Il momento giusto

di Seiraluna
(/viewuser.php?uid=785668)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Naruto Uzumaki era un ragazzo padre di 26 anni. Lavorava per una grande azienda e aveva un posto ai piani alti. Guadagnava bene e viveva in una villa fuori città. Aveva lavorato molto per raggiungere un posto di prestigio e ancora si dava da fare per non essere licenziato. In pochi anni aveva fatto guadagnare alla sua azienda milioni di dollari.
-Come sempre siete tornato tardi signore. Il signorino vi attende nella sala per la cena.
-Minato si è comportato bene oggi?
-Ha fatto disperare la governante. Ha di nuovo scritto sul muro della sala. Abbiamo già passato della vernice per coprire il pasticcio.
-Claude sei riuscito a trovare una brava babysitter?
-No, mi dispiace. Oggi io e la governante abbiamo visto tre ragazze. Purtroppo al signorino non piacevano. Le ha fatte arrabbiare e sono andate via dopo dieci minuti. Questa settimana abbiamo raggiunto un record. Abbiamo mandato via venti ragazze, tutte con ottime referenze a detta dell’agenzia a cui ci siamo rivolti.
-Cambia agenzia. Devo trovare qualcuno che si occupi di Minato. La governante non può fare il doppio lavoro.
 
Naruto andò nella sala e vide suo figlio seduto a tavola.
-Papà.
-Cosa hai combianato oggi?
-Ho fatto arrabbiare la governante. Scusa papà.
-Hai anche mandato via le ragazze che dovevano occuparsi di te.
-Erano tutte poco brave.
-Mi fido di te piccolo mio.
-Claude puoi far servire la cena.
-Certo signore.
Minato aveva solo tre anni ma era un bambino molto sveglio. Si poteva dire che aveva preso anche il carattere del padre oltre all’aspetto. Infatti, come Naruto, anche suo figlio aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri. Era un bambino vivace e difficile da gestire.
Naruto sapeva bene che il bambino sentiva la mancanza di una figura femminile al suo fianco. Però il ragazzo non si era più fidato di una donna da quanto la sua ex lo aveva mollato per un ricco produttore di Hollywood. Tutto solo per soldi. La donna aveva abbandonato fidanzato e figlio un mese dopo il parto. Non l’avrebbe mai perdonata.
 
In cucina
-Povero ragazzo. Deve lottare con i colleghi di lavoro e poi tornare a casa a occuparsi del figlio. So che adora suo figlio ma a volte torna a casa stanchissimo.
-Miss Bridget sa benissimo che quel ragazzo non si fa fermare dalla stanchezza.
-Lo so. Ogni tanto mi piacerebbe che si divertisse o che uscisse con qualche ragazza. Ancora è giovane ma sembra non volersi legare a nessuno.
-Purtroppo da quando la sua ex lo ha lasciato il suo cuore sembra non aver battuto più per nessuno.
-Quel ragazzo pensa solo agli affari e non si guarda intorno ecco perché il suo cuore non batte. Da un lato è meglio che non si guardi in giro nel suo ufficio. È pieno di donne arriviste che sono pronte a saltargli addosso solo per i suoi soldi. Però sono sicura che prima o poi alla sua porta busserà la ragazza perfetta e lui se ne accorgerà.
-Miss Bridget siete una donna romantica. Mi auguro che abbiate ragione.
 
Naruto e suo figlio mangiarono e poi passarono un po’ di tempo insieme.
-Papà domani vengono altre vecchie e altre ragazze?
-Minato non essere scortese domani. Ho domandato a Claude di cambiare agenzia. Vedrai che domani mattina troveremo la babysitter perfetta per te.
-Non è vero.
-Hai paura di qualcosa Minato?
-Tutte le ragazze strillavano ieri. Oggi non mi lasciavano giocare o guardare i cartoni.
-Minato non puoi stare solo.
-Io sono grande papà.
-Ora andiamo a letto piccolo mio. Vedrai che domani troverai la babysitter perfetta.
 
Il mattino dopo Naruto uscì alle sette.
Alle nove si presentarono alla porta della villa due signore per il posto di lavoro. Minato riuscì a cacciarle in due ore. Questa volta avevano resistito di più ma non abbastanza.
A mezzogiorno arrivarono alla villa tre ragazze che a turno si occuparono di Minato. Questa volta fu Claude a cacciarle. Le ragazze facevano al bambino troppe domande sul padre.
Verso le cinque del pomeriggio Claude e la governante avevano già visto quindici persone.
-Mi arrendo. Non troveremo mai una persona che si occupi del bambino. Fra poco torna il signore e gli dovrò dare la cattiva notizia. Non sarà contento.
Din don
-Miss Bridget apra per favore. Deve essere la ragazza delle cinque e trenta.
La governante aprì la porta e si trovò davanti una giovane ragazza. Pensò che non sarebbe durata più di trenta minuti con Minato.
-Buonasera. Mi hanno chiamato ieri dall’agenzia e mi hanno detto di venire a questo indirizzo.
-Entri signorina. Io sono la governante e questo è Claude, il maggiordomo.
-Io sono Hinata.
-Prego signorina, si accomodi in salotto. Vogliamo vedere come si comporta con il bambino.
-Certo. Posso appendere la borsa e il cappotto da qualche parte.
-Lasci pure a me signorina.
-Grazie.
Hinata entrò nella sala e si sedette per terra di fianco a Minata.
-Ciao.
-Ciao. Sei la nuova babysitter?
-Non lo so ancora. Dipende dal padrone di questa casa.
-Vuoi dire dal mio papà?
-Credo di sì.
-Come ti chiami signorina?
-Hinata.
-Che bel nome. Io mi chiamo Minato Uzumaki e sono il figlio di Naruto. Ho tre anni e mi piace tanto disegnare. Però Bridget mi strilla sempre perché disegno sui muri.
-Bridget vuole solo farti capire che non è bello scarabocchiare sui muri. Ci sono i fogli per disegnare. Non è più divertente disegnare sui fogli bianchi così il tuo capolavoro non va cancellato e puoi mostrarlo al tuo papà.
-Hai ragione signorina Hinata. Mi piace anche giocare con le macchinine e con le costruzioni. Mi aiuti a fare un castello con queste.
-Certo.
Hinata passò cinquanta minuti a giocare con Minato e il bambino si divertì moltissimo. A un certo punto il piccolo si sedette sulle gambe della ragazza e si fece raccontare una storia di pirati. Il bambino rise un sacco. Tanto che Claude e Bridget non riuscivano a credere ai loro occhi.
Alle sette e trenta Naruto tornò a casa e trovò Claude e Bridget davanti la porta della sala.
-Cosa guardate con tanto interesse? Non mi dite che Minato ha combinato un altro guaio.
-No, signore. Il bambino è calmo e sta giocando con quella ragazza.
-Dite sul serio? Fatemi vedere.
Naruto si affacciò alla porta e vide Minato che parlava con una ragazza dai lunghi capelli scuri e dagli occhi chiari.
-Non ho mai visto Minato così sereno con una sconosciuta. Voglio parlare con lei nel mio ufficio. Subito.
-Sì, signore. Ma usi un po’ di tatto con la ragazza.
 
Hinata andò nell’ufficio di Naruto e si sedette davanti alla scrivania.
-A quanto pare voi piacete a mio figlio e non è cosa da poco. Come vi chiamate?
-Hinata Hyuga.
-Quanti anni avete?
-Ho 24 anni.
-Siete giovane ma sapete come trattare i bambini. Siete assunta.
-Grazie signore- disse Hinata alzandosi in piedi e facendo un inchino con la testa.
-Da domani dormirai qui per occuparti al meglio di mio figlio.
-Va bene signore.
-Ci sono delle regole in questa casa e tu dovrai rispettarle tutte.
-Come vuole signore.
-Prima regola. Mai entrare in questo ufficio senza il mio permesso. Seconda regola mai entrare nella mia stanza da letto. Terza regola mai far uscire Minato senza aver informato me o Claude. Quarta regola niente schifezza a Minato. Quinta regola se ruba qualcosa è licenziata. Sesta regola mai far arrabbiare Minata, Claude o Bridget. Settima regola se io la sgrido non voglio vedere lacrime. Ottava regola, Minato mangia solo quello che cucina la governante. Nona regola, mai contraddirmi.  Le altre regole le imparerà con il tempo. Ora può tornare a casa.
-Arrivederci signore.
Hinata andò nella sala e salutò Minato.
-Non andare via. Voglio che mangi con me.
-Minato non fare i capricci. La signorina deve tornare a casa visto che è buio.
-Voglio che resti.
-Tornerà domani mattina.
-Davvero?
-Certo piccolo.
-Sììììììììììììììììììììììì.
Minato abbracciò forte Hinata e poi la lasciò andare.
-A domani Hinata.
-A domani Minato.
 
Naruto era rimasto stupito dal comportamento di Minato. Forse aveva trovato la babysitter perfetta dopo mesi di ricerca.
-Minato cosa ha quella ragazza di speciale?
-Si comporta bene con me. Mi piace come racconta le favole e mi ha detto che è più bello disegnare sui fogli che sui muri.
-Ti è simpatica solo per questo?
-No, lei è anche dolce.
 
Il mattino dopo Hinata portò i suoi bagagli a villa Uzumaki e sistemò tutte le sue cose nella sua nuova stanza.
-Hinata sei tornata.
-Certo piccolo. Ti piace come ho sistemato la stanza?
-Sì, è molto bella. Che carino l’orsetto sul letto.
-Ti piace. Questo è un regalo che la mia mamma mi ha fatto quando ero piccola. Mi aiuta a dormire quando sono triste. Te lo regalo.
-Grazie. Vado subito a portarlo sul mio letto così farò tanti sogni belli.
 
Hinata passò tutta la giornata a giocare con Minato. Gli insegnò anche a contare fino a venti e la tabellina del due. Il bambino era curioso e voleva apprendere molte cose.
Verso sera Naruto tornò a casa alle nove e trovò Minato che dormiva nella sua stanza. Abbracciava un orsetto e dormiva tranquillo.
-Buonasera signore.
-Buonasera signorina. Siete stata brava a mandarlo a letto presto. Di solito fa i capricci.
-Oggi si è stancato molto. Ha anche imparato a contare.
-L’orso che stringe non è suo. È un vostro regalo?
-Piaceva molto a Minato e gli ho permesso di prenderlo. Un piccolo regalo.
-Lasciate che vi ridia i soldi.
-Non l’ho comprato. Quello era un ricordo di mia madre.
-Allora perché lo avete dato a mio figlio?
-Perché era così felice quando lo ha preso in mano. Ha anche ascoltato la mia storia senza ridere. Di solito quando dico che quel giocattolo mi aiutava a non sentirmi sola la gente ride.
-Inizio a capire perché piacete tanto a Minato. Buonanotte signorina.
-Buonanotte signore.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Naruto si era alzato presto e era uscito per andare a lavoro. Aveva una giornata piena e aveva due riunioni in programma.
Verso le nove Minato si era alzato dal letto e era corso nella stanza del padre.
-Perché quella faccia triste Minato?
-Il mio papà è andato via presto. Fa sempre così. Non c’è mai.
-Il tuo papà ti vuole bene e lavora tanto anche per te.
-Dici sul serio.
-Certo. Devi sapere che quando i grandi hanno dei bambini lavorano tanto per mandarli a scuola, per comprargli il cibo, per fargli regali. Il tuo papà ti vuole tanto bene e te lo dimostra ogni giorno. La sera non viene sempre a darti la buonanotte.
-Sì, lo fa anche quando dormo. Lo so perché una volta ho finto di dormire e lui era in camera che mi abbracciava.
-Questo vuol dire che il tuo papà ti vuole tanto bene. Lui non ti fa mancare nulla.
-Grazie della spiegazione signorina.
-Ora andiamo a fare il bagnetto.
-Sììììììì.
 
In cucina
-Oggi Minato non ha fatto storie per fare il bagno.
-Cara miss Bridget credo proprio che quella ragazza sia un grande aiuto per noi.
-Lo penso anche io Claude. È qui solo da due giorni e già ci ha aiutati molto. Ora posso occuparmi meglio della cucina e delle pulizie della casa.
-Mentre io non devo inseguire il signorino in giardino e occuparmi della manutenzione della stalla, della piscina e del resto della casa. A proposito la lavatrice nuova è stata portata e montata nella lavanderia. Il signore già ha pagato il conto del tecnico.
-Visto che la signorina Hinata è con il bambino noi possiamo andare tranquillamente al supermercato. Ho molte cose da comprare. Mi accompagna con l’auto.
-Va bene. Riferisca alla signorina che usciamo.
-Subito.
 
-Minato sono tutti fuori casa. Cosa vuoi fare oggi?
-Disegnamo.
-Allora portiamo giù i fogli e i colori.
Hinata e Minato si divertirono a disegnare insieme per tutta la mattina.
-Purtroppo io non sono molto brava a disegnare. Guarda che pasticcio.
-Ih Ih. Sono più bravo io.
-Piccola peste, ti burli di me.
-Sììììììììì. Hai fatto un mostro.
-Signorina cosa guarda?
-Il pianoforte.
-Quello è un ricordo del mio papà. Non lo apre da tanto tempo. Mi ha raccontato che era della sua mamma.
-Capisco. Infatti mi sembrava un piano antico.
-Signorina sa suonare il piano?
-Sì, quando ero piccola mi sono esercitata tantissimo. Facevo due lezioni a settimana. Ho fatto anche tante lezioni di canto.
-Che bello. Mi potete cantare la ninna nanna. Oppure mi suonate qualcosa con questo.
-Non posso toccare gli oggetti di tuo padre.
-Io voglio sentire una canzone.
-Posso cantarti qualcosa accendendo lo stereo.
-Uffa io volevo sentire come suona questo strumento.
-Non fare i capricci Minato. La signorina ti ha detto che non può suonare il piano perché non ha il mio permesso. Devi ascoltarla.
-Papà sei tornato prima.
-Oggi ho finito di lavorare presto e posso pranzare a casa. Passerò il pomeriggio con te. Ti ho anche comprato due dinosauri.
-Bellissimi.
-Signorina stai con noi.
-Se ti fa piacere resto.
-Papà può stare il pomeriggio con noi. Lei è divertente e poi disegna peggio di te. Guarda che mostro ha fatto su questo foglio.
-Minato non fare vedere a tuo padre i miei scarabocchi. Che vergogna.
A Naruto scappò una risata.
-Hai ragione piccolo mio. La tua babysitter disegna peggio di un bambino.
Hinata era diventata tutta rossa. Era imbarazzatissima.
 
-Forza Minato andiamo a cambiarci. Oggi ti porto a mangiare la pizza per pranzo.
-Evviva. Finalmente sto con papà. Mi compri la mia pizza preferita?
-Quella che preferisci con una doppia farcitura. Ora corri a vestirti.
-Hinata vieni ad aiutarmi. Voglio scegliere un bel completo.
-Arrivo.
-Siete invitata anche voi signorina.
-Devo indossare qualcosa di particolare?
-Un abito da giorno dei vostri andrà più che bene.
Hinata corse al piano di sopra e aiutò Minato a infilarsi una piccola salopette con un cappellino. Poi andò nella sua stanza e si mise un vestito lilla e si legò i capelli in una treccia. Si mise un filo di trucco e scese al piano di sotto.
-Scusate se vi ho fatto aspettare.
-Papà non è ancora sceso. Eccolo finalmente.
-Mi dispiace Minato ma devo tornare in ufficio. Un mio collega ha bisogno di me.
-Non è giusto. Mi avevi detto che oggi stavi con me.
-Devo fare una cosa urgente.
-Non mi importa. Tu pensi solo al lavoro.
-Minato se vuoi andiamo noi due a mangiare la pizza.
-Sì. Ti porto anche al parco dove gioco con Claude.
-Posso portarlo fuori casa?
-Va bene. Non perdetelo mai di vista.
-Sì, signore.
-A stasera Minato. Fai il bravo.
 
Hinata e Minato passarono il pomeriggio fuori e rientrarono verso le sei.
-Papino sei tornato.
-Fatti abbracciare piccolo mio. Ti sei divertito?
-Tanto tanto. Hinata mi ha scattato due foto con un orso gigante. Però siamo rimasti poco al parco perché c’erano dei ragazzi che si prendevano a botte. Hinata mi ha portato via.
-Mi scusi se assistito a una scena del genere. Quei ragazzi sono arrivati al parco e si sono messi a fare a pugni.
-Non si preoccupi. Anche Claude mi ha detto che spesso ha visto dei ragazzi picchiarsi in quel parco.
-Papà medica Hinata.
-Perché?
-Ha la bua alla gamba. Due ragazzi ci sono venuti addosso e lei mi ha protetto per non farmi cadere. Ha la bua.
-Minato vai da Miss Bridget e vedi cosa c’è stasera per cena. Lei venga con me al piano di sopra.
Naruto trascinò Hinata nella sua stanza e afferrò una cassetta del pronto soccorso dal suo armadio.
-Si sieda sul mio letto.
-Non posso stare nella sua stanza.
-Non sia sciocca. Vi ho portata io qui. Si sieda e alzi il vestito.
-Cosa?
-Alzi il vestito o non vedo il graffio da medicare.
-Mi dia il disinfettante, faccio da sola.
-Ho promesso a mio figlio che l’avrei medicata quindi scopra la gamba ferita.
Hinata alzò il vestito e Naruto notò un graffio sulla gamba sinistra.
-Qui ancora esce del sangue. Mi dica se le faccio male.
Naruto poggiò l’ovatta sulla gamba della ragazza e lei divenne rossa.
-Siete sicura di stare bene? Siete molto rossa.
Hinata pensò che era normale essere rossa in quella situazione, non ci arrivava da solo.
-Non dovete essere rossa perché vi sto toccando la gamba. Non vi mangio mica.
-Mi leggete nel pensiero ora?
-No, ma dal vostro viso capisco che siete in imbarazzo per causa mia. Sono stato avventato nel chiedervi di alzare la gonna del vestito. Purtroppo spesso non rifletto prima di parlare.
-Papà hai curato Hinata?
-Non ho ancora finito piccolo mio.
-Papà bisogna dare un bacetto sulla ferita per fare passare la bua. Me lo ha detto ieri Hinata.
-Non serve Minato- disse Hinata.
-Non devo dartelo io ma papà. Il mio è troppo piccolo per farti guarire.
-Sei dolcissimo Minato ma non serve. Sto bene.
-No, no. Papà dalle un bacetto sulla bua.
-Hai ragione Minato. Le serve un bel bacio per guarire.
Naruto si chinò sulla gamba di Hinata e le diede un bacio sulla ferita. La ragazza si alzò di scatto e corse via per l’imbarazzo. Quel mascalzone si prendeva gioco di lei in modo evidente.
-Papà perché Hinata è scappata?
-A volte le ragazze fanno cose che non capisco neanche io.
In realtà, Naruto sapeva il motivo della fuga di Hinata.
-Questa ragazza è davvero interessante.
-Chi papà?
-Nessuno piccolo mio. Pensavo ad alta voce.
Hinata disse a Miss Bridget che non avrebbe mangiato e che restava nella sua stanza a leggere.
 
-Miss Bridget dove si trova Hinata?
-Nella sua stanza. Mi ha detto che non ha fame. Si scusa.
-Hinata ha ancora la bua.
-Non ti preoccupare Minato, domani la tua babysitter starà meglio.
-Se lo dici tu ci credo.
 
La mattina seguente Naruto non lavorava. Minato uscì a fare spese con Miss Bridget e Claude e Hinata restò sola in casa con il padrone.
-Avete qualche compito per me?
-Sì, fatemi vedere la ferita.
-No, vi volete di nuovo burlare di me.
-Io non voglio prendermi gioco di voi. Siete sotto la mia responsabilità visto che vi siete ferite per proteggere mio figlio.
-Non mi sono fatta nulla.
-Siete più cocciuta di qualsiasi donna che abbia mai conosciuto.
-Mentre voi siete ostinato oltre ogni limite.
-Come mai non mi siete ancora saltata addosso? Di solito le donne lo fanno quando scoprono che sono ricco.
-Ora mi offendete. Me ne vado nella mia camera.
-Voi restate qui con me- disse Naruto afferrando Hinata per un polso e avvicinandola a lui.
-C’è qualcosa in voi che mi attira.
-Lasciatemi tornare in camera. Non voglio perdere anche questo lavoro.
-Sono io il capo e non vi licenzierò perché mi fate compagnia. Siete sconvolta. Cosa vi è successo durante il vostro precedente lavoro?
-Niente.
-Guardatemi.
Hinata si girò verso Naruto e lo guardò nei suoi splendidi occhi azzurri. Ne rimase intrappolata. Stava finendo in quella rete azzurra e neanche se ne accorgeva.
-Cosa vi hanno fatto per mandarvi via dal lavoro?
-Lavoravo in una gelateria da due mesi. Un giorno il proprietario è venuto nel magazzino mentre prendevo delle coppette da uno scatolo e mi ha messo una mano sulla bocca e una sul fondoschiena. Mi sono ribellata e gli ho pestato un piede. Lui mi ha licenziata senza darmi l’ultimo stipendio. Quando sono andata a fare la denuncia mi hanno detto che senza prove non potevano fare niente.
-Che crudeltà. Qui nessuno ti farà del male. Stai tremando.
-Mi dispiace. Non mi piace ricordare quel giorno, ho avuto paura. Per fortuna sono riuscita a scappare. Non so nemmeno come ho fatto.
Naruto abbracciò forte Hinata e la ragazza si tranquillizzò.
-Sei al sicuro con me.
-Signore non dovrebbe stringermi così. Se entra qualcuno potrebbe pensare male.
-Dentro questa casa faccio quello che voglio. Se avrai ancora paura vieni da me. Ti stringerò per farti sentire al sicuro. A volte un abbraccio risolve tanti problemi.
-La mia mamma lo diceva sempre.
-Anche la mia.
Naruto si sedette sul divano e Hinata andò a preparare del tè.
-Grazie.
-Sono io quella che deve ringraziarvi. Avete fatto un gesto bellissimo per me. Ve ne sarò grata per sempre.
-Ih ih. Voi siete davvero buffa. Ho fatto così poco. Cosa fate se un ragazzo vi regala un bracciale o una collana?
-Non ne ho mai ricevuti.
-Scherzate?
-No, una volta un mio amico mi ha regalato dei biglietti per un concerto classico e una cornice. Un altro amico mi ha comprato una televisione. Nessun gioiello o fiori.
-Non hai un fidanzato?
-Sono single. L’ho anche scritto sul curriculum che le ho mandato.
-Non devo aver letto quella parte.
Naruto era molto contento che Hinata fosse libera. Avrebbe potuto fare le sue mosse liberamente. Quella ragazza lo attraeva e doveva riuscire a capirne il motivo. Doveva anche ammettere che era bellissima. Non capiva come una creatura del genere potesse essere ancora single.
 
 
 
Angolo autore:
Devo ringraziare tutti quelli che hanno letto il primo capitolo di questa storia. Siete proprio tantissimi. GRAZIE!
In più, ringrazio le cinque persone che hanno messo la mia storia fra le seguite e le due persone che l’hanno messa fra le preferite.
Infine, un grazie a chi ha recensito la storia. Sono stata contenta di ricevere una recensione tanto carina. Grazie anche per la correzione.
A presto!
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Hinata lavorava a villa Uzumaki da una settimana e tutto procedeva bene. La ragazza aveva scoperto anche che il padrone di casa nascondeva un lato molto dolce. Le aveva fatto piacere parlare con lui cinque giorni prima. Però dall’ultima chiacchierata non avevano avuto più tempo di parlare soli. Lui era sempre impegnato con i suoi affari mentre lei doveva correre dietro Minato.
-Signore bentornato a casa.
-Claude dove è Minato?
-Dorme nella sua stanza visto che sono le nove e trenta. Se posso permettermi signore, non vi sembra di lavorare troppo in questi ultimi giorni.
-No, lavoro come sempre.
-Vi porto la cena in camera?
-No, mi faccio un panino e me ne vado in camera a leggere questi documenti.
Quando Naruto entrò nella cucina trovò Hinata che beveva una spremuta.
-Pensavo che dormissero tutti in casa.
-Bentornato signore.
-Come mai ancora sveglia?
-Finivo di leggere questo libro. È molto, come dire, divertente e brillante.
-Dopo aver rincorso Minato per tutto il giorno hai ancora le forze per stare in piedi. Hai una carica energetica incredibile.
-Signore sembrate stanco. Volete che vi prepari qualcosa?
-Accetto volentieri. Una spremuta di arance e un panino con formaggio e prosciutto.
-Ecco la spremuta. Provi a mangiare questi tramezzini al prosciutto e questi con il pomodoro.
-Sono ottimi.
-Li ho fatti insieme a Minato e a miss Bridget. Si è divertito molto a cucinare.
-Devi avere qualche potere magico per far restare Minato tranquillo.
-No, nel pomeriggio ha corso avanti e indietro per tutto il giardino. Rincorreva dei gatti.
-Non ti stanchi mai di dipendere dagli altri.
-Signore è successo qualcosa a lavoro?
-Mi hai capito subito. Il mio capo mi ha affidato un affare che ho concluso con successo ma una donna avida si è preso tutto il merito.
-Una vostra collega si è presa gli applausi e a voi è spettato solo l’assegno per la buona uscita dell’affare.
-Sei brillante nei ragionamenti.
-Non è da voi farvi sorpassare da un altro. Perché non avete detto niente.
-Quella donna ha i suoi metodi.
-Non capisco.
-Sei tonta quando si tratta di certe cose. Volevo dire che quella donna ha una relazione con il capo della mia sezione.
-Ora ho capito.
-Non pensare che lei lo ami. Si avvicina solo agli uomini più ricchi o attraenti. Li usa e poi li getta via.
-Ci ha provato anche con voi?
-Sì, l’ho respinta con cortesia. Odio le donne che pensano solo al denaro e al potere. Forse è per questo che tu mi attrai. La tua ingenuità a volte mi fa ridere. Sei proprio carina.
-Non capisco se quelli che mi fate siano complimenti o scherzi.
-Sono lusinghe. Provo a dirvi qualcosa di dolce.
-Signore posso chiederle perché siete tanto gentile?
-Diciamo che mi sei molto simpatica.
-Anche voi siete simpatico. Abbiamo un’altra cosa in comune.
Naruto scoppiò a ridere e cadde dalla sedia.
-Vi siete fatto male?
-No, sei troppo spassosa. Non vedo l’ora di parlare di nuovo con te. Buonanotte. Anzi no.
Naruto prese Hinata per mano e la trascinò nella sua camera.
-Voglio parlare un altro po’ con te.
-Non possiamo qui.
-Perché?
-Questa è la vostra camera.
-Non vi sentite a vostro agio qui. Non vi salto addosso, tranquilla.
Non sapeva per quale motivo lo seguiva ogni volta. Le bastava guardarlo negli occhi e ogni difesa cadeva. Doveva essere diventata pazza.
-Signore è meglio che io vada a dormire.
-Per caso hai paura di me?
-No, al contrario, mi fa piacere parlare con voi. È questa situazione che mi crea imbarazzo.
-Sentitevi libera di fare qualsiasi cosa in questa stanza. Voglio solo parlare. Non riesco mai ad aprirmi con qualcuno ma con voi è diverso.
-In che senso?
-Mi sento libero. Voi mi ascoltate senza giudicarmi, senza dare giudizi. Da voi non ricevo i soliti uffa delle ragazze annoiate dai miei discorsi.
-Non posso credere che qualcuno si annoi con voi. Siete così colto. Pensate che quando vi ho sentito parlare del quadro che avete nella sala mi sembrava di essere in museo.
-Non vorrete dirmi che sono una mummia?
-No, forse siete solo troppo serio e bacchettone.
-Meglio andare a dormire o rischio di non svegliarmi.
-Avete ragione. Domani devo alzarmi presto per pulire il mio bagno. Buonanotte signore.
-Buonanotte Hinata.
Il mattino seguente Hinata ripensò alla chiacchierata con Naruto. Non poteva fare a meno di quella sua voce penetrante. Qualcosa in lui l’attraeva.
Hinata passò la giornata a badare a Minato. Il bambino era pieno di energie tutti i giorni. Forse aveva preso quel suo carattere vivace e allegro dal padre. Stava di nuovo pensando a Naruto, non era possibile. Doveva smettere di fantasticare su di lui.
-Hinata qualcosa non va?
-Tutto bene.
Minato sentì la porta d’ingresso che si apriva e corse a vedere se era il suo papà.
-Papàààà.
-Mi dispiace signorino ma non è vostro padre.
-Oh no.
-Signora Mai potete accomodarvi nella sala.
-Che disordine in questo posto.
-Scusi signora. Il bambino stava giocando. È colpa mia, dovevo mettere prima in ordine.
-Siete inutile come domestica se non sapete svolgere il vostro lavoro.
-Come?
-Non mi avete sentita? Non mi sembra di aver urtato la vostra sensibilità.
-Lei è libera di dire quello che vuole. Arrivederci.
Dopo aver sistemato la sala, Hinata prese Minato in braccio e andò al piano di sopra. Però il bambino non si fece scappare l’occasione di fare la linguaccia e le smorfie alla conoscente del padre. La cosa non sfuggì a Naruto che era appena rientrato.
-Naruto finalmente vi vedo.
-Miss Mai cosa ci fate qui?
-Vi ho portato un piccolo regalo come segno di gratitudine per i vostri sforzi. Grazie a voi mio marito ha pagato tutti i debiti e poi ha vinto tantissimi soldi a care. Circa ventimila dollari. Con l’affare con la vostra azienda mio marito ha guadagnato altri milioni. Ora siamo ricchissimi.
-Non dovevate disturbarvi.
-Solo una cosina per farmi perdonare. A causa del mio caratteraccio mio marito non voleva più investire. Per fortuna lo avete convinto con non poca fatica. Comunque dovreste licenziare i servi inutili.
-Miss Bridget e Claude non sono servi.
-Io non mi riferivo a loro. Intendevo la ragazza magra che bada a vostro figlio.
-Lei è una brava babysitter. Mio figlio l’adora.
-Io non mi fiderei mai di una ragazza del genere. Ha provato ad indagare su di lei.
-Vi ripeto che ho preso tutte le informazioni che mi necessitavano. Non permetterei mai a una persona poco raccomandabile di stare vicino a mio figlio.
Naruto era furioso ma non lo dava a vedere di fronte la signora Mai. Suo marito era un cliente importante per l’azienda per cui lavorava. Però odiava chi si intrometteva nelle sue faccende personali.
-Naruto non è che lavori troppo?- domandò la signora Mai poggiando una mano sul petto del ragazzo.
Hinata e Minato scesero proprio in quel momento nella sala e trovarono Naruto e la sua ospite molto vicini.
-Scusate, non sapevo che la sala fosse ancora occupata.
-Ragazza ci hai visti parlare prima come potevi non saperlo.
-Pensavo fosse andata via. Siamo scesi perché Minato vuole guardare i cartoni animati.
-Sìììì.
-Poco educativo per un bambino della sua età. Dovrebbe suonare il piano o il violino.
-Signora Mai visto che abbiamo concluso la nostra conversazione la riporto a casa. So che siete venuta in taxi.
-Grazie Naruto.
Naruto uscì con la signora e Minato iniziò a riempire Hinata di domande.
-Papà sta con quella signora.
-No, non penso piccolo. Ora guarda i cartoni. Io ti porto una mela.
-Va bene.
 
Naruto tornò a casa dopo trenta minuti. Era furioso. Sbatté la porta e tirò un calcio a un mobile nell’ingresso facendo cadere un vaso di cristallo.
Sentendo il tonfo Hinata corse a vedere cosa era successo.
-Si è fatto male signore?
Naruto non rispose e andò in camera sua.
Minato corse al piano di sopra da suo padre mentre la ragazza puliva.
Toc toc
-Papà sei arrabbiato con me?
-No, piccolo. Vieni qui.
-A te piace quella signora?
-No, non è il mio tipo.
-Che vuol dire?
-Al tuo papà non piacciono le donne arroganti e snob.
-Capito. Neanche a me piaceva quella signora.
-L’hai vista solo una volta, come fai a dirlo?
-Ha parlato male di Hinata senza conoscerla.
-Minato sei un bambino molto sveglio.
-Papà possiamo far rimanere Hinata tanto tanto tempo?
-Tutto il tempo che vuoi.
-Evviva.
-Cosa ti piace tanto di Hinata?
-La sua dolcezza. È tanto brava con i bambini. Però non sa disegnare. Canta anche bene. La sua voce mi fa addormentare ogni sera. Sa tante belle canzoni della buonanotte. A te piace Hinata?
Naruto non rispose a quella domanda. Prese suo figlio in braccio e scese a mangiare.
 
-Miss Bridget dove è andata Hinata?
-Finito di pulire è uscita di corsa dopo aver chiesto a Claude di informarvi. Gli ha detto che un suo parente era in ospedale. In effetti, l’ho sentita parlare al telefono e era molto agitata.
-Papà dove è andata Hinata?
-Torna presto.
Quella sera fu Naruto a mettere a letto il figlio. Minato si addormentò subito ma Naruto non riusciva a dormire. Qualcosa lo preoccupava.
Il ragazzo si vestì in fretta e uscì di casa. Doveva andare all’ospedale a vedere come stava Hinata.
 
Arrivato lì chiese informazioni a un’infermiera che gli riferì che il signor Hyuga aveva avuto un infarto.
Naruto trovò Hinata nella stanza del padre che piangeva di fianco al letto. Il padre dormiva mentre lei gli teneva la mano.
-Signor Uzumaki cosa fa qui?
-Sono venuto a vedere come stavi. Mi dispiace per tuo padre.
Hinata si asciugò le lacrime e andò fuori dalla stanza con Naruto.
-Mio padre sta bene ora. Il dottore ha detto che lo hanno operato con successo. Un’ora fa gli ho anche parlato. Piangevo perché mi sono spaventata. Lui e mia sorella sono la mia famiglia.
-Sono felice che si sia risolto tutto. Ti serve qualcosa?
-No, grazie. Resto ancora qualche minuto e poi torno a casa con l’autobus.
-Non se ne parla. Vi aspetto qui fuori.
Il padre di Hinata si svegliò e vide la figlia che parlava con un ragazzo biondo. Sorrise, vedendola tranquilla.
-Hinata.
-Padre vi siete svegliato. Che bello.
-Hinata hai pianto di nuovo. Non ho niente. Solo una piccola seccatura.
-Non dite certe cose. Dovete stare a riposo.
-Giovanotto entra pure, non ti mangio.
-Non ne dubito. Non volevo disturbarvi.
-Allora siete voi il motivo dei sospiri di Hinata. Avevo visto giusto. Mia figlia è molto pensierosa da qualche tempo. Dovete essere un ragazzo eccezionale per averla conquistata.
-No, padre. Avete frainteso. Lui è il mio capo. Suo figlio è il bambino di cui mi occupo.
-Scusate signore, non lo sapevo.
-Non si preoccupi signor Hyuga. È una fortuna per me essere scambiato per il fidanzato di Hinata.
La ragazza si stupì di quella frase. Ora aveva mille punti interrogativi in testa. Cosa aveva voluto dire il signor Uzumaki con quella frase. Lo avrebbe scoperto presto.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Hinata aveva salutato suo padre in ospedale e ora stava tornando a villa Uzumaki con Naruto. Si sentiva a disagio in quel momento, non sapeva cosa dire. Il ragazzo l’aveva lasciata senza parole con quella frase detta al padre. In più, prima che andasse via il padre gli aveva detto che aveva fatto un’ottima scelta. Di certo suo padre aveva frainteso tutta la situazione. Dopo tutto Naruto era venuto solo ad accertarsi delle condizioni di suo padre, non c’era nulla di strano. Però il cuore di Hinata non smetteva di andare a 200. Sembrava una vera macchina da corsa.
-Ti ho messo a disagio venendo in ospedale?
-No, ne sono stata felice. Non dovevate disturbarvi. Per colpa mia avete fatto tardi.
-Sono solo le undici di sera. Vado a dormire anche più tardi di solito. Resto sul mio letto a leggere i documenti dell’ufficio.
-Capisco. Allora vi ho creato problemi per il lavoro. Mi scuso.
-Non devi. Domani passerò tutta la giornata a casa perché devo prepararmi per una riunione fondamentale per la mia azienda. Preferisco lavorare nell’ufficio di casa. È più tranquillo. Potrò anche passare più tempo con Minato.
Naruto le raccontava ogni cosa senza alcuna esitazione. Parlare con lei lo faceva sentire sereno. Lei lo ascoltava senza blaterare.
 
Arrivati a casa Hinata preparò un tè con biscotti a Naruto. Il ragazzo aveva inventato di volere del tè per continuare la conversazione con Hinata. Ora che iniziava a conoscerla bene voleva scoprire più cose sul suo conto.
-Questo tè è squisito.
-Non è merito mio ma dell’infuso preparato dalla signora Bridget. La signora sa bene come usare le foglie di tè.
-Sei molto modesta. Non ti prendi mai qualche merito?
-Ogni tanto.
Hinata aveva lo sguardo fisso su Naruto. Non poteva credere di colloquiare in modo sereno con un ragazzo. Non stava balbettando e non era a disagio. A parte il disagio nel guardare il suo capo negli occhi azzurri. Ogni volta che i suoi occhi chiari incontravano quelli del ragazzo, il suo cervello andava in tilt.
-Hinata non è che ti sei presa un malanno?
-No, signore.
-Sei tutta rossa.
Naruto si avvicinò piano alla ragazza e le mise una mano sulla guancia. Hinata non riuscì a distogliere lo sguardo da quello del ragazzo. Non riusciva a muovere un muscolo in quel momento. Il suo corpo restava inchiodato davanti a Naruto.
-No, non hai la febbre. Meno male. Minato non potrebbe restare un giorno senza di te.
E neanche io (pensò mentalmente Naruto).
Il ragazzo si stava affezionando tanto a quella bellissima fanciulla.
-Hinata che lavoro faceva vostro padre?
-Ora è in pensione ma prima dirigeva due importanti aziende. Ha deciso di smettere di lavorare un anno fa. Negli ultimi mesi si è dedicato molto a ristrutturare la sua casa e a mia sorella. Lei è una pittrice. Lavora sempre a casa e mio padre dopo anni di duro lavoro può passare un po’ di tempo con lei.
-Tu non vai spesso a casa vero?
-Ogni tanto. Ho deciso di trovarmi un lavoro per non dipendere da mio padre. All’inizio lui non voleva che andassi via di casa ma l’ho convinto.
-Allora devo dire grazie a vostro padre se siete qui.
-Signore cosa volevate dire con quella frase detta all’ospedale?
-Non ve lo posso dire, è un segreto.
Hinata era ancora più confusa. Non sapeva se Naruto scherzasse o fosse serio.
 
Il mattino dopo Hinata trovò Minato seduto sul suo letto e di fianco a lui c’era Naruto.
-Hai visto che si è svegliata presto anche lei Minato.
-Hinata si sveglia sempre presto, papà. Lei legge tanto nella sua camera la mattina.
-Sai tutti i segreti della tua babysitter furbetto. Dovrai dirmeli- disse Naruto facendo l’occhiolino a Minato.
-Non posso. Ho dato la mia parola di gentleman. Puoi chiederle tu di raccontarti qualcosa.
-Sei un birbante piccolo mio. Vogliamo dare il nostro regalo alla signorina Hinata.
-Sììììììììììì. Questo è per te.
-Questo è un iris. Grazie Minato- disse Hinata dando un bacio sulla guancia del bambino.
-A me non dai un bacio per ringraziarmi?
Hinata non sapeva come rispondere. Non riusciva a capire cosa volesse veramente Naruto. Lo continuava a guardare incantata ma non sapeva come controbattere alla sua domanda.
Capendo che era imbarazzata, Naruto si avvicinò a Hinata e le diede un bacio sulla fronte.
-Questo mi basta come grazie. Ora vado a lavorare nel mio ufficio. Minato fai il bravo.
-Sì, papà.
Dopo che Naruto era andato via, Hinata era crollata a terra.
-Tutto bene?
-Sì, Minato. A volte le gambe mi cedono quando sono emozionata.
-Questa deve essere una cosa bella.
-Certo. Minato devi sapere che ogni volta che vedo tuo padre mi batte forte il cuore.
-Lo so.
-Come fai a saperlo?
-Ogni volta che papà ti guarda è più felice e anche tu.
Hinata sapeva che gli occhi di un bambino vedevano oltre ogni barriera. Minato era un bambino sveglio e sapeva capire molto bene le persone.
-Sono lieta di essere diventata la tua babysitter. Sei un bambino dolcissimo.
-Ti voglio tanto bene Hinata.
-Anche io piccolo.
Minato abbracciò forte Hinata ancora a terra. Naruto stava passando fuori la porta con i suoi documenti in mano e li vide. Erano davvero dolcissimi. Aveva scelto la persona giusta per occuparsi di suo figlio.
Vedendoli in quel modo a Naruto venne la voglia di unirsi a loro. Di getto entrò nella camera e prese Hinata in braccio che teneva fra le braccia il piccolo Minato.
-Signore cosa combina?
-Pensavo fossi caduta.
-Sì, Hinata è andata giù per terra per l’emozione. Papà sei davvero forte.
-Mettetemi giù o vi verrà il mal di schiena.
-Non mi va di mettervi a terra. Ora andiamo un po’ in giardino a giocare. Lavorerò più tardi. Ora ho voglia di passare del tempo con mio figlio e la sua splendida babysitter.
Hinata divenne completamente rossa. Secondo lei, Naruto doveva essere impazzito. La riteneva bella e dolce.
-Eccoci qua. Ora vi metto giù.
-Guarda papà. Ho imparato ad andare sulla bicicletta piccola da solo.
-Bravissimo.
Dopo aver steso una coperta sul prato, Hinata e Naruto si sedettero sul prato mentre Minato andava in bici per il giardino.
-Quel fiore ti piace proprio. Lo stringi così forte che sembra una gemma preziosa.
-Questo è più di un gioiello per me.
Naruto prese il fiore dalle mani della ragazze e lo mise fra i suoi capelli. Al solo contatto con la ragazza, Naruto sentì qualcosa dentro di se sciogliersi.
-Sei stupenda.
-Grazie.
Hinata si sciolse a quel complimento. Naruto la riteneva bella, era davvero fantastico.
Ma un tornado stava per abbattersi sui due e non sarebbe stato facile riprendersi dal suo passaggio.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


In giardino
Naruto stava giocando con suo figlio e Hinata li osservava. Erano davvero affiatati. Minato era contentissimo di passare del tempo con il padre e non faceva che ridere.
Hinata era contenta di vedere il bambino con il sorriso sul volto tutto il giorno. Nei giorni precedenti si erano divertiti insieme ma spesso Minato risentiva della lunga assenza di suo padre. Visti gli orari di Naruto capitava che non si vedevano per un intero giorno. O meglio Naruto osservava solo il figlio dormire.
-Minato è instancabile- disse Naruto sedendosi di fianco a Hinata.
-Il bambino è felicissimo di passare del tempo con voi. Sono giorni che non fa che parlare di voi.
-E sentiamo, cosa vi ha detto di me?
-Siete un bravo papà, gentile e pieno di energie.
-Hinata scusami se non l’ho fatto prima ma ti ringrazio.
Hinata alzò il volto e incontrò gli occhi azzurri di Naruto. Stava provando mille emozioni in quel momento. In un istante andò in confusione e iniziò a farfugliare.
-Hinata tutto bene?
-Non dovete ringraziarmi. Sono contenta di lavorare per voi.
Proprio nel momento in cui Hinata si stava aprendo arrivò qualcuno nel giardino.
-Da quanto tempo amore mio. Vedo che mi hai già rimpiazzata.
-Tu cosa ci fai in casa mia?
-Ti pare il modo di parlare a una signora. Io sono felice di vederti mentre tu sembri furioso. Ho interrotto il vostro momento romantico.
-No, signora. Noi due non siamo fidanzati.
-Stai zitta puttanella.
A quelle parole a Naruto salì il sangue alla testa. Nessuno poteva fare come gli pare in casa sua, tanto meno quella donna. Nessuno doveva insultare Hinata.
-Per favore Hinata porta Minato nella sua stanza. Verrò io a chiamarvi più tardi.
-Va bene signore.
Hinata prese in braccio Minato e si avviò verso l’ingresso della casa. La donna più grande le sbarrò la strada e iniziò a fissarla.
-Non toccare mio figlio con quelle tue mani.
-Signora mi lasci passare.
-Dammi il bambino, subito.
Naruto intervenne subito e si mise davanti alla mora.
-Primo lascia in pace Minato. Lui non verrà mai con te.
-Io resto con papà- disse il bambino aggrappandosi forte a Hinata.
-Secondo non offendere Hinata. Non puoi permetterti di dire certe cose. Sparisci da questa casa e non tornare.
-Sono venuta qui per dirti che voglio vedere Minato tre volte al mese o ne chiederò la custodia congiunta.
-Vuoi vederlo solo tre volte e pensi che un giudice ti darebbe la sua custodia. Sai che mi batto fino alla fine per le persone che amo e non ti permetterò mai di portare via da me il mio bambino.
-Ti farò la guerra in ogni modo se non mi permetterai di vedere Minato. Sai che non scherzo.
-Non mi minacciare. Sai che non ti conviene. Torna dal tuo produttore e digli di inventarsi un’altra storia per attirare l’attenzione dei giornalisti.
La donna colpita e affondata dalle parole dure di Naruto uscì di corsa dalla villa e se ne tornò alla sua macchina.
Naruto chiamò Bridget e gli disse di mantenere Minato per alcuni minuti. Poi prese Hinata per mano e  la trascinò nel suo ufficio.
-Signore non sta bene?
Naruto non rispose. Era ancora furioso. Hinata non lo aveva mai visto in quello stato. Non capiva perché l’aveva trascinata lì dentro. Lo sguardo dolce di un padre era sparito. Ora sul volto di Naruto non c’era che un misto di rabbia e forza.
Il biondo si avvicinò a Hinata poggiata sulla parete dell’ufficio e la chiuse fra il muro e il suo corpo muscoloso.
-Mi dispiace se quella donna ti ha aggredita verbalmente.
-Non ho dato peso alle sue parole.
-Hinata come fai a essere tanto dolce.
Naruto aveva un voglia matta di baciarla ma non poteva. Avrebbe potuto spaventarla e farla fuggire da lui. Quel legame che aveva creato con lei si sarebbe potuto spezzare.
Hinata poggiò una mano sulla guancia del ragazzo e gli fece una carezza.
-Non prendetevi colpe che non avete. Siete un padre fantastico. Vedrete che quella donna non riuscirà a portarvi via Minato. Nessuno lo allontanerebbe da un padre affidabile e premuroso quale siete voi.
-Grazie. Queste parole mi hanno fatto capire molte cose.
Naruto strinse Hinata fra le sue braccia. Voleva sentirla vicino, aveva bisogno di quel contatto con lei.
-Ormai sei parte della nostra vita Hinata, non ti lascerò andare via facilmente.
-Signore a volte le vostre parole mi confondono.
-Sei carina anche da confusa.
Naruto si staccò da lei e le accarezzò i capelli soffici. Sembravano di seta pregiata. Per non parlare dei suoi occhi carichi d’amore.
 
Nel pomeriggio Naruto fece varie chiamate per tenere lontana quella donna da Minato e poi si mise a lavorare. Il giorno dopo uscì di casa alle otto e lasciò Hinata con Minato. Miss Bridget aveva un giorno di permesso e Claude era fuori città per un questione di famiglia.
Quella mattina Minato si alzò alle nove e mangiò tutta la colazione preparata dalla mora.
-Era tutto buono.
-Bravo, oggi sei riuscito a finire tutto.
-Sì, voglio diventare alto e forte.
Verso le undici Hinata vide dalla finestra che fuori il cancello della villa c’era un furgone nero parcheggiato. Era strano che fosse lì. Poi la ragazza sentì un rumore venire dalla cucina e disse a Minato di nascondersi nella stanza di suo padre. Lì Naruto aveva fatto mettere una cabina armadio con un nascondiglio segreto.
Il bambino corse a nascondersi e Hinata cercò di chiamare la polizia. Fu tutto inutile. Qualcuno aveva tagliato i fili del telefono.
Uno dei malviventi la trovò e l’afferrò per la manica strappandola. Hinata tentò di scappare ma il ladro la riprese.
-Qui abbiamo un bel bocconcino di babysitter. Ti chiami Hinata se non sbaglio. Sei più eccitante di quanto mi avevano detto.
Hinata capì che qualcuno aveva mandato quegli uomini per qualche motivo.
-Amico vieni su così ci divertiamo con lei.
-Nooooooooooooooooooo. Lasciatemi.
L’altro uomo raggiunse il complice che lo aiutò a portare Hinata in una stanza. La mora era terrorizzata. Quei pazzi volevano farle qualcosa di orribile.
-Forza amico non abbiamo tutto il giorno. Strappale il vestito e inizia a divertirti.
Uno degli uomini stese Hinata sul letto nonostante lei gli tirasse calci e pugni e prese un coltello dalla tasca.
-Se non stai ferma, ti faccio un bel tagli su questo visino carino.
-Lasciatemiiiiiii.
Naruto era appena tornato dalla sua riunione quando sentì Hinata urlare.
L’uomo che teneva Hinata si era seduto su di lei e le aveva strappato la parte superiore del vestito mentre l’altro stava seduto su una poltrona a guardare la scena.
-Non voglio. Mi lasci.
-Zitta, presto godrai grazie a me.
L’uomo strappò il reggiseno a Hinata e lei urlò terrorizzata. In quel momento Naruto entrò nella stanza sfondando la porta con un calcio. Il malvivente seduto si alzò e si fiondò su Naruto.  Il biondo lo atterrò subito e gli tirò un pugno per addormentarlo.
-Togliti subito da dosso a Hinata.
-AH AH. Voglio prima farla godere poi me toglierò.
Naruto sembrava impazzito. I suoi occhi non erano più gli stessi. Era pieno di rancore.
Il biondo si buttò sul malvivente facendo attenzione a non cadere su Hinata e lo scaraventò per terra.
-Quando ti ordino di non toccarla, tu obbedisci bastardo. Ora svieni.
Naruto li aveva sistemati in poco tempo ma Hinata tremava ancora stesa sul letto.
Naruto la coprì con la sua giacca e la prese in braccio. La portò in camera sua dove trovò Minato nel nascondiglio segreto.
-Per fortuna stai bene.
-Hinata mi ha fatto nascondere qui perché c’erano due uomini cattivi. Papà perché Hinata non si muove?
-Sta riposando piccolo mio.
Naruto sapeva bene che Hinata era sotto shock ma non poteva dirlo a Minato. Si avvicinò alla ragazza e si sedette accanto a lei.
-Non mi guardate per favore. Devo sembrare davvero orribile.
Naruto le pose la mano sotto il mento e le fece ruotare la testa.
 I loro occhi si incontrarono di nuovo.
-Non dire mai queste cose. Per fortuna sei salva. Se ti avessero fatto del male non me lo sarei mai perdonato. GRAZIE per aver salvato Minato.
-Era mio dovere proteggere il bambino. Avrei dato la mia vita per lui.
Naruto sapeva che la ragazza era coraggiosa ma mai avrebbe pensato che avrebbe detto certe parole.
 Naruto corse ad aprire alla polizia che aveva chiamato prima di salvare Hinata. Spiegò tutto agli agenti che portarono via i malviventi.
 
Intanto Hinata scoppiò a piangere nella stanza del biondo. Quando Minato la vide in quello stato gli si avvicinò e le fece una carezza sulla testa.
-Grazie Minato. Sei un bambino dolcissimo.
-Non piangere, il mio papà penserà a tutti e tu non sarai più triste.
Nonostante le belle parole del bambino Hinata non riusciva a smettere di piangere.
In quel momento tornò a casa Claude e Naruto gli affidò Minato dopo avergli raccontato tutto.
 
Naruto tornò da Hinata e la vide piangere. Chiuse la porta e si sedette accanto alla ragazza.
-Dolce Hinata non piangere più, sei al sicuro con me.
-Mi sento una brutta persona signore. Io non volevo causarle problemi.
-Non hai fatto niente di sbagliato. Non puoi prenderti anche questa colpa. Quei due uomini sono criminali molto pericolosi. L’agente che li ha presi in custodia mi ha riferito che avevano già aggredito quattro ragazze in città.
-Questo è orribile.
Hinata rabbrividì. Se non fosse arrivato Naruto lei lo avrebbe dovuto fare con quei maiali. Era terrorizzata. Mai avrebbe pensato di ritrovarsi ancora in una situazione tanto brutta.
-Hinata vuoi qualcosa da bere?
-No, sto bene. Ora mi calmo e torno nella mia stanza.
Naruto strinse forte Hinata. Odiava vedere quella ragazza triste e abbattuta.
-Io sono qui per te Hinata. Se hai bisogno di qualcosa basta che tu me la chieda.
Hinata si strinse forte a Naruto e lui ricambiò l’abbraccio. Naruto aveva un braccio intorno alla vita della ragazza e l’altro lo aveva alzato per poter toccare la pelle luminosa della bella.
-Grazie. Mi sento a mio agio con voi. Non mi sono mai sentita più al sicuro.
Per Naruto era bellissimo poter stringere quella ragazza. Qualcosa dentro di lui stava cambiando. Si sentiva in pace quando stava con lei. A quanto pare lei provava la stessa sensazione di gioia.
-Ora è meglio che vada.
-No, resta qui con me.
-Signore sono mezza nuda.
-Prometto che non ti guardo.
Naruto afferrò una coperta e coprì meglio Hinata.
-Non è mia intenzione farti sentire a disagio. Voglio solo assicurarmi che tu stia veramente bene. Non ti lascerò andare in camera tua per poi sentirti piangere da sola.
Naruto non avrebbe permesso a nessuno di toccare Hinata. Il ragazzo poi aveva capito che i due malviventi non erano entrati in casa per rubare o altro. Di certo miravano a prendere Minato. Non trovandolo sicuramente avevano pensato di divertirsi un po’ a modo loro a spese di una ragazza innocente.
Hinata e Naruto restarono abbracciato per trenta minuti.
-Mi sembri più calma. Ne sono felice.
Naruto si accorse che Hinata si era addormentata e l’adagiò dolcemente sul suo letto. Era bellissima come non mai. Dormiva bene quindi la lasciò nella sua stanza e scese nella sala per stare con suo figlio. L’indomani si sarebbe accertato delle condizioni della ragazza.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Mattina, ore otto
Hinata si risvegliò in una stanza che non era la sua. Si guardò intorno e vide degli abiti maschili su una sedia. Si era addormentata nella stanza del suo capo. Che vergogna. Sicuramente l’avrebbe giudicata una ragazzina. La ragazza notò anche che aveva due coperte addosso. Di certo Naruto l’aveva avvolta nelle sue coperte per farla stare al caldo.
All’improvviso Hinata sentì la porta aprirsi e si coprì bene con una coperta. Era ancora mezza nuda dopo l’episodio del giorno prima. Però sentiva il profumo di Naruto addosso visto che aveva dormito con la sua giacca.
-Vedo che sei sveglia. Hai dormito bene?
-Sì, ma voi dove siete andato a dormire?
-Minato ha avuto degli incubi e sono rimasto nella sua stanza per tutta la notte.
Il viso di Hinata si illuminò. Naruto era un padre straordinario. Era contenta di aver trovato quel lavoro.
-Se sorridi stai meglio e questo vuol dire che è tempo di fare colazione. Ti ho portato un vestito pulito che ho fatto confezionare appositamente per te.
-Non dovevate.
-Diciamo che è per farmi perdonare.
-Non devo perdonarvi nulla. Non capisco.
Naruto si avvicinò a Hinata e le si sedette accanto.
-Quando ho visto quegli uomini farti male mi è salito il sangue alla testa.
Naruto stava fremendo per la rabbia pensando al giorno prima. Cosa sarebbe potuto accadere se lui non fosse arrivato in tempo. La splendida ragazza che ora gli stava accanto ne sarebbe uscita distrutta. Non avrebbe più potuto vederla ridere e giocare con suo figlio. Il suo bellissimo sorriso sarebbe sparito nel vuoto.
Hinata poggiò una mano sul viso di Naruto e gli sorrise. Gli fece capire che era tutto passato. Ormai si capivano con un semplice sguardo. Ormai il loro legame si era rafforzato e neanche le sfide più difficili lo avrebbero spezzato.
-Ti lascio sola così ti vesti.
-Vado a farmi una doccia prima.
Hinata prese il vestito che le aveva regalato il ragazzo e corse nella sua stanza. Dopo essersi lavata, si pettinò e si infilò l’abito. Era perfetto. Sembrava che Naruto le avesse preso le misure.
La mora scese in cucina e trovò Naruto e Minato che l’aspettavano.
-Siediti pure. Ho dovuto ordinare la colazione fuori perché miss Bridget è fuori per delle commissioni personali.
-Potevo cucinare io.
-Papà ha detto che dovevi riposare e oggi fa tutto lui. Sai che ci porta in spiaggia a fare una passeggiata?
-Oggi è una bella giornata e sono libero. Ci accompagni alla spiaggia?
-Per favore Hinata.
-Se me lo chiedi con quegli occhi dolci non posso rispondere no.
-Andiamo subito papà.
-Minato indossa il tuo cappottino, fuori fa freschetto.
-Va bene.
Hinata aiutò Minato a indossare cappotto e sciarpa e poi si infilò il suo giaccone e un basco francese.
-Il vestito ti dona- le disse Naruto nell’orecchio.
Salirono tutti in macchina e partirono verso la spiaggia. Arrivati lì videro che era vuota. Però si stava bene poiché non faceva troppo freddo.
-Minato non ti allontanare troppo da me e Hinata.
-Va bene papà. Mi metto qui a cercare conchiglie.
Naruto guardò Hinata e la vide pensierosa. La ragazza guardava l’orizzonte come se la preoccupasse qualcosa. Il ragazzo avrebbe pagato qualsiasi cifra per poter far sparire la tristezza dal cuore di Hinata.
Il biondino continuava a fissarla in silenzio. Fu lei a parlare per prima.
-Non devi preoccuparti per me, sto bene. Sei stato molto gentile a invitarmi.
-Minato non sarebbe mai uscito senza di te.
Una vocina diceva a Naruto di avvicinarsi alla mora e stringerla a sé. Ma non voleva interrompere quel momento. Era più forte di lui, non riusciva a starle lontano.
Il biondo le si avvicinò e le prese la mano. La guardò con quei suoi occhi azzurri che la lasciarono senza fiato. Poi Naruto le accarezzò la guancia. Nonostante il venticello fresco, Hinata aveva le guance in fiamme. Era un vulcano pronto ad esplodere. Fra loro si era creata un’atmosfera magica.
Minato corse verso i due e chiese al padre di metterlo in braccio. Naruto sollevò il figlio con un braccio mentre una mano stringeva quella della mora.
-Guarda papà, c’è la signora cattiva dell’altro giorno.
-Non può essere qui. Nessuno sapeva che sarei venuto qui.
Naruto capì che quella donna doveva farlo pedinare da qualcuno. Solo una pazza si abbassava a fare certe cose. Non la sopportava proprio. Se fosse stata un uomo avrebbe già preso a cazzotti la sua faccia. Cosa più importante, la donna voleva portargli via Minato, la cosa più bella che gli fosse mai capitata. Adorava suo figlio e non avrebbe permesso a nessuno di strapparglielo.
La donna si avvicinò al gruppetto e notò subito la mano di Naruto che stringeva quella della mora.
-Tu volevi farmi credere che non stai con questo essere insignificante. Con me non si scherza Naruto. Ho saputo dell’episodio a casa tua. Quindi ora il giudice sceglierà di farmi vedere il bambino spesso. Casa tua non è un luogo sicuro e Minato non può passare troppo tempo con la compagna di suo padre perché ha una cattiva influenza su di lui.
-Questa è una menzogna.
-Il giudice crederà a una madre triste, non a una ragazzina avida che cerca di far soldi seducendoti.
-Taci se non vuoi che chiami la polizia.
-Oggi sei scontroso Naruto. E tu come mai non parli piccolina?
-Non ho niente da dirle signora.
Naruto si girò di spalle insieme alla mora e si diresse verso la sua macchina. Era arrivato il momento di dare una lezione a quella spregevole donna senza cuore. Il modo più appropriato per farle abbassare la cresta era ignorarla. Naruto l’aveva frequentata per parecchi mesi e sapeva che non sopportava chi la ignorava. Era come se volesse essere sempre al centro dell’attenzione.
-Avremo fatto bene ad andare via senza dire niente?
-Non avere dubbi Hinata. Quella donna odia essere ignorata. Ora avrà la faccia nera per la rabbia.
-Papà ci segue.
-Non guardarla Minato. Lei non è una brava persona. Non giudicarmi male Hinata ma quando ha abbandonato mio figlio quella donna ha fatto un errore gravissimo. Non avrà mai più la mia fiducia.
-Non vi giudico signor Uzumaki.
La madre di Minato si fermò davanti ai tre e gli bloccò la strada. Era furiosa e sembrava voler picchiare qualcuno.
-Naruto Uzumaki non ti permetterò di nuovo di allontanarmi da mio figlio.
-Sei stata tu a lasciarlo dopo alcuni mesi dal parto. Hai un’amnesia?
La donna furiosa si scagliò su Naruto che ancora teneva Minato in braccio. Hinata si mise davanti ai due e si prese uno schiaffo della donna dritto in faccia.
-Togliti di mezzo ragazzina. Voglio dare una lezione a questo mostro.
-Smetta di prendersela con Naruto per un vostro sbaglio. Ragioni prima di compiere gesti avventati. Non può incolpare Naruto se è stata lei a lasciare il bambino.
-Tu non sai cosa si prova quando la tua carriera va a rotoli per essere rimasti incinta.
-Forse non so cosa si prova ma non può biasimare Naruto se non vuole che veda Minato dopo la sua scelta.
-Quindi il mio ex ti ha raccontato che l’ho lasciato per un altro. Però non ti ha detto che mi trascurava a causa del suo lavoro. Naruto vive solo per il suo lavoro da grande affarista e te ne accorgerai presto.
-Smetti di parlarle con quel tono. Ce l’hai con me quindi non prendertela con lei.
-A quanto pare tieni molto alla babysitter di tuo figlio. Come pensavo è più di una balia.
Naruto superò la donna e continuò a camminare fino alla macchina. Mise Minato nel seggiolino dell’auto e poi salì davanti di fianco a Hinata.
Il biondo mise in moto e partì verso una meta sconosciuta assicurandosi di non essere seguito. Era furioso poiché quella donna aveva osato parlare in modo tanto arrogante a Hinata. Poteva dire tutto quello che voleva su di lui ma non doveva permettersi di mettere in mezzo la mora.
Naruto arrivò alla sua villa da una strada secondaria. Scese di fretta, prese Minato in braccio e rientrò in casa senza dire una parola. Non aveva detto niente per tutto il tragitto e Hinata era preoccupata.
La mora andò in camera del bambino e vide Naruto che lo cambiava. Era molto serio. Forse Naruto temeva seriamente che quella donna gli portasse via Minato.
-Posso entrare?
-Certo. Minato non vuole infilarsi gli abiti da casa.
-Questa tutina è stretta.
-Hai ragione Minato. Sei cresciuto e io dovevo dire a tuo padre che alcuni indumenti ti stanno stretti. Mi dispiace.
-No, scusa- disse Minato abbracciando forte Hinata.
-Minato ha ragione. Dovevo accorgermi da solo che alcuni vestiti sono troppo piccoli per lui. Su una cosa aveva ragione la mia ex, io penso troppo al mio lavoro.
-Non è vero signore. Avete salvato me e Minato da quei delinquenti. Siete tornato presto per stare con vostro figlio più giorni in queste settimane. Non potete dare ascolto a quella donna.
-Hinata non ho detto che ha ragione. Certo che hai un fuoco dentro quando si tratta di difendere le persone a cui vuoi bene.
Naruto si avvicinò a Hinata e le baciò la mano. Quello era il suo modo per dirle grazie. Minato aveva gli occhi luminosissimi in quel momento. Il suo papà sembrava aver trovato la sua principessa. Era come una favola per lui.
La mora prese Minato per mano e lo portò nella sala a disegnare mentre Naruto andava a lavorare nel suo ufficio.
 
Verso le sei di sera Miss Bridget tornò dalle sue commissioni e si occupò di preparare la cena. Minato andò con lei mentre Hinata si diresse verso l’ufficio di Naruto. Le aveva chiesto di raggiungerlo nel suo ufficio.
-Entra pure Hinata.
-Sono venuta appena ho potuto.
-Immagino che Minato abbia messo tutto il salone in disordine.
-Non più di tanto. Cosa voleva dirmi?
-Mi dispiace se oggi ti sei ritrovata in mezzo al casino tra me e la mia ex.
Hinata sapeva che Naruto era preoccupato ma non pensava che avesse timore che lei lo avesse frainteso. Quindi mentre tornavano a casa Naruto non aveva fatto altro che pensare a come scusarsi con lei. Era preoccupato che lei credesse alla sua ex.
Non lo avrebbe mai fatto. Ormai Minato e suo padre erano come una famiglia.
-Avete pensato che io credessi a quella donna?
-No, so che ti fidi di me. Lo capisco da come mi guardi. Grazie.
Naruto si alzò dalla seda della scrivania e si avvicinò a Hinata. Poi la strinse a sé. Hinata aveva desiderato tanto essere abbracciata da lui ma non se lo aspettava in quel momento. Per poco non crollava a terra. Proprio in quel momento entrò nell’ufficio Claude che li sorprese stretti. Ora come spiegavano quella situazione a tutti. Naruto non sapeva neanche perché dovesse dare spiegazioni. Non si era mai sentito in obbligo di dare chiarimenti a nessuno. La vita era sua e poteva fare quello che voleva.
-Dimmi Claude.
-Signore è arrivata una lettera per voi. È da parte della vostra ex compagna.
-Poggiala sulla scrivania.
-Bene signore.
-Puoi andare Claude. Chiudi la porta quando esci.
-Sì, signore.
Naruto vide la mora molto preoccupata e capì subito cosa le passava per la mente.
-Non devi preoccuparti Hinata. Claude non penserebbe mai cose brutte sul nostro conto. Sa bene l’affetto che ci lega. Lavora da me da anni e sa che io mi fido di lui e della sua discrezione.
-Riesci sempre a capire ogni mio pensiero. Grazie per tutto.
Naruto la strinse più forte e le accarezzò il volto. Era davvero bellissima. Però non poteva correre troppo, rischiava di spaventarla. Doveva corteggiarla in modo dolce e soprattutto doveva essere sincero. Non voleva rischiare di perderla.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Naruto e Hinata erano ancora nell’ufficio di lui. Avevano parlato per tutta la sera. Verso le otto erano andati nel salone per pranzare. Minato li attendeva con ansia per dare al suo papà un regalo. Il bambino consegnò nella mani del biondo un disegno che lo raffigurava a lavoro.
-Grazie piccolo mio. Questo lo appenderò nel mio ufficio. È un bellissimo regalo.
Minato sorrise al padre e poi corse ad abbracciare Hinata. Le voleva molto bene.
Si sedettero a tavola e cenarono tranquilli. La carne di Miss Bridget era sempre sublime. Naruto ne mangiava addirittura tre piatti.
-Non esageri signore.
-Miss Bridget non mi sgridi, sa che faccio molto sport e ho bisogno di energie.
-Lei dimagrisce perché lavora troppo.
-Sempre a farmi la predica. Starò attento alla mia salute. Ora ho un motivo in più per tornare prima a casa- disse il biondo facendo l’occhiolino alla mora.
Hinata arrossì di colpo. Era imbarazzatissima. Ora Naruto si metteva anche a fare allusioni su di loro davanti a Miss Bridget.
Verso le nove Minato si addormentò su divano e Naruto lo portò nel suo lettino. Dopo aver chiuso la porta della camera del bambino andò da Hinata e la vide leggere un libro enorme. Era molto seria e sembrava non essersi accorta di lui. Decise di coglierla di sorpresa. Si avvicinò alla poltrona della sala e sollevò la mora da dietro.
-Naruto cosa fai?
-Ho notato che hai perso peso, volevo controllare se la mia supposizione era giusta.
-Questa è una bugia signor Uzumaki.
-Lo hai capito subito. Mi serviva una scusa per coccolarti. Mi basta abbracciarti per stare meglio. Con te ogni mia stanchezza sparisce.
Din don
-Chi suona al campanello a questa ora?
-Se mi mette giù vado a vedere. Claude e Miss Bridget sono andati a dormire presto questa sera.
-Ricordati che ti metto giù con dispiacere.
Hinata corse ad aprire e si ritrovò davanti un uomo biondo e alto molto simile a Naruto.
-Buonasera. Cerca qualcuno?
-Buonasera. Cerco il signorino Uzumaki.
-Minato dorme.
-No, non ha capito. Io cerco Naruto Uzumaki.
Hinata fece accomodare l’uomo nel salone dove trovò Naruto seduto sul divano.
-Mi hai chiamato e sono venuto il prima possibile.
-Grazie. So che posso sempre contare su di te.
Hinata non stava capendo niente. Quei due sembravano conoscersi molto bene.
-Non mi presenti questa signorina? Dove sono le buone maniere Naruto. Tua madre ti sculaccerebbe se fosse qui.
-Molto spiritoso. Lei è Hinata Hyuga, la babysitter di Minato.
-Piacere di conoscerla signorina. Io sono Minato Namikaze.
-Voi siete il padre di Naruto.
-Da cosa lo avete capito? Mio figlio ha sempre usato il cognome della madre.
-Voi vi somigliate. Avete anche lo stesso sorriso.
-Hinata potresti lasciarci soli, per favore.
-Con piacere. Se vi serve qualcosa sono nella mia stanza.
 
Hinata salì al piano di sopra mentre Naruto e Minato parlarono della situazione delicata che si era creata fra lui e la sua ex. Il padre del ragazzo aveva trovato molte informazioni sulla donna e aveva rassicurato Naruto. Non aveva alcuna chance di ottenere la custodia del bambino. Nessun giudice avrebbe lasciato un bambino piccolo a una madre tanto pericolosa.
Naruto capì che suo padre doveva sapere qualcosa di più sul conto di quella donna e doveva sapere. Non poteva permettere a qualcuno di pericoloso di avvicinarsi alla sua famiglia.
-Cosa avete scoperto padre?
-Quella donna vuole la custodia di Minato perché ha detto al suo nuovo marito di avere un figlio. Il suo nuovo consorte è un uomo di sessanta anni e non può avere figli. Quindi vuole che Minato vada ad abitare con loro altrimenti non lascerà nulla a sua moglie quando morirà. Al momento della sua morte il suo patrimonio andrà tutto a una fondazione del Terzo mondo.
-Lo ha sposato solo per soldi.
-Prima di sposare questo ricco uomo d’affari si è sposata con un ricchissimo nobile inglese. Ha divorziato dopo averlo tradito con un ricco imprenditore molto giovane.
Naruto era furioso. Quella donna era più meschina che mai. Non capiva cosa lo aveva affascinato di lei. Si stava dando dello stupido per essersi lasciato ingannare. Però qualcosa di bello era nato da quella relazione. Suo figlio era la luce dei suoi occhi e non avrebbe permesso a nessuno di allontanarlo da lui.
-Cambiando discorso Naruto. Tua madre mi ha detto che vi vuole a cena domani sera.
-Minato sarà contento di vedere i nonni. Non fa che chiedere quando lo porto da voi.
-Quel bambino è molto dolce. Come si comporta ora? Ho saputo da Claude che ha causato molti danni alla casa.
-Ha disegnato sui muri e ha rotto qualche vaso. Oltre a sradicare i fiori nel giardino. Ora si comporta benissimo. Hinata sa come tenerlo calmo. Con lei è sempre un angioletto.
-Che rapporto c’è tra te e quella ragazza?
Naruto stava bevendo il tè quando il padre fece quella domanda. Sputò tutto e il getto colpì in pieno Minato.
-Ho fatto centro figliolo.
-Non fantasticare papà. Lei è una ragazza straordinaria ma io non sono sicuro di essere alla sua altezza. Ho paura di ferirla.
-Naruto di solito non ti arrendi mai. Come mai ora sei tanto remissivo a iniziare una storia con quella ragazza?
-Lei è speciale. Ogni volta che sto con lei riesco a ridere e a parlarle di tutto. Non ti sembra troppo bello per essere vero?
-Porta anche lei domani a cena. Tua madre sarà lieta di conoscere la ragazza che ti fa battere il cuore.
-Non le dite niente o farà il terzo grado a Hinata.
-Sarò cauto. A domani.
-A domani.
 
Naruto salutò il padre e salì al piano di sopra. Notò che la porta della stanza di Hinata era socchiusa. Provò a bussare e la ragazza le diede il permesso di entrare.
Hinata si alzò in fretta dal letto e si mise una vestaglia per coprirsi.
-Vi serviva qualcosa signore?
-No, sono venuto a darti la buonanotte. Domani puoi venire a cena dai miei genitori?
-Sì, è un onore ricevere questo invito.
-Non serve essere formali. Loro sono persone semplici. Forse mia madre ti sembrerà un po’ strana ma sono brave persone.
Naruto baciò Hinata sulla fronte e poi si ritirò nella sua stanza. La mora non chiuse occhio per tutta la notte. Non faceva che pensare a Naruto. Alle sue labbra, ai suoi occhi, ai suoi capelli. Ricordava ancora il suo braccio quando le cingeva la vita. Non era abituata a tutte quelle attenzioni visto che a scuola nessun ragazzo le aveva mai rivolto tante premure. Di solito la trattavano molto male. Al contrario, Naruto sembrava volerle bene.
 
Il giorno dopo
Hinata si alzò presto e fece subito il bagno a Minato che si alzò a fatica dal lettino. Quella mattina non voleva saperne di uscire dalla camera.
-Minato cosa hai? Ti senti male?
-No, sto bene.
Minato rimase in silenzio con il broncio mentre la mora gli faceva il bagno. Scesi a fare colazione il piccolo non mangiò nulla. Hinata era molto preoccupata e chiamò il medico.
Dopo circa trenta minuti, il medico arrivò alla villa e visitò il bambino. Disse che le sue condizioni erano perfette. La mora ringraziò il dottore per la visita e lo accompagnò alla porta. Restava il fatto che Minato quel giorno non voleva fare niente. Se ne stava seduto sul divano con il faccino triste.
A mezzogiorno e trenta
Naruto tornò a casa e trovò Hinata seduta di fianco a Minato che tentava di farlo mangiare.
-Cosa succede?
-Minato non ha fame. Neanche questa mattina ha mangiato. Sono un po’ preoccupata.
-Ci penso io. Cosa c’è piccolo mio.
-Papà non farai andare via Hinata vero? Io le voglio tanto bene.
-Come ti è venuta in mente una cosa simile.
-Una signora al telefono mi ha detto che Hinata sarebbe andata via da qui perché tu non le volevi bene.
-Non devi rispondere al telefono Minato. Lascia che lo facciano i grandi.
-Va bene papà.
-Non ti preoccupare, Hinata resterà con te.
-Grazie papà. Ti voglio bene- disse il piccolo portando le braccia intorno al collo del padre.
Hinata si sentiva in colpa. Non si era accorta che Minato aveva risposto al telefono. Era proprio imbranata in quei giorni.
-Hinata non è colpa tua se Minato era triste. Non prenderti colpe non tue. Noi ti vogliamo vedere sorridere. Non è vero piccolo?
-Sì, Hinata più bella quando ride.
-Grazie ragazzi.
Hinata era emozionata. Aveva trovato un lavoro stupendo e il suo legame con Naruto cresceva giorno dopo giorno.
Naruto disse a Minato che quella sera sarebbero tutti andati dai nonni e il bambino iniziò a saltellare per tutto il salone. Non vedeva l’ora di vedere i suoi cari nonnini. Erano mesi che non li andava a trovare perché erano sempre impegnati tra lavoro e galà per raccogliere fondi per i più bisognosi.
 
Verso le sei e trenta Hinata aveva vestito Minato con uno dei suoi completi eleganti e poi era andata nella sua stanza per cambiarsi. Aveva optato per un vestito lilla con delle ballerine e un fermaglio viola per i capelli.
Hinata andò a chiamare Minato e vide che si era slacciato la cravatta. La mora decise di mettergli un papillon per farlo stare meglio. Infatti, non gli dava fastidio.
Scesero le scale e trovarono Naruto ad aspettarli. Indossava un completo scuro molto elegante. Hinata si sentiva inadeguata in confronto ai due Uzumaki. Ci pensò Naruto a farla sentire meglio.
-Sei stupenda.
La mora per poco non crollava a terra. Naruto sapeva sempre metterla in imbarazzo. Il ragazzo sorrise quando la vide arrossire. Adorava vedere Hinata imbarazzata perché sapeva che era lui a causargli quello stato.
 
Arrivati a villa Namikaze, Naruto suonò al campanello e gli aprì la domestica che li accompagnò in un salone enorme.
-Questa casa è bellissima.
-Mia madre l’ha progettata e mio padre l’ha costruita pezzo dopo pezzo. Insieme sono una squadra formidabile.
Dalla porta della cucina si vide sbucare una donna rossa vestita in modo elegante. Minato corse subito ad abbracciarla mentre Naruto salutò il padre seduto su una poltrona. Ora Hinata si sentiva peggio di prima. Era in imbarazzo come non mai. Forse sarebbe stato meglio non andare.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Villa Namikaze
Hinata non si era ancora mossa dall’ingresso del salotto per l’imbarazzo. Non riusciva a muovere un muscolo. Naruto andò da lei e le strinse la mano.
-Tranquilla. Mia madre può sembrare burbera ma è dolcissima.
-Di cosa parli con la nostra ospite? Non starai mica dicendo a questa cara ragazza che sono un po’ svitata come fai con Minato?
-No, mamma. La stavo invitando ad entrare nella sala. È un po’ imbarazzata.
-Entra cara, ti mostro la casa. Lasciamo i maschietti a chiacchierare da soli. Hanno molte cose di cui parlare. Minato vieni con noi?
-No, nonnina. Voglio stare con papà e nonno.
Kushina trascinò Hinata in giro per la casa ma la mora era ancora in imbarazzo. Non sapeva cosa dire di fronte ai genitori di Naruto. Temeva di sbagliare qualcosa.
-Non sarai mica spaventata da me e Minato?
-No, signora.
-Sei una ragazza molto timida e educata. È un piacere per me poterti conoscere. Ti devo ringraziare di tante cose.
-Io non ho fatto nulla.
-Non ti sei neanche accorta di aver reso le giornate di Naruto più belle. Minato mi ha riferito che ha trovato nostro figlio più rilassato e meno burbero. Credo che la causa dei suoi sorrisi sia tu.
-Non è possibile.
-Cara sei troppo modesta. A te Naruto piace?
Hinata divenne rossa e per Kushina non ci fu bisogno di attendere una risposta. Aveva capito dalle gote della mora cosa provava per suo figlio.
Dopo il tour per la casa, le donne tornarono nel salone e si sedettero sul divano a chiacchierare con Naruto e Minato. Intanto Minato junior giocava con i giocattoli che gli aveva appena regalato il nonno. Ogni volta che andava a trovarlo lo riempiva di giochi. Naruto diceva che lo viziava troppo e il padre affermava che fosse lui quello che lo riempiva di regali.
-Vedi cara Hinata quando mio marito e Naruto si guardano in quel modo è iniziata la sfida. Si sfidano a chi vizia di più il bambino.
Dopo la frase di Kushina, il piccolo Minato corse da Hinata e si fece mettere in braccio. Adorava farsi cullare dalla mora.
-Mi dispiace maschietti ma questa sera la sfida la vince Hinata. A quanto pare il nostro nipotino preferisce farsi coccolare dalla sua babysitter.
-Minato si è affezionato subito a Hinata. Deve avere qualche potere fatato per aver conquistato così in fretta il bambino. Di solito non si affeziona agli estranei. Sono felice di averti trovata Hinata.
In risposta a Naruto, la mora arrossì non poco. Il suo datore di lavoro la elogiava continuamente ma sentirselo dire davanti ai genitori era ancora più emozionante.
-Oggi sei più dolce del solito Naruto.
-Mamma non mettermi in imbarazzo.
-Dico solo la verità.
-Papà è tutto rosso come Hinata.
Persino Minato junior si accorgeva che fra Hinata e Naruto stava nascendo un bellissimo rapporto e coglieva ogni attimo per sottolinearlo. Il bambino sembrava voler vedere a tutti i costi i due ragazzi insieme.
-Minato sei un bel furbetto- disse Kushina.
 
All’improvviso qualcuno fece irruzione nella sala frantumando in mille pezzi l’atmosfera serena che si era creata.
-Scusate il disturbo ma ho saputo che Naruto era qui e sono passata a fargli un saluto.
-Non sei ben accetta qui. Sparisci.
-Sei molto aggressivo oggi. Se non stai attento potrei portarti via nostro figlio.
-Non te lo permetterò mai.
-Le regole le detto io caro Naruto.
-Minato resta con me. Torna dal tuo nuovo marito e restaci.
-Il giudice darà la custodia a me perché posso garantire una famiglia stabile al bambino mentre tu sei solo.
Naruto sapeva che la sua ex in parte aveva ragione. Alcuni dei suoi amici avevano perso la custodia dei figli dopo il divorzio perché erano single e non potevano garantire un nucleo stabile ai bambini. Di sicuro un giudice avrebbe potuto scegliere di dare la custodia di Minato alla madre perché era sposata. Ma Naruto non l’avrebbe permesso. Doveva cercare in fretta una soluzione.
-Non mi ero accorta che la babysitter era qui. Porti lei qui mentre io non ho mai avuto l’onore di conoscere i tuoi genitori.
-Forse dovresti riflettere prima di parlare. Ti ho chiesto migliaia di volte di venire qui con me ma hai sempre declinato l’invito a causa dei tuoi impegni. Quando mia madre veniva a trovarmi tu uscivi dal retro e andavi via con la tua macchina.
-Io sono sempre piena di impegni. Però potevi presentarmi i tuoi genitori quando ho partorito.
-Inventi delle scuse per farmi passare per il cattivo ma non te lo permetterò. Sai benissimo che non ti conviene farmi arrabbiare.
La donna si girò e se ne andò verso l’uscita lanciando un’occhiata minacciosa verso Hinata.
 
Una volta andata via la madre del piccolo, Naruto si scusò con i genitori e trascinò Hinata nel loro giardino. Aveva visto bene lo sguardo che la pazza le aveva lanciato e voleva rassicurarla. Non poteva permettere che la sua ex la facesse sentire a disagio.
-Signor Uzumaki deve dirmi qualcosa?
-Primo è ora che tu mi chiami Naruto. Secondo, non voglio che quella donna ti faccia sentire inadeguata e a disagio quando sei al mio fianco. Sei perfetta come sei.
-Intendete per lo sguardo che mi ha lanciato. Non ci ho pensato proprio. Ho solo capito che quella donna è gelosa di me perché sto accanto a suo figlio.
-No, ti sbagli Hinata. La mia ex ti teme perché sei al mio fianco. Non vuole che nessuno si avvicini ai suoi ex partner perché li usa e riusa come calzini. Sa che con me non può farlo e pensa che sia tu la causa.
-Ho fatto qualcosa di sbagliato?
-No, la colpa è mia. Tu sei talmente interessante che credo che presto non riuscirò più a trattenermi.
-Non capisco.
-Presto saprai tutto.
Hinata era rimasta sorpresa dal comportamento di Naruto. La sorprendeva sempre. Era così dolce e protettivo con lei che quasi non le sembrava reale. Invece, era lì con lei, a pochi centimetri di distanza. Poteva sentire il suo profumo e il suo respiro. Desiderava tanto abbracciarlo ma non era opportuno visto che si trovavano a casa dei genitori. Fu Naruto che prese l’iniziativa capendo il bisogno della ragazza.
Il biondino si avvicinò alla mora e la strinse forte.
-Ogni volta che avrai bisogno di un abbraccio corri da me.
Hinata sgranò gli occhi a quelle parole. Naruto era veramente il suo principe. La capiva nel profondo dell’anima e con lui non si sentiva mai in pericolo. Non aveva timore di avvicinarsi a lui perché sapeva che non avrebbe fatto nulla di avventato che potesse deluderla.
 
Intanto i genitori di Naruto stavano nel salone con Minato. Erano curiosi di vedere cosa avrebbe combinato il loro monello.
-Dimmi Minato, papà ha fatto qualcosa di strano in questi giorni?
-No, è solo tornato prima da lavoro. Nonna è un interrogatorio vero?
-Kushina, il piccolo ti ha smascherata in un attimo.
La rossa si alzò dal divano e iniziò a rincorrere Minato per la casa. Quando i due ragazzi rientrarono in casa, trovarono Minato e Kushina sul pavimento uno sopra l’altro.
-Mamma, papà potevate andare nella vostra stanza.
-Cosa vai a pensare Naruto. Io volevo solo dare una bella lezione a tuo padre.
-Nonno ha fatto arrabbiare nonna.
Kushina si avvicinò al bambino e lo prese in braccio.
-Sei un birbante piccolo. Però devo ammettere che tuo padre ti sta educando bene.
-Non è solo merito mio- disse Naruto guardando Hinata.
 
Dopo la cena, Naruto, Hinata e Minato junior tornarono a villa Uzumaki con la promessa di tornare presto a trovare i nonni.
In macchina Naruto sospirava come non mai. Sembrava che qualcosa lo avesse turbato.
-Se quei sospiri sono dovuti alla tua ex, non devi preoccuparti. A me non ha dato fastidio.
-Ne sono contento. Ma non posso permetterle di fare come vuole. Odio quando qualcuno mi minaccia.
-Posso aiutarti in qualche modo?
-Per favore Hinata non abbandonarmi.
La mora non credeva di aver capito bene. Naruto forse le stava chiedendo di restare al suo fianco. Il biondino si accorse di ciò che aveva detto troppo tardi. Ormai era palese che aveva una vera e propria passione per quella splendida ragazza.
Arrivati a casa, Hinata mise Minato a letto mentre Naruto preparò del tè. Quando Hinata uscì dalla camera del bambino si sentì afferrare per un braccio e trascinare in una stanza.
-Accomodati.
-Naruto non dovrei stare qui.
-Ti ho spinta io nella mia camera. Prometto di fare il bravo bambino.
Hinata scoppiò a ridere. Il biondo pensò subito a quanto era bella quando rideva. L’aveva vista poche volte con il sorriso sul volto ma ne era rimasto incantato.
-Mia madre ti adora.
-Come lo hai capito?
-Non si comporta con tutti in quel modo. Se una persona non le piace è capace di cacciarla di casa. Non ti sei accorta che mio padre la tratteneva quando è arrivata la mia ex. Di certo mia madre voleva prenderla a calci.
-Se devo essere sincera, anche io le avrei dato un bel pugno. Perdoni le mie parole.
Naruto si avvicinò a Hinata e la strinse.
-Non ho nulla da perdonarti. Ti ringrazio per la tua sincerità.
Hinata poggiò le mani sul petto di Naruto in un impeto di coraggio e si lasciò cullare dal suo abbraccio. Si sentiva veramente bene al suo fianco e desiderava restarci per sempre.
Naruto non ce la faceva più a resistere. Doveva poggiare le sue labbra su quelle della ragazza. Aveva voglia di approfondire il rapporto in quel momento magico. Guardò Hinata negli occhi e lentamente appoggiò le sue labbra a quelle della mora. La ragazza si strinse più forte a lui e si lasciò andare. Anche lei sognava da giorni quel momento.
-Naruto.
-Hinata sei speciale. Non ti lascerò andare tanto facilmente.
-Io non intendo andare via. Mi piace stare con te e Minato.
-Tu e mio figlio siete la mia famiglia insieme ai miei genitori.
Hinata scoppiò a piangere. Mai nessuno le aveva detto una cosa del genere. Non solo Naruto la considerava bella, le voleva anche bene.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Naruto e Hinata avevano passato la notte a chiacchierare nella stanza del ragazzo. Hinata gli aveva raccontato di quando sua madre era venuta a mancare mentre Naruto le aveva detto tutto sul suo caro nonno. Per lui Jiraya era stato come un nonno e gli aveva insegnato tutto. Purtroppo qualche anno prima della nascita di Minato era venuto a mancare a causa di una grave malattia. Naruto aveva pianto sulla spalla della mora ripensando ai bei momenti passati con Jiraya. La ragazza poteva capire tutta la sua sofferenza. La madre era morta quando era ancora molto piccola e lei era cresciuta con un padre severo ma buono e occupandosi anche di sua sorella Hanabi. Naruto era rimasto colpito dalla forza della ragazza. Un corpo tanto minuto e grazioso nascondeva un tornado di forza. Era fortunato a poterla avere tutta per sé.
 
Il mattino dopo Naruto si svegliò più tardi del solito e corse in ufficio senza fare colazione. Mentre Hinata si era alzata dal suo letto alla solita ora. Era andata da Minato e gli aveva fatto il bagnetto. Il bambino quella mattina era molto allegro.
-Sei felice Minato?
-Tanto Hinata.
-Cosa è successo di bello?
-Rido perché finalmente papà ha il sorriso sul volto.
-Tuo padre ha sempre sorriso.
-Prima lo faceva solo con me mentre ora ha una ragione in più per farlo.
-Quale?
-Il mio papà si è trovato una fidanzata.
Hinata era rimasta stupita dall’affermazione del bambino. Aveva già capito tutto. Non poteva sapere della dichiarazione di Naruto visto che non era presente. Poi la mora ripensò a quello che le diceva sempre la madre. Aveva ragione, i bambini vedono più cose rispetto agli adulti, sanno sempre come farti restare senza parole.
-Hinata vuoi bene al mio papà?
-Tanto.
-Evviva. Quando torna papà gli faccio trovare un bel disegno come regalo. Voglio disegnare la nostra famiglia.
Come Naruto, Minato considerava Hinata un membro della famiglia a tutti gli effetti.
 
Verso le sei del pomeriggio Naruto tornò a casa dove trovò Minato che lo aspettava in piedi nel salone.
-Finalmente papà. Guarda cosa ti ho disegnato?
-Che bello. È tutto per me?
-Sì, lo puoi appendere nella tua camera così lo guarda anche Hinata quando siete insieme.
-Bravo Minato. Mi è venuta proprio la voglia di stringere un po’ la mia splendida fidanzata. Sai dove si è nascosta?
-In cucina con Miss Bridget. Stanno preparando una sorpresa per te. Nonna ha telefonato qui e ci ha detto che hai concluso un affare grande grande per la tua azienda.
-Non vedo l’ora di assaggiare i manicaretti di Hinata.
-Cucina molto bene. I suoi biscotti sono più buoni di quelli della nonna.
-Minato non dirlo davanti la nonna.
-Va bene papà. Però è vero.
Hinata uscì dalla cucina con un vassoio di biscotti caldi in mano.
-Minato ha ragione i tuoi biscotti sono ottimi.
-Bentornato Naruto. Non puoi sapere se sono buoni se non li assaggi.
-Farò uno strappo alla regola e mangerò un dolcetto prima di cena. Prendine uno anche tu piccolo mio.
-Sììììììì.
Naruto prese uno dei biscotti al cioccolato e se lo portò alla bocca.
-Questo biscotto è squisito. Come hai fatto? Non ho mai assaggiato nulla di simile.
-Non esagerare Naruto. La torta che ha fatto tua madre ieri sera era ottima. Molto più buona di questi biscotti.
Naruto tolse il vassoio dalle mani della mora e lo poggiò sul tavolino del salone. Poi prese la ragazza fra le sue braccia e le diede un bacio intenso. A Hinata girò la testa per la foga del ragazzo.
-Parola mia, i tuoi biscotti sono più buoni di quelli di una pasticceria.
Hinata riuscì solo a sussurrare un grazie. Ancora doveva riprendersi dal bacio. Naruto era davvero irruento quando gli veniva in mente di fare qualcosa.
Il ragazzo si accorse che Hinata non si reggeva e la strinse più forte. Forse aveva esagerato un po’. Non poteva farci niente, le voleva troppo bene per trattenersi.
-Signore mentre voi parlate con la signorina Hinata, mi occupo io del signorino Minato.
-Grazie Miss Bridget.
Naruto trascinò la mora nella sua stanza e la fece sedere sul suo letto. Poi si mise di fianco a lei e poggiò la testa sulla sua spalla.
-Sei stanco?
-Ho avuto una giornata movimentata a lavoro. Non è stato facile concludere l’affare. Il mio capo voleva togliermi i clienti per darli alla sua nuova amante ma io ho saputo farmi valere.
-Sei fortissimo.
-Qualcosa non va?
-No, è che non sono abituata a tutte queste attenzioni. Nessun ragazzo mi ha mai trattata tanto bene.
-Allora i ragazzi che venivano a scuola con te non ci vedevano bene. Sono fortunato a prendere il tuo cuore prima di altri. Ora avrei qualcosa in meno se non ci fossi tu.
Hinata ascoltava Naruto in silenzio. Adorava sentirlo parlare. Usava sempre un linguaggio curato e sapeva come conquistare una donna con le parole. Mai una singola parola volgare o una frase composta male. Sembrava un ragazzo uscito da un romanzo ambientato nel Settecento.
I due passarono un’ora intera soli in camera. Non facevano che parlare. Naruto scopriva sempre nuove cose di quella splendida ragazza. Ormai lei era come l’ossigeno per lui, non poteva fare a meno di averla accanto.
-Papà la cena è pronta.
-Prima di entrare devi bussare piccolo mio.
-Bello, papà baciava Hinata. Siete come il principe e la principessa delle favole del mio libro.
Minato corse da Hinata e si fece mettere in braccio.
-Ora andiamo a mangiare? Ho tanta fame.
-Certo piccolo.
Scesero al piano di sotto e mangiarono il ramen e lo stufato. Naruto non riusciva a capire chi avesse preparato il primo piatto. Miss Bridget aveva sempre detto di non essere un’esperta di ramen.
-Papà è rimasto sorpreso dal ramen. Lo ha mangiato tutto in un boccone per quanto era buono.
-Minato conosci bene il tuo papà.
-So che il ramen gli piace tantissimo. È il suo piatto preferito.
-Hinata sei stata tu a cucinare il ramen?
-Sì, volevo farti una sorpresa. L’ho preparato secondo una ricetta che mi ha dato ieri sera tua madre. Spero che ti sia piaciuto.
-Era ottimo. Minato ha ragione, alcuni piatti ti vengono meglio di mia madre. Per favore non dirle che ti ho spifferato una cosa del genere o mi rincorrerà con un’ascia.
-Non parlerò nemmeno sotto tortura.
 
Dopo la cena guardarono un po’ di televisione nel salone e poi andarono tutti a dormire.
Il mattino dopo Naruto si alzò presto e corse in ufficio mentre Hinata si occupò tutta la giornata del bambino.
Verso le tre del pomeriggio qualcuno bussò alla porta e Minato corse ad aprire con la mora.
-Nonna.
-Buonasera signora.
-Ciao Hinata. Sono venuta qui per portare il mio regalo di compleanno a Minato.
-Nonna il mio compleanno è solo fra otto giorni.
-Lo so ma io e tuo nonno partiamo per un viaggio di quindici giorni. Andiamo prima in Australia e poi negli Stati Uniti. Non possiamo vederci al tuo compleanno.
-Non fa niente nonna. Papà mi aveva detto che partivi con nonno per lavorare. Ti voglio tanto bene.
-Sei dolcissimo piccolo mio.
Kushina lasciò il pacco al bambino e poi lo salutò. Lasciò anche una lettera per Naruto che consegnò alla mora.
-Quando mio figlio aprirà la busta farà i salti di gioia. A presto cara.
-A presto Signora.
 
Verso le nove di sera Naruto tornò a casa e trovò Hinata che lo attendeva nel salone.
-Tua madre oggi è venuta qui e ti ha lasciato questa busta.
-Grazie Hinata. Minato già dorme?
-Sì, ha giocato tutto il pomeriggio con il triciclo che gli hanno comprato i tuoi genitori e si è stancato. Non voleva staccarsi da quel gioco neanche per fare il bagno.
-In poche parole ha fatto i capricci.
-No, era solo contento di ricevere il suo primo regalo di compleanno. Che ne pensi se gli compro un bel libro da colorare e poi gli faccio una torta.
-Un’idea splendida. Minato adora usare i colori. Ormai lo conosci quasi meglio di me.
-Non credo. Questa mattina era un po’ triste e non ha voluto parlarne con me. Mi ha riferito che doveva dire qualcosa al suo papà e a nessun altro.
-Capisco. Domani mattina non vado a lavoro quindi posso parlare con la piccola peste.
Hinata stava per andare in camera sua quando Naruto l’afferrò per il braccio e la strinse forte.
-Non vorrai fuggire da me?
-No, siete stanco e dovete riposare.
-Ho sempre energie per te.
Naruto andò nella sua stanza con Hinata e decise di coccolarla tutta la notte. Questa volta non l’avrebbe lasciata tornare in camera. Preferiva dormire in sua compagnia che stare solo in quella camera enorme. Hinata lo faceva dormire come un bambino e non aveva incubi.
-Naruto cosa fai?
-Poggio la mia testa sulle tue bellissime gambe. Stare con te mi rende sereno.
La mora era diventata completamente viola. Naruto la faceva sentire sempre stupenda e lei ne era felicissima. Era davvero fortunata ad aver conosciuto un ragazzo come lui.
Dopo trenta minuti tra carezze e sguardi intensi Hinata stava per alzarsi per andare a dormire ma il biondo la trattenne e la fece ristendere sul suo letto.
-Questa notte non ti lascio andare via.
-Naruto non posso dormire qui.
-Hinata resta al mio fianco per favore. Prometto che non farò nulla di strano. Non ti fidi di me?
-Mi fido ciecamente di voi. Il problema è che qualcuno potrebbe pensare male di voi. Io non voglio che gettino fango sulla vostra persona.
-Non accadrà mai. Non ho mai badato a quello che dicevano gli altri fin da piccolo.
Naruto era eccezionale, nulla gli faceva paura. Hinata corse a indossare il suo pigiama e la sua vestaglie e poi tornò in camera del ragazzo.
-Hinata puoi togliere la vestaglia per metterti a letto.
-Promettete di non ridere?
-Non potrei mai burlarmi della splendida ragazza che ho di fronte gli occhi.
La mora si tolse la vestaglia e Naruto notò che indossava un pigiama largo da donna. Era lilla e sopra aveva dei fiori di un viola più scuro.
Hinata si mise sotto le coperte e Naruto fece altrettanto dopo essersi messo il suo pantalone del pigiama.
Naruto dormiva a petto nudo e Hinata ancora non se ne era accorta visto che per l’imbarazzo si era stesa di spalle al ragazzo. Lui la fece voltare per guardarla negli occhi e lei poggiò le mani sul suo petto.
-Naruto sei …
Hinata non poté finire la frase che Naruto la baciò. Era un bacio passionale. Naruto desiderava quella ragazza ma sapeva che per il momento doveva accontentarsi di qualche bacio e del contatto fisico. Non doveva avere fretta o avrebbe rischiato di perderla. Hinata non era come le donne che aveva frequentato in passato. Lei era dolce, calma, coraggiosa, timida e molto altruista.
I due si addormentarono stretti senza più fare caso al loro abbigliamento.
 
Il mattino dopo Minato si alzò prima del solito e corse in camera del padre.
-Papà alzati in fretta. Basta dormire. Devi andare a cercare Hinata che non è in casa.
-Minato non preoccuparti. Hinata è qui con me.
La mora si stropicciò gli occhi e vide Minato ai piedi del letto. Aveva due occhi pieni di lacrime.
-Minato non sono andata via. Vieni qui con noi.
Il bambino si arrampicò sul letto e saltò addosso ai due ragazzi.
-Lo sapevo che voi due vi volevate bene.
Hinata e Naruto strinsero forte il bambino. Era una mattina stupenda che non poteva iniziare meglio.
 
Dopo qualche minuto a letto Hinata corse a lavarsi mentre Naruto si occupava di Minato.
-Non sei bravo come Hinata a lavarmi i capelli.
-Birbantello, ti piace burlarti del tuo papà. Vieni qui che ti faccio il solletico.
Dopo aver vestito Minato, Naruto si preparò per andare a fare colazione quando sentì l’urlo di Hinata. Il ragazzo disse al bambino di correre in cucina con Miss Bridget mentre lui andava a controllare la situazione.
-Hinata cosa è successo?
-Il primo cassetto del mio comodino è pieno di una sostanza rossa e di insetti.
Naruto aprì il cassetto e vide che l’intimo di Hinata era stato fatto a brandelli e cosparso di un liquido rosso con degli insetti.
Il biondo richiuse il cassetto e strinse forte la ragazza. Era scioccata. Qualcuno si era introdotto nella sua stanza per farle un dispetto.
Naruto chiamò la polizia che arrivò in pochi minuti. Interrogarono tutti gli abitanti della casa ma nessuno aveva sentito niente. Hinata non aveva nemici e non sapeva proprio chi potesse aver commesso un gesto tanto crudele.
-Signor Uzumaki avete dei nemici?
-Sì, solo in campo lavorativo. Non farebbero mai una cosa del genere. Al massimo mi attaccano in ufficio per rubarmi un affare. Nessuno è mai arrivato a minacciare la mia famiglia.
-Mi avete detto che non siete in buoni rapporti con la madre del piccolo. A quanto leggo da questa scheda lei non può neanche avvicinarsi al bambino senza il vostro permesso. Potrebbe essere stata lei a spaventare la vostra fidanzata?
Naruto non ci aveva pensato ma era possibile. In passato, quella donna aveva già dato segni di squilibrio con le donne che circondavano Naruto. Aveva persino aggredito la segretaria sessantenne di Naruto.
-Lei è capace di tutto.
-Indagheremo sul suo conto. Per ora è tutto signori. Appena ci saranno delle novità vi faremo sapere qualcosa. Arrivederci.
-Arrivederci agenti.
Naruto lasciò Minato con la governante e salì nella sua stanza. Lì Hinata stava riposando tranquilla. La trovò seduta sul letto con il viso poggiato sulle ginocchia.
-So che hai avuto paura ma non le permetterò di farti male.
Hinata non disse una parola. Si lanciò su Naruto e si lasciò stringere dalle sue braccia. Il ragazzo non sopportava di vederla in quello stato. Era furioso. Nessuno doveva permettersi di toccare la donna che amava. Ora aveva un altro motivo per avercela con quella pazza e non l’avrebbe passata liscia.
-Naruto questo episodio non cambia le cose fra di noi vero?
-Era questo che ti preoccupava fin dall’inizio. Certo che no. Non lascerò che qualcuno ti allontani da me amore mio.
Naruto era sempre molto premuroso con lei. La ragazza non poteva più fare a meno di averlo accanto.
-Grazie Naruto. Sei fantastico.
-Grazie a te amore mio. Resterò qui con te finché non ti sarai addormentata.
-Naruto non ho voglia di dormire. Temo di fare degli incubi. Voglio solo stare un po’ con te.
-Sono tutto tuo. Qualsiasi cosa tu voglia fare sono pronto.
 
Verso sera i due ragazzi scesero a mangiare qualcosa e trovarono tutti i giocattoli di Minato sparsi per il salone.
-Mi dispiace signore, non ho potuto fermarlo. Oggi il bambino è un terremoto.
-Minato vieni qui.
-Arrivo papà.
-Ora aiuti miss Bridget a rimettere i tuoi giochi in ordine.
-Va bene papà.
-Di solito non mi obbedisce subito. Devi aver fatto qualcosa a quel monello per renderlo tanto diligente.
-No, lui è sempre stato un bravo bambino.
 
Il giorno dopo come al solito Naruto andò in ufficio mentre Hinata portò Minato al negozio di giocattoli. Oggi dovevano andare ad ascoltare una favola. Il proprietario aveva organizzato delle letture per bambini. Le mamme a turno raccontavano ai bambini delle favole. I bambini erano contentissimi di questa iniziativa.
Arrivati al negozio, Hinata si sedette accanto a Minato e pochi minuti dopo iniziò la lettura della favola di Biancaneve.
I bambini avevano tutti gli occhi pieni di curiosità. Erano entusiasti di poter partecipare alla lettura delle loro favole preferite.
 
Finita la favola il negoziante annunciò che la settimana dopo avrebbero dovuto leggere la sirenetta.
-Hinata leggi tu la sirenetta.
-Minato non credo di poter leggere una favola.
-Infatti non puoi. Questa favola è stata già prenotata da un’altra mamma. E poi tu non puoi partecipare, sei solo la sua babysitter.
-Non hai letto il regolamento. Solo le mamme leggono le favole ai bambini.
-Mi dispiace non sapevo del regolamento.
-Non fare la finta innocente. Quella tua aria da angelo non inganna delle donne come noi.
-Non era mia intenzione.
-Non trattate male Hinata- urlò Minato.
-Il bambino ha più carattere della babysitter. Si vede che è figlio di una splendida attrice e del noto imprenditore Naruto Uzumaki.
Le donne andarono via e Minato strinse la mano di Hinata.
-Sei triste?
-No, piccolo. Non devi badare a quello che dicono su di me. Ora scegli un gioco come promesso te lo compro.
-Evviva.
Minato dimenticò subito i discorsi delle altre mamme ma per Hinata era diverso.
-Prendo questo pesciolino che spruzza acqua.
-Ottima scelta piccolo.
-Grazie Gai sensei.
-Caro Minato per te c’è un omaggio. Prendi queste splendide costruzioni.
-Grazie Gai sensei.
-Non posso accettare un regalo tanto costoso.
-Si figuri signorina. Quello è per farmi perdonare per il comportamento delle altre mamme.
-Non è colpa vostra.
-Accettate o dovrò offendermi.
-Va bene. Saluta Minato. Dobbiamo correre a casa a preparare la cena. Oggi non c’è miss Bridget.
-Ciao Gai sensei.
-Alla settimana prossima Minato. Sorridi sempre piccolo.
 
Tornati a casa Minato e Hinata trovarono Naruto seduto sul divano.
-Finalmente siete rientrati. Vi porto fuori a cena.
-No, grazie. Non voglio che spendiate troppi soldi per me.
-Hinata hai ricominciato a darmi del voi.
La mora corse al piano di sopra. Naruto non capiva cosa avesse sbagliato quella volta.
-Hinata ha la bua.
-Cosa hai detto piccolo mio?
-Delle mamme hanno trattato male Hinata. Ora lei è triste.
-Devono essere le amiche di quella strega. Ricordo bene che alcune mamme del quartiere la frequentavano spesso.
Naruto portò Minato in camera sua e poi corse da Hinta.
Entrò nella stanza senza bussare e trovò la ragazza stesa sul letto con la faccia immersa nel cuscino.
-Dobbiamo parlare.
Naruto fece girare Hinata e le asciugò il viso.
-Basta piangere. Non hai fatto nulla di male.
-Narutoooo.
Odiava vederla triste. Doveva fare qualcosa per rivedere il suo splendido sorriso. Decise di tentare il tutto per tutto.
Trascinò Hinata fuori dalla stanza, andò a prendere Minato e uscì di casa. Salirono tutti in macchina verso una meta ignota. Si era ripromesso di non farla soffrire quindi avrebbe fatto di tutto per rivedere il suo bellissimo sorriso.
Arrivati a una fattoria Minato corse fuori dall’auto e andò a salutare qualcuno.
-Zio.
-Ciao piccolo. Come stai?
-Bene. Dove è la zia?
-In giro per il Giappone con la sua amica Sakura. Devono tenere delle conferenze mediche in varie città.
-Ti disturbiamo Shikamaru?
-Per niente. Mi stavo annoiando senza nessuno a farmi compagnia. Chi è questa ragazza?
-Ti presento Hinata Hyuga. Lei è la mia fidanzata.
Naruto l’aveva davvero presentata come la sua fidanzata. Hinata si diede un pizzico sul braccio perché pensava di sognare. Invece, era tutto vero.
-Piacere di conoscervi signorina Hyuga.
-Puoi anche chiamarla signora Uzumaki. Non mi separerò mai da lei.
-Tu non cambi mai Naruto.
Hinata scoppiò a ridere, non riusciva più a trattenersi. Naruto sembrava un alunno che veniva sgridato dal proprio maestro.
-Ahi mi fa male la pancia per le risate.
Il volto di Naruto si illuminò vedendola ridere. Quella di portarla dai suoi amici era stata un’ottima idea.
 
 
 
Angolo autore:
Grazie a tutti quelli che leggono questa storia.
Buone Feste!
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Naruto e Hinata erano arrivati da pochissimo dall'amico del ragazzo e lei già stava ridendo. Il biondo era contento di vederla sorridere. Aveva fatto un'ottima scelta nel portarla lì. Però si sentiva un tantino messo alle corde. Shikamaru sapeva sempre come metterlo all'amgolo con poche parole. Due anni prima gli aveva offerto di lavorare con lui ma Shikamaru aveva rifiutato perché il lavoro d'ufficio lo annoiava. Era felice con la sua compagna Temari e non desiderava chiudersi in un grattacielo a fare l'impiegato quando ora guadagnava bene facendo quello che più gli piaceva.

-Dimmi Hinata, come ti ha conquistata questo dongiovanni?

Hinata rispose un po' imbarazzata ma con grande gioia.

-Trovo che Naruto sia meraviglioso. Quando ho cominciato a lavorare per lui sembrava un tipo freddo ma era solo apparenza. Ho capito subito che è un uomo dolce e forte. Si vede da come si comporta con Minato e i genitori.

-Furbo caro Naruto. L'hai già portata da Kushina.

-Shikamaru non è come credi. Non è ancora ora di quello.

-Io non ho pensato nulla.

-Conosco bene quel sorrisino amico mio. Io e Hinata vogliamo fare le cose con calma.

-Naruto ha ragione. È meglio fare tutto senza alcuna fretta. Quando saremo sicuri di compiere quel passo lo diremo a tutti.

-Siete davvero divertenti insieme.

Hinata si avvicinò a Naruto e gli chiese a bassa voce se aveva sbagliato qualcosa. Shikamaru le sembrava strano.

-Non ti preoccupare amore mio, lui è fatto così. A volte ti sembrerà annoiato ma è normale. Altre volte lo troverai super concentrato. Anche in quel momento sarà normale. Non farci caso. Può sembrare burbero ma è buono.

-Naruto non le starai dicendo cose strane sul mio conto. Allora quando incontrerà Sasuke cosa le dirai all'orecchio.

-Non dicevo nulla di strano.

 

Shikamaru prese Minato per mano e fece accomodare tutti in casa.

-Avete una bellissima casa. Queste decorazioni sono meravigliose.

-Sono opera di Temari. Oltre ad andare in giro per conferenze, si diverte anche con le decorazioni per la casa. Afferma che la rilassano e non le fanno pensare alle arrabbiature che le faccio prendere.

Naruto non riuscì a trattenere una risatina che non sfuggì al moro.

-Non sghignazzare. Appena Hinata ti conoscerà meglio scapperà via.

-Hinata non è la ragazza che fa questo genere di cose.

La ragazza ascoltava Naruto incantata. Naruto aveva una fiducia illimitata in lei.

-Posso offrirvi qualcosa?

All'improvviso si sentì una terza persona dietro di loro.

-Non offrire nulla a quel pigrone di Naruto. L'ultima volta che è stato qui ha consumato tutte le riserve nel frigo.

-Finalmente sei tornato Sasuke.

-Ciao Naruto. Non posso dire che sia un piacere vederti. Come al solito sarai venuto qui per scroccare una cena a Shikamaru e a combinare qualche guaio. Non capisco come faccia Minato a sopportarti.

-Zio Sasuke.

Il piccolo Minato si buttò giù dal divano e corse verso lo zio abbracciando la sua gamba.

-Ci sei anche tu piccola peste.

-Zio come è andata a lavoro?

-Tutto bene. Il tuo papà ha combinato altri guai?

-No, è venuto qui per presentarti la sua fidanzata.

-Naruto si è sistemato finalmente.

-Lei è Hinata Hyuga.

-Piacere di conoscervi.

-Cosa ti piace di Naruto?- domandò Sasuke con tono sprezzante.

-Naruto è divertente, gentile e non posso negare che è molto bello e affascinante.

-Non è che miri ai suoi soldi?

Naruto si mise davanti la ragazza e iniziò a parlare con l'amico.

-Non trattarla male Sasuke. L'hai appena conosciuta e le fai il terzo grado.

-Sai benissimo che se Sakura fosse stata qui avrebbe fatto di peggio. Non voglio che un'altra ragazzina viziata ti prenda in giro. Poi verresti qui in lacrime a dire come sei stato stupido.

-Hinata non è come la mia ex. Non fare più un paragone del genere.

-Non importa Naruto.

-Invece importa a me. Nessuno può trattarti con tanta superficialità e freddezza. Deve imparare a riflettere prima di parlare.

-Io rifletto sempre. Sei tu che ti butti nelle cose senza pensare. Sei il solito testa quadra. Non impari mai.

-Per favore, non prendertela con Naruto. Io non ho intenzione di prenderlo in giro. Sono innamorata di lui.

Naruto sgranò gli occhi alle parole di Hinata. La ragazza aveva urlato forte che lo amava. Aveva zittito perfino il burbero Sasuke che non credeva alle sue orecchie. La ragazzina aveva fegato a fronteggiarlo apertamente. Due erano le cose: era pazza o era follemente innamorata del suo amico.

Hinata era in imbarazzo. Aveva strillato di fronte a un amico di Naruto. Ora di sicuro il biondo avrebbe pensato male di lei.

 

La ragazza corse fuori la casa e si andò a poggiare vicino la macchina di Naruto. Era stata una sciocca a urlare in quel modo. Perà quel ragazzo l'aveva fatta innervosire come non mai. Non poteva prendersela con Naruto perché voleva bene a qualcuno.

-Vai da lei Naruto, penso io a Minato- disse Shikamaru.

-Mentre io tiro le orecchie a zio Sasuke perché ha fatto arrabbiare Hinata.

-Bravo Minato- disse Naruto dando un bacio sulla fronte al piccolo.

 

Naruto corse dalla mora e la trovò di fianco alla sua auto. Era di spalle ma poteva vedere che tremava. Doveva essere nervosa a causa delle cose che le aveva detto Sasuke.

Il biondo le poggiò una mano sulla spalla e Hinata si voltò di scatto.

-Mi dispiace Naruto. Non volevo urlare in quel modo.

-Stai tremando per questo? Sei una sciocca Hinata. Non mi sono arrabbiato per il tuo sfogo. Anzi mi ha sorpreso sentirti alzare la voce contro Sasuke. In genere non lo fa nessuno. Hanno tutti paura di lui.

-Non mi smbra un ragazzo pericoloso.

-Mi sono innamorato di te proprio perché vedi oltre le apparenze. Sei l'unica che non ha giudicato Sasuke un cinico e spietato ragazzo di città.

-So che è tuo amico e non sono nessuno per giudicarlo.

Naruto strinse forte Hinata e la baciò sulla bocca. Adorava la ragazza e ancora di più amava tenerla stretta fra le sue braccia. Sapeva che lei si sentiva protetta con lui.

 

Dopo qualche minuto Hinata si rilassà e rientrò in casa. I due trovarono Minato seduto sulla schiena di Sasuke che agitava le braccia in aria in segno di vittoria.

-Voi non ci crederete ma Minato ha dato una bella lezione a zio Sasuke.

-Ci credo. Lui è il mio piccolo eroe- disse Hinata prendendo in braccio il bambino.

-Mi ha atterrato solo perché sono stanco.

-In realtà ti ha giocato. Devi ammettere che sei caduto nella sua trappola.

-Shikamaru taci o stasera ti farò dormire fuori.

-Sarai tu a dormire fuori se non ti sbrighi a telefonare alla tua compagna. Quando torna potrebbe sbatterti in una tenda in giardino se la fai innervosire.

-Vado nella mia camera a chiamarla.

 

Naruto spiegò a Hinata che Shikamaru vivevano in quella villa che era divisa in due parti. Il lato destro della casa era in stile moderno e ci vivevano Sasuke e Sakura, mentre nel lato sinistro c'erano Shikamaru e Temari. Tutte e due le parti erano super accessoriate e molto grandi.

-Quindi questa è la casa di Shikamaru.

-Esatto Hinata. Ci sono due porte che collegano le parti della casa così non dobbiamo uscire fuori se ci serve qualcosa. Quando vogliamo stare in pace mettiamo il cartello non disturbare e ognuno di noi sa che non deve entrare nella parte dell'altro.

-Capisco.

-Shikamaru ti spiega tutto perché teme che tu fraintenda qualcosa.

Shikamaru lanciò un libro contro Naruto che lo colpì in pieno.

-Questo per cosa era?

-Non stai mai zitto.

-Siete molto simpatico Shikamaru.

-Puoi darmi del tu Hinata. Io non sono come Sasuke, non ti terrò sotto controllo per mesi per scoprire se posso fidarmi di te. Mi sei già simpatica. Dopo tutto una ragazza che fa ragionare Naruto è la benvenuta.

-Ho la sensazione di essere stato preso in giro.

 

Shikamaaru andò in cucina a prendere qualcosa da offrire agli ospiti e tornò nella sala con una torta e delle merendine per il bambino.

-Evviva zio si è ricordato di prendere le merendine con la sorpresa.

-In realtà si è ricordata Temari di comprarle al supermercato. Sa che piacciono anche a me.

-Zio mangia tanti dolci.

-Hai mischiato questa passione per gli zuccheri anche a mio figlio. Ieri ho trovato delle merendine sotto il suo cuscino.

Minato corse subito a nascondersi dietro Hinata perché sapeva di essere stato scoperto.

Hinata lo prese in braccio e lo tranquillizzò.

-Papà non vuole sgridarti. Ti vuole solo far capire che mangiare troppi dolci ti fa male al pancino.

Il bambino si strinse forte a Hinata e si lasciò coccolare.

-Quando avrò dei figli li porterò tutti i giorni s casa tua Naruto. Hinata sa come comportarsi con i bambini.

-Te l'ho detto che lei è speciale.

Hinata e Naruto lasciarono il bambino con il loro amico e andarono a fare una passeggiata per la tenuta.

-Questo giardino è splendido.

-Credo che se ne occupino Sakura e Temari.

-Parli spesso di questa ragazza di nome Sakura. Ho sentito anche miss Bridget parlare di lei.

-Un tempo ioavevo una cotta enorme per lei. Miss Bridget lavora per la mia famiglia da più di trenta anni e sa di questa storia. Un tempo pensava che io l'avrei sposata. Non fare quella faccia dolce Hinata. Fra me e Sakura non c'è più niente. Lei sta con Sasuke e sono una bella coppia.

-Scusa se ti faccio queste domande.

-Voglio raccontarti tutto di me e non mi scoccia se mi fai delle domande. Ogni mio piccolo segreto ti verrà svelato presto.

 

I due passarono trenta minuti a parlare delle loro storie. Hinata rideva come non mai. Naruto non faceva che fare battutine e facette.

All'improvviso il ragazzo prese Hinata in braccio e la portò davanti un laghetto pieno di ninfee.

-Anche questo posto fa parte della proprietà di Shikamaru e Sasuke. Hanno costruito un gazebo pieno di rose di fronte questo laghetto. Non lo trovi un posto romantico?

-È bellissimo.

Naruto mise giù Hinata e la strinse forte.

-Qualsiasi cosa accada non ti lascerò mai. Quando avrai bisogno di qualcosa io ci sarò sempre.

-Oh Naruto. Non merito tutto questo.

-Meriti molto di più Hinata.

 

Rientrati in casa, Naruto trovò Minato che giocava con i gattini di Temari e Shikamaru che leggeva su una poltrona.

-Papà hai visto quanti gattini hanno gli zii. Sono tutti carini.

-Minato non puoi portarli a casa perché hanno bisogno della loro mamma.

-Lo so papà. Mai separare i piccoli dalla mamma. Come io non voglio che Hinata si allontani da noi.

Minato aveva detto una cosa bellissima. Hinata si era emozionata sentendo quelle parole. Il bambino era davvero un piccolo angelo.

-Ora dobbiamo tornare a casa Minato o lo zio ci caccerà a calci. Torneremo quando ci saranno anche le padrone di casa.

-Sìììììì. Giocherò al dottore con la zia Temari. Mi insegnerà come si ascolta il cuore di papà come mi aveva promesso. Ciao zio.

Sasuke arrivò proprio mentre andavano via e si fermò davanti la porta d'ingresso per dire qualcosa a Hinata.

-Vedi di non far soffrire Naruto o te la farò pagare.

Naruto intervenne subito lasciando Sasuke a bocca aperta. Non era di certo cosa da tutti. Ma Naruto sapeva sempre sorprendere le persone con la sua forza e il suo coraggio.

-Ti ho già detto che puoi trattarla come una persona di famiglia.

-Lo farò quando sarò sicuro di potermi fidare.

-Stai attento Uchiha.

Naruto sorrise e andò verso la sua macchina. Sasuke aveva capito che per quel giorno era meglio non far arrabbiare l'amico o ne avrebbe ricavato solo un occhio nero. A Sakura di certo non avrebbe fatto piacere.

 

Saliti in macchina Naruto aspettò di essersi allontanato per aprire bocca. Intanto il bambino si era addormentato ascoltando la ninna nanna di Hinata.

-Hai una voce splendida.

-Grazie. Come mai sei nervoso?

-Sasuke non doveva trattarti in quel modo. Non è stato carino.

-Lo fa perché tiene molto a te. Non mi ha dato fastidio. È bello avere degli amici così protettivi.

-A volte mi chiedo se tu sia vera. Sei così premurosa e attenta agli altri e non ti fai mai abbattere dalle parole crudeli delle persone. Non sarai mica una fata?

-No, non ho alcun potere magico. Penso che stare al tuo fianco faccia venir fuori il mio lato migliore.

Arrivati a casa era molto tardi. Hinata e Naruto misero a letto il bambino e poi andarono nella stanza del ragazzo.

-Vieni da me Hinata.

Il ragazzo si stese sul letto e fece sdraiare Hinata sopra di lui.

-Sono pesante.

-Per niente. Mi piace sentirti vicina.

 

Intanto in una villa dall'altra parte della città

Una donna urlava contro i domestici perché non era riuscita nel suo intento.

-Ho al mio fianco solo degli incapaci.

-Cara cosa ti succede?

-Marito mio sei tornato finalmente. Il nostro avvocato mi ha appena detto a telefono che non potrò mai ottenere la custodia di Minato.

-Cara allora adotteremo un bambino. Un mio amico si occupa di queste cose. Domani lo chiamo e organizzo un appuntamento.

-Io rivoglio mio figlio. Se devo essere sincera non so se sono in grado di fare da mamma a un bambino non mio.

-Ci riuscirai benissimo.

La donna stava bollendo per la rabbia. Non voleva assolutamente bambini in casa ma se non faceva come diceva il marito l'avrebbe lasciata.

-Va bene chiama pure il tuo amico. Però devi farmi un favore caro.

-Tutto quello che vuoi.

-C'è una ragazza che mi ha ferita in passato. Era mia amica e mi ha fatto più volte dei torti. Per esempio una volta ha tentato di rubarmi dei soldi dal conto. Un'altra volta ha tentato addirittura di farmi mangiare delle fragole. Sarei potuta morire con la mia allergia.

-Dimmi chi è questa pazza e la faccio sbattere in manicomio.

-Bene. Si chiama Hinata Hyuga.

-Come? La figlia maggiore di Hiashi Hyuga, un mio vecchio amico. Non può essere stata tua amica ha solo 23 o 24 anni.

-Sai che a me piace circondarmi di amici di ogni età.

-Mi stai dicendo la verità cara? Non voglio sbattere una ragazza innocente in un istituto per farla curare mentalmente. Non è che l'hai scambiata per qualcun altro?

-No, caro. È proprio lei la colpevole.

-Domani manderò degli agenti a prenderla. La farò portare dal mio amico all'istituto per malati di mente fuori città.

 

Il mattino dopo Hinata e Naruto si alzarono insieme e fecero una splendida colazione. Purtroppo alle sette e trenta due agenti suonarono alla porta e portarono via Hinata.

-Signore cosa succede?

-Quella maledetta pazza vuole portarmela via. Non le permetterò di farle del male.

Naruto si mise subito al telefono e chiamò varie persone. La sua ex aveva fatto male i suoi calcoli.

Intanto Hinata era stata portata in un ospedale e costretta a mettersi un pigiama bianco. Poi venne rinchiusa in una cella imbottita e lasciata sola.

Hinata aveva paura. Mai si sarebbe sognata di ritrovarsi in una situazione del genere.

 

Dopo tre giorni con l'intervento del signor Hyuga e di Naruto, Hinata fu liberata. Per fortuna non le avevano dato alcuna medicina viste le continue minacce di Naruto al responsabile dell'ospedale.

Fuori l'ospedale Hinata trovò suo padre e corse ad abbracciarlo. Poi vide anche Naruto che le si avvicinò e le accarezzò la guancia.

-Stai bene?

Hinata riuscì a dire solo grazie con gli occhi lucidi.

Accompagnato il padre a casa e la ragazza lo convinse che stava più che bene. Visto che il padre non si era ripreso del tutto non voleva farlo preoccupare.

Hinata tornò a villa Uzumaki con Naruto. Parlarono di ciò che era accaduto e lei tranquillizzò il ragazzo. Non le avevano fatto alcun tipo di trattamento medico. Era stata costretta ad assistere a sedute di gruppo con dei pazienti ma niente di più. La ragazza ammise che aveva avuto molta paura e Naruto l'avvolse nelle sue braccia facendole poggiare la testa sul suo petto.

-Se vuoi sfogati.

-Credevo di impazzire lì dentro. Solo il pensiero di non vederti mai più mi faceva piangere a dirotto.

-Ora sei qui con me e non lascerò che ti facciano un altro scherzetto simile.

 

Nello stesso momento due agenti suonarono alla porta della villa della ex e gli notificarono che non poteva avvicinarsi a Hinata o Minato o rischiava la galera.

La donna corse subito dal marito e gli fece leggere il documento della polizia. L'uomo molto nervoso ordinò alla moglie di non avvicinarsi a villa Uzumaki.

-Il signor Hiashi Hyuga mi ha riferito che sua figlia non ti conosceva prima di andare a lavorare per il tuo ex. Mi hai fatto imprigionare una ragazza innocente. Cosa c'è che ti spinge a compiere cattiverie contro quella ragazza?

-Hiashi ti ha mentito per proteggerla.

-Hiashi è un uomo severo. Se avesse dovuto punire sua figlia lo avrebbe fatto subito e pubblicamente. Inizio a pensare di essere stato troppo buono con te. Ti ho dato il mio cuore, i miei soldi e le mie ville e tu calpesti tutto mettendomi in imbarazzo.

-Amore mio devi credermi.

-Per questa volta ti perdono. Ora lasciami solo non voglio vedere nessuno.

La donna corse via furiosa e uscì di casa. Aveva bisogno di fare shopping per calmarsi.

 

Quando arrivò in centro vide una cosa che la sconvolse non poco. Naruto stava cenando in un ristorante molto elegante con la ragazzina. Non poteva preferire quella bimbetta a lei.

 

Hinata e Naruto si stavano divertendo moltissimo da soli. Nonostante fossero passate poche ore dall'uscita dall'ospedale Hinata sembrava essersi ripresa del tutto.

-È bello vedere il tuo sorriso.

-Per me è lo stesso Naruto.

Il ragazzo baciò la mano di Hinata e la invitò a ballare. La pista era deserta quindi tutti i clienti si voltarono a guardare loro.

-Naruto ci guardano tutti.

-Ammirano la tua bellezza dolcissima Hinata.

-Non è che si chiedono chi è la ragazza con il famoso Naruto Uzumaki?

-Se mi faranno questa domanda risponderò che sei la mia affascinante futura sposa.

Per poco Hinata non collassava sul pavimento per l'emozione. Era tutto meraviglioso.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Era passata una settimana dalla sgradevole vicenda accaduta a Hinata e la ragazza non ci pensava più. In quei sette giorni si era dedicata a Minato mentre Naruto si era occupato di lei. Ogni giorno era tornato con un iris in mano e lo aveva donato alla sua splendida fidanzata. In più, la ragazza aveva avuto modo di passare due giorni con il padre visto che Naruto aveva insistito per ospitarlo nella sua villa. Hiashi Hyuga non sembrava neanche lo stesso uomo. Aveva giocato tantissimo con Minato e aveva fatto lunghe chiacchierate con Naruto dopo il lavoro.

Hinata era lieta che il padre fosse guarito. Non poteva perdere anche lui dopo quello che era successo alla madre.

Però Hiashi per impegni personali dovette andare via presto. Minato aveva messo il broncio quando il nonno era andato via. Ormai era abituato a chiamarlo in quel modo. In due giorni aveva urlato nonno per tutta la villa. Hiashi gli aveva dato il suo permesso quindi il piccolo ne aveva approfittato.

 

-Oggi ho sentito mio padre al telefono. Dice che è stato benissimo qui. Verrà di nuovo per controllarti.

Naruto ingoiò il biscotto che aveva in bocca a fatica. Quella del signor Hiashi sembrava suonare come una minaccia.

-Naruto sei pallido, sei sicuro di star bene?

-Benissimo Hinata.

-Non avrai preso le parole di mio padre alla lettera.

-Per niente.

Naruto indossò il pantalone del pigiama e poi mise il suo accappatoio per un'imitazione.

-Tuo padre sembrava intendere questo con la sua frase. Non provare a fare cose strane con mia figlia o ti prenderò a calci.

-Una bella imitazione ma mio padre ha più capelli.

-Fai la spiritosa.

Naruto si slacciò l'accappatoio e iniziò a rincorrere Hinata per tutta la sua stanza.

-Presa. Ora vediamo chi ride.

Naruto baciò Hinata che si strinse forte a lui mettendo le braccia intorno al suo collo.

-Ho sempre voglia di baciarti Hinata.

-Puoi farlo quando vuoi.

-A lavoro non sei con me.

-No, monello. Se non lavori bene dovrò sgridarti come faccio con Minato. Vuoi una bella punizione?

-No, grazie. Non voglio fare arrabbiare la mia dolcissima principessa.

Naruto sentì un rumore al piano di sotto.

-Hinata vieni con me ma non lasciare la mia mano.

-Va bene.

Naruto corse in camera di Minato e vide che dormiva. Non doveva aver sentito niente. Anche miss Bridget e il maggiordomo si erano alzati e erano corsi a controllare la situazione al piano di sopra.

-Signore state bene?

-Sì, grazie. Per favore restate qui con Minato e Hinata. Io andrò a controllare in cucina, il rumore proviene da lì.

-Sì, signore.

-No, non ti mando da solo al piano di sotto. Se sono dei ladri potrebbero farti del male.

-Non devi correre rischi.

-Cosa faremo io e Minato se tu restassi ferito?

-Non mi accadrà niente.

 

Naruto andò al piano di sotto dopo aver chiamato la polizia e notò due uomini nel salone. Sembrava che cercassero qualcosa. I due malviventi si accorsero di Naruto che fu più veloce di loro e chiuse le porte del salone a chiave e ci mise davanti la credenza del corridoio. Poi corse al piano di sopra dagli altri e gli disse di uscire dalla villa dalla porta al piano di sopra. Naruto aveva progettato la casa con quattro uscite di sicurezza. Una di queste era posto nel corridoio al piano di sopra. Miss Bridget avvolse Minato in una coperta e lo prese in braccio. Poi corse fuori insieme al maggiordomo. Mentre Hinata e Naruto bloccarono il corridoio con dei mobili per ostacolare i criminali.

-Ora corri Hinata.

Naruto prese la ragazza per mano e corse fuori dalla villa. Dopo pochi minuti arrivò la polizia ma i ladri erano spariti.

Per sicurezza due agenti rimasero alla casa per tutta la notte. Naruto fece dormire Hinata e Minato nella stanza con lui. Non voleva che nessuno li toccasse. In quelle settimane erano successe troppe cose strane in quella villa. Sembrava che qualcuno ricamasse una trappola alle sue spalle. Qualcuno voleva allontanarlo da suo figlio e da Hinata. La ragazza ne aveva passate fin troppe, era stufo fìdi vederla spaventata. Era ora di reagire e di porre fine a quella serie misteriosa di atti criminali.

 

Il mattino dopo Hinata si svegliò tardi e trovò il letto vuoto. Si vestì in fretta e corse in cucina.

-Buongiorno signorina.

-Buongiorno miss Bridget.

-Hinata guarda cosa ho fatto con miss Bridget. Una bella torta al cioccolato per papà.

-Sei stato bravissimo Minato.

-Non si preoccupi signorina, il signor Uzumaki è andato a lavoro. Questa sera tornerà a casa verso le nove. Mi ha riferito che doveva andare a parlare con qualcuno.

 

Hinata passò tutta la giornata con Minato ma non fece altro che pensare a come si sentisse Naruto.

 

Verso le nove e trenta Naruto rientrò a casa molto nervoso. Andò in camera del figlio a controllare che dormisse tranquilla ma non lo trovò. Andò nella sua stanza e lo vide dormire sereno accanto a Hinata. Alla vista della ragazza tutto il pessimo umore del biondo volò fuori dalla finestra. Non poteva trasmettere il suo nervosismo a quella splendida creatura.

-Per fortuna qualcuno riesce a dormire in questa casa.

-Naruto sei tornato.

Hinata corse dal ragazzo e lo strinse forte.

-Mi sei mancata.

-Mi hai vista questa mattina.

-Te l'ho già detto che non posso fare a meno di averti accanto, di stringerti e di baciarti.

-Questa sera non potrai stringermi forte visto che c'è Minato.

-Allora possiamo passare un po' di tempo su questo divanetto.

-Non sei stanco?

-Quando si tratta di coccolarti non sono mai stanco. Ti amo troppo per trascurarti.

-Naruto sei andato da quella donna?

-Non posso nasconderti niente. Ha fatto finta di non essere alla sua villa al mare. C'erano la sua macchina rossa e la sua limousine fuori la casa. Forse il marito era in casa e non ha voluto parlarmi per paura che io gli riferissi qualcosa sul suo passato. Lo ha ingannato pur di appropriarsi del suo patrimonio. Io non volevo fare la spia. Intendevo solo dirle di non avvicinarsi a te.

-Forse la polizia l'ha spaventata abbastanza.

-Tu non conosci quella donna. Non si ferma neanche davanti alla legge. Ma sa che io non scherzo.

-Naruto non fare nulla di avventato.

-Sono molto attento nelle cose che faccio. Non preoccuparti. Come mai Minato ha voluto dormire qui?

-Ha detto che in tua assenza voleva proteggermi dagli uomini cattivi.

-Il mio ometto coraggioso è davvero straordinario.

-Ha preso dal suo papà.

-Quasi dimenticavo. Ho una cosa per te piccola.

Naruto prese dalla tasca un biglietto e lo mise fra le mani della ragazza.

-Domani starai tutto il giorno a casa. È la verità?

-Sì, ho dei giorni di ferie da recuperare. Il mio capo mi ha imposto di prendermi due giorni di ferie e ho pensato a qualcosa da fare insieme.

-Minato sarà felicissimo di averti tutto per sé.

-Avevo promesso anche a lui che mi sarei preso qualche giorno di riposo. Prima mi diceva sempre che lavoravo troppo. Ora sarà al settimo cielo.

Hinata e Naruto si misero a dormire e trascorsero una notte tranquilla.

 

Il mattino dopo Minato fu il primo ad alzarsi e vide che il padre era ancora accanto a lui. Iniziò a saltare sul letto e svegliò la coppia.

-Minato sei pieno di energia appena mattina.

-Papà sei rimasto a casa.

-Oggi sono libero piccolo mio. Cosa vuoi fare di bello?

-Voglio stare tanto tempo con il mio papà e Hinata.

-Affare fatto piccolo. Ora noi due andiamo a lavarci in questo bagno mentre Hinata va a cambiarsi nell'altro.

-Farò in fretta così ti porto i vestiti del bambino.

Hinata si fece una doccia veloce, si pettinò e si vestì in fretta. Sapeva che Naruto e Minato erano ancora nel letto. Quando si trattava di alzarsi erano molto lenti.

Dopo quindici minuti la ragazza entrò nella stanza e vide Naruto con un asciugamano intorno la vita e a petto nudo. Intanto Minato saltava sul letto con addosso solo l'accappatoio.

-Scusate. Non sapevo fossi ancora svestito.

-Hinata è tutta rossa in viso.

Naruto prese Minato in braccio e gli fece cenno di non parlare. Intanto Hinata si era girata di schiena e aveva ancora in mano i vestiti del bambino.

-Hinata vado a vestirmi in bagno se tu fai mettere gli abiti a Minato.

-Va bene.

Naruto si chiuse in bagno e Hinata iniziò a vestire il bambino. A un certo punto aveva messo la maglia alla storta ma se ne accorse solo a lavoro ultimato. Tolse la maglietta al bambino e la mise nel verso giusto.

-Ecco fatto. Ora sei pronto Minato.

Naruto uscì dal bagno e vide Minato in braccio a Hinata che l'abbracciava forte.

Il bambino voleva molto bene alla ragazza e gli piaceva farsi cullare da lei.

-Posso unirmi all'abbraccio.

-Sì, papà.

Naruto si sedette di fianco alla mora e poi la sollevò con le per la vita. La fece sedere sulle sue gambe e l'avvolse fra le sue braccia con Minato.

-Siete davvero dolcissimi.

-Papà è super forte.

-Hinata sei bellissima.

-Grazie Naruto. Anche tu stai molto bene.

 

Dopo aver fatto colazione uscirono tutti e tre insieme e si diressero verso la casa al mare dei genitori di Naruto.

Fatti trenta minuti di strada con la macchina arrivarono davanti una splendida casetta con la vista sul mare.

-Papino facciamo un castello di sabbia?

-Va bene. Minato non toglere la giacca, non fa caldo.

-Ok.

Hinata seguì Naruto sulla spiaggia e lo vide stendere due teli sulla sabbia. C'era il sole e non faceva molto freddo quindi si poteva restare molto tempo. Minati si sedette sul primo telo e iniziò a giocare con la sabbia.

-Quando torniamo a casa credo che Miss Bridget mi farà a pezzi. Dovrà pulire tutti i pavimenti dalla sabbia.

-Basterà cambiare Minato.

-Possiamo andare a casa dei miei. Tanto mi hanno dato le chiavi e posso entrare tranquillamente.

-Io ho portato due cambi per il bambino.

-Pensi a tutto. Sei un'ottima mamma.

-Come?

-Non te l'ho detto prima perché pensavo che mi prendessi per pazzo. Sembri proprio una vera e propria mamma quando stai con Minato. E poi due giorni fa la mia piccola peste ti ha chiamato mamma.

-Non lo sapevo. Tu cosa ne pensi?

-Sono felice. Non mi aspettavo che si affezionasse tanto a qualcuno. Devi sapere che ha fatto cacciare tutte le babysitter prima di te. Non voleva stare con nessuna di loro. Poi sei arrivata tu e il bambino si è calmato. Non so come hai fatto ma si è fidato da subito di te.

-Minato mi ha detto che le signore che avevi scelto in precedenza erano troppo severe e non giocavano mai con lui. Non gli davano mai una carezza sulla guancia. Credo che Minato avesse bisogno di affetto e dolcezza.

-Ora capisco perché ti adora.

-Perché?

-Sei la ragazza più dolce che io abbia mai incontrato.

Naruto si mise ad aiutare il figlio a costruire il castello di sabbia mentre Hinata li guardava.

-Scusi è lei il signor Uzumaki?

-Sì.

-Qualcuno le vuole parlare a questo telefono.

Un uomo era sbucato dal nulla con un cellulare in mano e lo aveva dato a Naruto.

-Pronto.

-Naruto so che mi hai cercata a casa. Mi dispiace non averti potuto vedere. Ci tenevo a parlare qualche minuto con te.

-Ora mi dirai che non eri lì?

-Bravo. Ero uscita a fare spese. In questi giorni ho molte feste a cui partecipare con mio marito. Saprai che siamo una coppia ricercatissima.

-Cosa vuoi da me?

-Mi ha ferito ricevere quei documenti dalla polizia. Sai bene che sono vendicativa. Sai anche che non farei mai del male al piccolo Minato. Però ti sei scelto proprio una fidanzata ingenua e carina.

-Non puoi avvicinarti a lei.

-Sai che le regole imposte dagli altri non mi hanno mai fermato. Attento perché le potrebbe accadere qualcosa di brutto. Oggi è proprio bella con quel vestito lilla e quella treccia.

-Ora ti sei messa a spiare le persone. Sai che non faccio mai cose avventate ma prova a fare del male a lei e vedrai di cosa sono capace.

Naruto aveva lasciato Minato con Hinata e si era allontanato qualche metro per parlare senza farsi sentire. Non voleva che la ragazza si preoccupasse troppo.

-Se non ti sbrighi a tornare da lei quei brutti ragazzi sulla spiaggia la potrebbero portare via da te.

Naruto restituì il cellulare all'uomo misterioso che corse via e tornò da Hinata.

Comparve alle spalle dei tre ragazzi che infastidivano Hinata con aria molto minacciosa.

-Sparite prima che chiami la polizia.

-Tu chi sei?

-Lui è il mio fidanzato. Per favore lasciateci in pace.

-L'avete sentita la ragazza, vuole essere lasciata sola con il bambino e il ragazzo. Patetico. Vieni con noi e ti divertirai.

-NO, grazie.

Uno dei ragazzi afferrò Hinata per un braccio e la strattonò. Naruto lo allontanò subito e si mise davanti la ragazza.

-Vi ha chiesto di andare via gentilmente. Quindi sparite o dovrò usare le maniere forti.

-Andiamo via ragazzi, abbiamo finito il lavoro per cui siamo stati pagati.

 

Naruto aspettò che i ragazzi si allontanassero e poi prese Hinata e Minato per mano e li trascinò alla casa dei genitori.

-Naruto tutto bene?

-Stai bene?

-Sì. Minato vai a giocare nella sala mentre parlo con Hinata.

Naruto strinse forte la ragazza e le baciò la fronte.

-ODIO quando ti toccano. Odio quando tentano di farti male.

-Non mi sono fatta niente. Non sopporto quando ti infuri per causa mia.

Naruto e Hinata restarono abbracciati per diversi minuti e poi tornarono da Minato. La cosa che stupì Hinata fu quello che Naruto gli disse all'orecchio prima di entrare nel salone della casa. Non avrebbe mai dimenticato quella frase.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Hinata e Naruto erano alla casa al mare dei genitori di lui e si stavano divertendo un mondo con il piccolo Minato.
-Ecco il tuo succo di frutta alla mela Minato. Attento quando bevi. Non buttartelo addossi come hai fatto l’altro giorno.
-Sì, Hinata.
-Ecco chi ha macchiato il tappeto nel salone di casa nostra.
-Lì ci ho versato il colore a tempera per sbaglio.
Minato era super sincero e aveva appena detto al padre di aver combinato un disastro.
-Non sei arrabbiato vero papà?
-No, piccolo mio. Sono cose che succedono. La prossima volta stai più attento. Io ho fatto cose peggiori quando ero piccolo.
-Cosa?
-Cose che non posso dirti piccolo mio. Sono segreti che conoscono solo i tuoi nonni.
Minato si versò il succo di frutta addosso per sbaglio e Hinata gli ripulì subito i vestiti.
-Hai due macchie sulla maglietta e una sui pantaloni. Andiamo a cambiarci piccolo.
-Va bene Hinata.
-Lascia Hinata, vado io a cambiarlo. Tu riposa un pochino.
-Non sono stanca. Sei tu quello che ha bisogno di riposare. Io non faccio poi molto.
-Senza di te io sarei perso.
Così dicendo Naruto salì al piano di sopra a lavare Minato. Hinata trovò delle riviste e iniziò a leggere qualche articolo. Con sua grande sorpresa trovò anche degli articoli su Naruto. Risalivano ai tempi del fidanzamento con la ex. Naruto doveva essere un uomo potente e molto influente per finire sui giornali.
Più leggeva e più cose scopriva sulla madre del piccolo Minato. Era una donna che non stava mai ferma e anche super affascinante. Forse era per quello che aveva ammaliato anche Naruto. Allora lei cosa ci faceva lì con lui. Era completamente diversa dalla sua ex e non era per niente affascinante. Non capiva proprio perché Naruto la trattasse tanto bene.
Intanto in un’auto poco distante dalla villa al mare.
-Allora lei è disposto a ipnotizzare questa ragazza?
-Con il giusto compenso posso ipnotizzare chiunque. Quanto è disposta a pagare?
-Le darò diecimila dollari se le ordina di allontanarsi da Naruto.
-Vuole solo questo?
-Per ventimila dollari fino a dove può spingersi la sua ipnosi?
-Posso far compiere alle mie vittime qualsiasi gesto vogliano i miei clienti. Il mio amico vi avrà raccontato che ho convinto un uomo molto ricco a finanziare la sua industria con un milione di dollari.
-Sì, il mio amico mi ha raccontato di quel caso. Vi pagherò ventimila dollari se spingete quella ragazzina a entrare in mare. Non vi devo dare tutti i dettagli.
-Bene. Sapete che non accetto assegni.
-Ecco i vostri soldi. Ora fate il vostro dovere.
-Come ordinate signora.
 
Hinata era  nel salone e ancora leggeva gli articoli sul conto di Naruto e sulla sua ex. Forse non avrebbe mai dovuto vedere le loro foto sui giornali. Naruto sembrava così sereno e felice con quella donna. Hinata non aveva mai visto quel sorriso sul suo volto quando stava con lei. Leggere gli articoli su Naruto la stava solo facendo dubitare di sé stessa. Doveva ignorare le parole scritte su quei vecchi giornali e pensare al suo futuro con il suo splendido fidanzato.
Per come era assorta sui giornali, la ragazza non si accorse neppure che uno sconosciuto era entrato in casa. L’uomo le si avvicinò piano e gli si mise davanti con un pendolo davanti.
Dopo dieci minuti Hinata si sentiva come svuotata. L’uomo che prima era davanti a lei era sparito e lei non sapeva cosa era successo. La mora sentiva solo una strana tristezza che l’avvolgeva come una sciarpa pronta a strozzarla. Sentì l’impulso di uscire verso il mare e lo fece subito.
Naruto e Minato scesero dopo cinque minuti e non videro più la ragazza nel salotto.
-Papà dove è Hinata?
-Non lo so piccolo. Forse è uscita sul balcone per prendere un po’ d’aria.
Naruto notò subito le riviste aperte sul tavolino. Non sapeva che i suoi genitori avessero quelle vecchie riviste sui suoi conti. Non c’erano l’ultima volta che era stato in quella casa. C’era qualcosa di strano.
Minato uscì sulla terrazza e vide che la sua babysitter era entrata in acqua.
-Papà posso fare anche io il bagno come Hinata?
-Cosa hai detto?
-Hinata sta facendo il bagno vestita.
Naruto prese Minato in braccio e corse verso la spiaggia. Arrivò sulla riva e disse al bambino di non muoversi da quel punto. Si tolse le scarpe e si buttò in acqua. Ormai vedeva solo la testa di Hinata, doveva fare in fretta. Nuotò velocemente e afferrò la ragazza.
-Hinata cosa fai?
-La ragazza non rispondeva. Sembrava in trance.
Naruto la portò a riva vicino a Minato.
-Papà cosa ha Hinata? Perché non si muove?
-Ora controllo cosa le è successo piccolo. Non ti preoccupare.
-Hinata ti fa male qualcosa? Per favore rispondimi.
Nulla, Hinata aveva gli occhi aperti ma non sembrava sentire quello che diceva il ragazzo.
-Non capisco cosa ti sia successo amore mio. Sembri sotto shock. Se è per causa mia e degli articoli che hai letto, perdonami. Non sopporto di vederti in questo stato.
Naruto portò Hinata in casa per farla scaldare. Accese il fuoco e i termosifoni e la mise davanti il caminetto.
-Papà, Hinata sta andando di nuovo fuori.
-Ora basta Hinata. Reagisci. Non ti ho mai vista in queste condizioni e non posso aiutarti se non mi parli.
Naruto baciò Hinata e la ragazza sembrò come risvegliarsi da un incantesimo. Non ricordava di essere entrata in mare né di aver tentato di affogarsi.
-Naruto perché sono tutta bagnata?
-Non ricordi nulla?
-No, ricordo solo che uno strano uomo con un orologio d’oro in mano è entrato qui e mi ha detto qualcosa.
Naruto capì subito cosa era successo e strinse forte Hinata.
-Naruto cosa è successo?
-Qualcuno ha tentato di farti affogare amore mio. Il bacio che ti ho dato deve aver spezzato l’ipnosi. Per fortuna sei salva. Non mi sarei mai perdonato se ti fosse successo qualcosa. Di sicuro Minato mi avrebbe odiato.
-Papà io non ti odio.
-Lo so piccolo.
Naruto strinse a sé anche Minato scordando di essere bagnato.
-Papà sei tutto freddo.
-Hai ragione piccolo. Ora vado di sopra a prendere un cambio per me e uno per Hinata.  Minato resta qui e urla se vedi qualcuno vicino a Hinata.
-Sì, papà.
Naruto corse nella sua stanza e afferrò delle maglie pulite con qualche pantalone. Poi scese di corsa al piano di sotto.
 
Intanto in una macchina fuori la casa.
-Siete un idiota. Mi avevate detto che la vostra ipnosi l’avrebbe messa fuori gioco.
-L’ipnosi svanisce con un bacio.
-Mai sentita una sciocchezza del genere.
-Ho posto una condizione come faccio sempre o l’ipnosi non funziona. Se qualcuno ti bacia ti risveglierai e non ricorderai nulla. A quel punto ogni mio controllo sparisce per sempre a meno che io non la ipnotizzi nuovamente.
-No, se lo scordi. Non voglio che qualcuno mi riconduca a voi. Sparite dalla mia vista prima che vi faccia fuori.
-I soldi me li tengo.
-Fate come volete idiota.
La donna iniziò a mangiarsi le unghie per il nervosismo. Un altro dei suoi piani era fallito. Quella mocciosa era troppo fortunata e Naruto era sempre in mezzo i piedi. La donna si allontanò dalla casa al mare e se ne andò a fare shopping per calmarsi.
 
Intanto nella casa
Hinata si era cambiata in una stanza di fianco al salone mentre Naruto si vestiva vicino a Minato.
-Papà ora Hinata sta bene?
-Certo piccolo.
Visto che Hinata li aveva sentiti, uscì dalla stanza e gli chiese scusa chinando la testa.
-Mi dispiace se vi ho causato dei problemi.
Minato corse ad abbracciare la ragazza e lei lo strinse forte fra le sue braccia. Scoppiò a piangere e il bambino le diede una carezza sulla guancia.
-Non ti preoccupare mamma, papà ti proteggerà sempre.
Hinata restò molto sorpresa dalle parole del bambino. L’aveva di nuovo chiamata mamma. Grazie al bambino le tornò subito il sorriso sul volto.
-Ecco di nuovo la mia Hinata.
-Grazie Minato. Grazie Naruto. Sono salva grazie a voi due.
Naruto si avvicinò ai due e li strinse.
-Siete i miei tesori e non permetterò a nessuno di farvi male.
-Papà perché piangi?
-Non sto piangendo.
-Invece sì.
-No.
Naruto si allontanò dai due e andò in cucina a bere qualcosa. Hinata disse a Minato di guardare un po’ di televisione mentre lei parlava con suo padre.
La ragazza andò in cucina e vide il biondo di spalle davanti a una bottiglia d’acqua.
-Non volevi bere vero?
-Hinata perdonami.
-Di cosa? Non mi sembra che tu abbia fatto qualcosa di sbagliato.
-Per colpa mia stavi per annegare.
-Non è successo e non è colpa tua. Naruto guardami.
-Non posso.
-Non fare così o mi sentirò in colpa.
Naruto strinse Hinata a sé per la vita e lei gli asciugò le lacrime sul volto.
-Piangevi per causa mia.
-Mi dispiace amore mio. Se io ti avessi persa non so cosa avrei fatto. Ho promesso che ti avrei protetta. Al contrario, non faccio che causarti guai. Ogni volta che sei con me corri dei gravi rischi.
-Io sono qui e non andrò da nessuna parte. Non voglio sentire mai più dalla tua bocca delle parole così brutte sul tuo conto.
Naruto si calmò e baciò Hinata.
-Stai pur sicura che la colpevole pagherà per quello che ti ha fatto.
-Un momento Naruto, pensi che sia stata lei?
-Chi ha tutti i mezzi per assoldare un sicario per colpirmi se non lei.
-Non puoi accusarla senza prove.
-Riuscirò a farle gettare quella maschera da bella modella super brava. Chi la conosce bene sa come è veramente.
 
I due tornarono dal bambino e passarono il resto della giornata insieme.
Alle otto Naruto riaccompagnò Hinata e Minato a casa e poi sparì per molte ore.
Tornò a casa alle due di notte. Controllò la stanza di Minato e vide che era tornato a dormire tranquillo nel suo letto. Poi si diresse verso la stanza di Hinata e la trovò sveglia.
-Come mai sei ancora sveglia?
-Ti aspettavo. Ero un po’ preoccupata.
-Hinata non devi stancarti per me.
-Naruto non avrai fatto qualcosa di avventato contro di lei?
-No, non ti preoccupare. Hinata posso chiederti un favore. Resta con me solo per questa notte.
Hinata si alzò dal letto e andò in camera del ragazzo con lui. Il biondo si stese sul letto e la mora si sedette al suo fianco. Poi Naruto l’afferrò per la vita e la strinse a sé.
-Come mai non hai paura di me, delle mie reazioni, dei miei gesti impulsivi?
-Naruto sei il ragazzo più gentile che io abbia mai incontrato, non mi fai per niente paura. Non mi piace che la gente ti giudichi male. È per questo che mi fai certe domande. Ho sentito due mamme che parlavano di te al parco qualche giorno fa. Parlavano bene della madre di Minato e sparlavano di te.
-Non mi preoccupano le chiacchiere. Le persone non mi hanno mai giudicato per quello che ero realmente. In me vedevano sempre e solo il figlio del grande Minato Namikaze che fa le marachelle a scuola. Il ragazzo lasciato solo perché gli altri erano invidiosi del suo successo.
-E poi è arrivata la tua ex. Scusa se ho letto della vostra storia sui giornali.
-Anche i giornali dovevano essere una trappola della mia ex. È scaltra quando si tratta delle sue vicende personali. Non si è ancora messa in testa che ormai non sono più suo.
Hinata avvertì un brivido ascoltando le parole di Naruto. Il solo pensare che quella donna voleva riavere Naruto come amante la faceva infuriare come non mai. Stava male e non riusciva a levarsi dalla testa quei brutti pensieri. Non faceva che vedere immagini di Naruto con quella donna.
-Hinata perché tremi?
-Nulla.
-Io non ho la minima intenzione di tornare con la mia ex. Non ti fidi di me?
-No, ho piena fiducia in te. La verità è che dubito di me stessa. Io non sono per niente alla tua altezza.
-Ora sei tu quella che dice cose orribili. Io ho fiducia in te e non desidero stare con nessun altra donna.
Naruto e Hinata si addormentarono poco dopo. Erano esausti dopo quella giornata a dir poco spaventosa. Naruto era quasi collassato vedendo Hinata sotto shock. Mentre la ragazza era rimasta sconvolta dalle rivelazioni sulla ex del suo fidanzato. Ma entrambi sapevano di amarsi e che avrebbero fatto qualunque cosa l’uno per l’altra.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Erano passati due mesi dall’ultimo attacco della madre di Minato contro Hinata. Naruto aveva saputo tenerla lontana e ora si preparava a sferrarle l’attacco finale.
In due mesi il rapporto tra Naruto e Hinata era diventato ancora più forte. Minato ormai vedeva la mora come la sua mamma e era felicissimo di averla sempre accanto. Naruto era stato poco tempo a casa a causa dei suoi impegni in ufficio ma aveva sempre trovato il modo per stare con i suoi tesori.
Era sabato sera e Naruto era tornato alle otto dall’ufficio. Trovò Hinata nella sua stanza che lo aspettava con un piatto in mano.
-Ti ho preparato un panino gigante con in mezzo una bella cotoletta. C’è anche il dolce se vuoi.
-Sei fantastica. Quando hai trovato il tempo di preparare una torta al cioccolato?
-Io e Minato l’abbiamo preparata verso le tre. Non vedeva l’ora di fartela vedere. Ha deciso di lasciarla sul tuo comodino.
-Quella peste è un angioletto. Grazie perché badi sempre a lui.
-Per me è un piacere.
Naruto prese il piatto dalla mano della ragazza e lo poggiò sul comodino. Poi strinse forte Hinata. Le era mancata moltissimo in quella settimana. Era stato chiuso nel suo ufficio per elaborare un piano aziendale per attirare nuovi clienti. Alla fine era riuscito a incrementare le entrate del quaranta percento.
Tutto a spese della sua famiglia. In sette giorni aveva visto Minato dormire nel suo lettino ma non aveva potuto stringerlo. In più, ogni volta che tornava a casa Hinata dormiva e non voleva svegliarla per un suo capriccio. Sicuramente l’ultima settimana era stata la più dura. Ora la ragazza lo aveva sorpreso. Non solo aveva fatto una torta per lui, lo aveva anche aspettato in piedi.
-Sei dolcissima Hinata.
-Naruto sono solo le otto, non mi è pesato aspettarti sveglia. Minato si è addormentato perché ha giocato tutto la mattina con i suoi amici al parco e non ha fatto il riposino pomeridiano.
-Io non sono mai riuscito a far dormire Minato di pomeriggio. Faceva sempre i capricci.
-Minato aveva bisogno solo di più amore.
-Sei una brava mamma.
-Non mi sono ancora abituata a essere chiamata in quel modo.
-Abituati perché tra poco diventerai la signora Uzumaki.
-Cosa intendi?
-Ho chiesto la tua mano a tuo padre e lui me l’ha concessa.
-Perché non mi hai detto niente?
-Volevo farti una sorpresa. Apri questo pacchetto.
Hinata scartò il regalo e trovò una scatolina azzurra all’interno.
-Questo è un anello bellissimo. Non posso accettare una cosa tanto costosa.
-Meriti molto di più amore mio.
Naruto prese la mano della mora e gli infilò l’anello al dito.
-Sei ufficialmente la mia fidanzata. Fra una settimana diventerai mia moglie.
-Quando hai organizzato tutto?
-Ho fatto tutto durante le pausa dal lavoro. Invece di tornare a casa ho parlato con i miei amici e i miei parenti. Mi hanno aiutato a progettare una cerimonia molto intima. La madre di Minato non saprà nulla fino alla fine di tutto.
-Vuoi sposarmi solo per vendicarti di lei.
-No, voglio che tu diventi mia moglie così non ti toccherà mai più. Quando saprà che ti ho sposata diventerà verde per l’invidia e esploderà come un vulcano che erutta. Ma non potrà fare nulla contro di noi.
Hinata si strinse forte a Naruto e iniziò a piangere. Si sentiva fortunatissima ad averlo accanto.
 
Domenica mattina
Naruto portò Hinata e Minato a casa di Shikamaru e Sasuke e li la mora fece la conoscenza di Sakura e Temari.
Le ragazze rapirono Hinata e lasciarono gli uomini da soli nel salotto di casa Nara.
-Cosa hanno in mente quelle due pazze?
All’improvviso sulla testa di Naruto arrivò un libro.
-Chi hai chiamato pazza, testa quadra.
-Ahi. Sakura potevi uccidermi.
-Con la testa dura che ti ritrovi non rischi niente. Forza andiamo Hinata, dobbiamo mostrarti delle cose. Non so come fai a stare con quel folle.
-Naruto è dolce, forte, divertente e …
-Stop. Un’altra parola carina su di lui e sarò costretta a raccontarti le sue marachelle giovanili cara.
-Scusi signora Uchiha.
-No, puoi chiamarmi Sakura. Non serve essere formali. Puoi dare del anche a Temari.
-Come mai mi avete portata in questa soffitta?
-Dobbiamo parlare del tuo matrimonio. Togli quel telo da lì.
Hinata vide uno splendido vestito bianco su un manichino. Era uguale a quello che aveva visto un mese prima in una vetrina del centro. Quel giorno era in giro con Naruto. Il ragazzo doveva aver capito subito che le piaceva quel tipo di abito. Hinata crollò a terra. Non riusciva a credere ai suoi occhi. Naruto era meraviglioso.
Con grande sorpresa delle ragazze, Hinata corse al piano di sotto e si buttò su Naruto per abbracciarlo.
-Cosa è successo piccola?
-Grazie.
-Hai visto il vestito. Sapevo che ti sarebbe piaciuto.
Sakura e Temari li guardavano dalle scale. Erano davvero una bella coppia. Naruto finalmente aveva trovato la ragazza giusta.
-Ora basta voi due. C’è un bambino qui.
-Zio Sasuke non fare il rompiscatole. Mamma e papà non si sono abbracciati per tanti giorni e hanno bisogno di tante coccole.
Hinata divenne completamente rossa mentre Naruto accarezzò la testa del figlio. Era stato dolcissimo.
-Zio Sasuke sei stato appena colpito e affondato da un bambino.
-Sakura non ti ci mettere anche tu.
-Ci voleva proprio una bella strigliata per te.
-Hai vinto Sakura.
-Lo so. Contro di te vinco sempre.
Temari e Sakura staccarono Hinata da Naruto e la trascinarono in giardino per farle vedere qualche decorazione per la cerimonia.
-Naruto ti tocca stare qui fino a tardi oggi. Sakura e Temari faranno il terzo grado a Hinata per ore.
-Sono contento che Hinata si diverta con loro.
-Se vuoi chiamare divertimento il loro interrogatorio sul tuo conto fa pure- disse Shikamaru.
-Sai che Sakura le dirà tutto sul tuo conto.
-Non credo Sasuke.
Naruto stava sudando per la tensione. Cosa sarebbe successo se Hinata avesse scoperto che lui aveva avuto una storia anche con la sua amica Ino? Cosa avrebbe fatto scoperte le sue marachelle passate?
-Naruto sei pallido. Non avrei creduto veramente alle mie parole.
-Sasuke ti faccio a pezzi se non la smetti di punzecchiarmi. Vieni Minato, andiamo a vedere cosa fanno le ragazze.
Quando Temari vide Naruto uscire in giardino lo bloccò subito.
-Minato può entrare in giardino, tu torna dentro dai due pigroni. Non puoi ascoltare i nostri discorsi.
Minato corse da Hinata mentre Naruto rientrava in casa.
-Incredibile. Quelle due pazze mi hanno cacciato dal giardino. Vorrei sapere cosa combinano con Hinata?
Dopo ore di chiacchiere le ragazze rientrarono in casa per preparare la cena.
-Minato resti a giocare in salotto vicino a papà o preferisci aiutarci con la cena?
-Mamma voglio restare con papà.
Hinata diede un bacio sulla fronte a Minato e raggiunse le ragazze in cucina.
-Minato cosa hanno combinato le donne in giardino?
-Mi dispiace zio Shikamaru è un segreto.
-Se ti regalo questa cioccolata.
-No, grazie. Fa male al pancino.
-Lascia perdere Shikamaru. Mio figlio non si fa corrompere neanche se gli prometti un giocattolo.
-Vero papà. Non si fanno certe cose. Me lo dice sempre Hinata.
-Non vi pare che sia una ragazza straordinaria.
-Bene, ce lo siamo giocato. Il suo cervello ormai è fritto- disse Sasuke.
-Anche tu eri così quando ti sei dichiarato a Sakura.
-Ti sbagli Naruto. Non mi sembra di aver mai detto qualcosa di sdolcinato come fai sempre tu.
-Dovresti provare. Hinata è contenta quando le faccio qualche complimento.
Sakura comparve alle spalle di Sasuke e gli diede un vassoio in mano.
-Questi stuzzichini li ha preparati Temari come antipasto. Ora vi portiamo qualche altra cosa.
-Minato questi sono per te.
-Grazie mamma. I mini panini al prosciutto, buoni.
Naruto guardò Hinata e vide che sorrideva. Era quella l’espressione che voleva vedere sempre sul volto della sua fidanzata.
Naruto era così intento ad ammirare Hinata che non si era accorto che Sasuke gli stava parlando.
-Terra chiama Naruto, c’è qualcuno in ascolto?
-Cosa?
-Ti sto chiamando da dieci minuti ma sembravi preso da altro.
-Cosa volevi dirmi?
-Ho prenotato il castello per la cerimonia. Volevi fare una sorpresa a Hinata e io ho trovato il luogo che mi hai fatto vedere nelle fotografie.
-Sei riuscito a convincere il proprietario ad affittarlo per la cerimonia. Ottimo. Grazie mille Sasuke. Hinata resterà a bocca aperta quando vedrà il luogo della cerimonia.
-Consideralo il regalo di nozze da parte mia e di Sakura.
-Non posso accettare una cosa del genere. Pagherò io per il castello.
-No, io e Sakura abbiamo già versato metà acconto. Il resto si paga a fine cerimonia.
-Sei un vero amico.
Naruto si tuffò su Sasuke e lo abbracciò forte.
-Staccati o ti prendo a calci. Odio queste smancerie.
-Come sei acido Sasuke Uchiha.
 
Dopo un’ora di lavoro, le ragazze chiamarono i loro fidanzati per la cena.
-Siediti qui Minato. Sasuke ha comprato una sedia rialzata solo per te.
-Grazie zio.
Hinata mise un fazzoletto sulle gambe di Minato in modo che non si sporcasse e gli tagliò la carne. Il bambino adorava la salsiccia di tacchino e gli hamburger.
Passarono una splendida serata tutti insieme. Parlarono dei preparativi per il matrimonio ma mai della location della cerimonia o del ristorante.
-Voi nascondete qualcosa.
-Non ti preoccupare Hinata, la cerimonia sarà stupenda. Noi ragazze abbiamo scelto tutto con la massima cura. Naruto non ha fatto tutto da solo o avrebbe fatto un pasticcio.
-Non sei gentile Sakura.
-Dico la verità. Stavi sbagliando anche l’ordine per i fiori. Oltre a me e Temari, lo hanno aiutato anche altri amici. Io, Temari, Ino e Ten Ten ci siamo occupate delle questioni più delicate come le decorazioni e il bouquet della sposa. Naruto voleva farti una sorpresa anche su quello.
-Scusate, chi sono Ten Ten e Ino? Naruto ha parlato di loro e dei tempi del liceo ma non le ho mai viste.
-Hinata devi sapere che Ino è una delle ex di Naruto.
-Sasuke taci- urlarono Temari e Sakura in coro.
-Non vi preoccupate. So che Naruto ha avuto altre ragazze. Non mi sorprendo.
Naruto notò il tenue sorriso sul volto della ragazza e trascinò Sasuke in giardino per fargli una ramanzina.
-Si può sapere cosa ti salta in mente?
-Volevo testare il suo amore per te. Voglio vedere se ti ama veramente.
-Smetti di fare queste cose. La metti a disagio.
-Tra poco arriveranno i nostri amici e c’è anche Ino. Sakura gli ha detto che oggi venivi qui e hanno deciso di farti una sorpresa. Ci sono Choji, Ino, Sai, Rock Lee, Ten Ten e Gaara. Di sicuro avrebbero tirato fuori quello che è successo al liceo. Qualcuno doveva informarla sul tuo passato.
-Non dovevi dirle quelle cose in quel modo.
-Scusate se vi interrompo. Non importa, non sono turbata dalle parole di Sasuke. Non litigare per così poco.
-Noi abbiamo sempre litigato per tutto. Al liceo abbiamo anche fatto a pugni fino a sanguinare.
-Sasuke dice la verità. Rimane il fatto che non doveva dirti quelle cose in quel momento.
-Naruto non fa niente. Sono sicura che ci divertiremo quando arriveranno i tuoi amici. Capisco l’atteggiamento di Sasuke.
-Ora so perché ti sei messo con lei baka. Ottima scelta.
Naruto rimase sorpreso dalle parole di Sasuke. Un attimo prima parlava con tono sprezzante con Hinata e ora era addirittura dolce. Le ragazze dovevano aver messo qualcosa nel suo piatto.
I ragazzi rientrarono e dopo cinque minuti arrivarono gli altri amici.
Naruto li presentò tutti a Hinata. Loro iniziarono a farle il terzo grado e a raccontarle tutto sul Naruto del liceo. Sasuke aveva ragione le dissero anche della storia con Ino.
-Naruto perché non ci dici come hai fatto innamorare Hinata?- domandò Ten Ten.
-Sei la solita romantica- disse Choji.
-Non svelo mai i segreti.
-Naruto non vuole dirvi nulla perché si vergogna. Non vuole ammettere che è stata Hinata a fargli girare la testa per primo.
-Non è vero Sakura.
-Sei rosso come un peperone Uzumaki- urlarono in coro.
Il piccolo Minato si era addormentato nella stanza dello zio Shikamaru. Naruto e i suoi amici avevano smesso di parlare della storia d’amore del biondo e si erano messi a ricordare i vecchi tempi.
Intanto Hinata era uscita in giardino. Non conosceva quelle vecchie storie e si sentiva un po’ esclusa dalla conversazione. Nessuno si era accorto della sua assenza. Naruto le aveva raccontato alcune storie sui suoi anni al liceo ma non tutto. Diceva sempre che alcune cose era meglio non ricordarle. Eppure ora si divertiva tantissimo lì con i suoi amici e lei non sapeva neanche la metà delle vicende che si raccontavano. Forse Naruto non voleva raccontarle tutto perché non si fidava molto di lei. Hinata scacciò subito i brutti pensieri e si mise a guardare il cielo. Era una notte splendida.
All’improvviso si sentì suonare il campanello della casa. Hinata non sentì nulla poiché il giardino era dietro la casa e le voci degli altri coprivano ogni rumore. Solo Sasuke e Sakura si accorsero che c’era qualcuno alla porta. Corsero ad aprire e si ritrovarono davanti una persona poco gradita a quella festa.
-Salve ragazzi, non mi invitate ad entrare. Dopo tutto sono anche io una vostra ex compagna di classe.
-Non sei la benvenuta visto quello che hai fatto a Naruto e Minato.
-Quanto rancore Sakura. So benissimo che ce l’hai con me perché volevi Sasuke e Naruto solo per te. Purtroppo per te uno dei due ha preferito me.
-Non dire stronzate. Io ho sempre amato Sasuke ma non devo dare spiegazioni a una vipera come te.
Ino e gli altri videro la loro ex compagna di classe e si incupirono.
-Cosa è venuta a fare qui?
-Qualcuno deve averle detto dell’incontro.
La donna entrò facendosi largo tra Sakura e Sasuke.
-Come mai nessuno mi ha invitata a questa bella riunione di classe? Ino una volta eravamo amiche, non mi aspettavo un tale comportamento da te.
-Smetti di fare l’innocente Milen. Sappiamo tutti cosa hai fatto alla fine del liceo e dopo. Per non parlare delle voci che hai diffuso a scuola sul conto di alcuni di noi durante gli studi-disse Ino.
-Ino non puoi avercela con me per quei pettegolezzi. Non sono stata io a diffonderli.
-Hai fatto soffrire troppe persone Milen. È ora che ci lasci in pace e raccogli ciò che hai seminato.
-Naruto caro ci sei anche tu. Pensavo fossi a casa a crogiolarti nelle lenzuola con la tua nuova fiamma.
Naruto si avvicinò alla donna e le disse qualcosa a bassa voce. Non voleva rovinare la festa ai suoi amici né farsi vedere infuriato.
-Puoi accanirti contro di me quanto vuoi ma non te la prendere mai più con Hinata.
-Non sei più lo stesso. Quella ragazza ti ha cambiato. Rivoglio il mio Naruto.
-Io appartengo a un’altra e non voglio vederti più.
Naruto andò in giardino per impedire a Hinata di rientrare. Non voleva farle vedere la sua ex. Non sapeva come avrebbe reagito vedendola lì.
-Naruto ti ha detto tutto. Ora vai via.
-Siete dei veri maleducati. Non vi ho mai sopportato fin dal liceo. Addio falliti.
I ragazzo si rilassarono non appena sentirono la donna andare via con la sua auto. Intanto Naruto aveva raggiunto Hinata in giardino.
-Sei venuto qui per dirmi qualcosa Naruto?
-Sei bellissima.
-Naruto si capisce dalla tua faccia che ti preoccupa qualcosa.
-La madre di Minato era qui e ho dovuto affrontarla di nuovo. Non è tipa da arrendersi. Ma non ci disturberà più.
-Sei uscito per impedirmi di vederla. Sei molto premuroso ma io non la temo.
-Sono io quello che ha paura che lei ti faccia del male. Non voglio che si avvicini mai più a te.
Hinata e Naruto parlarono per trenta minuti di quella storia e poi rientrarono. La serata proseguì tranquillamente. Shikamaru decise di ospitare tutti a casa sua. La villa era enorme e c’erano stanze per tutti. Naruto prese Minato in braccio e lo portò nella sua stanza da letto. Lì Shikamaru aveva fatto mettere un letto in più per il piccolo Minato.
-Spero vi vada bene dormire insieme Naruto?
-Grazie Temari. Non mi separerei mai da Hinata in questa notte. Neanche se Sakura mi prendesse a pugni.
-Il vostro è proprio vero amore- dissero Ten Ten e Ino in coro.
-Lasciamoli soli ragazze, hanno bisogno dei loro spazi.
Naruto e Hinata si stesero sul letto dopo aver indossato i pigiami che gli avevano dato Sakura e Temari. Hinata stringeva forte la mano di Naruto. Aveva come il timore di perderlo nonostante fossero a pochi centimetri. Il ragazzo avvertì subito il disagio della fidanzata e la baciò sulle labbra.
-Non permetterò a nessuna donna di allontanarmi da te. Ricordalo sempre. Sei l’unica ragazza che amo.
Hinata sorrise e si strinse al ragazzo. In quella notte piena di stelle i due si addormentarono ascoltando i loro cuori in tumulto.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2931261