Dream On

di Black_Star
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Riuniti! L'amica d'infanzia di Rufy! ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Ricordi del passato? L'amore di Marie! ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: L'ottavo membro! Il frutto del metallo! ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Uno sbarco inaspettato! Paradiso terrestre? ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Un nuovo nemico! La forza è il miraggio! ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Il gioco di Arua! I cloni del Level 1! ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: Il level 2 inizia! Lotta contro se stessi? ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: La stanza dell’acqua! I trabocchetti del Level 3! ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9: Ombra nell’ombra? Cibo a volontà! ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: E adesso? I trucchi non sono finiti! ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11: La ciurma si riunisce! La fine del labirinto! ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12: Combattere da soli? Le paure più nascoste! ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13: Solo illusione? La disperazione di Marie! ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14: Addio, Sakkaku Island! Dimostrazione Terminata! ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15: Di nuovo insieme! Il calore di un abbraccio supera le parole! ***
Capitolo 16: *** SPECIAL!!! Nami e la missione vera donna ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16: I ricordi riaffiorano! Dichiarazione fallita! ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17: Bacio! Il momento atteso da una vita intera! ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18: Si riparte! Una taglia da 60.000.000 Berry! ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19: Non farlo! Le parole feriscono più delle azioni ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20: Marie, cosa ti succede? Confusione totale! ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21: Ricercata! I ricordi che fanno male ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22: Accordo tra ex-compagni! Siamo stati rapiti?! ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23: Rapiti un'altra volta?! Viaggio sul Puffing Tom! ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Riuniti! L'amica d'infanzia di Rufy! ***


Dream On

Salve a tutti!!! Sono nuova del sito, e questa è la prima fan fiction su One Piece che scrivo! Spero di non aver combinato un disastro °_° Ok, non so molto bene che dire…l’introduzione non rende a pieno l’idea della fic, ma non sapevo che scrivere XD (e cavolo non sai niente!!! N.d.tutti)(scusate T_T n.d.me)  Beh non ho altro da dirvi se non BUONA LETTURA!!!

 

Dream   On

Capitolo 1: Riuniti! L’amica d’infanzia di Rufy!      

 

L’isola di Longring Longland. Un nome buffo tanto quando le piante e gli animali del luogo, incredibilmente lunghi o alti. Ma ciò che attirò Marie in quell’isola, non fu la curiosità per le sue stranezze, ma la bandiera di una nave ancorata al porto. Completamente nera e con un teschio al centro, sembrava una qualunque nave pirata. Se non fosse stato per il capello disegnato in testa al teschio, un cappello che lei conosceva fin troppo bene. Sorrise, ancorando la propria imbarcazione accanto alla nave pirata, scendendo con grazia da essa. Diciassette anni compiuti da un bel po’, era molto alta per la sua età. Aveva gambe lunghe e sfilate, un fisico magro e prosperoso e un dolce viso di carnagione chiara, colorato da due occhi intensi e rossi. Marie non si poteva certo definire una brutta ragazza. Particolarità singolare ereditata dalla madre, erano i lunghi capelli argentati, in parte legati in alto e in parte lasciati liberi. Solo un ciuffo lungo fino al collo copriva la parte destra del viso, sfiorando l’occhio. Dall’altro lato, i capelli erano tenuti rigorosamente dietro l’orecchio da un fermaglio. Probabilmente, era un modo come un altro per far notare subito i grossi boccoli argentati che indossava. Unico accessorio che portava, a parte il log pose sul polso sinistro. Vestita in maniera non troppo elegante ma provocante, con una minigonna blu notte e un top abbastanza scollato che lasciava scoperto il ventre. A tenere la gonna al giusto posto, una cintura in pelle marrone. La fibia in argento aveva un rilievo al centro, raffigurante un grosso teschio bianco, simbolo dei pirati.

“Beh, non mi resta che aspettare.” Disse Marie sottovoce, avvicinandosi alla nave per osservarla meglio. “Prima o poi torneranno qui per salpare, no?”

Mise le mani ai fianchi sbuffando, ma la sua attesa fu breve: infatti, i proprietari stavano tornando alla nave proprio in quel momento, correndo.

“Hey, tu! Allontanati dalla nostra nave!” Urlò il capitano, più avanti di tutti, fermandosi a poca distanza dalla ragazza, minimamente preoccupata.

“Gomu Gomu No…” Continuò lui, lanciando il braccio indietro, allungandolo. Ma non fece in tempo ad attaccare che Marie, visibilmente arrabbiata, tirò un forte pugno in testa al poverino, a cui subito spuntò un rosso bernoccolo sulla testa.

“Idiota!” Fece lei, mentre gli altri li raggiungevano esterrefatti. “Non ti ricordi più dei tuoi amici, testa di rapa?!”

E fu solo in quel momento che Rufy osservò meglio la ragazza, cosa che durò per lunghi secondi in cui il silenzio regnava sovrano. Al termine di questi, il capitano scattò in piedi con espressione scioccata, indicandola.

“Tu!!! Tu!!! Tu!!!”Continuava a dire, sempre più scioccato. “Tu sei Marie?!”

Sorridente, lei portò la mano sinistra al fianco, mentre con la destra colpiva leggermente la testa di lui. “Certo che ce ne hai messo di tempo, eh, Rufy?”

“Ma…co-come ti sei conciata!!! Quasi non ti riconoscevo!” Urlò, ancora scioccato.

“Infatti non mi hai riconosciuta, scemo!”

“Rufy, non ti facevo così maleducato!” Esordì una voce dal gruppetto, avvicinandosi cautamente a lei. Il biondo prese la destra di lei baciandola e guardandola provocatorio.

“Perdona il nostro capitano, è un troglodita! Io mi chiamo Sanji, ed è un piacere fare la conoscenza di una ragazza bella come te.”

“Ehm…io sono Marie, piacere…” Disse lei un po’ imbarazzata, mentre il cuoco della Going Merry saltellava di gioia ricoperto dai cuoricini.

“Ma-chan, ancora non posso credere che sia davvero tu!” Esordì Rufy, approfittando della lontananza di Sanji.

“Perché? Cos’ho di diverso?” Il bruno sbiancò, indicando sconvolto le varie cose che elencava.

“I capelli ad esempio! Non li hai mai portati sciolti!”

“Oh, beh, c’è sempre una prima volta!”

“E quei cosi alle orecchie!”

“Si chiamano boccoli, Rufy, e sono un tipo di orecchini.”

“La maglietta corta!”

“Embè? Fa caldo!”

“Ma soprattutto…QUELLA!!!” Esclamò indicando la minigonna. L’amica non aveva mai e poi mai indossato una gonna in vita sua.

“Oh!” Rispose senza molto entusiasmo. “Non è un problema. Sotto ho un pantaloncino.”

“Davvero? Vediamo!” E avvicinò la mano alla gonna di lei facendo per alzargliela, ma fu prontamente colpito in testa dalla proprietaria.

“Scemo!!! Questo non ti dà il diritto di guardare!”

“Non vedo dove sta il problema! Con te ho fatto anche il bagno!”

“AVEVAMO DUE ANNI, IDIOTA!” E furiosa prese a colpirlo in faccia con una raffica di pugni, ricoprendolo di insulti fino a quando non sentì la sua risata.

“Beh? Che ci trovi da ridere?”

“Nonostante quegli strani vestiti sei sempre la solita Marie! >> E le cinse le spalle con un braccio, facendola sospirare e poi sorridere.

“Anche tu sei rimasto lo stesso, Ru-kun…”

“Suuu Ma-chan! Adesso ti presento il resto della ciurma!

E dicendo così, la trascinò verso gli altri, che nel frattempo si erano riempiti di domande e risposte su chi fosse la misteriosa ragazza.

 

*****

 

“Ah! Ora ho capito!” Esordì Nami, comodamente seduta su una sedia sdraio. Dopo aver legato la barca di Marie alla Merry, tutti si erano radunati sul ponte attendendo spiegazioni da Rufy, che non tardarono ad arrivare. “Così, è una tua amica d’infanzia!”

“Esattamente!” Esclamò lui con un sorriso a trentadue denti. “Ci conosciamo da quando siamo nati!”

“Nel vero senso della parola.Si intromise lei, seduta vicino a Nami. “Siamo nati lo stesso giorno. Le nostre madri si sono conosciute in clinica e sono rimaste in buoni rapporti.

“Caspita! E’ grandioso!” Esclamò Usop, mentre Sanji accendeva l’ennesima sigaretta.

“Oh, dolce Marie, dev’essere stata dura passare l’infanzia con Rufy!” Sceneggiò Sanji, prendendo le mano di lei tra le sue. “Permetti che il sottoscritto ti prepari un pranzetto coi fiocchi!” I suoi occhi brillavano. E alla parola “pranzetto” si illuminarono anche quelli di Marie, che gettò le braccia al collo del cuoco.

“Non sai come mi faresti felice!!” Urlò, mentre Sanji era totalmente estasiato dalla sua presenza. “Vado subito mia cara!!!” E corse verso la cucina, lasciando un polverone dietro di sé. “SI MANGIA!!!” Esclamarono in coro Marie, Usop e Chopper, che corsero inseguendo Sanji.

“Beh, io vado a dormire…” Disse Zoro in tutta tranquillità, sedendosi comodamente in un luogo isolato del ponte.

“Io penso che scenderò in cabina a leggere.” E così dicendo, anche Robin lasciò il luogo, lasciando soli Rufy e Nami.

“Hey, Rufy…” Esordì lei dopo parecchi secondi di silenzio. “Tu non scappi in cuci…?”

Ma non riuscì a terminare la frase, perché voltandosi verso il capitano lo vide addentare un grosso cosciotto di carne.

“Ne ho rubato un paio stamattina! Così posso mangiare in tranquillità! Sono un genio, no?”

Esterrefatta, la navigatrice non rispose, limitandosi a sospirare. E tra di loro tornò il silenzio, rotto soltanto dai versi di Rufy intento a mangiare il cosciotto.

“Senti, Rufy…Hai detto che Marie è una tua amica d’infanzia…ma dì la verità, tra voi c’è qualcosa di più, vero?”

E sorrise sadicamente, pronta ad ascoltare la risposta di lui da brava ficcanaso quale era.

Il moro ci pensò su un po’. E senza scomporsi chiese semplicemente: “In che senso?”

“Beh…” Cominciò lei, pensando a come spiegarlo in termini chiari e comprensibili. “Penso che tu le piaccia. E sono sicura che anche lei piace a te.”

Silenzio. Totale silenzio. Rufy smise anche di mangiare, e Nami pensò di averlo “incastrato”. Finchè questo non si mise a ridere sonoramente.

“Ahahah!! Questa è bella!!! Io e Marie!!! Ahahahaha!!!”  E continuava a ridere senza sosta, tanto che gli lacrimavano gli occhi.

“Questa è la cosa più buffa che abbia mai sentito! Ahahahaha!!” E prese a rotolare sul ponte senza smettere di ridere, riacquistando il controllo solo quando un pugno della navigatrice lo colpì sulla testa. Solo a quel punto si sedette composto dov’era prima, e riprese a mangiare il cosciotto dicendo solo un “Impossibile.” tranquillo.

“E perché?” Chiese lei, delusa di non aver fatto una nuova scoperta.

“E’ solo un’amica, e poi lei ha occhi solo per lui!”

Lo guardò incredula. “Lui chi?”

“Mio fratello, ovvio.”

“Vuoi dire Ace? Il ragazzo che abbiamo incontrato ad Alabasta?” Rufy fece cenno di sì con la testa, trangugiando un altro cosciotto.

“Oh.” Disse lei, come sorpresa. “Quindi le piace Ace.”

“Se le piace? Ne è innamorata persa! Non esiste altro che lui!” Esclamava sorridendo, incuriosendo sempre di più la navigatrice, che si era messa comoda.

“Dici sul serio? Non starai esagerando?”

“Macché! Mi hanno raccontato che alla clinica piangeva ininterrottamente! Smise solo quando Ace venne a trovarmi! Avevamo le culle vicine e mio fratello si mise a giocare con lei…da quel momento cominciò a ridere!

“Ma dai?” Ridacchiò Nami, pensando che quella doveva essere una scena tenerissima.

“Figurati che la prima parola di Marie fu proprio ”Ace“ !”

“Addirittura! E la tua, invece?”

“E’ stata ”carne“!” E scoppiarono a ridere tutti e due, mentre Rufy raccontava passo passo l’infanzia di Marie.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Ricordi del passato? L'amore di Marie! ***


Salve a tutti, rieccomi con il secondo capitolo

Salve a tutti, rieccomi con il secondo capitolo!!! Buona lettura!!

Dream   On

Capitolo 2: Ricordi del passato? L’amore di Marie

 

“Ace-kun! Ace-kun!” Urlava una bambina di circa cinque anni, che correva velocemente per il villaggio. I corti capelli argentati svolazzavano mossi dal vento, la corsa le era resa facile dall’abbigliamento che indossava: un pantaloncino di jeans e una maglietta maschile a maniche corte abbastanza larga.

Corse più veloce che poteva, fino a quando non raggiunse un bambino dai capelli neri seduto sul pianerottolo di una casa. “Marie! E’ successo qualcosa?” “Guarda! L’ho fatto io insieme alla mamma!” Disse felice, mostrando al ragazzo una polpetta di riso.

“E’ per me?” Chiese lui, e la ragazza annuì un po’ imbarazzata. Delicatamente, Ace prese in mano la polpetta, assaggiandola e poi sorridendo all’amica. “E’ buonissima!” Il volto di lei si illuminò. “Ti piace davvero?” Lui annuì, e sul volto di lei comparve un grande sorriso.

“Evviva! Avrei voluto fartene di più, ma Rufy è venuto in cucina e si è mangiato tutto il riso!” “Che vuoi farci, è fatto così…”

Disse ridendo mentre finiva di mangiare la polpetta, ma lei sospirò.

“Su, andiamo a vedere dove si è cacciato, adesso!”

Proferì alzandosi e poggiando la mano sulla testa di lei.

 

*****

 

“Vengo anche io!”Aveva urlato Marie, a sette anni, entrando di corsa nella stanza di Ace e Rufy con espressione furente.

“Ma di che stai parlando?” Domandò Rufy, inarcando un sopracciglio.

“Lo sai benissimo!” Sennò i pugni e si morse il labbro inferiore cercando di non piangere, di mostrarsi forte.

 “Sono stufa della gente quando dice che non combinerò mai niente perché sono una femmina!”

“Ma che ti prende all’improvviso?”

“Io voglio diventare un pirata! Voglio dimostrare al villaggio che io sono capace di farlo! Diventerò la più forte di tutti anche se sono una donna! Portatemi con voi!”

I due fratelli sorrisero guardandosi. “Va bene!” Esclamò Rufy, ma lei non ci fece caso e continuò ad urlare arrabbiata.

“E sappiate che non vi libererete facilmente di me! Non avrò pace finchè non mi direte che partirò con voi! Perché…”

“Ho detto che va bene!” Esclamò di nuovo lui, sorridente. Marie lo guardava esterrefatta. “Da…Davvero?”

“Certo!” Si intromise Ace, mettendole una mano sulla testa come suo solito. “Pensavi che ti avremmo lasciata qui?”

“Ace…” Sussurrò lei, mentre le lacrime cominciarono a scendere lentamente dagli occhi di lei, finchè non scoppiò a piangere abbracciando con tutte le sue forze il ragazzo di fronte a lei, nascondendo la testa nella sua spalla.

“E adesso che succede? Non c’è motivo di piangere!” Cercava di rassicurarla lui, mentre Rufy se la rideva sotto i baffi. “Vedrai che la nostra sarà una ciurma fantastica! Ma come tuo capitano, dovrai obbedirmi, intesi?” Esclamò con fare autoritario. Dietro di loro, Rufy sbraitava frasi del tipo “Hey! Il capitano sarò io! Diventerò il re dei pirati, potete contarci!” ma nessuno lo ascoltava.

Marie si allontanò da lui asciugandosi gli occhi e cercando di riacquistare il controllo.

“Farò qualunque cosa mi dirai, Ace-kun! Cioè, volevo dire, Capitano Ace!”

I due fratelli scoppiarono inevitabilmente a ridere,facendo tornare il sorriso nel volto di Marie.

 

*****

 

“Smettila di piangere!” Esclamò Rufy, otto anni, visibilmente irritato. Di fronte a lui, seduta a terra, Marie piangeva a dirotto coprendosi gli occhi con le mani chiuse a pugno.

“Non…ci…riesco…” Gridò con voce spezzata, singhiozzando. “Mio padre è morto, lo capisci?”

“E io che dovrei fare? I miei genitori neanche li ho conosciuti!” Strinse i pugni, voltandole le spalle. “Possibile che tu debba sempre piangere per ogni cosa? Sei solo una femminuccia piagnucolona!”

Sentita quell’ultima frase del bambino, Marie smise di piangere, fissando scioccata il vuoto.

“Che cos’hai detto…?” “Che sei una femminuccia piagnucolona!”

Si alzò di scatto, infuriata, e con occhi carichi di lacrime e rabbia si scagliò sull’amico colpendolo in faccia con un pugno.

“Non è vero!” Urlava, mentre continuava a lanciare pugni senza sosta.

“Non è vero, non è vero, non è vero!”

“Marie, ora basta!” L’ammonì Ace, separandola a forza da Rufy che aveva cominciato a sanguinare.

Alla sua vista lei si tranquillizzò, abbassando il volto come dispiaciuta. Avrebbe voluto scusarsi, ma il suo orgoglio non glielo permetteva. Quindi strinse i pugni, restando in silenzio. Lui sorrise, scompigliandole i capelli.

“So che stai soffrendo, ma sfogarti così non servirà a niente. Quindi chiedi scusa a Rufy!”

Un attimo di silenzio, poi sussurrò un lieve “Scusa.”

“Scusa me.” Disse Rufy, sospirando e rialzandosi da terra dato che era caduto nella piccola lotta. “Volevo solo consolarti. Ma non sono bravo come Ace.”

Sorrise, portando le mani dietro la nuca. “Se offendere è il tuo modo di consolare allora…!” Ma Ace tossicchiò attirando l’attenzione su di lui, impedendole di finire la frase.

“Su, ora sorridi anche tu o ci offendiamo!”Scherzò Ace, porgendole un piccolo pacchetto. “E il dolcetto che ho portato per te lo mangerò io…

A quel punto le si illuminarono gli occhi, e un lieve sorriso ricomparve sul suo volto mentre prendeva tra le mani il piccolo pasticcino.

“Hey! Anche io voglio un pasticcino! Pasticcino, pasticcino, pasticcino! Ti prego, Ma-chan, dammene metà!”

Esclamò avvicinandosi a lei, cercando di afferrare il pasticcino. Ma la bambina allontano il dolce, facendo la linguaccia a Rufy.

“Non se ne parla! E’ il pasticcino di Ace! E l’ha dato a me!”

“Ma ne voglio solo un pezzettino!” “Nooo!!

E prese a correre, rincorsa dall’amico, mentre Ace guardava divertito la scena.

“Che scemo! Io ne avevo portato uno anche per lui! Beh, lo mangerò io!”

E dicendo così trangugiò il secondo pasticcino che aveva con se, per poi andare a vedere dov’erano finiti quei due.

 

*****

 

 

“Uffa, Rufy è di nuovo in ritardo…Ma non era con te?” Marie, otto anni, aveva la schiena appoggiata al muro della sua abitazione.

“No, probabilmente sarà andato a mangiare qualcosa…” Ace, di fronte a lei, aveva le mani dietro la nuca e fissava il pavimento, annoiato. Erano parecchi minuti che aspettavano Rufy, ma questo non si faceva vedere.

“Giuro che appena arriva lo picchio.” Esordì lei, sbuffando, senza distogliere gli occhi dalla strada da cui sarebbe dovuto arrivare l’amico.

“Io dico di andarcene da soli e...” Sentenziò lui, non poco seccato, ma non fece in tempo a finire la frase che fu colpito da un violento attacco di sonno. Quasi senza rendersene conto si addormentò, accasciandosi in avanti e arrivando addosso all’amica, che subito arrossì violentemente. Quando poi, per caso, le loro labbra si sfiorarono, lei andò completamente in tilt e svenne a sua volta, facendo cadere entrambi a terra.

 

Si svegliò qualche minuto dopo, in un letto d’ospedale. Alzò lentamente il busto da esso chiedendosi dove si trovasse e guardandosi intorno, finchè non vide la figura di Ace seduta in un letto vicino al suo.

“Cos’è successo? Che ci facciamo qui?” Chiese, preoccupata.

“Vi eravate addormentati tutti e due per strada! Dato che non vi svegliavate vi ho portati qui!” Disse ridendo Rufy, seduto su una sedia posta in mezzo ai due letti.

“Eh? Addormentati? Che intendi dire?”

“E’ colpa mia!>> Esclamò Ace, attirando l’attenzione su di se. <

La bambina rimase un attimo in silenzio a pensare, sorpresa. Improvvisamente si ricordò del bacio, poi ripensò alle parole di Ace e subito sbiancò.

“Eh?! Vuoi dire che prima ti sei addormentato?!?”

“Esattamente.”

“Per puro caso?!

“Ovvio. Perché? E’ successo qualcosa?”

A quella domanda lei non rispose, si limitò a spalancare occhi e bocca e poi a svenire.

“Mi sa che soffre di narcocomecavolosichiama anche lei!” Esclamò Rufy, ridendo a crepapelle e cadendo quasi dalla sedia.

 

*****

 

 “Ma-chan! Che stai facendo?” Rufy, undici anni, era entrato ancora una volta nella camera di Marie senza permesso, e ridendo si avvicinò a lei. La ragazzina, intenta a disegnare, subito coprì il foglio con le braccia per paura che lui lo vedesse.

“Niente!” Esclamò con un sorrisino.

“Oh! Davvero? Voglio vedere, vedere, vedere” Canticchiava avvicinandosi a lei, e riuscendo a strapparle il foglio dalle mani dopo una dura lotta.

Dopo aver compreso che la parte bianca era il retro e che il disegno era dall’altro lato, osservò il foglio con sorpresa, poi sorrise a trentadue denti.

Il disegno raffigurava Marie ed Ace mano nella mano ed era ricoperto di cuoricini colorati.

“Vado a farlo vedere a mio fratello!” Annunciò Rufy poco dopo, scatenando il terrore dell’amica che lo afferrò impedendogli di scappare.

“Non ci provare!!” Ma Rufy non si arrendeva, e sventolando il foglio urlava, o meglio cantava, a squarciagola.

“Tra rose e fior nasce l’amor! Ace e Marie si voglion sposar! Partono in due tornano in tre, questo vuol dire che è nato un bebè!” (NOOOO XD n.d.me)

“Ti darò tutto ciò che vuoi, ma smettila!!

Urlò lei, facendo sorridere sadicamente il ragazzino.

E fu così che poco dopo si ritrovarono in cucina, con Rufy che trangugiava tutto ciò che c’era in frigo.

Marie stava seduta accanto a lui, infuriata, a braccia conserte e lo sguardo fisso sul moro,, mentre ripeteva per l’ennesima volta: “Questa me la paghi!”

 

*****

 

Corse a perdifiato per tutto il villaggio, scioccata. Non poteva, non riusciva a credere a quello che aveva scoperto. Arrivò a casa di Ace e Rufy velocemente, e la figura di un Rufy triste seduto sul pianerottolo non l’aiutò.

“Hai saputo anche tu, vero?” Chiese lui, ma non ricevette altro che silenzio.

“Beh, se vuoi parlargli è in camera sua.” Sentenziò semplicemente, e subito dopo la corsa della ragazza riprese. Trattenere le lacrime stava diventando sempre più difficile; quando poi, aperta la porta, se lo ritrovò davanti, le fu quasi impossibile.

“Dimmi che non è vero!” Urlò con tutte le sue forze, ansimando per la corsa appena fatta.

Il diciassettenne le dava le spalle, era intento a sistemare degli oggetti in uno zainetto. Da lì a poco, avrebbe lasciato il villaggio per solcare i mari..

“Mi dispiace, Marie.” Sussurrò semplicemente, voltandosi verso di lei con il volto basso, in modo che i ciuffi neri gli coprissero gli occhi.

“Avevi detto che avremmo formato una ciurma io, tu e Rufy! Avremmo cercato altri membri e saremmo partiti per la Rotta Maggiore!

Entrambi strinsero i pugni.

“Lo so. Mi dispiace. Ma saprete fare a meno di me, tu e Rufy.”

“Non è la stessa cosa! Io volevo che ci fossi anche tu!” Adesso, non piangere era davvero impossibile. E piano piano, calde lacrime cominciarono a rigare il suo volto.

“Io volevo che TU fossi il MIO capitano!”

Ace si morse il labbro inferiore. Sapeva che lei stava soffrendo, ma ormai aveva preso la sua decisione.

“Scusami…” Sussurrò seriamente dispiaciuto, mettendo lo zaino in spalla e incamminandosi verso l’uscita.

“Portami con te, ti prego!” Esclamò lei, abbracciandolo con tutte le forze che aveva.

Come suo solito, lui le poggiò una mano sulla testa. E per la prima volta lei odiò quel gesto.

“Hai solo quattordici anni, Marie…Ma ci rincontreremo, in mare, quando diventerai anche tu un pirata…

“E se non fosse vero, se poi non dovessi vederti più? Non voglio che te ne vai, non voglio, non voglio!” E stringeva più forte, affondando la testa sul suo petto. “Io…Io ti…Io…”

Tra i singhiozzi, cercò di trovare il coraggio di dirgli ciò che provava. Ma lo perse totalmente quando lui, finalmente, ricambiò l’abbraccio.

“Non dire sciocchezze. Ci rivedremo, te lo prometto. E quando accadrà sono sicuro che sarai diventata un pirata degno di lode!

Sorrise, allontanandola da se. Marie smise di piangere, e annuì. Non poteva fare altro che accettare il fatto e rassegnarsi.

“Ricorda che hai promesso.” Sussurrò con voce spezzata e la disperazione in volto.

Lui annuì, posando le labbra sulla sua fronte. “Allora a presto, Marie.” Sussurrò, prima di uscire dalla stanza lasciandola sola.

Un ultima lacrima le segnò il volto, mentre cadeva a terra in ginocchio, distrutta. Strinse i pugni colpendo il pavimento, furiosa.

I suoi sogni erano appena andato in frantumi, e la persona di cui era innamorata era andata via. E non sapeva quando l’avrebbe rivista.

“Ricorda che hai promesso…Ti prego, ricordalo…Ace…” Si disse un ultima volta, rimanendo lì per terra per tempo indeterminato.

 

…E così, passarono tre lunghi anni…

 

“Marie, ne sei sicura?” Chiese Rufy, diciassette anni appena compiuti, sistemandosi il cappello di paglia.

“Certo! Non devi aspettare un minuto di più, se vuoi diventare il Re dei Pirati!” Esclamò, alzandosi da terra e pulendosi la maglietta a maniche corte che portava su corti pantaloncini neri.

“Ma tu…” Continuò dispiaciuto, quasi offeso, ma lei sorrideva.

“Mia madre è malata, non posso lasciarla sola adesso.”

“Non è grave, è questione di poco. Posso anche rimandare la partenza, così…”

“Rufy, non voglio essere un peso. Quindi vai. Quando sarò guarita partirò anche io…”

“…e ti unirai alla mia ciurma!” Non era una richiesta, ma un ordine.

“Ru-kun!” Incrociò le braccia al petto mettendo il broncio, che però la fece solo sembrare buffa. Merito, forse, anche dei capelli arruffati nonostante fossero legati in una coda di cavallo.

“E’ deciso, tu fai ufficialmente parte della mia ciurma! Io vado, Ma-chan! Ci si vede!”

Esclamò, e lei non fece in tempo a fermarlo che lui era già corso via.

“Stupido.” Sospirò, sorridendo malinconicamente prima di tornare a casa.Quando ci rivedremo me la pagherai.”

 

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Bene, spero vi siano piaciuto questi flashback, perché ce ne saranno molti nel corso della storia! xD

Grazie a tutti per avere letto, ma soprattutto a quelli che hanno recensito:

 

Sihu: Grazie mille ^^ Sono già a buon punto e quindi penso di aggiornare velocemente J (Per la vostra felicità…spero XD) Anche io adoro le storie in cui c’è Ace…anzi, adoro Ace, punto XD

 

Giodan: *mette mano destra sul cuore* ci proverò e ci riuscirò!!! ……………spero XD

 

Chihiro: Ecco a lei, soddisfatti o rimborsati! (Rimborsaci! n.d.tutti) Comunque, qursto è solo l’inizio +_+ muhahahahaha!!!! *ride sadicamente* XD

 

Scatty: We, grazie mille dei complimenti ^^ ovvio che la continuo +_+ devo farvi passare il tempo, in qualche modo XDXDXD

 

Dark_Soul: *si inchina* grazie infinite! E’ un bene sentirti dire che Marie ti ha fatto una buona impressione, ho fatto un buon lavoro con lei XDXD spero non cambierai idea, visto che è LEGGERMENTE la protagonista XD in ogni caso…ma ceeeerto che sì!!! Sono anche io una fan convinta delle zoro/nami +_+ anche se non subito, ho intenzione di sviluppare anche questa coppia! Spero di riuscire a mettere anche qualche accenno rufy/robin, che mi intriga parecchio come coppia!

 

Neko: Grazie anche a te!!! Come ho detto su, vedrò di aggiornare il più presto possibile, internet permettendo! (Suppongo dia problemi a tutti, quel dannato!)

 

_Lunetta_: Thank you!! Evviva, un’altra a cui la mia Marie sta simpatica *_* (grazie, grazie, vi adoro!!! N.d.Marie)(ora non montarti troppo la testa =_= n.d.me)(uff, ok, ok >> n.d.Marie)

 

Axel_92: Grazie mille!!! ^^ spero davvero di non deludere né te né tutti gli altri ^^

 

Detto questo, ancora grazie a tutti i lettori!! ^_^

 

~ Marie

 

 

 

  

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: L'ottavo membro! Il frutto del metallo! ***


Bene, eccoci qui con il terzo capitolo

Bene, eccoci qui con il terzo capitolo!!! Buona lettura!

Dream   On

Capitolo 3: L’ottavo membro! Il frutto del metallo!

 

“Il pranzo è pronto!!” Urlò una voce dalla cucina, interrompendo i discorsi tra Rufy e Nami. Quest’ultima si alzò sbuffando dalla sedia, per nulla interessata alla cosa. Ciò che la incuriosiva era continuare ad ascoltare il “racconto” di Rufy, ma quest’ultimo era già partito per la cucina urlando “CIBO”.

“Ma se hai mangiato fino ad ora!!” Protestò la navigatrice, ma non servì a nulla. Così, annoiata, si diresse verso la sala.

Ehy, Ru-kun! Il tuo cuoco è bravissimo! E’ tutto squisito!” Aveva detto Marie tra un boccone e l’altro, mentre Rufy le sedeva accanto reclamando il suo pranzo.

Lui era stato l’unico membro della ciurma a non meravigliarsi quando aveva visto Marie trangugiare innumerevoli piatti di pietanze varie e accatastare i piatti ormai vuoti uno sopra l’altro.

“Come fa a mantenere la linea mangiando così tanto?!” Urlava Nami. Chopper e Usop, proferivano un “impressionante!” in coro ogni tanto, mentre Sanji continuava a dire che era solo merito delle sue pietanze squisite, preparate con amore per la ‘sua dolce’ Marie-chan e cose del genere.

“Hey, Sanji-kun!!” Lo chiamò Marie, che avendo capito come funzionavano le cose con lui gli fece gli occhi dolci. “Ti andrebbe di prepararmi un altro piatto di pasta? Ti prego!” E fece l’occhiolino, cosa che mandò su di giri il biondo facendolo correre ai fornelli.

“Ruffiana!” Commentarono scherzosamente tutti, mentre Rufy era riuscito a convincere Sanji a cucinare anche per lui. Il cuoco non ebbe nemmeno il tempo di posare i piatti sul tavolo che i due avevano già iniziato a mangiare, finendo il tutto molto velocemente e alzando contemporaneamente il piatto al cielo, urlando “Ancora!”

Quindi Sanji portava loro un altro piatto, e poi un altro ancora, e un altro ancora.

“Ma dove prendono tutto quest’appetito? A me è passata la fame…”  Proferì Chopper allontanando il suo piatto da sé posizionandolo casualmente davanti agli occhi dei due divoratori che avevano appena finito l’ennesima pietanza. Invece di urlare il loro “Ne voglio ancora!” e ricevere altro cibo dal povero Sanji, entrambi fissarono con aria famelica il cosciotto che v’era dentro l’ex-piatto di Chopper, che per i due fu come investito da una flebile luce con cori angelici inclusi.

“Un cosciotto…” Sussurrarono i due in coro, per poi lanciarsi uno sguardo omicida. Senza dire nulla si fiondarono sul tavolo allungando le braccia per afferrare le ossa che sporgevano, chi a destra e chi a sinistra.

“Molla l’osso, è il mio bottino!” Enunciò Rufy.

“Sono nell’età dello sviluppo e devo crescere, quindi è mio!” “Ma se sei più alta di me!”

“Cos’ho fatto?!?!” Si dannava Chopper cominciando a disperarsi, ma intanto il battibecco tra i due continuava.

“Io ne ho più bisogno, guarda come sono magro!” “Ma va? Sei di gomma!” “Non c’entra!” “Sì che c’entra! Il cosciotto è mio!” “Mio!” “No mio!” “Ho detto che è mio!”  

“Non lo mangiate, questo?” Chiese intanto Zoro, appena entrato nella stanza, e afferrando il cosciotto su cui i due, intenti a litigare, avevano allentato la presa. Sotto gli occhi attoniti di tutti, lo spadaccino in tutta tranquillità cominciò a mangiare il pezzo di carne, e chiese anche se c’era qualcosa da bere per accompagnarlo.

“Quel ragazzo è un mito. Ogni tanto.” Disse Nami con ironia, ma lo spadaccino era impegnato a litigare con Sanji che lo accusava di aver rubato il cibo della sua dea Marie.

“Chi l’avrebbe detto che il litigio sarebbe finito così!” Cominciò a ridere Usop, mentre Chopper già rotolava per terra ridendo.

Nel frattempo, Rufy e Marie erano ancora fermi nelle loro posizioni, occhi e bocca spalancati, increduli.

“Il cosciotto…” “…ce l’hanno portato via…” Sussurrarono, per poi abbracciarsi con solidarietà mimando un pianto disperato.

 “RIVOGLIO IL MIO COSCIOTTO, UEEEEE!!!

Urlavano, facendo ridere tutta la ciurma. Questo fino a quando il rumore di un grosso non echeggiò nell’aria: quando poi, alcuni secondi dopo, la nave cominciò a traballare, tutti capirono che erano stati attaccati, e uscirono sul ponte di corsa.

“Che modi sono questi! Stavo compiangendo il mio cosciotto!” Sbraitò Rufy, mentre un Usop spaventato avvertiva che erano le navi della marina.

“Che cosa?! Rufy, fa qualcosa!” Ordinò la navigatrice, ma il capitano non ebbe tempo di aprir bocca che Marie si fece spazio tra di loro, affacciandosi dal ponte.

“Lascia che ci pensi io, Rufy.” Disse semplicemente, poi alzò entrambe le braccia davanti a se, verso la nave.

“Kootu Kootu no...Hanketu! (Condanna)” Urlò, e subito le mani e gli avambracci diventarono due cannoni in miniatura. Senza dare il tempo alla ciurma di chiedere spiegazioni, dai cannoni partirono grossi e velocissimi proiettili che colpirono la nave in pieno, distruggendola e facendola affondare.

“E’ stato facile!!” Esclamò tranquilla Marie, mentre le sue braccia tornavano normali.

Si girò sorridente verso i cinque, che avevano tutti un’espressione sconvolta.

Lei li guardò per un attimo, poi mise le mani ai fianchi e scoppiò a ridere.

“Scommetto che vi state chiedendo come ho fatto, vero?” Tutti annuirono, e lei cominciò a spiegare.

“Ho mangiato il frutto del diavolo Kootu-Kootu, e adesso il mio corpo è fatto di metallo fuso! Posso condensarlo a mio piacimento, scegliendo qualunque forma e qualunque tipo di metallo…Ferro, Acciaio, Piombo…qualunque cosa!

Ci fu un sospiro meravigliato da parte di tutti, mentre Nami si avvicinò con occhi luccicanti, che presero la forma del simbolo dei Berry.

“Questo vuol dire che puoi creare anche l’oro, o l’argento?”

“Ehm a dire il vero no…quelli sono i metalli nobili!”

Disse con un po’ d’imbarazzo, mentre la navigatrice entrava quasi in depressione per la delusione.

“Però puoi creare qualsiasi arma, vero?” Chiese Usop, e lei annuì.

“Che sia un cannone, una spada o un proiettile?”Annuì di nuovo.

Woha! E’ grandioso! Allora tu sarai l’addetta all’artiglieria!” Esclamò Rufy, ottenendo l’approvazione di tutti, compreso un ironico “Artiglieria, eh? Caspita, Rufy, quando hai imparato questa parola difficile?” da parte di Nami.  La diretta interessata non ebbe nemmeno il tempo di iniziare a parlare che tutti tranne il capitano erano spariti dal ponte per preparare una festa di benvenuto, o almeno così avevano detto.

Stava andando via anche Rufy, ma fu prontamente fermato dalla ragazza, che lo colpì in testa arrabbiata.

“Hey, Rufy! Sei impazzito? Chi ti dice che entrerò nella tua ciurma?!

“E’ stato deciso quando ho lasciato il villaggio, ricordi?” Obbiettò lui, tranquillamente, ma lei non sembrava della stessa opinione.

“TU hai deciso! Ti sei dimenticato un piccolo particolare: chiedere il mio parere!

“Oh!” Si limitò a dire lui, sempre con la massima tranquillità. “Vuoi unirti alla mia ciurma?” Chiese, con un’espressione stupida sul volto che non migliorò la situazione.

Marie, infatti, diede le spalle al capitano incrociando le braccia al petto.

“Non se ne parla!”

“Eh?! Come no?!” Sbraitò lui, evidentemente sorpreso. “Cosa c’è che non va nella mia ciurma?”

“Niente!” Si affrettò a dire lei, abbassando lo sguardo. “Sai…sai che non posso…”

Sussurrò diventando improvvisamente triste.

“Sì, lo so.” Anche Rufy aveva cambiato espressione, e aveva lo sguardo posato a terra. “Accetti solo Ace come tuo capitano, lo ripetevi sempre...

La ragazza si strinse nelle spalle, mordendosi il labbro inferiore.

“Mi dispiace, Rufy, davvero…non sei tu, è che…

“Non c’è bisogno che tu mi chiami “capitano” e robe del genere.” La interruppe lui, sorridendo. “Ti sto solo chiedendo di navigare insieme a noi.”

Per alcuni istanti calò il silenzio. E dopo aver pensato a lungo, Marie trasse un lungo sospiro.

“No.” Disse con fermezza, poi si girò sorridente. “Mi hai convinto, capitano.”

Disse, anche se con un po’ di difficoltà iniziale. Rufy prima fece un’espressione scioccata, poi urlò facendo un salto di felicità. Non le chiese mai il perché di quel cambiamento improvviso, nonostante la sua curiosità nel saperlo. Si limitò a sorriderle.

“Marie! Vieni, la festa è per te!” Chiamarono, e la ragazza non si fece attendere.

“Arrivo!” Urlò, poi si voltò verso il suo nuovo capitano, sorridendo. “Rufy…Grazie.” E lasciando l’amico un po’ sorpreso, prese a camminare verso la cucina. “Hey, Sanji, c’è ancora qualcosa da mangiare? Quel ruba-cibo di uno spadaccino mi deve un cosciotto!” Gridò ai suoi nuovi compagni, mentre li raggiungeva. “Come sarebbe a dire?! Io non ho fatto niente!” “Se è per questo, mi deve restituire parecchi soldi…” “Ma ti ci metti anche tu?!

Le urla che si udivano dalla cucina fecero sorridere il capitano, che stava giusto per andare dagli altri e fiondarsi in cucina, quando la voce di una donna lo chiamò, inducendolo a fermarsi.

“Marie è qualcosa di più che una semplice amica d’infanzia, per te. Mi sbaglio, forse?”

 “Che importanza ha, Robin?” Disse semplicemente, per poi tornare a sorridere come se niente fosse successo. “Andiamo alla festa! Ci divertiremo! E Zoro deve un cosciotto anche a me, non posso farmelo scappare!” Urlava, mentre a braccia alzate raggiungeva gli altri. Nico Robin, lentamente, lo seguiva.

 

***************************************************************************

E anche questa è fatta! Yeah! Vi è piaciuto? Vi è venuta voglia di mangiare un cosciotto di manzo cotto a puntino, meglio se con le patate al forno per contorno? Magari se ve lo offre anche a voi Zoro? (ma non è possibile!!! N.d.Zoro) Ok, basta cazzeggio XD

Passiamo ai ringraziamenti: 

CHIHIRO: Vabbè, dai, non sarà un eternità, tranquilla XD Prima o poi si reincontreranno *_* come vedi ho aggiornato subito +_+ sono brava? (NO! N.d.tutti)(crudeli ç_ç n.d.me)

Axel_92: …e questo è solo l’inizio, dei flashback!!!! Muhahahahaha!!! XD I flashback conquisteranno il mondo!!!! XD grazie per il commento e i complimenti ma soprattutto…grazie per il tuo grazie al mio ringraziamento!!! (che macello XD)

Sihu: Anche Ace, insieme ai flashback e con la partecipazione dei cosciotti conquisterà il mondo!!! XD I LOVE ACE *_* ho sue immagini SOLO nella camera, nel diario, nei quaderni, nel pc, nel cellulare (anche nel retro, attenzione XD), e magari un giorno mi farò anche una maglietta XD come detto su non è che passerà poi così tanto prima che si reincontrino! E mi fa piacere che questi flashback siano piacevoli da leggere, spero che anche i capitoli “normali” lo siano!!

Scatty: Qualcosa mi dice che apprezzi mio cognato! (XD)  Addirittura speciale, me si commuove T_T grazie!

Dark_soul: Casotto? E’ la parola giusta!! XD Il povero donnaiolo oggi si è proprio ucciso di lavoro…Poveretto, adesso sono due che mangiano le scorte di un esercito! (e c’è da dire che anche altri non scherzano XD) Ma dato che cucina lui e non noi, freghiamocene XD (come puoi farmi questo, mia dea?? T_T N.d.Sanji)(su, su, sto scherzando… ^^’ n.d.me)

Giodan: Yeah, verso l’infinito e oltre +_+ non ci fermeremo finchè non sbatteremo +_+ (??????)(la cosa bella è che fa le “battute” e nemmeno lei le capisce…n.d.tutti)(sono un’artista incompresa persino da me, problemi??n.d.me)

Grazie a tutti voi che mi seguite e mi date un motivo in più per continuare la mia storie +_+ A domani, con il prossimo capitolo!!!

~ Marie

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: Uno sbarco inaspettato! Paradiso terrestre? ***


Ed eccomi puntuale al nostro appuntamento con il capitolo 4

Ed eccomi puntuale al nostro appuntamento con il capitolo 4! Premessa, mi sono resa conto di non ricordarmi come si scrive Whisky Peak, se ho sbagliato per favore ditemelo XD grazie in anticipo ù.ù Buona lettura!

Dream   On

Capitolo 4: Uno sbarco inaspettato! Paradiso terrestre?

 

“Si vede qualcosa?” “No.”

“Si vede qualcosa?” “No, ancora no.”

“Si vede qualcosa?” “Ho detto che non si vede niente.”

“Si vede…” “Rufy, quando vedrò qualcosa ti avvertirò, ok? Non mi stressare ogni cinque minuti!”

Quel giorno era turno di Marie fare la vedetta, ma Rufy, appollaiato alla base dell’albero maestro, non le dava pace.

Ehy, Rufy!” Esclamò una voce proveniente dalla cucina, e subito una figura dai capelli biondi si materializzò accanto al capitano. “Stai disturbando la dolce Marie! Fa qualcosa di utile invece che stare qui a dare fastidio!

“Non sto facendo niente di male!” Si giustificò il ragazzo, con faccia confusa. “Sto solo aspettando che lei dica ‘terra’, tutto qui!” E annuì convinto, portando una mano sotto il mento per dare più importanza al gesto.

“TERRA!” Esclamò Marie dalla vedetta. “Ecco, esattamente così” Sorrise Rufy.

“No, idiota! Vedo un’isola! Presto, bisogna virare di trenta gradi a sinistra!

“Com’è possibile?” Si intromise Nami, appena uscita sul ponte. “Il log pose segnala dritto di fronte a noi!”

“Lo so, ma guarda tu stessa” Esclamò, allungando il braccio. Tutto l’equipaggio si affacciò guardando nella direzione indicata, vedendo una piccola isola estiva: palme, case in legno, lunghe spiagge e tutto il resto.

“Non è possibile…Credevo che andassimo verso un isola autunnale!” Insistette Nami, ma nessuno l’ascoltò: erano già andati tutti via, e la Merry stava lentamente virando verso l’isolotto.

“Oh, e va bene!” Sbottò la navigatrice, incrociando le braccia al petto. “Fate quello che volete! Non diamo ascolto a Nami, in fondo è SOLAMENTE la navigatrice! Ma che ci sto a fare io qui?!” Borbottava, mentre Marie scendeva dal posto di vedetta e tutti si preparavano all’ancoraggio.

Scesi dalla nave, raggiunsero il centro dell’isola, che sembrava essere un villaggio interamente in legno.

“Benvenuti, turisti!” Esclamarono in coro un gruppo di ragazze in costume, che regalarono ad ognuno di loro una collana di fiori.

“Il paradiso!!!” Esclamò Sanji, che subito cominciò a fare la corte alle belle fanciulle che li avevano accolti.

“E se fosse come Whisky Peak?” Sussurrò Nami, ancora scettica su quell’isola.

“Ma no! E’ risaputo che l’accoglienza delle isole estive è la migliore!” Esclamò ridendo Rufy. “Su, andiamo a mangiare e divertirci! Voglio della carne, tanta carne!”

E prese a correre verso un punto imprecisato dell’isola, lasciando una nuvoletta di fumo dietro di se.

“Aspetta, Rufy!” Urlò Nami, ma il capitano era ormai troppo lontano per sentire.

“Ah, quel…quel…” Borbottava cercando un insulto adatto a descriverlo.

“Beh, a questo punto direi di farci un giro, che dite?” Propose Marie, e tutti annuirono.

“Ci rincontriamo qui tra due ore, e per favore qualcuno trovi quel deficiente di Rufy.” “Ci penso io, Nami, sta calma...” Disse Marie cercando di tranquillizzarla dandole una pacca sulla spalla per poi iniziare a camminare. Dopodiché, il gruppo si divise. 

 

*****

 

“Uh, la spiaggia! Ci sarà del cibo, qui?” Urlava Rufy quando si accorse di correre verso le coste. E fu sorpreso quando scoprì sulla sabbia erano costruite numerose strutture in legno che vendevano cibarie in genere.

Yuhu!! Aveva ragione Sanji! Questo è il PARADISO!” Urlò alzando le braccia al cielo. Subito si fiondò in uno dei chioschetti, e con sua grande sorpresa vide Marie seduta su uno sgabello. I capelli legati in due codini, un bikini giallo addosso e degli occhiali da sole sopra la testa.

Yo, Ru-kun!” Esclamò felicemente, invitandolo a sedersi accanto a lei. “Finalmente sei arrivato! Ti stavo aspettando!” Confuso, lui si sedette in silenzio, continuando a fissarla.

“Come hai fatto ad arrivare prima?” ”Se-gre-to!” Sillabò lei, poggiando l’indice sulle labbra di lui, che ancora più confuso di prima rimase immobile con gli occhi spalancati.

“Su, Ru-kun, non fare quella faccia!” Disse dolcemente, fissandolo con intensità.

“Che ne dici di mangiare qualcosa?” Chiese, schioccando le dita, e subito l’uomo dietro il bancone posò di fronte a loro piatti di carne a non finire, tanto da riempire tutto il bancone. Solo a quel punto Rufy lasciò perdere le mille domande che aveva in testa, e urlando di felicità si fiondò sul cibo cominciando a mangiare.

Aaaah, sono pienissimo!” Urlò alla fine del pasto, battendosi una mano sulla pancia.

“Davvero?” Commentò Marie, sorridendo. ”Allora che ne dici di fare una passeggiata?”

E rapidamente si mise in piedi, prendendo la mano di Rufy e trascinandolo via dal chiosco. Lui fece spallucce, poi alzando il pugno al cielo urlò: “Bene, allora andiamo alla scoperta dell’isola!”

 

In un altro lato dell’isola, Nami si aggirava per la spiaggia alla ricerca degli altri.

“Uffa, possibile che non ci sia niente di interessante?” Disse tra sé e sé, portando le mani ai fianchi. “Beh, andrò a prendere il sole in spiaggia…” Ma ebbe giusto il tempo di finire la frase che inciampò in quella che alla navigatrice sembrò essere una roccia. La donna cadde a terra rimanendo in ginocchio, maledicendo quella “dannatissima pietra”, come l’aveva chiamata lei. Ma quando si voltò per mandare altri accidenti all’oggetto, si accorse che questo era tutt’altro che un sasso: era d’un giallo vivo e luccicava al sole.

Gli occhi della navigatrice subito presero la forma dei Berry, e esultando in silenzio per non farsi sentire da nessuno, cominciò a scavare.

 

Ehy, guardate!” In un’altra zona, Usop camminava goffamente in mezzo alla folla che lo guardava e chiacchierava.E’ lui? Si, si, è inconfondibile!”

Usop, camminando un po’ imbarazzato per l’attenzione della folla, ascoltava pezzi dei discorsi che la gente metteva in piedi dopo il passaggio del cecchino.

“Guarda com’è impavido! E’ un vero maschio!” Diceva un uomo ai suoi amici.

“Non trovate che sia bellissimo?” “Oh, sì, vorrei tanto essere la sua ragazza!” Confabulavano alcune ragazze.

Poi, una bambina dai capelli scuri si avvicinò a lui, e con occhi dolci azzardò:

“Tu sei Usop-san il capitano, vero? Mi prendi in braccio?”

Il ragazzo fu sorpreso dalle sue parole, ma sfoderando un sorriso smagliante prese in braccio la piccola, che alzò le manine al cielo facendo scoppiare in un boato d’applausi e lodi ad Usop la folla.

“Capitano Usop, sei il migliore!” “Usop ti amiamo!”

Urlavano, e il cecchino camminava in “modo-macho” con la bambina sempre in braccio.

“Grazie, grazie, troppo gentili! Certo, un uomo coraggioso come me non si trova in giro facilmente!

“Capitano Usop-san!” Fece la bambina, sempre con occhi dolci. “Ci racconti una delle tue avventure?”

E tutta la folla applaudì, animando la richiesta.

“Va bene, va bene” Disse lui, sfoderando nuovamente il sorriso di prima e mettendosi comodamente seduto. “Beh, signori miei, vi racconterò la mia avventura più eclatante! E’ successa di recente, quindi siete i primi ad ascoltarla! Io e il mio equipaggio…”

E così cominciò a raccontare, mentre la gente ammaliata lo ascoltava in silenzio.

 

“Cavolo, dove saranno tutte le…” Il cuoco non ebbe il tempo di finire la frase, che arrivò in una grande spiaggia munita di ombrelloni, sdraio e campi di pallavolo.

Spalancò occhi e bocca quando notò che in quel pezzo di spiaggia c’erano solo ragazze, e il cuore cominciò a battere a mille quando vide che erano tutte completamente nude.

“Questo è…Questo è…!!!” “Questa è la zona nudiste.” Lo informò una signorina bionda con un cappellino rosso in testa e scritta bianca STAFF. Era l’unico indumento che portava, e Sanji quasi stava per morire.

“Gli uomini non possono entrare.” Continuò seria, ma poi gettò le braccia al collo del cuoco stampandogli un bacio a fior di labbra. “Ma per te farò un eccezione…Com’è che ti chiami?”

Sa-sa-sa-sa…Sanji!” Riuscì a dire, mentre veniva attorniato da cuoricini.

“Ragazze, diamo il benvenuto a Sanji!” Urlò la ragazza-staff, e subito tutte le donne in spiaggia urlarono mielosamente in coro. “Sanji-kuuu~n!”

“Arrivo ragazze!” Esclamò, lanciandosi a tutta velocità verso la spiaggia.

 

“Ah, quest’isola è troppo popolata per i miei gusti…” Borbottò Zoro, mentre si addentrava in una zona alberata e desolata dell’isola. “Oh, finalmente potrò avere un po’ di pace e tranquillità…” Esclamò, distendendosi sotto un albero e cadendo in un sonno profondo.

 

“Aiuto! Aiuto!” Urlava una donna in mezzo alla strada, ma nessuno sembrava darle ascolto. “Mi serve un dottore! Aiutatemi vi prego!” Continuava a gridare, ma la gente continuava a camminare fingendo di non sentire. Tutti tranne uno.

“Signora!” Esclamò una piccola renna dal naso blu, avvicinandosi. “Io sono un dottore! Qual è il problema?”

“Oh, grazie al cielo! Seguitemi, signor dottore, la prego!” Disse lei, e subito si mise a correre.

Si fermò solo di fronte ad una capanna, aprendo la porta con un po’ di spavento.

L’interno era molo piccolo: c’era il minimo indispensabile, e tutto era in una stanza.

“I miei figli si sono malati, ma non ho soldi per pagare le visite mediche e stanno morendo! La prego, mi aiuti!”

“Che cosa triste!” Esclamò Chopper, indignato. “Un medico non dovrebbe trascurare dei pazienti solo perché non hanno soldi per pagare!” Determinato, si avvicinò ai due lettini, togliendo lo zainetto dalle spalle.Li curerò io, stia tranquilla”

“La ringrazio! E’ così gentile! La prego, mi dica cosa posso fare per lei! Non posso pagarla, ma sono disposta a tutto pur di curare i miei figli!

“Stia tranquilla!” La rassicurò la renna, mentre visitava i due. “Non voglio niente in cambio! Non potrei chiamarmi dottore se le chiedessi qualcosa!

La donna, a quel punto, cadde in ginocchio e scoppiò a piangere, felice per aver ritrovato la speranza.

“Lei è un dono dal cielo! Un angelo! La ringrazio, dottore!”

 

“Quest’isola è davvero molto strana…” Sussurrò Nico Robin, mentre camminava solitaria in mezzo ad pezzo di spiaggia con parecchie palme e vegetazione varia. “Sembrava un piccolo isolotto, invece è più grande di quel che immaginavo…

Si guardò attorno, facendo alcuni passi avanti. Uno, due, tre. Al quarto, appena il piede di Robin si poggiò a terra sprofondò, e l’archeologa fu costretta a ritirarlo e indietreggiare. Sentì alcuni rumori, e voltandosi notò che quello che credeva un grosso scoglio era in realtà un passaggio segreto. Incuriosita, vi si addentrò per capirne di più. Quello che vi trovò dentro la lasciò completamente scioccata: un enorme pezzo di quella che poteva sembrare semplice pietra, dalla forma rettangolare. Portava delle incisioni, sembravano essere lettere di una lingua sconosciuta.

Ma lei sapeva perfettamente cos’erano, e avvicinandosi vi posò su una mano.

“Non c’è dubbio…Questo è…un Poigne Griffe!”

Esclamò, deglutendo. E, impaziente, cominciò a leggere. Non era ancora arrivata alla sesta riga, che sgranò gli occhi, indietreggiando.

“Non può essere…” Si disse, lanciando un occhiata a quelle iscrizioni.

“Forse…” Disse, fissando uno di quegli strani ideogrammi. Tenne fisso lo sguardo su di esso, e ad un tratto mutò la sua forma, seppur in modo molto lento.

Robin si morse il labbro inferiore, e poi scattò fuori dalla cavernicola.

“Devo andare dagli altri!”

 

“Basta, ci rinuncio.”Marie si sedette su una panchina in mezzo alla strada, accavallando le gambe. Aveva camminato per tutta l’isola, cercando in ogni ristorante, locanda, chiosco o qualunque cosa vendesse del cibo, ma non aveva trovato Rufy. Quindi, stanca ed annoiata, aveva deciso di riposarsi un po’ al fresco.

“Maledizione…E pensare che quest’isola sembrava così piccola!”

“E’ piccola.” Fece una voce alle sue spalle, che fece sobbalzare la ragazza: era una voce che conosceva bene, molto bene.

“Altrimenti non ci saremmo incontrati proprio qui…non trovi, Marie?”

Restò in silenzio per alcuni secondi, poi si alzò in piedi di scatto.

“A…Ace!!! S-sei…sei proprio tu?” Disse scioccata, balbettando un po’.

“E chi, sennò?”Sorrise, e si avvicinò a lei. Marie notò quasi subito, e con molta sorpresa, che non era affatto cambiato dall’ultima volta che si erano visti: Il volto e il fisico erano rimasti quelli di diciassettenne, e persino gli abiti le sembravano familiari.. Pensò solo per un attimo a come potesse essere possibile, poi lui le poggiò la mano sulla testa come faceva sempre, e lei arrossì. Non riusciva più a pensare a niente, era come se ci fossero solo loro due in quell’isola.

“Mi sei mancata, lo sai?” Sussurrò lui, la mano che le aveva imposto sulla testa adesso le accarezzava la guancia destra. “Non ho smesso per un attimo di pensarti…Mia piccola Marie…” Sussurrò, mentre avvicinava il suo volto al suo.

A quelle parole, Marie spalancò gli occhi, scioccata.

 

“Beh, e ora che si fa?” Chiese il capitano, quando arrivarono videro che la spiaggia non continuava più, poiché davanti a loro si ergeva un’alta scogliera.

“Ci sediamo e ci godiamo il panorama.” Esordì la ragazza, mentre si sedeva appoggiando la schiena alla roccia, facendo poi cenno al moro di raggiungerla.

Rufy era abbastanza sorpreso, ma scrollò le spalle per poi sedersi come gli era stato detto. Con occhi curiosi e indagatori la fissava di nascosto, cercando di capire il perché di quell’inaspettata gentilezza nei suoi confronti.

Ok, era la sua migliore amica, ma…

“Ru-kun…” Lo chiamò d’un tratto, e lui sobbalzò.

“Sai perché, quella volta, ho deciso di entrare nella tua ciurma?”

Lui fece cenno di no. Lei sorrise maliziosa, posandogli le braccia attorno al collo.

“Perché preferisco che sia tu il mio capitano…Ace non mi interessa più…Io voglio te…” Sussurrò, e senza dare il tempo al ragazzo di rispondere, lo baciò.

Si staccarono solo quando una violenta esplosione abbatté alcune palme di quella zona, e quando un Ace sanguinolento si schiantò a pochi passi da loro, nella scogliera.

“Ok, sarò breve…” Disse una voce, mentre la sua sagoma cominciava ad intravedersi tra la polvere.

“Ace non mi avrebbe MAI parlato così!” Poi, la polvere si diradò lasciando scoperta la figura di una Marie infuriata. “Quindi, ora dimmi…”

Non si accorse minimamente di Rufy, e continuò ad avanzare verso Ace.

“Chi diavolo sei, tu?”

 

***************************************************************************

E ovviamente scoprirete tutto nel prossimo capitolo, perché se almeno una volta non finivo nell’aria non ero contenta XD ma non è poi difficile capire che sta succedendo ò.ò a volte la mia fantasia fa cilecca =_= comunque, ci sono alcune cose su questo cap da chiarire, ma lo farò nel prossimo per non spoilerare da sola XD in ogni caso, se avete qualche domanda chiedete, eh!

Ok, ho parlato anche troppo…passiamo al commentologo

Dark_Soul: Peggio per lui che si è scelto il mestiere del cuoco XD A parte gli scherzi, quell’uomo è un mito se riesce a tenere questo ritmo di cucina XD E in quanto ai poteri, avendo già deciso di darle una forza sovraumana ho pensato di affiancarle qualcosa che fosse più utile che forte…insomma, più o meno gli altri frutti sono già forti di per se e non hanno bisogno di pre-requisiti (sempre più o meno, eh!), per quello di Marie la faccenda è diversa, perché puoi anche avere una bomba atomica ma se non la sai usare, non ci fai niente XD Comunque…ovviamente sì, è solo l’inizio!!! *alza striscioni con su scritto ZORO x NAMI alè alè* ù.ù

CHIHIRO: Ma in fondo, cosa ci si poteva aspettare da una ragazzina nata e cresciuta con Rufy ed Ace?? XD comunque ci tengo a mettere in chiaro che non si creerà un triangolo inscioglibile (ma esiste la parola inscioglibile? Non penso…vabbè! W inventare nuove parole XD) fino alla fine della fic o qualcosa di simile °_° beh, comunque grazie e w anche gli stomaci a campanile *_* ne voglio uno!!! (tu ce l’hai già!!! N.d.tutti)(doh! N.d.me)

Axel_92: Elementare, Axel! I cosciotti devono ancora conquistare il mondo! XD spero di aver suscitato la tua curiosità con questo capitolo! (ma a dire il vero no… n.d.Axel)(doh! Vabbè, ho tanti altri assi nella manica +_+ muhahahah!!! N.d.me)

 

_Lunetta_ : Zoro non finirà mai di stupirci, ragazza! XD E poi…Rufy crea sempre problemi, mica c’è da stupirsi! XD (ç_ç n.d.Rufy)

Favola88: Evvai, un’altra fan di Ace *_* ti ringrazio davvero molto per i complimenti…anche se sono “classici”, come dici tu, ti giuro che sono molto molto graditi XDXD E sta tranquilla, come detto prima Zoro non finirà mai di stupirci! Se la caverà XD (…ma scusa, streghe malefiche a chi? è.é n.d.Marie&Nami)(che qualcuno le porti via, per favore!!n.d.me) E a questo punto

<- questo è un cosciotto. Copialo e incollalo nel tuo profilo per aiutarlo a conquistare il mondo!!!

 

XD ok, ok, basta…anche perché non ci assomiglia, ma sono una frana con paintXD

Giodan: Grazie mill1e! +_+ sì, è un rogia, dato che il metallo è comunque un elemento naturale ^_^

Scatty: no, chi va con lo zoppo…va con lo zoppo ù.ù (grande Paolo XD) e comunque il mangiare qui non è genetico, tutta roba naturale ù.ù ok, anche questa era brutta XD

Bene, e con questo I Have Finish *_* a domani, e ricordate: this chapter commentandum est XD (questo capitolo dev’essere commentato) il miscuglio tra inglese e latino ci sta XD anche se SICURAMENTE ho sbagliato ò.ò ma vabbè, al massimo ho fatto un’ennesima cattiva figura XD come adesso che parlo sola ò.ò ok, ok, mandate la pubblicità!!!

*mandano la pubblicità*

Grazie ancora ^^

~ Marie

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: Un nuovo nemico! La forza è il miraggio! ***


Salve, ed eccomi qui come ogni sera con il capitolo 5

Salve, ed eccomi qui con il capitolo 5!!!  Scusate se non ho postato ieri sera come previsto, ma sono stata male e non mi sono proprio connessa XD  Beh, buona lettura!

Dream On

Capitolo 5: Un nuovo nemico! La forza è il miraggio!

                 

“Ma…Ma…Ma…MARIE?!?!” Urlò Rufy, alzandosi in piedi ed indicandola. Solo allora, la ragazza si accorse di lui. Ma soprattutto, si accorse di colei che gli stava accanto.

“MA QUELLA SONO IO!!!” Gridò, mentre il capitano non ci capiva più niente.

“Che diamine sta succedendo? E perché hai dato un pugno a mio fratello?” Disse, indicando il ragazzo schiantato sulla roccia.

“Non ne ho idea! So solo che quello non è Ace! E che quella non sono io!!!” Sbraitò, puntando il dito verso l’altra Marie.

Il clone subito prese ad urlare facendo valere le sue ragioni. “Non starla ad ascoltare, sono io quella vera!”

“In effetti, Marie non avrebbe mai dato un pugno ad Ace…” Portò la mano al mento e aggrottò le sopracciglia, pensando.

“E’ ovvio che non l’avrei mai fatto! Ma quello NON è Ace!” Continuava a dire Marie, sempre più nervosa.

“…però, è anche vero che lei non mi avrebbe mai baciato.”

Chiuse gli occhi e si mise a pensare, mentre le due Marie stavano in silenzio aspettando il responso.

“Oh! Ho capito!”Disse, e velocemente allungò il braccio destro. “Gomu gomu no…pistol!” E colpì con tutta la sua forza la Marie che aveva accanto, scaraventandola a pochi passo da loro. A quel punto, sia lei che Ace diventarono sabbia.

Rufy e Marie guardarono la scena scioccati, senza sapere che dire. Nessuno dei due aveva idea di chi…anzi, cosa fossero esattamente quei due.

“Eh?! Che cavolo è successo?!” Sbraitò lui, alzandosi in piedi.

“Che vuoi che ne sappia, io!!!” Urlò lei, poi calò il silenzio.

“Hey, Rufy…” Continuò lei con un tono più pacato. “Prima hai detto:Marie non mi avrebbe mai baciato’…questo vuoi dire che vi siete baciati?” Azzardò Marie riferendosi al suo sosia, con voce spaventata e tremolante.

“Sì.” Rispose lui con tranquillità. “Poco prima che tu arrivassi.”

A quella frase, Marie spalancò occhi e bocca lanciando un urlo terrificante. Poi mise una mano davanti alla bocca assumendo un’espressione tra lo stupido e il divertito. “Questo vuol dire che hai dato il tuo primo bacio ad un clone di sabbia.” Proferì con tranquillità e un tono da presa in giro.

Fu il turno di Rufy di rimanere scioccato e urlare. “DANNAZIONE, E’ VERO!” Esclamò, disperandosi.

“Non è possibile!! Sabbia! Saaaaabbia! Saaaaabbia” Continuava a dire, portandosi le mani alla testa. “Perché tutto questo?”

“Te lo dico io, Rufy.” Disse la voce di una donna, ed entrambi si voltarono nella sua direzione.

“Robin!” Esclamarono in coro, e la donna sorrise. “Ve ne siete accorti da soli, vedo..Gli abitanti, gli oggetti, le piante e penso anche l’isola stessa…è tutto un miraggio.”

Entrambi erano scioccati.

“Un…miraggio? Ma era tutto…così reale!” “Infatti, lui ne ha baciato uno e non si è accorto di niente.” Disse Marie con tranquillità, mentre Rufy piagnucolava pregandole di non infierire ancora.

“Beh, sì, è tutto molto strano. Sembra che quest’isola abbia la strana facoltà di…come dire, far avverare tutto ciò che ti passa per la testa in quel momento. Ed è questo il punto debole…Facciamo un esempio. Disse, accortasi che nessuno dei due stava capendo niente di quello che Robin stava dicendo.

“Speravo di trovare un Poigne Griffe, qui, e in effetti l’ho trovato. Ma posso solo immaginare cosa ci sia scritto…Essendo un miraggio, quel Poigne Griffe recitava esattamente quello che avevo pensato. E dato che le scritte si modificavano a seconda di ciò che pensavo, ho capito subito che c’era un trucco!

“Eh?! Questo vuol dire che se tu avessi pensato “pesce uova patate oggi faccio la spesa” le scritte sarebbero cambiate?! FiQo!”

 Proferì Rufy, prima di beccarsi un pugno in testa da Marie.

“Non è ‘fiQo’, stupido.” Disse con serietà, per poi rivolgersi a Robin. “Se ho capito bene, in pratica è solo una realtà distorta in cui tutto ciò che immaginiamo si avvera.”

“Sempre più fiQo!!!” Esclamò il capitano, ma stavolta bastò un’occhiataccia da parte dell’amica d’infanzia a farlo tacere.

“Ecco perché l’Ace che ho incontrato non era cambiato da tre anni fa…” Continuò, come se avesse fatto la scoperta dell’anno. “Io non posso sapere com’è adesso, di conseguenza neanche l’isola può!” E batté il pugno destro sulla mano sinistra, annuendo convinta.  

“Un’altra cosa da dire è che, se ho capito bene, una volta scoperto il miraggio si trasforma in sabbia.”

“Eh no.” Obbiettò Rufy, come dispiaciuto. “Questo non è fiQo.”

Ma entrambe lo ignorarono, e Robin riprese a parlare. “Penso che la base di quest’isola è una specie di miraggio comune. Una volta dentro, poi, ci si creava un piccolo mondo personale…noi l’abbiamo scoperto da soli, ma dobbiamo sbrigarci a trovare gli altri o rimarranno bloccati in mezzo a delle illusioni per sempre!

Esclamò, e fece cenno ai due di muoversi. Rufy e Marie cominciarono a correre dietro Robin senza perdere tempo, cercando di trovare in fretta gli altri.

 

*****

 

“Hey! Guardate là!” Urlò Rufy, indicando alla sua destra un gruppo di persone. “Sono loro! Evviva, li abbiamo trovati tutti e subito!” E cambiò direzione, andando incontro ai loro amici, fermandosi proprio davanti a loro alzando la mano in segno di saluto.

“Ragazzi, finalme…” “Kootetu Boo!” Marie non diede tempo all’amico di finire la frase, che tramutò le sue mani in due grosse mazze d’acciaio con cui poi colpì i ragazzi appena incontrati, che furono subito scaraventati su una casa lì vicino.

“Eh?!?!” Riuscì solo a dire Rufy, rimanendo scioccato e con bocca e occhi spalancati, mentre le mani di Marie tornavano normali.

“Apri gli occhi, Rufy!” Sbraitò lei, indicando il gruppetto di persone tra le macerie. “Sono solo miraggi!” “EH?!?! ANCHE LORO?!?!?” Urlò il capitano, vedendo la sua “ciurma” diventare sabbia. “Non è possibile!!

“Ah, allora…è qui che siete voi tre…” Zoro aveva notato i tre grazie al baccano che facevano, e ora si stava dirigendo verso di loro. “Eh no! Stavolta non mi freghi!”Subito Rufy si preparò all’attacco, ma fortunatamente Robin lo fermò in tempo.

Aspetta, Rufy…Quello è il vero Zoro!”

“Ma che diavolo state farfugliando?!” S’intromise il diretto interessato, ricevendo l’attenzione di tutti.

“E’ una storia lunga…” Cominciò Marie, portando le mani dietro la testa e avvicinandosi allo spadaccino. “Piuttosto, sentiamo un po’: dove sei stato fino ad ora?”

“Dormivo.” Sorrideva, come se fosse la cosa più naturale del mondo. E se parliamo di Zoro, lo era.

“Eh? Ma come? Perché? Quando?” Farfugliava Marie, tentando di capire come avesse fatto l’amico a ‘liberarsi’ se dormiva. “Tu non sei normale!” Continuava a dire, mentre anche Robin si avvicinava al compagno.

”Zoro, abbiamo scoperto delle cose su quest’isola che devi assolutamente sapere…

 

*****

 

“Uffa, già quattro di loro hanno scoperto il trucco, nyu

Disse una voce femminile molto acuta e un po’ stridula, per poi scoppiare in un risolino divertito.

“Beh, lascerò che vi incontriate tutti, nyu! Sarà più divertente, nyu!”

E si alzò dalla sedia su cui era seduta, mettendosi a saltellare felice.

“Si gioca, si gioca, si gioca, nyu” Canticchiava, ondeggiando la testa qua e là, dirigendosi verso una grande porta marrone. Mentre questa si apriva, lei schioccò le dita.

 

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E anche questa è fatta, nyu! Che non significa niente, ma la rende ancora più odiosa O_O ma comunque ù.ù inizio col dire che mi sono accorta di aver messo un dialogo tra < e > per sbaglio nel capitolo 4, e quindi mi ha tagliato un pezzo XD lo riscrivo per chi si secca andare a guardare…

 

 In un altro lato dell’isola, Nami si aggirava per la spiaggia alla ricerca degli altri.

“Uffa, possibile che non ci sia niente di interessante?” Disse tra sé e sé, portando le mani ai fianchi. “Beh, andrò a prendere il sole in spiaggia…” Ma ebbe giusto il tempo di finire la frase che inciampò in quella che alla navigatrice sembrò essere una roccia. La donna cadde a terra rimanendo in ginocchio, maledicendo quella “dannatissima pietra”, come l’aveva chiamata lei. Ma quando si voltò per mandare altri accidenti all’oggetto, si accorse che questo era tutt’altro che un sasso: era d’un giallo vivo e luccicava al sole.

Gli occhi della navigatrice subito presero la forma dei Berry, e esultando in silenzio per non farsi sentire da nessuno, cominciò a scavare.

Ok, ma le mie scemenze non finiscono qui. Ho scritto il titolo e i ringraziamenti in due font diversi dagli standard, convinta che li visualizzasse…e nel mio pc, infatti, li dava giusti! Poi oggi sono andata nel pc di mio fratello e…ARGH! TUTTO ARIAL! O_O arial ç_ç *va a nascondersi perché odia l’arial* vabbè, da ora in poi cambio scrittura, anche se quella era troppo bella T_T che volete farci, è da venerdì sera che ho mal di testa o.o sto battendo il record per “il mal di testa che dura più a lungo” o.o  ok, basta parlare di me che mi sto annoiando da sola XD se notate qualcos’altro di anomalo ditemelo, eh! Che con la mia testa tutto può succedere XD

 

CHIHIRO: Eh già XD Zoro si distingue sempre XD comunque sto organizzando una crociera per l’isola…il ritorno è facoltativo XD non ci prendiamo responsabilità della vostra salute ù.ù XD

 

Scatty: The infrè! E’ buono qui, è buono qui o.o *la follia imperversa XD* comunque il cosciotto può essere solo di carne, sennò non vale! (U_U noi non siamo certo inferiori! N.d.polli)(avete ragione! Sanji, un po’ di pollo con le patate si potrebbe avere?n.d.me)(subito mia cara!! N.d.Sanji)(O_O n.d.polli)

 

Sihu: Ace 1 Rufy 0 palla al centro XD (ç_ç n.d.Rufy)(che vuoi farci, tuo fratello è molto più figo…n.d.me che batte amichevolmente la mano sulla spalla di Rufy)(eheh! N.d.Ace con sorriso smagliante) ebbè, se andasse tutto bene, non ci sarebbe storia, no? XD ma non ti preoccupare per il commento saltato XD sono io che aggiorno flash! Ma come disse Sasori di Naruto, “non mi piace aspettare e far aspettare” ù.ù XD

 

Axel_92: Ti ho profondamente delusA? Hai crisi di identità per caso? XD no, scherzo, capita a tutti…(di avere una crisi d’identità?n.d.Rufy)(no, di sbagliare…ma che vuoi tu, che crisi d’identità nemmeno sai che significa!!! N.d.me)(ç_ç n.d.Rufy)(uff, scusa…tieni, ti do un pezzo di torta per farmi perdonare…n.d.me)(*_* n.d.Rufy che mangia la torta felice)

Tornando a noi, il cosciotto è protetto da ©. Il cosciotto è un marchio registrato ®.  Il cosciotto è potente, quindi è anche ™.  XD comprate i nuovi gadget del cosciotto! Peluches del cosciotto, quadri del cosciotto, magliette del cosciotto e nel nuovo museo potrete vedere anche i resti dell’osso del primo cosciotto!!! XD ok, ora basta…comunque povera marie, ha perso XD(Come avete potuto farmi questo, voi due? ç_ç n.d.Marie)(mia unica ragione di vita, io non c’entro niente! È colpa di quell’uomo malefico! N.d.Sanji)(io non c’ero nemmeno, nella storia del cosciotto T_T  n.d.Ace) ah, e andremo tutti a comprare i biglietti per vedere quei fantastici film XD

 

Favola88: Wow grazie! Menomale, avevo paura di essere non so, monotona XD Mi fa piacere che tu abbia notato il mio “insistere” nel parlare un pò di tutti, perché uno dei miei obbiettivi è parlare un po’ di tutta la ciurma, perché in quella nave non ci sono solo Marie o Rufy, ma anche tanti altri personaggi che meritano tutti di essere analizzati e “considerati”, diciamo così XD spero di riuscirci al meglio…ah, sei vegetariana? Bello ^^ allora tu sei giustificata ù.ù ti piace la pasta, vero? Al posto del cosciotto un bel piatto di spaghetti ci sta! (<-è una pasta-fan XD) in quanto alla recensione, la tua storia mi piace tantissimo e merita davvero di essere letta! Non vedo l’ora di leggere i nuovi capitoli ^^ solo che mi sono accorta di aver commentato nel 2° capitolo e non nel 3° o.o me scema >< vabbè XD

 

Giodan: Nome frutto, nome frutto!! Sono uscita pazza!!!! Volevo dargli un nome giapponese, ovviamente, ma tutti i nomi che trovavo non mi piacevano...l’unico degno di nota sarebbe stato “Kootu Kootu no mi” (kootu è acciaio, per intenderci XD) ma comunque era un po’ strano e quindi ne ho cercato uno inglese…trovando solo cose banali! Come hai letto nel capitolo 3, ho messo come nome “grey-grey” ma è provvisorio, perché non mi piace per niente…se avete consigli, sono ben accetti!!! E visto che ci siamo, altro consiglio: conviene che lasci gli attacchi in italiano, in giapponese o in giapponese con traduzione? XD

 

_Lunetta_: Tranquilla, tanto poi si risolve tutto ù.ù o forse no…? Lo scoprirete solo se continuerete a leggere! XD E che Rufy era scemo si sapeva già XD (ç__ç n.d.Rufy che ha finito la torta di prima)(ok,ok……n.d.me che da altra torta a Rufy)

 

Bene, e con questo penso di avere finito! Ringrazio tutti quelli che leggono, dato che quelli che recensiscono li ho già ringraziato XD Ringrazio Dark_Soul nonostante (suppongo XD) non abbia ancora letto XD e poi anche Bloodlily, Jaki e I love sasunaru, che anche se non hanno mai commentato hanno messo la mia storia in preferiti, e un ringraziamento lo meritano anche loro ^^ Insomma, grazie a tutti quelli che mi seguono e che mi spronano ad andare avanti *_*

 

Beh, come finire? Come disse un mio amico…LASCIATE OGNI COMMENTO O VOI CHE ENTRATE! In questo caso, O VOI CHE LEGGETE! XD

 

Bye, alla prossima ^_^

 

~ Marie

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6: Il gioco di Arua! I cloni del Level 1! ***


Bene, siamo così arrivati al 6° capitolo

Bene, siamo così arrivati al 6° capitolo!  Buona lettura!

Premessa: tra § ci sono i pensieri ^^

Dream   On

Capitolo 6: Il gioco di Arua! I cloni del Level 1

 

“Sono ricca, sono ricca!!!” Aveva esclamato Nami, mentre tirava fuori un enorme forziere dalla sabbia. Ultimo di una lunga serie che la navigatrice aveva trovato in quel pezzo di spiaggia, dopo aver scavato per due ore buone.

Si voltò soddisfatta guardando i dodici bauli raccolti, tutti uguali ma dal contenuto diverso: tre contenevano grosse pepite d’oro, due erano piene di diamanti, e nelle altre c’erano smeraldi, zaffiri, rubini, perle. Avvicinò a loro anche l’ultimo appena trovato, e lo aprì: anche il contenuto di questo erano pietre preziose, ma alla rossa non dispiaceva affatto. “Bene, ora devo solo portare in qualche modo tutto questo alla nave…” Inginocchiata a terra portò una mano sotto al mento per pensare, lo sguardo fisso sull’ultimo forziere trovato, ancora aperto.

E poi, d’un tratto, una risata infantile echeggiò nell’aria, e si udì uno schiocco di dita.

“Eh? C’è qualcuno qui?” Si domandò la navigatrice, ma non ebbe nemmeno il tempo di parlare che si accorse che le pietre dell’ultimo forziere si erano tramutate in sabbia.

Guardò l’oggetto sconvolta per un attimo, poi si avvicinò incredula mettendo le mani nella sabbia che si era appena creata.

“Non può essere, non è possibile!!! C’erano pietre, qua dentro, pietre preziose!!!”

Ma mentre cercava di trovare qualcosa là dentro, il forziere stesso si tramutò in sabbia. Assistette alla scena completamente scioccata, non credendo a quello che aveva appena visto. Con un “puf” sonoro, anche gli altri dodici erano diventati sabbia.

“Non è possibile…” Continuava a ripetersi, tenendo gli occhi fissi nel luogo in cui prima c’erano –e ci avrebbe giurato, su questo- i bauletti. “Erano qui, un secondo fa, erano qui!!!” “Scusatemi, è stato necessario…vi conviene andare dai vostri compagni, membri della ciurma di Cappello di paglia…” Si sentì, e Nami ricollegò quella voce alla risata di poco fa.

“Chi sei tu?” Chiese, ma nessuno rispose. Stringendo i denti e capendoci sempre meno, si alzò cominciando a correre per l’isola.

 

Nel frattempo, anche Sanji ricevette lo stesso trattamento. Spaparanzato su una sdraio com’era, circondato da belle ragazze nude che lo adulavano e ridacchiavano felici, non fece minimamente caso alla risata di una bambina che si sentiva nell’aria, e allo schiocco di dita alla quale le fanciulle diventarono piccoli granelli di sabbia.

“Ma cos…?”  Si domandò il cuoco, scioccato, alzando il busto dalla sdraio.

“Sono…diventate…?” Si domandò sbarrando gli occhi e guardandosi attorno. Si abbassò prendendo un pugno di sabbia, per poi aprire la mano e lasciare che i granelli scivolassero lentamente dal suo palmo fino ad arrivare a terra.

Normalmente, si sarebbe preoccupato più delle ragazze e del fatto che non lo circondavano più ammirandolo.

Normalmente.

Ma chi avrebbe potuto rimanere impassibile alla trasformazione in sabbia di un gruppo di esseri umani?

Allora, solo allora, sentì la vocina rimbombare nell’aria.

“Scusatemi, è stato necessario…vi conviene andare dai vostri compagni, membri della ciurma di Cappello di paglia…

“Cosa stai dicendo? Fatti vedere!” Sbraitò, alzandosi di scatto e guardandosi attorno.

Ma nessuno rispose. Così strinse i pugni, lasciando le domande a dopo: adesso doveva trovare i suoi compagni.

 

Fu così anche per Usop e Chopper. Videro la gente attorno a loro scomparire dopo la solita risata e il solito schiocco di dita. Scioccati, sentirono la solita voce ripetere la solita frase che li invitava a riunirsi con i loro compagni. E, un po’ scioccati e con mille quesiti, seguirono il suo consiglio. Sapevano che solo così potevano ricevere delle risposte.

Fu così che il quartetto formato da Marie, Rufy, Zoro e Robin trovò presto i componenti mancanti, riunendosi in una stretta strada circondata a sinistra da case, a destra da alberi.

I nuovi arrivati raccontavano tutto era scomparso per caso poiché loro non si erano accorti di nulla, al contrario dei primi che avevano capito il trucco.

Ma perché? Come mai gli ultimi quattro avevano avuto un trattamento diverso? Quando Robin espose i fatti a tutti e fece questa domanda, nessuno seppe rispondere.

Si misero tutti a pensare –perfino Rufy- e a dire le proprie considerazioni.

Poi, una risata echeggiò nell’aria. E per quattro di loro non era affatto nuova.

“Sono stata io, nyu!” Si sentì. Poi, rumore di tacchi. Tutti si voltarono e finalmente, la videro: una ragazzina che dimostrava si e no dodici anni, si avvicinava a loro.

Aveva un corto caschetto di capelli neri, con una folta frangetta sulla fronte e un grosso cerchietto rosso in testa. La pelle chiarissima, gli occhi erano di colori diversi: il destro era verde, il sinistro azzurro. Alle orecchie, due perle rosse. Indossava un grosso fiocco, anch’esso rosso, al collo ed un vestitino bianco e smanicato, con una gonna larghissima che non le superava il ginocchio. Alla fine delle spalline, della gonna  e del colletto, rigorosamente alto, vi era una linea rossa, e poi del pizzo bianco. In vita, un grande nastro rosso legato in un fiocco dietro la schiena. Le scarpette, legate alla caviglia e con punta arrotondata e bombata, erano rigorosamente rosse e con una zeppa altissima. Infine, portava due polsini bianchi con una striscia rossa in mezzo, e i soliti pizzi alle estremità. Ghignava, mentre procedeva lentamente verso il gruppetto, dondolando la testa lentamente.

Si fermò a pochi passi da loro, sfoderando un sorriso a trentadue denti e allargando le braccia.

“Benvenuti a Sakkaku Island, nyu!” (Sakkaku significa appunto miraggio n.d.me) Urlò, per poi inchinarsi. “Il mio nome è Arua, ed ho mangiato il frutto del diavolo mira-mira, nyu. Le allucinazioni che avete avuto le ho create io, nyu. Nessuno osava fiatare. Tutti la fissavano seri, senza perdere la calma. “Bene, ora che mi sono presentata è arrivato il momento di fare un gioco tutti insieme,nyu! Se vincerete, vi lascerò andare…ma se perderete…” E si rialzò, congiungendo le mani dietro la schiena. Il suo sorriso si trasformò in un ghigno malefico. “…vi ucciderò, nyu!”

“Maledetta!!” Urlò Rufy, non riuscendo più a trattenersi, correndo verso di lei e lanciando un pugno con tutta la sua forza. Ma invece di colpirla, il pugno di Rufy la trapassò senza farle niente: la bambina ghignava ancora, mentre la sua figura diventava sempre meno chiara, fino a scomparire.

“Ma che diavolo…?” Sussurrò lui, scioccato.

“Mira-mira Illusion, nyu…” Precisò Arua, la sua voce echeggiò ancora una volta nell’aria. E mentre scoppiava a ridere, la ciurma veniva circondata da centinaia di suoi cloni, che presero a parlare in coro. “Level 1: Trova l’originale, nyu!”

Tutti si prepararono al combattimento: Zoro uscì le sue spade, Nami unì i pezzi del Perfect Climattack, Chopper aumentò la sua massa muscolare, Usop uscì la sua fionda deglutendo, Marie tramutò le braccia in due piccoli cannoni, Robin incrociò le braccia pronta ad attaccare e Rufy e Sanji non aspettavano altro che la prima mossa dei cloni, che parlarono in coro un ultima volta prima di dividersi e colpire.

“Ora iniziamo, nyu!”

 

*****

 

 Il combattimento era iniziato da parecchi minuti, ma nessuno era riuscito a colpire la piccola Arua. I cloni della bambina non potevano venire attaccati, ma in compenso potevano attaccare. E lo facevano con stile: avevamo armi di tutti i tipi, dalle semplici spade e cannoni alle armi più complesse, come shuriken di varia grandezza e forma e piccole grandi falci munite di catena all’estremità del manico.

Nonostante non fosse difficile tener testa e distruggere quei cloni, che una volta colpiti sparivano nel nulla, il numero di essi aumentava sempre più e stava diventando difficile controllare la situazione.

“Dannazione!” Sbraitò Marie, che se la cavava meglio di tutti per via del Rogia, che impediva agli altri di colpirla. Il fatto che, poi, i cloni usassero solo armi per combattere, rendeva tutto molto più facile per lei. “Non la troveremo mai, in mezzo a tutti questi miraggi!” Continuò, afferrando la lama delle due spade di un clone, che subito si sciolsero unendosi alle mani di Marie che tornarono ad essere cannoni. Spazientita, la ragazza sparò all’Arua ormai disarmata, facendola scomparire.

“Hey, ho dato un idea! Coprimi un attimo!” Urlò Nami, nascondendosi dietro l’amica.

§Già, non la troveremo mai…perché sicuramente, non è così stupida da mischiarsi con dei cloni! L’originale è nascosto da qualche parte qui intorno…§ Pensò la navigatrice, cominciando a guardarsi intorno. §Un posto nascosto, da cui può tenerci d’occhio e che noi non potremmo notare perché presi dal combattimento...§

E poi, spalancò gli occhi, sorridendo. trovato!!!§ Pensò, prima di sussurrare qualcosa a Marie, che ghignando trasformò le sue gambe in metallo liquido alzandosi come in volo.

“Piccola bastarda!!” Urlò, dirigendosi verso una finestra al terzo piano di una casa lì vicino. Senza perdere tempo lanciò un pugno al centro di essa: il colpo fu così forte che l’intera casa in legno crollò alzando un gran polverone. Quindi una risata scoppiò nell’aria, accompagnato da un battito di mani.

“Molto brava, nyu!” Disse, mentre il fumo che si diradava mostrava solo macerie. “Peccato che hai sbagliato obbiettivo! Ritenta, sarai più fortunata, nyu!”

Rise ancora, poi non si sentii alcuna voce. Marie da sopra le macerie, osservò tutti combattere: Zoro aveva sfoderato un onigri contro un gruppo di Arua che stava tentando di attaccare Nami alle spalle, mentre questa era impegnata a difendersi da quelli che l’attaccavano di fronte. Sanji e Chopper in modalità pseudo-umana facevano piazza pulita di nemici fiondandosi in mezzo a loro e scaraventandoli in aria con calci per quanto riguarda il primo, e pugni per il secondo. Robin li immobilizzava o li strozzava, mentre accanto a lei Rufy si allungava colpendoli come meglio poteva. A usare gli ultimi due come copertura era Usop, che se ne stava ben nascosto in modo da essere attaccato poche volte in modo ravvicinato, e concentrandosi sul colpire con la sua fionda le Arua più lontane che si avvicinavano.

Marie strinse i pugni e si morse il labbro inferiore, mentre la sua pazienza cominciava a venire meno.

“Dannazione…dannazione…dannazione!!!! Kootu Kootu no…Hanketu! (condanna)” Urlò, trasformando le sue mani in canne di pistola e sparando all’impazzata e correndo verso i nemici, facendone fuori un paio. “…Kiru! (tagliare) Bakudan! (bomba)” Cambiò strategia tramutando le mani ora in due lame, ora in mazze, ora semplicemente lanciando pugni a più non posso.

 “Marie, vacci piano o metterai in mezzo anche noi!” Urlò Usop spaventato, ma lei sbuffò, tirando un ennesimo pugno ad una delle tante Arua che le stavano davanti.

Ma stavolta, con sua sorpresa, quella schivò il colpo.

Lei spalancò gli occhi, incredula, mentre la nemica sorrideva.

“Bene, penso che basti così,nyu…” esclamò sorridendo, e con uno schiocco di dita tutti i suoi cloni sparirono.

“Ma cosa…?” Si domandò Marie, ma la bambina continuò. “Level 1 Complete, nyu!”Annunciò sorridente, allontanandosi da loro con un balzo.

“Devo farvi i miei complimenti…E’ uno spasso giocare con voi! Vedervi così concentrati a combattere dei miraggi e così divertente, nyu!

“Adesso basta giocare, fatti sotto e facciamola finita!” Esclamò Zoro, puntandogli contro le spade.

“Non così in fretta, caro il mio spadaccino…Prima della prova finale, voglio divertirmi un altro po’,nyu! Level 2…Start! Mira-mira Ego, nyu!”

D’un tratto, sul terreno di fronte a loro si formarono otto piccole bozze, che pian piano diventavano più alte, prendendo forma antropomorfa.

“Ma che diavolo…?” Sussurrò Sanji, la sigaretta gli cadde di bocca. Ora, di fronte a loro c’erano otto cloni esatti della ciurma: l’unica differenza, erano gli occhi completamente bianchi dei nuovi arrivati.

“Vediamo come ve la cavate a combattere voi stessi…Sarà uno spettacolo affascinante, nyu! ” Esclamò per l’ultima volta la voce, per poi scomparire nel nulla. Senza perdere tempo, i cloni si scagliarono contro il suo originale, cominciando ad attaccare.

 

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Oplà, ecco qui il 6° capitolo! Perdonatemi ma scrivere combattimenti non è proprio il mio forte XD Comunque…

Se anche voi non sopportate Arua e il suo “nyu”, iscrivetevi all’anti-arua fan club! XD Piuttosto, che ne pensate del suo frutto? Nome, attacchi e commenti vari…voglio consigli!! XD Ah, ho fatto due disegni di Marie e ho deciso di postarveli, così vi fate un idea più chiara della nostra eroina!! Nel primo è come si vede all’inizio della storia, nel secondo invece aveva 6 anni ed è un po’ “spoiler” perché c’entra con un flashback, ma non fa niente XD Ne ho colorato uno al PC ma non so ancora fare i chiaroscuri…imparerò XD e in ogni caso, lo scanner fa pena…va beh, eccoli:

 

http://img89.imageshack.us/img89/8765/img046dk1.jpg <- Da piccola

 

http://img83.imageshack.us/img83/6227/img002rd4.jpg <- Da grande

 

http://img293.imageshack.us/img293/8301/img002copianu1.jpg <- Da grande colorato

 

Non sono proprio il massimo, ma spero che rendano l’idea XD ce ne sono altri due nel mio profilo, per chi non l’avesse ancora visto XD

 

Passiamo ai ringraziamenti!!!

 

Scatty: piuttosto che della Midiri preoccupati della Gitto…per fare la battuta, ti sei scordata che si scrive iMpaziente XD (<- fa tanto la pignola ma alla fine è lei la prima che sbaglia!) beh, l’attesa nel paziente (XD) è stata soddisfacente? XD

 

Sihu_che_ha_commentato_nel_1°_capitolo_ma_non_fa_niente_perchè_io_ho_fatto_lo_stesso_sbaglio_due_volte_XD: Beh cerco di fare il più presto possibile ^^ comunque grazie ^^ son felice che la mia isola miraggistica (ma che termine è??) sia interessante J anche se come hai visto, non è l’isola, ma chi ci “abita”…

 

CHIHIRO: Non è colpa mia se è Robin la studiosa di turno che capisce sempre tutto XDXD Come vedi le cose sono state più semplici del previsto...pensando un modo per farli uscire da soli o con l’aiuto degli altri mi sono seccata e ho deciso “basta, ci pensa Arua” XD ma non possono ancora cantare vittoria, perché adesso si sono complicate un po’ di più!! XD

 

Favola88: E il premio nobel per la stupidità va a Rufy! (Eeeeh! N.d.tutti)(si mangia? N.d.Rufy)(no, ma sarebbe una buona cosa, sai? N.d.me)(ma se hai appena finito di pranzare!!! N.d.tutti)(ma sapete, è stata una mattinata stancante ^__^ n.d.me) seriamente, sono davvero felice che vi piaccia la mia idea dei miraggi…spero che vi piacciono anche gli altri “livelli”, come li chiama Arua, anche se alcuni sono parecchio stupidi e insensati XD in quanto all’arial…non che sia brutta, per carità! Solo che c’è dappertutto, perché è il carattere “standard”, diciamo XD e ora ho messo la Georgia perché piace a _Lunetta_ e io non sapevo che mettere XD tu che hai studiato, che mi dici invece sulla Comic Sans MS? la mia adorata! XD che io non ne capisco di queste cose XD comunque ho letto e risposto alla tua e-mail ^^ e ripeto che non disturbi affatto, anzi! E mi raccomando, aspetto con ansia il prossimo capitolo delle tue fic!! J

 

Giodan: Ok, allora seguirò il tuo consiglio ^^ vado a modificare il nome, allora XD comunque, alla fine non l’ho più chiarito, comunque penso che abbiate capito tutti che erano i desideri di quel momento, e non magari quelli di una vita...anche se onestamente penso che Nami sogni lo stesso di diventare ricca, cartine geografiche a parte XD quindi ho pensato: Zoro, cosa vorrebbe fare, adesso? Semplice…dormire! XD

 

Axel_92: grazie mille ^^ (!!! n.d.cosciotto emozionato)(questa me la segno…n.d.marie offesa XD)

 

_Lunetta_: quasi mi dispiace per lui! XD comunque, tra le scritture anonime il Georgia è quello che mi piace di più XD Anche se la Comic Sans MS resta la migliore ù.ù e come ho già detto quel “nyu” è messo apposta per renderla più odiosa XD

 

Dark_soul: Me commossa, addirittura una doppia-recensione!! In quanto a Zoro, è ovviamente sottointeso XD anche se non espliciti, già in questa saga si vedranno degli accenni con la nostra navigatrice-poco-ascoltata XD la scena del bacio, onestamente, mi piace un sacco…ma io sono di parte XD anche questo capitolo è un po’ più corto rispetto agli altri, ma se non finisco con una frase-più-o-meno-portatrice-di-suspance non sono contenta XD e per quanto riguarda Rufy, colpito e affondato è la parola giusta! Ma non vi anticipo niente…muhahaha +_+

 

Ma siccome sono buona, vi do il titolo del prossimo capitolo, che come tutti avrete ben capito, vedrà i nostri eroi alle prese contro le loro copie! E quindi…

Capitolo 7: Il level 2 inizia! Lotta contro se stessi?

 

Bene, non mi resta altro da dire a parte ripetervi ancora una volta di commentare!!! Yeah +_+  XD

 

Alla prossima!

 

~ Marie

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7: Il level 2 inizia! Lotta contro se stessi? ***


Salve a tutti

Salve a tutti!!!  E siamo già arrivati al settimo capitolo…come vola il tempo ç_ç Scusate il ritardo, ma sono stata tutto il giorno fuori! Beh, buona lettura!

Capitolo 7: Il level 2 inizia! Lotta contro se stessi?

 

Non ci volle molto tempo perché tutti notassero che i cloni avevano le loro stesse abilità: forza, velocità, armi e tutto il resto. Combattendo alla pari, vincere si prospettava molto più difficile di quanto si potesse credere.

“Merda…” Sbottò Zoro, respingendo un ennesimo attacco del suo clone. Qualunque attacco usasse non funzionava, sembrava che l’avversario anticipasse ogni sua mossa, e spesso le sei spade si incrociarono senza arrivare all’obbiettivo. “Hey! Qui ci vuole una soluzione, o continueremo all’infinito!

“Io sono pure attorcigliato!” Esclamò Rufy, il quale braccio aveva formato un nodo con l’arto del suo clone, e adesso si dimenava per liberarsi. “Ok, è ora di cambiare strategia!”

Urlò a squarciagola dopo essere finalmente riuscito nell’impresa, allontanandosi un po’ dal nemico.

“Non ci credo, Rufy ha avuto un idea?” “Era ovvio che avesse un asso nella manica!” Commentavano gli altri che lo osservavano di nascosto, speranzosi, sempre concentrandosi sul combattimento.

“Stai a vedere!!!” Sbraitò Rufy, fissando l’avversario con sguardo serio. Poi infilò la mano nel gilet ed estrasse una sottospecie di parrucca nera, che più assomigliava ad un grande gomitolo di lana. E quindi se la sistemò bene in testa, per poi puntare il dito verso l’altro se. “Ora comincia il combattimento!!!” Gridò.

“L’afro è tornato!!!” Dissero Usop e Chopper, tra lo scioccato ed il meravigliato.

“No, di nuovo no!!!” Urlarono Sanji e Zoro, mentre Robin era semplicemente rimasta sconvolta e Nami sbraitava minacce di torture e morte contro il capitano.

Marie invece lo fissò per alcuni secondi, in silenzio e con un’espressione seria, per poi scoppiare a ridere tutto d’un tratto.

“Ahahahaha!!!! Rufy afro!!!! Ahahahahahahahaha!!!! Sei buffissimo!!!  E continuò a ridere senza interruzioni finchè la lama di una spada non le trapassò il torace, ovviamente senza ferirla. Solo a quel punto smise di ridere e sospirò, voltandosi verso chi l’aveva infilzata.

“Senti, te lo ridico un’altra volta: tu non puoi fare del male a me, e io non ne posso fare a te.” Disse mentre il clone sfilava la spada via dal suo torace, che subito si ricompose.

“Quindi, se gentilmente mi evitassi l’inutile fatica di combattere mi faresti un grande piacere! Non lo so, andiamoci a bere un the, vai a combattere con qualcun altro, prenditi una pausa, fai quello che vuoi ma non ti accanire contro di me! Sei noiosa! Devi lasciarmi i miei spazi e la mia libertà!” Continuava a dire, ironica, per poi ignorarla completamente e rivolgersi ai suoi compagni.

“Hey, qualcuno di voi vuole fare cambio? Comincio ad annoiarmi, qui!” Urlò a gran voce.

“Marie, sei un genio!” Urlò Robin, allontanandosi dal nemico. “Oh, davvero?” Replicò la diciassettenne, sorridente. “Non so perché ma grazie!” E sbuffò, quando l’altra Marie tentava ancora di spararle. “Giuro, non pensavo di essere così stupida!” Continuava a scherzare, intanto Nico Robin sembrava avere le idee chiare, adesso, e incrociate le braccia attaccò nuovamente. “Très Fleur!” Urlò, bloccando le mani dell’alter ego dietro la schiena: non avrebbe resistito a lungo, ma almeno poteva guadagnare tempo.

“Usop, presto!” Urlò, in direzione del cecchino. “Lancia una stella di fumo e poi scappiamo tutti verso la spiaggia!”

“Eh?! Ma che…” “Fate quel che vi dico!” Usop non ebbe il tempo di fiatare, che subito Robin lo zittì. Allora fece come gli era stato detto, e lanciò una pallina grigia in mezzo alla strada. Appena arrivata a terra questa scoppiò, e una grossa nuvola di fumo si espanse per tutta la zona: così, gli otto membri della ciurma poterono correre come Robin aveva ordinato.

Hoy, Robin! Che cos’hai in mente?” Chiese Rufy, impaziente come al solito.

“E’ semplice: non dobbiamo lottare con i nostri cloni, ma con quelli degli altri!”

Ci fu un “eeeh?” sorpreso da parte di tutti, e Robin sospirò continuando a correre e spiegare.

“Marie, Zoro usa tre spade per combattere. Ma tu non avrai difficoltà a disarmare il suo clone. Quindi ti occuperai di lui.”

La ragazza annuì, mentre Zoro si lamentava che non sarebbe stato così facile e che lo stava sottovalutando.

“Zoro, tu invece ti occuperai del clone di Rufy. Essendo di gomma, le lame sono il suo punto debole. Cerca di giocare d’astuzia e distrarlo, per poi attaccarlo con il tuo colpo migliore. Intesi?”

“Non prendo ordini da una donna.”  Si lamentò, sbuffando, ma Nami –ricordandogli il suo debito verso di lei- gli fece cambiare idea.

“Rufy, al mio clone ci penserai tu. Sei di gomma, sarà facile allungarti e colpirmi anche se la mia copia ti bloccherà. Io invece mi occuperò di Sanji, sperando che abbia la passione per le donne come l’originale…

Sussurrò, mentre Rufy saltava di gioia e non vedeva l’ora di svolgere il suo compito.

“Sanji, riesci ad occuparti di Chopper?”

“Ma certo, mia dolce Robin!” Canticchiò il cuoco, con miliardi di cuoricini attorno. “Per te ogni cosa!!!

Lei sospirò. “Chopper…A te lascio Nami e Usop.”

“Non ci sono problemi!” Esclamò la renna, alzando uno zoccolo in aria.

“Hey! Come speri che io e Nami batteremo il clone di Marie? Grazie al frutto del diavolo che ha mangiato, è intoccabile!

Robin si morse il labbro inferiore, aveva dimenticato questo particolare.

“Hey, voi due…avete qualche tecnica che sfrutta il fuoco?” Esclamò Marie d’un tratto, sorridendo.

“Beh, Usop dovrebbe avere le sue stelle di fuoco o come diavolo si chiamano…Ma questo adesso che c’entra?”

“Robin, ti faccio i complimenti.” Disse lei, scoppiando in una fragorosa risata. “Anche se non avevi pensato a me hai fatto le scelte più giuste. Come ogni Rogia, ho un punto debole anche io. E’ il fuoco.”

Finì di parlare, Usop sorrise.

“Conta su di me!” Fece con autorità, ma Marie non sembrava molto convita e si rivolse a Nami. “Nami, prima di far attaccare Usop devi distrarre il mio clone, o non lo colpirà mai!” Esclamò, mentre Usop cominciava a dire che non c’era bisogno. Nami sorrise.

“Lascia pure fare a me.” Esclamò, poi il gruppo fermò la sua corsa e si voltò, osservando i cloni arrivare.

“Siete pronti…?” Chiese Rufy, e tutti annuirono convinti.

“Bene, allora andiamo!” Continuò, e tutti si fiondarono contro gli avversari.

 

*****

 

Fecero come gli era stato detto: sparpagliandosi, andarono uno contro il clone dell’altro. Marie subì l’attacco delle katane di Zoro uscendone perfettamente intatta e “rubando” le tre lame di questo, che sorpreso indietreggiò.

Sayonara!” Esclamò Marie, che tirò un pugno al ventre dello spadaccino. Questo però riuscì a pararlo, e si mosse solo di pochi metri.

“Oh.” Disse lei con nonchalance. “Hai resistenza. Beh, vorrà dire che mi sforzerò un po’.” Esclamò, e si fiondò contro Zoro senza nemmeno bisogno di usare i poteri del frutto. “Sei già morto!” (e la citazione da Ken il guerriero è d’obbligo XD n.d.me) Urlò correndo verso di lui e lanciando una raffica di pugni di cui solo i primi Zoro riuscì a parare, prendendo in serie gli ultimi tre che lo spedirono più in là, facendolo schiantare contro un albero e poi scomparire. La metallara (perché è fatta di metallo, non perché ascolta metal, eh XD n.d.me) sorrise, alzando la mano chiusa a pugno, solo indice e medio alzati a formare una V, in segno di vittoria.

Il vero Zoro, invece, avrebbe dovuto vedersela con il clone di Rufy. Stava progettando da un po’ come distrarlo prima di attaccare, ma non ce ne fu bisogno: già il fatto che fu lui ad attaccarlo e non Rufy, lasciò il clone così sorpreso che rimase immobile, mano sotto al mento e sguardo al cielo, probabilmente a pensare cosa fosse successo.

“E’ anche più stupido dell’originale…”

Con espressione quasi schifata, lo spadaccino si lanciò contro l’avversario usando tutte e tre le sue spade, usando il suo Gyuuki Yuuzume per colpirlo con un fendente diretto, finchè non scomparve anche lui.

“Tzè.” Commentò semplicemente, togliendosi la bandana dalla testa che metteva sempre prima di combattere e mettendo a posto le spade.

Rufy, come previsto da Robin, era stato attaccato alle spalle con il tres fleur, in modo che due braccia gli impedissero i movimenti degli arti superiori, e una terza mano gli portasse il mento indietro.

Ma lui sorrise, e allungò il collo rendendo inutile il lavoro della terza mano, che si ritirò. Le altre due strinsero la presa, ma le braccia di Rufy non risentirono del gesto, e allungandosi colpirono Robin al petto. Inutile dire che scomparve anche questo clone.

Il capitano cominciò a saltare sul posto, gioioso, creando un nuovo balletto che poi –o almeno così sperava lui- avrebbero ballato tutti insieme.

Robin non aveva avuto alcuna difficoltà con Sanji. Era bastato scostare un po’ la camicetta e l’avversario era come caduto in trance. Poi, all’archeologa bastò tirare un potente calcio nelle sue parti basse per metterlo completamene K.O.

“Facilissimo.” Commentò, osservando il clone scomparire.

“Mi fa quasi pena…” Disse il vero Sanji, che vedendo la scena fece una smorfia di dolore. La distrazione fu solo di qualche secondo, perché poi lo sguardo tornò serio. Il clone di Chopper, di fronte a lui, era in modalità-renna, e aveva aumentato la massa d’attacco delle corna. Ma Sanji non si fece abbindolare, e quando l’animale cominciò a correre verso di lui, semplicemente il cuoco lo evitò, colpendolo alla schiena con un Epaule e gettandolo a terra. Conosceva il modo di combattere di Chopper, e schivare l’assalto non era stato difficile. Rialzandosi a fatica, il clone raspò a terra lanciandosi nuovamente all’attacco, ma il cuoco lo finì con una potente serie di calci che lo spedì a terra. Si accese un’altra sigaretta, mentre la renna si dissolveva.

Chopper, grazie alle rumble balls, aveva potenziato la muscolatura delle gambe per essere più veloce, e ora schivava abilmente gli attacchi di Nami e Usop. I cloni, sorpresi –Usop un po’ spaventato- cercavano di trovare un’idea per attaccare, ma Chopper fu più veloce: aumentando la massa cornea, corse verso Usop colpendolo al petto con tale potenza da farlo scomparire. Nami, che si era allontanata, aveva elaborato una strategia e stava per attaccare, ma per fortuna della renna il clone non lo conosceva quanto la Nami originale. Sorpresa dalle sue trasformazioni, la sua tattica andò in fumo, e un Chopper versione renna-uomo l’attaccò con un potentissimo pugno.

Nami e Usop, nel frattempo, erano impegnati nel combattimento con il clone di Marie.

Usop si era nascosto, pronto ad attaccare a distanza –la sua specialità- appena Nami gli avesse dato il segnale.

La navigatrice, allora, mise a contatto il bastone della Heatball e quello delle Coldball, dando vita ad una densa nuvoletta nera che si stanziò sopra Marie.

Poi, rapidamente, aggiunse alla nuvole le Thunderball, creando una carica elettrica potentissima. Marie, nel processo, si era già allontanata slanciandosi verso Nami, ma il fulmine che si scatenò la prese in pieno comunque, essendo di metallo.

E nonostante l’energia elettrica su lei non aveva alcun effetto, era un ottimo diversivo per permettere ad Usop di attaccare. Posizionando 10 stelle di fuoco all’estremità della sua fionda, le lanciò in direzione del clone, che “assediata” dal potentissimo fulmine, non ebbe il tempo di schivare le piccole bombe che le arrivarono di sopra, e scomparve.

“Centro perfetto!” Urlò Usop, mentre esaltava il suo operato.

Gli otto si riunirono al centro, battendosi il cinque contemporaneamente.

“Esci fuori, Arua! Abbiamo vinto anche stavolta!” Esclamò Rufy, pugno alzato in aria.

“Oh, sì, siete stati bravi, nyu.” Echeggiò la voce, ma Arua non si faceva vedere.

“Ma non è ancora finita, sapete? Più alto è il livello più difficile diventa il gioco, nyu!

“Tzè! Tanto ti sconfiggeremo lo stesso!” Continuava il capitano, facendo ridere la bambina. “Oh, staremo a vedere…Level 3…Mira-mira maze, nyu!” Esclamò, per poi ridere un’altra volta, mentre il terreno cominciava a tremare sotto i loro piedi e le case sprofondavano improvvisamente, lasciando spazio a quelle che sembravano mura bianche. In poco tempo, gli otto si ritrovarono chiusi in una piccola stanza bianca dalla forma cubica. Su ognuna delle quattro pareti, vi era una porta colorata: quella davanti a loro era grigio perla, quella alla loro sinistra blu cobalto. A destra ve n’era una gialla, dietro una rossa.

“Questo è un mio labirinto personale. Per arrivare all’uscita dovrete passare attraverso delle stanze, nyu. In queste, dovrete trovare la chiave che apre la porta della prossima stanza, nyu. Ci sono quattro vie per raggiungere l’uscita, ognuna con prove differenti. Scegliete pure quella che preferite, io vi aspetterò alla fine…sempre se ci arriverete, nyu!” E scoppiò a ridere come sempre, lasciando il gruppo alla prima scelta del gioco.

 

***************************************************************************

E anche questa è fatta! Il livello due è stato più semplice di quello che pensavate, immagino! Ma Arua sta solo giocando, tenetelo presente XD

Beh, passiamo subito ai ringraziamenti ^^

 

Sihu: Ma no, tranquilla!! L’ho detto solo per scherzare!! Spero tu non ti sia offesa ^^’ come vedi, alla fine hanno trovato una soluzione più semplice per uscirne XD

 

Scatty: XD e w l’anti-arua FC!!!! Sto pensando ad un modo per renderla ancora più odiosa ù.ù consigli? XDXD comunque…sì, dai, visto che ci siamo salutiamo tutti i professori del Galileo Galilei così sono tutti felici e contenti!!! CIAO! XD

 

Giodan: Lo è o non lo è??? E’ questo il problema!!! XD Lo scopriremo nelle prossime puntate!! Ah, ti ringrazio per i complimenti sui disegni ^^Tenterò di farne uno con lei in azione, se ci riesco ve lo farò vedere, ovviamente +_+

 

Favola88: Come scritto nella recensione alla tua fic, è stato un caso! Mi spiace XD senza dubbio Lily è l’unica degna di avere gli occhi bicolore ù.ù in ogni caso, ti faccio co-presidentessa, dato che sono io la fondatrice XD ti sta bene? XD comunque noooo povera Comic XDXD vabbè, a me piace comunque…è così rotonda e puccia T_T XD Il georgia mi piace, l’ho usata per scrivere due delle tre fic che amo (e che penso di ri-pubblicare, dato che l’altro profilo mi è morto XD) ma preferisco comunque la Comic XD però dev’essere bello studiare grafica pubblicitaria *_* ah, grazie anche a te per i disegni ^^ poi ne voglio vedere dei tuoi ù.ù comunque, riuscirò a fare i chiaroscuri, un giorno! Muhahaha!!! XD P.S.: benissimo *_* ho letto e commentato ^^

 

Axel_92: Che bello, la mia fic piace anche al cosciotto XD Oh il premio cosciotto d’oro a Rufy! (eh no, ancora!! Basta mi dimetto! N.d.Marie)  Sanji che dà un pugno mi sembra così strano XDXD c’è sempre una prima volta XDXD una scorta di cibo per sette anni, wow! Peccato che Marie si sia appena dimessa…(cara la mia autrice, dove eravamo rimaste?? Stavi dicendo di voler rinnovare il mio contratto, vero??? Vero??? N.d.me)(ruffiana! N.d.tutti)(^___^ n.d.Marie) P.S.: salutami tuo fratello il mio consorte (XD) che ho scoperto lettore della mia fic! grazie anche a lui XD

 

_Lunetta_: Ma no, Road è moooooooooolto meglio XD Anche se non sopporto nemmeno lei XD (non è giusto ç_ç n.d.Road e Arua)(che volete farci, è la vita! C’è chi piace e c’è chi no! Il cosciotto piace…voi NO! MUHAHAHAH!!!! N.d.me-improvvisamente-malvagia)

 

Dark_Soul: Intanto complimenti per il tempismo! Sono entrata per aggiornare e ho visto la tua recensione, che ha quanto leggo è di pochi minuti fa XD comunque grazie anche a te per i complimenti sui disegni ^.^ per le mani, anche io ho sempre avuto difficoltà! Questo è stato l’unico, e dico l’unico disegno in cui le mani mi siano venute in modo decente! O.O ero particolarmente ispirata, quel giorno XD ho ancora difficoltà, però, a fare i volti laterali e i piedi ç_ç ma un giorno ci riuscirò!!! Muhahahaha!!!!!! XDXD in quanto alla fic, più scrivo e più mi piace un sacco quel frutto XD continuo ad odiare lei -__-‘ per i commenti alle tue fic ce n’era bisogno eccome, perché sono belle davvero *_*

 

Bene, alla prossima con il prossimo capitolo!!! Anche stavolta vi do il titolo perché sono buona…

 

Capitolo 8: I trabocchetti del Level 3! Una stanza d’acqua?

 

E con questo vi saluto ^^

 

~ Marie

 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8: La stanza dell’acqua! I trabocchetti del Level 3! ***


Capitolo 8: La stanza dell’acqua

Salve a tutti e benvenuti all’ottava puntata di questa fic! Buona lettura!

Dream On

Capitolo 8: La stanza dell’acqua! I trabocchetti del Level 3!

 

“Oh, beh.” Sussurrò Rufy, sorridente. “La scelta è facile.” Esclamò, poi puntò il dito verso la porta rossa.

“Di là!!!!” Contemporaneamente a lui, dissero le stesse parole Marie, che aveva puntato verso la porta gialla, Nami che aveva puntato per quella grigia e Chopper, che invece indicava quella blu. I quattro si guardarono in faccia, un po’ seccati e un po’ sorpresi.

“Fantastico, non siamo nemmeno entrati nella prima stanza e già abbiamo problemi…

Commentò Zoro, sbadigliando profondamente.

“Beh, scopri tu dove dobbiamo andare, testa d’alga!” Sbraitò Sanji, incrociando le braccia al petto.

“Cos’hai osato dire, sopracciglio a spirale?!”

“Su, basta, non è il momento…” Cercò di calmarli Chopper, ma questi gli urlarono contro di stare in silenzio e ripresero i loro battibecchi. La renna, spaventata dall’improvvisa reazione dei due, saltò indietro scioccato, e sbatté contro la porta blu che lui stesso aveva indicato. Al contatto questa si aprì, producendo un rumore cigolante che fece voltare tutti verso la renna: poi, l’intera camera da una profonda oscurità, e prima che qualcuno potesse rendersi conto di cosa stava succedendo, si trovarono tutti sommersi dall’acqua.

Sanji, Nami, Zoro e Usop velocemente trattennero il respiro, ma non ebbero nemmeno il tempo di chiedersi dov’erano finiti, poiché i restanti quattro del gruppo avevano perso i sensi e stavano affondando inesorabilmente: avendo mangiato i frutti del diavolo, in acqua sarebbero morti da lì a poco. Facendo alcune smorfie, Sanji e Zoro nuotarono rapidamente verso il fondo, afferrando i quattro –ovviamente Sanji prese Marie e Nico Robin con se- e tenendoli in braccio per non farlo sprofondare.

§Dannazione, dobbiamo fare in fretta o finiremo per morire annegati!§ Pensò il cuoco, guardandosi attorno: eppure, ci doveva essere da qualche parte la porta!

§Forse l’ho trovata!§ Pensò Nami, mentre indicava un oggetto sospeso poco più in basso di loro. Rapidamente lo raggiunsero, e videro che effettivamente era una porta: era di forma ovale, di colore verde, e ricoperta da alghe marine. Usop provò ad aprirla, ma senza successo, e sconsolato si voltò verso i compagni gesticolando.

§Ricordate cos’ha detto Arua? Dobbiamo trovare la chiave! La chiave!§

I tre annuirono, avendo compreso dai gesti quello che il cecchino voleva dire. Così velocemente si voltarono cominciando a nuotare, finchè non sentirono un sordo CLUNK e si voltarono: la porta era scomparsa. Al suo posto, ora c’era situata una vongola gigante. Probabilmente, anzi sicuramente, la vongola aveva mangiato la porta.

I quattro la guardarono scioccati, se avessero potuto avrebbero urlato, ma quando sentirono che l’aria cominciava a mancare, decisero di muoversi a trovare la fantomatica chiave. La videro pochi secondi dopo, attorniata da una vivida luce, anch’essa sospesa a mezz’aria. Sanji lasciò le due ragazze a Nami e nuotò verso la chiave, ma proprio quando l’afferrò e la tirò per portarsela, si rese conto che era legata a qualcosa

Sanji, chiave sempre in mano, vide così apparire quasi dal nulla due giganteschi occhi, poi una serie di affilatissimi e lunghissimi denti appartenenti ad un pesce mostruoso.

Nami e Usop stavano quasi per svenire ed indietreggiarono, mentre Sanji decideva di combattere il mostro. Zoro, invece, decise che nel frattempo avrebbe dovuto aprire la vongola.

Lasciati Rufy e Chopper ad Usop, che insieme a Nami lo aveva seguito sino alla vongola, Zoro provò più volte a tagliare la corazza, senza successo. L’acqua rallentava anche la lama della spada. Allora, pensò bene di infilare una spada dentro la corazza, per solleticare l’interno e far aprire la vongola.

Nel frattempo, la mancanza d’aria si faceva sentire sempre di più, e veniva sempre più difficile muoversi.

Sanji, aveva finalmente staccato la chiave dal pesce, ma questo fece solo innervosire più del previsto il mostro, che a bocca sempre aperta cercava di infilzarlo per fare di lui il suo pranzo.

Era riuscito a colpire la creatura solo quattro volte, e nonostante fosse riuscito a scaraventarlo lontano, questo era sempre tornato privo di graffi.

§Dannata! Apriti! Quella è la nostra porta!§ Pensava Zoro, mentre cercava in tutti i modi di far aprire la vongola, rischiando quasi di rompere la spada.

Dopo vari tentativi, finalmente quella si schiuse lentamente, scoprendo la porta.

Lo spadaccino tentò quindi di attirare l’attenzione del cuoco, che lasciò perdere l’avversario e nuotò rapidamente verso gli altri. Non contento, il pesce scattò inseguendolo a mascella aperta, mostrando tutta la sua enorme dentatura.

Sanji atterrò sulla vongola sotto gli sguardi spaventatissimi di tutti, che vedendo il pesce attaccarli pregarono Sanji di aprire la porta.

Fortuna volle che la serratura si aprì in fretta, e tutti riuscirono ad entrare nella stanza dopo appena prima che il pesce si schiantasse contro la porta, divorando lei e incastrandosi con la vongola aperta.

I quattro atterrarono in un prato con erba alta, e rimanendo sdraiati a terra cominciarono a tossire e a riprendere aria, svegliando i compagni che ripresero i sensi quasi subito.

“Che è successo…?” Chiese Chopper, mentre gli altri continuavano a sputare acqua.

“E’ meglio che tu non lo sappia, amico…” Disse Zoro, rimettendo a posto la sua spada.

“Tu! Fallo un’altra volta e ti uccido!” Sbraitarono Usop e Nami contro il cuoco, col cuore a mille per la fuga.

“Ma tanto ce la siamo cavata, no? E poi ti avrei protetto a costo della mia vita, cara Nami!” Si giustificò lui, mettendosi in piedi. Gli altri seguirono il suo esempio.

“Beh…Ora dove siamo capitati?” Domandò Nico Robin, guardandosi intorno.

“Non lo so e non m’importa molto…” Disse Rufy, con faccia seccata.

“E’ vero…Siamo completamente senza forze…” Continuò Marie, con la stessa espressione.

“Vogliamo mangiare!” Esclamarono in coro, facendo sospirare tutti gli altri.

“Mangerete quando sarà il momento! Ora andiamo a cercare porta e chiave, o resteremo bloccati qui!” Sbraitò Nami, cominciando a camminare immergendosi nel verde.

 

Dieci minuti, mezz’ora, un’ora. La ciurma non aveva fatto altro che camminare, in tutto questo tempo E le uniche cose che aveva trovato erano grandi distese d’erba.

“Nami, è tantissimo tempo che camminiamo…Sto cominciando a stancarmi!”

Sbottò Usop, che praticamente camminava strisciando a terra.

“Zitto e cammina! Prima o poi troveremo qualcosa!”

“Più prima che poi, mia adorata! Guarda lassù, c’è la porta!” Urlò Sanji, indicando una porta nera in lontananza, sospesa a mezz’aria. Più che una porta, sembrava un portone in miniatura: di forma rettangolare e dai rilievi imponenti, la maniglia a forma di foglia d’acanto.

Con il sorriso sulle labbra, gli otto corsero fino ad arrivare sotto di essa, ma quel che videro non fu piacevole: a terra, poggiate, c’erano ben ventiquattro chiavi nere, tutte diverse fra loro, messe a distanza l’una dall’altra.

“Oh, beh.” Disse Usop tranquillamente, avvicinandosi ad una delle chiavi. “Bisogna solo scoprire qual è quella giusta, no?”

Non ebbe nemmeno il tempo di parlare che nei punti dove c’erano le chiavi si alzarono ventiquattro mostri dalle sembianze floreali, che la ciurma identificò subito come piante carnivore. Queste, avevano la chiave incastonata sulla fronte e sembravano tutt’altro che amichevoli.

“Beh, mi sa che dobbiamo anche combattere…” Disse Zoro, estraendo le spade. “Tutti pronti?” “Ehm…mi sa di no…” Balbettò Chopper, indicando Rufy e Marie stesi per terra, praticamente privi di sensi per la fame.

“Quei due…Addormentarsi in un momento del genere…” Commentò lo spadaccino, squadrandoli.

“SENTI CHI PARLA!” Lo ammonì l’equipaggio, prima di prepararsi alla lotta.

“Forza! Prendiamoci quelle chiavi!”

Urlò Nami alzando in alto il bastone seguita da un urlo collettivo, e facendosi anche coraggio con ciò cominciò ad attaccare le piante giganti, entrando in un combattimento che si prospettava difficile: nonostante Zoro li affettasse più volte i fiori di ricomponevano in un batter d’occhio, e nemmeno i calci di Sanji o i colpi di Chopper sembravano fare effetto. I  tornado di Nami non riuscivano a sradicarli, e né il fuoco né le bombe di Usop riuscivano a scalfire le stranissime piante.

Per fortuna, Robin ebbe la saggia idea di strappare la chiave della pianta facendo spuntare una mano sulla testa del vegetale, e quando lo fece vide appassire l’ex-padrone della chiave. “Beh, direi di aver capito il loro punto debole.” Disse con tranquillità, tenendo la chiave con la mano destra e sorridendo sadicamente.

 

“Mirate alle chiavi! Dovete staccarle via!” Esclamò Nami e tutti si comportarono di conseguenza: Zoro si limitò a tagliare via la parte incollata alla chiave dal resto del corpo,mentre Sanji, Chopper distraevano le piante per permettere ad Usop di colpirle esattamente alla testa. Dopo poco tempo, tutte le piante erano appassite, e le chiavi erano tutte nelle mani dell’equipaggio.

“Ok! Perfetto! Non è stato poi così difficile!” Esultò Nami, alzando al cielo le chiavi che erano in suo possesso. “Ora dobbiamo arrivare alla porta! Rufy, puoi allungarti e…”

“Rufy è K.O.” La avvertì Chopper, indicando il capitano ancora steso a terra.

“Oh beh…allora Marie potrebbe creare una scala e…

“Anche Marie è K.O.” Si intromise Usop, indicando la figura della donna accanto a quella del capitano.

“Perché tutte a me?!” Sbraitò la navigatrice, inginocchiandosi a terra disperata.

“Robin, ci pensi tu?” Piagnucolò all’amica, che subito annuì facendo spuntare dal palmo delle sue mani due braccia. Altre due braccia fecero lo stesso sbucando dalle mani di quelle appena uscite, e così via fino ad agganciarsi alla piccola piattaforma fluttuante su cui la porta era incastonata.

“Fantastico!! Robin-chan sei favolosa!” Urlò Sanji, facendo sospirare Zoro, che commentò con un “non cambierà mai”.

“Perfetto! Ora, Chopper: sali fino alla porta e prova tutte le chiavi! Appena avrai trovato quella giusta, noi ti raggiungeremo e passeremo alla prossima stanza!

Disse Nami con occhi brillanti, e la renna annuì un po’ imbarazzata, salendo sulla scala di braccia fino ad arrivare alla serratura.

“C’è un piccolo problema…” Disse, con voce tremante. “Nessuna di questa funziona…”

“Oh, capisco.” Disse Nami con tutta tranquillità. Poi calò il silenzio.

“CHE COS’HAI DETTO?!?!” Gridatono tutti insieme, con espressione scioccata. Chopper si voltò verso la porta, riprovando le chiavi.

“Non capisco! Io le ho provate tutte!” Disse, alzando solo ora lo sguardo agli strani disegni in rilievo sulla porta. Poi, spalancò gli occhi e urlò. “Hey! Incastonata nella porta c’è una chiave!” Allegro, la prese e la infilò nella serratura. “Funziona!”

Annunciò, mentre tutti erano scioccati.

“Quindi…abbiamo fatto tutta quella fatica con le piante per niente?!

Urlò Nami, ad un passo dall’avere una crisi isterica.

“Senza contare il tempo sprecato per provare quelle chiavi!!

Contestò Zoro, contrariato.

“Senza contare che quei due hanno dormito tutto il tempo!”

Usop indicò i due “cadaveri” di Marie e Rufy, che sprezzanti del pericolo, del rumore, ma non della fame erano crollati in un sonno profondo.

“La povera Robin-chan si starà stancando!” Piagnucolò Sanji, con le lacrime agli occhi.

“A dire il vero no…” Proferì la mora, ma lui non l’ascoltò e continuò a dire che non era giusto trattarla in questo modo.

“Insomma, ragazzi!!! Vogliamo andare o no?!” Urlò Chopper con fare autoritario, scioccando tutti. Arrossendo, poi, si ricompose. “Ehm…beh, volevo dire, ora che ho trovato la chiave…scusate!!!

E così la ciurma non perse tempo, e con i due dormiglioni in spalla –Rufy era toccato a Zoro, mentre Sanji aveva insistito per trasportare Marie- salirono sulla scala di braccia, fino ad arrivare alla porta ed entrarvi, tirando su anche Robin.

La stanza in cui entrarono questa volta, era come la porta che li aveva portati lì: completamente nera.

L’oscurità era così opprimente che i sei non riuscivano neanche a vedersi tra loro.

“Oh, fantastico.” Disse Nami con poco entusiasmo, sbuffando e mettendo le mani ai fianchi. “Cosa ci sarà, adesso, una sfida a mosca cieca?” Ironizzò, sempre più vicina alla crisi isterica.

“Comincio proprio a stancarmi dei giochetti di quella mocciosa!” Annunciò Zoro, che come la navigatrice si avvicinava alla crisi di nervi.

“Oh, andiamo! E’ tutta un’illusione, no? Forse se abbiamo la consapevolezza che non è realtà e pensiamo che…

“Sì, certo!” Aveva tentato di dire Usop, ma era stato bruscamente interrotto dallo spadaccino. “E magari con la forza dell’amore torneremo sani e salvi alla nave! Bah.”

“Intanto siamo intrappolati qui dentro…” Disse Sanji, con tranquillità.

Prese un accendino e tentò di accendersi una sigaretta, ma nella stanza dell’acqua si era tutto bagnato e ora erano inservibili sia accendino che sigarette. “No, cazzo! Non posso fumare!”

“Fosse solo quello…” Sospirò Chopper, mentre Usop cominciava ad entrare in depressione.

“Beh, vediamo cosa ci capiterà stavolta…” Sussurrò Robin, divertita, mentre tutti gli altri sospiravano.

 

***************************************************************************

Marie: Salve a tutti, io sono Marie! No, non l’Autrice. Quella l’abbiamo legata ed imbavagliata.

 

Marie/Autrice: mmmhpfhmmmmh!!!

 

Marie: …esattamente ^^ Siccome eravamo stanchi di apparire soltanto fra parentesi, abbiamo deciso di prendere il controllo! Vero ragazzi?

 

Resto_della_ciurma: sì!

 

Tizi_Poco_Importanti: Ma voi siete i protagonisti della storia!!

 

Marie: Piccoli dettagli trascurabili! Dicevo, oggi dunque risponderemo noi ai commenti ù.ù quando saremo soddisfatti libereremo quell’infame di un’Autrice! Muhahahaha!!! Avete domande?

 

Tizio_poco_importante: A dire il vero sì! Non è che questa è solo una trovata perché l’Autrice non sapeva mai che scrivere in questo spazio a parte i ringraziamenti?

 

Marie: E anche se fosse?? Ti crea problemi??

 

Tizio_Poco_Importante: No, no ^^’

 

Altro_Tizio_Poco_Importante: Forse tutto questo è solo perché non avevate di meglio da fare?

 

Marie: Bravo, hai colto nel segno! Ora, per favore, lasciami fare il mio lavoro ù.ù dunque! Vediamo, chi abbiamo qui? Oh, Sihu!

 

Folla: Eeeeh!

 

Marie: Grazie per i complimenti, cara! Eh, anche Robin ha detto che sono un genio!

 

Tizi_Poco_Importanti: Ma l’ha detto per dire! E’ lei che ha avuto l’idea!

 

Marie: Zitti, voi!! Non sentite la nostra Sihu? Dice che so il fatto mio ù.ù voi sapete il fatto vostro? Ah? Scommetto di no!

 

Tizi_Poco_Importanti:

 

Marie: Ok, ok, la smetto di dire scemenze…Sihu! Dato che sei stata la prima a commentare, per te una vacanza per due persone alle Hawaii pagata interamente da Nami!

 

Nami: COME SCUSA?!?!?

 

Marie: …e chi verrà con te sarà uno dei ragazzi della ciurma a tua scelta!

 

Zoro,Usop,Chopper e Rufy: COME SCUSA?!?!?

 

Sanji: Evvai *___* Scegli me, scegli me!!! Mia adorata Sihu, luce dei miei occhi, portami con te!!!

 

Marie: ma siccome mi voglio rovinare, ti regalo anche l’intera collezione di Robin con tutti i suoi appunti!! Così ti passerai il tempo!

 

Robin: COME SCUSA?!?!?

 

Marie: Bene, un applauso alla nostra vincitrice! E ora, passiamo a Chihiro!

 

Folla: Eeeeh!!!

 

Marie: Eh, la nostra Robin sta superando se stessa. Saranno tutti i libri che legge?

 

Robin: Informazione e studio, ecco il segreto ^^

 

Marie: …studio?? Ok, resto stupida. Piuttosto, se non fossimo stati in una situazione un po’ critica gliele avrei date di santa ragione ù.ù

 

Zoro:  E’ una sfida?

 

Marie: Sì, è una sfida! Fatti sotto!!!

 

I due si guardano con aria omicida, ma poi interviene Chopper a calmarli.

 

Marie: Ok, per questa volta sei salvo…Ora andiamo avanti…Axel_92!

 

Folla: Eeeeh!!!   

 

Marie: No!!! La fascia di Miss Cosciotto no!!! Lei non può vincere un premio cosciotto! Non li mangia nemmeno, i cosciotti ç_ç

 

Robin: Beh, li mangio, ogni tanto ^__^ Comunque, accetto il premio con piacere!

 

Le viene consegnata la fascia di Miss Cosciotto e la folla applaude.

 

Marie: Beh, non c’è alcun dubbio che la fascia ti dona! Ehi, aspetta…ma ho vinto un premio anche io!!!! O_O sono commossa ç_ç

 

Indossa la fascia di Miss Cosciottino e la folla applaude.

 

Marie: Grazie, grazie a tutti! Oh, ma non abbiamo ancora finito! C’è Giodan!

 

Folla: Eeeeh!

 

Marie: Per rispondere alla tua domanda, Franky…

 

Si sentono i tamburi suonare e appare la sagoma di un uomo dietro un telo.

 

Franky: Hey, ragazzi, perché non urlate il mio nome? Non siate tristi, ascoltatemi tutti…dite il mio nome!!!

 

Tutti: Oh, no, ci risiamo!

 

Franky: Noiosi cittadini…

 

Il telo viene tolto e si scopre la figura di Franky.

 

Franky: Io sono il più figo super uomo di tutta l’isola! La faccia nascosta di Water Seven! Sì! Tutti mi chiamano…Mmmmmh…wow!

 

Si mette in posa e scoppiano fuochi d’artificio.

 

Franky: FRANKYYYYYYYYYYYYYYYYYYY!!!!!!!!!!!

 

Viene colpito alla schiena da un pugno di Marie e scaraventato lontano.

 

Marie: Non è ancora il tuo momento, cyborg da strapazzo!!! Giodan, come vedi, ci sarà ù.ù Ok, andiamo a Scatty!

 

Folla: Eeeeh!

 

Marie: Dai, è bello! Marie la metallara, non suona male! Anche se di solito mi conoscono in un altro modo…ma questo è spoiler ù.ù Comunque, prenditelo pure Rufy, per me non ci sono problemi! Ti faccio un pacchetto regalo e te lo spedisco a casa, ok?

 

Rufy: Ehi, aspetta!!! Non puoi farmi questo O_O

 

Marie: Rufy!!! I desideri di coloro che commentano devono essere rispettati, quando possibile!! Quindi vai!!

 

Rufy: Okkei ç_ç

 

Marie: Il prossimo, prego! Oh, ecco…Dalla regia mi dicono che è il turno di Dark_Soul! Ohohoh! Dimmi, cosa vorresti per Natale?

 

Usop: Hai sbagliato battuta, Marie!

 

Marie: …Bugia >>

 

Usop: Ma perché nessuno mi crede? ç_ç

 

Marie: Mai sentita la favoletta di “a lupo, a lupo”? Tornando a Dark_Soul…certamente quella rincretinita dell’Autrice si sarà espressa male…Perché non mi odia, vero?? Vero?? Vero?? ** Eeeeeh, ok, torniamo seri. Dicevamo, che…

 

Arua: Ti sto simpatica davvero, nyu???  Bwahahah!!!! Qualcuno mi apprezza, alla faccia vostra, nyu!!!

 

Marie: Chiudi il becco, mocciosa!

 

Zoro: Mocciosa è una mia prerogativa, devi pagarmi i diritti d’autore!

 

Marie: …ma stai diventando peggio di Nami!!!

 

Zoro: Non è colpa mia, è lei che alza ogni giorno il prezzo del mio debito!

 

Marie: Capisco…Beh, tornando a noi, la divisione in coppie…*legge copione* no, non ancora! Ma a quel che leggo qui, avrai delle soddisfazioni! Caspita, mi sento una Sibilla…

 

Tutti_tranne_Robin: Una che?

 

Robin: Sibilla. Nel vostro linguaggio arcaico, è una donna che predice il futuro.

 

Tutti_tranne_Robin: Ooooh!

 

Marie: Ma torniamo a noi!!! Oh, Lunetta! Benvenuta tra noi!

 

Folla: Eeeeh!

 

Marie: Complimenti, hai scoperto anche tu che Rufy è un emerito idiota! Il criceto che gira sulla ruota, fantastico!!! Ahahah!! Questa me la segno!!! XD

 

Rufy: Ma uffa ç_ç

 

Marie: Su, su, non fare così…sai che ti voglio bene, no?

 

Rufy: ^____^

 

Marie: e poi non si può odiare qualcuno che ha un criceto in testa!!!

 

Rufy: ma io non ho un criceto in testa!!!

 

Sanji: Se Marie-chan dice che hai un criceto in testa, allora hai un criceto in testa!

 

Robin: E’ semplicemente impossibile!

 

Si mettono a discutere, mentre Marie sospira.

 

Marie: Ma perché parlo?? ç_ç vabbè, dai…abbiamo quasi finito! Ultima, ma non per importanza, Favola88!!!

 

Folla: Eeeeeh!!!

 

Marie: Sanji, Sanji…quell’uomo non cambierà mai! Ma è molto utile, cucina davvero bene ^^

 

Sanji: Cucinerò qualunque piatto tu voglia, Marie-chan *__*

 

Zoro: Tengo a precisare che quello era solo il mio clone! Certamente io non perderei in questo modo contro una…

 

Gli viene tappata la bocca da Rufy, che spaventato gli consiglia di stare in silenzio.

 

Marie: Tu…cosa stavi per dire, eh?!?!? +___+ Dillo, se hai il coraggio!!

 

Rufy: Ma-Ma-Marie, piu-piu-piuttosto, ri-rispondi al resto della recensione ^^’

 

Marie: Oh! Vorrà dire che ucciderò quel maschilista più tardi…E non è colpa mia se il metallo si scioglie col fuoco!!!

 

Usop: Sì, sì, tutti così, dicono…

 

Nami: Checcarina, Ace è il suo punto debole in tutto è per tutto!

 

Marie: Ma…ma…ma…basta!! >////<

 

Robin: Comunque, ho letto in fretta il copione e ti posso dire che si incontreranno a breve.

 

Marie: Oh, davvero??? *__* Cioè, voglio dire, insomma, perciò…

 

Tutti: Dacci un taglio, ormai abbiamo capito tutti che ti piace!

 

Marie: >/////< Ma fatevi i fatti vostri no?? Argomento chiuso! Stop!

 

Tutti: …tzè…ù.ù

 

Marie: Beh, abbiamo finito! In ogni caso saremo sempre presenti tramite le parentesi!

 

Tizi_Poco_Importanti: Ci ostiniamo a dire che siete i protagonisti della storia!!!

 

Marie: E io ti dico che non è importante! Le parentesi sono il nostro mondo! E ora, slegare l’Autrice, cosicché possa continuare la fic…Un saluto da tutta la ciurma di cappello di paglia, qui da un isola sperduta della Rotta Maggiore!

 

Ciurma: Al prossimo capitolo!!!

 

Cosciotto: !!!

 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9: Ombra nell’ombra? Cibo a volontà! ***


Capitolo 9: Ombra nell’ombra

passSalve, cari amici telespettatori! Sta ora per iniziare la nona puntata di Dream On. Attenzione! Questa puntata può essere seguita dai non udenti a pagina 777 di Mediavideo.

Eeeeeh, no! Mi sa che quel rapimento mi ha fatto male >> Ora bando alle ciance e buona lettura!!!

Dream On

Capitolo 9: Ombra nell’ombra? Cibo a volontà!

 

“Mi raccomando, camminate lentamente…” Sussurrò Nami, tastando bene a terra prima di appoggiare il piede. “Potrebbe esserci la qualunque cosa in questo…Ah!”

Non riuscì a finire la frase che qualcosa la colpì forte allo stomaco, facendola stramazzare al suolo.

“Nami!!!” Urlò Sanji, preoccupato. “Che diavolo è successo?!” Fece appena due passi avanti, poi anche lui venne colpito da qualcosa al fianco, facendolo barcollare.

“Dannato…se solo osi sfiorare Marie ti uccido!” Disse con rabbia, riacquistando l’equilibrio.

“Ora mi sono seccato! Non so chi sei, ma assaggerai le mie spade!

“No, fermo, Zoro!” Echeggiò distinta la vocina di Chopper. “Così rischi di colpire uno di noi!”

Mordendosi il labbro inferiore, Zoro rimise a posto le sue spade, ma mentre lo faceva venne attaccato anche lui dall’essere misterioso, e cadde a terra mollando Rufy.

“No, ancora!” Urlò Chopper, agitandosi

“Se solo ci fosse un modo per fare luce…” Sussurrò Robin, e solo a quel punto ad Usop venne un’idea.

“Posso usare le mie stelle abbaglianti!” Esclamò, aspettando di sentire il responso degli altri.

“Beh, sarebbe una buona cosa. Quante ne hai? E per quanto faranno luce?”

Chiese Zoro, rialzandosi e cercando di rimettere Rufy in spalla.

“Solo dieci, purtroppo! Ho lasciato quasi tutte le munizioni sulla nave! Se le sparo tutte di seguito, la luce ci sarà per circa dieci minuti!”

“E allora che aspetti! Lancia quelle dannate stelle!” Urlò Zoro, prendendo le sue spade e lasciando che Rufy cadesse di nuovo a terra.

Il cecchino senza perdere tempo lanciò il proiettile dalla sua fionda, ma fu l’unico che riuscì a lanciare: poi fu gettato a terra dagli strani esseri, e la fionda gli scappò dalle mani.

Quando la pallina scoppiò in aria, irradiando la zona di luce, lasciò tutti a bocca aperta: in quella stanza dalle pareti bianche, completamente illuminata, scoprirono che c’erano solamente loro, lì dentro. Passarono quei secondi a guardarsi intorno, spaesati, cercando di capirci qualcosa: ma niente, a parte loro non c’era nessuno.

Solo quando l’effetto della pallottola svanì e tutto tornò all’oscurità di sempre la ciurma venne nuovamente attaccata, e a quel punto Chopper capì.

“I nemici sono ombre! È il buio di questa stanza che ci attacca! Per questo con la luce non vediamo nessuno e al buio non percepiamo la loro presenza!

Disse, prima di essere attaccato nuovamente.

“Cosa facciamo, Nami-san? Robin-chan?” Domandò Sanji, cercando di proteggere Marie il più possibile.

“Prima ho visto la porta. E’ a forma di triangolo, a righe diagonali rosse e bianche, è impossibile non vederla. Ma non so dov’è la chiave!” Disse Nami, sconsolata7.

“Questi dannati cosi…” Commentò Sanji, col fiatone. “Giuro che se li prendo li piglio a calci!”

“Non ora, Sanji.” Lo ammonì Chopper, parlando forte per farsi sentire. “Usop, spara tutte le stelle! Nei minuti che ci restano troveremo la chiave! Non possiamo essere attaccati mentre c’è la luce!

Disse, e tutti annuirono convinti –anche se nessuno se ne accorse-, mentre Usop prendeva la fionda e lanciava le rimanenti stelle come ordinato da Chopper.

Subito, tutti si fiondarono alla perlustrazione della camera, che nient’altro era che una zona quadrata dalle pareti bianche, come la stanza iniziale, e una strana porta bianca e rossa.

“Non c’è niente! Assolutamente niente! Dove sarà la chiave?” Sbraitò Nami, quando la sua ombra si alzò prendendo forma antropomorfa, attaccandola con un pugno allo stomaco.

Nami-san!! Come cavolo…” Cominciò a dire Sanji, correndo verso Nami.

“Beh, almeno adesso li vediamo…” Sussurrò Zoro, prendendo le sue spade. Corse verso la sua ombra e provò a colpirla, ma la spada trapassò il corpo di quella senza provocare danni.

“Dannazione…” Esclamò lui, mentre Sanji e gli altri provavano a combattere contro le ombre, senza successo. Queste li avevano stretti in un angolo, e il tempo della luce stava finendo.

“Nami, cosa ci inventiamo adesso?” Chiese Zoro, che non ricevette risposta. Indietreggiò ancora finchè poté, facendo sbattere la schiena di Rufy al muro. A quel punto, il braccio destro del capitano si staccò dal collo dello spadaccino, la mano chiusa a pugno si aprì e rivelò una chiave con righe bianche e rosse, a spirale. Tutti si guardarono sconvolti.

Evidentemente, Rufy l’aveva presa prima, quando era caduto a terra, credendo che fosse cibo. Constatata la sua immangiabilità, doveva essere entrato nuovamente in trance. E senza svegliarsi, ricevette sei pugni in testa. “Che tu sia dannato!!!” Esclamò Nami, prendendo la chiave da terra. La luce stava scomparendo, e le ombre stavano per attaccare.

Ma quando lo fecero, lei aveva già una tattica: colpendo con il bastone tutte le ombre le divise in due, e nonostante queste si ricomposero pronte ad attaccare, la navigatrice e gli altri avevano già raggiunto la porta.

Nami fece solo in tempo ad afferrare la maniglia con la mano sinistra, che la luce svanì.

E le ombre, tornate nel loro habitat naturale, ripresero ad attaccare. La navigatrice, coperta dagli altri membri dell’equipaggio, fece di tutto per non staccare la mano dalla maniglia ed avere così un punto di riferimento.

Con tutte le sue forze, si servì del tatto per infilare la chiave nella serratura e girarla, aprendo così la porta e trovando una via per scappare.

 

Abbastanza feriti, gli otto stavolta atterrarono su un terreno gommoso e leggermente appiccicoso, che emanava un buon profumo.

Tutti si guardarono intorno, sconvolti: la stanza era ottagonale, e le pareti –inclusi soffitto e pavimento- erano di gelatina alla frutta. Per tutta la stanza erano sparpagliati dolci vari, dai bignè alle caramelle, dalle noccioline ricoperte di cioccolato ai biscotti con la marmellata. 

“Non ci posso credere…” Fece Nami, scoppiando a ridere come un’isterica. ”Che diavolo è questo?! Erano meglio le ombre!!!” Sbraitò, agitando le braccia.

“Su, non ti scaldare…In fondo è una bambina che crea le illusioni, no?” Cercò di consolarla Usop, ma senza successo.

“Ma una stanza di DOLCI se la poteva risparmiare!! E poi, dove sarebbe la porta?!

Nel frattempo, Marie e Rufy sentendo il buon profumino dei dolciumi avevano ripreso i sensi, toccando finalmente terra con i loro piedi.

“Hey, guarda! Rimbalzo!” Esclamò il capitano, mettendosi a saltare da una parete all’altra.

Morbidoooo” Disse invece Marie, rotolandosi sul pavimento.

“Dannazione a voi due, non vi rendete conto in che guaio siamo?!” Sbraitò Nami, attirando l’attenzione di entrambi sulla strana stanza. Bastarono pochi secondi per far comprendere ai due dov’erano finiti e cos’avevano attorno, e i loro occhi luccicarono di gioia.

“Do…Do…Do…DOLCI!!! CIBO! DOLCI! CIBOOOO!!!” Urlarono in coro, fiondandosi sulla montagna di caramelle e canditi che riempiva la stanza. Sotto lo sguardo attonito e scioccato di tutti, in pochi minuti tutta la stanza fu svuotata.

“Ah, ci voleva proprio!” Disse poi Rufy, sedendosi a terra e dandosi pacche sulla pancia.

“Quei dolci…erano…tantissimi…” Disse scioccato Usop, balbettando.

“Macchè, erano pochi semmai…Ma ci si accontenta…” Disse con tutta tranquillità Marie, sedendosi accanto al capitano.

“Co-come?! Voi non siete umani!!!!” Urlò Nami, sconvolta. Ma i due non gli diedero retta.

“Ragazzi, più che preoccuparci delle abitudini alimentari di quei due, abbiamo un problema.” Disse Robin, attirando l’attenzione su di se. Quando tutti le si avvicinarono, lei indicò il basso: sotto un grosso stato di gelatina, c’era una piccola porta marrone, con l’interno in vetro.

“E ora come facciamo a raggiungerlo?!” Esclamò Chopper, correndo di qua e di là spaventato.

Capitano e armiera si lanciarono uno sguardo d’intesa, poi urlarono: “Dessert!” E si fiondarono sul pavimento, cominciando a mangiare la gelatina di cui era composto, “costruendo” un tunnel fino ad arrivare alla fantomatica porta.

“Ah, era buonissima!” Dissero battendosi il 5, mentre tutti gli altri erano rimasti così scioccati che quasi gli occhi uscivano fuori dalle orbite. Quasi.

Robin, l’unica rimasta impassibile, andò alla porta, camminandoci sopra.

“Bene, la porta l’abbiamo trovata. Adesso, come facciamo per la chiave?”

“Non penso che sia nascosta nella gelatina, ce ne saremmo accorti…” Disse subito Zoro, guardandosi attorno. “Forse era in mezzo ai dolci…”

E sul volto dei soliti cinque si disegnò un espressione di terrore.

“OH NO! SI SONO MANGIATI LA CHIAVE!!!!” Urlarono. Chopper cominciò a correre di qua e di là spaventato, Usop entrò nuovamente in depressione, Sanji e Zoro presero a litigare accusandosi a vicenda, Nami aveva perso l’autocontrollo e aveva portato le mani al collo di Rufy cominciando a strangolarlo –per modo di dire, dato che essendo di gomma Rufy non poteva essere strangolato-, mentre Robin si era coperta gli occhi con la mano sospirando e reputando i suoi compagni senza speranza.

“Non vedo dove sia il problema…” Disse Marie, attirando su di se l’attenzione e lo sguardo omicida di Nami, che però non ebbe il tempo di insultarla a dovere: la ragazza abbassatasi, aveva fatto diventare il dito di metallo liquido e lo aveva entrato nella serratura. Poi, aveva condensato il metallo in modo da formare una chiave perfetta, e senza perdere tempo la girò aprendo la porta.

“Ecco fatto!” Annunciò con candore, mentre tutti erano rimasti ancor più scioccati di prima.

“Tu potevi fare questo e non ce l’hai mai detto?!?!?” Urlarono in coro, accanendosi contro di lei.

“Oh beh…Se non sbaglio, nella prima stanza stavo annegando.” Sussurrò, annuendo convinta. “Nella seconda avevo completamente perso le forze…e nella terza ero priva di sensi.” Terminò, facendo un gran sorriso.

“Lasciamo perdere, che è meglio…Forza, tutti dentro!” Esclamò Nami, saltando dietro la tonda porta, seguita dagli altri sette. Si immaginarono di cadere nel vuoto e atterrare da qualche parte, ma quel che c’era dietro quella porta era molto peggio: un tubo strettissimo, in cui passava a malapena una persona alla volta, che come uno scivolo scendeva ripidamente con curve e strani giri. Dopo grida di paura da parte di Nami, Chopper e Usop, urla di gioia di Marie e Rufy, insulti tra Sanji e Zoro e solita impassibilità da parte di Robin, atterrarono finalmente in quella che, a loro insaputa, sarebbe stata la penultima stanza.

 

***************************************************************************

Marie: Salve, sono di nuovo io!

 

Tutti: Noooooooo!!!

 

Marie: =.= Caspita come siete felici di rivederci…comunque, dato il nostro grande successo, l’Autrice ha deciso di lasciarci qui al reparto ringraziamenti…

 

Usop: Continuo a credere che lo faccia per vendetta!

 

Marie: Lo penso anche io…ma il lavoro è lavoro…

 

Tutti annuiscono.

 

Marie: Piuttosto, vediamo di cominciare subito! Favola88, chiamata dall’Autrice “Nunù” perché se non inventa soprannomi non è contenta!

 

Marie/Autrice: E’ carino!!!

 

Marie: Hai voluto lasciare i ringraziamenti a noi? E ora te ne vai! Sicurezza!!

 

Arriva Chopper in forma renna-uomo e trascina fuori l’Autrice a forza.

 

Marie/Autrice: Un giorno me la pagherete!!!

 

Marie: Certo, certo…ma torniamo a Nunù!

 

Folla: Wuhuhu!!!

 

Marie: Oh, vedo che avete cambiato urlo, complimenti! Beh, che dire…Nami sarà felicissima di pagare un viaggio alle Hawaii anche a te!!

 

Nami: COME SCUSA?!?!?

 

Marie: Visto? Sprizza felicità da tutti i pori ^^ Beh, visto che ci sei, salutami Sihu e Rufy! Piuttosto, cos’hai contro la forza dell’amore e gli unicorni che corrono felici sugli arcobaleni? Possono salvarti la vita! *ride* E il cosciotto (vegetariano XD) non poteva certo rimanere fuori dai ringraziamenti! Giusto?

 

Cosciotto: !!!

 

Marie: …Suppongo sia un sì! ^^ Oh, grazie mille per i saluti! Ragazzi, ricambiate!

 

Ciurma: Ciao, Nunù!

 

Marie: Bravissimi ^^ Bene, ora è il momento di Chihiro!

 

Folla: Whuhuhu!!!

 

Marie: Mattiniera, la ragazza! Brava, non fare come me che mi sveglio all’una! Ma solo perché si mangia, sennò continuerei a dormire, sia chiaro!

 

Rufy:  Al pranzo nessuno può dire di no!! Ma neanche alla colazione, alla cena, alla merenda, allo spuntino di mezzanotte, gli snack fuori pasto…

 

Marie: Ben detto, Rufy! Ok, vai con Dark_Soul! Che da oggi in poi chiameremo Storm, secondo sua volontà!

 

Folla: Whuhuhu!!!

 

Marie: No, non farà loro niente, ci vuole solo uccidere tutti, nient’altro! Comunque Nami in questo strano labirinto è quella che si sta divertendo di più! E’ così calma e rilassata! *ride*

 

Nami: Perché, secondo te non sono calma? VORRESTI DIRE CHE NON SONO CALMA??? SONO CALMA, CALMISSIMA!!! MUHAHAHA

 

Marie: Sì, certo o.o Andiamo, Sanji è un gentiluomo, non le farebbe mai certe cose…

 

Tizi_Poco_Importanti: La verità è che qualche giorno fa lo hai minacciato! Ammettilo!!!

 

Marie: Ma no, non farei mai una cosa simile ^__^

 

E intanto li guarda con aria omicida scrocchiandosi le ossa delle mani.

 

Marie: Cavoli, hai ragione! Sanji deve vivere, altrimenti non mangeremmo tutte queste cose buone!!!

 

Sanji: Quindi, adesso posso…? *ç*

 

Marie: NO!!!!!!!!!

 

Sanji: Non è giusto ç_ç

 

Marie: Oh, cara Sihu!

 

Folla: Wuhuhu!!!

 

Marie: Stai preparando le valigie?? Vedo che hai anche scelto il partner! Rufy, vai a prepararti, su!

 

Rufy: Almeno si mangia, alle Hawaii?

 

Marie: Certo, quanto cibo vuoi ^^

 

Rufy: Yuhuuuuu!!!

 

Sanji: Amore mio, perché mi fai questo? ç_ç ma io non dispero! Continuerò ad amarti nella speranza che tu ti accorga di me, tesoro *_*

 

Marie: …no comment…piuttosto, se suo fratello passa, salutamelo!

 

Ace: Ma se venisse a farvi visita ora sarebbe una cosa buona, no?

 

Marie: Eh, sì, puoi dirlo forte…ma…aspetta un attimo!!! O__O Tu come sei entrato???

 

Ace: Trucchi del mestiere! *sorride*

 

Folla_Femminile: Ha sorriso!!! *sviene*

 

Folla_Maschile: -.-

 

Marie: Ah, capisco *__*

 

Zoro: Hey, smidollata, i commentatori aspettano…

 

Marie: Oh! Ehm! Ma certo! ^___^’ Beh, guardiamo chi c’è ora…toh, Valten! Meglio conosciuto come Uomo Anfibio! Che però l’Autrice chiama Conte!

 

Folla_Maschile (ricordiamo che la femminile è svenuta): Whuhuhu!!!

 

Marie: L’Autrice è molto felice dei suoi commenti, anche perché ha commentato sesto, settimo ed ottavo capitolo! Non c’è dubbio che Arua stia solo giocando con noi, purtroppo…Tutti vorremmo sapere che cosa ci aspetta alla fine di questo labirinto, ma non possiamo saperlo!!

 

Robin: Ma, veramente, potremmo leggere il copione e…

 

Marie: Visto? Non possiamo!! La ringrazio a parte della Contessa, ovvero l’Autrice, che mi ha lasciato un bigliettino per lei…

 

Apre bigliettino e fa vedere alla telecamera. C’è scritto:

 

Conte mio adoratissimo,

sono felice che abbia commentato la mia fic,

e ancora di più che le stia piacendo!

Come vede ho lasciato alla ciurma i ringraziamenti,

come lei mi aveva chiesto!

Al prossimo capitolo!

Le voglio bene,

La Contessa

 

Marie: Ma allora è colpa sua se siamo qui a commentare!!!

 

Chopper: E così il mistero si svela!

 

Nami: Beh, almeno guadagniamo di più, non vi pare?

 

Marie: In ogni caso, andiamo avanti che è meglio…Oh, Alex!

 

Folla_Maschile: Wuhuhu!!! §Dannazione, sembriamo un po’ gay a fare così quando ci sono i maschi!§

 

Marie: Ti davo per disperso!

 

Tizi_Poco_Importanti: E perché mai?

 

Marie: Mah, così, per dire qualcosa! Piuttosto, grazie per l’altro premio!!! Sono ancora più commossa ç_ç

 

Nami: Ma perché io non vinco mai niente??

 

Marie: Anche il cosciotto è molto felice per il suo premio!

 

Cosciotto: ç_ç !!!

 

Marie: E licenzia chi è che ti porta le buste!! Tzè ù.ù Beh, ora passiamo a Scatty!

 

Folla_Maschile_Felicissima_Perchè_Finalmente_C’è_Di_Nuovo_Una_Donna: Wuhuhu!!!

 

Marie: Eh, sapessi che macello quando ci chiamano…

 

Voce_Fuori_Campo: Marie?

 

Marie, Marie/Autrice, Tizia_Poco_Importante: Sì, dimmi!

 

Marie, Marie/Autrice: Tu che c’entri??? Via!!!

 

La spediscono via con un calcio facendola volare stile team Rocket.

 

Marie: Comunque, lo so, ogni tanto l’Autrice è Eugenio, a volte Agiulfo, dipende dai momenti…

 

Marie/Autrice: Ma che stai dicendo?!?

 

Marie: Ma perché, quello che scrive lei *rivolgendosi a Scatty* ha senso??

 

Marie/Autrice: C’è una lunga storia di battute, sotto ù.ù

 

Marie: Non ci tengo a conoscerla o.o Ok, vorrei salutare anche Lunetta che sta studiando storia del’arte!

 

Folla (le ragazze si sono risvegliate!): Wuhuhu!!!

 

Marie: Bene, e anche oggi abbiamo finito!!! Un saluto a tutti, e buon viaggio a Sihu, Nunù e Rufy ^^ Vi ho già spedito a casa biglietti e materiale di Robin per passare il tempo ^^

 

Nami: Oh, che sbadata! Ho dimenticato di dirti che ho preso quattro biglietti perché era più conveniente…

 

Marie: Oh! E quindi, chi va con loro tre?

 

Robin: Pensavamo di far partire qualche altro commentatore, ma ci sembrava brutto farlo partire così, scegliendone uno a caso!

 

Nami: Quindi abbiamo pensato: Ace, visto che sei qui, ti andrebbe di partire con loro tre? ^^

 

Marie: COME SCUSA?!?!?!?!?!

 

Ace: Un viaggio gratis? Volentieri!

 

Marie: Ma ma ma ma O_O

 

Ciurma: Qualcosa non va, Marie? *ridono sadicamente*

 

Marie: ç_ç ok, avete vinto, ho imparato la lezione…

 

Ciurma: Muhahaha!!! Questa è la nostra vendetta!!!

 

Ace: Comincio a pensare che siano tutti drogati, qui o.o Si comportano in modo straZzzzZzzzZ

 

Folla_Maschile: Si è addormentato O_O

 

Folla_Femminile: Checcarino *___*

 

Zoro: Lui sì che ha capito tutto della vita!

 

Marie: Ok, ok, manda la pubblicità!!! Calate il sipario!!! FATE QUALCOSA!!!

 

Tutti si mettono a fare qualcosa.

 

Marie: =__=” Va beh, al prossimo capitolo! Grazie a tutti i lettori…

 

Lettori: E’ un piacere!

 

Marie: I commentatori…

 

Commentatori: Sempre presenti!

 

Marie: Al cosciotto…

 

Cosciotto: !!!

 

Marie: Perché no, ai Tizi Poco Importanti…

 

Tizi_Poco_Importanti: Oh, qualcuno ci degna di attenzione!

 

Marie: Alla Folla…

 

Folla: Wuhuhu!!!

 

Marie: E soprattutto ad Ace, che era il nostro ospite d’onore!

 

Tizi_Poco_Importanti: Da quando??

 

Ace_Che_Nel_Frattempo_Si_E’_Svegliato: E’ stato un piacere, cara ^^

 

Marie: Mi ha chiamato “cara” *___* Che bello!!! *sviene*

 

Nami: …E’ andata o.o Beh, concludo io…al prossimo capitolo! E per questa frase, dovrete pagarmi 1.000 berry a testa ^^

 

Tutti: Nuoooo!!!

 

Nami: Ciao ciao!!!

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Capitolo 10
*** Capitolo 10: E adesso? I trucchi non sono finiti! ***


Capitolo 10: La stanza degli specchi

Saaaaaaaaaaaaaaaaaaaalve!!! Eccoci di nuovo insieme con il decimo capitolo!!! ^_^ Che dedico a Storm, insieme all’11, perché ci sono i primi accenni Zoro/Nami XD Buona lettura!

 

Dream On

 

Capitolo 10: E adesso? I trucchi non sono finiti!

 

“Finalmente…Terra ferma!” Urlò Nami, barcollando. “Wow! Lo rifacciamo??” Gridò Rufy, ma venne prontamente colpito in testa dalla navigatrice.

“Prima usciamo di qui prima riprendiamo il mare!” Sorrise Marie, cominciando a camminare per esplorare la stranissima stanza, che sembrava essere interamente formata da specchi: in basso, in alto, ai lati…dappertutto. Gli specchi si intrecciavano, formavano angoli e curve, ma era impossibile vedere che sentiero indicavano.

“Ok! Alla ricerca della porta!” Esclamò Rufy, cominciando a correre.

“No, aspetta, non ti conviene…” Gli urlò dietro Marie, ma non riuscì nemmeno a finire la frase che Rufy si schiantò contro uno degli specchi. “…correre…” Sussurrò, sospirando.

“Stiamo tutti uniti o non ci troveremo più!” Urlò Nami, cominciando a camminare facendo attenzione a non sbattere. Andarono avanti, a destra, a sinistra, girarono, salirono una scala e ne scesero due, ma intorno a loro nient’altro che specchi.

Uhhhhhh!!” Urlò d’un tratto Rufy, attirando l’attenzione di tutti.

“Cosa c’è? Hai trovato qualcosa?” “Sì, guarda! Qui sono grasso grasso!” Esclamò, mettendosi davanti ad uno specchio che lo faceva sembrare 120 kili in più. “E guarda questo!” Disse poi, guardandosi nello specchio accanto, in cui si vedeva altissimo e molto magro.

“Rufy, dannazione, non è il momento di giocare!!” Sbraitò Nami, ma Rufy continuava a guardarsi in tutti gli specchi.

“Questo è fortissimo! Mi vedo da piccola!” Esclamò Marie, rivedendosi all’età di circa otto anni.

“Ma guarda un po’ qui!” Esclamò Sanji, affacciandosi anche lui ad uno specchio. “Qui sembro donna! Però, non sono niente male!” Si diceva guardandosi in versione femminile, con lunghi capelli dorati ed un ciuffo simile a quello di Marie.

“Beh, visto che ci siamo…diamoci alla pazza gioia!!” Esclamarono in coro Usop e Chopper, che si fermarono davanti uno specchio che li ritraeva muscolosi, bellissimi e con un mantello da eroe sulle spalle.

“Questi specchi sono davvero strani…” Disse Robin, guardandone qualcuno, e vedendosi prima con la pelle verde, poi senza occhi bocca e naso, ed infine vide al posto suo un pipistrello. “Oh, inquietante…” Sussurrò con tranquillità, continuando la sua esplorazione.

“Macchè! Questo, è inquietante…” Proferì Nami, indicando lo specchio davanti alla quale erano posizionati sia lei che lo spadaccino. “Perché si vede solo Zoro?”

“Eh? Ma che stai dicendo? Se ti vedi soltanto tu!” Protestò, incrociando le braccia al petto.

“Se stai cercando di prendermi in giro non è il momento adatto!” Insisteva, mettendo le mani ai fianchi.

“Mia dolcissima Nami, per una volta devo dare ragione a testa d’alga. Ci sei tu nello specchio!” Si intromise Sanji. Zoro si alterò dicendo che non doveva permettersi di chiamarlo in quel modo, ma il cuoco lo ignorò. “Però io vedo anche Robin-chan e Marie-chan!”

“Marie e Robin? Sì, le vedo anche io!” Esclamò raggiante Rufy, intromettendosi nella discussione. “Ma Nami dov’è? E Zoro? E Sanji? Non ci sono nemmeno io!”

“Mah…chi vedo io non è nemmeno tra i presenti!” Sbuffò Marie, che si era accavallata su Rufy per guardare lo specchio.

“Hey, Nami!” Disse Chopper ad un tratto, osservando attentamente uno specchio. “In questo c’è la forma di una serratura in rilievo!”

 Dev’essere sicuramente la porta!!” Esclamò Usop, con gli occhi luccicanti.

“Anche se…non c’è il buco nella serratura…” Disse con delusione, sprofondando in una crisi depressiva mentre gli altri lo raggiungevano. “E inoltre non so dov’è la chiave…”

“Vorrà dire che sfonderemo la porta.” Suggerì Zoro, estraendo le spade. Sanji sorrise, preparandosi a sferrare uno dei suoi potenti calci. Chopper, aumentando la massa delle corna, raspò con lo zoccolo –nonostante fosse su uno specchio- mentre Rufy era in procinto di usare il suo “gomu gomu no rocket” e gettare tutta la potenza di cui era capace sugli specchi.

Usop allargò le braccia dicendo alle tre donne di stare indietro, ignorando le parole di Marie che cercava di dirgli –Usop non la faceva nemmeno finire di parlare- che lei sarebbe potuta essere d’aiuto.

Pochi secondi, e i quattro attaccarono. Ma la porta restò completamente intatta, a parte piccoli graffi. I ragazzi attaccarono di nuovo, ottenendo lo stesso risultato di prima: certo non avrebbero sfondato la porta, continuando in quel modo. Quindi, pieni di rabbia, cominciarono a colpire tutti gli specchi attorno a loro e non solo la porta, ma anche quelli si scalfivano a malapena.

“Ok, ora sono stanca di guardare…” Disse Marie avanzando verso la porta mentre i quattro riprendevano fiato, ma Usop la bloccò per un polso.

“Marie, scusa, ma è meglio che tu lasci fare a loro…” “Già, voi ragazze e Usop è meglio che stiate indietro…prima o poi ce la faremo!” Aggiunse Chopper, sorridendo mentre respirava affannosamente. Il volto di Marie s’incupì.

“Noi ragazze? Che vorresti dire con questo?” Rufy a quelle parole scattò all’allerta, e con faccia spaventata si mise di fronte all’amica, poggiandole le mani sulle spalle.

“Niente, non voleva dire niente! Sei una ragazza, no? Non c’è bisogno di prendersela!”

“Tzè! Maschilisti!” Sbuffò lei, incrociando le braccia al petto e facendo sospirare il capitano.

“Scusa, Marie! Io non volevo offenderti!” Si scusò prontamente la renna, ma lo spadaccino sospirò. Tsk. Se sei convinta di potercela fare, fammi vedere di cosa sei capace, donna.” Esclamò Zoro, con tono di sfida. Rufy sbiancò voltandosi verso il compagno e gesticolò di ritirare subito ciò che aveva detto, ma Marie aveva ghignato sadicamente e si era voltata verso lo specchio-porta, segno che aveva accettato la sfida.

“Ti conviene spostarti, se non vuoi che pezzi di specchio ti feriscano, uomo.”

Sogghignò, chiudendo la mano a pugno e lanciando un urlo di carica, per poi lanciare un potentissimo pugno alla porta, sotto gli occhi dapprima annoiati e un po’ incuriositi, poi scioccati di tutti.

Credevano che se i quattro più forti della ciurma non ce l’avevano fatta, certamente lei da sola non avrebbe ottenuto risultati; ma quando al contatto della sua mano la porta e parecchi specchi attorno a quella si ruppero in mille pezzi, dovettero ricredersi. Rimasero ancora più sconcertati di quando insieme a Rufy mangiò tutta la gelatina fino alla porta, e immobilizzati dallo shock non dissero niente quando una luce fittissima li travolse, e poi si ritrovarono fuori da quello strano labirinto di specchi.

Tutti tranne Rufy erano ancora sconvolti, e alzandosi fissavano Marie sconcertati.

“Ve l’avevo detto, io, di non dirle niente!” Sussurrò Rufy sospirando, mentre la metallara camminava verso Zoro con un sorrisino compiaciuto.

“Allora, che mi dici?” Disse avvicinando pericolosamente il volto al suo e fermandosi a pochi millimetri da lui. “Piaciuto lo spettacolo?” Sussurrò provocante, sfiorando con un dito le sue labbra, per poi scendere e poggiare la mano aperta sul suo petto, spingendolo via. “Non sottovalutarmi mai più, spadaccino!” Esclamò tornando al tono di sempre, voltandosi sbuffando e portandosi i capelli dietro le spalle con un gesto repentino.

“Quella è…” Sussurrò Sanji, guardandola scioccato. “…la donna dei miei sogni!!!” Esclamò poi con sguardo a forma di cuore, mentre Zoro se ne stava ancora allibito lì vicino a lui.

“Ok, ok, ora basta! Dobbiamo muoverci!” Urlò Nami irritata, cominciando a camminare. Non sapeva bene perché, ma quella scena l’aveva innervosita non poco.

Aspetta, Nami! Non sappiamo cosa potrebbe succedere ora!” Esclamò Robin facendola fermare, ma la navigatrice si voltò verso di lei con sguardo furente.

“Chi se ne frega!! Hai visto dove siamo, no?” Urlò allargando le braccia e mostrando il panorama di quella stanza: era molto stretta e soprattutto lunga, e sembrava più che altro un corridoio. “Che camminiamo veloci o no, solo questa strada possiamo prendere!”

“Calmati, Nami! Ha ragione Robin, dobbiamo stare attenti…” Cercò di calmarla Chopper, ma per tutta risposta la navigatrice sbuffò, riprendendo a camminare decisa e portandosi davanti a tutti. Nella sua avanzata, non si accorse che una mattonella si era abbassata lievemente al suo passaggio. Questo evento non era però passato inosservato allo spadaccino, che rapidamente si gettò sulla navigatrice buttandola a terra: se non l’avesse fatto, una sequenza di frecce l’avrebbe colpita.

“Ci è mancato poco!” Esclamò lui, alzando leggermente il corpo da quello della rossa mentre tutti osservavano timorosi.

“Fa attenzione, la prossima volta!” La ammonì severo fissandola negli occhi, mentre una goccia di sangue colpiva delicatamente il braccio di lei.

Sei ferito!” Proferì lei, mentre il ragazzo dai capelli verdi si alzava da terra, guardandosi il braccio sinistro che, effettivamente, sanguinava.

“Roba da niente.” Fece spallucce, poi si allontanò senza dire altro. Nami era rimasta per un po’ immobile a guardarlo come sorpresa, ma dopo pochi secondi aveva recuperato l’autocontrollo scuotendo la testa.

“Va bene, continuiamo!” Disse con decisione, alzandosi da terra, ma proprio mentre ricominciava a camminare, Marie la superò sorridendole.

“E’ meglio per tutti se vada avanti io…rischio di meno.” Tutti annuirono, e così ripresero a camminare.

Non passò molto tempo che la metallare innescò un altro meccanismo simile a quello delle frecce: mise il piede su una mattonella che subito si abbassò facendola quasi cadere, e dall’alto tre lame d’acciaio scesero veloci, affettandola.

Il gruppo, rimasto un po’ indietro, osservava con timore.

“Siano benedetti i rogia!” Disse Marie tirando un sospiro di sollievo e liquefanno il metallo delle lame, in modo da rendere facile il passaggio della ciurma dietro di se.

Shhh! Sentite anche voi?” Sbottò d’un tratto Sanji, restando in silenzio e fermandosi nel bel mezzo del corridoio.

Sentivano tutti uno strano rumore provenire da dietro, qualcosa di lontano e confuso.

“Sembra il rumore di qualcosa che…rotola…” Disse d’un tratto Usop, per poi sbiancare.

“Oh no!” Esclamò Chopper, portandosi le zampe alla testa. “Non può essere!”

“E invece lo è…SCAPPATE!” Urlò Nami, mettendosi a correre dopo aver lanciato un’occhiata al corridoio: un’enorme sfera rotolava a gran velocità e si dirigeva proprio verso di loro. L’unica possibilità di salvezza era…correre!

Quindi tutta la ciurma tirò fuori le sue capacità da atleta e cominciò una lunga corsa verso l’ignoto, cercando di sfuggire all’enorme pericolo rotondo.

“Guardate là!” Esclamò d’un tratto Marie, facendo notare che il corridoio era finito e non una, ma quattro porte li aspettavano. “Dove dobbiamo andare?”

“Non ne ho idea!” Aveva urlato Nami, che le correva a fianco. “Fate a caso!”

E quindi si gettarono sulle porte, aprendole in tutta furia ed entrando chi in una chi nell’altra, chiudendole appena prima che la sfera vi si scagliasse contro.

 

Anfanf…cavoli che corsa!” Urlò Rufy, alzandosi da terra. “E ora dove sono finito?” Esclamò, guardandosi intorno. Si trovava in un corridoio uguale a quello precedente, con la piccola differenza che davanti a lui c’era un enorme stanza dal pavimento a quadri bianchi  neri, a dividerlo dal resto del corridoio.

“Caspita! Com’è grande!” “Una stanza a scacchi, eh?” Sussurrò una voce femminile dietro di lui, facendolo voltare.

“Oh! Robin!” Esclamò, riconoscendo l’amica. “Allora non sono solo!”

Lei sorrise, avvicinandosi a lui e guardando attentamente lo strano pavimento della camera. “Qualcosa mi dice che sarà complicato uscire da qui…

 

“Chopper! Siamo rimasti soli, io e te!” Disse il cecchino alla rena, guardandosi intorno.

Loro erano finiti in una strana camera con mille scale: ce n’erano in orizzontale, in verticale, all’ingiù, a chiocciola…di ogni tipo e colore. I due le guardarono e deglutirono.

Do-dobbiamo portare avanti l’onore della ciu-ciurma!” Esclamò il cecchino, alzando il braccio al cielo mentre le gambe avevano preso a tremargli.

“Sì! Torneremo dagli altri!” Urlò Chopper, un po’ più deciso, imitando l’amico.

“Si va!” Esclamarono insieme, prima di cominciare a scendere la prima rampa di scale.

 

“Zoro…Zoro, svegliati…” Sussurrava una voce all’orecchio dello spadaccino, ma questo non aveva intenzione di aprire gli occhi. “Non rompete e lasciatemi dormire…”

Sussurrò in dormiveglia, il che fece sospirare chi tentava di farlo rinvenire.

“Zoro, dannazione! Dobbiamo andarcene da qui! Svegliati, cavolo! Zoro! Zoro!!

Urlava scuotendolo, e finalmente si degnò di aprire gli occhi, lamentandosi. Quando mettendo a fuoco si trovò davanti il suo volto sorridente spalancò gli occhi e alzò il busto da terra costringendola a spostarsi.

“Nami?! Ma che diavolo...?” “Grazie al cielo ti sei svegliato!” Esclamò lei abbastanza seccata, mettendo le mani ai fianchi.

“Cos’è successo?” “Ci siamo divisi. Ti dispiace, forse?”

“Eh? No, non è ques…” “In ogni caso, alzati e muoviti. Dobbiamo trovare gli altri.”

Gli ordinò alzandosi da terra, e incrociando le braccia al petto aspettando che lui facesse lo stesso.

“Bene, e adesso che ci siamo alzati mi vuoi dire cosa dobbiamo fare?” Chiese lo spadaccino dando un’occhiata al terreno circostante. Sembrava che fossero capitati in una casa di legno antica e diroccata, con mobili e mura in parte distrutte e una buona dose di polvere.

“Non lo so…Camminiamo. Stammi vicino e non ti perdere.” Disse lei, conoscendo le brutte abitudini del ragazzo di perdersi anche se chi guidava era a pochi centimetri da lui. Questo fece spallucce ribattendo che aveva un ottimo senso dell’orientamento, ma ciò nonostante seguì il suo consiglio e andarono alla scoperta di quella strana casa.

 

“Dove…dove sono?” Sussurrò Marie, aprendo lentamente gli occhi. Notò praticamente subito di essere sdraiata in un enorme distesa di petali di rosa rossa.

“Mia dolce Marie, ti sei svegliata, finalmente!” Esclamò una voce alla sua sinistra, e quando si voltò poté vedere Sanji sdraiato a pochi passi da lei, che la fissava.

Il che la convinse ad alzare il busto dal letto, tenendo le distanze.

“Che ci facciamo qui?” “Ci siamo separati dagli altri al bivio! Non credi che sia un segno del destino? Io e te, da soli, in mezzo alle rose?”

“Onestamente? No.” Gli disse, secca, pietrificando il cuoco. Poi scoppiò a ridere, e alzandosi pose una mano al biondo, sorridente.

“Su, dai, muoviamoci ad uscire da qui…”

“Subito, mia adorata!” Urlò lui tutto felice, alzandosi e dimenticando completamente la figura di prima.

 

*********************************************************************************************

 

Marie: Buonasera e benvenuti al Marie Show!

 

Folla: Ella!

 

Marie: Iniziamo subito con i ringraziamenti, anche perché ho un annuncio da fare!

 

Tutti: Davvero?

 

Marie: No, era per farvi morire di curiosità!!! Muhahah!!! Comunque ù.ù Iniziamo con Alex_92!

 

Folla: Ella!!!

 

Marie: Oh, hai fatto bene a licenziare quel porta buste! Dato che io e la ciurma abbiamo stipulato un contratto, non posso regalarti il viaggio offerto da Nami, però ti regalo…un nuovo porta buste!!!

 

Entra la Tizia Poco Importante che ieri ha risposto insieme alle due Marie.

 

Marie: Eccola! Si chiama anche lei Marie, e sarà felice di lavorare per te ^_^ Bene, ora passiamo rapidamente a Sihu!

 

Folla: Ella!

 

Marie: Beh, che c’è di male ad aprire le porte con un dito? Non sono la prima che l’ha fatto XD Preferisci il modo in cui l’ho aperta ora? ^__^ Beh, i tuoi compagni di viaggio sono di là a preparare i bagagli, oggi si parte! Sono sicura che ti divertirai con Rufy, Nunù e…sigh…Ace…ç_ç *entra in depressione*

 

Nami: …Ci risiamo! Che qualcuno la riporti allo stato normale!!

 

Sanji: Avrà sicuramente bisogno di un mio bacio! Corro!

 

Marie: NO NO STO BENE!!! O_O Ehm…coff coff…ok, continuiamo! Nunù, carissima!

 

Folla: Ella!

 

Autrice: Oh, boogieman! E’ per caso quel film che ha per trailer la bambinetta che canta ‘‘Sta arrivando l’uomo nero’’ ecc? Odio quella bambina. Non ho mai visto il film proprio per questo!

 

Marie: Sì, ma a noi, che ci interessa?

 

Autrice: Come osi rivolgerti a me con questo tono!!! Devi avere rispetto per chi ti ha creato con le sue mani! Senza di me tu non saresti qui!

 

Marie: Sì, mamma, hai ragione… *ride* Piuttosto, Arua è horror già di suo. Cioè, cosa ti aspetti da una che si veste in stile Gothic Lolita?

 

Arua: Perché, hai problemi con lo stile gotico,nyu?

 

Marie: No, per carità…ed in effetti è adatto per una bambina di dodici anni con lo sguardo sadico e le manie omicide o.o

 

Usop: Ragazze, state divagando…

 

Marie, Arua: …bugia!!! >>

 

Usop: Basta!!! Io me ne vado!!! Ammutinamento!!!

 

Marie: Sì, sì, hai ragione tu…ma continuiamo, che l’argomento si fa interessante! “fiQo assurdo” sono le parole perfette per descrivere Ace *ç* ma bellissima l’idea dei tanti piccoli Ace da accudire XDXD Acegotchi, prossimamente nei migliori negozi!! XD

 

Arua:Ehi, stop un attimo, chi vi ha detto che io vi crei le copie?? Non sono un cagnolino a comando, nyu!!

 

Marie: Ma guarda, hai anche un collarino ^.^

 

Arua: Non è un collare per cani, nyu ç_ç

 

Marie: …Ma andiamo avanti!!! Eseguo subito, cara Nunù…Zoro, vieni qui!

 

Zoro:azzo vuoi?

 

Marie: Bonjour finesse! Nami puoi venire anche tu, per favore?

 

Nami: E’ l’ora di ritirare lo stipendio??

 

Marie: Non proprio.

 

Spinge Nami e Zoro in modo che si bacino.

 

Marie: Olà, ecco fatto!!!

 

Nami, Zoro: O////O PERCHE’ L’HAI FATTO???

 

Marie: Dovevo dare un bacio a Zoro da parte di Nunù, ma non è il mio tipo…Sono una donna fedele, io!

 

Nami: E chi ti dice che sia il mio, di tipo?

 

Marie: Per in iniziare il copione…E quindi, l’Autrice! Poi Storm e migliaia di fan ^_^

 

Nami, Zoro: Oh O////O

 

Marie: Ma devo ancora finire di eseguire le richieste…Ace, hai finito di preparare le valige?

 

Ace: Quasi, perché?

 

Lo bacia con passione.

 

Usop: Ma qui c’è scritto “timido salutino con…

 

Non riesce a finire la frase perché viene scaraventato lontano da un pugno di Marie.

 

Marie: Mi piacciono queste richieste *___* Oh, e ovviamente grande Lilian! Ace non si tocca, muhahaha!!!!

 

Fan_Di_Ace: Egoiste! Lo vogliamo pure noi…

 

Marie, Lilian: Fateci pensare…mh….NO!!!!!!

 

Fan_Di_Ace: E tra di voi perché lo dividete?

 

Marie: Mai sentito parlare della solidarietà femminile tra personaggi di due fic diverse create da Autrici che vogliono farsi il ragazzo di cui sono innamorate?

 

Lilian: E’ un tema molto discusso, al giorno d’oggi.

 

Autrice, Nunù: Purtroppo è vero ç_ç si uniscono contro di noi!!!

 

Marie: Ma andiamo avanti ^^ Scatty!

 

Folla: Ella!

 

Marie: Vedo che anche tu sei una buongustaia! Complimenti! Qualche volta vieni a cena da noi, se ti va! Magari quando torna Rufy, dato che ti piace tanto! Ma ora andiamo avanti con Lunetta!

 

Folla: Ella!

 

Marie: No, nessuna stanza dei cosciotti, ma sarebbe una buona idea xD Mh…già sento il loro sapore in bocca…ghghghg…*sbava* Però già quella dei dolci è stata una bella cosa!!

 

Rufy: Concordo!

 

Marie: Oh, Storm, che piacere rivederti!

 

Folla: Ella! Ella!

 

Marie: Ehm…perché due?

 

Folla: Ha fatto doppia recensione!

 

Marie: Ah =___= Comunque, come se non bastasse Rufy ci ha messo il suo zampino rubandosi la chiave! Quell’incosciente!

 

Usop: Intanto, se miss presentatrice fosse stata sveglia, avremmo evitato un sacco di guai!

 

Marie: Cioè, non solo una si sente male e sviene, deve pure tener conto agli altri! Che schifo ù.ù beh, che altro dire, è ovvio che partecipino anche loro, sennò sai che noia! Io, da sola, sperduta nei meandri di Sakkaku Island sotto le torture di Arua...non mi ci fare pensare! °_°

 

Arua: Bwahahah!!!! Storm, grazie per avermi difeso, nyu!

 

Marie: Sui ringraziamenti, l’Autrice per una volta ha avuto un’idea decente…

 

Autrice: Come sarebbe a dire per una volta?!

 

Marie: …ma noi passiamo avanti, perché si parla di argomenti interessanti, ovvero Zoro ed Ace. Se non sono interessanti loro…

 

Nami: Ma non avevi detto che Zoro non è il tuo tipo?

 

Marie: Beh, non posso comunque dire che è carino?? Eh?? Eh?? Sei gelosa, ammettilo!

 

Nami: No! Per niente!

 

Marie: In ogni caso, hai letto cos’ha scritto la nostra Storm? Su, vai a dare un altro bacino a Zoro ^.^ *tono da presa in giro*

 

Nami: Ma…ma…ma… O////O Oh, al diavolo!

 

Parte una musica romantica e Nami bacia Zoro.

 

Folla: ooooh! *commossi*

 

Marie: Adesso arriva la parte migliore! Lilian! Vieni qui!

 

Lilian: Presente!

 

Marie, Lilian: ACE!

 

Ace: Sì?

 

Parte di nuovo la musica romantica e Marie bacia Ace. Poi ricomincia da capo la musica e lo bacia Lilian.

 

Ace: Wow! Lo dico e lo ripeto: WOW!

 

Autrice: Ma è una citazione!

 

Tutti: E allora? -.-

 

Marie: Ma non è finita qui!

 

Bacia sulla guancia Usop, Rufy e Chopper, poi si ferma davanti a Sanji che aspetta il bacio con ansia.

 

Marie: …Una volontaria dal pubblico!

 

Volontaria: Eccomi!

 

La volontaria bacia Sanji.

 

Folla: Ooooh! *commossi*

 

Marie: Bene, dopo questi slinguazzamenti vari penso che possiamo anche andare…

 

Ace: Andare? Hey, noi dobbiamo partire!

 

Rufy: Non vedo l’ora di arrivare e mangiare tanta carne!!!

 

Marie: E sia! Statemi bene, ragazzi miei ç_ç

 

Escono dalla sala e Marie li saluta con un fazzolettino.

 

Marie: Crescono così in fretta ç_ç Comunque, io intendevo che possiamo anche andare AVANTI!

 

Tutti: Ma a dire il vero non c’è più nessuno!

 

Marie: Oh, davvero? Beh, allora possiamo chiudere qui ^^ Bene, dal Marie Show è tutto, a voi studio!

 

Studio: Bene, e ora che la nostra inviata speciale Marie ci ha ridato la linea possiamo salutarvi al prossimo capitolo. Ringraziamo Elanor93 ed Eilinn che hanno aggiunto la fic tra i preferiti, e salutiamo il conte Valten che sta lottando contro i compiti! Al prossimo aggiornamento!

 

SIGLA

 

E adesso: chi ci sarà in STUDIO??? Quando, l’Autrice, pubblicherà l’undicesimo capitolo??? Che ne potete sapere voi??? Qual è il cognome di Marie che dopo 10 capitoli ancora non si sa??? Ma chissenefrega??? Di che colore è il cavallo bianco di Napoleone??? No, ok, sto divagando…

 

Beh, alla prossima!!

 

~ Marie

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Capitolo 11
*** Capitolo 11: La ciurma si riunisce! La fine del labirinto! ***


Dream On

 

Salve a tutti, rieccomi con l’11 capitolo!!! Scusate il ritardo, ma mi ero totalmente dimenticata cosa avevo intenzione di scrivere! Ma si può?? =_= Beh, spero di aver fatto valere la vostra attesa, e per farmi perdonare un capitolo luuuuuuungo, ma mooooooooooolto luuuuuuungo! XD

Dedicato come detto in precedenza a Storm! ^^ Buona lettura!

 

Dream On

 

Capitolo 11: La ciurma si riunisce! La fine del labirinto!

 

“Beh, è una stanza a quadri, e allora?” Proferì Rufy, scrollando le spalle. “Qual è il problema?”

E con noncuranza fece qualche passo avanti, posando i piedi su una delle caselle di colore nero. Non l’avesse mai fatto.

Quando il suo piede la sfiorò un’altissima fiammata si alzò da essa, e per poco non lo colpì in pieno: fortunatamente non era ancora atterrato sulla mattonella, e riuscì a spostarsi appena in tempo.

Ommamma!!!” Urlò, stando dritto dritto al punto di partenza, senza muovere nemmeno un muscolo.

“Dovresti pensare prima di agire, capitano.” Sussurrò lei, sorridendo leggermente, e avvicinandosi al ragazzo. “Su questa casella nera non si può salire.” Sussurrò lei, camminando lentamente e salendo su una mattonella bianca. Aspettò immobile qualche secondo in silenzio, ma vedendo che non succedeva niente, sorrise.

“Bene! Se i miei ragionamenti sono giusti, allora…Rufy! Poggia un piede sulla mattonella nera alla tua destra!” Esclamò voltandosi, e il ragazzo deglutì. Dalla sua posizione allungò una gamba sfiorando lievemente la piastrella come gli era stato detto.

E come l’archeologa aveva previsto, essa consisteva in una trappola: due mezzelune giganti caddero dall’alto del soffitto, oscillando una da destra e una da sinistra, fino a sfiorarsi superando nello stesso momento la casella, anche se in versi opposti. Come se non bastasse, dalle mattonelle adiacenti sbucarono rapidi spuntoni d’acciaio, che si ritirarono lentamente.

Ca-ca-ca-cavolo!!!” Urlò il capitano dopo aver ritirato la gamba, osservando attonito la scena.

“Perfetto!” Gridò lei, sorridente. “Rufy, non devi assolutamente toccare le caselle nere! Salta solo su quelle bianche!” Gli urlò, e lui annuì. Con cautela fece un passo avanti verso la stessa mattonella in cui era Robin, e trasse un sospiro di sollievo quando si accorse che non era successo niente.

“Su, sbrighiamoci!” Disse lei, facendo un salto per arrivare alla mattonella bianca in alto a destra rispetto alla sua posizione, seguita lentamente da Rufy. Procedettero lentamente e con molta cautela, arrivando fino alla fine della stanza, facendo una scoperta spiacevole: il corridoio che dall’altro lato avevano visto era in realtà una porta completamente nera. Dello stesso colore della casella che le stava davanti.

La mattonella era enorme come le altre, ed era impossibile raggiungere la porta senza toccarla. Come se non bastasse una chiave d’oro, che probabilmente serviva per aprire la porta, faceva capolino al centro della piastrella luccicando.

“Ahia…” Sussurrò Rufy, mentre Robin analizzava la situazione. “Cosa facciamo, Robin?”

Chiese lui, un po’ demoralizzato. Lei sospirò.

“Non so se funzionerà, ma prova ad allungare un braccio e prendi la chiave.”

Lo pregò, e lui annuì sorridendo. “Niente di più facile!” Esclamò portando il braccio dritto davanti a se e tentando di allungarlo. Ma questo si stirò solo di pochi centimetri, poi si fermò e tornò alla forma originale.

“Eh?! Cosa succede?!” Sbraitava riprovandoci, ma stavolta il braccio non si muoveva per niente. “Dannazione, non ci riesco!” Strinse i pugni, riprovandoci, ma dovette rinunciarci.

“Uffa…Mi sento così stanco…Ho voglia di dormire…” Sussurrò, accasciandosi a terra confuso. Dal canto suo, anche Robin sentiva una strana sensazione abbattersi su di lei, e quando tentò di prendere la chiave con i suoi poteri senza riuscirci, finalmente capì.

“No, cavolo!” Esclamò, inginocchiandosi a terra. “Ma certo…queste piastrelle bianche…è algamatolite!!” “COME SCUSA?!” Urlò il capitano, alzandosi scioccato.

“Questa stanchezza che sentiamo, il fatto che non possiamo utilizzare i nostri poteri…E’ tutto dovuto all’algamatolite! Queste mattonelle la contengono sicuramente! Dannazione!” Urlò, abbassando lo sguardo e mordendosi il labbro inferiore.

Il capitano si fece inspiegabilmente serio.

“Oh, beh. Allora non c’è altra scelta.” Disse tutto d’un tratto, lo sguardo bassi e i pugni stretti. Senza dare il tempo all’archeologa di chiedere spiegazioni si fiondò sulla mattonella nera afferrando rapidamente la chiave, giusto in tempo: la piastrella si ritirò verso il basso appena Rufy vi si poggiò, lasciando il vuoto completo.

“RUFY, NO!!!” Aveva urlato Robin, ma il ragazzo si era prontamente attaccato alla maniglia della porta, facendo tirare un sospiro di sollievo alla compagna.

“Non fare più certe cose azzardate, capitano…” Sussurrò, guardandolo dolcemente mentre si tirava su aggrappandosi con entrambe le mani alla maniglia, come meglio poteva, per poi sorridere a trentadue denti, infilando la chiave nella serratura e girandola con cautela.

Troppo presto per cantar vittoria. Dal muro opposto alla porta cominciò ad avanzare una ragnatela di spuntoni in ferro che ricopriva tutta la stanza e si avvicinava pericolosamente i due.

CAVOLO CAVOLO CAVOLO!!!!” Urlò Rufy aprendo rapidamente la porta e rischiando quasi di cadere, ma riuscendo ad aggrapparsi al corridoio appena scoperto e ad entrarci.

Quindi si voltò verso l’amica, che scioccata fissava la trappola immobile.

“Robin! Che fai ancora lì? Salta!” Aveva urlato lui, dall’interno della porta.

“E’ troppo lontano!” “Lascia perdere i calcoli e salta!” Ma lei lo guardò muovendo lentamente la testa a destra e a sinistra, spaventata.

“Non ci riesco....” “Robin, dannazione!” Sbraitava il capitano, mentre il cuore aveva cominciato a battergli più forte. Gli spuntoni si avvicinavano sempre di più, e Robin non accennava a muoversi.

Se solo fosse riuscito ad allungare le braccia…Se solo avesse potuto fare qualcosa…

Non voleva perderla per niente al mondo!

Serrò i pugni, sporgendosi il più possibile. “ROBIN TI PREGO FA PRESTO! NON TI LASCERO’ CADERE! FIDATI DI ME!!!” Aveva urlato con tutte le sue forze, lasciandola sorpresa.

Che diavolo stava combinando? Se ne stava ferma come un’imbecille aspettando che quelle cose la uccidessero! Ma che le era preso?

Si morse il labbro inferiore, deglutendo. Sì, si fidava di lui. Si fidava ciecamente di lui.

Per questo, chiuse gli occhi e si gettò nel vuoto in direzione della porta, con il sorriso sulle labbra. E lui non la tradì. L’afferrò rapidamente per i polsi tirandola su e cingendole la vita con le braccia per aiutarla ad entrare nel corridoio, mentre gli spuntoni si schiantavano contro il muro curvando le punte.

Rufy osservò scioccato la scena di fronte a se, mentre sentiva il cuore scoppiare.

Così poco…c’era mancato così poco…

Sospirò, rilassandosi nel vedere la figura della donna tra le sue braccia, viva e senza un graffio. Ce l’avevano fatta. Erano salvi.

“Scusami…” Sussurrò lei nascondendo il volto nella sua spalla, respirando lentamente.

N-no! Non devi! Lascia perdere! L’importante è che siamo vivi!”

Le sorrise lui, sciogliendo l’abbraccio un po’ imbarazzante in cui si erano trovati.

“Andiamo?” Chiese lui, osservando la scala a pioli attaccata ad un muro di fronte a lui.

“Andiamo.” Sorrise lei, decisamente più tranquilla, seguendo il suo capitano attraverso

quel lungo cunicolo verticale.

*****

 

“Hop! Hop! Hop! Saliamo per le scale, scendiamo e poi giriamo, facciamo tutto il giro, chissà dove arriverem!” Cantavano Usop e Chopper che felicemente –si fa per dire- correvano in lungo e in largo senza sapere esattamente dove andare.

“Forse è per di là!” Aveva esclamato il cecchino appena sceso da una rampa di colore viola e indicando il corridoio alla sua destra. I due quindi vi erano entrati saltellando, ritrovandosi davanti un ennesima scala. Sospirando esausti fecero spallucce e la salirono, ritrovandosi al centro della stanza dov’erano partiti.

“Oh, no, siamo ancora qui!” Si disperò il dottore, ma il compagno ghignò.

“Guarda qui, Chopper! E’ una leva!” Urlò felicemente, indicando un bastone di colore grigio che fuoriusciva dal muro.

“Oh! Una leva! Una leva!” Cantavano, e poi l’abbassarono senza sforzo.

Tempo due secondi e si sentì un gran rombo che fece accapponare la pelle di entrambi. Poi, di colpo, tutte le scale cominciarono a muoversi rapidamente, a girare su se stesse e dividersi gradino per gradino, unendosi con altre scale.

“OCCAVOLOCAVOLOCAVOLOCAVOLO!!!” “SONO TROPPO GIOVANE PER MORIREEEE!!!!”

Urlavano i due, attaccati saldamente ad una ringhiera, pregando ad occhi chiusi di rimanere vivi.

E quasi credevano di star sognando quando finalmente tutto cessò, e il silenzio prese il sopravvento.

Lentamente aprirono gli occhi, tremando.

“E’…E’ finita…?” Balbettò Chopper, guardandosi intorno meravigliato: la ringhiera in cui erano attaccati adesso faceva parte di un enorme scala a chiocciola posizionata in mezzo alla stanza, che ora era priva delle piccole scale e si potevano vedere le entrate di tutti i corridoi. Il tetto era scomparso, e la nuova scala si protendeva verso l’alto così tanto che i due non riuscivano a vederne la fine.

Ahah! Ma certo! Abbiamo trovato la scala giusta!!!” Urlò Usop, balzando al di là della ringhiera e atterrando su uno dei grandi scalini, invitando Chopper a fare lo stesso.

“Bene, adesso dovremo solo salire e vedere cosa ci aspetta in cima!”

Urlò il cecchino, poi di nuovo il silenzio.

“MA E’ ALTISSIMA! NON CE LA FAREMO MAI!!!!” Urlarono poi spalancando occhi e bocca, sentendosi stanchi già al solo pensiero.

Quindi sospirarono, sgranchendosi le gambe.

“Chopper…dobbiamo farcela!” Urlò, ricevendo cenno di assenso da parte del compagno.

“Vinceremo!” Cominciò, e prese a correre lungo la rampa, seguito dalla renna che riprese a canticchiare stupide canzoncine.

E salirono, salirono e salirono ancora, senza fermarsi. Cantavano canzoncine e saltellavano di gradino in gradino, ma via via che il tempo passava l’andamento si faceva sempre più lento e alle canzoni aveva preso il posto il respiro affannato dei due, che arrivarono a strisciare praticamente a terra tirandosi su con le braccia.

“Cavoli…non…ce…la…faccio…più…” Sussurrò il cecchino con gli occhi fuori dalle orbite dalla stanchezza, ansimando a più non posso.

“Ancora…un…piccolo…sforzo…” Rispose molto lentamente la renna, mentre si aggrappava a quello che doveva essere l’ultimo gradino. Alzò la testa con fatica e guardò dritto davanti a se, mettendo a fuoco la vista appannata.

E poi, la vide: una porta bianchissima era lì di fronte a loro e aspettava soltanto di essere aperta.

Ai due cominciarono a brillare gli occhi, e come se le forse fossero loro tornate balzarono in piedi aprendo velocemente la porta ed entrandoci con impazienza.

 

*****

 

“Proviamo a salire di sopra?” Domandò la rossa, senza aspettare risposta e cominciando a salire le scale lentamente, producendo acuti scricchiolii.

“Questa casa sta proprio cadendo a pezzi…” Commentò lo spadaccino dietro di lei, e non potè dire affermazione migliore: quando la navigatrice poggiò il piede sul sesto gradino in legno questo si ruppe, facendole perdere l’equilibrio e cadere all’indietro.

Fortunatamente per lei lo spadaccino l’afferrò, seppur mugugnando di fare attenzione, aiutandola a rialzarsi.

“Beh…grazie…” Sussurrò con poca convinzione voltando subito lo sguardo, e rivolgendolo al braccio del giovane.

“Cos…” Spalancò occhi e bocca e rimase immobile a fissarlo.

“Eh? Cosa c’è?” Chiese lui, visibilmente irritato. “Cos’ho che non va?”

“Ma tu stai perdendo molto sangue!!” Urlò, e solo allora Zoro notò di avere il braccio completamente ricoperto di rosso.

Guardò la ferita e la navigatrice, poi scoppiò a ridere.

“Spero che tu stia scherzando!” Proferì divertito. “Questo è solo un graffio da niente!”

“Ferita grave o no, non posso lasciarti in quel modo!” Urlò zittendolo, e strappandosi dopo alcuni tentativi la manica della camicia che indossava.

(<- ma perché negli anime/manga i vestiti si strappano così in fretta? XD n.d.Autrice)

“Hey, che vuoi fare?” Disse lui allontanandosi, ma lei lo prese per il polso insanguinato.

“Lasciami fare!” Ordinò, prendendo ad asciugare il liquido con lo spadaccino che la guardava sconvolta e credeva che fosse impazzita. Quando il braccio divenne più o meno pulito e fu la manica strappata ad essere rosso porpora, gettò via quest’ultima, strappandosi l’altra.

“Stai rovinando i tuoi vestiti per niente.” Si lamentò lui sbuffando, ma nonostante questo le lasciò legare la manica attorno alla ferita.

La navigatrice sapeva benissimo che quel taglio a Zoro non bruciava nemmeno. Sapeva che aveva ricevuto di peggio ed era sempre rimasto in piedi, e aveva anche perso molto più sangue.

Solo non riusciva a sopportare quando si feriva per proteggerla. E il fatto che fosse successo più e più volte la rendeva ancora più nervosa. Nonostante a volte lo utilizzava come scudo raggirandolo, le dava un fastidio tremendo non potersi difendere da sola.

“Ecco fatto.” Sussurrò, sorridendo lievemente. Avrebbe voluto fare di più, ma non ci riusciva.

Oh, ma in fondo, chi se ne frega!

Perché era così dannatamente importante fargli vedere che nonostante tutto gli era grata per tutte le volte che l’aveva salvata noncurante del pericolo?

“Nami, mi stai ascoltando?”

La sua voce la riportò alla realtà, facendole abbandonare quei pensieri.

“Sicuramente non era importante, tu dici solo sciocchezze, spadaccino da quattro soldi!” Commentò acida, incrociando le braccia al petto e voltando la testa dall’altro lato, suscitando l’ira di lui.

“E ora che ti prende, mocciosa?!” Urlava, ma lei non lo stava ad ascoltare e riprese la salita.

Ecco, l’aveva fatto di nuovo. Si era accanita contro di lui, come faceva sempre.

Essere gentile le veniva così difficile?

“Sentiamo, signorina qui-comando-io, ora che siamo al piano di sopra che si fa?”

Ahia. Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso.

“Ma la vuoi piantare?” Gli rispose di rimando, stringendo i pugni e lasciandolo senza parlare.

Litigavano praticamente sempre, e Zoro non si stupiva più se Nami gli rivolgeva insulti vari. Ma quella volta, più che un insulto, sembrava una supplica.

Il suo tono era sì arrabbiato, ma piuttosto malinconico e…esasperato.

Il fatto che la navigatrice sospirò chiudendo gli occhi dopo averlo detto, riprendendo a camminare in silenzio, non fu d’aiuto.

Ebbe il forte istinto di scusarsi, ma non lo fece. No, ne valeva del suo orgoglio.

“Sei strana, oggi.” Commentò solamente, non molto convinto, ma lei non ci fece caso e lasciò correre. Il resto del tragitto continuò in silenzio, finchè un sonoro botto non attirò l’attenzione dei due.

“Cos’è stato?” Proferì Zoro portando la mano alle sue spade, e voltandosi perlustrando le retrovie. Quando si rese conto che il rumore era stato provocato da una semplice porta che sbatteva sospirò, voltandosi di nuovo e scoprire che era solo.

Era solo?! E Nami?!

“Merda!” Si lasciò sfuggire, prendendo a camminare rapidamente cercandola in ogni stanza che le capitava davanti. “Nami? Hoy, Nami!”

Finchè ad un tratto sentì ridere qualcuno alle sue spalle, e voltandosi scoprì che la navigatrice era proprio dietro di lui.

“Sei troppo divertente, Zoro!” Esclamò questa ridendo e avvicinandosi facendo ondeggiare sua minigonna rosa.

“Eh? Divertente?” Si chiese lui inarcando un sopracciglio, mentre lei si copriva la bocca con la mano per trattenere il riso.

“Su, andiamo!” Esclamò non molto convincente, tra una risata e l’altra, prendendo a camminare.

“Ma che cazzo hai?” Chiese lui, seguendola seccato. Per tutta risposta, la navigatrice scoppiò per l’ennesima volta in una fragorosa risata.

“Cos’ho io? Non ho niente! E’ così divertente questo posto!” Lo spadaccino si fermò sul suo posto, sconvolto. “Restare bloccati in una casa diroccata tu lo trovi divertente?”

“Perché, che c’è di male? E’ buffo!” Esclamò divertita, cominciando a correre ed entrando in una delle stanze.

Adesso Zoro stava veramente perdendo la pazienza.

Camminò pesantemente verso la stanza in questione, spalancando la porta.

“Adesso basta! Sono stufo del tuo strano comportamento!” Sbraitò a gran voce, e la navigatrice indietreggiò come spaventata, giungendo le mani al petto e cominciando a tremare nella sua gonna grigia.

Grigia…?

Zoro la fissò per un attimo, inarcando un sopracciglio.

“La..la tua…” Cominciò a dire, poi sospirò. “Niente, lascia stare.”

“Scusami!” Esclamò lei con tono disperato, la voce le tremava non poco e gli occhi erano lucidi. “Io non volevo farti arrabbiare…Non era mia intenzione…Mi spiace davvero tanto!!” Continuava a dire, facendolo restare di sasso.

“Ho…Hoy…va bene, tranquilla…N-non c’è bisogno che ti metti a piangere…

Balbettò avvicinandosi a lei, sempre più confuso, senza sapere esattamente cosa dire o fare.

“Forza, andiamo.” Cercò di non essere molto brusco e la prese per un polso delicatamente, portandola fuori dalla camera e riprendendo il cammino.

Pochi passi e una porta si richiuse con violenza, producendo lo stesso botto di prima. Zoro non ci fece caso, ma la navigatrice si era invece inginocchiata a terra, urlando e tenendosi la testa fra le mani tremanti.

“Nami! Che diavolo ti prende?!” Domandò lui, ma lei non sembrava essere nelle capacità di rispondere. Lo spadaccino sbuffò.

Dai, alzati.” Disse secco, riprendendo a camminare.

“Hey, non ci sono nemici qua dentro? Voglio stenderli tutti!” Urlò una voce dietro di lui, e quando si voltò vide Nami in minigonna verde correre verso di lui e sorpassarlo, mettendosi in posa da combattimento.

“Avanti, pappamolle! Vieni a combattere!” Lo provocò, ma lui si limitò a stringere i pugni e continuare.

“Cavoli, non c’è divertimento con te!” Esclamò, lanciando un calcio alla porta più vicina, sfondandola. “Voglio l’azione!”

“Nami, non rompere.” Sussurrò lui capendoci sempre meno, superandola. E fu a quel punto che ricevette un forte pugno in testa.

“Ma sei impazzi…” “Vai indietro, muoviti! Mi porterai alla morte, tu!”

Esclamò la navigatrice con rabbia senza nemmeno farlo finire di parlare, mentre si portava avanti con andatura rapida, mostrando il colore nero della sua minigonna.

“Ok, adesso mi devi davvero delle spiegazioni…” Sussurrò lui, osservandola meglio, e capendo che c’era qualcosa che non andava.

“Io non ti spiego un bel niente! E ora tu muovi quelle gambe che ti ritrovi e ti muovi a seguirmi, sono stata chiara?!” Sbraitò, riprendendo la sua marcia.

“Non provare a darmi ordini!” Contestò lui camminandole dietro, le braccia incrociate al petto.

“E invece te li do, e tu devi anche obbedire! E smettila di fare quella faccia da idiota, anche se lo sei già di tuo!” Ghignò, e a quel punto Zoro si fermò facendo dietro front.

“Tu sei tutta matta…” Sospirò non molto convinto di quello che stava succedendo.

“Eddai, aspetta un attimo…” E lo prese per un braccio facendolo voltare, baciandolo a fior di labbra senza neanche dargli il tempo di notare la sua gonna rossa. Si avvicinò poi a lui con un sorriso malizioso cingendogli il collo con le braccia.

“Ma cos…” Non ebbe il tempo di parlare che si ritrovò seduto a terra con Nami seduta a gambe aperte su di lui, le sue labbra vicinissime.

“Siamo qui da soli in questa grande casa…Approfittiamone, no?” E lo baciò nuovamente, mentre lui era completamente spiazzato.

Teneva gli occhi spalancati e non muoveva un muscolo, fissandola scioccato, non capendo cosa gli fosse preso così all’improvviso.

Hoy, che stai facendo?” Chiese balbettando, senza ricevere risposta. Deglutì.

Quando poi lei prese a sbottonarsi la camicetta, sentì un’ondata di calore invaderlo e la razionalità abbandonarlo. “Nami, che stai facendo? Na-Nami!”

Esclamò mantenendo quel poco di autocontrollo che gli restava spingendola via da se, alzandosi e allontanandosi da lei.

“Adesso basta!” Urlò, tenendo gli occhi fissi sulla ragazza ancora inginocchiata a terra. “Chi diavolo sei tu?!

“Io?” Chiese lei, sorridendo maliziosa mentre si alzava da terra. “Io sono…”

E accanto a lei si materializzarono quattro copie esattamente identiche a lei, se non fosse stato per il colore della minigonna. Avevano tutte un’espressione diversa, ma risposero tutte insieme e con lo stesso tono di voce.

“…Nami…”

A quel punto Zoro tirò fuori le spade puntandole verso le cinque Nami, fissandola seriamente.

“Sentivo che qualcosa non andava…fatti sotto!” Esclamò, ma proprio mentre stava correndo verso di loro con l’intento di attaccarle queste sorrisero slanciandosi verso l’alto, e da loro scaturì una forte luce che impedì allo spadaccino di tenere gli occhi aperti,

Quando finalmente la luce svanì, Zoro notò che al posto delle cinque copie c’era la Nami originale, con la gonna tornata di jeans com’era in principio. Essa era sdraiata a terra sul fianco destro, e sembrava aver perso conoscenza.

“Nami!” Esclamò lui mettendo le spade a posto e avvicinandosi a lei, sollevandole la testa e facendola svegliare.

“Cos’è successo…?” Chiese lei una volta aperti gli occhi. Lo spadaccino sorrise.

“Niente di importante…” Sussurrò lui, deciso a non raccontargli niente di quanto accaduto, soprattutto della Nami con gonna rossa.

Zoro stava aiutando la navigatrice ad alzarsi, quando sentì un ennesimo boato. Ma questa volta non era una porta che sbatteva, somigliava più a qualcosa che si sgretolava…

Nami fece in tempo a vedere solo una profonda crepa disegnarsi sul soffitto e pezzi legno che stavano per staccarsi e piombarle addosso prima che Zoro la schiacciasse a terra riparandola con il suo corpo.

 

*****

 

“Tutto questo è così strano…” Esclamò Marie continuando a camminare lentamente in quella strana distesa di petali rossi. “E poi non riesco ancora a capire cosa…AH!”

Non riuscì a finire di parlare che si accorse di aver posato il piede sul vuoto, e cadde in avanti sprofondando tra le rose.

“Oh no!! Marie-chan!! Vengo a salvarti!” Aveva urlato il cuoco preoccupatissimo, buttandosi a pesce e scomparendo tra i fiori. Dopo una caduta di qualche secondo arrivò col sedere a terra, lamentandosi per il dolore.

“Che volo!” Urlò, per poi alzandosi subito in piedi. “Hoy! Marie? Dove sei?”

Chiamò a gran voce, accorgendosi di quanto fosse diversa dal normale. Era decisamente più acuta e infantile. Sbatté le palpebre più volte, accorgendosi che non solo la voce, ma anche lui aveva qualcosa che non andava. E bastò un’occhiata al suo corpo per capire cos’era quella strana sensazione che sentiva: era un bambino!

Spalancò occhi e bocca urlando e toccandosi il volto sconcertato.

“Non può essere!!! Com’è successo?!” Continuava a dire, quando sentì tossire vicino a lui. Voltandosi, vide un bimbo inginocchiato a terra. Vestiva con de larghi pantaloncini blu e una maglietta a maniche corte bianca con la scritta ANCHOR sul davanti e un cappellino azzurro. Ma chi diavolo era?

“Ehi, tu, ragazzino!” Urlò lui, avvicinandosi a quest’ultimo e prendendolo per un polso.. “Tu sai cosa mi è successo? E soprattutto, dov’è la mia Marie-chan?!?”

“Sanji, ma che cavolo stai blaterando?!” Urlò questo, con una voce acuta e femminile.

Femminile?!

Sanji fissò sconvolto il suo interlocutore, mentre questo si alzava sbuffando e incrociando le braccia al petto lo fissava.

Solo ora il cuoco potè notare il colore argenteo dei suoi corti capelli, i lineamenti delicati e soprattutto quegli occhi rossi…

“MARIE-CHAN?!?” Urlò balzando indietro, facendo ridacchiare la ragazza.

“Ma va? Chi credevi che fosse, scusa?” Lo stuzzicò, mentre il cuoco diventava rosso in volto.

Marie-chan mi dispiace molto! E’ solo che…tu sembri…” “un maschio?” Terminò, pulendosi i pantaloncini. Il biondo annuì.

“Lo so. Si può dire che lo facevo apposta.” Fece spallucce, mentre lui riprendeva l’autocontrollo e si avvicinava a lei.

“E perché mai?” “Storia lunga, non mi va di parlarne. Piuttosto, perché cavolo siamo in questo stato?” Esclamò, riferendosi ai loro attuali corpi.

“Non ne ho idea…” “Beh, dobbiamo trovare un modo per…Ah!”

Ancora una volta non riuscì a parlare, perché un lieve bruciore al braccio sinistro le prese attenzione.

“Cosa c’è, mio dolce tesoro?” “Niente…” Rispose lei con nonchalance, osservando il piccolo graffio che aveva riportato, corredato di livido violaceo.

“Devo essermi graffiata con qualcosa…” Disse tranquilla, poi calò il silenzio.

“GRAFFIATAAAAAAAAAAAAAA?!?!?!?!?!?!?” Urlarono poi i due, mettendosi le mani ai capelli.

“Ma tu non puoi graffiarti! Sei un rogia!!!” Obbiettò Sanji, visibilmente preoccupato.

“E’ vero! Oppure…oh cavolo…” Sussurrò, lo sguardo fisso nel vuoto.

“Cosa? Cos’è successo?” Senza rispondergli la piccola Marie mise la mano davanti a se, concentrandosi su di essa.

“Hanketu!” Urlò, ma non successe niente. Sbiancò. “Hanketu! Hanketu! Hanketu!!

Fiaschi totali. Assunse un’espressione da funerale voltandosi verso Sanji.

“Non…ho…i…poteri…del…frutto…” Sussurrò scioccando l’amico.

“CHE COSA?!?!?!” Urlò lui, bocca spalancata, non sapendo se svenire o meno.

“Ci mancava solo questa!!!” Urlò lei, per poi sospirare.

“Camminiamo…che è meglio…così magari…troveremo l’uscita…” Sussurrò in preda ad un attacco di depressione, strascinandosi lentamente su quel terreno roccioso su cui erano capitati.

“Aspetta, non sappiamo nemmeno dove siamo!” Esclamò lui, cominciando a seguirla.

 

Il cammino proseguì per poco tempo: solo qualche minuto, e di fronte a loro la distesa rocciosa prese le sembianze di un’immensa distesa di petali di rosa bianca.

“Ah, ah!” Urlò il cuoco, con le scintille agli occhi. “Ci siamo! Forse se ci buttiamo da qui torneremo grandi!!

Esclamò, e prendendo la rincorsa si gettò di petto tra i petali.

“Quello scemo! Avrei voluto vedere cos’avrebbe fatto se si fosse schiantato al suolo…

Commentò lei, mentre tranquillamente si lasciava cadere.

Anche stavolta il volo fu breve, e quando atterrarono sulla roccia furono ben felici di ritrovare il loro corpo allo stato normale.

“Ce l’abbiamo fatta!!” Urlò Sanji, alzandosi in piedi. Peccato che ad aver urlato non era stato Sanji, ma Marie. Sconcertata quindi si osservò, ritrovandosi chiusa in giacca e pantaloni neri, con biondi capelli corti e soprattutto…nel corpo di un uomo.

Sbiancò, spalancando occhi e bocca.

“EEEEEEEH?!?!?” Urlò, mentre il vero Sanji, nel suo corpo, si alzava da terra.

“Ma che cavolo…Uh, sono una donna!” Proferì sorpreso osservandosi il petto, e ricevendo uno dei suoi calci in testa.

“Alza la testa, idiota! Quello che stai fissando è il mio seno!” Sbraitò lei, mentre il cuoco si alzava dolorante.

Poi guardò il suo corpo davanti a se, sconvolto.

“Hey, ma…tu sei me…e io sono te! Ci siamo scambiati di corpi!” Urlò lui, rimanendo scioccato solo per pochi secondi. Poi il suo viso si fece rosso, e i suoi occhi presero la forma di due cuori.

“Che bel corpo che hai, Marie-chan! Così leggero! E che capelli morbidi!” “SMETTILA!!!!” urlava lei, dandogli una serie di calci in testa, di cui quinto non andò a segno: la parte colpita della testa era diventata metallo fuso, assorbendo il colpo.

“Tu…tu puoi…tu puoi usare i miei poteri!!!” Urlò lei, scuotendo la testa.

“Ah, non importa! Dai, vieni con me! Muoviti!” Urlò, facendolo alzare con gioia.

“Subito, mia adorata!!!

E camminarono per un altro po’, finchè stavolta si ritrovarono davanti petali blu.

“Ho paura di sapere cosa ci aspetta…” Sussurrò lei, gli occhi ridotti a fessure mentre si avvicinava con cautela ai fiori.

“Beh, possiamo anche rimanere così un altro po’, non è che mi dispiaccia…” “ANDIAMO, SUBITO!!!

Urlò prendendo il compagno per un polso e trascinandolo con lei in mezzo ai petali per la seconda terza volta.

Si guardarono attentamente una volta atterrati sulla nuda roccia, e poterono finalmente affermare con un sorriso di essere tornati normali.

Almeno, fino a quando non si guardarono. I sorrisi sparirono, e le loro espressioni più che scioccate ora erano piuttosto seccate.

“Hai le ali.” Disse con tranquillità Marie, indicando le piume bianche che fuoriuscivano dalla schiena del cuoco.

“Anche tu.” Rispose lui, sospirando.

“Fantastico!” Ironizzò, mettendo le mani ai fianchi e sbuffando. “Beh, non ci resta altro da fare che continuare a camminare, no?” Ricevette un sospirato cenno d’assenso e i due ripresero a muoversi.

E trovarono sempre la stessa distesa di petali, che ogni volta aveva un colore differente; petali gialli, blu, viola, arancioni, neri, verdi…e tutti con un effetti diverso, che mutava il loro corpo in qualcosa di diverso. Una volta si rialzarono con sulla pelle dei pois blu, un’altra divennero un cavallo ed una gatta, un’altra ancora avevano due paia di braccia in più.

Finchè, stanchi e stremati, non arrivarono alla solita distesa di petali di rosa, ma questa volta era formata da tanti petali di colore diverso.

I due sospirarono esausti, avvicinandosi a passo lento. Quella volta gli era capitato di avere capelli così lunghi che strisciavano a terra per un bel po’ di centimetri.

“Giuro che se questa non è l’ultima io mi suicido.” Sussurrò Marie, respirando affannosamente.

“Comincio a non sopportare più tutte quelle botte…” Si lamentava il cuoco, prima di fermarsi proprio davanti ai fiori.

“O la va…” Sussurrò lei, guardando seria di fronte a loro. “…o la spacca!” Terminò lui, afferrandole la mano rapidamente.

“Stammi vicina, Marie-chan!” Aveva urlato poi, e senza darle il tempo di replicare si era gettato a capofitto trascinando anche la ragazza con lui.

Quando finalmente atterrarono, furono felici di scoprire che erano arrivati nello stretto corridoio di partenza, e soprattutto gioirono nel vedere i loro corpi perfettamente sani.

“Siamo tornati normali!! Ce l’abbiamo fatta!!” Aveva urlato Marie alzandosi in piedi e abbracciando biondo con occhi luccicanti, che quasi non svenne per la felicità.

Peccato che il magico momento del cuoco fu interrotto bruscamente da una porta aperta nel vuoto da Usop e Chopper, che sbattendo l’anta in faccia al povero Sanji fecero la loro entrata trionfale nel corridoio.

“Eccoci qui sani e salvi!!!” Esclamarono in coro assumendo posizioni eroiche, per poi venire picchiati dal biondo infuriato.

In quello stesso momento, da terra venne aperta una botola da cui Rufy sbucò trionfante.

“Libertà!!!” Esclamò felicemente alzando le braccia al cielo e uscendo dal cunicolo e porgendo gentilmente la mano a Robin aiutandola a venir su sotto lo sguardo attonito di tutti.

Ma la cosa più sconvolgente fu vedere apparire dal nulla Nami sdraiata a pancia in su per terra e Zoro sdraiato su di lei, un braccio a cingerle la vita, gli occhi chiusi e i loro volti pericolosamente vicini.

Uuuuuuh!” Fu la reazione di tutti, che con sguardo malizioso osservavano la scena. Sentendoli i due aprirono finalmente gli occhi e si voltarono istintivamente, vedendo lì tutti i loro compagni che li fissavano. Si guardarono e si resero conto solo in quel momento di com’erano messi, e con parecchio imbarazzo la navigatrice spinse via da se lo spadaccino, e si allontanarono il più possibile l’uno dall’altra.

“N-Non è come sembra!!” Cercarono di spiegare, ma questo non fermò i risolini della ciurma…eccetto Sanji, che fissava Zoro con aria furiosa.

“Tu!!! Marimo che non sei altro!!! Cosa stavi facendo alla MIA DOLCISSIMA Nami-chan, eh?!?”

“E a te che importa, sopracciglio a spirale?!” Rispose a tono lui, perdendo la pazienza e cominciando ad insultarlo finchè una risata non echeggiò nell’aria, e tutti furono abbagliati da una forte luce.

Quando questa si diradò, la ciurma scoprì di essere tornata all’isola da dov’erano partiti.

“Ma cos…” “Siete davvero divertenti, nyu!” La figura di Arua apparse dinanzi a tutti, interrompendo le domande di Nami. “E’ così bello giocare con voi, nyu!” Esclamò cominciando a ridere.

“No, i giochi finiscono qui…” Annunciò Rufy, facendosi incredibilmente serio. “Fatti sotto!”

“Oh, no, permettetemi di fare un altro piccolo gioco…Sono sicura che vi piacerà, nyu!”

“Eh? Ancora? Cosa vuoi fare adesso?” Chiesero, esasperati.

“Quando siete arrivati nell’isola, ho usato il Mira-mira Dream, nyu. Adesso, assisterete a qualcosa di molto più bello,nyu…” E così dicendo scomparve, ridendo.

“Level 4, Start! Mira-mira Incubus…nyu!”

E appena finì di pronunziare queste parole, tutti persero i sensi svenendo.

***************************************************************************

Si apre la trasmissione col Marie Show ma Marie non è nello studio.

Nami: Ci mancava solo che fosse in ritardo!!!

Usop: Uh, presento io! Presento io!

Voce_fuori_campo: Non ci pensare nemmeno!

Marie apre la porta di scatto mettendosi in posa fiQa.

Marie: BUM BABY!

Tutti: ??? §Però la posa è davvero fiQa

Marie: Ho sempre sognato farlo!! Beh, direi che possiamo cominciare…E che ci fa Usop nel mio studio? Sciò, sciò! Ma dico io, lasciare gli Usop in giro così senza pensarci…

Usop: Ma che ho fatto? ç_ç

Marie: Bene, oggi parleremo del fatto che il latte è aumentato.

Tutti: Ma cosa c’entra???

Marie: Niente, voglio solo sensibilizzarvi a sensibilizzare i vostri genitori a risparmiare! E’ tutta questione di sensibilità!

Tutti: …Tu hai bevuto qualcosa.

 

Marie: Ma sono astemia!!

 

Zoro: Che vergogna…

 

Marie: Saranno queste pasticche anti-stress che prendo…

 

Tutti: E perché prendi quelle pillole???

 

Marie: Farvi gli affari vostri mai, eh? Su, cominciamo! Noto con piacere che la nostra Storm è in pole position a recensire!

 

Folla: Ullalla!

 

Marie: …Guardate, non commento nemmeno sull’urlo di oggi…Piuttosto! Ti do ragione, gli slinguazzamenti sono stati la parte migliore della giornata! E come avevo predetto, sei rimasta soddisfatta! Muhahaha! Sono un mito come Sibilla!

 

Tutti: Certo, a leggere il copione siamo tutti bravi!

 

Marie: Mbè, problemi? Oh, ma certo che questi Tutti sono diventati proprio intrattabili! Mah…Come vedi alla fin fine noi non abbiamo fatto niente, è stata Arua che ci ha fatto uscire! Che vergogna…

 

Arua: Se avessi aspettato voi avrei fatto notte, nyu!

 

Marie: Grazie del complimento, eh! Stupida bambinetta che non sei altro, io…! *prende pillola anti-stress* Ok…Passiamo a Sihu che è meglio!

 

Folla: Ullalla!

 

Marie: Oh, davvero mi saluta? ** ricambia il bacio ** come sono felice ** Cavoli, vorrei venire anche io e passare la vacanza con Ace e voi altri poco importanti…Dannazione! Non dovevate farmi questo, ragazzi ç_ç

 

Ciurma: Hai iniziato prima tu!

 

Marie: Uffa! Andiamo avanti prima che entro in depressione! Ehi, ma aspetta un attimo…che significa “per consolare il povero Rufy dopo che il fratello gli ruberà la ragazza”??? Da quando in qua io sarei la ragazza di Rufy??? La ragazza di Rufy!!! Non ci posso credere!!!! *prende 3 pasticche anti-stress* Ora va meglio…

 

Robin: Ma perché, che ha di male Rufy?

 

Marie: Niente! Ma è il mio migliore amico! Perché devo essere sempre scambiata per la ragazza di qualcun altro?? Colpa tua! *indica Zoro*

 

Zoro: Scusa ma io che c’entro???

 

Marie: Non avevi ancora parlato, e quindi…Ok, ok, mi sono ripresa, quindi passiamo a Nunù!

 

Folla: Ullalla! Ullalla! Ullalla!

 

Marie: Fatemi indovinare: è per le 3 recensioni, vero?

 

Folla: Ovvio!

 

Marie:Vabè…Oh povera ragazza! Ma certo che l’Autrice si sta mettendo d’impegno! Se hai anche qualche problema con le scale eccetera siamo a posto XD Beh, Sanji alla fin fine non ha fatto nulla di male, ed era ovvio che Nami e Zoro finissero nella stessa stanza! J Vediamo il messaggio che…

 

Rimane scioccata mentre continua a leggere, e immaginandosi la scena assume uno sguardo sadico e appallottola il foglio gettandolo lontano.

 

Marie: Io…giuro che…*prende cinque pasticche*

 

Usop: Autocontrollo, Marie!

 

Marie: Il mio autocontrollo è andato in vacanza con gli altri! *piglia tutta la boccettina*

 

Chopper: Tutte quelle pasticche ti faranno male!!!

 

Marie: Aaaah al diavolo! Devo sfogarmi! Aspettatemi qui!

 

Esce dallo studio.

 

Zoro: Quella ragazza è pazza…

 

Nami: Poverina, prova a capirla. Sta passando un momento difficile U_U

 

Ad un tratto si sente un forte botto, tutto comincia a tremare e lo studio crolla.

 

Usop: *si rialza dalle macerie* ODDIO! Cos’è stato??

 

Marie: Scusate, forse ho esagerato…Però almeno ora sono calma e rilassata ^.^

 

Tutto: MA HAI DISTRUTTO LO STUDIO!!!!!!!

 

Marie: Pffff, che vuoi che sia!

 

Si siede sulla sua poltrona che stranamente è rimasta in piedi sopra le macerie.

 

Marie: Bene, continuiamo! Giocatore 4, tocca a te!

 

Folla: ??? *fanno spallucce* Ullalla!

 

Marie: Oh, sono contenta che la mia omonima sia una brava porta buste!! Eh, è stata dura competere contro il cosciotto, era ovvio che non ce l’avremmo mai fatta T_T E carina la sigla finale!! ^^ Su, sorvoliamo e andiamo direttamente a Scatty!

 

Folla: Ullalla!

 

Marie: Sanji non riuscirebbe nemmeno a pensare di poter tentare di violentarmi, lo stenderei prima…E comunque andiamo, Sanji è un galantuomo, lui non farebbe mai del male ad una donna! Poverino, non lo dipingete come un maniaco! *poi a bassa voce* Anche se in effetti lo è…

 

Sanji: Marie-chan, luce dei miei occhi, mio unico ed eterno amore, meno male che ci sei tu *_* Oh mia adorata, farò tutto ciò che vuoi!! Chiedi e ti sarà dato!

 

Marie: …sì, sì…Grazie, puoi andare…*si schiarisce la voce* Oh, una new entry! Forza ragazzi, fatemi sentire un bell’applauso di benvenuto per LUCYKATIAS_88!!!!

 

Vengono sparati i fuochi d’artificio che scrivono il suo nome nell’aria, parte la musichetta della Champions League anche se non c’entra niente e la folla urla felice

 

Folla: Ullalla!

 

Marie: Cara, sono molto felice che tu stia apprezzando le nostre imprese!!! E sono sicura che anche l’Autrice lo è!

 

Viene inquadrata l’Autrice che balla una musica Dance ’70 con parrucca afro e tutina colorata, pagliette incluse.

 

Tutti: O__O E’ sconcertante…

 

Marie: …ecco, vedi? E’ felice ^^ oh, Lunetta! Che piacere! Avevi forse qualche dubbio che io non riuscissi nell’impresa? ù.ù

 

Usop: Non ti vantare, ora!

 

Marie: Ma proprio tu mi vieni a fare la ramanzina! Io almeno quello di cui mi vanto, l’ho fatto davvero!

 

Marie: 1   -   Usop: 0

 

Marie: Yeah! *fa il segno di vittoria* A proposito di Usop, nella tua “elencazione dell’attuale situazione dei personaggi” ti sei dimenticata di Usop e Chopper! ^^

 

Marie: 1   -   Usop: -1

 

Marie: o.O Addirittura? Oh, beh, basta che io resto in vantaggio ^.^

Usop: E’ un’ingiustizia! Q.Q E poi perché Chopper non ha perso punti?

 

Robin: Beh, tanto per cominciare lui non era in gara…

 

Nami: E poi è così carino e coccoloso!!! ^.^

 

Chopper: Carino e coccoloso? Davvero?? Ooooh, grazie, non dovevi ^////^

 

Sanji: Nami-chan, non puoi coccolare me??

 

Zoro: Posso andare a vomitare?

 

Marie: Va bene, Zoro, ti autorizzo…Anche se, momentaneamente, il bagno è distrutto! ^.^ Bene, l’ultimo del giorno è Valten!

 

Folla: Ullalla!

 

Marie: Così impara, quello spadaccino maschilista >> Eh, che vuoi farci, lei non lo vuole ammettere ma in realtà lo ama alla follia…

 

Nami: COSA DICI!!!!

 

Marie: Come vedi abbiamo raggiunto la piccola Arua, ma ancora non la possiamo prendere a botte =__= che vuole farci! Ah, Conte, io e tutta la ciurma le diciamo BUON COMPLEANNO visto che ieri compiva gli anni!! Quindi l’Autrice dedica il capitolo anche a lei, insieme a Storm!

 

Folla: AUGURI!!!!!!!!!!!!

 

Tutti si mettono a cantare “Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri al Conte, tanti auguri a te!” e cori di compleanno vari.

 

Marie: Beh, dato che anche questo capitolo è finito, e i commentatori anche, non posso che ringraziare tutti coloro che hanno messo la fic tra i preferiti, vecchi e nuovi!!

 

1 - Axel_92
2 - Bloodlily
3 - CHIHIRO
4 - Dark_soul
5 - eilinn
6 - Elanor92
7 - favola88
8 - I love sasunaru
9 - Jaki
10 - lucykatias_88
11 - scatty
12 - sihu
13 - _Lunetta_

 

 

Marie: Bene, passo e chiudo!

 

Al prossimo capitolo!!! Comment, thanks XD

 

~ Marie

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12: Combattere da soli? Le paure più nascoste! ***


Capitolo 12: Combattere da soli

Salut! Hello! Hallo! Ciao! Konnichiwa! Dwfigeqir! (?)

Bene, e finalmente ho finito di scrivere il capitolo 12 *_________*

MUHAHAHA, compiti! Non riuscirete a farmi smettere di scrivere! Vi batterò!!!

 

 

Ok, sto esagerando xD Comunque, godetevi questo capitolo appena sfornato! (Avviso anche che per mancanza di tempo non ho riletto, quindi se trovate errori di vario tipo avvertitemi così correggo ò.ò Grazie ^.^)

 

Buona lettura!

 

Dream On

Capitolo 12: Combattere da soli? Le paure più nascoste!

 

“Dove…sono?” Sussurrò Nami, alzandosi da terra lentamente, la mano destra alla testa che le faceva male. Si guardò intorno: era in una stradina, da sola, e numerose parti del corpo le facevano male.

“Cosa diamine è successo…?” Prese a camminare lentamente, reggendosi con la mano sinistra al muro per non cadere. Non ricordava come ci fosse finita, lì, si sentiva troppo male per pensare. Uscita da quel vicolo si guardò intorno, e con sua enorme sorpresa scoprì di essere al suo paese natale.

“Ma…cosa…?” “Sorellina…” disse con voce roca e spezzata una ragazza dietro di lei.

La navigatrice si girò, restando sconvolta: Nojiko era inginocchiata a terra, entrambe le braccia a cingere la vita. Era coperta di sangue. “Scappa finchè sei in tempo…”

Nojiko! Cos’è successo?!” Esclamò, avvicinandosi lentamente. Solo in quel momento vide Genzo a terra, faccia in giù, anche lui coperto di sangue. Accanto a lui, sparsi per la strada, decine di cadaveri insanguinati. “Com’è possibile? Cos’è successo? Nojiko?”

Chiese, spaventata, poggiando le mani sulle spalle della sorellastra.

“Scusa…” Disse semplicemente lei, sorridendo malinconica alla minore. “Non sono riuscita a proteggere i mandarini…e il tuo tesoro…” Poi, cadde a terra svenuta. 

“Ma cosa stai farfugliando! Nojiko? Sorellona!” Continuava a dire, ma non ricevette alcuna risposta. “NojikoNojiko, ti prego, rospondimi!! Nojiko!!!

 

*****

 

“Uh…è già mattina…?” Domandò Usop, facendo un gran sbadiglio. Si guardò attorno, accorgendosi di essere su un albero, e inarcò un sopracciglio. Come c’era finito lì?

“Hai ancora il coraggio di venire qui?” Chiese una voce, e il cecchino si girò: l’albero su cui era seduto era di fronte alla finestra di una grande villa, e in quel momento vi era affacciata una giovane ragazza.

KaKaya!” esclamò Usop con un sorriso, per poi ripensare alle sue parole. “Ma che stai dicendo?” Chiese quindi, facendo sbuffare la bionda.

“Cos’è, fai il finto tonto? Sei solo un bugiardo!”

Kaya, ma che…” Allungò il braccio, cercando di sfiorarla, ma lei si ritirò.

“Non mi toccare!” Esclamò, arrabbiata. “Sei partito dicendo di voler diventare un grande uomo, ma ti sei sempre tirato indietro! Sei stato solo un peso per gli altri!”

Gli urlò contro, cominciando a piangere. Usop si morse il labbro inferiore.

Kaya…Io…” Riuscì solo a dire, poi sentì uno strano nodo allo stomaco e si zittì

“Tu…cosa?” Chiese lei, senza ricevere risposta. “Mi hai deluso, Usop. Non voglio vederti mai più.” Singhiozzò tra le lacrime, rientrando dentro e chiudendo la finestra.

Usop, sull’albero, fissava il vetro attonito.

Kaya…” Sussurrò, abbassando lo sguardo. “Non puoi averlo detto sul serio! Apri la finestra! Dannazione>> Diceva tra se e se, trattenendo le lacrime, mentre batteva i pugni chiusi sul vetro. “Kaya, apri, maledizione! Lasciami parlare! Kaya!”

Continuava ad urlare, ma non riceveva risposta. Quindi smise di bussare e si lasciò andare ad un pianto disperato, mentre urlava ancora il nome della ragazza.

“Non può essere vero…Non può essere vero…Kaya!!!

 

*****

 

Correva già da un pezzo nella foresta, senza una meta. Non sapeva come fosse successo, ma lo stavano inseguendo. Si era svegliato in una città e aveva cominciato a camminare, fino ad arrivare ad una strana casetta.

Aveva sporso il muso guardando dentro la casa dalla finestra, curioso: aveva visto tre ragazzi a letto, probabilmente malati. Con loro una moltitudine di persone, forse amici e parenti; parecchi piangevano. Appartati, due uomini in camice bianco che discutevano animatamente tra di loro, con facce afflitte.

La renna, senza perdere tempo, era entrata annunciando di essere un medico. Nessuno volle credergli, e tutti cominciarono a lanciargli cose contro per farlo uscire.

Si trasformò così in forma umana, e nessuno osò più fiatare. Indisturbato, si avvicinò ai pazienti, visitandoli. Fece diagnosi e prognosi accurate, poi chiese agli altri due medici di passare lui le medicine. Creò la cura e la somministrò ai tre ragazzi, sorridendo. Dopo pochi minuti, tutti e tre morirono. E il sorriso svanì dal suo sguardo.

Si voltò con le lacrime agli occhi verso tutti, chiedendosi cos’avesse sbagliato, ma l’unica cosa che ricevette fu l’attacco di uno degli uomini, che aveva in mano un grosso pezzo di legno. Poi, infuriati, lui e altri imbracciarono i fucili, e Chopper scappò.

Piangendo, correva per la foresta cercando di non essere raggiunto, di non essere colpito.

“Perché…” Sussurrava, piangendo a dirotto. “Perché non ha funzionato?”

“Sparate ancora! Deve morire! E’ un pericolo per tutti!” Diceva un uomo, ricaricando la sua arma.

“Sì, ha ragione! Si spaccia per medico e fa morire la gante!” Concordò un altro uomo, urlando poiché era distante dal primo.

“E’ un mostro!” Gridarono in molti, inseguendolo. E intanto, Chopper piangeva e correva.

“Io sono un dottore! Sono un dottore!” Continuava a dire, piangendo.

“Non sono un mostro…Non lo sono!!!!” Si mise ad urlare, fermandosi nel punto in cui era e alzando la testa al cielo.

 

*****

 

“Mh…che succede…?” Sussurrò Sanji, svegliandosi. Riaprì e chiuse gli occhi svariate volte, non ricordava nulla. Si rese solo conto di essere in un comodo letto.

“Ti sei svegliato, cucciolotto.” Disse ridacchiando una donna seduta accanto a Sanji nel letto, riavviandosi i suoi lunghi capelli castani e sbattendo dolcemente le palpebre

Il cuoco strabuzzò gli occhi.

“Oh, scommetto che vuoi una sigaretta, vero?” Disse un’altra voce, ed una mano infilò una sigaretta nella sua bocca. Girandosi, Sanji vide che c’era un’altra ragazza, bionda, nel letto con lui.

“Wow, grazie!” Esclamò, completamente fuso, mentre un’altra mano accedeva la sigaretta con l’accendino. Stavolta, era una rossa. Guardandosi attorno, scoprì che sotto il lenzuolo con lui c’erano ben sei ragazze.

“Questo è un sogno!” Si disse, e tutte quante risero.

“Vuoi che ce ne andiamo, Sanji-kun? O vuoi fare…un altro giro?” Disse in modo sensuale una delle sei, leccandogli la guancia.

“Subito!” Disse, alzando il busto dal letto con cuoricini che gli uscivano da tutte le parti. Quel gesto, però, fece cadere il lenzuolo sopra di loro. E guardando le sei ragazze nude, Sanji si accorse che…non erano ragazze.

Scioccato, lasciò cadere la sigaretta. E quando queste gli saltarono al collo abbracciando, questo urlò.

“NO, QUESTO E’ IL PEGGIORE DEGLI INCUBIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!”

 

*****

 

Quando riaprì gli occhi, non fece domande: semplicemente, si guardò attorno, accorgendosi di essere in un letto d’ospedale. Alzò lentamente il busto dal letto, era completamente fasciato. Provò a muovere le braccia, ma senza successo.

“Oh, si è svegliato.” Fece senza tanto entusiasmo un uomo appena entrato nella sua camera, accompagnato da una giovane ragazza. Entrambi erano vestiti di bianco.

“Hai un colpo molto resistente, un uomo normale sarebbe già morto.”

“Non sono come tutti gli altri.” Si limitò a rispondere lui, inarcando un sopracciglio.

Non sapeva cosa fosse successo e cosa ci facesse lì, ma soprattutto non sapeva perché non riusciva a muovere le braccia.

“Lei è un dottore, vero?” Chiese, serio, con lo sguardo basso. L’uomo annuì.

“Mi può dire perché non riesco a muovere le braccia?” A quel punto, calò il silenzio.

“Mi sa…” Cominciò il dottore, abbassando la testa. “Che non ha ben compreso le mie parole dell’altro giorno…” Sussurrò, malinconico.

“Lei…ha perso l’uso delle braccia…Non potrà più muoverle, mai…mai più.”

Altri secondi di silenzio. Poi, Zoro ghignò.

“Sta scherzando, spero. Io sono uno spadaccino. Diventerò il migliore del mondo. Mi spiega come faccio senza braccia?”

Il dottore non rispose. “Mi dispiace.” Si limitò a dire, prendendo una spada tra le mani. Aveva la custodia bianca. Zoro la riconobbe subito, era quella di Kuina.

“Deve anzi ritenersi fortunato. Le altre due spade sono disintegrate. Questa, invece, è rotta. Ha ricevuto un attacco devastante. Ringrazi di essere ancora vivo.”

Disse non molto convinto, estraendo la spada dalla fodera: la lama era troncata a neanche metà spada, e quel che ne rimaneva era pieno di graffi e ammaccature.

Una spada spezzata. Segno di una promessa infranta.

Zoro sbarrò gli occhi, una goccia di sudore gi attraversò la fronte.

“Impossibile…” Sussurrò, guardando incredulo la lama rotta che il dottore aveva tra le mani. Avrebbe voluto prenderla, ma nonostante i suoi sforzi per muovere le braccia quelle rimanevano ferme nella loro posizione. “Non è possibile! Ci dev’essere un rimedio! Sei un dottore, no? E allora guariscimi! Che aspetti?” Cominciò ad urlare, mentre l’uomo in camicie bianco riponeva quel che rimaneva della spada nella sua custodia, con lo sguardo basso. “Ci sono cose che non possono essere curate.” (per tutto il resto, c’è mastercard XD n.d.me)(…ecco come rovinare l’atmosfera triste che si era creata -.- n.d.tutti) Lo spadaccino si morse il labbro inferiore. No, non poteva finire così… “Non lo accetto!!!

*****

Uno, due, tre spari. Aprì gli occhi lentamente, cercando di mettere a fuoco il paesaggio attorno a se, con fatica alzò il busto dal pavimento sulla quale era sdraiata.

Cercò di fare chiarezza su ciò che stava succedendo, ma aveva una tale confusione in testa che la cosa non le riuscì facile. Si rese subito conto, però, di avere le mani legate dietro la schiena: cosa abbastanza strana. Quando poi si accorse di non riuscire ad usare i suoi poteri, inarcò un sopracciglio, sorpresa.

Poi, una quarta esplosione.

“Giusto in tempo…” Ghignò una voce. Un uomo alto, moro e vestito di bianco era appena entrato nella stanza dov’era Robin. “…per vedere lo spettacolo.”

Continuò lui, avvicinandosi alla finestra della camera.

“Chi...sei, tu? Dove sono?”

“Io? Ti basti sapere che sono un ufficiale della marina. Esclamò, sorridendo. “Tu sei in una nave diretta ad Enies Lobby. E se guardi qui fuori, puoi salutare i tuoi amici prima che vengano distrutti dal Buster Call. Sorrise maligno, ridendo sotto i baffi, per poi allontanarsi ed uscire dalla stanza, lasciandola sola.

Robin, presa dal panico, sbarrò gli occhi. Lentamente, alzandosi da terra, riuscì finalmente a guardare fuori dalla finestra: ciò che vide non le piacque per niente.

La Going Merry era circondata da dieci galeoni della marina, ed era bombardata da queste incessantemente. I sette membri a bordo stavano combattendo con tutte le loro forze, ma nulla potevano contro i cinque ammiragli del Buster Call.

Robin sentì un sussulto al cuore, e si morse il labbro inferiore.

Era…finita…?

 

*****

 

“Rufy…” Una voce femminile lo chiamava. Sentiva la voce molto lontana e poco chiara, eppure aveva come la sensazione che chi parlasse fosse lì vicino a lui.

“Rufy, svegliati…Rufy…” Continuava a dire, e quando il capitano aprì gli occhi mettendo a fuoco la stanza, si stupì non poco di ritrovarsi nella stanza dei maschi della Going Merry, con tutti i suoi compagni –e stranamente anche Ace- che lo circondavano.

“Eh? Che succede?” Chiese alzando il busto da terra dov’era stranamente sdraiato, e notando che tutti lo fissavano con sguardo serio.

“Semplice. Noi ci ammutiniamo” Disse Zoro con tranquillità e un filo di rabbia nella voce, mentre il capitano spalancava gli occhi.

“Come, scusa?!?” Urlò, alzandosi da terra e serrando i pugni. “Smettila di scherzare, Zoro!”

“Non sto affatto scherzando!” Gli urlò di rimando, spiazzandolo.

“Sei uno stupido, Rufy! Hai messo in pericolo la vita di tutti noi” Gridò Nami, con gli occhi lucidi.

“Se non fosse stato per lui a quest’ora saremmo morti! Morti, lo capisci?” Gli disse Usop, e finalmente capì la presenza di suo fratello lì dentro.

Lui li aveva aiutati, a quanto pareva.

Lo guardò confuso, come a chiedere spiegazioni, ma il maggiore roteò gli occhi incrociando le braccia al petto.

“Hanno ragione. Sei stato un incosciente che ha voluto strafare e alla fine non ha protetto né lui né i suoi compagni.

Disse semplicemente, scioccandolo ancora di più.

“Che razza di capitano sei? Io mi fidavo di te!” Urlò Robin, non riuscendo a guardarlo negli occhi.

Uno come te non diventerà mai il re dei pirati!” Sbraitò Marie, le lacrime agli occhi e i pugni chiusi. “E sono stata una sciocca a credere di poter realizzare il mio sogno…

“Non sei la sola. Ma ora ho capito che sono solo sogni irrealizzabili…” Sospirò Sanji buttando a terra la sigaretta.

“Io ti consideravo una specie di eroe! Mi hai deluso, Rufy!” Singhiozzò Chopper, tra le lacrime, scappando via dalla camera.

“No, aspetta!” Cercò di richiamarlo il capitano, ma non ci fu nulla da fare.

“Ci hai deluso, Rufy. Ci hai deluso tutti.” Esclamò Nami, e anch’essa uscì dalla camera, seguita da Robin, Zoro, Usop, Sanji ed Ace. Anche Marie era in procinto di seguirli, ma Rufy la bloccò prontamente per un braccio, anche lui con le lacrime agli occhi, che ancora non riusciva a capire niente.

“No, aspetta!” Cercò di dire, ancora sconvolto. “Non potete andarvene! Se è uno scherzo è di cattivo gusto!”

Ma la ragazza abbassò gli occhi, senza rispondere.

“Noi siamo una squadra!” Le urlò, ma lei alzò gli occhi lucidi con espressione seria.

“No, Rufy. Non lo siamo.” Sussurrò semplicemente, e liberandosi dalla presa uscì anch’essa dalla stanza, andando a seguire gli altri.

 

“Rufy, pensi ancora a quel giorno, vero?” Una voce maschile piuttosto familiare lo riportò alla realtà, e si accorse di essere seduto a terra in una stanza poco arredata.

Si guardò intorno, sorpreso nel vedere che di fronte a lui erano posizionati Shanks a destra e suo nonno a sinistra.

“Ma cos…?” “Non riesci ancora a pensare che quella sia l’ultima volta che li hai visti, vero?” Ancora una volta non riuscì a parlare per chiedere spiegazioni, e fu interrotto da Garp.

“Piuttosto strano da uno che non ha fatto niente per proteggerli e li ha lasciati morire…” Continuò questo, sorridendo malinconicamente.

“Io…Io non ho fatto niente!” Urlò il capitano, sconvolto. Adesso, davvero, non ci capiva nulla.

“E’ proprio questo il problema, Rufy! Non hai fatto niente per salvarli!” Disse semplicemente, e allungando una mano prese il cappello di paglia dalla testa del moro e se lo mise in testa, calandolo un po’ sugli occhi.

“Non sei degno di fare il pirata…”

Commentò, voltandogli le spalle.

“Tzè. Non sei nemmeno degno di essere chiamato mio nipote…” Aggiunse il Vice Ammiraglio, seguendo l’esempio di Shanks. Poi, a poco a poco, presero a camminare verso la porta.

Rufy era ancora seduto a terra, sconvolto.

 

”Ci hai deluso, Rufy…” ”Piuttosto strano da uno che non ha fatto niente per proteggerli e li ha lasciati morire…” ”Non sei degno di fare il pirata…” ”Non sei nemmeno degno di essere chiamato mio  nipote…”

 

Le frasi che più l’avevano colpito, scioccato, ma soprattutto ferito, venivano ripetute nella sua testa come un registratore, mischiando parole e voci, facendosi sempre più pressanti e allo stesso tempo più lontane.

E lo stesso valeva per suo nonno e Shanks, che lentamente scomparivano dalla sua vista.

Ci doveva essere un errore.

Ci doveva per forza essere un errore.

“No…aspettate…aspettate!!!” Urlò chiamandoli e stringendo i pugni, mentre la visuale si sfocava.

 

E poi, si risvegliò. Ansimava leggermente, la testa girava un po’. Alzò il busto dal pavimento, scoppiando a ridere e battendosi una mano sulla testa.

“Ma certo! Era un miraggio!” Si disse, continuando a ridere.

“Sono davvero sorpresa, pensavo non te ne saresti mai accorto.” Lo punzecchiò Nami, sorridente, in piedi come tutti gli altri.

Wah! Sono l’ultimo?” Proferì, riacquistando la solita allegria di sempre. Ma la navigatrice abbassò lo sguardo. “Purtroppo no..” Sussurrò, facendo incuriosire il giovane.

“Nami, che si è svegliata per prima, insiste col dire che tutti eravamo come tranquillamente addormentati.” Annunciò Chopper, seduto a terra con la schiena alla ciurma. Sembrava stesse visitando qualcuno… “Ma lei, d’un tratto ha cominciato a tremare. La pressione si è abbassata, il battito cardiaco è sceso notevolmente…

Diceva, lentamente. Rufy si sporse, inarcando un sopracciglio, non capendo che stesse dicendo. Poi vide: Marie, pallidissima, ansimava sdraiata a terra accanto a Chopper. Lui sbarrò gli occhi, scioccato, senza dire niente.

“Non so perché faccia così, ma penso che sia per le illusioni di Arua. Dobbiamo riuscire a svegliarla! Se continua così, potrebbe…” Continuò la renna, la voce cominciò a tremargli e le lacrime gli scesero lungo le guance.

“Non capisco! Lei avrebbe già dovuto essere sveglia! Non era difficile capire che era un trucco, ce l’ha fatta pure Rufy!” Esclamò Nami, preoccupata, ma il capitano si limitò a mordersi il labbro inferiore.

“Era irreale.” Si limitò a dire lui, attirando l’attenzione di tutti.

“Come, scusa…?” Sussurrò Nami, avvicinandosi.

“Era irreale!” Ripeté lui, più forte.”La mia paura era…generica! Potrebbe succedere, ma non so né come, né dove, né quando! E quando l’ho vista realizzata, ho subito capito che non poteva essere vero! Non è possibile che io non ricordassi niente di niente prima di quell’evento, che non avessi fatto niente per non farlo accadere!” Sbraitò, con una serietà che scioccò tutti.

“Le sue paure…non sono così…” Terminò, lasciando tutti a bocca aperta.

“Dannazione, cosa fate lì? Dobbiamo svegliarla!” Urlò, arrabbiato, stringendo i pugni e cercando di farsi venire un’idea.

 

***************************************************************************

 

Marie: Salve! Siamo qui oggi riuniti per festeggiare il nostro nuovo studio!

 

Folla: Olaaa!

 

Marie: Mih, già avete cominciato? (mih= espressione tipica siciliana xD) bene, allora iniziamo anche noi con…Axel!!!!

 

Folla: Olaaa!

 

Marie: Ma lo sai che ti voglio tanto, tanto, ma tanto bene quando scrivi che sono la ragazza di Ace? *__*

 

Autrice: Ma RDA (oltre che sembra un nome di gruppo rock come sostiene Nunù xD) non era qualcosa di biologia?? Inerente al cibo??? La razione giornaliera di non so che cosa???

 

Tutti:

 

Autrice: Che c’è? E’ vero!!! L’ho letto sulla scatola dei cornflakes!!!

 

Tutti: Cioè, tu vorresti dirci che leggi le scatole dei cornflakes?

 

Autrice: Che volete? Sono curiosa, che colpa ne ho??

 

Marie: …sì. Ok. *compone numero di telefono* pronto, manicomio? Sì, è grave…legge le scatole dei cornflakes…

 

Manicomio_dall’altro_capo_del_telefono: COME?!?!?! MA ALLORA E’ DAVVERO URGENTE!!!!!!

 

*arrivano quelli del Manicomio che mettono una camicia di forza all’Autrice e la portano con loro*

 

Autrice: Non ho fatto niente di male!!! ç_ç

 

Marie: …bene, e ora che l’Autrice è andata via, ringrazio Alex per il premio, ma soprattutto il fantasticissimo, meravigliosissimo, bellissimo, fortissimo, coraggiosissimo…

 

Tutti: …altissimo, purissimo e levissimo?

 

*spara a Tutti*

 

Marie: Dicevo. Il mio unico ammmmmmore Ace *__* lui sì che è un giudice *___*

 

Tutti (rialzandosi): Tsè! Lo dici solo perché hai vinto tu!

 

Marie: No, a dire il vero lo dico perché è un gran figo ^________^ ma ciemmequ, passiamo subito a sihu!

 

Folla: Olaaa!

 

Marie: Credimi, lo riconoscerò eccome…*ç* comunque seguirò il tuo consiglio!

 

*butta pacchetto di antidepressivi nel cestino*

 

Marie: No agli antidepressivi. Sì a Valsoia.

 

Tutti:

 

Marie (facendo finta di nulla):  Bene, passiamo subito a Scatty!

 

Folla: Olaaa!

 

Marie: Vabbè, capirai, si cambia anche su un treno figurati se non si cambia in una casa diroccata…Comunque, certo! O almeno, secondo il copione, si innamoreranno…ma c’è scritto anche nell’introduzione che questa fic è una RufyXRobin! ^^

 

Tutti:

 

Marie: Uffa, ma non c’è gusto a presentare da sola ç_ç

 

*** Tempo Addietro ***

 

Nami: Bene, dato che Rufy ed Ace sono in vacanza che ne dite di andare da qualche parte?

 

Sanji: Ovunque, mia dea!!!

 

Chopper: Siii!! Si parte, si parte!!!

 

Usop: Un po’ di riposo è quello di cui un vero eroe ha sempre bisogno!

 

Robin: Basta che sia un posto non troppo rumoroso, altrimenti non posso leggere…

 

Zoro: E io non potrei dormire!

 

Marie: Bello!! E dove si va? ^^

 

Nami: …no, tu resti qui!

 

Marie: O_O come, scusa?

Nami: Tu devi presentare i ringraziamenti ^.^

 

Marie: Doh ç_ç

 

*** Fine del ricordo ***

 

Marie: Singh ç_ç e così mi hanno abbandonata…ma andiamo alla nostra new entry, Katia!

 

Folla: Olaaa!

 

Marie: Ce n’era bisogno!! Poi, tanto, paga Nami…

 

***Da un’altra parte, in una spiaggia caraibica***

 

Nami: Acciù!!!

 

***Tornando allo Studio***

 

Marie: Katia, sono felice che le nostre avventure siano di tuo gradimento! +_+ Continua a seguirci +_+ E ora passiamo a Storm!!

 

Folla: Olaaa!

 

Marie: Ma no, non lo fa apposta…solo che questo è periodo di verifiche, bisogna essere compatita… (<- l’ho detto davvero, un giorno ò.O e cosa significa ancora non l’ho capito! n.d.Autrice_dal_Manicomio) pensa solo che nella data del compito in classe ha scritto 02/2008/11, sbagliando tra l’altro anche il mese! E’ stressata, che vuoi farci…*annuisce* e in quanto alla gonna rossa…tranquilla, tra un po’ non ci sarà bisogno della gonna perché Nami si comporti in quel modo con Zoro, o quasi XD

 

***Da un’altra parte, in una spiaggia caraibica***

 

Nami: Acciù!!!

 

Chopper: Mi sa che hai preso un bel raffreddore!

 

***Tornando allo Studio***

 

Marie: Ma tornando a noi, non è che mi vuoi rubare il lavoro, eh?? Massì…passiamo a Nunù!

 

Folla: Olaaa!

 

Marie: Essì, belle scene! Divertenti, davvero! -.- provate voi a gettarvi nel vuoto e a non ritrovarvi mai con un corpo normale!! E’ traumatizzante ç_ç

 

Tizi_Poco_Importanti: Oh. Povera. Quanto. Ci. Dispiace.

 

Marie: Mi state prendendo in giro?? (ma in dialetto è più fiQo: chi pigghiati pu culu??? *con u finale prolungata* xDxD) *sbuffa* guardate, non vi faccio niente perché sennò resto sola e mi annoio…Piuttosto, il mio Ace è andato via??? O_O Oh, che peccato! *ride* Beh, dai, non gioiamo delle disgrazie altrui ù.ù sapessi solo dov’è andato…

 

Ace: Stavate parlando di me???

 

Marie: Ma O___O ACE!!! Da dove spunti???

Ace: Ho finito la missione suuuuperrrr importante e non sapendo che fare sono passato di qua…

 

Marie: *___* Hai fatto BENISSIMO! Gli altri mi hanno pure abbandonata! ç_ç Su, vieni, e ringrazia tu la prossima…Lunetta!

 

Folla: Olaaa!

 

Ace (fa spallucce): Va bene…dunque, dunque…cara Lunetta, era ovvio che l’Autrice l’avrebbe salvata, in qualche modo! Ma solo perché le serve, certo non perché è magnanima…

 

Marie: Questa è una grande verità ù.ù

 

***Al Manicomio***

 

Autrice: Acciù! Argh, quell’incosciente di Marie starà parlando male di me! Ah, ma quando torno a casa mi vendicherò!!! MUHAHAHA!!!

 

***Tornando Allo Studio***

 

Ace: Aspetterei a dire che Marie da piccola è puccia…Era anche piuttosto aggressiva!

 

Marie: Come, scusa?!

 

Ace: Niente ^^’ *sottovoce* Ho detto ERA? Ritiro tutto, lo è ancora!! *tornando al tono normale* Secondo lei, mio fratello e la sua ciurma sono le bambole! Ah, meno male che io arrivo dopo ^___^

 

Marie: Toh, abbiamo finito!!! Fantastico!!!! Quindi questo significa che ora io e te, caro il mio Ace, possiamo uscire per una passeggiatina romantica e poi a cenare al lume di candela, che ne dici??? *__*

 

E lo prende a braccetto.

 

Ace: Ehm…Certo…^^’ Ma prima ringraziamo Flame Drago del Fuoco perché anche lei ha aggiunto la storia ai preferiti, facendo raggiungere all’autrice quota 14!

 

Folla: Olaaa!!!

 

Marie: Bene, da Marie & Ace e tutto, al prossimo capitolo!!! Byeeee!!! Vieni, terosino *_

 

E lo trascina fuori a forza.

 

xD

 

~ Marie

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Capitolo 13
*** Capitolo 13: Solo illusione? La disperazione di Marie! ***


Capitolo 13: Solo illusione

Dream On

Capitolo 13: Solo illusione? La disperazione di Marie!

 

Non sapeva come e perché era finita in quel luogo, e non aveva ben chiara la situazione, ma sembrava che non ci fosse tempo per farsi domande. Di fronte a lei, i suoi neo-compagni stavano in un angolo ricoperti di sangue e moribondi, seduti o sdraiati a terra.

Lei era a pochi passi da loro, senza un graffio, come sempre. Ogni tanto sentiva degli strani botti nell’aria.

“Che…succede…?” Si chiese, osservando la scena attonita finchè una mano non si posò pesantemente sulla sua spalla.

“Marie…Grazie al cielo…” Sussurrò la voce, e quando la metallara si voltò un Rufy sanguinolento come i suoi nakama le cadde tra le braccia.

“Rufy!!!” Urlò lei, fissandolo scioccata. “Ma cosa…?”

“Non c’è tempo!” La interruppe lui, alzando lo sguardo e parlando stancamente.

“Ace…” Riuscì solo a dire, poi si morse il labbro inferiore e con grande sforzo le indicò una strada. “Sbrigati…” Sussurrò, per poi tossire sangue.

Marie lo fissò incredula, e certo tutto avrebbe fatto piuttosto che lasciarli lì. Ma che significavano quelle parole? Ace…era forse in pericolo? Doveva davvero andare?

Senza dire niente lo accasciò a terra promettendogli mentalmente di tornare, e si mise a correre nella direzione indicata.

“Ace, dove sei?!” Urlò presa dal panico e dalla paura, dalla voglia irrefrenabile di sapere e non sapere cosa stava succedendo.

Il cuore le batteva così forte…Eppure, a quella vista, rallentò di colpo.

Ace era in ginocchio a pochi passi da lei, coperto di sangue e ferite, e a stento riusciva a reggersi. Tremava e respirava affannosamente, ma aveva ancora orgoglio e determinazione nello sguardo.

“ACE!!” Urlò lei avvicinandosi di qualche passo, preoccupata.

“SCAPPA!” La rimproverò lui accortasi della sua presenza, facendola fermare. “VA VIA FINCHE’ SEI IN TEMPO!” Le gridava, ma lei rimase immobile nella tua posizione, a fissarlo con occhi lucidi.

“Faresti meglio a fare come dice lui, ragazzina…” Sussurrò una voce poco chiara, ed Ace ricominciò ad urlarle di scappare con tutta la voce di cui era capace.

E poi, qualcuno si avvicinò a lui, brandendo un’arma che non riusciva a definire.

Era tutto così sfocato…

L’unica cosa che vide bene, però, fu Ace che veniva infilzato al petto da quell’arma, qualunque essa fosse, da quell’uomo che non riusciva a mettere a fuoco.

Fissò la scena con occhi e bocca spalancate, vivendo quasi a rallentatore gli attimi in cui l’amato cadeva a terra sputando sangue e chiudendo gli occhi.

Adesso il suo cuore aveva rallentato così tanto che sembrava essersi fermato.

“ACEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!

 

“Ma-chan? Ma-chan?” Disse una voce, che Marie riconobbe subito in quella di Rufy. Lentamente aprì gli occhi, alzando il busto dal materasso.

“Mh…?” Mugugnò solamente, squadrando il ragazzo seduto in una sedia accanto al suo letto.

Al suo letto? Questo voleva dire che era stato tutto un sogno?

“Piangevi.” Disse semplicemente, guardandola con dolcezza. Lei si limitò ad abbassare lo sguardo. Ci mancava solo questa.

“Lo facevi sempre, al villaggio, dopo che lui se ne è andato. Pensavo avessi smesso.”

Non ricevette risposta. Solo, la ragazza strinse forte il lenzuolo tra i pugno, mordendosi il labbro inferiore.

“Per quanto ancora continuerai così, eh? Quando smetterai di stare così male per quel bastardo?

“Rufy!” Lo rimproverò, alzando lo sguardo arrabbiata. “Che diavolo ti prende?! Stiamo parlando di tuo fratello!”

“Che differenza fa? Fratello o no, ti sta facendo soffrire. Lo odio, per questo.”

Proferì con tranquillità. Lei si irrigidì. Quelle due parole le rimbombarono in testa, senza sosta, picchiettando come un martello.

Lo odiava. Aveva detto che lo odiava. Ed era solo a causa sua.

“Adesso basta! Stai delirando! Lui non…”

“Continui ancora a difenderlo?!” Le urlò contro, impedendole di finire la frase.

“Non gliene importa niente di te, ci ha abbandonati entrambi! E’ solo un egoista, non ti merita!” “Smettila, sai che non è vero!”

Gli urlò contro con le lacrime agli occhi, mentre il cuore batteva più forte. Rufy sospirò, poi le si avvicinò prendendole il volto tra le mani. “Io, invece, sono sicuro che potrei renderti felice…” Sussurrò, fissandola negli occhi. Lei non capiva.

“Secondo te, perché sull’isola il tuo…”clone”, mi ha baciato?” Rimase in silenzio, ma non ricevette risposta. Solo un’espressione scioccata di lei, che solo adesso aveva capito.

“Perché è quello che ho sempre desiderato…Marie, dimenticati di lui…ti prego…

E avvicinò il volto al suo, baciandola quasi forzatamente. Lei non ricambiò, ma lo lasciò fare. Non sapeva cosa fare, come comportarsi, ed aveva paura di fare qualunque cosa. Fosse stato qualcun altro, l’avrebbe già colpito allo stomaco con uno dei suoi potentissimi pugni, mandandolo a quel paese senza troppe remore.

Ma lui non era qualcun altro.  E per quanto ci provasse, non riusciva a respingerlo. Riusciva solo a piangere. Sapeva che da lì a poco sarebbe finito tutto.

Quando lui si staccò da lei, Marie non fece altro che abbassare lo sguardo, allontanandosi. Deglutì, cercando di non far notare le lacrime che le scendevano dagli occhi. Rufy strinse i pugni.

“Grazie…” Sussurrò poi, inaspettatamente, con un sorriso malinconico sulle labbra.

“So che non ho mai avuto speranze, con te. Ma non riuscivo più a sopportare tutto questo…Dovevo essere sicuro dei tuoi sentimenti, e adesso lo sono.

Disse, alzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta. Marie era sempre più sconvolta.

“Se non riesci a dimenticare mio fratello, allora dimenticati di me.”

Alzò la mano posandola sulla maniglia, ma proprio quando stava per aprire la porta lei lo fermò.

“Aspetta! Cosa significa questo?” Urlò con voce spezzata, non riuscendo a trattenere singhiozzi e lacrime.

“Questo? E’ un addio, Marie.” Rispose lui, con tranquillità.

“Non puoi andartene! Non…non puoi dirmi addio!! Sei il mio migliore amico!”

“E’ questo, il problema!” Urlò, interrompendola. “Io ti amo, Marie! Ti amo! Non siamo amici! Non lo siamo mai stati, e non lo saremo mai! Perché non riesco a volerti solo bene, lo capisci?

Marie si sentì mancare. Gli venne un groppo in gola che le impediva di parlare. Tremava. Rufy sospirò, tranquillizzandosi dopo la sfuriata di prima.

“Mi dispiace, Marie. Non ti dimenticherò mai. Addio.” Disse, la sua voce divenne quasi un sussurro. Poi, mentre il mondo interiore di Marie cominciava a crollare, lui aprì quella dannatissima porta, uscendo per sempre da quella camera e dalla vita di Marie.

Quest’ultima rimase per un po’ da sola in quella stanza, in silenzio, senza riuscire a muoversi.

Riuscì a prendere un po’ di coraggio e uscì dalla stanza, ma lo perse appena uscita: di fronte a lei, appoggiato al muro, c’era Ace.

“Cos’è successo?” Disse semplicemente, ma lei abbassò lo sguardo.

Si poteva essere felici e tristi allo stesso tempo?

“Rufy…lui…”

“Possibile che tu debba piangere per tutto?” Le disse, spiazzandola. “Sei ancora una bambina.” Continuò, allontanandosi dal muro.

“Anche Rufy si è stancato di te e ti ha abbandonato, vero?”

Non riuscì a far altro che rimanere in silenzio. Il suo cuore cominciò a battere più lentamente.

Che significava che anche Rufy si era stancato di lei?

“Sarebbe dovuto partire con me quando gliel’ho chiesto…una piagnucolona come te non potrà mai diventare un pirata! Sei solo un peso. Per questo sono partito senza di te.>> Parlava con tranquillità, un espressione indecifrabile sul volto. Ad ogni sua parola, Marie si sentiva sempre più male.

Solo per un istante strinse i pugni, con rabbia, urlandogli contro.

“Io sono diventata un pirata! E l’ho fatto per te!” Ma lui sembrava infischiarsene.

“Non vedo come questa potrebbe interessarmi…” “Io ti amo, Ace!” Gridò con tutta la voce che aveva, ma le sue speranze furono distrutte ancora una volta.

“Lo so. L’ho sempre saputo” Disse lui, tranquillo, sorridente. “Non m’importa. Tu per me non sei niente.”

Crack. Il cuore di Marie che andava in pezzi. Era così scioccata che non si accorse nemmeno che lui se ne era andato. Si inginocchiò a terra, prendendosi la testa tra le mani, tremando sempre più forte. Sapeva che avrebbe potuto ricevere un rifiuto, ma certo non si aspettava quelle parole. Ad Ace, di lei, non gliene importava niente.

E cominciò ad urlare e piangere, raggomitolandosi su se stessa e tremando sempre più forte. Cominciò a lanciare pugni al muro di fronte a sé per sfogare la sua rabbia, distruggendolo completamente.

Tutto ciò che aveva…La sua famiglia, i suoi amici, il suo amore…Tutto era andato perso in pochi minuti…

Sia Rufy che Ace le avevano appena detto addio. Era rimasta sola.

 

*****

 

Erano dieci minuti buoni che provavano a svegliarla, senza alcun risultato. Dopo l’acquazzone provocato da Nami, la stonatissima canzone di Usop e i medicinali di Chopper, tutti non sapevano più che fare. Sanji, togliendosi la giacca con charme, aveva annunciato che avrebbe risvegliato Marie con un bacio. Inutile dire che quasi tutti gli furono addosso. Tutti tranne Rufy, che stranamente era rimasto seduto a terra, a fissare una Marie sempre più pallida.

“Un bacio…?” Sussurrò  il capitano perplesso.

Poi, sotto gli sguardi scioccati di tutti, lui si avvicinò a lei e le loro labbra si sfiorarono.

E quando Rufy si allontanò, lei si svegliò.

Riaprì gli occhi ansimando, alzando rapidamente il busto da terra. le sembrava di essere rimasta senza respirare per ore. Si sentiva debole e tremava ancora, non capiva dov’era e cosa fosse successo.

“Marie, finalmente ti sei svegliata! Allora Sanji aveva ragione!” sussurrò Rufy, che seduto accanto a lei, sembrava molto più rilassato.

Lei si guardò intorno. Chopper le teneva la mano –o meglio il polso- e sorridendo annunciava che il battito cardiaco stava tornando regolare. Nami e Usop si abbracciarono felicemente, Sanji scoppiò a piangere di gioia. Lei sospirò.

§Anche questo…anche questo era tutto un sogno…§ Pensò, sorridendo e tranquillizzandosi.

“Che tu sia dannata.” Le disse Rufy, fingendosi arrabbiato. “Ci hai fatto preoccupare tutti!”

Esclamò, mentre Sanji concordava, sempre piangendo.

Marie dapprima sorrise, guardando l’amico d’infanzia tornare a sorridere. Poi, un’espressione sconvolta si disegnò sul suo volto.

 

“Secondo te, perché sull’isola il tuo…”clone”, mi ha baciato? 

Perché è quello che ho sempre desiderato

 

Serrò i pugni, mordendosi il labbro inferiore.

 

“Io ti amo, Marie! Ti amo! Non siamo amici! Non lo siamo mai stati, e non lo saremo mai! Perché non riesco a volerti solo bene, lo capisci?!

 

“Ma-chan? Va tutto be…?” Rufy non riuscì a finire la frase che Marie lo abbracciò stringendolo forte a sé. “Prima…prima ho visto…” Tentò di dire, ma non riusciva a parlare. Nonostante non piangesse, stava tremando. “Non voglio…io non voglio…”

Rufy strinse i pugni.

“Non importa. Erano solo illusioni.” Disse lui, cercando di consolarla. Il suo tono era però freddo e pieno di rabbia. Non per lei, ovviamente, ma per chi li aveva fatti soffrire così tanto. Soprattutto, per come aveva ridotto lei.

Si sentì una risata echeggiare nell’aria, e Arua si mostrò nuovamente a loro.

“E’ stato divertente, nyu!” disse soltanto, il che fece arrabbiare ancora di più Rufy.

“Divertente?!” Sbraitò, sciogliendo l’abbraccio con Marie e alzandosi in piedi.

“Sarà divertente quando te la farò pagare per tutto quello che hai fatto!”

“Lo vedremo, nyu…” Annunciò, ghignando. “Level 5…START!”

 

***************************************************************************

Salve a tutti, qui è l’autrice che vi parla! XD Scusate l’assenza ma sono stata male ed ho anche avuto la febbre -.-‘ la cosa buona è che per ora niente scuola! Evvai! Perdonatemi se trovate errori grammaticali o errori vari, ma con la febbre non è che si scriva tanto bene xD io c’ho provato lo stesso, sperando che vi piaccia anche questo cap =)

Mentre io ero malata anche Marie ed Ace sono andati in vacanza, quindi mi hanno lasciato sola e abbandonata ç_ç sigh ç_ç

Non ringrazio uno per uno, stavolta, ma lo farò nel prossimo capitolo quando starò meglio…

Ringrazio ora Nihal The Revenge e Ale_db95, le nuove commentatrici =)

 

A tutti gli altri, grazie davvero.

 

~ Marie

 

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14: Addio, Sakkaku Island! Dimostrazione Terminata! ***


Italiani

 

Italiani!!!! *in stile Paolo Bonolis*

Sono lieta di annunciarvi che il quattordicesimo capitolo è finalmente pronto!!!!

Buona lettura =)

N.B.: Se c’è qualche errore di battitura perdonatemi, ma non ho proprio voglia né tempo di rileggere! Per favore avvertitemi, nel caso ne trovaste qualcuno! Grazie xD

Dream On

Capitolo 14: Addio, Sakkaku Island! Dimostrazione terminata!

 

“Bene, fatti avanti!” Urlò Rufy facendo ghignare la ragazza, mentre Marie si alzava da terra a denti stretti. “Tu…dannata…non ti prenderai più gioco di me!”

“Davvero, nyu?” Disse lei, alzando un braccio al cielo. “Allora tu sarai la prima, nyu…”

Il suo sguardo passò da divertito a sadico, spostando repentinamente il braccio di fronte a se indicando l’albina con il dito indice.

Nessuno capì quello che aveva fatto e cosa volevano dire le sue parole, ma tutti rimasero sorpresi nel vedere Marie spostarsi frettolosamente verso dietro con le braccia incrociate al volto, come se stesse parando qualcosa…

“Cosa pensi di fare?! Non mi batterai mai in un corpo a corpo!” Urlò, lasciando straniti tutti, che la guardavano senza capire.

Si voltarono verso Arua vedendola nella posizione di prima, ghignante, e continuavano a non capire.

“Mira-mira mistakes riuscito perfettamente, nyu!”

“Tu, maledetta!” Urlò Marie attirando nuovamente l’attenzione di tutti, ma se erano rimasti sorpresi per la sua manovra di difesa apparentemente fatta a vuoto, ineguagliabile fu lo shock quando videro che aveva sferrato un potente pugno in faccia al loro capitano.

“Ma cos…?!” Riuscì a mugugnare lui cadendo a terra e toccandosi la guancia dolorante.

“Marie, ma che ti prende?!” Sbraitò Nami, ma l’armiera non ci fece caso e avanzò nuovamente verso Rufy.

“Non ridi più, eh?” Ghignò Marie avanzando verso il capitano e tirandogli un pugno che il moro riuscì a schivare per miracolo.

Ai suoi occhi, però, chi stava attaccando non era l’amico d’infanzia, bensì la bambina che tutti stavano combattendo, in un miraggio complesso e pericoloso della bruna.

Con astuzia aveva sostituito alla vista di Marie l’immagine di Rufy con la sua, e ora l’albina si trovava a combattere con un suo compagno credendo invece di attaccare il nemico.

Era tutto perfetto: i movimenti di Rufy venivano eseguiti in modo uguale dalla copia, tranne le parole: quelle non raggiungevano la mente di Marie, che vedeva il suo avversario in silenzio. Anche gli altri si muovevano, ma agli occhi di Marie restavano in silenzio.

Arua -quella vera- sorrise nel vedere il ragazzo in difficoltà nel parare i colpi della ragazza. Era tutto fin troppo facile…

“Tu! Che diamine le hai fatto?!” Sbraitò Zoro, stufo di stare a guardare e fissando con odio la bambina.

“Vuoi provare, nyu?” Disse semplicemente, e subito dopo Zoro si sentì investito da una forte luce e si vide piombare addosso la bruna con l’intento di attaccarlo. Troppo attento a schivare l’attacco per notare che tutti si era fatto molto più silenziosi, e sicuramente non così intelligente da capire che l’Arua che stava colpendo non era veramente lei, ma Sanji.

“Hey, marimo, che cavolo ti prende?!” Urlò il cuoco schivando un suo attacco per miracolo.

“No, anche lui!” Esclamò Usop, scatenando la risata della bambina.

“Che fortuna, siete pari, nyu…me ne bastano altri due.” E i suoi occhi si posarono sulle nuove prede, la navigatrice ed il dottore, che subito si trovarono nella stessa condizione degli altri attaccando rispettivamente Robin e Usop.

Forse per via delle illusioni attuati su di loro e sul loro sistema visivo e uditivo, ma non riuscivano a ragionare correttamente. Per qualche strano motivo l’unica cosa che si sentivano in dovere di fare era attaccare quella bambinetta che tanto li stava facendo dannare, con quei suoi stupidi giochi e il sorrisino perennemente stampato in volto.

E lei rideva e rideva ancora, guardando i suoi nemici combattersi tra di loro, annientarsi a vicenda mentre lei stava lì ad oziare e godersi lo spettacolo.

“Maledizione, Marie! Sono io, Rufy! Rufy!!” “E’ inutile, non ci ascoltano!” “Ci dev’essere un modo per farli tornare tra di noi!” “Ma non sappiamo nemmeno cos’hanno!” Continuava a dire il quartetto che ancora riusciva a distinguere la realtà, parando e schivando a fatica i colpi dei compagni, finchè non si ritrovarono accerchiati dai quattro che li puntavano.

“E’ la fine…!” “Non dire assurdità, Usop!” Lo ammonì Rufy, urlando come un matto. “Loro non ci ucciderebbero mai!” “Sì, ma sono sotto l’effetto delle illusioni di Arua…” Ammise Robin tristemente, abbassando lo sguardo. “Tempo proprio che non abbiamo altra scelta…O li attacchiamo, o ci lasciamo attaccare.” Disse Sanji, accendendosi una sigaretta. Tutti si lanciarono uno sguardo complice, e sorridendo –perfino Usop, anche se gli tremavano le gambe- si misero con le braccia incrociate ad aspettare.

Piuttosto che ferire deliberatamente un mio compagno…preferisco morire!

“…Game Over…” Sussurrò Arua a denti stretti provando piacere nel dirlo, ma la fine del gioco di cui lei parlava non era quella che tutti si aspettavano: Marie e gli altri sentirono un fortissimo e acutissimo suono espandersi nelle loro teste, così insopportabile e lacerante che dovettero prendersi la testa fra le mani e inginocchiarsi a terra, nel vano tentativo che il suono cessasse.

Dopo un paio di secondi, fortunatamente, il silenzio tornò, e con esso anche la normalità.

I quattro alzarono lo sguardo e si guardarono intorno come se non avessero mai visto quel luogo e le persone che vi erano.

“Che cosa…?” “Che peccato, pare che il gioco sia finito…” Nami non riuscì a terminare la frase, perché Arua le parlò sopra interrompendola. “Ma in fondo, questo era solo un demo, nyu!”

Tutti spalancarono gli occhi sorpresi, accantonando per un attimo le domande su ciò che era appena accaduto. “Un demo? Che vorresti dire?”

“Un demo, un demo, nyu!” Ripetè, allargando le braccia. “Questa era solo una dimostrazione di quello che riesco a fare, nyu!”

Se prima erano solo sorpresi, adesso erano seriamente scioccati dalle parole della bambina, che sorrideva beatamente come se niente fosse.

“Ricordatevi il mio nome, perché presto ci rincontreremo, nyu!” “Tu, maledetta mocciosa!” Sbraitò Zoro appena lei ebbe finito, e dopo una folle rincorsa l’affetto in pieno con una delle sue tre spade.

Ma invece di tagliarsi e cadere a terra, il corpo della bambina cominciò a sgretolarsi e con un sonoro PUF si tramutò completamente in sabbia.

“Ma cos…un miraggio?” Si domandò lo spadaccino, poi spostò lo sguardo verso il paesaggio circostante. Tutto, dalle case agli alberi, dalle strade agli animali era diventato sabbia e lentamente cadeva al suolo granello per granello.

“Non ci posso credere…anche quest’isola…” Sussurrò Marie incredula, ancora inginocchiata a terra, mentre Robin con lo sguardo basso osservava la pietra diventare sabbia.“Quella ragazzina…è molto più forte di quello che pensavamo…

 

“Ah, è stato davvero divertente!” Non molto lontano, una sedicenne dai lunghi capelli neri si era appena alzata da terra dando pacche al suo succinto completino viola, in modo da eliminare la sabbia che le era finita addosso. “Eh? Tutto qui? Perché li hai lasciati andare?” Accanto a lei, un uomo si era appena alzato da terra un po’ deluso, e con le mani ai fianchi esigeva spiegazioni.

“Non sono una stupida. Voi mi avete chiesto una dimostrazione, e io ve l’ho data.

Disse lei con tranquillità, guardandolo con superiorità con i suoi occhi bicolore.

Lui sbuffò, maledicendosi mentalmente di aver accettato quel “lavoro” così noioso.

“I patti erano…” “Non c’era nessun patto. Io comincerò a fare quel che mi dite quando sarò un membro ufficiale. Scegli: o con me, o contro di me.”

E incrociò le braccia al petto alzando la testa in tono di sfida.

“Non crederti la regina del mondo solo perché sai fare qualche illusione, signorinella.” L’ammonì, poi sospirò. “Ora andremo a parlare di nuovo con gli altri, ma puoi considerarti già da adesso un membro della Flotta dei Sette.”

E con fare annoiato cominciò a camminare verso una meta non definita, mentre la ragazza dietro di lui ghignava. “Non ve ne pentirete…”

Sussurrò semplicemente seguendo l’uomo di fronte a lei, sorridente, evitando per poco di incontrare un ragazzo dai capelli neri che camminava verso l’entroterra, gettando l’ancora incuriosito da quell’isola sabbiosa che il log-pose aveva saltato, sulla quale riva era ancorata una barca dalla vela familiare.

 

“Eh?! Come sarebbe a dire che non ricordate nulla?!” Urlò Usop alla dichiarazione dei quattro che, venendo a conoscenza di ciò che era successo, si erano accorti di avere un vuoto di memoria.

“Esattamente.” Disse Marie, sospirando. “Ricordo solo che Arua mi stava attaccando, e poi un suono che quasi mi spaccava i timpani. Dopo quello Arua se ne è andata. Non ricordo altro.” Gli altri tre annuirono, facendo sospirare il resto del gruppo.

“Penso che non lo scopriremo mai…” Ammise Nami sconsolata. “Io direi di smetterla di pensarci, mi sta venendo il mal di testa!” Continuò Rufy.

“Capitano, non è un evento così superficiale! Quella ragazzina è un nostro nemico, e ti devi ricordare che per colpa del suo frutto del mare siamo quasi morti!

“Robin ha ragione.” Si intromise Nami. “Non possiamo far finta che niente sia successo. Dobbiamo prepararci, o la prossima volta…

“E sentiamo, come vorresti prepararti? Il suo modo di combattere è diverso da quello degli altri nemici che abbiamo incontrato. Disse Zoro, incrociando le braccia al petto. “Non possiamo fare niente, ora come ora. Quindi sono d’accordo con Rufy: sorvoliamo e concentriamoci sul nostro viaggio. E’ quello l’importante, ora.” Tutti annuirono convinti, e tirarono un sospiro di sollievo. “Hai ragione. Dobbiamo ripartire verso la prossima isola!” Esclamò Sanji, e tutti esclamarono un “sì” convinti, alzando il pugno verso il cielo.

“Su, torniamo alla Merry!” Disse poi Marie, e gli altri la imitarono lanciando un altro grido di esultanza. Tutti tranne Rufy.

“Oh no!!! La Merry!!” Esclamò, portandosi le mani alla testa. “Adesso non so più dov’è!”

“COME SCUSA?!?!” Urlarono tutti rabbiosi, ma una risata attirò la loro attenzione.

“Sei sempre il solito, Rufy! Non ti avevo detto che è compito di un capitano ricordarsi dove si ha ancorato la nave?”

E fu allora che, girandosi, tutti videro un ragazzo dai capelli neri ed un cappello arancione avvicinarsi al gruppo, ridacchiando divertito.

“Eh? Ma lui è…!” “Bellissimo…” Fu Marie a completare l’esclamazione di Nami, restando a bocca aperta e osservando meravigliata quel giovane che non vedeva da tre lunghi anni e che tanto aveva desiderato rincontrare: era diventato parecchio più alto e certamente la superava di parecchi centimetri, adesso; i capelli erano più lunghi, il fisico più muscoloso –cosa che saltava subito all’occhio, dato il petto scoperto- e tatuaggio faceva capolino sulla sua spalla sinistra.

“Ace, fratellone! Non credevo di trovarti qui!” Esclamò Rufy con un sorriso, quando il fratello gli fu vicino.

“Nemmeno io! Sono qui solo per ca…” Non riuscì a terminare la frase, e la sua espressione mutò in una faccia sconvolta quando il suo sguardo si posò sulla figura dell’armiera. Spalancò occhi e bocca, squadrandola dall’alto in basso.

“Ma…Ma…Marie?” Urlò, mentre questa si avvicinava con occhi luccicanti, salutandolo.

“Sei…sei cambiata tantissimo!! Quasi non ti riconoscevo!”

“Io non l’avevo riconosciuta, infatti!” Esclamò Rufy, beccandosi un pugno in faccia dall’amica.

“Non è una cosa di cui vantarsi, idiota!” Urlò,per poi tornare a parlare tranquillamente con Ace. “E poi non sono poi così diversa!” Sbottò, incrociando le braccia al petto.

“Sì che lo sei!” Dissero in coro i due fratelli, poi Ace indicò la gonna di lei.

“Mai mi sarei aspettato una cosa del genere! Come la giustifichi quella?” “Oh, beh…” Fu Rufy a rispondere per Marie, alzandole la suddetta gonna mostrando un paio di pantaloncini neri.

“Ha i pantaloni sotto!” Riuscì a dire, prima che Marie iniziasse a riempirlo di pugni.

“Ti ho detto che NON devi alzarmi la gonna!!!” Sbraitava. Inutile dire che Ace scoppiò a ridere, attirando l’attenzione dei due.

“Come ai vecchi tempi,eh?” Esclamò, poi sia Rufy che Marie sorrisero. Ace posò una mano sulla testa di quest’ultima, facendola arrossire.

“Sono davvero felice di rivederti” Sussurrò dolcemente, e per poco Marie non perse i sensi. Balbettò un “Anche io”, poi Ace tranquillizzò tutti dicendo loro che sapeva dov’era la loro nave.

 

 

Non ci posso credere…ce l’ho fatta!!! Scrivere il capitolo quattordici mi sembrava un’operazione impossibile! Iniziate le vacanze ho passato pochissimo tempo a casa, si può dire solo per mangiare e dormire, pensate che non ho fatto nemmeno i compiti! (si, si tutte scuse, quelli non li avresti fatti comunque! N.d.tutti) Poi sono finite le vacanze, ma è iniziata la scuola e ho dovuto fare i salti mortali per fare i compiti delle vacanze in tempo…pensavo di essermela cavata, e invece no! Perché siamo nelle “settimane di ripasso” e i professori hanno pensato bene che il ripasso dev’essere fatto con interrogazioni a tappeto di tutto il programma dall’inizio fino ad ora + valanghe di esercizi.

Oh, ma così vi annoio e basta! Comunque, oggi sono finalmente riuscita a ritagliare un po’ di tempo da dedicare alla mia adorata storiella, anche se dopo un pomeriggio di fisica la voglia di scrivere non è poi molta. A causa di questo ho deciso di cambiare il finale che non mi convinceva più molto, e…sì, non è finita qui! Se pensavate di esservi liberati di Arua vi sbagliavate tutti quanti!!! Bwahahaha!!!! Come sono sadica!!!

Ok, sto parlando a vanvera…(e meno male che la voglia di scrivere non c’era!)

Passo subito ai ringraziamenti che farà la sottoscritta me medesima in persona, perché gli altri sono a giocare a Monopoli nell’altra stanza e mi hanno detto di non disturbarli. Beh, let’s Start!

 

Scatty: Eh, vedo che anche tu sei una fan di Arua…sarai CONTENTISSIMA che non è morta, anzi…non farti venire i complessi per questo, mi raccomando!!!

 

_Lunetta_: Ma figurati se faccio trafiggere il mio adorato Ace da un uomo con una strana arma °_° E in quanto a Rufy…se ne parlerà in seguito! Se non fosse stata un’illusione sarebbe stato un colpo di scena inaspettato…dai, forse a fine storia farò morire tutti di infarto!! (O_O n.d.tutti) Naaah

 

Lucykatias88: A me dispiace di aver fatto passare così tanto tempo!!!! Ma ora tutto è tornato alla normalità, per fortuna mia e vostra…Ah,ah, vorrei tanto vederti con gli occhi a cuoricino!! (guardami, amore mio,, anche io ce li ho!!n.d.Sanji con occhi a cuoricino)(nah, tu non sei interessante!n.d.Autrice)

 

Nihal The Revenge: In effetti, se avessi provato io una cosa del genere sarei rimasta traumatizzata a vita o_O (beh non esageriamo XD) Eh, Rufy, Rufy…(? N.d.tutti)

 

Favola88: Dolcissimo…Beh più o meno…L’ha fatto solo perché Sanji ha tirato fuori l’idea xD *Vede Lily incazzata* ehm…ecco…io…è stato lui!!! *indica tizio che passava di lì per caso* Uh? Zoro? Ma nooo!! Non ho esplicitato il suo nome (come anche quello di Robin) perché non fa nulla in particolare…anche se, ad esempio, è inculso nel “tutti” che danno addosso a Sanji! Mi spiace che anche stavolta non ci siano i ringraziamenti, ma sai…Monopoli è Monopoli…non puoi dire di no!!!

 

Alex_92: Non vi è più permesso dire “Scusa il ritardo” dopo tutto il tempo che vi ho fatto aspettare! Vi revoco l’utilizzo di questa frase xD Beh, per fortuna gli altri non ci sono e non possono arrabbiarsi con te per i premi non ricevuti!! XD

 

Valten: Conte carissimo! Eh, povera Marie, dev’essere stato brutto U_U e Rufy idolo…per il bacio, scommetto xD Beh, Arua non è ancora schiattata ma per un po’ non comparirà, quindi siamo pari…vero???

 

Beh, che dire, ringrazio tutti quelli che hanno letto e soprattutto quelli che hanno recensito! Un ringraziamento va a Logan88 che ha aggiunto la mia storia ai preferiti, e soprattutto a Valten, che è il centesimo commentatore!!!!

 

Folla: Great! (non è a giocare a monopoli!)

 

100 recensioni…sono davvero commossa!!!! Ringrazio tutti di cuore!!!! *si inchina*

 

GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE MI SEGUONO, MI FATE DAVVERO FELICE E MI DATE UN MOTIVO IN PIU’ PER CONTINUARE A SCRIVERE!!!! GRAZIE DAVVERO!!!

 

Spero di rivedervi tutti (ma qualcuno in più non dispiace) al prossimo capitolo!

 

~ Marie

 

 

EDIT: oh, quasi dimenticavo! Ecco un disegno di Arua sedicenne ovviamente senza ombre perché ancora non le so fare xD

 

http://img136.imageshack.us/img136/8821/black1copiaar5.jpg

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Capitolo 15
*** Capitolo 15: Di nuovo insieme! Il calore di un abbraccio supera le parole! ***


Capitolo 15: Visita inaspettata

Ecco qui il capitolo quindici pronto per voi! Finalmente un po’ di tranquillità e romanticismo (per forza?n.d.Luna, Scatty e

qualche altro) sulla Going Merry! =) Buona lettura!

Dream On

Capitolo 15: Di nuovo insieme! Il calore di un abbraccio supera le parole!               

 

Sulla Going Merry ogni scusa era buona per far festa. Quindi, l’incontro con Ace non fece eccezione. Sanji preparò un enorme banchetto come suo solito, Nami sfidò per l’ennesima volta Zoro ad una gara di bevute, Chopper ascoltava con ammirazione le “1000 avventure del Capitano Usop” -come le chiamava lui- che altro non erano se non le sue solite bugie.

Robin era intenta a leggere un libro come faceva sempre, mentre Ace, Rufy e Marie ridevano a crepapelle tirando fuori ricordi passati.

“Ma voi vi ricordate quella volta in cui Rufy si mangiò tutte le ordinazioni che Makino gli aveva chiesto di portare ai tavoli?” Esclamò Marie ridendo come una vecchia ubriaca al ricordo della scena.

“Come dimenticarlo!” Rispose Ace, dando una pacca sulla spalla al fratello. “Makino era così arrabbiata che lo costrinse a lavare i piatti per lei per una settimana!”

“Ah ah ah! Almeno non sono stato io ad addormentarmi sulla bancarella della frutta mentre facevo la spesa!” Scoppiò a ridere il fratellino, poi continuò.

“E vogliamo parlare di quella volta in cui Marie correndo non si accorse del burrone e ci cadde dentro?”

“Come se la colpa fosse mia! Sei stato tu che sei corso via con il mio cappello! Per fortuna poi è arrivato Ace e mi ha tirata fuori di lì!

“Eri così spaventata che hai voluto dormire a casa nostra…” Riprese Rufy, ridendo.

“E hai avuto la grande idea di unire i letti e dormire in mezzo a noi…ma il sonno tranquillo del mio fratellino ha separato i letti e tu sei caduta!”

“Rufy ebbe anche il coraggio di prendermi in giro!”

“E tu mi tenesti il broncio per una settimana!”

E scoppiarono a ridere tutti e tre, mentre Robin –che aveva ascoltato tutto- sorrideva nascondendosi la bocca con il libro.

“Bene, e adesso brindiamo!” Propose Usop alzandosi in piedi e mettendo in bella mostra il calice, seguito da un urlo d’approvazione di tutti.

“Eh? Ma io non bevo alcolici…” Disse Marie quando Sanji le si avvicinò chiedendole se voleva riempito il boccale di birra.

“Come?! Non bevi?! Male! Non c’è niente di meglio che battere questo spadaccino ad una gara di bevute!” Disse la rossa, con il boccale già pieno.

“Nella tua fantasia, mocciosa! Potrei bere altre quattro bottiglie, io!” Le rispose a tono Zoro, provocando risolini da parte di Robin.

“E’ proprio vero, l’amore non è bello se non è litigarello!”

“EH?! MA CHE VAI DICENDO?! TRA NOI NON C’E’ NIENTE!!!

“Oh, anche coordinati…che carini!” Continuò sorridendo, e i due cominciarono a rispondere che non era vero e presero a litigare tra di loro, entrambi lievemente rossi in volto forse non solo per via dell’alcool.

“Beh, allora? Questo brindisi? Io berrò acqua!” Esclamò Marie accingendosi ad afferrare la bottiglia del liquido trasparente, ma Ace le bloccò il polso.

“Un brindisi non è un brindisi se fatto con l’acqua!” Esclamò, mettendo un po’ della sua birra nel boccale di Marie. “Tieni, se vuoi brindare con noi. Se proprio non vuoi berla poi la dai a me. E si scambiarono un sorriso, dopodiché Usop si rialzò di nuovo in piedi subito emulato da tutti gli altri che fecero toccare i loro boccali ridendo come pazzi.

“Alla nostra ciurma e al nostro ospite Ace!” Urlò il cecchino, e tutti fecero lo stesso, portando poi il boccale alla bocca e cominciando a bere la dorata bevanda.

Marie rinunciò dopo il primo sorso, e storcendo la bocca si premurò di riversare il contenuto nel boccale di Ace, dove stava prima.

Brrrrr non mi piace!” Esclamò facendo ridere il moro, che le posò la mano sulla testa.

“Lo immaginavo!” Disse bevendo tutto d’un sorso la sua birra, e cingendo le spalle di Marie con il braccio libero.

“Hey, cuoco!” Esclamò poi, facendo notare a tutti il boccale vuoto. “Un altro giro!”

“Per me altri due!” Disse Nami, sbattendo il boccale vuoto sul tavolo. “Per me tre!” Fece Zoro, ripetendo il suo gesto.

“Quattro!” Disse lei, fissandolo torva. “Cinque!” Le rispose, ricambiando lo sguardo.

“FACCIAMO DIECI E NON SE NE PARLA PIU’! SANJI!! PORTACI DA BERE!!

Esclamarono poi in coro, poi il biondo cominciò a litigare con Zoro dicendo che avrebbe servito da bere solo alla sua adorata Nami, perché lui era solo un marimo senza cervello.

“Quindici uomini, quindi uomini sulla cassa del morto! Yo-ho! E una bottiglia di rhum!!

Cominciarono a cantare in coro Chopper, Rufy ed Usop, con la birra ancora in mano.

“Non dovreste bere mentre cantate, potreste affogarvi!” Li rimproverò Robin con un sorriso sulle labbra , mentre divertita assisteva alla scena dei tre che brindavano ballando felici e contenti.

 

*****

 

“Ah, mi sono proprio divertita…e pensare che questo giorno era iniziato nel peggiore dei modi!” Sghignazzò Marie, sdraiata a terra sul ponte con lo sguardo rivolto verso il cielo stellato. La mano destra sopra la pancia e quella sinistra distesa vicino al fianco, mentre le gambe erano leggermente piegate e si tenevano in quella posizione reggendosi l’un l’altra. Alla sua destra Rufy si era disteso allargando gambe e braccia, mentre alla sua sinistra Ace aveva incrociato le braccia dietro la nuca in modo da rialzarla lievemente, e teneva la gamba destre distesa, la sinistra piegata.

“Puoi dirlo forte! Dovremmo festeggiare così ogni giorno!!” Esclamò il capitano eccitato all’idea, ma Ace distrusse le sue fantasie sul nascere.

“Non penso che gli altri lo permetteranno, oggi avremmo finito certamente tutte le scorte di cibo e bevande!” “Eh?! Non è giusto!” E sbuffò, facendo ridere i due accanto a lui.

“Hey, Rufy! Vieni qui in cucina, sbrigati!” I tre alzarono il busto da terra e si voltarono verso il luogo da cui una voce femminile aveva richiamato il capitano, poi quest’ultimo si alzò sbuffando.

“Arrivo!” Urlò sistemandosi bene il cappello in testa, e correndo a tutta velocità verso la stanza, lasciando Ace e Marie da soli.

“Certo che non è cambiato proprio per niente! Più sto con lui e più mi sembra impossibile che sia davvero un capitano!” Esclamò Ace ridacchiando e poggiando il gomito sulla gamba che aveva piegata, tenendosi con la mano libera a terra.

“Se è possibile, è ancora più stupido di prima…” Commentò l’albina, alzandosi da terra e incamminandosi lentamente all’estremo del ponte. “Ma nonostante tutto, credo davvero che sarà lui il re dei pirati!” Esclamò sorridente appoggiandosi al parapetto con i gomiti, piegandoli lievemente in avanti e lasciando che il vento le scompigliasse dolcemente i capelli, accarezzandole il volto.

“E’ per questo che sei entrata a far parte della sua ciurma?” Chiese il moro, alzandosi da terra e appoggiandosi a sua volta al parapetto.

“Anche perché un tizio di nostra conoscenza è partito lasciando me e suo fratello al villaggio non dandoci più sue notizie…” Rispose lei ironica, anche se non aveva ancora superato del tutto la sua scelta. “Però…sì, è per questo.” Disse semplicemente, sorridente. “Sai, anche se lo conosco da anni, anche io ero scettica anche io a vederlo nei panni di capitano. E non ti nascondo che quando mi ha chiesto di viaggiare con lui, all’inizio ho rifiutato. Ho sempre voluto che fossi tu, il mio capitano…e in altre circostanze, se mi chiedessi di venire con te, sicuramente mollerei tutto e ti seguirei. Ma è Rufy ha bisogno di me, adesso! Io credo nel suo sogno e lo aiuterò a realizzarlo!

E sorrise a trentadue denti, voltandosi verso il ragazzo che la fissava in silenzio, ascoltandola parlare.

“Marie…” Chiese poi, con una velata malinconia. “C’è qualcosa tra voi?”

“Eh?” Lei lo guardò torva e un po’ sorpresa, tra tutte le domande che lui poteva fargli quella era senz’altro quella con meno senso.

“Voglio dire…sembrate molto legati, molto più di quanto lo eravate un tempo…

Sussurrò guardando ora il mare sotto di loro, e la ragazza non sapeva se scherzasse o dicesse sul serio.

“Ma cosa vai a pensare! Io non potrei mai innamorarmi di Rufy!” Disse con tranquillità, trattenendo una risata. Certo non sarebbe stata la cosa più giusta scoppiare a ridere proprio di fronte a lui, ma ne aveva una gran voglia.

Lui, il ragazzo che aveva sempre amato fin da bambina, quello che le faceva battere il cuore, quello per cui si impegnava tanto, quello per cui aveva intrapreso la strada del pirata, quello che sognava ogni notte…Lui, che per lei era tutto…le chiedeva se le piacesse Rufy?! “Tu hai bevuto troppo, oggi…io e Rufy, ma andiamo! Da dove ti è saltata fuori questa idea?” Continuava a dire, seriamente sorpresa dalla domanda, ridacchiando di tanto in tanto. “E’ una cosa impossibile. E poi…io sono già innamorata di un altro!” Terminò, tenendo la testa dritta di fronte a se ma fissandolo di nascosto, per vedere la sua reazione. Il cuore aveva accelerato un po’.

“Ah, davvero? E chi sarebbe?” Chiese lui, osservandola divertito.

Lei avrebbe voluto rispondergli che era lui, farglielo capire in qualche modo, magari stando semplicemente in silenzio a fissarlo finchè non ci sarebbe arrivato.

Ma aveva troppo poco coraggio per farlo, e certamente le veniva meglio fingere…In fondo, recitare era la cosa che più le veniva meglio sin da quando era piccola.

Se-gre-to!” Sillabò alzando il dito indice e facendo l’occhiolino, per poi scoppiare a ridere. “Oh, andiamo!” Fece lui, un po’ deluso. “A me hai sempre detto tutto!”

“Vero!” O meglio, tutto ciò che non riguardava il suo amore per lui. “Ma sei comunque un uomo. Non sai che questi segreti si dicono solo alle ragazze?” Disse tranquillamente, stupendosi di come riusciva a fingere bene nonostante sentisse un crampo allo stomaco. Una parte di lei avrebbe voluto dirgli tutto, ma l’altra la bloccava.

“Ma sentila! Non eri tu che eri contro queste discriminazioni?” Domandò il moro, ma lei fece spallucce fingendosi poco interessata.

“L’hai detto anche tu che sono cambiata, no?” Ma lui sbuffò, mettendo le mani ai fianchi. “Sei ingiusta. Devo sapere chi è che ti piace!” “Perché?” Chiese spontaneamente, mentre il suo cuore batteva un po’ più forte. Perché gli interessava saperlo così tanto? Che fosse davvero solo curiosità?

Lui sorrise poggiandole una mano sulla testa, e avvicinando il volto al suo toccò la fronte di lei con la sua, facendola arrossire lievemente.

“Sarai anche cresciuta un po’, ma resterai sempre la mia piccola Marie.”

L’armiera spalancò occhi e bocca, rimanendo completamente spiazzata da quell’affermazione, da quel “mia” che forse era stato buttato lì per caso, ma che le aveva fatto accelerare il cuore un’ennesima volta.

Sorrise sinceramente e senza riuscire a trattenersi lo abbracciò, stringendolo forte e poggiando la fronte al suo petto, come faceva sempre quando erano piccoli.

“E adesso che ti prende?” Chiese lui, un po’ sorpreso da quel gesto.

“Niente, è solo che…sono felice di rivederti, tutto qui.” E sorrise, nascondendo ancora di più nel suo petto il volto ora completamente rosso, sentendosi poi stretta da due forti braccia. “Se sei così affettuosa con me, il ragazzo che ti piace ti lascerà perdere.” Ironizzò, facendola ridacchiare sommessamente.  

Dopo di quella frase nessuno dei due parlò, e rimasero in quel modo per parecchio tempo, entrambi in silenzio e ad occhi chiusi, con il sorriso stampato sulle labbra. Si staccarono solo quando sentirono dei forti rumori e delle urla provenire dal sottocoperta, precisamente dalla cucina, in cui probabilmente Rufy era stato scoperto da Sanji nel rubare cibo.

E dopo essersi lanciati uno sguardo un po’ imbarazzato –nonostante anni prima scene del genere si ripetevano di continuo-, scesero sotto coperta a vedere cosa stava succedendo.

 

 

Marie: Allegria!!!

 

Tizi_Poco_Importanti: Cominciamo bene…

 

Marie: Ebbene, dopo più di un mese di assenza, rieccomi qui più in forma che mai!!!

 

Folla: Carramba che sorpresa!

 

Marie: …non ditemi che è questo il vostro urlo giornaliero! O__O

 

Folla: No…

 

Marie: Ah, meno male…

 

Folla: Solo “Carramba” ^^

 

Marie: …no comment. Ma lasciamo perdere questi discorsi poco proficui e cominciamo subito con i ringraziamenti, e quindi cominciamo con il nostro Alex!.

 

Folla: Carramba!

 

Marie: Ma no, sono finiti i premi! Povera Nami, non ha vinto ancora niente…

 

Nami: E’ un’ingiustizia! *se ne sta depressa in un angolino*

 

Robin: Su, dai, verrà il tuo momento ^^

 

Marie: Forza, adesso via questa depressione e salutiamo adeguatamente Nunù!

 

Folla: Carramba!

 

Zoro: *guardando male la folla* …insopportabile…prima della fine li ucciderò!

 

Marie: Sarebbe anche una cosa buona…*detto sottovoce* Ma bene, torniamo a noi! Concordo perfettamente con te, la parte in cui arriva Ace è senz’altro la migliore *_*

 

Sanji: Sigh…cos’ha lui che io non ho? ç_ç

 

Fan_Di_Ace: …dobbiamo risponderti?!

 

Marie: Eccerto, chi avrebbe la faccia tosta di dire “no, io non gioco a Monopoli”?? Anche se non vinco mai, dannazione…

 

Nami: Deve ancora nascere chi mi batterà a Monopoli!! 

 

Marie: Cosa leggono i miei occhi!!! Una nuova commentatrice!!!!

 

Folla: Carramba che sorpresa!

 

Marie: …devo ammettere che stavolta ci sta! Forza ragazzi, fatemi una bella accoglienza!

 

*entrano tutti vestiti da Chirl Liders con tanto di Pon Pon e si mettono a ballare*

 

Nami: Datemi una L!

 

Robin: Poi ancora una A!

 

Chopper: Pronti con la D!

 

Rufy: Forza adesso una Y!

 

Usop: Ora una S!

 

Sanji: E datemi una O!

 

*silenzio, tutti guardano Zoro con aria omicida*

 

Zoro: *sbuffando e con poco entusiasmo*…L’ultima è la N

 

Tutti: L-A-D-Y-S-O-N! Ladyson! *formano una piramide umana e vengono sparati coriandoli e fuochi d’artificio*

 

Folla: Carramba! *applaude*

 

Marie: … *scioccata* …meglio andare avanti con i ringraziamenti. L’Autrice è molto commossa dal tuo commento, era così felice che ha offerto il pranzo a tutti, pensa!

 

Nami: Che brava donna!

 

Marie: Oh, sono d’accordissimo! In realtà questa fic merita solo perché c’è Ace!!

 

Autrice+Ciurma: Hey!!! è_é

 

Marie: Oh, e detto fra noi… *sottovoce* ovvio che Robin e Rufy finiranno insieme! L’autrice ama quella coppia, e nel corso della storia avranno un po’ di spazio tutto per loro! Stesso vale anche per Nami e Zoro, di cui si accenna già da ora come hai visto…

 

Nami: Hey, che stai dicendo così a bassa voce? Starai mica parlando male di me!

 

Marie: Ma noooo, figurati! Stavo appunto dicendo che la prossima è Scatty!

 

Folla: Carramba!

 

Marie: Ma quale mito, quello di voleva approfittare di una povera ragazza indifesa ç_ç

 

Tizi_Poco_Importanti: Indifesa TU?!?

 

Marie: Ero svenuta!

 

Tizi_Poco_Importanti: Ah, ora capiamo…

 

Marie: Mh…no…non penso…solo io posso farle,ste cattive figure…Orsù, andiamo da Katia!

 

Folla: Carramba!

 

Marie: No, il mio povero Ace non sapeva niente! Passava di lì per caso e per poco non si scontrava con Arua e il tizio misterioso che se ne stavano andando! Tranquilla, tu sei giustificata, è colpa dell’Autrice!

 

Autrice: Hey!!!!

 

Marie: Oh, e buona fortuna con l’esame!! Io e la ciurma facciamo il tifo per te!!

 

*entrano tutti stavolta con vestiti normali, ma portando un cartellone lunghissimo con su scritto KATIA SEI TUTTI NOI*

 

Tutti: Fagli vedere chi sei!!!

 

Marie: …Appunto. Ah, l’autrice ringrazia per il commento sul disegno! E non preoccuparti, siamo abituati ad azzuffarci tutti i giorni…Su, passiamo velocemente al Conte che tra un po’ sono più lunghi i ringraziamenti dei capitoli!

 

Folla: Carramba!

 

Marie: Essì, cose che accadono…comunque anche se quella era solo un’illusione, anche la “manovratrice” si chiama Arua xD Ultima ma non meno importante, Nihal!

 

Folla: Carramba!

 

Marie: Esatto…ta ta ta tan!!!!! Arua + flotta dei 7 non è rassicurante, vero? XD Cari amici telespettatori, è giunto il momento di salutarvi!!! Ci vediamo alla prossima con un capitolo speciale!!! Allegria, allegria…

 

*e se ne va ridendo*

 

~ Marie

 

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Capitolo 16
*** SPECIAL!!! Nami e la missione vera donna ***


Bene, siamo così arrivati al 6° capitolo

 

Salve a tutti! Vi starete chiedendo che cos’è questo strano capitolo, o meglio cosa sono, perché ce ne saranno alcuni durante la storia…niente di particolare, solo alcune idee malsane che mi vengono in testa e che non avrebbero nessun senso logico con la storia, perciò ecco nascere gli SPECIAL, mini-capitoli senza senso dedicati alla vita quotidiana dei nostri eroi xD Conoscendo le mie abilità per spiegare le cose sarete ancora più confusi, quindi vi auguro buona lettura e la finisco qui xD

Dream   On

SPECIAL: Nami e la missione “vera donna”

“Marie!” Chiese la navigatrice dopo essere entrata in camera dell’amica aspettare il permesso, fissando il letto vuoto e non ancora messo a posto.

“Ah, sei già sveglia!” Commentò con un sorrisino, accingendosi a sistemarle le coperte sospirando.

“Oh, ciao Nami! Mi sono svegliata proprio adesso, a dire il vero!” Esclamò lei, uscendo dal bagno con indosso il pigiama e con i capelli spettinati.

“Mi lego i capelli, mi vesto e andiamo dagli altri…” Continuò, prendendo il top e la gonna di jeans dalla sedia. Si tolse velocemente il pigiama e indossò i vestiti mentre la rossa finiva di sistemarle il letto, per poi scappare in bagno. Nami inarcò un sopracciglio e la osservò prendere la spazzola e pettinarsi i capelli giusto il tanto per non farli riempire eccessivamente di nodi, e poi legarseli rapidamente. Mise le mani ai fianchi scuotendo lentamente la testa, quando la ragazza uscì dal bagno. “Andiamo?”

Chiese sorridente avviandosi verso la porta, ma Nami la fermò. “Dove pensi di andare conciata così?!” La rimproverò, sbuffando.

“Perché?” Domandò l’altra, guardandosi. “Cos’ho che non va? Ho la gonna al contrario?”

“No, no, no, non ci siamo! Un abbigliamento del genere va bene per i giorni ordinari, così per avere qualcosa addosso!” L’amica la guardò torva inarcando un sopracciglio.

“Ma di che stai parlando? Per me è già uno sforzo vestirmi così...

Nami sospirò. “Sei davvero poco femminile!” Ridacchiò, ma lei fece spallucce. “Non ci posso fare niente…”

“Beh, vorrà dire che ci penserò io a trasformarti un una vera donna!” Esclamò, e uscì dalla stanza rapidamente trascinando Marie per il polso.

“Hey, che cosa vuoi fare?” “Lascia fare a me …Robin! Vieni, ho bisogno di te!” Chiamò a gran voce, e ricevuto un “Arrivo!” in lontananza come risposta, sorrise e si avviò verso la sua camera. Una volta dentro Nami fece sedere l’amica sul letto, con uno sguardo sadico sul volto.

 “Insomma, Nami, vuoi dirmi che hai in mente?” Domandò perplessa, mentre Nami si era diretta alla scrivania e aveva cominciato ad uscire decine di oggetti di varia forma e colore, sparpagliandoli e riordinandoli alla meglio.

“E’ semplice. Adesso ti toglierai quei vestiti e ti metterai qualcosa di più intrigante, meglio se attillato, corto e scollato. “COSA?!

“Poi ti truccherò e ti farò i capelli, che hanno un bisogno tremendo di essere pettinati!” “TRUCCO?!?”

“Qualche accorgimento qua e là e sarai fantastica!” Continuò, voltandosi verso la ragazza sorridente e mettendo le mani ai fianchi. L’amica la guardò per un attimo impietrita, con occhi e bocca spalancata, poi si alzò rapidamente dal letto.

“Non se ne parla!!!” Esclamò, ma Nami la prese nuovamente per il polso.

“Per una volta, dammi ascolto!” Disse facendo sbuffare l’amica, ma non ci fece caso e continuò.  “Non vuoi fare colpo su Ace?” Chiese, e l’armiera arrossì violentemente guardandola ancora più sconvolta di prima.

“Tu…quando…perché…come fai a saperlo?!” Ma Nami sorrise, lasciandole il polso.

“Non è importante! Ciò che conta, adesso, è come farlo cadere ai tuoi piedi! E il primo passo è cambiare il tuo aspetto…Devi sedurlo, ragazza!

“Devo fare CHE?!?!”

“Ascoltami: se vuoi che lui sia tuo amico allora mettiti pure i vestiti di Rufy, non è importante! Ma se vuoi che si innamori di te, devi essere tu per prima a pensarti come una ragazza!” “Navigatrice, sono io…

Non riuscì a finire la frase che Robin entrò nella camera dopo aver bussato alla porta, avvicinandosi alle due.

“Bene, giusto in tempo! Trovami il vestito più bello che c’è in quell’armadio e dammelo: abbiamo una missione da compiere!” Esclamò contenta la navigatrice, e Robin annuì: le bastò sentire parlare la compagna e vedere Marie nella loro camera per capire cosa stava succedendo. “E va bene, ti aiuterò…” Disse con il sorriso sulle labbra, e aperto l’armadio si mise a cercare scrupolosamente.

“Nami, ma…” “Niente ma!” Tentò di dire Marie, ma la navigatrice le mise le mani sulle spalle sorridente. “Fidati solo di me!”

 

“E così ho consegnato la busta di Moda e sono scappato*!” Disse Pugno di Fuoco portando la mano destra dietro la nuca, e facendo ridere gli altri ragazzi che erano in cucina con lui.

“Hey, fratellone, non credere di essere l’unico ad aver fatto tante esperienze!” Annunciò Rufy, e Usop colse l’occasione alzandosi in piedi e mettendosi in posa epica con il piede destro sopra la sedia.

“E’ vero! Abbiamo lottato contro seimila uomini, attraversato un mare in tempesta completamente sott’acqua e…” “Hey, qualcuno di voi sa dove sono le ragazze?” Chiese Sanji interrompendo l’eroico momento del compagno, che in prede ad una momentanea depressione si risedette accasciandosi sul tavolo.

“Ora che ci penso, non mi pare di averle viste in giro, stamattina…” Disse Chopper alzando lo sguardo al cielo e sforzandosi di ricordare.

“Conoscendo Marie, lei starà sicuramente dormendo…” “E invece ti sbagli!” Ridacchio Rufy, prontamente interrotto da Robin che sorridente entrava in sala. “E’ sotto le grinfie di Nami.” Ammise, e tutti la guardarono torvi.

“Eh? Che vorresti dire?” Chiese Ace, ma la ragazza si limitò a sedersi poggiando i gomiti sul tavolo e reggendo il volto con le mani.

“Nami ha detto che è una ‘missione per rendere Marie una vera donna’ o qualcosa del genere. Quando Nami avrà finito penso che rimarrete davvero sorpresi della nostra armiera!” Si limitò a dire sorridendo, mentre tutti –eccetto Sanji, che fantasticava su come sarebbe apparsa Marie- la guardavano perplessa.

 

“Nami…” Sussurrò l’albina, seduta su una sedia al centro della stanza. La navigatrice aveva appena finito di sistemarle i capelli, e ora la stava truccando.

“Non sono ancora convinta. Voglio dire, questo non è da me…”

“Smettila di blaterare e lasciami finire, più tardi mi ringrazierai!” Esclamò allontanandosi e squadrandola, per poi sorridere e posare gli oggetti che aveva in mano sulla scrivania, prendendo da terra un paio di scarpe.

“Ecco, ora metti queste!” Esclamò, porgendogliele. Marie le osservò curiosa, prendendole in mano: erano dei sandali formati da larghi e sottili fili viola che formavano delle X, corredati di tacco e brillantini.

“Ma sono altissime!!! Non so camminare con queste!!!” Ma la rossa mise le mani ai fianchi sbuffando. “Una persona che rompe con un solo pugno uno specchio che nemmeno i quattro uomini più forti della ciurma hanno scalfito, non può venirmi a dire che non sa camminare su dei tacchi!”

Inutile dire che l’albina sbuffò, poggiando le scarpe a terra e incrociando le braccia al petto. “Ah, è tutta una grande scemenza! Noi pirati dovremmo preoccuparci di altro! E tu dovresti controllare la rotta, invece che stare qui a truccarmi!” La navigatrice non disse niente e si inginocchiò, prendendo una scarpa da terra e mettendogliela al piede.

“Ma che diavolo…” “La rotta è a posto e noi possiamo anche prenderci un giorno di pausa, non credi?” “Mpfh.” Si limitò a dire l’altra storcendo il muso, lasciandosi comunque allacciare le scarpe e condurre fuori dalla camera.

“Aspetta un attimo, non vorrai portarmi…” “Sì, dagli altri, perché?” Marie sbiancò spalancando occhi e bocca, urlando un “NO, QUESTO NO!” che udì anche la gente in cucina e barcollando sui tacchi tentò di ritornare in camera, ma fu nuovamente bloccata dalla navigatrice  per il polso che l’osservava sadica.

“Vieni. Con. Me.” Sillabò decisa, ma l’amica scosse velocemente la testa.

“Non posso farmi vedere conciata così! Sembro…sembro…”

“Una bella ragazza che non deve aver paura di farsi vedere dagli altri. Resteranno tutti a bocca aperta, vedrai!” E le fece l’occhiolino facendola sospirare.

“Ma se hai troppa paura ti lascio in pace, eh…” Proferì dandole le spalle e fissandola di nascosto, ghignando quando la vide arrabbiarsi e cominciare a camminare verso la cucina, superandola.

“Paura io??? Stai scherzando, spero! Tzè, paura…” Mugugnava, facendo divertire la rossa la seguiva ridacchiando sommessamente.

 

“Penso stiano arrivando…” Sussurrò Robin togliendo i gomiti dal tavolo e voltandosi verso la porta, aperta con furore da una Nami raggiante.

“Missione portata a termine con successo!” Esclamò sotto gli occhi curiosi di tutti –soprattutto del cuoco- alzando il pollice destro in segno di vittoria. “Su, Marie, entra!”

Urlò poi, e dopo un “Basta che poi mi fai cambiare!” mugugnato dall’armiera, quest’ultima entrò a passi lenti della cucina con gli occhi in basso e le mani lungo i fianchi, rigida per l’imbarazzo. Ma alla sua visione tutti non poterono non restare a bocca aperta dalla meraviglia: l’abbigliamento che Robin aveva scelto per lei era un vestito viola a balconcino che metteva in risalto il suo seno, attillato e corto come Nami aveva pensato e aperto sui lati, dove una rete di fili neri teneva insieme il pezzo davanti con quello di dietro.

I capelli erano stati tirati su e legati in vari chignon con ciuffi che delicatamente le ricadevano sulle spalle sfiorandole appena, eccetto due ciocche sul davanti che erano lasciate sciolte in modo da incorniciarle il volto -libero dal solito ciuffo che le copriva l’occhio destro- accuratamente truccato da Nami con sfumature rosa, in modo da esaltare i suoi grandi occhi rossi.

Ci fu un attimo di silenzio, tra Nami che ghignava contenta, Marie che fissava il pavimento o si guardava attorno evitando di incontrare lo sguardo di chiunque –soprattutto quello di Ace- e tutti i ragazzi presenti che la guardavano come fessi neanche fosse stata la prima donna che vedevano nella loro vita.

“Quella…è…Marie…?” Sussurrò Ace sorpreso al massimo nel vedere la sua amica d’infanzia -quella che si vestiva da maschiaccio, faceva a botte con i bambini più grandi di lei e teneva i capelli corti non curandosene minimamente- vestita e truccata in modo così provocante –e accidenti, se lo era!- lì davanti ai suoi occhi.

Marie-chan, sei davvero meravigliosa!!!” Urlò Sanji con gli occhi a forma di cuore correndole incontro a braccia aperte nel tentativo di abbracciarla, prontamente fermato da un pugno di Nami in pieno volto. “A cuccia, tu!” Esordì la navigatrice, facendo sorridere Robin. “Non stai male, sai Marie?” Disse l’archeologa, facendo rinsavire gli altri che finalmente decisero di smettere di fissarla come pesci lessi e parlarono.

“E’ vero! Anche se…sembri quasi un’altra persona!” Ridacchiò Rufy facendo sbuffare la diretta interessata, venne interrotta da una voce che le fece accelerare il battito cardiaco.

“Oh, si, non si direbbe proprio che tu sia Marie!” Disse lui, poggiando un gomito sul tavolo e tenendosi il volto con la mano. “Però sei davvero bellissima.” Proferì semplicemente e sorrise, facendola sentire al settimo cielo per qualche istante.

Il tempo che le servì per riacquistare la sua ‘dignità da pirata’ e sbraitare a Nami che adesso che si era fatta vedere da tutti come le aveva detto, sarebbe andata a cambiarsi che lei lo volesse o meno. E lasciò la sala sbuffando e con le mani ai fianchi, mugugnando qualcosa di incomprensibile, tornando in camera sua un po’ imbarazzata e offesa, ma comunque felice.

 

“Hai visto che ha funzionato?” Disse Nami irrompendo nella sua camera senza che lei se ne accorgesse, chiudendo la porta dietro di se.

“Che intendi dire?” Chiese lei, intenta a togliersi il trucco dal volto, unico ricordo rimasto della follia –come la chiamava lei- fatta poco prima. Adesso era tornata la Marie di sempre, con i capelli legati in modo rapido e impreciso, il top corto ma non troppo attillato, la gonna di jeans con i pantaloncini sotto e i due grandi boccoli che non aveva accettato di togliere nemmeno mentre Nami la preparava.

“Oh, andiamo! Hai visto come ti guardava? Ha detto anche che sei bellissima.” Rispose lei raggiungendola e sedendosi sul letto facendo cenno di raggiungerla, cosa che l’albina fece sospirando.

“Francamente non penso che questo cambi qualcosa…Forse per Sanji, ma è di Ace che stiamo parlando…A lui non importa tutto questo, e sinceramente nemmeno a me!” Ammise sorridendo, contagiando la rossa.

“Stupida, bisognava che si rendesse conto che tu sei una ragazza carina e disponibile, e non solo come un’amica d’infanzia paragonabile a tutti gli altri!”

“Nami…grazie, davvero. Ma voglio che si innamori di me perché sono io, e non perché sono semplicemente una ragazza. Ammise alzandosi dal letto e tornando in bagno a levarsi il trucco, sbuffando. “Cavoli. Tu e le tue fissazioni. Ma senti come parlo, sembro una stupida ragazzina alla sua prima cotta! Sputerò in un occhio la prossima persona che mi proporrà di truccarmi! Non sia mai che un pirata come me si abbassi di nuovo a questi livelli!

Borbottava a bassa voce, mentre Nami sorridente si alzava dal letto e usciva dalla camera.

“Considero questa missione riuscita con successo!” Sussurrò ridendo sommessamente, lasciando la povera Marie sola a struccarsi litigando con lo specchio.

 

 

*Riferimento alle mini-avventure di Ace

 

P.S.: Ecco il disegno di Marie! Ringrazio Favola88 alias Nunù per i colori e le ombre!!!

 

http://img230.imageshack.us/img230/619/hotmariecoloredtc8.jpg

 

 

Marie: Buonasera! Perdonate l’Autrice ma con la pioggia è poco ispirata…Da voi che tempo fa?

 

Nami: Oggi nuvoloso al sud e nelle isole e banchi di nebbia sparsa al nord, neve su Lombardia, Piemonte e Valle D’Aosta, rovesci al centro Italia. Temperature in discesa in tutte le regioni.

 

Marie: Non per distruggere tutto, ma io l’avevo chiesto ai Lettori, così tanto per, e non volevo certo un meteo…

 

Nami: Tzè! Potevi dirlo prima…Per questo, pagherai il 20% in più dei 2000berry che mi devi per il servizio previsioni del tempo!

 

Marie: o.o Ma nemmeno abbiamo iniziato che già combino danno! A posto siamo! -.- Beh, fa niente, andiamo avanti! Today we have a new commentator!!! Roxy_Black! Diamole il benvenuto come solo noi sappiamo fare!!!

 

*entrano la ciurma e tutti gli altri personaggi di One Piece compresa la bambina della prima puntata di cui non si sa nemmeno il nome e la telecamera dall’alto fa vedere che si è disposta per formare la parola ROXY, e come al solito vengono sparati i fuochi d’artificio*

 

Folla: Furufufu!

 

*silenzio*

 

 

 

 

*ancora silenzio*

 

 

 

 

Marie: … OH. MIO. DIO. Adesso ho realmente visto tutto nella vita!

 

Usop: Che roba è?! Non si può!!!

 

Marie: ok…rilassiamoci e continuiamo…Roxy! Spero che tu sia ancora viva dopo quellquell…quell’urlo-giornaliero obbrobrioso! Anche perché entriamo in argomenti interessanti!!!! *guarda con occhi dolci Robin che ha il copione in mano*

 

Robin: *legge il copione e si rivolge a Roxy* Beh, ovvio, è la coppia principale della fic…

 

*Marie saltella felice per la stanza*

 

Marie: Ma come zono felize *_*

 

Zoro: Te lo dirò una volta sola, donna: o ti muovi, o te lo faccio io.

 

Marie: Ok, ok, ma come siamo impazienti stasera! Bene, allora andiamo a Katia!

 

Folla: Furu

 

*Marie si scrocchia le dita*

 

Folla: …………Wiiiii! *faccia angelica*

 

Marie: Va già meglio. Carissima! Se pensi a noi gli esami andranno sempre bene!!!

 

Robin: Attenzione! Potrebbe non funzionare senza un assiduo studio a casa, potrebbe causare attacchi di pazzia congiunta. Non somministrare ai bambini sotto i 12 anni, leggere attentamente il foglietto illustrativo, e per il vostro bene è meglio non pensare ad Usop.

 

Marie: Eh, non sai quanto è piaciuta a me!! *___* Sono d’accordo, w il romanticismo!!

 

Luna&Scatty: Buuu!!

 

Marie: Ma che volete voi?? Sciò sciò!!! ù.ù Rapidamente, dato che l’Autrice ha già ricevuto minacce perché doveva postare ieri sera (LOL XD), passiamo ad Alex!

 

Folla: Wiiiii!

 

Marie: Ma…perché Sanji è babbo???

 

Zoro: Per essere vero è vero.

 

Sanji: Zitto, marimo!! E tu, Alex…

 

Marie: Ehm, ehm, ehm!! Dicevamo! GRAZIE MILLE per il premio, sono commosa!

 

*Nami sempre più in depressione*

 

Marie: Su Nami!!! Non fare così!! Dato che il mio Ace è già lì porterò te con me!! E Zoro!

 

Nami: Perché lui?!?

 

Zoro: Perché io?!?

 

Sanji: Nooo!! Volevo andare io con Nami-chan e Marie-chan!

 

Marie: Oh, andiamo, non ci arrivate da soli? Beh, intanto io passo a Nunù!

 

Folla: Wiiiii!

 

Marie: Ci voleva, ci voleva! Un po’ di relax è d’obbligo, non credi?

 

Usop: Io credo invece che Ace sia veramente tonto…l’hanno capito tutti che quella povera Marie è innamorata e lui no! Ovviamente io l’ho capito prima di tutti!

 

Marie: Non osare dare del tonto ad Ace, sai!!! -.- comunque, l’Autrice ama la coppia Rufy-Robin da quando lei è entrata in ciurma, ancora di più dalla saga di Enies Lobby!

 

Autrice: Giusto!! E sono d’accordo con Nunù sulle minacce a Nami e Zoro!!! Buhahaha!!!

 

Marie: Ok, andiamo da Ladyson!

 

Folla: Wiiiii!

 

Marie: Trovi davvero che siamo carini??? *____*

 

*saltella felice per la stanza*

 

Marie: Che bello che bello ^_________________^ comunque…super!!! (Hey!!! n.d.Franky_da_qualche_parte) mi sento davvero onorata!! *O* grazie! *si inchina* Scatty!!!

 

Folla: Wiiiii!

 

Marie: Guarda non ti rispondo nemmeno perché eri a casa dell’autrice quando hai letto/scritto, quindi xD ti ringrazio solamente e passo a Luna!

 

Folla: Wiiiii!

 

Marie: Oh, tranquilla, per un bel po’ non tornerà a rompere…piuttosto, leggendo il commento tra parentesi posso affermare che tu hai buon occhio!! Brava!! +_+ beh a questo punto non ti resta che leggere il prossimo capitolo per scoprirlo xDxD E dopo questa edizione flash del Marie Show vi saluto e alla prossima!!!

 

~ Marie

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Capitolo 17
*** Capitolo 16: I ricordi riaffiorano! Dichiarazione fallita! ***


Bussò tre volte alla porta, attendendo risposta

Olà a todos! E si riprende con la storia! Penso che questo sia il capitolo più lungo che abbia scritto fin ora, merito dei miei adorati flashback!! XD Buona lettura!

Dream On

Capitolo 16: I ricordi riaffiorano! Dichiarazione fallita!

Aaah…Com’è bello pescare…” Sussurrò Usop, seduto tranquillamente sul ponte con la canna da pesca in mano.

“Hai davvero ragione, Usop! E’ rilassante!” Concordò Chopper accanto a lui, mentre entrambi chiudevano gli occhi e si lasciavano accarezzare dalla brezza marina.

“Avete preso qualcosa? Io ho fame!” Aveva domandato Rufy per la quarta volta in dieci minuti, cosa che stava facendo perdere la pazienza ai due.

“Pescare è rilassante…se non c’è Rufy nei paraggi!” Si corresse il dottore, piagnucolando, mentre il capitano reclamava del pesce.

“Ok, basta! Pescheremo un altro giorno!” Sbottò Usop, alzandosi da terra e ritirando la canna dall’acqua.

Nooooo, il mio pesce!” Mugugnò depresso Rufy, ma riprendendosi quasi subito e chiedendo ai due se avevano idea di cosa fare per passare il tempo.

“Quei tre non stanno fermi un attimo, eh?” Commentò Robin, intenta a rilassarsi su una sedia sdraio accanto a Nami.

“Sono fatti così, che vuoi farci! Vedrai che ora si inventeranno qualche strano gioco e faranno un sacco di casino come al solito…

Disse la rossa prendendo un cocktail dal vassoio che Sanji le aveva portato, lanciando lo sguardo allo spadaccino che se ne stava seduto a gambe incrociate a terra, con la schiena poggiata al parapetto.

“Hey, Zoro! Riesci davvero a dormire con tutto questo trambusto?” Gli aveva domandato cominciando a sorseggiare la bevanda dalla cannuccia gialla, osservando divertita lo spadaccino.

“Ci riuscirei, se una ladruncola di nostra conoscenza non si mettesse in mezzo…

“Attento a come parli alla dolce Nami-chan, uomo con prato in testa!” Borbottò Sanji dopo aver offerto a Robin lo stesso cocktail di Nami, ma con cannuccia viola.

La rossa sbuffò cominciando a giocherellare con la cannuccia, mentre i due continuavano a litigare.

“Ci sei rimasta male?” Domandò la bruna all’amica, osservando divertita la scena del cuoco e lo spadaccino.

“Certo che no! Non si merita neanche la mia rabbia quel…quel…quello scemo!” Sbottò poco convinta, riprendendo a bere nervosamente, facendo sorridere la compagna di relax.

“Siete sempre così attivi?” Commentò Ace avvicinandosi alle due ragazze in costume, ricevendo contemporaneamente i saluti di tutta la ciurma, che subito dopo tornò a fare quello che stava facendo.

“Diciamo che questa è la tranquillità.” Rispose Robin tranquillamente, poggiando il bicchiere ormai vuoto sul vassoio che Sanji aveva poggiato vicino a lei andando a litigare con Zoro. “Non voglio immaginare come sia il caos!”

 “Ace, mi fai un piacere?” Disse la rossa che invece sorseggiava ancora la sua bevanda. “Vai in camera di Marie e dille si venire qui, perché ho cambiato idea.”

Il moro accettò scrollando le spalle e dirigendosi verso il sottocoperta, mentre la navigatrice ghignava soddisfatta.

“Qualcosa mi dice che era tutto calcolato…” “Più o meno!” Ridacchiò, porgendo all’archeologa il suo bicchiere vuoto da mettere sul vassoio.

 

Ace bussò tre volte alla porta, attendendo risposta. Quando una voce dall’interno urlò un “avanti” il ragazzo aprì la porta, trovando la stanza vuota.

“Nami, sei già qui?” Urlò la voce di prima, da dentro il bagno interno alla camera. “Di cosa volevi…Ace?!” Quando la ragazza uscì dal bagno, si sorprese non poco a trovare il moro sulla soglia della sua camera. D’altro canto, lui fui ancor più sorpreso di lei nel trovarla con i capelli spettinati, visibilmente asciugati da poco, ed il corpo bagnato coperto soltanto da un asciugamano bianca, che avvolgeva delicatamente il suo busto coprendola a stento.

Inutile dire che Pugno di Fuoco arrossì di botto, irrigidendosi e deglutendo a quella vista. Cercò di spostare lo sguardo, ma una sensazione più forte di lui gli teneva gli occhi incollati sul corpo perfetto di lei. Quando se ne accorse arrossì ancora di più, e sperando che lei non ci abbia fatto molto caso, si voltò verso la porta meccanicamente.

“M-mi dispiace!” Balbettò lui, visibilmente in imbarazzo, posando la mano sulla maniglia. “Nami ha detto che ha cambiato idea e vuole che la raggiungi sul ponte. Tolgo il distu…” “No, aspetta!”

Lo interruppe prontamente lei, quasi istintivamente. Solo quando si accorse che aspettava che lei dicesse qualcosa, si rese conto di non sapere effettivamente cosa dire.

“Ecco…io devo solo vestirmi…Se…Se aspetti qualche minuto, poi possiamo…parlare con calma…Con Nami me la vedo dopo…” Balbettò con lo stesso imbarazzo del ragazzo, che sorrise accettando la proposta.

Marie, raggiante, entrò nel bagno chiudendosi la porta alle spalle, porta su cui si appoggiò Ace in attesa che la ragazza uscisse.

Una volta dentro tirò un lungo sospiro, poi si portò una mano davanti alla bocca per nascondere una risata che non voleva far sentire al moro.

“Non sei cambiato affatto, sai Ace?”

Disse poi, ancora con il sorrisino sulle labbra, mentre alla mente le affioravano vecchi ricordi.

 

Bussò tre volte com’era solito fare, e la porta gli fu aperta da una graziosa ragazzina in accappatoio bianco di dodici anni circa.

“Ace-kun, ciao!” Urlò trascinandolo dentro, senza notare l’imbarazzo di lui nel vederla in accappatoio.

“Non sei ancora pronta?” Balbettò lui, frase che per l’imbarazzo sembrava più un rimprovero –e forse lo era-..

Si, quasi, devo solo cambiarmi!” Rispose lei allegramente, accingendosi a levarsi l’accappatoio di dosso.

“Che…Che stai facendo?!” Sbraitò lui, arrossendo.

“Non è ovvio? Mi cambio.” Disse tranquilla, spogliandosi completamente e lasciando cadere l’accappatoio a terra.

Ace diventò arancione, rosso e infine bordeaux, e il più rapidamente possibile raccolse l’accappatoio da terra coprendovi la ragazza, ansimando.

“Sei pazza?! Non puoi cambiarti davanti a me!!!”Sbraitò, ancora rossissimo in volto.

“E perché?” Rispose lei con una tranquillità disarmante. “L’ho sempre fatto…”

“Ma eravamo dei bambini, adesso è diverso!” Balbettò, facendo ridacchiare lei.

“Ok, ok…” Disse con un sorriso facendo sospirare lui, che più rilassato uscì dalla camera attendendo che si cambiasse appoggiato con la schiena alla porta, ancora rosso in viso.

 

E non riuscì a trattenere una seconda risata, che suscitò la curiosità del moro fuori dalla porta..

“Beh? Cosa c’è di tanto divertente?” “Niente, ricordi di momenti passati…Era davvero bello quando vivevamo insieme a Foosha, vero?”

Domandò, sistemando la cintura tra i passanti della gonna di jeans.

“Sì, molto.” Rispose, sorridente. “Siamo nostalgici oggi?”

“Abbastanza.” Rispose lei, indossando la maglietta. E sistemate alcune cose in bagno –giusto il necessario per poter entrare senza incappare in oggetti vari sparsi per terra, non era un tipo ordinato- uscì dalla camera sorridente, con le mani ai fianchi.

“Pronta!” Lui sorrise, e lei si sedette sul letto poggiando la schiena al muro e lasciando penzolare le gambe. “Per quanto ti fermerai qui?”

“Penso un altro po’ di giorni. Per adesso state proseguendo nella rotta che avrei dovuto seguire, quindi non ci sono problemi. E seguì il suo esempio sedendosi accanto a lei.

“E dov’è che sei diretto?” “In un’isola chiamata Argentia*. Penso ti piacerà, è famosa perché i suoi abitanti hanno gli occhi ed i capelli grigio argento.

“Davvero?” Esclamò incuriosita, staccando le spalle dal muro. “Lì tutti hanno i capelli come i miei? Che fiQo! Se non avessi gli occhi rossi dubiterei delle mie origini!” E si mise a ridere, appoggiando nuovamente la schiena. “Cos’altro sai?”

“Che entrambi i figli del re hamm un frutto del diavolo molto particolare, e per questo il governo ha attribuito loro una taglia altissima.”

“Oh…Ma se vivono lì, perché non sono ancora stati catturati?” Domandò con l’ingenuità di una bambina curiosa di conoscere il mondo attorno a sé, che mettendo il dito sotto il mento e alzando gli occhi al cielo finge di pensare alla risposta, aspettando in realtà quella del genitore.

“Nonostante la taglia il governo non sembra molto interessato a lei. Finchè restano nell’isola non è un pericolo, è questo che dicono. E inoltre, Argentia è famosa per la sua difesa: è praticamente impossibile entrare in quell’isola, persino gli scambi commerciali avvengono lontano dalle coste. Questo, ovviamente, per proteggere la principessa che è l’erede al trono, e suo fratello.**”

Rispose a lui con tranquillità, suscitando nella ragazza accanto a lui un “oooh” sorpreso.

“Ma se è impenetrabile, tu come…?” Stava per chiedere, ma si fermò prima di terminare la frase osservando il sorrisetto in cui le sue labbra si erano incurvate, e ricordandosi con chi stava parlando. Rise.

“Oh, ma che te lo chiedo a fare! Tu t’infiltri dappertutto! Io devo ancora capire come facevi ad entrare in casa mia con porte e finestre chiuse!

E incrociò le braccia al petto storcendo la bocca, ricordando gli innumerevoli episodi in cui se lo trovava davanti all’improvviso.

“Trucchi del mestiere!” Rispose lui ridendo, come le aveva sempre detto quando lei gli chiedeva spiegazioni. “Però a volte ti faceva piacere, ammettilo!” Rise.

Che stupido…a lei faceva sempre piacere!

“Che intendi?” Domandò, e lui sorrise col sorriso di uno che la sa lunga.

“Ti ricordano niente pioggia, vento e fulmini?” Proferì semplicemente, facendolo sorridere un’ennesima volta.

 

Tutto d’un tratto, il cielo buio si illuminò, squarciato da una ramificata ed imprecisa linea dorata. Un bambino di circa dieci anni non riusciva a dormire, e seduto sul letto osservava annoiato lo spettacolo del cielo in tempesta, per nulla spaventato dai forti boati che scuotevano l’atmosfera.

“Chissà se Marie sta dormendo…” Fece ad un tratto, sospirando. “Lei ha paura del temporale, vero? Ogni volta che sente un tuono comincia a tremare…

Ma non ricevette nessuna risposta. Quindi, spazientito, si voltò verso il fratello che dormiva accanto a lui, scuotendolo leggermente.

”Rufy, ma mi stai ascoltando?!” Questi, però, si limitò a mugugnare e si voltò dall’altro lato, continuando a dormire. Il maggiore sospirò, mentre un altro lampo illuminava la stanza, seguito dal solito boato.

Ace si voltò nuovamente la finestra, poi deciso scappò fuori dalla stanza.

 

Come ogni volta in cui un temporale si abbatteva su Foosha, Marie non riusciva a chiudere occhio. Stava rannicchiata al buio in un angolo del letto con la schiena appoggiata al muro e il cuscino stretto fra le braccia, strapazzandolo sempre più ad ogni tuono che sentiva. D’un tratto ennesimo lampo illuminò la scena, ma stavolta la bimba vide una figura accanto al suo letto. D’istinto si mise ad urlare, prontamente zittita da una mano che le coprì saldamente la bocca.

“Shhhh!! Non urlare!” Ordinò una voce familiare, mentre la mano lentamente le scopriva le labbra. ”Sono io!” La ragazza sbarrò gli occhi, incredula.

“Ace? Che ci fai qui?” Sussurrò a bassavoce, lasciando il cuscino che teneva stretto tra le braccia, mentre il moro saliva sul letto sedendosi accanto a lei.

“So che hai paura dei fulmini e volevo vedere se stavi bene.” Ammise mentre compiva quel solito, semplice gesto del metterle la mano sulla testa e scompigliarle i capelli.

Lei lo guardò sorridente, poi abbassò lo sguardo.

“Io…” Sussurrò stringendo i pugni e abbassando sempre più la testa. “Io non ho paura, ecco…” E alzò lo sguardo decisa a non mostrarsi debole ed impaurita.

Ma un fulmine più forte degli altri le fece perdere il controllo e la sicurezza, facendole lanciare un gridolino e chiudere gli occhi per la paura, abbracciando il ragazzino di fronte a lei. Tremando, lo stringeva forte per la maglietta nascondendo la testa nel suo petto, facendolo dapprima arrossire, poi sorridere.

“Non riesci a dormire con questo temporale, vero?” Chiese dolcemente, e lei strusciò la testolina a destra e a sinistra, lentamente.

“Se ci sono io hai paura?” Ripeté lo stesso movimento di prima, stringendo ancora di più la maglietta di lui.

“Allora resto qui con te, ok?” Ora muoveva la testa su e giù, sempre lentamente, annuendo.

Il ragazzino sospirò e sorrise, prendendo lentamente il cuscino e sistemandolo in modo che lui potesse appoggiarci la testa sdraiandosi –lei non aveva intenzione di mollarlo, e si ostinava a tenere la testa incollata al suo petto-.

Nonostante i forti tuoni e gli improvvisi lampi, Marie si addormentò subito tra le braccia del moro, che chiuse gli occhi solamente quando si accorse che la piccola dormiva tranquilla.

 

“Ace, non ti ho ancora chiesto una cosa!” Disse Marie d’un tratto, sempre tenendo la testa voltata dall’altro parte. “Perché? Intendo dire…il viaggio in solitario, l’isola di Argentia e tutto il resto…

“Oh.” Sussurrò, calandosi il cappello sugli occhi. “Sono alla ricerca di qualcuno.”

Rispose semplicemente, e lei non insistette, capendo che non le avrebbe detto altro.

“Come mai tutte queste domande?” Domandò lui spezzando il silenzio che per pochi secondi si era creato.

“Oh, curiosità! Devo pur sapere che cos’hai fatto in questi tre anni, no?” E si voltò nuovamente verso di lui facendogli la linguaccia.

“Sono troppe le cose da raccontare…Te ne parlerò in un’altra occasione. Tu che hai combinato al villaggio fin’ora? E’ stata dura fare da balia al mio fratellino?

Ironizzò, e l’espressione della ragazza cambiò, divenendo sorpresa e triste.

Adesso i ricordi che le venivano in mente erano tutt’altro che felici…

Si ricordò di tutte le notti passate in bianco, i pasti saltati, le lacrime versate ogni giorno, il tremendo stato di depressione in cui era entrata e la sofferenza che aveva provato.

“Mi sono allenata per diventare un pirata al più presto, e ce l’ho fatta!” Esclamò fingendo un sorriso.

Parlargliene non avrebbe avuto alcun senso…non voleva fargli pesare più di tanto il fatto che fosse partito, e non voleva che si sentisse in colpa per lei.

Anche perché, infine era stato proprio il pensiero di lui a ridarle nuovamente la gioia di vivere…

No, non valeva la pena di rovinare tutto per qualcosa di passato.

 

Quando fu di fronte alla casa dell’amica, il moro dovette bussare tre volte prima che la madre di lei andasse ad aprire la porta con aria infelice.

“Oh, Rufy, grazie al cielo sei qui!” Sussurrò tristemente, facendolo entrare.

“Cos’è successo, signora?” Chiese educatamente, vedendola sospirare.

“Di nuovo! E’ successo di nuovo! Marie non tocca cibo né acqua!”

Eeeeeh?!?” Esclamò Rufy, scioccato, spalancando occhi e bocca. La donna sospirò ancora. “Sta tutto il tempo nel suo letto e si rifiuta anche di parlarmi! Tu sei il suo migliore amico, no? Ti prego, parlare, io non so più che fare…

Il ragazzino annuì, e fu scortato alla camera della ragazza. Dopo averlo fatto entrare, la donna chiuse la porta e li lasciò soli.

Erano passati cinque mesi dalla partenza di suo fratello, e dal giorno seguente Marie aveva rifiutato di mangiare, di bere e di avere contatti con qualcuno che non fosse Rufy.

Quando lui andava a trovarla riusciva a farle spiccicare qualche parola e a farla mangiare un po’, anche se via via la situazione non migliorava per niente.

Marie non dormiva neanche più, questo perché passava tutto il suo tempo a piangere.

L’aveva presa male, davvero male.

L’ultima volta che Rufy aveva provato a portarla fuori, vedendo in lontananza il porto aveva cominciato ad urlare, a piangere e dimenarsi, e una volta a casa aveva vomitato quel poco che era riuscita a mangiare quel giorno ed era svenuta.

Rufy non ce la faceva più a vederla in quello stato, ma non sapeva che fare!

Se solo ci fosse stato suo fratello…Lui sembrava avere una soluzione per tutto…

Quando entrò nella stanza Marie era rannicchiata sotto le coperte del suo letto, con la faccia rivolta verso il muro, immobile.

”So che non stai dormendo, Marie.” Sentenziò con tranquillità, avvicinandosi a lei e sedendosi sul suo letto. “Credi di risolvere qualcosa, facendo così?”

“Che dovrei fare, allora?” Rispose lei con voce mozzata, senza muoversi dalla posizione in cui si trovava. Fu Rufy a scostarle i capelli dal volto, notando che questo era bagnato; e insieme a lui, il cuscino e parte delle lenzuola.

“Ma tu stai piangendo!” Lei sorrise malinconicamente. Tsk. Come se non lo facessi sempre.” Rispose seccata, scacciando la mano di lui dal suo viso e nascondendosi si nuovo tra il cuscino e il piumone. “Cosa vuoi, adesso?” Chiese, fredda, ma lui non si scompose. “Vedere come stai, sono preoccupato per te!” Ma lei non proferì parola.

“Credi che io non ci sia rimasto male?! Che sia stato felice di separarmi da mio fratello?!” Le urlò, e solo a quel punto lei scoprì il volto e alzò il busto dal letto per rispondergli a tono.

“Per te è diverso! Non sai quello che provo, cosa…” “No, e forse non lo saprò mai! Ma è difficile anche per me, è un po’ riesco a capirti!

“No che non ci riesci! Tu non sai come mi sento…Tutti i miei sogni sono stati infranti, non ho più nulla a cui appigliarmi! Che cosa mi resta, adesso?”

“Ce l’hai davanti! Vorrei che ti entrasse in testa, una buona volta, che esisto anche io in questo mondo!

Lei sbarrò gli occhi, incredula, abbassando poi lo sguardo.

“Ha fatto la sua scelta e dobbiamo accettarlo, punto e basta. Ha preso il mare, tutto qui! Noi partiremo solo un po’ in ritardo! Non dicevi di voler diventare un pirata? Di voler diventare forte?”

“Certo che lo voglio!” Urlò, stringendo il lenzuolo tra le mani.

“E allora smettila di piangere! Vuoi che quando rincontreremo Ace pensi che tu sia ancora una bambina?

Marie si morse il labbro inferiore, trattenendo le lacrime.

“Ma…non ci riesco…E’ più forte di me! Io vorrei solo…vorrei solo…” Non riuscì più a controllarsi e ricominciò a piangere, mentre le immagini distorte di qualche mese prima si facevano vive nella sua mente. Soprattutto, quella di lei inginocchiata a terra, e quella di Ace che dandole le spalle camminava allontanandosi da lei…e poi, scompariva. E lei si ritrovava sola.

“Ho troppa paura! Non voglio essere sola!” Si mise ad urlare, cominciando a piangere, quando lui l’abbracciò per farla calmare. “Non lo sei, sta tranquilla! Devi smetterla, Marie…è passato troppo tempo, stai dimagrendo e non ti reggi nemmeno in piedi,non puoi continuare così!”

“Scusami, Rufy, scusami ti prego!” Continuava a singhiozzare, ricambiando l’abbraccio e piangendo più forte.

“Ti scongiuro, Marie…provaci, proviamoci insieme, ti va?”

Non era abituato né portato a consolare le persone. Ma ci provava, e questo era già tanto. “Fallo per te, per me…fallo per mio fratello! Ricordi quello che ha detto, no? Lui…lui ci sta aspettando!”

Disse, e tutto ad un tratto l’immagine nella testa di Marie cambiò: adesso, un Ace sorridente la guardava felice. “Ci rivedremo presto in mare, te lo prometto!”

La voce del diciassettenne echeggiò nella sua mente, accavallata da quella di Rufy, e Marie si tranquillizzò riuscendo a smettere di piangere per un attimo.

“Ritorna in te, Marie!” Le urlò, guardandola come arrabbiato. “Non vuoi realizzare il tuo sogno?”

“Sì! Sì che lo voglio!” Gridò di rimando, ritrovando come d’incanto l’energia. “Io voglio diventare un pirata! La migliore di tutte, anche se sono una donna! E voglio navigare con te e Ace, voglio combattere al vostro fianco, e…e non voglio più piangere, basta!!!” Ma dal suo volto sgorgavano ancora lacrime, sempre più amare.

“Comincia da ora, no?” Esclamò, tirando fuori un fazzoletto e porgendolo alla ragazza, che singhiozzando un po’ più tranquilla si asciugò il volto.

“ Su ora vieni di là e mangiamo qualcosa! Sei pallidissima, cavolo!”

Esclamò, e quando lei annuì la aiutò a scendere e a camminare fino alla cucina, riuscendo a strapparle anche un tremolante sorriso. 

“Signora, ci prepari da mangiare!” Urlò sorridendo a trentadue denti, scortandola mentre lei sembrava davvero più tranquilla.

 

“Ace…” Sussurrò, cercando di cambiare discorso senza dare troppo nell’occhio. “A te cosa manca di più di quand’eravamo a Foosha?”

“Mh?” Mugugnò sorpreso dalla domanda. “Beh…di preciso non saprei…”

“Sai cos’è che manca a me? Noi.” Disse con tutta tranquillità, stringendo i pugni e poggiando i piedi sul margine del letto, avvicinando le ginocchia al petto e cingendole con le braccia.

“Eh?” “Mi manca…il rapporto che avevamo quando eravamo piccoli, ecco. E l’unica cosa di cui ci importava era giocare e stare insieme!” E rise, mentre lui la guardava sorpreso, confuso, e forse anche un po’ deluso.

“E’ cambiato qualcosa?” Chiese, senza nascondere la sua malinconia in quelle parole.

“No, no! Voglio dire, i miei sentimenti per voi sono sempre gli stessi, e sono sicura che per voi sia lo stesso!” Si affrettò a dire, abbassando lo sguardo. “Solo che…non siamo più dei bambini…ed è inevitabile che cambi qualcosa…

Sorrise malinconicamente, pensando a vari momenti della loro infanzia. Quando si rubavano il cibo di piatto in piatto, quando dormivano in tre nello stesso letto, quando si scambiavano regali fatti a mano anche se non c’era nessuna festa, quando leccavano a turno il cucchiaio della mamma di Marie quando preparava loro un dolce, quando abbracciarsi e scambiarsi baci sulle guance era una cosa naturale.

Non come quell’abbraccio che si erano scambiati il giorno prima, carico di emozioni…e d’imbarazzo, di pensieri, e –almeno per quanto riguardava lei- di paure.

“Ah, devo essere scema. Da piccola giocavo a fare la grande, e adesso vorrei tornare bambina!” Rise, portandosi una mano alla fronte. “Scusa, è stato un attimo di pazzia!”

“Sei sicura di stare bene?” Chiese lui, guardando dritto di fronte a te. “Non è da te essere così malinconica. Ti mancano così tanto quei giorni?” Chiese, e lei si rannicchiò ancora di più rimanendo in silenzio per qualche secondo.

“No, non è corretto. Non sono esattamente quei giorni, che mi mancano. Sussurrò, tenendo la testa bassa. “I ricordi fanno male…perché lì ci sei tu.”

A quelle parole il moro sobbalzò, e incuriosito voltò la testa verso di lei, che con amarezza continuò senza che lui chiedesse niente.

“E ora, invece…” Si morse il labbro inferiore, non riuscendo a continuare la frase. “Sei tu che mi manchi, Ace.” Disse tutto d’un fiato, mentre l’espressione del moro si faceva sempre più sorpresa. La fissava scioccato senza riuscire a dire una parola, capendo sempre meno di quello che lei stava dicendo.

“Ace…io…” Alzò lo sguardo armandosi di tutto il coraggio che aveva, e lo fissò negli occhi. “Io ti amo!”

In quella frase c’erano racchiusi tutti i sentimenti che si era tenuta dentro per anni, parole che aveva sognato di dire più volte e che avrebbero chiarito al ragazzo molte cose…se solo fosse riuscito a sentirle.

Proprio in quel momento, ironia della sorte, una forte esplosione si udì dal ponte, seguita da urla e schiamazzi.

“Ma che diavolo stanno combinando?!  Imprecò lui, sistemandosi il cappello e tornando di nuovo improvvisamente serio. “Scusa…puoi ripetere?”

E Marie di pietrificò. Rimase a fissarlo per alcuni secondi con gli occhi spalancati e la bocca lievemente aperta, in completo shock.

“Io…io…” Disse con voce tremante, stringendo i pugni. Non riusciva neanche più a guardarlo negli occhi. “Vado a vedere cos’è successo di sopra!”

Esclamò, uscendo rapidamente dalla camera.

Era un’attrice nata, ma solo uno stupido poteva non capire che stava fingendo.

Ciò nonostante decise di rispettare la sua scelta, e non la seguì.

“Maledizione! Maledizione! Maledizione” Continuava a dire sottovoce, arrivando finalmente sul ponte, dove un’esplosione come quella di prima echeggiò nell’aria, e Marie potè vedere con i suoi occhi di cosa si trattava: quel suono era dovuto ad una palla di cannone sparata dal ponte della nave, precisamente da Rufy, Usop e Chopper che ora urlavano felici e contenti.

Marie li fissò sconvolta per qualche secondo, poi si avvicinò con movimenti meccanici.

“Voi…che state facendo?” Chiese con un tono non molto amichevole.

“Stiamo provando il cannone! Cerchiamo di colpire gli scogli!” Rispose Usop felice e contento, indicando i vari massi rocciosi a pochi metri da loro.

“Oh…il cannone…gli scogli…” Sussurrò, stringendo i pugni.

“DOVEVATE USARE IL CANNONE PROPRIO ADESSO?!?” Urlò furente, facendoli spaventare così tanto che Chopper saltò in braccio ad Usop che saltò in braccio a Rufy che cadde a terra e strisciò indietreggiando.

“Dopo diciassette anni ce l’avevo finalmente fatta e voi…voi…GIOCATE CON IL CANNONE?!?” E piena di rabbia si avvicinò all’oggetto incriminato, chinandosi e sollevandolo lentamente, fino a portarlo sopra la sua testa sotto gli occhi scioccati dei tre.

Aaaah! Ha sollevato il cannone!!!” Urlò Chopper piagnucolando.

“DANNAZIONE!!!” Gridò, lanciando il cannone verso gli scogli e colpendone uno in pieno.

“Li ha colpiti!!!!!!” Esclamò Usop spalancando occhi e bocca sempre più terrorizzato, vista anche la distanza tra la nave e le rocce.

“Dannazione!” Urlò nuovamente, stavolta più disperata che arrabbiata. Cadde a terra in ginocchio, e fissando il pavimento abbassò la testa mugugnando qualcosa.

Usop e Chopper continuavano a tremare, mentre Rufy adesso la guardava con compassione. Conosceva bene quella reazione: le era andato storto qualcosa. Sbuffò.

“Se ti comporti così ogni volta che le cose non vanno come dovrebbero mi distruggerai la nave!” Disse lui, dopo essersi alzato da terra ed essersi inginocchiato di fronte a lei.

Lei dapprima sbuffò, poi alzato lo sguardo si calmò e tirò un sospiro.

“Scusa…” Disse semplicemente, rialzandosi e camminando verso il lato opposto del ponte, appoggiandosi al parapetto e guardando il mare.

Ci mancava solo questa. Cosa avrebbe dovuto fare adesso?

 

 

 

(*)Argentia: Isola primaverile nelle vicinanze di Water Seven, non collegata alle altre isole dal Puffing

                    Tom per sua decisione. Tutta la popolazione è mezza-albina (ha quindi i capelli argentati ma

                    gli occhi grigi) a parte la famiglia reale che è albina totale (capelli argentati ed occhi rossi)

 

(**):principessa…fratello: Da sempre l’erede al trono di Argentia non è il primo figlio maschio, bensì il

                                         primogenito qualunque sia il suo sesso.

 

 

Marie: Ho detto che voglio tre cornetti alla crema, è così difficile?

 

*silenzio*

 

Marie: Oh, ma…siamo già in onda!! *sorride* eheheh, salve a tutti ^^’

 

Tizio_con_cornetti: Ecco i suoi cornett

 

*spedendolo al muro con un pugno*

 

Marie: Zitto, non vedi che sto lavorando?? Ah, questi Tizi Con Cornetti, non sono più quelli di una volta!!

 

Nami: Hai ragione, cara, e voglio essere pagati sempre di più!

 

Marie: Beh, ciancio alle bande…

 

Usop: Bando alle ciance!

 

Marie: Quello che è! Cominciamo subito a rispondere ai commenti con la nostra Roxy!

 

Folla: SUPER!!

 

Marie: …ma cos’è, il Franky’ Day?? Vabè…Carissima!! Mi spiace deludere le tue aspettative, ma non mi vestirò mai più così!!

 

Sanji&Fan_Maschili: Noooo!! ç_ç

 

Nami: Può darsi…ma non credere che non ci metterò lo zampino!!

 

Marie:ceeeerto…beh andiamo dalla pecorella smarrita che è tornata all’ovile, Storm!

 

Folla: SUPER!!

 

Marie: Tranquilla, l’autrice è magnanima e ti perdona! *ride*

 

Chopper: Ma esattamente, come si fa a sbavare come una cascata del Niagara?

 

Robin: Così…

 

*indica Marie che sbava pensando all’Ace descritto da Storm*

 

Marie:agagaga…quant’è figo… *alla Homer Simpson*

 

Robin: Torna in te! C’è una new entry!

 

Marie: …uh? Ah! Vero! Ragazzi tutti pronti per dare il benvenuto a SMEMO92!!!

 

*entra Aokiji che ghiaccia lo studio, dopodiché se ne va lasciando il posto alla ciurma che vestiti da pattinatori e pattinatrici eseguono strane piroette a tempo di musica, terminando in posa fiQa con soliti coriandoli e fuochi d’artificio con il nome SMEMO*

 

Ciurma: Benvenuta Smemo!!!

 

Marie: SUPER!!!

 

*Escono tutti e Ace riporta il clima normale il sala*

 

Marie: Bene, e dopo questa FANTASTICA APPARIZIONE, e ovviamente mi riferisco ad Ace, ringrazio smemo!!! Che bello, sto bene insieme al mio adorato Ace *_*

 

*Saltella per la stanza*

 

Zoro: Siediti e continua, donna!

 

Tizi_Poco_Importanti: Ma chi è, Vegeta??

 

Marie: ok, ok -.- Bene, allora andiamo da Nihal!!

 

Folla: SUPER!!

 

Marie: Grazie tesorha! Modehstamuente shono davverho FASHION vestita in quel muodo!

 

Nami: Finalmente lo ha ammesso!!!

 

Marie: Non hai notato il tono sarcastico? Sembro una prostituta conciata così!!!!

 

Nami: Beh? Che hanno di male? Il guadagno è assicurato!

 

Marie: …ok, farò finta di niente…Andiamo dalla nostra affezionata Nunù!!

 

Folla: SUPER!!

 

Marie: Hoy, andiamoci piano con i ringraziamenti all’Autrice che poi si monta la testa!

 

Autrice: Sono felice come un re *_*

 

Marie: Devo dirti che non mi sarebbe dispiaciuto un invito a cena!!!

 

Sanji: Concordo sul fatto che è una bellissima ragazza!!!

Autrice: Tu, mi hai fatto morire dal ridere per tre giorni con il pocket coffey xD

 

Sanji: Concordo anche sul fatto che debba imparare da me!!! Finalmente qualcuno mi prende in considerazione! Siamo fatti l’uno per l’altra, tesoro mio!

 

Marie: Certo, Sanji, come no…orsù, miei prodi, andiamo subito a Scatty!!

 

Folla: SUPER!!

 

Marie: La faccia di Ace? Ti assicuro che era bellissimo *________*

 

Rufy: E a me non mi stima nessuno?

 

Marie: Povero piccolo Rufyuccio, nessuno lo calcola ç_ç che qualcuno lo coccoli, per favore, io devo andare avanti!! Con Axel!!!

 

Folla: SUPER!!

 

Marie: O_o Ma stai male?? oggi non hai sparato cazzate!!

 

Folla: ooooh!!!! *sconvolti*

 

Usop: Questa è la fine del mondo!!! Tutti al riparo!!!

 

Nami: Sono troppo giovane e ricca per morire!!

 

Robin: Morirò solo dopo aver scoperto cosa successe nei 100 anni di vuoto!

 

Rufy: Noo, se è la fine del mondo dove andrò a mangiare?

 

Marie: Devo ancora dichiarare il mio eterno amore ad Ace!!

 

Chopper: Potrebbero esserci dei feriti!! Devo trovare i feriti!!

 

Sanji: Nami, Robin, Marie!! Mie adoratissime, vi proteggerò io!!!

 

Zoro: E fate meno casino, sto cercando di dormire!

 

 

 

 

 

 

IL PROGRAMMA E’ MOMENTANEAMENTE INTERROTTO A CAUSA DI UN IMPROVVISO ATTACCO DI PANICO DA FINE DEL MONDO. CI SCUSIAMO PER IL DISIAGIO.

 LA TRASMISSIONE VERRA’ RIPRESA A BREVE.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

***…A breve…***

 

Marie: Bene, ora che abbiamo accertato che il mondo non sta per finire…

 

Giornalisti_In_Cerca_Di_Scoop: Oohh… *se ne vanno delusi*

 

Marie: …e che Usop aveva detto una bugia, come suo solito…

 

Nami: Non farlo MAI più!! *fulmina Usop con lo sguardo mentre viene pestato dagli altri*

 

Marie: …direi che possiamo andare avanti, che ne dite?? Quindi ecco l’ultima, Luna!!

 

Folla: SUPER!!!

 

Marie: Eh, i filler oramai sono dappertutto! E finalmente qualcuno che è d’accordo con me su quelle robe strane!!

 

Sanji: Ma tesoruccio mio, stavi magnificamente!!!

 

Marie: Grazie, caVo, ma mi preferisco in tenuta sportiva!! E ora, con permesso, chiuderei la puntata!! Ci vediamo al prossimo capitolo, sigla!!!

 

*parte la sigla*

 

Alla fine della rotta c’è una magica città

E si dice che Gold Roger un tesoro ha messo

Meta ambita dei pirati e tra questi sai chi c’è?

Un ragazzo e la sua ciurma, il suo nome Rufy è…

 

Rufy! Rufy combina guai

Per tutti i mari tu navigherai

Il capitano di tutti noi, sei tu…

 

Oh Oh Oh!

 

Rufy! Rufy combina guai

Ti seguiremo dovunque tu andrai

Ed il tesoro nostro diverrà…

 

In questo viaggio per i mari Rufy solo non sarà

Ci son Zoro, Nami, Usop e non è finita qua!

Si uniranno anche Chopper, Robin, Sanji, Marie e poi

Franky e Brook arriveranno e si uniranno a noi!

 

Rufy! Rufy combina guai

Per tutti i mari tu navigherai

Il capitano di tutti noi, sei tu…

 

Oh Oh Oh!

 

Rufy! Rufy combina guai

Ti seguiremo dovunque tu andrai

Ed il tesoro nostro diverrà…

 

*fine sigla*

 

Marie: Stop, stop, STOP!! Che cos’è questa roba???

 

Tizio_Poco_Importante: Ehm…la sigla?

 

Marie: Questa NON è la nostra sigla!! Non hai mai sentito la nostra sigla?? *canta* Forza ciurma all’arrembaggio, vincerà chi ha più coraggio! Forza tutti all’arrembaggio! Oh, oh, oh, oh!

 

Usop: Quella a dire il vero è la vecchia…

 

Marie: Ma è più carina!!

 

Tizio_Poco_Importante: Beh, oramai ho mandato questa e siamo già fuori onda, accontentatevi…

 

Marie: *inginocchiandosi a terra* NOOOOOOOOOOOOOO!!!!!

 

Fin.

 

~ Marie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 17: Bacio! Il momento atteso da una vita intera! ***


Rieccomi qui con il diciassettesimo capitolo, il mio preferito (e il perché lo potete immaginare tutti xD)

 

Rieccomi qui con il diciassettesimo capitolo, il mio preferito (e il perché lo potete immaginare tutti xD)! Buona lettura!

Dream On

Capitolo 17: Bacio! Il momento atteso da una vita intera!


“Ragazze! Venite, voi sarete le prime ad assaggiare il mio nuovo dolce! Ho messo tutto il mio amore per voi nel realizzarlo!!” Diceva Sanji mettendo tre piattini sul tavolo, e tenendo a bada un Rufy che già li mangiava con gli occhi.

Hoy, Sanji! Dov’è la mia porzione? Voglio fare merenda anche io!” Piagnucolava il capitano, e dietro di lui Usop e Chopper annuivano convinti.

“Sedetevi e non toccate niente, ora arrivano anche le vostre!” Aveva ordinato, e i tre si erano subito seduti battendo le mani sul tavolo e reclamando cibo.

“Che dolce è?” Chiese Ace, già seduto a tavola da un pezzo, quando il cuoco gli mise davanti il piatto. “L’ho inventato io! E’ dedicata alle mie muse ispiratrici! Oh eccole!”

Commentò raggiungendo a velocità della luce la porta, da cui stavano entrando le tre ragazze della ciurma.

“Un nuovo dolce, eh?” Proferì Robin prima di sedersi al tavolo, sorridente. Marie dapprima sprizzante di gioia per la merenda diventò improvvisamente seria quando incrociò per pochi secondi lo sguardo di Ace, e abbassando gli occhi con imbarazzo si sedette cupa e cominciò a giocherellare con la forchettina prima di cominciare a mangiare.

“Ma Zoro?” Fece notare Nami, mentre tutti mangiavano e lei spostava lo sguardo dalla destra alla sinistra della sala, non scorgendo la figura dello spadaccino.

“Lui è di vedetta! Se vuole viene e mangia! Se pensa che glielo porti io si sbaglia!” Disse acido Sanji, e Nami sospirando cominciò a fissare insistentemente il suo dolce ancora intoccato.

Lo fissò per alcuni secondi fino a quando non realizzò di essere già sazia al solo pensiero di mangiare qualcosa; quindi approfittando della confusione creata da Rufy che voleva il bis sgattaiolò fuori dalla cucina con il piatto in mano, dirigendosi convinta verso la base di vedetta.

Hoy, Zoro!” Lo chiamò una volta salita, posandogli il piatto tra le mani. “Tieni.”

Disse semplicemente, ricevendo un’occhiataccia da parte di lui.

“Eh? Cos’è?” Domandò confuso, osservando ora il piatto che aveva tra le mani.

“Non lo vedi? Un dolce! Sanji l’ha fatto proprio adesso.” Rispose lei con nonchalance, facendo sospirare lo spadaccino.

“E tu l’hai portato a me?”

“Sì.”

“Di tua spontanea volontà?”

“Certo.”

Il ragazzo dai capelli verdi la fissò torvo, poi parlò di nuovo.

“Ok, ho capito. Quanto vuoi?”

La rossa lo fissò sconvolta per un attimo, poi aprì la bocca per controbattere ma la richiuse rimanendo ancora in silenzio per un po’ prima di parlare.

 “Stupido! La prossima volta ti faccio pagare davvero!

Sbottò, borbottando qualcosa mentre scendeva sul ponte sotto lo sguardo confuso dello spadaccino.

 “Ma che ho detto? Non è colpa mia se chiedi soldi per tutto!” Disse poi, tornando a guardare il dolce e subito dopo la navigatrice che avanzava infuriata verso il sottocoperta. Lui sbuffò.

“Nami!” La chiamò, cominciando a mangiare. Anche se non la guardava, sapeva che s’era girata. “Grazie.” Disse semplicemente masticando un boccone del dolce, forse volontariamente per non rendere molto chiaro il ringraziamento.

Ma la navigatrice recepì il messaggio.

“Stupido.” Commentò continuando la sua camminata, stavolta con le labbra incurvate in un piccolo sorriso.

 

“Eh?! Vuol dire che non puoi fare un altro cannone?!” Piagnucolava il cecchino sul ponte della nave, guardando con nostalgia il punto in cui, fino al giorno prima, c’era un cannone.

“Teoricamente potrei...” Rispose Marie, appoggiandosi al parapetto con fare annoiato. “Ma non ho idea di come sia strutturato un cannone! Il mio corpo è di metallo, ma non sono un’arsenale vivente!”

“Ma tu sei l’armiera, l’addetta alle armi!” Commentò il dottore con fare autoritario, facendola sospirare.

“Numero uno: ha fatto tutto Rufy. Numero due: non so neanche se la parola “armiera” esista! Numero tre: ma a che vi serve un cannone? Da quel che ho capito non lo avete utilizzato praticamente mai!” Sbottò, allontanandosi dal parapetto e mettendo le mani ai fianchi.

“Beh…ecco…era divertente colpire quegli scogli!” Disse Chopper tenendo lo sguardo a terra, disegnando con la zampetta dei cerchietti sul legno del ponte.

“Ah, se è tutto qui, allora…” Sussurrò la ragazza richiamando l’attenzione della renna, e condensando il metallo in una sfera nera sulla sua mano, porgendola al cecchino.

“Se il cannone non c’è, allora fai a mano!” Canzonò facendo l’occhiolino e prendendosi gli sguardi curiosi dei due.

“Vuoi che io la lancio?” Chiese Usop, e lei annuì.

“E come pensi che ce la possa fare?!?!?” Sbottò, facendo ridacchiare l’amica che portò la mano libera davanti alla bocca, coprendola.

“Scemi, prendetela in mano…è leggerissima!” E un po’ titubante Usop prese la sfera dalla mano dell’albina, constatando con occhi luccicanti che aveva pienamente ragione.

“Hey, Chopper!!! Guarda il super-tiro del miglior lanciatore di tutti i tempi!!!” Urlò al dottore, e mettendosi in una posa ridicola che avrebbe dovuto essere fiQa lanciò la palla a tutta forza, facendola scontrare contro le pietre lì vicino.

“Fa provare me, fa provare me!!” Gridò Chopper eccitato, e ridendo la ragazza creò una sfera dopo l’altra, osservando i due che divertiti e meravigliati lanciavano quelle strane sfere inventando frasi sempre più assurde prima di ogni lancio.

“Su, ora è il mio turno!” Esordì Marie, creando una sfera sulla mano destra e lanciandola senza sforzo prese in pieno uno scoglio abbastanza lontano e frantumandolo.

“Eh?!? Ma si è rotto!!!” Esclamò uno scioccato Chopper, strofinandosi gli occhi.

“Come hai fatto a fare un danno simile con delle sfere così leggere?”

“Eh? Oh, ma quella era una normale palla di cannone!” Rispose alla domanda del cecchino sorridendo, come se fosse la cosa più normale di questo mondo, e lasciando i due con occhi e bocca spalancati.

Ma in fondo, dopo averla vista lanciare un cannone, cosa c’era da stupirsi?

La ragazza si mise di nuovo a ridere, ma smise subito accorgendosi che poco lontano dai tre, altre persone stavano ridendo insieme a lei, anche se sicuramente per un altro motivo.

Quindi spostò lo sguardo in direzione della risata, fermando gli occhi sulla polena della nave. Sopra di essa, come al solito, v’era seduto Rufy che con fare divertito dondolava a destra e sinistra. Alla destra della polena c’erano Robin ed Ace, la prima poggiata con le schiena sulla polena, il secondo che si reggeva con i gomiti al parapetto.

Niente di particolare, ma l’armiera non riusciva a fare a meno di guardare Ace e Robin. Sembrava che si divertissero, l’archeologa stava anche ridendo come faceva poche volte…certo, Rufy aveva lo sguardo rivolto ai due e rideva insieme a loro, quindi sicuramente era immischiato nella loro discussione e probabilmente era lui il motivo per cui i tre ridevano, eppure Marie sentiva un crampo allo stomaco stringere sempre di più la sua morsa mentre osservava la scena ritagliando dalla sua visuale Rufy, osservando solamente i due che si guardavano complici ridendo.

Non si era mai sentita così…Che le stava succedendo?

“Marie, tutto ok?” Chiese Usop mettendole una mano sulla spalla. A quel contatto l’armiera sobbalzò, voltandosi rapidamente. “Io non sono gelosa di Robin!!” Aveva detto senza neanche pensarci, e si tappò rapidamente la bocca con entrambe le mani accortasi di ciò che aveva appena fatto.

Non poteva averlo detto davvero!

Guardò furtivamente verso i tre e li vide ancora intenti a parlare tra di loro: fortunatamente non aveva parlato poi così tanto forte e non si erano accorti di nulla.

Riportò gli occhi sui due di fronte a lei, che invece avevano sentito benissimo e ora la guardavano torvi e incuriositi.

“Ecco, io…!” E prese a gesticolare tentando di mettere insieme una frase di senso compiuto per giustificarsi, ma tra l’imbarazzo e la mancanza di idee non le venne in mente nulla.

Marie-chaaan! Ti ho portato uno spuntino!!” Urlò Sanji uscendo dalla cucina, e ringraziando il cielo sgattaiolò da quella situazione non molto positiva e corse verso il cuoco prendendolo a braccetto e poggiando la testa sulla sua spalla.

“Sanji! Per fortuna! Arrivi al momento giusto e con qualcosa da mangiare! Ti ho mai detto che ti adoro?” Disse felicemente, staccandosi da lui e prendendogli dalle mani il bicchiere che portava.

“Queste sono le soddisfazioni della vita!!!” Aveva detto lui con gli occhi a forma di cuore, piangendo, quasi, dalla felicità.

Marie invece aveva preso a mangiare il gelato che Sanji le aveva preparato e ora camminava più tranquilla verso camera sua.

“Hey, Robin!” Chiese il capitano alla ragazza vicino a lui, dopo essersi voltato verso l’interno della nave e aver visto l’armiera allontanarsi con sguardo basso.

“Sai per caso cos’ha Marie? E’ da ieri che è strana!” Ma la mora scosse la testa in segno negativo, mentre Ace fissava ancora l’ultimo punto in cui l’aveva vista prima che questa sparisse dalla sua vista.

Le vennero in mente per qualche ragione le parole che lei gli aveva il giorno prima, quel discorso lasciato a metà per colpa di quell’assordante esplosione.

Aveva capito subito che non era così superfluo come l’armiera voleva far credere, ma l’aveva comunque lasciata andare. E adesso non aveva la possibilità di rimediare.

Ormai lo aveva capito, lei lo evitava: a colazione gli aveva detto un semplice “ciao” tenendo lo sguardo basso, e aveva evitato di parlargli o anche solo di guardarlo. Quando lui le faceva una domanda diretta lei sorrideva poco convinta e subito si dedicava ad altro. Era uscita dalla cucina il più velocemente possibile, e cercava di non essere mai troppo vicina a lui.

Come ad esempio prima, quando lei era poggiata sulla polena a parlare con Robin: vedendolo avvicinarsi aveva abbassato lo sguardo e con la scusa del cannone si era subito recata da Usop e Chopper, ignorandolo totalmente.

E adesso si comportava in modo strano anche con gli altri, era visibilmente agitata.

Il moro sospirò, dandosi mentalmente dello stupido e ripensando ancora una volta a quelle parole.

 

“I ricordi fanno male perché lì ci sei tu. E adesso, invece…”

 

E rivide perfettamente nella sua mente gli occhi rossi di lei, la sua espressione quando alzando lo sguardo timorosa aveva continuato a parlare.

 

“Sei tu che mi manchi, Ace.”

 

Quella frase echeggiò più volte nella sua testa, confondendolo ogni volta di più.

Cosa voleva dire esattamente? Era davvero quello che pensava o si stava illudendo?

“Fratellone?” Lo richiamò Rufy, facendolo risvegliare dalla trans in cui era caduto.

“Io…Devo andare.” Disse senza dare ulteriori spiegazioni, e dirigendosi velocemente nella direzione presa da Marie.

 

“Marie!” Chiamò vedendola in corridoio a parlare con Nami, avvicinandosi alle due.

La navigatrice guardò con un sorriso prima l’amica e poi lui pensando ad un modo per lasciarli soli, ma non ce fu bisogno.

“Posso parlarti?” Chiese lui, tenendo gli occhi incollati sull’albina che continuava ad evitare il suo sguardo. “Dimmi pu…” “In privato…” Si corresse alla tentata affermazione di lei, che guardò Nami supplicandola con lo sguardo di restare lì con loro, ma la rossa aveva tutt’altre intenzioni.

“Tranquillo, io stavo giusto per andarmene!” Esclamò sorridente, facendo l’occhiolino all’amica lasciandola sola con il moro.

Ci fu un attimo di silenzio mentre Nami percorreva il lungo corridoio per tornare sul ponte, e ogni secondo che passava il cuore di Marie accelerava sempre più.

Aveva una paura tremenda. Paura che potesse chiederle di ieri sera, o forse paura che non glielo chiedesse; non sapeva che pensare!

E se avesse capito tutto, o avesse sentito? Che cosa doveva fare? Aspettare che sia lui a parlarne o chiedergli di continuare il discorso? E se le avesse voluto dire che lei le interessava solo come amica, ed era per questo che aveva lasciato perdere?

“Marie.” La richiamò lui, facendo scomparire in un attimo tutte le domande che le affollavano la testa.

“Oh! Scusa! Ahahah!” Ridacchiò poco convinta, facendo un passo indietro. “Ecco, io dovrei andare, quindi se non è importante…

Disse facendo un altro passo indietro, ma il moro l’afferrò per il polso tirandola verso di se, facendola ritornare dov’era prima.

“Sì, è importante. E da qui non te ne vai finchè non ti avrò parlato, signorinella!

Lei lo fissò incapace di dire niente, sentendosi quasi colpevole, finchè non riuscì più a sostenere il suo sguardo e calò gli occhi a terra.

Lui strinse la presa, attento tuttavia a non stringere troppo forte.

“Insomma, che ti succede? Perché continui ad evitarmi?”

“Io non ti sto evitando!”  Mentì con poca convinzione, facendo sospirare il ragazzo.

“Ti conosco da troppo tempo per non capire quando stai fingendo.” Proferì mantenendo un’espressione seria e quasi insensibile sul volto.

“Voglio delle spiegazioni. Perché è cambiato tutto così, da un giorno all’altro?

Ma la risposta che ricevette fu un lungo ed interminabile silenzio.

 “E’…colpa mia…” Aveva sussurrato lei, rendendosi conto che se non avesse detto qualcosa sarebbero rimasti in silenzio per l’eternità. “Ho avuto paura della tua reazione dopo quello che ti ho detto ieri…” Ammise, abbassando sempre più il tono di voce. “Avevo lasciato il discorso a metà, e pensavo che tu avresti frainteso, e…non lo so!” Strinse forte i pugni, mordendosi il labbro inferiore mentre il ragazzo la guardava prima confuso, poi sorridendo.

“Sono una stupida…” Si disse lei, facendolo sospirare.

“No.” Controbatté lui assumendo un’espressione alquanto seria. Si avvicinò a lei e portò la mano sinistra sul muro accanto al suo volto, e con la destra sotto il suo mento le costrinse ad alzare lo sguardo.

“Sono io quello stupido.” Disse semplicemente fissandola negli occhi con intensità, avvicinando il volto al suo facendola arrossire e restare a bocca aperta, con il cuore che stava per scoppiare da un momento all’altro.

E silenziosamente si avvicinava sempre di più, fino a sfiorare le labbra di lei con le sue, dolcemente. Interruppe il contatto con un po’ di timore solo per vedere quale sarebbe stata la reazione di lei, poi chiudendo gli occhi riprese a baciarla, ora con più intensità.

Lei schiuse la bocca lasciandosi andare a quel bacio atteso da anni, e ne era così presa che non riusciva neanche a pensare.

Passo le braccia sulle sue spalle cingendogli il collo e abbracciandolo, staccandosi dal muro. Le mani di lui invece scesero sui fianchi, accarezzandoli piano e facendola rabbrividire, poi si posarono sulla sua schiena e la spinse verso di se, mentre lei affondava la mano destra tra i suoi folti capelli neri.

Era una sensazione bellissima. Come se si fossero staccati dal mondo per un attimo, come se ci fossero soltanto loro due in tutto l’universo.

Quando si staccarono entrambi avevano il fiatone, e anche se avevano entrambi voglia di ricominciare, rimasero per un po’ a distanza ravvicinata, una fronte a toccare con l’altra, i loro respiri che si confondevano prima di perdersi nell’aria.

“Sai da quanto tempo aspettavo questo momento?” Disse lei facendosi coraggio, facendolo sorridere.

“Ne è valsa la pena?” Domandò, facendola sorridere estasiata.

“Oh, sì…” “Ragazzi, si cena!” Esclamò una voce in lontananza che doveva essere quella di Sanji, subito seguita da urla e schiamazzi probabilmente di Usop, Rufy e Chopper.

Entrambi sospirarono, ancora senza staccarsi.

“Mi sa che dobbiamo andare…” Commentò Marie, ma lui sorrise.

“Che ne dici se mandiamo al diavolo la cena e restiamo qui?” Sussurrò, sfiorandole nuovamente le labbra.

“Ci verranno a cercare…” “E allora?”

E lei sorrise nuovamente, stavolta più maliziosa.

“Andiamo nella mia camera, lì non entra mai nessuno…

Lui la guardò incredulo. “Io e te, da soli, nella tua camera?” “Non ti piace l’idea?”

Ma lui scoppiò a ridere, e abbassandosi mise una mano sotto le sue ginocchia, e tenendo l’altra sulla schiena l’alzo da terra prendendola in braccio.

“Al contrario…” Sussurrò facendola sorridere, e avanzando lentamente verso la camera di lei.

 

“Eh? Dov’è la mia dolce Marie-chan? Non vuole cenare?” Chiese Sanji guardando in tutta la cucina alla ricerca della ragazza, ma senza successo.

“Manca anche Ace...” Fece notare Zoro senza interesse, prendendo a mangiare.

“Uh, saranno insieme…che sia sbocciato un amore? Io avevo previsto tutto!!

Aveva esclamato Usop felicemente, mentre Chopper con occhi luccicanti lo adulava dicendo “Davvero?? Sei fantastico!!”

“Se i miei calcoli sono giusti…” Sussurrò invece Nami all’orecchio dell’amica, sorridendo con malizia. “Quei due staranno già digerendo…in un modo molto particolare!”

“Suvvia, Nami.” Rispose a bassa voce la mora, ridacchiando. “Non penso che siano subito andati a letto insieme.”

“Eh? Di che cosa state parlando?” Si intromise Rufy, senza smettere di mangiare, ricevendo un’occhiataccia da parte della navigatrice.

“Un giorno, quando crescerai, te lo dirò!” Scherzò, lasciando il ragazzo confuso e senza risposte, ma per quella sera nessuno parlò più di Ace o Marie.

 

Fu l’indomani mattina che Usop e Nami, i due pettegoli della ciurma, con la partecipazione straordinaria di Chopper e Sanji diedero sfogo alle loro curiosità.

E lo fecero a colazione, quando tutti erano seduti al tavolo a mangiare tranquillamente.

Anche Ace e Marie erano con loro, stavolta, ed ebbero addosso per tutto il tempo gli sguardi curiosi di notizie dei 4.

I due cercavano di far finta di niente e soprattutto di non incrociare i loro sguardi, che sarebbe stato come dar loro il via alle domande.

Un suicidio, insomma.

Ace sembrava riuscirci molto bene e si abbuffava come faceva di solito, ma l’albina cominciava a non sopportare gli sguardi indagatori dei compagni puntati su di lei, il loro sorrisetto  malizioso e il loro attendere il momento giusto per attaccare.

“Ehi, Ma-chan.” Disse all’improvviso Rufy, notando che la ragazza accanto a lui aveva bevuto solo a metà il suo latte e non aveva toccato neanche un biscotto. “Tutto ok?”

“Uh? Oh, si, si.” Rispose lei frettolosamente, girando la bevanda bianca con il cucchiaio come se dovesse ancora sciogliere lo zucchero. “E’ solo che non mi sento tanto bene, e…”

A sentire quelle parole, Chopper scattò in piedi preoccupato, dimenticando per un attimo il suo ruolo da curiosone, senza neanche darle il tempo di finire la frase.

“E lo dici così?! Cos’è che ti senti?! Ti fa male la testa? La gola? Sei ferita?!” Urlò portandosi le mani alla testa e immaginando le peggiori cose possibili.

“Ma no, ma no” Rispose lei sorridente, riprendendo a giocherellare con il cucchiaio.

“Ho solo un po’ di nausea. Passerà presto! Dev’essere perché ieri non ho mangiato, succede sempre così.

“Forse hai ragione…” Sussurrò arrossendo la renna, tornando a sedersi. Sembrava che si fosse calmato, ma poi riprese a fissarla come gli altri tre

“Mh. Hai detto nausea, vero?” Chiese Rufy chiudendo e riaprendo gli occhi, con tranquillità.

“Ehm…sì, perché?” Rispose lei con naturalezza, non capendo dove volesse arrivare. Calò il silenzio per alcuni secondi.

Poi, con semplicità, il capitano parlò:

“Forse sei incinta.”

Inutile dire che tutti fecero una faccia sconvolta, mentre Ace sputò il the che stava bevendo in faccia ad Usop, seduto di fronte a lui.

“C-c-c-che?!?” Balbettò, forse più sconvolto di tutti i presenti, compresa Marie.

Quest’ultima non ci pensò due volte a lanciare un pugno in testa al capitano, arrossendo e incrociando le braccia al petto.

“Non dire cazzate, deficiente!! Ho solo 17 anni, non posso essere incinta!!!!!” Sbraitò, con una vena di rabbia sulla fronte.

“Ok, ok, scusa…” Disse Rufy massaggiandosi la tempia, e tutti ripresero tranquillamente a mangiare come se nulla fosse accaduto.

“Però…” Riprese il moro dopo alcuni attimi di religioso silenzio. “…siete andati a letto, vero?”

Chiese a bruciapelo ricordando il discorso delle due compagne fatto la sera prima, facendo impallidire Marie. Ace, che aveva versato dell’altro the nel bicchiere, aveva finito col ri-sputarlo nuovamente in faccia ad Usop, che oltretutto si era appena pulito dal “colpo” precedente.

“Ru-Ru-Ru-Rufy!!!” Balbettò Pugno di Fuoco, mentre Marie caricava nuovamente un pugno in testa all’amico.

“CHE CAZZO DICI!!!!” Urlò, furiosa. “TI SEMBRANO DISCORSI DA FARE ADESSO?!?!?”

“Oh.” Rispose lui tranquillamente, sorridendo. “Quindi l’avete fatto!”

Ci fu chi a quella frase arrossì semplicemente, chi trattenne una risata, chi rimase sconvolto, chi –e possiamo immaginare chi fosse- sputò in faccia ad un Usop che aveva ormai rinunciato a pulirsi il contenuto di un terzo bicchiere di the avvampando violentemente, ma la reazione più catastrofica fu quella di Marie, che si scrocchiò le dita con sguardo furioso ed il volto rossissimo, ringhiando.

“RUUUUUUUUUFYYYYYYYYYYYYYY!!!!!!!!!” “AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHH!!!!!!!!”

Un urlo agghiacciante quello di lei, seguito dalle grida del capitano che veniva letteralmente massacrato dall’armiera.

 

Per loro fortuna, nessuno disse più niente su di loro, anche perché ognuno era indaffarato a fare qualcosa in un ambiente diverso. I due decisero quindi che sarebbero potuti tranquillamente stare sul ponte senza essere disturbati, almeno per un po’. Ace fu il primo ad arrivare e si appoggiò al parapetto con i gomiti, guardando con un sorriso malinconico il mare di fronte a lui.

Marie lo seguì imitandone la posa, poco distante da lui.

“Non ci sarai andata troppo forte, con mio fratello?” Domandò lui ad un tratto, facendola sbuffare.

“E’ lui che ha oltrepassato il limite!” Sbottò voltandosi dall’altro lato, con le gote rosse per l’imbarazzo. Lui la fissò e scoppiò a ridere solo per un attimo, tornando poi a guardare con aria seria lo specchio d’acqua.

“Scusa.” Disse poi, senza alcun apparente motivo. Lei lo guardò confusa, inarcando un sopracciglio. “Di cosa?”

“Oggi è l’ultimo giorno in cui posso navigare con voi. E’ proprio giunta l’ora di separarci.” Sussurrò, calandosi il cappello sugli occhi con la mano destra, mentre i capelli neri ondeggiavano mossi dal vento.

Marie abbassò lo sguardo appoggiandosi alla ringhiera come aveva fatto il ragazzo, sospirando.

“Hai detto che l’isola di Argentia è vicina alla rotta che stiamo seguendo noi, non puoi…?” Chiese senza smuovere lo sguardo dallo specchio d’acqua, e per tutta risposta lui scosse la testa mugugnando. “Seguire la vostra rotta mi farebbe perdere due giorni, e io devo arrivare là il prima possibile, o sarà stato tutto inutile.”

Poi, calò il silenzio. Di tanto in tanto, Ace dava una sbirciata al volto di Marie, contratto in un’espressione sofferente nonostante cercasse di contenersi. Si mordeva il labbro inferiore e aveva chiuso gli occhi stringendoli con forza, probabilmente stava lottando per non piangere.

Lui serrò i pugni, abbassando nuovamente lo sguardo.

“Io…” “Va bene così.” Non riuscì nemmeno ad iniziare un discorso che lei lo precedette. La voce un po’ le tremava, ma la sua espressione adesso sembrava molto più sicura. “Dico davvero. Ho aspettato per tre anni, posso aspettare ancora.

Sussurrò, scoppiando in una piccola risata liberatoria mentre lottava contro le lacrime.

Ace sorrise malinconico, posando la mano sopra la sua.

“Ci rivedremo, vedrai. Te lo prometto.” E lei sorrise, più tranquilla.

“Quando partirai?” “Tra poco. Il tempo di salutare gli altri.”

Marie sospirò, chiudendo gli occhi per un attimo. Quando li riaprì sorrideva, e si allontanò dal parapetto.

“Andiamo a chiamarli, allora!” Esclamò, camminando in mezzo al ponte urlando i nomi dei compagni, mentre Ace la guardava con dolcezza da lontano.

 

Dopo poche urla, tutti si ritrovarono sul ponte, compreso un Rufy pieno di fasciature.

Ad uno ad uno Ace salutò tutti ridendo e scherzando, lasciandosi Marie per ultima. Quando si trovò di fronte a lei la sua espressione cambiò totalmente, ed il suo sorriso divenne triste.

“Mi dispiace partire proprio adesso…dopo ieri, soprattutto…” Le sussurrò lui, dispiaciuto. “C’erano così tante altre cose che avrei voluto dirti…

Lei sorrideva convinta, ma le sue labbra tremavano.

“Beh, stammi bene, ok?” Disse cercando di mantenere una voce ascoltabile ed un espressione decente.

Lui sorrise con gioia, voltandosi verso la ciurma che con lo stesso sguardo di prima forse non aspettava altro che quel momento.

Al diavolo.

Poggiò entrambe le mani sulle spalle di Marie, avvicinando il volto al suo, baciandola con passione, nonostante tutti i presenti, che risposero al gesto con un “uuh!” sorpreso. Scioccata ma felice, Marie rimase con un espressione da ebete anche quando lui si allontanò sorridente. “Ti amo.” Sussurrò dolcemente, in modo che potesse sentirlo anche lei.

Ancora più esterrefatta di prima spalancò gli occhi, poi si dovette mordere il labbro inferiore per non far scendere delle lacrime dagli occhi che si erano fatti lucidi dalla gioia, mentre il suo cuore aveva cominciato a battere forte.

Lo abbracciò forte, ricambiata, scatenando un altro “uuuuuh!” Da parte dei compagni che si godevano la scena. “Ti amo, Ace! Ti amo da sempre!” Gli aveva detto all’orecchio, prima di allontanarsi da lui con malavoglia, facendolo sorridere dolcemente, forse più dolce di qualsiasi suo altro sorriso.

“Beh, alla prossima!” Urlò a tutti, ma tenendo lo sguardo ancora fissi su di lei. Camminò fino all’estremo del ponte e scavalcò il parapetto atterrando sulla sua piccola nave, aggiustandosi il cappello con la mano destra.

“Prendetevi cura del mio fratellino…e della mia fidanzata.” Urlò, prima di mettere le mani in tasca e mettere in moto lo striker.

A quella parola, Marie arrossì, e finalmente sorrise. Sentì come una scarica lungo il corpo, e una gioia improvvisa si impadronì di lei. Corse incontro alla ringhiera, sporgendosi e guardandolo partire, urlandogli contro.

“Ace!” Gridò con tutto il fiato che aveva in gola, portando le mani ai lati della bocca in modo da amplificare l’urlo. “Torna presto!” Allontanandosi, Ace sentì quelle parole e scoppiò in una fragorosa risata. “Sta tranquilla, lo farò!”

E mentre diventava un puntino sempre più lontano, Marie affacciata continuava a fissare un punto imprecisato, con i capelli mossi dal vento che portò via l’unica lacrima che le scese dagli occhi.

Le sarebbe mancato. Oh, se le sarebbe mancato.

Erano potuti stare insieme così poco tempo!

Ma a lei sarebbe bastato. Lei avrebbe saputo aspettare.

Avrebbe aspettato anche tutta la vita, se ce n’era bisogno!

Ora sapeva che lui l’amava.

E niente e nessuno avrebbe potuto più dividerla da lui, nemmeno la distanza!

“Congratulazioni, Mariuccia! Oh, sono così felice per te! Mi devi raccontare T-U-T-T-O!” Nami si avvicinò a Marie, abbracciandola amichevolmente.

“Lui sì che è davvero fortunato!” Commentò Sanji piagnucolando un po’ invidioso. “Una bellezza come la sua si trova raramente!” Poi, Usop e Chopper improvvisarono un balletto improvvisato cantando cose come “Evviva Ace e Marie” o “E’ nata una nuova coppia” con trallallero trallalla incluso.

L’albina, sospirando, si lasciò trascinare via dal ponte dalla navigatrice, mentre Rufy sorrideva, cercando –e ci stava provando davvero- di essere felice per loro.

 

ATTENZIONE! Prima che a voi persone malpensanti vengano in mente chissà quali fantasie erotiche vietate ai minori di 18 anni, sono costretta a distruggere i vostri sogni gloriosi per preservare la buona immagine dei personaggi e la verginità di Marie, facendovi sapere che Marie ed Ace in quella stanza non hanno fatto niente di ciò che state pensando. (nooooo!!! T_____T n.d.Ace&Marie)*scappellotto a Marie da parte dell’autrice* (hey, perché solo a me?? n.d.Marie)(I maschi sono tutti maniaci ed è comprensibile ù.ù n.d.Autrice)(Grazie, eh -.- n.d.tutti_i_maschi)

 

 

Marie: *commossa* sigh…non pensavo che sarebbe mai arrivato questo giorno…sono così felice!! ç_ç Vi voglio bene, ragazzi! ç_ç

 

Tutti: O_O

 

Marie: E proprio perché vi voglio bene, non voglio farvi aspettare!! Quindi, via con Valten

 

Folla: One for you…One for me!!

 

Marie: Ma che razza di urlo è??

 

Autrice: Si, così!!! Tutti insieme, balliamo! *balla e canta* One for you! One for me! One for you! One for me! *e ballando se ne va*

 

Marie: O_O … ok. Meglio continuare. Dicevo! Caro conte, anche l’autrice ha pensato che un Rufy così fosse un po’ OOC, ma deve ammettere che in alcune puntate si è dimostrato molto più serio di quanto pensasse!

 

Rufy: *mangia* Msaufgryqie!! *parole incomprensibili*

 

Marie: Certo, certo…dicevo! Lo ammetta, non veda l’ora della saga di Argentia perché l’autrice le vuole dedicare un personaggio! ù.ù Scusi, ma vado di fretta alla nuovissima Lalla91!!

 

*entra tutta la ciurma su un dirigibile che porta uno striscione con scritto WELCOME LALLA. Dal fondo del dirigibile si apre una botola da cui cadono coriandoli, girandole e festoni vari che non si sa ancora come ma formano il nome Lalla per terra con in sottofondo la musica della champions league che ancora una volta non c’entra niente, e poi i fuochi d’artificio*

 

Folla: One for you…One for me!! *battendo le mani a tempo*

 

Marie: mi stupisco ogni giorno di più…beh, Lalla! Grazie del tuo appoggio *-* vorrei ucciderli, ma purtroppo i fan di Rufy e anche degli altri due, se ci sono…

 

Usop&Chopper: Hey!!!

 

Marie: …sporgerebbero reclami contro l’autrice!

 

Hoshi: Giusto!

 

Marie: Ma te che ci fai qui?? vabè, già che ci sei siediti e ascolta insieme a Lilian, lì…

 

*indica Lilian seduta poco distante*

 

Marie: Bene, ed ora andiamo ad Alex!!

 

Folla: One for you…One for me!!

 

Marie: Ah, la canzone dell’autrice sul cosciotto! Te la ricordi! Oh, bene, finalmente un premio per Nami!

 

Nami: HO VINTO!!!! *riparte la musica della champions league*

 

Marie: -.- continuiamo velocemente che l’Autrice sta ricevendo minacce dall’esterno! Smemo!

 

Folla: One for you…One for me!!

 

Marie: E che vuoi farci…però ho avuto le mie soddisfazioni, come hai visto!! E per quanto riguarda me…sì, sono originaria di Foosha…per quando ne so o.o Ma ora, andiamo da Storm!

 

Folla: One for you…One for me!!

 

Marie: Giusto! ç_ç sono cattivi ç_ç ma vabp…come vedi, anche in questo capitolo un angolino tutto per loro!! E riguardo al fatto in asciugamano, mi sa che noi tutte dobbiamo imparare a chiudere a chiave la porta…

 

Autrice: Io uso l’accappatoio ^__^

 

Marie: E a noi che ci interessa????? Ma io non lo so,ste autrici…massì, andiamo da Scatty!

 

Folla: One for you…One for me!!

 

Marie: Ma no, non sono infuriata! ^____^ *sorrisino malefico*

 

Autrice: ah, sì, le nostre cavolate!! Ti ricordi? “Ace, vai a fare la spesa!” “Ok Marie, cosa devo prendere?” “Allora…latte, uova, patate, TI AMO, olio, limoni…” XDXD ahahah XDXD

 

Marie: …non riesco a credere che QUELLA mi abbia creato…ma andiamo avanti, a Nunù!

 

Folla: One for you…One for me!!

 

Marie: Giusto! Le regole per il vivere bene! XD E’ davvero un bel commento, giuro! E devo ammettere che Rufy è stato davvero carino, giuro!

 

Tutti: Giuriamo!

 

Lilian: Tiè, sono tutti con me!

 

Autrice: Sono d’accordo con te! Carimanto è così sensuale! XD

 

Marie: Tranquilli, lettori e lettrici, questo verrà spiegato…un giorno…ma ora andiamo da Roxy! Cavolo, sto facendo davveeero flash!

 

Folla: One for you…One for me!!

 

Marie: Lo scopriremo nella prossima puntata!! ù.ù  e poi la fic si chiama DREAM ON, quindi continua a sognare!! *_* e spero che riuscirai a farlo qui con noi ù.ù Ora Katia!

 

Folla: One for you…One for me!!

 

Marie: Esshi…è un bel ricordo ç_ç

 

Rufy: Io dormivo ^__^

 

Marie: Nessuno ti ha interpellato =_= beh, cara, ti auguro ti andare ancora meglio all’esame, ora che l’hanno spostato!!! ^_^ E ora ultima, un’altra new entry, col nick di suo fratello ma è lei, Kla!!

 

*entrano tutti sempre con la fatidica musica della Champions League, ma stavolta oltre la canzone inerente al calcio, sono tutti vestiti come dei calciatori, ovviamente giallo rossi per far piacere a Kla, si girano e sotto dei numeri che vanno da 1 a 7 hanno scritto le lettere per formare la parola CLAUDIA.*

 

Folla: One for you…One for me!!

 

Marie: Complimenti!!! Per aver fatto la recensione più lunga della storia, ti concedo Rufy per una notte intera!!! Tesora, dato che hai scritto un poema non sto qui a commentare tutto o ucciderai l’autrice, quindi ti dico solo MILLE GRAZIE!!! E ora, vai sigla!!

 

*parte la canzone “One for you, One for me” (quella della pubblicità, se non l’avete capito xD) che tra l’altro è stata l’urlo giornaliero della folla, e tutti vestiti in stile anni ’80 si mettono a ballare in una sala discoteca improvvisata con sfera luminosa in alto*

 

Tutti: One for you, one for me, one for you, one for me!
             One for you, one for me, one for you, one for me!
             One for you, one for me, one for you, one for me!
             One for you, one for me, one for you, one for me!

 

*continuano a ballare*

 

Autrice: alla prossima, ragazzi!!! Ciaoooo!!!

P.S.: Lilian è un personaggio creato da Favola88, mentre Hoshi un personaggio creato da Vegetina (nick Sandro)...leggete le loro fic!!

 

~ Marie

 

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 18: Si riparte! Una taglia da 60.000.000 Berry! ***


Capitolo 18: Si riparte per l’avventura

Ebbene, è arrivato il momento di ripartire alla volta dell’ignoto, verso una nuova emozionante avventura!!! *parte la musichetta di Indiana Jones* Buona lettura!

Dream On

 

Capitolo 18: Si riparte! Una taglia da 60.000.000 Berry!

 

“Hey, Marie, sveglia! Stiamo per approdare sulla prossima isola!” Urlò una Nami piuttosto felice aprendo di scatto la porta della camera dell’armiera, facendola svegliare di soprassalto. Marie non aveva minimamente voglia di alzarsi, e appena la porta si richiuse si rigirò a pancia in giù facendo sprofondare la faccia nel cuscino, sospirando. Raccogliendo tutte le forse di cui era capace si alzò dal letto sbadigliando, lavandosi e vestendosi in fretta.

Solo poco dopo scoprì che si era alzato un forte vento favorevole che aveva permesso alla Going Merry di guadagnare tempo, e così la ciurma era arrivata prima del previsto alla misteriosa isola che la navigatrice aveva annunciato, e adesso si stavano preparando all’ancoraggio.

 

“Sembra essere un’isola deserta…” Disse Robin dopo mezz’ora buona di camminata in mezzo alla foresta. A quell’affermazione tutti annuirono.

“Eppure c’è questa strana linea per terra…” Sussurrò Usop indicando un solco che attraversava il terreno.

“Ve l’ho detto, è una bicicletta!” Continuava a ripetere il capitano, sicuro di se, saltellando da un membro all’altro della ciurma per esporre le sue idee. “Sicuramente appartiene a quello lì! Su andiamo a chiedere!” Esclamò poi, indicando un uomo dai ricci capelli neri fermo in piedi vicino ad un grosso masso, e così correndo lo avvicinò.

Tutti lo seguirono, rimanendo scioccati dalla mole dell’uomo –era sicuramente più alto di due metri-, mentre Nico Robin cadeva a terra, balbettando.

“Robin!! Che ti prende?!” Chiese Rufy preoccupato, abbassandosi e porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi.

“Capitano, dobbiamo scappare! Lui è Aokiji…un ammiraglio della marina” A quelle parole tutti rimasero sconvolti, come se qualcosa li paralizzasse impedendo loro di muoversi. Ma il moro rise, togliendosi una mascherina da notte –che nessuno aveva notato- da sopra gli occhi. “E così voi sareste la ciurma di Cappello di Paglia, il pirata con 100.000.000 di Berry sulla testa!” Proferì, osservandoli tutti. “E chi altro abbiamo qui? Il cacciatore di taglie Roronoa Zoro, con una taglia di 60.000.000 di Berry…oh, il nuovo acquisto! Marie detta La Forgiatrice, con una prima taglia di ben 60.000.000…Quella foto non ti rende giustizia, mia cara!” Esclamò infine, prendendo la mano di lei sotto gli occhi scioccati di tutti e baciandone il palmo.

“Dal vivo sei molto più bella. Ti andrebbe di uscire con me, stasera?” Lei lo guardò male. Stupidi uomini, sono sempre gli stessi!

Non riuscì ad aprire bocca che Sanji si mise in mezzo, sbraitando.

“No, mi spiace, non è libera!” “Che peccato. E la ragazza dai capelli rossi?”

“Nemmeno lei!!

L’ammiraglio sbuffò, facendo spallucce.

“Hey, aspetta solo un attimo! Perché ho una taglia?” Sbraitò l’armiera, o meglio “la Forgiatrice”, in attesa di risposta. Questo le si avvicinò abbassandosi per guardarla negli occhi, con aria seria.

“Scappare dalla nave del vice-ammiraglio Garp non è una cosa da tutti, no?”

A quelle parole tutti lo guardarono male, più di tutti Marie e Rufy.

“Eh?! Ma che sta dicendo?! Che c’entra mio nonno?!” Chiese il primo, urlando.

“E’ per quello?! Ma…” “Ma non sei scappata, lo so. E’ stato Garp a farti scappare di sua volontà.

La interruppe l’ammiraglio, sbadigliando sonoramente.

“Ma prendere provvedimenti richiedeva troppa fatica…e poi non eri ancora un pirata, quindi ho lasciato perdere ed ho inventato una frottola al quartier generale!”

Ammise in tutta tranquillità, lasciando tutti allibiti.

“Ma che razza di marine è…?” Commentò Nami, con l’assenso di tutti.

“Comunque…” Continuò, guardando la ciurma con serietà. “Queste taglie più quella di 79.000.000 di Nico Robin fanno arrivare la vostra ciurma ad un totale di…

Si fermò un attimo contandosi le dita dalle mano destra.

“…beh, una cifra interessante.”

A quelle parole tutti lo guardarono male, sospirando.

Nessuno credeva che lui fosse un ammiraglio della marina, era più stupido di Rufy!

“Beh, state tranquilli, sono qui solo per una passeggiata…” Disse, sdraiandosi sull’erba e rimettendosi la mascherina.

La ciurma lo guardò incuriosita per un po’. Poi, silenziosamente, i mugiwara cominciarono ad andarsene.

Che strano tipo! Era davvero un poltrone di prima categoria, se lasciava andare così una ciurma di pirati che passava proprio sotto il suo naso!

“Aspettate, ho cambiato idea!” Urlò, rialzandosi e mettendosi seduto.

…Forse non era poi così pigro.

Alle sue parole tutti si immobilizzarono, in attesa del suo responso.

“E’ già disonorevole il fatto che il nipote di Garp sia diventato un pirata…

Al nome di suo nonno, Rufy tremò irrigidendosi. Marie invece si incupì, pensando alle sue parole.

Disonorevole, aveva detto.

Strinse i pugni, guardandolo con disprezzo. Ma non potè parlare, perché lui continuò la frase lasciata in sospeso.

“…ma il fatto che si porti in ciurma una persona come Nico Robin, beh…non commento neppure…

“Hey, cosa vorresti dire?!? Hai qualcosa contro Nico Robin, per caso?!?”

Si rialzò, ripulendosi i pantaloni. Rufy gli ringhiò contro facendo tre passi avanti, prontamente fermato da Sanji e Zoro.

“Calmati, Rufy…” Gli dissero sottovoce, mentre lui continuava a dimenarsi e a dire di lasciarlo andare, così avrebbe potuto farlo nero.

“Mh, niente, volevo solo dirvi di starle lontano…Prima o poi vi tradirà, come ha fatto con tutti gli altri gruppi di cui ha fatto parte…” Continuò.

A quel punto, il capitano non ci vide più: strattonò i due liberandosi dalla presa e tirando un pugno dritto in faccia ad Aokiji: o almeno, così avrebbe dovuto essere.

Il pugno fu prontamente bloccato dalla mano di lui, e il braccio di Rufy venne congelato fino al gomito.

“Rufy!!!” Urlò l’armiera, guardando scioccata la scena: senza dubbio, quell’uomo aveva mangiato un frutto del mare della categoria rogia.

Ma l’albina non ebbe nemmeno il tempo di parlare che Sanji e Zoro si erano già lanciati all’attacco.

“No, fermatevi!!!” Urlò lei, invano: i due avevano già provato a colpirlo, restando rspettivamente con un ginocchio ed una spalla congelata. Si gettarono e terra, rotolandosi e lanciando piccole urla per il gelo, mentre l’imponente uomo si avvicinava a Nico Robin.

“Lasciate che vi faccia un favore…” Disse, poggiando le sue mani sulle spalle di lei, immobilizzata dalla paura, e cominciando a congelarla. In pochi secondi la mora era diventata una statua di ghiaccio.

“…la toglierò di mezzo per voi…adesso che è solo ghiaccio, mi basterà colpirla e romperla…” E allontanandosi di pochi centimetri lanciò il braccio indietro, preparandosi a colpirla: senza nemmeno pensare Marie si gettò di fronte a lei, coprendosi la faccia con le braccia disposte a X e incassando il colpo. Aokiji fece una smorfia, congelandole entrambe le braccia fino alla spalla.

“E ora, potresti spostarti?” Disse senza timore, ma Marie sorrise; le due braccia si staccarono dal corpo di lei e caddero a terra, rompendosi in mille pezzi. Dalle spalle, il liquido grigio che colava prese a poco a poco la forma di due braccia, riprendendo poi il colore roseo della pelle.

“Non credo proprio.” Disse sicura di se, mentre Usop e Nami portavano via la statua-Robin approfittando della distrazione creata dalla ragazza che si stava preparando a combattere.

“Hey! Marine!” Sbraitò Rufy, portando ora l’attenzione su di lui. “Sono ancora IO il tuo avversario! Siamo uno contro uno, lascia stare i miei compagni!

“E’ una sfida, eh? Va bene, la accetto.” Sussurrò semplicemente, voltandosi verso di lui con un ghigno.

Tutti rimasero sconvolti, soprattutto Marie.

Era forse impazzito? Non aveva alcuna speranza!

“Rufy, che cazzo stai dicendo?!?” Urlò lei, ma lui si voltò serio e la fulminò con lo sguardo. “Porta gli altri alla nave!” “Ma…” “Sbrigati!” Esclamò.

L’armiera si morse il labbro inferiore, poi sospirò.

Gli ordini erano ordini. Maledetto lui e il suo abuso di potere.

Corse via a testa bassa, e con l’aiuto di Chopper portò via Sanji e Zoro –nonostante anche loro si lamentassero di voler combattere-, mentre Nami e Usop tenevano in braccio Robin congelata.

Marie si voltò indietro solo per un attimo, mandando a quel paese il suo capitano per essere sempre il solito stupido, trattenendo l’istinto di andare ad aiutarlo.

 

“Hey, mocciosi!” Esclamò un ragazzo dagli scuri capelli coperti da un berretto,, a capo di un gruppetto formato da tre dodicenni incluso lui. Si erano appostati attorno a Rufy e Marie, dieci anni compiuti da qualche giorno, che giocavano nel prato come al solito nell’attesa che arrivasse Ace, colto dall’ennesimo attacco di narcolessia.

Il ragazzino col cappello mise una mano sulla spalla di Rufy, ghignando.

“Siete nel nostro prato. Sapete questo che significa?” Gli altri due risero sadicamente.

“Niente! Il prato è di tutti!” Esclamò Rufy energicamente, ma il bruno gli diede un forte pugno in faccia che lo fece stramazzare a terra.

“Errore. Il prato è nostro. E tu meriti di essere punito…” Si scrocchiò le dita delle mani, pronto a caricare di nuovo il ragazzino. Ma lui, imperterrito, si alzò sistemandosi il cappello di paglia.

“Non farlo più!” Ebbe il coraggio di dire. I tre risero.

“Perché sennò che fai? Chiami tuo fratello?” Disse uno dei due componendi, dai capelli biondi. Al contrario del fratello, Ace era forte e di gran lunga superiore a lui nel combattimento, e tutti i ragazzini si guardavano bene dall’attaccar briga.

Ma quando Ace non era al villaggio, i bulletti potevano divertirsi e attaccare chiunque gli passasse davanti, anche se erano il fratello e l’ “amichetta” dello stesso Ace.

“Lasciatelo stare!! Lascia stare Rufy!!” Urlò Marie correndo verso l’amico, prontamente afferrata al collo dalle braccia del biondo.

“Oh oh, intraprendente questa bambinetta!” “Non sono una bambinetta!!” Urlò, tirando prima un calcio all’indietro che colpì il biondo nelle sue parti basse, facendolo piegare, e poi mordendo le braccia di lui così forte in modo da costringerlo a mollare.

“Piccolo demonio!” Urlò l’altro, lanciandole un pugno. Prontamente lo evitò abbassandosi, per poi lanciargli un forte pugno allo stomaco facendo cadere a terra.

“Hey, chi ti ha permesso ti colpire i miei compagni?” Proferì il capo, trascurando Rufy e concentrandosi su Marie, che si era messa in posizione d’attacco. Mosse un passo verso di lei, ma Rufy gli saltò addosso buttandolo a terra con una testata.

“Sono io il tuo nemico!!!” Sbraitò, dandogli un pugno in faccia, mentre l’altro cercava di scrollarselo via di dosso.

“Rufy!!!” Urlava lei, mentre i due si capovolgevano cercando di colpirsi a vicenda.

“Va via!!!” Le gridò, ma lei non si muoveva. “Va via ho detto!! Non ho bisogno della protezione di una ragazza!

Lei strinse i pugni, mordendosi il labbri inferiore. “Va bene, veditela da solo!” Sbraitò infuriata, scappando via.

 

Silenziosamente, entrò in casa. Chiuse la porta e camminò a fatica verso la cucina, pieno di graffi e ferite varie, un occhio nero e un ginocchio insanguinato. Seduti al tavolo c’erano Marie ed Ace: la prima, arrabbiata nera, si concentrava in  un disegno. L’altro, invece, era seduto accanto a lei e aveva lo sguardo basso e sembrava che si fosse svegliato solo da qualche attimo.

Nessuno dei tre parlò. Rufy sorrise, salendo in camera molto lentamente. Solo quando da sotto si sentì la porta della camera sbattere, Marie posò la matita sul tavolo e incrociò le braccia al petto. “E’ uno stupido!!” Sbraitò, ma Ace sorrise.

“Se ti può consolare, avrebbe mandato via anche me. Come fa sempre.” “Ma quando ci sei tu i nemici scappano subito dopo. Lo dice solo perché è orgoglioso e cocciuto.

Il moro rise ancora. “Vero. Ma non è per mostrarsi forte che ti ha cacciata. A modo suo, voleva solo proteggerti.”

Lei sbuffò. “Anche se sono una ragazza io sono abbastanza forte! Avrei potuto aiutarlo!”

“Sa bene che sei più forte, ma non voleva coinvolgerti perché sei importante per lui.”

Disse semplicemente, sorprendendo la ragazza che abbassò lo sguardo, intristita, mentre Ace senza voltarsi le aveva posto una mano sulla testa. “Tutto qui.”

“Penso ancora che sia uno stupido.” Sussurrò, con un lieve sorriso, contagiando anche il moro. “Lo penso anche io.”

 

*****

 

Sbuffando Marie si alzò dalla sedia in cui era seduta sul ponte, scendendo a terra e prendendo a camminare di fretta e furia.

“Hey, che stai combinando?” Esclamò Zoro, -a lui e Sanji erano stati scongelati gli arti da un paio di minuti, e adesso Usop, Nami e Chopper si occupavano di riscaldare e scongelare Robin- vedendola correre giù dalla nave.

“Da quell’incompetente del nostro capitano!” Sbottò, senza fermare la sua camminata, stringendo i pugni.

“Ti manderà via di nuovo…” Si limitò a dire lo spadaccino, appoggiandosi al parapetto.

“Chi se ne frega!” Si voltò arrabbiata verso di lui, urlando. “Non riesco a stare qui tranquilla ad aspettare che quello stupido ritorni! Io vado!”

Esclamò, facendo sbuffare Roronoa. “Aspetta, vengo anche io…” Disse svogliatamente, saltando giù dal ponte e raggiungendola.

Forse aveva ragione Zoro, forse li avrebbe cacciati via di nuovo, ma stavolta non potevano davvero lasciarlo combattere da solo.

Marie sorrise lievemente, pensando a quella volta in cui poi era salita da lui insieme ad Ace, curandogli le ferite e ringraziandolo sottovoce.

“Hey!!! Stupida testa d’alga, non penserai che ti lascerò solo con la dolce Marie, vero?!” Sbraitò Sanji, vedendo i due camminare verso l’entroterra, scendendo dalla nave e raggiungendoli.

 

Quando arrivarono, Rufy era completamente congelato in una posa strana, sembrava che stesse tirando un pugno.

“Rufy!!!” Urlarono insieme, spaventati. Sanji scattò in direzione del capitano, tirando un sospiro di sollievo quando vide che era tutto intero. Nessuno si chiese perché Aokiji non l’aveva finito, l’importante è che lui era lì.

Con il cuore in gola per la sorte del capitano la Forgiatrice lo prese in braccio aiutata da Zoro e Sanji, per poi mettersi a correre verso la nave.

 

Quando arrivarono Robin era appena stata scongelata e messa a letto al caldo, e questo rincuorò tutti sulla sorte sia della stessa Robin che di Rufy. Dopo parecchi minuti, Chopper diede la notizia che entrambi erano salvi, e che ora stavano riposando sotto spesse coperte. Tutti tirarono un sospiro di sollievo, e Marie si lasciò andare sulla sdraio del ponte.

Sentiva il cuore rallentare a poco a poco e lo stomaco distendersi, mente insultava mentalmente Rufy con tutti gli insulti che conosceva.

Nonostante questo, ebbe subito l’idea di andarlo a trovare appena possibile, per dirgli che nonostante tutto era davvero felice che lui fosse il capitano –no, non il suo capitano- e che fosse vivo.

Aveva giusto mosso i primi passi verso la camera del ragazzo, quando la voce di Nami la richiamò inducendola a fermarsi e a voltarsi.

“Cosa c’è, Nami?” Esclamò l’armiera, tramutando il sorriso in un espressione seria quando sentì di avere puntati addosso gli sguardi indagatori dei suoi compagni.

“Quella taglia…” “Oh! Non sapevo nemmeno io di avercela, per questo non vi ho detto niente!” Disse con tranquillità interrompendo la navigatrice, che scosse lentamente la testa.

“Ma no, non intendevo quello.” Sussurrò lei con un lieve sorriso. “Solo non capisco: quell’uomo ha detto che sei scappata da una nave della marina, giusto? Ma poi ha detto che in verità ti avevano lasciato andare di proposito e per questo lui ha inventato una scusa…

“E’ tutto troppo confusionario! E’ irreale!” Esclamò Usop, annuendo alle parole della rossa.

“Senti da che pulpito viene la predica…” Commentò Zoro, poi Nami riportò su di se l’attenzione con due secchi colpetti di tosse.

“Dicevo. Puoi spiegarci qualcosa?” Disse, e l’armiera fece spallucce

“Ovviamente! Vedete, avete idea di come ho fatto ad arrivare fino a Longring Longland da sola?

Domandò, e tutti scossero la testa in segno di negazione.

“Ecco…ce l’ho fatta perché non ero sola! Pochi giorni dopo la mia partenza dal villaggio, infatti, mi sono imbattuta in una nave della marina…più precisamente quella di Garp, il nonno di Rufy!

“Alt, alt, alt! Frena un secondo…Vuoi dire che un viceammiraglio della marina è nonno di Rufy?!?” Sbraitò Usop incredulo, ma la Forgiatrice annuì semplicemente.

“Certo. Non avete sentito, prima, quando Rufy e Aokiji ne parlavano?

A quella domanda nessuno rispose: tutti lanciarono un “Eeeeeeh????”, fissando la ragazza sconvolti.

“Suvvia, non è una cosa così scioccante…” Rispose semplicemente, sospirando.

“Ma continuo a non capire: con te, cosa c’entra?” Domandò Nami, poggiandosi di schiena al parapetto.

“Ho passato l’infanzia con Ace e Rufy, ricordate? E’ ovvio che conoscessi Garp!”

“Oh!” Risposero in coro gli altri, come a dire ‘perché non ci avevamo pensato prima?

La ragazza sorrise, incrociando le braccia al petto.

“Garp aveva anche un occhio di riguardo per me nonostante non fossi io la sua nipotina! Questo perché a stendo Ace e Rufy riuscivano a sostenere i suoi allenamenti, mentre io ho sempre avuto una grande forza fisica fin da piccola, e lui mi lodava per questo, dicendo ai suoi nipoti che avrebbero dovuto vergognarsi!

Commentò ridacchiando, tornando con la mente ai tempi in cui Garp era con loro al villaggio ed allenava Ace e Rufy.

All’inizio snobbava Marie credendo che una ragazza non fosse adatta al lavoro di Marine –perché era per quello che addestrava Ace e Rufy- e che non fosse abbastanza forte. Ma la piccola era riuscita a farlo ricredere, guadagnandosi la sua fiducia e rendendola il suo “gioiello prezioso”.

“Beh, ma non è questo ciò di cui volete che vi parlo, no?” Chiese, e tutti annuirono.

“Come stavo dicendo, mi imbattei nella nave di Garp…e lui, riconoscendomi, decise di farmi salire a bordo ordinando a tutti di non fare domande e portarmi rispetto!”

Esclamò ridendo al ricordo di quelle scene, mentre i suoi compagni la fissavano in silenzio, attendendo che continuasse a parlare.

“Nonostante gli avessi detto più volte che volevo andare da Ace e Rufy e diventare un pirata come loro, ma lui si era sempre messo a ridere! Ho passato del tempo su quella nave, ed è stato lui a darmi il frutto del metallo. Annunciò, annuendo.

Tutti spalancarono nuovamente occhi e bocca, urlando un “Coooosa????” e facendo ridere la giovane a crepapelle.

“Eh già! Mi disse: a me non servono i frutti del diavolo, prendilo tu prima che lo butti giù in mare!” Proferì imitando la voce di Garp e ridendo di nuovo.

“Vuoi dire che un vice-ammiraglio ha dato un frutto del diavolo ad un futuro pirata?? Capisco il legame con i suoi nipoti e tutto, ma non è eccessivo?” Domandò Nami, sempre più incredula.

La giovane sorrise e mosse qualche passo verso il parapetto, appoggiando i gomiti su di esso e inclinando il busto in avanti, lasciando che il vento le scompigliasse i capelli.

“Garp a volte può sembrare duro, ma in realtà ci vuole bene. E anche se dice sempre che siamo degli scellerati, penso che in qualche maniera lui sia fiero di noi. O almeno lo spero…” Sussurra, abbassando lo sguardo. “Penso che mi ha dato questo frutto per proteggermi. E che mi abbia accolto nella sua nave per lo stesso motivo. Non condivideva la mia scelta, però ha voluto aiutarmi comunque!” Rialza la testa mostrando un sorriso a trentadue denti contagiando la navigatrice, che addolcisce la sua espressione.

“Quindi questo Garp era un nonno anche per te, giusto?”

Chiese, e l’armiera annuì.

“Non lo ringrazierò mai abbastanza!” Disse, tornando a guardare il mare. “Beh, dopo aver superato la reverse mountain rimasi nella sua nave ancora un po’ di tempo, e mi allenò a controllare il mio frutto. Ma poi si era venuto a sapere che Garp aveva un clandestino sulla sua nave, e così mi spacciò per una prigioniera catturata ad una banda di pirati!” E portò la sua mano alla fronte, ridendo di nuovo. “Che pazzo…” Sussurrò, continuando. “Fatto sta che non potevo più restare lì, o mi avrebbero arrestata davvero! Garp deve aver detto che ero fuggita, questo spiegherebbe la taglia…

Terminò, e adesso gli sguardi dei compagni erano ancora più curiosi.

“E’ una cosa incredibile!” Commentò Usop, annuendo seguito da Chopper che lo imitava.

“Beh, in effetti parlando di Garp c’è da stupirsi per un comportamento del genere…” E fa spallucce, allontanandosi dal parapetto.

“Ma non è importante. Adesso quello che conta è che Robin e Rufy si riprendano.

Disse semplicemente, e tutti concordarono con lei.

“A questo proposito, vado a fare visita al capitano…” Esclamò cominciando a camminare verso la stanza dove questo era addormentato, salutando gli altri con un cenno della mano.

 

 

Marie: Buongiorno a tutti!

 

Tizi_Poco_Importanti: Ma è sera!!!

 

Marie: Oh, che noiosi, i soliti perfezionisti! Voglio dire buongiorno e dico buongiorno! Ma va beh, cominciamo subito con il nostro programma!!! Quest’oggi avremo una valletta speciale…la nostra cara Nunù!!!

 

*entra Nunù in un vestito da sera rosso*

 

Marie: Oggi sostituirà la folla…

 

Folla: Nooooooo!

 

Marie: …nell’urlo giornaliero! Perché qui è l’unica cosa che non faccio io!

 

Autrice: Come se te facessi tante cose…

 

Marie: Zitta tu! Intanto, Nunù, accomodati pure!

 

Nunù: Grazie! Sono felice di essere qui!

 

Marie: Bene, e dunque cominciamo!

 

Nunù: La prima ad aver recensito è Kla! Succeda quel che succeda, per sempre evviva Ace!

 

Nami: Ma che razza di urlo giornaliero è???

 

Autrice: No, no, è un valido argomento…

 

Marie: *canta* Come what may, I will love you until the end of time!

 

Tutti: o_O

 

Robin: Tutto regolare, l’autrice si è solo rivista per la 1234614629846918 volta Moulin Rouge

 

Tutti: Aaah, ora si spiega…

 

Nunù: Beh, se non apprezzate allora cambierò urlo…e quindi, Kla! Che Carimanto sia con te!

 

Tutti: Chi???

 

Lilian: Ma come, chi! Carimanto il temibile!

 

Marie: Il combattente che veste alla marinara perché è un marine e che vi punirà in nome del frutto Smile-Smile!

 

Tutti: ………

 

Autrice: Oh, insomma, è solo un po’ di pubblicità occulta ù.ù Scoprirete, un giorno, chi è Carimanto…e sarà peggio per voi!! Buhahah!!!

 

Marie: Ok, ok, STOP!

 

Usop: …al televoto!

 

*pugno in faccia da parte di Marie*

 

Marie: ok, dicevo. Kla! Hai ragione! L’autrice è tanto, tanto cattiva!! ç_ç ma noto con piacere che mon amour mi pensa anche tra le parentesi *____* Ciao tesoro!!!

 

Zoro: Questa è andata…

 

Nunù: Sono lieta di annunciare una pecorella smarrita che torna al gregge dei commentatori, Sihu! Che Carimanto sia con te!

 

Lilian: E con il suo frutto.

 

Scatty: …Posso pensare male?

 

Marie: NO!!! E poi che ci fai qui?? Oggi è Nunù l’ospite!

 

*la spedisce fuori dalla fic*

 

Marie: Dicevo! Essì, è partito davvero presto ç_ç ma ritornerà!!!

 

Nunù: Giusto! E adesso salutiamo la cara Smemo! Che Carimanto sia con te!!

 

Lilian: Alleluja, alleluia!

 

Marie: …ma continuerai così per tutto lo show?? Mah! Tornando a noi, Smemo! Tranquilla, ci saranno i momenti per Zoro e Nami! Oh, finalmente qualcuno d’accordo con me ç_ç me era nervosa ç_ç *va nell’angolino*

 

Nunù: Povera piccola!! Dai, che la prossima è Katia! Che carimanto sia con te!

 

Lilian: Grazie, altrettanto!

 

Marie: Katiuzza! (?) Siii, w il romanticismo!! Tu hai riso per la colazione, io stavo per prenderlo a pugni…no, aspetta! L’ho fatto ^_^

 

Nunù: Signori e signore, adesso c’è Alex! Che Carimanto sia con te!

 

Lilian: Eh no, maschio con maschio no!

 

Marie: Shockata!!! Quando fai questi commenti corti privi di scemenze mi fai preoccupare! U_U riprenditi!!

 

Nunù: Ed ora tocca al Conte! Che Carimanto sia con lei!

 

Lilian: Condoglianze!

 

Marie: Ma cos…?? O_O boh! Oh, Conte! Ebbene sì, il the in faccia ad Usop deriva da ciò…e visto che ci siamo…pubblicità!!!

 

*** ANGOLO PUBBLICITA’ ***

 

Nami: Hey, tu!!!

 

Zoro: Chi, io?

 

Nami: Sì, dico a te!!!

 

Zoro:azzo vuoi?

 

Nami: Sei stanco?? Depresso??? La scuola ti opprime?? I genitori ti stressano??

 

Zoro: Ma anche no!

 

Nami: E allora usa quel coltello che stavi per usare per tagliarti le vene e vai al supermercato più vicino a comprare una bottiglia di the! Prendine un sorso e poi sputalo in faccia al primo Usop che passa!

 

Usop: Gyaaa!!!

 

Nami: Vedrai che ti sentirai subito meglio!!!

 

Ace: Parola mia!!! *sorriso smagliante*

 

Fans_Di_Ace: Ooooh *___* Ha sorriso!!! *svengono*

 

Sanji: Wah!! Il the in faccia ad Usop dona popolarità tra le donne!! Yeah!!!

 

Nami: A dire il vero no…ma non importa…diventa uno dello STIFU anche tu!!!

 

Chopper: STIFU: Sputa il The In Faccia ad Usop!!

 

Nami: Soddisfatti o non rimborsati!!!

 

Zoro: Hey ma non era così!

 

*** FINE PUBBLICITA’ ***

 

Marie: Ah, ah, ah! Che simpatici ragazzi!

 

Nunù: Giusto ciccis! E ora andiamo da Scatty, che si è intrufolata prima nella fic! Che Carimanto sia con te!

 

Lilian: Cosicchè non possa rompere a noi.

 

Marie: Chi, noi? Perché non dobbiamo contartela giusta?? Noi siamo bravi ragazzi!! U_U e poi scusa, cos’hai contro Monopoli?!

 

Tutti: Noi amiamo Monopoli!! Come lui non c’è nessuuunooo!!! Lui è l’unico al mondo!! Nananananananaa…Monopoli!!!!

 

Marie: O___O

 

Nunù: Concordo pienamente! Oh, ci sono io!! Che Carimanto sia con me!!

 

Lilian: Masochista, la ragazza.

 

Marie: Nunù, ma dato che sei qui, che te ringrazio a fa? Chiudiamo che è meglio! Salutiamo la regia, i cameramen, l’Autrice, i lettori, i preferitori

 

Robin:  Preferitori: coloro che inseriscono la storia tra i preferiti. Momentaneamente sono 29.

 

Marie: …i Tizi Poco Importanti, la folla che non c’è stata, Tutti, Lilian e Nunù che si sono gentilmente prestate a questo obrobrio e infine mi ringrazio da sola!!! Grazie, prego!

 

Autrice: Grazie Prego Scusi Tornerò!!!

 

Marie: …speriamo che torni il più tardi possibile!!! A voi studio!!!!

 

Autrice: E al prossimo chappy!! Ciaooooo

 

~ Marie

 

 

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 19: Non farlo! Le parole feriscono più delle azioni ***


A passi lenti, mi addentrai nella stanza in cui Rufy alloggiava per il momento, essendo appena stato scongelato e quindi sottoposto alle cure di Chopper

 

Scusate moltissimo il ritardo, ecco il diciannovesimo capitolo!! All’inizio Rufy potrà sembrare un po’ OOC, ma verrà spiegato alla fine il motivo di questo suo comportamento… (motivo molto banale, devo dire xD) Buona lettura!

Dream On

Capitolo 19: Non farlo! Le parole feriscono più delle azioni

A passi lenti, Marie si addentrò nella stanza in cui Rufy alloggiava per il momento, essendo appena stato scongelato e quindi sottoposto alle cure di Chopper.

Prese una sedia facendo attenzione a non fare alcun rumore, e si sedette vicino al letto in cui, sotto una spessa e scomposta coperta, il capitano dormiva a pancia sotto.

Notando che Rufy, anche se malato, russava beatamente con la testa sprofondata nel cuscino sorrise, coprendosi la bocca con la mano..

“Ti sei già ripreso, eh, Ru-kun?” Sussurrò appena, poi sentì il russare fermarsi.

“Avevi dei dubbi?” Rispose una voce assonnata, seguita da un grosso sbadiglio.

“Scusami, ti ho svegliato” Esclamò visibilmente dispiaciuta, ma lui sorrise alzando il busto –privo del solito gilet rosso- dal letto.

“Meglio così! Mi ero stancato di dormire!” Esclamò con un gran sorriso.

A quelle parole lei lo guardò male, inarcando un sopracciglio.

“Stanco di dormire?” Sussurrò. “Chi sei tu?! Cosa ne hai fatto di Rufy?!

Entrambi scoppiarono a ridere.

“Chopper non vuole capire che adesso sto bene e si ostina a tenermi chiuso qui dentro!” Disse sorridendo a trentadue denti come faceva sempre.

“Beh te lo sei meritato! Cosa ti è saltato in mente?! Combattere Aokiji da solo! E’ stato un bene che ti abbia risparmiato, altrimenti…non ci voglio nemmeno pensare!

Chiuse gli occhi e voltò repentinamente la testa verso sinistra stringendo i pugni. Si era preoccupata davvero, quella volta.

“Devi smetterla di affrontare tutti quelli che ti capitano davanti, non sei certo invincibile! Quell’uomo ha mangiato un rogia e ora può controllare il ghiaccio! Era ovvio che tu non potessi batterlo, non ancora!

Rufy strinse i pugni, serrando i senti e abbassando lo sguardo. Il suo tono era serio, proprio come la sua espressione.

Sei venuta qui a vedere come stavo o per farmi la ramanzina?!”

“Hai ragione…scusami…”

Sussurrò, abbassando lo sguardo rattristata. I capelli le si afflosciarono davanti agli occhi coprendole quasi anche l’occhio sinistro.

“So a cosa stai pensando…” Le disse incrociando le braccia al petto, facendola sobbalzare.

“Era ovvio che io non potessi batterlo…invece, se ci fosse stato qualcun altro al posto mio le cose sarebbero andate diversamente, vero?”

Si zittì per un attimo sperando in una risposta da parte della ragazza, che però fu solo uno sguardo sempre più confuso.

“Se ci fosse stato lui sarebbe andato tutto bene, è questo quello che cercavi di dire?”

Sbraitò, sbuffando. Lei rimase in silenzio, a bocca aperta, capendo al volo che stava parlando di Ace.

Ma da dove gli saltavano fuori certe idee?! Una delle poche volte in cui non pensava a lui…

“Che cosa devo fare per dimostrarti che non gli sono inferiore?” Sembrava quasi una supplica. La Forgiatrice strinse i denti e respinse l’istinto a schiaffeggiarlo.

“Adesso basta! Ti rendi conto delle cazzate che stai dicendo? Non ho mai pensato che tu fossi inferiore ad Ace!

“Tzè.” Sbuffò, incrociando le braccia al petto. “Eppure hai sempre preferito lui a me.”

“Sono innamorata di lui, Rufy, è ovvio che…” “Non capisci che è proprio questo che non mi va giù?”

A quelle parole, il cuore della giovane donna perse un battito. Cercò con tutta se stessa di non pensare, di non ricordare cosa aveva vissuto a Sakkaku Island, ma non riusciva a farlo. Lui la guardò in silenzio, e in quello stesso silenzio alzò lentamente la mano destra accarezzandole il volto, e quel contatto la fece sobbalzare.

Non ebbe più il tempo nemmeno di pensare che sentì la bocca di lui premere contro la sua, e un brivido le percorse la schiena. 

Cazzo, non poteva essere successo davvero!

Restò immobile per la breve durate del bacio, e quando lui si allontanò teneva gli occhi stretti, cercando di non guardarlo. Sperava che non se ne accorgesse.

Ma lui abbassò la mano che teneva sulla sua guancia e sospirò piano, cosa che la fece sentire ancora più male. Sapeva quello che stava per dirle…

Si morse il labbro inferiore nascondendo l’impulso di tapparsi le orecchie con le mani stringendo tra i pugni la stoffa della gonna.

Imperterriti, ancora una volta i ricordi di quella maledetta isola le tornavano in mente, punzecchiandola, e facendole capire che non era quel bacio che tanto la spaventava, quanto quelle parole.

Non voleva sentirle ancora…non voleva perderlo! Non ce l’avrebbe fatta…

Quindi non gli diede il tempo di parlare, e di scatto si alzò dalla sedia correndo via, lontano dalla stanza, lontano da lui e dalle parole che avrebbe detto ferendola.

Forse, se non gli avesse dato l’opportunità di parlare, avrebbe evitato la fine della loro amicizia.

Ancora abbastanza scossa si chiuse a chiave nella sua camera, correndo in bagno a sciacquarsi la bocca. Non voleva sentire il suo sapore sulle sue labbra, voleva dimenticare quel bacio, quelle parole che non era riuscito a dire.

Voleva dimenticare tutto.

Indietreggiò appoggiando la schiena al muro, ansimando, e si sedette lasciando scivolare la schiena sulla parete, cingendosi le ginocchia al petto con le braccia e affondando la testa nell’incavo che veniva a formarsi tra braccia e ginocchia.

Respirò affannosamente per qualche secondo, nella vana speranza di tranquillizzarsi, ma ci riuscì solo quando, sopraffatta dalla stanchezza, si addormentò senza avere neanche il tempo di mettersi a letto.

 

I giorni successivi Marie uscì dalla sua camera solamente per mangiare o per adempiere ai compiti che Nami le dava. Ogni volta si inventava una scusa diversa, certo non poteva dire che aveva paura di incontrare il capitano!

Forse è per questo che Nami, al quarto giorno della permanenza di Marie nella sua stanza, era entrata in camera trovandola seduta alla scrivania con un libro –che stava leggendo davvero, per passare il tempo- in mano.

“Hey, ciao!” Salutò l’armiera cordiale, mettendo da parte il libro e spostando l’altra sedia della scrivania, invitandola a sedersi. 

“Ciao…” Sussurrò piano sedendosi, facendo capire subito che aveva qualcosa da dire. Ma ci girava intorno. “A che capitolo sei arrivata?”

“Oh, al ventitre. Sto quasi finendo, non vedo l’ora!” Sorrise lei fingendosi entusiasta, anche se quel libro non l’attirava molto.

“Marie…Va…tutto bene?” “Certo! Tutto alla grande!” Esclamò sorridente, sorprendendosi che fosse solo questo. La faceva più perspicace.

“Intendo…con Rufy…” Continuò. Ecco, era davvero perspicace.

Marie sospirò abbassando la testa sconfitta, oramai era inutile negare l’evidenza.

“Se non vuoi parlarne va bene…” Disse subito, sorridendo un po’ in imbarazzo.

“No, no! Non è questo…E’ che…Beh, non sono abituata a parlare dei miei problemi!

E stavolta diceva seriamente. Di Nami si fidava, non voleva pensasse che non la riteneva un’amica.

“Di Rufy non ci si poteva fidare. Appena sapeva qualcosa andava a dirlo a tutti! Non per cattiveria, semplicemente non è tipo che sa mantenere i segreti. La navigatrice annuì, dandole ragione.

“Non ne parlavi con Ace?” Chiese, e Marie scoppiò in una fragorosa risata. “I miei problemi riguardavano quasi sempre lui, come potevo parlargliene?”

A quel punto rise anche lei, e l'armiera si alzò dalla sedia per buttarsi a pancia in su sul letto, prendendo a parlare. “Dato che agli unici due amici che avevo non potevo dire niente, non ho mai parlato a nessuno dei miei problemi. Mi tenevo sempre tutto dentro e aspettavo che si calmassero le acque. E io che pensavo di essere cresciuta! Sto facendo la stessa cosa anche adesso…”

“Beh, ti capisco…Anche io ho vissuto tenendomi sempre tutto dentro…” Il suo sguardo si fece malinconico. L’altra alzò il busto dal letto aiutandosi con i gomiti, giusto il tanto che le serviva per guardare la rossa.

“Ma non stiamo parlando di me. Io ho cominciato ad aprirmi quando sono entrata a far parte della ciurma…Magari, può essere così anche per te.

Sospirò, lasciandosi di nuovo andare e cadendo nel letto. Chiuse gli occhi restando per un po’ in silenzio.

Avrebbe potuto farle discorsi su discorsi, ma non sapevo da dove iniziare. Quindi, decise di andare dritta al punto.

“Mi ha baciata.” Disse tenendo gli occhi chiusi e cercando di restare calma, ma ripensare a quella notte di pochi giorni prima, al ricordo delle sue labbra su quelle di lei la fece stare più male di quel che credesse.

“Chi?” “Rufy.”

Rispose semplicemente, e la Navigatrice si coprì le mani con la bocca come fosse successo chissà che cosa.

“Oh mio Dio!” Esclamò, avvicinandosi con la sedia al letto. “E tu??

“Che dovevo fare? Sono scappata.” Proferì con un po’ di vergogna, e lei ne rimase come sorpresa.

“Ah. Già.” Sussurrò, come se avesse sbagliato qualcosa. Marie non ebbe il tempo di chiederle spiegazioni che già aveva ripreso a parlare.

“Beh, ora capisco perché lo eviti!” “Pensi che dovrei parlargli, vero?”

Aprì gli occhi voltandosi verso la navigatrice, in attesa, e la vide annuire convinta.

“Innanzitutto non puoi evitarlo per sempre. E poi, non penso che non parlare più con lui sia ciò che volevi…

“Bene, allora mi armerò di coraggio e lo affronterò!”

Ci fu un attimo di silenzio, poi l’armiera portò le braccia dietro la nuca.

“Beh…ma quando?” Nami rise, alzandosi dalla sedia.

“Avrai tutto il tempo. Prima abbiamo incontrato un’anziana donna; ci ha detto che tra non molto arriveremo alla prossima isola, Water Seven. Pare che sia molto bella…” Sistemò la sedia alla scrivania e si diresse alla porta.

“Sarà facile restare soli, e quella sarà la tua occasione di chiarire le cose!”

Fece l’occhiolino all’amica e uscì dalla stanza, facendo sospirare questa che chiuse nuovamente gli occhi.

L’idea di restare sola con lui la faceva rabbrividire…Ce l’avrebbe davvero fatta?

 

Sbarcarono alla famigerata Water Seven il giorno dopo, scoprendo che la città era veramente incantevole: sembrava tutta una grandissima fontana, con spruzzi e giochi d’acqua dappertutto.

Nami aveva insistito per cambiare subito l’oro in denaro liquido, e quindi lei, Marie, Rufy e Usop erano scesi per portare a termine questo arduo compito.

E così, sono questi gli Yagara Bulls…” Disse Usop osservando con attenzione quegli strani animaletti che ci sorridevano. Il proprietario aveva detto che erano mezzo di trasporto per attraversare i canali di Water seven, quindi i quattro eravano preparati all’idea di una barchetta. Chi poteva mai immaginare che la famosa barchetta era legata sulla schiena di quello pseudo-drago marino in miniatura?

“Bene, come ci dividiamo?” Continuò il cecchino, notando che gli Yagara erano due e potevano portare due persone. Marie pensò  ripetutamente “ti prego, non con Rufy!” anche mentre Usop si sedeva in uno degli Yagara, incitando Rufy a mettersi nell’altro, con l’oro. Quindi lanciò uno sguardo supplichevole alla navigatrice, che ancora una volta fece quello che Marie non avrebbe voluto.

‘‘Marie, tu vai con Rufy’’ Esclamò a gran voce, facendole l’occhiolino e sedendosi davanti Usop, in modo da poter guidare lei. “Ma l’oro lo prendo io…non mi fido a lasciarlo nelle sue mani!!” Esclamò guardando Rufy e prendendo il sacco dell’oro aiutata da lui stesso, mentre Usop era diventato viola per la paura e la responsabilità di avere quell’oro sull’imbarcazione.

“Bene, si parte!!” Esclamò il capitano, mentre l’armiera si sistemava tremolante nel sedile dietro al suo.

La navigazione fu abbastanza silenziosa, se escludiamo i resoconti di Nami che indicavano la strada.

“Bene, se questa mappa e giusta, ore dovremmo andare di qua…poi proseguire per...

Blaterava, mentre Rufy sospirava e sbuffava.

“Che noia…Quasi quasi, intanto mi faccio uno spuntino!” E così dicendo si affiancò ad una bancarella sulla destra, il cui padrone annunciava di vendere carne acquatica.

“Rufy, così li perderemo!!” Esclamò la ragazza dietro di lui, ma questo non l’ascoltava e aveva già preso a mangiare quella carne appena comprata.

“Ma dai, non esse scio…” “Ecco, che ti avevo detto?” Non riuscì nemmeno a finire la frase, poiché notò che Nami ed Usop non c’erano più. Sospirò, mentre lui imboccò un canale a casaccio dicendo che prima o poi li avrebbero trovati.

Marie alzò gli occhi al cielo sospirando e poggiando la testa al sedile, incredibilmente silenziosa. Neanche lui parlava, nonostante avesse smesso da un pezzo di mangiare.

La tensione si tagliava con un coltello.

Sospirò ancora maledicendo quella situazione, e con un po’ di malinconia pensò che se non fosse stato per le sue assurde paure, forse adesso lei e Rufy sarebbero già scherzando. Lei gli avrebbe dato un pugno in testa come al solito, e sarebbero andati alla ricerca con entusiasmo.

Forse furono questi pensieri che le diedero la forza di parlare.

“Rufy…” Sussurrò, attirando su di se l’attenzione del ragazzo.

“Riguardo a quella sera, io…” Rimase un attimo in silenzio, titubante, cercando le parole giuste da dire.

“Quale sera?” Lui la anticipò, parlando con naturalezza. A quel punto Marie alzò testa dal sedile fissandolo scioccata. Che voleva dire con “quale sera?”?!?

“Ah, dev’essere stata quella sera dopo lo scontro con Aokiji, vero? Che ho combinato? Non ricordo niente!” Esclamò, continuando a ridere.

“Tu…CHE COSA?!?” Sbraitò, incapace di credere a quello che aveva appena detto.

“Davvero, ho dimenticato tutto…Quel congelamento deve avermi fatto proprio male, eheh! Chopper dice che a volte deliravo!” Esclamò ridendo.

Lei rimase per un attimo in silenzio, non capendo cosa stava succedendo.

 Davvero non ricordava nulla? Delirava, aveva detto!

Eppure era così razionale, deciso e…

“Cosa ho fatto?” Disse tranquillamente, facendola tornare alla realtà.

“Come?” “Sei arrabbiata con me, no?” Disse, con la solita serenità che sorprendeva tutti.

“Sbaglio o non ricordavi niente?!” Sbottò, ma lui si mise a ridere.

“Si capisce lontano un miglio che hai qualcosa. Non so perché ti ho affatto arrabbiare, ma non l’avrei saputo comunque! Fin da piccola non mi dicevi mai perché ti offendevi. Semplicemente mi tenevi il broncio per giorni, poi venivi tu stessa a chiedermi di fare pace. E’ sempre stato così, quindi anche stavolta ti ho lasciata fare…Ed è successo proprio come pensavo!

Rise, ancora una volta. Era davvero vero che non ricordava nulla…

Sorrise anche lei, appoggiandosi di nuovo al sedile e sospirando rilassata.

“Beh, comunque…cos’ho fatto stavolta?” Le chiese.

Cosa avrebbe dovuto rispondergli?

-Ma, sai, tra una cosa e l’altra mi hai confessato il tuo amore e mi hai baciata!-

Sì, davvero un ottima spiegazione.

Forse si sarebbe messo a ridere credendo fosse uno scherzo…E se non lo avesse fatto?

“Niente di che. Sei già perdonato.” Rispose con autorità. Non voleva correre il rischio di perdere la sua amicizia.

Era una cosa totalmente inutile dirgli questo particolare, che sarebbe stato per sempre il suo piccolo segreto. E di Nami.

“Oh, è questo che importa!!” Urlò lui, facendo avanzare lo Yagara. “Amici?”

Chiese. E poche volte una domanda l’aveva fatta così felice.

Amici.”

 

 

Voce fuori campo: Signori e signori, benvenuti a questa nuova puntata di MARIE’S SHOW!!! Sigla!

 

*parte la sigla*

 

Si trasforma in un razzo missile

Con circuiti di mille valvole

Tra le stelle sprinta e va…

Ma chi è? Ma chi è?

Ufo robot! Ufo robot!

 

*finisce la sigla*

 

Marie: Stop!! STOP!!! Ma possibile che sbagliate sempre sigla?? Oh, beh…meglio cominciare subito, va =_=  Salutiamo adeguatamente Alex!

 

Folla: Vieni a ballare in Puglia, Puglia, Puglia!

 

Marie: …Queste sono le canzoni che Scatty mette in testa all’Autrice nelle ore di arte…

 

Scatty: Non è colpa mia!!!

 

Marie: Se, come no!!! Comunque, facciamo in fretta che l’Autrice deve studiare latino!

 

Autrice: Ho un dejavu…e un dejavu su me che dicevo che avevo un dejavu in una circostanza così…

 

Marie: Certo! Dicevo…Alex! Siamo tutti felici che tu sia ritornato il cazzaro di sempre! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! E’ un peccato per quel premio…ma lo spareggio?? Vabè, ora passiamo a Kla!

 

Folla: Vieni a ballare in Puglia, Puglia, Puglia!

 

Marie: Ehm…tesora…Rufy mi ha baciata, ma io non c’entro…prenditela con l’Autrice, ciao ciao!!!

 

*scappa*

 

Tutti: O.O

 

Usop: Evvai! Ho in mano il programma!

 

Marie: *arrivando e spedendo via Usop con un calcio* Ti piacerebbe!! Su, andiamo da Nunù!

 

Folla: Vieni a ballare in Puglia, Puglia, Puglia!

 

Marie: No, tesora, non morire!!! Ci servi!!! Devi recensire la fic!

 

Nunù: Certo, solo per questo >>

 

Marie: Ma dai che scherzavo!

 

Autrice: Ho un altro dejavu

 

Marie: C’hai rotto! Sihu! Ciau!

 

Folla: Vieni a ballare in Puglia, Puglia, Puglia!

 

Marie: Ehm…si…comunque, cara! Non preoccuparti, all’Autrice ha fatto anzi molto piacere che sei tornata, pensava non la seguissi più! Su, che latino aspetta…Scatty!

 

Folla: Vieni a ballare in Puglia, Puglia, Puglia!

 

Marie: Tu con i tuoi doppi sensi farai impazzire tutti! E comunque, anche a me Aokiji sta antipatico! >_> ora che ci penso, tu sei in competizione con Kla/Hoshi per Rufy!!

 

Rufy: Uh una pecorellaaaaaaaaaaaaa

 

Marie: …Sicure di aver fatto la scelta giusta? =_= Andiamo dal conte, va, che la sua presenza fa sempre piacere!

 

Folla: Vieni a ballare in Puglia, Puglia, Puglia!

 

Marie: Ehi, quale Robin e Robin, qui la protagonista qui sono io!

 

*riflettori puntati su di lei*

 

Marie: A_A troppa luce!! >_> Comunque…essì, la conquista dello scivolo è un passo importante per tutti i bambini XD E ora forza, c’è Smemo!

 

Folla: Vieni a ballare in Puglia, Puglia, Puglia!

 

Marie: Allora, se parliamo di forza fisica io sono MOLTO più forte sia di Ace che di Rufy ù_ù

 

Tizi_Poco_Importanti: Ma oggi Marie è più modesta del solito?

 

Marie: *ignorandoli* …Ma comunque, se io e Aokiji ci scontrassimo sarebbe come Ace e Smoker, due Rogia che stanno alla pari…mentre Rufy ha perso! Ma dipende dal nemico, in ogni caso! Beh, c’è Ladyson, adesso!

 

Folla: Vieni a ballare in Puglia, Puglia, Puglia!

 

Marie: Ma figurati, cara! Piuttosto, come è andata l’università? Tutto a posto? Qui ci preoccupiamo per te!! Ti ringrazio per la tua simpatia verso di me, sono commossa ç_ç

 

Tutti: Ooooh!

 

Marie: Oh, ora c’è l’ultima per oggi! Katia!

 

Folla: Vieni a ballare in Puglia, Puglia, Puglia!

 

Marie: Nuuu poverina!! Per sollevarti il morale ti lascio scegliere qualcuno della ciurma da portare a casa con te! ^_^

 

Sanji: Scegli me, scegli me!!!

 

Marie: No, cara, Garp è realmente il nonno di Rufy, l’ho solo sfruttato secondo i miei loschi scopi!!! Buhahahaha!!! Beh, dato che sei l’ultima non mi resta che terminare qui e salutare tutti voi con un caloroso abbraccio *w*

 

Tutti: O_____o

 

Marie: E va bene, va bene, non parlo più…Mi licenzierò, un giorno di questi! Sigla! E per favore, che non sia Ufo Robot!

 

*parte la sigla*

 

Gomugomu BRAVO!
Barabara FESTIVAL!
Subesube SPUR!
Mokumoku SMOKER!
Gomugomu BOMBER!



Umi no hihou kaizoku no shinpi
Ichido tabetara tomerarenai
Iya, owaranai (owaranaizo-)
MIRACLE no makuake....
A-----U!
Akuma no mi

 

Sorega densetsu no....
A-----U! A-----U!
A, U, A, U, A-U, A-U, A-U, A-U!!
A---------------U!
Akuma no mi

 

*finisce la sigla*

 

 (Per la cronaca: la “sigla” di oggi si intitola “Akuma no Mi”, e personalmente mi fa morire dal ridere, con tutti che cantano! Ascoltatela xD)

 

~ Marie

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 20: Marie, cosa ti succede? Confusione totale! ***


Dopo qualche minuto di ricerca ritrovammo Nami ed Usop, che avevano già scambiato l’oro in denaro

Salve a tutti!!! Rieccomi tornata da una vacanza a Torino dal mio ragazzo!! *w* scusate se vi ho fatto attendere, me è terribilmente dispiaciuta T_T inoltre questo capitolo non mi convince neanche molto T_T beh, spero comunque che non sia troppo noioso…buona lettura!

Dream On

Capitolo 20: Marie, cosa ti succede? Confusione totale!

 

Dopo qualche minuto di ricerca Marie e Rufy ritrovarono Nami ed Usop, che avevano già scambiato l’oro in denaro. Fortunatamente i quattro riuscirono subito a mettersi in contatto con Iceburg, l’uomo con cui dovevano parlare per le riparazioni della Merry, e andarono subito con lui al cantiere. Marie non fece molto caso ai discorsi di Iceburg e gli altri, poiché si allontanò dal gruppo curiosando qua e là per il cantiere: osservava quegli uomini lavorare alle navi e metterci dentro tutta la loro passione. Sorrise, vedendone alcuni che costruivano delle armi. Lei ci avrebbe messo due secondi, ma loro dovevano creare e montare pezzo per pezzo…Che gran fatica, dovevano fare!

Per la prima volta, si accorse che il suo era davvero un potere che poteva rivelarsi molto utile. E dire che quando scoprì che Garp gliel’aveva fatto mangiare di nascosto, l’aveva maledetto anche lui cercasse solo di proteggerla. Si ostinava anche a cercare di nuotare nonostante le avevano detto e ripetuto che chi aveva mangiato un frutto del diavolo perdeva la capacità di nuotare, e aveva rischiato più volte di annegare. Solo in seguito si era perfettamente abituata a quel corpo di metallo, e ringraziava Garp per tutto quello che aveva fatto per lei.

Alzò una mano guardandone attentamente il palmo con aria distratta.

Quel frutto del mare…Garp aveva rinunciato a mangiarlo per darlo a lei, e anche se diceva sempre di essere così forte da non averne bisogno, Marie era convinta che lui avesse il desiderio di mangiarlo, anche se piccolo e nascosto.

Eppure l’aveva affidato a lei, e lei non lo avrebbe fatto pentire del gesto!

“Marie!!!” La chiamò la navigatrice, correndo agitata verso di lei e risvegliandola dai suoi pensieri.. “Usop non è con te?” Chiese, con voce tremante. Marie fece lentamente segno di no con la testa, e la navigatrice si mise una mano di fronte alla faccia esplodendo in un “dannazione”.

“Cosa…cos’è successo?” “Usop è sparito…e ci hanno rubato 200.000.000 di berry!!!

 

Cercarono Usop in lungo e largo, e quando Marie e Nami lo trovarono era ridotto male: disse che i soldi li avevano presi dei tizi che si facevano chiamare “Franky Family”, e si scusava per non essere riuscito a proteggerli.

Vederlo sdraiato a terra in quello strato fece commuovere le due giusto qualche secondo. Il tempo antecedente al momento in cui furono invase da un’immensa rabbia verso quegli uomini codardi e spregevoli, che osavano andare in gruppo contro un solo ragazzo. La Forgiatrice strinse i pugni, abbassando lo sguardo.

“Usop…” Sussurrò, tremando lievemente. “Vedrai che gliela faremo pagare!”

 

“Dannazione, dannazione, dannazione!” Urlava l’albina camminando avanti e indietro sul ponte della nave. “Come hanno potuto fare una cosa simile?!” Sbraitava, finchè non si sedette ringhiando su di una sedia sdraio. Nami, seduta in quella accanto, teneva in braccio una valigetta grigia.

“Mi dispiace…” Sussurrò, abbassando lo sguardo rattristata. “No, no!” Si affrettò a dire l’altra, voltandosi verso la navigatrice e alzando il busto dalla sedia. “Non è colpa tua, ma cosa vai a pensare! Solo che non so stare qui senza far niente!

Sospirò, tenendosi la testa con la mano. Dopo che lei e Nami avevamo raccontato tutto ai restanti quattro uomini della ciurma, quelli se ne erano andati dicendo che avrebbero “distrutto quei bastardi che avevano ferito Usop”. Ovviamente Marie stava andando con loro, ma le venne ordinato di fare la guardia ai soldi e di far sì che sia Nami che Usop –che era stato curato da Chopper e segregato a letto- stessero bene.

“E’ discriminazione, ecco cos’è!” Continuava a dire, con tono più pacato, togliendosi la mano dalla testa.

Non la sopportava, quella situazione.

No, proprio non la sopportava.

Continuava a chiedersi perchè avessero lasciato indietro proprio lei.

Perché era una donna? Come spiegazione non reggeva, dato che era forte quanto loro.

Perchè credevano che sarebbe stata d’impiccio? E per quale motivo?

Strinse i pugni quando si ricordò che Rufy aveva detto che “Usop è nostro compagno.”

Solo ripensandoci in seguito si domandò se quel nostro includeva anche lei.

Da quel momento strani pensieri cominciarono ad affollarle la mente. Un misto di rabbia, delusione, tristezza e nervosismo da ansia e tensione dava vita a sensazioni che non aveva mai provato prima.

“Marie…” La navigatrice interruppe i suoi pensieri, sussurrando qualcosa a bassa voce. “Tu ancora non lo sai, ma al cantiere abbiamo parlato con i carpentieri…e abbiamo deciso di…

 

“…comprare una nuova nave!” Rufy sembrava allegro. Rideva, giocava e scherzava come faceva sempre, ma c’era tristezza nei suoi occhi.

Comunque, l’espressione che fece Usop quando udì quella frase era molto meno allegra.

Era scioccato, immobile con occhi e bocca spalancati, incapace di dire qualcosa.

“Guarda, ho anche preso un dépliant!” Continuava Rufy, scoppiando a ridere.

Non una risata di chi non sta più nella pelle di far vedere un dépliant ad un amico, come avrebbe dovuto essere. Piuttosto, una risata di qualcuno che spera che quel volantino possa bastare. Come se stesse inconsciamente chiedendo scusa per non riuscire a far nulla di più che far vedere a quel qualcuno un catalogo e fargli scegliere la nuova nave, la loro nuova casa.

Casa.

Già, la Merry era una casa per tutti, ma Marie sentiva quella parola molto lontana.

In fondo, non poteva pretendere di essersi già affezionata alla nave, era a bordo solo da poco tempo.

Non come loro, che chissà quante avventure avevano vissuto su quella nave, quanti ricordi avevano legati alla piccola caravella con la polena a forma di capra.

Casa sua non era neanche Foosha, nonostante in quella cittadina ci era nata e cresciuta, e nonostante avessi dei ricordi alla quale era ancora indissolubilmente legata.

Chi lo sa, forse perché da tre anni a poco tempo fa, aveva odiato l’essere legata a quel luogo un modo tale da stupirsi di poter provare tanto odio.

Fu riportata alla realtà da un sonoro tonfo: voltandosi, vide Rufy e Usop a terra, il primo appena caduto sul tavolo, rompendolo, il secondo che lo teneva furiosamente schiacciato al mobile, insultandolo.

Stupefacente il modo in cui la conversazione era andata avanti.

“Usop, ma che combini?!” Urlò Nami, avvicinandosi ai due per cercare di dividerli.

“Lasciami stare, Nami!” Sbraitò lui di rimando, guardando tutti con aria furente. “Che capitano sei se lasci indietro una compagna?!?”

‘E’ solo una nave’ pensò di dire Marie, ma si bloccò poco dopo odiandosi per quello che aveva pensato.

Per loro non era solo una nave.

Avrebbe dovuto capirlo, invece non ci riusciva.

Strinse i pugni, cercando di cacciare via i pensieri e tornare alla realtà.

“Se non condividi le mie scelte puoi anche andar…” Sentì solo quella parte della discussione, interrotta bruscamente da un pugno del cuoco.

“Che cazzo dici, Rufy!” E poi, un silenzio imbarazzante.

Tutti ora fissavano il capitano, sguardo basso e guancia che cominciava ad arrossarsi lievemente.

“Hai ragione, scusa. Non volevo.” Ma Usop si alzò, ugualmente triste, indignato e semplicemente deluso.

“Invece volevi eccome. Dato che io sono solo un impiccio, me ne vado. Lascio questa ciurma!” Urlò asciugandosi delle lacrime –quando gli erano scese dagli occhi?- e alzandosi da terra.

Tutti capirono subito che non si trattava di uno scherzo, e ne ebbero la certezza quando spalancata la porta, se ne andò.

E Nami, Chopper scoppiarono a piangere, rincorrendolo insieme a Sanji, mentre dentro regnava il silenzio. Zoro era rimasto impassibile e si era lasciato andare su una sedia, gomiti poggiati sulle ginocchia e mani che gli coprivano il volto.

Rufy era rimasto a terra, lo sguardo ancora basso ed il labbro tremante. Cercava di trattenere le lacrime, ma non ci riusciva.

“Mi sa che l’ho combinata grossa…eh, Marie?” Sussurrò poi, lasciandosi andare ad un pianto liberatorio.

“Mi dispiace.” Riuscì solo a dire lei, abbassando la testa. Sentiva tutto così distante…

La Merry che sarebbe stata sostituita, Usop che aveva lasciato la ciurma…

La ciurma…quella ciurma…era anche la sua?

 

 “Ah, va al diavolo!” Un urlo echeggiò nell’aria, seguito dallo sbattere di una porta. Passi veloci e decisi solcavano il corridoio di legno, e la stessa voce di prima ora mugugnava silenziosamente. Incuriosita Marie aveva aperto la porta sporgendo fuori la testa lentamente, guardandosi attorno, e notando una furiosa Nami che camminava nera di rabbia, lanciando insulti verso qualcuno di non specificato.

“Tu!!” Quando vide l’albina si mosse rapidamente nella sua direzione, poggiandole le mani sulle spalle e fissandola insistentemente negli occhi.

Quella rimase di stucco quando vide che aveva gli occhi lucidi, e si accorse che la sua voce tremava. Deglutì.

“Nami, cos’è…?” “Ti prego, parlaci tu!” Non ebbe il tempo di finire la frase che sentì le sue mani stringere e il suo sguardo posarsi sul pavimento.

“Usop ha sfidato Rufy…e quello scemo ha accettato, e non è intenzionato a cambiare idea!”

Come, scusa?

“Andiamo, Nami, una cosa del genere non è possibile…” Cercò di sorridere la ragazza dai capelli d’argento, ma la rossa la guardò seria come non l’aveva mai vista.

“Usop non ce l’ha farà mai! Non può essere così folle!”

“Lo so! Appunto per questo devi parlare con Rufy!

L’armiera inarcò un sopracciglio, cercando di capire se dicesse sul serio o no. Perché lei?

“Nami, io non…” “Tu sei la persona di cui si fida di più! Lo conosci meglio di noi, a te darà ascolto!” Si sforzò di sorridere, e Marie non riuscì a resistere quando la vide piangente che implorava il suo aiuto.

Era così triste per Usop…e per lei, Nami lo sarebbe stata ugualmente?

Oh, al diavolo. Dannate paranoie!

“Va bene, ci parlerò.” Disse questa sforzandosi di sorridere, spiazzata poi da un caldo abbraccio da parte della navigatrice.

“Oh, grazie!” Esclamò, per poi scomparire lungo il corridoio.

Marie sospirò, e lentamente si trascinò verso la stanza dei maschi, in cui adesso c’era solo Rufy.

Bussò, e quando lui aprì entrò dentro senza dire una parola.

Sospirando si sdraiò su un’amaca, e silenziosamente lui si fece spazio accanto a lei, guardando il soffitto a pancia in su proprio come stavo facendo la ragazza.

“Qualcosa non va?” Chiese ad un tratto, senza distogliere lo sguardo dalla parete bianca.

“Mh.” Mugugnò l’altra, che rispondeva sempre così quando le faceva questa domanda. Sempre con lo stesso tono, lo stesso sguardo. Eppure lui riusciva sempre a capire se era un sì od un no.

Si, decisamente si.” Annunciò, ma andava bene così. Inventare scuse banali del tipo “ma no, ho solo un capogiro!” con lui non avrebbero funzionato, lo sapeva già. La conosceva troppo bene. E lui si mise a ridacchiare senza un perché, ma ancora non si rivolgevano lo sguardo. “E’ scomodo stare in due su un amaca!”

“Avresti anche potuto metterti in quella di Sanji o Zoro.”

“Nah, nah!” Mugugnò, portando le mani dietro la nuca. “Beh, che hai?”

“Niente di importante.” Anche a questa risposta il capitano era abituato. E sapeva che insistere era inutile.

“Beh, allora perché sei venuta?” “Nami mi ha detto che Usop ti ha sfidato.”

“Mh.” Mugugnò, probabilmente annuendo.

“E che tu hai intenzione di combattere.”

“Mh.” Stessa cosa di prima.

“Pensi davvero che sia la cosa giusta?”

“Usop non è scemo. Non metterebbe la sua vita in pericolo per qualcosa che non è importante. Quindi sì, è la cosa giusta.”

Marie sospirò. “Insomma, è pur sempre un vostro compagno…

“Eh? Come sarebbe a dire vostro?” Domandò lui, alzando ora il busto dall’amaca. Marie sbarrò gli occhi, stupendosi da sola per quelle parole che aveva detto senza nemmeno pensarci su.

“Ti sei dimenticata che è anche TUO compagno?” Marcò quella parola come a colpevolizzarla di qualcosa, e anche se questo non era il suo intento, c’era riuscito benissimo.

“No, non è questo, è che io…” Silenzio per qualche secondo, poi si morse il labbro inferiore.

‘Io non l’ho mai considerato tale. Ecco qual’era la frase giusta da dire, ma Marie si guardò bene dal dirla.

“Rufy, io…Mi dispiace…Non so che mi prende!”

Disse, anche se in realtà lo sapeva benissimo…

Lei non si era unita a loro perché voleva fare parte della ciurma.

Aveva accettato solo di viaggiare con loro, per accontentare Rufy che le era sempre stato accanto e che era il suo migliore amico.

Ma non lo considerava il suo capitano, non l’aveva mai fatto, e quindi non considerava gli altri suoi compagni.

Più ci pensava e più si rendeva conto che erano solo delle figure sfumate, evanescenti…

Compagni. Perché non riusciva ad attribuire loro quel nome?

Perché non riusciva a considerare quella nave la sua casa?

“…Scusami…”

Sussurrò semplicemente, quando cominciò a vedere la figura di Rufy lievemente appannata, e si accorse di avere gli occhi lucidi.

Sbarrò gli occhi incredula, deglutendo.

Non doveva piangere!

Se lui se ne fosse accorto l’avrebbe consolata, e lei non lo meritava…

“Scusami, ti prego!” Disse senza dargli il tempo di parlare o di capire, scendendo rapidamente dall’amaca e correndo via dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle, e dirigendosi verso la sua camera.

Non capiva più niente. Non riusciva a capire se era triste, arrabbiata, delusa…

E non riusciva a capire se le dispiaceva o meno lasciare quel luogo e le persone che, oramai, ci abitavano, se era triste pensare ad Usop che aveva lasciato la ciurma, a Robin che era come sparita, se quel qualcosa che la rendeva così strana e vuota e che non riusciva a sopportare era colpa mia o degli altri.

Prese le poche cose che aveva e le gettò nel suo zaino nero, in fretta, asciugandosi le lacrime prima che scendessero dagli occhi abbandonando così la vista sfocata che aveva fino a poco fa.

Mise lo zaino in spalla e corse via, senza pensare che qualcuno avrebbe potuto vederla, inseguirla, chiedere spiegazioni.

L’avrebbe ignorato, continuando a correre. Forse perché sapeva che l’unica persona in quella nave che avrebbe potuto fermarla aveva appena realizzato che era meglio lasciarla andare, almeno per un pò.

 

 

Salve a tutti!!! Chiedo enormemente scusa, ma oggi non ho il tempo materiale per i ringraziamenti, ed essendo impegnata per un altro paio di giorni con i compiti ho deciso di pubblicare lo stesso…Spero mi perdonerete!!

 

Grazie, comunque, a tutti quelli che hanno letto e recensito!!

 

~ Marie

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Capitolo 22
*** Capitolo 21: Ricercata! I ricordi che fanno male ***


Per quella sera, affittai una camera nell’albergo più vicino

 

 

Buonasera! Mi spiace che l’attesa per ogni capitolo si faccia sempre più lunga, ma sono un po’ in crisi con la scuola (o meglio, con la mate ç_ç) e quindi sono un po’ incasinata, in questo periodo…Dopo le scuse, buona lettura!

Dream On

Capitolo 21: Ricercata! I ricordi che fanno male

Per quella sera, Marie affittò una camera nell’albergo più vicino. Aveva pochi soldi con lei, ma sarebbero di certo bastati.

E poi, non era quello il momento di pensare al denaro.

Inaspettatamente, l’immagine di Nami si fece spazio tra i suoi pensieri. La immaginò furiosa, mentre le diceva che avrebbe dovuto risparmiare di più, invece che dare così poca importanza ai soldi.

Sorrise giusto un attimo, finchè non tornò alla realtà accorgendosi di essere sola. E mentre alzava il busto dal letto in cui era sdraiata già da un po’, dopo essere entrata nella nuova stanza, guardò con un po’ di amarezza quella camera vuota. Non c’era paragone con la sua piccola stanza della Merry: quella era molto più grande, dalle pareti colorate e con dei mobili che non sembravano costosi, ma per lo meno erano sani e di bell’aspetto. Il suo zaino nero un po’ malconcio ancora da svuotare stonava un po’ con l’atmosfera della camera. Sospirò, fissando il materasso sotto di lei. Il letto era comodissimo, molto più del vecchio. Il cuscino era così morbido che sembrava di essere appoggiata su una nuvola.

E allora perché non si sentiva a suo agio?

Si sdraiò nuovamente, fissando il soffitto. Come faceva sempre quando avevo pensieri per la testa. E Rufy aveva sempre avuto l’abitudine di sdraiarsi accanto a lei a guardare in alto, sapendo che aveva un problema. Non capiva mai cos’aveva, perché lei stava ben attenta a non dirglielo, ma riusciva comunque a tirarla su.

E ancora una volta, l’immaginazione prese il sopravvento. Stavolta, l’immagine di Rufy sdraiato sul letto accanto a lei, che le chiedeva se poteva far qualcosa.

Diceva che quel letto era più comodo dell’amaca su cui erano prima.

Già. Quel letto era comodo, e grande. Troppo grande.

Afferrò il cuscino da sotto la testa con entrambe le mani e colpì l’immagine di lui, cacciandola via.

E si ritrovò di nuovo sola.

Stavolta, si girò a pancia in giù affondando la testa nel cuscino.

“Marie!!! Cos’hai? Qualcosa non va? Stai male???

“Tranquilla, basterà un pranzetto a rimetterti in sesto, mia dolce Marie!”

“Tzè, non hai sempre detto di essere forte?!

“Tranquilla, Marie! Sono un genio nel rendere felici le persone! Sono famoso in tutto il mondo!”

“Dovresti riposarti un po’, sarebbe meglio.”

Lontane, le voci dei suoi ex-compagni si mescolavano nella sua testa. Chopper, Sanji, Zoro, Usop e Robin…Anche i loro volti adesso erano ben visibili nella sua mente, il che le fece stringere ancora più forte il cuscino.

Davvero, è stato bello viaggiare con loro.

Ma era troppo confusa, troppo insicura, forse troppo paranoica.

Ma di una cosa era certa, almeno in quel momento: aveva fatto una scelta, e non sarebbe tornata indietro. Aveva lasciato per sempre la ciurma di cappello di paglia.

 

Si svegliò che era già mattina inoltrata, ma nonostante la tarda ora non si affrettò a scendere dal letto e cambiarsi.

Uscì dalla stanza di malavoglia, senza sforzarsi di trattenere uno sbadiglio.

“E’ una tragedia, una tragedia!” Sentì urlare da una donna al piano d sotto mentre scendeva tranquillamente le scale.

“Chi ha potuto commettere un così grave reato?” (ma che linguaggio è?! XD)

“Ah, ma puoi star certa che appena sapremo chi è il colpevole, non riuscirà a lasciare l’isola!”

Un gruppetto di signore si era appartato proprio sotto le scale, e discuteva animatamente di fronte a quello che sembrava essere un giornale.

“Scusate l’intrusione…” Mormorò l’armiera, facendole voltare verso di lei. Con un po’ d’imbarazzo distolse lo sguardo da loro, giocherellando con le dita.

“Potrei sapere cos’è successo?”

Anche se non le fissava direttamente ma le osservava di soppiatto, potè vedere le loro espressioni mutare mentre la guardavano indignate.

Solo dopo capì che quelle occhiatacce non erano per lei, e questo la rassicurò non poco.

“Oh, cara, una disgrazia!” Fece una delle tante, quella che teneva in mano il giornale. “Stanotte hanno sparato al signor Iceburg!” Annunciò con solennità, e tutte le altre accompagnarono la notizia con un “ooh” amareggiato.

“Il…il signor…Iceburg?” Chiese la ragazza dai capelli d’argento, non capendo di chi stessero parlando, ma comunque un po’ scossa. Insomma, anche se non si conosce il diretto interessato, sapere di punto in bianco -e di prima mattina- che sparano ad una persona, rende piuttosto nervosi.

“Oh, tu sei nuova di qui, vero?” Annuì leggermente, e la donna sospirò. “Iceburg è il sindaco della nostra città. E’ un uomo gentile ed onesto, amato e apprezzato da tutti! Non capisco chi abbia potuto fare una cosa del genere…

“Oh, è terribile!” Annunciò, lievemente dispiaciuta, ma sollevata quando una di loro sussurrò un “Fortunatamente i colpi non erano mortali!”

La sua tranquillità durò poco, molto poco.

“Edizione straordinaria! Edizione straordinaria!” La voce del giornalaio echeggiava fortemente anche dentro l’albergo. E tutte le donne, agitate, corsero fuori a comprare il nuovo giornale, mentre Marie risaliva piano le scale per tornare alla sua camera. Non prestò molta attenzione a quello che lo strillone annunciava, ma il nome del suo ex capitano la raggiunse, costringendola a restare ferma, con il fiato mozzato, ad ascoltare.

“Esattamente, signori! Pare che i colpevoli del quasi-assassinio del signor Iceburg siano i pirati di Rufy cappello di paglia!!

Il cuore della Forgiatrice perse un battito, quasi non riusciva a respirare.

Che cosa significava..?

Loro non avrebbero mai potuto fare una cosa del genere, o almeno non senza motivo!

Scosse la testa, ripetendosi che lei non aveva più niente a che fare con loro, e che per quanto le riguarda potevano anche andare a fare sterminio totale.

E salendo altri due gradini, si morse il labbro inferiore.

Ok, era scappata via…Ma cazzo, Rufy lo conosceva fin troppo bene!

C’era sicuramente stato uno sbaglio!

No, non poteva certo starsene con le mani in mano…

“Guardate questa foto! E’ la ragazza di prima!” Urlò una donna da fuori, e Marie capì in un attimo che stava parlando di lei. “E’ così, miss capelli d’argento è una pirata…Quella bastarda, ha contribuito alla quasi uccisione del nostro sindaco! Prendiamola!”

Mentre terminavano la frase, lei era già salita in camera chiudendo la porta a chiave.

Non aveva molto tempo, doveva assolutamente inventarsi una scusa ed uscire da quel posto senza essere notata.

Non c’era bisogno di guardare il giornale per capire che anche la sua foto era lì stampata, e che era probabilmente ricercata da tutta la città.

“E così, proprio quando pensavo di essermi separata da voi, le nostre strade si rincontrano…buffo…” Sussurrò, sorridendo malinconicamente. Con rapidità aprì lo zaino, tirando fuori le cose che aveva portato. Sentiva fuori dalla porta la gente che apriva le porte delle camere, cercandola, chiamandola. Fece più in fretta che potè. Fortunatamente, appena sopra la massa di vestiti che aveva portato, c’era una parrucca. Una parrucca di capelli corti e spettinati, tinta di rosso ma con le punte nere. La indossò rapidamente, stupendosi di quanto fosse utile in quel momento.

 

“Uhh, guarda! Oggetti per il carnevale!” Esclamò lui ridendo, e trascinando lo Yagara verso un’ennesima bancarella.

“Rufy! Non abbiamo tempo per queste cose, dobbiamo trovare gli altri!” Sbottò la ragazza incrociando le braccia al petto, ma per tutta risposta il ragazzo le indicò la bancarella.

“Guarda quante belle parrucche! Quale ti piace di più?” Chiese con entusiasmo, e la ragazza decise di stare al suo gioco. Squadrò tutte le parrucche, arrossendo lievemente quando ne indicò una dai capelli corti, rossa e nera. Le ricordava Ace.

“Quella lì…” Sussurrò piano, pensando di essere un po’ ridicola.

“E a te quale pia…” Non ebbe il tempo di finire la frase, che lui allungò il braccio afferrando la parrucca indicata dalla giovane, mettendogliela in testa.

“Uh, ti sta benissimo!!” “Rufy, non è il momento di scherzare!!”

Continuò, togliendosi la parrucca dalla testa, mentre lui rideva prendendo i soldi dalle tasche e rivolgendosi al venditore. “La compro!”

“Ru-kun!!! Ma che diavolo ti salta in mente?! Che me ne devo fare di una parrucca?”

Tranquillamente, dopo aver pagato lui fece spallucce, sorridendo.

“Non so.”  Disse semplicemente, facendo ripartire lo yagara. “Però è bella!”

Lei sospirò, osservando la strana parrucca simile ad una fiamma, e sorridendo mettendola in borsa.

“Nami si arrabbierà…”

Rispose, poco convinta, appoggiandosi allo schienale mentre il ragazzo davanti a lei continuava a ridere.

 

La sistemò per bene, facendo attenzione che dei ciuffi argentati non si intravedessero. Giusto il tempo di farlo, che sentì bussare insistentemente alla porta, tentare di aprirla, urlare che doveva uscire e consegnarsi alla giustizia.

Ovviamente, non lo fece.

Indossò gli occhiali dalla montatura gialla oro che Rufy aveva comprato volendoli regalare a Robin, dopo averle rotto quelli con cui di solito leggeva, ma che poi si era dimenticato nella sua borsa e non si era più ripreso.

Rapidamente richiuse lo zaino, mettendoselo in spalla e lanciandosi giù dalla finestra, giusto in tempo per non essere vista dalla folla inferocita che aveva appena sfondato la porta.

 

 

Beh, innanzitutto penso di dovermi anche scusare per lo strano modo di scrivere, ma inizialmente avevo scritto questi capitoli in prima persona, poi ho cambiato idea XD e per una distratta come me, la revisione è un lavoro complicato! Se notate qualcosa in prima persona, per favore, avvisatemi °_° sono conscia che già ho fatto e farò parecchie cattive figure per questo xD

Tranquilli, presto ricomincerò ad aggiornare più velocemente =)

Scusatemi se non ho tempo di ringraziarvi uno per uno, ma sappiate che è una gran gioia, per me, sapere che la mia fic vi piace! GRAZIE DI CUORE!

EDIT: bene, mi pare di aver corretto tutti quegli obbrobri! Maledetti compiti, maledetta influenza e maledetta kla impaziente xD no, poverina, lei è dolce buona e cara U_U grazie di tutto e perdonate gli errori =P al prossimo cap!

p.s.: un grazie a Nunù per la collaborazione xD

~ Marie

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 22: Accordo tra ex-compagni! Siamo stati rapiti?! ***


Corsi il più lontano possibile dall’albergo, catapultandomi nella folla di gente armata che vagava per la città alla ricerca dei fantomatici criminali

Dream On

 

Capitolo 22: Accordo tra ex-compagni! Siamo stati rapiti?!

 

Corse il più lontano possibile dall’albergo, catapultandosi nella folla di gente armata che vagava per la città alla ricerca dei fantomatici criminali.

Tra cui, volente o nolente, c’era anche lei.

Fortunatamente il suo travestimento si rivelò più efficace del previsto, e riuscì a camminare tranquillamente per strada senza essere scoperta.

“Per fortuna avevo queste cose, altrimenti chissà come avrei fatto…dovrò ingraziare Rufy…

Si ritrovò a pensare, ma subito scosse la testa scacciando via quel pensiero.

Sarebbe rimasta in quell’isola solo per capire cos’era successo e mettere in chiaro il fatto che lei non era più una di loro, nient’altro. Poi sarebbe tornata a casa.

Non era adatta a fare la pirata, non lo era mai stata e forse non lo sarebbe mai diventata. Chi voleva prendere in giro? Non le piaceva neanche l’acqua!

Certo, è vero, l’idea di vivere su una nave e vivere mille avventure era allettante.

Ma la verità è che voleva solo l’occasione per stare con Rufy, e soprattutto con Ace…

Ma oltre a non essere brava a fare il pirata, non era neppure una buona amica!

Che razza di persona era? Sarebbe stato meglio se…se…

“Chi va là?”

Sentì una voce familiare, che la riportò alla realtà. Si guardò attorno sorpresa, rendendosi conto di essere arrivata alla baia in cui avevano attraccato la Merry.

Come diavolo c’era arrivata, lì?

Abbassando lo sguardo cercando di non guardare la nave, si voltò verso la città e riprese a camminare, incurante della voce che continuava a parlare. Si fermò solo quando sentì una mano sulla sua spalla.

“Ehi, parlo con te!”

Voltandosi, riconobbe la figura di Usop –nonostante fosse nascosta da cerotti e bende- di fronte a lei.

Lo guardò per alcuni attimi in silenzio, poi spostò lo sguardo sulla Merry. Di nuovo su di lui, poi la Merry e poi perlustrò la zona.

Lui era…solo?

“…Usopp!” Urlò, senza ascoltare quello che mi stava dicendo. “Perché tu…” Non riuscì a finire la frase, perché si ricordò dell’ultima volta che l’aveva visto.

Lui aveva lasciato la ciurma e aveva sfidato Rufy per riavere la Going Merry…

Spalancò gli occhi, portando le mani davanti alla bocca.

“Impossibile…Tu hai…Tu hai…Tu hai battuto Rufy?!?” A quel punto, anche gli occhi del cecchino si spalancarono.

“Ma tu come…” La fissò per qualche secondo, poi realizzò. Sarà stato il vestito, o forse i suoi occhi…chi lo sa. Fatto sta che fece un balzo all’indietro, urlando quasi, e guardandola come scioccato.

“Marie?!? Cosa ci fai qui?!” “Potrei farti la stessa domanda!”

Replicò, ma lui non ci fece caso. “Conciata in questo modo, poi! Che diavolo è questa cosa?” Disse, indicando i suoi capelli e facendo sbuffare la ragazza, che incrociò le braccia al petto.

“E’ una parrucca…Oh, non cambiare argomento! Rispondimi, tu hai battuto Rufy?”

Sospirò. “Non mi va di parlarne.” Disse semplicemente, e lei fece 2+2.

“No, non l’hai battuto. Ti ha lasciato la nave comunque. Ah, dovevo immaginarlo.” Disse come se fosse la cosa più ovvia al mondo.

Hoy, hoy, non sottovalutarmi! Sappi che ho messo il tuo amichetto in serie difficoltà! E se non fossi stato ferito l’avrei certo sconfitto! Uhahahaha!!

E rise. Una risata palesemente finta.

“Rufy non è il mio amichetto, e se ci tieni alla pelle ti consiglio di non ripeterlo.”

Rispose, acida. Calò il silenzio.

“Oh, lascia perdere. Sono solo parecchio nervosa.”

Si arrese, sospirando e lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.

“Niente, niente.” Rispose sospirando anche lui, e voltando lo sguardo altrove.

“Anche tu hai lasciato la ciurma…non è così?” “Già?”

Rispose semplicemente l’armiera, senza dilungarsi oltre.

“Posso chiederti il perché?” Strinse i pugni, senza rispondere.

“Beh, fa niente…” Disse lui senza troppi rancori, come se capisse il suo stato d’animo, riprendendo a guardarla. “Puoi almeno dirmi che ci fai qui? E soprattutto con quei capelli?”

“Ah, questo? E’ per non essere riconosciuta! Sono leggermente ricercata!”

“Eeeeh? Ma non avevano detto di essere neutrali e di non dare la caccia ai pirati?

Esclamò sorpreso, spalancando nuovamente gli occhi.

“E’ una storia un po’ lunga…se mi fai entrare, ne potremmo parlare seduti…

Lui fece spallucce, e mugugnando qualcosa si mise a camminare verso la nave facendo segno di seguirlo.

Entrati nella nave i due si sedettero in cucina con tranquillità, cominciando a parlare.

Marie gli raccontò di cosa aveva appreso dai giornali e che ora era ricercata insieme agli altri. Anche lui si stupì non poco dell’accaduto: era impossibile che Rufy avesse fatto una cosa del genere, questo lo sapeva bene.

“Tu invece? Cos’hai intenzione di fare?” Gli chiese ad un tratto mentre guardava distrattamente la porta, con il gomito destro poggiato sul tavolo, mano che reggeva la testa lievemente inclinata. Lui rimase un po’ in silenzio, sospirò. Poi, finalmente, prese a parlare.

“Resterò qui giusto il tempo per riparare la Merry, poi tornerò a casa.”

A quelle parole Marie sobbalzò, sorpresa, fissandolo torva.

Sarebbe tornato a casa da solo? Era forse impazzito? Con una nave in quelle condizioni, poi…Lui non ci credeva, ma i carpentieri avevano detto che non avrebbe resistito fino alla prossima isola.

E se fosse stato vero? Cosa sarebbe successo ad Usop?

Deglutì, ed ebbe l’istinto di dire che era un folle e costringerlo a rimanere.

Era preoccupata per lui?

Ma appena aprì la bocca la richiuse in fretta, mordendosi il labbro inferiore. Se non aveva ascoltato i suoi compagni, non avrebbe ascoltato lei.

Ma di certo non si sarebbe arresa così facilmente.

“Senti un po’…Fare un viaggio del genere da soli è difficile e stressante, non trovi?” Cominciò a dire, sorridendo. “Cosa vorresti dire?” Lei fece spallucce, inclinandosi sul tavolo, fissandolo negli occhi.

“Sia tu che io vogliamo tornare a casa, no? E allora ti propongo un affare. Tu mi porti nella tua nave, io ti garantisco protezione e ti fornisco il metallo per ripararla. Che ne dici?”

La guardò per un po’ di tempo, silenziosamente. Spostava gli occhi da un lato all’altro della camera, senza soffermarsi mai troppo a lungo sulla sua figura, indeciso.

“Sai cucinare?” “Me la cavo.” “Allora, affare fatto.” E si strinsero la mano destra come è tradizione fare in momenti come questo.

Senza dubbio la situazione dopo quel ‘patto’ migliorò, e a poco a poco la tensione tra i due scompariva.

Restarono in cucina seduti al tavolo per un po’, senza un motivo ben preciso, e cominciarono a parlare del più e del meno.

Lasciando da parte per un attimo le loro paure, i loro problemi, i loro dubbi…tutto. Concentrandosi nel fare un tranquillo discorso senza senso, di quelli che si fanno per rompere il ghiaccio, tra amici.

Di quelli che fanno ridere e di cui probabilmente si dimenticheranno il giorno dopo, ma che lasciano una sensazione di benessere.

Lei non sapeva nulla di lui, e lui non sapeva niente di lei. Avevano problemi diversi, caratteri diversi. Ma forse, l’unica cosa di cui avevano bisogno era cazzeggiare proprio con qualcuno che non sapesse.

“Era da tanto che non ridevo così!” Disse lei tutto ad un tratto, abbandonandosi sulla sedia e lanciando lo sguardo al soffitto, più serena di prima.

“Oh, beh, far ridere la gente è una delle mie tante qualità! Tutto il mondo acclama il grande comico Usop! Nessuno resiste alle mie battute!”

E portò la mano sinistra al petto, drizzando il braccio destro davanti a se come se stesse indicando qualcosa, rimanendo fermo in quella posa epica per un po’ nemmeno dovessero immortalarlo in una foto.  

Inevitabilmente Marie si mise a ridere, cosa che scatenò anche la risata di lui. Dopodichè la ragazza si alzò dalla sedia lentamente, stirandosi e sbadigliando.

“Cavoli, che sonno…è meglio che io vada a dormire!”

“Beh, allora…buonanotte!” Augurio che venne ricambiato con un sorriso ed un lieve cenno del capo, ma mentre la ragazza si accingeva ad uscire dalla cucina il cecchino la richiamò.

“Marie, ma non ti levi la parrucca?” Lei si voltò, mettendosi una mano sulla testa.

“Oh, beh, non si sa mai..." Sorrise, mettendosi a posto gli occhiali. Non era affatto preoccupata di poter essere catturata, solo voleva avere un po’ di libertà finchè rimaneva in quell’isola.

“Beh, immagino che questa pettinatura sia un po’ strana da vedere…” Continuò, ridacchiando, pensando a quante persone si sarebbero mai sognate di andare in giro conciate in quel modo.

“No, no, per niente! Anche se ti preferisco con i capelli lunghi...cioè, voglio dire, non mi piacciono i capelli corti, ecco, tutto qui…” Si corresse balbettando un po’. “Però la parrucca ti sta bene, davvero.” Aveva voltato la testa ed evitava di guardarla, un po’ in imbarazzo, lei lo fissava senza sapere che dire.

Era un complimento?

“Grazie.” Disse poi semplicemente, sorridendo. “Buonanotte” “Notte.”

Tirò un sospiro di sollievo quando si accorse di non aver combinato un disastro, e lei prese a camminare spedita verso la sua camera da letto pensando alle parole di Usop. Buffo, non pensava che le avrebbe sentite ancora.

 

“Perché ti ostini a tenere i capelli corti?” Chiese il moro alla ragazzina, mentre questa si rimetteva in testa il cappello che le era stato sfilato a forza. Lo indossava per nascondere i capelli che le stavano crescendo, e che oramai che erano arrivai fin sotto il collo.

“Solo le bambine portano i capelli lunghi!” “Ma tu sei una bambina, Marie!”

Lei sbuffò. “Sì ma quelle sono stupide! Io non voglio essere come loro!”

Il ragazzino senza dire niente le riprese il cappello, nascondendoselo dietro la schiena.

“Se non vuoi essere come loro non farlo, ma i capelli non c’entrano niente.”

Lei allora abbassò lo sguardo, lasciando che il già folto ciuffo le coprisse un occhio.

“Ma…” Sorridendo le mise il cappello tra le mani, alzandosi dal letto in cui erano seduti.

“E poi, sei molto più carina con i capelli lunghi…” E mentre usciva dalla camera lei arrossì, stringendo il cappello tra le mani.

 

“Niente cappello, oggi?” Chiese il giorno dopo lui, mentre Marie lo salutava correndogli incontro. “No, e mi sto anche facendo crescere i capelli. Così sono più carina, no, Ace-kun?” Gli fece l’occhiolino e andò a salutare il minore dei fratelli, sorridente.

 

Si buttò sul letto di schiena, con un lungo sospiro. Prese tra le mani una ciocca della parrucca e voltò la testa nel tentativo di guardarla. Era strano, in effetti, avere di nuovo i capelli corti come quando era piccola. Ancora più strano era averli neri come la pece e con le punte rosse, invece che di colore chiaro –quasi bianco- com’erano i suoi.

Pensandoci, si chiese quali dei due colori sia più bizzarro.

Pensandoci ancora, si stupì di quanti stratagemmi poteva trovare per non pensare ai suoi problemi.

E sorrise, senza una ragione ben precisa, mentre chiudeva gli occhi addormentandosi in quel letto che le era mancato tanto.

 

In molti mi hanno chiesto perché ho voluto fare proprio il pirata. Io sorridevo sempre, senza rispondere o dicendo solo vaghe frasi senza senso.

A dire la verità, il perché non lo sapevo nemmeno io. Sapevo solo che volevo qualcosa di diverso, qualcosa che solo la vita in mare poteva offrirmi.

Nel mio villaggio, a Fooshia, non sono mai stata apprezzata da nessuno. Un po’ per il mio carattere forte e determinato, per il mio orgoglio, per la mia forza fisica notevole già dalla tenera età; un po’ anche per il mio amore dell’avventura, il mio spirito combattivo ed il mio sogno di diventare un pirata. Nulla che facesse pensare ad una ragazza, insomma.

Le bambine si rifiutavano di giocare con me –anche se in effetti loro giocavano con le bambole, ed io odiavo giocare con le bambole- dicendo che ero troppo poco femminile, e i bambini mi prendevano in giro dicendo che ero solo una femminuccia piagnucolona che si atteggiava a ragazzo. Ho sempre odiato quel termine.

Per questo mi arrabbiavo e cominciavo a prenderli a botte, e nonostante tornassi sempre a casa con qualche ferita più e meno grave, alla fine vincevo io.

Questo probabilmente doveva rendermi felice, invece mi lasciava una sensazione di amarezza ed un tremendo vuoto.

Da quando cominciai a prendere a botte i ragazzi la situazione peggiorò: le femmine adesso mi evitavano completamente perché avevano paura di me e mi chiamavano “mostro”, mentre i maschi…beh, adesso erano loro che facevano la prima mossa. Anche se il risultato finale non cambiava.

Come se non bastasse, mia madre era sempre impegnata e spesso fuori casa. Non che fosse una cattiva madre, anzi: mi voleva bene e faceva di tutto, per me.

Ma da quando mio padre era morto, toccava a lei lavorare per mantenerci, il che non era facile.

Mi sentivo tremendamente sola.

Ah, ma per fortuna c’erano loro, Rufy ed Ace.

Le nostre madri si conobbero in clinica, perché io e Rufy siamo nati lo stesso giorno. Un fortunato caso a cui davvero sono molto grata.

Soprattutto da quando la madre dei due venne a mancare, io e mia madre facevamo molto spesso visita ai due, e mentre mia madre discorreva con Makino, la locandiera che li accudiva, io facevo conoscenza con loro.

E nonostante il mio caratteraccio e la mia “poca femminilità”, si sono subito dichiarati miei amici. Mi tiravano su di morale quando ero giù, mi facevano ridere e mi facevano compagnia quando mia madre non c’era.

Se non fosse stato per loro, la mia vita sarebbe stata un inferno.

Sono stati da sempre i miei unici e migliori amici…No, che dico, lo è stato solo Rufy.

Il migliore amico che potessi desiderare, senza ombra di dubbio.

Mi spiace solo di non averglielo mai dimostrato, ma lui era davvero molto importante per me, è sempre stato un pezzo fondamentale della mia vita.

Con Ace invece è…diverso. Sentivo che il legame tra noi era qualcosa di più forte dell’amicizia anche prima di comprendere il significato della parola “amore”.

In un modo o nell’altro, lui era sempre con me quando avevo bisogno, e non c’era bisogno che io parlassi perché lui capisse.

E quando cominciarono a prendermi a botte anche i ragazzi più grandi, lui interveniva in mia difesa anche se gli dicevo che non volevo aiuto, che ce l’avrei fatta da sola.

E non mi rimproverava se, arrabbiata, gli urlavo che non avrebbe dovuto intromettersi perché era la mia vita, che non avevo bisogno di nessuno e lo insultavo dicendo che non volevo vedere mai più, mettendomi a piangere.

Sono sempre stata una brava attrice, ma –per fortuna- lui capiva sempre che non era vero e che gli volevo bene –oh, se gliene volevo-.

E veniva da me abbracciandomi forte, come se avesse paura che da un momento all’altro potessi scappare via.

“Tutti hanno bisogno di qualcuno.” Mi diceva, stringendomi come nessuno, nemmeno mia madre, aveva mai fatto. Nessun altro riusciva a trasmettermi calore e serenità come faceva lui…

“Io…ho bisogno di te…” Mi arrendevo infine, nascondendo il volto nel suo petto e ricambiando l’abbraccio.

“Sta tranquilla, io sarò sempre qui a proteggerti…Sempre, Marie…Sempre…

 

Era buio. Marie sentì una voce accavallarsi su quella di Ace, che si faceva via via più flebile.

“Svegliati, Marie…Svegliati!" Diceva la voce, facendola destare dal sonno.

Lei aprì gli occhi molto lentamente, e la prima cosa che vide furono dei capelli neri. Non ebbe il tempo di mettere effettivamente a fuoco che il suo cuore sobbalzò, e chiamò il suo nome.

“Ace…?” “No, mi dispiace…Sono solo Usop…” Rispose lui con un po’ d’imbarazzo, e solo allora l’immagine si fece più nitida, rivelando la figura mingherlina del cecchino.

“Oh…Scusa…” Sussurrò appena la ragazza, alzando il busto dal letto e portandosi una mano sulla testa. “Stavo solo sognando…” Continuò. “Comunque, è successo qualcosa?”

Lui fece cenno di sì. Guardò attentamente a destra e a sinistra, poi si avvicinò a lei per sussurrarle qualcosa all’orecchio.

“Siamo stati rapiti.” Disse semplicemente.

“COOOOOOOOSA?????” Urlò lei, e lui saltò in aria rischiando di cadere a terra. Quando si riprese, le fece cenno di tacere ponendo un dito sulle labbra chiuse.

Ssssh! Non urlare così!” “Ma andiamo! Come facciamo ad essere stati rapiti se siamo ancora nella nave?

E scese dal letto, stirandosi. Roba da pazzi. Che sia un'altra delle sue bugie?

“Non sto mentendo! Hanno trasportato la nave in questo luogo e con lei anche noi!!

“E perché mi svegli solo ora??” Sbottò, ma lui spostò lo sguardo.

“Ehm…dormivo anche io…Sai, sono giorni che non dormo per lavorare alla nave, e così…

“Fa niente, ora ci penso io…” Sbuffò, uscendo fuori sul ponte e guardandosi attorno.

Effettivamente, non erano sulla costa. La nave galleggiava in un piccolo rettangolo d’acqua ed era attraccata ad una sottospecie di stanza in cui unici accessori erano un divano ed un tavolino.

Luogo strano, molto strano.

Hoy! Chiunque tu sia! Facci subito uscire da qui, ho fretta di tornare a casa!

Silenzio. Marie si preparò ad urlare di nuovo, ma tutto ad un tratto sentì un rullo di tamburi. Vide una porta aprirsi e uscire del fumo: quando questo si diradò, due donne dalla capigliatura strana tenevano una sottospecie di enorme cartellone bianco, da cui si intravedeva la sagoma di un uomo molto alto.

“Oh, guarda chi abbiamo qui, una graziosa signorina!” Proferì una voce che doveva appartenere all’uomo dietro il telo.

“Sai chi sono? No? Che insolenza! Dobbiamo rimediare!” “Ma veramente io non sto parlando…>>

Provò a replicare, ma quello non ascoltò e continuò a parlare come a tempo di musica, mentre i tamburi suonavano.

“Io sono il superuomo più fiQo che ci sia, la faccia nascosta di Water Seven…Sì! Tutti mi chiamano…MMMMMH…WOW!”

E le due donne tolsero il velo, rivelando un uomo dalla strana capigliatura azzurra e due stelle tatuate sulle –anormali- braccia. Indossava solo degli slip e una camicia a fiori a maniche corte. “FRANKY!!!!!!!!!!!!!!!

Urlò, ed i tamburi rullarono un’ultima volta prima di terminare la loro esibizione.

“Patetico.” Enunciò lei quando ci fu silenzio, con tutta tranquillità.

“Crudele!” Disse voltandosi dall’altro lato incrociando le braccia al petto, con aria afflitta.

Certo che quello era proprio un tipo strano!

Ehy! Riconosco quella voce! Tu sei quello che ha rubato i nostri soldi!” Urlò Usop uscendo anch’egli sul ponte, e facendo scoppiare a ridere l’uomo.

“E per questo i tuoi amici hanno distrutto la mia casa e fatto male alla mia famiglia! Oh, non te lo perdonerò mai, no no! La ciurma di cappello di paglia me la pagherà!

“Ed è per questo che ci hai rapiti?” Sbraitò Usop, agitando le braccia.

“Sì! Quando lo sapranno, verranno subito a riprenderti! Anche se avevo intenzione di rapire solo te…Beh, se c’è anche la tua ragazza non fa niente!

Hoy, hoy, non sono la sua ragazza!!!!! Ma perché vengo sempre scambiata per la ragazza di qualcun altro?? Non faccio niente di male, dannazione!” E incrociò le braccia al petto, farfugliando arrabbiata.

Che nervi!

“Beh, mi spiace per te ma non verranno! Non faccio più parte di quella ciurma…”

Man mano che Usop parlava abbassava il tono della voce, fino a farlo diventare un sussurro.

Sembrava gli dispiacesse di non essere più parte della ciurma, di non poter gridare “Ridi finchè sei in tempo, quando i miei amici verranno ti faranno a pezzi!” O cose così.

“Come?!? Oh, beh, poco male! In ogni caso, voi due resterete qui con me!

“Eh?!?!?” Urlò Usop, mentre Marie sospirava per niente intimorita.

“Ok, azzurrino, ho sopportato fin troppo. O tu ci fai uscire di qui di tua spontanea volontà, oppure sarò costretta a spaccare tutto ed andarmene con la forza.

Incrociò le braccia al petto continuando a mantenere un tono tranquillo, cominciando a scendere le scale che dal ponte portavano a terra.

“Hai del fegato, eh?” ghignò lui, ma non se ne curò.

He-He, ti conviene non sottovalutarla o te ne pentirai! Forza Marie conto su di te!”Urlò Usop, abbassandosi in modo che da sotto si riuscisse a vedere solo il suo volto.

“Eh? Che uomo sei, se ti fai difendere da una femminuccia?”

A quelle parole l’armiera si bloccò, sbarrando gli occhi.

Ancora quella parola. Quella maledettissima parola.

Era più di quello che potesse sopportare.

“Bastardo!!!!” Urlò, stringendo i pugni e cominciando a correre verso di lui.

“Non c’è niente di male in questo!” E gli sferrò un pugno diretto alla faccia, che fu parato dalle sue enormi braccia.

Nonostante questo, fu costretto ad indietreggiare.

“Sono forte abbastanza da farti fuori!!” Continuava a farfugliare, lanciando un calcio e colpendolo al fianco.

Lo fece solo spostare di qualche millimetro, le sembrò di colpire un muro. Ma era troppo, troppo arrabbiata per scioccarsi.

“E soprattutto…” Trasformò la sua mano destra in una grossa palla d’acciaio, mirando allo stomaco.

“NON OSARE MAI PIU’ CHIAMARMI FEMMINUCCIA!!!!” Lo colpì con forza, riuscendo a scollarlo dal terreno e gettandolo su una delle pareti, che crollò ricoprendolo di macerie.

Usop guardava sconvolto.

Lei tramutò nuovamente la mano facendola tornare normale, e pian piano si tranquillizzava. Poi sentì ridere.

“Ah, caspiterina! Per essere una ragazza sei in gamba!” diceva, uscendo dalle macerie perfettamente intatto. “Interessante, interessante!” Continuò, poi come se niente fosse successo si sedette sul divano.

“Oh, beh,che ne dite di una tazza di the?” Esclamò, poi schioccò le dita, e accanto a lui apparvero le due tizie di prima. Una era vestita in giallo e aveva una brocca fumante, l’altra era vestita di viola e aveva bicchieri e zucchero.

“Prego, accomodatevi, serviamo subito il the!” Esclamarono in coro. Marie e Usop erano entrambi scioccati allo stesso modo.

“Su, accomodatevi e fatemi compagnia per il the! Kiwi, Mozu, riempite quei bicchieri!”

Esclamò scoppiando a ridere, sotto gli sguardi sconvolti dei due.

“Che razza di uomo è mai questo…?”

 

 

Ebbene, eccomi tornata xD Questo periodo è stato davvero stressante, e ancora non è finito!!

Non vedo l’ora che arrivino le vacanze di pasqua per un po’ di relax…

Non mi dilungo che Boccaccio mi aspetta, dico solo grazie a tutti quelli che continuano a seguirmi =)

Alla prossima!

 

~ Marie

 

P.S.: ecco due bellissimi disegni delle fans XD il primo è di kla (nick Sandro) e il secondo di nunù (favola88) Grazie mille ragazze!!! Sono bellissimi!!! =)

 

 



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http://img16.imageshack.us/img16/9934/asdasdan.jpg

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Capitolo 24
*** Capitolo 23: Rapiti un'altra volta?! Viaggio sul Puffing Tom! ***


Ssssssalve!!! So che molti di voi saranno rimasti a bocca aperta vedendo il mio aggiornamento…ebbene, non è un sogno (o un incubo, dipende dai punti di vista xD), la vostra Marie è QUI!!! Caramba che sorpresa!! Cavoli, quanto tempo è passato? O_O Beh, mi scuso davvero tanto T__T Di quanto è passato non ricordavo nemmeno dov’ero arrivata, ahahahah xD Scusate se questo capitolo è un po’ strano, diciamo, ma tornando a scrivere una fic dopo tanto tempo devo riprenderci la mano, diciamo così xD Se anche voi come me non vi ricordate bene cosa sia successo (e io sono la scrittrice! Il che dimostra che la mia memoria fa schifo -.-), allora ecco un….

 

RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI

 

Dopo aver combattuto con Aokiji, Rufy è rimasto congelato. E’ stato curato subito da Chopper ma costretto a letto per un po’, così Marie va a trovarlo di nascosto. Rufy delira e la bacia, ma lei scappa via. La ciurma attracca a Water Seven e lì Marie decide di parlare con Rufy, ma lui dice di non ricordare niente e accantonano l’argomento.

Sembra andare tutto bene, ma la Merry dev’essere cambiata e Usop non l’accetta, sfidando Rufy e lasciando la ciurma. Le parole tra Rufy e Usop durante il litigio fanno scattare il senso di colpa in Marie, che decide quindi di scappare e lasciare la ciurma a sua volta. Si rifugia in un hotel ma scopre di essere ricercata per il tentato omicidio di Iceburg, il sindaco della città, quindi indossa una parrucca e scappa. Incontra Usop e decide di fare un accordo con lui, ma l’indomani scoprono di essere stati rapiti con tutta la nave da uno strano omaccione dai capelli azzurri!

 

Ok, lo so, con i riassunti sono una frana, ma spero comunque che sia stato utile xD buona lettura!!!

 

P.S.: ora devo uscire, ma pubblico lo stesso il cap…appena torno scrivo i ringraziamenti e li aggiungo ;)

Dream On

Capitolo 23: Rapiti un’altra volta?! Viaggio sul Puffing Tom!

 Waaaah che storia triste!!!” Fece l’uomo dai bizzarri capelli azzurri, mentre dai suoi occhi grondavano fiumi di lacrime. “Tristissima, tristissima!!” Fecero in coro le sue aiutanti, piangendo anche loro come due fontanelle. Di fronte ai tre, Marie e Usop stavano seduti su un divanetto con gli occhi spalancati per la strana scenetta. “E ora perché piangete?” Fece Usop. A dire il vero, il motivo del loro pianto era la ‘drammatica’ storia che il nasone aveva appena raccontato: ovvero, di come aveva lasciato la ciurma. Già, perché nonostante l’offerta del the e tutto il resto, Franky era ancora convinto di usarli come ostaggio per ricattarli. “Non stiamo piangendo, non stiamo affatto piangendo!!!” Fecero i tre in coro, facendo sospirare i nostri amici. “Scriverò una canzone su questo!” “Non ce n’è bisogno!!!” Rispose Usop vedendo che Franky aveva preso una chitarra e cominciato a strimpellare qualcosa, dando prova della sua NON bravura nel suonare. “E tu non hai nessuna storia da raccontare?” Fecero le donne dalla strana capigliatura quadrata, avvicinandosi con occhi lacrimanti all’albina. “Io?? No affatto!” Rispose lei, secca. “Ho una domanda, invece…” E si voltò verso il cyborg, scrutandolo. “Chi sei tu?” Calò il silenzio. Franky e Marie si guardarono crucciati e attenti, poi finalmente l’uomo parlò. “Dico, non hai sentito la mia SUPER presentazione di prima? Io sono…” Fece con tono serio, per poi alzarsi in piedi e lanciare le braccia in aria, unite per far si che i tatuaggi nelle sue braccia formassero un'unica stella. “FRRRRRRANKY!!!!!!” “QUESTO L’AVEVO CAPITO!!!” Ringhiò lei, dando un sonoro pugno al povero azzurrino. “Intendevo dire…COSA sei tu? Quando ti ho colpito ho notato che il tuo corpo ha un’alta percentuale di metallo.” “Eeeek?! E come puoi dirlo?!” Fece Usop, sbarrando gli occhi. “Ti devo ricordare il Kootu-Kootu no mi, idiota?!?” “Dato che hai già capito…” Fece Franky rispondendo alla sua domanda, un grande sorriso stampato sulle labbra. “Non ho altre spiegazioni da darti.” E nuovamente, calò il silenzio. “Beh, dato che come ti ho detto Rufy non verrà, potresti lasciarci andare? Ho davvero fretta di lasciare quest’isola!!” A quelle parole Franky guardò Usop quasi incredulo. Anche se gli occhiali da sole non lasciavano trasparire ciò che il suo sguardo diceva… “Aspetta solo un attimo. Tu vorresti lasciare con quella nave?” Disse indicando la Merry, per poi sospirare e fare cenno di no con la testa. “Mi spiace, ma devo impedirtelo…” Aggiunse poi, avvicinandosi alla caravella scrocchiandosi le dita. “Questa nave è da smantellare!” E poggiò le grandi mani su una fiancata della Merry, staccando letteralmente un pezzo di nave.”MA CHE FAI??? MERRY!!!” Urlò Usop in preda al panico, saltando giù dalla Merry e parandosi di fronte al cyborg. “Non ti lascerò danneggiare ancora la mia Merry!!!” Fece lui, con le gambe che tremavano per la paura. Ma non si sarebbe mosso di là.

“Amico, questa nave andrebbe a pezzi comunque, non resisterebbe fino alla prossima isola…Lasciami fare il mio lavoro!” Esclamò, scaraventando Usop in un punto impreciso della stanza e poggiando nuovamente le mani sulla Merry, ma qualcosa lo bloccò. Marie era scesa rapidamente dalla nave, e ora teneva le sue mani sulle grandi braccia innaturali di Franky

“Ti avverto, il frutto del diavolo che ho mangiato mi permette di controllare il metallo. Fai una mossa e dì addio a tutte le tue parti metalliche.” Non sapeva esattamente la percentuale di metallo che costituiva il suo corpo, forse se avesse davvero fatto una cosa del genere sarebbe morto.

Ma quello scoppiò a ridere, allontanando le mani dalla Merry.

“Siete dei pazzi! Se non credi alle mie parole, guarda tu stessa!” Esclamò, e approfittò della fitta presa che Marie aveva sulle sue braccia per alzarla in aria. L’albina si rese conto troppo tardi di quello che voleva fare, e prima che potesse fare qualcosa fu gettata in acqua.

Sentì uno strano dolore alle ossa, cercò di muoversi ma non ci riusciva. Non sentiva più gambe e braccia, non riusciva nemmeno ad aprire gli occhi. Sentì la parrucca staccarsi dalla sua testa, i suoi capelli argentei ora vagavano liberi nell’acqua.

La riserva d’aria stava per finire…non era abituata, non avrebbe resistito neanche trenta secondi…

Riuscì ad aprire gli occhi con un ultimo sforzo, e proprio prima di chiuderli riuscì a vedere qualcuno che si tuffava in acqua per andare a riprenderla…Era Usop!

Quando le arrivò abbastanza vicino le mise una mano al fianco e cercò di trascinarla nuotando in alto. Sembrò vacillare quando il suo sguardo si spostò verso la nave, ma poi voltò la testa chiudendo gli occhi e nuotando più velocemente possibile.

Quando furono fuori dall’acqua Marie non fu mai così felice di poter respirare.

Si mise a gattoni sul pavimento, a poco a poco le tornava la capacità di muovere i muscoli, anche se era ancora un po’ intontita.

“Marie, stai bene??” Fece Usop, avvicinandosi a lei e preoccupandosi nel vederla ansimare. L’albina si voltò verso di lui, e non riuscendo a parlare gli fece solo un cenno con la testa. Il ricciolino sorrise più rilassato, mentre Franky si avvicinava ai due.

“Allora? Adesso mi credi?” Domandò. Usop calò la testa, incerto su cosa rispondere.

Qualcuno bussò alla porta ma nessuno dei tre ci fece caso, e lasciarono perdere.

“Ti aveva appena detto che ha mangiato un frutto, sarebbe potuta morire annegata!” Gli urlò contro, senza fissarlo negli occhi.

Bussarono ancora alla porta, ma ancora una volta nessuno diede retta a ciò.

“Lo so che la Merry non è più in grado di navigare…l’ho sempre saputo!” Ammise Usop abbassando sempre più lo sguardo, mentre gli occhi si facevano lucidi.

“Ma lei non è una semplice nave, è una compagna! Come avrei potuto…

Ma proprio in quel momento, la porta fu sfondata da chi aveva bussato ben due volte: la CP9.

Marie, Usop e Franky sgranarono gli occhi increduli al loro ingresso. Il Cyborg si riempì di rabbia alla loro vista.

“Cosa ci fate voi qui??” Chiese, cominciando a discutere con quello che sembrava il capo, dai lunghi capelli ricci e neri. Marie intanto cercava di alzarsi da terra, ma faceva molta fatica.

“Guarda guarda chi abbiamo qui…Kurilian Marie!” Sentì una voce molto vicina, e alzando lo sguardo vide una donna bionda vestita di nero con un sadico sorriso sulle labbra.

Un’espressione sorpresa si disegnò sul volto di Marie, che la guardò come sconvolta.

Come aveva fatto a riconoscerla…?

Poi si ricordò. La parrucca l’aveva persa prima.

Quindi sospirò, mordendosi il labbro inferiore e cercando di alzarsi da terra, ma fu tutto inutile.

Quella la squadrò dall’alto in basso, e vedendola bagnata, ghignò ancora di più.

“Mi sa che hai scelto il giorno sbagliato per fare il bagno…buon riposo!”

Esclamò la donna, poggiando sulla testa della ricercata un paio di manette. Marie pian piano cominciò a perdere le poche forze che le rimanevano, e allora capì.

Al…ga…ma…to…li…te…” Riuscì solo a sussurrare prima di svenire sul pavimento.

 

Quando riaprì i grandi occhi rosso fuoco, capì subito che non si trovava nel luogo in cui si era addormentata: si trovava in una piccola stanza rettangolare, nera, completamente vuota e dalle strane pareti.

C’era un gran rumore il pavimento muoversi: non c’erano dubbi, era sicuramente su un mezzo di trasporto.

Ma dove stava andando?

Cercò di alzarsi, ma scoprì che ai polsi le erano state attaccate delle manette d’algamatolite. “Dannazione!” Esclamò quindi, agitando le mani come se potesse liberarsi di quelle cose facilmente.

Aveva recuperato le forze, è vero…ma non poteva utilizzare i suoi poteri!

Cercò di alzarsi, ma scoprì che anche le sue caviglie erano circondate dall’algamatolite, e per di più erano fissate ad una sbarra attaccata alla parete!

Cominciò ad imprecare e a dimenarsi per terra, finché degli strani rumori fuori dalla porta non attirarono la sua attenzione. “Hey! C’è qualcuno lì?”

Gridò, nella speranza che qualcuno la sentisse. Fortunatamente la porta venne sfondata da un calcio, e quando un ragazzo biondo entrò nello stanzino Marie lo riconobbe subito.

Sanji!!” Esclamò, parecchio sorpresa, ma decisamente felice di vederlo. “Che diavolo ci fai qui?!” Gli domandò, ma quello non le rispose. Piuttosto, si mise a festeggiare come uno scemo con gli occhi a forma di cuore.

“Marie!! Finalmente ti ho ritrovata!!! Ah, i tuoi bellissimi occhi, come mi…

“Vuoi piantarla?!?! Sono LEGGERMENTE ammanettata, sai?!” Sbraitò quella, dimenandosi senza successo.

“Si, subito mia adorata!” Esclamò, quindi si portò vicino alla sbarra fissata al muro, e alzando la gamba con stile, caricò un forte calcio su di essa.

Al contrario di come pensava il giovane, però, non si spezzò. Entrambi sbarrarono gli occhi, increduli.

“Ma com’è possibile?!? Marie, non ti preoccupare!!! Ti libererò al più presto!!”

Hey damerino!” Esclamò una voce dall’esterno, che Marie riconobbe essere quella di Franky. Ed infatti, il cyborg dai capelli blu fece capolino nello stanzino, con i suoi inseparabili occhiali da sole.

“Eh?? Franky?? Ma che sta succedendo??” Urlò la povera albina, che cominciava a non capirci più niente.

“Dammi solo qualche altro minuto, devo liberare Marie!” Esclamò Sanji, ma il cyborg era furente.

“Fa in fretta!! Naso lungo è riuscito a portare via la vostra amica Robin, se non facciamo in tempo ci prenderanno!!”

Marie sgranò ancora di più gli occhi, mettendosi in ginocchio per poter almeno alzare il busto da terra.

Usop ha fatto che?? Robin è qui?? Chi prenderà chi??” Faceva Marie, che aveva sempre più domande e nessuna risposta.

“Te lo spiegheremo a tempo debito, mio fiorellino, ora dobbiamo liberarti!” Fece Sanji, e senza perdere tempo cominciò a caricare calci sulla sbarra, cercando di spezzarla.

Fuori dalla stanza si udivano le urla di Franky e rumori di esplosioni, evidentemente stava combattendo contro qualcuno.

Marie abbassò lo sguardo, mettendosi a pensare.

Non sapeva che cosa ci faceva lì, chi e perché l’aveva ammanettata, come facevano Sanji, Usop e quello strambo cyborg ad essere lì, dove stava andando quel mezzo di trasporto, contro chi stavano combattendo, cosa c’entrava Robin…

Sapeva solo una cosa, che avevano poco tempo e che non c’era modo di liberarla.

“Lasciami stare!!” Urlò stringendo gli occhi, e Sanji fermò i calci un po’ ansimante, voltandosi verso di lei.

“Cosa…?” Fece il biondo, sorpreso, ma lei continuò. “Lasciami qui! Hai poco tempo, e queste dannate manette non si vogliono togliere!” Disse seria, mentre da fuori Franky gli gridava di fare in fretta.

“Non ti lascerò qui!! Non posso assolutamente farlo!” Continuò lui, ma Marie non aveva alcuna intenzione di mollare. “Io me la caverò, ora devi pensare a te e agli altri! Qualunque…qualunque cosa stia succedendo! Fidati di me!” Il biondo la guardò incerto sul da farsi, ma lo sguardo determinato di lei e le urla di Franky gli fecero prendere la decisione. Strinse gli occhi, abbracciandola di sorpresa.

“Tornerò a salvarti, contaci! Non lasceremo una nostra compagna in manette!”

Disse, poi si allontanò da lei e corse via, con molta fatica.

Marie era rimasta un po’ spiazzata da quel gesto, ma soprattutto dalle sue parole.

Era scappata via, era sparita per giorni…e lui l’aveva chiamata compagna…

Non aveva dubitato neanche per un secondo.

L’albina sorrise amaramente, appoggiando la schiena alla parete e sedendosi a terra, fissando un punto indefinito della parete.

Sanji, sei uno scemo…” Sussurrò piano e l’immagine della ciurma si fece largo nella sua mente. “Siete tutti degli scemi…ma vi aspetterò…” Disse infine, sospirando e preparandosi al peggio.

 

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