebbe detto che il caro Hoho conoscesse
già Roy? Forse si inizia un po a delineare la situazione sul
suo passato, di cui molte volte avete fatto delle ipotesi, e io
naturalmente vi rispondo sempre nella stessa maniera: aspettate...mwahahahahah
forse più che bastardaggine io la chiamerei cazzimma!!! XD
Il detto della mia amica continua a persistere.
Allora ritornando a noi vi anticipo che ho iniziato a scrivere delle
scene, e capite quando dico così X3 hihi mi
tengo sempre sul vago...
Prima di tutto in
bocca al lupo per tutti coloro che domani inizieranno la
scuola, sappiate che condivido con voi il lutto Y__Y...ma io inizio
martedi! Gna gna gna =P e quindi avrò un ultimo giorno di
libertà.
Già che ci siamo, siccome ieri ho scroccato internet dal pc
di Crazy, vi annuncio che il trailer di questa fic
è on line!
Tesora non sai quanto sono felice di questa sorpresa che mi hai fatto,
per questo insistevi sempre a volerti fregare le mie doujin di Daen
XD...non finirò mai di ringraziarti per questo regalino^^
Se volete vederlo lo troverete qui,
ma ora passiamo come sempre alle anticipazioni e ai ringraziamenti.
NEXT:
#09
ein
Hoffnungsschummer
(un
filo di speranza)
«Non
fa niente, è per il nostro bene, se proprio non
posso stare
con Ed...»
«Sapevo
che avresti capito»
Winry
si alzò e prese la borsa, lanciando una fugace occhiata ad
Al
«Un ultima cosa, è di Roy che è
innamorato vero?»
RINGRAZIO (scusate ma vado di fretta) :
Liris
eLiSeTtA
beautiful_disaster
Aki_
valerya90
Crazyforever
Sally_
Roy
Mustung sei uno gnocco
Benvenuta a:
KuRoNeKoChAn
E i preferiti che aumentano
sempre di più ^w^:
1 - Aki_
2 - beautiful_disaster
3 - Crazyforever
4 - eLiSeTtA
5 - inuyasha94
6 - KuRoNeKoChAn
7 - Liris
8 - valerya90
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Capitolo 9 *** un filo di speranza ***
#09
ein Hoffnungsschummer
E così mi
ritrovai su un treno,
in compagnia di quel
bastardo di mio padre,
senza neanche sapere
dove fossimo diretti e quanto tempo saremo stati via.
Guardando il cielo
uggioso, dal finestrino del vagone, speravo che questo incubo sarebbe
finito presto...
...l'unica cosa che mi
era rimasta da fare era ricordare i momenti belli passati con la
persona che amavo...
Il tempo sembrava peggiorare a vista d'occhi.
Costanti fulmini squarciavano l'ormai nero cielo di Monaco, non
più uno stralcio di sole, sostituito invece da un'insistente
pioggia gelata che non permetteva quasi di uscire di casa.
Era come se con la partenza di Edward anche il bel tempo avesse deciso
di levare le tende per un po. Ma dopotutto il periodo natalizio si
stava avvicinando, quindi era del tutto normale.
Erano passati solo pochi giorni ma i pensieri di Alphonse erano
costantemente rivolti al fratello; dopo aver scoperto il vero oggetto
del suo amore aveva deciso che l'avrebbe aiutato a coronare il suo
sogno.
Ma aveva capito però che tra i due c'erano stati dei
problemi, altrimenti come spiegare l'arrivo di Edward quasi in lacrime,
seguito qualche ora dopo da Winry?
Scosse la testa esasperato, aggiustandosi un po meglio il cappello che
aveva in testa, e spostando un po l'ombrello in modo che non si
bagnasse.
“Ho deciso!
Devo incontrare quel tipo....ma prima devo fare due chiacchiere con
Winry”
Immerso ancora nei suoi pensieri, non si era accorto che era arrivato
già davanti all'entrata della TU München,
guardandosi intorno, dove sapeva di trovare la biondina.
«Al!» l'oggetto dei suoi pensieri, correndogli in
contro sorridente, lo riportò alla realtà
«Che piacere vederti. Che ci fai qui? Dai entra
così ci ripariamo»
Il ragazzo colto alla provvista la seguì all'interno
“Cavolo, d'accordo che volevo parlare con lei,ma non
così in fretta! E ora cosa le dico?”
«Ehm Winry?»
«Allora Al come te la passi, come mai da queste parti
– soprattutto con questo tempo -? E Ed che fine ha fatto? Non
lo vedo da un po di tempo»
“Ma questa qui
non riprende fiato? Non da neanche il tempo di aprire bocca!”
«Winry io dovrei parlarti proprio di questo...»
«Su come conquistare Ed?»
«No» disse subito lapidario assumendo un tono
freddo «Andiamo in una parte più appartata,
dobbiamo parlare»
La ragazza guardò a occhi sgranati l'amico, era la prima
volta che la rispondeva con quel tono, un brivido le percorse la
schiena. Le faceva uno strano effetto vedere il dolce e gentile Al
parlarle in quel modo.
Si sistemò meglio una ciocca di capelli dietro l'orecchio e
balbettando una frase d'assenso lo condusse nell'area di ritrovo
dell'edificio, dove vi erano tavoli e sedie in abbondanza, ma
soprattutto si poteva stare in tutta tranquillità.
Alphonse prese posto difronte a lei.
Si morse il labbro inferiore cercando di trovare delle parole adatte
per non ferirla.
Si sentiva un verme per quello che stava per dire, il verme
più schifoso sulla faccia della terra.
Stava per infrangere i sogni di una ragazza.
Una cosa che normalmente mai si sarebbe azzardato di fare.
“Mi
sento un infame...scusami Winry, ma lo faccio per non far soffrire te e
il fratellone”.
Un velo pietoso si era steso sui due che cercavano di non incrociare
gli occhi, temendo una possibile reazione dell'altro, ma siccome
nessuno dei due si decideva a parlare il castano ruppe il silenzio
«Win senti»
La ragazza alzò di poco lo sguardo guardandolo con un po di
timore, non sapeva perché ma sentiva che qualcosa non
andava, e si strinse le mani in grembo.
«Tu sei innamorata ancora di Ed, vero?»
«Si» solo un sussurro arrivò alle
orecchie del giovane.
«Ti chiedo di lasciar perdere. Potreste solo soffrire
così»
Un attimo di silenzio.
«Perché? Cosa te lo fa pensare questo? Cosa ti fa
pensare che mi lasci scappare Edward?» non si accorse, la
giovane, di aver alzato la voce e rivolto uno sguardo irato
all'interlocutore, che invece continuava a restare calmo.
«Devi sapere che lui è innamorato...»
Winry sembrava pendere dalle sue labbra, non accettava quella
situazione «...di un'altra persona»
«...»
«Per questo motivo ti ho chiesto di non pensarlo. Lo so che
per te è difficile, ma, capisci, in questo modo soffrirai
solamente di più»
Attese una risposta della ragazza che però non
arrivò, così continuò a parlare con
tono dolce e a testa bassa, scrutando la stoffa dei pantaloni come se
fosse più interessante di una qualunque altra cosa.
Sembrava essere ritornato il vero Alphonse, cancellando del tutto
quella persona fredda e distaccata che si era dimostrata prima. Adesso
voleva solo che la sua amica comprendesse tutto.
«...e farai soffrire anche lui. Win guardami, io voglio solo
il vostro bene, spero tu comprenda...»
«Come posso comprendere? Tu mi stai dicendo chiaramente che
non devo avere più niente a che fare con Edward!»
«No non sto dicendo quest...»
«Si invece! Tu non ti preoccupi dei sentimenti degli
altri» si fermò di colpo, come se la calma stesse
ritornando in lei, e alzò il viso stranamente inespressivo,
ma dal tono di voce si poteva scorgere una vena di rancore
«...d'accordo»
Alphonse la guardò sbigottito.
«Non fa niente, è per il nostro bene, se proprio non posso stare con
Ed...»
«Sapevo che avresti capito»
Winry si alzò e prese la borsa, lanciando una fugace
occhiata ad Al «Un ultima cosa, è di Roy che
è innamorato vero?»
«E tu come lo conosci?»
«Non ci pensare, è una storia lunga»
disse cercando di mantenere un tono distaccato, come a voler
celare un certo interesse per la faccenda «Mi interessa
sapere solo di chi è innamorato»
«Si, è lui che ama»
«Va bene» e si incamminò verso la sua
aula con un sorriso indecifrabile sul viso “...allora lui non
starà con Roy”.
Da un paio d'ore a questa parte sotto l'ombrello camminava, Roy, sotto
la scrosciante pioggia che sembrava non voler più terminare.
Ormai, da quando era andato a casa di Edward per scusarsi e aveva
trovato il vecchio Elric a sbattergli la porta in faccia, quella era
diventata la sua attività quotidiana; e ogni volta si
ritrovava sempre davanti quell'edificio, non che lo facesse apposta
beninteso, ma le sue gambe sembravano avere solo quella meta.
Non poteva farci nulla se quel dannato ragazzino sortiva un'effetto
devastante sulla sua persona.
Si ritrovò a sospirare e alzò lo sguardo avanti a
se, inarcando un sopracciglio non appena riconosciuta la sua
destinazione.
“E alla fine
sono di nuovo qui...”
Scosse un po la testa dandosi dell' “idiota”
mentalmente, poi qualcosa catturò la sua attenzione:
un'insegna fuori all'edificio “Blumen¹” e
dei vasi di fiori sparsi un po ovunque.
Quello era il negozio di Glacier.
Un sorriso affiorò sulle sue labbra, gli sembrava ancora
strano che adesso era sposata con il suo migliore amico.
«Ciao»
«Guten Morgen Glacier, bellissima come sempre a quanto
vedo»
Un pallido rossore apparve sulle gote della donna che distolse subito
lo sguardo «Morgen Roy, dongiovanni come sempre eh?»
«Già questa è la mia natura e mai
potrò cambiarla» si ritrovò poi a
sorriderle teneramente.
Con lei era stato sempre un piacere parlare, e oramai si conoscevano da
tempo, quindi era del tutto normale se le loro conversazioni sfociavano
in argomenti personali.
Sia Glacier che Hughes l'avevano ascoltato quando doveva sfogarsi, e lo
aiutavano nel momento del bisogno. Erano degli amici insostituibili.
«Maes mi ha detto di te e Edward»
«Che cosa? Se lo vedo lo lincio! Che ti ha detto?»
«Hihi, sta tranquillo non mi ha voluto dire niente. So solo
che vi siete conosciuti»
«Quello è un morto che cammina»
commentò acido Roy ancora un po contrariato.
«Sono felice per voi» aggiunse lei sorridendo
sorione.
«Guarda che non abbiamo fatto niente!»
«Ma sono felice lo stesso se questo serve a donarvi un
sorriso. Sai in questi giorni mi sono accorta che passavi sempre qui
davanti con sguardo malinconico, totalmente diverso dal Roy gioioso
degli ultimi tempi che mi descriveva Maes»
Il moro per tutta risposta abbassò lo sguardo non sapendo
cosa risponderle.
«Se non sei ancora pronto per parlarne non ti
preoccupare...ma ricorda che sono sempre qui»
«Vielen Danke» la guardò sorridendo.
La donna rispose anch'ella al sorriso e poi aggiunse «Ah! Ho
saputo che Alphonse ti cerca»
«Alphonse? E chi sarebbe?»
«È il fratello minore di Ewdard»
“Il fratello?
Si, ora ricordo, il fratello sospetto che diceva Hughes!”
«E tu come lo sai?»
«Ho le mie fonti» lo liquidò con tono
vago, cosa che fece irritare non poco Roy.
«Ricorda, anche i muri hanno le orecchie» Noah
sbucò da una porta con un vaso di fiori in mano
«Piacere sono Noah, la coinquilina di Ed e Al»
disse ad un tratto tendendogli la mano.
Forse è vero,
devo andare avanti
ed essere quello che
sono realmente...
non appartengo a questo
posto
e spero che tu mi
capisca.
Un giorno forse,
potremmo trovare
il nostro posto in
questo mondo,
ma almeno per adesso
io devo prendere la mia
strada...
...ma non voglio
lasciarmi tutto alle spalle...
♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
¹Fiori
Ed ecco un'altro capitolo.
Adesso qualcuno non sa resistere neanche una settimana senza
aggioramento XD comunque ci tenevo ad informarvi che da
Lunedì inizierà la scuola vera e propria
(purtroppo per me Y__Y) quindi non so quando aggiornerò:
tanto posso farlo la settimana dopo, tanto può arriare a
Natale [e non scerzo °v°] quindo tutto dipende dai
vostri commenti {ovviamente scherzo X3}
.
Comunque siccome vado di fretta volevo prima ringraziare la mia nuova
amichetta Oana ti voglio troppo bene cara
^w^, e ora passiamo alle anticipazioni e ai ringraziament (questa volta
uno ad uno ma brevi)i:
NEXT:
#10
sinem
Schicksal überlassen
(abbandonato
al proprio destino)
«Questa
è una congiura contro di me» sbottò
ancora più
irato Edward «È per questo motivo che hai scelto
quest'orribile città? Per farmi uscire pazzo???»
RINGRAZIO:
Liris: si penso
che Roy si sia rimbecillito XD ma chissà forse a tempo
debito sistemerà qualcosa, e Al ha fatto una cosa buona...ah
se non ci fose lui >w< *cucciolo* ma è un po
troppo ingenuo dico io.
eLiSeTtA: e la bastardaggine
continuò hihi, ma forse le cose si stanno sistemando.
Roy Mustung sei uno gnocco:
Se Al avesse picchiato Winry sarebbe andatocontro natura, purtroppo lui
è un tesoro e non può fare certe cose XD.
valerya90: no
no Winry non glie l a darà la mano XD forse al contrario.
Comunque alcune cose già òle hai azzeccate ^^
brava!
Aki_: ma se
stessero sempre insieme poi la mia bastardaggine non avrebbe
sfizio XD.
Crazyforever:
scusa vado di fretta v.V
KuRoNeKoChAn:
che sospetto ti porti??? Già Al non picchiarebbe mai nessuno
XD (come già detto a Roy Mustang sei uno gnocco) non
è da lui.
beautiful_disaster:
ehhh devi sapere che il finale è già pronto XD ma
non so come deinirlo.
Sally_: no Roy
non aveva niente in mente, è solo scemo =__= No i disegni
del video non li ho fatti io, sono di una fic di Daen.
E i preferiti che aumentno sempre di più ^w^:
1
- Aki_
2 - beautiful_disaster
3 - Crazyforever
4 - eLiSeTtA
5 - inuyasha94
6 - KuRoNeKoChAn
7 - last
exile
8 - Liris
9 - punk92
10 - valerya90
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Capitolo 10 *** abbandonato al proprio destino ***
capitolo 10
#10
sinem Schicksal
überlassen
Non le conto
più le notti passate a pregare
perché il
domani non venisse mai.
Ho perso sogni e amore,
piango mentre la pioggia
batte su di me.
Anche se grido mentre
verso lacrime amare
il domani
arriverà, col suo volto sconosciuto.
Dovrò
affrontare gli stessi dolori
Se è questo
che mi aspetta voglio sparire lontano
...anche se è
da egoista¹
Roy era seduto sugli ultimi gradini del pianerottolo, vicino la porta
di casa Elric, attendendo l'arrivo del proprietario.
Quando Glacier gli aveva detto che questo Alphonse lo cercava lo
stupore si era impadronito di lui: cosa voleva una persona che neanche
conosceva?
Mistero.
Poco dopo l'arrivo di una figura bionda e sottile lo
richiamò alla realtà.
Se lo guardò dalla testa ai piedi con interesse e poi chiese
«Tu sei Alphonse, il fratello di Edward?»
«E lei è il signor Roy»
dichiarò questo con un caldo sorriso sulle labbra
«Piacere di conoscerla»
Ormai il gioco era fatto.
Aprì di scatto gli occhi, la forte luce penetrava
insistentemente dalle tende della stanza, perforandogli quasi le
palpebre. Doveva essere già mattina inoltrata.
Si alzò sui gomiti, aggiustandosi un po i capelli arruffati
dietro le orecchie, per vedere l'ora.
Le 10.30.
Non è poi
così tardi.
Spostò poi lo sguardo intorno a se guardando meglio
l'ambiente circostante. Niente di familiare.
Ma dove sono finito?!
Poi d'un tratto ricordò: quel vecchiaccio che rompeva
solamente, il viaggio superpalloso, e in fine quella città
di merda.
Scosse stancamente la testa affranto, ormai era da quasi una settimana
che si trovava li, ma ancora non aveva capito il motivo di quella
partenza e perché il padre avesse scelto una
città tanto...“squallida”? Non sapeva
neanche lui come definirla.
Fatto sta che ogni volta che camminava per strada gli sembrava di
essere in un film per bambini, o per meglio dire in una favola.
Mai parola
più azzeccata caro Edward.
Un sorriso stirato si disegnò sulle sue labbra, mentre si
alzava per vestirsi, ripesando alla metafora appena formulata.
Una volta pronto usci dalla sua camera dove fu accolto calorosamente
dal padre che gli si avvicinò tutto pimpante con delle
scarpe in mano.
«Buon St. Nikolaus² Edward!»
«Cosa vuoi vecchio? E che ci fai con le mie scarpe in
mano?» sibilò irritato il minore con un
sopracciglio inarcato «Prima non mi parli per una buona
settimana e poi vieni qui come un emerito idiota dicendomi
“Buon St. Nikolaus”? Che poi cosa
sarebbe?!»
«Suvvia Ed ti sei alzato col piede sbagliato questa
mattina?» si avvicinò di più con aria
maliziosa «Non dirmi che non sai cos'è
oggi...»
Il biondino spostò lo sguardo imbarazzato non sapendo cosa
rispondere.
«Tieni questo è per te. Quest'anno sei stato
bravo» disse l'uomo sorridente porgendogli le scarpe e
indicandovi l'interno.
«Caramelle?!» chiese sbigottito il minore non
capendo.
«E che ti aspettavi? Patate e mandarini? Lo sanno tutti che
chi si comporta bene riceve le caramelle» poi si
fermò di botto «Aspetta davvero non lo
sapevi?»
«Mh» ma poi un flashback si insinuò
nella mente del giovane.
***
Era un pomeriggio
nuvoloso, i negozi e le bancarelle della Marienplatz³ erano
pieni di addobbi e di luci colorate, e tutto intorno il paesaggio era
imbiancato dalla neve che cadeva lenta.
Un tipico quadretto
pre-natalizio.
Roy e Edward
passeggiavano tranquilli, uno affianco all'altro, tra le strade gremite
di gente. Sembravano così felici.
«Perché
qui iniziano a preparare tutte queste cose per natale così
presto? Ci manca più di un mese ancora»
«Si ci vuole
ancora molto, ma tra poco ci sarà la festa di St.
Nikolaus»
«Chi
sarebbe?» chiese interrogativo il biondo alzando lo sguardo
sull'altro.
Roy lo guardò
sorridente «È il santo protettore dei bambini e
dei navigatori»
«E
quindi?»
«A volte mi
sembri un bambino» il moro sviò discorso, e dopo
un attimo di pausa, se ne uscì con un'affermazione un po
strana «Voglio vedere la tua faccia la mattina del 6
Dicembre»
«Ma che stai
dicendo??» ritentò il minore non riuscendo a
capire il filo conduttore di tutte quelle frasi sconnesse secondo lui.
«Mi raccomando
non ti scordare di mettere le scarpe fuori alla porta»
continuò ora ridendo di gusto notando l'espressione
sbigottita di Edward .
***
Adesso capiva lo strano comportamento di Roy.
Maledetto, ti volevi
prendere gioco di me.
«Avrei voluto passare questa giornata con Al»
...e con lui.
Alzò di nuovo lo sguardo verso il genitore capendo il
significato di quelle caramelle «Mi staresti trattando come
un bambino?!»
«Ma che dici...» rispose Hohenheim con una faccia
da idiota. Sembrava una presa in giro.
«Questa è una congiura contro di me»
sbottò ancora più irato Edward
«È per questo motivo che hai scelto quest'orribile
città? Per farmi uscire pazzo???»
«Che discorsi sono questi? Hanau è una bellissima
e pittorica città, e poi ci sono venuto per motivi di lavoro
mica l'ho scelta io»
«Bellissima e pittorica? Ma se mi sono ritrovato in un museo
di bambole ieri!»
«Non sapevo che ti piacessero queste cose caro
figlio» esclamò commosso l'uomo.
«Taci vecchio! Questa città è tutta una
presa in giro e la gente si muove in gruppi di migliaia di persone in
bici andando tutte nella stessa direzione. Non è per niente
normale!!»
«È l'inizio della
Märchenstraße» rispose facendo spallucce,
il padre, e mettendosi le mai in tasca «Che vuoi farci i
turisti sono fatti così»
«Schwanz!!»
Ed sapeva che quell'uomo aveva la capacità di farlo irritare
alla sua sola presenza, se poi si metteva a parlare era la fine, e
decise quindi che era meglio girare alla larga da quel vecchio che si
ostinava a continuare a trattarlo come un poppante.
Ne valeva della sua integrità mentale.
Così senza dire niente si diresse verso la porta per uscire.
Quanto è
odioso quel vecchio rimbambito, sembra che ce la metta tutta per farmi
impazzire. Non lo sopporto....neanche Mustang mi faceva arrabbiare
così tanto.
Un immagine del Colonnello gli apparve di nuovo davanti agli occhi.
Roy.
A quell'ultimo pensiero si fermò, al centro della strada, e
tutto intorno a lui sembrò fermarsi, ma era solo una sua
impressione: la gente camminava felice, le lancette degli orologi si
spostavano segnando il tempo che scorreva, le acque delle fontane
zampillavano, la vita continuava il suo frenetico cammino.
Lo sapeva.
E un pensiero amaro lo assalì.
Non posso tornare
indietro.
Eppure c'era qualcosa diverso nell'aria, qualcosa che lo circondava.
Qualcosa di opprimente.
Era accaduto tutto troppo velocemente e ora gli sembrava di vedere
immagini al rallentatore.
Improvvisamente le gambe non gli ressero più e
così si ritrovò li a terra, davanti l'imponente
statua dei fratelli Grimm, al centro della città, sotto gli
sguardi attoniti della gente che, curiosa, si chiedeva cosa fosse
successo.
Abbandonato al proprio
destino, ecco come si sentiva in quel momento.
«Ehi ragazzino, è tutto apposto?»
Ma poi una voce, molto vicina a lui, sovrastò le altre.
Una voce calma, ma autoritaria al tempo stesso. Una voce familiare.
Alzò piano lo sguardo davanti a se per vedere una mano che
gli era stata tesa dal proprietario della voce.
Si sentì gli occhi pizzicare alla vista della figura che gli
era davanti.
Era vero che nei momenti
di bisogno quella persona c'era sempre per tutti.
¹Lacrime amare (Kuroi Namida - Anna Tsuchiya)
²Tipica festività pre-natalizia tedesca,
una specie di quella che per noi è la Befana. La sera del 5
Dicembre tutti i bambini mettono fouri la porta o vicino la finestra le
proprie scarpe dove poi il giorno dopo vi trovano caramelle e dolciumi
vari, si dice che chi non si comporti bene oltre a ricevere patate e
mandarini, a Natale non avrebbe ricevuto regali.
³I mercatini di Natale di Monaco sono conosciuti in tutto il
mondo per la loro bellezza e per la tipicità del luogo, non
per altro si consiglia empre di visitare questa città nel
mese di Dicembre.
Märchenstraße:
ovvero la Strada delle Favole, è una strada lunga circa 600
chilometri che abbraccia le città tedesche più
importanti, caratterizzata (come le altre) da luoghi "favoleschi",
Hanau, è una delle città più
suggestive. Creata in onore dei Fratelli Grimm, è ricordata
per il suo spettacolare museo delle bambole e i numerosi castelli.
Oltre a questa ci sono la città di Cappuccetto Rosso, dei
Musicanti di Brema e molte altre favole, se passate di li vi consiglio
di darci un'occhiata, e se siete fanatici dello sport potrete
aggregarvi ai migliaia di turisti che percorrono le città in
bicicletta,
Per maggiori informazioni eccovi la pagina in italiano
e in tedesco
(con un sacco di immagini), in più vi aggiungo la mappa
della strada.
E così dopo essere
sopravvissuta al gran freddo, alle prime settimane di scuola, alle
interminabili ore di DEA, sono riuscita ad aggiornare questo capitolo
(che a dirla tutta vegetava da giugno in questo computer).
Dai che questo capitolo non è poi tanto drammatico XD,
come vi è sembrato? Ho scelto questa
città perché mi ci sono affezionata grazire a
delle bellissime figure
che ha fatto una mia amica li, meglio però non entrare nei
particolari >__>.
Gnoo me ora deve ritornare a studiare perché sommersa di
compiti T__T che il Grande Demone Celeste mi aiuti buttando
giù per le scale la mia prof di inglese XD buahahahahahah.
Purtroppo non ho tempo per ringraziarvi uno ad uno, mi dispiace ^^''''':
NEXT:
#11
mach
die Augen zu und den Abzug drück
(chiudi
gli occhi e premi il grilletto)
«Gli
vorrei chiedere scusa...solo questo»
«Mio
fratello è innamorato e io voglio aiutarlo» lo
guardò
con il suo sguardo nocciola, dove pareva ardere un fuoco irreale
«Farei di tutto per vedervi felici, perché so che
e
questo che volete»
RINGRAZIO:
Liris
eLiSeTtA
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Capitolo 11 *** chiudi gli occhi e premi il grilletto ***
#11
mach die Augen zu
und den Abzug drück
"Non bisogna rovinare il
bene presente col desiderio di ciò che non si ha,
ma occorre riflettere
che anche su ciò che lo si ha è desiderato.
Niente basta a chi non
basta ciò che è sufficiente.
La scontentezza
dell'anima porta l'uomo a desideri eccessivi."
...una volta lessi
queste parole su un libro e pensai che fossero scritte apposta per me...
Dopo la discussione avuta con Alphonse, Roy, si era ritirato nella sua
abitazione per riflettere sugli ultimi avvenimenti.
«La
situazione è precipitata» si disse avvicinandosi
alla finestra per
mirare il cielo «Ma io non lascio che una persona ci divida
senza un
motivo»
Ripensò alle parole intrise di dolore del ragazzo che,
durante la discussione, aveva anche iniziato a piangere silenziosamente.
***
«Edward?»
«È
partito. Nostro padre l'ha trascinato, all'improvviso, con se per uno
dei suoi viaggi»
«E quando
tornerà?»
«Chi
può dirlo? Può tornare oggi, come domani o tra
due mesi. Purtroppo non sono nelle facoltà di poterlo
decretare»
Roy abbassò
lo sguardo sostenendo il silenzio che il minore aveva creato.
Non sapeva ne cosa
rispondere, ne cosa fare.
Forse Edward lo odiava.
Dopotutto non lo vedeva
da quella fatidica sera.
«Gli vorrei
chiedere scusa...solo questo»
«Mio
fratello è innamorato e io voglio aiutarlo» lo
guardò con il suo
sguardo nocciola, dove pareva ardere un fuoco irreale «Farei
di tutto
per vedervi felici, perché so che e questo che
volete»
Il moro sorrise e gli
passò una mano in testa scompigliandogli i capelli
«Alphonse sei un caro ragazzo»
***
Non sapeva che pesci pigliare.
L'unica cosa che lo rincuorava era sapere che Ed era innamorato.
Ma lo avrebbe perdonato per tutto quello che gli aveva fatto passare?
Questo non avrebbe mai potuto dirlo. Tirò l'ennesimo sospiro
e si soffermò a guardare il cielo.
“Uggioso come
sempre”
Poi voltò lo sguardo verso l'orologio e si decise: prese
l'ombrello e il cappotto e uscì di casa.
“Non
potrò mai vederlo se non gli vado in contro...”
Edward continuava a fissare stupito, e con gli occhi ancora intrisi di
lacrime, la persona che gli era davanti.
Il Tenente Hawkeye.
Colei che le aveva offerto un braccio su cui appigliarsi, e ora gli
sorrideva dolcemente.
No, ritorna alla
realtà Ed...non è lei.
«È tutto apposto?» ripeté la
domanda per accertarsi delle condizioni del ragazzo.
Il biondino la guardò ancora titubante e accennò
con la testa un flebile “si”.
«Io sono Riza e tu?»
«E-edward» rispose un po incerto distogliendole lo
sguardo di dosso.
Riza
lo guardò un po, studiandolo sospettosa, e poi lo prese per
mano,
portandolo a sedersi proprio ai piedi della statua, dove spesso la
gente si riuniva.
Levò lo sguardo in cielo per contemplare le
nuvole, sempre sotto lo sguardo indagatore dell'Elric maggiore, poi
dopo qualche minuto decise di rompere il silenzio creatosi.
«Non sei di qui vero? Ma da qualche giorno ti vedo sempre
gironzolare per la città con aria affranta»
Ma sembro davvero
così disperato???
«Beh in un certo senso, si sono un turista...però
non di mia scelta!» chiarì subito.
«Capisco.
Però quello che non mi convince è la tua
espressione da cane bastonato,
che a mio parere sta a significare solo una cosa...»
Prese una
piccola pausa giusto per notare l'espressione attenta dell'altro, per
poi riprendere con calma rivolgendo di nuovo lo sguardo al cielo
«...ovvero problemi di cuore, non è
così?» decretò secca.
«Cosa?!» rispose Ed sconvolto.
Come è
possibile che tutti capiscono i miei problemi? Esiste la privacy
dannazione!
La
donna leggendo l'espressione sbigottita sulla sua faccia non
poté fare
a meno di sorridere «Non nasconderlo, so che è la
verità, solo un
occhio esperto può notare queste cose»
continuò socchiudendo gli occhi
e si aggiustò meglio i capelli «Allora problemi
con la tua dolce metà?»
Il
minore in un primo momento non seppe cosa rispondere, non sapeva
neanche il motivo della sua tristezza. Erano successe così
tante cose
che non era riuscito neanche a riordinare le idee.
Ma poi senza
farsi troppi problemi iniziò a parlare, trovando il coraggio
di
cacciare pensieri che avevano preso forma nella sua testa da molto
tempo.
Neanche la chiacchierata con Trisha aveva saputo domare quegli stupidi
dubbi.
«Non
so neanche io cosa dovrei pensare. Non riesco a capire quello che
provo...io...alcune volte sento di odiarlo, però ora che
è lontano da
me mi sento quasi morire...io ho paura. Voglio solo sapere
perché...perché non posso essere
felice?» chinò il capo mentre
silenziose lacrime iniziarono di nuovo a rigare quelle guance rosee.
Il
ragazzo non si accorse neanche che aveva iniziato a parlare al
maschile, cosa che però non sfuggì alla bionda,
ma per il momento non
vi diede troppo peso.
«Ciò che più si ama è
ciò di cui si ha più
paura. Non si è mai troppo vecchi o troppo giovani per
essere felici:
la felicità dipende dalle persone, e le persone sono tutte
diverse tra
loro, come le loro idee...Ogni cuore ha una forma diversa...e nel tempo
e nello spazio, la forma cambia. Non esistono cuori identici,
perciò la
forma della felicità non è una sola»
La stessa risposta, ma
con parole diverse.
Proprio come quella volta...
Riza sa sempre farsi riconoscere.
«E cosa devo fare allora?» sussurrò
asciugandosi le lacrime che fuoriuscivano ancora da quegli
occhi arrossati.
«Un
uomo non piange per cose a cui non tiene, ricordalo bene....devi
chiariti, Edward, devi chiarire i tuoi sentimenti e parlare con quella
persona al più presto. Da quello che provi è
ovvio che tu lo ami»
«Ma io non ho il coraggio di affrontarlo dopo tutto quello
che è successo tra noi»
«Se
ogni uomo avesse detto di non avere il coraggio di fare una cosa a
quest'ora noi non staremo qui...non so cosa può essere
accaduto di
tanto grave però ti do un consiglio, come dico sempre io chiudi gli occhi e premi il
grilletto. È così che si comporta un
vero soldato»
Il
minore soffermò le sue polle dorate su quelle castane
dell'altra, gli
sembrava di parlare davvero col Tenente «Anche lei ha
partecipato alla
guerra?»
«No, sono solo un cecchino. Mio padre è un
Generale delle Forze Armate»
Un sorriso illuminò il volto dell'ex Alchimista ripensando a
quanto fossero simili le due a prima vista.
«Potrei
sapere per quale motivo mi ha detto tutte queste cose pur non
conoscendomi? Insomma io sono un estraneo, perché ha perso
tempo vicino
a me?»
“Ragazzino tu
non sei un estraneo...”
Riza
sospirò e si alzò lentamente, dal gradino su cui
era seduta, voltandosi
per lanciare una fugace occhiata a Edward «Non c'è
una ragione ben
precisa, ma so che il mio non è fiato sprecato»
detto questo si
allontanò di qualche passo per rivolgergli di nuovo la
parola, dandogli
le spalle «e sappi che non sei l'unico ad avere questi
problemi. La
cosa importante è stringere i denti e andare sempre
avanti»
E così scomparve tra la folla, proprio come era apparsa poco
prima, lasciando Edward ora con il cuore un po più leggero.
I giorni trascorsero veloci e più sereni da quel momento.
Evidentemente
la parlata con Riza gli aveva fatto bene e aveva fatto luce su molti
punti bui dei suoi sentimenti; adesso aveva capito che nonostante Roy
avesse sbagliato facendosi trovare con Winry, l'errore più
grande
l'aveva compiuto lui scappando.
Tutto questo l'aveva compreso tardi, ma alla fine si era chiarito un po.
L'ultima cosa da fare era discutere con Roy il più presto
possibile appena fosse ritornato a Monaco.
Quel
giorno rincasò prima del solito, il tempo già
nuvoloso si stava
preparando per un probabile acquazzone, e stranamente trovò
suo padre
che lo aspettava.
Di solito il vecchio rientrava a tarda sera,
quando lui spesso era andato già a dormire, e il fatto che
stesse già
in casa era un po sospetto.
«Ciao Edward» alzò lo sguardo dorato dal
giornale che stava leggendo per puntarlo sul figlio «Ti stavo
aspettando»
«Ehilà vecchio, che ci fai qui?»
«Volevo sapere se hai riflettuto abbastanza»
Hohenheim chiuse il giornale e lo posò sul tavolo davanti a
lui, facendo segno al figlio di accomodarsi difronte.
«Su cosa?»
«Su tutto. Avevi qualcosa da mettere a posto con quel tipo, quello antipatico,
no?»
«E a te cosa frega?» ribatté acido Ed
incrociandosi le mani al petto.
Aveva capito fin troppo bene a chi si riferiva.
«Secondo te perché ti ho portato qui? Per una
semplice scampagnata tra i giardini del castello di
Philippsruhe²?»
«No! Per farmi stare lontano da Roy»
«Non per allontanarti da quello, ma per darti il tempo di
riflettere su cosa puoi andare incontro frequentandolo»
«Che vuoi dire?»
«Questo devi saperlo tu mio caro Edward. Allora cosa mi
dici?»
«Lo amo e non ho intenzione di mollare»
affermò con tono deciso, serrando i pugni.
«Bene
se è questo quello che pensi» sospirò
alzandosi per dirigersi nella sua
camera «Prepara le valigie e di “ciao”
alla città del loro
incontro»
«L'incontro di chi?» chiese Ed allarmato non
capendo a cosa si riferisse l'altro.
Hohenheim si soffermò sulla soglia della porta, dando le
spalle al minore, e si passò una mano tra i capelli.
«Non
credevo che fossi all'oscuro di questo, tuttavia l'unico modo per
sapere è attendere il momento in cui lui te ne parli...se ci
tiene
davvero a te» e detto questi si chiuse la porta alle spalle.
♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
¹ Epicuro
² il castello più importante della
città, caratterizzato da immensi giardini.
Bene
e un'altro capitolo è andato. Inutile dirvi che invece che
stare qui
dovrei stare sui libri a studiare per quel dannato compito che ho
domani T__T me misera.
Tornando alla storia adesso avete capito chi
era quella fativica persona, ma cosa c'entrerà mai con lo
sviluppo
delle cose? Eh booo XD
Gno anche ora vado di fretta e non ho tempo
di ringraziarvi uno a uno...però le recensioni hanno
cominciato a
diminuire, e di queso non me ne sono accorta solo io
>__>. Vabbé
ora non ho tempo di fare i miei soliti sproloqui inutili quindi vi dico
una cosa vi mangio le
orecchie (citazione gentilmente scroccata dalla mia
madrelinga di tedesco XD).
NEXT:
#12
es
nimmt uns wie der blau Himmel
(ci
prende come un cielo ancora blu)
«Sei
stato tutto questo tempo ad aspettarmi?»
«Tutti
i giorni, da mattina a notte»
RINGRAZIO:
Liris
Crazyforever (ho visto grazie^^)
eLiSeTtA
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Capitolo 12 *** ci prende come un cielo ancora blu ***
#12
es nimmt uns wie der blau Himmel
Quello che amavo fare
era da sempre stato guardare il cielo
con le idee che mi
correvano per la mente...
Ultimamente avevo preso
a farlo solo di notte,
perché quel
cielo stellato mi ricordava una persona in particolare...
...era uno spettacolo
davvero bellissimo...
Il moro tamburellò con le dita sulla panchina dove ormai se
ne stava seduto da un bel po: era un vero strazio restare tutto il
tempo li a non far niente.
Da quando Alphonse gli aveva detto della partenza improvvisa di Edward
si era fiondato in quella stazione, speranzoso di rivederlo presto.
Ma fin ora era stato vano e stava perdendo la speranza.
Si girò a guardare il tabellone degli orari: erano in arrivo
due treni.
“Chissà
se lo rivedrò oggi”
La sua attenzione fu richiamata dal capostazione che si avvicinava ai
binari «Hanau-München Zug. Ende Station, bitte
umsteigen¹»
“Hanau? Quel treno è
da scartare, e impossibile che quel piccoletto sia andato
laggiù. Non c'è niente che avrebbe potuto
attrarlo”
Iniziò a guardare svogliatamente la folla scendere
ordinatamente dai vagoni, da giorni e giorni non faceva altro che
pensare cosa avrebbe potuto dire al biondo, se l'avrebbe capito e
perdonato.
Se avrebbero potuto essere felici.
E la fortuna sembrò girare dalla sua parte: una coda dorata
risaltò al so sguardo.
Subito si alzò correndo tra la folla incontro alla persona
che aspettava da tanto.
Era arrivato finalmente.
Quel viaggio l'aveva stancato molto, i treni, infatti, li non erano
veloci come quelli di Amestris.
Ma si corresse subito, li niente
era come l'altro mondo, pure le persone seppure uguali fisicamente,
erano diverse da quelle che conosceva.
Prese e la valigia e si apprestò a scendere, non prima di
aver preso le dovute distanze dal vecchio che rispondeva al nome di
Hohenheim.
Era felice di essere ritornato a Monaco, adesso poteva di nuovo
riabbracciare Al e tutti i suoi problemi di cui ne avrebbe potuto
volentieri fare a meno.
Dannato Roy!
È sempre colpa tua, pure quando respiri solamente. Forse
è un fatto genetico. Ma quando ci rivedremo te ne
dirò quattro e ti farò passare questo brutto
vizio!!!
«Edward!»
Improvvisamente si sentì chiamare. Era familiare, su questo
non c'erano dubbi. Fece spallucce e continuò a camminare
lentamente, doveva essere una sua impressione.
«Edward!»
Ma chi diavolo poteva essere?
Alzò lo sguardo davanti a se ma niente, forse l'aveva
immaginato.
«Edward!!!»
Era la terza volta che sentiva quella voce, quindi i punti erano due: o
era diventato pazzo – e il padre era riuscito nel suo
intento-, o c'era davvero qualcuno che lo chiamava.
Iniziò a voltare il capo quasi isterico, pronto a scattare
appena individuato il problema.
«Appena prendo chi mi fa questi scherzi lo stritolo! Oggi non
sono in vena di scherzare...» si disse mentre una vena gli
pulsava pericolosamente sula tempia.
Ma non riuscì a terminare la frase che un braccio lo
tirò a se trascinandolo fuori dalla folla che stava vicino
al treno.
Era abbracciato a qualcuno, la testa era premuta sull'ampio petto dello
sconosciuto. Sentiva il suo cuore battere, il ritmo un po accellerato
che pian piano si regolarizzava, e il respiro affannato gli solleticava
il collo.
«Cos...»
«Ed non sai quanto sono felice di vederti»
«Roy? Che ci fai qui? Come...»
Il moro si allontanò e gli posò un dito sulle
labbra zittendolo «Tuo fratello è davvero un
angelo. Mi ha detto che eri partito e così sono venuto ogni
giorno qui alla stazione ad aspettarti»
Il minore lo guardava ancora sbigottito, aveva perso qualche passaggio
sicuramente.
«Sei stato tutto questo tempo ad aspettarmi?»
sussurrò guardandolo negli occhi.
«Tutti i giorni, da mattina a notte» rispose
dolcemente accarezzando i fili dorati.
Si sentì gli occhi improvvisamente pizzicarlo agli angoli, e
riuscendo a fatica a trattenere le lacrime, questa volta di gioia, gli
sorrise avvinghiandosi di nuovo al petto del maggiore.
Il pensiero che Roy l'avesse aspettato per così tanto tempo,
magari al freddo, lo rendeva immensamente felice.
Come non si era mai sentito fino a quel momento.
Mai nessuno aveva fatto una cosa del genere per lui.
Dopo un po la voce del maggiore lo riscosse dal quel dolce torpore
«Ed che ne dici di tornare? Ti accompagno a casa»
Il biondino si stacco un po da quell'abbraccio, continuando
però a rimanere sempre accanto a lui, e annuì
piano.
Aveva lo sguardo basso, non sapeva come comportarsi.
Roy guardandolo dolcemente si abbassò per prendere la
valigia, ormai abbandonata a se, e incitò il minore a
seguirlo prendendolo per mano.
Il tutto mentre due
grandi occhi fissavano attenti la scena da lontano.
Fortunatamente quel giorno non pioveva, per un'oscuro motivo il sole
aveva deciso di inondare la città della sua luce, come
volesse riscaldarla dopo tanta pioggia, ma il freddo continuava ad
essere pungente.
I due camminavano lentamente, tra le strade affollate del centro,
volevano arrivare il più tardi possibile alla meta.
Avevano così tanto da parlare. E soprattutto chiarire le
questioni lasciate in sospeso.
Il moro si avvicinò ad una panchina al centro della
Marienplatz facendo segno all'altro di sedersi affianco a lui.
«Ed»
Edward alzò lo sguardo dorato verso il moro richiamato dalla
sua calda voce.
«Lo so è un po difficile, ma ci sono molte cose
che dovrei spiegarti...» iniziò a fare un po
incerto, ma poi subentrò il minore.
«Anche io ho molte cose che fin ora non ho avuto il coraggio
di dirti» abbassò la testa non avendo il coraggio
di guardarlo negli occhi «Vorrei iniziare prima io se non ti
spiace»
Roy tentennò alla richiesta del giovane, ma poi
acconsentì con un movimento del capo «Dopotutto
alla base di un rapporto c'è la la sincerità
reciproca. Quindi dobbiamo svelare ogni nostro segreto»
Edward rivolse gli un timido sorriso e iniziò il suo
discorso parlandogli frammentariamente un po del suo passato, del mondo
da cui veniva, dell'esame per accedere alla carica di Alchimista di
Stato. Degli Homunculus, della Pietra Filosofale...e di lui.
Dal canto su Roy non aveva battuto ciglio quando nominò il
Colonnello, anzi quello che aveva richiamato la sua attenzione furono i
suoi auto-mail.
Sembrava che almeno lui credesse alla sua storia, e non come Alfons che
pensava che si trattava solo di un mondo immaginario.
«Mi chiedo che tipo di maniaco abbia fatto una cosa del
genere. È uno psicopatico» disse Roy indicando la
protesi d'acciaio di Ed, viste per la prima volta.
«No, non è stato nessun maniaco. Questi auto-mail
me li sono fatti impiantare dopo aver perso i miei arti durante la
trasmutazione»
Ma poi Roy, dopo un attimo di silenzio, sviò il discorso
«Mi assomigliava così tanto?»
Il biondino rimase stupito da quella domanda, ma sapeva che presto
sarebbe arrivata.
Aveva solo bisogno di
tempo per accettare la cosa.
Lo guardò attentamente, si assomigliavano tremendamente,
dopotutto cosa doveva aspettarsi da un alter-ego?
“Allora
Acciaio, ora chi è quello che si sbaglia?”
La figura del Taisa gli balenò in mente, riportando i
ricordi di Edward a quella sera.
«Lei
è molto spiritoso Colonnello, ma non credo che
sarà così facile»
«Io penso che
sarai tu quello che si sbaglia. Non scriverai lettere d'amore, non
proferirai parole dolci» si inginocchiò davanti a
lui avvicinandosi pericolosamente «Mi chiedo proprio cosa
farai una volta capiti i tuoi sentimenti»
Passò una mano sulla guancia del maggiore abbozzando un
sorriso tirato «Lui era il più bastardo sulla
faccia della terra»
«E ti manca?»
«Tremendamente...e non solo lui» rispose con una
vena di malinconia nella voce.
Roy accorgendosi del cambio di umore dell'altro gli cinse le spalle
«Mi sei mancato molto»
«Anche tu» sussurrò chiudendo gli occhi.
Dopo un po di tempo Ed riprese la parola facendo sobbalzare il maggiore
«Roy è tardi, mi riaccompagneresti a casa? Domani
devo tornare all'università, questo è periodo di
esami e quel vecchio rimbambito mi ha fatto perdere un sacco di
tempo»
«D'accordo» disse alzandosi «Ma non ti ho
detto quello che avevo da dirti!»
«Se è così importante puoi anche
aspettare a domani no?» iniziò ridendo Edward
«Dopo tutto questo tempo che te lo sei tenuto per te, non
credo che se ritardi a rivelarmele qualche di ora succeda
qualcosa»
«M-ma io...»
«Su su adesso devo prendere un po i libri in mano»
Erano giunti davanti al portone del palazzo, il biondino
tirò fuori le chiavi e si girò verso l'altro
«Ti inviterei ad entrare ma ho un sacco da fare»
«Non preoccuparti, domani ti vengo a prendere
all'università»
«Ok» concluse il minore, con uno dei suoi rari
sorrisi ad illuminargli il volto, prima di sparire dentro l'edificio.
♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
¹Treno da Hanau per Monaco. Capolinea, scendere per piacere.
Salveeee ho aggiornato
presto questa volta XD *saku-chan in modaltà para para dance*
Eh già con tutti questi casini e le scuole occupate sto
sempre a gironzolare qua senza far niente...forse una cosa
buona la Gelmini l'ha fatta: grazie a lei e alle monifestazioni tutti
gli studenti si sono presi un po di vacanze >w< e poi
venerdì c'è anche Halloween! Devo solo trovare
qualche anello punk e ho pronto il mio cosplay di Nana Osaki XD ma
questo a voi non interessa proprio.
Iniziamo col capitolo scorso: finalmente le acque si sono un po
schiarite, e la maggior parte di voi ha capito qualcosina ^w^, ma
nessuna a quanto pare si è soffermata su un pensiero di Ed
durante il discorso con Riza...era una frase importante
perché si riconduce a qualche capitolo prossimo +w+ ma per
ora niente spoiler mwahahahah.
E pure con questo chap la situazione sembra che stia migliorando, ma
c'è qualche altra cosa che bisogna chiarire non credete? XD
NEXT:
#13
in
seinem Gedächtnis
(in
sua memoria)
«E
tu che ne sai di questo? Chi mi dice che non sia una
frottola?»
«Ed
perché allora si è interessato tanto a te?
Perché
la prima volte che vi siete visti sembrava conoscerti
già?»
RINGRAZIO (oggi ho tempo yeee ^O^):
Liris:
davvero? Comunque sappi
che questo detto è arrivato anche in Germania XD e penso
proprio che ha funzonato. La adoro proprio Riza, quella è
una santa donna...se non ci fosse lei tutti sarebbero persi, ma non
preoccuparti ritornerà prima o poi ^__^
eLiSeTtA: con Hoho stessa
antipatia ancora? XD Almeno una cosetta buona l'ha fatta anche se a
modo suo...dopotutto non è tanto cattivo (lo stesso pure per
l'anime^^''')
Aki_:brava! Hai detto una cosa
giusta su Riza, ma sul fatto del vecchio no XD non ti preoccupare
qualche capitolo e si capirà perché lei conosce
Ed ^^
KuRoNeKoChAn:
OMG Armstrong non ce lo
appiopperei mai XD ma ti dico che un pensierino pe rIzumi ce lo avevo
pure io! Comunque vedo che hai già intuito un'abbozzo
dell'intreccio! Sisi *ammicca* sei sulla retta via ^__-
Crazyforever:
Yes sei l'unica che hai
notato questa cosa X3...perché lei? Ehhhhh si
scoprirà più in la v.V
Sally_: non ti preoccupare cara^^
tutti hanno i problemi, sei ancora fermamente convinta delle tue idee?
valerya90: don't worry! -l'influenza
colpisce tutti *patpat* ti ha soddisfatto questo pseudo incontro? XD
Poi vedrai cosa succederà nel prossimo capitolo
>w
Un benvenuto a:
aiko
neko black: prima di
tutto benvenuta =D noto che pure tu come tutte le altre ti sei creata
una storia tutta tua sulle varie possibilità XD purtroppo
no, non è la prima opzione ^^'''' però
nell'ultimo capitolo ci sarà unapiacevole sorpresa! Grazie
per i preferiti ^__-
Mana91:
Grazie per i complimenti cara^^ spero che anche questo capitolo non ti
abbia delusa
Oggi giornata di
ringraziamenti XD
.Per
Sempre.
Liris
valerya90
Crazyforever
chibimayu,
beat
elyxyz
Una
volta feci un sogno
Rinalamisteriosa
elyxyz
beautiful_disaster
Crazyforever
Roy4ever
strawberry_
valerya90
E per concludere ringrazio tutti
coloro che hanno inserito queste tre fic tra i preferiti e me tra gli
autori preferiti XD me è molto contenta!!
Adesso me ne vado un po a modificare la grafica del mio blog RoyEd
ciauuu >w<
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Capitolo 13 *** in sua memoria ***
#13
in seinem Gedächtnis
Ogni notte, quando
andavo a dormire
speravo che, quando mi
fossi svegliato,
sarebbe stato tutto solo
un sogno.
Chiudevo gli occhi e
quando li riaprivo di nuovo mi chiedevo
“Sarà
lo stesso mondo in cui c'eri tu?”
Ma ora sono qui, devo
aprire gli occhi alla realtà.
E mi trovo in questo
mondo...
...dove tu non esisti...
Edward guardò un ultima volta quella pagina del libro con
fare stizzito.
Aveva da studiare un bel po di roba e questo inconveniente l'avrebbe
sicuramente tenuto lontano da Roy per molto.
Si ritrovò a sospirare sconsolato cercando di concentrarsi
su quel tomo, ma una voce alle sue spalle lo fece sobbalzare.
«Buongiorno Edward! Come sei mattiniero oggi, da quanto sei
tornato?»
Il biondino si girò di soppiatto guardando l'amica scocciato
«Ieri. Ma tu che ne sai della mia partenza? Aspetta fammi
indovinare, è stato Al vero?»
«Giusto!»
Alcune volte Alphonse ha
la lingua un po troppo lunga per i miei gusti.
«Che stai facendo?»
«Sto cercando di studiare le cose arretrate» disse
isterico sfogliando le pagine del libro. Non c'è l'avrebbe
mai fatta da solo.
Però la biondina lo colse di sorpresa dicendo prima cosa
intelligente che avesse mai formulato fino a quel momento.
Strano ma vero.
«Se vuoi ti aiuto io a studiare, tra poco ci saranno gli
esami» Winry si accomodò sulla panchina
accanto al ragazzo «E io già ho fatto buona parte
del programma»
Gli occhi di Edward iniziarono a luccicare dalla commozione, in questo
modo avrebbe avuto un po di tempo da passare con Roy.
«Grazie Win» rispose prendendole le mani in segni
di affetto.
Lei di tutta risposta arrossì violentemente, ma per sua
fortuna l'altro non si era accorto di niente.
A questo punto poteva anche attuare il suo diabolico - per modo di dire
- piano “anti-Roy”. Doveva agire subito e passare
il più tempo possibile con l'amico, che tale non sarebbe
stato per molto, a detta sua.
«Allora Ed ci vediamo oggi pomeriggio così
iniziamo subito»
«Oggi non posso proprio, ho da fare»
«E che cosa devi fare?»
«Uhm una cosetta» si grattò la guancia
vago, quando quella iniziava non non riusciva più a
staccarsela di dosso.
Winry si alzò mettendosi davanti a lui e gli
puntò contro un dito accusatore «Devi vederti con
Roy, non è vero?»
L'Elric iniziò a sudare freddo «E chi te l'avrebbe
detto?»
«Cosa? Che stai con Roy?»
«È stato di nuovo Al?»
«Ma bravo» sul suo volto si disegnò un
sorriso un po strano, molto strano, che non presagiva niente di buono.
Digrignò i denti sibilando piano «Quel fratello
degenere poi mi sentirà»
«Ma sei sicuro di aver fatto la scelta giusta?»
Winry gli passò una mano davanti agli occhi richiamando la
sua attenzione.
«Perché questa domanda?»
«Niente» si sedette di nuovo accanto a lui
poggiando la borsa sulle gambe con nonuranza «Con tutte
quelle voci che girano sul suo conto...»
«Quali voci?» possibile che non ne sapesse niente?
Almeno aveva catturato la sua attenzione.
“Un punto a
mio favore! Sono un genio”
«Beh ce ne sono molte» continuò
guardando incurante la folla che si stava creando vicino alla TUM
«Per esempio che è un dongiovanni, e che passa da
ragazza a ragazza come se niente fosse»
Il biondino la fissò stupito «Era solo
questo?»
Che scemenza, anche
l'altro Roy era un donnaiolo incallito, eppure sembrava provarci sempre
con me.
“Cavolo non ha
fatto una piega!” «Questo è
quello che sanno tutti, ma pochi sanno la verità»
«E quale sarebbe questa verità?» quella
conversazione aveva iniziato a stancarlo.
A cosa voleva arrivare Winry?
Lei lo studiò per un po con occhi maliziosi.
Ci fu un attimo di silenzio prima che si decise a parlare.
«A quanto pare Roy qualche anno fa stava con un tizio
identico a te»
Edward si irrigidì d'un tratto e brividi di freddo
iniziarono a percorrergli la schiena.
Quella rivelazione l'aveva turbato e non poco.
Spostò subito lo sguardo avanti a se cercando di non
incontrare quello della ragazza.
Qualche minuto dopo cercò di riprendere un po di compostezza
ma la voce lo tradì «E tu che ne sai di questo?
Chi mi dice che non sia una frottola?»
«Ed perché allora si è interessato
tanto a te? Perché la prima volte che vi siete visti
sembrava conoscerti già?»
Era la verità.
La pura verità.
E gli faceva male.
Avrebbe dovuto capirlo prima. Tutte quelle foto che aveva visto a casa
sua quindi lo ritraevano con il suo ex-compagno.
Si mise le mani tra i capelli abbassando il volto.
Winry posò di nuovo il suo sguardo blu sull'altro e
continuò piano, quasi sussurrando «Quando io e lui
stavamo insieme il signor Hughes me lo diceva spesso che Roy aveva
perso una persona importante»
Era proprio l'Edward che
ho ucciso io? Dannazione.
«Allora? Cosa hai deciso di fare? Lo lasci?» lo
esortò, convinta di essere uscita vittoriosa, non avendo
ancora udito un suo commento a riguardo.
Ma dovette ricredersi.
L'ex Fullmetal le rivolse uno sguardo fiammante e le sorrise dandogli
una pacca sulla spalla. Era ritornato se stesso «Grazie per
avermi detto queste cose»
Per un istante comparve un largo sorriso sul viso della bionda che poi
svanì subito udendo il resto del discorso
«Ehhhh?...ah...ehm di niente»
«Per questo voglio vederlo il prima possibile, voglio parlare
con lui. Forse non mi ha detto queste cose temendo di potermi ferire o
non ne aveva il coraggio. Ma sono sicuro che prima o poi me l'avrebbe
detto, forse era proprio quello che doveva dirmi!»
«Cosa?!» lei lo guardo sconcertata.
Edward si alzò dalla panchina raccogliendo tutta la sua roba
rivolgendole un magnifico sorriso «Non finirò mai
di ringraziarti per tutto quello che mi hai detto. Apprezzo la tua
buona volontà di farmi riflettere su cosa sarei potuto
andare in contro stando con Roy e non sapendo queste cose»
Winry rimase interdetta dalle sue parole, non poteva credere il suo
discorso aveva sortito l'effetto contrario.
Edward doveva lasciare Roy perché schifato dal suo
comportamento spregevole, e invece era più determinato che
mai a continuare il rapporto.
“Roba da
matti! Non ho mai conosciuto una persona più ottusa di
lui!!!”
«Grazie per l'aiuto Win» concluse stringendola
forte a se «Sei un'amica fantastica»
“Già
per lui sono solo un'amica...MA PERCHÉ DIAVOLO NON ME NE VA
UNA GIUSTA??!"
Due leggeri colpi alla porta richiamarono l'attenzione del giovane
Alphonse intento a preparare la cena, visto che Noah era ancora al
negozio.
Si stupì molto alla vista della persona che si era
presentata.
«Salve signor Roy, posso fare qualcosa per lei? Vuole
entrare?» boccheggiò con ancora un guantone da
cucina in mano.
«Ciao Alphonse, no volevo solo sapere se tuo fratello
è in casa. Oggi dovevo andare a prenderlo
all'università ma non l'ho trovato»
«Fino ad un'oretta fa è rimasto a casa di Winry a
studiare, poi ha detto che sarebbe andato al cimitero»
«E perché è andato in un posto
simile?»
«Va spesso a trovare Alfons, il suo precedente
coinquilino» gli occhi del castano si oscurarono da tristi
ricordi.
Cercava sempre di non rivangare quell'argomento così
bollente per tutti, era sempre stato difficile sia per lui che per Ed
parlarne liberamente. E ogni volta che si toccava quel tasto dolente si
creava un'atmosfera tesissima.
«Ah ho capito, grazie» concluse il moro pronto a
fiondarsi giù dalla rampa di scale.
«Prego ma è sicuro che...» troppo tardi
perché l'altro era già saettato via.
Stava camminando per strada cercando di arrivare il prima possibile, o
almeno cercava di andargli incontro se Ed era sulla strada del ritorno.
Il parco era deserto e intorno a lui si sentiva solo il frusciare delle
foglie sugli alberi.
Ma non si accorse di una figura alle sue spalle che silenziosamente si
accostò dietro di lui.
«Ben trovato» una voce dal tono basso, e dolce al
contempo, risuonò nell'aria facendo volare gli uccelli che
stavano a terra vicino alle due persone.
L'uomo si fermò e piano si voltò spaventato,
sorrise non appena riconosciuto chi aveva davanti «Ti stavo
aspettando»
«Bene, perché ho qualcosa da dirti»
♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
Buona sera a tutti!!!! *saku
ancora in modalità para-para dance*
Come si vede che non ho prorpio niente da fare vero? XD Non mi
sono neanche accorta che già sono passate due
settimane *O* tra poco arriva il Natale...e non vado più a
Monaco T__T.
Cooooomunque avete visto l'anime night??? *w* Come adoro quei
bastardelli di Death Note XDDD
Passando al capitolo SIAMO ARRIVATI A 103 RECENSIONI!!!!!! *stappa
bottiglia di champagne*....cof cof >__> è
aperto ancora il caso Winry X3 come avete visto però si
è rivelata solo un'inncoua bestiolina che Ed ha domato
incosnapevolmente +__+ avevate paura eh? mwahahahah Chi può
dire però che non faccia qualcosa nei prossimi capitoli v.V
E chi sarà questa persona misteriosa??? Mumble mumble
NEXT:
«Roy»
gli occhi liquidi si posarono amari su di lui «io sono
reale...o solo l'ombra di un'altra persona?»
RINGRAZIO:
Liris
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Crazyforever
Sloth
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Capitolo 14 *** chi sono per te? ***
#14
wer
bin ich für dich?
Dentro di me era sempre
stato tutto oscuro, tetro,
e non riuscivo mai a
percepire qualsiasi altra cosa all'infuori del mio dolore.
Per questo non ho mai
accettato il fatto che desiderassi qualcosa di proibito,
ma dopotutto io sono un
peccatore...
...e la cosa era
terribilmente eccitante...
La persona che adesso si trovava davanti a Roy lo scrutò a
fondo.
Lunghi capelli biondi ricadevano sulle sue spalle, erano morbidi e
luminosi, ma mai quanto quelli di Edward.
Gli occhi color cioccolato vagavano lentamente sul moro.
Indimenticabile la sua figura.
La donna che gli stava di fronte era Riza, la persona che aveva aiutato
Roy a superare la morte di Edward.
«È proprio di questo che volevo
parlarti» disse di punto in bianco.
«Non capisco, spiegati meglio. Dopo tanto che non ci vediamo,
spunti all’improvviso dicendomi di voler parlare di un
argomento a me ignoto?»
«Tanto ignoto poi non lo è»
esplicò lei inarcando un sopracciglio, incrociò
le braccia al petto «Il fatto che tu vivi aspettando sempre
che qualcuno venga a salvarti dal tuo incubo. Vivi eternamente nel
ricordo delle persone, non guardi in faccia alla realtà.
Invece di andare avanti cerchi sempre un modo per tornare indietro, ma
il passato è passato» il suo tono era ancora serio.
Come quello di una mamma che faceva la ramanzina al figlio che aveva
preso un brutto voto a scuola.
Però aveva tremendamente ragione. Se non c’era
qualcuno che lo guidasse costantemente, chissà che fine
avrebbe già fatto da molto tempo.
«E proprio grazie a questo sono stato ricompensato»
ribatté prontamente il moro.
«Lo so. L’ho già conosciuto»
«Quando?!»
«Ad Hanau, non so cosa ci facesse li, ma abbiamo scambiato
quattro chiacchiere» Roy la fissò stupito
«Appena l’ho visto ho subito pensato a
te» concluse mentre il viso del moro si abbassò.
«Chissà come mai eh?» fece ironico.
«Già» staccò lo sguardo a lui
per rivolgerlo in cielo, quel tramonto era bellissimo.
«Allora come ho ben capito vi frequentate» quella
più che una domanda era un’affermazione.
«Più o meno» pigolò
imbarazzato non sapendo come definire quella relazione.
Riza si avvicinò a lui sistemandogli una ciocca nera che gli
copriva il viso.
«Lo ami proprio vero?»
«Si» questa volta la sua voce risultava decisa, era
fermamente convinto di quello che aveva appena detto, non traspariva
alcun tentennamento.
«Allora va da lui, sono sicura che ti stia
aspettando» concluse ella sorridendo.
«E tu?»
«Il mio è stato solo un'amore effimero, utopico.
Mi sono illusa di poter condividere un sentimento con uno che non
potrà mai provare qualcosa di più profondo
dell'amicizia verso di me. È lui la persona con cui vuoi
passare il resto della vita, e io ne sono consapevole per questo sono
pronta a tirarmi indietro»
«Riza io...»
Lei si avvicinò e gli posò un dito sulle labbra
sussurrando «Shhh non è di me che devi
preoccuparti, devi andare da lui»
Roy la ringraziò velocemente e si allontanò,
scomparendo alla sua vista.
La
bionda sospirò guardando l'orizzonte, un minuscolo sorriso
velato di tristezza le
increspava le labbra «Sono sicura che questa è la
scelta migliore che abbia mai fatto»
I rossi raggi del tramonto andarono a sfiorare la sua schiena
leggermente inarcata.
Era inginocchiato a terra a contemplare quella semplice lastra di marmo
bianco.
Era inconcepibile l'idea che qualche metro più sotto ci
fosse l'Edward di quel mondo.
Essendo andato a trovare Heiderich, non aveva resistito all'impulso di
cercare la tomba della persona morta a causa sua qualche anno prima.
Un dito andò a sfiorare le lettere incassate nel marmo.
Colto sovrappensiero non si accorse di una mano sulla sua spalla e del
lieve respiro dietro la sua nuca.
Nessuno osò parlare, rispettavano entrambi il reciproco
silenzio.
«Era lui che amavi prima del mio arrivo vero?»
mormorò di punto in bianco il minore, dando ancora le spalle
al moro.
Dopo un'attimo di silenzio si limitò a sussurrare un flebile
“si”.
Ed afferrò la mano poggiata ancora sulla sua spalla e si
voltò finalmente rivelandosi all'altro.
«Roy» gli occhi liquidi si posarono amari su di lui
«io sono reale...o solo l'ombra di un'altra
persona?»
Il maggiore rimase spiazzato dalla sua domanda.
Non sapeva cosa rispondere.
Non sapeva come dirgli cosa provava per lui.
Lo abbracciò, la testolina bionda premeva contro il suo
petto, e lo prese sotto di se per sentirne meglio il calore.
Posò un casto bacio sulla sua fronte, e iniziò
lentamente ad accarezzargli i lunghi capelli richiusi in un a
coda «Con lui questo non potevo farlo...»
Edward si ritrovò inconsciamente a sorridere
«È tutto così strano...»
«Cosa?»
«Me e te. Non so come spiegarlo ma mi suona strano il fatto
che prima tutti e due stavamo con il nostro...alter?»
«Sarà destino allora» rispose schietto
continuando a tenerlo stretto.
Il biondino alzò di poco lo sguardo, incontrando quello
antracite dell'altro, guardandolo malizioso «Io non credo nel
destino»
«E allora come definiresti il nostro incontro Ed?»
L'altro si portò un dito alle labbra facendo finta di
pensarci un po su.
«Io direi che sia stato un caso»
Roy non rispose ma si limitò solo a guardarlo dolcemente,
anche se quel fagiolino gli dava spago – cosa che lo
divertiva molto – non aveva voglia di controbattere.
Sapeva che altrimenti l'altro avrebbe iniziato uno dei suoi infiniti
soliloqui non degnandolo più delle attenzioni di cui esigeva
in quel momento.
«Chi era la tua ragazza allora?» buttò
all'improvviso l'Elric.
Il maggiore fu preso un po alla sprovvista, inutile dire che, impegnato
com'era sul fantasticare sulla persona che gli stava accanto, non si
era minimamente accorto che Ed si era liberato dalla sua presa.
«Riza»
Ed si levò mettendosi davanti a lui, per poterlo guardare
meglio, e rimase senza parole udendo quel nome.
Riza? Quella che ho
conosciuto io?
Ma sorvolò.
Non ne valeva iniziare un'altra discussione.
Ora l'importante e che stessero insieme.
«Vorrei restare sempre così» si
ritrovò a mormorare dando voce ai suoi pensieri.
«Volere
è potere»
Un timido sorriso si disegnò sulle labbra del biondino che
non rispose, ranicchiandosi di nuovo in quell'ampio petto.
«Io voglio, e tu?»
Ed ci pensò un po su e concordò con quello appena
detto dall'altro «Anche io»
Quando ormai le prime stelle avevano iniziato ad apparire in cielo, Roy
richiamò il minore, e così preso per mano
iniziarono a camminare diretti a casa del biondino.
«Avevo promesso che ti avrei raccontato tutto, ma mi sa che
sai praticamente ogni cosa» disse imbronciato il moro, quasi
come se fosse un bambino.
«Eh già, da come ho notato, i tuoi fatti privati
sono di dominio pubblico»
Avendo inteso di chi parlava l'altro, Roy si ritrovò a
sbuffare sonoramente, provocando una fragorosa risata da parte di
Edward.
L'armonia regnava sovrana tra i due, e nulla avrebbe interrotto quel
momento magico tra i due.
«Quindi ora sappiamo praticamente tutto dell'altro»
«Ehm in un certo senso si» tentennò un
po Ed: non poteva di certo dirgli che era stato lui ad uccidere Edward?!
Si fermarono, erano arrivati al palazzo.
Glacier si fermò a salutare i due avendoli scorti dal suo
negozio, per poi ritronare di nuovo dentro.
«Sali?»
«No, sono proprio stanco. Penso che vado prima a farmi una
doccia e poi a letto»
«Ok»
«Senti Ed, cosa fai la vigilia di Natale?»
«A Natale dici? Trisha ci ha invitato a cena. Vuoi venire
pure tu?»
«No, c'è una cosa molto importante a cui non posso
assolutamente rinunciare»
«Che cosa?»
Roy si allontanò un po, ma non rispose alla sua domanda, si
limitò solo a mimargli il gesto di un bacio seguito dalla
buona notte.
Edward ancora incredulo si chiuse alle spalle la porta e si
poggiò allo stipite ripensando che forse per una volta la
fortuna non gli era del tutto avversa.
♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
Slave a tutti!
Dopo una breve fuga a Manaco.........in Francia XD sono ritornata
ancora più scemunita di prima.
Purtroppo non ho molto tempo ora e a dirla tutta non aveva neanche
programmato di pubblicare questo capitolo, quindi ora vi lascio alle
anticipazioni (sorpresa nel prossimo capitolo XD) e ai ringrazianmenti.
NEXT:
#15
die
Vergangenheit
(il
passato)
«NON
SI PERMETTA DI FARE QUESTE COSE CON ME! Lei sta attentando alla mia
sicurezza!!»
«Il
Colonnello ha fatto cilecca! Qua i soldi ragazzi»
«Fallman
com'è possibile che vinci tu ad ogni scommessa?!»
RINGRAZIO:
Liris
eLiSeTtA
KuRoNeKoChAn
Crazyforever
valerya90
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Mana91
Ringrazia anche tutti
coloro che hanno aggiunto quasta storia tra i preferiti e me tra gli
autori preferiti *O* grazie!!!!
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Capitolo 15 *** il passato ***
#15
die Vergangenheit
Avete mai pensato cosa scandisce
il nostro tempo?
Se una vita
può veramente avere un'influenza sul mondo
o se le scelte che
facciamo siano importanti.
A volte per andare
avanti, dobbiamo tornare indietro.
Central City 1915 – Quartier Generale.
«Niente da mostrarmi per oggi?»
Era una fresca mattina primaverile e un raro sole inondava la
città del suo calore.
Al Quartier Generale era una giornata come le altre, sempre la stessa
monotonia. Ma non per due persone.
«Sei proprio irrecuperabile» il Colonnello Mustang,
seduto dietro la sua scrivania, era intento a sorseggiare lentamente il
suo caffè mattutino tenendo puntato lo sguardo sul biondino
davanti a lui.
«Lei piuttosto, con tutte quelle informazioni sbagliate che
mi da cosa dovrei fare? Un'altro buco nell'acqua» rispose
accigliato sporgendosi un po verso l'uomo.
«Come sei rude, sappi che è un piacere averti qui
Fullmetal, ma dovresti pur ringraziarmi per quello che ti passo. E la
prossima volta cerca di usare meglio i fondi dell'esercito»
«Se se va bene» rispose ignorando totalmente le
parole del moro.
Dopo qualche secondo di silenzio, Roy porse il palmo della mano a
Edward, ottenendo come risposta una scrollata di spalle.
«Il mio souvenir?»
«Cosa?!» il ragazzo lo guardò
scandalizzato credendo di non aver capito la domanda.
Sviolinò la voce irritante dell'uomo «Ma come? Non
mi hai portato un souvenir?»
Il minore storse un po il naso e si sedette di nuovo sulla poltrona.
«Ma se mi ha appena detto non dover sperperare il denaro
dell'esercito» ripose mettendo il broncio, Mustang
però lo guardò con sguardo infantile fingendo
quasi un'offesa.
«Io ti ho mandato in un luogo in cui ci sono delle cose
particolari che non si trovano ovunque!» disse quasi
piagnucolando.
«Sta scherzando? Se le vuole quelle cosa, ci vada da
se!»
Con un sospiro il maggiore si alzò e si diresse verso uno
scaffale pieno di libri da cui prese una cartelletta.
«Acciaio quante volte ti devo dire che devi saperti
sdebitare? Questo può riflettersi in maniera negativa su di
me...»
Gli occhi dorati di Acciaio lo fissarono incuriositi e perplessi
«Allora mi dia delle valide informazioni
la prossima volta»
«Come queste? Ho appena messo insieme delle informazioni
ricavate dalle varie escursioni di alcuni soldati» Roy gli
porse i documenti, era stranamente serio, ma poi gli comparve un
sorrisetto malizioso «Dov'è il mio
“grazie”?» enfatizzò
scompigliandogli i capelli dorati.
«Va bene va bene, grazie.
Contento?» sibilò quella parola come per
sottolineare il fatto che non l'avrebbe più ripetuta per
molto «Adesso vado, ci vediamo Colonnello di merda»
Fece per andarsene, ma il moro fu più veloce di lui e
l'afferrò per la treccia.
«AAAAARGHH»
«Aspetta un minuto!»
«COSA DIAVOLO VUOLE? Mi ha fatto male» il biondino
si voltò con sguardo tutt'altro che attendibile.
L'ultima cosa che vide fu Colonnello che sorrideva e poi non
capì più niente.
Due calde labbra che si sovrapponevano alle sue, l'amaro sapore del
caffè.
Solo immagini frammentarie ne rimasero al Fullmetal.
Sembrava che fosse passata un'eternità.
Lentamente Roy si staccò da Ed e sussurrò
sensuale «Te l'ho detto prima. Devi saperti sdebitare,
altrimenti mi potrei offendere»
Aveva incatenato i polsi del biondino, ancora shockato, in una mano
spingendolo contro la parete.
«Se non mi sbaglio dovresti sapere qualcosa dello
“Scambio Equivalente”, no?»
«NON SI PERMETTA DI FARE QUESTE COSE CON ME! Lei sta
attentando alla mia sicurezza!!» riuscì a
liberarsi e lo spinse via.
Un battito di mani e il suono di un'esplosione
rimbombò per i corridoi del QG.
«Il Colonnello ha fatto cilecca! Qua i soldi
ragazzi»
«Fallman com'è possibile che vinci tu ad ogni
scommessa?!»
Camminava, Edward, irato sorpassando velocemente la gente che stava
davanti a lui, facendo poco caso a ciò che gli accadeva
intorno.
Quel bastardo di un
Colonnello. Fare cose come quelle...è già la
seconda volta dannazione!
Si fermò di botto pensando che quella era proprio una
situazione sgradevole, avrebbe voluto parlarne con qualcuno ma sapeva
di non poterlo fare.
E anche quella faccia.
Si ritrovò inconsciamente a sorridere avvampando
violentemente proprio come una ragazzina alla sua prima cotta.
Non riseco a capire a
cosa stavo pensando in quel momento. Perché non ho avuto la
forza di oppormi?
Si appoggiò alla finestra e aprì la cartella
ancora pensieroso.
Dannazione ogni volta
che siamo soli mi parla diversamente, così come la sua
voce, i suoi occhi sono diversi. Sembra quasi un'altra
persona. Perché mi succede tutto questo?
Il suo sguardo scorse distrattamente sull'unico foglio presente,
dovette rileggerlo parecchie volte a causa della sua disattenzione.
Ma poi con orrore tutte le parole gli entrarono una ad una in testa.
Doveva essersi per forza sbagliato.
Il Colonnello non avrebbe ai potuto scrivere quelle cose in un rapporto.
Ci vediamo a cena stasera alle
20.00, a casa mia,
li ti darò
tutte le informazioni che vuoi.
Mi raccomando sii
puntuale!
Se ti serve il mio
indirizzo (cosa molto probabile)
le receptionists saranno
felici di dartelo ^^
a presto mon
chèr.
Anzi si corresse una persona normale non avrebbe scritto una cosa del
genere in un rapporto,
cosa che quel misero foglio non poteva considerarsi come tale.
Mon Chèr.
Ma cos'era tutta questa confidenza? Voleva prenderlo in giro per caso?
«Avrei dovuto provocare un'esplosione più
violenta! No sarebbe stato comunque troppo poco»
digrignò tra se e se serrando i pugni.
«Ah fratellone!» una possente armatura gli si
avvicinò velocemente «Ti ho cercato dappertutto,
non avrei mai immaginato che fossi andato di tua spontanea
volontà dal Colonnello»
Ed si girò in direzione del fratello con una faccia ancora
stravolta.
«Al!»
«Quella è la nostra prossima missione?»
No. Non posso parlare
con lui di questa situazione.
Il biondino sorrise e abbassò lo sguardo abbracciando Al.
«Fratellone che ti prende?» da parte sua Alphonse
si preoccupò non poco del comportamento dell'altro
«Cos'è successo?»
«Niente» solo un suono soffuso uscì
dalle labbra dell'Elric maggiore, si staccò dall'abbraccio.
Ma il minore non sembrava convinto da quell'affermazione.
«Non ti credo!» disse puntandogli contro il dito
«Con il caratteraccio che ti ritrovi non degneresti nessuno
di un abbraccio se non fosse successo niente. Ti conosco fin troppo
bene, sputa il rospo!!»
Ed si sentì colpito nell'orgoglio...perché suo
fratello metteva sempre in discussione la gerarchia familiare? E
perché aveva sempre maledettamente ragione?
Dannato Al, ma
perché vuole sempre sapere tutto di tutti? Calmati Ed,
prendi aria e conta fina a 10...non aggredirlo, dopotutto lui non
c'entra assolutamente niente.
Dopo aver inspirato profondamente un paio di volte, si rivolse a lui
con tono calmo ma con una punta isterica «Vai a casa ti
raggiungo li»
«E vorresti liquidarmi così? No, dimmelo tanto
l'ho capito che hai litigato di nuovo col Colonnello» disse
con aria di chi la sa lunga.
Acciaio si sentì spiazzato da quell'affermazione e perse la
pazienza, e poi non voleva creare inutili preoccupazioni al fratellino.
«Adesso basta Al, o vai a casa o ti trasmuto in un
soprammobile!»
L'altro rimase basito da quello che aveva appena pronunciato il
biondino.
Non lo aveva mai trattato così, e mai si sarebbe sognato di
dire una cosa del genere.
Lo guardò truce dall'alto in basso e se ne andò
lasciando l'Alchimista da solo «Sei uno stupido
fratellone»
♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
Salve a tutti! Scusate per il
ritardo ma ho avuto un sacco di problemi in questo periodo -.- e solo
30 minuti fa sono tornata a casa.
Comunque vi faccio ora gli auguri di natale (in ritardo) e di capodanno
(in anticipo XD).
Purtroppo non ho tempo per rigraziarvi perché devo andare a
vedere FMA il film >w<
un bacione e
auguri!!!!!
NEXT
#16
Auftakt
(Preludio)
«Edward
vuoi farti più in la? Non riesco ad entrare se non ti
sposti»
Il
biondino si girò scocciato e gli venne un principio
d'infarto
vedendo la scena davanti a lui.
«C-C-COLONNELLO!!
MA COSA CI FA QUI?!! E NUDO PERGIUNTA!! CHE VUOLE DA ME??? IO CHIAMO
LA PROTEZIONE CIVILE, IL TELEFONO AZZURRO, LA GUARDIA DI FINANZA E
GLI HOMUNCULUS!»
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Capitolo 16 *** preludio ***
#16
Auftakt
Se potessi tornare
indietro e cambiare una sola cosa della tua vita, lo faresti?
E se ci riuscissi, sei
sicuro che questo renderebbe la tua vita migliore?
O invece questo
cambiamento spezzerebbe il tuo cuore o magari quello di qualcun'altro?
Credo che tutti questi
pensieri siano dovuti alla tua lontananza,
a volte mi chiedo
perché non mi hai impedito di partire...
...sono proprio un
egoista...
La porta della bibblioteca era insolitamente aperta, chiaro segno di
ammonimento.
Tutti ormai avevano capito che, quando quella polverosa porta era
socchiusa, qualcuno
facilmente suscettibile aveva i nervi a fior di pelle e
quindi se si teneva alla propria salute era meglio non varcarla.
Ma naturalmente erano solo voci di corridoio e per una persona cinica e
calcolatrice come il Tenente Hawkeye non c'era assolutamente
nessun pericolo.
Si diresse così con passo fermo verso un'angolo un cui
spiccava, tra un cumulo di libri, una figura immersa nella lettura di
un pesante tomo.
«Sapevo che ti avrei trovato qui»
Edward sorpreso alzò lo sguardo «Cosa
c'è? Ho da fare ora»
«Lo so. Hai sempre da fare quando ti rinchiudi nella
bibblioteca. Comunque sono venuta a darti questi» rispose lei
secca, un po irritata dalla risposta del minore, porgendogli dei fogli.
«Cosa sono?»
«Da parte del Colonnello,
ha detto che sono un'“anticipo”»
Il biondino storse il naso alla parola Colonnello e con
riluttanza afferrò quelle che avrebbero dovuto essere le
informazioni sulla Pietra Filosofale.
«Il resto a stasera a quanto pare»
continuò lei richiamando l'attenzione dell'Elric.
«Cosa?»
«Ho sentito che ne parlava con Havoc»
L'altro non rispose, si limitò solo a borbottare qualche
imprecazione sottovoce.
Riza a quel punto si inginocchiò avvicinandosi
all'alchimista.
«È innamorato» lo fissò con
il suo sguardo autoritario «Ormai molti se ne sono accorti,
ma non sanno che sei tu»
«E lei cosa ne pensa? Cosa devo fare?»
mormorò quasi sottovoce scostando lo sguardo.
Per lei doveva essere difficile parlare di queste cose, sapeva che
amava quell'uomo da molto tempo e ritrovarsi qualcuno che le mette i
bastoni tra le ruote non è certamente piacevole.
La risposta non arrivò subito, ma qualche minuto dopo si
stupì di ciò che aveva detto la donna.
«Io ti consiglio di andare»
Si girò verso di lei incredulo.
«Sei innamorato vero? Quindi perché non inseguire
il tuo amore?»
«Io...io non ho mai detto di essere innamorato di
lui» strinse i pugni sulle ginocchia guardandola serio
«È quel bastardo che gioca con i sentimenti
altrui!» terminò con voce tremolante.
Una lacrima solitaria rigò la sua guancia, prontamente
asciugata.
«Perché vuoi comportarti da duro? Al cuore non si
comanda»
«Io non vorrei mai essere caduto nella sua trappola»
«Ti capisco» sussurrò dolcemente e lo
abbracciò.
Ed spiazzato da quel gesto, non cercò minimamente di
scansarsi, ma invece si aggrappò quanto più
poteva all'altra.
«La mia è proprio una vita di merda»
«Ma non puoi opporti... devi soltanto viverla e
sperare in bene»
«Di ciò che mi ricordo è sempre stata
dolorosa, non ho quasi ricordi piacevoli. E tutto quello che ho fatto
fino ad ora è solo cercare di ridare un corpo ad Al. Non
vedo alcun motivo per cui possa sperare in bene»
«Alcune volte il dolore diventa parte della tua
vita tanto che ti aspetti che ti perseguiterà sempre,
perché non riesci a ricordare un momento in cui non ci sia
stato. Ma poi sentirai qualcosa di strano e in quel momento ti rendi
conto di cosa sia la felicità. Per questo dovrai sfruttarla!
Perché non saprai mai quanto possa essere fugace questa
felicità»
«Tenente perché mi dice questo?»
alzò appena il suo sguardo per vedere quello color
cioccolato dell'altra.
«Perché non voglio che tu faccia degli errori
– come ho fatto io – di cui potrai
pentirtene»
Lentamente i due si sciolsero dall'abbraccio e Riza riprese la parola
acquistando di nuovo il suo tono serio «Ti ho detto queste
cose, ma questo non significa che avrai campo libero col
Colonnello»
«Non ne avevo dubbi» sorrise schietto vedendola
rialzarsi per uscire «Accetto la sfida»
«Buon per te»
Il tiepido sole ben presto tramutò in un vero e
proprio nubifragio, tipico di quella città.
E tutti i buoni propositi che si avevano per una bella giornata
soleggiata sparivano di colpo.
Sospirò, Roy, iniziando ad accendere il fuoco nel camino,
perdendo la speranza di poter vedere gironzolare per casa quella peste
bionda.
Con quell'acquazzone nessuno si sarebbe sognato di attraversare la
città solo per andare a prendere dei documenti.
Già nessuno.
Ma dovette ricredersi quando sentì il campanello bussare e
ritrovarsi davanti un faggiolino infradiciato.
«Non pensavo che saresti venuto con questa pioggia»
disse il moro facendolo entrare.
«Non pensavo che avrebbe iniziato a piovere
dovrebbe dire. Dannata città di merda»
«Almeno per una volta non sono io quello che viene
incolpato» rispose sfoggiando il suo solito sorrisetto.
«Dannato Colonnello la colpa è sua!» il
minore lo guardò iroso.
«Ma di cosa scusa?» replicò scocciato,
Mustang, portandosi una mano alla fronte con tono teatrale.
Adesso, lo sapeva, avrebbe iniziato ad inveire contro tutto e tutti.
“Ma
perché non sono stato zitto?”
«Tutto quello che succede è colpa sua»
«Grazie per la tua riconoscenza! Ti prenderai qualcosa se
rimani ancora qui così, vieni ti preparo un bagno
caldo»
«Ma Colon...»
«Niente “ma” e seguimi»
Una volta lasciato solo e svestitosi, Edward, si immerse lentamente
nella vasca da bagno.
Gli sembrava così strano starsene li a casa del Colonnello,
e comunque una certa inquietudine si faceva sempre sentire.
Non doveva dimenticare che era a casa del nemico.
Continuò così a guardarsi furtivamente intorno
per qualche minuto, sospettoso di un'altro dei soliti scherzetti di
quel bastardo, ed assicuratosi che era tutto apposto, si
rilassò del tutto abbandonandosi ai suoi pensieri.
Ma cosa sto facendo?
Perché mi trovo qui?
Si era quasi assopito quando uno scossone lo fece risvegliare.
«Fullmetal?»
Qualcuno lo aveva urtato, aprì un'occhio.
«Edward vuoi farti più in la? Non riesco ad
entrare se non ti sposti»
Il biondino si girò scocciato e gli venne un principio
d'infarto vedendo la scena davanti a lui.
«C-C-COLONNELLO!! MA COSA CI FA QUI?!! E NUDO PERGIUNTA!! CHE
VUOLE DA ME??? IO CHIAMO LA PROTEZIONE CIVILE, IL TELEFONO AZZURRO, LA
GUARDIA DI FINANZA E GLI HOMUNCULUS!»
Il povero Roy, per non essere affetto da sordità precoce, si
era già munito in anticipo di tappetti per le orecchie.
Gli scappò un sorrisetto un po perverso notando il colorito
arcobaleno sulla faccia dell'altro.
Mustang 1, Elric 0.
«Secondo te che ci faccio qui? Voglio fare un bagno no?
Adesso fammi un po di spazio»
«Ma neanche per sogno! Lo faccia dopo, e si
copra!!» gli urlò contro Ed cercando di
nascondersi il più possibile a quella vista.
Dannato, dopo ti faccio
vedere io cosa ti combino!
«Su su siamo tra uomini» iniziò a
sbeffeggiarlo dandogli dei colpetti alla spalla sinistra «Non
avrai mica vergogna?»
«CHI?! IO?»
Il moro cogliendo alla sprovvista il ragazzo lo fece da parte e si
infilo pure lui nella vasca.
«Colonnello esca subito di qui! Perché si
è messo dietro di me?»
Effettivamente Roy si era seduto all'estremità e aveva
Edward tra le gambe.
Una posizione alquanto equivoca.
«Non chiamarmi sempre Colonnello, adesso non siamo a lavoro
Ed, e non darmi del lei» gli sussurrò sensuale
queste parole all'orecchio sentendolo rabbrividire.
Perché mi fa
quest'effetto la sua vicinanza? Inizio a sudare freddo...
«Come ci siamo finiti così?» chiese
sottovoce Ed dopo un breve silenzio.
«In che senso?» il moro aveva preso ad accarezzare
la morbida pelle dell'altro.
Da quanto l'avesse bramata non era dato sapere, anche perché
neanche lui lo sapeva più.
Andava sempre dal collo fino a scendere la schiena, in un movimento
continuo, scostandogli i capelli in modo che non dessero fastidio.
«Perché sta facendo tutto questo?»
«Te l'ho già detto il perché, non
trovi?» rispose questi con non curanza, poggiando il mento
nell'incavo tra sua la testa e la spalla, beandosi del profumo che
emanava l'altro «Ti amo Ed...»
Edward non rispose e abbassò lo sguardo, dando poco conto
alla posizione in cui si trovavano.
«...e lo so che tu provi lo stesso per me»
«Te l'ha detto il Tenente Hawkeye?»
«No»
«E allora come lo sai?»
«Lo so e basta, perché non è
vero?»
Ma non ottenne nessuna risposta, gli passò un braccio
attorno la vita e lo strinse a se.
«Non ti puoi opporre a tutto questo»
«Lo so Roy» questa volta si girò per
specchiarsi in quei profondi occhi onice «Ho solo paura....di
amarti troppo»
«Anche io» il maggiore sorrise e lo tirò
a se baciandolo.
Mustang 2, Elric 0.
«Colonnello...?»
Chissà che
ore sono...
Edward dischiuse un po gli occhi per guardare la figura dormiente di
Roy, ma non gli arrivò altro che un debole mugolio di
protesta, evidentemente l'altro dormiva già.
Non riusciva ancora a credere che erano nello stesso letto.
«Roy?» questa volta ritentò con un tono
più deciso ma sempre sottovoce.
«Si...cosa c'è...?»
«C'è qualcosa che devo dirti»
Roy sbuffò sonoramente e si passò una mano sugli
occhi «Non riesci a dormire?»
«No»
«È proprio così importante? Non puoi
aspettare domani?»
«No»
Il moro si vide così costretto a girarsi verso il compagno
vedendo le sue immense pozze d'oro colato posate su di lui.
«Dimmi» disse sistemandosi un po meglio la coperta
sul petto lasciato nudo.
Notò una certa titubanza nel comportamento dell'altro.
«Ecco...se tu dovessi morire...io non
piangerò»
«Ed?!» chiese un po incerto avvicinandosi di
più.
«È tutto ok, fammi continuare» il
biondino riacquistò un po di fermezza nella sua voce non
lasciando trasparire più nessuna nota di timore
«Per questo tu non dovrai piangere se io
scomparissi...»
Mustang lo lasciò parlare ascoltando in silenzio, sapeva che
prima o poi un argomento simile sarebbe comunque saltato fuori.
«...non resterò per molto qui»
«È successo qualcosa? Hai trovato una nuova
pista?» chiese alla fine con dolcezza andando a sfiorare quei
morbidi fili dorati.
Ma non ebbe mai risposta alla sua domanda «Questa
è una promessa ok?»
«D'accordo» sospirò solamente
avvicinando a se il corpicino dell'altro abbracciandolo.
Entrambi sapevano che il loro era un amore impossibile.
Mustang 2, Elric 3.
Non avresti mai
pronunciato quelle parole,
non è da te,
Roy.
Probabilmente avevi
capito cosa sarebbe successo di li a poco...
...Quella fu la prima e
ultima notte che passammo insieme...
♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
Guten Abend...alles gut? XD
Domani faccio un anno di EFP!!!
Com'è stato il ritorno a scuola? Peccato che siano
già finite le vacanze ç_ç
vabbé non allaghiamo nel dolore...
Finalmente ho postato questo capitolo che (come gli altri) vegetava nel
pc da un tempo indeterminato; per quanto riguarda la scena di Ed e Roy
a letto naturalmente sono restata sul vago proprio per far imaginare a
voi cosa sarebbe successo XD.
Messaggio importante: il prossimo capitolo sarà il penultimo
+__+ (finalmente)
Ora mi sorge una domanda, ma perché le letture aumentano in
modo sproporzionato e le recensioni diminuiscono? °A°
Mancanza di tempo e/o voglia? O Paura di non sapere cosa scrivere (mi
ricorda tanto una mia amica T__T)
Vabbé ora passiamo ai ringraziamenti e alle anticipazioni.
NEXT
#17
Klee
(trifoglio)
«Dai
Al vieni da me!!! Sei l'unico che riesce a consolarmiiii»
«Fratelloneee
dove sei??»
Mi
dispiace fratellino, sono inconvenienti della vita che vanno
accettati.
RINGRAZIO:
Liris
Aki_
valerya90
Crazyforever
eLiSeTtA
E ringrazio anche tutte
le persone di questo fandom che hanno fatto un salto a leggere la mia
fic bastarda Slpendid
Lovestory? No thanks!
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Capitolo 17 *** trifoglio ***
#17
Klee
Solo da quando mi sono
ritrovato in questo mondo
ho realizzato il peso
del mio ennesimo peccato.
Quando speravo di
toccare qualcosa di caldo
il freddo si impadroniva
di me.
Anche se avevo dei
rimorsi,
sapevo che niente
avrebbe potuto cambiare la mia posizione.
Speravo di poter sentire
di nuovo quel calore...
...e ci sono riuscito...
La chiave girò nella serratura con uno scricchiolio e subito
dopo si rivelò la figura incappottata di Roy.
Finalmente era arrivato a casa.
Tirò un sospiro di sollievo appendendo il cappotto
all'attaccapanni, ma una luce proveniente dalle sue spalle
catturò la sua attenzione.
“Non
avrò mica lasciato le luci accese?”
Ancora un po perplesso, ma non del tutto convinto, si diresse
verso la fonte luminosa proveniente dalla sua cucina, pronto ad
aspettarsi chissà quale sorpresina.
O meglio dire una sorpresa inaspettata.
«Ma guarda un po chi si vede» Riza sbracata
comodamente su una sedia beveva con noncuranza un caffè
fumante «Finalmente il cagnolino è tornato a
casa»
«Ehilà Roy! Allora ci hai dato dentro? Che hai
combinato? Brutto sporcaccione» Hughes sbucò da
chissà dove dandogli una pacca sulle spalle.
Quei due avrebbero potuto pure risparmiarsela quella visita.
«Cazzo Hughes mi hai fatto venire un principio d'infarto!
Guai a te se lo rifai»
Il moro lo guardò un po seccato per poi spostare lo sguardo
sulla ragazza che sembrava estranea alla vicenda, sicuramente da un
momento all'altro avrebbero iniziato con i loro stupidi discorsi...e
soprattutto con le battute pungenti e totalmente inadatte.
«Inoltre mi pare di averti detto di usare le chiavi di
riserva solo ed esclusivamente in casi di emergenza e non per le tue
solite idiozie»
Maes mise un piccolo broncio e si andò ad accomodare accanto
a Riza «Uff intanto non mi hai ancora riposto!»
A questo punto anche la donna sembrò interessarsi un po alla
discussione non attirando troppo l'attenzione.
«Che cosa vuoi?» chiese Roy, quasi esasperato dal
suo comportamento, non sapendo cosa volesse l'amico.
«Che hai fatto con Ed? Allora vuoi dirmelo? Voglio tutto in
anteprima» disse con una punta di malizia nel tono, dandogli
dei colpetti sul fianco incitandolo a parlare.
«E che avrei dovuto fare? Niente abbiamo solo
parlato»
«Solo parlato? Solo
parlato?? E non nient'altro?»
«No» Roy lo guardò un po stralunato
notando che l'altro aveva iniziato ad agitarsi.
«M-ma che diavolo fai?! Non eri tu quello che passava subito
all'attacco non appena adocchiata la preda?»
«Ehm si però...»
«Non eri tu il dongiovanni della
città???!!» Hughes era partito in quinta non
c'è che dire «Non eri tu quello che ci provava con
Glacier? La MIA Glacier?» e aveva anche iniziato a sparare le
sue solite cazzate.
«Ora non iniziare a rompere pure tu, Ed per me
è diverso! E
poi non rinvangare il passato» quest'ultima
frase la mormorò rendendola udibile solamente alle orecchie
dell'occhialuto.
«Non pensavo che dopo tutti questi anni il ricordo di quel
biondino ti sia rimasto così vivido nella mente»
questa volta però fu Riza a parlare, che fino a quel momento
era rimasta in silenzio ad ascoltare.
Il moro sospirò malinconicamente e abbassò lo
sguardo «Eh già, ma ora mi sono innamorato di
Edward, e lui è una persona che non ha niente a che fare con
l'altro»
La bionda non rispose, si appoggiò meglio sullo schienale e
socchiuse gli occhi.
Ci furono attimi interminabili di silenzio in cui nessuno aveva il
coraggio di proferir parola.
«Sai che noi approviamo, adesso aspettiamo che tu faccia il
primo passo»
Con una semplice scrollata di spalle l'uomo capì tutto
«Ci ho già pensato, ho in serbo una sorpresa. Voglio solo che sia felice»
«Mi raccomando» Maes si avvicinò un po
all'amico e gli passò un braccia attorno alle spalle
«non sconvolgerlo troppo...è la sua prima
volta»
Stupore misto a indignazione e imbarazzo si potevano intravedere sul
volto multicolore assunto da Roy «....e tu che ne
sai?»
Questo perché
Hughes non lavorava al reparto investigazione!
***
I fiocchi di neve cadevano lenti dal cielo andando ad imbiancare la
città rendendola ancora più bella.
Edward si era soffermato a guardare quei minuscoli puntini bianchi con
malinconia avvicinandosi di più al vetro della finestra
ormai appannato. Aveva sempre odiato la neve perché, anche
se era un cumulo di innocue goccioline d'acqua condensata, manteneva
incessantemente vivo in lui il ricordo del suo più grande
peccato commesso da piccolo.
«Penso che la neve sia una delle più belle cose in
natura» una voce lo richiamò alla
realtà «è romantica, nostalgica, ma
anche distruttiva o può coprire degli errori
commessi»
Trisha gli si era avvicinata fermandosi accanto a lui ad ammirare
quello spettacolo.
«No, credo che per me sia diverso» rispose, dopo un
po, quello andando a sfiorare leggermente l'auto-mail con la
mano sana.
La donna non rispose, si limitò solamente ad annuire con un
cenno del capo.
«Non sono un amore?» dichiarò ad un
tratto Noah con occhi sognanti.
«Si, sono proprio carini» a lei si
aggregò anche Trisha.
«No! Sono proprio cretini»
Edward naturalmente doveva sempre distinguersi con i suoi modi educati.
I tre se ne stavano nascosti dietro la porta spiando la
– pietosa - scena che si stava consumando nella camera della dolce donzella di
casa: un Alphonse quasi in lacrime che cercava di sfuggire dalle
grinfie di un altrettanto assatanata Winry.
«Dai Al vieni da me!!! Sei l'unico che riesce a
consolarmiiii»
«Fratelloneee dove sei??»
Mi dispiace fratellino,
sono inconvenienti della vita che vanno accettati.
Inutile aggiungere che Edward Elric fosse il più grande
bastardo sia di questo che dell'altro mondo, e anche che era risaputo
che in passato facesse a gara con Roy Mustang per il premio
“miglior carogna dell'anno”...quindi meglio
stendere un velo pietoso.
Erano le quasi le 23.30, Winry era finalmente riuscita ad accoppare Al,
a breve Hohenheim sarebbe arrivato vestito da Babbo Natale per rendere
quella festa ancora più squallida...e di Roy non si sapeva
niente.
Si ritrovo a sospirare per la millesima volta, appoggiando la testa
sulla mano.
Che fantastica serata.
Se solo quella mattina Al non lo avesse costretto ad aiutarlo ad
impacchettare tutta quella miriade di regali, sarebbe andato a casa di
Roy e lo avrebbe trascinato a quella cena.
Dannato sosia del
Colonnello di merda!
Due leggeri colpi alla porta richiamarono l'attenzione generale.
«Questo dev'essere Babbo Natale» decretò
tutta contenta Trisha zompettando allegramente verso la porta.
Stranamente non si udì nessun verso osceno degno di
Hohenheim-Babbo Natale.
Niente. Solo silenzio.
Poco dopo la donna ritornò nella stanza rivolgendosi
all'Elric maggiore con un dolce sorriso sulle labbra «Il tuo
regalo è fuori che ti aspetta»
Edward drizzò subito in piedi e attraversò a
grandi falcate il salotto, sparendo nel corridoio.
Si trovò a fissare sbigottito la figura davanti a lui,
oggetto dei suoi pensieri.
«Che ci fai qui?» abbassò la testa e
stirò la bocca in un mezzo sorriso.
L'uomo non lo rispose, gli afferrò il polso e rispose atono
«Vieni con me»
♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
Guten Abend! Scusate per il tedesco, ma proprio domani ho un compito
=__=.
Allora iniziamo con le precisazioni sul capitolo +__+ questa volta ci
sono delle parole chiave da non tralasciare:
perché proprio il titolo Trifoglio (che proprio di botanica non si
parla)? Il trifoglio è una cosa che porta fotuna, ma a volte
simboleggia delle cose a tre...non so se mi spiego XD.
Inoltre cosa vorrà mai dire la frase di Roy «Voglio solo che sia
felice»? Per una persona normale non ci sarebbe
nessun'anomalia, ma per la mia mente contorta e diabolica è
un segno di ammonimento
per il prossimo capitolo.
Cosa succederà mai? Come finirà sta fic? Non ve
lo dico XD anche se avete fatto già le vostre teorie.
Vi ricordo che il prossimo capitolo sarà l'ultimo e alla
fine ci sarà un piccolo bonus scritto da Crazyforever.
Vabbè ora vi lascio alle anticipazioni e ai ringraziamenti.
NEXT:
#18
wem ich wirklich liebe
(chi amo veramente)
«Avresti
dovuto distruggerlo il Portale...» una voce familiare giunse
alle sue orecchie.
«E
cosa ne avrei guadagnato io?»
RINGRAZIO:
KuRoNeKoChAn
Liris
eLiSeTtA
Aki_
Crazyforever
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Crazyforever per il suo piccolo bonus XD:
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Capitolo 18 *** chi amo veramente ***
Salve gente
sono rispuntata ^^''''''''' *non ha il coraggio di mostrarsi in
pubblico*
Dopo una piccola
pausa finalmente ho deciso di aprire questo capitolo - ormai marcito
nel pc - e premere il il bottone aggiorna fic. Beh non aspettatevi
chissà che °A° quindi:
Attenzione la lettura di questo può causare sintomi quali
vomito, giramenti di testa, spasmi, perdita di identità ecc
ecc vi
ho avverte! XD
♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
#18
wer liebe ich
wirklich
Quel pomeriggio di
più di tre anni fa,
in cui tutto
finì,
con una sola e semplice
stretta di mano...
...gli dichiarai il mio
amore eterno....
«Roy cosa ci facciamo sulla terrazza del palazzo?»
Il biondino si accostò all'uomo cercando in lui un po di
calore.
«Penso che da
questo posto ci sia un'ottima visuale...»
allungò un braccio attorno alle sue spalle
«Va meglio?»
«Mh»
Sentì una stretta improvvisa.
Roy gli circondò il collo con le braccia, affondando le dita
tra i fili d’oro dei capelli di Ed, e lo strinse a
sé finché i loro corpi non combaciarono
perfettamente.
Le loro lingue si incontrarono, e si accarezzarono prima timidamente, e
poi con fervore crescente fino a quando la mancanza di ossigeno si fece
sentire.
Il moro a malincuore abbandonò quelle labbra così
morbidi e calde, e indietreggiò di qualche passo per
appoggiarsi alla ringhiera della terrazza.
Alzò gli occhi al cielo.
L'altro lo segui e lo fiancheggiò, guardandolo un po
incuriosito, cercando di capire a cosa pensasse.
«Calma i tuoi spiriti bollenti, mi devi ancora spiegare cosa
ci fai qui» esclamò il il minore incrociando le
braccia al petto.
Il moro arricciò le labbra in una smorfia «Deduco
che fin quando non avrai una risposta non ti metterai l'anima in
pace»
«Esattamente» si avvicinò di
più all'uomo moro socchiudendo gli occhi.
Roy gli spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Voleva guardarlo, guardarlo e assaporare il gusto della sua presenza.
Portò la mano destra a sfiorare delicatamente la pelle
diafana del ragazzo accanto a lui.
«E se ti dicessi che vorrei passare un po di tempo solo con
te?»
Edward lo guardò di traverso «Ti risponderei di
inventarti una scusa migliore»
L'uomo si morse un labbro, non c'era che dire, quel ragazzo era la
seduzione in persona.
Ogni cosa che faceva, ogni parola pronunciata, ogni suo sguardo
provocava in Roy un brivido lungo la spina dorsale.
E quelli non erano affatto brividi di freddo.
«D'accordo hai vinto tu» Roy
alzò le mani in segno di resa «ho una cosa per
te»
Lentamente sfilò da sotto al cappotto un oggetto luccicante
porgendolo nelle mani del giovane.
Le sue iridi dorate si dilatarono e lo stupore s'impadronì
di Ed.
«Non può essere...» un sussurro quasi
impercettibile si levò dalle sue labbra «...il mio
orologio d'argento»
Quanti ricordi erano rinchiusi in quell'oggettino dalle misere
dimensioni, sogni infranti e speranze realizzate.
Ma come aveva fatto ad arrivare fin li?
«Me l'ha dato Alphonse» iniziò Roy con
tono dolce, quasi gli avesse letto nel pensiero «Lui non ha
mai avuto il coraggio di dartelo...aveva paura di farti
rattristare»
Il biondo non disse nulla, continuò a scrutarlo a fondo
studiandone i particolari e lo sfiorò con estrema
delicatezza, come se potesse rompersi da un momento all'altro, avrebbe
tanto voluto piangere ma non ne ebbe il coraggio.
Il moro dal canto suo allungò una mano e
accarezzò l'altro sulla testa.
***
Quella che si prospettava era una comune e banale mattina come tutte le
altre.
Il solito caffè schifoso, la solita scrivania, le solite
scartoffie...e la solita aria malinconica che si portava da quando era
stato abbandonato.
Roy Mustang si trovava imperterrito con lo sguardo perso nel vuoto a
pensare a quegli ultimi istanti in cui rivide per l'ultima volta la
persona che gli aveva letteralmente strappato il cuore.
Gli era ancora difficile comprendere il motivo per il quale Edward
l'avesse lasciato li, e spesso si malediceva da solo per non averlo
afferrato per un braccio ed avergli impedito di allontanarsi nuovamente
da lui.
Ma come diceva sempre “nessuno
fa niente per niente”, e il suo essersene andato
aveva comportato la conseguente salvezza del loro mondo.
Tsè, baggianate!
A chi voleva darla a bere...dopo tutti questi anni ancora non si era
messo l'anima in pace.
Strinse convulsamente la tazza tra le mani.
«Generale»
Una voce calma alla sua destra ruppe il silenzio.
«...»
«Sta ancora pensando a lui?»
L'ex Colonnello assottigliò gli occhi con amarezza.
«L'ha fatto per il bene di tutti...»
Ma ancora nessuna risposta.
«...e non vorrebbe vederla in questo stato»
«Riza secondo te avrò fatto la scelta giusta a
farlo andare?»
La donna lo guardò prima con malinconia ma gli
riservò uno dei suoi splendidi sorrisi
«Assolutamente»
L'uomo si girò verso la finestra specchiandosi in
quell'enorme cielo scuro denso di pioggia.
Lo scambio equivalente
esiste e io ci credo, perché non si può avere
niente senza sacrificare qualcosa. Questo è il principio che
regola il mondo chiamato comunemente dolore.
«Ovunque tu sia, Edward, sappi che ogni mio pensiero
è rivolto a te» più che a qualcuno si
ritrovò a sussurrare a se stesso quelle parole, mentre una
lacrima solitaria rigò il volto dell'uomo.
«E non si dimenticherà mai di noi...»
Riza si soffermò a studiare il viso triste ma in qualche
modo appagato del moro.
Forse anche Ed in quel momento stava pensando a loro.
«Generale è iniziato a piovere, sarà
meglio chiudere la finestra»
Le strade un tempo affollate, adesso erano deserte a causa della guerra
consumatasi poco più di un anno prima, le uniche anime
solitarie erano coloro che si dedicavano alla ricostruzione della
città.
E Roy Mustang era di nuovo li, camminando tra le macerie, nel luogo in
cui Edward se ne era andato.
«Avresti dovuto distruggerlo il Portale...» una
voce familiare giunse alle sue orecchie.
Era li.
«E cosa ne avrei guadagnato io?» con molta calma si
girò verso la persona alle sue spalle. In tutta quella
desolazione spiccavano un'antenna e due pozze dorate.
L'altro non rispose, limitandosi solo a sorridere.
«Cos'hai fatto fino ad ora? Perché ci hai messo
tutto questo tempo a tornare?» il moro avanzò
verso il giovane passandogli una mano trai fil i color grano.
«Mi illudevo di poter viveresenza di te brutto
bastardo»
L'ex Fullmetal si alzò in punta di piedi e diede un casto
bacio al maggiore.
Quanto era mancato a entrambi quel contatto
«Ti amo mame-chan»
«Ti odio Colonnello di merda» si
aggrappò alle spalle dell'altro, stringendole forte,
beandosi del suo profumo «Non fai altro che perseguitarmi,
anche nei sogni»
«Vedo che i nostri cuori non hanno mai smeso
d'intendersi¹»
Roy dal canto suo non sapeva come Edward fosse tornato e sinceramente
poco gli importava...tutto quello che voleva era stare con la persona
che amava davvero.
«Bentornato»
***
Il tempo sembrava non
voler passare mai per Roy, stava li su quella fredda terrazza
accarezzando dolcemente Ed con la testa china da un tempo indefinito.
Erano passato solo qualche minuto o forse pure delle ore ma a lui non
dispiaceva affatto quella sensazione.
«Dimmi la
verità, non sei venuto fin qui solo per darmi questo
vero?» il silenzio venne rotto improvvisamente dalla voce,
stranamente, neutra del ragazzo «C'è quacosa che
devi dirmi»
«Ormai non
posso nasconderti più niente» sospirò
il moro passandosi una mano dietro la nuca fintamente scocciato.
Si girò
affacciandosi alla ringhiera della terrazza, inspirò
cercoando di riordinare un po tutti i pensieri e iniziò a
parlare non appena l'altro gli si avvicinò. Cercava di
mantenere sempre un'espressione rassicurante, anche se in quel momento
era lui che doveva essere consolato.
«Dimmi. Ormai ci sono abituato alle brutte notizie»
«Sai Alphonse
mi ha detto tutto di voi...» notò un flebile cenno
del capo del suo interlocutore così continuò
«...tutto»
«Tutto in che
senso?»
«Il portale
è ancora aperto non è vero?»
Edward lo guardava
stupito, non sapeva cosa dire, sapeva che una volta per tutte
quell'argomento sarebbe riaffiorato ma non credeva così
presto.
Perché Al gli aveva rivelato ciò?
Perché?
E cos'è che provava in quel momento sottostando a quegli
occhi scrutatori?
«Perché
non sei ancora tornato?»
Paura?
«...»
Smarrimento?
«Edward
rispondimi» gli si era avvicinato, e ora lo teneva per le
spalle. In quel momento gli sembrava ancora più piccolo e
indifeso.
«Io...io non
ero...pronto»
«Ma ora devi
esserlo perché non ci sarò più io a
darti una mano» il biondino lo guadrò
interrogativo stringendosi nelle spalle «Domani parto per la
guerra»
«Cos-?»
non riuscì a finire la frase che delle calde lacrime scesero
silenziose dagli occhi dorati del giovane.
«Roy!»
Roy si staccò
e lo sorpassò dirigendosi verso la porta della terrazza
«Per ironia della sorte anche io sono un Colonnello, ma non
vorrei essere ricordato come un bastardo come l'altro» si
voltò verso la persona che amava mostrandogli un sorriso
tirato.
L'altro lo guardava
ancora con sguardo arrossato.
«Roy
io...»
"Grazie"
Gli ultimi
fiocchi di neve si posarono su quella figura che non avrebbe nmai
più dimenticato, mentre delle parole risuonarono nel cielo.
«Non dimenticare chi sei Alchimista...»
♥ҳ̸Ҳ̸ҳ♥
¹ Je vois que nos coeurs n'ont
jamais cessé de s'entendre. (La Promenade sur
le lac)
Jean Jeaques Russeau - La Nouvelle Heloise ou Julie.
Allora se
siete giunte fin qui significa che siete sopravvissute OvO compliments!
Purtroppo non ho potuto inserire anche il bonus demenziale
perché ho formattato il pc e mi sono rimaste solo 3 frasi
sconnesse >__>
cooooomunque passando al capitolo, siccome no nsono brava nei finali
sono stata fiancheggiata da diciamo una ventina di persone (la mia
intera classe) e alla fine abbiamo optato per un happy ending XD
una domanda che mi hanno fatto spesso è: com'è ha
fatto Ed alla fine a tornare?
Dettagli mie care >v< questa è un'altra storia!
e ora un paio di battute-parodia gentilmente offerte sempre da Crazyforever:
es war einmal...die
Bananesrepublik
(c'era una volta la repubblica delle banane)
«Fratellone dato che oggi sei libero mi accompagni a fare delle commissioni?» «...» «Fratellone» «...» «FRATELLONE!» «Cazz Al non posso farmi neanche una canna in santa pace?» (capitolo 2)
«Ma sei sicuro di aver fatto la scelta giusta?» «Perché questa domanda, Winry?» «Niente con tutte quelle voci che girano sul suo conto...» «Quali voci?» «Pare che non faccia un servizio completo» «OAO» (capitolo 13)
RINGRAZIO:
Liris
valerya90
Aki_
KuRoNeKoChAn
eLiSeTtA
Crazyforever
tutti coloro che hanno letto,
hanno inserito la fic tra i preferiti e tra le storie preferite ^__^
detto questo passo e chiudo °ò°
Campagna
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