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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Capitolo 1: Riuniti! L'amica d'infanzia di Rufy! *** Capitolo 2: *** Capitolo 2: Ricordi del passato? L'amore di Marie! *** Capitolo 3: *** Capitolo 3: L'ottavo membro! Il frutto del metallo! *** Capitolo 4: *** Capitolo 4: Uno sbarco inaspettato! Paradiso terrestre? *** Capitolo 5: *** Capitolo 5: Un nuovo nemico! La forza è il miraggio! *** Capitolo 6: *** Capitolo 6: Il gioco di Arua! I cloni del Level 1! *** Capitolo 7: *** Capitolo 7: Il level 2 inizia! Lotta contro se stessi? *** Capitolo 8: *** Capitolo 8: La stanza dell’acqua! I trabocchetti del Level 3! *** Capitolo 9: *** Capitolo 9: Ombra nell’ombra? Cibo a volontà! *** Capitolo 10: *** Capitolo 10: E adesso? I trucchi non sono finiti! *** Capitolo 11: *** Capitolo 11: La ciurma si riunisce! La fine del labirinto! *** Capitolo 12: *** Capitolo 12: Combattere da soli? Le paure più nascoste! *** Capitolo 13: *** Capitolo 13: Solo illusione? La disperazione di Marie! *** Capitolo 14: *** Capitolo 14: Addio, Sakkaku Island! Dimostrazione Terminata! *** Capitolo 15: *** Capitolo 15: Di nuovo insieme! Il calore di un abbraccio supera le parole! *** Capitolo 16: *** SPECIAL!!! Nami e la missione vera donna *** Capitolo 17: *** Capitolo 16: I ricordi riaffiorano! Dichiarazione fallita! *** Capitolo 18: *** Capitolo 17: Bacio! Il momento atteso da una vita intera! *** Capitolo 19: *** Capitolo 18: Si riparte! Una taglia da 60.000.000 Berry! *** Capitolo 20: *** Capitolo 19: Non farlo! Le parole feriscono più delle azioni *** Capitolo 21: *** Capitolo 20: Marie, cosa ti succede? Confusione totale! *** Capitolo 22: *** Capitolo 21: Ricercata! I ricordi che fanno male *** Capitolo 23: *** Capitolo 22: Accordo tra ex-compagni! Siamo stati rapiti?! *** Capitolo 24: *** Capitolo 23: Rapiti un'altra volta?! Viaggio sul Puffing Tom! ***
Salve a tutti!!! Sono nuova del sito, e questa è la
prima fan fiction su One Piece che scrivo! Spero di non aver combinato un
disastro °_° Ok, non so molto bene che dire…l’introduzione non rende a pieno l’idea
della fic, ma non sapevo che scrivere XD (e cavolo non sai niente!!! N.d.tutti)(scusate
T_T n.d.me)Beh non ho altro da dirvi se
non BUONA LETTURA!!!
Dream On
Capitolo 1: Riuniti!
L’amica d’infanzia di Rufy!
L’isola di Longring Longland. Un nome buffo tanto quando le piante e gli
animali del luogo, incredibilmente lunghi o alti. Ma ciò che attirò Marie in
quell’isola, non fu la curiosità per le sue stranezze, ma la bandiera di una
nave ancorata al porto. Completamente nera e con un teschio al centro, sembrava
una qualunque nave pirata. Se non fosse stato per il capello disegnato in testa
al teschio, un cappello che lei conosceva fin troppo bene. Sorrise, ancorando
la propria imbarcazione accanto alla nave pirata, scendendo con grazia da essa.
Diciassette anni compiuti da un bel po’, era molto alta per la sua età. Aveva
gambe lunghe e sfilate, un fisico magro e prosperoso e un dolce viso di
carnagione chiara, colorato da due occhi intensi e rossi. Marie non si poteva
certo definire una brutta ragazza. Particolarità singolare ereditata dalla
madre, erano i lunghi capelli argentati, in parte legati in alto e in parte
lasciati liberi. Solo un ciuffo lungo fino al collo copriva la parte destra del
viso, sfiorando l’occhio. Dall’altro lato, i capelli erano tenuti rigorosamente
dietro l’orecchio da un fermaglio. Probabilmente, era un modo come un altro per
far notare subito i grossi boccoli argentati che indossava. Unico accessorio
che portava, a parte il log pose sul polso sinistro. Vestita in maniera non
troppo elegante ma provocante, con una minigonna blu notte e un top abbastanza
scollato che lasciava scoperto il ventre. A tenere la gonna al giusto posto,
una cintura in pelle marrone. La fibia in argento aveva un rilievo al centro,
raffigurante un grosso teschio bianco, simbolo dei pirati.
“Beh, non mi resta che aspettare.” Disse Marie sottovoce, avvicinandosi
alla nave per osservarla meglio. “Prima o poi torneranno qui per salpare, no?”
Mise le mani ai fianchi sbuffando, ma la sua attesa fu breve: infatti, i
proprietari stavano tornando alla nave proprio in quel momento, correndo.
“Hey, tu! Allontanati dalla nostra nave!” Urlò il capitano, più avanti
di tutti, fermandosi a poca distanza dalla ragazza, minimamente preoccupata.
“Gomu Gomu No…” Continuò lui, lanciando il braccio indietro,
allungandolo. Ma non fece in tempo ad attaccare che Marie, visibilmente
arrabbiata, tirò un forte pugno in testa al poverino, a cui subito spuntò un
rosso bernoccolo sulla testa.
“Idiota!” Fece lei, mentre gli altri li raggiungevano esterrefatti. “Non
ti ricordi più dei tuoi amici, testa di rapa?!”
E fu solo in quel momento che Rufy osservò meglio la ragazza, cosa che
durò per lunghi secondi in cui il silenzio regnava sovrano. Al termine di
questi, il capitano scattò in piedi con espressione scioccata, indicandola.
“Tu!!! Tu!!! Tu!!!”Continuava a dire, sempre più scioccato. “Tu sei
Marie?!”
Sorridente, lei portò la mano sinistra al fianco, mentre con la destra
colpiva leggermente la testa di lui. “Certo che ce ne hai messo di tempo, eh,
Rufy?”
“Ma…co-come ti sei conciata!!! Quasi non ti riconoscevo!” Urlò, ancora
scioccato.
“Infatti non mi hai riconosciuta, scemo!”
“Rufy, non ti facevo così maleducato!” Esordì una voce dal gruppetto,
avvicinandosi cautamente a lei. Il biondo prese la destra di lei baciandola e
guardandola provocatorio.
“Perdona il nostro capitano, è un troglodita! Io mi chiamo Sanji, ed è
un piacere fare la conoscenza di una ragazza bella come te.”
“Ehm…io sono Marie, piacere…” Disse lei un po’ imbarazzata, mentre il
cuoco della Going Merry saltellava di gioia ricoperto dai cuoricini.
“Ma-chan, ancora non posso credere che sia davvero tu!” Esordì Rufy,
approfittando della lontananza di Sanji.
“Perché? Cos’ho di diverso?” Il bruno sbiancò,
indicando sconvolto le varie cose che elencava.
“I capelli ad esempio! Non li hai mai portati
sciolti!”
“Oh, beh, c’è sempre una prima volta!”
“E quei cosi alle orecchie!”
“Si chiamano boccoli, Rufy, e sono un tipo di orecchini.”
“La maglietta corta!”
“Embè? Fa caldo!”
“Ma soprattutto…QUELLA!!!” Esclamò indicando la
minigonna. L’amica non aveva mai e poi mai indossato una gonna in vita sua.
“Oh!” Rispose senza molto entusiasmo. “Non è un
problema. Sotto ho un pantaloncino.”
“Davvero? Vediamo!” E
avvicinò la mano alla gonna di lei facendo per alzargliela, ma fu prontamente
colpito in testa dalla proprietaria.
“Scemo!!! Questo non ti dà
il diritto di guardare!”
“Non vedo dove sta il problema! Con te ho fatto anche
il bagno!”
“AVEVAMO DUE ANNI, IDIOTA!” E furiosa prese a
colpirlo in faccia con una raffica di pugni, ricoprendolo di insulti fino a
quando non sentì la sua risata.
“Beh? Che ci trovi da ridere?”
“Nonostante quegli strani vestiti sei sempre la
solita Marie! >> E le cinse le spalle con un braccio, facendola sospirare e
poi sorridere.
“Anche tu sei rimasto lo stesso, Ru-kun…”
“Suuu Ma-chan! Adesso ti presento il resto della ciurma!”
E dicendo così, la trascinò verso gli altri, che nel frattempo si erano
riempiti di domande e risposte su chi fosse la misteriosa ragazza.
*****
“Ah! Ora ho capito!” Esordì Nami, comodamente seduta su una sedia
sdraio. Dopo aver legato la barca di Marie alla Merry, tutti si erano radunati
sul ponte attendendo spiegazioni da Rufy, che non tardarono ad arrivare. “Così,
è una tua amica d’infanzia!”
“Esattamente!” Esclamò lui con un sorriso a trentadue denti. “Ci
conosciamo da quando siamo nati!”
“Nel vero senso della parola.”Si intromise lei,
seduta vicino a Nami. “Siamo nati lo stesso giorno. Le nostre madri si sono
conosciute in clinica e sono rimaste in buoni rapporti.”
“Caspita! E’ grandioso!”
Esclamò Usop, mentre Sanji accendeva l’ennesima sigaretta.
“Oh, dolce Marie, dev’essere stata dura
passare l’infanzia con Rufy!” Sceneggiò Sanji, prendendo le
mano di lei tra le sue. “Permetti che il sottoscritto ti prepari un pranzetto
coi fiocchi!” I suoi occhi brillavano. E alla parola “pranzetto” si
illuminarono anche quelli di Marie, che gettò le braccia al collo del cuoco.
“Non sai come mi faresti felice!!” Urlò, mentre
Sanji era totalmente estasiato dalla sua presenza. “Vado subito mia cara!!!” E corse verso la cucina, lasciando un polverone dietro
di sé. “SI MANGIA!!!” Esclamarono in coro Marie, Usop
e Chopper, che corsero inseguendo Sanji.
“Beh, io vado a dormire…” Disse Zoro in tutta tranquillità, sedendosi
comodamente in un luogo isolato del ponte.
“Io penso che scenderò in cabina a leggere.” E così dicendo, anche Robin
lasciò il luogo, lasciando soli Rufy e Nami.
“Hey, Rufy…” Esordì lei dopo parecchi secondi di silenzio. “Tu non
scappi in cuci…?”
Ma non riuscì a terminare la frase, perché voltandosi verso il capitano
lo vide addentare un grosso cosciotto di carne.
“Ne ho rubato un paio stamattina! Così posso mangiare in tranquillità!
Sono un genio, no?”
Esterrefatta, la navigatrice non rispose, limitandosi a sospirare. E tra
di loro tornò il silenzio, rotto soltanto dai versi di Rufy intento a mangiare
il cosciotto.
“Senti, Rufy…Hai detto che Marie è una tua amica d’infanzia…ma dì la
verità, tra voi c’è qualcosa di più, vero?”
E sorrise sadicamente, pronta ad ascoltare la risposta di lui da brava
ficcanaso quale era.
Il moro ci pensò su un po’. E senza scomporsi chiese semplicemente: “In
che senso?”
“Beh…” Cominciò lei, pensando a come spiegarlo in termini chiari e
comprensibili. “Penso che tu le piaccia. E sono sicura
che anche lei piace a te.”
Silenzio. Totale silenzio. Rufy smise anche di mangiare, e Nami pensò di
averlo “incastrato”. Finchè questo non si mise a ridere sonoramente.
“Ahahah!! Questa è bella!!!
Io e Marie!!! Ahahahaha!!!” E continuava
a ridere senza sosta, tanto che gli lacrimavano gli occhi.
“Questa è la cosa più buffa che abbia mai sentito! Ahahahaha!!” E prese a rotolare sul ponte senza smettere di ridere,
riacquistando il controllo solo quando un pugno della navigatrice lo colpì
sulla testa. Solo a quel punto si sedette composto dov’era prima, e riprese a
mangiare il cosciotto dicendo solo un “Impossibile.” tranquillo.
“E perché?” Chiese lei, delusa di non aver fatto una nuova scoperta.
“E’ solo un’amica, e poi lei ha occhi solo per lui!”
Lo guardò incredula. “Lui chi?”
“Mio fratello, ovvio.”
“Vuoi dire Ace? Il ragazzo che abbiamo
incontrato ad Alabasta?” Rufy fece cenno di sì con la testa, trangugiando un
altro cosciotto.
“Oh.” Disse lei, come sorpresa. “Quindi le piace
Ace.”
“Se le piace? Ne è innamorata persa! Non esiste altro
che lui!” Esclamava sorridendo, incuriosendo sempre di più la navigatrice, che
si era messa comoda.
“Dici sul serio? Non starai esagerando?”
“Macché! Mi hanno raccontato che alla clinica piangeva
ininterrottamente! Smise solo quando Ace venne a trovarmi! Avevamo le culle
vicine e mio fratello si mise a giocare con lei…da quel momento cominciò a
ridere!”
“Ma dai?” Ridacchiò Nami, pensando che quella doveva essere una scena
tenerissima.
“Figurati che la prima parola di Marie fu proprio ”Ace“
!”
“Addirittura! E la tua, invece?”
“E’ stata ”carne“!” E scoppiarono a ridere tutti e due, mentre Rufy
raccontava passo passo l’infanzia di Marie.
Capitolo 2 *** Capitolo 2: Ricordi del passato? L'amore di Marie! ***
Salve a tutti, rieccomi con il secondo capitolo
Salve
a tutti, rieccomi con il secondo capitolo!!! Buona
lettura!!
DreamOn
Capitolo 2: Ricordi del passato?
L’amore di Marie
“Ace-kun! Ace-kun!” Urlava una bambina di
circa cinque anni, che correva velocemente per il villaggio. I corti
capelli argentati svolazzavano mossi dal vento, la corsa le era resa facile
dall’abbigliamento che indossava: un pantaloncino di jeans e una maglietta maschile
a maniche corte abbastanza larga.
Corse più veloce
che poteva, fino a quando non raggiunse un bambino dai capelli neri seduto sul
pianerottolo di una casa. “Marie! E’ successo
qualcosa?” “Guarda! L’ho fatto io insieme alla mamma!” Disse
felice, mostrando al ragazzo una polpetta di riso.
“E’ per me?”
Chiese lui, e la ragazza annuì un po’ imbarazzata. Delicatamente, Ace prese in
mano la polpetta, assaggiandola e poi sorridendo all’amica. “E’ buonissima!” Il
volto di lei si illuminò. “Ti piace davvero?” Lui annuì, e sul volto di lei
comparve un grande sorriso.
“Evviva! Avrei
voluto fartene di più, ma Rufy è venuto in cucina e si
è mangiato tutto il riso!” “Che vuoi farci, è fatto così…”
Disse ridendo
mentre finiva di mangiare la polpetta, ma lei sospirò.
“Su, andiamo a
vedere dove si è cacciato, adesso!”
Proferì
alzandosi e poggiando la mano sulla testa di lei.
*****
“Vengo anche io!”Aveva
urlato Marie, a sette anni, entrando di corsa nella stanza di Ace e Rufy con
espressione furente.
“Ma di che stai
parlando?” Domandò Rufy, inarcando un sopracciglio.
“Lo sai
benissimo!” Sennò i pugni e si morse il labbro inferiore cercando di non
piangere, di mostrarsi forte.
“Sono stufa della gente quando dice che non
combinerò mai niente perché sono una femmina!”
“Ma
che ti prende all’improvviso?”
“Io voglio
diventare un pirata! Voglio dimostrare al villaggio che io sono capace di
farlo! Diventerò la più forte di tutti anche se sono
una donna! Portatemi con voi!”
I due fratelli
sorrisero guardandosi. “Va bene!” Esclamò Rufy, ma lei non ci fece caso e
continuò ad urlare arrabbiata.
“E sappiate che
non vi libererete facilmente di me!
Non avrò pace finchè non mi direte che partirò con voi! Perché…”
“Ho detto che va
bene!” Esclamò di nuovo lui, sorridente. Marie lo guardava esterrefatta. “Da…Davvero?”
“Certo!” Si
intromise Ace, mettendole una mano sulla testa come suo solito. “Pensavi che ti
avremmo lasciata qui?”
“Ace…” Sussurrò
lei, mentre le lacrime cominciarono a scendere lentamente dagli occhi di lei,
finchè non scoppiò a piangere abbracciando con tutte le sue forze il ragazzo di
fronte a lei, nascondendo la testa nella sua spalla.
“E adesso che
succede? Non c’è motivo di piangere!” Cercava di rassicurarla lui, mentre
Rufy se la rideva sotto i baffi. “Vedrai che la nostra
sarà una ciurma fantastica! Ma come tuo capitano,
dovrai obbedirmi, intesi?” Esclamò con fare autoritario. Dietro di loro, Rufy sbraitava frasi del tipo “Hey! Il
capitano sarò io! Diventerò il re dei pirati, potete
contarci!” ma nessuno lo ascoltava.
Marie si
allontanò da lui asciugandosi gli occhi e cercando di riacquistare il
controllo.
“Farò qualunque
cosa mi dirai, Ace-kun! Cioè, volevo dire, Capitano
Ace!”
I due fratelli
scoppiarono inevitabilmente a ridere,facendo tornare
il sorriso nel volto di Marie.
*****
“Smettila di
piangere!” Esclamò Rufy, otto anni, visibilmente irritato.
Di fronte a lui, seduta a terra, Marie piangeva a dirotto coprendosi gli occhi
con le mani chiuse a pugno.
“Non…ci…riesco…” Gridò con voce spezzata, singhiozzando. “Mio
padre è morto, lo capisci?”
“E io che dovrei
fare? I miei genitori neanche li ho conosciuti!” Strinse i
pugni, voltandole le spalle. “Possibile che tu debba sempre piangere per
ogni cosa? Sei solo una femminuccia piagnucolona!”
Sentita
quell’ultima frase del bambino, Marie smise di piangere, fissando scioccata il
vuoto.
“Che
cos’hai detto…?” “Che sei una femminuccia piagnucolona!”
Si alzò di
scatto, infuriata, e con occhi carichi di lacrime e rabbia si scagliò
sull’amico colpendolo in faccia con un pugno.
“Non è vero!”
Urlava, mentre continuava a lanciare pugni senza sosta.
“Non
è vero, non è vero, non è vero!”
“Marie, ora
basta!” L’ammonì Ace, separandola a forza da Rufy che aveva cominciato a
sanguinare.
Alla sua vista
lei si tranquillizzò, abbassando il volto come dispiaciuta. Avrebbe voluto
scusarsi, ma il suo orgoglio non glielo permetteva. Quindi strinse i pugni,
restando in silenzio. Lui sorrise, scompigliandole i capelli.
“So che stai
soffrendo, ma sfogarti così non servirà a niente. Quindi chiedi scusa a Rufy!”
Un
attimo di silenzio, poi sussurrò un lieve “Scusa.”
“Scusa me.” Disse
Rufy, sospirando e rialzandosi da terra dato che era caduto nella piccola
lotta. “Volevo solo consolarti. Ma non sono bravo come Ace.”
Sorrise,
portando le mani dietro la nuca. “Se offendere è il tuo modo di consolare
allora…!” Ma Ace tossicchiò attirando l’attenzione su di lui, impedendole di
finire la frase.
“Su, ora sorridi
anche tu o ci offendiamo!”Scherzò Ace, porgendole un piccolo pacchetto. “E il
dolcetto che ho portato per te lo mangerò io…”
A quel punto le
si illuminarono gli occhi, e un lieve sorriso
ricomparve sul suo volto mentre prendeva tra le mani il piccolo pasticcino.
“Hey! Anche io
voglio un pasticcino! Pasticcino, pasticcino, pasticcino! Ti prego,
Ma-chan, dammene metà!”
Esclamò
avvicinandosi a lei, cercando di afferrare il pasticcino. Ma la bambina
allontano il dolce, facendo la linguaccia a Rufy.
“Non se ne parla! E’ il pasticcino di Ace! E l’ha
dato a me!”
“Ma ne voglio
solo un pezzettino!” “Nooo!!”
E prese a
correre, rincorsa dall’amico, mentre Ace guardava divertito la scena.
“Che scemo! Io
ne avevo portato uno anche per lui! Beh, lo mangerò io!”
E dicendo così
trangugiò il secondo pasticcino che aveva con se, per poi andare a vedere
dov’erano finiti quei due.
*****
“Uffa, Rufy è di
nuovo in ritardo…Ma non era con te?” Marie, otto anni, aveva la schiena
appoggiata al muro della sua abitazione.
“No,
probabilmente sarà andato a mangiare qualcosa…” Ace, di fronte a lei, aveva le
mani dietro la nuca e fissava il pavimento, annoiato. Erano parecchi minuti che
aspettavano Rufy, ma questo non si faceva vedere.
“Giuro che
appena arriva lo picchio.” Esordì lei, sbuffando,
senza distogliere gli occhi dalla strada da cui sarebbe dovuto arrivare
l’amico.
“Io dico di
andarcene da soli e...” Sentenziò lui, non poco
seccato, ma non fece in tempo a finire la frase che fu colpito da un violento
attacco di sonno. Quasi senza rendersene conto si addormentò, accasciandosi in
avanti e arrivando addosso all’amica, che subito arrossì violentemente. Quando
poi, per caso, le loro labbra si sfiorarono, lei andò completamente in tilt e
svenne a sua volta, facendo cadere entrambi a terra.
Si svegliò
qualche minuto dopo, in un letto d’ospedale. Alzò lentamente il busto da esso
chiedendosi dove si trovasse e guardandosi intorno, finchè non vide la figura
di Ace seduta in un letto vicino al suo.
“Cos’è successo? Che ci facciamo qui?” Chiese,
preoccupata.
“Vi eravate
addormentati tutti e due per strada! Dato che non vi svegliavate vi ho portati qui!” Disse ridendo Rufy,
seduto su una sedia posta in mezzo ai due letti.
“Eh?
Addormentati? Che intendi dire?”
“E’ colpa
mia!>> Esclamò Ace, attirando l’attenzione su di se. <
La bambina
rimase un attimo in silenzio a pensare, sorpresa. Improvvisamente si ricordò
del bacio, poi ripensò alle parole di Ace e subito sbiancò.
“Eh?! Vuoi dire che prima ti sei addormentato?!?”
“Esattamente.”
“Per puro caso?!”
“Ovvio. Perché? E’ successo qualcosa?”
A quella domanda
lei non rispose, si limitò a spalancare occhi e bocca e poi a svenire.
“Mi sa che
soffre di narcocomecavolosichiama anche lei!” Esclamò
Rufy, ridendo a crepapelle e cadendo quasi dalla sedia.
*****
“Ma-chan! Che stai facendo?” Rufy, undici anni, era entrato ancora una volta
nella camera di Marie senza permesso, e ridendo si avvicinò a lei. La
ragazzina, intenta a disegnare, subito coprì il foglio con le braccia per paura
che lui lo vedesse.
“Niente!”
Esclamò con un sorrisino.
“Oh! Davvero? Voglio vedere, vedere,
vedere” Canticchiava avvicinandosi a lei, e riuscendo a strapparle il foglio
dalle mani dopo una dura lotta.
Dopo aver
compreso che la parte bianca era il retro e che il disegno era dall’altro lato,
osservò il foglio con sorpresa, poi sorrise a trentadue denti.
Il disegno
raffigurava Marie ed Ace mano nella mano ed era ricoperto di cuoricini
colorati.
“Vado a farlo
vedere a mio fratello!” Annunciò Rufy poco dopo, scatenando il terrore
dell’amica che lo afferrò impedendogli di scappare.
“Non ci provare!!” Ma Rufy non si arrendeva, e sventolando il foglio
urlava, o meglio cantava, a squarciagola.
“Tra rose e fior
nasce l’amor! Ace e Marie si
voglion sposar! Partono in due tornano in tre, questo
vuol dire che è nato un bebè!” (NOOOO XD n.d.me)
“Ti
darò tutto ciò che vuoi, ma smettila!!”
Urlò lei, facendo
sorridere sadicamente il ragazzino.
E fu così che
poco dopo si ritrovarono in cucina, con Rufy che trangugiava tutto ciò che
c’era in frigo.
Marie stava
seduta accanto a lui, infuriata, a braccia conserte e lo sguardo fisso sul moro,, mentre ripeteva per l’ennesima volta: “Questa me la paghi!”
*****
Corse a
perdifiato per tutto il villaggio, scioccata. Non poteva, non riusciva a
credere a quello che aveva scoperto. Arrivò a casa di Ace e Rufy velocemente, e
la figura di un Rufy triste seduto sul pianerottolo non l’aiutò.
“Hai saputo
anche tu, vero?” Chiese lui, ma non ricevette altro che silenzio.
“Beh, se vuoi
parlargli è in camera sua.” Sentenziò semplicemente, e subito dopo la corsa
della ragazza riprese. Trattenere le lacrime stava diventando sempre più
difficile; quando poi, aperta la porta, se lo ritrovò davanti, le fu quasi
impossibile.
“Dimmi che non è
vero!” Urlò con tutte le sue forze, ansimando per la corsa appena fatta.
Il
diciassettenne le dava le spalle, era intento a sistemare degli oggetti in uno
zainetto. Da lì a poco, avrebbe lasciato il villaggio per solcare i mari..
“Mi dispiace,
Marie.” Sussurrò semplicemente, voltandosi verso di lei con il volto basso, in
modo che i ciuffi neri gli coprissero gli occhi.
“Avevi detto che
avremmo formato una ciurma io, tu e Rufy!
Avremmo cercato altri membri e saremmo partiti per la Rotta Maggiore!”
Entrambi
strinsero i pugni.
“Lo
so. Mi dispiace. Ma saprete fare a meno di me, tu e Rufy.”
“Non è la stessa
cosa! Io volevo che ci fossi anche tu!” Adesso, non piangere era davvero
impossibile. E piano piano, calde lacrime
cominciarono a rigare il suo volto.
“Io
volevo che TU fossi il MIO capitano!”
Ace si morse il
labbro inferiore. Sapeva che lei stava soffrendo, ma ormai aveva preso la sua
decisione.
“Scusami…”
Sussurrò seriamente dispiaciuto, mettendo lo zaino in spalla e incamminandosi
verso l’uscita.
“Portami con te,
ti prego!” Esclamò lei, abbracciandolo con tutte le forze che aveva.
Come suo solito,
lui le poggiò una mano sulla testa. E per la prima volta lei odiò quel gesto.
“Hai solo
quattordici anni, Marie…Ma ci rincontreremo, in mare, quando diventerai anche
tu un pirata…”
“E se non fosse
vero, se poi non dovessi vederti più? Non voglio che te ne
vai, non voglio, non voglio!” E stringeva più forte, affondando la testa
sul suo petto. “Io…Io ti…Io…”
Tra i
singhiozzi, cercò di trovare il coraggio di dirgli ciò che provava. Ma lo perse
totalmente quando lui, finalmente, ricambiò l’abbraccio.
“Non dire
sciocchezze. Ci rivedremo,
te lo prometto. E quando accadrà sono sicuro che sarai diventata un pirata
degno di lode!”
Sorrise,
allontanandola da se. Marie smise di piangere, e annuì. Non poteva fare altro
che accettare il fatto e rassegnarsi.
“Ricorda che hai
promesso.” Sussurrò con voce spezzata e la disperazione in volto.
Lui annuì,
posando le labbra sulla sua fronte. “Allora a presto, Marie.” Sussurrò, prima
di uscire dalla stanza lasciandola sola.
Un ultima lacrima le segnò il volto, mentre cadeva a
terra in ginocchio, distrutta. Strinse i pugni colpendo il pavimento, furiosa.
I suoi sogni erano
appena andato in frantumi, e la persona di cui era innamorata era andata via. E
non sapeva quando l’avrebbe rivista.
“Ricorda che hai
promesso…Ti prego, ricordalo…Ace…” Si disse un ultima volta, rimanendo lì per
terra per tempo indeterminato.
…E
così, passarono tre lunghi anni…
“Marie, ne sei
sicura?” Chiese Rufy, diciassette anni appena compiuti, sistemandosi il
cappello di paglia.
“Certo! Non devi aspettare un minuto di
più, se vuoi diventare il Re dei Pirati!” Esclamò, alzandosi da terra e
pulendosi la maglietta a maniche corte che portava su corti pantaloncini neri.
“Ma tu…”
Continuò dispiaciuto, quasi offeso, ma lei sorrideva.
“Mia madre è
malata, non posso lasciarla sola adesso.”
“Non è grave, è
questione di poco. Posso anche rimandare la partenza, così…”
“Rufy, non
voglio essere un peso. Quindi vai. Quando sarò guarita
partirò anche io…”
“…e ti unirai
alla mia ciurma!” Non era una richiesta, ma un ordine.
“Ru-kun!”
Incrociò le braccia al petto mettendo il broncio, che però la fece solo
sembrare buffa. Merito, forse, anche dei capelli arruffati nonostante fossero
legati in una coda di cavallo.
“E’ deciso, tu
fai ufficialmente parte della mia ciurma!
Io vado, Ma-chan! Ci si vede!”
Esclamò, e lei
non fece in tempo a fermarlo che lui era già corso via.
“Stupido.”
Sospirò, sorridendo malinconicamente prima di tornare a casa.”Quando
ci rivedremo me la pagherai.”
Bene,
spero vi siano piaciuto questi flashback, perché ce ne saranno molti nel corso
della storia! xD
Grazie
a tutti per avere letto, ma soprattutto a quelli che hanno recensito:
Sihu: Grazie
mille ^^ Sono già a buon punto e quindi penso di aggiornare velocementeJ(Per la vostra felicità…spero XD) Anche io adoro le
storie in cui c’è Ace…anzi, adoro Ace, punto XD
Giodan: *mette
mano destra sul cuore* ci proverò e ci riuscirò!!! ……………spero
XD
Chihiro: Ecco
a lei, soddisfatti o rimborsati! (Rimborsaci! n.d.tutti) Comunque, qursto è solo l’inizio +_+ muhahahahaha!!!!
*ride sadicamente* XD
Scatty: We, grazie mille dei complimenti ^^ ovvio che la
continuo +_+ devo farvi passare il tempo, in qualche modo XDXDXD
Dark_Soul: *si
inchina* grazie infinite! E’ un bene sentirti dire che Marie ti ha fatto una
buona impressione, ho fatto un buon lavoro con lei XDXD spero non cambierai
idea, visto che è LEGGERMENTE la protagonista XD in ogni caso…ma ceeeerto che sì!!! Sono anche io
una fan convinta delle zoro/nami
+_+ anche se non subito, ho intenzione di sviluppare anche questa coppia! Spero
di riuscire a mettere anche qualche accenno rufy/robin, che mi intriga parecchio come coppia!
Neko: Grazie
anche a te!!! Come ho detto su, vedrò di aggiornare il
più presto possibile, internet permettendo! (Suppongo dia problemi a tutti,
quel dannato!)
_Lunetta_:
Thankyou!!Evviva, un’altra
a cui la mia Marie sta simpatica *_* (grazie, grazie, vi adoro!!!N.d.Marie)(ora non montarti
troppo la testa =_= n.d.me)(uff, ok, ok >> n.d.Marie)
Axel_92: Grazie mille!!! ^^ spero davvero di non deludere né te né tutti gli altri
^^
Detto
questo, ancora grazie a tutti i lettori!! ^_^
Capitolo 3 *** Capitolo 3: L'ottavo membro! Il frutto del metallo! ***
Bene, eccoci qui con il terzo capitolo
Bene,
eccoci qui con il terzo capitolo!!! Buona lettura!
DreamOn
Capitolo 3: L’ottavo membro! Il
frutto del metallo!
“Il pranzo è pronto!!” Urlò una voce dalla
cucina, interrompendo i discorsi tra Rufy e Nami. Quest’ultima si alzò sbuffando
dalla sedia, per nulla interessata alla cosa. Ciò che la incuriosiva era
continuare ad ascoltare il “racconto” di Rufy, ma quest’ultimo era già partito
per la cucina urlando “CIBO”.
“Ma se hai mangiato fino ad ora!!” Protestò la
navigatrice, ma non servì a nulla. Così, annoiata, si diresse verso la sala.
“Ehy, Ru-kun! Il tuo cuoco è
bravissimo! E’ tutto squisito!” Aveva detto Marie tra un
boccone e l’altro, mentre Rufy le sedeva accanto reclamando il suo pranzo.
Lui era stato l’unico membro della ciurma a non meravigliarsi quando
aveva visto Marie trangugiare innumerevoli piatti di pietanze varie e
accatastare i piatti ormai vuoti uno sopra l’altro.
“Come fa a mantenere la linea mangiando così tanto?!”
Urlava Nami. Chopper e Usop, proferivano un “impressionante!” in coro ogni
tanto, mentre Sanji continuava a dire che era solo merito delle sue pietanze
squisite, preparate con amore per la ‘sua dolce’ Marie-chan
e cose del genere.
“Hey, Sanji-kun!!” Lo
chiamò Marie, che avendo capito come funzionavano le cose con lui gli fece gli
occhi dolci. “Ti andrebbe di prepararmi un altro piatto di
pasta? Ti prego!” E fece l’occhiolino, cosa che mandò
su di giri il biondo facendolo correre ai fornelli.
“Ruffiana!” Commentarono scherzosamente tutti, mentre Rufy era riuscito
a convincere Sanji a cucinare anche per lui. Il cuoco non ebbe nemmeno il tempo
di posare i piatti sul tavolo che i due avevano già iniziato a mangiare,
finendo il tutto molto velocemente e alzando contemporaneamente il piatto al
cielo, urlando “Ancora!”
Quindi Sanji portava loro un altro piatto, e poi un altro ancora, e un
altro ancora.
“Ma dove prendono tutto quest’appetito? A me è passata
la fame…”Proferì
Chopper allontanando il suo piatto da sé posizionandolo casualmente davanti
agli occhi dei due divoratori che avevano appena finito l’ennesima pietanza.
Invece di urlare il loro “Ne voglio ancora!” e ricevere altro cibo dal povero
Sanji, entrambi fissarono con aria famelica il cosciotto che v’era dentro l’ex-piatto
di Chopper, che per i due fu come investito da una flebile luce con cori
angelici inclusi.
“Un cosciotto…” Sussurrarono i due in coro, per poi lanciarsi uno
sguardo omicida. Senza dire nulla si fiondarono sul tavolo allungando le
braccia per afferrare le ossa che sporgevano, chi a destra e chi a sinistra.
“Molla l’osso, è il mio bottino!” Enunciò Rufy.
“Sono nell’età dello sviluppo e devo crescere, quindi è mio!” “Ma se sei
più alta di me!”
“Cos’ho fatto?!?!” Si dannava Chopper
cominciando a disperarsi, ma intanto il battibecco tra i due continuava.
“Io ne ho più bisogno, guarda come sono magro!” “Ma va? Sei di gomma!”
“Non c’entra!” “Sì che c’entra! Il cosciotto è mio!” “Mio!” “No mio!” “Ho detto
che è mio!”
“Non lo mangiate, questo?” Chiese intanto Zoro, appena entrato nella
stanza, e afferrando il cosciotto su cui i due, intenti a litigare, avevano allentato
la presa. Sotto gli occhi attoniti di tutti, lo spadaccino in tutta
tranquillità cominciò a mangiare il pezzo di carne, e chiese anche se c’era
qualcosa da bere per accompagnarlo.
“Quel ragazzo è un mito. Ogni tanto.” Disse
Nami con ironia, ma lo spadaccino era impegnato a litigare con Sanji che lo
accusava di aver rubato il cibo della sua dea Marie.
“Chi l’avrebbe detto che il litigio sarebbe finito così!” Cominciò a
ridere Usop, mentre Chopper già rotolava per terra ridendo.
Nel frattempo, Rufy e Marie erano ancora fermi nelle loro posizioni,
occhi e bocca spalancati, increduli.
“Il cosciotto…” “…ce l’hanno portato via…” Sussurrarono, per poi
abbracciarsi con solidarietà mimando un pianto disperato.
“RIVOGLIO IL MIO COSCIOTTO,
UEEEEE!!!”
Urlavano, facendo ridere tutta la ciurma. Questo fino a quando il rumore
di un grosso non echeggiò nell’aria: quando poi, alcuni secondi dopo, la nave
cominciò a traballare, tutti capirono che erano stati attaccati, e uscirono sul
ponte di corsa.
“Che modi sono questi! Stavo compiangendo il mio cosciotto!” Sbraitò Rufy, mentre un Usop
spaventato avvertiva che erano le navi della marina.
“Che cosa?!Rufy, fa
qualcosa!” Ordinò la navigatrice, ma il capitano non ebbe tempo di aprir bocca
che Marie si fece spazio tra di loro, affacciandosi dal ponte.
“Lascia che ci pensi io, Rufy.” Disse semplicemente, poi alzò entrambe
le braccia davanti a se, verso la nave.
“Kootu Kootu no...Hanketu! (Condanna)” Urlò, e subito le mani e gli avambracci diventarono due
cannoni in miniatura. Senza dare il tempo alla ciurma di chiedere spiegazioni,
dai cannoni partirono grossi e velocissimi proiettili che colpirono la nave in
pieno, distruggendola e facendola affondare.
“E’ stato facile!!” Esclamò tranquilla Marie,
mentre le sue braccia tornavano normali.
Si girò sorridente verso i cinque, che avevano tutti un’espressione
sconvolta.
Lei li guardò per un attimo, poi mise le mani ai fianchi e scoppiò a
ridere.
“Scommetto che vi state chiedendo come ho fatto, vero?” Tutti annuirono,
e lei cominciò a spiegare.
“Ho mangiato il frutto del diavolo Kootu-Kootu,
e adesso il mio corpo è fatto di metallo fuso! Posso condensarlo a mio
piacimento, scegliendo qualunque forma e qualunque tipo di metallo…Ferro,
Acciaio, Piombo…qualunque cosa!”
Ci fu un sospiro meravigliato da parte di tutti, mentre Nami si avvicinò
con occhi luccicanti, che presero la forma del simbolo dei Berry.
“Questo vuol dire che puoi creare anche l’oro, o
l’argento?”
“Ehm a dire il vero no…quelli sono i metalli nobili!”
Disse con un po’ d’imbarazzo, mentre la navigatrice entrava quasi in
depressione per la delusione.
“Però puoi creare qualsiasi arma, vero?” Chiese
Usop, e lei annuì.
“Che sia un cannone, una spada o un proiettile?”Annuì di nuovo.
“Woha! E’ grandioso!
Allora tu sarai l’addetta all’artiglieria!” Esclamò Rufy, ottenendo
l’approvazione di tutti, compreso un ironico “Artiglieria, eh? Caspita, Rufy, quando hai imparato questa parola difficile?” da
parte di Nami. La diretta
interessata non ebbe nemmeno il tempo di iniziare a parlare che tutti tranne il
capitano erano spariti dal ponte per preparare una festa di benvenuto, o almeno
così avevano detto.
Stava andando via anche Rufy, ma fu prontamente fermato dalla ragazza,
che lo colpì in testa arrabbiata.
“Hey, Rufy! Sei impazzito? Chi ti dice che entrerò nella tua ciurma?!”
“E’ stato deciso quando ho lasciato il villaggio, ricordi?” Obbiettò
lui, tranquillamente, ma lei non sembrava della stessa opinione.
“TU hai deciso! Ti sei dimenticato un piccolo particolare: chiedere il
mio parere!”
“Oh!” Si limitò a dire lui, sempre con la massima tranquillità. “Vuoi
unirti alla mia ciurma?” Chiese, con un’espressione stupida sul volto che non
migliorò la situazione.
Marie, infatti, diede le spalle al capitano incrociando le braccia al
petto.
“Non se ne parla!”
“Eh?! Come no?!”
Sbraitò lui, evidentemente sorpreso. “Cosa c’è che non va nella mia ciurma?”
“Niente!” Si affrettò a dire lei, abbassando lo sguardo. “Sai…sai che
non posso…”
Sussurrò diventando improvvisamente triste.
“Sì, lo so.” Anche Rufy aveva cambiato espressione, e aveva lo sguardo
posato a terra. “Accetti solo Ace come tuo capitano, lo ripetevi sempre...”
La ragazza si strinse nelle spalle, mordendosi il labbro inferiore.
“Mi dispiace, Rufy, davvero…non sei tu, è che…”
“Non c’è bisogno che tu mi chiami “capitano” e robe del genere.” La
interruppe lui, sorridendo. “Ti sto solo chiedendo di navigare insieme a noi.”
Per alcuni istanti calò il silenzio. E dopo aver pensato a lungo, Marie
trasse un lungo sospiro.
“No.” Disse con fermezza, poi si girò sorridente. “Mi hai convinto, capitano.”
Disse, anche se con un po’ di difficoltà iniziale. Rufy prima fece
un’espressione scioccata, poi urlò facendo un salto di felicità. Non le chiese mai il perché di quel cambiamento improvviso,
nonostante la sua curiosità nel saperlo. Si limitò a sorriderle.
“Marie! Vieni, la festa è per te!”
Chiamarono, e la ragazza non si fece attendere.
“Arrivo!” Urlò, poi si voltò verso il suo nuovo capitano, sorridendo. “Rufy…Grazie.”
E lasciando l’amico un po’ sorpreso, prese a camminare verso la cucina. “Hey,
Sanji, c’è ancora qualcosa da mangiare? Quel ruba-cibo di uno
spadaccino mi deve un cosciotto!” Gridò ai suoi nuovi compagni, mentre li
raggiungeva. “Come sarebbe a dire?! Io non ho
fatto niente!” “Se è per questo, mi deve restituire parecchi soldi…” “Ma ti ci
metti anche tu?!”
Le urla che si udivano dalla cucina fecero sorridere il capitano, che
stava giusto per andare dagli altri e fiondarsi in cucina, quando la voce di una
donna lo chiamò, inducendolo a fermarsi.
“Marie è qualcosa di più che una semplice amica d’infanzia, per te. Mi sbaglio, forse?”
“Che importanza ha, Robin?” Disse
semplicemente, per poi tornare a sorridere come se niente fosse successo. “Andiamo alla festa! Ci divertiremo! E
Zoro deve un cosciotto anche a me, non posso farmelo scappare!” Urlava, mentre
a braccia alzate raggiungeva gli altri. Nico Robin, lentamente, lo
seguiva.
E anche questa è fatta! Yeah! Vi è piaciuto? Vi è venuta voglia di mangiare un
cosciotto di manzo cotto a puntino, meglio se con le patate al forno per
contorno? Magari se ve lo offre anche a voi Zoro? (ma
non è possibile!!! N.d.Zoro) Ok, basta cazzeggio XD
Passiamo ai ringraziamenti:
CHIHIRO: Vabbè, dai, non sarà un eternità, tranquilla XD Prima o poi si reincontreranno *_* come vedi ho aggiornato subito +_+ sono
brava? (NO! N.d.tutti)(crudeli
ç_ç n.d.me)
Axel_92: …e questo è solo l’inizio,
dei flashback!!!!Muhahahahaha!!! XD I flashback conquisteranno il mondo!!!! XD grazie per
il commento e i complimenti ma soprattutto…grazie per il tuo grazie al mio
ringraziamento!!! (che macello XD)
Sihu: Anche Ace, insieme ai flashback e con la
partecipazione dei cosciotti conquisterà il mondo!!! XD
I LOVE ACE *_* ho sue immagini SOLO nella camera, nel diario, nei quaderni, nel
pc, nel cellulare (anche nel retro, attenzione XD), e
magari un giorno mi farò anche una maglietta XD come detto su non è che passerà
poi così tanto prima che si reincontrino! E mi fa
piacere che questi flashback siano piacevoli da leggere, spero che anche i
capitoli “normali” lo siano!!
Scatty: Qualcosa mi dice che apprezzi mio cognato! (XD) Addirittura
speciale, me si commuove T_T grazie!
Dark_soul: Casotto? E’ la parola giusta!!
XD Il povero donnaiolo oggi si è proprio ucciso di lavoro…Poveretto, adesso
sono due che mangiano le scorte di un esercito! (e c’è da dire che anche altri
non scherzano XD) Ma dato che cucina lui e non noi, freghiamocene XD (come puoi
farmi questo, mia dea?? T_T N.d.Sanji)(su, su, sto scherzando… ^^’ n.d.me)
Giodan: Yeah, verso l’infinito e oltre
+_+ non ci fermeremo finchè non sbatteremo +_+ (??????)(la
cosa bella è che fa le “battute” e nemmeno lei le capisce…n.d.tutti)(sono
un’artista incompresa persino da me, problemi??n.d.me)
Grazie a tutti voi che mi
seguite e mi date un motivo in più per continuare la mia
storie +_+ A domani, con il prossimo capitolo!!!
Ed eccomi puntuale al nostro appuntamento con il capitolo 4
Ed eccomi puntuale al nostro appuntamento con il
capitolo 4! Premessa, mi sono resa conto di non ricordarmi come si scrive
Whisky Peak, se ho sbagliato per favore ditemelo XD
grazie in anticipo ù.ù Buona lettura!
DreamOn
Capitolo
4: Uno sbarco inaspettato! Paradiso terrestre?
“Si vede qualcosa?” “No.”
“Si vede qualcosa?” “No, ancora no.”
“Si vede qualcosa?” “Ho detto che non si vede niente.”
“Si vede…” “Rufy, quando vedrò qualcosa ti avvertirò, ok? Non mi stressare ogni cinque minuti!”
Quel giorno era turno di Marie fare la vedetta, ma
Rufy, appollaiato alla base dell’albero maestro, non le dava pace.
“Ehy, Rufy!” Esclamò una voce proveniente
dalla cucina, e subito una figura dai capelli biondi si materializzò accanto al
capitano. “Stai disturbando la dolce Marie! Fa
qualcosa di utile invece che stare qui a dare fastidio!”
“Non sto facendo niente di male!” Si giustificò il ragazzo, con faccia
confusa. “Sto solo aspettando che lei dica ‘terra’, tutto qui!” E annuì
convinto, portando una mano sotto il mento per dare più importanza al gesto.
“TERRA!” Esclamò Marie dalla vedetta. “Ecco, esattamente così” Sorrise
Rufy.
“No, idiota! Vedo un’isola! Presto, bisogna virare di trenta gradi a
sinistra!”
“Com’è possibile?” Si intromise Nami, appena uscita sul ponte. “Il log
pose segnala dritto di fronte a noi!”
“Lo so, ma guarda tu stessa” Esclamò, allungando il braccio. Tutto
l’equipaggio si affacciò guardando nella direzione indicata, vedendo una
piccola isola estiva: palme, case in legno, lunghe spiagge e tutto il resto.
“Non è possibile…Credevo che andassimo verso un isola
autunnale!” Insistette Nami, ma nessuno l’ascoltò: erano già andati tutti via,
e la Merry
stava lentamente virando verso l’isolotto.
“Oh, e va bene!” Sbottò la navigatrice, incrociando le braccia al petto.
“Fate quello che volete! Non diamo ascolto a Nami, in
fondo è SOLAMENTE la navigatrice! Ma che ci sto a fare io qui?!”
Borbottava, mentre Marie scendeva dal posto di vedetta e tutti si preparavano
all’ancoraggio.
Scesi dalla nave, raggiunsero il centro dell’isola, che sembrava essere
un villaggio interamente in legno.
“Benvenuti, turisti!” Esclamarono in coro un gruppo di ragazze in
costume, che regalarono ad ognuno di loro una collana di fiori.
“Il paradiso!!!” Esclamò Sanji, che subito
cominciò a fare la corte alle belle fanciulle che li avevano accolti.
“E se fosse come Whisky Peak?” Sussurrò Nami,
ancora scettica su quell’isola.
“Ma no! E’ risaputo che l’accoglienza delle isole estive è la migliore!”
Esclamò ridendo Rufy. “Su, andiamo a mangiare e divertirci! Voglio
della carne, tanta carne!”
E prese a correre verso un punto imprecisato dell’isola, lasciando una
nuvoletta di fumo dietro di se.
“Aspetta, Rufy!” Urlò Nami, ma il capitano era ormai troppo lontano per
sentire.
“Ah, quel…quel…” Borbottava cercando un insulto adatto a descriverlo.
“Beh, a questo punto direi di farci un giro, che dite?” Propose Marie, e
tutti annuirono.
“Ci rincontriamo qui tra due ore, e per favore qualcuno trovi quel
deficiente di Rufy.” “Ci penso io, Nami, sta calma...”
Disse Marie cercando di tranquillizzarla dandole una pacca sulla spalla per poi
iniziare a camminare. Dopodiché, il gruppo si divise.
*****
“Uh, la spiaggia! Ci sarà del cibo, qui?” Urlava Rufy quando si accorse di correre
verso le coste. E fu sorpreso quando scoprì sulla sabbia erano costruite
numerose strutture in legno che vendevano cibarie in genere.
“Yuhu!! Aveva ragione
Sanji! Questo è il PARADISO!” Urlò alzando le braccia al
cielo. Subito si fiondò in uno dei chioschetti, e con sua grande
sorpresa vide Marie seduta su uno sgabello. I capelli legati in due codini, un
bikini giallo addosso e degli occhiali da sole sopra la testa.
“Yo, Ru-kun!” Esclamò felicemente, invitandolo
a sedersi accanto a lei. “Finalmente sei arrivato! Ti stavo aspettando!” Confuso, lui si sedette in silenzio,
continuando a fissarla.
“Come hai fatto ad arrivare prima?” ”Se-gre-to!”
Sillabò lei, poggiando l’indice sulle labbra di lui, che ancora più confuso di
prima rimase immobile con gli occhi spalancati.
“Su, Ru-kun, non fare quella faccia!” Disse dolcemente, fissandolo con
intensità.
“Che ne dici di mangiare qualcosa?” Chiese, schioccando le dita, e
subito l’uomo dietro il bancone posò di fronte a loro piatti di carne a non
finire, tanto da riempire tutto il bancone. Solo a quel punto Rufy lasciò
perdere le mille domande che aveva in testa, e urlando di felicità si fiondò
sul cibo cominciando a mangiare.
“Aaaah, sono pienissimo!” Urlò alla fine del
pasto, battendosi una mano sulla pancia.
“Davvero?” Commentò Marie, sorridendo. ”Allora che ne dici di fare una
passeggiata?”
E rapidamente si mise in piedi, prendendo la mano di Rufy e
trascinandolo via dal chiosco. Lui fece spallucce, poi alzando il pugno al
cielo urlò: “Bene, allora andiamo alla scoperta dell’isola!”
In un altro lato dell’isola, Nami si aggirava per la spiaggia alla
ricerca degli altri.
“Uffa, possibile che non ci sia niente di interessante?” Disse tra sé e
sé, portando le mani ai fianchi. “Beh, andrò a prendere il sole in spiaggia…”
Ma ebbe giusto il tempo di finire la frase che inciampò in quella che alla
navigatrice sembrò essere una roccia. La donna cadde a terra rimanendo in
ginocchio, maledicendo quella “dannatissima pietra”, come l’aveva chiamata lei.
Ma quando si voltò per mandare altri accidenti all’oggetto,
si accorse che questo era tutt’altro che un sasso: era d’un giallo vivo e
luccicava al sole.
Gli occhi della navigatrice subito presero la forma dei Berry, e
esultando in silenzio per non farsi sentire da nessuno, cominciò a scavare.
“Ehy, guardate!” In un’altra zona, Usop
camminava goffamente in mezzo alla folla che lo guardava e chiacchierava.”E’ lui? Si, si, è inconfondibile!”
Usop, camminando un po’ imbarazzato per l’attenzione della folla,
ascoltava pezzi dei discorsi che la gente metteva in piedi dopo il passaggio
del cecchino.
“Guarda com’è impavido! E’ un vero maschio!” Diceva un uomo ai suoi amici.
“Non trovate che sia bellissimo?” “Oh, sì,
vorrei tanto essere la sua ragazza!” Confabulavano alcune ragazze.
Poi, una bambina dai capelli scuri si avvicinò a lui, e con occhi dolci
azzardò:
“Tu sei Usop-san il
capitano, vero? Mi prendi in braccio?”
Il ragazzo fu sorpreso dalle sue parole, ma sfoderando un sorriso smagliante
prese in braccio la piccola, che alzò le manine al cielo facendo scoppiare in
un boato d’applausi e lodi ad Usop la folla.
“Capitano Usop, sei il migliore!” “Usop ti amiamo!”
Urlavano, e il cecchino camminava in “modo-macho” con la bambina sempre
in braccio.
“Grazie, grazie, troppo gentili! Certo, un uomo coraggioso come me non
si trova in giro facilmente!”
“Capitano Usop-san!” Fece la bambina, sempre
con occhi dolci. “Ci racconti una delle tue avventure?”
E tutta la folla applaudì, animando la richiesta.
“Va bene, va bene” Disse lui, sfoderando nuovamente il sorriso di prima
e mettendosi comodamente seduto. “Beh, signori miei, vi racconterò la mia
avventura più eclatante! E’ successa di recente, quindi siete i primi ad
ascoltarla! Io e il mio equipaggio…”
E così cominciò a raccontare, mentre la gente ammaliata lo ascoltava in
silenzio.
“Cavolo, dove saranno tutte le…” Il cuoco non ebbe il tempo di finire la
frase, che arrivò in una grande spiaggia munita di ombrelloni, sdraio e campi
di pallavolo.
Spalancò occhi e bocca quando notò che in quel pezzo di spiaggia c’erano
solo ragazze, e il cuore cominciò a battere a mille quando vide che erano tutte
completamente nude.
“Questo è…Questo è…!!!” “Questa è la zona
nudiste.” Lo informò una signorina bionda con un cappellino rosso in testa e
scritta bianca STAFF. Era l’unico indumento che portava, e Sanji quasi stava
per morire.
“Gli uomini non possono entrare.” Continuò seria, ma poi gettò le
braccia al collo del cuoco stampandogli un bacio a fior di labbra. “Ma per te
farò un eccezione…Com’è che ti chiami?”
“Sa-sa-sa-sa…Sanji!”
Riuscì a dire, mentre veniva attorniato da cuoricini.
“Ragazze, diamo il benvenuto a Sanji!” Urlò la ragazza-staff, e subito
tutte le donne in spiaggia urlarono mielosamente in coro.
“Sanji-kuuu~n!”
“Arrivo ragazze!”
Esclamò, lanciandosi a tutta velocità verso la spiaggia.
“Ah, quest’isola è
troppo popolata per i miei gusti…” Borbottò Zoro, mentre si addentrava in una
zona alberata e desolata dell’isola. “Oh, finalmente potrò avere un po’ di pace
e tranquillità…” Esclamò, distendendosi sotto un albero e cadendo in un sonno
profondo.
“Aiuto! Aiuto!” Urlava una donna in
mezzo alla strada, ma nessuno sembrava darle ascolto. “Mi
serve un dottore! Aiutatemi vi prego!” Continuava a gridare,
ma la gente continuava a camminare fingendo di non sentire. Tutti tranne
uno.
“Signora!” Esclamò una
piccola renna dal naso blu, avvicinandosi. “Io sono un
dottore! Qual è il problema?”
“Oh,
grazie al cielo!
Seguitemi, signor dottore, la prego!” Disse lei, e subito si
mise a correre.
Si fermò solo di
fronte ad una capanna, aprendo la porta con un po’ di spavento.
L’interno era molo
piccolo: c’era il minimo indispensabile, e tutto era in una stanza.
“I miei figli si sono
malati, ma non ho soldi per pagare le visite mediche e stanno morendo! La
prego, mi aiuti!”
“Che cosa triste!”
Esclamò Chopper, indignato. “Un medico non dovrebbe trascurare dei pazienti
solo perché non hanno soldi per pagare!” Determinato, si avvicinò ai due
lettini, togliendo lo zainetto dalle spalle.”Li curerò
io, stia tranquilla”
“La ringrazio! E’ così
gentile! La prego, mi dica cosa posso fare per lei! Non posso pagarla, ma sono
disposta a tutto pur di curare i miei figli!”
“Stia tranquilla!” La
rassicurò la renna, mentre visitava i due. “Non voglio niente
in cambio! Non potrei chiamarmi dottore se le chiedessi qualcosa!”
La donna, a quel
punto, cadde in ginocchio e scoppiò a piangere, felice per aver ritrovato la
speranza.
“Lei è un dono dal cielo!
Un angelo! La ringrazio, dottore!”
“Quest’isola è davvero
molto strana…” Sussurrò Nico Robin, mentre camminava solitaria in mezzo ad
pezzo di spiaggia con parecchie palme e vegetazione varia. “Sembrava un piccolo
isolotto, invece è più grande di quel che immaginavo…”
Si guardò attorno,
facendo alcuni passi avanti. Uno, due, tre. Al quarto,
appena il piede di Robin si poggiò a terra sprofondò, e l’archeologa fu
costretta a ritirarlo e indietreggiare. Sentì alcuni rumori, e voltandosi notò
che quello che credeva un grosso scoglio era in realtà un passaggio segreto.
Incuriosita, vi si addentrò per capirne di più. Quello che vi trovò dentro la
lasciò completamente scioccata: un enorme pezzo di quella che poteva sembrare
semplice pietra, dalla forma rettangolare. Portava delle incisioni, sembravano
essere lettere di una lingua sconosciuta.
Ma lei sapeva
perfettamente cos’erano, e avvicinandosi vi posò su una mano.
“Non
c’è dubbio…Questo è…un Poigne Griffe!”
Esclamò, deglutendo.
E, impaziente, cominciò a leggere. Non era ancora arrivata alla sesta riga, che
sgranò gli occhi, indietreggiando.
“Non può essere…” Si
disse, lanciando un occhiata a quelle iscrizioni.
“Forse…” Disse,
fissando uno di quegli strani ideogrammi. Tenne fisso lo sguardo su di esso, e
ad un tratto mutò la sua forma, seppur in modo molto lento.
Robin si morse il
labbro inferiore, e poi scattò fuori dalla cavernicola.
“Devo andare dagli
altri!”
“Basta,
ci rinuncio.”Marie
si sedette su una panchina in mezzo alla strada, accavallando le gambe.
Aveva camminato per tutta l’isola, cercando in ogni ristorante, locanda,
chiosco o qualunque cosa vendesse del cibo, ma non aveva trovato Rufy. Quindi,
stanca ed annoiata, aveva deciso di riposarsi un po’ al fresco.
“Maledizione…E
pensare che quest’isola sembrava così piccola!”
“E’ piccola.” Fece una
voce alle sue spalle, che fece sobbalzare la ragazza: era una voce che
conosceva bene, molto bene.
“Altrimenti non ci
saremmo incontrati proprio qui…non trovi, Marie?”
Restò in silenzio per
alcuni secondi, poi si alzò in piedi di scatto.
“A…Ace!!!S-sei…sei proprio tu?” Disse
scioccata, balbettando un po’.
“E chi,
sennò?”Sorrise, e si avvicinò a lei. Marie notò quasi subito, e con molta
sorpresa, che non era affatto cambiato dall’ultima volta che si erano visti: Il
volto e il fisico erano rimasti quelli di diciassettenne, e persino gli abiti
le sembravano familiari.. Pensò solo per un attimo a
come potesse essere possibile, poi lui le poggiò la mano sulla testa come
faceva sempre, e lei arrossì. Non riusciva più a pensare a niente, era come se
ci fossero solo loro due in quell’isola.
“Mi sei mancata, lo
sai?” Sussurrò lui, la mano che le aveva imposto sulla testa adesso le
accarezzava la guancia destra. “Non ho smesso per un attimo di pensarti…Mia
piccola Marie…” Sussurrò, mentre avvicinava il suo volto al suo.
A quelle parole, Marie
spalancò gli occhi, scioccata.
“Beh, e ora che si
fa?” Chiese il capitano, quando arrivarono videro che la spiaggia non
continuava più, poiché davanti a loro si ergeva un’alta scogliera.
“Ci sediamo e ci
godiamo il panorama.” Esordì la ragazza, mentre si sedeva appoggiando la
schiena alla roccia, facendo poi cenno al moro di raggiungerla.
Rufy era abbastanza
sorpreso, ma scrollò le spalle per poi sedersi come gli era stato detto. Con
occhi curiosi e indagatori la fissava di nascosto, cercando di capire il perché
di quell’inaspettata gentilezza nei suoi confronti.
Ok, era la sua migliore amica, ma…
“Ru-kun…” Lo chiamò
d’un tratto, e lui sobbalzò.
“Sai perché, quella
volta, ho deciso di entrare nella tua ciurma?”
Lui fece cenno di no.
Lei sorrise maliziosa, posandogli le braccia attorno al collo.
“Perché preferisco che
sia tu il mio capitano…Ace non mi interessa più…Io voglio te…” Sussurrò, e senza
dare il tempo al ragazzo di rispondere, lo baciò.
Si staccarono solo
quando una violenta esplosione abbatté alcune palme di quella zona, e quando un
Ace sanguinolento si schiantò a pochi passi da loro, nella scogliera.
“Ok, sarò breve…”
Disse una voce, mentre la sua sagoma cominciava ad intravedersi tra la polvere.
“Ace non mi avrebbe
MAI parlato così!” Poi, la polvere si diradò lasciando scoperta la figura di
una Marie infuriata. “Quindi, ora dimmi…”
Non si accorse
minimamente di Rufy, e continuò ad avanzare verso Ace.
E ovviamente scoprirete
tutto nel prossimo capitolo, perché se almeno una volta non finivo nell’aria
non ero contenta XD ma non è poi difficile capire che sta succedendo ò.ò a volte la mia fantasia fa cilecca =_= comunque, ci
sono alcune cose su questo cap da chiarire, ma lo
farò nel prossimo per non spoilerare da sola XD in
ogni caso, se avete qualche domanda chiedete, eh!
Ok, ho parlato anche
troppo…passiamo al commentologo!
Dark_Soul: Peggio per lui che si è
scelto il mestiere del cuoco XD A parte gli scherzi, quell’uomo è un mito se
riesce a tenere questo ritmo di cucina XD E in quanto ai poteri, avendo già
deciso di darle una forza sovraumana ho pensato di affiancarle qualcosa che
fosse più utile che forte…insomma, più o meno gli altri frutti sono già forti
di per se e non hanno bisogno di pre-requisiti (sempre più o meno, eh!), per
quello di Marie la faccenda è diversa, perché puoi anche avere una bomba
atomica ma se non la sai usare, non ci fai niente XD Comunque…ovviamente sì, è
solo l’inizio!!! *alza striscioni con su scritto ZORO x NAMI alèalè* ù.ù
CHIHIRO: Ma in fondo, cosa ci si
poteva aspettare da una ragazzina nata e cresciuta con Rufy ed Ace?? XD
comunque ci tengo a mettere in chiaro che non si creerà un triangolo inscioglibile (ma esiste la parola inscioglibile?
Non penso…vabbè! W inventare nuove parole XD) fino
alla fine della fic o qualcosa di simile °_° beh, comunque grazie e w anche gli
stomaci a campanile *_* ne voglio uno!!! (tu ce l’hai già!!! N.d.tutti)(doh! N.d.me)
Axel_92: Elementare, Axel! I cosciotti devono ancora conquistare il mondo! XD
spero di aver suscitato la tua curiosità con questo capitolo! (ma a dire il
vero no… n.d.Axel)(doh! Vabbè, ho tanti altri assi nella manica +_+ muhahahah!!! N.d.me)
_Lunetta_ : Zoro non finirà mai di
stupirci, ragazza! XD E poi…Rufy crea sempre problemi, mica c’è da stupirsi! XD
(ç_çn.d.Rufy)
Favola88: Evvai, un’altra fan di Ace
*_* ti ringrazio davvero molto per i complimenti…anche se sono “classici”, come
dici tu, ti giuro che sono molto molto graditi XDXD E
sta tranquilla, come detto prima Zoro non finirà mai di stupirci! Se la caverà
XD (…ma scusa, streghe malefiche a chi? è.é
n.d.Marie&Nami)(che qualcuno le porti via, per favore!!n.d.me) E a questo
punto
<- questo è un
cosciotto. Copialo e incollalo nel tuo profilo per aiutarlo a conquistare il
mondo!!!
XD ok, ok, basta…anche
perché non ci assomiglia, ma sono una frana con paintXD
Giodan: Grazie mill1e! +_+ sì, è
un rogia, dato che il metallo è comunque un elemento naturale ^_^
Scatty: no, chi va con lo zoppo…va
con lo zoppo ù.ù (grande Paolo XD) e comunque il
mangiare qui non è genetico, tutta roba naturale ù.ù
ok, anche questa era brutta XD
Bene, e con questo I HaveFinish *_* a domani, e
ricordate: thischaptercommentandum est XD (questo capitolo dev’essere
commentato) il miscuglio tra inglese e latino ci sta XD anche se SICURAMENTE ho
sbagliato ò.ò ma vabbè, al
massimo ho fatto un’ennesima cattiva figura XD come adesso che parlo sola ò.ò ok, ok, mandate la pubblicità!!!
Capitolo 5 *** Capitolo 5: Un nuovo nemico! La forza è il miraggio! ***
Salve, ed eccomi qui come ogni sera con il capitolo 5
Salve, ed eccomi qui con il capitolo 5!!!Scusate se non ho
postato ieri sera come previsto, ma sono stata male e non mi sono proprio
connessa XD Beh, buona lettura!
Dream On
Capitolo 5: Un nuovo nemico! La
forza è il miraggio!
“Ma…Ma…Ma…MARIE?!?!” Urlò Rufy, alzandosi in piedi ed indicandola. Solo
allora, la ragazza si accorse di lui. Ma soprattutto, si accorse di colei che
gli stava accanto.
“MA QUELLA SONO IO!!!” Gridò, mentre il capitano non ci capiva più niente.
“Che
diamine sta succedendo?
E perché hai dato un pugno a mio fratello?” Disse, indicando
il ragazzo schiantato sulla roccia.
“Non
ne ho idea! So solo che quello
non è Ace! E che quella non sono io!!!” Sbraitò,
puntando il dito verso l’altra Marie.
Il
clone subito prese
ad urlare facendo valere le sue ragioni. “Non starla ad ascoltare, sono io
quella vera!”
“In effetti, Marie non
avrebbe mai dato un pugno ad Ace…” Portò la mano al mento e aggrottò le
sopracciglia, pensando.
“E’ ovvio che non l’avrei mai fatto! Ma quello NON è
Ace!” Continuava a dire Marie, sempre più nervosa.
“…però,
è anche vero che lei non mi avrebbe mai baciato.”
Chiuse gli occhi e si
mise a pensare, mentre le due Marie stavano in silenzio aspettando il responso.
“Oh! Ho capito!”Disse, e
velocemente allungò il braccio destro. “Gomu gomu
no…pistol!” E colpì con tutta la sua forza la Marie che aveva accanto,
scaraventandola a pochi passo da loro. A quel punto,
sia lei che Ace diventarono sabbia.
Rufy e Marie
guardarono la scena scioccati, senza sapere che dire.
Nessuno dei due aveva idea di chi…anzi, cosa fossero esattamente quei due.
“Eh?!
Che cavolo è successo?!” Sbraitò lui, alzandosi in
piedi.
“Che vuoi che ne
sappia, io!!!” Urlò lei, poi calò il silenzio.
“Hey, Rufy…” Continuò
lei con un tono più pacato. “Prima hai detto: ‘Marie
non mi avrebbe mai baciato’…questo vuoi dire che vi siete baciati?” Azzardò
Marie riferendosi al suo sosia, con voce spaventata e tremolante.
“Sì.”
Rispose lui con tranquillità. “Poco prima che tu arrivassi.”
A quella frase, Marie
spalancò occhi e bocca lanciando un urlo terrificante. Poi mise una mano
davanti alla bocca assumendo un’espressione tra lo stupido e il divertito.
“Questo vuol dire che hai dato il tuo primo bacio ad un clone di sabbia.”
Proferì con tranquillità e un tono da presa in giro.
Fu il turno di Rufy di
rimanere scioccato e urlare. “DANNAZIONE, E’ VERO!” Esclamò, disperandosi.
“Non è possibile!! Sabbia! Saaaaabbia! Saaaaabbia”
Continuava a dire, portandosi le mani alla testa. “Perché tutto questo?”
“Te lo dico io, Rufy.”
Disse la voce di una donna, ed entrambi si voltarono nella sua direzione.
“Robin!” Esclamarono
in coro, e la donna sorrise. “Ve ne siete accorti da soli, vedo..Gli abitanti, gli oggetti, le piante e penso anche l’isola
stessa…è tutto un miraggio.”
Entrambi erano
scioccati.
“Un…miraggio? Ma era tutto…così reale!” “Infatti, lui ne ha
baciato uno e non si è accorto di niente.” Disse Marie con tranquillità, mentre
Rufy piagnucolava pregandole di non infierire ancora.
“Beh,
sì, è tutto molto strano.
Sembra che quest’isola abbia la strana facoltà di…come dire, far avverare tutto
ciò che ti passa per la testa in quel momento. Ed è questo il punto
debole…Facciamo un esempio.” Disse, accortasi che
nessuno dei due stava capendo niente di quello che Robin stava dicendo.
“Speravo di trovare un
Poigne Griffe, qui, e in effetti
l’ho trovato. Ma posso solo immaginare cosa ci sia scritto…Essendo un miraggio,
quel Poigne Griffe recitava esattamente quello che
avevo pensato. E dato che le scritte si modificavano a seconda di ciò che
pensavo, ho capito subito che c’era un trucco!”
“Eh?!
Questo vuol dire che se tu avessi pensato “pesce uova patate oggi faccio la
spesa” le scritte sarebbero cambiate?!FiQo!”
Proferì Rufy, prima di beccarsi un pugno in
testa da Marie.
“Non è ‘fiQo’, stupido.” Disse con
serietà, per poi rivolgersi a Robin. “Se ho capito bene, in pratica è solo una
realtà distorta in cui tutto ciò che immaginiamo si avvera.”
“Sempre più fiQo!!!” Esclamò il capitano, ma
stavolta bastò un’occhiataccia da parte dell’amica d’infanzia a farlo tacere.
“Ecco perché l’Ace che
ho incontrato non era cambiato da tre anni fa…” Continuò, come se avesse fatto
la scoperta dell’anno. “Io non posso sapere com’è adesso, di conseguenza
neanche l’isola può!” E batté il pugno destro sulla mano sinistra, annuendo
convinta.
“Un’altra cosa da dire
è che, se ho capito bene, una volta scoperto il miraggio si trasforma in
sabbia.”
“Eh
no.” Obbiettò Rufy, come dispiaciuto. “Questo non è fiQo.”
Ma entrambe lo
ignorarono, e Robin riprese a parlare. “Penso che la base di quest’isola è una specie di miraggio comune. Una volta dentro, poi, ci
si creava un piccolo mondo personale…noi l’abbiamo scoperto da soli, ma
dobbiamo sbrigarci a trovare gli altri o rimarranno bloccati in mezzo a delle
illusioni per sempre!”
Esclamò, e fece cenno
ai due di muoversi. Rufy e Marie cominciarono a correre dietro Robin senza
perdere tempo, cercando di trovare in fretta gli altri.
*****
“Hey! Guardate là!” Urlò Rufy,
indicando alla sua destra un gruppo di persone. “Sono
loro! Evviva, li abbiamo trovati tutti e subito!” E
cambiò direzione, andando incontro ai loro amici, fermandosi proprio davanti a
loro alzando la mano in segno di saluto.
“Ragazzi, finalme…” “KootetuBoo!” Marie non diede tempo all’amico di finire la frase,
che tramutò le sue mani in due grosse mazze d’acciaio con cui poi colpì i
ragazzi appena incontrati, che furono subito scaraventati su una
casa lì vicino.
“Eh?!?!”
Riuscì solo a dire Rufy, rimanendo scioccato e con bocca e occhi spalancati,
mentre le mani di Marie tornavano normali.
“Apri gli occhi,
Rufy!” Sbraitò lei, indicando il gruppetto di persone tra le macerie. “Sono
solo miraggi!” “EH?!?! ANCHE LORO?!?!?”
Urlò il capitano, vedendo la sua “ciurma” diventare sabbia. “Non è possibile!!”
“Ah, allora…è qui che
siete voi tre…” Zoro aveva notato i tre grazie al
baccano che facevano, e ora si stava dirigendo verso di loro. “Eh no! Stavolta non mi freghi!”Subito
Rufy si preparò all’attacco, ma fortunatamente Robin lo fermò in tempo.
”Aspetta,
Rufy…Quello è il vero Zoro!”
“Ma che diavolo state
farfugliando?!” S’intromise il diretto interessato,
ricevendo l’attenzione di tutti.
“E’ una storia lunga…”
Cominciò Marie, portando le mani dietro la testa e avvicinandosi allo
spadaccino. “Piuttosto, sentiamo un po’: dove sei stato fino ad ora?”
“Dormivo.” Sorrideva,
come se fosse la cosa più naturale del mondo. E se parliamo di Zoro, lo era.
“Eh? Ma come? Perché? Quando?”
Farfugliava Marie, tentando di capire come avesse fatto l’amico a ‘liberarsi’
se dormiva. “Tu non sei normale!” Continuava a dire, mentre anche Robin
si avvicinava al compagno.
”Zoro, abbiamo
scoperto delle cose su quest’isola che devi assolutamente sapere…”
*****
“Uffa, già quattro di
loro hanno scoperto il trucco, nyu…”
Disse una voce
femminile molto acuta e un po’ stridula, per poi scoppiare in un risolino
divertito.
“Beh, lascerò che vi
incontriate tutti, nyu! Sarà più
divertente, nyu!”
E si alzò dalla sedia
su cui era seduta, mettendosi a saltellare felice.
“Si gioca, si gioca, si
gioca, nyu” Canticchiava, ondeggiando la testa qua e
là, dirigendosi verso una grande porta marrone. Mentre questa si apriva, lei
schioccò le dita.
E anche questa è fatta, nyu! Che non significa niente, ma la rende ancora più
odiosa O_O ma comunque ù.ù
inizio col dire che mi sono accorta di aver messo un
dialogo tra < e > per sbaglio nel capitolo 4, e quindi mi ha tagliato un pezzo XD lo
riscrivo per chi si secca andare a guardare…
In un altro lato dell’isola, Nami si aggirava
per la spiaggia alla ricerca degli altri.
“Uffa, possibile che non
ci sia niente di interessante?” Disse tra sé e sé, portando le mani ai fianchi.
“Beh, andrò a prendere il sole in spiaggia…” Ma ebbe giusto il tempo di finire
la frase che inciampò in quella che alla navigatrice sembrò essere una roccia.
La donna cadde a terra rimanendo in ginocchio, maledicendo quella “dannatissima
pietra”, come l’aveva chiamata lei. Ma quando si voltò per mandare altri accidenti all’oggetto, si accorse che questo era
tutt’altro che un sasso: era d’un giallo vivo e luccicava al sole.
Gli occhi della
navigatrice subito presero la forma dei Berry, e esultando in silenzio per non
farsi sentire da nessuno, cominciò a scavare.
Ok,
ma le mie scemenze non finiscono qui. Ho scritto il titolo e i ringraziamenti
in due font diversi dagli standard, convinta che li visualizzasse…e nel mio pc, infatti, li dava giusti! Poi oggi sono andata nel pc di mio fratello e…ARGH! TUTTO ARIAL! O_Oarialç_ç *va a nascondersi
perché odia l’arial* vabbè,
da ora in poi cambio scrittura, anche se quella era troppo bella T_T che volete farci, è da venerdì sera che ho mal di testa o.o sto battendo il record per “il mal di testa che dura
più a lungo” o.ook, basta parlare di me che mi sto annoiando da sola XD se notate
qualcos’altro di anomalo ditemelo, eh! Che con la mia testa tutto può succedere
XD
CHIHIRO: Eh già XD Zoro si
distingue sempre XD comunque sto organizzando una crociera per l’isola…il
ritorno è facoltativo XD non ci prendiamo responsabilità della vostra salute ù.ùXD
Scatty: The infrè! E’ buono qui,
è buono qui o.o *la follia imperversa XD* comunque il
cosciotto può essere solo di carne, sennò non vale! (U_U
noi non siamo certo inferiori! N.d.polli)(avete ragione! Sanji, un po’ di pollo con le patate si
potrebbe avere?n.d.me)(subito mia cara!! N.d.Sanji)(O_On.d.polli)
Sihu: Ace 1 Rufy 0 palla al centro XD (ç_çn.d.Rufy)(che
vuoi farci, tuo fratello è molto più figo…n.d.me che
batte amichevolmente la mano sulla spalla di Rufy)(eheh!
N.d.Ace con sorriso smagliante) ebbè,
se andasse tutto bene, non ci sarebbe storia, no? XD ma non ti preoccupare per
il commento saltato XD sono io che aggiorno flash! Ma come disse Sasori di Naruto, “non mi piace aspettare e far aspettare” ù.ùXD
Axel_92: Ti ho profondamente delusA? Hai crisi di identità per
caso? XD no, scherzo, capita a tutti…(di avere una
crisi d’identità?n.d.Rufy)(no, di sbagliare…ma che
vuoi tu, che crisi d’identità nemmeno sai che significa!!! N.d.me)(ç_çn.d.Rufy)(uff,
scusa…tieni, ti do un pezzo di torta per farmi perdonare…n.d.me)(*_* n.d.Rufy che mangia la torta felice)
Favola88: Wow grazie! Menomale,
avevo paura di essere non so, monotona XD Mi fa piacere che tu abbia notato il
mio “insistere” nel parlare un pò di tutti, perché uno dei miei obbiettivi è
parlare un po’ di tutta la ciurma, perché in quella nave non ci sono solo Marie
o Rufy, ma anche tanti altri personaggi che meritano tutti di essere analizzati
e “considerati”, diciamo così XD spero di riuscirci al meglio…ah, sei
vegetariana? Bello ^^ allora tu sei giustificata ù.ù
ti piace la pasta, vero? Al posto del cosciotto un bel
piatto di spaghetti ci sta! (<-è una pasta-fan XD)
in quanto alla recensione, la tua storia mi piace tantissimo e merita davvero
di essere letta! Non vedo l’ora di leggere i nuovi capitoli ^^ solo che mi sono
accorta di aver commentato nel 2° capitolo e non nel 3° o.ome scema >< vabbè XD
Giodan: Nome frutto, nome frutto!!
Sono uscita pazza!!!! Volevo dargli un nome
giapponese, ovviamente, ma tutti i nomi che trovavo non mi piacevano...l’unico degno di nota sarebbe stato “KootuKootu no mi” (kootu è
acciaio, per intenderci XD) ma comunque era un po’ strano e quindi ne ho
cercato uno inglese…trovando solo cose banali! Come hai letto nel capitolo 3,
ho messo come nome “grey-grey” ma è provvisorio,
perché non mi piace per niente…se avete consigli, sono ben accetti!!! E visto che ci siamo, altro consiglio: conviene che lasci
gli attacchi in italiano, in giapponese o in giapponese con traduzione? XD
_Lunetta_:
Tranquilla,
tanto poi si risolve tutto ù.ù o forse no…? Lo
scoprirete solo se continuerete a leggere! XD E che Rufy era scemo si sapeva
già XD (ç__ç n.d.Rufy che ha finito la torta di
prima)(ok,ok…tò…n.d.me che
da altra torta a Rufy)
Bene,
e con questo penso di avere finito! Ringrazio tutti quelli che leggono, dato
che quelli che recensiscono li ho già ringraziato XD Ringrazio Dark_Soul
nonostante (suppongo XD) non abbia ancora letto XD e poi anche Bloodlily, Jakie I love sasunaru,
che anche se non hanno mai commentato hanno messo la mia storia in preferiti, e
un ringraziamento lo meritano anche loro ^^ Insomma, grazie a tutti quelli che
mi seguono e che mi spronano ad andare avanti *_*
Beh,
come finire? Come disse un mio amico…LASCIATE OGNI COMMENTO O VOI CHE ENTRATE!
In questo caso, O VOI CHE LEGGETE! XD
Capitolo 6 *** Capitolo 6: Il gioco di Arua! I cloni del Level 1! ***
Bene, siamo così arrivati al 6° capitolo
Bene, siamo così
arrivati al 6° capitolo!Buona lettura!
Premessa: tra § ci sono
i pensieri ^^
DreamOn
Capitolo 6: Il gioco di Arua! I
cloni del Level 1
“Sono ricca, sono
ricca!!!” Aveva esclamato Nami, mentre tirava fuori un
enorme forziere dalla sabbia. Ultimo di una lunga serie che la navigatrice
aveva trovato in quel pezzo di spiaggia, dopo aver scavato per due ore buone.
Si voltò soddisfatta
guardando i dodici bauli raccolti, tutti uguali ma dal contenuto diverso: tre
contenevano grosse pepite d’oro, due erano piene di diamanti, e nelle altre
c’erano smeraldi, zaffiri, rubini, perle. Avvicinò a loro anche l’ultimo appena
trovato, e lo aprì: anche il contenuto di questo erano pietre preziose, ma alla
rossa non dispiaceva affatto. “Bene, ora devo solo portare in qualche modo
tutto questo alla nave…” Inginocchiata a terra portò una mano sotto al mento
per pensare, lo sguardo fisso sull’ultimo forziere trovato, ancora aperto.
E poi, d’un tratto,
una risata infantile echeggiò nell’aria, e si udì uno schiocco di dita.
“Eh? C’è qualcuno qui?” Si domandò
la navigatrice, ma non ebbe nemmeno il tempo di parlare che si accorse che le
pietre dell’ultimo forziere si erano tramutate in sabbia.
Guardò l’oggetto
sconvolta per un attimo, poi si avvicinò incredula mettendo le mani nella
sabbia che si era appena creata.
“Non può essere, non è
possibile!!! C’erano pietre, qua dentro, pietre
preziose!!!”
Ma mentre cercava di
trovare qualcosa là dentro, il forziere stesso si tramutò in sabbia. Assistette
alla scena completamente scioccata, non credendo a quello che aveva appena
visto. Con un “puf” sonoro, anche gli altri dodici erano diventati sabbia.
“Non è possibile…”
Continuava a ripetersi, tenendo gli occhi fissi nel luogo in cui prima c’erano
–e ci avrebbe giurato, su questo- i bauletti. “Erano qui, un secondo fa, erano
qui!!!” “Scusatemi, è stato necessario…vi conviene
andare dai vostri compagni, membri della ciurma di Cappello di paglia…” Si
sentì, e Nami ricollegò quella voce alla risata di poco fa.
“Chi sei tu?” Chiese,
ma nessuno rispose. Stringendo i denti e capendoci sempre meno, si alzò
cominciando a correre per l’isola.
Nel frattempo, anche
Sanji ricevette lo stesso trattamento. Spaparanzato su una
sdraio com’era, circondato da belle ragazze nude che lo adulavano e
ridacchiavano felici, non fece minimamente caso alla risata di una bambina che
si sentiva nell’aria, e allo schiocco di dita alla quale le fanciulle
diventarono piccoli granelli di sabbia.
“Ma cos…?”Si domandò il cuoco,
scioccato, alzando il busto dalla sdraio.
“Sono…diventate…?” Si
domandò sbarrando gli occhi e guardandosi attorno. Si abbassò prendendo un
pugno di sabbia, per poi aprire la mano e lasciare che i granelli scivolassero
lentamente dal suo palmo fino ad arrivare a terra.
Normalmente, si
sarebbe preoccupato più delle ragazze e del fatto che non lo circondavano più
ammirandolo.
Normalmente.
Ma chi avrebbe potuto rimanere impassibile alla trasformazione in
sabbia di un gruppo di esseri umani?
Allora, solo allora,
sentì la vocina rimbombare nell’aria.
“Scusatemi, è stato
necessario…vi conviene andare dai vostri compagni, membri della ciurma di
Cappello di paglia…”
“Cosa
stai dicendo? Fatti
vedere!” Sbraitò, alzandosi di scatto e guardandosi attorno.
Ma nessuno rispose.
Così strinse i pugni, lasciando le domande a dopo: adesso doveva trovare i suoi
compagni.
Fu così anche per Usop
e Chopper. Videro la gente attorno a loro scomparire dopo la solita risata e il
solito schiocco di dita. Scioccati, sentirono la solita voce ripetere la solita
frase che li invitava a riunirsi con i loro compagni. E, un po’ scioccati e con
mille quesiti, seguirono il suo consiglio. Sapevano che solo così potevano
ricevere delle risposte.
Fu così che il
quartetto formato da Marie, Rufy, Zoro e Robin trovò presto i componenti
mancanti, riunendosi in una stretta strada circondata a sinistra da case, a
destra da alberi.
I nuovi arrivati
raccontavano tutto era scomparso per caso poiché loro non si erano accorti di
nulla, al contrario dei primi che avevano capito il trucco.
Ma perché? Come mai
gli ultimi quattro avevano avuto un trattamento diverso? Quando Robin espose i
fatti a tutti e fece questa domanda, nessuno seppe rispondere.
Si misero tutti a
pensare –perfino Rufy- e a dire le proprie considerazioni.
Poi, una risata echeggiò
nell’aria. E per quattro di loro non era affatto nuova.
“Sono stata io, nyu!”
Si sentì. Poi, rumore di tacchi. Tutti si voltarono e finalmente, la videro:
una ragazzina che dimostrava si e no dodici anni, si
avvicinava a loro.
Aveva un corto
caschetto di capelli neri, con una folta frangetta sulla fronte e un grosso
cerchietto rosso in testa. La pelle chiarissima, gli occhi erano di colori
diversi: il destro era verde, il sinistro azzurro. Alle orecchie, due perle
rosse. Indossava un grosso fiocco, anch’esso rosso, al collo ed un vestitino
bianco e smanicato, con una gonna larghissima che non le superava il ginocchio.
Alla fine delle spalline, della gonnae del colletto, rigorosamente alto, vi
era una linea rossa, e poi del pizzo bianco. In vita, un grande nastro rosso
legato in un fiocco dietro la schiena. Le scarpette, legate alla caviglia e con
punta arrotondata e bombata, erano rigorosamente rosse e con una zeppa
altissima. Infine, portava due polsini bianchi con una striscia rossa in mezzo,
e i soliti pizzi alle estremità. Ghignava, mentre procedeva lentamente verso il
gruppetto, dondolando la testa lentamente.
Si fermò a pochi passi
da loro, sfoderando un sorriso a trentadue denti e allargando le braccia.
“Benvenuti a Sakkaku
Island, nyu!” (Sakkaku significa appunto miraggio n.d.me) Urlò, per poi
inchinarsi. “Il mio nome è Arua, ed ho mangiato il frutto del
diavolo mira-mira, nyu. Le allucinazioni che avete avuto le ho create
io, nyu.” Nessuno osava fiatare. Tutti la fissavano
seri, senza perdere la calma. “Bene, ora che mi sono presentata è arrivato il
momento di fare un gioco tutti insieme,nyu! Se vincerete, vi lascerò andare…ma se perderete…” E si rialzò,
congiungendo le mani dietro la schiena. Il suo sorriso si trasformò in
un ghigno malefico. “…vi ucciderò, nyu!”
“Maledetta!!” Urlò Rufy, non riuscendo più a trattenersi, correndo
verso di lei e lanciando un pugno con tutta la sua forza. Ma invece di
colpirla, il pugno di Rufy la trapassò senza farle niente: la bambina ghignava
ancora, mentre la sua figura diventava sempre meno chiara, fino a scomparire.
“Ma che diavolo…?”
Sussurrò lui, scioccato.
“Mira-mira Illusion,
nyu…” Precisò Arua, la sua voce echeggiò ancora una volta nell’aria. E mentre
scoppiava a ridere, la ciurma veniva circondata da centinaia di suoi cloni, che
presero a parlare in coro. “Level 1: Trova l’originale, nyu!”
Tutti si prepararono
al combattimento: Zoro uscì le sue spade, Nami unì i pezzi del Perfect
Climattack, Chopper aumentò la sua massa muscolare, Usop uscì la sua fionda
deglutendo, Marie tramutò le braccia in due piccoli cannoni, Robin incrociò le
braccia pronta ad attaccare e Rufy e Sanji non aspettavano altro che la prima
mossa dei cloni, che parlarono in coro un ultima volta prima di dividersi e
colpire.
“Ora iniziamo, nyu!”
*****
Il combattimento era iniziato da parecchi
minuti, ma nessuno era riuscito a colpire la piccola Arua. I cloni della
bambina non potevano venire attaccati, ma in compenso potevano attaccare. E lo
facevano con stile: avevamo armi di tutti i tipi, dalle semplici spade e
cannoni alle armi più complesse, come shuriken di varia grandezza e forma e
piccole grandi falci munite di catena all’estremità del manico.
Nonostante non fosse
difficile tener testa e distruggere quei cloni, che una volta colpiti sparivano
nel nulla, il numero di essi aumentava sempre più e stava diventando difficile
controllare la situazione.
“Dannazione!” Sbraitò
Marie, che se la cavava meglio di tutti per via del Rogia, che impediva agli
altri di colpirla. Il fatto che, poi, i cloni usassero solo armi per
combattere, rendeva tutto molto più facile per lei. “Non la troveremo mai, in
mezzo a tutti questi miraggi!” Continuò, afferrando la lama delle due spade di
un clone, che subito si sciolsero unendosi alle mani di Marie che tornarono ad
essere cannoni. Spazientita, la ragazza sparò all’Arua ormai disarmata,
facendola scomparire.
“Hey, ho dato un idea! Coprimi un attimo!” Urlò Nami,
nascondendosi dietro l’amica.
§Già, non la troveremo
mai…perché sicuramente, non è così stupida da mischiarsi con dei cloni!
L’originale è nascosto da qualche parte qui intorno…§ Pensò la navigatrice,
cominciando a guardarsi intorno. §Un posto nascosto, da cui può tenerci
d’occhio e che noi non potremmo notare perché presi dal combattimento...§
E poi, spalancò gli
occhi, sorridendo. trovato!!!§ Pensò, prima di
sussurrare qualcosa a Marie, che ghignando trasformò le sue gambe in metallo
liquido alzandosi come in volo.
“Piccola bastarda!!” Urlò, dirigendosi verso una finestra al terzo piano di
una casa lì vicino. Senza perdere tempo lanciò un pugno al centro di essa: il
colpo fu così forte che l’intera casa in legno crollò alzando un gran
polverone. Quindi una risata scoppiò nell’aria, accompagnato da un battito di
mani.
“Molto brava, nyu!”
Disse, mentre il fumo che si diradava mostrava solo macerie. “Peccato
che hai sbagliato obbiettivo! Ritenta, sarai più
fortunata, nyu!”
Rise ancora, poi non
si sentii alcuna voce. Marie da sopra le macerie, osservò tutti combattere:
Zoro aveva sfoderato un onigri contro un gruppo di Arua che stava tentando di
attaccare Nami alle spalle, mentre questa era impegnata a difendersi da quelli
che l’attaccavano di fronte. Sanji e Chopper in modalità pseudo-umana facevano
piazza pulita di nemici fiondandosi in mezzo a loro e scaraventandoli in aria
con calci per quanto riguarda il primo, e pugni per il secondo. Robin li
immobilizzava o li strozzava, mentre accanto a lei Rufy si allungava colpendoli
come meglio poteva. A usare gli ultimi due come copertura era Usop, che se ne
stava ben nascosto in modo da essere attaccato poche volte in modo ravvicinato,
e concentrandosi sul colpire con la sua fionda le Arua più lontane che si
avvicinavano.
Marie strinse i pugni
e si morse il labbro inferiore, mentre la sua pazienza cominciava a venire
meno.
“Dannazione…dannazione…dannazione!!!! Kootu Kootu no…Hanketu! (condanna)”
Urlò, trasformando le sue mani in canne di pistola e sparando all’impazzata e
correndo verso i nemici, facendone fuori un paio. “…Kiru!
(tagliare) Bakudan! (bomba)” Cambiò
strategia tramutando le mani ora in due lame, ora in mazze, ora semplicemente
lanciando pugni a più non posso.
“Marie, vacci piano o metterai in mezzo anche
noi!” Urlò Usop spaventato, ma lei sbuffò, tirando un ennesimo pugno ad una
delle tante Arua che le stavano davanti.
Ma stavolta, con sua
sorpresa, quella schivò il colpo.
Lei spalancò gli
occhi, incredula, mentre la nemica sorrideva.
“Bene, penso che basti
così,nyu…” esclamò sorridendo, e con uno schiocco di
dita tutti i suoi cloni sparirono.
“Ma cosa…?” Si domandò
Marie, ma la bambina continuò. “Level 1 Complete, nyu!”Annunciò sorridente,
allontanandosi da loro con un balzo.
“Devo
farvi i miei complimenti…E’ uno spasso giocare con voi! Vedervi così concentrati a combattere dei
miraggi e così divertente, nyu!”
“Adesso basta giocare,
fatti sotto e facciamola finita!” Esclamò Zoro, puntandogli contro le spade.
“Non così in fretta,
caro il mio spadaccino…Prima della prova finale, voglio divertirmi un altro po’,nyu! Level 2…Start! Mira-mira Ego, nyu!”
D’un tratto, sul terreno
di fronte a loro si formarono otto piccole bozze, che pian piano diventavano
più alte, prendendo forma antropomorfa.
“Ma che diavolo…?”
Sussurrò Sanji, la sigaretta gli cadde di bocca. Ora, di fronte a loro c’erano
otto cloni esatti della ciurma: l’unica differenza, erano gli occhi
completamente bianchi dei nuovi arrivati.
“Vediamo
come ve la cavate a combattere voi stessi…Sarà uno spettacolo affascinante, nyu! ” Esclamò per l’ultima volta
la voce, per poi scomparire nel nulla. Senza perdere tempo, i cloni si
scagliarono contro il suo originale, cominciando ad attaccare.
Oplà, ecco qui il 6° capitolo! Perdonatemi ma
scrivere combattimenti non è proprio il mio forte XD Comunque…
Se anche voi non
sopportate Arua e il suo “nyu”, iscrivetevi all’anti-arua fan club! XD
Piuttosto, che ne pensate del suo frutto? Nome, attacchi e commenti vari…voglio
consigli!! XD Ah, ho fatto due disegni di Marie e ho
deciso di postarveli, così vi fate un idea più chiara
della nostra eroina!! Nel primo è come si vede all’inizio della storia, nel
secondo invece aveva 6 anni ed è un po’ “spoiler” perché c’entra con un
flashback, ma non fa niente XD Ne ho colorato uno al PC ma non so ancora fare i
chiaroscuri…imparerò XD e in ogni caso, lo scanner fa pena…va beh, eccoli:
Non sono proprio il
massimo, ma spero che rendano l’idea XD ce ne sono altri due nel mio profilo,
per chi non l’avesse ancora visto XD
Passiamo ai
ringraziamenti!!!
Scatty:
piuttosto che della Midiri preoccupati della Gitto…per
fare la battuta, ti sei scordata che si scrive iMpaziente XD (<- fa tanto la
pignola ma alla fine è lei la prima che sbaglia!) beh, l’attesa nel paziente
(XD) è stata soddisfacente? XD
Sihu_che_ha_commentato_nel_1°_capitolo_ma_non_fa_niente_perchè_io_ho_fatto_lo_stesso_sbaglio_due_volte_XD: Beh cerco di fare il più presto possibile ^^
comunque grazie ^^ son felice che la mia isola miraggistica (ma che termine è??) sia interessante J anche se come hai
visto, non è l’isola, ma chi ci “abita”…
CHIHIRO:
Non è colpa mia se è Robin la studiosa di turno che capisce sempre tutto XDXD
Come vedi le cose sono state più semplici del previsto...pensando
un modo per farli uscire da soli o con l’aiuto degli altri mi sono seccata e ho
deciso “basta, ci pensa Arua” XD ma non possono ancora cantare vittoria, perché
adesso si sono complicate un po’ di più!! XD
Favola88:
E il premio nobel per la stupidità va a Rufy! (Eeeeh! N.d.tutti)(si mangia? N.d.Rufy)(no, ma
sarebbe una buona cosa, sai? N.d.me)(ma se hai appena
finito di pranzare!!! N.d.tutti)(ma sapete, è stata una mattinata stancante
^__^ n.d.me) seriamente, sono davvero felice che vi piaccia la mia idea dei
miraggi…spero che vi piacciono anche gli altri “livelli”, come li chiama Arua,
anche se alcuni sono parecchio stupidi e insensati XD in quanto all’arial…non
che sia brutta, per carità! Solo che c’è dappertutto, perché è il carattere “standard”,
diciamo XD e ora ho messo la
Georgia perché piace a _Lunetta_ e io non sapevo che mettere
XD tu che hai studiato, che mi dici invece sulla Comic Sans MS? la mia adorata! XD che io non ne capisco di queste cose XD comunque
ho letto e risposto alla tua e-mail ^^ e ripeto che non disturbi affatto, anzi!
E mi raccomando, aspetto con ansia il prossimo
capitolo delle tue fic!! J
Giodan:
Ok, allora seguirò il tuo consiglio ^^ vado a modificare il nome, allora XD comunque,
alla fine non l’ho più chiarito, comunque penso che abbiate capito tutti che
erano i desideri di quel momento, e non magari quelli di una vita...anche se onestamente penso che Nami sogni lo stesso di
diventare ricca, cartine geografiche a parte XD quindi ho pensato: Zoro, cosa
vorrebbe fare, adesso? Semplice…dormire! XD
Axel_92:
grazie mille ^^ (!!! n.d.cosciotto emozionato)(questa
me la segno…n.d.marie offesa XD)
_Lunetta_:
quasi mi dispiace per lui! XD comunque, tra le scritture anonime il Georgia è quello che mi piace di più XD Anche se la Comic Sans MS resta la
migliore ù.ù e come ho già detto quel “nyu” è messo apposta per renderla più
odiosa XD
Dark_soul:Me commossa, addirittura una doppia-recensione!! In
quanto a Zoro, è ovviamente sottointeso XD anche se
non espliciti, già in questa saga si vedranno degli accenni con la nostra
navigatrice-poco-ascoltata XD la scena del bacio, onestamente, mi piace un
sacco…ma io sono di parte XD anche questo capitolo è un po’ più corto rispetto
agli altri, ma se non finisco con una frase-più-o-meno-portatrice-di-suspance
non sono contenta XD e per quanto riguarda Rufy, colpito e affondato è la
parola giusta! Ma non vi anticipo niente…muhahaha +_+
Ma siccome sono buona, vi
do il titolo del prossimo capitolo, che come tutti avrete ben capito, vedrà i
nostri eroi alle prese contro le loro copie! E quindi…
Capitolo 7: Il level 2
inizia! Lotta contro se stessi?
Bene, non mi resta altro da
dire a parte ripetervi ancora una volta di commentare!!!
Yeah +_+XD
Capitolo 7 *** Capitolo 7: Il level 2 inizia! Lotta contro se stessi? ***
Salve a tutti
Salve a tutti!!!E siamo già arrivati al settimo capitolo…come
vola il tempo ç_ç Scusate il ritardo, ma sono stata
tutto il giorno fuori! Beh, buona lettura!
Capitolo 7: Il level 2 inizia!
Lotta contro se stessi?
Non ci volle molto tempo
perché tutti notassero che i cloni avevano le loro stesse abilità: forza,
velocità, armi e tutto il resto. Combattendo alla pari, vincere si prospettava
molto più difficile di quanto si potesse credere.
“Merda…” Sbottò Zoro,
respingendo un ennesimo attacco del suo clone. Qualunque attacco usasse non
funzionava, sembrava che l’avversario anticipasse ogni sua mossa, e spesso le
sei spade si incrociarono senza arrivare all’obbiettivo. “Hey! Qui ci vuole una
soluzione, o continueremo all’infinito!”
“Io sono pure
attorcigliato!” Esclamò Rufy, il quale braccio aveva formato un nodo con l’arto
del suo clone, e adesso si dimenava per liberarsi. “Ok, è ora di cambiare
strategia!”
Urlò a squarciagola
dopo essere finalmente riuscito nell’impresa, allontanandosi un po’ dal nemico.
“Non ci credo, Rufy ha
avuto un idea?” “Era ovvio che avesse un asso nella
manica!” Commentavano gli altri che lo osservavano di nascosto, speranzosi,
sempre concentrandosi sul combattimento.
“Stai a vedere!!!” Sbraitò Rufy, fissando l’avversario con sguardo serio.
Poi infilò la mano nel gilet ed estrasse una sottospecie di parrucca nera, che
più assomigliava ad un grande gomitolo di lana. E quindi se la sistemò bene in
testa, per poi puntare il dito verso l’altro se. “Ora comincia il combattimento!!!” Gridò.
“L’afro è tornato!!!” Dissero Usop e Chopper, tra lo scioccato ed il
meravigliato.
“No, di nuovo no!!!” Urlarono Sanji e Zoro, mentre Robin era semplicemente
rimasta sconvolta e Nami sbraitava minacce di torture e morte contro il capitano.
Marie invece lo fissò
per alcuni secondi, in silenzio e con un’espressione seria, per poi scoppiare a
ridere tutto d’un tratto.
“Ahahahaha!!!! Rufy afro!!!!Ahahahahahahahaha!!!! Sei
buffissimo!!!”E continuò a ridere senza interruzioni finchè la lama di una spada non
le trapassò il torace, ovviamente senza ferirla. Solo a quel punto smise di
ridere e sospirò, voltandosi verso chi l’aveva infilzata.
“Senti, te lo ridico
un’altra volta: tu non puoi fare del male a me, e io non ne posso fare a te.” Disse
mentre il clone sfilava la spada via dal suo torace, che subito si ricompose.
“Quindi,
se gentilmente mi evitassi l’inutile fatica di combattere mi faresti un grande
piacere! Non lo so, andiamoci
a bere un the, vai a combattere con qualcun altro, prenditi una pausa, fai
quello che vuoi ma non ti accanire contro di me! Sei noiosa! Devi
lasciarmi i miei spazi e la mia libertà!” Continuava a dire, ironica, per poi
ignorarla completamente e rivolgersi ai suoi compagni.
“Hey,
qualcuno di voi vuole fare cambio?
Comincio ad annoiarmi, qui!” Urlò a gran voce.
“Marie, sei un genio!”
Urlò Robin, allontanandosi dal nemico. “Oh, davvero?” Replicò la
diciassettenne, sorridente. “Non so perché ma grazie!” E sbuffò, quando l’altra
Marie tentava ancora di spararle. “Giuro, non pensavo di essere così stupida!”
Continuava a scherzare, intanto Nico Robin sembrava avere le idee chiare,
adesso, e incrociate le braccia attaccò nuovamente. “TrèsFleur!” Urlò, bloccando le mani dell’alter ego dietro
la schiena: non avrebbe resistito a lungo, ma almeno poteva guadagnare tempo.
“Usop, presto!” Urlò,
in direzione del cecchino. “Lancia una stella di fumo e poi scappiamo tutti
verso la spiaggia!”
“Eh?!Ma che…” “Fate quel che vi dico!” Usop non ebbe il tempo di
fiatare, che subito Robin lo zittì. Allora fece come gli era stato
detto, e lanciò una pallina grigia in mezzo alla strada. Appena arrivata a
terra questa scoppiò, e una grossa nuvola di fumo si espanse per tutta la zona:
così, gli otto membri della ciurma poterono correre come Robin aveva ordinato.
“Hoy, Robin!
Che cos’hai in mente?” Chiese Rufy, impaziente come al
solito.
“E’ semplice: non
dobbiamo lottare con i nostri cloni, ma con quelli degli altri!”
Ci fu un “eeeh?” sorpreso da parte di tutti, e Robin sospirò
continuando a correre e spiegare.
“Marie, Zoro usa tre
spade per combattere. Ma tu non avrai difficoltà a disarmare il suo clone. Quindi ti occuperai di lui.”
La ragazza annuì,
mentre Zoro si lamentava che non sarebbe stato così facile e che lo stava
sottovalutando.
“Zoro, tu invece ti
occuperai del clone di Rufy. Essendo di gomma, le lame sono il suo punto
debole. Cerca di giocare d’astuzia e distrarlo, per poi attaccarlo con il tuo
colpo migliore. Intesi?”
“Non prendo ordini da
una donna.”Si lamentò, sbuffando, ma Nami
–ricordandogli il suo debito verso di lei- gli fece cambiare idea.
“Rufy, al mio clone ci
penserai tu. Sei di gomma, sarà facile allungarti e colpirmi anche se la mia
copia ti bloccherà. Io invece mi occuperò di Sanji, sperando che abbia la
passione per le donne come l’originale…”
Sussurrò, mentre Rufy
saltava di gioia e non vedeva l’ora di svolgere il suo compito.
“Sanji, riesci ad
occuparti di Chopper?”
“Ma certo, mia dolce
Robin!” Canticchiò il cuoco, con miliardi di cuoricini attorno. “Per te ogni
cosa!!!”
Lei sospirò.
“Chopper…A te lascio Nami e Usop.”
“Non ci sono
problemi!” Esclamò la renna, alzando uno zoccolo in aria.
“Hey! Come speri che
io e Nami batteremo il clone di Marie? Grazie al frutto del diavolo che ha
mangiato, è intoccabile!”
Robin si morse il
labbro inferiore, aveva dimenticato questo particolare.
“Hey, voi due…avete
qualche tecnica che sfrutta il fuoco?” Esclamò Marie d’un tratto, sorridendo.
“Beh, Usop dovrebbe
avere le sue stelle di fuoco o come diavolo si chiamano…Ma questo adesso che
c’entra?”
“Robin, ti faccio i
complimenti.” Disse lei, scoppiando in una fragorosa risata. “Anche se non
avevi pensato a me hai fatto le scelte più giuste. Come ogni Rogia, ho un punto
debole anche io. E’ il fuoco.”
Finì di parlare, Usop sorrise.
“Conta su di me!” Fece
con autorità, ma Marie non sembrava molto convita e si
rivolse a Nami. “Nami, prima di far attaccare Usop devi distrarre il mio clone,
o non lo colpirà mai!” Esclamò, mentre Usop cominciava a dire che non c’era
bisogno. Nami sorrise.
“Lascia pure fare a
me.” Esclamò, poi il gruppo fermò la sua corsa e si voltò, osservando i cloni
arrivare.
“Siete pronti…?”
Chiese Rufy, e tutti annuirono convinti.
“Bene, allora
andiamo!” Continuò, e tutti si fiondarono contro gli avversari.
*****
Fecero come gli era
stato detto: sparpagliandosi, andarono uno contro il clone dell’altro. Marie
subì l’attacco delle katane di Zoro uscendone
perfettamente intatta e “rubando” le tre lame di questo, che sorpreso
indietreggiò.
“Sayonara!”
Esclamò Marie, che tirò un pugno al ventre dello spadaccino. Questo però riuscì
a pararlo, e si mosse solo di pochi metri.
“Oh.” Disse lei con
nonchalance. “Hai resistenza. Beh, vorrà dire che mi
sforzerò un po’.” Esclamò, e si fiondò contro Zoro senza nemmeno bisogno di
usare i poteri del frutto. “Sei già morto!” (e la citazione da Ken il guerriero
è d’obbligo XD n.d.me) Urlò correndo verso di lui e lanciando una raffica di
pugni di cui solo i primi Zoro riuscì a parare, prendendo in serie gli ultimi
tre che lo spedirono più in là, facendolo schiantare contro un albero e poi
scomparire. La metallara (perché è fatta di metallo, non perché ascolta metal,
eh XD n.d.me) sorrise, alzando la mano chiusa a pugno, solo indice e medio
alzati a formare una V, in segno di vittoria.
Il vero Zoro, invece,
avrebbe dovuto vedersela con il clone di Rufy. Stava progettando da un po’ come
distrarlo prima di attaccare, ma non ce ne fu bisogno: già il fatto che fu lui
ad attaccarlo e non Rufy, lasciò il clone così sorpreso che rimase immobile,
mano sotto al mento e sguardo al cielo, probabilmente a pensare cosa fosse
successo.
“E’ anche più stupido
dell’originale…”
Con espressione quasi
schifata, lo spadaccino si lanciò contro l’avversario usando tutte e tre le sue
spade, usando il suo GyuukiYuuzume per
colpirlo con un fendente diretto, finchè non scomparve anche lui.
“Tzè.” Commentò
semplicemente, togliendosi la bandana dalla testa che metteva sempre prima di combattere
e mettendo a posto le spade.
Rufy, come previsto da
Robin, era stato attaccato alle spalle con il tresfleur, in modo che due braccia gli impedissero i movimenti
degli arti superiori, e una terza mano gli portasse il mento indietro.
Ma lui sorrise, e
allungò il collo rendendo inutile il lavoro della terza mano, che si ritirò. Le
altre due strinsero la presa, ma le braccia di Rufy non risentirono del gesto,
e allungandosi colpirono Robin al petto. Inutile dire che scomparve anche
questo clone.
Il capitano cominciò a
saltare sul posto, gioioso, creando un nuovo balletto che poi –o almeno così
sperava lui- avrebbero ballato tutti insieme.
Robin non aveva avuto
alcuna difficoltà con Sanji. Era bastato scostare un po’ la camicetta e
l’avversario era come caduto in trance. Poi, all’archeologa bastò tirare un
potente calcio nelle sue parti basse per metterlo completamene K.O.
“Facilissimo.”
Commentò, osservando il clone scomparire.
“Mi fa quasi pena…”
Disse il vero Sanji, che vedendo la scena fece una smorfia di dolore. La
distrazione fu solo di qualche secondo, perché poi lo sguardo tornò serio. Il
clone di Chopper, di fronte a lui, era in modalità-renna, e aveva aumentato la
massa d’attacco delle corna. Ma Sanji non si fece abbindolare, e quando l’animale
cominciò a correre verso di lui, semplicemente il cuoco lo evitò, colpendolo
alla schiena con un Epaule e gettandolo a terra.
Conosceva il modo di combattere di Chopper, e schivare l’assalto non era stato
difficile. Rialzandosi a fatica, il clone raspò a terra lanciandosi nuovamente
all’attacco, ma il cuoco lo finì con una potente serie di calci che lo spedì a
terra. Si accese un’altra sigaretta, mentre la renna si dissolveva.
Chopper, grazie alle rumbleballs, aveva potenziato la
muscolatura delle gambe per essere più veloce, e ora schivava abilmente gli
attacchi di Nami e Usop. I cloni, sorpresi –Usop un po’ spaventato- cercavano
di trovare un’idea per attaccare, ma Chopper fu più veloce: aumentando la massa
cornea, corse verso Usop colpendolo al petto con tale potenza da farlo
scomparire. Nami, che si era allontanata, aveva elaborato una strategia e stava
per attaccare, ma per fortuna della renna il clone non lo conosceva quanto la Nami originale. Sorpresa
dalle sue trasformazioni, la sua tattica andò in fumo, e un Chopper versione
renna-uomo l’attaccò con un potentissimo pugno.
Nami e Usop, nel
frattempo, erano impegnati nel combattimento con il clone di Marie.
Usop si era nascosto, pronto
ad attaccare a distanza –la sua specialità- appena Nami gli avesse dato il
segnale.
La navigatrice,
allora, mise a contatto il bastone della Heatball e quello delle Coldball,
dando vita ad una densa nuvoletta nera che si stanziò sopra Marie.
Poi, rapidamente,
aggiunse alla nuvole le Thunderball,
creando una carica elettrica potentissima. Marie, nel processo, si era già
allontanata slanciandosi verso Nami, ma il fulmine che si scatenò la prese in pieno comunque, essendo di metallo.
E nonostante l’energia
elettrica su lei non aveva alcun effetto, era un ottimo diversivo per
permettere ad Usop di attaccare. Posizionando 10 stelle di fuoco all’estremità
della sua fionda, le lanciò in direzione del clone, che “assediata” dal
potentissimo fulmine, non ebbe il tempo di schivare le piccole bombe che le
arrivarono di sopra, e scomparve.
“Centro perfetto!”
Urlò Usop, mentre esaltava il suo operato.
Gli otto si riunirono
al centro, battendosi il cinque contemporaneamente.
“Esci
fuori, Arua! Abbiamo
vinto anche stavolta!” Esclamò Rufy, pugno alzato in aria.
“Oh, sì, siete stati
bravi, nyu.” Echeggiò la voce, ma Arua non si faceva
vedere.
“Ma non è ancora
finita, sapete? Più alto è il livello più difficile diventa il gioco, nyu!”
“Tzè! Tanto ti sconfiggeremo lo stesso!”
Continuava il capitano, facendo ridere la bambina. “Oh, staremo a
vedere…Level 3…Mira-mira maze, nyu!” Esclamò, per poi
ridere un’altra volta, mentre il terreno cominciava a tremare sotto i loro
piedi e le case sprofondavano improvvisamente, lasciando spazio a quelle che
sembravano mura bianche. In poco tempo, gli otto si ritrovarono chiusi in una
piccola stanza bianca dalla forma cubica. Su ognuna delle quattro pareti, vi
era una porta colorata: quella davanti a loro era grigio perla, quella alla loro
sinistra blu cobalto. A destra ve n’era una gialla, dietro una rossa.
“Questo
è un mio labirinto personale.
Per arrivare all’uscita dovrete passare attraverso delle stanze, nyu. In
queste, dovrete trovare la chiave che apre la porta della prossima stanza, nyu.
Ci sono quattro vie per raggiungere l’uscita, ognuna con prove differenti. Scegliete pure quella che preferite, io vi aspetterò alla
fine…sempre se ci arriverete, nyu!” E scoppiò a ridere come sempre, lasciando
il gruppo alla prima scelta del gioco.
E anche questa è fatta! Il livello due è stato più
semplice di quello che pensavate, immagino! Ma Arua sta solo giocando, tenetelo
presente XD
Beh, passiamo subito ai
ringraziamenti ^^
Sihu:
Ma no, tranquilla!! L’ho detto solo per scherzare!! Spero tu non ti sia offesa ^^’ come vedi, alla fine hanno
trovato una soluzione più semplice per uscirne XD
Scatty:
XD e w l’anti-arua FC!!!! Sto pensando ad un modo per
renderla ancora più odiosa ù.ù consigli? XDXD comunque…sì, dai, visto che ci
siamo salutiamo tutti i professori del Galileo Galilei così sono tutti felici e
contenti!!! CIAO! XD
Giodan:
Lo è o non lo è??? E’ questo il problema!!! XD Lo
scopriremo nelle prossime puntate!! Ah, ti ringrazio per i complimenti sui
disegni ^^Tenterò di farne uno con lei in azione, se ci riesco ve lo farò
vedere, ovviamente +_+
Favola88:
Come scritto nella recensione alla tua fic, è stato un caso! Mi spiace XD senza
dubbio Lily è l’unica degna di avere gli occhi bicolore ù.ù in ogni caso, ti
faccio co-presidentessa, dato che sono io la fondatrice XD ti sta bene? XD
comunque noooo povera Comic XDXD vabbè,
a me piace comunque…è così rotonda e puccia T_T XD Il
georgia mi piace, l’ho usata per scrivere due delle
tre fic che amo (e che penso di ri-pubblicare, dato che l’altro profilo mi è
morto XD) ma preferisco comunque la Comic XD
però dev’essere bello studiare grafica pubblicitaria
*_* ah, grazie anche a te per i disegni ^^ poi ne voglio vedere dei tuoi ù.ù
comunque, riuscirò a fare i chiaroscuri, un giorno! Muhahaha!!!
XD P.S.: benissimo *_* ho letto e commentato ^^
Axel_92:
Che bello, la mia fic piace anche al cosciotto XD Oh il premio cosciotto d’oro
a Rufy! (eh no, ancora!! Basta mi dimetto! N.d.Marie)Sanji che dà un
pugno mi sembra così strano XDXD c’è sempre una prima volta XDXD una scorta di
cibo per sette anni, wow! Peccato che Marie si sia appena dimessa…(cara la mia autrice, dove eravamo rimaste?? Stavi dicendo
di voler rinnovare il mio contratto, vero??? Vero???
N.d.me)(ruffiana! N.d.tutti)(^___^ n.d.Marie) P.S.: salutami tuo fratello il mio consorte (XD) che ho scoperto lettore della mia fic! grazie anche a lui XD
_Lunetta_:
Ma no, Road è moooooooooolto meglio XD Anche se non
sopporto nemmeno lei XD (non è giusto ç_çn.d.Road e Arua)(che volete farci,
è la vita! C’è chi piace e c’è chi no! Il cosciotto piace…voi NO! MUHAHAHAH!!!! N.d.me-improvvisamente-malvagia)
Dark_Soul: Intanto complimenti per il tempismo! Sono entrata per aggiornare e ho
visto la tua recensione, che ha quanto leggo è di pochi minuti fa XD comunque
grazie anche a te per i complimenti sui disegni ^.^ per le mani, anche io ho
sempre avuto difficoltà! Questo è stato l’unico, e dico l’unico disegno in cui
le mani mi siano venute in modo decente! O.O ero
particolarmente ispirata, quel giorno XD ho ancora difficoltà, però, a fare i
volti laterali e i piedi ç_ç ma un giorno ci riuscirò!!!Muhahahaha!!!!!! XDXD in quanto
alla fic, più scrivo e più mi piace un sacco quel frutto XD continuo ad odiare
lei -__-‘ per i commenti alle tue fic ce n’era bisogno eccome, perché sono
belle davvero *_*
Bene, alla prossima con il
prossimo capitolo!!! Anche stavolta vi do il titolo perché
sono buona…
Capitolo 8: I
trabocchetti del Level 3! Una stanza d’acqua?
Capitolo 8 *** Capitolo 8: La stanza dell’acqua! I trabocchetti del Level 3! ***
Capitolo 8: La stanza dell’acqua
Salve a tutti e benvenuti all’ottava puntata di
questa fic! Buona lettura!
Dream On
Capitolo 8: La stanza dell’acqua!
I trabocchetti del Level 3!
“Oh, beh.” Sussurrò
Rufy, sorridente. “La scelta è facile.” Esclamò, poi puntò il dito verso la
porta rossa.
“Di là!!!!” Contemporaneamente a lui, dissero le stesse parole
Marie, che aveva puntato verso la porta gialla, Nami che aveva puntato per
quella grigia e Chopper, che invece indicava quella blu. I quattro si
guardarono in faccia, un po’ seccati e un po’ sorpresi.
“Fantastico, non siamo
nemmeno entrati nella prima stanza e già abbiamo problemi…”
Commentò Zoro,
sbadigliando profondamente.
“Beh, scopri tu dove
dobbiamo andare, testa d’alga!” Sbraitò Sanji, incrociando le braccia al petto.
“Cos’hai osato dire, sopracciglio a spirale?!”
“Su, basta, non è il
momento…” Cercò di calmarli Chopper, ma questi gli urlarono contro di stare in
silenzio e ripresero i loro battibecchi. La renna, spaventata dall’improvvisa
reazione dei due, saltò indietro scioccato, e sbatté contro la porta blu che
lui stesso aveva indicato. Al contatto questa si aprì, producendo un rumore
cigolante che fece voltare tutti verso la renna: poi, l’intera camera da una
profonda oscurità, e prima che qualcuno potesse rendersi conto di cosa stava
succedendo, si trovarono tutti sommersi dall’acqua.
Sanji, Nami, Zoro e
Usop velocemente trattennero il respiro, ma non ebbero nemmeno il tempo di
chiedersi dov’erano finiti, poiché i restanti quattro del gruppo avevano perso
i sensi e stavano affondando inesorabilmente: avendo mangiato i frutti del
diavolo, in acqua sarebbero morti da lì a poco. Facendo alcune smorfie, Sanji e
Zoro nuotarono rapidamente verso il fondo, afferrando i quattro –ovviamente
Sanji prese Marie e Nico Robin con se- e tenendoli in braccio per non farlo
sprofondare.
§Dannazione, dobbiamo fare in fretta o finiremo per morire
annegati!§ Pensò il cuoco, guardandosi attorno: eppure, ci doveva essere da
qualche parte la porta!
§Forse l’ho trovata!§ Pensò Nami, mentre indicava un
oggetto sospeso poco più in basso di loro. Rapidamente lo raggiunsero, e videro
che effettivamente era una porta: era di forma ovale, di colore verde, e
ricoperta da alghe marine. Usop provò ad aprirla, ma senza successo, e
sconsolato si voltò verso i compagni gesticolando.
§Ricordate cos’ha detto Arua? Dobbiamo trovare la chiave!
La chiave!§
I tre annuirono,
avendo compreso dai gesti quello che il cecchino voleva dire. Così velocemente
si voltarono cominciando a nuotare, finchè non sentirono un sordo CLUNK e si
voltarono: la porta era scomparsa. Al suo posto, ora c’era situata una vongola
gigante. Probabilmente, anzi sicuramente, la vongola aveva mangiato la porta.
I quattro la
guardarono scioccati, se avessero potuto avrebbero urlato, ma quando sentirono
che l’aria cominciava a mancare, decisero di muoversi a trovare la fantomatica
chiave. La videro pochi secondi dopo, attorniata da una vivida luce, anch’essa
sospesa a mezz’aria. Sanji lasciò le due ragazze a Nami e nuotò verso la
chiave, ma proprio quando l’afferrò e la tirò per portarsela, si rese conto che
era legata a qualcosa…
Sanji, chiave sempre
in mano, vide così apparire quasi dal nulla due giganteschi occhi, poi una
serie di affilatissimi e lunghissimi denti appartenenti ad un pesce mostruoso.
Nami e Usop stavano
quasi per svenire ed indietreggiarono, mentre Sanji decideva di combattere il
mostro. Zoro, invece, decise che nel frattempo avrebbe dovuto aprire la
vongola.
Lasciati Rufy e
Chopper ad Usop, che insieme a Nami lo aveva seguito sino alla vongola, Zoro
provò più volte a tagliare la corazza, senza successo. L’acqua rallentava anche
la lama della spada. Allora, pensò bene di infilare una spada dentro la
corazza, per solleticare l’interno e far aprire la vongola.
Nel frattempo, la
mancanza d’aria si faceva sentire sempre di più, e veniva sempre più difficile
muoversi.
Sanji, aveva
finalmente staccato la chiave dal pesce, ma questo fece solo innervosire più
del previsto il mostro, che a bocca sempre aperta cercava di infilzarlo per
fare di lui il suo pranzo.
Era riuscito a colpire
la creatura solo quattro volte, e nonostante fosse riuscito a scaraventarlo
lontano, questo era sempre tornato privo di graffi.
§Dannata! Apriti! Quella è la nostra porta!§ Pensava
Zoro, mentre cercava in tutti i modi di far aprire la vongola, rischiando quasi
di rompere la spada.
Dopo vari tentativi,
finalmente quella si schiuse lentamente, scoprendo la porta.
Lo spadaccino tentò
quindi di attirare l’attenzione del cuoco, che lasciò perdere l’avversario e
nuotò rapidamente verso gli altri. Non contento, il pesce scattò inseguendolo a
mascella aperta, mostrando tutta la sua enorme dentatura.
Sanji atterrò sulla
vongola sotto gli sguardi spaventatissimi di tutti, che vedendo il pesce
attaccarli pregarono Sanji di aprire la porta.
Fortuna volle che la
serratura si aprì in fretta, e tutti riuscirono ad
entrare nella stanza dopo appena prima che il pesce si schiantasse contro la
porta, divorando lei e incastrandosi con la vongola aperta.
I quattro atterrarono
in un prato con erba alta, e rimanendo sdraiati a terra cominciarono a tossire
e a riprendere aria, svegliando i compagni che ripresero i sensi quasi subito.
“Che è successo…?”
Chiese Chopper, mentre gli altri continuavano a sputare acqua.
“E’ meglio che tu non
lo sappia, amico…” Disse Zoro, rimettendo a posto la sua spada.
“Tu! Fallo un’altra volta e ti
uccido!” Sbraitarono Usop e Nami contro il cuoco, col cuore a mille per la fuga.
“Ma
tanto ce la siamo cavata, no?
E poi ti avrei protetto a costo della mia vita, cara Nami!”
Si giustificò lui, mettendosi in piedi. Gli altri seguirono il suo
esempio.
“Beh…Ora dove siamo
capitati?” Domandò Nico Robin, guardandosi intorno.
“Non lo so e non
m’importa molto…” Disse Rufy, con faccia seccata.
“E’ vero…Siamo
completamente senza forze…” Continuò Marie, con la stessa espressione.
“Vogliamo mangiare!”
Esclamarono in coro, facendo sospirare tutti gli altri.
“Mangerete
quando sarà il momento!
Ora andiamo a cercare porta e chiave, o resteremo bloccati
qui!” Sbraitò Nami, cominciando a camminare immergendosi nel verde.
Dieci minuti,
mezz’ora, un’ora. La ciurma non aveva fatto altro che camminare, in tutto
questo tempo E le uniche cose che aveva trovato erano grandi distese d’erba.
“Nami, è tantissimo
tempo che camminiamo…Sto cominciando a stancarmi!”
Sbottò Usop, che
praticamente camminava strisciando a terra.
“Zitto e cammina! Prima o poi troveremo qualcosa!”
“Più
prima che poi, mia adorata!
Guarda lassù, c’è la porta!” Urlò Sanji, indicando una porta
nera in lontananza, sospesa a mezz’aria. Più che una porta, sembrava un
portone in miniatura: di forma rettangolare e dai rilievi imponenti, la
maniglia a forma di foglia d’acanto.
Con il sorriso sulle
labbra, gli otto corsero fino ad arrivare sotto di essa, ma quel che videro non
fu piacevole: a terra, poggiate, c’erano ben ventiquattro chiavi nere, tutte
diverse fra loro, messe a distanza l’una dall’altra.
“Oh, beh.” Disse Usop
tranquillamente, avvicinandosi ad una delle chiavi. “Bisogna solo scoprire qual
è quella giusta, no?”
Non ebbe nemmeno il
tempo di parlare che nei punti dove c’erano le chiavi si alzarono ventiquattro
mostri dalle sembianze floreali, che la ciurma identificò subito come piante
carnivore. Queste, avevano la chiave incastonata sulla fronte e sembravano
tutt’altro che amichevoli.
“Beh, mi sa che
dobbiamo anche combattere…” Disse Zoro, estraendo le spade. “Tutti pronti?”
“Ehm…mi sa di no…” Balbettò Chopper, indicando Rufy e Marie stesi per terra,
praticamente privi di sensi per la fame.
“Quei
due…Addormentarsi in un momento del genere…” Commentò lo spadaccino,
squadrandoli.
“SENTI CHI PARLA!” Lo
ammonì l’equipaggio, prima di prepararsi alla lotta.
“Forza! Prendiamoci quelle chiavi!”
Urlò Nami alzando in
alto il bastone seguita da un urlo collettivo, e facendosi anche coraggio con
ciò cominciò ad attaccare le piante giganti, entrando in un combattimento che
si prospettava difficile: nonostante Zoro li affettasse più volte i fiori di ricomponevano in un batter d’occhio, e nemmeno i calci di
Sanji o i colpi di Chopper sembravano fare effetto. Itornado di Nami non riuscivano a
sradicarli, e né il fuoco né le bombe di Usop riuscivano a scalfire le
stranissime piante.
Per fortuna, Robin
ebbe la saggia idea di strappare la chiave della pianta facendo spuntare una
mano sulla testa del vegetale, e quando lo fece vide appassire l’ex-padrone
della chiave. “Beh, direi di aver capito il loro punto debole.” Disse con
tranquillità, tenendo la chiave con la mano destra e sorridendo sadicamente.
“Mirate
alle chiavi! Dovete staccarle
via!” Esclamò Nami e tutti si comportarono di conseguenza: Zoro si limitò a
tagliare via la parte incollata alla chiave dal resto del corpo,mentre Sanji, Chopper distraevano le piante per permettere
ad Usop di colpirle esattamente alla testa. Dopo poco tempo, tutte le piante
erano appassite, e le chiavi erano tutte nelle mani dell’equipaggio.
“Ok! Perfetto! Non è stato poi così difficile!” Esultò Nami, alzando al cielo le
chiavi che erano in suo possesso. “Ora dobbiamo arrivare alla porta! Rufy, puoi allungarti e…”
“Rufy è K.O.” La
avvertì Chopper, indicando il capitano ancora steso a terra.
“Oh beh…allora Marie
potrebbe creare una scala e…”
“Anche Marie è K.O.”
Si intromise Usop, indicando la figura della donna accanto a quella del
capitano.
“Perché tutte a me?!” Sbraitò la navigatrice, inginocchiandosi a terra
disperata.
“Robin, ci pensi tu?”
Piagnucolò all’amica, che subito annuì facendo spuntare dal palmo delle sue
mani due braccia. Altre due braccia fecero lo stesso sbucando dalle mani di quelle
appena uscite, e così via fino ad agganciarsi alla piccola piattaforma
fluttuante su cui la porta era incastonata.
“Fantastico!!Robin-chan sei favolosa!” Urlò Sanji, facendo sospirare Zoro, che commentò
con un “non cambierà mai”.
“Perfetto! Ora, Chopper:
sali fino alla porta e prova tutte le chiavi! Appena avrai trovato quella
giusta, noi ti raggiungeremo e passeremo alla prossima stanza!”
Disse Nami con occhi
brillanti, e la renna annuì un po’ imbarazzata, salendo sulla scala di braccia
fino ad arrivare alla serratura.
“C’è un piccolo
problema…” Disse, con voce tremante. “Nessuna di questa funziona…”
“Oh, capisco.” Disse
Nami con tutta tranquillità. Poi calò il silenzio.
“CHE COS’HAI DETTO?!?!” Gridatono tutti insieme, con espressione scioccata.
Chopper si voltò verso la porta, riprovando le chiavi.
“Non capisco! Io le ho provate tutte!” Disse, alzando solo ora lo sguardo agli
strani disegni in rilievo sulla porta. Poi, spalancò gli occhi e urlò.
“Hey! Incastonata nella porta c’è una chiave!” Allegro, la
prese e la infilò nella serratura. “Funziona!”
Annunciò, mentre tutti
erano scioccati.
“Quindi…abbiamo fatto
tutta quella fatica con le piante per niente?!”
Urlò Nami, ad un passo
dall’avere una crisi isterica.
“Senza contare il
tempo sprecato per provare quelle chiavi!!”
Contestò Zoro,
contrariato.
“Senza contare che
quei due hanno dormito tutto il tempo!”
Usop indicò i due
“cadaveri” di Marie e Rufy, che sprezzanti del pericolo, del rumore, ma non
della fame erano crollati in un sonno profondo.
“La povera Robin-chan si starà stancando!” Piagnucolò Sanji, con le
lacrime agli occhi.
“A dire il vero no…”
Proferì la mora, ma lui non l’ascoltò e continuò a dire che non era giusto
trattarla in questo modo.
“Insomma, ragazzi!!! Vogliamo andare o no?!” Urlò Chopper con fare
autoritario, scioccando tutti. Arrossendo, poi, si ricompose. “Ehm…beh, volevo
dire, ora che ho trovato la chiave…scusate!!!”
E così la ciurma non
perse tempo, e con i due dormiglioni in spalla –Rufy era toccato a Zoro, mentre
Sanji aveva insistito per trasportare Marie- salirono
sulla scala di braccia, fino ad arrivare alla porta ed entrarvi, tirando su
anche Robin.
La stanza in cui
entrarono questa volta, era come la porta che li aveva portati lì:
completamente nera.
L’oscurità era così opprimente
che i sei non riuscivano neanche a vedersi tra loro.
“Oh, fantastico.”
Disse Nami con poco entusiasmo, sbuffando e mettendo le mani ai fianchi. “Cosa
ci sarà, adesso, una sfida a mosca cieca?” Ironizzò, sempre più vicina alla
crisi isterica.
“Comincio proprio a
stancarmi dei giochetti di quella mocciosa!” Annunciò Zoro, che come la
navigatrice si avvicinava alla crisi di nervi.
“Oh, andiamo! E’ tutta
un’illusione, no? Forse se abbiamo la consapevolezza che non è realtà e
pensiamo che…”
“Sì, certo!” Aveva
tentato di dire Usop, ma era stato bruscamente interrotto dallo spadaccino. “E
magari con la forza dell’amore torneremo sani e salvi alla nave! Bah.”
“Intanto siamo
intrappolati qui dentro…” Disse Sanji, con tranquillità.
Prese un accendino e
tentò di accendersi una sigaretta, ma nella stanza dell’acqua si era tutto
bagnato e ora erano inservibili sia accendino che sigarette. “No, cazzo! Non posso fumare!”
“Fosse solo quello…”
Sospirò Chopper, mentre Usop cominciava ad entrare in depressione.
“Beh, vediamo cosa ci
capiterà stavolta…” Sussurrò Robin, divertita, mentre tutti gli altri
sospiravano.
Marie:
Salve a tutti, io sono Marie! No, non l’Autrice. Quella l’abbiamo legata ed
imbavagliata.
Marie/Autrice: mmmhpfhmmmmh!!!
Marie:
…esattamente ^^ Siccome eravamo stanchi di apparire soltanto fra parentesi, abbiamo deciso
di prendere il controllo! Vero ragazzi?
Resto_della_ciurma: sì!
Tizi_Poco_Importanti: Ma voi siete i protagonisti della storia!!
Marie:
Piccoli dettagli trascurabili! Dicevo, oggi dunque risponderemo noi ai commenti
ù.ù quando saremo soddisfatti libereremo quell’infame di un’Autrice! Muhahahaha!!! Avete domande?
Tizio_poco_importante: A dire il vero sì! Non è che questa è solo una trovata
perché l’Autrice non sapeva mai che scrivere in questo spazio a parte i
ringraziamenti?
Marie:
E anche se fosse?? Ti crea problemi??
Tizio_Poco_Importante: No, no ^^’
Altro_Tizio_Poco_Importante: Forse tutto questo è solo perché non avevate di meglio
da fare?
Marie:
Bravo, hai colto nel segno! Ora, per favore, lasciami fare il mio lavoro ù.ù
dunque! Vediamo, chi abbiamo qui? Oh, Sihu!
Folla:
Eeeeh!
Marie:
Grazie per i complimenti, cara! Eh, anche Robin ha detto che sono un genio!
Tizi_Poco_Importanti: Ma l’ha detto per dire! E’ lei che ha avuto
l’idea!
Marie:
Zitti, voi!! Non sentite la nostra Sihu? Dice che so
il fatto mio ù.ù voi sapete il fatto vostro? Ah? Scommetto di no!
Tizi_Poco_Importanti: …
Marie:
Ok, ok, la smetto di dire scemenze…Sihu! Dato che sei stata la prima a
commentare, per te una vacanza per due persone alle Hawaii pagata interamente
da Nami!
Nami:
COME SCUSA?!?!?
Marie:
…e chi verrà con te sarà uno dei ragazzi della ciurma a tua scelta!
Zoro,Usop,Chopper e Rufy: COME SCUSA?!?!?
Sanji:
Evvai *___* Scegli me, scegli me!!! Mia adorata Sihu,
luce dei miei occhi, portami con te!!!
Marie:
ma siccome mi voglio rovinare, ti regalo anche l’intera collezione di Robin con
tutti i suoi appunti!! Così ti passerai il tempo!
Robin:
COME SCUSA?!?!?
Marie:
Bene, un applauso alla nostra vincitrice! E ora, passiamo a Chihiro!
Folla:
Eeeeh!!!
Marie:
Eh, la nostra Robin sta superando se stessa. Saranno
tutti i libri che legge?
Robin:
Informazione e studio, ecco il segreto ^^
Marie:
…studio?? Ok, resto stupida.
Piuttosto, se non fossimo stati in una situazione un po’ critica gliele avrei
date di santa ragione ù.ù
Zoro:E’ una sfida?
Marie:
Sì, è una sfida! Fatti sotto!!!
I due si guardano con aria
omicida, ma poi interviene Chopper a calmarli.
Marie:
Ok, per questa volta sei salvo…Ora andiamo avanti…Axel_92!
Folla:
Eeeeh!!!
Marie:
No!!! La fascia di Miss Cosciotto no!!! Lei non può
vincere un premio cosciotto! Non li mangia nemmeno, i
cosciotti ç_ç
Robin:
Beh, li mangio, ogni tanto ^__^ Comunque, accetto il premio con piacere!
Le viene consegnata la
fascia di Miss Cosciotto e la folla applaude.
Marie:
Beh, non c’è alcun dubbio che la fascia ti dona! Ehi, aspetta…ma ho vinto un
premio anche io!!!!O_O sono
commossa ç_ç
Indossa la fascia di Miss Cosciottino e la folla applaude.
Marie:
Grazie, grazie a tutti! Oh, ma non abbiamo ancora finito! C’è Giodan!
Folla:
Eeeeh!
Marie:
Per rispondere alla tua domanda, Franky…
Si sentono i tamburi
suonare e appare la sagoma di un uomo dietro un telo.
Franky:
Hey, ragazzi, perché non urlate il mio nome? Non siate tristi, ascoltatemi
tutti…dite il mio nome!!!
Tutti:
Oh, no, ci risiamo!
Franky:
Noiosi cittadini…
Il telo viene tolto e si
scopre la figura di Franky.
Franky:
Io sono il più figo super uomo di tutta l’isola! La
faccia nascosta di Water Seven! Sì! Tutti mi chiamano…Mmmmmh…wow!
Si mette in posa e
scoppiano fuochi d’artificio.
Franky:
FRANKYYYYYYYYYYYYYYYYYYY!!!!!!!!!!!
Viene colpito alla schiena
da un pugno di Marie e scaraventato lontano.
Marie:
Non è ancora il tuo momento, cyborg da strapazzo!!!
Giodan, come vedi, ci sarà ù.ù Ok, andiamo a Scatty!
Folla:
Eeeeh!
Marie:
Dai, è bello! Marie la metallara, non suona male! Anche se di solito mi
conoscono in un altro modo…ma questo è spoiler ù.ù Comunque, prenditelo pure
Rufy, per me non ci sono problemi! Ti faccio un pacchetto regalo e te lo
spedisco a casa, ok?
Rufy:
Ehi, aspetta!!! Non puoi farmi questo O_O
Marie:
Rufy!!! I desideri di coloro che commentano devono
essere rispettati, quando possibile!! Quindi vai!!
Rufy:Okkeiç_ç
Marie:
Il prossimo, prego! Oh, ecco…Dalla regia mi dicono che è il turno di Dark_Soul! Ohohoh! Dimmi, cosa
vorresti per Natale?
Usop:
Hai sbagliato battuta, Marie!
Marie:
…Bugia >>
Usop:
Ma perché nessuno mi crede? ç_ç
Marie:
Mai sentita la favoletta di “a lupo, a lupo”?
Tornando a Dark_Soul…certamente quella rincretinita dell’Autrice
si sarà espressa male…Perché non mi odia, vero?? Vero?? Vero?? ** Eeeeeh,
ok, torniamo seri. Dicevamo, che…
Arua:
Ti sto simpatica davvero, nyu???Bwahahah!!!!
Qualcuno mi apprezza, alla faccia vostra, nyu!!!
Marie:
Chiudi il becco, mocciosa!
Zoro:
Mocciosa è una mia prerogativa, devi pagarmi i diritti d’autore!
Marie:
…ma stai diventando peggio di Nami!!!
Zoro:
Non è colpa mia, è lei che alza ogni giorno il prezzo del mio debito!
Marie:
Capisco…Beh, tornando a noi, la divisione in coppie…*legge copione* no, non
ancora! Ma a quel che leggo qui, avrai delle soddisfazioni! Caspita, mi sento
una Sibilla…
Tutti_tranne_Robin: Una che?
Robin:
Sibilla. Nel vostro linguaggio arcaico, è una donna che predice il futuro.
Tutti_tranne_Robin:Ooooh!
Marie:
Ma torniamo a noi!!! Oh, Lunetta! Benvenuta tra noi!
Folla:
Eeeeh!
Marie:
Complimenti, hai scoperto anche tu che Rufy è un emerito idiota! Il criceto che
gira sulla ruota, fantastico!!! Ahahah!! Questa me la
segno!!! XD
Rufy:
Ma uffa ç_ç
Marie:
Su, su, non fare così…sai che ti voglio bene, no?
Rufy:
^____^
Marie:
e poi non si può odiare qualcuno che ha un criceto in testa!!!
Rufy: ma
io non ho un criceto in testa!!!
Sanji:
Se Marie-chan dice che hai un criceto in testa,
allora hai un criceto in testa!
Robin:
E’ semplicemente impossibile!
Si mettono a discutere,
mentre Marie sospira.
Marie:
Ma perché parlo??ç_çvabbè, dai…abbiamo quasi finito! Ultima, ma non per
importanza, Favola88!!!
Folla:Eeeeeh!!!
Marie:
Sanji, Sanji…quell’uomo non cambierà mai! Ma è molto utile, cucina davvero bene
^^
Sanji:
Cucinerò qualunque piatto tu voglia,Marie-chan *__*
Zoro: Tengo
a precisare che quello era solo il mio clone! Certamente io non perderei in
questo modo contro una…
Gli viene tappata la bocca
da Rufy, che spaventato gli consiglia di stare in silenzio.
Marie:
Tu…cosa stavi per dire, eh?!?!? +___+ Dillo, se hai il
coraggio!!
Rufy:Ma-Ma-Marie, piu-piu-piuttosto,
ri-rispondi al resto della recensione ^^’
Marie:
Oh! Vorrà dire che ucciderò quel maschilista più tardi…E non è colpa mia se il
metallo si scioglie col fuoco!!!
Usop: Sì,
sì, tutti così, dicono…
Nami:Checcarina, Ace è il suo punto debole in tutto è per tutto!
Marie:
Ma…ma…ma…basta!! >////<
Robin:
Comunque, ho letto in fretta il copione e ti posso dire che si incontreranno a
breve.
Tutti:
Dacci un taglio, ormai abbiamo capito tutti che ti piace!
Marie:
>/////< Ma fatevi i fatti vostri no?? Argomento
chiuso! Stop!
Tutti:
…tzè…ù.ù
Marie:
Beh, abbiamo finito! In ogni caso saremo sempre presenti tramite le parentesi!
Tizi_Poco_Importanti: Ci ostiniamo a dire che siete i protagonisti della
storia!!!
Marie:
E io ti dico che non è importante! Le parentesi sono il nostro mondo! E ora,
slegare l’Autrice, cosicché possa continuare la fic…Un saluto da tutta la
ciurma di cappello di paglia, qui da un isola sperduta
della Rotta Maggiore!
passSalve, cari amici
telespettatori! Sta ora per iniziare la nona puntata di Dream On. Attenzione!
Questa puntata può essere seguita dai non udenti a pagina 777 di Mediavideo.
Eeeeeh, no! Mi sa che quel rapimento mi ha fatto male
>> Ora bando alle ciance e buona lettura!!!
Dream On
Capitolo
9: Ombra nell’ombra? Cibo a volontà!
“Mi raccomando,
camminate lentamente…” Sussurrò Nami, tastando bene a terra prima di appoggiare
il piede. “Potrebbe esserci la qualunque cosa in questo…Ah!”
Non riuscì a finire la
frase che qualcosa la colpì forte allo stomaco, facendola stramazzare al suolo.
“Nami!!!” Urlò Sanji, preoccupato. “Che diavolo è successo?!” Fece appena due passi avanti, poi anche lui venne
colpito da qualcosa al fianco, facendolo barcollare.
“Dannato…se solo osi
sfiorare Marie ti uccido!” Disse con rabbia, riacquistando l’equilibrio.
“Ora mi sono seccato!
Non so chi sei, ma assaggerai le mie spade!”
“No, fermo, Zoro!”
Echeggiò distinta la vocina di Chopper. “Così rischi di colpire uno di noi!”
Mordendosi il labbro
inferiore, Zoro rimise a posto le sue spade, ma mentre lo faceva venne
attaccato anche lui dall’essere misterioso, e cadde a terra mollando Rufy.
“No, ancora!” Urlò
Chopper, agitandosi
“Se solo ci fosse un
modo per fare luce…” Sussurrò Robin, e solo a quel punto ad Usop venne un’idea.
“Posso usare le mie
stelle abbaglianti!” Esclamò, aspettando di sentire il responso degli altri.
“Beh, sarebbe una
buona cosa. Quante ne hai? E per quanto faranno luce?”
Chiese Zoro, rialzandosi
e cercando di rimettere Rufy in spalla.
“Solo dieci,
purtroppo! Ho lasciato quasi tutte le munizioni sulla nave! Se le sparo tutte di seguito, la luce ci sarà per circa dieci
minuti!”
“E
allora che aspetti!
Lancia quelle dannate stelle!” Urlò Zoro, prendendo le sue
spade e lasciando che Rufy cadesse di nuovo a terra.
Il cecchino senza
perdere tempo lanciò il proiettile dalla sua fionda, ma fu l’unico che riuscì a
lanciare: poi fu gettato a terra dagli strani esseri, e la fionda gli scappò
dalle mani.
Quando la pallina
scoppiò in aria, irradiando la zona di luce, lasciò tutti a bocca aperta: in
quella stanza dalle pareti bianche, completamente illuminata, scoprirono che
c’erano solamente loro, lì dentro. Passarono quei secondi a guardarsi intorno,
spaesati, cercando di capirci qualcosa: ma niente, a parte loro non c’era
nessuno.
Solo quando l’effetto
della pallottola svanì e tutto tornò all’oscurità di sempre la ciurma venne
nuovamente attaccata, e a quel punto Chopper capì.
“I nemici sono ombre!
È il buio di questa stanza che ci attacca! Per questo con la luce non vediamo
nessuno e al buio non percepiamo la loro presenza!”
Disse, prima di essere
attaccato nuovamente.
“Cosa facciamo,Nami-san? Robin-chan?”
Domandò Sanji, cercando di proteggere Marie il più possibile.
“Prima
ho visto la porta.
E’ a forma di triangolo, a righe diagonali rosse e bianche, è impossibile non
vederla. Ma non so dov’è la chiave!” Disse Nami, sconsolata7.
“Questi dannati cosi…”
Commentò Sanji, col fiatone. “Giuro che se li prendo li piglio a calci!”
“Non ora, Sanji.” Lo
ammonì Chopper, parlando forte per farsi sentire. “Usop, spara tutte le stelle!
Nei minuti che ci restano troveremo la chiave! Non possiamo essere attaccati
mentre c’è la luce!”
Disse, e tutti
annuirono convinti –anche se nessuno se ne accorse-, mentre Usop prendeva la
fionda e lanciava le rimanenti stelle come ordinato da Chopper.
Subito, tutti si
fiondarono alla perlustrazione della camera, che nient’altro era che una zona
quadrata dalle pareti bianche, come la stanza iniziale, e una strana porta
bianca e rossa.
“Non
c’è niente! Assolutamente
niente! Dove sarà la chiave?” Sbraitò Nami, quando la sua
ombra si alzò prendendo forma antropomorfa, attaccandola con un pugno allo
stomaco.
“Nami-san!!Come cavolo…” Cominciò a dire Sanji,
correndo verso Nami.
“Beh, almeno adesso li
vediamo…” Sussurrò Zoro, prendendo le sue spade. Corse verso la sua ombra e
provò a colpirla, ma la spada trapassò il corpo di quella senza provocare
danni.
“Dannazione…” Esclamò
lui, mentre Sanji e gli altri provavano a combattere contro le ombre, senza
successo. Queste li avevano stretti in un angolo, e il tempo della luce stava
finendo.
“Nami, cosa ci
inventiamo adesso?” Chiese Zoro, che non ricevette risposta. Indietreggiò
ancora finchè poté, facendo sbattere la schiena di Rufy al muro. A quel punto,
il braccio destro del capitano si staccò dal collo dello spadaccino, la mano
chiusa a pugno si aprì e rivelò una chiave con righe bianche e rosse, a
spirale. Tutti si guardarono sconvolti.
Evidentemente, Rufy
l’aveva presa prima, quando era caduto a terra, credendo che fosse cibo.
Constatata la sua immangiabilità, doveva essere entrato nuovamente in trance. E
senza svegliarsi, ricevette sei pugni in testa. “Che tu sia dannato!!!” Esclamò Nami, prendendo la chiave da terra. La luce
stava scomparendo, e le ombre stavano per attaccare.
Ma quando lo fecero,
lei aveva già una tattica: colpendo con il bastone tutte le ombre le divise in
due, e nonostante queste si ricomposero pronte ad attaccare, la navigatrice e
gli altri avevano già raggiunto la porta.
Nami fece solo in
tempo ad afferrare la maniglia con la mano sinistra, che la luce svanì.
E le ombre, tornate
nel loro habitat naturale, ripresero ad attaccare. La navigatrice, coperta
dagli altri membri dell’equipaggio, fece di tutto per non staccare la mano
dalla maniglia ed avere così un punto di riferimento.
Con tutte le sue
forze, si servì del tatto per infilare la chiave nella serratura e girarla,
aprendo così la porta e trovando una via per scappare.
Abbastanza feriti, gli
otto stavolta atterrarono su un terreno gommoso e leggermente appiccicoso, che
emanava un buon profumo.
Tutti si guardarono
intorno, sconvolti: la stanza era ottagonale, e le pareti –inclusi soffitto e
pavimento- erano di gelatina alla frutta. Per tutta la stanza erano
sparpagliati dolci vari, dai bignè alle caramelle, dalle noccioline ricoperte
di cioccolato ai biscotti con la marmellata.
“Non ci posso
credere…” Fece Nami, scoppiando a ridere come un’isterica. ”Che diavolo è
questo?! Erano meglio le ombre!!!”
Sbraitò, agitando le braccia.
“Su, non ti
scaldare…In fondo è una bambina che crea le illusioni, no?” Cercò di consolarla
Usop, ma senza successo.
“Ma una stanza di
DOLCI se la poteva risparmiare!! E poi, dove sarebbe
la porta?!”
Nel frattempo, Marie e
Rufy sentendo il buon profumino dei dolciumi avevano ripreso i sensi, toccando
finalmente terra con i loro piedi.
“Hey,
guarda! Rimbalzo!”
Esclamò il capitano, mettendosi a saltare da una parete all’altra.
“Morbidoooo”
Disse invece Marie, rotolandosi sul pavimento.
“Dannazione a voi due,
non vi rendete conto in che guaio siamo?!” Sbraitò
Nami, attirando l’attenzione di entrambi sulla strana stanza. Bastarono pochi
secondi per far comprendere ai due dov’erano finiti e cos’avevano attorno, e i
loro occhi luccicarono di gioia.
“Do…Do…Do…DOLCI!!! CIBO! DOLCI! CIBOOOO!!!”
Urlarono in coro, fiondandosi sulla montagna di caramelle e canditi che
riempiva la stanza. Sotto lo sguardo attonito e scioccato di tutti, in pochi
minuti tutta la stanza fu svuotata.
“Ah, ci voleva
proprio!” Disse poi Rufy, sedendosi a terra e dandosi pacche sulla pancia.
“Quei
dolci…erano…tantissimi…” Disse scioccato Usop, balbettando.
“Macchè, erano pochi
semmai…Ma ci si accontenta…” Disse con tutta tranquillità Marie, sedendosi
accanto al capitano.
“Co-come?! Voi non siete umani!!!!” Urlò
Nami, sconvolta. Ma i due non gli diedero retta.
“Ragazzi, più che
preoccuparci delle abitudini alimentari di quei due, abbiamo un problema.” Disse
Robin, attirando l’attenzione su di se. Quando tutti le si avvicinarono,
lei indicò il basso: sotto un grosso stato di gelatina, c’era una piccola porta
marrone, con l’interno in vetro.
“E ora come facciamo a
raggiungerlo?!” Esclamò Chopper, correndo di qua e di
là spaventato.
Capitano e armiera si
lanciarono uno sguardo d’intesa, poi urlarono: “Dessert!” E si fiondarono sul
pavimento, cominciando a mangiare la gelatina di cui era composto, “costruendo”
un tunnel fino ad arrivare alla fantomatica porta.
“Ah, era buonissima!”
Dissero battendosi il 5, mentre tutti gli altri erano rimasti così scioccati
che quasi gli occhi uscivano fuori dalle orbite. Quasi.
Robin, l’unica rimasta
impassibile, andò alla porta, camminandoci sopra.
“Bene, la porta l’abbiamo
trovata. Adesso, come facciamo per la chiave?”
“Non penso che sia
nascosta nella gelatina, ce ne saremmo accorti…” Disse subito Zoro, guardandosi
attorno. “Forse era in mezzo ai dolci…”
E sul volto dei soliti
cinque si disegnò un espressione di terrore.
“OH
NO! SI SONO MANGIATI LA CHIAVE!!!!”
Urlarono. Chopper cominciò a correre di qua e di là spaventato, Usop entrò
nuovamente in depressione, Sanji e Zoro presero a litigare accusandosi a
vicenda, Nami aveva perso l’autocontrollo e aveva portato le mani al collo di
Rufy cominciando a strangolarlo –per modo di dire, dato che essendo di gomma
Rufy non poteva essere strangolato-, mentre Robin si era coperta gli occhi con
la mano sospirando e reputando i suoi compagni senza speranza.
“Non vedo dove sia il
problema…” Disse Marie, attirando su di se l’attenzione e lo sguardo omicida di
Nami, che però non ebbe il tempo di insultarla a dovere: la ragazza
abbassatasi, aveva fatto diventare il dito di metallo liquido e lo aveva entrato nella serratura. Poi, aveva condensato il
metallo in modo da formare una chiave perfetta, e senza perdere tempo la girò
aprendo la porta.
“Ecco fatto!” Annunciò
con candore, mentre tutti erano rimasti ancor più scioccati di prima.
“Tu potevi fare questo
e non ce l’hai mai detto?!?!?” Urlarono in coro,
accanendosi contro di lei.
“Oh beh…Se non
sbaglio, nella prima stanza stavo annegando.” Sussurrò, annuendo convinta.
“Nella seconda avevo completamente perso le forze…e nella terza ero priva di
sensi.” Terminò, facendo un gran sorriso.
“Lasciamo perdere, che
è meglio…Forza, tutti dentro!” Esclamò Nami, saltando dietro la tonda porta,
seguita dagli altri sette. Si immaginarono di cadere nel vuoto e atterrare da
qualche parte, ma quel che c’era dietro quella porta era molto peggio: un tubo
strettissimo, in cui passava a malapena una persona alla volta, che come uno
scivolo scendeva ripidamente con curve e strani giri. Dopo grida di paura da
parte di Nami, Chopper e Usop, urla di gioia di Marie e Rufy, insulti tra Sanji
e Zoro e solita impassibilità da parte di Robin, atterrarono finalmente in
quella che, a loro insaputa, sarebbe stata la penultima stanza.
Marie: =.=
Caspita come siete felici di rivederci…comunque, dato il nostro grande
successo, l’Autrice ha deciso di lasciarci qui al reparto ringraziamenti…
Usop: Continuo
a credere che lo faccia per vendetta!
Marie: Lo
penso anche io…ma il lavoro è lavoro…
Tutti annuiscono.
Marie: Piuttosto,
vediamo di cominciare subito! Favola88, chiamata dall’Autrice “Nunù” perché se non inventa soprannomi non è contenta!
Marie/Autrice: E’ carino!!!
Marie: Hai
voluto lasciare i ringraziamenti a noi? E ora te ne vai! Sicurezza!!
Arriva Chopper in forma
renna-uomo e trascina fuori l’Autrice a forza.
Marie/Autrice: Un giorno me la pagherete!!!
Marie:
Certo, certo…ma torniamo a Nunù!
Folla: Wuhuhu!!!
Marie: Oh,
vedo che avete cambiato urlo, complimenti! Beh, che dire…Nami sarà felicissima
di pagare un viaggio alle Hawaii anche a te!!
Nami: COME
SCUSA?!?!?
Marie: Visto?
Sprizza felicità da tutti i pori ^^ Beh, visto che ci sei, salutami Sihu e
Rufy! Piuttosto, cos’hai contro la forza dell’amore e gli unicorni che corrono
felici sugli arcobaleni? Possono salvarti la vita! *ride* E il cosciotto
(vegetariano XD) non poteva certo rimanere fuori dai ringraziamenti! Giusto?
Cosciotto: !!!
Marie: …Suppongo
sia un sì! ^^ Oh, grazie mille per i saluti! Ragazzi, ricambiate!
Ciurma: Ciao,
Nunù!
Marie: Bravissimi
^^ Bene, ora è il momento di Chihiro!
Folla: Whuhuhu!!!
Marie: Mattiniera,
la ragazza! Brava, non fare come me che mi sveglio all’una! Ma solo perché si
mangia, sennò continuerei a dormire, sia chiaro!
Rufy:Al pranzo nessuno può dire di no!! Ma neanche alla
colazione, alla cena, alla merenda, allo spuntino di mezzanotte, gli snack
fuori pasto…
Marie: Ben
detto, Rufy! Ok, vai con Dark_Soul! Che da oggi in poi
chiameremo Storm, secondo sua volontà!
Folla: Whuhuhu!!!
Marie: No,
non farà loro niente, ci vuole solo uccidere tutti, nient’altro! Comunque Nami
in questo strano labirinto è quella che si sta divertendo di più! E’ così calma
e rilassata! *ride*
Nami: Perché,
secondo te non sono calma? VORRESTI DIRE CHE NON SONO CALMA???
SONO CALMA, CALMISSIMA!!! MUHAHAHA
Marie: Sì,
certo o.o Andiamo, Sanji è un gentiluomo, non le
farebbe mai certe cose…
Tizi_Poco_Importanti: La verità è che qualche giorno fa lo hai
minacciato! Ammettilo!!!
Marie: Ma
no, non farei mai una cosa simile ^__^
E intanto li guarda con
aria omicida scrocchiandosi le ossa delle mani.
Marie: Cavoli,
hai ragione! Sanji deve vivere, altrimenti non mangeremmo tutte queste cose
buone!!!
Sanji: Quindi,
adesso posso…? *ç*
Marie: NO!!!!!!!!!
Sanji:
Non è giusto ç_ç
Marie: Oh,
cara Sihu!
Folla: Wuhuhu!!!
Marie: Stai
preparando le valigie?? Vedo che hai anche scelto il
partner! Rufy, vai a prepararti, su!
Rufy: Almeno
si mangia, alle Hawaii?
Marie: Certo,
quanto cibo vuoi ^^
Rufy: Yuhuuuuu!!!
Sanji: Amore
mio, perché mi fai questo? ç_ç ma io non dispero!
Continuerò ad amarti nella speranza che tu ti accorga di me, tesoro *_*
Marie: …no
comment…piuttosto, se suo fratello
passa, salutamelo!
Ace: Ma
se venisse a farvi visita ora sarebbe una cosa buona, no?
Marie: Eh,
sì, puoi dirlo forte…ma…aspetta un attimo!!! O__O Tu
come sei entrato???
Ace: Trucchi
del mestiere! *sorride*
Folla_Femminile: Ha sorriso!!! *sviene*
Folla_Maschile: -.-
Marie: Ah,
capisco *__*
Zoro: Hey,
smidollata, i commentatori aspettano…
Marie: Oh!
Ehm! Ma certo! ^___^’ Beh, guardiamo chi c’è ora…toh, Valten!
Meglio conosciuto come Uomo Anfibio! Che però l’Autrice chiama Conte!
Folla_Maschile (ricordiamo
che la femminile è svenuta): Whuhuhu!!!
Marie: L’Autrice
è molto felice dei suoi commenti, anche perché ha commentato sesto, settimo ed
ottavo capitolo! Non c’è dubbio che Arua stia solo giocando con noi, purtroppo…Tutti
vorremmo sapere che cosa ci aspetta alla fine di questo labirinto, ma non
possiamo saperlo!!
Robin: Ma,
veramente, potremmo leggere il copione e…
Marie: Visto?
Non possiamo!! La ringrazio a parte della Contessa,
ovvero l’Autrice, che mi ha lasciato un bigliettino per lei…
Apre bigliettino e fa
vedere alla telecamera. C’è scritto:
Conte mio adoratissimo,
sono felice che abbia commentato la mia
fic,
e ancora di più che le stia piacendo!
Come vede ho lasciato alla ciurma i ringraziamenti,
come lei mi aveva chiesto!
Al prossimo capitolo!
Le voglio bene,
La
Contessa
Marie: Ma
allora è colpa sua se siamo qui a commentare!!!
Chopper: E
così il mistero si svela!
Nami: Beh,
almeno guadagniamo di più, non vi pare?
Marie: In
ogni caso, andiamo avanti che è meglio…Oh, Alex!
Folla_Maschile: Wuhuhu!!!§Dannazione,
sembriamo un po’ gay a fare così quando ci sono i maschi!§
Marie: Ti
davo per disperso!
Tizi_Poco_Importanti: E perché mai?
Marie: Mah,
così, per dire qualcosa! Piuttosto, grazie per l’altro premio!!! Sono ancora più commossa ç_ç
Nami: Ma
perché io non vinco mai niente??
Marie: Anche
il cosciotto è molto felice per il suo premio!
Cosciotto: ç_ç
!!!
Marie: E
licenzia chi è che ti porta le buste!! Tzè ù.ù Beh,
ora passiamo a Scatty!
La spediscono via con un
calcio facendola volare stile team Rocket.
Marie:
Comunque, lo so, ogni tanto l’Autrice è Eugenio, a volte Agiulfo,
dipende dai momenti…
Marie/Autrice: Ma che stai dicendo?!?
Marie: Ma
perché, quello che scrive lei *rivolgendosi a Scatty* ha senso??
Marie/Autrice: C’è una lunga storia di battute, sotto ù.ù
Marie: Non
ci tengo a conoscerla o.o Ok, vorrei salutare anche
Lunetta che sta studiando storia del’arte!
Folla (le ragazze si sono risvegliate!): Wuhuhu!!!
Marie: Bene,
e anche oggi abbiamo finito!!! Un saluto a tutti, e
buon viaggio a Sihu, Nunù e Rufy ^^ Vi ho già spedito
a casa biglietti e materiale di Robin per passare il tempo ^^
Nami: Oh,
che sbadata! Ho dimenticato di dirti che ho preso quattro biglietti perché era
più conveniente…
Marie: Oh!
E quindi, chi va con loro tre?
Robin: Pensavamo
di far partire qualche altro commentatore, ma ci sembrava brutto farlo partire
così, scegliendone uno a caso!
Nami: Quindi
abbiamo pensato: Ace, visto che sei qui, ti andrebbe di partire con loro tre? ^^
Marie: COME
SCUSA?!?!?!?!?!
Ace: Un
viaggio gratis? Volentieri!
Marie: Ma
mamamaO_O
Ciurma: Qualcosa
non va, Marie? *ridono sadicamente*
Marie: ç_ç
ok, avete vinto, ho imparato la lezione…
Ciurma: Muhahaha!!! Questa è la nostra vendetta!!!
Ace: Comincio
a pensare che siano tutti drogati, qui o.o Si
comportano in modo stra…ZzzzZzzzZ…
Folla_Maschile: Si è addormentato O_O
Folla_Femminile: Checcarino *___*
Zoro: Lui
sì che ha capito tutto della vita!
Marie: Ok,
ok, manda la pubblicità!!! Calate il sipario!!! FATE
QUALCOSA!!!
Tutti si mettono a fare
qualcosa.
Marie: =__=”
Va beh, al prossimo capitolo!
Grazie a tutti i lettori…
Lettori: E’
un piacere!
Marie: I
commentatori…
Commentatori: Sempre presenti!
Marie: Al
cosciotto…
Cosciotto: !!!
Marie: Perché
no, ai Tizi Poco Importanti…
Tizi_Poco_Importanti: Oh, qualcuno ci degna di attenzione!
Marie: Alla
Folla…
Folla: Wuhuhu!!!
Marie: E
soprattutto ad Ace, che era il nostro ospite d’onore!
Tizi_Poco_Importanti: Da quando??
Ace_Che_Nel_Frattempo_Si_E’_Svegliato: E’ stato un piacere, cara ^^
Marie: Mi
ha chiamato “cara” *___* Che bello!!! *sviene*
Nami: …E’
andata o.o Beh, concludo io…al prossimo capitolo! E
per questa frase, dovrete pagarmi 1.000 berry a testa
^^
Capitolo 10 *** Capitolo 10: E adesso? I trucchi non sono finiti! ***
Capitolo 10: La stanza degli specchi
Saaaaaaaaaaaaaaaaaaaalve!!! Eccoci di nuovo
insieme con il decimo capitolo!!! ^_^ Che dedico a Storm,
insieme all’11, perché ci sono i primi accenni Zoro/Nami XD Buona lettura!
Dream On
Capitolo 10: E adesso? I
trucchi non sono finiti!
“Finalmente…Terra
ferma!” Urlò Nami, barcollando. “Wow! Lo rifacciamo??” Gridò Rufy, ma venne prontamente colpito in testa dalla
navigatrice.
“Prima usciamo di qui
prima riprendiamo il mare!” Sorrise Marie, cominciando a camminare per
esplorare la stranissima stanza, che sembrava essere interamente formata da
specchi: in basso, in alto, ai lati…dappertutto. Gli specchi si intrecciavano,
formavano angoli e curve, ma era impossibile vedere che sentiero indicavano.
“Ok! Alla ricerca della porta!”
Esclamò Rufy, cominciando a correre.
“No, aspetta, non ti
conviene…” Gli urlò dietro Marie, ma non riuscì nemmeno a finire la frase che
Rufy si schiantò contro uno degli specchi. “…correre…” Sussurrò, sospirando.
“Stiamo tutti uniti o
non ci troveremo più!” Urlò Nami, cominciando a camminare facendo attenzione a
non sbattere. Andarono avanti, a destra, a sinistra, girarono, salirono una
scala e ne scesero due, ma intorno a loro nient’altro che specchi.
“Uhhhhhh!!” Urlò d’un tratto Rufy, attirando l’attenzione di tutti.
“Cosa
c’è? Hai trovato
qualcosa?” “Sì, guarda! Qui sono grasso grasso!”
Esclamò, mettendosi davanti ad uno specchio che lo faceva sembrare 120 kili in
più. “E guarda questo!” Disse poi, guardandosi nello specchio accanto, in cui
si vedeva altissimo e molto magro.
“Rufy, dannazione, non
è il momento di giocare!!” Sbraitò Nami, ma Rufy
continuava a guardarsi in tutti gli specchi.
“Questo
è fortissimo! Mi
vedo da piccola!” Esclamò Marie, rivedendosi all’età di circa otto anni.
“Ma guarda un po’
qui!” Esclamò Sanji, affacciandosi anche lui ad uno specchio. “Qui sembro donna! Però, non sono niente
male!” Si diceva guardandosi in versione femminile, con lunghi capelli dorati
ed un ciuffo simile a quello di Marie.
“Beh, visto che ci
siamo…diamoci alla pazza gioia!!” Esclamarono in coro
Usop e Chopper, che si fermarono davanti uno specchio che li ritraeva
muscolosi, bellissimi e con un mantello da eroe sulle spalle.
“Questi specchi sono
davvero strani…” Disse Robin, guardandone qualcuno, e vedendosi prima con la
pelle verde, poi senza occhi bocca e naso, ed infine vide al posto suo un
pipistrello. “Oh, inquietante…” Sussurrò con tranquillità, continuando la sua
esplorazione.
“Macchè! Questo, è
inquietante…” Proferì Nami, indicando lo specchio davanti alla
quale erano posizionati sia lei che lo spadaccino. “Perché si vede solo
Zoro?”
“Eh? Ma che stai dicendo? Se ti
vedi soltanto tu!” Protestò, incrociando le braccia al petto.
“Se stai cercando di
prendermi in giro non è il momento adatto!” Insisteva, mettendo le mani ai
fianchi.
“Mia dolcissima Nami,
per una volta devo dare ragione a testa d’alga. Ci sei tu
nello specchio!” Si intromise Sanji. Zoro si alterò dicendo che non
doveva permettersi di chiamarlo in quel modo, ma il cuoco lo ignorò. “Però io
vedo anche Robin-chan e Marie-chan!”
“Marie e Robin? Sì, le vedo anche io!” Esclamò raggiante Rufy, intromettendosi
nella discussione. “Ma Nami dov’è? E Zoro? E Sanji? Non
ci sono nemmeno io!”
“Mah…chi vedo io non è
nemmeno tra i presenti!” Sbuffò Marie, che si era accavallata su Rufy per guardare
lo specchio.
“Hey, Nami!” Disse
Chopper ad un tratto, osservando attentamente uno specchio. “In questo c’è la
forma di una serratura in rilievo!”
“Dev’essere
sicuramente la porta!!” Esclamò Usop, con gli occhi
luccicanti.
“Anche se…non c’è il
buco nella serratura…” Disse con delusione, sprofondando in una crisi
depressiva mentre gli altri lo raggiungevano. “E inoltre non so dov’è la
chiave…”
“Vorrà dire che
sfonderemo la porta.” Suggerì Zoro, estraendo le spade. Sanji sorrise,
preparandosi a sferrare uno dei suoi potenti calci. Chopper, aumentando la
massa delle corna, raspò con lo zoccolo –nonostante fosse su uno specchio-
mentre Rufy era in procinto di usare il suo “gomugomu
no rocket” e gettare tutta la potenza di cui era
capace sugli specchi.
Usop allargò le
braccia dicendo alle tre donne di stare indietro, ignorando le parole di Marie
che cercava di dirgli –Usop non la faceva nemmeno finire di parlare- che lei
sarebbe potuta essere d’aiuto.
Pochi secondi, e i quattro
attaccarono. Ma la porta restò completamente intatta, a parte piccoli graffi. I
ragazzi attaccarono di nuovo, ottenendo lo stesso risultato di prima: certo non
avrebbero sfondato la porta, continuando in quel modo. Quindi, pieni di rabbia,
cominciarono a colpire tutti gli specchi attorno a loro e non solo la porta, ma
anche quelli si scalfivano a malapena.
“Ok, ora sono stanca
di guardare…” Disse Marie avanzando verso la porta mentre i quattro
riprendevano fiato, ma Usop la bloccò per un polso.
“Marie, scusa, ma è
meglio che tu lasci fare a loro…” “Già, voi ragazze e Usop è meglio che stiate
indietro…prima o poi ce la faremo!” Aggiunse Chopper, sorridendo mentre
respirava affannosamente. Il volto di Marie s’incupì.
“Noi
ragazze? Che
vorresti dire con questo?” Rufy a quelle parole scattò all’allerta, e con
faccia spaventata si mise di fronte all’amica, poggiandole le mani sulle
spalle.
“Niente, non voleva
dire niente! Sei una ragazza, no? Non c’è bisogno di
prendersela!”
“Tzè! Maschilisti!” Sbuffò lei,
incrociando le braccia al petto e facendo sospirare il capitano.
“Scusa,
Marie! Io
non volevo offenderti!” Si scusò prontamente la renna, ma lo spadaccino sospirò.
“Tsk. Se sei convinta di
potercela fare, fammi vedere di cosa sei capace,
donna.” Esclamò Zoro, con tono di sfida. Rufy sbiancò voltandosi verso il
compagno e gesticolò di ritirare subito ciò che aveva detto, ma Marie aveva
ghignato sadicamente e si era voltata verso lo specchio-porta, segno che aveva
accettato la sfida.
“Ti conviene spostarti,
se non vuoi che pezzi di specchio ti feriscano, uomo.”
Sogghignò, chiudendo
la mano a pugno e lanciando un urlo di carica, per poi lanciare un potentissimo
pugno alla porta, sotto gli occhi dapprima annoiati e un po’ incuriositi, poi
scioccati di tutti.
Credevano che se i
quattro più forti della ciurma non ce l’avevano fatta,
certamente lei da sola non avrebbe ottenuto risultati; ma quando al contatto
della sua mano la porta e parecchi specchi attorno a quella si ruppero in mille
pezzi, dovettero ricredersi. Rimasero ancora più sconcertati di quando insieme
a Rufy mangiò tutta la gelatina fino alla porta, e immobilizzati dallo shock
non dissero niente quando una luce fittissima li travolse, e poi si ritrovarono
fuori da quello strano labirinto di specchi.
Tutti tranne Rufy
erano ancora sconvolti, e alzandosi fissavano Marie
sconcertati.
“Ve l’avevo detto, io,
di non dirle niente!” Sussurrò Rufy sospirando, mentre la metallara camminava
verso Zoro con un sorrisino compiaciuto.
“Allora, che mi dici?”
Disse avvicinando pericolosamente il volto al suo e fermandosi a pochi
millimetri da lui. “Piaciuto lo spettacolo?” Sussurrò provocante, sfiorando con
un dito le sue labbra, per poi scendere e poggiare la mano aperta sul suo
petto, spingendolo via. “Non sottovalutarmi mai più, spadaccino!”
Esclamò tornando al tono di sempre, voltandosi sbuffando e portandosi i capelli
dietro le spalle con un gesto repentino.
“Quella è…” Sussurrò
Sanji, guardandola scioccato. “…la donna dei miei sogni!!!”
Esclamò poi con sguardo a forma di cuore, mentre Zoro se ne stava ancora
allibito lì vicino a lui.
“Ok,
ok, ora basta! Dobbiamo
muoverci!” Urlò Nami irritata, cominciando a camminare. Non sapeva bene
perché, ma quella scena l’aveva innervosita non poco.
“Aspetta,
Nami! Non sappiamo cosa potrebbe succedere ora!” Esclamò
Robin facendola fermare, ma la navigatrice si voltò verso di lei con sguardo
furente.
“Chi se ne frega!!Hai visto dove siamo, no?” Urlò
allargando le braccia e mostrando il panorama di quella stanza: era molto stretta
e soprattutto lunga, e sembrava più che altro un corridoio. “Che
camminiamo veloci o no, solo questa strada possiamo prendere!”
“Calmati,
Nami! Ha
ragione Robin, dobbiamo stare attenti…” Cercò di calmarla Chopper, ma per tutta
risposta la navigatrice sbuffò, riprendendo a camminare decisa e portandosi
davanti a tutti. Nella sua avanzata, non si accorse che una mattonella
si era abbassata lievemente al suo passaggio. Questo evento non era però
passato inosservato allo spadaccino, che rapidamente si gettò sulla navigatrice
buttandola a terra: se non l’avesse fatto, una sequenza di frecce l’avrebbe
colpita.
“Ci è mancato poco!”
Esclamò lui, alzando leggermente il corpo da quello della rossa mentre tutti
osservavano timorosi.
“Fa attenzione, la
prossima volta!” La ammonì severo fissandola negli occhi, mentre una goccia di
sangue colpiva delicatamente il braccio di lei.
“Sei
ferito!” Proferì lei, mentre il ragazzo dai capelli verdi si alzava da
terra, guardandosi il braccio sinistro che, effettivamente, sanguinava.
“Roba da niente.” Fece
spallucce, poi si allontanò senza dire altro. Nami era rimasta per un po’
immobile a guardarlo come sorpresa, ma dopo pochi secondi aveva recuperato
l’autocontrollo scuotendo la testa.
“Va bene,
continuiamo!” Disse con decisione, alzandosi da terra, ma proprio mentre
ricominciava a camminare, Marie la superò sorridendole.
“E’ meglio per tutti
se vada avanti io…rischio di meno.” Tutti annuirono, e così ripresero a
camminare.
Non passò molto tempo
che la metallare innescò un altro meccanismo simile a
quello delle frecce: mise il piede su una mattonella che subito si abbassò
facendola quasi cadere, e dall’alto tre lame d’acciaio scesero veloci,
affettandola.
Il gruppo, rimasto un
po’ indietro, osservava con timore.
“Siano benedetti i
rogia!” Disse Marie tirando un sospiro di sollievo e liquefanno il metallo
delle lame, in modo da rendere facile il passaggio della ciurma dietro di se.
“Shhh!
Sentite anche voi?” Sbottò d’un tratto Sanji, restando in
silenzio e fermandosi nel bel mezzo del corridoio.
Sentivano tutti uno
strano rumore provenire da dietro, qualcosa di lontano e confuso.
“Sembra il rumore di
qualcosa che…rotola…” Disse d’un tratto Usop, per poi sbiancare.
“Oh no!” Esclamò Chopper,
portandosi le zampe alla testa. “Non può essere!”
“E invece lo
è…SCAPPATE!” Urlò Nami, mettendosi a correre dopo aver lanciato un’occhiata al
corridoio: un’enorme sfera rotolava a gran velocità e si dirigeva proprio verso
di loro. L’unica possibilità di salvezza era…correre!
Quindi tutta la ciurma
tirò fuori le sue capacità da atleta e cominciò una lunga corsa verso l’ignoto,
cercando di sfuggire all’enorme pericolo rotondo.
“Guardate là!” Esclamò
d’un tratto Marie, facendo notare che il corridoio era finito e non una, ma quattro porte li aspettavano. “Dove dobbiamo andare?”
“Non ne ho idea!”
Aveva urlato Nami, che le correva a fianco. “Fate a caso!”
E quindi si gettarono
sulle porte, aprendole in tutta furia ed entrando chi in una chi nell’altra, chiudendole
appena prima che la sfera vi si scagliasse contro.
“Anf…anf…cavoli che corsa!” Urlò Rufy, alzandosi da terra. “E
ora dove sono finito?” Esclamò, guardandosi intorno. Si trovava in un corridoio
uguale a quello precedente, con la piccola differenza che davanti a lui c’era un enorme stanza dal pavimento a quadri bianchineri, a dividerlo dal resto del corridoio.
“Caspita! Com’è grande!” “Una stanza a
scacchi, eh?” Sussurrò una voce femminile dietro di lui, facendolo voltare.
“Oh! Robin!” Esclamò, riconoscendo l’amica. “Allora non sono
solo!”
Lei sorrise,
avvicinandosi a lui e guardando attentamente lo strano pavimento della camera.
“Qualcosa mi dice che sarà complicato uscire da qui…”
“Chopper! Siamo rimasti soli, io e te!”
Disse il cecchino alla rena, guardandosi intorno.
Loro erano finiti in
una strana camera con mille scale: ce n’erano in orizzontale, in verticale,
all’ingiù, a chiocciola…di ogni tipo e colore. I due le guardarono e
deglutirono.
“Do-dobbiamo
portare avanti l’onore della ciu-ciurma!” Esclamò il
cecchino, alzando il braccio al cielo mentre le gambe avevano preso a
tremargli.
“Sì! Torneremo dagli altri!” Urlò
Chopper, un po’ più deciso, imitando l’amico.
“Si va!” Esclamarono
insieme, prima di cominciare a scendere la prima rampa di scale.
“Zoro…Zoro,
svegliati…” Sussurrava una voce all’orecchio dello spadaccino, ma questo non
aveva intenzione di aprire gli occhi. “Non rompete e lasciatemi dormire…”
Sussurrò in
dormiveglia, il che fece sospirare chi tentava di farlo rinvenire.
“Zoro, dannazione!
Dobbiamo andarcene da qui! Svegliati, cavolo! Zoro! Zoro!!”
Urlava scuotendolo, e
finalmente si degnò di aprire gli occhi, lamentandosi. Quando mettendo a fuoco
si trovò davanti il suo volto sorridente spalancò gli occhi e alzò il busto da terra
costringendola a spostarsi.
“Nami?! Ma che diavolo...?” “Grazie al
cielo ti sei svegliato!” Esclamò lei abbastanza seccata, mettendo le mani ai
fianchi.
“Cos’è successo?” “Ci
siamo divisi. Ti dispiace, forse?”
“Eh? No, non è ques…” “In ogni caso, alzati e muoviti. Dobbiamo
trovare gli altri.”
Gli ordinò alzandosi
da terra, e incrociando le braccia al petto aspettando che lui facesse lo
stesso.
“Bene, e adesso che ci
siamo alzati mi vuoi dire cosa dobbiamo fare?” Chiese lo spadaccino dando
un’occhiata al terreno circostante. Sembrava che fossero capitati in una casa
di legno antica e diroccata, con mobili e mura in parte distrutte e una buona
dose di polvere.
“Non
lo so…Camminiamo.
Stammi vicino e non ti perdere.” Disse lei, conoscendo le brutte abitudini del
ragazzo di perdersi anche se chi guidava era a pochi
centimetri da lui. Questo fece spallucce ribattendo che aveva un ottimo senso
dell’orientamento, ma ciò nonostante seguì il suo consiglio e andarono alla
scoperta di quella strana casa.
“Dove…dove sono?”
Sussurrò Marie, aprendo lentamente gli occhi. Notò praticamente subito di
essere sdraiata in un enorme distesa di petali di rosa
rossa.
“Mia dolce Marie, ti
sei svegliata, finalmente!” Esclamò una voce alla sua sinistra, e quando si
voltò poté vedere Sanji sdraiato a pochi passi da lei, che la fissava.
Il che la convinse ad
alzare il busto dal letto, tenendo le distanze.
“Che ci facciamo qui?”
“Ci siamo separati dagli altri al bivio! Non credi che sia un segno del
destino? Io e te, da soli, in mezzo alle rose?”
“Onestamente? No.” Gli disse, secca, pietrificando il cuoco.
Poi scoppiò a ridere, e alzandosi pose una mano al biondo, sorridente.
“Su, dai, muoviamoci ad uscire da qui…”
“Subito, mia adorata!”
Urlò lui tutto felice, alzandosi e dimenticando completamente la figura di
prima.
Marie:
Iniziamo subito con i ringraziamenti, anche perché ho un annuncio da fare!
Tutti:
Davvero?
Marie:
No, era per farvi morire di curiosità!!!Muhahah!!! Comunque ù.ù Iniziamo con Alex_92!
Folla:
Ella!!!
Marie:
Oh, hai fatto bene a licenziare quel porta buste! Dato che io e la ciurma
abbiamo stipulato un contratto, non posso regalarti il viaggio offerto da Nami,
però ti regalo…un nuovo porta buste!!!
Entra la
Tizia Poco Importante che ieri ha risposto
insieme alle due Marie.
Marie: Eccola! Si chiama anche lei Marie, e sarà felice
di lavorare per te ^_^ Bene, ora passiamo rapidamente a Sihu!
Folla: Ella!
Marie: Beh, che c’è di male ad aprire le porte con un
dito? Non sono la prima che l’ha fatto XD Preferisci il modo in cui l’ho aperta
ora? ^__^ Beh, i tuoi compagni di viaggio sono di là a preparare i bagagli,
oggi si parte! Sono sicura che ti divertirai con Rufy, Nunù
e…sigh…Ace…ç_ç *entra in
depressione*
Nami: …Ci risiamo! Che qualcuno la riporti allo stato
normale!!
Sanji: Avrà sicuramente bisogno di un mio bacio! Corro!
Marie:NO NO
STO BENE!!! O_O Ehm…coffcoff…ok, continuiamo! Nunù,
carissima!
Folla: Ella!
Autrice: Oh, boogieman! E’ per
caso quel film che ha per trailer la bambinetta che canta ‘‘Sta arrivando
l’uomo nero’’ ecc? Odio quella bambina. Non ho mai visto il film proprio per
questo!
Marie: Sì, ma a noi, che ci interessa?
Autrice: Come osi rivolgerti a me con questo tono!!! Devi avere rispetto per chi ti ha creato con le sue mani!
Senza di me tu non saresti qui!
Marie: Sì, mamma, hai ragione… *ride* Piuttosto, Arua è
horror già di suo. Cioè, cosa ti aspetti da una che si veste in stile Gothic Lolita?
Arua: Perché, hai problemi con lo stile gotico,nyu?
Marie: No, per carità…ed in effetti
è adatto per una bambina di dodici anni con lo sguardo sadico e le manie
omicide o.o
Usop: Ragazze, state divagando…
Marie, Arua: …bugia!!! >>
Usop: Basta!!! Io me ne
vado!!! Ammutinamento!!!
Marie: Sì, sì, hai ragione tu…ma continuiamo, che
l’argomento si fa interessante! “fiQo
assurdo” sono le parole perfette per descrivere Ace *ç* ma bellissima l’idea
dei tanti piccoli Ace da accudire XDXD Acegotchi,
prossimamente nei migliori negozi!! XD
Arua:Ehi, stop un attimo, chi vi ha detto che io vi
crei le copie?? Non sono un cagnolino a comando, nyu!!
Marie: Ma guarda, hai anche un collarino ^.^
Arua: Non è un collare per cani, nyu ç_ç
Marie: …Ma andiamo avanti!!!
Eseguo subito, cara Nunù…Zoro, vieni qui!
Zoro: ‘azzo vuoi?
Marie:Bonjour finesse! Nami
puoi venire anche tu, per favore?
Nami: E’ l’ora di ritirare lo stipendio??
Marie: Non proprio.
Spinge
Nami e Zoro in modo che si bacino.
Marie: Olà, ecco fatto!!!
Nami, Zoro: O////O PERCHE’ L’HAI FATTO???
Marie: Dovevo dare un bacio a Zoro da parte di Nunù, ma non è il mio tipo…Sono una donna fedele, io!
Nami: E chi ti dice che sia il mio, di tipo?
Marie:Per in iniziare il
copione…E quindi, l’Autrice! Poi Storm e migliaia di
fan ^_^
Nami, Zoro: Oh O////O
Marie: Ma devo ancora finire di eseguire le richieste…Ace,
hai finito di preparare le valige?
Ace: Quasi, perché?
Lo
bacia con passione.
Usop: Ma qui c’è scritto “timido salutino con…”
Non
riesce a finire la frase perché viene scaraventato lontano da un pugno di
Marie.
Marie: Mi piacciono queste richieste *___* Oh, e
ovviamente grande Lilian! Ace non si tocca, muhahaha!!!!
Fan_Di_Ace: Egoiste! Lo vogliamo pure noi…
Marie, Lilian: Fateci pensare…mh….NO!!!!!!
Fan_Di_Ace: E tra di voi perché lo dividete?
Marie:
Mai sentito parlare della solidarietà femminile tra personaggi di due fic
diverse create da Autrici che vogliono farsi il ragazzo di cui sono innamorate?
Lilian: E’ un tema molto discusso,
al giorno d’oggi.
Autrice, Nunù: Purtroppo è vero ç_ç
si uniscono contro di noi!!!
Marie: Ma
andiamo avanti ^^ Scatty!
Folla:
Ella!
Marie:
Vedo che anche tu sei una buongustaia! Complimenti! Qualche volta vieni a cena
da noi, se ti va! Magari quando torna Rufy, dato che ti piace tanto! Ma ora
andiamo avanti con Lunetta!
Folla:
Ella!
Marie: No,
nessuna stanza dei cosciotti, ma sarebbe una buona idea xD
Mh…già sento il loro sapore in bocca…ghghghg…*sbava*
Però già quella dei dolci è stata una bella cosa!!
Rufy:
Concordo!
Marie:
Oh, Storm, che piacere rivederti!
Folla:
Ella! Ella!
Marie:
Ehm…perché due?
Folla:
Ha fatto doppia recensione!
Marie:
Ah =___= Comunque, come se non bastasse Rufy ci ha messo il suo zampino
rubandosi la chiave! Quell’incosciente!
Usop:
Intanto, se miss presentatrice fosse stata sveglia, avremmo evitato un sacco di
guai!
Marie:
Cioè, non solo una si sente male e sviene, deve pure tener conto agli altri!
Che schifo ù.ù beh, che altro dire, è ovvio che partecipino anche loro, sennò
sai che noia! Io, da sola, sperduta nei meandri di Sakkaku Island sotto le
torture di Arua...non mi ci fare pensare! °_°
Arua:Bwahahah!!!!Storm,
grazie per avermi difeso, nyu!
Marie:
Sui ringraziamenti, l’Autrice per una volta ha avuto un’idea decente…
Autrice: Come sarebbe a dire per una volta?!
Marie: …ma
noi passiamo avanti, perché si parla di argomenti interessanti, ovvero Zoro ed
Ace. Se non sono interessanti loro…
Nami:
Ma non avevi detto che Zoro non è il tuo tipo?
Marie:
Beh, non posso comunque dire che è carino?? Eh?? Eh?? Sei gelosa, ammettilo!
Nami:
No! Per niente!
Marie:
In ogni caso, hai letto cos’ha scritto la nostra Storm?
Su, vai a dare un altro bacino a Zoro ^.^ *tono da presa in giro*
Nami:
Ma…ma…ma… O////O Oh, al diavolo!
Parte una musica romantica e
Nami bacia Zoro.
Folla: ooooh!
*commossi*
Marie:
Adesso arriva la parte migliore! Lilian! Vieni qui!
Lilian: Presente!
Marie, Lilian: ACE!
Ace:
Sì?
Parte di nuovo la musica
romantica e Marie bacia Ace. Poi ricomincia da capo la musica e lo bacia Lilian.
Ace:
Wow! Lo dico e lo ripeto: WOW!
Autrice: Ma è una citazione!
Tutti:
E allora? -.-
Marie:
Ma non è finita qui!
Bacia sulla guancia Usop,
Rufy e Chopper, poi si ferma davanti a Sanji che aspetta il bacio con ansia.
Marie:
…Una volontaria dal pubblico!
Volontaria: Eccomi!
La volontaria bacia Sanji.
Folla:Ooooh! *commossi*
Marie:
Bene, dopo questislinguazzamenti
vari penso che possiamo anche andare…
Ace:
Andare? Hey, noi dobbiamo partire!
Rufy:
Non vedo l’ora di arrivare e mangiare tanta carne!!!
Marie:
E sia! Statemi bene, ragazzi miei ç_ç
Escono dalla sala e Marie li
saluta con un fazzolettino.
Marie:
Crescono così in fretta ç_ç Comunque, io intendevo
che possiamo anche andare AVANTI!
Tutti: Ma
a dire il vero non c’è più nessuno!
Marie:
Oh, davvero? Beh, allora possiamo chiudere qui ^^ Bene, dal
Marie Show è tutto, a voi studio!
Studio:
Bene, e ora che la nostra inviata speciale Marie ci ha ridato la linea possiamo
salutarvi al prossimo capitolo. Ringraziamo Elanor93 ed Eilinn
che hanno aggiunto la fic tra i preferiti, e salutiamo il conte Valten che sta lottando contro i compiti! Al prossimo
aggiornamento!
SIGLA
E adesso: chi ci sarà in
STUDIO??? Quando, l’Autrice, pubblicherà l’undicesimo
capitolo??? Che ne potete sapere voi??? Qual è il cognome di Marie che dopo 10
capitoli ancora non si sa??? Ma chissenefrega??? Di che colore è il cavallo
bianco di Napoleone??? No, ok, sto divagando…
Capitolo 11 *** Capitolo 11: La ciurma si riunisce! La fine del labirinto! ***
Dream On
Salve a tutti, rieccomi con l’11 capitolo!!! Scusate il ritardo, ma mi ero totalmente
dimenticata cosa avevo intenzione di scrivere! Ma si può??
=_= Beh, spero di aver fatto valere la vostra attesa, e per farmi perdonare un
capitolo luuuuuuungo, mamoooooooooooltoluuuuuuungo! XD
Dedicato come detto in
precedenza a Storm! ^^ Buona lettura!
Dream On
Capitolo 11: La ciurma si
riunisce! La fine del labirinto!
“Beh, è una stanza a
quadri, e allora?” Proferì Rufy, scrollando le spalle. “Qual è il problema?”
E con noncuranza fece
qualche passo avanti, posando i piedi su una delle caselle di colore nero. Non
l’avesse mai fatto.
Quando il suo piede la
sfiorò un’altissima fiammata si alzò da essa, e per poco non lo colpì in pieno:
fortunatamente non era ancora atterrato sulla mattonella, e riuscì a spostarsi
appena in tempo.
“Ommamma!!!” Urlò, stando dritto dritto al
punto di partenza, senza muovere nemmeno un muscolo.
“Dovresti pensare
prima di agire, capitano.” Sussurrò lei, sorridendo leggermente, e
avvicinandosi al ragazzo. “Su questa casella nera non si può salire.” Sussurrò
lei, camminando lentamente e salendo su una mattonella bianca. Aspettò immobile
qualche secondo in silenzio, ma vedendo che non succedeva niente, sorrise.
“Bene! Se i miei ragionamenti sono giusti, allora…Rufy!
Poggia un piede sulla mattonella nera alla tua destra!” Esclamò
voltandosi, e il ragazzo deglutì. Dalla sua posizione allungò una gamba
sfiorando lievemente la piastrella come gli era stato detto.
E come l’archeologa
aveva previsto, essa consisteva in una trappola: due mezzelune giganti caddero
dall’alto del soffitto, oscillando una da destra e una da sinistra, fino a
sfiorarsi superando nello stesso momento la casella, anche se in versi opposti.
Come se non bastasse, dalle mattonelle adiacenti sbucarono rapidi spuntoni d’acciaio,
che si ritirarono lentamente.
“Ca-ca-ca-cavolo!!!” Urlò il capitano dopo aver ritirato la gamba, osservando
attonito la scena.
“Perfetto!” Gridò lei,
sorridente. “Rufy, non devi assolutamente toccare le caselle
nere! Salta solo su quelle bianche!” Gli urlò, e lui
annuì. Con cautela fece un passo avanti verso la stessa mattonella in
cui era Robin, e trasse un sospiro di sollievo quando si accorse che non era
successo niente.
“Su, sbrighiamoci!”
Disse lei, facendo un salto per arrivare alla mattonella bianca in alto a
destra rispetto alla sua posizione, seguita lentamente da Rufy. Procedettero
lentamente e con molta cautela, arrivando fino alla fine della stanza, facendo
una scoperta spiacevole: il corridoio che dall’altro lato avevano visto era in
realtà una porta completamente nera. Dello stesso colore della casella che le
stava davanti.
La mattonella era
enorme come le altre, ed era impossibile raggiungere la porta senza toccarla. Come
se non bastasse una chiave d’oro, che probabilmente serviva per aprire la
porta, faceva capolino al centro della piastrella luccicando.
“Ahia…” Sussurrò Rufy,
mentre Robin analizzava la situazione. “Cosa facciamo,
Robin?”
Chiese lui, un po’ demoralizzato.
Lei sospirò.
“Non so se funzionerà,
ma prova ad allungare un braccio e prendi la chiave.”
Lo pregò, e lui annuì
sorridendo. “Niente di più facile!” Esclamò portando il braccio dritto davanti
a se e tentando di allungarlo. Ma questo si stirò solo di pochi centimetri, poi
si fermò e tornò alla forma originale.
“Eh?!
Cosa succede?!” Sbraitava riprovandoci, ma stavolta il
braccio non si muoveva per niente. “Dannazione, non ci riesco!” Strinse i
pugni, riprovandoci, ma dovette rinunciarci.
“Uffa…Mi sento così
stanco…Ho voglia di dormire…” Sussurrò, accasciandosi a terra
confuso. Dal canto suo, anche Robin sentiva una strana sensazione
abbattersi su di lei, e quando tentò di prendere la chiave con i suoi poteri
senza riuscirci, finalmente capì.
“No, cavolo!” Esclamò,
inginocchiandosi a terra. “Ma certo…queste piastrelle bianche…è algamatolite!!” “COME SCUSA?!” Urlò il capitano, alzandosi scioccato.
“Questa
stanchezza che sentiamo, il fatto che non possiamo utilizzare i nostri poteri…E’
tutto dovuto all’algamatolite!
Queste mattonelle la contengono sicuramente! Dannazione!” Urlò,
abbassando lo sguardo e mordendosi il labbro inferiore.
Il capitano si fece
inspiegabilmente serio.
“Oh, beh. Allora non c’è
altra scelta.” Disse tutto d’un tratto, lo sguardo bassi e i
pugni stretti. Senza dare il tempo all’archeologa di chiedere
spiegazioni si fiondò sulla mattonella nera afferrando rapidamente la chiave,
giusto in tempo: la piastrella si ritirò verso il basso appena Rufy vi si
poggiò, lasciando il vuoto completo.
“RUFY, NO!!!” Aveva urlato Robin, ma il ragazzo si era prontamente
attaccato alla maniglia della porta, facendo tirare un sospiro di sollievo alla
compagna.
“Non fare più certe
cose azzardate, capitano…” Sussurrò, guardandolo dolcemente mentre si tirava su
aggrappandosi con entrambe le mani alla maniglia, come meglio poteva, per poi
sorridere a trentadue denti, infilando la chiave nella serratura e girandola
con cautela.
Troppo presto per
cantar vittoria. Dal muro opposto alla porta cominciò ad avanzare una ragnatela
di spuntoni in ferro che ricopriva tutta la stanza e si avvicinava
pericolosamente i due.
“CAVOLO
CAVOLOCAVOLO!!!!”
Urlò Rufy aprendo rapidamente la porta e rischiando quasi di cadere, ma
riuscendo ad aggrapparsi al corridoio appena scoperto e ad entrarci.
Quindi si voltò verso
l’amica, che scioccata fissava la trappola immobile.
“Robin! Che fai ancora lì? Salta!” Aveva
urlato lui, dall’interno della porta.
“E’ troppo lontano!” “Lascia
perdere i calcoli e salta!” Ma lei lo guardò muovendo lentamente la testa a
destra e a sinistra, spaventata.
“Non ci riesco....” “Robin, dannazione!” Sbraitava il capitano, mentre il
cuore aveva cominciato a battergli più forte. Gli spuntoni si avvicinavano
sempre di più, e Robin non accennava a muoversi.
Se solo fosse riuscito
ad allungare le braccia…Se solo avesse potuto fare qualcosa…
Non voleva perderla
per niente al mondo!
Serrò i pugni,
sporgendosi il più possibile. “ROBIN TI PREGO FA PRESTO!
NON TI LASCERO’ CADERE! FIDATI DI ME!!!” Aveva urlato con tutte le sue forze, lasciandola
sorpresa.
Che diavolo stava
combinando? Se ne stava ferma come un’imbecille aspettando che quelle cose la
uccidessero! Ma che le era preso?
Si morse il labbro
inferiore, deglutendo. Sì, si fidava di lui. Si fidava ciecamente di lui.
Per questo, chiuse gli
occhi e si gettò nel vuoto in direzione della porta, con il sorriso sulle
labbra. E lui non la tradì. L’afferrò rapidamente per i polsi tirandola su e
cingendole la vita con le braccia per aiutarla ad entrare nel corridoio, mentre
gli spuntoni si schiantavano contro il muro curvando le punte.
Rufy osservò scioccato
la scena di fronte a se, mentre sentiva il cuore scoppiare.
Così poco…c’era
mancato così poco…
Sospirò, rilassandosi
nel vedere la figura della donna tra le sue braccia, viva e senza un graffio. Ce
l’avevano fatta. Erano salvi.
“Scusami…” Sussurrò
lei nascondendo il volto nella sua spalla, respirando lentamente.
“N-no!
Non devi! Lascia perdere! L’importante è che siamo vivi!”
Le sorrise lui,
sciogliendo l’abbraccio un po’ imbarazzante in cui si erano trovati.
“Andiamo?” Chiese lui,
osservando la scala a pioli attaccata ad un muro di fronte a lui.
“Andiamo.” Sorrise
lei, decisamente più tranquilla, seguendo il suo capitano attraverso
quel lungo cunicolo
verticale.
*****
“Hop! Hop! Hop! Saliamo per le
scale, scendiamo e poi giriamo, facciamo tutto il giro, chissà dove arriverem!” Cantavano Usop e Chopper che felicemente –si fa
per dire- correvano in lungo e in largo senza sapere esattamente dove andare.
“Forse è per di là!”
Aveva esclamato il cecchino appena sceso da una rampa di colore viola e
indicando il corridoio alla sua destra. I due quindi vi erano entrati
saltellando, ritrovandosi davanti un ennesima scala.
Sospirando esausti fecero spallucce e la salirono, ritrovandosi al centro della
stanza dov’erano partiti.
“Oh, no, siamo ancora
qui!” Si disperò il dottore, ma il compagno ghignò.
“Guarda qui, Chopper! E’ una leva!” Urlò
felicemente, indicando un bastone di colore grigio che fuoriusciva dal muro.
“Oh! Una leva! Una leva!”
Cantavano, e poi l’abbassarono senza sforzo.
Tempo due secondi e si
sentì un gran rombo che fece accapponare la pelle di entrambi. Poi, di colpo,
tutte le scale cominciarono a muoversi rapidamente, a girare su se stesse e
dividersi gradino per gradino, unendosi con altre scale.
“OCCAVOLOCAVOLOCAVOLOCAVOLO!!!” “SONO TROPPO GIOVANE PER MORIREEEE!!!!”
Urlavano i due, attaccati
saldamente ad una ringhiera, pregando ad occhi chiusi di rimanere vivi.
E quasi credevano di
star sognando quando finalmente tutto cessò, e il silenzio prese il
sopravvento.
Lentamente aprirono
gli occhi, tremando.
“E’…E’ finita…?”
Balbettò Chopper, guardandosi intorno meravigliato: la ringhiera in cui erano
attaccati adesso faceva parte di un enorme scala a chiocciola posizionata in
mezzo alla stanza, che ora era priva delle piccole scale e si potevano vedere
le entrate di tutti i corridoi. Il tetto era scomparso, e la nuova scala si
protendeva verso l’alto così tanto che i due non riuscivano a vederne la fine.
“Ahah!
Ma certo! Abbiamo trovato la scala giusta!!!” Urlò
Usop, balzando al di là della ringhiera e atterrando su uno dei grandi scalini,
invitando Chopper a fare lo stesso.
“Bene, adesso dovremo
solo salire e vedere cosa ci aspetta in cima!”
Urlò il cecchino, poi
di nuovo il silenzio.
“MA
E’ ALTISSIMA! NON CE LA FAREMO MAI!!!!”
Urlarono poi spalancando occhi e bocca, sentendosi stanchi già al solo
pensiero.
Quindi sospirarono,
sgranchendosi le gambe.
“Chopper…dobbiamo
farcela!” Urlò, ricevendo cenno di assenso da parte del compagno.
“Vinceremo!” Cominciò,
e prese a correre lungo la rampa, seguito dalla renna che riprese a
canticchiare stupide canzoncine.
E salirono, salirono e
salirono ancora, senza fermarsi. Cantavano canzoncine e saltellavano di gradino
in gradino, ma via via che
il tempo passava l’andamento si faceva sempre più lento e alle canzoni aveva
preso il posto il respiro affannato dei due, che arrivarono a strisciare
praticamente a terra tirandosi su con le braccia.
“Cavoli…non…ce…la…faccio…più…” Sussurrò il cecchino con gli occhi fuori
dalle orbite dalla stanchezza, ansimando a più non posso.
“Ancora…un…piccolo…sforzo…”
Rispose molto lentamente la renna, mentre si aggrappava a quello che doveva
essere l’ultimo gradino. Alzò la testa con fatica e guardò dritto davanti a se,
mettendo a fuoco la vista appannata.
E poi, la vide: una
porta bianchissima era lì di fronte a loro e aspettava soltanto di essere
aperta.
Ai due cominciarono a
brillare gli occhi, e come se le forse fossero loro tornate balzarono in piedi
aprendo velocemente la porta ed entrandoci con impazienza.
*****
“Proviamo a salire di
sopra?” Domandò la rossa, senza aspettare risposta e cominciando a salire le
scale lentamente, producendo acuti scricchiolii.
“Questa casa sta
proprio cadendo a pezzi…” Commentò lo spadaccino dietro di lei, e non potè dire
affermazione migliore: quando la navigatrice poggiò il piede sul sesto gradino
in legno questo si ruppe, facendole perdere l’equilibrio e cadere all’indietro.
Fortunatamente per lei
lo spadaccino l’afferrò, seppur mugugnando di fare
attenzione, aiutandola a rialzarsi.
“Beh…grazie…” Sussurrò
con poca convinzione voltando subito lo sguardo, e rivolgendolo al braccio del
giovane.
“Cos…” Spalancò occhi
e bocca e rimase immobile a fissarlo.
“Eh? Cosa c’è?” Chiese lui, visibilmente irritato. “Cos’ho che
non va?”
“Ma tu stai perdendo
molto sangue!!” Urlò, e solo allora Zoro notò di avere
il braccio completamente ricoperto di rosso.
Guardò la ferita e la
navigatrice, poi scoppiò a ridere.
“Spero che tu stia
scherzando!” Proferì divertito. “Questo è solo un graffio da niente!”
“Ferita grave o no,
non posso lasciarti in quel modo!” Urlò zittendolo, e strappandosi dopo alcuni
tentativi la manica della camicia che indossava.
(<- ma perché negli anime/manga i vestiti si strappano così in fretta? XD n.d.Autrice)
“Hey, che vuoi fare?”
Disse lui allontanandosi, ma lei lo prese per il polso insanguinato.
“Lasciami fare!”
Ordinò, prendendo ad asciugare il liquido con lo spadaccino che la guardava
sconvolta e credeva che fosse impazzita. Quando il braccio divenne più o meno
pulito e fu la manica strappata ad essere rosso porpora, gettò via quest’ultima,
strappandosi l’altra.
“Stai rovinando i tuoi
vestiti per niente.” Si lamentò lui sbuffando, ma nonostante questo le lasciò
legare la manica attorno alla ferita.
La navigatrice sapeva
benissimo che quel taglio a Zoro non bruciava nemmeno. Sapeva che aveva
ricevuto di peggio ed era sempre rimasto in piedi, e aveva anche perso molto
più sangue.
Solo non riusciva a
sopportare quando si feriva per proteggerla. E il fatto che fosse successo più
e più volte la rendeva ancora più nervosa. Nonostante a volte lo utilizzava
come scudo raggirandolo, le dava un fastidio tremendo non potersi difendere da
sola.
“Ecco fatto.”
Sussurrò, sorridendo lievemente. Avrebbe voluto fare di più, ma non ci
riusciva.
Oh, ma in fondo, chi
se ne frega!
Perché era così
dannatamente importante fargli vedere che nonostante tutto gli era grata per
tutte le volte che l’aveva salvata noncurante del pericolo?
“Nami, mi stai
ascoltando?”
La sua voce la riportò
alla realtà, facendole abbandonare quei pensieri.
“Sicuramente non era
importante, tu dici solo sciocchezze, spadaccino da quattro soldi!” Commentò
acida, incrociando le braccia al petto e voltando la testa dall’altro lato,
suscitando l’ira di lui.
“E ora che ti prende,
mocciosa?!” Urlava, ma lei non lo stava ad ascoltare e
riprese la salita.
Ecco, l’aveva fatto di
nuovo. Si era accanita contro di lui, come faceva sempre.
Essere gentile le
veniva così difficile?
“Sentiamo, signorina qui-comando-io, ora che siamo al piano di sopra che si fa?”
Ahia. Questa fu la
goccia che fece traboccare il vaso.
“Ma la vuoi piantare?”
Gli rispose di rimando, stringendo i pugni e lasciandolo senza parlare.
Litigavano
praticamente sempre, e Zoro non si stupiva più se Nami gli rivolgeva insulti
vari. Ma quella volta, più che un insulto, sembrava una supplica.
Il suo tono era sì
arrabbiato, ma piuttosto malinconico e…esasperato.
Il fatto che la
navigatrice sospirò chiudendo gli occhi dopo averlo detto, riprendendo a
camminare in silenzio, non fu d’aiuto.
Ebbe il forte istinto
di scusarsi, ma non lo fece. No, ne valeva del suo orgoglio.
“Sei strana, oggi.”
Commentò solamente, non molto convinto, ma lei non ci fece caso e lasciò
correre. Il resto del tragitto continuò in silenzio, finchè un sonoro botto non
attirò l’attenzione dei due.
“Cos’è stato?” Proferì
Zoro portando la mano alle sue spade, e voltandosi perlustrando le retrovie.
Quando si rese conto che il rumore era stato provocato da una semplice porta
che sbatteva sospirò, voltandosi di nuovo e scoprire che era solo.
Era solo?! E Nami?!
“Merda!” Si lasciò
sfuggire, prendendo a camminare rapidamente cercandola in ogni stanza che le
capitava davanti. “Nami? Hoy, Nami!”
Finchè ad un tratto
sentì ridere qualcuno alle sue spalle, e voltandosi scoprì che la navigatrice
era proprio dietro di lui.
“Sei troppo divertente,
Zoro!” Esclamò questa ridendo e avvicinandosi facendo ondeggiare sua minigonna
rosa.
“Eh? Divertente?” Si chiese lui
inarcando un sopracciglio, mentre lei si copriva la bocca con la mano per
trattenere il riso.
“Su, andiamo!” Esclamò
non molto convincente, tra una risata e l’altra, prendendo a camminare.
“Ma che cazzo hai?”
Chiese lui, seguendola seccato. Per tutta risposta, la navigatrice scoppiò per
l’ennesima volta in una fragorosa risata.
“Cos’ho io? Non ho
niente! E’ così divertente questo posto!” Lo spadaccino si
fermò sul suo posto, sconvolto. “Restare bloccati in una casa diroccata
tu lo trovi divertente?”
“Perché,
che c’è di male?
E’ buffo!” Esclamò divertita, cominciando a correre ed
entrando in una delle stanze.
Adesso Zoro stava veramente
perdendo la pazienza.
Camminò pesantemente
verso la stanza in questione, spalancando la porta.
“Adesso
basta! Sono
stufo del tuo strano comportamento!” Sbraitò a gran voce, e la navigatrice
indietreggiò come spaventata, giungendo le mani al petto e cominciando a
tremare nella sua gonna grigia.
Grigia…?
Zoro la fissò per un
attimo, inarcando un sopracciglio.
“La..la
tua…” Cominciò a dire, poi sospirò. “Niente, lascia stare.”
“Scusami!” Esclamò lei
con tono disperato, la voce le tremava non poco e gli occhi erano lucidi. “Io
non volevo farti arrabbiare…Non era mia intenzione…Mi spiace davvero tanto!!” Continuava a dire, facendolo restare di sasso.
“Ho…Hoy…va bene, tranquilla…N-non c’è
bisogno che ti metti a piangere…”
Balbettò avvicinandosi
a lei, sempre più confuso, senza sapere esattamente cosa dire o fare.
“Forza, andiamo.”
Cercò di non essere molto brusco e la prese per un polso delicatamente,
portandola fuori dalla camera e riprendendo il cammino.
Pochi passi e una
porta si richiuse con violenza, producendo lo stesso botto di prima. Zoro non
ci fece caso, ma la navigatrice si era invece inginocchiata a terra, urlando e
tenendosi la testa fra le mani tremanti.
“Nami! Che diavolo ti prende?!”
Domandò lui, ma lei non sembrava essere nelle capacità di rispondere. Lo
spadaccino sbuffò.
“Dai,
alzati.” Disse secco, riprendendo a camminare.
“Hey,
non ci sono nemici qua dentro?
Voglio stenderli tutti!” Urlò una voce dietro di lui, e
quando si voltò vide Nami in minigonna verde correre verso di lui e sorpassarlo,
mettendosi in posa da combattimento.
“Avanti,
pappamolle! Vieni
a combattere!” Lo provocò, ma lui si limitò a stringere i pugni e continuare.
“Cavoli, non c’è
divertimento con te!” Esclamò, lanciando un calcio alla porta più vicina,
sfondandola. “Voglio l’azione!”
“Nami, non rompere.”
Sussurrò lui capendoci sempre meno, superandola. E fu a quel punto che ricevette
un forte pugno in testa.
“Ma sei impazzi…” “Vai
indietro, muoviti! Mi porterai alla morte, tu!”
Esclamò la navigatrice
con rabbia senza nemmeno farlo finire di parlare, mentre si portava avanti con
andatura rapida, mostrando il colore nero della sua minigonna.
“Ok, adesso mi devi
davvero delle spiegazioni…” Sussurrò lui, osservandola meglio, e capendo che
c’era qualcosa che non andava.
“Io
non ti spiego un bel niente!
E ora tu muovi quelle gambe che ti ritrovi e ti muovi a seguirmi, sono stata
chiara?!” Sbraitò, riprendendo la sua marcia.
“Non provare a darmi
ordini!” Contestò lui camminandole dietro, le braccia incrociate al petto.
“E
invece te li do, e tu devi anche obbedire! E smettila di fare quella faccia da idiota, anche se
lo sei già di tuo!” Ghignò, e a quel punto Zoro si fermò facendo dietro front.
“Tu sei tutta matta…”
Sospirò non molto convinto di quello che stava succedendo.
“Eddai, aspetta un
attimo…” E lo prese per un braccio facendolo voltare, baciandolo a fior di
labbra senza neanche dargli il tempo di notare la sua gonna rossa. Si avvicinò
poi a lui con un sorriso malizioso cingendogli il collo con le braccia.
“Ma cos…” Non ebbe il
tempo di parlare che si ritrovò seduto a terra con Nami seduta a gambe aperte
su di lui, le sue labbra vicinissime.
“Siamo qui da soli in
questa grande casa…Approfittiamone, no?” E lo baciò nuovamente, mentre lui era
completamente spiazzato.
Teneva gli occhi
spalancati e non muoveva un muscolo, fissandola scioccato, non capendo cosa gli
fosse preso così all’improvviso.
“Hoy,
che stai facendo?” Chiese balbettando, senza ricevere risposta. Deglutì.
Quando poi lei prese a
sbottonarsi la camicetta, sentì un’ondata di calore invaderlo e la razionalità
abbandonarlo. “Nami, che stai facendo? Na-Nami!”
Esclamò mantenendo
quel poco di autocontrollo che gli restava spingendola via da se, alzandosi e
allontanandosi da lei.
“Adesso basta!” Urlò,
tenendo gli occhi fissi sulla ragazza ancora inginocchiata a terra. “Chi
diavolo sei tu?!”
“Io?” Chiese lei,
sorridendo maliziosa mentre si alzava da terra. “Io sono…”
E accanto a lei si
materializzarono quattro copie esattamente identiche a lei, se non fosse stato
per il colore della minigonna. Avevano tutte un’espressione diversa, ma
risposero tutte insieme e con lo stesso tono di voce.
“…Nami…”
A quel punto Zoro tirò
fuori le spade puntandole verso le cinque Nami, fissandola seriamente.
“Sentivo che qualcosa
non andava…fatti sotto!” Esclamò, ma proprio mentre stava correndo verso di
loro con l’intento di attaccarle queste sorrisero slanciandosi verso l’alto, e
da loro scaturì una forte luce che impedì allo spadaccino di tenere gli occhi aperti,
Quando finalmente la
luce svanì, Zoro notò che al posto delle cinque copie c’era la Nami originale, con la gonna
tornata di jeans com’era in principio. Essa era sdraiata a terra sul fianco
destro, e sembrava aver perso conoscenza.
“Nami!” Esclamò lui
mettendo le spade a posto e avvicinandosi a lei, sollevandole la testa e
facendola svegliare.
“Cos’è successo…?”
Chiese lei una volta aperti gli occhi. Lo spadaccino sorrise.
“Niente di
importante…” Sussurrò lui, deciso a non raccontargli niente di quanto accaduto,
soprattutto della Nami con gonna rossa.
Zoro stava aiutando la
navigatrice ad alzarsi, quando sentì un ennesimo boato. Ma questa volta non era
una porta che sbatteva, somigliava più a qualcosa che si sgretolava…
Nami fece in tempo a
vedere solo una profonda crepa disegnarsi sul soffitto e pezzi legno che stavano per staccarsi e piombarle addosso prima che Zoro la
schiacciasse a terra riparandola con il suo corpo.
*****
“Tutto questo è così
strano…” Esclamò Marie continuando a camminare lentamente in quella strana
distesa di petali rossi. “E poi non riesco ancora a capire cosa…AH!”
Non riuscì a finire di
parlare che si accorse di aver posato il piede sul vuoto, e cadde in avanti
sprofondando tra le rose.
“Oh no!!Marie-chan!!Vengo a salvarti!” Aveva urlato il cuoco preoccupatissimo,
buttandosi a pesce e scomparendo tra i fiori. Dopo una caduta di qualche
secondo arrivò col sedere a terra, lamentandosi per il dolore.
“Che volo!” Urlò, per
poi alzandosi subito in piedi. “Hoy! Marie? Dove sei?”
Chiamò a gran voce,
accorgendosi di quanto fosse diversa dal normale. Era decisamente più acuta e
infantile. Sbatté le palpebre più volte, accorgendosi che non solo la voce, ma
anche lui aveva qualcosa che non andava. E bastò un’occhiata al suo corpo per
capire cos’era quella strana sensazione che sentiva: era un bambino!
Spalancò occhi e bocca
urlando e toccandosi il volto sconcertato.
“Non può essere!!! Com’è successo?!” Continuava a dire, quando sentì tossire
vicino a lui. Voltandosi, vide un bimbo inginocchiato a terra. Vestiva con de
larghi pantaloncini blu e una maglietta a maniche corte bianca con la scritta
ANCHOR sul davanti e un cappellino azzurro. Ma chi diavolo era?
“Ehi, tu, ragazzino!”
Urlò lui, avvicinandosi a quest’ultimo e prendendolo per un polso.. “Tu sai cosa mi è successo? E soprattutto, dov’è la mia Marie-chan?!?”
“Sanji, ma che cavolo
stai blaterando?!” Urlò questo, con una voce acuta e
femminile.
Femminile?!
Sanji fissò sconvolto
il suo interlocutore, mentre questo si alzava sbuffando e incrociando le
braccia al petto lo fissava.
Solo ora il cuoco potè
notare il colore argenteo dei suoi corti capelli, i lineamenti delicati e
soprattutto quegli occhi rossi…
“MARIE-CHAN?!?” Urlò balzando indietro, facendo ridacchiare la ragazza.
“Ma
va? Chi
credevi che fosse, scusa?” Lo stuzzicò, mentre il cuoco diventava rosso in
volto.
“Marie-chan mi dispiace molto! E’ solo che…tu sembri…” “un
maschio?” Terminò, pulendosi i pantaloncini. Il biondo annuì.
“Lo
so. Si può dire che lo
facevo apposta.” Fece spallucce, mentre lui riprendeva l’autocontrollo e si
avvicinava a lei.
“E
perché mai?” “Storia lunga, non mi va di parlarne. Piuttosto, perché cavolo
siamo in questo stato?” Esclamò, riferendosi ai loro attuali corpi.
“Non ne ho idea…”
“Beh, dobbiamo trovare un modo per…Ah!”
Ancora una volta non
riuscì a parlare, perché un lieve bruciore al braccio sinistro le prese attenzione.
“Cosa c’è, mio dolce
tesoro?” “Niente…” Rispose lei con nonchalance, osservando il piccolo graffio
che aveva riportato, corredato di livido violaceo.
“Devo essermi
graffiata con qualcosa…” Disse tranquilla, poi calò il silenzio.
“GRAFFIATAAAAAAAAAAAAAA?!?!?!?!?!?!?” Urlarono poi i due, mettendosi le mani ai
capelli.
“Ma
tu non puoi graffiarti!
Sei un rogia!!!” Obbiettò Sanji, visibilmente
preoccupato.
“E’
vero! Oppure…oh cavolo…” Sussurrò, lo sguardo fisso nel vuoto.
“Cosa? Cos’è successo?” Senza
rispondergli la piccola Marie mise la mano davanti a se, concentrandosi su di
essa.
“Hanketu!” Urlò, ma
non successe niente. Sbiancò. “Hanketu! Hanketu! Hanketu!!”
Fiaschi totali.
Assunse un’espressione da funerale voltandosi verso Sanji.
“CHE COSA?!?!?!” Urlò lui, bocca spalancata, non sapendo se svenire o
meno.
“Ci mancava solo
questa!!!” Urlò lei, per poi sospirare.
“Camminiamo…che è
meglio…così magari…troveremo l’uscita…” Sussurrò in preda ad un attacco di
depressione, strascinandosi lentamente su quel terreno roccioso su cui erano
capitati.
“Aspetta, non sappiamo
nemmeno dove siamo!” Esclamò lui, cominciando a seguirla.
Il cammino proseguì per poco tempo: solo qualche minuto, e di fronte a loro la
distesa rocciosa prese le sembianze di un’immensa distesa di petali di rosa
bianca.
“Ah, ah!” Urlò il
cuoco, con le scintille agli occhi. “Ci siamo! Forse se ci buttiamo da qui
torneremo grandi!!”
Esclamò, e prendendo
la rincorsa si gettò di petto tra i petali.
“Quello scemo! Avrei
voluto vedere cos’avrebbe fatto se si fosse schiantato al suolo…”
Commentò lei, mentre
tranquillamente si lasciava cadere.
Anche stavolta il volo
fu breve, e quando atterrarono sulla roccia furono ben felici di ritrovare il
loro corpo allo stato normale.
“Ce l’abbiamo fatta!!” Urlò Sanji, alzandosi in piedi. Peccato che ad aver
urlato non era stato Sanji, ma Marie. Sconcertata
quindi si osservò, ritrovandosi chiusa in giacca e pantaloni neri, con biondi
capelli corti e soprattutto…nel corpo di un uomo.
Sbiancò, spalancando
occhi e bocca.
“EEEEEEEH?!?!?” Urlò, mentre il vero Sanji, nel suo corpo, si alzava
da terra.
“Ma che cavolo…Uh,
sono una donna!” Proferì sorpreso osservandosi il petto, e ricevendo uno dei
suoi calci in testa.
“Alza
la testa, idiota!
Quello che stai fissando è il mio seno!” Sbraitò lei, mentre il cuoco si alzava dolorante.
Poi guardò il suo
corpo davanti a se, sconvolto.
“Hey, ma…tu sei me…e
io sono te! Ci siamo scambiati di corpi!” Urlò lui, rimanendo
scioccato solo per pochi secondi. Poi il suo viso si fece rosso, e i
suoi occhi presero la forma di due cuori.
“Che
bel corpo che hai, Marie-chan! Così leggero! E che capelli morbidi!”
“SMETTILA!!!!” urlava lei, dandogli una serie di calci
in testa, di cui quinto non andò a segno: la parte colpita della testa era
diventata metallo fuso, assorbendo il colpo.
“Tu…tu puoi…tu puoi usare
i miei poteri!!!” Urlò lei, scuotendo la testa.
“Ah,
non importa! Dai, vieni con me! Muoviti!” Urlò, facendolo alzare con gioia.
“Subito, mia adorata!!!”
E camminarono per un
altro po’, finchè stavolta si ritrovarono davanti petali blu.
“Ho paura di sapere
cosa ci aspetta…” Sussurrò lei, gli occhi ridotti a fessure mentre si
avvicinava con cautela ai fiori.
“Beh, possiamo anche
rimanere così un altro po’, non è che mi dispiaccia…” “ANDIAMO, SUBITO!!!”
Urlò prendendo il
compagno per un polso e trascinandolo con lei in mezzo ai petali per la seconda
terza volta.
Si guardarono
attentamente una volta atterrati sulla nuda roccia, e poterono finalmente
affermare con un sorriso di essere tornati normali.
Almeno, fino a quando
non si guardarono. I sorrisi sparirono, e le loro espressioni più che scioccate
ora erano piuttosto seccate.
“Hai le ali.” Disse
con tranquillità Marie, indicando le piume bianche che fuoriuscivano dalla
schiena del cuoco.
“Anche tu.” Rispose
lui, sospirando.
“Fantastico!”
Ironizzò, mettendo le mani ai fianchi e sbuffando. “Beh, non ci resta altro da
fare che continuare a camminare, no?” Ricevette un sospirato cenno d’assenso e
i due ripresero a muoversi.
E trovarono sempre la
stessa distesa di petali, che ogni volta aveva un colore differente; petali
gialli, blu, viola, arancioni, neri, verdi…e tutti con un
effetti diverso, che mutava il loro corpo in qualcosa di diverso. Una volta si
rialzarono con sulla pelle dei pois blu, un’altra
divennero un cavallo ed una gatta, un’altra ancora avevano due paia di braccia
in più.
Finchè, stanchi e
stremati, non arrivarono alla solita distesa di petali di rosa,
ma questa volta era formata da tanti petali di colore diverso.
I due sospirarono
esausti, avvicinandosi a passo lento. Quella volta gli era capitato di avere
capelli così lunghi che strisciavano a terra per un bel po’ di centimetri.
“Giuro che se questa
non è l’ultima io mi suicido.” Sussurrò Marie,
respirando affannosamente.
“Comincio a non
sopportare più tutte quelle botte…” Si lamentava il cuoco, prima di fermarsi
proprio davanti ai fiori.
“O la va…” Sussurrò
lei, guardando seria di fronte a loro. “…o la spacca!” Terminò lui,
afferrandole la mano rapidamente.
“Stammi vicina, Marie-chan!” Aveva urlato poi, e senza darle il tempo di
replicare si era gettato a capofitto trascinando anche la ragazza con lui.
Quando finalmente
atterrarono, furono felici di scoprire che erano arrivati nello stretto
corridoio di partenza, e soprattutto gioirono nel vedere i loro corpi
perfettamente sani.
“Siamo tornati normali!! Ce l’abbiamo fatta!!” Aveva
urlato Marie alzandosi in piedi e abbracciando biondo con occhi luccicanti, che
quasi non svenne per la felicità.
Peccato che il magico
momento del cuoco fu interrotto bruscamente da una porta aperta nel vuoto da
Usop e Chopper, che sbattendo l’anta in faccia al povero Sanji fecero la loro
entrata trionfale nel corridoio.
“Eccoci qui sani e
salvi!!!” Esclamarono in coro assumendo posizioni
eroiche, per poi venire picchiati dal biondo infuriato.
In quello stesso momento,
da terra venne aperta una botola da cui Rufy sbucò trionfante.
“Libertà!!!” Esclamò felicemente alzando le braccia al cielo e
uscendo dal cunicolo e porgendo gentilmente la mano a Robin aiutandola a venir
su sotto lo sguardo attonito di tutti.
Ma la cosa più
sconvolgente fu vedere apparire dal nulla Nami sdraiata a pancia in su per terra e Zoro sdraiato su di lei, un braccio a
cingerle la vita, gli occhi chiusi e i loro volti pericolosamente vicini.
“Uuuuuuh!”
Fu la reazione di tutti, che con sguardo malizioso
osservavano la scena. Sentendoli i due aprirono finalmente gli occhi e si
voltarono istintivamente, vedendo lì tutti i loro compagni che li fissavano. Si
guardarono e si resero conto solo in quel momento di com’erano messi, e con
parecchio imbarazzo la navigatrice spinse via da se lo spadaccino, e si
allontanarono il più possibile l’uno dall’altra.
“N-Non è come sembra!!” Cercarono di spiegare, ma questo non fermò i risolini
della ciurma…eccetto Sanji, che fissava Zoro con aria furiosa.
“Tu!!!Marimo che non sei altro!!! Cosa stavi facendo alla
MIA DOLCISSIMA Nami-chan, eh?!?”
“E a te che importa,
sopracciglio a spirale?!” Rispose a tono lui, perdendo
la pazienza e cominciando ad insultarlo finchè una risata non echeggiò
nell’aria, e tutti furono abbagliati da una forte luce.
Quando questa si
diradò, la ciurma scoprì di essere tornata all’isola da dov’erano partiti.
“Ma cos…” “Siete
davvero divertenti, nyu!” La figura di Arua apparse dinanzi a tutti,
interrompendo le domande di Nami. “E’ così bello giocare con voi, nyu!” Esclamò
cominciando a ridere.
“Oh, no, permettetemi
di fare un altro piccolo gioco…Sono sicura che vi piacerà, nyu!”
“Eh? Ancora? Cosa vuoi fare
adesso?” Chiesero, esasperati.
“Quando
siete arrivati nell’isola, ho usato il Mira-mira Dream, nyu. Adesso, assisterete a qualcosa di molto più
bello,nyu…” E così dicendo scomparve, ridendo.
“Level 4, Start! Mira-mira Incubus…nyu!”
E appena finì di pronunziare
queste parole, tutti persero i sensi svenendo.
Si apre la trasmissione col Marie Show ma Marie non è nello studio.
Nami:
Ci mancava solo che fosse in ritardo!!!
Usop:
Uh, presento io! Presento io!
Voce_fuori_campo: Non ci pensare nemmeno!
Marie apre la porta di scatto mettendosi in posa fiQa.
Marie:
BUM BABY!
Tutti:
???§Però la posa è davvero fiQa!§
Marie:
Ho sempre sognato farlo!! Beh, direi che possiamo
cominciare…E che ci fa Usop nel mio studio? Sciò, sciò! Ma dico io, lasciare
gli Usop in giro così senza pensarci…
Usop:
Ma che ho fatto? ç_ç
Marie:
Bene, oggi parleremo del fatto che il latte è aumentato.
Tutti:
Ma cosa c’entra???
Marie:
Niente, voglio solo sensibilizzarvi a sensibilizzare i vostri genitori a
risparmiare! E’ tutta questione di sensibilità!
Tutti: …Tu hai bevuto qualcosa.
Marie: Ma sono astemia!!
Zoro: Che vergogna…
Marie: Saranno queste pasticche anti-stress che prendo…
Tutti: E perché prendi quelle pillole???
Marie: Farvi gli affari vostri mai, eh? Su, cominciamo!
Noto con piacere che la nostra Storm è in pole
position a recensire!
Folla:Ullalla!
Marie: …Guardate, non commento nemmeno sull’urlo di
oggi…Piuttosto! Ti do ragione, gli slinguazzamenti
sono stati la parte migliore della giornata! E come avevo predetto, sei rimasta
soddisfatta! Muhahaha! Sono un mito come Sibilla!
Tutti: Certo, a leggere il copione siamo tutti bravi!
Marie:Mbè, problemi? Oh, ma
certo che questi Tutti sono diventati proprio intrattabili! Mah…Come vedi alla
fin fine noi non abbiamo fatto niente, è stata Arua che ci ha fatto uscire! Che
vergogna…
Arua: Se avessi aspettato voi avrei fatto notte, nyu!
Marie: Grazie del complimento, eh! Stupida bambinetta che
non sei altro, io…! *prende pillola anti-stress* Ok…Passiamo a Sihu che è
meglio!
Folla:Ullalla!
Marie: Oh, davvero mi saluta? ** ricambia il bacio **
come sono felice ** Cavoli, vorrei venire anche io e passare la vacanza con Ace
e voi altri poco importanti…Dannazione! Non dovevate farmi questo, ragazzi ç_ç
Ciurma: Hai iniziato prima tu!
Marie: Uffa! Andiamo avanti prima che entro in
depressione! Ehi, ma aspetta un attimo…che significa “per consolare il povero
Rufy dopo che il fratello gli ruberà la ragazza”??? Da
quando in qua io sarei la ragazza di Rufy??? La ragazza di Rufy!!! Non ci posso
credere!!!! *prende 3 pasticche anti-stress* Ora va meglio…
Robin: Ma perché, che ha di male Rufy?
Marie: Niente! Ma è il mio migliore amico! Perché devo
essere sempre scambiata per la ragazza di qualcun altro??
Colpa tua! *indica Zoro*
Zoro: Scusa ma io che c’entro???
Marie: Non avevi ancora parlato, e quindi…Ok, ok, mi sono
ripresa, quindi passiamo a Nunù!
Folla:Ullalla! Ullalla! Ullalla!
Marie: Fatemi indovinare: è per le 3 recensioni, vero?
Folla: Ovvio!
Marie: … Vabè…Oh povera
ragazza! Ma certo che l’Autrice si sta mettendo d’impegno! Se hai anche qualche
problema con le scale eccetera siamo a posto XD Beh, Sanji alla fin fine non ha
fatto nulla di male, ed era ovvio che Nami e Zoro finissero nella stessa
stanza! J Vediamo il messaggio che…
Rimane scioccata mentre
continua a leggere, e immaginandosi la scena assume uno sguardo sadico e
appallottola il foglio gettandolo lontano.
Marie: Io…giuro che…*prende cinque pasticche*
Usop: Autocontrollo, Marie!
Marie: Il mio autocontrollo è andato in vacanza con gli
altri! *piglia tutta la boccettina*
Chopper: Tutte quelle pasticche ti faranno male!!!
Marie:Aaaah al diavolo! Devo
sfogarmi! Aspettatemi qui!
Esce dallo studio.
Zoro: Quella ragazza è pazza…
Nami: Poverina, prova a capirla. Sta passando un momento
difficile U_U
Ad un tratto si sente un
forte botto, tutto comincia a tremare e lo studio crolla.
Usop: *si rialza dalle macerie* ODDIO! Cos’è stato??
Marie: Scusate, forse ho esagerato…Però almeno ora sono
calma e rilassata ^.^
Tutto: MA HAI DISTRUTTO LO STUDIO!!!!!!!
Marie:Pffff, che vuoi che sia!
Si siede sulla sua
poltrona che stranamente è rimasta in piedi sopra le macerie.
Marie: Bene, continuiamo! Giocatore 4,
tocca a te!
Folla: ??? *fanno spallucce* Ullalla!
Marie: Oh, sono contenta che la mia omonima sia una brava
porta buste!! Eh, è stata dura competere contro il
cosciotto, era ovvio che non ce l’avremmo mai fatta
T_T E carina la sigla finale!! ^^ Su, sorvoliamo e andiamo direttamente a
Scatty!
Folla:Ullalla!
Marie: Sanji non riuscirebbe nemmeno a pensare di poter
tentare di violentarmi, lo stenderei prima…E comunque andiamo, Sanji è un
galantuomo, lui non farebbe mai del male ad una donna! Poverino, non lo
dipingete come un maniaco! *poi a bassa voce* Anche se in
effetti lo è…
Sanji:Marie-chan, luce dei
miei occhi, mio unico ed eterno amore, meno male che ci sei tu *_* Oh mia
adorata, farò tutto ciò che vuoi!! Chiedi e ti sarà
dato!
Marie: …sì, sì…Grazie, puoi andare…*si schiarisce la
voce* Oh, una new entry! Forza ragazzi, fatemi
sentire un bell’applauso di benvenuto per LUCYKATIAS_88!!!!
Vengono sparati i fuochi
d’artificio che scrivono il suo nome nell’aria, parte la musichetta della
Champions League anche se non c’entra niente e la
folla urla felice
Folla:Ullalla!
Marie: Cara, sono molto felice che tu stia apprezzando le
nostre imprese!!! E sono sicura che anche l’Autrice lo
è!
Viene inquadrata l’Autrice
che balla una musica Dance ’70 con parrucca afro e tutina colorata, pagliette
incluse.
Tutti: O__O E’ sconcertante…
Marie: …ecco, vedi? E’ felice ^^ oh, Lunetta! Che
piacere! Avevi forse qualche dubbio che io non riuscissi nell’impresa? ù.ù
Usop: Non ti vantare, ora!
Marie: Ma proprio tu mi vieni a fare la ramanzina! Io
almeno quello di cui mi vanto, l’ho fatto davvero!
Marie: 1-Usop: 0
Marie: Yeah! *fa il segno di vittoria* A proposito di
Usop, nella tua “elencazione dell’attuale situazione dei personaggi” ti sei dimenticata
di Usop e Chopper! ^^
Marie: 1-Usop: -1
Marie:o.O Addirittura? Oh,
beh, basta che io resto in vantaggio ^.^
Usop: E’ un’ingiustizia! Q.Q E
poi perché Chopper non ha perso punti?
Robin: Beh, tanto per cominciare lui non era in gara…
Nami: E poi è così carino e coccoloso!!! ^.^
Chopper: Carino e coccoloso?
Davvero??Ooooh, grazie, non
dovevi ^////^
Sanji:Nami-chan, non puoi
coccolare me??
Zoro: Posso andare a vomitare?
Marie: Va bene, Zoro, ti autorizzo…Anche se,
momentaneamente, il bagno è distrutto! ^.^ Bene, l’ultimo del giorno è Valten!
Folla:Ullalla!
Marie: Così impara, quello spadaccino maschilista
>> Eh, che vuoi farci, lei non lo vuole ammettere ma in realtà lo ama
alla follia…
Nami: COSA DICI!!!!
Marie: Come vedi abbiamo raggiunto la piccola Arua, ma
ancora non la possiamo prendere a botte =__= che vuole farci! Ah, Conte, io e tutta la ciurma le
diciamo BUON COMPLEANNO visto che ieri compiva gli anni!!
Quindi l’Autrice dedica il capitolo anche a lei, insieme a Storm!
Folla: AUGURI!!!!!!!!!!!!
Tutti si mettono a cantare
“Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri al Conte, tanti auguri a
te!” e cori di compleanno vari.
Marie: Beh, dato che anche questo capitolo è finito, e i
commentatori anche, non posso che ringraziare tutti coloro che hanno messo la
fic tra i preferiti, vecchi e nuovi!!
Bene, e finalmente ho
finito di scrivere il capitolo 12 *_________*
MUHAHAHA, compiti! Non
riuscirete a farmi smettere di scrivere! Vi batterò!!!
…
Ok, sto esagerando xD Comunque, godetevi questo capitolo appena sfornato!
(Avviso anche che per mancanza di tempo non ho riletto, quindi se trovate
errori di vario tipo avvertitemi così correggo ò.ò
Grazie ^.^)
Buona lettura!
Dream On
Capitolo 12:
Combattere da soli? Le paure più nascoste!
“Dove…sono?” Sussurrò
Nami, alzandosi da terra lentamente, la mano destra alla testa che le faceva
male. Si guardò intorno: era in una stradina, da sola, e numerose parti del
corpo le facevano male.
“Cosa diamine è
successo…?” Prese a camminare lentamente, reggendosi con la mano sinistra al
muro per non cadere. Non ricordava come ci fosse finita, lì, si sentiva troppo
male per pensare. Uscita da quel vicolo si guardò intorno, e con sua enorme
sorpresa scoprì di essere al suo paese natale.
“Ma…cosa…?”
“Sorellina…” disse con voce roca e spezzata una ragazza dietro di lei.
La navigatrice si
girò, restando sconvolta: Nojiko era inginocchiata a
terra, entrambe le braccia a cingere la vita. Era coperta di sangue. “Scappa
finchè sei in tempo…”
“Nojiko!
Cos’è successo?!” Esclamò, avvicinandosi lentamente.
Solo in quel momento vide Genzo a terra, faccia in
giù, anche lui coperto di sangue. Accanto a lui, sparsi per la strada, decine
di cadaveri insanguinati. “Com’è possibile? Cos’è successo? Nojiko?”
Chiese, spaventata,
poggiando le mani sulle spalle della sorellastra.
“Scusa…” Disse
semplicemente lei, sorridendo malinconica alla minore. “Non sono riuscita a
proteggere i mandarini…e il tuo tesoro…” Poi, cadde a terra svenuta.
“Ma cosa stai
farfugliando! Nojiko? Sorellona!” Continuava a dire, ma
non ricevette alcuna risposta. “Nojiko…Nojiko, ti prego,rospondimi!! Nojiko!!!”
*****
“Uh…è già mattina…?”
Domandò Usop, facendo un gran sbadiglio. Si guardò attorno, accorgendosi di
essere su un albero, e inarcò un sopracciglio. Come c’era finito lì?
“Hai ancora il
coraggio di venire qui?” Chiese una voce, e il
cecchino si girò: l’albero su cui era seduto era di fronte alla finestra di una
grande villa, e in quel momento vi era affacciata una giovane ragazza.
“Ka…Kaya!” esclamò Usop con un sorriso, per poi ripensare alle
sue parole. “Ma che stai dicendo?” Chiese quindi, facendo sbuffare la bionda.
“Cos’è, fai il finto
tonto? Sei solo un bugiardo!”
“Kaya,
ma che…” Allungò il braccio, cercando di sfiorarla, ma lei si ritirò.
“Non mi toccare!”
Esclamò, arrabbiata. “Sei partito dicendo di voler
diventare un grande uomo, ma ti sei sempre tirato indietro! Sei
stato solo un peso per gli altri!”
Gli urlò contro,
cominciando a piangere. Usop si morse il labbro inferiore.
“Kaya…Io…”
Riuscì solo a dire, poi sentì uno strano nodo allo stomaco e si zittì
“Tu…cosa?” Chiese lei,
senza ricevere risposta. “Mi hai deluso, Usop. Non voglio
vederti mai più.” Singhiozzò tra le lacrime, rientrando dentro e chiudendo la
finestra.
Usop, sull’albero,
fissava il vetro attonito.
“Kaya…”
Sussurrò, abbassando lo sguardo. “Non puoi averlo detto sul serio! Apri la
finestra! Dannazione>> Diceva tra se e se, trattenendo le lacrime, mentre
batteva i pugni chiusi sul vetro. “Kaya, apri, maledizione! Lasciami parlare! Kaya!”
Continuava ad urlare,
ma non riceveva risposta. Quindi smise di bussare e si lasciò andare ad un
pianto disperato, mentre urlava ancora il nome della ragazza.
“Non può essere
vero…Non può essere vero…Kaya!!!”
*****
Correva già da un
pezzo nella foresta, senza una meta. Non sapeva come fosse successo, ma lo
stavano inseguendo. Si era svegliato in una città e aveva cominciato a camminare,
fino ad arrivare ad una strana casetta.
Aveva sporso il muso guardando dentro la casa dalla finestra,
curioso: aveva visto tre ragazzi a letto, probabilmente malati. Con loro una
moltitudine di persone, forse amici e parenti; parecchi piangevano. Appartati,
due uomini in camice bianco che discutevano animatamente tra di loro, con facce
afflitte.
La renna, senza
perdere tempo, era entrata annunciando di essere un medico. Nessuno volle
credergli, e tutti cominciarono a lanciargli cose contro per farlo uscire.
Si trasformò così in
forma umana, e nessuno osò più fiatare. Indisturbato, si avvicinò ai pazienti,
visitandoli. Fece diagnosi e prognosi accurate, poi chiese agli altri due
medici di passare lui le medicine. Creò la cura e la somministrò ai tre ragazzi,
sorridendo. Dopo pochi minuti, tutti e tre morirono. E il sorriso svanì dal suo
sguardo.
Si voltò con le
lacrime agli occhi verso tutti, chiedendosi cos’avesse sbagliato, ma l’unica
cosa che ricevette fu l’attacco di uno degli uomini, che aveva in mano un
grosso pezzo di legno. Poi, infuriati, lui e altri imbracciarono i fucili, e
Chopper scappò.
Piangendo, correva per
la foresta cercando di non essere raggiunto, di non essere colpito.
“Perché…” Sussurrava,
piangendo a dirotto. “Perché non ha funzionato?”
“Sparate
ancora! Deve morire! E’ un pericolo per tutti!” Diceva un uomo, ricaricando la sua arma.
“Sì,
ha ragione! Si
spaccia per medico e fa morire la gante!” Concordò un altro uomo, urlando
poiché era distante dal primo.
“E’ un mostro!” Gridarono
in molti, inseguendolo. E intanto, Chopper piangeva e correva.
“Io
sono un dottore!
Sono un dottore!” Continuava a dire, piangendo.
“Non sono un
mostro…Non lo sono!!!!” Si mise ad urlare, fermandosi
nel punto in cui era e alzando la testa al cielo.
*****
“Mh…che succede…?”
Sussurrò Sanji, svegliandosi. Riaprì e chiuse gli occhi svariate volte, non
ricordava nulla. Si rese solo conto di essere in un comodo letto.
“Ti sei svegliato,cucciolotto.” Disse
ridacchiando una donna seduta accanto a Sanji nel letto, riavviandosi i suoi
lunghi capelli castani e sbattendo dolcemente le palpebre
Il cuoco strabuzzò gli
occhi.
“Oh, scommetto che
vuoi una sigaretta, vero?” Disse un’altra voce, ed una
mano infilò una sigaretta nella sua bocca. Girandosi, Sanji vide che c’era
un’altra ragazza, bionda, nel letto con lui.
“Wow, grazie!”
Esclamò, completamente fuso, mentre un’altra mano accedeva la sigaretta con
l’accendino. Stavolta, era una rossa. Guardandosi attorno, scoprì che sotto il lenzuolo
con lui c’erano ben sei ragazze.
“Questo è un sogno!”
Si disse, e tutte quante risero.
“Vuoi
che ce ne andiamo, Sanji-kun? O vuoi fare…un altro giro?”
Disse in modo sensuale una delle sei, leccandogli la guancia.
“Subito!” Disse,
alzando il busto dal letto con cuoricini che gli uscivano da tutte le parti.
Quel gesto, però, fece cadere il lenzuolo sopra di loro. E guardando le sei
ragazze nude, Sanji si accorse che…non erano ragazze.
Scioccato, lasciò
cadere la sigaretta. E quando queste gli saltarono al collo abbracciando,
questo urlò.
“NO, QUESTO E’ IL
PEGGIORE DEGLI INCUBIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!”
*****
Quando riaprì gli
occhi, non fece domande: semplicemente, si guardò attorno, accorgendosi di
essere in un letto d’ospedale. Alzò lentamente il busto dal letto, era
completamente fasciato. Provò a muovere le braccia, ma senza successo.
“Oh, si è svegliato.”
Fece senza tanto entusiasmo un uomo appena entrato nella sua camera,
accompagnato da una giovane ragazza. Entrambi erano vestiti di bianco.
“Hai un colpo molto
resistente, un uomo normale sarebbe già morto.”
“Non sono come tutti
gli altri.” Si limitò a rispondere lui, inarcando un sopracciglio.
Non sapeva cosa fosse
successo e cosa ci facesse lì, ma soprattutto non sapeva perché non riusciva a
muovere le braccia.
“Lei è un dottore,
vero?” Chiese, serio, con lo sguardo basso. L’uomo
annuì.
“Mi può dire perché
non riesco a muovere le braccia?” A quel punto, calò il silenzio.
“Mi sa…” Cominciò il
dottore, abbassando la testa. “Che non ha ben compreso le mie parole dell’altro
giorno…” Sussurrò, malinconico.
“Lei…ha perso l’uso
delle braccia…Non potrà più muoverle, mai…mai più.”
Altri secondi di
silenzio. Poi, Zoro ghignò.
“Sta scherzando,
spero. Io sono uno spadaccino. Diventerò il migliore del mondo. Mi spiega come faccio senza braccia?”
Il dottore non
rispose. “Mi dispiace.” Si limitò a dire, prendendo una spada tra le mani.
Aveva la custodia bianca. Zoro la riconobbe subito, era quella di Kuina.
“Deve anzi ritenersi
fortunato. Le altre due spade sono disintegrate. Questa, invece, è rotta. Ha
ricevuto un attacco devastante. Ringrazi di essere ancora
vivo.”
Disse non molto
convinto, estraendo la spada dalla fodera: la lama era troncata a neanche metà
spada, e quel che ne rimaneva era pieno di graffi e ammaccature.
Una spada spezzata.
Segno di una promessa infranta.
Zoro sbarrò gli occhi,
una goccia di sudore gi attraversò la fronte.
“Impossibile…”
Sussurrò, guardando incredulo la lama rotta che il dottore aveva tra le mani.
Avrebbe voluto prenderla, ma nonostante i suoi sforzi per muovere le braccia
quelle rimanevano ferme nella loro posizione. “Non è possibile! Ci dev’essere un rimedio! Sei un dottore, no? E allora
guariscimi! Che aspetti?” Cominciò ad urlare, mentre l’uomo
in camicie bianco riponeva quel che rimaneva della spada nella sua custodia,
con lo sguardo basso. “Ci sono cose che non possono essere curate.” (per
tutto il resto, c’è mastercard XD n.d.me)(…ecco come rovinare l’atmosfera triste che si era creata
-.- n.d.tutti) Lo spadaccino si morse il labbro
inferiore. No, non poteva finire così… “Non lo accetto!!!”
*****
Uno,
due, tre spari. Aprì gli occhi lentamente, cercando di mettere a fuoco
il paesaggio attorno a se, con fatica alzò il busto dal pavimento sulla quale era sdraiata.
Cercò di fare
chiarezza su ciò che stava succedendo, ma aveva una tale confusione in testa
che la cosa non le riuscì facile. Si rese subito conto, però, di avere le mani
legate dietro la schiena: cosa abbastanza strana. Quando poi si accorse di non
riuscire ad usare i suoi poteri, inarcò un sopracciglio, sorpresa.
Poi, una quarta
esplosione.
“Giusto in tempo…”
Ghignò una voce. Un uomo alto, moro e vestito di bianco era appena entrato
nella stanza dov’era Robin. “…per vedere lo spettacolo.”
Continuò lui, avvicinandosi
alla finestra della camera.
“Chi...sei, tu? Dove sono?”
“Io? Ti basti sapere che sono un ufficiale della
marina.” Esclamò, sorridendo. “Tu
sei in una nave diretta ad Enies Lobby. E se guardi qui fuori, puoi
salutare i tuoi amici prima che vengano distrutti dal BusterCall.” Sorrise maligno,
ridendo sotto i baffi, per poi allontanarsi ed uscire dalla stanza, lasciandola
sola.
Robin, presa dal
panico, sbarrò gli occhi. Lentamente, alzandosi da terra, riuscì finalmente a
guardare fuori dalla finestra: ciò che vide non le piacque per niente.
La
Going
Merry
era circondata da dieci galeoni della marina, ed era bombardata da queste
incessantemente. I sette membri a bordo stavano combattendo con tutte le loro forze, ma nulla potevano contro i cinque ammiragli del BusterCall.
Robin sentì un
sussulto al cuore, e si morse il labbro inferiore.
Era…finita…?
*****
“Rufy…” Una voce
femminile lo chiamava. Sentiva la voce molto lontana e poco
chiara, eppure aveva come la sensazione che chi parlasse fosse lì vicino
a lui.
“Rufy,
svegliati…Rufy…” Continuava a dire, e quando il capitano aprì gli occhi
mettendo a fuoco la stanza, si stupì non poco di ritrovarsi nella stanza dei
maschi della Going Merry, con tutti i suoi compagni –e stranamente anche Ace-
che lo circondavano.
“Eh? Che succede?” Chiese alzando
il busto da terra dov’era stranamente sdraiato, e notando che tutti lo
fissavano con sguardo serio.
“Semplice. Noi ci ammutiniamo” Disse
Zoro con tranquillità e un filo di rabbia nella voce, mentre il capitano
spalancava gli occhi.
“Come, scusa?!?” Urlò, alzandosi da terra e serrando i pugni. “Smettila
di scherzare, Zoro!”
“Non sto affatto
scherzando!” Gli urlò di rimando, spiazzandolo.
“Sei uno stupido,
Rufy! Hai messo in pericolo la vita di tutti noi” Gridò Nami,
con gli occhi lucidi.
“Se
non fosse stato per lui a quest’ora saremmo morti! Morti, lo capisci?” Gli disse
Usop, e finalmente capì la presenza di suo fratello lì dentro.
Lui li aveva aiutati,
a quanto pareva.
Lo guardò confuso,
come a chiedere spiegazioni, ma il maggiore roteò gli occhi incrociando le
braccia al petto.
“Hanno ragione. Sei
stato un incosciente che ha voluto strafare e alla fine non ha protetto né lui
né i suoi compagni.”
Disse semplicemente,
scioccandolo ancora di più.
“Che
razza di capitano sei?
Io mi fidavo di te!” Urlò Robin, non riuscendo a guardarlo
negli occhi.
“Uno
come te non diventerà mai il re dei pirati!” Sbraitò Marie, le lacrime agli
occhi e i pugni chiusi. “E sono stata una sciocca a credere di poter realizzare
il mio sogno…”
“Non
sei la sola. Ma
ora ho capito che sono solo sogni irrealizzabili…” Sospirò Sanji buttando a
terra la sigaretta.
“Io
ti consideravo una specie di eroe!
Mi hai deluso, Rufy!” Singhiozzò Chopper, tra le lacrime,
scappando via dalla camera.
“No, aspetta!” Cercò
di richiamarlo il capitano, ma non ci fu nulla da fare.
“Ci hai deluso, Rufy. Ci hai deluso tutti.” Esclamò Nami, e
anch’essa uscì dalla camera, seguita da Robin, Zoro, Usop, Sanji ed Ace. Anche
Marie era in procinto di seguirli, ma Rufy la bloccò prontamente per un
braccio, anche lui con le lacrime agli occhi, che ancora non riusciva a capire
niente.
“No, aspetta!” Cercò
di dire, ancora sconvolto. “Non potete andarvene! Se è uno scherzo è di cattivo gusto!”
Ma la ragazza abbassò
gli occhi, senza rispondere.
“Noi siamo una
squadra!” Le urlò, ma lei alzò gli occhi lucidi con espressione seria.
“No, Rufy. Non lo
siamo.” Sussurrò semplicemente, e liberandosi dalla presa uscì anch’essa dalla
stanza, andando a seguire gli altri.
“Rufy, pensi ancora a
quel giorno, vero?” Una voce maschile piuttosto familiare lo riportò alla
realtà, e si accorse di essere seduto a terra in una stanza poco arredata.
Si guardò intorno,
sorpreso nel vedere che di fronte a lui erano posizionati Shanks
a destra e suo nonno a sinistra.
“Ma cos…?” “Non riesci
ancora a pensare che quella sia l’ultima volta che li hai visti, vero?” Ancora
una volta non riuscì a parlare per chiedere spiegazioni, e fu interrotto da
Garp.
“Piuttosto strano da
uno che non ha fatto niente per proteggerli e li ha lasciati morire…” Continuò
questo, sorridendo malinconicamente.
“Io…Io non ho fatto
niente!” Urlò il capitano, sconvolto. Adesso, davvero, non ci capiva nulla.
“E’
proprio questo il problema, Rufy!
Non hai fatto niente per salvarli!” Disse semplicemente, e allungando una mano prese il cappello di paglia dalla testa del moro e
se lo mise in testa, calandolo un po’ sugli occhi.
“Non sei degno di fare
il pirata…”
Commentò, voltandogli
le spalle.
“Tzè. Non sei nemmeno degno di
essere chiamato mio nipote…” Aggiunse il Vice Ammiraglio, seguendo l’esempio di
Shanks. Poi, a poco a poco, presero a
camminare verso la porta.
Rufy era ancora seduto
a terra, sconvolto.
”Ci hai deluso, Rufy…” ”Piuttosto strano da uno
che non ha fatto niente per proteggerli e li ha lasciati morire…” ”Non sei degno di fare il
pirata…” ”Non sei nemmeno degno di essere
chiamato mionipote…”
Le frasi che più
l’avevano colpito, scioccato, ma soprattutto ferito, venivano ripetute nella
sua testa come un registratore, mischiando parole e voci, facendosi sempre più
pressanti e allo stesso tempo più lontane.
E lo stesso valeva per
suo nonno e Shanks, che lentamente scomparivano dalla
sua vista.
Ci doveva essere un
errore.
Ci doveva per forza
essere un errore.
“No…aspettate…aspettate!!!” Urlò chiamandoli e stringendo i pugni, mentre la visuale
si sfocava.
E poi, si risvegliò.
Ansimava leggermente, la testa girava un po’. Alzò il busto dal pavimento,
scoppiando a ridere e battendosi una mano sulla testa.
“Ma
certo! Era
un miraggio!” Si disse, continuando a ridere.
“Sono davvero
sorpresa, pensavo non te ne saresti mai accorto.” Lo punzecchiò Nami,
sorridente, in piedi come tutti gli altri.
“Wah!
Sono l’ultimo?” Proferì, riacquistando la solita allegria di
sempre. Ma la navigatrice abbassò lo sguardo. “Purtroppo no..” Sussurrò, facendo incuriosire il giovane.
“Nami, che si è
svegliata per prima, insiste col dire che tutti
eravamo come tranquillamente addormentati.” Annunciò Chopper, seduto a terra
con la schiena alla ciurma. Sembrava stesse visitando
qualcuno… “Ma lei, d’un tratto ha cominciato a tremare. La pressione si
è abbassata, il battito cardiaco è sceso notevolmente…”
Diceva, lentamente.
Rufy si sporse, inarcando un sopracciglio, non capendo che stesse dicendo. Poi
vide: Marie, pallidissima, ansimava sdraiata a terra accanto a Chopper. Lui
sbarrò gli occhi, scioccato, senza dire niente.
“Non
so perché faccia così, ma penso che sia per le illusioni di Arua. Dobbiamo riuscire a svegliarla! Se continua così, potrebbe…” Continuò la renna, la voce cominciò a
tremargli e le lacrime gli scesero lungo le guance.
“Non
capisco! Lei avrebbe già
dovuto essere sveglia! Non era difficile capire che era un
trucco, ce l’ha fatta pure Rufy!” Esclamò Nami, preoccupata, ma il capitano si
limitò a mordersi il labbro inferiore.
“Era irreale.” Si
limitò a dire lui, attirando l’attenzione di tutti.
“Come, scusa…?”
Sussurrò Nami, avvicinandosi.
“Era irreale!” Ripeté
lui, più forte.”La mia paura era…generica! Potrebbe
succedere, ma non so né come, né dove, né quando! E quando l’ho vista
realizzata, ho subito capito che non poteva essere vero! Non
è possibile che io non ricordassi niente di niente prima di quell’evento, che
non avessi fatto niente per non farlo accadere!” Sbraitò, con una serietà che
scioccò tutti.
“Le sue paure…non sono
così…” Terminò, lasciando tutti a bocca aperta.
“Dannazione,
cosa fate lì? Dobbiamo
svegliarla!” Urlò, arrabbiato, stringendo i pugni e cercando di farsi venire
un’idea.
Marie:
Salve! Siamo qui oggi riuniti per festeggiare il nostro nuovo studio!
Folla:
Olaaa!
Marie:Mih, già avete cominciato? (mih= espressione tipica siciliana xD) bene, allora iniziamo anche noi con…Axel!!!!
Folla:
Olaaa!
Marie:
Ma lo sai che ti voglio tanto, tanto, ma tanto bene quando scrivi che sono la
ragazza di Ace? *__*
Autrice:
Ma RDA (oltre che sembra un nome di gruppo rock come sostiene NunùxD) non era qualcosa di
biologia?? Inerente al cibo???
La razione giornaliera di non so che cosa???
Tutti:
…
Autrice:
Che c’è? E’ vero!!! L’ho letto sulla scatola dei
cornflakes!!!
Tutti:
Cioè, tu vorresti dirci che leggi le scatole dei cornflakes?
Autrice:
Che volete? Sono curiosa, che colpa ne ho??
Marie:
…sì. Ok. *compone numero di telefono* pronto, manicomio? Sì, è grave…legge le
scatole dei cornflakes…
Manicomio_dall’altro_capo_del_telefono: COME?!?!?! MA ALLORA E’
DAVVERO URGENTE!!!!!!
*arrivano quelli del
Manicomio che mettono una camicia di forza all’Autrice e la portano con loro*
Autrice:
Non ho fatto niente di male!!!ç_ç
Marie:
…bene, e ora che l’Autrice è andata via, ringrazio Alex per il premio, ma
soprattutto il fantasticissimo, meravigliosissimo,
bellissimo, fortissimo, coraggiosissimo…
Tutti:
…altissimo, purissimo e levissimo?
*spara a Tutti*
Marie:
Dicevo. Il mio unico ammmmmmore Ace *__* lui sì che è
un giudice *___*
Tutti (rialzandosi):Tsè! Lo dici solo perché
hai vinto tu!
Marie:
No, a dire il vero lo dico perché è un gran figo
^________^ ma ciemmequ, passiamo subito a sihu!
Folla:
Olaaa!
Marie:
Credimi, lo riconoscerò eccome…*ç* comunque seguirò il tuo consiglio!
*butta pacchetto di
antidepressivi nel cestino*
Marie:
No agli antidepressivi. Sì a Valsoia.
Tutti:
…
Marie (facendo finta di nulla):Bene, passiamo subito a
Scatty!
Folla:
Olaaa!
Marie:Vabbè, capirai, si cambia anche su un
treno figurati se non si cambia in una casa diroccata…Comunque, certo! O
almeno, secondo il copione, si innamoreranno…ma c’è scritto anche
nell’introduzione che questa fic è una RufyXRobin! ^^
Tutti:
…
Marie:
Uffa, ma non c’è gusto a presentare da sola ç_ç
*** Tempo Addietro ***
Nami:
Bene, dato che Rufy ed Ace sono in vacanza che ne dite di andare da qualche
parte?
Sanji:
Ovunque, mia dea!!!
Chopper:Siii!! Si parte, si parte!!!
Usop:
Un po’ di riposo è quello di cui un vero eroe ha sempre bisogno!
Robin:
Basta che sia un posto non troppo rumoroso, altrimenti non posso leggere…
Zoro:
E io non potrei dormire!
Marie:
Bello!! E dove si va? ^^
Nami:
…no, tu resti qui!
Marie:O_O come, scusa?
Nami:
Tu devi presentare i ringraziamenti ^.^
Marie:Dohç_ç
*** Fine del ricordo ***
Marie:Singhç_ç e così mi hanno
abbandonata…ma andiamo alla nostra new entry, Katia!
Folla:
Olaaa!
Marie:
Ce n’era bisogno!! Poi, tanto, paga Nami…
***Da un’altra parte, in
una spiaggia caraibica***
Nami:Acciù!!!
***Tornando allo Studio***
Marie:
Katia, sono felice che le nostre avventure siano di tuo gradimento! +_+
Continua a seguirci +_+ E ora passiamo a Storm!!
Folla:
Olaaa!
Marie:
Ma no, non lo fa apposta…solo che questo è periodo di verifiche, bisogna essere
compatita… (<- l’ho detto davvero, un giorno ò.O e
cosa significa ancora non l’ho capito! n.d.Autrice_dal_Manicomio)
pensa solo che nella data del compito in classe ha scritto 02/2008/11,
sbagliando tra l’altro anche il mese! E’ stressata, che vuoi farci…*annuisce* e
in quanto alla gonna rossa…tranquilla, tra un po’ non ci sarà bisogno della
gonna perché Nami si comporti in quel modo con Zoro, o quasi XD
***Da un’altra parte, in
una spiaggia caraibica***
Nami:Acciù!!!
Chopper:
Mi sa che hai preso un bel raffreddore!
***Tornando allo Studio***
Marie:
Ma tornando a noi, non è che mi vuoi rubare il lavoro, eh??Massì…passiamo a Nunù!
Folla:
Olaaa!
Marie:Essì, belle scene! Divertenti, davvero! -.- provate
voi a gettarvi nel vuoto e a non ritrovarvi mai con un corpo normale!! E’ traumatizzante ç_ç
Marie:
Mi state prendendo in giro??(ma
in dialetto è più fiQo: chi pigghiatipuculu??? *con u finale
prolungata* xDxD) *sbuffa* guardate, non vi faccio
niente perché sennò resto sola e mi annoio…Piuttosto, il mio Ace è andato
via??? O_O Oh, che peccato! *ride* Beh, dai, non
gioiamo delle disgrazie altrui ù.ù sapessi solo dov’è andato…
Ace:
Stavate parlando di me???
Marie:
Ma O___O ACE!!! Da dove spunti???
Ace:
Ho finito la missione suuuuperrrr importante e non
sapendo che fare sono passato di qua…
Marie:
*___* Hai fatto BENISSIMO! Gli altri mi hanno pure abbandonata! ç_ç Su, vieni, e ringrazia tu la prossima…Lunetta!
Folla:
Olaaa!
Ace (fa spallucce): Va bene…dunque, dunque…cara Lunetta, era ovvio che
l’Autrice l’avrebbe salvata, in qualche modo! Ma solo
perché le serve, certo non perché è magnanima…
Marie:
Questa è una grande verità ù.ù
***Al Manicomio***
Autrice:Acciù! Argh,
quell’incosciente di Marie starà parlando male di me! Ah, ma quando torno a
casa mi vendicherò!!! MUHAHAHA!!!
***Tornando Allo Studio***
Ace:
Aspetterei a dire che Marie da piccola è puccia…Era anche piuttosto aggressiva!
Marie:
Come, scusa?!
Ace:
Niente ^^’ *sottovoce* Ho detto ERA? Ritiro tutto, lo è ancora!! *tornando al tono normale* Secondo lei, mio fratello e la
sua ciurma sono le bambole! Ah, meno male che io arrivo dopo ^___^
Marie:
Toh, abbiamo finito!!! Fantastico!!!! Quindi questo
significa che ora io e te, caro il mio Ace, possiamo uscire per una
passeggiatina romantica e poi a cenare al lume di candela, che ne dici??? *__*
E lo prende a braccetto.
Ace:
Ehm…Certo…^^’ Ma prima ringraziamo Flame
Drago del Fuoco perché anche lei ha aggiunto la storia ai preferiti,
facendo raggiungere all’autrice quota 14!
Folla:
Olaaa!!!
Marie:
Bene, da Marie & Ace e tutto, al prossimo capitolo!!!Byeeee!!! Vieni, terosino
*_