<< Perchè guardi sempre dalla finestra? Ti manca? >> mi chiese Michele fissandomi con quello sguardo dolce e ingenuo che solo un bambino può avere. L' ingenuità di quei bimbi che, nella loro dolcezza inconsapevolmente, capiscono sempre tutto.
Ormai era passato un anno, avevo già 13 anni e come volevano i mie genitori, stavo crescendo. Ho iniziato a prendere lezioni di cucito, così secondo loro sarò una buona moglie. Quando non se ne accorgono però, io penso a lui , osservo il cielo e lo immagino arrivare. Si sarà dimenticato di me? Mi penserà? Avrà portato altre ragazze sull' isola che non c ' è?
<< Wendy, Michele che fate? Venite a mangiare >> ci rincalzò la mamma.
A tavola bisognava stare in silenzio, paà voleva la quiete. Da quando l'anno prima eravamo spariti all' Isola che non c è , tornando il giorno dopo, papà è diventato molto più severo. Niente storie, niente chiacchiere e sopratutto non si parla di ciò che è accaduto. " Non vorrete mica che la gente viprenda per matti! " sbraitava al sol pensiero, e più gli spiegavi che non c' era niente d' inventato e più i suoi occhi diventavano rossi.
Dopo cena, salutai i miei fratelli e mi chiusi in camera mia.
Toc toc.
<< Avanti. >>
Erano Gianni e Michele.
<< Wendy io mi chiedevo se tu ti ricordavi che >>
<< Si Gianni me lo ricordo >> Lo fermai.
<< E non credi che.. >>
<< No Gianni, non possiamo parlarne e lui non tornerà. >>
Gianni appoggiò Michele nel letto e tornò furtivo a chiudere la porta di camera mia.
<< Senti fammi finire almeno una frase. Un anno esatto fa Peter è venuto a prenderci, magari anche lui ora sta pensando a noi, magari arriverà. >>
<< Era tutto diverso. C' erano le storie, lui veniva per quelle, ora le storie non ci sono più e poi io..io sono una donna ora! >> sbottai.
<< Guarda che almeno con noi puoi essere te stessa, non devi per forza essere sempre quello che vogliono gli altri. >> mi rispose seccato prendendo in braccio Michele e dirigendosi verso la porta.
Mi sentivo in colpa. Aveva ragione. Donna? Ma quale donna?Solo perchè stavo imparando a fare maglioni mi potevo considerare tale? Io amavo l' avventura,i pirati, le sirene, le storie, Peter. Oh Peter.
<< Aspettate va bene, solo una storia. >>
Corsero di nuovo felici sul letto.
<< C' era una volta un brutto pirata, di nome Uncino.... >> iniziai a raccontare, mentre i ricordi tornavano alla memoria, i miei fratelli si addormentarono e io rimasi dalla finestra a controllare il cielo. Dove sei? Perchè non arrivi?
<< Wendy.. >> disse Gianni strofinandosi gli occhi.
<< Mi dispiace, io ci ho provato. Andate a dormire ora. >>
Andai a dormire anche io.
Perchè non sei arrivato? Chissà se siamo stati importanti noi per te. Chissà se io contavo per te.
<< Tesoro svegliati, o farai tardi a cucito >>
Mi svegliai di colpo. Se avessi fatto tardi la signora Fitz mi avrebba fatto rimanere un ora in più da sola e l' idea di stare nella stessa stanza da sola con lei mi terrorizzava.
<< Ma che freddo, hai dormito con la finestra aperta? Ti prenderai un malanno. >>
Finestra aperta? Io?
<< Non si è dimenticato! >> urlai felice saltando giù dal letto
<< Cosa? >> chiese mia madre tornando nella stanza.
<< Oh niente niente. >> Lei era molto meno severa di papà, avrebbe capito, anzi capiva, ma non volevo darle il peso di tradire le decisioni di suo marito.
Andai verso la finestra, è vero , era semi aperta ma non c' era niente. Controllai il terrazzo ma niente, nemmeno lì. Era stata semlicemente una ventata ad aver aperto la finestra? O addirittura ero stata io e non me lo ricordavo? Accidenti Wendy.
Iniziai a piangere senza rendermene conto. Ci tenevo così tanto? Puoi tenere ad una cosa che non è mai stata tua? Sciocca speranza, mi stava uccidendo.
Stavo per rientrare, quando vidi un biglietto per terra fermato da un sasso.
" Guarda che Capitan Uncino, non ha la mano destra, non quella sinistra. Stai proprio diventando vecchia signorina. "
Sorrisi e nella mia testa mi immaginai lui mentre mi prendeva in giro per quell' errore. Allora lui c' era ieri. Lui era stato qui. Lui non si era dimenticato.
Strinsi a me quel foglio con una felicità mai avuta prima e corsi a cercare una penna. Al diavolo la signora Fitz, sarei rimasta anche un ' ora in più, quello che contava era che era tornato, lui si ricordava di me.
" Puoi tornare? Mi piacerebbe rivederti. " scrissi dietro al suo foglio e lo rimisi sotto alla pietra.
Lo avrebbe letto? Non lo so ma era troppo tardi per le domande ed io ero troppo felice per impormi altri dubbi.