Side Stories

di Ofeliet
(/viewuser.php?uid=114644)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** If you want, you can. ***
Capitolo 2: *** Damned Bottle Game! ***
Capitolo 3: *** Misunderstanded Feelings. ***
Capitolo 4: *** I'm here only for Suicune, ok? ***



Capitolo 1
*** If you want, you can. ***


Story One: If you want, you can.
Dedicata a Lecchan.
Ormai le dedico (quasi) tutto.
Però, per come sopporta i miei deliri, se lo merita davvero.



Side Stories

[Il Collegio missing moments]




Time Line: Estate prima dell'inizio della storia.


Story One: If you want, you can.


Ash rimase a bocca aperta.
Sul serio, proprio non riusciva a crederci. Eppure quei numeri davanti a lui avevano un senso logico, lui riusciva a comprenderli. C'era riuscito. Non era intelligente come Gary - per quanto ad Ash facesse poco piacere ammetterlo, l'amico aveva ereditato la predisposizione allo studio dal nonno- ne aveva la stessa determinazione di Misty, desiderosa di eguagliare o addirittura superare le sorelle maggiori. Era lo studente più ordinario, e questo comportava una minore voglia di studiare, oltre a non avere nessun motivo per ammazzarsi dalla mattina alla sera. In quel momento, però, non riusciva a chiudere la bocca, le prese in giro di Gary gli arrivavano ovattate alle orecchie.
Era stato promosso. Nessuna coda per quell'estate.
Seriamente, non riusciva a crederci. Anche Pikachu, rimasto inebetito sulla sua spalla, era immobile. Si era sforzato, e ci era riuscito. Era per ben due anni che il sistema scolastico lo rimandava in qualche materia, quel terzo si era deciso a mettersi d'impegno. Ce l'aveva fatta, e ammetteva anche di sentire un forte senso di soddisfazione personale per l'impegno che ci aveva messo. Era soddisfatto di se stesso.
Fu come se un fiume in piena l'avesse travolto, prima inondandolo di ansia e gelo. Non negava che prima di raggiungere i quadri con la valutazione gli tremavano le gambe.
Misty, accanto a lui, osò toccargli un braccio. Mossa sbagliata, in quanto venne afferrata dal corvino e abbracciata stretta, come se non ci fosse un domani. Misty boccheggiò per la sorpresa, arrossendo a dismisura, mentre Gary rideva allegramente.
Il loro terzo anno si era concluso, e lo aveva fatto superando le più rosee aspettative.


Il Giardino di Felicità:

Nè!
Scusate, non mi faccio sentire da un po'.
Però non potevo evitare di scriverla, visto che sono stata promossa. #la storia è un po' autobiografica, in un certo senso
Diciamo che qui farò la raccolta di momenti precedenti alla storia originale, che per mancanza di situazione non potrò inserire.
Non mi sembra di avere molto da dire, tranne alle owners delle OC della storia principale. Se c'è qualche momento ambientato prima della storia, e se volete che lo scriva, contattatemi.
Non mi sembra di dover dire altro. Credo.
Quindi un saluto!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Damned Bottle Game! ***


Story Two: Damned Bottle Game!
Time Line: Un anno precedente alla storia principale.


Story Two: Damned Bottle Game!


I temporali autunnali erano qualcosa di tremendo, soprattutto se erano violenti.
Quella Tregua si era rivelata in incubo ad occhi aperti, per chi era rimasto a scuola. Così, le povere anime presenti dei dormitori avevano deciso di scendere nel grande atrio, in attesa che finisse.
- Non ne posso più... - pigolò Nefti, mentre Serenity cercava di consolare la sorella. A guardarle, nessuno avrebbe detto che Serenity fosse la minore.
- Certo che questo temporale è stato una sorpresa. - commentò Gary. Quel pomeriggio era dovuto tornare a scuola per restituire del materiale, e ora non poteva più tornare a casa.
- Cosa potete farci, è la natura. - commentò Daniel, che cercava di leggere un libro. Operazione impossibile visto il rumore che il temporale produceva.
- Allora facciamo un gioco! - propose Anemone. I pochi presenti la fissarono, perplessi. Poi, un istante. La luce saltò, facendo piombare l'atrio in una condizione di semi-buio. I grandi vetri lasciavano trasparire la luce proveniente dalle saette. Era uno scenario spaventoso, dovevano fare qualcosa per distrarsi.
- T-tu cosa proponi? - sussurrò la Clearbrook maggiore, stritolando il braccio di Serenity - che aveva una pazienza illimitata, a quanto pareva.
- Mmm... - mugugnò Anemone, portandosi una mano sotto al mento. - Ne servirebbe uno semplice e divertente.
- Che ne dite del gioco della bottiglia?
Tutti i presenti invocarono un fulmine su Solana, che rideva divertita. - Avanti, non pensate male. Sarà con penitenze più o meno simpatiche! - si vedeva che le mancava Lunick, richiamato dalla Federazione per chissà quale motivo.
- Quanto "simpatiche", Solana? - indagò Daniel, che aveva ascoltato ogni singola parola. Lei sorrise apertamente.
- Niente di strano, Synthoria. - Nefti, che lo conosceva bene, avrebbe scommesso che il ragazzo rimase deluso da quella risposta. - Piuttosto, abbiamo una bottiglia?
Dal nulla la bottiglia apparve. Non potevano esimersi dal giocare.

Le regole erano semplici.
Uno di loro decideva la penitenza, poi girava la bottiglia. Dove avrebbe puntato, quello sarebbe diventato il malcapitato che subiva.
Si erano messi in cerchio, con una torcia che illuminava l'area circostante. Nemmeno uno dei pochi insegnanti era venuto a controllarli, a quanto pareva si fidavano di loro. Ed era un bene.
Nefti si sfregò le mani, ansiosa di cominciare. Stava dimenticando che aveva una paura pazzesca dei temporali e che fuori dalla finestra se ne stava consumando uno.
- Se non vi spiace, comincio io. - ghignò. - La penitenza è di mettere una gonna!
I pochi presenti la fissarono. Erano in sei, e solo due erano maschi. - Che cosa banale. - fu il commento di Gary. Peccato che il ghigno della ragazza lo preoccupò seriamente.
- Spero in un deus ex machina, Oak. - commentò lei. Gary si chinò verso Serenity per la traduzione, ma ricevette solo un sospiro stanco.
La ragazza girò la bottiglia. Tutti i presenti attendevano che si fermasse. Questa, infima, puntò direttamente a Daniel, che sbiancò. - Ti prego dimmi che è uno scherzo.
Le ragazze ghignarono, con tanto di fischi. - Paga la penitenza, caro.
Lui non replicò, alzandosi e prendendo tra le mani la gonna che Serenity aveva recuperato nel frattempo. Si cambiò in un lampo, ma le ragazze non lo trovarono divertente come speravano. Dannazione, ci stava troppo bene!
Gary, che inizialmente avrebbe voluto ridere, non trovò motivo di farlo. Daniel, dal canto suo, si sedette tranquillamente.
- Guardate e schiattate d'invidia, donne. - fu l'unica cosa che disse, schivando all'ultimo una ciabatta.

La bottiglia aveva girato già diverse volte.
Anemone si ritrovava con i vestiti girati al contrario, Nefthi aveva ricevuto una doppia penitenza - rimanere da sola per cinque minuti e una dichiarazione d'amore a Solana, Gary sfoggiava un bel rossetto scarlatto, Solana aveva fatto la comica improvvisata e Daniel, oltre alla gonna, aveva dovuto fare un semi spogliarello. L'unica intatta in quel gioco era rimasta Serenity, che stava diventando parecchio preoccupata per gli sguardi assassini che riceveva.
- Tocca a me, no? - chiese Daniel, continuando a fissare la vittima. Lei deglutì. - La penitenza è di... Uhm, cosa posso inventare...
Il silenzio si fece pesante, scandito solo dal ticchettio dell'orologio. - Oh, ci sono. La penitenza è di raccontare il segreto più imbarazzante che si ha. - e girò la bottiglia.
Questa compì diversi giri completi. E si fermò, proprio davanti a lei.
Serenity deglutì, preoccupata.
- Umh. - si mise una mano sotto al mento, con vera serietà. - Non saprei... Di realmente imbarazzante non mi è mai successo niente... A meno che... - fece una pausa.
- Durante il mio viaggio da Allenatrice è successo che... - un'altra pausa. - ...mi è stato rubato un bacio.
Ci fu silenzio, poi si sentirono due suoni. Nef che si alzava in piedi con aria minacciosa e Daniel che si allontanava di più. La Clearbrook maggiore prese - da dove non si saprà mai - un'arma. Ma tanto, qualsiasi cosa nelle sue mani diventava un'arma quando era in quello stato.
- Daniel! - quasi urlò. - Ho la certezza che tu sai qualcosa!
Il ragazzo deglutì, seriamente preoccupato. - F-forse. - riuscì a pronunciare. Nonostante il suo metro e sessantadue, Nefti sapeva incutere timore.
- Torna qui, disgraziato! - il ragazzo fu accorto a fuggire prima, mentre Nefthi si apprestava di seguirlo.
I restanti quattro ragazzi rimasero parecchio perplessi.
- Oh beh, dopo questa possiamo andare a dormire, no? - disse Anemone. Solana annuì, stiracchiandosi.
- Credo sia una buona idea, tanto mia sorella non si stancherà facilmente di inseguirlo. - commentò Serenity, nel sentire il primo urlo belluino di una lunga serie. Sarebbe stata una lunga notte, per qualcuno.
- Piuttosto, Ser. - iniziò Gary, avvicinandosi. - Ma è vero che lui ti ha...?
Serenity non mostrò nessuna emozione, ignorando la domanda del ragazzo. - Scoprilo da solo. - gli rispose soltanto, con un sorriso che gli sembrò angelico e innocente.

~

Quella notte successero tante cose. Alcune, meritevoli di essere narrate, le avete viste.
Altre le terremo per noi, ma vi assicuriamo che non c'è stato niente da ridere. No, non guardate Anemone e Solana che sghignazzano non appena si chiede loro qualcosa su quella notte.
Rimanete con il dubbio, che è meglio.
Ma sappiate che i due ragazzi lì presenti hanno imparato una lezione, una ciascuno. Mai far arrabbiare una sorella maggiore, fidatevi.


Il Giardino dei Brividi (...?):

Nè!
Sono qui di corsa, con la connessione disgustosa e lenta, ma sono qui.
Probabilmente, le modificherò andando in avanti. Scusate la fretta, ma il tempo stringe. E, miseria, questa connessione orribile mi apre solo EFP.
Ringrazio Kikari_, A c q u a m a r i n a_ e Juls_ per aver recensito lo scorso stralcio.
A presto, spero.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Misunderstanded Feelings. ***


Story Three: Misunderstanded Feelings.
Time Line: Tra il sesto e il settimo capitolo, all'incirca.


Story Three: Misunderstanded Feelings.


Si era decisa, e non si sarebbe tirata indietro.
Misty strinse nervosamente le maniglie della sua borsa, prendendo un grosso respiro. Ash camminava davanti a lei, con Pikachu sempre sulla sua spalla.
Era determinata a dire ciò che pensava, ad esprimere il sentimento che la faceva soffocare.
- Ash! - si era fermata, costringendosi a urlare per farsi sentire. Lui si voltò nella sua direzione, incuriosito.
- Misty? Perché sei rimasta indietro?
Ci voleva coraggio, e questo sembrava averla abbandonata.
- Mi piaci! - quasi gli urlò, sentendosi il viso in fiamme. Ash rimase fermo, con sgomento della ragazza. Poi, fece qualche passo nella sua direzione.
Il cuore di Misty perse diversi battiti, in attesa di una reazione. Quando vide le punte delle scarpe di Ash, capì che era maledettamente vicino.
- Anche tu mi piaci. - le sorrise, facendola arrossire ancora di più. - Insomma, sei come una sorella, non potrei mai odiarti!
Le parole ferirono Misty più di quanto lei avesse immaginato.

<< Una sorella. >>

Ecco cosa era per Ash. E temeva che l'ottusità del ragazzo non l'avrebbe mai portato a vederla in altro modo.
Ricacciò le lacrime, sorridendo.
- Ovvio, sono la tua sorella maggiore che si preoccupa sempre per te! Senza di te saresti già disperato! - rideva, senza smettere. Doveva farlo, o temeva che avrebbe cominciato a piangere.
- Piuttosto, andiamo a casa. Ormai si sta facendo buio. - Ash annuì, avviandosi.
Misty rimase leggermente indietro, il vento di novembre che le tagliava il viso.

- E' quindi questa la sua risposta?


Il Giardino Incompreso:

Nè!
Oh, mi ero proprio dimenticata di postare questa flash.
Me tapina, perdonatemi. çAç
C'è poco da dire su questa flash. Parla da sola. XD E vi ho pure scaricato una mini bomba sulla plot originale. Eh, ne stanno succedendo di cose. XD
Ringrazio infinitamente Juls_ per aver recensito lo scorso capitolo.
See ya soon.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** I'm here only for Suicune, ok? ***


Story Four: I'm here only for Suicune, ok?
Time Line: Non saprei di preciso, due o tre anni prima della storia principale.


Story Four: I'm here only for Suicune, ok?


Questa è una storia di fan boy, Pokémon leggendari e ragazzi silenziosi.
Oh, ignorate pure il fanboyismo qui presente.

Paul non si sarebbe mai spiegato la ragione per cui si era diretto a Johto. Forse l'idea che Ash era passato di lì, e che probabilmente doveva passarci anche lui per sconfiggerlo nuovamente.
Stava di fatto che quella regione era strana, davvero.
Tra Pokémon nuovi, anziani gentili da dargli la nausea e la presenza di Ghicocche - che aveva provato ad assaggiare, con suo conseguente dolore - rendeva quel posto stranamente impossibile da vivere.
Si chiese come potessero certi Allenatori decantare quel posto come "meraviglia". Voleva solo finire di conquistare quelle dannate medaglie, ne aveva conquistate cinque nel giro di due settimane e aveva perso tutto quel tempo a causa dei percorsi lunghi e tortuosi che quel postaccio presentava.
A Sinnoh avrebbe già finito, poco ma sicuro.
E finalmente era riuscito a raggiungere Fiorlisopoli. Ancora non sapeva quale grande disgrazia lo attendeva.

Furio era stato un avversario tosto, ma con soddisfazione Paul aveva accolto la Medaglia Tempesta nella sua collezione. E, finalmente, si era seduto per pranzare.
Il clima di quel posto era tropicale, per uno come lui, abituato al freddo di Rupepoli. Perciò si era sistemato su un piccolo rilievo all'ombra, e dopo aver dato da mangiare alla propria squadra anche lui si decise a mettere qualcosa sotto i denti.
- Ehi, tu!
Con prontezza, Paul si preparò a fucilare con lo sguardo chiunque avesse osato interrompere il suo quasi pranzo. Che diamine, se era di nuovo quel ragazzetto per la foto...
- Dico a te, Violetta! - a quel punto Paul abbandonò una qualsiasi politica conciliante, poco importava che Reggie sarebbe stato contrario, e si preparò all'attacco. Proprio davanti a lui c'era uno strano tizio. Era pure vestito strano.
A quel punto Paul se ne convinse davvero, Johto era un covo di pazzi.
- Devi spostarti.
- Perché, di grazia? - ok, poteva contenere la sua indole da orso bruno.
- Questo è uno dei posti preferiti di Suicune! Se vede te, piazzato qui come se dovessi farci il nido, non verrà mai più qui!
A quel punto Paul fece l'unica cosa intelligente che potesse fare senza scatenare una rissa. Ritirò i suoi Pokémon, impacchettò le sue cose e si spostò.
Diamine, tutta quella scena per un Pokémon che nessuno era riuscito a catturare fino a quel giorno!
Avrebbe dovuto prestare ascolto al consiglio amichevole di Ash: stai lontano dagli uomini con la mantella. Soprattutto se bianca.


Il Giardino Fuggiasco di Suicune:

Nè!
Diciamo che 'sta scemenza cosa (sì, così suona meglio) serve ai fini della trama (?). Sì, mi serve che Paul e Eugenius si conoscano.
Per il resto, non credo che Paul sia una persona che cerchi la rissa. Del resto si è più visto andarsene di spalle che reagire alle provocazioni. ^^' Perciò penso che Eugenius lo irriterebbe da matti, ma non lo appenderebbe al muro (o alla scogliera, con l'ambientazione).
Per il resto c'è niente da dire, spero solo che vi piaccia!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1915213