Angels Are Real

di RainAndFire
(/viewuser.php?uid=604456)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


"John! Vai più piano!"

"Paura, sorellina?"

"Sei uno stronzo!"

"Non fare caso a tuo fratello, si diverte a tormentare gli altri."

"Quindi tu sei masochista, se ti piace stare con me."

John avvolse il collo della sua ragazza con il braccio sinistro.

"John! Usa entrambe le mani per guidare!"

Lui sbuffò.

"Certo che sei proprio una rompipalle, sorellina!"

"Non chiamarmi sorellina!"

"Va bene, sorellina." disse lui, con finta rassegnazione.

"John, sei poco originale."

"Ha ragione Amber, Angie. Lascialo stare." disse Rian, l'amico di John che si stavano trascinando dietro.

"Comunque devi fare la brava alla festa, sorellina. Ci saranno tante celeb e devi farmi fare bella figura."

"Se dici ancora una volta 'sorellina' ti spacco il bel musetto che ti ritrovi!"

John sorrise sotto i baffi.

"Oh, non scaldarti troppo, sorellina!"

Angie guardò da un'altra parte e cercò di mantenere la calma, digrignando i denti per la rabbia.

Nella macchina calò il silenzio per qualche minuto, poi John ebbe la brillante idea di accendere la radio e mettere della musica che Rian definì pallosa.

"Non puoi dire che i Beatles fossero pallosi!" esclamò Angie, irritata. Lei e John erano cresciuti ascoltandoli. Il fratello era stato chiamato così in onore di John Lennon, lei invece si chiamava così a causa della bellissima canzone dei Rolling Stones, che lei adorava. Però si era stancata della gente che diceva: 'Ah, ti chiami Angie, proprio come la canzone.'

Sopirò affranta.

"John, puoi abbassare, per favore?"

Lui per tutta risposta alzò il volume.

Suo fratello riusciva ad essere proprio idiota, a volte.

"John, mi stai sfondando le orecchie!"

"Oh, ma come siamo delicate, sorellina. E come farai ai miei concerti?"

"Chi ha detto che ci verrò?"

"Ma come, non verrai a supportare il tuo fratellino che suona meglio di Jimi Hendrix?"

"Chi è Jimi Hendrix?" chiese Rian, confuso.

"Posso chiederti se ascolti altra musica, oltre a Shakira e Rihanna?"

"Beh, ascolto i 50 Cent, Snoop Dog e altro rap, principalmente."

Stava scherzando?

"Ho detto musica..."

Ma dai, almeno Eminem, i RUN DMC, ma non quello.

Rian fece per dire qualcosa, ma venne interrotto da John.

"Siamo quasi arrivati."

"Finalmente! Mi si sono anchilosate le gambe."

"Dai, Amber, non lamentarti."

"Due ore in macchina e non vuoi che mi lamenti?"

Okay, la ragazza di John era ancora più idiota di lui.

"Su, diamoci un contegno. È una serata di gala!" esclamò John.

Era vestito in giacca e cravatta come Rian, mentre Amber aveva un vestito rosso che risaltava bene la pelle ambrata e i capelli castani. Gli occhi azzurri sembravano sue pozze infinite sul bel visino da oca.

'Perlomeno è bella,' si disse Angie.

La ragazza indossava invece un vestito blu elettrico che si allargava sulla vita creando una gonna ampia e morbida.

La parte superiore era ricamata con paillette colorate che creavano giochi di luci sui volti dei compagni, rischiarati dalla luce della luna e da quella che proveniva dall'edificio che si trovava davanti a loro.

"Su, andiamo."

John iniziò a salire le lunghe scale che portavano all'entrata della sala da ballo.

Ai lati del portone c'erano lunghe ghirlande decorate e fiocchi dorati.

Un uomo vestito con un completo nero da cui trasbordavano i muscoli possenti -un buttafuori- chiese loro gli inviti.

"Oh, penso di averli dimenticati..." disse John, tirandoli fuori.

Angie lo fulminò con lo sguardo.

Finalmente entrarono ed un calore rassicurante li avvolse, assieme al chiacchiericcio assordante di centinaia di persone.

Angie e gli altri riconobbero alcuni personaggi importanti del cinema e della musica, camminando in giro spaesati, nell'immensità del salone.

La ragazza, troppo presa a guardarsi in giro con gli occhi sgranati, andò a sbattere contro un uomo alto, dai ricci capelli castani, che stava di fianco ad un uomo più alto e dai capelli ancora più ricci.

Mentre si scusava, mortificata, il primo le sorrise, creando delle fantastiche fossette che incorniciavano dei dentoni da castoro che però non lo imbruttivano per nulla.

In effetti, l'uomo era tutt'altro che brutto.

"Figurati." le disse e lei si perse nei suoi occhioni color cioccolata.

Da dietro di lui spuntò un altro uomo, un po' più basso, dai capelli biondi e la faccia imbronciata, quasi seccata.

"Fa come vuoi, Michael. Per quanto mi riguarda tra noi è finita."

Il viso del riccio si rabbuiò e fece per rincorrere il biondo, ma fu fermato dall'altro riccio.

"Fidati, tornerà da te pregandoti di perdonarlo."

L'uomo dagli occhi color cioccolato non lo ascoltò e corse dietro al biondo.

L'altro sospirò e porse la mano ad Angie.

"Io sono Fortunè e mio fratello è un imbecille, ti va di bere qualcosa?"

 

NOTA DELL’AUTRICE:

Ed eccomi di nuovo con una FF su Mika. ^_^

Allora, la prima cosa che devo dire è che non intendo offendere nessuno dicendo quelle brutte cose sul rap, che, okay, non mi piace tanto, però, ecco, insomma, mi serve per far capire meglio che ad Angie Rian non sta molto simpatico.

Seconda cosa, vi prego di recensire, perché se non recensite non so se la storia vi piaccia o no. >.<

Vi prego anche di dirmi se ci sono errori di battitura o altro che non ho notato.

Penso che questa Nota dell’Autrice rispecchi molto la mia confusione ultimamente…

Bene, che dire… spero che il mio umile lavoro vi piaccia ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Il tavolo con gli aperitivi era così pieno di bottiglie che non si vedeva la tovaglia.

Fortunè prese due bicchieri di cristallo e versò del buon vino francese, porgendone uno ad Angie.

"Comunque anche mio fratello è un imbecille." disse lei.

Il ragazzo rise.

"I fratelli maggiori sono sempre degli imbecilli. Pensano di poter comandare solo perché sono più grandi."

Angie annuì, assaporando il vino.

"Buono, cos'è?  Non ci capisco molto di vino."

"Un ..."

"Niente, nulla da fare, se n'è andato." piagnucolò una voce alle loro spalle.

"Non pensarci e prendi un bel bicchiere di vino per dimenticare! Sai quanto è stronzo." disse Fortunè al fratello.

Il riccio più alto si girò verso Angie.

"Ti presento mio fratello Michael, per gli amici ed i fan, Mika."

Angie gli porse la mano e, vedendo i suoi occhioni lucidi di lacrime, lo abbracciò di getto. Lui, sorpreso, dapprima non rispose all'abbraccio, poi si abbandonò completamente nelle braccia di Angie, singhiozzando con il viso spalmato contro la sua spalla.

La ragazza gli accarezzò i capelli, sussurrandogli di ricomporsi, perché erano ad un evento pubblico.

"Hai ragione, Fort." disse il ragazzo, dopo un po'.

"Andy è un grande stronzo."

"Te lo detto io, che dovresti provare a trovarti una ragazza. Ultimamente hai degli atteggiamenti molto etero."

Mika deglutì, sorridendo debolmente. Era proprio questo il suo pregio principale: sorrideva anche quando era triste, contagiando gli altri.

"Forse è proprio per questo che Andreas mi ha lasciato. Ha paura che mi metta con una ragazza."

Fortunè si avvicinò al fratello e gli mise le mani sulle spalle.

"Sei un ragazzo fantastico, Michael. Se non fossi tuo fratello e fossi gay mi sarei già innamorato perdutamente di te. Però a volte la tua autostima va a farsi un giro molto lontano. Soprattutto se si tratta di Andy."

Michael deglutì di nuovo a fatica, guardando il fratello negli occhi, attento.

"E questo ti penalizza. L'umiltà è un pregio, ma questa non è umiltà. Dovresti farti valere di più. La tua vita non dipende da Andy. Dipende solo da te stesso."

E dopo questo, Mika era sul punto di piangere di nuovo. Il fratello allargò le braccia, in un tacito invito a nascondersi sotto la sua ala protettrice. Mika vi si fiondò, riprendendo a singhiozzare.

"Ti voglio bene, Fort."

"Ti voglio bene anch'io, Michael."

Angie era sul punto di piangere dalla commozione, quando sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla.

"A volte mi chiedo come io abbia fatto a generare dei bimbi così fantastici."

"Non siamo più bambini, mamma." disse Mika, asciugandosi le ultime lacrime con i pugni.

La madre dei due fratelli li abbracciò, quasi stritolando il piu piccolo.

"Voi sarete sempre i miei bambini."

I due erano arrossiti come due peperoni.

"Mamma, per carità, siamo in pubblico." disse Fortunè, paonazzo.

Angie si mise a ridere.

"Dovreste solo ringraziare Iddio per avere una madre che vi vuole così bene." disse.

Mika le sorrise, scoprendo di nuovo i dentoni.

Angie sorrise di risposta.

"Oh, ecco mio fratello con la sua ragazza."

Prese per mano i due ragazzi e si avviò verso John, seguita dalla madre dei due, Joannie.

"John!" lo chiamò.

Lui si guardò intorno confuso, cercando di capire chi lo chiamasse. Quando vide la sorella si illuminò.

"Oh, ti stavo giusto cercando!"

Il ragazzo le si avvicinò, con un'espressione da pazzo.

"Ho incontrato Paul McCartney e Mick Jagger, insieme!"

"Oddio, davvero? E che hai fatto?"

"Beh, gli un po' parlato della mia band, di me..."

"Solo di te? Che egocentrico."

"...ed ho detto a Mick che ho una sorella di nome Angie per via della canzone."

"E lui che ha fatto?"

"Si è messo a ridere ed ha detto che vuole conoscerti."

"Non ci credo. Non sei divertente"

"Per una volta tuo fratello sta dicendo il vero." disse Amber.

"Infatti, eccolo che viene verso di noi!"

E, in effetti, c'era un Mick Jagger sorridente che camminava nella loro direzione. E di fianco a lui c'era un Paul McCartney altrettanto sorridente.

"I vostri genitori devono essere piuttosto fissati con la musica degli anni '60" disse Paul, facendo il baciamano ad Angie, mentre lei arrossiva e tentava di non svenire, sostenuta da Fortuné.

"SÌ, infatti, ma anche Angie. Dovete sapere che ha chiamato il suo cane Syd, in onore di Barrett, ovviamente."

Dopo quest'affermazione, la ragazza arrossì ancora più violentemente.

"E John ha un gatto che si chiama Freddie." ribatté lei.

"Pensavo che quella fissata con i Queen fosse lei." disse Amber.

"Infatti è più fissata di me... Immagina come potrebbe essere..."

Paul rise e anche Mick, che poi fece il baciamano alla ragazza, che questa volta rischiò veramente di svenire.

I Rolling Stones avevano avuto un'importanza particolare nella vita della ragazza. Glielo disse.

"Infatti, lei è la ragazza che alla tenera età di un anno e mezzo saltava sul letto con un microfono multicolore e cantava Pain It, Black, Sympathy For The Devil e cose del genere." intervenne il fratello.

Angie avrebbe voluto ucciderlo, ma la reazione di Mick le fece cambiare idea.

Si mise a ridere a disse: "È una scena buffa, ma al contempo tenera. È strano immaginare  una bambina con i riccioli biondi e lo sguardo angelico come il nome, che canta canzoni demoniache e saltella in giro per la casa."

Tutti ridacchiarono alla battuta di Mick e la ragazza arrossì, mentre Mick la squadrava da capo a piedi.

"Ed oggi direi che quella bambina è proprio una bella ragazza." disse lui, facendo finta di essersene accorto solo allora.

"Mick, non puoi portarti a letto una bambina." disse una voce alle loro spalle.

E ragazzi, quella voce apparteneva a nientepopodimeno che Keith Richards.

 

NOTA DELL’AUTRICE:

Buona Vigilia a tutti! Ho deciso di regalarvi il primo capitolo della storia, perché sono buona.

In questo chapter ho messo un po’ della musica che adoro e anche il prossimo dovrebbe essere simile, poi l’ambientazione cambierà un po’.

Come al solito ditemi se trovate errori grammaticali o di battitura, io mi impegno con tutte le mie forze per fare al meglio :P

Beh, che altro dire? Buon Natale e buon anno nuovo se non dovessi farmi sentire (forse alcuni di voi sapranno che non sono molto puntuale :D ehm).

Ciao ciao, recensite, mi raccomando ;)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2943903