aspettando Peter

di hopeM94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un anno dopo ***
Capitolo 2: *** l' attesa ***
Capitolo 3: *** contatto ***



Capitolo 1
*** Un anno dopo ***


<< Perchè guardi sempre dalla finestra? Ti manca? >> mi chiese Michele fissandomi con quello sguardo dolce e ingenuo che solo un bambino può avere. L' ingenuità di quei bimbi che, nella loro dolcezza inconsapevolmente, capiscono sempre tutto.

Ormai era passato un anno, avevo già 13 anni e come volevano i mie genitori, stavo crescendo. Ho iniziato a prendere lezioni di cucito, così secondo loro sarò una buona moglie. Quando non se ne accorgono però, io penso a lui , osservo il cielo e lo immagino arrivare. Si sarà dimenticato di me? Mi penserà? Avrà portato altre ragazze sull' isola che non c ' è?

<< Wendy, Michele che fate? Venite a mangiare >> ci rincalzò la mamma.

A tavola bisognava stare in silenzio, paà voleva la quiete. Da quando l'anno prima eravamo spariti all' Isola che non c è  , tornando il giorno dopo, papà è diventato molto più severo. Niente storie, niente chiacchiere e sopratutto non si parla di ciò che è accaduto. " Non vorrete mica che la gente viprenda per matti! " sbraitava al sol pensiero, e più gli spiegavi che non c' era niente d' inventato e più i suoi occhi diventavano rossi.
Dopo cena, salutai i miei fratelli e mi chiusi in camera mia.

Toc toc.

<< Avanti. >>

Erano Gianni e Michele.

<< Wendy io mi chiedevo se tu ti ricordavi che >>

<< Si Gianni me lo ricordo >> Lo fermai.
<< E non credi che.. >>

<< No Gianni, non possiamo parlarne e lui non tornerà. >>

Gianni appoggiò Michele nel letto e tornò furtivo a chiudere la porta di camera mia.

<< Senti fammi finire almeno una frase. Un anno esatto fa Peter è venuto a prenderci, magari anche lui ora sta pensando a noi, magari arriverà. >>

<< Era tutto diverso. C' erano le storie, lui veniva per quelle, ora le storie non ci sono più e poi io..io sono una donna ora! >> sbottai.

<< Guarda che almeno con noi puoi essere te stessa, non devi per forza essere sempre quello che vogliono gli altri. >> mi rispose seccato prendendo in braccio Michele e dirigendosi verso la porta.

Mi sentivo in colpa. Aveva ragione. Donna? Ma quale donna?Solo perchè stavo imparando a fare maglioni mi potevo considerare tale? Io amavo l' avventura,i pirati, le sirene, le storie, Peter. Oh Peter.

<< Aspettate va bene, solo una storia. >>

Corsero di nuovo felici sul letto.

<< C' era una volta un brutto pirata, di nome Uncino.... >> iniziai a raccontare, mentre i ricordi tornavano alla memoria, i miei fratelli si addormentarono e io rimasi dalla finestra a controllare il cielo. Dove sei? Perchè non arrivi?
<< Wendy.. >> disse Gianni strofinandosi gli occhi.

<< Mi dispiace, io ci ho provato. Andate a dormire ora. >>

Andai a dormire anche io.

Perchè non sei arrivato? Chissà se siamo stati importanti noi per te. Chissà se io contavo per te.

<< Tesoro svegliati, o farai tardi a cucito >>

Mi svegliai di colpo. Se avessi fatto tardi la signora Fitz mi avrebba fatto rimanere un ora in più da sola e l' idea di stare nella stessa stanza da sola con lei mi terrorizzava.

<< Ma che freddo, hai dormito con la finestra aperta? Ti prenderai un malanno. >>

Finestra aperta? Io?

<< Non si è dimenticato! >> urlai felice saltando giù dal letto

<< Cosa? >> chiese mia madre tornando nella stanza.

<< Oh niente niente. >> Lei era molto meno severa di papà, avrebbe capito, anzi capiva, ma non volevo darle il peso di tradire le decisioni di suo marito.

Andai verso la finestra, è vero , era semi aperta ma non c' era niente. Controllai il terrazzo ma niente, nemmeno lì. Era stata semlicemente una ventata ad aver aperto la finestra? O addirittura ero stata io e non me lo ricordavo? Accidenti Wendy.

Iniziai a piangere senza rendermene conto. Ci tenevo così tanto? Puoi tenere ad una cosa che non è mai stata tua? Sciocca speranza, mi stava uccidendo.
Stavo per rientrare, quando vidi un biglietto per terra fermato da un sasso.

" Guarda che Capitan Uncino, non ha la mano destra, non quella sinistra. Stai proprio diventando vecchia signorina. "

Sorrisi e nella mia testa mi immaginai lui mentre mi prendeva in giro per quell' errore. Allora lui c' era ieri. Lui era stato qui. Lui non si era dimenticato.

Strinsi a me quel foglio con una felicità mai avuta prima e corsi a cercare una penna. Al diavolo la signora Fitz, sarei rimasta anche un ' ora in più, quello che contava era che era tornato, lui si ricordava di me.

" Puoi tornare? Mi piacerebbe rivederti. " scrissi dietro al suo foglio e lo rimisi sotto alla pietra.

Lo avrebbe letto? Non lo so ma era troppo tardi per le domande ed io ero troppo felice per impormi altri dubbi.

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Capitolo 2
*** l' attesa ***


Andai di corsa alla lezione di cucito consapevole che ormai ero in ritardo. Fortunatamente la scuola di cucito distava solo dieci minuti a piedi da casa nostra quindi il ritardo fu minimo. << Sei in ritardo. Accomodati >> Alla signora Fitz ovviamente non interessava se il ritardo era minimo. Non provai a giustificarmi, tanto, che potevo dirle? " Mi scusi sono in ritardo perchè Peter Pan ieri dopo un anno è volato qui ed ha ascoltato la mia storia " no, sono sicura che non l' avrebbe presa molto bene. << Come mai hai fatto tardi? >> mi chiese sottovoce la mia compagna di cucito Evelyn. << Non posso dirtelo >> << Wendy, sei arrivata in silenzio non mi sembra il caso di disturbare. >> Rimasi ovviamente un ora in più e feci uno scialle per la mamma. Papà sarà fiero di me pensai. Avrei dato lo scialle alla mamma in salotto e poi sarei corsa in camera a cercare la risposta di Peter, questo era il programma. Ma quando mai le cose vanno come vorremo? << Sono a casa! Buonasera a tutti! >> urlai. Sapevo che avrei trovato la mamma in salotto e così andai direttamente lì. << Mamma ti ho fatto uno scialle >> dissi sorridendo. Ma la mamma non era da sola. Una suora sedeva accanto a lei e mi fissava sorridendo. << Tesoro mio sei tornata! Vieni abbiamo ospiti, lei è suor Kate, la direttrice di un collegio per ragazze >> << Salve, posso sapere perchè? >> << Io e tuo padre abbiamo pensato che un collegio potrebbe servire per la tua formazione. >> << Il corso di cucito è più che sufficiente. >> << Mi permetta di dirle signorina che il nostro collegio serve a formare le ragazze in donne da maritare, ci occuperemo anche del cucito ovviamente. >> intervenne la suora. Non ne potevo più. Non potevano allontanarmi dai miei fratelli e Peter mi avrebbe trovato lì? << Mi dispiace mamma. Volete che divento una donna e io mi sto impegnando ma non ho intenzione di andare da nessuna parte. >> detto questo me ne andai. Corsi per le scale sperando di trovare una risposta al messaggio. Doveva esserci. Niente non era passato. Rimasi chiusa in camera tutto il giorno. Questo giorno non aveva la pena di essere vissuto. Passi il tempo a sperare e ti dicono che la speranza è l' ultima a morire ma è davvero giusto aggrapparsi alla speranza ? O è solo un modo per rimandare la delusione? A tavola parlai poco e cercai di evitare il discorso collegio dicendo che mi sentivo poco bene e che sarei andata a dormire subito. Effetivamente fu così. Mi sdraiai nel letto e mi addormentai. Nella notte la finestra iniziò a sbattere, mi svegliai , mi ero dimenticata di chiuderla. Andai dalla finestra ma una mano la bloccò. << Sei tornato >> dissi sorridendo << Non me ne sono mai andato >> Ci saranno anche giornate che non vanno la pena esser vissute, ma certi momenti, certi momenti meritano tutto il nostro cuore.

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Capitolo 3
*** contatto ***


<< Perchè non ti sei mai fatto vedere allora? >> << Avevo paura >> <> << Wendy tu dovevi crescere e io.....io non cambierò mai >> disse voltandosi verso la finestra. << Peter guardami, io non ti ho mai chiesto di cambiare >> << Ma tu cambierai per forza , e i cambiamenti fanno paura. >> << E allora perchè sei qui ? >> << Perchè anche se fa paura tu mi manchi e non so cos' è peggio >> Non avevo mai baciato nessuno prima d' ora e mai mi era passato per la mente. Papà diceva che avrei baciato solo mio marito. Invece eccoci lì, sul mio letto con le nostre labbra che si sfiorano. << Rimarrai? >> << Tornerò tutti i giorni te lo prometto. >> Mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò dalla finestra. Ora so il significato di " Fai bei sogni " che la mamma mi diceva sempre, li avrei fatti eccome. Il mattino seguente avevo lezione di cucito come sempre, ma questa mattina l' energia e la positività che avevo in corpo mi fecero arrivare puntuale. Non sapevo quando e come o dove sarebbe comparso ma poco importava , io ero felice e lo sarei stata sempre d' ora in poi. La signora Fitz ci fece iniziare un centrino da tavola, ma poco importava quanto ci avrei messo , Peter sarebbe arrivato. << Oddio >> Charlotte e Maria che siedono vicino alla finestra iniziarono a sghignazzare << Che avete voi due? >> disse la signora Fitz in tono provocatorio << C' è un ragazzo in calza a maglia qui fuori >> << Pe..... >>> urlai. Poi mi tappai la bocca. Se la signora Fitz avesse detto ai miei genitori che conoscevo quel ragazzo papà avrebbe capito e mi manderebbe in collegio. Pregai che le cinque arrivassero in fretta e dopo un quarto d' ora di agitazione arrivarono. Scesi le scale di corsa e lui era lì ad aspettarmi. Io non so cosa si prova quando si è innamorati, non conosco l' amore, tranne quello sui libri ma vederlo lì, che tra tutte le ragazze lui aspettava me, mi portava a sorridere, si sorridere e scoppiare di felicità. << Wendyy! >> << Shhh Peter! Vieni qui >> lo presi per un braccio e lo allontanai dalla scuola. << Non puoi girare in calza a maglia! Se vuoi rimanere qui devi avere dei vestiti. Vieni con me >> << Ma io non rimango qui >> << Cosa? >> << Ho detto che vengo a trovarti Wendy ma non rimarrò qui , non voglio crescere. >> << E allora perchè diamine mi hai baciato ? >>

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