I Cinque Elementi Più Due Extra

di Nakurami
(/viewuser.php?uid=660110)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9 ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10 ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 11 ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 12 ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 13 ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 14 ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO 15 ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


CAPITOLO 1

Era stata una faticaccia quella di traslocare. 
Ma era stato un bene, enorme bene, visto che adesso aveva un'appartamento tutto per se. Non poteva desiderare di meglio, era spaziosa e c'erano addirittura due camere da letto nel caso avesse voluto invitare a dormire qualche sua amica di liceo.
E a proposito di liceo... era terribilmente spaventata ma non per questo aveva perso le speranze di fare nuove amicizie. Anche perchè lei era Sakura Haruno, una ragazza tosta e decisa. Sapeva quello che voleva dalla vita e nessuno gliel'avrebbe tolto, nemmeno la più catastrofica catastrofe del mondo.
Sakura si preparò per bene prima di uscire di casa per fare la spesa. 
Il frigo era ovviamente vuoto e non aveva avuto il tempo di comprare nemmeno una lattina di limonata, quindi alle cinque del pomeriggio aveva deciso di fare un salto al supermercato lì vicino. 
Si era trasferita a Tokyo giusto qualche oretta prima, aveva aiutato i traslogatori che si erano complimentati per la sua incredibile forza fisica. Certo, lei era una campionessa di karate e lo praticava di certo non per hobby, ma perchè sapeva che un giorno ne avrebbe avuto bisogno.
Non faceva freddo ma il vento che soffiava si insinuava tra la sua pelle e i suoi vestiti con troppa facilitò quindi decise che era meglio indossare una sciarpa almeno per coprire il collo. Odiava il mal di gola, troppo, così come il raffreddore durante l'estate.
Sakura, non si sapeva bene come mai, aveva dei meravigliosi capelli dallo strano colore rosa pastello che arrivavano a sfiorare le spalle. Li portava usualmente sciolti (anche perchè non le piacevano i fermagli, le tiravano davvero troppo) tranne che nelle occasioni speciali, ovvero durante l'anniversario di matrimonio dei suoi genitori che l'avevano praticamente costretta persino a mettersi un vestito che somigliava più a quello di una fatina che ad altro...
Ma tralasciando questo, Sakura non amava particolarmente ogni tipo di gioiello troppo vistoso. 
Al supermercato comperò soltanto lo stretto necessario come riso, sugo pronto, ravioli, acqua, ciliegie e qualche verdura. Ci avrebbe pensato domani alla spesa grande.
Quando uscì sbattè involontariamente contro qualcuno. 
<< Scusami, io... Scusa... >> balbettò lei arrossendo alla vista del ragazzo. 
Sì, era bello (diciamo pure bellissimo) li cui viso non se lo scorderà mai a meno che qualcuno non le cancelli la memoria... Ma quello lì era veramente bello!
Sakura rimase imbambolata a fissarlo per interminabili secondi, troppo impegnata a cercare di scovare qualche emozione in quegli occhi scuri come la pece. Troppo belli. Troppo belli davvero. 
Sakura abbassò lo sguardo solo quando il ragazzo sembrò realmente infastidito << Scusa- >>
<< Smettila di scusarti >> la interruppe lui prendendo le buste cadute a terra e progendogliele, l'Haruno le prese immeditamente attenta a non sfiorargli le mani.
E detto questo il bellimbusto se ne andò con le mani nelle tasche.
Sakura lo fissò per un buon quarto d'ora notando che dalla camminata doveva essere un tipo sicuro di sè ed egocentrico. Ma quegli occhi... Quegli occhi vuoti. 
Volevano dire qualcosa.
Qualcosa che non potevano però rivelare agli altri tantomeno a una sconosciuta, pensò sospirando.


Il primo giorno di scuola, si poteva dire tranquillamente, era un giorno molto ma molto ma molto speciale almeno quanto orrendo, per Sakura. Detestava essere la sola e unica ragazza che non conosceva nessuno, la Nuova di turno e magari anche la Stupida di turno. 
Lei era determinata a farsi nuovi amici, magari anche un fidanzato, e di certo le ochette (che ne era sicura ci fossera nella sua nuova scuola) non le avrebbero messo i bastoni tra le ruote.
Quindi appena messa la divisa si diresse di gran carriera verso l'Istituto Chunin detta città di Tokyo. L'uniforme era assai semplice, molto simile alla vecchia che indossava a Sapporo: gonna blu, giacca rossa e camicia bianca. In più una cravatta blu. 
Arrivata davanti al cancello non le fu impossibile notare uno stuolo di ragazze tutte raggruppate verso l'ala est dell'edificio da dove provenivano fischi e apprezzamenti. Sakura sospirò, lì in mezzo ci doveva essere il solito ragazzo popolare. 
Quindi avrebbe svoltato e se ne sarebbe andata dentro per cambiarsi le scarpe e andare in Segreteria dove qualcuno (almeno sperò) le avrebbe detto dove doveva andare per evitare che perdesse le prime ore di lezione. 
Ma molto probabilmente non era proprio giornata. 
Infatti appena tentò di fare un passo in quella direzione qualcuno, correndo, l'aveva fatta cadere e non si era nemmeno degnato di chiedere scusa o di aiutarla. Subito dopo un'orda di ragazze in calore per poco non la schiacciavano a terra.
<< Ahi... Ahi... >> si lamentò mantenendosi la testa.
In quel momento notò una mano tesa davanti a lei. Alzò lo sguardo e incontrò due occhi azzurri come il mare che le sorridevano << Vuoi una mano? >>
Sakura pensò di accettare.
<< Ti fa male qualcosa? >>
Sakura scosse la testa e sorrise << No no, tutto bene... >>
<< Mi dispiace che il mio amico ti abbia fatto cadere. Sul serio non era sua intenzione, ma sai le ragazze non fanno altro che inseguirlo dalla mattina alla sera! Spesso ce le troviamo pure sotto casa... >>
L'Haruno lo tranquillizzò anche se era nella sua indole andare a cercare il responsabile e picchiarlo forte. Tanto forte. 
Ma si trattenne, dopotutto era il suo primo giorno...
<< Mi chiamo Naruto Uzumaki! >> esclamò all'improvviso il biondo davanti a lei << E tu sei... >>
<< Sakura. Sakura Haruno, piacere >>
<< Sei nuova, vero? Vuoi che ti indichi la classe? >>
La rosa si aggiustò la gonna e sorrise di nuovo << Sarebbe fantastico >> 
La giornata passò in fretta, durante le prime ore era abbastanza tesa ma dall'accoglienza ricevuta non potè fare a meno di rilassarsi. I ragazzi erano abbastanza tranquilli, beh, quasi tutti dato che quel Naruto era una vera macchietta e combinava casini su casini. 
D'altronde fatto il test iniziale, per vedere a che punto erano gli studenti (anche se Sakura era sicurissima che l'avessero fatto solo per controllare se avevano studiato in estate... Ma chi studia l'estate?), si era capito subito che Naruto aveva lasciato il foglio in bianco.
Al contrario lei e un altro studente avevano avuto i complimenti dal professore in persona.
Solo quando Sakura, incuriosita, girò la testa verso la finesta capì che "lo studente" era niente meno che il tizio che aveva incontrato fuori al supermercato.
Con una scintilla negli occhi stava per alzarsi e andare a parlargli durante la pausa pranzo ma il solito stuolo di ragazze s mise in mezzo. Sakura per poco non cadde nuovamente a terra.
Fortuna che c'era l'Uzumaki dietro di lei a sorreggerla!
<< Tutto bene? >>
Sakura sbuffò << Si... Proprio non capisco perchè si comportano così... >>
Naruto alzò le spalle e alzò gli occhi al cielo << Solo i Kami possono saperlo >> disse facendl ridere la ragazza.
La sua risata cristallina arrivò fino alle orecchie del ragazzo seduto accerchiato dalle "cagne in calore" che non appena la riconobbe si alzò come una molla le prese il polso e se la trascinò dietro senza dire una parola.
Intanto in classe, c'era il silenzio. 
Naruto, tra l'altro, era il più scioccato di tutti.


Che mi abbia riconosciuto? 
Che si ricordi di me? 
Dopotutto è colpa sua se sono caduta davanti al supermercato... Quindi deve per forza ricordarsi di me...

Riflettè Sakura abbassando lo sguardo.
Il ragazzo l'aveva portata sul terrazzo, trascinandosela dietro come un sacco di patate che camminava, e per caricare la dose, l'Haruno gli aveva anche chiesto (urlato) dove diavolo la stava portando.
Era furiosa, incazzata nera.
Livida di rabbia.
E tutta quella rabbia, appena il ragazzo la guardò negli occhi, sparì in un nanosecondo.
<< Cosa c'è? >> gli chiese Sakura ad un certo punto alzando la testa per affrontarlo.
Non pensava però che fosse così alto, ma riusciva ugualmente a guardarlo negli occhi. Gli stessi occhi del giorno precedente, non tradivano alcuna emozione, proprio come la sua espressione. 
Un po' la metteva a disagio.
<< Uchiha >> disse però lui.
Sakura inclinò di poco la testa aggrottando le sopracciglia << Eh? >>
Lui sospirò << Mi chiamo Sasuke Uchiha, Uchiha per te >>
<< P-Perchè mi hai portata qui? >> non sapeva come mai ma la voce le tremava.
Sasuke le afferrò il braccio destro e glielo alzò velocemente, poi, con un ennesimo scatto la fece girare costringendola a guardare il paesaggio. 
Più in là, dietro agli immensi palazzi c'era il bosco di Konoha, un luogo che descrivere paradisiaco era troppo poco. Riusciva a vedere persino il suo appartamente che non era troppo lontano da lì. 
Ma all'improvviso la presa sul suo braccio si fece più ferrea costringendola a chiudere gli occhi dal dolore. 
Bastava una semplice mossa e le avrebbe strappato il braccio.
<< C-Cosa vuoi da me? >>
l'Uchiha non sembrò nemmeno sentire la domanda ma si avvicinò ulteriormente a lei così che il suo petto combaciasse alla perfezione con la schiena di lei. 
<< Cosa vedi? >>
La sua voce era fredda, terribilmente fredda e atona.
Sakura aprì un occhio e sul serio, non riusciva a capire cosa volesse quel ragazzo tanto strano. No, dire che era strano era davvero troppo poco. Sasuke Uchiha era pericoloso.
l'Haruno tentò di avere una voce calma mentre parlava e per fortuna ci riuscì << Che cosa intendi? Vero Tokyo, come la vedi anche tu >>
A meno che non sia ceco, cosa molto improbabile visti i tuoi occhi. Erano troppo vivi per essere ceci ma allo stesso tempo troppo morti.
Non si capacitava nemmeno lei di cosa stesse pensando.
<< No >> fece Sasuke stringendo ancora il braccio facendola gemere di dolore << Io non la vedo come la vedi tu. Io la vedo per quello che è veramente, e cioè un cumulo di macerie... >>
Sakura per poco non svenne. 
La testa le duoleva da morire, lo stomaco contratto e i muscoli terribilmente tesi come corde di violino. In più bruciavano. Bruciavano troppo per potersi controllare.
Lanciò un grido che però venne bloccato dalla mano di Sasuke che le tappò la bocca.
<< Per ora ti lascio andare ma sappi che da domani non avrai più la tua vita tranquilla e spensierata. Perderai tutto, come l'ho perso anch'io e... >> ma non riuscì a terminare la frase che Sakura gli morse la mano facendolo così allontanare. 
Dallo spavento però, l'Haruno non calcolò bene la distanza tra lei e la ringhiera così, inevitabilmente cadde giù.
Subito dopo sia Sasuke che la porta che dava al terrazzo sparirono dalla sua visuale. L'unica cosa che riusciva a vedere era il cielo sempre più lontano e sempre più ricoperto di nuvole minacciose di pioggia.
Gridò, spaventata. 
Aveva paura.
Stava cadendo.
Si era, anche se inconsciamente, buttata giù dalla terrazza della sua scuola il primo giorno di lezioni. 
Piano piano però si sentiva sempre più leggera, come se qualcosa la stesse mantenendo in aria. Diede un'occhiata giù e notò che era a pochi metri da terra su qualcosa che somigliava vagamente a un materasso fatto di pioggia.
Ma no, era... un materasso fatt di acqua!
<< Ma... Cosa...? >> Sakura non ci stava capendo veramente niente.
Cos'era successo?
Fino a qualche secondo prima sentiva il vento strapparle i vestiti di dosso (metaforicamente parlando) per la forza di gravità poi si era ritrovata lì. Su quella "cosa".
L'acqua allora cominciò a trasvormarsi, a somigliare sempre di più a una poltrona e lentamente si appoggiò a terra. 
L'Haruno non se lo fece ripetere due volte: scese e si allontanò immediatamente. 
Ma non appena si rese conto che aveva iniziato a piovere si accasciò sotto la pioggia. 
Il perchè non lo sapeva nemmeno lei, sapeva soltanto che aveva una gran voglia di piangere e che nessuno le avrebbe detto di no.
Perchè?! 
Perchè è successo a me? Cosa vuole quello stupido... Uchiha!?

<< Sasuke non vuole nulla che tu adesso potresti dargli, Sakura >>
L'Haruno si alzò di scatto allontanandosi dalla ragazza che era appena comparsa dietro di lei. 
Sorrideva. 
<< C-Chi sei? >>
La ragazza si avvicinò e le sorrise calorosamente << Sono l'Acqua e sono qui per aiutarti, Sakura >>


Di certo non si aspettava che agisse tanto in fretta. 
Sul serio lei... No, non aveva scusanti. 
Era solo colpa sua se quella ragazza aveva rischiato di morire. Era colpa sua, non doveva mentire a se stessa. 
Adesso poteva solo aspettare che tutto si tranquillizzasse, che la ragazza accetti di essere in pericolo per chissà quale motivo e di essere protetta da loro.
Konoha sarebbe morta se non avessero trovato immediatamente tutti e cinque gli elementi. In ogni caso, tutto il mondo sarebbe devastato. Per ora, pensò, l'Acqua era dalla loro parte. 
Mancavano altri tre elementi e poi si poteva dare Veramente la caccia a ciò che li avrebbe sul serio aiutati.
Il Quinto Elemento.
E per questo, Tsunade era più che preparata.









Note Autrice:
Salve gente!
Mi sono cimentata in quest'impresa, sì d'estate mi do alla pazza gioia, ma non crediate che abbia abbandonate le altre perchè VI SBAGLIATE DI GROSSO! 
Cosa potrei dirvi? Ah già... 
L'idea mi è venuta proprio in questo momento e il primo capitolo mi è venuto di getto, spero non sia troppo noioso, ma come in ogni buona storia, la parte avvincente arriverà verso il terzo/quarto capitolo se non già nel prossimo (sì ho ancora le idee abbastanza confuse ma riuscirò a metterle in ordine, tranquilli!) 
Cos'altro? 
No nulla, spero vi sia piaciuto e mi raccomando! 
Recensite in tanti, che voglio sapere cosa ne pensate di questa mia storiella! senza senso!
Sayounara!

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


CAPITOLO 2

Ino era tremendamente bella. 
A dire il vero era, forse, la ragazza più bella di tutta Tokyo. Ma nonostante tutta la sua popolarità (che prima apprezzava come se fosse la sua unica ragione di vita) adesso nè è leggermente stufa. Ma non troppo, eh! Sennò non sarebbe stata Ino.
Dopotutto essere l'elemento dell'Acqua aveva fatto scaturire in lei una sorta di saggezza che nessuno (a parte il suo migliore amico) sapeva spiegarsi. Ebbene sì, Ino Yamanaka era l'Acqua. Scelta personalmente da Kaguya, divinità astrale che comanda gli Astri, il Tempo e lo Spazio. Esattamente quel tipo di "persona" che vorresti incontrare per poi (una volta incontrata) far sparire dalla faccia della terra.
Ino lo sapeva bene. 
Anche perchè era tremendamente testarda e il solo fatto di essere legata telepaticamente a lei ventiquattro ore su ventiquattro (contro la sua volontà) era un serio problema per la sua sanità mentale. 
In sostanza non sopportava avere la mente controllata dalla grande Kaguya, punto.
Sebbene sia una divinità.
Ad ogni modo Ino, quando aveva sentito quella strana sensazione che ormai non sentiva più da anni, si era fiondata in terrazza dove aveva visto in tempo la ragazza nuova inciambare e cadere giù.
Richiamò a se tutta la forza mentale di cui era disposta per creare un qualcosa che attutisse la sua caduta. E ci era riuscita! Sebbene fosse una principiante, era riuscita a salvare una vita umana. Ne era orgogliosa.
Ino Yamanaka, ultima cosa da sapere, era parecchio egocentrica. Nonostante fosse stata apprendista di Tsunade per troppo poco tempo, riusciva perfettamente ad adempire ai suoi compiti (quella di elemento) e ai suoi svagi (quali shopping, e cose così...)
In sostante, la Yamanaka era bella, saggia ed egocentrica.
Niente male, eh?


Quando si svegliò, Sakura capì che o era stata buttata sotto da un camion pieno di roba o doveva essere sepolta perchè proprio non risciva ad alzarsi. 
Appena avvertì un movimento vicino a lei fece per girarsi ma una fitta dolorosa proprio al centro della schiena le fece capire che era meglio non fare sforzi. 
<< Cosa mi è... successo? >> chiese sicura che quella presenza fosse la ragazz vista poco dopo il suo "atterraggio".
Subito dopo la bionda ragazza le si avvicinò tutt'allegra << Ti sei svegliata, finalmente! >> 
Sakura per poco non la prese a schiaffi. 
La sua voce era terribilmente troppo acuta per le sue povere orecchie, per non parlare della testa.
Le faceva ancora un male cane.
<< Non devi preoccuparti per le fasciature, presto starai bene. Anzi, credo che si possano anche togliere >>
<< Per... Per quanto ho dormito? >>
La ragazza fece finta di pensare e guardare il soffitto contemporaneamente poi riprese il suo splendente sorriso a trentadue denti << Più o meno cinque giorni, ma è normale credimi. Sei entrata nel panico ed è comprensibile... >>
<< CINQUE giorni?! >> sbraitò Sakura mettendosi seduta all'istante << CINQUE?! >>
La sconosciuta annuì convinta e prese a toglierle le garze dal braccio << Ti ha fatto male, eh? >>
Solo allora l'Haruno si ricordò di Sasuke. 
Si rabbuiò e pensò alle sue parole. Perchè vedeva Tokyo come un cumulo di macerie? E perchè avrebbe perso ogni cosa a cui teneva? 
Non ha senso!
<< Avrà un senso quando saprai ogni cosa >> interruppe i suoi pensieri la biondina << Per adesso riposati. Sarai stanca >>
Sakura la fissò incredula. 
<< C-Come... >> la indicò << Come f-fai? A-A... >>
La ragazza ridacchiò grattandosi la nuca << Eheh, ereditario? No, non proprio è solo che ho questo potere da quando Kaguya mi ha- >>
<< Potere? >> chiese Sakura interrompendola.
Potere?
Potere?
Leggere nella mente un... potere?

<< Sì, leggo nella mente. Comunque sono Ino Yamanaka e sono l'elemento dell'Acqua >>
<< Io sono Sa- >>
<< Sakura Haruno, studentessa modello di diciasette anni, frequenti l'istituto Chunin proprio come me e pratichi il karate... So tutto di te, Sakura-chan e non perchè ti ho spiato. Leggendoti nella mente mentre dormivi ho raccolto un bel po' di informazioni. 
Non volermene male, sono stata costretta da Tsunade. E' una vera tiranna, lo sai? Comunque non ho sbirciato nella tua vita sociale nè in quella sessuale se è questo che ti preoccupa! >>
La rosa divenne subito tutta rossa, da far concorrenza a un pomodoro << E-Ehi! Io sono ancora- >>
Ino le fece l'occhiolino << Sì, lo so, lo so. Sei ancora vergine se non erro... >>
L'Haruno, rossa di rabbia strinse i pugni ma facendo così tese i muscoli del braccio e gemette di nuovo. Dal dolore.
Ino passò almeno una decina di minuti a guarirlo del tutto. 
Aveva creato una specie di nebbiolina verde sulle mani e Sakura non aveva più sentito nulla. 
Wow!
<< Presto saprai fare anche tu cose del genere >> disse Ino alzandosi << Altrimenti non si spiega perchè Sasuke abbia cercato di ucciderti >>
Sakura rimase di sasso.
<< Uccidermi? Voleva uccidermi? >>
La Yamanaka annuì << Temo propri di sì, comunque sdraiati. Tra un po' arriverà Tsunade per una controllatina completa. Sai, sono ancora un'apprendista e sono riuscita a salvarti solo pe pura fortuna! >>
L'Haruno annuì anche se per niente convinta.
Dalle parole di Ino si trovava a Konoha, più precisamente nei sotterranei del bosco (sì, sotto terra) ovvero il Regno di Kaguya nascosta agli umani. Infatti nessuno sapeva della sua esistenza se non pochi prescelti, tra cui il miglior amico della bionda.
Un certo Nara di cui però non ricordava il nome. 
Certo, perchè Sakura era troppo impegnata a ripensare a quel pazzo assassino di Uchiha!
Aaaah!! Se lo prendo, gli faccio vedere io chi pratica karate!!
Poi però dovette ricredersi.
Non era stata capace di utilizzare nessuna delle mosse che conosceva, forse troppo spaventata o forse troppo... attratta...
Ma no, che dico! Attratta dal mio assassino?! Andiamo bene!
Comunque dovette ammettere che se fosse stata in grado di contrattaccare a quest'ora Ino non l'avrebbe portata in un luogo che non conosceva. Sì, era abbastanza diffidente quando voleva.
Ma quella ragazza, non aveva capito come mai, le stava simpatica.
Quindi decise di fidarsi, anche se avrebbe tenuto le orecchie bene aperte e sarebbe stata in allerta per qualunque cosa.
<< Tu saresti Sakura Haruno, vero? >> 
La rosa alzò lo sguardo per incrociare degli occhi color nocciola vispi e attenti. 
"Quella è Tsunade"
L'Haruno sbarrò gli occhi e fissò interdetta Ino che le fece la linguaccia.
"E' normale, sono telepatica..."
<< Ehi, mi stai ascoltando? >>
Sakura rirpese a guardare Tsunade, una donna dai grandi seni, capelli biondi legati in due codini e un'espressione parecchio scocciata. 
Doveva essere anche stanca date le occhiaie che aveva sotto gli occhi (leggerissime, eh!)
<< Sì sono io >>
La donna le sorrise rivelandole un lato di lei più giocoso << D'accordo, ragazza. Adesso ti controllo così che potrai affrontare come si dece anche la prova psicologica! >>
Prova psicologica?
"Si sta riferendo a quando ti spiegheremo tutto quanto. Lei la chiama così perchè quando l'hanno detto a me sono scoppiata a piangere come una fontana..."

Tsunade ci mise mezz'ora per controllare che non avesse lividi o altro. 
Anche lei, come Ino possedeva poteri magici. Certo, non reincarnava nessun elemento, ma era una Guaritrice. Indiscussa, fra l'altro...
<< Bene, adesso vieni con noi. Ti porteremo da Kaguya! >> disse Tsunade tutta pimpante avviandosi verso la porta. 
Così Sakura si limitò a seguire le due attraverso corridoi che sembravano non avere fine, un labirinto. In più erano tutti uguali se no fossero per qualche quadro qua e là che Sakura credette di aver visto muoversi.
Ino sghignazzò << E' solo una sensazione ma non si muovo realmente >> 
<< Ah... >> fu l'unico commento di Sakura.
Una volta arrivati Tsunade si volatilizzò subito dopo aver aperto un enorme portone per poi riapparire con un vassoio pieno di pergamene. Ino le stette accanto tutto il tempo.
All'improvviso una voce profonda si fece sentire << Sakura, devo parlarti di una cosa >>
Ino sorrise e chinò leggermente in capo e la rosa capì che doveva imitarla. 
"Non spaventarti, andrà tutto bene. E se non dovessi capire qualcosa ci sarò io per chiarire tutti i tuoi dubbi"
Grazie...

<< Preferirei che chiedesse a me i propri dubbi, Ino >> interruppe quello scambio di pensieri una donna che l'Haruno identificò come Kaguya. 
Era molto bella, con lunghi capelli scuri e gli occhi talmente tanto chiari da sembrare delle perle.
L'espressione dolce ma dura allo stesso tempo. 
Sakura deglutì << Anche voi riuscite a leggere e a parlare nelle menti altrui? >>
Kaguya annuì << Sì, ma non so fare solo questo. In realtà il mio potere sta via via diminuendo e questo perchè tra Luce e Tenebre è in corso un conflitto, che si sta facendo più complicato che mai >>
Sakura cercò di non distrarsi per tutta la durata del raccondo. 
Doveva sapere. Voleva sapere.
Perchè l'Uchiha la stava per ucciere?
<< Devi sapere che secoli fa, sono stata io a creare il mondo degli umani così come quello magico che però ora è andato distrutto completamente. Nonostante fossi l'unico essere magico ancora in vita, c'era il Regno della Luce quello delle Tenebre che stavano organizzando da tempo di attaccarsi a vicenda. 
Ognugno di loro aveva ragioni più che valide, ma le Tenebre prediligevano il dominio assoluto e questo non possiamo farlo accadere >>
Quindi, in sostanza c'è una guerra tra Luce e Tenebre che qualcuno (probabilmente io e Ino) devono fermare
<< Esatto >> Sakura rabbrividì, non era abituata a questo genere di cose << Ma su di una cosa devo darti torno. Non solo voi due siete state scelte, dobbiamo ancora trovare gli altri tre elementi. Ora, visto che non hai avuto modo di conoscere la natura dei tuoi poteri, ti abbiamo portato delle pergamene particolari >>
Tsunade a quel punto, con fare disinvolto, le consegnò il vassoio con esattamente cinque pergamene. 
Kaguya ne prese una e la lanciò a Ino che l'afferrò al volo << Ora guarda e fai esattamente come fa Ino >>
La bionda si inginocchiò, aprì la pergamenta e vi posizionò le mani sopra. 
Tremolarono per un po' ma subito dopo dalle sue mani uscirono piccolissme gocce d'acqua che cadderò sulla pergamena che non si bagnò.
Sakura rimase stupefatta.
<< Adesso prova tu >> e le passò il secondo rotolo.
Sakura ripetè le azioni della sua nuova amica e si concentrò.
"Rimani calma e vedrai che ce la farai"
Si, una parola...
Kaguya la fissò. 
Tsunade la fissò.
Ino la fissò.
Troppi occhi che la fissavano.
Sakura sbuffò ma più passavano i secondi più si abbateva.
Non succedeva niente.
<< Kaguya, perchè non funziona? >> chiese Ino preoccupata.
La Dea incrociò le braccia al petto con fare pensoso, intrecciando le maniche del suo lungo kimono bianco.
Davvero, qual'era il problema?
Se c'era una cosa che Ino non riusciva a fare, era leggere nella mente di Kaguya. E di certo non gliene dava una colpa, lei era una Dea, doveva aver eretto una barriera o qualcosa di simile per non farla penetrare nella sua testa. 
Sakura sbuffò << Non ci riesco... >> 
Ino la guardò poi si voltò verso Kaguya << Perchè non le riesce? Non può che essere un elemento se Sasuke l'ha cercata! >> 
Stava per perdere la pazienza, Ino.
Kaguya ci pensò su ancora un po' poi prese la sua decisione << Accompagnatela a casa e tu, Sakura, comportati come se nulla fosse successo. Tu, Ino, dovrai proteggerla. Dovrai stare con lei ventiquattro ore al giorno e Tsunade sarai pronta in qualsiasi evenienza. Per sicurezza però manderò qualcuno a casa tua >>
Sakura perse definitivamente le staffe << Come posso comportarmi come se nulla fosse successo!? E' impazzitta?! E se Uchiha tenta di nuovo di ucciermi?! >>
<< Per quello ci sarà Ino, come ho già detto >> ripetà freddamente la Dea << Adesso devo cercare di capire perchè quella diavolo di Pergamena non ha funzionato... >> detto ciò sparì in una nuvola di fumo. 
Letteralmente.
E Sakura non potè che sentirsi frustrata da tutta quella situazione ingovernabile.


Ino l'aveva accompagnata fino a casa, proprio come le aveva detto Kaguya. Aveva scoperto però che lei abitava quasi dall'altra parte della città, sopra al negozio di fiori di sua madre ma l'aveva tranquillizzata dicendo che quando voleva sentire la sua voce, bastava che la chiamasse nella mente e Ino sarebbe apparsa.
Sakura la ringraziò dal più profondo del cuore.
<< E ricorda, sei hai bisogno, chiama! In tutti i sensi! >>
L'Haruno l'abbracciò, poi entrò nell'edificio. 
Il suo appartamento era al quinto piano e ci mise cinque minuti per arrivarci a piedi.
A dire il vero non era preoccupata.
Okay, forse un po' ma c'era quella sensazione fastidiosa che l'assillava in maniera ingovernabile: Sakura voleva rivedere l'Uchiha. E frequentavano la stessa scuola. 
Che fortuna... 
Una volta davanti alla sua porta ci trovò un uomo davanti ad esso. 
La cosa che saltò all'occhio erano i capelli argentei e la maschera nera che gli copriva circa tre quarti di viso. 
<< Emh... Tu... Chi saresti? >> chiese "educatamente" Sakura.
L'uomo sorrise (per quel che lei riuscii a vedere... sì, sorrideva) e alzò una mano in segno di saluto << Kakashi Hatake, mi occuperò io di te >>
Alla ragazza per poco non le venne un infarto.
INO! INO!
"Dimmi, che è successo? Hai trovato Sasuke appostato fuori alla porta?"
PEGGIO!
"Cosa può esserci d peggio?"
C'è un uomo che dice di chiamarsi Kakashi Hatake e dice che si occuperà lui di me!

Ci furono alcuni minuti di silenzio da parte della Yamanaka.
"E allora? Guarda che anche io ho la mia personale guardia del corpo!"
Ah si?
"Te lo presenterò domani mattino a scuola, adesso devo studiare, ci vediamo!"

Sakura deglutì << Quindi... Saresti la mia guardia del corpo? >>
<< Una specie, sì... >> si mise di lato per lasciarla passare << Puoi chiamarmi Kakashi-sensei se preferisci, visto che sarò il tuo maestro >>
<< Maestro? >>
Hatake annuì.
Dentro l'appartamento l'uomo si congratulò per l'impeccabile ordine che regnava. 
<< E' solo perchè mi sono appena trasferita. Anche se in effetti sono un tipo parecchio ordiato >> Sakura sembrava essersi tranquillizata.
Più o meno.


Sasuke si stese sul letto. 
La stanza era immersa nel buio. Era davvero difficile per lui capire che quella ragazzina era speciale? No, troppo occupato ad architettare piani e contropiani per concquistare il mondo. Ma prima o poi lo dovrà ascoltare. 
Lui era Sasuke Uchiha, l'ultimo rimasto del nobile clan Uchiha. 
Almeno ultimo rimasto in vita.
Da quando quel serpente si era alleato con loro, il Regno delle Tenebre brulicava di zombie, morti viventi che non facevano altro che litigae tra loro.
L'Uchiha sospirò, era davvero stanco.
Era riuscito in tempo a sottrarsi dall'attacco micidiale della biondina. 
C'era mancato davvero poco.
"Ehi, Sasuke!"
Il moro aprì gli occhi di scatto.
Che vuoi, Idiota...?
"Non ti permetto di chiamarmi così, chiaro?"
Sisi, dimmi cosa vuoi e fai in fretta

Lo sentì sbuffare.
Alcune volte odiava davvero che l'amico fosse telepatico mentre lui no. 
Sospirò, era davvero davvero stanco da morire.
Avanti, vuota il sacco.
"Okay, okay... Comunque hai visto la nuova ragazza? Hai sentito che aura? Cavoli, era davvero forte! Quando l'ho sfiorata sono riuscito a trattenermi solo per miracolo!"
Si... L'ho vista. Difficile non notarla visto che è nella mia stessa classe.
"Avanti, vuoi dirmi che non pensi quello che sto pensando io?"
Io non sto pensando a una succulenta ciotole ramen, amico...
"Non intendevo questo!"
Ah si?

Sasuke ridacchiò.
Farlo innervosire era davvero troppo divertente.
"Stammi a sentire, Uchiha, quella ragazza, Sakura Haruno potrebbe essere quella che risolverà tutti i nostri problemi!"
L'Uchiha guardò il soffitto senza però riuscire a vedere nulla. 
Ribadiamo che era tutto buio.
Ghignò, Sasuke, ripensando al morso ricevuto da suddetta ragazzina.
Si... Forse sarà proprio ciò che ci serve per avere la libertà.










Note Autrice:
"Hola" a todos lo que leen esta... Okay, basta!
Ciaooooo!!!
Ecco a voi il secondo capitolo, spero che sia abbastanza lungo e che non sia noioso.
ODIO le storie noiose!
XD Grazie ai 36 che hanno letto ma ancora nessuna recensione in vista...
*snif snif* okay, alla prossima *snif snif*
XD
Sayounara!!






 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


CAPITOLO 3

La notte l'aveva passata piuttosto tranquillamente. L'aveva presa molto bene, a detta di Kakashi-sensei, dato che Ino si era messa a piangere come unna disperata. 
Sakura rise quando gliel'aveva detto.
Ma rimase interedetta quando vide un libricino (non suo) sulla sua libreria. 
"Il paradiso della pomiciata" guardò male Kakashi che si scusò dicendo che una vecchietta era stata tanto gentile da darglielo e che pretendeva un reassunto.
Una balla, ma la rosa ci sorvolò sopra. 
Kakashi-sensei aveva dormito nella camera degli ospiti mentre lei, in tutta tranquillità nella sua amata camera. 
Il suo letto, oh! quando le era mancato.
Il giorno dopo il ninja (sì perchè sembrava seriamente un ninja con quella mascherina) l'accompagnò a scuola. Fuori al cancello avevano incontrato Ino che l'aveva abbracciata di slancio.
<< Lui è Asuma-sensei ed è il mio schiavetto >>
<< Non esattamente Ino ma- >>
<< Sisi! >> fece la bionda per interromperlo << Ci vediamo! >> per poi prendere Sakura sottobraccio e portandosela dentro mentre i due uomini le osservavano. No, non erano propriamente guardie del corpo ma persone altamente addestrate per insegnare arti marziali e la magia. 
Per Ino quella sull'acqua e per Sakura, beh... Sarebbe stato bello che imparasse la storia di Konoha, visto che le piaceva tanto studiare e che aveva una memoria dura come il diamante.
Quando però l'Haruno seppe che Ino non sarebbe stata in classe con lei quasi le venne un infarto << Non puoi abbandonarmi! Ti rendi conto che sono in classe con Sasuke! >>
<< Anche se fosse in grando di cancellare la memoria, non credo che possa giustificare il crollo di un intero edificio... Rilassati Sakura... >>
La rosa si innervosì ancora d più << Vuoi dire che sarebbe capace di far crollare la scuola? >>
La Yamakana si guardò le unghie e sorrise << Se è allenato può fare questo ed altro! >>
Sakura sospirò.
Sarebbe stata una giornata lunga e faticosa...
"Non preoccuparti, Sakura-chan!"
La rosa non potè che sorriderle dolcemente. 
Una volta entrata in classe quell'uragano di Naruto la tempestò di domane del tipo "Dove sei finita ieri?" o "Ti è capitato qualcosa di brutto?" oppure "Quell'idiota di un Uchiha ti ha detto cose cattive vero?"
E quell'ultima domanda l'aveva fatta riflettere molto.
Beh, finchè l'Uchiha in persona non entrò in classe facendole venire i brividi.
<< Naruto, senti, perchè non pranziamo insieme? >>
Il biondo sembrò al settimo cielo << Certo! Vado a dirlo anche a Sasuk- >>
<< No! >> lo bloccò immediatamente lei artigliandogli la spalla come una disperata << Cioè... No, preferisco... Preferisco che lui non venga. Invita chiunque altro ma lui... No... >>
Il ragazzo la studiò.
O almeno ci provò visto che poi annuì ugualmente contento e chiese il permesso di invitare qualcun'altro. Sakura accettò anche perchè non voleva che si immaginassero che avesse una cotta per il biondino. 
Sarebbe stato l'ennesimo problema.
Subito dopo le prime ore di lezione, infatti, ci fu la pausa pranzo e Naruto fu il primo ad unire il banco a quello della rosa che gli sorrise grata.
Subito dopo si aggiunsero dei ragazzi e una ragazza dal volto pallido ma dagli occhi davvero molto familiari. Occhi color perla.
Kaguya...
<< Sakura, ci sei? >> 
L'Haruno si riscosse dai suoi pensieri e annuì << Cosa c'è Naruto? >>
<< Ti stavo presentanto i ragazzi: sono Kiba e Shino, mentre lei è Hinata >>
<< P-Piacere, Haruno-san >>
Sakura sorrise cordiale << Puoi chiamarmi per nome, se ti va >>
<< D'accordo... Sakura-san >>
La rosa rise notando l'incredibile timidezza della ragazza.
Era bella, non c'erano dubbi. 
Assunse però un colorito tendente al rosso proprio quando Naruto per sbaglio le sfiorò il braccio con il suo. 
Sakura quindi si rese conto che lei doveva avere una cotta per lui.
Guardò il biondo: No, non se n'era accorto!


La scuola era finita finalmente e Sakura stava aspettando che Ino consegnasse dei documenti nell'aula professori. Si guardò in giro parecchie volte, sempre sull'attenti sperando di non incontrare/scontrare Sasuke.
Sì, se era da sola aveva una paura matta!
Quando Ino arrivò quindi si sentì enormemente sollevata << Andiamo? >>
Sakura annuì e se ne andarono insieme a Kakashi-sensei e Asuma-sensei.
<< Noi andiamo ad allenarci, vuoi venire? >> chise la bionda tutt'allegra.
<< Sì, mi farebbe bene un po' di esercizio... >>
Così si diressero vero il bosco Konoha.
Ma ancora c'erano delle cose che non erano chiare per Sakura. 
Così, durante il tragitto in treno (era troppo lontano per arrivarci a piedi) chiese spiegazioni ad Ino mentre i due uomini chiacchieravano tra loro.
<< Vuoi sapere perchè è chiamata Konoha? >>
Sakura annuì.
<< Beh, innanzitutto Konoha vuol dire "nascosto tra le foglie" e in effetti è nascosto da miriadi d alberi sempreverdi... Ma oltre a questa spiegazione non so... Credo sia tuto qui! >>
<< Ah... >> 
<< Però... So che agli ordini di Kaguya ci sono cinque Kage, tra cui Tsunade, e questi... diciamo che... "controllano" l'elemento. Ad esempio ogni tanto io ricevo chiamate telepatiche dalla Mizukage, essendo il Kage dell'Acqua... Credo di essere stata chiara, più o meno... >>
In realtà l'Haruno aveva capito veramente poco ma non importava. L'importante era che capisse i concetti fondamentali. Tra cui come funzionavano le cose a Konoha.
<< Konoha come già sai, è un luogo sotterraneo, anche se prima era lo stesso bosco ad "essere" Konoha... In sostanza, è stato nascosto. Ci si può entrare solo grazie a un albero particolare- >><< Quello al centro del bosco, con i rami più spessi m corti, giurto? Da dove siamo uscire ieri... >>
Ino annuì << Esatto, piccola! >>


E Sakura pensava che gli allenamenti fossero come quelli che faceva al corso di karate. Col cavolo! Erano duri, Kakashi-sensei era troppo duro e severo a dispetto da ciò che aveva notato fino ad allora.
Aveva passato una ventina di minuti ad osservare la sua nuova amica fare pratica con l'acqua. Era davvero brava! Nonostanche ogni tanto si facesse la doccia o la facesse ad Asuma, Ino era davvero, davvero brava.
Riusciva a controllare al meglio il suo potere, l'Acqua, e riusciva a fare quello in contemporanea alle arti marziali. 
Possedeva una tale concentrazione che metteva paura!
Poi Kakashi l'aveva fatta alzare e l'aveva messa alla prova << Non male >> disse.
Ma subito dopo disse << Dovrai impegnarti se non vuoi morire >> e questo fece infuriare non poso la rosa che per ripicca aveva deciso di dare un pugno a un albero scalfendo la dura corteccia.
Ino era rimasta scandalizzata dalla sua forza, tanto che tutta l'acqua che" galleggiava" sulla sua testa le cadde addosso.
Il pomeriggio passò così, tra allenamenti e risate (sì perchè ogni tanto Ino pretendeva almeno dieci minuti di pausa per controllare se si era rotta qualche unghia) mentre Sakura ne approfittava per pensare.
La prova della pergamena non aveva funzionato. 
Era un elemento?
Chissà?
Fuoco, terra o aria?
<< Guarda che non solo ci sono  cinque elementi, sai? >>
Sakura guardò Ino sorridente << Esistono anche la reincarnazione della Luca e la reincarnazione della Tenebre. Noi crediamo che Sasuke sia quella delle Tenebre... >>
Sakura sbuffò << Lo penso anch'io... >>
Nei suoi occhi c'era davvero tanta tristezza, però...
<< Non farti ingannare, Sakura-chan >> la rosa alzò lo sgaurdo << Di solito gli abitanti del Regno delle Tenebre sono dei bravissimi attori, quindi sei grandi bugiardi. Non voglio offendere nessuno, per carità, e non voglio parlare in base a quello che Kaguya dice però... Sasuke nasconde qualcosa di veramente grosso e nonostante tutta la bunoa volontà tutto quel "mistero" riusciamo a scorgerlo nei suoi occhi >>
Sakura rimase incatata da quell parole. 
Davvero.
<< Ragazze, è ora di ricominciare! >> esclamò Kakashi-sensei seguito dal consenso di Asuma-sensei.
Entrambe sbuffarono.
"Appena saprai anche tu quale elemento ti rappresenta, ci alleneremo insieme, Sakura-chan!"
Si!



<< Ma... Kaguya, sei sicura? >>
Tsunade, anche se non lo dava a vedere, era fuori di se dalla rabbia.
La Dea, creatura astratta da tutti considerata saggia e che proteggeva chiunque facesse parte del Regno dell Luce, ora credeva che avevano bisogno di un sacrificio.
<< Tsunade, dobbiamo. E' la nostra unicà possibilità. Loro vogliono un elemento? Glielo daremo, ma poi loro dovranno dirci tutto riguardo a Sakura e sul perchè la vogliono >>
La donna bionda digrignò i denti << Quindi vuole consegnargli Ino? >>
Kaguya scosse la testa e Tsunade si sorprese.
<< C'è un altro elemento in questa città... mia nipote >>
<< N-NIPOTE??!! >>
Per poco Tsunade non dava di matto.
Nipote?
La Dea Kaguya aveva una nipote?
<< Lontana nipote, s'intende... >>
Tsunade cercò di ricomporsi << E... Come si chiama? >>
<< Fa parte del clan Hyuuga, sono miei discendenti. E' una ragazza, potrebbe anche frequentare la stessa scuola di Ino e Sakura... >>
<< Non dirmi che... >>
<< Sì, Tsunade, chiama il Kazekage. Digli che abbiamo intenzione di consegnare l'Aria a quella banda di Disfattisti >>









Nota Autrice:
Ciao di nuovo! Spero che questi tre capitoli vi siano piaciuti! XD
Perchè non ne posterò altri per oggi!
Spero anche di ricevere delle recensioni positive o negative che siano...
Ho fretta, quindi vi saluto 'ambress 'ambress (come dice la mia adorata nonnina)
Byeeeee!!!!




 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


CAPITOLO 4

Appena l'ultima campanella, che segnava la fine delle lezioi, suonò Sasuke si fiondò nel suo posto preferito. E dire che, il parco, non era esattamente quello che accomunerebbero a uno come lui: cioè un posto tranquillo. 
Nient'affatto.
Ma lui riusciva a pensare liberamente più lì che nel Regno delle Tenebre... Era un dato di fatto anche, che l'Uchiha non sopportasse i bambini molesti, quindi appena un poppante gli fu vicino e gli chiese delle caramelle, lui lo guardò talmente male che questo scappò via in lacrime.
Inutile dire che sua madre gli aveva fatto la ramanziana (era la madre del bimbo, non sua, accidenti!)
Ad ogni modo quando si fecero le sei decise che era cosa buona e giusta andare al chiosco per un gelato veloce. 
Mai a pensare che avrebbe incontrato lei, Sakura Haruno, insieme a un (fidato) Kakashi Hatake che discuteva con il proprietario della gelateria (voleva offrire un gelato alla sua protetta-allieva) che probabilmente per via della maschera l'aveva preso per un delinquente. 
Il moro decise bellamente di ignorarla e credette che anche lei facesse lo stesso. Invece no...
E la cosa lo stupì molto.
<< Si può sapere cosa vuoi Tu da me? >> chiese puntandogli l'indice contro il petto ampio << Se proprio vuoi uccidermi, allora perchè non mi dici per quale caspita di motivo, eh? Starei più tranquilla... >>
Sasuke alzò il sopracciglio.
Più tranquilla sapendo il perchè la voglio? Meglio di no...
Lui fece per afferrarle il polso ma Sakura, questa volta, fu più veloce di lui. 
Lei ghignò soddisfatta ma Sasuke era infinitamente più forte, agile e veloce di lei, di fatto appena la sfiorò la catapultò contro il muro sul retro del chioschetto, a riparo da occhi indiscreti (ovvero, lontano da quelldi Kakashi che ancora stava confabulando con un cane che lo aveva preso di mira).
La rosa deglutì sebbene sentisse un terribile groppo alla gola.
<< P-Perchè? Perchè fai questo? Cosa ti ho fatto? >>
Lui parve scocciarsi << Tu non mi hai fatto un bel niente! >>
<< Allora perchè- >>
<< Smettila di urlare!! >> la interruppe lui alzando la voce. 
Sakura si aggrappò all'unica speranza che aveva per salvarsi ma qualcosa glielo impedì. Non riusciva a pensare a nient'altro che a Sasuke. Era... Una specie di maledizione, era costretta a pensare solo a lui e non riusciva a mandare quel dannato richiamo ad Ino. 
Era spacciata.
<< Smettila tu di farmi questi incantesimi del cavolo! >>
L'Uchiha strinse la presa sui polsi della ragazza che teneva fermi ai lati della testa << Cosa? Stai delirando... >>
Sakura trattenne un singhiozzo. 
<< E piantala con tutte queste scene, ti porterò con me >>
<< Cosa?! No! >>
<< Oh, si che verrai... >> e mentre la rosa cercava in tutti i modi di ribellarsi una spirale nera le bloccò pian piano le gambe, il bacino, le braccia e il collo. 
Non riusciva più a muoversi.
Era spacciata.
INOO!!!
Sasuke non mostrò nessuna espressione. Anzi, sembrava anche annoiato. 
<< No, Uchiha... L-Lasciami >> sembrava volesse conficcarla nel muro e a causa del tentacolo scuro non riusciva a neanche a respirare. Sarebbe morta prima che lui riuscisse a portarla dove diavolo aveva detto di volerva portare.
All'ultimo momento però qualcosa lo colpì.
Colpì Sasuke proprioalla base della nuca e ci volle davvero tanta determinazione per non svenire a causa di quel colpo secco, grazie al quale però aveva lasciato Sakura e i tentacoli oscuri erano spariti.
La ragazza riprese a respirare finalmente e Kakashi le si parò davanti rivolgendole la schiena, tenendo sotto controllo il ragazzo.
Lo conosceva bene lui, Uchiha. 
Era stato come un figlio per lui. 
Eppure quel ragazzo aveva...
<< Kakashi-sensei... Andiamocene... >> ansimò l'Haruno afferrandogli il lembo della maglia blu. 
L'uomo annuì << Forse è meglio >> 
Così i due passarono davani agli occhi rabbiosi dell'Uchiha come se niente fosse. 
Sasuke quindi con la sua fantastica ed esilarante idea di andare al parco aveva solo peggiorato le cose: si era innervosito ancora di più di quanto lo era in mattinata.


<< Quindi stai bene?? >> la voce di Ino dall'altra parte dell'apparecchio era preoccupata. 
E non poteva di certo biasimarla.
<< Sisi, sto bene... Grazie anche a Kakashi-sensei... >>
Sentì l'amica sospirare << D'accordo, allora ci vediamo domani come sempre, okay? >> 
Sakura annuì e aggiunse di non preparsi il pranzo perchè ci avrebbe pensato lei per entrambe. Ino ne fu felicissima poi riagganciò.
A quel punto Sakura poteva anche farsi una bella dormita visto che erano le dieci passate. Ma proprio non riusciva a togliersi dalla testa quell'Uchiha dallo sguardo di ghiaccio. Probabilmente la odiava. 
Odiava lei e l'Hatake. 
E questo, Sakura non lo voleva... Lei odiava farsi odiare (Sì era tremendamente strana).
Gli occhi scuri, la pelle diafana... Aaah... 
No! Cavolo, di nuovo!
Perchè devo pensare a queste cose quando Lui, per la seconda volta, ha tentato di uccidermi?? No, no e NO! Non devo pensarci, punto! Questione chiusa!

Ma lei ovviamente non riusciva a non pensarci. 
Arrivando persino a sognarlo.
Aveva sognato di incontrarlo in un vicolo buio (che paura!) e che l'abbracciava. 
Le sue braccia erano forti, ma tese quasi dallo spavento, dal terrore, dalla disperazione... E le faceva una gran pena. 
Uchiha, dopotutto, non era cattivo. 
Lo sapeva.
Come e perchè lo pensava era un mistero ma, cavolo!, SAPEVA che qualcosa in Sasuke Uchiha non andava e lei era più che intenzionata a scoprirlo.


Il giorno dopo parecchi studenti non vennero a scuola, chi per la febbre, chi era in viaggio e chi l'aveva saltata per hobby (tra cui Kiba) così in classe c'erano solo lei -Sakura-, Naruto (chissà come mai), Hinata, Shino, Sasuke e altre ragazze che non facevano altro che guardare l'affascinante Uchiha tutto il giorno. E questo faceva letteralmente impazzire la rosa.
<< S-Sakura-san? >>
Questa si voltò in direzione della moretta dagli occhi perlacei << Dimmi, cosa c'è, Hinata? >>
La ragazza parve nervosa. 
Non sapeva da dove iniziare così, quando decise che era meglio non peredere altro tempo, era già troppo tardi, entrò Kurenai-sensei con cartelle e pennelli in mano << Ragazzi, oggi sostituisco e ho deciso di dedicarci al disegno, che ne dite? >>
Sakura era al settimo cielo. 
Le piaceva da matti disegnare. 
<< Lavorerete in coppia, i nomi verranno sorteggiati >>
Con la fortuna che mi ritrovo allora, capiterò di certo con l'Uchiha...
"Non preoccuparti, lascia fare a me!"
I-Ino?

<< Allora, i primi due saranno... >> e Kurenai pescò due foglietti << Uzumaki e Haruno >>
Sakura sospirò. 
Le era andata bene.
Come hai fatto?
"Il mio secondo potere: riesco ad entrare nel corpo di una persona e ne decido i gesti. Non preoccuparti, andrà tutt bene!"

Woow!
<< Sakura-chan, cosa vorresti disegnare? >>
La rosa cominciò a fissarlo. 
Naruto si innervosì (si imbarazzò) << Ah, ma... se vuoi... Non ti chiamerò più con il "chan"... >>
<< Nono... >> fece Sakura << In realtà stavo pensando che potremmo disegnare degli occhi >>
<< Occhi? >>
La rosa annuì << Occhi scuri, chiari, bicolori... Un foglio pieno di occhi! Ne sei capace? >>
L'Uzumaki si indicò con il pollice << Niente è impossibile per il sottoscritto! >>
<< Spaccone >>
<< Eh? >>
Sakura rise di gusto indicando la metà di foglio più vicina a lei << Io inizio da qui mentre tu dall'altra parte, okay? E non combinare basticci >>
Così l'ora passò tra risate e consigli d'arte.
Kurenai-sensei non aveva aperto più bocca, anzi, sembrava anche più silenziosa del solito. Spesso quella donna sembrava essere davvero severa, ma quella volta lasciava correre persino dei gridolini delle oche in fondo alla classe.
Uchiha era capitato in "squadra" con la timida Hinata.
Poverina, pensò Sakura notando che Sasuke non gliene fregava niente del disegno. 
Anzi, molte volte lo beccava guardare nella sua direzione così lei si voltava di scatto causando un ghigno da parte sua, del ragazzo.
Chissà cosa voleva dirmi Hinata...? Magari all'ora di pranzo glielo chiedo
E quindi giunse l'ora tanto attesa. Hinata si catapultò quasi in bagno ignorando la chiamata di Naruto e Sakura, di sedersi con loro a mangiare. Mentre lei usciva stava entrando Ino.
Si scontrarono ma la mora con uno stretto "scusa" continuava a correre verso il bagno.
<< Chi è? >> fece la bionda sedendosi. 
<< Hinata Hyuuga, ha il banco vicino al mio >> rispose Sakura chiedendo con lo sguardo all'Uzumaki cosa le possa aver preso tutt'un tratto.
Ino lanciò delle occhiate irritate all'Uchiha in fondo che sembrò non accorgersene nemmeno. 
In realta, lui se la rideva.
E molto anche.
Decise quindi che avrebbe dato un po' di spettacolo.
Guardò negli occhi una ad una le ragazze e ordinò loro di sparire dalla circolazione e così fecero, senza obbiettare. Poi chiese a Shino di andare a prendere una cosa nella serra della scuola e lui, gentilmente, andò (Sasuke aveva giocato bene la carta: non avrebbe mai trovato quella fantomatica cosa perchè non si trovava nella serra).
Poco dopo si avvicinò agli unici rimasti nell'aula: Sakura, Ino e Naruto.
<< Ehi, Idiota >>
Il biondo, ovviamente, si irritò << Ma devi sempre essere così tremendamente odioso, Sasuke? >>
Il moro in questione alzò le sopracciglia come per dire che lui non ne sapeva nulla.
Ino lo ignorò bellamente come anche Sakura. 
Anche se lei dovette sforzarsi di più.
<< Sakura, potremmo parlare in privato? Ci vorrà solo un secondo >>
<< Scordatelo >>
<< Non era una richiesta >> ma un ordine.
Naruto fece finta di non capire per non portare quella conversazione civile in un colossale disastro. Ino aggrottò pericolosamente le sopracciglia.
<< Non verrò comunque >> ribattè prontamente lei orgogliosa di essere riuscita a tenergli testa.
Sasuke ghignò << Allora non mi lasci altra scelta, Sakura >>
Lei sgranò gli occhi ma non fece in tempo ad alzarsi che un tentacolo nero le arpionò un braccio e la sollevò in aria.
Gridò.
Ino cercò di controllarsi e di generare acqua dalle mani ma il suo attacco venne fermato da un secondo tentacolo che l'avvolse completamente.
Naruto si alzò (essendo caduto a terra per lo spavento) e guardò serio l'amico senza batter ciglio, cosa che non sfuggì nè e Sakura nè a Ino.
Questo voleva dire solo una cosa... Lui Sapeva!
<< Ehi, Sasuke, non credi di stare esagerando? >>
L'Uchiha lo guardò male per un secondo poi tornò a guardare le due con un'espressione sofferente in volto (LORO aveva un'espressione sofferente, mica Sasuke!)
<< Io non esagero affato, dato che le lascerò andare >>
Sakura sbuffò << E allora perchè ci hai attaccate con questi... "cosi"? Perchè ti diverti?! >>
<< In un certo senso sì... >>
<< Liberaci subito!! >> sbottò Ino cercando di trovare contemporaneamente la mente di Asuma-sensei per avvertirlo ma lui era troppo lontano!
<< Certo che vi libererò ma prima devo o non devo spiegare come stanno le cose? >>
Silenzio.
Fu Naruto avvicinandosi a Sasuke a prendere la parola << Sasuke, lasciale. Ti ascolteranno ma lasciale >>
Il moro, seppur controvoglia, fece come consigliato dall'amico biondo e incapace per poi iniziare a parlare << Tu mi hai chiesto perchè sto cercando di ucciderti, vero? >> chiese guardando Sakura che non osò neppure annuire << Ebbene, ora ve lo dirò. Ma sia chiaro, non per pietà o compassione. Mi è stata data un'offerta a cui non potevo di certo rifiutare >>
<< Quale offerta?! >> gridò Ino.
<< Da parte di Kaguya... un elemento in cambio di spiegazioni >>

La bionda perse un battito mentre Sakura le si parava davanti << Non ti lascerò prendere Ino! >>
<< Oh, ma non è lei l'elemento offertomi >>
Naruto aggrottò le sopracciglia, aveva una brutta, bruttissima sensazione.
<< L'Aria >>
Sakura e Ino si scambiarono un'occhiata. 
<< E sono sicuro che tu, Sakura, la conosci davvero ben- >>
<< NON TI PERMETTERE, TEME! >> lo interruppe Naruto rosso dalla rabbia. 
Sasuke lo guardò con indifferenza ma non disse una parola.
Sakura non capiva.
Di chi diavolo stavano parlando?
Chiese spiegazioni a Ino ma nemmeno lei sapeva niente. 
Ma allora...?
<< Non avrai mai Hinata-chan! >>
Ed ecco che, davvero, per un pelo, a Sakura non venne un potentissimo infarto.
Hinata?
Hinata era... l'Aria??!!
<< Naruto-kun... >> la voce timida di Hinata arrivò dalla porta dell'aula accoratamente chiusa dietro le sue spalle << ... Scusami... >>
<< Hinata! >>
<< E' stata Kaguya... Non... Pensavo che... Potesse... >> Hinata stava facendo il grande sforzo di trattenere le lacrime, ma proprio non ci riusciva.
Sakura le corse incontro ma Sasuke le sbarrò le strada dandole una spinta e facendola cadere a terra. Ino la soccorse mentre Naruto era immobile a guardare Hinata. 
Poi Sasuke.
E poi di nuovo Hinata.
Era terribile.
<< Prendi me... >> solo allora il biondo trovò la forza di smettere di guardare quei due e concentrarsi su Sakura << Prendi me ma lascia stare Hinata! >>



























Note Autrice:
Scusate ma vado davvero di fretta.
nota: sono l' 01:15 di NOTTE!!
Bye bye e recensite!!
CIauuu!!






 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 ***


CAPITOLO 5

[... Naruto era immobile a guardare Hinata. 
Poi Sasuke.
E poi di nuovo Hinata.
Era terribile.

<< Prendi me... >> solo allora il biondo trovò la forza di smettere di guardare quei due e concentrarsi su Sakura << Prendi me ma lascia stare Hinata! >> ...]
Sasuke ci pensò su.
Davvero, non era una cattiva offerta, ma gli conveniva prendere adesso l'Aria e poi, in un secondo tempo, Sakura. Lei era quella più vulnerabile al momento dato che non aveva alcun potere...
Ghignò << Non ci penso nemmeno >>
Il sangue le gelò le vene. Come poteva essere tanto crudele?
La rosa strinse gli occhi sforzandosi di non piangere.
Hinata... Anche se non la conosceva bene, era pur sempre una sua amica!
E poi sembrava così spaventata.
Così... dannatamente legata a quella... 
KAGUYA!!!
<< Uchiha, non mi interessa cosa vuoi, prendi me e lascia stare Hinata!! >>
<< No, Sakura... >> le disse Ino cercando di farla rialzare << Non puoi farlo. La salveremo, tranquilla... >>
La rosa sbottò << No che non sto tranquilla, Ino! Come... Come può... >> 
Sakura abbassò il capo trattenendo le lacrime. 
Non poteva credere che Sasuke le stava facendo questo.
Naruto prese la parole, più furente che mai << Sasuke, avevi dato la tua parola... >>
Il moro lo guardò << Infatti la sto mantenendo >>
Uzumaki era confuso.
Molto confuso.
<< Non ho intenzione di ucciderla o di farle del male. La porterò solo a casa mia >>
<< TU NON SAI QUELLO CHE FAI! >>
L'Uchiha si accigliò, ma di brutto << Allora fermami, Idiota >>
Naruto strinse i pugni << Sai che non posso farlo >>
<< E perchè? Te l'ho sempre detto, Naruto, hai il cuore troppo debole >>
Il biondo grugnì rimangiandosi gli insulti che avrebbe voluto far uscire. 
Se lo meritava, dopotutto. 
Sasuke Uchiha.
Gli si avvicinò per poi superarlo, senza dire nulla. 
Quindi raggiunse Hinata, tutta tremante, dall'altra parte dell'aula. 
La mora guardava Naruto, lo fissava, incantata da quegli occhi dello stesso colore dle cielo estivo. Per lei, quegli occhi rappresentavano la Vera luce. Le guancie le si tinsero di rosso quando Naruto l'abbracciò senza preavviso.
Era una sensazione nuova per lei.
Sakura e Ino lo fissavano mentre Sasuke era troppo attratto dallo sguardo dell'Haruno. Lei sì, che era diversa. 
Assottigliò lo sguardo e allungò una mano verso la coppietta.
Dal nulla apparirono spirali di oscurità che li separarono. 
Il biondo cadde inevitabilmente a terra mentre le scie si intrecciavano attorno all'impaurita Hinata che cominciò a gridare di dolore.
Sì, sebbene fatte di oscurità, quelle cose bruciavano da impazzire. Sopratutto se lei aveva, anche se inconsciamente, eretto delle barriere molto deboli fatte d'aria ma che in contrasto con il potere oscuro, danneggiava se stessa.
<< Hinata! >>
Sakura corse verso il moro afferrandogli un braccio << Fermati! Ho detto fer- >>
Ma Sasuke riuscì a spingerla addosso a Ino che l'aveva raggiunta. 
In pochissimo tempo l'Uchiha creò una specie di portale che varcò assieme a una scalciante Hinata. 
L'aula tornò silenziosa.
Il biondo sbattè con forza un pugno a terra mentre Sakura aveva lasciato scorrere le lacrime estremamente arrabbiata e triste.
La Yamanaka l'abbracciò.
Rimasero così, finchè poi non decisero che era meglio rimettere tutto a posto.
Quando Kakashi-sensei e Asuma-sensei irruppero nell'aula assieme a Kurenai, Ino raccontò tutto quello che era successo.
Con sommo dispiacere Kurenai le informò di essere stata scelta come maestro per Hinata, ma che tutti e tre si erano imbatutti in dei tipi provenienti dal Regno delle Tenebre. 
Quando tutto fu risolto Kakashi si avvicinò a Naruto.
<< Non preoccuparti, vedrai che riusciremo a riportarla qui >>
Ma Naruto non fece in tempo a rispondere che Sakura corse fuori. 
Ino la seguì << Dove vai, Sakura?! >>
Lo stesso fecero gli altri. 
<< Vado dalla causa di tutto questo! >>


Quando Tsunade si era ritrovata con una Sakura furente davanti, aveva deciso di lasciarla passare sebbene Kaguya le avesse espressamente chiesto di non far entrare nessuno. 
La rosa oltrepassò di corsa tutti i corridoi, ormai li conosceva a memoria, seguita a ruota da Kakashi, Ino, Asuma, Kurenai e Naruto (a sua volta INseguito da Tsunade).
Lui non aveva l'autorizzazzione nemmeno per conoscere quel posto, figurarci se poteva entrare!
Arrivata nella sala grande Sakura la chiamò gridando.
Dopo un po', la Dea si fece vedere con un'espressione scioccata.
<< Perchè hai offerto Hinata al nemico??!! >> chiese Sakura ancora più furiosa di prima. 
La corsa non l'aveva di certo calmata, nossignore!
Kaguya rimase un attimo in silenzio per decidere cosa fare << Era la nostra unica possibilità >>
<< POSSIBILITA' PER COSA?! >>
<< Per sapere perchè Sasuke ti vuole uccidere, idiota! >>
Sakura trattenne gli insulti e ingogliò la saliva per non sputare ciò che pensava realmente di lei. Ma poi si disse, che Kaguya le avrebbe letto la mente e quindi non aveva senso tutto quello.
Kaguya non era leale, non era un leader e non era una Dea... 
Era solo una meschina!
<< Occhio a quello che pensi, ragazzina! >> 
Come volevasi dimostrare...
<< Kaguya, che ti piaccia o no, io andrò a cercare Hinata e la riporterò qui! Costi quel che costi! >>
<< Non puoi andare lì da sola, sarebbe una pazzia! Hai bisogno degli altri elementi! >>
<< Che poi penserà lei a venderli, giusto? >>
Kaguya stava per ribattere quando Naruto si posizionò al fianco della rosa.
<< Io l'aiuterò >>
La Dea lo guardò oltraggiata << E tu chi sei? Non hai il diritto di rimanere qua! Tsunade! >>
La donna non si mosse: prima, mentre aspettavano che Kaguya facesse la sua comparsa Naruto le aveva spiegato tutto su di lui. 
Kaguya guardò male l'Hokage che ricambiò l'occhiata. 
No, lei non si faceva certo mettere i piedi in testa!
<< Sono Naruto Uzumaki, uno dei suoi discendenti! >> 
Kaguya rimase spiazzata. 
<< C-Credevo che gli Uzumaki fossero stati sterminati >>
<< Lo credevo anch'io... >> fece Naruto abbassando gli occhi al ricordo di sua madre, poi si affrettò a spiegare << ...Sono... La Luce >>
Kaguya strabuzzò gli occhi come anche tutti gli altri << L-La... >> Ino non aveva neanch eil coraggio di finire la frase.
La Luce?
Sakura lo fissò.
E così Naruto era la luce.
In effetti, se Sasuke era la Tenebre, Naruto non poteva che essere la Luce.
<< Ragazzo, tu sai usare i tuoi poteri? >>
<< Più o meno >> esitò però lui.
Sapeva dove voleva andare a parare.
<< Allora non possiamo permettere che tu vada in avanscoperta >>
Eh?!
Credeva che gli avrebbe fatto la ramanzina sul "perchè non hai fermato Sasuke, visto che i tuoi poteri sono alla pari di quelli dell'Uchiha?" o cose simili...
<< Scusate se interrompo... >> fece una voce maschile alle loro spalle.
Tutti si voltarono e Ino quasi strillò di felicità.
O meglio, lo fece.
<< Shikamaru!! Che ci fai qui?! >> gli saltò addosso abbracciandolo. 
Lo strinse forte ma lui mantenne l'aria annoiata di qualche minuto fa << Vi avevo visti correre fuori dalla scuola e... Vi ho trovati qui, come sospettavo >>
La Dea si accigliò << Non dovresti essere qui. Sei un umano! >>
<< Perchè non lo siamo anche noi?! >> ribattè Sakura ritornando alla modalità "furia inarrestabile".
Shikamaru sbuffò togliendosi Ino di dosso che sogghignò.
Si avvicinò ai presenti e li salutò con un alzata di mano. 
Sakura non lo conosceva. 
Asuma sì, mentre Naruto lo reputava il suo migliore amico dopo l'Uchiha-stupido.
O meglio, quello che sfidava a shoji sapendo che non avrebbe mai vinto contro quel genio.
<< Io avrei un'idea... >>
Ino saltò e Asuma-sensei sorrise accendendosi una sigaretta.
Naruto era visibilmente sollevato dalla notizia.
Solo Sakura non ci stava capendo nulla.
E Ino, guardandola, iniziò a ridere così decise di fare chiarezza nei suoi pensieri.
"Lui è Shikamaru Nara, il mio migliore amico! E' un Vero e Proprio GENIO! Lui ci dirà come salvare Hinata, tranquilla!"
Aaah... Okay! Mi stà già simpatico!
"Eh si! E' il migliore!"
Ma come conosce questo posto?
"Gliel'ho detto io. Non sopportavo di essere sola in quest'avventura così ho egoisticamente raccontato tutto a Shika... Lui mi ha ascoltata e da allora ha il permesso di entrare, anche se Kaguya è una ropi-balle..."

Sakura rise.
<< Vorrei però prima parlarne con la Dea... >>
E così tutti uscirono lasciandolo lì.
Ino si stupì.
Così provò a guardargli nella mente.
Non preoccuparti, la convincerò...
"Grazie, Shika..."



Aspettarono una mezz'oretta.
Tsunade offrì un po' di tè a tutti, che però Kakashi e Naruto rifiutarono. 
Sakura, a quel punto, si chiedeva cosa nascondesse il suo Maestro... Chissà!
Naruto le fece un sorriso facendola arrossire. 
Perchè aveva quell'espressione rassenerata? Perchè credeva ciecamente in quel ragazzo? Shikamaru... Da quanto le aveva detto Ino, erano nella stessa classe.
Sospirò. 
Nell'attesa la rosa non seppe cosa pensare.
Davvero... 
Era in confusione. 
Chissà come l'avevano presa a scuola la loro improvvisa sparizione?
Si ritrovò a ridere, mentre si rilassava al solo pensiero di non fare chimica. Non avrebbe retto a quelle strane e complicate formule... Le detestava!
Detestava più quelle che Sasuke.
<< Ehi, Ino >> la bionda le sorrise aspettando la richiesta dell'amica << Come si fa a... non permettere a... qualcuno di entrare nella tua testa...? Non voglio dire che non voglia sentirti nella mia testa! Cioè... magari Sasuke... >>
<< Sasuke non è telepatico >> si affrettò a dire Naruto.
Sakura lo guardò << E tu come lo sai? >>
Il biondo sospirò guardando il soffitto chiaro << E' il mio migliore amico. So molte cose di lui... >>
<< Cioè... Tenebre e Luce... Migliori amici? >> chiese Ino interdetta.
<< Non è solo questione di elementi opposti... Noi... Siamo più simili di quanto sembri... >>
Sakura strabuzzò gli occhi. 
Simili? 
Loro due?
Davvero?
Si appuntò di chiedergli in che senso, perchè quando stava per fargli quella domanda Shikamaru uscì dalla sala con un'espressione vuota,
Ino gli si avvicinò subito << Allora? >>
Il ragazzo li guardò uno a uno facendo crescere l'ansia. 
Poi sorrise << Preparatevi. Domani si parte >>


<< Hai preso tutto, Sakura? >> le chiese Kakashi-sensei aprendole la porta per farla passare con i bagagli. La ragazza annuì e partì spedita verso il taxi che l'aspettava all'ingresso.
Entrambi entrarono e questo li condusse all'aereoporto. 
Shikamaru aveva vinto sei biglietti gratis. 
Come avesse fatto era un mistero.
Ma non importava.
Sakura guardò fuori al finestrino. 
Avrebbero salvato Hinata, era una promessa!
"Stai bene?"
Ino? Mi hai fatto prendere un colpo. Dove sei?
"Nell'autobus dietro di te"

Sakura si girò e, in effetti riusciva a vedere un mezzo pubblico, poi scorse Ino aggrappata a un sedile che le sorrise.
La rosa fece altrettanto.
"Ti ho detto che se c'è troppa distanza io non riuscirei mai ad entrare nella tua mente"
E' vero... Me n'ero dimenticata... Scusa...
"Eddai, Sakura-chan! Riprenditi!"

E come faccio? Hinata...
"Adesso dobbiamo risucire a trovare gli ultimi due elementi prima della settimana prossima, chiaro? A Hinata ci penserà Naruto..."
Hai ragione...

Era questa l'idea di Shikamaru.
Trovare il Fuoco e la Terra.
E in fretta anche!
Perchè è entrata in gioco un uovo problema. 
Perchè l'Uchiha voleva ucciderla? Semplice... hobby.
Sakura se l'era ripetuto trecentosettantaquattromiliardi di volte. E ancora non ci credeva.
Naruto che lo conosceva, nemmeno lui era d'accordo. 
Mentre gli altri sembravano dare ragione a Kaguya. 
Ad ogni modo, i problema era... il giorno dell'Incoronazione, sarebbe avvenuto da lì a qualche settimana. Quindi dovevano muoversi. 
Ancora non le era chiaro, ma il Nara aveva fattto qualche ricerca. 
Sebbene non gli era permesso, Tsunade gli aveva affidato delle prezione pergamene (la scusa che si era inventata: nessuno penserebbe mai che queste sono a casa di un normale liceale, no?) che lui aveva accuratamente studiato. 
Nemmeno Kaguya ci era arrivata.
O almeno, ci era arrivata ma o non riusciva a crederci, o non ne era sicura al 100%.
Ad ogni modo Sakura era preoccupata. 
Non voleva certo essere un peso, però... 
Sospirò. 
Arrivata all'aereoporto trovò già Kurenai ad aspettarli. 
Poi scesero Ino e Asuma. Shikamaru arrivò per ultimo. 
<< Fortuna che ci sei tu con Kakashi, altrimenti sarebbe arrivato in ritardi e ci avrebbe fatto perdere l'aereo >> aveva scherzato Asuma beccandosi un'occhiataccia.
Ma Sakura, nonostante tutto, si sentiva allegra. 
Ino e gli altri erano gentili, protettivi, si accorgevano di ogni cosa che non andava e se lei era preoccupata. 
Il check-in occupò gran parte del tempo. 
Ma una volta sull'aereo, vicino ad Ino, si era concessa una dormita.
Si era ripromessa di non pensare più a Sasuke nè ai suoi occhi freddi.
Doveva dimenticarsene. 
Assolutamente.








Note Autrice:
Allora? Ve l'aspettavate che Naruto fosse la Luce?
E l'entrata di Shikamaru?
Nei prossimi capitoli cercherò di riprendere il VERO carattere di Sakura. Mi scuso per quel poco di OOC ma... non potevo fare altrimenti. 
Lei, praticamente, è la protagonista (ovviamente anche insieme agli altri elementi &Co) quindi.........
OKAY, BASTA!!
Per quanto riguarda l'ennesimo problema, l'approfondimento ci sarà nel prossimo capitolo! Bye!!






 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 ***


CAPITOLO 6

[ L'Incoronazione è un processo che vede come colonne portanti i quattro elementi, grazie al quale è possibile trovarne il Quinto, l'Elemento Supremo. ]
Sakura sbuffò. 
Certo che lì faceva davvero tanto caldo!
Si tolse la felpa e se la legò in vita soffiandosi con la mappa. Ino, messa anche peggio di lei dati i lunghi capelli (che nonostante tenesse legati, aveva molto più caldo lei che Kurenai), corse in un bar a prendere una bottiglia d'acqua.
Intanto Asuma e Shikamaru cercavano la via più breve per arrivare all'hotel. 
[ Abbastanza potente da vincere contro ogni Divinizione, ogni potere, ogni essere magico, malvagio o buono che sia. ]
<< Sakura-chan, che ne dici di chiedere a quel branco di superuomini di fermarci un attimo? >> chiese la bionda con l'affanno. 
DAvvero, faceva molto, ma molto caldo.
La rosa scosse la testa << Dobbiamo muoverci, Ino. Coraggio... E poi è Kurenai a guidare il gruppo... Sai come mai? >>
<< Kurenai ha vissuto per un po' qui >> fece la Yamanaka superandola e raggiungendo con una corta corsetta il suo amico Shikamaru.
[ La Queen, deve scegliere tra il bene e il male, tra la Luce e le Tenebre. ]
Kakashi si guardò attorno per un po' finchè non avvistò la scritta "Mitsashi's Hotel"
In seguito si potè udire un coro di sospiri.
<< Finalmente, non ne potevo più. Stiamo camminando da esattamente tre ore e ventisei minuti!! >> strillò quasi Ino avvicinandosi all'entrata dell'hotel in poche falcate per poi sedersi sugli scalini. 
Era sfinita. 
Sakura l'aiutò ad alzarsi ed entarono. 
L'hotel era a quattro stelle, ma molto economico. Inoltre Kurenai aveva offerto loro disponibilità di pagare le camere e la colazione. Per il resto, dovevano arrangiarsi.
<< Posso pensare io alle spese >> aveva detto.
[ E se non dovesse scegliere nessuno dei due o entrambi, morirà. ]
Ognuno di loro aveva una camera per se. 
Il che era indice di ricchezza, Kurenai doveva possedere davvero tanti soldi!
<< Ehi, Ino-chan... >> la bionda si voltò verso Sakura << ...Dov'è che dobbiamo cenare stasera? >>
<< Se non sbaglio, Kurenai-sensei ci porterà in un ristorantino favoloso! Comunque abbiamo un'ora di tempo. Meglio brigarci a prepararci... >>
Sakura annuì e si diresse nella sua camera, quella infondo al corridoio. Vicino alla sua c'era quella della bionda, poi in ordine, quella di Asuma e quella di Kurenai. 
Di fronte Shikamaru e Kakashi. 
All'interno della stanza Sakura potè trovare di tutto. Ma la cosa che la meravigliò non poco era il letto a baldacchino e il bagno spazioso.
Velocemente si fece un bagno caldo, indossò un vestitino semplice rosso, si preparò e scese nella hall dove ad aspettarla c'erano già Asuma e Kurenai.
<< Allora, tutto apposto? >>
Sakura gli sorrise << Va tutto bene. Ma non posso dire di non essere nervosa >>
La donna dalla folta capigliatura mora le sorrise << Non preoccuparti. Ci siamo noi con te. Comunque ci conviene andare in giro per avere l'occasione di incontrare un Elemento >>
Si, aveva ragione. 
La mappa di Kaguya li avevano portati fino in Cina, ma non poteva dirci di più.
<< Sakura-chan!! >> Ino li raggunse seguita dagli ultmi che mancavano << Andiamo a dirvertirci! >>
Ma non dovevamo cercare l'Elemento?!


La serata trascorse tranquillamente, il ristorante scelto da Kurenai era degno della sua fama, il sushi era il migliore che avessero mangiato. Se ne andarono con la pancia piena fino a scoppiare. Dopodicchè avevano desiso di fare un giretto per quel quartiere a piedi.
Sakura, poi, aveva scoperto che grazie a un particolare potere racchiuso nella spilla di Kurenai (che apparteneva precedentemente a chissà chi) che si illuminava non appena fossero a cinque metri dall'Elemento, lo avrebbero trovato senza troppi problemi.
Ad ogni modo, per un po' poterono conversare di cose normali, la scuola, la vita familiare, in più il maestri avevano avuto l'idea di continuare l'allenamento fisico nella palestra dell'hotel.
Cosa "accettata" da entrambe le allieve.
Kurenai, invece, avrebbe pensato ad andare in giro come avevano fatto quella sera.
Una volta tornati all'hotel, Sakura si stese quasi subito sul grande letto.
Le facevano male i piedi. 
Si addormentò quasi subito. Ma non prima di aver ricordato, per un attimo, un paio di occhi neri.
Un fascio di luce. 
Tanti occhi, tanti volti, Sakura non ne riconobbe nemmeno uno. 
No, aspetta! Uno lo riconosceva: Kaguya!
Ma stava... mutando? Imbossibile...
Si voltò verso destra e ne vide uno dai tratti familiari, somigliava a... Non ricordava. Quel viso, l'aveva visto già da qualche parte! Era dolce... e gentile... 
Si sforzò di ricordare. Niente. 
Nulla. 
Quel volto non le suggeriva niente.
Poi una voce. Appena la sentì tutti i volti sparirono. 
Era buio. Tremendamente buio. 
All'improvviso vide un castello, circondato da una specie d aura oscura, simile ai serpenti che aveva originato Sasuke quel giorno a scuola.
Aveva paura. 
Molta paura.
"Sakura..." 
La rosa si voltò ma non c'era nessuno. 
Un lamento, udiva, ma non vedeva nessuno.
Così com'era apparso il castello oscuro sparì per dar posto a una distesa di fiori incredibile.
Ma c'era qualcosa che non andava: non riusciva a sentirne il profumo. 
Aveva i piedi immersi nell'erba ma nessuna sensazione le dava quella che doveva essere freschezza.
"Sakura?!" era la voce di Ino!
La vide, in una specie di schermata in alto mentre correva con in mano una strana pietra; era un'opale scuro!
Ma dove correva?
Si avvicinava a qualcosa. 
No, aspettate: qualcuno. 
Questo era a terra e immobile.
Cos'era, una visione?
Ino sparì come anche la figura a terra mentre iniziava a vedere altre due figure indistinte dalla nebbia. Sempre nella schermata.
Una l'aveva riconosciuta subito: Hinata!
Ma l'altra... No, non la conosceva. Era bionda anche lei ma dallo sguardo severo, non era per niente Ino, e aveva anche i capelli corti...
Stavano cercando qualcosa. 
"Tu credi che gli altri staranno bene?" chiese debolmente la mora.
L'altra sbuffò "Non ne ho idea. Ma adesso dobbiamo trovare quella pietra altrimenti staranno anche peggio"
Hinata annuì.
Di nuovo la scena scomparve.
Sakura non ci stava capendo davvero più niente.
Di nuovo, un'altra scena.
"Naruto, Kakashi-sensei! Ho cercato in lungo e in largo ma non ho trovato nessuno!" esclamò una voce femminile, stanca e sopratutto sconosciuta. Apparteneva a una ragazza della sua età che teneva una grande spada in mano. 
Doveva essere pesante! In più portava i capelli marroni sciolti disordinatamente sulle spalle mentre delle mollette restavano appese, come se prima avesse avuto una particolare acconciatura. 
Gli occhi attraversati da una scintilla di disperazione.
"Eppure dev'essere qui. Sakura-chan non scomparirebbe mai all'improvviso senza dirci niente!"
Sobbalzò. 
Lei si era persa?
Quando? Perchè?
Era forse il futuro, quello?
E se così fosse allora-
Una luce abbagliante interruppe il filo die suoi pensieri accecandola.
Urlò.

Sveglandosi cadde rovinosamente a terra.
Si lamentò tastandosi la testa.
Poi sospirò, visibilmente sollevata.
<< Era solo un brutto sogno... >>


A colazione aveva accennato di un incubo ma non era scesa nei dettagli. 
Aveva paura.
Ma niente e nessuno si sarebbe messo tra lei e il cornetto alla nutella, che divorò in pochi secondi sotto lo sguardo attonito di Ino.
<< Avevo fame >>  si giustificò << E ne ho ancora >>
Detto questo prese una seconda tazza di tè verde, così da calmarsi un attimo.
Era ancora tutta un tremito.
Dopo la colazione si diressero nella palestra, un luogo ancora vuoto dato che non era apert ufficialente, Kakashi-sensei aveva ottenuto un permesso speciale a patto che non rompessero niente.
<< Allora, cosa dobbiamo fare? >>
<< Allenare il fisico >> rispose l'Hatake indicando l'intera palestra << Ci soffermeremo prima sulle braccia e poi sui muscoli del ventre, coraggio, Sakura, il tuo amico Naruto ne ha passate di peggiori... >>
La rosa si incuriosì << Perchè, lei ha allenato anche Naruto? >>
<< Certo! Ed era una vera schiappa... Ma con il passare del tempo è diventato un ragazzo forte >>
Quando iniziò scoprì che Ino era già avanti di molto così si dette da fare per raggiungerla.
Poi entrò qualcuno.
Tutti si voltarono verso il nuovo arrivato. Anzi, la nuova.
Ino l'osservò per bene come anche Asuma e Kakashi, che tempo due secondi erano ritornati alle loro attività (Asuma: fumare e sorvegliare Ino; Kakashi: leggere il libretto porno e "sorvegliare" Sakura).
Anche la bionda aveva ricominciato i suoi eserecizi addominali subito dopo.
Ma Sakura era troppo scioccata.
I capelli raccolti in due chignon, il viso sorridente, gli occhi color cioccolato, una mazza da kendo in mano... Sì, non c'erano dubbi, era la ragazza del suo sogno!







Note Autrice:
Buona sera!!
Sempre tardi aggiorno, eh?
XD Comunque una sola cosa: non fate conclusioni affrettate!
OKay, ringrazio tutti quelli che hanno recensito/messo tra le seguite/preferite/ricordate ecc... XD
GRAZIEEEEE!!!!!!!!!
 





 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 ***


CAPITOLO 7

Sakura era rimasta a dir poco scandalizzata.
Da quando era capace di prevedere il futuro tramite i sogni?
E poi... chi era quella ragazza?
Un elemento?
E chi poteva saperlo...
<< Buongiorno! >> salutò allegra la nuova arrivata. 
Gli altri fecero altrettanto.
La rosa era ancora sovrappensiero quando Ino si intrufolò nella sua mente.
"Ehi! Che ti prende? Per caso la conosci? Sembri sconvolta!"
Ehm... Ino-chan... Senti...
"Dimmi tutto"
L'ho sognata.
"In che senso, scusa?"
Ricordi del sogno di cui ti ho parlato a colazione? Bene, non ti ho raccontato tutto.
"Come?! E me lo dici solo adesso?! Potrebbe essere-"
Importante, lo so! Dannazione, lo so Ino-chan! Comunque l'ho sognata. Stava cercando... me in un luogo buio e freddo. Sai di che posto si tratti?
"No, comunque è meglio interrompere l'allenamento e parlarne subito con Asuma-sensei e Kakashi-sensei"
Aspetta! Voglio prima vedere come si comporta! 
"Cosa?"
Ti prego...!
"...E va bene..."
Grazie!

<< Sakura? Stai battendo la fiacca... >> le fece notare l'Hatake.
La rosa quindi ricominciò a fare flessioni.
Ogni tanto lanciava un'occhiata alla ragazza che aveva cominciato ad allenarsi nel kendo.
Sì, aveva la tecnica giusta, doveva ammetterlo. 
E risuciva persino a notare i muscoli guizzare sollo la pelle a ogni suo minimo movimento.
Sospirò.
Davvero, Sakura non sapeva cosa pensare...


<< Un sogno? >> chiese ancora riluttante Kurenai.
La rosa annuì energicamente << Ho sognato prima di essere di fronte a un castello medioevale poi in una distesa d'erba. Ed è lì che ho visto alcune "scene" che a mio parere riguardano il futuro >> 
<< Questo come fai a dirlo? >>
<< Beh, ho visto quella ragazza che abbiamo incontrato in palestra dire a Kakashi-sensei e Naruto di non avermi trovata da nassuna parte... >> rispose a mezza voce. 
Non ne era sicura, forse stava sbagliando tutto.
Forse era solo coincindenza.
Forse era tutto un gioco, uno scherzo di cattivo gusto.
Kurenai parve pensarci. 
<< Se Sakura l'ha sognata vuol dire che ha qualche collegamento con gli Elementi >> si intromise Asuma avvicinandosi alla sedia della donna. 
La mora gli diede ragione, ma non ne era abbastanza convinta. 
E come se non bastasse l'Uchiha non aveva andora dato una risposta esauriente. 
Alla domanda "Perchè vuoi uccidere Sakura?" aveva risposto annoiato "Perchè è divertente e perchè mi va".
E Sakura fremeva ancora di rabbia. 
Che risposta, ragazzi!
<< Non ci sto capendo più niente >> si lagnò Ino grattandosi la testa con entrambe le mani. 
Possibile che le cose andavano complicandosi sempre di più?!
Shikamaru, intanto, se ne stava zitto in un angolo, pensando. 
Sakura aveva sogni premonitori?
L'Uchiha voleva ucciderla...
Esaminò ogni singola informazione in suo possesso.
Il Quinto Elemento.
La ragazza del sogno.
Hinata.
L'Acqua, il Fuoco, la Terra e l'Aria. 
La Luce.
E le Tenebre.
Perchè cavolo doveva essere così difficile?
Credeva di esserci arrivato... ma aveva una sensazione strana. 
Come se mancasse un pezzo.
Un piccolo pezzettino...
Poi all'improvviso alzò gli occhi verso gli altri << Sakura, hai detto che Ino teneva in mano un'opale chiaro, vero >>
La rosa annuì << Ma non so cosa sia. Potrebbe essere anche qualcosa che le è piaciuto e l'ha preso... >>
<< Infatti >> disse la bionda << Mi sono sempre piaciute le gemme >> 
Ma Shikamaru non si arrese.
<< Non credo che te l'avrebbe mostrato se non significasse qualcosa... >> riformulò ad alta voce chiudendo gli occhi << E se aggiungiamo il fatto che tu sei sparita, in più il luogo oscuro e freddo... >>
La Yamanaka non riusciva più a stare al passo con l'amico.
All'improvviso Asuma si illuminò << Ma certo! Questo vuol dire che quella pietra può esserci d'aiuto. Ho letto qualcosa da qualche parte >>
<< Cosa? >> chiese subito Kurenai guardandolo << Io non ho mai trovato nulla... Dove hai cercato? >> 
<< In realtà l'ho trovato per caso. Credo sia... Sì, a Hong Kong, da qui ci vogliono nove ore di macchina ma in aereo ci metteremo circa tre >>
Kakashi a quel punto prese la parola << Ma non possiamo allontanarci da qui. Dobbiamo trovare l'elemento segnato sulla pergamena >>
<< Forse l'elemento è proprio quella ragazza >> azzadò Shikamaru.
Sakura lo guardò.
In effetti poteva essere... 
Ma come avvicinarla?
<< Non ci resta che provare >> convenne Kurenai << Ma credo sia meglio dividerci. Due di noi andranno a Hong Kong a cercare indizi su quella pietra mentre il resto resterà qui >>
Sakura annuì << Chi andrà a Hong Kong? >> 
Shikamaru intervenne prima che la donna potesse esporre la sua idea << Andremo io e Kurenai-sensei >>
<< Eh? Perchè? >> chiese Ino. 
<< Asuma-sensei deve restare per allenarti, Ino... Lui è l'unico che può insegnarti a dominare l'acqua dato che è l'unico che ha studiato e sa come fare >>
La bionda si convinse.
Ma c'era ancora il problema: come avvicinavamo quella ragazza?


Semplice, tattica numero uno "fare amicizia".
Quando tornarono in palestra la trovarono ancora lì ma questa volta in mano aveva quelli che sembravano pugnali finti. 
Era un arsenale o cosa?
Ino le andò vicino trascinandosi dietro la rosa << Ciao! Anche tu ti alleni, eh? >>
La castana sorrise annuendo << Già. E voi? Vi ho viste prima, come mai siete sparite? >>
Una cosa era certa, dava corda troppo facilmente.
Il che era un bene.
<< Ci siamo ricordate di aver dimenticato in camera i nostri... elastici per i capelli! >>
Bella mossa, Ino. Accidenti, tu avevi già i capelli legati i nuna coda di cavallo anche prima!
"Ops..."

<< Ah, capisco! Piacere sono Tenten Mitsashi! >>
<< Sakura Haruno >>
<< Ino Yamanaka! Che ne dici di fare esercizio insieme? Questa qui è una schiappa... >>
Sakura si accigliò << Ehi! >>
La bionda rise mentre Tenten si mostrava d'accordo all'idea.
Quindi passarono un bel po' di tempo insieme, allenandosi, chiacchierando, insomma di tutto. 
All'ora di pranzo Tenten le invitò a pranzo nel ristorante dell'hotel, quel giorno c'era anche il dolce speciale, e le ragazze non poterono che accettare.
Insomma, dolci!
Tenten rise vedendo Ino farsi le paranoie sull'ingrassare mentre Sakura aveva già mangiato due fette di torta, una al cioccolato, l'altra alle mele.
Ed erano una più buona dell'altra! 
Subito dopo pranzo Ino, per non farla andare via, organizzò una giornata dedicata allo shopping. 
Così la castana le avrebbe guidate verso negozi spendibili e con roba di buona qualità, se non ottima. 
Ad esempio Sakura aveva scelto un vestito tradizionale cinese, con ricami qua e là dorati sulla tinta rossa e bordato da sottili fascie d'oro. Anche Ino ne aveva scelto uno, ma viola mentre Tenten si era buttata sul rosa. 
Dopo lo shopping, lo spuntino. 
Avevano trovato una bancarella che offriva ottimi takoyaki, che sebbene siano di origine giapponese, erano davvero molto buoni anche quelli profotti lì, in Cina. 
Subito dopo una passeggiata nel parco e per le strade più tradizionali. 
Alle sette, tutte stremate, erano ritornate all'hotel. 
Sakura si sedette subito sui morbidi cuscini della hall mentre Ino si era letteralmente sdraiata come anche Tenten.
<< E dire che sono abituata a camminare... >> ansimò la castana << ...Non ce la faccio più >>
<< Vuole che l'aiuti? >> domando una voce sconosciuta.
Le ragazze si voltarono verso il ragazzo (ormai uomo) dai capelli rossi e gli occhi completamente inespressivi. 
Sakura aveva una brutta sensazione.
<< No... grazie lo stesso... > fece Tenten impacciata. 
Non le era mai capitato che qualcuno le si avvicinasse per aiutarla. Sopratutto non in un momento così... strano?
Il rosso fece per andarsene poi si rigirò verso di loro << Ah, quasi dimenticavo... >> si avvicinò a Sakura che d'istinto si ritrasse più vicino ad Ino, ancora parecchio confusa e stanca.
<< C-Cosa vuole? >> 
<< Sakura Haruno è richiesta a palazzo dal signorino Sasuke Uchiha >> quest'affermazione, sussurrata all'orecchio per di più, le fece gelare il sangue nelle vene. 
L'Uchiha?
Che voleva ancora da lei l'Uchiha?
La rosa si alzò intimando alle altre due ragazze di correre.
Ino eseguì e anche l'altra, sebbene non stesse capendo una cicca di tutto quello.
Chi era il rosso?
E che voleva da Sakura?
<< Tenten, ci dispiace ma credo che debba dire addio alla tua vita tranquilla da oggi in poi >> fece Ino cercando di sbrigarsi.
La castana però non aveva comprso affondo << Cosa? Che stai dicendo? >>
Salirono al piano di sopra, usando le scale. 
<< Sto dicendo che tu sei un elemento proprio come me! >>
<< Aspetta, Ino... Non sappiamo se è Davvero un elemeno. Potrebbe essere... Che so... >>
La bionda la interruppe per permetterle di non sprecare fiato a parole. 
Dovevano correre.
Quel tipo strambo le stava raggiungendo.
<< Vi posso dare una mano? >> era un biondo che si trovava in cima alle scale.
Ino stava per dire sì ma Sakura la spinse costrinendola a deviare e quindi a correre nel corridoio del terzo piano. 
"Ma che fai?"
Non possiamo fidarci!
"E tu come lo sai?!"

...Istinto!
<< Ragazze, mi spiegate che diavolo sta succedendo? Chi sono quei tizzi? >>
<< Non lo so, Ten >> fece Sakura continuando a correre.
Una cosa era certa: tra non molto cederanno. 
I muscoli facevano un male cane e non avrebbero avuto la forza nemmeno per combattere quindi Ino fece la cosa più saggia di tutta la sua vita: si fermò.
<< Ino? >> 
<< Fermiamoci, recuperiamo fiato e combattiamo. Noi siamo in tre mentre loro in due. Sono in inferiorità numerica! >> 
Sakura dovette darle ragione. 
Tenten afferrò una scopa lasciata forse da una cameriera sbadata, intenzionata a usarla come arma.
Ino cercò di concentrasi per richiamare l'acqua mentre Sakura dovette ricordarsi di tutte le mosse che conosceva riguardante il karate. 
O sarebbero state spacciate...
<< Sasori, accidenti! >> grugnì qualcuno in fondo al corridoio che scoprirono poi si trattava del biondo. 
<< Cosa vuoi, Deidara? >> 
<< Non mi stai nemmeno ad ascoltare! Visto che il tuo piano ha fallito miseramente... ora procediamo con il mio! Sarà una vera e proprio esplosione! >>
<< Sta' calmo, Deidara e vedi di non farmi arrabbiare >>
Sakura deglutì << State pronte >>
I due si fermarono di fronte a loro per recuperare fiato. 
Il biondo ghignava vittorioso mentre il rosso restava passivo. 
<< Mi occupo io dell'Acqua, tu pensa alle altre due >> disse Sasori mostrando le dita bene aperte.
Che vuole fare?
Ma la Yamanaka non fece in tempo a pensare a nient'altro che sentì come i muscoli disobbedirgli. Si guardò, no, addosso non aveva nulla eppure... Quella sensazione di essere controllata!
Cercò con la mente qualcosa da usare, un condotto d'acqua, qualcosa poi lo trovò.
Esultò e si concentrò al massimo. 
In men che non si dica, il pavimento si allagò causando diversi ruzzoloni a Sakura che imprecò.
<< Scusa... >> mormorò appena Ino per non perdere la concentrazione. 
Piano piano diede vita a due serpenti d'acqua, che però vennero immediatamente spezzati da qualcosa. 
Ma cosa?
<< Le dita, Ino! >> esclamò Sakura << Non perdere di vista le sue dita! >>
Grazie a quel piccolo aiuto potè capire finalmente cosa la tratteneva.
Dalle sue mani partivano dei fili, trasparenti ma che con la forza della mente riusciva a intravedere come fili neri, oscuri. 
A quel punto cercò una via di uscita da quella situazione ma non le veniva proprio niente in mente.
Intanto Tenten cercava di non cadere dandosi appoggio con la scopa, i puri e i comodini sparsi per il corridoio. Grazie ad anni di allenamento riuscì a colpire il nemico almeno tre volte, ma non avendoci messa abbastanza forza per non perdere l'equilibrio e cadere, Deidara era ancora in piedi ma con un rivolo di sangue a colargli dal naso.
Sakura, invece si guardava intorno sperando di fare qualcosa.
Poi notò le piante.
Fuori dalla finestra: era edera!
Ebbe un idea. 
Corse verso la finestra, la spalancò e afferrò tre di quelle "liane" per calarsi giù. Calcolò bene la distanza e sarebbero dovute cadere proprio... nella piscina! 
<< Ino! Tenten! Venite qui, presto! >>
<< Al momento sarei un po' accupata... >> fece Ino cercando di liberarsi dai fili.
Intanto Tenten era riuscita a far cadere l'avversario e con un colpo secco colpì il rosso dietro la nuca. 
Afferrò la Yamanaka per mano e arrivarono alla finestra scivolando. 
<< Nella piscina riuscirai a usare al meglio il tuo potere? >> chiese Sakura
Ino ghignò << E me lo domandi? >>
Così si lanciarono e, cercando di attirare meno attenzione possibile, atterrarono (o meglio si tuffarono) nella grande piscina. 
Sakura uscì dall'acqua con il fiatone.
Tenten emerse subito dopo di lei. 
<< Sakura, che bello rivederti >> 
La rosa sbarrò gli occhi e si voltò.
Digrignò i denti << Uchiha >>
<< Cos'era un saluto o un ringhio animalesco >>
Sakura non potè muoversi. 
Ma non perchè era bloccata o qualcosa del genere... Ma perchè non voleva.
Se usciva dall'acqua Sasuke l'avrebbe cattuata.
Ma se fosse rimasta in acqua? Cosa le dava la certezza che anche restando in acqua potesse salvarsi?
E poi Tenten...
<< CRISTALLI D'ACQUA! >> la voce di Ino riacheggiò tutt'intorno.
Sakura guardò da tutte le parti...
Ma dov'è?
"Sotto di te, Genio..."

La rosa abbassò lo sgaurdo in effetti vide una sagoma farsi sempre più vicina.
"Ti conviene spostarti"
Sakura lo fece appena intempo che una quantità indefinita di pezzi di vetro (sembravano ma in realtà era acqua "tagliente") sbucarono fuori dall'acqua intenzionati a compire Sasuke.
Che però li schivò con maestria.
<< Adesso devo andare. Ci rivedremo, Ciliegina... >>
C-C-Ciliegina???!!!
<< CILIEGINA?! >>
<< Eh sì, ha detto proprio Ciliegina. Ci-lie-gi-na >>
<< Lo so cos'ha detto!! >>
In quel momento arrivò Kakashi-sensei << Ma dico, dov'era quando ne avevamo bisogno?! >> gli rinfacciò la bionda uscendo dall'acqua.
Sakura la imitò così anche Tenten ignorata fino a quel momento.
<< Emh... ragazze, mi spiegate cosa diavolo è successo? >>
Dire che la faccia di Tenten in quel momento era comica era dire DAVVERO poco.
O.o Questo è lo schizzò PERFETTO per interpretarlo aggiungendo un sopracciglio alzato e dei punti interrogativi al posto delle iridi.









Note Autrice: 
Ciaooooooo!!!!!!!!
Come sempre aggiorno nelle ore più impensabili!
Una volta aggiornerò alle cinque di notte, giuro! XD
COMUNQUE, che ne pare? Ho fatto un po' di fretta ma non è male? 
O melgio: non è il peggior combattimento mai letto, vero?
XD Vabbè, ciaooooooo!!!!!!!!!






 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** CAPITOLO 8 ***


CAPITOLO 8

<< Allora? Qual'è la vostra scusa? >> fece Ino adirata con i pugni stretti lungo i fianchi snelli. Avevano rischiato la vita, avevano corso come matte per quasi tutte le scale dell'hotel, inseguite, avevano dovuto combattere, tuffarsi in piscina e per poco l'Uchiha non rapiva Sakura!
Qualcos'altro?
Tenten era rimasta scandalizzata.
E tutto perchè quei due Sensei non erano con loro!
Asuma sospirò << Sta' calma Ino... Siamo stati trattenuti... >> 
<< Non esistono degli oggetti che s'illuminano o vibrano ogni volte che siamo in pericolo? >>
<< Direi proprio di no... Konoha è un luogo magico, sì, ma non esistono nemmeno lì quelle stranezze >> risose Kakashi continuando a leggere il suo libricino.
Sakura si strizzò i capelli ancora bagnati attenta a non far cadere le gocce d'acqua sulla T-shirt nera. 
Solo a quel punto interruppe il terzetto (si fa per dire visto che Kakashi-sensei era immerso nella lettura) proponendo un argomento alternativo << Ma ora, chi e come spieghiamo a Tenten cos'è successo esattamente? >>
<< Proprio come l'abbiamo spiegato a te... >> disse la bionda sorridendo << Vado io, accompagnami se vuoi >>
<< E-E noi? >> chiese Asuma indicando se stesso e il collega.
La Yamanaka sbuffò << Voi rimanete qui. Se volete proprio fare qualcosa di utile, restate a guardia della porta! >>
Detto questo entrarono sbattendo l'uscio lasciando i poveri uomini nel salottino dell'appartamento.
Dopo tutto quel casino Tenten si era offerta di portarli nella sua piccola dimora, proprio di fronte all'hotel di proprietà della sua famiglia. 
Quando entrarono in camera sua la trovarono seduta sul letto intenta a fissare la finestra. I capelli liberi dall'acconciatura precedente. 
Le due si guardarono e annuirono tanto per darsi coraggio a vicenda.
<< Ehi, Tenten... >> iniziò Sakura avvicinandosi.
Ino la seguì e si sedette vicino a lei. 
Se aveva imparato una cosa, era che dovevano cercare di farle mantenere la calma. 
Lei lo aveva saputo direttamente da Kaguya il che era stato davvero orribile... Sembrava che non gliene importasse che la Yamanaka avesse una vita, una famiglia da cui tornare.
Scosse la testa come per dimenticarsene e sorrise a Tenten << Cominicamo dall'inizio, ti va? >>
La castana annuì assumendo un'aria risoluta, completamente differente a quella che aveva un minuto prima. 
<< Io sono l'Acqua, uno dei quattro elementi naturali >> disse << E ci sono molte probabilità che anche tu lo sia >> 
<< Io? Un elemento? E quale? >>
<< Beh, non lo sappiamo nemmeno noi >> disse Sakura << Ma qui abbiamo delle pergamene che te lo diranno! >> 
Così dicendo cacciò da uno zainetto un pezzo di carta arrotolato e sigillato.
La castana lo guardò con attenzione << E... Cosa dovrei fare? >>
<< Concentrarti >> spiegò Ino << E dalle tue mani si genererà il tuo elemento. Potresti essere il fuoco o la terra per quanto ne sappiamo... >>
<< Ah... >> fece Tenten, ancora scioccata.
Ci provò. 
Si concentrò al massimo.
Ma nulla.
Ino imprecò << Accidenti! O queste cose non funzionano più o non è un Elemento... Ma così non vale però! >> 
La rosa ci pensò un po' su << Nessuno ha mai detto che fosse un Elemento, Ino >>
<< Ma era nel tuo sogno! >> ribattè l'Acqua indicandola << A proposito, non sappiamo nemmeno perchè Tu fai sogni premonitori >>
Tenten le guardò confusa << Sogni premonitori? Che significa? >>
Sakura si allontanò << Spiegaglielo tu, Ino-chan, io devo fare una cosa >>
<< Eh? E cosa le dico? >>
<< Degli Elementi, di Konoha e dell'Uchiha >> fece la rosa chiudendosi la porta alle spalle.
La Yamanaka sospirò per poi iniziare a raccontare tutta la storia.
Cercando, sempre, di non fare troppa confusione.


Sakura uscì in strada. 
Fece un respiro profondo e sperò che non ci fossero nemici a spiarla o altro.
Prima l'Uchiha, poi quei due, Sasori e Deidara...
A quanto pareva, anche i Sensei erano stati trattenuti da una strana creatura, fatta di piante... Possibile? Bah...
Comunque era bianca e nera, Kakashi-sensei l'aveva chiamato Zetsu. 
<< Che fai qui? >> 
Sakura si voltò impaurita per poi scoprire che era Kakashi-sensei.
Si mise una mano sul cuore << Mi ha fatto prendere un colpo >> sbuffò.
L'uomo si limitò a un sorrisetto divertito mentre la superava.
<< Dove sta andando? >>
<< A comprare qualcosa da mangiare. Tenten ci ha invitati a cena da lei >> e sparì tra l'ammasso di persone.
La rosa si ritrovò di nuovo a sospirare. 
Perchè era successo a lei? 
Perchè non poteva vivere come qualuncque ragazza della sua età?
E pensare che si era appena trasferita... 
Non aveva detto nemmeno ai suoi genitori che aveva smesso di andare a scuola per quella "gita fuori programma" in Cina.
Se l'avessero scoperto... Aaah!!
Poteva dirsi anche morta!
Uffa... Quanto vorrei trovare quei caspiti di Elementi velocemente così da tornare a casa!
In quel momento qualcuno si sedette sulle scalinate all'ingresso al giardino della casa di Tenten. Sakura, con gli occhi chiusi, credendo fosse Kakashi che probabilmente era già tornato (sebbene fossero passati pochi minuti ma per lei parvero ore) non fece una piega.
<< Ciao! >> 
Ma a quel punto, Sakura sgranò gli occhi non riconoscendo la voce.
Fece per arretrare ma perse l'equilibrio e per poco cadde se quella persona non la prese in tempo per il polso.
<< C-Chi sei?! >> fece Sakura quasi urlando.
Davanti a lei c'era una ragazza dai corti capelli neri, un sorriso smagliante sulle labbra e una fascia rossa sulla fronte.
<< Non credi che dovresti prima presentarti? >> la canzonò l'altra.
La rosa si accigliò << Stai dalla parte dell'Uchiha, vero?! >>
L'altra ragazza scoppiò a ridere << Ma no! Sono Kurotsuchi, e sono la Terra! >>
Sakura spalancò la bocca e gli occhi in un'espressione troppo scandalizzata. 
La indicò << M-Ma come... Chi... C-Cos- >>
<< Mio nonno è lo Tsuchikage >> spiegò << E mi ha detto tutto, facendomi prendere consapevolezza di quel che accadrà >> 
<< T-Tuo nonno...? >>
Kurotsuchi annuì.
<< Ma allora... >>
La porta si aprì all'improvviso rivelando le figure di Ino, Tenten e Asuma.
La guardarono innarcando un sopracciglio mentre Sakura abbazzò un sorriso << Emh... Ragazzi, lei è... Lei è la Terra... >>
Silenzio.
<< Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeh???!!!! >>


Kurotsuchi bevve del tè, mangiò alcuni biscotti e, come se non bastasse, ingurgitò alcuni involtini ripieni di salmone che erano stati preparati per la cena da Kakashi in persona.
Asuma sedeva sulla sedia e al suo fianco, Ino e Sakura. 
Kakashi se ne stava con la schiena rivolta alla finestra mentre Tenten in piedi al centro del salotto. 
Kurotsuchi, invece, stava sul divano.
<< Quindi tu... sei la Terra? >> azzardò Asuma-sensei grattandosi la guancia.
La mora sbuffò << Sì, sì! Sono io! Ma adesso la smettete di guardarmi come dei pesci lessi? >>
Ino aguzzò la vista.
Sakura sospirò.
Tenten la guaradava incuriosita.
La Terra?Wow!
"Non ti esaltare troppo, Ten..."
Tenten sgranò gli occhi.
<< Sono telepatica >> chiarò subito Ino poggiando il viso su un pugno chiuso.
<< Telepatica? Wow, forte! >> esclamò Kurotsuchi << Io manipolo la Terra alla perfezione! Mi ha insegnato il nonnetto! >> 
Asuma si incuriosì << Tuo nonno? >>
<< Lo Tsuchikage! >> spiegò la ragazza incrociando le braccia al petto con un sorrisetto divertito << Non ve l'aspettavate, eh? >>
Quindi adesso abbiamo dalla nostra anche la Terra? 
Pensò Sakura.
Ghignò.
Alla faccia tua, Uchiha!!!







Note Autrice:
Ciaooooo!!!!
Ragazzi, scusate ma vado davvero troppo di fretta!! 
Faccio subito:
GRAZIE A TODOS!!!!!!!!!!
Ci rivediamo al prossimo capitolo!








 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** CAPITOLO 9 ***


CAPITOLO 9

Passarono due giorni, dopodicchè presero il primo aereo per raggiungere l'Egitto. 
Essì! 
Proprio l'Egitto. 
Al solo pensiero Ino aveva preso a lamentarsi a più non posso. 
Detestava i luoghi troppo caldi e per di più quellli privi di qualsiasi fonte d'acqua. Era come... una limitazione per lei, essendo padrona dell'Acqua.
Asuma-sensei aveva preso quante più scorte d'acqua che poteva una volta arrivati in aereoporto così che una volta usciti fuori, Ino non gli svenisse davanti agli occhi.
Per di più lei era abituata alle temperature medio-basse.
Per quanto riguardava Kurotsuchi, beh, a lei non faceva nè caldo nè freddo. 
Nel senso che essendo la Terra, non le davano fastidio le temperature estreme.
Anche se, una volta passate tre ore sotto il sole cocente, anche lei dovette fare una pausa-acqua-snack-riposo per almeno dieci minuti.
Kurotsuchi proveniva dalle Alpi italiane, era una specie di Heidi, insomma. 
Tranne che era più spigliata e diretta della bambina che viveva con il suo amato nonnetto (ironia della sorte: anche Kurotsuchi aveva vissuto lì con suo nonno, ma a differenza della bimba lei aveva anche il suo migliore amico, Akatsuchi.
Sakura non diceva nulla.
Per tutto il tragitto, a piedi (perchè lì evidentemente, i taxi erano assenti, o almeno erano capitati nel momento in cui erano o tutti impegnati o in sciopero) non aveva spiccicato parola.
Perchè?
Non lo sapeva nemmeno lei, sinceramente.
Tenten, si era portata dietro parecchie armi.
"Nel caso ci attacchessero di nuovo" aveva detto.
In effeti, aveva ragione. Meglio essere previdenti.
Aveva deciso di seguirli per un semplice fatto: dato che era apparsa a Sakura in un sogno, presumeva che avrebbe dovuto andare con loro, anche perchè non voleva mettere in pericolo i suoi genitori. 
Kakashi-sensei era letteralmente sparito.
O meglio, spariva per poi riapparire dopo un bel po' di tempo.
Ino lo aveva incolpato di essersi imboscato a leggere quel suo dannato libricino porno.
Una volta arrivati all'hotel, o per meglio dire, l'abitazione che avevano affittato, per poco Ino non si mise a piangere.
Era una catapecchia.
Sul serio.
<< E questa dovrebbe essere una casa?! >> gridò.
Asuma sospirò << E' tutto quello che possiamo permetterci >>
Si poteva dire tutto, ma l'Egitto era davvero in stato pietoso.
Subito dopo, Tenten era entrata spalancando porte e finestre facendo così entrare luce aria (calda). 
Ma pur sempre aria pulita.
La bionda si curò di spolverare per bene il divanetto scuro prima di buttarcisi sopra a peso morto.
<< Dannati taxi! >> 
Sakura abbozzò un sorriso << Ce l'aveva detto Shikamaru che avremmo dovuto faticare molto >>
<< Dannato anche lui! E' andato con Kurenai-sensei solo perchè non voleva stancarsi...! >>
Da qualche parte il povero Nara ebbe un forte starnuto.
I due maestri si intromisero nella conversazione, dicendo alle ragazze di andare a fare un po' di spesa nel frattempo che loro pulissero la casa.
Ino si rifiutò immediatamente.
Così come la Terra.
Così invertirono i ruoli.
Tenten pensò alla cucina, Sakura alle camere da letto aiutata da Ino.
Kurotsuchi invece pensava al salotto.
In poco tempo finirono, e in poco tempo prepararono una cena abbondante, con le cose che avevano comprato i loro maestri.
<< Sarei curiosa di conoscere la Mizukage... >> disse Sakura dopo aver ingurgitato un cosciotto di tacchino << ...Chissà che tipo è >>
La Yamanaka non si degnò di rispondere subito << Lei...? E' zitella... >>
Sakura alzò un sopracciglio.
Eh?
<< Sì, zitella. Sai? Nessun marito o fidanzato nonostante l'età avanzata... >>
<< So cos'è una zitella! >> sbottò la rosa << Ad ogni modo dobbiamo muoverci a trovare il Fuoco, così poi torneremo a casa... Non vedo l'ora di rivedere il mio letto... >>
<< A chi lo dici! >>
<< Io non ci tengo >> affermò Kurotsuchi ricordando quella specie di lettino di paglia (stile Heidi) e rabbrividì.
La castana rise seguita a ruota da Ino.
L'Haruno si richiuse nel suo mutismo.
Passarono poche ore a mangiare poi tutti a nanna. 
Era stata davvero una giornata sfiancante.



"L'Incoronazione è un processo che vede come colonne portanti i quattro elementi, grazie al quale è possibile trovarne il Quinto, l'Elemento Supremo.
Abbastanza potente da vincere contro ogni Divinizione, ogni potere, ogni essere magico, malvagio o buono che sia. 
La Queen, deve scegliere tra il bene e il male, tra la Luce e le Tenebre.
E se non dovesse scegliere nessuno dei due o entrambi, morirà.
Gli elementi sono l'Aria, l'Acqua, il Fuoco e la Terra.

L'Aria è il simbolo della Leggerezza.
L'Acqua simboleggia la Purezza.
Il Fuoco è Passione.
La Terra è il simbolo della Forza.
Il Quinto Elemnto è-
"
<< Cavolo, non si riesce a leggere più niente! >> imprecò Kurenai facendosi forza con la mente e quindi non stritolando il pezzo di carta tra le mani con il rischio di ridurlo in mille pezzettini.
Posò la pergamena poi prese il libro che le era accanto. 
La copertina rappresentava un fiore bianco.
Un giglio.
Lo aprì incuriosita e lesse le prime righe: parlava della storia della Terra.
Scoprì che ogni Elemento era legato anche a una stagione.
L'estate per l'Acqua;
L'autunno per il Fuoco;
L'inverno per l'Aria;
La primavera per la Terra.
Kurenai-sensei lesse ancora, finchè poi non decise di smetterla e di cercare qualcosa che l'aiutasse a scoprire qualcosa sulle gemme.
La biblioteca di Hong Kong era immensa, impolverata, antica, sottoterra.
Aveva dovuto chiedere aiuto direttamente allo Tsuchikage che, chissà come mai, era lì nei paraggi.
Lui aveva aperto un passaggio, una specie di tunnel che poi andava a unirsi con quello cià esistente scavato nella roccia tantissimi tempi addietro.
Al momento il vecchio stava cercando qualcosa tra il reparto di astrologia, nel caso ci fosse qualcosa.
Kurenai stava seduta in uno dei tanti divanetti con ai lati tavolini dorati su cui aveva poggiato i libri che Shikamaru le portava.
Il ragazzo andava in giro, senza meta, nel tentativo di scoprire qualcosa.
Il suo genio non era nulla al confronto di tutte quelle conoscenze, ma si diede da fare, lesse solo le parti che potevano interessargli per risparmiare tempo.
Ci avrebbe pensato poi ad acculturarsi.
All'improvviso vide un leggio con sopra un libro mattone.
Era estremamente grande e spesso, dovevano esserci più di 3000 pagine.
Decise di aprirlo.
Dalla copertina, raffigurante una Dea dagli occhi bianchi, capì che poteva tornargli utile.
La stanza delle meditazioni o anche detta "Stanza della Verità"...
L'attenzione del Nara era ufficialmente "accesa".
Cominciò a leggere collegando ogni parola a quella successiva e, magari, a qualche fatto che Ino o Kurenai-sensei gli aveva detto o raccontato.
La telepatia è il Potere consegnato all'Acqua...
Il Byakugan... 
Il vento del Deserto...
Aspetta un attimo... Deserto?

Afferrò il cellulare e rilesse il messaggio di Ino:
"Stiamo andando in Egitto. Kaguya ci ha spediti là!
Ci ritroviamo lì tra cinque giorni; nel caso non troviate nulla, anche qui c'è una biblioteca, magari ci diamo un'cchiata noi. Ino"
Deserto... Egitto?
Che Kaguya sapesse...
Ma no, impossibile!
Insomma, c'ero anche io quando ha fatto quella specie di magia con la mappa fatta d'acqua (quella della cascata sotterranea nascosta dietro un ammasso di rocce).
La cosa strana, che notai anche allora, era che il rumore dell'acqua non si sentiva affatto.
Rimasi sorpreso nel trovarne una dietro al muro dal quale appariva di solito...
Kaguya la Dea...
No, un momento.
Dev'esserci qualcosa che mi sfugge.

Il Quinto Elemento ha poterie oltre l'immaginazione, insomma è molto più potente di Kaguya, quindi potrebbe essere che lei stia cercando un modo per neutralizzarla o per prendere il suo potere.
Ma sta di fatto che non si sa chi sia questo Quinto Elemento...
E se...
No, impossibile, ma mai scartare quell'eventualità.
Potrebbe anche essere, ce ne ha dato prova fino ad ora.
Oltre alla faccenda del Quinto, c'è quella del Guardiano.
Insomma, un essere abituato a combattere con qualsiasi arma abbia in mano.
Se ben ricordo, Tenten ha dato prova di essere un'ottima combattente a quanto mi ha raccontato Kakashi-sensei.
E se fosse lei?
Magari... 
La Guardiana ha il compito di proteggere il Quinto Elemento, la Luce o le Tenebre.
A quale personaggio Tenten dovrebbe dare il suo appoggio.
Tre Guardiani...
Naruto non mi aveva mai parlato di nulla. 
Probabilmente non ne sa niente nemmeno lui, baka...

L'esistenza dei Guardiano è sconosciuta persino ai Kage, e questa cosa non mi piace. 
Kaguya poteva benissimo aver "manipolato" la mappa o magari manipolato ME.
Se non ricordo male ha il potere di creare illusioni.
Ma allora come?
Sento che ci manca poco alla risoluzione!
Un singolo, piccolo, minuscolo, pezzetto e avrò la soluzione.

Richiuse il libro. 
Nulla nemmeno lì.
Tornò da Kurenai che gli disse ciò che aveva scoperto. 
No, il fatto che siano nati tutti i giorni di solstizio o di equinozio non vuol dire nulla... E' solo una coincidenza.
Ma... adesso che ci penso... Ino non è nata a Giugno ma a Settembre... 

<< In realtà gli Elementi stessi sono nati in quei giorni >> fece Oonoki.
E così Shikamaru dovette appallottolare l'idea che le stagioni potessero centrare qualcosa.
Ma c'era quella sensazione che non l'abbandonava mai.
Manca qualcosa...
Un minuscolo tassello e il puzzle sarà completo!



Sakura si rigirò almeno venti volte nel letto ma proprio non riusciva a prendere sonno.
Era come se... qualcuno non volesse che dormisse.
Si alzò e andò alla finestra.
Aprendola scoprì che l'aria era parecchio fresca, quasi fredda, e quindi dovette indossare una maglietta a maniche lunghe.
La luna illuminava la stanza e così anche il volto di Ino, appisolata sotto le coperte candide e fresche.
Per non farle prendere un raffreddore rischiuse la finestra e scele al piano di sotto.
Dovette fare piano anche se, nonostante tutta la buona volontà si era ritrovata davanti un Kakashi un po' assonnato.
<< Mi scusi... >> sussurrò per poi spiegare la ragione per il quale non dormiva.
Il Maestro la lasciò andare con uno spadiglio per poi rientrare in camera.
Il salotto era abbastanza grande, ma spoglio.
Si distese a terra, sul tappeto rosso fuoco e chiuse gli occhi.
A differenza di prima, questa volta riuscì ad addormentarsi in fretta...
Una sensazione di benessere.
L'odore dei fiori.
Bastarono questi a farsì che Sakura scattasse seduta su quel tappetto di erba e tulipani multicolore.
Era nello stesso luogo, un campo fiorito e brillante.
Passarono diversi attimi cercando di collegare cosa fosse successo. 
Stava di nuovo sognando?
Poi uno schermo le scivolò davanti senza indugio.
Poteva vedere Naruto e Sasuke combattere. 
Senza tregua, per ore e ore, grondanti di sangue, completamente coperti di ferite di ogni genere.
"Baka! Come puoi lottare ancora per loro dopo tutto quello che ti hanno fatto?!" gli aveva chiesto (gridato) l'Uchiha.
Il biondo mostrò un sorriso tirato (probabilmente a causa del dolore non risuciva a fare di meglio) "Perchè sono miei amici nonostante tutto!"
Sakura non ci stava capendo più niente.
Davvero...
"Tu l'amavi, non è vero?" fece poi Naruto facendo agitare l'altro.
Perchè?
Chi amava?
Esisteva un essere umano a cui l'Uchiha era particolarmente legato tanto da amarla?
Voleva sapere chi fosse!
Chi era costei?!!
Ma prima che potessero dire qualsiasi altra cosa... una nuova immagine:
Raffigurava Ino chinata a terra che piangeva.
I singhiozzi facevano sì che le spalle sussultassero, il pianto era diventato ormai incontrollabile.
In mano, stringeva la stessa pietra vista l'ultima volta, un quarzio chiaro,quasi bianco.
"No, S-Sakura-c-chan..."
Cosa? Cos'aveva detto?
Sakura?
Quando l'Haruno riuscì a distinguere la figura riversa a terra, per la quale Ino piangeva disperatamente, temette di svenire.
Era lei... 
Era... LEI!!
Il viso pallido attraversato da una scia di colore vermiglio.
Sangue.
Perdeva sangue...
I vestiti strappati.
Vestiti strani, non suoi.
Ma ugualmente strappati.
Urlò ma nessuno andò in suo aiuto.
Come potevano?
Stava sognando!
"S-Scusami S-Sakura, è stata t-tutta colpa mia... Non... Non avrei... dovuto avvicinar-mi..."
E continuava a piangere.
Come colpa sua?
Perchè?
Cos'era successo?!
Una terza immagine fece la sua apparizione:
Una luce, che abbagliava.
Vide indistintamente Hinata piegata in ginocchio dalla fatica e due ragazzi che cercavano di reggerla, una era Tenten, l'altro assomigliava in modo incredibile alla piccola Hyuuga.
"Kaguya..." pareva un ringhio quello che usciva dalla bocca del ragazzo "Tu..."

<< EHI! SAKURA! >>
La rosa si alzò di scatto mandida di sudore, sotto lo sguardo incerto e preoccupato di tutti. 
Mancava solo Asuma-sensei, che poi scoprì essere a telefono con Kurenai-sensei per un'importante scoperta.
Tenten le diede una tazza di cammomilla mentre Ino l'aiuto ad alzarsi.
Kurotsuchi, che non la conosceva molto bene, non ci pensò due volte a farle spazio sul divano infestato da cavi, cuscini e fogli.
Era notte fonda.
Nessuno osava parlare, quando fu l'Haruno stessa a chiedere << Ho fatto parecchio rumore? >>
Ino sospirò << Diciamo pure che hai una voce atomica, amica mia... >>
Sakura abbozzò un sorrisetto divertito ma che svanì subito.
<< I-Io... >> e qui iniziarono a scendere copiose lacrime cristalline << Io... MORIRO'!! >>




Note Autrice:
Ehilà gente!!!
Come ve la passate quest'estate?
Vi divertite?
Beati voi (non mi stancherò mai di dirlo XD)
Ad ogni modo, eccovi il nono capitolo.
Non entra in scena nessun personaggio nuovo (beh, tranne il ragazzo nel sogno che aiuta Tenten a rimettere in piedi Hinata...) chissà chi è?!!
Booooooh!!! 
XDRingrazio tutti voi che mi sostenete (oddio sembro una miss italia!! Avete presente quando dicono "ringrazio tutti voi che mi sostenete"? Okay... Va bè... OK la smetto...)
MA CI TENGO PARTICOLARMENTE A RINGRAZIARE 
Adhara_ 
Che ha recensito ogni capitolo... Tante graaaazie!!
Ma anche a 
YourCorpseBride
Davvero, GRAZIE DI CUOOOOREEE!!!
Che altro? Beh...
Ci rivediamo al prossimo capitolo!
(Spero presto!)
Sul serio, non sapevo come andare avanti ma tutto d'un colpo mi è venuta l'ispirazione!! 
Ciaooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!











 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** CAPITOLO 10 ***


CAPITOLO 10

Respirava a fatica. 
Le catene che portava ai polsi sembravano volerglieli strappare via a forza, dato il peso del corpo che sembrava accentuarsi ogni minuto di più.
Non avrebbe retto un attimo di più. 
Desiserava più di chiunque altro uscire di lì.
Il fiato spezzato, le braccia e le gambe, completamente ricoperte da graffi più o meno profondi, infettati e dai quali continuava a scorrere lentamente gocce di quel liquido vermiglio.
Se ne stava lì, sollevata in aria tramite quelle catene, con i piedi che a malapena sfioravano il pavimento della cella di pietra.
I lunghi capelli mori attaccati alla nuca sudata, spettinati e sporchi.
Le labbra secche sigillate.
Non aveva spiccicato parola con nessuno, che non fosse il suo compagno di cella. 
Un ragazzo dalla capigliatura talmente chiara da sembrare bianca, e dallo sguardo annoiato. Sembrava che fosse capitato lì per sbaglio e che aspettava (im)pazientemente l'arrivo di qualcuno che lo riconoscesse e che lo facesse uscire.
In realtà, con lui aveva scambiato solo qualche parola. 
Della serie "Ciao-Arrivederci-E-Grazie".
Non conosceva il suo nome, non glielo aveva chiesto e lui non aveva accennato a dirglielo.
E sul serio, lei non capiva come avesse fatto a finire lì.
In quella cella umida, buia e fredda.
Tutto era in pietra, le sbarre di un particolare minerale che respinge la magia.
Controindicato persino per quelli del Regno delle Tenebre.
E invece... loro lo usavano.
Persino come arma.
<< Per quanto tempo hai intenzione di startene lì muta a fissare il pavimento? >> fece l'albino dai denti aguzzi incrociando le braccia detro le braccia. 
A differenza di lei, lui era seduto "comodamente" con delle manette ai polsi e alle caviglie,dalle catene abbastanza lunghe da permettere ogni tipo d movimento che non superino i due metri.
Tra loro c'era una distanza di tre metri e cinque centimetri.
Il tono usato da lui era... divertito?
La ragazza chiuse gli occhi chiari e sospirò << Non ho... nulla da dire... >>
Lui trattenne una risatina << Stanno arrivando >>
Lei alzò di poco lo sguardo.
E in effetti, dopo nemmeno due minuti apparvero tre figure.
Uno di loro era un ragazzo dai capelli rossi, Sasori, da quanto aveva capito dal loro precedente incontro avvenuto più o meno due giorni prima.
Il secondo era, come potersi sbagliare, l'uomo che la voleva viva per l'Incoronazione. 
Ma il terzo... Non l'aveva mai visto. 
Aveva i capelli biondi, tanto biondi, gli occhi troppo azzurri, che le ricordavano quelli del ragazzo di cui era innamorata. Ma... non era lui. 
<< Ecco, è lei >> spiegò l'uomo dallo sguardo inflessibile, indicandola. 
Hinata ebbe un sussulto.
No, quegli occhi erano i Suoi!
Lo guardò meglio.
Non poteva certo sbagliarsi...
L'uomo biondo, senza distogliere lo sguardo dalla ragazza, chiese all'altro << Potete lasciarci soli? >>
Quello, anche se mal volentieri assecondò il "desiderio" del biondino e fece cenno a Sasori di seguirlo senza troppe storie. Egli obbedì.
L'albino sgnignazzò << Spero non ti dispiaccia che resti qui >> 
Il biondo non sembrò sentirlo, si avvicinò alle sbarre e sorrise << Hinata-chan, cosa ti hano fatto? >> 
Questa voce...
<< N-Naruto-kun! >> 
E così, l'uomo di un attimo fa sparì lasciando il posto a un ragazzo di circa sedici anni, il suo Naruto. 
Hinata sentì li cuore scoppiarle di felicità.
Era lui! Non poteva sbagliarsi!
Era proprio Lui...
Gli occhi le divennero lucidi e un piccolo sorriso riaffiorò sulle sue labbra dopo tanto tempo. 
Cercò di muoversi per avvicinarsi ma le catene glielo impedivano. 
<< N-Naruto-kun... M-Mi disp-piace... >> Il viso, in un attimo, fu rigato di lacrime.
Il ragazzo afferrò le sbarre come per avvicinarsi << Non preoccuparti, Hinata-chan, ti salverò io. Sono venuto apposta! >> 
La bocca di Naruto si aprì in uno dei suoi splendidi sorrisi facendo piangere ancora di più la ragazza.
A vederla così, l'Uzumaki non potè che sorridere ancora di più, ma nonostante tutto sentiva la rabbia montare all'interno di lui. Avrebbe volentieri staccato la testa a tutti quelli dell'Akatsuki e avrebbe strigliato per bene quell'Idiota di un Uchiha!
Dalla sua postazione, l'albino ghignò divertito dalla situazione. 
Adesso gli si presentavano due opportunità: uno, spiattellare tutto, dell'intevento di Naruto segnango così la sua fine e la Propria libertà; due, fare finta di nulla e escogitare un altro piano per uscire di lì.


Dopo che Sakura si fu calmata, Ino andò a prendere del gelato nel congelatore per farla tirare un po' su. Tenten si accomodò vicino a lei e le sistemò meglio i capelli mentre Kurotsuchi le porse i millesimo fazzoletto.
Sakura sarebbe... morta?
Ino aveva trattenuto a stento le lacrime e la disperazione di perdere la sua migliore amica.
Infatti Asuma aveva pensato che fosse opportuno che andasse a sfogare in bagno subito dopo aver aiutato l'Haruno.
<< Cos'altro hai visto, Sakura? >> era stato Kakashi a parlare.
Kurotsuchi gli lanciò un'occhiataccia, come per sottolineare che non fosse il momento. 
Ma l'uomo non aveva tutti i torti. 
Dovevano sapere.
<< Ci penso io >> disse Ino << Sakura, fammi il favore di non addormentarti, okay? Farò in modo di vedere cosa hai visto nel tuo sogno senza però fartelo ricordare... >>
Era una mossa azzardata.
Se Sakura dovesse addormentarsi rivedrebbe tutto per una seconda volta. 
E di certo non voleva farla soffrire ancora.
Ino sapeva che Sakura era molto sensibile, ma nonostante questo aveva affrontato la situazione con coraggio e naturalezza. 
Non come lei. 
Kurotsuchi, poi, dopo un po' tornò a dormire dicendo che l'indomani le avrebbero raccontato tutto.
Mitsashi rimase in salotto come anche gli altri due. 
La bionda posò una mano sulla testa dell'amica, chiuse gli occhi e si concentrò al massimo. Non doveva sbagliare.
Deviò i ricordi che non le interessavano, le sensazioni che stava provando in quel momento e della sua infanzia. Poi giunse in un luogo illuminato. 
Lì, dove c'erano diverse schermate nell'azzurro cielo.
Proprio lì vide quello che pochi attimi prima aveva fatto impaurire Sakura.
Lo scontro tra i due ragazzi, Sasuke e Naruto, e l'apparizione di qualcuno. 
Qualcuno che conosceva. 
O almeno aveva visto almeno una volta in vita sua.
Una volta "tornata" scosse la testa notando che Sakura aveva letteralmente spalancato gli occhi per non riaddormentarsi.
<< Ci penso io a raccontare tutto agli altri, tu vai a dormire. Ne hai bisogno... >>


Il sole era appena sorto ma lei era già in piedi.
Davanti a lei, c'era un'enorme distesa di sabbia, la solita. 
L'Egitto era così monotono... Sempre granelli di sabbia tra i sandali, il sole cocente e il trambusto creato dal secondogenito della sua famiglia.
Certo, lei non era certo il tipo tranquillo ma voleva lo stesso essere lasciata in pace.
Diretta all'aereoporto, indossò il suo vestito nero corto sino a metà coscia e dallo scollo a barca. Sì, il nero attirava il calore, ma non poteva farci niente se a lei piaceva. 
Ma sopratutto se non aveva null'altro di carino da mettersi. 
Certo, non era nemmeno il tipo da stare attenta a come si vestiva, un esempio era quando girò per il quartiere praticamente in pigiama, sbattendosene di quello che pensavano gli altri. 
Una volta arrivata, scoprì che era in anticipo di mezz'ora. 
Aveva lasciato pronta la colazione ai fratelli.
Come aveva lasciato una lista di cose da fare.
E Loro sapevano cosa li aspettava se mancavano soltanto una delle attività segnate.
Dato che aveva tempo aveva deciso di rileggere il messaggio che aveva ricevuto tipo... sei gorni prima. 
"Sarò lì tra una settimana. Baki"
La biondina sbuffò.
Spiegare qualcosina no, eh?
La voce all'altoparlante di una donna la fece quasi sussultare.
Era in arrivo il treno da Hong Kong. 
Anzi, era già arrivato.
E quindi una massa di gente stava uscendo dall'enorme edificio. 
Fece per alzarsi per prendere qualcosa alla macchinetta, magari uno snack, quando andò a sbattere contro qualcuno. 
<< Ehi, sta' attento! >> sbottò lei guardandolo male.
Questo sbuffò << Scusa, scusa... >> lo disse come se non fosse stata colpa sua e volesse togliersela dai piedi il più in fretta possibile.
E questo la faceva innervosire non poco. 
<< Ehi, tu! >> gli puntò un dito contro, non gliene importava nulla che fosse uno sconosciuto, non poteva prenderla così per i fondelli << Non ti permetto di mancarmi di rispetto, chiaro? Ah, a scopo di avvertimento: non prendermi per il culo >>
Il ragazzo dalla straca capigliatura alzò un sopracciglio parecchio confuso. 
Che cosa voleva da lui quella lì?
<< Senti, ragazzina- >>
<< Ragazzina?! Sono maggiorenne, cry baby! >>
Eh?
Una donna gli si avvicinò richiamando la sua attenzione << Tu sai per caso quel'è l'indirizzo degli altri? >>
Lui annuì << Ma non so come arrivarci, dovremmo chiedere in giro... >>
La donna dagli strani quanto eleganti occhi rossi squadrò per bene la biondina di fronte a lei << Potresti darci una mano? >>
Lei incrociò le braccia. 
Certo, non le anvada proprio.
E poi aveva scelto di andare a prendere Baki per non sopportare i suoi due fratelli a casa. 
Non voleva mica fare da cicerone!
<< D'accordo... >> sussurrò.
Quando si girò per poco vide il ragazzo ghignare così si rivoltò di scatto verso di lui pronta ad aggredirlo.
Ma che faceva?
Si divertiva a prenderla in giro?!!
Ci avrebbe pensato lei a fargli cambiare idea!
<< A proposito... >> irruppe la donna capendo l'antifona << Io sono Kurenai Yuhi. Tu... >>
<< Temari. Temari Sabaku No >> rispose senza smettere di fissare il ragazzo con astio.
Questo si mise le mani nelle tasche e la sorpassò con aria nuovamente annoiata << Shikamaru Nara, ragazzina... >>
Ma anche un po' divertita.


Gli occhi gli facevano male. 
Molto male.
L'aveva chiamato in tutti i modi possibili, ma mai... "traditore".
Cosa che gli altri fecero.
Lui era un Traditore ormai.
"Ehi, Teme"
Scosse la testa stringendosela tra le mani. 
Davvero, sembrava volesse scoppiargli e adesso ci si metteva anche quello stupido.
Cosa vuoi, Idiota??!!
"Ehi, ehi, calmati... Volevo solo dirti che... Il piano è riuscito"
Quale piano?
"Come quale piano? Ma sei Teme o cosa?

Sasuke strinse ancora con più forza la presa sui capelli mori, traziato.
Fammi il piacere di tapparti quella fogna e andartene!
L'altro non rispose.
Ed era un bene.
Perchè se avesse sentito di nuovo quella sua voce squillante, non avrebbe retto.
Ma visto che qualcuno lassù doveva avercela con lui, sentì bussare. 
Grugnì ma non rispose.
Subito dopo entrò una ragazza.
<< Sasuke-kun, cosa ti sta succedendo? >> questa, vedendolo appallattolato sul suo letto con un'espressione sofferente in viso, si era precipitata da lui.
Ma il ragazzo non era d'accordo così la scacciò << N-Non ho bisogno del tuo aiuto >>
<< Ma io sono la tua- >>
<< NO! >> la rossa sussultò.
Sasuke si alzò e aprì gli occhi. 
A quella vista la ragazza iniziò a tremare.
<< Vattene >>
E quello era un ordine.
Così la ragazza, visibilmente scossa se ne andò senza farselo ripetere due volte. Quando se ne fu andata, Sasuke potè avere un po' di tranquillità.
Sospirò.
Giuro che sarai mia, Ciliegina, in tutti i sensi...










Note Autrice:
Ovviamente aggiorno ALMENO dopo la mezzanotte!!
Eheh... Non sono tanto normale, eh?
Comunque... Ho fatto abbastanza presto, no?
Ci rivediamo sempre al prossimo capitolo!
Byeyeeeee!!







 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** CAPITOLO 11 ***


CAPITOLO 11

Una sola cosa odiava più delle stupidate sparate dal fratello: chi faceva finta che non esistesse o, peggio, chi rincaricava la dose mantenendo un atteggiamento indifferente persino dinanzi alle sue sfuriate. 
Temari vibrò ancora una volta, visibilmente incazzata.
Ma subito dopo si riprese, insomma! Non poteva mica dare l'impressione di stare al suo gioco?
Così continuò a camminare tranquillamente tra le case, girando qua e là, alla ricerca di quel benedetto indirizzo.
Perchè tanto, prima o poi dovevano separarsi, e quando l'avrebbero fatto, lei si sarebbe messa a ballare la danza della pioggia in mezzo alla piazza dalla felicità.
<< Senti, ragazzina... Non è che potresti dirci quanto manca? Sto cominciando a stancarmi... >> Eccome se avrebbe danzato.
La biondina grugnì << Altri cinque minuti, cry baby, e potrai mettere a riposo il tuo pigro sedere, e se i Kami vogliono, magari su un divano di pungiglioni! >> Sì, la irritava.
Terribilmente.
Kurenai, che osservava la scena, abbozzò un sorrisetto cercando di capire come si erano ridotti a quella situazione imbarazzante. 
A un certo punto il cellulare della donna vibrò e questa rispose quas subito. 
Shikamaru non smise di camminare ciondolando al fianco della ragazza che ogni tanto gli mandava frecciatine omicide.
<< Sì... Stiamo arrivando... Abbiamo deciso di "intercettarvi"... Cosa?... D'accordo, aspettateci lì >> guardò Shikamaru una volta terminata la chiamata << Ci sono novità, Sakura potrebbe avere bisogno di aiuto >>
Il ragazzo annuì per poi rivolgersi al "cicerone" improvvisato << Ehi, senti, noi andremo un po' di fretta... Non è che- >>
<< Io non mi metto a correre, sia chiaro >> si affrettò a chiarire lei incrociando le braccia sotto il petto prosperoso << E per l'ultima volta: ho diciotto anni! >> marcò ancora.
Il Nara annuì << Si, si... Adesso andiamo? >>
Temari, rossa di rabbia, aumentò il passo. 
Proprio quello che volevo...
Pensò Shikamaru seguendola. 
Arrivati dinanzi a una sottospecie di catapecchia in affitto videro una ragazza dai lunghi capelli biondi legati in una coda alta che, non appena vide Shikamaru, si fiondò da lui (e Kurenai, che vide subito dopo) e si scambiarono occhiate eloquenti.
Temari sbuffò << Beh, il dovere di buona cittadina l'ho fatto... Addio >>
E se andò alzando una mano in segno di saluto. 
<< Aspetta >> Sabaku No si voltò verso il ragazzo << Non vuoi entrare per una tazza di thè? >>
La biondina ci riflettè un attimo. 
Poi ghignò << Sarà fantastico approfittare della Tua ospitalità e del Tuo thè... >> 
Altra cosa che odiava, andarsene senza far pagare tutti i torti subiti al disgraziato.
Bersaglio agganciato: Shikamaru Nara.
"Che ti salta in mente, Shika? Potrebbe scoprire tutto!"
Non importa, Ino... Tranquilla... Non scoprirà niente.

La Yamanaka sbuffò guardando con la coda dell'occhio la nuova arrivata tranquillamente seduta a bere dalla tazzina. 
In realtà, lei aveva notato lo sguardo strafottente, così come lo aveva notato il ragazzo.
E forse era proprio per quello che il suo amico l'aveva invitata a fermarsi.
<< Sakura è di sopra e sta riposando. Io e Asuma-sensei vi spiegheremo tutto >> poi guardò Kurotsuchi << Tu resta qui e tienila d'occhio >>
Prima di andarsene tutti sopra Shikamaru la chiamò. 
La Terra lo guardò capendo che doveva dirle qualcosa d'importante. 
Rimanette di sasso << Vedi di non farla arrabbiare. Sembrerebbe molto pericolosa >>
Pericolosa? In che senso?
<< Ti consiglio di non chiamarla... "ragazzina" >>
Kurotsuchi poteva sbagliarsi, ma sembrava che si stesse divertendo mentre le diceva quelle cose.
Mandò una sguardo verso Temari (che aveva smesso si bere e si era messa a squadrare ogni mobile da cima a fondo in cerca di dettagli) poi di nuovo a lui. 
<< Ino ti ha descritto come un vero e proprio genio; io non ci ho creduto... Ma devo ammetterlo >> sogghignò << ,mi hai fatto davvero stupita >>



Un colpo secco la fece sobbalzare. 
Proveniva dal piano di sotto.
Quando Tenten mise piede in salotto vide uno strano individuo dai capelli argentei tirati indietro con in mano una falce a tre lame. L'adrenalina che le scorreva nelle vene la costrinse a un attimo di immobilità. 
Era già successo all'hotel, ma lì... Insomma quel tipo aveva una falce!!
Manco fosse la morte!
<< Tenten, prendi questa >> Kakashi-sensei le passò una spada.
La castana lo guardò stranita << Dove l'ha-? >> 
<< Non è il momento delle domande >> la interruppe sfoderando alcuni kunai dalla bisaccia che portava sempre con se. 
Un giorno o l'altro le avrebbe spiegato da dove faceva spuntare tutte quelle armi...
Sakura e Ino, seguite a ruota da Kurenai-sensei, si catapultarono giù più o meno nello stesso momento in cui Temari fu spintonata contro la parete. 
Shikamaru era già lì, come anche Asuma, entrambi a fissare il ragazzo che ghignava sadico. 
<< Chi sei? >> 
<< Non credo possa interessarvi se tra poco farette tutti una merdosa fine! >> esclamò ridendo.
Subito dopo dalla finestra apparse un secondo uomo, dai capelli mori e da una specie di maschera a coprirgli il viso. 
<< Hidan, ricorda: non dobbiamo ucciderli >>
Hidan? 
Ino si precipitò a coprire la sua amica ancora stordita dalla rivelazione del sogno mentre Tenten aumentò la presa sull'elsa della spada sottile e lucente.
Ino, mettimi in contatto con gli altri...
"D'accordo"

Okay, ho un piano.
Tutti (meno Asuma e Kakashi) rimasero sorpresi nel sentire la voce di Shikamaru nelle loro teste.
Il piano era semplice ma molto efficace. 
Fu così che Kurotsuchi creò, dal nulla, uno spesso muro di roccia che andò a scontrarsi contro il tizio entrato dalla finestra mentre Kakashi e Asuma scattarono in avanti brandendo i loro kunai contro quello che doveva chiamarsi Hidan. 
Non sapevano perchè ma sia Shikamaru che Ino avevano un brutto presentimento.
Sakura, Kurenai, Ino e Tenten corsero veloci fuori dalla catapecchia andandosi a rifugiare in alcuni vicoletti stretti.
Subito dopo arrivarono Kurotsuchi, Shikamaru e la biondina scalpitante.
<< E adesso, che facciamo? >> chiese Ino preoccupata.
Intanto Sakura non smetteva di guardarsi attorno. 
Secondo la sua visione, sarebbe morta di notte (o almeno in un lugo buio e l'Egitto non era proprio il posto da definirsi buio). 
Okay, Asuma-sensei e Kakashi-sensei sono rimasti lì. Dovrebbero raggiunerci a momenti. Ma non mi sento tranquillo... Ho una brutta sensazione...
<< Shika... >> la Yamanaka aveva gli occhi lucidi.
Quindi anche lei lo sente?
<< Ascoltatemi bene: Kurenai, tu vai in aereoporto, dobbiamo andarcene immediatamente da qui. Tenten, tu che sai usare ogni tipo di arma, proteggi Sakura e Ino, anche se credo tu possa farlo benissimo da sola >>
Ino scosse la testa << Rischio di evaporare con tutto questo sole >>
Shikamaru si morse un labbro << Okay, allora Kurotsuchi tu rimarrai con loro >>
<< E tu che farai? >> fece Sakura che prese la parola per la prima volta. 
Ma prima che il ragazzo potesse rispondere Temari lo interruppe urlando.
Sì, era ufficialmente arrabbiata << Smettetela di comportarvi come delle femminuccie e reagite, caspita! >> 
Tutti la fissarono alzando un sopracciglio. 
Lei... Lei... Come faceva a restare così calma?
<< Ovunque tu debba andare verrò con te >> affermò fissando i suoi occhi verde scuro in quelli di Shikamaru. 
Lui sorrise << Se è questo quello che vuoi >>
<< Aspetta, Shika! Non possiamo metterla i pericolo! >>
Ma il Nara si voltò e fece segno alla Sabaku No di seguirlo.
Temari ghignò rivolta a Ino << Sennò chi proteggerà quel dannato cry baby? >>
In che senso chi lo proteggerà?
Ma non fece in tempo a fare altro che sparirono.
Tra l'altro Shikamaru non aveva mica riferito dove diavolo doveva andare... Ma non si fece prendere troppo dai pensieri anche perchè qualcosa passò velocemente davanti a loro. 
Kurenai si separò dal gruppo (come programmato dal ragazzo) appena in tempo per non essere colpita da una fiamma. 
Ino guardò quell'essere tutto nero, con indosso solo una maschera.
<< Cos'è? >> chiese Tenten. 
<< Qualunque cosa sia è fuoco e io sono l'Acqua... L'Acqua batte il fuoco a quanto ne so >>
E così dicendo alzò le mani concentrandosi al massimo. 
Creò un arco fatto d'acqua e grazie a questo scoccò alcune frecce fatte anch'esse dello stesso liquido, contro quell'essere.
Ma questo le schivò prontamente per poi sputare altro fuoco dalla maschera.
Sakura tirò Tenten verso di lei per non farla colpire e contemporaneamente Kurotsuchi si riparò dietro a un muro creato da lei in quell'istante.
La Yamanaka provò di nuovo ma non riuscì nuovamente a copirlo.
<< Accidenti, è troppo veloce! >> imprecò lei aggrottando le sopracciglia.
L'essere venne affiancato da un secondo, con una seconda maschera. 
Contemporaneamente i due generarono fuoco e acqua che "unendosi" crearono una cortina di vapore che rese impossibile orientarsi. 
Sakura tenne ancora stretta Tenten. 
<< Che facciamo? >>
Tenten stava per rispondere quando avvertì del calore alla sua destra. Non fece in tempo a scansarsi ma con la spada cercò di parare il colpo. 
D'un tratto l'arma si illuminò e magicamente il fuoco nemico iniziò a forvicarle attorno.
Le due erano confuse.
Ma Tenten approfittò della situazione e lanciò quel fuoco verso l'alto.
Sarebbe stato il segnale d'aiuto.
<< Se passano dei civili, siamo fregate! Per non parlare degli innocenti- >> 
<< Resta concentrata >> fece Kurotsuchi guardando male la bionda << Dobbiamo metterci in salvo noi. Che attacchino gli innocenti è parecchio improbabile >>
Ma la sicurezza della Terra fu smontata nell'esatto momento in cui si levò un grido. 
Una volta che il vapore fu scomparso le quattro ragazze poterono vedere una ragazzina dai corti capelli castani guardare terrorizzata i due esseri neri, quelli che parevano essere scarabbocchi.
<< Scappa!! >> gridò Sakura correndo verso di lei sperando di portarla via, ma un terzo mostro comparve dinanzi a loro per non permetterle di passare.
La ragazzina strinse il braccio d Sakura ancora più terrorizzare << C-Che c-cos-sa s-sono? >>
Ino intervenne colpendone uno, quello del fuoco, riuscendo a neutralizzarlo. 
<< Sì! >> esclamò chiudendo i pugni in segno di vittoria. 
Tenten le fece segno di andarsene e pure Kurotsuchi parve d'accordo.
<< Sakura, portala con te. Noi faremo da esca! >> era stata la Mitsashi a parlare iniziando a correre verso est. Le altre due le seguirono. 
Così facendo attirarono solo il mostro dal potere derivante dall'acqua. Ma l'altro, il nuovo arrivato era rimasto lì.
Dunque Sakura scappò via trascinandosi dietro la povera ragazza che stava iniziando anche a piagnucolare. 
Le sorrise << Non ti preoccupare, ce la caveremo. Non so nemmeno io cosa sono, ma ho tanti amici che verranno a salvarci >>
Ed era vero.
Lei, Sakura Haruno, poteva contare su molti amici. 
Ino, Tenten, Kakashi, Kurotsuchi, Kurenai e Asuma... Ma c'era anche Naruto, Hinata e Tsunade. 
Ricordava ancora cose le aveva detto prima di partire per la Cina.
"Ricordati che non ti abbandoneremo mai e per nessun motivo al mondo"
Sì, aveva tanti amici.
E aveva molta fiducia in loro.


<< Allora, dove stiamo andando? >> chiese Temari affiancandolo nella corsa.
Shiakamaru a quel punto si fermò osservandola. 
La bionda mise le mani sui fianchi aspettando una risposta.
Che arrivò assieme a un alzata di spalle << Dal Kazekage >>
La bionda sussultò << Come fa a...? >>
<< Lo hai detto tu >> Temari non capì << O meglio, me lo hai fatto capire. Ma sarebbe troppo lunga da spiegare, andiamo e basta. Magari potrebbe darci una mano >>
Okay, Temari l'aveva capito.
Aveva capito che quel tipo era un genio indiscusso e che ci avrebbe impiegato molto più tempo del previsto per fargliena una sotto il naso.
Si incamminarono di nuovo fino ad arrivare a una grossa costruzione. 
Una volta entrati scesero nei sotterranei fino ad arrivare in una specie di sala d'attesa dove trovarono un ragazzo poco più piccolo di Temari.
Che parve conoscerla e anche molto bene. 
<< Questo è Kankuro, mio fratello minore; Kankuro, lui è il cry baby >>
<< C-Cry che? >> fece l'altro non capendo quello stupido nomigliolo.
Temari sbuffò << Dov'è Gaara? >>
Kankuro indicò la porta alle sue spalle << E' arrivato Baki, lo sapevi? >>
<< Ho ricevuto il suo messaggio una settimana fa, te l'aveva anche detto... >>
Il ragazzo fece finta di non aver fatto caso al tono usato dalla sorella e bussò alla porta. 
A rispondere fu una voce profonda.
Di certo Shikamaru non si aspettava di trovarsi di fronte a un suo coetaneo nelle vesti di Kazekage...
Lui deve essere a conoscenza del sacrificio di Hinata... 
<< Shikamaru Nara >> si presentò.
<< Dobbiamo parlare di una questione importante >> fece il rosso non cambiando l'espressione tranquilla.
Ma il Nara scosse la testa << Prima mi servirebbe il tuo aiuto >>
Temari annuì guardando suo fratello. 
Così Shikamaru iniziò a raccontare.







Note Autrice: 
Ehilààààà!!
La parte finale è fatta un po' di fretta... Sooooorry!!!
Comunque: GRAZIE PER LE RECENSIONI!!
Davvero, è una bella sesanzione vedere tutte quelle recensioni... saranno almeno una ventina!!
XD 
Che beeeeellooooooooooo!!!!!!!
Ad ogni modo: BUENAS NOCHE!!
Ci rivediamo al prossimo capitolo!!! 








 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** CAPITOLO 12 ***


Ecco a voi il capitolo FINALMENTE completo!!
Ditene quattro a mio zio che ha cambiato la password del Wi-Fi e si è SCORDATO di dirmela!! (Idiota)... Per questo non ho aggiornato prima...
Scusaaaaaateeee!!!!!


CAPITOLO 12


Gaara socchiuse gli occhi << Dobbiamo entrare in azione. Temari, conto su di te. Kankuro, tu avverti Baki. Ce ne andremo tutti a Konoha... >>
Il fratello rimase allibbito ma non ebbe il tempo di parlare che la ragazza poggiò le mani sulla scrivania con qualcosa che NON assomigliava per niente alla calma. 
<< Ma Gaara, il Kazekage non può allontanarsi da Suna... Se gli altri lo scoprissero ci sarebbe una rivolta! Noi non abbiamo mai aiutato Konoha e loro non hanno mai aiutato noi >>
<< Questa non è questione di guerra o di scambi reciproci di aiuto, Temari. Ci sarà un summit, ci penserà Kankuro ad avvertire gli altri... >>
Kankuro annuì e corse fuori dallo studio per preparare tutto l'occorrente.
Shikamaru rimase immobile a fissare quel giovane ragazzo. 
Era saggio per essere un sedicenne. 
<< D'accordo, adesso credo sia meglio andare >> 
Gaara annuì alzandosi << Andiamo. Temari, pensa tu a proteggere il Nara. Io devo occuparmi di una cosa prima di raggiungervi >>
La Sabaku No accennò a un "sì" anche se poco convinta. 
Dopotutto era suo fratello quello che decideva. Non poteva andare contro il suo volere. 
Non era solo suo fratello, ma era il Kazekage. 
Nessuno ribatteva o non eseguiva un ordine dato da lui. 
Così Shikamaru e Temari si ritrovarono subito dopo a correre per ritrovare Kakashi e Asuma. 
<< Ehi, cry baby, hai capito tutto sin da subito, vero? >> ne era sicura, ma voleva sentiglierlo dire.
<< L'ho capito grazie al tuo caratterino... >>
<< Eh? >> era sorpresa << Che centra il mio carattere ora? >>
Shikamaru sghignazzò ricordando la sua faccia mentre lo sgridava la prima volta che si erano visti, quasi tre orette prima. 
Non lo conosceva nemmeno eppure gliene aveva dette quattro senza pensarci due volte.
<< Già, purtoppo per te, ho capito che tu sei... >>


Controllò che quella cosa (che poi aveva scoperto lanciava piccoli ma efficaci tornadi) fosse sparita. Guardò a destre e poi a sinistra.
Nessuno. 
Sakura sospirò e tornò dalla ragazzina. 
Le sorrise rassicurandola << Come ti chiami? >>
L'altra aveva gli occhi lucidi, le guance rosse e tremava tutta.
La rosa cercò in tutti i modi di catturare la sua attenzione e ci riuscì solo dopo cinque minuti, il tempo che si diede una calmata.
<< M-Matsuri... Ma... Cos'eranon quei mostri?! >> chiese tutto d'un fiato. 
Sakura rimase sbalordita. 
In un attimo le lacrime che minacciavano di uscire si erano ritirate, il rossore era sparito, non tremava più (o almeno non del tutto) e si era messa pure a gridare!
<< Te l'ho già detto... Non so nemmeno io cosa siano. Restiamo qui e aspettiamo i miei amici >> 
Matsuri annuì convinta quel che bastava per darle ascolto. 
Non riusciva a credere che fosse tutto tremendamente vero. 
Era uscita a comprare semplicemente delle costolette di pollo quand si era ritrovata in mezzo a tutto quel casino.
Guardò la rosa, Sakura Haruno, non faceva altro che guardarsi attorno preoccupata.
Beh, era comprensibile. 
Semmai uno di quei cosi dovessero colpirle per loro sarebbe stata la fine.
Sospirò attirando così l'attenzione di Sakura.
<< Sei spaventata? >> 
Matsuri guardò il cielo << Beh, dire di sì... >>
L'Haruno innarcò un sopracciglio << Eh? >>
Certo che è strana... Vabbè, meglio di stare da sola in una città che non conosco.
<< Matsuri, dobbiamo arrivare all'aereoporto. Sai dove si trova? >>
<< Certo! Vivo qui! Ma... >> la castana chiuse i pugni all'altezza dello stomaco parecchio indecisa << Non so... I miei- >>
<< I tuoi genitori saranno in pericolo se torni a casa! >> esclamò Sakura interrompendola. 
Ma Masuri scosse la testa << Io non ho più i genitori... Solo che... Ecco... >>
Sakura addolcì il suo sguardo.
Sapeva cos'era quella sensazione che la piccola Matsuri stava provando.
Era successo tutto così all'improvviso. 
Era comprensibile.
Le sorrise calorosamente << Hai paura, vero? Tanta, ma tanta paura... >> sentenziò alzando l'indice in alto come per canzonarla.
Matsuri annuì per poi abbassare lo sguardo.
Aveva notato che l'Haruno era rimasta ferma e "impassibile" davanti al pericolo e riusciva a mettere insieme una frase senza sproloquiare. 
Si sentiva stupida. 
Stupida e inutile.
E Sakura la capiva perfettamente.
<< Tranquilla >>
Matsuri la guardò. 
Sakura alzò il pollice << Ce la faremo, vedrai! >>

Ino cadde a terra rovinosamente nel tentativo di evitare l'ennesimo attacco. Tenten l'aiuto ad alzarsi ma vennero nuovamente divise.
Kurotsuchi tentava di capire da quale angolazione era meglio colpirlo mentre Tenten si accorse che la Yamanaka era nuovamente caduta come un sacco di patate.
<< Ino! >> la sua voce era un misto tra preoccupazione per Ino, rabbia verso quel mostro scarabbocchiato e frustazione per se stessa.
Non riusciva a competere contro quel coso.
Ma non per questo si arrese.
La castana si mosse agilmente contro il mostro agitando la spada come era da sempre abituata a fare. Dopo abili mosse riuscì a colpirlo ma questo tornò in forma esattamente due minuti dopo.
La Yamanaka invece cercò di colpirlo con dell'acqua ma avendo lo stesso elemento non concluse chissà cosa.
<< Ino, cosa dobbiamo fare? >> chiese ancora Tenten girandosi verso di lei.
La bionda scosse la testa, visibilmente nel pallone.
Allora Mitashi voltò lo sguardo verso Kurotuchi che indicò il mostro << Ovvio, lo dobbiamo eliminare >>
<< Già. Come?! >> ribattè Tenten un po' nervosa.
Kurotsuchi ghignò seriamente divertita << Ci penso io, voi raggiungete Kurenai all'aereoporto >>
<< Prima però dovremmo trovare Sakura e la ragazza di prima! >> fece Ino preoccupata.
Un getto d'acqua quasi la colpì ma grazie a un masso di roccia sbucato dal nulla la bionda era salva.
La mora la guardò storto << Muovetevi, accidenti!! L'unica cosa che può battere l'acqua è la Terra. Non so come abbia fatto a ricreare dei mostri con i poteri degli elementi ma sono sicura che a questo punto ci saranno anche quelli con l'elemento della Terra e dell'Aria! >>
Le altre ragazze non poterono che darle ragione.
Ancora non era chiaro a nessuna di loro come fosse possibile una cosa del genere. Comunque si dissero, che l'avrebbero scoperto quanto prima.
Così le due cominciarono a correre lasciando Kurotsuchi da sola a fronteggiare l'avversario. Questo fece per inseguire le amiche ma lo bloccò in un cubo fatto di terra.
Kurotsuchi roteò le braccia così da far girare vorticosamente anche il cubo creato per poi sbatterlo a terra. 
Subito dopo si concentrò e fece crescere degli spuntoni all'interno del cubo.
Non percependo più niente ruppe la "gabbia" che mostò al suo interno solo una maschera bianca, quella che prima apparteneva al mostro d'Acqua.
Kurotsuchi vittoriosa, a trentadue denti << E fuori due! >> 

Intanto Sakura e Matsuri erano arrivate all'aereoporto senza difficoltà. 
O quasi.
Il mostro aveva la capacità di creare potenti tempeste, vortici e uragani dal nulla.
In poche parole sembravano poteri legati all'Elemento dell'Aria ma, si disse Sakura, che l'Elemento in questione era Hinata quindi era categoricamente impossibile che un mostro del genere potesse essere Hinata.
<< Oi, siamo arrivate. Troviamo Kurenai e vedremo se puoi tornare a casa >> 
Matsuri annuì convinta e si guardò attorno.
All'improvviso però una forte corrente d'aria la fece volare in avanti costringendo Sakura, che le teneva stretto il braccio, di seguirla.
Caddero a terra rotolando per alcuni metri.
La rosa alzò lo sguardo sul mostro nero, uno scarabbocchio, e aggrottò le sopracciglia.
Fece alzare velocemente Matsuri e la trascinò verso il parcheggio sotterraneo dell'aereoporto. 
Almeno lì non avrebbero dovuto nè spiegare cosa fosse quel coso nè avrebbe messo in pericolo degli innocenti.
Ma fece male i suoi conti.
Lì ad aspettarle c'era Hidan.
Sakura si fermò ma non fece in tempo a spostarsi che il nemico, lanciando la sua lama, divise le due ragazze che presero una notevle distanza l'una dall'altra quasi immediatamente.
L'argenteo rise a squarcigola << Povere illuse! Non uscirete vive da questo posto schifoso! >>
Sakura pensò bene di istugarlo, lei << Lavori per l'Uchiha?! Siete solo dei burattini nelle mani di un pazzo! >>
<< Che sia pazzo non lo nego (guarda me, per esempio)... Ma noi non lavoriamo per quel bastardo-cocco-del-capo-Uchiha >> 
Sakura alzò un sopracciglio non capendo nulla.
<< Noi siamo l'Akatsuki, un'organizzazione che lavora solo e soltanto per Pain > si aggiunse una seconda voca che fece voltare entrambe le ragazze dietro di loro.
Affiancato dal mostro nero c'era l'uomo che avevano visto prima, quello con gl occhi stranamente chiari ma dal bulbo nero, una maschera nera a nascondergli la bocca e dalla pelle molto scura.
<< Cazzo, Kakuzu! Dove cazzo sei andato a cacciarti?! >> gridò Hidan dall'altra parte.
Sul serio, Matsuri non sapeva dove guardare prima.
Il nuovo, Kakuzu, lo guardò malissimo << Modera i termini, Hidan... Comunque ho avuto qualche problema con quei due di Konoha ma adesso è tutto a posto >>
Sakura scattò a quelle parole << Cosa? Cosa hai fatto a Kakashi-sensei e ad Asuma-sensei?! >>
Era in ansia.
In ansia per il suo maestro e per il maestro della sua amica.
Possibile che siano...
<< Anche se non sono morti lo saranno tra poco... >>
La rosa sgranò gli occhi verdi incapace di formulare qualsiasi pensiero che non sia "Sono morti, sono morti?"
Si sentì invadere da una sensazione che una sola volta nella vita aveva provato: quando era venuta a conoscenza del fatto che sarebbe morta. 
Lei doveva morire?
Sì, sarebbe morta.
E non solo lei.
Anche Kakashi-sensei e Asuma-sensei...
E se anche Ino e le altre avessero avuto difficoltà?
Kurotsuchi, Tenten...
E dov'era Shikamaru?
E la ragazza, Temari?
Ora che ci pensava, aveva visto anche lei in sogno. 
Nel primo sogno che aveva fatto, era assieme a Hinata.
Questo voleva dire che lei sarebbe stata salva.
Oppure che avrebbero catturato pure Temari?
E Naruto?
Kurenai?
E quelli della scuola, Kiba, Shino...?
Ad un tratto si trovò davanti la possibilità di morire per salvare gli altri.
Poteva?
Doveva?
VOLEVA?
Sakura si alzò tenendo accuratamente la testa bassa, coi capelli che le nascondevano gli occhi verdi velati di lacrime.
Che cacciò indietro nello stesso istante in cui alzò la testa di scatto.
<< Se vengo con voi, lascerete in pace i miei amici? >> chiese con un fil di voce.
Matsuri la guardò allibita.
Voleva sacrificarsi?
Non ci aveva capito granchè lei però...
Non voleva che si sacrificasse. 
Sakura l'aveva aiutata.
L'aveva incoraggiata.
<< Sakura Haruno, tu sei una fonte di potere illimitato >> disse Kakuzu avvicinandosi di qualche passo << Ma non possiamo permettere ai tuoi amici di venire a cercarti poi, sarebbe solo uno spreco di tempo >>
Hidan si intromise nella conversazione in tutto il suo "tatto" << Sempre a pensare agli sprechi, tirchio di merda! Ma lasciali pure venire! Mi divertirò un sacco ad ammazzarli! >> 
Sakura gli lanciò un'occhiataccia << Ho detto che se vengo con voi, dovete lasciarli IN PACE! Chiaro il concetto, pazzo sadico che non sei altro?! >>
<< Che Jashin ti maledica, brutta- >>
<< Hidan! >> lo interruppe il compagno per poi rivolgersi alla rosa << D'accordo. Ma a una sola condizione >>
Sakura deglutì.
Quale condizione?
C'erano altre condizioni?
<< Sasuke non dovrà sapere nulla tella tua presenza al covo >>
Eh?
Me non sono alleati?
Cosa significa?
Non credo che...

<< Andiamocene, Hidan... >> 
Detto ciò si creò un portale nero come la pece.
Sakura venne spinta da Hidan che entrò subito dopo di lei.
Kakuzu, prima di andarsene guardò il mostro nero che non accennava a seguirlo << Sai cosa fare >>
Dopo di ciò anche lui scomparve.
Matsuri era rimasta sola.
Sola assieme a quel... mostro!



 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** CAPITOLO 13 ***


CAPITOLO 13 

Era stata Ino a informare Shikamaru e Temari che Sakura si trovava in enorme pericolo. 
Lei voleva... andarsene.
Voleva sacrificarsi.
Sakura aveva (non si sapeva come) allacciato con la mente della Yamanaka e le aveva detto di andare al parcheggio sotterraneo dell'aereoporto perché non si fidava. 
E che lei non avrebbe mai più messo piede nel mondo reale.
E ultima cosa: loro non dovevano andarla a riprendere.
Ino quasi si era messa a piangere ma Tenten l'aveva ripresa, dicendole che doveva farsi forza e dovevano essere concentrate per poter salvare/aiutare la loro amica.
Ino aveva anche cercato di entrare nel suo corpo ma qualcosa lo impediva. 
Ci aveva provato ben sei volte ma l'ultima volta era svenuta per strada. 
Fortunatamente aveva detto tutto al suo amico d'infanzia.
Shikamaru era arrivato col fiatone giusto in tempo per essere travolto da una ragazzina tremolante che stava scappando a passo di ghepardo dalla paura.
Temari si era scostata mentre l'altro cadeva a terra seguito a ruota dalla castana.
Un essere scarabbocchiato nero le si era appostato di fronte.
Con un rapido gesto della mano Temari appiccò un incendio su di esso, che si disintegrò all'istante, facendo sì che restasse solo una maschera.
Shikamaru fu costretto a colpire la ragazza alla nuca altrimenti si sarebbe dimentata anche da lui, facendola quindi svenire.
Temari controllò se non ci fosse anche la ragazza dai capelli rosa. 
Quando tornò da Shikamaru scuotendo la testa, questo si lasciò sfuggire una lieve imprecazione seguita da uno sbuffo << Che seccatura... >>


Per l'ennesima volta Ino dovette trattenersi dallo strillare che, cavolo, la sua amica era nel Regno delle Tenebre e loro non potevano fare nulla per salvarla!
Si buttò sul letto slegandosi i capelli e restando in intimo. 
Era così tesa e nervosa, che sentiva potesse sbriciolare le mura di casa.
Sua madre era indffarata col negozio mentre suo padre le aveva portato una cammomilla. 
Era tipo la settima per tutto il pomeriggio.
Erano tornati in Giappone, fortunatamente.
Kakashi e Asuma erano a Konoha, dove Tsunade li aveva messi in sesto. 
Certo, ci avevano messo ben tre giorni per guarire, accidenti a loro, ma Ino non poteva starsene con le mani in mano.
Non lei!
Accidenti!
Si vede che dovrò andare da sola a cercare Sakura...
Ma poi si corresse.
Come poteva lei, da sola, affronare Sasori, Deidara, Hidan, Kakuzu, Sasuke e altri (perchè era convinta che ce ne fossero altri) tutta da sola?!
Sospirò incrociando le braccia dietro la testa.
Ad un certo punto sua madre la chiamò.
<< Cosa?! >>
<< Una tua amica al telefono! >>
Ino, di malavoglia, indossò il jeans e una maglietta leggera per scendere.
Una volta messo l'apparecchio vicino all'orecchio percepì la preoccupazione più assoluta nella voce di Tenten.
Si maledisse, corse sopra a prendere la borsetta e uscì fuori senza controllare che ore fossero. Prova: sua madre la sgridò gridandole che era quasi ora di cena.
Ma Ino correva senza sosta verso la stazione.
Davvero troppo preoccupata.
Aspettò che il treno si sbrigasse per poi salirvisi.
Solo allora si accorse che erano in autunno e che fuori, di sera, si crepava di freddo. 
E lei aveva una misera maglietta a maniche corte!
...Di bene in meglio, non c'è che dire...
<< Ehi, Ino! >>
La bionda si voltò e sorrise riconoscendo il suo amico Choji, ormai compagno di classe assieme a Shikamaru. 
Le brillarono quasi gli occhi << Che bello rivederti! >>
Choji la indicò e lei alzò un sopracciglio.
<< Scusa, ma con questo freddo tu vai in giro così...? >>
Ino sospirò << Non ho avuto tempo per prendere una maglia, sono di fretta. Una mia amica ha... bisogno di me... >>
Choji quindi si tolse la felpa con la cerniera e gliela porse << Prendi. Tanto non sento freddo. E poi posso comunque riscaldarmi con questi chiletti in più... >>
Ino gli sorrise grata e non si azzardò a rifiutare. 
Sentiva davvro freddo.
Le stava grande. Molto grande, ma pieganto le maniche riusciva a stare più o meno comoda.
<< Grazie, Choji. Sei il migliore! >>
<< Eh,eh... Anche tu e Shikamaru non siete male... >>
Ino scoppiò a ridere.
Era strano come quei due potessero farla ridere così tanto. 
Erano suoi amici.
Si conoscevano da quando sono stati concepiti nella pancia delle loro madri. 
Insomma, erano come... gemelli?
Gemelli diversi e dai genitori diversi.
Insomma, fratelli.
Portavano persino gli stessi orecchini.
<< Allora, come va la scuola? Non ti ho vista più... Che hai? >>
<< Un po' di influenza, niente di grave >>
Era vero. 
In parte.
Un po' di influenza per aver attraversato il bosco di Konoha sotto la pioggia.
Poi però le venne in mente una cosa.
<< Vuoi dire che Shikamaru è venuto a scuola oggi? E ieri? >>
Choji annuì << Anche se mi sembrava più stanco del solito. Ha persino dormito in classe, di solito si trattiene e ronfa sul terrazzo... Lo sai com'è fatto, no? >>
Ino fece "sì" con la testa distrattamente abbassando lo sguardo.
Shikamaru... questo vuol dire che ha visto Sasuke.
E riesce a fare finta di niente?
Inoltre nemmeno Naruto e Hinata si sono fatti più vedere ultimamente.
Adesso che ci penso, Tsunade non aveva detto che sarebbero tornati entro una settimana?
Beh, ne sono passate due tra la Cina, l'Egitto e il ritorno qui in Giappone...

Choji sventolò una mano davanti agli occhi azzurri dell'amica chiamandola.
Ino si risvegliò dal suo "sogno ad occhi aperti" come lo definiva Choji scuotendo la testa << Scusa, scusa... Te l'ho detto, sono un po' impegnata >>
<< Comunque... tornerai a scuola domani, no? Anche se visto come vai in giro ti verrà una broncopolmonite... >>
Ino sogghignò con fare furbetto << Ma no! Io sono indistruttibile! Comunque credo di sì... domani sarò a scuola >>
E pure questo era vero.
Sarebbe andata a scuola e avrebbe fatto uscire dalle labbra dell'Uchiha tutto ciò che voleva sapere su di lui e sul luogo dove avevano portato Sakura!
Quando Ino arrivò a Konoha, trovò davanti a lei una scena tanto comica quanto innaturale. 
Tsunade stava tranquillamente a leggere un libro, cosa che però non la stupì quanto il suo amico Shikamaru, bellamente seduto a gambe aperte sul lato destro del divano.
Dormiva.
Di fianco a lui c'era una Temari che, anch'ella ronfava alla grande, appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo.
Ancora più in là, Kurotsuchi, che usava la biondina come poggia gambe. 
Anche lei dormiva profondamente.
Tsunade alzò il capo sorridendole << Ehi, come mai qui? >>
Ino alzò un sopracciglio << Come? Tenten mi ha chiamata dicendomi che c'è un emergenza e che Asuma-sensei è quasi morto! >>
Tsunade la guardò non capendo. 
Poi si rilassò allargando il sorriso << No, tranquilla... Stanno entrambi bene. Hanno solo avuto una crisi. Tenten ti ha richiamata per dirti che non c'era bisogno che venissi >>
Ino sbuffò << Vabbè, ormai sono qui... Dov'è Tenten? >> chiese sedendosi su una poltrona.
<< E' da Kaguya >>
La bionda rizzò le orecchie << Perchè? >>
<< Doveva mostrarle una cosa... Non so di preciso cosa... >>
Ino annuì stringendosi nella felpa enorme dell'amico.
Sospirò e, seppur lentamente, si concesse a un sonno profondo.
Sperando che non dimenticasse tutte le domande che aveva intenzione di fare il giorno seguente alla Dea.


Un frastuono la svegliò.
Kurotsuchi aprì gli occhi strofinandoseli dolcemente. 
Poi vide, come aveva imparato a vedere in quei tre giorni, il Nara e la sua ragazza litigare.
Beh, non proprio la sua ragazza ma alla Terra piaceva vedere come reagiva Temari (che per poco non l'ammazzava l'ultima volta) e l'altro.
No cioè, lui no.
Lui non reagiva affatto.
Si limitava a dire "Io fidanzato con una ragazzina del genere? Che seccatura..."
Kurotsuchi sbuffò alzando la mano << Eeeehi! Piantatela c'è gente che vuole dormire! >>
<< Ecco, appunto... >> sussurrò Shikamaru si sedette nuovamente sul divano lasciado la binda in piedi.
Ma Temari era testarda. 
Se c'era una cosa che Kurotsuchi aveva capito era proprio quello.
Oltre, ovviamente, al fatto che fosse un po' sadica nei contronti del Genio.
<< Non credere di averla vinta, cry baby... >> lo minacciò.
Shikamaru, come risposta, sbuffò e chiuse gli occhi.
Kurotsuchi gli tirò un calcio facendolo sussultare << Rispondila una volta per tutte, dannazione! Voglio dormire! >>
Un mugugno attirò la loro attenzione.
Era Ino.
<< Ehi, ragazzi... Che fate? >>
Kurotsuchi alzò gli occhi al cielo << Questi due sembravno cane e gatto >>
<< Il gatto sono io >> fece Shikamaru << Che non vuole in alcun modo scocciare il cane ma questo continua imperternito a scocciarlo... >>
La bionda gli lanciò un'occhiataccia.
Sebrava volesse trafiggerlo con esso << E quindi mi paragoni a quei brutti esseri a quattro zampe, eh? Se devo essere sincera: ho fatto male a seguirti >>
<< Non hai seguito me ma Noi. C'è una bella differenza seccatura... >> rispose rilassando i muscoli per poter tornare a dormire << E poi... Cos'hai contro i cani? Sono così- >>
<< Vuoi una motivazione? Hanno i pidocchi... e puzzano >>
Ino sgranò gli occhi << Volete davvero parlare di cani? >>
Il ragazzo non rispose, probabilmente stava già dormeno mentre il Fuoco decise che era cosa buona&giusta sedersi sul suo stomaco ghignando.
Shikamaru, inutile dirlo, non riusciva a respirare.
Kurotsuchi sospirò << Io vado in un altra stanza. Ho sonno e voglio dormire. Ho fatto il turno di guardia l'ultima notte >>
Ino inclinò la testa << Turno di guardia? >> 
<< Non ti sei fatta vedere per tre giorni. Comunque sì, ogni notte uno di noi fa la guardia. La prima è stata Temari, poi Tenten e poi io. Questa notte toccherà a te, bella mia >>
Ino quasi strillò << Non posso rinunciare a dormire! Sai che mentre dormi la pelle si rilassa e diventa più morbida associata a una buona crema? >>
<< La crema te la faccio mangiare, Yamanaka. Alza il culo e muoviti >> fece Temari.
Shikamaru chiuse gli occhi ancoda dolorante << Dovresti anche tu alzar...ti >>
Voleva dire "alzare il culo" ma lui dopotutto non era tanto scurrile, no?
Ino, che non aveva mai sentito nessuno rivolgersi a lei in quel modo, fece succedere il finimondo.
Quindi entrambe iniziarono a battibeccare sotto lo sguardo supplicante/supplichevole del Nara. 
Poverino... lui faticava a respirare!
Intanto era entrata Tenten attirata dal frastuono.
Appena entrata attirò l'attenzione di tutti gli altri.
Persino Shikamaru aveva smesso i panni del sofferente per mettere quelli dell'interessato-preoccupato.
<< Oh. Mio. Dio. Tenten, che hai fatto ai vestiti?! >> strillò Ino indicando gli indumenti per lo più strappati dell'amica.
La castana sorrise << Mi sono allenata fino ad ora... Kaguya mi ha spiegato che io potrei essere una Guardiana >>
Shikamaru sorrise.
Lui sapeva che la Mitsashi poteva essere una Guardiana.
C'aveva visto giusto.


Tenten la guardò.
Non se la immaginava così la famosa Dea Kaguya.
<< Tenten Mitashi, da oggi comincerai il tuo allenamento >>
La castana sussultò a quelle parole. 
Certo, erano in crisi, ma non si aspettava di iniziare così presto.
Deglutì a fatica << Kaguya ma... cosa dovrei fare? >>
La donna sorrise << Innanzitutto bisogna migliorare il tuo stato fisico. Dopodichè inierai a imparare a usare una particolare spada >>

Una certa spada...?
<< Quale spada? >>
Kaguya alzò le mani verso la ragazza e chiuse gli occhi. 
In poco tempo si materializzò qualcosa. In un attimo le sue candide dita stringevano l'elsa di una spada dalla lama scintillante, sottile ed estremamente tagliente.
L'impugnatura era in oro, incastonati c'erano almeno tre diamanti veri mesi in fila.
Tenten trattenne il respiro.
Non aveva mai visto un'arma così bella.
E così ben fatta, poi!
<< E'... E'... >>
Kaguya sorrise << Bellissima? Beh, è anche una spada magica, migliore di quella che ti diede Hatake-sensei in Egitto >>
Tenten annuì.
Ricordò che quella spada, che andava così d'accordo con il fuoco, si era spezzada podo dopo il combattimento.
<< Dove... Chi mi insegnerà? >> chiese la castana guardando la Dea dritta in viso.
<< Sarà Gai Maito ad allenarti assieme alla sua nuova squadra >>
<< Nuova squadra? Che intende? >>
Kaguya con un movimento della mano fece aprire una porta dalla quale sbucarono fuori un uomo, un ragazzo terribilmente UGUALE a questo e un ragazzo.
<< Ti allenerai con loro, Tenten... >>



Così Tenten passò le ultime quattro ore nel bosco a combattere, allenersi con quei tipi stambi quali Gai-sensei, Rock Lee e Neji Hyuuga. 
In raltà solo la coppia-della-gioventù era formata da persone strane. 
Già.
Tenten si chiese mille volte cosa l'aveva spinta ad accettare di allenarsi con loro.
Gai-sensei era strano.
Rock Lee era strano.
Ma nonostante tutto, nonostante tutti i loro stupidi comportamenti&commenti&altro, erano molto simpatici, persone che mettevano allegria ed energia.
Poi c'era Neji, il ragazzo "misterioso-scontroso-bello".
Beh, il classico. Ma non proprio il classico.
Era stato il primo a criticarla, l'aveva fatta arrabbiare, molto.
Ma sebbene Neji credeva che lei non sarebbe stata in grado di fare tutto quello che era necessario fare, Tenten ce la metteva tutta. 
Ce la metteva tutta per se stessa e per i suoi nuovi amici.
Prima non aveva fatto molte amicizie.
Era figlia di un gestore di hotel e di una donna d'affari.
Nella sua vita non c'era niente di emozionante.
Era noiosa, quasi.
E invece con tutto quello che stava succedendo lei si sentiva veramente utile e speciale.
Le sarebbe piaciuto però avere anche qualcuno da amare.
Amare davvero.
Ma col tempo... chissà!


Chi sei?
"Non lo so, dimmelo tu..."
Non scherzare! Dimmi chi sei e dove sono io?
"...Mmh... Forse, che so... sono te stessa?"
Eh?
"Ahahahaha! Scherzavo! ... Comunque sarò colei che ti darà il poere..."
Il potere? Di cosa?
"Non so... Forse..."
Smettila con questi giri di parole! Sono stufa! Dimmi quello che devi dirmi ORA!
"D'accordo, ti dirò tutto..."
Bene.
"Tu sei il Quinto Elemento"
...






















E rieccomiiiiiiiiiii!!!!
Scusate ancora per il ritardo ma ho avuto problemi con internet... Ho anche completato il capitolo precedente.
Leggetelo, altrimenti non so se capirete. 
Vabbè che non ci sono state cosa "grandi" ma comunque...
Vabbè!
Vado un tanti di fretta...
(domani devo svegliarmi presto che devo ripetere inglese altrmenti lunedì col cavolo che riesco a spicciare due parole) quindi
SAYOUNARA MINNA!!!!
XD

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** CAPITOLO 14 ***


CAPITOLO 14

Si stiracchiò come si deve, aprì gli occhi e sbuffò.
No, non aveva tempo da perdere e... no, non aveva nemmeno voglia di alzarsi. 
E allora? Come fare?
Provare a riaddormentarsi? Mah, forse... impossibile. Non ce l'avrebbe mai fatta con tutti quei pensieri che gli attanagliano la testa. Era una cosa insopportabile. 
Un ruolo che non avrebbe mai voluto avere. 
Con tutta la buona volontà di cui disponeva, Sasuke si alzò e non accendendo la luce della stanza, si incamminò verso la finestra.
Era aperta. Ma di cosa si stupiva?
Lì c'era sempre stata la notte, perchè tutto d'un tratto si sentiva male al pensiero di rimanere per sempre nelle tenebre più assolute.
Ah già... quel Tobi aveva fatto i modo di farlo incazzare ancora di più.
Ma questo cosa centrava? Poco.
Cosa gli stava succedendo?
Si era rincretinito. Non faceva altro che pensare a cose futili, al suo amico idiota, alla ragazza e ai vecchi tempi. Quando mai lui ricordava i vecchi tempi?
Quelli passati con suo fratello Itachi, sua madre Mikoto e suo padre Fugaku. Ah, c'era pure Shisui che continuamente chiedeva a suo fratello di allenarsi con lui.
Gli Uchiha era una famiglia di servitori delle Tenebre, da sempre. 
Non da secoli, ma sin dall'antichità, sin dalla comparsa dei primi uomini.
Sasuke sapeva che sulle sue spalle c'era una certa responsabilità.
Sapeva tutto, lui. Di cose che sarebbero successe e cose che con molta probabilità lo avrebbero indotto a lasciare tutto.
Tanto a lui interessava solo una cosa.
Imbrogliare era stato facile. Dire bugie, ingannare, sabotare...
Ma la prossima missione era davvero difficile. Avrebbe dovuto mettere tutto in mano a lui.
Come avrebbe fatto? Sasuke strizzò gli occhi e poggiò la fronte sul vetro freddo, cercando di pensare lucidamente.
Poi di nuovo, un colpo secco al cuore.
Annaspò e si piegò in due. Non sopportava più quel dolore, sembrava volesse dargli il tormento. Passò tutto dopo un minuti circa, era sempre così. Non ne poteva più.
< Sasuke-kun! > il moro si rimise dritto a fatica mentre sentiva dei passi veloci dietro di lui < Stai bene? >
Le afferrò una spalla e la spinse via < Sto bene > disse freddo.
La ragazza lo guardò uscire dalla sua stanza, preoccupata.
Davvero preoccupata < Sasuke-kun, lo so che ti fa male. Non riuscirai a resistere a lungo, è una magia troppo potente, non puoi- >
< BASTA! > esclamò sbattendo un pugno contro lo stipide della porta < Non essere così noiosa, so benissimo a cosa vado incontro... Dov'è Suigetsu? >
La rossa sospirò < Dopo che la Hyuuga è riuscita a scappare lui si è preso l'incarico di cercarla e di riportarla qui >
< E' andato da solo? > 
< No. C'è Juugo con lui >
Sasuke annuì < Bene > sentenziò.
Fece alcuni passi poi s fermò e guardò il soffitto del corridoio altrettanto scuro < Dov'è? >
Karin non parve capire, infatti lo raggiunse e inclinò la testa di lato.
< Chi? >
Il ragazzo sbuffò, gli dava fastidio.
< Il nostro ospite speciale >
< E' con Tobi >
Sasuke sgranò gli occhi.
No. Questo di sicuro, non poteva essere un buon segno.


Ricapitolando, Sakura è nelle mani del nemico. Ino, Kurotsuchi e Temari, ovvero l'Acqua, la Terra e il Fuoco sono qui con noi.
Hinata è sparita assieme a Naruto. 
Sasuke non da segni di vita e Tsunade inizia a dare i numeri.
Kurenai, per adesso risulta inutile mentre Asuma-sensei e Kakashi-sensei, seppur vivi e vegeti, non sono in grado di fare nulla, almeno non prima della settimana di "recupero".
Ino è in preda a una crisi di nervi mentre Tenten è ultra impegnata con Gai-sensei e il suo team. Kaguya è strana.
Molto strana.
Che fare?

una voce alquanto fastidiosa interruppe il flusso dei suoi pensieri.
Capì subito di chi si trattasse, senza neanche vederla in faccia. Era stralunata e stanca. I codini sfatti e la pelle graffiata e sporca di terra. 
Che Baki, il nuovo arrivato, si stia dando alla pazza gioia?
< Cosa c'è? >
Temari sbuffò alla grande < Perchè tu non fai niente? >
Shikamaru alzò un sopracciglio.
Fare niente? Era lui o no che si stava scervellando per salvare il culo a tutti quanti?
< Emh... credo di non capire, scusa >
La biondina gli puntò il dito contro < Tu non stai facendo un cazzo di niente! >
Il ragazzo alzò gli occhi al soffitto.
No, lo sbalzo di temperatura le aveva fatto male. Decisamente.
Ma prima che potesse fare qualunque cosa fu Kurotsuchi a intervenire, seguita a ruota da Ino < Ehi, ehi... calmatevi voi due... non è il momento per litigare >
< Io non sto litigando. E' solo che non fa nulla > si giustificò Temari incrociando le braccia.
Ino scattò stizzita < Lui > e indicò il suo migliore amico < ci sta aiutando più di quanto immagini! Di chi credi sia stata l'idea di andare in avanscoperta? Chi si sta mettendo in bella mostra a Sasuke? A chi sta per scoppiare il cervello a furia di rielaborare le informazioni? Io riesco a leggere la mente e, credimi, certe volte pensa talmente velocemente che non riesco nemmeno a capirlo! > fece una pausa < E invece tu? Credi che allenarsi risolva la situazione? Beh, ti sbagli! >
Temari, più furiosa che mai aggrottò le sopracciglia < Io mi allena per garantire una difesa a tutti voi e non credo proprio che tu e il Signor-Nara stia facendo altrettanto. Se qualcuno ci attacca, dimmi, chi combatterà? >
Il giovane Nara prevedeva poggia.
Anzi, no, prevedeva una vera e propria tempesta. E sinceramente, non ne aveva proprio voglia.
< Ragazze basta... > tentò Kurotsuchi < Non mi sembra il caso... >
< E tu piantala! > esclamò la Yamanaka infuriata come mai lo era stata in vita sua < Smettila di fare sempre l'indifferente, ci sei dentro anche tu! Non puoi chiuderti nella tua stanza e infischiartene delle sorti del mondo! Se non l'hai capito è tutto nelle nostre mani! >
< Allora smettila di rifarti le unghie e comincia a lavorare! > la rimbeccò Sabaku No.
No, lei non tollerava chi si sedeva e non cercava di risolvere il problema. 
Si doveva agire. Subito.
Non poteva permettersi di perdere tempo, lei.
D'altra parte Ino voleva cambiare la situazione, voleva salvare i suoi amici ma riteneva più saggio aspettare. Aspetta che qualcosa avvenisse.
Qualsiasi cosa.
Intanto Kurotsuchi non sopportava l'idea di essere una estranea. Perchè lì tutti, bene o male, avevano allacciato dei legami o li avevano già (Ino viveva lì da sempre; Tenten aveva un suo team; Temari battibeccava in continuazione con Shimkamaru) e lei?
Se ci fosse stata anche quella Hinata, anche lei di sicuro avrebbe fatto comunella con Ino. E allora perchè lei si trovava lì? 
Perchè, diamine?!
< SMETTETELA!! > 
Le tre ragazze si paralizzarono sul posto. Tutte in piedi a circondare il tavolino mentre il Nara se ne stava in mezzo al casino con la mani sulla faccia.
Ed eccola lì, sulla porta, nera di rabbia.
Tsunade avanzava a passo pesante in silenzio, la sua aura parlava già per tre.
Poi scoppiò.
< Si può sapere cosa avete intenzione di fare voi tre?! Non è così che si comporta una squadra! Siete tre dei quattro elementi naturali, non siate infantili! Stiamo tutti facendo il possibile per uscirne indenni quindi non perdete tempo in chiacchiere inutili e datevi da fare! Temari, torna ad allenarti con Baki. Kurotsuchi, andrai anche tu con lei. Mentre tu, Ino, mettiti in contatto con la Mizukage, dobbiamo formare un'alleanza >
Le tre sgranarono gli occhi.
Alleanza?
Non c'era mai stata un'alleanza, per quanto ne sapevano loro.
Shikamaru guardò l'Hokage con un sorriso appena accennato < Quindi la mia idea è stata apprezzata? >
Tsunade si ricompose < Sì. Il Kazekage ha già dato il suo consenso, stiamo aspettando che lo Tsuchikage ci risponda e poi ci metteremo in contatto con il rimanente Reikage. >
Ino inclinò la testa < Reikage? Chi è? >
Fu Kurotsuchi a spiegare, assieme Temari. Entrambe imparentate con dei kage quindi sapevano più cose rispetto agli altri essere magici, in più essendo l'Elemento avevano diritto e dovere di sapere cosa nascondeva la pergamena del famoso Quinto Elemento.
< "Controlla" il Quinto Elemento > spiegò infatti la Terra.
Tsunade le fece segno di seguirla ma all'ultimo si fermò < Dopo, ricordatemi che devo farvi vedere una cosa >
Poi si trascinò dietro la biondina, senza troppe cerimonie.


Il Nara sedeva tra due fuochi, due bionde, due seccature... Temari e Ino. 
Le quali si lanciavano sguardi che di buono non avevano neanche il nome. Sguardi che dicevano "Ora ti ammazzo". Ma lui se ne stava mogio mogio sul divano a osservare tutti i movimenti che commpieva la Signorina Tsunade, tanto per non dar peso alla loro aura negativa.
< D'accordo ragazzi, questo è un libro trovato nella nostra cantina. Spiega come naquero i Cinque Elementi > fece la donna incrociando le braccia al petto.
Kurotsuchi, seduta su una delle poltrone, notò un piccoo dettaglio < Cinque? >
< Esatto! > trillò felicemente l'Hokage < Sinceramente non sapevo di averne uno. In realtà in origine era un solo libro ma col passare del tempo fu diviso e assegnato ai vari kage. Qui spiega come è nato il Fuoco. Gaara ci ha consegnato tramite Kankuro quello che parla nell'origine dell'Aria mentre quello della Terra e dell'Acqua sono ancora in viaggio >
Tenten sbuffò < Ma allora non sapremo mai come è nato il Quinto, vero? >
< Basterebbe che A si desse una mossa! > fece stizzita la donna ma ritrovò subito il sorriso < Allora, iniziamo? >
Tutti i preseti annuirono. 
A Temari venne dato l'okay per aprire il libro.
Esso era di un colore abbastanza somigliante a un tronco bruciato. Al centro, invece c'era quello che sembrava un carbone ardente, dove c'era inciso un nome in piccolo: Aka.
Lo aprì. 
Le pagine erano vecchie e consumate, tanto che era un tantino difficile leggere. 
Okay, diciamo che erano illeggibili come se fossero... bruciate.
Fu Ino a lamentarsi per prima < Ma non si legge nulla! >
Tutti rimasero di stucco, davvero non si riusciva a leggere un tubo.
Temari, stizzita,  lanciò loro uno sguardo strano < Ma diavolo dite? Si legge benissimo... >
< Eh? >
Il Nara si premurò di spiegare la sua conclusione < Probabilmente solo l'elemento in questione riesce a leggere il libro >
Okay, problema "risolto".
< Inizia a leggere > fece Tenten incuriosita.
Sabaku No annuì e così cominciò a leggere. 
< "24 Dicembre - ore 21;30
Tra poco è Natale, mancano poche ore. 
Stare da sola il giorno di Natale non è proprio il massimo, ma non posso fare altro. 
Non ho più i genitori, i miei amici sono andati a sciare e non ho nessuno.
Beh, e allora? Mica posso avere tutto dalla vita?
Mia nonna mi ha mandato dei soldi, circa 100 yen, non li spenderò per stupidaggini.
Aspetterò di avere bisogno di qualcosa così li potrò usare per qualcosa di utile.
L'unico regalo che ho ricevuto è quello del mio compagno di banco, un libro. Che gentile... 
L'avevo giudicato davvero male, credevo fosse uno a cui non piace pensare a niente eppure... è stato talmente tenero ieri. Si è introdotto furtivamente in casa mia e mi ha fatto una sorpresa.
Non vedo l'ora che inizi la scuola così posso rivederlo! Anche lui è partito assieme ai suoi genitori, per raggiungere i suoi parenti in Austria. Uff...
Ma sono felice per lui!
25 Dicembre - ore 10;45
Oh mamma! E' qui! 
Non posso davvero crederci! E' arrivato sin qui! Non e voluto partire con i suo e ha preferito trascorrere il Natale con me!
E non solo lui, anche alcune mie amiche mi hanno fatto gli auguri e mi hanno portato dei regali. Per sdebirami ho deciso di farli dormire da me per questa notte. Non vedo l'ora che arrivi l'ora di pranzo! Cucineremo insieme e mangeremo insieme!
Ma nonostante questo... non voglio che questa giornata finisca. Proprio no!
26 Dicembre - ore 00;01
Non posso credere di averlo fatto. Sul serio, non posso credere di aver fatto sesso con lui. E' stato talmente bello da indurmi a svegliarlo e continuare. Ma mentre dorme è talmente carino che non me la sento. 
I capelli lasciati sul cuscino, la bocca schiusa... Oddio!
Mi sbaglierò ma mi è sembrato di vedere una strana luce fuori dalla finestra. Sono tanto curiosa! Andrò a vedere!
26 Dicembre - ore 02;30
Forse non è stata una buona idea. Sono bloccata in una tormenta di neve...
Quanto vorrei che fossero qui ad aiutarmi o almeno a tenermi compagnia.
Perchè sono stata così testarda?!
Perchè non ho dato retta alla ragazza che ho incontrato per la strada? Uffa... Ma adesso che ci penso, che ci faceva lì quella ragazza? E senza un giubbotto pesante, poi...
Almeno ho trovato una strana pietra incandescente che mi tiene calda. Credo sia un rubino, grande almeno quanto il mio pugno. Beh, ad ogni modo io sto bene. 
Sola ma sto bene.
Non ho più freddo. Forse perchè... oddio... sono apparse delle lingue di fuoco a scaldarmi?
26 Dicembre - ore 09;13
Era stato solo un sogno. Sì, un sogno strano.
Comunque era stato un bel sogno.
Ma se era solo un sogno, allora PERCHE' HO TRA LE MANI IL RUBINO ANCORA CALDO?!
Inizio seriamente ad avere paura...
Sarò sonnambula?
26 Dicembre - ore 18;30
Non può essere successo davvero. No. No. No. No. NO. NO!
Tutti, tutti quelli che hanno festeggiato il natale con me... tutti rimasti bruciati! Tutti quanti! TUTTI, MALEDIZIONE!
Ed è stata solo e soltanto colpa mia! Perchè?
Tutto per quel Rubino del cavolo! 
Perchè avevano insistito nel toccarlo e perchè io l'avevo lasciato in bella mostra? La casa bruciata, i miei amici morti, non mi è rimasto più niente se non questo stupido libro. 
Il regalo.
E' tutta colpa mia.
30 Dicembre - ore 14;45
Ho rincontrato quella ragazza il 27 di Dicembre, dopo aver passato la notte in mezzo alla neve, senza quasi vestiti, al freddo per aver buttato via il Rubino. La ragazza mi ha riconsegnato la gemma e di colpo mi sono ritrovata con una tunica bianca e dagli eleganti anelli rosso fiamma, tutto ciò che indossavo mi faceva infuriare.
Tutto mi induceva a dare tutto alle fiamme.
Ma poi lei mi ha calmata, mi ha parlata e mi ha compresa. Mi ha protetta. Mi ha aiutata.
Come nessuno faceva ormai da troppo tempo.
Così che la tunica senza maniche divenne rossa. Così come gli anelli divennero al contrario argentati e così come il Rubino si era trasformato in una spilla. 
Anche i capelli divennero rossi.
Perchè il Rosso, dite?
Semplice, perchè erano andati completamente in fiamme e non accennavano a spegnersi. Non mi facevano male.
Avevo bisogno del caldo, dell'affetto, dell'amore, del rosso... Avevo semplicemente bisogno del fuoco. Un fuoco che mi avrebbe sempre dato protezione.
La ragazza mi aveva sorriso.
Poi ho vagato senza meta, al caldo, in mezzo alla neve (che neppure si scioglieva!) fino ad oggi.
Poi ho incontrato quella che mi bloccò in un limbo. Una dimenzione strana. Dal quale, chissà, forse questo libro uscirà per raggiungere il Fuoco. 
Magari... qualcuno farà in tempo a salvarmi o forse no?
Che io mi ricordi, quella ragazza non mi aveva detto di essere diventata immortale.
Mi aveva solo accennato al fatto che io ero diventata il simbolo stesso del Fuoco"
>
Rimasero basiti.
Quindi... il Fuoco non era altro che... un sentimento d'affetto?


< Sono così curiosa di sapere cosa nasconda l'Aria! Peccato che Hinata non sia qui... > sbuffò quasi Ino sprofondando accanto al suo migliore amico che trattenne una protesta.
Era stanco, diavolo, voleva dormire!
Kurotsuchi incrociò le braccia al petto < Cavoli... non vedo l'ora di leggere il mio libro >
< Il libro delle tue origini, cara > la corresse Tenten sorridendo.
La mora sbuffò < E tu? Che hai fatto in questo periodo? >
La ragazza con gli chignon rabbrividì. 
Non erano stati momenti "bellissimi" (no, non proprio pessimi) ma nemmeno tanto belli. Quella coppia di "fan della giovinezza" le metteva i brividi. 
Allenarsi con loro era... stranamente strano. No, non era l'aggetivo giusto... era... okay, erano entrambi strani. Solo Neji si era dimostrato un tipo apposto. 
Sano. Normale.
< Ehi ehi... sei arrossita! > fece Ino indicandola con fare malizioso.
Tenten sgranò gli occhi e arrossì ancora di più < Eh? Cosa? Ma no! >
< Eh sì, vi ho visti sai... >
Ormai era quasi rosso pomodoro < Cosa hai visto esattamente? >
< Quel bell'imbusto che di nome inizia con N e finisce in eji. E in questo momento stai facendo pensieri poco puliti, cara mia... >
< NON E' VERO!! ASSOLUTAMENTE!! >
La Yamanaka sghignazzò. 
Non era vera quell'affermazione, lo sapeva. Solo voleva vedere come riuscire a stuzzicarla un po'.
< Piantatela, tutti quanti > fece Temari, che da quando aveva finito di leggere era diventata stranamente più antipatica del solito.
Shikamaru ghignò divertito. 
Come al solito lui aveva capito tutto.
Infatti era masochista.
< Cosa c'è che non va? Ti manca l'affetto? >
Ecco.
Poco dopo Temari gli aveva tirato un pugno. In faccia.
E che faceva male.
Molto.












ANGOLO DELL'AUTRICE:
Emh... Saaaaalveee!!
Sì, sono in ritardo, lo so, SCUSATEMIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!
Non ho avuto davvero tempo per aggiornare. Se notate, nessuna delle mie storie sono andate avanti... 
Vabbè spero di aggiornare presto e che vi sia piaciuto!! 
A PRESTISSIMO (si spera)
SAYOUNARA MINNAAAAAA!!!!!!!!!!!!!! 
                     X X X

P.S. Dov'è Sakura? Ah boh... XD



 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** CAPITOLO 15 ***


CAPITOLO 15

Ino alzò lo sguardò e incrociò due enormi occhioni color cioccolato < Cosa. Hai. Appena. Detto? > No, non aveva capito assolutamente nulla di quello che le stava dicendo.
La castana sbuffò, alzò gli occhi al cielo un paio di volte prima di sbuffare nuovamente. 
Non era una posizione comoda. Ma nemmeno scomoda. 
Solo non le piaceva parlar di quella cosa lì, ecco.
< Dicevo... credo di essermi... emh... inn- >
< Innamorata? > azzardò la bionda maliziosa.
Tenten divenne rossa come un pomodoro e annuì silenziosamente. No, non era di certo in una posizione a suo favore!
< Ah-ah! Lo sapevo! > gridò quasi la Yamanaka saltado in piedi dalla sedia.
In quel momento apparve dal nulla Kurotsuchi < Cosa sapevi? >
Ino le fece segno di avvicinarsi e l'altra, se possibile, divenne ancora più rossa.
In un attimo la Yamanaka spifferò tutto all'amica < Cosa? Cosa? COSA?! > fece ridendo la mora. A quel punto Tenten sembrava sprofondare nell'abisso più assoluto della vergogna.
Accidenti a me!
< Ehi, Tenten, non dirmi che è quel bel fustacchione di Neji! Sai, non ti biasimo di certo... > fece Kurotsuchi lanciando un'occhiata al ragazzo seduto poco più in là, che parlottava con Rock Lee < E' così cariiinooo! >
La castana sbuffò. 
Di nuovo.
Era da una settimana circa che aveva scoperto di essere una Guardiana e che era stata messa in squadra con il team Gai capitanato dal suddetto Gai Maito, un tipo molto ma molto strambo. Ed era da una settimana meno un giorno che era rimasta colpita da Neji Hyuuga il quale si allena con lei praticamente a tutte le ore del giorno e della notte (quasi) perchè Gai li aveva costretti a svegliarsi alle sei la mattina e andare a dormire alle due di notte. 
Sì, era completamente pazzo.
Nel frattempo Kakashi-sensei e Asuma-sensei si erano ristabiliti ed entrambi avevano deciso di infiltrarsi come professori nella loro scuola, così, tanto per tenerli più sotto controllo. Kurenai-sensei continuava la ricerca di Hinata per la città mentre Tsunade organizzava l'alleanza.
Shikamaru sembrava non convintu su alcune questioni e in più stava, chissà perchè, chissà sopratutto come, quasi sempre appiccicato a Temari. O forse era lei che gli stava sempre appiccicata?
Nessuno l'aveva ben capito.
Le tre ragazze (Tenten, Kurotsuchi e Temari) si erano iscritte alla scuola come anche Neji e Rock Lee, seppur in classi diverse. 
Ad esempio, Tenten&Team erano finiti in classe con Ino e Shikamaru. Kurotsuchi nella classe X, dove un tempo studiavano Sakura (chissà dov'era, poverina...), Hinata, Naruto e Sasuke (il quale era misteriosamente scomparso chissà dove e chissà perchè). 
Temari, invece, essendo più grande di loro, era in una classe diversa.
La cosa più eclatante era che Kakashi-sensei si era rivelato un ottimo insegnante di giapponese mentre Asuma-sensei un formidabile professore di filosofia.
Strano, ma era così.
< Ehi, Ino, che ne dici se domani andiamo in quel nuovo ristorante che hanno aperto vicino alla stazione? Shikamaru ha detto che ci sarà... > fece Choji sbucando fuori dal nulla e facendola saltare di paura.
< Come? Cosa? > poi strabuzzò gli occhi < Shikamaru ha detto CHE COSA?! >
Il ragazzo sussultò, di solito Ino era sempre stata entusiasta di uscire, sopratutto se c'era anche il loro amico Shika, che le stava prendendo tutt'un tratto?
Di fronte a tutti, Ino si avvicinò al Nara, che stava bellamente dormendo sul banco di scuola, lo afferrò per il colletto della camicia e se lo trascinò dietro, dicendo nè se nè ma. 
Lo fece e basta.
E quella cosa a Shikamaru dava enormemente fastidio.

< Un summit? > 
Kankuro annuì rimettendo i documenti ognugno al proprio posto < Esatto, fratello, un summit dei kage. L'ha chiesto la Signorina Tsuanade per un'alleanza >
Il rosso lo guardò e suo fratello potè giurare di vedere un punto interrogativo in quegli occhi color del mare < Che genere di alleanza? Contro chi stanno combattendo? Non è l'Akatsuki? >
< No, è contro le Tenebre >
Gaara rimase in silenzio.
Tutti attendenvano ordini da lui e doveva rimanere vigile e attento a tutto, per poter proteggere la sua gente.
< Okay, andiamo il prima possibilie >
Kankuro chiamò il primo che gli capitò a tiro e gli ordinò di prenotare un volo per Tokyo. Che fosse il più veloce. Non importava quanto avrebbero pagato.
A un certo punto udirono bussare alla porta.
< Kankuro puoi andare. Prepara tu tutto l'occorrente > lui gli obbedì e uscì dall'ufficio mentre vi entrò una figura piccola e leggermente tremante.
Gaara le piantò gli occhi addosso.
< S-Salve > fece lei sistemandosi meglio i capelli castani dal nervosismo.
< Cosa c'è? >
La ragazza si fece coraggio con un respiro profondo < Ecco, volevo... sapere se posso essere utile per aiutare quella ragazza! >
Il Kazekage alzò un sopracciglio < Intendi- >
< Sì, Sakura. Lei mi ha salvato quindi vorrei restituire il favore e poi... è un po' colpa mia se è dovuta andarsene >
Lui fu quasi abbagliato dalla nobiltà d'animo che stava dimostrando quella ragazzina < Come ti chiami? >
< Matsuri! >
Gaara la guardò per bene e mentre stava per dirle che sarebbero partiti Kankuro fece irruzione nell'ufficio tutto contento e trafelato < Partiamo tra due ore >
Detto ciò sparì nei corridoi dell'edificio e Gaara si alzò in piedi < Preparati > disse alla giovane Matsuri < verrai con noi e ci aiuterai a salvare il probabile Quinto Elemento >
Matsuri non potè che strillare dalla gioia!

Oonoki si grattò le mani < Allora? Quanto ci vuole? >
Akatsuchi sorrise come al suo solito, indicando un suo subordinato < Sta cercando il libro... >
Il vecchio sbuffò spazientito.
Solo dopo una decina di minuti arrivò uno dei suoi che gli consegnò il libro.
< Era ora! Adesso andiamo! > 


A Konoha c'era grande fermento. 
Era passato a malapena un giorno e già tutti i kage erano arrivati, tutti tranne il Reikage che era ancora in viaggio. Mei Terumi se ne stava seduta su una delle cinque poltrone, con a lato Ao che si guardava intorno circospetto.
Alla sua sinistra c'era il vecchio Oonoki, Tsuchikage, seguito da Akatsuchi. Di fronte a questo c'era l'Hokage che aveva di fianco Kakashi e Kurenai mentre Asuma si accupava di accogliere il Reikage quando fosse arrivato.
Infine c'era Gaara, assieme a Kankuro e la nuova arrivata Matsuri, che si guardava intorno affascinata.
< Quindi... iniziamo? >
< No, dobbiamo aspettare A > fece Tsunade "leggermente" stufa di aspettare.
Proprio in quel momentò entro un uomo dalla stazza possente e dai capelli chiari tirati all'indietro che tutti identificarono come A, il Reikage e le sue guardie del corpo.
< Scusate l'attesa > disse sedendosi < Possiamo iniziare >
E mentre quei cinque archittettavano chissà cosa contro l'organizzazione delle Tenebre, l'Akatsuki, i tre elementi avevano deciso di svagarsi un po'. 
Anche perchè era da un bel po' che non si concedevano dei giorni di vacanza...
Così Ino e Shikamaru si incontrarono con Choji al ristorante di cui aveva parlato per tutto il giorno prima (il ragazzo per convincere la Yamanaka ci aveva messo un bel po') e subito dopo aver mangiato, il giovane Nara era letteralmente scomparso e aveva trovato Temari per il tragitto verso Konoha. 
Erano giunti alla biblioteca e lì si erano messi a fare ricerche e a leggere testi antichi con lo scopo di capirci qualcosina... almeno un po'. 
Cosa strana: non avevano litigato nemmeno una mezza volta. 
Intanto Choji e Ino chiacchieravano al parco in attesa di qualcosa da fare. Anche perchè era una giornata di sole che spaccava le pietre e di muoversi non avevano minimamente voglia; avevano contratto, come aveva suggerito Choji facendo ridere l'amica a crepapelle, la malattia dei Nara.
Kurotsuchi si era messa a origliare quello che i kage si dicevano per poi essere presa e portata in una palestra da un Rock Lee tutto esaltato, che non vedeva l'ora di avere un degno avversario contro cui battersi. 
A loro si erano aggiunti Neji e Tenten che erano sbucati insieme, dopo una mezzoretta in cui i due si erano persi per le strade di Tokyo.
Ciò aveva suscitato i pensieri più perversi della Terra che fece arrossire Tenten con un solo sguardo.
Ritornando al summit dei kage, invece, Gaara stava per dichiarare conclusa la questione per iniziarne una seconda, brutalmente intterrotto da una presenza quasi incorporea che apparve subit dopo.
< Non è giunto ancora il momento > 
Tutti la riconobbero immediatamente < Non ancora, kage delle Cinque Terre >
Il Reikage, conosciuto per la sua impulsività, si alzò come una molla sbattendo entrambe le mani sulla scrivania < E' inconcepibile che quel tale, Uchiha, giri libero per il pianeta quando sarebbe dovuto essere sotto chiave! >
< Non stavamo parlando di Sasuke Uchiha ma dell'alleanza > controbattè Tsunade.
A quel punto si aggiunse Gaara < In verità, stavo proponendo di raccontarci cosa sapete sul Quinto Elemento, Grande Kaguya... >
La donna aggrottò le sopracciglia < Come vi ho già detto, non è ancora giunto il momento >
< Se non è il momento adesso, quando lo sarà? Le Tenebre sono già sul piede di guerra e per poco non perdevamo l'Aria > sentenziò la Mitsukage < Non possiamo aspettare ancora >
Tutti si ritrovarono d'accordo.
< Di questo mi occuperò io >
< Ma lei sta per morire, vero? > fece Gaara.
Lo Tsuchikage grugnì pensieroso < Anche se è diventato Kazekage, questo non la il diritto di puntare il dito contro chi è più anziano e saggio di lei, Gaara Sabaku No > il vecchio lo guardò < Lei è il fratello minore dell'elemento del Fuoco, dico bene? >
< E qusto cosa dovrebbe centrare con il fatto di essere Kazekage? >
Lì per lì Tsunade credette che stava per scatenarsi il putiferio ma qualcosa accadde.
Qualcosa di non gradevole, ovvio, ma qualcosa di assai strano e imprevedibile.
< Salve signori > 
Era una voce maschile, ben chiara e quasi ironica.
Poi all'improvviso apparve una figura scura, l'unica cosa colorata era la maschera, arancione che somigliava vagamente a una girella e con u buco in corrispondenza dell'occhio destro.
Era lui.
Tutti kege trattennero il respiro.
< Siamo venuti a salutarvi e a dichiarare una cosuccia... >
A quel punto comparvero altre figure, alcune di queste che conoscevano bene.
Erano Juugo, Suigetsu, Karin e poi c'era lui.
Sasuke Uchiha.
< Dichiariamo guerra >

< S-Sei sicuro che andrà tutto bene? >
Lui sorrise a trentadue denti < Certo che sì! Ti fidi di me? >
La ragazza non ebbe nemmeno un attimo di esitazione.
Sorrise anche lei < Sì >





 
Ciao!!
Mi dispiace avervi fatto attendere!
Comuuuunque... ecco il capitolo!! Forse un po' incompleto e un po' corto ma non ho potuto fare di meglio... 
Non ci sono GRANDI novità ma... accontentatevi per adesso!

BYEEEEEE!!!!!!!

(Vado di fretta come sempre... uffaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2725949